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Documento indirizzi PUC
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Città di Casoria Provincia di Napoli
PUC Casoria
2013
Documento
degli
Indirizzi
di
Pianificazione
Assessore all’Urbanistica
Tommaso Casillo
Sindaco Vincenzo Carfora
Settore VIII - Pianificazione
______________________ Documento degli Indirizzi per la redazione del Piano Urbanistico Comunale
Settore Pianificazione e Controllo del Territorio____________________________________________________________1
Indice:
1. Premessa – i presupposti e gli atti già adottati;
2. Il procedimento di formazione del Piano Urbanistico Comunale;
3. Struttura del Piano Urbanistico Comunale;
4. La partecipazione e la condivisione del processo di pianificazione;
5. L’attuale condizione urbana – uno sguardo sintetico;
6. Obiettivi – le idee di città da realizzare;
7. Conclusioni molto parziali.
______________________ Documento degli Indirizzi per la redazione del Piano Urbanistico Comunale
Settore Pianificazione e Controllo del Territorio____________________________________________________________2
1. Premessa: i presupposti e gli atti già adottati.
Da almeno quindici anni, la città di Casoria è alla ricerca di avviare in concreto un processo di
pianificazione territoriale, fino ad oggi sono stati approvati atti che hanno avuto uno scarso
impatto sulle dinamiche urbane. Ripercorrendo le recenti vicende amministrative si rileva
che il Piano Urbanistico Comunale del territorio di Casoria, adottato nel maggio del 2012 è
stato redatto dall’ATP Genius Loci, incaricata nell’anno 2006, e pubblicato per essere
“Osservato” nel 2008, e ciò a valle di atti dell’Amministrazione Comunale adottati già dal
1997, con cui si esprimeva la volontà di una revisione generale del Piano Regolatore,
concepito nella metà degli anni 70 del secolo scorso.
Si è giunti, quindi all’adozione di un nuovo strumento urbanistico dopo oltre dieci anni
dall’avvio e dalle intenzioni dichiarate di revisionare il precedente PRG, che però ha
continuato ad esplicare effetti, anche se inadeguato ad affrontare le fasi socio-economiche
che si sono succedute; la rendita immobiliare non è stata contenuta con nessuno strumento,
per cui ha perpetrato gli effetti negativi e disastrosi per lo sviluppo e la vivibilità urbana,
massimizzando i profitti a discapito della collettività, attraverso il “consumo” delle risorse
territoriali che alimentano la “rendita”, nelle sue forme più voraci e spregiudicate, quali
quelle che negli anni si sono materializzate nell’intera area a nord di Napoli.
Da quanto accaduto nel periodo precedente e successivo alla pubblicazione del PUC, emerge
in modo chiaro ed incontrovertibile che il “vulnus” normativo inserito nella L.R. n. 16/2004,
per cui le norme di salvaguardia entravano in vigore solo nel momento successivo alla
pubblicazione del Piano, ha determinato il rilascio di un consistente numero di Permessi di
Costruire, dopo che lo stesso P.U.C. era stato redatto e “predisposto” con delibera della
Commissione Straordinaria n. 144/2008.
Con l’approvazione del “Regolamento di attuazione per il Governo del Territorio” n. 5/2011
pubblicato sul B.U.R.C. n. 53/2011, sono state corretti gli aspetti più problematici, come ad
esempio la reintroduzione delle misure di salvaguardia all’atto di approvazione della delibera
che avvia la fase della pubblicazione dello strumento urbanistico.
Con l’approvazione della deliberazione di Consiglio Comunale n. 16, del 31.05.2012, di
adozione del “Piano Urbanistico Comunale del territorio della città di Casoria”, sono state
introdotte nuove previsioni urbanistiche per l’intero territorio comunale. Nello stesso atto,
l’Amministrazione Comunale esprimeva chiaramente la volontà di procedere
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all’aggiornamento del PUC, e ciò al fine di innescare processi virtuosi di programmazione nel
perseguire precisi obiettivi, infatti così si esprimeva:
nell’ambito delle attività finalizzate alla rivisitazione del PUC dovranno essere attuate
forme di partecipazione e condivisione della ricerca delle soluzioni, con tutti i soggetti
operanti sul territorio, in modo da rendere “verificabili” e realmente “trasparenti” le
scelte di pianificazione elaborate. Le attività di “urbanistica partecipata”, nei territori,
come quelli di Casoria caratterizzati da elevati indici di degrado, permettono oltre alla
ricerca di condivisione nelle scelte strategiche, di svelare e neutralizzare le perverse
dinamiche della “rendita speculativa”;
l’elaborazione di programmi di pianificazione da parte delle “classi dirigenti”
determina lo sviluppo di esperienze e capacità nella gestione del territorio comunale,
finalizzate al miglioramento delle attuali condizioni sociali, sicuramente utili e
necessarie a dare continuità alle azioni di pianificazione in un territorio complesso
come quello di Casoria, e ciò a prescindere dalle compagini politiche che si
alterneranno nell’amministrazione del Comune di Casoria. Tale aspetto assume
particolare importanza in aree dove si rileva una scarsa propensione alla
pianificazione e programmazione urbanistica;
territori complessi come quelli dell’area a nord di Napoli e quindi anche Casoria sono
caratterizzati da dinamiche socio-economiche in continua evoluzione, che risentono
della contiguità con la metropoli napoletana, per cui sarebbe molto proficuo che i
processi di pianificazione fossero permanenti, tesi a governare l’evoluzione e le
repentine modifiche delle dinamiche socio-economiche, solo in tal modo è possibile
perseguire reali obiettivi di “governo del territorio”, finalizzati a migliorare e favorire
lo sviluppo e la vivibilità urbana, ad opporre resistenza e alternative alle spinte più
retrive della “rendita immobiliare” e della “speculazione edilizia”, in modo da invertire
le tendenze al degrado ed alla depressione economica;
negli ultimi anni, il legislatore ha emanato una serie di strumenti derogatori, come ad
esempio le possibilità previste dal recente “Decreto Sviluppo”, finalizzate a stimolare
la riqualificazione e la rigenerazione di parti urbane degradate a seguito di
dismissione di attività produttive, e rispetto a tanto, al fine di massimizzare gli effetti
positivi che possono derivare dalle nuove possibilità appare non rinviabile adottare
strumenti urbanistici che governino tali possibilità.
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Con l’adozione del PUC, nel maggio 2012, l’Amministrazione Comunale ha perseguito i
seguenti obiettivi:
l’entrata in vigore delle “misure di salvaguardia” in modo da bloccare l’edificazione
sulle residue aree libere presenti nel territorio comunale;
avviare il processo di rivisitazione ed aggiornamento del PUC, che non esaurirà la sua
funzione con l’adozione del Piano aggiornato, ma dovrà continuare per costruire un
percorso finalizzato a realizzare in concreto il “governo” dell’evoluzione del territorio;
l’aggiornamento e l’adozione del nuovo PUC dovrà concludersi nei tempi e nei
termini di validità delle “misure di salvaguardia”, oggi vigenti, quindi svolgere le
azioni di pianificazione in un regime di garanzia per le scelte e le strategie di
programmazione.
E’ di tutta evidenza che una componente significativa degli obiettivi enunciati è già stata
raggiunta, come ad esempio il blocco dell’edificazione sulla base del vecchio Piano
Regolatore Generale, ai fini della tutela delle aree libere ancora presenti sul territorio
comunale.
Con atti successivi (Delibere di G.C. n. 104 del 26.07.2012 e n. 128 del 24.10.2012) si incaricava il
Settore Pianificazione e Controllo del Territorio della redazione di una bozza degli “indirizzi”
secondo i quali procedere all’aggiornamento del PUC e di avviare le attività di consultazione
della cittadinanza, di cui il presente elaborato costituisce adempimento.
2. Procedimento di Formazione del PUC
In attuazione alla L.R. n. 16/2004, la Regione Campania ha approvato il “Regolamento di
attuazione per il governo del territorio”, n. 5 del 4 agosto 2011, pubblicato sul B.U.R.C. n. 53
del 08.08.2011, che tra l’altro, delinea il procedimento di formazione dello strumento
urbanistico generale comunale.
Il primo passo del processo di pianificazione è rappresentato dal “Documento degli Indirizzi
Programmatici” redatti dall’Amministrazione Comunale; esso non è espressamente previsto
dal regolamento regionale, ma costituisce un importante momento di riflessione sugli
obiettivi che si intendono perseguire attraverso la pianificazione territoriale.
L’Amministrazione Comunale attraverso il “Documento degli Indirizzi” riflette sugli obiettivi
di governo del territorio per la redazione del nuovo strumento urbanistico generale del
territorio comunale. Il “Preliminare di Piano”, è redatto sulla scorta degli indirizzi
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programmatici, e con esso si apre una fase di tipo partecipativo e concertativo. Sarebbe
opportuno che questa fase consultiva generasse un dibattito aperto ed intenso ma che, al
contempo, si svolgesse in un tempo certo e non troppo dilatato.
Sulla base degli indirizzi programmatici dell’Amministrazione, come detto, si elabora il
“Preliminare di Piano”, documento informale espressamente previsto dal Regolamento n.
5/2011 (art. 3 comma 1 – art. 7 comma 2), che può contenere una parte del quadro conoscitivo
e gli schemi-struttura delle proposte progettuali del nuovo PUC; insieme al “Preliminare di
Piano” si elabora il “Rapporto Ambientale Preliminare“, (documento di scoping) funzionale
all’attivazione della fase di consultazione dei soggetti competenti in materia ambientale.
Con Delibera di giunta comunale si avviano le fasi di consultazione in relazione alla VAS, e di
partecipazione al procedimento di formazione del PUC; con tale delibera si avviano anche le
attività dell’Autorità competente (art. 2 Reg.) per la Valutazione ambientale strategica, che
nel nostro caso sono individuate nel settore Lavori Pubblici (delibera G.C. n. 17 del 21.02.2012).
Il “Preliminare di Piano”, come accennato è composto da un quadro conoscitivo completo e
dalla definizione delle proposte preliminari di PUC da sottoporre alla Giunta comunale, alla
cittadinanza ed agli organi preposti del Consiglio comunale (Commissioni consiliari o altri)
nonché all’Autorità competente per la VAS.
A seguito delle attività partecipative e degli ulteriori indirizzi politici relativi alle proposte
avanzate nel “Preliminare di Piano”, inizia un’ulteriore fase tecnica di affinamento delle
ipotesi progettuali, che si conclude con la Proposta di Piano, completa di Rapporto
ambientale per la VAS e di adeguamento dei piani di settore comunali.
Il Piano, completo delle componenti, Strutturale ed Operativa, e integrato del Rapporto
Ambientale, anch’esso redatto sugli esiti del “Preliminare di Piano”, arricchito del lavoro
della fase di consultazione e partecipazione, è adottato dalla Giunta Comunale, (art. 3 comma
1 Reg.), e con tale atto si determina l’entrata in vigore delle “misure di salvaguardia”.
Con l'adozione, si avvia la fase di pubblicazione del Piano (art. 3 commi 2-3 Reg.) ed entro 60
giorni è consentito ai soggetti pubblici e privati, e chiunque ne abbia interesse di proporre
osservazioni alla proposta di Piano. Nel termine di 120 giorni, nel caso della città di Casoria
(comune superiore a 15.000 abitanti), l’Amministrazione Comunale “valuta e recepisce” le
osservazioni pervenute, quindi il Piano integrato degli esiti della fase descritta è trasmesso
alle amministrazioni competenti per l’acquisizione dei “pareri”, tra i quali si ritrova
l’amministrazione provinciale, che verifica la coerenza del Piano alla pianificazione
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sovraordinata. Nella fase di valutazione delle osservazioni pervenute, l’Amministrazione ha
la facoltà (art. 7 comma 4 Reg.) di un’ulteriore fase di confronto pubblica, con i soggetti
interessati al Piano.
Il Piano dopo aver acquisito i pareri obbligatori, è trasmesso al Consiglio Comunale per
l’approvazione, tale organo ha la possibilità di restituire il Piano alla Giunta Comunale per la
rielaborazione, che dovrà avvenire nel termine perentorio di 60 giorni, a pena di decadenza
del Piano adottato. Dalla lettura dell’impianto del regolamento regionale risulta chiaro che la
“rielaborazione” eventualmente richiesta dal Consiglio Comunale dovrà essere limitata a non
determinare il rinnovarsi della fase di pubblicazione. Con l’approvazione si procede alla
pubblicazione del Piano sul B.U.R.C. e sul sito web del comune, che diventa efficace dal
giorno successivo alla stessa pubblicazione.
3. Struttura del Piano Urbanistico Comunale
Il nuovo PUC, in ottemperanza dell’art. 9 del Regolamento Regionale n. 5 del 4 agosto 2011,
si compone del Piano Strutturale (PS), valevole a tempo indeterminato, e del Piano
Programmatico Operativo (PO), con validità temporale a termine. Il Regolamento stabilisce
che le componenti strutturali oggetto del PS sono:
a. l’assetto idrogeologico e della difesa del suolo;
b. I centri storici così come definiti e individuati dagli articoli 2 e 4 della legge regionale
18 ottobre 2002, n. 26 (norme e incentivi per la valorizzazione dei centri storici della
Campania e per la catalogazione dei beni ambientali di qualità paesistica);
c. la perimetrazione indicativa delle aree di trasformabilità urbana;
d. la perimetrazione delle aree produttive (aree e nuclei ASI e aree destinate ad
insediamenti produttivi) e destinate al terziario e quelle relative alla media e grande
distribuzione commerciale;
e. Individuazione delle aree a vocazione agricola e gli ambiti agricoli e forestali di
interesse strategico;
f. ricognizione ed individuazione aree vincolate;
g. infrastrutture e attrezzature puntuali e a rete esistenti.
La componente programmatica (PO) contiene invece l’ulteriore specificazione delle
componenti di cui sopra , indicando anche:
a. destinazione d’uso;
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b. indici fondiari e territoriali;
c. parametri edilizi e urbanistici;
d. standard urbanistici;
e. attrezzature e servizi.
Il PO può essere elaborato anche per porzioni di territorio comunale.
In conformità con la disciplina vigente il PS del nuovo PUC di Casoria potrà:
individuare l'articolazione del territorio interessato in contesti territoriali aventi
caratteristiche omogenee di rilievo generale;
individuare gli elementi costituenti invarianti strutturali all’interno dei medesimi
contesti e stabilire le modalità per la loro tutela;
stabilire i parametri e le direttive, preminentemente di carattere qualitativo, da
osservarsi nella parte operativa del Piano Urbanistico Comunale, dai programmi
integrati di intervento e da qualsivoglia programma comunale attinente all’assetto e
all’uso del territorio e degli immobili che lo compongono;
definire le trasformazioni fisiche e funzionali consentite e/o prescritte.
Così come strutturato dal regolamento regionale, il Piano consente e richiede un’attività di
pianificazione continua, soprattutto in relazione alla componente operativa, che avendo
validità a termine, detta i tempi di modifica e di aggiornamento.
4. La partecipazione e condivisione del processo di pianificazione.
Come è stato accennato, già l’adozione del PUC nel maggio 2012, rappresentava l’esaurirsi di
una fase ed il momento di avvio del nuovo processo di pianificazione, e con il presente
“Documento degli Indirizzi” si entra nel vivo del lavoro di “costruzione” del nuovo Piano, che
dovrà essere partecipato e condiviso in ogni fase.
L’Amministrazione Comunale ritiene che la partecipazione e la condivisione delle scelte sia
un aspetto cruciale per arricchire il Piano dei contributi di tutti i soggetti sociali, e per
individuare soluzioni sostenute da un senso di fiducia verso il nuovo.
In questa parte del “Documento degli Indirizzi” sono esplicitate le modalità con cui si intende
attuare il processo di partecipazione, considerato molto importante per i seguenti motivi:
i processi di partecipazione, costituiscono essi stessi un obiettivo che
l’Amministrazione Comunale si prefigge di raggiungere, e questo anche per acquisire
la giusta esperienza per attuare tali metodi ad ogni processo decisionale, riferito a
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temi generali sul destino della città, quindi non solo ai temi della programmazione
territoriale;
i processi di partecipazione possono contribuire ad incrementare la “coesione
sociale” fino a giungere ad una maggiore integrazione dei soggetti più deboli;
ai fini della costruzione del Piano, inteso come progetto per il futuro della città e dei
suoi abitanti, è di fondamentale importanza lo sviluppo di nuove modalità di
partecipazione dei cittadini.
Le modalità che di seguito si propongono rappresentano una prima ipotesi, che potrà essere
modificata ed integrata sulla base delle esperienze che si andranno ad accumulare, e quindi
nel dettaglio si propone;
Presentazione del “Documento degli Indirizzi”, prima dell’approvazione da parte
dell’Amministrazione Comunale in una iniziativa pubblica, contestualmente all’esame
da parte delle commissioni consiliari competenti;
Possibilità di consultazione del documento, sia sul sito web istituzionale, che in forma
cartacea, ed entro un termine di 20 giorni, utilmente breve in questa fase, acquisire i
primi contributi da parte dei soggetti interessati;
Dopo l’approvazione del “Documento degli Indirizzi”, si procede all’elaborazione del
“Preliminare di Piano” e sulla base di tale atto si avvia un’ulteriore fase di
partecipazione e consultazione. Nelle varie fasi in cui è articolato il processo di
costruzione del Piano, così come illustrate al paragrafo 2, la fase più proficua ed
efficace in cui acquisire i contributi della cittadinanza è certamente rappresentata dal
“Preliminare di Piano”, in quanto tale strumento indica le strategie di sviluppo
rispetto alle varie articolazioni del territorio, quindi potrà arricchirsi di ogni
contributo utile alla stesura della versione definitiva del Piano;
Presentazione del “Preliminare di Piano” in assemblee pubbliche, in vari luoghi della
città; oltre agli elaborati tecnici saranno distribuiti dei questionari attraverso cui
attuare l’ascolto della collettività casoriana. Ogni documento sarà disponibile sul sito
web del comune, a cui potranno essere inviati contributi, documenti, e quant’altro
ritenuto utile. Nelle occasioni pubbliche saranno indicate nel dettaglio le modalità
con cui partecipare ed inviare contributi;
Il PUC nella sua forma definitiva sarà anch’esso presentato e condiviso, in assemblee
pubbliche, ed è di tutta evidenza che in tale fase si tenderà ad una rapida adozione,
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anche perché nella versione definitiva potrà essere osservato nei termini e tempi
previsti dal regolamento regionale.
5. L’attuale condizione urbana – Uno sguardo sintetico.
La città di Casoria è oggi in un momento decisivo. Sviluppatasi come espansione della “prima
corona” dei comuni a Nord di Napoli, Casoria fu, nell’immediato dopoguerra ed almeno fino
alla fine degli anni ’70 un polo industriale di rilievo. Questa condizione, unita alla facilità di
accesso dai comuni limitrofi e dal capoluogo, ha determinato una espansione edilizia e
demografica notevolissima che ha portato il comune a risultare tra i più densamente abitati
ed edificati dell’intera Provincia di Napoli. Tuttavia da almeno un ventennio le attività
produttive di tipo manifatturiero hanno in larga parte dismesso i loro stabilimenti cittadini, si
sono così determinate alcune aree dismesse di grande estensione su cui da decenni si
ragiona, individuando le stesse giustamente come possibile momento di svolta per l’intero
comune. Dagli anni ’80 si è sviluppata un’offerta produttiva di tipo differente, soprattutto
legata alla grande distribuzione commerciale e all’intrattenimento, utilizzando la prima
“superstrada” dell’hinterland la “strada degli Americani”, che conduce da Casoria al primo
litorale domizio.
Gran parte dell’edificazione recente (ultimi quarant’anni) è però accomunata da una bassa
qualità urbana, prima ancora che edilizia. Mancano o sono marginalizzati gli spazi pubblici
aperti, le piazze e le strade, che nella città storica costituivano il luogo dell’incontro oltre che
della circolazione. Mancano adeguati spazi sistemati a verde, per lo sport, per essere
realmente vissuti e che possano facilitare gli incontri. Mentre il dibattito sulle aree dismesse
della città fordista prosegue, nuove “carie territoriali” erodono il tessuto spaziale, non più
continuo, della Casoria moderna. In tale quadro, negli interstizi del magma urbano, anche in
luoghi inaspettati si ritrovano aree che possono accogliere funzioni pubbliche, luoghi che se
opportunamente ‘’trattati’’, da marginali possono diventare ‘’centrali’’ in relazione ad attività
‘’umane’’.
Le infrastrutture di livello territoriale hanno accelerato ed innescato la formazione dell’estesa
saldature tra Napoli ed i comuni dell’entroterra, che oggi insieme, configurano una “periferia
territoriale” con tutte quello che può implicare tale condizione in termini di vivibilità ed
identità urbana dei vari comuni.
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Da quanto in sintesi illustrato si ha che vari fattori hanno determinato, a partire dagli anni
ottanta, un intenso e caotico sviluppo che ha avuto come risultato il processo conurbativo e
di saldatura tra i comuni dell’area nord occidentale di Napoli.
I nodi e le dinamiche con cui i singoli comuni dell’area nord si sono sviluppati sono diverse e
molteplici, allo stesso modo i fattori d’influenza, in ogni caso la maggiore o minore vicinanza
al capoluogo ha avuto il carattere di accelerazione dei processi di urbanizzazione, con
conseguente incremento dei caratteri periferici e di perdita delle identità locali.
Non mancano i “campanelli di allarme”, come ad esempio la profonda crisi che vive il primo
“mall” di concezione americana, l’Euromercato, ed anche in questo caso il fenomeno è con
molta probabilità anticipatore e vissuto in termini più drammatici e netti, così come avvenuto
per la dismissione dell’industria chimica, in anticipo a Casoria rispetto a quanto sarebbe
accaduto nel giro di pochi anni a livello nazionale.
Le infrastrutture viarie di livello territoriale, come detto, erano disegnate per assolvere a
compiti esclusivamente trasportistici, non cercando alcuna relazione con i territori
attraversati, che però dalla realizzazione di strumenti di collegamento con il capoluogo
subiranno ogni ricaduta negativa.
A tutto ciò deve aggiungersi l’assenza di un coordinamento tra le previsioni urbanistiche dei
comuni dell’area nord-occidentale, laddove presenti; il fallimento delle politiche territoriali
della Provincia di Napoli, che non è ancora riuscita ad approvare un piano di coordinamento
provinciale, probabilmente ultima in Italia, di certo in Campania.
Un’altra condizione che ha caratterizzato i territori dei comuni dell’area a nord di Napoli, si
ritrova nell’incremento della rendita urbana dovuto alla facilità di collegamento con il
capoluogo. La rendita è il plus valore che le aree vedono svilupparsi sulla base di una
maggiore capacità edificatoria. Nei territori dei comuni dell’area nord-occidentale, la rendita
urbana si è sviluppata in tutte le sue forme, da quella regolamentata conseguente al regime
urbanistico, a quella quasi spontanea legata alla possibilità della realizzazione abusiva di
insediamenti urbani a destinazione residenziale o commerciale.
La rendita urbana, in Italia, ha esplicato i suoi effetti in forme patologiche, a cui il legislatore
ha cercato di porre argine, con vari tentativi, mai realmente incisivi, in quanto sporadici e non
inseriti in un quadro normativo coerente sul regime dei suoli.
Nelle aree a nord di Napoli, e quindi anche nel territorio di Casoria, la rendita urbana, ai
problemi generali accennati ha subito ulteriore vigore dalla realizzazione delle infrastrutture
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territoriali, insieme alla possibilità di edificare interi quartieri in modo abusivo e ciò a
sommarsi ad altre cause, dalla tolleranza nei confronti di tale fenomeno delle classi dirigenti,
alla presenza di gruppi criminali organizzati che dal ciclo dell’edilizia abusiva ha tratto
notevoli guadagni. La rendita urbana, nelle sue forme più selvagge, pervade e determina la
«forma» dello sviluppo del territorio di Casoria degli ultimi 50 anni. Un’analisi più
approfondita delle cause che hanno condotto all’attuale “condizione urbana” saranno svolte
nelle successive fasi (Preliminare di Piano), però si può già affermare, senza tema di smentita,
l’esigenza di interventi strutturali di programmazione territoriale tendenti a migliorare le
attuali condizioni.
6. Obiettivi – Le idee di città da realizzare
Dalla sintetica descrizione del paragrafo precedente si ha che il territorio della città di
Casoria deve essere il terreno di attuazione della “riqualificazione” in tutte le forme possibili
ed efficaci, coerenti con le peculiarità territoriali.
Il magma di edificato presente a Casoria, sottraendo da questo solo l’area centrale storica,
ma aggiungendo anche le grandi aree dismesse può essere completamente trasformato e
riqualificato, anzi solo attraverso tali azioni si potrà tendere al miglioramento delle
condizioni socio-economiche della collettività.
Negli ultimi trent’anni in Italia sono state realizzate numerose esperienze sia nel recupero e
valorizzazione dei centri storici, che nel recupero di aree produttive dismesse e la
riqualificazione di aree degradate, con esiti diversi, ma comunque sempre tentativi
apprezzabili, in merito a tanto la circostanza per cui a Casoria nessuna esperienza è riuscita a
concretizzarsi, si ricorda solo qualche tentativo, deve essere un elemento di approfondita
riflessione da parte delle classi dirigenti. Dagli anni ottanta del secolo scorso, il dibattito sugli
strumenti da utilizzare per il recupero delle aree oggetto della dismissione industriale ha
prodotto esempi in Europa ed anche in Italia, tra l’altro in momenti in cui le risorse
finanziarie pubbliche non erano così rare come nell’attuale congiuntura, in tutti gli esempi si
può osservare che le azioni di riqualificazione non si limitavano alle aree che accoglievano la
produzione, ma interessavano ambiti urbani più ampi, si estendevano a parti di città. Tale
aspetto vuole essere un invito alla riflessione sulla riconfigurazione degli ambiti urbani da
riqualificare, evitando gli equivoci che possono formarsi da analisi superficiali e dal ripetere
formule che non possono essere applicate in tutte le condizioni urbane.
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Ad esempio l’espressione “zero consumo di suolo” che molta fortuna disciplinare e
pubblicistica ha avuto negli ultimi anni, assume scarso significato se utilizzata in riferimento
al territorio del comune di Casoria. Si intende per “consumo di suolo” l’urbanizzazione di
aree sottratte all’uso agricolo, e quindi è facile comprendere che ciò per Casoria è già
avvenuto da molti anni, infatti restano poche aree residuali ancora coltivate, certamente da
tutelare. In questo quadro a Casoria la nuova idea di città deve partire dall’obiettivo
strategico di recuperare aree libere dal “costruito” e ciò è certo più difficile, ma non
impossibile, se tale idea verrà perseguita con rigore e tenacia, e ciò è possibile solo, come
accennato, trasformando per riqualificare l’intero territorio comunale. Le trasformazioni
dovranno perseguire delle precise “idee di città” che rappresentano in sintesi, quasi in forma
di slogan, gli obiettivi da perseguire con la costruzione del Piano Urbanistico Comunale:
1. LA CITTA’ PUBBLICA
Riqualificazione e valorizzazione dell’area centrale storica
Riqualificazione e valorizzazione degli spazi pubblici esistenti;
Incremento degli spazi e dei luoghi pubblici;
Individuazione di nuove centralità pubbliche negli ambiti periferici;
Lo sviluppo e l’integrazione delle espressioni delle culture contemporanee.
2. LA CITTA’ DELLA TRASFORMAZIONE E DEL RINNOVAMENTO
Individuazione di ambiti di trasformazione urbana le cui modalità e
strategie attuative dovranno determinare un incremento delle aree libere
da destinare alla “città pubblica”;
Gli ambiti di trasformazione urbana per eccellenza sono le grandi aree
dismesse e per esse si dovranno indicare ed individuare gli strumenti più
efficaci per avviare i processi di riqualificazione, prevedere l’incremento di
aree e spazi a destinazione pubblica e l’integrazione funzionale, finalizzata
a stimolare l’avvio di iniziative che abbiano positive ricadute economiche.
3. LA CITTA’ DELLA RIQUALIFICAZIONE
Recupero e riqualificazione dei quartieri di origine abusiva;
Previsione di utilizzo per la collettività delle aree libere marginali tendendo
alla costruzione di un sistema di giardini pubblici che innervi l’intero
territorio comunale;
4. LA CITTA’ DELLA MODERNIZZAZIONE
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Ripensare il sistema della mobilità locale attraverso la ricerca di coerenza
del tessuto viario esistente, in molti casi incompleto e frutto di interventi
occasionali e non sistematici;
Individuazione e riqualificazione delle aree produttive esistenti,
caratterizzate da una “polverizzazione” territoriale, prevedendo strumenti
di sostegno alle attività, anche attraverso forme specializzate di gestione;
Individuazione di aree destinate alle attività produttive con peculiarità
specialistiche, tendenti ad accogliere funzioni produttive compatibili con il
tessuto urbano preesistente.
5. LA CITTA’ DELLA VALORIZZAZIONE
Riconoscimento delle risorse locali e nel processo di riconoscimento
elaborare le strategie di valorizzazione;
Previsione di un sistema di valorizzazione dello spazio fisico naturale,
attraverso la tutela delle aree ancora libere e destinate alle attività agricole
e la rinaturalizzazione di aree abbandonate.
7. Conclusioni molto parziali.
In conclusione, anche se inserito nella “periferia territoriale”, dei comuni della corona a nord
di Napoli, il territorio della città di Casoria, conserva specificità proprie, derivanti dalla storia
sia passata che recente, e nello stesso tempo è attanagliato da un groviglio di problematiche
il cui bandolo può essere trovato solo attraverso un lavoro “paziente” e di lunga durata; alla
stratificazione delle criticità si deve rispondere ipotizzando soluzioni e scenari da perseguire,
nella consapevolezza che ad ogni passo si dovrà essere pronti a rivedere le ipotesi e le
soluzioni, un affinamento continuo per trovare le strategie più efficaci. Il primo errore da
non compiere è dare per scontate le cause che hanno determinato la città attuale, e poi di
inseguire “formule salvifiche” senza la capacità critica di comprendere che nella condizione
di Casoria non esistono soluzioni semplici e di facile attuazione.
In una città, in cui la programmazione territoriale è in pratica assente da più di trent’anni,
deve essere chiara la consapevolezza di trovarci di fronte alla necessità di “ricostruire” un
pensiero ed un’attitudine capace di “governare” l’evolversi delle attività che si esplicano sul
territorio, innescando processi di sviluppo e miglioramento rispetto all’attuale gravissima
situazione.
______________________ Documento degli Indirizzi per la redazione del Piano Urbanistico Comunale
Settore Pianificazione e Controllo del Territorio____________________________________________________________14
Il processo di costruzione del Piano e gli obiettivi che si propongono dovranno essere intesi
come un autentico “passaggio culturale” che permetta di riconquistare la capacità di
prefigurare un futuro, attraverso le ipotesi di più “idee di città”.
I processi in atto a Casoria, ma più in generale nelle aree periferiche delle metropoli del
mondo occidentale, se interpretati secondo una concezione della politica del territorio come
servizio alla cittadinanza, determinano uno spostamento su nuovi termini, anche
dell’urbanistica, in pratica si tratta di abbandonare la concezione della regolamentazione dei
diritti edificatori e della ricerca delle efficienze funzionali, comunque mai raggiunti nei nostri
territori, per perseguire il “disegno della città” creando occasioni per una socialità più ricca e
densa, una maggiore fiducia nel futuro, che solo essa potrà fornire le energie per costruire e
vivere i luoghi pubblici, per creare lo spazio delle opportunità per tutti.
Il presente “Documento degli Indirizzi” è stato inteso come un atto “aperto” capace di
includere i contributi, che perverranno da parte dei soggetti interessati ad una profonda
“riforma” della città di Casoria, in coerenza con il “passaggio culturale” che si propone, e
cioè l’avvio di un processo per la costruzione di un Piano che prefiguri una nuova “Città di
Casoria” declinata secondo gli obiettivi indicati. In conclusione, ci si augura che il presente
“Documento degli Indirizzi” possa essere arricchito in modo fecondo dal pensiero e dalle
riflessioni di tutti quelli che vorranno contribuire alla realizzazione di una nuova Casoria.
Casoria 29.01.2013
L’amministrazione comunale di Casoria
Il presente documento è disponibile sul sito: http://pianificazionecasoria.blogspot.it/.
Possono essere inviati contributi, interventi, riflessioni, ecc. in merito al “Documento di
Indirizzi” all’indirizzo e-mail: [email protected]