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CORSO DI FORMAZIONE SICUREZZA
PER LAVORATORI A RISCHIO BASSO
Videoterminalisti
2
perché siete qui oggi ?
2
3Agenda
� Cenni ai concetti di rischio-danno-prevenzione-protezione
� Ambiente di lavoro
� Videoterminale
� Rischio Rumore in cuffia
� Rischio elettrico
� Microclima
� Rischi trasversali - stress lavoro correlato
� Rischio incendio
� Segnaletica
� Gestione Emergenze – procedure di esodo
4
CENNI CENNI AI CONCETTI AI CONCETTI DIDI
RISCHIORISCHIO--DANNODANNO
PREVENZIONEPREVENZIONE--PROTEZIONEPROTEZIONE
3
5Cenni ai concetti di pericolo
� Il pericolo proprietà o qualità
intrinseca di un determinato
fattore avente il potenziale di
causare danni.
6Cenni ai concetti di rischio
� Il rischio è un concetto probabilistico,,è la probabilità che accada un certoevento capace di causare un dannoalle persone.
� La nozione di rischio implical’esistenza di una sorgente di pericoloe delle possibilità che essa sitrasformi in un danno.
� Valutazione personale.
4
7Cenni ai concetti di danno
� Il danno è qualunque conseguenza
negativa derivante dal verificarsi
dell’evento
� Lesione fisica o danno alla salute
� Gravità delle conseguenze che si verificano al concretizzarsi del pericolo
8Cenni ai concetti di rischio-danno
pericolo
R = P x D
Rischio
danno
probabilità danno
5
9
4 4A 4B 4C 4D
3 3° 3B 3C 3D
2 2° 2B 2C 2D
1 1A 1B 1C 1D
A B C D
Matrice di Valutazione del Rischio
Pro
ba
bil
ità
--
++
++
Gravità/Danno
Trascurabile
Moderato
Intollerabile
Probabilità4 Molto alta
3 Alta
2 Media
1 Bassa
Elevato
GravitàD Gravissimo
C Grave
B Medio
A Lieve
10
4 4A 4B 4C 4D
3 3° 3B 3C 3D
2 2° 2B 2C 2D
1 1A 1B 1C 1D
A B C D
Matrice di Valutazione del Rischio
Pro
ba
bil
ità
--
++
++
Gravità/Danno
Trascurabile
Moderato
Intollerabile
Probabilità4 Molto alta
3 Alta
2 Media
1 Bassa
Elevato
GravitàD Gravissimo
C Grave
B Medio
A Lieve
6
11
ENTITA’ DEGLI EFFETTI SU SALUTE E SICUREZZA
Assenza di dati statistici Eventuale disponibilità di dati statistici
Valore Descrizione e criteri Valore Descrizione e criteri
D
Gravissime
1.Morte
2.lesioni irreversibili
3.perdita totale di funzioni
Gravissime
Infortuni con assenze dal lavoro superiori a 30 giorni.
Patologie che possono portare alla morte o a invalidità
permanenti superiori al 30%.
C
Gravi
1.lesioni difficilmente reversibili
2.lesioni lentamente reversibili
3.perdita parziale di funzioni
Gravi
Infortuni con assenze dal lavoro da 30 giorni
Patologie che possono portare invalidità permanenti
tra
il 10e il 30 % o invalidità reversibili superiori al 30%.
B
Medie
1.lesioni reversibili
2.esposizione cronica con effetti
reversibili
Medie
Infortuni con assenze dal lavoro da 10 giorni.
Patologie che possono portare invalidità permanenti
fino al 10% o invalidità reversibili comprese tra il 10
e il 30%.
A
Lievi
1.lesioni rapidamente reversibili
2.esposizione con effetti reversibiliLievi
Infortuni con assenze dal lavoro fino a 3 giorni.
Stadi di disagio, discomfort o patologie che portano
invalidità reversibili inferiori al 10%.
Stima della gravità del danno
12
Valore Descrizione e criteri
4 = MOLTO ALTA
Condizioni di sicurezza molto
carenti.
Esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il verificarsi del
danno ipotizzato per i lavoratori. Si sono già verificati danni per la stessa
mancanza rilevata in strutture simili o in situazioni operative simili
(consultare le fonti di dati su infortuni e malattie professionali, dell'Azienda,
della USSL, dell'ISPESL, ecc.). Il verificarsi del danno conseguente la
mancanza ri-levata non susciterebbe alcuno stupore.
3 = ALTA
Condizioni di sicurezza
carenti.
Incidenti avvenuti o ipotizzati non prevedibili e sufficienza dell’evento
singolo a causare il danno. Il verificarsi del danno ipotizzato, susciterebbe
una mo-derata sorpresa.
2 = MEDIA
Condizioni di sicurezza
migliorabili.
La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze
sfortunate di eventi. Sono noti solo rarissimi episodi già verificatisi.
1 = BASSA
Condizioni di sicurezza
migliorabili.
Incidenti avvenuti o ipotizzati non prevedibili e non sufficienza dell’evento
singolo a causare il danno; incidenti avvenuti causati esclusivamente da
manovre errate dell’operatore. Il verificarsi del danno ipotizzato,
susciterebbe incredulità.
Stima delle probabilità di accadimento
7
13Tipi di Rischi
Rischio per laSICUREZZA
evento traumatico
Infortunio
evidente
Rischio per laSALUTE
evento progressivo
Malattia Professionale
complesso
RischioTRASVERSALE
situazioni di disagio
Malattia Professionale
molto complesso
14Miglioramento
Plananalisi dei rischi
valutazione
Doimplementazione
uso risorse attuazione plan
ActAzioni correttive
e migliorative
CheckVerifiche di
funzionamento
8
15
Massima sicurezza tecnologicamente fattibile
Art. 2087 Codice Civile
«L'imprenditore è tenuto ad adottarenell'esercizio dell'impresa le misure che,secondo la particolarità del lavoro,l'esperienza e la tecnica, sononecessarie a tutelare l'integrità fisica ela personalità morale dei prestatori dilavoro.»
16Organigramma Sicurezza
Medico Competente Responsabile del Servizio
di Prevenzione e Protezione
Rappresentanti dei Lavoratori
per la Sicurezza
Datore di Lavoro
Squadra di Emergenza
Coordinatori
Lavoratori
9
17
Art. 20, Titolo I del D.Lgs. 81/08
« Ogni lavoratore deve prendersi cura
della propria salute e sicurezza e di
quella delle altre persone presenti sul
luogo di lavoro, su cui ricadono gli
effetti delle sue azioni o omissioni,
conformemente alla sua formazione,
alle istruzioni e ai mezzi forniti dal
datore di lavoro. »
18
breve ripasso dei
contenuti formazione
on line
10
19
AMBIENTE DI LAVOROAMBIENTE DI LAVORO
20Rischio da ambienti di lavoro
Cosa definiamo come
ambiente di lavoro?
� Reparti
� Uffici
� Giardino
� Archivio
� Cantieri
� Mezzi di trasporto
� …
11
21
Art. 62, Titolo II del D.Lgs. 81/08definisce i luoghi di lavoro come…
« I luoghi destinati a contenere posti di lavoro, ubicati
all’interno dell’azienda ovvero dell’unità produttiva,
nonché ogni altro luogo di pertinenza dell’azienda o
dell’unità produttiva accessibile al lavoratore
nell’ambito del proprio lavoro. »
Rischio da ambienti di lavoro
22
quali sono i rischi
dell’ambiente di
lavoro ?
12
23Rischi dovuti alla struttura
� Rischio di cadute per inciampo
Vie di circolazione negli uffici e nei corridoi
� Rischio di urti sugli arredi
Vie di circolazione negli uffici e nei corridoi
� Rischio di scivolamento sulle scale
Trasporto di documenti
Presenza di ghiaccio o neve
� Rischio di caduta «dall’alto»
Utilizzo scale tre gradini
24Obblighi del Datore di Lavoro
Art. 64 del D.Lgs. 81/08
Il datore di lavoro provvede affinché:
a) le vie di circolazione interne o all'aperto che conducono a uscite o
ad uscite di emergenza e le uscite di emergenza siano sgombre allo
scopo di consentirne l'utilizzazione in ogni evenienza;
b) i luoghi di lavoro, gli impianti e i
dispositivi vengano sottoposti a
regolare manutenzione tecnica e
vengano eliminati, quanto più
rapidamente possibile, i difetti rilevati
che possano pregiudicare la sicurezza
e la salute dei lavoratori;
13
25Obblighi del Datore di Lavoro
Art. 64 del D.Lgs. 81/08
c) i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi vengano sottoposti a regolare
pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate;
d) gli impianti e i dispositivi di sicurezza,
destinati alla prevenzione o all'eliminazione
dei pericoli, vengano sottoposti a regolare
manutenzione e al controllo del loro
funzionamento.
26
VIDEOTERMINALIVIDEOTERMINALI
14
27Videoterminali
Videoterminale
uno schermo alfanumerico o grafico a
prescindere dal tipo di procedimento di
visualizzazione utilizzato
28Videoterminali
Posto di lavoro
l’insieme che comprende le attrezzature
munite di videoterminale, eventualmente
con tastiera ovvero altro sistema di
immissione dati, incluso il mouse, il
software per l’interfaccia uomo-macchina,
gli accessori opzionali, le apparecchiature
connesse, comprendenti l’unità a dischi, il
telefono, il modem, la stampante, il
supporto per i documenti, la sedia, il piano
di lavoro, nonché l’ambiente di lavoro
immediatamente circostante;
15
29
Videoterminalista
il lavoratore che utilizza un’attrezzatura
munita di videoterminali, in modo
sistematico o abituale, per venti ore
settimanali
Videoterminali
30
il pc portatile…..?
16
31
Rischi
� Affaticamento visivo
� Disturbi muscolo scheletrici
� Affaticamento mentale
Videoterminali
32
Disturbi visivi
dovuti all’affaticamento degli occhi, per
problemi legati all’illuminazione, alla
posizione dello schermo e degli altri
supporti utilizzati, alla durata del lavoro.
Sintomi
� bruciore agli occhi
� ammiccamento frequente
� lacrimazione
� secchezza oculare
� fastidio alla luce
� visione annebbiata o sdoppiata
� stanchezza alla lettura
Videoterminali
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33
I possibili fattori causa dei disturbi oculo-visivi connessi con l’utilizzo di VDT sono:
Condizioni di illuminamento sfavorevoli:
� ubicazione sbagliata del videoterminale rispetto alle finestre e ad altre fonti di luce, con conseguenti abbagliamenti, riflessi o eccessivi contrasti di chiaro-scuro;
� illuminazione insufficiente;
� scarsa definizione dei caratteri sullo schermo
Condizioni ambientali sfavorevoli
� aria insalubre
� umidità relativa non adeguata
Postazione di lavoro inadeguata
� posizione dello schermo scorretta (ravvicinata rispetto all’operatore);
� posizione degli oggetti della visione tale da richiedere il movimento continuo degli occhi.
Videoterminali
34
Disturbi muscolo scheletrici
dovuti alla scorretta posizione assunta
durante il lavoro sia per quanto riguarda il
corpo, sia per quanto riguarda le azioni di
mani e braccia
Videoterminali
18
35
… seduti sulle punte …?
36
Appoggiarsi completamente allo schienale per sfruttare più superficie sulla quale scaricare il peso
Sedersi su tutta la superficie della seduta
scaricare il peso del corpo a terra usando più superficie possibile !!
Videoterminali- Misure di Prevenzione
19
37
Bisogna evitare di tenere lo schienale inclinato in avanti e comunque lavorare a lungo con il tronco flesso. Può essere utile cambiare l'inclinazione dello schienale durante la giornata.
Lo schermo deve essere posizionato circa all’altezza degli occhi, a una distanza di circa 50-70cm
50-70 cm
I piedi devono poggiare comodamente sul pavimento;;;; l’altezza del sedile deve essere tale che le ginocchia formino un angolo di circa 90°
Lo schermo deve essere opportunamente inclinato cosicché la sua superficie sia perpendicolare alla linea della vista.
Videoterminali- Misure di Prevenzione
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Bisogna evitare di tenere lo schienale inclinato troppo in avanti o indietro e comunque lavorare a lungo con il tronco flesso. Può essere utile cambiare l'inclinazione dello schienale durante la giornata.
Videoterminali- Misure di Prevenzione
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39
Lo schermo deve essere posizionato di fronte alla tastiera in modo tale che l’operatore non assuma una posizione che lo obbliga a ruotare il capo.
Vi deve essere sufficiente spazio per organizzare i documenti da consultare
Posizione errata!
Posizione corretta!
Videoterminali- Misure di Prevenzione
40
Il polso deve essere il linea con il braccio per evitare una posizione contratta della mano, che potrebbe determinare la cosiddetta “sindrome del tunnel carpale”.
La sindrome del tunnel carpale è determinata dallo schiacciamento dei nervi che passano insieme a tendini e vasi, in una strettoia formata dalle ossa del polso e da un legamento fibroso.Utilizzare gli appoggi
regolabili della tastiera per ottenere l’altezza più idonea
Posizione del polso
Videoterminali- Misure di Prevenzione
21
41Videoterminali – Esercizi di Rilassamento muscolare
42Videoterminali – Esercizi di Rilassamento muscolare
22
43
Art. 174 del D.Lgs 81/2008
Datore di Lavoro obblighi:
1. Analisi delle postazioni di lavoro con particolare
riguardo:
– ai rischi per la vista e per gli occhi;
– ai problemi legati alla postura ed all'affaticamento
fisico o mentale;
– alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.
2. Adozione delle misure appropriate
3. Organizzazione del lavoro
– distribuzione del lavoro al fine evitare il più
possibile la ripetitività e la monotonia delle
operazioni.
4. Sorveglianza sanitaria
5. Formazione e Informazione
6. Misure di protezione
Videoterminali
44
I lavoratori sono sottoposti alla sorveglianza
sanitaria con particolare riferimento:
a) ai rischi per la vista e per gli occhi;
b) ai rischi per apparato muscolo-scheletrico.
La periodicità delle visite di controllo è
• biennale per i lavoratori classificati come idonei con prescrizioni o limitazioni e per i lavoratori che abbiano compiuto il cinquantesimo anno di età;
• quinquennale negli altri casi.
Videoterminali – Sorveglianza sanitaria
23
45
Il piano di lavoro deve essere stabile, avere superficie sufficiente per leattrezzature e i materiali necessari all’attività da svolgere, nonché per l’appoggiodell’operatore.
Deve avere una profondità tale da permettere di mantenere la corretta distanzatra gli occhi e lo schermo.
L’altezza deve essere fissa o regolabile, tra70 e 80 cm.
La superficie deve essere chiara (nonbianca) e non riflettente.
Deve avere uno spazio inferiore chepermetta un facile accesso, sufficiente peralloggiare il sedile e le gambedell’operatore, garantendo la possibilità dicambiamenti di postura.
Videoterminali – Piano di lavoro
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La seduta deve essere stabile, adattabile, sicura e confortevole per l’utilizzatore.
Stabile: base girevole a 5 razze, antiribaltamento, antislittamento
Adattabile: la seduta deve essere regolabile in altezza e leggermente anche in inclinazione, la posizione dello schienale deve essere regolabile in altezza,inclinazione e profondità, i braccioli regolabili in altezza e in larghezza
Sicura: non deve presentare spigoli, la seduta non deve permettere lo scivolamento
Confortevole: deve essere in materiale imbottito e traspirante, di disegno anatomico
Videoterminali – Seduta
24
47
� Lo schermo deve essere inclinabile, ruotabile e
regolabile in altezza.
� Deve essere possibile regolare il contrasto e la
luminosità, sia per migliorare la leggibilità rispetto alla
luminosità dell’ambiente, sia per rendere più leggibile il
testo e la grafica.
� I caratteri devono essere chiari e ben definiti.
(alcuni font sono stati sviluppati appositamente)
� lo schermo deve presentare un’immagine stabile e non
distorta.
Videoterminali - Schermo
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� L’illuminazione del posto di lavoro deve
essere tale da garantire una sufficiente
illuminazione del piano di lavoro.
� Attenzione alla disposizione delle fonti di
luce rispetto allo schermo!
� Vanno evitate sia fonti di luce che
colpiscano lo schermo, causando
riflessioni negli occhi dell’operatore, sia
fonti di luce intensa dietro lo schermo,
che colpiscono gli occhi dell’operatore
ponendo lo schermo in ombra per
contrasto con la luminosità di fondo.
Videoterminali – Posizione schermo riflessi
25
49
La condizione di illuminazione migliore è quella con la fonte luminosa
perpendicolare allo schermo. La luce esterna deve essere schermata.
Videoterminali – Posizione schermo riflessi
50
come disporre al
meglio le postazioni di
questo ufficio per 6
persone ?
26
51
tipologia di scrivanie
armadiature
faincoils
52
quale sarà la postazione del futuro
…. ?
27
53
evoluzione tecnologica
organizzazione
del lavoro
ambiente di lavoro
stress lavoro correlato
54
RISCHIO RUMORERISCHIO RUMORE
28
55
quale è la differenza tra suono e rumore ?
56
Suono è definito come una variazionedi pressione in un mezzo qualunque(aria, acqua, ecc.) che l'orecchioumano riesce a rilevare.
Rumore è un suono che provoca unasensazione sgradevole, fastidiosa ointollerabile.
Rischio rumore
29
57
Il rumore come trasmissione di suoni èquindi un fenomeno vibratorio.
I parametri più importanti per lamisurazione dell’onda sonora sono:
� A Ampiezza misurata in decibel (dB)
� f Frequenza misurata in hertz (Hz)
Rischio rumore
58
La scala del rumore
Rischio rumore
30
59
Il nostro orecchio
Rischio rumore
60
Il rumore è causa di danno (ipoacusia,sordità) e comporta malattiaprofessionale.
Gli effetti nocivi che i rumori possonocausare sull'uomo dipendono da trefattori:
1. intensità del rumore;
2. frequenza del rumore;
3. durata nel tempo dell’esposizioneal rumore.
Rischio rumore
31
61
Art. 190 del D.Lgs 81/2008
il datore di lavoro valuta l’esposizione dei lavoratori al rumore
Rischio rumore
a) il livello, il tipo e la durata dell’esposizioneb) i valori limite di esposizione e i valori di azione c) tutti gli effetti sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori f) le informazioni sull’emissione di rumore fornite dai costruttori dell’attrezzatura di lavoro
g) l’esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre l’emissione di rumore;h) il prolungamento del periodo di esposizione al rumore oltre l’orario di lavoro normalei) le informazioni raccolte dalla sorveglianza sanitaria, l) la disponibilità di dispositivi di protezione dell’udito
62
qual è il rischio rumore per un operatore call
center ?
32
63
uso cuffia ambiente
Valutazione rumore – le Fonti
64
Articolo 189 - Valori limite di esposizione e valori di azione
I valori limite di esposizione e i valori di azione, in relazione al livello di esposizione giornaliera al rumore e alla pressione acustica di picco, sono fissati a:
a) valori limite di esposizione rispettivamente LEX = 87 dB(A) e ppeak = 200 Pa (140 dB(C) riferito a 20 μPa);
b) valori superiori di azione: rispettivamente LEX = 85 dB(A) e ppeak = 140 Pa (137 dB(C) riferito a 20 μPa);
c) valori inferiori di azione: rispettivamente LEX = 80 dB(A) e ppeak = 112 Pa (135 dB(C) riferito a 20 μPa).
Valutazione rumore
33
65
La valutazione del rumore d’ambiente viene effettuata mediante fonometri di Classe 1.
Il fonometro è costituito da:
� un microfono
� un attenuatore
� un amplificatore elettronico e
� uno strumento di registrazione
Valutazione rumore d’ambiente
66
Articolo 198 - Linee Guida per i settori della musica, delle attivitàricreative e dei call center
Su proposta della Commissione permanente per la prevenzione degliinfortuni e l’igiene del lavoro, sentite le parti sociali, entro due anni dalladata di entrata in vigore del presente capo, la Conferenza permanenteper i rapporti tra lo Stato, le Regioni e Province autonome di Trento e di
Bolzano definisce le linee guida perl’applicazione del presente capo nei settoridella musica, delle attività ricreative e dei callcenter.
Valutazione rumore
34
67
UNI/TR 11450:2012 "Acustica – Valutazione dell'esposizione a rumorenei luoghi di lavoro per lavoratori che utilizzano sorgenti sonoresituate in prossimità dell'orecchio".
Propone tre metodologie di misurazione per valutare l’esposizione alrumore di lavoratori che utilizzano sorgenti prossime all’orecchio:
� tecnica MIRE utilizza microfoni miniaturizzatiinseriti nel condotto uditivo (norma UNI 11904-1)
� tecnica del manichino (norma UNI 11904-2)
� metodo elettroacustico misurazione delsegnale elettrico all’ingresso del dispositivoacustico indossato e la conversione in livellosonoro attraverso le funzioni di trasferimentodel dispositivo e dell’orecchio umano
Valutazione rumore
68
Norma UNI EN ISO 11904-2
“Determinazione dell’esposizione sonoradovuta a sorgenti sonore situate inprossimità dell’orecchio –
Tecnica con manichino”
Poste le cuffie in capo al manichino, questo,essendo dotato di un simulatore di orecchiomunito di microfono, misura ciò che sentel’operatore.
Valutazione rumore in cuffia
35
69
Nel corso dell’indagine è stato rilevato che
� il volume delle cuffie viene regolato dall’Operatore in relazione alle diverse esigenze, ad esempio se gli interlocutori hanno un volume di voce elevato o basso;
� durante una telefonata vi possono essere delle pause (es. ricerca di informazioni, attesa di chiamate, ecc);
� gli Operatori parlano al telefono per tempi più lunghi rispetto all’ascolto
� gli Operatori utilizzano cuffiebinauricolari
Valutazione rumore in cuffia
70
Articolo 192 – Misure di Prevenzione e Protezione
Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo
mediante le seguenti misure:
a) adozione di altri metodi di lavoro che implicano una minore
esposizione al rumore;
b) scelta di attrezzature di lavoro adeguate, tenuto conto del lavoro
da svolgere, che emettano il minor rumore
Misure di prevenzione e protezione rischio rumore
c) progettazione della struttura dei luoghi e dei
posti di lavoro;
d) adeguata informazione e formazione
36
71
Articolo 192 – Misure di Prevenzione e Protezione
Il datore di lavoro elimina i rischi alla fonte o li riduce al minimo mediante le seguenti misure:
e) adozione di misure tecniche per il contenimento:
1) del rumore trasmesso per via aerea, quali schermature, involucri
o rivestimenti realizzati con materiali fonoassorbenti;
2) del rumore strutturale, quali sistemi di smorzamento o
di isolamento;
f) opportuni programmi di manutenzione
g) riduzione del rumore mediante una migliore
organizzazione del lavoro attraverso la
limitazione della durata e dell’intensità
dell’esposizione e l’adozione di orari di lavoro
appropriati, con sufficienti periodi di riposo.
Misure di prevenzione e protezione rischio rumore
72
Norme igieniche uso cuffie
� Le cuffie sono personali, non scambiarsi le cuffie tra operatori
� Riporle nel proprio armadietto/cassettiera dopo l’uso
� Pulire periodicamente
� Cambiare periodicamente le spugnette copri-auricolari
Misure di prevenzione e protezione rischio rumore
37
73
RISCHIO ELETTRICORISCHIO ELETTRICO
74Cause del Rischio Elettrico
Contemporanea presenza di materiale infiammabile o atmosfera pericolosa (presenza di sostanza miscela gas, vapore) e fenomeni elettrici (archi, scintille, punti caldi superficiali) atti ad innescare l’incendio o l’esplosione
Elettrocuzione
• Contatto Diretto
• Contatto Indiretto
Incendio o Esplosione
Arco elettrico
Corto Circuito
38
75Rischio Elettrico
Il rischio elettrico deriva dagli effetti dannosi che la corrente elettrica può
produrre all'uomo in modo diretto (quando il corpo umano è attraversato da
corrente) o indiretto (ad es. incendio dovuto a causa elettrica).
Gli effetti dannosi della corrente elettrica possono verificarsi in seguito a:
� CONTATTI DIRETTI
� CONTATTI INDIRETTI
� ARCO ELETTRICO/CORTO CIRCUITO
76Cause del Rischio Elettrico
CONTATTO DIRETTOContatto accidentale di una parte del corpo con elementi che nel
normale funzionamento sono in tensione (es. barre elettrificate dei
Quadri elettrici, conduttori elettrici, ecc.).
E‘ un infortunio tipico di alcune categorie di lavoratori,
(es. elettricisti) che a causa delle mansioni svolte si
trovano a dover operare su parti elettriche in tensione.
E’ comunque possibile che tale fenomeno si riscontri
anche in altre categorie di lavoratori a causa di interventi
di manutenzione carenti o impropri, o a causa di
manomissione di attrezzature/apparecchiature.
39
77Cause del Rischio Elettrico
CONTATTO INDIRETTOContatto accidentale di una parte del corpo con elementi che nel
normale funzionamento sono in tensione (es. barre elettrificate dei
Quadri elettrici, conduttori elettrici, ecc.).
Il passaggio di corrente elettrica attraverso il corpo
umano, si realizza mediante un contatto con una
parte metallica di una apparecchiatura che in
normali condizioni non è in tensione ed è
accessibile all'utilizzatore.
Tale situazione si verifica in caso di
malfunzionamento/guasto di una apparecchiatura
elettrica.
78
Il corpo umano, quando è attraversato
dalla corrente, si comporta come una
resistenza elettrica.
La resistenza è caratteristica del singolo
individuo (età, sesso, condizioni
fisiologiche, condizioni ambientali, ecc.)
La resistenza elettrica della pelle
diminuisce:
� Se è umida o sudata;
� Se il contatto avviene in un punto in cui
la pelle è tagliata o ferita.
Il Rischio Elettrico
40
79
I percorsi più pericolosi
Ogni percorso corrisponde una diversa resistenza del corpo.
� Mano/mani-piedi: la corrente entra nel corpo attraverso la/le mani e fluisce
nel terreno attraverso i piedi (percorso più comune).
� Mano-torace: implica che il torace sia a contatto con un conduttore che è
collegato a terra o che presenta una tensione diversa dal conduttore con cui è
venuta a contatto la mano.
� Mano sx-mano dx: è il percorso che si instaura quando la persona ha i piedi
isolati da terra e viene in contatto attraverso le mani con parti a tensione
diversa.
Il Rischio Elettrico
80
Effetti della corrente
sul corpo umano
Il Rischio Elettrico
41
81
Effetti causati dalla corrente sul corpo umano
Ustioni
Effetti termici provocati dal passaggio di corrente nei tessuti o da archi
provocati da scariche elettriche, le cui conseguenze sono la distruzione dei
tessuti superficiali e profondi con possibile danneggiamento di arti (braccia,
spalle, arti inferiori ecc.), rotture delle arterie con conseguenti emorragie,
distruzione dei centri nervosi ecc.
Tetanizzazione
Blocco della muscolatura.
Il Rischio Elettrico
82
Effetti causati dalla corrente sul corpo umano
Alterazioni cardiache
fibrillazione ventricolare che è la principale causa di morte in quanto la corrente
elettrica altera la normale attività del muscolo cardiaco, le sue fibre si
contraggono disordinatamente e indipendentemente l’una dall’altra cessando di
svolgere le proprie funzioni di pompa sanguigna.
Il Rischio Elettrico
42
83
Effetti causati dalla corrente sul corpo umano
Arresto respiratorio
contrazione dei muscoli addetti alla respirazione o dalla lesione del centro
nervoso che presiede a tale funzione.
Il Rischio Elettrico
84Obblighi del Datore di Lavoro
Art. 80 del D.Lgs. 81/08
Il Datore di Lavoro prende le misure necessarie per evitare :
� Contatti elettrici diretti;
� Contatti elettrici indiretti;
� Innesco e propagazione di incendi;
� Innesco di esplosioni;
� Fulminazione diretta e indiretta;
� Sovratensioni;
� Altre condizioni di guasto
ragionevolmente prevedibili.
43
85Obblighi del Datore di Lavoro
Art. 80 del D.Lgs. 81/08
Il Datore di Lavoro che intende garantire la conformità degli impianti dovrà:
accertarsi che gli impianti elettrici siano progettati ed
installati a regola d’arte, verificando la documentazione
di progetto e le dichiarazioni di conformità rilasciate
dagli installatori o facendo periziare l’impianto
richiedendo il rilascio della dichiarazione di rispondenza
(DIRI) ai sensi del D.M. 37/08;
86
quali sono le misure di
prevenzione per
ridurre il rischio
elettrico ?
44
87Rischio Elettrico - Misure di Prevenzione
88
MICROCLIMAMICROCLIMA
45
89
quali sono i fattori che
determinano il
microclima ?
90Microclima
Microclima è influenzato da
� Temperatura
� Umidità
� Aerazione dei locali
� Presenza di correnti d’aria
� Disomogeneità termiche
� …
46
91Microclima
Effetti sulla salute
� effetti sullo stato generale di benessere
� capacità di concentrarsi
� capacità di portare a termine un
compito
� livello generale di attenzione
� …
92
T (T (°°C)C) U.R. (%) Sensazione e capacità lavorativa
40 Massimo benessere
2121 85 Benessere a riposo
91 Fatica e depressione
20 Nessun malessere
65 Malessere
2626 80 Riposo necessario
100 Impossibile il lavoro pesante
25 Nessun malessere
3030 50 Poche possibilità di lavoro continuo
65 Impossibile il lavoro pesante
Microclima
47
93Microclima
Nel periodo caldo estivo, la temperatura
interna non deve essere inferiore di 7 gradi
rispetto a quella esterna.
L’umidità relativa deve essere mantenuta tra il
40 e il 60 % con garanzia di buoni ricambi
d’aria, evitando ventilazioni forzate.
94Microclima
Nel periodo caldo invernale, la temperatura
interna deve essere compresa tra i 18 e 20
gradi. (valori variabili in relazione ai parametri
stabiliti dalle normative regionali /locali)
L’umidità relativa deve essere mantenuta tra il
40 e il 60 % con garanzia di buoni ricambi
d’aria, evitando ventilazioni forzate.
48
95Microclima
L’impianto di aerazione, esso deve essere
sempre mantenuto funzionante. Ogni
eventuale guasto deve essere segnalato da un
sistema di controllo, quando ciò è necessario
per salvaguardare la salute dei lavoratori.
Gli impianti di condizionamento dell’aria o di
ventilazione meccanica, essi devono
funzionare in modo che i lavoratori non siano
esposti a correnti d’aria fastidiosa.
Gli impianti devono essere periodicamente
sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e
sanificazione per la tutela della salute dei
lavoratori.
96Microclima
Allegato IV del D.Lgs 81/2008
Il Datore di Lavoro dovrà garantire:
la temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata
all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto
conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici
imposti ai lavoratori.
Nel giudizio sulla temperatura adeguata
per i lavoratori si deve tener conto della
influenza che possono esercitare sopra di
essa il grado di umidità ed il movimento
dell'aria concomitanti.
49
97
RISCHI TRASVERSALIRISCHI TRASVERSALI
STRESS LAVORO CORRELATOSTRESS LAVORO CORRELATO
98Rischi trasversali organizzativi
� Questi rischi sono individuabili all’interno
della complessa articolazione che
caratterizza il rapporto tra l’operatore e
"l’organizzazione del lavoro" in cui è
inserito.
� Le interazioni possono essere di tipo
ergonomico, psicologico e organizzativo.
� Queste interazioni possono avere
ripercussioni sulle condizioni di rischio
per la sicurezza e per la salute.
50
99Rischi trasversali organizzativi - esempi
Organizzazione del Lavoro
� Processi di lavoro usuranti: per es. lavori in
continuo, sistemi di turni, lavoro notturno;
� pianificazione degli aspetti attinenti alla
sicurezza e la salute: programmi di controllo
e monitoraggio;
� manutenzione degli impianti, comprese le
attrezzature di sicurezza;
� procedure adeguate per far fronte agli
incidenti e a situazioni di emergenza;
� lavoro ai VDT (es. DATA ENTRY).
100
Fattori psicologici
� Intensità, monotonia, solitudine,
ripetitività del lavoro;
� carenze di contributo al processo
decisionale e situazioni di conflittualità;
� complessità delle mansioni e carenza di
controllo;
� reattività anomala a condizioni di
emergenza.
Rischi trasversali organizzativi - esempi
51
101
Fattori ergonomici
� Sistemi di sicurezza e affidabilità delle
informazioni;
� conoscenze e capacità del personale;
� norme di comportamento;
� soddisfacente comunicazione e
istruzioni corrette;
Rischi trasversali organizzativi - esempi
102
che cosa è lo stress
lavoro correlato ?
52
103
L’ Accordo Quadro Europeo
del 08-10-2004 all’art.3 definisce :
Lo stress è una condizione, accompagnata
da sofferenze o disfunzioni fisiche,
psichiche, psicologiche o sociali, che
scaturisce dalla sensazione individuale di
non essere in grado di rispondere alle
richieste o di non essere all’altezza delle
aspettative.
Stress lavoro-correlato
104
probabilità
soggettiva di
adattamento della molla
- LAVORATORE -
allungamento
STRESS
dimensione
oggettiva del peso
- STRESS -
Stress lavoro-correlato
Legge di Hooke
53
105
L’art.28 del Dlgs 81/2008
La valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la
salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori
esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo
stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell'accordo europeo
dell'8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le
lavoratrici in stato di gravidanza, …, quelli
connessi alle differenze di genere, all'età, alla
provenienza da altri Paesi e quelli connessi
alla specifica tipologia contrattuale
attraverso cui viene resa la prestazione di
lavoro.
Stress lavoro-correlato
106
Circolare 18/11/2010 del Ministero del Lavoro
Sono previsti due momenti di valutazione:
� indagine preliminare basata su indicatori
oggettivi;
� valutazione approfondita più complessa
qualora i risultati della prima ne indichino
la necessità
Stress lavoro-correlato
54
107
Misurare lo stress lavoro correlato :
quali sono gli indicatori oggettivi ?
� indici infortunistici
� assenze
� segnalazioni dal medico competente
� turn over
� richieste trasferimenti
� assenze dal lavoro
� ferie non godute
Stress lavoro-correlato
108
Lo stress non è una malattia, ma
un’esposizione prolungata ad esso può
ridurre l’efficienza nel lavoro e può causare
malattie.
Tutte le manifestazioni da stress nel lavoro
non possono essere ritenute correlate al
lavoro stesso.
Lo stress da lavoro può essere causato da
fattori diversi, come ad esempio il
contenuto del lavoro, la sua
organizzazione, l’ambiente, la scarsa
comunicazione, eccetera
Stress lavoro-correlato
55
109
� fattori relativi alla persona: personalitàdel lavoratore, bassa motivazione,mancanza di esperienza lavorativa, mododi reagire agli stressors (valutazione estrategie di coping), scarsità di risorsemateriali e sociali possedute…
� fattori relativi al lavoro: orari e turniritenuti insostenibili, pericoli sul lavoro,frammentazione del lavoro, incertezzadelle mansioni o richieste pressanti…
Stress lavoro-correlato
110
� fattori relativi all’organizzazione: alivello micro (ufficio, reparto) e macro(organizzazione nel suo complesso);mancanza di prestigio sociale dellemansioni; scarsa/nulla possibilità disviluppo di carriera; mancata o carentedefinizione della struttura organizzativa(ruoli e responsabilità); adozione diprocedure incongrue.
Stress lavoro-correlato
56
111
� fattori relativi al contesto sociale:qualità dei rapporti sociali con colleghi,superiori e possibili conseguenze incaso di bassa qualità degli stessi (ad es.mancanza di supporto sociale,molestie, pressioni di gruppo omancanza di riconoscimento deirisultati).
Stress lavoro-correlato
112
RISCHIO INCENDIORISCHIO INCENDIO
57
113
Quello degli incendi è uno dei rischi
principali di ogni ambiente di lavoro, la
relativa normativa è molto approfondita
e dettagliata
Gli interventi di lotta antincendio si
dividono tra azioni volte a:
� Evitare l’innesco dell’incendio
� Limitarne la propagazione
Incendio
114
� L’effetto principale sull’uomo è
l’asfissia e l’intossicazione ad opera dei
fumi
� La diminuzione della visibilità può
ostacolare l’evacuazione dal locale
� Le ustioni dirette sono abbastanza
improbabili come effetto primario
� Dopo un certo periodo di stress
termico c’è il collasso con conseguente
crollo delle strutture.
Incendio
58
115
Classificazione dei fuochi
A questi corrispondono diversi materiali estinguenti
Tipo Natura
A Fuochi di materie solide
B Fuochi di liquidi o solidi che possono liquefarsi
C Fuochi di gas
D Fuochi di metalli
E Fuochi di natura elettrica
F Fuochi che interessano mezzi cottura (oli vegetali da cucina)
Classificazione
116
Accensione diretta
quando una fiamma, una scintilla o altro materiale incandescente entra
in contatto con un materiale combustibile in presenza di ossigeno
Sorgenti innesco
59
117
Le misure di Protezione Antincendio possono
essere di tipo:
� ATTIVO richiedono un intervento di un
operatore o di un impianto per essere
attivate
� PASSIVO non richiedono un intervento di un
operatore o di un impianto per essere
attivate
Le azioni Preventive e Protettive non devono
essere considerate alternative ma
complementari tra loro
Devono essere intraprese entrambe al fine di
ottenere risultati ottimali
Misure di Protezione
118
Un estintore a polvere può
essere utilizzato su tutti i tipi
di incendio ma è preferibile
non utilizzarli su beni di
estrema importanza Aziendale
es. quadri elettrici. macchinari,
apparecchiature ecc.
Un estintore a CO2 può
essere utilizzato su incendi
che interessano quadri elettrici
e beni di estrema importanza
Aziendale es. quadri elettrici,
macchinari, apparecchiature ecc.
Estintori
60
119
come si usa?
Estintori – Come si usa
120
SEGNALETICA DI SICUREZZASEGNALETICA DI SICUREZZA
61
121
� Le normative di sicurezza prevedono
una segnaletica standardizzata per la
sicurezza
� I colori, i cartelli, la segnaletica
gestuale, la segnaletica acustica, sono
regolate da direttive CE e uniformi tra i
paesi membri che le hanno recepite
Segnaletica di Sicurezza
122
1. Obbligo di cambiare i guanti una volta al giorno
2. Indossare solo guanti da cantiere
3. Non entrare
4. Obbligo di indossare i guanti
Il cartello a fianco
(pittogramma bianco su sfondo azzurro)
indica …
Segnaletica di Sicurezza
62
123Segnaletica di Prescrizione
124
1. Sostanza liquida
2. Sostanza infiammabile
3. non usare fiamme libere
4. Liquido altamente volatile
Il cartello a fianco
(pittogramma nero su sfondo giallo)
indica …
Segnaletica di Sicurezza
63
125Segnaletica di Avvertimento
126
1. Divieto di ingresso senza guanti da lavoro
2. Divieto di urlare
3. Divieto di accesso alle persone non autorizzate
4. Divieto di accesso
Il cartello a fianco
(pittogramma nero/bianco su sfondo bianco)
indica…
Segnaletica di Sicurezza
64
127Segnaletica di Divieto
128
Il cartello a fianco
(pittogramma bianco su sfondo verde)
indica …
1. Sala convegni
2. Area break
3. Punto di Raccolta
4. Garden
Segnaletica di Sicurezza
65
129
Segnaletica di Salvataggio
130
Il cartello a fianco
(pittogramma bianco su sfondo rosso)
indica…
1. Superficie scivolosa ghiaccio
2. Apparecchiatura in tensione
3. Presenza onde magnetiche
4. Pulsante di allarme
Segnaletica di Sicurezza
66
131Segnaletica Antincendio
132
GESTIONE EMERGENZEGESTIONE EMERGENZE
PROCEDURE ESODOPROCEDURE ESODO
67
133
Un' emergenza è un qualsiasi FATTO
ANOMALO che POTREBBE diventare un
PERICOLO per il PERSONALE, l'AZIENDA
e/o l'AMBIENTE ESTERNO.
Ad esempio:
incendio, terremoto / calamità naturali ,
malore / infortunio , blocco ascensore con
persone all'interno / mancanza di energia
elettrica / blackout atti terroristici /
vandalici rapina / intrusione allagamento
fuga di gas.
Gestione Emergenze
134
Il piano di emergenza è una procedura di
gestione da applicare per la difesa di
persone e cose qualora si verifichino
incendi o altre emergenze .
Le planimetrie di emergenza, affisse negli
spazi aziendali, indicano le principali vie di
fuga, ed i presidi antincendio.
Gestione Emergenze
68
135
Squadra Di Emergenza
è formata dal personale aziendale che,avendo ricevuto una formazione idonea,ha l'incarico di intervenire in caso diemergenza. E' composta da:
� Coordinatore e Vice-Coordinatore dellaSquadra di Emergenza,
� Addetti all'evacuazione,
� Addetti antincendio,
� Addetti al primo soccorso.
Addetti Emergenze
136
� Adozione di sistemi di rilevazione, allarme e spegnimento automatici
manuali e fissi;
� Manutenzione dei sistemi di allarme, sicurezza e delle attrezzature per la
prevenzione e la protezione incendi;
� Adozione di segnaletica;
� Predisposizione di Piani di Emergenza, squadre di pronto intervento,
coordinamento e collegamento con i mezzi di intervento esterni (VVF);
� Formazione delle squadre di emergenza, prova di evacuazione
� Informazione, formazione e addestramento dei lavoratori;
� Realizzazione e mantenimento in perfetta efficienza di percorsi di esodo
in sicurezza, porte e scale di emergenza.
Misure di Prevenzione
69
137
In caso di Evacuazione l’ordine di abbandono generale dell’edificio sarà diffusodall’impianto di allarme per mezzo di un suono continuo e dalle indicazioniimpartite dai componenti della Squadra di Emergenza. Qualora sia emanatotale ordine tutte le persone presenti devono comportarsi come segue:
� sospendere tutte le attività in corso
� non attardarsi per raccogliere gli effetti personali
� dirigersi, senza correre, verso le uscite di sicurezza più vicine
� non usare gli ascensori
� non percorrere le vie di esodo in senso contrario
� non sostare nei pressi delle uscite di sicurezza
� dirigersi ai punti di raccolta esterni indicati in planimetria
� prima di rientrare nell’edificio attendere l’autorizzazione da parte del
Coordinatore della Squadra di Emergenza.
Misure di Prevenzione
138
spazio alle vostre
domande
70
139
grazie per la partecipazione