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Cosa visitare a Barcellona a cura del Prof. Marcello Pedone fonte: http://www.informagiovani-italia.com/cosa_vedere_barcellona.htm Barcellona appare come una città dalle mille realtà, difficili da distinguere. Ordinata e caotica, tradizionale e all'avanguardia, mai banale e luogo piacevolmente sfuggente. Dal caratteristico quartiere medievale, attraverso l'elegante Eixample del XIX secolo e il rigenerato lungomare, la città premia il visitatore con strade piene di bellezze, curiosità ed attrazioni. Barcellona è una città che cambia in continuazione, per stare a passo con i tempi e presentarsi nel migliore dei modi davanti al XXI secolo. Tra le sue innumerevoli attrazioni da non perdere quelleevidenziate. 1)*Le Ramblas sono un unico grande viale, uno dei luoghi più emblematici della città di Barcellona, che la traversa nel suo cuore vitale, che collega Plaça de Catalunya a nord al porto antico della città (Port Vell) a sud, fino al monumento dedicato a Cristoforo Colombo. Questo lungo viale, in origine letto di un fiume stagionale, punto di riferimento indiscusso della vita cittadina, ha nei suoi diversi tratti nomi diversi, come per esempio Rambla de Canaletes, Rambla dels Estudis, ecc. In questo infinito dedalo di vita colorata di vario genere, la città riceve una forza vitale che attrae persone da tutto il mondo. È stridente il contrasto che sia quando dall'ambiente vivace e appassionato delle Ramblas, si passa all'atmosfera quieta silenziosa nel quartiere medievale di Barcellona, il Barrio Gotico . Las Ramblas, come si scrive in castigliano, sono lunghe circa 1,2 km, e possono essere divise in zona degradata e non degradata e anche se questo può dipendere dai gusti. Questa distinzione si può facilmente vedere al calar della sera quando la parte più a sud, quella verso il porto vecchio, diviene un quartiere a luci rosse. La grande differenza con altri importanti viali pedonali di altre capitali europee sta nel fatto che le Ramblas sono quasi completamente pedonalizzate. Essendo situato nel cuore della città questo grande viale e di facile accesso. Ci si può arrivare per esempio attraverso le fermate della metropolitana, quelle di Drassanes e Liceu sulla linea verde e quella di Catalunya sulla linea rossa. Il divertimento nelle Ramblas non manca mai, circondata com'è da edicole e bancarelle di fiori e uccelli, attori di strada, caffetterie, ristoranti e negozi. La passeggiata e affollata durante il giorno sino a tarda notte. Ci sono decine di ristoranti e negozi di ogni genere su cui avventarsi, tuttavia è difficile fare dei buoni affari, perché, si sa, che i luoghi strettamente turistici, non sono quelli più a buon mercato. Sulla qualità poi dei prodotti offerti, deciderete voi. Anche dal punto di vista gastronomico chi vive a Barcellona sicuramente vi sconsiglierebbe di cenare sulle Ramblas, consigliandovi posti alternativi. Tuttavia chi va a Barcellona per la prima volta ha tutto il diritto di provare l'ebbrezza di sedersi in questo grande viale con un bicchiere di Sangria e rilassarsi a vedere la gente che passa. Passeggiando per le Ramblas si possono vedere anche numerosi edifici interessanti, come il Palacio de la Virreina, il Mercato della Boqueria e il famoso Teatro Liceu. in una delle strade laterali, a pochi metri da viali si trova Plaza Real, una piazza con palme e edifici con portici che ospitano una

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Cosa visitare a Barcellona a cura del Prof. Marcello Pedone

fonte: http://www.informagiovani-italia.com/cosa_vedere_barcellona.htm

Barcellona appare come una città dalle mille realtà, difficili da distinguere. Ordinata e caotica,

tradizionale e all'avanguardia, mai banale e luogo piacevolmente sfuggente. Dal caratteristico

quartiere medievale, attraverso l'elegante Eixample del XIX secolo e il rigenerato lungomare, la

città premia il visitatore con strade piene di bellezze, curiosità ed attrazioni. Barcellona è una città

che cambia in continuazione, per stare a passo con i tempi e presentarsi nel migliore dei modi

davanti al XXI secolo. Tra le sue innumerevoli attrazioni da non perdere quelleevidenziate.

1)*Le Ramblas sono un unico grande viale, uno dei luoghi più emblematici della

città di Barcellona, che la traversa nel suo cuore vitale, che collega Plaça de Catalunya a nord al

porto antico della città (Port Vell) a sud, fino al monumento dedicato a Cristoforo Colombo.

Questo lungo viale, in origine letto di un fiume stagionale, punto di riferimento indiscusso della vita

cittadina, ha nei suoi diversi tratti nomi diversi, come per esempio Rambla de Canaletes, Rambla

dels Estudis, ecc. In questo infinito dedalo di vita colorata di vario genere, la città riceve una forza

vitale che attrae persone da tutto il mondo. È stridente il contrasto che sia quando dall'ambiente

vivace e appassionato delle Ramblas, si

passa all'atmosfera quieta silenziosa nel

quartiere medievale di Barcellona, il

Barrio Gotico. Las Ramblas, come si

scrive in castigliano, sono lunghe circa

1,2 km, e possono essere divise in zona

degradata e non degradata e anche se

questo può dipendere dai gusti. Questa

distinzione si può facilmente vedere al

calar della sera quando la parte più a sud,

quella verso il porto vecchio, diviene un

quartiere a luci rosse. La grande

differenza con altri importanti viali

pedonali di altre capitali europee sta nel

fatto che le Ramblas sono quasi

completamente pedonalizzate.

Essendo situato nel cuore della città questo grande viale e di facile accesso. Ci si

può arrivare per esempio attraverso le fermate della metropolitana, quelle di

Drassanes e Liceu sulla linea verde e quella di Catalunya sulla linea rossa.

Il divertimento nelle Ramblas non manca mai, circondata com'è da edicole e

bancarelle di fiori e uccelli, attori di strada, caffetterie, ristoranti e negozi. La

passeggiata e affollata durante il giorno sino a tarda notte. Ci sono decine di

ristoranti e negozi di ogni genere su cui avventarsi, tuttavia è difficile fare dei buoni

affari, perché, si sa, che i luoghi strettamente turistici, non sono quelli più a buon

mercato. Sulla qualità poi dei prodotti offerti, deciderete voi. Anche dal punto di

vista gastronomico chi vive a Barcellona sicuramente vi sconsiglierebbe di cenare sulle Ramblas,

consigliandovi posti alternativi. Tuttavia chi va a Barcellona per la prima volta ha tutto il diritto di

provare l'ebbrezza di sedersi in questo grande viale con un bicchiere di Sangria e rilassarsi a vedere

la gente che passa.

Passeggiando per le Ramblas si possono vedere anche numerosi edifici interessanti, come il Palacio

de la Virreina, il Mercato della Boqueria e il famoso Teatro Liceu. in una delle strade laterali, a

pochi metri da viali si trova Plaza Real, una piazza con palme e edifici con portici che ospitano una

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moltitudine di pub e ristoranti, e che nei fine settimana ospitano un'interessante mercato per

collezionisti di francobolli e di monete.

A Drassanes, dove si trova anche la fermata della metropolitana, si trovano gli antichi Cantieri

Navali Reali Medievali (Drassanes vuol dire proprio questo), ospitati oggi nel Museo Marittimo,

dove venivano costruite le navi che collegavano il regno d'Aragona dei suoi vasti possedimenti nel

Mediterraneo, compreso il sud d'Italia è comprese la Sardegna e la Sicilia. Il Museo Marittimo è

dedicato soprattutto alla storia navale all'interno del Mediterraneo, e mostra, tra le altre cose, una

galea da combattimento riprodotta in scala.

Infine ricordatevi, quando uscirete in questo estroso e vivace viale, di tenere in sicurezza i vostri

oggetti di valore. Questo non per spaventarli, ma permettersi giustamente al corrente che in ogni

luogo frequentato da decine di migliaia di persone tutti i giorni ci sono sempre pochi

malintenzionati individui che cercano di approfittare di questo clima generale.

2)*La Sagrada Familia, il capolavoro incompiuto di Antoni Gaudì, è una delle

attrazioni turistiche più popolari di Barcellona, probabilmente l'unica che da sola vale la visita alla

città. Il suo nome in lingua spagnola è Templo Expiatorio de la Sagrada Familia. Caratteristica

principale, oltre quella estetica, è quella d'essere ancora in costruzione: incredibile ma vero, ma i

lavori pare che continueranno almeno fino al 2026... pensare che sono iniziati nel 1882! ma come le

grandi chiese del passato anche questa segue la sua via, in un'architettura che ormai è diventata

sinonimo con la stessa anima della città. Detto questo, la magnifica chiesa, nata per servire il credo

cattolico, è già diventata forse il maggiore punto di riferimento di Barcellona ed è programmata per

essere consacrata dal Papa nel novembre del 2010.

L'idea per la costruzione di una nuova chiesa venne lanciata da un'organizzazione laica (a capo vi

era Josep Maria Bocabella, un ricco editore) devota alla chiesa cattolica e il cui scopo era quello di

porre fine alla de-cristianizzazione barcellonese, iniziata con la crescente industrializzazione e

l'accumulo della ricchezza. L'organizzazione acquistò un appezzamento di terreno nel nuovo

quartiere di Eixample nel 1877. L'architetto Francisco de Paula del Villar venne inizialmente

chiamato alla sua progettazione, in stile neo gotica, lavorandoci fino al 1883. Un anno dopo, il

modernista Antoni Gaudí assunse posizione come

architetto, all'età di 31 anni.

Da quel momento, Gaudí dedicò gran parte della sua

vita alla costruzione della chiesa, ma invece di attenersi

ai piani originari, cambiò drasticamente il design della

struttura. Lo stile neo gotico fece strada a stile

modernistadi Gaudì, che si basava su forme presenti

nel mondo della natura. Quando morì, nel 1926 solo

una facciata (la facciata della Natività), una torre,

l'abside e la cripta erano finiti. Gaudí era costantemente

in un seguendo di improvvisazioni e cambiamenti

durante i lavori di costruzione; alla sua morte lasciò

alcuni disegni e modelli, ma la maggior parte di questi

andarono distrutti durante la Guerra civile nel 1936.

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Ciò nonostante gli architetti che lo

seguirono, ebbero chiara l'idea di ciò che

Gaudì avrebbe voluto realizzare. Prima della

guerra, la direzione dei lavoripassò alla

direzione di Domenech Sugranyes. L'ultima

versione del disegno del grande maestro

richiedeva una struttura lunga 95 metri e

larga 60metri, in grado di ospitare 13.000

persone e con un incredibile numero totale di

18 torri. Quattro torri su ciascuna delle tre

facciate rappresentano i 12 apostoli e

raggiungono un'altezza che va dai 90 ai 120

metri. Altre quattro torri rappresentano i 4

evangelisti. Tutte circondano la più grande

torre, di 170 metri, dedicata a Gesù Cristo.

La torre dedicata alla Vergine Maria, sarà

costruita sopra l'abside.

La costruzione iniziò a riprendere ritmo nel

1950 con il completamento di due facciate e

otto torri. La navata principale è stata

coperta nel 2000. La costruzione è oggi

principalmente incentrata sulla navata e sulla

facciata principale posta a sud. La facciata

rivolta a est, conosciuta come la facciata

della Natività, venne terminata dallo stesso

Gaudí ed è decorata in stile Barocco con

motivi di animali e piante. Nel 1987 vennero

aggiunte le sculture raffiguranti il crocifisso

di Gesù.

Il progetto attualmente portato avanti è basato sulle versioni ricostruite dei piani smarriti di Gaudì e

su adattamenti moderni. Dal 1940 gli architetti Francesc Quintana, Puig Boada Isidre, Lluís

Bonet i Gari e Francesc Cardoner hanno portato avanti il lavoro. Carles Buigas è addetto al

compito della sua illuminazione. L'attuale direttore dei lavori (figlio di Lluís Bonet) è Jordi

BonetiArmengol. Non si possono non aggiungere i nomi di Mark Burry, J. Busquets, Etsuro

Sotooe il controverso Josep Subirachs.

Sono stati stimati circa 2,26 milioni di visitatori alla chiesa fino al 2004, cifra che è sicuramente

duplicata negli anni successivi e a noi più vicini, rendendola una delle attrazioni più popolari in

Spagna

Anche se la Sagrada Familia è lungi dall'essere compiuta, la notevole chiesa merita assolutamente la

visita. È possibile visitare la cripta stessa dove Gaudí è sepolto. Un museo racconta la storia di

questo grande architetto e la storia della chiesa. È inoltre possibile visitare le torri. Un ascensore

(costo di €2.5 circa) vi porterà alla sommità di una torre da cui si gode una magnifica vista su

Barcellona. La salita non è consigliata a coloro che soffrono di vertigini o di claustrofobia! É

possibile usare le scale solo per scendere. L'entrata si aggira a circa €12. Il commento audio è

spesso necessario.

Una delle cose più emozionanti è visitare la Sagrada Familia la sera, con tutte le sue luci accese,

allora si che si comprende il perché la gente va in giro a raccontare che è costruita di sole ossa. Si

consiglia, nelle ore di punta, di munirsi di snack, rinfreschi e magari anche un lettore di musica

personale, o meglio, un bel libro! per passare il tempo in coda.

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La Sagrada Família, nome completo in lingua catalana Temple Expiatori de la Sagrada Família (Tempio espiatorio della Sacra Famiglia) di Barcellona, Catalogna (Spagna) è il capolavoro di Antoni Gaudí, architetto catalano, definito l'architetto di Dio. Nel 1866 nacque l'Associació Espiritual de Devots de Sant Josep (Associazione spirituale dei devoti di San Giuseppe), con l'intento di promuovere la fabbricazione di un tempio dedicato alla Sacra Famiglia. Tramite le donazioni che riceveva, l'associazione comprò il terreno su cui ora sorge la chiesa nel 1881 e in seguito si apprestò alla costruzione. L'incarico fu affidato ad Antoni Gaudí nel 1884. Egli lavorò al progetto e seguì i lavori di costruzione per oltre 40 anni, dedicando completamente a questa impresa gli ultimi 15 della sua vita. La Sagrada Familia non è stata ancora finita: è completa per il 55%, ma si prevede che al suo completamento possa essere la più grande basilica del mondo. Lato della Facciata della passione, dove si trova il quadrato magico di Subirachs. Dal 1940 gli architetti Francesc Quintana, Puig Boada, e Lluis Gari hanno portato avanti i lavori. Le sculture di J. Busquets e del controverso ma possente Josep Subirachs decorano le fantastiche facciate. La costruzione della chiesa è tutt'oggi finanziata dalle donazioni all'associazione e i lavori procedono lentamente, anche a causa delle difficoltà del progetto. Numerosi edifici circostanti dovranno essere abbattuti per far posto alla scalinata principale.

3) Il Parc Guëll di Barcellona è uno dei parchi più affascinanti del mondo e per

questo anche insignito dall'UNESCO Patrimonio dell'Umanità. Incredibile nella sua estetica, più

di un parco da fiaba, perché le fiabe qui sembrano veramente diventare realtà. Antoni Gaudíne è

stato l'artefice, colui che più di ogni altro ha legato il proprio nome alla città. Un'opera d'arte che più

di tutterappresenta forse lo spirito del grande artista, un perfetto riflesso della natura, dove (è stato

detto) “l'artificiale sembra più naturale del naturale

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Barcellona ospita questo grande complesso lungo le colline di el Carmel, nel quartiere che porta il

nome di Gràcia. Nasce come un progetto di

sviluppo urbano, quando Eusebi Güell, un

industriale catalano acquistò un appezzamento di

terreno collinare a nord della città. Voleva

trasformare l'area in un villaggio-giardino

residenziale basandosi sul movimento di

architettura urbana inglese, prevedendo la

costruzione di 60 unità abitative e di vari edifici

pubblic

i. Nel

1900

Guëll

commissionò ad Antoni Gaudí lo sviluppo del progetto.

Con il supporto di altri architetti tra cui Josep M. Jujol

>e il suo discepolo Francesc Berenguer, Gaudí lavorò al

villaggio giardino fino al 1914, quando fu chiaro che il

progetto commerciale di Güel stava diventando un

insuccesso: non si riuscì a vendere neanche una singola

casa. In effetti vennero costruite solo due case, nessuna di

esse comunque di mano gaudiana. Esistevano di già

alcuni aree edificate non molto lontano, dimora di ricchi e benestanti, e vi era già inclusa una

grande villa chiamata Larrard Houseo Muntaner de Dalt House, che divenne poi dimora dello

stesso imprenditore; Gaudí dal canto suo si trasferì con la famiglia in una delle due case costruite e

rimaste invendute. Nel 1918 la città di Barcellona ne acquisì la proprietà e nel 1922 il parco venne

aperto al pubblico.

Quando il progetto venne abbandonato Gaudí aveva

comunque avuto modo di creare una buona dose di opere

d'arte: lasciò il segno su 3 km tra sentieri, stradine e vicoli,

e poi ancora scale e una piazza allestita alla sua inimitabile

maniera. Oggi si ha modo di ammirare padiglioniche

sembrano uscire da una fiaba di Hansel e Gretel, con i loro

tetti ricoperti di tegole curve e guglie decorate. Le

ceramicheriprendono i colori di mille arcobaleni, quando

tra pezzi di vetro recuperati vengono utilizzate per tessere

splendidi mosaici; diventano parte di sculture quasi

viventi, un unisono di animali fantastici. La grande

lucertola drago (o una più comune salamandra) in ceramica situata al centro della scala è il

simbolo più noto del parco, nonché il souvenir >più famoso di Barcellona. La natura è qui di casa

con colonne che prendono o la forma di un albero o quella di misteriose stalattiti.

La parte superiore della scala conduce all'ingresso del Tempio Doricodetto anche Sala ipostila. Le

colonne sono vuote e servono come tubi di scarico nel caso di temporali, ma sono ben 85 quelle

presenti. Per mantenere un senso di spazio, Gaudí lasciò fuori alcune delle colonne. Sopra il tempio

troviamo la grande piazza del centro, Gran Placa, circondata da mura ondulate e panchine

costellate di mosaici. Splendido il panorama sul resto della città e sul mare, visibile dalla piazza.

Originariamente essa fu concepita come un luogo di mercato per i residenti del futuro villaggio,

infatti ancora oggi la troviamo delimitata da ciò che è noto come il più grande banco da mercato del

mondo, lungo 150 metri. Questo è quello a cui doveva servire se il progetto avesse preso il volo, ma

oggi è questa una lunga panchina a serpentina e in ceramica colorata progettata da Jujol.

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La casa in cui visse l'artista fino al 1926, anno della sua morte, è diventata oggi un museo, ed è

chiamata Casa Museu Gaudí. Venne progettata da Francesc Berenguere mette in mostra alcuni

dei mobili di Gaudí (tra cui alcuni provenienti dalla Casa Batlló) e alcuni disegni.

Gaudí amava incorporare molti motivi del nazionalismo catalanonelle sue opere, così come

elementi di misticismo religioso e della poesia antica, tutti molto visibili anche nel parco. Tempo

addietro il visitatore veniva inizialmente accolto da due gazzelle di grandezza meccanica (un

importante simbolo eufemistico di 'la giovane amata' del filone ebraico della poesia amore

medievale regionale), queste vennero tuttavia rimosse durante le turbolenze della guerra.

Note: essendo il parco su una collina che domina Barcellona aspettatevi una passeggiata

relativamente ripida verso l'alto (distretto Gràcia, stazione della metropolitanaLesseps, quindi

seguire ogni 300 metri le frecce), sarete ricompensati con una vista panoramica fantastica di tutta la

città (con in lontananza l'altra grande opera dell'artista, la Sagrada Familia). Da altre vie meno

conosciute, il parco può essere raggiunto anche dalla metropolitana Vallcarca. Esso consiste in

effetti di due parti distinte, una relativamente poco sviluppata (e poco affollata) zona naturale vicino

alla cima della collina e il più famoso parco delle sculture (sempre molto affollato per la maggior

parte del tempo). Ingresso libero.

L'inferriata del portone principale del Palau Guell, groviglio di rettili in ferro battuto,

potrebbe essere considerata l'atto di nascita dell'Art Nouveau, secondo l'architetto e saggista

italiano Paolo Portoghesi, il padre del neomodernismo italiano.

4) Il Palazzo Guell (Palau Guell in catalano) è stato disegnato dall'architetto

Antoni Gaudì: fa parte, come tutte le sue opere, del movimento del modernismo catalano ed è stato

dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità. Si trova in calle Nou de la Rambla, vicino al

porto e al lungomare. E' stato costruito tra il 1885 e il 1890 su incarico di Eusebi Guell, un

industriale che ammirava molto l'artista e finanziò diverse sue opere, tra cui anche il celebre Parc

Guell. Fu il primo incarico importante per Gaudì, che si avvalse dell'aiuto del suo collaboratore

Berenguer.

Questa opera appartiene al periodo

orientalista dell'architetto catalano (più o

meno tra il 1883 e il 1888), in cui realizza

una serie di opere traendo ispirazione

dall'arte del vicino e del lontano oriente

(India, Persia, Giappone), così come dall'arte

islamica spagnola e fa largo utilizzo di

piastrelle di ceramica, archi di catenaria e

altri elementi. Sul tetto ci sono 20 camini,

che Gaudì considerava elementi decorativi

più che funzionali: da qua inizia a lavorare

su un modo di disegnare i caminetti che si

porterà dietro anche nelle sue opere successive, per arrivare all'apice con creazioni spettacolari nella

Casa Milà.

Il palazzo ha una pianta rettangolare di 18x22 metri, ed un edificio attiguo a sud-ovest di 6x20. I

muri delle facciate sono di pietra naturale, così come i pilastri. L'edificio si divide in diversi piani

con funzioni differenti e un ingresso enorme: nel seminterrato c'erano le stalle, al piano terra

l'ingresso, la portineria e varie aree di servizio, il soppalco era per l'area amministrativa, il piano

principale per quella sociale, il secondo piano per quella privata (camere da letto, bagni), il terzo

quella di servizio, con cucina e lavanderia e infine il tetto.

Gaudì ha disegnato sia gli interni che gli esterni con ricche decorazioni in stile mudejar (stile

spagnolo che univa elementi cristiani ed arabi), tra cui soffitti a cassettoni in legno e ferro. Inoltre,

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ha curato personalmente nel dettaglio aspetti come l'illuminazione, la ventilazione e l'isolamento

acustico dall'esterno.

Per quanto riguarda la facciata, dato che la strada davanti al palazzo non è molto larga, risulta

difficile farla entrare tutta nel proprio campo visivo, poiché è di proporzioni monumentali. E' divisa

in tre livelli: il primo corrisponde al seminterrato e al piano terra, è fatto di pietra tagliata e levigata

e comprende le porte di accesso, che hanno la forma di archi parabolici, mentre sulla destra si trova

l'entrata di servizio e una serie di finestre protette da una rete di ferro. Le due porte presentano nella

parte superiore delle griglie in ferro battuto che rappresentano due serpenti che con la coda formano

la lettera G di Guell. In mezzo alle due porte si trova invece un reticolo in ferro ornato con lo scudo

della Catalogna e un casco con un drago alato. Al secondo livello c'è il piano principale, sostenuto

da 21 staffe e fatto di pietra levigata. Il terzo livello, infine, corrisponde al secondo e terzo piano del

palazzo, ed è coperto di pietra lavorata: al secondo piano si trovano 5 finestre affiancate da due

balconi, mentre al terzo una fila di piccole finestre ed è coronato da una balaustra con merlature.

L'entrata ha dimensioni gigantesche, dato che era pensata in modo che i visitatori potessero

accedervi direttamente a cavallo o in carrozza. Poi i cavalli venivano portati nelle stalle nel

seminterrato (soluzione del tutto innovativa per l'epoca), a cui si accedeva attraverso un'ingegnosa

rampa elicoidale.

La facciata posteriore si affaccia sul patio ed è divisa in due ordini: quello inferiore corrisponde al

piano principale, dove si trova un cortile a cui si accede attraverso la sala da pranzo; presenta una

tribuna con persiane di legno e rivestita di piastrelle azzurre e nere, con due finestre in metallo sui

lati e ai fianchi due piccole porte di accesso alla terrazza, oltre ad una passatella che comunica con

il l'edificio annesso. Il livello superiore è separato da questo da una fascia di pietra che sporge dal

muro. Sopra la facciata troviamo una sporgenza in pietra con una ringhiera in ferro.

L'interno dell'edificio è stato concepito per armonizzare la vita pubblica e quella privata, l'area

destinata alla famiglia e quella ai servizi. Per questo, l'ingresso al piano terra si collega direttamente

con le varie parti dell'edificio: al centro troviamo la scala principale, in fondo lo spazio per le

carrozze e l'accesso al seminterrato, a est la portineria e ad ovest la scala di servizio. Seguendo la

scala principale si arriva al primo mezzanino, dove a destra si trova l'ufficio del signor Guell, la

biblioteca e le stanze per l'amministrazione e l'archivio, mentre a sinistra si trova un atrio e una sala

per il riposo. Da questo atrio parte la scala d'onore che dà accesso a piano principale, organizzato

intorno a un grande salone centrale di 80 metri quadrati e alto come tre piani (quasi 18 metri).

Questo salone è il nucleo centrale dell'edificio ed è circondato dalle stanze principali: ha una

copertura fatta con una doppia cupola con profilo a parabola all'interno e conica all'esterno,

soluzione tipica dell'arte bizantina. Questa cupola poggia su archi parabolici identici ed è perforata

con piccole finestre circolari che lasciano entrare la luce naturale, ed ha un rivestimento di lastre di

alabastro rosso a forma esagonale. Questo salone è riccamente decorato, con mobilio ed opere

d'arte di grande valore, tra cui varie pitture ad olio del pittore catalano Aleix Clapés: Santa Isabella

regina di Ungheria che dona la sua corona ad una persona povera, Famiglia contadina pregando ai

piedi di una croce termale, e Bambine che giocano.

Tra il mobilio, spicca un divano di alabastro e broccato disegnato da Gaudì stesso. Da non perdere

a lato del salone la cappella decorata con dipinti dei dodici apostoli, sempre opera di Clapés. Dal

lato est del salone parte una scalinata che porta al soppalco del piano principale, dove normalmente

stavano i musicisti durante le feste organizzate da Guell. Da qui un'altra scala dà accesso al secondo

piano, in cui tra le varie stanze spicca quella centrale, decorata da un ciclo di pitture (opera del

pittore Alexandre de Riquer) dedicate a Santa Isabella di Ungheria, in omaggio alla moglie di Guell,

Isabel Lopez Bru. Tra il mobilio di questo piano è da notare una chaise lingue in stile Secondo

Impero Francese, che si trova nella camera principale ed era normalmente usata dalla moglie di

Guell: anche questa è stata disegnata da Gaudì. Infine al terzo piano le stanze di servizio e la scala

per arrivare al tetto.

Il tetto è enorme: 481metri quadri, su quattro livelli. Il più grande è in corrispondenza del nucleo

centrale dell'edificio ed ospita 14 camini, quattro lunette a forma di conchiglie, i lucernari e la

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lanterna in corrispondenza della cupola centrale. Il secondo livello del tetto è in corrispondenza

dell'edificio annesso ed ha 6 camini, il terzo è sopra la scala di servizio ed il quarto sopra la cassa

dell'organo, che fu perso durante la guerra civile e poi ricostruito in tempi recenti.

I camini hanno una funzione decorativa importante che tornerà in molte altre opere di Gaudì: 14

sono costruiti con mattoni mentre 6 sono con pietra a vista. Ricoperti di ceramica, vetro, marmo e

porcellana, presentano disegni vari, tutti con colori molto vivi. Quasi tutti hanno forma tronco-

conica o tronco-piramidale, con capitelli di forma conica o sferica.

Spicca inoltre l'alta guglia a forma di lanterna che funge da copertura esterna della cupola del

salone principale, coperta anch'essa di ceramica e sormontata da un parafulmine di ferro con

raffigurazioni della rosa dei venti, una mazza e una croce greca. E' a forma conica ed alta 16 metri,

con 8 finestre che illuminano l'interno del salone, mentre sopra ancora dodici aperture a forma di

rombo permettono la ventilazione degli interni.

5) Barrio Gotico, il quartiere gotico, rappresenta non solo la storia della città, ma anche

l'anima, il cuore, il centro politico culturale della capitale catalana. Nel suo affascinante dedalo di

strade sorgono infatti i principali edifici pubblici, come il Municipio e il Palazzo Reale, il Palau

de Odispo (palazzo del vescovo) e il Palau de la Generalitat, ma anche edifici religiosi come la

Cattedrale. Queste strade sono state di ispirazione nei secoli per tanti artisti; Joan Mirò nacque

qui, e qui si formarono artisti del calibro di Pablo Picasso(che nacque a Malaga) e Salvador

Dalì(che nacque nella vicina Reus).

Il Barrio Gotico, come si evince da nome, era il

centro nevralgico della Barcellona medievale, e al

suo interno è ancora possibile intravedere, vicino

agli edifici gotici anche quello che resta, poco,

della città originaria di epoca romana: per fare un

esempio, l'attuale Carrer de Bisbe coincide

esattamente con la vecchia strada romana che

tagliava in due la città da est a ovest, mentre la

vecchia strada romana da nord a sud coincide

oggigiorno con la Carrer de la Llibreteria e la

Carrel de Call.

Barcellona fino alla fine del diciannovesimo

secolo era racchiusa nell'area che oggi viene

chiamata Ciutat Vella, città vecchia, delimitata

proprio da quartiere gotico, da la Ribera, le

Ramblas e El Raval. Nella Plaça Saint-Jaume si trova il bellissimo esempio gotico del Palau de

la Generalitat, che è anche l'attuale sede del Parlamento della Catalogna. Probabilmente l'angolo

più suggestivo del Barrio Gotico coincide con la Plaça del Rei, che si trova accanto alla cattedrale,

sul cui sagrato si improvvisano spesso artisti di strada che si esibiscono in affascinanti danze

popolari spagnole, e che è dominata anche dall'imponente e suggestiva Torre Mirador de Mar.

Infine La strada più nobile del centro storico si trova in Carrer de Montcada, ricordata anche nel

celebre romanzo dello scrittore di Barcellona Carlos Ruiz Zafón, L'Ombra del Vento, dove si trova

anche il Museo Picasso.

Il Barrio Gotico offre al visitatore un'affascinante suggestivo labirinto di strade strette e piazzette,

saggiamente precluse al traffico e ricche di negozi è localini.

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6) il Palau de la Generalitat della Catalogna è un antico palazzo di

Barcellona, sede amministrativa del presidente e del governo regionale. Ospita anche importanti

eventi politici servendo da luogo ufficiale e quindi incontri e visite istituzionali, ricevimenti

cerimoniali e così via. L'originedell'edificio è medievale (1289) e come pochi in Europa il governo

catalano ha avuto modo di usare la stessa sede sin da quei tempi, più o meno ininterrottamente: si

sono succeduti ben oltre 120 presidenti regionali dal 1359, il primo (che fu un presidente

parlamentare) fu Berenguer de Cruilles. Il Palazzo venne comprato dal governo regionale nel

1400, in precedenza veniva infatti usato dalle cosiddette 'corti', delle assemblee generali che

rappresentavano la Catalogna nel suo complesso, la 'generalità' appunto. Le assemblee, chiamate

anche 'diputacio', erano ai quei tempi formate da nobili, ecclesiastici e militari, ma anche

rappresentativi delle corporazioni cittadine.

La Generalitat è stata oggetto nel tempo di fluttuazioni tra periodi di soppressione e di restauro.

Le soppressioni significative di Felipe Ve successivamente del generale Francoe della sua dittatura

militare, portarono alla completa abolizione del governo catalano; il presidente di allora Lluís

Companysvenne condannato a morte, e la Generalitat fu costretta ad eleggere i suoi presidenti in

esilio. Nel 1977, due anni dopo la morte di Franco, la rinata democrazia spagnola vide avanti tutti

l'allora presidente della Generalitat (eletto in esilio nel 1954), Josep Tarradellas, ritornare

pronunciando le storiche parole proprio dal balcone del palazzo: "catalani, io sono qui!".

La piazza che ospita il palazzo è Plaza de San Jaime,

situata nel contesto dell'antico quartiere di Ciutat Vella.

L'edificio si trova entro i limiti delle strade Calle de San

Severoe Calle de San Honorato, con la facciata

principale che dà sulla piazza quasi a sfidare con la sua

imponenza le case che lo circondano. Quando l'edificio

venne acquistato nel 1400 dall'allora presidente Alfonso

de Tous, la struttura era situato per lo più in San

Honorato, una zona a concentrazione ebrea. La prima

estensione architettonica è del 1416, di fronte alla strada,

commissionata dal vescovo Marc Safont, lo stesso della cappella di Santo George, costruita nel

1434. Pere Blai, fu l'architetto catalano che nel 1596 ristrutturò la facciata principale in stile

rinascimentale, quella che oggi è visibile da Plaza San Jaime (tra gli altri suoi lavori si citano anche

la cattedrale di Tarragona); fu la prima facciata in questo stile architettonico in Catalogna.

Quando nel 1716 con il decreto di Nueva Planta, su stabilì il quartiere generale della Corte reale,

le autorizzazioni non andarono a considerare la ricca architettura del palazzo. Solo più tardi nel XIX

secolo, si incaricò l'architetto Miquel Garriga i Rocadi alcuni lavori di riparazione, soprattutto

nella facciata della di San Honotato e nella galleria gotica.

Oggi, il palazzo ci appare in tutta la sua bellezza, un misto

di puro stile gotico, gotico fiammeggiante, rinascimentale

e barocca. All'internodell'edificio vi è un superbo chiostro

gotico, con una scala disegnata da Marc Safont, che ha

anche creato la facciata sulla Calle del Bisbe (l'ex ingresso

principale) e la cappella al primo piano, costruita in stile

gotico fiammeggiante. Il patio Pati dels Tarongers, luogo

scelto per molti eventi ufficiali del governo catalano, è

stato costruito tra il 1532 e il 1547. Ci appare in tutta la sua

delicatezza di architettura rinascimentale combinata con il

verde delle piante e degli alberi. Importanti anche la sala

principale, Sala Tarradellas, Sala Antoni Tapies, Sala

Antoni Clave, Sala de Conferencias, il Saló de Sant Jordi, che risale allo stesso periodo e il Saló

Page 10: Cosa visitare a Barcellona.pdf

de Torres Garcia, dedicata all'artista uruguaiano con in esposizione i suoi dipinti. Nei primi anni del '900 Antoni Gaudí e il suo collaboratore Josep Maria Jujol presero un ordinario blocco di appartamenti appartenente al magnate delle industrie tessili Josep Batlló. Il risultato è stato quello di creare uno dei più grandi capolavori nella storia dell'architettura. Con le sue curve sensuali in ferro battuto

e scintillanti “trencadis"(collage di tegole rotte e ceramica) della facciata, sembrerebbe che la Casa Batlló rappresenti la leggenda di San Giorgio (patrono della Catalogna) e del suo drago. I balconi sono protetti da imponenti formazioni cranio-simili, sostenute da colonne altrettanto simili a delle vertebre (che si pensa rappresentino le vittime del drago). La visita agli interni è a pagamento, a non meno di 17 euro, ed è un 'must' per gli appassionati d'arte e design. Si ammirino i più piccoli dettagli pensati e creati dal maestro (dalle maniglie delle porte all'ingegnosa ventilazione e alla illuminazione naturale che si riflette dal cortile interno). La stravagante spettacolarità degli interni rimane a nostro avviso una delle massime espressioni architettoniche di Barcellona, in particolare per le scale sinuose e la vetrata della galleria.

7)Casa Batlló, Barcellona ha legato il proprio nome alla stravaganza di Antoni Gaudì, alle

sue forme architettoniche colorate e audaci, genuine e naturali. La Casa Batlló, un edificio

ristrutturato XIX secolo, è uno dei suoi capolavori più apprezzati, situata nel Passeig de Gràcia, nel

quartiere di Eixample. I locali affettuosamente la chiamano Casa dels ossos(casa delle ossa), e in

effetti la visione di questa strana figura edile possiede una viscerale qualità, affine ad uno scheletro

organico. Visitarne gli interni è come entrare dentro l'anima stessa dell'artista, un esperienza che ha

dell'incredibile anche per chi è lontano dal mondo dell'architettura.

Tra il 1898 e il 1906 tre case adiacenti, sul viale più alla moda di

Barcellona vennero ristrutturate da alcuni dei più importanti architetti

modernisti di allora: Casa Amatller (progettata da Puig i

Cadafalch), Casa Lleo Morera (progettato da Domènech i

Montaner) e Casa Batlló di Gaudí. >Quest'ultima, originariamente

venne progettata per una famiglia della zona benestante di Barcellona,

i Batllo.Tutte e tre le case furono progettate in una diversa

interpretazione dello stile modernista catalano, in quella che

sembrava una gara tra architetti. Una competizione che ha portato a

chiamare i lavori 'Mançana de la Discordia', e cioè mela della

discordia, facendo riferimento alla mitologia greca. La parola>

mançanasignifica anche 'palazzo, struttura edile', quindi l'espressione

'Mançana de la Discordia' può anche essere tradotta come 'palazzo

della discordia'. Delle tre, la >Casa Batlló rimane comunque la più

espressiva.

>Gaudì andò a ristrutturare un edificio costruito 1875 e il 1877, acquistato nel> 1900 dal ricco

industriale Josep Battló i Casanovas, che commissionò all'artista la completa ricostruzione, costui

tuttavia convinse il suo patron a rimodellare l'edificio esistente. Tra il 1904 e il 1906 venne

ridisegnata la facciata e il tetto, aggiunto altri piani e completamente ristrutturato l'interno. La

facciataal primo impatto visivo è di incredibile senso estetico, il materiale usato è l'arenaria,

ricoperta dagli immancabili trencadiscolorati (un tipo di mosaico catalano). Tipico di Gaudí, sono

state evitate le linee rette, quando possibile. Gotico >e Art Nouveau >(Stile Liberty) sembrano qui

trovare reciproca influenza di stile. I balconiai piani inferiori sono simili a dei pilastri fatti di ossa,

mentre quelli dei piani superiori sembrano pezzi di teschi. Non stupisce il sopranome locale

dell'edificio, mentre le finestre allargate in una sorta di decorazione al primo piano, hanno portato

ad un altro soprannome, 'Casa di sbadigli'.

Page 11: Cosa visitare a Barcellona.pdf

>Il tetto è decorato con ceramiche policrome di colori brillanti, coronato da una torre con il tipico

aspetto di Gaudí. Secondo gli esperti, che hanno dato una chiave di lettura al simbolismo

gaudiano, la scala colorata ricorda una pelle di rettile, andando a rappresentare la figura grottesca

del drago, mentre la piccola torretta a croce simboleggia la spada di San Giorgio. Le ossa e teschi

della facciata rappresentano tutte le vittime del drago.

>All'interno dell'edificio, gli spazi sono stati completamente riorganizzati in modo da ottenere una

luce più naturale (il cortile è coperto di ceramica blu, illuminata progressivamente per garantire la

stessa luce o simile sulla parte superiore e sulla terra), anche la ventilazione è stata studiata nei

minimi particolari. Vengono mostrati> vari elementi decorativicome mobili, vetri, elementi in

ferro forgiato, caminetti, ecc, tutti dettagliatamente rifiniti secondo il gusto modernista del maestro,

che amava soffermarsi con la passione che solo un'artista può comprendere nella cura dei dettagli

più minuti: porte, maniglie, campanelli...

>Alla creazione dell'edificio parteciparono anche altri nomi prestigiosi che hanno lavorato sotto le

istruzioni di Gaudí, in particolare: gli architetti Josep Maria Jujol e Joan Rubió i Bellversulla

facciata, i fratelli Badiaper le lavorazioni del ferro, il falegname Casas i Bardes, Sebastià Ribo

per la ceramica e Tallers Pelegrí per i vetri decorati.

Nel 2005 la Casa Batllo venne insignita dall'UNESCO come patrimonio dell'Umanità e nel 2007

come una delle sette meraviglie di Barcellona, ma sono tanti i premi ricevuti nel tempo sin dal

1906. La ristrutturazione effettuata da >Gaudí ha prodotto una delle composizioni più poetiche e

artistiche dell'artista. La visita all'edificio include un itinerario completo all'edificio e comprende in

particolare il piano Noble(dove viveva la famiglia Batllo) che da accesso al cortile in stile

modernista di 230 m², l'attico, il tetto, l'intera sala, le scale... preparatevi ad immergervi in un

mondo di colore, mistero e arte decorativa espressa alla massima potenza.

7)Montjui cè una delle due colline situate fuori dal centro di Barcellona (l'altra è Tibidado).

Un luogo intriso di importanti avvenimenti storici, a volte anche oscuri ma comunque capaci di

influenzare il corso del destino della Catalogna. Oggi alcune delle tracce lasciate dal passato sono

diventate motivo di attrazione turistica, mentre altre segnano la passione per l'arte dei catalani.

Montjuic, il cui nome pare sia legato agli ebrei che probabilmente secoli addietro qui vivevano, è un

colle largo e poco profondo con una parte superiore relativamente pianeggiante e che si affaccia sul

golfo a sud-ovest del centro della città. Il lato orientale della collina è quasi a picco, con una vista

sul porto immediatamente al di sotto. La cima ha una altezza di 173 metri ed è stata sede di varie

fortificazioni, l'ultima delle quali, il Castell de Montjuïc, rimane ancora oggi.

Diverse migliaia di anni fa, i Celti iberici si insediarono nel Montjuïc; vennero seguiti dai

Romaniche utilizzarono la collina come luogo cerimoniale. In diverse occasioni durante la guerra

civile spagnola, sia nazionalisti che repubblicani furono qui giustiziati, ognuno nel momento in cui

la collina era sotto mano dell'avversario. Oggi l'area è dotata di un gran numero di attrazioni, la

maggior parte provenienti da due importanti avvenimenti che hanno avuto luogo in passato: il

Salone internazionale del 1929 e le Olimpiadi estive del 1992. Montjuic è oggi anche conosciuta

per essere "la montagna dei musei" e per custodire anche parecchi splendidi giardini.

Page 12: Cosa visitare a Barcellona.pdf

Una delle attrazioni turistiche presenti

nel colle è il Palau Nacional

(Palazzo Nazionale), che fu

anche padiglione centrale della Fiera

Internazionale. Il maestoso edificio in

stile neo-Barocco ospita il Museu

Nacional d'Art de Catalunya (MNAC).

Il grande palazzo è stato fiore

all'occhiello del grande evento del '29,

originariamente progettato dall'architetto

catalano Josep Puig i Cadalfach, prima

che il dittatore Primo de Riveraintervenne

ritirando il progetto modernista. Il nuovo

design fu creato dagli architetti Enric

Català e Pedro Cendoya in uno stile più

nazionalista. Il risultato fu un pomposo

edificio neo-Barocco con una cupola centrale circondata da una serie di torri. Il museo è il più

grande della regione della Catalogna e anche il più importante centro d'arte romanica del mondo. La

collezione comprende anche opere d'arte del periodo gotico, rinascimentale e Barocco, ma anche

del Novecento e del XX secolo. Alcune delle più importanti opere d'arte ivi presenti sono

rappresentate da una serie di affreschi dei secoli XII e XIII, per lo più provenienti da antiche chiese

nei Pirenei; interessante anche l'antico baldacchino (intorno al 1100) e le opere di artisti come il

Goya, El Greco e Rubens o quelle dell'arte che più distingue Barcellona, il modernismo catalano

(Stile Liberty o Art Nouveau).

Al centro di una piazza di fronte al Palau Nacional,

troviamo la Fontana Magica (Font

Màgica)un'impressionante fontana costruita per

l'Esposizione Universale del 1929. Il progetto,

disegnato dall'ingegnere Carles Sans Buigas,

consisteva in una serie di cascate e fontane tra il Palau

Nacional e la Plaça de Espanya, ai piedi della collina.

Da allora questa splendida struttura allieta la vista di

chiunque la visiti, soprattutto nelle serate estive, quando

per 15 minuti, ogni mezzora, spettacolari luci, acqua e

musica si attivano in un gioco quasi pirotecnico. Allo

stesso tempo, sullo sfondo, il National Palau è anch'esso illuminato. Il momento migliore per vedere

la fontana è al tramonto.

Accanto alla fontana è il Pavelló Mies van der Rohe, l'aerea dell'esposizione dedicata alla

Germania e progettata dal tedesco Ludwig Mies van der Rohe. Un architetto di estrema

importanza nella comunità artistica internazionale, tanto che essendo il padiglione andato distrutto

negli anni trenta, si decise negli anni ottanta di riprenderne la costruzione. L'edificio in vetro e

marmo (marmo verde, alpino e onice d'oro) è infatti tipico dell'architettura di Mies van der Rohe,

minimalista e modernista. Solo la statua nella piscina infrange le rigorose linee geometriche della

struttura: una donna, replica in bronzo di un pezzo creato da Georg Kolbe, e nota con il nome di

Alba. Ricordiamo che Mies van der Rohe ebbe modo di progettare anche una serie di sgabelli e

sedie appositamente per il padiglione; la famosa 'sedia di Barcellona' divenne un' icona del design

XX secolo, tutt'ora in produzione.

Page 13: Cosa visitare a Barcellona.pdf

8) Il villaggio spagnolo, meglio

conosciuto in lingua locale (Poble Espanyol) lo

troviamo situato nella Avingua del Marques de

Comillas: un incredibile insieme di case ed edifici (bel

116!) costruite in diversi stili architettonici, neanche a

dirlo tutti spagnoli. Il legame tra i catalani e

l'architettura è qui ancora una volta enfatizzato alla

massima espressione. Un villaggio rimasto intatto

grazie alla sua popolarità e alla capacità di attirare

ondate di turisti sin dal 1929. Pensate che sono presenti

una grande piazza, la Plaza Mayor, piazze più piccole

collegate da stradine pittoresche, alcune con scale e

cornicioni, un municipio, una chiesa, un monastero, negozi ed edifici residenziali. La maggior parte

degli edifici sono l'esatta riproduzione di alcuni esistenti, mentre altri rappresentano uno specifico

stile architettonico. Oggi, in particolare, il villaggio si concentra sull'esposizione delle arti

tradizionali catalane, tra artigiani del vetro, delle pitture decorative, della ceramica e dei ricami;

numerosi i laboratori presenti. Il villaggio dispone inoltre di un certo numero di bar, ristoranti,

negozi per lo shoppinge locali notturni.

Tra le attrazioni ancora presenti in questo incredibile colle, troviamo non ultimi il Castello di

Montjuïc, il più antico edificio sopravvissuto. Un castello costruito dai Borboni sui resti di una

fortezza del 1640. Originariamente costruito per la difesa di Barcellona (ma spesso usato invece

contro la città), la fortezza ospita oggi il Museu Militar (museo militare). I Giardini di Montjuïc

si suddividono in un giardino botanicocon più di 2000 diverse piante e nel Jardins de Mossen,

che espone una grande varietà di cactus; vi troviamo anche il punto panoramico di Mirador, nello

stesso posto d'arrivo della funivia, un luogo meraviglioso in primavera, al fiorire delle rose e al

delicato movimento dell'acqua delle fontane. I musei presenti sono inoltre numerosi, oltre quelli

accennati troviamo anche il Caixa Fòrum(in stile modernista) in Plaça Espanya, con la sua grande

collezione d'arte moderna, la FondazioneJoan Miró dedicata ad uno dei più grandi artisti del

secolo scorso ed una delle più importanti gallerie d'arte del mondo, il Museo del calcio Barcellona

club (neanche a dirlo uno dei musei più visitati della città), il Museo Etnografico e il Museo

archeologico della Catalogna.

L'Anella Olímpicaè lo stadio olimpico del 1992, creato appositamente per le ultime Olimpiadi

estive ed edificato sulla struttura che un tempo era della fiera del '29. Il simbolo dell'evento è la

bianca Torre Olimpica, una grande struttura a spirale progettata dal famoso architetto Santiago

Calatrava.

La funicolare di Montjuïc è il modo d'accesso più ecologico, economico e confortevole alla

collina. Dal centro urbano, e solo in due minuti, si arriva a luoghi importanti come Palau Sant

Jordi, lo stadio Olimpico, l'Università dello Sport e la Fondazione Miró. La funicolare è integrata

alla rete della metropolitana e la connessione tra i due mezzi di trasporto è alla fermata dellametro

Parallel (linee 2 e 3) con la possibilità di usare lo stesso biglietto.

9) Collina di Tibidabo Sul lato nord occidentale di Barcellona troviamo la collina

di Tibidabo, alta circa 512 metri. Insieme a quella di Montjuïc (più piccola) va a formare il

tratto caratteristico collinare della città, separando la capitale catalana dal piano montuoso di El

Vallés. Situato più a nord del distretto di Gracia, Tibidabo offre una spettacolare vista panoramica

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sul golfo e sulla città, attrazione sfruttata al meglio dall'amministrazione locale che anni addietro

diede autorizzazione alla costruzione un parco divertimenti, El Parque de atracciones del

Tibidabo.

La collina incominciò infatti ad essere urbanizzata nel tardo diciannovesimo secolo, su iniziativa del

farmacista Dr. Salvador Andreu (lo stesso delle famose pastiglie). Nei primi anni del Novecento

incominciò a svilupparsi la Avenida del Tibidabo, un quartiere della classe alta di Barcellona,

punteggiato da edifici in stile Liberty. Già nel 1901 il celebre Tram Blu passava lungo la Avenida.

Ma la storia di questa collina pare abbia radici ben più lontane. Secondo la tradizione popolare, il

suo nome è legato allo stesso Vangelo (Matteo 4:9 e Luca 4:6) e in particolare ai quei versi che

descrivono la tentazione del Cristo davanti al meraviglioso panorama offertogli da Satana: la parola

Tibidabo in latino significa infatti 'ti darò' "…et dixit illi haec tibi omnia dabo si cadens adoraveris

me"

Tra sacro e profano, come di consueto a Barcellona, è bene

sapere che l'unica attrazione religiosa della collina è solo una,

la bella chiesa di credo cattolico conosciuta con il nome di

Templo Expiatorio del Sagrado Corazón. La si riconosce

anche dalla città, in tutta la sua maestosità, e merita di sicuro

una visita perché è piena di dettagli, simbolismo e storia.

Venne costruita secondo il progetto dell'architetto modernista

Enric Sagnier i Villavecchia, terminata poi dal figlio

Sagnier i Josep Maria Vidal. La sua costruzione iniziò nel

dicembre 1902 e terminò nel 1961. Venne inizialmente>

costruita come una piccola cappella, sopra un tempio del 1886 per commemorare la visita di San

Giovanni Boscoa Barcellona e per questo appartiene oggi ai Salesiani. L'interno della chiesa è

diviso in tre navate con absidi semicircolari e rosoni in vetro colorato sulle facciate. Proprio sulle

finestre delle quattro torri troviamo la leggendaria frase latina “dabo tibi" ("darò").

La chiesa è circondata dal luna park, antico (venne costruito nel 1889) e dall'aspetto un po'

stravagante. É il più antico parco di divertimenti della Spagna e il secondo più antico d'Europa,

occupa una superficie di 7 ettari. Si suddivide in sei zone chiamate Nivel, ognuna con proprie

caratteristiche attrazioni, le più visibili di sicuro sono la ruota panoramica >e le montagne russe.

Da non perdere il museo delle marionette antichee congegni meccanici del Museu d'automi(ci

sono anche spettacoli di burattini a Marionetàrium). Durante il fine settimana si ha modo di

assistere a diversi eventi, come parate da circo e in estate, ai correfocs(fuoco corre) e teatro di

strada. Altre attrazioni ospitate nella collina di Tibidabo sono la Torre de Collserola, la moderna

antenna delle comunicazioni progettata dal Norman Fosterper le Olimpiadi di Barcellona del

1992 >(è possibile arrivare fino alla sua cima per un'altra vista mozzafiato sulla città).

Da non perdere è tuttavia la funicolare di Tibidabo (tramvia Balu), che forse vale veramente il

viaggio fino alla cima. Il piccolo tram è uno dei modi di trasporto più amati di Barcellona, ha un

aspetto pittoresco e il panorama lungo il percorso rende l'esperienza di viaggio incredibilmente

piacevole. La divertente corsa termina a la bella Plaça Dr Andreu. Il modo più semplice per

arrivare alla fermata di partenza del tram è iniziando dalla metropolitana L7, per poi arrivare in

circa 10 minuti presso Plaza de Catalunya, nel centro della città. Si scende poi in Plaza de John

Kennedy, proprio accanto alla fermata del bus, che è a due metri da Avenida Tibidabo,

direttamente di fronte a voi. Una volta qui, non mancate di ammirare il bel palazzo sulla strada,

Palau La Rotonda. La fermata dell'autobus è proprio di fronte a questo edificio. I viaggi sono

regolari (ogni 15-30 minuti) e il biglietto si acquista sul tram.

10) Il Parc de la Ciutadella è il parco più centrale di Barcellona e uno dei più

significativi. Comprende anche uno zoo, un lago, una grande fontana e diversi musei, ed ospita la

Page 15: Cosa visitare a Barcellona.pdf

sede del Parlamento della Catalogna. Posizionato tra i due noti quartieri di La Ribera(ad est) e la

marina di Barceloneta(a nord), si presenta come un luogo di perfetta armonia estetica e

architettonica, preferito da coloro che desiderano sfuggire al caos di una città frenetica.

L'intera area è conosciuta con il nome di Citadel, originatesi dopo la Guerra di Successione

spagnola. Nel 1714, dopo il lungo assedio Barcellona cadde nelle mani di Felipe V, che al fine di

mantenere un fermo controllo sulla città decise di costruire la più grande fortezza d'Europa, una

cittadella a forma di stella. Una gran parte del quartiere di La Ribera venne demolita, costringendo

gli abitanti a migrare verso l'area oggi conosciuta come Barceloneta.

La fortezza era caratterizzata da cinque spigoli difensivi ed era circondata da un ampio margine, in

uso all'esercito per i cannoni. Centinaia di Catalani furono costretti a lavorare alla sua edificazione

per anni, mentre il resto della città forniva il sostegno finanziario alla sua costruzione, pagando una

nuova tassa che portava il nome di El Cadestre; lo stesso finanziamento serviva anche a coprire

complessivamente la campagna militare dello stesso sovrano. Il simbolo del tanto odiato governo

centrale venne completamente demolito tra il 1869 e il 1878, dopo che diversi decenni prima il

generale catalano Baldomero Espartero (principe di Vergara) consegnò la cittadella alla città

(rase al suolo la maggior parte degli edifici bombardandoli dalla dalla vicina collina di Montjuic).

Sopravvissero solo tre edifici: la cappella, il palazzo del Governatore e l'arsenale, oggi sede del

Parlamento catalano.

Già nel 1872 iniziarono i lavori per convertire l'area in un parco, ma progredirono lentamente. Nel

1885 il terreno fu designato a sede della Esposizione Universale 1888, evento che diede impulso

allo sviluppo del parco. Nel ricercare il progetto di firma della stessa Esposizione, Francesc Rius i

Tauletcommissionò la costruzione del parco affidandolo a Josep Fontseré Was, che lo inaugurò

come nuovo simbolo di Barcellona. Fontseré fu anche assistito da un giovane Antoni Gaudi, che

collaborò alla progettazione dell'emblematica Cascada, uno degli impianti più suggestivi del parco.

Molti edifici sono stati costruiti, il 'Castel dels Tres Dragons' è il più notevole, situato lungo il

Passeig de Picasso. Costruito dall'architetto Lluís Domènech i Montanerper assomigliare ad un

castello medievale, ospita attualmente le collezioni zoologiche del Museu de Ciències

Naturali(Museo di Scienze Naturali) e il Museo della Geologia.

Oggi la Cittadella rimane uno dei parchi più popolari di Barcellona, graziosissimo e di sicuro

interesse anche per il visitatore occasionale. Si distingue per l'area giardino, che presenta un ampio

viale alberato, con panchine per rilassarsi all'ombra; ma forse la parte più visitata del parco è il

laghettoche si trova nel bel mezzo dei giardini, un'elegante combinazione di piante esotiche e

animali acquatici. I visitatori possono godere anche del noleggio di una delle tante barche a remi

presenti.

La Cascada, ugualmente, è una delle attrazioni del parco di maggiore rilievo. La troviamo vicina

all'entrata di Passeig de les Pujades, all'angolo nord. Come sopra accennato venne costruita per

l'esposizione universale 1888, in stile Barocco e per opera di Josep Fontseré. Le ci vollero sei anni

per essere completata. Nella parte orientale del parco troviamo invece la sede del Parlamento della

Catalogna, ospitato in quello che era il vecchio arsenale della fortezza.

Tra le altre attrazioni presenti non si può non citare lo Zoo di Barcellona. All'interno sono ospitati

oltre 7000 animali, divisi in 400 specie diverse. Famosa la presenza del gorilla albino Copito de

Nieve (Fiocco di Neve), unico esemplare esistente al mondo, deceduto nel 2004. A Barcellona

l'animale aveva trascorso la quasi totalità dei suoi 40 anni (dal 1966, anno in cui fu portato dal

Camerun), si unì con tre esemplari di gorilla di montagna, ebbe la totalità di 22 figli e sette nipoti.

Sono inoltre presenti animali come altri gorilla, delfini, lupi, leopardi delle nevi, coccodrilli e

alligatori.

Altre sculture unicamente da ammirare alla Ciutadella comprendono il Monumento a Walt

Disney, il mammute l'Arc de Triomf, in stile modernista catalano del primo Novecento (stile

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liberty), contraddistinto da inusuali mattoni di stile islamico. La mediterranea Barcellona, seconda maggiore città della Spagna, custodisce una ricchezza storica e artistica unica in Europa. Una città nata e cresciuta per coloro che amano camminare, dove strade laterali portano ad altre strade laterali più piccole, come i rami di un albero. È facile vagare senza meta a Barcellona, scontrarsi con vecchie chiese da una parte, palazzi di antichi mercanti dall'altra, e ritrovarsi improvvisamente alla fine di uno stretto e oscuro vicolo, assaliti dalla luce intensa del cielo blu. Si scopre così come gli antichi quartieri si riversano verso il mare, verso gli spazzi aperti e il forte sole.

11) La Ribeira Nella parte sud-orientale della città vecchia (la Ciutat Vella) troviamo il

quartiere più pittoresco, La Ribeira, caratterizzato da >edifici del tardo Medioevo, dove

nell'antichità risiedevano famiglie benestanti e agiate, felici di godere della vicinanza del mare

(Barcelonetaa quei tempi era ancora un'isola lontana dal centro urbano). La zona si origina infatti

nel periodo medievale, nel> momento in cui il centro di Barcellona iniziò a diventare troppo

affollato e, per una fortunata coincidenza, nello stesso periodo di maggiore sviluppo

mercantiledell'impero catalano-aragonese. I palazzi d'epoca della via di Calle Montcada sono oggi

testimoni delle fortune del grande passato

La via è nota per avere la più alta concentrazione di palazzi goticidi Barcellona; li troviamo tutti

con le loro enormi porte arcate in legno (servivano un tempo d'accesso alle carrozze) e le scale, che

portano agli eleganti cortili interni del primo piano. Un esempio particolarmente positivo è

costituito in questo caso dal palazzo conosciuto con il nome di Dalmases Palau(XVII secolo).

Troviamo nel quartiere alcune delle maggiori attrazioni >di

Barcellona: il Museo Picasso, ubicato in uno dei palazzi medievali

della Calle e con una collezione che si concentra sugli anni formativi

del grande artista spagnolo e sui periodi più significativi della sua arte

(abbiamo dedicato una sezione apposita al museo, vi invitiamo alla

consultazione); Il Museo del Tessile, a sua volta situato in un palazzo

del XIV secolo Palau dels Marquesos de Llio, giusto dall'altra parte

della strada, che offre un'importante collezione di costumi e materiali

dal IV secolo al XX secolo (da notare anche la caffetteria all'interno);

un po' più giù, si trova anche la nuova Galleria d'arte precolombiana

Barbier-Mueller, ospitata dal Palau Nada e nella quale trovare una

della più prestigiose collezione al mondo d'arte e archeologia

precolombiana.

> Attraversando l'asse principale del

quartiere, il Passeig del Born, troviamo i

bar più alla moda di Barcellona, una delle aree più cosmopolite e di

tendenza della città, quella che da Carrer de la Princesa si riversa

poi sulla spiaggia più nota. Siamo in un quartiere che porta il nome di

El Born, una zona che sta emergendo come la Notting Hill spagnola,

con antichi negozietti d'antiquariato, ristoranti chic, giovani in perfetto

stile bohemien...insomma un luogo 'cool & trendy' direbbero in molti.

In un lato estremo del quartiere, si arriva a Santa María del Mar, una

delle chiese più belle di Barcellona. Tipica nel suo stile gotico

catalano, sobrio e molto meno vistoso rispetto a quello Barocco della Cattedrale. Venne costruita

tramite iniziativa privata, tra il 1329 e il 1383, grazie alla ricchezza maturata all'estero dei mercanti

di La Ribera. In quei giorni, il lungomare di Barcellona era letteralmente a pochi passi di distanza,

ma al giorno d'oggi sembra quasi facile scordarsi che Barcellona è una città portuale e che deve

storicamente gran parte della sua ricchezza alla sua posizione nel Mediterraneo. Gli interni della

chiesa sono di tipo basilicale, a tre navate formano un unico spazio, senza transetti e nessun confine

architettonico tra la navata e il presbiterio. La volta è semplice ed è supportata da esili colonne

ottagonali, molto suggestive quando illuminate dall'abbondante luce naturale delle alte finestre.

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Accanto alla chiesa troviamo la Fossar de les Moreres, dove arde una fiamma eterna per ricordare

coloro che sono morti nella guerra di Successione spagnoladel 1713-14. La piazza è stata costruita

nel 1821 proprio sopra il cimitero che ospitava le salme dei difensori della città ed è oggi luogo

della memoria della Giornata Nazionale della Catalogna(Diada Nacional de Catalunya in

catalano), l'11 settembre.

L'architettura di Barcellonaè sempre stata favorita da una continua creatività, mai ferma e sempre

in movimento. Lunga la sua storia, il desiderio di innovazione e design si respira ovunque: nei

dettagli più nascosti, nell'uso dei mosaici e delle colorate piastrelle, nel lavoro d'insieme di una

varietà incredibile di pietre e materiali. Il Palau de la Musica Catalana, sulla vicina Carrer de Sant

Francesc de Paula, è uno dei migliori esempi d'architettura modernista catalana(stile Liberty)

della città. Dichiarato nel 1997 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO, venne costruito tra il 1905

e il 1908 da Lluis Domenech i Montanerper la Società di Musica di Orfeo Català. Siamo qui di

fronte ad un'opera d'arte di incredibile bellezza, che non lascia di sicuro indifferenti. Intesa a servire

come uno dei massimi esempi del Rinascimento Catalano, si compone di splendida facciata in

mosaico, coloratissima e rifinita con disegni complessi a motivo floreali; si compone anche di una

serie di archi, balconcini e sculture. Gli interni si caratterizzano in particolare per il grande

lucernario della sala concerti, un armonia di colori unica al mondo (vedi foto accanto).

Non si può lasciare il quartiere senza aver visitato uno dei suoi mercati. Quello di Santa

Caterinarimane di sicuro il più significativo (rispecchia quello che viene definito come il più

caratteristico tratto dei catalani: seny i rauxa, buon senso e pazzia) ed è opera degli architetti Enric

Mirallese Benedetta Tagliabue(EMBT Architects). Un mercato alimentare al dettaglio, ricco di

profumi di pesce fresco e frutti di mare, conigli e pollame senza pelle, scintillante di frutta e

verdura, frequentato da una incredibile varietà di persone...tutti insieme sotto un tetto

opportunamente teatrale. Un centinaio di bancarelle all'interno di una struttura a tre livelli sono

coperte da un grande tetto ad onde ornato da un tappeto 'magico' di 325.000 piastrelle in ceramica

colorata. Una vista assolutamente fantastica dalle finestre e dai balconi dei vecchi palazzi

ammassati intorno alla piazza del mercato... un po' più in là e lo sguardo si libera verso il mare, è

tempo di continuare ad esplorare la città.

12) Casa Batlló Barcellona ha legato il proprio nome alla stravaganza di Antoni Gaudì, alle

sue forme architettoniche colorate e audaci, genuine e naturali. La Casa Batlló, un edificio

ristrutturato XIX secolo, è uno dei suoi capolavori più apprezzati, situata nel Passeig de Gràcia, nel

quartiere di Eixample. I locali affettuosamente la chiamano Casa dels ossos(casa delle ossa), e in

effetti la visione di questa strana figura edile possiede una viscerale qualità, affine ad uno scheletro

organico. Visitarne gli interni è come entrare dentro l'anima stessa dell'artista, un esperienza che ha

dell'incredibile anche per chi è lontano dal mondo dell'architettura.

Tra il 1898 e il 1906 tre case adiacenti, sul viale più alla moda di Barcellona vennero ristrutturate da

alcuni dei più importanti architetti modernisti di allora: Casa Amatller (progettata da Puig i

Cadafalch), Casa Lleo Morera (progettato da Domènech i Montaner) e Casa Batlló di

Gaudí. >Quest'ultima, originariamente venne progettata per una famiglia della zona benestante di

Barcellona, i Batllo.Tutte e tre le case furono progettate in una diversa interpretazione dello stile

modernista catalano, in quella che sembrava una gara tra architetti.

>Una competizione che ha portato a chiamare i lavori 'Mançana de la Discordia', e cioè mela della

discordia, facendo riferimento alla mitologia greca. La parola> mançanasignifica anche 'palazzo,

struttura edile', quindi l'espressione 'Mançana de la Discordia' può anche essere tradotta come

'palazzo della discordia'. Delle tre, la >Casa Batlló rimane comunque la più espressiva.

Page 18: Cosa visitare a Barcellona.pdf

Gaudì andò a ristrutturare un edificio costruito 1875 e il

1877, acquistato nel> 1900 dal ricco industriale Josep

Battló i Casanovas, che commissionò all'artista la

completa ricostruzione, costui tuttavia convinse il suo

patron a rimodellare l'edificio esistente. Tra il 1904 e il

1906 venne ridisegnata la facciata e il tetto, aggiunto

altri piani e completamente ristrutturato l'interno. La

facciataal primo impatto visivo è di incredibile senso

estetico, il materiale usato è l'arenaria, ricoperta dagli

immancabili trencadiscolorati (un tipo di mosaico

catalano). Tipico di Gaudí, sono state evitate le linee

rette, quando possibile. Gotico >e Art Nouveau >(Stile

Liberty) sembrano qui trovare reciproca influenza di stile. I balconiai piani inferiori sono simili a

dei pilastri fatti di ossa, mentre quelli dei piani superiori sembrano pezzi di teschi. Non stupisce il

sopranome locale dell'edificio, mentre le finestre allargate in una sorta di decorazione al primo

piano, hanno portato ad un altro soprannome, 'Casa di sbadigli'.

> Il tetto è decorato con ceramiche policrome di colori brillanti,

coronato da una torre con il tipico aspetto di Gaudí. Secondo gli

esperti, che hanno dato una chiave di lettura al simbolismo gaudiano,

la scala colorata ricorda una pelle di rettile, andando a rappresentare

la figura grottesca del drago, mentre la piccola torretta a croce

simboleggia la spada di San Giorgio. Le ossa e teschi della facciata

rappresentano tutte le vittime del drago.

>All'interno dell'edificio, gli spazi sono stati completamente

riorganizzati in modo da ottenere una luce più naturale (il cortile è

coperto di ceramica blu, illuminata progressivamente per garantire la

stessa luce o simile sulla parte superiore e sulla terra), anche la

ventilazione è stata studiata nei minimi particolari. Vengono

mostrati> vari elementi decorativicome mobili, vetri, elementi in

ferro forgiato, caminetti, ecc, tutti dettagliatamente rifiniti secondo il

gusto modernista del maestro, che amava soffermarsi con la passione

che solo un'artista può comprendere nella cura dei dettagli più minuti:

porte, maniglie, campanelli...

>Alla creazione dell'edificio parteciparono anche altri nomi prestigiosi che hanno lavorato sotto le

istruzioni di Gaudí, in particolare: gli architetti Josep Maria Jujol e Joan Rubió i Bellversulla

facciata, i fratelli Badiaper le lavorazioni del ferro, il falegname Casas i Bardes, Sebastià Ribo

per la ceramica e Tallers Pelegrí per i vetri decorati.

Nel 2005 la Casa Batllo venne insignita dall'UNESCO come patrimonio dell'Umanità e nel 2007

come una delle sette meraviglie di Barcellona, ma sono tanti i premi ricevuti nel tempo sin dal

1906. La ristrutturazione effettuata da >Gaudí ha prodotto una delle composizioni più poetiche e

artistiche dell'artista. La visita all'edificio include un itinerario completo all'edificio e comprende in

particolare il piano Noble(dove viveva la famiglia Batllo) che da accesso al cortile in stile

modernista di 230 m², l'attico, il tetto, l'intera sala, le scale... preparatevi ad immergervi in un

mondo di colore, mistero e arte decorativa espressa alla massima potenza.

13) *Barceloneta B come Barcellona ma anche B come Barceloneta. Siamo

nel solito posto, direbbero in molti, ma dietro la mania per la capitale glamour della Spagna siamo

ben lungi qui da essere in un solito qualunque posto. La tendenza è d'obbligo a Barcellona, sempre

in cima alla classifica di gradimento di italiani ed europei, luogo perfetto per chi ha fame di itinerari

artistici e bohemien; una città adatta a tutti e soprattutto adatta a tutte le tasche; per questo nel

Page 19: Cosa visitare a Barcellona.pdf

tempo la città ha saputo attirare ondate di giovani ed atmosfere fatte di divertimento e creatività, e

tutto in modo assolutamente low cost: dagli aerei per raggiungerla (vedi Ryanair con l'aeroporto

di Girona), agli alloggi, ai locali di ristorazione, ai famosi Tapas-bar.

L'encanto spagnolo di Barcellona si concentra soprattutto nei suoi angoli più tipici, luoghi che

conservano ancora i profumi del passato nonostante la costante trasformazione, aperta sempre alle

nuove tendenze del futuro. Barceloneta è uno di questi, un'area marina nata ben oltre tre secoli fa,

quando per ordine dell'allora re (Felipe V) venne costruita nel quartiere della Ribera la nuova>

fortezza (La Ciutadella), costringendo gli abitanti del posto ad emigrare appunto verso il mare e

dare vita ad un nuovo quartiere.

>Storicamente zona di pescatori (il vicino Port Velllo era sin dai tempi dei Romani), Barceloneta è

stata a lungo un quartiere povero, con strade buie e strette, ma l'avvento delle Olimpiadi, negli anni

novanta, ha portato un incredibile sferzata d'energia e rinnovamento alla città intera, molto più

evidente sul lungomare. Ora, accanto ad una miriade di negozietti, locali di ristorazione e di

divertimento serale, troviamo anche negozi di gastronomiache servono generi alimentari di lusso,

uffici ed edifici ultramoderni.

Il quartiere si presenta approssimativamente in una forma

triangolare, essendo delimitato dal Mar Mediterraneoda

una parte e dai quartieri di Muelle de España di Port

Vell e El Born. Un concentrato di ristoranti di mare

prontia servire pesce freschissimo, caratterizzati anche

dalle piccole capanne della spiaggia, le "chiringuitos",

che servono bevande e alimenti della cucina catalana.

La spiaggia di Barcelonetaè lunga oltre un km e insieme

alla spiaggia di Sant Sebastiàè una delle più grandi di

Barcellona, ed anche una delle più antiche. Grazie alla sua ubicazione e alla vicinanza alla

metropolitanae alle linee di autobus, la maggior parte dei suoi utenti la raggiunge con i trasporti

pubblici. A nostro avviso, il modo migliore per visitarla è in bicicletta(provate a noleggiarla presso

la via di Mestrança, molto vicina alla spiaggia), mentre per arrivarci basta camminare per circa 15

minuti da La Ramblaoppure usare i mezzi pubblici (metropolitana: linea gialla L4).

Le sue dimensioni la rendono una spiaggia adatta all'uso di attrezzature ricreative, come la

pallavolo, il calcio (vedi il suo lato orientale, di fronte al Hospital Mar); i bambini avranno modo di

utilizzare la zona giochisul lato occidentale della spiaggia, dove si trova anche un centro fitness. É

inoltre dotata di una pista di pattinaggio. Una delle caratteristiche principali della spiaggia è il

Beach Centresituato sotto i portici, di fronte all'ospedale marino: uno spazio dedicato a

promuovere l'intera costa di Barcellona e dove vi si può accedere non solo per informazioni, ma

anche per una vasta gamma di attività (in particolare tra i mesi di giugno e settembre). All'interno, è

ospitato uno spazio dedicato alla letturacon apposita biblioteca. Consigliamo anche una bella

passeggiata nel Passeig Maritim, il lungo mare di oltre 1,2 km tra la spiaggia e il Porto Olimpico,

da preferire soprattutto se siete tra coloro che amano pattinare.

Non sarà questa di sicuro la migliore spiaggia della Catalogna, ma Barceloneta va presa come

un'opportunità in più di sole e mare, perfetta per coloro che visitano la città. In estate, diventa punto

di ritrovo ideale per il divertimento serale o del tardo pomeriggio. Quotidianamente è un ottimo

diversivo per visitare anche interessanti attrazioni turistiche e culturali: tra queste, l'Aquarium

situato nel centro di Port Vell (accanto al cinema IMAX), il secondo più grande d'Europa, dopo

quello di Genova, e che si caratterizza per il lungo tunnel di vetro sottomarino nel quale camminare

tra squali e altri pesci marini. Il biglietto d'ingresso non è molto economico. Nell'area di Palau de

Mar(Plaça de Pau Vila 3) >è da non perdere il Museu d'Historia de Catalunya (Museo di Storia

della Catalogna), ottimo per comprendere ed apprezzare la storia dei catalani. Gratuito la prima

Page 20: Cosa visitare a Barcellona.pdf

domenica di ogni mese (ma con chiusura alle 14.30). La struttura si affaccia sulla marina e offre

splendide vedute sulla città e sul golfo dal bar della terrazza del quarto piano.

La zona del Porto Olimpico, edificata per eventi di tipo nautico, ospita oggi anche un gran numero

di ristoranti, bare altri localiche hanno reso famosa la vita notturna di Barcellona. La si

riconosce dalla grande scultura del Peix(il pesce) di Frank Gehrye soprattutto dai due

grattacieli(uno ospita un famoso hotel di lusso, l'altro degli uffici commerciali), o anche dal

bizzarro monumento di Rebecca Horn'Homenatge a la Barceloneta'. L'ampia offerta di locali di

ritrovo comprende anche il casinò. Barceloneta rimane il posto migliore dove andare a mangiare

piatti di frutti di mare, come la paellao il riso nero, fatto solo con pesce e nero di seppia (vi

consigliamo a proposito La Ría de Vigo, un ristorantino in Carrer de Sevilla, economico e di

qualità, anche ottimo per mangiare tapas. I locali più frequentati di Barcellona li troviamo qui, sulla

spiaggia: dal giorno si trasformano in discotechedall'aria decadente per la sera: Carpe Diem Lounge

Club, Shoko e Oppium sono solo alcuni dei nomi da ricordare.

14) *Mercato della Boqueria è il più popolare dei numerosi mercati alimentari a

Barcellona. Il mercato coperto alla Rambla de Sant Josep spesso attira grandi folle, sia tra i

residenti e turisti. Il nome del mercato deriva presumibilmente dalla parola boc (capra), dal

momento che la carne di capra è stato venduto qui già nel XIII secolo.

Il nome ufficiale del mercato coperto è Mercat de Sant Josep, un riferimento al convento di Sant

Josep, che fu costruito in questo stesso luogo nel 1593 per i monaci carmelitani.

Un incendio distrusse il convento nel 1835 e

l'architetto catalano Josep Mas i Vila trasformò il

luogo in una piazza del mercato. Fino ad allora i

venditori del mercato vendevano i loro prodotti in

un mercato a cielo aperto presso la Rambla de Sant

Josep dove spesso ostruivano il traffico. La nuova

piazza del mercato, denominato Plaça del Treball,

doveva essere la più bella piazza di Barcellona, con

fontane, giardini e portici sostenuti da colonne

ioniche. Quei grandi progetti non furono mai stati

pienamente realizzati, tuttavia alcune delle colonne

e dei portici costruiti parte del piano sono visibili

ancora oggi. Nel 1914 il mercato fu coperto con la

sala attuale con un telaio in ferro in stile modernista. L'ingresso in ferro battuto, nei pressi della

Rambla è particolarmente degno di nota, decorato con vetri colorati.

Il mercato coperto della Boquerua è uno dei più vivaci di tutta la Spagna, con oltre duecento

bancarelle che vendono ogni tipo di cibo fresco, dal pesce alla carne, alle verdure e alla frutta.

Alcune bancarelle vengono cibi particolarmente esotici, qui si possono "gustare" scarafaggi o

vermi, mentre altri vendono prodotti tipici della Catalogna.

Un'esperienza più autentica la garantiscono la tapas bar, dove si può mangiare spuntini tipici

spagnoli e catalani mentre si resta in piedi. Il mercato attira molte persone, sia tra i residenti che

acquistano i loro generi alimentari quotidiani sia per i turisti in cerca di qualcosa di sano da

mangiare. C'è quasi sempre una folla vivace, ma se si vuole evitare di fare le file, è meglio visitare

il mercato nelle prime ore del giorno.

15) Torre Agbar A volte la confusione è d'obbligo, ma non siamo a Londra. Il viaggiatore

più attento sa che la Torre Agbar >è una delle più nuove strutture architettoniche del

panorama urbano di Barcellona, presente dal 2005. La sua forma interessante e il design sono stati

inizialmente contrastati da molti, ma in effetti la nuova sede di Aguas de Barcelona (Agbar), la

Page 21: Cosa visitare a Barcellona.pdf

compagnia idrica comunale, crediamo sia orgogliosa di lavorare in una torre che sale verso il cielo

con i suoi 34 piani e 142 metri di altezza (al momento la terza più alta della città), oggi monumento

simbolo della Barcellona del futuro.

Progettato dal francese Jean Nouvel(in collaborazione con lo studio spagnolo b720e i costruttori

Dragados)l'edificio trova ispirazioni anche dal patrimonio architettonico di Antoni Gaudí. Situato

tra l'Avenida Diagonal e Calle Badajoz, vicino a Plaza de las Glorias, segna la porta d'ingresso

verso il nuovo quartiere tecnologico di Barcellona conosciuto con il nome di 22@(distretto

Poblenou o Poble Nuevo- San Martì, parte del maggiore Eixample).

Tecnicamente, l'edificio è costituito da due cilindri non

concentrici ovali sormontati da una cupola di vetro e

acciaio. Non ci sono colonne interne nella struttura, le

trombe delle scale e i servizi di emergenza sono situati

nel nucleo centrale. Il suo design combina una serie di

diversi concetti architettonici, con una notevole

struttura costruita con cemento armato, rivestita in vetro

e oltre 4.500 finestre aperte e ritagliate dal calcestruzzo

strutturale. La prima pelle che ricopre la struttura in

cemento è uno strato di alluminio lucido in blu, verde e

grigio. La seconda, che aggiunge un scintillio

iridescente all'intera costruzione, è costituito da 59.619

lastre di vetro chiaro.

Sono 4.400 le finestre,accompagnate da feritoie che in diverse direzioni

sono atte a bloccare qualsiasi luce diretta del sole. La sera la torre

diventa ancora più bella, con 4.500 LED luminosi dai colori giallo, blu,

rosa, rosso e che permettono le immagini luminose della facciata.

Nonostante il criticismo iniziale, la popolarità della torre tra i turisti è

tale che la visita è diventata parte della quotidianità turistica di

Barcellona. Ventotto dei trentaquattro piani sono attualmente utilizzati da

uffici mentre gli altri tre ospitano i componenti tecnici della costruzione.

Una caffetteriaoccupa un altro intero piano, un altro dispone di sale

conferenzee un altro ancora offre un punto panoramicodi osservazione.

I quattro piani sotterranei contengono un auditoriume un parcheggio.

16)Museu Picasso Sebbene originariamente proveniente da Malaga e aver perfezionato la

sua arte a Parigi e nel sud della Francia, gli anni trascorsi da Pablo Picasso a Barcellona hanno

avuto un profondo impatto sulla sua evoluzione creativa. Quegli stessi anni costituiscono la base

della collezione artistica ospitata nel Museu Picasso della capitale catalana, una delle più

illuminanti e di successo del lavoro dell'artista. Il Museo Picasso è situato in Calle Montcada, 15-

23, in quella parte del caratteristico quartiere del centro storico nota come La Ribera.

Picasso si trasferì con la famiglia a Barcellona nel 1895, all'età di quattordici anni. Lì iniziò a

studiare pittura presso l'Accademia d'arte La Lonja, dove il padre insegnava. Il museo traccia il

progresso delle sue opere giovanili, che rivelano un affascinante spaccato delle influenze del

giovane artista (vedere al riguardo l'articolo che abbiamo dedicato al quadro Scienza e Carità), in

particolare quelle provenienti da Toulouse-Lautrec; si dirige verso l'inesorabile esplosione creativa

del cubismo; va oltre, con l'aggiunta delle opere più recenti tra cui una vasta collezione di

ceramiche donate dalla vedova Jacqueline Roque, nel 1982. Parte più spettacolare della collezione

Page 22: Cosa visitare a Barcellona.pdf

è l'intero ciclo di Las Meninas, del 1957-58, donata dallo stesso artista in memoria del suo grande

amico e segretario personale, Jaume Sabartés (ideatore della stessa struttura nel 1963).

Visitare la collezione artistica qui esposta è come vedere il rapporto

di un giovane con il suo ambiente sociale, quella della Barcellona di

un tempo. Lo vediamo nei dipinti del paesaggio urbano e nelle scene

di strada, divenute poi famose: si comprende come la città abbia

lasciato il suo segno indelebile nell'animo dell'artista. L'intera

collezione è ospitata lungo un complesso di palazzi medievali, nei

quattrocenteschi Palau Aguilar, Palau del Baro de Castellet e

Palau Meca sono raccolte le esposizioni permanenti; la settecentesca

Casa Mauri e il Palau Finestres del XIV secolo, ospitano le

collezione temporanee.

La collezione permanente offre una rappresentazione di opere del

secondo decennio del Novecento, periodo nel quale Picasso incontrò

Olga Kokhlovae andò a Roma con la compagnia di balletto

Diaguilev. In seguito, egli si recherà a Barcellona per presentarla alla sua famiglia. Un gruppo di

opere molto importanti testimoniano il passaggio dal cubismo al classicismo: alcuni esempi sono

l'Arlecchinoe Blanquita Suárez.Tre gallerie sono dedicate alla serie Las Meninas, tra cui un video

che visualizza graficamente le opere di Picasso e Velàzquez, sovrapponendole. L'impresa

prodigiosa è composta di 58 opere realizzate tra il 1957-58, nel Sud della Francia.

L'obiettivo delle mostre temporanee è quello di mostrare aspetti specifici dell'opera di Picasso in

profondità, così come quella di altri artisti o movimenti artistici che componevano le avanguardie

artistiche del primo quarto del XX secolo. Questo approccio alle mostre, secondo molti, ha

contribuito a rendere il museo una delle istituzioni più solide della città.

Tra le operepresenti nel Museo Picasso, oltre quelle menzionate si ricordiamo anche: Malaga (estati

del 1896 e del 1897), Horta de Sant Joan, Barcellona (1899–1900), Parigi (1900–1901), il Periodo

Blu, il Periodo Rosa, Picasso incisore, Picasso ceramista.

17) Ajuntament

Il Municipio di Barcellona è un palazzo elegante, con una

bella facciata del XVIII secolo ed un antico ingresso in stile

gotico-catalano del XV secolo. All'interno sono da ammirare

diverse opere d'arte dei grandi maestri catalani e in particolare

la nota Saló de Cent, dove il Consiglio dei Cento (Consell de

Cent ) usava riunirsi durante il governo della città, dal 1372 al

1714.

18) CaixaForum

Nel 2011, l'ex fabbrica tessile (Casaramora) progettata da

Puig i Cadafalch, capolavoro del modernismo industriale,

ha celebrato i suoi cento anni di vita. Non perdetevi uno

degli spazi d'arte contemporanea più interessanti della

città, sia in termini architettonici che di contenuti. Al suo

interno sono ospitati una collezione permanente d'arte

Page 23: Cosa visitare a Barcellona.pdf

contemporanea e tre imponenti spazi per mostre temporanee. Il complesso include un piazzale

d'ingresso progettato da Arata Isozaki, un murale di Sol LeWitt, un auditorium, una libreria ed una

biblioteca.

19) Casa Amatller Da non mancare la visita a questa meraviglia dell'architettura

modernista, costruita per il barone Amatller. Costui (1851-1910)

apparteneva ad una antica famiglia di cioccolatai di Barcellona, la cui

maestria dolciaria risale al 1797. Amante dell'arte e della fotografia il

barone commissionò i lavori della sua residenza tra il 1898 e il 1900

all'architetto Josep Puig i Cadafalch, uno dei principali architetti del

modernismo catalano. Insieme a Casa Batlló e Casa Lleó-Morera, è

considerata uno dei più importanti edifici del quartiere di Illa de la

Discordia di Barcellona. Ispirato allo stile delle case olandesi del XVII

secolo, l'edificio ha un caratteristico frontone fiammingo ricoperto in

ceramica lucida, mentre la facciata inferiore e il portale sono decorati

con sculture di Eusebi Arnau i Mascort. L'edificio ospita oggi un

istituto d'arte (Instituto Amatller de Arte Hispánico) e serve da

archivio per la vasta collezione di Amatller. La visita guidata della casa

comprende anche una degustazione di cioccolato Amatller.

20)Casa Àsia (Palau de Baró Quadras)

Il centro culturale per l'Asia e il Pacifico è ospitato

nell'ornato Palau de Baró Quadras, un edificio modernista

progettato da Puig i Cadafalch nel 1904. Oltre alle sontuose

sculture e mosaici, si ammirano anche una varietà di

eccellenti mostre temporanee, dall'arte moderna a quelle

astratta cinese, alla grafica iraniana. Lo scopo del centro

culturale è quello di promuovere la cultura asiatica a

Barcellona, con corsi di lingua, conferenze internazionali,

cinema.

21)Casa Vicens

Casa Vicens è il primo importante edificio completato da

Antoni Gaudi, costruito tra il 1883 e il 1888. La si può

vedere solo dall'esterno, essendo abitata dai discendenti del

produttore di piastrelle Manuel Vicens i Montaner (nel 2007

la casa è stata messa in vendita per circa 27 milioni di euro).

Si ammiri lo splendore della sua facciata esterna, nel suo

mosaico di piastrelle colorate, uno dei primi esempi

architettonici di Art Nouveau per Barcellona e l'Europa

intera. Gli interni sono espressione di influenze ottomane,

islamiche e andaluse, a quel tempo Gaudí era infatti

profondamente influenzato dall'architettura del Nord Africa e del Medio Oriente e questo si nota in

particolare nel design interno della casa.

Page 24: Cosa visitare a Barcellona.pdf

22) Casa Lleó Morera

All'angolo di Carrer del Consell de Cent, sorge la Casa Lleó Morera,

una delle tre case della celebre via, completata da Domènech i

Montaner nel 1906. Lo stile è sempre Art Nouveau. Gli interni del

negozio sono l'unica parte del palazzo aperto al pubblico.

23) Cattedrale di Barcellona

La cattedrale di Barcellona (il suo nome ufficiale è Catedral de la

Santa Creu i Santa Eulalia) è uno dei maggiori esempi di architettura

gotico-catalana. Le sue guglie sono visibili da quasi tutto il Barrio

Gotico e la grande piazza su cui risiede, la Plaça de la Seu, è una delle

principali arterie del quartiere. Nella stressa posizione, prima cattedrale

vi era un tempio romano e poi in seguito una moschea. La costruzione

ebbe inizio nel 1298 e completata nel XV secolo, ma facciata e guglia

centrale vennero completate non prima del 1913. Si ammiri in

particolare il luminoso chiostro arricchito da una volta di griglie di ferro

battuto, abbellito da alberi di arancia, nespole e palme e famoso per

ospitare 13 oche bianche (tante quanti gli anni di vita di Santa Eulalia).

Il Museo della Cattedrale, ospitato nella sala capitolare del XVII

secolo, espone dipinti e sculture di maestri del gotico come Jaume

Huguet, Bernat Martorell e Bartolomé Bermejo. Durante la festa del Corpus Domini (a giugno),

il chiostro della cattedrale presenta una tradizione tipica catalana originaria del 1637: L'ou com

balla (l'uovo che balla), in pratica un guscio d'uovo vuoto viene posizionato sulla parte superiore

della fontana che sgorga acqua e lasciato a "ballare".

24) CCCB (Centre de Cultura Contemporanea de Barcelona)

Il più grande centro culturale della Spagna è stato

inaugurato nel 1994 presso la Casa de la Caritat, un ex

ospizio del 1802 sito in quello che era un monastero

medievale. L'imponente facciata e parte del cortile

appartengono alla costruzione originale, il resto è

stato ricostruito in un drammatico contrasto, tutto vetro e

acciaio inclinabile, da architetti e Piñón Viaplana

Page 25: Cosa visitare a Barcellona.pdf

25) Cementeri Sud-Oest

Progettato da Leandro Albareda nel 1880, il grande cimitero era

originariamente diviso in quattro sezioni: una per i cattolici, una per i

protestanti, una per i non cristiani e una quarta per i feti abortiti. Si

estende attualmente oltre l'angolo sud-ovest della montagna. Molte

tombe, soprattutto quelle appartenenti alla comunità zingara, sono un

tripudio di colori e fiori. All'interno sono ospitati anche il Fossar de la

memoriale Pedrera, a ricordo dei caduti delle Brigate internazionali

e dei martiri catalani dalla guerra civile, un memoriale

dell'Olocausto e un mausoleo per l'ex presidente della Generalitat,

Lluís Companys.

26) Colonia Güell Eusebi Güell era un uomo progressista e desiderava fondare

una colonia per i lavoratori della sua fabbrica tessile. La colonia

doveva contenere un ospedale, una biblioteca, residenze

private, teatro, chiesa e cripta. Oggi, è un villaggio di 775

residenti, situato fuori Barcellona, nella Comarca del Baix

Llobregat (municipalità di Santa Coloma de Cervelló). Il suo

ideatore e progettista ancora una volta è stato Antoni Gaudí

che incominciò i lavori nel 1890, avvalendosi anche di

collaboratori come gli architetti Francesc Berenguer e Joan

Rubió Bellver. La maggior parte degli edifici sono oggi residenze private, ma altri come la fabbrica

e i magazzini, sono stati abbandonati, tanto da conferisce al luogo un atmosfera da città fantasma.

27)Museu d'Historia de la Ciutat e Palau Reial Major

Due dei maggiori musei di Barcellona risiedono entrambi in

Plaça del Rei, posta ai confini della rimanente sezione delle

mura della città vecchia. Oltre alle esposizioni della Barcellona

medievale, la visita è da concentrare nel lato sotterraneo, sotto la

stessa Plaça del Rei, gli scavi effettuati per il trasferimento della

Casa Clariana Padellàs hanno portato alla luce una grande

sezione di Barcino, la vecchia città romana. Un incredibile

antica Barcellona affiora dalla terra: strade, piazze, case decorate

con mosaici, negozi, il forum e i magazzini vinicoli.

28) CosmoCaixa(Museo delle Scienze)

Finanziato dalla banca La Caixa, il Museu de la Ciència

chiuse nel 1998 per una grande ristrutturazione lunga di sei

anni. Il risultato conseguito ha portato alla creazione di uno dei

più belli e grandi musei della scienza in Europa.

Page 26: Cosa visitare a Barcellona.pdf

29) Palau de la Música Catalana Il Palau de la Música è per molti il contributo più rilevante del

movimento modernista catalano. Semplicemente splendido

tanto da essere dichiarato patrimonio mondiale dell'UNESCO

nel 1997, il palazzo della musica è stato progettato da Lluís

Domènech i Montaner, un contemporaneo di Gaudí.

Commissionato dalla società nazionalista corale Orfeo

Català, l'edificio è riccamente decorato: il soffitto è una

campana rovesciata di vetro colorato raffigurante il sole in un

cielo blu formato da 18 semi-mosaici, muse appaiono in rilievo

fuori dal retro del palco, cavalli alati volano sopra il balcone superiore... Non mancate la visita a

questo gioiello unico al mondo.

30) Funicolare de Tibidabo

Non mancate di prendere questo veicolo art deco per ammirare

parte della città sottostante che si snoda attraverso i boschi di

pini fino alla vetta. Il servizio è operativo dal 1901, secondo

una serie di complicati orari. Quando non è in esecuzione, viene

sostituita dalla linea FGC da Plaça de Catalunya a Peu con la

funicolare fino a Vallvidrera Superiore, e poi prendere il bus

111 per Tibidabo.

31) Hospital de la Santa Creu i Sant Pau

Domènech i Montaner costruì l'ospedale (1902-1911) con i

suoi pazienti in mente, convinto che l'armonia estetica potesse

giovare alla salute dei malati. Uno dei Patrimonio dell'Umanità

dell'UNESCO di Barcellona è costituito da 20 padiglioni,

riccamente ornati con colorate influenze bizantine, gotiche e

moresche, unite nello stile architettonico del giardino che si

sviluppa su nove isolati in un angolo a nord-est del Eixample.

L'ospedale Sant Pau è stato commissionato da Pau Gil i Serra,

un ricco banchiere catalano che voleva creare un ospedale

basato sulla "città giardino" del modello.

32) Parc de la Ciutadella

Trovate di tutto in questo grande affascinante parco: zoo,

Museo di Storia Naturale, edifici del parlamento catalano,

scuola, chiesa, laghetto navigabile, chioschi, famiglie e giovani

che fanno picnic...il parco più classico di Barcellona è anche

quello più ricco di storia. Gaudí ha contribuito alla

realizzazione della fontana monumentale all'italiana quando era

ancora uno studente. Da non perdere per un po' di relax.

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Parchi di Barcellona

Sono numerosi i parchi di Barcellona, da scegliere a seconda

di dove di trovate in città o anche solo per le caratteristiche

proprie di ognuno di essi. I principali sono, oltre a quelli

singolarmente citati:

33)Parc de la Creueta del Coll (C / Mare de Déu del Coll 77 - quartiere Gràcia)

34)Parc de l'Espanya Industrial (C / Muntadas 1-37 - Zona Ovest di Sants - Metro: Estació)

35)Parc de l'Estació del Nord (C/Almogávers 27-61 – Area: Eixample) 36)Parc del Laberint (C/Germans Desvalls 21, Passeig Vall d'Hebron - Metro: Mundet)

37)Parc Joan Miró (C/Tarragona/ C/Aragó 2 – Area: Eixample

La matematica e La Sagrada Familia

Il quadrato magico di Subirachs si trova all'ingresso della Sagrada Familia, la cattedrale ancora incompiuta di Antoni Gaudi (1852 - 1926), le sculture e la misteriosa tabella numerica sono opera dell'architetto Joseph Maria Subirachs...

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. In basso, subito a sinistra del portone d'ingresso, si vede il quadrato numerico e il bacio di

Giuda.

La tabella numerica di Subirachs ha una caratteristica subito evidente: la somma dei numeri di ciascuna riga, di ciascuna colonna e di ciascuna diagonale è sempre 33, l'età di Gesù Cristo quando fu crocifisso.

Questa tabella non è propriamente un quadrato magico perché non contiene tutti i numeri da 1 a 16. Mancano il 12 e il 16 mentre il 10 e il 14 sono ripetuti due volte.

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Definizione di quadrato magico.

Si può definire, un quadrato magico nel seguente modo è uno schieramento di numeri interi

distinti in una tabella quadrata tale che la somma dei numeri presenti in ogni riga, in ogni colonna e

in entrambe le diagonali dia sempre lo stesso numero; tale intero è denominato la costante di magia

o costante magica o somma magica del quadrato.

Esempio storico

Dettaglio di Melancholia I, di Albrecht Dürer. I due numeri nelle caselle centrali dell'ultima riga formano

1514, anno in cui venne eseguita l'incisione.

In generale un quadrato magico si costruisce disponendo tutti i numeri interi da 1 a n2 in una griglia

di n*n caselle in modo tale che la somma dei numeri di ogni riga, di ogni colonna e di ogni

diagonale sia sempre la stessa. Il numero di righe (e di colonne) si chiama ordine del quadrato,

mentre la somma di una riga (o colonna o diagonale) si chiama costante magica.

Può esistere un quadrato magico di ordine 33?

Quali sono le proprietà matematiche di questo quadrato numerico?

Ha un significato religioso o occulto?

Non può esistere un quadrato magico di ordine 4 e di costante 33. Infatti, la costante di un qualunque quadrato magico di ordine 4 è:

costante = (somma dei numeri interi da 1 a 16) / 4 = (16*17/2)/4 = 136/4 = 34

Qual è la costante di un qualunque quadrato magico di ordine 3?

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La tavola di Subirachs ricorda il quadrato magico di Durer.

16 3 2 13

5 10 11 8

9 6 7 12

4 15 14 1

Quadrato magico di Durer (Melencholia) Ruotiamo il quadrato di 180°.

1 14 15 4

12 7 6 9

8 11 10 5

13 2 3 16

Quadrato magico di Durer ruotato di 180° Sottraiamo 1 a quattro numeri opportuni.

1 14 14 4

11 7 6 9

8 10 10 5

13 2 3 15

Quadrato numerico di Subirachs.

Ma si può fare anche così, ad esempio.

1 14 15 3

12 6 6 9

7 11 10 5

13 2 2 16

Perché Subirachs ha scelto proprio quei numeri? Ecco una possibile spiegazione. I numeri che compaiono due volte sono 10 e 14. La loro somma è 10+10+14+14 = 48. Ma 48 è anche la somma delle lettere della parola INRI (nell'alfabeto latino). INRI = 9+13+17+9 = 48.

A B C D E F G H I K L M N O P Q R S T V X Y Z

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23

Le lettere I N R I furono scritte sopra la croce di Gesù e sono l'abbreviazione di Iesus Nazarenus Rex Iudaeorum (Gesù Nazareno Re dei Giudei).