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DISTURBI EMOTIVI E TRATTAMENTO Le emozioni influenzano l ‘apprendimento e l’apprendimento influenza le emozioni

Disturbi emotivi e trattamento

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DISTURBI EMOTIVI E TRATTAMENTO

Le emozioni influenzano l ‘apprendimento e l’apprendimento influenza le emozioni

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IL RUOLO DELL’ INSEGNANTE L’ insegnante in questo senso svolge un

ruolo quasi terapeutico, di sostegno emotivo quando gli interventi educativi mirano a favorire la consapevolezza dei propri pensieri, dei propri comportamenti, delle proprie emozioni (rabbia, tristezza, paura)

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CO-MORBILITÀ Molte situazioni di disabilità presentano

comorbilità Rischio quindi è di trascurare sofferenze

emotive perchè nascoste da disturbi più gravi

Problema della diagnosi differenziale: i disturbi depressivi possono essere scambiati per disturbi dell‘apprendimento

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GESTIRE IN MODO ADEGUATO LE EMOZIONI

La scuola fornisce informazioni sulla realtà esterna alla persona, mentre non si focalizza abbastanza sulla realtà interna degli alunni (sul loro mondo di pensieri e sentimenti)

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AUTOSTIMA

quanto sono soddisfatto di me?

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STRUTTURA GERARCHICA DELL’AUTOSTIMA

AMBITO SCOLASTI

CO

AMBITOFAMILIAR

E

AMBITO SOCIAL

E

AMBITO FISICO

ITA

MAT STO

ALTRO

GENITORI

FRATELLI

PARENTI

AMICI

COMPAGNI

ASPETTO

ABILITA’

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AUTOSTIMA

A parità di condizioni il successo da solo non spiega la situazione emotiva

La differente autostima dipende dalle aspettative.

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IDEALE DI SÉ

una bassa autostima può svilupparsi indipendentemente dai successi o

fallimenti ma basandosi esclusivamente su uno standard che ci si impone (Ideale di sé) che viene mutuato dalle relazioni

significative (genitori, insegnanti, coetanei)

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COSA OSSERVARE? Gli sforzi dell’ alunno per ottenere successo

di solito sono coronati da successo? È capace di reagire adeguatamente ai

successi e agli insuccessi? Tende a darsi obiettivi realistici ?troppo

facili? Come affronta le situazioni nuove ? con fiducia? Con timore?

È soddisfatto dei suoi risultati scolastici, delle sue amicizie in classe?

È accettato bene dai suoi compagni? Riesce a risolvere gli eventuali contrasti

senza eccessi di aggressività?

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“ io come sono”/ “ io come vorrei essere”

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INTERVENTO Regola generale : tenere le aspettative a un livello adeguato alle

potenzialità reali e aumentare le sue opportunità e la sua percezione di successo.

Qual è il pensiero del docente in merito?

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Insegnare all’ alunno a definire i suoi obbiettivi non confrontandosi con altri e che il confronto più utile da fare è con

se stessi piuttosto che con gli altri.

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AGIRE SUL DIALOGO INTERNO

L’ intervento più importante sarà quello di aiutare l’ alunno a individuare gli aspetti che caratterizzano la sua percezione agendo sugli stili di attribuzione distinguendo tra stili adattivi e disadattavi.

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ANSIAÈ l’ aspettativa di un evento negativo che si

manifesta attraverso risposte fisiologiche, comportamentali e cognitive

L’ ansia e il tentativo di controllarla assorbono tutta l‘attenzione e tutte le energie.

Lo stato emotivo dell’ alunno è influenzato fortemente dall’ansia

In queste condizioni l ‘apprendimento non può migliorare

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COSA INDUCE ANSIA Qualsiasi situazione che minaccia il

senso di sicurezza può portare a un disturbo d’ansia

Se l’ ansia assume caratteristiche patologiche può essere responsabile di un disturbo di interesse psicologico psichiatrico (disturbo d’ ansia da separazione/ disturbo d’ ansia generalizzato)

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COSA OSSERVAREOsservare tutte le risposte tipiche Vanno fatti emergere da colloqui gli aspetti

cognitivi . Sarà possibile individuare così modi inadeguati di interpretare la realtà:

Doverizzazioni assolute Insopportabilità Pensieri catastrofizzanti Bisogni assoluti Valutazioni globali

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NEI SOGGETTI CON RITARDO MENTALE

I segni descritti possono essere più grossolani: le risposte motorie possono mescolarsi con agitazione psicomotoria le risposte cognitive e i pensieri irrazionali possono essere difficili da valutare con persone che hanno scarse possibilità comunicative.

Ma anche in questi soggetti l ‘ansia interferisce con l’ apprendimento

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OSSERVAZIONE DELL’ANSIA Nome ____________ Classe _____________ Data_______________     Domanda 1.Ha paura di sbagliare 2.Si preoccupa delle sue condizioni di salute 3.E’ timido 4. E’ ipersensibile alle critiche 5.E’ a disagio si blocca se si sente osservato 6.Appare sfiduciato 7.Si scoraggia di fronte alle difficoltà 8.E’ indeciso nelle scelte 9. Balbetta o farfuglia quando risponde all’insegnante 10.Arrosisce quando gli si rivolge la parola 11. A scuola rende meno di quanto potrebbe 12.Se la prende quando viene rimproverato 13.Appare infelice 14.Gli viene da piangere 15.Dice di sentirsi male 1quasi mai ,2 qualche volta, 3abbastanza

spesso, 4molto spesso

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INTERVENTO

Strutturare un forte rapporto empatico con l’ alunno finalizzato ad aiutarlo e comprenderlo

Di fronte a situazioni ansiogene può essere utile seguire l ‘esposizione graduale o shaping . Si insegna così che ce la può fare procedendo senza fretta che tutto dipende dal provare e che esporsi a queste situazioni non è così terribile come sembrava all’ inizio

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TECNICA DELLO SHAPINGScomporre l’obiettivo finale in piccoli sotto-obiettivi, in

modo tale da ridimensionare temporaneamente le aspettative sulla persona, chiedendo piccoli miglioramenti per volta fino al raggiungimento della meta:

1.fare lettura silenziosa davanti all’ insegnante di sostegno

2.Lettura ad alta voce con l’ insegnante di sostegno3. Lettura ad alta voce davanti all’ insegnante di classe4.Lettura ad alta voce davanti all’ insegnante di sostegno

e 2 3 compagni di classe 5.Lettura ad alta voce davanti a tutti i compagni di

classeIl raggiungimento degli obbiettivi parziali viene

adeguatamente rinforzato

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TECNICA DEL MODELING Utile può essere l’ aiuto di un modello:

un'altra persona, meglio se un compagno che gli mostri come deve fare

lavoro parallelo con il gruppo classe gli insegnanti non devo giudicare da un

punto di vista tecnico la prestazione

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PROMPTING E FADING

La tecnica dell'aiuto consiste nel fornire all'individuo uno o più stimoli discriminati sotto forma di aiuti (prompt). I prompt vengono proposti al momento esatto in cui dovrebbe verificarsi la prestazione:

-suggerimenti verbali;

- indicazioni gestuali;

- guida fisica.

Questi, indispensabili nella prima fase dell'apprendimento, ma poi vanno necessariamente ridotti o eliminati allo scopo di favorire l'inserimento definitivo dell'abilità nel repertorio comportamentale

dell'individuo .

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EDUCAZIONE RAZIONALE-EMOTIVA1.distinguere pensieri razionali da quelli

irrazionali2.riconoscere se i propri pensieri sono

razionali o irrazionali3. riconoscere che i pensieri razionali ci

aiutano a superare meglio le difficoltà mentre quelli irrazionali peggiorano la situazione

“Chi lo ha detto che devo? Quello che è successo davvero irreparabile e terribile? Solo perché non riesco a leggere bene non valgo nulla?”

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Tutto ciò consente di perseguire questi obbiettivi:

-favorire l’ accettazione di sè e degli altri- aumentare la tolleranza alla frustrazione-saper esprimere in modo costruttivo i propri

stati di animo-sapere individuare i propri modi di pensiero

abituali- imparare il rapporto tra pensiero ed emozioni- aumentare la frequenza e l’ intensità di stati

emotivi piacevoli- favorire l’ acquisizione di abilità di

autoregolazione del proprio comportamento

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DEPRESSIONE Termine generico che si riferisce a un

abbassamento del tono dell’ umore sia a lievi turbamenti della sfera emotiva

È abbastanza diffusa anche se spesso sottovalutati i suoi segni (spesso si tratta di soggetti “tranquilli”, desiderosi di compiacere l’ insegnante )

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VALUTAZIONE Il dialogo con il soggetto depresso è difficile egli è

particolarmente chiuso e passivo

Manifestazioni depressive:- Comportamenti di evitamento di situazioni

problematiche o anche normali- incapacità di affrontare situazioni spiacevoli

- visione negativa di sé e delle sue attuali esperienze- visione negativa del futuro

aspetti disfunzionali vanno ricercati nello stile esplicativo ciò che più di tutto influenza l’ essere ottimisti o pessimisti.

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STILE ESPLICATIVO E’ il modo in cui gli individui danno

significato agli eventi sia positivi che negativi e si tratta di quel fattore che più di tutti influenza il pessimismo o l’ottimismo:

È costituito da 3 dimensioni: Permanenza Pervasività Personalizzazione

Le critiche devono sempre mettere in evidenza cause specifiche e transitorie rispetto a ciò che si è verificato

questo gli consentirà di imparare a essere ottimista

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PERMANENZA

EVENTO NEGATIVO

OTTIMISMOL’ evento viene considerato transitorio

“Luca oggi ce l’ha con me e per un po’ non vorrà parlare con me”

PESSIMISMO L’EVENTO VIENE CONSIDERATO

PERMANENTE“ Luca ce l’ha con me e non vorrà esser più mio amico”

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PESSIMISMO“Sono stato eletto rappresentate di classe perché

qualche compagno ha voluto essere buono con me”

PERMANENZA

EVENTO POSITIVO

OTTIMISMOI miei compagni hanno fiducia in me

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PERVASIVITÀPESSIMISMOL’ esito di un evento viene esteso anche

ad altri eventi

“Tutti se la prendono con me”

Evento negativo

OTTIMISMO

“forse sono antipatico a Simone”

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PERSONALIZZAZIONE

PESSIMISMO… ho sbagliato il compito

perchè sono stupido

OTTIMISMO

…perché non avevo capito l’argomento

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MANIFESTAZIONI DI DEPRESSIONE IN CLASSE

Indicatori scolastici

Abbassamento prestazioni scolastichePerdita di interesse delle materie

scolasticheBasso impegno- rinuncia con facilitàI compiti sono disordinati e il bambino non

si preoccupa per come possano apparireSi lamenta di non avere energia per

eseguire i compiti

Indicatori comportamentaliAgitazioneAumentata dipendenzaRegressione Comportamento a socialeRimostranze su ogni cosaappare stanco e si muove a rilento si aliena la simpatia dei compagniNon è amato da altri bambiniRifugge il contatto sociale 

 

Indicatori emozionali

Bassa autostima

Irritabilità

Lamentazioni eccessive

Disforia

Senso di colpa

 

Indicatori fisici

Disturbi del sonno

eccessiva perdita o aumento di peso

Mutamenti appetito senso di pesantezza

Problemi psicomotori

Indicatori cognitivi

Indecisione

Difficoltà concentrazione

Aspettative di errore

Pensieri di morte

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INTERVENTO la relazione deve incoraggiare la libera

espressione dei vissuti anche i più disturbanti

ristrutturazione cognitiva : individuare pensieri distorti e metterli in discussione, elaborare interpretazioni alternative; imparare a pensare cosa succederebbe se…?;imparare a cambiare i propri comportamenti dopo aver cambiato i pensieri.

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STRATEGIE Programmazione di attività piacevoli automonitoraggio Dialettica interiore Autovalutazione Auto rinforzamento Immaginazione positiva

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RABBIA

Stato emotivo di attivazione che si manifesta a livello verbale/motorio

che può sfociare in aggressività

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SCHEMA COGNITIVO CHE FA SCATTARE L ‘AGGRESSIVITÀ

“…qualcosa che non doveva assolutamente succedere..”

-assunzione di una regola in modo assoluto

-percezione di una infrazione- demonizzazione e condanna di chi ha

infranto la regola

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STRATEGIE DI AUTOCONTROLLOInsegnare a riconoscere la rabbia e i suoi

segnali : ci sono situazioni in cui il soggetto con difficoltà si sente soprafatto dalla rabbia come da un “mostro” che viene dall’

esterno. Capire cosa gli succede interrompe un circolo vizioso -> rabbia-paura-aggressività->inevitabile paura rabbia e

aggressività di chi gli sta vicino

Insegnare il rilassamento: si possono usare varie tecniche come la respirazione profonda addominale, la visualizzazione, procedure sistematica di tensione/rilassamento dei muscoli

Insegnare a usare il dialogo interno: autoistruzioni verbali … “Posso controllarmi, posso ignorare le sue provocazioni, è il momento di fare un respiro profondo.. Non permetterò alla rabbia ci controllarmi”

Insegnare ad agire efficacemente: chiedere aiuto a qualcuno, allontanarsi dalla situazione.