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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014 1 Con l’Europa investiamo nel vostro futuro” ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “San Giovanni Bosco ” C.so Fornari, 168 - 70056 - MOLFETTA (Ba) Tel 0803381209 – Fax 0803380710 Codice Fiscale N° 80023470729 Distretto n. 6 Molfetta – Giovinazzo E-mail: [email protected] [email protected] Web: www.icsbosco.gov.it

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

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“Con l’Europa investiamo nel vostro futuro”

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “San Giovanni Bosco ”

C.so Fornari, 168 - 70056 - MOLFETTA (Ba) Tel 0803381209 – Fax 0803380710

Codice Fiscale N° 80023470729 Distretto n. 6 Molfetta – Giovinazzo E-mail: [email protected]

[email protected] Web: www.icsbosco.gov.it

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STRUTTURA POF

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ATTO D’INDIRIZZO E OBIETTIVI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO

PREMESSA Con il presente Atto d’indirizzo, conformemente al D.Lgs 165/2011, vengono assegnate direttiva di massima e obiettivi da conseguire, sulla base dei criteri generali stabiliti dal Collegio dei Docenti per l’a.s. 2013/14, nonchè le linee di fondo e gli orientamenti attuativi in ordine al Piano dell’Offerta Formativa. Il Piano dell’Offerta Formativa (POF) è il documento identificativo di un’istituzione scolastica rappresentativo delle finalità del processo educativo e degli obiettivi strategici che l’Istituto intende perseguire. Ogni scuola, nella fase di predisposizione del POF deve considerare talune priorità:

1. la necessità di connotare e mantenere un’identità culturale - pedagogica ben calibrata sulle esigenze e le vocazioni del territorio e dell’utenza;

2. la necessità di proporre la flessibilità dei tempi scuola con la conseguente possibilità per le famiglie di sceglierli assieme alle attività opzionali proposte;

3. la necessità di rispondere alle richieste formative dell’utenza affinchè possa maggiormente condividere i progetti e gli esiti;

4. la necessità di coniugare i bisogni sociali e le esigenze educative con le leggi e gli ordinamenti dello Stato.

Il Consiglio d’Istituto, organo di indirizzo politico- amministrativo (D. Lvo 150/2009), accoglie i seguenti obiettivi e linee guida per la stesura del Piano dell’Offerta formativa per l’a.s. 2013/14.

MISSION DELLA SCUOLA

L’Istituto Comprensivo Statale “S. Giovanni Bosco” – Molfetta sintetizza nel seguente slogan” Una Scuola che educa, istruendo, il bambino, il fanciullo, l’uomo” il proprio impegno nell’accompagnare il processo di crescita del bambino nelle sue molteplici dimensioni, tenendo conto che la Scuola, “in quanto luogo dei diritti di ognuno e delle regole condivise”, è chiamata oggi a promuovere l’apprendimento ed, allo stesso tempo , il “saper essere al mondo”. Tali principi si concretizzano, sul piano pedagogico, nel porre l’alunno, in quanto persona, al centro delle proprie decisioni e delle proprie scelte,

attivando un processo dinamico e permanente di costruzione delle conoscenze, di acquisizione di capacità, di abilità e competenze trasferibili (life long learning);

stimolando il saper fare, il saper essere, il saper stare con gli altri; promuovendo l’integrazione delle differenze e delle differenti abilità, dei saperi

interculturali delle varie componenti scolastiche; attivando un percorso di continua ricerca, progettazione e documentazione

nell’ottica di un progetto formativo integrato più ampio.

OBIETTIVI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Sulla base di un’attenta ricognizione del contesto socio-culturale ed economico, a cui la Scuola rivolge il proprio servizio di educazione e istruzione, e delle effettive risorse professionali e materiali di cui dispone l’Istituzione Scolastica vengono definiti i seguenti obiettivi, successivamente specificati, in indicatori misurabili:

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1. Promuovere un sistema di gestione della qualità delle procedure, a livello didattico e organizzativo, basato su un utilizzo razionale delle risorse umane e materiali e sulla condivisione di prassi didattiche valutative.

2. Contenere la dispersione e di fenomeni di disagio e promozione del successo formativo, inteso come il massimo raggiungibile ed il minimo accettabile, attraverso l’educazione al pensiero critico.

3. Valutare e migliorare l’efficacia del servizio formativo attraverso il perseguimento degli obiettivi formativi e didattici in relazione agli standard nazionali.

4. Migliorare le condizioni ambientali per la fruizione dei locali e delle strutture. 5. Potenziare la comunicazione interna ed esterna dell’Istituzione Scolastica, utilizzando le

moderne tecnologie. 6. Potenziare gli strumenti e i sussidi didattici informatici nell’uso della didattica curricolare; 7. Promuovere tutte le forme di flessibilità organizzativa, didattica, di innovazione,

sperimentazione e ricerca e tutte quelle “buone prassi” risultate rispondenti ai parametri di valutazione di un servizio di qualità nell’ambito dell’Autonomia riconosciuta (D.P.R. 275/1999 Regolamento dell’Autonomia).

Tali obiettivi, sul piano pedagogico e didattico, si traducono nel: favorire atteggiamenti di tolleranza e rispetto nei confronti dell’altro e della diversità in

ogni sua forma; favorire lo star bene degli alunni in una scuola accogliente, attraente e motivante; promuovere l’adozione di comportamenti e stili di vita sani e corretti; progettare interventi di prevenzione del disagio; attuare percorsi personalizzati per guidare l’alunno a sistematizzare e rielaborare le

esperienze secondo stili e ritmi di apprendimento personali; valorizzare le differenti abilità e culture individuali; attivare interventi di recupero delle competenze chiave con particolare riferimento ai

Bisogni Educativi Speciali ( Direttiva MIUR del 27/12/2012 – e C.M. n. 8 del 6/03/2013); intensificare il dialogo con le famiglie per riconoscerne i bisogni e definire i diversi ruoli e

le corresponsabilità; progettare un curricolo di studi unitario e condiviso, aperto e dinamico agli stimoli

conoscitivi in continua evoluzione e al legame con il territorio, nel rispetto degli standard di riferimento ossia dai traguardi formativi prescritti a livello nazionale (Indicazione Nazionali per il curricolo 2012);

integrare e arricchire gli insegnamenti disciplinari con insegnamenti opzionali, attraverso didattica laboratoriale basata su contenuti pluridisciplinari e trasversali - Linee guida C.M. 43/2009);

promuovere accordi e interazioni con associazioni, enti, istituzioni scolastiche del territorio per elaborare percorsi di interesse comune;

incrementare l’uso delle T.I.C. nella didattica; documentare, valorizzare, condividere le esperienze più significative quali buone prassi,

affinché diventino risorsa comune; garantire coerenza tra decisione organizzativa ed obiettivi di qualità dell’insegnamento,

mediante la promozione di un sistema di monitoraggio/valutazione degli apprendimenti e di autovalutazione dell’offerta formativa della scuola;

promuovere e realizzare iniziative di formazione del personale docente/ATA; promuovere attività di promozione della salute, del benessere degli alunni e della cultura

della sicurezza, unitamente all’esercizio di una piena cittadinanza, attraverso attività e iniziative nell’ambito dell’insegnamento trasversale di Cittadinanza e Costituzione;

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promuovere e attivare forme di raccordo tra diversi ordini di scuola attraverso la costruzione di un curricolo continuo per facilitare il momento del passaggio da un ordine di scuola all’altro;

attivare sinergie con l’Ente locale per la funzionalità dei servizi negli ambiti di competenza.

Di seguito, le Linee d’Indirizzo tese a stabilire le priorità specifiche di questa Istituzione Scolastica, integrate con quelle istituzionali, con i contenuti del POF e la progettualità ad esso connessa.

Ampliare i processi di orientamento e continuità a partire dalla sezione Primavera, scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la secondaria di primo grado presente nel nostro territorio e di prossima istituzione.

Mantenere un’identità forte e collegiale dell’Istituzione sul territorio, mediante la valorizzazione delle professionalità del personale per un servizio più qualificato, migliorando i rapporti interpersonali e il clima relazionale interno e con l’utenza (alunni/famiglie), destinataria del servizio stesso.

Progettare percorsi formativi finalizzati al successo scolastico in riferimento alle capacità di ogni allievo, sia come recupero/sostegno, sia come percorsi di eccellenza, promuovendo il benessere psicologico e sociale degli alunni.

Adottare un’organizzazione flessibile e personalizzata dell’azione didattica che consenta la progettazione/realizzazione di percorsi finalizzati ad incentivare negli alunni la motivazione allo studio ed a prevenire eventuali forme di disagio e dispersione.

Riconoscere come parte dell’offerta formativa tutti quei progetti didattici ritenuti funzionali al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento e dei traguardi formativi definiti nel POF.

Creare le condizioni per rendere il tempo scuola più rispondente alle caratteristiche dello star bene a scuola.

Definire e realizzare un piano di formazione del personale altamente qualificato che permetta ai docenti di non dimenticare che la propria “mission”, la base della propria professionalità, è di sviluppare le potenzialità di esseri umani, bambini e giovani, incoraggiare e favorire opportunità per tutti senza alcuna discriminazione, aiutare gli alunni a diventare cittadini capaci di svolgere interamente il proprio ruolo nelle comunità locali e nel mondo, tenendo conto delle sempre mutevoli esigenze della scuola nell’attuale scenario socio-culturale.

Valorizzare le professionalità, migliorandone l’efficacia educativa quale presupposto indispensabile per favorire l’affermarsi di un nuovo prestigio sociale legato alla docenza: le competenze educative, didattiche, gestionali e relazionali, rivisitate e potenziate sono da correlare a quelle della ricerca, della sperimentazione e dell’innovazione metodologica attraverso un rafforzamento della dimensione relazionale, collegiale e cooperativa del lavoro del docente.

Tenere sempre presente che l’attività di insegnamento e la professionalità dei docenti hanno un valore profondamente etico in quanto basate su specifiche competenze di lavoro, nell’ambito di un gruppo pedagogico, con il coinvolgimento delle famiglie e delle istituzioni locali e coniugate con un’idea condivisa di scuola, di progetto culturale ed educativo nonché con l’adozione di comportamenti corretti e rispettosi dell’altrui “persona”.

Valorizzare le professionalità di tutti gli operatori coinvolti a vario titolo nell’Istituzione Scolastica, coinvolgendoli in percorsi di formazione e aggiornamento in coerenza con le nuove procedure amministrativo-contabili, ponendo attenzione al benessere relazionale

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dei professionisti dell’organizzazione, poiché la qualità del servizio è strettamente correlata alla qualità degli operatori.

Tali azioni, tese alla realizzazione dinamica di un progetto formativo condiviso, si realizzano attraverso: L’analisi delle tipologie di “distribuzione” degli incarichi, agite nella scuola, tenendo

conto della complessità dell’Istituzione Scolastica; L’analisi delle aree di intervento organizzativo e formativo riportate nel POF e nel Piano

Annuale delle Attività che la scuola ha già attivato e intende attivare nel futuro; L’individuazione di figure di sistema e “centri di responsabilità” in grado di gestire le

suddette aree in sinergia con il Dirigente Scolastico, all’interno di un quadro unitario, ma con autonome competenze decisionali;

Monitoraggio dei processi e dei prodotti attraverso incontri periodici di coordinamento e opportune azioni di autoanalisi, verifica/valutazione e autovalutazione dei processi messi in atto, nell’ottica dell’efficacia, efficienza e trasparenza delle procedure adottate;

Favorire la comunicazione interna ed esterna grazie al sito web della scuola in ragione della dislocazione dell’Istituzione Scolastica su più plessi, al fine di favorire un’informazione e trasmissione dei documenti più snella e capillare (circolari interne, modulistica, avvisi, ecc.);

Possibilità di avvalersi di una consulenza professionale specifica e continua per le problematiche attinenti la sfera emotiva e psicologica degli alunni, da rivolgere, se possibile, anche alle famiglie.

Si auspica che il presente Atto delinei una Scuola capace di coniugare equità, trasparenza ed eccellenza; di porre attenzione al benessere relazionale dei professionisti dell’organizzazione, poiché la qualità del servizio è strettamente correlata alla qualità degli operatori; di essere presente e attiva sul vasto territorio in cui opera in quanto comunità educante al servizio dei suoi utenti e operante per il raggiungimento del successo formativo di ognuno. Ne consegue che le risorse economiche e finanziarie che confluiranno alla scuola saranno finalizzate alla realizzazione degli obiettivi previsti nel POF che trovano concretezza nelle progettazioni specifiche e nella Contrattazione integrativa d’Istituto affinché vengano valorizzate le professionalità e riconosciuti gli impegni lavorativi del personale, nell’ottica dell’equità e della trasparenza. In merito ai servizi generali e amministrativi, il Dirigente Scolastico, si sensi dell’art. 25 del D.Lgs n. 165/2001, fornisce al D.S.G.A., nel rispetto della discrezionalità propria dell’ambito della sua direzione, le direttive di massima che costituiscono linee guida, di condotta e di orientamento preventivo sullo svolgimento della sua diretta attività e del restante personale ATA, posto alle sue dirette dipendenze. Il presente Atto, tipico delle gestione delle istituzioni Scolastiche autonome viene acquisito agli Atti della scuola, affisso all’Albo e pubblicato sul sito web delle scuola (www.icsbosco.gov.it) e reso noto ai competenti Organi collegiali.

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PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO (SEDI)

L’Istituto Comprensivo “S. Giovanni Bosco” ”, ubicato in Corso Fornari, è sede dell’Ufficio del

Dirigente e degli uffici amministrativi. In questa sede operano le seguenti risorse umane: il

Dirigente Scolastico, il Direttore dei SS.GG.AA., 5 assistenti amministrativi e 3 collaboratori

scolastici.

L’ orario di funzionamento degli uffici è il seguente:

DIRIGENZA: ORARIO DI RICEVIMENTO:

- lunedì/mercoledì/venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00

- lunedì (I quadrimestre) martedì (II quadrimestre) dalle ore 16,30 alle ore 18,30 (previo

appuntamento)

UFFICI AMMINISTRATIVI: ORARIO DI APERTURA AL PUBBLICO:

- Lunedì/mercoledì/venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00

- Martedì dalle ore 16,00 alle ore 19,00.

L’istituto comprende quattro plessi di scuola dell’Infanzia e due plessi di scuola primaria.

Entrambi i plessi di scuola primaria accolgono classi di scuola secondaria di 1° grado: 5° gruppo.

SCUOLA DELL’INFANZIA

Il Plesso “M.Teresa di Calcutta”, ubicato in Via L. Azzarita, accoglie due sezioni per un

numero totale di 54 alunni di cui 3 diversamente abili. Nella scuola operano 4 docenti, 2

insegnanti di sostegno psico-pedagogico, di cui uno a tempo determinato e 2 collaboratori

scolastici.

Il Plesso “Papa Giovanni XXIII”, ubicato in Viale Papa Giovanni XXIII, ospita tre

sezioni per un numero totale di 73 alunni, di cui 3 diversamente abili. Nella scuola operano

6 docenti, 3 insegnanti di sostegno psico-pedagogico e 2 collaboratori scolastici.

Il Plesso “Rodari”, ubicato in Via P. Togliatti, accoglie quattro sezioni di scuola

dell’infanzia per un numero complessivo di 98 alunni, di cui 4 diversamente abili. Nella

scuola operano 8 docenti, 4 insegnanti di sostegno psico-pedagogico e 2 collaboratori

scolastici.

Il Plesso “De Amicis”, ubicato in Viale Papa Giovanni XXIII, ospita tre sezioni di scuola

dell’infanzia per un numero complessivo di 76 alunni. Nella scuola operano 6 docenti e 2

collaboratori scolastici. Nel plesso si sperimenta il Progetto Sezione Primavera iscritta nel

Reg. Regionale delle strutture per minori.

In tutti i plessi le sezioni funzionano per 40 ore settimanali distribuite su 5 gg. settimanali.

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SCUOLA PRIMARIA

Il Plesso “S.G. Bosco”, accoglie n° 15 classi di scuola primaria, di cui n°5 a tempo pieno e n°10 a

tempo normale con un orario di 27/40 ore settimanali distribuite su 5 gg. settimanali. Il numero

totale degli alunni è di 313, di cui 21 diversamente abili. Nella scuola operano complessivamente

38 docenti, di cui 13 di sostegno psico-pedagogico, 2 di Religione e 1 specialista di Lingua

straniera (inglese).

La scuola è dotata di un refettorio con annesso terminal cucina e servizi igienici appositi, un’aula

magna idonea anche per le proiezioni, un’ampia palestra attrezzata, aule biblioteca, un laboratorio

multimediale, un laboratorio scientifico, un laboratorio linguistico, un laboratorio musicale.

Il Plesso “Prof. Vincenzo Zagami” ubicato in Via L. Azzarita, accoglie n° 21 classi di cui n° 11 a

tempo pieno e n°10 a tempo normale con un orario di 27/40 ore settimanali distribuite su 5 gg.

settimanali. Il numero complessivo degli alunni è di 456, di cui 10 diversamente abili. Nella scuola

operano 44 docenti di cui 7 di sostegno psico-pedagogico , 2 di Religione e 1 specialista di Lingua

straniera (inglese).

La scuola è dotata di una sala mensa con annesso terminal cucina e servizi igienici, un’ampia

palestra attrezzata, uno spazio teatro idoneo anche per le proiezioni, un’aula lettura con annessa

biblioteca, un laboratorio multimediale, un laboratorio scientifico, un laboratorio linguistico.

Le classi di entrambi i plessi funzionano a tempo pieno e/o con maestro unico/prevalente in

attuazione della Legge di Riforma n°133/2008 e le prerogative proprie della scuola nell’ambito

dell’autonomia scolastica.

Tutti plessi osservano il seguente orario:

TEMPO NORMALE (27 h settimanali)

ORE 8,00 – 13,30 per 4gg alla settimana

ORE 8,00 – 13,00 il venerdì

CHIUSURA DELLA SCUOLA IL SABATO

TEMPO PIENO

ORE 8,00 – 13,30 in assenza del servizio di refezione scolastica

ORE 8,00 – 16,00 con l’attivazione del servizio di refezione

scolastica

CHIUSURA DELLA SCUOLA IL SABATO

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 5° GRUPPO da completare

Il 5° gruppo è ubicato presso i locali dei plessi “San Giovanni Bosco” con ingresso da via Massimo d’Azeglio e “V. Zagami” con ingresso da via Fremantle. Esso prevede l’attivazione di corsi di scuola secondaria di primo grado con indirizzo linguistico e/o tecnologico, con un orario di 33 ore settimanali distribuite su 5 gg. e con articolazione dell’orario flessibile in considerazione dell’orario di funzionamento dei plessi di scuola primaria.

Gli alunni osserveranno il seguente orario:

TEMPO SCUOLA ( 33 ore settimanali)

ORE 8,00 – 14,00 per 4 gg. alla settimana con orario flessibile

1 rientro ogni 3 settimane per approfondimento letterario dalle ore

15,30/16,00 alle 18,30/19,00

1 rientro settimanale obbligatorio per attività inerenti l’indirizzo

scelto dalle famiglie.

CHIUSURA DELLA SCUOLA IL SABATO

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STRUTTURA ORGANIZZATIVA

DIRIGENTE SCOLASTICO

Dott.ssa M. Tiziana Santomauro

Collaboratori del Dirigente Scolastico

Ins. DE GENNARO MARIA CARMELA Ins. NAPPI FRANCA

Comitato per la Valutazione del Servizio

S. DELL’INFANZIA S. PRIMARIA

1. Ins. (eff.) De Bari Lina 1. Ins. (eff.) Russo Ilaria

2. Ins. (eff.) Boccassini Cecilia 2. Ins. (eff.) Annese Angela

3. (suppl.) Magarelli Marta 3. Ins. (eff.) de Trizio Marilena

4. Ins.(eff.) Minervini Raffaella

5. Ins. (suppl.) de Felice Maria

6. Ins. (suppl.) Spadavecchia Lucia

Responsabili di plesso

S. DELL’INFANZIA

S. PRIMARIA

Ins. De Nichilo Angela (plesso “Madre Teresa di C.”) Ins. Pappagallo Annunziata (plesso “S. Giovanni Bosco)

Ins. Spadavecchia Maria Rosaria (plesso “de Amicis”)

Ins. Spadavecchia Maria Girolama (plesso “G. Rodari”) Coordinamento plessi S.Infanzia Ins. De Ruvo Maria Luigia

(plesso “V. Zagami)

Ins. Amato Angela (plesso “Papa Giovanni XXIII”)

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Presidenti/Coordinatori Intersezione/Interclasse

Classe/sezione

Presidente

Segretario

I fascia (3 anni) Ins. Spadavecchia Isabella Ins. Franklin Simona

II fascia (4 anni) Ins. Amato Angela Ins. Andriani Laura

III fascia (5anni) Ins. Mariella Concetta Ins. Spadaveccia Maria Rosaria

Classi I Ins. Bellifemine Rosalia Ins. Onorino Pasqua

Classi II Ins. de Dato Grazia Ins. Iannelli Filomena

Classi III Ins. Allegretta Angela Ins. Vercellini Caterina

Classi IV Ins. La Macchia Giulia Ins. Centrone Giovanna

Classi V Ins. Favuzzi Francesca Ins. de Ceglia Caterina

Docenti con incarico di Funzione Strumentale al POF

Area

Funzione

Commissioni a supporto

1

Gestione POF;

INS. RUSSO ILARIA

1. Pof:

¤ Funzioni strumentali 4. Valutazione: Ins. Russo Ilaria (Referente)

1. Ins. Mariella Concetta (s. inf.) 2. Ins. Andriani Laura (s. inf.) 3. Ins. De palma Angela (s.inf.) 4. Ins. De Nichilo Angela R. (s. inf.) 5. Ins. Bellifemmine Rosalia (s. prim.) 6. Ins. de Dato Grazia (s.prim.) 7. Ins. Squeo Rosalia E. (s. prim.) 8. Ins. Nappi Franca (s. prim.) 9. Ins. La Macchia Giulia (s.prim.) 10. De Trizio Marilena (s.prim.) 11. Bonetti Francesca (s.p.)

2

SOSTEGNO AI DOCENTI:

Formazione/Aggiornamento Ins. Mezzina Lucrezia

Commissione curricolo:

1. Spadavecchia Isabella (s. inf.) 2. Amato Angela (s. inf.)

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Supporto alle tecnologie

Ins. de Felice Maria Biblioteca/ progetti lettura

Ins. Tavella Rosaria

3. Mariella Concetta (s. inf.) 4. Bellifemine Rosalia (s. prim.) 5. De Dato Grazia (s. prim.) 6. Allegretta Angela (s. prim.) 7. La Macchia Giulia (s. prim.) 8. Favuzzi Francesca (s. prim.) 9. Mezzina Lucrezia (s. prim.) 10. Russo Ilaria (s. prim.) 11. Bonetti Francesca (s. prim.) 12. Lusito Tiziana (s. prim.)

Gestione delle attrezzature multimediali e scientifiche

1. Ins. De Gennaro M. Carmela 2. Ins. Pappagallo Annunziata

Responsabili – Aule informatiche/lab. Linguistico/attrezzature tecnologiche (“S.G. Bosco”)

3. Ins. de Gennaro Damiana (Responsabile lab. Scientifico “S.G. Bosco”)

4. Ins. Nappi Franca/de Ruvo M. Luigia (Responsabili Aule informatiche /lab. Linguistico/Scientifico – attrezzature tecnologiche “V.Zagami”)

5. Ins. Balducci Silvia A. (Resp. Lab. Scientifico “V. Zagami”

6. ALTOMARE GIUSEPPE (Ass. Amm.) Amministratore di rete/sistema

Responsabili Biblioteca

Ins. Minervini Raffaella (S.G. Bosco) Ins. Palombella Paola (V.Zagami)

3

INTERVENTI A SUPPORTO

DEGLI ALUNNI : Attivita’ Motorie e Sportive

Ins. FAVUZZI FRANCESCA Continuità/Orientamento

Ins. BELLIFEMINE ROSALIA

Ref. Attività motorie e sportive

1. Ins. Gadaleta Elisa (“Zagami”) Commissione Continuità: Ins. Bellifemine Rosalia (Referente)

1. Ins. Abbattista Annagrazia (s. inf.) 2. Ins. de Bari Lina (s. inf.) 3. Ins. de Nichilo Angela R. (s. inf.)

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Ed. alla Salute ed alla

cittadinanza Ins. ANNESE ANGELA

Inclusione alunni con Bisogni

Educativi Speciali (BES) Ins. BONETTI FRANCESCA

4. Ins. de Palma Angela (s. inf.) 5. Ins. Onorino Pasqua 6. Ins. de Giglio Girolama (s.prim.) 7. Ins. Porta Iolanda (s.prim.) 8. Ins. Spaccavento Angela (s.prim.)

GLI d’Istituto:

* Dirigente Scolastico * Ins. Funzione strumentale Ins. Bonetti Francesca (Referente) Ins. Lusito Tiziana (Referente BES) 1. Ins. Tattoli Anna Pia (s. inf.) 2. Ins. Modugno Franca V. (s. inf.) 3. Ins. Balducci Silvia Anna (s.prim.) 4. Ins. Messina Anna Maria (s.prim.) 5. Ins. Iannelli Filomena (s.prim.) 6. Ins. Carlucci Francesca (s.prim.) 7. Ins. Germinario Maurizia (s.prim.) 8. Ins. Tavella M.Rosaria (s.prim.) 9. Ins. Balacco Carmela (s.prim.) 10. Ins. Pappagallo Annunziata (s.prim.) 11. Ins. Capurso Teresa (s.prim.) 12. Ins. Russo Ilaria (s.prim.) 13. Ins. Sallustio Filomena (s.prim.) n. 3 Comp. genitori Comp. Asl Comp. Ente Locale - Serv. socio-educativi

4

Rapporti con l’extrascuola

Ins.DE TRIZIO MARILENA

Extra scuola (laboratori extrascolastici) Ref. Ins. De Trizio Marilena

1. Ins. Favuzzi Francesca (s.p.) 2. Ins. Annese Angela (s.p.) 3. Ins. Gadaleta Elisa

Referenti visite / viaggi / teatro/ lab. Extra 1. Ins. Del Rosso Pasqua (s. inf.)

Comunicazione esterna: Responsabile sito web:

Ins. de Gennaro M. Carmela Responsabile progettazione didattica sito web:

Ins. de Felice Maria Ins. Rubini Daniela Ins. de Robertis Maddalena

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Docenti referenti di AREA

AREA

DOCENTI

UNICEF/solidarietà Piergiovanni Angela

L2 de Gennaro Maria Carmela

ATTIVITA’ MUSICALI (resp. Aula musicale) Rutigliani Antonella

ATTIVITÀ MOTORIE (Zagami) Gadaleta Elisa

DSA/BES Lusito Tiziana

GLOBALISMO AFFETTIVO Minervini Lucrezia (s.inf.) Bellifemine Rosalia (s.prim.)

Commissione Tecnica (orario/mensa)

1. de Gennaro M. Carmela 2. Pappagallo Annunziata 3. Nappi Franca 4. de Ruvo M. Luigia 5. de Nichilo Angela R. 6. Spadavecchia Maria Girolama 7. Spadavecchia Maria Rosaria 8. Amato Angela

Gruppo di Coordinamento Servizio Prevenzione e Protezione

1. Vilardi Eleonora (C.s. RLS) 2. Ins.Bonetti Francesca (ASPP) 3. Ins.Pappagallo Annunziata (ASPP) 4. Ins. Tavella M. Rosaria (ASPP) 5. Ins.Nappi Franca (ASPP) 6. Ins. Spadavecchia Lucia (ASPP) 7. Ins. Spagnoletta Antonia (ASPP) 8. Ins. De Palma Anna Maria (ASPP) 9. Ins. Amato Angela (ASPP) 10. Ins. Spadavecchia Maria Girolama (ASPP)

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AUTODIAGNOSI DI ISTITUTO

ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO

I bambini che frequentano le sedi dell'Istituto Comprensivo „S.Giovanni Bosco“ di Molfetta provengono prevalentemente dal territorio circostante anche se c'è una notevole richiesta da parte di famiglie che non appartengono al bacino di utenza e provengono dalle scuole private/paritarie. L'estrazione socio-culturale delle famiglie si presenta come un insediamento misto che vede la prevalenza di una fascia operaia, ma anche di un discreto numero di impiegati e di liberi professionisti con una buona percentuale di madri lavoratrici. Tra questi ci sono anche situazioni di genitori disoccupati. Da qualche anno vi sono alunni in prevalenza provenienti da paesi comunitari ed extracomunitari (russi, ucraini, arabi, albanesi, cinesi, colombiani, peruviani), di diverse religioni, culture e lingue. Nel territorio operano varie istituzioni scolastiche, associazioni culturali, centri di aggregazione.

ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI Dalla lettura del contesto socio-culturale e ambientale in cui opera la nostra scuola emergono i seguenti bisogni educativi e formativi:

Promozione dell’educazione alla civile convivenza

Promozione culturale e sociale

Promozione dell’inclusione

Continuità educativa e didattica

Flessibilità organizzativa, didattica, di ricerca e di sviluppo

Arricchimento e potenziamento dei percorsi formativi

Valorizzazione delle esperienze e delle conoscenze pregresse di ciascun alunno

Tali bisogni si traducono in specifiche finalità che la scuola vuole perseguire.

Fornire a tutti gli alunni le basi del sapere;

Superare il disagio evolutivo degli alunni originato da difficili

situazioni familiari;

Sentirsi parte integrante della comunità sociale di appartenenza;

Recuperare e valorizzare tradizioni socio-culturali;

Acquisire competenze e conoscenze per ampliare il proprio

patrimonio culturale;

Valorizzare le eccellenze;

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CURRICOLO DI ISTITUTO

PREMESSA “Il nostro punto di partenza: una scuola che educa istruendo il bambino, il fanciullo, l’uomo” . Lo slogan che si legge nel logo dell’Istituto Comprensivo Statale San Giovanni Bosco di Molfetta, grazie all’autonomia didattica, è la prospettiva entro cui si muovono, nell’ambiente scolastico, i docenti che hanno il compito di costruire responsabilmente percorsi formativi incentrati su contenuti di insegnamento, metodologie, strategie e organizzazione degli ambienti di apprendimento accuratamente scelti e articolati in base all’utenza, così come specificato nelle Indicazioni 2012. Oggi l’apprendimento scolastico è solo una delle tante esperienze di formazione. Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso; in particolare sono diventati più faticosi i processi per insegnare ad apprendere. E’ necessario compensare l’esplicito con l’implicito al fine di formalizzare la proposta curricolare con la dimensione locale, bilanciare il dire con il fare con lo scopo di valutare e tempestivamente reimpostare obiettivi, contenuti e metodi, confrontare la scuola con l’aula per organizzare e gestire al meglio l’educazione didattica e formativa. Il cambiamento che la scuola è chiamata ad affrontare è profondo e globale a partire dal rapporto con la famiglia. La scuola è invitata a fondersi con il territorio locale e ad aprirsi a quello mondiale, a riconoscere la ricchezza delle differenze e a valorizzarle, a progettare percorsi d’inclusione partendo dai bisogni di ciascun alunno. Il principio fondamentale del nostro Istituto è garantire ad ogni alunno un percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità. La nostra scuola, infatti, continua a mantenere salda la collaborazione, da sempre in atto, con l’Ente Locale, con alcune realtà educative, sociali, culturali, sportive, economiche, di volontariato e associazionismo con cui è aperto un “dialogo” costante nell’ottica della crescita individuale e sociale del cittadino. Una Comunità Scolastica, cosciente delle proprie specificità ed in sintonia con il territorio entro cui agisce, può facilitare la crescita dei processi di responsabilità ed autonomia che si pongono alla base dell’essere “cittadino attivo, consapevole e competente”. Ed è in quest’ottica che il nostro Istituto si pone come punto di riferimento la centralità della persona, “lo studente al centro di tutta l’azione educativa” e si impegna a: - definire proposte didattiche in costante relazione con i bisogni e i desideri dei bambini e degli adolescenti; - valorizzare le tappe principali di apprendimento e di crescita di ogni studente; - promuovere i legami cooperativi tra i componenti della classe, condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno; - elaborare gli strumenti di conoscenza necessari a comprendere i contesti naturali, sociali, culturali e antropologici nei quali gli studenti vivono e operano. La scuola costruirà un’alleanza educativa con i genitori , non in modo episodico, ma sulla base di un progetto condiviso e continuo. In questa nuova ottica essa si aprirà alle famiglie generando una diffusa convivialità relazionale, intessuta di linguaggi affettivi ed emotivi, che promuoverà la condivisione di quei valori che fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria. Affiancando al compito “dell’insegnare ad apprendere” quello “dell’insegnare a essere”, attraverso esperienze significative che consentano nell’aspetto interdisciplinare dell’Educazione alla Cittadinanza di prendersi cura di se stessi ,degli altri e dell’ambiente in cui si vive e maturare il senso di legalità.

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FINALITA’ DEL SISTEMA SCOLASTICO La scuola italiana, statale e paritaria, svolge un’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Costituzione della Repubblica per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese. Inoltre ,il sistema scolastico italiano e conseguentemente il nostro Istituto assumono come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze- chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal consiglio dell’Unione europea (Raccomandazioni del 18 dicembre 2006) D.M. 254/2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2013. Per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forti interconnessioni , ciascun studente futuro cittadino dovrà disporre di un’ampia gamma di competenze chiave, una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. Ogni competenza comporta dimensioni cognitive, abilità, attitudini, motivazioni, valori, emozioni e altri fattori sociali e comportamentali; si acquisisce e si sviluppa in contesti educativi formali ( la scuola), non formali (famiglia, lavoro, media, ecc… ) informali ( la vita sociale nel suo complesso) e dipende in gran misura dall’esistenza di un ambiente materiale, istituzionale che la favorisce. Le competenze- chiave per l’apprendimento permanente sono: Competenza nella madre lingua Comunicazione nelle lingue straniere Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia La competenza digitale Imparare ad imparare Competenze sociali e civiche Spirito di iniziativa e imprenditorialità Consapevolezza ed espressione culturale

L’Istituto pone come finalità principali: favorire lo sviluppo armonico e integrale della persona, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali; offrire occasioni di apprendimento dei saperi di base; acquisire gli strumenti per studiare in maniera critica; favorire l’autonomia di pensiero; garantire, attraverso metodologie appropriate il successo di tutti

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COMPETENZE CHIAVE- EUROPEE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

Per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forti interconnessioni , ciascun cittadino dovrà disporre di un’ampia gamma di competenze chiave, una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto. La competenza è la capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e /o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale ovvero la capacità di rispondere a esigenze individuali e sociali, svolgendo efficacemente un’attività o un compito. Ogni competenza comporta dimensioni cognitive, abilità, attitudini, motivazioni, valori, emozioni e altri fattori sociali e comportamentali; si acquisisce e si sviluppa in contesti educativi formali ( la scuola), non formali (famiglia, lavoro, media, ecc… ) informali ( la vita sociale nel suo complesso). L’Istituto Comprensivo assume come orizzonte di riferimento verso cui tendere il quadro delle competenze- chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal consiglio dell’Unione Europea (Raccomandazioni del 18 dicembre 2006) D.M. 254/2012 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2013. Le competenze- chiave per l’apprendimento permanente sono: Competenza nella madre lingua La competenza nella madre lingua è intrinsecamente connessa con lo sviluppo della capacita cognitiva dell’individuo di interpretare il mondo e relazionarsi con gli altri. La comunicazione nella madrelingua è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri,sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico in un’intera gamma di contesti culturali e sociali, quali istruzione e formazione, lavoro,vita domestica e tempo libero. Comunicazione nelle lingue straniere La comunicazione nelle lingue straniere condivide essenzialmente le principali abilità richieste per la comunicazione nella madrelingua: essa si basa sulla capacità di comprendere, esprimere e interpretare concetti, pensieri,sentimenti, fatti e opinioni in forma sia orale sia scritta in una gamma appropriata di contesti sociali e culturali — istruzione e formazione, lavoro, casa, tempo libero — a seconda dei desideri o delle esigenze individuali. La comunicazione nelle lingue straniere richiede anche abilita quale la mediazione e la comprensione interculturale Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia La competenza matematica e l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di problemi in situazioni quotidiane. La competenza matematica comporta, in misura variabile, la capacita e la disponibilità a usare modelli matematici di pensiero (pensiero logico e spaziale) e di presentazione (formule, modelli, costrutti, grafici, carte). La competenza in campo scientifico si riferisce alla capacita e alla disponibilità a usare l'insieme delle conoscenze e delle metodologie possedute per spiegare il mondo che ci circonda sapendo identificare le problematiche e traendo le conclusioni che siano basate su fatti comprovati. La competenza in campo tecnologico e considerata l’ applicazione di tale conoscenza e metodologia per dare risposta ai desideri o ai bisogni avvertiti dagli esseri umani.

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La competenza digitale La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione(TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa e supportata da abilita di base nelle TIC: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet. Imparare ad imparare Imparare a imparare è l’abilità di perseverare nell’apprendimento,di organizzare il proprio apprendimento anche mediante una gestione efficace del tempo e delle informazioni, sia a livello individuale che in gruppo. Questa competenza comprende la consapevolezza del proprio processo di apprendimento e dei propri bisogni, l'identificazione delle opportunità disponibili e la capacità di sormontare gli ostacoli per apprendere in modo efficace. Questa competenza comporta l’acquisizione, l’elaborazione e l’assimilazione di nuove conoscenze e abilità come anche la ricerca e l’uso delle opportunità di orientamento. Il fatto di imparare a imparare fa si che i discenti prendano le mosse da quanto hanno appreso in precedenza e dalle loro esperienze di vita per usare applicare conoscenze e abilita in tutta una serie di contesti: a casa, sul lavoro, nell'istruzione e nella formazione. Competenze sociali e civiche Le competenze sociali e civiche includono competenze personali, interpersonali e interculturali e riguardano tutte le forme di comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo alla vita sociale e lavorativa, in particolare alla vita in società sempre più diversificate, come anche a risolvere i conflitti ove ciò sia necessario. La competenza civica dota le persone degli strumenti per partecipare appieno alla vita civile grazie alla conoscenza dei concetti e delle strutture sociopolitici e all’impegno a una partecipazione attiva e democratica. Spirito di iniziativa e imprenditorialità Il senso di iniziativa e di imprenditorialità concernono la capacità di una persona di tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l'innovazione e l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per raggiungere obiettivi. E’ una competenza che aiuta gli individui, non solo nella loro vita quotidiana, nella sfera domestica e nella società, ma anche nel posto di lavoro, ad avere consapevolezza del contesto in cui operano. Consapevolezza ed espressione culturale Tale competenza esprime la consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni in un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, compresi la musica, le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

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COMPRENDERE ESPRIMERSI

PARLARE

DESCRIVERE

COMUNICARE

LEGGERE

PRODURRE

COLLABORARE

ACQUISIRE LA CONSAPEVOLEZZA DI

SÈ RISPETTARE E CONDIVIDERE LE

REGOLE ACQUISIRE

AUTONOMIA OPERATIVA

OPERARE

RISOLVERE PROBLEMI

CONFRONTARE E DEDURRE

IPOTIZZARE E VERIFICARE

RIFLETTERE

ISTITUIRE RELAZIONI

OSSERVARE ED ANALIZZARE

ORIENTARSI

ASCOLTARE

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SCUOLA DELL’INFANZIA

FINALITÀ

L’istituto,inoltre ritiene di dover individuare ulteriori finalità per ogni ordine di scuola. La scuola dell’infanzia favorisce lo sviluppo di:

identità; autonomia; competenza; cittadinanza;

attraverso i campi di esperienza: il sé e l’altro, il corpo e il movimento, linguaggi- creatività- espressione, i discorsi e le parole e la conoscenza del mondo.

La scuola dell’infanzia si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all’educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell’infanzia e nei documenti dell’Unione europea. La scuola dell’infanzia si pone la finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza, principi educativi su cui si fonda il curricolo. Consolidare l’identità significa vivere serenamente tutte le dimensioni del proprio io, stare bene, essere rassicurati nella molteplicità del proprio fare e sentire, sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile. Vuol dire sperimentare diversi ruoli e forme di identità: quelle di figlio, alunno, compagno, maschio femmina, abitante di un territorio, membro di un gruppo, appartenente a una comunità sempre più ampia e plurale, caratterizzata da valori comuni, abitudini, linguaggi, riti, ruoli. Sviluppare l’autonomia significa avere fiducia in sé e fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé e saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere comportamenti e atteggiamenti sempre più consapevoli. Acquisire competenze significa giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto tra proprietà, quantità, caratteristiche, fatti; significa ascoltare, e comprendere, narrazioni e discorsi, raccontare e rievocare azioni ed esperienze e tradurle in tracce personali e condivise; essere in grado di descrivere, rappresentare, immaginare, “ripetere”, con simulazioni e giochi di ruolo, situazioni ed eventi con linguaggi diversi. Vivere le prime esperienze di cittadinanza, significa scoprire l’altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni; rendersi sempre meglio conto della necessità di stabilire regole condivise; implica il primo esercizio del dialogo che è fondato sulla reciprocità dell’ascolto, l’attenzione al punto di vista dell’altro e alle diversità di genere, il primo riconoscimento di diritti e doveri uguali per tutti; significa porre le fondamenta di un comportamento eticamente orientato, rispettoso degli altri, dell’ambiente e della natura. Tali finalità sono perseguite attraverso l’organizzazione di un ambiente di vita, di relazioni e di apprendimento di qualità, le cui costanti sono:

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I bambini Sono portatori di speciali e inalienabili diritti, che la scuola per prima è chiamata a rispettare. Ogni bambino è in sé diverso e unico e riflette anche la diversità degli ambienti di provenienza che oggi conoscono una straordinaria differenziazione di modelli antropologici ed educativa, che comprendono famiglie equilibrate e ricche di proposte educative accanto ad altre più fragili e precarie La scuola dell’ infanzia si presenta come un ambiente protettivo, capace di accogliere le diversità e di promuovere le potenzialità di tutti i bambini che esprimono bisogni ed emozioni e sono pronti a sperimentare nuovi linguaggi. Particolare cura è riservata ai bambini con disabilità e con bisogni educativi speciali, attraverso adeguate strategie organizzative didattiche, da considerare nella normale progettazione dell’offerta formativa. Per affrontare difficoltà non risolvibili dai soli insegnanti curricolari, la scuola si avvale dell’apporto di professionalità specifiche come quelle di sostegno e di altri operatori. Le famiglie Sono portatrici di risorse da valorizzare nella scuola per far crescere una rete di scambi comunicativi e di responsabilità condivise. Le famiglie dei bambini con disabilità trovano nella scuola un adeguato supporto capace di promuovere le risorse dei loro figli, attraverso il riconoscimento delle differenze e la costruzione di ambienti educativi accoglienti. I docenti La presenza di insegnanti motivati, preparati, attenti alle specificità dei bambini, è un indispensabile fattore di qualità per la costruzione di un ambiente educativo accogliente, ben organizzato, che suscita la fiducia dei genitori e della comunità. Lo stile educativo dei docenti si fonda sull’osservazione e sull’ascolto, sulla progettualità elaborata collegialmente, sull’intervento diretto e di regia. L’ambiente di apprendimento La scuola promuove lo star bene e un sereno apprendimento attraverso la cura degli ambienti, la predisposizione degli spazi educativi, la conduzione attenta dell’intera giornata. L’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza. Nel gioco, particolarmente in quello simbolico, i bambini si esprimono, raccontano, rielaborano in modo creativo le esperienze personali e sociali. Nella relazione educativa, gli insegnanti svolgono una funzione di mediazione e di facilitazione, sollecitandoli a osservare, descrivere, narrare, fare ipotesi, dare e chiedere spiegazioni in contesti cooperative e di confronto. L’organizzazione di spazi accoglienti e ben curati e di tempi distesi diventa elemento di qualità pedagogica dell’ambiente educativo. In particolare:

Lo spazio dovrà essere accogliente, caldo, curato, orientato al gusto, espressione delle scelte educative di ciascuna scuola. Una scuola che parla dei bambini, del loro valore, dei loro bisogni di gioco, di movimento, di espressione, di intimità e di socialità, attraverso l’ambiente fisico, la scelta di arredamenti e oggetti volti a creare un luogo funzionale e invitante;

Il tempo disteso consente al bambino di giocare, esplorare, dialogare, osservare, ascoltare, capire, crescere con sicurezza e nella tranquillità.

I campi di esperienza

Le finalità educative e didattiche proposte dalle Indicazioni 2012 e in particolare i traguardi per lo sviluppo della competenza si concretizzano nei cinque campi di esperienza (“Il sé e l’altro”, “Il corpo e il movimento”, “Immagini, suoni, colori”, “I discorsi e le parole”, “La conoscenza del mondo”). Essi offrono un insieme di oggetti, situazioni, immagini e linguaggi capaci di evocare, stimolare, accompagnare apprendimenti sempre più sicuri. Sono improntati sulla motivazione e sull’intenzionalità educativa, al fine di perseguire, in modo trasversale ed organico, finalità e traguardi di sviluppo atti alla formazione di una educazione armonica ed integrale del bambino.

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Le insegnanti, al fine di favorire il percorso educativo di ogni bambino, per aiutarlo a orientarsi nella molteplicità e nella diversità degli stimoli e delle attività, articolano ciascun campo di esperienza in:

traguardi per lo sviluppo delle competenze (fissati al termine della scuola dell’infanzia, rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti; aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale del bambino;

obiettivi di apprendimento (distinti per fasce di età che ne circoscrivono maggiormente il campo),

abilità (saper fare in contesti specifici; capacità di utilizzare semplici conoscenze in un contesto);

conoscenze (sapere, contenuti, concetti appresi in un contesto ma trasferibili in altre situazioni);

metodologia (specifica per ogni campo). link CURRICOLO DELLE ATTIVITÀ EDUCATIVE E DIDATTICHE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA DISTINTI PER CAMPI DI ESPERIENZA

Campo di esperienza: Il sé e l’altro (Cittadinanza e Costituzione)

1. Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. 2. Sviluppa il senso dell’identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. 3. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. 4. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia a riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. 5. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. 6. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. 7. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città.

METODOLOGIA

Gli alunni nella scuola dell’infanzia hanno molte occasioni per prendere coscienza della propria identità, per scoprire le diversità culturali, religiose ed etniche, per apprendere le prime regole del vivere sociale,per riflettere sul senso e le conseguenze delle loro azioni. In questo periodo pongono domande e chiedono agli adulti un atteggiamento di ascolto e di rasserenamento. La scuola dunque diventa un luogo dove i bambini verranno guidati per mano e verranno gradualmente condotti a compiere esperienze significative, ad acquisire una positiva e consapevole immagine di sé. In quest’ottica si privilegerà la metodologia del lavoro di gruppo, delle attività ludiche, della scoperta degli ambienti e delle regole della vita scolastica. Inoltre si offriranno agli alunni numerose possibilità di confronto di dialogo e di ascolto costruttivo nel gruppo dei pari e con gli adulti.

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Campo di esperienza: Il corpo in movimento

Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene, di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l'uso di piccoli attrezzi ed è in rado di adattarli alle situazioni ambientali all'interno della scuola e all'aperto. Controlla l'esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento.

METODOLOGIA Il bambino sviluppa la conoscenza del proprio corpo attraverso l'esperienza sensoriale e percettiva che gli permette di sperimentare le potenzialità, di affinarle e di rappresentarlo. Attraverso i giochi e le attività di movimento il bambino consoliderà la sicurezza in sé sperimentando i limiti della propria fisicità, i rischi dei movimenti incontrollati e violenti, le diverse sensazioni date dai momenti di rilassamento, di tensione, il piacere del coordinare le attività con quelle degli altri in modo armonico. Le attività di routine, di vita quotidiana, di movimento libero e guidato possono essere occasione per l'educazione alla salute, alla corretta alimentazione ed all'igiene personale. I docenti accompagneranno gradualmente i bambini a sviluppare la capacità di leggere, capire e interpretare i messaggi provenienti dal corpo proprio ed altrui, di rispettarlo e di averne cura, di esprimersi e di comunicare attraverso di esso, di orientarsi nello spazio, muoversi e comunicare con fantasia e creatività. L'insegnante deve svolgere compiti di regia educativa rispetto al gioco ed alle attività, deve predisporre ambienti stimolo, opportunità diversificate, progettare la scelta, l'ordine di successione e le modalità di svolgimento.

Campo di esperienza: Immagini ,Suoni e Colori

1. Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. 2. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative. 3. Utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative. 4. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo, sviluppa interesse per l’ascolto della musica e per la fruizione di opere d’arte. 5. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo ed oggetti. 6. Esplora le potenzialità offerte dalla tecnologia. 7. Esplora i primi alfabeti musicali di base producendo semplici sequenze sonoro-musicali, utilizzando anche simboli di una notazione informale.

METODOLOGIA Le proposte educative partiranno dall’esperienza e competenze che i bambini già posseggono, per poi dare la possibilità di acquisire e/o ampliare le conoscenze attraverso molteplici proposte didattiche dove il bambino esplora, scopre, ricerca, coopera e condivide le esperienze con gli altri. Particolare attenzione viene riservata all’organizzazione dello spazio e alla sua struttura, dove le attività si

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avvalgono della metodologia laboratoriale che si basa su tre momenti flessibili: discutere – fruire – produrre. I laboratori, pertanto diventeranno luoghi di condivisione di strumenti, materiali, esperienze che hanno lo scopo di offrire al bambino nozioni e tecniche adeguate affinché possano sviluppare anche il senso del bello, la conoscenza di se stessi, degli altri e della realtà. Il bambino si confronterà con gli strumenti multimediali e con i nuovi linguaggi della comunicazione e verranno strutturati percorsi per aiutarlo a familiarizzare con tali strumenti guidandolo a lavorare in modo creativo.

Campo di esperienza: I discorsi e le parole

1. Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. 2. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. 3. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni, inventa nuove parole cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. 4. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definire regole. 5. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. 6. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta le prime forme di comunicazione, attraverso la scrittura incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media.

METODOLOGIA Il lavoro dei docenti partirà dal patrimonio linguistico significativo che ogni bambino già possiede al suo ingresso nella scuola dell’infanzia. Le attività proposte, intenzionalmente previste e organizzate, valorizzeranno la vita di relazione, il dialogo e il confronto con gli altri. Altresì le esperienze concrete, l’osservazione, l’esplorazione, le storie, le drammatizzazioni, la lettura di libri illustrati e l’analisi di messaggi presenti nell’ambiente promuoveranno nei bambini l’arricchimento lessicale, la corretta pronuncia di suoni, parole frasi, la fiducia nelle proprie capacità espressive, lo sviluppo di un pensiero logico – creativo e li avvicineranno alla lingua scritta.

Campo di esperienza: La conoscenza del mondo

1. Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. 2. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. 3. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. 4. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. 5. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. 6. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell’operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi e altre quantità. 7. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali.

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METODOLOGIA I bambini nelle molteplici situazioni di vita quotidiana “mettono insieme” oggetti, giocattoli, ecc…; le stesse operazioni di riordino e di organizzazione degli angoli-gioco, in sezione con i vari contenitori, consentono operazioni logiche di raggruppamento, classificazione e di quantificazione. Un percorso di attività di gioco-apprendimento, di costruzione, di esplorazione e di confronto, organizzato in esperienze e sperimentazioni per avvicinare i bambini alla realtà in modo divertente, assicurerà un approccio a livello di scoperta e di confronto, a livello operativo e simbolico, a livello linguistico, a livello ludico-motorio, a livello di costruzione creativa. La curiosità e le domande sui fenomeni naturali, su se stessi e sugli organismi viventi, su storie, fiabe e giochi tradizionali con riferimenti matematici, possono cominciare a trovare risposte guardando sempre meglio i fatti del mondo, interpretandoli e sperimentando gli effetti di eventuali cambiamenti. Esplorando oggetti, materiali e simboli, osservando la vita di piante ed animali, i bambini elaborano idee personali da confrontare con quelle dei compagni e degli insegnanti. Oggetti, fenomeni, viventi Toccando, smontando, costruendo e ricostruendo, affinando i propri gesti i bambini individuano qualità e proprietà degli oggetti e dei materiali, ne immaginano la struttura e sanno assemblarli in varie costruzioni, si accorgono delle loro eventuali trasformazioni. Anche il corpo umano, gli animali e le piante sono oggetto di osservazione. La curiosità dei bambini permette loro di avviare le prime interpretazioni sulla struttura e sul funzionamento del corpo. L’attenzione dei bambini si focalizza sui cambiamenti che avvengono nel loro corpo, in quello degli animali e delle piante. Numero e spazio Nella vita di ogni giorno i bambini familiarizzano con i numeri e, ragionando sulle quantità e sulla numerosità di oggetti diversi costruiscono le prime fondamentali competenze sul contare oggetti o eventi, accompagnandole con i gesti dell’indicare, del togliere e dell’aggiungere. Muovendosi nello spazio i bambini imparano ad orientarsi nei percorsi, scoprendo i concetti geometrici di direzione e di angolo. Descrivono le forme di oggetti tridimensionali, riconoscendo le forme geometriche e individuandone le proprietà.

RELIGIONE CATTOLICA

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE (D.P.R. 11 FEBBRAIO 2010)

Campo d'esperienza: Il sé e l'altro (Religione Cattolica)

Il bambino intuisce la gioia nel prendersi cura degli altri e nel ricevere cura dagli altri

Coglie il significato della crescita

Raccoglie notizie e immagini su Gesù che è cresciuto proprio come lui.

Campo d'esperienza: Il corpo in movimento (Religione Cattolica)

Il bambino scopre di essere presenza attiva e integrante nella comunità cristiana Coglie il passaggio da chiesa di mattoni a chiesa di persone Manifesta con gesti la propria interiorità e le proprie emozioni.

Campo d'esperienza: Linguaggi, creatività, espressione (Religione Cattolica)

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Il bambino comprende che il Natale cristiano porta pace, gioia e serenità Scopre che Maria ha accettato subito la volontà di Dio Esprime il significato della festa del Natale e conosce alcuni modi, usati dai cristiani, per esprimere la gioia

per la nascita di Gesù.

Campo d'esperienza: Discorsi e parole (Religione Cattolica) Il bambino scopre che la Pasqua è la festa più importante per i cristiani Conosce gli eventi significativi della Pasqua di Gesù Intuisce che Gesù è in mezzo a noi quando ci vogliamo bene.

Campo d'esperienza: La conoscenza del mondo (Religione Cattolica)

Il bambino distingue gli elementi creati da quelli costruiti dall'uomo Adotta atteggiamenti di rispetto nei confronti del mondo, dono di Dio.

METODOLOGIA

La metodologia della scuola dell’Infanzia riconosce come suoi connotati essenziali a. la valorizzazione del gioco come fonte di primo apprendimento, mezzo volto a promuovere lo sviluppo della creatività, la piena espressione di sé e i rapporti sociali; b. l’esplorazione e la ricerca proponendo esperienze che muovono dalle curiosità del bambino, stimolandolo a confrontare situazioni, a formulare ipotesi, ad adattarsi creativamente alla realtà; c. la vita di relazione, proponendo attività nel piccolo e grande gruppo, instaurando un rapporto positivo con i bambini e rispondendo adeguatamente ai loro bisogni; d. la mediazione didattica, uso di strategie e strumenti per promuovere lo sviluppo e l’apprendimento nel bambino; uso di materiali strutturati e non , uso di esperienze e situazioni adeguate; e. l’osservazione, la programmazione, la verifica; f. la documentazione, che permette all’insegnante di ricostruire l’itinerario educativo. Nella conduzione del progetto educativo si segue la modalità dello “sfondo integratore”, struttura organizzativa strettamente legata al vissuto dei bambini per rafforzare le loro identità e dare significato alle loro esperienze. Il nostro lavoro, sulla base della “continuità” con la scuola primaria (elementare), mira all’acquisizione dei prerequisiti, base dell’apprendimento vero e proprio. Il bambino della scuola dell’infanzia infatti non legge, non studia, non prende appunti, ma fa esperienza ed elabora esperienze. Si sottolinea che quotidianamente, per rendere partecipi le famiglie del lavoro svolto a scuola, le insegnanti espongono quanto realizzato nella mattinata con i bambini, per iscritto nella bacheca poi raccolta in “Appunti di viaggio” per ogni singola sezione.

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PROFILO UNITARIO DELLE COMPETENZE DI BASE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Il percorso formativo triennale della scuola dell’infanzia offre, attraverso i campi di esperienza, specifiche opportunità di apprendimento, favorendo nei bambini l’acquisizione delle quattro finalità previste: identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti) e cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). Al termine del percorso della scuola dell’infanzia il bambino dovrebbe aver sviluppato alcune competenze di base che delineano la sua crescita personale. L’alunno:

Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d’animo propri e altrui.

Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto.

Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l’ambiente e le persone, percependone le reazioni e i cambiamenti.

Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici.

Ha sviluppato l’attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di

conoscenza. Sa raccontare, narrare, descrivere situazione ed esperienze vissute, comunica e si esprime con

una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana. Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad

orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie. Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca

soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana. E’ attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei

processi realizzati e li documenta. Si esprime in modo personale con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di

culture, lingue, esperienze.

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SCUOLA PRIMARIA

FINALITA’ scuola del primo ciclo. La scuola del primo ciclo( scuola primaria e scuola di I grado) ritiene di dover:

favorire l’apprendimento e “ il saper stare al mondo”; fornire supporti adeguati affinchè ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta; porre attenzione alle disabilità ed ad ogni fragilità; costruire, sviluppare e consolidare i saperi di base partendo dai concreti bisogni formativi; realizzare percorsi formativi rispondenti alle inclinazioni personali degli studenti favorire l’acquisizione degli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le

informazioni; favorire il successo scolastico di tutti gli studenti, con particolare attenzione al sostegno delle

varie forme di diversità, di disabilità o di svantaggio; impostare una formazione che possa continuare lungo l’intero arco della vita; insegnare le regole del vivere e del convivere; educare ad una cittadinanza unitaria e plurale; creare situazioni in cui gli alunni siano indotti a riflettere, comprendere, esercitare il pensiero

analitico e critico, la fantasia e il pensiero divergente, a ricercare significati

Link CURRICOLO DI STUDI

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

ITALIANO

L’allievo partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l’infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi corretti nell’ortografia, chiari e coerenti, legati all’esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. Capisce e utilizza nell’uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio.

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Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all’organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi.

METODOLOGIA L’itinerario didattico mira allo sviluppo delle competenze di base (ascoltare, parlare, leggere, scrivere) e al consolidamento ed approfondimento della riflessione linguistica, per cui si attueranno strategie volte all’acquisizione delle competenze linguistiche che permetteranno agli alunni un efficace utilizzo del codice verbale orale e scritto per comunicare, conoscere, esprimersi. Oralità Si cercherà di instaurare in classe un clima favorevole al dialogo, al confronto, stimolando negli alunni la capacità di porsi delle domande, di osservare, di iniziare ad argomentare, a controbattere, ad asserire, sempre valorizzando le loro capacità, le conoscenze e le abilità già in loro possesso. Si rafforzerà l’abitudine a gestire in modo ordinato le discussioni collettive. Nelle conversazioni si avrà particolarmente cura del lessico affinchè esso diventi sempre più ricco ed appropriato. Gli alunni saranno invitati a scegliere i termini più adeguati per esprimere le loro idee e saranno guidati a capire dal contesto il significato delle parole o espressioni di cui non si è compreso il significato. Gli argomenti di conversazione riguarderanno soprattutto il vissuto degli alunni e fatti che suscitano interesse e curiosità. Lettura La pratica della lettura sarà proposta come momento di socializzazione e di discussione dell’apprendimento di contenuti, ma anche come momento di ricerca autonoma e individuale, in grado di sviluppare la capacità di concentrazione e di riflessione critica. Si attueranno varie strategie e tecniche, compresa la lettura a voce alta, la cura dell’espressione e la costante messa in atto di operazioni cognitive per la comprensione del testo. Si favorirà con apposite attività il superamento degli ostacoli alla comprensione dei testi che possono annidarsi a livello lessicale o sintattico oppure a livello della strutturazione logico-concettuale. La lettura sarà praticata su un’ampia gamma di testi appartenenti ai vari tipi e forme testuali (dai testi continui a moduli, orari, grafici, mappe…) per scopi diversi e con strategie funzionali al compito, senza mai tralasciare la pratica della lettura personale e dell’ascolto dei testi letti dall’insegnante, realizzata abitualmente senza alcuna finalizzazione, al solo scopo di alimentare il piacere di leggere. Si farà uso della biblioteca di classe e di quella scolastica. Scrittura La pratica della scrittura avverrà in modo graduale in quanto la scrittura di un testo si presenta come un processo complesso nel quale si riconoscono fasi specifiche: dall’ideazione alla pianificazione, alla prima stesura, alla revisione e all’auto-correzione. Si impegneranno gli alunni alla costante frequentazione di testi, ciò permetterà di individuare i modelli che ne sono alla base e di assumerli come riferimento nelle proprie produzioni comunicative. Inoltre l’alunno sarà chiamato a riflettere e ad attivarsi davanti ai suoi errori più ricorrenti, riconoscendone la tipologia e cercando di apprendere strategie per superarli o controllarli. La produzione scritta di testi di vario tipo sarà individuale, a coppie o di gruppo. Acquisizione ed espansione del lessico ricettivo e produttivo

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Primo compito dell’insegnante è quello di rendersi conto, attraverso attività anche ludiche e creative, della consistenza e tipologia del patrimonio lessicale di ciascun alunno. Questo patrimonio iniziale dovrà essere consolidato in un nucleo di vocaboli di base, a partire dal quale si opererà man mano un’estensione alle parole-chiave delle discipline di studio; l’acquisizione dei linguaggi specifici delle discipline sarà responsabilità comune di tutte le insegnanti. Si promuoverà all’interno di attività orali e di lettura e scrittura, la competenza lessicale relativamente sia all’ampiezza del lessico compreso ed usato, sia alla sua padronanza nell’uso, sia alla sua crescente specificità. Lo sviluppo della competenza lessicale sarà graduale e dovrà avvenire in stretto rapporto con l’uso vivo e reale della lingua, non attraverso forme di apprendimento meccanico e mnemonico. Sarà tenuta in considerazione la ricchezza delle espressioni locali, “di strada”, gergali e dei molti modi di dire legati alle esperienze, che racchiudono un bagaglio attraverso il quale ampliare l’espressione anche in italiano corretto. Per l’apprendimento di un lessico sempre più preciso e specifico, gli alunni faranno uso del dizionario e di repertori tradizionali e online. Elementi di grammatica esplicita e riflessione sugli usi della lingua Sin dai primi anni di scolarità i bambini hanno una naturale predisposizione a riflettere sulla lingua. E’ su queste attitudini che ci si baserà per condurre gradualmente l’allievo verso forme di “grammatica esplicita”. Gli alunni saranno pertanto avviati a una progressiva consapevolezza e sicurezza dello strumento linguistico, curando insieme l’uso della lingua e la riflessione su di essa. Si proporrà come scoperta l’analisi delle regole linguistiche, a partire dall’uso concreto della lingua orale e scritta. Si darà ampio spazio alle attività di consolidamento sull’ortografia, per riprendere in modo sistematico le regole per scrivere correttamente le parole e utilizzare i segni della punteggiatura in funzione espressiva; si promuoveranno attività sulla forma e sul significato delle parole e sull’analisi del processo evolutivo della lingua;si presenteranno attività sulla funzione che le parole svolgono all’interno di una frase e sulla classificazione attraverso l’analisi grammaticale; attività sul riconoscimento degli elementi fondamentale della frase attraverso l’analisi logica. INGLESE

L'alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relative ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile anche con espressioni e frasi memorizzate in scambi di informazioni semplici e di routine. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall'insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera

METODOLOGIA

Nella scuola primaria, l’insegnante terrà conto della maggiore capacità del bambino di appropriarsi spontaneamente di modelli di pronuncia e intonazione per attivare più naturalmente un sistema plurilingue. Tale processo integrerà elementi della nuova lingua nel sistema della lingua madre, della lingua di scolarizzazione e di eventuali altre lingue in possesso dell’alunno, ampliandone e differenziandone implicitamente le varie componenti linguistiche (aspetti fonico-acustici, articolatori, sintattiche semantici). Al fine dell’educazione plurilingue e interculturale potranno essere utili esperienze di sensibilizzazione a lingue presenti nei repertori linguistici di singoli alunni. Nell’apprendimento delle lingue la motivazione nasce dalla naturale attitudine degli alunni a

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comunicare, socializzare, interagire e dalla loro naturale propensione a “fare con la lingua”. L'insegnante avrà cura di alternare diverse strategie e attività: ad esempio proposte di canzoni, filastrocche, giochi con i compagni, giochi di ruolo, consegne che richiedono risposte corporee a indicazioni verbali in lingua. Introdurrà gradualmente delle attività che possono contribuire ad aumentare la motivazione, quali ad esempio l'analisi di materiali autentici (immagini, oggetti, testi, ecc.), l'ascolto di storie e tradizioni di altri paesi, l'interazione in forma di corrispondenza con coetanei stranieri, la partecipazione a progetti con scuole di altri paesi. L'uso di tecnologie informatiche consentirà di ampliare spazi, tempi e modalità di contatto e interazione sociale tra individui, comunità scolastiche e territoriali. L'alunno potrà così passare progressivamente da una interazione centrata essenzialmente sui propri bisogni a una comunicazione attenta all' interlocutore fino a sviluppare competenze socio-relazionali adeguate a interlocutori e contesti diversi. Si potranno inoltre creare situazioni in cui la lingua straniera sia utilizzata, in luogo della lingua di scolarizzazione, per promuovere e veicolare apprendimenti collegati ad ambiti disciplinari diversi. Alle attività didattiche finalizzate a far acquisire all'alunno la capacità di usare la lingua, il docente affiancherà gradualmente attività di riflessione per far riconoscere sia le convenzioni in uso in una determinata comunità linguistica, sia somiglianze e diversità tra lingue e culture diverse, in modo da sviluppare nell'alunno una consapevolezza plurilingue e una sensibilità interculturale. La riflessione potrà essere volta inoltre a sviluppare capacità di autovalutazione e consapevolezza di come si impara. Per gli alunni con B.E.S. si incoraggerà l’apprendimento collaborativo, si favoriranno le attività in piccolo gruppo; si promuoverà la consapevolezza del proprio modo di apprendere; si privilegerà l’apprendimento esperienziale e laboratoriale; si svilupperanno processi di autovalutazione e autocontrollo delle proprie strategie di apprendimento e si individueranno mediatori didattici che facilitano l’apprendimento (immagini, schemi, mappe ...).

MATEMATICA

L’alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l’opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. Utilizza strumenti per il disegno geometrico ( riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura(metro, goniometro…). Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Riconosce e quantifica, in casi semplici,situazioni di incertezza. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici. Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria. Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione…).

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Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà.

METODOLOGIA

L’insegnamento dei concetti matematici partirà dall’individuazione delle conoscenze possedute dagli alunni, che opportunamente stimolati dalle insegnanti e dalla discussione fra pari, impareranno ad affrontare con fiducia e determinazione situazioni problematiche, rappresentandole in diversi modi, individuando ciò che è noto e ciò che si intende trovare, congetturando soluzioni e risultati, individuando possibili strategie risolutive. I problemi, saranno intesi come questioni autentiche e significative, legate alla vita quotidiana, e non solo esercizi a carattere ripetitivo o quesiti ai quali si risponde semplicemente ricordando una definizione o una regola. Si privilegerà come elemento fondamentale il laboratorio, inteso sia come luogo fisico, sia come momento in cui l’alunno è attivo, formula le proprie ipotesi e ne controlla le conseguenze, progetta e sperimenta, discute e argomenta le proprie scelte, impara a raccogliere dati, negozia e costruisce significati, porta a conclusioni temporanee e a nuove aperture la costruzione delle conoscenze personali e collettive. Le attività saranno avviate in forma ludica per promuovere in tutti gli alunni la motivazione all'apprendimento: il gioco, assume un ruolo fondamentale nella comunicazione, nell’educazione al rispetto di regole condivise, nell’elaborazione di strategie adatte a contesti diversi. Un’attenzione particolare sarà dedicata allo sviluppo della capacità di esporre e di discutere con i compagni le soluzioni e i procedimenti seguiti,nonché all’acquisizione di un linguaggio sempre più preciso e specifico della disciplina. Sulla base delle diversità dei modi e dei tempi di apprendimento da parte degli alunni con DSA, si utilizzeranno strumenti compensativi (tavola pitagorica,calcolatrice, computer,…) e misure dispensative. L’approccio metodologico non sarà, quindi,generalizzato, ma diversificato, in modo da rispettare i ritmi e le esigenze di ciascuno. STORIA L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine dell’impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.

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METODOLOGIA

"La storia è la disciplina nella quale si imparano a conoscere ed interpretare fatti, eventi e processi del passato. Le conoscenze del passato offrono metodi e saperi utili per comprendere e interpretare il presente." Il percorso metodologico di storia si propone di rendere capaci gli alunni di leggere i cambiamenti storici della realtà a partire dalle società del mondo antico nei vari aspetti socio-culturali-politico-religiosi. L'avvio alla ricerca storiografica sarà realizzata attraverso itinerari didattici e operativi finalizzati allo sviluppo e al potenziamento di atteggiamenti volti alla curiosità intellettuale, punto di partenza e di arrivo per la costruzione di abilità cognitive e operative. L'alunno sarà incoraggiato ad utilizzare le procedure della ricerca storica e quindi ad individuare il tema e i problemi delimitando il campo della ricerca, ad utilizzare fonti di diverso tipo, a compararle producendo relazioni conclusive. L'attività individuale vedrà l'utilizzo di carte geostoriche, grafici temporali, mappe e schemi di sintesi e sarà arricchita da quella collettiva prodotta nei laboratori per la realizzazione di attività manuali ed espressive. Le metodologie attive e costruttive proposte (il brainstorming, la discussione, il lavoro di gruppo), consentiranno all'insegnante di coinvolgere l'intera classe, dando senso al percorso didattico i cui destinatari privilegiati sono gli alunni stessi. Inoltre attraverso le discussioni, la riproduzione di reperti, l'analisi delle fonti il gruppo classe diverrà una risorsa formativa a cui ogni alunno potrà attingere per arricchire, rielaborare e consolidare gli apprendimenti. Ogni percorso educativo-didattico sarà pensato in un'ottica interdisciplinare e finalizzato alla promozione della metacognizione. Il ragionamento critico sui fatti essenziali relativi alla storia italiana ed europea rafforzeranno la possibilità di confronto e dialogo intorno alla complessità del passato e del presente tra le diverse componenti di una società multiculturale e multietnica. I percorsi proposti consentiranno ad ogni alunno di costruire un sapere significativo fortemente correlato all'educazione al patrimonio culturale e alla cittadinanza attiva.

GEOGRAFIA

L’alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. L’alunno ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologiche digitali, fotografiche, artistico-letterarie). L’alunno utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. L’alunno riconosce e denomina i principali “oggetti” geografici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani,ecc.). L’alunno individua i caratteri che connotano i paesaggi ( di montagna, collina, pianura, vulcani, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. L’alunno si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati dai rapporti di connessione e/o di interdipendenza.

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L’alunno coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall’uomo sul paesaggio naturale.

METODOLOGIA

Il primo incontro con la disciplina avverrà attraverso un approccio attivo all’ambiente circostante, attraverso un’esplorazione diretta. Gli allievi per orientarsi sul territorio verranno guidati alla costruzione di coordinate spaziali, abituandosi ad analizzare ogni elemento nel suo contesto spaziale e in modo multiscalare, da quello locale fino ai contesti mondiali. Il raffronto della propria realtà (spazio vissuto) con quella globale, e viceversa, verrà agevolato dalla continua comparazione di rappresentazioni spaziali, servendosi anche di carte geografiche, di fotografie e immagini da satellite, del globo terreste, di materiali prodotti dalle nuove tecnologie legate ai Sistemi Informativi Geografici (GIS). I concetti, le conoscenze e le competenze geografiche acquisite saranno via via trasferite e applicate all’analisi e alla comprensione di aspetti della realtà sempre più complessi e articolati. L’individuazione di temi/problemi geograficamente significativi metterà gli alunni in condizione di applicare, consolidandoli, gli apparati metodologico- concettuali specifici della ricerca geografica:

localizzazione di spazi e fenomeni; lettura, analisi e confronto di fonti diverse; raccolta, rappresentazione, interpretazione di dati; ricerca di relazioni; scoperta di concetti; elaborazione di quadri di sintesi. SCIENZE

L’alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della strutura e dello sviluppo del proprio corpo nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale. Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano.

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METODOLOGIA

L’insegnamento delle scienze sarà attuato attraverso un coinvolgimento diretto degli alunni che saranno incoraggiati, senza un ordine temporale rigido e senza forzature nelle diverse fasi, a porsi domande sui fenomeni e cose, a progettare esperimenti/esplorazioni seguendo ipotesi di lavoro e a costruire i loro modelli interpretativi. Le esperienze pratiche saranno realizzate in aula, nel laboratorio scientifico o in spazi naturali, predisponendo tempi e modalità di lavoro tali da consentire la produzione di idee originali da parte degli alunni. La RICERCA SPERIMENTALE, individuale e di gruppo, rafforzerà nei ragazzi la fiducia nelle proprie capacità di pensiero, la disponibilità a collaborare, ad imparare dagli errori propri ed altrui, a confrontarsi attraverso il dialogo tra pari accettando anche opinioni diverse dalle proprie. Si curerà l’acquisizione del linguaggio appropriato, necessario per argomentare secondo riferimenti scientifici, nonché la capacità di descrivere l’attività di ricerca personale o di gruppo con schemi, mappe, tabelle, grafici, testi di vario tipo, racconti orali, ... Il percorso scientifico sarà attuato favorendo la gradualità e la trasversalità delle conoscenze e delle competenze per un sapere consapevole, unitario e permanente. Le tecnologie usate con “spirito critico”e l’uso del computer per reperire, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni, saranno un valido supporto per l’apprendimento in campo scientifico.

MUSICA

L’alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica. Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali, suoni e silenzi. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti. Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica. Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere.

METODOLOGIA Si terrà conto delle conoscenze e delle esperienze musicali già in possesso degli alunni, oltre che dei loro interessi, così che le nuove acquisizioni possano integrar visi costruttivamente. Gli allievi saranno stimolati a costruire attivamente il proprio apprendimento e a prendere parte al progetto educativo e alle scelte di percorso. Verranno, pertanto, privilegiati gli apprendimenti di tipo euristico, la ricerca, la sperimentazione espressiva, il lavoro cooperativo, la progettazione delle proprie attività musicali.

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TECNOLOGIA L’alunno riconosce e identifica nell’ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento. Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica commerciale Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne uso adeguato a seconda delle diverse situazioni. Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale.

METODOLOGIA

La Tecnologia si propone di avviare l’alunno a una conoscenza consapevole della realtà tecnologica che lo circonda. Attraverso l’analisi e la manipolazione di materiali e oggetti facilmente reperibili si metterà il bambino nelle condizioni di elaborare il senso della propria esperienza, in un contesto cognitivo che favorisce e consolida il learning by doing. Il riferimento costante per la didattica della tecnologia sarà il laboratorio inteso come modalità per accostarsi in modo attivo e operativo a situazioni o fenomeni oggetto di studio. I bambini saranno guidati a scoprire l’esistenza e le possibilità offerte da applicazioni specifiche per la navigazione in Internet e per la comunicazione digitale, per il consolidamento dei contenuti di altri ambiti disciplinari. Inoltre in un interscambio continuo e produttivo con i propri pari, saranno guidati ad acquisire il senso della cooperazione e della condivisione delle conoscenze.

ARTE E IMMAGINE

L’alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielabora in modo creativo le immagini con molteplici tecniche materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). E’ in grado di osservare,esplorare, descrivere e leggere immagini(opere d’arte, fotografie,manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.). Individua i principali aspetti formali dell’opera d’arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia.

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METODOLOGIA Il percorso educativo-didattico di tipo laboratoriale sarà finalizzato alla sperimentazione attiva delle tecniche e dei codici propri del linguaggio visivo. Gli alunni saranno sollecitati ad esprimersi e a comunicare in modo creativo e personale ed a interpretare i linguaggi delle immagini e i linguaggi multimediali. La familiarità con immagini di qualità e opere d’arte contribuirà a educare gli alunni a una cittadinanza attiva e responsabile.

EDUCAZIONE FISICA L’alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d’animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche. Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche.

Comprende, all’interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l’importanza di rispettarle. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell’uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell’ambiente scolastico ed extrascolastico. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell’uso di sostanze che inducono dipendenza.

METODOLOGIA

Attraverso il movimento, con il quale si realizza una vastissima gamma di gesti che vanno dalla mimica del volto, alla danza, alle più svariate prestazioni sportive, l’alunno potrà conoscere il suo corpo ed esplorare lo spazio, comunicare e relazionarsi con gli altri in modo adeguato ed efficace. L’attività motoria praticata in ambiente naturale rappresenta un elemento determinante per un’azione educativa integrata, per la formazione di futuri cittadini del mondo, rispettosi dei valori umani, civili e ambientali. Partecipare alle attività motorie e sportive significa condividere con altre persone esperienze di gruppo, promuovendo l’inserimento anche di alunni con varie forme di diversità ed esaltando il valore della cooperazione e del lavoro di squadra. Il gioco e lo sport sono, infatti, mediatori e facilitatori di relazioni e “incontri”. L’attività sportiva promuove il valore del rispetto di regole concordate e condivise e i valori etici che sono alla base della convivenza civile. I docenti sono impegnati a trasmettere e a far vivere ai ragazzi i principi di una cultura sportiva portatrice di rispetto per sé e per l’avversario, di lealtà, di senso di appartenenza e di responsabilità, di controllo dell’aggressività, di negazione di qualunque forma di violenza. L’esperienza motoria deve connotarsi come “vissuto positivo”, mettendo in risalto la capacità di fare dell’alunno, rendendolo costantemente protagonista e progressivamente consapevole delle competenze motorie via via acquisite.

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RELIGIONE L’alunno riflette su Dio Creatore e Padre, sui dati fondamentali della vita di Gesù e sa collegare i contenuti principali del suo insegnamento alle tradizioni dell’ambiente in cui vive; riconosce il significato cristiano del Natale e della Pasqua, traendone motivo per interrogarsi sul valore di tali festività nell’esperienza personale, familiare e sociale. L’alunno riconosce che la Bibbia è il libro sacro per i cristiani e gli ebrei e il documento fondamentale per la nostra cultura, sapendola distinguere da altre tipologie di testi, tra cui quelli di altre religioni; identifica le caratteristiche essenziali di un brano biblico,sa farsi accompagnare nell’analisi delle pagine a lui più accessibili, per collegarle alla propria esperienza. L’alunno si confronta con l’esperienza religiosa e distingue la specificità della proposta di salvezza del cristianesimo; identifica nella Chiesa la comunità di coloro che credono in Gesù Cristo e si impegnano per mettere in pratica il suo insegnamento; coglie il significato dei Sacramenti e si interroga sul valore che essi hanno nella vita dei cristiani.

METODOLOGIA L’IRC si propone nel rispetto del processo di crescita della persona e con modalità diversificate a seconda della fascia d’età, approfondendo le implicazioni antropologiche, sociali e valoriali e promuovendo un confronto mediante il quale la persona riflette e si orienta. Emerge così un ulteriore contributo dell’IRC alla formazione di persone capaci di dialogo e di rispetto delle differenze, di comportamenti di reciproca comprensione, in un contesto di pluralismo culturale e religioso. In tal senso l’IRC si offre anche come preziosa opportunità per l’elaborazione di attività interdisciplinari. Gli strumenti didattici di cui si avvale sono:

rappresentazioni grafiche; cooperative-learning; peer-tutoring; conversazioni basate su fatti tratti dall’esperienza quotidiana dell’alunno e del mondo che lo

circonda; realizzazione di cartelloni murali; mezzi audiovisivi; favole, canzoni e poesia con testi attinenti agli argomenti svolti; giochi di coinvolgimento, giochi cooperativi, mimi, drammatizzazioni; attività pratiche e manuali; schede da completare; utilizzo del libro di testo.

Per gli alunni individuati B. E. S., secondo le normative vigenti,saranno utilizzati gli strumenti dispensativi e le misure compensative adeguate, riportati all’interno del P. D. P. consegnato agli atti della scuola.

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MONTE ORE DELLE DISCIPLINE

MINIMO / MASSIMO

ORE

L. ITALIANA 5 / 11

ARTE E IMMAGINE 1

MATEMATICA 5 / 11

SCIENZE 2 / 3

TECNOLOGIA 1

RELIGIONE 2

STORIA 3

GEOGRAFIA 2

CITTADINANZA E COSTITUZIONE 1

MUSICA 1

LINGUA STRANIERA 1 / 3

CORPO MOVIMENTO SPORT 1

TOTALE 27 / 40

CURR. OBBLIGATORIO

ATT. LABORATORIALI OPZIONALI (motorio / tecnologico / espressivo)

1 h PER CIASCUN LABORATORIO

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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

FINALITÀ 1° CICLO

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA AL TERMINE DEL 1° CICLO

ITALIANO L’alunno è capace di interagire in modo efficace in diverse situazioni comunicative, sostenendo le proprie idee con testi orali e scritti, che siano sempre rispettosi delle idee degli altri. Egli ha maturato la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa in modo efficace la comunicazione orale e scritta per collaborare con gli altri, per esempio nella realizzazione di giochi, nell’elaborazione di progetti e nella valutazione dell’efficacia di diverse soluzioni di un problema. Nelle attività di studio, personali e collaborative, usa i manuali delle discipline o altri testi di studio, al fine di ricercare, raccogliere e rielaborare i dati, le informazioni, i concetti e le esperienze necessarie, anche con l’utilizzo di strumenti informatici. Legge con interesse e con piacere testi letterari di vario tipo e comincia a manifestare gusti personali per quanto riguarda opere, autori e generi letterari, sui quali scambia opinioni con compagni e con insegnanti. Alla fine di un percorso didattico produce con l’aiuto dei docenti e dei compagni semplici ipertesti, utilizzando in modo efficace l’accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Ha imparato ad apprezzare la lingua come strumento attraverso il quale può esprimere stati d’animo, rielaborare esperienze ed esporre punti di vista personali. È capace di utilizzare le conoscenze metalinguistiche per migliorare la comunicazione orale e scritta. Varia opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori; riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. LINGUA STRANIERA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la prima e la seconda lingua straniera L’alunno organizza il proprio apprendimento; utilizza lessico, strutture e conoscenze apprese per elaborare i propri messaggi; individua analogie e differenze, coerenze e incoerenze, cause ed effetti; rappresenta linguisticamente collegamenti e relazioni fra fenomeni, eventi e concetti diversi; acquisisce e interpreta informazioni valutandone l’attendibilità e l’utilità. Individua e spiega le differenze culturali veicolate dalla lingua materna e dalle lingue straniere, spiegandole senza avere atteggiamenti di rifiuto. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la prima lingua straniera In contesti che gli sono familiari e su argomenti noti, l’alunno discorre con uno o più interlocutori, si confronta per iscritto nel racconto di avvenimenti ed esperienze personali e familiari, espone opinioni e ne spiega le ragioni mantenendo la coerenza del discorso. Comprende i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero.

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Descrive esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni; espone brevemente ragioni e dà spiegazioni di opinioni e progetti. Nella conversazione, comprende i punti chiave del racconto ed espone le proprie idee in modo inequivocabile anche se può avere qualche difficoltà espositiva. Riconosce i propri errori e a volta riesce a correggerli spontaneamente in base alle regole linguistiche e alle convenzioni comunicative che ha interiorizzato. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado per la seconda lingua straniera L’alunno affronta situazioni familiari per soddisfare bisogni di tipo concreto e riesce a comprendere frasi ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Comunica in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. MUSICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L’alunno partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l’esecuzione e l’interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Fa uso di diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all’apprendimento e alla riproduzione di brani musicali. È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso modalità improvvisative o partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando forme di notazione e/o sistemi informatici. Sa dare significato alle proprie esperienze musicali, dimostrando la propria capacità di comprensione di eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione al contesto storico-culturale. Sa analizzare gli aspetti formali e strutturali insiti negli eventi e nei materiali musicali, facendo uso di un lessico appropriato e adottando codici rappresentativi diversi, ponendo in interazione musiche di tradizione orale e scritta. Valuta in modo funzionale ed estetico ciò di cui fruisce, riesce a raccordare la propria esperienza alle tradizioni storiche e alle diversità culturali contemporanee. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica. Orienta lo sviluppo delle proprie competenze musicali, nell’ottica della costruzione di un’identità musicale che muova dalla consapevolezza delle proprie attitudini e capacità, dalla conoscenza delle opportunità musicali offerte dalla scuola e dalla fruizione dei contesti socio-culturali presenti sul territorio. Per le competenze specifiche relative allo studio dello strumento musicale nelle scuole secondarie di primo grado, in attesa di una definitiva attuazione della Riforma degli studi musicali, del conseguente avvio dei Liceo Coreutico e Musicale e della definizione dei livelli di entrata e uscita di quel settore, restano in vigore le indicazioni contenute nell’Allegato A del DM 201/99. ARTE E IMMAGINE Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado

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L’alunno padroneggia gli elementi della grammatica del linguaggio visuale, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti ultimediali. Legge le opere più significative prodotte nell’arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Realizza un elaborato personale e creativo, applicando le regole del linguaggio visivo, utilizzando tecniche e materiali differenti anche con l’integrazione di più media e codici espressivi. Descrive e commenta opere d’arte, beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio verbale specifico. CORPO MOVIMENTO E SPORT Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L’alunno, attraverso le attività di gioco motorio e sportivo, che sono esperienze privilegiate dove si coniuga il sapere, il saper fare e il saper essere, ha costruito la propria identità personale e la consapevolezza delle proprie competenze motorie e dei propri limiti. Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio corporeo-motoriosportivo, oltre allo specifico della corporeità, delle sue funzioni e del consolidamento e dello sviluppo delle abilità motorie e sportive. Possiede conoscenze e competenze relative all’educazione alla salute, alla prevenzione e alla promozione di corretti stili di vita. È capace di integrarsi nel gruppo, di cui condivide e rispetta le regole, dimostrando di accettare e rispettare l’altro. È capace di assumersi responsabilità nei confronti delle proprie azioni e di impegnarsi per il bene comune. Sperimenta i corretti valori dello sport (fair play) e la rinuncia a qualunque forma di violenza, attraverso il riconoscimento e l’esercizio di tali valori in contesti diversificati. STORIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L'alunno ha incrementato la curiosità per la conoscenza del passato. Si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici. Conosce i momenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario, alla formazione della Repubblica. Conosce i processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea. Conosce i processi fondamentali della storia mondiale, dalla civilizzazione neolitica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione. Conosce gli aspetti essenziali della storia del suo ambiente. Conosce e apprezza aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell'umanità. Ha elaborato un personale metodo di studio, comprende testi storici, ricava informazioni storiche da fonti di vario genere e le sa organizzare in testi.

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Sa esporre le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e sa argomentare le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprendere opinioni e culture diverse, capire i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. GEOGRAFIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L'alunno osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani. Utilizza opportunamente concetti geografici (ad esempio: ubicazione, localizzazione, regione, paesaggio, ambiente, territorio, sistema antropofisico...), carte geografiche, fotografie e mmagini dallo spazio, grafici, dati statistici per comunicare efficacemente informazioni spaziali sull'ambiente che lo circonda. È in grado di conoscere e localizzare i principali “oggetti” geografici fisici (monti, fiumi, laghi,…) e antropici (città, porti e aeroporti, infrastrutture…) dell’Europa e del Mondo. Sa agire e muoversi concretamente, facendo ricorso a carte mentali, che implementa in modo significativo attingendo all'esperienza quotidiana e al bagaglio di conoscenze. Sa aprirsi al confronto con l'altro, attraverso la conoscenza dei diversi contesti ambientali e socio-culturali, superando stereotipi e pregiudizi. Riconosce nel paesaggio gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, estetiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare. Valuta i possibili effetti delle decisioni e delle azioni dell'uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche. MATEMATICA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L’alunno ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica e, attraverso esperienze in contesti significativi, ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà. Percepisce, descrive e rappresenta forme relativamente complesse, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall’uomo. Ha consolidato le conoscenze teoriche acquisite e sa argomentare (ad esempio sa utilizzare i concetti di proprietà caratterizzante e di definizione), grazie ad attività laboratoriali, alla discussione tra pari e alla manipolazione di modelli costruiti con i compagni. Rispetta punti di vista diversi dal proprio; è capace di sostenere le proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e argomentando attraverso concatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta. Valuta le informazioni che ha su una situazione, riconosce la loro coerenza interna e la coerenza tra esse e le conoscenze che ha del contesto, sviluppando senso critico. Riconosce e risolve problemi di vario genere analizzando la situazione e traducendola in termini matematici, spiegando anche in forma scritta il procedimento seguito, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi.

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Usa correttamente i connettivi (e, o, non, se... allora) e i quantificatori (tutti, qualcuno, nessuno) nel linguaggio naturale, nonché le espressioni: è possibile, è probabile, è certo, è impossibile. SCIENZE Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L’alunno ha padronanza di tecniche di sperimentazione, di raccolta e di analisi dati, sia in situazioni di osservazione e monitoraggio sia in situazioni controllate di laboratorio. Utilizza in contesti diversi uno stesso strumento matematico o informatico e più strumenti insieme in uno stesso contesto. Esplicita, affronta e risolve situazioni problematiche sia in ambito scolastico che nell’esperienza quotidiana; interpreta lo svolgersi di fenomeni ambientali o sperimentalmente controllati; è in grado di decomporre e ricomporre la complessità di contesto in elementi, relazioni e sottostrutture pertinenti a diversi campi disciplinari; pensa e interagisce per relazioni e per analogie, formali e/o fattuali. Sviluppa semplici schematizzazioni, modellizzazioni, formalizzazioni logiche e matematiche dei fatti e fenomeni, applicandoli anche ad aspetti della vita quotidiana. È in grado di riflettere sul percorso di esperienza e di apprendimento compiuto, sulle competenze in via di acquisizione, sulle strategie messe in atto, sulle scelte effettuate e su quelle da compiere. Ha una visione organica del proprio corpo come identità giocata tra permanenza e cambiamento, tra livelli macroscopici e microscopici, tra potenzialità e limiti. Ha una visione dell’ambiente di vita, locale e globale, come sistema dinamico di specie viventi che interagiscono fra loro, rispettando i vincoli che regolano le strutture del mondo inorganico; comprende il ruolo della comunità umana nel sistema, il carattere finito delle risorse, nonché l’ineguaglianza dell’accesso a esse, e adotta atteggiamenti responsabili verso i modi di vita e l’uso delle risorse. Conosce i principali problemi legati all’uso delle scienza nel campo dello sviluppo tecnologico e è disposto a confrontarsi con curiosità e interesse. TECNOLOGIA Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della scuola secondaria di primo grado L’alunno è in grado di descrivere e classificare utensili e macchine cogliendone le diversità in relazione al funzionamento e al tipo di energia e di controllo che richiedono per il funzionamento. Conosce le relazioni forma/funzione/materiali attraverso esperienze personali, anche se molto semplici, di progettazione e realizzazione. È in grado di realizzare un semplice progetto per la costruzione di un oggetto coordinando risorse materiali e organizzative per raggiungere uno scopo. Esegue la rappresentazione grafica in scala di pezzi meccanici o di oggetti usando il disegno tecnico. Inizia a capire i problemi legati alla produzione di energia e ha sviluppato sensibilità per i problemi economici, ecologici e della salute legati alle varie forme e modalità di produzione. È in grado di usare le nuove tecnologie e i linguaggi multimediali per supportare il proprio lavoro, avanzare ipotesi e validarle, per autovalutarsi e per presentare i risultati del lavoro. Ricerca informazioni e è in grado di selezionarle e di sintetizzarle, sviluppa le proprie idee utilizzando le TIC e è in grado di condividerle con gli altri.

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PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana,in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti.

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P I A N O A N N U A L E D ’ I N C L U S I O N E D I I S T I T U T O P E R A L U N N I CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

PREMESSA

La Scuola si propone per ciascun alunno l'obiettivo di consentire lo sviluppo delle proprie potenzialità attivando al massimo le risorse di cui sono dotati e garantendo un progetto di vita autonomo, partecipato e positivo. Cerca di fornire gli strumenti per costruirsi una propria interpretazione della realtà da mettere costantemente a confronto con l’interpretazione degli altri. Ciascuno può e deve poter progettare la propria esistenza con il massimo del rispetto per se stesso e per gli altri

I processi che essa mette in atto iniziano dal primo giorno di attività didattica con l’accoglienza, seguita dall’inclusione. I due momenti educativi sono alla base dell’apprendimento di tutti gli alunni per costruire la scuola plurale, dove ogni discente ha pari opportunità nel rispetto delle caratteristiche individuali.

L’inclusione degli alunni con BES ha senso quando tutti gli alunni seguono percorsi comuni e adattati, congeniali ai tempi di ciascun discente per il perseguimento e conseguimento di obiettivi formativi adeguati e definiti in ciascuna unità formativa del piano di studio personalizzato.

I metodi e le strategie per l’inclusione, sotto elencati, sono applicabili ad ogni singolo alunno per rendere l’esperienza scolastica positiva nel pieno rispetto dei tempi, dei ritmi e degli stili di apprendimento:

centralità della persona nei processi di insegnamento-apprendimento, cooperazione della famiglia, sinergia con il territorio, definizione degli obiettivi formativi in base ai bisogni degli alunni, personalizzazione, lavoro per gruppi, didattica laboratoriale, valutazione formativa. La chiave di volta che assicura l’apprendimento dell’alunno con BES, è la ricerca e l’applicazione

da parte del docente di metodi, strategie e tecniche innovative e personalizzate, in cui l’alunno deve essere il protagonista e il docente guida e/o facilitatore, di un processo invertito di apprendimento-insegnamento che sia disciplinare, interdisciplinare, multidisciplinare. In particolare la normativa (D.P.R. 24.2.1994 quale "Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap" vista la legge 104/92; C.M. n. 4099 del 5/10/2004, C.M. 28/05/2009, , C.M. n. 4089 del 15/06/2010, L. 170 del 8/10/2010, DM n°5669 del 12/07/11 consente di diversificare le metodologie, i tempi e gli ausili didattici per l'attuazione della programmazione curricolare prevista per la classe di appartenenza, modalità didattiche personalizzate con attività di recupero individualizzate; C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 - Indicazioni operative concernenti la direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 recante "Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica") prevede l’elaborazione di una documentazione specifica per la stesura di un progetto di intervento realisticamente rivolto alla massima realizzazione possibile di ogni soggetto con BES.

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APPROCCIO SISTEMICO E CULTURA ORGANIZZATIVA

Sul piano organizzativo il Dirigente Scolastico, in concerto con quanto sancito dalla C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 - Indicazioni operative concernenti la direttiva ministeriale 27 dicembre 2012 recante "Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l'inclusione scolastica”, si rende garante dell’offerta formativa:

promuovendo e incentivando corsi di aggiornamento e di formazione del personale scolastico; valorizzando progetti mirati a potenziare il processo d'inclusione; guidando e coordinando iniziative connesse con le procedure previste dalle norme di

riferimento (G.L.I.); indirizzando l'operato del team docenti e coinvolgendo attivamente le famiglie nell'elaborazione

del P.E.I. e P.D.P.; curando il raccordo con le diverse realtà territoriali nonché assicurando la continuità nella presa

in carico del soggetto con Bisogni Educativi Speciali; intraprendendo atti necessari alla rimozione di eventuali barriere architettoniche e/o senso-

percettive.

STRUMENTI PER L’INDIVIDUALIZZAZIONE E LA PERSONALIZZAZIONE DELL’INSEGNAMENTO

Per ciascun alunno con BES la scuola, in collaborazione con la famiglia ed eventualmente con gli specialisti del servizio territoriale, predispone un apposito "Piano Educativo Individualizzato" (PEI) o un Piano Didattico Personalizzato (P.D.P.).

Atti indispensabili nella stesura e nella definizione del PEI sono: l'attestazione della disabilità ai sensi della l. 104/92 a cura dell’ASL la Diagnosi Funzionale che deve essere fornita dall'ASL il Profilo Dinamico Funzionale redatto dal gruppo di lavoro i dati conoscitivi raccolti attraverso l'osservazione iniziale, i colloqui con i genitori, con i medici

e gli esperti che operano sull'alunno, la lettura della documentazione esistente; l'analisi delle risorse della scuola e del territorio Atti indispensabili nella stesura e nella definizione del PDP sono: la certificazione di DSA, ADHD/DOP, borderline cognitivo, altro); i dati conoscitivi raccolti attraverso l'osservazione iniziale, i colloqui con i genitori, con i medici

e gli esperti che operano sull'alunno, la lettura della documentazione esistente; l'analisi delle risorse della scuola e del territorio.

COMPITI DEL G.L.I.

Il Gruppo di Lavoro collabora con il Capo d’Istituto per: organizzare e coordinare l’attività di inclusione; predisporre le procedure di continuità sia didattica che di passaggio di grado scolastico; osservare ed analizzare le difficoltà sorte in itinere; attivare strategie organizzative capaci di rispondere efficacemente alle difficoltà evidenziate; attivare raccordi con Enti corresponsabili del processo di inclusione ( richieste,

programmazioni).

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COMPONENTI DEL G.L.I.

Ai sensi della C.M. n. 8 del 6 marzo 2013 il Collegio Docenti in data 13 novembre 2013 ha istituito il G.L.I. che risulta così composto:

Presidente Dirigente Scolastico dott.ssa M. Tiziana Santomauro Funzione strumentale Docente di sostegno ins Bonetti Francesca Referente BES Docente di sostegno Ins. Lusito Tiziana Insegnanti di sostegno Balacco Carmela docente primaria plesso “San Giovanni Bosco”

Messina Anna Maria docente primaria plesso “Zagami” Pappagallo Annunziata docente primaria plesso “San Giovanni Bosco” Russo Ilaria docente primaria plesso “San Giovanni Bosco”

Tattoli Anna Pia docente infanzia plesso “Rodari” Insegnanti di classe Modugno Franca V. docente infanzia plesso “Rodari” Balducci Silvia Anna docente primaria plesso “Zagami” Capurso Teresa docente primaria plesso “San Giovanni Bosco” Sallustio Filomena docente primaria plesso “Zagami” Tavella M.Rosaria docente primaria plesso “San Giovanni Bosco” Iannelli Filomena docente primaria plesso “Zagami” Carlucci Francesca docente primaria plesso “San Giovanni Bosco” Germinario Maurizia docente primaria plesso “Zagami”

n. 3 Comp. genitori Comp. Asl

Comp. Ente Locale - Serv. socio-educativi

G.L.O. E SUE COMPETENZE

Il G.L.O. si costituisce per ciascun alunno con BES. Il G.L.O. è composto da tutte le insegnanti di classe in cui è inserito l’alunno, da eventuali componenti mediche, della riabilitazione, mediatori culturali, operatori socio-assistenziali e dal genitore. Il G.L.O. realizza l’azione educativo-didattica attraverso le accurate indicazioni riportate nelle varie certificazioni presenti nel fascicolo personale dell’alunno che si traducono nella stesura del PEI e del PDP. Vengono, quindi, di seguito definiti gli obiettivi educativi e di apprendimento che assumono come premessa i punti di forza e di debolezza osservabili per ogni soggetto. Ciascun piano di lavoro seguirà le indicazioni educativo-didattiche suggerite dal G.L.I. calibrandole alle singole esigenze.

PROPOSTE ORGANIZZATIVE ED EDUCATIVO-DIDATTICHE

Il G.L.I. ha elaborato il P.A.I. con indicazioni generali sia di carattere organizzativo che di ordine strettamente operativo, volte a favorire il processo di inclusione nonché la pianificazione degli interventi didattico-educativi a favore degli alunni con BES per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo d’istruzione.

Dette proposte rappresentano l’offerta formativa che l’Istituto intende attuare a favore degli alunni con BES: esse costituiscono, altresì, il punto di riferimento per la stesura dei singoli P.E.I./P.D.P.

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Nel piano di lavoro si è cercato di coprire il più vasto spettro di situazioni, offrendo contenuti indicativi, semplici e progressivi, relativi a ciascun campo di esperienza e a ciascuna area di sviluppo della personalità, riferiti sia ai casi di particolare gravità che a quelli con maggiore possibilità di recupero strumentale. Per gli alunni diversamente abili particolarmente gravi, il G.L.I. ritiene opportuno porre maggiore attenzione sulla stimolazione delle aree: Socio-Affettiva, Motorio-Prassica e Neuropsicologica che rappresentano il prerequisito indispensabile per l’autonomia personale e sociale del soggetto, nonché la possibilità di effettuare opportuni collegamenti con altri ambiti disciplinari.

Link PAI

Piano Annuale per l’Inclusione a.s.2013/2014

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti: n° 1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) minorati vista 01 minorati udito 03 Psicofisici 40

2. disturbi evolutivi specifici DSA 08+01sospetto ADHD/DOP 05 Borderline cognitivo 03 Altro 02

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) Socio-economico 19 Linguistico-culturale 02 Disagio comportamentale/relazionale 03 Altro

Totali % su popolazione scolastica

N° PEI redatti dai GLHO 42 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria 21 N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria 24

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di

piccolo gruppo Sì

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

No

AEC Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate No

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(classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

No

Funzioni strumentali / coordinamento Coordinamento e promozione di attività specifiche rivolte agli alunni con Bisogni Educativi Speciali promosse dall’Istituzione Scolastica

Coordinamento e promozione di attività specifiche rivolte agli alunni con Bisogni Educativi Speciali promosse dall’Ente Locale o da Enti/Associazioni accreditate del territorio

Coordinamento dei rapporti con l’ASL

Coordinamento dei docenti specializzati di sostegno e curricolari nell’elaborazione dei documenti amministrativi

Coordinamento del GLI Sì Partecipazione a conferenze di

servizio e/o incontri specifici in rappresentanza dell’Istituzione Scolastica

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES) Sensibilizzazione e approfondimento delle tematiche specifiche: normativa, bibliografica, sussidi

Diffusione e pubblicizzazione di iniziative di formazione/aggiornamento specifiche

Supporto ai colleghi coinvolti nell’applicazione delle proposte didattiche, anche nella mediazione con le famiglie, per il superamento di problemi in classe, per utilizzo di specifici materiali didattici e per la valutazione.

Condivisione delle indicazioni di base su strumenti compensativi e

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misure dispensative Confronto con le FF.SS. Sì

Psicopedagogisti e affini esterni/interni Sì Docenti tutor/mentor No

Altro: Altro:

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C. Coinvolgimento docenti curricolari Attraverso… Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI No Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva No

Altro:

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva Sì

Altro:

Altri docenti

Partecipazione a GLI Sì Rapporti con famiglie Sì Tutoraggio alunni Sì Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva No

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili Sì Progetti di inclusione / laboratori integrati No

Altro:

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

Coinvolgimento in progetti di inclusione Sì Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante Sì

Altro:

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità Sì

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili Sì

Procedure condivise di intervento sulla disabilità Sì

Procedure condivise di intervento su disagio e simili Sì

Progetti territoriali integrati Sì Progetti integrati a livello di singola scuola Sì

Rapporti con CTS / CTI No Altro:

G. Rapporti con privato sociale e Progetti territoriali integrati Sì

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volontariato Progetti integrati a livello di singola scuola Sì

Progetti a livello di reti di scuole Sì

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe No

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva No

Didattica interculturale / italiano L2 No Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.) Sì

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Altro: Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4 Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo x Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive; x Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti; x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative; x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi; x

Valorizzazione delle risorse esistenti x Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro: Altro: * = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

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Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

1. Dirigente Scolastico per favorire la flessibilità didattica e per formare classi eterogenee 2. Famiglia per interfacciarsi su progetti d’inclusione e attività di promozione 3. Funzione Strumentale per coordinare i docenti, Ente Locale, ASL e/o Enti/Associazioni

accreditate del territorio 4. Docenti con specializzazione per collaborare con i docenti curricolari e con le F.S. 5. Docenti curricolari per organizzare una didattica cooperativa ASL per consultare ed

eventualmente certificare alunni con particolari problemi 6. Ente Locale per confrontarsi e rilevare situazioni svantaggiose al fine di supportare la pratica

educativo-didattica 7. CTI, ove presente, per richiedere assistenza socio-sanitaria 8. CTS, ove presente, per richiedere la formazione di docenti e famiglie, supporti tecnologici e

ausili didattici con relativa formazione specifica. Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

1. Realizzare percorsi di formazione sulle diversità di apprendimento: diversabilità, diversità culturali e religiose, diversità di background cognitivo-esperienziali, di ambienti di vita socio culturale familiari diversificati, di distinti stili di attaccamento alle figure parentali. Tali corsi dovranno essere supportati da esperti e da un buon tutor di riferimento per sostenere i corsisti stessi durante l’iter di formazione.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive 1. Effettuare bilanci complessivi degli apprendimenti promossi dall’alunno e delle caratteristiche

motivazionali, cognitive e sociali che si manifestano durante il percorso formativo ed al termine dell’anno scolastico di riferimento.

2. Mirare ad introdurre elementi correttivi nella programmazione educativo-didattica dell’alunno e, in base alle sue esigenze individuali, a predisporre nuove ed alternative strategie di insegnamento-apprendimento più efficaci.

3. Articolare e formulare valutazioni che segnalano: a. per alunni con carenze negli apprendimenti

Le difficoltà disciplinari mostrate dall’alunno nell’anno scolastico di riferimento; Le metodologie didattiche che sono state attivate dall’equipe pedagogica per sopperire alle

carenze; Le strategie di insegnamento che si intendono mettere in atto nell’anno scolastico successivo,

tese al recupero delle difficoltà. b. per gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA, ADHD, DOP,

Borderline cognitivo), verificare in itinere e valutare, più che l’acquisizione degli obiettivi disciplinari programmati,

la generalizzazione delle abilità, la capacità di mantenere nel tempo le competenze acquisite (disponibilità all’apprendimento, socializzazione, conoscenze e capacità, ascolto, attenzione e concentrazione, partecipazione, competenze in progressione).

c. per gli alunni diversamente abili rilevare il progresso e lo sviluppo della persona, in riferimento alle sue limitazioni e difficoltà. concepire la verifica del lavoro dal punto di vista del significato complessivo, valutando e

definendo l’utilizzo delle sue capacità negli ecosistemi della vita, per il progetto personale e

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specifico dell’ allievo stesso valutare gli alunni in modo positivo, cercando di rilevare e cercare tra le caratteristiche

attitudinali, tra l’evoluzione delle capacità, tra gli aspetti comportamentali e l’approccio alla scuola e all’apprendimento

tradurre gli elementi rilevati in punti di forza dell’individuo, per gli alunni e per le loro famiglie, formalmente riconosciuti dai docenti e dalla scuola, dai quali attingere per definire e proseguire il successo formativo di ciascuno

leggere l’unicità di ciascun alunno per favorire la personalizzazione del percorso scolastico valutare periodicamente per un’analisi approfondita sulla “qualità” del processo di

apprendimento Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

1. Organizzare le unità docenti di sostegno in organico di diritto e di fatto in maniera funzionale ai bisogni educativo-didattici presenti nell’Istituzione, garantendo il rapporto così come certificato dagli Uffici di competenza ai sensi dell’art. 3 della L. 104/92

2. Distribuire i docenti di sostegno in caso di assenza del proprio alunno in primo luogo sugli alunni diversamente abili ove non è presente il docente di sostegno, in seconda istanza sugli alunni in difficoltà presenti nella classe di titolarità, in alternativa su gruppi di alunni in situazioni svantaggiose presenti in altri gruppi classe

3. Utilizzare le ore di contemporaneità dei docenti a sostegno degli alunni con bisogni educativi speciali e secondo un organigramma predefinito

4. Utilizzare i collaboratori scolastici per assistenza alla persona su alunni con particolari difficoltà per l’espletamento dei bisogni primari

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti

1. Stipulare accordi tra Istituzione Scolastica ed Ente Locale per rendere più efficace il lavoro di Operatori Socio Assistenziali, mediatori culturali, consulenti psicologi che vengono assegnati alla scuola annualmente

2. Collaborare con le diverse associazioni territoriali (umanitarie, culturali, parrocchie) per fornire servizi di volontariato come supporto socio-educativo agli alunni e alle loro famiglie

3. Stabilire rapporti con i servizi socio-sanitari territoriali (terapisti della riabilitazione, assistenti sociali) per pianificare strategie psicopedagogiche idonee alla crescita dei bambini presi in carico

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

1. Far entrare attivamente la famiglia nella collaborazione interistituzionale necessaria. 2. Collaborare con la famiglia per integrare le osservazioni dell’ASL, con i dati di conoscenza del

figlio 3. Confrontarsi con la famiglia affinché la scuola sinergicamente, possa adeguare

funzionalmente il proprio lavoro per garantire una sana e armoniosa crescita e uno sviluppo globale del bambino

4. Organizzare incontri a inizio d’anno e finali tra famiglia ed equipe psicopedagogica a cui partecipano anche i componenti dell’ASL, ma anche gli incontri in itinere preventivamente pianificati in rete, al fine di monitorare il processo di formazione dell’alunno

5. Concordare con la famiglia le modalità di aiuto (chi, come, per quanto tempo, per quali attività/discipline segue l’alunno nello studio) e gli strumenti compensativi utilizzati a casa per avere una positiva ricaduta nelle attività scolastiche

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Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi 1. Mantenere legami con il Progetto dell’Istituto e con il Progetto curricolare di classe; 2. Elaborare un progetto individualizzato o personalizzato sulla base delle caratteristiche

personali di ciascun alunno; 3. Fornire ipotesi sulla relazione d’aiuto; 4. Evidenziare strategie e metodi (modalità – persone – situazioni); 5. Contenere nuclei di lavoro specifici (rispetto ad alcuni obiettivi); 6. Prevedere aree di rinforzo coordinate dai docenti della classe; 7. Esplicitare le modifiche nel progetto della classe in funzione della presenza dell’alunno; 8. Indicare i materiali di lavoro e gli strumenti che integrano i libri di testo e giustificarne le

scelte; 9. Contenere l’orario come articolazione (flessibile ma pianificata) delle situazioni di

apprendimento intenzionali progettate per l’alunno; 10. Proporre aree di cooperazione con le famiglie; 11. Esplicitare i compiti di eventuali educatori o gli aspetti di collaborazione con il personale non

docente; 12. Rilevare gli strumenti di verifica e valutazione.

Valorizzazione delle risorse esistenti 1. Utilizzare i vari laboratori presenti nei vari plessi, in maniera funzionale ai bisogni educativi di

tutti gli alunni: a. Laboratorio multimediale ( finalizzato all’acquisizione di competenze specifiche nel campo dell’informatica ed al rafforzamento delle capacità espressivo-comunicative mediante l’utilizzo del computer) realizzato sotto la guida dei docenti curricolari e di sostegno e delle operatrici sociali in servizio presso la scuola; b. Laboratorio linguistico espressivo (finalizzato al potenziamento delle abilità linguistiche strumentali attraverso la creatività, il divertimento, il gioco e la scoperta) in collaborazione con i docenti curricolari e di sostegno e le operatrici sociali in servizio presso la scuola; c. Laboratorio di Arti Creative (finalizzato alla ricerca espressiva e comunicativa attraverso attività di pittura, cartapesta ed arte del riciclo) a cura dei docenti curricolari e di sostegno e delle operatrici sociali in servizio presso la scuola; d. Laboratorio di psicomotricità ( finalizzato al potenziamento della motricità residua negli alunni con disabilità motoria ) a cura dei docenti di sostegno coadiuvati da esperti esterni e con il supporto delle operatrici sociali in servizio presso la scuola; e. Laboratorio musicale (finalizzato al "fare" musica e rendere la musica uno degli elementi di formazione globale della personalità del bambino stesso, e quindi una possibilità espressiva) a cura dei docenti curricolari e di sostegno coadiuvati da esperti esterni e interni e con il supporto delle operatrici sociali in servizio presso la scuola; f. Laboratorio delle autonomie sociali (finalizzato al potenziamento delle abilità di tipo personale, scolastica e sociale) a cura dei docenti di sostegno e delle operatrici sociali in servizio presso la scuola; g. Laboratorio di letto-scrittura (finalizzato al potenziamento delle abilità strumentali di base relative alla letto-scrittura ed alla comprensione del testo)

2. Creare attività laboratoriali in funzione delle diversità anche per classi aperte

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Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

1. Confrontarsi costantemente con i genitori degli alunni in opportuni incontri (GLO, GLI) 2. Incontrarsi periodicamente con l’unità multidisciplinare 3. Pianificare incontri di consulenza psicologica, assegnata annualmente alla scuole, per docenti

e genitori 4. Confrontarsi sistematicamente durante la programmazione per pianificare e monitorare le

attività educativo-didattiche; 5. Confrontarsi tra i docenti esperti e di sostegno in servizio presso la istituzione scolastica,

coinvolti nelle attività di progetto in rete; 6. Raccordarsi per tutelare il diritto-dovere allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali,

che vede la scuola, gli Enti Pubblici (Amministrazione Comunale, Ufficio Scolastico Provinciale, Ufficio Scolastico Regionale) e gli Enti Privati (associazioni umanitarie e culturali) agire in materia di integrazione secondo un organico coordinamento interistituzionale.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

1. Realizzare colloqui fra docenti dei diversi ordini di scuola (infanzia, primaria e scuola secondaria di primo grado) per presentare i diversi casi con l’intento di realizzare un progetto di integrazione secondo il principio della continuità educativa e didattica tra i diversi gradi scolastici.

INDICAZIONI EDUCATIVO-DIDATTICHE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA

RELATIVE AI DIVERSI CAMPI DI ESPERIENZA

La Scuola dell’Infanzia offre molteplici opportunità educative per poter integrare i bambini diversamente abili in modo da essere riconosciuti, ma soprattutto riconoscersi come membri attivi della comunità scolastica. Compito precipuo della Scuola dell’Infanzia è quello di rispondere ai bisogni relazionali e cognitivi di ogni bambino attraverso un progetto educativo personalizzato pensato dall’intero team docente in collaborazione con la famiglia, l’èquipe multidisciplinare ed altri enti educativi che abbia come riferimento i campi di esperienza. I P.D.P. verranno predisposti, in caso di assenza di certificazioni, solo nell’ultima fascia di età (5 anni), dopo un’attenta osservazione sistematica di comportamenti che potrebbero inficiare la crescita personale nel contesto scolastico e non solo.

STRUTTURA DEL PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO E

DEL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Il Piano Educativo Individualizzato costituisce il documento nel quale vengono descritti gli interventi integrati predisposti per l’alunno diversamente abile e dovrà essere debitamente compilato per ciascun alunno dai singoli G.L.O. Ciascun P.E.I. quindi avrà una propria struttura sia organizzativa ( date e orari degli incontri del G.L.O.) che didattico-educativa.

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Gli elementi del P.E.I. sono i seguenti: dati anamnestici profilo iniziale interventi socio-sanitari e riabilitativi rapporti con le famiglie servizio di assistenza specialistica: compiti dell'O.S.A. continuità educativo-didattica proposte progettuali obiettivi metodologia mezzi e strumenti tempi spazi verifica e valutazione relazione finale

Gli elementi del P.D.P. sono i seguenti:

dati anagrafici e informazioni essenziali di presentazione dell’allievo descrizione delle abilità e dei comportamenti allievi con altri bisogni educativi speciali (non dsa) osservazione di ulteriori aspetti significativi patto educativo strategie di personalizzazione/individualizzazione quadro riassuntivo degli strumenti compensativi e delle misure dispensative - parametri e

criteri per la verifica/valutazione indicazioni generali per la verifica/valutazione

La scansione temporale unitaria è prevista per la modalità di verifica e valutazione dei singoli

percorsi che avverrà secondo le seguenti scansioni: 1) iniziale entro novembre (verifiche d’ingresso); 2) finale entro giugno.

pei.pdf (228.66 kB)

LINK PEI infanzia

LINK PDP primaria

LINK PDP infanzia

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PROGETTI DI ARRICCHIMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

L’offerta formativa della nostra scuola non si limita soltanto all’attività scolastica propriamente detta; essa propone una vasta gamma di iniziative diversificate volte all’arricchimento del curricolo con percorsi persona, che stimolando il passaggio dall’esperienza, all’osservazione e alla riflessione facilitano la libera espressione di sé. SCUOLA INFANZIA:

• “SCUOLA SICURA” • “FESTE PER UN ANNO” • Laboratorio per crescere “IO PENSO E MI ESPRIMO” • Progetto di Continuità • Progetto d’integrazione scolastica • “LIBRI IN FESTA” • Progetto “ANGELI” • Mercatino di Natale • Progetto “EDUCAZIONE ALLA SALUTE”:

Servizio di prevenzione alla pediculosi Servizio di consulenza psicologica

• PROGETTI CON ESPERTI ESTERNI • “Aiutaci a crescere. Donaci un libro”

SCUOLA PRIMARIA

• Progetto“Festa dei lettori: aspettando la festa dei lettori”; • Progetto di educazione e/o animazione alla lettura finalizzato alla realizzazione della VI

edizione di “LIBRI IN FESTA”; • Iniziativa solidale "Aiutaci a crescere. Donaci un libro“; • Progetto “Scuola sicura”; • Iniziativa sulla mobilità sostenibile "SCARPE BLU” per le classi seconde di S.G. Bosco; • Progetto finalizzato all’integrazione degli alunni diversamente abili con riferimento al

laboratorio di pedagogia neuromotoria; • Progetti di recupero/potenziamento per alunni con BES, finalizzato al consolidamento delle

competenze linguistiche e/o logico-matematiche; • Progetto motorio e sportivo ; • Progetto S.B.A.M.! relativo all’educazione alla salute e al benessere; • Progetto “Angeli” ; • Progetto "Accoglienza e Venerazione urna Don Bosco" (classi 4^ e 5^); • Progetto musicale “Portiamo la musica nel nostro mondo” con esperti esterni ; • Progetto “Frutta nelle scuole” ; • Progetti curricolari a carattere scientifico-ambientale; • Progetto “EDUCAZIONE ALLA SALUTE”; • Coro Regionale Interscolastico promosso dall’Associazione “Musicaingioco” (classi 3^, 4^ e

5^).

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PROGETTI CURRICOLARI DI CIASCUNA INTERCLASSE :

INTERCLASSI DENOMINAZIONE PROGETTI

1^

“Esploriamo la natura” con eventuali attività laboratoriali e l'ausilio di esperti esterni (ASS. “TERRAE”), con pagamento a carico delle famiglie. Continuità

2^ "Cittadini attivi alla scoperta del territorio" con eventuali attività laboratoriali e l'ausilio di esperti esterni a pagamento a carico delle famiglie.

3^ " Ritorno al passato" con eventuali attività laboratoriali e l'ausilio di esperti esterni (ASS.”POLJE”) con pagamento a carico delle famiglie.

4^ "Campioni di salute" con attività ludico didattiche. "SBAM" con l'ausilio di esperti esterni.

5^

"Il cielo stellato sopra di me...il territorio intorno a me" con eventuali attività laboratoriali e l'ausilio di esperti esterni a pagamento a carico delle famiglie. Continuità

INIZIATIVE DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE La Scuola ha deliberato l’adesione alle seguenti iniziative significative:

NUOVE PROCEDURE PER LA SEGNALAZIONE DI FOCOLAI DI PEDICULOSI NELLE SCUOLE;

SERVIZIO DI CONSULENZA PSICOLOGICA NELLE SCUOLE; “FRUTTA NELLE SCUOLE”; PROGETTO INTERASSESSORILE “S.B.A.M.!” - Educazione ai corretti stili di vita

rivolto agli alunni delle classi 4^ del nostro Istituto; “La giornata della legalità” rivolto agli alunni delle classi 5^; Iniziative di educazione della persona, percorsi di ed. alla legalità, alla multiculturalità

e alla cittadinanza attiva rivolte a tutte le sezioni/classi del nostro Istituto.

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PIANO ANNUALE VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE

PLESSO SEZIONI META PERIODO

DE AMICIS

A-B-C

FATTORIA DIDATTICA”PARCO SANTA GEFFA “TRANI

5 GIUGNO

PAPA GIOVANNI XXIII A-B-C-

VISITA CASTELLO NORMANNO SVEVO”BARLETTAI CON” TERRAE “ CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE

3 GIUGNO

MADRE TERESA CALCUTTA A-B

VISITA CASTELLO NORMANNO SVEVO”BARLETTA” CON” TERRAE “ CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE

5 GIUGNO

RODARI A-B

VISITA CASTELLO NORMANNO SVEVO”BARLETTA CON” TERRAE “ CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE

6 GIUGNO

RODARI C-D

VISITA CASTELLO NORMANNO SVEVO”BARLETTA CON” TERRAE “ CENTRO EDUCAZIONE AMBIENTALE

9 GIUGNO

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

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CLASSI

META

PERIODO

2 classi DI TUTTO L’ISTITUTO

PRIMA CALA E ZONA PORTUALE MOLFETTA

OTTOBRE

2 A/B

ZAGAMI

UFFICIO POSTALE DI QUARTIERE MOLFETTA

OTTOBRE

2 C

BOSCO

BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA

OTTOBRE

4 A/B/C BOSCO

4 A/B/C/D ZAGAMI

FRANTOIO OLEARIO “TERRA D’ULIVI” ( ANTIQUA MATER) MOLFETTA

NOVEMBRE

3 A BOSCO

BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA

NOVEMBRE

3 B/C BOSCO BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA

NOVEMBRE

3 D

BOSCO

BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA

NOVEMBRE

5 A/B/C BOSCO

5 A/B/C/D/E ZAGAMI

VISITA AL PLANETARIO LICEO CLASSICO MOLFETTA

NOVEMBRE DICEMBRE

2 A/B

BOSCO

BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA

DICEMBRE

2 A/B/C BOSCO

VISITA GUIDATA NEL QUARTIERE DELLA SCUOLA MOLFETTA

GENNAIO O MARZO

2 A/B ZAGAMI

VISITA GUIDATA NEL QUARTIERE DELLA SCUOLA MOLFETTA

FEBBRAIO/ MARZO

4 A/B/C BOSCO

BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA

FEBBRAIO

4 A/B/C/D

ZAGAMI

BIBLIOTECA COMUNALE MOLFETTA

FEBBRAIO

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5 A/B/C/D/E

ZAGAMI

CITTA’ DELLA SCIENZA BARI

FEBBRAIO MARZO

2 D

ZAGAMI

VISITA AL CASEIFICIO O PANIFICIO MOLFETTA

MARZO

2A/B ZAGAMI

VISITA AL CASEIFICIO “STASI” MOLFETTA

APRILE

2 A/B

BOSCO

VISITA AL CASEIFICIO O PASTICCERIA MOLFETTA

APRILE

3 B/C

BOSCO

PULO E MUSEO DIOCESANO DI MOLFETTA

APRILE

3 A/B ZAGAMI

PULO E MUSEO DIOCESANO DI MOLFETTA

APRILE

3 C

ZAGAMI

PULO E MUSEO DIOCESANO DI MOLFETTA

APRILE

3 D

ZAGAMI

PULO E MUSEO DIOCESANO DI MOLFETTA

APRILE

2 C

BOSCO

VISITA AL CASEIFICIO MOLFETTA

APRILE/ MAGGIO

2 A/B

ZAGAMI

VISITA PRESSO UNA CAMPAGNA MOLFETTA

APRILE/ MAGGIO

3 A

BOSCO

PULO E MUSEO DIOCESANO DI MOLFETTA

APRILE/ MAGGIO

3 D

BOSCO

PULO E MUSEO DIOCESANO DI MOLFETTA

APRILE/ MAGGIO

4 A/B/C BOSCO

4 A/B/C/D ZAGAMI

PASTIFICIO “RISCOSSA” CORATO

APRILE/ MAGGIO

5 A/B/ C BOSCO

MOLFETTA DAL MARE VISITA AL CENTRO STORICO MOLFETTA

APRILE/ MAGGIO

5 A/B/ C BOSCO

VISITA ALLA BIBLIOTECA COMUNALE VISITA AL CONSIGLIO COMUNALE MOLFETTA

APRILE/ MAGGIO

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

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PROGETTO MOTORIO SPORTIVO Il Progetto d’Istituto delle attività motorie e sportive nasce dalla constatazione che, proprio perché l’apprendimento è un processo complesso, che mobilita l’insieme delle risorse intellettuali ma anche quelle corporali della persona, le attività motorie e sportive giocano un ruolo fondamentale, situando l’esperienza psicomotoria al centro dell’attività umana. Esse esercitano e sviluppano le capacità del soggetto a comunicare, a situarsi nello spazio e nel tempo, a esprimere i sentimenti; esse permettono, altresì, l’articolazione di competenze linguistiche, logico-matematiche, artistiche all’interno di un approccio che coniuga lo sviluppo del movimento e quello dell’intelligenza. Esse, quindi, si inseriscono in una visione transdisciplinare degli apprendimenti, poggiano su attività specifiche e su pratiche pedagogiche che considerano il corpo dell’alunno come supporto e vettore inscindibile dell’intelligenza, dell’affettività e di tutte le dimensioni della sua persona. Attraverso questo insegnamento si concretizza il principio per cui nella persona non esistono separazioni e il corpo non è il «vestito» di ogni individuo, ma piuttosto “il suo modo globale di essere nel mondo e di agire nella società” così come citato nel Testo completo delle Indicazioni per il Curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nella versione aggiornata presentato dalla Commissione Ministeriale in data 04/09/2012. La progettualità si propone di attuare i seguenti percorsi motori e sportivi:

classe prima: psicomotricità e ginnastica-gioco classe seconda: psicomotricità e ginnastica-gioco classe terza: minibasket classe quarta: attività motoria nell’ambito del progetto SBAM classe quinta: : minivolley alunni diversabili: apprendimento psicomotorio nell’ambito del progetto di pedagogia neuromotoria gli alunni di 5 anni: ginnastica-gioco

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PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

PROGETTO SEZIONE PRIMAVERA A.S.2013/2014

Le sezioni Primavera rappresentano una risposta positiva ad un bisogno delle famiglie:

"Per fare fronte alla crescente domanda di servizi educativi per i bambini al di sotto dei tre anni di età,

sono attivati, previo accordo in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo

28 agosto 1997, n. 281, progetti tesi all’ampliamento qualificato dell’offerta formativa rivolta a bambini

dai 24 ai 36 mesi di età, anche mediante la realizzazione di iniziative sperimentali improntate a criteri di

qualità pedagogica, flessibilità, rispondenza alle caratteristiche della specifica fascia di età. I nuovi

servizi possono articolarsi secondo diverse tipologie, con priorità per quelle modalità che si qualificano

come sezioni sperimentali aggregate alla scuola dell’infanzia, per favorire un’effettiva continuità del

percorso formativo lungo l’asse cronologico 0-6 anni di età. Il Ministero della pubblica istruzione

concorre alla realizzazione delle sezioni sperimentali attraverso un progetto nazionale di innovazione

ordinamentale (Legge 27 dicembre 2006, n. 296 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale

e pluriennale dello Stato-legge finanziaria 2007-Comma n. 630)".

Anche presso l’Istituto Comprensivo Statale “S. G. Bosco” di Molfetta e precisamente nel plesso di

scuola dell’infanzia “E. De Amicis”, vista l’adeguatezza delle strutture e l’esperienza positiva degli anni

scolastici precedenti, è stata riconfermata la presenza di una Sezione Primavera dove offrono il loro

servizio tre educatrici. I bambini possono usufruire del servizio mensa con orario di funzionamento

8,30 -16,00.

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PROGETTO AREA A RISCHIO “PIACEVOLMENTE A SCUOLA”

L’Istituto Comprensivo Statale “San Giovanni Bosco” di Molfetta è caratterizzato da un’utenza eterogenea a causa della diversa dislocazione dei plessi sul territorio. La realtà socio-culturale dell’Istituto si presenta come un insediamento misto che vede la prevalenza di una larga fascia operaia. Vi sono sia nuclei familiari in cui lavorano entrambi i genitori disponibili ad investire risorse per soddisfare i bisogni e i desideri, soprattutto di tipo materiale, dei propri figli; sia famiglie monoreddito sia famiglie in cui i genitori sono disoccupati che evidenziano situazioni di disagio socio-economico e culturale. Nel comportamento educativo dei genitori emergono stili educativi contraddittori: eccessivo permissivismo, autoritarismo e/o disinteresse che si concretizzano, talvolta in insofferenza verso la vita scolastica con le sue regole e i suoi ritmi, scarsa motivazione allo studio, frequenza irregolare e/o saltuaria. Da alcuni anni, altresì, sono inseriti alunni stranieri per i quali si rendono necessarie adeguate strategie di accoglienza e integrazione scolastica. Tale eterogeneità socio-economica e culturale determina un’altrettanta eterogeneità nel comportamento degli alunni: difficoltà nel superare l’egocentrismo, tendenza ad isolarsi, scarsa fiducia in se stessi e negli altri, disagio psicologico che si traduce in atteggiamenti di collera, eccessiva vivacità e aggressività. Tali situazioni di disagio, di fatto, condizionano la crescita psico-sociale degli alunni fino a determinare vere e proprie situazioni a rischio di devianza, di abbandono e, comunque, di insuccesso scolastico. La scuola, in quanto luogo privilegiato di educazione e di istruzione, di aggregazione sociale, impegnata a promuovere il benessere dei bambini deve riuscire a rappresentare una opportunità formativa imprescindibile, un punto di riferimento propositivo attraverso una progettualità intenzionale, centrata sui reali bisogni degli allievi che accoglie e che sa coinvolgere nel suo compito le altre agenzie e le strutture extrascolastiche. Si tratta di una progettualità articolata, sinergica e integrata con le opportunità formative offerte dal territorio in cui opera, nell’ottica dello sviluppo integrale della personalità di ogni singolo alunno, della realizzazione di percorsi formativi personalizzati e del successo formativo per tutti a partire dal recupero socio-culturale degli alunni a rischio. Il progetto “Piacevolmente a scuola”, pertanto, scaturisce dall’esigenza di: - arginare e prevenire atteggiamenti socialmente devianti; - limitare l’insuccesso scolastico; - potenziare la scolarizzazione e la socializzazione; - sviluppare le potenzialità cognitive attraverso una pluralità di canali espressivi. Esso intende promuovere percorsi formativi tesi al benessere globale dell’alunno e della collettività in cui è inserito, nel rispetto delle peculiarità individuali. Le attività laboratoriali previste nel progetto individuano percorsi finalizzati allo sviluppo dei valori legati all’accoglienza, alla relazione, alla cooperazione, all’aiuto reciproco, alla solidarietà, mediante esperienze diversificate e coerenti con i bisogni espressi, interessi e inclinazioni degli alunni, in grado di favorire l’uso dei codici espressivi diversi da quello verbale: manipolativo, grafico-pittorico, teatrale, musicale, motorio e tecnologico. Nel progetto sviluppato nel corrente anno scolastico le insegnanti hanno individuato come prioritaria la necessità di condurre gli alunni, attraverso strategie diversificate, verso una più efficace comprensione del testo scritto potenziando l'ascolto attivo, la produzione orale e l'arricchimento del lessico in una situazione di condivisione dei saperi nel gruppo, sollecitando rapporti di aiuto reciproco e collaborazione. Sarà utilizzata la metodologia del Learning by doing (imparare facendo), una didattica laboratoriale che coinvolgerà gli alunni in una varietà di situazioni e di attività. Ai genitori saranno illustrate le attività proposte agli alunni e comunicati i risultati raggiunti.

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

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Tipologia percorso didattico

Titolo progetto Classi interessate

Percorso teatrale Il mago di Oz 2^ A - B - C "San Giovanni Bosco" 2^ A - B - D "V. Zagami"

Percorso teatrale Le avventure del re Filippo e della regina Aurora

2^ C "V. Zagami"

Percorso multimediale Storie animate 3^ A - D "San Giovanni Bosco" Percorso multimediale "Dalla fiaba all'ipertesto" 3^ D "V. Zagami"

PROGETTI PON FSE 2013/2014

La Scuola, ha partecipato: al Programma Operativo Nazionale Fondo Sociale Europeo ( PON FSE ) “Competenze per lo sviluppo” con un PIANO integrato degli interventi FSE;

“Con l’Europa investiamo nel vostro futuro”

P O N F S E “ Co mp et e nze p er lo s v i l up po ”

-Progetto P.O.N. azione C1 “English Speakers 1” e “English Speakers 2” (percorso formativo

rivolto agli alunni delle classi 5^ di scuola primaria, una per ciascun plesso: plesso "S.G. Bosco 5^C,

plesso "V. Zagami" 5^ D con esonero dal servizio mensa );

-Progetto P.O.N. azione C1 “ I discorsi e le parole” (percorso formativo sulla comunicazione in

lingua madre rivolto agli alunni delle classi 2^ di scuola primaria);

-Progetto P.O.N. azione C1 “Inventastorie” (percorso formativo sulla comunicazione in lingua madre

rivolto agli alunni delle classi 5^ di scuola primaria);

-Progetto P.O.N. azione C1 “ Forme e logica” (percorso formativo sulla competenza in matematica

rivolto agli alunni delle classi 2^ di scuola primaria).

-Progetto P.O.N. azione C1 “ Calcolo e risolvo” (percorso formativo sulla competenza in matematica

rivolto agli alunni delle classi 3^ di scuola primaria);

-Progetto P.O.N. azione C1 “ Ipotesi e problemi” (percorso formativo sulla competenza in

matematica rivolto agli alunni delle classi 4^ di scuola primaria);

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

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PROPOSTE DI PROGETTI CON CONTRIBUTO LIBERALE

Scuola primaria

* STRUMENTI IN DOTAZIONE ALL’AULA MUSICALE SCOLASTICA O GIA’ IN POSSESSO DEGLI ALUNNI. Scuola dell’ infanzia

CORSO CLASSI

PSICOMOTRICITA’ PRIME/SECONDE

MINIBASKET TERZE

ATLETICA QUARTE

MINIVOLLEY QUINTE

TEATRO IN LINGUA STRANIERA

QUINTE

ALFABETIZZAZIONE MUSICALE

PRIME/ SECONDE/ TERZE

AVVIAMENTO ALLO STRUMENTO MUSICALE

QUARTE / QUINTE

LINGUA FRANCESE QUINTE

LINGUA INGLESE QUINTE

ATELIER D’ ARTE TUTTE

CORSO ALUNNI

LINGUA INGLESE CINQUENNI

PSICOMOTRICITA’ TUTTI

ATELIER D’ARTE TUTTI

PRIMO APPROCCIO ALLA MUSICA

TUTTI

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

Istituto Comprensivo Statale “S.G.Bosco” – Molfetta (BA) 70

AREA DELL’AUTONOMIA DIDATTICA, ORGANIZZATIVA,

DI RICERCA E DI SPERIMENTAZIONE FUNZIONI STRUMENTALI ALLA REALIZZAZIONE DEL POF

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

Istituto Comprensivo Statale “S.G.Bosco” – Molfetta (BA) 71

AREA 1:

a. “Gestione del POF: valutazione/autovalutazione di istituto” COMPITI E FUNZIONI:

Aggiornamento e revisione del Piano dell’offerta Formativa all’ a.s.2010/2011 sulla base degli obiettivi stabiliti dal Collegio Docenti;

Coordinamento delle attività del Piano; Attuazione di attività di rilevazione, valutazione e

autovalutazione dei processi formativi, nonché del grado di customer satisfaction dell’offerta formativa;

Informazione al Collegio degli esiti di tali azioni con specifici report;

Coordinamento delle commissioni a supporto della funzione (POF, Curricolo, Valutazione).

AREA 2: a. “Sostegno ai docenti : gestione del Piano di Formazione e

aggiornamento del personale ” COMPITI E FUNZIONI:

Predisposizione del piano di formazione e aggiornamento del personale;

Coordinamento e gestione del piano di formazione; Coordinamento delle attività di formazione e relativa

documentazione; Divulgazione di eventuali iniziative di formazione di particolare interesse.

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

Istituto Comprensivo Statale “S.G.Bosco” – Molfetta (BA) 72

AREA 2:

b. “Sostegno all’attività dei docenti: supporto alle tecnologie” COMPITI E FUNZIONI:

Sostegno ai docenti nell’uso delle tecnologie; Informatizzazione del POF e dei documenti istituzionali; Cooperazione con i docenti FF.SS. nella realizzazione di attività

che richiedono l’uso delle tecnologie Responsabile delle dotazioni tecnologiche e scientifiche nel

plesso di appartenenza.

AREA 2: c. “Sostegno ai docenti : gestione della biblioteca e

archiviazione didattica” COMPITI E FUNZIONI:

Catalogazione del patrimonio librario in dotazione del Circolo; Coordinamento e promozione delle attività di lettura; Sostegno ai docenti nell’accesso al patrimonio librario; Divulgazione del materiale in dotazione; Archiviazione del materiale e della documentazione didattica; Cooperazione con i docenti responsabili nei vari plessi e del docente Referente Biblioteca del plesso sede Circolo.

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

Istituto Comprensivo Statale “S.G.Bosco” – Molfetta (BA) 73

AREA 2:

d. “Sostegno ai docenti : gestione della biblioteca e coordinamento progettazione didattica”

COMPITI E FUNZIONI: Cooperazione per la catalogazione del patrimonio librario in dotazione del Circolo; Coordinamento e promozione delle attività di lettura; Sostegno ai docenti nell’accesso al patrimonio librario; Divulgazione del materiale in dotazione; Cooperazione con i docenti responsabili nei vari plessi e del docente Funzione Strumentale incaricato all’archiviazione Biblioteca.

AREA 3: e. “Interventi a supporto degli alunni: educazione alla

salute” COMPITI E FUNZIONI:

Coordinamento e promozione di attività specifiche rivolte agli alunni di scuola dell’infanzia e primaria promosse dall’Istituzione Scolastica;

Coordinamento delle attività specifiche promosse dall’Ente locale o da Enti/Associazioni accreditate del territorio;

Partecipazione a conferenze di servizio e/o incontri specifici in rappresentanza del Circolo.

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

Istituto Comprensivo Statale “S.G.Bosco” – Molfetta (BA) 74

AREA 3:

f. “Interventi a supporto degli alunni: attività motorie e sportive”

COMPITI E FUNZIONI: Coordinamento e promozione delle attività motorie e sportive del

Circolo; Coordinamento delle attività motorie e sportive finalizzate ai

giochi sportivi GIO.MO.VI; Coordinamento delle attività motorie e sportive extrascolastiche

promosse dall’Istituzione Scolastica come ampliamento dell’offerta formativa;

Coordinamento degli esperti individuati per lo svolgimento delle attività motorie e sportive;

Partecipazione a conferenze di servizio e/o incontri specifici in rappresentanza del Circolo.

AREA 3:

g. “Interventi a supporto degli alunni: integrazione alunni diversamente abili”

COMPITI E FUNZIONI: Coordinamento e promozione di attività specifiche rivolte agli

alunni disabili di scuola dell’infanzia e primaria promosse dall’Istituzione Scolastica;

Coordinamento delle attività specifiche promosse dall’Ente locale o da Enti/Associazioni accreditate del territorio;

Coordinamento dei rapporti con l’ASL e con l’Ente locale; Coordinamento dei docenti specializzati di sostegno

nell’elaborazione dei documenti amministrativi e progettuali; Coordinamento del Gruppo H d’Istituto; Partecipazione a conferenze di servizio e/o incontri specifici in

rappresentanza del Circolo.

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AREA 3:

h. “Interventi a supporto degli alunni: continuità” COMPITI E FUNZIONI:

Coordinamento e promozione di iniziative di raccordo con le scuole dell’infanzia e di s. secondaria di primo grado del territorio;

Coordinamento delle attività specifiche finalizzate ad assicurare il passaggio di informazioni da un ordine di scuola all’altro e alla certificazione delle competenze acquisite;

Coordinamento delle attività specifiche promosse dall’Istituzione Scolastica;

Cooperazione con gli insegnanti di scuola dell’infanzia per la realizzazione di eventuali iniziative nell’ambito del Circolo.

AREA 4:

i. “Rapporti con l’extrascuola” COMPITI E FUNZIONI:

Coordinamento e promozione di attività specifiche rivolte agli alunni di scuola dell’infanzia e primaria promosse da Enti e Associazioni accreditati;

Coordinamento delle attività specifiche promosse dall’Ente locale o da Enti/Associazioni accreditate sul territorio locale e/o nazionale;

Pianificazione e coordinamento delle visite guidate; Cura della comunicazione esterna di iniziative di particolare

interesse promosse dall’Istituzione; Coordinamento delle commissioni a supporto della funzione Partecipazione a conferenze di servizio e/o incontri specifici in

rappresentanza del Circolo.

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CONTINUITÁ EDUCATIVO-DIDATTICA E ORIENTAMENTO Ragioni e obiettivi della continuità La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo che mira a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto il quale, pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce così la sua particolare identità. A tal fine ogni momento educativo deve essere legittimato dal precedente per ricercare successive ipotesi educative ricche di senso e di significato. Per gli alunni con BES in passaggio al successivo grado di scuola dell’obbligo saranno predisposti incontri tra i docenti di scuola primaria e quelli di scuola secondaria di primo grado volti alla: presentazione clinica del soggetto; presa visione dei documenti elaborati in uscita dalla scuola primaria: P.D.F. , P.E.I. e P.D.P.; informativa metodologico-didattica ai fini della continuità del processo formativo

Per gli alunni diversamente abili già diagnosticati all’ingresso della scuola primaria, sarà cura del docente di sostegno incaricato, prendere contatti con i docenti della scuola di provenienza del soggetto, sia ai fini anamnestici che in un' ottica di continuità del processo formativo educativo e didattico. Finalità primarie della continuità educativa sono:

◊ Considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente, che valorizzi le competenze già acquisite dall’alunno; ◊ Riconoscere la specificità e la pari dignità educativa dell’azione di ciascuna scuola, nella dinamica della diversità dei ruoli e delle loro funzioni.

Gli obiettivi primari per la realizzazione delle attività di continuità sono:

Creare un clima di collaborazione e di costruttivo confronto fra docenti dei diversi ordini di scuola;

Promuovere e coordinare le attività di continuità verticale tra scuola dell’Infanzia / scuola Primaria / scuola Secondaria di 1° grado del territorio;

Coordinare le attività di Lingua Inglese per gli alunni cinquenni della scuola dell’infanzia e per gli alunni di classe quinta;

Coordinare le attività di orientamento in Lingua Francese rivolte agli alunni di classe quinta; Organizzare attività comuni tra gli alunni delle classi degli “anni ponte” dei diversi ordini di

scuola e i loro insegnanti; Organizzare e coordinare il progetto laboratoriale “Numeri e spazio per giocare” rivolto agli

alunni cinquenni di scuola dell’Infanzia e agli alunni di classe prima della scuola Primaria dell’Istituto;

Organizzare e coordinare il progetto “ Legalità a scuola” rivolto agli alunni di classe quinta dei due plessi di scuola primaria “S.G. Bosco” e “Zagami”

Coordinare le attività della Commissione Continuità; Aggiornare il documento di certificazione delle competenze acquisite al termine della classe

quinta della scuola primaria. Azioni:

Creare un clima di collaborazione e di costruttivo confronto fra docenti dei diversi ordini di scuola;

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Promuovere e coordinare le attività di continuità verticale tra scuola dell’Infanzia / scuola Primaria / scuola Secondaria di 1° grado del nostro Istituto Comprensivo e del territorio;

Coordinare le attività di Lingua Inglese per gli alunni cinquenni della scuola dell’infanzia e per gli alunni di classe quinta;

Coordinare le attività di orientamento in una seconda lingua straniera della Comunità Europea (francese, spagnolo o tedesco) rivolte agli alunni di classe quinta;

Organizzare attività comuni tra gli alunni delle classi degli “anni ponte” dei diversi ordini di scuola e i loro insegnanti;

Coordinare le attività della Commissione Continuità; Aggiornare il documento di certificazione delle competenze acquisite al termine della classe

quinta della scuola primaria. Aggiornare il “Profilo unitario delle competenze di base” della Scuola dell’Infanzia.

Procedure per l’attuazione di un piano di continuità verticale Partendo dall’analisi del curricolo verticale saranno predisposti i seguenti interventi:

Incontri con i docenti di scuola dell’Infanzia e scuola Primaria, facenti parte della commissione continuità, per la definizione di tutte le attività di continuità programmate per il corrente anno scolastico;

Definizione delle prove oggettive da valutare come pre-requisiti in ingresso nella scuola Primaria;

Definizione delle prove oggettive finali per gli alunni cinquenni della scuola dell’infanzia e di classe quinta di scuola primaria;

Incontri con i docenti della scuola Secondaria di primo grado per la pianificazione delle attività di continuità verticale e la comunicazione di informazioni utili sugli alunni, in particolar modo sugli alunni diversamente abili, sulla loro evoluzione e sui livelli di maturazione raggiunti, nonché sui percorsi didattici effettuati;

Coordinamento dei seguenti progetti di continuità verticale tra scuola dell’Infanzia e scuola Primaria :

Progetto accoglienza “Open day” Progetto di attività ludico-espressive “Un mondo di racconti per giocare insieme” Progetto ludico-motorio “Giocare insieme … quante emozioni”; Progetto di lingua inglese “Primi passi nell’inglese”.

Coordinamento dei seguenti progetti di orientamento per la scuola secondaria di 1° grado del

nostro Istituto Comprensivo “V Gruppo” Progetto di seconda lingua straniera della Comunità Europea “Non solo Inglese…” Progetto di laboratorio tecnologico-informatico “Tenologica…mente” Progetto di attività motorie “Sportiva…mente insieme” Progetto di Educazione alla Cittadinanza “la giornata della legalità”

Coordinamento di tutti i progetti di continuità verticale tra la scuola Primaria e le scuole

Secondaria di primo grado del territorio che si presenteranno nel corso dell’anno scolastico.

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PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA

Il progetto è destinato agli insegnanti, agli operatori scolastici, agli alunni. Ha lo scopo, attraverso corsi di formazione, aggiornamento e istruzione, di informare opportunamente per quanto concerne la prevenzione dei pericoli presenti nell’ambiente scolastico e le norme elementari di comportamento da assumere in caso d'incendio, terremoto, alluvioni e altre calamità naturali, relativamente all’istituto e al territorio locale. La finalità fondamentale del progetto è quella di promuovere la formazione di una coscienza sociale, in tutte le figure presenti a scuola e far emergere così l'importanza che hanno il rispetto e l'applicazione delle norme vigenti, in materia di codice stradale e di sicurezza nel contesto territoriale oltre che scolastico. Pertanto si rivela indispensabile educare alla conoscenza dei rischi e dei pericoli presenti nell'ambiente. La conoscenza e la diffusione delle normative tecnico – giuridiche e delle modalità d'intervento e prevenzione tendono a rimuovere o a limitare le improvvisazione che risultano spesso più dannose di qualunque situazione pericolosa e di qualsiasi evento calamitoso. Obiettivi del progetto sono: a) Conoscere le norme generali per la sicurezza. b) Prendere coscienza dei pericoli presenti nell’ambiente scolastico e nell'ambiente-strada. c) Acquisire cognizione della sicurezza a scuola in caso di sisma e di incendio e altre calamità naturali. d) Comprendere l'importanza di prevenire incidenti stradali conoscendo le regole del pedone. e) Muoversi con sicurezza e autonomia nell’ambiente scolastico e per strada. f) Riconoscere i diversi segnali di allarme e/o i segnali convenzionali inerenti le indicazioni di sicurezza e stradali, mettendo in atto i comportamenti previsti. g) Avere consapevolezza del piano di evacuazione e dei comportamenti corretti e scorretti, per un esodo ordinato e veloce, a scuola e nell’ambiente circostante. h) Utilizzare adeguatamente impulsività e riflessività quando si percorre una strada, ma principalmente rispettare le regole del pedone. i) Conoscere gli adempimenti da perseguire in materia di sicurezza Il progetto si articola in tre fasi: Fase uno: formazione (per docenti e operatori scolastici) Saranno effettuate , così come previsto dall’ Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011, le 12 ore di formazione per docenti e operatori scolastici, neo trasferiti o assegnati a tempo determinato, nonché corsi di formazione specifici per gli addetti alla prevenzione e protezione, al primo soccorso e all’antincendio non formati o da aggiornare.

Fase due: didattica – formativa (per alunni) Saranno sviluppati vari argomenti con gli alunni, anche attraverso l’uso di supporti audiovisivi e la lettura di testi, riguardanti le cause , le conseguenze e i comportamenti da assumere durante le diverse calamità, sia naturali che antropiche, e anche le buone regole che il pedone deve conoscere e poi rispettare.

Fase tre: pratica Si prevede lo svolgimento di prove dimostrative ed esercitazioni pratiche inerenti sia percorsi stradali che percorsi di esodo veloce da scuola, al fine di evidenziare i rischi e i pericoli che si corrono non rispettando le norme stradali e di sicurezza e non osservando i giusti comportamenti da assumere per strada e in caso d'evento dannoso. Sarà proposta la settimana della sicurezza dal 25 novembre al 3

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dicembre nell’ambito della Campagna IMPARARESICURI, promossa da Cittadinanzattiva. La suddetta iniziativa, che mira a rendere i bambini protagonisti attivi della propria sicurezza a scuola e a radicare in essi la cultura della sicurezza, vedrà la partecipazione di tutti gli alunni dell’Istituto.

ASSEGNAZIONI INCARICHI E RELATIVI COMPITI IN MATERIA DI SICUREZZA A.S. 2013/2014

INCARICO QUALIFICA NOMINATIVO PLESSO COMPITI

Responsabile del Servizio di Prevenzione e

Protezione (R.S.P.P.)

Sig. Sibilio Luigi –

SILEA s.r.l.

S.G. Bosco

Zagami

De

Amicis Madre Teresa Papa

Giovanni Rodari

Gestire tutte le attività inerenti al predetto servizio di cui assumerà la titolarità.

Gestire la formazione rivolta ai docenti, al personale ATA e agli alunni.

Coordinare eventuali attività di emergenza.

Predisporre periodiche riunioni con le figure sensibili ed il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.

Coordinare tutte le azioni inerenti la tutela della sicurezza negli ambienti di lavoro.

Rappresentante dei Lavoratori

per la Sicurezza (R.L.S.)

ATA Vilardi Eleonora

S.G. Bosco

Zagami

De

Amicis Madre Teresa Papa

Giovanni Rodari

Accedere ai luoghi di lavoro, al Documento di Valutazione dei Rischi e al registro degli infortuni.

Consultazione preventiva in ordine alla valutazione dei rischi, sulla designazione degli addetti al servizio di prevenzione, in merito all’organizzazione della formazione

Informazione sulla valutazione dei rischi e sulle misure di prevenzione.

Formulare osservazioni su verifiche effettuate da personale competente e proposte in merito ad attività di prevenzione.

Partecipare alle riunioni periodiche.

Ricorrere alle autorità competenti se le misure di prevenzione adottate non sono

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idonee. INCARICO QUALIFICA NOMINATIVO PLESSO COMPITI

Addetto al Servizio di

Prevenzione e Protezione (A.S.P.P.)

INS. Bonetti Francesca

S.G.Bosco

Revisionare e segnalare i problemi inerenti alla sicurezza del plesso

Articolare le proposte relative alle misure da adottare per la sicurezza e la salubrità degli ambienti di lavoro sulla base della conoscenza specifica dell’organizzazione scolastica da sottoporre al R.S.P.P. e al D.S.

Predisporre le procedure di sicurezza elaborate dal R.S.P.P.

Compilare il registro della sicurezza

Coordinare i programmi di informazione e formazione dei lavoratori attuati dal Datore di Lavoro e dal R.S.P.P.

Partecipare agli incontri periodici presieduti dal R.S.P.P. e a quelli previsti dal gruppo di Coordinamento del Servizio di Prevenzione e Protezione

INS. Pappagallo Annunziata

INS. Tavella Maria Rosaria

INS. Nappi Franca Zagami

INS. Spadavecchia Lucia

INS. De Palma Annamaria De Amicis

INS. Spagnoletta Antonia

Madre Teresa

INS. Amato Angela Papa

Giovanni

INS. Spadavecchia

Maria Girolama Rodari

INCARICO QUALIFICA NOMINATIVO PLESSO COMPITI

Addetti Primo

Soccorso (A.P.S.)

INS. De Gennaro Damiana

S.G.Bosco

Verificare contenuto cassette pronto soccorso.

Rilevare problemi inerenti la qualità e la quantità dei prodotti di primo soccorso.

Eseguire correttamente la procedura di richiesta esterna di soccorso.

Ordinare verbalmente al personale collaboratore scolastico di richiedere pronto soccorso.

Prestare primo soccorso al personale e all’utenza del plesso.

Partecipare agli incontri periodici presieduti dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.

Partecipare a corsi di formazione specifica organizzati dall’Amministrazione Scolastica

INS. La Macchia Giulia

INS. Rotondella Anna Maria Domenica

INS. Rubini Daniela ATA Albrizio Vincenzo ATA Rutigliani Pietro ATA Vilardi Eleonora

INS. Bergliaffa Giorgia G.

Zagami INS. Centrone

Giovanna INS. Sgherza Innocenza INS. Uva Chiara

ATA Sciancalepore Cesarea

INS. Andriani Laura De Amicis INS. De Bari Lina

INS. Camporeale

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Camilla o dal Dirigente Scolastico. ATA Calò Beatrice INS. De Nichilo Angela

Madre Teresa

INS. Franklin Simona

INS. Spagnoletta Antonia

INS. Abbattista Annagrazia Papa

Giovanni INS. Amato Angela

INS. De Robertis Maddalena

Rodari INS. Del Rosso Pasqua ATA Tristano Giovanna

Addetti Evacuazione Emergenza Antincendio

(A.E.E.)

INS. Iannelli Filomena

S.G.Bosco

Curare il continuo aggiornamento sulle tematiche relative all’emergenza incendio, organizzate dall’Istituto

Rendersi disponibile all’addestramento pratico programmato con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

Coordinare in caso di pericolo Emanare e diffondere l’ordine di

evacuazione con il suono della campanella prolungato per 30 secondi

Intervenire con estintore per piccoli incendi secondo le modalità prestabilite

Impartire, al personale scolastico formato, ordine di utilizzo rapido dei presidi antincendio / utilizzare direttamente

Allontanare le persone e i materiali combustibili dalla zona in caso di incendio

Intervenire con altri estintori e con idranti, solo dopo il controllo dell’interruzione dell’alimentazione elettrica nella zona e circoscrivere le fiamme

Prima di intervenire, accertarsi che si producono fumi tossici e adottare le idonee precauzioni (ad

INS. Minervini Raffaella

INS. Tavella Maria Rosaria

INS. Lusito Tiziana

Zagami INS. Marino Rosella

ATA Leovino Giuseppina

INS. Andriani Laura De Amicis INS. De Bari Lina

ATA Calò Beatrice INS. De Candia Luisa

Madre Teresa INS.

Spagnoletta Antonia

INS. Abbattista Annagrazia Papa

Giovanni INS. Magarelli Marta INS. Boccassini Cecilia

Rodari INS.

De Palama Angela

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esempio panno umido) Dopo lo spegnimento controllare

accuratamente tutto il locale Aprire finestre e porte rivolte

verso l’esterno per sgombrare il locale da eventuali fumi

Curare la compilazione periodica dell’elenco presidi antincendio segnalando ogni anomalia al Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione

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PIANO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER IL PERSONALE

PREMESSA

La formazione, in una Scuola attenta alle trasformazioni e pronta ad affrontare le problematiche del nostro tempo, è un bene intangibile ma prezioso. Essa si presenta sotto una duplice veste: esplicita per la quale si predispongono corsi strutturati dalle scuole e dall’Amministrazione; implicita riferita allo studio personale, allo scambio di esperienze, alla partecipazione a progetti, seminari , convegni, gruppi di lavoro di particolare rilevanza. Le iniziative di formazione esplicite o implicite garantiscono la crescita professionale di tutti coloro che operano nella scuola, con l’obiettivo di migliorare la qualità degli interventi didattici ed educativi a tutti i livelli. Lo stesso Contratto Collettivo Nazionale della Scuola all’art. 63 recita: «La formazione costituisce una leva strategica fondamentale per lo sviluppo professionale del personale, per il necessario sostegno agli obiettivi di cambiamento, per un’efficace politica di sviluppo delle risorse umane. L’Amministrazione è tenuta a fornire strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio». La formazione pertanto risponde ai bisogni formativi del personale docente sempre più interessato alla qualificazione professionale e al miglioramento della qualità dell’insegnamento, come ribadito dal primo comma dell’art. 64: «La partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo delle proprie professionalità». Particolare attenzione merita la valutazione dei corsi effettuati che, per essere pienamente efficaci devono rispondere alle esigenze formativo- professionali dei docenti con ricadute nelle pratiche di insegnamento- apprendimento e nelle esperienze didattiche degli alunni. L’istituzione Scolastica, ICS “San Giovanni Bosco”di Molfetta, considerata soggetto qualificato e luogo privilegiato per progettare e realizzare le iniziative di formazione e/o aggiornamento del personale docente ( CCNL 29-11-2007 art.67; CIRA 27-07-2009 art.1), così come previsto dal primo comma dell’art. 66 dello stesso contratto, prevede l’articolazione del “Piano in iniziative: 1. promosse prioritariamente dall’Amministrazione; 2. progettate dalla scuola autonomamente o consorziata in rete, anche in collaborazione con l’Università [...], con le associazioni professionali qualificate, con gli Istituti di Ricerca e con gli Enti accreditati” ed elabora, per il corrente anno scolastico, un piano di formazione in servizio, deliberato dal Collegio dei Docenti, in data 06-11-2012, sulla base della rilevazione dei bisogni formativi espressi dal corpo docente della Scuola dell’Infanzia e Primaria.

STRUMENTI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

Il monitoraggio e la valutazione sono due processi di importanza particolare, diversi ma strettamente collegati, che permettono, il primo, di conoscere nel suo evolversi l’attività formativa e il secondo, di " misurare" i risultati , non per esprimere un giudizio di valore ma per consentire riflessioni, comparazioni ed eventuali adeguamenti. Lo strumento di valutazione maggiormente adottato al termine di un percorso formativo è il questionario a scelta multipla e con domande aperte finalizzato al rilevamento:

delle conoscenze attivate rispetto alle motivazioni e alle aspettative iniziali;

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delle interazioni dei corsisti con gli esperti e all’interno dei gruppi di lavoro; delle condizioni logistiche di partecipazione dei corsisti.

La rilettura e la diffusione degli esiti rappresentano il momento più significativo ed importante del sistema di valutazione. Infatti le componenti interessate conoscono i risultati,prendono coscienza dell’efficacia del lavoro svolto ed hanno la possibilità di intervenire con accorgimenti appropriati nei settori in cui più evidenti appaiono i punti di debolezza.

PARTECIPAZIONE AI CORSI DI AGGIORNAMENTO La partecipazione dei docenti ai corsi di formazione sia interni che esterni è regolata da quanto stabilito nell’art. 17della Contrattazione Integrativa di istituto vigente. Pertanto,i criteri stabiliti dal Collegio dei Docenti sono:

disponibilità personale; docenti che non hanno effettuato corsi di formazione; docenti della disciplina affine alla tematica trattata nel corso o attinente all’attività svolta; precedenza per continuità su corsi in svolgimento; a parità di situazioni prevale il docente con meno anni di servizio,al fine di assicurare una

ricaduta negli anni; obbligo di formazione per gli addetti alla Sicurezza, Prevenzione e Protezione.

CONTENUTI PER LA FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO

1. Corso di autoformazione sulle Indicazioni nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione

Ente promotore: ICS “San Giovanni Bosco” Periodo: settembre-ottobre 2013

Contenuti: basi teoriche e pratiche del nuovo documento Destinatari: docenti di scuola dell’Infanzia e di scuola Primaria

2. Corso di formazione in rete sulle Indicazioni nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione

Titolo: “Insieme per la formazione” Ente promotore: U.S.R.P. Bari Periodo: novembre 2013 – aprile 2014 Contenuti: basi teoriche e pratiche del nuovo documento, curricolo verticale e didattica per competenze

Destinatari: docenti di scuola dell’Infanzia,Primaria e Secondaria di primo grado 3. Corso di formazione Disseminazione PQM Titolo: Disseminazione PQM Ente promotore: scuola sec. primo grado “ N. Zingarelli” Bari

Periodo: ottobre 2013 Contenuti: progetto PQM Destinatari: docenti di scuola Primaria

4. Corso di formazione Disseminazione PQM

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Titolo: Disseminazione PQM Ente promotore: scuola sec. primo grado “C.Perone” Bari

Contenuti: progetto PQM Destinatari: docenti di scuola Primaria

5. Corso di formazione aggiornamento sito e registro on-line

Ente promotore: ICS “San Giovanni Bosco” Periodo: ottobre – dicembre 2013 Contenuti: modalità di organizzazione e inserimento dati, secondo le normative vigenti Destinatari: Dirigente Scolastico, DSGA, amministratore di rete, docenti responsabili del sito, assistenti amministrativi.

6. Prosecuzione e approfondimento del corso di formazione sull’autismo e/o BES

Titolo: “L’Autismo: dalla Teoria alla Pratica” Ente promotore: ICS “San Giovanni Bosco” Docenti esperti: dott. T. Tota - dott.ssa L.Rega Contenuti: basi teoriche e strategie operative per l’apprendimento dello sviluppo atipico del bambino con difficoltà Destinatari: docenti di scuola dell’Infanzia, docenti di scuola Primaria,genitori interessati

7. Corso di formazione obbligatorio per il personale neo-assunto Ente promotore: Ambito Territoriale per la Provincia di Bari Periodo: annuale Destinatari: docenti di scuola dell’Infanzia e di scuola Primaria

8. Corso di formazione in Lingua Inglese

Ente promotore : Ambito Territoriale per la Provincia di Bari Periodo: triennale Contenuti: sviluppo delle competenze linguistiche, comunicative, metodologiche e didattiche in lingua inglese.

Destinatari: docenti iscritti di scuola Primaria

9. Corso di formazione in Lingua Inglese Ente promotore : ICS “San Giovanni Bosco”

Contenuti: consolidamento delle competenze linguistico-comunicative e aggiornamento delle strategie didattiche e metodologiche in lingua inglese.

Destinatari: docenti di scuola Primaria

10. Incontro formativo sulla pediculosi Ente promotore : Ufficio Igiene di Molfetta Docenti esperti: dott.ssa Azzollini

Contenuti:procedure sulla prevenzione della pediculosi. Destinatari: docenti di scuola dell’Infanzia, Primaria e genitori degli alunni dell’Istituto

11. Corso di autoformazione per l’utilizzo del registro on-line Ente promotore : ICS “San Giovanni Bosco”

Periodo: dicembre 2013 – gennaio 2014 in orario di servizio Contenuti: indicazioni operative per la compilazione del registro on-line

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Destinatari: docenti di scuola dell’Infanzia e Primaria

12. Corso di formazione Area a Rischio Destinatari: docenti di scuola Primaria aderenti al progetto

13. Corso di formazione PON-FSE 2013 Az.D1

Titolo: “Una nuova didattica con la LIM ” Contenuti: miglioramento delle competenze nell’uso delle tecnologie informatiche della

comunicazione di base nell’uso delle LIM Destinatari: docenti di scuola dell’infanzia e primaria.

14. Corso di formazione di Religione cattolica Ente promotore: Ufficio per la Pastorale Scolastica

Periodo: febbraio 2014 Contenuti: temi biblici Destinatari: docenti IRC di scuola dell’infanzia e primaria

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VALUTAZIONE/ AUTOVALUTAZIONE DI ISTITUTO

L’Istituto Comprensivo è fortemente motivato all’analisi dei processi di valutazione/autovalutazione che coinvolgono sia la scuola dell’infanzia che la scuola primaria. Il monitoraggio e la valutazione acquistano importanza decisiva all'interno di una scuola che progetta. Essi, infatti, costituiscono strumento indispensabile per il controllo in itinere del piano ipotizzato. Assumono, pertanto, una valenza positiva, di supporto al miglioramento dell'offerta formativa . Gli strumenti per il monitoraggio devono essere leggibili, trasparenti, espliciti, regolari e quindi comparabili.

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA VALUTAZIONE DEI TRAGUARDI DI COMPETENZA RAGGIUNTI DAGLI ALUNNI ISCRITTI AL TERZO ANNO DI SCUOLA DELL’INFANZIA

La valutazione degli alunni treenni, intesa sia come verifica dei risultati, che come valutazione dei processi cognitivi è orientativa, in quanto tiene conto della situazione di partenza, delle reali capacità dell’alunno, dell’impegno dimostrato e dell’efficacia dell’azione formativa . Nella nostra scuola il processo di valutazione si articola secondo 3 fasi fondamentali:

1^ FASE: Analisi della situazione iniziale

2^ FASE: Somministrazione di una prova di valutazione intermedia (fine primo quadrimestre)

predisposta dalla Commissione valutazione. 3^ FASE:

Somministrazione di una prova di valutazione finale (secondo quadrimestre) predisposta dalla Commissione valutazione / commissione continuità.

Sintesi valutativa e Certificazione delle competenze ai fini del passaggio alla scuola primaria.

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA

Per quel che concerne la scuola primaria si distinguono due tipologie di valutazione:

la valutazione interna “Valutazione dei traguardi di competenza, raggiunti dagli alunni”

la valutazione esterna di competenza del S.N.V. per le classi seconde e quinte e per le discipline Italiano e Matematica.

SISTEMA DI AUTOVALUTAZIONE INTERNO FINALIZZATO A VALUTARE I TRAGUARDI DI COMPETENZA RAGGIUNTI DAGLI ALUNNI : analisi dei processi di insegnamento-apprendimento attivati; rilevazione dei risultati formativi e conoscitivi; verifica delle abilita' e competenze conseguite.

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Piano dell’Offerta Formativa 2013/2014

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La valutazione degli alunni , intesa sia come verifica dei risultati, che come valutazione dei processi cognitivi è orientativa, in quanto tiene conto della situazione di partenza, delle reali capacità dell’alunno, dell’impegno dimostrato e dell’efficacia dell’azione formativa . Le valutazioni utilizzate per le prove oggettive sono espresse in decimi. Tutti i risultati delle verifiche vengono utilizzati dai docenti ai fini della valutazione quadrimestrale per gli opportuni adeguamenti, oltre che per la realizzazione di eventuali interventi di recupero e di sostegno.

Nella nostra scuola il processo di valutazione si articola secondo 3 fasi fondamentali: 1^ FASE:

Somministrazione delle prove disciplinari d’ ingresso a cura dei docenti di classe Somministrazione di una prova di valutazione in ingresso predisposta dalla Commissione

valutazione. Valutazione delle Unità Formative ogni bimestre.

2^ FASE: Somministrazione delle prove disciplinari di verifica orale e scritta a cura dei docenti di

classe al termine delle Unità Formative del primo quadrimestre; Somministrazione di una prova di valutazione predisposta dalla Commissione valutazione. Compilazione della scheda personale di valutazione relativa al 1° quadrimestre.

3^ FASE: Somministrazione delle prove disciplinari di verifica orale e scritta a cura del docente di

classe al termine delle Unità Formative del secondo quadrimestre; Somministrazione di una prova di valutazione predisposta dalla Commissione valutazione. Compilazione della scheda personale di valutazione relativa al 2° quadrimestre “Certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di

istruzione a fine quinquennio.”

Per la valutazione degli apprendimenti disciplinari nella scuola primaria (REGOLAMENTO) La valutazione degli apprendimenti acquisiti e del comportamento dell'alunno, nonché le decisioni relative alla promozione alla classe successiva, vengono adottate dai docenti della classe. La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale dell'alunno) nei modi e nelle forme che ciascuna scuola ritiene opportuni; viene consegnata alla famiglia e accompagnata da un colloquio esplicativo. Per quanto riguarda la decisione circa la promozione alla classe successiva (art. 3 legge 169/2008), l'eventuale non ammissione deve avere carattere eccezionale ed essere motivata. La decisione di non ammissione deve comunque essere assunta all'unanimità. Criteri e modalità della valutazione sono definiti dal Regolamento di coordinamento delle norme sulla valutazione degli alunni (dpr 122/2009). Nella scuola primaria non è previsto un esame finale di licenza. Per la valutazione degli apprendimenti disciplinari saranno utilizzati i criteri di seguito indicati in relazione ai voti in decimi come da indicazioni legge n°169 del 30 ottobre 2008 VOTO 10 : Pieno e Completo raggiungimento di tutti gli obiettivi VOTO 9 : Completo raggiungimento degli obiettivi VOTO 8 : Complessivo raggiungimento degli obiettivi

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VOTO 7 : Discreto raggiungimento degli obiettivi VOTO 6 : Essenziale raggiungimento degli obiettivi VOTO 5 : Parziale o mancato raggiungimento degli obiettivi VOTO 4 : Mancato raggiungimento degli obiettivi Per la disciplina “ RELIGIONE” e per i “LABORATORI” si farà uso dei giudizi sintetici “ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, non sufficiente”, mentre per il “COMPORTAMENTO” si useranno le seguenti espressioni “ottimo, distinto, buono, discreto, sufficiente, non sufficiente” oppure il giudizio analitico aperto (adeguato, non adeguato, da migliorare). VALUTAZIONE DELLA COMPETENZA AL TERMINE DEL 1° CICLO “Certificazione delle competenze di base acquisite nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione a fine quinquennio.” La scuola finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione. Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, spetta all’autonomia didattica delle comunità professionali progettare percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze. Particolare attenzione sarà posta a come ciascuno studente mobilita e orchestra le proprie risorse – conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni – per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini. Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, attraverso i modelli che verranno adottati a livello nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo. SISTEMA DI VALUTAZIONE ESTERNO DI COMPETENZA DEL SNV (I.N.V.A.L.S.I.) L'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione (INVALSI) è l'ente di ricerca dotato di personalità giuridica di diritto pubblico sempre più incentrata sugli aspetti valutativi e qualitativi del sistema scolastico. L'Istituto:

effettua verifiche periodiche e sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti e sulla qualità complessiva dell'offerta formativa delle istituzioni;

studia le cause dell'insuccesso e della dispersione scolastica con riferimento al contesto sociale ed alle tipologie dell'offerta formativa;

effettua le rilevazioni necessarie per la valutazione del valore aggiunto realizzato dalle scuole; predispone annualmente i testi della nuova prova scritta, a carattere nazionale, volta a verificare i

livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti;

Per le classi II e V primaria, la misurazione degli apprendimenti va effettuata obbligatoriamente e rientra anche ai sensi dell’art.51 c. 2 della legge 35/2012, nell’attività d’ Istituto. Le prove si svolgeranno secondo il seguente calendario: 6 maggio 2014 II primaria : prova preliminare di lettura e prova di italiano

V primaria: prova di italiano.

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7 maggio 2014 II primaria: prova di matematica V primaria: prova di matematica e questionario dello studente

AUTOVALUTAZIONE E QUALITA'

MONITORAGGIO DEL POF La nostra scuola attiva percorsi valutativi per verificare: i processi apprenditivi e metacognitivi ; la risposta ai bisogni formativi degli utenti

Al fine di aggiornare, integrare e modificare il POF mediante il coinvolgimento di: Collegio dei docenti Consigli di interclasse o di intersezione Commissione di lavoro sulla gestione del POF Commissione valutazione del servizio scolastico. Si prevedono i seguenti strumenti di rilevazione: Questionari di rilevazione della “Customer satisfaction” rivolti agli alunni e alle famiglie e orientati alla struttura e all’organizzazione scolastica, ai servizi offerti, alle attività svolte, alle attese. Costituiscono indicatori di qualità: La formazione del personale docente e amministrativo L’analisi, progettazione, promozione di interventi organizzativo-relazionali del sistema scuola

secondo i principi della qualità. L’autodiagnosi per rilevare punti di forza e di debolezza del sistema L’autoanalisi per esaminare e valutare gli assi metodologico - didattici - laboratoriali. La conoscenza e uso di metodi e strumenti di valutazione. La costituzione di un nucleo di autovalutazione d’istituto interno.

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INDICE

1. ATTO D’INDIRIZZO E OBIETTIVI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PAG.

PREMESSA 3

MISSION DELLA SCUOLA 3

OBIETTIVI DEL DIRIGENTE SCOLASTICO 3

2. PRESENTAZIONE DEL CIRCOLO (SEDI)

SCUOLA DELL’INFANZIA 7

SCUOLA PRIMARIA 8

SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO 9

3. ORGANIGRAMMA DELLE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI

OPERATORI SCOLASTICI E LORO FUNZIONI 10

ORGANIGRAMMA ASSEGNAZIONE INCARICHI T.U. 81/2008 79

4. AUTODIAGNOSI D’ISTITUTO

ANALISI DEL CONTESTO ESTERNO 15

ANALISI DEI BISOGNI FORMATIVI 15

5. FINALITÀ E COMPETENZE TRASVERSALI

FINALITÀ DEL SISTEMA SCOLASTICO 17

COMPETENZE CHIAVE – EUROPEE PER L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

18

COMPETENZE TRASVERSALI 20

FINALITÀ SCUOLA DELL’INFANZIA 21

FINALITÀ SCUOLA DEL PRIMO CICLO 29

6. AREA PROGETTUALE

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA DISTINTI PER CAMPI DI ESPERIENZA

23

PROFILO UNITARIO DELLE COMPETENZE DI BASE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

28

TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA AL TERMINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

29

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TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLA COMPETENZA AL TERMINE DEL 1° CICLO

41

PROFILO DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL 1° CICLO DI ISTRUZIONE 46

S. PRIMARIA: MONTE ORE DELLE DISCIPLINE 40

7 PIANO ANNUALE DI INCLUSIONE E INTEGRAZIONE

PIANO ANNUALE DI I NCLUSIONE DI ISTITUTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

47

8. PPRROOGGEETTTTII DDII AARRRRIICCCCHHIIMMEENNTTOO DDEELLLL’’OOFFFFEERRTTAA FFOORRMMAATTIIVVAA

SCUOLA DELL’INFANZIA: PROPOSTE DI PROGETTI 60

SCUOLA PRIMARIA: PROPOSTE DI PROGETTI 60

PROGETTI CURRICOLARI DI CIASCUNA INTERCLASSE 61

INIZIATIVE DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE 61

PIANO ANNUALE VISITE E VIAGGI DI ISTRUZIONE 62

PROGETTO MOTORIO-SPORTIVO 65

9. PROGETTI DI AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

PROGETTO SEZIONE PRIMAVERA 66

PROGETTO AREA A RISCHIO “PIACEVOLMENTE A SCUOLA” 67

PROGETTI PON FSE 2013-2014 68

PROPOSTE DI PROGETTI CON CONTRIBUTO LIBERALE 69

1100.. AARREEAA DDEELLLL’’AAUUTTOONNOOMMIIAA DDIIDDAATTTTIICCAA,, OORRGGAANNIIZZZZAATTIIVVAA,, DDII RRIICCEERRCCAA EE DDII SSPPEERRIIMMEENNTTAAZZIIOONNEE

FUNZIONI STRUMENTALI ALLA REALIZZAZIONE DEL POF 70

FUNZIONI STRUMENTALI: COMPITI, FUNZIONI E AZIONI 71

CONTINUITÀ EDUCATIVO – DIDATTICA E ORIENTAMENTO 76

PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA NELLA SCUOLA 78

11. PIANO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PER IL PERSONALE

CONTENUTI PER LA FORMAZIONE E L’AGGIORNAMENTO 84

12. VALUTAZIONE/AUTOVALUTAZIONE D’ISTITUTO

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LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA 87

LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA PRIMARIA 87

SISTEMA DI VALUTAZIONE ESTERNO DI COMPETENZA DEL SNV (INVALSI)

89

13. AUTOVALUTAZIONE E QUALITÀ

MONITORAGGIO DEL POF 90