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E' il risultato delle attività laboratoriali del Progetto biblioteca dell'Istituto Omnicomprensivo "P.Levi" di S.Egidio-Ancarano.
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I S T I T U T O O M N I C O M P R E N S I V O “ P R I M O L E V I ” S A N T ’ E G I D I O - A N C A R A N O
Realizzato dagli alunni delle classi IV della Scuola Primaria e della classe I della Scuola Secondaria di I Grado di Ancarano
Anno II N° 1 Giu gno 2014
2
Quando la scrittura è traccia di sè
L’esperienza condotta dai bambini e dalle
insegnanti in questo percorso di ricerca e di
scrittura lascia tracce luminose di pensieri
nati dalle sorgenti della scoperta, di storie
in eterno divenire attraverso la loro rivisita-
rivisitazione, di segreti svelati dall’uso accu-
rato delle parole per dire. Caratteri e muta-
menti degli ambienti di vita fuori e dentro
la scuola sono stati il luogo di un’esperienza
educativa tesa non tanto alla sterile rappre-
sentazione delle realtà esplorate, quanto
alla loro creazione e continua invenzione
attraverso la scrittura, che si solleva al di
sopra della percezione immediata e del sen-
so comune per essere, invece, testimonian-
za dei movimenti prodotti nei bambini dal-
lo stupore della scoperta, dall’incontro tra
le cose del mondo e le proprie immagini in-
terne.
Al centro del pregevole lavo-
ro condotto dalle insegnanti
sta la possibilità di un incon-
tro fecondo dei bambini con
le storie e le memorie della
propria cultura.
Nell’effettivo movimento della scoperta e
nella sua rappresentazione attraverso le al-
chimie della scrittura, il progetto ha inteso
delineare un’ autentica “promozione
dell’essere”, con esiti educativi apprezzabili
e che costituiscono passaggi ineludibili in
un tempo inquieto e ibrido, cui le nostre
responsabilità educative devono volgere lo
sguardo, affinché la Scuola sia capace di ge-
nerare immagini nuove e di produrre nar-
razioni di identità personali e collettive.
La Dirigente Scolastica
Sandra Renzi
EDITORIALE
3
pag.2 EDITORIALE
Pag.3 SOMMARIO
pag.4 UN LOGO PER LA SCUOLA
pag.5 IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI
Pag.6 “ BECCO DI RAME ” :L ’ OCA CHE ENTRÒ NELLA STORIA
Pag.7 PELLICOLE PER CRESCERE
Pag.8 SANDRA RENZI: LA PRESIDE E LA PERSONA
Pag.10 PIGOTTA ADOTTATA,VITA SALVATA
Pag.11 LA TERRA RACCONTA
Pag.12 PAPIRO...IN FOGLI
Pag.13 LA CARTA DEL PAPA AD ASCOLI PICENO
Pag.14 DALLA CINA CON FURORE,ECCO LA CARTA CHE INVENZIONE!
Pag. 15 LA SCRITTURA DALLA A ALLA Z
Pag.16 MANOSCRITTO DI INESTIMABILE VALORE
Pag.17 CAR-TI-AMO:NUOVO MOTTO A SCUOLA
Pag.18 DALLE API UN ALIMENTO PREZIOSO
Pag.19 ALUNNI E MAESTRE BEFFANO IL TEMPO
Pag. 20 QUIST ’ VO ’ I ’ A ROMA...QUIST’ V A A CACCIA
Pag. 21 STELLE SULLA TERRA
Pag. 22 UN RACCONTO CON LE ALI
Pag. 23 LABORATORI
Pag. 24/25 LO SGUARDO NELL ’ ACQUA
Pag. 26/27 MENS SANA IN CORPORE SANO
Pag. 28/29 NOTIZIE ASSURDE RODARIANE
Pag. 30 LA REDAZIONE
Pag. 31 SI RINGRAZIA
SOMMARIO
4
Realizzato il logo dell’Istituto Omnicomprensivo
IL VOLTO NUOVO DELLA SCUOLA
Il complesso è stato intitolato a Primo Levi
Il logo deve identificare e rappresen-
tare la scuola accompagnandola in
tutte le sue attività, garantendone la
riconoscibilità e la visibilità. A tal pro-
posito il nuovo Dirigente Scolastico, la
dott.ssa Sandra Renzi, ha voluto inti-
tolare l’Istituto Omnicomprensivo di
S.Egidio - Ancarano allo scrittore Pri-
mo Levi, perché unisce la sfera lette-
raria con quella scientifica e ha bandi-
to un concorso grafico per creare il
logo della scuola. Ne abbiamo parlato
con l’insegnante Andrea Sbranchella,
uno dei membri della Commissione
appositamente costituita per valutare i
lavori
Come si è proceduto per la scel-
ta del logo?
“È stato indetto un concorso rivolto
alle classi terze della Scuola Seconda-
ria di 1° grado di S. Egidio e Ancarano
ed è stata nominata una commissione
di quattro esperti; oltre me ne fanno
parte Chiara Ottoni, Serena Orsini e
Ilaria Galiffa”
Sulla base di cosa è stato scelto
il logo?
“Il logo deve identificare e rappresen-
tare l’Istituto, per cui guardandolo de-
ve far pensare all’Istituto Omnicom-
prensivo, cioè ai quattro ordini di
scuola, Infanzia, Primaria, Secondaria
di 1° grado e Secondaria di 2° grado”
Qual è il logo scelto?
“Sono pervenuti tanti loghi, tutti espo-
sti presso l’Auditorium di Ancarano.
Inizialmente ne sono stati scelti quat-
tro: tre di ragazzi della Scuola Secon-
daria di 1° grado di Sant’Egidio e uno
dell’Istituto Tecnico Industriale. I
quattro ragazzi sono stati premiati con
una pergamena durante il Giorno del-
la Memoria, presso l’Auditorium di
Ancarano”.
Qual è il logo che è stato adotta-
to?
“Per arrivare al logo definitivo è stato chiesto ai tre ragazzi della Scuola Secondaria di 1° grado di rielaborare e fondere i loro dise-gni in uno solo. Dall’unione è na-to il nuovo logo:una ruota denta-ta esterna, che identifica la se-zione di meccanica (presso l’ITI) ed una interna costituita dai tasti di un pianoforte, che rappresen-ta la sezione musicale (presso la Scuola Secondaria di 1° grado) All’interno sono disegnate due orbite ellittiche sulle quali ruotano una co-struzione, le lettere dell’alfabeto, un forbice ed un rocchetto di filo, simboli delle nostre scuole. Al centro c’è l’immagine di Primo Levi a cui è inti-tolato l’Istituto”.
Classe I Scuola Secondaria
di I grado Ancarano
ATTUALITÁ
5
Anche quest’anno nella Scuola Secon-
daria di 1° grado di Ancarano si è
rinnovato il Consiglio Comunale Ra-
gazzi (CCR). La coordinatrice del Pro-
getto è la prof.ssa Flavia Cipollini. Ta-
le progetto prevede una raccolta fondi
per l’acquisto di una scaffalatura da
adibire a biblioteca a vista, da posizio-
nare nell’atrio della scuola.
Tutti i ragazzi hanno parte-
cipato all’ elezione del Baby
Sindaco, per la quale sono
state presentate due liste; a
capo della prima lista c’era
Roberta Harangus e a capo
della seconda c’era Fabrizio
Pupi. Ogni lista ha elaborato
un programma con uno slo-
gan.
Lo slogan della prima lista era:
CERCATE DI VOTARE CIO’ CHE VOLETE
LISTA 1, NON VE NE PENTIRETE.
SAPETE COSA FARE, SAPETE CHI VOTARE
IL SOGNO VOSTRO SI PUO’ REALIZZARE.
Lo slogan della seconda lista era:
PENSIAMO A VOI COL MONDO IN MANO,
MA SENZA VOI DOVE ANDIAMO?
Dal 5 al 12 aprile si è svolta la cam-
pagna elettorale, dove ogni lista ha
presentato il proprio programma. Il
punto principale della prima lista era
quello di ascoltare le richieste di tutti
gli alunni e organizzare attività creati-
ve coinvolgenti, cercando di far parte-
cipare tutti. Il punto principale della
seconda lista era quello di sostituire
alcune ore di educazione fisica con la
piscina. Il giorno 12 aprile si sono
svolte le votazioni e per una manciata
di voti è stata eletta Baby Sindaco Ro-
berta Harangus della classe 3° A. In-
sieme a lei sono stati eletti anche gli
Assessori. Alle politiche sociali Miche-
la Muscelli e Sofia Pulcini; Assessori
alla cultura Davide Sensi e Salvatore
Iannone; Assessori all’ambiente Alex
Pulcini ed Elisa Zhong; Assessori allo
sport Maria Francesca Michetti e A-
lessandro Michetti.
Il 3 Maggio 2014, infine, c’è stato
l’insediamento in Comune dell’intero
Consiglio. I ragazzi sono stati accolti
dal Sindaco di Ancarano Pietrangelo
Panichi e dall’Assessore all’Istruzione
Cadia Viola.
Classe I Scuola Secondaria
di I grado Ancarano
CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI A SCUOLA
ATTUALITÁ
6
Nel maggio scorso gli alunni di tutte le
classi della Primaria e della Seconda-
ria di Primo Grado hanno conosciuto
il dott. Alberto Briganti, medico vete-
rinario e il suo amico Ottorino, un’oca
Tolosa di otto chili. L’incontro si è
svolto nella palestra situata al piano
terra della scuola, dove gli alunni han-
no avuto modo di osservare l’animale
e una protesi, impiantata dal Dottore
e dalla sua equipe, dopo che una volpe
gli aveva strappato la parte superiore
del becco in una notte di caccia.
L’esperienza è stata commo-
vente, emozionante e istrut-
tiva in quanto ciò che è stato
raccontato dal dottore ha
portato i bambini a riflettere
anche sulle disabilità uma-
ne, sulla solidarietà,
sull’urgenza e l’importanza
sociale dell’integrazione.
L’intervento è stato effettuato a Figli-
ne Valdarno, in provincia di Firenze,
nella clinica veterinaria che il dott.
Briganti ha fondato e nella quale me-
dici e chirurghi veterinari curano e
recuperano animali che hanno subito
incidenti e amputazioni.
Da questa esperienza è nata, in colla-
borazione con i due figli del dottore ed
alcuni suoi allievi, una bella fiaba illu-
strata dal titolo “Becco di Rame”.
Parlando con il dott. Briganti gli alun-
ni hanno compreso che la fiaba evi-
denzia i valori della vita, il rispetto e
l’importanza delle diversità e
dell’amicizia, la solidarietà e la condi-
visione, la ricerca di nuovi stimoli per
superare le avversità. La fiaba è stata
proposta inizialmente all’Ospedale Pe-
diatrico di Firenze e ora gira per i no-
socomi e le scuole di tutt’Italia.
Le somme ricavate dalla vendita
del libro sono destinate alla
“Fondazione Becco di Rame”,
creata dal dottore per sostenere
economicamente il centro di re-
cupero di animali selvatici e le
associazioni sportive per bambi-
ni protesici.
Dopo aver letto e commentato la fia-
ba, gli alunni della classe quarta han-
no espresso il desiderio di approfondi-
re l a conoscenza d i qu est i
“personaggi” e delle loro vicende ed
hanno scoperto anche che Becco di
Rame è stato proposto come mascotte
delle paralimpiadi di Rio del 2016,
con il nome tradotto in Copperbeak.
Classe IV Scuola Primaria
Ancarano
Nuovi e straordinari insegnanti a scuola
“BECCO DI RAME”:L’OCA CHE ENTRÒ NELLA STORIA
Riflessioni e considerazioni sull’importanza sociale delle diversità
ATTUALITÁ
7
Un autore ironico e dissacrante per i diritti dei bambini
PELLICOLE PER CRESCERE
Cineforum a scuola con film educativi e di successo
Interessante
C i n e f o r u m
nella Scuola
Primaria di
S a n t ’ E g i d i o
alla Vibrata;
film tratti da
tre famosi romanzi di Roald Dahl,
scrittore di letteratura per l’infanzia
dissacrante ed ironico.“La fabbrica di
cioccolato”, “Matilde sei mitica” e “Il
mio amico gigante” sono state le esi-
laranti commedie proiettate agli alun-
ni della IV B del Plesso Nuovo. Due
grandi della regia: Tim Burton e
Danny De Vito, con un cast di attori
da Johnny Depp a Freddie Highmore
e un film di animazione approvato
dall’Osservatorio sui Diritti dei Mino-
ri. Dibattiti e riflessioni con gli alunni
subito dopo la visione dei film, per
confrontarsi sulle tematiche trattate e
sui messaggi rivolti agli spettatori.
Bambini soli e senza fami-
glia, bambini viziati, genero-
si, prepotenti, vincenti, let-
tori, bambini intelligenti con
poteri magici, bambini che
ne combinano di tutti i colo-
ri per attirare l’attenzione di
genitori distratti e occupati
in altro. Per tutti loro puni-
zioni e premi.
Dahl non risparmia nessuno, neanche
gli adulti e non esita a metterli in ridi-
colo, fino al messaggio di un papà, ap-
pena espulso dalla fabbrica di ciocco-
lato, che impara finalmente a dire di
no all’ennesimo capriccio della figlia
che chiede un ascensore volante. Le
fantastiche storie dei libri lette da Ma-
tilde le daranno lo straordinario pote-
re della psicocinesi, così potrà scon-
figgere la terribile direttrice Trincia-
bue che odia i bambini della St.
Peter’s School e proibisce loro ogni
forma di creatività.. Sophie, piccola
orfana, trova finalmente la famiglia
tanto desiderata e sarà il Grande Gi-
gante Gentile ad occuparsi di lei. Con
il suo amore la renderà forte e corag-
giosa; insieme sconfiggeranno i gi-
ganti che divorano i ragazzini
dell’orfanotrofio e per i superstiti ini-
zierà una nuova vita nella residenza
della regina Elisabetta.-Vorrei esse-
re come Charlie! - Vorrei avere i
poteri di Matilde! - sono stati i pri-
mi commenti degli alunni della IV B
che si sono identificati nei personaggi,
si sono emozionati, hanno riflettuto su
alcuni dei loro comportamenti e sui
diritti , troppo spesso violati, dei bam-
bini.. A conclusione del cineforum let-
tura di gruppo dei tre romanzi e la
proiezione di una vecchia intervista in
cui Dahl afferma che
“Viviamo in un mondo feroce. I
bambini devono lottare per farsi
strada … Amano vedere i cattivi
fare una brutta fine … Non si
può essere troppo sottili …”
Classe IV B Scuola Primaria
S.Egidio Capoluogo
ATTUALITÁ
8
“Vorrei avere sempre la forza e la gioia nel mio cuore per fare cose belle e buone”
SANDRA RENZI:LA PRESIDE E LA PERSONA In un’intervista,il lavoro,i sogni e l’impegno
del nuovo Dirigente Scolastico della Scuola
Certo, ho conosciuto Danilo Massi
tanto tempo fa quando lavoravamo
all’Università di Macerata dove face-
vamo dei corsi per gli insegnanti. È
una persona molto simpatica ed è sta-
to proprio lui a telefonarmi quando ho
vinto il concorso per diventare presi-de; mi ha chiesto se mi sarebbe pia-ciuto venire a S. Egidio e io ho pensato che poteva essere una buona idea vi-sto che non avevo ancora deciso quale sede scegliere. - Come si trova a gestire un isti-tuto grande come il nostro e su due comuni? Vorrebbe fare un altro lavoro? Beh, devo dire che è un bell’impegno, ma sono una persona molto dinamica e mi piace avere un impegno impor-tante.
Non vi nascondo che è abba-stanza complesso perché ci sono due Comuni, tantissimi bambini, insegnanti e tantis-simi genitori, ma i Sindaci dei due Comuni collaborano molto con la scuola, le mae-stre e il personale della se-greteria sono molto bravi. Insomma ho un grande aiu-to e pur essendo complesso il lavoro riesco a gestirlo. Qualche volta mi alzo anche alle 5 del mattino per preparare o scrivere cose che a scuola non ho tempo di fare, ma il mio sogno nel cassetto è fare la gior-
Una mattinata insolita, ma piacevole,
quella trascorsa dagli alunni della IV
di Ancarano, con la nuova Dirigente
Scolastica, dott.ssa Sandra Renzi, che
ha accettato di rispondere alle doman-
de degli alunni, incuriositi dalla sua
personalità, dai suoi studi e dal suo
lavoro nella scuola. Ne è venuta fuori
una lunga chiacchierata, un’intervista,
che ha mostrato una persona disponi-
bile, alla mano, che preferisce essere
chiamata per nome, che ha nella fami-
glia il sostegno più forte nella vita e
che nello studio e, in particolare, nella
letteratura e nella lettura, vive gli a-
spetti più importanti della sua forma-
zione. Al suo primo incarico da Presi-
de, dopo essere stata insegnante nella
Scuola dell’Infanzia e all’Università, è
giunta quest’anno alla guida
dell’Istituto Omnicomprensivo di S.
Egidio e Ancarano, in sostituzione del
prof. Danilo Massi.
- Ha conosciuto il nostro ex pre-
side? Gli ha chiesto informazio-
ni sul lavoro e l’attività in que-
sto Istituto?
SCUOLA
9
nalista, perciò scrivo anche per una rivista nel web che si chiama Postin-terface così, quando avrò scritto 70 articoli, mi daranno il patentino da giornalista e potrò fare tutt’e due i la-vori. - Come mai ha voluto cambiare il nome del nostro istituto da Be-nedetto Croce a Primo Levi? Bravo che mi hai fatto questa doman-da perché voglio chiarire un equivoco. Non mi sarei mai permessa di svaluta-re uno storico liberale, filosofo e pen-satore come Benedetto Croce, che cre-deva nella democrazia. Ogni scuola rimarrà con i suoi nomi, mentre “Primo Levi” (che è uno dei miei auto-ri preferiti e per ciò che rappresenta) sarà il nome di tutto il nostro Istituto Omnicomprensivo.- Secondo lei, quali sono le mag-giori difficoltà che gli studenti devono affrontare oggi rispetto a quando lei andava a scuola? Ha dei suggerimenti da darci in proposito? La maggiore difficoltà sta nei tempi, che oggi sono meno tranquilli di quando andavo io a scuola; tempi per studiare, leggere, stare con la fami-glia… avevano ritmi meno frenetici. Un valore positivo oggi è che, invece, avete un mondo di informazioni molto ricco, che facilita anche le vostre ricer-che in un “clic”. Non è facile dare sug-gerimenti. Una ricetta valida per tutti non c’è, però un consiglio che mi sen-to di darvi è che lo studio e la cono-scenza sono cose tra le più importanti della vita, quindi leggete e studiate. - Quali sono i suoi progetti per il nuovo anno scolastico? I miei progetti sono tantissimi: met-tere una biblioteca in tutte le scuole, aprire palestre nei plessi che non ce le hanno ancora, tante ricerche sul terri-torio per conoscerlo meglio, poi tutti
quelli che voi mi suggerirete. Cosa si aspetta dai suoi inse-gnanti, dai suoi studenti e dai genitori? Dagli insegnanti la collaborazione; da-gli studenti che studino e stiano bene a scuola; dai genitori un dialogo e che collaborino con me per trovare un’idea di scuola che permetta ai loro bambini di crescere bene. - Cosa apprezza di più nelle per-sone e cosa, invece, la infastidi-sce? Nelle persone apprezzo di più la gene-rosità, la bontà e l’intelligenza. Ciò che mi infastidisce di più è l’egoismo, le persone che non sono disposte ad aiu-tare gli altri, che sono rigide. Quali domande avrebbe voluto che le facessimo e non ha ricevu-to? Devo dire la verità: mi avete fatto tutte le domande più belle che potessero essere fatte. Sono molto contenta, soddisfatta, mi lasciate una grande gioia! Porterò sempre questa mattina-ta nel mio cuore. Classe IV
Scuola Primaria Ancarano
SCUOLA
10
Bambini a lavoro per il progetto UNICEF
PIGOTTA ADOTTATA VITA SALVATA
Gli alunni della scuola primaria realizzano le bambole della solidarietà
Piccole rinunce giornaliere perché o-
gni euro risparmiato possa servire ad
adottare una pigotta. Con questo spi-
rito di solidarietà, gli alunni di secon-
da terza e quarta della scuola primaria
di Paolantonio, hanno avviato un per-
corso di conoscenza e collaborazione
con l'UNICEF, la cui responsabile del-
la sede di Teramo ha fornito il mate-
riale di base per la realizzazione delle
famose bambole .
I bambini, con la collaborazione di in-
segnanti, genitori e nonni, hanno atti-
vato i laboratori nell'aula. Alla cucitu-
ra delle sagome è seguita l'imbottitu-
ra, il taglio su cartamodello di abitini,
di nuove le cuciture operate da mam-
me, nonne e zie munite di macchine
da cucire.
Nel vestire le Pigotte e i Pi-
gottini, i bambini hanno vi-
sto concretizzarsi fase dopo
fase il loro grande desiderio.
Poi di nuovo al lavoro per parrucchet-
te di lana di ogni forma e colore, ed
infine per dipingere una bellissima
espressione felice sui visini di pezza,
con l'augurio che la felicità possa con-
cretizzarsi sui visi di quei bimbi che in
ogni parte del mondo soffrono. Gli a-
lunni stringono le Pigotte al cuore co-
me se stringessero uno di quei bimbi
che riceverà un kit salvavita.
E' stata un‘attività preziosa,
un piccolo grande gesto di
generosità e solidarietà vis-
suto giorno per giorno. Con-
dividilo c0n noi.
Classe IV Scuola Primaria
di Paolantonio
SCUOLA
11
Archeologia sperimentale a Ripoli
LA TERRA RACCONTA
Alunni al lavoro per “vivere” la storia
Lungo la strada che collega S. Egidio
ad Alba Adriatica, nel comune di Cor-
ropoli, si trova la contrada Ripoli. È
qui che è stato rinvenuto, già a fine
Ottocento, un villaggio neolitico tra i
più importanti della Preistoria italiana
ed è qui che si sviluppò la cosiddetta
“Cultura di Ripoli” che si diffuse in
un’area geografica che comprendeva,
oltre che l’Abruzzo, anche le Marche.
Gli scavi archeologici effettuati nel
corso degli anni, hanno permesso di
conoscere lo sviluppo del villaggio che
durò per almeno 500 anni e che ebbe
inizio già nel Mesolitico (ved. La Co-
pietta.it 2013).
Nell’area degli scavi si trova anche il
centro dell’Associazione Italico Onlus
e gli alunni di quarta della scuola pri-
maria di S. Egidio, in visita didattica,
ne hanno incontrato il presidente,
dott. Maurilio Migliorati.
Egli ha ripercorso e illustrato la storia
degli scavi attraverso un filmato nel
quale, oltre ai numerosi reperti rinve-
nuti, sono state mostrate le tecniche
dell’indagine archeologica, messe poi
in atto, nei successivi laboratori didat-
tici, dagli alunni che, armati di paletta
e pennello, hanno iniziato a scavare la
terra in vasche predisposte all’esterno
del Centro. Gli strati del terreno sono
stati spostati da ognuno con cura e at-
tenzione, come a “sfogliare” le pagine
di un libro perché la terra, ha spiegato
l’esperto, racconta la sua storia.
Il laboratorio successivo ha poi visto
gli alunni impegnati nella lavorazione
dell’argilla, modellata per creare pic-
coli vasi e ciotole, sullo stile preistori-
co della “Cultura di Ripoli”.
I laboratori di archeologia
sperimentale hanno partico-
larmente coinvolto ed entu-
siasmato i bambini dando
loro l’opportunità di essere
protagonisti nel “fare” sto-
ria, nell’apprenderla attiva-
mente e di conoscere una
delle realtà più importanti
del nostro territorio e delle
nostre origini.
Classe IV A Scuola Primaria
S.Egidio Capoluogo
SCUOLA
12
Laboratorio a scuola:fare per imparare
PAPIRO...IN FOGLI
Realizzazione carte di papiro con tecniche degli antichi Egizi
Mostrano orgogliosi le loro opere gli
alunni di classe quarta di Paolantonio,
a conclusione di un lavoro che ha con-
sentito loro di realizzare fogli di papi-
ro secondo le antiche tecniche egizie.
Le fonti storiche narrano che la carta
di papiro era utilizzata in Egitto fin
dal III millennio a. C.
Gli Egizi non hanno traman-
dato metodi di fabbricazione
del materiale per scrivere,
chiamato shefedn; l'unico
documento pervenutoci è
c o n t e n u t o n e l l ' o p e r a
“Naturalis Historia” dello
storico latino Plinio il Vec-
chio, in cui si legge: “… co-
perte funi e le carte arrotola-
te che inviano a tutto il mon-
do e anche a Roma, sono fat-
te con questa meravigliosa
pianta.”
Curiosi di scoprire come da una pianta
di papiro si potessero ottenere fogli su
cui gli scribi Egizi tracciavano i “segni
sacri”, i piccoli artigiani hanno attiva-
to la ricerca per trovare le fasi di lavo-
razione e realizzazione ricostruite da
esperti e studiosi e, animati dall'idea
maturata a scuola del “fare per impa-
rare”, si sono messi all'opera.
I fusti di papiro sono stati tagliati in
tralci di circa 15 cm. e, con l'uso di un
coltellino, sono stati decorticati, messi
a nudo i midolli biancastri, tagliati a
striscioline sottili e immersi in acqua.
Le striscioline poggiate su tavolette di
legno sono state accostate, poi altre,
sovrapposte incrociate.
Alla prima fase di lavoro è seguita la
battitura energica con mazzetta di le-
gno, perché l'amido contenuto nel mi-
dollo facesse da collante. E' seguita
l'asciugatura al sole; poi gli improvvi-
sati scribi, muniti di pennelli e tempe-
re, hanno tracciato i geroglifici.
I preziosi fogli nati dalle loro mani e
incorniciati saranno il bellissimo ri-
cordo di una esperienza innovativa
dell'imparare.
Classe IV Scuola Primaria
Paolantonio
SCUOLA
13
Dalla Cina intorno al 1100 la carta arriva nei pressi del torrente
Castellano
LA CARTA DEL PAPA AD ASCOLI PICENO
Un’antica cartiera oggi diventa museo
vorazione della carta e gli
strumenti che per secoli
hanno reso attivo il mulino.
Nella Sala dei Magli, cioè dei
martelli, sono conservate
ampie vasche di travertino
usate per la macerazione de-
gli stracci. Da questa si otte-
neva una poltiglia che, stesa
su telai e “dorsi di mulo”,
diventava carta che ben pre-
sto sostituì la costosissima
pergamena.
Nell’edificio sono state conservate an-
che le macine di travertino che erano
azionate dalle acque del torrente. La
Cartiera Papale ospita anche alcuni
musei e attira numerosi turisti e i
“curiosi” che vogliono sapere come si
produceva la carta.
Classe IV Scuola
Primaria di Salinello
Sapevate che ad Ascoli Piceno si trova
una cartiera che un tempo produceva
carta utilizzando gli stracci come
nell’Antica Cina? Proprio così! Vicino
al torrente Castellano tra le montagne
ascolane, si trova la Cartiera Papale.
La sua storia è iniziata nel 1104 quan-
do furono costruiti gli edifici adibiti
alla macinazione del grano e alla con-
cia delle stoffe. Poi, quando la carta
giunse in Italia dalla Cina, grazie agli
Arabi, nacque la cartiera che ne iniziò
la produzione con l’aiuto di “mastri”
fabrianesi. Nel 1512 il Papa Giulio II
fece restaurare l’edificio lesionato da
una violenta piena del torrente Castel-
lano e divenne cartiera ufficiale PAPA-
LE. A testimoniare l’evento fu posto
all’ingresso principale un arco in tra-
vertino con l’indicazione del nome del
pontefice e dell’anno. Dopo secoli di
fiorente attività, la produzione di carta
venne interrotta nel 1920.
Oggi è possibile visitare le
varie sale della Cartiera e
ammirare le ricostruzioni
dei macchinari utili nella la-
STORIA
14
Cina, 10 marzo 105 d.C. Ts’ ai Lun
scopre la carta di stracci per
l’imperatore He. Da allora tutto il
mondo usa la carta. Prima di Ts’ai
Lun si scriveva sui gusci di tartaruga,
ossi di animali, canne di bambù, con-
chiglie e sulla seta, troppo costosa
anche per l’imperatore che ordinò di
trovare una nuova base su cui scrive-
re. Ts’ai Lun un giovane e ambizioso
fabbro alla sua corte, si impegnò in
questa ricerca.
Osservando da un ponte di
legno, delle donne che lava-
vano i panni sulla riva di un
fiume, notò che in prossimi-
tà di alcuni sassi dell’ansa si
erano accumulate delle pic-
colissime fibre felpate stac-
catesi mentre le lavandaie
sbattevano e strofinavano i
vestiti sulla riva.
Curioso le prese su una mano e dopo
averci pasticciato un po’ fece asciugare
la poltiglia al sole sul prato. Una volta
asciugata si era formato un sottile
strato e subito provò a scriverci sopra.
Funzionò. Ts’ ai Lun perfezionò la sua
invenzione immergendolo in una colla
vegetale, amido di riso misto ad ac-
qua, rendendolo impermeabile. Com-
pose altri fogli, si esercitò con la
scrittura cinese e l i mostrò
all’imperatore. Al grande sovrano
piacque e usò questa carta per tutti i
documenti imperiali e Ts’ ai Lun, da
semplice artigiano, divenne nobile e
ricco. In seguito la carta stracci fu per-
fezionata ancora, aggiungendovi la
pasta di gelso e grazie a questa scoper-
ta furono poi realizzate lanterne vo-
lanti, aquiloni, cappelli, ventagli , car-
ta igienica, carta moneta… tutti di
carta. Velocemente si diffuse in
tutta la Cina e in seguito in tutto
il mondo.
Classe IV Scuola Primaria
di Faraone
STORIA
DALLA CINA CON FURORE ECCO LA CARTA,CHE INVENZIONE!
15
LA SCRITTURA DALLA A ALLA Z
Gli alunni di Salinello scrivono come Sumeri ed Egizi
nici introducendo un alfabeto di 22
segni senza vocali, aggiunte poi dai
Greci. Non è stato facile incidere il
proprio nome su tavolette di cera, co-
me gli antichi Romani o scrivere su
pergamena, come gli amanuensi, con
pennellino e inchiostro. La dottoressa
Menchini ha sottolineato che, nel Me-
dioevo, i monaci benedettini copiava-
no faticosamente a mano i testi sacri,
chiusi nello scrittorio l’intera giornata.
Solo all’inizio del XV secolo, in Ger-
mania, Gutenberg inventò la stampa a
caratteri mobili, rendendo più sempli-
ce avere libri e diffondere la cultura. Il
primo libro ad essere stampato fu la
Bibbia, ma in poco tempo la stampa fu
conosciuta anche in Italia e “Le crona-
che di S. Isidoro” (anno 1477) fu, inve-
ce, il primo libro stampato ad Ascoli
Piceno grazie a Fra Giovanni da Tera-
mo.Gli alunni hanno vissuto con mol-
to entusiasmo questo tuffo nel passato
della scrittura, assaporando la fatica e
l’impegno di chi l’ha resa un bene pre-
zioso.
Classe IV Scuola
Primaria di Salinello
Giovedì 13 febbraio 2014 la classe
quarta di Salinello ha approfondito e
ampliato le conoscenze sulla storia
della scrittura nell’incontro con
l’archeologa Daniela Menchini.
Grazie a reperti, immagini, strumenti
vari la dottoressa Daniela ha permes-
so agli alunni di conoscere, in maniera
approfondita e pratica, l’evoluzione
della scrittura dalle origini alla stam-
pa. Gli alunni hanno sperimentato co-
me scrivevano gli scribi sumeri sulle
tavolette di argilla, tracciando con uno
stilo a cuneo i segni della scrittura cu-
neiforme.
Per un giorno si sono im-
provvisati anche scribi egizi
con pennelli, colori e prezio-
si fogli di papiro, scrivendo
ognuno il proprio nome da
destra verso sinistra con
molta cura in quanto, nell’
Antico Egitto, i geroglifici e-
rano considerati sacri.
Gli alunni hanno appreso come la
scrittura sia stata semplificata dai Fe-
STORIA
16
MANOSCRITTO DI INESTIMABILE VALORE
Scoperta l’esistenza di un
prezioso manoscritto di ine-
stimabile valore dai bambini
di 4a di Faraone e Salinello
durante una visita didattica
alla Biblioteca Comunale di
Ascoli Piceno.
Sono rimasti meravigliati nel vedere
un autentico manoscritto poggiato
sull’antica cattedra della direttrice
Motti, nella Sala Fabiani della Biblio-
teca Comunale di Ascoli Piceno.
L’hanno ascoltata, poi hanno osserva-
to e fotografato in silenzio i quattro-
centini, cinquecentini, e tutti gli scritti
rigorosamente a mano, così come gli
acquerelli che riproducono paesaggi,
animali, personaggi di altri tempi. Era
impossibile distogliere lo sguardo dal
“librone”. Un bambino le ha chiesto,
rompendo il silenzio, se poteva mo-
strarlo. Con un sorriso e con l’aiuto
della bibliotecaria, la direttrice lenta-
mente ha aperto le cerniere di cuoio
poi delicatamente ha sollevato il pe-
sante libro dai “piatti” in legno fodera-
ti da una “coperta” in cuoio e lenta-
mente ha preso a sfogliare le pagine di
pergamene ingiallite dal tempo. In-
cantati hanno osservato miniature co-
lorate e decorate con oro vero, penta-
grammi a quattro righi con note squa-
drate e canti gregoriani scritti a china
da un amanuense benedettino di San-
ta Maria di Borgo Solestà qui ad Asco-
li nel Medioevo. Il manoscritto è stato
poi preso d’assalto con macchinette
fotografiche digitali, cellulari, tablet, i
- phone di ultima generazione per es-
sere immortalato. E pensare che fino a
pochi minuti prima era chiuso in cas-
saforte insieme ad altri tre manoscrit-
ti. Tornare al presente è stato un vero
peccato!
Classe IV Scuola Primaria di Faraone
STORIA STORIA
17
Differenziamo cominciando a scuola:
mettiamo in contenitori diversi carta,
plastica, umido e i non riciclabili.
Riutilizziamo: scatole come conteni-
tori, il retro di fotocopie sbagliate, car-
tacce varie e carta argentata per fare
palline da calcio, cartoni per cartello-
ni, scatolette per lavoretti vari, buste
del pane per maschere, vassoi come
cornici, aquiloni,origami e chi più ne
ha più ne metta.
Ricicliamo fogli di quotidiani, riviste
e ritagli di fotocopie per realizzare
nuovi fogli, cartapesta e lavoretti vari,
il divertimento è garantito. Riciclare è
facile!
DIFFERENZIAMO RIUTILIZ-
ZIAMO RICICLIAMO RISPAR-
MIAMO, LA CARTA AMIAMO E
LA NATURA SALVIAMO.
Classe IV Scuola Primaria
di Faraone
Ogni giorno i bambini di Faraone usa-
no con parsimonia e riciclano la carta .
Non sono rimasti infatti indifferenti
alla sensibilizzazione per la salvaguar-
dia degli alberi, proposta da una nota
ditta di abbigliamento per bambini,
che ha rimarcato come con
l’abbattimento di boschi e foreste, ma-
teria prima per creare la carta e vera
ricchezza per tutti, cambia il paesag-
gio, aumenta il rischio frane, diminui-
sce il legname, gli animali non hanno
più i rifugi e cibo e cosa più importan-
te diminuisce l’ossigeno.
Hanno creato anche un mot-
to: CAR-TI-AMO. L’invito è
rivolto a tutti:non dimenti-
chiamoci mai di riutilizzare
e riciclare ovunque e soprat-
tutto a scuola tutti i tipi di
carta.
Ricicli-amo-e rispetti-amo la natura
CAR-TI-AMO: NUOVO MOTTO A SCUOLA
A Faraone i bambini riutilizzano la carta e risparmiando,rispettano la
natura
AMBIENTE
18
Alla scoperta della filiera del miele
DALLE API UN ALIMENTO PREZIOSO
Gli alunni della quarta di Paolantonio visitano la fattoria “ Le Gemme”
Indossate le tute di protezione per evi-
tare punture, gli alunni di quarta di
Paolantonio seguono l'apicoltore in
aperta campagna. Su un’altura spicca
una fila di arnie; in silenzio, per non
disorientare le api, attendono che l'al-
levatore sfili i telaini. In cerchio osser-
vano sul primo tante cellette chiuse
dagli opercoli di cera, e l'ape regina
coronata di arancione attorniata e
massaggiata da tante api. Ascoltano e
osservano le tre parti che compongo-
no il corpicino delle api, le antenne
loro organo di senso; la bocca, con due
mandibole e la proboscidina (ligula)
che serve ad aspirare il nettare dei fio-
ri e l'acqua; le zampe anteriori, media-
ne e le posteriori che hanno le cestelle
dove l'ape mette il polline a forma di
pallottole, e terminano con un pettine
con il quale l'ape pulisce il polline che
le si attacca sul corpo. E il miele dove
si forma?
L' apicoltore spiega che
nell'addome l'ape ha la ve-
scichetta melaria, una specie
di ampolla nella quale si rac-
colgono il nettare e l'acqua
per trasportarli nell'alveare;
una piccola parte va nel suo
stomaco come alimento . Gli
alunni scoprono che le api
operaie hanno funzioni di-
verse: ci sono le covatrici, le
nutrici, le dispensatrici, le
ceraiole…
Un brivido percorre la schiena di al-
cuni alunni quando l'apicoltore cattu-
ra un fuco, maschio dell'ape e lo pog-
gia sul viso di chi coraggiosamente si
offre. Subito apprendono con sollievo,
che il fuco e privo di pungiglione, la
sua unica funzione è quella di accop-
piarsi con la regina e morire subito
dopo. L'esperienza continua in labora-
torio dove l'allevatore ha l'attrezzatura
per la smielatura, illustra fase dopo
fase tutte le operazioni .Una curiosità:
sommando i chilometri di volo di
un'ape, nel suo ciclo vitale, fa sei volte
il giro del mondo.
Classe IV Scuola Primaria
di Paolantonio
AMBIENTE
19
Di caciara in caciara alla scoperta del Parco Gran Sasso-Laga
ALUNNI E MAESTRE BEFFANO IL TEMPO
Dal cucuzzolo della montagna una vista mozzafiato
sta zona calanchiva che ne caratterizza
un versante. Disseminate qua e là su
tutte le montagne erano evidenti delle
macchie scure create dalle ombre del-
le famose nuvole. Scendendo ancora
sono finalmente arrivati ad una picco-
la caciara, situata tra i recinti di due
case, nella quale sono entrati per os-
servarne la struttura e capirne la fun-
zione originaria.
Proseguendo la camminata,
al centro di una radura cir-
condata da una pineta, i
bambini si sono fermati ad
ammirare un’altra caciara
più grande ma malridotta.
C’era un leggero vento che smuoveva
l’erba e rendeva bellissimo il paesag-
gio. In una faggeta, infine, le guide
hanno indicato ai bambini una
“carbonaia”, spiegandone l’uso che se
ne faceva fino a pochi anni fa. In que-
sta ultima sosta Cesare e Vincenzo
hanno raccontato ai bambini i vecchi e
i nuovi mestieri della montagna, la
storia della fauna e i diversi aneddoti
che li riguardano. Quelli che hanno
affascinato maggiormente gli alunni
sono la storia del “Commerciante di
neve” e quella del lupo.
Giornata istruttiva, faticosa e fantasti-
ca.
Classe IV Scuola Primaria
di Ancarano
Organizzare un’uscita didattica è un
lavoro impegnativo, ma realizzarla e
parteciparvi non è meno faticoso. Il
maltempo di questa strana primavera
rischiava di far saltare alle classi IV di
Ancarano e Paolantonio la visita
d’istruzione alle “Caciare” di S. Giaco-
mo, dove invece si è riusciti ad andare
per un’intera giornata.
Durante il tragitto in pul-
lman, gli alunni hanno os-
servato il paesaggio che len-
tamente si trasformava da
collinare a montano.
Arrivati a destinazione è iniziata la
scalata sulla Montagna dei Fiori, a se-
guito delle pazienti guide Cesare e
Vincenzo, che hanno indicato al grup-
po il paesaggio spettacolare presente
nella zona e la fantastica flora protet-
ta: delle splendide orchidee selvatiche.
In lontananza si scorgeva uno spicchio
di Mar Adriatico e, muovendo lo
sguardo, si poteva seguire il profilo
delle colline e delle montagne. Prose-
guendo sull’altro fianco, da un ampio
affaccio, i bambini hanno fotografato
gli abbeveratoi per gli ovini, tutto lo
snodarsi dei Monti della Laga e la va-
AMBIENTE
20
Viaggiando tra i suoni,ritmi e...colori del nostro dialetto
QUIST’ VO’ I’ A ROMA...QUIST’VA A CACCIA
Un’indagine sulle origini della nostra lingua
«Ch’è stù rattattù?», «dov’ je mess’ la
ranara?». Sono queste alcune delle
battute dialettali che a volte ci capita
di sentire dai nonni o dalle persone
anziane e che ci lasciano un po’…
spiazzati. È un linguaggio misterioso,
fatto di suoni strani, di ritmi come in
certe filastrocche popolari e di… colo-
ri.
Nel dialetto ogni termine
riesce a connotare, a colora-
re, appunto, qualcosa o
qualcuno senza troppi giri di
parole: “mpiastr”, ad esem-
pio, è chi non sa fare niente
o se lo fa, lo fa male.
È davvero sorprendente come il dia-
letto abbia una comunicatività imme-
diata, diretta, quella del capirsi subito.
lI dialetto nei paesi come il nostro si
parla ancora, in famiglia come al bar,
tra amici; tra quello parlato dagli an-
ziani e quello dei giovani però c’è mol-
ta differenza. Questi ultimi usano un
dialetto “italianizzato”,mentre tra gli
anziani è più frequente quello
“stretto”, più antico. Ma da dove na
scono i termini dialettali che sentiamo
dai nonni? Il nostro è un dialetto di
confine, di influenza ascolana, e ha
origini molto antiche. Nei secoli suc-
cessivi, poi, ha preso e “riadattato” an-
che molte parole straniere, spesso
portate nei nostri territori in seguito a
invasioni o dai popoli con cui erano
frequenti gli scambi commerciali.
Molti linguisti, che lavorano in istitu-
zioni come, ad esempio, l’Accademia
della Crusca , studiano i dialetti fin
dalle loro origini proprio per comple-
tare e valorizzare la nostra conoscenza
della lingua italiana, e per impedire
che queste parlate “storiche” vadano
perdute.
Oggi, infatti, quel linguaggio misterio-
so dei nonni sta lentamente scompa-
rendo, è in “via di estinzione” e perciò
andrebbe protetto o comunque con-
servato per mantenere il legame con
la nostra storia, la nostra terra, le no-
stre radici.
«Chi ha smesso di usare il dialetto»-
afferma lo scrittore Erri De Luca - «è
uno che ha rinunciato a un grado di
intimità col proprio mondo e ha stabi-
lito le distanze». È proprio vero: il dia-
letto rafforza il legame con le nostre
origini e con chi ci circonda. E poi…
vuoi mettere dire “mpiastr” invece di
“non sai fare bene proprio niente”?
Troppo lungo, troppo grigio.
Classe IV A Scuola Primaria
di S.Egidio Capoluogo
CULTURA
21
“STELLE SULLA TERRA”
Così Ishaan riesce a superare il suo
problema di dislessia.
Il maestro Nikumbh poi propone agli
alunni e agli insegnanti di partecipare
ad una gara di pittura a cui si iscrive
anche Ishaan e, con grande sorpresa,
arriva secondo dopo il maestro
Nikumbh.
I due disegni vengono
pubblicati sul giornalino
della scuola e i genitori di
Ishaan, capendo di aver
sbagliato a mandare il figlio
in collegio, lo riportano a
c a s a c o n t i n u a n d o
felicemente la loro vita
quotidiana.
Classe I Scuola Secondaria
di I grado Ancarano
Realizzato dal regista indiano Aamir
Hussein Khan,il film “Stelle sulla
terra” parla di un bambino che vive in
India. Ishaan ha otto anni e ha grandi
difficoltà a scuola, infatti ha già
ripetuto due volte la terza elementare.
Per lui ogni materia è un
muro che non riesce a
scavalcare.
Dopo estenuanti colloqui con gli
insegnanti, i genitori arrivano alla
conclusione di iscrivere il bambino ad
un collegio. Qui Ishaan stringe
amicizia con Rajan Domodran, il più
bravo della classe, che cerca di
aiutarlo a superare i suoi problemi,
ma non riesce a migliorare, finché non
arriva il maestro Nikumbh che, con
calma e vivacità, aiuta Ishaan a
leggere e a scrivere, arrivando a farlo
diventare un lettore modello.
CULTURA
22
Lettura scenica a scuola
UN RACCONTO CON LE ALI
Il noto romanzo di L. Sepùlveda incanta gli alunni
“L’ho sentito leggere quello che scrive.
Sono belle parole che rallegrano o rat-
tristano,ma non mancano mai di pro-
vocare piacere e desiderio di continua-
re ad ascoltare” disse Zorba.
Il piacere e il desiderio di continuare
ad ascoltare è quello che hanno pro-
vato gli alunni delle classi quinte e
quarta A di S.Egidio, quando , a scuo-
la, hanno assistito alla lettura scenica
del romanzo di Luis Sepùlveda,” Sto-
ria di una gabbianella e del gatto che
le insegnò a volare”.
La storia, letta dall’attrice
Vanessa Dezi,racconta di
Zorba,un gatto “grande
grosso e nero”a cui viene af-
fidato l’uovo, deposto da una
gabbiana morente.
Dovrà mantenere tre promesse:non
mangiarlo,prendersi cura del piccolo
quando nascerà e insegnargli a volare.
Per rispettare le prime due promesse
Zorba avrà l’aiuto dei suoi amici gat-
ti,ma per la terza dovrà ricorrere
all’umano”. La lettura scenica o tea-
trale,a cui Vanessa Dezi si dedica da
qualche anno, è particolarmente emo-
zionante e coinvolgente. Cattura
l’attenzione del pubblico con la voce,i
gesti,l’espressione del viso ed è talvol-
ta accompagnata dalla musica e dalla
danza. Chi ascolta si immedesi-
ma,entra nella vicenda, “ vede” i luo-
ghi,i personaggi e prova i loro stessi
sentimenti.
La lettura teatrale permette
ad ognuno di volare con le
ali della propria immagina-
zione;incuriosisce e spinge a
leggere un libro in modo di-
verso e senz’altro più piace-
vole.
“ E cosa ti fa pensare che quell’umano
conosca il volo?” volle sapere Segreta-
rio. “Forse non sa volare con ali
d’uccello,ma ad ascoltarlo ho sempre
pensato che voli con le parole” rispose
Zorba.
Classe IV A Scuola Primaria
S.Egidio Capoluogo
CULTURA
23
LABORATORI
24
La subacquea abbatte le barriere culturali
LO SGUARDO NELL’ACQUA
L’attività dell’I.Ri.Fo.R. per i diversamente abili
Il 30 aprile, Mirko Fava, esperto di
riabilitazione dell’ I.RI.FO.R -
UNIONE ITALIA CIECHI che da
anni porta la sua esperienza in giro
per il mondo confrontandosi con al-
tri esperti del settore, ha incontrato gli
alunni della IV B.
- La società è un grande al-
bero,formato da rami robu-
sti e fragili-queste le parole
di Fava-ma tutti concorrono
a dare vita all’albero-
Quei rami fragili sono i bam-
bini con disabilità plurime
con cui lui lavora da anni
per il loro recupero attra-
verso attività natatorie e
l’attività subacquea.
Ha spiegato che il nostro cervello ha
cento miliardi di cellule ed ogni cellu-
la crea la connessione con altre cellule
da mille a diecimila; un numero con
ventisette zero di possibilità, impossi-
bile leggerlo ma che rende l’idea di
quanto inesplorata sia la mente uma-
na e soprattutto quante capacità , mai
sviluppate, possediamo senza cono-
scerle.
Partendo da questo presupposto,tutte
le persone, non solo i disabili, hanno il
diritto di sviluppare competenze di-
verse rispetto a quelle che hanno o
a quelle mancanti. Ai disabili va inse-
gnato ad usare altre parti del cor-
po,della mente,altre capacità per con-
durre una vita normale.
Gli esperti dell’I.RI.FO.R. creano le
condizioni per far sì che i bambini
con disabilità plurime sviluppino al-
tre abilità , gestiscano e sfruttino altri
SPORT
25
Il tutto grazie ad una mac-
china fotografica installata
su una maschera da sub rea-
lizzata in America e la fre-
quenza di una scuola per
fotografi.
Ilaria ed Ola hanno avuto la fortuna
di incontrare persone che non aveva-
no barriere culturali e non hanno
negato loro alcun diritto.
-Ancora c’è tanto da lavorare per ab-
battere le barriere-conclude Fava -le
Paralimpiadi -secondo me,ne sono il
simbolo. Un’ Olimpiade per tutti sa-
rebbe il mio sogno: sezione femmini-
le,sezione maschile,sezioni per i nor-
modotati e sezioni specifiche per le
diverse disabilità. Tutte in un’unica
manifestazione-
Queste parole hanno concluso
l’incontro con gli alunni della IV
B,parole che hanno aperto loro un
mondo sconosciuto o conosciuto in
modo distorto.
Classe IV B Scuola Primaria
S. Egidio Capoluogo
sensi. Nessuna esperienza va negata,
questo è indispensabile per far sco-
prire loro i propri limiti, superarli e
sviluppare abilità a loro stessi ancora
sconosciute.
I famigliari, gli esperti del settore,la
società intera hanno il compito di
non precludere la possibilità di pro-
vare a far fare loro cose ritenute im-
possibili ma attivarsi per cercare
strategie che li aiutino a scoprire in
ognuno la possibilità di migliorare la
qualità della vita.
Ad Ilaria, bambina cieca con disabilità
plurime, erano state negate dalla fa-
miglia esperienze fisiche e sensoriali
diverse dalle sue possibilità. Dopo una
serie di attività natatorie mirate al re-
cupero delle gambe ora è in grado di
camminare .
Ola a 14 anni perde la vista e
parte delle abilità motorie,
ora fa immersioni subac-
quee ed è un’esperta foto-
grafa sottomarina.
SPORT
26
L’alfabetizzazione motoria nella scuola Primaria
MENS SANA IN CORPORE SANO
Sport e giochi di gruppo nel Progetto del MIUR e del CONI
L’hanno chiamato “Progetto Prima-
ria”il progetto sperimentale di alfabe-
tizzazione motoria avviato quattro an-
ni fa dal MIUR con la collaborazione
del CONI rivolto agli alunni dai sei ai
dieci anni.
Per due ore settimanali,quest’anno,
sette classi dell’Istituto Omnicom-
prensivo di Sant’Egidio - Ancarano, a
partire da febbraio fino alla fine di
maggio, sono state impegnate in atti-
vità educativo - motorie condotte
dall’esperta del Coni Carla Frangioni
affiancata dalle insegnanti titolari.
Diversi gli spazi utilizzati per le atti-
vità: dalla palestra della scuola media
all’atrio e al giardino verde del Ples-
so Nuovo della Primaria .
Il progetto è nato per com-
battere la sedentarietà dei
bambini di oggi,per favorire
il benessere e la salute,la co-
operazione e aggregare i
bambini secondo i valori
delle regole, dell’altruismo e
della solidarietà.
Gli alunni sono stati sottoposti anche
alla misurazione dell’altezza e del pe-
so e i dati raccolti sono stati inviati al
MIUR per rilevare l ’aumento
dell’obesità nella Scuola Primaria.
Il gioco è stato il grande protagonista
del progetto. Gli alunni della IV B del
Plesso Nuovo, amanti dello sport,
hanno intervistato a lungo Carla Fran-
gioni.
Da dove trai l’ispirazione per i
giochi che proponi?
“Dai libri del Coni,dalla mia esperien-
za,dalla mia fantasia ed anche da ciò
che più piace fare ai bambini. Non c’è
un programma rigido,ma propongo
giochi per lo sviluppo degli schemi
motori,per l’organizzazione spazio-
temporale,tutti quei giochi che porta-
no un miglioramento dell’utilizzo del
corpo nello spazio”.
Perché prima di iniziare
l’attività ci fai fare il riscalda-
mento?
“Prima di ogni attività i muscoli devo-
no scaldarsi,il battito cardiaco deve
aumentare in modo che durante
l’attività non manchi l’ossigeno e non
ci si faccia male alle articolazioni”
SPORT
27
Perché proponi sempre giochi di
gruppo?
“ Perché i bambini hanno bisogno di
imparare a rispettare le regole e i
compagni; nella squadra,inoltre,ad
ogni azione ognuno deve pensare ad
una soluzione rapida e del gruppo.
A questo serve,ad esempio,anche la
corsa alla staffetta,che è un gioco di
squadra dove c’è uno scambio quindi
una particolare attenzione alla parten-
za,alla corsa e al prendere un oggetto”.
Perché alcuni giochi richiedono
gli occhi chiusi?
“Per imparare ad orientarsi nello spa-
zio usando il solo senso dell’udito,
senza la vista”.
SPORT
E proprio questi giochi hanno
rappresentato un grande valore anche
dal punto di vista della crescita uma-
na,perché i bambini,tutti normodota-
ti,simulando di avere disabilità senso-
riali e fisiche hanno potuto rendersi
conto dell’importanza dell’attività mo-
toria per la riabilitazione dei diversa-
mente abili.
Classe IV B Scuola Primaria
S. Egidio Capoluogo
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NOTIZIE ASSURDE RODARIANE
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Esperta giornalista Dott.ssa Carla Dragoni
Classe IV A Scuola Primaria Sant’Egidio Capoluogo
Ins. Elisa Di Massimo Simonetti
Classe IV B Scuola Primaria Sant’Egidio Capoluogo
Ins. Pierangela De Angelis
Classe IV Scuola Primaria Faraone Ins. Lara Lepore
Classe IV Scuola Primaria Salinello Ins. Carla Nardinocchi
Classe IV Scuola Primaria Paolantonio Ins. Giuliana Di Serafino
Classe IV Scuola Primaria Ancarano Ins. Mariaida Incarnati
Classe I Scuola secondaria di I grado Ancarano Ins. Rosanna Zenobi
Coordinatrice del Progetto
Ins. Pierangela De Angelis
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Davide Orazi
Collaboratrice presso l’Accademia della Crusca
Dott.ssa Barbara Fanini
Esperto di riabilitazione I.Ri.Fo.R UNIONE ITALIA CIECHI
Dott. Mirko Fava
Dott. Alberto Briganti
Dott.ssa Giuditta Antolini
Ins. Eleonora Antolini
Esperta del Coni Dott.ssa Carla Frangioni
Ins. Andrea Sbranchella
Storica dell’arte Dott.ssa Laura Vitelli
Archeologa Dott.ssa Daniela Menchini
Direttrice della Biblioteca G. Gabrielli Dott.ssa Motti
Dirigente Scolastico
Istituto Omnicomprensivo S.Egidio-Ancarano
Dott.ssa Sandra Renzi
Per la stampa tipografica
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