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Anno XXIX- Numero 1/2014 Trimestrale d’informazione della Croce Verde Torino e Sezioni Tassa riscossa Torino - Ferrovia Spedizione in A.P. art. 2 comma 20/c legge 662/96 filiale di Torino Autorizzazione Tribunale di Torino n. 3604 del 30/12/85 Direzione Redazione: Via Dorè, 4 - 10121 Torino Tel. 011.5621606 - Fax 011.5621806 www.croceverde.org - [email protected] DISTRIBUZIONE GRATUITA Avviso per i signori portalettere: in caso di mancato recapito inviare al CMP Torino Nord per la restituzione al mittente presso pagamento resi

Croce Verde Notizie

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n°1/2014

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Anno XXIX- Numero 1/2014Trimestrale

d’informazione della Croce Verde

Torino e Sezioni

Tassa riscossaTorino - Ferrovia

Spedizione in A.P. art. 2 comma 20/clegge 662/96 filiale di Torino

Autorizzazione Tribunale di Torino n. 3604del 30/12/85

Direzione Redazione: Via Dorè, 4 - 10121 TorinoTel. 011.5621606 - Fax 011.5621806

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Periodico d’informazione dellaCroce Verde Torino

Direzione editoriale e redazioneVia Dorè 4 – 10121 TorinoTel. 011.562.16.06Fax 011.562.18.06www.croceverde.orgemail: [email protected]

Direttore responsabile:Paolo Romagnoli

Vice direttore:Roberto Tofful

In redazione:Giulio AiraghiLuca BalleroGianna BrustiaPaolo GalvanLuisella MomoMarta SalvagniniManuela Segre

Hanno collaborato:Marco Bravo (foto scuola guida)Marco Galetto Giuseppe Ricotta (foto 247)Giuliano TondoAlessandra Vinattieri

Grafica, impaginazione eStampa:Tipografia LITHO ART NEWVia Guido Reni 1010136 TorinoTel. 011.329.90.47

AVVISO AI LETTORIIl Suo indirizzo fa parte dell’archivio elettronico della nostra rivista. Nel ri-spetto della legge per la tutela dei dati personali (privacy) comunichiamo che tale archivio è gestito dalla Croce Verde Torino. I suoi dati non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi.Lei potrà richiedere in qualsiasi momento la cancellazione dei suoi dati scrivendo alla redazione del giornale.

Associato all’USPIUnione Stampa PeriodicaItaliana

Anno XXIX- Numero 1/2014Trimestrale

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CV NOTIZIE_2_2014.indd 1 30/04/14 11:40

SommarioUnione Europea & SanitàIn quale modo le direttive comunitarieregolano la sanità italiana..............................pag. 4Si torna a scuola guidaPer gli autisti gli esami non finiscono mai….......pag. 8Gruppo FormazioneDe rerum Form….AZIONE!.…………………….........pag. 10Primo soccorso per laici Formare & informare…….…………….………...........pag. 14Un’ora con gli sciatoriFormazione & informazione in quota……......….pag. 15In aiuto dei meno fortunatiTelesoccorso e teleassistenza ………..…............pag. 16247 La nuova ambulanza … verde..…..…………....... .pag. 18L’Aquila cinque anni dopoLa precarietà che sembra non avere fine........pag. 20Un abbraccio a tutti ……………………..........pag. 21Emergenza 5 per mille…..……..…...........pag. 22NEWS ………………………………….………................pag. 23

La Croce Verde diventa sempre più… verde.In questo numero troverete due novità che renderanno la Croce Verde un po’ più ecologica.A pagina 18 troverete un articolo che annuncia l’arrivo di una nuova ambulanza dotata di celle fotovoltaiche per alimentare (a titolo sperimentale) con energia solare una parte dell’equipaggiamento. Anche noi, di Croce Verde Notizie, abbiamo fatto qualche progresso in questo campo stampando questo numero in carta riciclata (garantita per l’utilizzo nella produzione di sola carta da macero al 100%).Sono piccoli passi, ma nel primo caso, se la sperimentazione dovesse dare risultati soddisfacenti, potrebbero risultare importanti nella riduzione di consumo di energia tradizionale.Per migliorare la qualità di vita dei futuri abitanti della terra non sono necessari solo grandi progetti (che molte volte falliscono per ragioni economiche), ma anche tanti piccoli atti. Se ognuno di noi pensasse, nello svolgere le mansioni durante i turni di guardia, a cosa si potrebbe fare di “ecologico” in Croce Verde, credo potremmo facilmente lanciare delle piccole azioni in questa direzione.

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FERMI TUTTI !Oggi è un grido d’allarme, domani potrebbe essere realtà.Editoriale di Paolo Romagnoli

Lo scorso 3 aprile i volontari soccorritori riconducibili all’Anpas ed alla Confederazione delle Misericordie d’Italia hanno pacificamente occupato la piazza di Monte Citorio in Roma, sulla quale si affaccia la Camera dei Deputati; il logo della manifestazione “FERMI TUTTI” era accompagnato dalla riflessione - “Fermo il volontariato in sanità - Ferma la salute … di tutti” - indicativa dell’intenzione di difendere il diritto alla salute come bene della collettività, costituzionalmente garantito. Il documento–manifesto dell’iniziativa è consultabile sul sito internet di Anpas Nazionale ma l’importanza dei temi affrontati, posti all’attenzione delle più alte Autorità dello Stato, fra le quali deve essere annoverata la Presidente della Camera, personalmente intervenuta sul palco, impone di darne risalto anche in questa sede, così da ulteriormente sensibilizzare tutti i Lettori sulle criticità che anche la nostra Associazione si trova ad affrontare. Gli argomenti orgogliosamente posti sul tappeto hanno riguardato: l’affidamento dei servizi sociosanitari; l’esenzione per le autoambulanze dal pedaggio autostradale; l’immatricolazione delle autoambulanze e la necessita di qualificare anche i nostri mezzi (al pari di quelli della Cri) come veicoli speciali; la patente di servizio; il migliore inquadramento della figura del volontario soccorritore; il servizio civile nazionale; le agevolazioni fiscali; il tutto nell’ambito di un’auspicata riforma della legge 266 del 1991 che appare oggi inadeguata ai mutamenti intervenuti nel mondo del volontariato. Fra i punti in commento, tutti di estremo rilievo, merita particolare attenzione quello delle modalità di affidamento, nell’ambito dei servizi sociosanitari, di quelli di trasporto di ammalati ed infortunati che, di fatto, appare già di estrema contingenza, alla luce del contenzioso amministrativo instauratosi sull’argomento. Si assiste infatti alla sempre più frequente scelta delle pubbliche amministrazioni di privilegiare l’affidamento di tale specifico servizio tramite gara di appalto, nel caso di specie erroneamente considerata come garanzia di trasparenza ed economicità, senza considerare che il corrispettivo delle convenzioni (comunque ispirato al criterio del puro rimborso dei costi) consente ad Enti quali il nostro di svolgere anche ulteriore attività sociosanitaria (servizio di guardia medica pediatrica; teleassistenza; trasporti su richiesta di privati) a tariffa calmierata, altresì contribuendo fattivamente alla protezione civile. Di qui la nostra giusta rivendicazione di attribuire priorità all’istituto della convenzione (espressamente previsto dalla legge 266/91 sebbene si affermi non in linea con la normativa europea in materia) quale strumento giuridico di regolazione dei rapporti tra l’Ente pubblico ed il volontariato, unico in grado di valorizzare il ruolo sociale delle Associazioni tradizionalmente impegnate in quest’ambito, stante il loro radicamento al territorio ed alle comunità locali; il tutto al precipuo fine di dare effettiva e concreta attuazione al principio di sussidiarietà, ribadito anche dalla Carta Costituzionale. D’altro canto, purtroppo, s’intravvede il pericolo concreto ed attuale che l’assoluta particolarità del ruolo assunto, ormai da tempo, dalle nostre Associazioni nello specifico contesto della realtà italiana possa addirittura soccombere nell’ambito di una normativa europea estranea alla nostra tradizione, da Strasburgo valutabile come residuale e priva dell’intensa valenza sociale ed anche economica che le è propria. Così stando le cose, non si può sottovalutare il rischio, in un futuro non troppo remoto, che i servizi di trasporto di ammalati ed infortunati vedano come unici protagonisti compagini di natura “commerciale”; queste, a tacer d’altro, non potranno avere altro fine all’infuori di quello ispirato dalla logica del profitto, facendo passare in secondo piano le esigenze concrete e contingenti di chi, da oltre cento anni ed ancora oggi, su tutti noi può fare affidamento anche per quelle attività sovra cennate che, conseguentemente, non potrebbero più essere erogate nei termini oggi consentiti. Nei prossimi mesi avremo modo di verificare se il vento di novità e trasparenza che parrebbe provenire dalla patria di Dante saprà affrontare e risolvere, nel senso da noi auspicato, anche solo parte delle problematiche rappresentate nella significativa manifestazione del 3 aprile.stampato su carta riciclata

prodotta con cellulose ECF ecosostenibile

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soggiorno temporaneo all’estero, di vacanza, lavoro o studio, perché cittadino dell’Unione Europea, hai diritto alle cure mediche che devono essere dispensate immediatamente. Infatti, poiché siamo tutti cittadini europei, godiamo degli stessi diritti delle persone residenti nel paese in cui ti trovi. Questo vale per un italiano che si trova in Francia, in Romania, in Estonia o in Germania che per un cittadino francese, romeno, estone o tedesco che si trovi in Italia.In ogni caso è utile, in ogni viaggio all’estero, por-tare con sé la tessera sanitaria europea (TEAM).

Questa tessera costituisce la prova fi sica del fatto che si è assicurati e semplifi ca le procedure di pagamen-to e rimborso nei paesi aderenti al programma. Se non hai con te la tessera o non sei in grado di usarla nel momento della prestazione medica (ad esempio per l’assistenza privata), hai comunque diritto alle cure, ma sei tenuto a pagare subito e a chiedere il rimborso al rientro nel tuo paese di origine.

Ci sono alcune eccezioni che è utile conoscere:

1) I cittadini di paesi extra-UE, anche se aderenti al programma TEAM, non possono utilizzare la tessera per ricevere cure mediche in Danimarca.

2) I cittadini croati non possono usare la tessera in Svizzera.

3) La tessera non serve per le operazioni di salvataggio e per l’eventuale rimpatrio. Se vuoi richiedere il trasferimento gratuito nel tuo paese in caso di grave incidente o grave malattia mentre ti trovi in un altro paese dell’UE, avrai bisogno di una copertura assicurativa specifi ca.

4) La tessera non copre l’assistenza sanitaria privata o i costi sanitari delle cure programmate in un altro paese dell’UE.

Siamo sempre impegnati nelle vicende di casa nostra, intendendo l’ambito territoriale della nostra città o dell’Italia, ma molto spesso perdiamo l’orizzonte nel terreno in cui bisogna muoversi: l’Europa. Eppure nel nostro continente si svolgono fenomeni di grande portata per tutti e 28 i paesi membri, quali le elezioni del Parlamento Europeo o l’introduzione della moneta unica. Si tratta di eventi che hanno una grande risonanza mediatica e grande impatto sulla società, ma l’Europa gioca un ruolo fondamentale nella vita di tutti i giorni. In particolare, non dobbiamo dimenticarci il rapporto tra l’Unione Europea e il grande tema della salute, che rappresenta senza dubbio un indicatore importante nei paesi moderni. Se viaggio o vado a lavorare in un altro paese dell’Unione Europea di quale assistenza sanitaria godo? Sono più o meno tutelato rispetto all’Italia? Quale numero dovrei chiamare e come mi dovrei comportare se mi trovassi di fronte ad un’emergenza? L’Unione Europea infl uenza il servizio quotidiano di noi volontari e soccorritori? Bruxelles decide, ma poi noi viviamo meglio o peggio? Siamo partiti da queste domande per promuovere nel lettore la curiosità verso argomenti che non sono sempre all’ordine del giorno, ma che possono interessare il nostro essere cittadini e soccorritori. L’articolo, anche se non esaustivo, vuole dunque invitare a proseguire il dibattito non solo all’interno di questa rivista, ma anche tra i volontari nella loro quotidianità, o meglio, nelle notti di ogni squadra.

L’assistenza sanitaria nei paesi dell’Unione Europea.

È innanzitutto importante distinguere tra le cure mediche programmate (quando ti rechi all’estero specifi camente per ricevere cure mediche) e quelle non programmate (quando ti ammali inaspettatamente in un soggiorno all’estero).

Assistenza medica programmata.

(Cure in Europa? Da oggi si può e paga, a volte, lo Stato).

La chiamano la “Schengen sanitaria”, perché ha l’ambizione di abbattere le barriere che separano i servizi sanitari dell’Ue. Sarà, dunque, più facile curarsi in Europa. Almeno in teoria. Per ora il Go-verno ha dato il via libera al decreto legislativo di recepimento della direttiva 2011/24/UE sulle cure transfrontaliere, che tende ad eliminare gli ostacoli che impediscono ai pazienti di accedere ai servizi sanitari in altri Paesi dell’Unione. Perché però dalla direttiva si arrivi ai fatti l’Italia dovrà predisporre tutta una serie di regolamenti attuativi.I dati sulla mobilità sanitaria internazionale pongo-no oggi il nostro paese tra quelli che registrano un saldo negativo, che per noi ammonta a 25 milioni di euro. Quindi con l’assistenza sanitaria transfron-taliera qualcosa dovrà cambiare. In ogni caso molto della riuscita del progetto dipenderà dalla sua capa-cità attuativa. A questo dovrà provvedere il “punto di contatto na-zionale”.

Assistenza sanitaria non programmata.

(Copertura per soggiorni di breve durata).

È oramai abbastanza frequente visitare i paesi dell’Unione Europea. Il fl usso di persone da un paese all’altro all’interno dei confi ni dell’Unione Europea è andato via via intensifi candosi negli ultimi anni. Gli accordi politici ed economici tra gli stati dell’Unione hanno permesso di spostarci con minori diffi coltà rispetto al passato. Questa nuova libertà di movimento, che vale per tutti i cittadini dell’Unione Europea, ha fatto sì che l’assistenza sanitaria fosse implementata in maniera organica in tutti i paesi, affi nché tutti i cittadini possano contare di avere una garanzia e un’assistenza sanitaria minima, anche non programmata. Nel caso ti ammalassi durante un

E’ importante sottoscrivere un’assicurazione complementare per i rischi di viaggio.

Esempio:Sven, cittadino svedese, è andato in Francia per partecipare ad attività speleologiche. Durante un’esplorazione è rimasto intrap-polato in una grotta e ha dovuto essere libe-rato dai servizi di salvataggio francesi. Al ri-torno a casa, ha ricevuto una fattura con un importo spropositato, che ha dovuto pagare integralmente, in quanto le operazioni di ri-cerca e salvataggio non sono coperte dalla tessera europea di assicurazione malattia.

UNIONE EUROPEA & SANITÁ

In quale modo le direttive comunitarie regolanoalcuni aspetti della sanità italiana? di Luca Ballero

CROCE VERDE TORINO

ASSEMBLEA GENERALE SOCI

21/5/2014 ORE 18.30 PRESSO LA SEDE

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Tutte le ambulanze devono essere divise tra il compartimento guida (occupato dall’autista e da un eventuale passeggero) e il vano sanitario po-steriore (che è occupato dai soccorritori e dai pazienti trasportati). È importante che il vano sanitario sia separato dalla cabina di guida me-diante un divisorio, anche tramite uno sportello.( www.enea.it/EENA.htm). Ad oggi però le differenze più marcate sono date dall’aspetto esteriore. Infatti, la norma europea EN 1789 risalente al 1999, riguarda i criteri di costru-zione e realizzazio-ne delle ambulanze, la loro defi nizione e classifi cazione, ma non fornisce indica-zioni sul tipo di colore base, né sulle necessa-rie strisce rifrangenti. Le leggi nazionali in materia danno specifi che molto diverse in ogni Stato dell’Unione Europea. L’Inghilterra, insieme all’Irlanda, sta utilizzando ambulanze a rettangolo, rifrangenti con colori verdi e fl uorescenti gialli con spigatura posteriore gialla e rossa. Ma, come avviene in Danimarca, Svezia, Belgio e Olanda, tutte le ambulanze di nuova immatricolazione devono essere di colore giallo. Diversamente la Germania non ha una legislazione sulla materia e ogni associazione stabilisce il colore delle ambulanze a livello locale.Alla luce di questo elenco, non esaustivo, delle varie soluzioni adottate in una serie di Stati, è importante fare qualche considerazione più tecnica. L’uso del giallo, anche per gli elicotteri, è dovuto al fatto di una maggiore visibilità. Inoltre il giallo, insieme al verde, da un’ottima sensibilità visiva con la luce crepuscolare. Diversamente, con l’assenza di luce, nessun colore è predominante, e per questo è importante applicare le strisce colorate (arancioni, rosse, blu) che rifl ettano la luce proveniente da altre fonti.Per i lampeggianti la legge italiana prevede che il colore blu sia visibile su tutti i lati del veicolo. In Spagna e Portogallo si prevede, oltre al blu, anche l’arancio. In altri paesi fuori dall’Unione Europea si trovano sovente anche lampeggianti di colore rosso alternati a quelli blu sia sul tetto sia lateralmente.Anche per gli indumenti, attraverso la normativa EN471, l’Unione Europea ha fi ssato alcuni criteri.L’obiettivo è di fornire un’alta visibilità dell’utilizzatore degli indumenti in situazioni pericolose in qualunque condizione di luce diurna e alla luce dei fari dei veicoli nell’oscurità.

Due caratteristiche principali:

1. La visibilità in condizione di luce diurna è garantita dai colori fl uorescenti.

2. La visibilità notturna è ottenuta dalle bande retrorifl ettenti che rifl ettono la luce dei fari dei veicoli nell’oscurità.

La visibilità è potenziata dal forte contrasto tra gli indumenti e lo sfondo dell’ambiente nel quale

l’indumento è visto e dalla presenza di grandi aree costituite dai materiali ad alta visibilità specifi cati.Gli indumenti ad alta visibilità si dividono in 3 classi e ciascuna classe deve possedere almeno la quantità minima di materiale di fondo ( f l uo re scen t e ) e di materiale retrorif let tente (bande) o di materiale a p r e s t a z i o n i c o m b i n a t e , i n c o r p o r a t i

nell’indumento, misurati sulla taglia più piccola prevista nella posizione di massima chiusura.Ad eccezione dei corpetti, il materiale di fondo deve circondare orizzontalmente in maniera completa il torace, le maniche e le gambe dei pantaloni.Insomma, rendere visibile un’ambulanza o gli operatori sanitari è, prima di tutto, una questione di assoluta sicurezza. L’Unione Europea ha cercato di portare all’interno degli Stati una maggiore attenzione sulla sicurezza ponendo la riconoscibilità del mezzo e dell’operatore al centro dell’emergenza.Non ultimo, e sempre più sentito da parte degli operatori, è il riconoscimento di una cultura di rispetto verso chi conduce i mezzi di soccorso da parte degli utenti della strada.

112è il numero che dovrei chiamare se mi trovassi di fronte ad un’emergenza in un Paese dell’Unione Europea?

Il numero di emergenza 112 era già raccomandato nel 1976 ma solamente nel 1991 il Consiglio d’Europa decise di istituire defi nitivamente un numero di emergenza in tutti gli Stati membri. L’European Emergency Number Association, un’associazione no-profi t con sede in Belgio, ha come scopo primario la promozione della conoscenza e dell’impiego effi ciente del numero 112 in tutta l’Unione Europea. (www.nue112.eu).I diversi attori che interagiscono affi nché il numero 112 sia effi ciente in tutta l’Europa unita sono le Organizzazioni Istituzionali, le aziende private produttori di equipaggiamenti, operatori di reti telefoniche mobili e fi sse, compagnie di assicurazioni, servizi per il soccorso medico avanzato e sanitario, i vigili del fuoco, la polizia e la protezione civile.Tre sono i principi che accompagnano il ruolo dell’associazione:

1) I cittadini europei hanno fondamentale diritto di conoscere l’esistenza del numero 112;

2) In situazioni di necessità, ogni cittadino chiamando il 112 all’interno dell’Unione Europea deve ricevere un appropriato aiuto, nel più breve tempo possibile, sul luogo dell’emergenza.

3) I cittadini in diffi coltà hanno diritto allo stesso elevato standard di qualità di sicurezza all’interno del territorio degli Stati Membri e questi devono ricevere la stessa alta qualità delle cure in caso di incidente o disastro.

L’Unione Europea decise nel 2004 che, entro il 2008, il numero unico 112 sarebbe stato utilizzato da tutti i Paesi membri dell’UE. Molti paesi si sono adeguati, ma non è stato così per l’Italia, che non essendosi adeguata alla direttiva nei tempi previsti è stata sanzionata. L’Italia, adeguandosi in seguito, ha deciso solo il 21 giugno 2010 di attivare il numero unico 112 in via sperimentale, nella sola provincia di Varese con la creazione di un centralino NUEVA (Numero Unico di Emergenza Varese) presso la Centrale 118 di Varese che copriva circa 1.100.000 persone. Oggi la Centrale Operativa NUEVA gestisce le aree di Monza, Bergamo, Como, Lecco e Milano. Nel 2014 il Numero Unico Europeo 112 dovrebbe entrare in funzione anche in altre province (Brescia, Sondrio, Mantova, Cremona, Lodi e Pavia).In Italia la Sanità è un settore molto frammentato poiché dipende quasi interamente dalle Regioni. Resta per noi, ad oggi, diffi cile pensare a un sistema sanitario totalmente gestito da un numero unico,

come il 112, senza costruire un nuovo concetto di sicurezza a favore del cittadino in modo che lo Stato possa esercitare la sua competenza esclusiva. È sempre giusto riconoscere il valore delle differenze locali, che spesso diventano eccellenze, ma va evidenziato che aspetti organizzativi diversi possono avere delle diseguaglianze ingiustifi cabili. Il sistema di emergenza sanitaria agisce sulla base delle caratteristiche e delle variabili del territorio con diversi identifi cativi (118, Vigili del Fuoco, Polizia e Carabinieri) i cui identifi cativi sono noti a tutti i cittadini ed utilizzati secondo abitudini personali. Sarebbe in primis da pensare ad un lungo e faticoso lavoro di educazione del cittadino perché usi, se necessario, i servizi sanitari attraverso i canali e gli standard corretti. E voi come la pensate?

La Commissione europea nel 2007 ha presentato ricorso contro l’Italia e il 15 gennaio 2009 ha ottenuto la condanna dalla Corte di giustizia dell’Unione europea; i giudici europei hanno infatti riconosciuto l’inconsistenza delle misure sperimentali adottate dall’Italia. Tuttavia la buona volontà del Governo della Repubblica Italiana aveva permesso la sospensione delle sanzioni ma nel dicembre successivo, dato che l’Italia non aveva ancora manifestato segnali, né positivi, né negativi, l’UE ha richiamato nuovamente l’Italia, minacciando sanzioni onerosissime.

http://www.nue112.eu/informazioni/nue-112-la-situazione-italiana.html

L’Unione Europea infl uenza il servizio quotidiano di noi volontari e soccorritori? Bruxelles decide, ma poi noi viviamo meglio o peggio?

L’ Unione Europea prevede una classifi cazione in tre differenti categorie dei mezzi di soccorso in base all’uso:

1. TIPO A: autoambulanza che è attrezzata per il trasporto di pazienti non gravi. Questa categoria è ulteriormente divisa in:

a. A1 ambulanza adibita al trasporto di una persona;

b. A2 ambulanza adibita al trasporto di più persone;

2. TIPO B: autoambulanza adibita all’intervento di pronto soccorso. Questo tipo di ambulanza può operare sia per il servizio di emergenza che per il trasporto;

3. TIPO C: ambulanza adibita alla terapia intensiva (centro mobile di rianimazione).

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Nell’immaginario comune di chi si accosta al vo-lontariato di primo soccorso spesso e volentieri si trova, in primo piano, la guida di un’ambulanza a sirene spiegate. Se da una parte questo pensiero, se pur non giustifi cabile, è in un certo senso com-prensibile, è bene che si cerchi immediatamente di sfatare questo mito.Indipendentemente dal fatto che fare il volontario non può e non deve tradursi soltanto nella guida del mezzo in emergenza è importante capire che non ci

s’improvvisa autisti di mezzi di soccorso.Guidare un’ambulanza, soprattutto in una situazio-ne di urgenza, non è semplice né intuitivo; non ba-sta essere genericamente buoni guidatori ed avere una “fedina penale” da autista immacolata, ma esi-stono molti fattori congiunti che rendono la situa-zione potenzialmente a rischio in ogni momento: la tensione, la fretta, il peso della responsabilità del paziente che si trasporta e degli altri membri dell’e-quipaggio e una certa sensazione di “onnipotenza” (ovviamente da intendersi nell’accezione positiva del termine) possono indurre l’autista a manovre sbagliate ed a una condotta di guida pericolosa per se stessi e per gli altri.

Per fornire ai propri autisti la formazione tecnica, legislativa e anche la “forma mentis” necessaria, la Croce Verde ha istituito la :

Scuola Guida Conducenti Mezzi di Soccorso

“Luigi Vigna – Ilario Naretto”

L’iniziativa, unica nel mondo ANPAS, è stata ideata da Massimiliano Manzini e appoggiata dalla Dire-zione dei Servizi allo scopo di creare una struttura

che si occupi in modo continuati-vo della formazione degli autisti della Croce Verde.La scuola si pone i seguenti obiet-tivi primari:

- il miglioramento della qua-lità di guida dei conducenti;

- il raggiungimento di una formazione specifi ca e professio-nale degli autisti;

- la consapevolezza da parte loro della responsabilità e delle procedure da attuare per even-tuali emergenze insorte durante il servizio;

- un aggiornamento continuo e costante sulla preparazione ad

affrontare qualunque criticità si possa verifi care durante la guida;

- il controllo del mezzo su fondi stradali dis-sestati, la presenza di ostacoli improvvisi e impre-visti, la frenata d’emergenza e l’uso dell’ABS.

Tutto questo, oltre a fornire un’ulteriore sicurezza per l’incolumità dell’equipaggio e dei pazienti, è volto anche a garantire una maggior cura ed effi -cacia dei mezzi in dotazione all’Ente, riducendone l’usura, cercando di limitare il numero dei sinistri e aumentandone così la durata.Attraverso un modulo formativo composto di una sessione teorica di quattro ore totali, da fare in aula

e una sessione pratica di otto ore da fare presso strut-tura esterna idonea, la scuola si propone di fornire una preparazione a 360 gradi, valutata dai formatori, sia inizialmente sia alla fi ne del corso.Per il corso teorico, al termine del quale sarà rila-sciato un attestato di frequenza, non è previsto un numero minimo o massimo di partecipanti. Per quello pratico, tenuto da Formatori Autisti cer-tifi cati ANPAS Piemonte, è previsto un massimo di 12/18 allievi. Alla fi ne del percorso pratico ai parte-cipanti sarà consegnato il manuale ANPAS con gli argomenti trattati.Per gli autisti della Croce Verde prossimi a intra-prendere questo percorso si è impostato un piano formativo per l’anno 2014 che prevede almeno tre corsi teorici di quattro ore, di cui due tenuti presso la Sede e uno presso una Sezione, e almeno otto corsi pratici che si terranno preferibilmente presso la pista IVECO o altre strutture similari. l’idea della scuola e della direzione è di formare nel giro di 4/5 anni tutti gli autisti della CV e poi rincominciare per fare formazione continua. Gli autisti in CV sono circa 420. Durante i corsi si tratteranno argomenti quali i regolamenti interni dell’Ente, le norme del Codice della Strada specifi che sul servizio in ambulanza e i comportamenti di guida in urgenza e no. Inoltre si tratterà di guida in sicurezza con specifi ci richia-mi agli atteggiamenti errati o illeciti e dei provvedi-menti da assumere in caso di sinistri stradali.Il corso

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pratico sarà volto al miglioramento della capacità di guida ed alla valorizzazione delle capacità acquisite con l’esperienza attraverso esercizi quali percorsi a bassa e/o alta velocità, a otto e birillati e prove di frenata d’emergenza e di retromarcia. Il corso teorico sarà tenuto dai componenti del Gruppo Autisti mentre quello pratico dai formatori preparati secondo lo standard di ANPAS Piemonte.I corsi sono organizzati in collaborazione con la Croce Bianca di Orbassano.Lo scorso 8 marzo si è tenuto il primo corso pratico frequentato da quindici autisti della Croce Verde di Torino, scelti tra i responsabili autisti di squadra e sezione, fra i quali erano presenti anche il Diretto-re dei Servizi, il suo Vice e tre autisti della Croce Bianca.

Il primo “CLIENTE” della ” SCUOLA “

Per la prima volta, il 13 aprile, tre nostri formatori (Bravo, Manzini, Rovaretti) hanno tenuto un corso completo di teoria e pratica presso la Croce Verde

di Orgosolo.

E’ previsto che il corso possa essere erogato anche ad altre associazioni ANPAS.

Ilario Naretto era milite della VII squadra di Torino ed è stato per tanti anni collaboratore del Gruppo Autisti e poi, quando Marcello Gelmini ha dato le dimissioni da responsabile del gruppo, ha preso il suo posto ed ha ricoperto l’incarico per tanto tempo. Purtroppo poco dopo aver dato le dimissioni dalla Croce Verde è mancato nel 2001.

Luigi Vigna era milite dell’VIII squadra di Torino, è sempre stato collaboratore del Gruppo Autisti ed ha lavorato alle stesure dei vari regolamenti. E’ manca-to per un male incurabile mentre era ancora in ser-vizio nel 2012.

Gli esami non finiscono mai

Si torna a Scuola Guida Una iniziativa rivolta agli autisti della Croce Verde ed a

chiunque voglia partecipare.

di Alessandra Vinattieri

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Un rapido sguardo ai dati riportati qui sotto può far notare, ad un occhio attento, quanto sia importante l’aspetto formativo all’interno della Croce Verde per i volontari e per i dipendenti.

I formatori impegnati in questa attività sono nume-rosi e con ruoli diversi: formatori in affi ancamento, formatori e IVS 118; per quanto riguarda gli Istrut-tori Volontari 118, dei 34 candidati, 14 sono già stati abilitati e 13 inizieranno l’iter formativo ad aprile 2014. Ogni anno i nuovi aggregati risultano essere parec-chi e l’impegno dei volontari su questo fronte è no-tevole, oltre alle ore di guardia che si prestano nelle rispettive squadre (notturne ed i festivi). Le attività di formazione del corso militi vengono svolte prevalentemente nelle ore serali nei locali della sede e da qualche anno, in sede Torino, un solo corso militi annuale non è suffi ciente a coprire tutte le esigenze delle nuove reclute (circa una cinquanti-na per anno). Se da un lato è assolutamente positivo l’ingresso di un gran numero di nuovi aggregati, dall’altro può risultare complesso impegnarsi affi nché riescano a terminare il corso per la certifi cazione dell’allegato

A/VS 118 entro l’anno. In parallelo al corso militi, che riveste la parte più sostanziale e impegnativa dell’anno, sia per quanto riguarda l’impegno costante di circa tre mesi, sia per

quanto riguarda il nume-ro di formatori coinvol-ti, si procede anche con l’aggiornamento militi. L’impegno della forma-zione interna non termi-na qua! Infatti diciassette sono stati i nuovi istrutto-ri formati nel 2012 e mol-ti altri sono ancora in lista per diventarlo.L’assoluta novità per tut-to il gruppo dei formato-ri è ora la sfi da verso il fronte della certifi cazione al corso DAE (Defi brilla-tore Automatico Esterno).

• Anno 2013:

Corso DAE esecutore (10) Formati: 210

Corso DAE istruttore (1) Formati : 18

• Anno 2014:

Corso DAE esecutore (7) Formati: 150

Molti formatori hanno anche partecipato a corsi esterni alla Croce Verde: Trauma First Response (30 istruttori in 2 edizioni) e Pre-Hospital Trauma Life Support negli anni passati. Inoltre dal 2012, i centri di Formazione dell’OIRM - Sant’Anna e H. Martini danno la possibilità di frequentare i corsi Advanced Life Support e Pediatric Advanced Life Support ai militi medici e infermieri, e i corsi Basic Life Sup-

port Defi brillation e Pediatric BLSD agli Istruttori-Formatori.Si inserisce quest’an-no anche l’assoluta novità della Scuola Guida Conducenti Mezzi di Soccorso “Luigi Vigna – Ilario Naretto”, il cui corso pratico è una sfi da an-cora in evoluzione e consiste in una serie di esercizi sui fonda-mentali della guida su pista con l’affi an-camento di un forma-tore certifi cato Anpas, ed avrà una durata di 8 ore. Per quando riguarda le sezioni, il gruppo formatori è anche co-ordinatore e promotore nell’organizzare delle assi-stenze sul territorio cittadino, fornendo dei momenti di dimostrazione di alcune manovre durante le ma-nifestazioni pubbliche. Negli ultimi anni, almeno per quanto riguarda Vena-ria, si è istituita la giornata dedicata alle “Interforze” che vede coinvolti i Vigili del Fuoco, la Croce Ros-sa e la Croce Verde in dimostrazioni come le Maxi-Emergenze dove sono necessarie la sinergia e la col-laborazione tra i vari organismi di soccorso.L’intero gruppo istruttori è fermamente convinto che la formazione, o meglio l’informazione sia im-portante già a livello scolastico, dalle scuole della prima infanzia fi no ai licei; ed è per questo che si è impegnato a trasmettere i primi rudimenti del soc-corso di base sui banchi di scuola. (ndr: vedi articolo a pag. 14).Ogni anno siamo anche presenti nelle piazze cit-tadine con la manifestazione ‘Una manovra per la vita’ promossa dalla SIMEUP (Società Italia-na Medicina di Emergen-za e Urgenza Pediatrica) in collaborazio-ne con il re-parto di Pedia-tria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regi-na Margherita e, in maniera più capillare, raggiungiamo la popolazione con il “Tre ore per la vita” in cui si propone

il corso di base di rianimazione cardio-polmonare.Questo è uno dei tanti esempi in cui il volontariato uni-sce e costruisce.

Ma cosa vuol dire essere formatore? E’ innanzi tutto trasmettere, creare, essere parte di un gruppo, avere la responsabilità di essere un punto di riferimento aggiornato.E’ mettersi in gioco e crescere insieme a qualcuno non solo dal punto di vista formativo, ma anche umano.E’ quello che hanno fatto i nostri colleghi e amici Orazio Rollo e Renato Montanella, esempio sicuro di condivisione e predisposizione verso gli altri. Li ricordiamo come parte integrante del Gruppo Istruttori ora, molto più di prima.Sulla scia del loro esempio ci proponiamo di conti-nuare; è con la loro pazienza che vogliamo formare ed è con il loro impegno e dedizione che vogliamo trasmettere quanto ricevuto.

De rerum Form….AZIONE

Da sempre un’attività

fondamentale per i volontari

di Marta Salvagnini

I numeri crescono e le idee in cantiere sono ancora parecchie…

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12 13

FORMATORI DELLA CROCE VERDE

76 ... E TANTI ALTRI FINO A

NUOVO VOLONTARIO (AGGREGATO)

50 ORE DI FORMAZIONE TEORICO PRATICA

(Corso VS118 - Allegato A - tenuto da formatori interni in

un periodo di 3/4 mesi)

VOLONTARIO ADIBITO AI SERVIZI DI URGENZA

VOLONTARIO ADIBITO A SERVIZI ORDINARI DI ACCOMPAGNAMENTO

FORMAZIONE DI BASE NEI PRIMI TRE MESI

(Corso : Programma Accoglienza Aggregati)

40 ORE DI FORMAZIONE (Corso S.A.R.A. tenuto da

formatori ANPAS con certificazione finale)

MILITE CERTIFICATO SISTEMA 118

1° VALUTAZIONE (Valutazione effettuata da

certificatore regionale 118 e istruttori interni)

TIROCINIO PRATICO PROTETTO

(100 ore di servizio attivo, in affiancamento a militi già

certificati, con almeno 5 servizi di urgenza in un periodo di 4/6

mesi)

2° VALUTAZIONE (Valutazione effettuata da

certificatore regionale 118 e istruttori interni)

PERCORSO DI FORMAZIONE DI UN NUOVO VOLONTARIO

16 dicembre 1907: viene effettuato il primo corso di formazione militi della neonata Croce Verde (la foto è di quell’anno). Da quel momento, a parte il periodo della seconda guerra mondiale, i corsi non sono mai stati interrotti. Sono cambiati nel tempo i vari protocolli, le aree di intervento e gli enti destinati alla formazione.

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Page 8: Croce Verde Notizie

OLTRE IL SOCCORSO

Un’ora con gli sciatori Formazione & informazione in quota.

di Giuliano Tondo

“Comprare tempo” in attesa dei soccorsi qualificati.Questo è l’obiettivo principale su cui i volontari del “team formazione esterna” focalizzano le lezioni rivolte ai discenti laici valorizzando l’importanza che ha un tempestivo interventoL’obiettivo non è quello di formare futuri militi, ma di insegnare ad un’utenza laica dei concetti di base come “la chiamata di soccorso al 118” e nozioni da applicare ad una persona colta da malore, in attesa dell’arrivo del mezzo di soccorso. L’insegnare a “Comprare tempo” non è sinonimo di spiegare come “temporeggiare in attesa di un’ambulanza”, ma significa far comprendere l’importanza che possono avere una rapida attivazione del “118” mediante chiamata telefonica ed

un tempestivo inizio di manovre a supporto delle funzioni vitali (BLS) secondo le linee guida previste per i laici. Il maggior numero di corsi si svolge nell’ambito scolastico con una durata di 4/6 ore con una parte teorica in aula (con proiezione di slide) ed una parte pratica con l’utilizzo di manichini sui quali i discenti possono applicare i concetti teorici che hanno appreso. Recentemente questo tipo di formazione è stata richiesta anche da gruppi di maestre d’asilo, che per loro cultura e senso di responsabilità, hanno voluto avvicinarsi a dei corsi specifici per conoscere meglio le tecniche a supporto delle funzioni vitali in ambito pediatrico (PBLS) e la correlata disostruzione delle vie aeree.Il “feedback” è stato positivo. La Croce Verde, mediante le maestre, è stata contattata dai genitori di questi bambini che hanno chiesto la possibilità di avere un corso formativo dedicato, vista l’utilità degli argomenti trattati.

Altre attività rivolte alla popolazione sono state svolte nel corso degli anni durante le giornate che si sono svolte nelle principali piazze cittadine, dove i nostri volontari rispondono alle curiosità dei passanti svolgendo delle simulazioni di disostruzione delle vie aeree e di rianimazione cardiopolmonare. Recentemente abbiamo anche svolto un progetto di collaborazione con il CEPIM di Torino, associazione di volontariato che si occupa di persone affette dalla Sindrome di Down. A circa 40 ragazzi sono state illustrate nozioni di primo soccorso in caso di malore, di piccoli traumi domestici e di piccole ferite.Coinvolgere e cogliere l’interesse delle persone che si trovano a seguire i nostri corsi è un’attività che, seppur in modo diverso rispetto ad una guardia in ambulanza, è comunque in grado di donare grandi soddisfazioni. Le difficoltà principali che si rilevano nello svolgimento delle sessioni formative sono gli orari, poiché la maggior parte delle attività ci vede impegnati in orario mattutino (l’orario delle lezioni scolastiche).Nel gruppo la porta è sempre aperta a tutti i militi che hanno piacere di condividere qualche ora al mese in questo progetto.La presenza inizialmente sarà in affiancamento ad uno dei formatori ed istruttori già attivi.Benché non sia richiesto un minimo di presenze in termini di copertura di giorni ed orari, è necessaria una serietà nell’attività che si svolge: anche pochi turni di presenza, ma con puntualità verso l’impegno preso.Il referente della formazione esterna cui potrete rivolgervi è Alessandro Battaglino, reperibile all’indirizzo email: [email protected]

TEAM FORMAZIONE ESTERNAIl team: 20 formatori Persone formate: 350 ogni annoChi viene formato:

• Studenti (dai 13 anni in su)• Docenti• Genitori• Operatori Sociali• Pubblico nelle manifestazioni nelle piazze

modo di presentare la nostra Associazione nei dettagli citando quali siano le nostre atti-vità istituzionali. Grande risalto è stato dato

al numero di interventi effet-tuati sia come soccorso in am-bulanza che sulle piste da sci.Notizie che hanno provocato da parte di un pubblico atten-to molte domande e per alcu-ni l’accensione del desiderio di conoscerne di più per maga-ri un domani diventare milite. Questo è e sarà il nostro scopo per le prossime edizioni. Dopo la parte informativa abbiamo spiegato quale è la giornata tipo che svolgiamo sulle piste fi n dall’apertura per il pubblico. Una descrizione teorica di un intervento tesa esclusivamente

a portare a conoscenza dello sciatore quali sono le operazioni che si possono /devono fare o che occorre evitare in caso di incontro con un infortunato. Questa presentazione ha poi avuto culmine nel coinvolgimento del pubblico in quelle manovre che servono per aiutare i soccorritori. Grande è stata la sod-disfazione dei militi impegnati quando dai partecipanti, attenti malgrado le condizioni atmosferiche particolarmente avverse, sono venute richieste di ripetizione in occasione di premiazione di gare e di presentazione

agli iscritti a vari sci club ac-compagnati dai loro allenato-ri. Purtroppo le avverse condi-zioni meteo hanno impedito di ripresentare il tutto nel primo pomeriggio. Buonissimo inizio di una nuova attività di divul-gazione che ha visto impegna-ti i militi Gian Beppe Gatti e Aurelio Amerio per la parte di preparazione fotografi ca e di divulgazione, Luciano Rigoni e Roberto Piccinoni per l’aiuto dato nel montare e smontare e per la parte logistica, Giorgio Cuniberti e Giuliano Tondo che si sono avvicendati nelle spie-gazioni e risposte ai presenti.

Da un’ idea di Giorgio Cuniberti è nata l’op-portunità di aggiungere un nuovo tassello alle tante attività collaterali che la squadra

di soccorso piste svolge. Domenica 23 mar-zo, con un tempo freddo e ventoso dove la bufera di neve ci ha omaggiati della sua pre-senza, abbiamo presentato ad un pubblico interessato quanto i militi della Croce Verde fanno. È bello considerare che qualcuno era salito al Chesal del Melezet solo ed esclusi-vamente per ascoltarci, questo grazie ai nu-merosi volantini ed al gradito trafi letto pub-blicato su La Stampa del sabato. Accanto al gazebo decorato con il nostro logo e alcune fotografi e d’epoca e non, abbiamo così avuto

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OLTRE IL SOCCORSO

“PRIMO SOCCORSO PER LAICI” FORMARE & INFORMARE

di Paolo Galvan

Page 9: Croce Verde Notizie

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Il Consiglio Direttivo della Croce Verde, da sempre attento ai bisogni della gente e fedele al motto “incontriamoci mai, ci siamo sempre”, ha deciso di porre a disposizione della popolazione della Provincia di Torino, con particolare attenzione agli anziani soli ed in condizioni di bisogno, un servizio di

telesoccorso e teleassistenza.

Al fine di attivare il servizio in tempi brevi, con qualificata operatività all’altezza della tradizione del nostro Ente, si è convenuto di instaurare collaborazione con cooperativa sociale che da anni opera nel settore.E’ stata così individuata la cooperativa PIPRO, non solo perché detta cooperativa nasce dall’acquisizione di un consorzio formato da Anpas, CRI e Soccorso Alpino, come tale in linea con i principi di solidarietà della nostra Associazione, bensì anche in quanto la sua pluriennale esperienza nel settore ne garantisce la qualità operativa.Su tale presupposto, indispensabile per avviare il progetto, si è in procinto di instaurare ulteriore collaborazione con enti di carattere solidaristico, allo scopo di individuare in concreto l’utenza a cui fornire questo servizio, non disgiunta da adeguata formazione ai volontari affinché siano in grado di svolgere al meglio tale attività. Vediamo nel dettaglio come si svolgerà il servizio.Ogni utente avrà in dotazione un trasmettitore, da tenere sempre a portata di mano e con il quale, in caso di bisogno e con la semplice pressione di un pulsante, richiederà automaticamente l’intervento della centrale operativa di PIPRO; questa provvederà a contattare, in viva voce, immediatamente l’utente per comprendere le sue necessità, adoperandosi per soddisfarle al meglio, se del caso attraverso il servizio 118, al quale istituzionalmente partecipa la Croce Verde con il proprio personale dipendente e volontario.

Oltre a ciò, ed è questo l’aspetto maggiormente significativo che esigerà nuova ed ulteriore attività da parte dei Militi volontari, sarà anche prevista la possibilità per l’utente di essere contattato telefonicamente, una o due volte alla settimana, dal personale volontario, così da umanizzare il rapporto e trasformarlo in un vero e proprio punto di riferimento per il bisognoso.E’ evidente la delicatezza del compito che attende i nostri volontari, sicuramente sensibilizzati nell’adoperarsi in modo nuovo, ma non per questo meno gratificante, in linea con la scelta di operare in un Ente come la Croce Verde che, sulla solidarietà e vicinanza ai meno fortunati, ha fondato e consolidato gli oltre cento anni della sua missione.La copertura economica del servizio sarà garantita dalla Croce Verde attingendo a risorse proprie nonché ai proventi derivanti dal cinque per mille (anno 2011).Siamo pertanto ai blocchi di partenza ed il via sarà dato non appena sarà individuato adeguato numero di utenti.

OLTRE IL SOCCORSO

In aiuto dei meno fortunati

Un nuovo progetto per aiutare chi è solo ed ha bisogno di assistenza

di Luciano Dematteis

Piazza San Carlo, salotto di Torino, il 5 e 6 aprile è stato lo scenario dove le Dame Patronesse, in collaborazione con il Gruppo Giovani, hanno offerto le uova di Pasqua a sostegno del progetto di “Telesoccorso e Teleassistenza” che sta per essere varato.I militi hanno catturato l’attenzione dei passanti con dimostrazioni di primo soccorso e disostruzione delle vie aeree nei bambini.La manifestazione ha ottenuto due grandi risultati:

- L’obiettivo delle Dame Patronese di utilizzare, per la raccolta fondi, tutte le uova portate è stato raggiunto con un ottimo ritorno economico;

- Per due giorni, le migliaia di persone che hanno passeggiato nel centro di Torino, favorite dal tempo splendido, hanno visto gazebi, mezzi e militi della Croce Verde in azione.

Sicuramente un buon ritorno di immagine.Il tutto è stato allietato, non senza qualche piccolo segno di insofferenza, da numerose colonne sonore, eseguite da un attempato e scalcinato complessino, che spaziavano da “Romagna mia” a “Ninì Tirabusciò” con relativa mossetta delle giovani astanti.

Un primo aiuto per il progetto di Luisella Momo

Page 10: Croce Verde Notizie

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247 LA NUOVA AMBULANZA …VERDE

di Marco Galetto

Il progetto è nato nel mese di Luglio 2013 dall’idea di Gabriele Perris Magnetto che, oltre agli abituali progetti sociali che segue storicamente con la Fondazione Magnetto, è sempre più orientato a sviluppare progetti innovati che possano avere una doppia valenza d’impatto sociale e tematiche “green”.A questo scopo, è stata contattata la Croce Verde per valutare e finanziare un progetto sperimentale volto a dotare un’ambulanza di pannelli fotovoltaici destinati ad alimentare la batteria dei servizi, sino ad oggi alimentata attraverso l’energia prodotta dal motore, oppure fornita da una presa di corrente.Vale a dire l’accumulatore presente su ogni ambulanza è destinato a fornire energia elettrica a tutte le parti dell’ambulanza diverse dal motore e ad alcune utenze in cabina di guida (es.: l ’ i l luminazione nel vano sanitario, la sirena, i lampeggianti blu, l’aspiratore ed eventuali altri apparecchi e le t t romed ica l i , i l frigorifero, ecc.).Lo spunto è stato preso dalla notizia che la South Central Ambulance Service NHS Foundation Trust in Inghilterra ha annunciato che, dopo

la sperimentazione su 35 ambulanze nel 2012, doterà tutti i mezzi di soccorso di pannelli fotovoltaici. In virtù di tale decisione, estendendo i pannelli fotovoltaici a tutti i mezzi di soccorso, prevedono di risparmiare

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30 milioni di sterline in 5 anni, oltre ad un notevole riduzione sull’impatto ambientale.Questo sarebbe il primo esperimento che verrebbe effettuato in Italia e secondo in Europa e vuole porsi come obiettivi:- assicurare la piena funzionalità della batteria dei servizi anche quando l’ambulanza, nelle ore diurne, non può, per ragioni di servizio, accedere a un punto di ricarica, senza per questo dover tenere il motore acceso; - ridurre i costi di carburante ed energia elettrica; - diminuire l’impatto ambientale riducendo l’emissione di gas serra, a vantaggio di fonti di energia rinnovabile.I pannelli utilizzati sono molto performanti anche con scarsa radiazione solare (con copertura del cielo non scendono sotto il 40% della loro potenza) e sono realizzati utilizzando celle monocristalline, inglobate all’interno di polimeri ad elevata resistenza. Questi materiali rendono i pannelli flessibili, molto resistenti e con un peso di circa 1/6 rispetto ai tradizionali pannelli in vetro. La sperimentazione sarà condotta sull’ambulanza 247, destinata ad operare nell’ambito dei servizi ordinari anche in configurazione medicalizzata. Manterrà in ogni caso le possibilità di ricarica attualmente in uso. Nulla la distinguerà da qualsiasi altra ambulanza del nostro Ente, se non per la presenza dei pannelli sul tetto, peraltro perfettamente integrati nella struttura superiore del vano sanitario.Nei prossimi mesi verificheremo il funzionamento dell’impianto fotovoltaico e valuteremo la possibilità di estendere l’applicazione su ulteriori nuove ambulanze.

Per saperne di più: www.fondazionemm.comwww.solbian.eu -www.southcentralambulance.nhs.u k

Nella seconda metà del novecento Mario Magnetto (1919-2002) ha dato vita ad un gruppo industriale di ragguardevoli dimensioni. Valsusino, è restato sempre molto legato alla sua Valle nella promozione imprenditoriale, nell’attività di amministratore locale (fu sindaco di Almese) e nelle iniziative filantropiche. Sorta nel 2004, è stata pensata come continuazione nel tempo del suo impegno per il territorio quale modello dell’impegno sociale dell’imprenditore moderno. La Fondazione, creata e sostenuta dalla Famiglia, interviene preferibilmente nei luoghi di origine del cavaliere, la Valle di Susa. La Fondazione opera in quattro aree tematiche: - INFANZIA Un forte interesse è rivolto alla scuola primaria e all’assistenza dei bambini che vivono situazioni di disagio e disabilità e a varie attività pediatriche; - SALUTE Sostegno a ricerca, prevenzione e assistenza nel campo delle malattie cardiovascolari e neurologiche; - BENI STORICI E AMBIENTI Conservazione, restauro e valorizzazione sono i propositi perseguiti in quest’area; - CULTURA D’IMPRESA L’impresa come sistema che combina lavoro, voglia di fare, spirito innovativo e responsabilità. L’esperienza accumulata in oltre sessant’anni vuole servire alla ricerca e alla formazione. La Fondazione seleziona annualmente progetti che segue nel tempo attraverso sia un supporto diretto sia con contributi, in stretto collegamento con le realtà locali.

Il progetto ha potuto avere attuazione anche il prezioso supporto dell’ Ing. Bongiorno per quan-to riguarda gli aspetti tecnici da parte della Fon-dazione, Ornella Bellagarda e Emanuele Rove-ta come collegamento tra Fondazione e Croce Verde e Silvio Rosso per il supporto tecnico in Croce Verde.

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E’ ancora aprile, è di nuovo aprile ma sono passati 5 anni.5 anni da quel 6 aprile 2009, dalle 3,32 di quel 6 aprile che ha segnato indelebilmente le vite di tante persone. Le persone che non ci sono più, ma mi viene da dire, sperando di non essere fraintesa, ancora più doloro-samente delle persone che ci sono “anco-ra”, i sopravvissuti a quella terribile notte, i bambini che nel frattempo sono nati, la vita che avrebbe dovuto “ricominciare” ma che in realtà continua in una precarietà che sembra non avere fi ne. Ogni anno i rifl et-tori su L’Aquila si riaccendono in occasione dell’an-niversario del ter-remoto come si erano accese e avevano focaliz-zato l’attenzione dei media di tutto il mondo su quello che era successo.Telecamere sui “cantieri dell’asse centrale”, teleca-mere che non possono fare altro che regi-strare le promesse mancate in questi anni della politica locale e nazionale, l’abbandono delle frazioni e dei piccoli comuni del crate-re, la totale assenza di politiche sociali e per il lavoro, la mancata tutela del territorio, la mancanza di una visione comune per il futu-ro di una città che continua irrimediabilmen-te a spopolarsi. L’Aquila è diventata una dispersa e disagiata periferia, dove le fasce sociali più deboli sof-frono maggiormente una quotidianità diffi ci-le per tutto e tutti, un non-luogo dal quale i giovani vanno via sempre in maggior nume-ro, in cui ci sono persone che vivono in case popolari inagibili oppure nelle “loro” case che non hanno voluto abbandonare nonostante

tutto, che hanno parzialmente “risistemato” e nelle quali rientrano quasi “di nascosto” per mantenere vivo un legame. Quanti di noi Volontari della Croce Verde sono partiti nelle prime ore del sisma in uno slancio di solidarietà e voglia di aiutare e quanti sono rimasti a fi anco della popolazione per lunghi mesi, fi no alla fi ne del 2009, fi no allo smon-taggio dei campi e hanno ancora impresso negli occhi e nel cuore i segni terribili del

terremoto, il pano-rama di tristezza e desolazione che si è presentato agli occhi dei soccorri-tori quando sono arrivati all’Aquila.E quello che noi abbiamo visto “allora” dal pri-missimo periodo post-sisma in cui gli abitanti hanno malinconicamen-te iniziato ad abi-tuarsi all’abban-dono degli edifi ci feriti o distrutti, delle strade e delle

piazze; ai mesi del timido, impacciato e gra-duale ritorno ai luoghi disastrati della vita passata; al disagio dei più piccoli e dei più anziani nell’approccio abitativo e di vita con le nuove C.A.S.E. e i non-luoghi della preca-rietà e della provvisorietà; alla vita attuale, con cantieri, operai, demolizioni e una vita-lità che tenta con forza di riemergere, ma in cui il disagio persiste prepotente. Quello che noi abbiamo visto “allora” nella maggior parte dei casi è rimasto uguale o è cambiato di pochissimo considerando il tempo che è passato. Quando sono partita per l’Aquila, ed erano già passati 4 mesi dal terremoto, la prima cosa che mi hanno detto è che sarei rimasta una settimana e che sarebbe stato meglio non “attaccarsi” (troppo) alle perso-ne che andavamo ad aiutare.

“operativa” è senz’altro pre-valente, ma io sono profonda-mente convinta che nel nostro “fare” i volon-tari vi sia anche una componen-te “altra” e sia la testimonianza, l’essere, il cre-dere che i valori civili di impe-

gno, di giustizia e di rispetto per le persone e per le loro vite sia qualcosa da difendere e ricordare, anche nel nostro piccolo. Che i nostri pensieri e il nostro ricordo, possa essere quel battito d’ali della farfalla che può abbattere l’indifferenza e ricordare quello che è possibile e giusto fare per rida-re L’Aquila ai suoi cittadini.

Allora è stato diffi cile, cercare di non creare legami con quelle per-sone che poi avrem-mo lasciato dopo pochi giorni. Nessuno di noi, credo, ha seguito que-sto consiglio, nessuno di noi ha mantenuto le ”distanze” emotive che, saggiamente, ci avevano suggerito. Oggi come al-lora, forse più di allora, mi rendo conto di quan-to quelle “distanze” fossero impossibili da mantenere, visto quello che ognuno di noi prova oggi vedendo, anche solo in televi-sione, lo stato attuale dell’Aquila, tanto si-mile a quello che noi avevamo visto allora. E a tutti noi viene istintivo di pensare alle persone conosciute allora, al “coraggio” che cercavamo di fare a quelle persone, dicendo e facendogli pensare a un “futuro” di rico-struzione, di “speranza” che tutto sarebbe tornato come prima.In quello che noi facciamo la componente

Gentilissima Redazione,

oggi è un giorno triste perché ci sono stati i funerali di Renato Montanella un vostro volontario che era anche un carissimo amico di mio marito. Vi scrivo perché mai come in questi giorni ho scoperto quanto voi siate una gran-de famiglia e trasmettiate questo grande senso di appartenenza a ogni persona che ne fa parte, in modo quasi esclusivo com’era il caso di Renato, instancabile promotore del messaggio del dono, della dedizione, del rendersi utili agli altri in modo gratuito e disinteressato; o in modo più defi lato ma pur sempre apprezzato come quello di Claudio, mio marito. Io non lo conoscevo bene Renato, ma dall’amicizia vera che in questi ultimi anni ha stretto con mio marito, ho capito che era una persona speciale. Speciale perché ha rafforzato l’intento di Claudio quando anche spinto da me, si è avvicinato al volontariato per “togliersi” da casa visto che aveva perso il lavoro e non c’era verso di riprendere quel treno che ha lasciato a piedi tanti in quest’ultimi anni e che corre alla ricerca di persone sempre più conformi e sfruttabili, speciale perché ha tenuto vivo il suo interesse per le cose del mondo, e perché insieme volevano riacciuffarlo quel treno, per riscattarsi e per dire a tutti che la loro esperienza, il loro entusiasmo, la dedizione che li aveva contraddistinti ai tempi in cui il lavoro non era un problema, non poteva essere sprecata ma messa a servizio. E a furia di chiacchierate, di mail, di telefonate, di riunioni, in questi ultimi tempi sembrava che le nuvole stessero per dare spazio al sole. Ma la fatalità, ci ha messo lo zampino e Renato, che era immerso nella formazione per scongiurare gli incidenti cardiaci, ne è rimasto vittima lasciandoci così senza parole. Ma la vostra famiglia nonostante questo durissimo colpo è già pronta a reagire, ne sono sicura più determinata che mai a portare avanti il suo messaggio di solidarietà. Ed io allora vi ringrazio e ringrazio Renato e gli chiedo di non distrarsi troppo lassù ma di dare uno sguardo al suo amico che avrebbe ancora tanto bisogno di lui e delle chiacchierate al bar davanti al caffè.

Un abbraccio a tutti voi

Antonella

L’Aquila cinque anni dopo

Una precarietà che sembra non avere fine di Manuela Segre

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05248350018EMERGENZA 5 PER MILLE

di Paolo Romagnoli

che, invece, esistono in misura oltremodo minima. Il nostro Ente è amministrato in ma-niera estremamente oculata, ma le con-venzioni con il servi-zio 118 e con le varie Asl sono strutturate in modo da coprire esclusivamente i costi del servizio; se a ciò si aggiunge che i servizi di istituto ed altre iniziative quali la guardia medica pediatrica vedono prezzi calmierati per ragioni etiche, con conseguente loro co-sto superiore all’incasso, si dovrà convenire che è giunto il momento di chiamarci tutti a raccolta, utilizzando l’opzione sulla dichia-razione dei redditi, strumento agevole che non costa alcunché. Scuotiamoci quindi dal-la pigrizia e dall’indifferenza, rifl ettendo che quel “piccolo” cinque per mille destinato da ciascuno di noi, sommato ad analoghi gesti di tutti noi, può trasformarsi in una somma importante, sicuramente utile se non indi-spensabile per garantire in futuro la nostra sopravvivenza. Viviamo un momento di cri-si che ancora deve vedere l’alba dopo il buio della notte e che ancora creerà problemi negli anni a venire. La modalità della scelta è semplicissima e vi richiederà non più di 30 secondi: è suffi ciente indicare nell’apposito riquadro delle varie dichiarazioni dei redditi

il codice fi scale della Croce Verde – 05248350018 – dopo avere barrato la casella “Associazio-ne di volontariato”.Non dimentichiamocene!Diffondiamo la notizia a ritmo di tamburo attraverso i social net-work che hanno sostituito l’an-tico “passaparola”, sempre utile ed opportuno.La Croce Verde di Torino conta su di voi!

Recentemente sono state pubblicate le liste di distribuzione del cinque per mille relative all’anno 2012.I risultati sono francamente deludenti e mol-to preoccupanti in quanto riceveremo solo 14.888,52 € a fronte dell’esiguo numero di 437 scelte operate dai contribuenti, con vistosa inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti nei quali, sia l’importo così come le opzioni, risultavano praticamente il doppio di quelle più recenti.Desta allarme, inoltre, non tanto la nostra collocazione alla sconfortante posizione 2.282 per ammontare di importo ricevuto bensì, soprattutto, il rinvenire davanti a noi realtà associative molto più modeste della nostra, per di più operanti sul nostro stesso territorio.Evidentemente qualcosa non ha funzionato in termini di comunicazione e di sensibiliz-zazione sul punto, anche solo nei confronti dei componenti della nostra associazione.I Militi volontari sono circa 1400, non senza dimenticare i 70 dipendenti: ipotizzando, in via del tutto prudenziale, la possibilità per ogni soggetto di coinvolgere nella scelta almeno un familiare, si potrebbe fare affi -damento su opzioni provenienti da almeno 2.000 contribuenti, pur decurtando i giovani Militi ancora privi di reddito. Probabilmente è diffusa la credenza che la Croce Verde sia “ricca”, come tale dotata di risorse proprie

“Alimentazione e cibo a 360° - fa bene, fa male, fa piacere!”.

Il giorno 15 maggio, dalle ore 18,30, le Dame Patronesse organizzano una conferenza sull’a-limentazione presso la Sede di via Dorè 2.I relatori sono esponenti nelle aree relative all’economia, psichiatria ed alimentazione.Seguirà un piccolo rinfresco.

Merenda Bambini di “Casa Famiglia”

Sabato 8 marzo il “Gruppo Giovani” ha ospi-tato in sede un’allegra comitiva di bambini di “Casa Famiglia”, da 1 a 12 anni, per concludere i festeggiamenti del Carnevale. In un tripudio di stelle fi lanti, costumi variopinti, mascheri-ne e corone regali, i bambini hanno cantato e giocato con la sapiente regia del Mago Simo-ne, attrezzato di tutto punto per l’occasione. Le Dame Patronesse hanno offerto una dolce merenda e le “bugie”.

11° Anniversario Progetto “SciAbile”

Una giornata grigia, ma scaldata dal sole dell’ottimismo, ha celebrato a Salice d’Ulzio, lo scorso 28 febbraio l’undicesimo anniversa-rio del Progetto “SciAbile”, promosso da BMW Group Italia in collaborazione con la Scuola di Sci Sauze d’Oulx Project, il Comprensorio del-la Via Lattea e Croce Verde Torino. I maestri di sci hanno orgogliosamente illustrato l’attività, che quest’anno ha coinvolto anche i non ve-denti, ed il loro percorso di formazione sia pu-ramente tecnico che relazionale, citando dati di tutto rispetto: nel primo anno 30 persone, oggi circa 140 con un turnover stagionale del 50%.Alex Zanardi, concludendo il suo intervento, ha detto che ”è dura per tutti, però è bello continuare, perché dopo undici anni abbiamo la certezza di avere visto giusto. Ora si posso-no fare le stesse cose di prima, ma con altre modalità e sempre con soddisfazione”. Rivolto ai partecipanti li ha ringraziati perché con il loro impegno testimoniano per aiutare altre persone.Nella stagione 2014 la Croce Verde ha effet-tuato 29 trasporti di disabili, con l’impiego di 11 volontari, e con un esborso fi nanziario, so-stenuto dalle Dame Patronesse, di circa 2.200 euro.

CONTRIBUTI 5 PER MILLE RICEVUTI ANNO EURO DESTINAZIONE 2007 28.776 2008 25.379 2009 21.079

2010 17.758

2011 17.097 2012 14.888

FONDI RACCOLTI ANNO 2013

391 milioni di euro

Di cui per il terzo settore : 259

I nostri LuttiSono mancati: Nino Torrero, milite della Squadra del Sabato di Torino.Il papà di Enzo Sciortino, Consigliere Direttore dei Servizi.Silvana Melchioretto, moglie di Rocco Galettto milite della 1° squadra di Torino e mamma di Marco Galetto Consigliere Direttore Autoparco.La mamma di Caterina Viglietti, milite della 2° squadra di Torino.Renato Montanella, milite della 2° squadra di Torino.La mamma di Mario Moiso, Consigliere e Vice Presidente. Il papà di Marisa Gennari, dama patronessa e revisore dei conti.La mamma di Valter Cacciolato, dipendente.Il papà di Luigi Cerrato, milite della 7° squadra della sezione di San Mauro Torinese.Il papà di Davide Peraro, dipendente.Il papà di Carlo Caretta, milite della 4° Squadra di TorinoIl papà di Daniela Rossi, milite della Squadra Diurna della Sezione di San Mauro Torinese.Alle famiglie il nostro più sincero cordoglio

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