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GdL Energia Gruppo di Lavoro Energia degli Enti Locali Con il sostegno di CONSULTAZIONE DEI COMUNI SUL NUOVO PIANO ENERGETICO REGIONALE (PER) Elaborata da ANCI Emilia Romagna Politiche Energetiche HANNO PARTECIPATO ALLA CONSULTAZIONE: Enti vari AESS MODENA - CERTIQUALITY - SIPRO - GRUPPI DEI PROGETTI UE SMARTREFLEX E RES H/C SPREAD - ARPAE Comuni e Unioni BO Comuni di Baricella, Bologna, Casalecchio di Reno, Monterenzio, Monte San Pietro, Imola, San Lazzaro di Savena, Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa Unione Terred’Acqua, Unione Reno Galliera FE Comune di Ferrara RA Comuni di Faenza, Ravenna, Unione Romagna Faentina, Unione Bassa Romagna FC Comuni di Cesena, Forlì RN Comuni di Rimini, Misano Adriatico, San Leo MO Comuni di Soliera, Modena, Unione Terre d’Argine RE Comuni di Montecchio, Reggio Emilia, Rubiera, San Martino in Rio, Unione Colline Matildiche, Unione Valdenza PR Comuni di Parma, Sala Baganza, Unione Montana Appennino Parma Est PC Comuni di Piacenza, Ponte dell’Olio Totale su popolazione ER = 53 % GUIDA ALLA LETTURA Questo report sintetizza i risultati della consultazione aperta e informale dei Comuni sul nuovo Piano Energetico Regionale. I contributi sono stati raccolti tra dicembre 2015 e febbraio 2016 prevalentemente attraverso la seguente traccia per la consultazione . La traccia proposta prevedeva la possibilità di contribuire come singolo oppure come Ente. Per ogni tema (QUADRO CONOSCITIVO OBIETTIVI PROGRAMMATICI ATTORI E RUOLI MISURE DI ATTUAZIONE MONITORAGGIO DEI DATI E DEI PROCESSI) erano previste due opzioni complementari di risposta: assegnare un punteggio ad alcuni contributi proposti da 0 (IRRILEVANTE) A 7 (MOLTO IMPORTANTE) inserire contributi liberi Nel report sono riportati: i contributi proposti (in nero) e - in ordine decrescente - il relativo “peso” in termini di punteggio assegnato dalla maggioranza. Più grande è l’icona maggiore è il numero di voti espressi a quella preferenza. i contributi liberi (in azzurro): alcuni costituiscono integrazione di un contributo proposto, altri sono aggiuntivi alla traccia o sono stati inviati separatamente. Extra report è disponibile separatamente l’allegato Contributo di ARPAE che individua 52 misure per la diffusione delle rinnovabili termiche realizzato nell’ambito del progetto UE RES H/C Spread.

CONSULTAZIONE DEI COMUNI SUL NUOVO PIANO ENERGETICO REGIONALE (PER… · 2016-02-18 · GdL Energia – Gruppo di Lavoro Energia degli Enti Locali Con il sostegno di CONSULTAZIONE

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GdL Energia – Gruppo di Lavoro Energia degli Enti Locali

Con il sostegno di

CONSULTAZIONE DEI COMUNI SUL NUOVO PIANO ENERGETICO REGIONALE (PER) Elaborata da ANCI Emilia Romagna – Politiche Energetiche

HANNO PARTECIPATO ALLA CONSULTAZIONE:

Enti vari AESS MODENA - CERTIQUALITY - SIPRO - GRUPPI DEI PROGETTI UE SMARTREFLEX E RES H/C SPREAD - ARPAE

Comuni e Unioni

BO Comuni di Baricella, Bologna, Casalecchio di Reno, Monterenzio, Monte San Pietro, Imola, San Lazzaro di Savena, Valsamoggia, Sasso Marconi, Zola Predosa Unione Terred’Acqua, Unione Reno Galliera

FE Comune di Ferrara

RA Comuni di Faenza, Ravenna, Unione Romagna Faentina, Unione Bassa Romagna

FC Comuni di Cesena, Forlì

RN Comuni di Rimini, Misano Adriatico, San Leo

MO Comuni di Soliera, Modena, Unione Terre d’Argine

RE Comuni di Montecchio, Reggio Emilia, Rubiera, San Martino in Rio, Unione Colline Matildiche, Unione Valdenza

PR Comuni di Parma, Sala Baganza, Unione Montana Appennino Parma Est

PC Comuni di Piacenza, Ponte dell’Olio Totale su popolazione ER = 53 %

GUIDA ALLA LETTURA Questo report sintetizza i risultati della consultazione aperta e informale dei Comuni sul nuovo Piano Energetico Regionale. I contributi sono stati raccolti tra dicembre 2015 e febbraio 2016 prevalentemente attraverso la seguente traccia per la consultazione. La traccia proposta prevedeva la possibilità di contribuire come singolo oppure come Ente. Per ogni tema (QUADRO CONOSCITIVO – OBIETTIVI PROGRAMMATICI – ATTORI E RUOLI – MISURE DI ATTUAZIONE – MONITORAGGIO DEI DATI E DEI PROCESSI) erano previste due opzioni complementari di risposta:

assegnare un punteggio ad alcuni contributi proposti da 0 (IRRILEVANTE) A 7 (MOLTO IMPORTANTE)

inserire contributi liberi

Nel report sono riportati:

i contributi proposti (in nero) e - in ordine decrescente - il relativo “peso” in termini di punteggio assegnato dalla maggioranza. Più grande è l’icona maggiore è il numero di voti

espressi a quella preferenza.

i contributi liberi (in azzurro): alcuni costituiscono integrazione di un contributo proposto, altri sono aggiuntivi alla traccia o sono stati inviati separatamente.

Extra report è disponibile separatamente l’allegato Contributo di ARPAE che individua 52 misure per la diffusione delle rinnovabili termiche realizzato nell’ambito del progetto UE RES H/C Spread.

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Con il sostegno di

QUADRO CONOSCITIVO

NEL QUADRO CONOSCITIVO DEL PIANO VORREI CHE FOSSE PRESENTE…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Benchmark - Dati reali disaggregati e armonizzati di livello comunale e indicatori sull’uso dell’energia (mappatura energetica domanda/offerta, distretti energivori..) per abilitare le politiche dei Comuni, consentire un ruolo attivo dei Comuni nel monitoraggio e disporre di benchmark.

1. Utile adottare mappatura di domanda/offerta di calore di ARPAE ER (progetto UE RES H/C Spread) con indicazioni geo-localizzate di dove domanda e offerta di calore si intersecano e possono creare sinergie interessanti. Sarebbe utile che ogni comune lo prendesse come punto di partenza per affinare e validare il lavoro con dati di dettaglio in suo possesso. Nelle segnalazioni di opportunità locali di sfruttamento, utili i casi studio del progetto UE SmartReflex

2. Inserire le norme relative al risparmio energetico a livello di pianificazione urbanistica all'interno della LR 20/2000 e quelle sugli edifici in senso stretto all'interno della L.R. 15/2013.

Mappa delle opportunità - Evidenziare per area geografica - e quando possibile georeferenziata - quante più informazioni possibile sulle opportunità: geotermia, tetti in amianto, aree marginali, cascami termici (aziende energivore), reti di teleriscaldamento, coperture di grandi dimensioni, terreni non destinabili ad alcuna destinazione d’uso e pertanto utilizzabili ai fini di impianti solari termici, organizzazioni pubbliche e private certificate ISO 50001, ESCo certificate UNI 11352 (e relative specializzazioni), soggetti pubblici che potrebbero fornire consulenza agli enti locali nella realizzazione di progetti .

Database ‘componenti’ - Segnalare le esperienze (ES. progetti di dissemination sull’energia, strategie e pratiche per organizzare la raccolta dei dati energetici sul territorio, analisi di esperienze e risultati delle azioni dei PAES) già esistenti di organizzazioni di comuni, unioni e delle strutture pubbliche dedicate all’energia sul territorio regionale per consentire di definire misure di diffusione e rafforzamento coerenti.

Organizzazione normativa - Sezione dedicata a tutte le iniziative legislative in corso o di cui è già prevista l’emanazione per settori di intervento, incluse le opportunità di finanziamenti regionali / nazionali/ europei, i piani di settore e gli strumenti urbanistici vigenti con i quali il PER potrebbe interagire nel contesto di piano, per favorire la trasversalità delle politiche energetiche e la sua integrazione con altre politiche (PAIR, PRIT, L.R. economia circolare, PSR...) in modo da indirizzare gli enti locali alle misure correlate e agli obblighi a loro richiesti (inserendo nelle misure strumenti affinché gli enti siano poi in grado di soddisfare tali requisiti).

Costi - Evidenziare gli impatti economici dell’utilizzo dell’energia fossile per settore e per tutta la filiera (residenziale, produttivo, trasporti, agricoltura, agro-alimentare): costi per importazione, stima dei costi delle esternalità negative (i cui costi ricadono sul sistema sanitario regionale), stima delle esternalità negative dovute agli effetti cambiamento climatico (rif. studio Commissione UE).

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Con il sostegno di

OBIETTIVI PROGRAMMATICI

NEGLI OBIETTIVI PROGRAMMATICI DEL PIANO VORREI CHE FOSSE PRESENTE…..

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Funzione energia - Indicare tra gli obiettivi programmatici la creazione, rafforzamento e sostegno della funzione energia (delega politica e strutture organizzative) nei Comuni maggiori e delle Unioni al fine di dare un maggiore sostegno alla transizione energetica di tutto il territorio.

1. Definire le metodologie di

aggiornamento degli obiettivi in relazione alle esternalità negative che influenzano gli scenari (es. cambiamenti climatici)

2. Definire la gestione dei debiti e dei crediti relativi agli obiettivi da raggiungere nell’ambito del piano energetico comunale

Energia & lavoro - Stimare l’impatto sull’economia regionale nei diversi scenari di piano, per rendere evidente che il minor costo per le importazioni fossili - correlato all’orientamento all’efficienza energetica e alla produzione energetica da fonti rinnovabili - determina una maggiore occupazione locale.

Vocazioni territoriali - Diversificare gli obiettivi di piano in funzione delle caratteristiche dei territori (es: più efficienza nelle città, più rinnovabili in montagna e in pianura…), facendo attenzione alla compatibilità delle “vocazioni” con i vincoli territoriali e le direttive di pianificazione.

Oil free zone e Green Community - Collegamenti con l’art. del collegato ambientale sulle “Oil Free Zone”: la possibilità data ai Comuni - pur senza strumentazione attuativa in questa fase - di promuovere e estendere eventualmente al sistema dei trasporti le Oil Free Zone per la progressiva fuoriuscita dall’economia basata sul ciclo del carbonio e la possibilità delle Regioni di disciplinare le modalità di organizzazione delle stesse, e con l’art. sulla strategia delle Green Community - comunità rurali e montane sostenibili: gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale, della biodiversità, degli impianti e delle reti, dei servizi di mobilità, della filiera del legno; delle risorse idriche; produzione di energia da fonti rinnovabili locali; turismo e attività produttive sostenibili.

Roadmap 2050 - Indicare obiettivi di lungo periodo allineati alla Roadmap di decarbonizzazione al 2050.

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Con il sostegno di

INDIVIDUAZIONE DEGLI ATTORI E RUOLO

NEL PIANO VORREI CHE FOSSE ESPLICITATO CHE…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO

Energia: politica trasversale - La gestione razionale dell’energia per i Comuni è trasversale alle politiche ordinarie (lavori pubblici, urbanistica, edilizia privata, mobilità, servizi sociali, politiche culturali, attività produttive e commercio): le politiche energetiche devono integrarsi con le varie fasi pianificatorie e la ‘compatibilità energetica’ dei piani ha un valore imprescindibile, al pari della compatibilità ambientale, idraulica, viaria, ecc.

Comunicare l’esempio - La riqualificazione energetica di edifici e servizi comunali concorre all’attuazione del piano nella misura in cui viene utilizzata come esempio nei confronti di famiglie e imprese. Senza tale azione di comunicazione e informazione la mera realizzazione degli interventi incide sul bilancio energetico in misura residuale (inferiore al 2%) e non può essere considerato un obiettivo primario del Piano.

Attori - Gli attori principali del piano sono: Comuni e loro Unioni o Associazioni di Comuni, loro strutture di prossimità, altri settori della RER impegnati in processi di pianificazione, Imprese, Famiglie, Mondo scientifico della ricerca, Terzo settore e Associazioni, Amministratori di condominio, processi di comunità, scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, ordini di ingegneri e architetti, comunità appartenenti a paesi in via di sviluppo (l’individuazione esplicita degli attori consente poi di definire misure mirate ad ognuno di essi).

Ruolo EELL - Il ruolo dei Comuni è di svolgere azioni di stimolo, facilitazione e sostegno nei confronti della collettività (famiglie e imprese) del territorio amministrato

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Con il sostegno di

MISURE DI ATTUAZIONE

TRA LE MISURE VORREI CHE FOSSERO PRESENTI…

CONTRIBUTI PROPOSTI

PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Misure relative agli aspetti finanziari: modelli per la realizzazione di fondi di garanzia o rotazione locale, equity crowdfunding, Art. 23 DL 158/2008, modelli di accesso a fondi nazionali, modelli di accesso a fondi europei….

1. Formalizzare un modello regionale che consenta agevolmente alle amministrazioni pubbliche di effettuare interventi di riqualificazione energetica mediante il ricorso a finanziamenti diffusi da parte dei cittadini e remunerazione del capitale versato dai cittadini

2. Sostegno a forme di incentivazione privata che implicano progetti in project financing pubblico-privato 3. Stabilire soglie performance specifiche per le varie attività nelle tipologie di bando per l’esecuzione dei lavori/servizi 4. Incentivazione di interventi combinati di efficienza energetica/rinnovabili in gruppi di edifici di medesimo soggetto conformi PPP, ECP 5. Individuare forme di sostegno economico (es. fondi di garanzia, contributi a fondo perduto, sgravi fiscali) che mettano effettivamente in

condizione tutti i nuclei familiari di intraprendere interventi di efficientamento energetico/FER/mobilità sostenibile 6. Istituzione di un Fondo di Garanzia rivolto ai condomini (+campagna informativa rivolta alla cittadinanza) per la diffusione dei contratti di

rendimento energetico in ambito condominiale 7. Incentivazioni aggiuntive alla detrazione IRPEF, per piccoli impianti fotovoltaici domestici e condominiali sulle coperture degli edifici (ES: fondo

rotativo che si ripaga in 7/8 anni con risparmi in bolletta) 8. Impianti fotovoltaici in sostituzione delle coperture in amianto sugli edifici produttivi 9. Incentivazione regionale pompe di calore geotermiche nella riqualificazione di edifici per sopperire all’extra-costo rispetto a quelle ad aria 10. Diffusione della mobilità elettrica individuale attraverso la creazione di infrastrutture di ricarica diffuse sul territorio, parcheggi preferenziali e

gratuiti in ZTL e fuori, servizi di car-sharing, incentivi all’acquisto. 11. Istituzione di un fondo di rotazione a tasso 0 per finanziare interventi di efficientamento energetico di cittadini a reddito medio-basso. Uso della leva fiscale: 1. Introduzione dell’Imposta Regionale sulla Benzina per Autotrazione e aumento della Tassa di circolazione degli autoveicoli. Uso dei proventi

per finanziare misure di mobilità sostenibile e/o riqualificazione energetica civile 2. Aumento Addizionale regionale all'imposta erariale sul gas metano e uso dei proventi per finanziare misure di eff. energetico civile 3. Uso dei proventi dell’Imposta Regionale di Immatricolazione per misure di mobilità sostenibile e/o riqualificazione energetica civile 4. Progressivo aumento della tassazione sui mezzi di maggior cilindrata o maggiormente inquinanti, prevedendo sgravi per i residenti in aree

poco o mal servite dal TPL. Uso dei proventi per la promozione della mobilità sostenibile Interventi in ambito autorizzativo in attesa di un regolamento attuativo (ipotizzato tra parentesi): 1. Limitazioni a uso e installazione di stufe/caminetti/impianti a biomassa legnosa nelle zone interessate da superamenti dei livelli consentiti di

polveri sottili (cfr. PAIR) 2. Obbligo di dismissione entro data da definirsi delle caldaie a gasolio esistenti nelle aree urbane e divieto di installazione di nuove (PAIR?) 3. Obbligo di installazione di caldaie a gas a condensazione o pompe di calore in tutti i casi di sostituzione di generatori di calore esistenti,

individuali o centralizzati (mediante modifica della DAL n.156/2008) 4. Qualora si opti per l’installazione di pompa di calore su edificio nuovo o ristrutturato, dovrà trattarsi di impianto geotermico. Qualora non sia

possibile per motivi tecnici o di rapporto costi/benefici e si opti per pompa di calore ad aria: obbligo di abbinamento a impianto fotovoltaico condominiale di potenza data + monitoraggio rendimenti stagionali impianti (mediante modifica della DAL n.156/2008)

5. Obbligo di integrazione di una quota da fonte rinnovabile (eventualmente crescente negli anni) in tutti i nuovi impianti di teleriscaldamento + obbligo di dotarsi di impianti cogenerativi. Per gli impianti esistenti: obblighi graduali di inserimento di una quota da fonte rinnovabile, anche laddove gli impianti siano già cogenerativi (mediante modifica della DAL n.156/2008).

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TRA LE MISURE VORREI CHE FOSSERO PRESENTI…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Misure relative alla governance - Definizione di un luogo di confronto permanente tra i Comuni, sostegno alla formazione di uffici politiche energetiche nelle Unioni e nei Comuni maggiori, istituzionalizzare la necessità di luoghi di confronto permanenti per monitorare l’efficacia delle misure, formazione continua degli amministratori e funzionari dei Comuni/Unioni, indicazioni su ulteriori provvedimenti normativi regionali che facilitino l’integrazione delle politiche, esempi di modifiche statutarie dei Comuni o delle Unioni che individuino anche l’uso efficiente dell’energia come missione dell’ente (esempio art. 13 statuto città metropolitana Bologna oppure art. 10 statuto Comune Valsamoggia)…

1. Normare e rendere cogente il ruolo dei Comuni in materia di politiche energetiche, da espletarsi attraverso la funzione energia, anche in forma associata.

2. Definire percorsi per portare avanti la riqualificazione energetica insieme alla messa a norma antisismica. 3. Le politiche energetiche devono integrarsi con le varie fasi pianificatorie e la ‘compatibilità energetica’ dei piani dovrà avere

un valore imprescindibile, al pari della compatibilità ambientale, idraulica, viaria, ecc. 4. Istituzione di un tavolo di discussione/informazione sulle opportunità di finanziamento e accesso a fondi regionali e UE, in

modo da potervi accedere come insieme di comuni 5. Mantenere e sviluppare i tavoli strategici locali di lavoro individuati nell’ambito della redazione dei PAES 6. Potenziare sensibilmente l’Ufficio Energia della Regione, in evidente difficoltà seppur dotato di personale molto valido e

disponibile. 7. Potenziale il ruolo di coordinamento delle politiche energetiche con l’aiuto di Agenzie per l’energia 8. Creazione di uno sportello di supporto “on demand” ai tecnici dei piccoli comuni, che spesso non hanno competenze

specifiche. 9. Istituzionalizzazione della rete degli sportelli energia comunali, rendendola, da un lato, una funzione obbligatoria dei

Comuni e, dall’altro, agevolandola attraverso una “regia regionale” che fornisca formazione, supporto tecnico-legale, informazione continua.

10. Rafforzare la Funzione energia con particolare attenzione all’ufficio gare, necessario per gli interventi del pubblico, e a sistemi quali lo sportello energia per informare i cittadini degli strumenti a disposizione

11. Luoghi di confronto: task force e casi studio del progetto UE SmartReFlex come esempio per utilizzo della pianificazione energetica e dell’importanza di valutazioni costi–benefici e di potenziale delle FER

12. Introduzione nelle gare e nei finanziamenti pubblici di criteri di scelta basati su Sistemi di Gestione dell’Energia ISO 50001, certificazioni delle ESCo UNI 11352, certificazione delle figure professionali Esperti in Gestione dell’Energia UNI 11139

13. Obbligo di nomina ufficiale dell’energy manager e di pubblicazione del bilancio energetico per tutti i Comuni e le imprese che accedano a qualsiasi titolo a finanziamenti regionali

14. Incentivazione di proposte di Sistemi di Gestione dell’Energia volontari su edifici pubblici 15. Coaching: gli esperti vanno sul territorio, nelle giunte delle unioni, nelle strutture tecniche 16. Introduzione di sanzioni per i Comuni inadempienti rispetto agli obblighi previsti dalle normative in materia di energia (es.

nomina Energy Manager, obbligo di ricorso quando possibile alle fonti rinnovabili, obbligo di esposizione dell’APE degli edifici pubblici, rispetto delle temperature massime negli edifici pubblici, etc.)

17. Esigere pianificazione energetica/ambientale nei futuri POC, magari con un benchmark di riferimento 18. Supporto economico e normativo alla delega energia su scala sovracomunale 19. Creazione di società in-house orientate all’autosufficienza energetica almeno di piccole realtà locali 20. Misure di cooperazione decentrata con comunità di paesi in via di sviluppo, per azioni compensative delle emissioni

climalteranti sul nostro territorio.

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TRA LE MISURE VORREI CHE FOSSERO PRESENTI…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Misure di soft-policy - Strumenti per la formazione e informazione alla collettività, strumenti per il citizen empowerment (rafforzamento della capacità dei cittadini di operare per l’uso razionale dell’energia), forte enfasi al risparmio inteso come eliminazione dei consumi non necessari, sostegno a processi locali di partecipazione attiva di famiglie e imprese, fruibilità dei dati energetici per il sistema dei Comuni (attuazione Art. 25-octies comma 2 “La Regione rende disponibili ai Comuni i dati [APE, impianti termici e Consumi] in forma puntuale e aggregata”) e per la collettività (open data), strumenti per abilitare i Comuni ad aumentare la consapevolezza collettiva (flyer, clip video…), riferimenti espliciti alle policy ENEA su efficienza energetica comportamentale nell’ultimo rapporto su efficienza energetica…

1. Formazione e creazione di imprese, tecnici e professionisti esperti in materia per rilancio della filiera dell’efficienza energetica

2. Comunicazione chiara agli utenti su limiti di accensione degli impianti termici, temperature locali, obblighi di manutenzione

3. Sostenere le libere iniziative dei cittadini che si associano per costruire percorsi di transizione energetica 4. Consapevolezza, partecipazione e attuazione di percorsi di transizione energetica di comunità 5. Supporto regionale (formazione, sostegno economico, riconoscimento) all’apertura di Sportelli Energia

comunali con funzione di informazione a cittadini e professionisti sulle normative e le migliori tecnologie per il risparmio energetico

6. Incentivazione della riqualificazione di beni e spazi comuni attraverso lo stimolo alla creazione di imprese sociali che si basino su regolamenti per la collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani.

7. Istituire uno standard o protocollo regionale su riqualificazione edilizia ed energetica che dia riscontro delle imprese eccellenti della green economy

8. Attività di disseminazione dei risultati delle attività del PER congiunta ad attività di informazione e formazione ai cittadini e alle scuole.

TRA LE MISURE VORREI CHE FOSSERO PRESENTI…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Misure relative alle filiere - Biomassa forestale, biomassa agricola, biomassa urbana, cascami termici industrie, biomassa ittica, reflui zootecnici, FORSU, coperture in amianto…. (esistono molti studi di settore in grado di fornire stime e modelli di utilizzo che, se assunti nel PER tra le opzioni di intervento - senza essere troppo esclusivi per evitare l’impossibilità di proporre nuove tecnologie o nuovi campi di intervento - possono facilitare la concentrazione di politiche regionali, locali e imprenditoriali. Se non esplicitamente individuati nel PER rimangono invece iniziative sporadiche di singoli)

1. Semplificazione e riduzione degli atti amministrativi necessari per autorizzare interventi di efficienza energetica/FER 2. Sostenere le possibili azioni sinergiche anche di ambito sovracomunale (es: recupero energetico mediante la digestione

anaerobica di materiali di scarto, disponibilità di cascami termici, produzione di biomasse da pulizia boschi, ma anche potature urbane e coltivazione ‘foresta urbana’)

3. Obbligo di redigere analisi approfondite per il recupero dei cascami termici, attualmente spesso trascurati (termovalorizzatori, industrie...)

4. Biogas: in pianura sono presenti numerosi impianti privati, la maggior parte con colture dedicate. Opportuno lavorare per convertirli in impianti che producono biometano immesso in rete se non impiegato direttamente per autotrazione e usati per “digerire” i rifiuti organici della raccolta differenziata dei comuni limitrofi.

5. Fare o prevedere studi specifici per individuare determinate filiere locali al fine di pianificare gli impianti a biomassa in base alla potenziale disponibilità sul territorio (es. potature parchi comunali, manutenzione fiume Reno (contratto di fiume), potature di giardini privati, frutteti e vigneti biologici)

6. Promozione della mobilità privata elettrica: realizzazione rete colonnine di ricarica in parcheggi pubblici, promozione dell’esenzione bollo auto, cofinanziamento agevolato (tramite terzi, leasing) per l’acquisto di mezzi ecologici

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TRA LE MISURE VORREI CHE FOSSERO PRESENTI…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Misure per il rafforzamento delle politiche locali - Pianificazione territoriale, edilizia privata, edifici e impianti pubblici, attività produttive, commercio, mobilità, servizi sociali (povertà energetica)… l’illustrazione nel piano di come l’energia può modificare e rafforzare le politiche ordinarie abilita i comuni a realizzarle in modo efficace nella quotidiana azione amministrativa e a modificare di conseguenza la propria struttura organizzativa

1. Misure e strumenti correlati agli obblighi richiesti agli enti locali, affinché questi siano poi in grado di soddisfare tali requisiti 2. Favorire l’evoluzione dei regolamenti urbanistici al fine di facilitare la transizione energetica 3. Formazione dei tecnici comunali a diversi livelli: tecnico-normativo, organizzativo-procedurale, integrazione efficienza/sufficienza, nuovi

strumenti finanziari e non. 4. Supporto ai Comuni sulla contrattualistica (contratti a garanzia di risultato) 5. La Regione potrebbe svolgere un ruolo di tipo pre-progettuale per influire, tramite una diffusione ragionata delle conoscenze, sulla

individuazione di ambiti e indirettamente sulle definizioni progettuali ai livelli amministrativi, con competenze di indirizzo e consulenza. 6. Misure di sostegno agli appalti pubblici finalizzati al risparmio energetico e riduzione emissioni di gas serra 7. Attività di aggiornamento e informazione tecnica per professionisti e imprese 8. Programmazione energetica comunale e POC per le FER e TLR ed azioni di risparmio, in coerenza con PAES 9. Stimolo per la creazione di Uffici Politiche Energetiche di Unione e rafforzamento degli uffici già esistenti. 10. Supporto al reperimento dati su scala comunale 11. Introduzione di elementi normativi (o metterli in evidenza nel caso fossero già pienamente disponibili) che obblighino i distributori dei

vettori energetici - compresi combustibili per autotrazione - a fornire dati sempre aggiornati sulle quantità contabilizzate, con il massimo livello di dettaglio possibile, eventualmente progressivo nel tempo.

12. Misure di supporto: a. agli interventi di riqualificazione energetica nell'edilizia privata, residenziale, terziaria e produttiva b. all'efficientamento delle imprese del terziario, a partire dalla grande distribuzione c. alla diffusione del monitoraggio (SMART) dei consumi energetici e delle emissioni d. alla diffusione di applicazioni smart per la gestione intelligente dei sistemi energetici nel residenziale e nel produttivo e. per attuare piattaforme solari in aree urbane, per centri storici f. per interventi di qualità su edilizia storica e documentale

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Con il sostegno di

TRA LE MISURE VORREI CHE FOSSERO PRESENTI…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Misure relative a tecnologie: fotovoltaico, biomassa, solare termico, geotermia a bassa entalpia, biometano, elettrificazione dei consumi, teleriscaldamento, eolico offshore, idroelettrico.… (la mera individuazione delle tecnologie poco serve se non viene messa in relazione alle filiere di approvvigionamento, alla pianificazione dello spazio dedicato e/o alle tipologie di attività - famiglie, imprese produttive e commerciali - che le possono adottare)

1. Inserire nelle misure eventuali criticità negative (es. emissioni di polveri sottili legate all’uso delle biomasse) 2. Azioni su edifici pubblici, accompagnate da specifiche linee di finanziamento:

• Diagnosi energetica • Interventi sugli involucri edilizi (sostituzione degli infissi, coibentazione coperture, cappotto, ecc.) • Interventi sugli impianti (sostituzione generatori, installazione valvole termostatiche, telecontrollo, coibentazione

condotte della rete di distribuzione). 3. Realizzare i Piani Luce (ora non sono previste sanzioni se i comuni non si dotano) 4. Riconsiderare il ruolo potenziale della generazione energetica da biomasse, demonizzata dal PAIR senza considerare le

tecnologie d’avanguardia che consentono un significativo contenimento delle emissioni (gassificazione, etc) 5. Rinnovabili diffuse: mettere in campo tutti gli strumenti affinché impianti solari termici e fotovoltaici vengano installati in

tutti i tetti residenziali, sia delle case singole che dei condomini; ogni famiglia dovrà essere protagonista e beneficiarne 6. Mobilità: agevolare la vita dei cittadini che usano auto elettriche o a idrogeno. Supportare i comuni nella progettazione e

nella realizzazione di piste ciclabili. Passaggio ai mezzi elettrici o a idrogeno in appalti pubblici e mezzi pubblici. Realizzazione parcheggi preferenziali per bici e mezzi elettrici, incentivazione economica per l’uso della bici anche con premi finanziati da sanzioni per violazione codice strada

NOTE DI METODO 1. Che tutte le informazioni siano di facile comprensione 2. Senza essere troppo esclusivi per evitare la impossibilità di proporre nuove tecnologie o nuovi campi di intervento. 3. I cambiamenti legislativi in corso (ES: riforma del Titolo V° della Costituzione: eliminazione delle materie di legislazione

concorrente tra Stato e Regioni e introduzione del Regolamento Edilizio Unico) non rendono possibile valutare appieno quali competenze effettive in materia di energia resteranno alle Regioni e agli Enti Locali. Per questo motivo l’idea di elaborare il nuovo PER in questa fase rischia di scontrarsi con una realtà e una possibilità di intervento dell’Ente che saranno profondamente mutate, in senso restrittivo, negli anni a venire. Per dare al PER una incisività reale sul sistema energetico regionale, occorrerebbero scelte politiche coraggiose nell’ambito delle possibilità che presumibilmente permarranno in capo alle Regioni anche dopo l’eventuale entrata in vigore delle riforme legislative. La Regione ha due modi per incidere su comportamenti degli utilizzatori di energia e sulla riqualificazione energetica di impianti/edifici:

• La policy autorizzativa (nell’ambito delle competenze assegnate dallo Stato) • La policy incentivante (complementare a quella statale)

4. Gli ambiti da sottoporre a misure di incentivazione e l’entità degli incentivi sarebbero da individuarsi attraverso strumenti di programmazione di breve durata, quali i Piani Triennali di Attuazione.

Page 10: CONSULTAZIONE DEI COMUNI SUL NUOVO PIANO ENERGETICO REGIONALE (PER… · 2016-02-18 · GdL Energia – Gruppo di Lavoro Energia degli Enti Locali Con il sostegno di CONSULTAZIONE

GdL Energia – Gruppo di Lavoro Energia degli Enti Locali

Con il sostegno di

MONITORAGGIO DEI DATI E DEI PROCESSI

VORREI CHE NEL PIANO FOSSE PRESENTE…

CONTRIBUTI PROPOSTI PUNTEGGIO CONTRIBUTI AGGIUNTIVI

Funzione energia - Indicatori per monitorare l’effettiva attuazione della “Funzione Energia” nei comuni (delega politica e strutture organizzative conseguenti – uffici politiche energetiche)

1. Spazio/open data accessibile ai cittadini, in cui gli

Enti possano verificare l’attivazione di campagne formative/informative sui territori la parte della Regione o di altri Enti.

2. Monitoraggio dei rendimenti stagionali reali delle pompe di calore geotermiche e ad aria, attraverso l’obbligo di installazione di contatori di calore e contatori elettrici dedicati su ogni nuovo apparecchio a servizio di edifici con più di 4 unità abitative e di comunicazione periodica dei valori rilevati tramite il Catasto Regionale degli Impianti Termici.

3. Stimare l’impatto in termini di energia ed emissioni

nel settore residenziale di attività formative in ambito scolastico/associativo

4. Definire nelle pratiche edilizie un metodo per

intercettare dati ambientali/energetici 5. Catasto accessibile ai Comuni di soggetti di

consumo superiore a 1.000 TEP (settore civile, terziario e trasporti) e 10.000 TEP (settore industriale) e loro relazioni (art. 19 L.10/91)

6. Istituzione di un osservatorio che monitori nel

tempo l’efficienza economica media delle diverse tipologie di intervento, a supporto delle scelte strategiche ed economiche più convenienti

7. Segnalazione opportunità innovative emerse dalla

ricerca (nuovi materiali, nanotecnologie)

Dati reali - Indicatori per monitorare l’attuazione delle misure relative alla fruibilità dei dati energetici in forma puntuale e aggregata da parte dei Comuni

Open data - Indicatori per monitorare l’attuazione delle misure relative alla fruibilità dei dati energetici in forma open data

Reportistica RER - La definizione di report periodici che il sistema regionale nel suo complesso si impegna a produrre e la sua definizione territoriale (disporre di disaggregazione di dati comunali è fondamentale per le politiche dei Comuni) ma senza appesantire ulteriormente il carico di lavori degli enti pubblici più piccoli poiché privi di personale, adottando quindi parametri semplici e già utilizzati per altro e strumenti informatici snelli Coordinamento Piani ER - Monitorare l’attuazione delle misure che favoriscono l’integrazione e il coordinamento con altri strumenti normativi di respiro regionale (PAIR, PRIT….) in particolare per quanto attiene gli impegni in materia di contenimento delle emissioni climalteranti, analizzando le diverse interazioni tra clima urbano e costruito, verificando quanto l’organizzazione urbanistica della città in termini di distribuzione degli spazi e dei materiali influenzi la formazione di un clima locale a cui sarà poi sottoposta la popolazione.

Condivisione - La definizione di un luogo di confronto permanente - non solo fisico - di tutte le strutture pubbliche (Comuni, Regione, Agenzie regionali coinvolte, task force progetto UE RES H/C Spread: ANCI – Comuni – AIRU - Agenzie per l’energia - Utility) a garanzia di un monitoraggio efficace e condiviso