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1 A. Barbera-C. Fusaro, Corso di diritto pubblico, Il Mulino, 2012 L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 16 1. Ogni ordinamento è sempre in trasformazione 2. Alle origini dell’ordinamento italiano: lo Statuto albertino 3. L’evoluzione dell’ordinamento statutario 4. Dalla caduta del fascismo al referendum del 2 giugno 1946 5. La Costituente e la Costituzione del 1948 6. Le fasi della storia costituzionale repubblicana 7. L’ordinamento italiano a sessant’anni dalla Costituzione

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

1. Ogni ordinamento è sempre in trasformazione

2. Alle origini dell’ordinamento italiano: lo Statuto albertino

3. L’evoluzione dell’ordinamento statutario

4. Dalla caduta del fascismo al referendum del 2 giugno 1946

5. La Costituente e la Costituzione del 1948

6. Le fasi della storia costituzionale repubblicana

7. L’ordinamento italiano a sessant’anni dalla Costituzione

8. La Costituzione e i tentativi di riformarla

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616ORDINAMENTO IN TRASFORMAZIONE E MODIFICAZIONE

DELLA COSTITUZIONE

Qualsiasi ordinamento giuridico è in continua, costante trasformazione: come tutti i fenomeni sociali, l’ordinamento giuridico è espressione della società e cambia col cambiare

della società. Il mutare della società influisce nel tempo anche sull’ordinamento costituzionale, con o senza adeguamento

formale del testo della costituzione.

• Revisione costituzionale: riguarda aspetti non essenziali o comunque non coinvolge i principi e valori di fondo dell’ordinamento• Mutamento della costituzione: coinvolge le basi stesse e le scelte fondanti dell’ordinamento e può avvenire in forma pacifica o anche a seguito di eventi rivoluzionari

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616DAL REGNO DI SARDEGNA AL REGNO D’ITALIA

• Costituzione del Regno d’Italia per incorporazione nel Regno di Sardegna di una serie di ordinamenti statuali prima indipendenti (plebisciti di annessione del 1859-1860)• Dalla VII legislatura del Regno di Sardegna alla VIII legislatura che proclamò il Regno d’Italia (legge 17 marzo 1861, n. 4761)• Attribuzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele II di Savoia del titolo di re d’Italia che mantenne il nome di Vittorio Emanuele II• Estensione dello Statuto albertino del 1848 e delle leggi sabaude a tutto il territorio nazionale

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [I]

Carlo Albertoper la grazia di Dio

Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme ecc. ecc. ecc.  «Con lealtà di Re e con affetto di Padre Noi veniamo oggi a compiere quanto avevamo annunziato ai Nostri amatissimi

sudditi col Nostro proclama dell’8 dell’ultimo scorso febbraio, con cui abbiamo voluto dimostrare, in mezzo agli eventi straordinari che circondavano il paese, come la Nostra confidenza in loro crescesse colla gravità delle circostanze, e come prendendo

unicamente consiglio dagli impulsi del Nostro cuore fosse ferma Nostra intenzione di conformare le loro sorti alla ragione dei

tempi, agli interessi ed alla dignità della Nazione».

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LO STATUTO ALBERTINO (4 MARZO 1848) [II]

«Considerando Noi le larghe e forti istituzioni rappresentative contenute nel presente Statuto Fondamentale come un mezzo il più sicuro di raddoppiare coi vincoli d’indissolubile affetto che stringono all’Italia Nostra Corona un Popolo, che tante prove

Ci ha dato di fede, d’obbedienza e d’amore, abbiamo determinato di sancirlo e promulgarlo, nella fiducia che Iddio benedire le pure Nostre intenzioni, e che la Nazione libera,

forte e felice si mostrerà sempre più degna dell’antica fama, e saprà meritarsi un glorioso avvenire.

Perciò di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere del Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di Statuto e Legge fondamentale, perpetua ed irrevocabile

della Monarchia, quanto segue...».

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LO STATUTO ALBERTINO, PRIMA COSTITUZIONE

ITALIANA

• Costituzione octroyée– lo Statuto, preannunciato nel proclama dell’8 febbraio 1848 ed elaborato dal Consiglio di Conferenza, venne concesso da re Carlo Alberto il 4 marzo 1848• Costituzione scritta– a modello dello Statuto fu presa la Charte francese del 1814, come modificata nel 1830• Costituzione flessibile– lo Statuto non prevedeva un procedimento aggravato di revisione né un controllo di conformità delle leggi rispetto ad esso (ma v. l’art. 81: «ogni legge contraria al presente Statuto è abrogato»)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616STATUTO ALBERTINO: LA MONARCHIA COSTITUZIONALE

 

Art. 2 St.«Lo Stato è retto da un governo monarchico rappresentativo. Il

trono è ereditario secondo la legge salica». 

• Al re solo appartiene il potere esecutivo (art. 5) e il re nomina e revoca i ministri (art. 65)• Il potere legislativo è esercitato collettivamente dal re e da due Camere (art. 2), il re solo sanziona le leggi e le promulga (art. 7)• La Camera dei deputati è elettiva (art. 39), il Senato è composto di membri nominati a vita dal re (art. 33)• La giustizia emana dal re ed è amministrata in suo nome da giudici da lui nominati (art. 68)• I ministri del re sono responsabili (art. 67), la persona del re è sacra e inviolabile (art. 4)

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STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI [I]

Artt. 24-32 St.

• Eguaglianza di tutti davanti alla legge e godimento dei diritti civili e politici

• Tassazione indistintamente proporzionale• Garanzia della libertà individuale e divieto di arresto se non

nei casi previsti dalla legge• Inviolabilità del domicilio e divieto di «visite» domiciliari se

non in forza della legge• Libertà di stampa, ma facoltà di reprimerne gli abusi per

legge

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STATUTO ALBERTINO: I DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI [II]

• Inviolabilità della proprietà, salvo esproprio mediante giusta indennità in nome dell’interesse pubblico

• Imposizione dei tributi solo se consentiti dalle Camere e sanzionati dal re

• Garanzia di inviolabilità del debito pubblico  • Libertà di riunione pacifica e disarmata, ma non in luoghi

pubblici o aperti al pubblico, soggetti alle leggi di polizia

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STATUTO ALBERTINO: LA RELIGIONE DI STATO

Art. 1 St.«La religione cattolica, apostolica e romana è la sola

religione dello Stato. Gli altri culti ora esistenti sono tollerati conformemente alle leggi».

• Il cattolicesimo romano «religione di stato»• La «tolleranza» degli altri culti• Il principio cavouriano «libera chiesa in libero stato»

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616L’EVOLUZIONE DELLO STATUTO ALBERTINO: DALLA

MONARCHIA COSTITUZIONALE ALLA MONARCHIA PARLAMENTARE

• L’elezione della Camera a suffragio ristretto fino all’introduzione del suffragio universale nel 1912, allargato definitivamente nel 1919 (escluse le donne)

• Il ruolo della Corona e le latenti tendenze dualiste della forma di governo statutaria («ritorniamo allo Statuto»)

• Il ruolo del Senato (le infornate dei senatori e la consuetudine «il Senato non fa crisi»)

• Il governo e il ruolo del presidente del Consiglio (l’assenza di salde maggioranze politiche e le pratiche trasformiste: dai governi della Destra storica ai governi della Sinistra storica)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616[segue] L’EVOLUZIONE DELLO STATUTO ALBERTINO

• L’indipendenza relativa della magistratura (garanzia dell’inamovibilità dei giudici solo dopo tre anni, e comunque solo dall’ufficio e non dalla sede)

• La tutela delle libertà dei cittadini, ma con gravi limitazioni (frequente ricorso agli stati d’assedio e applicazione della legge marziale nel Mezzogiorno)

• Il riformismo giolittiano agli inizi del Novecento (legislazione sociale) e l’avvento dei partiti politici (socialisti, repubblicani, cattolici)

• La tutela giurisdizionale del cittadino a fronte degli atti della pubblica amministrazione (istituzione della IV e della V sezione del Consiglio di stato: l. 5992/1889 e l. 62/1907)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616L’ESTENSIONE DEL SUFFRAGIO MASCHILE

% Elettori

1,9

6,9

23,2

27,3  

Anno  

1861  

1882  

1912  

1919   

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616CRISI DELLO STATO LIBERALE E AVVENTO DEL REGIME

FASCISTA

1919: prime elezioni dopo la guerra con la nuova legge elettorale proporzionale (socialisti e popolari i primi due partiti)1921: elezioni anticipate (ingresso in parlamento di 35 deputati fascisti eletti nelle liste dei «blocchi nazionali») 1922: «marcia su Roma» dei fascisti, rifiuto del re Vittorio Emanuele III di firmare il decreto Facta per lo stato d’assedio, nomina di Benito Mussolini a presidente del Consiglio, fiducia della Camera al governo Mussolini, delegazione di pieni poteri al governo (c.d. fase pseudo-parlamentare)1923: istituzione della milizia volontaria per la sicurezza nazionale (milizia fascista), limitazioni alla libertà di stampa, legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi alla lista più votata con almeno il 25% dei voti)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [I]

1924: elezioni con la legge elettorale Acerbo (2/3 dei seggi al «listone» fascista), delitto Matteotti e Aventino dei parlamentari dell’opposizione1925: discorso di Mussolini alla Camera (3 gennaio: «io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto»), legge sulle «attribuzioni e prerogative del capo del governo»1926-1927: legge sulla «facoltà del potere esecutivo di emanare norme giuridiche», istituzione del Tribunale speciale per la sicurezza dello Stato, scioglimento dei partiti e di altre associazioni, abolizione degli organi elettivi nei comuni e istituzione del podestà e della consulta municipale, carta del lavoro e legge sulla «disciplina giuridica dei rapporti collettivi del lavoro» (divieto di sciopero e serrata)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616DITTATURA E FASCISTIZZAZIONE DELLO STATO [II]

1928: legge elettorale plebiscitaria («approvate voi la lista dei deputati designati dal Gran Consiglio del fascismo?»), legge sull’«ordinamento e attribuzioni del Gran Consiglio del fascismo»1929: firma dei Patti Lateranensi e conciliazione fra lo Stato e la Chiesa (Trattato e Concordato)1930: testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e nuovo codice penale e di procedura penale (codice Rocco) 1934: testo unico della legge comunale e provinciale1938: leggi razziali contro i cittadini di origine ebraica1939: soppressione della Camera dei deputati e istituzione della Camera dei fasci e delle corporazioni1940: entrata in guerra al fianco della Germania nazista

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE

REPUBBLICANA [I]

• luglio 1943: ordine del giorno Grandi approvato dal Gran Consiglio del fascismo, revoca e arresto di Mussolini, governo Badoglio, soppressione del Pnf e degli istituti del regime fascista, convocazione della Camera dei deputati entro quattro mesi dalla fine dello stato di guerra (r.d.l. 705)• settembre 1943: armistizio e cobelligeranza con gli Alleati, fuga del re a Brindisi («regno del sud»), formazione a nord della «Repubblica sociale italiana»• giugno 1944: nomina del principe Umberto luogotenente generale del Regno, convocazione di un’Assemblea costituente, governo Bonomi (tregua istituzionale fra Corona e partiti del Cln: d.l. lgt. 151)

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DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA [II]

• febbraio 1945: estensione del diritto di voto alle donne (d.lgs. lgt. 23)• aprile 1945: istituzione della Consulta nazionale (d.lgs. lgt. 146 e d.lgs. lgt. 168)• giugno 1945: governo Parri• dicembre 1945: primo governo De Gasperi• marzo 1946: legge elettorale per l’Assemblea costituente (d.lgs. lgt. 74), convocazione del referendum per la scelta fra monarchia e repubblica (d.lgs. lgt. 98)• maggio 1946: abdicazione di Vittorio Emanuele III, Umberto II re d’Italia

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DALLA CADUTA DEL FASCISMO ALLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA [III]

• giugno 1946: referendum istituzionale ed elezione dell’Assemblea costituente, esilio del re, De Nicola capo provvisorio dello Stato• gennaio 1947: presentazione in Assemblea del testo base della Costituzione redatto dalla Commissione dei 75• dicembre 1947: approvazione della Costituzione della Repubblica• gennaio 1948: entrata in vigore della Costituzione• aprile 1948: elezioni per la prima legislatura repubblicana (maggioranza assoluta alla Dc di De Gasperi)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LE «COSTITUZIONI PROVVISORIE»

D.l. lgt. 25 giugno 1944, n. 151• Elezione a suffragio universale diretto di un’Assemblea costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato

D.lgs. lgt. 16 marzo 1946, n. 98• Referendum sulla forma istituzionale dello Stato (repubblica o monarchia), contemporaneamente all’elezione dell’Assemblea costituente • Responsabilità politica del governo davanti all’Assemblea costituente • Delega del potere legislativo al governo, salvo la materia costituzionale, le leggi elettorali e l’approvazione dei trattati internazionali

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616IL REFERENDUM ISTITUZIONALE

voti per la Repubblica12.718.641

voti per la Monarchia10.718.502

voti nulli e schede bianche1.509.735

% voti validi54,3

% voti validi45,7

totale aventi diritto: 28.005.449totale voti validi: 23.437.143

totale votanti: 24.946.878

% votanti51,0

% votanti43,0

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616L’ELEZIONE DELL’ASSEMBLEA COSTITUENTE

Democrazia cristianaPartito socialista it. di unità proletariaPartito comunista italianoUnione democratica nazionaleFronte dell’uomo qualunquePartito repubblicano italianoBlocco nazionale della libertàPartito d’azioneMovimento per l’ind. della SiciliaPartito dei contadini d’ItaliaConcentrazione dem. repubblicanaPartito sardo d’azioneMovimento unionista italianoPartito cristiano socialePartito democratico del lavoroAltriTotale

8.080.6644.758.1294.356.6861.560.6381.211.9561.003.007

637.328334.748171.201102.393

97.6908.554

71.02151.08840.633

462.98022.968.286

35,1820,7218,97

6,795,284,372,771,460,750,450,430,340,310,220,182.03

100,00

207115104

41302316

741221111

556

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616L’ASSEMBLEA COSTITUENTE

25 giugno 1946-31 gennaio 1948• Presidenza dell’Assemblea (Saragat fino a febbraio 1947, poi Terracini)• Commissione per la Costituzione («Commissione dei 75» presieduta da Ruini, relatore davanti all’Assemblea)– I sottocommissione (diritti e doveri dei cittadini, presieduta da Tupini)– II sottocommissione (ordinamento costituzionale dello Stato: I sezione potere esecutivo, presieduta da Terracini; II sezione potere giudiario, presieduta da Conti)• III sottocommissione (diritti e doveri economico-sociali, presieduta da Ghidini)• Comitato di redazione («comitato dei 18» presieduto da Ruini)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

L’APPROVAZIONE DELLA COSTITUZIONE

22 dicembre 1947

Presenti votanti:515 (su 556)Maggioranza:

258Hanno votato SI: 453Hanno votato NO: 62

«L’Assemblea approva la Costituzione della Repubblica italiana»

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616I CONTENUTI PIU’ INNOVATIVI DELLA COSTITUZIONE DEL

1948

• I principi fondamentali (artt. 1-12)– principio democratico– principio personalista– principio pluralista– principio lavorista– principio sovranazionale• I diritti e doveri dei cittadini, inclusi quelli economici-sociali (artt. 13-54)• L’introduzione del referendum (artt. 75, 132, 138)• La Corte costituzionale e il controllo di costituzionalità delle leggi (artt. 134-137)• L’ordinamento regionale e le autonomie territoriali (artt. 114-133)• Il Consiglio superiore della magistratura e l’indipendenza dell’ordine giudiziario (artt. 104-110)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616ASPETTI DELUDENTI DELLA COSTITUZIONE DEL 1948

• Il ritorno alla forma di governo parlamentare prefascista, priva di efficaci istituti di razionalizzazione, integralmente affidato alla capacità del sistema partitico di interpretarlo adeguatamente

• La delineazione in forme ambigue della figura del capo dello Stato, indirettamente rappresentativo

• La scelta di un bicameralismo fatto di due Camere di estrazione assai simile e con le stesse funzioni, compreso il rapporto fiduciario col governo

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I]

I principi fondamentali• art. 1: la «Repubblica democratica fondata sul lavoro», la sovranità popolare• art. 2: i «diritti inviolabili dell’uomo» sia come singolo (principio personalista) sia nelle formazioni sociali (principio pluralista) e i «doveri inderogabili di solidariet໕ art. 3: il principio di eguaglianza formale e il principio di eguaglianza sostanziale• art. 4: il diritto al lavoro e il dovere di svolgere un lavoro utile alla società• art. 5: la Repubblica «una e indivisibile», il principio dell’autonomia e il principio del decentramento

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II]

[segue] I principi fondamentali• art. 6: la tutela delle minoranze linguistiche• art. 7: i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica e il principio concordatario• art. 8: l’eguaglianza nella libertà di tutte le confessioni religiose e i rapporti con le confessioni religiose diverse dalla cattolica • art. 9: la promozione della cultura e della ricerca scientifica e tecnica, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico• artt. 10-11: l’apertura dell’ordinamento italiano all’ordinamento internazionale• art. 12: la bandiera della Repubblica

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [III]

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili)• art. 13: la libertà personale• art. 14: la libertà di domicilio• art. 15: la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione• art. 16: la libertà di circolazione e soggiorno• art. 17: la libertà di riunione• art. 18: la libertà di associazione• artt. 19-20: la libertà di religione• art. 21: la libertà di manifestazione del pensiero• art. 22: il diritto alla capacità giuridica, alla cittadinanza, al nome• art. 23: la riserva di legge sull’imposizione di prestazioni personali e patrimoniali

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV]

[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti civili)• art. 24: il diritto di azione in giudizio e il diritto di difesa• art. 25: il giudice naturale e l’irretroattività delle norme penali• art. 26: l’estradizione del cittadino• art. 27: la responsabilità penale personale e la presunzione di non colpevolezza• art. 28: la responsabilità dei funzionari pubblici

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali)• art. 29: i diritti della famiglia e il matrimonio• art. 30: il dovere e diritto dei genitori di mantenimento, istruzione ed educazione dei figli• art. 31: la formazione della famiglia, la maternità, l’infanzia e la gioventù

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V]

[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti etico-sociali)• art. 32: il diritto alla salute• art. 33: la libertà dell’arte e della scienza, la libertà di insegnamento, la libertà della scuola, l’università• art. 34: il diritto all’istruzione e il diritto allo studio

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici)• art. 35: la tutela del lavoro• art. 36: il diritto ad una giusta retribuzione e il diritto al riposo settimanale e alle ferie• art. 37: i diritti della donna lavoratrice e il lavoro minorile• art. 38: il diritto all’assistenza e alla previdenza sociale• art. 39: la libertà sindacale• art. 40: il diritto di sciopero

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VI]

[segue] Diritti e doveri dei cittadini (rapporti economici)• art. 41: la libertà di iniziativa economica• art. 42: il diritto di proprietà• art. 43: le nazionalizzazioni e le collettivizzazioni• art. 44: la proprietà terriera privata• art. 45: la cooperazione a carattere di mutualità e l’artigianato• art. 46: il diritto dei lavoratori a collaborare alla gestione delle aziende• art. 47: il risparmio e il credito

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE PRIMA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII]

Diritti e doveri dei cittadini (rapporti politici)• art. 48: il diritto di voto• art. 49: il diritto di associazione partitica• art. 50: il diritto di petizione• art. 51: il diritto di accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive• art. 52: il «sacro dovere» di difesa della Patria• art. 53: il dovere di concorrere alle spese pubbliche• art. 54: il dovere di essere fedeli alla Repubblica, di osservare la Costituzione e le leggi, di adempiere le funzioni pubbliche con disciplina ed onore

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [I]

Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere• art. 55: composizione del Parlamento (Camera dei deputati, Senato della Repubblica, Parlamento in seduta comune)• art. 56: elezione della Camera dei deputati• art. 57: elezione del Senato della Repubblica• art. 58: elettorato attivo e passivo per il Senato• art. 59: senatori a vita• art. 60: durata in carica e divieto di proroga• art. 61: elezione delle nuove Camere, prima riunione, prorogatio• art. 62: convocazione di diritto e straordinaria • art. 63: presidente ed ufficio di presidenza di ciascuna camera

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [II]

[segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione I: le Camere• art. 64: regolamenti parlamentari, pubblicità delle sedute, maggioranza e numero legale• art. 65: ineleggibilità e incompatibilità• art. 66: verifica dei poteri• art. 67: divieto di mandato imperativo• art. 68: insindacabilità e inviolabilità• art. 69: indennità

Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle leggi• art. 70: esercizio collettivo della funzione legislativa• art. 71: iniziativa legislativa• art. 72: procedimento legislativo• art. 73: promulgazione e pubblicazione

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

[III]

[segue] Titolo I: il Parlamento. Sezione II: la formazione delle leggi

• art. 74: rinvio presidenziale alle Camere• art. 75: referendum abrogativo• art. 76: delegazione legislativa• art. 77: decretazione d’urgenza• art. 78: deliberazione dello stato di guerra• art. 79: leggi di amnistia e indulto• art. 80: leggi di autorizzazione alla ratifica dei trattati internazionali• art. 81: leggi di approvazione del bilancio, copertura finanziaria• art. 82: commissioni parlamentari d’inchiesta

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LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IV]

Titolo II: il presidente della Repubblica• art. 83: elezione del presidente della Repubblica• art. 84: requisiti, incompatibilità, assegno e dotazione• art. 85: durata in carica• art. 86: supplenza e impedimento permanente• art. 87: attribuzioni presidenziali• art. 88: potere di scioglimento delle Camere• art. 89: controfirma ministeriale• art. 90: responsabilità del presidente della Repubblica• art. 91: giuramento

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [V]

Titolo III: il governo. Sezione I: il Consiglio dei ministri• art. 92: composizione e nomina del governo• art. 93: giuramento• art. 94: mozione di fiducia e mozione di sfiducia• art. 95: attribuzione del presidente del Consiglio e dei ministri• art. 96: reati ministeriali

Titolo III: il governo. Sezione II: la pubblica amministrazione• art. 97: riserva di legge sull’organizzazione dei pubblici uffici, accesso mediante concorso agli impieghi pubblici• art. 98: imparzialità dei pubblici impiegati

Titolo III: il governo. Sezione II: gli organi ausiliari• art. 97: Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro• art. 98: Consiglio di stato, Corte dei conti

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[VI]

Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento giurisdizionale

• art. 101: giustizia amministrata in nome del popolo, giudici soggetti soltanto alla legge• art. 102: magistrati ordinari• art. 103: giurisdizione amministrativa, giurisdizione contabile, giurisdizione militare• art. 104: autonomia e indipendenza, composizione ed elezione del Consiglio superiore della magistratura• art. 105: attribuzioni del Csm• art. 106: nomina dei magistrati• art. 107: inamovibilità, azione disciplinare, pubblico ministero

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LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [VII]

[segue] Titolo IV: la magistratura. Sezione I: ordinamento giurisdizionale

• art. 108: ordinamento giudiziario• art. 109: polizia giudiziaria• art. 110: attribuzioni del ministero della giustiziaTitolo IV: la magistratura. Sezione II: norme sulla giurisdizione• art. 111: giusto processo, ricorso in cassazione• art. 112: obbligatorietà dell’azione penale• art. 113: tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi contro gli atti della pubblica amministrazione

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA

[VIII]

Titolo V: le regioni, le province, i comuni• art. 114: comuni, province, città metropolitane, regioni e Stato• art. 115: abrogato• art. 116: regioni a statuto speciale, regionalismo differenziato• art. 117: potestà legislativa dello Stato e delle regioni• art. 118: funzioni amministrative• art. 119: autonomia finanziaria e fiscale di comuni, province, città metropolitane e regioni• art. 120: divieto per le regioni di istituire dazi, potere sostitutivo del governo• art. 121: organi della regione• art. 122: sistema di elezione del presidente della giunta regionale e dei consiglieri regionali

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [IX]

[segue] Titolo V: le regioni, le province, i comuni• art. 123: statuti delle regioni ordinarie• art. 124: abrogato• art. 125: organi di giustizia amministrativa di primo grado• art. 126: scioglimento del consiglio regionale e rimozione del presidente della giunta, mozione di sfiducia• art. 127: ricorsi in via d’azione per legittimità costituzionale contro leggi regionali o leggi dello Stato• artt. 128-130: abrogati• art. 131: elenco delle regioni• art. 132: fusione di regioni o creazione di nuove regioni, distacco di province e comuni da una regione ad un’altra• art. 133: istituzione di nuove province e nuovi comuni

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA PARTE SECONDA DELLA COSTITUZIONE ITALIANA [X]

Titolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: la Corte costituzionale

• art. 134: attribuzioni della Corte costituzionale• art. 135: composizione della Corte costituzionale• art. 136: dichiarazione di illegittimità costituzionale• art. 137: riserva di legge costituzionale sulla proponibilità dei giudizi di legittimità e sulle garanzie di indipendenza dei giudici costituzionali, riserva di legge sulle altre norme di organizzazione e funzionamento della CorteTitolo VI: garanzie costituzionali. Sezione I: leggi costituzionali

• art. 138: procedimento aggravato di approvazione delle leggi di revisione e delle altre leggi costituzionali, referendum costituzionale• art. 139: limite della forma repubblicana

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

L’ATTUAZIONE RITARDATA DELLA PARTE ORGANIZZATIVA DELLA COSTITUZIONE

• 1956: insediamento della Corte costituzionale

• 1958: istituzione del Consiglio superiore della magistratura

• 1968-1970: istituzione delle regioni ordinarie

• 1970: legge sui referendum

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LE LEGGI ELETTORALI POLITICHE DAL 1948 AD OGGI

• Legge 20 gennaio 1948, n. 5: Norme per l’elezione della Camera dei deputati• Legge 6 febbraio 1948, n. 29: Norme per la elezione del Senato della Repubblica• Legge 31 marzo 1953, n. 148: Modifiche al testo unico delle leggi per l’elezione della Camera dei deputati approvato con decreto presidenziale 5 febbraio 1948, n. 26• Legge 31 luglio 1954, n. 615: Abrogazione della l. 31 marzo 1953, n. 148• Legge 16 maggio 1956, n. 493: Norme per la elezione della Camera dei deputati• Legge 27 febbraio 1958, n. 64: Modifiche alla legge 6 febbraio 1948, n. 29• Legge 5 agosto 1993, n. 276: Norme per l’elezione del Senato della Repubblica• Legge 5 agosto 1993, n. 277: Nuove norme per l’elezione della Camera dei deputati• Legge 21 dicembre 2005, n. 270: Modifiche alle norme per l’elezione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

LA RIFORMA ELETTORALE DEL 1953

lista o liste apparentate

voti  > 50%

voti  < 50%

seggiCamera

premio di maggioranza (380 su 590)

ripartizione proporzionale(590 su 590)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LE FASI DELLA STORIA COSTITUZIONALE REPUBBLICANA

• 1948-1968: dall’inattuazione della Costituzione al disgelo costituzionale, dal centrismo (governi Dc alleata con i partiti laici minori) al centrosinistra (Dc e alleati col Psi)• 1968-1979: La centralità del parlamento e il consociativismo, dal centrosinistra alla solidarietà nazionale (Pci incluso nella maggioranza)• 1979-1991: dalla fine della solidarietà nazionale al riformismo dei governi di pentapartito (Dc, Psi, Pri, Psdi, Pli, per la prima volta a guida non democristiana)• 1991-2008: la strategia referendaria per la riforma elettorale in senso maggioritario, crisi del sistema tradizionale dei partiti e transizione politico-istituzionale, le coalizioni di centro-destra e centro-sinistra e l’alternanza, la nascita del Pd e del Pdl

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616L’ORDINAMENTO ITALIANO A OLTRE SESSANT’ANNI

DALLA COSTITUZIONE

• Numero relativamente limitato di revisioni costituzionali• Attuazione pressoché integrale della parte organizzativa della Costituzione• Forte e consolidato prestigio della Corte costituzionale• Rafforzamento dell’esecutivo e del presidente del Consiglio• Spostamento del potere normativo dal parlamento al governo• Ridefinizione del ruolo delle assemblee rappresentative• Assolvimento delle funzioni affidate al presidente della Repubblica come vero e proprio contropotere di bilanciamento• Piena affermazione dell’indipendenza della magistratura• Consolidamento dell’ordinamento regionale, ampia autonomia e pluralismo degli enti territoriali• Incisivi processi di trasformazione delle pubbliche amministrazioni• Estesa tutela dei diritti fondamentali dei cittadini

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

LE REVISIONI DELLA PRIMA PARTE DELLA COSTITUZIONE

• Legge cost. 1/2000: esercizio del diritto di voto degli italiani residenti all’estero⇒art. 48.2

• Legge cost. 1/2003: promozione delle pari opportunità tra donne e uomini⇒art. 51.1

• Legge cost. 1/2007: divieto della pena di morte anche in tempo di guerra⇒art. 27.4

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616

LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA COSTITUZIONE [I]

• Legge cost. 2/1963: numero fisso di deputati e senatori, riduzione della durata del Senato da 6 a 5 anni⇒artt. 56, 57, 60

• Legge cost. 3/1963: divisione del Molise dalla Regione Abruzzi-Molise⇒artt. 57.3, 131

• Legge cost. 2/1967: riduzione della durata dei giudici della Corte costituzionale da 12 a 9 anni⇒art. 135

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA

COSTITUZIONE [II]

• Legge cost. 1/1989: attribuzione alla giurisdizione ordinaria dei procedimenti per i reati ministeriali⇒artt. 96, 134, 135.7

• Legge cost. 1/1991: eccezione al divieto di scioglimento delle Camere negli ultimi sei mesi del mandato presidenziale⇒art. 88.2

• Legge cost. 1/1992: procedimento aggravato per l’approvazione delle leggi di amnistia e indulto⇒art. 79

• Legge cost. 3/1993: abolizione dell’autorizzazione a procedere contro i parlamentari⇒art. 68

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LE REVISIONI DELLA SECONDA PARTE DELLA

COSTITUZIONE [III]

• Legge cost. 1/1999: elezione diretta del presidente della giunta regionale e autonomia statutaria delle regioni ordinarie⇒artt. 121.1 e 4, 122, 123, 126

• Legge cost. 2/1999: introduzione dei principi del giusto processo⇒art. 111.1-5

• Legge cost. 1/2001: numero di deputati e senatori eletti nella circoscrizione estero⇒artt. 56.2 e 4, art. 57.1, 2 e 4

• Legge cost. 3/2001: riforma complessiva del Titolo V «Le regioni, le province, i comuni»⇒artt. 114, 115, 116, 117, 118, 119, 120, 123.4, 124, 125.1, 127, 128, 129, 130, 132.2

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LE COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME

COSTITUZIONALI

• Commissione parlamentare per le riforme istituzionali (Commissione Bozzi, 1983-1985)– istituita con deliberazioni delle due Camere (aprile e ottobre 1983)

• Commissione parlamentare per le riforme istituzionali (Commissione De Mita-Iotti, 1992-1994)– istituita con deliberazioni delle due Camere (luglio 1992) e poi trasformata in commissione con poteri referenti (l. cost. 6 agosto 1993, n. 1)

• Commissione parlamentare per le riforme costituzionali (Commissione D’Alema, 1997-1998)– istituita con legge cost. 24 gennaio 1997, n. 1

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COMMISSIONI BICAMERALI PER LE RIFORME E FORMA DI GOVERNO

• Commissione Bozzi: rafforzamento del ruolo del presidente del Consiglio al quale solo sarebbe andata la fiducia delle Camere riunite, con potere di revoca dei ministri

• Commissione De Mita-Iotti: elezione parlamentare del primo ministro il quale avrebbe poi nominato (e revocato) con proprio decreto i ministri

• Commissione D’Alema: forma di governo a tendenza semi-presidenziale con capo dello stato direttamente eletto dal corpo elettorale, dotato di importanti poteri, ma affiancato da un esecutivo responsabile davanti al Parlamento

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA RIFORMA DEL TITOLO V APPROVATA DAL CENTRO-

SINISTRA (2001)

Approvazione in seconda deliberazione(Camera, 28 febbraio 2001)

presenti: 334 votanti: 328 astenuti: 6 maggioranza: 312hanno votato sì: 316 hanno votato no: 12

Approvazione in seconda deliberazione(Senato, 8 marzo 2001)

votanti: 177 astenuti: 3 maggioranza: 162favorevoli: 171 contrari: 3

Referendum costituzionale (7 ottobre 2001)votanti: 34,0%

sì: 64,2% no: 35,8%

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA RIFORMA DELLA PARTE II DELLA COSTITUZIONE

APPROVATA DAL CENTRO-DESTRA (2005-06)

Approvazione in seconda deliberazione(Camera, 20 ottobre 2005)

presenti: 556 votanti: 551 astenuti: 5 maggioranza: 307hanno votato sì: 317 hanno votato no: 234

Approvazione in seconda deliberazione(Senato, 16 novembre 2005)

presenti: 306 votanti: 305 astenuti: 3 maggioranza: 161favorevoli: 170 contrari: 132

Referendum costituzionale (25 giugno 2006)votanti: 53,7%

sì: 38,3% no: 61,7%

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616I CONTENUTI DELLA FALLITA RIFORMA

COSTITUZIONALE DEL 2005-2006

• Forma di governo: rafforzamento del presidente del Consiglio (primo ministro, con potere di nomina e revoca dei ministri e, pur con limiti, di scioglimento della Camera)• Bicameralismo: riduzione del numero dei parlamentari, differenziazione fra le due Camere (Camera unico titolare del rapporto fiduciario, Senato «federale»)• Devoluzione: attribuzione di alcune competenze esclusive alle regioni, restituzione allo Stato di alcune competenze concorrenti, reintroduzione del limite dell’interesse nazionale sulla legislazione regionale• Garanzie costituzionali: abolizione del comma 3 dell’art. 138 (referendum sempre possibile)

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616IL PROGETTO DI RIFORMA DISCUSSO NELLA XV

LEGISLATURA

Atto Camera 553-A (c.d. progetto Violante)

«Modificazione di articoli della parte seconda della Costituzione, concernenti forma del Governo, composizione e funzioni del Parlamento nonché limiti di età per l’elettorato attivo e passivo per le elezioni della Camera dei deputati e

del Senato della Repubblica»

(approvato dalla Commissione affari costituzionale nella seduta del 17 ottobre 2007 e discusso in assemblea nelle sedute del 22, 23, 24 ottobre, 6, 7, 8 e 13 novembre 2007)

Testo del progetto di legge➥

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LE PROPOSTE DI RIFORMA COSTITUZIONALE DEL

GOVERNO BERLUSCONI IV (2008-2011)

• C. 4144: modifiche agli articoli 41, 97 e 118, comma quarto, della Costituzione• C. 4275: riforma del titolo IV della parte seconda della Costituzione• C. 4358: partecipazione dei giovani alla vita politica, economica e sociale ed equiparazione tra elettorato attivo e passivo• C. 4620: introduzione del principio del pareggio di bilancio nella carta costituzionale• S. 2941: disposizioni concernenti la riduzione del numero dei parlamentari, l’istituzione del Senato federale della Repubblica e la forma di governo

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LE PROSPETTIVE DI RIFORMA NELLA XVI LEGISLATURA

• Riforme costituzionali: proposte di legge presentate alla Camera e al Senato➥

• Riforme elettorali: proposte di legge presentate alla ➥Camera e al Senato

• Riforme dei regolamenti parlamentari: ➥ proposte di riforma del regolamento della Camera ➥ proposte di riforma del regolamento del Senato

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L’ordinamento italiano e la sua evoluzione 1616LA RIFORMA DELL’ART. 81 DELLA COSTITUZIONE

Atto Camera 4205 / Atto Senato 3047(approvato in prima lettura il 15 dicembre 2011)

«Art. 81. – Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale».

➥ Testo completo del progetto di legge