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04/10/2019 1 Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018 Cap. 5. Le fonti del diritto Capitolo 5 Le fonti del diritto 1 Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018 Cap. 5. Le fonti del diritto 2 LE FONTI DEL DIRITTO: DEFINIZIONI Si chiamano fonti del diritto i fatti o gli atti che l’ordinamento giuridico abilita a produrre norme giuridiche. La generalità delle norme giuridiche L’astrattezza delle norme giuridiche Si chiamano fonti di produzione del diritto quei fatti o quegli atti ai quali l’ordinamento attribuisce la capacità di produrre imperativi che esso riconosce come propri. Si chiamano fonti sulla produzione quelle norme che disciplinano i modi di produzione del diritto oggettivo, individuando i soggetti titolari di potere normativo, i procedimenti di formazione, gli atti prodotti. Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018 Cap. 5. Le fonti del diritto 3 FONTI FATTO E FONTI ATTO Quando l’ordinamento riconosce direttamente al corpo sociale la capacità di produrre norme in via autonoma, senza che siano seguite procedure particolari, né che le norme stesse siano frutto di una ben individuabile ed espressa volontà, si parla di fonti fatto (es. consuetudine) Quando la norma è prodotta da un soggetto istituzionale portatore di una precisa volontà e nel rispetto delle procedure previste dalle norme sulla produzione, si parla di fonti atto (es. costituzione, legge, regolamento) Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018 Cap. 5. Le fonti del diritto 4 IL REGIME DELLE FONTI DEL DIRITTO Pubblicazione in forma ufficiale Applicazione del principio iura novit curia e del principio ignorantia legis non excusat Ricorso in cassazione per violazione di legge contro le sentenze civili e penali ex art. 111.7 Cost Interpretazione e applicazione del diritto ex art. 12 delle preleggi Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018 Cap. 5. Le fonti del diritto 5 FORMA DI STATO E FONTI DEL DIRITTO Nello stato liberale: la legge del parlamento era la fonte che esprimeva il più alto comando normativo, dunque giuridicamente supremo (fonte primaria); il governo del re poteva esercitare un potere normativo più limitato, nel rispetto e in esecuzione della legge, in forma di regolamento (fonte secondaria) Nello stato liberaldemocratico: la costituzione rigida è la fonte suprema dell’ordinamento giuridico, superiore a ogni altra fonte, innanzitutto alla legge; il potere normativo è distribuito fra molteplici soggetti a livello sia verticale sia orizzontale (pluralismo istituzionale, apertura all’ordinamento internazionale, pluralismo sociale) Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018 Cap. 5. Le fonti del diritto 6 LE DISPOSIZIONI SULLA LEGGE IN GENERALE (1942) Art. 1 preleggi al codice civile (Indicazione delle fonti) Sono fonti del diritto: 1) le leggi; 2) i regolamenti 3) [le norme corporative] (abrogato) 4) gli usi.

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04/10/2019

1

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

Capitolo 5

Le fonti del diritto

1

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

2

LE FONTI DEL DIRITTO: DEFINIZIONI

Si chiamano fonti del diritto i fatti o gli atti che l’ordinamento

giuridico abilita a produrre norme giuridiche.

• La generalità delle norme giuridiche

• L’astrattezza delle norme giuridiche

Si chiamano fonti di produzione del diritto quei fatti o quegli

atti ai quali l’ordinamento attribuisce la capacità di produrre

imperativi che esso riconosce come propri.

Si chiamano fonti sulla produzione quelle norme che

disciplinano i modi di produzione del diritto oggettivo,

individuando i soggetti titolari di potere normativo, i

procedimenti di formazione, gli atti prodotti.

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

3

FONTI FATTO E FONTI ATTO

• Quando l’ordinamento riconosce direttamente al corpo

sociale la capacità di produrre norme in via autonoma,

senza che siano seguite procedure particolari, né che le

norme stesse siano frutto di una ben individuabile ed

espressa volontà, si parla di fonti fatto (es. consuetudine)

• Quando la norma è prodotta da un soggetto istituzionale

portatore di una precisa volontà e nel rispetto delle

procedure previste dalle norme sulla produzione, si parla di

fonti atto (es. costituzione, legge, regolamento)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

4

IL REGIME DELLE FONTI DEL DIRITTO

• Pubblicazione in forma ufficiale

• Applicazione del principio iura novit curia e del principio

ignorantia legis non excusat

• Ricorso in cassazione per violazione di legge contro le

sentenze civili e penali ex art. 111.7 Cost

• Interpretazione e applicazione del diritto ex art. 12 delle

preleggi

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

5

FORMA DI STATO E FONTI DEL DIRITTO

• Nello stato liberale: la legge del parlamento era la fonte

che esprimeva il più alto comando normativo, dunque

giuridicamente supremo (fonte primaria); il governo del re

poteva esercitare un potere normativo più limitato, nel

rispetto e in esecuzione della legge, in forma di

regolamento (fonte secondaria)

• Nello stato liberaldemocratico: la costituzione rigida è la

fonte suprema dell’ordinamento giuridico, superiore a ogni

altra fonte, innanzitutto alla legge; il potere normativo è

distribuito fra molteplici soggetti a livello sia verticale sia

orizzontale (pluralismo istituzionale, apertura

all’ordinamento internazionale, pluralismo sociale)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

6

LE DISPOSIZIONI SULLA LEGGE IN GENERALE (1942)

Art. 1 preleggi al codice civile

(Indicazione delle fonti)

Sono fonti del diritto:

1) le leggi;

2) i regolamenti

3) [le norme corporative] (abrogato)

4) gli usi.

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Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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FONTI COSTITUZIONALI E FONTI PRIMARIE

• Le norme di rango costituzionale: leggi di revisione

costituzionale e «altre» leggi costituzionali (art. 138

Cost.); statuti delle regioni speciali (art. 116 Cost.)

• Le norme di rango primario: leggi ordinarie dello Stato

(artt. 70 ss. e 117 Cost.); decreti legislativi e decreti

legge (artt. 76 e 77 Cost.); regolamenti parlamentari

(art. 64 Cost.); statuti delle regioni ordinarie (art. 123

Cost.); leggi regionali (artt. 117 e 121 Cost.)

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LE FONTI PRIMARIE: UN SISTEMA CHIUSO

• Non sono configurabili atti fonte primari al di là di quelli

espressamente previsti dalla Costituzione

• Ciascun atto normativo non può disporre di una forza

maggiore di quella che la Costituzione ad esso attribuisce

• Agli atti fonte primari va riconosciuta forza di legge (art.

77 e art. 134 Cost.)

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LA FORZA DI LEGGE

• Capacità di innovare al diritto oggettivo subordinatamente

alla Costituzione intesa come fonte suprema, abrogando o

modificando atti fonte equiparati o subordinati (profilo

attivo)

• Capacità di resistere all’abrogazione o modifica da parte di

atti fonte che non siano dotati della medesima forza, in

quanto espressione del medesimo processo di produzione

normativa (profilo passivo)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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LE FONTI SECONDARIE: UN SISTEMA APERTO

• L’individuazione degli atti fonte secondari è lasciata alla

disponibilità dei soggetti titolari di potere normativo

primario, sia pure nel rispetto dei limiti costituzionali

esistenti (riserva di legge)

• Gli atti secondari devono essere deliberati sulla base di

una previa norma di legge (principio di legalità)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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IL SISTEMA COSTITUZIONALE DELLE FONTI

Costituzione

(fonte sulle fonti)

Fonti primarie a carattere «chiuso»

(forza di legge)

Fonti secondarie a carattere «aperto»

(principio di legalità)

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L’ORDINAMENTO GIURIDICO COME SISTEMA

Unità dell’ordinamentoTutte le norme possono farsi risalire, in ultimo, al potere costituente, cioè almomento fondante dell’ordinamento e all’atto che con esso viene posto, laCostituzione.

Coerenza dell’ordinamentoL’ordinamento non tollera contraddizioni tra le parti che lo compongono eprevede criteri per risolvere le antinomie normative, cioè i contrasti tranorme, e consentire all’interprete di individuare la norma, l’unica norma,che deve essere applicata in concreto.

Completezza dell’ordinamento

L’ordinamento predispone determinati rimedi per colmare le lacune o vuoti

normativi, cioè casi non previsti dal diritto positivo, e permettere

all’interprete, anche quando sembri mancare qualsiasi disciplina giuridica,

di rinvenire la norma applicabile al caso concreto.

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Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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COME ORDINARE LE FONTI DEL DIRITTO

La successione delle fonti nel tempo:

criterio cronologico

La sovraordinazione o sottordinazione delle fonti:

criterio gerarchico

L’ambito territoriale o materiale di operatività delle fonti:

criterio della competenza

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LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE:

CRITERIO CRONOLOGICO

• In caso di contrasto tra norme poste da fonti equiparate

prevale e deve essere applicata la norma posta

successivamente nel tempo (lex posterior derogat priori)

• La norma precedente è abrogata da quella successiva

(la norma abrogata non è una norma invalida)

• L’abrogazione, presupponendo un contrasto tra norme

entrambe valide, non elimina la norma precedente

bensì ne circoscrive nel tempo l’efficacia

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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L’EFFICACIA DELLA LEGGE NEL TEMPO

Art. 11 preleggi al codice civile

«La legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha

effetto retroattivo».

• Gli atti normativi valgono di regola solo per il futuro

• Il divieto di efficacia retroattiva è derogabile per effetto

di una legge successiva che disponga diversamente

• La retroattività della legge, ove disposta, riguarda solo i

rapporti pendenti, non i rapporti esauriti

• Il divieto di retroattività è assoluto e inderogabile per le

leggi in materia penale (art. 25.2 Cost.)

• Il principio di retroattività delle leggi più favorevoli al reo

(art. 2 c.p.) è suscettibile di deroghe

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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L’ABROGAZIONE DELLE LEGGI

Art. 15 preleggi al codice civile

«Le leggi non sono abrogate che da leggi posteriori per

dichiarazione espressa del legislatore, o per incompatibilità

tra le nuove disposizioni e le precedenti o perché la nuova

legge regola l’intera materia già regolata dalla legge

anteriore».

• Abrogazione espressa

• Abrogazione per incompatibilità

• Abrogazione per nuova disciplina dell’intera materia

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LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE:

CRITERIO GERARCHICO

• In caso di contrasto tra norme poste da fonti non

equiparate prevale e deve essere applicata la norma

posta dalla fonte sovraordinata (lex superior derogat

inferiori)

• La norma sottordinata è invalida e deve essere eliminata

dall’ordinamento mediante annullamento

• L’annullamento, a differenza dell’abrogazione, determina

la perdita di efficacia non solo ex nunc ma anche ex tunc

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LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE:

CRITERIO DELLA COMPETENZA

• In caso di contrasto tra norme poste da fonti ordinate

dalla Costituzione secondo differente competenza

prevale e deve essere applicata la norma posta dalla

fonte competente (con esclusione di altri atti fonte)

• La norma non competente è invalida e deve essere

eliminata dall’ordinamento mediante annullamento

• L’annullamento, a differenza dell’abrogazione, determina

la perdita di efficacia non solo ex nunc ma anche ex tunc

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L’INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE

Art. 12.1 preleggi al codice civile

«Nell’applicare la legge non si può ad essa attribuire altro

senso che quello fatto palese dal significato proprio delle

parole secondo la connessione di esse, o dalla intenzione del

legislatore».

• L’interpretazione letterale o testuale

• L’interpretazione teleologica (in senso soggettivo o in

senso oggettivo)

• L’interpretazione logico-sistematica

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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LE LACUNE NORMATIVE E L’ANALOGIA

Art. 12.2 preleggi al codice civile

• Le lacune colmate per analogia legis: «se una controversia

non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha

riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie

analoghe»

• Le lacune colmate per analogia iuris: «se il caso rimane

ancora dubbio, si decide secondo i principi generali

dell’ordinamento giuridico dello Stato»

• Il divieto di analogia per le leggi penali e per le leggi

speciali (art. 14 preleggi)

• Il criterio di stretta interpretazione delle disposizioni

costituzionali sui diritti fondamentali (favor libertatis)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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LE LEGGI DI INTERPRETAZIONE AUTENTICA

Esempio: art. 3 l. 147/2014(Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe

riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico)

«L’articolo 1, comma 194, lettera e), della legge 27

dicembre 2013, n. 147, si interpreta nel senso che il

versamento volontario, anche in deroga alle disposizioni

dell’articolo 6, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile

1997, n. 184, può essere effettuato solo con riferimento ai

sei mesi successivi al termine di fruizione dell’indennità

relativa alla mobilità in cui l’assicurato era collocato alla

data del 4 dicembre 2011».

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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Costituzione

Leggi costituzionali

(art. 138 Cost.)

Leggi ordinariee atti aventi forza di legge

(artt. 70 ss. e 117.1-3 Cost.)

Regolamenti

(artt. 87.5 e 117.6 Cost.)

LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DELLO STATO

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LE FONTI COSTITUZIONALI

• Le leggi di revisione costituzionale: modificano,

mediante emendamento, aggiunta o soppressione, il

testo della Costituzione

• Le leggi costituzionali: affiancano il testo della

Costituzione, pur non facendone parte, nelle materie

coperte da riserva di legge costituzionale (artt. 71.1, 96,

116.1, 132.1, 137.1 Cost.) o in altre materie disciplinate

nelle forme dell’art. 138 Cost.

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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LE FONTI COSTITUZIONALI:

IL PROCEDIMENTO AGGRAVATO (ART. 138 COST.)

• Duplice lettura da parte di ciascuna camera, la seconda a

distanza non inferiore a tre mesi

• Approvazione in seconda lettura a maggioranza assoluta

dei componenti di ciascuna camera

• Possibilità di richiedere, entro tre mesi dalla pubblicazione

notiziale del testo di legge approvato dal Parlamento, il

referendum costituzionale da parte di 500 mila elettori, 5

consigli regionali, 1/5 dei componenti di una camera

• In alternativa, approvazione in seconda lettura a

maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna

camera, senza possibilità di richiedere il referendum

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Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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Prima lettura Seconda lettura

Eventuale referendum1/5 dei componenti di una camera,

5 consigli regionali o mila elettori

Promulgazione

non meno di tre mesi

a maggioranza dei due

terzi dei componenti di

ciascuna camera

a maggioranza assoluta

dei componenti di

ciascuna camera

Promulgazione

tre mesi

nessuna richiesta di

referendum

richiesta di referendum

se è approvato dalla maggioranza dei voti validi

IL PROCEDIMENTO DI REVISIONE COSTITUZIONALE

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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I LIMITI ALLA REVISIONE COSTITUZIONALE

• Limite espresso: la «forma repubblicana» (art. 139

Cost.)

• Limiti impliciti: i «principi supremi dell’ordinamento

costituzionale» (v. sentenza Corte cost. 1146/1988)

• Limite logico: l’art. 138 Cost. (per l’attuale formulazione o

per i principi ad esso sottesi)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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Trattati(Tue e Tfue)

Regolamenti e direttive(art. 288 Tfue)

LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DELL’UNIONE EUROPEA

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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IL FONDAMENTO COSTITUZIONALE DELL’ASSUNZIONE

DEGLI OBBLIGHI DELL’UNIONE EUROPEA

• Le «limitazioni di sovranità» consentite dall’art. 11 Cost.,

come interpretato dalla Corte costituzionale

• Il riferimento ai «vincoli derivanti dall’ordinamento

comunitario» nell’art. 117 Cost., come riformato nel 2001

(v. anche artt. 97 e 119 Cost., come riformati nel 2012)

• Il limite del rispetto dei «principi supremi dell’ordinamento

costituzionale» e dei «diritti inalienabili della persona»,

come stabilito dalla Corte costituzionale (v. ord. Corte cost.

24/2017)

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FONTI UE E CONTROLIMITI

Ord. 24/2017La Corte costituzionale:

«dispone di sottoporre alla Corte di giustizia dell’Unione europea, in via

pregiudiziale ai sensi e per gli effetti dell’art. 267 del Trattato sul funzionamento

dell’Unione europea, le seguenti questioni di interpretazione dell’art. 325, paragrafi

1 e 2, del medesimo […]

se la sentenza della Grande Sezione della Corte di giustizia dell’Unione europea 8

settembre 2015 in causa C-105/14, Taricco, debba essere interpretata nel senso di

imporre al giudice penale di non applicare una normativa nazionale sulla

prescrizione che osta in un numero considerevole di casi alla repressione di gravi

frodi in danno degli interessi finanziari dell’Unione europea, ovvero che prevede

termini di prescrizione più brevi per frodi che ledono gli interessi finanziari

dell’Unione europea di quelli previsti per le frodi lesive degli interessi finanziari dello

Stato, anche quando tale omessa applicazione sia in contrasto con i principi

supremi dell’ordine costituzionale dello Stato membro o con i diritti inalienabili della

persona riconosciuti dalla Costituzione dello Stato membro […]».

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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IL PRIMATO DEL DIRITTO COMUNITARIO [1]

Corte di giustizia delle Comunità europee«A differenza dei comuni trattati internazionali, il Trattato Cee ha istituito un proprio

ordinamento giuridico integrato nell’ordinamento giuridico degli stati membri... che i giudici

nazionali sono tenuti ad osservare... Scaturito da una fonte autonoma, il diritto nato dal

Trattato non potrebbe, in ragione appunto della sua specifica natura, trovare un limite in

qualsiasi provvedimento interno senza perdere il proprio carattere comunitario e senza che

ne risultasse scosso il fondamento giuridico della stessa Comunità» (sentenza Costa del

1964).

«In forza del principio della preminenza del diritto comunitario, le disposizioni del Trattato e

gli atti delle istituzioni, qualora siano direttamente applicabili... fanno parte integrante, con

rango superiore rispetto alle norme interne, dell’ordinamento giuridico vigente nel territorio

dei singoli stati membri» e «hanno l’effetto, nei loro rapporti col diritto interno degli stati

membri, non solo di rendere ipso jure inapplicabile, per il fatto stesso della loro entrata in

vigore, qualsiasi disposizione contrastante della legislazione nazionale preesistente, ma

anche... di impedire la valida formazione di nuovi atti legislativi nazionali, nella misura in cui

questi fossero incompatibili con norme comunitarie» (sentenza Simmenthal del 1978).

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Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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IL PRIMATO DEL DIRITTO COMUNITARIO [2]

Corte costituzionale«Vi è un punto fermo nella costruzione giurisprudenziale dei rapporti fra diritto comunitario e

diritto interno: i due sistemi sono configurati come autonomi e distinti, ancorché coordinati,

secondo la ripartizione di competenza stabilita e garantita dal Trattato... [i due ordinamenti],

per quanto coordinati, sono distinti e reciprocamente autonomi. Proprio in ragione, dunque,

della distinzione fra i due ordinamenti, la prevalenza del regolamento adottato dalla Cee va

intesa... nel senso... che la legge interna non interferisce nella sfera occupata da tale atto, la

quale è interamente attratta sotto il diritto comunitario» e il regolamento «è reso efficace in

quanto e perché atto comunitario, e non può abrogare, modificare o derogare le confliggenti

norme nazionali, né invalidarne le statuizioni. Diversamente accadrebbe, se l’ordinamento

della Comunità e quello dello Stato – ed i rispettivi processi di produzione normativa –

fossero composti ad unità» (sentenza 170/1984).

• Il principio di necessaria applicazione del regolamento Ue da parte del giudice

comune, anche se in contrasto con disposizioni nazionali precedenti o

successive

• Il caso delle direttive aventi efficacia diretta (autoapplicative)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

32

LA LEGGE ORDINARIA DELLO STATO

La legge dello Stato è fonte a competenza generale, sia

pure nei limiti stabiliti dalla Costituzione, abilitata a

produrre norme primarie che la Costituzione attribuisce

alle Camere.

• Le legge in senso (solo) formale (es.: leggi di

autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali)

• Le leggi provvedimento (es.: l. 310/1988 «Intervento

straordinario per la riparazione di una gru danneggiata

nel porto di Ancona»)

• Le leggi generali (es.: artt. 16, 21, 33 Cost.)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

33

LA RISERVA DI LEGGE: DEFINIZIONE

L’istituto della riserva di legge designa i casi in cui

disposizioni costituzionali attribuiscono la disciplina di una

determinata materia alla sola legge (nonché agli atti

equiparati alla legge), sottraendola così alla disponibilità di

atti fonte ad essa subordinati, tra cui in primo luogo i

regolamenti dell’esecutivo.

• Divieto di interventi da parte di atti diversi dalla legge

(aspetto negativo)

• Obbligo per la legge di intervenire nella materia riservata

(aspetto positivo)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

34

LA RISERVA DI LEGGE: TIPOLOGIA

• Riserva assoluta: la disciplina della materia è interamente

riservata alla legge, salvo solamente regolamenti di stretta

esecuzione (es.: artt. 13 e 25 Cost.)

• Riserva relativa: alla legge spetta la disciplina essenziale o

di principio della materia, al regolamento la disciplina

ulteriore di dettaglio (es.: artt. 23, 41, 97 Cost.)

• Riserva rinforzata: la disciplina della materia è riservata

alla legge che deve seguire certe procedure (es.: art. 8

Cost.) o avere certi contenuti costituzionalmente prestabiliti

(es.: art. 16 Cost.)

Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

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Decreti legislativi (art. 76 Cost., art. 14 l. 400/1988)

GLI ATTI NORMATIVI DEL GOVERNO

AVENTI FORZA DI LEGGE

Legge di delegazione(oggetto, principi e criteri direttivi,

termine)

Decreto legislativo(entro il termine della legge

delega)

Decreti legge (art. 77 Cost., art. 15 l. 400/1988)

Decreto legge(casi straordinari di necessità e

urgenza)

Legge di conversione(entro sessanta giorni)

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36

LA DELEGAZIONE LEGISLATIVA (ART. 76 COST.)

• Individuazione dell’oggetto (o degli oggetti, purché distinti)

della delega chiaramente definito

• Fissazione dei principi (ossia le norme generali o di

principio di carattere sostanziale che regolano la materia)

e dei criteri direttivi (ossia le regole procedurali di carattere

strumentale per l’esercizio in concreto del potere

normativo delegato)

• Indicazione del termine entro il quale la delega può (non

deve) essere esercitata

Legge di delega al governo...

Il governo è delegato ad adottare, entro... [termine] dalla data di entrata

in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti...

[oggetto], secondo i seguenti principi e criteri direttivi...

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37

IL PROCEDIMENTO DI DELEGAZIONE LEGISLATIVA

Parlamento

legge di

delegazione

Governo

deliberazione

schema decreto

Parlamento

parere commissioni

sullo schema (se previsto dalla legge)

Governo

deliberazione

decreto legislativo

Governo

deliberazione

decreti correttivi(se previsti dalla legge)

Governo o

parlamentari

iniziativa legislativa

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38

LA DECRETAZIONE D’URGENZA (ART. 77 COST.)

• Adozione del decreto legge solo in casi straordinari di

necessità ed urgenza

• Presentazione del decreto legge alle Camere per la

conversione lo stesso giorno in cui è adottato e riunione delle

Camere, anche se sciolte, entro i successivi cinque giorni

• Durata di solo 60 giorni e dunque efficacia provvisoria del

decreto legge, con perdita di efficacia sin dall’inizio se non

convertito in legge (decadenza ex tunc)

• Regolazione con legge dei rapporti giuridici sorti sulla base

dei decreti non convertiti

Legge di conversione del decreto legge...

Il decreto legge... [data e numero] recante... [titolo] è convertito in legge

con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.

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39

IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL DECRETO LEGGE

Presidente della

Repubblica

emanazione decreto

legge

Governo

presentazione

disegno di legge di

conversione

Parlamento

eventuali

emendamenti al

decreto legge

Parlamento

approvazione legge

di conversione

Presidente della

Repubblica

promulgazione legge

di conversione

Governo

adozione decreto

legge

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40

DECRETI LEGGE E GIURISPRUDENZA DELLA CORTE

COSTITUZIONALE

• Divieto di reiterazione dei decreti legge non convertiti in

legge, se non fondati su presupposti nuovi o caratterizzati

da contenuti sostanzialmente diversi (sent. 360/1996)

• Illegittimità dei decreti legge per evidenza mancanza dei

presupposti di cui all’art. 77 Cost., con trasferimento del

vizio originario sulla legge di conversione (sentt. 171/2007

e 128/2008)

• Divieto per le Camere di alterare l’omogeneità di fondo del

decreto legge, introducendo emendamenti del tutto estranei

all’oggetto e alle finalità del testo originario (sentt. 22/2012,

32/2014 e 154/2015)

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41

FONTI LEGISLATIVE SPECIALIZZATE

• Leggi di esecuzione dei Patti lateranensi (art. 7 Cost.)

• Leggi che disciplinano i rapporti fra lo Stato e le

confessioni religiose diverse dalla cattolica (art. 8 Cost.)

• Leggi di amnistia e indulto (art. 79 Cost.)

• Leggi che staccano una provincia o un comune da una

regione per aggregarli ad un’altra (art. 132.2 Cost.)

• Leggi che attribuiscono ulteriori forme e condizioni

particolari di autonomia alle regioni ordinarie (art. 116.3

Cost.)

• Decreti legislativi di attuazione degli statuti delle regioni

speciali (es.: art. 65 St. Friuli-Venezia Giulia)

• Leggi di attuazione del principio dell’equilibrio di bilancio

(art. 81.6 Cost.)

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42

I REGOLAMENTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALI

• Regolamenti parlamentari (art. 64 Cost.)

• Regolamenti della Corte costituzionale (l. 87/1953)

• Regolamenti della presidenza della Repubblica (l.

1077/1948)

• Regolamento del Consiglio dei ministri (l. 400/1988)

• Regolamenti della presidenza del Consiglio (d.lgs.

303/1999)

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Regolamenti di

ciascuna camera (art. 64 Cost.)

Costituzione

LA RISERVA DI REGOLAMENTO PARLAMENTARE

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44

LE FONTI REGOLAMENTARI SECONDARIE

I regolamenti sono fonti secondarie del diritto, ossia subordinate

a quelle primarie: la denominazione include una categoria

eterogenea di atti normativi di competenza del governo, dei

ministri, delle autorità amministrative indipendenti, nonché delle

regioni e degli enti locali; trattandosi di fonti subordinate a quelle

primarie, questi regolamenti sono cosa del tutto diversa dai

regolamenti dell’Ue e dai regolamenti parlamentari.

• Il principio di legalità: la potestà regolamentare deve trovare fondamento

in una norma di legge che attribuisca il relativo potere

• Il principio di preferenza della legge: il giudice ordinario deve

disapplicare l’atto regolamentare se contrastante con una norma di legge

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45

LA POTESTÀ REGOLAMENTARE DELL’ESECUTIVO

Art. 17 l. 400/1988

• I regolamenti governativi

– regolamenti di esecuzione

– regolamenti di attuazione e di integrazione

– regolamenti indipendenti

– regolamenti di organizzazione

– regolamenti di delegificazione (regolamenti

autorizzati o delegati)

• I regolamenti ministeriali e interministeriali

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46

I REGOLAMENTI GOVERNATIVI

Parlamentoparere commissioni sullo

schema di regolamento

(se previsto dalla legge)

Consiglio di statoparere sullo

schema di regolamento

Consiglio dei ministrideliberazione regolamento

Presidente della

Repubblicaemanazione regolamento

Corte dei contivisto e registrazione

regolamento

Consiglio dei ministrideliberazione

schema di regolamento

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47

Legge di autorizzazionedeterminazione delle norme generali regolatrici della materia e

abrogazione differita delle norme legislative vigenti

I REGOLAMENTI DI DELEGIFICAZIONE

(ART. 17.2 L. 400/1988)

Emanazione del regolamento autorizzato(previo parere parlamentare)

Entrata in vigore del regolamentoabrogazione delle norme legislative vigenti disposta dalla legge di

autorizzazione

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48

I REGOLAMENTI MINISTERIALI

Ministro

parere del

Consiglio

di stato

comunicazione al

presidente del

Consiglio

adozione del

regolamento

ministeriale

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49

LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DELLE REGIONI

Statuti ordinari(art. 123 Cost.)

Leggi regionali(artt.117 e 121 Cost.)

Regolamenti

regionali(artt.117.6 e 121 Cost.)

Statuti speciali(art. 116 Cost.)

Leggi regionali(v. statuti)

Regolamenti

regionali(v. statuti)

CostituzioneCostituzione

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50

LE FONTI REGIONALI

• Statuti ordinari: approvati dal consiglio regionale con

procedimento aggravato ex art. 123 Cost.

• Leggi regionali: approvate dal consiglio regionale nelle

forme e nei modi previsti da ciascun statuto

• Regolamenti regionali: deliberati dalla giunta regionale o

dal consiglio regionale, secondo modalità e forme

previste da ciascun statuto

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51

IL PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEGLI STATUTI

DELLE REGIONI ORDINARIE

• Due successive deliberazioni del consiglio regionale, la

seconda a distanza non inferiore a due mesi

• Approvazione sia in prima sia in seconda deliberazione a

maggioranza assoluta dei componenti del consiglio

• Possibilità di richiedere comunque il referendum, entro tre

mesi dalla pubblicazione notiziale, da parte di un

cinquantesimo degli elettori della regione o un quinto dei

componenti del consiglio

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52

IL PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEGLI STATUTI

DELLE REGIONI SPECIALI

Art. 116.1 Cost., l. cost. 2/2001

• Si applica il procedimento stabilito dalla Costituzione per le

leggi costituzionali

• L’iniziativa appartiene anche all’assemblea regionale

• I progetti di modificazione dello statuto di iniziativa

governativa o parlamentare sono comunicati dal governo

all’assemblea regionale, che esprime il suo parere entro

due mesi

• Le modificazioni allo statuto approvate non sono comunque

sottoposte a referendum nazionale

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53

LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI

Regolamenti locali(art. 117.6 Cost.)

Statuti locali

(art. 114.2 Cost)

Legge dello Stato(art. 117.2, lett. p), Cost.)

Costituzione

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54

LE FONTI LOCALI

• Statuti comunali: approvati dal consiglio comunale con

procedimento aggravato ex art. 6 Tuel

• Statuti provinciali: adottati dall’assemblea dei sindaci su

proposta del consiglio provinciale ex l. 56/2014

• Statuti metropolitani: adottati dalla conferenza

metropolitana su proposta del consiglio metropolitano ex

l. 56/2014

• Regolamenti comunali/provinciali/metropolitani: adottati

dal consiglio comunale/provinciale/metropolitano, tranne

i regolamenti comunali sull’ordinamento degli uffici e dei

servizi adottati dalla giunta nel rispetto dei criteri generali

stabiliti dal consiglio

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55

LE FONTI ESPRESSIONE DI AUTONOMIA COLLETTIVA

• I contratti collettivi di lavoro ex art. 39 Cost.

• I contratti collettivi di lavoro di diritto comune (c.c.)

• I contratti collettivi di lavoro nelle pubbliche

amministrazioni (d.lgs. 165/2001)

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56

LE FONTI ESTERNE RICONOSCIUTE

• L’adattamento automatico alle norme generalmente

riconosciute dell’ordinamento giuridico internazionale

(art. 10.1 Cost.): rinvio mobile o rinvio alla fonte

• L’ordine di esecuzione contenuto nelle leggi di ratifica

dei trattati internazionali: rinvio fisso o rinvio alla

disposizione

• Le norme di diritto internazionale privato (l. 218/1995):

fonti sulla produzione o norme interne di

riconoscimento

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57

FONTI ESTERNE E CONTROLIMITI

Sent. 238/2014La Corte costituzionale:

«1) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 3 della legge 14 gennaio 2013, n. 5 (Adesione

della Repubblica italiana alla Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunità giurisdizionali

degli Stati e dei loro beni, firmata a New York il 2 dicembre 2004, nonché norme di

adeguamento dell’ordinamento interno);

2) dichiara l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 della legge 17 agosto 1957, n. 848

(Esecuzione dello Statuto delle Nazioni Unite, firmato a San Francisco il 26 giugno 1945),

limitatamente all’esecuzione data all’art. 94 della Carta delle Nazioni Unite, esclusivamente

nella parte in cui obbliga il giudice italiano ad adeguarsi alla pronuncia della Corte

internazionale di giustizia (CIG) del 3 febbraio 2012, che gli impone di negare la propria

giurisdizione in riferimento ad atti di uno Stato straniero che consistano in crimini di guerra e

contro l’umanità, lesivi di diritti inviolabili della persona;

3) dichiara non fondata, nei sensi di cui in motivazione, la questione di legittimità

costituzionale della norma prodotta nel nostro ordinamento mediante il recepimento, ai sensi

dell’art. 10, primo comma, Cost., della norma consuetudinaria di diritto internazionale

sull’immunità degli Stati dalla giurisdizione civile degli altri Stati, sollevata, in riferimento agli

artt. 2 e 24 della Costituzione».

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58

LA CONSUETUDINE

La consuetudine (o uso) è la fonte fatto per eccellenza, la

quale consta di due elementi necessari: un comportamento

ripetuto nel tempo (elemento materiale) e la convinzione, da

parte del corpo sociale che ripetere quel comportamento sia

giuridicamente dovuto (elemento soggettivo). Ove questa

convinzione non vi fosse, saremmo di fronte a una semplice

prassi, comportato ripetuto ma senza che sia considerato

vincolante, e dunque derogabile in qualsiasi momento.

• Le consuetudini nelle materie regolate dalle leggi e dai

regolamenti (art. 8 preleggi al c.c.)

• Le consuetudini di rango costituzionale (es.: sent. Corte

costituzionale 7/1996)

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59

LE FONTI DI COGNIZIONE

Si definiscono fonti di cognizione quegli atti, non aventi forza

normativa (a differenza delle fonti di produzione), i quali sono

volti esclusivamente a rendere conoscibile il diritto oggettivo.

• Fonti di cognizione aventi valore legale (Gazzetta Ufficiale

della Repubblica, Bollettino ufficiale di ciascuna regione,

albo pretorio dell’ente locale)

• Fonti di cognizione aventi valore meramente conoscitivo

(banche dati: ad es. Normattiva)

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60

LA PROMULGAZIONE DELLE LEGGI

Legge ... [giorno/mese/anno], n. ... «...» [titolo]

La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica

hanno approvato;

il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

promulga

la seguente legge:

[...]

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61

L’EMANAZIONE DEI DECRETI LEGISLATIVI

Decreto legislativo ... [giorno/mese/anno], n. ... «...» [titolo]

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione...

Vista la legge...

Acquisiti i pareri delle competenti commissioni parlamentari..

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri...

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri...

Emana

il seguente decreto legislativo:

[...]

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62

L’EMANAZIONE DEI DECRETI LEGGE

Decreto legge ... [giorno/mese/anno], n. ... «...» [titolo]

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione...

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza...

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri...

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri...

Emana

il seguente decreto legge:

[...]

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63

L’EMANAZIONE DEI REGOLAMENTI GOVERNATIVI

Decreto del Presidente della Repubblica ...

[giorno/mese/anno], n. ... «...» [titolo]

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Visto l’articolo 87 della Costituzione...

Vista l’articolo 17 della legge 2a3 agosto 1988, n. 400...

Udito il parere del Consiglio di Stato

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri...

Sulla proposta del ministro...

Emana

il seguente regolamento:

[...]

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64

LA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI NORMATIVI

Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana

• Serie generale (leggi e altri atti normativi; atti degli organi

costituzionali; decreti presidenziali; decreti, delibere e ordinanze

ministeriali; decreti e delibere di altre autorità)

• Serie speciale Corte costituzionale (sentenze e ordinanze della

Corte, atti di promovimento del giudizio della Corte)

• Serie speciale Unione europea (regolamenti, decisioni e

direttive)

• Serie speciale Regioni (leggi e regolamenti regionali) Leggi, decreti legge, decreti legislativi, regolamenti

La presente legge (o il presente decreto), munita del sigillo dello Stato,

sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica

italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla

osservare come legge dello Stato.

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L’ENTRATA IN VIGORE DEGLI ATTI NORMATIVI

Art. 73.3 Cost., art. 10 preleggi al codice civile

• Il termine ordinario è il quindicesimo giorno seguente

alla pubblicazione dell’atto (vacatio legis)

• L’atto stesso può prevedere un termine diverso, più

lungo o più breve (es.: «la presente legge entra in

vigore il giorno successivo a quello della sua

pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale»)

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66

I TESTI UNICI [1]

• Testi unici normativi: atti aventi natura innovativa, deliberati

dal governo in forma di decreti legislativi sulla base di una

legge di delegazione del Parlamento

Es.: art. 16 l. 112/2004

«Il Governo è delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data di entrata

in vigore della presente legge [...] un decreto legislativo recante il testo

unico delle disposizioni legislative in materia di radiotelevisione,

denominato “testo unico della radiotelevisione”, coordinandovi le norme

vigenti e apportando alle medesime le integrazioni, modificazioni e

abrogazioni necessarie al loro coordinamento [...]» (v. d.lgs. 177/2005, ora

denominato “testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici”).

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Augusto Barbera-Carlo Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, X ed. 2018Cap. 5. Le fonti del diritto

67

I TESTI UNICI [2]

• Testi unici compilativi: atti aventi natura conoscitiva,

deliberati dal governo sulla base di una mera

autorizzazione

Art. 17-bis l. 400/1988

«Il Governo provvede, mediante testi unici compilativi, a raccogliere le

disposizioni aventi forza di legge regolanti materie e settori omogenei,

attenendosi ai seguenti criteri: a) puntuale individuazione del testo vigente

delle norme; b) ricognizione delle norme abrogate, anche implicitamente,

da successive disposizioni; c) coordinamento formale del testo delle

disposizioni vigenti in modo da garantire la coerenza logica e sistematica

della normativa; d) ricognizione delle disposizioni, non inserite nel testo

unico, che restano comunque in vigore [...]».