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1 . ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE "Santoni" LARGO CONCETTO MARCHESI 56124 PISA TEL 050/570161 FAX 050/570043 CON SEZIONE ASSOCIATA ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI E AGRARI “E. SANTONI” CON SEZIONE ASSOCIATA ISTITUTO TECNICO PER ATTIVITA’ SOCIALI “C. GAMBACORTI DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE Esame di Stato 2018 Approvato all’unanimità dal Consiglio di Classe in data 11.05.2018 Classe 5° D Agrario Gestione dell’ambiente e del territorio Il coordinatore di classe Il Dirigente Scolastico (Prof. Sandro Baroni) (Prof. Alessandro Bonsignori)

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE - e-santoni.org · LARGO CONCETTO MARCHESI 56124 PISA TEL 050/570161 FAX 050/570043 ... Centro Interdipartimentale “E. Avanzi” di San Piero a

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ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE "Santoni"

LARGO CONCETTO MARCHESI 56124 PISA

TEL 050/570161 FAX 050/570043

CON SEZIONE ASSOCIATA ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI E AGRARI “E. SANTONI”

CON SEZIONE ASSOCIATA ISTITUTO TECNICO PER ATTIVITA’ SOCIALI “C. GAMBACORTI

DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DI CLASSE

Esame di Stato 2018

Approvato all’unanimità dal Consiglio di Classe in data 11.05.2018

Classe 5° D Agrario

Gestione dell’ambiente e del territorio

Il coordinatore di classe Il Dirigente Scolastico

(Prof. Sandro Baroni) (Prof. Alessandro Bonsignori)

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SOMMARIO

PARTE 1°: Il corso di studi pag. ..3..

Quadro orario pag. ..4..

PARTE 2°: La classe

Profilo della classe e sua storia nel quinquennio pag. ..5..

Obiettivi realizzati e metodologie adottate, anche in relazione

agli obiettivi istituzionali e professionali del corso di studi pag. ..7..

Attività di Alternanza Scuola – Lavoro pag. ..8..

Aspetti interdisciplinari del percorso formativo (area di progetto,

progetti speciali, attività extracurricolari, viaggi e visite guidate ed

aziendali in relazione con lo sviluppo delle conoscenze e delle

competenze degli alunni pag. ..11..

Elenco candidati pag. ..13..

PARTE 3°: Le discipline. Il percorso formativo. Gli obiettivi realizzati. I programmi

svolti.

Elenco dei docenti e delle materie d’insegnamento pag. ..14..

Italiano pag. ..15..

Storia pag. ..21..

Lingua straniera (inglese) pag. ..24..

Matematica pag. ..27..

Trasformazione dei prodotti TP pag. ..30..

Economia estimo e marketing pag. ..34..

Genio Rurale GR pag. ..38..

Produzione animale PA pag. ..43..

Gestione dell’ambiente e del territorio GAT pag. ..46..

Produzione vegetale PV pag. ..48..

Scienze motorie e sportive pag. ..52..

Insegnamento della religione cattolica IRC pag. ..55..

PARTE 4°: Esperienze realizzate per la preparazione degli studenti all’Esame di Stato

pag. ..57..

Testi simulazione prima prova scritta pag. ..58..

Griglia di valutazione della prima prova scritta pag. ..18..

Testo simulazione della seconda prova scritta pag. ..58.

Testi di simulazione delle terze prove pag. ..61..

Griglia di valutazione della terza prova pag. ..70..

Griglia di valutazione della seconda prova scritta pag. ..17..

3

Parte Prima

Il corso di studi

Il triennio di studi ad indirizzo “Gestione dell’ambiente e del territorio” si innesta sul

biennio “Agraria, agroindustria e agroalimentare”.

Il corso di studi delinea una figura professionale dalla formazione generale di ampio

respiro con una solida preparazione di base ed una competenza elastica ed articolata

delle discipline tecniche in una visione aggiornata del processo produttivo. In particolare

l’indirizzo gestione dell’ambiente e del territorio tende a soddisfare le richieste di

tutela e salvaguardia dei beni comuni della collettività rispetto ai momenti di intervento

a sostegno della produzione e in questo caso privilegiando le linee di un’agricoltura

sostenibile, di attività rurali ecocompatibili e di una tutela e di un miglioramento

dell’ambiente.

Collaborano alle attività dell’indirizzo la Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa e il

Centro Interdipartimentale “E. Avanzi” di San Piero a Grado.

La nostra scuola promuove, insieme all’Amministrazione Provinciale, all’Ufficio scolastico

provinciale, all’Università degli Studi e alle associazioni di categoria, attività, interventi

e collaborazioni centrati sul ruolo e sulla professionalità del perito agrario per

consolidare e sviluppare i rapporti di collaborazione tra scuola, mondo della produzione e

mondo della ricerca e per orientare i nostri allievi nelle loro scelte lavorative e di studio

futuro.

Alla fine del corso di studio il perito agrario consegue le seguenti competenze:

- Sa organizzare attività produttive ecocompatibili

- Sa identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali;

- Sa gestire attività produttive e trasformative, valorizzando gli aspetti qualitativi

dei prodotti e assicurando tracciabilità e sicurezza

- Sa interpretare ed applicare le normative comunitarie, nazionali e regionali, relative

alle attività agricole integrate

- Sa redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo

relative a situazioni professionali;

- Sa analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita

sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di

lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.

- Sa identificare ed applicare le metodologie e le tecniche per la gestione per

progetti;

- Presta attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della

persona, dell’ambiente e del territorio;

- Sa utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e

approfondimento disciplinare.

4

Quadro orario:

Indirizzo gestione dell’ambiente e del territorio

Materie d’insegnamento

Ore settimanali

1° Biennio 2°

Biennio

1a 2 a 3 a 4 a 5 a

IRC 1 1 1 1 1

Lingua e letteratura italiana 4 4 4 4 4

Storia 2 2 2 2 2

Lingua straniera (inglese) 3 3 3 3 3

Diritto e economia 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Complementi di matematica 1 1

Scienze integrate fisica 3 3

Scienza della terra e biologia 2 2

Geografia 1

Scienze integrate chimica 3 3

Tecniche di rappresentazione grafica 3 3

Tecnologie informatiche 3

Scienza e tecnologia applicata 3

Trasformazione dei prodotti 2 2 2

Genio rurale 2 2 2

Produzioni vegetali 5 4 4

Produzioni animali 3 3 2

Economia, estimo, marketing e legislazione 2 3 3

Gestione dell’ambiente e del territorio 4

Biotecnologie agrarie 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Ore compresenza ITP 4 5 6 9 10

Totale settimanale 32 33 32 32 32

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Parte Seconda

La classe

Profilo della classe e sua storia nel quinquennio (abbandoni, immissioni, continuità

didattica, partecipazione, impegno, socializzazione)

La classe è attualmente composta da diciannove alunni, (17 maschi e 2 femmine).

Due alunni sono certificati e hanno seguito un percorso educativo individualizzato in

particolare uno, con gravità, ha frequentato solo il laboratorio di comunicazione e

linguaggi; nei loro fascicoli personali sono riportate le relazioni degli insegnanti di

sostegno nelle quali vengono specificate in maniera dettagliata le modalità di conclusione

del percorso scolastico. Questi fascicoli sono parte integrante di questo documento.

Un alunno presenta una certificazione DSA; per tutto il corso di studi sono state attuate

le misure compensative previste dalla normativa vigente e specificate nel PDP personale.

Un alunno è stato certificato BES nel corso di questo anno scolastico.

Anche i PDP di questi alunni fanno parte integrante di questo documento.

La classe che attualmente si presenta all’Esame di Stato ha visto profondamente

modificata la propria composizione nel corso degli studi e si è formata in terza con la

fusione di due classi seconde.

Nello specifico:

Primo anno classe D 19 alunni:

7 promossi, 1 trasferito, 4 non ammessi alla classe successiva, 7 con giudizio sospeso

recuperato a settembre.

Secondo anno classe D 15 alunni; con 1 nuovo inserimento,

8 promossi, 1 non ammesso alla classe successiva, 1 ritirato, 5 con giudizio sospeso

recuperato a settembre.

Primo anno classe E 19 alunni:

5 promossi, 6 non ammessi alla classe successiva, 8 con giudizio sospeso di cui 1 non

recuperato a settembre.

Secondo anno E 14 alunni; con 2 nuovi inserimenti

6 promossi, 1 ritirato,1 non ammesso alla classe successiva, 6 con giudizio sospeso

recuperato a settembre.

Terzo anno 25 alunni; 13 provenienti dalla sez. D, 11 provenienti dalla sez. E e 1 nuovo

inserimento.

14 alunni promossi, 2 non ammessi alla classe successiva, 9 con giudizio sospeso

recuperato a settembre.

Quarto anno 23 alunni

16 alunni promossi, 2 alunni non ammessi alla classe successiva, 1 trasferito, 3 con

giudizio sospeso recuperato a settembre.

Quinto anno 19 alunni.

6

Particolarmente delicato è stato l’inserimento dei due gruppi nella classe terza.

Si è evidenziata da subito una difficoltà di integrazione legata soprattutto alla loro

eterogeneità, alle amicizie già consolidate ai differenti interessi, ai diversi percorsi

scolatici precedenti e alle metodologie didattiche seguite dai differenti insegnanti del

biennio. Questa eterogeneità ha comportato qualche difficoltà nell'attività didattica

del terzo anno che è andata via via diminuendo. Nel corso del quarto anno e soprattutto

in questo ultimo anno l’integrazione è perfettamente riuscita e adesso il gruppo classe si

presenta ben organizzato ed integrato anche sotto il profilo dei rapporti personali.

Sia dal punto di vista comportamentale che didattico gli alunni hanno lavorato in un clima

positivo più evidente soprattutto nel corso dell’ultimo anno con un gruppo classe ridotto

nel numero e sicuramente meglio motivato.

Spiccano per attitudine, interesse, partecipazione alcuni alunni che però nel corso di

questi anni non sono riusciti a rappresentare un punto di riferimento positivo e di traino

per tutti gli altri.

La classe ha consolidato nel corso degli studi un buon livello di scolarizzazione, un

comportamento corretto e rispettoso nelle relazioni interpersonali e una partecipazione

attiva e responsabile alle attività scolastiche e all’apprendimento anche se diversificato

tra le singole discipline.

Positivo è stata anche l’aiuto all’integrazione scolastica e personale offerta al compagno

diversamente abile dal resto della classe per tutto il corso degli studi.

La frequenza scolastica e la partecipazione all’attività didattica in questo ultimo anno

sono state costanti per quasi tutti gli alunni.

La continuità didattica del corpo docente non è stata garantita nel passaggio tra il

biennio ed il triennio. Con la fusione delle due classi solo l’insegnante di italiano ha

continuato a seguire il suo gruppo-classe così come ha fatto l’insegnante di matematica

per l’altro.

Solo gli insegnanti di Produzione Vegetale, Produzione Animale, Scienze Motorie e IRC

hanno seguito la classe per tutto il corso del triennio.

Particolarmente difficile è stata la continuità didattica per la materia di Inglese dove si

sono avvicendati dieci insegnanti nel corso degli studi.

Una migliore continuità didattica si registra per le cattedre degli insegnanti tecnico-

pratici dove sono rimasti stabili due insegnanti su tre nel corso del triennio.

Per quanto riguarda il profitto conseguito si distinguono pochi ragazzi che si sono

sempre impegnati raggiungendo una preparazione su livelli decisamente buoni.

Un altro gruppo, il più consistente, ha raggiunto un livello sufficiente di preparazione

anche se alcuni, a volte, si sono dimostrati discontinui per interesse e soprattutto per

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applicazione. Una minoranza ha mostrato un interesse e un impegno molto discontinuo,

soprattutto accompagnato da metodo di studio non sempre adeguato.

Permangono pochi alunni con difficoltà e con una preparazione che ad oggi può essere

ritenuta solo al limite della sufficienza.

Generalmente l’interesse è stato maggiore verso gli aspetti più professionali e applicativi

delle discipline di indirizzo.

La formazione culturale e professionale degli alunni ha seguito un percorso di proposte

formative curricolari ed extracurricolari, in linea con le tradizioni del nostro corso di

studi, di cui viene riportato un dettagliato elenco nel prossimo paragrafo.

Pressoché tutti gli alunni della classe hanno partecipato con entusiasmo alle iniziative

proposte e ne hanno approfittato per arricchire le proprie conoscenze.

Quasi tutti gli studenti hanno frequentato le lezioni con regolarità, pochi i casi di

richieste di entrata in ritardo ed uscita in anticipo se si eccettuano i permessi concessi

per gli orari dei mezzi di trasporto e per la partecipazione ad attività sportiva

agonistica.

Obiettivi realizzati e metodologie adottate, anche in relazione agli obiettivi

istituzionali e professionali del corso di studi

In relazione alla programmazione dei docenti approvata dal Consiglio di Classe all’inizio

dell’anno scolastico, tenuto conto del carattere formativo professionalizzante del

triennio, gli obiettivi trasversali, sul cui raggiungimento gli insegnanti hanno calibrato gli

interventi didattici, possono essere riassunti nei seguenti punti che esprimono

altrettante abilità da parte degli alunni:

Leggere, redigere ed interpretare testi e documenti;

Elaborare dati e rappresentarli in modo efficace per favorire processi decisionali;

Comunicare efficacemente utilizzando appropriati linguaggi tecnici;

Analizzare situazioni e rappresentarle con modelli funzionali ai problemi da

risolvere;

Documentare adeguatamente il proprio lavoro;

Effettuare scelte e prendere decisioni ricercando ed assumendo le opportune

informazioni;

Riguardo alle strategie, i punti salienti possono essere riassunti come segue:

Partire da situazioni concrete per arrivare all’acquisizione delle conoscenze

Privilegiare occasioni di scoperta e successiva generalizzazione a partire dalle

situazioni più semplici

Abituare alla risoluzione di problemi ed alla realizzazione di progetti di carattere

professionale.

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Per la verifica, sia formativa che sommativa, ci si è avvalsi di diverse tipologie di prove,

quali colloqui orali, test, questionari, saggi brevi, esercizi, relazioni.

Per quanto concerne la verifica sommativa gli insegnanti hanno curato che le prove, sia

per lo scritto che per l’orale, fossero in numero adeguato a ottenere valutazioni finali

accurate e attendibili.

Gli obiettivi prefissati dal Consiglio e dai singoli insegnanti per la propria disciplina sono

stati rivisti durante l’anno, in relazione all’impegno e all’interesse manifestati dagli

studenti.

Le attività di recupero, durante tutto l’anno scolastico, sono state condotte dai docenti

prevalentemente al mattino con interventi di recupero in itinere e tutte le volte che è

stato richiesto dagli alunni con l’attività di “sportello” pomeridiano.

Attività di alternanza scuola-lavoro

L’alternanza scuola lavoro, in base alla guida operativa dell’8 ottobre 2016 è considerata

una metodologia didattica per:

attuare modalità di apprendimento flessibili ed equivalente sotto il profilo culturale

ed educativo, rispetto agli esiti dei percorsi del secondo ciclo, che colleghino

sistematicamente la formazione in aula con l'esperienza pratica;

arricchire la formazione acquisita nei percorsi scolastici e formativi con

l'acquisizione di competenze spendibili anche nel mercato del lavoro;

favorire l'orientamento dei giovani per valorizzarne le vocazioni personali, gli

interessi e gli stili di apprendimento individuali;

realizzare un organico collegamento delle istituzioni scolastiche e formative con il

mondo del lavoro e la società civile;

correlare l'offerta formativa allo sviluppo culturale, sociale ed economico del

territorio.

Le esperienze di alternanza scuola lavoro hanno contribuito a integrare la valutazione

delle discipline e in tal senso hanno contributo alla definizione del credito scolastico

durante il secondo biennio e il quinto anno.

Di seguito i percorsi di alternanza svolti dagli studenti nel triennio:

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IL PERCORSO TRIENNALE DI ALTERNANZA

Formazione obbligatoria sulla sicurezza sui luoghi di lavoro

A.s. 2015/2016

Formazione generale 4 ore

A.s. 2016/2017

Formazione specifica rischio basso 4 ore

A.s. 2017/2018

Tirocinio in azienda

A.s. 2015/2016

Due settimane di stage

A.s. 2016/2017

Quattro settimane di stage.

A.s. 2017/2018

Due settimane di stage

L’esperienza è stata introdotta, da una fase di preparazione e si è conclusa con una fase di rielaborazione e

riflessione successiva.

Tipologia di enti che hanno accolto gli studenti (per es. studi professionali, aziende del settore, enti pubblici,

agenzie di viaggio, strutture ricettive ecc.)

Aziende del settore

Enti pubblici

Aree di attività in cui si sono svolti i tirocini Aziende vivaistiche.

Aziende ad indirizzo cerealicolo.

Aziende ad indirizzo viti-vinicolo.

Aziende ad indirizzo orto-frutticolo.

Aziende ad indirizzo zootecnico

Aziende commerciali

Aziende di trasformazione

Visite aziendali

Le visite aziendale hanno rappresentato momenti importanti di conoscenza ed esplorazione del futuro

contesto lavorativo degli studenti. Le visite sono state organizzate all’interno di un percorso ragionato in cui

lo studente ha partecipato attivamente a tutte le fasi dell’attività. Gli studenti hanno raccolto

preventivamente informazioni sull’azienda/ente da visitare, hanno espresso delle attese rispetto alla visita

preparando un’intervista da sottoporre al responsabile dell’ente, e hanno riportato in una relazione finale un

resoconto sull’esperienza.

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Aziende visitate

a.s. 2015/2016:

CBT Consorzio di Bonifica

Fiera Agriumbria

Fiera Pontasserchio

a.s 2016/2017:

Museo Usi e Costumi Gente Trentina

Parco dello Stelvio

Careificio Consorzio Trentin Grana

Cantine Ferrari

Mondo Melinda

a.s. 2017/2018:

GPFlor

Chateau de Bosc

Parc Ornithologique De Pont de Gau

Project Work

Progetto serra

Pisa in Fiore

Orientamento

L’ultimo anno del corso di studi è dedicato principalmente a un percorso di orientamento al lavoro, o altri

corsi di formazione/università, corsi ITS con i seguenti obiettivi:

- maturare consapevolezza sulle proprie attitudini e competenze in relazione a quanto richiesto per un

efficace percorso universitario e per un soddisfacente inserimento lavorativo;

- acquisire informazioni sugli sbocchi professionali prevedibili in un orizzonte temporale medio

attraverso incontri con istituzioni locali impegnate nella promozione dello sviluppo economico del

territorio;

- acquisire informazioni sui percorsi di formazione post diploma (università, Istituti Tecnici Superiori

ecc.);

- acquisire le competenze necessarie per un’efficace ricerca attiva del lavoro.

Il percorso ha compreso varie attività:

Boot Camp CCIAA

Boot Camp ASSEFI

Centro per l’Impiego

Maestri del Lavoro

Convegno Eco-sostenibilità e cambiamenti climatici in viticoltura

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Altri percorsi di alternanza)

Progetto SAFAGRI

LIVELLO MEDIO DI RAGGIUNGIMENTO DELLE COMPETENZE

Considerando il percorso triennale nell'ambito dell'alternanza scuola lavoro, le restituzioni fatte dagli

studenti, valutando in generale le ricadute sulla formazione degli allievi in termini di competenze

trasversali e professionali possiamo sinteticamente indicare

COMPETENZE

TRASVERSALI Iniziale Base x Intermedio Avanzato

TECNICOPROFESSIONALI Iniziale Base x Intermedio Avanzato

LIVELLO DI COMPETENZA

1- Iniziale Gestisce la prestazione nel contesto ambientale/personale con difficoltà e nessun grado

di autonomia

2- Base Gestisce la prestazione nel contesto ambientale/personale con scarso grado di

autonomia e soltanto se sollecitato/guidato

3- Intermedio Gestisce la prestazione nel contesto ambientale/personale con autonomia e

consapevolezza della propria crescita personale

4- Avanzato Gestisce la prestazione nel contesto ambientale/personale con piena autonomia,

consapevolezza della propria crescita personale e apportando contributi originali

OSSERVAZIONI

Tutti gli studenti hanno rispettato la frequenza minima del 75% delle 400 ore di

Alternanza Scuola Lavoro previste per il triennio. La media di classe è di 465 ore di

alternanza nel triennio.

Aspetti interdisciplinari del percorso formativo (progetti speciali, viaggi e visite

guidate ed aziendali in relazione con lo sviluppo delle conoscenze e delle

competenze degli alunni)

Durante tutto il corso degli studi, gli alunni hanno partecipato a mostre e fiere di

carattere agricolo, zootecnico, agroalimentare sia locali sia nazionali al fine di conoscere

gli aspetti tecnologici più aggiornati della loro futura professione.

Per tutto il corso di studio sono state programmate ed effettuate esercitazioni pratiche

presso Dipartimenti Universitari, al Centro Interdipartimentale “E. Avanzi” di S. Piero a

Grado e presso aziende specializzate in vari settori agricoli riportate dai singoli docenti

nelle proprie relazioni.

12

Inoltre:

Al 2° anno gli studenti hanno partecipato ad una lezione fuori sede al Parco Naturale

Regionale di Alberese

Al 3° anno gli studenti hanno partecipato ad una lezione fuori sede alla Fiera Agricola di

Bastia Umbra.

Al 4° anno gli studenti hanno partecipato ad una lezione fuori sede presso il frantoio di

Vicopisano.

Al 4° anno gli studenti hanno partecipato ad un viaggio di istruzione in Trentino con

visita tra l’altro alle aziende di settore riportate nel prospetto di ASL.

Al 5°anno gli studenti hanno partecipato ad un viaggio di istruzione in Camargue con

visita tra l’altro alle aziende di settore riportate nel prospetto di ASL.

Altre iniziative più strettamente curricolari sono riportate nelle relazioni dei singoli

insegnanti;

Rapporti scuola-famiglia

I rapporti con le famiglie si sono sostanzialmente limitati ai due incontri programmati a

metà di ogni periodo valutativo. Durante il resto dell’anno sono stati pochi i genitori che,

soprattutto negli ultimi due anni scolastici, hanno mantenuto un contatto con il corpo

docente, utilizzando le ore di ricevimento mattutine, ma comunque sempre sono

intervenuti proficuamente tutte le volte che ciò si è reso necessario.

Puntuale la partecipazione dei rappresentanti dei genitori e degli studenti ai consigli di

classe nell’intero percorso scolastico.

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ELENCO CANDIDATI

CLASSE 5D CORSO PERITI AGRARI

Indirizzo: Gestione dell’ambiente e del territorio

Armani Dario.

Bartoli Emanuele.

Benvenuti Gabriele.

Buj Lorenzo.

Burchielli Matteo.

Celandroni Marco.

Cerri Andrea.

Cervasio Francesco.

Cervelli Francesco.

Del Colletto Marco.

Del Sarto Elia

Gronchi Sandro.

Hood Christopher Michael.

Kola Marjeta.

MalizziTiziano.

Matteucci Sara.

Nardi Juri.

Simoncini Francesco.

Tani Alessio.

14

Parte TERZA

Le discipline

ELENCO DEI DOCENTI E DELLE MATERIE D’INSEGNAMENTO

Lingua e letteratura italiana Prof.ssa Tiziana Ghelardini ______________

Storia Prof.ssa Tiziana Ghelardini ______________

Lingua inglese Prof.ssa Giorgia Alderuccio ______________

Matematica Prof. Maria Grazia Iacolina ______________

Trasformazione prodotti (TP) Prof. Valentina Berrugi ______________

Produzioni animali (PA) Prof.ssa. Rosalba Saba ______________

Produzioni vegetali (PV) Prof. Sandro Baroni ______________

Genio rurale (GR) Prof. ssa Simona Rizzitelli ______________

Economia, estimo, marketing

e legislazione Prof.ssa Letizia Allegretti ______________

Gestione dell’ambiente e del

territorio (GAT) Prof.ssa. Valentina

Berrugi

Berrugi ______________

Scienze motorie e sportive Prof. Carlo T. Castellani ______________

ITP per la materia TP

TP

Prof. Bruno Ferro ______________

ITP per le materie PV e GAT

Prof. Renato Sciutti ______________

ITP per le materie GR e EEM

eem

Prof. Jacopo Parenti ______________

Insegnamento Religione Cattolica Prof.ssa Mirjam Capini ______________

Docente di sostegno Prof Alessandro Levantesi ______________

Docente di sostegno Prof.ssa Margherita Dini ______________

Docente di sostegno Prof.ssa Silvia Gori ______________

Docente di sostegno Prof.ssa Debora Caretto _____________

Di seguito le relazioni dei singoli insegnanti e i programmi svolti:

15

RELAZIONE FINALE DI ITALIANO E STORIA

Prof.ssa Ghelardini Tiziana

Storia della classe:

La classe è composta da 19 studenti (17 maschi e 2 femmine), tra i quali uno si avvale di

una programmazione differenziata, uno, con disabilità grave, non è presente in aula, ma

partecipa alle attività del laboratorio “comunicazioni e linguaggi”.

In classe è presente uno studente con certificato per Dislessia per il quale è stato

predisposto un PDP.

Una parte degli studenti ha usufruito della continuità didattica sin dal primo anno.

Mentre l’altra, proveniente dalla sezione E, è stata acquisita nel terzo anno. L’unione dei

due gruppi classe non ha provocato particolari problemi di tipo didattico o disciplinare.

Il dialogo educativo e disciplinare si è svolto sempre in modo positivo e corretto; alcuni

studenti si sono mostrati particolarmente interessati agli argomenti proposti ed hanno

partecipato in maniera attiva alle lezioni formulando domande e interventi pertinenti e

dimostrando una buona capacità di rielaborazione soprattutto nelle prove scritte.

Durante questo anno scolastico, così come per i precedenti, sono state affrontate

tematiche di tipo sociale, politico, tecnico, scientifico anche non strettamente legate

alle conoscenze relative alle discipline sopra indicate. Si è poi sempre cercato di lavorare

in modo da mettere sempre in stretta correlazione gli eventi storici con le scelte

artistiche e letterarie dei vari autori.

I ragazzi hanno generalmente dimostrato di aver un atteggiamento serio e maturo e di

saper fare scelte consapevoli anche se permangono elementi di criticità e di

superficialità in alcuni di loro.

I risultati sono complessivamente soddisfacenti con una gamma di valutazioni che va dal

mediocre all’ ottimo.

Obiettivi per l’Italiano:

- riconoscere i diversi modelli culturali e le diverse poetiche presenti nei maggiori

narratori italiani tra verismo e decadentismo

- porre in rapporto alcune opere con le intenzioni di poetica dei loro autori

- individuare gli elementi caratterizzanti la struttura di alcuni testi narrativi e le

tecniche messe in atto dai loro autori

- sapere parafrasare - analizzare il contenuto di un testo

- conoscere i dati essenziali delle biografie

- identificare le scelte tematiche e stilistiche dei singoli autori all’interno delle diverse

correnti

16

- applicare analisi tematiche e stilistiche ad alcuni testi poetici, rilevando analogie e

differenze tra i diversi autori

- sperimentare varie tipologie di testi scritti, in relazione alle prove previste dal nuovo

Esame di Stato

Lavoro sulla prova scritta

COMPETENZE ABILITA’ CONOSCENZE/NUCLEI

DISCIPLINARI

Riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura e della letteratura e orientarsi tra testi e autori fondamentali

Individua il legame tra vita, opere di un autore e correnti culturali Identifica i temi, gli argomenti e le idee sviluppate dai principali autori Confronta tra loro autori, temi, correnti culturali evidenziandone somiglianze o differenze

Conosce i principali movimenti letterari italiani e europei Conosce gli autori (tratti della vita, elementi della poetica, temi e struttura delle opere), i generi, i temi significativi della letteratura contemporanea

Utilizzare gli strumenti espressivi della lingua italiana secondo le esigenze comunicative dei vari contesti

Comprende e decodifica i caratteri stilistici e strutturali dei testi analizzati Sostiene colloqui in forma semplice su tematiche definite, utilizzando un lessico specifico di base Produce testi scritti di diversa tipologia: analisi del testo, tema generale, saggio breve, tema storico, previsti per la Prova d’esame di Stato

Conosce le tecniche compositive per diverse tipologie di produzione scritta

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OBIETTIVI MINIMI Per competenze – abilità – nuclei disciplinari

Obiettivi minimi per l’ammissione agli esami:

o Conoscere i concetti essenziali di ciascun argomento o Effettuare una parafrasi accettabile e una semplice analisi guidata o Esporre con sufficiente chiarezza senza gravi imprecisioni o Negli elaborati scritti mostra di conoscere e comprendere gli argomenti principali o Individuare gli elementi essenziali da sviluppare o Nell’uso della lingua presentare poche e non gravi incertezze

Metodologia di insegnamento: Lezioni frontali e partecipate, brainstorming.

Valutazione:

La valutazione è stata effettuata in base alla misurazione delle prove scritte

attraverso la griglia sotto indicata, alla partecipazione dell’alunno nelle varie attività

didattiche, all’impegno e all’interesse per le discipline, quest’ultimi rilevabili dagli

interventi anche brevi durante le lezioni.

Si fa riferimento a questo modello da utilizzare prevalentemente nelle prove scritte.

Tale tabella viene consegnata agli studenti unitamente alla prova stessa.

18

Griglia di valutazione Prima Prova

Nella produzione

dell'elaborato il candidato

deve dimostrare

Descrittori 1/15

Correttezza e proprietà

nell'uso della lingua

1. Piena correttezza e uso adeguato della lingua 4

2.Presenta alcune incertezze e improprietà; uso della lingua

generalmente adeguato 3

3.Presenta errori ortografici, morfologici, sintattici, lessicali 2

4.Presenta numerosi e gravi errori ortografici, morfologici, sintattici e

lessicali tali da compromettere la comunicazione 1

Possesso di adeguate

conoscenze relative

all'argomento scelto e al

quadro di riferimento

generale cui esso si

riferisce

1.Conosce e comprende con sicurezza e competenza gli argomenti

proposti 5

2.Conosce e comprende gli argomenti proposti

4

3.Conosce e comprende gli argomenti proposti e ne individua gli

elementi essenziali

3

4.Evidenzia lacune e incertezze nella conoscenza e nella

comprensione degli argomenti proposti 2

5.Non affronta gli argomenti proposti 1

Elaborazione critica e

personale

1.Interpreta e rielabora criticamente il testo 3

2.Interpreta il testo ma evidenzia difficoltà nella rielaborazione 2

3.Interpreta superficialmente e non rielabora il testo 1

4.Non interpreta né rielabora il testo 0

Attitudine alla costruzione

di un discorso organico e

coerente

1.Discorso ben articolato, organico e consequenziale 3

2.Discorso complessivamente articolato e consequenziale 2

3.Discorso scarsamente articolato e poco consequenziale 1

4.Discorso inorganico e incoerente 0

Punteggio della prova

…../15

19

PROGRAMMA DI ITALIANO

1. L’Età del Positivismo: il Naturalismo e il Verismo

Il Positivismo e la sua diffusione

Il Naturalismo e il Verismo

Emile Zola, cenni alle sua biografia e alle sue opere

,

Giovanni Verga e il mondo dei vinti

Vita pensiero e poetica

Fantasticheria

Libertà

I Malavoglia: Prefazione

2. Simbolismo, Estetismo e Decadentismo

L’affermarsi di una nuova sensibilità

Il superamento del Positivismo

Il Simbolismo

L’Estetismo (cenni)

Il Decatentismo

C. Budelaire, I fiori del male

Corrispondenze,Il vino dell’assassino

Sigmund Freud e la psicanalisi

Friedrich Nietzsche e la teoria del Superuomo

Oscar Wilde Il ritratto di Dorian Gray (trama)

Lettura di alcuni passi dell’opera Proiezione del film “Il ritratto di Dorian Gray”

3. Giovanni Pascoli e il poeta fanciullo

Vita, opere, pensiero e poetica

Il Fanciullino

Myricae

Lavandare

L’Assiuolo

X Agosto

Canti di Castelvecchio

Il gelsomino notturno

4. G. D’Annunzio esteta e superuomo

Vita, opere pensiero e poetica

I romanzi

Il piacere,

l’educazione di Andrea Sperelli

Alcyone

La pioggia nel pineto

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5. Le Avanguardie

Futurismo

Le Avanguardie storiche (cenni)

Filippo Tommaso Marinetti, Manifesto del Futurismo (cenni)

6. Italo Svevo e la figura dell’inetto

Vita, opere, pensiero e poetica

Le trame dei romanzi Una vita e Senilità

La coscienza di Zeno:

L’ultima sigaretta, prefazione e preambolo

Un rapporto conflittuale

7. Luigi Pirandello e la crisi dell’individuo

Vita, opere, pensiero e poetica

L’umorismo: avvertimento e sentimento del contrario

Il fu Mattia Pascal, la trama del romanzo

Il treno ha fischiato analisi

Uno nessuno e centomila, la trama dell’opera

8. Giuseppe Ungaretti e L’allegria

Vita, opere, pensiero e poetica

L’allegria

Veglia

Fratelli

I fiumi

Soldati

9. Eugenio Montale e la poetica dell’oggetto

Vita, opere, pensiero e poetica

Ossi di Seppia

Meriggiare pallido e assorto

Spesso il male di vivere ha incontrato

10. Primo Levi, Se questo è un uomo

Vita ed opere

Se questo è un uomo (trama del romanzo e lettura e commento della poesia)

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Storia

Obiettivi generali disciplinari:

- Conoscere i contenuti relativi al periodo storico oggetto di studio

- Acquisire adeguati strumenti di lettura, analisi e interpretazione dei principali

fenomeni storici

- Acquisire la capacità di individuare la presenza di problematiche generali all’interno

della narrazione degli eventi

- Pervenire alla comprensione della complessità di alcuni tra i più importanti momenti

storici e culturali delle civiltà europea e mondiale

- saper usare gli strumenti fondamentali del lavoro storico (cronologie, manuali e

documenti).

Obiettivi essenziali in termini di conoscenze, abilità, competenze:

1. Conoscere i principali termini usati in sede storiografica

2. Saper utilizzare i termini storiografici

3. Saper utilizzare gli strumenti del lavoro storiografico

4. Conoscere i contenuti essenziali del periodo storico oggetto di studio

OBIETTIVI MINIMI

Per competenze – abilità – nuclei disciplinari

COMPETENZE

ABILITA’

CONOSCENZE/NUCLEI

DISCIPLINARI

Riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali e la loro dimensione locale/globale

Utilizza il lessico specifico Colloca nel tempo e nello spazio fatti ed eventi esaminati Mette in relazione cause e conseguenze di eventi e fenomeni storici esaminati Utilizza strumenti del “fare storia”: carte, mappe, documenti.

Conosce l’evoluzione dei sistemi politico-istituzionali, economico-sociali e ideologici a partire dalla fine dell’800 in poi. Conosce il lessico specifico di base

Obiettivi comuni individuati all’interno del gruppo disciplinare:

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per confrontare e discutere delle proprie idee con gli altri con un atteggiamento

tollerante, esperto, democratico.

per analizzare e riflettere sugli aspetti della società in cui viviamo

Metodi e strategie didattiche

Lezioni frontali e partecipate. Confronti fra gli avvenimenti storici e l’attualità

Verifiche

La valutazione è stata effettuata in base partecipazione dell’alunno nelle varie attività

didattiche, all’impegno e all’interesse per le discipline, quest’ultimi rilevabili dagli

interventi anche brevi durante le lezioni.

Programma di Storia

A/A 2015-2016

Testo in adozione: A.A.V.V. CHIARO- SCURO Vol 3

Il processo di unificazione nazionale in Italia e i problemi dell’Italia Unita

Dalla destra alla sinistra storica

L’età giolittiana

La prima guerra mondiale

Le origini del conflitto

Il sistema delle alleanze

La polveriera balcanica

L’inizio delle ostilità e la guerra di movimento

Guerra di logoramento e guerra totale

Intervento americano e sconfitta tedesca

L’Italia nella grande guerra

Il problema dell’intervento

L’Italia nella prima guerra mondiale

La guerra dei contadini

Da Caporetto a Vittorio Veneto

La rivoluzione russa (cenni)

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L’Italia dopo la prima guerra mondiale

Il fascismo

Lo Stato totalitario

Lo Stato corporativo

Il nazionalismo in Germania

La Repubblica di Weimar

Adolf Hitler e Mein Kampf

La conquista del potere

Il regime nazista

Economia e politica tra le due guerre mondiali

Verso la seconda guerra mondiale

La seconda guerra mondiale

L’Italia nella seconda guerra mondiale

L’ occupazione tedesca e la guerra di liberazione

La deportazione e lo sterminio degli ebrei

Cenni riguardanti:

L’Italia repubblicana

La nascita della repubblica italiana

La classe ha partecipato alla celebrazione del giorno della Memoria al Mandela forum di

Firenze

Proiezione del film “Novecento” atto I e II di Bertolucci

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RELAZIONE FINALE DI INGLESE

Prof.ssa Giorgia Alderuccio

Obbiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, competenze, capacità

-Comprendere e comporre testi scritti e saper elaborare i concetti oralmente, sia su

argomenti (concreti ed astratti) di carattere generale, sia su quelli d’indirizzo.

- Cogliere gli elementi informativi concettuali essenziali di un testo.

- Produrre brevi testi di tipo espositivo.

- Analizzare un testo tecnico/scientifico.

- Si presume che gli alunni abbiano raggiunto il livello B1/B2 del Quadro di Riferimento

Europeo nelle abilità di produzione e ricezione della lingua orale e di comprensione e

produzione della lingua scritta.

Svolgimento del programma in relazione alla programmazione iniziale, eventuali

difficoltà riscontrate e loro cause

La docente redattrice di questa relazione ha iniziato a insegnare alla classe nel mese di

Ottobre 2017, dopo un periodo caratterizzato da assenza di professori di Inglese,

discontinuità didattica e transitorietà nella programmazione. È stato dunque possibile

portare avanti un vero e proprio progetto educativo costante e coerente solo a partire

da quella data. Due delle principali conseguenze di tale situazione sono state senza

dubbio l’involontaria lacunosità della preparazione degli allievi e la misura ridotta degli

argomenti che è stato possibile trattare nel poco tempo a disposizione. Nelle condizioni

appena descritte si è cercato di perseguire gli obiettivi minimi e di lavorare sulla

produzione scritta e orale in vista dell’esame di maturità, concentrandosi sulle criticità

didattiche emerse all’inizio del percorso.

Attrezzature e metodologie utilizzate

In classe sono state svolte lezioni frontali che prevedessero l’interazione tra la docente

e gli alunni e tra tutti gli allievi. Gli obiettivi sono stati perseguiti attraverso attività di

traduzione e di lettura su argomenti specifici. Sono state svolte esercitazioni scritte e

orali. Sono stati analizzati testi di argomento tecnico. Il principale strumento utilizzato

è stato il libro di testo (d’indirizzo), con l’aggiunta di materiale preso da Internet.

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Tempi delle varie attività svolte

Come già scritto, i tempi delle attività sono stati dettati dalle esigenze formative della

classe, dalla necessità di colmare alcune lacune e di raggiungere nel più breve tempo

possibile gli obiettivi didattici principali.

Rendimento della classe

La docente ha trovato una classe disorientata che, inevitabilmente, aveva perso

l’abitudine al lavoro costante e ad uno studio coerente e guidato. Una volta iniziata una

normale programmazione, gli alunni si sono però impegnati e si sono mostrati molto

volenterosi di migliorare la loro produzione scritta.

Alcuni studenti hanno un profitto alto, altri hanno un rendimento sufficiente, mentre per

un terzo gruppo, nonostante l’impegno, permangano alcune lacune, sia nell’espressione

scritta, sia in quella orale.

Nel complesso però la classe ha dimostrato interesse per la materia e per il progetto

formativo e soprattutto ha manifestato la volontà di lavorare seriamente dopo un

periodo di spaesamento e scarse attività.

Tipologie di verifiche

Le verifiche sono state principalmente scritte per facilitare il superamento della prova

d'esame. Come obiettivi sono stati privilegiati: le competenze linguistiche avanzate utili

per produrre testi chiari e abbastanza dettagliati, la capacità di analisi e di sintesi e la

coerenza del contenuto.

Per quanto riguarda le verifiche orali gli alunni hanno affrontato colloqui brevi sugli

argomenti precedentemente affrontati in classe.

Programma disciplinare svolto

Testo adottato:

Gherardelli P., Hands-on Farming, ed. Lingue Zanichelli

Types of Agriculture

Industrial Agriculture p. 16

Sustainable Agriculture p. 18

Urban and Peri-urban Agriculture p. 20

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Health and Safety in Agriculture

Farming Safety p. 55

Progetto SAFAGRI

Olive Oil

Olive Oil Processing p. 164

Some Things to Know about Olive Oil pp. 172-173

Wine and Winemaking

The Winemaking Process pp. 196-197

Understaning Wine Labels p. 201

Farm Animals

Cattle p. 211

Swine p. 213

Beekeeping

What’s a Beehive like? p. 224

Uscite didattiche ed attività correlate al programma:

- Durante il viaggio d’istruzione in Provenza, in particolare durante la visita ad un’azienda vitivinicola, gli

alunni hanno potuto praticare la lingua inglese, utilizzata come lingua franca anche dai proprietari dell’azienda.

-Progetto SAFAGRI

Pisa, 08 maggio 2018

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RELAZIONE FINALE DI MATEMATICA

Prof.ssa Maria Grazia Iacolina

1. Analisi della situazione finale della classe

La classe è composta da due alunne e 19 alunni ,uno dei quali DSA e altri due certificati con una

programmazione individualizzata e proviene dalla fusione di due terze.

Il percorso didattico-disciplinare nei due anni precedenti è stato pertanto impegnativo e mirato a

creare un clima più omogeneo . Di fatto quest’anno la classe si presenta più unita ed è . notevolmente

migliorato il clima di lavoro in classe e il rapporto relazionale : un rapporto più collaborativo , un

interesse più vivo e una partecipazione più attiva .

Nonostante il livello di attenzione durante le lezioni sia adeguato e molti studenti interagiscano

positivamente ponendo domande e fornendo contributi e osservazioni , la rielaborazione personale a

casa dei temi affrontati è generalmente non adeguata. Il metodo di studio è stato pertanto,

generalmente superficiale con scarsa riflessione e rielaborazione personale e con impegno finalizzato e

concentrato nei periodi di svolgimento delle prove scritte ..

Le capacità di recupero di molti studenti ,molto intuitivi e veloci nell’apprendere , fanno rilevare un

livello medio per quanto riguarda competenze e abilità.

OBIETTIVI DISCIPLINARI IN TERMINI DI CONOSCENZE COMPETENZE E ABILITA’

OBIETTIVI DISCIPLINARI ESSENZIALI E SPECIFICI RAGGIUNTI DAGLI ALUNNI

SUFFICIENTI:

SANNO USARE LE TECNICHE DI CALCOLO IN CONTESTI PIU’ SEMPLICI

SANNO DETERMINARE IL GRAFICO DI UNA SEMPLICE FUNZIONE RAZIONALE

SANNO DETERMINARE IL GRAFICO DI UNA SEMPLICE FUNZIONE

IRRAZIONALE

SANNO RISOLVERE SEMPLICI EQUAZIONI ESPONENZIALI E LOGARITMICHE

SANNO STUDIARE FINO ALLA DERIVATA SECONDA SEMPLICI FUNZIONI

COMPOSTE E TRACCIARNE IL GRAFICO

SANNO DISEGNARE SEMPLICI FUNZIONI ESPONENZIALI E LOGARITMICHE.

SANNO STUDIARE FINO ALLA DERIVATA SECONDA SEMPLICI FUNZIONI

COMPOSTE E TRACCIARNE IL GRAFICO

SANNO LEGGERE UN SEMPLICE GRAFICO E TRARNE LE INFORMAZIONI

CONTENUTE IN ESSO

SANNO CALCOLARE SEMPLICI INTEGRALI INDEFINITI IMMEDIATI

SANNO CALCOLARE SEMPLICI INTEGRALI DEFINITI

SANNO CALCOLARE AREE DI TRAPEZOIDI MEDIANTE GLI INTEGRALI

DEFINITI IN CASI SEMPLICI

OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI RAGGIUNTI DAGLI ALUNNI CHE

HANNO UNA VALUTAZIONE SUPERIORE ALLA SUFFICIENZA:

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oltre ad aver acquisito obiettivi minimi sopra menzionati sanno:

DISTINGUERE IL LIVELLO INTUITIVO DA QUELLO FORMALE

DETERMINARE IL NUMERO DEGLI ZERI IN UNA FUNZIONE

POLINOMIALE DI GRADO SUPERIORE AL SECONDO

LEGGERE UN GRAFICO E TRARNE TUTTE LE INFORMAZIONI

CONTENUTE IN ESSO

SANNO APPLICARE IL TEOREMA DI DE L’HOSPITAL PER CALCOLARE I

LIMITI DELLE FUNZIONI NELLE FORME INDETERMINATE

CONTROLLARE I RISULTATI ALLA LUCE DELL’AMBIENTE IN CUI SI

LAVORA

COGLIERE LA DIFFERENZA TRA DISCRETO E CONTINUO

ATTIVITÀ STRETTAMENTE CURRICOLARI CONNESSE ALLO SVOLGIMENTO DEI

PROGRAMMI

L’attività legata al raggiungimento degli obiettivi è stata la riorganizzazione e il consolidamento delle

conoscenze, abilità e competenze acquisite negli anni precedenti con particolare riguardo allo studio

di funzione che è stato completato in tutti i suoi aspetti e ampliata la gamma di funzioni considerate.

E’ stato richiamato il concetto di derivata come limite del rapporto incrementale trattato nel precedente

anno scolastico ed è stato ampliato quest’anno trattando derivate composte e derivate di funzioni

esponenziali e logaritmiche.

Inoltre quest’anno la derivata è stata strumento oltre che per la ricerca dei punti stazionari e della loro

natura anche per la ricerca dei flessi attraverso la derivata seconda .

METODOLOGIA

Sono stati privilegiati temi che avessero una valenza formativa anziché tecnica. Il concetto d'integrale

definito e indefinito sono ,infatti, aspetti importanti da un punto di vista concettuale mentre le tecniche

di calcolo più elaborate potranno essere acquisite in una eventuale facoltà universitarie.

La metodologia adottata per favorire il mantenimento dell'interesse e soprattutto sviluppare la

motivazione all'apprendimento, è stata quella della scoperta guidata, della lezione dialogata,

dell'apprendimento cooperativo e del laboratorio didattico.

Attvità di peer-tutoring o cooperative learning sono state realizzate per recupero/potenziamento .

La partecipazione degli alunni è stata sollecitata con esercizi alla lavagna e interventi dal posto, al

fine di migliorare la comprensione dei contenuti disciplinari e le capacità logico-critiche.

Infine particolare attenzione è stata posta a creare un clima sereno e produttivo attraverso:

La ricerca di una relazione con gli studenti ,la scoperta dei loro interessi , la disponibilità ad

ascoltare le difficoltà personali, lo stimolo a discussioni in classe su argomenti attuali e

rilevanti e in genere, attraverso l’ascolto attivo.

La depenalizzazione dell’errore che viene inteso come momento di riflessione sulle possibili

difficoltà dell’argomento e come strumento per stimolare la consapevolezza dello studente.

Lo stimolo costante a recuperare una prestazione non sufficiente indicando operativamente

come organizzare lo studio.

L’indicazione precisa delle conoscenze e abilità connesse alle verifiche

INTERVENTI PER IL RECUPERO E L’APPROFONDIMENTO

E’ stata attuata regolarmente un’attività di recupero in itinere rivolta a chiunque in classe abbia

manifestato difficoltà o disagi .

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Inoltre dopo il primo trimestre, oltre al recupero e approfondimento in itinere , è stato effettuato

anche uno sportello pomeridiano .

VERIFICHE E VALUTAZIONE

Le tipologie di verifiche utilizzate sono state:

elaborati in forma scritta con quesiti aperti o parzialmente chiusi per valutare l’autonomia nell’

acquisizione e gestione delle conoscenze, abilità e competenze .Le griglie di correzione sono

quelle previste dal POF.

Agli alunni con DSA sono stati consentiti i mezzi compensativi previsti dal PDP, tra cui l’uso

della calcolatrice e di schemi, l’attribuzione di tempo supplementare, quando richiesto, e la

possibilità di compensare le eventuali insufficienze nelle prove scritte con prove integrative

orali.

colloqui orali (qualità degli interventi spontanei, domande orali dal posto ai singoli per

accertare la regolarità della preparazione, interventi alla lavagna, interrogazioni. I colloqui sono

stati condotti con modalità che tenessero conto dell’esposizione degli alunni e delle

necessità dei chiarimenti da parte della classe con il fine di valutare la capacità dello studente

di condurre ragionamenti in modo autonomo o sollecitato. TEMPI DELLE VARIE ATTIVITÀ SVOLTE

Il programma svolto è composto da due moduli:

MODULO 1 LE FUNZIONI REALI AD UNA VARIABILE REALE

Concetto di funzione .Le funzioni reali ad una variabile reale. Richiami sullo studio di funzioni .

Derivata di una funzione composta.

La derivata seconda: concavità di una curva, ricerca dei flessi con lo studio del segno della derivata

seconda.

Studio completo di funzioni .razionali intere, fratte e irrazionali. Studio del grafico di una

funzione.

La funzione esponenziale ( equazioni e disequazioni esponenziali )

La funzione logaritmica( equazioni e disequazioni logaritmiche )

Studio completo di funzioni trascendenti.

MODULO 2 IL CALCOLO INTEGRALE

Definizione di integrale indefinito.

Proprietà degli integrali.

Calcolo di integrali di funzioni elementari .

Casi semplici di integrazione di funzioni polinomiali e di semplici funzioni razionali.

L’integrale definito : teorema fondamentale del calcolo integrale.

Applicazioni dell’integrale definito al calcolo di aree e volumi di solidi di rotazione.

Il primo modulo è stato trattato nei primi 5 mesi di scuola tenendo conto del periodo di 19 ore

dedicate al recupero

Il secondo modulo è stato trattato nel mese di maggio e giugno .

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TESTI ADOTTATI

Gli argomenti sono stati sviluppati seguendo il libro di testo : Matematica.Verde con Maths in

English volume 4 e 5 (moduloW) Ed. Zanichelli.

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RELAZIONE FINALE DI TRASFORMAZIONE DEI PRODOTTI

Prof.ssa : Valentina Berrugi, Prof. : Bruno Ferro ITP

Obiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, abilità e competenze

Conoscenze

1. Conoscere gli aspetti tecnologici relativi all’organizzazione dei cicli trasformativi e quelli

merceologici dell’industria enologica e casearia;

2. Conoscere la procedura corretta per la determinazione dell’acidità del vino;

3. Conoscere i metodi analitici di determinazione della concentrazione zuccherina del mosto;

4. Conoscere le analisi di determinazione della percentuale in Volume di alcol nel vino;

5. Conoscere la composizione chimica del mosto, del vino e del latte;

6. Conoscere la fermentazione alcolica, glicero-piruvica e malo-lattica nel vino;

7. Conoscere i processi di vinificazione, burrificazione e caseificazione;

8. Conoscere le caratteristiche organolettiche del vino e relativi processi alterativi;

9. Conoscere i metodi di vinificazione speciale;

10. Conoscere la normativa vigente relativa al vino.

Abilità

1. Individuare le linee trasformative piu adatte alla qualità delle produzioni e ai livelli tecnici

realizzabili;

2. Saper scrivere le formule dei composti chimici del mosto, del vino e del latte;

3. Saper determinare l’acidità totale del vino;

4. Saper utilizzare gli strumenti di determinazione della concentrazione zuccherina del mosto;

5. Descrivere la fermentazione alcolica, le principali fermentazioni secondarie e le tecniche di

controllo della fermentazione vinaria;

6. Descrivere i diversi processi di vinificazione;

7. In base alla normativa vigente, descrivere i requisiti del latte e i trattamenti effettuati alla centrale;

8. Descrivere le fasi per la produzione del latte, del burro e del formaggio.

Competenze

1. Essere in grado di orientarsi nelle varie fasi che caratterizzano l'industria enologica e casearia;

2. Eseguire alcune analisi di laboratorio relative agli argomenti trattati utilizzando materiali e strumenti in modo adeguato, seguendo la procedura in modo corretto e nel rispetto delle norme di sicurezza: determinazione dell’acidità del vino, determinazione della concentrazione zuccherina del mosto con Mostimetro Babo Klosterneuburg e per via rifrattometrica, determinazione del titolo alcolometrico attraverso l’ebulliometro di Malligand; 3. Gestire attività produttive e trasformative valorizzando gli aspetti qualitativi dei prodotti e

assicurando tracciabilità e sicurezza;

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4. Realizzare attività promozionali per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari collegati alle

caratteristiche territoriali, nonché della qualità dell’ambiente;

5. Analizzare il valore, i limiti ed i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con

particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona,

dell’ambiente e del territorio;

6. Individuare le caratteristiche organolettiche del vino;

7. Correlare le proprietà degli alimenti studiati alle proprietà delle sostanze chimiche in essi

contenute;

8. Individuare stati di alterazione del vino e del latte;

9. Individuare i fattori che influiscono sulle fasi di vendemmia, in relazione alla maturazione dei frutti

e dei possibili processi alterativi;

10. Individuare i punti critici dei processi di produzione del vino;

11. Comprendere un Disciplinare di Produzione del vino e del formaggio.

Svolgimento del programma in relazione alla programmazione iniziale, eventuali difficoltà

riscontrate e loro causa:

Il programma è stato svolto secondo la scansione prevista all’inizio dell’anno scolastico, con

un’adeguata pratica sperimentale e laboratoriale.

Le carenze riscontrate nel primo trimestre sono state in parte recuperate attraverso modalità di

recupero in itinere.

Attività strettamente curricolari connesse allo svolgimento dei programmi e metodologie adottate

(lezioni, lavori di gruppo, ricerche, ect.)

Lezioni frontali, lezioni partecipate, esecuzione di esperimenti ed analisi nel Laboratorio di Chimica.

Uscite didattiche

La classe si è recata in visita nelle seguenti aziende:

- Azienda vitivinicola Podere La Chiesa di Terricciola (PI);

- Opificio Birrario di Crespina-Lorenzana (PI);

- Caseificio Busti di Fauglia (PI).

Attrezzature utilizzate

E’ stato utilizzato il libro di testo, la LIM per l’esecuzione di lezioni interattive, la ricerca di immagini e

video di chiarimento degli argomenti trattati, il laboratorio sperimentale.

Tempi delle varie attività svolte

· Settembre – Dicembre: Industria enologica, principi chimici e fermentazioni (Modulo 1) · Gennaio – Aprile: Industria enologica, processi trasformativi e tecnologia di produzione di vini bianchi, rossi e spumanti (Modulo 2) · Maggio – Giugno: Industria lattiero-casearia, latte e derivati (Modulo 3)

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Rendimento della classe

La partecipazione alle lezioni è risultata attiva dalla maggior parte degli alunni che hanno dimostrato

un interesse e un impegno costanti arrivando così ad una preparazione più che soddisfacente. Un

numero rilevante di alunni, particolarmente motivati e stimolati dagli argomenti, ha mostrato

partecipazione e interesse avanzando interventi costruttivi e richiedendo approfondimenti su temi

specifici; ciò ha reso scorrevole il ritmo della programmazione.

Da segnalare che la classe ha sempre tenuto un comportamento molto corretto e la didattica si è

svolta in un clima di collaborazione reciproca.

Per il gruppo di alunni più motivati non ci sono stati problemi di apprendimento; vi è poi nella classe

un gruppo ristretto di alunni che ha dimostrato un interesse saltuario e un impegno non sempre

costante affiancato da un lavoro domestico non sempre rispondente alle richieste dei docenti; tutto

questo ha avuto effetti sulla preparazione, che è risultata poco soddisfacente.

La classe, nel complesso, ha raggiunto un più che sufficiente livello di preparazione sulla globalità del

programma svolto.

Tipologie delle verifiche:

Test strutturati e semi-strutturati; Quesiti a risposta aperta, quesiti a risposta breve, verifiche orali,

software didattici per la verifica formativa degli apprendimenti, relazioni tecniche su prove di

laboratorio.

Testo in adozione:

Carlo Vezzosi - Tecniche Agroalimentari - Edagricole.

PROGRAMMA SVOLTO Modulo 1: Industria enologica, principi chimici e fermentazioni.

Conoscere l’uva

I componenti chimici dell’uva

La maturazione dell’uva e la raccolta

I lieviti enologici

La fermentazione alcolica

Il biossido di zolfo

Modulo 2: Industria enologica, processi trasformativi e tecnologia di produzione di vini bianchi, rossi

e spumanti.

La vinificazione in bianco e in rosso

Fermentazione malo-lattica

Operazioni di stabilizzazione e finitura

La filtrazione e l’imbottigliamento

L’invecchiamento

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Vinificazioni speciali

Le malattie del vino

Modulo 3: Industria lattiero-casearia, latte e derivati

Componenti chimici e microbiologici del latte

Scrematura e burrificazione

La produzione del formaggio

Classificazione dei formaggi

Data 06/05/2018 Firma dei docenti

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RELAZIONE FINALE DI ESTIMO, ECONOMIA, MARKETING E LEGISLAZIONE

Prof.ssa : Letizia Allegretti, Prof. Jacopo Parenti ITP

Obbiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, competenze, capacità

Conoscenze

Procedimenti di valutazione, metodologie di stima di fondi, scorte, arboreti,

prodotti in corso di maturazione, danni, espropriazioni per causa di pubblica

utilità, diritti reali e successioni ereditarie, caratteristiche del catasto terreni e

fabbricati, caratteristiche dei mercati dei prodotti agrari, politiche agricole

comunitarie.

Abilità

Individuare gli aspetti economici necessari alla valutazione di beni, diritti e

servizi; identificare i metodi più adatti per la commercializzazione dei prodotti

agro-alimentari; individuare le norme nazionali e comunitarie inerenti il settore.

Competenze

Organizzare attività produttive ecocompatibili; rilevare contabilmente i capitali

aziendali e la loro variazione nel corso degli esercizi produttivi; elaborare stime di

valore, utilizzare i principali concetti relativi all’economia e all’organizzazione dei

processi produttivi e dei servizi; intervenire nelle diverse fasi e livelli del

processo produttivo, dall’ideazione alla realizzazione del prodotto, utilizzando gli

strumenti di progettazione, documentazione e controllo.

Svolgimento del programma in relazione alla programmazione iniziale, eventuali

difficoltà riscontrate e loro causa:

Il programma è stato svolto secondo la scansione prevista dalla programmazione di

inizio anno.

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Per alcuni argomenti, soprattutto all'inizio dell'anno sono stati necessari

approfondimenti e ulteriori chiarimenti per poter affrontare al meglio la

disciplina.

Attività strettamente curricolari connesse allo svolgimento dei programmi e

metodologie adottate (lezioni, lavori di gruppo, ricerche, etc.)

Le attività curriculari previste sono state svolte attraverso lezioni

partecipate e continue esercitazioni in classe. Il recupero di lacune e carenze sono

state realizzate in itinere durante il normale orario scolastico.

Le lezioni sono state impostate con lezioni frontali partecipate e dialogate

affrontando lo studio di casi reali allo scopo di potenziare le capacità critiche

degli alunni e far spendere le conoscenze e le competenze acquisite dagli studenti.

Modalità di verifica e criteri di valutazione:

Si è proceduto alle valutazioni dei risultati raggiunti mediante verifiche orali,

prove scritte semistrutturate e nella seconda parte dell'anno soprattutto

risoluzione di casi pratici di stima. Per la valutazione sono stati presi in

considerazione principalmente tre elementi:

la conoscenza degli argomenti proposti: intesa come precisione, pertinenza e

completezza delle risposte;

le competenze linguistiche: in termini di correttezza della forma, scorrevolezza

del discorso e proprietà di linguaggio, soprattutto riguardo ai termini tecnici

propri della disciplina;

le competenze argomentative: intese come capacità di analizzare ed elaborare

concetti per risolvere i casi pratici proposti.

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Attrezzature utilizzate

Il libro di testo adottato Stefano Amicabile “Corso di economia, estimo,

marketing e legislazione”. HOEPLI.

Tempi delle varie attività svolte

Settembre-Dicembre: Estimo generale principi, metodo e procedimenti, stima dei

fondi rustici.

Gennaio-Febbraio: Estimo rurale: stima degli arboreti, stima delle scorte e dei

prodotti in corso di maturazione.

Marzo-Aprile: Estimo rurale: stima dei fabbricati rurali, ripartizione delle spese

consortili. Standard internazionali di valutazione. Estimo legale: stima dei danni,

Espropriazioni per causa di pubblica utilità, Usufrutto.

Maggio-Giugno Servitù prediali coattive, Successioni ereditarie. Estimo catastale :

Catasto terreni e catasto fabbricati. Estimo ambientale (cenni).

Esperienze di laboratorio

Non sono state effettuate esperienze di laboratorio, ma sono state svolti alcuni

casi pratici di stima.

Rendimento della classe

La classe non ha raggiunto risultati omogenei. Un piccolo gruppo ha raggiunto

discreti risultati grazie ad un impegno costante e alla partecipazione attiva

dimostrati durante tutto l'anno scolastico, un altro gruppo invece ha raggiunto

risultati appena soddisfacenti, dovuti soprattutto alla mancanza di un impegno

costante , mentre altri alunni hanno raggiunto un risultato non del tutto positivo

per le numerose difficoltà incontrate nello studio della disciplina.

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Tipologie di verifiche: Verifiche scritte e verifiche orali.

PROGRAMMA SVOLTO DI ESTIMO ECONOMIA E MARKETING

UNITA’ 1 (settembre-aprile)

I PRINCIPI DELL’ESTIMO: che cos’è l’estimo; gli aspetti economici di stima; il metodo di stima;

procedimenti per la stima del valore di mercato e del valore di costo; l’attività professionale del perito.

STIMA DEI FONDI RUSTICI: descrizione del fondo; criteri di stima; valore di mercato, di

trasformazione, complementare e di capitalizzazione di un fondo rustico.

STIMA DEGLI ARBORETI: valore della terra nuda; valore in un anno intermedio; valore del

soprassuolo; età del massimo tornaconto.

STIMA DELLE SCORTE: bestiame; macchine; prodotti di scorta; rimanenze di mezzi produttivi.

STIMA DEI PRODOTTI IN CORSO DI MATURAZIONE: frutti pendenti; anticipazioni colturali;

scelta del criterio di stima.

STIMA DEI FABBRICATI RURALI: criteri di stima.

RIPARTIZIONE DELLE SPESE CONSORTILI : consorzio di bonifica, consorzi stradali.

UNITA’ 2 ( aprile-maggio)

STANDARD INTERNAZIONALI DI VALUTTAZIONE

STIMA DEI DANNI: generalità; danni da calamità naturali; danni da sottrazione di acque irrigue;

danni da inquinamento; danni da incendio ai fabbricati rurali.

ESPROPRIAZIONI PER CAUSA DI PUBBLICA UTILITA’: l’iter espropriativo; l’indennità di

esproprio; il prezzo di cessione volontaria; l’occupazione temporanea.

USUFRUTTO: valore dell’usufrutto; valore della nuda proprietà.

SERVITU’ PREDIALI COATTIVE: servitù di passaggio; servitù di acquedotto e scarico; servitù per

infrastrutture lineari (elettrodotto e metanodotto).

SUCCESSIONI EREDITARIE: normativa essenziale; l’asse ereditario; la divisione.

UNITA’ 3 (maggio-giugno)

CATASTO DEI TERRENI: generalità; formazione; pubblicazione e attivazione; il sistema informativo

catastale; conservazione.

ESTIMO AMBIENTALE: cenni.

Pisa, 4 maggio 2018

39

RELAZIONE FINALE DI GENIO RURALE

Prof.ssa Simona Rizzitelli, Prof. Jacopo Parenti ITP

Obiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, abilità, competenze:

Gli obiettivi disciplinari, così come indicato nelle linee guida ministeriali e previsti nella

programmazione annuale sono stati:

Conoscenze:

le diverse tipologie di manufatti e di strutture aziendali; le caratteristiche degli

allevamenti bovini, suini, ovini e avicoli; le differenze tra le diverse tipologie di

stabulazione; dimensionamento degli spazi che compongono un ricovero zootecnico in

riferimento alle diverse specie, alle esigenze produttive-economiche ed al benessere

animale e umano.

Abilità:

definire tipologie di manufatti e di strutture aziendali; individuare gli elementi di

fisiologia delle costruzioni che concorrono al benessere degli animali e dell'uomo nella

gestione di una stalla nelle diverse situazioni ambientali; saper selezionare i materiali da

costruzione in rapporto al loro impiego per la costruzione di un fabbricato rurale;

definire l’organizzazione spaziale e il dimensionamento delle diverse tipologie dei

ricoveri zootecnici; riconoscere le modalità di organizzazione di una stalla e i loro

vantaggi e inconvenienti; organizzare e dimensionare le stalle in relazione alla

destinazione d’uso dei diversi spazi che la compongono, con particolare riguardo ai

fattori che favoriscono la qualità della vita degli animali e degli uomini che vi lavorano.

Competenze:

identificare e descrivere le caratteristiche significative dei contesti ambientali;

analizzare il valore, i limiti ed i rischi delle varie soluzioni tecniche con particolare

attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona,

dell’ambiente e del territorio; saper aggregare gli ambienti e i percorsi che compongono

una stalla; saper individuare e risolvere le problematiche che incidono sul buon

funzionamento di un’azienda zootecnica, con particolare riguardo alla qualità della vita

degli animali e dell'uomo; riconoscere i vari aspetti dei materiali, costruttivi,

dimensionali, ecologici, delle costruzioni rurali e le connessioni con le altre realtà

economiche presenti sul territorio.

40

Svolgimento del programma in relazione alla programmazione iniziale, eventuali difficoltà

riscontrate e loro causa

Il programma è stato svolto secondo la scansione prevista dalla programmazione di inizio

anno.

Attività strettamente curricolari connesse allo svolgimento del programma e

metodologie adottate

E’ stato adottato un metodo flessibile che, secondo le circostanze, ha alternato lezione

frontale, lezione partecipata, scoperta guidata (problem solving), con recupero in itinere

di lacune e carenze.

Lo svolgimento delle lezioni ha cercato di evidenziare i punti essenziali degli argomenti

trattati e gli spunti per l'accesso ad ulteriori approfondimenti. Inoltre, attraverso due

visite didattiche ad allevamenti zootecnici del territorio, si è fatto riferimento alla

realtà locale ed all'attualità in modo da stimolare l'interesse, creare un dialogo didattico

e quindi motivare gli studenti ad una più attiva partecipazione.

Modalità di verifica e criteri di valutazione:

Si è proceduto alle valutazioni dei risultati raggiunti mediante verifiche orali, singole e

collettive, produzione di disegni, prove scritte semi strutturate predisposte seguendo le

modalità previste per l’esame di Stato. Per la valutazione sono stati presi in

considerazione principalmente tre elementi:

1) la conoscenza degli argomenti proposti: intesa come precisione, pertinenza e

completezza delle risposte;

2) le competenze linguistiche: in termini di correttezza della forma, scorrevolezza del

discorso e proprietà di linguaggio, soprattutto riguardo ai termini tecnici propri della

disciplina;

3) le competenze argomentative: intese come capacità di analizzare ed elaborare i

concetti e di collegarli tra loro in modo chiaro ed originale.

Attrezzature utilizzate

Lavagna, LIM per la ricerca di immagini e filmati di chiarimento e approfondimento degli

argomenti trattati, materiale prodotto dai docenti, libro di testo.

Tempi delle varie attività svolte:

41

settembre-ottobre: elementi di base per la progettazione delle costruzioni zootecniche

novembre: stalle per bovine da latte a stabulazione fissa

dicembre-gennaio: stalle per bovine da latte a stabulazione libera

febbraio: le stalle per le bovine da carne; le stalle per i vitelli

marzo: I silos

aprile: strutture per l’allevamento dei suini; le serre

maggio-giugno: le serre, le stalle per gli avicoli; il benessere animale

Rendimento della classe:

L'interesse dimostrato dagli alunni nei confronti degli argomenti trattati può ritenersi

nel complesso soddisfacente: la maggior parte di essi ha partecipato attivamente alle

lezioni vivacizzando il dialogo didattico.

Nel complesso gli obiettivi minimi possono ritenersi raggiunti in modo buono discreto.

Dal punto di vista disciplinare i ragazzi hanno sempre avuto un comportamento corretto

e i rapporti tra il gruppo classe e gli insegnanti sono stati caratterizzati da rispetto e

cordialità, favorendo un clima sereno e di reciproco ascolto.

Pisa, 15 maggio 2018

42

PROGRAMMA DI GENIO RURALE

Testo adottato: R. Chiumenti “Costruzioni Rurali” Edagricole scolastico

Elementi di base per la progettazione delle costruzioni zootecniche:

Elementi di fisiologia delle costruzioni

Il ricambio dell’aria

Il riscaldamento degli edifici zootecnici

Il raffrescamento degli edifici zootecnici

Le stalle per le bovine da latte

La scelta del sistema di stabulazione

La stabulazione fissa: le caratteristiche costruttive; la posta e la mangiatoia; la posta

autocatturante; la corsia di foraggiamento; le caratteristiche dimensionali della stalla

La stabulazione libera: tipologie costruttive; la zona di riposo a cuccette;la zona di

riposo a lettiera permanente; caratteristiche dimensionali delle stalle a stabulazione

libera; la distribuzione degli alimenti; la pulizia della stalla;gli impianti di mungitura

meccanici

Le stalle per bovine da carne

Le caratteristiche dell’allevamento

Il microclima ottimale

Le tipologie costruttive

La distribuzione degli alimenti

Le stalle per i vitelli

Le caratteristiche dell’allevamento; il microambiente di stabulazione

Lo svezzamento dei vitelli nell’azienda da latte

La distribuzione degli alimenti

I silos

Le tipologie costruttive

I silos verticali

I silos orizzontali

Le dessilatrici

Le strutture per l’allevamento dei suini

Le caratteristiche degli allevamenti

43

Gli allevamenti da riproduzione

I reparti fecondazione e gestazione, la zona parto

Il reparto post-svezzamento

Il reparto ingrasso

I sistemi di alimentazione

Le serre

L’effetto serra

Le caratteristiche costruttive

La climatizzazione: tecniche di riscaldamento e raffrescamento

I bancali

Le strutture per l’allevamento degli avicoli

Le esigenze ambientali e le caratteristiche dei fabbricati

Aspetti generali sull’allevamento delle galline ovaiole e dei polli da carne

Il benessere animale

44

RELAZIONE FINALE DI TECNICHE DI PRODUZIONE ANIMALE

Prof.ssa Saba Rosalba

Obbiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, competenze, capacità

Conoscere l’importanza dell’alimentazione nel quadro delle diverse performances degli

animali domestici.

Conoscenza dei principi alimentari contenuti negli alimenti e della loro digeribilità.

Saper leggere e interpretare i cartellini degli alimenti destinati agli animali.

Conoscere i meccanismi di utilizzazione dell’energia, delle proteine e della fibra

grezza contenuta negli alimenti da parte degli animali domestici poligastrici e

monogastrici.

Conoscere e calcolare i fabbisogni di principi nutritivi delle principali categorie e

specie di animali domestici (poligastrici).

Conoscere i principali alimenti zootecnici e individuare i più adatti per le diverse

categorie.

Saper calcolare una razione alimentare che soddisfi i fabbisogni nutritivi deli animali

(bovini)

Svolgimento del programma in relazione alla programmazione iniziale, eventuali

difficoltà riscontrate e loro causa:

Il programma è stato svolto secondo la scansione prevista dalla programmazione di

inizio anno sebbene l’attenzione sia stata concentrata quasi esclusivamente sugli

animali poligastrici. La difficoltà o la scarsa applicazione di alcuni ha richiesto

maggiore tempo nell’apprendimento della competenza di calcolo, e in parte lo

sviluppo del modulo secondo la metodologia CLIL, hanno determinato un

rallentamento dello svolgimento del programma, conseguentemente l’ultimo modulo

sull’igiene zootecnica quasi sicuramente non verrà svolto.

La classificazione degli alimenti zootecnici, gli additivi, la tecnica dell’insilamento e la

valutazione della qualità dell’insilato sono stati trattati in modalità CLIL.

Attività strettamente curricolari connesse allo svolgimento dei programmi e

metodologie adottate (lezioni, lavori di gruppo, ricerche, etc.)

Le attività curriculari previste sono state svolte attraverso lezioni partecipate ed

esercitazioni in classe, learning-by-doing e una parte secondo la metodologia CLIL.

Attività extracurricolari e metodologie relative:

Nel mese di aprile la classe ha partecipato ad una vista di istruzione presso

l’allevamento di bovini da latte della CARIPLO in Coltano.

Attrezzature utilizzate

Le attrezzature utilizzate sono state: lavagna, calcolatrice

Libro di testo e materiale fornito dall’insegnante sia per i moduli in L1 che in L2.

Tempi delle varie attività svolte

45

Le lezioni sono iniziate con il mese di ottobre sia per gli stage di alternanza scuola

lavoro svolti a settembre sia a causa dell’orario provvisorio.

Ottobre: Principi di nutrizione e alimentazione. Caratteristiche e analisi degli

alimenti.

Ottobre-Dicembre-dicembre: alimenti zootecnici, classificazione in base al

contenuto di nutrienti: concentrati proteici ed energetici, foraggi. Additivi. Tecnica di

insilamento e valutazione pratica dell’insilato (Modulo CLIL)

Gennaio- Giugno: Utilizzazione dei nutrienti da parte degli animali (Energia, Fibra,

azoto proteico e non proteico). Importanza della popolazione microbica nella

utilizzazione dei nutrienti nei poligastrici.

Determinazione dei fabbisogni (energia, proteine e sali minerali), razionamento.

Rendimento della classe

I rapporti tra classe e insegnante sono stati improntati a rispetto e cordialità.

Le lezioni sono state impostate secondo la metodologia Learning by-doing cercando

di far lavorare autonomamente gli studenti sugli argomenti via via proposti e

promuovendo l’aiuto reciproco. La partecipazione non è stata però costante per tutti.

Un gruppetto di studenti hanno prestato attenzione scarsa e superficiale alle attività

svolte in classe conseguendo risultati scarsi a livello di competenze acquisite e di

profitto. Altri hanno raggiunto livello molto buoni o eccellenti.

Il modulo CLIL

Nella trattazione della parte di programma in modalità CLIL le difficoltà

linguistiche, vere o presunte, hanno senz’altro influito sui risultati e forse hanno

determinato un certo rallentamento nello svolgimento del programma anche se

comunque non particolarmente rilevante. L’atteggiamento degli studenti è stato per

alcuni positivo mentre per altri, facendosi forti delle loro difficoltà linguistiche, è

stato scostante e superficiale. Atteggiamento tenuto comunque anche nelle altri parti

del corso tenuto in L1.

Invece di vedere nell’esperienza CLIL una opportunità per sviluppare competenze

trasversali utili, per alcuni è stato solo uno svantaggio rispetto alle altre classi che

non hanno avuto questa possibilità. Per alcuni studenti, di contro, il modulo CLIL ha

permesso una maggiore possibilità di espressione e crescita.

La discontinuità/assenza dell’insegnante di lingue nel corso degli anni ha generato

una insicurezza sul fronte della lingua straniera che spiega in parte questo

atteggiamento.

In termini di profitto la classe è stato altilenante, nel complesso ha avuto risultati

sufficienti o al limite della sufficienza.

Tipologie di verifiche: Prove scritte di calcolo, verifiche scritte a domande aperte e

risposta breve, verifiche orali, produzione di elaborati.

Pisa, 7 maggio 2018

46

PROGRAMMA SVOLTO TECNICA DELLA PRODUZIONE ANIMALE

Testo adottato: D. Balasini, F. Folis, F. Tesio - Allevamento, alimentazione, igiene e salute, corso

di produzioni animali. Vol. B vol.”. Ed. Edagricole

MODULO 1. PRINCIPI DI NUTRIZIONE DEGLI ANIMALI DOMESTICI

Importanza dell’alimentazione e del processo nutritivo. Generalità sugli alimenti: classificazione

fisica e bromatologica. Generalità sui principi nutritivi: glucidi, protidi, lipidi, vitamine e sali

minerali. Valutazione chimica e fisiologica degli alimenti: metodo Weende, metodo Van Soest.

Calcolo e analisi del contenuto dei principi nutritivi degli alimenti da tabella e calcolo degli

Estrattivi inazotati. Calcolo dell’energia lorda degli alimenti in base al contenuto di principi

nutritivi.

La digeribilità degli alimenti e fattori che la influenzano, appetibilità, azione dietetica,

conservabilità. La fibra: elemento importante nel razionamento degli animali, funzioni

metaboliche. FG e frazioni NDF, ADF, ADL. Limiti di minimo utilizzo nel razionamento.

Fermentazione ruminale e importanza metabolica della popolazione microbica ruminale.

Utilizzazione dell’azoto proteico e non, nei poligastrici e nei monogastrici.

Significato e importanza delle frazioni PDIE, PDIN degli alimenti e della razione per la

ottimizzazione della stessa in funzione dei fabbisogni dell’animale.

Utilizzazione dell’energia da parte degli animali domestici: quote e perdite. EL, ED, EM, EN di

mantenimento e produzione.

Il valore nutritivo degli alimenti: significato e unità di misura (U.F.L., U.F.C.)

MODULO CLIL ALL’INTERNO DEL MOD.1

Classificazione degli alimenti zootecnici in base ai contenuti di principi nutritivi e al tipo di

produzione e condizionamento. Fienagione e insilamento. Alimenti foraggeri e alimenti

concentrati. Additivi e classificazione degli additivi alimentari zootecnici. Tecnica di insilamento

e valutazione pratica in campo dell’insilato.

MODULO 2. FABBISOGNI NUTRITIVI E RAZIONAMENTO

Fabbisogni nutritivi degli animali domestici (bovini latte e carne) e fattori di razionamento:

determinazione dei fabbisogni in funzione delle finalità produttive e delle fasi fisiologiche degli

animali poligastrici: fabbisogni di energia, PG, Sali minerali per il mantenimento, la produzione

di latte, gravidanza, accrescimento e ingrasso. Determinazione del livello di ingestione e

significato pratico. Calcolo della concentrazione energetica e proteica della razione a partire dai

fabbisogni. Calcolo della razione alimentare e ottimizzazione.

47

RELAZIONE FINALE DI GESTIONE DELL’AMBIENTE DEL TERRITORIO

Prof.ssa Valentina Berrugi, Prof. Renato Sciutti ITP

Obbiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, competenze, capacità

Conoscenze

Conoscenze dei concetti chiave di ambiente, territorio e paesaggio. Competenze degli

organi amministrativi territoriali. Normativa ambientale e territoriale. Competenze

sugli elementi di silvicoltura. Interventi a difesa dell’ambiente Conoscenza della PAC.

Abilità e competenze.

Rilevare le strutture ambientali e territoriali. Individuare le diverse attitudini

territoriali attraverso il ricorso a idonei sistemi di classificazione. Individuare

interventi di difesa dell’ambiente e delle biodiversità. Individuare ed interpretare le

normative ambientali e territoriali.

Svolgimento del programma in relazione alla programmazione iniziale:

Il programma è stato svolto secondo la scansione prevista dalla programmazione di

inizio anno. Si è cercato quanto più possibile di stimolare gli studenti all’uso di

materiali originali tratti da internet.

Attività strettamente curricolari connesse allo svolgimento dei programmi e

metodologie adottate (lezioni, lavori di gruppo, ricerche, etc.)

Le attività curriculari previste sono state svolte attraverso lezioni partecipate ed

esercitazioni in classe. Nel corso dell’anno gli studenti hanno lavorato in gruppo e in

alcuni casi realizzato ricerche che sono state successivamente esposte in classe.

Attrezzature utilizzate:

Il libro di testo adottato MN Forgiarini, L. Damiani, G. Puglisi “Gestione e

Valorizzazione agroterritoriale”. REDA.

Le attrezzature utilizzate sono state: LIM, lavagna, laboratorio informatica e

materiale fornito dall’insegnante.

Tempi delle varie attività svolte

Settembre-Dicembre: Paesaggio, ambiente e territorio, strumenti di pianificazione.

Gennaio-Febbraio: Elementi di silvicoltura e forme di governo e trattamento del

bosco.

Marzo-Aprile: Dissesto idrogeologico e interventi di contenimento

Aprile-Maggio: Sistemi di produzione agricola. PAC e riflessi sula gestione del

territorio.

Maggio-Giugno: Inquinamento e legislazione ambientale.

Rendimento della classe

I rapporti tra classe e insegnante sono stati improntati a rispetto e cordialità.

48

Le lezioni sono state impostate in parte con lezione frontale partecipata e dialogata e

in parte secondo la metodologia Learning by-doing, ossia facendo lavorare

autonomamente in gruppi a composizione variabile sugli argomenti via via proposti e

promuovendo l’aiuto reciproco.

In termini di profitto la classe ha avuto risultati variabili:in alcuni casi buoni,in altri, la

maggioranza, sufficienti ma superficiali e approssimativi. In generale risaltano i

differenti approcci individuali verso la materia; da uno più pratico ad uno più

teorico.

Tipologie di verifiche: Prove oggettive e miste, verifiche scritte, verifiche orali,

produzione di elaborati.

PROGRAMMA SVOLTO GESTIONE AMBIENTE E TERRITORIO

Testo adottato: MN Forgiarini, L. Damiani, G. Puglisi “Gestione e Valorizzazione

agroterritoriale”. REDA.

MODULO 1. Ambiente, paesaggio, territorio

Ambiente e sviluppo sostenibile. Impronta ecologica. Calcolo dell’impronta ecologica.

Territorio. Pianificazione territoriale e sviluppo sostenibile. Principi di sostenibilità,

prevenzione, precauzione per l’assetto del territorio. Le invarianti strutturali nella

pianificazione. Attitudini e classificazione del territorio. Land Suitability Evaluation.

Paesaggio. Analisi, evoluzione e classificazione qualitativa del paesaggio.

Ecologia del paesaggio. Reti ecologiche e Rete Natura 2000.

MODULO 2. Il governo del territorio e le competenze amministrative

Gestione del territorio, principi, evoluzione normative delle competenze amministrative. Piani

territoriali regionale e provinciali di coordinamento. PIT e Piano paesaggistico regionale RT.

Distretti e bacini idrogeografici, piani di gestione.

MODULO 3. Dissesto idrogeologico e difesa del territorio Dissesto idrogeologico. Cause scatenanti. Concetti di pericolosità, vulnerabilità, rischio.

Pericolosità ambientale idrogeologica. Erosione e fattori dell'erosione. Tipologia di erosione.

Danni diretti e indiretti. Generalità sulla superficie forestale e i boschi in Italia. Forme di

governo (ceduo, ceduo matricinato, fustaia). Essenze forestali latifoglie e conifere. Tipi di

dissesto e funzioni del bosco. Interventi di controllo e prevenzione dell’erosione e del rischio

frane. Ingegneria naturalistica per la stabilizzazione dei versanti.

MODULO 4. Inquinamento, monitoraggio e normative ambientali

Inquinamento e biomagnificazione. Inquinamento di aria, acqua e suolo. Inquinamento dell’aria e

conseguenze, effetto serra, piogge acide, effetto serra. Inquinamento delle acque, inquinamenti

diffusi e puntuale. Fonti civili, industriali e agricoli di inquinamento. Inquinamento del suolo e

rifiuti. Indicatori dello stato dell’aria, delle acque, dei suoli quali licheni, BOD, COD, Indice IBE.

Indici di qualità del suolo. Normativa ambientale per la tutela delle acqua e del suolo.

MODULO 5. Sistemi di produzione agricola

Politica agricola comunitaria e sviluppo rurale, excursus storico. Titoli storici e nuovi titoli.

Pagamenti diretti di base e greening. Agricoltore attivo, modulazione e capping. Obblighi e

esenzioni. Sistemi di produzione convenzionali, biologico, cenni su biodinamico. Enti

certificatori.

Normativa ambientale e gestione dei rifiuti. Valutazione Impatto ambientale, concetti generali.

I docenti Berrugi Valentina Renato Sciutti

49

RELAZIONE FINALE DI PRODUZIONE VEGETALE

Prof. Sandro Baroni Prof.Renato Sciutti ITP

- OBIETTIVI DISCIPLINARI REALIZZATI IN TERMINI DI CONOSCENZE,

COMPETENZE, CAPACITÀ.

Gli obiettivi disciplinari, così come previsto nelle linee guida ministeriali e previste nella

programmazione annuale sono stati:

Saper riconoscere le principale specie di piante arboree da frutto

Comprendere lo sviluppo e la fruttificazione di una pianta arborea da frutto

Comprendere le differenze e l’importanza della propagazione per via vegetativa

e per via riproduttiva e le implicazione dei due procedimenti

Comprendere le peculiarità di una coltura arborea da frutto, gli impatti

ambientali degli impianti e delle tecniche di coltivazione e i rischi tecnici ed

economici relativi all’ impianto e alla gestione di un arboreto

Comprendere la diffusione territoriale, importanza economica, tecnica colturale,

la possibilità di vendita dei prodotti della coltura del pesco, del melo, della vite

e dell’olivo.

- SVOLGIMENTO DEL PROGRAMMA IN RELAZIONE ALLA PROGRAMMAZIONE

INIZIALE, EVENTUALI DIFFICOLTÀ RISCONTRATE, E LORO CAUSA:

Il programma è stato svolto secondo la scansione presentata all’inizio dell’anno

scolastico.

La classe ha partecipato, nella maggior parte dei suoi componenti, allo svolgimento degli

argomenti proposti in modo attivo, ed alcuni alunni, particolarmente motivati, hanno

richiesto approfondimenti su temi specifici. L’impegno è stato continuo in un numero

rilevante di alunni e ciò ha reso scorrevole il ritmo della programmazione.

Da segnalare che la classe ha sempre tenuto un comportamento molto corretto e la

didattica si è svolta in un clima di collaborazione reciproca.

Il metodo di studio è risultato per lo più mnemonico con poche rielaborazioni personali di

ciò che veniva appreso in classe, ciò ha penalizzato maggiormente l’applicazione di

concetti da esporre nelle esercitazione pratiche. Per il gruppo di alunni più motivati non

ci sono stati problemi di apprendimento; vi è poi nella classe un gruppo di alunni che,

anche a causa dell’impegno discontinuo, unito ad un modesto interesse sono riusciti solo

in parte a raggiungere gli obiettivi programmati. La classe ha raggiunto mediamente un

più che sufficiente livello di preparazione sulla globalità del programma svolto, spiccano

alcuni alunni, più motivati della media, la cui preparazione può essere considerata buona.

50

ATTIVITA’ STRETTAMENTE CURRICOLARI CONNESSE ALLO SVOLGIMENTO

DEI PROGRAMMI E METODOLOGIE ADOTTATE (LEZIONI, LAVORI DI GRUPPO,

RICERCHE, ETC..)

METODOLOGIE DI INSEGNAMENTO E STRATEGIE DIDATTICHE:

Nella fase di acquisizione dei contenuti si è cercato di illustrare esempi concreti per

risalire alla formulazione dei concetti privilegiando l’aspetto intuitivo pratico più che

quello teorico.

Nella fase di applicazione si è cercato di porre agli alunni quesiti e problemi il più

possibile diversi facendoli lavorare a gruppi.

Sono state effettuate prevalentemente lezioni di tipo frontale per illustrare gli

argomenti di nuova conoscenza; tuttavia, quando è stato possibile, sono state svolte

lezioni guidate in forma interattiva.

MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE:

E’ stata svolta una continua verifica del grado di apprendimento sia durante la lezione

frontale che all’interno di altri tipi di accertamento, tramite domande da posto o

comunque stimolando interventi. Sono state effettuate una verifica orale per

quadrimestre ed altre verifiche in forma scritta sia strutturate che aperta. Il giudizio

finale tiene conto non soltanto del profitto conseguito in tali prove ma anche dei vari

interventi in classe e dell’impegno con il quale sono state affrontate le esercitazioni

pratiche.

ATTIVITA’ EXTRACURRICOLARI E METODOLOGIE RELATIVE:

Non state svolte attività particolari ma solo una attività di recupero in itinere

coinvolgendo tutta al classe sugli argomenti non sufficientemente appresi.

ATTREZZATURE UTILIZZATE

Descrizione delle strutture e degli strumenti effettivamente utilizzati

Sono stati utilizzati il laboratorio informatico e la lavagna multimediale per effettuare

ricerche di immagini e lavori tematici in ampliamento o approfondimento di argomenti

specifici.

E' stato utilizzato il libri di testo "Coltivazione erbacee ed arboree"

Autori Valli Corradi, Battini Edagricole editore.

-TEMPI DELLE VARIE ATTIVITÀ SVOLTE

Descrizione della quantità di tempo utilizzato dalla classe per sviluppare i singoli moduli

o argomenti del programma

I tempi richiesti per le attività didattiche sono stati così articolati:

51

Settembre: esercitazione di riconoscimento piante arboree da frutto

sviluppo e morfologia dell’apparato radicale delle piante arboree

sviluppo e morfologia dell’apparato aereo delle piante arboree,

Ottobre - Novembre: esercitazione di riconoscimento delle formazioni fruttifere delle

principali piante arboree da frutto

Classificazione e riconoscimento di gemme e rami di pomacee e drupacee

Ciclo vitale, ciclo annuale e fasi fenologiche, ciclo di fruttificazione e alternanza di

produzione;

Formazione del fiore, impollinazione, allegazione, cascola:

Formazione e sviluppo del frutto, la pratica del dirado

Maturazione fisiologica e commerciale del frutto, la conservazione dei frutti;

Propagazione per seme e per via vegetativa caratteristiche degli individui ottenuti,

Tecniche di propagazione per via vegetativa: talea, propaggine, margotta, innesto e

innesto talea;

Impianto di un frutteto: problematiche socio-economiche, microclimatiche, pedologiche.

Dicembre – Gennaio- Febbraio esercitazione di potature di allevamento e produzione di

pomacee e drupacee vite e olivo;

Forme di allevamento tradizionali e ridotte: descrizione, caratteristiche, modalità di

realizzazione.

Operazione di impianto di un frutteto e vigneto: calcolo delle piante da inserire su un

appezzamento.

La gestione del suolo di un frutteto e un vigneto.

Interventi di potatura di allevamento e di produzione.

Marzo- L’irrigazione di un frutteto. La concimazione minerale di un frutteto.

Aprile - Maggio Diffusione territoriale, importanza economica, forme di allevamento

portainnesti, cultivar e tecnica colturale della coltura del pesco, del melo, della vite e

dell’olivo.

Giugno: esercitazione sullo sviluppo vegetativo delle vita e potatura verde .

- RENDIMENTO DELLA CLASSE

Le finalità disciplinari sono state raggiunte, in modo diversificato, da circa metà alunni

che hanno lavorato con un buon impegno e costante partecipazione riuscendo ad

evidenziatore una buona autonomia.

L'altro gruppo di studenti ha mostrato un interesse e un impegno spesso discontinuo,

accompagnato da metodo di studio non sempre adeguato che hanno determinato esiti

alterni.

Alcuni alunni sono riusciti a raggiungere risultati ottimi.

8/5/2018

52

Programma svolto nel corso di Produzione Vegetale

Funzioni e sviluppo e morfologia dell’apparato radicale delle piante arboree;

Funzioni e sviluppo e morfologia dell’apparato aereo delle piante arboree,

Classificazione e riconoscimento di gemme e rami di pomacee e drupacee

Ciclo vitale, ciclo annuale e fasi fenologiche, ciclo di fruttificazione e alternanza di produzione;

Formazione del fiore, impollinazione, allegazione, cascola:

Formazione e sviluppo del frutto, la pratica del dirado

Maturazione fisiologica e commerciale del frutto, la conservabilità dei frutti;

Propagazione per seme e per via vegetativa caratteristiche degli individui ottenuti,

Tecniche di propagazione per via vegetativa: talea, propaggine, margotta, innesto e innesto talea;

Impianto di un frutteto: problematiche socio-economiche, microclimatiche, pedologiche.

Forme di allevamento tradizionali e ridotte: descrizione, caratteristiche, modalità di realizzazione.

Operazione di impianto di un frutteto e vigneto: calcolo delle piante da inserire su un appezzamento.

La gestione del suolo di un frutteto e un vigneto.

Interventi di potatura di allevamento e di produzione.

L’irrigazione di un frutteto.

La concimazione minerale di un frutteto.

Diffusione territoriale, importanza economica, forme di allevamento, portainnesti, cultivar e tecnica

colturale della coltura del pesco, del melo, della vite e dell’olivo.

Attività svolte nel corso di Esercitazioni Pratiche di P.V.

Riconoscimento delle principali piante arboree da frutto

Riconoscimento delle forme di allevamento e delle formazioni fruttifere.

Potature di allevamento e produzione di pomacee e drupacee vite e olivo;

Interventi di potature produzione di pomacee e drupacee vite e olivo;

Riconoscimento dei sintomi delle principali malattie di vite e olivo con ricerca di immagini su

Internet

Pisa 8 maggio 2018

53

RELAZIONE FINALE DI SCIENZE MOTORIE E SPORTIVE

Prof. Castellani Tarabini Carlo

Obiettivi disciplinari realizzati in termini di conoscenze, competenze, capacità;

1.Acquisizione del valore della corporeità attraverso esperienze di attività motorie e

sportive, di espressione e di relazione in funzione della formazione di una personalità

equilibrata e stabile.

2.Consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume di vita intesa come

capacità di realizzare attività finalizzate e di valutarne i risultati e di individuarne i

nessi interdisciplinari.

3.Approfondimento operativo e teorico di attività motorie e sportive che, dando spazio

alle attitudini e propensioni personali, favorisca l’acquisizione di capacità trasferibili

all’esterno dell’ambito scolastico (lavoro, tempo libero, salute).

4.Acquisizione di capacità operative sportive, conoscere e praticare due discipline di

squadra e individuali, trasferire capacità e competenze motorie in realtà ambientali

diversificate.

5.Conoscenza delle norme di comportamento ai fini della prevenzione degli infortuni e

pronto soccorso.

Svolgimento del programma in relazione alla programmazione iniziale, eventuali

difficoltà riscontrate e loro causa:

Le lezioni previste dalla programmazione iniziale si sono svolte regolarmente.

Attrezzature utilizzate

Sono stati utilizzati grandi e piccoli attrezzi ginnici sia in palestra che sul campo

sportivo adiacente la scuola.

Tempi delle varie attività svolte

Nella prima parte dell’anno scolastico sono stati privilegiati esercizi per la flessibilità e

mobilità articolare, esercizi d’impulso, esercizi di velocità di reazione e di esecuzione,

esercizi per la coordinazione generale.

Nella seconda parte sono stati preferiti esercizi mirati alla tecnica di base dei principali

sport individuali e di squadra.

Rendimento della classe

Buono il giudizio generale sulla classe che ha mostrato interesse costante e

partecipazione attiva. Il livello di rielaborazione degli schemi motori è risultato più che

54

accettabile per alcuni alunni, ottimo per altri. Dal un punto di vista disciplinare,

nonostante il comportamento di alcuni alunni piuttosto vivaci, non si segnalano episodi

degni di nota. Diversi gli alunni che hanno partecipato ai Campionati Studenteschi con

risultati soddisfacenti. Soddisfacente anche il profitto medio raggiunto non solo dagli

alunni con buone caratteristiche motorie, ma anche da coloro che presentavano qualche

difficoltà.

Tipologie di verifiche

E’ stata fatta una distinzione tra la valutazione del profitto e la valutazione globale

tenendo in considerazione la partecipazione all’attività didattica,

l’impegno, il progresso, le conoscenze, le competenze e le abilità acquisite.

Le verifiche e le relative valutazioni sono scaturite dalla somministrazione di test

motori.

PROGRAMMA DISCIPLINARE SVOLTO

Argomenti trattati

1. Esercitazioni per il mantenimento della resistenza aerobica.

2. Esercitazioni per la coordinazione e la destrezza.

3. Esercizi per la mobilità articolare e l'elasticità muscolare.

4. Esercizi ed esercitazioni individuali e di squadra della pallacanestro.

5. Esercizi ed esercitazioni individuali e di squadra della pallavolo.

6. Esercizi ed esercitazioni individuali e di squadra del calcio.

7. Esercizi propri di alcune specialità dell’atletica leggera; esercitazioni come corse

veloci, salti e lanci.

8. Attività per apprendere regolamenti, tecniche e tattiche degli sport individuali e di

squadra.

Le proposte teorico-pratiche hanno riguardato:

Il riscaldamento generale e specifico; lo stretching, l’allenamento;

Sport di squadra: pallavolo, pallacanestro e calcetto (regole di base, fondamentali

individuali, ruoli, punteggio);

Sport individuali: atletica leggera (tecnica di corsa veloce, del getto del peso, del salto in

alto e in lungo).

Pisa, 5 maggio 2018

55

RELAZIONE FINALE DI

INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA

Prof.ssa : Mirjam Capini

Condotta, interesse e partecipazione

In 5d 14 studenti su 19 si sono avvalsi dell'insegnamento della Religione.

La classe ha dimostrato nel complesso interesse per gli argomenti trattati. Una parte, in

particolare, ha partecipato attivamente e con interesse al dialogo educativo. Sono stati

affrontati problemi del mondo contemporaneo, visti alla luce dell'insegnamento della

Chiesa; si è riflettuto su problematiche appartenenti alla sfera dell'attualità e della

cultura contemporanea.

Obiettivi mediamente raggiunti

Conoscenze:

Ruolo della religione nella società contemporanea.

Il rapporto della chiesa con il mondo contemporaneo, con riferimento ai nuovi scenari

religiosi, alla globalizzazione e migrazione dei popoli, alle nuove forme di comunicazione.

Differenze e specificità tra cultura cattolica e cultura laica.

Competenze:

Sanno confrontarsi con modelli culturali ed etici differenti.

Sanno individuare i valori fondamentali del Cristianesimo.

Sanno esporre le caratteristiche della visione antropologica e morale del cristianesimo in

modo corretto.

Sanno confrontarsi con una serie di valori riconosciuti importanti per la vita dell'uomo.

Abilità:

Sono capaci di fare gli opportuni collegamenti fra i concetti esposti e rielaborarli

tenendo conto della propria esperienza personale e sociale.

Obiettivi educativi:

Atteggiamento di apertura e tolleranza nei confronti delle diverse opinioni.

Passaggio dal piano della conoscenza a quello della consapevolezza e

dell'approfondimento dei principi e dei valori del Cattolicesimo in ordine alla loro

incidenza sulla cultura e sulla vita individuale e sociale.

Sviluppo della dimensione sociale della persona.

Metodi adottati e strumenti utilizzati

Lezioni di confronto e di discussione. Tutti i contenuti hanno tenuto conto delle domande

e delle esigenze degli studenti. Il criterio della relazione ha favorito il dialogo

interpersonale e la facoltà di intervento.

Verifiche e valutazione

La verifica dell’apprendimento è stata fatta con modalità differenziate, prendendo in

considerazione:

56

* le problematiche della classe, cioè la situazione di partenza, la disponibilità e

l’interesse, le dinamiche di partecipazione, l’impegno, il comportamento in classe in

termini di attenzione, il rispetto dimostrato per le regole base della vita scolastica e il

grado di socializzazione;

* il tipo di contenuti trattati, la loro modalità di esposizione ed il metodo generale di

insegnamento adottato;

* il grado di complessità degli argomenti e il loro progressivo approfondimento

all’interno del percorso scolastico.

* Sono stati utilizzati i seguenti strumenti di verifica:

* giudizio sugli interventi spontanei (o sollecitati dall’insegnante) di partecipazione al

dialogo educativo e sugli interventi da parte dei ragazzi nel corso di dibattiti guidati;

* verifica delle riflessioni personali su temi scelti dagli studenti e concordati con

l’insegnante;

* valutazione del modo con cui gli studenti assistono alla lezione, secondo l’interesse,

la partecipazione attiva e/o passiva, il coinvolgimento e l’attenzione.

Pisa, 7/5/2018 Prof.ssa Mirjam Capini.

ATTIVITA' DIDATTICA SVOLTA

Riflessioni su alcuni episodi di cronaca.

Le dipendenze.

Il posto dell'uomo nella creazione nella visione biblica;l'uomo e gli altri animali.

La felicità, definizione di felicità, stare bene con se stessi, le relazioni con gli altri.

Il valore della persona umana. L'art. 3 della Costituzione.

Spiegazione delle principali feste cristiane.

La Giornata della Memoria. L'importanza della Memoria.

La figura di Liliana Segre, senatrice a vita.

La diversità come ricchezza.

Stili di vita.

Due incontri con operatori della Caritas sul tema:

volontariato e servizio civile.

Pisa, 7/5/2018 Prof.ssa Mirjam Capini

57

Parte QUARTA

Esperienze realizzate per la preparazione all’Esame di Stato

Simulazione prima prova 2 marzo 2018 Italiano

Simulazione prima prova 2 maggio 2018 Italiano

Simulazione seconda prova 8 marzo 2018 EEM

Simulazione seconda prova 11 maggio 2018 EEM

Simulazione terza prova

Il Consiglio di Classe nella seduta del 11 febbraio 2018 ha deliberato di adottare per la

simulazione della terza prova la tipologia B con quattro materie e tre domande per ogni

materia

Per l’ elaborazione della risposta è stato stabilito un tempo massimo di 10 minuti a

domanda.

Per ogni materia è stata prevista una risposta in 5 righe ed un valore massimo di 15 punti

a risposta.

Per ogni materia il punteggio finale è la media delle tre risposte.

Prima simulazione 27 marzo 2018 materie Inglese

Produzioni Vegetale

Matematica

Produzione animale

Gestione dell’ambiente e del territorio

Seconda simulazione 24 aprile 2018 materie Inglese

Prodizione Vegetale

Genio Rurale

Trasformazione dei prodotti

E’ stato deliberato lo svolgimento di una prova con cinque materie far si che rimanesse

alto l’interesse degli alunni verso tutte le discipline di indirizzo del corso.

Di seguito sono riportati i testi delle simulazioni e a seguire la griglia di correzione degli

elaborati.

58

Prova simulata Esame di Stato

Prima prova Italiano 2 marzo 2018

Seconda prova Italiano 2 maggio 2018

In un fascicolo allegato vengono riportati testi proposti.

La griglia di valutazione adottata è quella allegata alla relazione dell’insegnante di

italiano

59

Prova simulata Esame di Stato

Prima prova EEM (economia, estimo, marketing e legisletura)

TEMA DI ESTIMO, MARKETING E LEGISLAZIONE

Il candidato svolga la prima parte della prova e due tra i quesiti proposti nella seconda parte.

Il candidato proceda alla stima del più probabile valore di mercato di un fondo rustico a cancello aperto.

L’ordinamento colturale del fondo è così ripartito: 18 ha a seminativo e 2 ha a vigneto. L’azienda è sprovvista di

fabbricati.

Il candidato dopo aver descritto il fondo in oggetto e aver ipotizzato e giustificato ogni dato mancante, proceda

alla valutazione del bene.

Quesiti

Nel caso in cui il fondo sia dotato di un fabbricato per l’abitazione del conduttore e fabbricati ad uso

strumentale, il candidato proceda alla loro valutazione.

Ipotizzare il parco macchine idoneo alla conduzione normale dell’azienda e se ne stimi il valore.

Il fondo è gravato da un mutuo ipotecario di € 150.000 da estinguersi in 20 anni. Sapendo che al momento di

stima è stata appena pagata la settima rata, calcolare il debito residuo (r= 2%)

L’azienda subisce un danno da grandine sul vigneto. Calcolare il valore dei frutti pendenti.

60

Seconda prova EEM (economia, estimo, marketing e legislatura)

TEMA DI ESTIMO, MARKETING E LEGISLAZIONE

Il candidato svolga la prima parte della prova e due tra i quesiti proposti nella seconda parte.

Il proprietario di un fondo, che ha accesso alla strada pubblica insufficiente, chiede ed ottiene dall’autorità

giudiziaria una servitu di passaggio sul fondo limitrofo. L’area interessata misura 6 m x 400 m , si trova sulla

linea di confine ed è coltivata a pescheto al 10° anno di età.

Il candidato dopo aver descritto le caratteristiche del fondo servente, determini l’indennità spettante al

proprietario sapendo che:

il valore della terra nuda suscettibile di essere coltivata a frutteto è di 30.000 € /ha

i lavori verranno effettuati a partire dal 10 maggio.

Quesiti

* I fondi ricadono in zona di consorzio di bonifica: il candidato descriva l’utilità e le

caratteristiche del consorzio in base alla normativa di riferimento.

* Il candidato indichi la procedura che il perito deve seguire per l'individuazione del danno

causato da calamità naturali in agricoltura

* Per procedere alla stima dei fabbricati rurali è necessario descrivere le caratteristiche

intrinseche di essi. Il candidato esponga le principali

* Il candidato descriva sinteticamente come si può stimare un fondo rustico attraverso gli

standard internazionali di valutazione ed attraverso il metodo MCA.

61

PRIMA SIMULAZIONE TERZA PROVA 27 marzo 2018

Materia: Inglese

1)What are the main characteristics of industrial agriculture?

First of all, it requires huge amount of innovation in agricultural machinery, synthetic fertilizers and

pesticides. A key feature of the industry is its cultivation of a single crop, a practice called

monoculture. This practice can reduce production costs and the prices of goods but it can also deplete

the soil of its nutrients.

2)What are the basic stages in the winemaking process?

Harvesting is the first step and it can be done mechanically or by hand. The next steps are the crushing

and the pressing of the whole clusters of fresh ripe grapes. Fermentation is a natural process and its

key element is yeast, which converts the sugar into alcohol and carbon dioxide. Clarification, the last

stage, is used to ensure that the wine is clear and particle-free.

3)What basic information is required on a wine label?

There are five basic parts of a wine label: the producer or name, at the top or the bottom of a label; the

region, which indicates where the grapes were picked; the variety, that refers to what grapes are used,

or the Appellation, which can give clues to what varietals were used; the Vintage or Non-Vintage; the

alcohol by volume, that is the alcohol level of the wine.

Gli alunni possono usare il dizionario bilingue.

62

Materia: Produzione vegetale

1) Elencare i frutti che presentano una curva di accrescimento a “doppio sigmoide”, spiegare in

cosa consiste e indicare la sua importanza pratica:

Sono tutti quei frutti che hanno un nocciolo come la pesca, la susina, l’albicocca, l’oliva oltre l’uva.

L’accrescimento del frutto rallenta per permettere l’indurimento legnoso dell’endocarpo o dei

tegumenti del vinacciolo nell’uva. Nelle drupacee rappresenta il tempo limite utile per effettuare il

dirado della frutta, nell’olivo il momento di inizio della lotta alla mosca.

2) Spiegare che cosa si intende per brindillo e indicare le differenze tra quello presente nelle

pomacee e quello delle drupacee:

Il brindillo è un ramo di un anno esile lungo circa 10 – 15 centimetri, nelle drupacee porta all’apice

una gemma a legno e lungo l’asse gemme a fiore e/o a legno (nel pesco anche più di una per ogni

nodo), nelle pomacee è presente una gemma apicale mista che produrrà un corimbo di fiori e quindi la

produzione e lungo l’asse delle gemme a legno che potranno evolversi in dardi.

3) Spiegare quali sono le operazioni di campagna necessarie per l’impianto di un frutteto:

Sono: livellamento del terreno; concimazione di impianto con letame maturo e concimi a base di

fosforo e potassio; scasso a 0,9 - 1,0 m o in alternativa ripuntatura con ripper ad una profondità di

0,80-1 m seguita da aratura ad una profondità di 0,40-0,50 m; affossatura e drenaggio; tracciamento

dei filari; messa a dimora delle piante; palificazione; predisposizione dell’impianto di irrigazione.

63

Materia: Matematica

1) Dopo aver formulato le ipotesi del teorema di De l’hospital calcola il seguente limite :

Lim ex -1

x

x0 Date due funzioni f(x) e g(x) definite e derivabili in tutti i punti di un intorno I del punto c escluso

al più c, se lim f (x)

g(x)per x®0 si presenta nella forma indeterminate

0

0 e g’(x) ¹0,

se inoltre esiste lim f '(x)

g'(x)per x®0 allora esiste anche lim

f (x)

g(x)per x®0 e si ha:

lim f (x)

g(x)per x®0= lim

f '(x)

g'(x)per x®0

Lim ex -1

x =Lim

ex

1=1

2) Calcola gli eventuali punti di flesso della funzione di equazione y = 6

1232 23 xxx

Il dominio della funzione data è R. y ' =6(6x2 +6x-12)

36= x2 + x- 2

y'' = 2x+1 2x+1≥0 x ≥ -1/2

Per x > -1/2 la funzione volge la concavità verso l’alto, per x < -1/2 volge la concavità verso il

basso, per x =-1/2 la derivata seconda si annulla, quindi x =-1/2 è un punto di flesso .

f(-1/2)=

2(-1

2)3 +3(-

1

2)2 -12(-

1

2)

6=

-1

4+

3

4+6

6=

13

24

3) ) Calcola gli eventuali punti di massimo e di minimo relativi della funzione di equazione

y= (x+1) ex dopo aver formulato la definizione .

Si dice che il punto c è un punto di minimo relativo se esiste almeno un intorno di c in cui f(x)

≥f(c) per ogni x appartenente a questo intorno.

Y’= ex+(x+1) ex

= ex(x+2) ≥0

Per x>-2 la funzione è crescente ,per x<-2 la funzione è decrescente, per x=-2 la derivata prima si

annulla , allora x=-2 è un punto di minimo relativo , e il minimo è - e-2

64

Materia: Produzioni Animali

1) Livello di ingestione degli animali. Cos’è e quali sono i fattori che lo influenzano.

È la quantità di alimento, espresso in kg di s.s., che un animale ingerisce spontaneamente nelle 24ore.

Dipende dal peso dell’animale e dal suo livello produttivo. È influenzato anche dallo stato fisiologico e

di salute dell’animale, dalle condizioni ambientali (T e U) di allevamento, dalla qualità e appetibilità

degli alimenti e dalla disponibilità di acqua.

2) Il candidato spieghi come viene utilizzata dagli animali l’energia contenuta negli alimenti.

L’energia contenuta negli alimenti è detta EL Energia Lorda. Gli animali riescono ad utilizzarne solo

una parte (circa il 15-65%), l’altra viene persa come energia contenuta nelle feci, nelle urine, nei gas di

fermentazione, heat-increment e digestione dell’alimento stesso. La residuale, detta EN Energia Netta,

viene utilizzata per il mantenimento e le produzioni.

3) Il candidato illustri qual è l’unità di misura del valore nutritivo degli alimenti zootecnici

attualmente utilizzata per gli animali da latte e da carne descrivendone il significato.

L’unità di misura è l’Unità Foraggera Latte e Carne, UFL e UFC. L’UFL corrisponde al contenuto di

EN di 1kg di orzo, all’86% di s.s., a disposizione di una bovina per la produzione di latte oltre il

mantenimento pari a 1700kcal. L’UFC corrisponde al contenuto di EN di 1 kg di orzo, all’86% di s.s.,

a disposizione di un bovino per il mantenimento e la produzione di carne pari a 1830kcal.

65

Materia: Gestione Ambiente e Territorio

1) Il candidato definisca l'impronta ecologica e spieghi come può essere misurata.

L'impronta ecologica descrive l'impatto esercitato dalle attività e dai consumi umani sull'ecosistema

terrestre; è un indicatore ambientale capace di descrivere il carico delle attività umane sulle risorse in

base all'area totale degli ecosistemi terrestri e acquatici. Si valuta con la formula:

impatto= numero di individui X consumo pro-capite medio

2) Il candidato descriva cosa si intende con Rete Natura 2000 e quali sono gli obiettivi che si

prefigge.

Natura 2000 è un’importante rete ecologica che si fonda su due direttive europee secondo le quali ogni

Stato membro deve contribuire alla protezione degli habitat e delle specie attraverso l’individuazione

di Siti di Importanza Comunitaria o SIC (direttiva Habitat) e Zone di Protezione Speciale o ZPS

(direttiva Uccelli).

3) ll candidato spieghi cosa si intende con governo del bosco e quali sono le principali forme di

governo.

Il governo del bosco è un sistema di gestione distinto in base al tipo di rinnovazione della vegetazione

arborea che può avvenire per via asessuata attraverso lo sviluppo di polloni e in questo caso si parla di

governo a ceduo, oppure per via sessuata attraverso piante nate da seme e si definisce governo a

fustaia.

66

SIMULAZIONE TERZA PROVA 24 Aprile 2018

Materia: Inglese

1)What are the steps in the olive oil processing?

The first step is cleaning the olives you have harvested and removing stems, leaves, twigs and other

debris. The second step is crushing the olive into a paste in order to tear the flesh cells and facilitate

the release of the oil. Then the melaxing (or mixing) begins. The next step is separating the oil from

the rest of the olive components. Finally there is a further separation, through gravity, called racking.

2)What does the colour of olive oil depend on?

It depends on the ripeness of the olives at harvest: unripe, green olives create green-hued oil, whereas

purple-black olives produce golden toned oil. Green olive oil may indicate higher levels of

polyphenols. A too pale colour may indicate that the oil is refined, whilst a copper-coloured oil

suggests oxidation from exposure to fluorescent lights.

3)What is the most effective packaging for olive oil? Why?

The most effective packaging for olive oil is dark glass, stainless steel, coated paperboard and bag-in-

box. It is the most effective because clear glass does not prevent photo oxidation (unless you add an

additional covering) and plastic containers are too porous to provide adequate protection from light,

heat, or moisture.

Gli alunni possono usare il dizionario bilingue.

67

Materia: Produzione vegetale

1) Spiegare come viene realizzato l’innesto talea nella vite e indicare quali sono i vantaggi di

questa tecnica di propagazione.

Il materiale di partenza è costituito da una talea di vite americane e da un occho di vite europea che

vengono innestati a macchina con uno spacco a omega. Nello stesso anno avviene l’attecchiento

dell’innesto, la radicazione della talea e il germogliamento del nesto, la nuova piantina prima viene

allevata in vivaio e poi in campo. Si possono ottenere barbatelle pronte per l’impianto in un solo anno.

2) Spiegare in base a quali caratteristiche viene scelto il portainnesto della vite.

Viene scelto in funzione della affinità di innesto, della vigoria che può indurre al vitigno, alle

possibilità di adattamento al terreno in particolare per quanto riguarda il calcare attivo, la siccità, la

presenza di argilla, di acidità e di salinità, la capacità di resistere a carenze di calcio e magnesio. La

caratteristica più importante è la resistenza offerta agli attacchi della fillossera e dei nematodi.

3) Spiegare quali sono i principali vantaggi dell’irrigazione a goccia del frutteto.

Sono: impiego di piccoli volumi d’acqua e basse pressioni di esercizio, maggiore efficienza

dell’irrigazione; viene bagnato solo il terreno in prossimità delle radici limitando lo sviluppo di

infestanti nella restante parte di terreno; possibilità di apportare concimi con la fertirrigazione; si evita

l’erosione nei terreni in pendenza e le perdite di acqua per percolazione.

68

Materia: Genio Rurale

1) Descrivi i box singoli utilizzati nell’allevamento dei vitelli da latte:

Il box singolo deve avere dimensioni tali da impedire all’animale di girarsi. La larghezza minima è di

circa 1 metro, la lunghezza minima è di circa 1,50 m. Esistono due tipologie di box singoli, ovvero

quelli sopraelevati, che consentono una facile pulizia grazie alla pavimentazione inclinata sopraelevata

del 3-5% su cui poggiano e sono caratterizzati da tamponamenti generalmente smontabili. Il box a

terra è generalmente privo di pavimentazione propria e può presentare un paddock anteriore sulla cui

recinzione vengono applicate mangiatoie e secchi.

2) Elenca e descrivi le varie tipologie di riscaldatori ambientali utilizzati nei locali zootecnici:

I generatori elettrici e i generatori a gas utilizzati nei locali zootecnici sono caratterizzati da una unità

di produzione di calore (a gas o elettrica) insieme al ventilatore che convoglia l’aria nella zona

desiderata. Il riscaldamento ad infrarossi, invece, sfrutta il principio per cui la lampada ad infrarossi

emana radiazioni che per irraggiamento riscaldano un corpo.

3) Descrivi le caratteristiche della zona parto utilizzata nell’allevamento dei suini:

La zona parto deve assicurare condizioni ambientali ottimali alle scrofe sia durante il parto che durante

l’allattamento del suinetto. L’optimum termico necessario per l’attesa del parto è di 15°C mentre per

l’allattamento sono necessari ben 18-20 °C. Il suinetto alla nascita necessita di circa 35°C, decrescenti

nel tempo, che sono mantenuti grazie alla creazione di un “nido” utilizzando apparecchi che lo

riscaldano come le lampade ad infrarosso, lampade elettriche e lampade a gas.

69

Materia: Traformazione dei prodotti

1) Spiega il significato di fermentazione malolattica e indica la sua importanza nella produzione

del vino.

Impropriamente chiamata “fermentazione”, indica la degradazione dell’acido malico ad acido lattico

ad opera di batteri lattici del genere Oenococcus. Inizia spontaneamente in primavera con

l’innalzamento delle temperature. È richiesta nella produzione di vini rossi per i quali determina una

stabilizzazione biologica, una disacidificazione e, conseguentemente, un lieve aumento del pH,

rendendo così il vino più morbido, equilibrato, ricco di corpo e rotondo.

2) Descrivi brevemente le più importanti azioni che svolge l’anidride solforosa addizionata al

mosto e al vino.

Tra le numerose azioni svolte dall’anidride solforosa nel mosto e nel vino, le più importanti sono:

antimicrobica, consiste nel bloccare gli enzimi che regolano la vita cellulare dei microrganismi

selezionando, al tempo stesso, quelli utili; antiossidasica è dovuta all’inattivazione delle

polifenolossidasi, responsabili dell’imbrunimento del mosto/vino; antiossidante in quanto reagisce con

l’ossigeno disciolto evitando l’ossidazione chimica dei composti fenolici.

3) Elenca le operazioni necessarie per effettuare una corretta macerazione delle vinacce e

spiegane le finalità.

Follature, rimontaggi, délestage e macerazione a cappello sommerso sono rese necessarie perché la

spinta del gas fermentativo porta le vinacce al di sopra del mosto in fermentazione formando un

cappello, dove in presenza di ossigeno si origina acido acetico. Le suddette operazioni consentono una

macerazione più omogenea delle vinacce favorendo l’estrazione di sostanze coloranti e aromatiche

necessarie per dare corpo al vino.

70

GRIGLIA DI VALUTAZIONE TERZA PROVA Materia_________________________________________________________

Descrittori Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente

insufficiente

Insufficienza

molto grave

nessuna

risposta D 1 D 2 D 3

Conoscenze

contenuti

pertinenza

9

Risposta precisa e

dettagliata e

pienamente

pertinente

8

Riposta corretta

completa e

pertinente

7

Risposte corrette

anche se non

approfondite

6

Risposte con

conoscenze essenziali

ed alcune incertezze

5,5 – 5,25

Risposte parziali e

superficiali

5 – 4

Risposte con errori

o molto lacunose

3 -2

risposta con gravi

e diffusi errori o

non pertinente

1

nessuna

risposta

Competenze

correttezza

formale

lessico

4

Testo scorrevole,

articolato con

terminologia

specifica

appropriata

3,5

Esposizione

chiara e

corretta con

terminologia

specifica

appropriata

3

Esposizione chiara

e corretta,

linguaggio in

genere appropriato

2,5

Esposizione semplice

con qualche lieve

imprecisione,

terminologia non

sempre appropriata

2,25 – 1,75

Esposizione con

alcune imprecisioni

ed un uso non

adeguato della

terminologia

specifica

1,50

Esposizione con

molte imprecisioni

ed un uso non

adeguato della

terminologia

specifica

1

Esposizione

priva di

terminologia

specifica;

presenta errori

grammaticali

0

nessuna

risposta

Capacità

capacità

argomentativa

rielaborazione

2

Risposta

esaustiva e

espressa con

capacità di sintesi

e originalità

1,70

Risposta

completa,

sintetica e

rielaborata in

modo corretto

1,60

Risposta completa,

abbastanza sintetica

elaborata in modo

sostanzialmente

corretto

1,50

Risposta abbastanza

sintetica ma non de

tutto completa

1,25 - 1

risponde in modo

incompleto con

scarsa

rielaborazione

personale

0,75

risponde in modo

dispersivo e

incompleto;

scarsissima

rielaborazione

personale

0,50

Risponde in

modo

disarticolato e

confuso; nessuna

rielaborazione

personale

0

nessuna

risposta

Totale

Punti

TOTALE

Punti :3 /15

71

Griglia per la valutazione della seconda prova

Descrittori

Ottimo Buono Discreto Sufficiente Insufficiente Gravemente insufficiente

Scarsa I parte II parte

Conoscenze 7 6 5 4,5 4 3,5 2

contenuti, pertinenza

Risposta precisa e dettagliata e pienamente pertinente

Riposta corretta e completa e pertinente

Risposte corrette anche se non approfondite

Risposte con conoscenze essenziali e piccole incertezze

Risposte parziali o superficiali o frammentarie

Risposte con errori o molto parziali o lacunose

Nessuna risposta o risposta errata

Competenze 3 2,75 2, 50 2 1,5 1 0,5

correttezza formale, lessico, capacità argomentativa

Testo scorrevole, articolato

Esposizione chiara e corretta con linguaggio adeguato

Esposizione chiara e corretta, linguaggio in genere appropriato

Esposizione semplice con qualche lieve imprecisione

Esposizione con alcune imprecisioni

Esposizione con alcune imprecisioni e approssimativa

Esposizione del tutto confusa o con molti errori formali

Capacità 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2

applicazione delle conoscenze, capacità di fare collegamenti, rielaborazione.

Elabora i concetti chiave in modo originale e li collega con chiarezza

Coglie i concetti chiave e li elabora in modo corretto

Coglie i concetti chiave e li elabora in modo sostanzialmente corretto

Individua i concetti chiave ma non li elabora in modo corretto

Individua i concetti chiave ma non li elabora sempre in modo corretto

Non ha individuato tutti i concetti chiave

Nessuna capacità rielaborativa

La valutazione complessiva del tema è la media del punteggio delle due parti della prova

punti

Totale punti

: 2