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CROCE ROSSA ITALIANA SETTORE TELECOMUNICAZIONI DISPENSA PER LE RADIOCOMUNICAZIONI - Funzionamento del Sistema Radio - Comportamento degli operatori - Allegati

DISPENSA PER LE RADIOCOMUNICAZIONI - crisandona.it · appartenenza (ad es. la C.O. del 118 Bologna Soccorso si identifica con “Bologna”). Uso della radio: la chiamata selettiva

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CROCE ROSSA ITALIANA

SETTORE TELECOMUNICAZIONI

DISPENSA PER LE RADIOCOMUNICAZIONI

- Funzionamento del Sistema Radio

- Comportamento degli operatori- Allegati

Introduzione

Questa breve dispensa nasce con lo scopo di istruire il personale non tecnico di Croce Rossa all’utilizzo degli apparati ricetrasmittenti in dotazione all’associazione. Non sono quindi richieste alcune conoscenze pregresse in materia di radiocomunicazioni! Leggendo le pagine che seguono il lettore potrà imparare i principi di funzionamento delle ricetrasmittenti e il loro corretto utilizzo, specialmente in quei i servizi coordinati da una centrale operativa.

Funzionamento di un sistema radio

Tutte le comunicazioni radio che si effettuano durante i servizi di Croce Rossa o in convenzione con il 118 vengono svolte mediante l’utilizzo di una o più frequenze radio. La frequenza da utilizzare viene assegnata dal Ministero delle Comunicazioni al singolo Ente o Associazione per lo svolgimento esclusivo dei servizi di Istituto (pronto soccorso e trasporto infermi, protezione civile, assistenza e coordinamento a manifestazioni o maxi-emergenze): si dispone quindi di un mezzo ufficiale per la comunicazione delle informazioni, che come tale va utilizzato correttamente e nel rispetto delle procedure descritte nelle pagine seguenti. La copertura di un sistema radio è generalmente provinciale, cioè è possibile effettuare e ricevere comunicazioni radio da qualsiasi punto all’interno del territorio di una provincia, con l’utilizzo di radio veicolari o portatili. Ogni ricetrasmittente emette un segnale radio ad una determinata potenza: è facile intuire che maggiore è la potenza di un segnale, maggiore sarà la distanza che quel segnale può percorrere! Un segnale radio si propaga infatti nello spazio anche in presenza di ostacoli naturali o artificiali (edifici e costruzioni di grandi dimensioni); la presenza di ostacoli attenua però la potenza del segnale, diminuendo la portata di una comunicazione radio. Ogni ricetrasmittente può memorizzare al proprio interno un numero elevatissimo di canali (le più moderne anche 100-200 canali), ma può svolgere una sola operazione alla volta: o riceve, o trasmette; a differenza del normale telefono dove si parla e si ascolta allo stesso tempo, non si può ricevere e trasmettere contemporaneamente con una singola ricetrasmittente. Per garantire la copertura totale di un’area estesa come quella di una provincia, dentro la quale si trovano numerosi ostacoli fisici quali edifici e zone collinari o montuose dell’entroterra, si utilizzano uno o più ponti ripetitori collegati tra loro.

PONTE RIPETITORE: è un apparato radio che utilizza contemporaneamente due frequenze, una in ricezione e l’altra in trasmissione. Il ponte ripetitore è collocato ad altezze elevate (montagne, colline o grattacieli) così da non essere coperto da ostacoli. Ogni ponte ripetitore riceve su una frequenza la comunicazione proveniente da una radio e istantaneamente la ritrasmette su un’altra frequenza (“ripete” il segnale), così che tutte le radio possano ricevere anche le comunicazioni provenienti da distanze notevoli (oltre qualche chilometro) o di radio coperte da ostacoli (ad es. che si trovano tra gli edifici in città e quindi con segnale attenuato).

Vengono utilizzate due distinte frequenze perchè due radio che trasmettono sulla stessa frequenza nel medesimo instante hanno lo stesso effetto di due persone che parlano contemporaneamente: si interferiscono a vicenda senza produrre una comunicazione comprensibile. E’ quindi indispensabile, prima di iniziare una trasmissione, assicurarsi che nessun altro stia trasmettendo evitando così di interferire comunicazioni altrui. ponte ripetitore

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FRECCIA VERDE: La radio 1 può comunicare con la radio 2 perchè sono vicine (la potenza

della radio 1 è sufficiente per arrivare alla radio 2, in quanto non ci sono ostacoli tra le due)

TRATTEGGIO VERDE: La radio 1 non può comunicare né con la radio 3 (perchè è coperta da una montagna) né con la radio 4 (perchè, oltre ad essere coperta, è anche troppo lontana)

FRECCIA BLU: La radio 1 trasmette al ponte ripetitore. Il ponte ripetitore, che è installato su

un’altura, riceve chiaramente il segnale della radio 1.

FRECCE ROSSE: Nello stesso istante in cui riceve il segnale della radio 1, il ponte ripetitore lo ritrasmette su tutto il territorio di competenza. In questo modo tutte le radio presenti, anche se distanti o coperte da ostacoli, ricevono un segnale chiaro e potente (quello del ponte ripetitore).

Tipologia di comunicazioni radio

Le comunicazioni radio, come si può intuire guardando la figura riportata sopra, sono di due tipi:

COMUNICAZIONE “DIRETTA”: è una trasmissione a breve raggio, senza l’ausilio di un ponte ripetitore, utile per comunicare con le radio vicine a chi trasmette (“direttamente” da una all’altra). Nella figura sopra, è rappresentata dalla freccia verde. COMUNICAZIONE “CON PONTE RADIO”: come detto prima, utilizzando un ponte ripetitore è possibile comunicare anche a notevoli distanze o in presenza di ostacoli. E’ quindi lo strumento principale per garantire le comunicazioni con i mezzi che si muovono all’interno di un vasto territorio, come le tante ambulanze impegnate all’interno della provincia nei servizi di emergenza sanitaria e trasporto coordinati da una centrale operativa (ad esempio il 118).

Identificazione degli apparati radio

Ogni apparato radio CRI (portatile, veicolare o presso una sede fissa) ha un numero di identificazione unico in tutta Italia. Questo numero è composto di 6 cifre, ed ha una sua logica:

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I cifra II cifra III cifra IV cifra V cifra VI cifra

4 0 1 0 2 9 prime due cifre del CAP 0 per sede fissa numero progressivo della radio della Provincia di appartenenza da 1 a 6 per mezzi mobili da 7 a 8 per radio portatili

Quindi, osservando l’esempio a colori, si può capire che:

I e II cifra: 40 → Provincia di Bologna (il cui CAP è infatti 40000) III cifra: 1 → Mezzo mobile (ad es. un auto, un’ambulanza o un furgone) IV, V e VI cifra: 029 → Numero progressivo della radio (e del mezzo su cui è montata) Nell’effettuare comunicazioni, ogni mezzo mobile o radio portatile si identifica in questo modo

Nome della provincia di appartenenza e numero progressivo (ad es. “Bologna 10 29”) mentre ogni sede fissa si identifica con

Nome del Comitato Provinciale (semplicemente “Bologna” per la sede CRI del capoluogo), seguita dalle ultime 4 cifre per le sedi periferiche all’interno della provincia.

Il numero 401029 è infatti l’identificativo della radio sull’ambulanza “Bologna 29”, presente all’autoparco CRI di Bologna. Il codice di un mezzo mobile è presente in un apposito riquadro su tutti i lati del mezzo, sul vetro anteriore e sul tetto. Ogni radio all’accensione visualizza sempre il proprio numero sul display. Ogni radio inoltre, al termine di una comunicazione, trasmette in automatico il proprio identificativo con dei toni audio, quella sequenza di 6 “note musicali” che si possono ascoltare dopo ogni trasmissione.

Uso della radio: la chiamata vocale

Dopo alcuni cenni di teoria, vediamo adesso di introdurre il modo corretto di effettuare una chiamata vocale per radio. Immaginiamo che l’ambulanza “Bologna 29” debba chiamare la sede CRI di Bologna; il modo corretto con cui svolgere la comunicazione è illustrato nella sequenza, con spiegazione in corsivo per ogni passaggio:

In questo modo, la sede CRI di Bologna (che è il destinatario della chiamata) sente per primo il suo nome e presta attenzione alla comunicazione. Sa anche che a chiamarla è la Bologna 10 29.

Bologna DA Bologna 10 29

La sede CRI di Bologna comunica alla Bologna 10 29 con la parola “AVANTI” che è in ascolto, e si può procedere con la comunicazione. Se invece fosse stata occupata avrebbe detto “ATTENDI Bologna 10 29”.

AVANTI Bologna 10 29

Segue quindi la comunicazione, al termine della quale il destinatario del messaggio conclude dicendo

In questo modo è chiaro ad entrambi gli operatori che comunicano per radio che il messaggio è stato ricevuto chiaramente. Si può quindi continuare il proprio servizio, prestando comunque attenzione alle comunicazioni radio in corso!

RICEVUTO

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Come si può vedere, una comunicazione radio è molto semplice. E’ importante quindi che l’operatore che parla sia conciso ma esauriente, dicendo chiaramente ma brevemente quello che vuole comunicare. Per non creare incomprensioni o cadere nel ridicolo, è bene evitare alcune espressioni quali “KAPPA”, “ROGER”, “CAMBIO”, “PASSO” o “PASSO e CHIUDO”... che non si addicono alle radiocomunicazioni professionali di un Ente Pubblico come la Croce Rossa, ma fanno solamente effetto in televisione. Le uniche espressioni corrette sono le seguenti: RIMANI IN ATTESA- AFFERMATIVO - NEGATIVO - INTERROGATIVO - RICEVUTO - AVANTI - RIPETERE - ATTENDERE Il segreto per effettuare una corretta comunicazione radio è di pensare a cosa si vuole dire prima di trasmettere: in questo modo ci si concentra sul messaggio e sulle parole che si pronunceranno, senza il rischio di interrompersi a comunicazione iniziata. Ci piace ricordare che anche la comunicazione più importante non dura più di 10-15 secondi: pensandoci bene o con un po’ di esperienza, si capisce che 10-15 secondi sono un tempo sufficiente per un messaggio radio, specialmente quando sono presenti più mezzi che utilizzano la radio e che quindi potrebbero aver bisogno di comunicare, soprattutto se in situazioni di emergenza. Un’ultima nota: le varie centrali operative del 118 usano una nomenclatura degli apparati radio differente da quella CRI. Tutte le centrali si identificano però con il nome della provincia di appartenenza (ad es. la C.O. del 118 Bologna Soccorso si identifica con “Bologna”).

Uso della radio: la chiamata selettiva

Più che una comunicazione vera e propria, è un modo per allertare una o più radio senza bisogno di chiamare vocalmente i singoli operatori. E’ una funzione simile a quella dei vecchi cercapersone, che iniziano a squillare se viene composto il rispettivo numero. Questa tecnica di chiamata sfrutta infatti il numero identificativo di ogni radio:

1. l’operatore compone mediante la tastiera numerica della radio il numero di chi vuole chiamare (6 cifre)

2. preme quindi il pulsante di “chiamata selettiva” presente su ogni radio: si può ascoltare

la successione di toni audio (le “note musicali”) che vengono trasmessi

3. la radio a cui corrisponde il numero chiamato inizia a squillare e sul display segnala il numero della radio che l’ha chiamata (nelle radio più moderne appare la scritta “chiamata selettiva da...”)

4. la radio che ha ricevuto la selettiva continua a squillare finché l’operatore non trasmette

a voce, per segnalare l’avvenuta ricezione della chiamata a lui destinata e ricevere quindi la comunicazione per cui è stato allertato

In questo modo, se si ha necessità di allertare uno o più mezzi contemporaneamente, non è necessario chiamarli a voce uno per uno (perdendo così tempo prezioso), ma è sufficiente inviare la chiamata selettiva ad ognuno: basta premere un pulsante!

Conclusione

Per quanto ci si possa sforzare di rendere chiari e accessibili i fondamenti delle radiocomunicazioni professionali, crediamo che la via più semplice per imparare ad utilizzare correttamente la radio sia fare alcune prove affiancati da un operatore più esperto. Non c’è infatti attività più formativa che la pratica per fare proprie queste nozioni. E poiché una ricetrasmittente professionale è costruita per resistere agli urti peggiori e per lavorare in condizioni avverse, fare qualche prova su un canale non utilizzato (così da non interferire altre radio) e scoprire le principali funzioni di una radio spingendo i vari pulsanti presenti, non può certo danneggiare l’apparecchio, ma solamente permettere a una persona inesperta di acquisire la manualità necessaria.

Vi segnaliamo e vi ricordiamo che …

1. Verificare sempre che il canale sia libero prima di iniziare la trasmissione a voce o l’invio

della chiamata selettiva (luce verde spenta su radio EMC). 2. Parlare tenendo il microfono a circa dieci centimetri dalla bocca con tono di voce chiaro. 3. I passaggi devono essere brevi e chiari; siete invitati ad utilizzare i codici operativi previsti. 4. Premere prima il tasto del microfono (almeno 1 secondo) e poi parlare, la trasmissione

transita per mezzo di un ponte ripetitore, è necessario fornire al sistema il tempo di attivarsi. 5. L’ordine (inteso come precedenza) delle chiamate è il seguente:

Urgenze > Trasporti ordinari > Assistenze > Esercitazioni. Lasciare il canale libero se un mezzo fa precedere alla chiamata il termine “Emergenza”.

6. La radio va utilizzata esclusivamente per scambiare comunicazioni di servizio. E’ vietato impiegare un canale di lavoro diverso da quello assegnato.

7. Evitare discussioni via radio, il canale deve essere impegnato per il minor tempo possibile, qualcuno potrebbe avere bisogno di comunicare con urgenza.

8. Attendere qualche secondo tra un passaggio e l’altro per permettere l’inserimento di una eventuale comunicazione urgente.

9. Nel caso in cui si utilizzassero radio portatili, NON AFFERRARLE PER L’ANTENNA. 10. Gli identificativi radio devono essere pronunciati in modo completo: Provincia di

appartenenza seguita dall’identificativo della radio (Es. Torino 03-30 oppure Venezia 13).

Inoltre:

Gli identificativi radio in fonia vanno pronunciati sempre raggruppando le cifre a due a due. Nel dettaglio, sarà corretta la pronuncia “Torino zerozero sessanta”, come anche “Torino venti sessantuno”, mentre è errato il passaggio “Torino zero zero sei zero”, oppure “Torino venti sei uno”, perché l’identificativo potrebbe essere confuso con la “TO 26-1”.

È vietato abbreviare le sigle radio nella pronuncia in fonia: ad esempio la “Torino 12-17” non la è la “17”, come ad esempio la “Torino 13-35” non è semplicemente la “5”. Si ricorda che è necessario utilizzare gli identificativi completi, in quanto la “17” può essere la “Torino 12-17” come la “Torino 11-17”, figuriamoci cosa potrebbe voler dire solo “5”. Il danno sarebbe maggiore in caso di una maglia multipla: un canale operativo per due o più province. Al fine di non generare ulteriore caos, rischiando di andare a sovraccaricare il traffico sulla rete, è bene fare un uso corretto degli identificativi radio (peraltro comunicati all’attuale Ministero delle Comunicazioni all'atto della concessione, quindi non “modificabili”).

APPENDICE A CONVERSIONE FRA SIGLA DI PROVINCIA E PRIME DUE CIFRE

DEL CODICE DI CHIAMATA SELETTIVA

POSIZIONE PROVINCIA Canale SIGLA POSIZIONE PROVINCIA Canale SIGLA I II I II 9 2 Agrigento 17 AG 9 8 Messina 3-5 ME 1 5 Alessandria 16 AL 2 0 Milano 3-4 MI 6 0 Ancona 5 AN 4 1 Modena 4 MO 1 1 Aosta 3 AO 8 0 Napoli 6-17 NA 5 2 Arezzo 4 AR 2 8 Novara 13 NO 6 3 Ascoli Piceno 14 AP 0 8 Nuoro 3 NU 1 4 Asti 5 AT 0 9 Oristano 13 OR 8 3 Avellino 4 AV 3 5 Padova 3 PD 7 0 Bari 6 BA 9 0 Palermo 4-14 PA 3 2 Belluno 2 BL 4 3 Parma 1 PR 8 2 Benevento 1 BN 2 7 Pavia 14 PV 2 4 Bergamo 17 BG 0 6 Perugia 16 PG 1 3 Biella 6 BI 6 1 Pesaro - Urbino 17 PU 4 0 Bologna 2 BO 6 5 Pescara 4 PE 3 9 Bolzano 16 BZ 2 9 Piacenza 2 PC 2 5 Brescia 5 BS 5 6 Pisa 1 PI 7 2 Brindisi 14 BR 5 1 Pistoia 3 PT 0 9 Cagliari 13 CA 3 3 Pordenone 14 PN 9 3 Caltanissetta 17 CL 8 5 Potenza 16 PZ 8 6 Campobasso 13 CB 5 0 Prato 14 PO 8 1 Caserta 3 CE 9 7 Ragusa 6 RG 9 5 Catania 6-16 CT 4 8 Ravenna 6 RA 8 8 Catanzaro 15 CZ 8 9 Reggio Calabria 13 RC 6 6 Chieti 17 CH 4 2 Reggio Emilia 13 RE 2 2 Como 1 CO 0 2 Rieti 3 RI 8 7 Cosenza 1 CS 4 7 Rimini 17 RN 2 6 Cremona 16 CR 0 0 Roma 4-15 RM 8 8 Crotone 4 KR 4 5 Rovigo 3 RO 1 2 Cuneo 17 CN 8 4 Salerno 2 SA 9 4 Enna 17 EN 0 7 Sassari 3 SS 4 4 Ferrara 2 FE 1 7 Savona 13 SV 5 0 Firenze 14 FI 5 3 Siena 2 SI 7 1 Foggia 15 FG 9 6 Siracusa 6 SR 4 7 Forlì - Cesena 6 FC 2 3 Sondrio 3 SO 0 3 Frosinone 5 FR 7 4 Taranto 3 TA 1 6 Genova 15-17 GE 6 4 Teramo 6 TE 3 4 Gorizia 14 GO 0 5 Terni 13 TR 5 8 Grosseto 2 GR 1 0 Torino 1-2 TO 1 8 Imperia 3 IM 9 1 Trapani 4 TP 8 6 Isernia 13 IS 3 8 Trento 6 TN 6 7 L'Aquila 2 AQ 3 1 Treviso 1 TV 1 9 La Spezia 4 SP 3 4 Trieste 14 TS 0 4 Latina 14 LT 3 3 Udine 14 UD 7 3 Lecce 17 LE 2 1 Varese 15 VA 2 2 Lecco 1 LC 3 0 Venezia 1 VE 5 7 Livorno 6 LI 2 8 Verbania 13 VB 2 0 Lodi 6 LO 1 3 Vercelli 6 VC 5 5 Lucca 5 LU 3 7 Verona 14 VR 6 2 Macerata 1 MC 8 9 Vibo Valentia 15 VV 4 6 Mantova 15 MN 3 6 Vicenza 17 VI 5 4 Massa Carrara 16 MS 0 1 Viterbo 17 VT 7 5 Matera 16 MT

allegato B

L'ALFABETO FONETICO INTERNAZIONALE

L'alfabeto fonetico internazionale é di origine militare e risale alla seconda guerra mondiale. Serve per comunicare con esattezza nomi, luoghi e messaggi senza incorrere in errori dovuti alla scarsa comprensibilità dell'emittente; effettuando lo spelling con questo codice non rischierete mai di non farvi capire.

A ALPHA N NOMEMBER

B BRAVO O OSCAR

C CHIARLIE P PAPA

D DELTA Q QUEBEC

E ECHO R ROMEO

F FOXTROT S SIERRA

G GOLF T TANGO

H HOTEL U UNIFORM

I INDIA V VICTOR

J JULIETTE W WHISKEY

K KILO X XRAY

L LIMA Y YANKEE

M MIKE Z ZULU

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APPENDICE D SCHEMA PER L’IDENTIFICAZIONE DEGLI APPARATI RADIO

LA VECCHIA CODIFICAZIONE A 5 DIGIT E LA NUOVA A 6 DIGIT

STAZIONI RADIO FISSE

XX000 ↓

XX490

Vengono attribuite le sole decadi

STAZIONI RADIO FISSE

XX0000 ↓

XX0990 Fino a quando possibile sarà mantenuto lo zero anche in ultima posizione assegnando

solo le decadi. (possibilità di codificare fino a 100 sedi fisse)

VEICOLARI

XX001 ↓

XX499

DECADI ESCLUSE

VEICOLARI

XX1001 ↓

XX6999

DECADI ESCLUSE

PORTATILI E PAGER

XX500 ↓

XX699

PORTATILI E PAGER

XX7000 ↓

XX8999 ALTRI CODICI

XX700 – RIPETITORI XX800 – ENTI TERZI XX900 – COD. SPEC.

ALTRI CODICI

XX9000 ↓

XX9700 – RIPETITORI XX9900 – COD. SPEC.

VECCHIA CODIFICAZIONE A CINQUE TONI

NUOVA CODIFICAZIONE A SEI TONI

VE 30 34 -56

VE 456

VE 30 4 -56