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UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI NAPOLI "FEDERICO II"
Corso di Laurea Magistrale in
Ingegneria Strutturale e Geotecnica
Corso:
Building Information Modeling (BIM)
Prof. Ing. DOMENICO ASPRONE
CAPITOLATO INFORMATIVO
Assistenti Gruppo:
Ing. Marco Pagano Cristian De Lellis M56/557
Antonio De Vivo M56/561
ANNO ACCADEMICO 2016-2017
GRUPPO: CRISTIAN DE LELLIS – ANTONIO DE VIVO 1
INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANNO ACCADEMICO 2016-1017 CORSO: BIM
Sommario 1 IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO ......................................................................................................... 3
2 INTRODUZIONE ...................................................................................................................................... 3
3 RIFERIMENTI NORMATIVI ...................................................................................................................... 3
4 SEZIONE TECNICA ................................................................................................................................... 4
4.1.1. Caratteristiche tecniche e prestazionali dell'infrastruttura hardware e software .......................... 4
4.1.2. Protocollo di scambio dei dati dei Modelli e degli Elaborati ........................................................... 5
4.1.3. Sistema comune di coordinate e specifiche di riferimento ............................................................. 5
4.1.4. Specifica per l’inserimento di oggetti ........................................................................................ 6
4.1.5. Evoluzione informativa del processo dei modelli e degli elaborati ........................................... 6
4.1.6. Competenze di gestione informativa dell’affidatario ................................................................ 6
5 SEZIONE GESTIONALE ............................................................................................................................ 7
5.1.1. Obiettivi informativi strategici e usi dei modelli e degli elaborati .................................................. 7
5.1.2. Obiettivi del modello in relazione alle fasi del processo ................................................................. 7
5.1.3. Usi del modello in relazione agli obiettivi definiti ........................................................................... 7
5.1.4. Elaborato grafico digitale................................................................................................................. 8
5.1.5. Definizione degli elaborati informativi ............................................................................................ 9
5.1.6. Livelli di Sviluppo degli oggetti e delle schede informative ............................................................. 9
5.1.7. Ruoli, responsabilità e autorità ai fini informativi ......................................................................... 10
5.2 Definizione della struttura informativa interna del committente ..................................................... 10
5.2.1. Caratteristiche informative di modelli, oggetti e/o elaborati messi a disposizione dalla
committenza ............................................................................................................................................ 10
5.2.3. Identificazione dei soggetti professionali ...................................................................................... 10
5.3 STRUTTURAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE ....................................... 11
5.3.1. Strutturazione dei modelli disciplinari .......................................................................................... 11
5.3.2. Coordinamento modelli ................................................................................................................. 11
5.3.3. Dimensione massima dei file di modellazione .............................................................................. 11
5.4 POLITICHE PER LA TUTELA E LA SICUREZZA DEL CONTENUTO INFORMATIVO ........................... 12
5.4.1. Riferimenti normativi .................................................................................................................... 12
5.4.2. Richieste aggiuntive in materia di sicurezza .................................................................................. 12
5.5 MODELLI DI CONDIVISIONE DEI DATI, INFORMAZIONI E CONTENUTI INFORMATIVI ................. 13
5.5.1. Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione ...................................................................... 13
5.5.2. Denominazione dei file .................................................................................................................. 13
5.5.3. Modalità di programmazione e gestione dei contenuti informativi di eventuali sub-affidatari ... 14
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INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANNO ACCADEMICO 2016-1017 CORSO: BIM
5.6 PROCEDURE DI VERIFICA, VALIDAZIONE DEI MODELLI, OGGETTI E/O ELABORATI ........................... 14
5.6.1. Definizione delle procedure di validazione ................................................................................... 14
5.6.2. Definizione dell’articolazione delle operazioni di verifica ............................................................. 15
5.6 MODALITA’ DI GESTIONE INFORMATIVA ECONOMICA (5D-COMPUTI, ESTIMI E VALUTAZIONI) 15
CONTATTI ................................................................................................................................................ 16
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INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANNO ACCADEMICO 2016-1017 CORSO: BIM
1 IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO
Il progetto prevede la realizzazione di un edificio multipiano su otto livelli, sito in Via Forio, rispettoso di tutti
i canoni principali di progettazione strutturale, con lo scopo di riqualificare il contesto storico e paesaggistico
di Napoli attraverso una rivisitazione in chiave moderna dei palazzi della città. Più nel dettaglio, il progetto è
stato pensato per soddisfare sia esigenze domestiche che private, attraverso la realizzazione di appartamenti
ad ogni livello, inoltre tra piano terra e secondo piano è ubicato un luogo di culto.
2 INTRODUZIONE
Il presente documento fornisce una descrizione generale minima in merito alle Specifiche Informative
richieste e finalizzate alla razionalizzazione delle attività di progettazione e delle connesse verifiche
attraverso l’uso di metodi e strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione per l’edilizia e le
infrastrutture, inoltre costituisce l'atto propedeutico ed indispensabile alla redazione dell'Offerta per la
Gestione Informativa contenenti la metodologia che il concorrente intende utilizzare e che in caso di
aggiudicazione dovrà rendere esecutiva nel Piano di Gestione Informativa.
Per quanto riguarda i soggetti esterni, l’affidamento dell’opera può essere applicato a:
I prestatori di servizi di ingegneria e architettura: professionisti singoli, associati, società tra
professionisti, società di ingegneria, consorzi, GEIE, raggruppamenti temporanei fra i predetti
soggetti, che rendono a committenti pubblici e privati, sul mercato, servizi di ingegneria e di
architettura; Le società di professionisti: società esclusivamente tra professionisti iscritti negli appositi albi
professionali, che svolgono per committenti privati e pubblici servizi di ingegneria e architettura quali
studi di fattibilità, ricerche, consulenze, progettazioni o direzioni dei lavori, valutazioni di congruità
tecnico economica o studi di impatto ambientale; Società di ingegneria: società di capitali, che eseguono studi di fattibilità, ricerche, consulenze,
progettazioni o direzioni dei lavori, valutazioni di congruità tecnico-economica o studi di impatto,
nonché eventuali attività di produzione di beni connesse allo svolgimento di detti servizi.
3 RIFERIMENTI NORMATIVI
I principali riferimenti normativi che il committente intende siano rispettati dall’affidatario durante tutte le
fasi progettuali sono sia di carattere puramente informativo, relative alla digitalizzazione e gestione dei vari
processi, sia più stringenti, rispettose di vincoli di natura edilizia, urbanistica, ambientale. Sicuramente è
opportuno considerare:
1) Le norme UNI 11337, nelle sue diverse parti, in particolare quelle di maggiore interesse sono:
Parte 1, relativa alla descrizione dei modelli, elaborati e oggetti informativi per prodotti e
processi;
Parte 4, relativa all’evoluzione di tali modelli, elaborati e oggetti informativi;
Parte 5, relativa ai flussi informativi nei processi digitalizzati;
Parte 6, relativa alla redazione del capitolato informativo.
2) Le norme NTC e gli Eurocodici per la parte relativa alla progettazione e verifica degli elementi
strutturali;
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INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANNO ACCADEMICO 2016-1017 CORSO: BIM
4 SEZIONE TECNICA
La presente sezione stabilisce i requisiti tecnici del sistema di informatizzazione che verrà utilizzato in termini
di hardware, tipologia di software, dati, sistemi di riferimento, livelli di sviluppo, competenze richieste da
committente ed affidatario.
4.1.1. Caratteristiche tecniche e prestazionali dell'infrastruttura hardware e software
L'Aggiudicatario dovrà dotare il proprio staff di hardware idoneo alle attività di gestione digitale dei processi
informativi della progettazione esecutiva offerta in sede di gara. I software utilizzati dall'Aggiudicatario
dovranno essere basati su piattaforme interoperabili a mezzo di formati aperti non proprietari, in grado di
leggere, scrivere e gestire, oltre al formato proprietario, anche i file in formato aperto *.ifc. L'Aggiudicatario
è tenuto ad utilizzare i software, dotati di regolare contratti di licenza d’uso, proposti nell'Offerta di Gestione
Informativa che in caso di aggiudicazione consoliderà nel Piano di Gestione Informativa.
Qui di seguito abbiamo elencato, in forma tabellare, le infrastrutture hardware e software:
Infrastruttura Hardware
Processore INTEL
Scheda grafica NVIDIA GEFORCE
Ram Requisiti minimo di 4gb
Infrastruttura Software
Ambito Disciplina Software Compatibilità
con formati aperti
Progettazione Modellazione BIM
CON FORMATO
PROPRIETARIO
IFC.
Architettonica Computo metrico DCF.
Progettazione Modellazione BIM IFC.
Strutturale Analisi e calcolo CSV.
Model e code Checking Aggregazione modelli IFC.
L’affidatario dovrà predisporre strumenti di condivisione e archivio dei dati digitali e non, specificandone le
caratteristiche, ovvero dovrà realizzare:
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INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANNO ACCADEMICO 2016-1017 CORSO: BIM
1) Ambiente condivisione dati (ACdat), collegato ad internet e accessibile sempre dal committente o da
altri utenti coinvolti nel progetto;
2) Ambiente condivisione documenti non digitali (ACdoc), ovvero uno spazio in cui sono conservate
tutte le copie cartacee del materiale informativo acquisito e utilizzato dall’affidatario, accessibile dal
committente o da altri utenti coinvolti nel progetto;
Nel passare attraverso la porta di approvazione (1), prima di diventare disponibile nell’ambiente condiviso,
si effettua un processo di controllo, revisione e approvazione. I controlli comprendono:
a) controllo di idoneità del modello;
b) controllo nome, tipologia di supporto e referenza dell’informazione;
c) controllo contenuto tecnico;
d) controllo di estrazione tavole insieme a qualsiasi ulteriore documentazione condivisa come pacchetto di informazioni coordinato;
e) approvazione da parte del team manager dell’attività.
4.1.2. Protocollo di scambio dei dati dei Modelli e degli Elaborati
Il committente ha il compito di specificare i formati di file attraverso i quali mette a disposizione
dell’affidatario la documentazione:
Formato dati di scambio da utilizzare
Obiettivo Formato Proprietario
Modellazione BIM RVT.
Rappresentazione grafica 2D DWG.
Attività di computazione XML.
4.1.3. Sistema comune di coordinate e specifiche di riferimento
Il committente definisce il sistema di riferimento relativo alla produzione dei modelli grafici; esso può
essere anche concordato con l’affidatario nel piano di gestione informativo(PGI). Bisogna inoltre definire
il sistema di misurazione.
Sistema di riferimento assoluti
Oggetto Specifica
Intersezione griglie XX e YY Latitudine, longitudine
Altimetria Elevazione sul livello del mare
Unità di misura Metri
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INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANNO ACCADEMICO 2016-1017 CORSO: BIM
Al fine di ottenere dei modelli con un sistema di coordinate coerente, gli stessi devono essere programmati
con i medesimi settaggi e condividere lo stesso Punto di Origine. La localizzazione dell'edificio e/o del sito sul
modello architettonico devono essere fissati alla corretta longitudine e latitudine o altro punto di riferimento
definito. II Nord effettivo della localizzazione dell'edificio e/o del sito sul modello architettonico deve inoltre
essere impostato correttamente. Tutti i modelli prodotti devono utilizzare un sistema "coordinate condivise"
o sistemi analoghi.
4.1.4. Specifica per l’inserimento di oggetti
Nella presente sezione il committente specifica, per i diversi oggetti componenti il modello, le modalità di
inserimento e/o i vincoli rispetto ai principali sistemi di riferimento spaziali definiti all’interno del modello
stesso.
Sistema di riferimento relativi
Oggetto Specifica
STRUTTURA Tutti gli elementi strutturali devono essere
associati a livello in cui giacciono
ARCHITETTURA
Tutti gli elementi architettonici devono essere
associati a livello in cui giacciono
4.1.5. Evoluzione informativa del processo dei modelli e degli elaborati
Nella presente sezione il committente definisce l’evoluzione informativa del processo e, di conseguenza a
questo, quella di modelli ed elaborati ad essa congruente. Si fa riferimento a stadi e fasi informativi
procedurali tali che sia modelli che elaborati definiscono compiutamente gli obiettivi di questa specifica fase
processuale. Si fa, inoltre, riferimento a livelli progettuali tali che sia modelli che elaborati definiscono
compiutamente gli obiettivi relativi ad ognuno di questi step progettuali.
4.1.6. Competenze di gestione informativa dell’affidatario
Nella presente sezione il committente richiede all’affidatario che dichiari, nella propria oGI, un estratto
significativo di esperienze pregresse in merito ai metodi di gestione informativa. Le informazioni possono
essere raccolte in forma tabellare. In mancanza di esperienze pregresse, il committente dovrebbe richiedere
all’affidatario di esplicitare come intenda procedere con la formazione del proprio personale in termini di
gestione informativa, secondo la seguente tabella.
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INGEGNERIA STRUTTURALE E GEOTECNICA ANNO ACCADEMICO 2016-1017 CORSO: BIM
Esperienze pregresse dell‘affidatario
Progetto N°___
Denominazione progetto
Tipo di intervento
Attività professionale svolta
Descrizione sintetica del progetto
Localizzazione geografica progetto
Costo opera
Onorario prestazione
5 SEZIONE GESTIONALE
5.1.1. Obiettivi informativi strategici e usi dei modelli e degli elaborati
Nella presente sezione si definiscono gli obiettivi e gli usi dei modelli in funzione delle fasi del processo.
5.1.2. Obiettivi del modello in relazione alle fasi del processo
Nella presente sezione il committente definisce gli obiettivi dei modelli richiesti all’affidatario in relazione a
ciascuna fase del processo.
Fase Obiettivo Modello
Autorizzativa
Definizione degli spazi,
definizione delle prestazioni a
livello di spazi e ottenimento di
autorizzazioni e pareri
ARCHITETTONICO
STRUTTURALE
5.1.3. Usi del modello in relazione agli obiettivi definiti
Nella presente sezione il committente definisce gli usi che i modelli prodotti dall’affidatario devono garantire.
Questi contenuti possono essere raccolti in forma tabellare.
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5.1.4. Elaborato grafico digitale
Nella presente sezione il committente definisce gli elaborati grafici digitali minimi richiesti. L’affidatario
specifica nella propria oGI, e successivamente nel proprio pGI, le viste offerte per garantire la prestazione
richiestagli.
STADIO EVOLUTIVO OPERE PRODUZIONE CONSEGNA
FASE Costruzione Collaudo Messa in esercizio
MO
DEL
LI B
IM
ARCHITETTONICO
Definizione spazi
Definizione prestazioni
Ottenimento autorizzazioni
Prove di
collaudo
Programmazione per
l’esecuzione
Rispetto vincoli
multicriterici
STRUTTURE
Definizione prestazioni
Calcoli strutturali
Ottenimento autorizzazioni
Prove di
collaudo
Programmazione per
l’esecuzione
Rispetto vincoli
multicriterici
ELABORATO NOTA ORIGINE
Piante
Per ogni piano fuori terra
Modello Per ogni piano interrato
Piano copertura
Sezioni Significative Modello
Prospetti Tutti Modello
Abachi Porte e finestre Modello
Nodi Significativi per tecnologia Elaborato grafico
Permesso di costruire Copia completa Esterno
Elaborati documentali Tutti Modello
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Inoltre la fase autorizzativa prevede le seguenti voci:
Rappresentazione grafica
Relazione illustrativa
Relazione sismica
Capitolato d’appalto
Capitolato descrittivo
Capitolato prestazionale
Capitolato informativo
Stima costi
5.1.5. Definizione degli elaborati informativi
Nella presente sezione il committente definisce gli elaborati informativi minimi richiesti per la
prestazione, differenziati in termini di approfondimento informativo per ciascuna fase di progetto che
l’affidatario è tenuto a fornire. Sono fatti salvi quelli vincolanti e/o necessari all’ottenimento di permessi,
autorizzazioni, o altro, che possono non essere riportati in modo esplicito. I contenuti di cui sopra
possono essere raccolti in forma tabellare. Per un esempio di questa tabella vedere norma UNI-11337
parte 6 prospetto 12.
5.1.6. Livelli di Sviluppo degli oggetti e delle schede informative
Nella presente sezione il committente specifica il sistema di riferimento prescelto per la definizione del livello
di sviluppo grafico e informativo degli oggetti relativi ai differenti modelli disciplinari. Il committente deve
sempre indicare a quale norma o specifica tecnica fa riferimento, identificandone la versione e l’anno. Inoltre
nella presente sezione il committente definisce i gradi di approfondimento informativo (minimo, massimo,
richiesto, o altro) degli oggetti di ciascun modello disciplinare, in ragione delle diverse fasi di progetto.
La definizione dei LOD deve preferibilmente essere specifica per ciascuna entità dell’opera (muri, solai,
finestre, ecc.) per ciascuna disciplina e per ciascuna fase del processo (vedere UNI 11337-4).
Può essere indicato a livello orientativo un LOD sintetico riferibile agli oggetti caratteristici della fase e della
disciplina. Ricordiamo che i LOD vanno da A ad F.
OGGETTI DEL MODELLO LOD
Architettonico C
Strutture D/E
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5.1.7. Ruoli, responsabilità e autorità ai fini informativi
Nella presente sezione il committente identifica i riferimenti delle figure presenti all’interno della propria
struttura aziendale, cui l’affidatario può rivolgersi.
5.2 Definizione della struttura informativa interna del committente
Nella presente sezione viene descritta la struttura interessata dall’intervento specifico, ovvero si fa
riferimento a:
Gestore informazioni;
Coordinatore informazioni;
Modellatori.
5.2.1. Caratteristiche informative di modelli, oggetti e/o elaborati messi a disposizione dalla committenza
Nella presente sezione il committente specifica le caratteristiche informative di modelli, oggetti e/o elaborati
che mette a disposizione dell’affidatario. Nel caso in cui le suddette caratteristiche vengano recepite ed
approvate tra le parti nel pGI, l’affidatario è tenuto ad utilizzare tali contenuti come riferimenti, secondo le
specifiche di contratto, al fine di indirizzare la redazione dei modelli grafici e degli oggetti verso uno sviluppo
lineare e univoco anche all’interno delle fasi di coordinamento e verifica. Nel caso in cui l’affidatario sia già
in possesso di propri riferimenti informativi, ritenuti adeguati da parte del committente per l’intervento in
esame, può continuare ad utilizzarli, affiancando a tali contenuti, quelli proposti dal committente. Trova
spazio in questa sezione anche l’eventuale esemplificazione da parte del committente dei contenuti sopra
identificati in modo che questi possano essere correttamente interpretati da parte dell’affidatario e quindi
correttamente inseriti all’interno della oGI e successivamente del pGI.
Ad esempio, si riporta un elenco di tali caratteristiche:
documentazione preliminare relativa allo specifico intervento;
linee guida per la redazione di una tipologia di codifica degli oggetti, modelli, ecc;
linee guida per la redazione di una tipologia di schemi di impaginazione relativi ad oggetti,
modelli, ecc;
linee guida per la redazione di librerie oggetti, ecc.
5.2.3. Identificazione dei soggetti professionali
In questa sezione inoltre il committente chiede all’affidatario di identificare e specificare, nella propria oGI e
successivamente nel proprio pGI, i riferimenti delle figure interessate (ai fini informativi) allo specifico
intervento in questione all’interno della propria struttura aziendale, differenziandole per disciplina e/o
specializzazione.
Sulle righe della tabella si va ad indicare in ruolo del soggetto, mentre sulle colonne indichiamo: nome e
cognome; azienda; telefono; e-mail.
GRUPPO: CRISTIAN DE LELLIS – ANTONIO DE VIVO 11
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5.3 STRUTTURAZIONE E ORGANIZZAZIONE DELLA MODELLAZIONE DIGITALE
5.3.1. Strutturazione dei modelli disciplinari
Nella presente sezione il committente definisce l’organizzazione dei modelli e degli elaborati che l’affidatario
dovrebbe essere tenuto a rispettare. Si consiglia ad esempio di richiedere all’affidatario che i modelli siano
identificati in base alle discipline di progetto e rispetto alla fase di processo cui fanno riferimento. In questa
sezione il committente può inoltre definire una codifica comune per l’identificazione di tutti i modelli e gli
elaborati, grafici o documentali.
Si riporta, inoltre, un esempio di tipo di organizzazione definibile per i modelli da inserire nel capitolato
informativo:
Modello architettonico generale: comprende al suo interno gli oggetti relativi agli elementi edilizi
architettonici e costruttivi (ad esempio: partizioni interne, chiusure esterne, serramenti, porte
interne, ecc.);
Modello strutturale: comprende al suo interno gli oggetti relativi agli elementi edilizi strutturali (ad
esempio: pilastri, travi, fondazioni, ecc.);
5.3.2. Coordinamento modelli
Nella presente sezione il committente definisce le scadenze entro le quali l’affidatario dovrebbe provvedere
all’espletamento delle funzioni di coordinamento tra i modelli e tra questi e gli elaborati. In questa sezione,
il committente, può richiedere inoltre che ai modelli per il coordinamento venga affiancato un report
riassuntivo, anch’esso con scadenza prefissata, in cui l’affidatario descriva sinteticamente gli stati di
avanzamento e le principali problematiche, risolte o da risolvere, relative al modello. Il committente richiede
inoltre all’affidatario di dichiarare, nella propria oGI e successivamente nel proprio pGI, come intende
garantire univocità e congruenza delle informazioni al fine della relazionabilità dei dati tra i diversi modelli
ed elaborati disciplinari.
Si presenta di seguito un esempio di contenuti della presente sezione:
Si richiede con cadenza mensile una verifica di coordinamento rispetto al contenuto informativo dei
diversi oggetti contenuti nel modello. Per questa attività si richiede inoltre la definizione di un
rapporto in cui siano evidenziate:
eventuali incongruenze rispetto alle richieste di codifica e classificazione definite nel presente
capitolato;
le operazioni previste per allineare il modello alle richieste del committente.
5.3.3. Dimensione massima dei file di modellazione
Nella presente sezione il committente definisce le dimensioni massime dei diversi modelli identificati nel
presente documento in funzione delle diverse fasi del processo.
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5.4 POLITICHE PER LA TUTELA E LA SICUREZZA DEL CONTENUTO INFORMATIVO
5.4.1. Riferimenti normativi
Si suggerisce all’affidatario di tenere in considerazione le norme tecniche in materia di sicurezza, oltre alla
legislazione vigente, al fine di garantire la disponibilità, l’integrità e la riservatezza del contenuto informativo
digitale all’interno del processo. Si riporta l’elenco dei riferimenti normativi che possono essere adottati.
L’elenco non è esaustivo e in continuo aggiornamento. Troviamo due parti; una per la sicurezza delle
informazioni e l’altra per i profili professionali. Per le due parti ci sono dei riferimenti normativi che devono
essere rispettati.
5.4.2. Richieste aggiuntive in materia di sicurezza
In aggiunta ai criteri generali identificati tramite gli strumenti normativi, in questa sezione il committente
individua indicazioni specifiche necessarie al fine di garantire il rispetto dei principi espressi dalle suddette
norme.
Ad esempio, si riportano di seguito le specifiche necessarie:
salvataggio con backup dei dati per l’archiviazione su supporto fisso esterno con cadenza prefissata;
garanzia di salvataggio di numero di copie sufficienti, da archiviarsi secondo precise indicazioni del
committente;
redazione di una scheda informativa digitale identificativa da allegare al modello grafico informativo
al momento del caricamento nell’archivio di condivisione dei dati (ACDat), da parte dell’affidatario,
all’interno della quale dovrebbero essere riportati gli scopi, l’identità del modellatore delle
informazioni e una breve descrizione del modello stesso;
inserimento delle opportune informazioni (ad esempio quelle relative alla proprietà del modello,
l’identità del modellatore…) all’interno delle modellazioni esportate secondo la sintassi IFC (ISO
16739).
definizione di processi di salvataggio dei modelli grafici informativi in relazione al loro
riutilizzo/modifica/visualizzazione, da parte del committente o dell’affidatario;
gestione delle problematiche relative agli oggetti trattati su modelli multidisciplinari e identificazione
di un flusso gerarchico di responsabilità per oggetti creati dal modellatore di informazioni in
riferimento a diverse discipline.
Questa scheda viene redatta al fine di poter stabilire, sia dal committente che dall’affidatario, le
responsabilità delle figure professionali associate ai modelli pubblicati.
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5.5 MODELLI DI CONDIVISIONE DEI DATI, INFORMAZIONI E CONTENUTI INFORMATIVI
5.5.1. Caratteristiche delle infrastrutture di condivisione
Nella presente sezione il committente definisce le caratteristiche delle infrastrutture di condivisione dati,
informazioni e contenuti informativi che l’affidatario dovrebbe utilizzare e/o predisporre e/o mettere a
disposizione, nel rispetto di quanto specificato nel capitolato.
Ad esempio, si riportano di seguito le caratteristiche definite dal committente per l’ambiente di condivisione
dati (ACDat) messo a disposizione dell’intervento dall’affidatario:
accessibilità a tutti gli attori coinvolti nel processo, compreso il committente, tramite connessione di
rete utilizzando credenziali proprie, possibilità di consultazione ed estrazione copia dei documenti,
degli elaborati, nonché dei modelli ivi presenti nello stato di pubblicazione;
aggiornamento continuo da parte dell’affidatario, durante gli stadi e le fasi del processo, dell’archivio
di condivisione dati (ACDat), in relazione al continuo sviluppo degli elaborati/modelli/documenti
digitali contenuti;
possibilità di archiviare i file secondo i formati già specificati nel punto 4.1.1.;
tracciabilità dei dati contenuti all’interno di tale archivio, con successione storica delle revisioni
apportate a tali dati;
garanzia di sicurezza e riservatezza dell’archivio (ACDat), in riferimento alle modalità di gestione dei
dati in esso contenuti;
caratterizzazione dei modelli, oggetti e/o elaborati rispetto al proprio stato di definizione e
approvazione del contenuto informativo secondo la seguente classificazione prevista dalla UNI
11337;
capacità di gestire svariati formati dati tra i quali in maniera specifica quello relativo secondo la UNI
EN ISO 16739 (IFC).
5.5.2. Denominazione dei file
Nella presente sezione il committente definisce il riferimento per la denominazione dei file per tutte le fasi
di condivisione degli stessi. L’affidatario è quindi tenuto a seguire le indicazioni fornite nella presente sezione
al fine di garantire la congruenza nella denominazione dei file prodotti.
Nel caso di uso di acronimi o codici il committente fornisce apposito glossario degli stessi.
Si riporta di seguito un esempio dei contenuti della presente sezione:
Tutti i file devono essere condivisi secondo il seguente schema di denominazione:
CONTENUTO_ FASE_ DISCIPLINA_ TIPO_ AAMMGG_ VER
dove:
CONTENUTO identifica il contenuto del documento. Per esempio stima, piano di bonifica, quadro
economico, progetto, ecc.;
FASE identifica a che livello di avanzamento ci si riferisce. Per esempio fattibilità, esecutivo, ecc.;
DISCIPLINA identifica a quale specifica disciplina il documento fa riferimento. Per esempio arredo,
strutture, vigili del fuoco, ecc.;
GRUPPO: CRISTIAN DE LELLIS – ANTONIO DE VIVO 14
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TIPO identifica se il documento è un elaborato, un modello, ecc.;
AAMMGG identifica la data scritta a partire dall’anno;
VER identifica la versione del giorno.
5.5.3. Modalità di programmazione e gestione dei contenuti informativi di eventuali sub-affidatari
Il presente punto delinea due possibili scenari di definizione in merito alle modalità di programmazione e
gestione dei contenuti informativi nel caso in cui siano presenti sub-affidatari. Nella redazione del capitolato
informativo dovrebbe dunque essere identificato uno dei due scenari specificandone di conseguenza i relativi
vincoli.
1) Le specifiche indentificate nel capitolato informativo dovrebbero essere rispettate da affidatario e
sub-affidatari.
La responsabilità dei modelli e delle informazioni rimane a carico dell’affidatario che dovrebbe adempiere a
quanto stabilito ed indicato nel proprio pGI. L’affidatario è inoltre responsabile della congruità dei suoi dati
e di quelli dei sub-affidatari all’interno dell’ACDat, per tutta la durata del contratto.
Esempio di compilazione:
Il committente richiede che l’affidatario informi i propri sub-affidatari dell’esistenza e della validità del
presente capitolato informativo quale documento contrattuale, facendo adempiere tali sub-affidatari agli
oneri cui egli stesso fa fede. Il committente si riserva dunque la facoltà di verificare il rispetto delle richieste
previste nel capitolato informativo anche da parte dei sub-affidatari identificati dall’affidatario.
2) Nel caso in cui il committente richiede che le specifiche del capitolato informativo siano rispettate
dall’affidatario senza richiedere alcuna particolare prescrizione rispetto alle attività svolte dai sub-
affidatari.
In questo caso dunque i sub-affidatari possono svolgere le attività a loro affidate senza rispettare le specifiche
del capitolato informativo. È responsabilità dell’affidatario lo sviluppo delle prestazioni richieste secondo
quanto specificato. La responsabilità dei modelli e delle informazioni rimane a carico dell’Affidatario che
adempie a quanto stabilito ed indicato nel proprio pGI. L’Affidatario è inoltre responsabile della congruità
dei suoi dati e di quelli dei sub-affidatari all’interno dell’ACDat, per tutta la durata del contratto. Ad esempio
Il committente richiede che l’affidatario rispetti le specifiche del capitolato informativo senza richiedere
alcuna particolare prescrizione rispetto alle attività svolte dai sub-affidatari.
5.6 PROCEDURE DI VERIFICA, VALIDAZIONE DEI MODELLI, OGGETTI E/O ELABORATI
5.6.1. Definizione delle procedure di validazione
Nella presente sezione il committente richiede all’affidatario di specificare nella propria oGI e
successivamente nel proprio pGI, la procedura di validazione per i modelli, gli oggetti e/o gli elaborati che
intende utilizzare.
Ad esempio si riporta un elenco delle specifiche richieste dal committente all’affidatario:
definizione delle modalità con cui i modelli, gli oggetti e/o elaborati, vengono sottoposti a processo
di validazione, in merito alla loro emissione, controllo degli errori, nuove necessità di coordinamento;
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definizione dei contenuti informativi oggetto di una periodica revisione e validazione durante il
processo progettuale;
definizione della frequenza con cui i contenuti informativi sono soggetti a validazione.
5.6.2. Definizione dell’articolazione delle operazioni di verifica
Il committente può specificare che la verifica dei dati, delle informazioni e dei contenuti informativi sia
condotta sul modello informativo dell’opera, nel suo insieme e/o sui singoli modelli, elaborati od oggetti
disciplinari per ciascuna fase identificandone l’articolazione. In ogni caso le caratteristiche non devono essere
in contrasto con quanto riportato nel punto 6 della UNI 11337-5.
Si parla di:
LV1: verifica interna, formale, sulle modalità di produzione dei dati;
LV2: verifica interna, sostanziale, su leggibilità, tracciabilità e coerenza dei dati all’interno dei modelli
disciplinari specialistici;
LV3: verifica indipendente, formale e sostanziale, su interferenze e incoerenze dei modelli nell’ACDat.
5.6 MODALITA’ DI GESTIONE INFORMATIVA ECONOMICA (5D-COMPUTI, ESTIMI E VALUTAZIONI)
Nella presente sezione il committente richiede all’affidatario di dichiarare, nella propria oGI e
successivamente nel proprio pGI, la metodologia che intende utilizzare per la redazione e gestione dei dati
di costo dell’intervento ed il loro collegamento ai modelli grafici.
Ad esempio si riportano alcune modalità adottate, in cui l’affidatario definisce:
il sistema di collegamento tra codifica, relativa ai costi, e WBS;
la natura e la tipologia dei prezzari di riferimento;
il sistema di estrazione e collegamento dei dati tra modelli e prezzari.
Nel caso ad esempio che non sia stato precedentemente specificato, si può aggiungere:
definizione delle figure responsabili di tale aspetto, e loro relativa interconnessione con tutte le altre
figure coinvolte;
definizione della metodologia di scambio e coordinamento delle informazioni e la gestione di dati
all’interno dell’ACDat (Ambiente di Condivisione Dati) e dell’ACDoc (Archivio di Condivisione
Documenti).
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