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corsi GEO

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Table of ContentsUniversità degli Studi di Torino

........................ 1Corso di Studi in Scienze Geologiche

....................... 1

.......... 1Corsi di insegnamento: brochure creato il 10 gennaio 2010

................... 1Analisi di facies

............. 2Analisi e rappresentazione geomorfologica

........ 3Analisi e ricostruzione di strutture geologiche in aree polideformate

............ 4Analisi strutturale e tecnologie dell’informazione

......... 5Biocronologia ed evoluzione dei paleoambienti (cod. G8070)

................ 6Cave e recupero ambientale

..................... 7Chimica

................. 9Chimica I (cod. G8002)

.................... 10Chimica II

............. 11Cicli sedimentari e sequenze deposizionali

............ 11Ciclostratigrafia ed elementi di paleocenografia

............... 12Complementi di geologia applicata

.............. 13Corso di Studi in Scienze Geologiche

.................. 14Crescita cristallina

................ 15Cristallochimica mineralogica

.................. 15Elementi di georisorse

........ 16Elementi di modellizzazione di processi geochimici (cod. G8042)

......... 17Elementi di Vulcanologia e Rischio Vulcanico (cod. G8063)

.............. 18Esplorazione geologica del sottosuolo

................... 19Fisica del clima

.................. 20Fisica I (cod. G8005)

.................... 21FISICA II

................ 22Fisica Terrestre I (cod. G8020)

................ 23Fisica terrestre II (cod. G8022)

................... 23Fisica terrestre III

................... 24Fotogeologia II

........... 25Fotointerpretazione e Telerilevamento (cod. G8024)

................. 25Frane: studio e mitigazione

.................. 26Geochimica (G8027)

................. 27Geochimica ambientale I

.............. 27Geochimica Ambientale I (cod. G8083)

................. 28Geochimica ambientale II

............... 29Geodinamica recente e morfogenesi

.................. 30Geofisica Applicata

.................. 31Geofisica applicata II

................... 32Geofisica crostale

.............. 32Geofisica Crostale e Paleomagnetismo

................ 33Geografia Fisica (cod. G8007)

.................. 34Geologia Ambientale

.............. 35Geologia Ambientale I (cod. G8053)

................. 36Geologia ambientale II

............ 37Geologia Applicata ed elementi di geotecnica

.................. 38geologia applicata I

............... 38Geologia Applicata II (cod. G8029)

................. 39Geologia con laboratorio

................. 40Geologia del cristallino

................. 41Geologia del cristallino

................. 44Geologia del Quaternario

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............... 45Geologia del Quaternario I (cod. G8049)

.................. 45Geologia del Quaternario II

.................. 46Geologia del Sedimentario

............... 47Geologia del Sedimentario I (cod. G8019)

................. 48Geologia del Sedimentario II

................. 48Geologia regionale (DM 270)

.................... 52geologia strutturale

............... 55Geologia Strutturale I e II (cod. G8097)

................ 56Geologia Strutturale III (cod. G8038)

.................... 57Geologia tecnica

.................. 57Geomorfologia (cod. G8015)

.................. 58Geomorfologia Applicata

...................... 59Georisorse

.................. 60Georisorse e geomateriali

.................. 61Geotecnica I (cod. ICAR07)

..................... 62Geotecnica II

................ 62Idrogeologia Applicata (cod. G8069)

.................. 63Idrogeologia I (cod. G8054)

..................... 64Idrogeologia II

.................... 64Idrogeologia III

.................. 65Informatica (cod. G 8003)

.............. 66Informatica ed Elementi di Fotointerpretazione

...................... 66Inglese

............. 67Introduzione alle Scienze della Terra (cod. G8004)

................. 67Laboratorio di geologia applicata

.................. 68Laboratorio di Mineralogia

............. 68Laboratorio di pedologia e conservazione del suolo

.................. 69Laboratorio di Petrografia

.................. 70Laboratorio di Petrografia

.............. 71Laboratorio di petrografia del sedimentario

.................. 71Matematica I (cod. G8001)

.................. 72Matematica II (cod. G8008)

............... 73Metallogenesi ed esplorazione mineraria

.................... 74Micropaleontologia

........... 75Micropaleontologia applicata e biostratigrafia (cod. G8039)

.................... 76Minerali industriali

..................... 77Mineralogia

................... 78Mineralogia ambientale

................... 79Mineralogia Ambientale

.................. 80Mineralogia con Laboratorio

................... 81Mineralogia del suolo

.................... 82Paleomagnetismo

..................... 82Paleontologia

................ 84Paleontologia Generale (cod. G8014)

.................. 85Paleozoologia (cod. G8009)

..................... 86Petrogenesi

..................... 86Petrogenesi

...................... 87Petrografia

................... 88Petrografia applicata

.................. 89Petrografia I (cod. G8026)

.................. 89Petrografia II (cod. G8030)

.................. 89Petrologia del metamorfico

.................. 90Petrologia del Metamorfico

.................... 91Pietre ornamentali

................. 91Processi magmatici e vulcanismo

................ 92Proprietà chimico-fisiche dei minerali

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................... 93Prospezioni geofisiche

................ 94Rappresentazione dei dati geologiciRiconoscimento e classificazione macroscopica di minerali e rocce (cod. G8010) - NON ATTIVATO

................... 94NELL’A.A. 2009/2010

................ 95Rilevamento dei sedimenti quaternari

............... 95Rilevamento delle formazioni superficiali

.................. 96Rilevamento Geologico I

...... 97Rilevamento geologico I (cod. G8016) NON ATTIVATO NELL’A.A. 2009/2010

.................. 97Rilevamento Geologico II

................ 98Rilevamento geologico II (cod. 8028)

.................. 99Rilevamento Geologico III

............... 100Rilevamento geologico III (cod. G8044)

................ 100Rilevamento Geologico Strutturale

................. 101Rilevamento Geologico Tecnico

................. 102Rilevamento geologico tecnico II

................ 103Rilevamento Geologico Tecnico II

................ 103Rilevamento geologico-stratigrafico

............. 104Rilevamento Geologico-Tecnico I (cod. G8016)

................. 106Rilevamento geologico-tecnico II

.................. 106Rischio Sismico e Vulcanico

................ 108Tecniche di terreno e di laboratorio

................ 109Tecnologia e sicurezza degli scavi

................. 110Tettonica e Geologia Regionale

.............. 111Tettonica e Geologia regionale (cod. G8023)

.................... 112Tettonica fragile

............... 113Unità stratigrafiche e bacini sedimentari

.............. 113Valutazione del rischio sismico e vulcanico

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Università degli Studi di Torino

Corso di Studi in Scienze Geologiche

Corsi di insegnamento: brochure creato il 10 gennaio 2010

Analisi di faciesCodice: MFN0894CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Dott. Anna d’Atri (Titolare del corso), Prof. Guido Ghibaudo (Titolare del corso), Prof.Pierangelo Clari (Titolare del corso)Recapito: 011 6705190 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire i principi teorici e pratici dell’analisi di facies e proporre una rassegna dei principalisistemi deposizionali terrigeni e carbonatici

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze base sull’analisi di facies. Conoscenze base su facies e geometrie dei corpi sedimentari. Conoscenzebase sui principali sistemi deposizionali terrigeni e carbonatici.

PROGRAMMA

Principi dell'analisi di facies

I principali sistemi deposizionali terrigeni

Escursione didattica su sistemi deposizionali torbiditici in Appennino settentrionale

Analisi di facies carbonatiche e microfacies. Fattori che controllano produzione e distribuzione dei sedimenticarbonatici. Associazioni Chlorozoan, chloralgal, foramol. Sedimenti carbonatici di mare basso e pelagici.Lisoclino, ACD, CCD. Zonazione oceanica.

Tipi di piattaforme carbonatiche.

Piane tidali. Zonazione. Il tidal flat di Andros, del Golfo Persico e di Hamelin Pool (stromatoliti).

Principali processi diagenetici nelle piane tidali. Caratteri diagnostici delle zone supratidali. Intertidali e subtidali.

Cicli peritidali. Modello di Ginsburg e modello glacioeustatico.

Piattaforme a circolazione ristretta, baie e lagune: caratteri generali. Livelli da tempesta. Cicli shallowing upward.

Margini sabbiosi. Spiagge. Tipi di spiagge. Zonazione dell'ambiente di spiaggia: battigia, spiaggia esterna,retrospiaggia.

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Dune eoliche. Lobi spiaggiati. Diagenesi delle sabbie marginali. Successioni di facies.

Margini biocostruiti. Scogliere coralline attuali. Zonazione delle scogliere. Diagenesi. Scogliere fossili. Facies discogliera. Sviluppo verticale dei complessi di scogliera. Stadi evolutivi delle scogliere fossili. Mud mound.

Scarpate. Principali processi e tipi di deposito. Fanghi di peripiattaforma. Depositi da risedimentazionegravitativa. Apron carbonatici: apron di pendio, apron di base pendio.

Tipi di scarpata: pendio deposizionale, scarpata deposizionale, scarpata di by-pass. Successioni di facies.

Depositi pelagici ed emipelagici: criteri di riconoscimento, composizione. Distribuzione dei sedimenti pelagiciattuali. Caratteri delle successioni carbonatiche pelagiche.

Tipi di sedimenti pelagici attuali. Sedimenti pelagici fossili. Eventi anossici oceanici.

Rampe carbonatiche. Zonazione delle rampe. Caratteristiche dei depositi di rampa carbonatica con associazioniheterozoan. Esempio: il Mar Mediterraneo. Evoluzione di una rampa carbonatica con associazione heterozoan.Esempi: Formazione di Visone, Calcari a Nummuliti.

Escursione sui sistemi deposizionali carbonatici: la successione liassico-cretacica della Piattaforma di Trento.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso i docenti.

NOTALa metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 32 Esercitazioni in campo (N.ore): 50Modalità di esame: prova orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=2880

Analisi e rappresentazione geomorfologicaCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Marco GiardinoRecapito: 0116705164 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

METODI D'ANALISI DEI PROCESSI GEOMORFOLOGICI. Tipologia degli studi (osservazioni dirette,sostituzioni spazio-tempo, modellizzazioni). Rilevamento delle forme e dei depositi superficiali.Telerilevamento. Tecniche di monitoraggio dei processi morfogenetici.

CARTOGRAFIA GEOMORFOLOGICA. Cenni storici. Scale di rappresentazione cartografica. Tipi di cartegeomorfologiche (morfografiche, morfometriche, morfocronologiche, morfogenetiche…). Esempi di legendegeomorfologiche. Il progetto CARG di cartografia geomorfologica d'Italia alla scala 1:50.000.

ANALISI E RAPPRESENTAZIONE DEL TERRITORIO. Metodi di classificazione territoriale (land system,classificazioni di tipo parametrico). Sistemi informativi geografici (GIS = Geographic Information Systems) ecostruzione di un data base di contenuto geomorfologico. Cartografia tematica ed aspetti interdisciplinari.

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ESEMPI DI STUDIO, ESERCITAZIONI ED ESCURSIONI. Cartografia degli elementi deformativi di aree infrana (Map and description of the active part of the Slumgullion landslide, Hinsdale County, Colorado. Fleming,Baum & Giardino, USGS Geologic Investigation series I-2672). Cartografia geomorfologica degli elementi diinteresse naturalistico (es. Parco Nazionale del Gran Paradiso. Giardino & Mortara, 1997 – CNR- IRPI, MemInt. 97/28) e relativo sistema informativo. Rilevamento sul terreno in alcune aree alpine ad elevata dinamicageomorfologia (Esempi ed escursioni in località tratte dall'inventario dei fenomeni franosi in Valled'Aosta ed in Piemonte - Progetto IFFI). Alcune escursioni saranno a carattere interdisciplinare e verrannosvolte congiuntamente ad altri corsi a contenuto applicativo di rilevamento sul terreno.

TESTIDramis F. & Bisci C. (1998) Cartografia Geomorfologica. Pitagora editrice, Bologna. Goudie A. (1990)Geomorphological Techniques. Routledge, London.

NOTAMODALITA’ DI ESAME: elaborato grafico e relazione scritta su di un tema di cartografia geomorfologicasviluppato durante le escursioni di terreno.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=1adb

Analisi e ricostruzione di strutture geologiche in aree polideformateCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Marco Gattiglio (Titolare del corso), Dott. Pietro MoscaRecapito: 0116705188 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIConoscenza delle tecniche e delle problematiche nel rilevamento dei basamenti.

PROGRAMMA

Il Corso si propone di dotare gli studenti della preparazione necessaria a riconoscere, interpretare e cartografarestrutture geologiche in aree metamorfiche di catena orogenetica. Il Corso si articola in lezioni in aula,esercitazioni in aula, esercitazioni pratiche sul terreno. Le lezioni in aula osserveranno il seguente programma di massima:

• elementi strutturali planarie lineari e loro significato geologico;

• criteri di overprinting;

• stile della deformazione e concetto di livello strutturale;

• deformazione cilindrica e non cilindrica; sheath e tubular folds;

• criteri generali per la ricostruzione di geometrie prodotte da sovrapposizione di fasi deformative rappresentatein carte geologico-strutturali;

Le esercitazioni in aula saranno finalizzate a interpretare e ricostruire strutture geologiche e ricostruirel'evoluzione strutturale in aree di catena utilizzando carte geologico-strutturali sia regionali che didettaglio. Sono previsti sei giorni di esercitazione pratica sul terreno dove verranno applicati i concetti esposti inaula e gli studenti saranno guidati nella ricostruzione dell'evoluzione strutturale anche mediante lacartografia di strutture geologiche megascopiche.

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TESTIIl materiale didattico prersentato a lezione è disponibile presso i docenti.

NOTALa metodologia didattica impiegata consiste in : lezioni frontali per n° 8 ore; esercitazione in laboratorio per n°48 ore; esercitazioni in campo per n° 50 ore. La modalità di verifica consiste nel realizzare una carta geologicacon relazione scritta relativa ad una circoscritta specifica problematica geologico-strutturale; segue prova oraleche verte sulla discussione degli elaborati prodotti.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=0b9a

Analisi strutturale e tecnologie dell’informazioneCodice: MFN0911CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Dott. Gianni Balestro (Titolare del corso), Dott. Fabrizio Piana (Titolare del corso)Recapito: 0116705186 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIFornire: - criteri teorici e metodi pratici per l’analisi e descrizione delle proprietà geometriche e cinematiche dielementi geologico-strutturali dei quali sia già stata effettuata la generalizzazione e localizzazionegeologico-cartografica; - metodi di descrizione dei concetti e dei percorsi conoscitivi applicati nella sintesi einterpretazione del dato strutturale - strumenti per la rappresentazione del dato mediante tecnologiedell’informazione e per la condivisione in rete delle conoscenze geologiche

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di rilevamento, analisi e informatizzazione del dato geologico-strutturale. Conoscenza di base delletecnologie dell’informazione utilizzabili per la rappresentazione della conoscenza geologica

PROGRAMMA

Richiami teorici dei principi base del rilevamento geologico e dell'analisi geologico strutturale di sistemiplicativi e disgiuntivi

Richiami teorici relativi alle Tecnologie dell'Informazione (IT), ai Sistemi Informativi Geografici (GIS),ai modelli concettuali, logici e fisici delle banche dati, e ai geoportali (WebGIS).

Applicazioni delle IT alle carte geologiche e alla geologia strutturale. Carte geologiche digitali e banche datigeologico-strutturali. Strumenti di esplicitazione della conoscenza geologica. Codifica di informazionigeologico-strutturali condivise in rete.

Primo Stage di analisi strutturale in settori delle Alpi Liguri occidentali

Elaborazione ed interpretazione dei dati raccolti nello stage di analisi strutturale

Utilizzo di Sistemi Informativi Geografici e modelli di banche dati relazionali per la rappresentazione di dati einterpretazioni geologico-strutturali

Secondo Stage di analisi strutturale in settori delle Alpi Liguri occidentali

Elaborazione ed interpretazione dei dati raccolti nello stage di analisi strutturale

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Utilizzo di Tecnologie dell'Informazione (metadati, geoportali e mappe concettuali) per la descrizione, lacondivisione in rete e l'esplicitazione di informazioni geologico-strutturali

Elaborazione del modello geologico dei siti rilevati e della strategia di rappresentazione e condivisione dellaconoscenza acquisita

TESTI- dispense fornite dal docente in formato digitale - MERCIER J. & VERGELY P. (1995) - Tettonica. Pitagoraed. - BIALLO G. (2005) Introduzione ai Sistemi Informativi Geografici. MondoGIS Ed.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=23df

Biocronologia ed evoluzione dei paleoambienti (cod. G8070)Codice: cod. G8070CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Donata ViolantiRecapito: 0116705193 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 2SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia

OBIETTIVIIl corso si propone di evidenziare le strette correlazioni tra l’evoluzione degli organismi e i cambiamentipaleoambientali con esemplificazioni ricavate da microfossili.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOAcquisizione di conoscenze sulle interazioni tra organismi e ambiente marino e sulle loro documentazioni nellerocce sedimentarie

PROGRAMMA

Verranno analizzati gli aspetti biostratigrafici e paleoecologici di: Foraminiferi, Ostracodi, Bivalvi eGasteropodi. L'argomento verrà trattato con esempi specifici, quali l'evoluzione del Mediterraneonel Miocene e la crisi di salinità del Messiniano, l'evoluzione del Bacino Terziario Piemontese nelNeogene. Nelle lezioni verranno esposte le basi teoriche utili per l'inquadramento cronologico e per lericostruzioni paleoceanografiche. Le esercitazioni consisteranno nel riconoscimento delle specie guida e nellostudio di un campione, finalizzato alla sua interpretazione biocronologica e paleoambientale.

TESTIBrasiers M.D. - 1980 Microfossils. Allen & Unwin. Bosence D.W.J. & Allison P.A. 1995 MarinePalaeoenvironmental analysis from fossils. Geological Society Special Publication N.83 Il materiale utilizzato alezione sarà a disposizione degli studenti.

NOTAModalità di esame: esame scritto, consistente in una prova pratica di riconoscimento e datazione di un campione.

ORARIO LEZIONI

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Giorni Ore Aula

Martedì9:00 - 11:00

Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Mercoledì9:00 - 11:00

Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Lezioni: dal 30/09/2008 al 05/11/2008

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=a31d

Cave e recupero ambientaleCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche, Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Mauro FornaroRecapito: 0116705114 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIInquadrare economicamente e giuridicamente ed illustrare tecnicamente una attività primaria di produzione digeorisorse minerali, indispensabile per l’industria e la società, ma di potenziale interferenza con l’ambientecircostante ed il territorio in cui si sviluppa.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOVerificare le risposte tecniche progettuali dell’allievo, posto di fronte alle problematiche oggettive della attivitàestrattiva sostenibile, nel rispetto delle norme vigenti, sulla pianificazione produttiva e sul recupero ambientaledei siti.

PROGRAMMA

Richiami di tecnica degli scavi delle rocce e dei terreni. Esame delle diverse tipologie di cava, sia per lamorfologia di giacimento, sia per natura e caratteristiche dei materiali estratti. Calcolo delle cubature dei depositie previsioni produttive. Tracciamento degli accessi e preparazione dei cantieri. Disegno dei fronti di scavo infase di coltivazione e di abbandono. Descrizione dei cicli produttivi – abbattimento, carico e trasporto - deimateriali di cava. Le leggi vigenti in ambito nazionale, regionale e provinciale. I vincoli territoriali e glistrumenti urbanistici. Gli aspetti pianificatori dell'attività estrattiva di cava. Le problematiche ambientalidelle cave e gli impatti dell'attività. I criteri di valutazione e le tecniche di mitigazione. I principi delrecupero ambientale dei siti di cava: la stabilità, la sistemazione del suolo, il ripristino, il riuso. Cenni sulletecniche di intervento per i recuperi naturalistici di superfici rocciose ed il rinverdimento dei terreni ricostituiti econdizionati. Analisi dei costi di coltivazione e di recupero. I computi delle garanzie fideiussorie previste dallalegislazione. Esame di documentazione tecnica relativa a cave importanti.

Laboratori e/o esercitazioni

Sviluppo di un progetto di cava di coltivazione e recupero, a cielo aperto o in sotterraneo, sulla base di dati realiraccolti nel corso di visite tecniche a cantieri estrattivi delle diverse tipologie (cave di inerti granulari sopra osotto falda – cave di pietrisco, cave di minerali industriali – coerenti o coesivi - cave di pietre ornamentali).

TESTIFORNARO M., LOVERA E., SACERDOTE I. (2001) - "La coltivazione delle cave ed il recupero ambientale",Politeko Edizioni.

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NOTAModalita’ di esame Prova scritta + prova orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=16f3

ChimicaCodice: MFN0611 CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Carlo Nervi (Titolare del corso), Dott. Domenica Marabello (Titolare del corso)Recapito: 0116707507 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 10SSD: CHIM/03 - chimica generale e inorganica

OBIETTIVII MODULO (5 crediti, docente: Carlo Nervi) Il modulo intende fornire le basi della chimica agli studenti delcorso di laurea in Scienze Geologiche, sia dal punto di vista microscopico (atomico/molecolare) chemacroscopico. Sono parte integrante di tale approccio le nozioni di stechiometria basata sul concetto di mole, leconfigurazioni elettroniche degli atomi e conseguentemente le proprietà degli elementi, i concetti basilari sullegame chimico, le interazioni tra molecole, e la comprensione delle leggi che regolano gli stati di aggregazionedella materia. Sono previste esercitazioni di stechiometria elementare. II MODULO (5 crediti, docente:Domenica Marabello) Il modulo si propone di approfondire l’applicazione dei principi di chimica, acquisiti conil primo modulo, alle tematiche di scienze geologiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOI MODULO Utilizzo disinvolto del concetto di mole. Relazione fra configurazione elettronica degli elementi eloro proprietà, e di conseguenza uso delle formule di struttura di Lewis delle molecole. Concetti base ditermodinamica. II MODULO Acquisizione delle basi per la datazione radiometrica. Apprendimento di concettibase dell’eletrochimica e capacità di applicazione ai problemi legati alla geochimica. Capacità di comprensione elettura dei diagrammi di stato.

PROGRAMMA

I MODULO

Fondamenti di Chimica. Classificazione della materia: sostanze e miscugli. Materia ed energia. Stati diaggregazione. Natura atomica della materia. Leggi di Lavoisier e Dalton. Simboli degli elementi e formule deicomposti. Massa atomica ed unità di massa atomica. Isotopi. Difetto di massa. Cifre significative. Molecole.Massa molecolare. Mole e costante di Avogadro. Formula minima molecolare e di struttura. Isomeria. Analisielementare. Reazioni chimiche e bilanciamento. Stechiometria. Ioni. Ioni vicarianti.

Struttura atomica. Numeri quantici ed orbitali atomici. Atomi polielettronici e principio di Aufbau.Configurazioni elettroniche. Proprietà periodiche e tavola periodica di Mendeleev. Raggi atomici, ionici,covalenti e di van der Waals. Energia di ionizzazione. Affinità elettronica ed elettronegatività. Numeri diossidazione. Reazioni di ossidoriduzione.

Legame chimico. Legame ionico. Legame covalente. Relazione fra tipo di legame e proprietà fisiche. Energia dilegame. Distanze ed angoli di legame. Formule di Lewis, regola dell'ottetto e risonanza. Configurazionesterica delle molecole. Ibridazione. Cenni al modello VSEPR. Legami s e p. Mesomeria e Risonanza. Polarità deilegami. Legame ad idrogeno. La nomenclatura inorganica. Proprietà chimiche degli ossidi, dell'idrogeno edegli idruri, dei metalli alcalini, dei metalli alcalino-terrosi, dei metalli di transizione e degli elementi principali.Cenni di geochimica.

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Stato gassoso. Pressione, Volume, Temperatura. Leggi di Boyle, Charles e Gay-Lussac. Equazione di stato deigas ideali. Principio di Avogadro. Miscele gassose e legge di Dalton delle Pressioni parziali. Gas reali(equazione di Van der Waals). Fenomeni critici. Miscele di gas ed esercizi sulla legge di Dalton.

Termodinamica e termochimica. Stato di equilibrio di un sistema. Grandezze di stato. Capacità termica, calorespecifico. Principio di conservazione dell'energia. Stato standard. Entalpie di formazione e di reazione.Legge di Hess. Capacità termica e calore specifico. Calore sensibile e calore latente. Entropia ed energia libera.Secondo e terzo principio della termodinamica. Dipendenza dell'energia libera dalle altre funzioni di stato.

Soluzioni. Le unità di concentrazione. Solubilizzazione. Equilibrio chimico. Legge di azione di massa. Costantidi equilibrio. Principio di Le Chatelier. Spostamento di equilibri. Acidi e basi. Equilibri in soluzione. Le teorie diArrhenius, Brönsted-Lowry e Lewis. Dissociazione dell’acqua. La scala di pH. Calcolo del pH di acidi e basiforti, calcolo del pH di acidi e basi deboli. Idrolisi e soluzioni tampone. Equilibrio soluto/soluzione. Prodotto disolubilità. Effetto dello ione comune.

II MODULO

Cinetica Chimica:velocità media e istantanea di una reazione chimica, fattori che influenzano la velocità di unareazione chimica: concentrazione (definizione di ordine di reazione) e temperatura, reazioni di ordine 0 e 1,meccanismi di reazione, energia di attivazione, equazione di Arrhenius, catalisi omogenea e eterogenea.

Chimica nucleare: energia delle reazioni nucleari, energia di legame per nucleone, abbondanze degli elementisulla terra in relazione alla stabilità dei nuclei, tipi di radiazioni ionizzanti (particelle alfa, beta, raggi gamma,raggi X) e processi di decadimento, relazione energia media di legame per nucleone/abbondanze degli elementi,stabilità dei nuclidi, serie di decadimento radioattivo, velocità e legge del decadimento radioattivo, attività di unasorgente, sorgenti poliisotopiche: equilibrio secolare, semivita dei nuclidi, contatore Geiger-Müller, datazioniradiometriche - orologi per la geocronologia (14C, 238U --> 206Pb, 40K --> Ar).

Elettrochimica: equivalenti di ossidanti e riducenti, tipi di conduttori elettrici: metalli, soluzioni di elettroliti, salifusi, celle elettrolitiche e galvaniche, leggi di Faraday, produzione di alluminio, magnesio, sodio, elettrolisi diuna salamoia, raffinazione del rame, elettrodeposizione di argento, pila Daniell, forza elettromotrice e potenzialistandard, equazione di Nernst e celle a concentrazione, potenziali redox in geologia: misura del potenziale redoxe diagrammi Eh-pH.

Elementi di Chimica organica: idrocarburi saturi e insaturi (alcani, alcheni, alchini), idrocarburi aromatici, alcolie fenoli, eteri, acidi carbossilici, ammine, composti eterociclici, grassi e oli, carboidrati, atomi metallici neicomposti organici (sali organici, composti metallorganici, proteine), tensioattivi, zuccheri, amidi e cellulose,composizione e origine del petrolio e del carbone.

Passaggi di stato: tensione di vapore di un liquido e di un solido, equilibri eterogenei: definizione di fase, ordine,varianza e regola delle fasi, diagramma di stato di un sistema ad un componente e tre fasi (CO2, H2O) e curve diriscaldamento/raffreddamento, equazione di Clausius-Clapeyron, metastabilità, allotropia, enantiotropia,monotropia, diagramma di stato di un sistema ad un componente e 4 fasi (Zolfo), proprietà colligative, legge diRaoult per soluzioni ideali: soluto non volatile + solvente, due componenti entrambi volatili, legge di Raoult persoluzioni reali: due componenti entrambi volatili completamente miscibili, sistemi binari: due componentivolatili completamente miscibili; diagrammi isotermi, isobari e curve di raffreddamento, distillazione frazionata,distillazione del petrolio, cristallizzazione/solidificazione frazionata, miscele azeotropiche, intersezioni tradiagrammi di stato, lacune di miscibilità allo stato liquido e solido, intersezioni tra diagrammi di stato e lacunedi miscibilità (miscele peritettiche ed eutettiche), miscibilità totale allo stato liquido e nulla allo stato solido,punto eutettico e eutettoide, sistema sale + acqua, miscela frigorifera, sistemi con due forme cristalline dellostesso componente, sistemi con formazione di un composto con punto di fusione congruente e inconguente,cenni ai diagrammi di stato ternari.

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Cenni sullo stato solido: proprietà fisiche dei solidi, solidi amorfi – solidi cristallini, definizione di un cristallo,reticolo cristallino, cella elementare, parametri di cella, reticoli di Bravais, struttura cristallina, polimorfismo,allotropia, isomorfismo, tipologie di cristalli (cristalli molecolari, a reticolo covalente, ionici e metallici), numerodi coordinazione, energia reticolare per il reticolo covalente e quello ionico (costante di Madelung), strutturecompatte (reticolo esagonale compatto, cubico compatto, cubico a corpo centrato), geometria degli interstizi,strutture correlate ai reticoli compatti (relazione tra raggi ionici e geometria della cavità occupata dal catione).

TESTIPetrucci, Harwood, Chimica Generale, Piccin Piero Zanello, Roberto Gobetto, Robertino Zanoni, "Conoscere laChimica", CEA, 2009 Whitten, Davis, Peck, Stanley, Chimica Generale, Piccin Per gli esercizi di stechiometria:Michelin Lausarot, Vaglio, Stechiometria, Piccin Per il modulo I sono fornite copie dei lucidi proiettati a lezione.Per il modulo II sono a disposizione in questo sito le dispense per alcuni argomenti.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=f026

Chimica I (cod. G8002)Codice: G8002CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Carlo NerviRecapito: 0116707507 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 5SSD: CHIM/03 - chimica generale e inorganica

OBIETTIVIIl corso intende fornire le basi della chimica agli studenti del corso di laurea in scienze geologiche, sia dal puntodi vista microscopico (atomico/molecolare) che macroscopico. Sono parte integrante di tale approccio le nozionidi stechiometria basata sul concetto di mole, le configurazioni elettroniche degli atomi e conseguentemente leproprietà degli elementi, i concetti basilari sul legame chimico, le interazioni tra molecole, e la comprensionedelle leggi che regolano gli stati di aggregazione della materia. Sono previste esercitazioni di stechiometriaelementare.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOUtilizzo disinvolto del concetto di mole. Relazione fra configurazione elettronica degli elementi e loro proprietà,e di conseguenza uso delle formule di struttura di Lewis delle molecole.

PROGRAMMA

Fondamenti di Chimica. Classificazione della materia: sostanze e miscugli. Materia ed energia. Stati diaggregazione. Natura atomica della materia. Leggi di Lavoisier e Dalton. Simboli degli elementi e formule deicomposti. Massa atomica ed unità di massa atomica. Isotopi. Difetto di massa. Cifre significative. Molecole.Massa molecolare. Mole e costante di Avogadro. Formula minima molecolare e di struttura. Isomeria. Analisielementare. Reazioni chimiche e bilanciamento. Stechiometria. Ioni. Ioni vicarianti.meri di ossidazione. Reazionidi ossidoriduzione. Struttura atomica. Numeri quantici ed orbitali atomici. Atomi polielettronici e principio diAufbau. Configurazioni elettroniche. Proprietà periodiche e tavola periodica di Mendeleev. Raggi atomici,ionici, covalenti e di van der Waals. Energia di ionizzazione. Affinità elettronica ed elettronegatività. Legamechimico. Legame ionico. Legame covalente. Relazione fra tipo di legame e proprietà fisiche. Energia di legame.Distanze ed angoli di legame. Formule di Lewis, regola dell'ottetto e risonanza. Configurazione stericadelle molecole. Ibridazione. ModelloVSEPR. Legami σ e π. Mesomeria e Risonanza. Polarità dei legami.Legame ad idrogeno. La nomenclatura inorganica. Proprietà chimiche degli ossidi, dell'idrogeno e degliidruri, dei metalli alcalini, dei metalli alcalino-terrosi, dei metalli di transizione e degli elementi tipici degliorbitali p. Cenni di geochimica. Stato gassoso. Pressione, Volume, Temperatura. Leggi di Boyle, Charles e

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Gay-Lussac. Eq. di stato dei gas ideali. Principio di Avogadro. Miscele gassose e legge di Dalton delle Pressioniparziali. Gas reali (eq. di Van der Waals). Fenomeni critici. Miscele di gas ed esercizi sulla legge di Dalton.Termodinamica e termochimica. Stato di equilibrio di un sistema. Grandezze di stato. Capacità termica, calorespecifico. Principio di conservazione dell'energia. Stato standard. Entalpie di formazione e di reazione.Legge di Hess. Capacità termica e calore specifico. Calore sensibile e calore latente. Entropia ed energia libera.Secondo e terzo principio della termodinamica. Dipendenza dell'energia libera dalle altre funzioni di stato.Equazione di Clapeyron. Soluzioni. Le unità di concentrazione. Solubilizzazione. Equilibrio chimico. Legge diazione di massa. Costanti di equilibrio. Principio di Le Chatelier. Spostamento di equilibri. Acidi e basi.Equilibri in soluzione. Le teorie di Arrhenius, Brönsted-Lowry e Lewis. Dissociazione dell’acqua. La scala dipH. Calcolo del pH di acidi e basi forti, calcolo del pH di acidi e basi deboli. Irolisi e soluzioni tampone.Equilibrio soluto/soluzione. Prodotto di solubilità. Effetto dello ione comune.

TESTIMateriale didattico Il materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso il docente. I testi baseconsigliati per il corso sono: Sacco, Pasquali, Marchetti: "Chimica Generale e Inorganica", Casa Ed.Ambrosiana, 1998. Michelin Lausarot, Vaglio: "Stechiometria", Piccin, 1983.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: 36 ore di lezione frontale integrata con 12ore di esercitazioni.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=68a1

Chimica II Codice: G8006CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Domenica MarabelloRecapito: 0116707505 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 5SSD: CHIM/03 - chimica generale e inorganica

OBIETTIVIApprofondimento principi di chimica

PROGRAMMA

Cinetica delle reazioni.Radioattività. Principi di catalisi. Elettrochimica. Cenni di chimica organica. Diagrammidi stato. Stato solido. Il programma più dettagliato si può scaricare dal materiale didattico.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: Whitten, Davis, Peck, Stanley "Chimica Generale", PICCIN Bertini,Luchinat, Mani "Chimica", CASA EDITRICE AMBROSIANA Petrucci, Harwood, "Chimica Generale", PiccinPer gli esercizi: Michelin Lausarot, Vaglio "Stechiometria per la chimica generale", PICCIN

NOTAModalità di verifica/esame L’esame si svolge come segue: una prova scritta relativa agli argomenti svolti,seguita da una prova orale su tutti gli argomenti del programma. Alla prova orale saranno ammessi soltanto glistudenti che avranno conseguito la sufficienza nella prova scritta.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=66d5

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Cicli sedimentari e sequenze deposizionaliCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Guido GhibaudoRecapito: 0116705190 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4

OBIETTIVIIntrodurre i concetti sui principali meccanismi che controllano la ciclicità sedimentaria.

PROGRAMMA

Sedimentazione ciclica, Gerarchia delle successioni ordinate di facies, Gerarchia dei cicli sedimentari, Ciclisedimentari di I°, II°, III°, IV°, V° ordine, Cause della ciclicità sedimentaria, Evoluzione verticale dei ciclisedimentari, Livello marino relativo, Subsidenza, Eustatismo, Eustatismo a bassa frequenza (Cicli eustatici di I°,II°, III° ordine), Cause dell'eustatismo a bassa frequenza, Le curve eustatiche a bassa frequenza dellaExxon, Sequenze deposizionali a scala sismica, La sequenza deposizionale in dettaglio, Onlap costiero, Comesono state ricavate le curve eustatiche della Exxon, Eustatismo ad alta frequenza (Cicli eustatici di IV°, V°, VI°ordine), Cause dell'eustatismo ad alta frequenza, Parametri orbitali, cicli climatici, e glacioeustatismo, Lacurva degli isotopi dell'Ossigeno, La curva eustatica complessiva, La curva del livello marino relativocomplessivo, Spazio di accomodamento, Trasgressioni e regressioni, Regressioni deposizionali e regressioniforzate, Trasgressioni e regressioni composite, Ciclo trasgressivo-regressivo composito completo.

TESTIMateriale fornito nel corso delle lezioni.

NOTAModalità di esame: colloquio orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=dea5

Ciclostratigrafia ed elementi di paleocenografiaCodice: S8781CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Dott. Francesca LozarRecapito: 0116705199 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia

OBIETTIVIApprendimento del funzionamento del sistema climatico della Terra, sue ripercussioni sulla biosfera e suaregistrazione nei sedimenti.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOUtilizzo di tecniche stratigrafiche astrocronologiche, basate sullo studio dei proxies climatici, per la ricostruzionestratigrafica di dettaglio e la datazione assoluta dei sedimenti degli ultimi 30 MA.

PROGRAMMA

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Lezioni frontali: Oceanografia: funzionamento del sistema oceano-atmosfera e sue possibili perturbazioni; laproduttività e la paleoproduttività; i cicli del Carbonio e dell'Ossigeno, confronto tra attuale e fossile.Paleoceanografia: il record geologico e la registrazioni delle perturbazioni del sistema oceano/atmosfera;Ricostruzioni paleoceanografiche: i fossili come traccianti delle variazioni chimico-fisiche degli oceani.Ciclostratigrafia: teoria astronomica e cicli di Milankovitch; riconoscimento dei cicli su basi litologiche,sedimentologiche, paleontologiche, geochimiche e magnetostratigrafiche; metodi analitici: analisi spettrale.Storia della ciclostratigrafia, costruzione della A(P)TS e sua importanza per l'affinamento della scala geocronologica.

Esercitazioni:

− applicazione degli argomenti trattati nel corso delle lezioni;

− introduzione alle applicazioni informatiche più comunemente usate in ciclostratigrafia; analisi dei datiquantitativi e loro rappresentazione grafica, analisi spettrali dei dati per l'individuazione della ciclicità, ecc.

TESTIIl materiale didattico verrà distribuito durante il corso.

NOTAModalità di esame: L’esame consiste in elaborati scritti e colloquio orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=d330

Complementi di geologia applicataCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Mauro FornaroRecapito: 0116705114 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVISulla base delle caratteristiche fisico-chimiche specifiche, determinabili sperimentalmente, fornire i principitecnici generali della valorizzazione industriale di materie prime minerarie ed i criteri particolari del recuperodegli scarti produttivi, del risparmio energetico, nel mercato locale, nazionale e globale. Il corso occupandosi dicaratterizzazione geomeccanica delle rocce e valorizzazione dei geomateriali è utilmente inseribile nell’offertaformativa del Nuovo Ordinamento per la laurea specialistica in Geologia Applicata ed Ambientale colmandocosì una lacuna di preparazione teorico-pratica, venutasi a determinare allo spegnimento col VecchioOrdinamento, del corso di "Complementi di Geologia Applicata" (10 CFU) solo parzialmente coperto dai nuovicorsi di "Cave e Recupero Ambientale" (3CFU) e di "Tecnologia e Sicurezza degli Scavi" (3CFU).

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOComprensione tecnologica, nella sua interezza, del ciclo produttivo e di vita delle materie prime: dalla cava,all’impianto di trattamento, dall’utilizzazione dei prodotti alla loro autorizzabile messa fuori uso, come correttacollocazione a discarica e/o riciclo alternativo.

PROGRAMMA

Il comportamento delle rocce alle sollecitazioni elementari e composte. I criteri di resistenza dei materiali e leproprietà fisico meccaniche utili per un trattamento dei minerali estratti. Esame di operazioni semplici diliberazione, separazione, arricchimento per mezzo di processi di comminuzione, vagliatura e lavaggio. Ilrecupero degli scarti di produzione e lavorazione dei geomateriali ed il riciclo delle acque di processo.

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Laboratori e/o esercitazioni

È prevista – compatibilmente con lo svolgimento del programma – uno studio esercitativo, di progetto e/overifica, per un impianto di preparazione di aggregati litoidi, da conglomerati cementizi e/o bituminosi.

Escursioni

Alle esperienze di laboratorio per saggi convenzionali di carattere geomeccanico, si accompagnano esperienzesul campo con visite ad impianti di lavorazione e trattamento di rocce e minerali.

TESTIY. Berton, P. Leberre: "Guide de prospection des materiaux de carriere". Ed. BRGM, Parigi. M. Bringiotti:"Frantoi e Vagli". Ed. PEI, Parma C.Clerici, E. Garbarino, R. Mancini: "Trattamento dei rifiuti da costruzione edemolizione". Ed. Politeko, Torino. A. Frisa Morandini et al.: Dispense di preparazione dei minerali Politecnicodi Torino.

NOTAModalità di esame: prova scritta + prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7a0a

Corso di Studi in Scienze GeologicheCdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Corrado Cigolini (Titolare del corso)Recapito: 0116705107 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/08 - geochimica e vulcanologia

OBIETTIVISaranno trattati i diversi fenomeni vulcanici, introducendo lo studente alla vulcanologia ed all’analisi qualitativae moderatamente quantitativa dei diversi processi dinamici. L’ultima parte del corso è dedicata allo studio deicampi geotermici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base sui processi dinamici legati al vulcanismo attivo. Acquisizione delle metodologie di studionell’analisi dei fenomeni eruttivi e relative applicazioni tecnologiche. Conoscenze di base sulla distribuzione deimaggiori centri eruttivi e principali eruzioni storiche. Conoscenze di base sulle caratteristiche reologiche deimagmi e delle lave. Elementi di rischio vulcanico ed interazioni terremoti-vulcani. Elementi di Geotermia.

PROGRAMMA

L’attività vulcanica e la formazione della crosta terrestre. Energie legate all’attività vulcanica e origine della vitasulla terra. L’attività vulcanica sui pianeti del sistema solare e relativi satelliti. Crateri di origine vulcanica ecrateri d’impatto.

Distribuzione geografica dei vulcani e condizioni geodinamiche regionali legate al vulcanesimo. Classificazionedelle tipologie di attività vulcanica e l'indice di esplosività vulcanica (VEI). Classificazione dei prodottidell'attività vulcanica.

Descrizione delle principali eruzioni storiche. L'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. L'eruzione dellaPeleè, Martinica (1902). L'eruzione di Krakatoa, Indonesia, 1883. L'eruzione di Mount Saint Helen,Stati Uniti, 1980.

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Origine ed evoluzione delle caldere. Energie esplosive e processi di innesco delle eruzioni. Processi divescicolazione e frammentazione del magma. Sovrapressioni in camera magmatica e cenni sulla balistica dei proietti.

Le colonne eruttive: origine e loro evoluzione spazio-temporale. I flussi piroclastici: natura, origine e tipologie.Meccanismi deposizionali ed analisi delle successioni piroclastiche.

La colate laviche. Struttura e morfologia dei flussi lavici. Caratteristiche reologiche dei magmi e delle lave.Dinamiche di avanzamento dei flussi lavici e "tubi di lava". Fluidi newtoniani, binghamiani e pseudoplastici.

Misura della viscosità e dello sforzo di taglio critico (o di "snervamento") su colate laviche attive. Metodiindiretti sulla stima dei parametri reologici delle lave e calcoli relativi.

Il comportamento meccanico dei magmi in fase di risalita e distribuzione degli sforzi (la legge di Coulomb e lalegge di Griffith). Meccanismi di fratturazione legati alla risalita dei magmi.

Il ruolo dei gas nei processi di innesco delle eruzioni. Metodi di analisi e monitoraggio dei processi didegassamento (concentrato e diffuso).

Definizione di Rischio Vulcanico. Rischio vulcanico e zonazione del territorio in rapporto alle tipologie diattività vulcanica. Definizione di Rischio Vulcanico. Rischio vulcanico e zonazione del territorio in rapporto alletipologie di attività vulcanica. Stima della pericolosità e valutazioni probabilistiche.

L'attività idrotermale in aree vulcaniche. Risorse geotermiche di alta e bassa entalpia. Caratteristichegeologiche dei campi geotermici.

Metologie di indagine e sviluppo di un progetto geotermico. Determinazioni geotermometriche su alcuni fluidi geotermici.

Escursione didattica in un sito di interesse vulcanologico e/o geotermico.

TESTIR. Scandone & L. Giacomelli, 2002. Vulcanologia, Liguori Editore, 642 p. H. Williams & A. McBirney, 1979.Volcanology, Freeman Cooper & Co., San Francisco, 397 p. J.M. Bardinzeff, 1998. Vulcanologie, DunodEditore (II Edizione), 284 p. Rinehart J.S., 1980. Geysers and Geothermal Energy, Springer Verlag, Berlin, 223p.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=52f1

Crescita cristallinaCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Marco RubboRecapito: 0116705127 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 5

OBIETTIVIIl corso tende a fornire gli elementi di base per la comprensione dei meccanismi genetici del minerali, delle lorotrasformazioni e dell’alterazione in relazione alle condizioni ambientali in cui essi si trovano.

PROGRAMMA

gran parte delle rocce sono totalmente o parzialmente cristalline. E i cristalli nucleano, crescono e si dissolvonoa seconda delle condizioni ambientali esistenti in natura. I tempi in cui si realizzano questi tre stadi ( equindi lecinetiche di formazione o di trasformazione) e le morfologie che i cristalli acquisiscono dipendono da quanto il

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sistema geologico considerato è lontano dall'equilibrio. Il programma ruota attorno a questa tematica cheverrà svolta a partire dalle nozioni di cristallografia elementare acquisite nel triennio. Gli esempi che verrannoportati sono scelti in modo tale da adattarsi alle situazioni genetiche più significative presenti nel mondogeologico e concordati in base alle richieste specifiche degli studenti. Durante le esercitazioni verrà effettuatol'accostamento conoscitivo agli strumenti di laboratorio comunemente usati per il controllo della crescitacristallina ( microscopia ottica, elettronica a scansione, microscopia a forza atomica)

TESTIMessi a disposizione, fin dall’inizio del Corso, testi elaborati dal docente ( insieme ad altri docenti delDipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche) con lo scopo di offrire una sintesi di Scuole Nazionali eInternazionali tenutesi recentemente sull’argomento.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=fa48

Cristallochimica mineralogicaCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Dott. Mauro PrencipeRecapito: 0116705131 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso mira a fornire gli elementi essenziali per la comprensione e la razionalizzazione di concetti di base inambito cristallochimico.

PROGRAMMA

Verranno discusse in modo critico alcune tra le più comuni teorie empiriche utilizzate per la razionalizzazionedelle proprietà dei minerali. In particolare, concetti quali "raggio ionico", "numero di coordinazione" e "valenzadi legame", verranno illustrati e rienterpretati alla luce delle moderne teorie riguardanti la struttura atomica ed illegame chimico, conseguenti a recenti sviluppi in ambito chimico-quantistico.

TESTISono disponibili dispense a cura del docente.

NOTAModalità d’esame: in alternativa alla prova orale, é prevista l’opzione per un’attività seminariale diapprofondimento su alcuni aspetti legati alle tematiche del corso.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=52fc

Elementi di georisorseCodice: G8043CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Piergiorgio Rossetti (Titolare del corso)Recapito: 0116705174 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/09 - georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche...

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OBIETTIVIFornire le conoscenze di base relative a tipologia e distribuzione delle risorse naturali non rinnovabili.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOSaper collegare contesto geologico e possibile quadro metallogenico (l.s.).

PROGRAMMA

N.B.: corso non più attivo!

Le risorse minerali, o georisorse: definizioni e possibile classificazione. Analisi dei principali processi geologiciche possono portare alla formazione di concentrazioni potenzialmente sfruttabili ("corpi minerari") di materie prime.

Dal giacimento alla sostanza utile: rassegna dei principali metodi di estrazione e trattamento dei minerali epossibile impatto sull'ambiente.

Classificazioni "merceologiche" dei metalli e minerali industriali. Analisi del quadro giacimentologicocomplessivo (contesto geologico e petrogenetico; composizione mineralogica; minerali utili e campi diapplicazioni; etc.) relativamente a sostanze minerali selezionate.

Cenni di microscopia in luce riflessa, come metodo fondamentale per l'analisi di mineralizzazionimetalliche. Analisi macroscopica di campioni provenienti da siti estrattivi. Esercitazione didattica sul terreno:visita a situazioni di reale o potenziale interesse per l'attività estrattiva.

TESTIIl docente mette a disposizione su supporto informatico il materiale didattico. Testo base consigliato: CRAIG,VAUGHAN & SKINNER, Resources of the Earth. Origin, Use, and Environmental Impact. Prentice Hall 1996Per approfondimenti e integrazioni: EVANS, Ore Geology and Industrial Minerals. An Introduction. IIIrd Ed.,Blackwell Scientific Publications, Oxford, 1993 Sito internet di particolare interesse:http://minerals.usgs.gov/minerals/pubs/myb.html

NOTAIL CORSO DALL’A.A. 2008-09 NON E’ PIU’ ATTIVO

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=f86b

Elementi di modellizzazione di processi geochimici (cod. G8042)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Corrado Cigolini, Prof. Marco RubboRecapito: 0116705107 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIFornire applicazioni delle nozioni acquisite nei moduli di matematica e geochimica, a problemi ambientali evulcanologici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di valutare ed interpretare modelli di processi geochimici.

PROGRAMMA

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Introduzione matematica e chimica. Ciclo semplificato del biossido di carbonio. Distribuzione di ossigeno in unfiume inquinato. Conduzione del calore tra roccia e magma.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: R.B.Banks - Growth and Diffusion Phenomena, Springer-Verlag, Berlin1994.

NOTAModalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=16ea

Elementi di Vulcanologia e Rischio Vulcanico (cod. G8063)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Corrado CigoliniRecapito: 0116705107 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIPredisporre lo studente all’approfondimento delle problematiche teorico-applicative del settore. Viene datoparticolare riguardo allo studio delle diverse dinamiche eruttive in rapporto alle caratteristiche fisiche edantropiche del territorio. Vengono illustrati e discussi i fattori che intervengono nella determinazione del rischiovulcanico.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOApprendimento dei principali processi eruttivi. Elementi di pianificazione del territorio connessi con il rischiovulcanico. Elementi di Geologia del vulcanesimo.

PROGRAMMA

Introduzione allo studio dei vulcani e tipi di attività vulcanica. Parametri fisici e chimici associati alle dinamicheeruttive. Rischio Vulcanico e cenni sulla pianificazione del rischio.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso il docente incaricato, biblioteca del Dipartimentodi Scienze Mineralogiche e Petrologiche. I testi base consigliati per il corso sono: Ollier C., Vulcani, ZanichelliEditore, 237 p., 1988. Scandone R. & Giacomelli L., Vulcanologia, Liguori Editore, 642 p.,1998. BardintzeffJ.F., Vulcanologie, Masson, Paris, 235 p., 1992. E’ fortemente consigliato l’utilizzo del seguente materiale perapprofondimenti e integrazioni: calcolatrice scientifica e/o elaboratore elettronico. Riviste scientifichedivulgative (articoli attinenti al corso). Aggiornamenti, anche su basi giornalistico-divulgative, relativi aderuzioni in corso durante lo svolgimento delle lezioni e/o esercitazioni. Infine sono di seguito indicati siti internetdi interesse: http://www.IAVCEI.org http://www.INGV.it http://www.Volcanoes.usgs.govhttp://www.ipgp.jussieu.fr http://www.geo.mtu.edu/volcanoes http://www.volcano.si.edu/index.cfmhttp://vulcan.wr.usgs.gov/home.html http://www.avo.alaska.edu/http://wings.buffalo.edu/academic/department/geology/ivgg/ http://hvo.wr.usgs.gov/volcanowatch/http://www.norvol.hi.is/index.html http://lvo.wr.usgs.gov/ http://www.geo.mtu.edu/~boris/Chilehome.html

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NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 22 Esercitazioniteoriche (N.ore): 10 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione (indicare anche la localizzazione): aulaopportunamente attrezzata (videoproiettore). Documentari sui vulcani e sull’attività vulcanica. Collezione dirocce vulcaniche (Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Metrologiche); Proiettore per PC e relativo software.Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta (tipo "test") con risposte ascelte multiple seguito da colloquio orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=3f26

Esplorazione geologica del sottosuoloCodice: S8583CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Sabrina Maria Rita Bonetto (Titolare del corso)Recapito: 011/6705139 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/05 - geologia applicata

OBIETTIVIConoscenza di modalità di esecuzione e limiti di applicazione delle principali tecniche di indagine del sottosuoloin situ nell’ambito di studi geologico-tecnici di supporto alle principali tipologie di opere geo-ingegneristiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOScelta e programmazione indagini indagini in situ, acquisizione ed interpretazione dei dati derivanti dalleprincipali indagini in situ

PROGRAMMA

Concetti Generali - Determinazione delle "aree significative" e dei "volumi significativi" in relazione allefenomenologie geodinamiche ed alle interazioni antropiche attive e passive sul geosistema che si vuoleinvestigare. Criteri generali per la caratterizzazione delle geomasse: morfologia, litologia, strutture (macro- emicro-), proprietà meccaniche e idrauliche dei corpi geologici. Finalizzazione dell’indagine agli scopi generalidello studio: economici (sfruttamento di corpi geologici) e/o protettivi (prevenzione e controllo del "rischiogeologico"). Approcci e Metodi - Dalle osservazioni superficiali a quelle di profondità: estrapolazioni einterpolazioni volte ad ottenere una visione tridimensionale delle geomasse partendo da quella bidimensionale.Esplorazioni puntuali (locali) e areali (globali). Varie tipologie di prospezioni: indirette (cenni sull’applicazionedi metodologie geofisiche) e dirette: trincee, pozzetti, cunicoli, trivellazioni, sondaggi (tipologie, tecnologiedisponibili, criteri d’impiego). Significato e scopo delle campionature, metodi di esecuzione delle stesse.Integrazione delle prospezioni con prove in situ: tests penetrometrici, pressio/dilatometrici, di compressione etaglio, etc., con cenni sulle piezometrie e sulle prove idrauliche (Lugéon, Lefranc), nonché sulle relative modalitàdi esecuzione. Idem, per quanto riguarda i monitoraggi (meccanici e idraulici). Interpretazioni e Sintesi - Laricostruzione tridimensionale del "volume significativo" di una geomassa come scopo finale dell’esplorazionegeognostica: criteri di differenziazione verticale e di interpolazione orizzontale dei risultati ottenuti.Elaborazione di colonne stratigrafiche, blocco-diagrammi, pannelli, etc. per rappresentare geometricamente ilcorpo geologico. Parametrizzazioni quantitative: estrapolazioni critiche di dati puntuali. Modellizzazioni finalisemplificative, tipo distinzioni di base tra substrato e copertura, terre e rocce, materialelitoide/semilitoide/granulare, terreno sciolto o coesivo, roccia intatta o fratturata, corpi continui/discontinui,omogenei/eterogenei, isotropi/anisotropi alle diverse scale. Criteri per la presentazione di dati, elaborati graficie/o numerici, e per la stesura di una relazione tecnica illustrativa della campagna di indagini.

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TESTIGeoingegneria. Gonzales de Vallejo. Pearson editrice Geologia applicata. Papini, Scesi & Gattinori. CasaEditrice Ambrosiana Scesi L. & Papini M., Rilevamento geologico-tecnico,. Seconda edizione. Città StudiEdizioni,Torino, (1997).

NOTANessuna propedeuticità Modalità didattica: lezioni fontali, esercitazioni teoriche e in campo. MODALITA’ DIESAME: prova orale Frequenza non obbligatoria. Consigliata partecipazione alle esercitazioni

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=64c2

Fisica del climaCodice: S8981CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Recapito: []Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/12 - oceanografia e fisica dell’atmosfera

PROGRAMMA

Il tempo meteorologico e il clima. Significato di tempo meteorologico e della sua previsione. La previsionemeteorologica vista come previsione della successione cronologica degli stati del tempo meteorologicoPrevisione meteorologica come problema alle condizioni iniziali.

Il clima atmosferico inteso come lo stato medio dell’insieme di tutte le realizzazioni di stati atmosferici su undeterminato periodo di tempo (problema alle sole condizioni al contorno, interne ed esterne al sistema climatico terrestre).

Il sistema climatico terrestre e i suoi sottosistemi (atmosfera, idrosfera, criosfera, biosfera, litosfera.Forzatureesterne del sistema climatico (radiazione solare, perturbazioni naturali e antropiche della composizione dell’atmosfera).

Scambi di energia fra il sistema climatico e lo spazio interplanetario(bilancio radiativo ingoing"-"outgoing". Ilbilancio di energia del sistema climatico terrestre. Convergenza verso stati di equilibrio climatico (periodo diriferimento WMO di 30 anni).

Stati climatici diurni, mensili, stagionali, annuali, ecc. nel periodo di riferimento. Problema del filtraggio delleoscillazioni stagionali e interstagionali della forzatura solare e degli scambi energetici fra sottosistemi.

La previsione della successione cronologica degli stati del tempo mediante integrazione numerica delle equazioni di Navier Stokes.Inizializzazione delle integrazioni con i dati osservati dalla rete mondiale WMO econdizioni al contorno fisse.Limiti teorici (teorema di Lorenz) della previsione meteo.

I Centri della Previsione meteo globale. Il centro Europeo (ECMWF di Reading). Rete di osservazione satellitaredell’atmosfera, del mare e dello stato superficiale della Terra. Misure satellitari di "skin temperature" e di vapored’acqua atmosferico.

Cenni sul comportamento caotico del sistema meteorologico e agliattratori deterministici e strani. Scenariclimatici.Modelli di scambienergetici e di massa alla superficie per le condizioni al contorno inferiore.

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Effetto "Serra" e sua variazione. Principali cause di variazione dell’effetto serra sul nostro Pianeta.

Andamenti della temperatura terrestre nel passato e sue relazioni con i parametri astronomici. Bilancioenergetico fra radiazione terrestre (input dallo spazio) e riemissione termica terrestre nell’infrarosso (outputverso lo spazio).

I principali gas a effetto "Serra" e loro origine naturale e antropica. Assorbimento ed emissione del Biossido diCarbonio da parte del mare e della vegetazione. Il ruolo degli aerosoli nelle variazioni dell’effetto "Serra". Previsioni delle variazioni future dell’effetto "Serra" e della variazione di temperatura della Terra in funzionedegli scenari di emissione dei gas assorbenti. Variazione della temperatura media della Terra corrispondente a unipotetico raddoppio istantaneo del Biossido di Carbonio.

TESTIPEIXOTO-OORT "The physics of climate".

NOTAMODALITA’ DI ESAME: prova orale. Per sostenere gli esami di Fisica del Clima, si consiglia inviare unae-mail al docente, indicando il periodo di preferenza. In seguito sarà ufficializzata la data esatta sul sito.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7342

Fisica I (cod. G8005)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Giovanni BadinoRecapito: 0116707495 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 5

OBIETTIVIFornire una preparazione di base di meccanica, gravitazione e termodinamica, con particolare riferimento aipunti con dirette implicazioni di tipo geologico. Inoltre dare insegnamenti di base sulla valutazione degli errori edelle cifre significative in una misura.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza degli argomenti citati negli obiettivi formativi del corso tale da poter risolvere semplici problemi ecapire eventuali applicazioni di queste parti della fisica a problemi di geologia.

PROGRAMMA

Meccanica: velocita' e accelerazione; moto rettilineo con accelerazione costante; moto su un piano e nellospazio; moto circolare; sistemi di riferimento; leggi di Newton (forza, massa, peso) e loro applicazioni. Forze innatura, forze di attrito, forze elastiche. Lavoro, potenza; energia cinetica; forze conservative ed energiapotenziale; conservazione dell'energia. Moti rotatori: velocita' ed accelerazione angolare; energiacinetica di rotazione e momento di inerzia; momento di una forza; equilibrio statico di un corpo rigido; momentoangolare e sua conservazione. Gravitazione: leggi di Keplero; il campo gravitazionale terrestre; semplicederivazione delle principali periodicita' delle maree. Statica e dinamica dei fluidi: pressione; suavariazione in un fluido a riposo nel campo gravitazionale; spinta di Archimede; equazione di continuita';teorema di Bernoulli. Oscillazioni: moto armonico semplice. Il pendolo (semplice e composto); oscillazionismorzate; oscillazioni forzate; risonanza. Termodinamica: variabili di stato macroscopiche. Il principio zero dellatermodinamica. Scale di temperatura. Equazione di stato: gas perfetti e gas reali. Dilatazione termica.Capacita' termica e calore specifico. Calore latente. Il primo principio della termodinamica. Lavoro ediagramma PV per un gas. Energia interna di un gas. Potenziali termodinamici. Capacita' termiche di ungas perfetto. Le macchine termiche e il secondo principio della termodinamica. Reversibilita'. Entropia ed

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evoluzione. Cenni di teoria dell'errore: errori casuali e sistematici, scarto, scarto quadratico medio; erroreassoluto ed errore relativo; medie pesate; propagazione degli errori nelle misure indirette.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: Halliday, Resnick e Krane: Fisica I ed. Ambrosiana P.A.Tipler: Corso diFisica I ed. Zanichelli

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in 50 ore di lezione con frammisteesercitazioni. Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, con una piccola prova scritta individualeche precede immediatamante la prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bcb9

FISICA IICodice: G8013CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Mauro GallioRecapito: 0116707361 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: FIS/04 - fisica nucleare e subnucleare

OBIETTIVIFornire una preparazione di base riguardo l’elettromagnetismo classico e ottica con particolare riferimento aipunti con dirette implicazioni di tipo geologico.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza degli argomenti citati negli obiettivi formativi del corso tale da poter risolvere semplici problemiche riguardano applicazioni dell’elettromagnetismo e ottica nel campo geologico. Note

PROGRAMMA

Applicazioni minero-petrografiche

Elettrostatica: La carica elettrica: conservazione della carica, quantizzazione della carica. Legge di Coulomb. Ilcampo elettrico. Distribuzioni di carica discrete e continue. Flusso del campo elettrico e legge di Gauss in formaintegrale. Conduttori in equilibrio elettrostatico. Definizione di potenziale elettrico. Calcolo del potenziale peralcune distribuzioni continue di carica. Capacità di un condensatore. Calcolo della capacità di alcuni tipi dicondensatori. Energia del campo elettrostatico; densità d’energia del campo elettrostatico. I dielettrici.

Corrente elettrica: Definizione di corrente elettrica. Densità di corrente elettrica. Legge di Ohm. Resistenzaelettrica e resistività. Forza elettromotrice. Effetto Joule. Generatori ideali e reali di tensione. Modello classicodella conduzione nei metalli. Circuiti in corrente continua: Leggi di Kirchoff. Transitori in circuiti RC. Strumentidi misura: amperometro e voltmetro.

Magnetismo: Definizione del campo magnetico B.. Moto di una carica in campo magnetico. Effetto Hall..Campo magnetico di una corrente. Forze tra circuiti percorsi da corrente elettrica: definizione dell’ampere.Teorema di circuitazione del campo magnetico. Campo magnetico di un solenoide infinitamente lungo. Flussodel campo magnetico attraverso una superficie chiusa. Generalizzazione della legge di Ampère: la corrente dispostamento di Maxwell. Legge di Faraday-Lenz. Transitori in circuiti LR. Energia associata al campomagnetico, densità di energia magnetica. Circuiti oscillanti LC. Bilancio energetico in circuiti LC. Magnetismonella materia. Paramagnetismo. Diamagnetismo. Ferromagnetismo. Ciclo di isteresi magnetica. Generatore dif.e.m. alternata: l’alternatore..

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Onde nei mezzi materiali: Definizione di moto ondulatorio. Onde trasversali e longitudinali. Funzioni d’onda.Sovrapposizione lineare. . Onde armoniche e funzioni d’onda armonica. Onde sonore. L’effetto Doppler. Ondestazionarie in una corda.. Intensità di un’onda.. Equazione delle onde.. Interferenza di onde armoniche.Interferenza di onde provenienti da due sorgenti puntiformi. Sorgenti coerenti. Diffrazione. Velocità di fase evelocità di gruppo.

Onde elettromagnetiche e ottica: Vettore di Poynting. Densità di energia del campo elettromagnetico. Intensitàdelle onde elettromagnetiche . Radiazione di dipolo elettrico. Leggi della riflessione e della rifrazione della luce.Indice di rifrazione e velocità della luce.. Riflessione totale. Polarizzazione della luce. Polarizzazione perassorbimento, per riflessione e per birifrangenza. Ottica geometrica: limiti di applicazione. Specchi. Diottrosferico: equazione dei punti coniugati, fuochi, ingrandimento, lineare trasversale. Lenti: equazione delle lentisottili. Il microscopio. Ottica fisica: interferenza.. Interferenza da un sistema di due fenditure. Diffrazione da unasingola fenditura.

TESTIHalliday, Resnick.e Krane: Fisica II ed. Ambrosiana

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in 50 ore di lezione con frammisteesercitazioni. Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, con una prova scritta individuale a cuisegue una prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=506d

Fisica Terrestre I (cod. G8020)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Roberto LanzaRecapito: 0116705165 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso ha carattere introduttivo, presenta i fondamenti teorici dei più importanti metodi geofisici e ne illustra iprincipali risultati concernenti la dinamica della litosfera.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base di Fisica Terrestre.

PROGRAMMA

Campo gravitazionale terrestre, forma della Terra, isostasia, relazioni tra anomalie gravimetriche e strutturetettoniche; campo magnetico terrestre, magnetismo delle rocce e della crosta terrestre, paleomagnetismo; ondesismiche, sismologia crostale, terremoti, rischio sismico.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: W. Lowrie Fundamentals of Geophysics, Cambridge University Press(1997).

NOTANell’a.a. 2009-2010 il corso non sara’ attivato Metodologia didattica La metodologia didattica impiegataconsiste in: Lezioni frontali (N.ore): 24 Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue:Commento ragionato sul materiale iconografico fornito a lezione e interrogazione orale.

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http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=90ba

Fisica terrestre II (cod. G8022)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Roberto LanzaRecapito: 0116705165 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4

OBIETTIVIIl corso analizza gli aspetti metodologici degli argomenti svolti nel corso di Fisica Terrestre I: proprietà fisichedelle rocce, strumenti e tecniche di misura, elaborazione dei dati, interpretazione dei risultati.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze generali sui metodi di acquisizione, elaborazione e interpretazione di dati geofisici in problematichegeologiche.

PROGRAMMA

Densità, suscettività magnetica e magnetizzazione rimanente, velocità delle onde sismiche; gravimetri,magnetometri, sismografi; modalità di esecuzione dei rilievi di campagna; restituzione di anomalie, analisi dianomalie regionali e locali, modellizzazione delle anomalie, propagazione delle onde sismiche, sismogrammi,sezioni sismiche e principi di interpretazione.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: W. Lowrie Fundamentals of Geophysics, Cambridge University Press(1997).

NOTANell’a.a. 2009-2010 il corso non sara’ attivato Metodologia didattica La metodologia didattica impiegataconsiste in: Lezioni frontali (N.ore): 24 Esercitazioni di laboratorio (N.ore): 16 Modalità di verifica/esameL’esame si svolge, di norma, come segue: Prova scritta, consistente nello svolgimento di un esercizio analogo aquelli svolti durante le esercitazioni. Interrogazione orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=1966

Fisica terrestre IIICodice: G8096CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Roberto Lanza (Titolare del corso), Dott. Elena Zanella (Titolare del corso)Recapito: 0116705165 [[email protected]]Tipologia: --- Nuovo Ordinamento ---Anno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/10 - geofisica della terra solida

OBIETTIVIConoscenza delle caratteristiche dei suoli che influenzano l’instaurarsi di campi elettrici nei terreni; nozioni dibase di tomografia elettrica e polarizzazione indotta.

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RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza delle tecniche per effettuare un sondaggio elettrico verticale. Comprensione di massima di unsondaggio di polarizzazione indotta. Comprensione di massima di un risultato di una tomografia elettrica.

PROGRAMMA

Applicazioni dei sondaggi elettrici verticali ed orizzontali. Campo elettrico in un mezzo semiinfinito omogeneoisotropo con una sorgente, campo elettrico con una sorgente ed un pozzo. Formula per un quadripolo generale.Quadripolo di Wenner, Schlumberger, dipolo-dipolo. Curva qualitativa di sev su mezzo stratificato, curvaqualitativa di seo su mezzo con anomalia localizzata. Fattori influenzanti la resistività di rocce e terreni legge diArchie. Seminario su log elettrici di pozzo. Strumentazione ed attrezzatura per sondaggi elettrici e tomografieelettriche. Logistica delle misure in campagna e preprocessing dei dati. Costruzione di profili di SEV,Strumentazione per archeologia. Polarizzazione indotta e pseudosezione. Tomografia elettrica principi dellaricostruzione con 2 4 6 0.5 backprojection.

NOTAMateriale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: Georesistivimetro IRIS (DIGET POLITECNICO)Materiale didattico I testi base consigliati per il corso sono: Dispense fornite dal docente. Modalità diverifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: Un colloquio di circa mezz’ora su tre domande inerentil’argomento del corso finalizzate a verificare il raggiungimento delle competenze attese.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=e827

Fotogeologia IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Recapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVILa fotogeologia - intesa come acquisizione, elaborazione e interpretazione di immagini telerilevate - al fine direalizzare sintesi spazio-temporali nei campi più svariati delle discipline geomorfologico-applicative afferentialle Scienze della Terra, quali l’individuazione e l’analisi delle fenomenologie dissestive, la gestione delle risorseambientali, la pianificazione territoriale, studi d’impatto ambientale, l’esecuzione di opere d’ingegneria civile,ecc.

PROGRAMMA

- Le foto aeree e le foto da satellite: modalità di ripresa, campi di applicazione;

- Sistemi di ripresa non fotografici: sistemi MSS, SLAR, ecc.;

- Caratteristiche geometriche delle foto aeree: scala, parallasse, ecc.;

- Stereoscopia: principi generali e loro applicazione, apparecchiature e modalità d’uso;

- Fotointerpretazione: criteri generali e metodi con un congruo numero di esercitazioni pratiche, utilizzando varitipi di stereovisori, in riferimento alla stesura di cartografie tematiche relative agli ambiti di studio elencati nellefinalità del corso.

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TESTIAMADESI E. (1993) - Manuale di fotointerpretazione, Pitagora Editrice. MANTOVANI F. & MARCOLONGOB. (1992) - Fotogeologia, La Nuova Italia Scientifica. BRIVIO P.A., LECHI G.M., ZILIOLI E. (1994) - IlTelerilevamento, Carlo Delfino editore.

NOTAModalità d’esame: l’esame consiste in una prova pratica (stesura di un elaborato cartografico tematico) e in unasuccessiva prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=4ab4

Fotointerpretazione e Telerilevamento (cod. G8024)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Recapito: []Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 2

OBIETTIVIFinalità (obiettivi di apprendimento):La fotogeologia intesa come acquisizione, elaborazione e interpretazione diimmagini telerilevate, al fine di realizzare sintesi spazio-temporali nei campi più svariati delle disciplinegeologiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOAcquisizione dei principi generali della Fotogeologia e delle metodologie della fotointerpretazione da applicarenei più svariati campi geologici e geologico-applicativi

PROGRAMMA

Le foto aeree e le foto da satellite. Caratteristiche geometriche delle foto aeree. Stereoscopia: principi generali eloro applicazione. Fotointerpretazione: principi generali. Elaborazione e interpretazione di foto aeree.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: AMADESI E. (1993 )- Manuale di Fotinterpretazione, Pitagora Ed.MANTOVANI F. & MARCOLONGO B. (1992) - Fotogeologia ,N.I.S.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 8 oreEsercitazioni di laboratorio (N.ore): 16 ore x n. 3 turni Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione(indicare anche la localizzazione): stereoscopi, lampade e foto aeree(Aula 4). Materiale di consumo: Stralci cartetopografiche (CTR e IGM). Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: 1) Provapratica scritta 2) Prova orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7589

Frane: studio e mitigazioneCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata all’Ingegneria e all’Ambiente (DM 270/04)Docente: Dott. Giuseppe Mandrone (Titolare del corso)Recapito: 0116705113 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/05 - geologia applicata

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OBIETTIVIDare gli elementi per la valutazione delle problematiche geologico-tecniche nel campo delle frane e dellastabilità dei pendii. In particolare, verranno fornite le basi scientifiche e tecniche per operare nel campo dellefrane, sia per quanto riguarda l’individuazione e la prevenzione, sia la pianificazione territoriale che le tecnichedi mitigazione degli impatti sulle attività umane. Sono previste escursioni di terreno per l’osservazione diretta deifenomeni e delle problematiche ed esercitazioni in aula informatica

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOScopo del corso è quello di fornire un quadro dettagliato delle problematiche relative alle frane, sia dal punto divista della comprensione del fenomeno che da quello delle sue interazioni con le attività umane

PROGRAMMA

Tipologie e processi di frana Tecniche di studio di superficie e di profondità Cause di innesco Sistemi di monitoraggio Analisi di stabilità in terra Analisi di stabilità in roccia Valutazione della pericolosità e rischio Tecniche di mitigazione

TESTILibro di testo: Landslide: investigation and Mitigation. Turner & Schuster Editors Altri testi di riferimento:Geologia applicata. Papini, Scesi & Gattinori. Casa Editrice Ambrosiana; Rock engineering Course note byEvert Hoek.;

NOTALa seconda parte del corso viene seguita anche da chi la mutua per Geologia-tecnica (vecchio ordinamentoGeologia applicata ed ambientale)

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=4b0e

Geochimica (G8027)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Marco RubboRecapito: 0116705127 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 7

OBIETTIVIIntroduzione alla geochimica, un sempre più importante settore delle Scienze della Terra. Poichè la geochimica èdiventata più quantitativa, un primo obbiettivo è fornire, in forma elementare, il linguaggio termodinamico dellageochimica moderna. Tale linguaggio sarà quindi usato per formare un interesse ed una sensibilitàall’applicazione della geochimica a problemi geologici ed ambientali.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza dei principali processi geochimici in ambienti superficiali e metamorfici, nozioni elementari ditermodinamica, geochimica isotopica (datazioni, frazionamento..).

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Page 32: corsi GEO.pdf

PROGRAMMA

Alterazione; ripasso di chimica generale e nozioni di termodinamica; geochimica isotopica; geochimica deiprocessi metamorfici.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: K.B.KRAUSKOPF E D.K.BIRD INTRODUCTION TOGEOCHEMISTRY, MCGRAW-HILL NEW YORK 1995.

NOTAPropedeuticità: il corso va preceduto da Matematica II, Fisica II e Chimica II. Metodologia didattica Lametodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 48 Esercitazioni teoriche (N.ore): 22Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta seguita da prova orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=0463

Geochimica ambientale ICodice: G8083CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Ursula Perrone (Titolare del corso)Recapito: [[email protected]]Tipologia: --- Nuovo Ordinamento ---Anno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/08 - geochimica e vulcanologia

OBIETTIVIElementi di base di chimica inorganica. Conoscenze di base di mineralogia, petrografia e geochimica.

PROGRAMMAElementi di geochimica del processo sedimentario. Chimica delle superfici: adsorbimenti Elementi di modellizzazione dei processi dinamici-ciclo dell'acqua.Cicli biogeochimici di C, P, S, N. Inquinamento inorganico dei suoli e sedimentiBombe chimiche ad orologeria.

TESTIChameides W.L. e Perdue E.M. Biogeochemical Cycles. Oxford University Press. New York 1997 YongA.M.O., Warkentin B.P. Principles of contaminant transport in soils . Elsevier 1992. Infine sono di seguitoindicati siti internet di interesse: www.ipcc.ch - www.epa.gov

NOTAMateriale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: lavagna luminosa , priettore per PC. Materiale didattico Ilmateriale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Biblioteca del DSMP. Copie di tutte le figure etabelle presentate vengono consegnate in classe.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=4e6c

Geochimica Ambientale I (cod. G8083)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Aurelio FacchinelliRecapito: [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

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OBIETTIVIConoscenza e comprensione dei principali fenomeni e processi che sono alla base degli impatti derivati dalleattività antropiche sugli equilibri chimici, fisici e biologici del nostro pianeta. Conoscenza e comprensione dellepiù importanti perturbazioni chimiche e fisiche, sia a scala locale sia a scala globale: inquinamento di aria, acquae suoli, cambiamenti climatici, erosione accelerata, bombe chimiche ad orologeria. Prospettive future: scenari epossibili interventiC

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOAcquisizione degli obbiettivi.

PROGRAMMA

Elementi di geochimica del processo sedimentario. Chimica delle superfici: adsorbimenti. Elementi dimodellizzazione dei processi dinamici-ciclo dell'acqua. Cicli biogeochimici di C, P, S, N. Inquinamentoinorganico dei suoli e sedimenti. Bombe chimiche ad orologeria.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Biblioteca del DSMP. Copie di tutte le figure etabelle presentate vengono consegnate in classe. I testi base consigliati per il corso sono: Chameides W.L. ePerdue E.M. Biogeochemical Cycles. Oxford University Press. New York 1997. Yong A.M.O., Warkentin B.P.Principles of contaminant transport in soils. Elsevier 1992. Infine sono di seguito indicati siti internet diinteresse: www.ipcc.ch - www.epa.gov

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 30 Materiale perlezioni e esercitazioni: Strumentazione (indicare anche la localizzazione): lavagna luminosa , proiettore per PC.Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta seguita da interrogazioneorale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=b575

Geochimica ambientale IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Aurelio Facchinelli (Titolare del corso)Recapito: [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

Geochimica Isotopica

Nucleosintesi e isotopi. Isotopi stabili ed instabili. Frazionamento isotopico. Cenni sui metodi analitici(spettrometria di massa). Isotopi ambientali (idrogeno, ossigeno, carbonio, azoto). Studo del ciclodell'acqua e delleprecipitazioni. Datazioni del ciclo idrologico. Il trizio. Paleoclimatologia. Laprecipitazione dei Carbonati L'Eutrofizzazione.

Il comparto atmosfera

Cenni su composizione e struttura. L'inquinamento atmosferico, inquinanti inorganici ed organicipiu' comuni. Principali conseguenze: pioggie acide, effettto serra, cambiamenti climatici. Evoluzione degliinquinanti nell'atmosfera. Cenni sulle principali tecniche di campionamento e analisi.

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Il comparto acque

Inquinanti inorganici ed organici piu' comuni delle acque superficiali e delle falde acquifere,l'inquinamento legato alle attivita' industriali, urbane, agricole, estrattive, evoluzione degliinquinanti, cenni sulle tecniche di bonifica e sugli interventi di contenimento e sui principi geochimici su cui sibasano.Cenni di legislazione in materia di inquinamento delle acque, tecniche analitiche piu' comuni.

Il comparto suolo e sottosuolo.

Pedosfera. L'inquinamento dei suoli e del sottosuolo. Interazioni con la falda e le acque. I metalli pesanti egli inquinanti organici. Evoluzione degli inquinanti nei suoli e nel substrato. Tecniche di bonifica e dicontenimento e principi geochimici su cui si basano. Cenni sulle tecniche analitiche e sulla legislazione in materia.

Lo stoccaggio di rifiuti pericolosi e radioattivi. Tecniche di controllo del rilascio. Incenerazione,vetrificazione, ceramizzazione. Stoccaggio in formazioni geologiche e controlli sulla permeabilita'.

NOTAMODALITÀ DI ESAME: prova scritta ed orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=f1e2

Geodinamica recente e morfogenesiCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Dott. Marco GiardinoRecapito: 0116705164 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 2

OBIETTIVIAnalisi e verifica sul terreno delle interazioni fra tettogenesi e morfogenesi.

PROGRAMMA

Definizioni introduttive (neotettonica, morfotettonica, geodinamica superficiale ). I marker e la datazione delladeformazione superficiale. Ambienti morfotettonici. La misura della deformazione superficiale. Cenni dipaleosismologia. Lavoro di terreno per il riconoscimento delle tracce delle deformazioni recenti sul paesaggio.

TESTIDispense delle lezioni verranno fornite dal docente. Burbank D.W., Anderson R (2002) - TeconicGeomorphology. Blackwell Science.

NOTAModalita’ di esame: orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=f412

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Page 35: corsi GEO.pdf

Geofisica ApplicataCodice: MFN0920CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata all’Ingegneria e all’Ambiente (DM 270/04)Docente: Dott. Cesare Comina (Titolare del corso)Recapito: 0116705173 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/11 - geofisica applicata

OBIETTIVIIl corso si propone di far acquisire allo studente le conoscenze fondamentali sui metodi di prospezione geofisicaper la caratterizzazione geologica. Particolare rilievo sarà rivolto a: caratterizzazione sismica dei geomateriali siain termini di caratteristiche geomeccaniche che di individuazione di interfacce tramite l’uso di metodi sismici arifrazione, riflessione, prove sismiche in foro e per onde superficiali; caratterizzazione elettrica dei geomaterialicon l’uso di metodi elettrici (ERT, polarizzazione indotta e potenziali spontanei) ed elettromagnetici (dominiodel tempo e della frequenza, GPR) con particolare rilievo al rapporto tra fluido interstiziale e matrice solida.Completeranno inoltre la formazione dello studente principi di base rispetto ai metodi di analisi del segnalegeofisico ed alla soluzione di problemi inversi.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOLo studente dovrà possedere le conoscenze di base relative a: - trattamento dei segnali geofisici; - problemiinversi in geofisica; - propagazione delle onde sismiche nei materiali geologici (moduli di deformazione ecomportamento alle interfacce); - comportamento elettrico dei materiali geologici rapporto tra caratteristiche delfluido interstiziale e della matrice solida; - metodi di interpretazione delle prove sismiche; - metodi diinterpretazione delle prove elettriche ed elettromagnetiche; - applicazioni ed utilizzo delle diverse tecniche.

PROGRAMMA

- Introduzione al corso; fondamenti di analisi del segnale geofisico.

Propagazione delle onde sismiche nei materiali geologici, moduli di deformazione, comportamento alle interfacce.

- Sismica a Rifrazione.

- Sismica a Riflessione.

- Prove sismiche in Foro e Prove per onde superficiali.

- Problemi inversi in geofisica

- Comportamento elettrico ed elettromagnetico dei materiali geologici, relazioni tra scheletro solido e matrice fluida.

- Metodi elettrici (ERT, Polarizzazione Indotta e Potenziali Spontanei).

- Metodi elettromagnetici in dominio di tempo e frequenza.

Georadar.

- Illustrazione delle applicazioni dei metodi introdotti e discussione di Case Hystories.

- Escursione in campo dedicata all'uso della strumentazione geofisica per prove sismiche ed elettriche.

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Page 36: corsi GEO.pdf

TESTIReynolds J.M. An Introduction to Applied Environmental Geophysics, Wiley & Sons, Baffins Lane, 1997. W.M.Telford, L.P. Geldart e R.E.Sheriff: Applied Geophysics, Cambridge University Press. Kearey, P., Brooks, M.:An Introduction to Geophysical Exploration, Blackwell, 2002. Appunti e slides del corso, eventuale materialeaggiuntivo.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=93f0

Geofisica applicata IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Cesare Comina (Titolare del corso)Recapito: 0116705173 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso si propone di far acquisire allo studente le conoscenze fondamentali su metodi di prospezione geofisicaper la caratterizzazione geologica. Particolare rilievo sarà rivolto a: - caratterizzazione sismica dei geomaterialisia in termini di caratteristiche geomeccaniche che di individuazione di interfacce tramite l’uso della sismica arifraione - caratterizzazione elettrica dei geomateriali con l’uso di metodi elettrici SEV e tomografia elettrica conparticolare rilievo a rapporto tra fluido interstiziale e matrice solida.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOLo studente dovrà possedere le conoscenze di base relative a: - propagazione delle onde sismiche nei materialigeologici (moduli di deformazione e comportamento alle interfacce); - comportamento elettrico dei materialigeologici rapporto tra caratteristiche del fluido interstiziale e della matrice solida; - metodi di interpretazione e diesecuzione delle prove sismiche a rifrazione; - metodi di interpretazione ed esecuzione delle prove di tomografiaelettrica;

PROGRAMMA

- Propagazione delle onde sismiche nei terreni (moduli elastici e comportamento

alle interfacce);

- Prove sismiche a rifrazione;

- Esercitazione su calcolatore: interpretazione di un dato di Sismica a Rifrazione;

- Esercitazione in campo: esecuzione ed interpretazione di un rilievo sismico a rifrazione;

- Comportamento elettrico ed elettromagnetico dei geomateriali (fluido

interstiziale e matrice solida).

- Metodi della tomografia elettrica e SEV;

- Esercitazione su calcolatore: metodi elettrici;

- Esercitazione in campo: esecuzione ed interpretazione di una tomografia elettrica;

- Presentazioni delle applicazioni dei metodi introdotti e Discussione di case

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Page 37: corsi GEO.pdf

hystories.

TESTIReynolds J.M. An Introduction to Applied Environmental Geophysics, Wiley & Sons, Baffins Lane, 1997 W.M.Telford, L.P. Geldart e R.E.Sheriff: Applied Geophysics, Cambridge University Press Kearey, P., Brooks, M.:An Introduction to Geophysical Exploration, Blackwell, 2002 Appunti e slides del corso, eventuale materialeaggiuntivo.

NOTAcorso non attivato nell’A.A. 2009/2010

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=1df1

Geofisica crostaleCodice: S8610CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Dott. Elena ZanellaRecapito: 0116705165 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/10 - geofisica della terra solida

OBIETTIVIApprofondire la conoscenza della struttura litosferica nei diversi ambienti tettonici attraverso i metodi geofisici

PROGRAMMA

1. Litosfera continentale e oceanica

2. Caratteristiche geofisiche dei diversi ambienti tettonici:

⇒ struttura litosferica in zone divergenti (Oceano Atlantico, East African Rift)

⇒ in zone convergenti (Cascadia Subduction Zone, Tonga-Kermadec)

⇒ in zone collisionali (Alpi, Himalaya)

⇒ in zone trasformi (San Andreas Fault)

⇒ nelle catene insulari da hot-spot (Hawaii)

NOTAModalità di esame: presentazione orale di un argomento a scelta.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=502e

Geofisica Crostale e PaleomagnetismoCodice: MFN0896CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Dott. Elena Zanella (Titolare del corso)Recapito: 0116705165 [[email protected]]Tipologia: Caratterizzante

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Page 38: corsi GEO.pdf

Anno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/10 - geofisica della terra solida

OBIETTIVIIl corso intende approfondire le caratteristiche della parte più superficiale della Terra, analizzando i dati geofisiciche hanno portato alla formulazione e all’aggiornamento del modello della tettonica a placche. Si articola in dueparti: la prima, dedicata all’analisi dei processi geofisici in ambienti di margine divergente, convergente,conservativi, in cui saranno presi in considerazione i dati geofisici e i diversi modelli; la seconda, dedicataall’applicazione di un metodo geofisico, il magnetismo delle rocce.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di analisi critica dei metodi di acquisizione ed elaborazione dei dati geofisici e del loro utilizzo nellaformulazione di modelli geodinamici. Capacità di produrre, analizzare ed interpretare dati di laboratorioconcernenti il magnetismo delle rocce

PROGRAMMA

- Contributi geofisici allo sviluppo della Teoria della Tettonica a Placche.

- Caratteristiche geofisiche della litosfera oceanica e continentale.

- Analisi dei processi geofisici in ambienti di margine divergente, convergente, conservativi.

- Magnetismo delle rocce: principi fondamentali, principali applicazioni.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: Fowler C.M.R.. The Solid Earth. An Introduction to Global Geophysics.Cambridge University Press. Lanza R., Meloni A., The Earth’s Magnetism. An Introduction for Geologists.Springer

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=2539

Geografia Fisica (cod. G8007)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Luigi Motta (Titolare del corso)Recapito: 0116705115 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVISapere interpretare dati numerici, grafici, e cartografici relativi ai principali fattori meteoclimatici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOSapere interpretare dati numerici, grafici, e cartografici relativi ai principali fattori meteoclimatici.

PROGRAMMA

Struttura verticale dell’atmosfera. La radiazione solare (bilancio energetico). Temperatura dell’aria, pressioneatmosferica, variazioni di pressione e configurazioni bariche. Umidità dell’aria, i gradienti termici verticali, lenubi e le precipitazioni. Vento e circolazione generale nell'atmosfera. Masse d’aria fronti e perturbazioni.Concetto di tipo di tempo e cenni di meteorologia. I fattori del clima: ( i fattori cosmici e i fattori geografici).Principi guida delle classificazioni climatiche: classificazioni zonali a base termica, classificazioni basate su unfattore dominante o limitante, classificazioni genetiche, classificazioni quantitative. Classificazione climaticasecondo Koppen e Bagnouls & Gaussen. Il clima d’Italia. Le fluttuazioni climatiche (cenni), Analisi e

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Page 39: corsi GEO.pdf

elaborazione statistica dei dati pluviometrici e termometrici. Rappresentazione grafica delle elaborazioni(grafici, climogrammi, ecc.).

TESTII testi base consigliati per il corso sono: P. CASATI F. PACE - SCIENZE DELLA TERRA, L’ATMOSFERA,L’ACQUA, I CLIMI, I SUOLI - CLUP.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 24 Materiale perlezioni e esercitazioni: Strumentazione (indicare anche la localizzazione): lavagne, lavagna luminosa (aule);fotocopiatrice (dipartimento); computer e stampante (dipartimento). Materiale di consumo: acetati per lucidi;pennarelli per lavagne luminose; fotocopie di lucidi; pennarelli cancellabili per lavagne bianche, gessetti.Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: esame orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=36ce

Geologia AmbientaleCodice: MFN0921CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata all’Ingegneria e all’Ambiente (DM 270/04)Docente: Dott. Luciano Masciocco (Titolare del corso)Recapito: 0116705112 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/04 - geografia fisica e geomorfologia

OBIETTIVIIl corso fornisce strumenti teorico-pratici per la valutazione e la mitigazione del rischio ambientale, facendoriferimento alla normativa ad esso relativa. In particolare per quanto riguarda il rischio geologico si tratterà lapericolosità geologica nei confronti dell’uomo e delle sue attività, mentre, per quanto attiene al rischiotecnologico, lo studio riguarderà la vulnerabilità e il valore delle matrici geologiche (acqua, suolo e sottosuolo, )esposte ai pericoli derivanti dalle attività antropiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOAcquisizione del concetto di rischio geologico e di pericolosità geologica e capacità di valutazione quantitativadella pericolosità geologica: pericolosità microsismica, pericolosità da pioggia (erosione, inondazione, frana),etc. Acquisizione del concetto di rischio tecnologico e della vulnerabilità e del valore delle matrici geologiche(suolo, sottosuolo, acqua superficiale e sotterranea) esposte al pericolo di inquinamento (gestione di rifiuti, sitiinquinati, centri di pericolo) capacità di valutazione quantitativa dello stato ambientale di un territorio.Conoscenza delle principali norme che regolano la difesa dell’uomo dai rischi geologici e delle matricigeologico-ambientali dalle attività antropiche.

PROGRAMMA

Programma, articolazione e carico didattico

Argomento Lez. Eserc. Tot.

(ore) (ore) (ore) CFU

I concetti di Geologia Ambientale e di rischio ambientale 1 1 0,125

I fenomeni endogeni che causano la pericolosità geologica 2 2 0,25

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Page 40: corsi GEO.pdf

La pericolosità sismica 2 2 4 0,375

La pericolosità vulcanica 2 2 0,25

Lo studio delle piogge intense ai fini della pericolosità 2 4 6 0,5

La pericolosità di erosione idrometeorica 2 2 4 0,375

La pericolosità di inondazione 2 4 6 0,5

La propensione del territorio a franare e la pericolosità di frana 4 4 0,5

Il pericolo di valanga 2 2 0,25

La pericolosità geologica e la pianificazione territoriale 2 2 0,25

Le matrici geologico-ambientali esposte alla pericolosità antropica 1 1 0,125

Valore e vulnerabilità delle risorse idriche e loro protezione 2 4 6 0,5

Gestione dei rifiuti e protezione delle matrici geologico-ambientali 4 2 6 0,625

Lo studio geologico-ambientale per la bonifica dei siti inquinati 2 4 6 0,5

Lo studio geologico-ambientale per VIA, VAS, AIA 2 2 4 0,375

Escursione relativa al rischio geologico 6 6 0,25

Escursione relativa al rischio tecnologico 6 6 0,25

Totale 32 36 68 6

TESTIPresentazioni del docente. Libri consigliati: Frank Press, Raymond Siever, John Grotzinger, Thomas H. Jordan:"Capire la Terra", Zanichelli Editore. Gilbert Castany: "Idrogeologia. Principi e metodi" Flaccovio Editore.

NOTALa metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (n. ore): 32 Esercitazioni in aula (n. ore): 24Esercitazioni in campo (n. ore):12

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=1d22

Geologia Ambientale I (cod. G8053)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Luciano MascioccoRecapito: 0116705112 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIAcquisire nozioni teorico-pratiche sulla gestione rischio geologico e in particolare sulla valutazione dellapericolosità geologica sulla normativa relativa e sui provvedimenti per la sua mitigazione.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di reperimento dei dati relativi ai parametri della pericolosità geologica. Capacità di elaborare tali datiin carte di pericolosità geologica.

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Page 41: corsi GEO.pdf

PROGRAMMA

N.B.: corso non più attivo!

La Geologia ambientale; il concetto di rischio geologico. I fenomeni endogeni; pericolosità sismica e vulcanica.Le piogge; pericolo di erosione, di inondazione, di frana. Visita centro di Protezione Civile.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso copisteria. I testi base consigliati per il corso sono:dispense del docente. E’ fortemente consigliato l’utilizzo del seguente materiale per approfondimenti eintegrazioni: GIUSEPPE GISOTTI, MARCELLO BENEDINI:"IL DISSESTO IDROGEOLOGICO".CAROCCI, 2000; GIUSEPPE BENINI:"SISTEMAZIONI IDRAULICO-FORESTALI". UTET, 1990. Infinesono di seguito indicati siti internet di interesse: www.ingrm.it; www.adbpo.it.

NOTAA partire dall’A.A. 2009/10 il corso non sarà più attivato. Metodologia didattica La metodologia didatticaimpiegata consiste in: Lezioni frontali: N. 15 ore. Esercitazioni in campo:N. 5 ore. Esercitazioni teoriche: N. 15ore. Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione (indicare anche la localizzazione):Lavagna luminosa(aula), Mulinello per misure di portata (laboratorio di geologia applicata). Materiale di consumo:Lucidi e cartaper fotocopie, cancelleria. Modalità di verifica/esame: L’esame si svolge attraverso una prova scritta ed unaorale. E’ previsto un solo esame scritto per sessione; a richiesta di un numero congruo di studenti può esserefissata una seconda data per l’orale. Iscrizione agli esami: si accetta esclusivamente l’iscrizione attraverso il sitointernet; le iscrizioni si chiudono 2 giorni prima della prova scritta.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=d700

Geologia ambientale IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Luciano MascioccoRecapito: 0116705112 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIFornire gli strumenti per la valutazione della vulnerabilità delle risorse geologiche all’inquinamento antropico.Fornire i principali riferimenti normativi sulle problematiche geologico- ambientali.

PROGRAMMA

N.B.: corso non più attivo!

Le discariche controllate. Cosa sono i rifiuti. Sistemi di trattamento dei rifiuti. Discariche controllate.Incenerimento. Compostaggio. Riciclaggio. Perché le discariche controllate. Normativa vigente Classificazionedei rifiuti Rifiuti urbani Rifiuti speciali Rifiuti pericolosi Rifiuti non pericolosi Rifiuti inerti Classificazione dellediscariche. Impianti di discarica per rifiuti inerti per rifiuti non pericolosi e per rifiuti pericolosi. ImpiantiUbicazione Protezione delle matrici ambientali Controllo delle acque e gestione del percolato Protezione delterreno e delle acque Criteri generali Barriera geologica Copertura superficiale finale Controllo dei gas Stabilità.Caratteristiche degli impianti di deposito sotterraneo dei rifiuti.

Disciplina delle bonifiche. Quadro della normativa vigente in materia. Valori limite Sito inquinato. Sitopotenzialmente inquinato. Limiti stabiliti dal regolamento. Valori di concentrazione limite accettabili nel suolo enel sottosuolo in relazione alla specifica destinazione d’uso del sito Criteri per la valutazione della qualità delleacque superficiali Valori di concentrazione limite accettabili nelle acque sotterranee. Procedure di intervento econtrollo bonifiche di iniziativa pubblica

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Page 42: corsi GEO.pdf

Il quadro legislativo sulle risorse idriche. Il decreto legislativo 152/99. Le finalità. Gli strumenti Il Piano di tuteladelle acque. La tutela qualitativa delle acque. La disciplina dell’uso delle acque. La qualità delle acque destinateal consumo umano. Il servizio idrico integrato. La prevenzione e il controllo ambientale.

TESTICASATI P., PACE F., "Scienze della Terra, Città Studio Ed., Milano. FLOWN P.T., "Environmental Geology,Ed. Harper & Row, New York. Per la parte sulla normativa, sarà fornita adeguata documentazione sugliargomenti trattati.

NOTAA partire dall’A.A. 2009/10 il corso non sarà più attivato. Modalità di verifica/esame: L’esame si svolgeattraverso una prova scritta ed una orale. E’ previsto un solo esame scritto per sessione; a richiesta di un numerocongruo di studenti può essere fissata una seconda data per l’orale. Iscrizione agli esami: si accettaesclusivamente l’iscrizione attraverso il sito internet; le iscrizioni si chiudono 2 giorni prima della prova scritta.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=e60e

Geologia Applicata ed elementi di geotecnicaCdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Dott. Giuseppe Mandrone (Titolare del corso), Dott. Sabrina Maria Rita Bonetto (Titolare del corso)Recapito: 0116705113 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 10SSD: GEO/05 - geologia applicata

OBIETTIVIDare gli elementi per la valutazione delle problematiche geologico-tecniche nel campo dell’ingegneria civile. Inparticolare, verranno fornite le basi per la comprensione dei problemi legati alla geotecnica, alla classificazionedegli ammassi rocciosi, all’analisi della pericolosità e del rischio connessi ai fenomeni gravitativi, allarealizzazione delle più comuni opere di ingegneria civile, alle georisorse. Possono essere previste escursioni diterreno per l’osservazione diretta dei fenomeni e delle problematiche ed esercitazioni in aula informatica.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOScopo del corso è quello di fornire un primo quadro dell’attività professionale del geologo, in particolare neicampi dell’ingegneria civile, della pianificazione territoriale e della protezione civile.

PROGRAMMA

Descrizione e classificazione dei terreni: proprietà e caratteristiche dei singoli granuli e degli aggregati,granulometrie, limiti, classificazioni USCS e AASHO [B]

Principio degli sforzi efficaci e le tensioni geostatiche [G]

Analisi dello stato pensionale [G]

Processi di consolidazione [G]

Descrizione e classificazione degli ammassi rocciosi: concetti del mezzo discontinuo e del continuo equivalente,meccanismi di rottura, criteri di resistenza, prova di resistenza al taglio su giunto, rilievi geomeccanici [M]

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Page 43: corsi GEO.pdf

Fondazioni: principi e tipologie [B]

Stabilità dei pendii naturali ed artificiali: concetti di base, analisi di stabilità in terra ed in roccia, cenni sulletecniche di mitigazione e di intervento [M]

Opere in sotterraneo: problematiche geologiche connesse alla realizzazione di opere in sotterraneo,classificazioni degli ammassi rocciosi [M]

Dighe e rilevati: problematiche geologiche ed esempi di tecniche realizzative [M]

Sfruttamento delle risorse naturali: distinzione ed uso dei materiali di cave, usi diretti ed indiretti della geotermiacome risorsa energetica [B]

TESTILibro di testo: Geoingegneria. Gonzales de Vallejo. Pearson editrice Altri testi di riferimento: Il manuale delgeologo. Casadio e Elmi. Pitagora editrice; Geologia applicata. Papini, Scesi & Gattinori. Casa EditriceAmbrosiana; P. Colombo: Elementi di geotecnica. Zanichelli editore; Rock engineering Course note by EvertHoek.;

NOTAIl modulo di elementi di geotecnica verrà tenuto per supplenza da docente esterno.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=1b01

geologia applicata ICdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Giuseppe Mandrone (Titolare del corso)Recapito: 0116705113 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/05 - geologia applicata

NOTACORSO NON PIU’ ATTIVATO

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=384e

Geologia Applicata II (cod. G8029)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Giuseppe Mandrone (Titolare del corso)Recapito: 0116705113 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/05 - geologia applicata

NOTACORSO NON PIU’ ATTIVATO

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=b44e

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Page 44: corsi GEO.pdf

Geologia con laboratorio Codice: MFN0619CdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Dott. Anna d’Atri (Titolare del corso), Prof. Pierangelo Clari (Titolare del corso), Dott. SimonaFerrando (Titolare del corso)Recapito: 011 6705190 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 10SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIIl modulo si propone di introdurre lo studente allo studio delle Scienze della Terra e fornendo agli iscritti alCorso di Studi una comune base culturale sui concetti unificanti delle Scienze Geologiche. Il modulo si proponeinoltre di avviare gli studenti alla conoscenza della cartografia geologica e delle tecniche di analisi sul terrenodegli elementi geologici; vengono fornite le informazioni di base necessarie per l’osservazione e larappresentazione cartografica dei corpi rocciosi.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze base sui concetti fondamentali delle Scienze della terra. Capacità di cartografare affioramenti, diutilizzare la bussola per misurare giaciture di elementi planari e lineari, di realizzare semplici sezioni geologiche.Conoscenze di base sulle principali famiglie di minerali costituenti le rocce. Conoscenze di base sui principalitipi di rocce

PROGRAMMA

Età della Terra, nascita del concetto di tempo geologico, Principi di datazione relativa ed assoluta, Principi distratigrafia e nascita della scala cronostratigrafica. Caratteristiche del Pianeta Terra, Struttura della Terra:Dinamica crostale e Tettonica delle placche Hot spot. Cenni su tipi e geometrie dei corpi magmatici effusivi edintrusivi. Cenni sulle caratteristiche e sulle geometrie dei corpi rocciosi metamorfici. Principi di stratigrafia egeometrie dei corpi rocciosi sedimentari. Deformazione fragile e duttile delle rocce: Tipi e nomenclatura dellefaglie, tipi e nomenclatura delle pieghe.

Elementi di rilevamento geologico

- Cenni sul rilevamento geologico e sulla cartografia geologica.

- Giacitura di elementi planari e lineari.

Rapporti tra la giacitura di superfici di stratificazione e il versante.

Uso della bussola; misurazione di elementi planari e lineari e loro rappresentazione cartografica. Come tracciareun limite in carta.

Metodi per ricavare la giacitura di una superficie di stratificazione su una carta geologica semplificata.Realizzazione di semplici sezioni geologiche su carte geologiche semplificate. Esempi con discordanze angolari,faglie e pieghe.

Esercitazioni in campo dedicate all'uso delle tavolette, alla rappresentazione cartografica di affioramenti edi superfici geologiche in rapporto alla topografia e all'uso della bussola.

INTRODUZIONE AI MINERALI COSTITUENTI LE ROCCE

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Page 45: corsi GEO.pdf

Caratteri macroscopici dei minerali: morfologia e proprietà fisiche. Cenni sulla classificazione dei minerali. Iprincipali minerali costituenti le rocce.

CLASSIFICAZIONE MACR. ROCCE MAGMATICHE

Criteri per il riconoscimento ad occhio nudo e con l'ausilio della lente dei principali minerali delle roccemagmatiche. Principali strutture delle rocce plutoniche e vulcaniche. Classificazione delle principali roccemagmatiche in base alla percentuale dei costituenti mineralogici. Limiti dei criteri mineralogici per laclassificazione delle rocce vulcaniche. Cenni sui criteri chimici per la classificazione delle rocce magmatiche.

CLASSIFICAZIONE MACR. ROCCE SEDIMENTARIE

Tessitura delle rocce sedimentarie: granuli, matrice, cemento.

Classificazione delle rocce terrigene su base granulometrica: ruditi, areniti, siltiti, argilliti. Brecce econglomerati. Classificazione delle areniti secondo Folk e Dott. Classificazione delle rocce allochimichecarbonatiche secondo Dunham e Folk. Classificazione delle rocce allochimiche silicee: diatomiti, porcellaniti,selci, radiolariti, diaspri. Classificazione delle rocce ortochimiche: travertini, alabastriti, carniole, calcari a gessinegativi, gessi, anidriti, salgemma.

CLASSIFICAZIONE MACR. ROCCE METAMORFICHE

Definizione di metamorfismo; metamorfismo regionale, di contatto e legato alle zone di taglio. Gradi eparagenesi metamorfiche. I sistemi chimici nelle rocce metamorfiche: sistema pelitico, quarzoso-feldspatico,carbonatico, basico, ultrabasico. Criteri per la classificazione delle rocce metamorfiche. Principali roccemetamorfiche. Cenni sulle strutture nelle rocce metamorfiche.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile su http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/home.pl -Materiale didattico. I testi base consigliati per il corso sono: dispense dei docenti.

NOTAMetodologia didattica: Lezioni frontali (N.ore): 40 Esercitazioni di laboratorio (N.ore): 64 Esercitazioni incampo (N.ore): 25 Modalità di esame. L’esame consiste in 3 parti: Descrizione scritta delle caratteristichemacroscopiche di vari campioni di rocce e loro classificazione. Prova pratica consistente nella realizzazione diuna sezione geologica semplice. Esame orale integrato sui risultati della prova scritta e sui contenuti del corso.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=a88e

Geologia del cristallinoCodice: S8603CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Recapito: []

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Page 46: corsi GEO.pdf

Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire gli elementi per la caratterizzazione delle unità di crosta continentale ed oceanica eper la ricostruzione della unità tettonostratigrafiche e tettonometamorfiche in aree polideformate epolimetamorfiche. Una parte del corso verrà dedicata alla geologia dei terreni precambrici e alle tecniche dianalisi dei basamenti cristallini.

PROGRAMMA

Concetto di unità tettonostratigrafica e tettonometamorfica applicata ai basamenti cristallini. Esempi dai fogliSusa e Bardonecchia della C.G.I. alla scala 1:50.000. Esempi di associazioni in unità di crosta continentale edoceanica. Distribuzione e caratteristiche delle aree cratoniche e cenni sulla geologia del Precambrico. Tecnichedi analisi dei basamenti cristallini e di aree a metamorfismo polifasico. Cronologia radiometrica: concetto ditemperatura di chiusura e significato geologico delle età ricavate con metodi radiocronometrici; datazione deiprotoliti di rocce ortoderivate; datazione di terreni polimetamorfici (polifasici e policiclici). Termocronologia esue applicazioni in terreni metamorfici. Ricostruzione dei percorsi P-T-t e loro significato tettonico.

TESTINon esiste non testo che raccolga tutti gli argomenti trattati. Durante le lezioni verrà fornito tutto il materialebibliografico e iconografico necessario.

NOTAModalità di esame: l’esame consiste in una prova scritta seguita da un colloquio

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=e9ff

Geologia del cristallinoCodice: MFN0897CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Prof. Paola Cadoppi (Titolare del corso)Recapito: 0116705187 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire gli elementi per la caratterizzazione delle unità di crosta continentale ed oceanica eper la ricostruzione della unità tettonostratigrafiche e tettonometamorfiche in aree polideformate epolimetamorfiche. Una parte del corso verrà dedicata alla geologia dei terreni precambrici e alle tecniche dianalisi dei basamenti cristallini.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze sulla composizione ed evoluzione dei basamenti cristallini con particolare riferimento alla catenaalpina.

PROGRAMMA

Argomento

41

Page 47: corsi GEO.pdf

Ore

Lez.

Ore

Esercit.

Totale Ore

CFU

Esempi di associazioni in unità di crosta continentale ed oceanica.

4

4

0,5

Concetto di unità tettonostratigrafica e tettonometamorfica applicata ai basamenti cristallini. Esempi dai fogliSusa e Bardonecchia della C.G.I. alla scala 1:50.000.

4

4

0,5

Distribuzione e caratteristiche delle aree cratoniche e cenni sulla geologia del Precambrico.

4

4

0,5

Tecniche di analisi dei basamenti cristallini e di aree a metamorfismo polifasico.

4

4

0,5

Meccanismi di deformazione e analisi microstrutturale.

4

42

Page 48: corsi GEO.pdf

4

0,5

Cronologia radiometrica: concetto di temperatura di chiusura e significato geologico delle età ricavate conmetodi radiocronometrici; datazione dei protoliti di rocce ortoderivate; datazione di terreni polimetamorfici(polifasici e policiclici). Termocronologia e sue applicazioni in terreni metamorfici.

8

8

1,0

Ricostruzione dei percorsi P-T-t e loro significato tettonico

4

4

0.5

Modelli di evoluzione della catena alpina

4

4

0.5

Analisi di microstrutture in rocce deformate

8

8

0,5

Escursioni su basamenti cristallini delle Alpi

25

25

1,0

totale

43

Page 49: corsi GEO.pdf

36

33

69

6

TESTINon esiste non testo che raccolga tutti gli argomenti trattati. Durante le lezioni verrà fornito tutto il materialebibliografico e iconografico necessario. Testi consigliati: Passchier C. W. & Trouw R A.J. (2005)Microtectonics. Springer-Verlag, 2° edition, 366 pp. Goodwin A. M. (1996) - Principles of Precambrian GeologyAcademic Press, 327 pp.

NOTAL’esame, orale, consistente in domande sugli argomenti trattati.

ORARIO LEZIONI

Giorni Ore Aula

Lezioni: dal 28/09/2009 al 14/01/2010

Nota: Lezioni il lunedì (9-11)(aula Ruffini) e mercoledì (9-11) in aula 3. Escursioni il giovedì e il venerdì finoal 23 novembre. Dal 23 novembre a fine corso: lunedì e giovedì (9-11) in aula Ruffini.La prima escursione è prevista per giovedì 01 ottobre

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=d968

Geologia del QuaternarioCdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Prof. M. Gabriella Forno (Titolare del corso), Dott. Franco Gianotti (Assistente)Recapito: 0116705166 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 5SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIDefinire natura e geometria dei diversi tipi di depositi quaternari e delle discontinuità che li separano, con lafinalità di effettuare una ricostruzione tridimensionale del territorio di supporto alle diverse applicazioni dellageologia.

PROGRAMMA

Studio dei diversi tipi di depositi quaternari continentali legati ad ambienti fluviali, glaciali, eolici, colluviali,gravitativi e lacustri e delle forme che li caratterizzano.

TESTID. Q. BOWEN (1977)- Quaternary Geology. A Stratigraphic Framework for Multidisciplinary Work. Ed.Pergamon, Oxford, pp. 220.

NOTAIl corso verrà attivato a partire dall’anno accademico 2010-2011

44

Page 50: corsi GEO.pdf

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=5055

Geologia del Quaternario I (cod. G8049)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. M. Gabriella Forno, Dott. Franco Gianotti (Assistente)Recapito: 0116705166 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIDefinire natura e geometria delle formazioni superficiali e delle discontinuità che le separano, finalizzate allamessa a punto di una ricostruzione tridimensionale del territorio, di supporto alle diverse applicazioni dellageologia.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze circa le facies dei depositi quaternari.

PROGRAMMA

Introduzione alla Geologia del Quaternario e l'evoluzione degli ambienti continentali. L'evoluzionedel reticolato idrografico, le deviazioni fluviali e i depositi fluviali. L'evoluzione dei ghiacciai e i depositiglaciali. L'azione delle acque ruscellanti e i depositi colluviali. L'azione del vento e di depositieolici. L'azione della gravità e i depositi di frana. L'evoluzione dei bacini lacustri e i depositi lacustri.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: D. Q. BOWEN (1977)- Quaternary Geology. A StratigraphicFramework for Multidisciplinary Work. Ed. Pergamon, Oxford, pp. 220. E’ fortemente consigliato l’utilizzo delseguente materiale per approfondimenti e integrazioni: SKINNER & PORTER (1997)- Physical Geology. Infinesono di seguito indicati siti internet di interesse: aiqua.irtr.rm.cnr.it

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 8 Esercitazioni dilaboratorio (N.ore): Esercitazioni in campo (N.ore): 25 Esercitazioni teoriche (N.ore): 16 Materiale per lezioni eesercitazioni: Strumentazione: computer e proiettore per presentazioni con power point (aula Ruffini). Modalitàdi verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova orale e discussione delle relazioni riguardantile escursioni didattiche.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=ae6a

Geologia del Quaternario IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. M. Gabriella Forno, Dott. Franco Gianotti (Assistente)Recapito: 0116705166 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

45

Page 51: corsi GEO.pdf

OBIETTIVIAcquisire le metodologie per attribuire un riferimento cronologico alle formazioni quaternarie e gli elementi perricostruire l’evoluzione geodinamica recente delle diverse aree.

PROGRAMMA

Il corso, che prevede un approfondimento delle conoscenze per effettuare la ricostruzione dell'evoluzionegeologica quaternarie delle diverse aree, consta dei seguenti argomenti. Metodi di datazione utilizzabili per leformazioni quaternarie continentali e marine. L'azione della pedogenesi sulle successioni affioranti.Peculiarità della deformazione tettonica quaternaria. Cause delle variazioni climatiche verificatesi durante ilQuaternario; evidenze dell'ultima espansione glaciale. Durata e suddivisioni del Quaternario continentalee marino. Esempi di ricostruzione dell'evoluzione geologica quaternaria, con riferimentoall'evoluzione geodinamica e alle modificazioni climatiche.

TESTID. Q. BOWEN (1977)- Quaternary Geology. A Stratigraphic Framework for Multidisciplinary Work. Ed.Pergamon, Oxford, pp. 220.

NOTAMODALITA’ DI ESAME: prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=5e51

Geologia del SedimentarioCodice: MFN0627CdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Prof. Guido Ghibaudo (Titolare del corso), Prof. Luca Martire (Titolare del corso)Recapito: 0116705190 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 8SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIConoscenza dei concetti fondamentali relativi a: 1) classificazione delle rocce sedimentarie terrigene,allochimiche e ortochimiche; 2) processi di trasporto e deposizione dei sedimenti e riconoscimento einterpretazione genetica dei relativi prodotti sedimentari; 3) descrizione e interpretazione dei principali tipi distrutture sedimentarie; 4) processi e ambienti diagenetici; 5) tecniche di misurazione e campionamento di unasezione stratigrafica.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di: classificazione e interpretazione della genesi delle rocce sedimentarie; riconoscimento edinterpretazione delle principali strutture sedimentarie e diagenetiche; misurazione e campionamento di unasezione stratigrafica.

PROGRAMMA

46

Page 52: corsi GEO.pdf

Classificazione e proprietà fondamentali delle rocce allochimiche e ortochimiche. Proprieta fondamentali dellerocce terrigene. Trasporto e deposizione dei sedimenti: correnti trattive e trasporto gravitativo. LaStratificazione. Strutture sedimentarie. Strutture fisiche primarie esterne. Strutture deposizionali. Struttureerosionali. Strutture da deformazione penecontemporanea dei sedimenti. Diagenesi delle rocce sedimentarie. Tipidi fluidi diagenetici e loro circolazione. Trasformazioni della sostanza organica. Porosità dei sedimenti.Compattazione meccanica e chimica. Cementazione delle areniti e dei carbonati. Metodi e scopi di uno studiostratigrafico: Tecniche di misurazione, campionamento e rappresentazione di una sezione stratigrafica. Analisidelle paleocorrenti.

Esercitazioni in campo sulle successioni sedimentarie Oligo-Mioceniche del Monferrato e delle Langhefinalizzate all'osservazione dei principali tipi di rocce sedimentarie (silicoclastiche, carbonatiche,ortochimiche) e all'illustrazione delle tecniche di misurazione di una sezione stratigrafica.

TESTIBOSELLINI A., MUTTI E. & RICCI LUCCHI F. (1989), "Rocce e successioni sedimentarie", UTET, Torino.NICHOLS G. (1999), "Sedimentology and stratigraphy" Blackwell, Oxford.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=f343

Geologia del Sedimentario I (cod. G8019)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Pierangelo Clari, Prof. Guido GhibaudoRecapito: 0116705189 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 5

OBIETTIVIConoscenza dei concetti fondamentali relativi a: 1) classificazione delle rocce sedimentarie terrigene,allochimiche e ortochimiche; 2) processi di trasporto e deposizione dei sedimenti silicoclastici e riconoscimentoe interpretazione genetica dei relativi prodotti sedimentari.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze su classificazione e genesi delle rocce sedimentarie.

PROGRAMMA

Classificazione e proprietà fondamentali delle rocce allochimiche e ortochimiche. Proprieta fondamentali dellerocce terrigene. Trasporto e deposizione dei sedimenti: correnti trattive e trasporto gravitativo. Esercitazioni incampo sulle successioni sedimentarie Oligo-Mioceniche del Monferrato e delle Langhe.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Dipartimento di Scienze della Terra I testi baseconsigliati per il corso sono: dispense e appunti forniti dai docenti. E’ fortemente consigliato l’utilizzo delseguente materiale per approfondimenti e integrazioni: BOSELLINI A., MUTTI E. & RICCI LUCCHI F.(1989), "Rocce e successioni sedimentarie", UTET, Torino.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 36 Esercitazioniin campo (N.ore): 12 Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: esame orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=1807

47

Page 53: corsi GEO.pdf

Geologia del Sedimentario II Codice: G8033CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Guido Ghibaudo, Prof. Luca MartireRecapito: 0116705190 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIConoscenza dei concetti fondamentali relativi a: 1) descrizione e interpretazione dei principali tipi di strutturesedimentarie; 2) processi e ambienti diagenetici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di riconoscere ed interpretare le principali strutture sedimentarie e diagenetiche.

PROGRAMMA

La Stratificazione. Strutture sedimentarie. Strutture fisiche primarie esterne. Strutture deposizionali. Struttureerosionali. Strutture da deformazione penecontemporanea dei sedimenti. Diagenesi delle rocce sedimentarie. Tipidi fluidi diagenetici e loro circolazione. Trasformazioni della sostanza organica. Porosità dei sedimenti.Compattazione meccanica e chimica. Cementazione delle areniti e dei carbonati. Esercitazione in campo sullasuccessione sedimentaria Oligo-Miocenica delle Langhe.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Dipartimento di Scienze della Terra I testi baseconsigliati per il corso sono: dispense e appunti forniti dai docenti. E’ fortemente consigliato l’utilizzo delseguente materiale per approfondimenti e integrazioni: BOSELLINI A., MUTTI E. & RICCI LUCCHI F.(1989), "Rocce e successioni sedimentarie", UTET, Torino.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 22 Esercitazioniin campo (N.ore): 8

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=38aa

Geologia regionale (DM 270)Codice: MFN0898CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Prof. Alessandro Borghi (Titolare del corso), Dott. Anna d’Atri (Titolare del corso)Recapito: 011.670.51.79 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

OBIETTIVIIl modulo si propone di fornire allo studente le conoscenze fondamentali riguardanti la geologia regionale dellacatena alpina, con particolare riguardo al settore delle Alpi occidentali

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base di geologia alpina, capacità di riconoscere macroscopicamente e microscopicamente leprincipali litologie caratterizzanti le diverse unità geologiche alpine, capacità di leggere ed interpretare carte

48

Page 54: corsi GEO.pdf

geologiche di aree alpine

PROGRAMMA

Argomento

Ore

Lez.

Ore

Esercit.

Totale Ore

CFU

Introduzione alla geologia della catena orogenetica delle Alpi. Definizione e limiti geologici. Breveinquadramento storico sull'evoluzione delle conoscenze geologiche nella catena. I quattro dominiprincipali e i loro limiti tettonici

2

2

0,25

Il Dominio Sudalpino: il basamento cristallino pre-alpino. La Zona Ivrea Verbano e la Serie dei Laghi: unesempio di sezione crostale intermedia e profonda. Evoluzione metamorfica pre-alpina e strutturazione attuale. IGraniti dei Laghi ed il magmatismo intrusivo ed effusivo permiano.

2

4

6

0.5

La Zona del Canavese: caratteristiche litologiche e metamorfiche. Il Dominio Austroalpino. Il basamentocristallino e le coperture carbonatiche mesozoiche. Le unità metamorfiche delle alpi occidentali: la Zona SesiaLanzo e la Falda della Dent Blanche, evoluzione metamorfica-strutturale alpina

2

2

4

0.25

Il Dominio Pennidico: le unità di crosta oceanica e continentale. La Zona Piemontese: significatopaleogeografico ed evoluzione metamorfico – strutturale. Le unità pennidiche superiori (Massicci CristalliniInterni) intermedie (la multifalda del Gran San Bernardo) e inferiori (le unità profonde dell'Ossola Ticino.Evoluzione metamorfica – strutturale.

49

Page 55: corsi GEO.pdf

4

6

10

1.25

Il Dominio Elvetico: i Massicci Cristallini Esterni e le Falde Elvetiche. Evoluzione Evoluzione metamorficapre-alpina ed alpina

2

2

4

0.25

Distribuzione del metamorfismo eo-alpino e meso-alpino nelle Alpi e suo significato geodinamico. L'etàradiometrica del metamorfismo alpino in relazione alle evidenze geologico-stratigrafiche: l'evento di altapressione e quello di bassa pressione.Il magmatismo periadriatico.L'evoluzione geodinamica delle Alpi occidentali. Dall'apertura della Tetide alla trasgressionepost-tortoniana. La fase di distensione crostale e di apertura oceanica. La fase di subduzione litosferica. La fasedi collisione continentale. La fase di estensione post-collisionale.

4

0

4

0.5

Il Sudalpino. Evoluzione del margine passivo apulo nel corso del Mesozoico. Successioni mesozoiche delCanavese, del Bacino lombardo, della piattaforma di Trento e del bacino di Belluno.

2

2

0,25

Il Dominio delfinese. Evoluzione mesozoica del margine passivo europeo. Modelli di rifting. Successionipermo-mesozoiche del dominio delfinese. Successioni provenzali e delfinesi s.s.

2

2

0,25

50

Page 56: corsi GEO.pdf

Le successioni sedimentarie del Brianzonese e del Subrianzonese nell'ambito dell'evoluzionemesozoica del margine passivo europeo.

2

2

0.25

Evoluzione dell’avanfossa alpina. Fase di sottoalimentazione e di sovralimentazione. Transetti in Svizzera,Savoia e Provenza. Esempio di successione di avanfossa: l’avanfossa alpina nelle Alpi Marittime. L'Unitàdel Flysch ad Helminthoides.

2

2

0.25

Il Bacino Terziario Piemontese. Principali lineamenti strutturali. Evoluzione geodinamica. Suddivisione indomini a diversa evoluzione stratigrafica: Collina di Torino, Monferrato, bacino delle Langhe, Alto Monferrato,Dominio Borbera-Grue.

2

2

0.25

Lettura ed interpretazione di carte geologiche di aree alpine caratterizzate da successioni sedimentarie.

2

2

0,25

Osservazione di campioni di rocce sedimentarie relative alle diverse unità alpine.

2

2

0,25

Escursioni in aree alpine (4 giorni)

51

Page 57: corsi GEO.pdf

32

32

1,25

totale

16 + 14

14 + 32

30 + 32 (62)

6

TESTIIL materiale didattico verrà fornito di volta in volta agli studenti e reso disponibile sul sito del CCS

NOTALa metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 16 + 12 Esercitazioni di laboratorio(N.ore): 16 Esercitazioni in campo (N.ore): 30 Modalità di verifica/esame L’esame comrende, di norma, unaprova scritta seguita dall’esame orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=4583

geologia strutturaleCodice: MFN0628CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Paola Cadoppi (Titolare del corso), Dott. Andrea Festa (Titolare del corso)Recapito: 0116705187 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 7SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire gli elementi concettuali per la ricostruzione della storia deformativa (analisicinematica) e per la definizione della dinamica crostale (analisi dinamica), e le conoscenze di base sullageometria delle principali strutture deformative, sia fragili che duttili, e sui criteri per la loro classificazione edescrizione (analisi geometrica).

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base sulla reologia dei materiali, capacità di riconoscere le principali strutture duttili e fragili allamesoscala, capacità di elaborare dati strutturali e di ricostruire le strutture alla macroscala.

PROGRAMMA

Argomento

Ore

52

Page 58: corsi GEO.pdf

Lez.

Ore

Esercit.

Totale Ore

CFU

Introduzione e concetti base sull'analisi strutturale

2

2

0.25

Analisi cinematica

4

4

0.5

Analisi dinamica e reologia

4

4

0,5

Analisi geometrica sulle strutture deformative duttili e fragili

8

8

1,0

Zone di taglio e caratteristiche delle faglie normali, inverse, trascorrenti e dei sovrascorrimenti

8

8

53

Page 59: corsi GEO.pdf

1,0

Indicatori cinematici di movimento

2

2

0.25

Meccanismi di sviluppo delle pieghe

2

2

0.25

Piegamenti sovrapposti

2

2

0.25

Foliazioni, lineazioni e loro meccanismi di sviluppo; miloniti

8

8

1,0

Eleborazione dei dati strutturali e proiezioni stereografiche

24

24

1,5

Riconoscimento e descrizione di strutture duttili e fragili

8

54

Page 60: corsi GEO.pdf

8

0,5

totale

40

32

72

7

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso i docenti. I testi base consigliati per il corso sono:Materiale bibliografico e iconografico fornito durante le lezioni. Davis G.H. & Reynolds S. J. (1996) Structuralgeology of rocks and regions. John Wiley & Sons, Inc. 776 pp. Roberts J. L. (1991) Guida alle strutturegeologiche. Franco Muzzio Editore. 262 pp. Cello G. (2004) - Fondamenti di geologia strutturale. Edimond, 144pp.

NOTAL’esame si svolge, di norma, come segue: uno scritto costituito da 5/6 domande sugli argomenti principali svoltidurante il corso, un esercizio sulle proiezioni stereografiche e un orale in cui viene inoltre discusso con ilcandidato il testo dello scritto e il riconoscimento di strutture alla mesoscala.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=3faf

Geologia Strutturale I e II (cod. G8097)Codice: G8097CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Paola Cadoppi , Dott. Andrea FestaRecapito: 0116705187 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 5SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIIl modulo si propone di fornire gli elementi concettuali per la ricostruzione della storia deformativa (analisicinematica) e per la definizione della dinamica crostale (analisi dinamica), e le conoscenze di base sullageometria delle principali strutture deformative, sia fragili che duttili, e sui criteri per la loro classificazione edescrizione (analisi geometrica.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base sull’analisi cinematica e dinamica. Capacità di riconoscere e descrivere le principali strutturedi tipo duttile e fragile (analisi geometrica).

PROGRAMMA

Introduzione e concetti base sull'analisi strutturale. Stress e strain (analisi cinematica). Analisi geometricasulle strutture deformative duttili. Analisi geometrica sulle strutture deformative fragili. Riconoscimento edescrizione di strutture duttili e fragili. Analisi dinamica e reologia. Zone di taglio e caratteristiche delle faglienormali, inverse trascorrenti e dei sovrascorrimenti. Indicatori cinematici di movimento. Meccanismi di sviluppodelle pieghe Piegamenti sovrapposti. Foliazioni e loro meccanismi di sviluppo; miloniti. Eleborazione dei datistrutturali e proiezioni stereografiche.

55

Page 61: corsi GEO.pdf

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: il docente. I testi base consigliati per il corsosono: Materiale bibliografico e iconografico fornito durante le lezioni. Davis G.H. & Reynolds S. J. (1996)Structural geology of rocks and regions. John Wiley & Sons, Inc. 776 pp. Roberts J. L. (1991) Guida allestrutture geologiche. Franco Muzzio Editore. 262 pp.

NOTAA partire dall’anno accademico 2009/2010 il corso non è più attivo ed è sostituito dal corso di geologiastrutturale per il Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM270/04) Metodologia didattica Lametodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 28 Esercitazioni di laboratorio (N.ore): 24Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: Videoproiettore e visualizzatore (aula Ruffini) Collezionedidattica di rocce. Modalità di verifica/esame. L’esame si svolge, di norma, come segue: uno scritto costituito da5/6 domande sugli argomenti principali svolti durante il corso, un esercizio sulle proiezioni stereografiche e unorale in cui viene inoltre discusso con il candidato il testo dello scritto.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bffb

Geologia Strutturale III (cod. G8038)Codice: G8038CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Paola Cadoppi , Dott. Andrea FestaRecapito: 0116705187 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIIl corso si propone di completare gli elementi base per l’analisi cinematica e dinamica delle principali strutturedeformative, sia fragili che duttili, elementi in parte forniti nel corso di geologia strutturale I. Viene inoltre datoampio spazio alla elaborazione ed interpretazione dei dati strutturali mediante proiezioni stereografiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza dei principali meccanismi deformativi; conoscenza sulla Reologia dei materiali; capacità dielaborare ed interpretare i dati strutturali.

PROGRAMMA

Analisi dinamica e reologia; zone di taglio e caratteristiche delle faglie normali, inverse, trascorrenti e deisovrascorrimenti; indicatori cinematici di movimento; meccanismi di sviluppo delle pieghe; piegamentisovrapposti; foliazioni e loro meccanismi di sviluppo; miloniti; eleborazione dei dati strutturali e proiezioni stereografiche.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: i docenti I testi base consigliati per il corso sono:Materiale bibliografico e iconografico fornito durante il corso. Davis G.H. & Reynolds S. J. (1996) Structuralgeology of rocks and regions. John Wiley & Sons, Inc. 776 pp. Ramsay J. G & Huber M. I. (1987). Thetechniques of modern structural geology vol. I e II. Academic Press.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 16 Esercitazionidi laboratorio (N.ore): 16 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: Videoproiettore e visualizzatore.Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: uno scritto costituito da 4/5 domande sugliargomenti principali svolti durante il corso, un esercizio sulle proiezioni stereografiche e un orale in cui vieneinoltre discusso con il candidato il testo dello scritto.

56

Page 62: corsi GEO.pdf

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bf94

Geologia tecnicaCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Recapito: []Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

Strade. Studi geologico-applicativi per le strade. Problemi delle strade in aree montuose e di pianura. Fonti discavo ed altezza critica. Costruzione di rilevati e di muri. Drenaggi e consolidamento dei terreni (canalettesuperficiali, pali di sabbia e tubi drenanti, well point, vibroflottazione, etc.). Gallerie. Tipologia di gallerie.Indagini geologico-tecniche per le gallerie. Qualità della roccia in rapporto ai metodi di avanzamento(Rabcewicz-Pacher, Bienawski, Barton). Sistemi di avanzamento. Cenni di calcolo dei rivestimenti. Problemidelle gallerie in aree urbane. Moderni metodi di consolidamento e di avanzamento. Consolidamento del terreno(compattazione, iniezioni, drenaggi, congelamento, stabilizzazione). Le discariche: approccio geologico per lascelta delle aree idonee all'insediamento. Modalità costruttive. Indagini. Pozzi di spurgo. Interventi dibonifica. Le dighe: problematiche geologico-tecniche legate alla costruzione delle opere di sbarramento.

TESTIMODALITA’ DI ESAME: prova orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=f749

Geomorfologia (cod. G8015)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Luigi Motta (Titolare del corso)Recapito: 0116705115 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4

OBIETTIVIDefinizione dei principi e dei metodi della Geomorfologia. Introduzione allo studio dei processi morfogeneticielementari ed analisi di sistemi geomorfologici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTORiconoscimento e interpretazione forme del paesaggio geomorfologico.

PROGRAMMA

Preparazione Escursione: Le forme del paesaggio geomorfologico: dalla realtà all'interpretazione.Introduzione ai Processi e alle Forme fluviali. Escursione didattica: Sangano: la lettura delle forme del paesaggiofluviale. Problemi di rappresentazione. Geomorfologia: concetti generali. Sfere terrestri. Interazione frafenomeni endogeni ed esogeni. Il sistema agenti-forme-processi-fattori esogeni. Scale dimensionali delle forme.Preparazione Escursione: Forme attive, inattive, quiescenti, relitte. Le forme del paesaggio glacialepleistocenico. Escursione didattica: Villarbasse: la lettura delle forme del paesaggio glaciale pleistocenico.Problemi di rappresentazione. Il sistema geomorfologico glaciale. Tipi di ghiacciai e relative forme dimodellamento. Il sistema geomorfologico di versante. Le frane ed i fattori di controllo esogeno. I fenomeni

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Page 63: corsi GEO.pdf

gravitativi ed i condizionamenti geologicostrutturali. Insieme morfogenetico fluviale: aste fluviali, reticoloidrografico, bacino; dinamica della corrente fluviale; profilo di equilibrio. Trasporto, erosione e sedimentazionefluviale. Alveo fluviale. Tipi di alveo (Trevisan); punto neutro. Cattura fluviale. Dinamica del corsod'acqua. Principali forme fluviali. Degradazione meteorica: aspetti generali. Processi di degradazionefisica e chimica. Processo pedogenetico: aspetti generali. Cenni sui suoli. Carsismo epigeo e ipogeo. Acquemarine: caratteri, correnti e moto ondoso. Cenni di morfologia costiera.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso le copisterie della zona della Facoltà di ScienzeMatematiche, Fisiche e Naturali. I testi base consigliati per il corso sono tratti dagli appunti del corso. Lacartografia di base per le escursioni viene distribuita dai docenti. Modalità di verifica/esame Esame scritto permezzo di test a risposta aperta. Verifica orale con discussione dei risultati dello scritto e presentazione Relazionescritta sul lavoro di rilevamento e cartografa geomorfologica.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 24 Esercitazioniin campo (N.ore): 16 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: N. 50 bussole per cartografiageologica. Materiale di consumo: cartografia di base, cartucce stampanti, carta per stampa elaborati cartografici erelazioni.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=386f

Geomorfologia ApplicataCdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Marco GiardinoRecapito: 0116705164 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIDefinizione dei contributi della Geomofologia allo studio della dinamica ambientale e alla pianificazione egestione del territorio; introduzione alla valutazione di risorse e pericolosità geomorfologiche e alla definizionedel rischio e dell’impatto ambientale come conseguenza del rapporto uomo-ambiente.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza dei principali campi di applicazione della Geomorfologia, riconoscimento e interpretazione deiprincipali processi di pericolosità geomorfologica, nozioni di base per la valutazione di rischi ed impattigeomorfologici.

PROGRAMMA

INTRODUZIONE: sistemi geomorfologici.

Frequenza e magnitudo degli EVENTI GEOMORFOLOGICI; equilibrio ed evoluzione ambientale; scalespaziali e temporali.UOMO E AMBIENTE GEOMORFOLOGICO. Definizioni. Ambiente, territorio,paesaggio.RAPPORTI FRA GEOMORFOLOGIA E UOMO. L'uomo come agente morfogenetico.

Impatto ambientale

DEFINIZIONI. Dinamica ambientale, pericolosità e rischio geomorfologico. Risorse Geomorfologiche. Campidi applicazione della geomorfologia

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RISORSE NATURALI. BENI CULTURALI. Risorse rinnovabili e non rinnovabili. Il contributo dellaGeomorfologia all'uso sostenibile delle risorse.GEOTOPI E GEOSITI: definizione, descrizione,valutazione, valorizzazioneGeodinamica esogena e GEOARCHEOLOGIA. Il contributo della Geomorfologianella salvaguardia dei beni culturali e storici.PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICHE: Erosione del suolo:tipologia dei processi e delle forme, valutazione dell'intensità e della velocità.PERICOLOSITÀGEOMORFOLOGICHE: Fenomeni gravitativi: classificazione dei movimenti franosi (Cruden & Varnes, inTurner A.K. & Schuster R.L., 1996) tecniche di indagine, cenni sulla valutazione dellapericolosità.PERICOLOSITÀ GEOMORFOLOGICHE: Eventi alluvionali: definizione di evento di piena,erosione e inondazione, valutazione di pericolosità.

Pericolosità geomorfologica connessa all'ambiente glaciale e periglaciale: tipologia e metodi di studio.LAVALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE. Il ruolo della Geomorfologia. Impatto diretto e indiretto.Rischio diretto e indiretto.Metodi di quantificazione degli effetti dell'attività antropica sull'ambientegeomorfologico in relazione ad un determinato PROGETTO.

TESTIManuale di Geomorfologia Applicata, di Mario Panizza. Franco Angeli Ed., 2005.

NOTAMateriale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: N. 50 bussole per cartografia geologica. Materiale diconsumo: cartografia di base, cartucce stampanti, carta per stampa elaborati cartografici e relazioni. Materialedidattico Il materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso le copisterie della zona della Facoltà diScienze. I testi base consigliati per il corso sono tratti dagli appunti del corso. La cartografia di base per leescursioni viene distribuita dai docenti. Modalità di verifica/esame Esame scritto per mezzo di test a rispostamultipla. Verifica orale con discussione dei risultati dello scritto e presentazione relazione scritta sul lavoro dirilevamento e cartografa geomorfologica.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=ffb7

GeorisorseCodice: MFN0901CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Prof. Piergiorgio Rossetti (Titolare del corso)Recapito: 0116705174 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/09 - georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche...

OBIETTIVIFornire le conoscenze di base relative a tipologia e distribuzione delle risorse naturali non rinnovabili.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di collegare contesto geologico e possibile quadro metallogenico.

PROGRAMMA

Le risorse minerali, o georisorse: definizioni e possibile classificazione; cenni di geologia economica. Possibiliclassificazioni dei giacimenti.

Analisi dei principali processi geologici che possono portare alla formazione di concentrazioni sfruttabili dimaterie prime. Processi legati al magmatismo basico e giacimenti correlati (diamanti; cromiti; solfuri diNi-Fe-Cu-PGE; ilmenite; mineralizzazioni in carbonatiti).

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Page 65: corsi GEO.pdf

Processi legati al magmatismo acido (skarn; pegmatiti; porphyry).

Processi idrotermali e giacimenti epi- e mesotermali.

Processi in ambiente sedimentario, esalativo-sedimentario (VMS; SEDEX; depositi stratabound e MVT; placers; BIF).

Processi di alterazione (lateriti ferrifere e nichelifere, bauxiti).

Processi diagenetici e combustibili fossili. Geologia degli idrocarburi: introduzione.

Definizione di Petroleum system; componenti del p.s.: rocce madri e generazione degli idrocarburi, finestradell’olio; rocce serbatoio, "rocce sigillo", copertura. Migrazione secondaria e primaria. Tipi di trappole:strutturali, stratigrafiche, idrodinamiche. Sintesi del petroleum system.

Esempi di Petroleum systems. Giacimenti petroliferi italiani e prospettive della ricerca. Giacimenti nonconvenzionali: sabbie bituminose, gas idrati. Rock Eval Pyrolisis: principi ed applicazione ad alcuni esempi.

Dal giacimento alla sostanza utile: rassegna dei principali metodi di estrazione e trattamento dei minerali; fattorida cui dipende la coltivabilità di un giacimento.

Minerali industriali: generalità, tendenze attuali, processi di concentrazione di minerali selezionati.

Analisi macroscopica di campioni provenienti da siti estrattivi; cenni di microscopia in luce riflessa.

Esercitazioni didattiche sul terreno: visite a situazioni di reale o potenziale interesse per l'attività estrattiva.

TESTIIl Docente mette a disposizione il materiale didattico. Testo base consigliato per il corso: CRAIG, VAUGHAN& SKINNER, Resources of the Earth. Origin, Use, and Environmental Impact. Prentice Hall 1996 Materiale perapprofondimenti e integrazioni: EVANS, Ore Geology and Industrial Minerals. An Introduction. IIIrd Ed.,Blackwell Scientific Publications, Oxford, 1993. Sito internet di particolare interesse:http://minerals.usgs.gov/minerals/pubs/myb.html

NOTAIl corso, costituendo una introduzione al tema delle risorse minerali, è propedeutico a quello di Metallogenesi edesplorazione mineraria. MODALITA’ DELLA DIDATTICA: Lezioni frontali: 39 ore Esercitazioni in aula: 8 oreEsercitazioni di terreno: 16 ore MODALITA’ DI ESAME: orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=567d

Georisorse e geomaterialiCodice: S8617/S8585CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche, Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Piergiorgio RossettiRecapito: 0116705174 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° anno

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Crediti/Valenza: 5SSD: GEO/09 - georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche...

OBIETTIVIApprofondire le metodologie di studio, ricerca e valutazione di rocce e minerali utili.

PROGRAMMA

N.B.: Corso non più attivo dall’a.a. 2009-10!

Le materie prime naturali: definizione e possibili classificazioni. Cenni dei geologia economica. Analisi diprocessi che possono portare alla formazione di concentrazioni di materiali utili: processi magmatici (in varicontesti) e magmatico-idrotermali; processi sedimentari e vulcano-sedimentari; processi sedimentari ediagenetici; processi metamorfici. Fattori che, all'interno dei singoli processi, possono portare aconcentrazioni anomale ("mineralizzazioni") nella crosta terrestre. L'uso di "modelli"geologico-giacimentologici nella ricerca di risorse minerali. La ricerca delle risorse: principi di prospezione.Rassegna delle principali tecniche utilizzate nella prospezione, a seconda del tipo di risorsa e del contestogeologico-giacimentologico. Concetti base per la valutazione dei giacimenti. Esercitazioni: analisi microscopica,in luce trasmessa e riflessa, di materiali selezionati oggetto di estrazione; ricadute dei fattori mineralogici emicrostrutturali sul possibile utilizzo delle materie prime. Analisi di campagne di prospezione reali e discussionedelle strategie utilizzate. Escursioni: visita a siti di interesse giacimentologico.

TESTIEvans A.M., 1993. Ore Geology and Industrial Minerals. An Introduction. IIIrd Ed., Blackwell, Oxford, 389 p.Evans A.M. (ed.), 1995. Introduction to mineral exploration. Blackwell, Oxford, 408 p. Marjoribanks W.R.,1997. Geological methods in mineral exploration and mining. Chapman and Hall, London, 115p.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=4d8d

Geotecnica I (cod. ICAR07)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Anna Maria FerreroRecapito: 0521906055 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIElementi base per la caratterizzazione geotecnica di un’area attraverso osservazioni di superficie, indaginigeognostiche e determinazioni sperimentali e/o in laboratorio.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCaratterizzazione geotecnica di terreni e di ammassi rocciosi.

PROGRAMMA

Caratteristiche tecniche di terreni e rocce. Osservazioni e rilevamenti in situ. Indagini geognostiche indirette edirette. Profili geologico-tecnici e relazioni tecniche. Determinazioni sperimentali e valutazioni.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: dispense preparate dal Docente.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 28 Esercitazioniteoriche (N.ore): 7 Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta e provaorale.

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Page 67: corsi GEO.pdf

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=b9ed

Geotecnica IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche, Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Recapito: 0115644890 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

Carico limite e pressione ammissibile su un'area; deformabilità dei terreni e suo andamento neltempo. Cosa è una struttura di fondazione: comportamenti e condizionamenti. Fondazioni superficiali (plinti,cordoli, platee), fondazioni profonde (pali e pozzi). Varie tipologie di pali e pozzi in funzione della natura delterreno e dei carichi applicati. Interventi di rafforzamento del terreno geotecnicamente povero. Stabilità di pendiinaturali e di scarpate artificiali: interventi di monitoraggio e interventi di stabilizzazione; attendibilità e limiti deicalcoli di verifica di stabilità. Opere in sotterraneo: gallerie artificiali e gallerie scavate nel sottosuolo, gallerieurbane (metropolitane), gallerie di valico, gallerie molto profonde e molto lunghe, gallerie parietali, grandicaverne artificiali, ecc., tipologie di scavo: interventi di sostegno provvisorio, interventi di presostegno,rivestimento definitivo. Ruolo del geologo nella progettazione e nella esecuzione delle gallerie. Geotecnicastradale: studio idrogeomorfologico e geotecnica di un tracciato stradale, programma di indagini; reperibilità deimateriali da costruzione e studio dell'utilizzo dei materiali di risulta da scavi. Dighe in terra ed opereidrauliche in terra.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=2fbc

Idrogeologia Applicata (cod. G8069)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Domenico Antonio De LucaRecapito: 0116705117 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/05 - geologia applicata

OBIETTIVIFornire le tecniche per l’applicazione pratica dei principi di idrogeologia alle principali tematiche geologicoapplicative.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di eseguire e interpretare prove di pompaggio e di carte piezometriche; acquisire le tecniche percondurre le indagini idrogeologiche con applicazioni a casi pratici.

PROGRAMMA

I pozzi per acqua: modalità esecutive e problematiche idrogeologiche. Le prove di pompaggio. Prove di pozzo eprove di acquifero. Le carte piezometriche delle falde idriche. Redazione e interpretazione delle cartepiezometriche.Effetti del pompaggio sulla superficie piezometrica; principio di sovrapposizione degli effetti.Rapporti acqua dolce e acqua salata in un acquifero costiero. La chimica delle acque sotterranee. I metodi dicaptazione delle sorgenti.

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Page 68: corsi GEO.pdf

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso il docente. DISPENSE DEL CORSO FETTER C.W. "Applied hydrogeology" 2001 CASTANY G.,1985 "Idrogeologia : principi e metodi ", Ed. Flaccovio.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore):22 Esercitazioniin campo (N.ore) 6 Esercitazioni teoriche (N.ore):10 Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma,come segue: Prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=ae38

Idrogeologia I (cod. G8054)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Domenico Antonio De LucaRecapito: 0116705117 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/05 - geologia applicata

OBIETTIVIAcquisire i principi fondamentali dell’idrologia e dell’idrogeologia e delle modalità di circolazione idricasotterranea.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCompetenza sulle modalità di valutazione delle risorse idriche sotterranee e sulle leggi che regolano il flussodelle acque sotterranee.

PROGRAMMA

L’acqua sotterranea un bene da difendereCiclo e Bilancio idrogeologico Tipologia acqua e Proprietà fisiche rocce e terreni. Zonazione acqua nel sottosuolo. Unità idrogeologiche falde e acquiferiCarico idraulico e flusso idrico sotterraneo . Le carte piezometriche. Cenni sui pozzi per acquaParametri e leggi di deflusso idrico . La Legge di Darcy. Coefficiente di immagazzinamento Portata di flusso, K media orizzontale e verticale . Velocità di flusso .Le sorgenti : genesi e classificazioneLa valutazione delle Risorse idriche: L’infiltrazione IL deflusso superficiale.L’evaporazione.

TESTII testi base consigliati per il corso sono DISPENSE DEL DOCENTE. CASTANY G., "IDROGEOLOGIA:PRINCIPI E METODI". FLACCOVIO, 1985. FETTER C. W. "APPLIED HYDROGEOLOGY". 2001;CELICO P. "PROSPEZIONI IDROGEOLOGICHE" 1986 2 VOL. - LIGUORI ED.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali: N. 15 ore. Esercitazioniin campo:N. 5 ore. Esercitazioni teoriche: N. 15 ore. Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione(indicare anche la localizzazione):Video proiettore, Lavagna luminosa (aula), Sondino piezometrico,Conducimetro portatile (laboratorio chimica strumentale). Materiale di consumo: Lucidi e carta per fotocopie,cancelleria. Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: Discussione.

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Page 69: corsi GEO.pdf

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=b6b7

Idrogeologia IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Domenico Antonio De LucaRecapito: 0116705117 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/05 - geologia applicata

PROGRAMMA

Fonti di contaminazione. Classificazione dei contaminati. Trasporto di sostanze nelle acque sotterranee. Legge diFick e della dispersione. Parametri idrodispersivi. Meccanismi di migrazione degli inquinanti. Potereautodepurante del terreno e interazione tra fase solida- liquida e gassosa. Flusso multifase. Risanamento delleacque sotterranee. Tipi di interventi in relazione all’idrogeologia: drenaggio, iniezione, iniezione- drenaggio,barriere fisiche, trattamento in sito. Bonifica delle aree contaminate. Disinquinamento del suolo. Limiti finali delrisanamento. Normativa. Aree di salvaguardia delle captazioni. . Analisi di rischio. Definizione del rischio(sorgenti, percorsi bersagli). Sviluppo del modello concettuale. Livelli di valutazione. Indagini da eseguire.Limiti di risanamento basati su valutazioni rischio. Uso di codici di calcolo al computer. Esercitazioni. Escursione.

TESTICERBINI, GORLA Idrogeologia Applicata Ed. Geograph Segrate 2004 FETTER C.W. ContaminantHydrogeology, 1999

NOTAMODALITA’ DI ESAME: prova orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=5911

Idrogeologia IIICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Luciano MascioccoRecapito: 0116705112 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIFornire gli strumenti per l’analisi, l’elaborazione e l’interpretazione di dati idrologici, idrogeologici e idrochimicisulle acque naturali per la loro georeferenziazione tramite GIS e per la realizzazione delle relative cartografieinformatizzate.

PROGRAMMA

Rilevamento e reperimento di dati idrologici, idrogeologici e idrochimici di base. Misure fisiche in situ e correttoprelievo di campioni d'acqua. Analisi chimico-fisiche su campioni di acqua naturale: Conducibilitàelettrolitica, pH, Ca++, Mg++, Na+, K+, Cl-, HCO3-, SO4=, NO3-. Validazione delle analisi. Elaborazione delleanalisi tramite diagrammi semplici e complessi. Metodi di rappresentazione della composizione chimica delleacque. Facies idrochimica. Informatizzazione dei dati idrogeologici e idrogeochimici e creazione di data base su

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fogli elettronici. Georeferenziazione dei dati tramite Geographic Information System. Elaborazione erealizzazione tramite metodologie informatiche di cartografia idrogeologica e idrochimica. Le risorse idriche alivello mondiale. La situazione attuale e le sfide per il futuro. I problemi impellenti per la crisi idrica mondiale.

TESTIFETTER C. W. "Applied hydrogeology" 1994 CASTANY G.,1985 "Idrogeologia : principi e metodi ", Ed.Flaccovio FREEZE A., CHERRY J.A. "Groundwater". Prentice Hall, 1979

NOTAModalità di verifica/esame: L’esame si svolge attraverso una prova scritta ed una orale. E’ previsto un soloesame scritto per sessione; a richiesta di un numero congruo di studenti può essere fissata una seconda data perl’orale. Iscrizione agli esami: si accetta esclusivamente l’iscrizione attraverso il sito internet; le iscrizioni sichiudono 2 giorni prima della prova scritta.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=adda

Informatica (cod. G 8003)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Federica Galluzzi (Titolare del corso)Recapito: 0116702903 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 1

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire una introduzione generale all’uso di EXCEL e di MAPLE.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTORisoluzione di semplici problemi di statistica con l’uso di EXCEL.Risoluzione di esercizi di calcolo differenzialee integrale con l’uso di Maple.

PROGRAMMA

Introduzione all'uso di Excel. Introduzione all’uso di Maple.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Dipartimento di Matematica. I testi baseconsigliati per il corso sono: appunti forniti dal docente. S. Bloch, Excel per ingegneri, Apogeo, Milano F.Borazzo, R. Candiotto, Laboratorio di Excel 2000, Apogeo, Milano.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Esercitazioni di laboratorio (N.ore): 12Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: Aule informatiche presso Torino Esposizioni. Modalità diverifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: Studio e risoluzione di problemi tramite l’utilizzo diEXCEL. Studio di una funzione tramite l’utilizzo di Maple.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=ab8c

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Page 71: corsi GEO.pdf

Informatica ed Elementi di FotointerpretazioneCodice: MFN0620CdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Prof. Maria Luisa Sapino (Titolare del corso), Dott. Franco Gianotti (Titolare del corso), Dott.Luigi Perotti (Assistente)Recapito: [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6SSD: INF/01 - informatica

OBIETTIVIConoscenza delle basi informatiche e dell’utilizzo di software GIS per il disegno, l’organizzazione el’elaborazione dei dati geologici. Conoscenze di strumenti e metodi per la fotointerpretazione; capacità pratica direstituire su base topografica elementi geomorfologici, antropici e strutturali desunti da foto aeree.

PROGRAMMA

Modulo di informatica (3 CFU). Cenni di Informatica di base. Acquisizione dati, formato dati e files.Introduzione ai Sistemi Informativi. Introduzione alla progettazione concettuale e logica di una base dati.Introduzione ai geodatabase (lezioni: 16 h; esercitazioni 16 h).

Modulo di fotointerpretazione (3 CFU). Scopi e metodi della fotointerpretazione. Le foto aeree: realizzazione,scala, utilizzo. I catasti aerofotogrammetrici di Piemonte e Valle d'Aosta. Tipi di stereovisore. Esempi dicarte geomorfologiche e geologiche da fotointerpretazione. Esercitazioni di fotointerpretazione con stereovisoreottico. Introduzione alla Fotogrammetria digitale e GIS. Orientamento digitale di coppie stereoscopiche.Esercitazione finale: sviluppo di un progetto di cartografia geologica in ambiente GIS basato su restituzione edinformatizzazione di una carta geologica ed organizzazione dei dati (lezioni: 4 h; esercitazioni: 40 h).

TESTIM. Gomarasca (2004) - Elementi di Geomatica. AIT Dispense e appunti forniti dai docenti

NOTAStrumentazione: stereovisori ottici, foto aeree, computers dell’Aula informatica con software dedicato. Materialedi consumo: basi topografiche (fornite dal docente), materiale di cancelleria (matite colorate, ecc.). Modalitàd’esame: esame scritto/prova pratica congiunti per i due moduli

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=8517

IngleseCdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Catherine MerrettRecapito: 011.670.7884 [[email protected]]Tipologia: --- Nuovo Ordinamento ---Anno: 1° annoCrediti/Valenza:

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=d3a1

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Page 72: corsi GEO.pdf

Introduzione alle Scienze della Terra (cod. G8004)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Pierangelo ClariRecapito: 0116705189 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso si propone di introdurre lo studente allo studio delle Scienze della Terra fornendo agli iscritti al Corso diStudi una comune base culturale sui concetti unificanti delle Scienze Geologiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze base sui concetti fondamentali delle Scienze della terra.

PROGRAMMA

Età della Terra, nascita del concetto di tempo geologico. Principi di datazione relativa ed assoluta, Principi distratigrafia e nascita della scala cronostratigrafica. Caratteristiche del Pianeta Terra, Struttura della Terra:Dinamica crostale e Tettonica delle placche Hot spot. Cenni su tipi e geometrie dei corpi magmatici effusivi edintrusivi. Cenni sulle caratteristiche e sulle geometrie dei corpi rocciosi metamorfici. Principi di stratigrafia egeometrie dei corpi rocciosi sedimentari. Deformazione fragile e duttile delle rocce: Tipi e nomenclatura dellefaglie, tipi e nomenclatura delle pieghe.

TESTIMateriale didattico Il materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Dipartimento di Scienze dellaTerra I testi base consigliati per il corso sono: dispense e appunti forniti dal docente E’ consigliato l’utilizzo delseguente materiale per approfondimenti e integrazioni: PRESS & SIEVER ( 1997) CAPIRE LA TERRA,ZANICHELLI MARSHAK S. (2004) LA TERRA RITRATTO DI UN PIANETA, ZANICHELLI ED.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 24 Modalità diverifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: Prova scritta facoltativa preliminare all’ esame orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=0d62

Laboratorio di geologia applicataCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Domenico Antonio De LucaRecapito: 0116705117 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIFornire elementi e esperienza relativi all’esecuzione e l’interpretazione di prove e indagini di terreno e dilaboratorio per la caratterizzazione tecnica di rocce e terreni.

PROGRAMMA

Elementi teorici sulla esecuzione delle principali prove di laboratorio e in situ su rocce e terre. Esperienza dilaboratorio su: prove granulometriche con setacci e per sedimentazione, limiti di attemberg, prove di tagliodiretto, umidita’. Esperienze in situ sull’esecuzione di : prove penetrometriche dinamiche, prove geolettriche,point load test, martello di schmidt. Interpretazione delle prove di laboraboratorio e delle indagini in situ

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Page 73: corsi GEO.pdf

eseguite.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bd44

Laboratorio di MineralogiaCodice: G8036CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Marco Bruno (Titolare del corso)Recapito: +39 011 6705131 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/06 - mineralogia

OBIETTIVIFornire le nozioni propedeutiche all’analisi chimico- trutturale dei minerali. Fornire nozioni di base sulletecniche di analisi dei minerali e sulle applicazioni alle Scienze della Terra.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTONozioni di base sulle tecniche di analisi dei minerali e sulla valutazione critica dei relativi limiti. Capacità dileggere un’analisi di minerali. Capacità di selezionare le tecniche di analisi più opportune per ogni singolo caso.

PROGRAMMA

Generazione dei raggi X, equazioni di Laue e Bragg, fattore di struttura. Il reticolo reciproco e la sfera di Ewald.L’intensità di diffrazione: la fase e le coordinate atomiche. Il metodo delle polveri: camere per la diffrazione perpolveri (Debye, Bragg-Brentano, Guinier), esercitazioni sul riconoscimento e sulla misura della relativa cellaelementare in minerali delle rocce da diffrattogramma per polveri. Metodi a cristallo singolo ed il diffrattometroa 4 cerchi. Cenni su affinamento di una struttura. Il microscopio elettronico a scansione (SEM-EDS):caratteristiche strumentali; analisi chimica dei minerali e ricalcolo della loro formula chimica.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è distribuito in copia agli studenti prima dell’inizio delle lezioni. I testibase consigliati per il corso sono: o Hammond C. (2001). The basics of Crystallography and Diffraction. OxfordUniversity Press. o Putnis A. (1992). Introduction to Mineral Sciences. Cambridge University Press.

NOTACorso non attivato nell’A.A. 2009/2010

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=6170

Laboratorio di pedologia e conservazione del suoloCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Roberto AjassaRecapito: 0116705101 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMADescrizione delle principali proprietà e caratteri fisici e chimici del suolo; Componente organica e componente minerale; Processi pedogenetici; funzioni ecologiche del suolo; il profilo podologico;

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l'acqua nel suolo. Descrizione e riconoscimento pratico dei suoli in campo; determinazioni analitiche in campioni di suolo in laboratorio; cenni di classificazione dei suoli. Problematiche della conservazione del suolo: principali cause e processi di degrado; erosione idrica e erosione eolica; metodi di valutazione e misura dell'erosione; uso del suolo e desertificazione;

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7f3d

Laboratorio di PetrografiaCdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Prof. Roberto Compagnoni, Dott. Simona FerrandoRecapito: 0116705104 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

OBIETTIVIAcquisire la capacità di classificare le rocce al microscopio in luce polarizzata ed interpretarne le microstrutture.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di classificare le rocce in modo rigoroso mediante esame in sezione sottile al microscopio in lucepolarizzata e di interpretarne le microstrutture più comuni.

PROGRAMMA

Richiamo ai principi di ottica microscopica indispensabili per lo studio dei minerali in sezione sottile.Descrizione di una roccia in sezione sottile: minerali essenziali, accessori e secondari (o d'alterazione).Riconoscimento e determinazione microscopica delle principali famiglie di minerali delle rocce magmatiche.Esame, descrizione ed interpretazione di microstrutture rappresentative di rocce plutoniche. Ordine dicristallizzazione dei minerali. Esame, descrizione ed interpretazione di microstrutture rappresentative di roccevulcaniche. Fenocristalli e massa di fondo. Xenocristalli e xenoliti. Riconoscimento e determinazionemicroscopica dei principali minerali delle rocce metamorfiche. Esame, descrizione ed interpretazione dimicrostrutture rappresentative di rocce metamorfiche. Relazione tra blastesi e deformazione. Esame, descrizioneed interpretazione di minerali e microstrutture rappresentative di alcune rocce sedimentarie. Esamemacroscopico di una roccia: limiti e vantaggi. Criteri per la scelta di un campione rappresentativo. Metodi distudio complementari alla microscopia ottica in luce polarizzata: immagini SEM ed analisi SEM-EDS.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: BARD (1986), "Microtextures of igneous and metamorphic rocks",Reidel Publishing Co., Dordrecht. BARKER A.J. (1990), "Introduction to metamorphic textures andmicrostructures", Chapman & Hall, 162 DEER W.A., HOWIE R.A. & ZUSSMANN J. (1992), "An introductionto the rock-forming minerals", II ed., Longman Scientific & Technical, London, 696 pp. PECCERILLO A. &PERUGINI D. (2003), Introduzione alla Petrografia ottica, Morlacchi Editore, Perugia. E’ consigliata laconsultazione del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni: SHELLEY D. (1993), "Igneous andmetamorphic rocks under the microscope", Chapman & Hall, London, 445 pp. HIBBARD M.J. (1995),"Petrography to petrogenesis", Prentice Hall, London, 587 pp. WILLIAMS, TURNER & GILBERT (1982),"Petrography: an introduction to the study of the rocks in thin section", II ed., Freeman and Co., San Francisco,626 pp. Infine sono di seguito indicati siti internet di interesse: http://www.atlantepetro.unito.it/page.asphttp://www.dsmp.unito.it/links.html Modalità di verifica/esame Prova pratica: descrizione microscopica di roccemagmatiche e metamorfiche; prova orale commento della prova pratica e sui contenuti del corso.

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NOTALa metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 31 Esercitazioni di laboratorio (N.ore):34 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: Lavagna Luminosa; Videoproiettore; Postazionedocente con microscopio e videocamera per videoproiezione; 24 postazioni studente con microscopi monoculariin luce trasmessa polarizzata (Aula Pognante). Per ripassi ed esercitazioni individuali al di fuori dall’orarioufficiale di lezione/esercitazione, gli studenti hanno accesso ad ulteriori 10 microscopi monoculari (Auletta II).Materiale di consumo: Collezione didattica di circa 120 sezioni sottili tratte da campioni di rocce magmatiche,metamorfiche e sedimentarie (una per ogni postazione studente, per un totale di circa 3000 sezioni sottili).Raccolta di microfotografie digitali tratte dalla collezione didattica consultabile via Internet(http://www.atlantepetro.unito.it/).

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=04a6

Laboratorio di PetrografiaCodice: G8095CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Simona Ferrando (Titolare del corso)Recapito: 0116705111 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

OBIETTIVIAcquisire la capacità di classificare le rocce al microscopio in luce polarizzata ed interpretarne le microstrutture.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di classificare le rocce in modo rigoroso mediante esame in sezione sottile al microscopio in lucepolarizzata e di interpretarne le microstrutture più comuni.

PROGRAMMA

Studio in sezione sottile dei minerali e delle microstrutture delle principali rocce magmatiche.

Studio in sezione sottile dei minerali e delle microstrutture delle principali rocce metamorfiche.

Studio in sezione sottile dei minerali e delle microstrutture di alcune rocce sedimentarie.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: BARD (1986), "Microtextures of igneous and metamorphic rocks",Reidel Publishing Co., Dordrecht. BARKER A.J. (1990), "Introduction to metamorphic textures andmicrostructures", Chapman & Hall, 162 DEER W.A., HOWIE R.A. & ZUSSMANN J. (1992), "An introductionto the rock-forming minerals", II ed., Longman Scientific & Technical, London, 696 pp. PECCERILLO A. &PERUGINI D. (2003), Introduzione alla Petrografia ottica, Morlacchi Editore, Perugia. E’ consigliata laconsultazione del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni: SHELLEY D. (1993), "Igneous andmetamorphic rocks under the microscope", Chapman & Hall, London, 445 pp. HIBBARD M.J. (1995),"Petrography to petrogenesis", Prentice Hall, London, 587 pp. WILLIAMS, TURNER & GILBERT (1982),"Petrography: an introduction to the study of the rocks in thin section", II ed., Freeman and Co., San Francisco,626 pp. Infine sono di seguito indicati siti internet di interesse: http://www.atlantepetro.unito.it/page.asphttp://www.dsmp.unito.it/links.html Modalità di verifica/esame Prova pratica: descrizione microscopica di roccemagmatiche e metamorfiche; prova orale commento della prova pratica e sui contenuti del corso.

NOTALa metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 8 Esercitazioni di laboratorio (N.ore):32

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http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=0dd4

Laboratorio di petrografia del sedimentarioCodice: S8784CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Luca MartireRecapito: 0116705194 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIIntrodurre allo studio petrografico in sezione sottile dei principali tipi di rocce sedimentarie con applicazione dimoderne tecniche analitiche (catodoluminescenza, microscopia elettronica).

PROGRAMMA

Durante il corso verranno approfondite, mediante l'analisi microscopica, le principali caratteristichestrutturali, tessiturali e composizionali delle rocce sedimentarie e applicati in dettaglio i diversi metodiclassificativi. Più in particolare il programma verte su: Rocce terrigene – Areniti: principali tipi di granuli nelleareniti (quarzo, feldspati, frammenti litici, minerali autigeni); classificazione delle areniti secondo Folk, Dott eZuffa; contributo della catodoluminescenza allo studio della provenienza. Peliti: cenni di mineralogia delleargille, loro identificazione ai Raggi X e al SEM e principali processi genetici. Rocce allochimiche –Carbonatiche: principali tipi di granuli (ooliti, oncoidi, pisoidi, peloidi, bioclasti, intraclasti, micrite);classificazione dei calcari secondo Folk e Dunham; le dolomie. Silicee: costituenti fondamentali (opale A, opaleCT, quarzo); principali tipi di rocce silicee (diatomiti, spongoliti, radiolariti). Rocce ortochimiche - principalitipi di rocce ortochimiche carbonatiche (travertini, speleotemi, caliche) e non carbonatiche (gessi, anidriti,salgemma). Diagenesi - principali tipi di cementi in rocce terrigene e allochimiche. Applicazione dellacatodoluminescenza alla ricostruzione della stratigrafia dei cementi. Strutture legate a compattazione meccanicae chimica dei sedimenti: fitted fabric, dissolution seams, stiloliti. Microbiofacies – Rassegna dei principali tipi dimicrofossili meso-cenozoici di utilità biostratrigrafica e paleoambientale (foraminiferi, calpionellidi, alghecalcaree ecc.)

TESTIMateriale fornito nel corso delle lezioni e delle esercitazioni. Per consultazione e approfondimenti sonoconsigliati: Adams, Mackenzie & Guilford (1988) "Atlante delle rocce sedimentarie al microscopio", Zanichelli,Bologna Tucker (2001) "Sedimentary petrology, Blackwell, Oxford.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=26c4

Matematica I (cod. G8001)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Livia Giacardi (Titolare del corso)Recapito: 0116702913 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 5SSD: MAT/04 - matematiche complementari

OBIETTIVIFornire una preparazione di base nel calcolo differenziale e integrale, con un’introduzione all’algebra lineare.Fornire inoltre le conoscenze necessarie per l’ utilizzo di un software matematico (Maple)

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RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOPadronanza di quelle conoscenze di base dell’analisi e dell’algebra lineare che consentano al futuro geologo diutilizzare lo strumento matematico nelle sue ricerche future o nella pratica lavorativa.

PROGRAMMA

Vettori nel piano e nello spazio. Geometria analitica nel piano. Funzioni, limiti, calcolo differenziale e sueapplicazioni. Calcolo integrale e sue applicazioni. Matrici, determinanti, sistemi lineari.

Modalità di verifica/esameprova scritta e prova orale

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso il Centro Stampa del Dipartimento di Matematica,Via Carlo Alberto 10 e sul sito del corso. I testi base consigliati per il corso sono: R. ADAMS, Calcolodifferenziale, vol. I Ambrosiana, Milano A.G. HAMILTON, Corso introduttivo di algebra lineare, Zanichelli,Bologna P. MARCELLINI, C. SBORDONE, Esercitazioni di matematica, (vol. I. parte 1 e 2) Liguori, Napoli

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=822b

Matematica II (cod. G8008)Codice: G8008CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Marina MarchisioRecapito: 0116702880 - 0116702881 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: MAT/03 - geometria

OBIETTIVIFornire una preparazione di base in calcolo differenziale e integrale in piu’ variabili, equazioni differenziali,probabilita’ e statistica.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze minime di metodi e tecniche matematiche utili in corsi successivi e formative nel percorso di studi.

PROGRAMMA

Calcolo differenziale in piu' variabili. Integrali multipli. Campi vettoriali e relativo calcolo differenziale.Equazioni differenziali. Cenni di calcolo delle probabilita'. Elementi di statistica descrittiva e inferenziale.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: M. Bertsch, Istituzioni di Matematica, Bollati Boringhieri. R. Adams,Calcolo differenziale 2, Edizioni CEA. M. Bramanti, Calcolo delle probabilita’ e statistica, Progetto Leonardo,Esculapio Ed., Bologna.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 36 Esercitazioniteoriche (N.ore): 36 Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta e provaorale.

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http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=c2f4

Metallogenesi ed esplorazione minerariaCodice: MFN0902CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Prof. Piergiorgio Rossetti (Titolare del corso)Recapito: 0116705174 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/09 - georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche...

OBIETTIVIAcquisire una conoscenza approfondita dei principali processi che possono portare alla concentrazione diminerali utili, con particolare riferimento ai minerali metallici, e delle principali strategie di esplorazione.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOSaper impostare, almeno a grandi linee, un progetto di esplorazione, sulla base del contestogeologico-metallogenico.

PROGRAMMA

Introduzione al corso.

Processi idrotermali: generalità. Alterazione idrotermale: generalità, principali facies e relativo significato intermini di T-pH dei fludi. Trasporto dei metalli in soluzione acquosa: ionico, ioni complessi. Complessi del cloroe dello zolfo. Deposizione dei metalli: il ruolo di vari processi (∆T, ∆P, mixing, boiling, reazioni con l'incassante).

Le inclusioni fluide: loro significato. La microtermometria delle inclusioni fluide: tecniche microtermometricheper determinate Th, composizione, salinità delle inclusioni. Popolazioni di inclusioni fluide; intrappolamentoomogeneo ed eterogeneo.

I giacimenti di tipo "Porphyry (-Cu, -Mo, -Au)": definizione, tenori/cubature, contesto geodinamico;mineralizzazione; distribuzione delle facies di alterazione. I dati forniti dall’analisi delle inclusioni fluide suisistemi di tipo porphyry. Possibili modelli complessivi per i porphyry analizzando i dati delle inclusioni e degliisotopi stabili.

Giacimenti auriferi: il quadro complessivo. Giacimenti auriferi epitermali e corrispondenze con i campigeotermici attuali. Lode-gold deposits (precambrici e fanerozoici): caratteristiche generali. Modelli genetici per igiacimenti auriferi mesotermali. Altri tipi di giacimenti auriferi: giacimenti di tipo Carlin e il Rand sudafricano.

Processi metallogenici legati al magmatismo basico: le cromiti stratiformi, caratteristiche e modelli diformazione. Le cromiti ofiolitiche (stratiformi e podiformi): caratteristiche e modelli di formazione.

I giacimenti di solfuri di Ni-Cu-PGE legati al magmatismo basico: il caso di Sudbury, le serie komatiitiche, igiacimenti di Voisey’s Bay. Fattori determinanti nella formazione di giacimenti di Ni. I giacimenti di PGE neigrandi complessi intrusivi stratificati.

Fasi dell’Esplorazione mineraria: desk studies, reconnaissance, identificazione dei drilling targets, prospecting.Exploration drilling, core logging. Elaborazione del modello geologico-giacimentologico e calcolo dellerisorse-riserve. Tecniche specifiche usate nell’esplorazione: prospezione geofisica e geochimica.

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Esercitazioni in laboratorio: analisi di materiale (bibliografico, carte geologiche, campioni, sezioni sottili esottili-lucide) proveniente da contesti geologici oggetto di esplorazione.

Esercitazioni didattiche sul terreno: visita a situazioni di reale o potenziale interesse per l'attività estrattiva.

TESTIIl Docente mette a disposizione su supporto informatico il materiale didattico. Testi consigliati: Evans A.M.,1993. Ore Geology and Industrial Minerals. An Introduction. IIIrd Ed., Blackwell, Oxford, 389 p. Evans A.M.(ed.), 1995. Introduction to mineral exploration. Blackwell, Oxford, 408 p. Marjoribanks W.R., 1997. Geologicalmethods in mineral exploration and mining. Chapman and Hall, London, 115p.

NOTAIl corso richiede che lo studente abbia acquisito in precedenza le nozioni generali fornite dal corso di Georisorse,ad esso propedeutico. MODALITA’ DELLA DIDATTICA: Lezioni frontali: 36 ore Esercitazioni in aula: 14 oreEsercitazioni di terreno: 16 ore METODO DI VALUTAZIONE: esame orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=8afa

MicropaleontologiaCodice: S8614CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Donata ViolantiRecapito: 0116705193 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia

OBIETTIVIIl corso si propone di approfondire le metodologie di riconoscimento dei principali gruppi di microfossili e difornire gli elementi utili per le relative interpretazioni biostratigrafiche e paleoambientali.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base sui principali gruppi di microfossili, competenze più approfondite su tassonomia,biostratigrafia e paleoecologia dei Foraminiferi

PROGRAMMA

Descrizione, biostratigrafia e paleoecologia di Acritarchi, Alghe calcaree, Calpionelle, Chitinozoi, Conodonti,Diatomee, Foraminiferi e Nannofossili calcarei, Ostracodi, Radiolari, Silicoflagellati, cenni su pollini e spore. Leesercitazioni verteranno sul riconoscimento tassonomico dei diversi gruppi, con particolare dettaglio per iForaminiferi planctonici e bentonici, sia in sezione sottile che in residui di lavaggio.

TESTILipps J.H. 1993 Fossil Prokariotes and Protists. Blackwell Scientific Publications. Haq B.U. & Boersma A. 1998Introduction to Marine Micropaleontology. Elsevier. Il materiale utilizzato a lezione sarà a disposizione deglistudenti, e verranno distribuite brevi dispense del corso.

NOTAModalità di esame: L’esame consiste di una prova pratica scritta di riconoscimento e interpretazione deimicrofossili.

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ORARIO LEZIONI

Giorni Ore Aula

Lunedì 14:00 - 18:00Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Martedì 16:00 - 18:00Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Mercoledì 9:00 - 11:00Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Lezioni: dal 28/09/2009 al 04/11/2009

Nota: L’orario delle lezioni è modificabile in base alle esigenze degli studenti. Per gli studenti interessati a seguire il corso. informo che la prima lezione di Lunedì 28 settembre sarà dalle 16alle 18, in aula 4; la lezione del martedì non subirà cambiamenti (16-18), quella del mercoledì 30 dovrà esserespostata ad altro orario per problemi della docente

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=6bbf

Micropaleontologia applicata e biostratigrafia (cod. G8039)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Donata ViolantiRecapito: 0116705193 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia

OBIETTIVIAcquisizione dei metodi e delle conoscenze di base della micropaleontologia e delle sue applicazioni, conparticolare attenzione alla biostratigrafia.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di riconoscimento dei microfossili più significativi in laboratorio e sul terreno. Padronanza elementaredelle metodologie e applicazioni. Biostratigrafiche e paleombientali.

PROGRAMMA

Metodologie di preparazione campioni, analisi residui di lavaggio e parti di macrofossili. Riconoscimento diForaminiferi planctonici e bentonici. Biostratigrafia e paleoecologia dei Foraminiferi. Morfologia ebiostratigrafia dei Nannofossili calcarei. Osservazione e campionamento di microfossili sul campo.

Micropaleontologia Applicata e Biostratigrafia Modalità di svolgimento dell'esameTempo a disposizione:3 ore L’esame consiste in una prova pratica, con osservazione di un residuo e di una sezione sottile. Sullascheda fornita per la descrizione verrà indicata anche una domanda, a cui si possa rispondere in breve, su aspettidella teoria (tipo: distribuzione stratigrafica dei Foramininiferi planctonici, o degli Ostracodi ecc.). Per il residuo:descrizione generale dell’associazione e di eventuali frammenti di macrofauna; isolare e descrivere almeno 10diversi esemplari di foraminiferi, in base a tipo di parete, accrescimento, forma delle camere e del guscio,apertura, ornamentazione; 2 valve di ostracodi, indicando se si tratta di valva destra e/o sinistra, ornamentazione,forma. Indicare probabile età e ambiente di deposizione del sedimento.Per la sezione sottile: può essere conmacroforaminiferi = Nummulitidi e orbitoidi o con foraminiferi planctonici. Descrizione della matrice e dellesezioni osservate, età a grandi linee e interpretazione ambientale.

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TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: via Valperga Caluso 35 (studio Prof. Violanti).Testi e illustrazioni sono state fornite agli studenti su cd. I testi base consigliati per il corso sono: BOLLI H.M.,SAUNDERS J.B. E PEARCH NIELSEN K., 1985, PLANKTON STRATIGRAPHY, CAMBRIDGEUNIVERSITY PRESS. LIPPS J.H., 1993, FOSSIL PROKARIOTES AND PROTISTS, BLACKWELLSCIENTIFIC PUBLICAITIONS, LONDON. Infine sono di seguito indicati siti internet di interesse: sito suifossili e foraminiferi www.ucmp.berkeley.edu/fosrec/index.html sito su nannofossili calcareiwww.nhm.ac.uk/hosted_sites/ina/

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 8 Esercitazioni dilaboratorio (N.ore): 32 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione (indicare anche lalocalizzazione):microscopi (Aula 4), software Statistica per elaborazioni informatiche (locali Palazzina, viaValperga Caluso, 33). Materiale di consumo: prodotti per la preparazione e conservazione dei residui di lavaggio(perossido di idrogeno, setacci, vetreria, sacchetti). Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma,come segue: Prova pratica di riconoscimento e interpretazione biostratigrafica e paleoambientale. Appelli esame- Aprile 2008 esami e apertura collezione in Aula 4 1° APPELLO apertura collezione : 21 Aprile, ore 14-17 22Aprile, ore 9-13 e 14-17 Esame: Mercoledì 23 Aprile 1° turno ore 9-12 2° turno ore 14-17 2° APPELLO aperturacollezione : 29 Aprile, ore 10-18 Esame: Mercoledì 30 Aprile 1° turno ore 9-12 2° turno ore 14-17

ORARIO LEZIONI

Giorni Ore Aula

Lunedì16:00 - 18:00

Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Martedì16:00 - 18:00

Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Mercoledì14:00 - 17:00

Aula 4 Dipartimento di Scienze Mineralogiche e Petrologiche - Dipartimento diScienze della Terra

Lezioni: dal 23/02/2009 al 01/04/2009

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bc0b

Minerali industrialiCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Dott. Davide LevyRecapito: 0116705122 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire le basi per la comprensione e la razionalizzazione delle proprietà dei mineralinecessarie per lo studio dei processi geologici.

PROGRAMMA

Introduzione:

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- cristallografia dei minerali industriali

- reattività e reazioni allo stato solido

- tecniche di analisi delle reazioni di minerali

Materiali Ceramici:

- caratteristiche chimico-fisiche delle ceramiche

- precursori

- reazione tipiche delle ceramiche

Cementi:

- definizione e composizione dei cementi

- processi industriali per la produzione dei cementi

- reazioni di disidratazione dei cementi

Cenni di gemmologia

TESTIDurante il corso verrà distribuito materiale didattico.

NOTAModalità di esame: esame orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=6993

Mineralogia Codice: G8017CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Piera BennaRecapito: 0116705120 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 8SSD: GEO/06 - mineralogia

OBIETTIVIFornire le conoscenze di base sui principali minerali che costituiscono le rocce.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOAver acquisito le conoscenze di base sui principali minerali delle rocce.

PROGRAMMA

Cristallografia morfologica e strutturale. Stato cristallino uni-, bi- e tridimensionale. Elementi di simmetria.Gruppi puntuali e spaziali. Reticoli. Cella elementare. Strutture cristalline. Simboleggiatura di facce e spigoli.Classi e Sistemi cristallini. Proiezione stereografica. Geminati.Diffrazione. Diffrazione dei raggi X. Equazioni diLaue. Equazione di Bragg. Reticolo reciproco e sfera di riflessione. Metodo delle polveri. Metodo del cristallorotante. Diffrazione in microscopia elettronica a trasmissione.Cristallochimica. Legami chimici. Raggi ionici.Numero di coordinazione. Regole di Pauling. Isomorfismo. Soluzioni solide. Diagrammi di stato. Polimorfismo.Principali strutture cristalline. Classificazione strutturale dei silicati.Ottica Cristallografica. Luce naturale e

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polarizzata. Mezzi isotropi ed anisotropi. Indici di rifrazione. Direzioni di vibrazione. Formula di Fresnel.Ritardo e polarizzazione cromatica. Indicatrice ottica. Cristalli uniassici e biassici. Birifrazione e birifrangenza.Pleocroismo. Determinazione delle proprietà ottiche delle sostanze cristalline. Il microscopio in luce polarizzata.Osservazioni in luce parallela e in luce convergente. Mineralogia descrittiva. Struttura, composizione, ecaratteristiche ottiche dei principali minerali delle rocce.

TESTII testi base consigliati per il corso sono: Rigault (1965) Introduzione alla Cristallografia - Levrotto e Bella,Torino Rigaul (1965) Elementi di ottica cristallografica - Levrotto e Bella, Torino Gottardi (1982) I minerali -Boringhieri, Torino Bloss (1999) Optical crystallography - Mineralogical Society of America, Washington D.CKlein (2004) Mineralogia - Zanichelli, Bologna Deer, Howie & Zussmann (1992) An introduction to therock-forming minerals (II ed.) - Longman Scientific & Technical, Londra

NOTACorso non attivato nell’A.A. 2009/2010 Propedeuticità: Aver superato gli esami di Chimica I e II e di Fisica I eII. Metodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore):48Esercitazioni di laboratorio (N.ore): 36 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: Microscopi damineralogia (Aula Pognante). Modalità di verifica/esame Prova scritta e prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=13b7

Mineralogia ambientaleCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Elena BellusoRecapito: 0116705135 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIFornire le conoscenze su minerali che possono avere un impatto sull’ambiente e sulla salute umana e sutrattamenti che li riguardano (utilizzazione di minerali naturali e sintetici per contenimento di rifiuti tossici eradioattivi e per arricchimenti e impoverimenti di terreni; bonifica di materiali contenenti amianti einertizzazione).

PROGRAMMA

Caratteristiche mineralogiche ed applicazioni dei minerali ad impatto ambientale, di quelli atti a generare polveridannose e di minerali industriali: minerali a strati, anfiboli, pirosseni, zeoliti, ossidi, fosfati. Particolato minerale.Casi di minerali inquinanti (polveri di amianto, di minerali fibrosi, di silice) e disinquinanti (zeoliti, argille);processi di disinquinamento (inertizzazione, decontaminazione di radioisotopi); esempi di applicazioni allarisoluzione di problematiche ambientali (isolamento ed impermeabilizzazione di siti per discariche di rifiuti).Asbesti naturali e minerali fibrosi: mineralogia, legislazione italiana ed europea, problematiche ambientali,sostituti sintetici e naturali, trattamento dei rifiuti. Indicazioni per il contenimento dei rischi per la salute umanaassociati ad esposizione a polveri minerali. Preparazione ed indagine di campioni di asbesti naturali e sintetici edi manufatti contenenti fibre inorganiche. Identificazione delle fibre in diffrattometria roentgenografica perpolveri (XRPD); osservazione morfologica e caratterizzazione chimica al microscopio elettronico in scansione(SEM) con annesso microanalizzatore in dispersione di energia (EDS/SEM); indagine morfologica, chimica e indiffrazione elettronica al microscopio elettronico in trasmissione (TEM) con annesso microanalizzatore (EDS/TEM).

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Page 84: corsi GEO.pdf

TESTISarà fornita adeguata documentazione specifica sui singoli argomenti trattati. GOTTARDI G (1982) - I minerali.Ed. Boringhieri, Torino. GUTHRIE G.D. e MOSSMAN B.T. (1993) - Health effects of mineral dusts.Min.Soc.of America, Washington. SKINNER H.C.W., ROSS M. e FRONDEL C. (1988) - Asbestos and otherfibrous minerals. Oxford University Press, New York.

NOTAMODALITA’ DI ESAME: prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=5095

Mineralogia AmbientaleCodice: MFN0927CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Elena Belluso (Titolare del corso)Recapito: 0116705135 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/09 - georisorse minerarie e applicazioni mineralogico-petrografiche...

OBIETTIVIFornire conoscenze su minerali che possono avere un impatto sull’ambiente e sulla salute umana e su trattamentiche li riguardano (e.g. utilizzazione di minerali naturali e sintetici per contenimento di rifiuti tossici e radioattivie per arricchimenti e impoverimenti di terreni; bonifica di materiali contenenti amianti e inertizzazione)

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza approfondita dei minerali coinvolti in nelle problematiche ambientali. Capacità di identificazione ecaratterizzazione di specie minerali presenti nell’ambiente naturale e antropico come inquinanti o ammendanti.Capacità di valutazione degli interventi necessari in casi di inquinamento da minerali o per effettuare ilrisanamento mediante minerali

PROGRAMMA

Polveri, PM e frazione minerale: caratteristiche, sorgenti, destino, problematiche ambientali, metodi dicampionamento e di indagine, normativa.

Nanoparticelle e ambiente.

Amianti, minerali asbestiformi, materiali contenenti amianti (MCA): caratteristiche, matrici e sorgenti, destino,utilizzi, problematiche ambientali e sanitarie, risanamento, recupero, rifiuti, metodi di campionamento e diindagine, normativa regionale, nazionale, internazionale; minerali sostitutivi naturali ed artificiali.

Minerali argillosi e argille: caratteristiche e proprietà, utilizzi in campo ambientale, metodi di campionamento ed indagine.

Quarzo e minerali della silice: caratteristiche e problematiche ambientali

Zeoliti naturali e sintetiche: caratteristiche e proprietà, utilizzi in campo ambientale, metodi di campionamento edi indagine.

Minerali fosfatici: caratteristiche e proprietà, relazioni con l'ambiente e utilizzi in campoambientale.

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Componenti minerali del suolo: caratteristiche, proprietà, metodi di indagine, inquinamento e disinquinamento.

TESTI- Appunti delle lezioni - GUTHRIE G.D. e MOSSMAN B.T. (1993) Health effects of mineral dusts. Min.Soc.ofAmerica, Washington. - SKINNER H.C.W., ROSS M. e FRONDEL C. (1988) - Asbestos and other fibrousminerals. Oxford University Press, New York - THOREZ J. (1976) Pratical Identification of Clay Minerals. Ed.Lelotte, Dison, Belgio - VAUGHAN DJ, AND WOGELIUS RA (2000) Environmental Mineralogy. EuropeanMineralogical Union, Notes in Mineralogy, vol. 2. Eötvös University Press, Budapest, Hungary

NOTAMODALITA’ DELL’ESAME: colloquio orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=5bfb

Mineralogia con LaboratorioCodice: MFN0644CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Piera Benna (Titolare del corso), Dott. Marco Bruno (Esercitatore)Recapito: 0116705120 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 11SSD: GEO/06 - mineralogia

OBIETTIVIFornire le conoscenze di base sui principali minerali che costituiscono le rocce.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOAver acquisito le conoscenze di base sui principali minerali delle rocce.

PROGRAMMA

Cristallografia strutturale. Stato cristallino uni- bi- e tridimensionale. Reticoli. Elementi di simmetria. Gruppipuntuali e gruppi spaziali. Cella elementare. Equidistanza dei piani reticolari. Reticolo reciproco. Elementi disimmetria traslazionali. Reticoli di Bravais. Strutture cristalline. Esercizi.

Cristallografia morfologica. Assi cristallografici. Legge di Haüy. Facce e spigoli. Classi e sistemi cristallini.Proiezione stereografica. Reticolo di Wulff. Geminati. Esercizi di cristallografia.

Diffrazione. Diffrazione dei raggi X. Equazioni di Laue. Equazione di Bragg. Reticolo reciproco e sfera diriflessione. Metodo delle polveri. Identificazione di una sostanza cristallina mediante il metodo delle polveri.Metodo del cristallo rotante. Diffrazione in microscopia elettronica a trasmissione. Esercizi.

Cristallochimica. Legami chimici. Raggi ionici. Numero di coordinazione. Regole di Pauling. Isomorfismo.Soluzioni solide. Diagrammi di stato. Polimorfismo. Principali strutture cristalline. Classificazione strutturale deisilicati. Esercizi.

Ottica Cristallografica. Luce naturale e polarizzata. Mezzi isotropi ed anisotropi. Indici di rifrazione. Direzioni divibrazione. Formula di Fresnel. Ritardo e polarizzazione cromatica. Indicatrice ottica e sua orientazione neisistemi cristallini. Cristalli uniassici e biassici. Birifrazione e birifrangenza. Pleocroismo. Rilievo e linea diBecke. Il microscopio polarizzante. Determinazione delle proprietà ottiche delle sostanze cristalline. Esercizi diottica cristallografica.

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Mineralogia descrittiva. Struttura, composizione e caratteristiche ottiche dei principali minerali delle rocce.

Laboratorio di Mineralogia. Proiezione stereografica (reticolo di Wulff). Caratteri macroscopici dei minerali.Osservazione al microscopio dei principali minerali delle rocce (quarzo, feldspati, miche, pirosseni, anfiboli,olivina, granato, tormalina, carbonati). Determinazione delle caratteristiche ottiche in luce parallela (forma eabito, colore e pleocroismo, rilievo e indici di rifrazione, sfaldatura e frattura, estinzione, colore di interferenza ebirifrangenza, geminazione e zonatura) e in luce convergente (figura di interferenza). Determinazione dellacomposizione del plagioclasio e misura dell'angolo c^g in pirosseni ed anfiboli.

TESTIRigault (1965) Introduzione alla Cristallografia - Levrotto e Bella, Torino Rigaul (1965) Elementi di otticacristallografica - Levrotto e Bella, Torino Gottardi (1982) I minerali - Boringhieri, Torino Klein (2004)Mineralogia - Zanichelli, Bologna Deer, Howie & Zussmann (1992) An introduction to the rock-formingminerals (II ed.) - Longman Scientific & Technical, Londra Mackenzie. & Guilford (1985) Atlante dei mineralicostituenti le rocce in sezione sottile - Zanichelli, Bologna.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore):56 Esercitazionidi laboratorio (N.ore): 64 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: Microscopi da mineralogia (AulaPognante). Modalità di verifica/esame Prova scritta e prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=dba9

Mineralogia del suoloCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Marinella Angela FranchiniRecapito: 0116705129 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: Crediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

Componenti minerali del suolo: separazione e rapporti quantitativi rispetto alla sostanza organica e alle altrefasi, determinazione delle classi granulometriche. Influenza delle diverse frazioni granulometriche su alcuneproprietà del suolo:struttura, tessitura, densità, e colore. Minerali di neoformazione del suolo: fillosilicatiargillosi, ossidi, ossidrossidi e idrossidi di ferro, alluminio e manganese. Loro genesi, classificazione,cristallochimica e chimismo. Capacità di scambio cationico/anionico e rilevanza ai fini della fertilità del suolo.Metodi per la caratterizzazione dei minerali argillosi: diffrattometria a raggi X e preliminari trattamenti chimici etermici, interpretazione dei relativi spettri; microanalisi SEM-EDS. Altri minerali potenzialmente presenti nelsuolo, di origine naturale o antropica: ossidi, carbonati, solfati, ossalati, solfuri.

TESTISarà fornita adeguata documentazione specifica sui singoli argomenti trattati. Franchini-Angela M. Lezioni diMineralogia e Litologia (in parte). Ed.Cusl, Torino. Thorez J. Pratical Identification of Clay Minerals. Ed.Lelotte, Dison (Belgio).

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=579d

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Page 87: corsi GEO.pdf

PaleomagnetismoCodice: S8785CdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Dott. Elena ZanellaRecapito: 0116705165 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/10 - geofisica della terra solida

OBIETTIVIApprofondire la conoscenza del metodo paleomagnetico attraverso alcune applicazioni interdisciplinari.

PROGRAMMA

1. Proprietà magnetiche delle rocce

2. Applicazione del metodo paleomagnetico a problematiche geologiche diverse:

⇒ geocronologia: sviluppo della magnetostratigrafia

⇒ geodinamica: APWP e ricostruzione dei movimenti dei blocchi crostali

⇒ rischio vulcanico: determinazione della temperatura di messa in posto dei depositi piroclastici

⇒ archeomagnetismo: sviluppo di nuove tecniche paleomagnetiche per l'archeologia

⇒ esercitazioni presso il Laboratorio di Magnetismo delle Rocce di Torino

TESTIButler R.F., Paleomagnetism, Blackwell Scientific Publications, 1992. Reperibile in rete.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=b9d8

PaleontologiaCdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Dott. Francesca Lozar (Titolare del corso), Prof. Donata Violanti (Titolare del corso)Recapito: 0116705199 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 9SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia

OBIETTIVIIl corso descrive la realtà del record paleontologico mediante la definizione dei parametri di registrazione deiprodotti paleobiologici entro le rocce sedimentarie, e ne analizza le implicazioni in termini di ricostruzionipaleoambientali e di espressione di tempo relativo. Il corso si propone inoltre di fornire la conoscenza deiprincipali fossili di Invertebrati utili in geologia, loro riconoscimento di base, inquadramento cronostratigrafico esignificato dei principali eventi biologici nella storia della Terra, come registrati dai fossili. Gli insegnamentifruitori sono Geologia del Sedimentario. Rilevamento II.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di analizzare un’associazione fossile per applicazioni in ambito stratigrafico e paleoambientale.

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Page 88: corsi GEO.pdf

PROGRAMMA

PALEONTOLOGIA SISTEMATICA

Introduzione alla sistematica: Concetto di fossile. Tipi di fossili, modalità di fossilizzazione. Fossil-diagenesi.Fossilizzazione indiretta.

Classificazione e nomenclatura. Concetto di specie.

Protisti: Protisti planctonici silicei e carbonatici. Macroforaminiferi. Utilità dei Protisti nello studio delle roccesedimentari: biostratigrafia e paleoecologia.

Metazoi: Archaeocyatha, Artropoda, Coelenterata, Brachiopoda, Mollusca (caratteri generali delle classi e indettaglio Bivalvia, Scaphopoda, Gastropoda, Cephalopoda), Echinodermata. Hemichordata (Graptolithina).

Paleontologia stratigrafica: Estinzioni di massa del Fanerozoico nel record degli invertebrati; posizionecronostratigrafica e significato geologico degli eventi biologici ed evolutivi studiati.

PALEONTOLOGIA GENERALE:

Tafonomia - Trasferimento di dati dalla biosfera alla litosfera e registrazione in rocce sedimentarie.Biostratinomia: alterazione dei segnali biogenici; trasporto pre-seppellimento; esumazione post-seppellimento.Associazioni fossili: residuale, trasportata, mista, condensata; esercitazione con studio di campioni fossiliferi.

Paleoambienti - Rapporto tra ecosistema e facies. Schema degli ambienti marini e caratteristiche sedimentariedei fondali. Fattori biologici di controllo ambientale: autoecologia e sinecologia. Fattori chimici e fisici dicontrollo ambientale: energia idrodinamica; temperatura; salinità; solubilità di CO2 e O2.

Icnologia - Tracce fossili, icnofacies e loro significato paleoambientale; classificazione etologica e casisignificativi; esercitazione con studio di campioni fossiliferi.

Stratigrafia - Suddivisione del record stratigrafico in unità litostratigrafiche, biostratigrafiche, paleomagnetiche e,in termini tempo relativo, cronostratigrafiche. Sincronia di eventi e cronocorrelazioni. Discontinuità del recordstratigrafico e stratificazione delle rocce sedimentarie.

Bioeventi - Colonizzazione continentale nel Paleozoico; sviluppo di vegetali e vertebrati terrestri; crisi erinnovamenti biologici nel Mesozoico.

Paleobiogeografia

TESTIAllasinaz A. (1991). "Paleontologia Generale e Sistematica degli Invertebrati". ECIG, Torino, 1-672. Raffi S. &Serpagli E (1996) "Introduzione alla Paleontologia", Scienze della Terra, UTET, Torino. E’ fortementeconsigliato l’utilizzo del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni: Allasinaz A. (1999) "Invertebratifossili". UTET, Torino, 1-809. Lipps J.H. (1993) "Fossil Prokariotes and Protists" Blackwell Sc. Publications,Boston.

NOTAVerifica dell’apprendimento: esame scritto e prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=48be

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Paleontologia Generale (cod. G8014)Codice: G8014CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Donata ViolantiRecapito: 0116705193 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia

OBIETTIVIIl corso descrive la realtà del record paleontologico mediante la definizione dei parametri di registrazione deiprodotti paleobiologici entro le rocce sedimentarie, e ne analizza le implicazioni in termini di ricostruzionipaleoambientali e di espressione di tempo relativo.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di analizzare un’associazione fossile per applicazioni in ambito stratigrafico e paleoambientale.

PROGRAMMA

CENNI DI STORIA DELLA PALEONTOLOGIA - interpretazione dei dei fossili nel passato, teoriadell’evoluzione, rapporti con altre discipline (geologia, biologia, genetica). TAFONOMIA - Trasferimento didati dalla biosfera alla litosfera e registrazione in rocce sedimentarie. Biostratinomia: alterazione dei segnalibiogenici; trasporto pre-seppellimento; esumazione post-seppellimento. Associazioni fossili: residuale,trasportata, mista, condensata; esercitazione con studio di campioni fossiliferi. PALEOAMBIENTI - Rapportotra ecosistema e facies. Schema degli ambienti marini e caratteristiche sedimentarie dei fondali. Fattori biologicidi controllo ambientale: autoecologia e sinecologia. Fattori chimici e fisici di controllo ambientale: energiaidrodinamica; temperatura; salinità; solubilità di CO2 e O2. STRATIGRAFIA - Suddivisione del recordstratigrafico in unità litostratigrafiche, biostratigrafiche, paleomagnetiche e, in termini tempo relativo,cronostratigrafiche. Sincronia di eventi e cronocorrelazioni. Discontinuità del record stratigrafico estratificazione delle rocce sedimentarie. BIOEVENTI - Colonizzazione continentale nel Paleozoico; sviluppo divegetali e vertebrati terrestri; crisi e rinnovamenti biologici nel Mesozoico. ICNOLOGIA - Tracce fossili,icnofacies e loro significato paleoambientale; classificazione etologica e casi significativi; esercitazione constudio di campioni fossiliferi.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Aula Palazzina, via Valperga Caluso 35. I testibase consigliati per il corso sono: Raffi & Serpagli, Introduzione alla Paleontologia. 2° edizione, UTET, 2001(disponibile per la consultazione in biblioteca del Dipartimento di Scienze della Terra) E’ fortemente consigliatol’utilizzo del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni: copie di figure usate durante le lezionifrontali; collezione didattica di paleontologia in Aula Palazzina. Infine sono di seguito indicati siti internet diinteresse: www.spi.unimo.it (Società Paleontologica Italiana); www.stratigraphy.org/lethaia.htm (LethaiaJournal)

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 20 Lezionipratiche (N.ore): 4 Strumentazione: videoproiettore, diaproiettore, lavagna luminosa (in Aula Palazzina).Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta con domande descrittive edomande a risposta multipla; commento orale dell’elaborato scritto.

ORARIO LEZIONI

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Giorni Ore Aula

Martedì 14:00 - 16:00 Aula Palazzina Dipartimento di Scienze della Terra

Mercoledì 11:00 - 13:00 Aula Palazzina Dipartimento di Scienze della Terra

Lezioni: dal 12/05/2009 al 23/06/2009

Nota: Lezione del 23/06/2009, recupero della festività del 2/96/2009

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=6112

Paleozoologia (cod. G8009)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Francesca LozarRecapito: 0116705199 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/01 - paleontologia e paleoecologia

OBIETTIVIConoscenza dei principali fossili di Invertebrati utili in geologia, loro riconoscimento di base, inquadramentocronostratigrafico e significato dei principali eventi biologici nella storia della Terra, come registrati dai fossili.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTORiconoscimento dei fossili dei principali Phyla di Invertebrati e di alcuni Protisti e loro inquadramentosistematico a livello di Famiglia o Genere. Conoscenze di base di paleoecologia dei principali Phyla diInvertebrati. Tafonomia di base. Conoscenza delle principali tappe evolutive sulla Terra nel Fanerozoico.

PROGRAMMA

Tafonomia di base. Concetto di fossile. Tipi di fossili. Fossildiagenesi. Fossilizzazione indiretta. Concetti disistematica, tassonomia, classificazione e nomenclatura. Paratassonomia e concetto di specie. Protisti a gusciosiliceo e carbonatico. I principali componenti del plancton marino. Caratteri sistematici e tassonomia dei seguentitaxa di Invertebrati: archaeocyatha, Trilobita, Coelenterata, Brachiopoda, Mollusca, Echinodermata. Originedella vita sulla Terra. Principali eventi evolutivi dei taxa studiati e loro inquadramento stratigrafico.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: il docente I testi base consigliati per il corso sono:Allasinaz A. (1991). "Paleontologia Generale e Sistematica degli Invertebrati". ECIG, Torino, 1-672. Raffi S. &Serpagli E (1996) "Introduzione alla Paleontologia", Scienze della Terra, UTET, Torino. E’ fortementeconsigliato l’utilizzo del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni: Allasinaz A. (1999) "Invertebratifossili". UTET, Torino, 1-809. Lipps J.H. (1993) "Fossil Prokariotes and Protists" Blackwell Sc. Publications,Boston. Infine sono di seguito indicati siti internet di interesse: http://paleo_electronica.orgwww.nhm.ac.uk/hosted_sites/paleonet

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 8 Esercitazioni dilaboratorio (N.ore): 32 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione (indicare anche la localizzazione):lente (personale), microscopi e collezione didattica di Paleontologia (aula Palazzina) Materiale di consumo:fotocopie Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta e colloquio orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=dc85

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PetrogenesiCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Daniele CastelliRecapito: 0116705105 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

NOTACORSO NON ATTIVATO NELL’A.A. 2009/2010

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=115a

PetrogenesiCodice: MFN0904CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Prof. Daniele CastelliRecapito: 0116705105 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

OBIETTIVIApprofondire i principi di petrogenesi magmatica e metamorfica che consentono l’interpretazione delleparagenesi minerali e delle microstrutture nelle rocce e nei geomateriali.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base di petrologia magmatica e metamorfica, capacità di interpretare diagrammi di fase relativi asistemi petrogenetici sperimentali semplici.

PROGRAMMA

Concetti propedeutici: definizione di sistema, componenti, fasi con esempi da meso- e microstrutture; richiami aiconcetti di equilibrio, proprietà intensive ed estensive, regola delle fasi; apparati per la petrologia sperimentale.

Processi magmatici: sistemi sperimentali binari, ternari e quaternari; con relazioni di tipo eutettico, peritettico,miscibilità da parziale a completa allo stato solido. Loro utilizzo nell'interpretazione delle paragenesiminerali e delle microstrutture in rocce magmatiche di composizione acida, basica e ultrabasica.

Processi metamorfici: paragenesi minerali e reazioni metamorfiche in differenti sistemi metamorfici, e loromodellizzazione chemografica; griglie petrogenetiche nel metamorfismo progrado e retrogrado di protolitiultrabasici, basici, quarzoso-feldspatici, pelitici e carbonatici.

Petrologia applicata: geomateriali nei sistemi MgO-Al2O3-SiO2-(Cr2O3) e CaO-Al2O3-SiO2, con discussionedi casi di studio; esempi di leghe in sistemi binari.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile come file pdf disponibili alla homepage del Corso. I testibase consigliati per il corso sono: Dispense fornite dal docente D’AMICO, INNOCENTI & SASSI, 1987."Magmatismo e metamorfismo", UTET, Torino. MORBIDELLI, 2003. "Le rocce ed i loro costituenti". BardiEditore, Roma. WINTER, 2001. "An introduction to igneous and metamorphic petrology". Prentice Hall, N.J. E’consigliata la consultazione del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni: BEST, 2003. "Igneous

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and metamorphic petrology", Freeman and Co., San Francisco. BUCKER & FREY, 1994. "Petrogenesis ofmetamorphic rocks", VI Ed., Springer Verlag, Berlin. PHILPOTTS, 2009. Principles of Igneous andMetamorphic Petrology", Cambridge Univ. Press, UK.

NOTAL’esame si svolge, di norma, come segue: Prova orale sui contenuti del corso.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=1278

PetrografiaCodice: MFN0647CdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Prof. Daniele Castelli, Dott. Chiara Teresa GroppoRecapito: 0116705105 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 11SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

OBIETTIVIFornire le conoscenze per la classificazione su base mineralogica, chimica e microstrutturale delle rocce, conparticolare enfasi sulle rocce magmatiche e metamorfiche. Fornire le conoscenze di base per lo studio delle rocceal microscopio ottico in luce polarizzata. Illustrare le modalità di associazione delle rocce ignee e introdurre iprincipi fondamentali della petrogenesi ignea. Illustrare le basi della zoneografia metamorfica e introdurre iprincipi fondamentali della petrogenesi metamorfica e le relazioni tra magmatismo, metamorfismo e ambientigeodinamici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base su sistematica e caratteri petrochimici essenziali delle rocce magmatiche, sedimentarie emetamorfiche. Conoscenze di base sul significato geodinamico delle associazioni petrografiche plutoniche,vulcaniche e metamorfiche e sui principali processi petrogenetici endogeni.

PROGRAMMALEZIONINatura, composizione e dinamica del mantello e della crosta terrestre; relazioni tra regime geodinamicoe processi petrogenetici; il ciclo delle rocce.Sistematica su basi strutturali, mineralogiche e petrochimichequantitative delle rocce magmatiche.Principi generali della cristallizzazione magmatica. Genesi dei magmiprimari e secondari alla luce dei dati della petrologia sperimentale.Definizione di province petrografiche e diassociazioni petrografiche. Analisi seriale delle associazioni di rocce. Le principali associazioni plutoniche evulcaniche.Richiami di sistematica e caratteri petrochimici essenziali delle principali famiglie di roccesedimentarie.Generalità nel processo metamorfico: le trasformazioni mineralogiche e strutturali. Sistematica ecaratteri petrochimici delle rocce metamorfiche. I tipi principali di metamorfismo. I fattori del metamorfismo.Facies metamorfiche e serie di facies metamorfiche. Il grado metamorfico e le associazioni caratteristiche delmetamorfismo di alta, intermedia e bassa pressione.Rapporti tra deformazione e cristallizzazione metamorfica.Leprincipali reazioni metamorfiche nei diversi sistemi chimici (ultrafemico, pelitico, basaltico, granitico, marnoso,carbonatico).Relazioni tra magmatismo, metamorfismo e regime geodinamico; elementi di petrografia regionale.Applicazioni geocronologiche e petrologiche di sistemi isotopici. ESERCITAZIONIClassificazione edescrizione macroscopica delle rocce magmatiche e delle loro strutture più comuni.Elaborazione di datipetrochimici (norma CIPW).Riconoscimento microscopico di rocce magmatiche rappresentative e delleprincipali microstrutture.Classificazione e descrizione microscopica di rocce sedimentarierappresentative.Classificazione e descrizione macroscopica delle rocce metamorfiche e delle loro strutture piùcomuni.Riconoscimento microscopico di rocce metamorfiche rappresentative e delle principalimicrostrutture.Esercitazione di terreno: plutoniti e vulcaniti delle valli Cervo e Sessera (Biella); metamorfiti delBiellese e della bassa Valle d’Aosta.

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TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile come file pdf disponibili alla homepage del Corso. I testibase consigliati per il corso sono: Dispense fornite dai docenti D’AMICO, INNOCENTI & SASSI, 1987."Magmatismo e metamorfismo", UTET, Torino. MORBIDELLI, 2003. "Le rocce ed i loro costituenti". BardiEditore, Roma. PECCERILLO & PERUGINI, 2003. Introduzione alla Petrografia ottica. Morlacchi Ed., Perugia.MACKENZIE, DONALDSON & GUILFORD, 1990. "Atlante delle rocce magmatiche e delle loro tessiture",Zanichelli, Bologna. YARDLEY, MACKENZIE & GUILFORD, 1990. "Atlas of metamorphic rocks and theirtextures", Longman, Earth Science Series. Per approfondimenti ed eventuali integrazioni, è consigliata laconsultazione del seguente materiale : BEST, 2003. "Igneous and metamorphic petrology", Freeman and Co.,San Francisco. WINTER, 2001. "An introduction to igneous and metamorphic petrology". Prentice Hall, N.J.EHLERS & BLATT, 1982. "Petrology. Igneous, sedimentary and metamorphic", Freeman and Co., SanFrancisco. BUCKER & FREY, 1994. "Petrogenesis of metamorphic rocks", VI Ed., Springer Verlag, Berlin.YARDLEY, 1989. "An introduction to metamorphic petrology", Longman, Earth Science Series. WILLIAMS,TURNER & GILBERT, 1982. "Petrography: an introduction to the study of the rocks in thin section", II ed.,Freeman and Co., San Francisco.

NOTAL’esame si svolge, di norma, come segue: Prova scritta: calcolo normativo di analisi chimiche di rocce; Provapratica (integrata con la prova orale): descrizione macroscopica e microscopica di rocce magmatiche e/ometamorfiche; Prova orale sui contenuti del corso.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=095b

Petrografia applicataCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Laura Fiora (Titolare del corso), Prof. Alessandro Borghi (Titolare del corso)Recapito: [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso ha lo scopo di fornire una panoramica sulle molteplici applicazioni industriali di rocce e minerali e didare una preparazione specifica nel settore commerciale delle pietre ornamentali.

PROGRAMMA

Storia degli utilizzi delle materie prime minerali, con particolare riguardo ai "minerali" ndustriali ed analisi delloro valore economico. Criteri classificativi. Tecniche di studio e di campionatura. Analisi delle caratteristichegenerali di rocce e minerali di valore economico: proprietà del prodotto grezzo e sua caratterizzazione dilaboratorio, processi di preparazione, eventuali trattamenti, valore economico, utilizzi. In dettaglio sonoanalizzate le "pietre ornamentali", per le quali sono discusse la classificazione scientifica e quella commerciale,la caratterizzazione petrofisicomeccanica secondo le normative italiane ed europee, le tecniche di estrazione e ditrasformazione, le utilizzazioni. L'analisi di bacini estrattivi piemontesi consente di approfondire letematiche relative alle metodologie e tecnologie di coltivazione dei materiali lapidei locali, mentrel'indagine delle pietre ornamentali del mercato contemporaneo, effettuata in occasione di esposizioniinternazionali, fornisce le conoscenze basilare delle migliaia di litotipi oggi commercializzati.

TESTIKuzwart M. (1984) Industrial Minerals and Rocks. Elsevier. Primavori P. (1999) Planet Stone. Zusi, Verona.Sinha R. K. (1986) Industrial Minerals. Balkema, Rotterdam.

NOTAModalità di esame: elaborato scritto su uno specifico problema petrografico applicato concordato e discussioneorale.

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http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7972

Petrografia I (cod. G8026)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Roberto Compagnoni, Dott. Simona FerrandoRecapito: 0116705104 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4

PROGRAMMA

NOTAcorso non attivato nell’A.A. 2009/2010

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=a407

Petrografia II (cod. G8030)Codice: G8030CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Roberto Compagnoni, Dott. Simona FerrandoRecapito: 0116705104 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

PROGRAMMA

NOTAcorso non attivato nell’A.A. 2009/2010

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=cc9f

Petrologia del metamorficoCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Daniele Castelli, Prof. Roberto CompagnoniRecapito: 0116705105 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 5

OBIETTIVIAcquisire gli strumenti necessari per descrivere ed interpretare le rocce dei basamenti cristallini, in particolaredelle Alpi Occidentali.

PROGRAMMA

Caratteri mineralogici e microstrutturali e principali reazioni nel metamorfismo regionale delle CateneCollisionali, finalizzati a ricostruire la loro evoluzione nel tempo (traiettorie P-T-t). Criteri utili per larappresentazione cartografica delle rocce metamorfiche, con esempi dalle Alpi occidentali. Equilibri mineralinelle rocce metamorfiche: principi di geotermobarometria e di petrologia di fase. Esercitazioni: analisi e

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discussione di sezioni sottili di rocce metamorfiche tipiche delle Alpi occidentali al fine di ricostruire la loroevoluzione; applicazioni geotermobarometriche, elaborazione ed analisi di griglie petrogenetiche.

TESTIBEST M.G., "Igneous and Metamorphic Petrology - II Ed.", Freeman & Co., San Francisco, 2003. BUCHER K.,FREY M., "Petrogenesis of metamorphic rocks", Springer Verlag, Berlin, 1994. YARDLEY B.W.D., "Anintroduction to metamorphic petrology". Longman Group UK Limited, England, 1989.

NOTAModalità di Esame Orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=2b9d

Petrologia del MetamorficoCodice: MFN0906CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Dott. Franco Rolfo, Prof. Roberto CompagnoniRecapito: 0116705178 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

OBIETTIVIAcquisire gli strumenti necessari per descrivere ed interpretare le rocce dei basamenti cristallini, in particolaredelle Alpi Occidentali.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza più approfondita dei meccanismi di crescita ed evoluzione delle paragenesi minerali e dellemicrostrutture nelle rocce metamorfiche. Capacità di descrivere, classificare e interpretare le rocce metamorfichee le loro microstrutture al microscopio in luce polarizzata. Padronanza delle tecniche necessarie per descrivere edinterpretare le rocce dei basamenti cristallini, con particolare riferimento alle Alpi Occidentali.

PROGRAMMA

Nomenclatura delle rocce metamorfiche e linee-guida per la loro classificazione. Principali tipi dimetamorfismo. Metamorfismo isochimico e allochimico. Facies metamorfiche e minerali e paragenesicaratteristiche. Serie di facies. Fattori fisici e chimici che influenzano il metamorfismo. I potenziali chimici nellerocce. Differenziazione metamorfica. Tipi di reazioni metamorfiche e l'importanza delle reazioni ioniche.Cenni sul processo di nucleazione e crescita dei minerali metamorfici. Le principali microstrutture e il lorosignificato. Rapporti tra crescita dei minerali metamorfici e deformazione. Rappresentazione grafica delleparagenesi metamorfiche. Le migmatiti ed il processo di fusione parziale. Il metamorfismo di alta T: la faciesgranulitica. Il metamorfismo di alta P: la facies scisti blu e la facies eclogitica. Il processo di serpentinizzazione ele rodingiti. Principali reazioni metamorfiche prograde nel sistema ultramafico, mafico, pelitico e carbonatico.Le datazioni. La ricostruzione delle traiettorie P-T-t e loro significato geodinamico.

TESTIBEST M.G., "Igneous and Metamorphic Petrology - II Ed.", Freeman & Co., San Francisco, 729 p., 2003.BUCHER K., FREY M., "Petrogenesis of metamorphic rocks", Springer Verlag, Berlin, 341 p.,1994.PHILPOTTS A.R., AGUE J., "Principles of Igneous and Metamorphic Petrology", 2nd ed., CambridgePublisher, 686 p., 2009. VERNON R.H., CLARKE G.L., "Principles of Metamorphic Petrology", Cambridge

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University Press, Cambridge, 460 p., 2008. YARDLEY B.W.D., "An introduction to metamorphic petrology".Longman Group, England, 248 p., 1989.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=45db

Pietre ornamentaliCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Laura FioraRecapito: [[email protected]]Tipologia: Fondamentale di indirizzoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

Il corso propone l'approfondimento delle tematiche introdotte nel corso di Petrografia Applicatarelativamente alle pietre ornamentali. Sono discusse in dettaglio le proprietà commerciali/tecniche delle piùimportanti categorie attualmente presenti sul mercato internazionale, le caratteristiche del commercio deimateriali lapidei nel mercato globalizzato, con particolare attenzione per l'evoluzione più recente.E' approfondita la fase di trasformazione dei materiali lapidei con l'analisi della struttura dellaboratorio e dei cicli di produzione di manufatti standard e speciali. Viene analizzata in dettaglio la lavorazionedi superficie, con particolare riguardo alle innovazioni tecnologiche contemporanee. Le lezioni teoriche sonointegrate con la visita ad una fiera internazionale di marmi, graniti, pietre e con le osservazioni dirette neilaboratori dei principali distretti estrattivi piemontesi.

TESTIPRIMAVORI PIERO 1999) Pianeta pietra. Zusi editore Verona, 326 pp.

NOTAMODALITÀ DI ESAME: prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=5816

Processi magmatici e vulcanismoCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Corrado CigoliniRecapito: 0116705107 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 5

OBIETTIVIApprofondimento delle problematiche teorico-applicative legate ai processi magmatici ed al vulcanismo.

PROGRAMMA

Caratterizzazione dei processi magmatici in riferimento alla loro posizione geodinamica. I principali siti divulcanismo attivo e tipologie dell' attività. Vulcanismo in aree cratoniche e "zone di rift continentali": gliespandimenti basaltici, i maars e diatreme, il vulcanismo di tipo "carbonatitico". I margini di zolla convergenti edivergenti e relativi siti di vulcanismo attivo. Meccanismi connessi con l'origine dei magmi e con la lororisalita. Proprietà fisiche dei magmi: temperatura, densità, conduttività e capacità termiche, caratteristichereologiche dei magmi. Evoluzione dinamica dei flussi lavici. Processi di fluidizzazione associati alla risalita dei

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magmi. Stazionamento e degassamento dei magmi nelle fasi pre- eruttive. Metodi di analisi e monitoraggio deiprocessi di degassamento. Vescicolazione dei magmi e meccanismi eruttivi. Pressioni ed energie coinvolte neiprocessi eruttivi e loro quantificazione. Il ruolo dei gas nelle fasi pre-eruttive e sovrapressioni in cameramagmatica. I sistemi idrotermali e loro evoluzione dinamica nello spazio e nel tempo, con particolare riguardoalle zone geotermiche. Metodi di esplorazione nella determinazione dei potenziali geotermici. Distribuzionedegli elementi in tracce nei magmi e nei fluidi magmatici. Cenni sul ruolo degli isotopi stabili ed instabilinell'analisi dei processi magmatici ed idrotermali.

TESTIR. Scandone & L. Giacomelli, 2002. Vulcanologia, Liguori Editore, 642 p. H. Williams & A. McBirney, 1979.Volcanology, Freeman Cooper & Co., San Francisco, 397 p. J.S. Rinehart, 1980. Geysers and GeothermalEnergy, Springer- Verlag, 223 p. G. Faure, 1986. Principles of Isotope Geology, John Wiley & Sons, 589 p.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bec9

Proprietà chimico-fisiche dei mineraliCodice: MFN0907CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Dott. Marco Bruno (Titolare del corso), Dott. Mauro Prencipe (Titolare del corso)Recapito: +39 011 6705131 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 4° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/06 - mineralogia

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire strumenti, metodi e concetti necessari allo studio delle proprietà chimico-fisiche deiminerali, utili per la comprensione e costruzione di modelli geodinamici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOAcquisizione delle tematiche, dei concetti e delle metodiche per lo studio delle proprietà chimico-fisiche deiminerali.

PROGRAMMA

Introduzione al corso: importanza e collocazione della chimica-fisica dei minerali nell'ambito dellescienze della Terra, e in particolare nella costruzione e interpretazione di modelli e processi geodinamici.

Connessione tra proprietà termobariche (compressibilità, elasticità ed espansione termica) e dinamica reticolare.Introduzione del formalismo quantistico per la trattazione di modelli dinamici dei solidi cristallini. Vibrazioni neisolidi: spettri di dispersione fononica, loro dipendenza dalla pressione (parametri di Grüneisen) e loro utilizzonella determinazione di Equazioni di Stato (EoS).

Introduzione alla termodinamica statistica e connessioni con la termodinamica classica. Funzioni di partizione,uso degli spettri fononici per la derivazione delle stesse; modelli di Einstein, Debye and Kieffer. Impiego dellefunzioni di partizione per la determinazione delle proprietà termodinamiche (entropia, energia libera e calorespecifico). Transizioni di fase.

Tecniche e modelli per la determinazione delle proprietà chimico-fisiche dei minerali. Cenni all'approccioab initio e metodiche empiriche (potenziali modello e metodi Monte Carlo e dinamica molecolare).

TESTIIl materiale verrà fornito dai docenti.

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http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=ad0b

Prospezioni geofisicheCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche, Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Cesare Comina (Titolare del corso)Recapito: 0116705173 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/11 - geofisica applicata

OBIETTIVIIl corso si propone di far acquisire allo studente le conoscenze fondamentali sui metodi di prospezione geofisicaper la caratterizzazione geologica. Particolare rilievo sarà rivolto a: - caratterizzazione sismica dei geomaterialisia in termini di caratteristiche geomeccaniche che di individuazione di interfacce tramite l’uso di metodi sismicia rifrazione, riflessione, prove sismiche in foro e per onde superficiali; - caratterizzazione elettrica deigeomateriali con l’uso di metodi elettrici ed elettromagnetici (dominio del tempo e della frequenza, GPR) conparticolare rilievo a rapporto tra fluido interstiziale e matrice solida.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOLo studente dovrà possedere le conoscenze di base relative a: - trattamento dei segnali geofisici; - propagazionedelle onde sismiche nei materiali geologici (moduli di deformazione e comportamento alle interfacce); -comportamento elettrico dei materiali geologici rapporto tra caratteristiche del fluido interstiziale e della matricesolida; - metodi di interpretazione delle prove sismiche (rifrazione, riflessione, prove sismiche in foro e per ondesuperficiali) con particolare rilievo alle esercitazioni svolte; - metodi di interpretazione delle prove elettriche edelettromagnetiche; - applicazioni ed utilizzo delle diverse tecniche.

PROGRAMMA

- Fondamenti di analisi del segnale per il trattamento dei dati geofisici;- Propagazione delle onde sismiche nei terreni (moduli elastici e comportamento alle interfacce);- Esercitazione su calcolatore: interpretazione di un dato di Sismica a Rifrazione;- Metodi di interpretazione delle prove di Sismica a riflessione e GPR, trattamento dei dati;- Esercitazione su calcolatore: interpretazione di un dato di Sismica a Riflessione;- Metodi di interpretazione delle prove Sismiche in foro e per onde superficiali;- Esercitazione su calcolatore: interpretazione di un dato di Sismica in foro;- Comportamento elettrico ed elettromagnetico dei geomateriali (fluido interstiziale e matrice solida).- Metodi elettromagnetici modalità di prova e di acquisizione dei dati.- Presentazioni delle applicazioni dei metodi introdotti e Discussione di case hystories.

TESTIReynolds J.M. An Introduction to Applied Environmental Geophysics, Wiley & Sons, Baffins Lane, 1997 W.M.Telford, L.P. Geldart e R.E.Sheriff: Applied Geophysics, Cambridge University Press Kearey, P., Brooks, M.:An Introduction to Geophysical Exploration, Blackwell, 2002 Appunti e slides del corso, eventuale materialeaggiuntivo.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=2766

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Rappresentazione dei dati geologiciCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. M. Gabriella Forno, Dott. Franco Gianotti (Assistente)Recapito: 0116705166 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIAcquisizione delle metodologie per realizzare una cartografia geologica specifica delle formazioni superficiali.

PROGRAMMA

Introduzione sulla natura e la geometria delle formazioni superficiali e delle discontinuità che le separano,finalizzata alla realizzazione di una cartografia specifica in cui le distinzioni cartografiche sono effettuate in baseallo sviluppo di importanti discontinuità erosionali, alla facies dei sedimenti e al bacino di provenienza.Escursioni sul terreno riguardanti il riconoscimento delle principali discontinuità erosionali che interrompono lesuccessioni continentali, i criteri diagnostici delle diverse facies sedimentarie e dei suoli che caratterizzano lediverse unità.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=14a5

Riconoscimento e classificazione macroscopica di minerali e rocce(cod. G8010) - NON ATTIVATO NELL’A.A. 2009/2010Codice: G8010CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Franco Rolfo, Dott. Anna d’AtriRecapito: 0116705178 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4SSD: GEO/07 - petrologia e petrografia

OBIETTIVIIl modulo si propone di fornire gli elementi necessari al riconoscimento macroscopico dei principali mineralicostituenti le rocce e alla classificazione macroscopica dei principali tipi di rocce magmatiche, sedimentarie emetamorfiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base sulle principali famiglie di minerali costituenti le rocce. Conoscenze di base sui principalitipi di rocce.

PROGRAMMA

MINERALI COSTITUENTI LE ROCCE. CLASSIFICAZIONE ROCCE MAGMATICHE.CLASSIFICAZIONE ROCCE SEDIMENTARIE. CLASSIFICAZIONE ROCCE METAMORFICHE

TESTII testi base consigliati per il corso sono: dispense dei docenti.

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NOTACORSO NON ATTIVATO NELL’A.A. 2009/2010

ORARIO LEZIONI

Giorni Ore Aula

Lezioni: dal 01/01/2000 al 01/01/2000

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=cc7f

Rilevamento dei sedimenti quaternariCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata all’Ingegneria e all’Ambiente (DM 270/04)Docente: Prof. M. Gabriella Forno (Titolare del corso)Recapito: 0116705166 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIAcquisizione delle metodologie per realizzare una cartografia geologica specifica delle formazioni quaternariecontinentali.

PROGRAMMA

PRIMO MODULO

Criteri di rilevamento, cartografia del Quaternario, l’evoluzione degli ambienti continentali, la tettonicaquaternaria, le variazioni climatiche quaternarie, l’ultima espansione glaciale, le suddivisioni del Quaternario,escursioni giornaliere.

SECONDO MODULO

Introduzione al rilevamento dei depositi continentali quaternari, escursioni giornaliere, commento alle escursioni.

TESTID. Q. BOWEN (1977)- Quaternary Geology. A Stratigraphic Framework for Multidisciplinary Work. Ed.Pergamon, Oxford, pp. 220.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=2169

Rilevamento delle formazioni superficialiCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. M. Gabriella Forno (Titolare del corso), Dott. Franco Gianotti (Assistente)Recapito: 0116705166 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

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OBIETTIVIAcquisizione delle metodologie per realizzare una cartografia geologica specifica delle formazioni superficiali.

PROGRAMMA

Introduzione sulla natura e la geometria delle formazioni superficiali e delle discontinuità che le separano,finalizzata alla realizzazione di una cartografia specifica in cui le distinzioni cartografiche sono effettuate in baseallo sviluppo di importanti discontinuità erosionali, alla facies dei sedimenti e al bacino di provenienza. Esercizidi cartografia con particolare riferimento alla valutazione dei rapporti intercorrenti tra i diversi corpi geologicisuperficiali. Escursioni sul terreno riguardanti il riconoscimento delle principali discontinuità erosionali cheinterrompono le successioni continentali, i criteri diagnostici delle diverse facies sedimentarie e dei suoli checaratterizzano le diverse unità.

NOTASi consigliano gli studenti che non avessero già seguito il corso di Geologia del Quaternario I di inserirlo tra icorsi a scelta dello studente.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bf3e

Rilevamento Geologico ICodice: MFN0625CdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Dott. Francesco De la Pierre (Titolare del corso), Dott. Andrea Festa (Titolare del corso)Recapito: 0116705198 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 8

OBIETTIVIAcquisizione delle metodologie di base per la cartografia geologica finalizzata alla realizzazione di cartegeologiche in aree non metamorfiche. Lettura e interpretazione di carte geologiche. Costruzione di sezionigeologiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di produrre cartografia geologica.Capacità di ricostruire l’assetto geologico del territorio, con unavisione tridimensionale dei corpi rocciosi di ricostruire la storia stratigrafica e tettonica di un territorio

PROGRAMMA

Lettura ed interpretazione di carte geologiche significative di settori caratterizzati da successioni sedimentarie;interpretazione delle successioni stratigrafiche e ricostruzione dell'evoluzione tettonica; realizzazione disezioni geologiche significative. Applicazione pratica ed esercitazione didattica in campo in aree significativecostituite da rocce sedimentarie poco deformate

TESTI- B. Simpson (1992) Lettura di Carte geologiche. Dario Flaccovio Ed., Palermo, 107 pp. - T. Bolton (1989)-Gelogical maps (Their solution aand interpretation). Cambridge University Press, 144pp. - G. Cremonini (1994)Rilevamento Geologico (Realizzazione ed interpretazione della Carte Geologiche). Pitagora Ed., Bologna, 183pp.

NOTAIl corso è articolato in 2CFU di esrecitazioni di laboratorio, 3 CFU di escursioni sul terreno (9 giorni) e 3 CFUliberi finalizzati alla realizzazione di una carta geologica e la produzione di una relazione di accompagnamento.

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http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7b05

Rilevamento geologico I (cod. G8016) NON ATTIVATO NELL’A.A. 2009/2010CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Anna d’AtriRecapito: 011 6705190 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso si propone di avviare gli studenti alla conoscenza della cartografia e delle tecniche di analisi sul terrenodegli elementi geologici; vengono fornite le informazioni di base necessarie per l’osservazione e larappresentazione cartografica dei corpi rocciosi.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di cartografare affioramenti, di utilizzare la bussola per misurare giaciture di elementi planari e lineari,di realizzare profili topografici e semplici sezioni geologiche.

PROGRAMMA

Elementi di rilevamento geologico

- Cenni sul rilevamento geologico e sulla cartografia geologica.

- Giacitura di elementi planari e lineari.

Rapporti tra la giacitura di superfici di stratificazione e il versante. Lettura di carte topografiche e realizzazionedi profili topografici. Uso della bussola; misurazione di elementi planari e lineari e loro rappresentazionecartografica. Metodi per ricavare la giacitura di una superficie di stratificazione su una carta geologicasemplificata. Realizzazione di semplici sezioni geologiche su carte geologiche semplificate. Plats. Esercitazioniin campo dedicate all'uso delle tavolette, alla rappresentazione cartografica di affioramenti e di superficigeologiche in rapporto alla topografia e all'uso della bussola.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: Dipartimento di Scienze della Terra. I testi baseconsigliati per il corso sono: dispense e appunti distribuiti dal docente.

NOTACORSO NON ATTIVO NELL’A.A. 209/2010 Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, comesegue: Prova pratica di realizzazione di un profilo geologico semplice, seguita da una prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=788c

Rilevamento Geologico IICdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Dott. Gianni Balestro (Titolare del corso)Recapito: 0116705186 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 7SSD: GEO/03 - geologia strutturale

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OBIETTIVIMetodologia di rilevamento in aree metamorfiche. Realizzazione di carte geologiche, oggettive e di sintesi.Lettura e interpretazione di carte geologiche mediante la realizzazione di profili. Informatizzazione di base deldato geologico mediante l’utilizzo di Sistemi Informativi Geografici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di - rilevamento, interpretazione e generalizzazione cartografica del dato geologico, - lettura di cartegeologiche e realizzazione di profili interpretativi - informatizzazione di base dell’informazione geologica

PROGRAMMA

Introduzione al corso e inquadramento geologico delle aree oggetto delle escursioni. Richiami teorici einquadramento metodologico relativi al rilevamento, all'analisi e alla appresentazione cartografica del datogeologico-strutturale in aree metamorfiche. Lettura ed interpretazione di carte geologiche significative di areedeformate, e realizzazione di profili geologici.

Informatizzazione del dato rilevato durante le escursioni mediante Sistemi Informativi Geografici. Escursionigiornaliere in Alpi occidentali

TESTI- dispense fornite dal docente in formato digitale - MCCLAY K. ( 1987) - The mapping of geological structures.Wiley ed. - ROBERTS J. (1991) - Guida alle strutture geologiche. Muzzio Ed. - CADOPPI P., CASTELLETTOM., SACCHI R., BAGGIO P., CARRARO F. & GIRAUD V. (2002) - Note illustrative della Carta Geologicad’Italia alla scala 1:50000 Foglio 154 Susa. Apat - CADOPPI P. & TALLONE S. (2002) - Subduzione alpina edesumazione di crosta continentale: l’esempio del settore settentrionale dell’Unità Dora-Maira (Alpi Cozie).Guida all’escursione "Esumazione di crosta continentale e di litosfera oceanica subdotte". 81º Riunione estivadella Società Geologica Italiana

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=9e23

Rilevamento geologico II (cod. 8028)Codice: 8028CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Francesco De la Pierre, Dott. Andrea FestaRecapito: 0116705198 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 7

OBIETTIVIAcquisizione delle metodologie di base per la cartografia geologica finalizzata alla realizzazione di cartegeologiche in aree non metamorfiche. Lettura e interpretazione di carte geologiche. Costruzione di profiligeologici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di produrre cartografia geologica. Capacità di ricostruire l’assetto geologico di un territorio arrivandoad una visione tridimensionale dell’andamento dei volumi rocciosi Capacità di ricostruire la storia stratigrafica etettonica di un’area. Capacità di individuare eventuali situazioni geologiche di criticità in funzione dellaantropizzazione del territorio o di eventuali situazioni geologiche possibili di sfruttamento come risorse naturali.

PROGRAMMA

Definizione di carta geologica (basi topografiche, scale in uso, composizione, affidabilità e limiti, loro uso);organizzazione di carte geologiche; utilizzazione di simboli geologici; rappresentazione cartografica diaffioramenti; tipi di limiti geologici e loro rappresentazione cartografica; informazione geologiche puntuali e

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Page 104: corsi GEO.pdf

loro rappresentazione; osservazioni geologiche di base agli affioramenti e organizzazione del lavoro in campo;modalità di rilevamento in funzione della scala della carta; interpretazione delle osservazioni in campo;elaborazione dei dati raccolti. Lettura e interpretazione di carte geologiche significative di aree non deformate osolo debolmente deformate; interpretazione delle associazioni litostratigrafiche rappresentate nelle cartegeologiche; ricostruzione dell'evoluzione tettonica; realizzazione di profili geologici significativiApplicazione pratica ed esercitazione didattica in campo in aree didatticamente significative costituite da roccesedimentarie anche debolmente deformate.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: il docente. I testi base consigliati per il corsosono: B. Simpson (1992) Lettura delle carte geologiche. Dario Flaccovio Ed., Palermo, 107 pp. T. Bolton (1989)Geological Maps (Their solution and interpretation). Cambridge University Press, 144 pp. J.L. Roberts (1991)Guida alle strutture geologiche. Franco Muzio Ed., Padova, 262 pp. R.R. Compton (1985) Geology in the field.Joh Wiley & Sons, New York, 398 pp. J. Barnes (1995) Basic geological mapping. Joh Wiley & Sons, England,133 pp. G. Cremonini (1994) Rilevamento Geologico (Realizzazione e interpretazione delle carte geologicghe).Pitagora Ed., Bologna, 183pp. E’ fortemente consigliato l’utilizzo del seguente materiale per approfondimenti eintegrazioni: articoli scientifici selezionati sulla geologia relativa alle carte geologiche utilizzate durante il Corso.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 8 Esercitazioni dilaboratorio (N.ore): 32 Esercitazioni in campo (N.ore): 100 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione:collezione di carte geologiche (aula cartografia presso Palazzo Galileo Ferraris); bussola da geologo, martello dageologo, altimetro (dotazione indispensabile per le esercitazioni in campo a carico, e quindi personale, di ognisingolo studente). Materiale di consumo: carte topografiche; materiale vario di cancelleria (matite colorate, ecc.dotazione indispensabile per le esercitazioni in campo a carico di ogni singolo studente). Prova scritta relativaalla realizzazione di un profilo geologico; valutazione degli elaborati cartografici realizzati durante leesercitazioni in campo; colloquio su: argomenti trattati nelle lezioni teoriche, discussione della prova scritta,valutazione della capacità di interpretazione della carta geologica oggetto della prova scritta.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=9b7e

Rilevamento Geologico IIICodice: G8044CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Gianni Balestro (Titolare del corso)Recapito: 0116705186 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIRealizzazione di carte geologiche, oggettive e di sintesi, in aree geologicamente complesse, relativamente aterreni cristallini. Lettura e interpretazione di carte geologiche di zone della catena alpina anche mediante larealizzazione di profili geologici. Cenni di geologia regionale delle zone oggetto di escursione.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di lettura, interpretazione e realizzazione di carte geologiche.

PROGRAMMA

Tecniche di rilevamento in zone cristalline polideformate. Esercitazioni di cartografia geologica in zone dicatena alpina. Escursioni giornaliere in Alpi occidentali.

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http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=6ffd

Rilevamento geologico III (cod. G8044)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Marco GattiglioRecapito: 0116705188 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIRealizzazione di carte geologiche, oggettive e di sintesi, in aree geologicamente complesse, relativamente aterreni cristallini. Lettura e interpretazione di carte geologiche di zone della catena alpina anche mediante larealizzazione di profili geologici. Cenni di geologia regionale delle zone oggetto di escursione.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di lettura, interpretazione e realizzazione di carte geologiche.

PROGRAMMA

Tecniche di rilevamento in zone cristalline polideformate. Esercitazioni di cartografia geologica in zone dicatena alpina. Escursioni giornaliere in Alpi occidentali.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso il docente durante il corso.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 16 Esercitazionidi laboratorio (N.ore): 32 Esercitazioni in campo (N.ore) 64 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione(indicare anche la localizzazione): carte Geologiche e materiale da diegno, Aula cartografia. Materiale diconsumo: carta millimetrata, fotocopie. Modalità di verifica/esame prove pratiche in itinere e discussione finalecon voto.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=a411

Rilevamento Geologico StrutturaleCodice: MFN 0908CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Prof. Marco Gattiglio (Titolare del corso)Recapito: 0116705188 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIIl Corso si propone di dotare gli studenti della preparazione necessaria a riconoscere, interpretare e cartografarearee strutturalmente complesse di catena orogenica.

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Page 106: corsi GEO.pdf

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di cartografare porzioni strutturalmente complesse di catene orogeniche. Capacità di proporre modelligeologici sull’evoluzione strutturale di aree complesse. Capacità di proporre profili geologici in aree di catenaorogenica con elevato grado di attendibilità delle strutture profonde. Capacità di ricostruire successionistratigrafiche in aree metamorfiche anche in presenza di volumi rocciosi polimetamorfico.

PROGRAMMA

Elementi strutturali planarie lineari e loro significato geologico. Criteri di sovrapposizione; stile delladeformazione e concetto di livello strutturale. Deformazione cilindrica e non cilindrica; sheath e tubular folds.

Criteri generali per la ricostruzione di geometrie prodotte da sovrapposizione di fasi deformative.

Studio di carte geologiche significative: analisi della successione stratigrafica correlata all'evoluzionegeodinamica, analisi dell'evoluzione strutturale, ricostruzione di strutture plicative sovrapposte mediantela realizzazione di profili geologici .Esercitazioni in campo finalizzate alla cartografia e/o interpretazione di areecomplesse in catene orogeniche

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: il docente

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=bacf

Rilevamento Geologico TecnicoCodice: MFN0929CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata all’Ingegneria e all’Ambiente (DM 270/04)Docente: Dott. Sabrina Maria Rita Bonetto (Titolare del corso)Recapito: 011/6705139 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/05 - geologia applicata

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire gli strumenti per una caratterizzazione tecnica quali-quantitativa di rocce e terreni,finalizzata alla individuazione dei fattori ed alla definizione dei principali parametri che possono influire sullaprogettazione, realizzazione e costi di un’opera o di una struttura (quali scavi, fondazioni, gallerie). In particolareverranno fornite le conoscenze necessarie all’acquisizione ed elaborazione di dati di terreno ed alla trattazione edinterpretazione di dati derivanti da specifiche indagini in sito.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTO- Caratterizzazione e classificazione geomeccanica degli ammassi rocciosi; elaborazione di dati di terrenoacquisiti mediante attività di terreno con applicazione di alcuni metodi di classificazione. - Conoscenza circa lemodalità di esecuzione e i limiti di applicazione delle principali tecniche di indagine del sottosuolo nell’ambitodi studi geologico-tecnici di supporto alle principali tipologie di opere geo-ingegneristiche. - Acquisizione edInterpretazione dei dati derivanti dalle principali indagini in situ ed affidabilità del modello geologico.

PROGRAMMA

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MODULO I

Introduzione al corso e concetti base della meccanica delle rocce

Caratterizzazione geomeccanica delle discontinuità e della matrice "roccia"

Rilievi geomeccanici ed acquisizione dei dati in meccanica delle rocce

Elaborazione dati di terreno

Principali classificazioni degli ammassi rocciosi

Applicazioni della meccanica delle rocce alle opere in sotterraneo

MODULO II

Programmazione ed obiettivi delle indagini ed affidabilità del modello geologico

Tecniche di perforazione (percussione, rotazione e rotopercussione) e campionamento

Le prove penetrometriche statiche (CPT): applicabilità ed obiettivi della prova, limiti, elaborazione edinterpretazione dati

Le prove penetrometriche dinamiche (SCPT ed SPT): modalità esecutive, limiti, obiettivi delle prova,elaborazione ed interpretazione dati.

La prova di carico su piastra: normativa e modalità di esecuzione della prova

La prova Lugeon: modalità di esecuzione, elaborazione ed interpretazione dati della prova

TESTIGeoingegneria. Gonzales de Vallejo. Pearson editrice Geologia applicata. Papini, Scesi & Gattinori. CasaEditrice Ambrosiana Scesi L. & Papini M., Rilevamento geologico-tecnico,. Seconda edizione. Città StudiEdizioni,Torino, (1997).

NOTALa metodologia didattica consiste in lezioni frontali, esercitazioni teoriche e di campo. La valutazione avverràmediante colloquio orale. Frequenza non obbligatoria; è tuttavia consigliata la partecipazione alle esercitazioni dicampo e in aula.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7925

Rilevamento geologico tecnico IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Giuseppe Mandrone (Titolare del corso)Recapito: 0116705113 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/05 - geologia applicataAvvalenza: Si avvale del modulo I del corso di Rilevamento Geologico-Tecnico del nuovo ordinamento GAIA

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=45a8

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Rilevamento Geologico Tecnico IICodice: S8574CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Dott. Sabrina Maria Rita Bonetto (Titolare del corso)Recapito: 011/6705139 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 5° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/05 - geologia applicata

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire gli strumenti per una caratterizzazione tecnica quali-quantitativa degli ammassirocciosi.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze necessarie all’acquisizione ed elaborazione di dati di terreno ed alla trattazione ed interpretazione didati derivanti da rilievi geomeccanici. Applicazione delle principali classificazioni geomeccaniche.

PROGRAMMA

Introduzione al corso e concetti base della meccanica delle rocce

Caratterizzazione geomeccanica delle discontinuità e della matrice "roccia"

Rilievi geomeccanici ed acquisizione dei dati in meccanica delle rocce

Applicazioni della meccanica delle rocce alle opere in sotterraneo ed alla stabilità di versante

Principali classificazioni degli ammassi rocciosi

TESTIGeoingegneria. Gonzales de Vallejo. Pearson editrice Scesi L. & Papini M., Rilevamento geologico-tecnico,.Seconda edizione. Città Studi Edizioni,Torino

NOTALa metodologia didattica consiste in lezioni frontali, esercitazioni teoriche e di terreno. Non sono richiestespecifiche propedeuticità; sono tuttavia necessarie nozioni di base di geologia, di geologia strutturale e geologiaapplicata. Frequenza non obbligatoria; tuttavia è caldamente consigliata la partecipazione alle esercitazioni incampo e teoriche. L’esame si svolge mediante una prova orale.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=798a

Rilevamento geologico-stratigraficoCodice: MFN0909CdL: Corso di Laurea Magistrale in Geoscienze, Georisorse e Geomateriali (DM 270/04)Docente: Dott. Anna d’Atri (Titolare del corso), Dott. Francesco De la Pierre (Titolare del corso)Recapito: 011 6705190 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

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Page 109: corsi GEO.pdf

OBIETTIVIFinalità (obiettivi di apprendimento): fornire gli strumenti per suddividere, cartografare ed interpretare lesuccessioni sedimentarie attraverso l’utilizzazione delle unità stratigrafiche recentemente proposte (UBSU, unitàallostratigrafiche, sequenze deposizionali). Al termine del corso è prevista la realizzazione di un rilevamentoindividuale su aree di limitate dimensioni da concordarsi con i docenti.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di riconoscere, interpretare e correlare le superfici di discontinuità stratigrafica e di suddividere ecartografare le successioni sedimentarie in unità a limiti inconformi

PROGRAMMA

Stratigrafia: definizione e scopi. Unità stratigrafiche classiche e unità magnetostratigrafiche (cenni); datazioniradiometriche e loro utilizzo in stratigrafia, con esempi tratti dai depositi vulcanoclastici del Bacino TerziarioPiemontese. Correlazione stratigrafica: definizione ed obiettivi. Esempi regionali (Bacino Terziario Piemontese,Appennino Centrale

Le unità a limiti inconformi: definizione significato ed utilizzo nella cartografia geologica. Le superfici didiscontinuità stratigrafica:definizione, riconoscimento, classificazione e correlazione

Riconoscimento sul terreno delle superfici di discontinuità

I complessi caotici: definizione, meccanismi genetici e metodologie di rilevamento. Esempi dalla successionemessiniana del Bacino Terziario Piemontese

Applicazioni delle unità a limiti inconformi alla cartografia geologica. Esempi tratti dal Foglio Trino, Torino Este Acqui terme

Applicazioni delle unità a limiti inconformi alle successioni cretacico terziarie dell'avanfossa alpina.

EserciEsercitazioni in campo (Bacino Terziario Piemontese, successioni sedimentarie del dominio delfinese)dedicate all'illustrazione degli argomenti trattati nel corso

Rilevamento individuale

TESTIDispense fornite dai docenti.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7962

Rilevamento Geologico-Tecnico I (cod. G8016)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Recapito: []Tipologia: CaratterizzanteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIFornire una buona conoscenza della normativa statale e regionale di settore e dell’inquadramento geologicoterritoriale, finalizzando le capacità acquisite all’elaborazione degli studi geologici a supporto degli strumentiurbanistici.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di analisi dei diversi tematismi che si devono realizzare per consentire una valutazione oggettiva dellapropensione al dissesto e quindi della fruizione del territorio.

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Page 110: corsi GEO.pdf

PROGRAMMA

Introduzione al Corso. Le normative statali, regionali e "speciali (autorità di bacino)" per la gestione urbanisticae la prevenzione territoriale del rischio idrogeologico. La Legge 56/77: tutela ed uso del suolo per lapianificazione urbanistica della Regione Piemonte La Circolare P.G.R. n°7/LAP con le NTE (Nota TecnicaEsplicativa) relativa alla L.R. 56/77: le specifiche tecniche per l'elaborazione degli studi geologici asupporto degli strumenti urbanistici. Analisi di dettaglio con esemplificazioni pratiche per i singoli elaborati suiconcetti di rischio e pericolosità e sulle fasi operative per giungere ad una zonazione del territorio Analisi deitematismi (geologico, geomorfologico ed idrogeologico) che possono consentire una valutazione oggettiva dellapropensione al dissesto del territorio indagato. La zonazione di un territorio comunale per aree omogenee (classi)derivate dalle analisi tematiche. Preparazione dell'esercitazione pratica in campo in un territorio di pianuracon l'analisi della bibliografia e della documentazione esistente. Esercitazione pratica in campo a LaLoggia, settore della pianura alluvionale a monte di Torino. Le norme statali: 1) Decreto ministero dei lavoripubblici 11 marzo 1988 "Nome tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, etc."; 2) Legge 183/89"Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo". Le norme statali: 3) Legge 267/98 "...misure urgenti per la prevenzione del rischo idrogeologico etc." (Sarno); 4. Legge 365/2000 "... interventi urgentiper le aree a rischio idrogeologico molto elevato, etc." (Soverato). Il P.A.I. "Piano stralcio per l'AssettoIdrogeologico per il bacino del fiume Po": contenuti, cartografie, fasce fluviali, norme di attuazione etc.; "Pianostraordinario per le aree a rischio idrogeologico molto elevato (PS 267)" in Piemonte. Preparazioneall'esercitazione pratica in campo in un territorio montano sull'asta valliva della Dora Riparia(bibliografia e documentazione). Esercitazione pratica in campo a Villar Focchiardo, comune della Bassa Val di Susa.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso il docente. I testi base consigliati per il corso sonole normative di riferimento: - L.R. 5 dicembre 1977 n.56 e s.m. e i. "Tutela ed uso del suolo"; - Circolare P.G.R.8 maggio 1996 n.7/LAP "L.R. 5 dicembre 1977, n.56, e successive modifiche ed integrazioni Specifiche tecnicheper l’elaborazione degli studi geologici a supporto degli strumenti urbanistici"; - Nota Tecnica Esplicativa deldicembre 1999(NTE); - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri D.P.C.M. 24 luglio 1998"Approvazione del piano stralcio delle fasce fluviali del bacino del Po" (PSFF): pubblicato sulla G.U. n.262 del9/11/1998; - Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri D.P.C.M. 24 maggio 2001 "Approvazione delpiano stralcio per l’assetto idrogeologico del bacino idrografico del Po" (PAI): pubblicato sulla G.U. n.183 del8/08/2001; - D.g.r. n.31-3749 del 6 agosto 2001 "Adeguamenti regionali conseguenti l’approvazione del PAI...."; - D.g.r. n.45-6656 del 15 luglio 2002 "Indirizzi per l’attuazione del PAI nel settore urbanistico."; - D.g.r.n.1-8753 del 18 marzo 2003 "Nuove disposizioni per l’attuazione del PAI a seguito della modifica dell’art.6della Deliberazione n.18/2001 del Comitato Istituzionale ell’Autorita di bacino del Fiume Po.". E’ fortementeconsigliato l’utilizzo di esemplificazioni pratiche di Piani Regolatori. Siti internet di interesse: Regione piemonteARPA per i diversi progetti sulle frane (IFFI) e sugli eventi alluvionali.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore):................................ 8 Esercitazioni in campo (N.ore)..................... 16 Esercitazioni teoriche(N.ore):...................... 16 Materiale per lezioni e esercitazioni: Strumentazione: videoproiettore, lavagnaluminosa e carte geologiche (aula cartografia del dipartimento). Materiale di consumo: fotocopie ed eliografievarie. Modalità di verifica/esame Gli studenti devono presentare un elaborato relativo a cartografie tematichecome esemplificazione di documentazioni geologico-tecniche a supporto di un Piano Rregolatore (1^ e 2^ fasedelle Circolare Regionale 7/LAP) su un areale indicativo di 5-7 Km2. La discussione verte sulle scelte (legende,perimetrazioni, dissesti, etc.) e sui risultati ottenuti.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7067

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Rilevamento geologico-tecnico IICdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Recapito: 0116705113 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 2

OBIETTIVIIl Corso ha lo scopo di illustrare le applicazioni del Rilevamento Geologico alle opere dell’Ingegneria Civile ealle miniere.

PROGRAMMA

Il corso ha un carattere essenzialmente di tipo pratico. Viene svolto mediante lezioni in sede e escursioni diterreno anche plurigiornaliere. Gli Studenti vengono addestrati e lavorano su casi noti, in cui sono disponibilicarte topografiche di dettaglio (1/1000 - 1/5000), e possibilmente dati di sottosuolo (sondaggi, gallerie etc.). Ilprogramma delle escursioni di terreno può variare di anno in anno. In generale si possono prevedere alcuni deiseguenti argomenti:

- rilevamenti geologici e strutturali per previsioni di tracciato di gallerie. Implicazioni idrogeologiche in mezzo fratturato.

- rilevamenti geologici e strutturali in sottosuolo (miniera o gallerie idroelettriche).

- rilevamenti geologici e strutturali finalizzati all'esplorazione idrogeologica in mezzo fratturato.

- rilevamenti geologici-strutturali di dettaglio in scavi all'aperto (cave, miniere a cielo aperto)

- eventuali altri casi da decidere durante il Corso e secondo le esigenze di intercomunicabilità con i Corsi affinidel Biennio Applicativo.

Saranno possibili escursioni comuni con altri Corsi.

TESTINon vi è un testo comprensivo degli argomenti trattati.

NOTAIl corso è mutuato dal I° modulo del corso di Rilevamento Geologico Tecnico del Corso di Laurea Magistrale inGeologia Applicata all’Ingegneria e all’Ambiente

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=7272

Rischio Sismico e VulcanicoCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata all’Ingegneria e all’Ambiente (DM 270/04)Docente: Prof. Corrado Cigolini (Titolare del corso)Recapito: 0116705107 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 5° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/08 - geochimica e vulcanologia

OBIETTIVIFornire un’adeguata preparazione in campo scientifico e tecnico-professionale nello studio del rischio sismico evulcanico e relative applicazioni nella pianificazione del territorio. La prima parte del corso introdurrà lo

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Page 112: corsi GEO.pdf

studente all’applicazione della normativa "antisismica" ed all’utilizzo di una metodologia di analisi dei dati(storici e di sito) per arrivare alla stesura di carte di microzonazione sismica. La seconda parte del corsoaffronterà le problematiche connesse con il rischio vulcanico in rapporto con i diversi centri eruttivi e lerispettive situazioni antropiche.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenza delle nozioni di sismologia di base ed acquisizione delle metodologie di studio nell’analisi deglieventi sismici e dei fenomeni eruttivi parossistici. Valutazioni probabilistiche e pericolosità ("hazard") nellastesura di carte tematiche. Conoscenza delle diverse procedure in fase di monitoraggio ed attivazione delleemergenze.

PROGRAMMA

Natura, energia e tipolgia degli eventi sismici. Sismi tettonici, vulcanici, microsismicità. Onde sismiche:equazioni relative alla velocità di propagazione e modelli crostali. Sismogrammi, segnali sismici e tempi diarrivo. Determinazione degli epicentri ed ipocentri. Definizioni di intensità sismica e magnitudo. Magnitudolocale, di durata e magnitudo momento.

Le scale sismiche e grado di distruttività di un sisma. La scala De Rossi-Forel. La scalaMercalli-Cancani-Sieberg. Carte di intensità sismica e determinazione delle isosiste. Dati storici e banche dati: icatologhi della sismicità italiana. Meccanismi focali e loro utilizzo nell'analisi della sismicità a scalaregionale e locale. Caratteristiche sismogeniche della penisola Italiana.

Esempi relativi alla sismicità regionale e sismi "atipici". Sismi legati alla variazione delle pressioni di poro(campi geotermici e petroliferi, bacini artificiali e dighe).

Fenomeni precursori dei terremoti e stato attuale delle conoscenze. Mitigazione del rischio sismico ed analisi dinorme che regolano l'edificabilità in zone sisimiche (Ord. N. 3274/2003).

Liquefazione dei terreni. Relazioni magnitudo-distanza (Wakamatsu,1993). Metodi di II livello (profondità dellafalda e natura dei terreni, fasce granulometriche critiche, suscettibilità alla liquefazione). Metodi di III livello:resistenza ciclica alla liquefazione (CSR) e capacità di resistenza ciclica (CRR) alla liquefazione.

Microzonazione sismica. Valutazioni e criteri. Metodi di I, II e III livello. Impedenza sismica e fattori dismorzamento. Effetti di sito e fattori di amplificazione. Cartografie dell'amplificazione sismica.

Definizione del rischio vulcanico. Parametri del rischio sismico: valore, vulnerabilità e "Hazard". Distribuzionedi Poisson ed esponenziale nella stima dell'Hazard, carte del "rischio" e valutazione della pericolosità.Esempi nella valutazione del rischio vulcanico: Vesuvio, Etna, Campi Flegrei.

Il rischio "lahares": i casi storici più distruttivi.

Emissioni gassose e parametri di rischio. I casi del radon e dell'anidride carbonica. Parametri ambientali dirischio emissioni in aree vulcaniche e geotermiche.

Cartografia tematica del rischio vulcanico. La mitigazione del rischio vulcanico. Sistemi di monitoraggio deivulcani attivi e determinazione delle "soglie di attenzione". Parametri che intervengono nella quantificazione delrischio vulcanico (alcuni esempi relativi al territorio italiano).

Piani di evacuazione e mitigazione del rischio vulcanico. Il monitoraggio vulcanico e soglie di allerta. Procedurenella determinazione delle soglie di allerta e di emergenza.

Eventi catastrofici e valutazione previsionale dei medesimi. Natura ed origine delle "tsunami".

Escursione didattica in un sito di interesse sismico e/o vulcanologico

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TESTIBolt A.(1986). I terremoti, Zanichelli Editore, 238 p. Riga G.(2008) Microzonazione sismica, Dario FlaccovioEditore, 271 p. Scandone R., Giacomelli L. (2002) Vulcanologia. Liguori Editore, Napoli, 660 p.

NOTAPre-requisiti (in ingresso): Geologia, Fisica Terrestre (Geofisica), Vulcanologia ed elementi di Geotermia,Geotecnica, Geologia Applicata

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=10bb

Tecniche di terreno e di laboratorioCodice: cod. G8034CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Dott. Francesca Lozar, Prof. Luca MartireRecapito: 0116705199 [[email protected]]Tipologia: A scelta dello studenteAnno: 3° annoCrediti/Valenza: 3SSD: GEO/02 - geologia stratigrafica e sedimentologica

OBIETTIVIApprendere le basi delle tecniche di misurazione e campionamento di una sezione stratigrafica, e di preparazionedi campioni di rocce sedimentarie per vari tipi di analisi; acquisire familiarità con la strumentazione dilaboratorio.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOCapacità di individuare le metodologie di studio più adatte in funzione della tipologia di successionesedimentaria e dell’obiettivo prefisso.

PROGRAMMA

Tecniche di terreno. Criteri di polarità. Definizione di strato. Metodi di misurazione, descrizione,rappresentazione e campionamento della sezione stratigrafica. Trattamento campioni in laboratorio.Granulometrie, lavaggi per estrazione microfossili, realizzazione di peels e sezioni sottili. Analisi petrografica diareniti e carbonati. Catodoluminescenza. Microscopia elettronica. Analisi geochimiche: fluorescenza ai raggi X,spettroscopia in assorbimento atomico e ICP, microanalisi. Geochimica isotopica.: isotopi di O, C e Sr.Esercitazioni: Preparazione di campioni per: estrazione di microfossili; realizzazione di peels; osservazione alSEM. Microscopia elettronica e microanalisi di campioni di rocce sedimentarie. Rappresentazione di sezionistratigrafiche mediante software grafici. Esercitazioni in campo: Misurazione di sezioni stratigrafiche nellesuccessioni Oligo-Mioceniche del Monferrato.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: : Dipartimento di Scienze della Terra. I testi baseconsigliati per il corso sono: dispense e appunti forniti dai docenti E’ fortemente consigliato l’utilizzo delseguente materiale per approfondimenti e integrazioni:TUCKER M. (1988) echniques in Sedimentology.Blackwell Scientific Publications, Oxford.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 14 Esercitazionidi laboratorio (N.ore): 12 Esercitazioni in campo (N.ore): 15 Materiale per lezioni e esercitazioni:Strumentazione: Asta di Jacob, Macchina per taglio rocce, lapidello per levigatura rocce, SEM,catodoluminescenza, personal computers (Dipartimento di Scienze della Terra). Materiale di consumo:Smeriglio, acetone, acido cloridrico, pellicola di poliestere, vetrini, stubs e colla conduttiva per SEM, colla UV

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per preparazione vetrini. Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: prova scritta adomande aperte.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=698e

Tecnologia e sicurezza degli scaviCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze Geologiche, Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Mauro FornaroRecapito: 0116705114 [[email protected]]Tipologia: Affine o integrativoAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

PROGRAMMA

- Tipologia dei lavori di scavo, finalità, caratteristiche del mezzo in cui si sviluppano (rocce e terre).

- Scavi in roccia con mine: esplosivi e mezzi di innesco, loro caratteristiche e prestazioni; criteri per il calcolodelle cariche in diverse configurazioni geometriche, negli scavi a cielo aperto ed in sotterraneo; macchine per laperforazione dei fori da mina e relativi utensili; lo smarino dell'abbattuto ed i trasporti, continui e discontinui.

- Scavo in roccia con mezzi meccanici, a giorno ed in sotterraneo: macchine operatrici, loro prestazioni e criteridi scelta in funzione del litotipo e delle finalità del lavoro; previsione della produttività e dei consumi in diversesituazioni correnti. Confronto fra scavo convenzionale (con mine) e meccanico (con macchine).

- Scavo in terre, a cielo aperto: macchine, loro prestazioni e criteri di scelta, guida all'uso dei"performance handbooks"; condizioni di sicurezza, con particolare riferimento alla stabilità dei mezzi ed allaprotezione degli operatori.

- Scavi in terre, in sotterraneo: scavi di gallerie e pozzi in terreni difficili ed altre operazioni speciali; scavo conmarciavanti, con scudi, con fango bentonitico. Scavi di trincee e diaframmi.

- La sicurezza del lavoro: definizione del problema nei suoi diversi aspetti (antinfortunistica, igiene, ergonomia epsicologia del lavoro); fattori che influiscono sul carico di lavoro: naturali, tecnici ed umani.

- Aspetti normativi in materia di sicurezza del lavoro in cantiere e qualità ambientale: analisi e criteri di correttaapplicazione dei supporti normativi nazionali, delle direttive comunitarie e delle principali norme eraccomandazioni straniere. Organi di controllo.

- Le condizioni di sicurezza ed i fattori di rischio: valutazione e contenimento del rischio in ambiente di lavoro; ildocumento di Sicurezza e Salute: struttura ed applicazione.

- La manutenzione come elemento fondamentale di prevenzione infortuni e di conservazione della sicurezzadegli impianti.

LABORATORI E/O ESERCITAZIONI

Sono previsti esercizi in classe di calcolo progettuale e di verifica impiantistica con l'eventuale redazionedi un rapporto di visita tecnica ad un cantiere di scavo, civile o minerario.

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TESTIMANCINI R., CARDU M.(2001): "Scavi in roccia; gli esplosivi", Ed. Hevelius, Benevento. A.V. ManualiTecnici: Caterpillar, Liebherr, Poclain, Atlas, Tamrock, Fiat, Iveco, Perlini, Volvo, ecc. PATRUCCO M.(2000):"Sicurezza e ambiente di lavoro" Vol. 12, Ed. Politeko, Torino.

NOTAModalita’ di esame: prova scritta + prova orale

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=574e

Tettonica e Geologia RegionaleCodice: MFN 0652CdL: Corso di Laurea Triennale in Scienze Geologiche (DM 270/04)Docente: Prof. Marco Gattiglio (Titolare del corso)Recapito: 0116705188 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 6SSD: GEO/03 - geologia strutturale

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire una breve rassegna dei concetti di base della tettonica globale (marginiestensionale, convergenti e trascorrenti) e una conoscenza di base della geologia e della tettonica della catenaalpino-appenninica e dell’area mediterranea.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base sui processi geologici lungo i margini delle placche crostali. Ambienti geodinamici eassociato magmatismo. Evoluzione dei margini continentali passivi. Evoluzione dei margini continentali attivi.Conoscenza generale della geologia d’Italia

PROGRAMMA

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Nascita della teoria della tettonica delle placche e prove geologiche delle deriva dei continenti. Ricostruzionigeometriche dei continenti. Paleomagnetismo e inversioni geomagnetiche. Caratteristiche reologiche diastenosfera e litosfera. Composizione della crosta oceanica e continentale. Forze che agiscono sulle placche.Geologia dei fondali oceanici. Assetto tettonico globale. Megasuture. Modelli di formazione dei bacinisedimentari. Evoluzione dei margini continentali passivi. Caratteristiche ed evoluzione dei margini convergenti:zone di subduzione oceanica, convergenza e collisione di masse continentali. Conseguenze della collisionecontinentale. Ipotesi sul motore della tettonica delle placche. Assetto strutturale dei maggiori blocchicontinentali. Catene caledoniane in Europa. Catene erciniche in Africa ed Europa. Le catena alpineperimediterranee. Concetti generali. Età della deformazione. Paleodomini di pertinenza africana, paleoeuropea edel bacino oceanico ligure-piemontese. Zone strutturali: avampaese europeo, avanfossa alpina, catena alpina s.s.,Alpi meridionali; austroalpino, avampaese apulo, avanfossa padano-adriatica, catena appenninica, catenamagrebide, arco calabro, blocco sardo-corso, bacino tirrenico e zone peritirreniche. Distribuzione delle zonepaleogeografiche ed evoluzione del margine continentale africano dalle fasi pensionali triassiche, liassiche emedio-supragiurassiche, al rift, alla contrazione cretaceo-terziaria. Progradazione spazio-temporale dellasedimentazione silicoclastica torbiditica e del correlato avanzamento del fronte delle falde. Bacini satelliti vs.

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bacini di avanfossa. Modelli di propagazione progressiva della deformazione. Principali eventi deposizionalisin-tettonici e post-tettonici. Principali strutture contrazionali e distensive. Ruolo delle discontinuità tettonicheregionali (es. Linea Insubrica, Ancona-Anzio, Posada, Sestri-Voltaggio, Villarvernia-Varzi). Carte geologicheregionali e profili geologici relativi.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: il docente &#61472;I testi base consigliati per ilcorso sono: - Kearey P, Vine F.J. (1994) Tettonica globale. Zanichelli De. Bologna, 296 pp. - Vari articoliscientifici aggiornati e selezionati dal docente per le diverse zone strutturali &#61472;E’ fortemente consigliatol’utilizzo del seguente materiale per approfondimenti e integrazioni: - Geology of Italy (2004) - Special volumeof the Italian Geological Cociety for the IGC 32 Florence 2004. Crescenti V., D’Offizi S., Merlino S., Sacchi L.(Eds). Società Geologica Italiana. 232 pp. - Geology of Italy. (2003) Episodes, 26 (3), 268 pp. - Anatomy of anOrogen. The Apennines and Adjacent Mediterranean Basins (2001) Vai G.B., Martini I.P. (Eds.), KluwerAcademic Publishers, Dordrecht, The Netherlands, 632 pp. - Earth structure: an introduction to structuralgeology and tectonics (1997) Ben A. van der Pluijm & S. Marshak, WCB/McGraw-Hill Companies, ISBN0-697-17234-1, 495pp. Geologia Regionale (1995) G. Gasperi, Pitagora Editrice Bologna, ISBN 88-371-0738-2,464pp.

NOTALa metodologia didattica impiegata consiste in: lezioni frontali per n° 38 ore e esercitazioni di laboratorio sucarte geologiche regionali per n° 20 ore. Le modalità di verifica dell’apprendimento consistono in una provascritta che verte sugli principi fondamentali degli argomenti trattati, seguita da una prova orale che consiste nelladiscussione della prova scritta e nella lettura/interpretazione di carte geologiche.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=6359

Tettonica e Geologia regionale (cod. G8023)CdL: Corso di Studi in Scienze GeologicheDocente: Prof. Marco GattiglioRecapito: 0116705188 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 2° annoCrediti/Valenza: 3

OBIETTIVIIl corso si propone di fornire una breve rassegna dei concetti di base della tettonica globale (marginiestensionale, convergenti e trascorrenti) ed una conoscenza di base della geologia e della tettonica della catenaalpino appenninica.

RISULTATI DELL’APPRENDIMENTOConoscenze di base sui processi geologici lungo i margini delle placche crostali. Ambienti geodinamici eassociato magmatismo. Evoluzione dei margini continentali passivi. Evoluzione dei margini continentali attivi.

PROGRAMMA

Nozioni di base margini continentali attivi, passivi, trascorrenti e loro evoluzione. Assetto strutturale deimaggiori blocchi continentali. Catene caledoniane in europa e relativo assetto strutturale. Catene erciniche inafrica ed europa e relativa evoluzione. Le catene alpine perimediterranee. concetti generali. Eta’ delladeformazione. Paleodomini di pertinenza africana, europea e del bacino oceanico ligure-piemontese. Zonestrutturali: avampaese europeo, avanfossa alpina, fronti elvetici e brianzonesi, catena alpina s.s., alpi meridionali,austroalpino, avampaese apulo, avanfossa padano-adriatica, fronti appenninici sepolti ed affioranti, catenamaghrebide, arco calabro, blocco sardo-corso, bacino tirrenico e zone peritirreniche. Inquadramento regionaledelle unita’ metamorfiche del basamento e loro evoluzione metamorfico-strutturale. Distribuzione delle zone

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paleogeografiche ed evoluzione del margine continentale africano dalle fasi tensionali triassiche, liassiche emedio-supragiurassiche, a rift, a contrazione cretacico-terziaria. progradazione tempo-spazio dellasedimentazione silicoclastica torbiditica e del correlato avanzamento dei fronti delle falde, bacini satellite vs.bacini di avanfossa, modelli di propagazione progressiva della deformazione. Cinematica dei raccorciamenti emeccanismi deformativi. Principali eventi deposizionali sin-tettonici e post-tettonici. Principali strutturecontrazionali e distensive ruolo delle discontinuità tettoniche regionali (es. linea insubrica, anzio ancona, posada,mt. kumeta-alcantara). Sezioni geologiche regionali. Dati geofisico-strutturali sulle principali discontinuita’crostali. Campi di stress e cinematica della deformazione. Evoluzione della distensione plio-quaternaria;relazione con i sollevamenti.

TESTIIl materiale didattico presentato a lezione è disponibile presso: il docente I testi base consigliati per il corso sono:o Kearey P, Vine F.J. (1994) Tettonica globale. Zanichelli De. Bologna, 296 pp. Vari articoli scientificiaggiornati e selezionati dal docente per le diverse zone strutturali . E’ fortemente consigliato l’utilizzo delseguente materiale per approfondimenti e integrazioni: o Geology of Italy (2004) - Special volume of the ItalianGeological Cociety for the IGC 32 Florence 2004. Crescenti V., D’Offizi S., Merlino S., Sacchi L. (Eds). SocietàGeologica Italiana. 232 pp. Geology of Italy. (2003) Episodes, 26 (3), 268 pp. Anatomy of an Orogen. TheApennines and Adjacent Mediterranean Basins (2001) Vai G.B., Martini I.P. (Eds.), Kluwer AcademicPublishers, Dordrecht, The Netherlands, 632 pp.

NOTAMetodologia didattica La metodologia didattica impiegata consiste in: Lezioni frontali (N.ore): 24 Materiale perlezioni e esercitazioni: Strumentazione (indicare anche la localizzazione): lavagna luminosa, videoproiettore.Materiale di consumo: fotocopie 8. Modalità di verifica/esame L’esame si svolge, di norma, come segue: Provascritta(domande sui principali argomenti svolti) seguita da un colloquio.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=ba19

Tettonica fragileCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Dott. Fabrizio PianaRecapito: 0116705356 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 2

OBIETTIVIFornire i criteri per l’applicazione delle metodologie di analisi geometrica e cinematica di zone di faglia e diassociazioni strutturali fragili complesse.

PROGRAMMA

Il corso ha carattere teorico-pratico e consiste nel la descrizione delle associazioni strutturali più comuni neiregimi deformativi plastico-frizionali, con particolare riguardo alla loro espressione all’interno di successionisedimentarie stratificate ("multilayer"), in condizioni principalmente non metamorfiche o di grado metamorficomolto basso. Le trattazioni teoriche faranno costante riferimento a situazioni geologico-regionali della catenaalpina ed appenninica. Verranno illustrati inoltre alcuni tra i possibili approcci metodologici all’analisi dipopolazioni di faglie. Il corso si articola in una serie di esercitazioni, in aula seguite da uno stage finale sulterreno (3 giorni) in cui gli studenti realizzeranno rilievi alla meso e macroscala di strutture plicative edisgiuntive, fornendo un’analisi statistica speditiva delle loro principali caratteristiche geometriche e cinematichee tentandone un inquadramento a scala regionale.

TESTIMateriale fornito nel corso delle lezioni.

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NOTAModalità d’esame: Verranno discussi, con ampi richiami teorici, gli eleborati prodotti dagli studenti durante lostage finale di terreno.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=889b

Unità stratigrafiche e bacini sedimentariCdL: Corso di Laurea Magistrale in Scienze GeologicheDocente: Prof. Pierangelo Clari, Dott. Francesco De la PierreRecapito: 0116705189 [[email protected]]Tipologia: Di baseAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 4

OBIETTIVIApprofondire le conoscenze sulle unità stratigrafiche, sulle successioni sedimentarie e sui meccanismi diformazione ed evoluzione dei bacini sedimentari.

PROGRAMMA

Stratigrafia: definizione ed obiettivi. La classificazione stratigrafica: unità litostratigrafiche, biostratigrafiche,cronostratigrafiche, geocronologiche e magnetostratigrafiche. Cenni sulla stratigrafia isotopica. Principi dicorrelazione stratigrafica. Le unità allostratigrafiche, le unità a limiti inconformi (UBSU) e le sequenzedeposizionali. Le discontinuità stratigrafiche: classificazione e criteri di riconoscimento sul terreno. Le unitàtettonostratigrafiche. Applicazioni delle unità a limiti inconformi e delle unità tettonostratigrafiche allacartografia geologica. Bacini sedimentari: definizione, meccanismi di formazione e di subsidenza. Il concetto digeosinclinale. Classificazione dei bacini sedimentari secondo Bally & Snelson ed Allen & Allen;

- bacini collegati a distensione litosferica: rift attivi, rift passivi, margini passivi, aulacogeni, impattogeni.

- bacini collegati a flessura litosferica; fosse oceaniche, avanfosse;

- bacini colllegati a faglie trascorrenti: pull apart basin, bacini sviluppati in contesti transpressivi.

Esempi regionali: La successione mesozoica sudalpina, l&apos;avanfossa alpino-appenninica, il BacinoTerziario Piemontese.

TESTImateriale distribuito nel corso delle lezioni. Per approfondimenti: Bally A., Catalano R. & Oldow J.S.: Elementidi tettonica regionale. Pitagora Edizioni, Bologna; Allen P.A & Allen J.R. (1990): Basin analysis. Principles andapplications. Blackwell scientific publication, Oxford.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=3c63

Valutazione del rischio sismico e vulcanicoCdL: Corso di Laurea Magistrale in Geologia Applicata e AmbientaleDocente: Prof. Corrado CigoliniRecapito: 0116705107 [[email protected]]Tipologia: CaratterizzanteAnno: 1° annoCrediti/Valenza: 3

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PROGRAMMA

Natura, energia e tipolgia degli eventi sismici. Scale sismiche e criteri per procedere alla zonizzazionemacrosismica. Raccolta di dati sismici regionali (strumentali e storici) e stesura delle Carte delle isosiste.Rapporti tra le caratteristiche geologiche del sito ed tipologia degli eventi sismici. Determinazione del rischiosismico, natura e quantificazione dei parametri caratterizzanti ("Hazard", Suscettibilità sismica, Vulnerabilità).Esempi relativi alla sismicità regionale e sismi "atipici". Mitigazione del rischio sismico e cenni sulle norme cheregolano l&apos;edificabilità in zone a rischio. Rischio vulcanico e determinazione delle aree di maggiorvulnerabilità sulla base delle attività pregresse ed in corso su un singolo edificio vulcanico. Cartografia tematicadel rischio vulcanico. Sistemi di monitoraggio dei vulcani attivi e determinazione delle "soglie di attenzione".Parametri che intervengono nella quantificazione del rischio vulcanico (alcuni esempi relativi al territorioitaliano). Piani di evacuazione e mitigazione del rischio vulcanico. Eventi catastrofici e valutazione previsionaledei medesimi.

TESTICaloi P., La terra e i terremoti. Introduzione alla sismologia. Acc. Naz. Dei Lincei, Roma 1978. Università diNapoli. Situazioni, problemi e prospettive dell’area più colpita dal terremoto del 23 Novembre del 1980.Einaudi, Torino, 1981. Scandone R., Giacomelli L., Vulcanologia. Liguori Editore, Napoli, 2002.

http://geologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/corsi.pl/Show?_id=e7cd

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