2
Tipo media: Stampa specializzata Tiratura: Publication date: 01.02.2017 Diffusione: Pagina: 1-2 Spread: Readership: Tipo media: Stampa specializzata Publication date: Pagina: 01.02.2017 1-2 Tiratura: Diffusione: Spread: Readership: DOMANI A MILANO NEL PALAZZO DI ASSOLOMBARDA Clustermarittimoeindustrieaconfronto workshopdedicati aivaricomparti - Ledichiarazioni did'Amico, Masucci eFuochi sull'iniziativa - Due giorni di dibattito, un incontro che si propone ciclico presso la sede di Assolombarda (via Pantano 9) per che è e sarà un confronto tra lo shipping e la 1ogisticc industrie interessate al trQsporto merci. Il pro grammo (segue a pagina 2) foto; (da sinistra) Paolo d'Aiìiico, Riccaido Fuochi e Uiiibeito Cluster marittimo inoltre, sia per la didomani giovedì febbraio che per quella venerdì 3, specifici workshop. importanza del me- abbiamo chiesto il Paolo d'Amico, Fuochi ed Um- Masucci. Ecco le dichiarazioni. d'Amico, presidente della Federazione del Mare. sempre lieto di partecipare irnLialiveeome questa aMilano. dall'inizio della mia presiden- cinque anni fa, ho voluto che centro della vita economica finantiaria del Paese, fosse ben il ruolo e l'importanza attività marittime per l'Italia. questa preoccupazione sono presentazione a Milano del V sull 'econo- che la Federazione realizzato assieme al Censis nel 2015, quella del rapporto il Pianeta. il contributo dell'economia in delI'Expo, la partecipa- altre iniziative sul ruolo dell'Italia nel Mediterraneo e su altri temi che investivano il nostro sistema marittimo. Anzitutto, alcune parole sul cluster marittimo. Oggi la flotta di bandiera italiana è tra le prili- cipali al iiiondo (la 3 dei grandi paesi riuniti nel G20) e raggiunge circa i 17 milioni di tonnellate di stazza, con posizioni di assoluto rilievo nei settori più sofisticati ro-ro, navi da crociera, navi per prodotti cliiniici). Il nostro Paese mantiene la leadership europeanel traffico crocieristico (con 4.600 scali di navi), e nella costruzione di navi passeggeri e motor-yacht di lusso. I dati confermano in- vece 1'arretramento del sistema portuale italiano dal 1° al 3° posto in Europa per importazioni ed esportazioni di merci via mare. L'impatto sull'economia italiana delle attività marittime va oltre gli aspetti più strettamente legati alla loro dimensione trasportistica e coinvolge direttamente anche i settori produttivi, manifatturieri e terziari, dell'economia. Il cluster marittimo industriale spende infatti annualmente quasi 20 miliardi di euro in acquisti di beni e servizi. Nel complesso le attività ma- nifatturiere e terziarie del cluster marittimo occupano uno spazio di rilievo nel panorama produttivo nazionale, inferiori per valore della produzione a settori rilevanti e pervasivi come l'agricoltura o il tessile, ma superiori ad ambiti consolidati come la farmaceutica o le assicurazioni. Per venire al tema di oggi, va in primo luogo sottolineato che il tra- sporto marittimo serve il 90% del commercio mondiale, commercio chenell'ultimodecennio è cresciu- to da 6a 10 miliardi di tonnellate e salirà nel 2030 a 17 miliardi. Ciò significa che l'integrazione tra le %arie aree del pianeta e il loro sviluppo, che sta portando ad un incremento del reddito medio anche nel terzo e quarto mondo (e alla fuoriuscita di molti paesi da situazioni di povertà insostenibi- li), non sarebbero possibili senza il trasporto marittimo di materie prime, di merci alimentari, di beni semi lavorati e finiti. L'Italia poi è un paese penin- sulare e insulare, dove lo sviluppo economico e sociale è sempre stato legato a quello delle sue tante città di mare, città che hanno giocato un ruolo fondamentale anche per la componente più continentale del Paese, come quella in cui ci troviamo oggi. Come non mi stanco di ripetere, siamo un grande paese manifattu- nero, con poche materie prime: un'economia di trasformazione - come si dice - dove materie prime e semilavorati anivano per lo più dall'estero, in massima parte via mare, qui vengono poi lavorate ei prodotti vengono in parte rilevante esportati, spesso oltremare. Nel 2015, l'ultimo anno di cui abbiamo rilevazioni complete, l'Italia ha importato per mare 166 milioni di tonnellate di merci e ne ha esportate 65 milioni. A ciò si aggiunge il trasporto interno di merci che si situa oggi sui 55 milioni di tonnellate. Complessi- vamente, quindi, per i porti italiani sono passate oltre 440 milioni di tonnellate di merci: 180 milioni di merci liquide alla rinfusa, 70 milioni di tonnellate di rinfuse solide, 190 milioni di merci varie (di cui, 90 milioni di tonellate su rotabili e 80 milioni in container). Di questa enorme quantità di merci, grezze. semilavorate e finite, che alimenta la nostra economia Tutti i diritti riservati Gazzetta Marittima PAESE : Italia PAGINE : 1-2 SUPERFICIE : 0 % 1 febbraio 2017

DOMANI A MILANO NEL PALAZZO DI ASSOLOMBARDA … · 2017-02-09 · ASSOLOMBARDA Quattro workshop dedicati ai vari comparti - Le dichiarazioni di d'Amico, Masucci e Fuochi sull'iniziativa

  • Upload
    others

  • View
    3

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: DOMANI A MILANO NEL PALAZZO DI ASSOLOMBARDA … · 2017-02-09 · ASSOLOMBARDA Quattro workshop dedicati ai vari comparti - Le dichiarazioni di d'Amico, Masucci e Fuochi sull'iniziativa

DA DOMANI A MILANO NEL PALAZZO DI ASSOLOMBARDA Quattro workshop dedicati ai vari comparti - Le dichiarazioni di d'Amico, Masucci e Fuochi sull'iniziativa MILANO - Due giorni di dibattito, un incontro che si propone come ciclico presso la sede di Assolombarda ( via Pantano 9) per quello che è e sarà un confronto tra Io shipping e la logistica con le industrie interessate al trasporto merci, lì programma (segue a pagina 2) Nella foto: (da sinistra) Paolo d'Amico, Riccardo Fuochi e Umberto Masucci. Cluster marittimo prevede inoltre, sia per la giornata di domani giovedì 2 febbraio che per quella di venerdì 3, specifici workshop. Sull'importanza del meeting abbiamo chiesto il parere di Paolo d'Amico, Riccardo Fuochi ed Umberto Masucci. Ecco le loro dichiarazioni. Paolo d'Amico, presidente della Federazione del Mare. Sono sempre lieto di partecipare ad iniziative come questa a Milano. Fin dall'inizio della mia presidenza, cinque anni fa, ho voluto che qui, al centro della vita economica e finanziaria del Paese, fosse ben presente il ruolo e Fimportanza delle attività marittime per l'Italia. Da questa preoccupazione sono nate la presentazione a Milano del IV e del V ''Rapporto sull 'economia del mare", che la Federazione ha realizzato assieme al Censis nel 2011 e nel 2015, quella del rapporto "Nutrire il Pianeta: il contributo dell'economia marittima" in occasione àeXYExpo, la partecipazione ad altre iniziative sul ruolo dell Itaha nel Medrterraneo e su altri temi che investivano il nostro sistema marittimo. Anzitutto, alcune parole sul cluster marittimo. Oggi la flotta dr bandrera rtalrana è tra le prm- cipali al mondo (la 3a dei grandi paesi riuniti nel G20) e raggiunge circa i 17 milioni di tonnellate di stazza, con posizioni di assoluto rilievo nei settori più sofisticati (ro-ro, navi da crociera, navi per prodotti chimici). Il nostro Paese mantiene la leadership europea nel traffico crocieristico (con 4.600 scali di navi), e nella costruzione di navi passeggeri e motor-yacht di lusso. I dati confermano invece l'arretramento del sistema portuale italiano dal 1° al 3° posto in Europa per importazioni ed esportazioni di merci via mare. L'impatto sull'economia italiana delle attività marittime va oltre gli aspetti più strettamente legati alla loro dimensione trasportistica e coinvolge direttamente anche i settori produttivi, manifatturieri e terziari, deU'economia. Il cluster marittimo industriale spende infatti annualmente quasi 20 miliardi di euro in acquisti di beni e servizi. Nel complesso le attività manifatturiere e terziarie del cluster marittimo occupano uno spazio di nlrevo nel panorama produttrvo nazionale, inferiori per valore della produzione a settori rilevanti e pervasivi come l'agricoltura o il tessile, ma superiori ad ambiti consolidati come la farmaceutica o le assicurazioni. Per venire al tema di oggi, va in primo luogo sottolineato che il trasporto marittimo serve il 90% del commercio mondiale, commercio che nell'ultimo decennio è cresciuto da 6 a 10 miliardi di tonnellate e salirà nel 2030 a 17 miliardi. Ciò significa che l'integrazione tra le varie aree del pianeta e il loro sviluppo, che sta portando ad un incremento del reddito medio anche nel terzo e quarto mondo (e alla fuoriuscita di molti paesi da situazioni di povertà insostenibili), non sarebbero possibili senza il trasporto marittimo di materie prime, di merci alimentari, di beni semilavorati e finiti. L'Italia poi è un paese peninsulare e insulare, dove lo sviluppo economico e sociale è sempre stato legato a quello delle sue tante città di mare, città che hanno giocato un ruolo fondamentale anche per la componente più continentale del Paese, come quella in cui ci troviamo oggi. Come non mi stanco di ripetere, siamo un grande paese manifatturiero, con poche materie prime: un'economia di trasformazione - come si dice - dove materie prime e semilavorati arrivano per lo più dall'estero, in massima parte via mare, qui vengono poi lavorate e i prodotti vengono in parte rilevante esportati, spesso oltremare. Nel 2015, l'ultimo anno di cui abbiamo rilevazioni complete, l'Italia ha importato per mare 166 milioni di tonnellate di merci e ne ha esportate 65 milioni. A ciò si aggiunge il trasporto interno di merci che si situa oggi sui 55 milioni di tonnellate. Complessivamente, quindi, per i porti italiani sono passate oltre 440 milioni di tonnellate di merci: 180 milioni di merci liquide alla rinfusa, 70 milioni di tonnellate di rinfuse solide, 190 milioni di merci varie (di cui, 90 milioni di tonellate su rotabili e 80 milioni in container). Di questa enorme quantità di merci, grezze, semilavorate e finite, che alimenta la nostra economia attraverso il sistema marittimo e la navigazione, 84 milioni di tonnellate sono fonti energetiche fossili, come greggio e gas, e hanno una logistica tutta loro; ma il resto, quasi 360 milioni di tonnellate, richiedono spostamenti da e verso i porti attraverso il paese, cioè attività logistiche: sono 42 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi raffinati, 24 di manufatti in metallo, 23 di prodotti agricoli e alimentari, 17 di minerali, 13 di prodotti chimici e articoli in plastica e gomma, 7 di materiali edili, altrettante tonnellate di legno e carta, per finire con prodotti a elevato valore aggiunto, come 5 milioni di tonnellate di apparecchiature e macchinari, 3 di mezzi di trasporto, 1 milione di tonnellate di mobili. Il sistema marittimo, la logistica e l'industria manifatturiera trovano quindi una naturale e necessaria interdipendenza. Nel pieno rispetto della concorrenza, la loro integrazione sarà condizione per un ulteriore sviluppo. Per mantenere una posizione di avanguardia nel mondo manifatturiero, è sempre più necessario un adeguato sviluppo delle infrastrutture e della logistica, in modo da assicurare trasporti celeri, efficaci ed economici trale aree nazionali od europee e quella grande porta sul mondo che è il mare. Riccardo Fuochi, presidente Propeller Milano e coordinatore del Think Tank dell'evento. Il Propeller Milano e quello nazionale sono da tempo promotori di momenti di confronto frali mondo dello shipping e della logistica e le imprese. Siamo quindi lieti di sostenere P evento che vede già, dal suo avvio, un Think Tank di grande valore e che coinvolge numerose associazioni del settore, esponenti dell'industria, della finanza e del mondo accademico ed abbiamo già registrato l'interesse di numerose aziende industriali e della logistica nel partecipare attivamente alla manifestazione. Il dialogo fra il nostro mondo e quello dell'indu- stria è sempre stato al centro delle attività del Club, non a caso dopo la crisi Hainjin, a settembre, abbiamo organizzato la tavola rotonda sul caso Hainjn riunendo i maggiori esperti del settore per capire quali conseguenze quest' evento avrebbe avuto sul settore marittimo, per quanto concerne responsabilità, garanzie, risarcimento dei danni e perdita di credibilità del settore. L'evento ha visto la partecipazione di oltre 100 persone e ha toccato i punti cardine della situazione: dall'eccesso di stiva alle tariffe spinte verso il basso da parte di una committenza sempre più alla ricerca di risparmi nella supply chain. Durante la giornata è emerso come vi sia stata una sostanziale impreparazione del cluster marittimo a reagire immediatamente ad una situazione di crisi, visto che anche le stesse compagnie che compongono l'alleanza non sono state in grado di fronteggiare la situazione ponendovi dei correttivi. Il risultato è stato che circa 5 miliardi di euro di merci sono rimaste bloccate per giorni sulle navi e nei casi più fortunati si è riusciti a trasbordare i contenitori su altre navi ma con costi 4 o 5 volte superiori agli stessi noli con totale mancanza di garanzie a tutela del carico. Il quadro è stato completato da un'informazione frammentaria e confusa che è continuata per molti giorni. Abbiamo, quindi, anche riflettuto su come avviare una miglior comunicazione di queste situazioni alla clientela cercando di invertire la tendenza di lavorare sempre più al ribasso. Per questa ragione, subito dopo la nostra Conviviale Natalizia del 5 dicembre, ci siamo messi al lavoro, assieme a Clikutility, Federazione del Mare e altre associazioni del settore sull'organizzazione di Shipping, Forwarding&Logistics meetIndustry. Oltre aquest'evento mi fa poi piacere ricordare come il Propeller Milano sia sempre più attivo in un segmento speciale: la logistica dell'arte e come il 25 novembre Container Lab Association, patrocinata appunto dal nostro Club abbia ricevuto da Assologistica il prestigioso premio "Il Logistico dell'anno 2016". Container Lab Association ha avvicinato l'arte al grande pubblico con il contributo della logistica e dei trasporti, realizzando durante il periodo di Expo 20151' installazione di sette container da 6 metri, allestiti a galleria d'arte e posizionati in importanti piazze di diversi comuni dellaLom- bardia con 144 opere d'arte di 12 maestri esposte per miti i 6 mesi della manifestazione, visitati da oltre 900mila persone. Il progetto è proseguito con l'organizzazione della mostra "Leonardo Da Vinci e i Contemporanei11 (2 luglio - 2 ottobre 2016 a Palazzo Martinengo Cesaresco, a Brescia, visitata anche da una delegazione di Propellermi di tuttTtalia), una rilettura collettiva dell'opera pittorica e tecnica del genio di Leonardo. Il progetto e i suoi promotori hanno inoltre avviato un'opera di "dissemination" sul tema della professionalizza- zione della logistica e dei trasporti nell'arte, segmento strategico che vale in Italia diverse centinaia di milioni di euro e che vede il nostro Paese in prima linea nel mondo per il maggior numero di beni artistici e culturali dichiarati "Patrimonio dell'Umanità" dall'Unesco. Umberto Masucci, presidente Propeller nazionale. Il Propeller nazionale ha aderito con molto interesse all'iniziativa del Propeller milanese che ha elaborato in chiave maggiormente logistica iniziative similari già avviate da altri Clubs. La forza del Propeller italiano negli ultimi anni è stata proprio quella di mettere in rete le esperienze dei vari Clubs ed applicarle al proprio sodalizio secondo le caratteristiche e le tipicità del territorio. Anzi mito i numeri del Propeller: quasi 1.400 soci in Italia con 22 Clubs ben collocati nei vari territori portuali e logistici del nostro paese. Il Propeller infatti in Italia non si occupa solo di portualità e di trasporti marittimi ma anche molto di logistica e ne sono testimonianza i quattro Clubs che operano in Città interne del nostro Paese, oltre a Milano Torino, Mantova e Bologna. E' evidente che Milano e la Lombardia con il loro contributo del 30% al PIL nazionale siano al centro della logistica del nostro paese. Ma la logistica non può avere un esito positivo se il sistema della portualità italiana non funziona adeguatamente: ricordo Pininfarina che ad una Assemblea Confindustria di una trentina di anni fa diceva, da Presidente e da imprenditore, che era costretto ad esportare le sue auto attraverso il porto di Rotterdam perché Genova era paralizzata dai camalli: eravamo alla fine degli anni '80 ed i porti italiani (e Genova in particolare) erano ostaggi di monopoli della manodopera e di conseguenti inefficienze operative che obbligavano gli imprenditori della Pianura Padana a cercare nuovi corridoi logistici per le proprie merci. Oggi, con la entrata in vigore della nuova legge di riforma portuale, fortemente voluta dal Ministro Del Rio, abbiamo la possibilità di recuperare almeno in parte il gap di efficienza logistica purtroppo maturato nel corso degli ultimi anni. La implementazione della nuova legge sembra procedere bene e le nomine fin qui designate da Del Rio vanno nel segno giusto: a dirigere le nuove Autorità di Sistema Portuale sono stati chiamate persone di livello e spesso anche estranee al mondo strettamente portuale e che potranno quindi dare un contributo maggiormente integrato all'inter- modalismo mare/terra. La due giorni milanese mette a confronto la terra ed il mare e lo fa concretamente con interventi di imprenditori di vari settori che ci diranno quanto la logistica e lo shipping siano importanti per le loro aziende e se le riforme avviate dal Ministro Del Rio riusciranno a dare una svolta nella portualità italiana non più intesa come semplice movimentazione di merci in porto ma come anello di congiunzione tra mare e terra perfettamente inserito in un processo logistico completo. La presenza poi di numerosi Presidenti di Associazioni del Cluster marittimo-portuale potranno darci la visione "politica" dei cambiamenti in atto. Non mi illudo che in poco tempo riusciremo a colmare il gap logistico che abbiamo con paesi del Nord Europa ma certamente l'appuntamento di Milano potrà dirci quali sono le cose da fare e se il mutato quadro normativo potrà contribuire a rendere più competitivo il sistema Italia.

Tipo media: Stampa specializzata Tiratura:

Publication date: 01.02.2017 Diffusione:

Pagina: 1-2 Spread:

Readership:

Tipo media: Stampa specializzata

Publication date:

Pagina:

01.02.2017

1-2

Tiratura:

Diffusione:

Spread:

Readership:

DOMANI A MILANO NEL PALAZZO DI ASSOLOMBARDA

Clustermarittimoe industriea confrontoworkshopdedicatiaivaricomparti- Ledichiarazionidid'Amico,MasuccieFuochisull'iniziativa

- Due giorni di dibattito, un incontro che si proponeciclico presso la sede di Assolombarda (via Pantano 9) per

che è e sarà un confronto tra lo shipping e la 1ogisticcindustrie interessate al trQsporto merci. Il pro grammo

(segue a pagina 2)

foto; (da sinistra) Paolo d'Aiìiico, Riccaido Fuochi e Uiiibeito

Clustermarittimo

inoltre, sia per ladidomani giovedì

febbraio che per quellavenerdì 3, specifici

workshop.importanza del me-

abbiamo chiesto ilPaolo d'Amico,Fuochi ed Um-

Masucci. Ecco ledichiarazioni.

d'Amico, presidente dellaFederazione del Mare.

sempre lieto di partecipareirnLialiveeome questa aMilano.

dall'inizio della mia presiden-cinque anni fa, ho voluto che

centro della vita economicafinantiaria del Paese, fosse ben

il ruolo e l'importanzaattività marittime per l'Italia.questa preoccupazione sono

presentazione a Milano delV sull 'econo-

che la Federazionerealizzato assieme al Censis nel

2015, quella del rapportoil Pianeta. il contributo

dell'economia indelI'Expo, la partecipa-

altre iniziative sul ruolo

dell'Italia nel Mediterraneo e sualtri temi che investivano il nostrosistema marittimo.

Anzitutto, alcune parole sulcluster marittimo. Oggi la flotta

di bandiera italiana è tra le prili-cipali al iiiondo (la 3 dei grandipaesi riuniti nel G20) e raggiungecirca i 17 milioni di tonnellate distazza, con posizioni di assolutorilievo nei settori più sofisticatiro-ro, navi da crociera, navi per

prodotti cliiniici). Il nostro Paesemantiene la leadership europeaneltraffico crocieristico (con 4.600scali di navi), e nella costruzionedi navi passeggeri e motor-yachtdi lusso. I dati confermano in-vece 1'arretramento del sistemaportuale italiano dal 1° al 3° postoin Europa per importazioni edesportazioni di merci via mare.L'impatto sull'economia italianadelle attività marittime va oltregli aspetti più strettamente legatialla loro dimensione trasportisticae coinvolge direttamente anche isettori produttivi, manifatturieri eterziari, dell'economia. Il clustermarittimo industriale spende infattiannualmente quasi 20 miliardi dieuro in acquisti di beni e servizi.

Nel complesso le attività ma-nifatturiere e terziarie del clustermarittimo occupano uno spazio di

rilievo nel panorama produttivonazionale, inferiori per valoredella produzione a settori rilevantie pervasivi come l'agricoltura oil tessile, ma superiori ad ambiticonsolidati come la farmaceuticao le assicurazioni.

Per venire al tema di oggi, va inprimo luogo sottolineato che il tra-sporto marittimo serve il 90% delcommercio mondiale, commerciochenell'ultimodecennio è cresciu-to da 6 a 10 miliardi di tonnellatee salirà nel 2030 a 17 miliardi.Ciò significa che l'integrazionetra le %arie aree del pianeta e illoro sviluppo, che sta portando adun incremento del reddito medioanche nel terzo e quarto mondo (ealla fuoriuscita di molti paesi dasituazioni di povertà insostenibi-li), non sarebbero possibili senzail trasporto marittimo di materieprime, di merci alimentari, di benisemi lavorati e finiti.

L'Italia poi è un paese penin-sulare e insulare, dove lo sviluppoeconomico e sociale è sempre statolegato a quello delle sue tante cittàdi mare, città che hanno giocatoun ruolo fondamentale anche per

la componente più continentaledel Paese, come quella in cui citroviamo oggi.

Come non mi stanco di ripetere,siamo un grande paese manifattu-nero, con poche materie prime:un'economia di trasformazione -

come si dice - dove materie primee semilavorati anivano per lo piùdall'estero, in massima parte viamare, qui vengono poi lavorate e iprodotti vengono in parte rilevanteesportati, spesso oltremare.

Nel 2015, l'ultimo anno di cuiabbiamo rilevazioni complete,l'Italia ha importato per mare 166milioni di tonnellate di merci ene ha esportate 65 milioni. A ciòsi aggiunge il trasporto internodi merci che si situa oggi sui 55milioni di tonnellate. Complessi-vamente, quindi, per i porti italianisono passate oltre 440 milioni ditonnellate di merci: 180 milionidi merci liquide alla rinfusa, 70milioni di tonnellate di rinfusesolide, 190 milioni di merci varie(di cui, 90 milioni di tonellate surotabili e 80 milioni in container).

Di questa enorme quantità dimerci, grezze. semilavorate e finite,che alimenta la nostra economia

Tutti i diritti riservati

Gazzetta Marittima

PAESE : Italia PAGINE : 1-2SUPERFICIE : 0 %

1 febbraio 2017

Page 2: DOMANI A MILANO NEL PALAZZO DI ASSOLOMBARDA … · 2017-02-09 · ASSOLOMBARDA Quattro workshop dedicati ai vari comparti - Le dichiarazioni di d'Amico, Masucci e Fuochi sull'iniziativa

attraverso il sistema marittimoe la navigazione, 84 milioni ditonnellate sono fonti energetichefossili, come greggio e gas, ehanno una logistica tutta loro; mail resto, quasi 360 milioni di ton-nellate, richiedono spostamenti da

e verso i porti attraverso il paese,cioè attività logistiche: sono 42milioni di tonnellate di prodottipetroliferi raffinati, 24 di manufattiin metallo, 23 di prodotti agricolie alimentari, 17 di minerali, 13 diprodotti chimici e articoli in pla-stica e gomma, 7 di materiali edili,altrettante tonnellate di legno e car-ta, per finire con prodotti a elevatovalore aggiunto, come 5 milionidi tonnellate di apparecchiature emacchinari, 3 dimezzi di trasporto,I milione di tonnellate di mobili.

Il sistema marittimo, la logisticae l'industria manifatturieratrovanoquindi una naturale e necessariainterdipendenza. Nel pieno rispettodella concorrenza, la loro inte-grazione sarà condizione per unulteriore sviluppo. Per mantenereuna posizione di avanguardia nelmondo manifatturiero, è semprepiù necessario mmadeguato svi-luppo delle infrastrutture e dellalogistica, in modo da assicuraretrasporti celeri, efficaci ed econo-mici trale aree nazionali od europeee quella grande porta sul mondoche è il mare.Riccardo Fuochi, presidente Pro-peller Milano e coordinatore delThink Tank dell'evento.

Il Propeller Milano e quello na-zionale sono da tempo promotori dimomenti di confronto fra il mondodello shipping e della logistica ele imprese. Siamo quindi lieti disostenere l'evento che vede già, dalsuo avvio, unThinkTankdi grandevalore e che coinvolge numeroseassociazioni del settore, esponentidell'industria, della finanza e delmondo accademico ed abbiamo giàregistrato linteresse di numeroseaziende industriali e della logisticanel partecipare attivamente allamanifestazione. Il dialogo fra ilnostro mondo e quello dell'indu-stria è sempre stato al centro delleattivitàdel Club, non acasodopolacrisi Hainjin, a settembre, abbiamoorganizzato la tavola rotonda sulcaso Hainjn riunendo i maggioriesperti del settore per capire qualiconseguenze quest'evento avrebbeavuto sul settore marittimo, perquanto concerne responsabilità,garanzie, risarcimento dei danni

e perdita di credibilità del settore.L' eventoha visto la partecipazionedi oltre 100 persone e ha toccatoi punti cardine della situazione:dall' eccesso di stiva alle tariffespinte verso il basso da parte diuna committenza sempre più allaricerca di risparmi nella supplychain. Durantela giomataè emersocome vi sia stata una sostanzialeimpreparazione del cluster marit-timo a reagire immediatamente aduna situazione di crisi, visto cheanche le stesse compagnie checompongono l'alleanza non sonostate in grado di fronteggiare lasituazione ponendovi dei corret-tivi. Il risultato è stato che circa5 miliardi di euro di merci sonorimaste bloccate per giorni sullenavi e nei casi più fortunati si èriusciti a trasbordare i contenitorisualtrenavi ma con costi 405 voltesuperiori agli stessi noli con totalemancanza di garanzie a tutela delcarico. Il quadro è stato completatoda un' informazione frammentariae confusa che è continuata permolti giorni. Abbiamo, quindi,anche riflettuto su come avviareuna miglior comunicazione diqueste situazioni alla clientelacercando di invertire la tendenzadi lavorare sempre più al ribasso.Per questa ragione, subito dopo lanostra Conviviale Natalizia del 5dicembre, ci siamo messi al lavoro,assieme a Clikutility, Federazionedel Mare e altre associazioni delsettore sull'organizzazione diShipping, Forss'arding&Logisticsmeet Industry. Oltre a quest'eventomi fa poi piacere ricordare comeil Propeller Milano sia sempre piùattivo in un segmento speciale: lalogistica dell'arte e come il 25 no-vembre ContainerLabAssociation,patrocinata appunto dal nostro Clubabbia ricevuto da Assologistica ilprestigioso premio Logisticodell'anno Container LabAssociation ha avvicinato l'arte algrande pubblico con il contributodella logistica e dei trasporti, rea-lizzando durante il periodo di Expo2015 linstallazionedi sette contai-ner da 6 metri, allestiti a galleriad'arte e posizionati in importantipiazzedi diversi comuni dellaLom-bardia con 144 opere d'arte di 12maestri esposte per tutti i 6 mesidella manifestazione, visitati daoltre 900mila persone. Il progettoè proseguito con l'organizzazionedella mostra Da Vincie i (2 luglio - 2

ottobre2016 a Palazzo MartinengoCesaresco, a Brescia, visitata ancheda una delegazione di Propellerinidi tutt'Italia). una rilettura collet-tiva dell'opera pittorica e tecnicadel genio di Leonardo. Il progettoei suoi promotori hanno inoltre av-viato un'opera disul tema della professionalizza-zione della logistica e dei trasportinell'arte, segmento strategico chevale in Italia diverse centinaia dimilioni di euro e clic vede il nostroPaese in prima linea nel mondo peril maggior numero di beni artisticie culturali dichiarati

dall'Unesco.Umberto Masucci, presidentePropeller nazionale.

Il Propeller nazionale ha aderitocon molto interesse all'iniziativadel Propeller milanese che haelaborato in chiave maggiormentelogistica iniziative similari giàavviate da altri Clubs.

La forza del Propeller italianonegli ultimi anni è stata proprioquella di mettere inretele esperien-ze dei vari Clubs ed applicarle alproprio sodalizio secondo lecarat-teristiche ele tipicità del territorio.

Anzi tutto i numeri del Propeller:quasi 1.400 soci in Italia con 22Clubs ben collocati nei vari tenitoriportuali e logistici del nostro paese.

Il Propeller infatti in Ttalia nonsi occupa solo di portualità e ditrasporti marittimi ma anche moltodi logistica e ne sono testimonianzai quattro Clubs che operano in Cittàinternedel nostro Paese, oltre aMi-lano Torino. Mantova e Bologna.

E' evidente che Milano e laLombardia con il loro contributodel 30% al PIL nazionale siano alcentro della logistica del nostropaese.

Ma la logistica non può avereun esito positivo se il sistemadella portualità italiana non fun-ziona adeguatamente: ricordoPininfarina che ad unaAssemiibleaConfindustria di una trentina dianni fa diceva, da Presidente e daimprenditore, che era costretto adesportare le sue auto attraverso ilporto di Rotterdam perché Genovaera paralizzata dai camalli: era-vamo alla fine degli anni '80 edi porti italiani (e Genova in parti-colare) erano ostaggi di monopolidella manodopera e di conseguentiinefficienze operative che obbliga-vano gli imprenditori della PianuraPadana a cercare nuovi conidoilogistici per le proprie merci.

Oggi, con la entrata in vigoredella nuova legge di riforma portua-le, fortemente voluta dal MinistroDel Rio, abbiamo la possibilità direcuperare almeno in parte il gap diefficienza logistica purtroppo ma-turato nel corso degli ultimi anni.

La implementazione della nuovalegge sembra procedere bene e lenomine fin quidesignate daDel Riovanno nel segno giusto: a dirigerele nuove Autorità di Sislema Por-tuale sono stati chiamate personedi livello e spesso anche estranee almondo strettamente portuale e chepotranno quindi dare un contributomaggiormente integrato all'inter-modalismo mare/terra.

La due giorni milanese mette aconfronto la terra ed il mare e lofa concretamente con interventidi imprenditori cli vari settori checi diranno quanto la logistica e loshipping siano importanti per leloro aziende e sele riforme avviatedal Ministro Del Rio riusciranno adare una svolta nella portualità ita-liana non più intesa come semplicemovimentazione di merci in portoma come anello di congiunzione tramare e terra perfettamente inseritoin un processo logistico completo.

La presenza poi di numerosi Pre-sidenti di Associazioni del Clustermarittimo -portuale potranno darcila visione \politica\ dei cambia-menti in atto.

Non mi illudo che in poco tem-po riuscirellio a colniare il gaplogistico che abbiamo con paesidel Nord Europa ma certamentel'appuntamento di Milano potràdirci quali sono le cose da faree se il mutato quadro normativopotrà contribuire a rendere piùcompetitivo il sistema Italia.

Tutti i diritti riservati

Gazzetta Marittima

PAESE : Italia PAGINE : 1-2SUPERFICIE : 0 %

1 febbraio 2017