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Controcorrente - speciale 6 maggio

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Il numero speciale di Controcorrente in occasione dello sciopero generale del 6 maggio - fb: controcorrente mail: [email protected]

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Page 1: Controcorrente - speciale 6 maggio

CCOONNTTRROOCCOORRRREENNTTEEff oo gg ll ii oo ss tt uu dd ee nn tt ee ss cc oo ll ii bb ee rr oo ,, ll aa ii cc oo ,, aa nn tt ii ff aa ss cc ii ss tt aa

« I s t r u i t e v i , p e r c h é a v r e m o b i s o g n o d i t u t t a l a n o s t r a i n t e l l i g e n z a » - A n t o n i o G r a m s c i

LLIIBBEERRIITTUUTTTTII!!GGllii ssttuuddeennttii mmeeddii ddeell FFrriiuullii VVeenneezziiaa GGiiuulliiaa vveerrssoo ee oollttrree lloo sscciiooppeerroo ggeenneerraallee

>>44 >>66 >>99

Inserto informativo del progetto FILMAINFORMA

Page 2: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE Liberi tutti! | 02

E arriva Maggio.Ci sono quelli che lo passano al mare, quelli che lo passano sui libri, e quelli che lo cominciano in corteo. Non sono tre categorie definite, spesso ci sono degli infiltrati tra le file dei natanti, e a volte persino tra gli studiosi. Tra i corteisti, ben pochi. E così le file si serrano, e pare che chi tra le altre cose fa politica scompaia dagli schermi.Ragazzi, ci siamo, siamo vivi e vegeti, ribelli e laboriosi. Questo giornale, Controcorrente, arriva nelle vostre mani in un momento che è sempre stato, nel corso degli anni, di grande bonaccia. E scotta, tra le mani. Brucia dalla voglia di essere letto, brucia dalla voglia di fare di questa primavera una primavera diversa. Diversa da tutte le altre in cui noi studenti, assopiti un po’ dal sole e un po’ dall’urgenza delle insufficienze, abbiamo messo in un angolo la voglia di combattere. Ma perché proprio questa dovrebbe essere una primavera speciale?Dopo un autunno di mobilitazioni nazionali, scuole, binari e autostrade occupate, ognuno di noi ha sentito una stretta allo stomaco. Ognuno di noi ha avuto l’impressione, che non sia servito a nulla.C’era passione per quelle strade! C’era rabbia, c’era voglia di cambiamento! Abbiamo costruito l’Alternativa, l’abbiamo portata in piazza, nei palazzi, nelle scuole!Ma la riforma è passata. Mentre il Paese sfiduciava nelle piazze un Governo che si assicurava la fiducia nel palazzo a suon di mazzette, il movimento ha subito una fase di risacca ma ha anche cambiato direzione. In quei giorni, la politica la respirava ogni studente, ognuno sentiva propria la propria scuola, e combatteva contro il suo smantellamento. Quella struttura pubblica diveniva Res publica, cosa di noi tutti, e noi tutti la difendevamo. Da quel giorno in poi, da telegiornale a telegiornale, nessuno ha più visto la politica, quella vera. Quella partecipata.Da quel giorno abbiamo visto editoriali vuoti. Abbiamo visto politicanti boriosi azzannarsi a vicenda. Abbiamo visto faccende da rivista patinata occupare i titoli per settimane.

Senza essere sotto i riflettori però studenti e precari si incontravano, si organizzavano in tutta Italia, e la riflessione veniva portata avanti assieme. Nascevano nuovi organi di confronto tra i militanti, e le file degli arrabbiati si gonfiavano. Le mobilitazioni continue ed instancabili di questa minoranza riportavano l’attenzione della masse e dei teleobiettivi su di noi, ma a sprazzi, senza tornare a coinvolgere le centinaia di migliaia di persone dell’autunno.In Italia, al centro del mar Mediterraneo, con il tallone che affonda nell'Africa in rivolta e una politica sempre più distante dall’Europa, tra canali televisivi e carta stampata passava sui teleschermi il teatrino della politica. Da Ruby Rubacuori, passando per le BR nelle magistrature, fino alle sempre più brillanti barzellette, sembrava essere uno solo il protagonista di questa farsa. Da noi non avrà che queste due righe.Nel frattempo Marchionne piegava Mirafiori, e con manovre passate tra il silenzio-assenso dei media rischiava di saltare il referendum sul nucleare, veniva indetto uno sciopero generale e le nostre basi militari venivano consegnate alla Nato. Nel frattempo poche migliaia di profughi mettevano in stallo una nazione da sessanta milioni di abitanti. Il ministro dell’interno gridava: "Che l’Europa ci aiuti, che i rifugiati vengano ridistribuiti!" e nel frattempo a Lampedusa si dormiva senza uno straccio, non c’era più acqua potabile, non c’era pane. Il teatrino non esitava nemmeno un secondo a strumentalizzare una tragedia, ad usarla come slogan elettorale. E poco dopo la Francia bloccava i treni ed i politicanti palleggiavano permessi, propaganda ed esseri umani da una parte all’altra della frontiera.Povera Italia! Sola e derisa da un’Europa fredda e distante! Ora buttiamo un occhio sulla rete e cerchiamo i dati precisi sulla situazione dei rifugiati. Svezia: 77.000 - Paesi Bassi: 77.000 - Francia: 160.00 - Inghilterra: 292.000 - Germania: 582.000 In Italia i rifugiati sono 47mila, pari a 0,7 ogni 1.000 abitanti.( dati dal sito delle Nazioni Unite sulla situazione dei

rifugiati nel mondo). La tanto richiesta redistribuzione non diviene più così sensata, pare. Ma allora cosa sta accadendo dall’altra parte del televisore? Sembrerebbe quasi che ci prendano in giro…Questo dell’immigrazione non è un caso isolato. E’ solo un esempio evidente: chiunque può informarsi su come procedono i lavori a L’Aquila, chiunque può consultare Wikipedia, scoprire la storia precisa di ogni rispettabile politicante. Ma nel frattempo la macchinetta in salotto parla, parla, parla.Questa è stata la politica da quel 14 Dicembre. Il nostro dissenso, quando non passerà attraverso le piazze, diverrà unicamente strumento politico in mano a partiti d’opposizione, che possono essere tutto tranne che nostri rappresentanti. Dobbiamo rappresentarci da soli.L’unico modo per cambiare le cose, deve per forza passare attraverso di te.L’unico momento in cui la politica era divenuta una cosa seria, è quando tu stavi occupando la tua scuola, quando tu urlavi in piazza la tua rabbia, quando i poteri forti si sono dovuti piegare a noi, deboli. Se non lo farò io, chi lo farà, è la domanda che deve porsi ciascuno di noi.Il sistema va cambiato, è davanti agli occhi di noi tutti quanto sia marcio. Lasciamo che siano loro a cambiarlo come meglio credono, per poi mantenere identica la sostanza? Con l’entusiasmo si fanno dei bellissimi cortei, ma è con la costanza, con la coscienza critica e la convinzione, che si cambiano le cose. Scendiamo in piazza in migliaia, e fuori stagione, facciamo sentire a tutti che noi giovani dalla scuola in rovina, che noi futuri precari, futuri disoccupati, futuri intossicati, futuri sfruttati, non siamo d’accordo, e con i lavoratori blocchiamo l'Italia, e in un assolato mattino di maggio facciamo capire a tutti che non bastano delle mazzette a scoraggiarci, non bastano neanche le mazzate, e che questa nostra nuova generazione non si stanca di combattere a novembre, né si stancherà mai. Arrendetevi, siamo pazzi.

LLiibbeerrii ttuuttttii!!LLiibbeerrii ddaallllaa ccrriissii,, lliibbeerrii ddaallllaa pprreeccaarriieettàà,, lliibbeerrii ddaallllee gguueerrrree,, lliibbeerrii ddaaii rreeggiimmii,, lliibbeerrii ddii ppootteerr eesseerrcciittaarree ii nnoossttrrii ddiirriittttii ee uussuuffrruuiirree ddeeii bbeennii ccoommuunnii,, lliibbeerrii ddii ppootteerr aannddaarree aa ssccuuoollaa,, ddii ppootteerr aabbiittaarree llee nnoossttrree cciittttàà......

Page 3: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE03 | Liberi tutti!

E arriva Maggio.Ci sono quelli che lo passano al mare, quelli che lo passano sui libri, e quelli che lo cominciano in corteo. Non sono tre categorie definite, spesso ci sono degli infiltrati tra le file dei natanti, e a volte persino tra gli studiosi. Tra i corteisti, ben pochi. E così le file si serrano, e pare che chi tra le altre cose fa politica scompaia dagli schermi.Ragazzi, ci siamo, siamo vivi e vegeti, ribelli e laboriosi. Questo giornale, Controcorrente, arriva nelle vostre mani in un momento che è sempre stato, nel corso degli anni, di grande bonaccia. E scotta, tra le mani. Brucia dalla voglia di essere letto, brucia dalla voglia di fare di questa primavera una primavera diversa. Diversa da tutte le altre in cui noi studenti, assopiti un po’ dal sole e un po’ dall’urgenza delle insufficienze, abbiamo messo in un angolo la voglia di combattere. Ma perché proprio questa dovrebbe essere una primavera speciale?Dopo un autunno di mobilitazioni nazionali, scuole, binari e autostrade occupate, ognuno di noi ha sentito una stretta allo stomaco. Ognuno di noi ha avuto l’impressione, che non sia servito a nulla.C’era passione per quelle strade! C’era rabbia, c’era voglia di cambiamento! Abbiamo costruito l’Alternativa, l’abbiamo portata in piazza, nei palazzi, nelle scuole!Ma la riforma è passata. Mentre il Paese sfiduciava nelle piazze un Governo che si assicurava la fiducia nel palazzo a suon di mazzette, il movimento ha subito una fase di risacca ma ha anche cambiato direzione. In quei giorni, la politica la respirava ogni studente, ognuno sentiva propria la propria scuola, e combatteva contro il suo smantellamento. Quella struttura pubblica diveniva Res publica, cosa di noi tutti, e noi tutti la difendevamo. Da quel giorno in poi, da telegiornale a telegiornale, nessuno ha più visto la politica, quella vera. Quella partecipata.Da quel giorno abbiamo visto editoriali vuoti. Abbiamo visto politicanti boriosi azzannarsi a vicenda. Abbiamo visto faccende da rivista patinata occupare i titoli per settimane.

Senza essere sotto i riflettori però studenti e precari si incontravano, si organizzavano in tutta Italia, e la riflessione veniva portata avanti assieme. Nascevano nuovi organi di confronto tra i militanti, e le file degli arrabbiati si gonfiavano. Le mobilitazioni continue ed instancabili di questa minoranza riportavano l’attenzione della masse e dei teleobiettivi su di noi, ma a sprazzi, senza tornare a coinvolgere le centinaia di migliaia di persone dell’autunno.In Italia, al centro del mar Mediterraneo, con il tallone che affonda nell'Africa in rivolta e una politica sempre più distante dall’Europa, tra canali televisivi e carta stampata passava sui teleschermi il teatrino della politica. Da Ruby Rubacuori, passando per le BR nelle magistrature, fino alle sempre più brillanti barzellette, sembrava essere uno solo il protagonista di questa farsa. Da noi non avrà che queste due righe.Nel frattempo Marchionne piegava Mirafiori, e con manovre passate tra il silenzio-assenso dei media rischiava di saltare il referendum sul nucleare, veniva indetto uno sciopero generale e le nostre basi militari venivano consegnate alla Nato. Nel frattempo poche migliaia di profughi mettevano in stallo una nazione da sessanta milioni di abitanti. Il ministro dell’interno gridava: "Che l’Europa ci aiuti, che i rifugiati vengano ridistribuiti!" e nel frattempo a Lampedusa si dormiva senza uno straccio, non c’era più acqua potabile, non c’era pane. Il teatrino non esitava nemmeno un secondo a strumentalizzare una tragedia, ad usarla come slogan elettorale. E poco dopo la Francia bloccava i treni ed i politicanti palleggiavano permessi, propaganda ed esseri umani da una parte all’altra della frontiera.Povera Italia! Sola e derisa da un’Europa fredda e distante! Ora buttiamo un occhio sulla rete e cerchiamo i dati precisi sulla situazione dei rifugiati. Svezia: 77.000 - Paesi Bassi: 77.000 - Francia: 160.00 - Inghilterra: 292.000 - Germania: 582.000 In Italia i rifugiati sono 47mila, pari a 0,7 ogni 1.000 abitanti.( dati dal sito delle Nazioni Unite sulla situazione dei

rifugiati nel mondo). La tanto richiesta redistribuzione non diviene più così sensata, pare. Ma allora cosa sta accadendo dall’altra parte del televisore? Sembrerebbe quasi che ci prendano in giro…Questo dell’immigrazione non è un caso isolato. E’ solo un esempio evidente: chiunque può informarsi su come procedono i lavori a L’Aquila, chiunque può consultare Wikipedia, scoprire la storia precisa di ogni rispettabile politicante. Ma nel frattempo la macchinetta in salotto parla, parla, parla.Questa è stata la politica da quel 14 Dicembre. Il nostro dissenso, quando non passerà attraverso le piazze, diverrà unicamente strumento politico in mano a partiti d’opposizione, che possono essere tutto tranne che nostri rappresentanti. Dobbiamo rappresentarci da soli.L’unico modo per cambiare le cose, deve per forza passare attraverso di te.L’unico momento in cui la politica era divenuta una cosa seria, è quando tu stavi occupando la tua scuola, quando tu urlavi in piazza la tua rabbia, quando i poteri forti si sono dovuti piegare a noi, deboli. Se non lo farò io, chi lo farà, è la domanda che deve porsi ciascuno di noi.Il sistema va cambiato, è davanti agli occhi di noi tutti quanto sia marcio. Lasciamo che siano loro a cambiarlo come meglio credono, per poi mantenere identica la sostanza? Con l’entusiasmo si fanno dei bellissimi cortei, ma è con la costanza, con la coscienza critica e la convinzione, che si cambiano le cose. Scendiamo in piazza in migliaia, e fuori stagione, facciamo sentire a tutti che noi giovani dalla scuola in rovina, che noi futuri precari, futuri disoccupati, futuri intossicati, futuri sfruttati, non siamo d’accordo, e con i lavoratori blocchiamo l'Italia, e in un assolato mattino di maggio facciamo capire a tutti che non bastano delle mazzette a scoraggiarci, non bastano neanche le mazzate, e che questa nostra nuova generazione non si stanca di combattere a novembre, né si stancherà mai. Arrendetevi, siamo pazzi.

LLiibbeerrii ttuuttttii!!LLiibbeerrii ddaallllaa ccrriissii,, lliibbeerrii ddaallllaa pprreeccaarriieettàà,, lliibbeerrii ddaallllee gguueerrrree,, lliibbeerrii ddaaii rreeggiimmii,, lliibbeerrii ddii ppootteerr eesseerrcciittaarree ii nnoossttrrii ddiirriittttii ee uussuuffrruuiirree ddeeii bbeennii ccoommuunnii,, lliibbeerrii ddii ppootteerr aannddaarree aa ssccuuoollaa,, ddii ppootteerr aabbiittaarree llee nnoossttrree cciittttàà......

IN QUESTO NUMERO:pag. 2-3 Intro: Liberi tutti!pag. 4 Saperi liberi, persone liberepag. 5 Reddito vs. crisipag. 6 Contro la scuola del regime, per l'Altrariformapag. 7 Stage: non siamo secondi a nessuno!pag. 8 Riprendiamoci le città!pag. 9 Beni comuni e diritti oltre la crisipag. 10 Perché votare no ai referendumpag. 11 Filmainformapag. 12 Cos'è l'UdS? | Cos'è MovStud?

Page 4: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE Diritto al sapere | 04

SSaappeerrii lliibbeerrii,, ppeerrssoonnee lliibbeerreeSSeennzzaa iill ddiirriittttoo aalllloo ssttuuddiioo llaa nnoossttrraa ssoocciieettàà nnoonn èè ppiiùù lliibbeerraa.. UUnnaa lleeggggee rreeggiioonnaallee vveecccchhiiaa ddii 3300 aannnnii nnoonn ssooddddiissffaa ppiiùù llee nnoossttrree nneecceessssiittàà:: cchhiieeddiiaammoo rreeddddiittoo ddiirreettttoo eedd iinnddiirreettttoo,, iinncceennttiivvii aallllaa pprrooggeettttuuaalliittàà ee aallll''iinntteeggrraazziioonnee ccuullttuurraallee,, uunn ssiisstteemmaa ddii ffoorrmmaazziioonnee ppeerrmmaanneennttee,, CCoommmmiissssiioonnii PPaarriitteettiicchhee iinn ttuuttttee llee ssccuuoollee

LLaa pprrooppoossttaa ddii lleeggggee ddeeggllii ssttuuddeennttii ssaarràà ddeeppoossiittaattaaiinn CCoonnssiigglliioo RReeggiioonnaallee

Il testo della proposta di legge sarà presto onlinehttp://issuu.com/uds-fvg/docs/

Page 5: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE05 | Diritto al sapere

RReeddddiittoo vvss.. ccrriissiiLLaa RReeggiioonnee pprrooppoonnee uunnaa lleeggggee ffaarrssaa ssuuii ggiioovvaannii,, vviissttii iinn ccoonnttrraappppoossiizziioonnee ccoonn iill ''mmoonnddoo ddeeggllii aadduullttii''::

mmeerriittooccrraazziiaa,, ccoonnccoorrrreennzzaa ee llaavvoorroo aauuttoonnoommoo ii ccaappiissaallddii ddii qquueessttoo ddiisseeggnnoo,, ccoonn iill ppeerriiccoolloo ddeeii vvoouucchheerr,, aannttiiccaammeerraa ddeellllaa pprreeccaarriieettàà.. NNooii cchhiieeddiiaammoo uunnaa llrr ssuull rreeddddiittoo ppeerr ttuuttttee llee ccaatteeggoorriiee ccoollppiittee ddaallllaa ccrriissii

La memoria scritta sulla lr sui giovani, presentata in Consiglio Regionale,

è online suhttp://issuu.com/uds-

fvg/docs/memorialrgiovani

Page 6: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE Obiettivo scuola | 06

CCoonnttrroo llaa ssccuuoollaa ddeell rreeggiimmee,, ppeerr ll''AAllttrraarriiffoorrmmaaTTaaggllii,, rriioorrddiinnoo ddeeii cciiccllii,, ppddll AApprreeaa:: llaa ssccuuoollaa ppuubbbblliiccaa èè ssoottttoo aattttaaccccoo ccoonn ll''oobbiieettttiivvoo ddii ddiissttrruuggggeerree aanncchhee qquueessttoo bbeennee ccoommuunnee.. CCoonnttiinnuueerreemmoo aa ccoonnttrraassttaarree qquueessttoo ddiisseeggnnoo aanncchhee ccoonn iill pprrooggeettttoo ''AAllttrraarriiffoorrmmaa'',, ppeerr ccaammbbiiaarree llee nnoossttrree ssccuuoollee ddaall bbaassssoo,, ddaaii ssiinnggoollii iissttiittuuttii ee iinn bbaassee aallllee vveerree eessiiggeennzzee ddeeggllii ssttuuddeennttii

CCoonnttiinnuueerreemmoo aa mmoobbiilliittaarrccii nnoonnoossttaannttee llee mmiinnaaccccee ee llee

rreepprreessssiioonnii nneellllee ssccuuoollee

ISCRIVITI AL GRUPPO FB "Cambiamo la scuola |

Costruiamo l'AltraRiforma" PER SAPERNE DI PIU'!

il testo dell'altrariforma è su: http://issuu.com/retedellacono

scenza/docs/altrariforma-pdf

Page 7: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE07 | Obiettivo scuola

NNoonn ssiiaammoo sseeccoonnddii aa nneessssuunnoo!!LLoo ssmmaanntteellllaammeennttoo ddeellllaa ssccuuoollaa ppuubbbblliiccaa ssii ffaa sseennttiirree ppaarrttiiccoollaarrmmeennttee nneeggllii iissttiittuuttii tteeccnniiccii ee pprrooffeessssiioonnaallii,,

ddoovvee ttrraa llee aallttrree ccoossee ggllii ssttaaggee ssoonnoo iinnccooeerreennttii ccoonn iill ppeerrccoorrssoo ffoorrmmaattiivvoo,, ddeeqquuaalliiffiiccaattii ee sseennzzaa ttuutteellee ee ddiirriittttii ppeerr ggllii ssttuuddeennttii.. CChhiieeddiiaammoo ll''aapppprroovvaazziioonnee ddii uunnoo SSttaattuuttoo ddeeggllii SSttuuddeennttii ee ddeellllee SSttuuddeenntteessssee iinn ssttaaggee!!

Page 8: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE Società nella crisi | 08

RRiipprreennddiiaammooccii llee cciittttaa''!!GGoovveerrnnoo ee aammmmiinniissttrraazziioonnii llooccaallii ccoonnttrraassttaannoo iinn ooggnnii mmooddoo qquuaallssiiaassii ffoorrmmaa ddii rreeaallee ppaarrtteecciippaazziioonnee aattttiivvaa ee ddii ddiisssseennssoo ppoolliittiiccoo ee ccuullttuurraallee.. LLee nnoossttrree cciittttàà ssii ttrraassffoorrmmaannoo sseemmpprree ddii ppiiùù iinn nnoonn--lluuoogghhii ddoommiinnaattii ddaallllaa ppaauurraa,, ddaallllaa ccoorrssaa ccoonnccoorrrreennzziiaallee ee ddaallll''iinnddiiffffeerreennzzaa.. NNooii nnoonn ccii ssttiiaammoo:: eessiiggiiaammoo ssppaazzii ppeerr llee nnoossttrree vviittee!!

Page 9: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE09 | Società nella crisi

BBeennii ccoommuunnii ee ddiirriittttii oollttrree llaa ccrriissii

AAttttaaccccoo aaii ddiirriittttii ddeeii llaavvoorraattoorrii,, pprriivvaattiizzzzaazziioonnee ddeeii bbeennii ccoommuunnii,, gguueerrrraa iinn LLiibbiiaa ee vviioollaazziioonnee ddeeii ddiirriittttii ddeeii mmiiggrraannttii,, ssoonnoo ttuuttttii ssiinnttoommii ddii uunn ssiisstteemmaa eeccoonnoommiiccoo ee ssoocciiaallee iinn ccrriissii.. LLoottttiiaammoo ppeerrcchhéé iill vveennttoo ddii rriivvoollttaa iinn

MMeeddiioo OOrriieennttee ppoorrttii,, aanncchhee ddaa nnooii,, uunnaa nnuuoovvaa ssttaaggiioonnee ddii ccoonnqquuiissttaa ddeeii ddiirriittttii ee ddii ddiiffeessaa ddeeii bbeennii ccoommuunnii

Page 10: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE Società nella crisi | 10

AAmmbbiieennttèèddeemmooccrraazziiaaIIll GGoovveerrnnoo tteennttaa ddii eevviittaarree ii ttrree rreeffeerreenndduumm ssuuii bbeennii ccoommuunnii,, pprreeooccccuuppaattoo ddii ppeerrddeerree iinnvveessttiimmeennttii nneell ccaammppoo ddeellllaa ddeevvaassttaazziioonnee ddeell tteerrrriittoorriioo,, ddeellllee rriissoorrssee nnaattuurraallii,, ddeellllaa nnoossttrraa vviittaa.. DDiirree nnoo aallllaa pprriivvaattiizzzzaazziioonnee ddeellll''aaccqquuaa ee aallll''iinnssttaallllaazziioonnee ddii cceennttrraallii nnuucclleeaarrii iinn IIttaalliiaa ssiiggnniiffiiccaa ddiiffeennddeerree ii ddiirriittttii ee llaa ddeemmooccrraazziiaa

Page 11: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE11 | Filmainforma

FFiillmmaaiinnffoorrmmaa:: LLiibbeerrttaa'' ee'' ppaarrtteecciippaazziioonnee!!

Page 12: Controcorrente - speciale 6 maggio

CONTROCORRENTE Info | 12

CCooss''èè ll''UUddSS FFVVGG??

Siamo l'Unione degli Studenti Friuli Venezia Giulia, il più grande sindacato studentesco in Italia.Ogni giorno, classe per classe, scuola per scuola, nelle città della nostra Regione e in tutta Italia, difendiamo il libero accesso ai saperi, la scuola pubblica, laica ed antifascista, un diritto allo studio per tutti e tutte.Per questo le scuole di Trieste e Gorizia sono state occupate da un movimento propositivo e partecipato come non lo si vedeva da anni.Per questo nelle nostre scuole abbiamo portato l'AltraRiforma: edilizia scolastica, partecipazione degli studenti alla vita della scuola, didattica e valutazione alternativa, una proposta di legge sul diritto allo studio, per costruire una scuola degli studenti per gli studenti.Per questo non abbiamo intenzione di fermarci.Il 14 Dicembre abbiamo ribadito che questo Governo, a prescindere dalla fiducia comprata in Parlamento, è già sfiduciato nel Paese, da una popolazione che non sopporta più una politica chiassosa ed inconcludente, ma sorda e muta di fronte ai problemi e alle proposte emersi in questi mesi in maniera dirompente.Abbiamo subito lo smacco di un Governo Regionale sordo alle nostre richieste rispetto ad una Finanziaria che, come al solito, ruba ai poveri – le scuole pubbliche – per dare ai ricchi – gli istituti privati –, solo una delle assurdità di questo bilancio costruito e mai uscito dalle stanze del potere.Non per questo ci riteniamo sconfitti: abbiamo dimostrato per l’ennesima volta di essere indipendenti da qualsiasi ‘potere’, partitico, sindacale o economico che sia, uno dei nostri valori fondamentali.Non è finita qui: la crisi che continua a imperversare nel nostro Paese ci impone – o meglio ci dà la grossissima opportunità – di costruire un ampio fronte con gli universitari, con gli operai (vittime di accordi-ricatto come quelli della FIAT, che rischiano di prendere piede anche in Regione), con i migranti (scusa preferita da questo Governo per i problemi del Paese), con i movimenti che come noi difendono diritti e beni comuni, dall’acqua all’ambiente al diritto allo studio.Ci stanno costruendo un futuro insidioso, fatto di ostacoli e traguardi scelti da altri, verso cui noi tutti dobbiamo correre, senza alternative. Oppure no?Di fronte a noi abbiamo l’occasione storica di riprenderci il nostro futuro, di sognare, progettare e costruire un mondo dove l’uomo, i diritti ed i beni comuni siano centrali.Iniziamo tutto ciò, dalle nostre scuole e dalle nostre città.Per questo partecipiamo, diamo voce alle nostre idee, ci battiamo per i diritti studenteschi e di cittadinanza, aderiamo all’Unione degli Studenti Friuli Venezia Giulia.

facebook.com/udsfvg | [email protected] - Marta | 3487853416 Erasmo

CCOONNTTRROOCCOORRRREENNTTEEffoogglliioo ssttuuddeenntteessccoo lliibbeerroo,, llaaiiccoo,, aannttiiffaasscciissttaa

su fb: controcorrentevia mail: [email protected]

questo numero è visualizzabile e scaricabile su http://issuu.com/uds-

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LLee nnoossttrree rriivveennddiiccaazziioonnii

iinn bbrreevveeDIRITTO ALLO STUDIOPER una nuova legge regionale sul diritto allo studioCONTRO l'attacco alla libertà dei saperi e delle persone

REDDITOPER una legge regionale sulla cittadinanza che tuteli tutti i soggetti deboli: studenti, precari, migranti etcCONTRO la legge 'spot' sui giovani, contro la cultura della concorrenza e del falso merito

SCUOLAPER l'Altrariforma in tutti gli istituti del Friuli Venezia Giulia: cambiamo la scuola dal basso!CONTRO lo smantellamento della pubblica istruzione, degli organi collegiali e i finanziamenti alle private

STAGEPER degli stage di qualità e per tutelare i diritti degli studenti con lo Statuto degli studenti in stageCONTRO le nuove forme di sfruttamento del lavoro, dagli stage-schiavitù ai voucher

SPAZI SOCIALIPER riprenderci le città, costruendo spazi di condivisione e contaminazione politica e culturaleCONTRO le politiche di controllo sociale e di repressione delle forme di partecipazione attiva e di dissenso

DEMOCRAZIA, DIRITTI, BENI COMUNIPER la difesa dei beni comuni, dei diritti umani, del diritto alla cittadinanza per tutti e tutteCONTRO l'attacco ai diritti dei lavoratori, la privatizzazione dell'acqua, il nucleare e il neoimperialismo occidentale in Libia