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Convegno di Studio presentazione dell’elaborato redatto dalla Commissione di Studio del Comitato Scientifico Procedure Concorsuali avente per tema: Le Relazioni del Professionista nel Concordato Preventivo (art. 161, comma 3, art. 160, comma 2, L.F.) Firenze, 13 aprile 2012 – Hotel Mediterraneo Relatori: Dott.ssa Erika Cresti Dott. Lorenzo Bandinelli Dott. Alessio Silvestri Dott. Nicola Pierpaoli

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Convegno di Studiopresentazione dell’elaborato redatto dalla Commissione di Studio del Comitato Scientifico Procedure Concorsuali avente per tema:

Le Relazioni del Professionista nel Concordato Preventivo

(art. 161, comma 3, art. 160, comma 2, L.F.)

Firenze, 13 aprile 2012 – Hotel Mediterraneo

Relatori:

Dott.ssa Erika Cresti

Dott. Lorenzo Bandinelli

Dott. Alessio Silvestri

Dott. Nicola Pierpaoli

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Premesse

Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.

Verifiche preliminariRelatore Dott. Nicola Pierpaoli

Verifiche sulle principali poste dell’attivo patrimoniale

Relatore Dott. Alessio Silvestri

Verifiche sulle principali poste del passivo

Relatore Dott. Nicola Pierpaoli

La relazione di attestazioneex art. 161, comma 3, L.F.Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott.ssa Erika Cresti

La Relazione di attestazione ex art. 160, comma 2, L.F. Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott. Lorenzo Bandinelli

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Obiettivo dell’intervento

Comprendere ruolo e finalità della relazione di attestazione ex art. 161, 3° comma L.F., nonché requisiti di nomina del professionista attestatore

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Art. 161, 3° comma L.F

“[…] Il piano e la documentazione di cui ai commi precedenti devono essere accompagnati dalla relazione di un professionista in possesso dei requisiti di cui all’art. 67, terzo comma, lett. d), che attesti la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano medesimo […]”

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Scopo della relazione di attestazione

Verificare e certificare: l’attendibilità e la veridicità dei dati aziendali; la realizzabilità delle proposte del piano concordatario.

La relazione di attestazione contribuisce così a conferire maggiore serietà e attendibilità alla proposta di concordato

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Duplice funzione

INFORMATIVA, nei confronti della massa dei creditori ISTRUTTORIA, nei confronti del Tribunale

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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La finalità informativa«… la disciplina del concordato preventivo

appare ispirata da una esigenza di carattere fondamentale: garantire che i creditori siano

messi in condizione di prestare il loro consenso con cognizione di causa, vale a dire che abbiano a manifestare un consenso

informato e non viziato da una falsa rappresentazione della realtà»

Sentenza Cassazione n. 21860/2010

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Ruolo del Tribunale nella fase istruttoria

Il Tribunale deve limitarsi a un controllo di “legittimità” dei documenti e dei relativi allegati, verificando la:“… completezza e la regolarità della documentazione senza che possa valutarne l’adeguatezza sotto il profilo del merito”.

Cassazione, n. 22927/2009

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Ruolo e caratteristiche della relazione attestativa

Garantisce la serietà della proposta concordataria. Adeguatamente motivata Evidenziare iter logico seguito No “formule di stile” o riserve nel giudizio.

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La relazione attestativa

Trib. Piacenza, 3 luglio 2008

«Ai fini dell’ammissibilità del concordato preventivo, la relazione del professionista, il quale deve essere indipendente e imparziale, deve contenere un giudizio articolato in diverse fasi (ispettivo-ricognitiva, valutativa della regolarità, comminatoria, con pubblica esplicitazione del giudizio espresso), e deve consentire la ricostruzione dei controlli effettuati; a tal fine il professionista deve dare atto della documentazione esaminata, indicando i controlli compiuti, ricostruire l’iter logico posto a base delle proprie valutazioni e attestare la veridicità dei dati aziendali e la fattibilità del piano»

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Contenuto e struttura della relazione

1. Premessa

2. Illustrazione del piano

3. Verifica di veridicità dei dati aziendali

4. Verifica di fattibilità della proposta di concordato

5. Attestazioni conclusive

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Attestazione di veridicità

Chiara assunzione di responsabilità del professio-nista in merito all’attività di controllo svolta sui dati aziendali.

PERIMETRO: dati su cui si fonda il piano e rilevanti per corretta valutazione fattibilità

Fare riferimento ai principi di revisione, declinandoli in base alle esigenze e peculiarità della specifica situazione in esame.

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esame della corrispondenza dei dati riportati nella situazione patrimoniale, economica e finanziaria e negli altri allegati al ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo con le risultanze contabili;

verifica della effettiva sussistenza degli elementi attivi e passivi indicati e dell'utilizzo di corretti criteri di valutazione;

accertamento dell’attendibilità dei dati contenuti nel piano.

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Attestazione di veridicità

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Implica una valutazione di natura prospettica e prognostica sulla realizzabilità del piano, in relazione sia agli aspetti quantitativi che alle tempistiche.

Esprimere un giudizio di ragionevolezza e alta probabilità sulla:

«… idoneità giuridica ed economica delle soluzioni prospettate dall'imprenditore nella proposta di concordato a raggiungere gli scopi ivi previsti».

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Attestazione di fattibilità

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Attestazione di fattibilità

Dichiarazione chiara, univoca e sostanziale, espressa mediante un parere adeguatamente approfondito, ragionato e motivato, non ricorrendo a mere formule di stile

a) accertare che i dati previsionali siano stati redatti sulla base di principi contabili omogenei rispetto ai principi utilizzati per la preparazione dei bilanci storici;

a) confrontare e valutare la coerenza delle ipotesi poste a fondamento del piano con il quadro macroeconomico e di settore;

a) accertare la coerenza dei dati previsionali rispetto alle ipotesi eseguendo sia procedure di verifica dell’accuratezza dei dati elaborati, sia analisi in merito alla coerenza interna di tali dati;

a) analizzare con particolare attenzione le variabili del piano che potrebbero avere un elevato tasso di volatilità e modificare quindi significativamente i risultati attesi

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Attenzione alle “assumption”

a) best estimate assumption: ipotesi relative a eventi futuri che il management reputa ragionevolmente realizzabili o ad azioni che, alla data di redazione del piano, il management medesimo considera attuabili

b) hypotetical assumption: assunzioni ipotetiche relativi ad eventi futuri ed azioni del management che non necessariamente si verificheranno

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Requisiti Professionista Attestatore

Considerata la funzione di garanzia assolta e la delicatezza dell’incarico affidato, si deve trattare di un soggetto altamente qualificato che offra garanzie di terzietà e indipendenza

Requisiti professionali Indipendenza e terzietà

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Requisiti Professionista Attestatore

«… può essere redatta anche da un professionista che abbia già prestato la sua attività professionale in favore del debitore […], non sussistendo incompatibilità alla predetta nomina …».

La relazione di attestazione:

Cassazione, n. 22927/2009

L’indipendenza e la posizione di terzietà del professionista attestatore sono indirettamente garantite dal possesso dei requisiti professionali, in particolare dalla iscrizione dell’attestatore nel registro dei revisori legali

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Requisiti Indipendenza e Obiettività del Revisore

1. Il revisore legale e la società di revisione legale che effettuano la revisione legale dei conti di una società devono essere indipendenti da questa e non devono essere in alcun modo coinvolti nel suo processo decisionale.

1. Il revisore legale e la società di revisione legale non effettuano la revisione legale dei conti di una società qualora tra tale società e il revisore legale o la società di revisione legale o la rete sussistano relazioni finanziarie, d'affari, di lavoro o di altro genere, dirette o indirette, comprese quelle derivanti dalla prestazione di servizi diversi dalla revisione contabile, dalle quali un terzo informato, obiettivo e ragionevole trarrebbe la conclusione che l'indipendenza del revisore legale o della società di revisione legale risulta compromessa.

1. Se l'indipendenza del revisore legale o della società di revisione legale rischia di essere compromessa, come in caso di autoriesame, interesse personale, esercizio del patrocinio legale, familiarità, fiducia eccessiva o intimidazione, il revisore legale o la società di revisione legale devono adottare misure volte a ridurre tali rischi.

1. Qualora i rischi siano di tale rilevanza da compromettere l'indipendenza del revisore legale o della società di revisione legale questi non effettuano la revisione legale

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Indipendenza e autonomia attestatore

Difficoltà in concreto nel valutare l’effettiva posizione di terzietà dell’attestatoreL’effettiva indipendenza e autonomia dell’attestatore dovranno essere quindi attentamente verificate, caso per caso, ponendo attenzione all’individuazione, in concreto, di eventuali e manifeste circostanze in grado di minare, in modo stabile, non temporaneo e non occasionale, la reale integrità del professionista attestatore, nonché l’obiettività dello stesso nelle valutazioni effettuate

La relazione di attestazione art. 161, comma 3, LFProfili teorici ed introduttivi

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Premesse

Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.

Verifiche preliminariRelatore Dott. Nicola Pierpaoli

Verifiche sulle principali poste dell’attivo patrimoniale

Relatore Dott. Alessio Silvestri

Verifiche sulle principali poste del passivo

Relatore Dott. Nicola Pierpaoli

La relazione di attestazioneex art. 161, comma 3, L.F.Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott.ssa Erika Cresti

La Relazione di attestazione ex art. 160, comma 2, L.F. Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott. Lorenzo Bandinelli

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Concordato Preventivo – crediti privilegiati

Ante-riforma: pagamento integrale

Riforma D.Lgs. 169/2007: possibile la falcidia dei crediti privilegiati mediante l’inserimento del co. 2 dell’art. 160 L.F.

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La proposta può prevedere che i crediti muniti di privilegio, pegno o ipoteca, non vengano soddisfatti integralmente, purché il piano ne preveda la soddisfazione in misura non inferiore a quella realizzabile, in ragione della collocazione preferenziale, sul ricavato in caso di liquidazione, avuto riguardo al valore di mercato attribuibile ai beni o diritti sui quali sussiste la causa di prelazione indicato nella relazione giurata di un professionista in possesso dei requisiti di cui all’art. 67, co. 3, lett. d). Il trattamento stabilito per ciascuna classe non può avere l’effetto di alterare l’ordine delle cause legittime di prelazione.

Art. 160 co. 2 L.F.

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Oggetto della relazione ex art. 160 co. 2 L.F. - 11) Individuazione dei beni su cui sussiste la causa di

prelazione ed accertamento del loro valore di mercato al fine di operare un confronto tra il valore accertato ed il trattamento riservato ai creditori prelatizi nella proposta concordataria

1) Verifica della natura e dell’esatta collocazione dei crediti nell’ambito della proposta concordataria, anche con riferimento all’omogeneità delle classi

1) Verifica della soddisfazione dei creditori privilegiati sulla base del piano concordatario, a confronto con ipotesi alternative (fallimento)

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Oggetto della relazione ex art. 160 co. 2 L.F. - 2

Valutazione di diverse alternative

Una sola conclusione, senza riserve

Ipotesi ragionevolmente più probabile

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Caratteristiche della relazione art. 160 co. 2 L.F.

Richiesta a pena di inammissibilità della proposta concordataria

Può essere richiesta dal Tribunale in via integrativa ai sensi dell’art. 162 co. 1 L.F.

Può essere svolta dal medesimo professionista che ha redatto la relazione ex art. 161 co. 3 L.F. e anche essere inglobata in essa

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Nominato dall’imprenditore Requisiti di cui all’art. 67 co. 3 lett. d) L.F.:1.iscrizione nel registro dei revisori2.requisiti previsti dall’art. 28 co. 1 lett. a) e

b) L.F. : iscrizione nell’albo degli avvocati, dei dottori commercialisti, ragionieri, ragionieri commercialisti, studi associati

Terzietà e indipendenza - ruolo di garanzia nei confronti del Tribunale e del ceto creditorio

Il professionista incaricato

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Il professionista incaricato

Due questioni importanti:

Possibile coincidenza con l’attestatore ex art. 161 co. 3 L.F.

Inclusione dell’attestazione ex art, 160 co. 2 nell’attestazione ex art. 161 co. 3 L.F.

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Profili di responsabilità dell’attestatore art. 161 c. 3 e 160 c. 2 L.F.

I diversi profili:

Responsabilità penale

Responsabilità civile:1. Responsabilità contrattuale2. Responsabilità extra contrattuale

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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La responsabilità penale

Opinioni contrastanti:

sarebbero applicabili al professionista le sanzioni previste dal c.p. per i periti

il professionista non sarebbe punibile a meno che non ricorra dolo o colpa grave

esclusione tout court della responsabilità penale in capo all’attestatore

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La responsabilità civile

Responsabilità contrattuale: Qualora vi sia comportamento negliegente (art. 1176 c.c.) Art. 2236 c.c. sulla responsabilità del prestatore d’opera: “Se

la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d’opera non risponde dei danni, se non in caso di dolo o colpa grave”.

Responsabilità extra contrattuale: Si può ritenere applicabile in sede civile l’art. 2043 c.c., sul

risarcimento per fatto illecito: “Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno”

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Decreto Trib. di Firenze, III Sez. Civile, 18/1/2012, nella causa di opposizione allo stato passivo n. 10498/2011:“In conclusione, la relazione fatta dal XXX è precisa e condivisibile solo nella parte programmatica. (…) In concreto, invece, gli obblighi sono stati tutti violati e la relazione è stata piegata a finalità contrastanti con quelle proclamate. …la relazione del XXX è da considerare assolutamente inidonea allo scopo per cui è prevista. E ciò è dipeso da inadempienze dello stesso attestatore, che hanno svuotato il simulacro del suo prodotto. Anzi, dovrà essere indagata la sua responsabilità (contrattuale verso il cliente ed extra-contrattuale verso i creditori), in vista di un eventuale risarcimento”.

Il recentissimo orientamento del Tribunale di Firenze – 161 co. 3 L.F.

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Decreto Trib. di Firenze, III Sez. Civile, 22/2/2012, nella causa di opposizione allo stato passivo n. 10497/2011:“Si deve concludere che il XXX è venuto meno al fondamentale compito a lui affidato (…) di individuare il valore di mercato attribuibile ai beni o diritti sui quali sussiste la causa di prelazione, posto che l’assunzione, da parte sua, dei valori esposti dal debitore è stata acritica e si è rivelata del tutto errata. (…) La relazione si è rivelata inadeguata anche nel giudizio sulla formazione delle classi (…) il trattamento fatto ai privilegiati alterava l’ordine delle cause legittime di prelazione e non teneva conto dei limiti posti dalla legge al debitore nella formulazione della proposta”

Il recentissimo orientamento del Tribunale di Firenze – 160 co. 2 L.F./1

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La relazione di attestazione art. 160, comma 2, LFProfili teorici ed introduttivi

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Il recentissimo orientamento del Tribunale di Firenze – 160 co. 2 L.F./2

Decreto Trib. di Firenze, III Sez. Civile, 22/2/2012, nella causa di opposizione allo stato passivo n. 10497/2011:

“In conclusione, la relazione del XXX è carente sotto tutti gli aspetti che interessano (…) essa si fonda su una valutazione grossolana e carente dei beni e dei diritti interessati dalle cause di prelazione; omette ogni considerazione del passivo; prescinde dalla praticabilità giuridica della proposta e dai limiti posti dal legislatore alle facoltà del debitore; non tiene conto del rapporto tra introiti ed esborsi previsti in base al piano; omette ogni indagine sulle azioni di recupero e di responsabilità rese possibili dal fallimento. (…)

Nessun compenso può essergli riconosciuto, posto che la prestazione manca di tutti i requisiti di legge. Anzi, dovrà essere indagata la responsabilità (contrattuale verso il cliente ed extra-contrattuale verso i creditori), in vista di un eventuale risarcimento”.

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Premesse

Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.

Verifiche preliminariRelatore Dott. Nicola Pierpaoli

Verifiche sulle principali poste dell’attivo patrimoniale

Relatore Dott. Alessio Silvestri

Verifiche sulle principali poste del passivo

Relatore Dott. Nicola Pierpaoli

La relazione di attestazioneex art. 161, comma 3, L.F.Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott.ssa Erika Cresti

La Relazione di attestazione ex art. 160, comma 2, L.F. Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott. Lorenzo Bandinelli

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Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.Verifiche preliminari

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Verifiche preliminari in merito alla sussistenza dei presupposti per l’ammissibilità del ricorso:

Verifica della sussistenza dei requisiti di cui all'art. 1 L.F.;

Verifica dello stato di crisi in cui versa il debitore istante;

Verifica che al ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo sia allegata copia del verbale notarile contenente la decisione o la delibera dell'assemblea dei soci e/o dell’organo amministrativo del debitore istante prevista dall'art. 152 L.F. (richiamato dal quarto comma dell’art. 161 L.F.);

Verifica che il ricorso fornisca chiara evidenza delle informazioni previste dal secondo comma dell’art. 161 L.F.;

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Verifiche preliminari in merito alla sussistenza dei presupposti per l’ammissibilità del ricorso:

Verifica, limitatamente alle sole ipotesi in cui il ricorso preveda il soddisfacimento non integrale dei creditori muniti di privilegio, pegno e ipoteca, che il ricorso medesimo includa anche la relazione giurata di stima di cui all’art. 160, comma secondo, L.F.;

Verifica in merito all’eventuale suddivisione dei creditori in classi sulla base di posizioni giuridiche ed interessi economici effettivamente omogenei e che il trattamento stabilito dal piano per ciascuna classe non abbia l’effetto di alterare l’ordine delle cause legittime di prelazione;

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Verifiche preliminari in merito all’effettiva capacità dell’impianto contabile di esprimere compiutamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa:

Analisi del sistema di controlli interno e valutazione dell‘adeguatezza della struttura organizzativa, amministrativa e contabile in rapporto anche alle dimensioni aziendali;

Disamina dei verbali dell'organo di controllo e degli altri organi sociali;

Acquisizione dell’elenco nominativo dei professionisti che assistono l’impresa (consulenti del lavoro, commercialisti, legali, tecnici, etc..);

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Verifiche preliminari in merito all’effettiva capacità dell’impianto contabile di esprimere compiutamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa:

Acquisizione di informazioni dai responsabili degli uffici amministrativi e del personale, dall'eventuale Collegio Sindacale e/o dal soggetto incaricato della revisione legale dei conti, nonché dai professionisti che assistono l’impresa con particolare riguardo alla predisposizione del bilancio d'esercizio ed al corretto espletamento degli adempimenti fiscali e relativamente alla gestione del personale dipendente;

Disamina dei bilanci almeno degli ultimi tre esercizi sociali e delle relative relazioni accompagnatorie, nonché laddove possibile, delle rispettive carte di lavoro;

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Verifiche preliminari in merito all’effettiva capacità dell’impianto contabile di esprimere compiutamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa:

Verifica della regolare tenuta dei libri civilistici, fiscali obbligatori (da effettuarsi evidentemente in rapporto alla forma giuridica dell’impresa, alla tipologia di attività svolta ed ai livelli dimensionali della stessa) e della corretta rappresentazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili (a questo proposito, nei casi ovviamente che presentano maggiori complessità, si segnala l’opportunità di valutare, anche a cura dello stesso professionista attestatore, di affidare o meno ad una società di revisione l’incarico di predisporre quantomeno una limited review sulle poste di bilancio maggiormente significative o critiche);

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Estensione e livello di approfondimento dell’indagine – direttamente collegata:

Alla struttura del singolo piano oggetto del ricorso per l’ammissione alla procedura di concordato preventivo ed alle peculiarità e criticità in termini valutativi delle singole fattispecie ivi rappresentate (“abito cucito su misura”);

Alle dimensioni ed all’esito del preliminare accertamento in merito all’affidabilità dell’impianto contabile e del sistema di controlli interno dell'impresa ad esprimerne compiutamente la situazione patrimoniale, economica e finanziaria;

Alla prospettiva di continuazione ovvero di mera liquidazione dell’attività aziendale;

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Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.Verifiche preliminari

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All’estensione dell’orizzonte temporale del piano;

Estensione e livello di approfondimento dell’indagine – direttamente collegata:

Ulteriore finalità: L’Indagine dovrà di fatto estendersi anche ad una verifica più strettamente giuridica correlata alle ipotesi previste dall’art. 173 L.F., ossia alla constatazione che non vi siano occultazioni o dissimulazioni dell’attivo, esposizioni di passività fittizie, sottovalutazioni di passivo od altre manipolazioni contabili che possano avere incidenza rilevante sul risultato del piano e della proposta concordataria.

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Premesse

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Verifiche preliminariRelatore Dott. Nicola Pierpaoli

Verifiche sulle principali poste dell’attivo patrimoniale

Relatore Dott. Alessio Silvestri

Verifiche sulle principali poste del passivo

Relatore Dott. Nicola Pierpaoli

La relazione di attestazioneex art. 161, comma 3, L.F.Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott.ssa Erika Cresti

La Relazione di attestazione ex art. 160, comma 2, L.F. Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott. Lorenzo Bandinelli

Ag

en

da

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Fornire un inquadramento metodologico e dei “codici di condotta” validati a livello professionali (prospettiva evolutiva) al fine di mettere i professionisti attestatotori – in caso di contestazioni ex post – nelle condizioni di dimostrare di essersi attenuti a determinate procedure nonché a standard di riferimento.Criticità: l’ampiezza delle competenza richiesta all’attestatore:Revisore, Esperto Giuridico, Esperto di Strategie Aziendali, Esperto di finanza, Esperto di Macro e Micro-economia e non per ultimo Psicologo

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Obiettivi

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Quali parametri

Principi Contabili

Criteri di liquidazione

Quali metodologie

Standard di riferimento di generale accettazione

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Attestazione di veridicità dei dati

Principi di revisione

Adattati all’obiettivo e alla finalità dell’attestazione

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Le aree dell’attivo analizzate: Crediti verso clienti

Immobilizzazioni materiali

Immobilizzazioni immateriali

Partecipazioni

Rimanenze

Le criticità:

Valutazione del capitale economico

Valutazione di Rami Aziendali

Valutazione di partecipazioni

Valutazioni di intangibles

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Area di bilancio – Crediti commerciali:

Impianto metodologico e procedurale così come previsto dai principi di revisione, adattati al caso di specie

b) Verifiche di sostanza e di attendibilità adattate all’obiettivo di specie

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a) Verifiche preliminari- Analisi e valutazione Sistema di Controllo Interno

Principio di revisione 315Principio di revisione internazionale 265 (ad hoc per PMI)

- Procedura di analisi comparativa (Principio di revisione 520)

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Area di bilancio – Crediti commerciali:

Attività dell’attestatore limitata a

Esistenza;

Valutazione;

Competenza.

Tendenzialmente esigenze di

tempo, nonché la criticità

dell’incarico, non consentono

di poter effettuare le

circolarizzazioni. Si ipotizza il solo utilizzo

delle c.d. procedure alternative Analisi dello

scaduto e dei contratti più significativi

Verifiche di sostanza e attendibilità:Procedure di revisione

Esistenza;Competenza;Valutazione;Corretta esposizione;Uniformità di applicazione.

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Conce

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tività

conc

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pion

amen

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Area di bilancio – Immobilizzazioni materiali:

Impianto metodologico e procedurale come il precedente, le attività da compiere: verifica sistema di controllo interno – verifiche di sostanza e di attendibilitàOttenere ed analizzare un prospetto riepilogativo delle movimentazioni subite da ogni categoria di immobilizzazione (saldo iniziale, investimenti, disinvestimenti e saldo finale);Verifica di eventuali iscrizioni o trascrizioni pregiudizievoli sugli immobili di proprietà del debitore presso la conservatoria dei pubblici registri immobiliari;

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Analisi del mercato di destinazione delle immobilizzazioni oggetto di alienazione e analisi valore medio di mercato;Reperimento, laddove non presenti, ed esame di perizie di stima giurate redatte da tecnici o professionisti;

Disamina dei contratti di leasing in essere;

Qualora siano di importo significativo verifica di eventuali dismissioni di immobilizzazioni onde scongiurare le ipotesi previste dall’art. 173 L.F. ovvero occultazioni o dissimulazioni dell’attivo…;

Qualora gli incrementi di immobilizzazioni, le manutenzioni straordinarie e gli investimenti effettuati siano significativi verifica dei documenti a supporto;

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Area di bilancio – Immobilizzazioni immateriali:

Impianto metodologico e procedurale come il precedente, le attività da compiere: verifica sistema di controllo interno – verifiche di sostanza e di attendibilità-Verifica dell’esistenza documentale dell’immobilizzazione immateriale;- Esame e reperimento di perizie giurate di stima e verifica delle congruità della quantificazione con quanto iscritto in bilancio;- Disamina di eventuali offerte di acquisto.

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Area di bilancio – Rimanenze:

Impianto metodologico e procedurale come il precedente, le attività da compiere: verifica sistema di controllo interno – verifiche di sostanza e di attendibilità-Verifica dell’esistenza fisica delle materie in magazzino;- Verifica del titolo di proprietà o di possesso;- Esame delle perizie di stima redatte da periti o professionisti del settore;- Disamina delle principali offerte di acquisto;- Analisi generale delle condizioni dello specifico mercato di riferimento delle rimanenze che dovranno essere oggetto di alienazioni a terzi;-Verifica di eventuali quotazioni ufficiali (es. materiali pregiati).

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Il percorso logico:- verifica del raggiungimento degli equilibri aziendali;- Coerenza esterna;- Coerenza interna;- Sostenibilità finanziaria.

Piano industriale, con elaborazioni quantitative e qualitative;

Prassi di riferimento: Assirevi, doc. 114 - Isae 3400 - Linee Guida Assonime

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Fattibilità del piano

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Gli equilibri aziendali

Equilibri economici

Efficienza

Equilibri finanziari

Entrate - Uscite

Equilibri patrimoniali

Correlazione Fonti - Impieghi

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“PIANO INDUSTRIALE”ATTESTATO

Verifiche di coerenza esterna

QUALITA’ DEIDATI

PREVISIONALI

CONTESTO AMBIENTALE

CONDIZIONI INTERNE

AZIENDALI

Coerenza esterna e approccio qualitativo

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IPOTESI

AZIONI

RISORSE RISULTATI

DATI ECONOMICO FINANZIARI

Sostenibilità economica Sostenibilità finanziariaAttestazione

Verifiche di coerenza interna

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Premesse

Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.

Verifiche preliminariRelatore Dott. Nicola Pierpaoli

Verifiche sulle principali poste dell’attivo patrimoniale

Relatore Dott. Alessio Silvestri

Verifiche sulle principali poste del passivo

Relatore Dott. Nicola Pierpaoli

La relazione di attestazioneex art. 161, comma 3, L.F.Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott.ssa Erika Cresti

La Relazione di attestazione ex art. 160, comma 2, L.F. Profili teorici ed introduttivi Relatore Dott. Lorenzo Bandinelli

Ag

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da

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Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.Verifiche sulle principali poste del passivo

Quantitative: finalizzate alla corretta determinazione dell’ammontare dei debiti dell’impresa;

Qualitative: finalizzate alla corretta classificazione dei debiti tra postergati, chirografari e privilegiati, quest’ultimi da distinguersi a loro volta in funzione delle specifiche cause di prelazione da cui sono assistiti;

Verifiche sulle più comuni poste del passivo:

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Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.Verifiche sulle principali poste del passivo

Disamina preliminare, per ciascuna voce del passivo patrimoniale, delle corrispondenti schede contabili, della corretta classificazione di bilancio e dei criteri di valutazione contabili adottati (sempreché ovviamente si tratti di poste risultanti dalle scritture contabili), nonché, soprattutto, delle specifiche valutazioni estimative assunte nel ricorso stesso.

Verifiche sulle più comuni poste del passivo:

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Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.Verifiche sulle principali poste del passivo

Debiti verso dipendenti:

Analisi preliminare dei rapporti di lavoro dipendente in essere, della corretta applicazione del trattamento economico spettante in forza degli istituti contrattuali di settore, nonché dell’avvenuta corretta esecuzione dei connessi adempimenti di legge (es. iscrizione nei registri obbligatori, comunicazioni agli Uffici Competenti, dichiarazioni fiscali, etc..);

Analisi dei conteggi e della documentazione messa a disposizione dal consulente del lavoro dell’impresa o direttamente dall’ ufficio del personale di quest’ultima;

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Guida Operativa per la redazione delle relazioni ex art. 161, comma 3, L.F. e art. 160, comma 2, L.F.Verifiche sulle principali poste del passivo

Debiti verso dipendenti:

Verifica della quantificazione operata in sede di ricorso relativamente al debito complessivo nei confronti del personale dipendente per trattamento di fine rapporto (comprensivo dell’importo a titolo di rivalutazione), per salari e stipendi da corrispondere, rimborsi spese, indennità di mancato preavviso, ratei relativi a mensilità aggiuntive, ferie e permessi non goduti e per eventuali oneri a carico dell’impresa in conseguenza dell’accesso a procedure di mobilità od all’istituto della Cassa Integrazione Guadagni straordinaria od in deroga;

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Debiti tributari e verso Istituti Previdenziali:

Verifica della corrispondenza dei relativi saldi contabili sulla base delle risultanze delle dichiarazioni telematiche, dei modelli di pagamento, dei registri obbligatori e dell’assistenza del consulente del lavoro dell’impresa;

Verifica, eventualmente avvalendosi dei servizi di consultazione riservata accessibili on line (es. per il tramite del cosiddetto "cassetto fiscale") del corretto adempimento delle obbligazioni tributarie e di natura previdenziale;

Verifica presso Equitalia, l'Agenzia delle Entrate e gli Enti previdenziali direttamente interessati (es. Inps, Inail, Enasarco, Cassa Edile, etc..) in merito all'eventuale sussistenza di debiti pregressi o di carichi od accertamenti pendenti;

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Debiti tributari e verso Istituti Previdenziali:

Verifica della quantificazione operata nel ricorso, con particolare riguardo anche alla stima degli interessi e delle sanzioni (possibilità di avvalersi dell’istituto del ravvedimento operoso o dei vari strumenti deflattivi del contenzioso), nonché all’eventuale previsione ivi operata circa l’esito dei contenziosi in essere;

Richiesta all’organo amministrativo di un’attestazione che non siano pendenti verifiche od accertamenti fiscali o da parte di Enti previdenziali di alcun genere (ulteriori a quelli già noti);

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Debiti verso Istituti di credito ed altri finanziatori:

Analisi delle risultanze presso la Centrale rischi della Banca d'Italia (facendone inoltrare apposita richiesta direttamente all'impresa);

Verifica della quantificazione e dell’eventuale riconoscimento di specifiche cause di prelazione relativamente ai debiti per capitale ed interessi attraverso, ad esempio, l’analisi dei singoli contratti di mutuo o di finanziamento, degli estratti di conto corrente, degli affidamenti in essere, delle eventuali garanzie reali prestate, delle relative condizioni contrattuali e dell’effettiva corretta applicazione delle stesse, delle riconciliazioni con le scritture contabili, etc..;

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Debiti verso fornitori:

Verifica preliminare della quadratura del partitario fornitori con la situazione patrimoniale allegata al ricorso – attenzione alle posizioni con saldo in dare;

Circolarizzazione di un campione sufficientemente rappresentativo di posizioni debitorie – analisi delle risposte pervenute ed effettuazione di procedure di verifica alternative nei confronti dei fornitori che non hanno fornito un adeguato riscontro (attraverso ad esempio la disamina di fatture, contratti, ordini, documenti di trasporto, etc.., nonché dei pagamenti intervenuti);

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Debiti verso fornitori:

Verifica degli stanziamenti di fine periodo (fatture da ricevere/note di credito da emettere);

Analisi, anche attraverso le informazioni fornite dai legali dell’impresa, delle azioni per il recupero del credito azionate da singoli fornitori, onde tener conto degli interessi di mora, delle spese legali ed altri oneri addebitati all’impresa per penali o richieste di risarcimento danni, nonché delle eventuali cause legittime di prelazione acquisite in conseguenza dell’esperimento di azioni esecutive;

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Debiti verso fornitori:

Richiesta all’organo amministrativo di un’attestazione che non siano pendenti ulteriori contenziosi (oltre a quelli già noti) dinanzi ad organi giurisdizionali di natura civile ed amministrativa;

Verifica della documentazione a supporto del riconoscimento o meno della natura privilegiata dei debiti in essere nei confronti di professionisti, agenti e rappresentanti di commercio, di imprese iscritte nell’albo degli artigiani, di società cooperative, delle controparti di contratti di locazione di immobili, etc..

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Altri debiti

Debiti intercompany: Richiesta di conferma espressa del credito, riconciliazione dei rapporti di dare/avere, analisi delle compensazioni effettuate e dell’ulteriore documentazione a supporto;

Debiti per compensi da corrispondere in favore dei componenti gli organi amministrativi e di controllo: Disamina dei verbali delle delibere degli organi sociali; eventuali attribuzione di deleghe; verifica dell’ammontare dei compensi deliberati; riconoscimento di fringes benefit, del diritto a rimborsi spese ed a trattamenti di fine mandato;

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Altri debiti

Debiti per garanzie reali o fideiussorie rilasciate in favore di terzi: Richiesta all’organo amministrativo di apposita attestazione, analisi dei contratti in essere, circolarizzazione delle Società intercompany;

Debiti per acconti, caparre confirmatorie od altre obbligazioni contrattuali: Richiesta di conferma espressa del credito, analisi dei contratti in essere, riscontro effettivo dei pagamenti intervenuti;

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Integrazioni del passivo

Compensi dei professionisti incaricati di prestare l’assistenza necessaria ai fini della predisposizione della domanda di ammissione alla procedura di concordato preventivo (anche per l’eventuale perizia giurata di cui all’art. 160, comma secondo, L.F., nonché per i periti incaricati della redazione di specifiche stime): Analisi dei mandati conferiti, verifica della corretta quantificazione dei relativi onorari;

Compensi spettanti al commissario giudiziale ed al liquidatore giudiziale, nonché ad eventuali periti estimatori di presumibile nomina ad istanza di quest’ultimi: Verifica sulla base delle tariffe applicabili;

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Integrazioni del passivo

Spese da sostenersi in pendenza e nell’espletamento delle attività funzionali all’esecuzione della proposta rivolta ai creditori: (es. stipendi ed oneri accessori, consulenze fiscali, amministrative e del lavoro, spese legali, utenze, canoni di locazione, servizi di assistenza tecnica e di archiviazione di documenti contabili, imposte e tasse varie, assicurazioni, diritti camerali, etc..): verifica della congruità (ragionevolezza/prudenza) delle stime operate nel ricorso;

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Integrazioni del passivo Accantonamenti e Fondi rischi: per interessi maturati sino alla data di presentazione del ricorso e per interessi dovuti sui debiti privilegiati, per oneri addebitabili all’impresa in conseguenza di risoluzioni o di inadempimenti contrattuali (ad esempio con riguardo a contratti di leasing, di noleggio e di somministrazione), per indennità e lavori di ripristino da eseguire su immobili condotti di locazione, per lo smaltimento di rifiuti speciali e l’asporto di impianti e macchinari da dismettere, per indennità da corrispondere in conseguenza della cessazione di contratti di agenzia, nonché per fronteggiare rischi connessi ad accertamenti fiscali e previdenziali od all’esito di contenziosi pendenti, rischi di obbligo di copertura di perdite di società controllate, rischi di rivendicazioni da parte dei lavoratori, rischi di insorgenza di sopravvenienze passive impreve-dibili, etc.: verifica della congruità delle stime operate nel ricorso;

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TUTTO QUESTO PUO’ BASTARE?

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE