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detourfilmfestival.com 2 A EDIZIONE 15/20 OTTOBRE 2013 PADOVA FESTIVAL DEL CINEMA DI VIAGGIO DETOUR

detourfilmfestival.com DETOUR · Martino Galliolo Ospitalità Accomodation Susanna Boetto Chiara De Cristan ... Faravelli, Alberto Fassina, Giacomo Ferigioni, Dario Ficchì, Antonio

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2A EDIZIONE15/20 OTTOBRE 2013PADOVA

FESTIVAL DEL CINEMA DI VIAGGIO

DETOUR

detourfilmfestival.com

2A EDIZIONE15/20 OTTOBRE 2013PADOVA

FESTIVAL DEL CINEMA DI VIAGGIO

DETOUR

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Detour. Festival del Cinema di ViaggioSeconda edizioneDetour. Travel Film FestivalSecond edition

Presidente PresidentFrancesco Bonsembiante

Direttore organizzativo Executive DirectorSilvia Ferri de Lazara

Direttore artistico Artistic DirectorMarco Segato

Ufficio organizzativo Executive OfficeChiara De Cristan

Consulente per la selezione Selection ConsultantTomaso Scarsi

Consulente per “Viaggio in Italia”“Journey to Italy” ConsultantMarco Bertozzi

Ufficio direzione artistica Artistic Director’s OfficeSusanna BoettoLucia Candelpergher

Responsabile proiezioni Screenings CoordinatorMarco Trevisan

Web e Social media Web & Social mediaMartino Galliolo

Ospitalità AccomodationSusanna Boetto Chiara De Cristan

Editing catalogo Catalogue editingLucia Candelpergher

Traduzioni catalogo Catalogue translationsBla Blah Language Network

Sottotitoli SubtitlesNapis

Proiezioni ScreeningsL’image

Ufficio stampa Press OfficeStudio ESSECI

Progetto graficoGraphic design Paolo Fontana/Signaletic

VideosiglaIntro videoclipPaolo FontanaAndrea Marson

Sviluppo web WebmasterSimone Nalato

PremiAwardsMatthew BroussardPaolo Fontana

Ringraziamenti Thanks toAlessandro Agostinelli, Marina Bastianello, Roberto Bettella, Silvio Bizzotto, Elisabetta Borgato, Chiara Borile, Simona Boselli, Guido Bosticco, Paola Camera, Sergio Campagnolo, Vito Cappellari, Carlo Cavedon, Andrea Cazzola, Elisa Chiorino, Andrea Colasio, Giancarlo Corò, Giovanni Costa, Annarita Deceglie, Antonio Di Meo, Simone Falso, Stefano Faravelli, Alberto Fassina, Giacomo Ferigioni, Dario Ficchì, Antonio Finotti, Daniele Formaggio, Alessandro Gandolfi, Roberto Giordani, Laura Lerro, Amedeo Levorato, Elisa Maero, Sabina Manna, Tino Mantarro, Giorgio Marchetto, Antonio Martini, Federica Pacifici, Farah Polato, Francesca Ponzecchi, Luca Proto, Silvia Ranieri, Massimiliano Righetti, Ivo Rossi, Jacopo Rodeghiero, Gabriele Ronco, Alessandro Russello, Roberto Saro, Daniela Schaube, Silvestro Serra, Giorgio Tinazzi, Micol Toniato, Luca Trivellato, Alessandra Veronese, Marco Viario, Claudio Visentin

Ringraziamo tutti i volontari che hanno contribuito alla buona riuscita del festival.We thank all volunteers who have contributed to the success of the festival.

Un progetto

Con il patrocinio di

Main Sponsor

Partner tecnici

Una produzione

Sponsor e Partner di progetto

Media Partner

Main Partner

Con il contributo di

In collaborazione con

FONDAZIONE PER L’ARTE CONTEMPORANEA E LA CULTURA

Provinciadi Padova

Consiglio diQuartiere 4

Padova

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Camminare in lungo e in largo e camminando contare i miei passi , è un!abitudine che mi ha salvato.Vitaliano Trevisan, I quindicimila passi, Einaudi, Torino 2002

Ero partito per fuggire dal mondo, e invece ho "nito per trovare un mondo. Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti, Feltrinelli, Milano, 2007

Nello studio I festival del cinema edito da Johan&Levi nel 2012 e condo!o dallo IULM di Milano leggo: “Quello che fa un territorio (e comunica) è importante tanto quanto la sua natura economico-culturale, la storia, la vocazione produ!iva, la forma sociale… E un territorio può fare molte cose: investimenti di lungo periodo o permanenti in infrastru!ure e opere e a!ività culturali puntuali articolate in eventi, manifestazioni, festival.”In questo periodo contingente sono poche le persone, istituzioni e/o privati, che so!oscriverebbero quanto de!o e pertanto già ringrazio chi continua a supportarci e, per rassicurarlo sul proprio investimento, riporto ancora uno dei risultati dello studio sudde!o: “Per ogni euro investito in un festival, grande o piccolo che sia, si produce mediamente ricchezza per oltre 2,5 euro”.Ogni festival del cinema, infa!i, è un evento che produce risorse complesse e crea un pubblico/target di alta qualità "delizzato e motivato.

Seguendo questi ragionamenti, abbiamo cercato di trasformare il festival da “evento” a “sistema” contaminando il territorio e lavorando su tu!o l’anno. Abbiamo costruito il format Lezioni di viaggio, appuntamenti mensili con viaggiatori che ci hanno portato a conoscere esperienze umane e geogra"che che narrano il piacere dell’avventura della vita.Abbiamo inoltre chiuso tante nuove partnership, che sono sfociate in altre!anti workshop e incontri, come quella con Parallelo Zero, con la Scuola del Viaggio e con il Touring Club Italiano. Abbiamo poi lavorato sui social con il proge!o artistico dei premi del festival che saranno costruiti con ogge!i–souvenirs dei viaggi del pubblico e messo in campo tanti eventi collaterali sparsi in ci!à che coinvolgono librerie, agenzie di viaggio e spazi d’arte.

Il viaggio centrale rimane sempre però nelle nostre sale, quest’anno con i meravigliosi personaggi di Wes Anderson al limite del surreale, disada!ati cronici, ricchi di umorismo nero ma dannatamente adorabili, con i "lm del concorso che o$riranno opere prime e anteprime nazionali, con la nuova sezione di “Viaggio in Italia” e con gli eventi speciali come la proiezione del docu"ction di Michael Gondry.Avete da scegliere, buon viaggio!

Silvia Ferri de LazaraDire#ore Organizzativo

Walking far and wide, high and low, and counting my steps while walking; this habit has saved me.Vitaliano Trevisan, I quindicimila passi (Fi$een thousand steps), Einaudi, Turin 2002

I had le$ to run %om the world, I ended up "nding a world instead.Paolo Rumiz, La leggenda dei monti naviganti (&e legend of the sailing mountains), Feltrinelli, Milan, 2007

In I festival del cinema (Cinema Festivals), a study conducted by IULM Milan and published by Johan&Levi in 2012, I read: “What a territory does (and communicates) is as important as its economic and cultural nature, its history, vocation of production, social form… And a territory can do many things: invest, on the long period or permanently, in infrastructures and punctual cultural activities, such as events, performances, festivals.”In this contingent period, the people, institutions or individuals who would endorse the above statements are very few; for this reason I want to thank those who keep on supporting us and, in order to reassure them over their investment, I’d like to quote the study once again: “for every euro one has invested in a festival, be it big or small, a 2,5 euros worth richness is produced.”Each cinema festival is indeed an event, which produces complex resources and creates, retains and motivates high quality audience/target.

With this in mind, we have decided to transform this edition of the festival, from “event” to “system” by contaminating the territory and working all year round. We have built the format Lezioni di viaggio (Travel lessons), monthly appointments with travellers who introduced us to human and geographic accounts of pleasures of the adventure of life. We have established new partnerships, which led to as many workshops and meetings: Parallelo Zero Scuola del Viaggio and Touring Club Italiano. We have worked on social networks with the Art project for the Festival Awards, which will be developed around the audience’s travel objects–souvenirs, and organised several collateral events sca!ered around town in bookshops, travel agencies and art galleries.

%e main journey still remains in the movie theatres, accompanied this year by Wes Anderson’s marvellous characters, mis"ts "lled with surreal black humour, but awfully adorable; by the "lms in competition, among which are debut works and National previews; by the new section of “Viaggio in Italia” ( Journey to Italy) and the special events such as the screening of Michael Gondry’s docu-"ction.You choose. Have a nice journey!

Silvia Ferri de LazaraExecutive Director

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La Cassa di Risparmio del Veneto e Intesa Sanpaolo a!raverso Super&ash hanno acce!ato con entusiasmo di sostenere questa seconda edizione del Festival Internazionale del Cinema di Viaggio. In questo momento è fondamentale porre a!enzione a tu!i i processi che possono contribuire a trovare e far crescere forme di produzione, di servizi e di consumo in grado di valorizzare il patrimonio di conoscenze, competenze ed entusiasmo di molti giovani una parte dei quali è relegata ai margini della vita economica e sociale da una crisi che non ha precedenti. È oggi più che mai evidente il nesso intrinseco tra cultura e crescita economica. Non si tra!a di generica promozione della cultura bensì di individuare quelle espressioni che meglio sanno interpretare i disagi, le speranze e i proge!i di tu!i. Padova presenta una tradizione nel campo della cultura cinematogra"ca di tu!o rilievo. A Padova, nel 1934, è stata discussa la prima tesi di laurea di argomento cinematogra"co presentata in un’Università italiana (relatore lo storico dell’arte Giuseppe Fiocco, candidato Francesco Pasine!i). A Padova sono nate importanti iniziative nel campo dell’associazionismo studentesco come il Centro Universitario Cinematogra"co e Cinemauno, i cui protagonisti, da Mario Carraro a Carlo Mazzacurati, intervengono nel documentario che Marco Segato ha dedicato alla mitica "gura di Piero Tortolina (L!uomo che amava il cinema). Dall’Università di Padova provengono numerosi docenti di discipline cinematogra"che che si sono a$ermati con una produzione storiogra"ca e critica di sicuro prestigio internazionale e che sono andati formando una nuova generazione di esperti del se!ore.Un festival può costituire un’occasione per valorizzare competenze, risorse umane e potenzialità presenti nella regione, tanto più se è contestuale allo sviluppo d’iniziative nel campo della produzione, della distribuzione e dei servizi, come sta accadendo appunto in Veneto. Dove si fanno sempre più concrete le possibilità di a!irare in loco produzioni nazionali e internazionali e di favorire lo sviluppo e l’a$ermazione di un’imprenditorialità locale, superando in tal modo la centralizzazione della produzione cinematogra"ca e audiovisiva. Siamo di fronte a una situazione e$ervescente e in movimento, grazie alle iniziative legislative e promozionali nazionali e regionali, ma anche a un’a!ività imprenditoriale che sta acquistando una "sionomia sempre più precisa, sia di valorizzando risorse locali, sia intessendo rapporti con il sistema produ!ivo e distributivo internazionale: basti citare il caso esemplare di Io sono Li di Andrea Segre. Cassa di Risparmio del Veneto, inserita nel network internazionale del Gruppo Intesa Sanpaolo, è in grado di o$rire alle imprese, alle famiglie e Istituzioni servizi, collegamenti, competenze indispensabili per operare nel mercato globale pur restando saldamente ancorata alla sua storia e al suo territorio. In sintonia con la Fondazione Cariparo. La valorizzazione della cultura, nelle sue molteplici forme, vede il gruppo Intesa Sanpaolo impegnato nel sostegno di numerose iniziative e proge!i "nalizzati allo sviluppo di nuove idee, con un’a!enzione speciale al mondo giovanile. Il proge!o Super&ash nasce proprio per dialogare con i giovani a!raverso spazi innovativi, "sici e virtuali, nei quali favorire l’ascolto e la realizzazione delle loro proge!ualità.

Giovanni CostaPresidente della Cassa di Risparmio del Veneto

Cassa di Risparmio del Veneto and Intesa Sanpaolo through Super&ash have enthusiastically accepted to support this second edition of Detour. Travel Film Festival. Today it is fundamental to focus on all processes that may contribute in "nding and developing forms of production/service and consume capable of appreciating the heritage of knowledge, competence and enthusiasm of many young people who are consigned in to the fringes of economical and social life by this unprecedented crisis. %e intrinsic connection between culture and economic growth is nowadays more evident than ever. It is not a ma!er of generic promotion of culture, but rather of identifying those expressions that best can interpret the discomfort, hopes and projects of all. Padua has a signi"cant tradition in the "eld of cinematographic culture. %e "rst dissertation to be treating cinema in Italian University was discussed in Padua, in 1934 (supervisor was Art Historian Giuseppe Fiocco, examinee Francesco Pasine!i). Many important student initiatives were born in Padua, such as the Centro Universitario Cinematogra"co and Cinemauno, whose protagonists, from Mario Carraro to Carlo Mazzacurati, intervene in the documentary Marco Segato has dedicated to the mythical "gure of Piero Tortolina (L!uomo che amava il cinema – &e man who loved cinema). Several professors in Cinema Disciplines who teach and have taught in Padua have made their critique and historiographical production renowned on International grounds, and have set up a new generation of "eld experts. A festival may set an occasion to highlight a territory’s competence, human resources and potentials, more so if it accompanies actions in the "eld of production, distribution and services, as it happens in Veneto – where more and more solid become the possibilities of a!racting National and International productions and favouring development and establishment of local enterprises, thus overcoming the centralization of the audio-visual and cinema production. We are facing a sparkling and progressing situation, thanks to Regione Veneto’s legislative and promotional initiatives, but also thanks to entrepreneurs who are acquiring precise features and becoming capable of moving local resources and interweave relationships with the production-distribution system: one for all Io sono Li by Andrea Segre. Cassa di Risparmio del Veneto, part of the International network of Gruppo Intesa Sanpaolo, is "t to o$er institutions, families and business fundamental connections and competence to operate in the global market while still anchoring to its history and location. Together with Fondazione Cariparo, Gruppo Intesa Sanpaolo commits in the appreciation of culture in its multiple forms, supporting several projects aimed at the development of new ideas, with a special focus on youth. Super&ash was born in order to dialogue with the young via innovative spaces, both real and virtual, in which they can be listened and accomplish their own projects.

Giovanni CostaPresident Cassa di Risparmio del Veneto

Una scommessa che si è fa!a impegno.

Tra vent!anni sarete più delusi per le cose che non avete fa#o che per quelle che avete fa#o. Quindi mollate le cime. Allontanatevi dal porto sicuro. Prendete con le vostre vele i venti. Esplorate. Sognate. Scoprite.

Mark Twain

Cos’è il Detour? Un “Festival Internazionale del cinema di viaggio”, è ovvio. Cosa rappresenta per il gruppo Trivellato? Una passione autentica, una scommessa vera e un impegno mantenuto.Il Detour è giunto appena alla sua seconda edizione, ma è un proge!o a cui ci dedichiamo con passione autentica, perché ha nel suo codice genetico qualcosa di profondo che lo lega al cara!ere della nostra impresa. Chi meglio del cinema può raccontare e far rivivere a ognuno di noi le mille dimensioni di quell’esperienza straordinaria che è, per ogni individuo, il viaggio? Il gruppo Trivellato vende auto, ma il movimento è un a!o di libertà, di scoperta, di conoscenza, di evasione. Valori ed esperienze che non sono in vendita e ci piacciono proprio per questo.All’inizio, due anni fa, il Detour è stato anche una scommessa vera. Perché in tempi di crisi economica, purtroppo, si assiste più spesso alla "ne dei proge!i culturali, anche quando sono di valore, piu!osto che a nuovi inizi. Non è mai scontato che l’incontro tra impresa e cultura dia fru!i e lo è ancor meno in questi tempi. Grazie all’intelligenza di fondazione march, con il Detour questo è stato possibile. Il 2012 è stato l’anno del debu!o, la prima tappa del nostro viaggio. Quest’anno il festival ha già tracciato una nuova e interessante ro!a, che percorre a ritmi spediti, grazie ai nuovi proge!i che accompagnano il festival, dai workshop al ciclo delle Lezioni di viaggio. La scommessa era vera. Ma il suo fru!o è stato altre!anto concreto.Ed è così, con il passaggio dall’esordio alla seconda edizione, che la scommessa è diventata un impegno mantenuto. Anche quest’anno infa!i il gruppo Trivellato è main partner del Detour, un proge!o che ha deciso di accompagnare e sostenere in modo non occasionale. Il motivo di continuare questo viaggio non sapremmo spiegarlo meglio di quanto ha fa!o Mark Twain. Ecco perché l’invito che vi facciamo è il suo. “Esplorate, sognate, scoprite”.Buon Detour a tu!i!

Luca TrivellatoAmministratore Delegato Trivellato Spa

A bet turned into commitment.

Twenty years %om now you will be more disappointed by the things that you didn!t do than by the ones you did do. So throw o' the bowlines. Sail away %om the safe harbor. Catch the trade winds in your sails. Explore. Dream. Discover.

Mark Twain

What is Detour? Obviously an “International Travel Film Festival”. What is it for Trivellato group? Authentic passion, a real bet and commitment we kept.Detour has just arrived to its second edition, and we’ve dedicated to this project with authentic passion, because something within its genetic code profoundly connects it to our core business. Who be!er than cinema can tell and make us all relive the thousand dimensions of the most wonderful experience anyone may come across, the journey? Trivellato group may only sell cars, but movement means freedom, discovery, knowledge, evasion. Values and experiences which are not on sale and which we love for this very reason. At the beginning, two years ago, Detour was a real bet. In times of economic crisis, unfortunately, we more o'en witness the end of cultural projects, even valuable ones, rather than new starts. One can never take for granted that the meeting between business and culture give results and even less these days. %anks to the intelligence of fondazione march, Detour made it possible. 2012 was the year of the debut, the "rst stage of our journey. %is year’s festival has already traced an interesting new course, one which speeds through the new projects that complement the festival, as the workshops and the cycle of Travel Lessons. %e bet was real. But so is the gain. It was in the passage from "rst to second edition that the bet became kept commitment. Again this year Trivellato group is main partner in Detour, project we decided to accompany and support in a non-occasional way. %e reason we decided to continue this journey we couldn’t explain be!er than Mark Twain. It’s his words we invite you to follow. “Explore, dream, discover”.Happy Detour to all!

Luca TrivellatoCEO Trivellato Spa

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A symphony of landscapes, stories, places and characters, near lands and unknown worlds: this is Detour. A "lm festival that tackles the theme of the journey: mobility, wandering, uncanniness, &eeing, migration. A festival that shows journeys of discovery and education, su$ering and despair, but also hope and rebirth. Today more than ever, the overall concept of travel needs to be constantly rede"ned. %e economic and social situation has created new migrations, technologies have made the farthest places perfectly accessible and means of transport have shortened distance and time. Nevertheless, the power of suggestion travelling carries within, in the collective imaginary and in "lms, still remains strong: leaving, going, are occasions to question the status quo, to face the unforeseen, waiting for a diversion, of a detour indeed. %e "lms in competition for this second edition of the festival share the idea of the journey as a time for discovering oneself and others, a moment of re&ection, confrontation: between father and children (in Tanta Agua and in Ruta de la luna), brothers (Welcome to Argentina), friends (Mobile Home). %ere are many dramatic stories, in which travelling is not by choice, as in the ship captured by pirates in A Hijacking, clandestine immigration in Poor Folk, the death of the father in &e Forgo#en Kingdom and of a son in Rendez-vous in Kiruna. But there are especially longed for, craved journeys, rendered through the bi!ersweet tones of comedy: some leave for a holiday with their parents, some for a cousin’s wedding; others set o$ on an adventure trip they long dreamt for, or to challenge themselves, like the wheelchair-bound teenager in Li#le World; still others to take books to the isolated villages on the Peruvian Andes in Books and Clouds. Out of eleven "lms in competition, four are an Italian Premiere and six are debut "lms. %is is meant to introduce our audience to young authors and to new ways of doing cinema: closer to reality, with reduced budgets but strong original ideas. %is year’s novelty is “Viaggio in Italia” ( Journey to Italy), section expressly thought to host some of the most interesting "lms and authors in our "lm industry and at the same time o$er a moving perspective on Italy, yesterday and today. Common characteristic of these thematically distant "lms is the documentary form, which today represents one of the liveliest parts of our cinema. Roberto Rossellini’s masterpiece, Viaggio in Italia (Journey to Italy), restored by the Cineteca di Bologna, will open the section. Homage to the Author is dedicated to Wes Anderson, contemporary director acclaimed by critics and audiences alike, visionary "lm-maker who in just few years has made marvellous personal works. A unique occasion to see all of his "lms on the big screen.For the second time, Detour will tell stories of travel, discovery, understanding. Paths will be di$erent and distant, at times linear, other times rugged, yet always led by the idea of exploring borders and creating a sort of personal catalogue of the imagery that cinema has built and continues to build around the extraordinary experience every journey holds within.

Marco SegatoArtistic Director

Una sinfonia di paesaggi e storie, di luoghi e personaggi, di terre vicine e mondi sconosciuti. Questo è Detour, un festival di cinema che si confronta con il tema del viaggio, della mobilità, dell’errare, con lo spaesamento, la fuga, la migrazione. Un festival che me!e in scena viaggi di scoperta e di formazione, di disperazione e so$erenza ma anche di speranza e rinascita.Mai come oggi il conce!o ampio del viaggiare ha bisogno di essere costantemente ride"nito. La situazione economica e sociale crea nuove migrazioni, le tecnologie rendono anche i luoghi più lontani perfe!amente accessibili, i mezzi accorciano distanze e tempi. Ma le suggestioni che il viaggio porta con sé nell’immaginario colle!ivo e cinematogra"co rimangono ancora molto forti: il partire, l’andare, o$rono l’occasione per me!ere in discussione lo status quo, per a$rontare l’imprevisto, in a!esa di una deviazione, un detour appunto. I "lm in Concorso in questa seconda edizione del festival sono accomunati dall’idea del viaggio come scoperta di sé e dell’altro, come occasione imprevista di ri&essione, di confronto: tra padre e "gli (in Tanta Agua e in Ruta de la luna), tra fratelli (Welcome to Argentina), tra amici (Mobile Home). Ci sono certo storie drammatiche, dove il viaggio è forzato, come il sequestro della nave da parte dei pirati somali in A Hijacking, l’immigrazione clandestina in Poor Folk, la perdita del padre in &e Forgo#en Kingdom e quella di un "glio in Rendez-vous à Kiruna. Ma ci sono sopra!u!o i viaggi voluti e agognati, a$rontati con i toni ora leggeri, ora drammatici della commedia: c’è chi parte per una vacanza con i genitori, chi per il matrimonio di un cugino, chi per un viaggio avventuroso da troppo tempo sognato, chi per s"dare se stesso, come l’adolescente in carrozzina di Li#le World o per portare i libri nei villaggi sperduti delle Ande peruviane in Libri e nuvole. Su undici "lm in Concorso qua!ro sono in anteprima italiana e sei le opere prime. Questo per far conoscere al pubblico giovani autori e spingerlo a confrontarsi con i nuovi modi di fare cinema: più vicino alla realtà, con budget rido!i ma con idee forti e originali.Novità di quest’anno è “Viaggio in Italia”, una sezione pensata per ospitare alcuni tra i "lm e gli autori più interessanti della nostra cinematogra"a e allo stesso tempo o$rire uno sguardo in movimento sull’Italia di ieri e di oggi. A unire i "lm scelti, tematicamente distanti tra loro, è la forma documentario che ad oggi rappresenta una delle istanze più vitali del nostro cinema. Sarà Viaggio in Italia, capolavoro di Roberto di Rossellini, nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna a tenere a ba!esimo la sezione.L’omaggio all’autore è dedicato a Wes Anderson, uno dei registi contemporanei più amati dalla critica e dal pubblico, un cineasta visionario che in pochi anni ha realizzato opere meravigliose e personali. Un’occasione davvero unica per poter vedere sul grande schermo tu!i i suoi "lm.Per la seconda volta Detour racconterà storie di viaggi, di scoperte, di esperienze. I percorsi saranno diversi e spesso distanti tra loro, a volte lineari, altre volte accidentati, ma uniti dal desiderio di esplorarne i con"ni, per realizzare una sorta di catalogo personale dell’immaginario che il cinema ha costruito e continua a costruire intorno all’esperienza straordinaria che ogni viaggio porta con sé.

Marco SegatoDire#ore artistico

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Giuseppe Piccioni, regista, sceneggiatore e produ!ore tra i più interessanti del panorama cinematogra"co italiano, debu!a nel 1987 con il suo primo lungometraggio, Il grande Blek, che o!iene un Nastro d’Argento e viene presentato con successo alla Selezione U(ciale del Festival di Berlino. Con Chiedi la luna, nel 1991, vince la Grolla d’Oro per la miglior regia, mentre la protagonista Margherita Buy viene premiata con il Sacher d’Oro. Seguono Condannato a nozze (1992) e Cuori al verde (1995), commedia agrodolce su tre quarantenni in crisi. Nel 1999 realizza Fuori dal mondo: il "lm ha un notevole successo di pubblico e critica e vince 5 David di Donatello, tra cui quello per il miglior "lm. Nel 2001 partecipa alla Mostra del Cinema di Venezia con Luce dei miei occhi, che vale la Coppa Volpi per entrambi i protagonisti, Luigi Lo Cascio e Sandra Ceccarelli. Seguono La vita che vorrei (2004), Giulia non esce la sera (2009) e Il rosso e il blu (2012) con Riccardo Scamarcio e Margherita Buy.

Giuseppe Piccioni, director, screenwriter and producer among the most interesting in the Italian scene, debuted in 1987 with his "rst feature "lm, Il grande Blek, which obtained the Nastro d’Argento and was successfully presented at the O(cial Selection of the Berlinale. With Chiedi la luna, in 1991, he was awarded the Grolla d’Oro for Best Director, and the protagonist Margherita Buy won the Sacher d’Oro. Condannato a nozze (1992) was followed by Cuori al verde (1995), bi!ersweet comedy about three forty-year-olds in crisis. In 1999 he shot Fuori dal mondo: this "lm was acclaimed by critics and audiences alike and won him 5 David di Donatello, among which was Best Film. In 2001 he participated in the Venice Film Festival with Luce dei miei occhi; both its protagonists, Luigi Lo Cascio and Sandra Ceccarelli, were awarded the Coppa Volpi. La vita che vorrei (2004), Giulia non esce la sera (2009) and Il rosso e il blu (2012) with Riccardo Scamarcio and Margherita Buy, are his latest "lms.

Anita Caprioli è tra le più apprezzate a!rici del cinema italiano degli ultimi anni; ha recitato in numerosi "lm, tra cui: La prima neve di Andrea Segre (2013); Immaturi e Immaturi - Il viaggio di Paolo Genovese (2011 e 2012); Corpo celeste di Alice Rohrwacher (2011), per cui è stata nominata ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento come Migliore A!rice non Protagonista; Si può fare di Giulio Manfredonia, I demoni di San Pietroburgo di Giuliano Montaldo (2008); Non pensarci di Gianni Zanasi (2007); Manuale d!amore di Giovanni Veronesi (2005); Ma che colpa abbiamo noi di Carlo Verdone (2003); Santa Maradona di Marco Ponti, Vajont di Renzo Martinelli (2001); Denti di Gabriele Salvatores (2000); Tu#i giù per terra di Davide Ferrario (1997).

Anita Caprioli is one of the most highly-regarded actresses on the panorama of Italian cinema in the past few years; she has acted in numerous "lms, including: First Snowfall by Andrea Segre (2013);

Immaturi and Immaturi - Il viaggio by Paolo Genovese (2011 and 2012); Corpo celeste by Alice Rohrwacher (2011), which earned her a nomination for the David di Donatello Awards and the Nastri d’Argento for Best Supporting Actress; We Can Do &at by Giulio Manfredonia, &e Demons of St. Petersburg by Giuliano Montaldo (2008); Non pensarci by Gianni Zanasi (2007); &e Manual of Love by Giovanni Veronesi (2005); What Fault Is It of Ours? by Carlo Verdone (2003); Santa Maradona by Marco Ponti, Vajont by Renzo Martinelli (2001); Teeth by Gabriele Salvatores (2000); Tu#i giù per terra by Davide Ferrario (1997).

Paolo Co!ignola ha "rmato il montaggio di molti importanti "lm italiani degli ultimi vent’anni. Ha collaborato con diversi registi e in particolare con Ermanno Olmi e Carlo Mazzacurati. Nel 2002 ha ricevuto il David di Donatello come Miglior Montatore per Il mestiere delle armi di Olmi, riconoscimento a cui sarà candidato nuovamente per La giusta distanza di Mazzacurati nel 2008. Tra i numerosi titoli della sua "lmogra"a si ricordano: La leggenda del santo bevitore (1988), Il mestiere delle armi (2001), Cantando dietro i paraventi (2003), Centochiodi (2007), Terra madre (documentario, 2009), Il villaggio di cartone (2011) di Olmi; L!estate di Davide (1998), la serie dei tre Ritra#i dedicati a Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzo!o e Luigi Meneghello (1999-2002), La lingua del Santo (2000), L!amore ritrovato (2004), La giusta distanza (2007), La Passione (2010), Sei Venezia (documentario, 2010) e Medici con l!A%ica (documentario, 2012) di Mazzacurati.

Paolo Co!ignola has signed the editing of many important Italian "lms in the last twenty years. He has collaborated with many directors and in particular with Ermanno Olmi and Carlo Mazzacurati. In 2002 he received David di Donatello Award as Best Editing for &e Profession of Arms by Olmi, and he was nominated for the same award with La giusta distanza di Mazzacurati again in 2008. Among the several titles in his "lmography are: &e legend of the Holy Drinker (1988), &e Profession of Arms (2001), Singing Behind Screens (2003), One Hundred Nails (2007), Terra madre (documentary, 2009), &e Cardboard Village (2011) by Olmi; David!s Summer (1998), the series Ritra#i dedicated to Mario Rigoni Stern, Andrea Zanzo!o and Luigi Meneghello (1999-2002), Holy Tongue (2000), An Italian Romance (2004), &e Right Distance (2007), &e Passion (2010), Sei Venezia (documentary, 2010) and Medici con l!A%ica (documentary, 2012) by Mazzacurati.

Efraim Medina Reyes è nato nel 1967 a Cartagena e vive tra la Colombia e l’Italia. Ha esordito nel 1988 con il libro Seis informes a cui ha fa!o seguito nel 1995 la raccolta di racconti Cinema Albero (Fusi Orari) con cui ha vinto il prestigioso Premio Nacional de literatura. Con Feltrinelli ha pubblicato C!era una volta l!amore ma ho dovuto ammazzarlo (2002), Tecniche di masturbazione tra Batman e Robin (2004), La sessualità della Pantera Rosa (2006), Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio (2013). Ha dire!o il "lm Esercizio dell!anima, scrive per il teatro, collabora con la rivista Internazionale ed è uno dei membri della 7 Torpes Band.

Efraim Medina Reyes was born in Cartagena in 1967 and now lives in Colombia and Italy. He debuted in 1988 with the book Seis informes, followed by the award-winning short novels Cinema Albero (Fusi Orari) in 1995 (Premio Nacional de literatura). C!era una volta l!amore ma ho dovuto ammazzarlo (2002),

Tecniche di masturbazione tra Batman e Robin (2004), La sessualità della Pantera Rosa (2006), Quello che ancora non sai del Pesce Ghiaccio (2013) were published by Feltrinelli. He has directed the "lm Esercizio dell!anima, he writes for the theatre, he collaborates with the magazine “Internazionale” and is a member of 7 Torpes Band.

Alessandro Rosse!o ha studiato cinema e antropologia a Bologna e Parigi. È autore cinematogra"co, regista e dire!ore della fotogra"a-operatore alla macchina. Nel 1997 ha dire!o il suo primo "lm documentario, Il Fuoco di Napoli, cui seguono Bibione Bye Bye One (1999), Chiusura (2002), Feltrinelli (2006), Raul (2007, uno dei capitoli de L!Orchestra di Piazza Vi#orio: I diari del ritorno), tu!i distribuiti a livello internazionale e presentati in alcuni tra i maggiori festival del mondo. Nel 2010 il New York Documentary Film Festival gli ha dedicato una retrospe!iva. Il suo primo lungometraggio di "nzione Piccola Patria (2013) è stato presentato nella sezione Orizzonti alla 70a Mostra Internazionale d’Arte Cinematogra"ca di Venezia.

Alessandro Rosse!o has studied Cinema and Anthropology in Bologna and Paris. He is a "lm-maker, director and director of photography and camera operator. In 1997 he directed his "rst documentary "lm Il Fuoco di Napoli, which was then followed by Bibione Bye Bye One (1999), Chiusura (2002), Feltrinelli (2006), Raul (2007, one of the chapters of L!Orchestra di Piazza Vi#orio: I diari del ritorno), all Internationally distributed and presented at some of the world’s biggest "lm festivals. In 2010 the New York Documentary Film Festival dedicated a retrospective to his work. His "rst feature "lm Small Homeland (2013) has been presented in 70. Venice Film Festival - Orizzonti.

Il Concorso Internazionale di Detour. Festival del Cinema di viaggio presenta in questa seconda edizione una selezione di 11 "lm, lungometraggi di "nzione e documentari, collegati al tema del viaggio nelle sue diverse declinazioni, senza limiti di forma e di genere.Saranno assegnati un Premio per il Miglior Film alla migliore opera nella sezione del Concorso Internazionale e un Premio Speciale della Giuria per il "lm del Concorso internazionale che meglio interpreta l’idea del viaggio. Inoltre, durante il festival gli spe!atori saranno invitati a votare i "lm del Concorso e ad assegnare un Premio del pubblico.

In continuità con l’iniziativa Padova incontra il cinema, promossa dal Comune di Padova durante la prima edizione di Detour nel 2012, anche quest’anno viene assegnato un premio a una "gura importante della scena cinematogra"ca padovana e italiana, che con il suo lavoro contribuisce a valorizzare il talento e la passione per il cinema della nostra ci!à.

La Giuria di Detour 2013 è composta da Giuseppe Piccioni (Presidente di Giuria), Anita Caprioli, Paolo Co!ignola, Efraim Medina Reyes, Alessandro Rosse!o.

%e International Competition within this second edition of Detour. Travel Film Festival presents a selection of 11 "lms, "ction full-length feature "lms and documentaries, connected to the theme of the journey by any of its possible declensions, with no limits in form and genre. A prize will be awarded to the Best Film in the International Competition section, and the Special Jury Award to the "lm that best interprets the idea of the journey. Moreover, during the Festival, audience will be invited to vote and confer an Audience Award.

In continuity with the initiative Padova meets cinema, promoted by Comune di Padova within Detour’s "rst edition in 2012, this year, once again, a special award will be granted to an important protagonist of the Italian and Paduan scene, whom with his work has contributed to the growth of our city’s talent and passion for cinema.

%e Jury for Detour 2013 is composed by Giuseppe Piccioni (President), Anita Caprioli, Paolo Co!ignola, Efraim Medina Reyes, Alessandro Rosse!o.

PREMI E GIURIAAWARDS AND JURY

13 CONCORSO/COMPETITION

ConcorsoCompetition

15 CONCORSO/COMPETITION

Pascal, 53, e Carole, 28, sono pastori. Nel novembre 2010 partono per una lunga transumanza invernale: in qua!ro mesi dovranno percorrere 600 chilometri nella regione della Svizzera francese, accompagnati da tre asini, qua!ro cani e o!ocento pecore, s"dando il freddo e il maltempo, riparandosi solo con una tenda e pelli di animali. A!raverso il loro avanzare quotidiano e senza sosta, il "lm ci svelerà un mestiere di(cile e impegnativo che richiede un’a!enzione costante alla natura e agli animali. Un’odissea a!raverso una regione che sta subendo profonde trasformazioni e dove questo tipo di spedizioni diventa sempre più di(cile, sopra!u!o quando si deve trovare l’erba per le pecore in mezzo a ville, binari ferroviari e aree industriali. Hiver nomade è un "lm d’avventura, un road movie, una ri&essione sul mondo contemporaneo che ci riporta alle nostre radici e ai nostri più profondi interrogativi.

Essere nomadi, coltivare quest!arte antica della pastorizia vivendo a dire#o conta#o con la terra, gli animali e il cosmo, aprendosi a incontri straordinari e condividendo il proprio tempo con amici contadini una volta l!anno, è un meraviglioso inno alla libertà, un!antitesi alla nostra comoda realtà.

Manuel Von Stürler

Pascal, 53, and Carole, 28, are shepherds. In the month of November 2010, they embark on their long winter transhumance: four months during which they will have to cover 600 km in the Swiss-French region, accompanied by three donkeys, four dogs and a eight hundred sheep. An exceptional adventure is about to begin: they brave the cold and the bad weather day in day out, with a canvas cover and animal skins as their only shelter at night. %is saga reveals a tough and exacting profession requiring constant improvisation and un&inching a!ention to nature, the animals and the cosmos. An odyssey through a region undergoing profound changes that render this kind of expedition more di(cult every year, particularly when the grass for the sheep has to be found between villas, railroad tracks and industrial areas.Winter Nomads is an adventure "lm, a contemporary road movie, a re&ection of our current world, which takes us back to our roots and our inner questions.

Being nomadic, cultivating this ancient art of the shepherd living in direct contact with the earth, the animals and the cosmos, being true in %iendship, open to surprising encounters, sharing time with fellow farmers once every year, is a wonderful hymn to %eedom, an antithesis to our comfortable realities.

Manuel Von Stürler

Documentario DocumentarySvizzera SwitzerlandColore Color, 2012, 85 min.Lingua originale Original Language Francese FrenchPrima Mondiale World Premiere 62. Berlinale, Germania Germany, 2012

Regia Director Manuel Von StürlerSceneggiatura Script Claude Muret, Manuel von StürlerFotografia Director of Photography Camille CottagnoudMontaggio Editor Karine SudanSuono Sound Marc von StürlerMusica Music Olivia PedroliCon With Pascal Eguisier, Carole Noblanc, Jean-Paul PeguironProduzione Production Louise Productions

Manuel Von Stürler (Losanna, Svizzera, 1968) ha studiato trombone presso l’Accademia di Musica di Neuchâtel e la Jazz and Contemporary Music School di Losanna. Esegue dal vivo un vasto repertorio, dal classico al jazz al contemporaneo. Ha composto numerose musiche per il teatro e con Arthur Besson ha fondato la compagnia Duo Matò. Interessato a esplorare il mondo, ha condo!o due anni di viaggi nomadi con la sua famiglia, riscoprendo l’amore per l’immagine e realizzando diversi "lm personali, prima di essere chiamato a dirigere un "lm su commissione per la società Securitas. Nel 2008 ha iniziato a lavorare al suo primo documentario Hiver nomade, presentato alla Berlinale 2012.

Manuel Von Stürler (Lausanne, Switzerland, 1968) has studied trombone at the Music Academy in Neuchâtel and Jazz and Contemporary Music School in Lausanne. He performs live a vast repertoire, from classical to jazz and contemporary. He has composed several pieces for the theatre, with Arthur Besson he has founded Duo Matò. Interested in exploring the world, he travelled two years as a nomad with his family, rediscovering his love for the image and shooting several personal "lms, before being invited to direct a "lm commissioned by Securitas. In 2008 he began working at his "rst documentary Winter Nomads, presented at Berlinale 2012.

HIVER NOMADEWINTER NOMADS

Manuel Von Stürler

Filmografia FilmographyHiver nomade (doc. 2012)

Proiezione del film Film screeningDomenica 20 Ottobre Sunday, October 20ore 16.00 4 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

17 CONCORSO/COMPETITION

KAPRINGEN A HIJACKING

Tobias Lindholm

Nell’Oceano Indiano il cargo danese MV Rozen, con un equipaggio di se!e uomini, viene sequestrato dai pirati somali. Dal quartiere generale della compagnia di navigazione, l’amministratore delegato conduce una di(cile tra!ativa con i pirati per negoziare il risca!o e riuscire a riportare a casa i marinai sani e salvi. Intanto a bordo della nave gli ostaggi cercano di mantenere la calma, senza sapere se riusciranno a rivedere le loro famiglie.

Quando le navi cargo danesi Danica White e Cec Future sono state sequestrate nel 2007 e nel 2008, ho scoperto una realtà di cui non conoscevo l!esistenza: una realtà in cui le compagnie di navigazione sono costre#e a negoziare dire#amente con i pirati; una realtà in cui i pirati guadagnano milioni di dollari mentre gli uomini degli equipaggi sono tenuti in ostaggio per mesi senza potere in alcun modo in(uenzare il loro destino. Non potevo raccontare in un "lm la verità sui sequestri accaduti nell!Oceano Indiano, perché non credo esista una verità. Però potevo fare un "lm sui marinai e sulle loro famiglie, sui pirati e sui dirigenti delle compagnie di navigazione, perché loro esistono. Se vi sembra che Kapringen parli di loro, allora vuol dire che sono andato molto vicino al mio obie#ivo.

Tobias Lindholm

Danish cargo ship MV Rozen, with seven seamen, is captured by Somali pirates in the Indian Ocean. From the shipping company’s headquarters, the CEO is thrown into a psychological game in his e$orts to bring the seamen back home safely, while negotiating the lowest possible ransom. Meanwhile the seamen are held hostage on their ship o$ the Somali coast, desperately trying to stay calm without knowing whether or not they will come home to their families.

With the hijackings of the Danish-owned %eighters Danica White and Cec Future in 2007 and 2008, I became aware of a reality that I did not know existed. A reality where shipping companies are forced to negotiate directly with pirates. A reality where pirates earn millions of dollars and a reality where seamen are held hostage for months without any in(uence on their own fate.I couldn!t make a "lm about the truth of the hijackings in the Indian Ocean, because I don!t believe that truth exists. But I could make a "lm about seamen, pirates, CEOs and relatives. Because they do exist. And if A Hijacking feels like it is about them, then I am very close to my goal.

Tobias Lindholm

Fiction FictionDanimarca DenmarkColore Color, 2012, 99 min.Lingua originale Original Language Danese Danish, Inglese EnglishPrima Mondiale World Premiere 69. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, 2012

Regia Director Tobias LindholmSceneggiatura Script Tobias LindholmFotografia Director of Photography Magnus Nordenhof JønckMontaggio Editor Adam NielsenSuono Sound Morten GreenMusica Music Hildur GudnadottirCon With Pilou Asbæk, Søren Malling, Dar Salim, Roland Møller Produzione Production Nordisk Film

Tobias Lindholm (Danimarca, 1977), diplomato in sceneggiatura alla Danske Filmskole nel 2007, ha scri!o episodi per le serie televisive &e Summers (2008) e Borgen (2009-2010). Ha collaborato come sceneggiatore con %omas Vinterberg per i "lm Submarino (2010), selezionato alla Berlinale, e Il sospe#o (Jagten, 2012), presentato al Festival di Cannes. Nel 2010 ha scri!o e dire!o, con Michael Noer, il suo primo lungometraggio R, per cui ha ricevuto il prestigioso Bodil Award dell’Associazione nazionale danese dei critici cinematogra"ci. Kapringen è il suo secondo lungometraggio.

Tobias Lindholm (Denmark, 1977), screenwriter graduate from the National Film School of Denmark in 2007, has wri!en several episodes for the TV series &e Summers (2008) and Borgen (2009-2010). Co-writer, together with %omas Vinterberg, on the "lm Submarino (2010), which was selected for the Berlin International Film Festival, and &e Hunt (Jagten, 2012), Cannes 2012. In 2010 he wrote and directed his "rst feature "lm, R, with Michael Noer, which won them the prestigious Danish Critic’s Bodil Award for best "lm. A Hijacking is Lindholm’s second feature "lm.

Filmografia FilmographyKapringen (2012), R (2010)

Proiezione del film Film screeningMartedì 15 Ottobre Tuesday, October 15ore 20.30 8.30 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

19 CONCORSO/COMPETITION

In uno sperduto villaggio delle Ande Peruviane una ragazzina sta aspe!ando da giorni l’arrivo dei nuovi libri che una bibliotecaria trasporta a piedi, sulle proprie spalle.Le Biblioteche Rurali del Perù sono formate da poche decine di libri che una volta le!i vengono scambiati fra le comunità. Messaggio e messaggero viaggiano insieme, in un paesaggio primordiale a pochi passi dalle nuvole; i libri camminano come camminano le persone.“Leggere la terra, camminarla e conoscerla è il miglior modo per amarla e rispe!arla”.

Un "lm sull!esperienza delle biblioteche rurali implica un messaggio: se si rimane uniti è possibile fare qualcosa. Leggere un libro non è solo immagazzinare conoscenza, è liberare saggezza. Quando facciamo nostro un libro, lo “incorporiamo” come un seme, come una fonte; grazie a un libro ci sono persone che hanno imparato a cucinare, a tessere e combinare colori, a curarsi, a difendere i propri diri#i. Ho voluto mostrare questa connessione forte %a le#ura e pratica, non leggere tanto per leggere ma leggere come fosse un esercizio agricolo.

Pier Paolo Giarolo

In a lost village in the Peruvian Andes a young girl has been waiting for days for a librarian who will walk all the way carrying the books on her shoulders. Rural Libraries in Peru are made up of a few dozen books that, once read, are exchanged for others between communities. Both message and messenger travel together, in a pristine landscape a few steps away from the clouds; books walk as people walk. “Reading the earth, walking on it and knowing it, is the best way to love it and to respect it”.

A "lm about the experience of rural libraries implies a message: if we remain united it is possible to do things. Reading a book is not only storing knowledge, it!s %eeing wisdom. When we appropriate a book, we “incorporate” it like a seed, like a source; thanks to a book, people have learned how to cook, how to weave and combine colors, how to cure themselves, how to defend their own rights.I wanted to show this strong connection between reading and practice, not so much reading for its own sake, but reading as if it were an exercise in agriculture.

Pier Paolo Giarolo

Pier Paolo Giarolo (Argentina, 1970) dopo il diploma in pianoforte apre un’o(cina gra"ca e intraprende poi il viaggio nel mondo del documentario. O!enuta la licenza di cinemambulante cerca di imparare questo mestiere con vaghi propositi di rigore ed eleganza. Negli ultimi anni ha inoltre lavorato come dire!ore della fotogra"a per documentari italiani e francesi.

Pier Paolo Giarolo (Argentina, 1970), a'er the Piano Diploma at the Music Academy in Vicenza, opened a graphic design studio and then set out on a journey in the documentary world. He has now obtained the license for travelling-cinema and is trying to learn the job with purposes of rigour and elegance. In the last few years he has also worked as a director of photography for Italian and French documentaries.

LIBRI E NUVOLEBOOKS AND CLOUDS

Pier Paolo Giarolo

Documentario DocumentaryItalia/Francia Italy/FranceColore Color, 2013, 85 min.Lingua originale Original Language Spagnolo SpanishPrima Mondiale World Premiere Visions du Réel, Svizzera Switzerland, 2013

Regia Director Pier Paolo GiaroloSceneggiatura Script Pier Paolo GiaroloFotografia Director of Photography Pier Paolo GiaroloMontaggio Editor Milena Holzknecht, Liza IgnaziSuono Sound François WaledischCon With Alfredo Mires Ortiz, Dina Vitón Casas, Nancy Huamán Campos, Sonia Elisabeth Aliaga SánchezProduzione Production Miramonte Film, Idéale Audience

Filmografia FilmographyLibri e nuvole (doc. 2013), Tradurre (doc. 2008), Un piccolo spettacolo (doc. 2005)

Proiezione del film Film screeningVenerdì 18 Ottobre Friday, October 18ore 17.45 5.45 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

21 CONCORSO/COMPETITION

Antoine e suo fratello Marcus arrivano in Argentina per partecipare alle nozze di un loro cugino. Programmano di esplorare tu!o quello che Buenos Aires ha da o$rire, prima di spostarsi a Mendoza nell’ovest del paese per la cerimonia. Marcus è ele!rizzato dall’idea del viaggio e deciso a divertirsi, mentre Antoine è depresso perché è appena stato lasciato dalla moglie. Dopo una no!e molto caliente nella capitale, partiranno all’avventura on the road: a!raverso le valli e i vigneti dell’Argentina, le tappe del loro viaggio saranno segnate da curiose scoperte e improbabili incontri - un receptionist illuminato, una bellezza divina, una pecora incinta e un ragazzo colpito dalla sindrome di Stendhal. Ma mentre Antoine comincia a stare meglio, è Marcus che inizia a vacillare.

Un "lm di viaggio, di avventura. Il viaggio come tempo sospeso e la strada come crocevia, con i suoi incontri e le sue separazioni, con un obie#ivo da raggiungere e le insidie lungo il percorso. Il viaggio, dunque, come la prima delle avventure, come scoperta di orizzonti nuovi e possibilità di salvezza. Il viaggio e l!incontro con l!altro come occasione per me#ere in discussione le certezze che abbiamo costruito.

Edouard Deluc

Marcus and his brother Antoine head to Argentina for their cousin’s wedding. %ey plan to explore all that Buenos Aires has to o$er before making the trip to Mendoza in the west of the country, where the ceremony will take place. Marcus is thrilled to be on the road and determined to have fun, while Antoine is depressed a'er being dumped by his wife. A'er a very caliente evening in the capital, they hit the road, discovering Argentina vineyard’s and making unlikely encounters –with a crackpot receptionist, a divine beauty, a pregnant ewe, and a guy a)icted by Stendhal syndrome. But while Antonie starts feeling be!er, Marcus will begin to hesitate.

A travel "lm, an adventure. &e journey as suspended time and the road as crossways, with its encounters and separations, with an aim to achieve and perils along the way. &e journey as indeed the "rst among many adventures, discovery of new horizons and salvation possibilities. Travelling and meeting others as the opportunity to doubt all the certainties we have built.

Edouard Deluc

Edouard Deluc, sceneggiatore e regista, dopo gli studi in Belle Arti, comincia la sua a!ività nelle immagini realizzando video musicali, per diversi gruppi e artisti tra cui Louise A!aque e Jean-Louis Murat. Lavora inoltre nell’ambito della pubblicità, dirigendo numerosi spot. Contemporaneamente si dedica al cinema di "nzione e realizza i cortometraggi Petits enfers (1997) e Je n!ai jamais tué personne (2002). Nel 2009 ¿Donde està Kim Basinger? segna l’inizio dell’avventura in Argentina; il corto viene selezionato in numerosi festival internazionali e nel 2010 riceve la nomination ai premi César. Mariage à Mendoza è il suo primo lungometraggio.

Edouard Deluc, screenwriter and director, a'er his studies in Fine Arts, started his career by creating music videos for diverse bands and artists such as Louise A!aque and Jean-Louis Murat. He has also worked in advertisement, directing several ads. At the same time he commi!ed to "ction cinema and realized the short "lms Petits enfers (1997) and Je n!ai jamais tué personne (2002). In 2009 ¿Donde està Kim Basinger? kicked o$ his Argentinian adventure; the short "lm was selected in several International festivals and in 2010 was nominated for the César Awards. Welcome to Argentina is his "rst full-length feature "lm.

MARIAGE À MENDOZAWELCOME TO ARGENTINA

Edouard Deluc

Fiction FictionFrancia/Argentina/Belgio France/Argenti-na/BelgiumColore Color, 2012, 94 min.Lingua originale Original Language Francese, Inglese, SpagnoloFrench, English, SpanishPrima Mondiale World Premiere Mar del Plata Festival, Argentina, 2012

Regia Director Edouard DelucSceneggiatura Script Edouard Deluc, Thomas Lilti, Anais Carpita, Philippe RebbotFotografia Director of Photography Pierre CottereauMontaggio Editor Chantal HymansSuono Sound Paul MaernoudtMusica Music Herman Dune, David IvarCon With Nicolas Duvauchelle, Philippe Rebbot, Gusta-vo Kamenetzky, Paloma Contreras, Benjamin Biolay, Sarah Grappin, César Bordón, Gonzalo SuárezProduzione Production Bizibi, El Campo Cine, Versus Production, Direct Cinéma

Filmografia FilmographyMariage à Mendoza (2012)

Proiezione del film Film screeningMercoledì 16 ottobre Wednesday, October 16ore 22.15 10.15 PMSala Fronte del Porto - PORTOastraAnteprima italiana Italian Premiere

23 CONCORSO/COMPETITION

Dopo aver ro!o con la sua ragazza e lasciato il lavoro in ci!à, Simon fa ritorno al suo paesino natale. Qui ritrova Julien, un amico d’infanzia. Insieme decidono di rispolverare un sogno di quando erano adolescenti: partire per un avventuroso viaggio on the road. Comprano un grande camper, ma una serie di eventi tragicomici li costringe a rimandare più volte la partenza. Senza spostarsi, fermi sul posto nel loro camper, cominceranno però un viaggio altre!anto importante, che li spingerà a prendere strade diverse.

Simon e Julien non si fanno molte domande sulla dimensione concreta del loro programma, se lo facessero inizierebbero a capire che non vogliono andare da qualche altra parte ma piu#osto fuggire. [...] Realizzando il loro proge#o, si dovranno però con%ontare con tu#o quello da cui vogliono scappare. Al tempo stesso vivranno un viaggio interiore, scoprendo in maniera più chiara la loro realtà, i loro desideri, le loro mancanze a'e#ive. È questo il percorso che conta alla "ne. La tentazione di fuggire è comprensibile per questa generazione che fa fatica a collocarsi in un mondo in cui i punti di approdo principali, come la coppia e il lavoro, si trasformano sempre più in luoghi incerti.

François Pirot

A'er breaking up with his girlfriend and qui!ing his job, Simon goes back to his small hometown in the countryside, where he meets up with his old friend Julien. Together they decide to revisit an old dream from their teenage years: hi!ing the road for an adventurous journey. %ey buy a huge motorhome, but the trip is delayed by various troubles, and they decide to start their journey... on the spot. %rough this "rst motionless stage of their trip, the two friends, confronted by themselves and what they wanted to run away from, start taking di$erent paths.

Simon and Julien have never questioned the concrete dimension of their plan. If they had, they!d have started realizing they don!t really want to go somewhere else but rather escape. [...] Accomplishing their project, they!ll necessarily con%ont all they want to (ee. At the same time they!ll perform an inner journey, discovering in the clearest way their reality, their wishes and lack of a'ection. &e temptation to leave is comprehensible for this generation, who struggle to "nd a collocation in this world where milestones such as the couple and work become more and more uncertain.

François Pirot

François Pirot (Bastogne, Belgio, 1977) si è laureato in regia allo IAD Institute of Media Arts di Louvain-la-Neuve. Ha dire!o diversi cortometraggi che sono stati selezionati in numerosi festival internazionali. A!ore e sceneggiatore oltre che regista, era nel cast di Ça rend heureux (2006) di Joachim Lafosse, con cui ha scri!o le sceneggiature per il "lm Proprietà privata (Nue propriété, 2006) – in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia – e Élève libre (2008), che è stato selezionato alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes. Mobile Home è il suo primo lungometraggio.

François Pirot (Bastogne, Belgium, 1977) took a degree in performing arts and broadcasting techniques at the IAD institute of Media Arts in Louvain-la-Neuve, with a major in directing. He went on to direct several short "lms that were picked up by numerous International festivals. Actor and screenwriter, he was in the cast for Ça rend heureux (2006) by Joachim Lafosse, with whom he wrote the screenplays for the "lm Private Property (2006) – in competition at the Venice Film Festival – and Private Lessons (2008), which was included in the Directors’ Fortnight at Cannes. Mobile Home is his "rst full-length feature "lm.

Filmografia FilmographyMobile Home (2012)

MOBILE HOMEMOBILE HOME

François Pirot

Fiction FictionFrancia/Belgio/Lussemburgo France/Bel-gium/Luxembourg Colore Color, 2012, 95 min.Lingua originale Original Language Francese FrenchPrima Mondiale World Premiere 65° Festival del film Locarno, Svizzera Switzerland, 2012

Regia Director François PirotSceneggiatura Script François Pirot, Jean-Benoit Ugeux, Marteen LoixFotografia Director of Photography Manuel DacosseMontaggio Editor Albertine Lastera Suono Sound Benoît De ClerckMusica MusicFrançois Petit, Michaël De Zanet,Renaud MayeurCon With Arthur Dupont, Guillaume Gouix, Jackie Berroyer, Jean-Paul BonnaireProduzione Production Tarantula, Urban Factory

Proiezione del film Film screeningVenerdì 18 ottobre Friday, October 18ore 22.15 10.15 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

25 CONCORSO/COMPETITION

30.000 km. 200 giorni. 20 euro. 4 ruote.Albert Casals ha diciannove anni, si muove in sedia a rotelle da quando, da bambino, ha so$erto di leucemia. Questa circostanza però non gli ha impedito di realizzare il suo sogno: viaggiare per il mondo. E farlo alla sua maniera: senza soldi, senza compagni, senza valigie. Non ha nulla a parte la sua immaginazione, il suo coraggio e la sua simpatia.Món petit ci racconta la s"da più grande e più folle: raggiungere la parte opposta del pianeta. Mescolando riprese amatoriali con interviste e con il documentario tradizionale, il "lm ci porta a conoscere questo ragazzo, la sua storia e la sua speciale "loso"a di vita. Vedremo come Albert e la sua ragazza Anna da Barcellona arriveranno "no a un isolato faro in Nuova Zelanda. O se falliranno nella loro impresa.

Alcune storie devono essere raccontate. Oggi il mondo a#raversa tempi duri, in cui non c!è spazio per nuove idee, per l!o#imismo. Ma alcune persone riescono a trovare qualcosa di positivo in questa situazione. Tu#o dipende da cosa c!è dentro la tua mente. Proprio questo ci insegna un ragazzo di diciannove anni con la sua indistru#ibile "loso"a: dobbiamo cercare la felicità, nient!altro conta.

Marcel Barrena

30.000 km. 200 days. 20 euros. 4 wheels.Albert Casals is a nineteen-year-old boy who moves in a wheelchair since he has su$ered leukemia as a child. A circumstance that hasn’t prevented him from making his dream come true: to travel around the world. And to do it his way: without money, without companions, without luggage. He has nothing but his imagination, his courage and his sympathy. Li#le World will show us his biggest and craziest challenge: to reach exactly the other side of the planet. Mixing amateur techniques with interviews and traditional documentary, it introduces us to this young boy, his love story, his special philosophy of life and his parents’ way to raise a child. We will see how Albert and his girlfriend Anna go from Barcelona (Spain) to an isolated lighthouse in New Zealand. Or if they fail in the a!empt.

Some stories need to be told. Today the whole world is going through hard times, with no space for new ideas, no room for over-optimism. However, for some people there is much more good in it than bad. It all depends on what is inside your mind. And this is exactly what a 19-year-old boy teaches us here with his indestructible philosophy: we have to look for happiness. Nothing else ma#ers.

Marcel Barrena

Marcel Barrena è nato a Barcellona nel 1981. Món petit è il suo primo documentario dopo la sua opera prima di "nzione Cuatro estaciones che ha ricevuto il Premio per il Miglior "lm per la televisione ai Premis Gaudí dell’Accademia del Cinema Catalano e il premio per il Miglior "lm e Miglior Regista all’Alicante "lm festival. Barrena ha inoltre collaborato alla scri!ura della versione per lo schermo del bestseller catalano Second Origin, un "lm in 3D di Bigas Luna, previsto in uscita nel 2014.A!ualmente sta lavorando al suo nuovo lungometraggio, con Antàrtida Productions.

Marcel Barrena was born in Barcelona in 1981. Li#le World is his "rst documentary a'er his "rst "ctional movie Cuatro estaciones (Four Seasons), awarded with the Catalan Film Academy Gaudí Award for the Best TV-Movie. Moreover, the "lm received the Best Film Award, Best Director Award and FIPRESCI Award in Alicante Film Festival.Barrena has also co-wri!en the screen version of the Catalan bestseller Second Origin, a 3D "lm by Bigas Luna (2014). He is now working at his new full-length feature "lm, with Antàrtida Productions.

MÓN PETITLITTLE WORLD

Marcel Barrena

Filmografia FilmographyMón petit (doc. 2012), Cuatro estaciones (2010)

Documentario DocumentarySpagna SpainColore Color, 2012, 84 min.Lingua originale Original Language Catalano, Spagnolo, Inglese Catalan, Spanish, EnglishPrima Mondiale World Premiere IDFA International Documentary Film Festival Amsterdam, Paesi Bassi Netherlands, 2012

Regia Director Marcel BarrenaSceneggiatura Script Marcel Barrena, Víctor Correal, Adrià CuatrecasesFotografia Director of Photography Albert Serradó, Víctor TorijaMontaggio Editor Marcel Barrena, Domi ParraSuono Sound Andrea Ainsa, Albert CodinaMusica Music Pau VallvéCon With Albert Casals, Anna SocíasProduzione Production Umbilical Produccions

Proiezione del film Film screeningSabato 19 ottobre Saturday, October 19ore 14.00 2 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

27 CONCORSO/COMPETITION

A-Hong e sua sorella a!raversano clandestinamente la frontiera della Birmania per raggiungere Dagudi, uno sperduto paese nel nord della %ailandia. La ragazza "nisce nelle mani di una gang di tra(canti di persone, mentre A-Hong, nel tentativo di guadagnare i soldi necessari a risca!arla, si trasferisce a Bangkok dove, insieme ad altri clandestini birmani, deruba turisti cinesi e vende anfetamine a pericolosi gangster. Un "lm tragicomico, con risvolti da gangster story, su un paese colpito dalla povertà, in cui tu!o ruota intorno al denaro.

Quasi 3 milioni di Birmani vivono in &ailandia clandestinamente. Decine di migliaia di nuovi migranti a#raversano il con"ne illegalmente. La ci#à di Dagudi nel nord della &ailandia è solo una di queste ci#à in cui arrivano come tappa intermedia. Anche se la Birmania ha avuto elezioni democratiche un paio di anni fa, non ci sono segni di diminuzione del tasso di emigrazione.Dagudi è come un porto. È pieno di ogni sorta di personaggi variopinti che scappano dalla Birmania, disertori, gang, tra)canti… I destini di queste persone alla deriva sono stre#amente legati tra loro.

Midi Z

A-Hong and his sister clandestinely cross the borders of Myanmar to reach Dagudi, far away %ai town. %e girl falls into the hands of human tra(ckers while A-Hong, in the a!empt to earn enough money to buy his sister free, travels to Bangkok and starts life as a hustler. With other illegal Burmese, he rips o$ Chinese tourists and sells amphetamines to dangerous gangsters.

Almost 3 million Burmese live in &ailand illegally. Ten of thousands of new migrants cross the border illegally every year. &e Northern &ailand town Dagudi is just one of those towns they set foot on as intermediate stop. Although Myanmar has run a democratic election a couple of years ago, no sign of decreasing immigration rate is shown.Dagudi is like a port. It!s full of all kinds of colorful characters who ran away %om Myanmar – deserters, gangs, smugglers, etc. &ese dri$ing people!s fates are interlaced with one another.

Midi Z

Midi Z, nato nel 1982, è cresciuto in Birmania, ma si è formato artisticamente a Taiwan. Il suo corto di diploma Paloma Bianca è stato selezionato in numerosi festival. Nel 2009 è scelto come principale sceneggiatore e regista della Taipei Golden Horse Film Academy, organizzata da Hou Hsiao-hsien. Ha realizzato il corto Hua-Xing Incident prodo!o da Hou. Nel 2011 ha dire!o il suo primo lungometraggio Return to Burma, premiato al Ro!erdam International Film Festival.

Midi Z was born in 1982 and raised in Myanmar, but he trained as an artist in Taiwan. His graduation short Paloma Blanca was screened in numerous "lm festivals. In 2009, he was selected to be the leading screenwriter and leading director in the Taipei Golden Horse Film Academy organized by Hou Hsiao-hsien. Produced by Hou, Midi Z made the short "lm Hua-Xing Incident. In 2011, he made his "rst full-length feature "lm Return to Burma, which was awarded at the Ro!erdam International Film Festival.

QIONG REN, LIU LIAN, MA YAO, TOU DU KEPOOR FOLK

Midi Z

Filmografia FilmographyPoor Folk (2012), Return to Burma (2011)

Fiction FictionTaiwan/Birmania Taiwan/MyanmarColore Color, 2012, 105 min.Lingua originale Original Language Cinese, Thailandese Chinese, ThaiPrima Mondiale World Premiere Vancouver International Film Festival, Cana-da, 2012

Regia Director Midi ZSceneggiatura Script Midi ZFotografia Director of Photography Midi ZMontaggio Editor Midi Z, Lin Sheng-WenSuono Sound Chou ChengMusica Music Sonic DeadhorseCon With Wang Shin-Hong, Wu Ke-Xi, Zhao De-Fu, Zheng Meng-Lan Produzione Production Seashore Image Productions, Montage Film, Flash Forward Entertainment

Proiezione del film Film screeningGiovedì 17 ottobre Thursday, October 17ore 15.30 4 PMSala Fronte del Porto - PORTOastraAnteprima italiana Italian Premiere

29 CONCORSO/COMPETITION

Ernest, archite!o francese di successo, vive solo di lavoro. Un giorno riceve una telefonata dalla polizia svedese che lo spinge a intraprendere un lungo viaggio nel nord della Svezia, "no a Kiruna. Deve identi"care il corpo di un perfe!o estraneo… quello di suo "glio, che non ha mai conosciuto, né desiderato conoscere.Lungo la strada l’incontro con Magnus, giovane sensibile e un po’ smarrito, farà vacillare le sue certezze, me!endo in crisi la sua indole autoritaria e di(dente. Questo viaggio in compagnia di un "glio “possibile”, gli rivelerà una parte di sé che non conosce e lo aiuterà a comprendere meglio l’incontro a Kiruna.

Da molto tempo volevo realizzare un road-movie. È un genere che o're una grande ricchezza visiva, regala tanto materiale da "lmare; mi piace inoltre il modo in cui perme#e a un personaggio di cambiare in sintonia con i paesaggi. Durante le riprese di Les grandes personnes avevo visto "anco a "anco Jean-Pierre Daroussin e il giovane a#ore Anastasios Soulis, che lì aveva un ruolo secondario. Questo duo mi faceva pensare a una coppia padre-"glio, bisognava che scrivessi per loro.

Anna Novion

Ernest, a successful French architect, is devoted to his work. One day, a phone call from the Swedish police convinces him to undergo a long trip to northern Sweden, as far as Kiruna. He must identify the body of a perfect stranger... his own son, whom he has never met nor desired to meet.%e convictions of this bossy and suspicious man will eventually be shaken a'er his encounter with Magnus, a lost and sensitive young man. %is substitute son will confront Ernest to an unknown part of him throughout this journey, and help him be!er understand this rendez-vous in Kiruna.

I!ve always wanted to make a road-movie. It!s a genre that o'ers great visual richness and a lot of material to "lm; I also like the way in which a character can change according to the landscape. While shooting Les grandes personnes I saw side by side Jean-Pierre Daroussin and young actor Anastasios Soulis, who played a secondary role in that "lm. &is duo made me think of father and son, I felt the need to write for them.

Anna Novion

Anna Novion nasce da madre svedese e padre francese. Studia cinema all’Università di Saint-Denis e successivamente a Jussieu, dove o!iene un diploma postlaurea con una tesi sull’opera di Bergman. Nel corso dei suoi studi dirige tre cortometraggi: Frédérique est %ançaise (2000), Chanson entre deux (2001), On prend pas la mer quand on la connaît pas (2005). È a$ascinata dalla Svezia, dove ha scelto di ambientare i suoi primi lungometraggi: Il viaggio di Jeanne (Les grandes personnes, 2008), presentato alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes e Rendez-vous à Kiruna (2012).

Born to a Swedish mother and to a French father, Anna Novion enrolled at the University of Saint-Denis to study cinema and later obtained a “DEA” (post-graduate degree) at Jussieu, the subject of her thesis being “Anguish, Guilt and Despair in Bergman’s oeuvre”. She directed three shorts as part of her "lm studies: Frédérique est %ançaise, in 2000, Chanson entre deux, in 2001, and On prend pas la mer quand on la connaît pas (2005). Fascinated by Sweden, she chose this country as the se!ing of her "rst two features, Les grandes personnes (2008), presented at the Cannes Film festival (Semaine de la critique) and Rendez-vous in Kiruna (2012).

RENDEZ-VOUS À KIRUNA RENDEZ-VOUS IN KIRUNA

Anna Novion

Filmografia FilmographyRendez-vous à Kiruna (2012), Les grandes personnes (2008)

Fiction FictionFrancia France Colore Color, 2012, 97 min.Lingua originale Original Language Francese, Svedese French, SwedishPrima Mondiale World Premiere Göteborg International Film Festival, SveziaSweden, 2012

Regia Director Anna NovionSceneggiatura Script Olivier Massart, Anna NovionFotografia Director of Photography Pierre NovionMontaggio Editor Margot SebanSuono Sound Cedric Deloche, Anne Gibourg, Emmanuel CrosetMusica Music Pascal BideauCon With Jean-Pierre Darroussin, Anastasios Soulis, Claes Ljungmark, Kim Bodnia, Judith HenryProduzione Production La mouche du coche films, Les films de la Greluche

Proiezione del film Film screeningSabato 19 ottobre Saturday, October 19ore 20.00 8 PMSala Fronte del Porto - PORTOastraAnteprima italiana Italian Premiere

31 CONCORSO/COMPETITION

Tito, trentenne albino e introverso, con la passione per il bowling, è costre!o a lasciare Panama per andare a prendersi cura del padre, Cesar, che vive a San José in Costa Rica. Cesar, temperamento tropicale forte e testardo, ha sempre vissuto come gli piaceva, ma ora a causa del cuore è costre!o a cambiare vita.L’unico desiderio di Tito è tornare a Panama il prima possibile per poter partecipare a un torneo di bowling. Cesar insiste per accompagnarlo. Durante il viaggio di ritorno, a bordo della vecchia Lada di Cesar, i due riscopriranno i motivi per cui sono rimasti lontani per così tanti anni.

Il "lm è il ritra#o di due personaggi, la nostra a#enzione è sempre concentrata su di loro. La mise en scène ci fa identi"care con Tito, un albino molto introspe#ivo, ri(essivo, dal ritmo lento. Dall!altra parte c!è Cesar, che rappresenta la parte "sica della storia, con un passato da boxer e un temperamento decisamente caraibico. Il risultato è un "lm di incontri e scontri, come quelli tra padre e "glio.

Juan Sebastián Jácome

Tito, an introverted bowling enthusiast, is suddenly forced to travel from his native Panama to San José in Costa Rica, to look a'er his ill father, Cesar, tropical and stubborn character, who has lived his whole life as he pleased but has now developed a heart disease.Tito’s only wish is to go back to Panama as soon as possible to be able to participate in a Bowling Tournament. Cesar decides to go with him. During their trip back in César’s old but still good Lada, they’ll go through the reasons they remained apart for so long.

&is movie is the portrait of two characters; we always keep our a#ention in them both. &e mise-en-scène identi"es with Tito, an albino whose introspection asks for careful composition, a camera that does not move, an un-accelerated rhythm, and moments of personal thought. On the other hand, César!s character is identi"ed with the physical world of the story: a tropical and Caribbean se#ing that mirrors the temperament of the ex-boxer. &e result is a movie of contrasts, like father and son.

Juan Sebastián Jácome

Juan Sebastián Jácome consegue un diploma in regia alla Florida State University e completa gli studi di regia con Judith Weston a Los Angeles. Il suo cortometraggio Camión de carga (2006) ha vinto il premio del pubblico al Cero Latitud Film Festival 2007 ed è stato selezionato in numerosi festival internazionali tra cui il Festival de Cine Valdivia e il HBO New York International Latino Film Festival.Le sue sceneggiature hanno ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il Zoe Trope Screenplay Contest. Ruta de la luna è il suo lungometraggio d’esordio.

Juan Sebastián Jácome took his Filmmaking BFA degree at the Florida State University Film School and complemented his directing studies with Judith Weston in Los Angeles. His short "lm Camion de Carga (2006) won the Audience Award at the Cero Latitud Film Festival 2007 and was o(cially selected in dozens of "lm festivals worldwide, including the Festival de Cine Valdivia and the HBO New York International Latino Film Festival.His feature screenplays have received several awards, including Zoe Trope Screenplay Contest, judged by Francis Ford Coppola. Ruta de la luna is his debut feature "lm as a director.

RUTA DE LA LUNAROUTE OF THE MOON

Juan Sebastián Jácome

Filmografia FilmographyRuta de la luna (2012)

Fiction FictionEcuador/PanamaColore Color, 2012, 80 min.Lingua originale Original Language Spagnolo SpanishPrima Mondiale World Premiere Festival Internacional de Cine Panama, 2012

Regia Director Juan Sebastián JácomeSceneggiatura Script Juan Sebastián Jácome, Rocco MelilloFotografia Director of Photography Magela Crosignani Montaggio Editor Víctor Mares Suono Sound Estebanoise BrauerMusica Music Xavier Müller y su Combo BucaneroCon With Yimmi David Suárez, Luis Gotti, Victoria Gre-co, Carlos Bromley, María Antonia Taylor, Ernesto FieldsProduzione Production Abaca Films, Jaguar Films

Proiezione del film Film screeningVenerdì 18 ottobre Friday, October 18ore 14.00 2 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

33 CONCORSO/COMPETITION

Alberto, padre divorziato, decide di portare i "gli, Lucía e Federico, a trascorrere una vacanza alle terme. Staranno via solo pochi giorni e vogliono appro"!arne al meglio. Nonostante la ma!ina tempestosa, partono: Alberto, sempre entusiasta, non vuole che niente rovini i suoi piani. All’arrivo scoprono però che a causa del maltempo le terme sono chiuse e che l’unica possibilità è stare dentro casa, lontano dalla piscina e senza TV. Mentre fuori continua a piovere, tu!i diventano rapidamente molto susce!ibili e a nulla sembrano valere gli sforzi di Alberto per intra!enere i "gli, in particolare Lucía che, nel pieno della sua adolescenza, preferirebbe altri divertimenti.

La storia è basata su un fa#o realmente accaduto, una vacanza che Leticia ha trascorso con suo padre in un posto come quello del "lm. Una vacanza rovinata dal maltempo.Questo aneddoto è stato la scusa, il punto di partenza per raccontare la relazione tra padre e "glia. Tu#o nasce dal fa#o che devono trascorrere tanto tempo insieme, senza riuscire a trovare, in una vacanza così disastrosa, altre distrazioni. Lontani dalla loro routine, dal loro contesto abituale, non possono fare altro che stare insieme.

Ana Guevara, Leticia Jorge

Alberto, divorced father, decides to take his children Lucía and Federico on holiday. %e three of them set o$ for the hot springs one stormy morning: it‘s going to be a short vacation so they want to make the most of it. Always enthusiastic, Alberto does not want anything to ruin his plans. But due to bad weather the springs are closed until further notice and they can only sit around the house, with no TV and far away from the swimming pools. Soon enough, as the weather outside gets stickier, everyone becomes increasingly oversensitive and none of Alberto’s a!empts seem to satisfy the children, especially Lucía, in her teens and looking for other kinds of entertainment.

&e story is based on a true event, a holiday Leticia spent with her dad at a place like the one in the "lm. Holidays that were ruined by the weather.&is story was an excuse, a starting point to talk about a father-daughter relationship.It mainly has to do with spending so much time together as well as not being able, in such a failure of a holiday, to "nd distractions. Far %om their routines, away %om their usual surroundings, they have nothing else to do but being together.

Ana Guevara, Leticia Jorge

Ana Guevara Pose (1980) e Leticia Jorge Romero (1981) si sono conosciute durante gli studi in Comunicazione all’Universidad Católica in Uruguay. Hanno cominciato a scrivere insieme e nel 2006 hanno realizzato El cuarto del fondo, il loro primo cortometraggio, di cui sono anche produ!rici con il nome di Medio Limón Films. Nel 2008 hanno dire!o il loro secondo corto Corredores de verano, in collaborazione con Control Z Films. Entrambi i "lm sono stati selezionati e presentati in importanti festival internazionali. Tanta agua è il loro primo lungometraggio.

Ana Guevara Pose (1980) and Leticia Jorge Romero (1981) became friends when they were students of Communication at the Human Sciences Department of the Universidad Católica del Uruguay. %ey started writing together and in 2006 made El cuarto del fondo, their "rst short "lm, which they also produced under the name of Medio Limón Films. In 2008 they made their second short "lm Corredores de verano, having by then partnered up with Control Z Films. Both short "lms were selected by and exhibited at "lm festivals worldwide. So Much Water is their "rst feature "lm.

TANTA AGUASO MUCH WATER

Ana Guevara, Leticia Jorge

Filmografia FilmographyTanta agua (2013)

Fiction FictionUruguay/Messico/Paesi Bassi/Germania Uruguay/Mexico/Netherlands/Germany Colore Color, 2013, 102 min.Lingua originale Original Language Spagnolo SpanishPrima Mondiale World Premiere 63. Berlinale, Germania Germany, 2013

Regia Director Ana Guevara, Leticia JorgeSceneggiatura Script Ana Guevara, Leticia JorgeFotografia Director of Photography María José SeccoMontaggio Editor Ana Guevara, Leticia Jorge, Yibrán AsuadSuono Sound Daniel YafaliánMusica Music Maximiliano AngelieriCon With Malú Chouza, Néstor Guzzini, Joaquín CastiglioniProduzione Production Control Z Films, Bonita Films, Topkapi Films, Komplizen Film

Proiezione del film Film screeningMercoledì 16 ottobre Wednesday, October 16ore 15.30 3.30 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

35 CONCORSO/COMPETITION

Atang lascia la vita frenetica di Johannesburg per tornare nello sperduto villaggio di montagna in cui è nato, in Lesotho, dove deve seppellire suo padre. In questa terra ancestrale, dove rivivono i ricordi della sua giovinezza, ritrova Dineo, la sua amica d’infanzia, che ora è diventata una splendida giovane insegnante. Insieme a lei, Atang riscopre la mistica bellezza e la durezza delle persone e della terra che aveva dimenticato.

Paesaggi scon"nati e aspri. Uomini a cavallo, avvolti in coperte, che si spostano a#raverso valli e montagne innevate. Villaggi di capanne persi nel tempo. In %e Forgo!en Kingdom volevo realizzare un "lm che fosse prima di tu#o visivo, narrato a#raverso i colori della terra e i volti delle persone Basotho. La mia esperienza in questo paese chiamato Lesotho è stata la scoperta di qualcosa di bellissimo e di unico. Ho voluto trasme#ere questa esperienza al pubblico a#raverso il viaggio del personaggio principale, Atang Mokoenya.

Andrew Mudge

Atang leaves the hustle of Johannesburg to return to his ancestral land of Lesotho, where he must bury his estranged father in the remote, mountainous village where he was born. Stirred by memories of his youth, he falls in love with his childhood friend, Dineo, now a radiant young school teacher. %rough her, Atang is drawn toward the mystical beauty and hardships of the people and land he had forgo!en.

Vast and rugged landscapes. Horsemen wrapped in blankets moving through snow peaked valleys. &atched-hut villages lost in time. In %e Forgo!en Kingdom, I wanted to make a "lm that was primarily visual, told through the colors of the land and the faces of the Basotho people. My own experience of discovering this mostly overlooked country called Lesotho was like "nding something exquisitely beautiful and unique. I wanted to convey that experience to an audience through the journey of the main character, Atang Mokoenya.

Andrew Mudge

Andrew Mudge ha scri!o e dire!o numerosi cortometraggi, documentari e video musicali. I suoi corti sono stati presentati in oltre cinquanta festival, tra cui Sundance, Telluride e Nantucket. Con il corto &e Perfect Gooseys ha ricevuto il Golden Star"sh Award all’Hamptons International Film Festival e il premio per il Miglior "lm al Los Angeles Short Film Festival. Ha inoltre vinto il prestigioso Chrysler Million Dollar Film Festival per il corto Gabriel Y Gato e la sceneggiatura del lungometraggio &e P.T. Johansen Field Guide to North American Monsters. &e Forgo#en Kingdom è il suo primo lungometraggio.

Andrew Mudge is the writer/director of numerous award-winning short "lms, documentaries, and music videos. His shorts have been screened at over 50 prominent "lm festivals, including Sundance, Telluride, and Nantucket. A'er winning the Golden Star"sh award (Hamptons International Film Festival) and Best of Fest award (Los Angeles Short Film Festival), his short "lm &e Perfect Gooseys had a three-year run on HBO Cinemax. Andrew was the winner of the prestigious Chrysler Million Dollar Film Festival for his Chrysler-branded short "lm Gabriel Y Gato and feature-length screenplay The P.T. Johansen Field Guide to North American Monsters. &e Forgo#en Kingdom is his "rst feature.

THE FORGOTTEN KINGDOMTHE FORGOTTEN KINGDOM

Andrew Mudge

Filmografia FilmographyThe Forgotten Kingdom (2013)

Fiction FictionUSA/Sud Africa/Lesotho USA/South Africa/Lesotho Colore Color, 2013, 96 min.Lingua originale Original Language SesothoPrima Mondiale World Premiere Ashland Independent Film Festival, USA, 2013

Regia Director Andrew MudgeSceneggiatura Script Andrew MudgeFotografia Director of Photography Carlos CarvalhoMontaggio Editor Andrew MudgeSuono Sound Harry BothaMusica Music Robert MillerCon With Zenzo Ngqobe, Nozipho Nkelemba, Jerry Mofokeng, Lebohang Ntsane, Moshoeshoe Chabeli, Lillian DubeProduzione Production Binary Film Works, Black Kettle Films, Stong-man, Zen HQ

Proiezione del film Film screeningVenerdi 18 ottobre Friday, October 18ore 20.00 8 PMSala Fronte del Porto - PORTOastraAnteprima italiana Italian Premiere

37 CONCORSO/COMPETITION

Omaggio a Wes AndersonHomage to Wes Anderson

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Wes Anderson is one of the most beloved contemporary authors among the new generations of cinéphiles. With his seven "lms brought to screens, he gained an important space in the collective imaginary of cinema, thanks to a gallery of eccentric characters who inhabit a colourful tragicomic world, accompanied by songs of the Sixties and Seventies. His cinema is a stream of visual and narrative inventions, his re"ned and geometric style – just think of the long slider shots and complex in-camera editing – is always combined with fun original screen-plays reminiscent of the Forties’ screwball comedies. Anderson’s works have injected new energy into comedy genre, adding surreal melancholic twists; let’s not forget he is one of the few young "lm-makers who deal with comedy, genre where, today more than ever, authorialism struggles to emerge.Like other directors of his generation – Michel Gondry and Spike Jonze to name a couple – Wes Anderson is capable of creating personal fantastic worlds, to which he adds, "lm a'er "lm, details, stories and characters. Worlds that are "ltered through a poetic, consciously vintage, childhood dream, which combines Charles M. Schulz’s Peanuts with the cinema of Preston Sturges, Max Ophüls, François Tru$aut. %is style is one of the many roads contemporary cinema has taken to evolve: incorporating every possible cultural reference. Distinctive features of Anderson’s cinema are the lightness of innocence and caring tenderness towards nerds, mis"ts and dreamers. Unforge!able characters populate his works, o'en played by the same lot of actors (Owen and Luke Wilson, Jason Schwartzman, Bill Murray, Anjelica Huston), who compose a dazed and eccentric human universe. %ey are frail and inadequate dreamers, outsiders at odds with their sui generis families and the rules of society. Continuously on the verge of collapse, but capable of warm epic redemptions. Young boys and girls obliged to act as adults, hostage of their oppressing families, or adults incapable of being adults, on the run from love failures. %e result is a merciless portrait of U.S society, obsessed with success and terri"ed by failure. An element of travel is o'en present in Anderson’s "lmography: through the journey his characters try and follow their desires and run from their fears. At times the goal is precise (the Himalayan monastery in &e Darjeeling Limited, the Jaguar Shark in &e Life Aquatic with Steve Zissou, the ex-wife’s wedding in &e Royal Tenenbaums); sometimes vague (the protagonists’ escape in the recent Moonrise Kingdom). Still, by travelling they succeed in their search for truth, strengthen their beliefs and accept their frailties. Unsurprisingly, directors as Martin Scorsese consider Wes Anderson to be one of the best contemporary "lm-makers, for the sensitiveness he uses in establishing a familiar relationship between his characters and his audience. Detour pays homage to this extraordinary director by screening all of his "lms in the original version with Italian subtitles, starting with the "rst two, Bo#le Rocket and Rushmore, which were distributed in Italy on home video only.

Marco Segato

Wes Anderson was born in 1969 in Houston, Texas. A$er graduating, Anderson a#ended the University of Texas at Austin. &ere he met Luke and Owen Wilson, who became close %iends and collaborators; particularly Owen, an essential writing partner and cast member in many of his "lms. Together, still at university, they worked on a script for a full-length movie called Bo!le Rocket, released the 16mm short "lm version in 1994 and two years later, thanks to producers James L. Brooks and Polly Pla#, and the lab at Sundance Film Festival, as his "rst full-length feature "lm. In 1998 Anderson!s next "lm, Rushmore, was produced on a larger scale and was released to critical acclaim; partly autobiographical, some scenes were shot inside the private institute he had studied at, St. John!s School. His following movie, %e Royal Tenenbaums (2001) won him the International scene; the "lm portrayed an extravagant New York City family and starred Gene Hackman and Anjelica Huston; it was selected in competition at the 52nd Berlinale in 2002 and, in the same year, nominated for the Academy Award for Best Writing (Original Screenplay).In 2004 the director went back to Berlin!s festival with %e Life Aquatic with Steve Zissou, a parody of documentarist Jacques Cousteau!s adventures, brilliantly played by Bill Murray.In 2007 he competed at the 64th Venice International Film Festival with %e Darjeeling Limited, the tragicomic Indian journey of the three estranged Whitman brothers, played by Owen Wilson, Adrien Brody and Jason Schwartzman. Together with the feature "lm, he also presented Hotel Chevalier, a short "lm he had made the same year as sort of ideal prologue.In 2009 he adapted to the big screen Roald Dahl!s novel Fantastic Mr. Fox, his "rst stop motion animation. &e "lm was highly praised and nominated for the Academy Award for Best Animated Feature.In 2012 Moonrise Kingdom, a tale about pre-teen love, opened the 65th Festival in Cannes and received a nomination for the Academy Award for Best Writing.Anderson!s latest "lm, %e Grand Budapest Hotel, is expected to hit theatres in 2014.

Wes Anderson è uno degli autori contemporanei più amati dalle nuove generazioni di cinéphile. Con soli se!e "lm all’a!ivo si è guadagnato uno spazio importante nell’immaginario cinematogra"co colle!ivo, grazie a una galleria di personaggi eccentrici che popolano un mondo tragicomico, illuminato da colori accesi e accompagnato da canzoni degli anni Sessanta e Se!anta.Il suo è un cinema di continue invenzioni visive e narrative, dove lo stile ra(nato e geometrico - basterebbe citare i lunghi carrelli e i complessi piani sequenza - è sempre al servizio di sceneggiature divertenti e originali che ricordano le screwball comedy degli anni Quaranta. Con la sua opera Anderson ha dato nuova linfa al genere aggiungendovi risvolti surreali e malinconici, e non va dimenticato che è uno dei pochi cineasti giovani a cimentarsi con la commedia, un genere dove oggi ancor più che in passato è molto di(cile far emergere la propria autorialità.Come altri registi della sua generazione - Michel Gondry e Spike Jonze per citarne un paio - Wes Anderson è in grado di creare mondi fantastici assolutamente personali che arricchisce, "lm dopo "lm, di de!agli, storie e personaggi. Mondi "ltrati da un immaginario infantile, poetico e consapevolmente vintage, che  mescola insieme i Peanuts di Charles M. Schulz con il cinema di Preston Sturges, Max Ophüls e François Tru$aut. Questo stile è una fra le strade possibili che il cinema contemporaneo ha imboccato per evolversi, accorpando in sé ogni riferimento culturale possibile. Tra!o distintivo del cinema di Anderson è la leggerezza dell’innocenza e lo sguardo amorevole verso i nerd, i disada!ati, i sognatori. I suoi "lm sono popolati da personaggi indimenticabili, a(dati a un gruppo di a!ori che spesso ritornano da un’opera all’altra (Owen e Luke Wilson, Jason Schwartzman, Bill Murray, Anjelica Huston), e che compongono un universo umano eccentrico e stralunato. Sono degli outsider, fragili e inadeguati, in perenne con&i!o con nuclei famigliari sui generis e con le regole imposte dalla società. Sempre sull’orlo del fallimento ma capaci di teneri quanto epici risca!i. Sono ragazzini costre!i a comportarsi come adulti, ostaggi di famiglie opprimenti, o adulti incapaci di esserlo, in fuga da fallimenti sentimentali e amorosi. Quello che ne esce è un quadro impietoso della società americana ossessionata dal successo e spaventata dal fallimento. L’elemento del viaggio è presente spesso nella "lmogra"a di Anderson: è proprio a!raverso il viaggio che i suoi personaggi cercano di inseguire i loro desideri e sfuggire alle proprie paure. Non importa che l’obie!ivo sia preciso (il monastero himalayano ne Il treno per il Darjeeling, lo squalo giaguaro ne Le avventure acquatiche di Steve Zissou, il matrimonio dell’ex moglie ne I Tenenbaum) o vago (la fuga dei protagonisti del recente Moonrise Kingdom), il viaggio li aiuterà nella ricerca della verità, nel ra$orzare le loro convinzioni e nell’acce!are le proprie fragilità.Non stupisce quindi che registi come Martin Scorsese considerino Wes Anderson uno dei migliori registi contemporanei, proprio per la sensibilità con cui riesce a stabilire una intima relazione tra i suoi personaggi e il pubblico.Detour rende omaggio a questo straordinario regista proponendo tu!i i suoi "lm in versione originale con so!otitoli in italiano, a cominciare dalle prime opere Bo#le Rocket e Rushmore uscite da noi solo in home video.

Marco Segato

Wes Anderson nasce nel 1969 a Houston in Texas. Terminate le scuole superiori si trasferisce ad Austin per %equentare la University of Texas. Qui conosce i %atelli Luke e Owen Wilson, che diventano suoi amici e stre#i collaboratori; in particolare Owen, che sarà co-sceneggiatore dei suoi primi lavori e a#ore in molti suoi "lm. Insieme, mentre sono ancora all!Università, scrivono la sceneggiatura di Bo!le Rocket da cui realizzano nel 1994 un corto in 16mm e due anni dopo, grazie ai produ#ori James L. Brooks e Polly Pla#, e al laboratorio del Sundance Film Festival, il primo lungometraggio, Un colpo da dile!anti. Nel 1998 Anderson a#ira l!a#enzione e i consensi della critica statunitense con Rushmore, opera in parte autobiogra"ca e girata per alcune scene nell!istituto privato in cui anni prima aveva studiato, la St. John!s School. È però con il "lm successivo, I Tenenbaum (2001) che arriva ad a'ermarsi sulla scena internazionale; il "lm, ritra#o di una stravagante famiglia newyorkese con un cast d!eccezione, da Gene Hackman a Anjelica Huston, è selezionato in concorso alla 52ª Berlinale nel 2002 e, nello stesso anno, riceve la nomination all!Oscar per la miglior sceneggiatura originale.Nel 2004 il regista torna al festival di Berlino con Le avventure acquatiche di Steve Zissou, una parodia delle avventure del documentarista Jacques Cousteau, brillantemente impersonato da Bill Murray.Nel 2007 presenta in concorso alla 64ª Mostra Internazionale d!Arte Cinematogra"ca di Venezia Il treno per il Darjeeling, il tragicomico viaggio indiano dello strampalato trio composto da Owen Wilson, Adrien Brody, Jason Schwartzman nei panni dei %atelli Whitman. Insieme al lungometraggio, a Venezia presenta anche il corto Hotel Chevalier, che, girato un anno prima, ne costituisce una sorta di prologo ideale. Nel 2009 porta sullo schermo il racconto di Roald Dahl, Fantastic Mr. Fox, realizzando il suo primo "lm di animazione in stop motion. La pellicola gli varrà la candidatura all!Oscar per il Miglior "lm d!animazione.Nel 2012 Moonrise Kingdom, storia di amore e di fuga di due ragazzini, è il "lm d!apertura del 65° Festival di Cannes e riceve la candidatura all!Oscar per la Miglior sceneggiatura. Il nuovo "lm di Anderson, %e Grand Budapest Hotel, è a#eso in uscita nel 2014.

Omaggio a Wes Anderson Homage to Wes Anderson

41 WES ANDERSON

Appena dimesso dall’istituto psichiatrico dove è stato ricoverato per un esaurimento nervoso, Anthony ritrova l’amico Dignan. Altre!anto sbandato e instabile, Dignan ha un proge!o che cambierà radicalmente le loro vite: una serie di piccole rapine e in"ne un grosso colpo che coinvolgerà il suo ex capo, il leggendario Mr Henry. Con l’aiuto del vicino di casa Bob, i due amici riescono a dare inizio al piano criminale e ad avvicinare Mr Henry, ma l’esito dell’avventura sarà molto lontano dalle loro aspe!ative.

Opera di debu!o di Anderson alla regia e dei fratelli Wilson come a!ori, Bo#le Rocket nasce da un corto di 13 minuti realizzato nel 1994. Presentato al Sundance Film Festival, il corto arriva sulla scrivania dei produ!ori James L. Brooks e Polly Pla! insieme alla prima stesura di una sceneggiatura per una versione lunga. Colpiti dalla freschezza, dal ritmo e dal linguaggio del "lm, Brooks e Pla! invitano Wes Anderson e Owen Wilson (oltre che a!ore, in questo caso sceneggiatore) a Hollywood; dopo un anno di scri!ura, il lungometraggio è pronto per essere girato.

Un paio di anni fa, ho visto un "lm intitolato Bo!le Rocket. Non ne sapevo nulla e mi ha colto di sorpresa. Era un "lm senza tracce di cinismo, il che chiaramente dipende dall!a'ezione del regista per i suoi personaggi e per le persone in generale. Una cosa rara. Inoltre l!idea centrale del "lm è così delicata e umana: un gruppo di ragazzi crede che la vita debba essere piena di rischio e di pericolo per essere reale. Non sanno invece che va bene semplicemente che siano se stessi.

Martin Scorsese (Esquire, 2000)

Upon his release from a mental hospital following a nervous breakdown, Anthony joins his friend Dignan. As adri' and unstable as Anthony, Dignan has a scheme that will change their lives: a series of simple robberies and then a big one involving his former boss, the legendary Mr Henry. With the help of their neighbour Bob, the two friends manage to start o$ their plan and hook up with Mr Henry, but the ensuing escapade turns out to be far from what anyone expected.

Wes Anderson’s directorial debut and debut feature for the Wilson brothers, Bo#le Rocket was born as a 13 minutes short-"lm in 1994. Presented at the Sundance Film Festival, the short-"lm landed on the desk of producer James L. Brooks and Polly Pla! together with a "rst dra' of a screenplay for a longer version. Struck by the freshness, rhythm and language of the "lm, Brooks and Pla! invited Wes Anderson and Owen Wilson (actor and screenwriter in this case) to Hollywood; a'er a year of writing, the feature "lm was ready to be shot.

A couple of years ago, I watched a "lm called Bo!le Rocket. I knew nothing about it, and the movie really took me by surprise. Here was a picture without a trace of cynicism, that obviously grew out of its director!s a'ection for his characters in particular and for people in general. A rarity. And the central idea of the "lm is so delicate, so human: a group of young guys think that their lives have to be "lled with risk and danger in order to be real. &ey don!t know that it!s okay simply to be who they are.

Martin Scorsese (Esquire, 2000)

UN COLPO DA DILETTANTIBOTTLE ROCKET

Fiction FictionUSA USAColore Color, 1996, 91 min.Lingua originale Original Language Inglese English

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Owen Wilson, Wes AndersonFotografia Director of Photography Robert YeomanMontaggio Editor David MoritzScenografia Production designer David WascoCostumi Costume designer Karen PatchMusica Music Mark Mothersbaugh Con With Owen Wilson, Luke Wilson, Robert Musgrave, Andrew Wilson, Lumi Cavazos, James CaanProduzione Production Columbia Pictures Corporation, Gracie Films

Fiction FictionUSA USAColore Color, 1998, 93 min.Lingua originale Original Language Inglese English

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Wes Anderson, Owen WilsonFotografia Director of Photography Robert YeomanMontaggio Editor David MoritzScenografia Production designer David WascoCostumi Costume designer Karen PatchMusica Music Mark Mothersbaugh Con With Jason Schwartzman, Bill Murray, Olivia Wil-liams, Brian Cox, Seymour Cassel, Mason Gamble, Sara Tanaka, Stephen McCole, Luke Wilson, Kumar Pallana, Deepak Palla-na, Andrew WilsonProduzione Production American Empirical Pictures, Touchstone Pictures

Il quindicenne Max Fischer ( Jason Schwartzman), brillante e dotato di grande creatività, eccelle nelle a!ività extracurriculari alla Rushmore Academy, il prestigioso istituto privato che frequenta, ma stenta a trovare le energie da dedicare al tradizionale corso di studi e rischia l’espulsione. Nella sua vita entra il magnate dell’acciaio Herman Blume (Bill Murray), uomo d’a$ari miliardario e di successo, ma profondamente infelice. I due stringono una singolare amicizia che viene però messa a dura prova quando si scoprono rivali nelle a!enzioni della giovane insegnante Rosemary Cross (Olivia Williams). Le di(coltà a scuola e le questioni di cuore costringeranno Max a intraprendere un necessario percorso di crescita e maturazione.

Originale storia di formazione, con molti elementi autobiogra"ci, immersa in un’atmosfera musicale anni Sessanta e Se!anta, Rushmore è il "lm che fa decollare la carriera di Anderson e Wilson e consacra Bill Murray - che per la sua interpretazione riceve la candidatura ai Golden Globe come migliore a!ore non protagonista - nella nuova veste di a!ore di cinema indipendente.

Come il grande Ernst Lubitsch (Ninotchka), Anderson ha imparato a concentrare il massimo di informazioni in una durata molto breve sullo schermo. I personaggi sono de"niti con un gesto, un accento, un de#aglio del costume. […] Ma la tecnica può spiegare solo in parte l!e'e#o di un "lm complesso e intenso come questo, con la sua sobrietà e, al tempo stesso, eccentricità, con il suo amore per i grandi gesti e il suo rispe#o per i più so#ili mutamenti delle emozioni, la tristezza so#ostante e la travolgente speranza. Questo è proprio della poesia e nel suo secondo "lm Wes Anderson si è dimostrato un poeta di prim!ordine.

Dave Kehr (%e Criterion Collection, 1999)

Fi'een-year-old Max Fischer ( Jason Schwartzman), brilliant and endowed with great creativity, participates in almost all of the school’s extracurricular activities at Rushmore Academy, prestigious private institute, while failing nearly every class and risking to be expelled. He meets steel tycoon Herman Blume (Bill Murray), a rich, successful and yet very sad businessman. %e two unlikely friends are soon pi!ed against each other when they both fall for the young teacher Rosemary Cross (Olivia Williams). Di(culties at school and love ma!ers will necessarily drive Max towards growth and maturity.

Unique story of personal growth, with many autobiographical elements, immersed in music from the ‘60s and ‘70s, Rushmore is the "lm that launched Anderson and Wilson’s careers and con"rmed Bill Murray’s – who earned a Golden Globe nomination for Best Performance by an Actor in a Supporting Role in a Motion Picture - as a respected actor of independent cinema.

Like the great Ernst Lubitsch (Ninotchka), Anderson has learned to pack a maximum amount of information into a minimum amount of screen time. Entire characters are established by a gesture, an accent, a detail of costume. […] But technique can only go a small way toward explaining the e'ect of a "lm as intricate and vivid as this, with its simultaneous sobriety and eccentricity, its love of grand gestures and its respect for the tiniest (uctuations of emotions, its underlying sadness and great, bursting hopefulness. &at is the stu' of poetry, and in this, only his second "lm, Wes Anderson has shown himself a poet of the "rst order.

Dave Kehr (%e Criterion Collection, 1999)

RUSHMOREWes AndersonWes Anderson

Proiezione del film Film screeningMartedì 15 ottobre Tuesday, October 15ore 22.30 10.30 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Proiezione del film Film screeningVenerdì 18 ottobre Friday, October 18ore 24.00 0.00 AMSala Fronte del Porto - PORTOastra

43 WES ANDERSON

I Tenenbaum sono un’invidiabile famiglia dell’upper class newyorkese: Royal (Gene Hackman), la moglie Etheline (Anjelica Huston) e i tre "gli, tre piccoli geni che sembrano destinati a un grande futuro; Richie (Luke Wilson) è infa!i un giovanissimo campione di tennis, Chas (Ben Stiller) un precoce genio della "nanza e Margot (Gwyneth Paltrow), "glia ado!iva, una talentuosa drammaturga. Vent’anni dopo però lo splendore dei Tenenbaum sembra essersi o$uscato: Royal ed Etheline si sono separati, la famiglia si è divisa e i tre bambini prodigio sono diventati adulti fragili e infelici. Dopo anni di lontananza, i tre fratelli si ritrovano nella casa d’infanzia di Archer Avenue: l’occasione della riunione è l’improvviso ritorno di Royal, forse gravemente malato, proprio quando Etheline sta per risposarsi.

I Tenenbaum è certamente il più grandioso "lm di Anderson, e se con i suoi 110 minuti sembra un!epopea, è probabilmente perché ogni scena ad alto ritmo, ogni inquadratura densa di de#agli, copre così tanto panorama – visivo, geogra"co, gestuale, emotivo. Ambientato in una versione senza tempo del centro di Manha#an, è lungi dall!essere un inventario turistico della Grande Mela. È una New York di sbiadita, scia#a grandezza, dove Holden Caul"eld potrebbe incrociare gli sfortunati personaggi di cui canta Lou Reed in Street Hassle. […] È un "lm diverso, ancora più malinconico del precedente, con una diversa con"gurazione dei personaggi. Anche il tipo di desiderio è diverso: di “riportare” una famiglia che non è mai stata davvero felice a un!importanza che non ebbe mai.

Kent Jones (%e Criterion Collection, 2002)

%e Tenenbaums are an enviable upper-class New York family: Royal (Gene Hackman), his wife Etheline (Anjelica Huston) and their three children, three li!le geniuses who seem to be destined to a great future; Richie (Luke Wilson) is a junior champion tennis player, Chas (Ben Stiller) a precocious "nancial wizard and Margot (Gwyneth Paltrow), adopted daughter and gi'ed playwriter. Twenty years later, however, the Tenenbaum’s magni"cence seems to have faded: Royal and Etheline have separated, the family divided and the three children have become frail troubled adults. A'er years apart, the three siblings "nd themselves in their family home in Archer Avenue: the occasion for the reunion is the sudden come back of a supposedly ill Royal, exactly when Etheline is about to remarry.

%e Royal Tenenbaums is certainly Anderson!s grandest movie, and if it feels like an epic at 110 minutes, it!s probably because there!s so much territory covered in each briskly paced scene and densely packed Scope shot*visual, geographical, gestural, and emotional. &e se#ing is a timeless version of greater Manha#an, but it!s far %om a tourist!s inventory of the Big Apple. &is is a New York of faded, seedy grandeur, where Holden Caul"eld might cross paths with the unlucky hustler of Lou Reed!s Street Hassle. […] &is is a di'erent "lm, even more melancholy than its predecessor, with a di'erent con"guration of characters. And it!s about a di'erent kind of longing, too: to “restore” a family that was never that happy in the "rst place to an eminence that never was.

Kent Jones (%e Criterion Collection, 2002)

I TENENBAUMTHE ROYAL TENENBAUMS

Fiction FictionUSA USAColore Color, 2001, 110 min.Lingua originale Original Language Inglese English

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Wes Anderson, Owen WilsonFotografia Director of Photography Robert YeomanMontaggio Editor Dylan Tichenor Scenografia Production designer David WascoCostumi Costume designer Karen PatchMusica Music Mark Mothersbaugh Con With Gene Hackman, Anjelica Huston, Ben Stiller, Gwyneth Paltrow, Luke Wilson, Owen Wilson, Bill Murray, Danny Glover, Seymour Cassel, Kumar Pallana, Alec BaldwinProduzione Production Touchstone Pictures, American Empirical Pictures

Fiction FictionUSA USAColore Color, 2004, 118 min.Lingua originale Original LanguageInglese English

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Wes Anderson, Noah Baumbach Fotografia Director of Photography Robert YeomanMontaggio Editor David Moritz Scenografia Production designer Mark Friedberg Costumi Costume designer Milena CanoneroMusica Music Mark Mothersbaugh Con With Bill Murray, Owen Wilson, Cate Blanchett, Anjelica Huston, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Michael Gambon, Noah Taylor, Bud CortProduzione Production Touchstone Pictures, American Empirical Pictures, Scott Rudin Productions, Life Aquatic Productions Inc.

L’esploratore e documentarista Steve Zissou (Bill Murray) parte per una nuova spedizione subacquea: l’obie!ivo è dare la caccia allo “squalo giaguaro” che ha ucciso il suo amico e compagno di avventure, Esteban du Plantier, durante la realizzazione del loro ultimo documentario so!omarino. Si uniscono al variopinto equipaggio della Belafonte, insieme a Steve, sua moglie Eleanor (Anjelica Huston), un giovane uomo convinto di essere suo "glio (Owen Wilson) e una giornalista incinta (Cate Blanche!). Il "lm è ispirato alla "gura del regista e oceanografo francese Jacques-Yves Cousteau.

Sono sempre stato curioso e a'ascinato da Cousteau. Aveva una mente che gli perme#eva di inventare ogni genere di cose, cose che la gente non avrebbe nemmeno sognato prima che arrivasse lui. Ha contribuito a inventare lo scuba e a sviluppare alcuni dei primi sommergibili.Mi ricordo di aver visto un vecchio speciale del National Geographic su Cousteau, narrato da Orson Welles. Ne rimasi molto colpito. Cousteau, la sua troupe e le sue avventure mi sono sembrati un!idea per un "lm tanto quanto un vero e proprio gruppo di esploratori.

Wes Anderson (National Geographic Adventure, 2004)

Explorer and documentarist Steve Zissou (Bill Murray) sets o$ on a new undersea expedition; the aim is to hunt down the shark who ate his friend and partner, Esteban du Plantier, during the shooting of their last underwater documentary. %e colourful crew of the Belafonte is composed, together with Steve, of his wife Eleanor (Anjelica Huston), a young man who is convinced to be his son (Owen Wilson) and a pregnant journalist (Cate Blanche!). %e "lm was inspired by the life of French director and oceanographer Jacques-Yves Cousteau.

I!ve always been curious about and fascinated by Cousteau. He had the kind of mind that allowed him to invent all kinds of things that, before he came along, people had never dreamed of. He helped invent scuba and developed some of the "rst submersibles.I remember watching an old National Geographic special on Cousteau narrated by Orson Welles. I was fascinated. To me Cousteau, his crew, and their adventures seemed an idea for a movie as much as they seemed like an actual group of explorers.

Wes Anderson (National Geographic Adventure, 2004)

LE AVVENTURE ACQUATICHE DI STEVE ZISSOU THE LIFE AQUATIC WITH STEVE ZISSOU

Wes AndersonWes Anderson

Proiezione del film Film screeningGiovedì 17 ottobre Thursday, October 17ore 22.15 10.15 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Proiezione del film Film screeningSabato 19 ottobre Saturday, October 19ore 22.30 10.30 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

45 WES ANDERSON

Jack Whitman è disteso sul le!o nella sua camera dell’Hotel Chevalier a Parigi. Riceve la telefonata ina!esa di una donna che gli annuncia la sua visita. Jack fa ordine nella stanza a e si prepara all’incontro. Lei arriva. Tra lunghi silenzi, accompagnati dalle note di Where Do You Go To (My Lovely) di Peter Sarstedt, emerge l’epilogo di una complicata storia d’amore.

Pensato inizialmente come proge!o indipendente, Hotel Chevalier diventa il prequel di Il treno per il Darjeeling. Procedendo con la scri!ura del corto, Anderson si accorge infa!i che il protagonista ha molto in comune con uno dei personaggi della sceneggiatura di un lungometraggio a cui sta lavorando e decide di creare un legame tra i due. Il risultato sono due "lm stre!amente connessi ma indipendenti. Anderson sceglie di non far uscire il corto nei cinema in America insieme al "lm e lo distribuisce invece su iTunes, in modo che il pubblico possa comunque vederlo. I due "lm saranno poi distribuiti insieme in sala in altri paesi, tra cui l’Italia, e si ritroveranno nuovamente uniti nella versione home video.

Jack Whitman is laying on his bed, in his room at Hotel Chevalier, Paris. He receives a call from a woman who tells him she’s on her way to see him. Jack tidies up his room and gets ready for their rendezvous. She arrives. Long silences, accompanied by the notes of Peter Sarstedt’s Where Do You Go To (My Lovely), tell us the end of a complicated love story.

Initially thought as a stand-alone work, Hotel Chevalier became a prequel to &e Darjeeling Limited. While writing the short movie, Anderson realized the main character had a lot in common with one of the characters from the feature "lm he was working on. He decided to create a link between them, with the result of two strictly connected yet separate "lms. Anderson chose not to release the short "lm on the US screens, but to distribute it on iTunes, so that audience could watch it. %e two "lms were later distributed together in other countries such as Italy, and again together in the home video version.

HOTEL CHEVALIER

Fiction FictionUSA USAColore Color, 2007, 13 min.Lingua originale Original Language Inglese, Francese English, French

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Wes AndersonFotografia Director of Photography Robert YeomanMontaggio Editor Vincent Marchand Con With Jason Schwartzman, Natalie PortmanProduzione Production American Empirical Pictures

Fiction FictionUSA USAColore Color, 2007, 91 min.Lingua originale Original Language Inglese English

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Wes Anderson, Roman Coppola, Jason Schwartzman Fotografia Director of Photography Robert YeomanMontaggio Editor Andrew Weisblum Scenografia Production designer Mark Friedberg Costumi Costume designer Milena Canonero Con With Owen Wilson, Adrien Brody, Jason Schwartzman, Anjelica Huston, Bill Murray, Irrfan KhanProduzione Production American Empirical Pictures

A un anno dal funerale del padre, i fratelli Whitman si ritrovano in India a bordo di un treno speciale, il Darjeeling Limited: Francis (Owen Wilson), il maggiore dei tre, è reduce da un incidente di cui reca ancora vistosi segni, Peter (Adrien Brody) sta per diventare padre e Jack ( Jason Schwartzman), il più giovane, è un aspirante scri!ore con una dolorosa storia d’amore alle spalle. Meta "nale del viaggio, organizzato e promosso da Francis come un’avventura spirituale di riconciliazione fraterna, è in realtà un convento ai piedi dell’Himalaya dove pare viva la loro madre (Anjelica Huston).Quando però, a causa di comportamenti inopportuni, i tre fratelli con il loro carico di numerosi bagagli sono lasciati a terra dal controllore del treno, inizia una nuova avventura on the road.

Più di ogni altro tra i primi cinque "lm Anderson, Il treno per il Darjeeling mostra come il suo universo sia un!avanguardia conservativa, un!estetica ra)nata che traduce un codice etico severo in cui la mancanza di responsabilità individuale o di sensibilità è anche una mancanza di gusto.Anderson non ha comba#uto guerre e non è andato in cerca di pericoli, ma la morte e il pericolo sono comunque presenti nell!intrepida intensità delle anime sensibili e spensieratamente audaci che dipinge, nei loro amori squisitamente tormentati, nei loro codici d!onore, nell!assenza di colpe e nel peso opprimente della loro vergogna, e nel loro feroce senso di responsabilità verso desiderio e piacere.

Richard Brody (%e Criterion Collection, 2010)

A year a'er their father’s funeral, the Whitman brothers "nd each other in India on a special train, the Darjeeling Limited: Francis (Owen Wilson), the oldest of the three brothers, is recovering from an accident that has le' its marks, Peter (Adrien Brody) is about to become a dad and Jack ( Jason Schwartzman), the youngest, is a wannabe writer with a painful love story. Final destination of the journey, which Francis organized and promoted as a spiritual adventure of brotherly reunion, is in fact a convent at the foot of the Himalaya’s where their mother seems to live (Anjelica Huston).When, due to inappropriate behaviour, the three brothers with their several suitcases, are thrown o$ the train by the steward, it’s the start of a new adventure on the road.

More than any of Anderson!s "rst "ve "lms, %e Darjeeling Limited shows his universe to be that of a conservative avant-garde, a re"ned aesthetic that conveys a severe ethical code in which a failure of personal responsibility or of sensitivity is also a lapse in taste. Anderson didn!t "ght in wars and didn!t go looking for danger, but death and danger are nonetheless ambient in the intrepid high-wire intensity of the sensitive, blithely daring souls he depicts, in their exquisite and tormented varieties of love, their stringent code of honor, their absence of guilt but crushing burden of shame, and their "erce sense of responsibility to desire and pleasure.

Richard Brody (%e Criterion Collection, 2010)

IL TRENO PER IL DARJEELINGTHE DARJEELING LIMITED

Wes AndersonWes Anderson

Proiezione del film Film screeningMercoledì 16 ottobre Wednesday, October 16ore 17.30 5.30 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Proiezione del film Film screeningMercoledì 16 ottobre Wednesday, October 16ore 17.30 5.30 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

47 WES ANDERSON

I signori Fox si trasferiscono in una tana nuova, più spaziosa, all’interno di un albero; con loro abitano il "glio Ash e, ospite temporaneo, Kristo$erson, il nipote di Mrs. Fox. Non lontano dalla nuova casa, sorgono le fa!orie di tre agricoltori avidi e disonesti, molto temuti dagli animali della zona: Boggins, Bunce e Bean. L’ingiusta ricchezza dei tre risveglia l’istinto selvatico di Mr. Fox che, rispolverando il suo passato di ladro abilissimo, escogita un astuto piano per rubare il cibo dalle fa!orie dei tre uomini. Quest’audace iniziativa me!e però a repentaglio la sicurezza della sua famiglia e dei suoi amici: gli animali dovranno unirsi per comba!ere contro il temibile trio di umani che, dopo aver scoperto i furti, sono decisi a vendicarsi e a ca!urare ad ogni costo il temerario e fantastico Mr. Fox.

Film d’apertura del 53° London Film Festival nel 2009 e presentato in Italia al 27° Torino Film Festival nello stesso anno, Fantastic Mr. Fox segna l’esordio nell’animazione di Wes Anderson. Il regista sceglie lo stop motion per raccontare l’avventura delle volpi di Roald Dahl, senza però rinunciare allo stile e ai temi che contraddistinguono il suo universo cinematogra"co.

Due cose mi sono venute in mente contemporaneamente: ada#are questo libro e fare un "lm in stop-motion. […] Questo libro era perfe#o, è sugli animali, è un libro che ho amato molto. È Dahl, che ho sempre sentito molto vicino – così tanto da ispirare i miei lavori negli anni – e uno dei grandi libri di Dahl che non era ancora stato ada#ato per il cinema. […] Per di più adoravo il personaggio di Mr. Fox da bambino. Adoravo il fa#o che salva tu#i, ma che è lui ad averli messi nei guai, il modo in cui parla, la sua eleganza.

Wes Anderson (A.V. Club, 2009)

Mr. and Mrs. Fox move their family to a new larger home, inside a tree; their son Ash lives with them and their temporary guest Kristo$erson, Mrs Fox’s nephew. Not far from their new home are three mean spirited dishonest farmers, feared by the animals of the area: Boggins, Bunce e Bean. Seen the unequal richness of the three men, Mr. Fox succumbs to his animal instincts and brushing up on his past makes a smart plan to go poaching in his new neighbours’ barnyards.%is bold initiative puts his family and friends in danger: the animals will join forces and "ght against the dreadful three humans who, having discovered the robberies, want to capture the fearless, fantastic Mr. Fox.

Opening "lm of the 53rd London Film Festival in 2009, presented in Italy at the 27th Torino Film Festival the same year, Fantastic Mr. Fox was Wes Anderson’s "rst foray into the world of feature-length animation. %e director chose stop-motion to tell the adventures of Roal Dahl’s foxes, maintaining style and themes that characterise his universe.

Two things occurred simultaneously, which was to do this book and to make a "lm in stop-motion. […]And this book was perfectly suited for that. It!s animals, and it!s also a book I!ve always loved. It!s Dahl, who I feel very close to – so much of his work has inspired me over the year –, and it!s one of the big Dahl books that!s never been made into a movie or anything. […] &e other thing is that I loved this character, Mr. Fox, as a kid. I loved that he rescues everyone, but he!s also kind of the one who got them into the trouble in the "rst place. And the way he talks, his (air.

Wes Anderson (A.V. Club, 2009)

FANTASTIC MR. FOX

Animazione AnimationUSA/Regno Unito USA/UKColore Color, 2009, 87 min.Lingua originale Original Language Inglese, Francese English, French

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Wes Anderson, Noah Baumbach da un racconto di based on the book by Roald DahlFotografia Director of Photography Tristan Oliver Montaggio Editor Andrew Weisblum, Ralph Foster, Stephen PerkinsDirettore dell’animazione Animation Director Mark GustafsonScenografia Production designer Nelson Lowry Musica Music Alexandre Desplat Voci Voices George Clooney, Meryl Streep, Jason Schwartzman, Bill Murray, Wallace Wolo-darsky, Eric Anderson, Michael Gambon, Willem Dafoe, Owen Wilson, Jarvis Cocker, Wes Anderson, Roman Coppola, Adrien BrodyProduzione Production Twentieth Century Fox, Indian Paintbrush, Monarchy Enterprises, American Empirical Pictures

Fiction FictionUSA USAColore Color, 2012, 94 min.Lingua originale Original Language Inglese English

Regia Director Wes AndersonSceneggiatura Script Wes Anderson, Roman CoppolaFotografia Director of Photography Robert YeomanMontaggio Editor Andrew Weisblum Scenografia Production designer Adam Stockhausen Costumi Costume designer Kasia Walicka MaimoneMusica Music Alexandre DesplatCon With Jared Gilman, Kara Hayward, Bruce Willis, Edward Norton, Bill Murray, Frances McDor-mand, Tilda Swinton, Jason Schwartzman, Bob Balaban Produzione Production Focus Features, Indian Paintbrush, American Empirical Picture

Estate 1965. A New Penzance, un’isole!a al largo delle coste del New England, i dodicenni Sam e Suzy si conoscono casualmente a una recita: si innamorano, stringono un pa!o segreto e decidono di scappare insieme. Mentre una violenta tempesta si avvicina alla costa, gli adulti e diverse autorità partono alla ricerca dei due fuggitivi, me!endo a soqquadro l’intera isola e sconvolgendo l’ordine della tranquilla comunità.

Wes Anderson a(anca in questo "lm a!ori del calibro di Bruce Willis, nel ruolo dello sceri$o, Edward Norton, in quello di capo Scout, Bill Murray e Frances McDormand, nei panni dei genitori della ragazza, ai due giovani esordienti, Jared Gilman e Kara Hayward. Benché alla prima esperienza, come si legge nelle note di produzione del "lm, i due piccoli a!ori lavorano con dedizione, svolgendo dei compiti extra richiesti dal regista, per familiarizzare tra di loro e con i loro personaggi e per immergersi nell’atmosfera degli anni ’60. Prima di arrivare sul set, devono prendere lezioni di canoa e karate, imparare a cucinare e ad accendere il fuoco, scriversi le!ere come i due protagonisti e guardare pellicole ambientate in quel periodo, tra cui i "lm di Clint Eastwood. Oltre alla cura particolare rivolta a ricreare un’ambientazione anni ’60, grande a!enzione è stata riservata allo scouting della location: l’immaginaria New Penzance, con una modesta popolazione e poche auto, è una piccola isola che favorisce l’immaginazione dei bambini e stimola il loro senso all’avventura. Occorre, dunque, un posto quasi vergine e incontaminato: dopo lunghe ricerche, la scelta ricade su Rhode Island con le sue coste, montagne e vaste distese, dove Anderson preferisce girare con una troupe rido!a al minimo per cogliere in pieno la natura dei luoghi.

Anderson gira "lm personali, più che per l!industria cinematogra"ca, "lm che non assomigliano a quelli di nessun altro, non si muovono e non appaiono come nessun altro. Le persone, con i loro drammi e le loro passioni, sono veritiere e riconoscibili nei suoi lavori – e raramente rese in maniera così profonda come in Moonrise Kingdom – ma esistono in un mondo a parte, fa#o di straordinari de#agli, cura e, credo, dell!amore del Signor Anderson.

Manhola Dargis (%e New York Times)

Summer 1965. In New Penzance, small island o$ the coast of New England, twelve-year-olds Sam and Suzy meet by chance at a play: they fall in love, make a secret pact and run away together. As a violent storm approaches the coast, the adults and various authorities set o$ to hunt down the two fugitives; the entire island and its peaceful community are turned upside down.

Wes Anderson chose stars as Bruce Willis, in the role of the sheri$, Edward Norton, as Scout troop leader, Bill Murray and Frances McDormand, who portray the young girl’s parents, and introduced Jared Gilman and Kara Hayward as Sam and Suzy, the boy and girl. Despite being new to "lms, the two young stars applied themselves with dedication, as one can read in the production notes, doing some extra rehearsal as required by the director, to familiarize and explore their characters, and to sink into in that ’60s atmosphere. Before arriving on the set, they took canoeing and karate lessons, learned how to cook and start a "re, to write le!ers like their characters and watched old movies with Clint Eastwood. Together with the particular a!ention they put into recreating the ‘60s world, great care was put in scouting for the location: with a modest population and few automobiles allowed, New Penzance lends itself to being a place that sparks the children’s imaginations and senses of adventure. An untouched, uncontaminated place was needed: a'er long research, Rhode Island was chosen for its coasts, mountains and vast "elds, where Anderson preferred to shoot with his troupe reduced to a minimum in order to capture the nature of the places.

Anderson makes personal, rather than industrial, "lms that don!t look, move or feel like anyone else!s. &e people in his work, their passions and dramas, are true and recognizable – and rarely more deeply felt than in Moonrise Kingdom – but they exist in a world apart, one made with extraordinary detail, care and, I think, love by Mr Anderson.

Manhola Dargis (%e New York Times)

MOONRISE KINGDOM Una fuga d’amoreMOONRISE KINGDOM

Wes AndersonWes Anderson

Proiezione del film Film screeningDomenica 20 ottobre Sunday, October 20ore 14.00 2 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Proiezione del film Film screeningDomenica 20 ottobre Sunday, October 20ore 11.00 11 AMSala Fronte del Porto - PORTOastra

49 CONCORSO/COMPETITION

Viaggio in ItaliaJourney to Italy

51 VIAGGIO IN ITALIA/JOURNEY TO ITALY

Una coppia di ricchi coniugi inglesi, Katherine e Alexander Joyce, si reca in Italia per una questione di eredità. I rapporti fra loro sono tiepidi e convenzionali e lontano da casa il loro precario equilibrio sembra rompersi de"nitivamente. Il viaggio a Napoli costituisce un’esperienza molto diversa per ciascuno di loro: mentre il marito è totalmente assorbito dai suoi a$ari, la moglie visita da sola musei e siti archeologici che la turbano profondamente. Quando tu!o sembra perduto e la separazione inevitabile, durante una processione, Katherine e Alexander si ritrovano l’una nelle braccia dell’altro, forse destinati a rimanere uniti.

Con l!apparizione di Viaggio in Italia, tu#i i "lm sono improvvisamente invecchiati di dieci anni; niente di più impietoso della giovinezza, di questa intrusione categorica del cinema moderno, in cui possiamo "nalmente riconoscere ciò che a#endevamo confusamente. […] Ci sarebbe una scuola Rossellini? E quali sarebbero i suoi dogmi? Non so se c!è scuola, ma so quello di cui c!è bisogno; si tra#a prima di tu#o di intendersi sul senso della parola realismo, che non è una tecnica di sceneggiatura, un po! semplice, né uno stile di regia, ma uno stato d!animo: che la linea re#a è il tragi#o più breve da un punto a un altro.

Jacques Rive!e (Cahiers du cinéma, 1955)

A rich English couple, Katherine and Alexander Joyce, travels to Italy for an inheritance sale. %eir relationship is aloof and conventional and far away from home their unstable balance seem to de"nitely break. %eir personal experience of the journey to Naples is very di$erent: the husband is u!erly absorbed in his business; the wife on her own visits museum and archaeological sites that profoundly hit her. When all seems lost and their separation inevitable, during a procession, Katherine and Alexander "nd themselves in each other’s arms, perhaps destined to remain together.

With the appearance of Journey to Italy, all "lms have suddenly aged ten years; nothing is more pitiless than youth, than this unequivocal intrusion by the modem cinema, in which we can at last recognize what we were vaguely awaiting. […] Is there to be a Rossellini school? And what will its dogmas be? I don!t know if there is a school, but I do know there should be; "rst, to come to an understanding about the meaning of the word realism, which is not some rather simple scriptwriting technique, nor yet a style of mise en scene, but a state of mind: that a straight line is the shortest distance between two points.

Jacques Rive!e (Cahiers du cinéma, 1955)

VIAGGIO IN ITALIA JOURNEY TO ITALY

Fiction FictionItalia/Francia Italy/FranceBianco e nero Black and White, 1954, 87 min.Lingua originale Original Language Italiano, Inglese Italian, English

Regia Director Roberto RosselliniSceneggiatura Script Vitaliano Brancati, Roberto RosselliniFotografia Director of Photography Enzo Serafin Montaggio Editor Jolanda BenvenutiScenografia Production designer Piero FilipponeCostumi Costume designer Fernanda GattinoniMusica Music Renzo RosselliniCon With Ingrid Bergman, George Sanders, Maria Mauban, Anna Proclemer, Paul Müller, Leslie Daniels, Anthony La Penna, Natalia Ray, Jackie FrostProduzione Production Sveva-Junior, Italiafilm-S.E.C

Roberto Rossellini

Roberto Rossellini (1906-1977), regista e sceneggiatore tra i più importanti della cinematogra"a italiana ed europea, dirige Viaggio in Italia nel 1953, dopo aver realizzato Roma ci#à aperta (1945), Paisà (1946) e Germania anno zero (1948), le tre pellicole dedicate alla guerra che segnano una svolta nella sua carriera e concorrono alla nascita del neorealismo cinematogra"co. Il "lm viene realizzato lavorando in gran parte con il metodo dell’improvvisazione, con l’aiuto quotidiano di Vitaliano Brancati che cura i dialoghi. Alla sua uscita, nel 1954, la pellicola non riceverà una buona accoglienza in patria, mentre sarà molto amata dai critici francesi della Nouvelle Vague che ne percepiscono da subito la forza innovatrice.

Roberto Rossellini (1906-1977), director and screenwriter among the most important in Italian and European Cinema, directed Journey to Italy in 1953, a'er Roma ci#à aperta (1945), Paisà (1946) and Germania anno zero (1948), three "lms dedicated to war that marked a turning point in his career and contributed to the birth of Neorealism. %e "lm made wide use of improvisation, with the daily help of Vitaliano Brancati who curated all dialogues. When released, in 1954, Journey to Italy received a very cold welcome in Rosselini’s home country; French critics of the Nouvelle Vague, on the contrary, immediately loved and acclaimed its innovative drive.

Proiezione del film Film screeningMercoledì 16 ottobre Wednesday, October 16ore 20.00 8 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Documentario DocumentaryItalia/USA Italy/USA Colore Color, 2013, 80 min.Lingua originale Original Language Italiano, Inglese Italian, English Prima mondiale World Premiere 70. Mostra internazionale del Cinema di Venezia, 2013

Regia Director Salvo CucciaSoggetto e sceneggiatura Story and script Salvo CucciaFotografia Director of Photography Clarissa CappellaniMontaggio Editor Benni AtriaSuono Sound Antonio Barba, Davide PesolaMusica Music Frank Zappa, Dweezil ZappaCon With Frank Zappa, Gail Zappa, Moon Unit Zappa, Dweezil Zappa, Diva Zappa, Mathilda Doucette, Megan Zappa, Massimo Bassoli, Steve Vai, Thomas Nordegg, Tanino Liberatore, Joe Travers Produzione Production Abra&Cadabra, Zappa Family Trust

14 luglio 1982. Un ragazzo e suo padre a!raversano l’Italia da nord a sud in macchina verso Palermo, l’ultima imperdibile tappa del tour europeo di Frank Zappa. Un viaggio indimenticabile, che culmina però in una grande delusione: il ragazzo non arriva in tempo al concerto del suo idolo. Quel ragazzo era Salvo Cuccia, che a distanza di trent’anni riprende in mano il biglie!o mai staccato e ricostruisce i tasselli di quel momento particolare della sua vita. Il bisogno di conne!ersi con suo padre si intreccia inestricabilmente con la storia della famiglia di Frank, che grazie a quel concerto mancato ora visita la terra dei propri avi.

La musica di Frank Zappa è sempre stata di ispirazione lungo il mio percorso artistico: grande dissacratore, me#e in relazione mondi diversi incidendo con la sua opera il punto di conta#o più forte tra il rock, il jazz, il funk e la musica colta del 900. Non avrei mai immaginato, però, di fare un "lm con le musiche e le immagini di Frank Zappa, di incontrare i suoi familiari, di diventare amico di Massimo Bassoli, di utilizzare i super8 di mio padre e coinvolgerlo a distanza di anni in questo racconto corale a cui partecipano anche mia moglie e mia "glia.

Salvo Cuccia

July 14, 1982. A young boy and his father travel through Italy from North to South towards Palermo, to a!end the last concert on the European tour of the legendary Frank Zappa. An unforge!able journey, but one that culminates in a great disappointment: the young man will not arrive in time for his idol’s concert. %at young man was Salvo Cuccia, who thirty years later picks up again the unused ticket and sets out to reassemble the pieces of that particular moment in his life. %e memory of his father, who died prematurely, is intertwined with the story of Frank’s family, that is now visiting the land of their forebears.

Frank Zappa!s music has been an inspiration throughout my artistic career: an iconoclast, he linked di'erent worlds together, forging through his work a strong connection between rock, jazz, funk and the classical music of 20th century. I would never have imagined, however, making a "lm with the music and images of Frank Zappa, meeting his family, becoming %iends with Massimo Bassoli, using the Super 8 shot by my father and involving him at a distance of many years in this tale with many voices, in which my wife and my daughter have also played a part.

Salvo Cuccia

SUMMER 82 WHEN ZAPPA CAME TO SICILYSalvo Cuccia

Salvo Cuccia (Palermo, 1960) regista e artista visivo, coniuga nella sua sperimentazione ecle!ica videoarte, "ction e nuove forme del documentario. Autore proli"co, ha realizzato molti lavori tra video di creazione, cortometraggi d’invenzione, performances, videoinstallazioni e documentari. I suoi lavori sono stati proie!ati in numerosi festival internazionali, da Locarno al Festival dei Popoli, da Torino a Bombay. Nel 2005 Martin Scorsese ha presentato il suo "lm documentario Détour De Seta al Tribeca Film festival e al Full Frame Documentary Film Festival. La sua ricerca è protesa oggi verso le nuove frontiere della realtà aumentata e il cinema di "nzione.

Salvo Cuccia (Palermo, 1960), director and visual artist, combines in his eclectic experimentation video-art, "ction and new media in documentary. Proli"c author, he has made many video works, "ction short "lms, performances, video-installations and documentaries. His works have been presented and screened in many International festivals, from Locarno to the Festival dei Popoli, from Turin to Bombay. In 2005 Martin Scorsese presented his "lm documentary Détour De Seta at the Tribeca Film festival and Full Frame Documentary Film Festival. His research stretches today towards the new frontiers of augmented reality and "ction cinema.

Filmografia FilmographySummer 82 When Zappa Came to Sicily (doc. 2013), Rockarbëresh (doc. 2007), Oltre Selinunte (doc. 2006), Détour De Seta (doc. 2004), Ce ne ricorderemo di questo pianeta (doc. 2000)

Filmografia essenziale Selected FilmographyRoma città aperta (1945), Paisà (1946), Germania anno zero (1948), Stromboli, terra di Dio (1950), Francesco, giullare di Dio (1950), Europa ’51 (1952), Viaggio in Italia (1954), Il generale Della Rovere (1959), Era notte a Roma (1960), Viva l’Italia (1961), Il Messia (1975)

Proiezione del film Film screeningSabato 19 ottobre Saturday, October 19ore 17.45 5.45 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

53 VIAGGIO IN ITALIA/JOURNEY TO ITALY

Una sinfonia di paesaggi di oggi e di ieri, "lmati d’archivio e musiche ele!roniche, terre vicine e lontane. Una lingua inventata, né italiano né diale!o, musicale ed espressiva come quella di un cantastorie. Nato nel 1899, l’ analfabeta siciliano Vincenzo Rabito racconta il Novecento a!raverso migliaia di "!e pagine da!iloscri!e raccolte in quaderni legati con la corda. Dall´estrema povertà al boom economico, è un secolo di guerre e disgrazie, ma anche di risca!o e lavoro. Il punto di vista inedito è quello di un ultimo che, scrivendo la propria autobiogra"a, rilegge la storia d’Italia in una narrazione appassionata e travolgente che emoziona e commuove, obbligando a fare i conti con verità contraddi!orie e scomode.

Terrama!a; è un "lm in sogge#iva, e anche un po! on the road, perché lui era un camminatore: andava a piedi ovunque e io ho "lmato le strade pensando a come le percorreva lui. Strade lunghe e polverose, vicoli dolci e silenziosi. Un incedere ostinato e solitario, proprio come il ticche#io della sua macchina da scrivere.

Costanza Quatriglio

A symphony of landscapes - old and new, near and far - "lmed with the help of electronic music and archives. %e story is brought to life by Vincenzo Rabito, an illiterate Sicilian, through a blend of imaginary, musical language - neither Italian nor dialect. A striking storyteller, he recounts Italian twentieth century history through thousands of dictated, tightly wri!en, rope-bound pages, tracing the extremes of a century marked by poverty and economic boom, disgrace and redemption. Rabito gives an impassioned and unique autobiographical perspective on a complicated part of Italian history, forcing his audience to face up to contradictory and uncomfortable truths.

Terrama!a is a subjective, on the road kind of "lm - because he was a road traveller. He went everywhere on foot, and I "lmed streets thinking about how he saw them. Long, dusty roads, so$ and silent backstreets; an obstinate and solitary pace - just like the tip-tapping of his typewriter.

Costanza Quatriglio

Stella studia Farmacia all’università. Quando è l’ora della tesi viene inserita in un gruppo di ricerca. Pian piano si rende conto che nei laboratori di chimica qualcosa non va. L’ambiente è insalubre, qualcuno comincia a star male, i professori parlano di coincidenze. L’amica Anna, che ha lasciato gli studi per suonare in un gruppo indie-punk, vorrebbe che Stella sme!esse di passare intere giornate in laboratorio; Stella, al contrario, non vuole rinunciare al suo sogno. Dall’incredulità alla perdita di ogni certezza: la sua storia si intreccia con il diario di un giovane do!orando che ha già percorso la strada in cui Stella si imba!erà. Ispirato al memoriale-denuncia di Emanuele, do!orando nel Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università di Catania, morto di tumore al polmone nel dicembre 2003.

Nel cinema esiste una soglia oltre la quale la di'erenza tra generi, dispositivi della narrazione, messa in scena e rappresentazione del reale dissolvono nella costruzione di un!esperienza che rende lo spe#atore parte integrante del "lm. Esiste inoltre una soglia oltre la quale un "lm perde la sua libertà per essere parte di un sistema di valori, acce#ato e riconosciuto. In"ne esiste una soglia ogni qual volta si è al cospe#o dell!intimità di un personaggio, delle sue debolezze, delle sue ossessioni o del suo dolore. Ho realizzato il "lm come un funambolo che cammina su queste soglie, con l!eccitazione di potercela fare, di poter dominare questa materia di)cile.

Costanza Quatriglio

Stella is studying for her university degree in pharmacology. To write her thesis, she is sent to work with a research group. Li!le by li!le she realizes that there is something strange going on in the chemistry lab. Working conditions are unhealthy, people start to fall ill, professors talk of coincidences. Stella’s friend Anna who has dropped out of college to play with an independent-punk band, tries to convince her not to spend entire days in the laboratory. But Stella does not want to give up on her dream. From disbelief to the loss of all certainties, her story becomes enmeshed with the diary of a young Ph.D. candidate who has already gone down the same road. %e "lm is inspired by the memoir of Emanuele, a Ph.D. student at the Department of Pharmaceutical Sciences at the University of Catania who died of lung cancer in December 2003.

&ere is a threshold in "lmmaking beyond which the di'erence between genres, narrative devices, mise-en-scène and representation of reality dissolve in the construction of an experience that makes the viewer an integral part of the movie. &ere is also a threshold beyond which a "lm loses its %eedom in order to become part of an accepted and recognized set of values. Finally, a threshold is reached every time we are presented with the inner life of a character, with his or her weaknesses, obsessions or pain. I made the "lm like a tightrope walker threading his way along these thresholds, with the excitement of "nding I could do it, that I could master this di)cult subject.

Costanza Quatriglio

TERRAMATTA; Il Novecento italiano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano

CON IL FIATO SOSPESOHOLDING MY BREATH

Documentario DocumentaryItalia Italy Colore Color, 2012, 74 min.Lingua originale Original Language Italiano ItalianPrima mondiale World Premiere 69. Mostra internazionale del Cinema di Venezia (Giornate degli autori), 2012

Regia Director Costanza QuatriglioSoggetto e sceneggiatura Story and script Chiara Ottaviano, Costanza Quatriglio Fotografia Director of Photography Sabrina VaraniMontaggio Editor Letizia CaudulloSuono Sound Antonio DolceMusica Music Paolo BuonvinoCon With Turi, Tano e Giovanni RabitoVoce narrante Voice Roberto NobileProduzione Production Cliomedia Officina, Cinecittà Lucein collaborazione con in collaboration with Stefilm International

Fiction FictionItalia Italy Colore Color, 2013, 35 min.Lingua originale Original Language Italiano ItalianPrima mondiale World Premiere 70. Mostra internazionale del Cinema di Venezia, 2013

Regia Director Costanza QuatriglioSceneggiatura Script Costanza Quatriglio Fotografia Director of Photography Sabrina VaraniMontaggio Editor Luca Gasparini, Letizia CaudulloScenografia Production designer Beatrice ScarpatoCostumi Costume designers Francesca Vecchi, Roberta VecchiSuono Sound Gianluca ScarlataMusica Music Paolo BuonvinoCon With Alba Rohrwacher, Michele Riondino, Anna Balestrieri, Gaetano Aronica Produzione Production Jolefilm, Costanza Quatriglioin collaborazione con in collaboration with Istituto Luce Cinecittà

Costanza QuatriglioCostanza Quatriglio

Proiezione del film Film screeningDomenica 20 ottobre Sunday, October 20ore 17.45 5.45 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Proiezione del film Film screeningDomenica 20 ottobre Sunday, October 20ore 17.45 5.45 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Costanza Quatriglio (Palermo, 1973) è autrice del pluripremiato L!isola, presentato al Festival di Cannes - Quinzaine des Réalisateurs nel 2003. Tra i suoi "lm documentari, premiati in diversi festival in Italia e all’estero e trasmessi per lo più da Rai Tre, ma anche da Tele+, La7 e Sky Cinema, ricordiamo: Racconti per l!isola, ècosaimale?, L!insonnia di Devi, la miniserie per Rai Tre Raìz, Il mondo addosso, Il mio cuore umano, Breve "lm d!amore e libertà e Terrama#a, evento speciale alle Giornate degli Autori di Venezia nel 2012 e Nastro d’Argento per il miglior documentario nel 2013. Il suo ultimo lavoro, Con il "ato sospeso, è stato presentato alla 70a Mostra Internazionale d’Arte Cinematogra"ca di Venezia.

Costanza Quatriglio (Palermo, 1973) is the writer and director of the award-winning L!isola, presented at the Cannes Film Festival - Quinzaine des Réalisateurs in 2003. Her documentary "lms, shown to great acclaim in Italian and International festivals and bro-adcast mostly on Rai Tre, but also on Tele+, La7 and Sky Cinema, include Racconti per l!isola, ècosaimale?, L!insonnia di Devi, the TV mini series Raìz, Il mondo addosso, Il mio cuore umano, Breve "lm d!amore e libertà and Terrama#a, which has been presented as a Special Event at the Venice Days in 2012 and has awarded the Nastro d’Argento for Best Documentary in 2013. Her last work, Holding My Breath, has been screened at the 70th Venice Film Festival.

Filmografia FilmographyTerramatta (doc. 2012), Il mio cuore umano (doc. 2009), Il mondo addosso (doc. 2006), L’isola (2003), L’insonnia di Devi - viaggio attraverso le adozioni internazionali (doc. 2001), Ècosaimale? (doc. 2000)

55 CONCORSO/COMPETITION

Documentario DocumentaryItalia Italy Colore Color, 2006, 113 min.Lingua originale Original Language Italiano ItalianPrima mondiale World Premiere 63. Mostra Internazionale d’Arte Cinemato-grafica di Venezia, 2006

Regia Director Daniele VicariSoggetto e sceneggiatura Story and script Antonio Medici, Daniele VicariFotografia Director of Photography Gherardo GossiMontaggio Editor Benni AtriaSuono Sound Gianluca CostamagnaMusica Music Massimo ZamboniProduzione Production Vivo film con il sostegno di with the support of Associazione Centenario CGILin collaborazione con in collaboration with Rai Cinema

Tra il 1959 e il 1960 uno dei più grandi documentaristi della storia del cinema, Joris Ivens, realizzò - su commissione di Enrico Ma!ei presidente dell’Eni - un "lm dal titolo emblematico: L!Italia non è un paese povero. A!raverso un lungo viaggio, dal nord ormai rinato dalle macerie del secondo con&i!o mondiale, al sud ancora contadino, Ivens raccontava lo sforzo di industrializzazione di un paese alla vigilia del boom economico.Cosa è rimasto oggi di quel sogno?Tra il 2005 e il 2006 Daniele Vicari ha ripercorso l’Italia in senso inverso per raccontare un presente segnato dalla crisi economica interna e dalla conseguente perdita di competitività internazionale. Nel suo viaggio - dalla Sicilia industriale di Gela e Termini Imerese, passando per Mel", per i laboratori dell’Enea di Roma, dove si fa ricerca sulle energie alternative, per una ci!à come Prato, alle prese con la complessa dinamica dell’immigrazione cinese, "no a Porto Marghera -, Vicari racconta un paese in di(coltà, che sta tu!avia cambiando pelle: assieme all’Italia del declino emerge quella della riconversione, di una nuova trasformazione.

Between 1959 and 1960 one of the greatest documentary-makers in the history of cinema, Joris Ivens, made – commissioned by Enrico Ma!ei, president of Eni – a "lm with an emblematic title: Italy is Not a Poor Country. A long journey through Italy, from the North, that had just risen from the ruins of the Second World War, to the still rural South: Ivens told the e$orts in industrialization of a country on the eve of the economical boom. What is le' of that dream today?Between 2005 and 2006 Daniele Vicari travelled throughout Italy again, in the opposite direction, in order to tell the current situation, marked by the National "nancial crisis and consequent loss of International competitiveness. During his trip – from industrial Sicily of Gela and Termini Imerese, via Mel", to the Enea laboratories in Rome, where research on alternative energies are carried out, and a city like Prato, with its complex issues of Chinese immigration, up to Port Marghera – Vicari described a country undergoing hard times, but still capable of reinventing itself: decline, but also reconversion and transformation.

IL MIO PAESE MY COUNTRY

Daniele Vicari

Daniele Vicari (1967) dirige il suo primo lungometraggio di "nzione nel 2002, Velocità massima, presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia e premiato con il David di Donatello per il miglior "lm d’esordio. Nel 2005 il suo secondo "lm L!orizzonte degli eventi viene selezionato dalla Semaine de la critique del Festival di Cannes. Nel 2007 riceve un secondo David di Donatello con il documentario Il mio paese. Nel 2008 Il passato è una terra straniera viene selezionato in concorso al Festival del "lm di Roma. Nel 2012 realizza Diaz - Don!t clean up this blood, premio del pubblico al festival di Berlino, e il documentario La nave dolce, presentato alla 69a Mostra del cinema di Venezia.

Daniele Vicari (1967) shot his "rst feature in 2002, Maximum Velocity, which was selected for the Venice Film Festival and won the David di Donatello for Best First Film. In 2005, his second "lm Event Horizon, was chosen for the Semaine de la Critique at the Cannes Film Festival. In 2007 his documentary My country was awarded a second David di Donatello for Best Documentary. In 2008 &e past is a foreign land competed at the Rome Film Festival. In 2012 he made Diaz - Don!t clean up this blood, Audience Award of the Berlinale, and the documentary &e sweet ship, presented at the 69th Venice Film Festival.

Filmografia FilmographyLa nave dolce (doc. 2012), Diaz (2012), Il passato è una terra straniera (2008), Il mio paese (doc. 2006), L’orizzonte degli eventi (2005), Velocità Massima (2002), Non mi basta mai (doc. 1999)

Proiezione del film Film screeningVenerdì 18 ottobre Friday, October 18ore 15.30 3.30 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Eventi speciali e incontriSpecial events and meetings

57 EVENTI SPECIALI/SPECIAL EVENTS

Documentario DocumentaryItalia ItalyWork in progress

Regia Director Paolo Muran, Nicola PittarelloRiprese Camera Paolo Muran, Nicola Pittarello, Anna Sandrini, Fine Schaumburg, Leon Greco, Bruno PortoCon With Giacomo De StefanoProduzione Production Capdo Film

Un viaggio a!raverso l’Europa in una piccola barca di 6 metri, da Londra a!raverso il Canale della Manica "no al Bosforo e l’antica Costantinopoli. Un viaggio alimentato dal vento, dalla forza dei muscoli, dal sole e dalla simpatia delle persone che lo hanno reso possibile. Quel viaggio, compiuto da Giacomo De Stefano tra il 2010 e il 2012, è diventato un "lm. I registi Paolo Muran e Nicola Pi!arello presentano in anteprima a Detour un estra!o del documentario che è a!ualmente in post-produzione: un’occasione per continuare a parlare di viaggio e scoprire insieme agli autori le diverse fasi di lavorazione di un "lm.

Era la primavera del 2010, tornando da un festival nel sud d!Italia dove eravamo stati ospitati, Giacomo mi raccontava il proge#o che intendeva realizzare: da Londra a Istanbul su una piccola barca di legno a remi e a vela, utilizzando solo la forza delle braccia e del vento.“Ma perché lo fai?” Gli chiesi. “Perché è stata una pessima idea quella di avvelenare le acque dei "umi e voglio vedere come è la situazione in Europa, percorrendo lentamente l!autostrada liquida che la a#raversa e che unisce Londra a Istanbul.” In quel momento ho appreso che Londra e Istanbul sono collegate dall!acqua. Mi sono immaginato i paesaggi che avrebbe incontrato lungo i 5200 km da percorrere, i volti delle persone che avrebbe incontrato nei 15 paesi europei da a#raversare. Adesso quei paesaggi, quei volti, quegli incontri e tu#a l!avventura di Giacomo l!ho vissuta e "lmata dall!inizio alla "ne e non vedo l!ora di poterla raccontare con questo "lm.

Paolo Muran

A journey across Europe on a small six-metre boat, from London through the English Channel down to Bosporus and the Ancient Constantinople. A journey that was powered by wind, his own muscles, the sun and sympathy of the people who made it possible. %is journey, accomplished by Giacomo De Stefano between 2010 and 2012, has become a "lm. Directors Paolo Muran and Nicola Pi!arello present a "rst preview of the documentary, which is currently in post-production: an occasion to keep talking about travel and discover the diverse phases of "lm-production together with the authors.

Spring 2010, on our way back %om a festival in the South of Italy where we had been invited, Giacomo was telling me of a project he was working on: %om London to Istanbul on a small wooden rowing and sailing boat, by using only wind and his own arms. “But why?” I asked. “Because polluting river waters was a terrible idea and I want to see what the situation is like in Europe, slowly navigating the liquid highway that runs through it and that connects London to Istanbul.” I discovered there and then that London and Istanbul were connected by water. I imagined the landscapes he would "nd along the 5200 km he had to cover, the faces of the people he would meet in the "$een European countries he had to cross. &ose landscapes, faces, encounters and all of Giacomo!s adventure, in the end, I have lived and "lmed %om beginning to end, and I can!t wait to retell it with this "lm.

Paolo Muran

RIVER WATER London to Istanbul(Work in progress)

Paolo Muran, Nicola Pittarello

Paolo Muran operatore, regista e produ!ore, dal 1980 è socio dello Studio Pierrot e la Rosa. Nel corso degli anni ha realizzato numerosi documentari riconosciuti a livello internazionale, tra cui Life as a corporate holiday. Come dire!ore della fotogra"a ha collaborato con Gianni Celati e Fernando Solanas.

Nicola Pi!arello ha seguito il laboratorio stabile di Ipotesi Cinema di Ermanno Olmi. Ha lavorato come regista, DOP e video editor per documentari e cortometraggi distribuiti a livello internazionale e presentati in numerosi festival. Tra i suoi ultimi lavori: L!or du Congo (2010), Pasolini l!incontro (2011), La s"da di Venezia (2012).

Paolo Muran, camera operator, director and producer, since 1980 has been a member of Studio Pierrot and la Rosa. Over the years, he has made internationally renowned documentaries, such as Life as a corporate holiday. He has collaborated as director of photography with Gianni Celati and Fernando Solanas.

Nicola Pi!arello, has a!ended Ermanno Olmi’s lab “Ipotesi Cinema”. He has worked as director, DOP and video editor on docu-mentaries and short "lms, which have been internationally-distributed and presented in several festivals. Among his latest works: L’or du Congo (2010), Pasolini, the Encounter (2011), &e Challenge of Venice (2012).

Proiezione del film Film screeningGiovedì 17 ottobre Thursday, October 17ore 17.45 5.45 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Fiction FictionRegno Unito/USA/Francia UK/USA/France Colore Colour, 2012, 103 min.Lingua originale Original Language Inglese English

Regia Director Michel GondrySceneggiatura Script Michel Gondry, Paul Proch, Jeff GrimshawFotografia Director of Photography Alex DisenhofMontaggio Editor Jeff BuchananScenografia Production designer Tommaso Ortino Costumi Costume designer Sarah Mae BurtonCon With Michael Brodie, Teresa Lynn, Laidychen Carrasco, Raymond Delgado, Jonathan Ortiz, Jonathan Worrell, Alex Barrios, Meghan «Niomi» MurphyProduzione Production Partizan Films

L’ultimo giorno dell’anno in una scuola del Bronx. Gli studenti si ammassano sul solito autobus verso casa. Il mucchio chiassoso di adolescenti aggressivi e super"ciali – i bulli e le vi!ime – cambia e si trasforma man mano che l’autobus si svuota. Le relazioni diventano più vicine e personali anche tra studenti che nulla hanno in comune.

Al liceo ero un individualista. Avevo amici, certo, ma evitavo qualsiasi cosa prevedesse grandi gruppi. Non mi piaceva proprio come gli adolescenti si comportavano in gruppo. […] Più tardi, a Parigi, ricordo di aver preso un autobus che a un certo punto si riempì di liceali. Diversamente dalla loro entrata di massa, la loro uscita fu graduale e mi permise di osservare le variazioni del comportamento individuale. Ad ogni fermata, la massa diminuiva e le singole personalità si ria'ermavano. Il chiacchiericcio chiassoso dell!inizio lasciava posto a conversazioni più profonde e personali. Alla "ne, rimasero solo due studenti, proprio dietro di me, e la loro conversazione deviò sulla "loso"a. Questa è la storia che racconto in %e We and the I con i ragazzi del Bronx a New York. Una vita colorata e a volte molto di)cile, con la morte che si intravede sui telefonini e le prese in giro che portano a lacrime e consolazione. Non è esa#amente la vita dei ragazzi della Parigi borghese, ma dentro nel profondo penso che le persone siano tu#e uguali.

Michel Gondry

%e last day of the year at a high school in the Bronx. Students pile on to the usual bus home. %e raucous bunch of aggressive and super"cial teens – the bullies and the bullied – develops and is transformed as the bus empties. Relationships become closer and more personal between students with absolutely nothing in common.

At high school, I was an individualist. I had %iends, sure, but I avoided anything involving large groups. I just didn!t like how teens behaved in a group environment. […] Later, I remember catching a bus across Paris that was overrun at one point by high school kids. Unlike their mass entrance, their exit was gradual and I was able to observe variations in individuals! behavior. With each stop, the mass was diminished and individual personalities reasserted themselves. &e initially raucous cha#er gave way to deeper and more personal conversations. &en, only two students were le$, just behind me, and their conversation veered onto philosophy. &at!s the story I tell in %e We and the I with young students %om the Bronx in New York. A very colorful and sometimes much more di)cult life, with death (ashing up on cell phones and mockery giving way to tears and consolation. It!s not exactly the same life as kids in an upscale part of Paris, but deep down I think people are all the same.

Michel Gondry

THE WE AND THE IMichel Gondry

Michel Gondry dirige il suo primo lungometraggio, Human Nature, nel 2001. Tre anni dopo realizza Se mi lasci ti cancello per cui riceve l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. Nel 2005 scrive e dirige L!arte del sogno, un "lm più autobiogra"co, ambientato a Parigi. Durante la realizzazione del documentario Block Party incontra Mos Def, che insieme a Jack Black è il protagonista di Be Kind Rewind (2008). Nel 2009 presenta al Festival di Cannes il documentario L!Épine dans le cœur (2009). Nel 2010 porta sullo schermo il libro di fume!i &e Green Hornet e nel 2011 dirige &e We and the I. Il suo ultimo lungometraggio, Mood Indigo - La schiuma dei giorni (2013), è tra!o da un romanzo di Boris Vian.

Michel Gondry directed his "rst feature, Human Nature, in 2001. %ree years later, he made Eternal Sunshine of the Spotless Mind (Oscar for Best Original Screenplay). In 2005, he directed a more autobiographical movie, &e Science of Sleep, set in Paris. On Block Party, he met Mos Def, who became the hero, alongside Jack Black, of Be Kind, Rewind (2007). &e Science of Sleep and Be Kind, Rewind screened at the Sundance and Berlin Festivals. In 2009 Gondry’s documentary &e &orn in the Heart (2009) was in the main selection in Cannes. In 2010, Michel brought the 1960s comic book hero &e Green Hornet to the screen and, in 2011, he shot &e We and &e I. His latest feature "lm, Mood Indigo (2013), was adapted from a novel by Boris Vian.

Filmografia FilmographyL’écume des jours (2013), The We and the I (2012), The Green Hornet (2011), L’Épine dans le cœur (doc. 2009), Be Kind Rewind (2008), La science des rêves (2006), Block Party (doc. 2005), Eternal Sunshine of the Spotless Mind (2004), Human Nature (2001)

Proiezione del film Film screeningGiovedì 17 ottobre Thursday, October 17ore 20.00 8 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

59 EVENTI SPECIALI/SPECIAL EVENTS

Fiction FictionMessico/Spagna Mexico/Spain Colore Colour, 2012, 102 min.Lingua originale Original Language Inglese EnglishPrima mondiale World Premiere 66° Festival de Cannes, Francia, 2013

Regia Director Diego Quemada-DíezSceneggiatura Script Diego Quemada-Díez, Lucia Carreras, Gibran Portela Fotografia Director of Photography Maria SeccoMontaggio Editor Paloma López Carrillo, Felipe GómezSuono Sound Matías BarberisMusica Music Leo Heiblum, Jacobo LiebermanCon With Brandon Lopez, Rodolfo Domínguez, Karen Martínez, Carlos ChajónProduzione Production Animal de Luz, Machete Producciones

Juan, Sara e Samuel, tre adolescenti dei quartieri poveri del Guatemala, cercano di raggiungere gli Stati Uniti d’America, alla ricerca di una vita migliore. Lungo il loro cammino a!raverso il Messico, incontrano Chauk, un indio del Chiapas che non parla lo spagnolo e gira senza documenti. Il viaggio è lungo, a bordo dei treni merci o seguendo a piedi i binari delle ferrovie, e porterà i ragazzi verso un’imprevedibile realtà.

La situazione sociale dell!America Latina necessita di un cinema che sia profondamente impegnato nella realtà del mondo. A me interessa fare "lm radicati nella società contemporanea. L!autentico realismo ha tu#o: fantasia e razionalità, so'erenza e utopia, la felicità e il dolore delle nostre esistenze. Voglio dare voce agli emigranti: esseri umani che s"dano un sistema re#o dalle indi'erenti autorità nazionali e internazionali, a#raversando illegalmente le %ontiere, rischiando le loro vite nella speranza di superare la povertà estrema.

Diego Quemada-Díez

Juan, Sara and Samuel, "'een year old, &ee from Guatemala towards the USA. On their journey through Mexico they meet Chauk, a Tzotzil Indian who does not speak Spanish and has no o(cial documents. A long journey, on board of freight trains and on foot along the railways tracks, takes the three beyond the USA-Mexico border and into a harsh reality.

&e social reality in Latin America requires cinema to be deeply engaged with the world as it is. I am interested in making "lms "rmly rooted in our contemporary society. True realism has it all: fantasy and reason, su'ering and utopia, the happiness and pain of our existence. I want to give voice to migrants – human beings who challenge a system established by impassive national and international authorities by crossing borders illegally, risking their own lives in the hope of overcoming dire poverty.

Diego Quemada-Díez

LA GABBIA DORATA LA JAULA DE ORO

Diego Quemada-Díez

Diego Quemada-Díez (Burgos, Spagna, 1969) nel 1995 inizia a lavorare nel cinema, come assistente operatore per Terra e libertà di Ken Loach. In seguito si diploma in direzione della fotogra"a all’American Film Institute. Nel 2001 dirige il corto di "ne corso A Table Is a Table. Nel 2003 è operatore per il "lm di Alejandro González Iñárritu 21 Grammi, che lo porta poi a collaborare con registi come Tony Sco!, Oliver Stone, Spike Lee. Nel 2006 gira altri due corti, I Want to Be a Pilot e La Morena. La jaula de oro, il suo esordio alla regia, è stato presentato al Festival di Cannes 2013, nella sezione Un Certain Regard, vincendo il premio Un Certain Talent e il premio Gillo Pontecorvo.

Diego Quemada-Díez (Burgos, Spain, 1969) started to work in the "lm industry in 1995 as a camera assistant in Land and Freedom by K. Loach. He then graduated in Cinematography at the American Film Institute. In 2001 he directed his graduation short "lm, A Table is a Table. In 2003 he worked as a camera operator in 21 Grams by Alejandro González Iñárritu, which allowed him to later work with directors such as Tony Sco!, Oliver Stone, Spike Lee. In 2006 he shot two short "lms, I Want to Be a Pilot and La Morena. La jaula de Oro, his "rst feature as a director, was screened in the Un Certain Regard section at Cannes 2013, winning A Certain Talent Prize and the Gillo Pontecorvo Award.

Filmografia FilmographyLa jaula de oro (2013)

Proiezione del film Film screeningSabato 19 ottobre Saturday, October 19ore 15.45 3.45 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

Fiction FictionUSA USAColore Colour, 1973, 112 min.Lingua originale Original Language Inglese English

Regia Director Jerry SchatzbergSceneggiatura Script Garry Michael White Fotografia Director of PhotographyVilmos Zsigmond Montaggio Editor Evan LottmanScenografia Production designer Albert BrennerCostumi Costume designer Jo Ynocencio Suono Sound Victor GoodeMusica Music Fred Myrow Con With Gene Hackman, Al Pacino, Dorothy Tristan, Ann WedgeworthProduzione Production Warner Bros.

Sullo sfondo di un desolato e polveroso paesaggio americano, Max Milian (Gene Hackman), appena uscito di prigione, incontra Francis “Lion” Delbuchi (Al Pacino), giovane tormentato per aver lasciato la moglie e non aver mai conosciuto il "glio. Tra i due nasce una forte amicizia che li porterà ad a!raversare l’America in autostop per realizzare il sogno di Max: aprire una stazione di servizio a Pi!sburgh. Nel corso del viaggio dei due protagonisti, costellato di incontri con personaggi stravaganti, emerge il ritra!o amaro dell’America degli anni ’70. Supportato dalla bravura di Al Pacino e Gene Hackman e dalla splendida fotogra"a di Vilmos Zsigmond, il "lm vinse la Palma d’Oro a Cannes nel 1973.

Fin dalla scena d!apertura, quasi muta, ambientata in una strada di campagna spazzata dal vento, il racconto che fa Schatzberg di questo viaggio, a tra#i divertente ma travagliato, si dimostra essere una insolitamente pro"cua variazione sul tema del buddy-movie. Le star e il cast di supporto – e le comparse evidentemente non professioniste – contribuiscono a creare un ritra#o eccezionalmente credibile della vita della classe operaia americana, acuto nella sua ammissione sarcastica delle assurdità dell!interazione umana, crudo, vero e compassionevole nel raccontare dipendenza e responsabilità.

Geo$ Andrew (British Film Institute)

In the foreground of a desolate dusty American landscape, Max Milian (Gene Hackman), who’s just le' prison, meets Francis “Lion” Delbuchi (Al Pacino), a young man, tormented for having abandoned his wife and never met his son. %e two become friends and decide to hitchhike through the U.S. to make Max’s dream come true: open a service station in Pi!sburgh. On the road the two protagonists meet extravagant individuals, as a bi!er portrait of a 1970s America is outlined. Supported by Al Pacino and Gene Hackman’s ability and by Vilmos Zsigmond’s stunning photography, the "lm won the Cannes Golden Palm in 1973.

Right %om the moody, largely wordless opening scene set on a windswept country road, Schatzberg!s tale of their o$en funny but troubled journey proves to be an unusually %uitful variation on the buddy-movie. Both the stars and the supporting cast – and the evidently non-professional extras – contribute to an uncommonly credible portrait of lower-working-class American life, wi#y in its wry acknowledgement of the absurdities of human interaction, raw, truthful and compassionate in its account of dependence and responsibility.

Geo$ Andrew (British Film Institute)

LO SPAVENTAPASSERISCARECROW

Jerry Schatzberg

Creatore di immagini poetiche e abile narratore di storie, Jerry Schatzberg si è a$ermato da oltre trent’anni come fotografo e regista. Negli anni ’60 le sue fotogra"e sono state pubblicate in riviste quali Vogue, McCall’s, Esquire, Glamour e Life e i suoi ritra!i hanno immortalato le più importanti personalità dell’epoca, da Bob Dylan a Robert Rauschenberg. Negli anni ’70 ha esordito nel cinema e ha partecipato alla rinascita del cinema americano, realizzando "lm come: Mannequin (1970), Panico a Needle Park (1971), Lo spaventapasseri (1973), Street Smart (1987) e L!amico ritrovato (1989).

From creator of poetic images to compelling storyteller, Jerry Schatzberg has, over the past three decades, excelled in both the realms of photography and "lmmaking. Published in Vogue, McCall’s, Glamour, and Life for his fashion in the 1960’s, as well as consistent in capturing intimate portraits of the generations most notable artists, celebrities and thinkers, from Bob Dylan to Robert Rauschenberg, Schatzberg pushed on in 1970 to the medium of "lm. He participated in the renaissance of American cinema, directing "lms such as: Puzzle of a Downfall Child (1970), &e Panic in Needle Park (1971), Scarecrow (1973), Street Smart (1987), and Reunion (1989).

Filmografia FilmographyL’amico ritrovato (1989), La contropartita (1988), Street Smart (1987), Una cotta importante (1984), Incompreso(1984), L’ultimo sole d’estate (1983), Accordi sul palcoscenico (1980), La seduzione del potere (1979), Lo spaventapasseri (1973), Panico a Needle Park (1971), Mannequin (1970)

Proiezione del film Film screeningDomenica 20 ottobre Sunday, October 20ore 22.00 10 PMSala Fronte del Porto - PORTOastra

61 CONCORSO/COMPETITION

Il Cinema come esperienza culturale, fonte di occupazione, strumento di marketing territoriale.

Padova e il Veneto possono contare su un nucleo di operatori che grazie alla loro creatività, professionalità, ingegno e visione hanno esplorato strade e pre"gurato percorsi, o!enendo anche signi"cativi riconoscimenti artistici ed economici.Esperienze di indubbio spessore e successo, quelle che il Veneto può vantare, nelle quali coesistono risultati culturali, di critica, di pubblico, di ritorno economico.Un territorio che anche per le sue cara!eristiche ambientali, con molteplici paesaggi, archite!ure, tradizioni, culture, storie, risulta appetibile per le riprese di "lm e serie televisive.Un territorio, quello veneto, che possiede i requisiti perché si faccia business facendo cinema.

L’obie!ivo del convegno è di andare oltre l’analisi e la conoscenza degli strumenti e delle realtà che possono perme!ere e facilitare gli investimenti nell’ambito cinematogra"co, di andare oltre le immediate ricadute positive per il territorio, in termini di indo!o economico e culturale.Dal confronto, anche con gli enti pubblici territoriali, un nuovo rilancio per sviluppare insieme le potenzialità economiche del cinema nel nordest.

Cinema as cultural experience, occupation, marketing tool of a territory.

Padova and Veneto can count on a core group of operators who, with creativity, professionalism, talent and vision, have explored routes and opened new itineraries, obtaining signi"cant artistic and economic acknowledgments.Experiences of undoubted depth and success, which Veneto can be proud of, and where cultural and business results, audience and critical acclaim, all co-exist.A territory that, thanks to its environmental characteristics, its many landscapes, architectures, traditions, cultures, stories, proves to be a!ractive for the shooting of "lms and TV series. %e territory of Veneto has what it takes to do business doing cinema.

Aim of the meeting is to go forward in all analysis and knowledge of the tools and realities that can allow and facilitate investments in the "lm "eld, to go forward in the immediate positive returns on the territory, both economics and culture-wise. A joint development of the economic potential of Northern East Italian Cinema might restart from the very dialogue with public institutions.

IL VENETO E L’INDUSTRIA CINEMATOGRAFICA: ESPERIENZE E OPPORTUNITÀVENETO AND THE FILM INDUSTRY: EXPERIENCES AND OPPORTUNITIESMartedì 15 ottobre Tuesday, October 15ore 10.00 10 AMCentro culturale Altinate/San Gaetano

in collaborazione con In collaboration withAssessorato alla Cultura del Comune di Padova

Workshop

63 WORKSHOP

Il grande poeta ed entomologo J.H. Fabre scriveva che un viaggio nel proprio giardino può essere altre!anto emozionante di un viaggio nella giungla indiana, l’incontro con una mantide religiosa intenso come quello con una tigre. Armati di taccuino, pennini e acquerelli, gli allievi racconteranno col disegno e la scri!ura (gli strumenti del carnet) l’avventura di stupore e meraviglia, accompagnati da un maestro indiscusso del genere.Il laboratorio è rivolto a debu!anti desiderosi di cimentarsi in una tecnica relativamente accessibile e a consumati frequentatori del genere, desiderosi di confrontarsi con un professionista, ricevere consigli, e scambiare emozioni e idee con gli altri partecipanti.

Great poet and entomologist J.H. Fabre wrote that a journey in one’s own garden can be as exciting as a journey in the Indian jungle, the encounter with a praying mantis as intense as one with a tiger. Armed of notebook, pens and watercolours, enrollees will tell through drawing and writing (the delicate tools of a carnet) their adventure of wonder and marvel, guided by an undiscussed master of this genre. %is workshop is both for those who wish to try relatively accessible a technique, and for experienced devotees of this genre who wish to meet a master, ask for advice and exchange ideas and emotions with other participants.

Un corso intensivo per imparare a narrare il proprio viaggio, dal racconto al reportage.Ogni viaggio comincia nell’immaginazione, si svolge nella realtà, continua nella memoria ed è inscindibile dal suo racconto.La scri!ura di viaggio è uno degli strumenti più e(caci per capire e raccontare i luoghi visitati, perché, come scrive Proust, “il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”.

Intensive course to learn how to narrate your journey, from novel to reportage. Every journey begins in imagination, occurs in reality, continues in memory and is inseparable from its report. Travel writing is one e(cient way of understanding and telling the places you visited, because, as Proust wrote, “the real voyage of discovery consists not in seeking new landscapes but in having new eyes”.

Stefano Faravelli (1959) è pi!ore, "losofo e orientalista. Ispirato da atlanti, enciclopedie, manuali di zoologia e botanica e da lunghi viaggi in Africa, nel vicino, medio ed estremo Oriente, ha risvegliato in Italia l’interesse per il carnet de voyage. Nei suoi taccuini, fru!o di immediatezza e ri&essione, si compendiano – espressi con gli strumenti dell’acquerello e della calligra"a – il talento, lo studio e la passione. Ha ricevuto un premio speciale alla Biennale du Carnet de Voyage di Clermont-Ferrand e ha esposto i suoi lavori in varie ci!à italiane ed estere. Nel 2011 è stato invitato ad esporre alla Biennale di Venezia. È autore di diverse pubblicazioni che hanno riscosso un crescente successo di critica e di pubblico.

Stefano Faravelli (1959) is a painter, philosopher and orientalist. Inspired by atlases, encyclopedias, zoology and botanics manuals and long trips to Africa, to the near, middle and far East, he has become Italy’s most known author of carnets de voyage. In his notebooks, the result of immediacy and re&ection, we "nd – expressed by means of simple and delicate tools such as watercolour and calligraphy – talent, study and passion. He has received a special award at the Biennale du Carnet de Voyage in Clermont-Ferrand and exhibited his works in several cities both in Italy and abroad. In 2011 he was invited to exhibit at the Venice Biennale. As an author he has met growing success with audiences and critics alike.

Guido Bosticco (1972) tiene corsi di scri!ura creativa e sulle professioni dell’editoria all’Università di Pavia. Ha pubblicato Riempire i vuoti. Un manuale (sogge#ivo) di scri#ura e comunicazione (2007); La tromba a cilindri. La musica, io e Pasolini (2008) e PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa (2012).Giornalista professionista, è socio fondatore di Epoché, un’agenzia che si occupa di comunicazione istituzionale e politica e proge!azione culturale.Viaggia, scrive e suona come e quando può.

Guido Bosticco (1972) teaches creative writing and publishing at the Università di Pavia. He published Riempire i vuoti. Un manuale (sogge#ivo) di scri#ura e comunicazione (2007); La tromba a cilindri. La musica, io e Pasolini (2008) and PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa (2012).Professional journalist, he is a founder of Epoché, agency for political and institutional communication and cultural projects. He travels, writes and plays music when he can.

CARNET DI VIAGGIOTRAVEL CARNET

SCRITTURA DI VIAGGIOTRAVEL WRITING

Con With Stefano Favarelli Con With Guido Bosticco

Sabato 19 ottobre Saturday, October 19ore 9.30 9.30 AMSpazio DETOUR

Sabato 19 ottobre Saturday, October 19ore 14.30 2.30 PMSpazio DETOUR

65 CONCORSO/COMPETITION

C’è sempre un altro punto di vista. Una notizia non raccontata, un modo diverso di narrare una storia. Nel corso del workshop, in compagnia di Alessandro Gandol", si scoprirà come nasce uno spunto fotogiornalistico, come si piani"ca un servizio editoriale, come si racconta una storia a!raverso e immagini.

%ere always is another point of view. Untold news, a di$erent way of narrating a story. In this short workshop Alessandro Gandol" will tell how to "nd photojournalist ideas and starting points, such as planning a new reportage and how to tell a story through images.

Alessandro Gandol" nasce a Parma nel 1970, si dedica al reportage fotogra"co dal 2001. I suoi lavori sono apparsi su varie testate, italiane e internazionali (National Geographic Italia, L’Espresso, La Repubblica delle Donne, Die Zeit, Mare, %e Sunday Times Magazine, Le Monde, VSD) e le sue immagini sono state esposte alle ultime tre mostre organizzate a Roma dalla National Geographic. Alessandro è laureato in "loso"a, ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Urbino (IFG) e prima di dedicarsi al fotogiornalismo ha lavorato come cronista per La Repubblica, nelle redazioni di Milano e Roma. Nel 2010 e nel 2011 ha vinto il Best Edit Award della National Geographic per due servizi apparsi sull’edizione italiana della rivista americana.

Alessandro Gandol" was born in Parma, Italy, in 1970; he has been a photojournalist since 2001. His works have appeared in several Italian and International magazines (among them, National Geographic Italy, L’Espresso, La Repubblica delle Donne, Die Zeit, Mare, %e Sunday Times Magazine, Le Monde, VSD) and his pictures featured in exhibitions organized in Rome by National Geographic in 2009, 2010 and 2011. A Philosophy graduate, Alessandro a!ended the prestigious Ifg School of Journalism in Urbino. Before working as a photojournalist, he contributed as a news reporter to La Repubblica, both in Milan and Rome editorial o(ces. He won the National Geographic’s Best Edit Award twice (in 2010 and 2011) with two features published in the Italian edition of the American magazine.

FOTOGIORNALISMOPHOTOJOURNALISM

Con With Alessandro Gandolfi

Domenica 20 ottobre Sunday, October 20ore 14.30 2.30 PMSpazio DETOUR

Lezioni di viaggioDa aprile a settembre, in attesa del festival, Detour ha proposto un ciclo di quattro Lezioni di viaggio: quattro incontri per raccogliere l’esperienza di chi, seppur in forma molto diversa, ha fatto del viaggio la propria vocazione di vita; l’occasione per continuare oltre il cinema, tra libri, racconti di vissuto e arte, la riflessione sul tema del viaggio in tutte le sue possibili declinazioni e correlazioni.

Travel LessonsFrom April to September, awaiting the festival, Detour offered a series of four Travel Lessons: four meetings to tell the experience of those who, in different ways and forms, have focused on travel as a life vocation; an opportunity to go beyond cinema, among books, stories and art, a reflection on the theme of the journey in its every possible correlation and declension.

67 LEZIONI DI VIAGGIO/TRAVEL LESSONS

L!a#o di a#raversare lo spazio nasce dal bisogno naturale di muoversi per reperire il cibo e le informazioni necessarie alla propria sopravvivenza. Ma una volta soddisfa#e le esigenze primarie il camminare si è trasformato in forma simbolica che ha permesso all!uomo di abitare il mondo. Modi"cando i signi"cati dello spazio a#raversato, il percorso è stato la prima azione estetica che ha penetrato i territori del caos costruendovi un nuovo ordine sul quale si è sviluppata l!archite#ura degli ogge#i situati. Il camminare è un!arte che porta in grembo il menhir, la scultura, l!archite#ura e il paesaggio. Da questa semplice azione si sono sviluppate le più importanti relazioni che l!uomo intesse con il territorio.

Francesco Careri

&e act of crossing space stemmed %om the natural necessity to move in order to "nd food and information required for survival. But once the basic needs were satis"ed, walking took on a symbolic form that enabled man to dwell in the world. By modifying the sense of space crossed, walking becomes man!s "rst aesthetic act, penetrating the territory of chaos, constructing an order on which to develop the architecture of situated objects. Walking as an art that carried menhirs, sculpture, architecture and landscape within. &is simple action has triggered the most important relationships men intertwine with their territory.

Francesco Careri

Ce l!ho fa#a! Ce l!abbiamo fa#a!! Clodia, tu#i coloro che hanno dato a questo viaggio, di passione ed acqua, ed io. Siamo arrivati a Bisanzio, Costantinopoli, Istanbul.Sono passati più di due anni dalla partenza. Dal primo lampo dell!idea, dal sogno ad occhi aperti, guardando con rispe#o ed apprensione ogni piccolo corso d!acqua in di)coltà. Dai mille viaggi in treno, bicicle#a, a piedi. Le no#i insonni a lavorare con Pati de Ross, grande amica. Le scarpe consumate. I mille no delle persone che non potevano o non volevano aiutare, le delusioni, gli abbracci, gli angeli che mi hanno aiutato subito ed incondizionatamente, il disinteresse e l!amore, la generosità, ed i miei molti errori. Tu#o è stato magni"co e parte di un vero proge#o.

Giacomo De Stefano

I did it! We did it! Clodia, all those who gave something to this journey, passion and water, and me. We arrived in Byzantium, Constantinople, Istanbul. It!s been more than two years %om the very beginning, %om the "rst (ash of the idea, the dream with open eyes, watching with respect and apprehension every small creek in %ont of us. A thousand travels by train, bicycle and on foot. &e sleepless nights working with Pati de Ross, a great %iend. &e worn out shoes. &e thousand of “noes” %om people who could not or would not help, the disappointments, the hugs, the angels who helped me immediately and unconditionally, the sel(essness and love, generosity, and my many mistakes. Everything was great and part of a real project.

Giacomo De Stefano

Francesco Careri è artista e fondatore di Stalker, colle!ivo interdisciplinare che compie ricerche e proge!i sulla ci!à a!raverso l’esperienza dire!a degli spazi complessi e l’interazione con gli abitanti. Nel suo libro Walkscapes. Camminare come pratica estetica (Einaudi, 2006) ha ripercorso diversi momenti della storia dell’uomo che cammina, proponendo un’analisi dell’esperienza del camminare intesa come a!o primario nella trasformazione simbolica del territorio e come strumento estetico di conoscenza.

Francesco Careri is an artist, founder of Stalker. In his book Walkscapes Walking as an Aesthetic Practice he has traversed diverse moments in the history of walking man, and analyzed the experience of walking intended as primary action in the symbolic transformation of territory and aesthetical tool for knowledge.

Dopo aver lavorato molti anni come ricercatore e documentarista, nel 2011 Giacomo De Stefano decide di compiere un viaggio di 5200 km da Londra a Istanbul a impa!o zero su una barca a vela. Sulla scia della sua barca ha provato a tracciare la via per un mondo diverso, la strada per nuove opportunità economiche, verso una forma di turismo più rispe!oso e sostenibile; lungo il suo percorso ha raccolto le voci di chi è riuscito a creare molto con poco, a generare valore lavorando con la natura e non contro di essa.

A'er spending many years working as a researcher and documentary "lm-maker, in 2011 Giacomo De Stefano decided to set o$ on a zero-impact journey on a sail boat: 5200 km from London to Istanbul.In the wake of his boat he has tried and trace life in a new world, the way to new Economic opportunities, forms of sustainable and respectful tourism, amplifying the voice of those who succeed in creating lots with li!le, in generating Economy and value by working with nature and not against it.

INCONTRO CON FRANCESCO CARERIMEETING WITH FRANCESCO CARERI

INCONTRO CON GIACOMO DE STEFANOMEETING WITH GIACOMO DE STEFANO

Venerdì 19 aprile 2013 Friday, April 19, 2013Caffè Pedrocchi, Padova

Giovedì 16 maggio 2013 Thursday, May 16, 2013Caffè Pedrocchi, Padova

69 LEZIONI DI VIAGGIO/TRAVEL LESSONS

La mia è una storia di viaggi, di incontri. Il primo, e forse il più importante, risale all!infanzia, con un vagabondo/libero pensatore di nome Mandelo. Quest!uomo, povero e solitario, girava di cascina in cascina a raccontare ai bambini favole e meravigliose storie di viaggio. Con lui ho cominciato il mio viaggiare, a vedere con la fantasia mondi, montagne, ghiacciai.Grazie a lui, la curiosità del viaggio e della conoscenza sono entrate in me portandomi, successivamente nel mondo, alla ricerca di cime da scalare, silenzi da ascoltare e spazi da respirare.Ho incontrato popoli e genti la cui esistenza di dignitosa bellezza, malgrado la povertà e la durezza estrema imposta dalle altitudini, mi ha fa#o alzare ancora di più lo sguardo "no ad approdare a nuove dimensioni. È inutile andare lontano con le proprie gambe, se non si è capaci di andare lontano con lo spirito.

Fausto De Stefani

Mine is a story of journeys and encounters. &e "rst and perhaps most important was in my childhood, with a vagabond/%ee thinker named Mandelo. &is poor and solitary man wandered %om one farmstead to another telling children fables and stories of wonderful journeys. With him I started to travel, visiting fantasy worlds, mountains and glaciers. &anks to him, curiosity towards travelling and knowledge have later inspired me to tour the world in search of peaks to climb, silences to listen to and spaces to breath.I have encountered people and populations whose existence of digni"ed beauty, despite the poverty and extreme harshness of the altitudes, made me glance to higher dimensions. Walking far on our legs is useless, if we are not capable of taking far our spirit.

Fausto De Stefani

Negli anni Novanta un!isole#a della Grecia lontano da tu#e le ro#e turistiche viene scelta per ambientare un piccolo "lm che inaspe#atamente diventa un successo mondiale e nel 1991 si aggiudica l!Oscar come miglior "lm straniero. Com!è cambiata la vita a Kastelorizo dopo l!uscita di Mediterraneo di Gabriele Salvatores? Da un caso emblematico parte una ri(essione sul rapporto tra immaginario cinematogra"co e successo turistico di una destinazione. Dalla Roma di Vacanze Romane alla Vigata immaginaria del Commissario Montalbano quanto conta far da scenario a un "lm di successo per a#irare i viaggiatori?

In the Nineties a tiny Greek island far away %om all touristic paths was chosen as the se#ing of a minor "lm which unexpectedly happened to become a worldwide success and to win in 1991 the Oscar Award as Best Foreign Movie. How has life in Kastelorizo changed a$er Gabriele Salvatores!s Mediterraneo was released? &is emblematic case is the trigger for a re(ection on the relationship between cinema imagery and touristic success of a destination. From the Rome in Vacanze Romane to the imaginary Vigata in Commissario Montalbano, how much do popular "lm scenarios a#ract travellers?

Fausto De Stefani è uno dei più importanti alpinisti italiani. È tra i fondatori dell’associazione internazionale Mountain Wilderness e svolge a!ività divulgative e di sensibilizzazione su tematiche ambientali. Da dieci anni si dedica inoltre alla realizzazione di proge!i umanitari in Nepal, in particolare a!raverso la Rarahil Memorial School, una stru!ura articolata che ospita circa un migliaio di bambini e ragazzi per il ciclo completo di studi e un ambulatorio medico per l’intera comunità.

Fausto De Stefani has been one of the most important mountaineers in Italy. He was among the founders of the International association Mountain Wilderness and has carried out educational activities tackling natural issues and related problems. In the past ten years he has commi!ed in the realization of humanitarian projects in Nepal, promoting cultural development with the founding of the Rarahil Memorial School, a primary and secondary school currently a!ended by more than 1.000 children in need, and a health center of excellence serving the entire village of Kirtipur.

Silvestro Serra è dire!ore del Touring Club Italiano, associazione fondata nel 1894 da Federico Johnson e Luigi Bertarelli con alcuni intraprendenti appassionati di viaggio, di conoscenza, di progresso, che da oltre cento anni è impegnata nello “sviluppo del turismo, inteso anche quale mezzo di conoscenza di paesi e culture, e di reciproca comprensione e rispe!o fra i popoli”. Stefan Marchioro, è docente di Economia Applicata al Turismo del corso di laurea in Proge!azione e Gestione del Turismo Culturale. Tino Mantarro, giornalista professionista, ha scri!o reportage per quotidiani e periodici; collabora con Touring Club Italiano.

Silvestro Serra is the director of Touring Club Italia, association founded in 1894 by Federico Johnson and Luigi Bertarelli together with a few enterprising enthusiasts of travel, knowledge and progress, which for over a hundred years has commi!ed in “the development of tourism, also intended as a means of knowledge also of countries and cultures, and mutual understanding and respect between people”. Stefan Marchioro is a Professor in Tourism Economics (Development and Management of Cultural and Heritage Tourism). Tino Mantarro, a professional journalist, has wri!en reportages for newspapers and periodicals; he collaborates with Touring Club Italiano.

Venerdì 14 giugno 2013 Friday, June 14, 2013Sala Paladin, Palazzo Moroni, Padova

Giovedì 19 settembre 2013 Thursday, September 19, 2013Superflash Store, Padova

INCONTRO CON FAUSTO DE STEFANIMEETING WITH FAUSTO DE STEFANI

INCONTRO CON SILVESTRO SERRA, STEPHAN MARCHIORO, TINO MANTARROMEET SILVESTRO SERRA, STEPHAN MARCHIORO, TINO MANTARRO

71

ore 10.00Centro Culturale Altinate San Gaetano IncontroIl Veneto e l#industria cinematogra"ca: esperienze e opportunità.

ore 20.00Cinema PORTOastraCerimonia di inaugurazione

a seguireConcorsoA Hijackingdi Tobias LindholmFiction, Danimarca 2012, 99 min.

ore 22.30Cinema PORTOastraOmaggio a Wes AndersonRushmoredi Wes AndersonFiction, USA 1998, 93 min.

ore 15.30Cinema PORTOastra ConcorsoTanta Aguadi Ana Guevara e Leticia JorgeFiction, Uruguay/Messico, 2013, 102 min.

ore 17.30Cinema PORTOastraOmaggio a Wes AndersonHotel Chevalierdi Wes AndersonFiction, USA 2007, 13 min.

a seguire$e Darjeeling Limited(Il treno per il Darjeeling)di Wes AndersonFiction, USA 2007, 91 min.

ore 20.00Cinema PORTOastraViaggio in ItaliaViaggio in Italiadi Roberto RosselliniFiction, Italia 1954, 87 min.

ore 22.15Cinema PORTOastraConcorsoWelcome to Argentina(Mariage à Mendoza)di Edouard DelucFiction, Francia/Argentina/Belgio 2012, 94 min.

ore 15.30Cinema PORTOastra ConcorsoPoor Folkdi Midi ZFiction, Taiwan/Birmania 2012, 105 min.

ore 17.45Cinema PORTOastraEvento specialeRiver Water (Work in progress)di Paolo Muran e Nicola Pi!arelloDoc., Italia 2013, 40 min.

ore 20.00Cinema PORTOastraEvento speciale$e We and the Idi Michel GondryFiction, USA 2012, 103 min.

ore 22.15Cinema PORTOastraOmaggio a Wes Anderson$e Life Aquatic with Steve Zissou (Le avventure acquatichedi Steve Zissou)di Wes AndersonFiction, USA 2004, 118 min.

ore 14.00Cinema PORTOastra ConcorsoRuta de la lunadi Juan Sebastián JácomeFiction, Ecuador/Panama 2012, 80 min.

ore 15.30Cinema PORTOastraViaggio in ItaliaIl mio paesedi Daniele VicariDoc., Italia 2006, 113 min.

ore 17.45Cinema PORTOastraConcorsoLibri e nuvoledi Pier Paolo GiaroloDoc., Italia/Francia 2013, 85 min.

ore 19.00Spazio DetourAperitivo in terrazza

ore 20.00Cinema PORTOastraConcorso$e Forgo!en Kingdomdi Andrew MudgeFiction, USA/Sud A%ica/Lesotho 2013, 96 min.

ore 22.15Cinema PORTOastraConcorsoMobile Homedi François PirotFiction, Francia/Belgio/Luss., 2012, 95 min.

ore 24.00Cinema PORTOastraOmaggio a Wes AndersonBo!le Rocket(Un colpo da dile!anti)di Wes AndersonFiction, USA 1996, 91 min.

ore 9.30/13.30Spazio Detour Workshop di Carnet di viaggio

ore 14.30/18.30Spazio DetourWorkshop di Scrittura di viaggio

ore 14.00Cinema PORTOastraConcorsoLi!le World(Món petit)di Marcel BarrenaDoc., Spagna 2012, 84 min.

ore 15.45Cinema PORTOastraEvento SpecialeLa jaula de oro(La gabbia dorata)di Diego Quemada-DiazFiction, Messico 2013, 102 min.

ore 17.45Cinema PORTOastraViaggio in ItaliaSummer 82 When Zappa Came to Sicilydi Salvo CucciaDoc., Italia 2013, 80 min.

ore 19.00Spazio DetourAperitivo in terrazza

ore 20.00Cinema PORTOastraConcorsoRendez-vous à Kirunadi Anna NovionFiction, Francia 2012, 97 min.

ore 22.30Cinema PORTOastraOmaggio a Wes Anderson$e Royal Tenenbaums (I Tenenbaum)di Wes AndersonFiction, USA 2001, 110 min.

ore 11.00Cinema PORTOastra Omaggio a Wes AndersonFantastic Mr. Foxdi Wes AndersonAnimazione, USA/Gran Bretagna 2009, 87 min.

ore 14.00Cinema PORTOastraOmaggio a Wes AndersonMoonrise Kingdomdi Wes AndersonFiction, USA 2012, 93 min.

ore 14.30Spazio DetourWorkshop di Fotogiornalismo

ore 16.00Cinema PORTOastraConcorsoHiver Nomadedi Manuel Von StürlerDoc., Svizzera 2012, 90 min.

ore 17.45Cinema PORTOastraViaggio in ItaliaTerrama!adi Costanza QuatriglioDoc., Italia 2012, 75 min.

Con il "ato sospesodi Costanza QuatriglioFiction, Italia 2013, 35 min.

ore 21.00Cinema PORTOastraCerimonia di premiazione

ore 21.30Bastione AlicornoDetour PartyConcerto liveNo Age (USA, Sub Pop)

ore 22.00Cinema PORTOastraEvento SpecialeScarecrow(Lo spaventapasseri)di Jerry SchatzbergFiction, USA 1973, 112 min.

Martedì 15 OttobreTuesday, October 15

Venerdì18 OttobreFriday, October 18

Mercoledì16 OttobreWednesday, October 16

Sabato19 OttobreSaturday, October 19

Giovedì 17 OttobreThursday, October 17

Domenica 20 OttobreSunday, October 20