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Direzione Didattica 3° Circolo Aversa
Piano Annuale per l’Inclusione
a.s. 2017-2018
Una scuola inclusiva è una scuola che vive e insegna a vivere con le differenze…
BISOGNO EDUCATIVO SPECIALE
Il 6 marzo 2013 il Ministero dell’Istruzione ha emanato la Circolare n. 8 che illustra le indicazioni
operative per l’attuazione della suddetta Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 “Strumenti di
intervento per gli alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione
scolastica”.
Per realizzare una politica per l’inclusione nelle singole scuole, la Circolare indica “l’elaborazione
di una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività”, riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al
termine di ogni anno scolastico”.
La nozione di “Bisogno Educativo Speciale” si presenta come una categoria generale
comprensiva di tutte le condizioni che richiedono l’impiego calibrato, in modo permanente o
temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività: individualizzazione; percorsi differenziati per
obiettivi comuni; personalizzazione, percorsi e obiettivi differenziati; strumenti compensativi,
misure dispensative; impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali.
“Un approccio educativo, non meramente clinico, dovrebbe dar modo di individuare strategie e
metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, nella prospettiva di una scuola
sempre più inclusiva e accogliente, senza bisogno di ulteriori precisazioni di carattere normativo”
(D.M. 27/12/2012).
Le tipologie di BES maggiormente ricorrenti nelle istituzioni scolastiche si possono raggruppare in
4 grandi categorie:
✓ alunni disabili (legge 104/1992);
✓ alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici (legge
170/2010);
✓ svantaggio sociale e culturale;
✓ difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché
appartenenti a culture diverse.
La Direttiva estende pertanto a tutti gli studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione
dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.
Si pone quindi la questione del “rendere partecipi” tutti gli alunni, attraverso l’assegnazione di un
ruolo ben preciso a ciascun componente della classe con la finalità di rendere tutti complessiva-
mente autonomi nei processi di apprendimento.
La partecipazione diventa quindi un indicatore dell’inclusione. In quest’ottica, la scuola si fa carico
dei bisogni particolari di tutti gli studenti, pre-stando maggiore attenzione a quelli che presentano
bisogni speciali (BES). I PDP per gli alunni con BES prevedono, quando necessario, l’utilizzo di
misure dispensative e strumenti compensativi, con una “specifica attenzione alla distinzione tra
ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento”.
IL PIANO DI INCLUSIONE
ha le seguenti caratteristiche:
• è un atto interno della scuola autonoma, finalizzato all’autoconoscenza e alla pianificazione
della propria offerta formativa in senso inclusivo, sfondo e fondamento sul quale sviluppare una
didattica attenta ai diversi bisogni;
• è conosciuto e condiviso da tutti gli organismi interagenti;
• risponde a criteri di fattibilità e gradualità tenendo conto di vincoli e risorse;
• ha validità annuale;
• è rivolto agli alunni con Bisogni Educativi Speciali.
Linee guida per una didattica inclusiva
• Mettere la persona al centro dell’azione didattica, cioè accogliere ed accettare l’altro come
persona, per conoscere l’alunno anche dal punto di vista socioaffettivo, oltre che cognitivo
• Includere, anziché escludere, anche gli studenti più problematici, cioè riconoscerne i bisogni e
cercare strategie idonee a sollecitare l’attenzione e la partecipazione, per creare apprendi-mento
significativo, per non creare dispersione scolastica
• Considerare fondamentale la relazione educativa, base indispensabile dell’apprendimento, al di
là dei programmi da svolgere
• Promuovere la dimensione comunitaria e sociale dell’apprendimento
• Praticare in classe strategie più coinvolgenti di quelle tradizionali (attività espressive come
teatro, musica, video, laboratori di cittadinanza attiva; studio guidato; lavori sulle dinamiche di
classe, sulle emozioni, sul bullismo; utilizzo di percorsi interdisciplinari, su tematiche ci-viche e
ambientali, con materiali e sussidi multimediali)
• Condividere le linee metodologiche e i presupposti pedagogici con tutto il personale educativo
• Valorizzare le potenzialità e risorse di ognuno, anche le competenze non formali • Riconoscere i diversi bisogni e le differenze individuali, dando risposte diverse a domande
diverse, cioè curare la personalizzazione dell’insegnamento e adeguare in itinere la
programmazione di ciascuna disciplina
• Definire pratiche condivise tra scuola e famiglia
• Promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglia ed
Enti territoriali coinvolti (Comune, ASL, Provincia, Regione, Enti di formazione, ...)
10 Valutazione
9 Monitoraggio
8 Gestione di
tempi e spazi dei progetti
7 Progetti
6 Gestione delle
classi
5 Distribuzione
delle risorse di sostegno
4 Predisposizione
PDP e PEI
3 Reti di scuole
2 Focus G.L.I.
1 Rilevazione dati
BES
Punti operativi
del PAI
GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)
Il G.L.I. ridefinisce il tradizionale
approccio all’integrazione scolastica,
basato sulla certificazione della disabi-
lità, estendendo il campo di intervento
e di responsabilità all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES)
che comprende:
Alunni appartenenti
all’area dello svantaggio
socioeconomico, linguistico
e culturale
Alunni disabili per i
quali è stato espres-
samente previsto un
PEI
Alunni con DSA e
disturbi evolutivi
specifici
A seguito della Circolare ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 prot. n. 561, è prevista
l’estensione dei compiti del Gruppo di lavoro e di studio d’istituto (GLHI) alle problematiche rela-
tive a tutti i Bisogni educativi speciali (BES), con la conseguente integrazione dei componenti del
GLHI e trasformazione dello stesso in Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI).
Tale Gruppo di lavoro per l’Inclusione svolge le seguenti funzioni:
• promuove una cultura dell’inclusione;
• rileva i Bisogni Educativi Speciali presenti nella Scuola;
• elabora, tiene aggiornato e verifica il Piano Annuale per Inclusione dei portatori di disabilità e di
tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali entro il mese di giugno di ogni anno scolastico;
• propone al Collegio dei Docenti, all’inizio di ogni anno scolastico, una programmazione degli
obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare, che confluisce nel Piano Annuale di Inclusione;
• raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di
azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche
dell’Amministrazione;
• organizza focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strate-
gie/metodologie di gestione delle classi;
• formula progetti per la continuità fra ordini di scuola;
• promuove azioni di sensibilizzazione degli alunni, dei genitori, del territorio;
• collabora alla pianificazione di specifici progetti per i soggetti disabili, in relazione alle ti-
pologie, anche in riferimento all’analisi e al reperimento delle risorse finanziarie ad essi necessarie;
• propone al Dirigente scolastico l’acquisto di attrezzature, sussidi e materiale didattico desti-nati
alle attività per il supporto dei soggetti disabili.
Il Gruppo, coordinato dal Dirigente scolastico o da un suo delegato, può avvalersi della consu-lenza
e/o supervisione di esperti esterni o interni, anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del
privato sociale, a seconda delle necessità.
Il GLI si riunisce:
1) nel mese di ottobre per stabilire le linee guida per l’inclusione degli alunni con BES, per sti-lare
i PEI e i PDP, per l’assegnazione delle risorse;
2) ogni qualvolta se ne presenti la necessità, per la concreta organizzazione delle attività scola-
stiche che coinvolgono gli alunni in situazione di disabilità e con BES, cioè definizione di linee
educative condivise, organizzazione dell’orario, pianificazione degli interventi, verifica in itinere
delle attività programmate nei PEI e nei PDP, formulazione di progetti di accoglienza per gli alunni
nuovi iscritti, ecc.
Le sedute del GLI sono documentate da apposito verbale scolastico.
Il GLI sarà così costituito nell’anno scolastico 2017-2018 da:
• Il Dirigente Scolastico
• Collaboratore DS
• Funzione strumentale Area1 (stesura e coordinamento delle attività inerenti al POF e PTOF)
• Funzione strumentale Area 3 (interventi a favore dei discenti: disagio, dispersione, recupero
e handicap)
• Docente di sostegno scuola primaria e dell’infanzia
• Docente curriculare scuola primaria e dell’infanzia
• Docente di specializzazione nelle tematiche dei DSA e BES scuola primaria e/o infanzia
• Un rappresentante dei genitori
• Un rappresentante dei servizi comunali
Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità
A. Rilevazione dei BES presenti: n°
1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 22
2. svantaggio/ disagio comportamentale, socio-economico, linguistico 150
3. alunni bes non certificati segnalati dai C.d. c 31
4. stranieri 72
N° PEI redatti dai GLHO 22
N° di PDP redatti dai Consigli di classe 31
Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… SI/NO
Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo SI
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori SI
protetti, ecc.)
AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo NO
Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori SI
protetti, ecc.)
Assistenti alla comunicazione NO
Funzioni strumentali / coor- SI
dinamento
Referenti di Istituto (disabilità, SI
DSA, BES)
Psicopedagogisti e affini NO
esterni/interni
Docenti tutor/mentor NO
COINVOLGIMENTO DOCENTI CURRICOLARI Attraverso attività di continuità; programmazione di SI
attività “agganciate” alla programmazione prevista per
la classe
Coordinatori di classe e simili • • Partecipazione a GLI SI
• • Rapporti con famiglie
• • Tutoraggio alunni
• Progetti didattico-educativi a prevalente tematica
inclusiva
Docenti con specifica formazione
• Partecipazione a GLI
• Rapporti con famiglie
• Tutoraggio alunni
• Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva
• Monitoraggio delle attività
•
Altri docenti • • Partecipazione a GLI SI
• • Rapporti con famiglie
• • Tutoraggio alunni
• Progetti didattico-educativi a prevalente
tematica inclusiva
Coinvolgimento personale • • Assistenza alunni disabili SI
ATA • Progetti di inclusione / laboratori integrati
Coinvolgimento famiglie •
• Informazione/formazione su genitorialità e
psico- pedagogia dell’età evolutiva
• Coinvolgimento in progetti di inclusione
• Coinvolgimento in attività di promozione
della Comunità educante SI
SI
•
Rapporti con servizi Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati NO
sociosanitari territoriali e sulla disabilità
istituzioni deputate alla
sicurezza. Rapporti con CTS Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati NO /CTI (centro territoriale di su disagio e simili
supporto, e i CTI centri terri-
toriali inclusione) Procedure condivise di intervento sulla disabilità NO
Procedure condivise di intervento su NO
disagio e simili
Progetti territoriali integrati SI
Progetti integrati a livello di singola scuola
Rapporti con CTS / CTI
Rapporti con privato Progetti territoriali integrati
sociale e volontariato Progetti integrati a livello di singola scuola SI
Progetti a livello di reti di scuole
Formazione docenti Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione SI
della classe
Didattica speciale e progetti educativo-didattici SI
a prevalente tematica inclusiva: DSA
Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambia- X
mento inclusivo
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e X
aggiornamento degli insegnanti
Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi X
inclusive
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti X
all’interno della scuola
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti X
all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esi-
stenti;
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e X
nel partecipare alle decisioni che riguardano
l’organizzazione delle attività educative;
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla pro- X
mozione di percorsi formativi inclusivi;
Valorizzazione delle risorse esistenti X
Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utiliz- X
zabili per la realizzazione dei progetti di inclusione
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandi- X
scono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i
diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavo-
rativo * 0 per niente, 1 poco, 2 abbastanza, 3 molto, 4 moltissimo
Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di
inclusività dei sistemi scolastici
Figure coinvolte nel processo inclusivo
Il Dirigente scolastico
È il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione scolastica:
ciò riguarda la globalità dei soggetti e, dunque, anche gli alunni con disabilità e con Bisogni Educa-
tivi Speciali.
A tal fine egli:
✓ procede all’assegnazione degli insegnanti curricolari e di sostegno, laddove per questi ultimi
ci sia la richiesta della famiglia;
✓ cerca di assicurare la continuità rispetto all’assegnazione dei docenti;
✓ gestisce le risorse valutando le reali esigenze di ogni singolo caso;
✓ assicura al proprio Istituto il reperimento di tutti gli ausili e/o attrezzature necessarie al caso
di precise esigenze dell’alunno
✓ attiva azioni in collaborazione anche con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione
dell’alunno;
✓ dialoga con le famiglie e gli insegnanti al fine di trovare soluzioni, chiarimenti e confronti.
Funzione strumentale Area 1
collabora alla pianificazione di interventi mirati con i coordinatori di classe, con il gruppo di auto-
valutazione per implementare azioni di miglioramento riguardo alla strategia inclusiva dell’istituto e
monitora le azioni e i risultati per definirli nella revisione del PTOF.
Collaboratori DS e Referenti di plesso
raccolgono le osservazioni dei docenti curriculari che individuano i BES, segnalano poi tali osser-
vazioni al GLI che propone interventi di recupero
Docenti curriculari
rilevano situazioni di disagio all’interno delle classi, si confrontano con il collaboratore del DS o il
referente di plesso e suggeriscono interventi specifici
Funzione strumentale Area 3
collabora con la Dirigenza e con lo staff, gli insegnanti curricolari, i servizi socio-sanitari, gli Enti
locali e le strutture del territorio e si occupa di:
✓ azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area di sostegno;
✓ raccordo tra le diverse realtà (Enti territoriali, Enti di formazione, Cooperative, scuole, ASL
e famiglie);
✓ coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica;
✓ organizzazione insieme al Dirigente Scolastico degli incontri con i genitori degli alunni cer-
tificati in uscita dalla quinta della scuola primaria;
✓ pianificazione dei colloqui di reinserimento con il personale di supporto della scuola media
al fine di garantire la continuità educativa;
✓ coordinamento stesura PDP degli alunni con DSA e/o con BES;
✓ collaborazione nelle attività di formazione per i docenti;
✓ azioni di coordinamento del GLI;
✓ ricerca e produzione di materiali per la didattica;
✓ individuazione di adeguate strategie educative;
✓ aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati.
CONSIGLIO DI CLASSE/interclasse/intersezione
Fermo restando l’obbligo di presentazione delle certificazioni per l’esercizio dei diritti conseguenti
alle situazioni di disabilità e di DSA, è compito doveroso dei Consigli di Classe indicare in quali
altri casi sia opportuna e necessaria l’adozione di una personalizzazione della didattica ed
eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico glo-
bale e inclusiva di tutti gli alunni. È necessario che l’attivazione di un percorso individualizzato per
un alunno con Bisogni Educativi Speciali sia deliberata in Consiglio di classe dando luogo al PDP,
firmato dal Dirigente Scolastico (o da un docente da questi specificatamente delegato), dai docenti e
dalla famiglia. Nel caso in cui sia necessario trattare dati sensibili per finalità istituzionali, si avrà
cura di includere nel PDP apposita autorizzazione da parte della famiglia.
Ove non sia presente certificazione clinica o diagnosi, il Consiglio di classe o il team dei docenti
motiveranno opportunamente, verbalizzandole, le decisioni assunte sulla base di considerazioni
pedagogiche e didattiche; ciò al fine di evitare il contenzioso. Definisce con il coordinatore di classe
o con il docente di sostegno, se vi è, le modalità più consone per favorire l’accoglienza dei nuovi
alunni e, quando è possibile, attività comuni al resto della classe per promuovere una prima
socializzazione; stabilisce comportamenti e buone pratiche che ogni singolo in-segnante possa
adottare, divenendo in prima persona un modello positivo per l’integrazione degli alunni con
disabilità; collabora, con il coordinatore di classe, alla stesura del PEI/PDP degli alunni, curando in
particolare l’organizzazione oraria delle attività, da svolgere in classe con o senza il personale di
sostegno, e iniziative funzionali al percorso di integrazione; collabora col coordinatore di classe alla
redazione della programmazione individualizzata collabora con il coordinatore di classe alla
pianificazione e all’organizzazione di uscite didattiche e viaggi di istruzione nel rispetto delle
caratteristiche degli alunni disabili; si occupa delle verifiche periodiche del PEI/PDP.
OBIETTIVI DI INCREMENTO DELL’INCLUSIVITÀ PROPOSTI PER
L’ANNO 2017/2018
Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti
La formazione rappresenta un obiettivo prioritario indicato nel RAV e nel PDM: si prevede
l’attivazione di corsi di formazione sulle nuove tecnologie per una didattica inclusiva e sulle
strategie metodologiche da utilizzare con i bisogni educativi speciali.
Potenziamento/supporto alla didattica
Gli insegnanti rilevano il bisogno di supporto in classe, per ottimizzare i processi di
recupero/potenziamento nell’ottica della personalizzazione dell’apprendimento e, quindi, di una
sempre maggiore inclusione
Promozione di una progettualità per i Bes:
Attivazione di progetti curricolari ed extracurricolari opportunamente calibrati per gli allievi bes e il
contesto di riferimento, al fine di garantire il massimo livello di inclusione possibile e il successo
formativo. Organizzazione di attività e progetti musicali, di teatro, di psicomotricità che implicano
l’uso di una più ampia gamma di moduli espressivi, di linguaggi alternativi multisensoriali, che
possono essere strumento-veicolo di una comunicazione più globale ed efficace per tutti.
Intercultura
Reperimento di figure professionali (mediatori culturali/interculturali) per fornire un adeguato
supporto ai docenti per quanto riguarda l’accoglienza e l’inserimento di alunni provenienti da
“mondi diversi”, per guidare i docenti nelle difficoltà iniziali, nella comprensione dei
comportamenti e nell’individuazione delle competenze degli alunni immigrati, tutto ciò al fine di
favorirne l’inserimento e il successo scolastico.
Reti per l’inclusione
Costruire una rete di collaborazione e corresponsabilità tra scuola, territorio, enti locali (CTS, CTI,
ASL) ed associazioni.
Una scuola dove, oltre all’apprendimento cooperativo, esiste anche un insegnamento cooperativo.
Adozione di strategie di valutazione e monitoraggio progetti
Per la valutazione dell’efficacia degli interventi inclusivi per il prossimo anno scolastico si prevede
nuovamente:
la somministrazione di questionari in formato cartaceo, al fine di definire i punti di forza e di
debolezza delle azioni attuate.
Per il piano di miglioramento sarà effettuata la compilazione periodica, da parte dei docenti
coinvolti e degli esperti esterni, di schede di monitoraggio riportanti osservazioni sistematiche
sull’andamento delle attività progettuali, in relazione agli apprendimenti disciplinari, alla
motivazione, agli interessi e agli aspetti affettivo-relazionali.
Il contributo dei dipartimenti
A livello di aree e dipartimenti si sottolinea il particolare ruolo che possono svolgere per la
formulazione degli obiettivi minimi, massimi e di eccellenza per ciascuna materia. Inoltre è
fondamentale che essi individuino metodologie e strategie comuni, per impostare una didattica
mirata a garantire a tutti gli alunni, ed in modo particolare a coloro che abbiano bisogni speciali,
interventi trasversali e comuni che comprendano l’utilizzo di strumenti e approcci mirati.
Il presente Piano Annuale per l’Inclusione, sulla base dei B.E.S. emergenti all’interno del nostro
Istituto, intende declinare il curricolo nella prospettiva della personalizzazione.
Le competenze però non appaiono miracolosamente alla fine di un curricolo per conoscenze, ma è
stata avviata una vera e propria progettazione per competenze. La formazione di competenze
richiede infatti una piccola “rivoluzione culturale” per passare da una logica dell’insegnamento ad
una logica dell’allenamento (coaching) sulla base di un postulato semplice: le competenze si
costruiscono esercitandosi intorno a situazioni d’insieme. Si tratta di apprendere a fare ciò che non
si sa fare “facendolo”.
L’approccio per competenze richiede lo sviluppo di condotte cognitive o schemi logici di
mobilitazione delle conoscenze messe al servizio di un’azione efficace. La pratica didattica
nell’ottica di un apprendimento per competenze si avvarrà di una pluralità di strategie.
Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola
Interventi individuali per alunni che necessitano di strategie d’intervento specifiche
Interventi frontali per gli alunni con gravi disturbi dell’attenzione
Lavoro strutturato con un piccolo gruppo
Apprendimento cooperativo per sviluppare forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli
alunni e per veicolare conoscenze, abilità e competenze
Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)
Organizzaz
Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che
riguardano l’organizzazione delle attività educative
La famiglia dell’alunno:
fornisce notizie sull’alunno;
gestisce con la scuola le situazioni problematiche;
condivide con la scuola il processo di apprendimento dell’alunno;
compartecipa alla costruzione e realizzazione del PEI/PDP.
Valorizzazione delle risorse esistenti
Individuazione delle risorse umane e delle competenze specifiche ai fini dell’attivazione di percorsi
e laboratori per l’integrazione di tutti gli alunni individuati BES, i laboratori di recupero vengono
espletati tenendo conto dei dati di organico di potenziamento attribuita all’istituzione scolastica.
Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la
continuità tra i diversi ordini di scuola
Attività di orientamento in entrata attraverso progetti “ponte” e incontri programmati da effettuarsi
in accordo con la scuola dell’Infanzia e in uscita con la scuola primaria di secondo grado, dove gli
alunni fanno domanda di iscrizione.
Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo
Creazione di una banca dati contenente griglie di osservazione da utilizzare con gli alunni.
Formazione del personale di segreteria sulla gestione dei fascicoli degli alunni con BES Istituzione
di un’anagrafe scolastica contenente tutti i dati del percorso scolastico dello studente (eventuali PEI
e PDP in formato elettronico, documentazione varia...) per garantire la continuità.
Questo documento è parte integrante del PTOF e si propone di definire pratiche comuni
all’interno dell’istituto.
Approvato dal Collegio dei docenti
Delibera n.46 del 23 giugno 2017 Il Dirigente Scolastico
Prof.ssa Anna Lisa Marinelli Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell'art. 3, comma 2 del Decreto Legislativo n. 39/1993
Allegati:
Allegato 1: Scheda di rilevazione dei BES (Bisogni Educativi Speciali) NON certificati
Allegato 2: Piano didattico personalizzato – Scuola Primaria
Allegato 3: Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi
Allegato 4: Griglia di osservazione per l’individuazione di alunni BES Scuola dell’Infanzia
Allegato 5: Scheda di rilevazione della situazione degli alunni stranieri e dei loro bisogni formativi
Allegato 6: Documento di passaggio dalla Scuola dell'Infanzia alla Scuola Primaria
Allegato 7: Bilancio didattico alunni BES
Allegato 8: Relazione finale redatta in forma discorsiva
Allegato 9: Per una valutazione corretta degli alunni BES
Allegato 1
Scheda di rilevazione dei BES Bisogni Educativi Speciali NON certificati
Scuola Primaria Plesso …………………………………………….......... Classe/sez. ……. Sezione ……
Alunno/a ………………………………………………………………………………...
Docenti di classe …............................................................................................. ………………………………………………………………………………………………………...……….
Data rilevazione: ………………………………………
Segnare con una o
più crocette
Tipologia BES
Svantaggio socio-economico Difficoltà linguistiche e/o culturali Disagio comportamentale/relazionale Sospetto DSA Sospetto ADHD Sospetto borderline cognitivo (ritardo mentale lieve) Altro (specificare/descrivere):
ASPETTI DESCRITTIVI (Segnare con crocette le aree deficitarie. Ove necessario specificare.)
Area Funzionale deficit motorio-prassici deambulazione motricità globale motricità fine coordinazione motoria movimenti finalizzati orientamento
deficit neuro-psicologici: organizzazione spaziale temporale attenzione concentrazione memoria altro:
deficit sensoriali: vista udito altro:
Area
dell'Autonomia
deficit nell'autonomia personale: cura di sé uso e organizzazione di oggetti e materiali propri e comuni orientamento nello spazio e nel tempo
deficit nell'autonomia sociale:
comportamenti nel gruppo comportamenti inadeguati alle situazioni e ai contesti altro:
Corporea condizioni fisiche difficili: ospedalizzazioni malattie acute o croniche lesioni fragilità anomalie cromosomiche anomalie nella struttura del corpo altro:
Cognitiva deficit dell'apprendimento del linguaggio della letto-scrittura delle abilità aritmetiche del ragionamento logico della memoria
Degli apprendimenti
Difficoltà in una o più specifiche aree disciplinari / competenze previste dai piani studi dei singoli ordini di scuola (specificare quali):
Affettivo - relazionale
area del sé (vissuti, emozioni, identità, immagine di sé) relazione con i pari e gli adulti integrazione nel gruppo motivazioni nei rapporti motivazione rispetto all'apprendimento scolastico motivazione rispetto alla frequenza alle lezioni
GRIGLIA DI RILEVAZIONE DEL DISAGIO SEGNALATO
LEGENDA (segnare con una crocetta)
0 L’elemento descritto dal criterio non mette in evidenza particolari problematicità
1 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità lievi e/o occasionali 2 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità non gravi ma reiterate 3 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità rilevanti e reiterate 4 L’elemento descritto mette in evidenza problematicità molto rilevanti e osservabili continuativamente
* in presenza di asterisco, ove necessario specificare
mancanza di autonomia nel movimento e nell’uso del proprio corpo 0 1 2 3 4
difficoltà nell’uso di oggetti personali e di materiali scolastici 0 1 2 3 4
mancanza di autonomia negli spazi scolastici 0 1 2 3 4
mancanza di autonomia negli spazi esterni alla scuola 0 1 2 3 4
difficoltà di gestione del tempo 0 1 2 3 4
necessità di tempi lunghi 0 1 2 3 4
difficoltà nella pianificazione delle azioni 0 1 2 3 4
difficoltà di attenzione 0 1 2 3 4
difficoltà di concentrazione 0 1 2 3 4
difficoltà di memorizzazione 0 1 2 3 4
difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni verbali 0 1 2 3 4
difficoltà di ricezione - decifrazione di informazioni scritte 0 1 2 3 4
difficoltà di espressione - restituzione di informazioni verbali 0 1 2 3 4
difficoltà di espressione – restituzione di informazioni scritte 0 1 2 3 4
difficoltà nell’applicare conoscenze 0 1 2 3 4
difficoltà di lettura/scrittura 0 1 2 3 4
difficoltà logico/matematiche 0 1 2 3 4
Difficoltà in altre discipline*
0 1 2 3 4
difficoltà nel rispetto delle regole 0 1 2 3 4
svolgimento irregolare dei compiti a casa 0 1 2 3 4
mancata esecuzione delle attività in classe 0 1 2 3 4
domande e interventi non pertinenti 0 1 2 3 4
disturbo delle lezioni (distrae i compagni, ecc.) 0 1 2 3 4
facile distraibilità 0 1 2 3 4
difficoltà nello stare fermo al proprio posto 0 1 2 3 4
mancanza dei materiali necessari alle attività scolastiche 0 1 2 3 4
scarsa cura dei materiali 0 1 2 3 4
difficoltà di autoregolazione, autocontrollo 0 1 2 3 4
problemi comportamentali*
0 1 2 3 4
problemi emozionali (aggressività, timidezza, ansia, ostilità, tristezza, ritiro)*
0 1 2 3 4
scarsa autostima/fiducia nelle proprie capacità 0 1 2 3 4
scarsa motivazione 0 1 2 3 4
scarsa curiosità 0 1 2 3 4
difficoltà nella relazione con i compagni 0 1 2 3 4
difficoltà nella relazione con gli insegnanti 0 1 2 3 4
difficoltà nella relazione con gli adulti 0 1 2 3 4
atteggiamenti oppositivi 0 1 2 3 4
Ignora i rimproveri 0 1 2 3 4
carenza/eccesso nel senso del pericolo 0 1 2 3 4
instabilità psico-motoria (eccesso nel movimento/iperattività) 0 1 2 3 4
Altro*
0 1 2 3 4
Fattori del contesto familiare scolastico
ed extrascolastico
famiglia problematica 0 1 2 3 4
pregiudizi ed ostilità culturali 0 1 2 3 4
difficoltà socioeconomiche 0 1 2 3 4
ambienti deprivati/devianti 0 1 2 3 4
mancanza di mezzi o risorse nella scuola*:
difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra le agenzie (scuola, servizi, enti,
operatori….) che intervengono nell’educazione e nella formazione*:
SCHEDA DI RILEVAZIONE DEI PUNTI DI FORZA relativamente all’alunno, al gruppo classe e agli insegnanti del team educativo. (Rilevanti ai fini dell’individuazione delle risorse e della progettazione di interventi di supporto e facilitazione)
Punti di forza
dell’alunno discipline preferite:
discipline in cui riesce:
attività preferite:
attività in cui riesce:
desideri e/o bisogni espressi:
Altro:
Punti di forza del gruppo
classe
presenza di un compagno o un
gruppo di compagni di riferimento
per le attività disciplinari: per il gioco:
per attività extrascolastiche:
Altro
I Docenti
…………………………………. ……………………………………... ……………………………….. …………………………………. …............................................ …....................................
…....................................... …............................................ …....................................
Data: …...................................................
Allegato 2
D I R E Z I O N E D I D A T T I C A S T A T A L E I I I C I R C O L O Via Canduglia , 1 81031 Aversa (Ce) Tel. 081/8141844 – Fax 081/8149928
Cod.F. 81003120615 – Cod. Mecc. CEEE01200b
E-mail [email protected] www.3circolodidatticoaversa.gov.it
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
SCUOLA PRIMARIA a. s. __________
1. DATI GENERALI
Cognome
Nome
Data di nascita
Classe sez.
plesso
Insegnante referente
Diagnosi medico-specialistica redatta in data __________________
_____________________________ da ___________________________
_____________________________ presso ________________________
Interventi pregressi e/o effettuati da ___________________ contemporanei al percorso presso _______________________
scolastico periodo e frequenza _____________
modalità ______________________
Scolarizzazione pregressa Documentazione relativa alla
scolarizzazione e alla didattica
nella scuola dell'infanzia
Rapporti scuola-famiglia
Interventi riabilitativi in orario Operatore di riferimento _________________
extrascolastico _____________________________________ Tempi _______________________________ Modalità _____________________________
Referente del rapporto scuola/operatore
_____________________________________
1) CARATTERISTICHE COMPORTAMENTALI
Acquisita Da rafforzare Da sviluppare
Collaborazione
Partecipazione
Relazionalità con compagni
Relazionalità con adulti
Accettazione e rispetto delle regole
Motivazione al lavoro scolastico
Capacità organizzative
Rispetto degli impegni
Consapevolezza del proprio modo di apprendere
Consapevolezza delle proprie difficoltà
2) DESCRIZIONI DEL FUNZIONAMENTO DELLE ABILITÀ STRUMENTALI Descrivere soltanto le criticità.
Informazioni da osser-
vazione dell’alunno LETTURA Velocità, correttezza, comprensione (letterale, inferenziale, costruttiva, interpretativa, analitica, valutativa)
SCRITTURA
Tratto grafico (velocità, qualità del tratto, corsivo/stampato)
Ortografia (tipologia di errore)
Produzione del testo CALCOLO (assimilazione e automatizzazione dei fatti numerici, accuratezza e velo-cità nel calcolo a mente e scritto, capacità di comprensione e produzione
dei numeri, capacità di incolonnarli correttamente) MEMORIA
(uditiva, visiva, difficoltà per le sequenze, procedurale)
ATTENZIONE
(tempi, difficoltà nella concentrazione, facilmente distraibile)
LINGUAGGIO
Recettivo (vocabolario, comprensione grammaticale)
Espressivo (correttezza sintattica e lessicale)
ALTRI DISTURBI - Disprassia (difficoltà nel tratto geometrico, in educazione fisica, difficoltà visuo-spaziali) - Iperattività
4) INDIVIDUAZIONE DEGLI EVENTUALI ACCOMODAMENTI DEGLI OBIETTIVI MESSI IN ATTO NEGLI AMBITI DISCIPLINARI
MISURE DISPEN- IT MAT ST GEO SC ING
SATIVE COMPEN-
SATIVE
Limitare la lettura ad al-
ta voce
Evitare la lettura ad alta
voce
Fornire la lettura ad alta
voce del testo, delle consegne degli esercizi,
ecc. da parte del docen-
te, anche durante le ve-
rifiche
Consentire un tempo
più lungo per gli elabo-
rati
Ridurre la quantità delle
richieste
Dispensare dal prendere
appunti sotto dettatura
Far utilizzare schemi
riassuntivi, mappe te-
matiche
Far utilizzare il PC (per
videoscrittura, corretto-
re ortografico, audioli-
bri, sintesi vocale)
Far utilizzare la calcola-
trice
Evitare la copiatura alla
lavagna
Far utilizzare vocabolari
elettronici
Ridurre la richiesta di
memorizzazione di se-
quenze/lessico/poesie
/dialoghi/formule
Dispensare da pro-
ve/verifiche a tempo
Fornire l’esempio dello
svolgimento dell’eserci- zio e/o l’indicazione
dell’argomento cui
l’esercizio è riferito
STRATEGIE
METODOLOGICHE
E DIDATTICHE
Consentire l’uso del ca-
rattere stampato maiu-
scolo
Evitare la scrittura sotto
dettatura soprattutto durante le verifiche Proporre contenuti es-senziali e fornire chiare tracce degli argomenti di studio oggetto delle
verifiche Concordare un carico di lavoro a casa persona-lizzato Utilizzo di mediatori didattici (mappe concet-
tuali, schemi, formulari, tabelle, glossari) sia in
verifica che durante le lezioni Accertarsi della com-prensione delle conse-gne per i compiti a casa Fornire fotocopie adat-tate Avviare all’uso della
videoscrittura, soprat-tutto per la produzione
testuale o nei momenti di particolare stanchez-
za/illeggibilità del tratto grafico Nell’analisi fornire la suddivisione del perio-do in sintagmi Privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali rispetto alle acquisizioni teori-che delle stesse Utilizzare la regola del-le 5 w per i testi Garantire l’approccio visivo e comunicativo alle lingue Favorire l’apprendimen-to orale Privilegiare l’apprendi-mento esperienziale e laboratoriale Consentire tempi più lunghi per consolidare gli apprendimenti Pianificare, con relative argomentazioni da parte
del docente, la conte-stualizzazione del testo Fornire, in tempi utili e dove è possibile in sua
presenza, la correzione dell’errore per favorire la consapevolezza dell’ errore stesso Frammentazione del compito
MODALITA’ DI
VERIFICA E VALUTAZIONE Privilegiare nelle veri-fiche scritte e orali con-cetti e terminologie uti-lizzate nelle spiegazioni Concordare le interro-gazioni orali e le prove scritte Privilegiare la tipologia delle verifiche in base alla tipologia del distur-bo Valutare nelle prove scritte il contenuto e
non la forma (punteg-giatura, lessico, errori
ortografici, di calco-lo…) Stimolare e supportare
l’allievo, nelle verifiche orali, aiutandolo ad ar-gomentare Utilizzare la compensa-zione orale delle verifi-che scritte insufficienti Ridurre il numero delle domande scritte o la lunghezza del testo Evitare la doppia nega-zione e frasi di difficile interpretazione Proporre verifiche gra-duate Fornire la possibilità di verifiche su supporto in-formatico Curare la leggibilità grafica delle consegne, evitando l’eccessivo af-follamento della pagina Tener conto nella valu-tazione delle difficoltà prassiche e procedurali Consentire la consulta-zione di mappe e/o schemi nelle interroga-
zioni/verifiche Fornire l’esempio dello
svolgimento dell’eser-
cizio e/o l’indicazione
dell’argomento cui
l’esercizio è riferito
PATTO DI CORRESPONSABILITA’ CON LA FAMIGLIA E CON L’ALUNNO
Si concorda con la famiglia la seguente collaborazione:
□ Controllo costante del diario
□ Aiuto da parte di un familiare/tutor
□ Verifica dello svolgimento dei compiti assegnati
□ Dispensa da alcuni compiti assegnati
□ Riduzione dei compiti assegnati
□ Utilizzo domestico degli strumenti compensativi
□ Collaborazione con il team docente segnalando eventuali disagi
□ Sostegno alla motivazione e all’impegno nello studio □ Incoraggiamento all’acquisizione di un sempre maggior grado di autonomia nella gestione dei tempi di studio e dell’impegno scolastico □ Valorizzazione non soltanto dell’aspetto valutativo ma soprattutto di quello formativo delle disci-pline
Il Dirigente scolastico Gli insegnanti
___________________
___________________ ___________________
I genitori
___________________
Allegato 3
Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi
inclusivi
RISORSE/STRUMENTI/METODOLOGIE DIDATTICHE
Apprendimento cooperativo: sviluppa forme di cooperazione e di rispetto reciproco fra gli
allievi e veicola le conoscenze/abilità/competenze.
Tutoring (apprendimento fra pari: lavori a coppie)
Didattica laboratoriale
Procedere in modo strutturato e sequenziale: proporre attività con modello fisso e dal
semplice al complesso→ si faciliteranno nell’alunno l’esecuzione delle consegne, la
memorizzazione e l’ordine nell’esposizione dei contenuti.
Sostenere la motivazione ad apprendere
Lavorare perché l’alunno possa accrescere la fiducia nelle proprie capacità
Per alunni “lenti”:
o predisporre verifiche brevi, su singoli obiettivi;
o semplificare gli esercizi (evitare esercizi concatenati);
o consentire tempi più lunghi o ridurre il numero degli esercizi nello stesso tempo
(strategia da scegliere secondo la personalità del bambino/ragazzo)
Per alunni che manifestano difficoltà di concentrazione:
o fornire schemi/mappe/diagrammi prima della spiegazione (aiuteremo la mente a
selezionare, categorizzare, ricordare, applicare quanto recepito durante la spiegazione);
o evidenziare concetti fondamentali/parole chiave sul libro; spiegare utilizzando
immagini utilizzare materiali strutturati e non (figure geometriche, listelli,
regoli…);
o fornire la procedura scandita per punti nell’assegnare il lavoro.
Didattica multisensoriale: uso costante e simultaneo di più canali percettivi (visivo, uditivo,
tattile, cinestesico per incrementare l’apprendimento
Tecnologie multimediali (computer, notebook per utilizzare software specifici)
Allegato 4
D I R E Z I O N E D I D A T T I C A S T A T A L E I I I C I R C O L O
GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER L’INDIVIDUAZIONE DI ALUNNI BES SCUOLA INFANZIA
Barrare con una X le caselle corrispondenti alle voci che specificano la situazione dell'alunno.
AREA DELL’AUTONOMIA
PERSONALE AREA RELAZIONALE
E DELLA COMUNICAZIONE
ALUNNO: SEZIONE:
A.S. 2017/2018
Sa lavarsi le mani
Possiede il controllo degli sfinteri
Sa mangiare e bere da solo/a
Sa vestirsi Sa cambiare la posizione corporea di base
Sa mantenere una posizione corporea Sa sollevare e trasportare oggetti
Sa spostare oggetti con gli arti inferiori Possiede l’uso fine della mano
Sa camminare e spostarsi in diverse collocazioni Intraprende un compito da solo/a
Ha difficoltà di comprensione verbale Ha interazioni interpersonale semplici
Ha interazioni interpersonali complesse Comunica – riceve messaggi verbali
Comunica – riceve messaggi non verbali Esegue una routine quotidiana
Ha difficoltà a comprendere le regole Ha difficoltà di concentrazione
Esegue giochi cooperativi Ha difficoltà a memorizzare
A) Esperienze sensoriali intenzionali
Guarda
Ascolta
Racconta
B) Apprendimento di base
Impara attraverso il gioco simbolico
Ripete
AREA DELL’APPRENDIMENTO
AREA SOCIO AMBIENTALE
Copia
C) Applicazione delle conoscenze
Focalizza l’attenzione
Risolve problemi
Acquisisce abilità basilari
Acquisisce abilità complesse
Prende decisioni
Non è collaborativo
Famiglia problematica
Pregiudizi ed ostilità culturali
Difficoltà socioeconomiche
Ambienti deprivati/devianti
Difficoltà di comunicazione e o collaborazione tra scuola, servizi,
enti operatori….) che intervengono nell’educazione e nella formazione
SPECIFICARE*
Bisogni espressi dal team degli insegnanti relativamente alle problematiche evidenziate (strumenti, informazioni, sussidi…)
Scheda rilevazione dei “punti di forza” dell’alunno e gruppo classe su cui fare leva nell’intervento
___________________________________________________________________________
Presenza di un compagno o un SI (specificare) NO
gruppo di compagni per le
attività
Presenza di un compagno o un SI (specificare) NO
gruppo di compagni per le
attività extrascolastiche
Comportamenti Situazioni
_________________________________________________________________________
Contesti Attività in cui riesce
________________________________________________________________________
Bisogni espressi
Allegato 5
SCHEDA DI RILEVAZIONE SITUAZIONE ALUNNI STRANIERI E LORO BISOGNI FORMATIVI ANNO SCOLASTICO 2017-18 L’ALUNNO……………………………………………………………………………………………………………….. NATO IL…………………………………..LUOGO DI NASCITA……………………………………………….. LUOGO DI RESIDENZA……………………………………………….TEL………………………………………. ISCRITTO ALLA CLASSE…………………………..DELLA SCUOLA………………………………………… DAL……………………………………………….A.S……………………………………..
1)L’ALUNNO,OLTRE ALLA SUA LINGUA DI ORIGINE, CONOSCE ALTRE LINGUE?
SI
NO
2)SE CONOSCE ALTRE LINGUE ,QUALI?
ITALIANO
INGLESE
ALTRO
3)QUALI DELLE SEGUENTI ATTIVITA’ PREDILIGE L’ALUNNO/A?
MUSICA
DISEGNO/PITTURA
SPORT
ATTIVITA’ TEATRALE
LE INSEGNANTI FANNO CONOSCERE ALLA FAMIGLIA IL FUNZIONAMENTO DI CENTRI RICREATIVI, DOPOSCUOLA E DI ALTRE STRUTTURE EXSRTASCOLASTICHEPRESENTI NEL TERRITORIO EVENTUALI OSSERVAZIONI ……………………………………………………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………. 4)BISOGNI FORMATIVI RILEVATI DALL’OSSERVAZIONE DELLE PROVE EFFETTUATE,L’ALUNNO/A RISULTA AVERE IL SEGUENTE LIVELLO DI COMPETENZA DELLA LINGUA ITALIANA:
A0 = L’ALUNNO/A NON CONOSCE LA LINGUA ITALIANA
A1 = L’ALUNNO/A COMPRENDE E UTILIZZA ESPRESSIONI FAMILIARI E
MOLTO COMUNI PER SODDISFARE BISOGNI DI TIPO CONCRETO.SA
COMUNICARE IN MANIERA MOLTO SEMPLICE I PROPRI DATI
PERSONALI,L’ABITAZIONE,LE COSE CHE POSSIEDE E LE PERSONE CHE
CONOSCE;
A2 =L’ALUNNO E’ IN GRADO DI DESCRIVERE IN MANIERA SEMPLICE GLI
ASPETTI DEL PROPRIO AMBIENTE QUOTIDIANO(FAMIGLIA,SCUOLA,GIOCO);
B1 =L’ALUNNO/A E’ IN GRADO DI DESCRIVERE ESPERIENZE, AVVENIMENTI
E ASPIRAZIONI UTILIZZANDO I VERBI DI USO QUOTIDIANO. RIESCE INOLTRE
AD ESPORRE BREVEMENE LE RAGIONI DELLE SUE ESPERIENZE;
B2 =L’ALUNNO E’ IN GRADO DI SEGUIRE LA PROGRAMMAZIONE DI
CLASSE;
PERTANTO SI RITIENE OPPORTUNO CHE VENGANO ATTIVATI I SEGUENTI INTERVENTI, A SOSTEGNO DELL’APPRENDIMENTO DELLA LINGUA DELLA COMUNICAZIONE E/O DELLO STUDIO: …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… AVERSA…………………………. FIRMA DEI DOCENTI
Allegato 6 Terzo Circolo Didattico di Aversa Scuola dell'Infanzia
Documento di passaggio alla scuola primaria
Dati anagrafici
Cognome …………………Nome ……………………… Data /luogo di nascita …………………./………..
Comune di residenza …………………….via…………………….. n. …Prov. ………
Esperienza scolastica ANNI DI FREQUENZA N°…
FREQUENZA 3° ANNO REGOLARE SALTUARIA
ANTICIPATARIO/A SI NO
PROCESSI DI MATURAZIONE PERSONALE
AUTONOMIA SI PARZIALM. NO
Ha superato il distacco dalla famiglia
Riconosce e denomina gli oggetti personali
Riconosce e denomina gli spazi scolastici
Sa muoversi autonomamente negli spazi scolastici
Dimostra autonomia nell’uso dei servizi igienici
E’autonomo nel vestirsi e nello svestirsi
E’autonomo a tavola
Si procura il materiale necessario alle varie attività
Ha cura del proprio materiale scolastico
Usa adeguatamente gli strumenti grafici
Si organizza autonomamente nelle attività libere e non
Esegue le attività assegnate nel tempo stabilito
Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..
IDENTITA’ SI PARZIALM. NO
Controlla le proprie emozioni
Dimostra fiducia in se stesso
Si relaziona con i compagni
Affronta serenamente la vita scolastica
Accetta e rispetta le regole nel gioco libero
Accetta e rispetta le regole nelle attività organizzate
Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..
COMPETENZE
SOCIALI SI PARZIALM. NO
Partecipa attivamente alla vita di gruppo
Ha iniziative personali
Rispetta le cose altrui
Si adatta alle regole della vita scolastica
Collabora con gli adulti
Note:………………………………………………………………………………………..
………………………………………………………………………………………..
MOTORIE SI PARZIALM. NO
Riconosce e denomina le varie parti del corpo
Rappresenta in modo completo lo schema corporeo
Ha interiorizzato i concetti spaziali
Organizza lo spazio grafico della pagina
Riconosce i colori fondamentali e composti
Colora entro i margini
Ha sviluppato la motricità fine
Esegue correttamente i pregrafismi
Lateralità dominante dx sx crociata incerta
Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..
LINGUISTICO-ESPRESSIVE SI PARZIALM. NO
Si esprime in lingua italiana
Si esprime in dialetto
Articola tutti i fonemi
Formula una frase semplice e sintatticamente corretta
Si esprime in modo stentato e confuso
Elabora verbalmente racconti e vissuti
Rielabora graficamente racconti e vissuti
Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..
LOGICHE SI PARZIALM. NO
Esegue classificazioni in base a diverse caratteristiche
Esegue seriazioni
Conta, quantifica e simbolizza
Opera corrispondenze
Percepisce rapporti causa/effetto
Percepisce e descrive nozioni temporali: prima/dopo, ieri/oggi…
Note:……………………………………………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………..
Attenzione o Difficoltosa o Si distrae facilmente o Di lunga durata
Ritmo di apprendimento o Rapido o Lento o Bisognoso di rinforzo verbale/iconico
Carattere e comportamento o Autocontrollo o Timido o Vivace o Conflittuale o comprensivo
Impegno o Si impegna costantemente o Deve essere stimolato o Ha bisogno di un rapporto
individualizzato
Memoria o Memorizza facilmente o Memorizza con difficoltà
Rapporti con la famiglia Persona/e che tengono i contatti con la scuola:_______________________Modalità preferite di incontro scuola-famiglia:
□ Assemblee □ Colloqui Individuali
□ Altre Iniziative Difficoltà specifica: ¤motoria ¤ relazionale ¤ linguaggio ¤ percezione ¤ logica ¤altro FASCIA DI LIVELLO N°……( Fascia1:Alta-Fascia 2: medio/alta-Fascia 3: Medio/bassa- Fascia 4:Bassa ) Aversa,…../…../…….
Le insegnanti …………………….…….. ……………………-……. …………………….…….
Allegato 7
BILANCIO DIDATTICO ALUNNI BES Si prega di fornire una risposta discorsiva negli spazi appositi L’alunno/a ______________________ Classe_________ Plesso__________
Ha svolto per intero i contenuti del piano di lavoro Non ha svolto le seguenti parti del piano di lavoro per i seguenti motivi:
__________________________________________________________________
__________________________________________________________________
_______________________________________________________________
Le aspettative erano o meno corrispondenti al reale livello dell’alunno/a?
_______________________________________________________________
_____________________________________________________________________________________
L’alunno svolge il programma personalizzato all’esterno della classe? Molte volte
Diverse volte
Alcune volte
Mai
Le finalità educative del PDP/ PEI sono state raggiunte? Sono state raggiunte Sono state parzialmente raggiunte
Non sono state raggiunte
Gli obiettivi di apprendimento disciplinari stabiliti nel PDP/ PEI Sono stati raggiunti
Sono stati parzialmente raggiunti
Non sono stati raggiunti
Interesse e partecipazione
Molto buoni
Buoni
Adeguati Poco adeguati
Progressi nel corso dell’anno
Molto buoni
Buoni
Sufficienti
Minimi
Altre osservazioni
ALTRE ATTIVITÀ SVOLTE
Nel corso dell’anno ha svolto le seguenti attività
PROGETTI DISCIPLINE COINVOLTE
I docenti
Allegato 8
RELAZIONE FINALE REDATTA IN FORMA DISCORSIVA
OSSERVAZIONI SULL’EVOLUZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA DELL’ALUNNO ED
EVENTUALI SUGGERIMENTI E PROPOSTE PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO
(Ogni docente può utilizzare le modalità adottate fino ad ora per la descrizione intermedia
discorsiva tenendo in considerazione le aree o i campi di esperienza o altri tipi di
indicatori)
I
Disciplina Cognome e Nome Firma
Aversa, ________________________
ALLEGATO 9 Per una valutazione corretta degli alunni Bes Si ritiene opportuno fornire delle precisazioni in merito ai criteri e modalità di valutazione da
adottare per gli alunni BES delle varie classi dell’Istituto.
Rispetto alle modalità di valutazione, gli alunni con BES devono essere messi in condizione di
poter dimostrare ciò che hanno appreso.
A livello generale, in base alla Normativa di riferimento, la valutazione degli alunni BES deve:
-Essere coerente con gli interventi e i percorsi pedagogico -didattici programmatici (PEI o PDP)
- Essere effettuata sulla base dei criteri educativi condivisi da tutti i docenti di classe
-Verificare il livello di apprendimento degli alunni, riservando particolare attenzione alla
padronanza dei contenuti disciplinari, a prescindere dagli aspetti legati alle abilità deficitarie
- Essere effettuata, eventualmente, con gli strumenti didattici compensativi o dispensativi
individuati nell’ambito del PEI o PDP.
In particolare, sarà necessario:
definire chiaramente che cosa si sta valutando
separare i contenuti della valutazione dalle capacità strumentali
prestare attenzione alla competenza più che alla forma, ai processi più che al solo “prodotto”
elaborato
valutare l’“apprendimento”, cioè quello che lo studente ha effettivamente imparato (non solo ciò
che sa)
effettuare la valutazione in condizioni analoghe a quelle abituali, anche con uso di strumenti e
tecnologie
Cercare di valutare oralmente o, almeno, verificare le conoscenze con colloquio orale in caso di
insuccesso nello scritto.
Occorre trovare un sistema di votazione che permetta all’alunno di valutare i suoi progressi, non
solamente di paragonarsi con gli altri; è, altresì, indispensabile, al momento della valutazione,
tenere conto da un lato dei risultati raggiunti dal singolo studente anche in relazione al suo punto di
partenza, dall’altro verificare quanto gli obiettivi sono riconducibili ai livelli essenziali degli
apprendimenti previsti dal grado di scuola primaria.
CRITERIO GENERALIZZABILE: METTERE GLI ALUNNI IN CONDIZIONE DI
DIMOSTRARE CIÒ CHE SANNO E SANNO FARE
Ma come si fa a identificare i livelli minimi attesi?
Basta chiedersi: “Qual è, nell’ambito di questa disciplina o di questa abilità o competenza, ciò che
mi aspetto sappia fare di sicuro, il minimo possibile?”
ESEMPIO. Nell’ambito di italiano, potrei definire come livello minimo il fatto che l’allievo sappia
scrivere data e giorno (prima) e come livello massimo che sappia inventare un piccolo e semplice
racconto e scriverlo.
È importante identificare anche i livelli massimi attesi, così da poter identificare anche i livelli
intermedi.
Nella rubrica per declinare i livelli ritroviamo la descrizione di 3 o 4 livelli attesi, a cui vengono
associati etichette o voti.
In sintesi, rispetto ai contenuti, all’interno del consiglio di classe, si devono stabilire livelli minimi e
massimi attesi per mezzo dei quali si tiene conto delle diversità presenti.