Upload
others
View
8
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Convegno Yoseikan Budo
Corso
Scuola
Nazionale
Istruttori
Parma 4/3/2017 Relatori
Elisa Piazza Corrado Genova Adriano Amari
POSTURA
ORGANIZZAZIONE DELLE VARIE PARTI DEL CORPO
NELLO SPAZIO
LA POSIZIONE DEL CORPO UMANO NELLO SPAZIO E LA REAZIONE SPAZIALE FRA I SEGMENTI SCHELETRICI,
IL CUI FINE è IL MANTENIMENTO DELL’EQUILIBRIO (FUNZIONE ANTIGRAVITARIA) SIA IN CONDIZIONI
STATICHE CHE DINAMICHE CUI CONCORRONO FATTORI NEUROFISIOLOGICI, BIOMECCANICI, PSICOEMOTIVI E RELAZIONALI, LEGATI ALL’EVOLUZIONE DELLA SPECIE
POSTURA "...la postura è espressione di un vissuto ereditato,
di un vissuto personale, della formazione e deformazione culturale, di memorie dei propri traumi fisici ed emotivi, del tipo di vita e di stress che conduciamo, del tipo di lavoro e di sport a cui ci siamo assoggettati nel tempo; postura è il modo in cui respiriamo, il modo in cui stiamo in piedi, ci atteggiamo e ci rapportiamo con noi stessi e con gli altri.
La nostra postura è espressione della nostra storia…..” (D.Raggi)
POSTURA ..alcuni concetti chiave
L’ ANIMALE MOTORIO UOMO
Di tutte le strutture del sistema nervoso centrale, circa un quarto intervengono direttamente e più della metà indirettamente alla pianificazione del movimento e all’esecuzione del movimento
IL SISTEMA TONICO POSTURALE
E’ un sistema automatico di tipo cibernetico che ci permette di riaggiustarci e correggerci nelle sequenze dei movimenti
E’ sotto la dipendenza del sistema nervoso centrale che riceve informazioni dai recettori specializzati periferici
Il cervello sintetizza queste informazioni e da ordini alle nostre catene muscolari
Il SISTEMA DI CONTROLLO DELL’ EQUILIBRIO E DELLA POSTURA
Corrispondono al controllo del tono muscolare, formando così il sistema tonico posturale.
Compito del sistema tonico posturale è consentire all'uomo la stabilità posturale, sia in posizione statica che in movimento, adattandosi ai continui cambiamenti ambientali
Per realizzare tale obiettivi il sistema utilizza una complessa rete di risorse suddivisa in 3 livelli:
Recettori sensoriali (esterocettori cutaneei e propriocettivi, visivi, vestibolari e uditivi) che posizionano le varie parti del corpo in relazione all'insieme e all'ambiente
Centri superiori (nuclei vestibolari, cervelletto, sostanza reticolare, corteccia cerebellare) che integrano e rielaborano i dati derivanti dalle fonti precedenti, combinando i processi cognitivi e strategici
Effettori nuclei cranici oculomotori da cui partono i comandi ai muscoli oculomotori per la stabilizzazione visiva, e il midollo spinale da cui partono i segnali diretti alle placche motrici dei muscoli scheletrici per la stabilità antigravitazionale e il movimento
Organizzazione della muscolatura
Sono organi deputati al movimento del corpo o di alcune sue parti ed insieme al apparato scheletrico formano l’apparato locomotore
Organizzazione della muscolatura
FIBRE LENTE
Le fibre muscolari a contrazione lenta, vengono
reclutate in azioni muscolari di scarsa entità ma
di lunga durata.
Ricche di mitocondri e capillari la loro dimensione
ridotta facilita la diffusione dell’ossigeno per
questo motivo sono di colore rosso
Utilizzano lipidi per ricavare energia e il
metabolismo è di tipo ossidativo ( aerobico)
Organizzazione della muscolatura
FIBRE VELOCI
Le fibre a contrazione rapida intervengono nelle
azioni muscolari rapide ed intense
Al loro interno troviamo un'elevata concentrazione
degli enzimi tipici del metabolismo anaerobico
alattacido e glicolitico
Non sopportano la fatica sono attive per pochi
secondi e sono di colore rosso chiaro
Organizzazione
Cerchiamo ora di capire come il corpo si organizza nello spazio
sistema scheletrico
sistema legamentoso
(fasce, tessuto connettivo) che unisce le varie parti e comincia a dare una forma
Organizzazione
sistema fasciale
questo sistema avvolge il sistema muscolare, avvolge acqua la quale ha delle pressioni, le quali si sviluppano ad ogni compartimento ma in maniera particolare a livello toracico e intraddominale, di fatto noi abbiamo questo sistema che crea un equilibrio pressorio è sede di numerosi recettori (rappresenta un network,ed è una rete che avvolge tutto senza soluzione di continuità, ed è modificabile sotto l’influenza di vari stimoli)
sistema muscolare
si trova all’interno di questo sistema, quindi parleremo di sistema miofasciale per il muscolo, rappresenta la parte contrattile che da alla fascia la possibilità di muoversi
ORGANIZZAZIONE DELLA MUSCOLATURA
Muscoli non agiscono come entità isolate nello spazio ma come “circuiti di continuità” attraverso i quali è possibile indagare su eventuali compensi e quindi, agire per migliorare la funzione ed il gesto tecnico
CATENE MUSCOLARI
Le catene muscolari statiche e dinamiche agiscono in sinergia per una perfetta riuscita della performance ma anche per garantire l’equilibrio psicofisico dell’atleta e limitare gli aspetti traumatici e compensativi specifici della disciplina sportiva
Godelieve Denys-Struyf: Il Manuale del Mézièrista – Vol. 1, Editore Marrapese 1994.
CATENE MUSCOLARI
Catena muscolare posteriore
E’ la più estesa ed è formata da tutti i muscoli profondi e superficiali che vanno dalla linea occipitale alla punta delle dita dei piedi: trapezio, gran dorsale, romboidei, elevatore della scapola, dentati (serratus), erettore della colonna, trasverso spinoso, interspinosi e intertrasversi, semimembranoso, semitendinoso, gracile, bicipite femorale, adduttori, plantare, popliteo, gemelli (grastrocnemio), soleo, tibiale posteriore, flessori lunghi delle dita e plantari del piede.
CATENE MUSCOLARI
Catena antero inferiore
Fascia cervico-toraco-addomino-pelvica è formata dal tendine centrale, dal diaframma, dall’ileopsoas e dalla fascia iliaca
CATENE MUSCOLARI
Catena brachiale
Dalla spalla fino alla punta delle dita e
comprende i flessori e i pronatori.
Composta dal muscolo coraco-brachiale, dal
bicipite, dal brachiale, dal brachio-radiale, dal lungo supinatore, da tutti i muscoli flessori e pronatori dell’avambraccio compresi i muscoli dell’eminenza tenar e ipotenar.
Una retrazione della catena provocherà una flessione del braccio.
CATENE MUSCOLARI
Catena anteriore del collo (inspiratoria)
E’ formata dai muscoli nucali piccolo e grande retto posteriore,
dal lunghissimo di capo e collo e dal tendine centrale che
collega il rachide cervicale al diaframma e all’asse viscerale
CATENE MUSCOLARI
Chi ha parlato di catena cinematica conia il termine di catena cinetica, inteso come insieme di organi e sistemi che danno movimenti volontari e sviluppano energia
Elemento importante è che queste catene influenzano i dispositivi mobili, una lesione a una componente della
catena influenza negativamente l’intera catena
CATENE MUSCOLARI
Catena cinetiche dinamiche
Rapida, affaticabile, al servizio del gesto tecnico e il suo trattamento è indirizzato verso lo sviluppo del trofismo-forza
Catena cinetiche toniche
Lenta, poco affaticabile, garantisce la statica e il suo problema è la retrazione connettivale e viene contrastata con la tensione eccentrica (allungamento)
CATENE MUSCOLARI
Le catene muscolari rappresentano circuiti in continuità di
direzione e di piano attraverso i quali si propagano le forze
organizzate dal corpo
Il corpo obbedisce a tre leggi:
equilibrio
economia
confort(assenza di dolore)
….. collegano la testa ai piedi
CATENE MUSCOLARI Nello schema fisiologico l’equilibrio è di primaria importanza in
ogni sua dimensione: parietale, viscerale, emodinamica, ormonale, neurologica e le soluzioni adottate sono economiche
Poiché lo schema di funzionamento è fisiologico è confortevole
L’uomo fa di tutto per non soffrire, nasconde, si distorce, diminuisce la sua mobilità nella misura in cui questi adattamenti difensivi, meno economici gli fanno ritrovare il confort
Si paga il nostro confort il nostro equilibrio con un maggior dispendio di energia da cui deriva una notevole stanchezza.
….RIASSUMENDO
Atteggiamento
Il modo di muoversi
Il modo di camminare
Il modo di mantenersi in stazione eretta
Il modo di respirare
Il modo di sedersi
Il modo di alzarsi
…RIASSUMENDO
Racconta uno stato d’animo particolare
La storia della persona
Esprime il vissuto corporeo e psichico dell’individuo
I suoi problemi
Racconta patologie interiori ,traumi
ALTERAZIONI POSTURALI
PARAMORFISMI E DISMORFISMI
Complesso di alterazioni della forma,
dell’ atteggiamento e della funzione
(di organi o distretti corporei) che,
pur allontanandosi dalla norma, restano al momento fuori della patologia essendo almeno all’inizio reversibili
ALTERAZIONI POSTURALI
Per far fronte alle nostre esigenze ambientali, nella vita quotidiana, nella pratica sportiva, assumiamo continuamente posture sbagliate che a noi sembrano particolarmente comode
(stimoli reiterati di bassa intensità ed alta frequenza rimodellamento)
Un soggetto in equilibrio, presenta i punti apicali delle curve cifotiche
allineati tanto sul piano frontale che sul piano sagittale
COME INTERVENIRE
Per ragioni posturali alterate e stili di vita
scorretti, oppure la ripetizione nel tempo di
gesti atletici, alcuni muscoli tendono ad
essere ipertonici e corti e alcuni muscoli
ipotonici
COME INTERVENIRE Le caratteristiche dei muscoli tonici sono le seguenti:
– hanno funzione di sostegno (e quindi governano la postura) – hanno fibre corte disposte obliquamente – contengono più fibre rosse e quindi fibre più lente – hanno molto tessuto connetivo (sono più fibrosi) – si affaticano tardivamente – si contraggono più lentamente – reagiscono al carico errato con accorciamento e con peggioramento funzionale – in genere sono localizzati più profondamente e medialmente – generalmente appartengono al gruppo degli estensori – antigravitazionari – sono più forti di quelli fasici – esprimono la massima potenza a velocità di contrazione moderata – se inattivi si irrigidiscono molto velocemente ma difficilmente divengono deboli – tendono ad accorciarsi a causa della continua tensione a cui sono sottoposti
COME INTERVENIRE
Le caratteristiche dei muscoli fasici sono invece le seguenti:
– hanno funzione di movimento (dinamici) – contengono più fibre muscolari bianche per cui più rapide – hanno meno tessuto connetivo – si affaticano precocemente – si contraggono più rapidamente – reagiscono al carico errato con indebolimento e peggioramento funzionale – in genere sono localizzati più superficialmente e più lateralemente – generelmente appartengono al gruppo dei flessori – sono più deboli dei tonici – esprimono la massima potenza a velocità di contrazione elevata – se inattivi diventano deboli – tendono ad allungarsi e rilasciarsi con l’inattività
Ma nella pratica sportiva???
ll movimento è una sequenza di posture, pertanto il gesto atletico è molto sensibile agli adattamenti che il nostro organismo mette in atto in seguito agli squilibri del Sistema Posturale:
blocchi, contratture, rotazioni e bascule del bacino, limitazioni nella estensione degli arti e dolori inficiano la performance sportiva
Ma nella pratica sportiva???
Dal punto di vista posturale tuttavia possono esserci delle alterazioni predisponenti allo sviluppo di determinati infortuni/patologie.
Analizzando globalmente la postura di un atleta ci si deve soffermare prima di tutto sul tipo di sport praticato, molto spesso difatti alcune problematiche che a prima vista potrebbero sembrare patologiche in realtà sono il frutto di compensi che sono legati all’attività sportiva stessa e che non possono essere considerati patologici, almeno fino a quando non risultino causa di sintomatologia dolorosa o di infortuni recidivanti
POSTURA E ARTI MARZIALI
I movimenti di arti marziali concentrano maggiormente l’attenzione su gambe, glutei e parte centrale del corpo (addome e lombari)
Per questo, la parte di lavoro di arti marziali aiuta molto a potenziare i muscoli senza però appesantirli, rendendo il fisico più forte ma anche elastico
Anche la postura e la schiena si avvantaggiano del lavoro con le arti marziali
Rinforzare la muscolatura di schiena e addome ed imparare la corretta respirazione aiutano a mantenere una buona postura non soltanto durante la lezione ma soprattutto al di fuori di essa, ovvero nelle normali attività quotidiane
NELLA PRATICA SPORTIVA Entrando più nello specifico nella meccanica vertebrale,
in diversi gesti atletici la colonna è sottoposta alle linee di forze che attraversano il corpo, le quali la manterranno in sede ovvero manterranno le curve fisiologiche in tensione per permettere alla colonna una buona statica ma le permetteranno di essere anche molto mobile, quando queste curve non si mantengono il sistema fallisce
NELLA PRATICA SPORTIVA
E per questi motivi una buona preparazione
atletica prevede una profonda conoscenza del
corpo umano, delle sue potenzialità, della sua
resistenza
E oltre al miglioramento della condizione fisica
(muscolare) attraverso lo sviluppo di forza
velocità resistenza e flessibilità e della
condizione psichica attraverso la presa di
coscienza del proprio corpo in relazione allo
spazio
NELLA PRATICA SPORTIVA
I gesti eseguiti in modo corretto e naturale evitano traumi al praticante e correggono (dove possibile) quegli atteggiamenti dovuti ad alterate abitudini posturali
Effects of 24 weeks of Tai Chi Exercise on Postural Control among Elderly
Women Abstract
This study examined the effects of 24 weeks of Tai Chi Quan on the postural control of elderly women. A total of 43 women aged 55-68 years participated in the study. A Tai Chi group (n = 22) underwent an organized Tai Chi exercise, whereas the control group (n = 21) maintained a habitual, no-regular-exercise lifestyle. A Good Balance tester (Metitur, Finland) was used to measure the time, paths and velocity of the center of pressure (COP) of subjects during stance while shifting COP to targeted positions shown on a monitor. After 24 weeks, the Tai Chi group showed significantly shorter total (18.6%, p = 0.005), mediolateral (21.9%, p = 0.002) and anteroposterior (18.3%, p = 0.002) COP sway paths than the control group. The results indicate that 24 weeks of the Tai Chi exercise improved the efficiency of postural control for elderly women.
The mental-attention Tai Chi effect with older adults
BACKGROUND:
Tai Chi practice has some fitness, wellness, and general cognitive effects in older adults. However, benefits of Tai Chi on specific mental-attentional executive processes have not been investigated previously. We studied older Canadian adults of Chinese and non-Chinese origin and from low socioeconomic areas.
METHODS:
Sixty-four adults (51-87 years old) took part in a 16-week Tai Chi program. There were two groups: Chinese-background (n = 35) and Non-Chinese-background (n = 29). They received four mental-attention executive tasks before and after the 16-week period. These tasks measured visuospatial reasoning, mental-attentional activation (working memory), attentional inhibition, and balance between these attention factors (field-dependence-independence).
RESULTS:
Chinese participants showed significant gain on Figural Intersections Task (mental-attentional capacity), Antisaccade (attentional inhibition), and Matrix Reasoning (fluid intelligence measure). Both groups evidenced gain on the Water Level Task (attentional balance).
CONCLUSIONS:
These gains suggest that Tai Chi can improve mental-attentional vigilance and executive control, when practitioners are sufficiently motivated to pursue this practice, and apply themselves (as our Chinese participants seem to have done). We found that Tai Chi enhanced mental attentional executives in the Chinese sample. The largely negative results with Non-Chinese participants might be explained by less strong motivation and by the relatively short Tai Chi practice period, which contrasts with the prior familiarity with Tai Chi of the Chinese participants.
BIBLIOGRAFIA
- Principi di medicina manuale - Edizioni Futura - TOP, Terapia Osteopatico Posturale - Marrapese editore - Trattato di Osteopatia strutturale - Marrapese editore - Le catene muscolari vol 1,2,3 - Marrapese editore - Fisiologia articolare vol 1,2,3 - Maloine Monduzzi editore - Trattato teorico pratico di posturologia osteopatica- Marrapese editore - Fondamenti di medicina osteopatica - Casa editrice Ambrosiana - G. Bersi: La prevenzione attiva del dolore lombare. Gli automatismi necessari per il controllo attivo della stabilità e della postura vertebrale – L. Editrice, 2009