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Verso una gestione “innovativa” del Territorio nella Regione Marche Il contributo delle buone pratiche agroforestali e geologico-ambientali al governo del territorio ed alla prevenzione del dissesto idrogeologico "CONFERENZA SEMINARIO FORMATIVO“ Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 09:00 UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Aula Magna - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali Via Brecce Bianche 10, Monte Dago - ANCONA Dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici: quali prospettive? Prof. Piero FARABOLLINI Università degli Studi di Camerino Consiglio Nazionale dei Geologi

Dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici: quali ... · (Fonte: ‘Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici’ del Ministero dell’Amiente). “Rapporto sullo

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Verso una gestione “innovativa” del Territorio nella Regione Marche

Il contributo delle buone pratiche agroforestali e geologico-ambientali al governo del territorio ed alla prevenzione del dissesto idrogeologico

"CONFERENZA SEMINARIO FORMATIVO“

Venerdì 30 Gennaio 2015, ore 09:00

UNIVERSITA POLITECNICA DELLE MARCHE Aula Magna - Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali

Via Brecce Bianche 10, Monte Dago - ANCONA

Dissesto idrogeologico e

cambiamenti climatici: quali

prospettive?

Prof. Piero FARABOLLINI Università degli Studi di Camerino Consiglio Nazionale dei Geologi

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Genova – novembre 2011 Genova – novembre 2013

http://www.meteoservice.net/fiume-che-esplode-a-genova-voltri-15-novembre-2014/

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La “bomba d’acqua” più nota riguarda l’episodio

del 23 settembre 2003 a Carrara quando, secondo

un esperto fiorentino, sarebbero caduti 400 mm in

un solo giorno.

Le serie ufficiali del Servizio Idrologico indicano

che a Massa (nel periodo 1928-1998) i massimi

assoluti in tre ore non hanno mai raggiunto la

soglia dei 120 mm.

I dati pluviometrici orari di Carrara evidenziano

piogge effettivamente di forte intensità, ma con

valori ben lontani da quelli segnalati: il massimo in

1 ora è arrivato a 107 mm e quello in due ore a 149

mm; l'intera giornata del 23/09/2003 ha fatto

registrare 265 mm.

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Il Vocabolario Treccani ha incluso bomba d’acqua tra i neologismi del 2014 e come altre fonti indica che è una locuzione coniata dai mass media e modellata sull’inglese cloud burst

(”esplosione / scoppio di nuvola”).

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Based on regional climate model COSMO-CLM

Le tendenze delle precipitazioni nel lungo periodo (fonte: Rapporto ambiente dell’ISPRA; dati: CNR) indicano che “i trend sono generalmente negativi, anche se solo di lieve entità e spesso poco

significativi dal punto di vista statistico. L’entità della riduzione delle precipitazioni risulta dell’ordine del 5% per secolo (principalmente in primavera, stagione nella quale la riduzione delle precipitazioni

risulta vicina al 10% per secolo)

Negli ultimi trent’anni le precipitazioni sono state prevalentemente inferiori alla media climatologica 1961-1990. Dal 1981, infatti, esse sono state più abbondanti della media solo per

sette anni, dei quali tre sono gli anni più recenti (2008, 2009 e 2010). Nel 2010 le precipitazioni in Italia sono state superiori alla media climatologica 1961-1990 del 23%

circa.

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Fiume Potenza, Marche centrali - Novembre 1998

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Fiume Potenza, Marche centrali - Aprile 2011

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Fiume Potenza, Marche centrali - Novembre 2013

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L’aumento della temperatura media registrato in Italia negli ultimi trent’anni è stato quasi sempre superiore a quello medio globale sulla terraferma. Nel 2010, tuttavia, l’anomalia della temperatura in Italia (+0,51 °C) è stata inferiore a quella globale sulla terraferma (+0,93 °C). Negli ultimi 14 anni, i “giorni estivi”17 e le “notti tropicali”18 sono stati sempre maggiori delle rispettive medie climatologiche. Nel 2010, in particolare, il numero di notti tropicali si colloca al settimo posto dell’intera serie dal 1961.

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Percentuale di attivazioni di frane suddivise per il tempo di ritorno dell’evento in relazione alla durata dell’evento (da ISPRA: progetto IFFI).

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Dal 1910 (alluvione sulla Costiera Amalfitana) al 2000 (alluvioni su Marche,

Piemonte, Val d’Aosta, Liguria e Lombardia) gli eventi funesti (gravi danni e vittime)

si verificavano, mediamente, ogni 6,2 anni.

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Nelle Marche, dal 2006 ad oggi: 800 milioni di danni per eventi

estremi e 3 morti.

E sono stati erogati 120 milioni di euro per il risanamento!

Dal 2000 al 2014 (alluvioni di Liguria, Emilia, Toscana, Veneto e Lazio comprese)

la media è drasticamente crollata ad 1 anno.

SCENARI FUTURI:

Aumento della frequenza di precipitazioni più intense distribuite in un arco

temporale più breve;

Diminuzione dei tempi di corrivazione;

Saturazione delle porzioni più superficiali dei terreni con innesco di numerosi e

frequenti fenomeni franosi poco profondi e fenomeni di erosione laminare ed

incanalata;

Rapida trasformazione Afflusso-Deflusso;

Diminuzione dei tempi di ritorno delle piene.

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La Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici fa riferimento all’uso di fondi europei:

1- alla Nuova programmazione Fondi Strutturali Europei (2014-20) con “la raccomandazione generale di allocare almeno 20% (9.284 milioni di euro) del totale dei Fondi Strutturali per

azioni per fronteggiare i cambiamenti climatici (mitigazione/adattamento)”; 2- all’Accordo di Partenariato tra l’Italia e la Commissione Europea (4 Ottobre 2014) che per l’obiettivo 5 (promozione dell’adattamento, prevenzione e gestione del rischio) indica una

spesa di 813 milioni; 3- al Nuovo Programma LIFE (2014-17) che prevede un sottoprogramma riguardante azioni

per il clima tra cui l’adattamento ai cambiamenti climatici (190 milioni) e azioni per l’adattamento urbano.

In Italia, le regioni Liguria, Marche, Campania e Calabria hanno la maggiore densità di

popolazione esposta al rischio frane, 6 milioni di italiani sono esposti al rischio di alluvioni e si stima che questi fenomeni abbiano provocato tra il 2006 e il 2012 danni per oltre 5 milioni di

euro. Inoltre, le zone più vulnerabili al rischio desertificazione sono Sicilia (42,9% della superficie regionale), Molise (24,4%), Puglia (15,4%), Basilicata (24,2%) e Sardegna (19,1%) e che si verificano circa 9.200 incendi all’anno e una media di 100.000 ettari di territorio sono

danneggiati o distrutti, di cui oltre 38.000 ettari di bosco” (Fonte: ‘Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici’ del Ministero dell’Ambiente).

“Rapporto sullo stato delle conoscenze scientifiche su impatti, vulnerabilita’ ed Adattamento ai cambiamenti climatici in Italia”, ”Analisi della

normativa comunitaria e nazionale rilevante per gli impatti, la vulnerabilita’ e l’Adattamento ai cambiamenti climatici”, “Elementi per una Strategia Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici”.

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