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Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

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Detourism Venezia Detourism Venezia magazine 16 Novembre Dicembre 2015 - November December 2015 Detourism è il magazine della Città di Venezia per il turismo slow e sostenibile, dedicato ai viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai soliti percorsi. /Detourism is the web magazine of the City of Venice for slow and sustainable tourism, for curious travellers who enjoy wander off the beaten path. Novembre Dicembre 2015 - November December 2015

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Page 1: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

( venezi a ) MAGAZINE

MAGAZINE

ANNO III (YEAR 3) 2015NOVEMBRE DICEMBRE(N OVEM BER DECEM BER)

16

Venezia

Page 2: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

SCOPRI LA VENEZIA CHE NON TI ASPETTI

TRAVEL VENICE LIKE A LOCAL

Detourism è i l nuovo magazine del la Città di Venezia,

per viaggiatori curiosi che amano le deviazioni dai sol iti percorsi ,

al la ricerca dei luoghi più original i , insol iti e segreti del la città.

Detourism is the new magazine of the City of Venice, for curious

travel lers who enjoy wander off the beaten path looking for the Venice

most unusual and secret places and discovering its original characters.

PERCHÉ DETOURISM?

WHY DETOURISM?

Perché Venezia è la città perfetta in cui perdersi .

Per un modo diverso di viaggiare.

Per vivere Venezia da veneziani .

Per scoprire un’altra Venezia.

Vi invitiamo a diventare deturisti ,

scoprire quel lo che le guide non dicono,

percorrere itinerari fuori dai luoghi comuni

e sperimentare incontri inaspettati .

Because Venice is the perfect place to get lost.

Travel l ing in a different way.

Experiencing Venice l ike a Venetian.

Discovering another Venice.

So ditch the itinerary and become a detourist,

find out what travel guides never tel l ,

and discover an unexpected Venice.

BUON DETOUR!

HAPPY DETOURING!

Ufficio Turismo Sostenibi le del la Città di Venezia

The Venice Office of Sustainable Tourism

( venezia ) MAGAZINE

BIMESTRALE ONLINE A CURA DIBI -M ON TH LY ON LI N E M AGAZI N EUffi ci o Turi smo Sosteni bi l edel l a Ci ttà di Venezi a

Redazione /Edi torsLuca Bi anchettoFrancesca PerottoSara RossiM arta Zardi noni

H anno col l aborato a questo numero/I n col l aborati on wi thM ari agrazi a Dammi cco, Roberto Rani eri ,Ri ccardo Ravegnani

Contatti /Contactsturi smososteni bi l [email protected] a. i twww.venezi auni ca. i t/i t/turi smo_venezi awww.comune.venezi a. i t/turi smo

Progetto grafico /Graphi c desi gnmi mi cocodesi gn.com

seguici su / follow us onTurismo - Città di Venezia @DetourismVenice

AN N O I I I _2015numero 16NOVEMBRE / DICEMBRE

YEAR I I I _2015i ssue 1 6NOVEMBER / DECEMBER

I materi al i presenti i n questo magazi ne sono protettida di ri tto d’autore. È vi etata qual si asi ri produzi onetotal e o parzi al e senza l ’autori zzazi one formal edel l ’Uffi ci o Turi smo Sosteni bi l e del l a Ci ttà di Venezi ao senza ci tarne l a fonte.Al l materi al s publ i shed on thi s magazi ne are protectedby copyri ght. N one of the contents can be reproduced,nei ther i n whol e nor i n part, wi thout the wri ttenauthori zati on of the Offi ce of Sustai nabl e Touri sm ofthe Ci ty of Veni ce or wi thout ci ti ng the source.

Page 3: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

ITINERARI DEL MISTERO/Haunted Venice

01

IL GIARDIN0DI THETIS/The Theti sGarden

MUSICA E TEATRO/M usi c & Theatre

05

GIOVANE ORCHESTRAMETROPOLITANA/Groggi a Theatre

FESTE VENEZIANE/Festi val s & Events

08

UN ANNO DITRADIZIONI/The greattradi ti onal festi vi ti es

LE PIETRE DI VENEZIA/The Stones of Veni ce

06

TRADIZIONIE CURIOSITÀ/Tradi ti onsand curi osi ti es

ARTE E LABORATORI/Art & Workshops

04

PERCORSI TATTILIALLA GUGGENHEIM/Tacti l e i ti nerari esat Guggenhei m

LA VENEZIA PIU VERDE/The greenest Veni ce

02

BIAGIO, IL MOSTRODI VENEZIA/Bi agi o, the M onsterof Veni ce

CUCINA VENEZIANA/Food & Wi ne

03

OMBRE E CICHETI/Veni ce Bacaro tour

NON SOLO GONDOLA/N ot onl y Gondol a

07

IL BRAGOZZO/The bragozzo

Page 4: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Tra i fatti criminali più

efferati della Serenissi-

ma un posto di primo

piano spetta alla macabra sto-

ria di Biagio el luganegher, che

le cronache ricordano come ilmostro di Venezia.La vicenda ebbe come sfondo

la Venezia del Cinquecento e

per protagonista un uomo –

Biagio detto el Cargnio perché

proveniente dalla Carnia – di

cui niente si conosce se non

che venne a cercar fortuna

nella Serenissima lasciando la

terra d’origine, dove i genitori

gli avevano ben insegnato a

preparare gli insaccati.

Biagio era un salsicciaio e

aveva casa e bottega in una

fondamenta a Santa Crocenei pressi di Campo San ZanDegolà . La sua locanda si

affacciava sul Canal Grande

di fronte al la Chiesa di San

Geremia. Qui i cl ienti giunge-

STORIA DIBIAGIO ELLUGANEGHER, ILMOSTRO DIVENEZIA/The Story ofBi agi o ell uganegher, theM onster of Veni ce

testo di/text by

Ri ccardo Ravegnani

Del seri a l ki l l er a nte l i ttera m e d eisu oi tru ci d el i tti resta m em ori an el l a fon d a m enta om on i m a , Ri vad i Bi a si o.

vano da tutti i sestieri per

gustare la specialità dellacasa: il mitico sguazeto, uno

spezzatino di carne conl’aggiunta di salsiccia econdito con spezie e aromivari . Anche in terraferma era

nota la locanda del lugane-

gher, come testimonia una

cronaca di fine XVI - inizi del

XVI I secolo che così ne parla:

“Nota che tutte le barche ve-

nivano da Mestrina arrivavano

all’hostaria di Biasio, hora

detta Riva di Biasio”. I migl iori

cuochi del la zona, nonostante

l ’ impegno, non riuscivano a

imitare i l sapore del prel ibato

sguazeto.

Biagio continuò per anni a go-

dere di gran fama, finché un

giorno un barcaiolo fece

un’orrida scoperta: sentendo

qualcosa di duro mentre

trangugiava la pietanza lo spu-

tò, accorgendosi che si trattava

I TINERARIDELMISTERO/H aunted Veni ce

01

Page 5: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

( venezi a ) MAGAZINE

and seasoned with spices andvarious herbs. The lugane-

gher's inn was also famous on

the mainland - according to an

article written between the

16th and 17th centuries, the

following statement was

printed: “It must be said that

boats from all over Mestrina go

to Biasio's inn, now called Riva

di Biasio”. Even though they

tried hard, the best cooks of

the area were unable to repro-

duce the flavour of his famous

sguazeto.

Biagio's fame continued on for

many years, until one day a

boatman discovered some-

thing horrible: while he was

eating, he felt something hard

and spat it out. It was a littlemiddle finger with thefingernail still attached. Tryingto hide his disgust, the client

left his meal on the table say-

ing he would return imme-

diately, but went quickly to re-

port the fact. The secret

Among the most sava-

ge criminals in the

Serenissima, one of

the leading figures is Biagio elluganegher and his macabre

story. Chronicles remember

him as the monster of Venice.The incident happened in Ve-

nice in the 1500s, and the pro-

tagonist was a man called

Biagio, known as el Cargnio

because he came from Carnia,

but little is known about him -

he left his home town where

his parents taught him how to

cure meats, and went to the

Serenissima seeking fortune.

Biagio was a sausage makerand had a house and a shop

in a street near Campo SanZan Degolà, in the Santa Cro-ce area. His inn was in front of

the church of San Geremia,

overlooking the Grand Canal.

Clients came from all over, to

buy his specialities: the fa-

mous sguazeto, a meat stewwith sausage meat added,

In alto /at the top

Riva di Biasio, vicino a Campo San Zan

Degolà, nel sestiere di Santa Croce.

/Riva di Biasio, near Campo San Zan

Degolà, in the Santa Croce district.

Th e m em ori es of th e seri a l ki l l era h ea d of h i s ti m e a n d th e m u rd ersh e com m i tted , rem a i n wi th th e“fon d a m enta ” n a m ed a fter h i m :Ri va d i Bi a si o.

Page 6: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Sotto /at the bottom

Campo San Zan Degolà.

/Campo San Zan Degolà.

ingredient of Biagio's speciali-

ty was nothing else but the

flesh of children, he had

murdered.

Biagio was arrested by the

Quarantia Criminale (the ma-

gistrates of the time), and

confessed that in his back

shop, he was preparing and

hanging another supply of

meat to be used in his tasty

dishes.

The macabre discovery was

immediately associated with

the recent mysterious

disappearance of children in

that area and neighbourhood.

Venetian justice was merciless

in front of such violence: the

criminal was dragged by a

horse, from the dungeon to his

shop where his hands were cut

off, in front of an angry crowd.

His hands were then hung

around his neck, and he was

taken to St. Mark's square,

where he was beheaded

between the columns of San

Marco and San Todaro. Then,

as a warning to whoever

wanting to repeat the crime,

his body was cut into four pie-

ces, and left to decompose in

the main areas of the city, and

his house and shop were burnt

to the ground.

The address of “the house of

crimes” was lost over the

centuries. Its exact location

was forgotten when another

dwelling was built on the site.

However, the terror created by

the happening, carries on in

folk tales, and a stanza in the

19th century Canti pel popolo

veneziano (Venetian folk

poems) is exact evidence.

Poet Foscarini mentions a

> I TI N ERARI DEL M I STERO /H aunted Veni ce

di un piccolo mezzo dito contanto d’unghia ancoraattaccata. Tentando di vincere

la naturale ripugnanza, il cliente

lasciò il pasto sopra il tavolo di-

cendo che sarebbe tornato

subito e si recò di corsa a de-

nunciare l’accaduto. L’ingre-diente segreto della sua spe-cialità non era altro che carnedi bambini da lui stesso truci-dati. Una volta arrestato Biagio

confessò alla Quarantia Crimi-

nale (la magistratura dell’epo-

ca) di avere un’altra scorta di

carne che si stava frollando nel

retrobottega, pronta da impie-

gare nelle gustose pietanze.

La macabra scoperta fu asso-

ciata subito alle misteriose

scomparse di bambini che si

erano verificate in quella

contrada e nel vicinato negli

ultimi tempi.

La giustizia veneziana fu impla-

cabile di fronte a tanta vio-

lenza: il criminale fu trascinato

da un cavallo dal carcere alla

sua bottega, di fronte alla qua-

le gli furono tagliate le mani

davanti a una folla inferocita.

Con queste appese al collo fu

condotto in piazza San Marco,

dove fu decapitato fra le co-

lonne di Marco e Todaro. I l suo

corpo fu poi fatto in quattro

pezzi che furono lasciati impu-

tridire nei punti principali della

città come monito per

chiunque volesse emularne le

gesta, mentre casa e bottega

vennero rase al suolo.

Nei secoli si perse traccia della

casa dei delitti. Al suo posto ne

fu in seguito edificata un’altra

che ne fece scordare la precisa

collocazione. La memoria del

terrore suscitato dalla vicenda,

Bi bl i ografi a /Bi bl i ography:Gi useppe Tassi ni , Curi osi tàVenezi ane, 1 970Cl audi o Del l ’Orso, N eroVenezi ano, 2006.bl og.l abottegadi manuzi o.com

Page 7: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

( venezi a ) MAGAZINE

In alto /at the top

La Chiesa di San Geremia che si

affaccia sul Canal Grande.

/The Church of San Geremia,

overlooking the Grand Canal .

mother strolling with her son

along Riva di Biasio. She was

overcome with terror as she

imagined the monster attacking

her putelo (meaning “child” in

the Venetian dialect).

Sulla Riva de Biasio l'altra sera /

On the Riva de Biasio, the other

evening

So andata col putelo a chiapar

aria, / I went with my son to get

some fresh air

Ma se m'a stretto el cuor a una

maniera / But I felt something

Che la mia testa ancora se za-

vària: /and my head started

spinning

Me pareva che Biasio col cortelo

/I could see Biasio using a knife

Tagiasse a fete el caro mio pu-

telo! /to cut my dear son in pie-

ces!

The horrible crimes were

committed in the Santa Croce

street area, and from that mo-

ment onwards, according to

tradition, the area was renamed

Riva di Biasio. A memory which

still makes you tremor when

you pass by.

però, restò vivido nella me-

moria popolare, e una strofa

ottocentesca contenuta nei

Canti pel popolo veneziano

ne è precisa testimonianza. I l

Foscarini così fa parlare una

madre che, passeggiando col

proprio figlio in Riva di Bia-

sio, è assalita dal terrore

immaginando il mostro infie-

rire sul proprio putelo:

Sulla Riva de Biasio l'altra sera

So andata col putelo a chia-

par aria,

Ma se m'a stretto el cuor a

una maniera

Che la mia testa ancora se

zavària:

Me pareva che Biasio col

cortelo

Tagiasse a fete el caro mio

putelo!

La fondamenta di Santa Cro-

ce che aveva fatto da sfondo

alle macabre azioni assunse

da allora, secondo la tradizio-

ne, la denominazione di Rivadi Biasio. Un ricordo che

ancora – al solo passaggio –

fa rabbrividire.

Page 8: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Era il 1997 quando

nel l ’area nord

del l ’Arsenale sorse

Thetis, il polo dedicato alletecnologie del mare a cui si

scelse di assegnare i l nome di

una divinità femmini le, la Ne-

reide madre di Achil le.

L'idea iniziale era scaturita

dal la tesi di laurea del l ’archi-

tetto Antonietta Grandesso,

oggi Responsabile degl i

Eventi cultural i e Mostre, che

proponeva un progetto diriutilizzo scientifico e cultu-rale di quella che è conside-rata la maggiore fabbricanavale del mondo.Dal XI I secolo l'Arsenale ri-mase attivo fino ai primi de-cenni del Novecento arri-

vando ad estendersi su 46

ettari . Attualmente ospita

ancora alcune attività del la

Marina Mil itare ed esposizio-ni della Biennale che inco-

minciò nel 1980 ad uti l izzarne

la parte del le Corderie. Anco-

ra una volta, come spesso

accade a Venezia, è assoluta-

IL GIARDINO DITHETIS/The Theti sGarden

N atura e arte fra l e costruzi oniprotoi ndustri al i del compl essomonumental e del l ’Arsenal e./N ature and Art i n the Arsenal ecompl ex

Testo e foto di /byM ari agrazi a Dammi cco,Wi gwam Cl ub Gi ardi ni Stori ci Venezi a

mente inattesa la distesaverde che, fra le architetture inmattoni rossi dell’ArsenaleNovissimo, si presenta a chi

scende al la fermata ACTV

"Bacini" fuori dalle consueterotte turistiche.Pioppi e robinie cresciuti

spontaneamente accolgono il

visitatore mentre dei percorsi

nel l 'erba conducono ad una fi la

di capannoni.

Fin dal giardino si percepisco-

no i bagl iori del si lenzioso

specchio d'acqua del la Darse-

na Grande del l ’Arsenale su cui

si affacciano questi edifici sto-

rici , oggi sede di uffici ed

esposizioni d’arte di respiro

internazionale in un continuo

scambio fra ricerca tecnologi-

ca ed artistica.

Sul prato è un susseguirsi disculture ed installazionicontemporanee che si fondo-

no con la vegetazione:

macchie di rigogl iosi oleandri e

tralci di edera avvolgono la

gabbia conditional/unconditio-

nal di Angelo Bucarel l i ; sui sas-

LA VENEZIA PIÙ VERDE/The greenest side of Venice

02

In alto /at the top

Grandi macchie fiorite di albizia,

oleandro, melograno e rose accanto

alla scura struttura Off leash di

Montanelli.

/Large patches of flowers: albizia,

oleander, pomegranate and roses

beside the Montanel l i 's dark

structure Off leash.

Page 9: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

In 1997, a centre dedi-cated to maritimetechnology was establ i-

shed north of the Arsenale.

I t was cal led “Thetis” - the

name of the goddess, who

was Achi l le's mother.

The in i tia l idea came from

Antonietta Grandesso's de-

gree thesis in Archi tecture

when she proposed a pro-ject for the scientific andcultural re-use of what wasconsidered back then, asthe world's biggest navalshipyard .Today Antonietta Grandes-

so is in charge of cu l tura l

events and shows.

The Arsenale was operati-ve from the 12th century tothe beginning of the 1900sand covered up to 46

hectares.

At the moment, i t i s home

to some of the I ta l ian Na-

vy's activi ties, and Biennaleexhibitions which started

using the Corderie section

in 1980.

Once again , as often

happens in Venice, the“green” zone in the Arse-nale Novissimo red brickarea is absolutely unex-pected, and away from theusual tourist routes , espe-

cia l ly to anyone getting off

at the ACTV “Bacin i ” stop.

The tourist comes upon

natura l ly-growing poplars

and black locusts, and

grass tracks lead up to a

row of warehouses.

Starting from the garden,

you can perceive the gleam

of the Darsena Grande's si-

lent mirror of water and the

historic bu i ld ings at the

Arsenale – today location

for offices, g lobal art exhi-

bi tions, and continual ex-

change between technolo-

g ica l and artistic research.

There is a succession ofsculptures and contempo-rary instal lations hiddenamong the vegetation : l u-

xuriant oleanders and ivy

vines cover Angelo Buca-

Page 10: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

si i Paralleli vertebrali di Re-

nato Meneghetti sembrano

tronchi di palme; evoca uno

sbarco il modulo Off leash

con il container ricoperto da

ghiaia di riciclo di Arturo

Montanel l i ed i randagi di

Velasco Vital i .

Spicca fra cespugl i di ro-

smarino e rose scarlatte i l

blu intenso del la Casa cielo

di passaggio di Mario Botti-

nel l i Montandon, adibita a

garitta per i l custode nei

pressi di un grande cancel lo.

In diversi angol i del giardino

le Pietre sonore di Pinuccio

Sciola in granito e basalto

invitano a sfiorarne le pro-fonde incisioni per offrirepositive vibrazioni tattili eduditive.Le imponenti Sentinelle di

Beverly Pepper sembrano

vegl iare sul l ’Uomo che misu-

ra le nuvole del belga Jan

Fabre: in cima ad un tetto,

proteso verso il cielo, è i l

simbolo di questo spazioespressione del coraggio di

In alto /at the top

Alcune Pietre sonore in granito e

basalto di Pinuccio Sciola. photo:

Thetis

/Pinuccio Sciola's granite and basalt

Pietre sonore.

Sotto /at the bottom

L'Uomo che misura le nuvole, in ci-

ma a un tetto, del belga Jan Fabre.

/Jan Fabre's Uomo che misura le

nuvole, on the top of a roof.

photo: Thetis

> LA VEN EZI A PI Ù VERDE /TH E GREEN EST SI DE OF VEN I CE

rel l i 's Conditional/uncondi-

tional; Renato Meneghetti 's

Paralleli vertebrali seem l ike

palm trunks on the stones;

Arturo Montanel l i 's Off lea-

sh's conta iner covered with

recycled gravel and Velasco

Vita l i 's strays recal l a

land ing .

The intense blue of Mario

Bottinel l i Montandon's Casa

cielo di passaggio, now used

as a guardhouse near a big

gate - stands out among

the rosemary bushes and

the scarlet roses.

I n various corners of the

garden, Pinuccio Sciola 's

grani te and basal t Pietre so-

nore invi te you to touchtheir deep incisions offe-ring positive tacti le and au-ditive vibrations .Beverly Pepper's imposing

Sentinelle seem to watch

over Jan Fabre's Uomo che

misura le nuvole: from the

top of a roof, reaching to

the sky, is the symbol ofthis space, an expression of

Page 11: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

chi lavora con metodo perrealizzare i propri sogni .Al centro del parco La

Quercia di Joseph Beuys,

piantata nel 2007 da Lucre-

zia De Domizio Durini , richia-

ma le 7.000 querce piantate

nel 1977 a Kassel dal grande

maestro tedesco che dedicò

la propria vita al migliora-mento dell’uomo e allasalvaguardia della natura .Un'altra quercia, simbolo di

rinascita, al centro del Terzo

Paradiso di Michelangelo Pi-

stoletto: è un'instal lazione

creata nel 2014 che evoca ilsimbolo matematicodell’infinito, luogo di rigene-

razione e partecipazione, me-

tafora di una nuova crescita.

Recentemente altre piante

dal la forte valenza simbolica

sono approdate al giardino

Thetis grazie al la col labora-

zione con il Wigwam ClubGiardini Storici Venezia e lacooperativa sociale Laguna

the courage of he whoworks with a way to fulfi lhis dreams.I n the centre of the park is

Joseph Beuys' La Quercia,

planted in 2007 by Lucrezia

De Domizio Durin i . I t recal l s

the 7,000 oaks planted in

Kassel in 1977 by the

important German maestro

who dedicated his l i fe to the

betterment of mankind and

conservation of nature.

Another oak, symbol of re-

birth , in the middle of Terzo

Paradiso di Michelangelo Pi-

stoletto created in 2014: the

insta l l ation that evokes the

mathematica l symbol for

infin i ty, a place for regene-

ration and participation,

metaphor of a new growth.

Recently, thanks to a col la-

borative project with theWigwam Club Giardini Sto-rici Venezia and the socialcooperative Laguna fiorita ,other plants/trees have

Accanto /on the left

Attività svolte nel corso della

giornata "Giardino Thetis, il Terzo

Paradiso. Un orto giardino per la

città" animata dal Wigwam Club

Giardini Storici in occasione di

"Arsenale aperto" del 25 aprile 2015.

/Activities for chi ldren during the

"Giardino Thetis, i l terzo Paradiso.

Un orto giaridno per la città" day,

organized by Wigwam Club Giardi -

ni Storici Venezia, held on 25th Apri l

2015, on the occasion of the Arse-

nale Open Day.

Page 12: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

fiorita : due bagolari , in ono-

re del l 'albero più diffuso neiparchi della città , nel l 'ambi-

to del progetto Venezia è un

giardino; e una piccola

quercia, A contemporay

pilgrimage, nata dai semi

del le querce di Kassel e

coltivata in Scozia, successi-

vamente portata a piedi in

laguna dal l 'artista Anthony

Schrag.

Uno spazio accogl iente e vi-

vo abitato da sempreverdi

al lori , l igustri e cedri del Li-

bano accanto ad aceri , ba-

been planted in the Thetis

garden: two European nettle

trees, the most commonlyfound tree in the city'sparks - due to the “Venezia è

un giardino” project; and a

l i ttle oak, A contemporary

pilgrimage, germinated from

some of Kassel 's oak seeds,

that he grew in Scotland ,

and afterwards taken to the

lagoon area by artist, Antho-

ny Schrag .

A welcoming , l ively space

with evergreen bay trees,

privets and Lebanese cedars

> LA VEN EZI A PI Ù VERDE /TH E GREEN EST SI DE OF VEN I CE

A destra /at the right

La giovane quercia piantata al

centro del Terzo Paradiso di

Michelangelo Pistoletto.

/The young oak in th emiddle of the

terzo Paradiso di Michelangelo

Pistoletto. photo: Thetis

Al centro /in the middle

Un percorso fra spazi erbosi in cui è

possibile sostare all'ombra di

bagolari.

/A path between grassy areas where

you can rest in the shade of

hackberry trees.

Page 13: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

> INFORMAZIONI UTILI//Useful i nformati on

Come arrivare/How to get

Vaporetti ACTV FermataBacini , l inee 4.1 , 4.2, 5.1 , 5.2o dal la Tesa 105 del l 'Arse-nale./ ACTV “Bacini” stop - lines

4.1,4.2,5.1,5.2or fromtheTe-

sa 105.

Orari di apertura/Opening hours

I l g iardino di Thetis èaperto al pubbl ico dal lu-nedì al venerdì dal le 10.00al le 17.30. Chiuso sabato edomenica./The Thetis garden is open

from Mondays to Fridays,

from 10 am to 5.30 pm.

Closed on Saturdays and

Sundays.

Informazioni /Contacts

Thetis S.p.A.Castel lo,Arsenale Novissimowww.thetis. i tspaziothetis@thetis. i t

Wigwam Club GiardiniStorici Veneziawww.giardini-venezia. it

giardini .storici .venezia

@gmai l .com

+39 388 4593091

Da leggere, per farsi guidare/Reading suggestions

before you go

Mariagrazia Dammicco,Guida ai giardini di Venezia/A Guide to the Gardens of

Venice, foto di Gabriele Ko-stas, La Toletta Edizioni ,Venezia 2013 e 2014.

golari , albizie, alberi di Giu-

da, lagerstroemie, pruni e

melograni che nel passare

del le stagioni cambiano

aspetto. Fioriture di spirea,

cal l istemon, sambuco, pitto-

sporo e rose aggiungono

colore e profumi.

Un ambiente popolato

anche da numerosi uccel l i

che qui volano indisturbati .

Uno spazio dove cittadi-nanza e turisti possonopasseggiare, meditare, so-stare sull'erba . Nel rispettodel le opere d'arte, del l 'uomo

e del la natura.

near maples, European

nettle trees, a lbizias, Judas

trees, crape myrtles, plum

and pomegranate trees that

change appearance with the

passing of the seasons. Spi-

reas, bottlebrushes, elder

trees, pi ttosporums and ro-

ses add colour and perfume.

An environment fu l l of nu-

merous birds that fly about

undisturbed.

A space for residents andtourists to strol l , meditate,and stay on the grass.Respecting works of art,

man and nature.

Page 14: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Venezia e il vino hanno

uno stretto rapporto,

da sempre. Ci giungo-

no notizie antichissime sulla

coltura della vite nelle nostre

zone (nell’area dell’attuale

Concordia Sagittaria la pianta

era coltivata già nel 40 a.C.).Sul particolarissimo terroirsalmastro delle isole della La-guna non sono mai mancati i

vigneti, ma la pianta si coltiva-

va anche in centro città, come

testimoniano i nizioleti (cioè i

toponimi scritti sui “lenzuolini”

delle strade veneziane), tanto

per fare un esempio “San

Francesco della Vigna”.

Inoltre i vini provenivano

naturalmente dai possedi-

menti del la Repubbl ica Sere-

nissima in terra ferma, un Ve-

neto ancora oggi

particolarmente vocato a

questa produzione e, come

se non bastasse, venivano

importati dal l 'Europa sudo-

rientale (la Malvasia) e dal la

Grecia (l ’Aleatico).

C’è da chiedersi dove si consu-

OMBRE ECICHETI. UN GIRODE BACARI CONPIERANGELOFEDERICI/Ci cheti and wi ne:Veni ce food tourwi th Pi erangel oFederi ci"I venezi ani hanno nel carattere uni mmenso fondo di gi oi a; i l l oropeccato capi tal e è l a gol osi tà, ma unagol osi tà ci arl i era e vi va."George Sand (pseudoni mo del l ascri ttri ce Aurore Dupi n 1 804-1 876).

Testo di /byPi erangel o Federi ci (*)foto di /photographs byVenezi ani a Tavol awww.facebook.com/veneziani .a.tavola

masse tutto questo nettare degli

dei…Si poteva bere ai “bastioni”,

dove si smerciava soltanto vino,

oppure nelle “furatole”, nego-

zietti per popolani dove veniva

servito anche pesce fritto.

Oppure si poteva scegliere i

“magazeni” che erano mescite di

vino, ma anche una sorta di

monte dei pegni dove venivano

concessi “mutui” in cambio di

effetti (il prestito veniva erogato

per due terzi in denaro e il rima-

nente in vinaccio detto “vin da

pegni”).

Infine eccoci alle “osterie” (chia-

mate “bàcari” o “bàcareti”, non

da Bacco, ma da “far bàcara”

cioè festeggiare), dove fi-

nalmente si poteva e ancora

oggi si può bere più che de-

centemente, tant’è che sono

state assai apprezzate, nel ‘700da Carlo Goldoni, nel ‘800 daRichard Wagner e poi da tuttinoi veneziani e dai turisti curiosiin stile slow come Ernest He-mingway. Tutti sanno che il

bicchiere di vino a Venezia si

chiama “ombra”, questo perché

LA STORIA DI VENEZIA

COTTA A PUNTINO/Veni ce's cul i nary hi story

03

Page 15: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Venice and wine has

always had a tight re-

lationship. We have

very old information on gra-

pe vine growing in our area

(it was already growing in

40BC in the Concordia Sa-

gittaria area).

There have always been vi-neyards on the salty lands ofthe lagoon islands, and gra-pes were also grown in thecentre of the city, as stated

by the nizioleti (thin bed

sheets - i .e. place/street na-

mes written or painted in

special rectangular sha-

pes/frames forming real fre-

scos). “San Francesco del la

Vigna” is an example. In

addition, wines normal ly ca-

me from Serenissima land-

holdings on the mainland. An

area that is sti l l today dedi-

cated to this type of pro-

duction, and as if it weren't

enough, Malvasia was

imported from south-eastern

Europe, and Aleatico from

Greece. I t would be normal

to ask, how was it al l being

consumed? One could drink

at “bastion” where only wine

was being sold, or in “furato-

le” i .e. very smal l popular

shops where fried fish was

also served. Or one could

opt for “magazeni” which

were wine bars and even

sorts of pawn shops where

“loans” were granted in ex-

change of items (two-thirds

of the loan was given in cash

and the rest in a low-qual ity

wine cal led “vin da pegni” i .e.

pawn wine). Final ly we come

to the “osterie” (inns) cal led

“bàcari” or “bàcareti” (not

cal led after Bacchus, but

from the expression “far bà-

cara” i .e. to celebrate) where

even today one can sti l l get a

decent glass of wine. In the1700s, it was appreciated byCarlo Goldoni, in the 1800sby Richard Wagner, then byall us Venetians, and by cu-

rious “slow” style tourists l ike

Ernest Hemingway. Everyone

knows that in Venice a glass of

"The Veneti an personal i ty i s j oyful ;thei r mai n defect i s thei r greedi ness,but i t's a fri endl y l i vel y greedi ness."George Sand (Aurora Dupi n's nom depl ume 1 804-1 876).

Page 16: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

una volta veniva venduto esorseggiato perfino ai piedidel campanile di San Marco(detto “el paron de casa”), con

gli osti che spostavano i loro

chioschi seguendone l’ombra

per mantenere la bibita fresca.

Una tale quantità onnipresente

di bevande alcoliche ha pru-

dentemente suggerito di

accompagnare il “giro de

ombre” (tipica passeggiata se-

rale) con una scelta pressoché

infinita di prodotti tipici del bà-

caro, i "cichéti" (dal latino

“ciccus”, piccola quantità). Per

non far ubriacare i clienti, gliosti veneziani si sonoinventati la formula ante litte-ram dello street food. Ecco

che, seguendo le stagioni e la

reperibilità, compaiono sui

banchi i “folpeti” (moscardini

lessi), le “castraure” (spettaco-

lari primizie del carciofo vio-

letto dell’isola di Sant’Erasmo),

i crostini di “bacalà mante-

cato”, le “sarde in saor”

wine is known as “ombra” (sha-

de) because once upon a time,

it was sold and sipped whilestanding at the foot of St.Mark's bell tower (known as “el

paron de casa” i.e. the host).

Vendors moved their stalls/kio-

sks and followed the shade to

keep the drinks cool! Such an

ever-present quantity of alcohol

wisely evoked the consumption

of local bàcaro products - “ci-

chèti” (latin “ciccus” - a small

quantity) during the evening

pub stroll called “giro de

ombre”. To keep clients sober,

Venetian vendors that were

ahead of their time, invented atype of street food. So,

according to seasons and avai-

lability, the following cichèti

appeared on the stalls: “folpeti”

(boiled octopus), “castraure”

(early season, violet-coloured

baby artichokes from the island

of Sant’Erasmo), croutons with

“bacalà mantecato” (creamy

salted codfish), “sarde in saor”

(*) Pi erangel o Federi ci , venezi ano,di mesti ere fa i l pubbl i ci tari ocopywri ter, per passi one i l gourmet.H a creato campagne pubbl i ci tari eper i mportanti marchidel l ’enogastronomi a i tal i ana, ti eneda anni una rubri ca di i ntervi ste eri cette dedi cate sul mensi l e Venezi aN ews, scri ve per “Venezi ani aTavol a” e al cuni bl og i nternazi onal i .

> LA STORI A DI VEN EZI A COTTA A PUN TI N O /VEN I CE'S CULI N ARY H I STORY

Page 17: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

(emblema della cucina fusion

veneziana), le verdure fritte, i

salumi, i formaggi, tutte le

parti del quinto quarto dal “ru-

megal” (bocconcini di rumine

bovino), alla “spienza” (milza

di vitello), dalla “trippa rissa”

(bollita con aromi) ai “nerveti”

(rigorosamente con cipolla

cruda).

In tempi, anche recenti, si so-

no creati autentici miti locali,

come il mistero sulla bontà se-

greta delle polpettine di

qualche osteria o dello

“scartosso de pesse”, la tipica

frittura veneziana take away.

Potrei raccontarne a centinaia,

senza considerare le composi-

zioni estemporanee dovute

all’estro dell’oste o i “tramezzi-

ni” che animano autentiche

dispute tra estimatori.

Però, ciò che accomuna que-

ste piccole delizie, è la pratici-

tà del cibo consumato in ma-niera informale, mai da soli, inpiedi e senza l’uso di posate,perché il “cichéto” deve lascia-

re sempre una mano libera per

il bicchiere: “l’ombra de vin”!

(tasty sardines) - an emblem of

Venetian fusion cooking, fried

vegetables, cured meats, va-

rious cheeses, all the parts of

quinto quarto (i.e. offal) from

the “rumegal” little pieces of

beef rumen), “spienza” (calf

spleen), “trippa rissa” (herb-fla-

voured boiled tripe) “nerveti”

(nerves served with raw onion).

In more recent times, local my-

ths have been created – like the

mystery about the flavoursome

meatballs of a certain osteria or

of the “scartosso de pesse” (ty-

pical Venetian fried fish takea-

way). I could tell you hundreds

of stories, without considering

the improvised compositions

due to inspirations, innkeepers

or even the “tramezzini” or

sandwiches enlivening discus-

sions among connoisseurs. Ho-

wever, what they all have in

common, is that this food canbe consumed informally, neveralone, always standing up andwithout cutlery, because with a

cichèto you must always have a

hand free for a glass of wine:

“l'ombra de vin”!

(*) Pi erangel o Federi ci , a Veneti an,i s by professi on a copywri ter and bypassi on a gourmet. H e has createdad campai gns for bi g I tal i an wi neand food brands, has had a col umn(publ i shi ng i ntervi ews and reci pes)i n the monthl y magazi ne Venezi aN ews for years and wri tes for“Venezi ani a Tavol a” and a numberof i nternati onal bl ogs.

> LA STORI A DI VEN EZI A COTTA A PUN TI N O /VEN I CE'S CULI N ARY H I STORY

Page 18: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Doppio senso:percorsi tattilialla CollezionePeggyGuggenheim/Doubl e Sense:tacti l e i ti nerari esat the PeggyGuggenhei mCol l ecti on

ARTE E LABORATORI/Art and workshop

04

Le opere d’arte non si

possono toccare, è una

regola di base ma alla

Collezione Peggy Gugge-

nheim esiste l’eccezione, gra-

zie all ’innovativo progetto

“Doppio senso: percorsi tattil i

alla Collezione Peggy Gugge-

nheim”: un percorso di acces-

sibil ità dedicato al pubblico

con disabilità visive che attra-

verso il senso del tatto porterà

alla conoscenza di alcuni

capolavori collezionati dalla

mecenate americana, ripro-

dotti in ril ievo su tavolette in

resina.

In occasione di quattro

appuntamenti, che si svolge-

ranno presso la collezione tra

fine ottobre 2015 e gennaio

2016 (31 ottobre, 14 novembre,

12 dicembre, 9 gennaio, a

partire dalle 15), visitatori non

vedenti e ipovedenti, ma

anche vedenti, saranno invitati

a prendere parte a percorsi

tattil i guidati che permette-

ranno loro di fruire sia di alcune

opere della collezione perma-

nente (“Ritratto di Frau P. nel

Sud” di Paul Klee, “Verso l'alto

(Empor)” di Vasily Kandinsky, e

“Giovane donna a forma di fio-

re” di Max Ernst) che di due

capolavori della mostra tempo-

ranea V.S. Gaitonde. Pittura co-

me processo, pittura come vita.

Gli incontri si articolano in due

momenti: si comincia con una

visita tattile con Valeria Bottali-

co, ideatrice e curatrice del

progetto, e successivamente

segue un laboratorio condotto

dall’artista non vedente Felice

Tagliaferri. I lavori analizzati du-

rante i quattro appuntamenti

saranno tradotti in ril ievo e

accompagnati da schede

tecniche descrittive redatte in

Brail le e in carattere grafico ad

alta leggibilità. I testi delle

schede saranno inoltre accessi-

bili anche come file audio scari-

cabili all ’interno di una sezione

del sito del museo, apposita-

mente dedicata e consultabile

dai non vedenti. I l progetto

prevede la formazione dello

staff del museo preposto

all’accoglienza, ai servizi per i

visitatori, allo shop, alle attività

Page 19: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

( venezi a ) MAGAZINE

In alto/at the topPalazzo Venier dei leoni.

S

Works of art cannot be

touched. It's a basic

rule, but the Peggy

Guggenheim Collection is the ex-

ception to the rule, thanks to the

innovative project "Double Sense:

tactile itineraries at the Peggy

Guggenheim Collection": a path-

way of accessibility dedicated to

people with visual impairments

which will bring them the expe-

rience of some of the masterpieces

collected by the American patron

via the sense of touch, reproduced

in relief on resin tablets.

During the course of four events,which will take place betweenthe end of October 2015 and Ja-nuary 2016 (October 31, No-vember 14, December 12, Janua-ry 9, starting at 3p.m.), visitorswho are blind or visually-impai-red - and also those who aresighted - will be invited to join usalong guided tactile paths thatwill allow all to enjoy some of theworks from the permanentcollection ("Portrait of Frau P. inthe South" by Paul Klee, "Up-ward” (Empor) by VasilyKandinsky, and "Young woman

in flower shape" by Max Ernst)and two masterpieces fromthe temporary exhibition VSGaitonde. Pittura come pro-cesso, pittura come vita.(Painting as a process;painting as life). The eventsare structured in two parts:they commence with a tacti -le tour accompanied by Vale-ria Bottalico, creator and cu-rator of the project, and arefollowed by a workshop heldby the blind artist Felice Ta-gliaferri. The works analysedduring the four events will betranslated into reliefs andaccompanied by technicaldescriptions written in Brail leand high-legibility text. Thedescriptions of the works willalso be available as downloa-dable audio files within asection of the museum'swebsite, dedicated specifi -cally for and to be consultedby visually-impaired people.The project involves the trai -ning of museum staff re-sponsible for reception, visi -tor services, the shop,

Page 20: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

In alto /at the top

laboratorio/workshop

> ARTE /Art

Un museo per tutti ? Succede aVenezi a, dove l e porte diPal azzo Veni er dei Leoni siaprono per far sì che i l suopatri moni o arti sti co possaessere sempre pi ù accessi bi l e.

educational activities, publi -shing and communication. Thisconstitutes a new experimentalpath, born with the aim of pro-moting the social and edu-cational role of the museum asa meeting place, as well as ex-ploiting its immense culturalheritage, making it accessibleto all, in line with the mission ofthe Peggy GuggenheimCollection: to contribute to theknowledge and disseminationof modern and contemporaryart in Italy and around theworld. The initiative is also partof a sensitization process of en-joyment through touch as ano-ther learning experience, inaccordance with Article 30 ofthe UN Convention on theRights of Persons with Disabili -ties: "Nations recognize theright of persons with disabilitiesto take part on an equal basiswith others in cultural l ife [..] "Inparallel with the four dates ofguided tours and workshops,children aged 6 to 12 years willhave the opportunity to parti -cipate in four Sunday

educative, ai progetti edito-

riali e alla comunicazione. Un

percorso sperimentale, nuovo

che nasce con l’obiettivo di

promuovere il ruolo sociale ed

educativo del museo come

luogo di incontro nonché di

valorizzare il suo immenso

patrimonio culturale ,

rendendolo accessibile a tutti,

in linea con la “mission” della

Collezione Peggy Gugge-

nheim, ovvero di contribuire

alla conoscenza e alla diffu-

sione dell’arte moderna e

contemporanea in Italia e nel

mondo. L’iniziativa avvia oltre

sì un processo di sensibilizza-

zione alla fruizione attraverso

il tatto, intesa come espe-

rienza conoscitiva altra, ri-

spondendo così all ’articolo 30

della Convenzione ONU per i

diritti delle persone con disa-

bilità "Gli Stati riconoscono il

diritto delle persone con disa-

bilità a prendere parte su base

di uguaglianza con gli altri alla

vita culturale [..]”

Contestualmente ai quattro

appuntamenti di visite guidate

Page 21: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

( venezi a ) MAGAZINE

In alto e nel la pagina precedente

/at the top and on the previous page

laboratorio/workshop

A museum for everyone? I thappens i n Veni ce, wherethe doors of the Pal azzoVeni er dei Leoni open sothat the ci ty's arti sti cheri tage may be ever moreaccessi bl e.

workshops at the PeggyGuggenheim Collection, whi-ch are part of the Kids Dayprogramme, led by Felice Ta-gliaferri (November 1 & 15, De-cember 13 and January 10,from 3 to 4.30p.m.). All eventsare free and take place at thePeggy Guggenheim Collection(Dorsoduro 701, Venice), whi-ch can be reached as follows:From Piazzale Roma or therailway station: water bus line2, direction Lido (disembark atAccademia), or water bus line1, direction Lido (disembark atAccademia or Salute);From St. Mark's Square: waterbus line 2, direction PiazzaleRoma (disembark at Accade-mia); or water bus line 1, di -rection Piazzale Roma(disembark at Salute or Acca-demia).For information, email doppio-

[email protected].

For reservations, telephone

0412405401/444. Lines are open

from the Monday before each

event.

e laboratori, i bambini dai 6 ai 12

anni avranno l’occasione di parte-

cipare a quattro workshop dome-

nicali alla Collezione Peggy

Guggenheim, che si inseriscono

nella programmazione dei Kids

Day, sempre condotti da Felice

Tagliaferri (1 -15 novembre, 13 di-

cembre, 10 gennaio, dalle 15 alle

16.30).

Tutti gli appuntamenti sono

gratuiti e si svolgono alla Collezio-

ne Peggy Guggenheim (Dorso-

duro 701, venezia), raggiungibile

da Piazzale Roma o Ferrovia: va-

poretto linea 2, direzione Lido,

fermata Accademia. vaporetto li-

nea 1, direzione Lido, fermata

Accademia o Salute.

Da Piazza San Marco: vaporetto

linea 2, direzione Piazzale Roma,

fermata Accademia.

vaporetto linea 1, direzione

Piazzale Roma, fermata Salute o

Accademia.

Per informazioni: doppio-

[email protected]; per

prenotazion, apartire dal luned'

precedente ciascun appunta-

mento, tel. 0412405401/444.

Page 22: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Una delle parole d'uso

e abuso più comune,

quando si declinano

le scelte di indirizzo culturale

di un'Amministrazione

pubblica, è sicuramente "de-

centramento"; idea non nuo-

va, fatta propria con forza in

questa fase dal nuovo indi-

rizzo politico comunale, per la

quale nel rapporto fra luogo e

offerta il primo preserva un

legame prezioso fra cittadi-

nanza e territorio, rispetto alla

funzione attrattiva a senso

unico di un "centro" rispetto

alla periferia.

Un'idea di ulteriore apertura,

insomma, la cui attuazione

può avvenire anche in un

ambito non fatto di luoghi fi-

sici, ma fecondamente

simbolico: specie in un conte-

sto come quello veneziano,

ove l'esistenza di un "centro"

sembra oscillare cronica-

mente fra un polo storico di

attrazione planetaria, in lagu-

na, e i nervi vitali del suo

raccordo economico e

funzionale, in terraferma. I l

NASCE LAGIOVANEORCHESTRAMETROPOLITANAThe M etropol i tanYouth Orchestrai s born

Una si nergi a fra i l Comune di Venezi ae l a Rete degl i I sti tuti ad i ndi ri zzomusi cal e del l a Provi nci a ri l anci a uni ncroci o vi rtuoso fra offertaconcerti sti ca e atti vi tà di datti ca, perfar crescere nuovi gi ovani musi ci sti eoffri re nuovi sti mol i al pubbl i coteatral e dei concerti .

decentramento culturale può

aver luogo in effetti anche

quando il "centro" fisicamente

non si sposta, ma irradia uno

stimolo benefico su attività che

insistono altrove, diversamente

e autonomamente radicate in

un territorio più vasto. È il caso,

per esempio, di un'istituzione

culturale come il Teatro Toniolo,sicuramente "centrale" nell'ani-

ma di terraferma del Comune di

Venezia, rispetto all'arcipelago

di organismi scolastici attivi nel

circondario. Di qui l'idea e

l'opportunità di mettere in piedi

un progetto come Iosuonomu-

sica, operando una sinergia fra

la Direzione attività e produzio-

ni culturali del Comune di Ve-

nezia, gestore pubblico del

Teatro Toniolo, e la Rete degli

Istituti a indirizzo musicale della

Provincia, in un incrocio virtuo-

so fra i rispettivi ambiti d'azio-

ne. Sullo sfondo, una partita

comune: quella di rilanciare lamusica "colta", almeno in que-

st'ambito territoriale, come

esperienza estetica e formativa

di primo livello, rispetto a un

MUSICA E TEATRO/Music & Theatre

05

Page 23: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

( venezi a ) MAGAZINE

One of the most

commonly-used

words when refusing

a “cultural ” publ ic school

education is surely “de-

central ization” - not a new

idea, obviously done with

certainty when choosing a

new orientation influenced

by counci l administrative

pol icies - for which, in the

relationship between place

and offer, the first maintains

a precious connection

between citizens and terri-

tory, respecting the uni late-

ral offer/function of a

“centre” rather than an

organization situated in the

outskirts.

Anyhow, the idea of a further

opening is possible in a symbo-

l ic situation i .e. not in physical

surroundings but in fru itfu l ly

symbol ic ones: especial ly in

the Venetian context, when

the existence of a “centre”

seems to sway seriously

between a worldwide histori-

cal ly-attractive centre in a la-

goon area, and the vital nerves

of its economic and functio-

nal l ink to the mainland.

Cultural decentral ization can

effectively take place even if

the “centre” does not physi-

cal ly move, but emits a bene-

ficia l stimulus to activities that

are differently and autonomou-

sly rooted elsewhere in a va-

ster terri tory.

For example, this is the case,

with the Toniolo Theatre, acul tural insti tution, most

certainly “central ” on the Ve-nice mainland with respect to

the many vibrant scholastic

opportunities in the whole

district. From this was born a

precious hybrid among the re-

spective fields of action; the

idea and opportunity of setting

up a project l ike Iosuonomu-

sica, activating synergy

between the counci l 's cul tural

production and activities ma-

nagement - publ ic manager of

the Toniolo Theatre, and the

Network of music-teaching

insti tutes in the Province.

A common aim in the

background: to relaunch

/A synergy between the City of Veniceand the Network of music-teachinginstitutes in the Province relaunches avirtuous hybrid obtained from concertoffers and didactic activities,permitting the growth of new youngmusicians and offering newexcitement to concert-fol lowing publ ic.

Page 24: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

panorama di sollecitazioni

globali orientato, oggi, in

tutt'altre direzioni. Obiettivo

ambizioso, che nelle scuole

interessate punta ad

affiancare alla didattica uncircuito di attività concrete,per mettere alla prova in unteatro vero la prassi del faremusica insieme; non trala-

sciando d'altra parte l'altro

versante della scommessa, e

cioè l'ampliamento e il ri-

cambio generazionale del

pubblico che ascolta musica

dal vivo a teatro, i cui numeri

nel corso degli anni mostra-

no un'erosione apparente-

mente inarrestabile. Ecco

quindi l'idea di creare un

"ponte" virtuoso fra Teatro eScuole, grazie anche alla me-

diazione organizzativa di

un'associazione culturale di

lunghe tradizioni, come gli

“cultural” music, at least in a

terri toria l setting, as a beginning

to an aesthetic and educatio-

nal experience with respect to

an overview of global requests

that are today oriented in

completely different directions.

An ambitious objective, which,

in the schools involved, aims to

flank educational activities wi-

th a circuit of concrete activi-

ties, in order to try out the pro-

cedure of making musictogether in a real theatre.On the other hand, not igno-

ring the other side of the bet –

i .e. the generational widening

and change of a theatre-goingpublic l istening to 'l ive' music,but whose numbers over the

course of the years are appa-

rently continual ly decreasing.

Hence, the idea of creating avirtual “bridge” betweenTheatre and Schools , thanks to

M USI CA> M USI C

Sotto

/at the bottom

Facciata esterna del Teatro Toniolo.

/Toniolo Theatre.

Page 25: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

( venezi a ) MAGAZINE

Amici della Musica di Mestre,

con la supervisione di una star

dello strumentismo interna-

zionale come il violoncellistaMario Brunello. Prende vita un

laboratorio musicale volto alla

creazione di una GiovaneOrchestra Metropolitana(GOM), ove decine di ragazzida tutta la provincia sono

chiamati a vivere l'esperienza

di costruzione di un ensemblestrumentale, in funzione diun'esibizione in un teatroprestigioso come il Toniolo;d'altra parte anche il teatro"entra" nelle scuole a parlare

di musica, grazie alle opportu-

nità d'incontro con i grandi

protagonisti della stagione

concertistica, ed ulteriori

incontri di approfondimento

ispirati alle proposte d'ascolto

in calendario. La squadra dei

docenti si presenta con

Pierluigi Piran ai pianoforti ,

Alessandro Terrin ai legni ,

Giovanni Montalto al le

trombe, Eugenio Tiano ai

tromboni , Francesco Corso

al le percussioni , Alessandra

Trentin al le arpe, Antonel la

De Nardis al le chitarre, Luca

Penzo ai viol ini , Donatel la

Colombo ai violoncel l i ; la di-

rezione finale del l 'ensemble

è affidata al l 'esperienza e

al l 'entusiasmo di Pierluigi Pi-

ran. Dopo i laboratori tenuti

presso un altro teatro comu-

nale cittadino, i l Momo,

l 'orchestra dà appunta-

mento ai residenti e agl i

ospiti del la città al Toniolo, i l10 aprile 2016 , in un

omaggio sonoro apertoall'intera città .

the organizational mediation

of a long-standing cultural as-

sociation, l ike the Amici della

Musica di Mestre supervised

by Mario Brunello, aninternational instrumentalistand violoncello player.A musical workshop intended

for the creation of a youngmetropolitan orchestra calledGiovane Orchestra Metropoli-

tana (GOM), where young peo-ple from all over the Veniceprovince are cal led upon to l i -

ve the experience of

constructing an instrumentalensemble, to perform in a pre-stigious theatre like the To-niolo Theatre.On the other

hand, even the theatre “goesinto” the schools to talk aboutmusic, thanks to the opportu-

nity of meeting stars of the

concert season, and other

meetings for more detai led “l i -

stening” studies related to acti -

vities on the already-organi-

zed “concert” programme.

The teaching staff includes

Pierlu ig i Piran (piano); Ales-

sandro Terrin (woodwinds);

Giovanni Montal to (trumpet);

Eugenio Tiano (trombone);

Francesco Corso (percussion);

Alessandra Trentin (harp);

Antonel la De Nardis (guitar);

Luca Penzo (viol in); Donatel la

Colombo (violoncel lo); Pierlu i -

g i Piran – being the enthusia-

stic and experienced ensemble

conductor. After workshops

held at Momo, another city

theatre in the counci l area, the

orchestra invtes al l ci ty resi-

dents and guests to be pre-

sent on 10th April , 2016 for a

musical homage.

In alto

/at the top

Mario Brunello, direttore artistico

della Stagione dei Concerti al Teatro

Toniolo.

/Mario Brunel lo, artistic director of

Concert Season at Toniolo Theatre.

Page 26: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

La Scuola Grande di San

Marco è un edificio ri-nascimentale fondato

dall'omonima Scuola, che si

affaccia sul Campo Santi Gio-

vanni e Paolo. Costituiscel'attuale ingresso principaledell'Ospedale Civile SS. Gio-vanni e Paolo. La scuola ebbe

la prima sede presso la demo-

lita chiesa di Santa Croce. Nel

1437 i Domenicani della vicina

Basilica dei Santi Giovanni e

Paolo concessero un'area

adiacente per la costruzione

di una nuova sede, che nel

1485 fu devastata da un

grande incendio. Nel giro di

venti anni la Scuola venne ri-

strutturata, grazie al fondo

che la confraternita istituì tra i

suoi affiliati. I lavori furono

TRADIZIONI ECURIOSITÀTradi ti onsand curi osi ti es

affidati nel 1490 a Mauro Codus-

si, che completò la facciata e

realizzò lo scalone interno.

Nei primi anni dell’800, sotto il

dominio napoleonico, la

confraternita fu soppressa: l'edi-

ficio fu sede prima di un ospe-

dale militare austriaco e in se-

guito venne trasformata in

ospedale civile.

Di grande rilevanza La Biblioteca

Medica collocata nella sala Capi-

tolare e nella sala dell’Albergo

che ha un’origine molto antica

(XIV secolo). I l patrimonio è co-

stituito da una biblioteca scienti-

fica, un archivio con pergamene

antiche, uno stumentario medi-

co- chirurgico, progetti, fotogra-

fie che documentano la storia

della Scuola e della Sanità Vene-

ziana.

Antiche scuoleSCUOLA GRANDE DI SAN MARCO

LE PIETRE DI VENEZIA/The stones of Veni ce

1 2

Page 27: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

In alto a sinistra/

at the top on the left

La facciata della Scuola Grande

di San Marco

/The Scuola Grande di San Marco:

façade

in alto/at the top

Gentile e Giovanni Bellini -

Predicazione di San Marco in

Alesandria (1504 - 1507)

Pinacoteca di Brera, Mi lano

A sinistra/left

Particolare della facciata della

Scuola Grande

/Detail of the façade

is a Renaissance bui lding -

now the main entrance to

the Venice Hospital ‘SS.

Giovanni e Paolo’ - commissio-

ned by the Scuola Grande diSan Marco whose first seat

was the lost church of Santa

Croce, and it overlooks Campo

Santi Giovanni e Paolo. In 1437,

the nearby Dominican Basi l ica

of Santi Giovanni e Paolo

granted a plot of land imme-

diately adjacent to the basi l ica

for a new seat, which was later

destroyed by a large fire in

1485 and renovated in the

fol lowing twenty years using

money from a fund set up by

the members of the

Confraternity. In 1490 reno-

vation works were given over

to Mauro Codussi , who

completed the façade and

real ized the internal stairs. At

the beginning of the 19th

Century under Napoleonic

rule, the Confraternity was

suppressed and the building

became Austrian mil itary ho-

spital and later a publ ic ho-

spital . A remarkable medical

l ibrary is spread over the Sala

Capitolare - i .e. Chapter Hal l -

and the old 14th Century Sala

del l ’Albergo - a hal l where the

governing board sat - and it

contains a wide col lection of

scientific books, ancient

parchments, surgical instru-

ments, and designs and pho-

tographs documenting the

history of the Scuola Grande

di San Marco and of the Ve-

netian healthcare system.

/The Scuol e anci ent confraterni ty seatsTHE SCUOLA GRANDE DI SAN MARCO

Page 28: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

/O n ce u p o n a t i m e

THE CHURCH OF CORPUS

DOMINI

Demolished in the 19thcentury, the Church of

Corpus Domini was a sacredbuilding which stood in the

Cannaregio district next to

S.Lucia Church – the latter

also demol ished to make way

for the rai lway station. The

Church of Corpus Domini was

bui l t in 1366 by Lucia Tiepolo,

abbess of the monastery of

Saints Phi l ip and James of

Ammiana (an ancient island,

now disappeared) and by

Francesco Rabia, a wool

> LE PI ETRE DI VEN EZI A /TH E STON ES OF VEN I CE

In alto /at the top

ex Convento del Corpus Domini

photo:Wikimedia

A destra /right

Risotto di verze/

photo: Wikimedia

C'era una volta

CHIESADEL CORPUS

DOMINI

La chiesa del Corpus Domini

era un edificio sacro, demoli-to nell'Ottocento. Sorgeva nel

sestiere di Cannaregio. vicino

al la chiesa di S.Lucia demol ita

anch'essa per lasciare spazio

al la stazione ferroviaria . Fu

eretta nel 1366 per conto di

Lucia Tiepolo, badessa del

monastero dei Santi Fi l ippo e

Giacomo di Ammiana (antica

isola scomparsa) e Francesco

Rabia, mercante di lana. Al la

chiesa fu anche annesso un

Page 29: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

> Pi atti ti pi ci /typi cal di shes

Ingredienti: 300 g. di riso arborio; 350 gr di

verza; 1 l. di brodo; una piccola cipolla; 40 g. di

burro; 50 g. di parmigiano; 6 cucchiai di olio

extravergine d’oliva

PreparazionePulite la cipolla, tritatela e mettetela in una

casseruola con l’olio e il burro, Fate

soffriggere mescolando con un cucchiaio di

legno e quindi unite la verza, lavata, mondata

e tagliata a sottili listarelle, preferendo le

foglie interne più morbide e scartando quelle

esterne più dure che potrete comunque

utilizzare per qualche altra preparazione.

Saltate la verza per qualche minuto a fuoco

vivace e quindi abbassate la fiamma.

Incoperchiate e lasciate cuocere a fuoco

moderato, aggiungendo eventualmente poca

acqua calda per evitare che la verdura possa

bruciacchiarsi (generalmente sono necessari

circa 30 minuti). Quando la verza è cotta al

punto giusto e risulta morbida, aggiungete

nella casseruola il riso e il brodo caldo e

mescolate con un cucchiaio di legno, Salate,

pepate e lasciate sul fuoco sino a cottura

ultimata. Completate incorporando al risotto

il parmigiano grattugiato e servite in tavola.

RISOTTO DI VERZE /RI SOTTO WI TH SAVOY CABBAGE

Ingredients: 300 g rice (Arborio

variety); 350 g savoy cabbage; 1 l broth;

1 smal l onion; 40 g butter; 50 g grated

Parmigiano Reggiano cheese; 6

tablespoons of extra virgin ol ive oi l

PreparationI n a pan, sauté the onion (washed and

chopped) with butter and oi l . Wash

and drain the cabbage removing

tougher outer leaves (saving them for

other recipes) to reveal fresh inner

leaves. Cut the cabbage into thin

strips. Add the cabbage and mix wel l

with a wooden spoon.

Let the cabbage sear for a few

minutes, then cover with a l id and cook

over low heat for 30 minutes. I f

necessary add some hot water to

avoid drying out.

Once the cabbage is sl ightly tender

add the rice and hot broth, and mix

with a wooden spoon. When cooking

time is up, add sal t, pepper and grated

Parmig iano Reggiano cheese. Serve

immediately.

Page 30: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

piccolo convento, in cui la

stessa Lucia e poche altre

compagne si ritirarono.

Qualche tempo dopo la chie-

sa fu ampl iata, i l monastero

pure fu ingrandito e ospitò

da al lora monache domeni-

cane. Quando più tardi i l

complesso cadde in rovina

l 'intervento di papa Martino

V che concedeva indulgenze

a chi avesse contribuito al

restauro, portò al la ricostru-

zione del la chiesa, consa-

crata nel 1444 da San Lo-renzo Giustiniani. Dal 1534 i l

monastero dipese diretta-

merchant. A smal l convent

was also bui l t next to the

church to house abbess Lu-

cia and a few other nuns.

Later on, the church and

the convent were

extended, housing Domini-

can nuns. After the convent

fel l into disrepair, thanks to

the indulgences granted by

Pope Martin V to anyone

who contributed to re-

construction, the church

was renovated and conse-

crated in 1444 by St. Law-rence Giustiniani. In 1534

the monastery came entire-

> LE PI ETRE DI VEN EZI A /TH E STON ES OF VEN I CE

In alto /at the top

dettaglio su Chiesa del Chorpus Domini

Jacopo de' Barbari (1500)

Page 31: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

> LE PI ETRE DI VEN EZI A /TH E STON ES OF VEN I CE

mente dal la Santa Sede e,

dal 1560, dai patriarchi di Ve-

nezia. Con i decreti napoleo-

nici del 1810 gl i edifici furono

sconsacrati e, più tardi ,

distrutti .

ly under the authority of the

Holy See and, in 1560, of the

Venice Patriarchate. In 1810,

fol lowing the Napoleonic

decrees, the rel igious

buildings were deconse-

crated and then demoli-

shed.Sotto /below

San Lorenzo Giustiniani

photo:Wikimedia

Page 32: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Natura in laguna

LAGAZZA

è un uccel lo di medie

dimensioni appartenenteall'ordine dei Passeriformi.I l maschio e la femmina sono

indistinguibi l i e hanno un

aspetto inconfondibi le con

capo, dorso e parte alta del

petto neri , ventre e fianchi

bianchi , al i nerastre con riflessi

blu metal l ici (tranne una

macchia bianca sul le copritrici

alari esterne), coda nera molto

al lungata con riflessi verdi

metal l ici . I giovani somiglianoagli adulti, ma la colorazioneè meno lucente e presentanouna tipica macchia biancadietro l’occhio. Quando

nidificano costruiscono una

voluminosa dimora a coppa,

sui rami alti degl i alberi . Come

tutti i corvidi è un uccel lo

opportunista che si ciba di

qualsiasi cosa, compresi rifiuti

e carcasse di animal i morti .

Vola alternando lunghe

planate a veloci battiti d’ala.

Le gazze sono attratte daglioggetti luccicanti, cosa chehanno in comune con moltiuccelli rapaci. La loro fama,

riscontrabi le anche nel la

famosa opera di Gioachino

Rossini , La gazza ladra (1817),

è forse da attribuire al fatto

che spesso sono state os-

servate mentre nascondeva-

no oggetti metal l ici , oppure

perché per natura depredano i

nidi degl i altri uccel l i .

Tratto da

ornitologiaveneziana.eu

La Gazza

Tratto dal sito

/Taken from the site

www.ornitologiaveneziana.eu

photo: Wikimedia

/Nature in the lagoon

Magpie

The common magpie is a

medium-sized bird in theorder Passeriformes.Male and female magpies

appear indistinguishable.

The magpie is an

unmistakable bird with its

black head, back and

upper-breast, and white

scapulars and underparts.

Wings are black with a

metal l ic blue sheen –

except for white external

wing coverts – and the tai l

is long with bright metal l ic

green feathers. Thejuvenile magpie is similarto the adult, but has lessiridescence and adistinctive white spotbehind the eye. Magpie’s

bulky domed nest is bui l t in

the upper branches of

trees. Like other corvids,

it's an opportunist feeding

> LE PI ETRE DI VEN EZI A /TH E STON ES OF VEN I CE

on anything – from

household refuse to dead

carcasses. In fl ight it

alternates long gl ides with

bursts of wing beats.

The magpie is attracted toshiny objects, a prettytypical behaviour amongbirds of prey. Perhaps, its

reputation as thieving bird –

described in Gioachino

Rossini ’s opera ‘La gazza

ladra’ i .e. The thieving

magpie (1817) – stems from

its observed penchant for

hiding metal l ic items and

eating other birds' eggs.

Page 33: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Giochi popolari

MAZZAEPINDOLO

Gioco antico. La "massa" era unvecchio manico di scopa lungocirca 1/2 metro e il "pindolo" unpezzetto più piccolo (12 centi-metri circa) con le estremitàappuntite. Si segnava per terra

un cerchio e si appoggiava al

centro il pindolo. I l primo

lanciatore colpiva una delle

punte del pindolo il quale, re-

stando sospeso per aria, poteva

venir lanciato lontano dalla mas-

sa come nel gioco del baseball.

Gli avversari dovevano prendere

il pindolo. Se ci riuscivano il

lanciatore veniva eliminato. Se il

pindolo non veniva preso al volo,

l'avversario più vicino doveva

prenderlo e lanciarlo cercando di

toccare la massa appoggiata per

terra al centro del cerchio. Chi ci

riusciva eliminava il battitore. Se

invece non veniva centrata la

massa, il battitore batteva il

pendolo facendolo saltellare per

aria senza farlo cadere.

/Popular old games in Venice

MAZZAEPINDOLO

Mazza e pindolo is anancient Venetian gamesimilar to tip-cat played withtwo pieces of wood: a‘massa’, being a longwooden stick – usually anold 50-cm long broomhandle – and a ‘pindolo’, asmaller 12-cm long sticksharpened at both ends. A

circle was marked on the

ground and a pindolo placed

in the centre. The first player

struck the pindolo at one end

fl ipping it into the air, at

which point –as in a basebal l

game – the player could slam

it as far as possible.

Opponents had to catch the

pindolo on a fly: if they

managed, then the striker

was out. In case the pindolo

landed on the ground, the

opponent closest to it could

pick it up and throw it back

> LE PI ETRE DI VEN EZI A /TH E STON ES OF VEN I CE

in alto/at the top

la mazza e il pindolo

photo: Wikimedia

to the base – inside the

circle: if he managed, the

striker was out; whereas if

the pindolo didn’t hit the

centre of the circle, the

striker started bouncing the

pindolo in the air without

dropping it: he got one

ranking point for each

bounce. Then the game

started over again. The team

or player with the highest

score was the winner.

Page 34: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Venezia> i l g i orno> on

> fi no al> unti l

> i l g i orno> on

> gi ugno> June

> gi ugno> June

UN ANNO DITRADIZIONI/The greattradi ti onalfesti vi ti es

FESTE VENEZIANE/Festi val s&Events i n Veni ce

08

> fi no al> unti l

Venezia

25/04

19/04

17/02

20/09

25/04

17/05

25/04

20-28

25/04

21-26

25/04

25/04

> i l g i orno> on

> i l g i orno> on

> fi no al> unti l

> gi ugno> June

>l ugl i o> Jul y

Gal lerie del l 'Accademia

Dorsoduro 1050, Venezia

Venezia

Venezia

Sant' Erasmo

Venezia

San Francesco del la Vigna

Venezia

Castel lo - Venezia

Isola di Pel lestrina

Malamocco, Lido di Venezia

Campo San Giacomo del l 'Orio,

Venezia

25/04

10/05

> gi ugno> June 06-13

25-29

04-12

> nel mese> on 07/'15

Castel lo - Venezia

Page 35: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Inverno Veneziano 2014/15

Venice Winter 2014-2015

Whi te Veni ce 201 5 - M estre

www.gustoinscena.it

Whi te Veni ce 201 5 - M estre Su e Zo per i ponti

Carneval e di Venezi aVeni ce Carni val

Festa di San M arco - 25 apri l eSai nt M ark - Apri l 25th

Stagi one Remi eraRowi ng Season

Festa del carci ofo vi ol ettoThe purpl e arti choke Feast

Festa del l a Sensa

Festa di Sant' Antoni o a San Francesco del l a Vi gna

Festa del l a Bragora

Festa del l a M adonna di M ari naM adonna di M ari na Feast

Festa patronal e di S. Pi etro i n Vol taPatronal Feast i n honour of S. Pi etro i n Vol ta

Festa de San Pi ero de Casteo

Festa di San Gi acomo del l 'Ori oSan Gi acomo del l 'Ori o Feast

www.comune.venezia. it

www.suezo.it

www.veneziaunica. it

www.comune.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.gustoinscena.itwww.carnevale.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.sanpierodecasteo.org

www.comune.venezia.t

www.carciofosanterasmo.it

www.veneziaunica. it

Page 36: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

I sola di Pel lestrina> l ug /ago> on

> fi no al> unti l

> i l g i orno> on

> fi no al> unti l

> i l g i orno> on

> l ugl i o> Jul y

Venezia

25/04

26-04

18-19

15/08

25/04

06/09

25/04

25/04

31/10

25/04

25/04

> agosto> August

> i l g i orno> on

> fi no al> unti l

> i l g i orno> on

> i l g i orno> on

Gal lerie del l 'Accademia

Dorsoduro 1050, Venezia

Isola di Pel lestrina

Isola di Torcel lo

Chiesa e Scuola Grande di San

Rocco, Venezia

Canal Grande, Venezia

Alberoni, Lido di Venezia

Mestre

Stra - Venezia

Venezia

Basi l ica del la Salute, Venezia

13-16

16/08

> nel mese> on 09/'15

04/10

11/1 1

> i l g i orno> on 21/1 1

I sola di Sant'Erasmo

25/10

Page 37: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015

Inverno Veneziano 2014/15

Venice Winter 2014-2015

Whi te Veni ce 201 5 - M estreWhi te Veni ce 201 5 - M estreFesta del l a M adonna del l ' Appari zi oneM adonna del l 'Appari zi one Feast

Festa del RedentoreRedentore Feast

Sagra di PortoseccoFeast of Portosecco

Festa del l 'Assunta

Festa di San RoccoSai nt Roch Feast Day

Regata Stori ca

Festa del Peoci o

M estre i n Centro

Festa di San M arti noSan M arti no Feast

Veni ce M arathon

Festa del M osto

Festa del l a M adonna del l a Sal uteM adonna del l a Sal ute Feast Sal ute

www.gustoinscena.it

www.comune.venezia. it

www.comune.venezia. it

www.regatastoricavenezia. it

www.mestreincentro.it

www.venicemarathon.it

www.veneziaunica. it

www.gustoinscena.itwww.veneziaunica. it

www.comune.venezia. it

www.comune.venezia. it

wwwww.dunealberoni . i t

www.scuolagrandesanrocco.it

www.comune.venezia. it

Page 38: Detourism Magazine #16 Nov Dic 2015