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1 / 33 TOP N EWS_______ 01 NATO TV 04 COSTRUIRE LA PACE 05 COMMENTI 0 5 AGENDA 06 ISSUES 07 DI PIù 08/33 In accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Rai e NATO, Rai World fornisce sostegno all’informazione sulle operazioni di peacekeeping in Afghanistan e con la presenza di un riferimento al HQ NATO di Bruxelles mette a disposizione delle testate Rai servizi ed immagini dall’ Afghanistan e una raccolta di notizie stampa. Per contatti : [email protected] 82 3 AGOSTO 2011 Periodo dal 28 LUGLIO Aggiornato al 3 AGOSTO TOP NEWS_____________________________________________________________________________ 3 AGOSTO - AFGHANISTAN: TALEBANI; NESSUNA TREGUA PER RAMADAN, ANZI (di più ) I talebani hanno escluso oggi che in occasione del Ramadam possa esservi una tregua nella jihad (guerra santa) in corso contro gli ''invasori'' dell' Afghanistan. (ANSA ). 3 AGOSTO - AFGHANISTAN:INCONTRO TRILATERALE A ISLAMABAD CON INVIATO USA (di più ) Stati Uniti e Pakistan appoggiano gli sforzi dell'Afghanistan per avviare un processo di pace che metta fine al conflitto in corso nel paese. Lo ha dichiarato l'inviato speciale americano nella regione, Marc Grossman nel corso di una conferenza stampa al termine della quarta riunione del Gruppo di lavoro trilaterale. (ANSA ). 3 AGOSTO - AFGHANISTAN: FAMILIARI D'ORAZIO, EVITARE VISITE A SIMONE (di più ) “Comprendiamo l'affetto verso Simone da parte dei cittadini di Roccaraso, ma è necessario evitare visite che non siano autorizzate dai medici e dalla famiglia, poiché Simone ha bisogno di riposo assoluto e non è stato dichiarato fuori pericolo”. (AGI 3 AGOSTO ) 2 AGOSTO - AFGHANISTAN: RICORDATO IN MOLISE SACRIFICIO PARA' DI LISIO (di più ) “Maggiore attenzione delle istituzioni verso ragazzi come Alessandro le cui gesta vanno riconosciute e celebrate”. Sono le parole del governatore del Molise Iorio che a Castellino del Biferno ha consegnato la medaglia al merito civile al comune di cui è originaria la famiglia del paracadutista Di Lisio, caduto in Afghanistan. (ANSA ). 2 AGOSTO - AFGHANISTAN: LA RUSSA, NOI ANDIAMO AVANTI (di più ) C'è la ''ferma intenzione'' del Governo di andare avanti senza riduzioni né interruzioni nella missione italiana in Afghanistan e ciò fino a quando durerà l'impegno internazionale. Lo ha detto il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa in sede di valutazione degli emendamenti al decreto sulle missioni. (ANSA ). 2 AGOSTO - PAKISTAN-USA: ZARDARI A GROSSMAN, SÌ AD AFGHANISTAN STABILE (di più ) Un Afghanistan stabile e pacifico ''è nell'interesse della pace e della stabilità del Pakistan''. Lo ha dichiarato ad Islamabad il presidente pachistano Asif Ali Zardari durante un incontro con l'inviato speciale americano Marc Grossman. (ANSA ).

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    TOP N EWS_______ 01 NATO TV 04 COSTRUIRE LA PACE 05 COMMENTI 0 5 AGENDA 06 ISSUES 07 DI PIù 08/33

    In accordo tra Presidenza del Consiglio dei Ministri, Rai e NATO, Rai World fornisce sostegno all’informazione sulle operazioni di peacekeeping in Afghanistan e con la presenza di un riferimento al HQ NATO di Bruxelles mette a disposizione delle testate Rai servizi ed immagini dall’ Afghanistan e una raccolta di notizie stampa. Per contatti:

    [email protected]

    № 82 3 AGOSTO 2011 Periodo dal 28 LUGLIO Aggiornato al 3 AGOSTO

    TOP NEWS_____________________________________________________________________________3 AGOSTO - AFGHANISTAN: TALEBANI; NESSUNA TREGUA PER RAMADAN, ANZI (di più)I talebani hanno escluso oggi che in occasione del Ramadam possa esservi una tregua nella jihad (guerra santa) in corso contro gli ''invasori'' dell' Afghanistan. (ANSA).

    3 AGOSTO - AFGHANISTAN:INCONTRO TRILATERALE A ISLAMABAD CON INVIATO USA (di più)Stati Uniti e Pakistan appoggiano gli sforzi dell'Afghanistan per avviare un processo di pace che metta fine al conflitto in corso nel paese. Lo ha dichiarato l'inviato speciale americano nella regione, Marc Grossman nel corso di una conferenza stampa al termine della quarta riunione del Gruppo di lavoro trilaterale. (ANSA).

    3 AGOSTO - AFGHANISTAN: FAMILIARI D'ORAZIO, EVITARE VISITE A SIMONE (di più) “Comprendiamo l'affetto verso Simone da parte dei cittadini di Roccaraso, ma è necessario evitare visite che non siano autorizzate dai medici e dalla famiglia, poiché Simone ha bisogno di riposo assoluto e non è stato dichiarato fuori pericolo”. (AGI 3 AGOSTO)

    2 AGOSTO - AFGHANISTAN: RICORDATO IN MOLISE SACRIFICIO PARA' DI LISIO (di più)“Maggiore attenzione delle istituzioni verso ragazzi come Alessandro le cui gesta vanno riconosciute e celebrate”. Sono le parole del governatore del Molise Iorio che a Castellino del Biferno ha consegnato la medaglia al merito civile al comune di cui è originaria la famiglia del paracadutista Di Lisio, caduto in Afghanistan. (ANSA).

    2 AGOSTO - AFGHANISTAN: LA RUSSA, NOI ANDIAMO AVANTI (di più)C'è la ''ferma intenzione'' del Governo di andare avanti senza riduzioni né interruzioni nella missione italiana in Afghanistan e ciò fino a quando durerà l'impegno internazionale. Lo ha detto il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa in sede di valutazione degli emendamenti al decreto sulle missioni. (ANSA).

    2 AGOSTO - PAKISTAN-USA: ZARDARI A GROSSMAN, SÌ AD AFGHANISTAN STABILE (di più)Un Afghanistan stabile e pacifico ''è nell'interesse della pace e della stabilità del Pakistan''. Lo ha dichiarato ad Islamabad il presidente pachistano Asif Ali Zardari durante un incontro con l'inviato speciale americano Marc Grossman. (ANSA).

    mailto:[email protected]

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    2 AGOSTO - AFGHANISTAN: ATTENTATO KAMIKAZE A KUNDUZ, UCCISE 3 GUARDIE DI SICUREZZA (di più)E' di tre guardie di sicurezza uccise il bilancio di un attentato kamikaze condotto contro la sede della compagnia privata nella città di Kunduz, nel nord dell'Afghanistan. (ADNKRONOS)

    2 AGOSTO - MISSIONI/ TORNANO IN ITALIA 2000 MILITARI, SFORBICIATA DA 120 MLN (di più)Duemila soldati in meno e 120 milioni di risparmi. La riduzione di spesa riguarda tutte le missioni a cui l'Italia partecipa eccezion fatta per quella in Afghanistan. Così il provvedimento che rifinanzia le missioni internazionali divenuto legge. (TMNEWS)

    1 AGOSTO - BIN LADEN: NON SI SAPEVA COME MISURARE CADAVERE, NEW YORKER (di più)Per catturare o uccidere Osama bin Laden si era pensato anche ad un bombardamento a tappeto, o ad tunnel. Questi e altri dettagli, più o meno inediti, sono contenuti in un racconto pubblicato dal New Yorker dove si racconta che in mancanza di un metro per misurare il cadavere un uomo dei Seals alto un metro e 85 si è sdraiato accanto al corpo. (ANSA).

    1 AGOSTO - AFGHANISTAN: TV, QUATTRO AGENTI UCCISI IN RAID AEREO ISAF (di più)Almeno quattro agenti di polizia afghani sono morti la notte scorsa durante una incursione aerea di Isaf nella provincia nord-orientale afghana di Nuristan, al confine con il Pakistan. (ANSA).

    1 AGOSTO - AFGHANISTAN/ BBC CHIEDE INCHIESTA SU MORTE COLLABORATORE AFGANO (di più)La Bbc ha chiesto alle forze della Nato in Afghanistan di aprire un'inchiesta sulla morte di uno dei suoi reporter afgani, il 28 luglio scorso durante una sparatoria. (TMNEWS)

    1 AGOSTO - RAMADAN: AFGHANISTAN, MISSIONE ONU FA AUGURI DI PACE (di più)La Missione delle Nazioni Unite di assistenza in Afghanistan (Unama) ha auspicato che tutte le parti coinvolte nel conflitto rispettino ''il sacro mese del Ramadan'' per facilitare ''stabilità, tranquillità, pace e la ricostruzione dell'Afghanistan''. (ANSA)

    1 AGOSTO - AFGHANISTAN: UE ADOTTA NUOVE SANZIONI CONTRO I TALEBANI (di più)L'Ue ha adottato nuove sanzioni contro i Talebani in Afghanistan. Si tratta di una serie di misure restrittive contro individui, gruppi ed entità associate con i Talebani. (ADNKRONOS)

    1 AGOSTO - AFGHANISTAN: ITALIANI E AFGANI SCOPRONO FABBRICA ESPLOSIVI (di più)Una fabbrica di Ied, i micidiali ordigni esplosivi che mietono vittime in Afghanistan, e due depositi di armi ed esplosivi sono stati ritrovati dalle forze di sicurezza afgane e dai militari della missione Isaf, grazie alle segnalazioni della popolazione locale. (ANSA).

    1 AGOSTO - AFGHANISTAN: TRANSIZIONE, GOVERNO PREPARA FASI SUCCESSIVE (di più)Il Consiglio per la sicurezza nazionale dell'Afghanistan ha esaminato le prospettive della transizione nel paese, constatando il successo della prima fase di passaggio di responsabilità militare in sette aree, e valutando i problemi della seconda, terza e quarta fase. (ANSA).

    31 LUGLIO - AFGHANISTAN: MULLEN, PIU' SFORZI PAKISTAN SU RETE HAQQANI (di più)Gli Usa hanno chiesto al Pakistan di rafforzare la pressione militare contro la cosiddetta Rete Haqqani, un gruppo di opposizione armata al governo dell'Afghanistan considerato responsabile di molteplici cruenti attacchi contro le forze di sicurezza afghane e internazionali. (ANSA).

    31 LUGLIO - AFGHANISTAN: ATTENTATO HELMAND; 13 MORTI,TRA CUI UN BAMBINO (di più)Si è concluso con un bilancio di 13 morti, di cui 12 agenti di polizia ed un bambino, l'attentato compiuto a Lashkargah da un kamikaze talebano che ha fatto saltare un'autobomba davanti al locale quartier generale della polizia. (ANSA).

    30 LUGLIO - AFGHANISTAN:CAPPELLANO,'MIEI VIAGGI DEL DOLORE' (di più)“La notizia più sconvolgente, drammatica, è quella di dire a una donna, madre o sposa di un militare italiano, che lui è morto”. Il racconto di Padre Angelo Pavesi, cappellano militare del contingente italiano in Afghanistan appena tornato in Italia per accompagnare la salma dell'ultimo soldato italiano ucciso. (ANSA).

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    29 LUGLIO - AFGHANISTAN: D'ORAZIO RIENTRA IN ITALIA, TRASFERITO AL CELIO (di più)E' stato deciso il trasferimento di Simone D'Orazio dall'ospedale di Ramstein in Germania a quello del Celio a Roma. (AGI)

    29 LUGLIO - AFGHANISTAN: RAMADAN, ULEMA E KARZAI PER CESSATE IL FUOCO (di più)Il Consiglio degli Ulema (saggi religiosi) dell'Afghanistan ha rivolto insieme al presidente, Hamid Karzai, un appello a tutte le parti in conflitto ad annunciare un cessate il fuoco in deferenza al mese santo del Ramadan. (ANSA).

    29 LUGLIO - AFGHANISTAN: A RISCHIO INTESA CON USA SUL DOPO 2014, COLLOQUI FERMI E TENSIONI A KABUL (di più)Richieste ed esigenze diverse stanno bloccando i negoziati tra Washington e Kabul sul futuro dei rapporti dopo la conclusione, nel 2014, del processo di transizione. Dopo mesi di colloqui, scrive il Washington Post, diversi funzionari coinvolti sono sempre più pessimisti. (ADNKRONOS)

    29 LUGLIO - AFGHANISTAN: BOMBA ESPLODE NELL'HELMAND, 18 CIVILI MORTI (di più)Almeno 18 civili afghani sono morti in Afghanistan quando il pulmino su cui viaggiavano è saltato su una bomba nella turbolenta provincia di Helmand, nel sud del Paese. (ADNKRONOS)

    29 LUGLIO - MEDICI MILITARI IN AFGHANISTAN. L’IDV ACCUSA (di più)Un medico militare italiano non è addestrato agli ambienti di guerra. Eppure tutto questo accade in Afghanistan. A lanciare l’allarme è il capogruppo Idv in Commissione difesa della Camera, Augusto di Stanislao, che ha scritto un’interrogazione al ministro La Russa. (IL VENERDÌ DI REPUBBLICA)

    28 LUGLIO - AFGHANISTAN: KAMIKAZE TALEBANI A SUD, E' NUOVA STRAGE (di più)Il sangue non cessa di scorrere in Afghanistan dove ancora una volta i talebani hanno utilizzato un commando composto da sei kamikaze per attaccare a Tirin Kot obiettivi come il palazzo del governatore, quartieri generali della polizia e sede della radio-tv nazionale, con un bilancio di almeno 21 morti e 38 feriti. (ANSA).

    28 LUGLIO - AFGHANISTAN:MONS.PELVI,ALTALENE POLITICA NON AIUTANO SOLDATI (di più)“I nostri militari non sono aiutati né da sensibilità altalenanti né da interessi di parte né da comportamenti che non sono sempre uguali''. E' quanto afferma l'arcivescovo Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l'Italia, in un'intervista al canale italiano della Radio Vaticana. (ANSA).

    28 LUGLIO - TERRORISMO: VIDEO DI AL ZAWAHIRI, PRIMA APPARIZIONE CAPO AL QAEDA (di più)Ayman al Zawahiri è apparso per la prima volta in un video da quando è diventato il nuovo capo di al Qaeda. In un filmato di circa sette minuti diffuso sul web, il medico egiziano ha elogiato i manifestanti siriani. (AGI)

    28 LUGLIO - AFGHANISTAN: ASHTON CONDANNA UCCISIONE SINDACO KANDAHAR (di più)L'Alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton ha condannato fortemente l'assassinio del sindaco di Kandahar nel sud Afghanistan, Ghulam Haidar Hameedi. (ANSA).

    28 LUGLIO - I CADUTI IN AFGHANISTAN E I DOVERI DELLA POLITICA (di più)L'Italia è e resterà un partner serio e rispettato nel mondo se tutti i suoi politici avranno almeno una parte della dignità sobria e silenziosa delle mamme dei nostri coraggiosi soldati. La lettera del ministro degli Esteri Franco Frattini il giorno dopo i funerali del militare italiano. (IL MESSAGGERO)

    28 LUGLIO - INTERVISTA A PAOLO ROMANI: "LO SVILUPPO BATTERÀ I TALEBANI. ECCO PERCHÉ RESTIAMO A KABUL" (di più)Sull'Afghanistan il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, non ha dubbi. La sfida si vince grazie a sicurezza e sviluppo con grandi progetti. In Afghanistan non basta la for-za delle armi. L’intervista di Fausto Biloslavo. (IL GIORNALE)

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    NATO TV_________________________________________________________________________________

    Sono disponibili su richiesta delle redazioni Rai le immagini (e/o i servizi) della struttura TV organizzata dalla Nato in Afghanistan realizzate da reporter professionisti embedded presso il contingente ISAF.

    Tutte le immagini sono libere da diritti d' autore e in quality broadcast.Per ricevere le immagini e per informazioni contattare al HQ NATO di Bruxelles:

    Luca Fazzuoli. Inviato permanente di Rai World e Media Relation [email protected] (+32 475 470127)

    Tutte le immagini girate in Afghanistan sono disponibili: - grezze, in versione internazionale, senza alcun montaggio, logo o sottotitoli oppure:- montate in un reportage di circa 2 - 3 minuti, con sottotitoli in inglese per le interviste in farsi o pashtu. Il suono delle interviste è inglese, farsi o pashtu. Tutte le immagini sono correlate dalla seguente documentazione: lista delle immagini con il timecode, trascrizione delle interviste in inglese, trascrizione e traduzione delle interviste dal farsi o pashtu in lingua inglese, informazioni relative al contenuto delle immagini.

    La distribuzione delle immagini e della documentazione avviene in modo rapido attraverso una semplice e-mail che viene inviata direttamente al vostro indirizzo elettronico. Le immagini montate in un piccolo reportage possono essere visionate anche sul sito web:

    www.natochannel.tv

    QUESTA SETTIMANA VI SEGNALIAMO

    1) Gestire la sicurezza

    Gli Afghani hanno formalmente assunto la responsabilità di provvedere alla sicurezza di sette zone dell’Afghanistan. Tra queste, ci sono le città di Lam Methar a est e la città di Mazar-e-Sharif, nel nord. Nato TV ha raccolto le testimonianze dei protagonisti di questo importante passaggio.

    http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1451

    2) Il Capo delle truppe Americane, Mike Mullen, in visita in Afghanistan

    L’ammiraglio Mike Mullen, responsabile Americano del Joint Chiefs of Staff, è arrivato a Kabul domenica 31 luglio, per una visita informale in Afghanistan. Ai microfoni di Nato TV ha voluto assicurare che, sia le forze dell’Alleanza che le Forze di Sicurezza Nazionali afghane, stanno lavorando per spingere i ribelli a ritirarsi, in risposta alla recente escalation di violenza nella regione.

    http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1452

    3) La morte del sindaco di Kandahar

    Nella mattina del 27 luglio 2011, il sindaco di Kandahar è rimasto ucciso durante un attentato suicida nella città di Kandahar. Sessantacinque anni, Ghulam Hamidi, sopravvissuto ad un precedente attentato, ricopriva la carica di sindaco da cinque anni.

    http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1450

    http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1450http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1452http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1451http://www.natochannel.tv/

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    4) Aspiranti judoistiLa squadra nazionale afghana di judo, sta attualmente affrontando un intenso allenamento in vista dei Giochi Olimpici che si terranno a Londra nel 2012. Con un componente femminile all'interno delle loro fila e sei mesi di allenamento in Giappone, sperano di ripetere il successo ottenuto nel Campionato del Mondo del 2001.

    http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1455

    COSTRUIRE LA PACE______________________________________________________________AFGHANISTAN: 1000 PALLETS AVIOLANCIATI A SUPPORTO DELLA POPOLAZIONE E DELLE BASI AVANZATE (di più)Un C-130J dell’aeronautica militare italiana ha aviolanciato il millesimo pallet contenente viveri e beni di prima necessità per supportare la popolazione afgana. (ITALFOR KABUL E RC-W 2 AGOSTO)

    GRAZIE LETTORI, ORA NAHIDA POTRÀ ANDARE A SCUOLA (di più)La piccola Nahida potrà curarsi e non compromettere il suo futuro con una malattia invalidante. Questo grazie al contributo dei lettori dell’Unità che partecipano al progetto. Il racconto di Cristiana Cella. (L’UNITÀ 2 AGOSTO)

    MISSIONI/ IDV: ODG PER 7 MILIONI DI AFGHANI A RISCHIO FAME (di più)Il capogruppo IdV in Commissione Difesa, Augusto Di Stanislao, ha impegnato il Governo ad "avviare urgentemente ogni possibile iniziativa specifica per fronteggiare la grave crisi alimentare che ha colpito l'Afghanistan". (TMNEWS 2 AGOSTO)

    ITALIA-AFGHANISTAN: COOPERAZIONE PER CARCERE MINORILE KABUL (di più)La Cooperazione Italiana, alla presenza del viceministro della Giustizia afghano Mohammad Yousef Halim e del primo segretario dell'Ambasciata d'Italia, Andreina Marsella, ha inaugurato i laboratori per la formazione professionale e la palestra costruiti nel Centro di riabilitazione minorile di Kabul. (ANSA 28 LUGLIO).

    COMMENTI_________________________________________________________________________________________RISPARMIATECI LE GUERRE... SE NON VOLETE ANDARE FINO IN FONDO (di più)Il Presidente Obama, non ha fatto neanche un passo indietro, le elezioni si avvicinano e la Casa Bianca ha promesso di iniziare il ritiro delle proprie truppe dall' Afghanistan questa estate. Ci sono ottimi motivi per tenere in piedi I'Afghanistan, combattere i Talebani ed evitare che il Pakistan a sua volta collassi. Però al Congresso è bene spiegare che l'Europa in quanto tale in Asia conta poco ed ha ben pochi interessi diretti. (RIVISTA ITALIANA DIFESA 1 AGOSTO DI ANDREA NATIVI )

    AFGHANISTAN (di più)Il resoconto di Pietro Batacchi sulla visita al settore a responsabilità italiana nella regione occidentale dell’Afghanistan, settore nel quale opera il Regional Command West (RC-W) attualmente su base Brigata Paracadutisti Folgore e nel quale si sono raggiunti significativi risultati anche se restano diverse sacche d’instabilità. (RIVISTA ITALIANA DIFESA 1 AGOSTO DI PIETRO BATACCHI )

    DECRETO MISSIONI SOLDI PER FINTA (di più)Otto milioni di euro. E altri 8,5 milioni di euro in autunno. Totale, un aumento di sedici milioni e mezzo per questo secondo semestre. Le associazioni di cooperazione chiedono di rinunciare ai giochi di prestigio: il Mef copre effettivamente le cifre stabilite, permetta al Mae di “trascinare” nel 2012 le cifre non spese entro l’anno. Il minimo perché la formula cooperazione civile abbia ancora senso. (IL RIFORMISTA 31 LUGLIO DI GIULIANO CAPECELATRO)

    «QUEL BASCO PER CHIEDERE PERDONO A MIO FIGLIO» (di più)Ci sono paure che una madre sente ma non dice. E ci sono perdoni che si chiedono in silenzio, senza bisogno di parole. Ma solo mettendo su un basco amaranto e uno sguardo orgoglioso, che non si credeva di avere. Annarita è la mamma di David Tobini. (CORRIERE DELLA SERA 29 LUGLIO DI LORENZO SALVIA )

    http://www.italiafghanistan.org/Video.aspx?IDVideo=1455

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    QUELLA MADRE SULL’ATTENTI ONORA SUO FIGLIO E L'ITALIA (di più)Ormai i funerali dei nostri soldati finiscono tra le frattaglie del grande notiziario. Ammettiamolo senza ipocrisie: lo stanco rituale non sconvolge più nessuno. (IL GIORNALE 29 LUGLIO DI CRISTIANO GATTI )

    TREMONTI, LA COOPERAZIONE E IL GIOCO DELLE TRE CARTE (di più)Un capolavoro di geometria finanziaria smentisce le già scarse buone notizie sul decreto di rifinanziamento delle missioni all'estero appena votato al Senato. Apparentemente ha aumentato i fondi di cooperazione civile di ben 16 milioni ma non è affatto così. (TERRA 29 LUGLIO DI EMANUELE GIORDANA )

    L’OFFENSIVA TALEBANA PER NEUTRALIZZARE LA TRANSIZIONE (di più)Omicidi eccellenti e stragi indiscriminate, militari di Isaf italiani, inglesi, francesi… e forze di sicurezza afgane. Le intenzioni degli insorgenti sono tanto chiare quanto sanguinarie: dimostrare che la “transizione” è impossibile. (AVVENIRE 29 LUGLIO DI VITTORIO EMANUELE PARSI )

    AFGHANISTAN INSICURO E FRAGILE 10 ANNI DOPO KARZAI REGGERÀ AL RITIRO? (di più)Con il disimpegno delle forze della coalizione internazionale programmato tra il 2011-2015 si aprirà una fase delicata. L'avidità dei clan nuoce al Paese. Difficile l'intesa con gli insorti. (L’UNITÀ 28 LUGLIO DI UGO PAPI )

    DEDICATO A DAVID, DA HERAT (di più)L’ultima vittima italiana in Afghanistan è il caporal maggiore Davide Tobini, uccisoil 25 luglio in un agguato in cui altri due parà sono rimasti feriti. Ma il caporal maggiore Cristina Rossetto spiega una delle ragioni per le quali siamo ancora lì a pagare un tributo di sangue: il sostegno alle donne. (PANORAMA – INDISCRETO – LETTERE DAL FRONTE 28 LUGLIO A CURA DI FABRIZIO PALADINI )

    A KABUL MAZZETTE TALEBANE (di più)Tangenti, riciclaggio, traffico d’armi. Un giro da migliaia e migliaia di dollari si nasconde dietro il sistema di trasporto merci in Afghanistan. A rivelarlo è stata un’inchiesta. (LETTERA 43 28 LUGLIO DI MICHELE ESPOSITO)

    RITORNO A KANDHAR (di più)L’assassinio del sindaco di Kandhar, arriva pochi giorni dopo l’inizio di un graduale passaggio di consegne di alcune province dal controllo della Nato a quello delle forze di sicurezza afghane. Il timore che la transizione possa essere più lenta e difficile del previsto è palpabile. Non manca chi si chiede se il ritiro delle truppe alleate non sia stato troppo precipitoso. (IL FOGLIO)

    SENZA TRUPPE STRANIERE L'AFGHANISTAN CROLLEREBBE (di più)Senza truppe straniere l'Afghanistan crollerebbe. E si trasformerebbe in una sconfitta, forse insuperabile, anche per la Nato, perché la guerra si è allargata al Pakistan, l'altro nodo del problema. (IL SOLE 24 ORE 28 LUGLIO DI ALBERTO NEGRI )

    AGENDA_________________________________________________________________________________OTTOBRE – LA BRIGATA SASSARI TORNA IN AFGHANISTAN

    2 NOVEMBRE – LA TURCHIA OSPITA AD ISTAMBUL UNA CONFERENZA REGIONALE SULL’AFGHANISTAN La Turchia ospiterà il 2 novembre 2011 ad Istanbul una Conferenza sull'Afghanistan a cui parteciperanno tutti i paesi confinanti e vicini per accompagnare gli sforzi di pace e riconciliazione del governo afghano. Lo riferiscono oggi i media a Kabul. La decisione di tenere la Conferenza è stata presa oggi. a margine della IV Conferenza dell'Onu sui paesi meno sviluppati, durante una colazione di lavoro offerta dal ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ad Ankara, ed a cui hanno partecipato i ministri dei paesi che parteciperanno all'incontro, quali lo stesso Afghanistan e poi Pakistan, India, Iran, Turkmenistan, Tagikistan, Kirghizistan, Arabia saudita e Emirati arabi uniti. In un comunicato stampa in cui manifestano la loro adesione all'iniziativa, i paesi firmatari riaffermano che l'appoggio al processo di trasferimento delle responsabilità della sicurezza all'Afghanistan entro il 2014. ''Un Afghanistan sicuro, stabile e prospero - si legge nel documento -

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    è vitale per la stabilità e la pace di tutti, ma una simile atmosfera può essere assicurata solo in un più ampio contesto che rifletta l'amicizia e la cooperazione regionale''. (ANSA 10 MAGGIO).

    5 DICEMBRE - CONFERENZA INTERNAZIONALE SULL’AFGHANISTAN A PETERSBERG IN GERMANIA

    AFGHANISTAN: CONFERMATO VERTICE DI BONN IN DICEMBRE L'inviato speciale tedesco per Pakistan ed Afghanistan, Michael Steiner, ha confermato a Kabul che la seconda Conferenza di Bonn sull'Afghanistan si svolgerà come previsto nel dicembre prossimo. Lo riferisce l'agenzia di stampa Pajhwok. La conferma della realizzazione dell'iniziativa è stata data dallo stesso Steiner in un incontro ieri sera con il ministro degli Esteri afghano, Zalmai Rassoul. E se la prima Conferenza, durata nove giorni e svoltasi nel 2001, permise la creazione di costituire una Autorità di transizione afghana, di introdurre una Costituzione post-talebana e definire elezioni presidenziali e parlamentari, la seconda dovrà approfondire le prospettive della transizione in corso ed il futuro dell'Afghanistan. Steiner e Rassoul hanno anche confermato che la seconda Conferenza di Bonn sarà gestita dal governo afghano. (ANSA 3 AGOSTO).

    23 MARZO 2012 – SCADE LA MISSIONE DI ASSISTENZA CIVILE DELL'ONU IN AFGHANISTAN (UNAMA) PROROGATA DI UN ANNO IL 22 MARZO 201

    MAGGIO 2012 – SUMMIT NATO DEDICATO ALL’AFGHANISTAN A CHICAGO (di più) Sarà a Chicago il summit di maggio 2012 sull'Afghanistan della Nato, insieme al vertice G8. Fonti della Casa Bianca hanno anticipato l'annuncio che il presidente Barack Obama farà in serata, all'interno del discorso sul ritiro delle truppe Usa in Afghanistan. Obama porta così nella sua città un altro importante appuntamento oltre al vertice degli otto più grandi paesi industrializzati. Non è la prima volta che il presidente sceglie un luogo a lui caro per un appuntamento importante: il summit sulla cooperazione in Asia-Pacifico si tiene quest'anno alle Hawaii, stato dove Obama è cresciuto. L'ultima volta che gli Usa avevano ospitato il G8 era stato a Sea Island in Georgia nel 2004. Il vertice Nato di Chicago sarà dedicato alla verifica degli obiettivi fissati allo scorso vertice di Lisbona nel 2010, quando l'alleanza occidentale aveva deciso di fissare la data del 2014 per il passaggio della responsabilità per la sicurezza alle forze armate afgane. (TMNEWS 22 GIUGNO)

    ISSUES___________________________________________________________________________________

    BILANCIO VITTIME MILITARI DALL’INIZIO DEL CONFLITTO AL 3 AGOSTO(dal sito icasualties.org)

    Australia 28 Georgia 9 New Zeland 2 Turkey 2 Belgium 1 Germany 53 Norway 10 UK 377Canada 157 Hungary 6 Poland 28 US 1688Czech 4 Italy 39* Portugal 2 Nato 4Denmark 41 Jordan 2 Romania 19 Not yet Reported 0 Estonia 8 Latvia 3 South Korea 1Finland 2 Lithuania 1 Spain 33France 70 Netherlands 25 Sweden 5 TOTALE 2616* Le vittime italiane in realtà sono 41. Ma icasualties.org non menziona tra i decessi quello dell’agente dell’Aise Pietro Antonio Colazzo e del Tenente colonnello dei carabinieri Cristiano

    Congiu.

    VARIAZIONE VITTIME PER PAESE NEL PERIODO 28 LUGLIO 3 AGOSTO

    POLONIA

    USA

    VITTIME TOTALI (VARIAZIONE DEL PERIODO SOPRAINDICATO)

    1

    7

    8

    VITTIME TOTALI 2011 33

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    http://www.italiafghanistan.rai.it/Dati.aspx

    TOP NEWS (DI PIU’)______________________________________________________________AFGHANISTAN: TALEBANI; NESSUNA TREGUA PER RAMADAN, ANZI I talebani hanno escluso oggi che in occasione del Ramadam possa esservi una tregua nella jihad (guerra santa) in corso contro gli ''invasori'' dell' Afghanistan. Dopo aver annunciato un gesto di buona volontà costituito dal rilascio di cinque cittadini del Bangladesh sequestrati mesi fa in un attacco da una impresa di costruzione turca, gli insorti afghani hanno pubblicato un comunicato dal titolo: ''Ramadan, l'opportunità per ottenere successi e le benedizioni di Allah''. In esso si spiega che, se è pur vero che il Ramadan ''è un mese di devozione, carità e buone azioni'', e' ''anche il mese della 'gazva' (la battaglia islamica) e delle conquiste''. Una delle grandi caratteristiche del Ramadan, si dice, ''è che nella storia della Ummah musulmana il primo conflitto fra la verità e la menzogna è stato combattuto in questo mese. Si tratta della Badar Ghazva che è uno dei momenti capitali della storia islamica, avvenuto nel 17.mo giorno del Ramadan nel secondo anno della migrazione (Calendario islamico), in cui gli infedeli della Mecca subirono una grave sconfitta''. Per questo e molti altri episodi documentabili, assicurano i talebani, ''possiamo concludere che il mese del Ramadan ha un posto stupefacente nella storia della jihad islamica''. Siamo fiduciosi, conclude il documento, che grazie a Dio Onnipotente questo mese di benedizione e conquista sarà una pietra miliare nella Jihad in corso e attraverso la sacralità di esso, l'Onnipotente libererà gli afghani dagli artigli degli infedeli invasori''. (ANSA 3 AGOSTO).

    AFGHANISTAN:INCONTRO TRILATERALE A ISLAMABAD CON INVIATO USA Stati Uniti e Pakistan appoggiano gli sforzi dell'Afghanistan per avviare un processo di pace che metta fine al conflitto in corso nel paese. Lo ha dichiarato l'inviato speciale americano nella regione, Marc Grossman. Nel corso di una conferenza stampa ieri sera al termine della quarta riunione del Gruppo di lavoro trilaterale (Usa, Pakistan e Afghanistan) svoltasi nella capitale pachistana, Grossman ha assicurato che Washington continuerà il suo impegno a lungo termine e gli investimenti nella regione. Alludendo alle difficoltà diplomatiche registrate nelle relazioni americano-pachistane a seguito del blitz che ha portato all'uccisione di Osama bin Laden ad Abbottabad il 2 maggio scorso di cui Islamabad era all'oscuro, l'inviato statunitense ha osservato che ''alti e bassi sono una cosa normale in diplomazia'' aggiungendo che Usa e Pakistan hanno ''interessi condivisi che li spingono ad agire insieme''. Tali interessi condivisi, ha precisato, sono ''il contrasto del terrorismo ed il sostegno al processo di pace concepito e gestito dall'Afghanistan''. La prossima riunione del Gruppo di lavoro trilaterale si terrà in novembre, mentre a dicembre si svolgerà a Bonn una Conferenza internazionale sull'Afghanistan. (ANSA 3 AGOSTO).

    3 AGOSTO - AFGHANISTAN: FAMILIARI D'ORAZIO, EVITARE VISITE A SIMONE “Comprendiamo l'affetto verso Simone da parte dei cittadini di Roccaraso, ma è necessario evitare visite che non siano autorizzate dai medici e dalla famiglia, poiché Simone ha bisogno di riposo assoluto e non è stato dichiarato fuori pericolo”. A chiederlo, tramite il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, è Antonella, la mamma di Simone D'Orazio, il caporal maggiore di Roccaraso ferito il 24 luglio in una sparatoria a Bala Murghab, dove ha perso la vita il commilitone David Tobini. Simone si trova ricoverato all'ospedale militare del Celio a Roma ed è assistito, in alcuni momenti della giornata, dalla mamma e dalla fidanzata. La richiesta della madre di Simone è dettata dal fatto che alcune persone sono riuscite ad entrare all'ospedale fingendosi parenti. (AGI 3 AGOSTO)

    AFGHANISTAN: RICORDATO IN MOLISE SACRIFICIO PARA' DI LISIO “Maggiore attenzione delle istituzioni verso ragazzi come Alessandro le cui gesta vanno riconosciute e celebrate. La nostra libertà e la nostra sicurezza sono dovute soprattutto ai loro sacrifici''. Lo ha detto il presidente della Regione Molise, Michele Iorio, intervenendo a Castellino del Biferno (Campobasso) alla cerimonia di consegna della medaglia di bronzo al merito civile assegnata al Comune. Il piccolo centro molisano si è distinto per la ''caparbia resistenza di tutti i suoi abitanti durante l'occupazione nazi-fascista, nella seconda guerra mondiale'' e, di recente, ''ha confermato l'attitudine al sacrificio della popolazione locale, pronta a donare la propria vita per gli altri''. Con queste parole, il sindaco, Enrico Fratangelo, ha voluto ricordare anche il paracadutista Alessandro Di Lisio, caduto in Afghanistan nel corso della missione Isaf la cui famiglia è originaria di Castellino e al quale il Comune da dedicato un monumento. Il presidente del Consiglio regionale, Michele Picciano, ha posto l'accento ''sulla grande emozione che suscita il ricordo di Alessandro e di tutti i 41 militari caduti in Afghanistan, a tutela della libertà e della democrazia. Oggi- ha

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    continuato - non c'è solo Castellino a commemorare Alessandro, ma l'intero Molise''. Nel corso della cerimonia sono state consegnate onorificenze al valor civile al: caporale paracadutista dei carabinieri, Nicola Continelli, tenente paracadutista Maurizio Grosso, paracadutista Salvatore Ciarlante, sergente paracadutista Giovanni Iannantuono e a Nunzio Di Lisio, padre di Alessandro in rappresentanza dell'Anpi Molise. (ANSA 2 AGOSTO).

    AFGHANISTAN: LA RUSSA, NOI ANDIAMO AVANTI C'è la ''ferma intenzione'' del Governo di andare avanti senza riduzioni né interruzioni nella missione italiana in Afghanistan e ciò fino a quando durerà l'impegno internazionale in quel Paese. Lo ha detto il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, intervenendo, in sede di valutazione degli emendamenti al decreto sulle missioni all' estero, all'esame della Camera. ''Per l'Afghanistan, a differenza di altre missioni non è stata prevista alcuna riduzione perché è intendimento del nostro governo di tenere fermo il rispetto di un impegno internazionale che vede i nostri ragazzi lavorare per la pace, la solidarietà e la sicurezza di quel Paese, dimostrando con il loro lavoro di essere una delle eccellenze italiane di cui essere orgogliosi''. (ANSA 2 AGOSTO).

    PAKISTAN-USA: ZARDARI A GROSSMAN, SÌ AD AFGHANISTAN STABILE Un Afghanistan stabile e pacifico ''è nell'interesse della pace e della stabilità del Pakistan''. Lo ha dichiarato ad Islamabad il presidente pachistano Asif Ali Zardari durante un incontro ieri con l'inviato speciale americano nella regione, Marc Grossman. Durante il colloquio, scrive l'agenzia di stampa pachistana App, oltre alle relazioni bilaterali, sono state esaminate anche ''la guerra contro i militanti armati e la situazione regionale, con particolare attenzione all'Afghanistan''. Al riguardo il portavoce presidenziale Farhatullah Babar ha precisato che esaminando le azioni militari (pachistane e americane) contro i militanti il capo dello Stato ha osservato che ''in assenza di ben definiti e documentati termini di ingaggio, iniziative sbagliate possono essere assunte da una qualunque delle parti danneggiando le relazioni bilaterali''. Il riferimento è all'operazione con cui il 2 maggio scorso un commando di 'teste di cuoio' americane ha ucciso ad Abbottabad, senza che le autorità di Islamabad ne fossero al corrente, il capo di Al Qaida, Osama bin Laden. Per cui Zardari ha infine ribadito che relazioni di lungo periodo, sostenibili e multidimensionali con gli Usa dovrebbero essere basate sull'interesse reciproco, la fiducia e il mutuo rispetto”. (ANSA 2 AGOSTO).

    AFGHANISTAN: ATTENTATO KAMIKAZE A KUNDUZ, UCCISE 3 GUARDIE DI SICUREZZAE' di tre guardie di sicurezza uccise il bilancio di un attentato kamikaze condotto questa mattina contro la sede della compagnia privata nella città di Kunduz, nel nord dell'Afghanistan. L'attacco, come riferisce il portavoce della provincia Mahboobullah Shahedi, è stato seguito da uno scontro a fuoco e ha portato anche al ferimento di nove civili e di un poliziotto. L'attentatore si è fatto esplodere questa mattina con un'autobomba davanti agli uffici della compagnia di sicurezza, consentendo a due complici di entrare nell'edificio, ha spiegato Shahedi. Il vice capo della polizia locale, Abdul Rahman Aqtash, ha spiegato che lo scontro a fuoco è terminato dopo che gli altri due attentatori si sono fatti saltare in aria all'interno degli uffici in rapida successione. I nove civili feriti, ha precisato, sono abitanti di una casa vicina, raggiunti dall'esplosione dell'autobomba. (ADNKRONOS 2 AGOSTO)

    MISSIONI/ TORNANO IN ITALIA 2000 MILITARI, SFORBICIATA DA 120 MLN Duemila soldati in meno per un risparmio di spesa complessiva di 120 milioni di euro rispetto al precedente semestre. E' la scure della crisi sulle missioni all'estero che vedono impegnata l'Italia, consacrata nella legge con cui il Parlamento ha oggi definitivamente recepito il precedente decreto del Governo, fonte di non poche tensioni. SFORBICIATE DA 120 MILIONI A TUTTE LE MISSIONI, AFGHANISTAN - Il taglio alle spese per le missioni all'estero si aggira intorno ai 120 milioni di euro: per il prossimo semestre è previsto un impegno finanziario di 664 milioni, contro gli 811 del precedente. La riduzione di spesa riguarda tutte le missioni a cui l'Italia partecipa eccezion fatta per quella in Afghanistan. ENTRO IL 30 NOVEMBRE 2000 MILITARI ALL'ESTERO IN MENO . Il decreto di rifinanziamento delle missioni come convertito in legge dal Parlamento riduce a 7.222 entro il 30 Novembre il numero di unità militari assegnate a missioni all'estero, contro le oltre 9200 quest'anno impiegate. Come per le spese, la sola missione a non essere toccata è quella in Afghanistan. La riduzione più forte del contingente italiano riguarda la Libia: i soldati impiegati in meno saranno 884. Resteranno operativi in 1.086, a fronte dei 1.970 impiegati in questi primi tre mesi di operazioni. Drastico anche l'intervento sulla missione in Libia: tornano a casa 700 soldati: ne restano 1080 anzichè 1.780. Dai Balcani, l'Italia richiama 271 uomini: ne restano operativi 379 a fronte dei 650 oggi sul campo. Praticamente azzerate le presenze italiani in missioni nel Mediterraneo diverse dalla Libia: restano 17 soldati, vengono richiamati in patria in 97 dei 114 oggi impiegati. Del tutto azzerate, invece, la presenze in

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    Georgia, (con il richiamo di tutti e 15 i militari presenti) e a Cipro (tornano a casa in 4 su 4). Resta importante, al contrario la partecipazione italiana alle missioni contro la pirateria in Africa: la riduzione è solo di 4 unità, restano operativi in 270 su 274 in servizio. E' ridota di 8 soldati la presenza in Somalia e Uganda (ne restano 11 di 19) mntre ben 32 militari sono richiamati dal Bahrein, con una presenza italiana ridotta da 125 a 93 unità. Senza variazioni, infine, le già poco significative presenze italiane in Bosnia (5), Darfur (3), Rafah, (1) Hebron (13) QUASI 17 MILIONI DI EURO PER LA COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO - E' previsto uno stanziamento di 16,5 milioni di euro a copertura di spese da parte di volontari impegnati in Afghanistan in operazioni di cooperazione allo sviluppo. La cifra è stata innalzata al Senato su richiesta del Pd, a fronte dei meno di 6 milioni inizialmente proposti dal Governo. NUOVE ASSUNZIONI ENTRO ANNO IN AEREONAUTICA, ESERCITO, MARINA - La nuova legge prevede anche lo stanziamento di 53 milioni per l'assunzione nel 2011 di personale nell'Aeronautica, nell'Esercito e nella Marina. (TMNEWS 2 AGOSTO)

    BIN LADEN: NON SI SAPEVA COME MISURARE CADAVERE, NEW YORKER Per catturare o uccidere Osama bin Laden nel suo rifugio di Abbottabad in Pakistan, si era pensato anche ad un bombardamento a tappeto, o ad tunnel, prima che il presidente Barack Obama decidesse per il raid dei Navy Seals, messo poi a segno il primo maggio scorso da 23 specialisti del Team Six dei Navy Seals. Questi e altri dettagli, più o meno inediti, sono contenuti in un racconto di 11 pagine, scritto come un film d'azione, pubblicato oggi dal New Yorker dopo che un suo giornalista, Nicholas Schmidle, ha parlato con numerosi militari dei Navy Seals e alti responsabili militari e civili dell'amministrazione Obama. Quella notte, ''senza luna'', due elicotteri Black Hawk decollarono poco dopo le 23:00 da Jalalalbad, in Afghanistan. A bordo, oltre agli uomini del commando, c'era anche un traduttore americano-pachistano, che si e' poi rivelato particolarmente utile quando in seguito all'incidente ad uno degli elicotteri e alle esplosioni all'interno della villetta, sul posto sono cominciati ad arrivare rapidamente ''diversi curiosi pachistani''. Con fermezza, il traduttore li ha rimandati a casa, fingendosi un agente dei servizi di sicurezza locali. Intanto, nella villetta, i Seals erano giunti nella camera da letto del leader del terrore. Il primo ad entrare temeva che le due mogli di bin Laden presenti nella stanza indossassero una cintura esplosiva. Dopo averne immobilizzata una, sparandogli alle gambe, il militare le si gettò addosso, per contenere un'eventuale esplosione, che fortunatamente non c'è stata. Il secondo Seal a quel punto sparò contro bin Laden, che era disarmato. ''Non c'è mai stato il dubbio se catturarlo o ucciderlo ... nessuno voleva fare prigionieri'', ha affermato un ufficiale delle operazioni speciali citato nel servizio. Una volta ucciso, il corpo di bin Laden è stato trasportato in Afghanistan, a Jalalabad, dove si è proceduto all' identificazione, inizialmente anche con un sistema 'originale: in mancanza di un metro per misurare il cadavere (si riteneva che il leader del terrore fosse alto circa 1,95 m.), un uomo dei Seals ''alto un metro e 85 si è sdraiato accanto al corpo, che e si è visto essere più lungo di circa 10 centimetri di quello dell'americano''. (ANSA 1 AGOSTO).

    AFGHANISTAN: TV, QUATTRO AGENTI UCCISI IN RAID AEREO ISAF Almeno quattro agenti di polizia afghani sono morti la notte scorsa durante una incursione aerea della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) nella provincia nord-orientale afghana di Nuristan, al confine con il Pakistan. Lo riferisce Tolo Tv. Il governatore della provincia, Jamaluddin Badr, ha indicato che l'incidente è avvenuto nel distretto di Wama quando un posto di controllo è stato bersagliato da elicotteri Nato, causando la morte di quattro agenti ed il ferimento di altri due. Badr ha duramente condannato l'accaduto, aggiungendo che dopo il raid i militari stranieri hanno anche fermato 12 uomini della polizia afghana. Interpellato dall'ANSA, un portavoce dell'ufficio stampa dell'Isaf ha detto: ''Siamo a conoscenza di dichiarazioni di funzionari afghani del Nuristan riguardante un caso di 'fuoco amico” nella zona orientale''. ''Sulla vicenda è in corso una inchiesta e stiamo raccogliendo elementi per fissare la nostra posizione''. In varie occasioni la Coalizione internazionale si è scusata per aver ucciso per errore civili o membri delle forze di sicurezza afghane. Proprio ieri l'Isaf ha presentato le proprie scuse scritte, insieme ad una indennità in bestiame e denaro, alla famiglia di tre civili, fra cui una pediatra, uccisi durante uno scontro a fuoco con i talebani nella provincia di Maidan Wardak. (ANSA 1 AGOSTO).

    AFGHANISTAN/ BBC CHIEDE INCHIESTA SU MORTE COLLABORATORE AFGANO La Bbc ha chiesto alle forze della Nato in Afghanistan di aprire un'inchiesta sulla morte di uno dei suoi reporter afgani, il 28 luglio scorso durante una sparatoria. Omed Khpalwak, 25 anni, che lavorava per la Bbc dal 2008 e per l'agenzia stampa afgana Pajhwok, è morto con altre 18 persone durante uno scontro a fuoco tra insorti e forze afgane sostenute dall'aviazione delle Forze internazionali di assistenza alla sicurezza (Isaf). Un'organizzazione di giornalisti afgani, l'Associazione dei media liberi dell'Asia del Sud (Safma) ha dichiarato ieri che Khpalwak è stato colpito alla schiena mentre si trovava in un edifico pubblico nella provincia di Uruzgan, nel sud. Ma Zia Bornia, presidente di Safma, ha detto che sembra difficile stabilire la provenienza

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    del colpo mortale. "Ci sono state notizie contraddittorie sulle circostanze della morte" del giornalista, ha dichiarato la Bbc in un comunicato. (TMNEWS 1 AGOSTO)

    RAMADAN: AFGHANISTAN, MISSIONE ONU FA AUGURI DI PACE La Missione delle Nazioni Unite di assistenza in Afghanistan (Unama) ha auspicato oggi che tutte le parti coinvolte nel conflitto rispettino ''il sacro mese del Ramadan'' per facilitare ''stabilità, tranquillità, pace e la ricostruzione dell'Afghanistan''. In un breve messaggio, il rappresentante speciale del Segretario generale dell'Onu, Staffan de Mistura, si è ''congratulato con tutti gli afghani dentro e fuori dall'Afghanistan'' sottolineando che il Ramadan è ''un mese di preghiera, perdono, generosità e buone azioni''. ''Facciamo in modo - ha concluso De Mistura - che questi preziosi valori guidino i nostri sforzi per il benessere e la protezione dei civili afghani che hanno sofferto per la guerra ed il conflitto per oltre 30 anni''. (ANSA 1 AGOSTO)

    AFGHANISTAN: UE ADOTTA NUOVE SANZIONI CONTRO I TALEBANI L'Unione Europea ha adottato oggi nuove sanzioni contro i Talebani in Afghanistan. Secondo quanto si legge in una nota, il Consiglio, per procedura scritta, ha approvato una serie di misure restrittive contro individui, gruppi ed entità associate con i Talebani e che consistono in un embargo sulle armi, in un bando sui visti e nel congelamento dei beni. La lista degli individui associati ai Talebani è stata aggiornata rispetto a quella del 2002, che comprendeva persone ed entità legate ad Osama bin Laden, al Qaeda e i Talebani. La decisione adottata oggi dai 27 è stata presa in attuazione della risoluzione Onu 1988 del 17 giugno scorso, secondo cui, "nonostante l'evoluzione della situazione in Afghanistan ed i progressi nella riconciliazione, la situazione resta una minaccia alla pace internazionale ed alla sicurezza e c'è la necessità di combattere questa minaccia". (ADNKRONOS 1 AGOSTO)

    AFGHANISTAN: ITALIANI E AFGANI SCOPRONO FABBRICA ESPLOSIVI Una fabbrica di Ied, i micidiali ordigni esplosivi che mietono vittime in Afghanistan, e due depositi di armi ed esplosivi sono stati ritrovati dalle forze di sicurezza afgane e dai militari della missione Isaf, ''grazie alle segnalazioni della popolazione - sottolineano al comando del contingente italiano - e alle capacità investigative della polizia locale''. Nell'area di Shindand, vicino al villaggio di Showz, è stato rinvenuto un ingente quantitativo di razzi ed esplosivi in ottimo stato di conservazione, ''pronti per essere usati dagli 'insorti' per la realizzazione di Ied e per condurre attacchi contro le forze di sicurezza''. Quasi contemporaneamente, 130 militari tra forze di Isaf e unità speciali della polizia afgana hanno scovato, nel distretto di Bala Balouk, 80 chilometri a nord di Farah, una fabbrica di Ied. L'operazione si è sviluppata grazie all'attività di raccolta di informazioni delle forze afgan, ''sotto l'egida ed il coordinamento del sistema giudiziario locale di cui il procuratore di Farah è il massimo esponente a livello distrettuale''. Cinque persone, trovate in possesso di 'Ied' già confezionati, materiale esplosivo, elettrico e numerose armi sono state arrestate della polizia a Bala Balouk. Al comando del contingente italiano viene sottolineato che ''questi ennesimi arresti e ritrovamenti, oltre a testimoniare nuovamente l'efficienza e l'efficacia raggiunta dalle forze di sicurezza afgane, sono il segno tangibile di quanto la popolazione, stanca di rimanere sempre più spesso coinvolta nell'esplosione dei famigerati ordigni esplosivi posizionati dagli 'insurgents' in maniera indiscriminata lungo le strade, confidi sempre più nell'operato e nelle capacità delle sue forze di sicurezza, coordinate da un sistema giudiziario sempre più efficace e attivo che ha partecipato alle operazioni e si occuperà di seguire le indagini''. (ANSA 1 AGOSTO).

    AFGHANISTAN: TRANSIZIONE, GOVERNO PREPARA FASI SUCCESSIVE Il Consiglio per la sicurezza nazionale dell'Afghanistan ha esaminato le prospettive della transizione nel paese, constatando il successo della prima fase di passaggio di responsabilità militare in sette aree, e valutando i problemi della seconda, terza e quarta fase. Lo riferisce l'agenzia di stampa Pajhwok. Presieduto dal presidente Hamid Karzai, e con la partecipazione di ufficiali dell'esercito afghano e della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato), il Consiglio ha ascoltato un rapporto del responsabile del Comitato per la transizione, Ashraf Ghani Ahmadzai, che ha confermato il buon esito della prima fase. In essa, sono passate sotto la responsabilità di esercito e polizia afghani tre province (Bamyan, Pannjshir e Kabul senza il distretto di Sarobi) e quattro città (Mehterlam, Lashkargah, Herat City e Mazar-e-Sharif. Le tre successive fasi, ha sottolineato Ahmadzai, sono state avviate e una chiara politica verrà messa a punto nel prossimo trimestre in collaborazione con le forze straniere. ''E' necessario però - ha concluso - che le amministrazioni provinciali e distrettuali afghane intensifichino gli sforzi di formazione delle forze di sicurezza afghane in modo da metterle in grado di affrontare le sfide portate dall'opposizione armata''. (ANSA 1 AGOSTO).

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    AFGHANISTAN: MULLEN, PIU' SFORZI PAKISTAN SU RETE HAQQANI Gli Stati Uniti hanno chiesto al Pakistan di rafforzare la pressione militare contro la cosiddetta Rete Haqqani, un gruppo di opposizione armata al governo dell'Afghanistan considerato responsabile di molteplici cruenti attacchi contro le forze di sicurezza afghane e internazionali. Lo ha rivelato oggi il capo di Stato maggiore delle forze armate americane, ammiraglio Mike Mullen. In una inaspettata visita a Kabbul, Mullen ha assicurato che la Rete Haqqani - secondo movimento di opposizione armata afghano per importanza dopo i talebani - ha le sue principali basi nella regione tribale pachistana del Waziristan, non lontano dal confine con l'Afghanistan. Mullen ha poi detto che al riguardo sono già stati fatti progressi da parte del Pakistan. Per quanto riguarda la sicurezza in Afghanistan, l'alto ufficiale ha detto che nelle province meridionali del paese sono stati fatti importanti progressi con importanti perdite subite dai talebani. Nonostante gli attacchi delle ultime settimane, ha concluso, gli insorti hanno perso terreno e non sono più in grado di riconquistare le posizioni perdute in molti distretti di cui prima controllavano il territorio. (ANSA 31 LUGLIO).

    AFGHANISTAN: ATTENTATO HELMAND; 13 MORTI,TRA CUI UN BAMBINO Si è concluso con un bilancio di 13 morti, di cui 12 agenti di polizia ed un bambino, l'attentato compiuto oggi a Lashkargah, capoluogo della provincia meridionale afghana di Helmand, da un kamikaze talebano che ha fatto saltare un'autobomba davanti al locale quartier generale della polizia. Lo scrive l'agenzia di stampa Afghan Islamic Press. Da parte loro gli insorti, che hanno subito rivendicato l'operazione, hanno precisato che essa e' stata condotta da ''Muhammad Gul, un coraggioso Mujahid dell'Emirato islamico residente del distretto di Nad Ali'' in Helmand. L'esplosione del veicolo, concludono i talebani, hanno causato la morte di ''almeno 40'' agenti ed il ferimento di molti altri. (ANSA 31 LUGLIO).

    AFGHANISTAN:CAPPELLANO,'MIEI VIAGGI DEL DOLORE' “La notizia più sconvolgente, drammatica, è quella di dire a una donna, madre o sposa di un militare italiano, che lui è morto. Ma sapere che tuo figlio, tuo marito, non è morto per uno sballo, in un incidente del sabato sera, ma dando il suo sangue per la pace, credo che questo attenuerà piano piano l'immenso dolore di una madre, di un padre, di una moglie, dei figli''. Padre Angelo Pavesi, cappellano militare del contingente italiano in Afghanistan, ad Herat, è appena tornato in Italia per accompagnare la salma dell'ultimo soldato italiano ucciso. Appena un paio di giorni di riposo (domani sarà di nuovo ad Herat per celebrare la messa della domenica), che padre Angelo ha deciso di trascorrere nella serenità del Sacro Convento di Assisi. ''Sono qui - dice - per ricaricare le pile, pregando sulla tomba di San Francesco, che non era un sognatore, ma un pragmatico, uno che non ha fatto della povertà una poesia, ma uno stile di vita talmente convincente che ancora oggi è valido''. Dal marzo scorso in Afghanistan (ma c'era stato sette mesi anche nel 2008) Padre Angelo racconta al sito sanfrancesco.org il ''silenzio assordante'' di questi ''viaggi del dolore'' – ne ha fatti complessivamente quattro - per riportare le salme dei militari italiani in patria: ''In quell'enorme C130 ci sono i piloti, ci sono io e c'è la bara''. Ad Herat Padre Angelo è cappellano dei militari italiani - ''parlo con loro, dei loro affetti e delle loro paure, che sono quelle di un uomo'' - e svolge anche funzioni assistenziali insieme a ong internazionali a favore della popolazione locale: ''quello afgano e' un popolo meraviglioso, intelligente, tenace, che sogna la pace''. ''Essere li' a portare la pace , come sacerdote, come francescano - osserva Padre Angelo - vuol dire essere lì a portare la pace che si costruisce ogni giorno nei rapporti interpersonali. Non vi è pace senza un profondo rispetto dell'altro, senza la capacita' di ascoltare il cuore dell'altro''. ''I militari italiani - aggiunge il religioso - sono lì a non creare illusioni, e i nostri morti lo sottolineano, ma a costruire una pace duratura e possibile. L'Afghanistan, se posso usare questa immagine, è un po' un grembo gravido: o partorirà la guerra planetaria o noi li aiuteremo a partorire la pace, e allora la pace invaderà il mondo”. ''Il nostro militare - dice Padre Angelo - e' uno che non gioca a fare la guerra, e' uno uomo che attraverso lo strumento militare porta la pace. E questo passa anche attraverso la paura, non come fuga, non come disimpegno, ma come occhi aperti sul pericolo da evitare a tutti i costi”. Al Sacro convento di Assisi Padre Angelo è stato accolto dal custode, Padre Giuseppe Piemontese, e dal direttore della Sala stampa, Padre Enzo Fortunato - che cura il sito sanfrancesco.org - ai quali ha trasmesso emozioni ed esperienze. A Padre Angelo sono stati affidati degli adesivi, da portare ai militari italiani, con la scritta 'I love San Francesco'. (ANSA 30 LUGLIO).

    AFGHANISTAN: D'ORAZIO RIENTRA IN ITALIA, TRASFERITO AL CELIO E' stato deciso il trasferimento di Simone D'Orazio dall'ospedale di Ramstein in Germania a quello del Celio a Roma. Visto il miglioramento del quadro clinico i medici lo hanno assegnato al presidio militare ospedaliero di Roma, dove è giunto nel pomeriggio con un volo atterrato all'aeroporto di Ciampino. Il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato, ha riferito che se i medici lo consentiranno si recherà in visita al suo concittadino per

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    portare la dimostrazione d'affetto di tutta la popolazione di Roccaraso. Simone D'Orazio, caporal maggiore 29enne, è stato ferito gravemente nei giorni scorsi in un conflitto a fuoco avvenuto a Bala Murghab. Il militare, dopo l'intervento chirurgico al quale è stato sottoposto all'ospedale militare di Kandahar, dove gli hanno asportato la milza, è stato trasferito a quello di Ramstein in Germania, dove mercoledì ha potuto riabbracciare la mamma Antonella, il fratello Luca e la sorella Manuela. I parenti partiranno oggi pomeriggio dalla Germania per fare rientro in Italia a Roccaraso. (AGI 29 LUGLIO)

    AFGHANISTAN: RAMADAN, ULEMA E KARZAI PER CESSATE IL FUOCO Il Consiglio degli Ulema (saggi religiosi) dell'Afghanistan ha rivolto oggi, insieme al presidente, Hamid Karzai, un appello a tutte le parti in conflitto ad annunciare un cessate il fuoco in deferenza al mese santo del Ramadan (digiuno) che comincia lunedì. Lo riferisce l'agenzia di stampa Pajhwok. La pressante richiesta, si è appreso, è stata formulata oggi durante un incontro svoltosi nel palazzo presidenziale di Kabul, a cui ha partecipato il capo del Consiglio degli Ulema, Maulvi Shafiullah Shafi Nuristan. Prendendo la parola per sostenere il progetto di cessate il fuoco, Karzai ha sollecitato i talebani e gli altri gruppi di insorti a interrompere gli attacchi in cui muoiono civili perché fra l'altro, ha detto, ''uccidere donne e bambini è un crimine imperdonabile''. (ANSA 29 LUGLIO).

    AFGHANISTAN: A RISCHIO INTESA CON USA SUL DOPO 2014, COLLOQUI FERMI E TENSIONI A KABUL Richieste ed esigenze diverse stanno bloccando i negoziati tra Washington e Kabul sul futuro dei rapporti dopo la conclusione, nel 2014, del processo di transizione. Dopo mesi di colloqui, scrive il Washington Post, diversi funzionari coinvolti sono sempre più pessimisti riguardo la possibilità di un accordo imminente per una 'partnership strategica', che consenta una presenza a lungo termine delle truppe americane in Afghanistan, in cambio di garanzie per il Paese e supporto alle forze di sicurezza. Intanto a Kabul, secondo l'Institute for War and Peace Reporting (Iwpr), e' scontro tra il presidente afghano Hamid Karzai e il Parlamento sulla convocazione di una loya jirga (un'assemblea nazionale) per discutere del futuro dei rapporti con gli Usa. L'idea del presidente sarebbe quella di convocare la loya jirga per conferire - almeno ufficialmente - ulteriore legittimità al possibile accordo strategico con Washington. I rapporti tra Karzai e il Parlamento sono stati sempre difficili e questa volta l'assemblea e' determinata, stando a quanto emerge dall'Iwpr, nel considerare la convocazione di una loya jirga come un attacco alla sua legittimità e un tentativo del presidente di discutere del futuro dell'Afghanistan solo con i suoi 'fedelissimi' convocati per l'occasione da ogni angolo del Paese e far passare così la sua idea. Ma la presidenza risponde sottolineando come alla loya jirga parteciperebbero anche parlamentari. L'Assemblea, tra l'altro, e' stata indebolita nella sua posizione dalle ripetute denunce di brogli al voto dello scorso settembre. E il tribunale speciale incaricato da Karzai di fare luce su quanto avvenuto ha stabilito a giugno che 62 parlamentari della Camera bassa (Wolesi Jirga) devono abbandonare l'incarico, ma il verdetto è stato respinto dall'Assemblea. Il vice consigliere di Kabul per la sicurezza nazionale, Shaida Mohammad Abdali, è pessimista sulle prospettive di accordo con gli Usa. ''Vedo crearsi una situazione che diventerà negativa - ha commentato, citato dal Washington Post - Se gli Stati Uniti sono realmente interessati a rimanere in Afghanistan, devono dimostrarlo con i fatti al governo afghano e alla popolazione. E devono rispondere alle nostre esigenze''. Dopo il 2014, il rischio che si prospetta per l'Afghanistan è quello di un 'abbandono', di un periodo di instabilità, simile a quello che alla fine degli anni Novanta consentì ai Talebani di salire al potere. In settimana, l'ambasciatore statunitense a Kabul, Ryan Crocker, ha affermato che l'obiettivo dei negoziati è gettare le basi per relazioni ''forti, stabili, a lungo termine'' tra Stati Uniti e Afghanistan. E non sarà facile arrivare a un accordo in tal senso, secondo l'ambasciatore, convinto però che ''valga la pena'' fare questa scommessa ''perché abbiamo visto le conseguenze del disimpegno”. In Afghanistan, sottolinea l'Iwpr, la popolazione è divisa sulla possibilità di una presenza militare americana anche dopo il 2014: sulla bilancia, da un lato ci sono i soliti sospetti e i soliti timori per la presenza dello 'straniero' e dall'altro la paura che senza questa presenza gli Stati vicini, come Pakistan e Iran, potrebbero destabilizzare il Paese. A Kabul, scrive il Washington Post, le preoccupazioni riguardano la possibilità che con il ritiro delle truppe da combattimento americane diminuiscano gli aiuti all'Afghanistan. Nell'ambito dell'accordo, il Paese starebbe chiedendo, tra l'altro, aiuti militari più consistenti, caccia F-16 e carri armati Abrams: equipaggiamenti che per gli Usa sono molto costosi e non necessari per l'Esercito afghano, ricostituito di recente. Ma il nodo delle richieste di Kabul sta nel quadro legale di riferimento dell'eventuale presenza militare Usa: gli afghani non vogliono che gli americani possano avere alcuna sorta di controllo in merito ad arresti e carceri e chiedono lo stop dei raid aerei notturni. Dal canto suo Washington è alla ricerca di accesso a lungo termine alle basi militari in Afghanistan per operazioni antiterrorismo e per la formazione delle forze di sicurezza locali. Nonostante il documento, che è stato in parte già definito, non indichi il numero delle strutture coinvolte, si legge sul Washington Post, funzionari

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    afghani hanno spiegato che sarebbero prese in considerazione quattro o cinque basi in zone come quella di Herat, lungo il confine con l'Iran, Mazar-e-Sharif, nel nord, Kandahar, nel sud, e Jalalabad, nell'est, a ridosso della frontiera con il Pakistan. E a Kabul gli Usa chiedono anche un impegno per le riforme, nella battaglia contro la corruzione e per il rafforzamento delle istituzioni democratiche. (ADNKRONOS 29 LUGLIO)

    AFGHANISTAN: BOMBA ESPLODE NELL'HELMAND, 18 CIVILI MORTI Almeno 18 civili afghani sono morti stamani in Afghanistan quando il pulmino su cui viaggiavano è saltato su una bomba nella turbolenta provincia di Helmand, nel sud del Paese. Lo riferisce l'agenzia di stampa Xinhua, precisando che l'ordigno è esploso al passaggio del minibus nel distretto di Nahri Sarraj, 555 chilometri a sud di Kabul. Tra le vittime, vi sarebbero molti bambini e donne. ''Un pulmino con civili a bordo era diretto al bazar del distretto di Nahri Sarraj, ma è stato travolto dall'esplosione di una bomba collocata sul ciglio della strada, intorno alle 8 ora locale, che ha provocato una potente deflagrazione in cui sono morti 18 civili'', ha spiegato alla Xinhua il numero due della polizia provinciale, Kamaluddin Shirzai. (ADNKRONOS 29 LUGLIO)

    MEDICI MILITARI IN AFGHANISTAN. L’IDV ACCUSA Un medico militare italiano non è addestrato agli ambienti di guerra, a lunghe marce dietro alle truppe scelte e a portare armi pesanti. Eppure tutto questo accade in Afghanistan giorno dopo giorno, con tutti i rischi del caso per le truppe e per i medici stessi. A lanciare l’allarme è il capogruppo Idv in Commissione difesa della Camera, Augusto di Stanislao, che ha scritto un’interrogazione al ministro La Russa: “Bisogna chiarire i criteri per l’impiego degli ufficiali medici militari nelle missioni internazionali di pace, principalmente in Afghanistan, al fine di garantire quanto più possibile la sicurezza di tutti. Secondo di Stanislao, un ufficiale medico al rientro da Kabul ha verbalmente denunciato tale disagio ed è stato invitato dai superiori “a non spargere voci in giro”. Inoltre, per il deputato Idv, “dovrebbero essere impiegati anestesisti, ortopedici e cardiologi, invece si ricorre indiscriminatamente a tutte le specializzazioni, mettendo a rischio medici e pazienti”. (IL VENERDÌ DI REPUBBLICA 29 LUGLIO DI R. BIAN.)

    AFGHANISTAN: KAMIKAZE TALEBANI A SUD, E' NUOVA STRAGE Il sangue non cessa di scorrere in Afghanistan dove ancora una volta oggi i talebani hanno utilizzato un commando composto da sei kamikaze per attaccare a Tirin Kot, capoluogo della provincia centro-meridionale di Uruzgan, obiettivi da loro considerati ''militari'' (palazzo del governatore, quartieri generali della polizia e sede della radio-tv nazionale), con un bilancio fornito dal ministero dell'Interno di almeno 21 morti e 38 feriti. L'attacco, che ha impegnato le forze di sicurezza afghane e gli elicotteri della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf, sotto comando Nato) per cinque ore, è stato il più sanguinoso degli ultimi sei mesi in Afghanistan meridionale ed è venuto il giorno dopo l'operazione con cui è stato ucciso, da un anziano che aveva una carica esplosiva nel turbante, il sindaco di Kandahar City, Ghulam Haidar Hamidi. Secondo una ricostruzione fatta dalle autorità locali, e confermata anche dai talebani nella loro rivendicazione, l'assalto è cominciato poco dopo le 12, preceduto dallo scoppio di tre auto-bomba davanti alla sede del governo provinciale, della polizia nazionale e di quella stradale. Nella confusione generata dalle potenti esplosioni, sei kamikaze sono entrati in azione attaccando gli edifici governativi ed ingaggiando con polizia ed esercito afghani un durissimo scontro a fuoco, causa del pesante bilancio di vittime. Non è chiaro quanti di essi siano riusciti a farsi esplodere, e quanti invece sono stati uccisi. Fra gli obiettivi presi di mira, hanno riferito i media locali, vi e' stata anche la sede di una compagnia di un potente personaggio della provincia, Matiullah Khan, che fornisce personale addetto alla sicurezza utilizzato fra gli altri dalla Nato per scortare i propri convogli di rifornimenti. Due suoi agenti sono morti. L'identità di molte delle persone decedute non è stata resa nota, ma secondo un comunicato di condanna diramato dall'Isaf, fra di esse vi sarebbero anche una decina di bambini e varie donne, oltre a elementi delle forze dell'ordine e a Omid Khpalwak, un giornalista afghano di 25 anni, corrispondente locale della Bbc e dell'agenzia di stampa Pajhwok. Il fratello, Javed, ha offerto una toccante testimonianza quando ha rivelato di aver ricevuto, appena e' cominciata la sparatoria, un sms in cui la vittima chiedeva a lui e alla famiglia di ''pregare per la sua incolumità''. Al riguardo il portavoce dei talebani, Qari Yousef Ahmadi, ha chiamato un'agenzia internazionale per esprimere ''dolore'' per la morte del giornalista, addossandone la colpa alle forze governative. ''Lui non era un nostro obiettivo - ha assicurato - perché noi puntavamo ai quartier generali della polizia''. Questo mese di luglio, segnato dalla conclusione della prima fase della transizione della sicurezza in Afghanistan e dall'inizio del ritiro delle truppe americane, è stato anche quello in cui i talebani hanno maggiormente accentuato i loro sanguinosi attacchi. In poche settimane sono riusciti nell'impresa di uccidere vari leader regionali fra cui, domenica scorsa, l'ex governatore di Uruzgan, Jan Muhammad Khan, e soprattutto Ahmad Wali Karzai, potente fratellastro del presidente Hamid Karzai e autentico ''uomo forte'' nella provincia di Kandahar. L'eliminazione di tutte queste personalità complica i piani del capo dello Stato che rischia di vedere ridotta la sua influenza nel Sud del paese, in un

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    mutamento di rapporti di forza che i talebani tenteranno ovviamente di utilizzare a loro vantaggio . (ANSA 28 LUGLIO).

    AFGHANISTAN:MONS.PELVI,ALTALENE POLITICA NON AIUTANO SOLDATI “I nostri militari non sono aiutati né da sensibilità altalenanti né da interessi di parte né da comportamenti che non sono sempre uguali''. E' quanto afferma l'arcivescovo Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l'Italia, in un'intervista al canale italiano della Radio Vaticana all'indomani dei funerali del militare italiano morto in Afghanistan e dopo il voto sul rifinanziamento delle missioni italiane all'estero. ''Nel colloquio con i nostri militari - dice mons. Pelvi, rispondendo a una domanda sulla lunga trattativa tra i partiti prima del sì al rifinanziamento -, percepisco che i soldati con serietà e determinazione sono impegnati nei teatri operativi anche per salvaguardare il ruolo internazionale dell'Italia. Mi fa veramente soffrire quando dal cuore dei nostri militari escono espressioni di timore, di non comprensione del loro servizio''. Secondo l'ordinario militare, ''se la nostra mente e il nostro cuore si aprono al sangue versato dai militari e alle loro lacrime, queste nostre attenzioni potrebbero favorire veramente una maggiore comprensione reciproca, una ricerca comune del bene che ci unisce. Ogni problema politico è un problema che è spirituale e morale e va trattato in questa direzione''. ''Mi pare allora - aggiunge mons. Pelvi - che i nostri militari possano diventare forse anche nel silenzio, senza parole, ma con la vita, con l'esempio, degli educatori. Gli educatori non sono solo i maestri di scuola, ma gli educatori sono i nostri soldati come i cittadini, perché tutti dobbiamo e possiamo essere veri educatori nel nostro ambiente, ma, pagando di persona, educatori innanzitutto verso se stessi''. (ANSA 28 LUGLIO).

    TERRORISMO: VIDEO DI AL ZAWAHIRI, PRIMA APPARIZIONE CAPO AL QAEDA Ayman al Zawahiri è apparso per la prima volta in un video da quando è diventato il nuovo capo di al Qaeda. In un filmato di circa sette minuti diffuso sul web, il medico egiziano ha elogiato i manifestanti siriani che chiedono la caduta di Bashar al-Assad. "Date una lezione all'oppressore e al traditore", ha esordito riferendosi al presidente siriano. "Lezioni di resistenza alla sua ingiustizia, alla corruzione e al tradimento", aggiunge Zawahiri, che appare vestito di bianco e con un turbante e descrive Assad come il "socio del nordamerica nella guerra contro i musulmani". Poi passa all'attacco degli Usa e di Israele, e mette in guardia dai piani di Washington di stabilire un nuovo ordine in Siria. "L'America, che ha collaborato con Assad durante tutto il suo mandato, oggi dice di essere dalla vostra parte dopo aver visto che la terra trema per il terremoto d'ira che avete causato e dopo essere stata sconfitta in Tunisia e in Egitto, perdendo due dei suoi agenti più importanti". (AGI 28 LUGLIO)

    AFGHANISTAN: ASHTON CONDANNA UCCISIONE SINDACO KANDAHAR L'Alto rappresentante per la politica estera Ue Catherine Ashton ha condannato fortemente l'assassinio del sindaco di Kandahar nel sud Afghanistan, Ghulam Haidar Hameedi. Ashton, informa una nota, ha espresso ''la sua profonda preoccupazione'' per le continue violenze contro rappresentanti del governo afgano, sostenuti dalla comunità internazionale, alle prese con un periodo cruciale di transizione. Questi attacchi, ha aggiunto Ashton, rafforzano l'impegno dell'Ue e della comunità internazionale a lavorare a fianco del popolo afgano per un futuro più prospero e sicuro, supportando il processo di transizione. (ANSA 28 LUGLIO).

    I CADUTI IN AFGHANISTAN E I DOVERI DELLA POLITICAA ogni nuova tragedia, quando un caduto italiano in Afghanistan fa di nuovo piangere l'Italia, riappare l'insopportabile polemica davanti alle bare coperte con il tricolore. Un Paese serio non fa così. Non può farlo. I genitori, i fratelli dei nostri eroici caduti ripetono ogni volta la grande lezione che i politici con la «p» minuscola non hanno imparato. Mamme e papà che, ovviamente, si disperano, ma con la dignità straordinaria di chi sa che i loro figli amavano quella divisa, amavano l'Italia, sapevano che in Afghanistan ci siamo per combattere terroristi altrimenti pronti a colpire a casa nostra, e per portare democrazia e sviluppo. Un Paese serio si unisce nella serietà e nella responsabilità. Non si cerca di eccitare le emozioni per catturare qualche voto. Anche a me piacerebbe vedere tutti a casa domani i nostri ragazzi. Ma il dovere dell'Italia, che i nostri ragazzi comprendono molto meglio di tanti politici, è di rispettare i patti. Con il popolo afghano, con la Nato, l'Onu e l'Europa. Insomma, con quella comunità internazionale che, quando dice «brava Italia!», per lo più si riferisce proprio a ciò che nelle regioni di crisi del mondo fanno le nostre donne e i nostri uomini militari e civili, che contribuiscono alla sicurezza, alla stabilità e dunque alla pace. Ce ne andremo ovviamente anche dall'Afghanistan. Ma non alla spicciolata, facendoci dettare l'agenda del ritiro dai terroristi. Ce ne andremo secondo i piani già decisi d'intesa con i nostri amici afghani e i nostri alleati, con la transizione dei poteri alle forze di sicurezza afghane, che gli italiani hanno contribuito ad addestrare meritandosi il plauso assoluto di tutti i partner internazionali. Proprio la settimana scorsa ha avuto avvio il processo di transizione

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    in sette aree dell'Afghanistan e la città di Herat, dove sono i soldati italiani, è partita tra le prime: un riconoscimento oggettivo dei risultati raggiunti grazie alla determinazione e ai sacrifici dei nostri ragazzi e che è nostro compito e interesse irradiare nelle altre aree della regione occidentale del Paese dove siamo presenti. Come? Continuando il lavoro prezioso dei nostri addestratori; le iniziative di sviluppo economico e sostegno istituzionale della Cooperazione italiana; il sostegno a un processo di riconciliazione nazionale che sia inclusivo di tutte le etnie e componenti sociali del Paese a condizione che rispettino la costituzione e i diritti in essa sanciti, ad iniziare da quelli delle donne; il coinvolgimento responsabile dei Paesi della regione. Non vorremmo, ad ogni nuovo attacco dei terroristi, indietreggiare. Non sarebbe degno dei nostri soldati coraggiosi. La loro sicurezza è la nostra prima priorità. Il loro coraggio e l'amore che dimostrano per i popoli che soffrono è il nostro orgoglio. Ma il dovere della politica è restare sempre con loro, incoraggiandoli o magari piangendo con loro i caduti; mai, specialmente nei momenti tragici, invitarli a fare le valigie. L'Italia è e resterà un partner serio e rispettato nel mondo se tutti i suoi politici avranno almeno una parte della dignità sobria e silenziosa delle mamme dei nostri coraggiosi soldati. (IL MESSAGGERO 28 LUGLIO DI FRANCO FRATTINI)

    INTERVISTA A PAOLO ROMANI: "LO SVILUPPO BATTERÀ I TALEBANI. ECCO PERCHÉ RESTIAMO A KABUL"Sull'Afghanistan il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, non ha peli sulla lingua. La sfida si vince grazie a sicurezza e sviluppo con grandi progetti: dall'ampliamento dell'aeroporto di Herat a strade, ferrovie e un gasdotto; ma pure luce, acqua e scuole nei villaggi più remoti. In Afghanistan non basta la for-za delle armi. Come facciamo a risollevare il paese per portarlo fuori da un lungo tunnel di guerra? «Vale lo slogan condiviso dal presidente Hamid Karzai e dai suoi ministri, che ho incontrato nelle tre visite in Afghanistan, l'ultima pochi giorni fa. Lo sviluppo avviene in condizioni di sicurezza e la sicurezza può essere garantita anche dallo sviluppo». Quali sono i progetti più importanti? ali nuovo aeroporto civile di Herat, la strada verso Chesti Sharif(all'estremo orientale della provincia nda) e quella che bypasserà il capoluogo per rendere più scorrevole il traffico dei camion provenienti dall'Iran. Ad Herat sarà realizzata la piattaforma logistica per collegare aeroporto a polo industriale e ferrovia da ovest». Il parà tornato a casa ieri avvolto nel Tricolore è caduto a Bala Murghab, proprio per allargare la «bolla di sicurezza» nell'area, che renderà possibile il Fiducia La maggior parte della popolazione ci appoggia grande progetto di un gasdotto. Ci spiega di cosa si tratta? «A Bala Murghab il cocktail etnico locale è particolarmente ostico. Per questo motivo in molti villaggi ci so no gli insorti e qualche contrabbandiere e produttore di oppio. Il gasdotto, che si chiama Tapi, oggetto lo scorso dicembre di un accordo fra il vicino Turkmenistan, Afghanistan, Pakistan e India è uno dei grandi progetti infrastrutturali del governo afghano, che passerà proprio da quelle parti. Sono previste due centrali termo elettriche lungo il percorso del gasdotto, a cui le aziende italiane sono interessate. Bala Murghab è un punto cruciale perché oltre al gasdotto vi dovrebbe passare una ferrovia per collegare il Turkmenistan con Herat. Non a caso la Folgore negli ultimi mesi ha allargato di molto la "bolla di sicurezza". Senza strade, binario collegamenti aerei è difficile che possa esserci sviluppo. Faccio un esempio: la frutta ad Herat costa afghani (la moneta locale nda), a Kabul, che è dall'altra parte del paese, quanto le armi». Quali sono le aziende italiane interessate? «Nelle tre visite di quest'anno sono state coinvolte Eni, Enel, la Trevi, società agroalimentari, aziende del freddo, ma ci sono interessi anche per il marmo. L'Afghanistan è una specie di gigantesca miniera non ancora sfruttata. Stiamo parlando di risorse energetiche come petrolio o gas, ma pure oro, ferro, rame e litio. L'Ovest sotto nostro controllo è un terreno vergine, dove ci sarebbero molte risorse da verificare ed esplorare». E poi ci sono piccoli interventi simbolici... «Gli afghani mi hanno chiesto di illuminare lo stadio di Herat dove ci sono ben 22 squadre di calcio. Dal 15 di ottobre, con la sponsorizzazione di Tema ed Enel, daremo luce al campionato». Vinceremo conquistando i cuori e le menti degli afghani o riempiendo loro la pancia? «I nostri 4.200 soldati sono in prima linea e combattono un nemico, ma nell'Afghanistan occidentale anche grazie allo sviluppo stiamo già conquistando i cuori e le menti degli afghani». Perché ogni volta che rientra un militare avvolto nel tricolore si apre la litania del ritiro... «Il sistema politico per certi versi è ancora inadeguato per affrontare queste situazioni. Invece le risposte dei familiari dei caduti sono sempre un esempio di grande dignità. Sarebbe stato impensabilefino a dieci anni fa affrontare un conflitto di questo tipo dove abbiamo perso 41 uomini. Aumenta, però, la consapevolezza che è una guerra non fine a se stessa, ma per raggiungere l'obiettivo della pace». Molta gente comune, però, dice: «Nonè una missione di pace, torniamo a casa. Anziché alla pancia degli italiani, pensiamo aquella degliafghani». Dobbiamo tenere duro o smobilitare? «Dobbiamo tenere duro perché laggiù difendiamo anche la nostra libertà e sicurezza colpendo il terrorismo dove è nato». Quanto ci vorrà per tornare a casa? «È terribile fare la guerra con il cronometro in mano. Abbiamo davanti altri tre anni, ma l'impressione è che la maggioranza sia dalla nostra parte. Su 29 milioni di afghani i talebani sono qualche decina di migliaia e quelli di al Qaida pochissimi. È un conflitto asimmetrico, che vinceremo quando

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    garantiremo a ogni villa y: io sicurezza nello sviluppo con luce, acqua, scuola, governabilità e giustizia». (IL GIORNALE 28 LUGLIO DI FAUSTO BILOSLAVO)

    COSTRUIRE LA PACE (DI PIU’) _____________________________________________AFGHANISTAN: 1000 PALLETS AVIOLANCIATI A SUPPORTO DELLA POPOLAZIONE E DELLE BASI AVANZATEUn C-130J dell’aeronautica militare italiana ha aviolanciato il millesimo pallet contenente viveri e beni di prima necessità per supportare la popolazione afgana. Acqua, quaderni, penne e indumenti rappresentano solo il primo passo per la ricostruzione, soprattutto nelle aree più isolate e povere del paese. 111 i voli effettuati dall’8 luglio del 2009, data del primo lancio ad oggi. Grazie agli aviolanci le forze sul terreno hanno ricevuto sostegno logistico e hanno potuto integrare l’azione operativa con l’attività di supporto umanitario, fondamentale per completare ed espandere il processo di transizione in atto. I risultati raggiunti fino ad ora sono stati possibili anche grazie allo sforzo della Joint Air Task Force, esempio di sinergie tra personale della compagnia aviorifornitori della Brigata paracadutisti “Folgore” e personale dell’aeronautica militare con velivoli C130J e C27J della 46^ Brigata Aerea di Pisa. (ITALFOR KABUL E RC-W 2 AGOSTO)

    GRAZIE LETTORI, ORA NAHIDA POTRÀ ANDARE A SCUOLAI nostri lettori continuano a partecipare al progetto. Si impegnano per la vita di queste donne lontane con generosità e entusiasmo. Sono loro a ringraziare per il lavoro che facciamo e questo è davvero straordinario. La piccola Nahida, grazie ad Albalisa, potrà curarsi e non compromettere il suo futuro con una malattia invalidante. Magari, potrà anche andare a scuola. Homa, ora che Luciana si occuperà di lei, potrà curare la sua grave epatite, vivere un po’ meglio con sua figlia e dimenticare i suoi propositi di suicidio. Grazie a Emiliana Shahzadar potrà iniziare a risolvere i suoi molti problemi di salute e aiutare i suoi dieci figli, vittime di un padre violento. Ha ancora bisogno di un secondo sostegno per completare la quota mensile. Altri lettori che ci hanno scritto stanno decidendo a chi dedicare il loro contributo.AVVOCATE A KABULIl lavoro quotidiano di Hawca per le donne sponsorizzate dai lettori e per tutte le altre che chiedono aiuto. Li vediamo schizzare nelle città su belle macchine, arringare in tribunale, indagare al fianco di fascinosi poliziotti, rilassarsi in ristoranti alla moda, risolvere efferati delitti e banalità quotidiane. Sono gli avvocati, protagonisti di molte serie e film televisivi: avvocati a New York, a Las Vegas, a Londra, a Roma, Parigi. Ma cosa vuole dire essere avvocati a Kabul? O meglio avvocate? Decisamente è un altro mondo. Ce lo racconta Selay Ghaffar, presidente di Hawca. Anche le avvocate di Kabul si muovono in macchina, o meglio in vecchi pulmini in grado di portare almeno sei persone. Non guidano, sarebbe una pericolosa provocazione anche a Kabul, altrove nel paese, è inconcepibile. L’autista è anche una sorta di guardia del corpo, indispensabile: è rischioso per una donna muoversi da sola, a maggior ragione per un’avvocata. «I nostri avvocati sono tutte donne, prima di tutto perché vogliamo promuovere il loro lavoro e la loro competenza, e poi, perché solo una donna capisce veramente i problemi delle altre». Solo di una donna le ragazze in difficoltà si fidano. «Negli uffici dei Centri Legali, a Kabul, Herat, Jallalabad. le donne arrivano dopo molte peripezie, con un carico pesante. Sono spaventate, confuse, sole. Arrivano dalla città o da villaggi sperduti. Le avvocate accolgono, i gesti, le parole della loro vita che raccontano spesso per la prima volta, che emergono con difficoltà. I problemi con cui hanno a che fare tutti i giorni sono matasse intricate, fatte di mille altri problemi e il cammino per uscirne è una corsa a ostacoli, tra nemici brutali. Le avvocate ascoltano e cercano di mostrare quella piccola luce in fondo al tunnel, la speranza di farcela. Poi si comincia a sbrogliare la matassa. Per ognuna di loro sarà una battaglia sfibrante, combattuta su più fronti. Devono capire, prima di tutto, se la donna è in pericolo nella sua famiglia, se deve essere allontanata e protetta. Se è malata devono trovare il modo di curarla, facendosi aiutare dai medici amici che curano gratis. Non ce ne sono molti. Poi devono esplorare le possibilità di vita, le risorse disponibili. I pilastri fondamentali della sopravvivenza: dove stare, con chi, come mantenersi. Se è necessario le ospitano nelle ‘case protette’. Se vogliono. Alcune rifiutano, in genere per non lasciare i figli. Se tornano in famiglia, bisogna trovare il modo di proteggerle mentre si cerca di risolvere il caso, in tutti i suoi aspetti. Gli attori del dramma sono molti. Lavorare con loro richiede diplomazia, capacità di persuasione, fermezza. Interrogare, convincere, mediare, trovare un compromesso». Viaggiano molto le avvocate di Kabul. Si spostano nell’esasperante traffico della città, nelle pozze di fango, tra le voragini di detriti, nella polvere onnipresente di 30 anni di distruzione. Tra le baracche improvvisate, nelle case di terra, arrampicate sulle colline che dividono la città, negli spettri di case distrutte dove la gente abita, e nelle ricche ville kich, in stile ‘narcobarocco’, come viene chiamato. Oppure affrontano lunghi viaggi, spesso pericolosi, su strade insicure, per raggiungere i villaggi di origine delle loro assistite, per discutere con le famiglie. E’ questo il primo fronte sul quale si combatte la battaglia per ogni donna che chiede aiuto. Ci

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    vanno spesso le avvocate, molte volte, per ogni caso. Parlano con mariti, padri, fratelli, cognati, suoceri. Le donne che hanno avuto il coraggio di parlare sono evidentemente a rischio. A volte, quando trovano collaborazione, coinvolgono la polizia locale, perché sorveglino gli uomini, perché non si sentano più impuniti nei loro abusi quotidiani. Non sono interlocutori facili. Possiamo immaginare l’accoglienza che ricevono quando bussano alla porta. «Se vieni da fuori nessuno ti rispetta,» racconta Selay- «a maggior ragione perché sei donna, ancor di più perché sei magari di un’altra etnia. Una tagika, ad esempio, non può permettersi di discutere le leggi tradizionali dei pashtun, per loro è estranea, nemica. E, soprattutto, sei lì per difendere i diritti della moglie, cerchi di ottenere il divorzio, di portargliela via, di rovinare la sua famiglia e il suo onore, di accusarlo. E’ una fase molto rischiosa per le nostre avvocate. Sono continuamente in pericolo, minacciate, insieme ai loro parenti». La battaglia continua sull’altro fronte, quello legale, che si combatte nei tribunali. Anche qui gli ostacoli non mancano. Alleati? Pochissimi. Qualche giudice onesto che ancora resiste, alcune leggi forse. «Usiamo tutte le leggi possibili per vincere le cause. Quelle giuste sono poche ma, se usate bene, possono proteggere le donne». Ci sono diritti, come l’uguaglianza di uomini e donne di fronte alla legge, sanciti nella Costituzione Afghana, c’è il Cedaw, ad esempio, la Convenzione per l’Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne, che l’Afghanistan ha sottoscritto, primo tra i paesi musulmani, nel 2003. Il problema è che quasi nessuno le applica, nessuna autorità obbliga i giudici a farlo. «I giudici sono parte, in genere, del sistema di potere fondamentalista dei warlords che governano il paese, obbediscono a loro, molti sono addirittura criminali. La mentalità è la stessa dei talebani. Sono quasi tutti contro i diritti delle donne in modo pregiudiziale. Considerano la donna colpevole di portare vergogna e separazione nella famiglia, passibile di arresto se è scappata da casa, di adulterio se è stata stuprata». E, come se non bastasse, L’Afghanistan è uno dei paesi più corrotti al mondo. Nella giustizia è prassi comune. A un marito bastano pochi afghani per comprarsi una sentenza. E allora, non si vince mai? «Sempre. Finora non abbiamo mai perso». Ma come fate? «Le nostre avvocate sono molto testarde», sorride Selay. Se la causa si perde, non si scoraggiano. Ne intentano una nuova, ancora e ancora, finché riescono a far prevalere la legge. «E’ l’unica arma, seppure spuntata, che abbiamo». Ad esempio, nel caso della piccola Basera, una delle ragazzine sponsorizzate dai nostri lettori, sono riuscite a far arrestare lo stupratore. E hanno ottenuto il divorzio per Fahema e Saniya. Vincere una causa non significa la fine del lavoro né il riposo sugli allori. La puntata non finisce qui, come nei telefilm. E’ solo il primo passo. La strada è tutta in salita per una donna divorziata, vedova, ragazza o bambina, fuori dalla famiglia. Non possono certo abbandonarle adesso. Devono aiutarle a costruirsi una vita possibile. A sfuggire altre trappole matrimoniali, a evitare la vendetta dei parenti, a ottenere la custodia dei figli, a trovare un posto dove stare e il denaro per vivere. Selay scuote la testa. Ogni caso è diverso e così complicato a volte che per lei è difficile spiegarmelo. Le insidie saltano fuori dappertutto e i casi nuovi continuano ad arrivare. «E’ qui che gli sponsor diventano fondamentali. Per rompere la totale dipendenza che rende la donna schiava degli uomini e delle famiglie. Perché possa avere qualcosa di suo da mettere in campo nel gioco della sua vita. Un piccolo stipendio, in un anno in cui l’assistiamo, può diventare la salute, un lavoro, la scuola, una formazione, la sicurezza. Può fiorire in tanti modi». Ma l’impegno delle avvocate afghane non è ancora finito. Risolvere i casi, la vita delle loro assistite, non è ancora abbastanza, ci spiega Selay. «Dobbiamo lavorare anche sul piano politico. Se non combattiamo con i referenti politici sulla questione dei diritti delle donne il nostro lavoro non vale niente. Abbiamo bisogno di leggi più giuste, che siano applicate, sono le nostre uniche armi e devono funzionare in tribunale. Non possiamo limitarci a fare dei progetti e basta. Vogliamo che il nostro diventi un paese libero in cui i diritti di tutti siano rispettati». Questo significa una costante vigilanza sulle mosse del Governo e del Parlamento. Fronteggiare la spinta fondamentalista sulla giustizia. Una tenace opposizione alle leggi ingiuste, che negano i diritti delle donne e la difesa di quelle che invece possono farle vincere in tribunale. E significa organizzare incontri con le colleghe, con le Organizzazioni Umanitarie internazionali, discutere, allearsi, proporre, opporsi. «A volte abbiamo meetings dalle otto del mattino a mezzanotte». Sospira Selay. Le avvocate a Kabul, non hanno molto tempo per rilassarsi. Ma ogni minuto della loro complicata giornata per essere fiere di se stesse.PERCHE’ TANTA VIOLENZA CONTRO LE DONNE IN AFGHANISTAN?E’ una domanda che le persone fanno spesso qui da noi, quando ascoltano, annichiliti, il racconto dell’inferno delle donne afghane. Ecco la rispos