Dalla Resilienza Alla Rigenerazione

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  • 8/13/2019 Dalla Resilienza Alla Rigenerazione

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    gennaio 2014

    Giuseppe Carpentierihttp://peppecarpentieri.wordpress.com

    prima edizione gennaio 2014

    seconda edizione marzo 2014

    terza edizione aprile 2014

    Dalla resilienza alla rigenerazionela politica industriale per il lavoro utile

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    Documento estratto da Prosperanza, di Giuseppe Carpentieri, Creative Commons, 2014

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    Immagini in copertina tratte daLuca Reale,La citt compatta, Gangemi Editore, 2012

    Vauban quartiere di FriburgoMorgan e Sindallhttp://annualreport2009.morgansindall.com/directors-report/business-review/urban-regeneration.htmlArt&Build Waterwalkhttp://www.artbuild.eu/projects/master-planning/waterwalk

    http://annualreport2009.morgansindall.com/directors-report/business-review/urban-regeneration.htmlhttp://annualreport2009.morgansindall.com/directors-report/business-review/urban-regeneration.htmlhttp://annualreport2009.morgansindall.com/directors-report/business-review/urban-regeneration.htmlhttp://www.artbuild.eu/projects/master-planning/waterwalkhttp://www.artbuild.eu/projects/master-planning/waterwalkhttp://www.artbuild.eu/projects/master-planning/waterwalkhttp://www.artbuild.eu/projects/master-planning/waterwalkhttp://annualreport2009.morgansindall.com/directors-report/business-review/urban-regeneration.html
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    Dalla resilienza alla rigenerazioneQuesta breve premessa ha la modesta ambizione si suggerire un'autocritica all'intero sistema

    educativo poich concepito secondo un modello sociale figlio della concezione l'illuministica e del

    mondo industriale, attraverso la diffusione del ragionamento deduttivo e lo studio dei classici.

    Scuola e universit di basano ancora su un modello cognitivo che sviluppa esclusivamente un'abilit

    di tipo accademica, e in questo modo il modello educativo esprime giudizi errati su individui

    brillanti (pensiero divergente) che si convincono di non essere intelligenti, perch giudicati da un

    modello obsoleto che distrugge la creativit anzich riconoscerla. Siamo a cavallo di un'epoca e ilnostro modello educativo obsoleto rispetto al processo di cambiamento che stiamo vivendo. Ad

    esempio, l'arte penalizzata dall'odierno modello educativo poich anestetizza i giovani chesubiscono un'istruzione stile linea di fabbrica (crescita standardizzata e conformizzata), divisi per

    classi ed et. Questo approccio sbagliato stato accettato da buona parte delle universit per logiche

    di profitto (copyright, brevetti, royalties), e cos un'obsoleta cultura industriale ha prodotto

    convenzioni economiche (estimo, creazione della moneta dal nulla, borse telematiche) prive di

    valenze scientifiche, biologiche e fisiche in maniera tale da condizionare le scelte politiche che

    governano il territorio e l'ambiente. Nella realt, i nostri diritti di apprendere sono gicircoscritti1, afferma il premio nobel Robert B. Laughlin. Michel Foucault: Sappiamo bene che

    luniversit e in generale tutto il sistema scolastico, in apparenza fatto per distribuire il sapere,

    fatto per mantenere al potere un certa classe sociale e per escludere dagli strumenti del potere tutte

    le altri classi2

    Nell'epoca post-industriale, nell'epoca della post-crescita (Fabris 2010), della fine del lavoro,

    accade che gli interessi mercantili delle multinazionali si concentrano nei paesi chiamati in via disviluppo, mentre nell'Europa i cittadini possono riappropriarsi degli strumenti necessari

    (organizzazione politica, tecnologie alternative) per rigenerare la propria citt, senza attendere che

    le autorit istituzionali diano il corretto impulso politico, sia perch la classe politica spesso lentae inadeguata per farlo, sia perch non ha interesse nel farlo. Invece la storia e le attuali tecnologie ci

    insegnano che oggi possiamo realizzare alcuni sogni descritti dagli utopisti dell'ottocento. Alcune

    citt europee, sviluppando la resilienza (Beatley 2012; Coyle 2011), stanno cogliendo l'opportunit

    di "aggiustare" la propria citt, ed sufficiente confrontare le esperienze per avviare questo

    cambiamento nelle altre citt (Bazzanella, et al. 2012).

    . Queste considerazioni tendono a suggerire il fatto che le conoscenze e le tecnologie

    utili ad un'evoluzione esistono, ma non vengono distribuite affinch tutti possano migliorare la

    propria esistenza.

    La storia ci insegna che l'umanit ha saputo realizzare un ottimo equilibrio fra citt, abitanti e

    ambiente, un equilibrio durato circa sei millenni fino alla prima rivoluzione industriale, cio fino

    alle met del XVIII secolo. Le innovazioni tecnologiche delle rivoluzioni industriali sono dipese

    dalle fonti energetiche fossili (petrolio e gas) determinando una dipendenza delle comunit dalle

    stesse. Queste innovazioni hanno stimolato l'aumento della popolazione nelle citt e un aumentodell'inquinamento atmosferico (Lima 2010), delle acque potabili e dei suoli prodotto dagli scarti di

    queste tecnologie, poich non biocompatibili. I sistemi di comunicazione hanno trasformato i valoridelle comunit attraverso la programmazione mentale (pubblicit e istruzione). Secondo il critico

    conservatore Joseph Epstein, sono sempre pi numerosi gli adulti prigionieri di uno stato mentale

    assimilabile a quello dello studente di liceo3

    1

    Robert B. Laughlin, Crimini della ragione, Bruno Mondatori, 2009

    , nella sostanza c' una regressione verso l'ethos

    infantilistico che rende gli individui incapaci scegliere in autonomia a con consapevolezza (Barber

    2010).

    2Estratto dal video condiviso su youtube: Foucault Chomsky: PARTE I Potere e Societ Futura (ita)3Benjamin R. Barber, Consumati, da cittadini a clienti, Einaudi, 2010, pag. 26

    http://www.youtube.com/watch?v=8dgtXCTmAoIhttp://www.youtube.com/watch?v=8dgtXCTmAoI
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    Grazie alle innovazioni tecnologiche in poco meno di 200 anni le citt sono transitate dalle fonti

    rinnovabili alle fonti fossili tramite le reti del gas. Carbone e carbonella furono sostituite dal gas, si

    diffuse la rete elettrica e le automobili sostituirono i cavalli, poi nacquero i sistemi di trasporto

    pubblici. All'inizio del secolo scorso si costruirono reti fognarie, reti idriche e sistemi di raccolta dei

    rifiuti urbani. Si stima che l'umanit abbia raggiunto il primo miliardo di abitanti intorno al 1830

    impiegando due milioni di anni, il secondo miliardo stato raggiunto nel 1930, mentre si giunti asei miliardi nel 1999. Un'altra teoria calcola che dodicimila anni fa, quando nacque l'era agricola, la

    popolazione mondiale era stimata in circa 10 milioni di abitanti, con l'avvento dell'era cristiana siarriv a 250 milioni ed alla fine del XVIII secolo si sfiorava il miliardo di abitanti. Con

    l'accelerazione post industriale, dal 1950 al 2000, si pass da 2,5 a 6,1 miliardi di abitanti (Lima2010).

    All'esplosione demografica ha corrisposto un aumento dei consumi e la crescita illimitata di merci

    inutili. L'onnipotenza di tale sviluppo prodotta dalla sinergia tra l'innovazione permanente della

    tecnoscienza, la globalizzazione mercatista e la pervasivit mondiale della finanza, senza frontiera,

    anonima e on-line. Essa giunta a un supersfruttamento biotech della terra al punto da distruggere

    un terzo dei prodotti annuali; e una sterminata produzione di merci che invade ogni angolo del

    globo4

    .

    L'intero sistema culturale costruito negli ultimi 150 anni questi secoli ha commesso l'errore di

    cancellare valori umani e leggi della natura attraverso un'ideologia dannosa e obsoleta. In biologia

    lautopoiesi la capacit di riprodurre s stessi che caratterizza i sistemi viventi in quanto dotati di

    un particolare tipo di organizzazione, i cui elementi sono collegati tra loro mediante una rete diprocessi di produzione, atta a ricostruire gli elementi stessi e, soprattutto, a conservare invariata

    lorganizzazione del sistema (dizionario Treccani). Il termine resilienzaviene usato in meccanica,in ingegneria per indicare la capacit dei materiali a resistere, mentre in psicologia indica la capacit

    umana ad adattarsi e di affrontare le avversit della vita.Mentre per rigenerazione si intende nel senso sociale, morale o religioso, rinascita, rinnovamento

    radicale, redenzione che si attua in una collettivit: rigenerazionemorale, civile,politica di un

    popolo, di una nazione, della societ (dizionario Treccani). Il termine rigenerazione urbana

    appare nel lessico della pianificazione urbanistica inglese alla met degli anni settanta. Nel 1993 fu

    istituita unagenzia a livello nazionale, Urban Regeneration Agency (URA) con competenze nel

    tema della rigenerazione urbana. In ambito urbanistico possibile individuare una

    periodizzazione del concetto di rigenerazione urbana che parte dal dopoguerra piani di

    ricostruzione fino agli anni novanta, cio dalla ricostruzione dei centri storici ed urbani promossa

    dallo Stato fino alla nascita delle agenzie pubbliche-private degli anni ottanta.

    Secondo il Metropolitan Istitute at Virginia Tech la "rigenerazione urbana" ha principi base: avviare

    un coordinamento fra i settori, creare una visione olistica, rigenerare le persone prima dei luoghi,

    creare partenariati a tutti i livelli di governo, creare capacit nel settore pubblico, coinvolgere lacomunit locale nella pianificazione. Pertanto la rigenerazione si basa sulla "scienza della

    sostenibilit" con particolare attenzione ai bisogni sociali delle comunit. Circa l'obiettivo

    rigenerare le persone dal 1991 nasce una rete internazionale INURA5 che prova a realizzare

    progetti di auto gestione locale dal basso. Nel giugno 1996 INURA "premia" l'esperienza Exodus6

    nel campo dello sviluppo sociale (Cottino 2009).

    Prima della rigenerazione, lurbanistica conobbe un concetto simile: il rinnovamento urbano(urban renewal) che nacque in Inghilterra come reazione alle cattive condizioni igieniche degli

    4

    Manifesto UIA, "Dalla crisi di megacity e degli ecosistemi verso eco-metropoli e l'era post-comunista", in Perun'architettura come ecologia umana, (a cura di) Antonietta Iolanda Lima, Jaca Book, pag. 260, 20105International Network for Urban Research and Action6E' l'esperienza di auogestione del collettivo Exodus nel quartiere Marsh Farm a Luton.

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    abitanti nel periodo della rivoluzione industriale del XIX secolo. In Italia venne approvata la legge

    2359/1865 che riguardava lespropriazione per pubblica utilit ed intervenire per risanare le citt,

    poi la legge 2892/1885 per risanare Napoli. In quel secolo Ildelfons Cerd nel 1854 pubblic

    la teoria dellurbanizzazioneprima, e nel 1867 la Teoria generale dellurbanizzazione. Cerd ebbe

    l'enorme merito di iniziare la scienza dell'urbanistica ponendo al centro del dibattito il tema della

    corretta pianificazione per consentire a tutti i cittadini, senza distinzioni di classi sociali, di potergodere ed usufruire dei servizi in funzione dei bisogni umani: igiene, circolazione urbana e giusta

    politica fondiaria. Dello stesso secolo la pubblicazione diCamillo Sitte,Der Stdtebau nach seinenknstlerischen Grundstzen (1889),Larte di costruire la citt. Nel 1898 Ebenezer Howard

    pubblica Tomorrow, a peaceful path to real reform, poi ripubblicato col titolo Garden cities oftomorrow. Lo scopo di Howard era migliorare le condizioni abitative attraverso il controllo della

    densit, l'affollamento e trasferendo parti delle citt grandi in piccole citt pi equilibrate. Il

    finanziamento di questa operazione si reggeva sulla rendita fondiaria mescolando cooperazione e

    competizione per trasferire i profitti alla comunit.

    Dal punto di vista della sensibilit ecologica nel 1828 Gilbert Laing Meason ispirato dai dipinti

    verdeggianti dei pittori italiani pubblica On the landscape architecture of the great painters of Italy.

    Lo scopo di Meason era quello di importare nel sul paese una corretta progettazione del paesaggioper integrare le residenze con parchi e giardini. La sua iniziativa ha fatto nascere una

    specializzazione della progettazione "l'architettura del paesaggio", e nel 1899 nacque l'American

    Society of landscape architects.

    Nel 1915 Patrick Geddes pubblica Cities in evolutionuna sorta di manuale per guardare e progettare

    le citt cogliendone lo spirito e la bellezza, capace di alimentare l'interesse e la volont collettiva,dove ogni problema trova la sua soluzione. Geddes crea una citt concettuale, Eutopia, fatta di

    impiego razionale delle risorse e della popolazione, di progresso dell'uomo e di miglioramentodell'ambiente.

    Pertanto nel filone dell'urban renewal accade che negli USA, nel 1958 venne approvato unprogramma per il rinnovamento urbano (Federal Urban Renewal programm) e favorire le

    trasformazioni urbanistiche per migliorare le condizioni ambientali nelle citt. In Italia, ci furono

    i piani di ricostruzione D.L. 145/1945 per soddisfare il fabbisogno abitativo (dagli anni 50 fino

    agli anni 70), poi ci fu la L.457/1978 con le zone di recuperoed ipiani per il recupero del

    patrimonio edilizio esistente, poi vennero i programmi complessi e la programmazione

    regionale, cio interventi di recupero e riqualificazione urbana attraverso diversi strumenti

    tecnico-giuridici.

    I programmi complessi trovavano copertura finanziaria sia dai fondi europei che da quelli

    nazionali e dalle Regioni (Ombuen e Ricci 2000). Ad esempio, lesperienza dei Programmi Urbannei centri storici, avviata nel 1994 fino al 1999, che coinvolse 16 Comuni, poi ci furono 46

    Comuni coinvolti dai Contratti di Quartiere approvati dal Comitato esecutivo del CER, e poi 9

    aggiuntivi approvati dal Parlamento, con risorse della legge 94/1982 che poi trovano la luce agennaio del 1998. E poi lesperienza dei programmi PRUSST (Programmi di Riqualificazione

    Urbana e di Sviluppo Sostenibile sul Territorio) ove 127 furono dichiarati idonei, con 87 casifinanziati con risorse del CIPE di cui alla legge 341/1995. A questi dati vanno aggiunti le

    esperienze dei piani regionali con gli interventi di recupero, iprogrammi integrati di intervento ediprogrammi di recupero urbano. Di recente i Governi hanno lanciato liniziativa piano citt, ma

    con scarse risorse: 318 milioni.

    Cittadini e istituzioni hanno la grande opportunit di rigenerare le citt. Si potrebbe ri-adottare il

    metodo ideato da Saverio Muratori per i centri (Lettura delledilizia di base), e la "scienza dellasostenibilit" per quelle parti di citt ove sono stati costruiti edifici pubblici INA e PEEP. Per l'Italia

    determinante finanziare un piano di prevenzione nazionale circa il rischio sismico e intervenire sul

    http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_2389/1865http://www.treccani.it/enciclopedia/camillo-sitte/http://books.google.it/books?id=hQtUX36fw90C&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_3_mylibraryhttp://books.google.it/books?id=hQtUX36fw90C&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_3_mylibraryhttp://books.google.it/books?id=hQtUX36fw90C&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_3_mylibraryhttp://digitalcommons.law.yale.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2924&context=fss_papershttp://digitalcommons.law.yale.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2924&context=fss_papershttp://digitalcommons.law.yale.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2924&context=fss_papershttp://books.google.it/books?id=HRAvAAAACAAJ&dq=programmi+complessi&hl=it&sa=X&ei=28OIUtq9FYeO5ATjmYCgBA&ved=0CFIQ6AEwBghttp://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=2404http://books.google.it/books/about/Lettura_dell_edilizia_di_base.html?id=6WjbbXNEftAC&redir_esc=yhttp://books.google.it/books/about/Lettura_dell_edilizia_di_base.html?id=6WjbbXNEftAC&redir_esc=yhttp://books.google.it/books/about/Lettura_dell_edilizia_di_base.html?id=6WjbbXNEftAC&redir_esc=yhttp://books.google.it/books/about/Lettura_dell_edilizia_di_base.html?id=6WjbbXNEftAC&redir_esc=yhttp://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=2404http://books.google.it/books?id=HRAvAAAACAAJ&dq=programmi+complessi&hl=it&sa=X&ei=28OIUtq9FYeO5ATjmYCgBA&ved=0CFIQ6AEwBghttp://digitalcommons.law.yale.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=2924&context=fss_papershttp://books.google.it/books?id=hQtUX36fw90C&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_3_mylibraryhttp://www.treccani.it/enciclopedia/camillo-sitte/http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_2389/1865
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    patrimonio storico-artistico con interventi di miglioramento e adeguamento7

    , poich si rende

    necessario applicare la prassi della manutenzione, presupposto primario della prevenzione.

    Nel 2000 Peter Roberts e Hugh Sykes pubblicano ilManuale della rigenerazione urbana (Urban

    regeneration, a handbook). Attualmente, in Inghilterra il legislatore promuove Agenzie di

    Rigenerazione Urbana8

    (URCs) per fornire una rigenerazione sostenibile e stimolare gliinvestimenti nelle citt, mentre negli USA il Metropolitan Istitute at Virginia Tech9

    Nel 2008 Path Murphy pubblica Plan C

    promuove

    ricerche e programmi concreti sulla rigenerazione urbana: Vacant Property Research NetworkBackground (VPRN). Nell'ambito della ricerca accademica, per le grandi metropoli emerge il tema

    del giusto dimensionamento delle citt abbandonate e/o in contrazione (shrinking cities), o di partidi esse che sono diventate obsolete rispettoai cambiamenti in corso: recessione e crisi energetica.

    10

    Sul tema della qualit urbana, nel 2011, il Comune di Roma incarica l'associazione Audis

    (Associazione delle aree urbane dismesse) per scrivere un protocollo atto a valutare la qualit deiprogetti di trasformazione urbanistica. Il risultato una matrice che indica gli obiettivi generali ed

    operativi della qualit urbanistica, architettonica, dello spazio pubblico, sociale, economica,

    ambientale, energetica, culturale e paesaggistica. Il lavoro di definizione del protocollosi basa sullaCarta della Qualit della Rigenerazione Urbana, pubblicata da Audis nel 2008, risultato ultimo di un

    lungo confronto tra soggetti pubblici e privati impegnati con successo nei piani e progetti dirigenerazione urbana in tutta Italia.

    per chiunque fosse interessato a vivere con un consumo

    energetico pi basso, pi sano ed uno stile di vita pi sostenibile. Nel 2012 Joseph Shilling ed Allan

    Mallach pubblicano una guida per i pianificatori: Cities in Transition: a guide for practicing

    planners.

    Nel mondo professionale esiste una competenza, una strategia per uscire dalla recessione, e ci sono

    numerosi casi studio che mostrano buoni e cattivi esempi, buoni e cattivi modelli (Angotti 2011;Berry, Deddis e McGreal 2013; Colantonio e Dixon 2011). La sperimentazione e gli errori hanno

    consentito di migliorare le proposte progettuali, cos come migliorare i modelli gestionali,

    amministrativi, economici e politici (Diamond, et al. 2010). Il patrimonio edilizio italiano che va

    dagli anni 50 sino agli anni 80, dimostra che non c tempo da perdere, e bisogna intervenire per

    prevenire danni (rischio sismico, idrogeologico) e sprechi evitabili (efficienza energetica), e

    ripensare lambiente costruito di quelle citt e di quei quartieri ove la qualit di vita ancora bassa

    (servizi, comfort, ambiente e mobilit sostenibile) (Di Biagi 2001; Turchini e Grecchi 2006).

    Dal punto di vista degli architetti che si occupano di conservazione e restauro noto che bisogna

    produrre piani e programmi industriali volti a tutelare il patrimonio esistente attraverso la

    prevenzione11

    7 D.M.24/01/1986. La migliore ipotesi di intervento la verifica statica e la relativa manutenzione del costruitovalutando caso per caso. Pertanto, per gli edifici in muratura si opera una diagnosi dei dissesti ed i conseguenti metodi

    di bonifica controllando i singoli elementi strutturali effettuando il maggior numero di verifiche possibili.

    che consente di fare interventi puntali poco costosi, ma efficaci (minimo intervento)

    che ci consentono di prolungare la vita degli edifici e di continuare a godere dei beni pubblici eprivati evitando i danni e i costi di interventi drastici. Nel 1960, sotto la guida culturale di Giovanni

    Astengo, fu promosso il manifesto denominato Carta di Gubbioal fine di individuare linee guidaper salvaguardare e risanare i centri storici. Un Paese come l'Italia non pu permettersi di non

    programmare la tutela della propria ricchezza che determina l'identit stessa del nostro territorio.

    8http://collections.europarchive.org/tna/20100911035042/http:/www.homesandcommunities.co.uk/urban_regeneration_

    companies9

    http://www.mi.vt.edu/research/urban-regeneration/10http://www.communitysolution.org/plancbook.html11 Giovanni Carbonara, "Questioni di tutela, economia e politica dei beni culturali", in Avvicinamento al restauro,

    Liguori editore, 1997, pag. 597.

    http://books.google.it/books?id=ZoMkqSCzjfQC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=Urban+Regeneration+Agency+set+up+by+the+Leasehold+Reform,+Housing+and+Urban+Development+Act+1993.&source=bl&ots=te7qClLCGa&sig=NMXjzdXTbn7KF7Vju7wH3MB8iX0&hl=it&sa=X&ei=duljUqjNL-vV4wS0-YDACQhttp://books.google.it/books?id=ZoMkqSCzjfQC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=Urban+Regeneration+Agency+set+up+by+the+Leasehold+Reform,+Housing+and+Urban+Development+Act+1993.&source=bl&ots=te7qClLCGa&sig=NMXjzdXTbn7KF7Vju7wH3MB8iX0&hl=it&sa=X&ei=duljUqjNL-vV4wS0-YDACQhttp://books.google.it/books?id=ZoMkqSCzjfQC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=Urban+Regeneration+Agency+set+up+by+the+Leasehold+Reform,+Housing+and+Urban+Development+Act+1993.&source=bl&ots=te7qClLCGa&sig=NMXjzdXTbn7KF7Vju7wH3MB8iX0&hl=it&sa=X&ei=duljUqjNL-vV4wS0-YDACQhttp://books.google.it/books?id=ZoMkqSCzjfQC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=Urban+Regeneration+Agency+set+up+by+the+Leasehold+Reform,+Housing+and+Urban+Development+Act+1993.&source=bl&ots=te7qClLCGa&sig=NMXjzdXTbn7KF7Vju7wH3MB8iX0&hl=it&sa=X&ei=duljUqjNL-vV4wS0-YDACQhttp://collections.europarchive.org/tna/20100911035042/http:/www.homesandcommunities.co.uk/urban_regeneration_companieshttp://collections.europarchive.org/tna/20100911035042/http:/www.homesandcommunities.co.uk/urban_regeneration_companieshttp://collections.europarchive.org/tna/20100911035042/http:/www.homesandcommunities.co.uk/urban_regeneration_companieshttp://collections.europarchive.org/tna/20100911035042/http:/www.homesandcommunities.co.uk/urban_regeneration_companieshttp://www.mi.vt.edu/research/urban-regeneration/http://www.mi.vt.edu/research/urban-regeneration/http://www.mi.vt.edu/research/urban-regeneration/http://www.communitysolution.org/plancbook.htmlhttp://www.communitysolution.org/plancbook.htmlhttp://www.communitysolution.org/plancbook.htmlhttp://www.communitysolution.org/plancbook.htmlhttp://www.mi.vt.edu/research/urban-regeneration/http://collections.europarchive.org/tna/20100911035042/http:/www.homesandcommunities.co.uk/urban_regeneration_companieshttp://collections.europarchive.org/tna/20100911035042/http:/www.homesandcommunities.co.uk/urban_regeneration_companieshttp://books.google.it/books?id=ZoMkqSCzjfQC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=Urban+Regeneration+Agency+set+up+by+the+Leasehold+Reform,+Housing+and+Urban+Development+Act+1993.&source=bl&ots=te7qClLCGa&sig=NMXjzdXTbn7KF7Vju7wH3MB8iX0&hl=it&sa=X&ei=duljUqjNL-vV4wS0-YDACQhttp://books.google.it/books?id=ZoMkqSCzjfQC&pg=PA70&lpg=PA70&dq=Urban+Regeneration+Agency+set+up+by+the+Leasehold+Reform,+Housing+and+Urban+Development+Act+1993.&source=bl&ots=te7qClLCGa&sig=NMXjzdXTbn7KF7Vju7wH3MB8iX0&hl=it&sa=X&ei=duljUqjNL-vV4wS0-YDACQ
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    Dal punto di vista dell'uso razionale dell'energia importante ridurre la domanda di energia da fonte

    fossile (petrolio e gas) perch esistono sprechi evitabili con limpiego di diversi accorgimenti e

    luso di nuove tecnologie. Gli edifici sono sistemi termotecnici e quelli che non disperdono energia

    facendoci stare bene anche destate sono i migliori (comfort). I materiali hanno caratteristiche

    termofisiche e per farsi unidea corretta sufficiente comprendere queste misure12

    smart grid

    (conduzione,convezione, irraggiamento). Un edificio che disperde energia termica produce un costo/spreco, e

    questo pu rappresentare la base economica per finanziare la ristrutturazione edilizia. E il tipicoragionamento economico-finanziario delle ESCo (Energy Service Company) che realizzano profitti

    tramite progetti finalizzati allefficienza energetica e luso degli incentivi alle fonti alternative. Icittadini potrebbero avviare una ESCo, tramite la banca locale, e finanziare la ristrutturazione

    edilizia dei volumi esistenti con lobiettivo di realizzare una rete intelligente ( ). In questo

    modo diventeranno produttori e consumatori (prosumer) di energia, ma soprattutto liberi e

    indipendenti dalle SpA. Latteggiamento appena descritto si pu tradurre concretamente

    promuovendo cooperative edilizie ad hoc (iniziativa privata), e gi esistono esempi progettuali di

    questo tipo che stanno rigenerando interi quartieri migliorando la qualit di vita.

    Dal punto di vista della resilienza urbanisti, progettisti, sociologi, agronomi, geologi, biologi e

    fisici, possono informarci sul fatto che le citt e le loro istituzioni non stanno governando luoghi e

    risorse in maniera responsabile ed equilibrata, poich abitanti ed ambiente si trovano in condizioni

    di forte disarmonia dal punto vista ecologico, sociale ed economico (Wheeler 2013; Tallen 2013).

    Dal punto di vista sanitario secondo l'OMS i fattori che determinano uno stato di benessere sonobiologici, ambientali, sociali, culturali, economici; lo stato di salute condizionato da un equilibrio

    psicofisico del soggetto in s e nel suo rapporto con l'ambiente che lo accoglie13

    . Secondo l'OSCE el'TTI14 uno degli aspetti che determina l'aumento delle patologie15 (decessi, disturbi respiratori,

    disturbi cardiovascolari) nelle citt l'inerzia politica che fa aumentare la complessit del problema(congestione del traffico). Da questo punto di vista Amburgo e Copenaghen rappresentano esempi

    da seguire poich puntano a ridurre drasticamente l'uso delle automobili per favore pedoni e

    biciclette16

    Si rende necessario pensare ed organizzare le istituzioni in maniera resiliente per affrontare

    correttamente i momenti di crisi, e attivare risorse utili a raggiungere lequilibrio: ecologico,

    sociale, ed economico. Una progettazione resiliente, tramite lapproccio olistico, si occupa di

    stimolare lorganizzazione necessaria per realizzare citt sostenibili e prosperose, non pi

    dipendenti da minacce esterne o interne (crisi morale, didentit, culturale, alimentare, energetica,

    ambientale ed economica). Dal punto di vista della decrescita, una progettazione resiliente

    lopposto dellobsolescenza pianificata

    .

    17

    12

    Prima di tutto bisogna prendere familiarit con la

    . Ad esempio, uno degli obiettivi sintetici della sostenibilit

    conducibilit termica

    [W/mk] (capacit di un materiale a condurrecalore) e questa caratteristica deve essere ben evidenziata. Pi la conducibilit di un materiale bassa e maggiore sar ilvostro risparmio. La resistenza termicas/[m

    2K/W] e in fine bisogna conoscere la trasmittanza termicaU=1/RT[W/m

    2K]. Ad esempio, le case certificate come CasaClima Oro hanno U < 0,15 W/m

    2K sia per la parete

    esterna, sia per il tetto e Uw 0,80 W/m2K per i serramenti. Solitamente, dopo unadiagnosi energeticautile a rilevare

    dispersioni lungo i ponti termici (nodi strutturali, finestre ) i progettisti intervengono con materiale coibente e con

    infissi migliori per ridurre la domanda di energia termica (gas metano) e poi integrano la domanda di energia elettricacon limpiego di un mix tecnologico rispetto alle risorse locali (sole, vento, acqua, geotermico).13Stefano Campolongo (a cura di), Qualit urbana, stili di vita, salute, Hoepli, 2009, pag. 3.14Texas Transportation Institute15

    OMS, ANPA, ITARIA studio del 1998 su Torino, Genova, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo, in

    Qualit urbana, stili di vita, salute, Hoepli, 2009, pag. 165.16Marta Alb, "Amburgo addio alle auto entro 20 anni. Sar la prima citt car-free d'Europa",

    (ultimo accesso 10 gennaio 2014)17 Fonte Wikipedia: L'obsolescenza programmata o pianificata (in inglese:planned obsoloscenceo built-inobsolescence) in economia industriale una politica volta a definire il ciclo vitale (la durata) di un prodotto in modo darenderne la vita utile limitata a un periodo prefissato. Il prodotto diventa cos inservibile dopo un certo tempo, oppure

    http://it.wikipedia.org/wiki/Smart_gridhttp://it.wikipedia.org/wiki/Smart_gridhttp://it.wikipedia.org/wiki/Prosumerhttp://it.wikipedia.org/wiki/Prosumerhttp://it.wikipedia.org/wiki/Prosumerhttp://it.wikipedia.org/wiki/Conducibilit%C3%A0_termicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Conducibilit%C3%A0_termicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Conducibilit%C3%A0_termicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Certificazione_energetica_degli_edificihttp://it.wikipedia.org/wiki/Certificazione_energetica_degli_edificihttp://it.wikipedia.org/wiki/Certificazione_energetica_degli_edificihttp://www.greenme.it/informarsi/citta/12213-amburgo-car-freehttp://www.greenme.it/informarsi/citta/12213-amburgo-car-freehttp://www.greenme.it/informarsi/citta/12213-amburgo-car-freehttp://it.wikipedia.org/wiki/Certificazione_energetica_degli_edificihttp://it.wikipedia.org/wiki/Conducibilit%C3%A0_termicahttp://it.wikipedia.org/wiki/Prosumerhttp://it.wikipedia.org/wiki/Smart_grid
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    Documento estratto da Prosperanza, di Giuseppe Carpentieri, Creative Commons, 2014

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    forte il benessere ecologico, sociale ed economico, ma non necessariamente crescita, con analisi

    multi-criteria obbligatorie18. Una citt o una societ progettata male spreca risorse e fa aumentare il

    PIL19

    quando non sarebbe affatto necessario, una citt resiliente una comunit del buon senso, una

    citt durevole ed equilibrata, poco energivora20e riduce il PIL selettivamente poich non prevede

    gli sprechi delle citt progettate male. Per rigenerare le citt dal punto di vista energetico

    necessario avere un approccio strutturale e possiamo sintetizzare in quattro punti la strategia daattuare: 1) minimizzare la necessit di energia negli edifici (ridurre/cancellare la domanda di

    energia da fonte fossile); 2) minimizzare la necessit di energia nei trasporti; 3) utilizzare letecnologie che garantiscono la massima efficienza energetica; 4) massimizzare la quota di fonti

    rinnovabili nel mix energetico. Secondo il "Protocollo della qualit urbana"21

    gli obiettivi operativipuntano a migliorare forma ed efficienza della citt attraverso un ampio equilibrio e integrazione tra

    residenze, servizi, lavoro e tempo libero per costruire aree urbane vissute lungo l'arco della giornata.

    Si punta a migliorare le connessioni territoriali dell'area, del quartiere e della citt, considerando i

    temi della sostenibilit ambientale. Dal punto di vista della qualit architettonica si considerano le

    esigenze dei nuovi modi di abitare, del vivere, del lavorare e della socialit considerando l'obiettivo

    del risparmio energetico. La rigenerazione deve tener conto di soluzioni residenziali diversificate

    per fasce di reddito, et, dimensione del nucleo familiare; bisogna offrire servizi alle imprese ed ailavoratori e sviluppare l'interazione col contesto urbano conservando l'attivit lavorativa all'interno

    dell'area considerata. Tutto ci deve accadere in equilibrio con l'ambiente creando spazi pubblici

    che favoriscono la convivenza, l'aggregazione sociale e la partecipazione.

    I piani di ricostruzione (anni '50) e le espansioni delle citt progettate male durante le speculazioniedilizie, quelle del boom economico degli anni 60 e le espansioni urbanistiche degli anni recenti

    dal 1996 al 2007, sono poco resilienti poich non sono state il frutto di un'attenta valutazione ematurazione culturale dal punto di vista della sostenibilit, esse fanno aumentare il PIL poich

    sprecano risorse e peggiorano la qualit della vita. Cos come sono state poco resilienti lecostruzioni abusive "sanate" a partire dagli anni '80. Per nulla resiliente l'ideologia dell'ossimoro

    sviluppo sostenibile che sorregge l'impianto culturale delle prime direttive europee circa la

    valutazione ambientale22

    , e persino la matrice del "Protocollo di Roma Capitale" conserva un

    indicatore obsoleto circa la qualit economicadei progetti e cio la crescita economica duratura

    nel tempo, ignorando ancora una volta sia l'entropia e sia i limiti naturali, e andando in

    contraddizione con la sostenibilitforte che auspica il benessere ecologico, sociale ed economico,

    ma non necessariamente crescita23

    . La tutela del paesaggio24

    semplicemente "fuori moda", in modo da giustificare l'entrata nel mercato di un modello nuovo.

    (ultimo accesso 31/12/2013)18 Giuseppe Longhi, "Sostenibilit urbana e territoriale", in Il nuovo manuale dell'urbanistica, a cura di LeonardoBenevolo, Mancosu editore, 2009, pag.D15.19

    Secondo il Ministero dello Sviluppo Economico quasi il 90% del patrimonio edilizio italiano (pi o meno 13,5milioni di edifici) ha un fabbisogno energetico di circa 220-250 kWh/m anno, ovvero consumi di 25 litri di gasolio perm. Una quantit pazzesca di energia dissipata; il vero buco nero del sistema energetico nazionale. Se si vuole

    incidere veramente sui consumi energetici bisogna quindi pensare di ridurre innanzitutto i consumi termici dellepreesistenze architettoniche. Stefano Fattor, "Obiettivo 2018: risanare le preesistenze a costo zero", in CasaClima N.1,Agenzia CasaClima, 2009, pag.20.20 Persino lultima direttiva europea (2012/27/UE) parla di un piano di decrescita energetica che intende ridurre la

    dipendenza dagli idrocarburi per aumentare limpiego delle fonti alternative. Lefficienza energetica costituisce unvalido strumento per affrontare tali sfide. Essa migliora la sicurezza di approvvigionamento dellUnione, riducendo ilconsumo di energia primaria e diminuendo le importazioni di energia.21

    AUDIS, Protocollo qualit urbana di Roma Capitale, 201222D.Lgs. 3 aprile 2006 n.15223inIl nuovo manuale dell'urbanistica, a cura di Leonardo Benevolo, Mancosu editore, 2009, pag.D15.24art.10 Legge 6 settembre 2002 n. 137 e D.Lgs. 22 gennaio 2004 n.42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio)

    http://it.wikipedia.org/wiki/Obsolescenza_programmatahttp://it.wikipedia.org/wiki/Obsolescenza_programmatahttp://it.wikipedia.org/wiki/Obsolescenza_programmata
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    Documento estratto da Prosperanza, di Giuseppe Carpentieri, Creative Commons, 2014

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    efficaci se il legislatore compie un salto culturale adottando principi di bioeconomia e nuovi

    paradigmi culturali, non pi mercantili.

    Una parte della ricerca architettonica e urbanistica ritiene che bisogna "riprogettare" l'isolato25

    Ripensare quelle espansioni in maniera resiliente significa prevedere una riduzione del PIL nel

    luogo periodo e garantire una qualit della vita alle future generazioni, garantire subito nuovaoccupazione utile e creare prosperit. Una comunit resiliente quando lintero patrimonio

    culturale, storico, artistico, architettonico non subisce gravi danni dallazione del sisma e dal rischioidrogeologico poich la comunit ha saputo realizzare un adeguato piano di conservazione e

    riuso. Rigenerare pensando alla resilienza significa che i cittadini insieme alle istituzioni diventano

    produttori e consumatori di energia grazie alla generazione distribuita che sfrutta lefontienergetiche

    controllando la densit al fine di migliorare la qualit urbana, ed evitare di sprecare risorse.

    Attraverso la corretta comprensione dell'isolato si possono immaginare strategie di ri-costruzione

    per periferie, centri e parti di citt (Panarei, Castex e Depaule 2008; L. Reale 2012).

    26alternative, significa che gli abitanti si spostano prevalentemente a piedi, con "bicipedelec" (a pedalata assistita) o con i mezzi pubblici, significa che una parte del cibo auto

    prodotta, o proviene dallambito regionale grazie allagricoltura sinergica, significa che le citt

    hanno giacimenti di risorse regionali provenienti dalle demolizioni selettive 27

    Ecco un esempio pratico di processo resiliente, creativo e razionale: scuole, universit, cittadinanza

    ed istituzioni si concentrano a sviluppare competenze specifiche forti per gli individui circa iltema delleco-efficienza (scienza della sostenibilit), mentre istituzioni, imprese e associazioni

    sviluppano competenze traversali attraverso unorganizzazione e un metodo di lavoroperprocessi, sui progetti; il risultato sar una facile rigenerazione territoriale. Tutte le energie

    mentali si concentrano sui progetti, e si attivano modalit di lavoro condivise per tendereallobiettivo comune: prosperit attraverso la rigenerazione. Sarebbe saggio istituire una cabina di

    regia nazionale per garantire copertura finanziaria valutando la qualit dei progetti di rigenerazione

    urbana e rispettare i tempi prefissati.

    e che tutte le materieprime seconde (i rifiuti) sono riciclate e riutilizzate; significa che lacqua pubblica. Una comunit

    resiliente equilibrata, e pertanto si cancellano le disuguaglianze dando unopportunit a tutti gli

    abitanti.

    Alcuni casi studio circa interventi di recupero edilizio e sostenibilit: in Francia (Operation

    Programme dAmelioration de lHabitat, fine anni settanta) con ilquartiere Perseignenel Comune

    di Alenon in Normandia con un intervento di recupero di un quartiere di edilizia sociale con le

    teorie della partecipazione, il quartiere Bethoncourt intervento di recupero con piccole demolizioni

    e ricostruzioni, il complesso residenziale Quai de Rohan a Lorient con un intervento di

    rimodellazione con aggiunta e sottrazione di volumi; in Germania (Istitut fur Erhaltung und

    Moderniieung von Bauwerken, primo progetto del 1991 su Berlino Est): edifici residenziali in

    Bchnerstrasse a Leinefelde in Thringen; e in Danimarca (Urban Renewal Company, 1994):blocco residenziale Hedebaygade sito in Outer Vesterbro a Copenaghen, per quanto la citt danese

    stessa rappresenta un modello di architettura sostenibile, tutela del paesaggio urbano e mobiliturbana ove la bicicletta l'alternativa costante all'automobile. Questi casi studio rappresentano

    un miglioramento della qualit funzionale e spaziale con strategie di riqualificazione alla scala diquartiere, delledificio e dellalloggio e limpiego di tecnologie con sfruttamento dellenergia solare

    con sistemi passivi ed attivi.

    25Luca Reale,La citt compatta, Gangemi editore, 201226

    Giuseppe Carpentieri, "energia basta poco", 28 marzo 2011, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com (ultimo accesso 31/12/2013)27Giuseppe Carpentieri, "societ e lavoro", 26 settembre 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com

    (ultimo accesso 31/12/2013)

    http://books.google.it/books?id=TPLgK30J3b8C&pg=PA91&lpg=PA91&dq=zup+di+perseigne&source=bl&ots=qaojQGCJ7J&sig=uaQwbZBmbza-3HsoozhNPkQ5Q5E&hl=it&sa=X&ei=ZqF_UtTTCYSj4gT4nYHgCw&ved=0CDUQ6AEwAA#v=onepage&q=zup%20di%20perseigne&f=falsehttp://books.google.it/books?id=TPLgK30J3b8C&pg=PA91&lpg=PA91&dq=zup+di+perseigne&source=bl&ots=qaojQGCJ7J&sig=uaQwbZBmbza-3HsoozhNPkQ5Q5E&hl=it&sa=X&ei=ZqF_UtTTCYSj4gT4nYHgCw&ved=0CDUQ6AEwAA#v=onepage&q=zup%20di%20perseigne&f=falsehttp://books.google.it/books?id=TPLgK30J3b8C&pg=PA91&lpg=PA91&dq=zup+di+perseigne&source=bl&ots=qaojQGCJ7J&sig=uaQwbZBmbza-3HsoozhNPkQ5Q5E&hl=it&sa=X&ei=ZqF_UtTTCYSj4gT4nYHgCw&ved=0CDUQ6AEwAA#v=onepage&q=zup%20di%20perseigne&f=falsehttp://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/03/28/energia-basto-poco/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/26/societa-e-lavoro/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/26/societa-e-lavoro/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/03/28/energia-basto-poco/http://books.google.it/books?id=TPLgK30J3b8C&pg=PA91&lpg=PA91&dq=zup+di+perseigne&source=bl&ots=qaojQGCJ7J&sig=uaQwbZBmbza-3HsoozhNPkQ5Q5E&hl=it&sa=X&ei=ZqF_UtTTCYSj4gT4nYHgCw&ved=0CDUQ6AEwAA#v=onepage&q=zup%20di%20perseigne&f=false
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    Esempi concreti sono presenti in diverse citt europee28

    . Le rivoluzioni industriali hanno

    trasformato le nostre citt in ambienti per le automobili29, adesso bisogna ridisegnare i luoghi

    urbani partendo dalluomo30

    piste

    ciclabili

    e quindi notiamo laumento delle aree pedonalizzate, e delle

    . Quando i motori a combustione saranno sostituiti con i pi efficienti motori elettrici

    avremo anche unaria pi pulita. Gli edifici hanno le forme che gli architetti preferiscono ma

    sembrano prevalere rapporti e forme classiche. Densit ragionevoli affinch si prevenga lasovrappopolazione.

    Uso del suolo, acqua, rifiuti, energia, biodiversit, mobilit, sociale e morfologia urbana sono iparadigmi di una citt sostenibile.

    Citiamo alcuni esempi:Hammarby Sjstad(Stoccolma): un quartiere per 25 mila abitanti cherecupera unarea industriale e portuale, Hafen city(Amburgo): prevede anche la realizzazione di

    aree a tutela della biodiversit,Rieselfeld (Friburgo) l'area di 70 ettari con 4200 alloggi e 12.000

    abitanti comprende anche il quartiere Vauban di 34 ettari ove, fra il 1998 e il 2006, si riqualifica

    un'area militare dismessa e si insediano 5000 abitanti con servizi pubblici, verde pubblico, attivit

    commerciali, artigianali e industriali; GWL (Amsterdam): recupero di unarea urbana

    precedentemente occupata da unazienda, Bo01 (Malmo), recupero di una vasta area portuale. A

    San Jose, California nel 1995 sorge un progetto di rivitalizzazione di un'area produttiva dismessa(30 ettari) e si interviene con alta densit e mixit funzionale e sociale; in localit Bremerton

    Dowtown, Washington si recuperano quartieri ("citt della marina e centro culturale") con alta

    densit, mix di funzioni e spazi pubblici di qualit; a Parigi su un'area di 50 ettari nel quartiere

    Bercy (realizzazione 1988-1992) intervenendo con mixit sociale, social housing e nuovi spazi

    pubblici; in Scozia a Glasgow nel quartiere Gorbals progettazione di funzioni miste (realizzazione:2002): abitazioni, attivit direzionali e commerciali, residenze per studenti, usi alberghieri, attivit

    artigianali e verde pubblico. Un altro esempio paradigmatico la rigenerazione del quartierefrancese nella cittadina di Tbingen in Baden-Wrttemberg (Germania), un'area di 60 ettari

    riprogettata da cooperative edilizie puntando alla densit edilizia con mixit funzionale, uso dienergie rinnovabili e filiera corta.

    Ci sono state diverse esperienze e buone pratiche di recupero urbano, dal punto di vista energetico

    ed urbano, con lobiettivo di migliorare la qualit tecnologica delle abitazioni e la qualit urbana

    degli spazi aperti. Anche in Italia, met anni 90 (programmi complessi), abbiamo avuto casi di

    recupero nei centri storici attraverso specifici piani e strumenti legislativi, e riqualificazione delle

    aree urbane degradate.

    I modelli pi recenti e interessanti sono rappresentati da progetti di comunit e di pianificazione

    partecipata. La ricaduta positiva di questi interventi il soddisfacimento del bisogno di casa,

    lofferta di lavoro, e la realizzazione di spazi comfortevoli. Da un lato ci sono i metodi di

    ispirazione liberista ove i progetti sono sostenuti dal capitale privato che trasforma interi quartierisecondo logiche speculative, e da un altro lato ci sono i progetti di comunit tramite progetti che

    puntano alla sostenibilit, alla coesione sociale e alla tutela di tutti gli abitanti. Gli strumentiutilizzati sono i diradamenti urbanistici, le demolizioni e le ricostruzioni, e la razionalizzazione

    delle aree pubbliche, tutto ci al fine di creare migliori condizioni di vita, migliore qualit edilizia eincentivare il mix funzionale.

    Uninteressante visione raccontata da Claudio Saragosa inCitt tra passato e futuro, altri

    suggerimenti sono espressi nella collanaNatura e artefattodi Donzelli editore; altrettanto

    28Giuseppe Carpentieri, "citt sostenibile 2", 20 marzo 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com

    (ultimo accesso 31/12/2013)29

    Giuseppe Carpentieri, "possedere un'auto", 12 aprile 2011, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com (ultimo accesso 31/12/2013)30Giuseppe Carpentieri, "decrescita e architettura", 19 ottobre 2011, dal diario peppecarpenteiri.wordpress.com

    (ultimo accesso 31/12/2013)

    http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/01/06/tecnologie-del-buon-senso/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/01/06/tecnologie-del-buon-senso/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/01/06/tecnologie-del-buon-senso/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/01/06/tecnologie-del-buon-senso/http://en.wikipedia.org/wiki/Hammarby_Sj%C3%B6stadhttp://en.wikipedia.org/wiki/Hammarby_Sj%C3%B6stadhttp://en.wikipedia.org/wiki/Hammarby_Sj%C3%B6stadhttp://en.wikipedia.org/wiki/HafenCityhttp://en.wikipedia.org/wiki/HafenCityhttp://en.wikipedia.org/wiki/HafenCityhttp://www.fwtm.freiburg.de/servlet/PB/menu/1174687_l2/index.htmlhttp://www.fwtm.freiburg.de/servlet/PB/menu/1174687_l2/index.htmlhttp://www.fwtm.freiburg.de/servlet/PB/menu/1174687_l2/index.htmlhttp://books.google.it/books?id=SM5qc0rBnNAC&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibrary&redir_esc=yhttp://books.google.it/books?id=SM5qc0rBnNAC&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibrary&redir_esc=yhttp://books.google.it/books?id=SM5qc0rBnNAC&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibrary&redir_esc=yhttps://www.google.it/search?hl=it&tbo=p&tbm=bks&q=bibliogroup:%22Saggi.+Natura+e+artefatto%22&source=gbs_metadata_r&cad=6https://www.google.it/search?hl=it&tbo=p&tbm=bks&q=bibliogroup:%22Saggi.+Natura+e+artefatto%22&source=gbs_metadata_r&cad=6https://www.google.it/search?hl=it&tbo=p&tbm=bks&q=bibliogroup:%22Saggi.+Natura+e+artefatto%22&source=gbs_metadata_r&cad=6http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/03/20/citta-sostenibile2/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/04/12/possedere-un-auto/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/10/19/decrescita-e-architettura/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/10/19/decrescita-e-architettura/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2011/04/12/possedere-un-auto/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/03/20/citta-sostenibile2/https://www.google.it/search?hl=it&tbo=p&tbm=bks&q=bibliogroup:%22Saggi.+Natura+e+artefatto%22&source=gbs_metadata_r&cad=6http://books.google.it/books?id=SM5qc0rBnNAC&hl=it&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibrary&redir_esc=yhttp://www.fwtm.freiburg.de/servlet/PB/menu/1174687_l2/index.htmlhttp://en.wikipedia.org/wiki/HafenCityhttp://en.wikipedia.org/wiki/Hammarby_Sj%C3%B6stadhttp://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/01/06/tecnologie-del-buon-senso/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/01/06/tecnologie-del-buon-senso/
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    11

    interessante la proposta di rileggereI classici dellurbanistica modernaal fine di interpretare

    correttamente il cambiamento necessario che avvolge i temi del territorio, labitare e gli

    insediamenti umani.

    Verso la fine del 2010, Legacoop lancia una suggestione denominata cooperative di comunitper

    affrontare lattuale recessione e tentare di soddisfare i bisogni dei cittadini. Lo scopo mantenerevive e valorizzare comunit locali a rischio di deperimento, quando non di estinzione. Alcune per

    far fronte alla mancanza o al venir meno di servizi basilari per la comunit, come scuole, negozi,servizi socio-assistenziali. Altre da motivazioni ambientalistiche e di valorizzazione delle risorse del

    territorio. Altre ancora dalla necessit di rispondere a crisi occupazionali determinatesi nelle areecircostanti.

    Il mondo delle professioni ha soluzioni, mentre in questa fase del dibattito politico, sembra

    che lapproccio italiano31al tema sia alquanto immaturo ed anacronistico: stop al consumo di

    suolo (auspicio condivisibile, ma strano e tardivo), poich il consumo indiscriminato del suolo c

    gi stato, ed ha visto lapice della battaglia negli anni 60 con la sconfitta della proposta dellallora

    Ministro, Fiorentino Sullo, che mirava a risolvere il problema della speculazione edilizia legata allarendita e al regime dei suoli. Gi nel 1946 Hans Bernoulli affront il tema pubblicando Die stadt

    und ihr Boden e denunciando i guasti provocati dalla privatizzazione dei suoli che determina

    l'impossibilit di una gestione collettiva della pianificazione urbana. Sullo propose l'esproprio

    preventivo delle aree edificabili al fine di applicare l'interesse pubblico esercitato dai Comuni. La

    proposta di Sullo risolve alla radice il problema della rendita poich acquisite le aree, il Comuneprovvede alle opere di urbanizzazione primarie e cede, a mezzo di asta pubblica, il diritto di

    superficie sulle aree destinate all'edificazione, che restano di propriet del Comune. A base d'astapubblica viene assunto un prezzo pari all'indennit di esproprio maggiorata del costo delle opere di

    urbanizzazione e di una quota per spese generali32

    Dopo la Carta di Atene del 1933 un gruppo di progettisti ritenne utile aggiornarla e nel 1977

    proposero la Carta urbanistica di Machu Pichuin undici punti: citt e regione; la crescita urbana; le

    funzioni integrate; l'abitazione; i trasporti; la disponibilit del suolo urbano; risorse naturali e

    inquinamento ambientale; tutela e preservazione dei valori culturali e del patrimonio storico-

    monumentale; la tecnologia; attuazione dei piani; progettazione urbana e architettonica. Nonostante

    le evidenze, sin dagli anni '80 prevalse l'ideologia dell'ossimoro sviluppo sostenibile, nel solco della

    crescita infinita. Solamente dopo l'evidente crisi morale e finanziaria, e la rilettura dei rapporti

    pubblicati sull'ambiente e la salute umana, torn nel pensiero degli urbanisti una vera sensibilit

    ecologista che oggi tende alla scienza della sostenibilit, e prende in considerazione il concetto di

    bioeconomia antitetico allo sviluppo sostenibile.

    .

    Per realizzare la sostenibilit lo Stato dispone ancora dello strumento giuridico dell'esproprio per

    pubblica utilit, sempre meno utilizzato per favorire logiche politiche ispirate dal liberismo persoddisfare interessi e capricci privati che spesso usurpano diritti, ambiente e territori.

    L'atteggiamento immaturo dei politici italiani circa il governo del territorio si riscontra anche nellerecenti proposte di legge che assecondano il desiderio delle lobbies, riproponendo gli strumenti

    della crescita che auspicano lo "stop al consumo del suolo" attraverso la spinta della renditaimmobiliare, perch considerano corretto assegnare premi volumetrici al fine di realizzare progetti

    convenienti attraverso la rendita stessa. Tutt'oggi la convenienza economica dei progetti non si

    misura con l'etica, l'ecologia e la qualit urbana. La radice culturale che sta dietro a questo pensiero l'ossimoro sviluppo sostenibile. L'economia ortodossa ed i criteri estimativi non conoscono la

    31Giuseppe Carpentieri, "sul governo del territorio", 13 luglio 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com

    (ultimo accesso 31/12/2013)32Edoardo Salzano, Fondamenti di urbanistica, Editori Laterza, pag. 120

    http://books.google.it/books?id=3vHEYPxPCFgC&hl=it&authuser=0&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibraryhttp://books.google.it/books?id=3vHEYPxPCFgC&hl=it&authuser=0&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibraryhttp://books.google.it/books?id=3vHEYPxPCFgC&hl=it&authuser=0&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibraryhttp://www.legacoop.coop/cooperative-di-comunita/http://www.legacoop.coop/cooperative-di-comunita/http://www.legacoop.coop/cooperative-di-comunita/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/07/13/sul-governo-del-territorio/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/07/13/sul-governo-del-territorio/http://www.legacoop.coop/cooperative-di-comunita/http://books.google.it/books?id=3vHEYPxPCFgC&hl=it&authuser=0&source=gbs_slider_cls_metadata_7_mylibrary
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    bioeconomia33

    , e nella consuetudine politica si continua a confondere i concetti di valore e prezzo,

    ignorando cosa sia la reale ricchezza34

    Fra gli specialisti dell'urbanistica noto che la gestione collettiva dei beni comuni subisce una

    visione proprietaria del territorio che orienta la visione della politica. Politica e beni vengono

    edulcorati da raffinati tecnicismi e dispositivi di perequazione e compensazione utilizzati perorganizzare il disegno dello spazio e assegnare i diritti in assenza di una vera e propria v isione

    politica, piuttosto alla presenza di una sempre pi diffusa inconsapevolezza delle conseguenze

    : capacit creativa, flussi di energia e materia, paesaggio e

    patrimonio.

    35

    .

    Una seconda fase di speculazione c' stata fra il 1996 ed il 2007 attraverso un'espansione ediliziacon un'enorme concentrazione delle risorse verso il mattone, operata da famiglie, imprese e settore

    pubblico. Fra il 2007 e il 2013 il valore delle costruzioni perde il 30% e il mercato crolla del 50%,

    gli occupati si riduconodi 400mila unit. In Italia ci sono 250-300mila nuove abitazioni invendute e

    le imprese falliscono36. Secondo lOsservatorio Oice/Informatel le gare di ingegneria e architettura

    mai cos male dal 199737

    , questo dato drammatico mostra la possibile distruzione di un ambito

    strategico: la progettazione. Il paradigma della crescita ha indirizzato i progettisti verso soluzioni

    insostenibili e creato questa eccessiva produzione edilizia in maniera analoga al boom dellaspeculazione degli anni '60, creando il paradosso di una nuova domanda abitativa per i ceti meno

    abbienti. Se queste risorse fossero state finalizzate all'eco-efficienza attraverso la rigenerazione,

    oggi non avremmo alloggi invenduti, ma quartieri migliori, non avremmo disoccupati, ma imprese

    pi qualificate attraverso l'innovazione richiesta dall'impiego delle nuove tecnologie necessarie per

    migliorare gli edifici esistenti. A questa inadeguatezza culturale rispetto alla transizione epocale chestiamo vivendo, si aggiunge il danno economico dell'incapacit amministrativa, tant' che in ambito

    locale Regioni e Comuni non riescono a spendere i soldi pubblici dei Programmi OperativiRegionali e dei Programmi Operativi Nazionali, e cos in Provincia di Salerno solo l11% dei fondi

    disponibili stato erogato38

    Secondo l'Istat nell'ottobre 2013 il tasso di disoccupazione giunto al 12,5% , quella giovanile al

    41,2% (15-24 anni), e l'inattivit 36,4% (15-64 anni). Nonostante i dati allarmanti Parlamento e

    grandi imprese non sembrano capaci di stimolare la creazione di lavoro utile. L'espansione

    urbanistica condizionata da un paradigma culturale obsoleto, la crescita, e dalla finanza locale

    snaturata dall'uso del diritto privato in ambito pubblico, dall'obbligo del pareggio bilancio e l'uso di

    oneri di urbanizzazione per la spesa corrente, con la conseguenza di distruggere ambiente e

    paesaggio, di fatto violando la Costituzione.

    , 129 milioni su 1,2 miliardi disponibili.

    Il legislatore ha indirizzato Regioni, Sindaci e Consigli comunali nel dare priorit alla ragioneria

    contabile attraverso la svendita della ricchezza e del valore unico dello Stato: acqua, cibo,

    paesaggio, patrimonio architettonico, storico ed ambientale. Il problema culturale degli

    amministratori confondere il concetto di valore col concetto di prezzo e costo, cos che la reale

    ricchezza viene distrutta.

    33Nicholas Georgescu-Roegen (1906 - 1994)ide il concetto di bioeconomia, una pietra fondante della decrescita, il

    quale fece notare che l'economia deve tener conto della ineluttabilit delle leggi della fisica, ed in particolare del

    secondo principio della termodinamica34

    Secondo Frederick Soddy (1877 - 1956) la reale ricchezza dipende dai flussi di materia e di energia prodotti dallanatura, e pertanto il danaro non pu comportarsi come una macchina perpetua poich contraddice il principiotermodinamico dell'entropia35

    Camilla Perrone,Il governo del consumo del territorio, Firenze Univerity Press, 2012, pag. IX36

    Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, inIl giornale dell'architetturaN.116, inverno 201337Olimpia Ogliari, "Osservatorio Oice gare di ingegneria e architettura mai cos male dal 1997",

    (http://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal-1997_news_x_19880.html), 21 novembre 201338Ansa, "Fondi UE speso solo l'11%, 1mld bloccato", (http://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/Fondi-Ue-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.html), 4 novembre 2013.

    http://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal-1997_news_x_19880.htmlhttp://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal-1997_news_x_19880.htmlhttp://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal-1997_news_x_19880.htmlhttp://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal-1997_news_x_19880.htmlhttp://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/Fondi-Ue-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.htmlhttp://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/Fondi-Ue-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.htmlhttp://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/Fondi-Ue-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.htmlhttp://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/Fondi-Ue-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.htmlhttp://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/Fondi-Ue-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.htmlhttp://www.ansa.it/web/notizie/notiziari/oec/2013/11/04/Fondi-Ue-speso-solo-11-1-mld-bloccato_9565943.htmlhttp://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal-1997_news_x_19880.htmlhttp://www.edilone.it/osservatorio-oice-gare-di-ingegneria-e-architettura-mai-cosi-male-dal-1997_news_x_19880.html
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    Oggi, gli stessi costruttori edili hanno dubbi circa l'espansione urbanistica per ovvie ragioni,

    nessuno comprerebbe le nuove case per la perdita di potere d'acquisto dei salari. Negli anni

    duemila, parlare di "stop al consumo di suolo" non serve, poich la recessione ha fatto implodere il

    sistema delle costruzioni, e le citt italiane presentano molti problemi: alcuni omogenei come la

    consuetudine a deliberare piani urbanistici sovradimensionati, e molti altri problemi eterogenei

    (cattiva progettazione degli spazi urbani, assenza e/o cattiva distribuzione di standard e servizi, altadensit, bassa densit, inquinamento atmosferico, degrado urbano, etc.), grazie a cattive decisioni

    politiche del passato, e allobsoleta cultura della crescita per la crescita39

    La religione della finanza, non solo ha distrutto il capitalismo, ma anche la democrazia

    rappresentativa favorendo una recessione legata ad obsoleti paradigmi: PIL, petrolio ed espansionemonetaria (rapporto debito/PIL e spread) (Stiglitz, Fitoussi e Sen 2010). E giunto il momento di

    distinguere il concetto di lavoro dal concetto di utilit. Per creare lavoro utile bisogna fare

    un'evoluzione culturale e ridurre gli sprechi, e questa idea di buon senso entra anche nel campo

    urbanistico ed edilizio. Si tratta di avere il giusto atteggiamento verso il danaro, strumento di

    misura, e finalizzare il lavoro in obiettivi precisi ed utili.

    fine a se stessa.

    Sul piano culturale i progettisti stanno sperimentando la "scienza della sostenibilit", ed il ruolo

    delle committenze pubbliche e private deve cogliere questa opportunit per realizzare soluzionimigliori. Se distacchiamo il concetto di lavoro dal concetto di utilit possiamo intuire che non tutti i

    lavori sono utili e scegliere di sostenere solo quelli utili. Finalizzando il lavoro sulla rigenerazione

    urbana attraverso la sostenibilit possibile creare occupazione virtuosa avendo cura degli ambienti

    costruiti e garantendo un prolungamento di vita delle citt, consentendo alle future generazioni di

    crescere in ambienti migliori dal punto di vista ecologico, culturale, sociale e occupazionale.Persino le leggi40

    suggeriscono di adottare il concetto di qualit architettonica e urbanistica come

    bene sociale, il fine tutelare la qualit dell'ideazione e della realizzazione architettonica cui siriconosce la rilevanza pubblica ai fini della tutela del paesaggio e il miglioramento dell'ambiente e

    della qualit della vita. Anche in questa proposta ancora presente l'ossimoro sviluppo sostenibileche contrasta con la sostenibilit, ma sufficiente cancellare l'ossimoro.

    Dal punto di vista dell'urbanistica una direzione giusta, molto nota, la discussione decennale

    intorno agli standard (quantitativi e qualitativi). La Legge Urbanistica Nazionale (LUN, L.

    1150/1942) ed il noto D.M. 1444/68 introdussero le cosiddette dotazioni minime (attrezzature e

    servizi) da garantire agli abitanti delle citt (18 mq/ab per i Comuni che hanno una previsione di

    abitanti superiore ai 10mila). Tutti i Comuni hanno l'obbligo di garantire questi spazi minimi, ma

    altrettanto noto il fatto che gli standard non considerano le peculiarit locali: ad esempio i flussi

    turistici e il pendolarismo, ed in questo modo la valutazione fatta sugli abitanti residenti risulta

    sottodimensionata. Nel corso del tempo la cultura cambia, e mutano i bisogni della popolazione con

    un incremento della domanda di servizi legati alla cultura e al tempo libero. Il dibattito suggerisce

    di introdurre uno strumento denominato Piano integrativo dei Servizi Urbani (PSU), perassecondare sia le capacit creative progettuali, e sia i bisogni reali dei cittadini individuando le

    giuste misure (dimensionamento), le giuste densit e la corretta distruzione funzionale, morfologica,tipologica, ambientale ed ecologica degli standard considerando le caratteristiche dei luoghi. Mentre

    la prassi progettuale si occupa dei numeri (la quantit minima: 18 mq/ab), da diversi anni si parla di

    standard qualitativi. L'obiettivo progettare piani urbanistici con servizi di qualit e non solo di

    quantit. Alcune Regioni si sono dotate della possibilit di un piano dei servizi, ma il PSU non

    previsto dalla LUN, pertanto il legislatore dovrebbe introdurre il PSU al fine di garantire maggioreflessibilit ai piani mirando alla qualit dei servizi minimi necessari.

    39Giuseppe Carpentieri, "questa crescita distruttiva", 8 maggio 2013, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com

    (ultimo accesso 31/12/2013)40Riforma Urbani, disegno di legge sulla qualit architettonica presentato il 5 dicembre 2008 (S. 1264)

    http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/08/questa-crescita-e-distruttiva/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/08/questa-crescita-e-distruttiva/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/08/questa-crescita-e-distruttiva/
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    Dal punto di vista culturale, la scelta politica di puntare sulla bellezza dellItalia41

    un insieme di

    strategie che vanno nella direzione di migliorare la qualit della vita, e per farlo bisogna agire

    parallelamente in tanti ambiti finora sottovalutati o ignorati. Esistono diverse linee politiche in

    ambito europeo: Patto dei Sindaci, Rete rurale nazionale42, Smart cities43, European green

    capital44

    Per fortuna nostra la Costituzione ancora in vigore, inapplicata, ed obbliga legislatore e istituzioni

    nell'intervenire per soddisfare la domanda di abitazione e servizi per tutti i cittadini. L'esperienza

    dimostra che in passato lo Stato, attraverso i Comuni, ha soddisfatto il bisogno dell'alloggio (anni

    '60), ma non ha saputo tutelare l'ambiente; per evitare gli stessi errori bisogna finanziare l'idea

    culturale: la rigenerazione urbana, anzich l'alloggio. Bisogna stimolare i Comuni nel cambiare i

    propri piani regolatori prevedendo la qualit urbana, architettonica ed ecologica dei progetti

    attraverso la sostenibilit, cos da un lato si evita il consumo del suolo e da un altro si prevede ilsostegno alla qualit urbana rispettando il territorio e migliorando la qualit divita degli abitanti,

    ove mancano ancora gli standard urbanistici e gli standard di qualit del BES

    che possono essere adottate, queste vanno nella direzione giusta, ma lUE un blocco

    giuridico, poco democratico, e burocratico molto lento rispetto alle esigenze di cambiamento deiPaesi periferici che abbisognano di piani nazionali urgenti, con moneta sovrana libera dal debito

    immediatamente disponibile, come fanno USA e Giappone. Cittadini e progettisti devono produrresoluzioni credibili, suggerire modifiche sulla fiscalit e indirizzare il credito pubblico e privato

    verso la qualit ecologica della rigenerazione.

    45. Il 15 giugno 2013

    ISTAT e CNEL pubblicano il primo rapporto UrBES46

    41

    Giuseppe Carpentieri, "Bellezza e lavoro, rigenerare i piccoli centri", 7 maggio 2013, dal diariopeppecarpentieri.wordpre.com, (ultimo accesso 31/12/2013)42Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

    http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/143Commissione europea,http://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/technology-roadmaps/european-initiative-smart-cities44

    Commissione europea,http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/45 Istat e Cnel, BES 2013, pag. 186. "Una grande ricchezza non adeguatamente tutelata". Il patrimonio culturale del

    nostro Paese, frutto congiunto di una straordinaria stratificazione di civilt e della ricchezza e diversit dei suoi quadriambientali, rappresenta un valore inestimabile per la collettivit. La lunga e complessa continuit storicadellinsediamento umano su un territorio relativamente piccolo e fortemente eterogeneo del punto di vista climatico egeomorfologico ha prodotto, infatti, unaccumulazione di beni culturali e un mosaico di paesaggi umani unici al mondo

    per consistenza e rilevanza. Tuttavia, il patrimonio storico e artistico soffre, oltrech delle contenute risorse economichedestinate al settore, di un insufficiente rispetto delle norme e di una non puntuale azione di controllo da parte delleAmministrazioni: il paesaggio minacciato da una continua e spesso incontrollata espansione edilizia, cui siaggiungono le conseguenze negative determinate dalle radicali trasformazioni dellagricoltura, con labbandono di

    ampie porzioni del territorio rurale. Il disagio che ne deriva avvertito da una quota non marginale della popolazioneitaliana, in termini di insoddisfazione per il paesaggio nel luogo di vita e, pi generale, di preoccupazione per ildepauperamento delle risorse paesaggistiche: un segnale allarmante per quello che per secoli stato identificato come

    il giardino dEuropa.46

    Istat e Cnel, rapporto UrBES, giugno 2013, pag. 6. Il nucleo centrale del Rapporto costituito dai 15 capitoli redattidai Comuni, con i quali si voluto fornire una prima descrizione delle tendenze e dei livelli di benessere nelle citt

    italiane, applicando in termini omogenei i concetti e le metodologie del Bes. Ogni citt stata chiamata a leggere i datiche la riguardano, in modo da fornire una rappresentazione multidimensionale dello stato del benessere nella propriarealt locale e delle linee di evoluzione che si sono manifestate nel periodo dal 2004 al 2011-2012, in modo da includere

    la crisi economica iniziata nel 2008 che rappresenta un preciso momento di demarcazione. A differenza di altri approccimolto diffusi nella letteratura sulla qualit della vita, non si voluto dare un rilievo specifico alle graduatorie traterritori; laccento, invece, stato posto prioritariamente sulle dinamiche di sviluppo in direzione di un crescentebenessere nonch sulle criticit e i margini di miglioramento che ogni territorio presenta nei diversi ambiti del Bes. Ci

    ha comportato una sfida impegnativa sul piano delle scelte concettuali e degli indicatori da utilizzare. Gli indicatori delBes erano stati pensati in modo da essere disaggregabili a livello regionale e, quindi, stata necessaria una riflessioneattenta su quali informazioni potessero essere adottate per descrivere il benessere delle citt. Pertanto, il Rapporto

    UrBes si basa su un sottoinsieme di indicatori Bes disponibili a livello comunale o almeno provinciale.

    http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/07/bellezza-e-lavoro-rigenerare-i-piccoli-centri/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/07/bellezza-e-lavoro-rigenerare-i-piccoli-centri/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/07/bellezza-e-lavoro-rigenerare-i-piccoli-centri/http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1http://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1http://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/technology-roadmaps/european-initiative-smart-citieshttp://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/technology-roadmaps/european-initiative-smart-citieshttp://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/technology-roadmaps/european-initiative-smart-citieshttp://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/technology-roadmaps/european-initiative-smart-citieshttp://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/http://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/technology-roadmaps/european-initiative-smart-citieshttp://setis.ec.europa.eu/set-plan-implementation/technology-roadmaps/european-initiative-smart-citieshttp://www.reterurale.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/07/bellezza-e-lavoro-rigenerare-i-piccoli-centri/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/05/07/bellezza-e-lavoro-rigenerare-i-piccoli-centri/
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    cogliere l'opportunit di migliorare l'ambiente costruito e desiderare di progettare dentro i quartieri

    dell'edilizia pubblica degli anni '50, '60, '70 privi di qualit.

    Cittadini e istituzioni dovrebbero puntare alla scelte strategica di costruire nuove abilit e capacit

    per rigenerare quartieri e citt, poich attraverso la partecipazione diretta, alla co-progettazione

    possibile rispondere in maniera adeguata ai bisogni reali degli abitanti e agevole l'inclusione sociale

    attraverso nuova occupazione che deriva dal prendersi cura della propria citt. Questo processodifferenzia la riqualificazione urbana dalla rigenerazione urbana. Attraverso la rigenerazione oltre

    alla qualit dei progetti c' la qualit della partecipazione attiva degli abitanti che diventanoprotagonisti del cambiamento. Si tratta di sviluppare la capacit di riconoscere i problemi locali

    (capacity building), attrarre risorse per risolverli e inventare soluzioni efficaci47

    E evidente che le citt italiane presentano ancora diversi problemi che non sono stati risolti

    e possono avere una buona soluzione con un cambio di paradigma culturale, attraverso il

    . La comunit degliabitanti pu avere l'opportunit di essere parte attiva nella riorganizzazione dei sistema delle

    competenze locali.

    ripristino

    della sovranit degli Stati.(Krugman 2013)

    Inoltre sappiamo bene che non esistono solo le citt, ma anche i piccoli centri urbani e pertanto

    abituati a credere che le cittsiano il centro delluniversoabbiamo commesso lerrore di trascurare ipiccoli centri e la campagna48

    La crisi industriale innescata dai processi di globalizzazione e dallassenza di piani e di politiche

    monetarie adeguate ai cambiamenti in corso, la disoccupazione creata dalle imprese chepreferiscono delocalizzare per massimizzare i profitti (violando palesemente la Costituzione), la

    crisi della manifattura e dallartigianato e tutti gli effetti recessivi di questa transizione suggerisconoche bisogna ripartire da una nuova politica economica che non trascuri i piccoli centri. Un nuovo

    paradigma economico alternativo all'obsoleta economia del debito ha l'energia di sostenere

    programmi politici e "piani citt" per gestire il territorio e la pianificazione, per riusare e recuperare

    quartieri e luoghi urbani aumentando il comfort e la qualit della vita. Unadeguata politica agricola

    a sostegno delle tecniche naturali e della qualit dei prodotti, ed un riuso dei luoghi urbani

    abbandonati con linserimento di servizi culturali, e la qualit degli spazi urbani, potrebbero

    rappresentare una strategia efficace per nuova occupazione e migliorare le condizioni di vita per

    circa dieci milioni di italiani che vivono nei piccoli comuni.

    . Se ci pensiamo bene negli ultimi quarantanni abbiamo trascurato e

    danneggiato un immenso patrimonio culturale ed ambientale. Rafforzare la politica dei parchi e

    adottare il concetto rigenerativo per i piccoli centri rappresenta un'opportunit per le piccole

    comunit e transitare verso la "civilt contadina modernizzata" con le tecnologie alternative e

    puntare alla sovranit alimentare.

    I cost i della rigenerazione

    La valutazione di un'attivit si misura con indicatori economici e finanziari figli di un'epoca che

    volge al termine e sta lasciando alle presenti e future generazioni danni irreversibili. La pubblicaamministrazione (PA) e gli advisor delle banche valutano l'analisi dei costi di un progetto rispetto ai

    flussi di cassa entrate-uscite che devono produrre un profitto in un arco di tempo. PA e advisor

    valutano gli indici di redditivit (TIR tasso interno di rendimentoe VAN valore attuale netto) e gliindici bancabilit (DSCR debt service cover ratioe LLCR loan life cover ratio), i valori e la lettura

    di questi indici sintetici insieme all'analisi del bilancio (DER debt equity ration, debito/equity,posizione finanziaria netta PFN/equity, ICR interest cover ratio) ci dicono se esiste l'equilibrio

    economico finanziario dell'attivit. Questi indicatori non hanno alcun collegamento con le leggi chegovernano la vita di questo pianeta, soprattutto gli indici finanziari hanno come unico scopo

    l'espansione dell'economia del debito e produrre denaro dal denaro, ad esempio la percentuale del

    47Paolo Cottino, Competenze possibili, Jaca Book, 2009

    48Giuseppe Carpentieri, "I luoghi della decrescita felice", 21novembre 2012, dal diario peppecarpentieri.wordpress.com

    (ultimo accesso 31/12/2013)

    http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/25/considerazioni-sul-dibattito-politico-di-traversetolo-pr/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/25/considerazioni-sul-dibattito-politico-di-traversetolo-pr/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/25/considerazioni-sul-dibattito-politico-di-traversetolo-pr/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/25/considerazioni-sul-dibattito-politico-di-traversetolo-pr/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/18/agire-per-cambiare-il-sistema/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/18/agire-per-cambiare-il-sistema/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/18/agire-per-cambiare-il-sistema/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2012/11/20/i-luoghi-della-decrescita-felice/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2012/11/20/i-luoghi-della-decrescita-felice/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2012/11/20/i-luoghi-della-decrescita-felice/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/18/agire-per-cambiare-il-sistema/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/25/considerazioni-sul-dibattito-politico-di-traversetolo-pr/http://peppecarpentieri.wordpress.com/2013/09/25/considerazioni-sul-dibattito-politico-di-traversetolo-pr/
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    TIR Equityo TIR degli azionisti che misura la redditivit che gli azionisti riusciranno ad ottenere

    dal capitale proprio investito. Per capire meglio di cosa stiamo parlando sufficiente sapere che i

    piani finanziari sono costruiti per garantire un profitto monetario agli investitori attraverso il debito,

    anche se l'attivit dovesse fallire. Nel sistema attuale - finanza di progetto - esiste un paradosso,

    un'attivit che non ricorre al debito risulta pi sconveniente per gli investitori privati. Come si

    risolve? E' sufficiente che lo Stato torni ad essere sovrano sulle politiche monetarie e industrialidando priorit alla sostenibilit sociale ed ecologica dei progetti, anzich finanziaria, anzich

    perseguire un profitto poich non l'obiettivo della pubblica amministrazione.La bioeconomia ci informa che bisogna tener conto di costi che l'economia classica ignora sempre:

    gli effetti collaterali di cattive progettazioni e trasformazioni che fanno aumentare l'entropia. Lecitt costruite male stanno facendo pagare i danni ambientali, sanitari, e sociali a tutti i cittadini. Un

    esempio banale per capire di cosa parliamo, pensiamo all'effetto di una pessima mobilit, di una

    cattiva distribuzione dei servizi che peggiora la nostra qualit di vita poich trascorriamo ore nel

    traffico consumando idrocarburi inquinanti, oppure gli edifici che disperdono energia perch

    progettati male. Come misurare il danno economico per l'assenza di biblioteche civiche? Come

    misurare l'infelicit per l'assenza di teatri? L'assenza di piste ciclabili? Come misurare l'infelicit

    per l'assenza di parchi, spazi aperti e il mare pulito? Come non tener conto della felicit di coltivareun orto sinergico? Come ignorare l'opportunit di realizzare quartieri autosufficienti

    energeticamente? L'economia classica ignora questi costi mentre l'approccio multi-criteria considera

    anche questi aspetti che fanno comprendere l'importanza di rigenerare le citt costruite male.

    Il contenuto tecnico di un piano regolatore generale (piano strutturale comunale, piano urbanisticocomunale) attribuisce a ciascun suolo (zona) particolari destinazioni d'uso e particolari quantit e

    tipologie di edificazione, espresse in indici e parametri di carattere sintetico e analitico. La citt percepita come prodotto d'un processo economico ed i soggetti che interagiscono misurano gli

    scambi di questo processo con la moneta. Una volta lo Stato forniva la moneta necessaria persoddisfare gli obiettivi dei piani regolatori - costruzione degli standard minimi necessari - attraverso

    l'istituto dell'esproprio, e il finanziamento diretto. Da qualche decennio consuetudine cercare la

    moneta necessaria nel libero mercato, pertanto mercificando i suoli saranno i soggetti privati a

    finanziare gli standard minimi necessari previsti per legge. Pertanto, circa il governo del territorio i

    Comuni applicano un paradigma materialista e si comportano come i soggetti privati cercando un

    profitto attraverso le logiche del mercato per pagare i servizi pubblici. In questo processo i Comuni

    attribuiscono un prezzo ai suoli edificabili - generando una rendita - ed i privati per realizzare i

    propri interessi pagano quel costo e la costruzione dei servizi pubblici. La rendita fondiaria un

    plusvalore monetario generato dal nulla senza alcun criterio di merito, essa un costo/prezzo che

    avvantaggia solo i privati e non l'interesse generale, oggi consuetudine usare le tecniche

    perequative nei piani al fine di realizzare l'interesse generale, ma gli interessi privati prevalgono sul

    bene comune. Facciamo un esempio per capire/ricordare di cosa parliamo, nel 2009 un suoloagricolo bolognese poteva costare 3 /mq e reso edificabile poteva avere il prezzo di 50 /mq,

    questo plusvalore prodotto senza merito e senza lavorare, ma generato dal nulla da una semplicedeliberazione politica non mai stato utilizzato per il bene comune. Esistono criteri e metodi per

    recuperare questa ricchezza prodotta dal nulla e destinarla alla realizzazione di standard e servizipubblici.

    Le Amministrazioni pubbliche condizionate dall'obbligo del pareggio di bilancio hanno usato/usano

    i proventi dell'attivit edilizia (oneri di urbanizzazione) per pagare la "spesa corrente" dei comuni,di fatto incentivando il consumo di suolo agricolo per conseguire l'obbligo del pareggio di bilancio.

    Il problema di questo processo noto, poich non si tiene conto della profonda differenzaconcettuale fra valore, e prezzo e costo. I piani, nonostante debbano garantire la realizzazione di

    standard minimi, possono distruggere valore - paesaggio, ambiente, patrimonio architettonico - adun determinato prezzo e smentire il principio costituzionale della tutela del paesaggio, dei patrimoni

    e del diritto alla salute. Per questo motivo l'espansione urbanistica che produce un aumento dei

  • 8/13/2019 Dalla Resilienza Alla Rigenerazione

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    Documento estratto da Prosperanza, di Giuseppe Carpentieri, Creative Commons, 2014

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    capitali non di per se un valore, se questa operazione danneggia l'ambiente, il paesaggio e la

    qualit morfologica della citt. Nei piani regolatori generali tutto ci che riguarda indici e superfici

    edificabili (carico urbanistico) rappresenta una merce, ma non certo che questa merce sia un

    valore per la collettivit e per l'interesse pubblico. I piani dovrebbero distinguere i beni dalle merci

    e pensare in un modo diverso. Le tecniche di scambio come la perequazione dovrebbero riflettere

    un cambio di paradigma poich i premi volumetrici generano una rendita che probabilmente non necessaria per l'interesse pubblico. Bisognerebbe comprendere che i valori, i beni, sono prioritari

    rispetto alle merci, e quindi bisognerebbe puntare al bene sociale, all'eco-efficienza e allasufficienza energetica, alla sovranit alimentare, alla prevenzione del rischio sismico, alla tutela del

    patrimonio storico-architettonico poich sono beni e non merci.Di recente ci sono state a Barcellona e Monaco esperienze di recupero del valore fondiario al fine di

    combattere le rendite di posizione e trovare risorse monetarie per realizzare servizi di qualit

    (Nespolo 2012).

    Le pubblicazioni di Kevin Lynch49

    e Gordon Cullen50

    ci insegnano che oltre alle analisi funzionali

    le citt possono essere studiate attraverso le emozioni, le percezioni soggettive che ci consentono di

    aggiungere qualit all'idea di citt. Si tratta di dare maggiore attenzione ai valori percettivi dellaforma urbana dando valore agli interessi locali e sociali. L'economia ortodossa e l'estimo non

    contemplano le interpretazioni suggerite da Lynch e Cullen, e questo aspetto suggerisce il fatto che

    ragionando in termini di costi non potremmo avere indicazioni utili e corrette.

    In generale si tratta di usare le tasse per un interesse pubblico: rigenerare. Lo Stato devepromuovere una politica economica espansiva associata alla bioeconomia, progetti di qualit

    compatibili con le risorse finite. Il legislatore pu modificare il "patto di stabilit e crescita" internoe liberare investimenti, aumentando la spesa pubblica (il deficit) per l'obiettivo della rigenerazione.

    Governo e Parlamento possono coordinare una nuova politica economia insieme ai paesi"periferici" e far modificare/cancellare il "patto", e creare nuovi investimenti utili per creare nuova

    occupazione verso strategie virtuose. L'euro pu diventare moneta sovrana a credito.

    Possiamo immaginare un finanziamento pubblico diretto tramite Cassa Depositi e Prestiti

    controllata dal Governo e quindi usata come banca pubblica, poich la maggioranza delle quote

    azionarie di Banca d'Italia sono nelle mani dei privati.

    Possiamo usare la Banca Europea degli Investimenti (BEI) poich ha strumenti finanziari ad hoc per

    politiche di efficienza energetica degli edifici.

    I Comuni potrebbero adottare una "tassa di scopo" (un referendum decide se finanziare l'intervento

    con una tassa ad hoc). Un'altra soluzione per finanziare la rigenerazione urbana la costituzione di

    "aree libere da tasse" (zone franche urbane) o "aree di federalismo fiscale" (le tasse di cittadini e

    imprese non vanno allo Stato centrale, ma finanziano il costo dell'intervento). La prima ipotesi,

    "aree libere da tasse" regolarmente usata per attrarre imprese che possono proliferare pagandopoche tasse, e si sono scelti questi vantaggi: esenzione dalle imposte sui redditi, esenzione dall'Irap,

    esenzione dall'ICI, ed esonero dal versamento dei contributi previdenziali. Nel resto del mondo cisonozone francheancora pi permissive e speculative che possono generare forme di illegalit sui

    diritti civili. Si tratta di uno scambio, e lo scopo far costruire i servizi pubblici alle impreseattraverso i "paradisi" della globalizzazione. La seconda circa "aree di federalismo fiscale"

    l'ipotesi di versare direttamente le tasse agli Enti locali, al Comune, per finanziare la rigenerazione.

    La prima ipotesi di ispirazione liberista poich le imprese private condizionano i progetti, laseconda nel solco dello Stato sociale previsto dalla Costituzione. Gi nel progetto "piani citt"

    attraverso dei criteri (dimensione demografica e tasso di disoccupazione nel Sistema Locale del

    49Kevin Lynch, The image of the city, 1960

    50Gordon Cullen, Townscape, 1961; traduzione italiana di Roberto D'Agostino,Il paesaggio urbano. Morfologia eprogettazione, Calderini, Bologna, 1976

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    Documento estratto da Prosperanza, di Giuseppe Carpentieri, Creative Commons, 2014

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    Lavoro) erano state individuate 22 citt "aree libere da tasse" (zone franche urbane). Il legislatore

    pu immaginare di aprire una finestra temporale per cambiare il reg