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Dr. Arianna Lazzari Dr. Arianna Lazzari Gruppo di lavoro tematico sull Gruppo di lavoro tematico sull educazione e cura dell educazione e cura dell infanzia infanzia della Commissione Europea della Commissione Europea Roma, 10 Aprile 2015 Roma, 10 Aprile 2015 I servizi educativi per l I servizi educativi per l infanzia: infanzia: il quadro di riferimento Europeo il quadro di riferimento Europeo Convegno nazionale Convegno nazionale Infanzia, diritti, istruzione Infanzia, diritti, istruzione

Convegno nazionale ‘Infanzia, diritti, istruzione’ · Le politiche per l’infanzia in Europa dal 1990 al 2002 Inizialmente le politiche europee di incentivazione dei servizi

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Dr. Arianna Lazzari Dr. Arianna Lazzari Gruppo di lavoro tematico sullGruppo di lavoro tematico sull’’educazione e cura delleducazione e cura dell’’infanziainfanzia

della Commissione Europea  della Commissione Europea  

Roma, 10 Aprile 2015Roma, 10 Aprile 2015

I servizi educativi per lI servizi educativi per l’’infanzia:  infanzia:  il quadro di riferimento Europeo  il quadro di riferimento Europeo  

Convegno nazionale Convegno nazionale ‘‘Infanzia, diritti, istruzioneInfanzia, diritti, istruzione’’

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• Le politiche per l’infanzia in Europa dal 1990 al 2002: conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro

• Le politiche dal 2002 al 2011: il tema della qualità dei servizi per l’infanzia nel dibattito politico europeo

• I principi di qualità proposti dal documento elaborato dal gruppo di  lavoro tematico sull’educazione e cura dell’infanzia della Commissione Europea (European Quality Framework for ECEC) 

• Quali prospettive future?  

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Le politiche per l’infanzia in Europa dal 1990 al 2002

Inizialmente le politiche europee di incentivazione dei servizi per l’infanzia trovano fondamento nella promozione delle pari opportunità e della conciliazione tra tempi di lavoro e di cura  reintegro delle lavoratrici madri nel mercato del lavoro

‐ Raccomandazioni del Consiglio, 1992

‐40 obiettivi di qualità della Rete Europea per l’Infanzia (documento mai adottato ufficialmente dalla Commissione Europea)

‐Obiettivi di Barcellona, 2002 (33% dei bambini 0‐3, 90% dei bambini 3‐6)

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I servizi per l’infanzia al tempo della crisi

A distanza di oltre 10 anni, solo 6 Stati Membri hanno raggiunto gli obiettivi di Barcellona e, in tempi di crisi economica, la situazione sta peggiorando in alcuni paesi  

E’ necessario superare l’approccio meramente quantitativo dell’espansione dell’offerta di servizi per sviluppare politiche educative efficaci all’interno di una visione di lungo periodo

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La svolta: il riconoscimento del ruolo educativo e sociale dei servizi

Recenti studi dimostrano che i servizi per l’infanzia rivestono un ruolo cruciale nel promuovere il SUCCESSO FORMATIVO e RIDURRE LEDISUGUAGLIANZE SOCIO‐CULTURALI:Servizi che integrano educazione e cura

promuovendo la crescita globale dei bambini da 0 a 6 anni  

Servizi accessibili a tutti, soprattutto a famiglie in condizione di svantaggio / emarginazione sociale

Servizi di qualità, in cui operano professionisti competenti e supportati attraverso la formazione continua 

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Comunicazione sull’educazione e cura dell’infanzia (CE, 2011)

• La qualità educativa offerta da tali servizi risulta essere un elemento indispensabile al fine di promuovere il pieno sviluppo delle potenzialitàdi ciscun bambino, soprattutto nei casi in cui i bambini provengano da contesti ad alto rischio di svantaggio (per es., povertà, background migratorio con associate condizioni di vita precarie, appartenenza minoranze etniche a rischio di emarginazione sociale,…)

• Un accesso universale a servizi educativi inclusivi di alta qualità diventa dunque condizione necessaria a garantire l’uguaglianza delle opportunitàformative, riducendo l’abbandono scolastico, promuovendo il successo formativo e rafforzando l’inclusione sociale.

IL DIRITTO ALL’EDUCAZIONE E ALLA CURA COMINCIA SIN DALLA NASCITA!Per la prima volta vengono messi al centro delle riflessioni politiche sui servizi per l’infanzia il bambino, il suo personale sviluppo e il benessere della sua famiglia.  

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European Quality Framework (2012‐2014)Quadro di riferimento Europeo per la qualificazione dei servizi 0‐6

• Tavolo di lavoro che raccoglie decisori politici nominati dai governi di 25 paesi membri dell’UE (Ministeri Educazione e Affari Sociali), ricercatori e rappresentanti di organizzazioni internazionali (es. Eurochild,…)

• 8 incontri in diversi paesi (Danimarca, Irlanda, Romania, Ungheria)

• Metodologia di lavoro utilizzata (metodo di coordinamento aperto): 

‐ scambio e sintesi delle iniziative politiche intraprese da ciascun paese 

rispetto alle tematiche prese in considerazione (accessibilità e qualità)

‐ confronto delle diverse soluzioni politiche e della loro efficacia nel 

contesto in cui sono state adottate (punti di forza e di debolezza) 

analisi sistematica di tali esperienze finalizzata all’ELABORAZIONE DI LINEE GUIDA CONDIVISE che supportino i decisori politici nell’attuare riforme educative che rispondano ai bisogni di bambini e famiglie all’interno delle loro comunità (locali, regionali, nazionali…)

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Una visione condivisa di qualità:assunti pedagogici e aree di implementazione 

Bambino competenteal centro

Adulto incoraggiante

Sistema competente

Approccio olistico cura e educazione

Partecipazione delle famiglieche valorizza diversità

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European Quality Framework: principi e linee guida (1) 

• ACCESSIBILITA’ DEI SERVIZI1. Verso una generalizzazione dell’offerta a costi accessibili

2. Finalizzata ad incoraggiare la partecipazione di bambini e famiglie che sono a rischio di esclusione sociale (analisi dei bisogni territoriali, revisione delle priorità nell’elaborazione dei criteri di accesso e attività di outreaching in collaborazione con servizi socio‐sanitari presenti sul territorio)

Servizi che valorizzino la diversità socio‐culturale attraverso la promozione di un approccio interculturale che tiene in considerazione i bisogni espressi dai bambini e dalle famiglie che frequentano il servizio (incluso l’impiego di personale che rifletta la diversità presente nelle comunità locali)

• FORMAZIONE E CONDIZIONI DI LAVORO DEL PERSONALE

3. La formazione del personale (iniziale e in‐servizio) riveste un ruolo cruciale nel promuovere il successo degli interventi educativi che sostengono in modo adeguato lo sviluppo delle competenze dei bambini

4. Sono inoltre indispensabili condizioni di lavoro che prevedano un certo monte ore non frontali a supporto della collegialità (documentazione e riflessione sulle pratiche, condivisione della progettualità con i genitori)

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European Quality Framework: principi e linee guida (2) 

• CURRICULUM / PROGETTO PEDAGOGICO5. Presenza di un curricolo (Orientamenti, Indicazioni) che orienti la progettualità condivisa sulla 

base di una visione comuni che comprende finalità pedagogiche e approcci educativi che promuovono il pieno sviluppo delle potenzialità di ciascun bambino in modo globale

6. Necessità di una progettualità condivisa che coinvolga non solo i professionisti che operano all’interno dei servizi per l’infanzia ma anche i bambini e loro famiglie 

Il curriculo diventa in tal senso strumento per il costante miglioramento delle pratiche a partire dal confronto e dalla riflessione collegiale (osservazione, documentazione, analisi delle pratiche e ri‐orientamento degli interventi educativi)  

• MONITORAGGIO E VALUTAZIONE 7. Le azioni di monitoraggio e di valutazione dei servizi forniscono informazioni indispensabili 

per l’elaborazione di iniziative di miglioramento della qualità a livello locale, regionale e/o nazionale (orientando le scelte dei decisori politici sulle aree che richiedono intervento)

8. Tali azioni devono  dunque porsi come obiettivo prioritario quello di migliorare la qualitàeducativa dei servizi a partire dai bisogni espressi da coloro che i servizi li ‘abitano’, ovvero ibambini e le famiglie diventa dunque indispensabile mettere in atto processi che prevedano una valutazione di tipo partecipativa che promuova il coinvolgimento di tutti gli stakeholders

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European Quality Framework: principi e linee guida (3) 

• GOVERNANCE DI SISTEMA ALL’INTERNO DI UN SISTEMA INTEGRATO 0‐6 

9. Tutti coloro che, a vario titolo, si occupano di servizi per l’infanzia (decisori politici, amministratori locali, …) dovrebbero avere una visione chiara dei loro ruoli e delle loro responsabilità e dovrebbero impegnarsi in azioni di raccordo e collaborazione inter‐istituzionale con gli altri servizi presenti sul territorio (scuola primaria, servizi sociali e sanitari)   

10. Le leggi che regolamentano la gestione e il finanziamento dei servizi per l’infanzia dovrebbero tendere verso una progressiva generalizzazione dell’offerta pubblica (publicly susidised) di servizi per l’infanzia e i progressi compiuti verso tale traguardo dovrebbero essere costantemente riportati a tutti gli stakeholders per assicurare una gestione efficace e trasparente dei finanziamenti (public accountability)  

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Quali prospettive future nel contesto italiano?

• Quale continuità tra nido e scuola dell’infanzia in un’ottica di reciproca valorizzazione e scambio? (elaborazione di approcci pedagogici e pratiche educative condivise)

• Ripensamento della partecipazione in contesti di diversità socio‐culturale: nuove forme di gestione sociale che promuovano accessibilità!

• Quali opportunità per percorsi di formazione condivisa di educatori e insegnanti?

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Proposal for key principles of a Quality Framework for Early Childhood Education and Care

http://ec.europa.eu/education/policy/strategic‐framework/archive/documents/ecec‐quality‐framework_en.pdf