D Casa 2008-05-31 nr 600

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    laRepubblicadelleDonne

    CASA

    Tendenza

    DESIGN

    ILLUSIONISTAIn campagna

    34 INTERNIPOST ROMANTICI

    Nuovi giardinieri

    LE STRANE

    SERRE DICAO-PERROT

    COSTRUIRERIFUGI IDEALI

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    19272

    Segue a pagina 14

    31 maggio 2008

    D

    CASA

    Dattualit27 Opinione Come riciclare la terra

    di Karen R. Polenske

    29 Tendenza Materia illusionista

    di Leonora Sartori

    37 Intervista Come hai fatto, Jos?

    di Federico Sarica

    43 Extraordinari Appuntamenti

    e buone idee

    di G. Zoppis e F. Iarlori

    50 Privato Punk Lady

    di Bruno Ceschel

    59 Inchiesta La catena dei

    luxury hotel antisolitudine

    di Federico Sarica

    65 Progetto Avventure in 31 mq

    di Kristina Raderschad72 Giardini Lo psico garden di

    Cao-Perrot

    di Leonora Sartori

    81 Architettura Luogo non luogo

    di Michele Calzavara

    86 Protagonisti (o quasi)

    Lho fatto cos

    di Leonora Sartori

    99 Oggetti cult Belli (per noi)

    a cura della redazione di D Casa

    109 Arte Un fantastico dj vu

    di Dora Carrington

    121 New dcor La vita

    in un patchworkdi A. Lelli Mami e C. Di Pinto

    124 In Provenza Il collage del tempo

    e i muri parlanti

    di Valentina Capelvenere

    135 Mappa ShoppingLos Angeles

    di Caterina Lunghi

    142 Utile Micro paradiso per W-E

    di Giuliana Zoppis

    149 Bijoux Lidea ha un valore

    di Laura Antonini

    50

    124

    99

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    D 14D 14

    In copertinaStruttura palafitta nel mezzodella foresta vietnamita.Installazione dalla forma dicapanna minimale dai trattialieni, creata dallartista DaoAnh Khanh, vicino a ChuongDuong, sul Fiume Rosso.Foto Sylvie Lajouanie eAgns Benoit (Ag. Volpe).

    155 Interiors Un t con Duchamp

    di Margherita Helzel

    167 Anniversari Classicosuper nuovo

    di Francesca Gentile

    DinterniSpazi da vivere con gli occhi

    chiusi, tessuti sensuali,

    costruzioni temporanee di

    piacere domestico

    174 Indoor/Outdoor Sonno

    Sleep Sommeil

    di Beatrice Rossetti

    184 SvizzeraPer marinai(e venti) di collina

    di Paolo Crespi

    192 Fuori/Dentro Cinque storie

    in progress

    di Arianna Lelli Mami e

    Chiara Pinto

    200 Francia Paris bizarre

    di Julia Mincarelli

    208 Architettura estrema

    La palafitta di Versailles

    di Sylvie Lajouanie

    e Agns Benoit

    Dutile215 Dossier cucina

    218 Cult 5 oggetti unici

    di Ottavia Borella

    220 Fuoriluogo Avventure

    out & indoor

    di B.O.

    222 Interni Dal new classic

    allo sperimentale

    di B.O.

    234 Outdoors Picnic ovunque

    di B.O.

    236 Accessori Quotidiano

    straordinario

    di B.O.

    238 Focus Design per gourmet

    di B.O.

    240 Tecno Aiuti e robot

    di Paolo Crespi

    242 Guida Aspiranti cuochi

    di Federico Iarlori

    244 Libri Per lestate

    di F. I.

    248 Tutti gli indirizzi

    200

    149121

    65

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    D 16

    Supplemento aD - la Repubblica delle Donnen. 600 del 31 maggio 2008DIRETTORE RESPONSABILE:EZIO MAURO

    DIRETTO DA KICCA MENONI

    A cura diAmalia Zordan

    Art director

    Stefania Giarlotta

    In redazione

    Leonora Sartori,Alessandra Dacrema (segreteria),Alessandra Parodi(grafica e controllo tecnico)

    Controllo editoriale

    Ivana Fellegara

    Redazione D Casa:via De Alessandri 11, 20144 Milanotel. 02.4671.51 fax [email protected]

    Gruppo Editoriale LEspresso SpAPresidente onorario: Carlo Caracciolo

    Consiglio di amministrazione.Presidente: Carlo De BenedettiConsigliere delegato: Marco Benedetto

    Consiglieri: Agar Brugiavini,Carlo Caracciolo,Rodolfo De Benedetti,Francesco Dini,Sergio Erede,Mario Greco,Luca Parravicin i Crespi, Alberto Piaser.Direttore generale holding: Fabio Tacciaria.Direttori centrali di gruppo: Sergio Cortese(tecnologie e produzione), Roberto Moro(personale), Alessandro Alacevich (investorrelation), Stefano Mignanego (relazioniesterne),Marco Moroni (sviluppo).

    Divisione la Repubblica:via Cristoforo Colombo 149,00147 Roma,tel. 06.4982.1Direttore generale: Carlo OttinoSviluppo supplementi: Giorgio Martelli

    Concessionaria per la pubblicit:A. Manzoni & C. S.p.A. Via Nervesa 21,20139 Milano, tel. 02.5749.4803

    Stampa: Rotosud, Oricola (AQ);Elcograf, Beverate di Brivio (LC)

    Preparazione: Grafotitoli Bassoli s.r.l.,Sesto S. Giovanni (MI); C.P.S., RomaAllestimento: Legatoria Europea, Ariccia(Roma); Legatoria del Sud, Ariccia (Roma)Supplemento al numero odiernoda vendersi esclusivamentecon il quotidiano la RepubblicaRegistrazione Tribunale di Roman. 122 del 18/3/96

    D 16

    DCASA

    Il prossimoD CASAuscir il

    13 settembre

    2008

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    31 MAGGIO 2008 D 27

    Sono cresciuta in una fattoria. Il verde degli alberi che

    la circondano dovrebbe essere lo stesso degli alberisofferenti che circondano gli stabilimenti di carbonein Cina. Eppure non lo stesso verde. Fra queste due

    sfumature sta tutto il mio lavoro: mettere insieme ingegnerichimici, sociologi, economisti e antropologi per stilare piani disviluppo sostenibile. Anzi, di land-recycling, una definizioneche riassume bene ci che faccio da quarantanni: prendereun territorio devastato dallinquinamento e riportarlo a ci cheera, natura. Un compito che mal si abbina a una definizionestandard. Sono uneconomista? Una pianificatrice? Una visio-naria? Forse un po di tutto. La scintilla di passione mi si acce-se tanti anni fa, proprio nella fattoria degli Stati Uniti dove sononata. Con i miei genitori che, per primi, mi incoraggiavano, vi-sta la mia curiosit per la natura, a inventare un lavoro inno-vativo, tagliato su misura per me. Gli ingredienti sono stati

    semplici: aiutare, nella cerchia della mia comunit agricola,chi era in difficolt sia economica sia personale. I valori dellavita rurale insieme alla voglia di capire e imparare. Forse glisterminati orizzonti statunitensi mi hanno suggerito che le ri-sposte ai drammatici problemi di inquinamento ambientale,dai distretti del carbone in Cina alla Pianura Padana in Italia,sono di scala ampia. Una citt, da sola, non pu nulla. Perquesto i piani a cui lavoro sono almeno di scala regionale e in-cludono tutto, dalle industrie e i sistemi di filtraggio degli scari-chi industriali al trasporto che, per esempio in Cina (dove allaprofessoressa Polenske stato affidato il rivoluzionamentoenergetico e ambientale di cinque macroregioni industriali fra

    le pi inquinate del pianeta), avviene in larga parte ancora con

    vecchi trattori guidati da contadini, carichi di carbone. Non vasottovalutata limportanza dei trasporti e il dispendio di energiache comportano, per esempio per le merci. Questo uno deitratti distintivi dei piani che come gruppo del Mit (Massachu-setts Institute of Technology) abbiamo elaborato per vaste areedel Giappone, del Brasile, dellIndia e degli Usa. Questo, a direil vero, anche un tratto distintivo della mia spesa al super-mercato. Vivo a Cambridge, una citt che incentiva molto icomportamenti responsabili sul piano della sostenibilit, dallaraccolta dei rifiuti alluso di lampadine a basso consumo. Aimiei studenti ricordo spesso di spegnere le luci inutili, anchealluniversit. E quando acquisto verdura cerco di evitare gliortaggi e la frutta esotica che qualche camion ha trasportatofin sotto casa mia, privilegiando, invece, i prodotti locali. Dabambina, il verde che mi circondava comprendeva coltivazioni

    di ortaggi e frutteti di ogni tipo. Non posso darmi allorto, vivoin citt, ma posso non incentivare il meccanismo che muovetonnellate di merci da una parte allaltra del Paese, attraver-sando spazi verdi che devono tornare a essere di una sfuma-tura brillante, per la salute e il benessere di tutti.

    La definizione del mio lavoro esiste dapoco, ma lo faccio da quarantanni.Sono una land-recycling: prendo unterritorio devastato dallinquinamento elo riporto alla natura. Ecco chi mi aiuta

    COME

    RICICLARELA TERRA

    Immagine tratta da The Technology-Energy-Environment-Health Chain in China di Karen Polenske,vincitore di Sloan Industry Studies Best Book Award.

    *KAREN R. POLENSKE (1937), economista ed esperta

    mondiale di problematiche di pianificazione ambientale e

    riconversione di aree fortemente industrializzate. Studia e

    progetta dagli anni 60 piani regionali di land-recycling.

    Autrice di libri, anche consulente di Cina,Brasile, India.

    lopinionedi Karen R. Polenske*

    TestoraccoltodaMartinaZambon

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    31 MAGGIO 2008

    Tendenza

    D 29

    Materiaillusionista

    Se quello che vediamo solo finzione, due sono le possibilit:parlare con gli addetti ai lavori e scoprire i segreti del backstage

    o chiudere gli occhi e godersi lo spettacolo fino in fondo.Tendaggi stile ombre cinesi, dcor trompe-loeil,

    facciate fotovoltaiche per proiezioni giganti di Leonora Sartori

    Scena dal film Gone

    Shopping, della

    regista esordiente di

    Singapore Wee Li Lin,

    presentato al Far

    East Film Festival

    08 di Udine

    (www.goneshopping

    themovie.com).

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    D 30 31 MAGGIO 2008

    Foto

    diGoedewaagen

    Fotografie,

    S.

    Gio

    stra-A

    RUP-Ruogu

    Tendenza

    Che differenza c tra quello chela gente immagina e il mondo incui vive? Che cos la libert?E soprattutto, che cosa nonriusciamo a vedere? A voltebasta una luce per offuscare icontorni della realt. Mostrando

    il backstage faccio nascere il sospetto che quelloche vediamo sia solo parziale. Per ApichatpongWeerasethakul, in arte Joe (pi corto), registathailandese (premio della giuria a Cannes 2004per Tropical Malady Syndromes and a Centurypresentato a Venezia nel 2006 statocensurato in patria), sceneggiatore, produttore evideomaker, il problema quella nebbiolina diignoranza che ci impedisce di vedere lorizzonte.Come nel video di Unknown ForcesMuseum, nel corso della mostra Life on Mars,fino a gennaio 09): una tenda nella foschia,circondata dalle luci di un backstagecinematografico. Lo spettatore tipo rimane fissodavanti allo schermo in attesa che succedaqualcosa. Invece niente, lopera proprio quella,metacinematografica. Per Joe/Apichatpong una metafora filmica della sottile dittatura, a suoparere felicemente accettata dalla gente delsuo Paese. Fotografi, architetti, musicisti, artisti,sono in molti ad adottare la tecnica, lanciata da

    Dallalto. Unknown

    Forces, video di

    ApichatpongWeerasethakul, in

    mostra a Life onMars (al Carnegie

    Museum of Art,

    www.cmoa.org).ProiettoreAmbardi Reggiani,

    vincitore delpremio Light of the

    future 08. Xicui

    EntertainmentCentre, edificio con

    led fotovoltaici aBeijin, Cina,

    degli architetti

    Simone Giostra.

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    D 32 31 MAGGIO 2008

    Foto

    diL.

    Fregoso

    Tendenza

    Pirandello e sempre efficace, dello strappo nelcielo di carta che svela tragicomici sipari sullenostre debolezze. La band Ok Go, quattromusicisti di Chicago senza grande propensioneper la danza, ha reso i loro scoordinati video-balletti low cost&home madeper Here it goes againcantante, altrettanti per A million waysinvece in giardino), una hit di Youtube con 34milioni di views

    con Wanderlustne ha 61.000) a sottolineare che spontaneit eimprovvisazione pagano (i 4 di Chicago sono nelpieno di un supertour mondiale). Spessoinsomma quello che succede dietro le quinte onel making ofsuccede sul palco. Cos mentre in molta musicae in moltissima moda, la facciata ancora ilmomento clou e la sfilata unesibizione che nonaccetta sbavature (anche se nessuna collezionefa il giro del mondo come quelle in cui lemodelle inciampano, mostrando che il re nudoe la modella, grazie a Dio, umana), moltissimidesigner scelgono invece lapproccio delguarda come si fa e i siti dei giovani

    emergenti spesso puntano su piccoli video orappresentazioni frame by frame che raccontanocome nascono gli oggetti, dalla scelta deimateriali alla costruzione. Lo fa Philippe Malouin

    Illustrazioni

    materializzate emobili disegnati da

    Front Design(www.frontdesign.se),

    in mostra daRossana Orlandi.

    Re-Deco Mirror,

    specchio fiabescodi Lladr

    (www.lladro.com).Gordijnen, Tenda con

    effetto di ombracinese della designer

    Nienke Sybrandy.

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    Tendenza

    Smoke and Mirrors,progetto sui

    backstage televisivi

    della fotografatedesca Kathrin Kur.

    Frame del video

    Here it goes againdella band Ok Go,

    (www.okgo.net).

    Consangenious

    Furniture di

    Sebastian Brajkovicper Lebesque

    (www.lebesque.com).

    (www.philippemalouin.comsfornato da Eindhoven, che sul suo sito dimostracon un piccolo video come Gracegonfiabile 8 posti, sia solido al punto dapoterci camminare sopra. La giovane designerdi Amsterdam, Nienke Sybrandy(www.nsybrandy.nlin una pagina stile flip book, tutti i modi in cuiusare la sua coperta multifunzionale. Sua anche la meravigliosa tenda in cui lombra di unalbero sembra affondare le radici sul pavimento:una quinta casalinga che copre, ma lascia

    intravedere. La fotografa Kathrin Kur ha dedicatola recente serie fotografica Smoke and Mirros(Fumo e specchi) agli studi televisivi, ripresi daangolazioni che rivelano la finzione e laperturadella quarta parete (www.kathrinkur.comlenorme parete a led (fotovoltaici!) disegnata dallostudio di Simone Giostra per la mediateca diBeijing, dove di giorno si riflettono le nuvole e dinotte passano video dalla cromia flou (www.sgp-architects.com). Un gioco senza fine di pannellie quinte che oscillano tra periferia e centro,conscio e inconscio, dittatura e democrazia,verit e televisione e, come in uno specchio, simoltiplicano allinfinito. Designer, musicisti,fotografi e architetti: le avanguardie tagliano la

    realt a fette, osservandola con occhiali che nonperdonano, e colgono il lato tragicomico della vita.

    31 MAGGIO 2008

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    INTERVISTA Lideatore del Fib, uno dei festivalmusicali pi cult delle ultime estati, ci spiega perch aBenicssim c sempre un mare di folla di Federico Sarica

    Pu succedere di fare

    un giro nel backstage

    con piscina e

    trovarci Pj Harvey

    che prende il sole in topless, a

    bordo vasca. Pu anche

    capitare che durante

    lesibizione dei Cure, mamma

    e pap Smith si godano il

    milionesimo concerto delpiccolo Robert (nato nel

    59) comodamente seduti a

    lato del palco con tanto di

    bicchiere di vino. E che dire di

    quella volta in cui, mentre gli

    organizzatori correvano a

    destra e a manca per scovare

    la pazza Amy e scaraventarla

    on stage

    Winehouse era comodamente

    seduta in camerino a giocare

    a carte? Benicssim, Spagna.

    Istantanee dal Fib, il festival

    musicale che dal 1995, tutti

    gli anni a luglio per quattro

    giorni, accende i riflettori su

    questangolo di Costa del

    Azahar. Jos Moran ne

    fondatore e direttore fin dalla

    prima edizione, quando

    unetichetta discografica, unarivista di musica indipendente

    e una sala concerti di Madrid

    decisero di unire le forze e

    dare vita al festival.

    Jos, con quali obiettivi

    nato il Festival Internacinal

    de Benicssim?

    Il Fib nasce con lobiettivo di

    declinare su territorio iberico

    il concetto originale di

    festival, come lo si intende

    nella cultura anglosassone

    per capirci, quello classico

    con il campeggio per il

    pubblico e i palchi sempre

    attivi. Dal punto di vista

    musicale, lidea originaria era

    da una parte di portare

    finalmente in Spagna quelle

    realt musicali che gli

    appassionati conoscevanosolo tramite i dischi e le

    riviste, dallaltra cercare di

    appoggiare e incoraggiare la

    scena musicale indie,

    indipendente, nazionale,

    allora agli albori.

    Perch la scelta di

    Benicssim come location?

    Per un mix di strategia e

    casualit. Quando abbiamo

    pianificato il Fib a tavolino, la

    domanda che ci siamo fatti

    stata: perch i giovani

    dovrebbero venire in Spagna

    a sentire gruppi che possono

    sentire altrove? Per il mare.

    Una serie di eventi ci ha

    quindi portato a scegliere

    Benicssim fra le tante localit

    balneari papabili, scelta che si

    rivelata fortunata per la feliceposizione geografica rispetto a

    Madrid, Barcellona, Valencia.

    Quanto e come cambiato il

    festival da quando nato?

    C stato uno sviluppo

    notevole in termini di dati di

    vendita, di professionalit, di

    numero di artisti e di indotto

    CO

    MEHAI

    FATTO,

    JOS?

    Dallalto. Lideatore del FibJos Moran. Isola galleggiante.A lato, Amy Winehouse.

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    D 38 31 MAGGIO 2008

    legato al Fib in questi anni.

    Ma la cosa fondamentale per

    noi, che siamo riusciti a

    diventare un catalizzatore

    sociale e culturale.

    Inizialmente, soprattutto sul

    territorio, il festival era molto

    discusso e non sempre

    accettato. Col tempo siamo

    riusciti a diventare un vero e

    proprio motore per la regione,

    un fenomeno attorno al quale

    si sono concentrate molte

    risorse creative ed

    economiche.

    Con quale criterio selezionate

    gli artisti che prendono parte

    al festival, di anno in anno?

    Il Fib stato pensato e

    impostato su coordinate

    musicali molto precise: il pop,

    la parte pi light del rock, e la

    musica elettronica che

    comunque ha una parte

    fondamentale. Poi certo, non

    disdegniamo incursioni in altri

    generi. Un altro aspetto

    irrinunciabile il mix fra star

    consolidate e artisti emergenti.

    Cerchiamo i nomi grossi per

    dare prestigio alla line-up

    programma, e per richiamare

    il grande pubblico, ma

    riteniamo altrettanto

    importante dare voce alle

    migliori realt emergenti, per

    dare quel tocco di freschezza,

    sperimentazione e

    contemporaneit vitali per la

    sopravvivenza e lo sviluppo di

    un evento culturale come

    questo.

    Si diceva del far percepire il

    Fib al pubblico come una

    vacanza musical-balneare...

    Abbiamo da subito riservato

    grandissima attenzione agli

    aspetti logistici. Sappiamo

    bene che dalla riuscita o

    meno del modello di ospitalit

    dipende la validit dellofferta

    musicale. La gente deve

    venire, sentirsi a casa e avere

    voglia di tornare. Non

    dimentichiamolo mai, un

    festival un incontro fra due, i

    musicisti e il pubblico.

    Rendere il soggiorno di

    entrambi piacevole e

    divertente il nostro scopo.

    Siamo soddisfatti ma coscienti

    che c ancora molto da fare,

    soprattutto dal punto di vista

    dellimpatto ambientale.

    Approfondiamo questo

    aspetto.

    Il riciclaggio dei rifiuti e il

    risparmio energetico sono due

    nostre priorit assolute. Questo

    poi un anno particolarmente

    importante perch

    cercheremo di prendere il

    bollino verde in qualit di

    festival amico dellambiente

    rilasciato da un organismo

    europeo apposito, il Green

    and Clean. Vogliamo e

    dobbiamo adeguarci ai loro

    parametri: il nostro obiettivo

    primario diventare a tutti

    gli effetti un evento

    fortemente ecosostenibile.

    Cosaltro, oltre alla musica,

    trova spazio nellofferta

    complessiva del Fib?

    La moda, larte, il teatro, la

    danza e il cinema. Gran parte

    di queste attivit si svolgono

    fuori dallarena musicale, nel

    centro abitato di Benicssim.

    Questo ci permette sia di dare

    spazio a realt artistiche

    realmente allavanguardia sia

    di far sentire tutta la

    cittadinanza coinvolta e in

    qualche modo beneficiata

    dal Fib. Vogliamo che il festival

    sia percepito come un evento

    aperto, democratico e

    popolare. (www.fiberfib.com

    In questa pagina, dallalto a sinistra in senso orario. Il francese Yann Tiersen, la cantante

    delle Pipettes, panoramica sul pubblico e i due dj britannici di elettronica Unkle. ILMOTIV

    OPERCUI

    IGIOVANI

    ARRIVANOQUI

    AVEDERE

    GRUPPICHE

    POTREBB

    EROSENTIRE

    ALTROVE?

    PERILMARE

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    12/108

    QUANDO ERAVAMO BEATLES

    Gli scatti di puro rockn roll anni60-90 della fotografa LindaMcCartney, nonch prima moglie diPaul, bassista dei Beatles: ritrattidelle rockstar e scene dispensierata vita quotidiana stilehippy. James Hyman Gallery,

    Londra, fino al 19 luglio(www.jameshymangallery.com

    TUTTO IN UN SETCostumi, disegni, fotografie,

    modelli di scenografie. Collaboratorsche celebra i lavori deimigliori set designer teatralidel panorama inglese. Traquesti Simon Banham conlinstallazione GenevaQuarantine. Victoria &Albert Museum, fino al31/08 (www.vam.ac.uk

    COME PESCI

    NEL MARE in un vecchiopalazzo sullesponde delfiume Meguro, a

    Tokyo, lufficioprogettato dallostudio Nendo.La dialettica tra privacy e condivisione allorigine delle linee fluttuanti delle paretidivisorie. Cos, persone, piante e mobiliappaiono e scompaiono come in mezzoalle onde (www.nendo.jp

    31 MAGGIO 2008 D 43

    1

    969PaulMcCartney

    Extraordinari

    Riedizioni dautore, vele fotovoltaiche, vasi stile giungla, tappeti boreali e rifugi perguardare ciliegi. Appuntamenti, mostre e buone idee di Giuliana Zoppis e Federico Iarlori31/05

    LA SEDIA

    SECONDO NELSON

    Questanno il celebre designeramericano George Nelson,scomparso nel 1986, avrebbe

    compiuto cento anni. Vitraripropone uno dei suoi progettipi conosciuti, la Pretzel Chairin una pregiata edizionelimitata. Dal 13/09 presso ilVitra Design Museum(www.design-museum.de

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    FORESTA X CASA

    Suggestioni verdi di forestapluviale tradotte in polietilene eacciaio. leffetto Missed Tree

    la collezione di vasi disegnatida Jean-Marie Massaud perSerralunga, in occasione delSalone del Mobile, nellanuova finitura laccata ebicolore che divideil vaso in due porzioni(www.serralunga.com

    ITALIA-FINLANDIA (A/R)

    Un confronto artistico tra fotografi italianie finlandesi e una personale di CarmeloNicosia sono protagonisti delle duemostre organizzate da Fotografia Italianaarte contemporanea per festeggiarei suoi primi cinque anni. Milano,corso Porta Nuova 34, fino al 19/6(www.fotografiaitaliana.com

    ITALIA-INDIA (SOLA ANDATA)

    Sar la Vacca Sacra, icona della religioneinduista, la protagonista della mostrapersonale di Toni Meneguzzo, fotografocon la passione per i viaggi. Tra folklore espiritualit. Trieste, dal 27/6 al 31/7(www.torbardena.com

    DORMO OVUNQUE

    Accogliente e pratica lanuova poltrona-letto Huggydisegnata da Brit Leissler perLago. Senza meccanismidifficili o nascosti, il materasso,avvolto come la cialda di uncono gelato, si estrae dalla basein legno e pu subito essereutilizzato come letto (www.lago.it

    D 44 31 MAGGIO 2008

    FotodiM.

    Hohteri

    Extraordinari

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    IL VERDE IN TESTALe linee dellarchitettura prendonoin prestito le forme della natura,mutuandone anche gli usi e lefunzioni. In Green Carpetcome in molti altri progetti ideatidallo studio Nap Architects di Tokyo,lopera delluomo si nascondemimetizzandosi nellambientenaturale (www.nakam.info

    INTO THE WILD (CARPET)Il tappeto bicolore Luces del Norte

    dagli spagnoli Herme Ciscar & Mnica Garcae prodotto dal marchio Alpujarrena, si ispiraalleffetto cromatico cangiante delle auroreboreali, grazie allutilizzo di un colore diversoper ciascuno dei due estremi. realizzatoin pura lana ed disponibile in 220 colori(www.hermeymonica.com

    ECOVELE DI CEMENTOA 30 km da Kuala Lumpur e dalle famosePetronas Twin Towers, saranno realizzate letorri bioclimatiche ed ecocompatibiliprogettate dallo Studio Nicoletti per lanuova zona residenziale Precinct 4. Data lavicinanza di un bacino acquatico, risultata vincente la scelta della metaforamarina (www.manfredinicoletti.it

    BARBICAN FLUOUna collezione di piatti in porcellana percelebrare il meglio dellarchitettura brutalistainglese del dopoguerra, dal Toast-Rack alTrinity Square, dal Barbican al Brunswick. lidea del marchio People Will Always NeedPlates lanciato nel 2004 dal designer RobinFarquhar e dalla ceramista Hannah Dipper(www.peoplewillalwaysneedplates.co.uk

    31 MAGGIO 2008

    Extraordinari

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    CAMBIO DI STAGIONE

    Gli stickers 3D in legnodisegnati dallo studiotedesco Tashide sonounidea semplice eoriginale per dare piprofondit alle pareti eun tocco natural look agli

    interni. Leffetto diventaquasi reale se alcontrasto luce/ombra siaggiunge un soffio divento (www.tashide.com

    NELLA VALLE DEI CILIEGI

    Il Palazzo del Ciliegio della Valle delJerte il progetto grazie al quale lo

    studio di architettura di MadridAmid (cero9) ha ottenuto ilprimo premio nel concorso

    pubblico indetto dal ministerodella Cultura e del Turismo.Una struttura monumentale chenasce per la Festa del Ciliegio,ma diventa anche un vero puntodi riferimento per la popolazionedella valle (www.cero9.com

    D 48 31 MAGGIO 2008

    FotodiJ.

    French

    V&AImages

    Extraordinari

    PAROLE COME FIORI

    Tre grafici per visualizzare la struttura

    linguistica del romanzo di Kerouac Sullastrada. il risultato del progetto Writingwithout words della communicationdesigner Stefanie Posavec. In mostraalle Sheffields Galleries fino al 15/6(www.sheffieldgalleries.org.uk

    EST VS OVEST

    A Londra, unesposizioneillustra la forte influenzadella Guerra freddasulla cultura popolareattraverso moda, arte,

    cinema e design. DaGiacometti a Picasso, da Le Corbusier

    a Kubrick, un affascinante viaggio nel trentennioche ha detto addio alla guerra e ha salutatolalba dellera consumistica. Dal 27 settembre,Victoria & Albert Museum (www.vam.ac.uk

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    D 51

    PRIVATO Scrittrice,stilista, blogger ecoolhunter dal gustogotico: Nathalie Hambroha il talento di capirequello che ci piacernel prossimo futurodi Bruno Ceschel Foto Emma Hardy

    A destra. Nathalie

    Hambro,scrittrice

    e trendsetter.

    A sinistra. La cucina

    della casa densa

    di ritagli,foto e

    strumenti da chef.

    PunkLady

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    D 52

    La donna che mi accoglienella buia entrata dellappar-tamento al terzo piano diuna casa vittoriana, affaccia-ta su una delle bellissime

    piazze giardino, nel quartiere londinesedi Pimlico (zona incastonata tra il quar-tiere chic di Chelsea e il centralissimoWestminster), porta jeans attillati e unasemplice camicia di taglio sartoriale,uniforme minimal degli addetti ai lavori

    nel mondo della moda. Ha il fisicoasciutto, tipico delle persone dominatedalladrenalina, unet indecifrabile,lunghi capelli corvini, tatuaggi, un ros-setto acceso e le unghie blu che ri-mandano a quello stile gotico tantoamato dallarte contemporanea.La donna Nathalie Hambro, di origi-ne francese, ma inglese dadozione:anglofila fin da ragazza, si trasferita aLondra ventenne e, rinnegando la sua

    Dallalto in senso

    orario. Giaguaro diceramica nel salotto

    gotico/dark di

    Nathalie. La salacon in vista il libroThe art of Handbag,

    pubblicato per ArtBooks International.

    Angolo dello studio,

    con una sediavintage in cuoio.

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    D 54 31 MAGGIO 2008

    Nota per le sue rubriche su Vogue Sunday Times Magazineallinizio degli anni 80 fu tra le prime inglesi a scrivere di cucina multietnica

    e a scoprire il fascino di feticci degli accessori al femminile

    Nathalie alle prese

    con il laptop per

    aggiornare il suo

    sito/blog in cui

    inserisce consigli di

    stile e racconti delle

    sue storie damore

    (www.fullofchic.com).

    madre patria, alcuni anni fa ha rinun-ciato alla cittadinanza francese perquella britannica. Definire chi e checosa fa non affatto semplice. Prima diincontrarla ho spulciato il suo sito, letto ipost del suo blog e articoli sul suo contonellarchivio dei maggiori quotidiani in-glesi. Da questa indagine ne uscito unquadro alquanto confuso: ha scritto unlibro di ricette, uno su borsette e uno suLondra, ha un sito molto popolare dovedisserta un po su tutto, ha disegnatouna collezione dalta moda (con pezzicome il famoso abito da sera compostoda filtri di caff dorati, ora parte dellacollezione del V&A Museum) e una perDebenhams, lUpim inglese, e, ancora,un lunch box, diventato oggetto di cul-to, e una linea di gioielli. Il mio proble-ma, ma forse anche il mio punto di for-za, che mi annoio facilmente, dicesorseggiando del t giapponese (le suedue culture culinarie preferite sono lagiapponese, per la semplice comples-sit, e quella italiana, per la rassicu-rante bont). Mi appassiono a qual-che cosa, ci metto lanima e poi, quan-do raggiungo il successo, cerco qual-che cosa di nuovo. Usando un termineche Nathalie odia (non provate a defini-re fusionnon si pu non definirla una trendsetterche anticipa e impone le mode. stata

    una dei primi designer dinterni neglianni 70, diventando poi la regina dellostile attraverso le sue rubriche sul li-festyle (altro termine che odia) su Vo-gue Sunday Times Magaz ine scritto un libro di cucina multietnica nel1981, quando ancora gli inglesi si ac-contentavano di mangiare fish & chips,e ha disegnato borse e gioielli-sculturenegli anni 80, anticipando lattuale os-sessione (nonch business miliardario)per gli accessori. Appena per le massesi appropriano delle sue creazioni, lei leabbandona senza rimpianti. Alla basedi questa sua volubilit c un po disnobismo intellettuale, ma anche anti-conformismo e genialit tipici delleavanguardie culturali. La sua casa nonpu non rispecchiare questo suo tra-sformismo, ci vive da quasi ventanni eciclicamente la rinnova completamente.Lappartamento, nel suo stato attuale da3 anni, ha come chiave stilistica lac-ciaio satinato, di tipo industriale, che utilizzato in modo esteso sia nei mobili,da lei stessa disegnati, sia negli oggettidisseminati ovunque (dalle lame per se-ga circolare ai normografi che decoranoporte e caminetti). La sua collezione dikimono geometrici degli anni 30 e 40(scelti in base alle loro geometrie e aitessuti impiegati) scandisce un corri-doio, quella di calici colorati dantiqua-

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    D 56 31 MAGGIO 2008

    Il lampadario dellacucina compostoda una collezionedi calici coloratidantiquariato.Molti mobili eoggetti ideati da leisono dacciaio

    satinato. In basso,frammenti dipezzi antichi, ciotoledco mescolatea recipientidantiquario.

    riato diventa il lampadario della cucina,e poi ci sono le opere darte dei suoiamici, le sue borsette, e i molti libri dar-te. Tutto in un rincorrersi di materiali ecolori. Ma il vero cuore pulsante dellacasa di Nathalie un MacBook adagia-

    to sul lungo tavolo spoglio nel salone,feticcio della sua nuova ossessione: In-ternet. Al computer Nathalie passa oree ore, aggiornando il suo sito Full ofChic (www.fullofchic.comironicamente - ascicura -, dove raccon-ta i suoi amori, in uno spazio aperto atutti. Notando la mia bicicletta alluscita,Nathalie confessa entusiasta il suo tra-volgente progetto: la prossima estateattraversar lEuropa in sella a una bici-cletta, trainata da una nuova passione.

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    In principio furono i grandi

    hotel di lusso del secolo

    scorso. Poi ci fu Las Vegas,

    gli alberghi seriali e masto-

    dontici. Seguiti, forse per rea-

    zione a una simile spersona-

    lizzazione, dai boutique hotel:

    alberghi in genere da non pi

    di duecento stanze, molto inti-

    mi, connotati da un forte con-

    tenuto di design. Adesso pare

    che si stia entrando in una

    nuova fase: il lusso generazio-

    nale, fatto su misura a uso e

    consumo del cliente. Meglio

    se vip. Lidea di lusso che

    abbiamo noi trenta/quaran-

    tenni diversa da quella che

    avevano i nostri genitori. Per

    quanto mi riguarda, vorreimettere a punto e lanciare le-

    quivalente del Four Seasons

    di questa generazione. Per

    mio padre quel posto era il

    massimo, io ho bisogno di

    stare in un hotel dove esco

    dalla camera e, in qualche

    modo, percepisco dellener-

    gia. Sam Nazarian ha le idee

    chiare, quando si tratta di

    spendere due parole su SLS,

    la nuova catena di alberghi di

    lusso che sta lanciando negli

    Stati Uniti. Sam Nazarian,

    trentaduenne imprenditore

    americano, stato definito dal

    magazine Business Week

    Emperor of Cool; possiede

    quattro night-club e due risto-

    ranti giapponesi di nome Kat-

    suya nella sola Los Angeles,

    svariati hotel in giro per il

    mondo e una casa di produ-

    zione cinematografica. Il tutto

    sotto linsegna della sua SBE

    Entertainment Group Holding.

    SLS Hotels un progetto tut-

    tora in rampa di lancio, al

    quale Sam si dedica ormai da

    quattro anni. Abbiamo lavo-

    rato per costruire prima ilbrand degli hotel, metodo che

    nel campo alberghiero non

    cos diffuso. Di solito si fa il

    contrario, ma siccome ho gi

    lanciato ventidue hotel nella

    mia vita, so che se costruisci

    prima lhotel e poi il brand,

    31 MAGGIO 2008 D 59

    LA CATENA DEI

    LUXURY HOTELANTISOLITUDINE

    INCONTRIInventareprima il brande lattrazione,poi ledificio.Lesperimentodi Sam Nazarian,che trattagli alberghicome fosseroabiti-couturedi Federico Sarica

    In alto. S. Nazarian e P. Starck;

    lesterno del Foxtail Restaurant

    a Santa Monica; interno dellHyde

    Lounge di Beverly Hills.

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    D 60 31 MAGGIO 2008

    ROCKSTAR & TRAVEL AGENCYParlando di alberghi, sono notevolmente cambiate le cose

    anche allinterno dello star system musicale.

    Sono lontani i tempi delle groupies e delle camere sfasciate,

    ha dichiarato recentemente al New York Times Jennifer

    Chiara, agente di viaggio delle rockstar. Caff biologico,

    acqua naturale e stanze nella parte pi silenziosa dellalbergo.

    Sono le richieste pi diffuse tra i miei clienti. E se un tempo

    gli albergatori tremavano allidea di ospitare una band,

    oggi farebbero di tutto per soddisfare le loro esigenze.

    LHotel Rivington, nel Lower east Side, a New York, ha appena

    due anni ed stato pensato per essere, come afferma il suo

    general manager Jeffrey Felshaw, un rock and roll mini bar

    con tanto di uscita sul retro in caso di paparazzi. La musica

    un grande business, va trattata come tale. Ci teniamo

    a stringere partnership con etichette e management, e

    facciamo di tutto per soddisfare le loro richieste, affermaTony Fant, presidente delSoho Grand e del Tribeca Grand di

    New York. E le richieste delle rockstar, finiti i tempi degli

    ingressi in moto nelle lobbies, hanno assunto forme pi

    salutari. Si va dalla propria palestra di casa montata in

    camera, fatta da Taylor Hawkins dei Foo Fighters, agli schermi

    piatti da 33 pollici da collegare alliPod, che spopolano fra

    personaggi come James Blunt, Fergie e Ludacriss.

    E che dire del 60 Thompson di New York che, a seguito di una

    visita di Lenny Kravitz in cui ha richiesto di avere il suo cuoco

    in cucina, ha ridisegnato questultima in base alle richieste

    dello chef per la prossima visita della rockstar?

    IL DREAM TEAMLO CHEF JORGE ANDRES, IL DESIGNER MURRAY MOSS,LO STILISTA PASCAL HUMBERT E, SU TUTTI, STARCK

    lespansione limitata. Quello

    che volevamo fare, e penso

    che stiamo centrando lobiet-

    tivo, era avere un marchio ri-

    conosciuto e riconoscibile

    ovunque, che potesse andare

    in qualche modo oltre al luo-

    go fisico. Per costruire un

    marchio con la M maiuscola,

    Nazarian ha voluto il meglio

    dei partner possibili accanto a

    s, un vero e proprio dream

    team

    partner ci sono Jorge Andres,

    il miglior chef spagnolo e pro-

    babilmente del mondo, Mur-

    ray Moss al cui studio affi-

    dato tutto il design del retail

    SLS, lo stilista francese Pa-

    scal Humbert che ha dise-

    gnato le divise, Tecnogym,

    lindustria italiana leader nel

    settore fitness, Cassina per gli

    arredi e, su tutti, Philippe

    Starck. Al quale Nazarian

    riuscito addirittura a far firma-

    re un contratto in esclusiva di

    quindici anni per tutto il Nord

    America. Lavoriamo insieme

    da cinque anni, una perso-

    na fantastica, racconta Na-

    zarian a proposito di Starck,

    ora uno dei miei migliori

    amici, ma allinizio mi ha rifi-

    lato una serie di no incredibi-

    le. Non stato facile n con-

    tattarlo n convincerlo a veni-

    re a lavorare a Los Angeles. Il

    primo progetto che gli ho pro-

    posto stato il ristorante giap-

    ponese Katsuya, ma lui era

    scettico, diceva ora non pos-

    so, sono a Parigi, poi a Lon-

    dra, poi a New York, poi devo

    andare in Cina e blablabla.Infine si convinto che la no-

    stra partnership poteva esse-

    re eccitante e prolifica. Si

    fatto pregare ma alla fine non

    solo ha detto s, ma addirittu-

    ra ha riscritto la sua agenda

    dei prossimi anni in base ai

    nostri progetti comuni. Quindi

    abbiamo fatto il primo risto-

    rante, poi un secondo, poi

    abbiamo lavorato su un hotel

    Dallalto. La zona Lounge &Dancefloor del Foxtail di SantaMonica; lesterno dellSLSHotel di Beverly Hills; la diningroom dellhotel KatsuyaBrentwood di Los Angeles.

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    D 62 31 MAGGIO 2008

    a Miami. E a quel punto ab-

    biamo firmato il contratto.

    Aprir a settembre a Beverly

    Hills il primo hotel SLS; avr

    trecento camere e sar la rea-

    lizzazione pratica di quella

    che, per Nazarian, la defini-

    zione di lusso contempora-

    nea: Stile, unicit, servizi ed

    efficienza. Sar un luogo dove

    la sinergia del gruppo SBE

    esprimer il suo massimo. Il

    cliente avr tutto ci di cui

    necessita per divertirsi, ripo-

    sarsi e lavorare. Tutto a porta-

    ta di mano e contemporanea-

    mente tutto ben distinto e se-

    parato. Ristorante nuovissi-

    mo con piscina sul tetto, fir-

    mati naturalmente Starck,

    nuovo sushi bar Katsuya nella

    lobby. Lobby nella quale tro-

    ver anche posto quello che

    abbiamo chiamato Bazaar,

    ci tiene ad aggiungere Naza-

    rian, una sorta di mercato

    aperto con quattro diversecucine al suo interno e un ne-

    gozio dove ogni singolo ogget-

    to, disegnato da Moss per

    SLS, sar in vendita. Ma il ve-

    ro valore aggiunto sar quello

    di non far mai sentire solo il

    cliente durante il suo soggior-

    no. Oggi, in un qualsiasi hotel

    di lusso di una qualsiasi capi-

    tale del mondo, per quanto il

    livello sia alto il cliente, appe-

    na varca la porta e si ritrova

    in strada, solo. Questo da

    noi non succeder.

    Lattenzione maniacale per il

    cliente, meglio se vip. Questa

    sembra essere la nuova os-

    sessione, il livello due del fe-

    nomeno boutique hotel. La

    nuova parola d'ordine sembra

    essere, costruiamo i nostri

    servizi a seconda delle loro

    esigenze. Come ti dicevo pri-

    ma, la nostra compagnia SBE

    possiede gi diversi night-club

    e ristoranti a Los Angeles, tutti

    frequentati da un certo tipo di

    clientela, da Paris Hilton a

    Tom Hanks, a molti altri,

    continua Sam. Abbiamo un

    elenco di quattrocento clienti

    molto speciali di cui monito-

    riamo e studiamo comporta-

    menti, gusti, abitudini. Parlia-

    mo con loro, coi loro uffici

    stampa, coi loro assistenti.

    Cerchiamo un dialogo per im-

    parare, cos da non farci mai

    trovare impreparati. Che cosa

    gli piace e che cosa no,

    quando il loro compleanno,

    in quali zone del mondo viag-

    giano di pi, a che ora di soli-

    to arrivano in hotel, se preferi-

    scono fare il check in tradizio-

    nale o in camera. Questo no-

    stro file, oltre a essere in con-

    tinuo aggiornamento, si-

    multaneamente condiviso da

    tutte le strutture SBE in giro

    per il mondo. La tecnologiasar un tratto comune degli

    hotel SLS che ci permetter

    di non lasciare mai il cliente

    da solo. Dormi da noi, lavori

    da noi, mangi da noi e poi

    puoi uscire e andare a ballare

    nel nostro night. E tutto que-

    sto senza dover fare un mee-

    ting nella stessa stanza dove

    magari altri ospiti stanno be-

    vendo il t.

    EVITIAMO QUELLO CHE SUCCEDE SEMPRE IN UNQUALSIASI HOTEL DI LUSSO: IL CLIENTE, APPENA VARCALA PORTA E SI RITROVA IN STRADA, SOLO. DA NOI NO

    In alto da sinistra. Interno

    del Katsuya Brentwood e il Bar

    dellHyde Lounge di Beverly

    Hills. Qui a fianco. Tavolo del

    Katsuya Restaurant, Hollywood.

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    31 MAGGIO 2008 D 65

    AVVENTUREIN 31 MQ

    PROGETTO Togliendo volumi in modo selettivo, come si facon una pietra preziosa, Yasuhiro Yamashita ha trasformato una

    minuscola casa di Tokyo in unabitazione piena di respiroproduzione e testo di Kristina Raderschad Foto Christian Schaulin

    Lesterno diReflectionof mineralhouseprogettata

    dallAtelierTekuto. Lafacciata haununicafinestra.Ledificio di 31 mqcalpestabili.

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    D 66 31 MAGGIO 2008

    Man mano

    che si sale

    lungo la

    scala

    pieghevole

    dacciaio, si

    avverte una

    maggior

    leggerezza.

    Yuka e Susumu Kama-ta non se ne intende-vano molto di archi-tettura, quando si so-

    no imbarcati nellambiziosoprogetto di costruire una ca-sa. Ma cera una cosa di cuierano assolutamente certi:doveva risultare quanto pigrande e spettacolare possibi-le. stata la Crystal BrickHouse, realizzata interamentecon blocchi di vetro, ad attira-re lattenzione dei coniugi Ka-

    mata su Yasuhiro Yamashita esul suo Atelier Tekuto. I clientiavevano due elementi fissi eirrinunciabili in testa: un par-cheggio coperto per la loroautomobile nella zona dellin-gresso e degli interni spaziosi,inondati da quanta pi lucepossibile. Non era impresa fa-cile considerando che il terre-no misurava 45 mq e si trova-va a un incrocio, incuneatofra gli edifici vicini. Ma Yasu-hiro Yamashita riuscito a ge-

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    D 68 31 MAGGIO 2008

    stire lincarico con abilit. Il

    suo progetto Reflection of

    mineral ha trasformato quel-

    le che sembravano condizioni

    negative - il dover sottrarre lo

    spazio per il parcheggio da

    una superficie gi angusta e

    le difficolt legate agli edifici

    circostanti - in elementi positi-

    vi. Lattenta rimozione di alcu-

    ni volumi e linclinazione e la

    rottura di alcune superfici

    hanno permesso alla casa di

    svelare la sua bellezza e com-

    plessit spaziale. Avvicinan-

    dosi, si scorge inizialmente

    una sola finestra, realizzata

    sulla facciata. Sembra un

    enorme peep-show, e rende

    ancora pi sorprendente la

    zona interna, una volta entra-

    ti. Dallingresso, dove stato

    Al pianosuperiore,

    una parete

    a specchio

    permette

    di accedere

    al bagno

    e raddoppia

    la luce in

    camera.

    LE RICHIESTEDELLA COPPIA: UNA CASASCENOGRAFICA,

    INONDATA DI LUCE.IN UN TERRENO DI

    SOLI 45 MQ, STRETTOTRA I VICINI,

    A UN INCROCIO

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    D 70 31 MAGGIO 2008

    Dallingresso,dove statoinserito unbagno per gliospiti, siscende incamera daletto. Sopra, lacucina illuminata daun cuneovetrato.

    inserito un box che fa da ba-gno per gli ospiti, si scende

    nella camera da letto, dove la

    luce del sole sembra filtrare

    dal nulla per illuminare il lo-

    cale dallalto - attraverso un

    pannello di vetro opaco, inse-

    rito nella zona compresa fra la

    facciata e la casa adiacente.

    Man mano che si sale lungo

    la delicata scala pieghevole in

    acciaio, si avverte una sensa-

    zione di sempre maggior leg-gerezza: accanto al blocco

    cucina del primo piano si

    scorge un cuneo vetrato nella

    facciata, mentre sopra la gal-

    leria ricavata al secondo pia-

    no, la casa sembra aprirsi

    verso il cielo grazie a una fi-

    nestra triangolare. Una parete

    a specchio contribuisce ad al-

    largare lo spazio e permette di

    accedere al bagno.

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    D 72 22 FEBBRAIO 2003

    Lo psico gardendi Cao-PerrotGIARDINI Enormi fusi sulla scogliera, nascondigli segreti,prati come ondee megaparchi in Cina: Andy, Xavier e gli spazi multisensoriali di Leonora Sartori

    Un giardino non una vetrina o una stanza dariempire. pi simile al mare, una sostanza viva,profumata e intensa, in cui immergersi e uscirediversi da prima. Qualche traccia resta sempre.Sar che vengo dalla campagna e non posso pen-sare al verde come a qualcosa da osservare con

    distacco. Per me, cresciuto in una famiglia di contadini, diventa-re landscape designerre che ha a che fare con la terra e ti resta sotto le unghie, con losporco, gli odori e le pagliuzze che si infilano tra i capelli. XavierPerrot ha 28 anni ed la met europea dello studio Cao-Perrot.Incontr Andy Cao nel 2000 a Chaumont, il famoso festival fran-cese di giardini sulla Loira. Xavier era uno studente di provinciacon un corso triennale in landscape design in tasca, mentreAndy era un artista vietno-americano trentacinquen-ne diventato famoso nel 1998 per il Glass GardenLos Angeles. Pochi mesi dopo lavoravano insieme,come solo la tecnologia permette, uno dalla Califor-

    In questa pagina.Dallalto. Red Box,

    evento realizzato pressolaccademia americanaa Roma. Nella paginaa fianco. Dallalto.Cocoons,San Francisco,2003. Tre enormi sfereschiacciate disegnatedallarchitetto WilliamMassie. Avvolte da oltre8 km di tela colorata,ruotano su se stessegrazie al vento,sullascogliera della citt diEmeryville,in California.Disegno per il progettodel Guangming CentralPark,Shenzhen,Cina.

    FotodiS.

    Jerrom

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    31 MAGGIO 2008 D 75

    nia, laltro dalla Francia, incontrandosi solo due o tre volte lan-no. Il segreto? Una sintonia sorprendente (intervistati separata-mente, rispondono alle domande in modo identico, stesse cita-zioni, stessi riferimenti, accento orientale uno, erre moscia lal-tro). Qual leffetto dei vostri interventi? Creare total environ-ments, cio giardini cinque-sensi simili a dipinti, che funzioninoda terapie di benessere. Come gli enormi fusi colorati che si av-vitano sulla scogliera, il prato di onde meditative, il giardino sur-realista di vetro blu, con massaggi, musica e incensi, e gli aran-ceti che spuntano dal lago senza un perch. La prima cosa cheabbiamo cercato di fare insieme stato disimparare tutto quelloche avevamo studiato. Dimenticare le regole, gli stili, le lezionidegli architetti e dei paesaggisti. Ricominciare da zero, mesco-lando tradizione vietnamita e romanticismo parigino. Abbando-nati i dogmi da cosa avete preso ispirazione? Dallo spirito di av-ventura di stilisti come Rei Kawakubo o Yohji Yamamoto, dalle-clettismo del perfume designer Serge Lutens, dalla poesia ipnoti-ca di Louise Gluck. Lidea per il Lullubay Garden, a Sonoma inCalifornia, nata invece guardando il film Dreamsin cui un personaggio entra in un quadro di VanGogh. Andy e Xavier hanno fatto lo stesso: un di-pinto tridimensionale in cui camminare ispirato alpittore giapponese Katsushika Hokusa, un giardinodi onde costruito da 200 lunghi tappeti di nylon co-lorato intrecciati da pazientissime mani vietnamite,

    Il primo passo: disimpararele lezioni degli architetti e le regole dei

    paesaggisti. Ripartire da zero,mescolando tradizione vietnamita e

    romanticismo parigino

    In questa pagina.Dallalto. Jardin desHesprides,Montreal,2006. Installazione per ilfestival Jardins de Mtische si svolge nonlontano dal fiume SanLorenzo. Renderingpreparatori del progettoper il Guangming CentralPark,Cina. Nella paginaaccanto,dallalto.Il surreale KerpunsGarden,in Bretagna,Francia, 2004,constriscie di lavanda e unmanto di onde derba inmovimento. Scenedal matrimonio dellastilista Kim Nguyen conlattore Bill Blocknellisola di Nantucket(Massachusetts, Usa).

    FotodiL.

    Tanguay,Y.Maltais,

    M.

    Laverdire,

    S.

    Jerrom,

    C.

    More

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    FotodiS.

    Jerrom

    il tutto delimitato con reti da pescache modulano i riflessi della luce, avolte invisibili, a volte abbaglianti. Ce-rano anche musicisti francesi a suona-

    re ninananne vietnamite. Poi bisognava togliersi le scarpe. Comeentrare in un tempio. Perch il total environmentsocchi, ma per tutti i sensi: naso, gusto, piedi, equilibrio, immagi-nazione. Nellinstallazione per il Jardine des Hesprides a Mon-treal cera una lanterna oversize dove nascondersi, suoni, incen-si orientali, papaveri himalayani, aranceti, zafferano iraniano eprofumo di mare. Il giardino totale di Cao-Perrot un paesaggiomentale tradotto nella natura. Psico garden,che costruzioni, perch il landscape artistun arredatore dinterni. Non sposta vasi insomma, non comprasdraio dautore, ma disegna linconscio di ognuno di noi e vi-sualizza storie damore. Quali sono gli errori pi comuni neigiardini della gente? Non ci sono errori, solo un gusto poco raf-finato. Esistono i trend addictedstatus symbol del gardening trendyMcMansion (case dallarchitettura simile ai McDonalds) in Cali-fornia cos come in Vietnam, alberi di banano in Bretagna, per-golati con gnomi, anfore finto romane e fontane pirotecniche sti-le Las Vegas. Noi ci teniamo lontani dai simbolismi codificati daaltri. Ci che finto non dovrebbe stare nei giardini, sono luoghivivi. Il prossimo progetto il megaparco di Guangming, nuovacitt in veloce costruzione (si prevede che sia ultimata tra dueanni) dellarea di Shenzhen, in Cina: 240 ettari di parco (2/3 di

    Central Park a New York, ndrlando noto e ingoto, contemporaneit e tradizione. Seminiamoindizi, esche per la mente. Solo attraverso la conoscenza si creavera meraviglia. Lignoranza non accende nessuna sinapsi.

    Dallalto. InstallazioneCloud (Nuvola)al Fairchild Tropical

    Botanical Garden,Miami, 2007. Altrirendering per il Centralpark della citt diGuangming in Cina.Installazione LullubayGarden, per ilCornerstone Festivalnella valle di Sonoma inCalifornia, 2004. I lavoridi Cao-Perrot, insiemead altri paesaggisticontemporanei, sono nellibroAvant Gardeners,Thames & Hudson.

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    Non solo collega

    una riva allaltra. Il

    ponte riunisce

    presso di s, terra

    e cielo, i divini e i

    mortali. A chi non capitato,

    almeno una volta nella vita, di

    citare le parole del filosofo

    Martin Heidegger per fare col-

    po su amici e amanti calcan-

    do passerelle sospese sul vuo-

    to. Soprattutto negli anni in

    cui ci si imbeveva di genius

    loci, perch il ponte, diceva

    Martin, prima che una qual-

    siasi infrastruttura, un luo-

    go. Luogo pieno di oscillazio-

    ni, a volte, come la prima volta

    LUOGONONLUOGOARCHITETTURA Passeggiare in una struttura sospesae sexy (grazie ai calcoli). Non arte, sono ponti di Michele Calzavara

    Il Webb Bridge, dello studio

    Denton Corker Marshall

    nellarea portuale di Melbourne.

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    del Millennium Bridge, che a

    filo del Tamigi ci ha traghettato

    nel Duemila andando in riso-

    nanza anche con questo nuo-

    vo secolo traballante, oltre che

    con i passi dei pedoni. Certo,

    oscillante, ma sempre meno

    del ponte sul Tacoma Narrow,

    Washington. Questo, verso le

    11 del mattino del 7 novem-

    bre 1940, a forza di dimenarsi

    sotto lazione di un vento a 65

    km orari croll dopo unora di

    spettacolari torsioni. Errori di

    calcolo, allora, nonostante gli

    ingegneri fossero assoluta-

    mente sicuri del fatto loro. Ma

    il calcolo, si sa, non tutto:

    Secondo alcuni autorevoli te-

    sti di tecnica aeronautica, il

    calabrone non pu volare, a

    causa della forma e del peso

    del proprio corpo in rapporto

    alla superficie alare. Ma il ca-

    labrone non lo sa e perci

    continua a volare, diceva Igor

    Sikorsky, pioniere dellaviazio-

    ne. Oggi che uningegneria so-

    fisticata produce calcoli ad

    hoc per unimmaginifica con-

    temporaneit, quelle deforma-

    zioni diventano poetiche me-

    tafore, anche dellinstabilit: i

    Wilkinson Eyre Architects han-

    no sicuramente pensato a

    quelle forze nel Tensegrity

    Bridge, passerella sospesa tra

    le gallerie del National Buil-

    ding Museum di Washington,

    avvolta in un reticolo di tubi di

    vetro tenuti insieme da cavi in

    tensione, chiaramente ispirata

    ai tavolini che Theodore Wad-

    dell disegnava per Cassina nel

    72. Ma qui ne hanno fatto

    Sopra, unamorbida S si snoda

    sopra il torrente

    Areuse, opera diLaurent Geninasca

    e BernardDelefortrie (studio

    GD Architectes

    di Neuchtel).

    TRA LE SPONDEDEL TORRENTE

    AREUSE, INSVIZZERA, UNASCATOLA DI ESILILAMELLE DABETE,LEGGERMENTECURVA, COSTRUITAALTROVE E CALATADALLALTO. PERNON DISTURBARE

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    D 84 31 MAGGIO 2008

    uno spettacolo interattivo disuoni e di luci sotto il peso dei

    visitatori. Poi, chiss se pen-savano anche a quei dondoliiprogettando il ritorto Bridgeof Aspiration, tra la RoyalBallet School e la Royal OperaHouse di Londra, e non solo aun ginnico movimento di dan-za cristallizzato sopra i pas-santi di Floral Street. Metaforalegata al luogo, questa, comequella del Webb Bridge, a cuii progettisti australiani DentonCorker Marshall danno formanellarea portuale di Melbour-ne, come parte di un pi este-

    so programma di arte pubbli-ca. Lartista Robert Owen, concui hanno collaborato, qui im-maginava una trappola per leanguille tipica dei Koori (gli in-digeni australiani dello Stato diVictoria). Poi lidea si tradot-ta in una ragnatela metallicache potrebbe anche essereuna rete da pesca, ma inve-

    ce un sinuoso ponte pedonalee ciclabile (anche se i ciclisti

    sembra che si lamentino unpo) lungo 80 metri, necessaria coprire, tra una curva e lal-tra, il dislivello tra la sezione diponte esistente e lo sbarcosulla banchina. Ma quandoun luogo parla, lapproccio picostruttivo ascoltarlo piutto-sto che intrattenere una con-versazione, sostengono Lau-rent Geninasca e Bernard De-lefortrie dello studio GD Archi-tectes di Neuchtel. E loro,quel luogo tra le sponde deltorrente Areuse nella Svizzera

    occidentale, lhanno ascoltatoe trattato bene, con una sca-tola diafana di esili lamelle diabete, leggermente curva co-me una S appena accennata,costruita altrove per non di-sturbare, trasportata in elicot-tero e posata dallalto con mil-limetrica delicatezza. Non ce-ra altro modo, in verit, troppo

    lontane le vie asfaltate, tropposmilze le vie dacqua. Vie che

    permetterebbero ben altr islanci, quello del Living Bridgedelluniversit di Limerick, inIrlanda, nervosa struttura chesi immerge in unarea protettae sfuma nel paesaggio bosco-so alle sue estremit, o i 170metri del Nescio Bridge sulRijn Kanaal, vicino ad Amster-dam, liscia cerniera per pedo-ni e ciclisti che ricuce il terre-no conquistato al mare. ilponte pi lungo dOlanda, maqui i numeri interessano poco,perch lo spazio della pura

    estensione matematica noncontiene spazi e posti. In essonon troveremo mai dei luoghi,cio delle cose del tipo delponte, commenta ancoraHeiddegger. Sar per questoche di avere il ponte piesteso del mondo, sullostretto di Messina per esem-pio, non ci importa granch.

    IL LIVINGBRIDGE,

    DELLUNIVERSITDI LIMERICK,IN IRLANDA,

    UNASTRUTTURA

    NERVOSA CHESI IMMERGE IN

    UNAREAPROTETTA ESFUMA NELPAESAGGIO

    Progetti dellostudio WilkinsonEyre Architects.

    Sopra, il NescioBridge sul RijnKanaal, Olanda,qui accanto,la TensegrityBridge, aWashington.A sinistra, ilLiving Bridgea Limerick, inIrlanda.

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    Konstantin Grcic, nato nel 1965, dopo aver studiato alRoyal College of Art di Londra e aver collaborato con JasperMorrison, fonda il suo studio a Monaco nel 1991. Al Salonedel Mobile di questanno ha presentato nuovi progetti conFlos, Plunk e Cassina (www.konstantin-grcic.com .Un ambito del design che ti piacerebbe investigare?Vorrei provare il textile design e confrontarmi con materialimorbidi, e non rigidi come legno o plastica. Un giorno mipiacerebbe anche disegnare unautomobile: unconcentrato di conoscenze davanguardia dove simescolano ingegneria, design, textile, cromia e meccanica.I designer: inventori o perfezionatori di ci che c gi?Il nostro lavoro non crea quasi mai, ma semprelevoluzione di un progetto precedente. Nel caso del mioultimo progetto, la sedia a sbalzo Mytotratta dellevoluzione della sedia plastica. Niente di nuovoinsomma, ma un perfezionare attraverso conoscenze einformazioni contemporanee e attuali. Solo unmiglioramento lento, ma inarrestabile.I tuoi progetti nascono a colori o in bianco e nero?Disegno a colori, ma lavorando con grandi aziende la scelta

    cromatica sempre molto delicata, e arriva alla fine delprocesso spesso vincolata a tendenze di mercato.

    KonstantinGrcic conla poltroncinaa pozzettoKanu perCassina.

    PROTAGONISTI (O QUASI)I professionisti che giocano con

    minimalismo e tecnologia,quelli alla loro prima volta, con poetici

    progetti sottosopra. I gruppi, per cuilavorare e vivere la stessa cosa, e i

    solitari che disegnano dialoghiinteriori. Tra i tanti designer presenti

    al Salone del Mobile, ne abbiamoavvicinato qualcuno per voi

    di Leonora Sartori

    Foto Alistair Taylor Young

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    Guillaume Delvigne e Ionna Vautrin,classe 79, hanno studiato a lcole deDesign Nantes Atlantique. Assistentirispettivamente di Marc Newson eRonan & Erwan Bouroullec, oggi fanno

    parte del design collectiveSalone hanno presentato la collezionein vetro OvertureForma o funzione?Sono due aspetti inseparabili. Studiamomolto il lato plastico di un oggetto,perch possa rispondere allo scopo percui stato pensato. Cerchiamo peranche una storia da fargli raccontare eunanima, che lo distingua dagli altri.Progettate a colori o in bianco e nero?Il colore parte importantissima dei

    nostri oggetti che spesso nasconocolorati fin dai primi schizzi. Nelprogetto per la Fabbrica del vapore diMilano, la tonalit scura del vetro vuolericordare il fumo grigio dei camini.

    Progetti e maestri per il confronto?Ettore Sottsass, Bruno Munari eAndrea Branzi. Per il nostro ultimolavoro, abbiamo preso ispirazione dallefoto di fabbriche dei fotografi tedeschiBernd e Hilla Becher.Cosa immaginate nel futuro del design?I designer dovrebbero essere pi attentialla sostenibilit dei loro progetti.Bisognerebbe pensare a oggettidisegnati cos bene, che la gente nonse ne vorrebbe pi separare.

    La designerolandeseIneke Hanscon la sediadi legnocolorata Flyper Arco.

    GuillaumeDelvigne e IonnaVautrin conOverture,collezione divasi in vetro perIndustreal.

    Ineke Hans, nata nel 66, dopo aver lavoratoda Londra per Habitat, tornata inOlanda e ha fondato lo studio InekeHans/Arnhem. Al Salone di questanno, hapresentato due sedute con Arco e Cappellini(www.inekehans.comFonti di ispirazione?Il comportamento della gente quando non sisente osservata, o quando le cose nonvanno come dovrebbero: momenti di rottura,in cui dobbiamo adattarci velocemente alcambiamento.Pieno o vuoto?Il pieno, quando sembra vuoto.Hand made o serialit industriale?Entrambi, ma quando si imbocca una delledue strade, importante avere il coraggio dispingersi fino allestremo.Tradizione o innovazione?

    Le tecniche tradizionali o il gusto r tropossono essere ottimi punti di partenza perinventare. Lunico errore trattare latradizione in modo tradizionale, megliomescolarla con la contemporaneit, conmetodi sperimentali o materiali tecnici.Cosa immagini nel futuro del design?Anche se sono una designer, credo che ilmondo sia troppo pieno di oggetti. Cerco perdi apportare nelle cose che faccio una certadose di innovazione, nella tecnica utilizzatama anche nella scelta dei materiali o nellafunzionalit. Lideale sarebbe riuscire adavere un prodotto bilanciato sotto tutti questipunti di vista. Allora sarebbe perfetto.

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    Nati entrambi nel 76 a Tel-Aviv,Yael Mer e Shay Alkalay hanno studiatoa Londra e Milano per poi fondareinsieme lo studio Raw-Edges. Erano alSalone con Establied & Sons e Arco(www.raw-edges.comIl vostro rapporto con i colori?Non restiamo mai indifferenti, sfogliandoil catalogo dei colori Pantone o quando ciregalano uno stock di nuovi pennarelli!I colori sono musica visuale. incredibilequanto diverse combinazioni osfumature cromatiche possanoinfluenzare il nostro stato danimo.La vostra paura pi grande?Che tutti questi megatelevisori Lcd ultra-piatti e gli home theatre facciano

    chiudere le sale cinematografiche.Finirebbe la magia. Adoriamo i film eabbiamo sempre la sensazione di nonguardarne abbastanza. Sono una formadarte superiore che unisce al megliotesti, recitazione, musica,immaginazione, umorismo, ritmo e moltoaltro ancora. Per noi, una fontedispirazione fenomenale.Il luogo pi interessante dove lavorare?Londra, una citt megaglobalizzata dovecontinuano a succedere un sacco dicose. un mix di culture diverse, saporie punti di vista. Insomma se davveroil mondo sta diventando un grandevillaggio, allora Londra di sicuro il luogodove andare per prendere ispirazione,assaggiare quello che succede etornarsene a casa contenti.Forma o funzione?La funzionalit ci che distingue ildesign dallarte. Il grado di funzionalit diun oggetto per un confine mobile e cipiace molto giocare su questo limite.

    Shay Alkalay eYael Mer di Raw-Edges Studio conStack, cassettieradisegnata daShay perEstablied&Sons.

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    D 92 31 MAGGIO 2008

    Oki Sato nato in Canada nel 77 e si laureato inarchitettura alluniversit di Tokyo. Dal 2002 ha fondato lostudio Nendo in Giappone, che ha una sedeanche a Milano. Questanno ha curato lallestimento per LexusL-finesse con il tema Elastic diamond e ha disegnato perCappellini, De Padova e Guzzini (www.nendo.jpQual il fine dei tuoi lavori?Cerco di dare alla gente la possibilit di sperimentare piccolieureka quotidiani. La nostra vita piena di momentistupefacenti, di cui ci dimentichiamo per molto in fretta.Io cerco di conservarli, custodirli e trasformarli conlimmaginazione fino a farli diventare tavoli, sedie o installazioni.Semplicit o complessit?Quello che disegno sempre facile e di immediatacomprensione. Non ricerco un minimalismo freddo, ma dotatodi una certa dose di ironia, simpatia e funzionalit.Vuoto o pieno?Amo il vuoto, lo spazio libero, riempito per di una storia o diuna personalit.Il tuo approccio al lavoro?Sono assolutamente pigro. Amo perdere tempo e immaginare.Inizio sempre disegnando a mano. Poi uso il computer per

    realizzare loggetto tridimensionalmente. I miei collaboratori e ioabbiamo creato una collezione che si chiama 1%, al limite traartigianato e industriale. Produciamo solo cento pezzi peroggetto, cos chi compra possiede l1% della collezione. Nendoin giapponese significa creta. Cos le nostre idee sono duttili,versatili, flessibili e spaziano in campi diversi.

    Ilaria Marelli e iltavolo Accordodisegnato per Fiam,vincitore del premio

    Young & Design 08.

    Oki Sato dellostudio Nendo elallestimentoper Lexus construtture mobiliispirate aldiamante.

    La designer italiana Ilaria Marelli nel2004 fonda il laboratorio di idee IlariaMarelli Studio. Fa parte del Consiglioitaliano del design. Al Salone hapresentato progetti con Fiam eCappellini (www.ilariamarelli.comVantaggi e svantaggi di esseregiovane + designer + italiana?

    Litalianit allestero percepita comeun valore in s, ma la realt non unitaria: le diversit regionali sono tantee vivere tra il polo culturale di Milano equello mobiliero della Brianza puessere molto diverso da lavorare aSassuolo, tra i grandi gruppi ceramici,o a Venezia circondati dalla cultura delvetro e dellarte. Essere giovani inItalia spesso considerato sinonimo diinesperto, quindi tendo a glissarelet, e dopo dieci anni di lavoro midefinisco una professionista e basta.A mano o industriale?Il mondo industriale del made in Italy ancora fatto di tanta manualit:i rivestimenti si cuciono e rifinisconoa mano, le saldature si spazzolanoa mano cos nasce la qualit chealtri ci invidiano.Colori o monocromia?Mi piace lavorare tono su tono, condue colori a contrasto. Preferiscogiocare con delicatezza, pochi colorialla volta, in modo da valorizzarela forma delloggetto piuttosto chesopraffarlo in un arcobaleno.

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    Le svedesi di Front design erano a Milano conSwarovski, Coin, Moooi e allo spazioRossana Orlandi (www.frontdesign.seConsigli per designer esordienti?Si dovrebbe puntare su collaborazioni aperte econsapevoli tra diverse forme di creativit.Il dialogo tra conoscenze professionali provenientida campi lontani motore di invenzionistraordinarie. Un altro settore da sondare linterattivit tra consumatori e prodotti.Che rapporto avete con il vostro Paese?Potremmo lavorare ovunque nel mondo, perch sesiamo tutte e quattro insieme ci diamo forza ediventiamo invincibili. La Svezia rimane un luogo riccodi opportunit lavorative per quattro giovani donne.Le vostre fonti di ispirazione?La scienza, la moda, ma anche la nostra vitasentimentale (Charlotte von der Lancken, la quartaFront, non nella foto perch aspetta un bambino, ndr

    Nata in Spagna, Patricia Urquiola,dopo aver collaborato con AchilleCastiglioni e Vico Magistretti, apreuno studio a Milano nel 98. AlSalone di questanno ha presentatonuovi prodotti con Rosenthal,Panasonic, Moroso, Emu, Kartell,De Padova, Agape e Artelano(www.patriciaurquiola.com

    Qual la tua relazione con i colori?Dopo aver letto il libro di DavidBatchelor Cromofobiapaura del colore e penso alle forme.Handmade o serialit?Lindustrial design si basa sullaserialit. La cosa piinteressante trovare soluzioni industriali pertecniche artigianali. I prodotti fattia mano sono ideali per i giovaniche non hanno ancora accesso allagrande industria produttiva.Cosa manca nel design?Strumenti per vivere meglio e avereuna vita pipiacevole. auspicabile

    poi una maggiore attenzione al ciclodi vita dei prodotti e ai rifiuti.

    31 MAGGIO 2008

    PatriciaUrquiola nellospazio Morosocon la poltronaper esterniTropicalia.

    Le Front Design(Anna Lindgren,Katja Svstrm,Sofia Lagerkvist)con le lampadeGlowper Coin.

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    Mathieu Lehanneur, designerparigino nato nel 74, insegnaallcole des Beaux Arts de St-Etienne. Nei suoi lavori mescolanatura e tecnologia. Questannoera a Milano per un giro di

    ricognizione. Lanno prossimo,chiss. Intanto alla Artists SpaceGallery di New York sono inmostra le sue curiose vasche perpesci (Local River, fino al 21/06,con Anthony van den Bossche,www.mathieulehanneur.com

    Il Paese da tenere docchio?

    Mi aspetto una rinascita degliStati Uniti. Il livello del designnon allaltezza del progressotecnologico e ingegneristico.Sembra che i designer statunitensiservano solo a confezionareinvenzioni tecnologiche. Quando

    anche il design americano avr lasua rivoluzione, sar una boccatadaria fresca per tutto il mondo.Quali sono le cose che ti

    piacciono?

    Soggetti che non hanno nulla a

    che fare con il design: un librosul vapore illustrato a fine 800,un trattato sulluso del drappeggionella scultura, le manifestazionidellinvisibile nellarte.Artigianale o industriale?

    Credo molto nella produzioneindustriale. Lartigiano non punulla di fronte alla magicaperfezione della serialit e allepossibilit tecniche e riproduttivedella tecnologia industriale dioggi. Basta guardare una bottigliadi acqua minerale per capire:meravigliosa!

    Acrobatismi

    di Mathieu

    Lehanneur,

    durante

    il Salone del

    Mobile 2008.

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    D 99

    Belli (per noi)OGGETTI CULT Esili e in abito scuro, oppure avvolgenti esoffici. Ipercolorati, rasta o con la pancetta: gli oggetti del Salonedel Mobile, scelti per personalit a cura della redazione di D Casa

    MOON SAFARI

    Tropico, corpo luminoso a

    sistema modulare di Giulio

    Iacchetti per Foscarini

    (prototipo). Una lanternacontemporanea. Diffonde

    una luce morbida, calda,

    tracciando ombre delicate.

    Ricorda lattrazione per lAsia

    anni Cinquanta, ma la struttura

    in materiale plastico innovativo.

    LEGGEREZZA ESTENSIBILE

    Light, tavolo estensibile

    in noce di Matthew Hilton

    per De La Espada (a

    partire da 4.140 euro).

    Futuro o passato? Geometria

    o antropomorfismo?

    Nellincertezza tra categorie

    lontane tra loro, ci si pu

    incontrare a questo tavolo.

    31 MAGGIO 2008

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    D 100

    LUCE DA SERA

    Torch Light, lampade a

    sospensione singola omultipla di Sylvain Willenz

    per Established & Sons(a partire da 110 euro).Rigorosamente in nero,

    come una black tie da seratagalante. Talmente forti dapoter stagliarsi da sole in una

    stanza. Senza nientaltro.

    TRAIN DE VIA

    Divani Intersection diPhilippe Nigro & Les

    Compagnons du Devoirnellambito di aide projet

    VIA 2008 (prototipo). Mega

    Lego morbidi che sfumanouno nellaltro come acquarelli.

    Assemblare sedute facilecome abbinare un vestito.

    RELAX TRA I FILI

    Tropicalia, seduta di PatriciaUrquiola per Moroso, in

    acciaio e intreccio di fili incuoio (1.645 euro).Un pomeriggio destate, in

    giardino, pensando al boomdegli anni Sessanta. Accoglienza

    lenta e confortevole. Graziealla tecnologia da XXI secolo.

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    D 102

    CONVERGENZE

    Appendiabiti smontabile

    in legno Bastone, di

    Camille Blin (Ecal) per

    CoinCasaDesign (prototipo).

    La prova, ancora sperimentale,

    che le rette parallele,

    allinfinito, si uniscono. Resta

    per un cruccio: vista

    la funzione, verr nascosto

    dagli abiti. Peccato.

    METAMORFOSI VERDI

    Collezione di vasi in

    materiale sintetico Bloom

    my buddydi Niels van Eijk e

    Miriam van Der Lubbe (95

    euro). Afro-reggae, damigella

    cotonata, new punkesplosivo: questo progetto

    off white mostra il lato quasi

    incompatibile con la parola

    (seria) design: lironia.

    COMFORT ALLO SCANNER

    Divano Club per interni ed

    esterni, design Prospero

    Rasulo, Zanotta, in acciaio

    e incordatura in filo PVC

    (2.700 euro). Vince una

    sfida quasi impossibile.

    Rendere invisibile un

    divano (diversamente, chi lo

    vorrebbe in un giardino?).

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    D 104 22 FEBBRAIO 2003

    BOING BOING

    Type 1227, riedizione della

    prima lampada Anglepoise,

    di Kenneth Grange (155

    euro). Per gli appassionati

    dei maestri, quando questinon erano conosciuti come

    tali e abitavano con dignit

    gli interni no-brand dei

    comuni mortali di allora (il

    design del 34). La silhouette

    antica, il gusto nuovissimo.

    PETALO X PETALO

    Collezione di piatti 16dishes

    disegnati da Ichiro Iwasaki

    per Guzzini in occasione

    delliniziativa Foodesign

    Guzzini Made in Japan

    (prototipo). Leffetto di una

    goccia in uno stagno, o lo

    sfoglio mama non mama

    di una margherita. Mai vista

    tanta poesia in un piatto.

    MINITRONO

    PoltronaJ.J. di Antonio

    Citterio per B&B Italia, in

    legno di frassino e pellicciadi Mongolia (a partire da

    3.460 euro). Compromesso

    geniale tra eleganza spartana

    svedese e pigrizia chic

    mediterranea. Seduti

    insieme, decenni di design

    made in Italy e rigore nordico

    (abilmente decantati).

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    D 106 31 MAGGIO 2008

    QUELLO CHE SERVE

    Libri, scaffale in frassino

    laccato del belga Michal

    Bihain per Swedese (550

    euro). Dalla presenza sottile,appena accennata, edelegante, come un film muto.Pu essere una micro-libreria, una scala, una bellapresenza in ambienti cheaspettano una funzione duso.

    SUPPLEMENTARI (TEMPI)

    Two-timer, doppio orologioda parete di Sam Hecht

    (Industrial Facility) per

    Established & Sons (da 210

    euro). Per lanimo diviso indue di chi sta qui mavorrebbe essere altrove.Citazione (appena accennata)a Salvador Dal. Arancioenergetico, per giorni veloci.

    MISTER BUG

    Poltrona imbottita Bugdi

    Paola Navone per Poliform,

    a partire da 1.337 euro.

    come certi uomini con lapancia. Solidi, benvestiti,gentili. Cos viene voglia dirilassarsi e di stargli accanto.E come loro, si scopre chequesta poltrona pu adattarsiperfettamente a qualunquecontesto e compagnia.

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    Courtesy gb agency Paris

    31MAGGIO

    2008

    D109

    UN FANTASTICO DJ VUARTE Elina Brotherus, finlandese, scatta foto lente, con il banco ottico. Sono omaggiai capolavori di Claude Lorrain, Caspar David Friedrich, Bonnard, Degas di Dora Carrington

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    Courtesy gb agency Paris

    D110

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    Courtesy gb agency Paris

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    Courtesy gb agency Paris

    D114

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    2008

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    31 MAGGIO 2008 D 121

    La vita in un

    patchworkNEW DECORAttimi quotidiani, catturati in collage di stoffe e ricami. Le storiemorbide dellartista Laura McCafferty di Arianna Lelli Mami e Chiara Di Pinto

    Qui a sinistra,

    Laura davanti

    alla parete

    tappezzata con

    i suoi quilt.

    Sopra, dettaglio

    di Crufts Misfits

    opera di tessuto

    e ricamo.

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    D 122

    Quilt contemporanei,eredi della tradizione folk Usa,

    che raccontano istantimetropolitani. O di provincia

    Altri lavori di Laura.

    Sopra, da sinistra,

    Dancing on a Saturdayafternoon Wellys in

    wales, Poppy in her

    living room (sotto).

    Laura McCafferty, artista

    britannica con atelier a

    Nottingham, sa cogliere

    lessenza delle cose in

    un gesto, un particolare. Po-

    trebbe essere una fila di perso-

    ne dallaria annoiata sedute in

    metropolitana o lorlo di un ve-

    stito. Coppie anziane che balla-

    no o una stanza in disordine. In

    ogni caso il suo sguardo verti-

    cale e penetrante. E lo fa con

    una tecnica antica che impli-

    ca il ricamo e luso di pezzi di

    tessuto. Una sorta di quilt

    temporaneo, erede della tradi-

    zione folk americana, grandi af-

    freschi popolari in cui venivano

    raccontate storie di famiglia.

    Ma Laura vive nel presente e il

    suo stile volutamente pi

    sporco quasi ready made, e

    proprio per questo vibrante, im-

    mediato. Lo spaesamento di

    fronte a soggetti inusuali come

    lamericano medio con il cap-

    pellino da basket di ordinanza

    pronto ad addentare un gigan-

    tesco hamburger o coppie di

    anziani che ballano contrasta

    deliziosamente con questa tec-

    nica lieve e affascinante, in cui

    convivono un forte segno grafi-

    co e una sensibilit estrema

    per la composizione e il gioco

    dei colori, decisi, carichi di pat-

    tern ridondanti, troppo reali per

    esserlo davvero. In questa con-

    traddizione, il suo approccio

    riesce a dare una lettura intima

    e critica della quotidianit.

    (www.galanthusgallery.com)

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    IL COLLAGE DELTEMPO E I MURI

    PARLANTI

    In questa pagina,

    lingresso con

    una foto diFranois Halard

    che ritrae unparticolare di

    Villa Malaparte e

    il grandelampadario

    teatrale. A lato,

    Michelle eYves Halard.

    IN PROVENZATessuti vintage, colori emotivi, tappeti

    Aubusson e luci teatrali. La casa dei ricordi deisignori Halard di Valentina Capelvenere Foto Franois Halard

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    Una casa che parla eche ascolta, comeuna persona. Per-ch senza emozioni

    non sar mai vera. Figuriamo-ci interessante. I muri devo-no celare un disordine allegroe creativo, che comunica. Do-ve ogni pezzo esiste solo nel-linsieme che lo circonda. Co-me nella vita. Parola di Mi-chelle Halard, designer di tes-suti, arredatrice e madre delfotografo dinterni FranoisHalard (Vogue Vanity Fa irADYves ha ristrutturato una resi-denza del XVIII secolo in Pro-venza, a pochi chilometri daAvignone. Labbiamo com-prata 7 anni fa per stare ac-canto a nostro figlio che ne haunaltra vicino ad Arles. Pianopiano, si trasformata. Ora sche ci assomiglia, raccontaMichelle. Mio marito ha scel-to i colori e dipinto i muri.

    Sopra, un close-up dello studio

    di Michelle. A lato, la libreria

    con in alto i giocattoli da

    collezione di Yves e per terra

    il tappeto Aubusson.

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    31 MAGGIO 2008 D 129

    un artista, sua madre era unascultrice, eclettica e di talen-to, e lui cresciuto tra le ope-re darte. Ha un senso istinti-vo per le armonie cromatiche.Complementare al mio mododi trasformare una passione,quella per i tessuti. Come inun patchwork infinito. Larre-damento una conseguenzaspontanea, capitato inmodo naturale, il risultato delnostro vivere insieme. Stratifi-cazione parlante di quello chesiamo. Esattamente come ilcarattere, le abitudini, le rela-zioni. E dove pezzi antichi,come i tappeti Aubusson e ilampadari comprati nei fleamarket, s i mixano con gl iscatti sospesi e ipercontem-

    poranei di Franois. La miafoto preferita quella nellin-gresso che ritrae il divano diVilla Malaparte a Capri. Inperfetto contrasto con il lam-padario depoca, una luceteatrale trovata a Parigi in unmercatino delle pulci. A me-t tra la capitale francese, do-ve lavora, e la campagna do-ve abita stabilmente il marito,Michelle non cerca oggettiemozionali, li trova. unaquestione di incontri. Mi piac-ciono le belle cose e le stoffesono una piacevole mania. Ledisegno, le colleziono, le usoper decorare. Sono sui divani,sui letti, sui muri e tra i cusci-ni. Come in biblioteca, lastanza del cuore, dove ritro-

    A lato, la

    camera degli

    ospiti con

    il baldacchino

    ricoperto da

    tessuti vintage.

    Sotto, il bagno

    con il paravento

    che Michelle

    ha ereditato

    dalla madre.

    LE STOFFE SONO LA MIAMANIA. LE DISEGNO,

    LE COLLEZIONO,LE USOPER DECORARE.

    SONO SU DIVANI,LETTI,MURI,TRA I CUSCINI,

    OVUNQUE

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    D 130 31 MAGGIO 2008

    varsi e rilassarsi. Ho 80 anni

    e quando ho bisogno di quie-

    te questo il luogo delezione

    dove scoprire un vecchio li-

    bro, talmente vecchio da di-

    ventare una novit. Sopra

    lenorme libreria di legno ci

    sono i giocattoli antichi che

    Yves colleziona. Tra luno e

    laltro si intravedono specchi

    per riflettere la luce. I collezio-

    nisti amano mettere a con-

    fronto oggetti che provengono

    da mondi lontani. Creano lu-

    nit dai frammenti, elaboran-

    do una nuova dimensione.

    Ogni spazio lunione di que-

    sti stimoli superficialmente di-

    stanti. Tranne uno: la sala da

    pranzo. Lunica stanza che

    mantiene intatti elementi ori-

    ginali dellepoca neoclassica e

    che ricorda quello che un

    tempo era la casa. Ci sono le

    modanature e la mensola del

    camino in marmo italiano. I

    flash di colore, invece, sono

    made in Halard. E si ripetono

    nella stanza degli ospiti: te-

    stiera, baldacchino e coprilet-

    La sala da pranzo lunicastanza con elementi originalidel XVIII secolo, come lemodanature neoclassichee la mensola del camino inmarmo italiano.

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    to sono decorati con i tessuti

    da collezione di Michelle. Sui

    muri, invece, sono incorniciati

    quadri che raffigurano Marie-

    Antoinette, altra passione di

    famiglia. Il bagno, infine, vo-

    lutamente minimale. Ele-

    mento portante, il paravento.

    Riscalda e ricorda. Era di

    mia madre. C un luogo che

    Michelle non condivide con

    nessuno: lo studio. Lavoro

    da sempre e ne sono felice. Il

    mio atelier disordinato e in-

    dispensabile. Disegnare sti-

    mola lintelletto, sospende il

    tempo, non mi fa sentire gli

    anni. Per questo non si fer-

    ma un istante. Non perde una

    stagione e continua a fare ri-

    cerca. La verit che la

    campagna non mi piace. Ser-

    ve la macchina per fare qua-

    lunque cosa. A Parigi s che

    vita. Tutto a portata di mano,

    veloce. Sar, le signore non

    mentono, certo. Eppure sen-

    tendo parlare la sua casa,

    non sembra davvero. (Mana-

    gement Artists Syndication)

    Sopra, una sedia da esternosu un tappeto. Sotto, un angolo

    del giardino dove Michelle e

    Yves pranzano con gli ospiti

    e lingresso della casa.

    HO 80 ANNI E AMOSTARE IN BIBLIOTECA.QUI TROVO SEMPRE

    UN LIBRO COS

    VECCHIO DASEMBRARE NUOVO

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    31 MAGGIO 2008 D 135

    *Giorna

    lis

    tafree

    lance,

    vive

    tra

    Milano,

    Los

    Ange

    lese

    New

    York-

    Illus

    traz

    ione

    diE

    .Leon

    i

    Los AngelesMAPPA SHOPPING

    In coda con Tom Hanks per un panino,dal parrucchiere di Lindsay Lohan, nellangolo

    di spiaggia pi bello e solitario.E poi un club super segreto, un negozio

    di musica e film vintage, ristoranti ecenter mall ignoti alle solite guide

    di Caterina Lunghi*

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    D 136 31 MAGGIO 2008

    HOLLYWOOD PARTY

    Hotel Roosevelt: 7000

    Hollywood Blvd.,

    tel. +1.323.466.7000,

    www.hollywoodroosevelt.co.

    Storico hotel di Hollywood,

    oggi pi che mai in auge. Ci

    si ritrova al Tropicana Bar per

    un mojito a bordo piscina e si

    tira tardi allesclusivo clubTeddys, rifugio dorato delle

    celebrities. Comunicante con

    lalbergo anche il diner 25

    comfort food e drink 24 ore

    su 24, 7 giorni su 7 (uno dei

    rari posti a LA aperti tutta la

    notte, la vita si spegne alle 2).

    FAMOSI TRA UN ATTIMO

    Pedestrian, www.pedestrianmusic.org. Gruppo

    alternative/indie/rock, punta di diamante

    dellesuberante panorama musicale della citt.

    Uniscono Pink Floyd e Led Zeppelin, hanno allattivo

    tre album e un quarto in arrivo a giugno. Dal The

    Roxy Hotel Cafe

    ma si sono esibiti anche in Canada ed Europa.

    STRADA E VILLA DA OSCAR

    Mulholland Drive + Chemosphere.

    Immortalata nellomonimo film di David

    Lynch, la Mulholland Drive una stradalunghissima che attraversa le colline

    fino quasi a Malibu. Di giorno offre una

    vista sconfinata su LA e sulla Valley, di

    notte affascina per silenzio e pace

    surreali. Qui si nascondono grandi attori

    in case spettacolari. Al 776 della

    tortuosa traversa Torreyson Drive spunta

    come un UFO la Chemosphere di John

    Lautner, gioiello architettonico

    protagonista di Omicidio a luci rosse

    De Palma con Melanie Griffith.

    EMPIRE RECORDS & BOOKS

    Counterpoint, 5911 Franklin Ave.,

    tel. +1.323.957.7965,

    www.counterpointrecordsandbooks.com.

    Fornitissimo negozio di musica e libri usati. Pile

    di romanzi, manuali di architettura e saggi di

    cinema, vinili, cd, cassette, qualche dvd: si

    scovano chicche per pochi dollari. Si trova nel

    Franklin Village, lisolato pi giovane e vivace.

    Los Angeles

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    D 138 31 MAGGIO 2008

    UN HOT DOG DA URLO

    Pinks, 709 N. La Brea Ave.,

    tel. +1.323.931.4223,

    www.pinkshollywood.com

    Probabilmente il pi famoso

    chiosco di hod dog degli Usa,

    istituzione di Los Angeles dal 39.

    Bambini, manager, attori, cantanti:

    piace a tutti, coda perenne. Da

    comprare a 10 dollari il cappellino

    con la scritta fucsia Pinks. Aperto

    tutti i giorni dalle 9.30 alle 2,

    venerd e sabato fino alle 3.

    ESPERIENZA BLACK

    La Louisanne, 5812 Overhill Drive,

    tel. +1.323.293.5073,

    www.lalouisannela.com.Club nero,

    non si trova in nessuna guida. Soul

    e jazz, coreografie di luci rosa e

    tulle appese al soffitto, personaggi

    della middle-working class con

    fedora o coppola, occhiali da sole,

    completo gessato, catene doro.

    Cucina creola con pollo fritto, riso e

    fagioli rossi, Long Island Ice Tea per

    sentirsi pi euforici e divertirsi con

    la cantante Alana Falana.

    ARTE INTORNO ALLARTE

    BCAM, LACMA, 5905

    Wilshire Blvd,

    www.lacma.org. Firmato da

    Renzo Piano, il Broad

    Contemporary Art Museum

    il nuovissimo padiglione

    del LACMA. Accoglie la

    collezione del filantropoEli Broad, dalle sculture di

    Serra alle opere di Ed

    Ruscha e Cindy Sherman.

    Nel parco svettano le palme

    di Robert Irwin e i lampioni

    di Chris Burden. Piano

    riuscito a fare un miracolo

    per LA: ha cancellato

    dalla toponomastica della

    citt una strada e demolito

    un parcheggio.

    IL COIFFEUR DI KATE HUDSON (E MOLTE ALTRE)

    Neil George Salon: 9320 Civic Center, tel. +1.323.275.2808,

    www.neilgeorgesalon.com. In tre anni questo parrucchiere di Beverly

    Hills ha conqu