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dignità umana e relazioni giuridiche UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE - SEDE DI PIACENZA DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE DIGNITÀ E DIRITTO: PROSPETTIVE INTERDISCIPLINARI QUADERNI DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE Contributi di: Antonino Barletta - Luciano Eusebi - Saverio Gentile Lauretta Maganzani - Claudia Mazzucato Giuseppe Monaco - Dino Rinoldi L ibellula Youcanprint.it

Dignità e Diritto: prospettiva interdisciplinari

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La collana dei “Quaderni del Dipartimento di Scienze giuridiche” della sede piacentina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore nasce con lo scopo primario di costituire il “contenitore naturale” per i lavori di ricerca condotti, su varie tematiche e nell'ambito delle attività del Dipartimento, dagli studiosi afferenti al medesimo. La collana prende il via con la contemporanea pubblicazione di tre quaderni, mediante i quali si intende dare visibilità esterna a una ricerca di respiro collettivo, promossa dal Dipartimento e finanziata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore in quanto reputata di rilevante interesse di ateneo, in tema di “dignità umana e relazioni giuridiche”.

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UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE - SEDE DI PIACENZADIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

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DIGNITÀ E DIRITTO: PROSPETTIVE INTERDISCIPLINARI

QUADERNI DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

Contributi di:Antonino Barletta - Luciano Eusebi - Saverio Gentile Lauretta Maganzani - Claudia Mazzucato Giuseppe Monaco - Dino Rinoldi

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL S. CUORE – SEDE DI PIACENZA QUADERNI DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE

DIGNITÀ E DIRITTO:

PROSPETTIVE INTERDISCIPLINARI

Contributi di:

Antonino Barletta - Luciano Eusebi - Saverio Gentile - Lauretta Maganzani - Claudia Mazzucato - Giuseppe Monaco - Dino Rinoldi

Quaderno 2, 2010

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© Libellula Edizioni Borè s.r.l via Roma 73, 73039 Tricase (Le) www.libellulaedizioni.com email: [email protected] isbn: 978 88 9681 8107

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INDICE

Presentazione della ricerca………………………………………. 5

Antonino Barletta, Contributo allo studio dell’accertamento degli status ……………………………………………………….... 7Luciano Eusebi, Il rapporto con l’«altro» alla luce della Costituzione. I riflessi sulle problematiche del «fine vita» e l’«incostituzionalità» di ogni configurazione dell’«altro» come nemico………………………………………...................... 39Saverio Gentile, Il diritto indegno: le leggi contro gli ebrei (1938-1945)……………………………………………………….. 71Lauretta Maganzani, La dignità umana negli scritti dei giuristi romani……………………………………………………. 85Claudia Mazzucato, Appunti per una teoria ‘dignitosa’ del diritto penale a partire dalla restorative justice……………… 99Giuseppe Monaco, La tutela della dignità umana: sviluppi giurisprudenziali e difficoltà applicative……………………… 167Dino Rinoldi, Dignità nel diritto e diritto alla dignità (Dignità dell’uomo e famiglia umana fra particolarità e universalità dei diritti)…………………………………………… 197 Authors and Abstracts…………………………………………… i

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PRESENTAZIONE DELLA RICERCA

La collana dei “Quaderni del Dipartimento di Scienze giuridiche” della

sede piacentina dell'Università Cattolica del Sacro Cuore nasce con lo scopo primario di costituire il “contenitore naturale” per i lavori di ricerca condotti, su varie tematiche e nell'ambito delle attività del Dipartimento, dagli studiosi afferenti al medesimo.

La collana prende il via con la contemporanea pubblicazione di tre quaderni, mediante i quali si intende dare visibilità esterna a una ricerca di respiro collettivo, promossa dal Dipartimento e finanziata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore in quanto reputata di rilevante interesse di ateneo, in tema di “dignità umana e relazioni giuridiche”.

In questo contesto, con un approccio spiccatamente multidisciplinare, ci si è interrogati su quale attuazione la dignità umana - comunemente ritenuta uno dei pilastri fondativi della modernità giuridica occidentale - trovi oggi nelle relazioni giuridiche.

In particolare, ci si è chiesti se tale concetto abbia effettiva attitudine a porsi come sostrato comune ai diritti umani, zoccolo duro del principio di uguaglianza, oppure riesca a trovare affermazione solo in termini generici e con risvolti giuridici oltremodo limitati.

I risultati della ricerca sono stati raccolti, per quanto possibile, per aree tematiche e vengono oggi, come si è detto, pubblicati in tre volumi – “Cibo e religione: diritto e diritti”, “Dignità e diritto: prospettive interdisciplinari”, “Dignità e diritto nei rapporti economico-sociali” – che costituiscono però un tutt’uno e così vanno letti, come le forti connessioni reciproche confermano (alla ricerca dei fili rossi presenti).

Antonella Sciarrone Alibrandi Direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche You

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ANTONINO BARLETTA

Contributo allo studio dell’accertamento degli status SOMMARIO: 1. Premessa. – 2. Gli status come momento fondamentale della tutela della persona e della dignità umana. I problemi interpretativi: tra l’incertezza della nozione e le lacune della legge. – 3. Necessità dell’approccio processuale per l’enucleazione della nozione di status. – 4. (Segue) Il carattere tipico della tutela degli status e il ruolo dell’interprete. – 5. La giurisdizione del giudice ordinario nella tutela degli status ed i problemi interpretativi conseguenti all’applicazione del procedimento in camera di consiglio. – 6. (Segue) Le “nuove” tutele delle situazioni personali: la partecipazione del p.m. e il rispetto del contraddittorio. Questioni di legittimazione ed interesse ad agire in materia di status. – 7. Riflessioni conclusive.

1. Premessa. Una recente sentenza delle sezioni unite ripropone la questione della

nozione degli status e i problemi legati al loro accertamento nel processo civile1. Con tale pronuncia la S.C. ha ritenuto di adottare una nozione assai ristretta di “stato e capacità delle persone” al fine di precludere qualsiasi

                                                            1 Il riferimento è relativo a Cass., sez. un., 13 novembre 2008, n. 27145, in Foro it., 2009,

I, 983, con nota di R. CAPONI-A. PROTO PISANI, Il caso E.: brevi riflessioni dalla prospettiva del processo civile, con la quale è sancita l’inammissibilità del ricorso per cassazione proposta dal P.G. presso la Corte d’Appello di Milano contro il provvedimento di autorizzazione all’interruzione del trattamento di sostegno vitale artificiale emesso, in sede di rinvio, dalla stessa Corte d’Appello milanese (d., 9 luglio 2008, in Foro it., 2009, I, p. 983), a seguito di Cass., 16 ottobre 2007, n. 21748, in Corr. giur., 2007, 1686, con commento di E. CALÒ, La Cassazione “vara” il testamento biologico.

Per rafforzare le proprie conclusioni, nel senso dell’inammissibilità del ricorso del p.m., la S.C., dopo aver adottato una nozione assai ristretta di status personali, rileva come in ogni caso la legge non riconosca al p.m. il potere d’impugnare le sentenze emesse nelle materie di cui all’art. 70 c.p.c. e, inoltre, come il giudizio in cassazione preveda comunque l’intervento obbligatorio del P.G. presso la Corte di Cassazione. Nonostante queste ulteriori considerazioni, sembra, a chi scrive, che l’individuazione della nozione di status avesse nella specie un carattere decisivo. La qualificazione della causa come attinente allo “stato e capacità delle persone” è rilevante, infatti, non solo ai fini della partecipazione del p.m. nel giudizio avanti la S.C., resa sempre obbligatoria dagli artt. 379 c.p.c. e 76 ord. giud., bensì soprattutto in relazione al successivo giudizio di rinvio, nonché ai fini della proponibilità della revocazione, sancita dall’art. 397, n. 1, c.p.c., quando “la sentenza è stata pronunciata senza che [il p.m.] sia stato sentito”.

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prerogativa al p.m. In ispecie, si è affermato che la nozione di cui all’art. 70, comma 1°, n. 3, c.p.c. possa essere riferita solo alla posizione soggettiva dell’individuo come cittadino o nell’ambito della comunità familiare e non a controversie o questioni attinenti a “posizioni soggettive” diverse da quelle appena menzionate. Sul punto le sezioni unite si richiamano ad un proprio precedente, nel quale si è escluso il difetto di giurisdizione del giudice tributario ai sensi dell’art. 39 d.lgs. 31 dicembre 1992, n. 5462, negando appunto la possibilità di riferire la nozione di “stato e capacità delle persone”, di cui alla citata disposizione sul processo tributario, alla qualifica di amministratore di fatto di una società a responsabilità limitata3.

Occorre subito osservare, però, come la ricostruzione della nozione di “stato” delle persone meritava un maggiore approfondimento sul piano sistematico generale. A conforto di tale notazione è possibile rilevare come di ben altro tenore erano state precedenti prese di posizione sul punto della Cassazione, anche a sezioni unite, negli ultimi anni. In particolar modo, si segnalano due sentenze delle sezioni unite della Cassazione:

- sent., 12 luglio 2000, n. 483, con la quale si riconosce la possibilità che la situazione soggettiva dell’invalido civile costituisca uno status, suscettibile di essere posto ad oggetto di accertamento4;

                                                            2 Ai sensi dell’art. 39 d. lgs. n. 546 del 1992 è esclusa, appunto, la giurisdizione del giudice

tributario sulle questioni di “stato e capacità delle persone”. 3 Cass., sez. un., 18 ottobre 2005, n. 20113, in Giust. civ. Mass., 2005. 4 In Giust. civ., 2001, I, p. 2191, con nota di R. LOMBARDI, Azione di mero accertamento

dello status di invalido e azione di condanna alle prestazioni pecuniarie: interesse ad agire e legittimazione passiva. In tale pronuncia la S.C. ha affermato: “la categoria degli status è di costruzione teorica poiché, quando la legge adopera l’espressione “stato” (ad es. nell’art. 9, secondo comma, cod. proc. civ.), si riferisce ad una posizione di appartenenza ad una comunità (status civitatis, status familiae), dalla quale nasce una serie a priori indeterminata di altre situazioni soggettive attive e passive. Però la dottrina più recente pone in luce come, in seguito allo sviluppo della tutela, legislativa e amministrativa, delle categorie di cittadini più deboli, debba accogliersi una più ampia nozione di status, inteso come posizione soggettiva, sintesi di un insieme normativo applicabile ad una determinata persona e rilevante per il diritto in maniera non precaria né discontinua; una situazione che secondo l’apprezzamento comune distingue un soggetto dagli altri. Benché questa posizione soggettiva sia caratterizzata principalmente dalla potenzialità ossia dall’impossibilità di definire a priori il contenuto, si concorda che essa possa essere accertata in sede giudiziaria, e più precisamente possano essere accertati i fatti costitutivi, poiché il convenuto può valutarne, sia pure con approssimazione, gli effetti per lui svantaggiosi e così apprestare la propria difesa”. A favore della possibilità di accertare lo status di invalido nel processo civile vi sono diverse altre pronunce della sezione laburistica sia precedenti (Cass., 6 luglio 1998, n. 6894, in Foro it., 1998, I, p. 2775, con nota di B. TONOLETTI; Cass., 15 luglio 1987, n. 6192, in Foro it., 1988, I, p. 2983), sia successive a Cass., sez. un., n. 483 del 2000 (cfr. Cass., 20 febbraio 2006, n. 3595, in Giust. civ., 2007, I, p. 694; Cass., 22 giugno 2002, n. 9146, in Giust. civ. Mass., 2002; Cass., 5 aprile 2002, n. 4887, in Giust. civ. Mass., 2002). In senso contrario, però, si devono registrare (anche) alcune

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- sent., 17 novembre 2008, n. 27310, con la quale si statuisce che in materia di accertamento della qualifica di rifugiato politico il provvedimento del giudice civile costituisca una “sentenza emessa in materia attinente allo status delle persone”5.

2. Gli status come momento fondamentale della tutela della persona e della dignità umana. I problemi interpretativi: tra l’incertezza della nozione e le lacune della legge.

Con sempre maggiore frequenza, di recente, il concetto di status è

indicato come una nozione giuridica chiave nella definizione della tutela riservata alla persona umana nell’ordinamento, assegnando a quest’ultima – nell’attuale quadro costituzionale – il ruolo che nello stato liberale era rappresentato dal diritto di proprietà6, anche in relazione alla difficoltà di elaborare autonome e diverse categorie giuridiche a presidio della persona7. L’attenzione per questa categoria è alimentata dal primario rilievo che ad essa viene riconosciuta dalla tradizione giuridica dei paesi di common law, là dove la tutela degli status delle persone da parte del giudice civile è centrale per il raggiungimento degli attuali livelli di garanzia delle libertà individuali e di promozione sociale delle persone8.                                                                                                                               pronunce successive al 2000, secondo le quali dovrebbe negarsi accesso alla tutela di accertamento in relazione allo status d’invalido per carenza di interesse ad agire in relazione al nuovo quadro normativo in materia, di seguito all’entrata in vigore del d.lgs. n. 112 del 1998, sul presupposto che l’accertamento del c.d. requisito sanitario per il trattamento economico dell’invalido civile sia attribuito in esclusiva all’INPS (Cass., 17 giugno 2003, n. 9681, in Giust. civ. Mass., 2003; Cass., 24 settembre 2002, n. 13892, in Giust. civ. Mass., 2002).

Pure in altre occasioni la sezione lavoro della Cassazione ha adottato una nozione ampia di status al fine di consentire la tutela di accertamento, ad es. in tema di stato di gravidanza della lavoratrice negato dall’ispettorato del lavoro (Cass., 7 novembre 1998, n. 11250, in Orient. giur. lav., 1998, I, p. 1026). Un’isolata pronuncia riconosce persino alla posizione del lavoratore subordinato la qualifica di situazione “assimilabile ad uno status” ai fini dell’accesso alla tutela di accertamento: cfr. Cass., 17 novembre 1999, n. 12778, in Giust. civ. Mass., 1999.

5 In www.cortedicassazione.it. 6 Cfr. G. ALPA, Status e capacità, Bari, 1993, pp. 3 ss.; G. PROSPERETTI, Dall’art. 3 agli

artt. 35 e seguenti Cost., in www.associazionecostituzionalisti.it. Sulla nozione di status cfr. P. RESCIGNO, Situazioni e status nell’esperienza del diritto, in

Riv. dir. civ., 1973, I, pp. 209 ss.; Id., Status I) Teoria generale, in Enc. giur., XXX, Roma, 1993; A. CORASANITI, Stato delle persone, in Enc, dir., XLIII, Milano, 1990, pp. 948 ss.; L. LENTI, Status, in Dig. IV ed., Disc. priv., Sez. civ., XIX, Torino, 1999, pp. 29 ss.

7 Per un autorevole tentativo in tal senso L. MENGONI, La tutela giuridica della vita materiale nelle varie età dell’uomo, in Riv. trim. dir. proc. civ., 1982, pp. 1117 ss., v. spec. pp. 1135 ss.

8 Vastissima è la letteratura anglo-americana in tema di status, per limitare il riferimento alle opere più note cfr. C.K. ALLEN, Status and capacity, in The Law Quarterly Review, 1930, pp. 277 ss.; S. MAINE, Ancient law, London-New York, 1965 rist., pp. 99 ss.; H. GRAVESON,

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