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LE REGOLE DI CONTABILITA’

I principi che regolano gli obblighi contabili degli enti commerciali:

Separazione tra attività istituzionale ed attività commerciale

Predisposizione del bilancio anche per l’attività istituzionale

Ripartizione dei costi promiscui secondo un rapporto predeterminato

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REGIMI CONTABILI (D.P.R. n.600/1973)

In funzione del volume dei ricavi e delle caratteristiche dell’ente,

l’attività commerciale va gestita con uno di questi regimi contabili:

Regime “super-semplificato” (art.20, comma 3, DPR 600/73)

Regime forfetario (ex L.398/1991)

Regime di contabilità semplificata (art.18 DPR 600/73)

Regime di contabilità ordinaria (art.14, 15, 16, 20 DPR 600/73)

Regime previsto per le Onlus

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SEMPLIFICAZIONI DEGLI ADEMPIMENTI(art.20, terzo comma DPR 600/73)

Gli enti non commerciali soggetti alla determinazione forfetaria del reddito

(comma 1, art.109 bis del TUIR) che hanno conseguito nell’anno solare precedente:

• ricavi non superiori a 15.493,71 euro (per servizi)

• ricavi non superiori a 25.822,84 euro (altri casi)

ASSOLVONO GLI OBBLIGHI CONTABILI SECONDO LE DISPOSIZIONI DI CUI AL COMMA 166 ART.3

DELLA LEGGE 23 DICEMBRE 1996 N.662

(CONTRIBUENTI MINORI)

REGIME SUPER-SEMPLIFICATO SCRITTURE CONTABILI

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ADEMPIMENTI PER I CONTRIBUENTI “MINORI”

REGIME SUPER-SEMPLIFICATO

Entro il giorno 15 del mese successivo

Devono annotare l’ammontare complessivo, distinto per aliquota, delle operazioni fatturate Devono annotare, qualora non vi sia l’obbligo di fatturazione, le operazioni effettuate in ciascun mese Devono annotare i compensi ed i corrispettivi delle operazioni non rilevanti ai fini IVA

Entro i termini di presentazione della dichiarazione dei redditi

Devono annotare il valore di eventuali rimanenze

L’annotazione può essere eseguita: nei registri previsti ai fini IVAOvvero, nel prospetto approvato dal Ministro delle Finanze con DM 11/02/1997

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REGIME FORFETARIOLEGGE DEL 16 DICEMBRE 1991, n.398

REQUISITO SOGGETTIVO

Associazioni sportive dilettantistiche Associazioni senza scopo di lucro e pro-loco

(art.9-bis del DL 30 dicembre 1991, n.417 aggiunto alla legge di conversione

del 6 febbraio 1992, n. 66)

In entrambi i casi l’associazione deve qualificarsi “ente non commerciale”

REQUISITO OGGETTIVO

Limite ai proventi derivanti da attività commerciali non superiori a 185.924,48 euro (comma 3 art.25 della L.133/99)

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ACCESSO AL REGIME L.398/91(art.9, c.2, D.P.R. 544/91)

Mediante opzione

ALLA SIAE

Prima dell’inizio dell’anno solare nel quale si intende

usufruire del trattamento di favore

ALL’UFFICIO DELLE ENTRATE

Secondo le disposizioni del D.P.R. 10 novembre 1997,

n.442

L’opzione ha effetto fino a quando non è revocata ed ècomunque vincolante per un quinquennio

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ACCESSO AL REGIME L.398/91(art.9, c.2, D.P.R. 544/91)

Dal 2002 l’opzione può essere espressaallegando al modello UNICO il quadro VO

della dichiarazione IVA

Novità introdotta dal D.P.R. 404/2001

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REGIME FORFETARIO LEGGE DEL 16 DICEMBRE 1991, n. 398

ADEMPIMENTI CONTABILI

Esonero dall’obbligo di tenuta dei registri contabili e dalla certificazione dei

corrispettivi

Esonero dagli obblighi stabiliti dal titolo II del D.P.R. n.633/72

(compreso quello di presentare la dichiarazione IVA)

Obbligo di conservare e numerare progressivamente le fatture di acquisto

Obbligo di annotare i corrispettivi e i proventi commerciali, una volta al mese,

e comunque entro il 15 del mese successivo a quello di riferimento nel modello

D.M. 11 febbraio 1997

Obbligo di presentazione della dichiarazione dei redditi e IRAP

Assoggettamento a tutte le altre imposte indirette

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CONSEGUENZE DELLA LEGGE n.398/1991

REDDITO IMPONIBILE AI FINI IRPEG

È determinato applicando all’ammontare dei proventi commerciali

il coefficiente di redditività del 3% e aggiungendo le plusvalenze patrimoniali

DETRAZIONE DELL’IVA FORFETIZZATA

50% dell’imposta sulle operazioni attive (compresa la pubblicità)

1/10 per le sponsorizzazioni

1/3 per la cessione e concessione di diritti di ripresa televisiva e di

trasmissione radiofonica

Dal 1° gennaio 2000 l’IVA viene versata trimestralmente mediante delega unica

di pagamento (modello F24) entro il giorno 16 del secondo mese successivo altrimestre di riferimento

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DISCIPLINA NEL CASO DI SUPERAMENTO DEL LIMITE DI 185.924,48 EURO DI RICAVI

DUE DIVERSI REGIMI CONTABILI NELLO STESSO PERIODO D’IMPOSTA

F o r f e t a r i o (legge n.398/1991)

applicabile dall’inizio del periodo d’imposta fino a quando viene

superato il limite

A n a l i t i c o

applicabile da quando viene superato il limite fino alla fine del

periodo d’imposta

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ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHEDISCIPLINATE DALLA L. 398/91

NON CONCORRONO ALLA FORMAZIONE DEL REDDITOIMPONIBILE:

I proventi derivanti dallo svolgimento di attività commerciali connesse

agli scopi istituzionali I proventi realizzati a seguito di raccolte fondi effettuate in conformità

all’art.108, c.2-bis, lett.a del D.P.R. 917/1986

N.B: L’agevolazione è subordinata alla condizione che i proventi siano percepiti in via occasionale e saltuaria, per un numero non superiore a due eventi l’anno e un importo non superiore a 51.645,69 euro (DM 10/11/99 e DM 26/11/ 1999 n.473)

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OBBLIGHI DI DOCUMENTAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE

I pagamenti a favore e i versamenti effettuati dalle associazioni sportive

dilettantistiche, di importo superiore o uguale a 516,46 euro

Devono essere eseguiti tramite conti correnti bancari o postali, ovvero,

secondo idonee modalità per consentire i controlli da parte

dell’Amministrazione finanziaria(art.37 della legge 342/2000 collegata alla finanziaria del 2000)

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CONTABILITA’ SEMPLIFICATAART.18 DPR 600/73

Il regime di contabilità semplificata è quello “ naturale “ per i soggetti

che non superano i seguenti limiti annuali di ricavi:

309.874,14 euro, per le attività di prestazione di servizi

516.456,90 euro, per le altre attività

Per gli enti che esercitano contemporaneamente prestazioni di servizie altre attività si deve fare riferimento all’ammontare dei ricavi

dell’attività prevalente.

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CONFRONTO TRA REGIMI

LEGGE n.398/1991•Il limite di accesso è di 185.924,48 euro di ricavi•Se si supera detto limite si esce dal forfait a partire

dal mese successivo a quello di superamento

CONTABILITA’ SEMPLIFICATA

(attività di prestazione di servizi)• Il limite di accesso è di 309.874,14 euro di ricavi• Se si supera detto limite si esce dal regime a

partire dal periodo di imposta successivo a

quello

di superamento

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CONTABILITA’ ORDINARIAART.14, 15, 16, 20 DEL DPR 600/73

SOGGETTI INTERESSATI

Enti non commerciali con ricavi dell’attività commerciale su base annua

superiore a 309.874,14 euro per le prestazioni di servizi o 516.456,90 euro

per le altre attività; Enti non commerciali che hanno optato per la contabilità ordinaria

(opzione nella dichiarazione IVA relativa allo stesso anno in cui si attua il

comportamento concludente)

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SEMPLIFICAZIONI INTRODOTTE DALDPR n. 435/2001

IMPRESE IN CONTABILITA’ ORDINARIA

Libri obbligatori:

Libro giornale Libro degli inventari

A condizione che:

Le registrazioni relative ai libri IVA ed al registro dei beni ammortizzabili

siano effettuate nel libro giornale:

- nei termini previsti dalla disciplina IVA;

- entro la presentazione della dichiarazione dei redditi; I dati da annotare sui registri siano forniti agli Organi verificatori, su richiesta.

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CONTABILITA’ SEPARATA OBBLIGATORIAD.LGL. 4/12/1997 n.460 in modifica del D.P.R.917/86

GLI ENTI NON COMMERCIALISONO OBBLIGATI A RILEVARE SEPARATAMENTE

ATTIVITA’ COMMERCIALE

ATTIVITA’ISTITUZIONALE

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MODALITA’ DI RILEVAZIONE IN CONTABILITA’ SEPARATA

D.LGL. 4/12/1997 n.460 in modifica del D.P.R.917/86

N.B: Gli enti soggetti alle disposizioni in materia di contabilità pubblica sono

esonerati dall’obbligo di tenere la contabilità separata qualora siano osservate

le modalità previste per la contabilità pubblica obbligatoria (art.109-bis,c.4, TUIR)

SISTEMI CONTABILI DISTINTI

SCRITTURE ONNICOMPRENSIVECON APPOSITI CONTI E SOTTOCONTI

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DEDUCIBILITA’ DEI COSTI PROMISCUI ART.3 BIS D.Lgs. 460/97

Le spese e gli altri componenti negativi relativi a beni e servizi adibiti promiscuamente all’esercizio di attività commerciali e di altre attività sono

deducibili per la parte del loro importo che corrisponde alla seguente

% di DEDUCIBILITA’

Ricavi e proventi che formano il reddito d’impresa

Totale ricavi e proventi(da attività d’impresa e attività istituzionale)

GLI IMMOBILI IMPIEGATI PROMISCUAMENTE SI DEDUCE LA RENDITA CATASTALE O IL CANONE DI LOCAZIONE (ANCHE FINANZIARIA) IN BASE

ALLA % DI DEDUCIBILITA’

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INDIVIDUAZIONE DEI BENI RELATIVI ALL’ATTIVITA’ COMMERCIALE

ART.77, COMMI 1 E 3 BIS

SI CONSIDERANO BENI RELATIVI ALL’IMPRESA:

I beni indicati alle lett. a) e b) del comma 1 dell’art.53 I beni strumentali per l’esercizio dell’impresa I beni appartenenti all’imprenditore se sono indicati tra le attività relative

all’impresa nell’inventario Gli immobili di cui al comma 2 dell’art.40, solo se indicati nell’inventario, o,

per i soggetti in contabilità semplificata, nel registro dei beni ammortizzabili

(immobili strumentali per destinazione o per natura).

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OBBLIGO DI RENDICONTO ART.20 C.2 DPR 600/1973

Indipendentemente dalla redazione del rendiconto annuale economico e finanziariochi effettua una raccolta pubblica di fondi deve redigere:

UN APPOSITO E SEPARATO RENDICONTO

Dal rendiconto devono risultare, anche a mezzo di una relazione illustrativa,

in modo chiaro e trasparente, le entrate e le uscite relative a ciascun evento;

Il rendiconto deve essere redatto entro 4 mesi dalla chiusura dell’esercizio e va

conservato ai sensi dell’art.22 del D.P.R.600/1973

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REGIME PREVISTO PER LE ONLUSART.20-BIS DPR 600/73

LE RILEVAZIONI DEVONO ESSERE ESEGUITE(a pena di decadenza dai benefici fiscali)

In relazione all’attività complessivamente svolta

In relazione alle attività direttamente connesse

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SCRITTURE CONTABILI COMPLESSIVEDPR 600/73

Scritture contabili cronologiche e sistematiche che consentano di ricostruire

le operazioni della gestione;

Documento riepilogativo della situazione patrimoniale, economica e finanziaria,

in cui siano distinguibili i risultati dell’attività istituzionale da quelli che

interessano le attività direttamente connesse, da redigere entro quattro mesi

dalla fine dell’esercizio.

Questi obblighi sono assolti qualora la contabilità consti del libro giornale e del libro degli inventari.

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SCRITTURE CONTABILI SEMPLIFICATE

Gli obblighi contabili sono assolti con il rendiconto delle entrate e

delle spese complessive per:

Onlus che nell’esercizio di attività occasionali e connesse non hanno

conseguito, nell’anno precedente, proventi di ammontare superiore

a 51.645,69

Organizzazioni di volontariato iscritte negli appositi registri

(ai sensi della legge n.266/91)

Organizzazioni non governative riconosciute idonee

(ai sensi della legge n. 49/1987)

E’ prevista una contabilità super-semplificata (art.3, c.166 l.662/96) per le organizzazioni i cui ricavi annui non siano superiori a 15.493,71 euro per le prestazioni di servizi o

a 25.882,84 euro per le altre attività

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ANAGRAFE DELLE ONLUSD.LGS. 460/97

L’iscrizione all’anagrafe ha carattere costitutivo ai fini della qualificazione

come Onlus dei enti interessati;

Il modello di comunicazione è stato approvato dal D.M. del 19 gennaio 1998.

modello di iscrizione

Sono esonerati dall’obbligo di comunicazione all’anagrafe le organizzazioni di volontariato, le organizzazioni non governative e le cooperative sociali

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INTEGRAZIONE DELLA COMUNICAZIONEDA PARTE DELLE ONLUS GIA’ ISCRITTE

I soggetti che si sono iscritti entro il 4 ottobre 2003, data in cui è entrato

in vigore il D.M. 266/2003, sono tenuti ad integrare la comunicazione con:

Una dichiarazione sostitutiva, resa dal legale rappresentane della Onlus,

nella quale sono attestate le attività svolte e il possesso dei requisiti

(art.10 delD.Lgs.460/97);

In luogo della dichiarazione, può essere allegata una copia dell’atto

costitutivo o dello statuto.

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Il regime agevolato decorre:

ai fini dei tributi a rilevanza istantanea, dalla data di presentazione

della comunicazione;

ai fini delle imposte sui redditi, fin dall’inizio del periodo d’imposta nel

corso del quale la comunicazione è effettuata.

TERMINI DI DECORRENZA DEL REGIME AGEVOLATO

(C.M. n.22/E del 22/01/1999)

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CONTROLLI E ISCRIZIONE

La direzione regionale dell’Agenzia delle entrate, ricevuta la comunicazione,

procede all’iscrizione, previa verifica della:

regolarità della compilazione del modello di comunicazione;

sussistenza dei requisiti formali (art.10 del D.Lgs. 460/97);

allegazione della dichiarazione sostitutiva, ovvero di statuto o atto

costitutivo.

Vale il principio del silenzio assenso: dopo 40 giorni in assenza di comunicazioni l’ente può considerarsi iscritto.

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CANCELLAZIONE DALL’ANAGRAFE

Richiesta dalla Direzione Regionale delle Entrate, accertata la

mancanza o il venir meno dei requisiti previsti

dall’art.10 del D.Lgs.460/97

PROCEDURA

Richiesta del parere (non vincolante) dell’Agenzia delle Onlus

(ai sensi del D.P.C.M. 329/2001)

Cancellazione con provvedimento motivato.

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EFFETTI DELLA CANCELLAZIONE

La cancellazione dall’Anagrafe delle Onlus comporta:

Lo scioglimento dell’ente e la devoluzione del patrimonio ad altra

organizzazione non lucrativa di utilità sociale o a fini di pubblica utilità

(circolare 168/E del 1998);

Ovvero, la perdita dei benefici fiscali decorre dal:

giorno della cancellazione dall’anagrafe;

oppure, dal momento dell’iscrizione in conseguenza dell’accertamento della mancanza dei requisiti formali, indipendentemente dall’avvenuta iscrizione e dal controllo esercitato in base al decreto di analisi.

N.B: La valutazione in base alla quale la perdita della qualifica equivalga allo scioglimento dell’ente è un’interpretazione dell’Agenzia delle entrate e non trova un riscontro esplicito

nel D.Lgs.460/97

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RICORSO CONTRO IL PROVVEDIMENTO DI CANCELLAZIONE

IL RICORSO

PUO’ ESSERE PRESENTATO

alla Commissione tributariaal Tribunale

Amministrativo Regionale

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DOCUMENTO DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DI SINTESI DELLE AZIENDE NO - PROFIT

Il contenuto minimo del documento “ Bilancio d’esercizio ”

delle aziende no-profit è costituito da:

Stato Patrimoniale;

Rendiconto della gestione;

Nota integrativa;

Prospetto di movimentazione dei fondi;

Relazione sulla gestione (c.d. conto morale).

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LO STATO PATRIMONIALEART. 2424 DEL CODICE CIVILE

ATTIVOA) CREDITI VERSO ASSOCIATI PER VERSAMENTO DI QUOTE

B) IMMOBILIZZAZIONI I - Immobilizzazioni immateriali

1) Costi d’impianto e di ampliamento2) Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità3) Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere d’ingegno4) Concessioni, licenze, marchi e diritti simili5) Avviamento6) Immobilizzazioni in corso7) Altre

II - IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI1) Terreni e fabbricati2) Impianti e attrezzature3) Altri beni4) Immobilizzazioni in corso e acconti

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III – Immobilizzazioni finanziarie, con separata indicazione per ciascuna voce dei

crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo:1) Partecipazioni in imprese collegate e controllate;2) Partecipazioni in imprese diverse;3) Crediti4) Altri titoli

C) ATTIVO CIRCOLANTEI- Rimanenze

1) Materie prime, sussidiarie e di consumo;2) Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati;3) Lavori in corso su ordinazione;4) Prodotti finiti e merci;5) Materiale generico contribuito da terzi e da utilizzare in occasione di attività

di fund-raising;6) Acconti

II – Crediti, con separata indicazione, per ciascuna voce, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo:1) Verso clienti;2) Crediti per liberalità da ricevere;3) Crediti verso aziende no-profit collegate o controllate;4) Crediti verso imprese collegate o controllate;5) Verso altri.

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III – Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni:1) Partecipazioni2) Alti titoli

IV – Disponibilità liquide1) Depositi bancari e postali;2) Assegni;3) Denaro e valori in cassa.

D) RATEI E RISCONTI

PASSIVOA) PATRIMONIO NETTOI – Patrimonio libero

1) Risultato gestionale esercizio in corso (positivo o negativo);2) Risultato gestionale da esercizi precedenti;3) Riserve statutarie;4) Contributi in conto capitale liberamente utilizzati

II – Fondo di dotazione dell’azienda (se previsto)III – Patrimonio vincolato

1) Fondi vincolati destinati da terzi;2) Fondi vincolati per decisione degli organi istituzionali;3) Contributi in conto capitali vincolati da terzi;4) Contributi in conto capitali vincolati dagli organi istituzionali5) Riserve vincolate (per progetti specifici, o altro)

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B) FONDI RISCHI E ONERI1) Per trattamento di quiescenza e obblighi simili;2) Altri.

C) TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DI LAVORO SUBORDINATO

D) DEBITI, CON SEPARATA INDICAZIONE, PER CIASCUNA VOCE, DEGLI IMPORTI ESIGIBILI OLTRE L’ESERCIZIO SUCCESSIVO:

1) Titoli di solidarietà, ex art.29 del D.Lgs. N.460;2) Debiti per contributi ancora da erogare;3) Debiti verso banche;4) Debiti verso altri finanziatori;5) Acconti;6) Debiti verso fornitori;7) Debiti tributari;8) Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale;9) Debiti per rimborsi spese nei confronti dei lavoratori volontari;10) Debiti verso aziende no-profit collegate e controllate;11) Debiti verso imprese collegate e controllate;12) Altri debiti.

E) RATEI E RISCONTI

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RENDICONTO DELLA GESTIONEA PROVENTI ED ONERI

Lo scopo fondamentale del rendiconto della gestione è quello di rappresentare il risultato economico (positivo o negativo) di periodo e di illustrare attraverso il confronto tra proventi/ricavi ed i costi come si sia pervenuti al risultato di sintesi.

Oneri Proventi

1) Oneri da attività tipiche 1) Proventi da attività tipiche

1.1) Materie prime 1.1) Da contributi su progetti

1.2) Servizi 1.2) Da contratti con enti pubblici1.3) Godimento beni di terzi 1.3) Da soci ed associati1.4) Personale 1.4) Da non soci1.5) Ammortamenti 1.5) Altri proventi1.6) Oneri diversi di gestione

2) Oneri promozionali e da raccolta fondi 2) Proventi da raccolta fondi

2.1) Raccolta 1 2.1) Raccolta 12.2) Raccolta 2 2.2) Raccolta 22.3) Raccolta 3 2.3) Raccolta 32.4) Attività ordinaria di promozione 2.4) Altri

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3) Oneri da attività accessorie 3) Proventi da attività accessorie3.1) Materie prime 3.1) Da contributi su progetti3.2) Servizi 3.2) Da contratti con enti pubblici3.3) Godimento beni di terzi 3.3) Da soci ed associati3.4) Personale 3.4) Da non soci3.5) Ammortamenti 3.5) Altri proventi3.6) Oneri diversi di gestione

4) Oneri finanziari e patrimoniali 4) Proventi finanziari e patrimoniali4.1) Su prestiti bancari 4.1) Da depositi bancari4.2) Su altri prestiti 4.2) Da altre attività4.3) Da patrimonio edilizio 4.3) Da patrimonio edilizio4.4) Da altri beni patrimoniali 4.4) Da altri beni patrimoniali

5) Oneri straordinari 5) Proventi straordinari5.1) Da attività finanziaria 5.1) Da attività finanziaria5.2) Da attività immobiliari 5.2) Da attività immobiliari5.3) Da altre attività 5.3) Da altre attività

RENDICONTO DELLA GESTIONE A PROVENTI E ONERI

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6) Oneri di supporto generale

6.1) Materie prime

6.2) Servizi

6.3) Godimento beni di terzi

6.4) Personale

6.5) Ammortamenti

6.6) Oneri diversi di gestione

7) Altri oneri 7) Altri proventi

Risultato gestionale negativo Risultato gestionale positivo

RENDICONTO DELLA GESTIONE A PROVENTI E ONERI

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LA NOTA INTEGRATIVA

FINALITA’ :

Illustrare i criteri adottati per la valutazione delle voci dello Stato patrimoniale

e se gli stessi sono variati rispetto all’esercizio precedente;

Fornire il dettaglio e il contenuto della movimentazione delle voci più

significative dello stato patrimoniale, compresi i conti d’ordine;

Fornire l’analisi della voce “ liberalità” contenuta nel rendiconto della gestione;

Fornire l’analisi dei componenti di oneri e proventi connessi alle attività

accessorie.

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PROSPETTO DI MOVIMENTAZIONE DEI FONDI

Il prospetto ha quale scopo ultimo quello di evidenziare e sintetizzare i movimentidelle poste accolte in patrimonio netto e di articolare l’impiego delle risorse secondo

le varie condizioni di vincolo esistenti.

Apertura dell’esercizio Risultato della gestione Delibere di assegnazione del Consiglio Direttivo

Erogazioni effettive nel corso dell’esercizio

…….

Situazione di chiusura dell’esercizio

Fondi vincolati alla ricerca

Fondi vincolatiall’assistenza

Fondi Disponibili Totali

Page 43: Copertina. LE REGOLE DI CONTABILITA I principi che regolano gli obblighi contabili degli enti commerciali: Separazione tra attività istituzionale ed attività

RELAZIONE DI MISSIONE (O RELAZIONE MORALE) ART.2428 c.c.

La relazione di missione è lo strumento dedicato a fornire una

rappresentazione

adeguata della gestione complessiva dell’azienda, integrando dati monetari

con indicatori non monetari su attività e progetti specifici dell’organizzazione.

Nella relazione di missione devono essere fornite tutte le informazioni

sulle modalità concrete di svolgimento dell’attività, quali sono state le

fonti di finanziamento e i relativi impieghi, i cambiamenti strutturali

dell’azienda, le operazioni gestionali straordinarie, i programmi e le prospettive

dell’esercizio e ogni altra informazione che consente ai destinatari del bilancio

di acquisire una conoscenza completa sui risultati raggiunti e

sulla qualità della gestione.