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Osservatorio ICAR PLUS sull’interoperabilità e la cooperazione applicativa
Regione Basilicata
Dossier Regionale 2010
Regione Basilicata
Osservatorio ICAR plus
a cura di Egidio Picerno
Giugno 2010
Osservatorio ICAR PLUS sull’interoperabilità e la cooperazione applicativa
Regione Basilicata
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Quadro strategico regionale
La legge regionale n.53 del 4/11/1996 è l’atto che istituisce ed avvia lo sviluppo della Società dell’Informazione in
Basilicata. Essendo il documento piuttosto datato, non vi è traccia sul tema dell’ interoperabilità e della cooperazione
applicativa. Emergono , tuttavia, le priorità del percorso di innovazione e gli ambiti strategici che dovranno stimolare una
crescita più estesa in ogni settore della società lucana.
La legge assegna una priorità ai progetti che prevedono il cablaggio e la costruzione di reti civiche per l’erogazione di
sevizi telematici a imprese e cittadini, con fruizioni tramite accessi pubblici, la costruzione di reti regionali per le strutture
sanitarie e medici di base e centri di telediagnosi e teleassistenza, corsi di alfabetizzazione informatica e formazione a
distanza per i cittadini a mobilità limitata, formazione per la creazione di nuove professionalità, sviluppo del telelavoro.
Indice dei contenuti
Quadro strategico regionale ................................................................................................................................................ 2
Il modello di governance per la società dell’informazione ................................................................................................... 5
Dispiegamento dell’infrastruttura di cooperazione regionale ............................................................................................... 6
Le esperienze regionali di interoperabilità e cooperazione applicativa ............................................................................... 7
Un caso studio. Cooperazione nella Sanità: il progetto LUMIR........................................................................................... 9
Introduzione 9
Il contesto 10
Obiettivi di LUMIR 13
Governance del progetto 14
La soluzione tecnologica 15
LUMIR e SPCoop 19
Stato dell’arte, risultati e criticità 23
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Regione Basilicata
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È il I° atto integrativo dell’APQ per la Società dell’Informazione in Basilicata del 31/03/2005 il documento in cui
l’interoperabilità e la cooperazione applicativa diventano centrali nella nuove strategie regionali. In tale accordo trovano
cittadinanza il progetto ICAR ed altri progetti ad esso strettamente correlati in quanto finalizzati ad abilitare e favorire i
cambiamenti dettati dalle nuove regole e dai nuovi modelli, attraverso il miglioramento dell’infrastruttura di trasporto sul
territorio(ampliamento dei servizi regionali a banda larga, l’adeguamento infrastrutturale e della sicurezza in ottica SPC),
il sostegno tecnologico agli enti locali (CST) e l’e-inclusion territoriale (ampliamento del progetto per la diffusione sul
territorio di postazioni, presso varie organizzazioni, per l’accesso assistito dei cittadini ai servizi disponibili sulla rete
regionale). Si avvia, contestualmente, anche un ambizioso progetto di secondo livello, LUMIR (LUcania Medici In
Rete), che mira ad integrare i servizi in un settore, quello della sanità, strategico nelle politiche regionali e nazionali e
catalizzatore di processi innovativi anche in altri ambiti. Tale progetto, sviluppato per essere totalmente interoperabile
secondo i paradigmi SPCoop, si intreccia in tutta la sua fase evolutiva, per ovvie ragioni, al progetto ICAR.
Le nuove linee programmatiche, rilevabili dai documenti ufficialmente approvati, delineano la volontà
dell’amministrazione regionale di dar seguito ad una progettualità orientata ad una integrazione dei servizi attraverso
l’interoperabilità e la cooperazione applicativa. In alcuni casi, tali documenti individuano anche specifici ambiti di
intervento.
Il Programma Operativo Regionale 2007-2013 segnala come prioritario, all’interno dell’Asse II -Società della
conoscenza-, il “sostegno alle forme di integrazione tra le diverse piattaforme di comunicazione nell’ottica della
interoperabilità dei sistemi”. Tra gli obiettivi operativi del programma vi è quello di “ampliare e qualificare l’offerta in rete
dei servizi pubblici promuovendo la diffusione delle tecniche e delle tecnologie della SI all’interno della Pubblica
Amministrazione, favorendo i processi di innovazione organizzativa e procedurale connessi al ricorso all’ICT,
sostenendo l’interoperatività in rete del settore pubblico in armonia con il codice dell’amministrazione digitale”. La linea di
intervento da perseguire è il “ completamento e rafforzamento della RUPAR (Rete Unitaria della Pubblica
Amministrazione Regionale) per “accrescere l’interoperabilità e la cooperazione applicativa nel settore pubblico
regionale ricorrendo, ove possibile, al riuso di soluzioni adottate da altre amministrazioni basate su sistemi ‘open
source’”.
La Strategia per la Ricerca, Innovazione e Società dell’Informazione, definita dal Dipartimento Attività Produttive e dal
Dipartimento della Presidenza, che hanno competenze, rispettivamente, in materia di Ricerca e Innovazione (ASSE II.1)
e Società dell’Informazione (ASSE II.2), è stata approvata con DGR n. 208 in data 10/02/2009 e con DCR n. 571 del
04/08/2009.
La nuova pianificazione ingloba in sé importanti elementi innovativi e non trascura il rafforzamento ed il completamento
di quanto previsto nel Piano Operativo Regionale 2000-2006 e nei piani attuativi telematici Basitel e Basitel+,
contenenti una pluralità di progetti interessati trasversalmente dai temi della cooperazione applicativa.
Il piano prevede, in modo esplicito, il sostegno alle forme di integrazione tra le piattaforme di comunicazione per favorire
l’interoperabilità dei sistemi informativi e superare la frammentazione delle innovazioni tecnologiche, l’incentivazione
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nella scelta di applicazioni che, oltre a soddisfare specifiche esigenze, abbiano a corredo caratteristiche che facilitino lo
scambio di dati e servizi tra le pubbliche amministrazioni, una riorganizzazione dei processi interni alla pubblica
amministrazione rivolta principalmente al contenimento dei costi e alla semplificazione amministrativa.
Le risorse finanziarie complessive per il raggiungimento degli obiettivi dell’Asse II.2 sono riportati in tabella.
Fonte risorse 2009 2010 2011 2012 2013 totale
FESR € 3.000.000,00 € 10.000.000,00 € 15.000.000,00 € 16.000.000,00 € 14.700.000,00 € 58.700.000,00
FEASR (Larga banda
aree rurali) € 1.000.000,00 € 7.000.000,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 8.000.000,00
Ministero delle
Comunicazioni € 1.000.000,00 € 2.000.000,00 € 2.000.000,00 € 0,00 € 0,00 € 5.000.000,00
FAS € 4.000.000,00 € 5.500.000,00 € 5.000.000,00 € 4.500.000,00 € 4.000.000,00 € 23.000.000,00
Totale € 9.000.000,00 € 24.500.000,00 € 7.000.000,00 € 20.500.000,00 € 18.700.000,00 € 94.700.000,00
Con DGR n°95 del 26/01/2010 è stato approvato il Bilancio di Direzione 2010. Gli obiettivi gestionali richiamati in tale
delibera possono essere raggruppati nei seguenti macro-interventi:
Completamento della copertura regionale della larga banda ed implementazione del Sistema Pubblico di Connettività;
Cooperazione e interoperabilità nel settore pubblico regionale;
Attuazione di programmi volti a ridurre il digital divide ed il knowledge divide;
Diffusione delle nuove tecnologie e dei servizi avanzati connessi all'impiego dell'ICT mediante processi di innovazione
delle PMI.
Il dettaglio degli interventi, già avviati o da avviare, sulla nuova programmazione è riportato nella seguente tabella (Fonte
Ufficio SI).
ASSE II-Linea 2.1.A PO FERS 2007/2013 Connessione a larga banda delle centrali telefoniche (fibra+ponti radio)
ASSE II-Linea 2.1.A PO FERS 2007/2013 Abilitazione delle centrali telefoniche-DSLAM
ASSE II-Linea 2.1.A PO FERS 2007/2013 Legge Usi Civici
ASSE II-Linea 2.1.A PO FERS 2007/2013 Internet Mobile
ASSE II-Linea 2.1.A PO FERS 2007/2013 Digitale Terrestre
ASSE II-Linea 2.1.B PO FERS 2007/2013 Connessione SPC (CG-SICA)
ASSE II-Linea 2.1.B PO FERS 2007/2013 Gestione WI-FI
ASSE II-Linea 2.1.B PO FERS 2007/2013 Sicurezza Server Farm
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ASSE II-Linea 2.1.B PO FERS 2007/2013 ICAR (inf. 1-2-3)
ASSE II-Linea 2.1.B PO FERS 2007/2013 Carta Regionale Servizi (smart card)
ASSE II-Linea 2.2.A PO FERS 2007/2013 Progetto BAS-ANAG Circolarità anagrafica regionale
ASSE II-Linea 2.2.A PO FERS 2007/2013 Rinnovo,ampliamento e innovazione dei servizi di accesso residenziale dei cittadini della
Basilicata alla rete telematica (Publisys)
ASSE II-Linea 2.2.B PO FERS 2007/2013 Contratto 10693/2009 con l'Istituto di Informatica e Telematica del CNR (IIT-Registro)
ASSE II-Linea 2.2.C PO FERS 2007/2013 Progetto Centro servizi a supporto dei sistemi informativi dell'amministrazione regionale (III
proroga) DGR 1936/09
ASSE II-Linea 2.2.C PO FERS 2007/2013 Progetto CSB-Centro servizi a supporto dei sistemi informativi dell'amministrazione regionale
ASSE V - Linea 2.2.A PO FERS 2007/2013 GIGA RUPAR - Realizzazione MAN Matera
ASSE II-Linea 2.2.B PO FERS 2007/2013 Dispiegamento dei progetti di e-gov su tutto il territorio regionale
ASSE II-Linea 2.2.B PO FERS 2007/2013 Osservatorio banda larga e servizi
ASSE II-Linea 2.2.C PO FERS 2007/2013 Progetti e-inclusion
ASSE II-Linea 2.2.C PO FERS 2007/2013 Progetti e-democracy
ASSE II-Linea 2.2.C PO FERS 2007/2013 Progetti e-health
Il prospetto evidenzia la centralità della cooperazione applicativa nella strategia della Società dell’Informazione che, da
un lato, predispone risorse umane e finanziarie su progetti finalizzati al potenziamento e alla gestione dell’infrastruttura
di cooperazione (CG-SICA - gruppo di lavoro e acquisti-, Circolarità Anagrafica e dispiegamento delle porte di dominio
sui 131 comuni del territorio, ICAR) e, nel contempo, crea le condizioni affinché tale infrastruttura possa essere
disponibile in modo capillare su tutto il territorio e possa evidenziare, attraverso l’erogazione di servizi, benefici concreti.
Il modello di governance per la società dell’informazione
La Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione Regionale della Basilicata (RUPAR) nasce nel 1999 come infrastruttura
di base per l’erogazione e la fruizione di servizi ritenuti strategici per lo sviluppo della società dell’Informazione, ed in tale
contesto, rappresenta l’intervento infrastrutturale più significativo. La realizzazione della RUPAR ha visto la piena
partecipazione di tutte le realtà locali presenti sul territorio (250 gli enti connessi) che hanno condiviso progetti sui temi
dell’innovazione e sui processi di riorganizzazione della PA contribuendo ad aumentare la competitività del sistema
produttivo e lo sviluppo socio-culturale della regione.
La rete viene formalizzata con una convenzione tra i singoli enti e Regione Basilicata.
Con l’adeguamento dell’infrastruttura di trasporto per l’erogazione di nuovi servizi in ottica SPC (GIGARUPAR), la
convenzione viene integrata da un regolamento, in fase di sottoscrizione, che mira a favorire il processo di innovazione
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organizzativa e tecnologica della PA e del territorio in un contesto di cooperazione istituzionale, per la semplificazione
amministrativa ed una migliore qualità ed accessibilità dei servizi pubblici.
Tale regolamento sancisce l’adesione, da parte degli enti che lo sottoscrivono, al Sistema Pubblico di Connettività e,
attraverso la condivisione di regole e infrastrutture, agevola uno sviluppo coordinato dei sistemi informativi pubblici e
promuove l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra tutte le pubbliche amministrazioni presenti sul territorio
regionale.
È contemplato in tale ordinamento un nuovo assetto organizzativo. I soggetti che aderiscono alla rete compongono
l’assemblea dei rappresentanti che svolge funzioni di indirizzo e di nomina del comitato strategico; quest’ultimo dirige e
coordina tutte le attività della rete.
Una specifica figura prevista nel nuovo assetto, il coordinatore delle risorse tecniche, dirige le risorse umane preposte
alla gestione e funzionamento dei servizi della rete, mentre la direzione tecnica operativa predispone i piani delle attività
per l’adeguamento agli standard e all’interconnessione con altre reti.
L’osservatorio della rete favorirà l’efficacia e l’efficienza dei servizi telematici attraverso il costante monitoraggio delle
attività.
La gestione dei singoli progetti ICA rimane, per ora, una prerogativa dell’Ufficio SI, con forme di coordinamento con i
CST, Università ed enti di ricerca. L’orientamento, per un futuro prossimo, è quello di istituire una struttura ad hoc che
possa curare oltre agli aspetti tecnologici anche quelli organizzativi e culturali e sopperire a tutte le problematiche
associate ad un percorso di ammodernamento della Pubblica Amministrazione di così ampia portata.
Una struttura che sia quanto più rappresentativa e qualificata, capace di utilizzare al meglio le risorse e le potenzialità
del territorio, trasversale alle strutture dipartimentali e alle direzioni regionali e autorevole nel superamento delle velleità
campanilistiche.
Dispiegamento dell’infrastruttura di cooperazione regionale
La Regione Basilicata ha messo in piedi le infrastrutture primarie per l’interoperabilità e la cooperazione applicativa,
capitalizzando le soluzioni realizzate dal progetto ICAR.
È stata installata e testata la versione del NICA 1.2 e pubblicati, nel registro dei servizi, gli accordi per le
sperimentazioni relative al task AP1 (identificazione assistito,mobilità sanitaria, prestazioni ambulatoriali, dati clinico-
amministrativi). Sull’infrastruttura ICA sono transitati nell’ultimo anno, per i test di AP1, circa 1500 messaggi mensili ed
inoltre sono stati eseguiti i test di qualificazione della porta di dominio regionale.
Il dispiegamento delle porte sul territorio avverrà in fasi distinte. In via prioritaria, saranno tutti i comuni del territorio
lucano ad essere dotati di questa componente infrastrutturale, secondo un modello architetturale centralizzato e gestito,
con risorse dedicate, dal centro tecnico regionale.
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Tale scelta, definita nel progetto di massima per la realizzazione della circolarità anagrafica, approvato con DGR 1557
del 11/09/2009, è un passaggio che consentirà la migrazione ad SPC e quindi la rimodulazione delle attuali modalità di
scambio dei dati anagrafici. Il progetto prevede, inoltre, l’allocazione di un primo nucleo di risorse tecniche che
accompagneranno i comuni in questo passaggio.
La rete regionale è stata adeguata ed è connessa alla QXN attraverso un unico NOC localizzato presso la struttura
regionale. È stato firmato in data 9/4/2009 il protocollo d’intesa tra il CNIPA e la Regione Basilicata per l’integrazione
delle varie componenti del SPC della Regione Basilicata e per il loro governo.
Le esperienze regionali di interoperabilità e cooperazione applicativa
Tab. Regione Basilicata – Principali progetti di interoperabilità e cooperazione applicativa
Nome Progetto Ambito di riferimento Tipologia di intervento Stato avanzamento
Costo
LUMIR SANITA’ SERVIZI ON LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA, INFRASTRUTTURE
75% 1.500.000,00 €.
SIMIP AMBIENTE, PROGRAMMAZIONE, TRASPORTO, IMPRESE, CULTURA E TURISMO
EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA
75% 380.000,00 €
BASIL LAVORO,IMPRESE, FORMAZIONE, DEMATERILIZZAZIONE,GESTIONE PROCESSI
SERVIZI ON LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA, INFRASTRUTTURE
100% 614.000,00 €
BAS-2005 LAVORO,IMPRESE, FORMAZIONE, DEMATERILIZZAZIONE, GESTIONE PROCESSI, AMBIENTE, PROGRAMMAZIONE, TRASPORTO, IMPRESE, CULTURA E TURISMO
SERVIZI ON LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA, INFRASTRUTTURE
25% 4.174.141,00 €
BAS-ANAG ANAGRAFE EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA, INFRASTRUTTURE
25% 1.500.000,00 €
SIGRU GESTIONE PROCESSI EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA
100% 1.000.000,00 €.
BAS-REFER SANITA’ SERVIZI ON-LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA
75% 232.500,00 €
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POL-BAS ENTI LOCALI SERVIZI ON-LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA
100% 608.500,00 €
SRAP ATTIVITA’ PRODUTTIVE, LAVORO
SERVIZI ON-LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA
100% 1.200.000,00 €
INTEROPERABILITA’ DEI PROTOCOLLI INFORMATICI
DEMATERIALIZZAZIONE, PROTOCOLLO INFORMATICO
SERVIZI ON-LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA
100% 619.000,00 €
PROTOCOLLO INFORMATICO
DEMATERIALIZZAZIONE, PROTOCOLLO INFORMATICO
SERVIZI ON-LINE, EFFICIENZA E PRODUTTIVITA’ INTERNA
100% N.D.
Fonte: indagine Osservatorio ICAR plus, CISIS – 2009
I progetti riportati in tabella individuano gli ambiti di interesse più immediato per sperimentazioni di interoperabilità e
cooperazione applicativa.
Per alcuni di questi, conclusi e già in esercizio (PROTOCOLLO, POL-BAS, SRAP, SIGRU, BASIL), sono previsti
interventi integrativi per l’adeguamento ai paradigmi SPCoop e agli standard adottati sull’infrastruttura di cooperazione
applicativa regionale; gli altri, realizzati più di recente o in fase di realizzazione, sono stati sviluppati o si sviluppano in
quest’ottica.
Ciò che principalmente è emerso, nel corso della rilevazione, è che l’interoperabilità dei sistemi informativi sanitari e la
circolarità anagrafica (BAS-ANAG) evolveranno, nel prossimo futuro, su corsie preferenziali per ragioni che confluiscono
in un’unica strategia finalizzata ad attivare quei servizi che possono più di altri evidenziare i benefici della cooperazione
applicativa e trascinare, di conseguenza, i processi di cambiamento in tutti gli altri ambiti.
La circolarità anagrafica rappresenta un passaggio importantissimo per garantire a tutte le amministrazioni pubbliche di
disporre di dati certi e aggiornati per finalità istituzionali e a servizio dei propri applicativi e rappresenta un’azione
decisiva per una integrazione di tutte le anagrafi presenti sul territorio.
È in corso di definizione, a seguito dell’approvazione del progetto di massima e della firma del protocollo d’intesa tra
Regione Basilicata e Ministero dell’Interno, un piano esecutivo che definisca in modo dettagliato le tappe per il
raggiungimento di tale obiettivo e il conseguente aggiornamento e allineamento dei dati contenuti nei differenti archivi
anagrafici.
In seguito all’approvazione del progetto è stata firmata una convenzione tra Regione Basilicata e ANUSCA
(Associazione Nazionale Ufficiali Stato Civile ed Anagrafe) che svolgerà attività di consulenza, di formazione e di
interazione con gli uffici territoriali preposti al trattamento dei dati anagrafici; in fase di sottoscrizione sono anche gli
accordi tra Regione Basilicata e Comuni nei quali si definiscono gli impegni dei sottoscrittori tra i quali il sostegno
tecnico ed economico, da parte dell’amministrazione regionale, a favore degli enti affinché possano produrre gli
aggiornamenti necessari per la realizzazione del progetto.
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La sanità è sempre stata strategica nelle politiche regionali e destinataria di cospicue risorse per la creazione e
l’adeguamento di sistemi informativi in grado di migliorare la qualità dei servizi e la produttività degli operatori. Il progetto
LUMIR (LUcania Medici In Rete), finanziato dalla Regione Basilicata e sviluppato dall’Istituto di Tecnologie Biomediche
del CNR, e che vuole abilitare e favorire un’effettiva comunicazione e condivisione delle informazioni tra gli operatori
socio-sanitari sul territorio regionale, nasce ed evolve in quest’ottica. Le scelte architetturali del progetto sono in chiave
SPCoop e sono state strettamente legate ai task infrastrutturali del progetto ICAR. Grazie all’adeguamento delle
applicazioni di alcune strutture sanitarie e al contributo di un consistente numero di medici sono state sperimentate le
prime forme di integrazione di sistemi informativi diversi per la realizzazione del primo prototipo del Fascicolo Sanitario
Elettronico.
Il progetto è stato un reale banco di prova per misurarsi con le tutte le problematiche connesse all’implementazione del
sistema sul territorio, dalla legislazione, alla governance, al superamento di ostacoli culturali, organizzativi e tecnologici.
Il progetto, sulla base delle tematiche emerse, ha dato certamente impulso nel definire una nuova governance regionale
in tema di sanità elettronica.
Con delibera della giunta regionale n.795 del 05/05/2009 è stato istituito , tra gli strumenti di raccordo e coordinamento
tra Regione a Aziende Sanitarie regionali, il Tavolo della Sanità Elettronica Regionale. È un atto che attribuisce la
giusta rilevanza ad un settore in cui il processo di integrazione presuppone un forte e sinergico impegno sia in termini di
spesa che in termini di evoluzione dei processi aziendali e di cura del cittadino, e assegna, a tale ambito, il ruolo giuda
nei processi di sviluppo tecnologico.
Un caso studio. Cooperazione nella Sanità: il progetto LUMIR
Introduzione
LUMIR (LUcania Medici In Rete) nasce nell’attuazione del progetto RMMG (Rete dei Medici di Medicina Generale) ed
implementa una estensione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Con tale termine si intende genericamente ogni soluzione capace di mettere a disposizione degli utenti autorizzati,
ovunque e in qualsiasi momento, una raccolta sistematica, tempestiva ed accurata di informazioni cliniche sugli eventi
sanitari di cui il cittadino-paziente è stato protagonista. Prerequisito per tale fruibilità è che le informazioni cliniche siano
acquisite attraverso la connessione in rete di sistemi informativi eterogenei e forme efficaci di interoperabilità e
cooperazione applicativa, ma soprattutto che siano acquisite attraverso una rappresentazione omogenea e
confrontabile.
L’idea di fascicolo, che si è affermata soprattutto nei Paesi anglosassoni e scandinavi intorno al 2002, sta gradualmente
evolvendo da una concezione legata alla storia sanitaria del cittadino (dalla nascita alla morte), ad uno strumento per
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favorire la collaborazione tra gli operatori sanitari che partecipano ad uno stesso programma di cura, o che devono
comunque prendere atto reciprocamente delle attività in corso sul cittadino in ambiti diversi.
La Regione Basilicata ha manifestato, negli anni, la volontà di inserirsi in un processo di adeguamento e miglioramento
della propria capacità di offerta sanitaria attraverso una riorganizzazione delle sue strutture e una convinta azione di
coordinamento ed integrazione delle politiche della salute.
La legge regionale n.12 del 1/7/2008, “Riassetto organizzativo e territoriale del servizio sanitario regionale “, razionalizza
il panorama sanitario riducendo le ASL da 5 a 2 e definisce una nuova strategia fondata su una migliore organizzazione
della medicina territoriale, che coinvolge principalmente i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli
specialisti ambulatoriali, ed indica nel fascicolo sanitario elettronico, che dovrà essere adottato da tutte le strutture
pubbliche, il principale strumento per qualificare i percorsi assistenziali.
LUMIR assume, quindi, un ruolo propulsivo nel nuovo percorso di innovazione della sanità lucana, valorizzando,
inoltre, i numerosi progetti messi in piedi in questi anni che, sebbene abbiano prodotto ritorni in termini di efficienza, non
hanno avuto un impatto diretto sui processi decisionali relativi all’assistenza e, per questo, non sempre metabolizzati
dalle aziende e dai professionisti.
Il progetto LUMIR, finanziato dalla Regione e promosso dal CIPE, si avvale della consolidata esperienza in materia di
sanità elettronica di un gruppo di ricercatori dell’ITB-CNR che ha curato la progettazione, in coerenza con gli standard
nazionali, e la sperimentazione sul territorio regionale.
Tale collaborazione è regolata da una convenzione sottoscritta in data 15/12/2006.
Il contesto
LUMIR è un progetto ambizioso e il suo successo è vincolato ad una serie di fattori critici legati principalmente alla
informatizzazione dei medici di medicina generale e dell’assistenza sanitaria e ospedaliera, nonché a una disponibilità di
larga banda su tutto il territorio.
Tali problematiche sono tutt’altro che superate, tuttavia i progetti avviati e gli interventi fin qui realizzati consentono di
definire il contesto sufficientemente maturo per intraprendere un percorso che agevolerà l’eliminazione dei residui gap
infrastrutturali.
Le applicazioni che, oggi, vengono utilizzate a livello dipartimentale e periferico (ASL, AO) seguono una logica
territoriale e di rete. L’impianto contrattuale, adottato nella maggior parte delle forniture, prevede un rapporto
convenzionato tra società produttrici e dipartimento, il quale si fa carico di coprire le esigenze informative delle strutture
sanitarie.
Ciò consente uniformità tra le funzioni applicative ed un maggiore controllo della spesa gestita da una entità univoca.
I progetti di informatizzazione dei principali settori delle aziende sanitarie e ospedaliere hanno raggiunto obiettivi che
possono essere così sintetizzati:
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� realizzazione di un primo Sistema Informativo Sanitario Regionale (SISR) come insieme degli applicativi,
connessi in rete tra loro, che gestiscono le principali aree sanitarie (prestazione specialistiche e farmaceutiche,
medicina di base, anagrafe assistiti e medici, ricoveri ospedalieri, specialistica ambulatoriale, etc.);
� collegamento telematico di tutte le strutture operanti nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale (ospedali,
servizi specialistici, medici di base, aziende sanitarie, Assessorato alla Sanità, etc.) grazie ad una rete
regionale comune;
� realizzazione di un Sistema di Supporto alle Decisioni per il governo della spesa sanitaria, destinato ai dirigenti
delle Aziende Sanitarie e all’amministrazione regionale;
� creazione di alcuni servizi reali all’utenza delle aziende sanitarie e ospedaliere fruibili sul portale Basilicatanet.
In particolare, nell’ambito dell’Assistenza Sanitaria di Base sono stati realizzati:
a) L’adeguamento tecnologico e funzionale dei prodotti di:
� gestione dell’Anagrafe Unica della Popolazione Assistita;
� gestione dei Pagamenti delle Convenzioni di medicina generica e pediatrica;
� gestione della Guardia Medica.
b) L’attivazione dei Centri Unificati di Prenotazione delle aziende sanitarie locali ed ospedaliere (CUP aziendali) per
rendere prenotabili, presso le diverse sedi delle aziende sanitarie dislocate sul territorio regionale, tutte le
prenotazioni che venivano assicurate dai relativi presidi sanitari e con contestuale gestione delle operazioni contabili
correlati a tali prenotazioni (pagamento dei ticket sanitari);
c) L’attivazione del Centro Unificato di Prenotazione Regionale (CUP Regionale) per l’integrazione dei CUP aziendali
finalizzata a consentire l’interoperabilità dei centri di prenotazione delle ASL e delle aziende ospedaliere,
l’interscambio informativo tra le aziende sanitarie ed i centri esterni accreditati relativamente alle prestazioni
ambulatoriali eseguite presso i medesimi centri e la gestione dell’esenzione dal ticket sanitario da parte degli
assistiti;
d) L’attivazione di un Call Center CUP unico a livello regionale per la prenotazione telefonica delle prestazioni
specialistiche in qualsiasi struttura sanitaria della Regione erogante le prestazioni richieste dall’assistito;
e) Lo sviluppo di un prodotto per la Gestione dello Studio Medico di base in grado di fornire al medico di famiglia il
necessario supporto informatico atto a consentirgli da un lato la completa automazione dello studio e dall’altro
l’interazione con le strutture delle aziende sanitarie regionali in modo tale da offrire ai propri assistiti alcuni
fondamentali servizi quali ad esempio la prenotazione di visite specialistiche, indagini strumentali ed esami di
laboratorio;
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f) Un sistema di Controllo di Gestione in grado di supportare i funzionari del Dipartimento Sicurezza Sociale della
Regione e gli amministratori delle aziende sanitarie nelle decisioni per il governo della spesa sanitaria sia a livello
aziendale che regionale con particolare riferimento alla compensazione sanitaria interregionale.
Nell’ambito dell’Assistenza Ospedaliera sono stati realizzati i seguenti interventi:
a) Sviluppo di un prodotto di Controllo della Produttività Ospedaliera finalizzato a supportare il management delle
aziende ospedaliere nelle attività di programmazione e controllo degli interventi volti a migliorare l’efficienza
dell’intera struttura ospedaliera;
b) Adeguamento funzionale e l’avvio in esercizio del prodotto di gestione delle Attività di Reparto (prerequisito
essenziale per l’avvio in esercizio del Controllo di Produttività Ospedaliera);
c) Adeguamento funzionale e l’avvio in esercizio del prodotto di gestione delle Attività Ambulatoriali;
d) Sviluppo di un prodotto per la gestione delle Sale Chirurgiche (pianificazione degli interventi, gestione dell’attività
della sala operatoria, gestione dei materiali e farmaci utilizzati, etc.);
e) L’attivazione di un sistema di Storicizzazione Ottica dei dati clinici dell’assistito (memorizzazione ottica della cartella
clinica).
Sul portale Basilicatanet sono fruibili i seguenti servizi:
� Servizi generici
a) Consultazione informazioni sui medici di base operanti sul territorio regionale (disponibilità ad essere
scelti, indirizzo ed orari di ambulatorio, etc.);
b) Scelta/revoca del medico di base;
c) Consultazione sulle strutture pubbliche presso le quali è possibile effettuare una determinata
prestazione;
d) Consultazione del calendario prenotazioni per tipologia di prestazione per verificare la disponibilità;
e) Prenotazione di visite specialistiche, indagini strumentali ed esami di laboratorio.
� Servizi per i medici di base
a) Aggiornamento, da parte dei medici di base, delle proprie banche dati locali a partire da quelle
presenti presso il Dipartimento Sicurezza Sociale e presso le aziende sanitarie locali (assistiti in
carico, farmaci, tariffario prestazioni erogate dal SSR, etc.);
b) Consultazione, da parte dei medici, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy, dei dati relativi ai
propri assistiti (dati anagrafici ed esenzioni) utili in fase di predisposizione delle impegnative;
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c) Consultazione, da parte dei medici, di tutte le banche dati messe a disposizione dalla struttura
pubblica (banca dati economici e di convenzione, banca dati statistica epidemiologica, etc.);
d) Consultazione dei dati degli episodi di ricovero dei propri assistiti presso gli ospedali.
I due progetti BAS-REFER e TELEMEDBAS, promossi dall’Ufficio SI, consentono, rispettivamente, l’invio dei referti di
laboratorio ai medici di base per via informatica protetta e la comunicazione tra i presidi sanitari regionali e i Centri di
Eccellenza Clinica (IRCCS) attraverso una rete per la formazione a distanza e il teleconsulto.
Obiettivi di LUMIR
Il progetto LUMIR ha come obiettivo la costruzione di una comunità virtuale tra i Medici che permetta un passaggio di
informazioni sul singolo paziente, tale da migliorare l’appropriatezza degli interventi terapeutici, evitare ripetizioni di
indagini diagnostiche, utilizzare al meglio i poli ospedalieri e gli specialisti territoriali.
Alla base della scelta progettuale la centralità del paziente; una piattaforma telematica consentirà agli operatori socio
sanitari di conoscerne la storia clinica mediante informazioni sintetiche (Patient summery) o complete su eventi clinici
(malattie, visite mediche, ricoveri. etc.), organizzati in episodi.
L’episodio è una successione di eventi che inizia quando si è rilevato un problema di salute e si conclude con la
risoluzione del problema. L’episodio è aperto dall’operatore socio-sanitario quando considerato rilevante per un
cambiamento dello stato di salute del cittadino.
Il progetto segue l’approccio del design partecipativo: prevede il diretto coinvolgimento degli utenti finali in tutte le sue
fasi e si sviluppa secondo un processo iterativo in cui si perviene al risultato finale attraverso aggiustamenti successivi
guidati dalla continua verifica delle loro esigenze e necessità.
Il sistema LuMiR consentirà l’implementazione di servizi relativi a tutti gli episodi assistenziali ed anche la creazione di
un datawarehouse, composto da dati individuali opportunamente resi anonimi per la gestione degli “usi secondari”.
In LUMIR, infatti, le informazioni sanitarie generate saranno immediatamente disponibili sia per usi primari (emergenza,
assistenza) che per usi secondari (amministrativi e di governo, es. il controllo della spesa farmaceutica, studi
epidemiologici ecc.).
I dati strutturati contenuti in LUMIR possono, quindi, essere usati per costruire statistiche, produrre analisi e relazioni
grazie al fatto che all’interno degli oggetti informativi i singoli dati sono raccolti e rappresentati in modo elaborabile
secondo precisi standard semantici.
I sistemi direzionali possono essere alimentati tempestivamente da informazioni integrate ed affidabili, estratte dai dati di
routine ed opportunamente organizzate.
I risultati di lumir saranno :
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� La definizione di nuovi modelli organizzativi
� Definizione di nuove linee guida cliniche e organizzative
� Definizione degli aspetti legati alla privacy
� Definizione delle regole dei processi e degli standard di cooperazione applicativa.
Dal punto di vista implementativo lumir prevede i seguenti interventi progettuali:
� Potenziamento degli attuali sistemi tecnologici ed informativi dei mmg;
� Adeguamento delle componenti software del sistema informativo sanitario regionale afferenti ai livelli di assistenza
territoriale.
Governance del progetto
Due sono i livelli di coordinamento e guida del progetto:
� Dipartimento dell’Innovazione e delle Tecnologie e Tavolo della Sanità Elettronica
� Gruppo di lavoro a livello regionale
Il gruppo di lavoro a livello regionale è responsabile della qualità dei documenti di progettazione preliminare, definitiva ed
esecutiva al fine di avviare l’individuazione dei soggetti attuatori, la realizzazione delle strutture, la pianificazione e la
gestione della comunicazione a livello locale.
È, inoltre, responsabile della conduzione operativa del progetto regionale e della sua aderenza su quanto definito a
livello interregionale.
A tale organismo, oltre alla Regione, alle ASL e agli Ospedali, si aggiungono le rappresentanze dei medici(Ordine,
sindacati, associazioni) e i rappresentanti dell’ANCI.
Più gruppi, individuati all’interno di tale organismo, lavorano poi su temi specifici.
Tra questi, i gruppi di lavoro attivi nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività e quelli impegnati nell’ambito della
Sanità Elettronica con particolare riferimento ai temi dell’accesso, della sicurezza e dell’interoperabilità.
Il gruppo mantiene costante l’informativa sull’andamento del progetto verso le categorie mediche con incontri periodici
trimestrali e con la verifica costante dell’andamento della diffusione dei servizi e di ogni problematica ad essa correlata e
provvede alla verifica dettagliata delle diverse fasi progettuali per gli aspetti organizzativi e tecnici in particolare per le
modalità di integrazione con i sistemi informativi dei MMG e ASL.
La stesso gruppo può essere modificato in funzioni di specifiche esigenze che emergono dalle esperienze in corso.
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La soluzione tecnologica
LUMIR è stato progettato in conformità all’architettura IBSE (Infrastruttura di Base della Sanità Elettronica) definita nel
TSE(Tavolo di Sanità Elettronica). IBSE è l’insieme delle componenti (hardware e software), delle specifiche tecniche e
funzionali, delle policy e delle procedure che realizzano i servizi di Sanità Elettronica di cui il Fascicolo Sanitario
Elettronico (FSE) è uno dei principali obiettivi.
IBSE rappresenta, dunque, l’infrastruttura di comunicazione che abilita la composizione “virtuale” del Fascicolo Sanitario
Elettronico attraverso la ricerca, l’aggregazione, la notifica e la trasmissione in modalità sicura dei documenti clinici
dell’assistito.
L'architettura prevede diversi strati tecnologici e diverse componenti. Alla base del sistema gli standard per
l'interoperabilità applicativa specificati da SPCoop attraverso cui si realizza la base infrastrutturale per i servizi applicativi
federati. I principali componenti coinvolti a tale livello sono i sotto-sistemi regionali che forniscono le informazioni sulla
singola cartella clinica o su un singolo evento, esposti come servizio attraverso una porta di dominio secondo la
specifica SPCoop.
A livello superiore vi è il sistema di indicizzazione e routing degli eventi sanitari. Il componente centrale del sistema è un
InfoBroker Individuale Sanitario (IBIS) che permette di realizzare il Fascicolo Sanitario Elettronico dell'assistito in modo
virtuale. Si tratta di un registro distribuito, decentralizzato e federato all’interno del quale vengono tracciati tutti gli eventi
che definiscono la storia medico/clinica di un assistito. L'IBIS contiene un elenco di puntatori ad eventi clinici che
risiedono al suo esterno; ogni record quindi rappresenta un'informazione complessa con i riferimenti dell'ente che l’ha
prodotta e che ne detiene la responsabilità di gestione. L'informazione scritta in qualunque nodo viene prontamente ed
automaticamente replicata presso altri nodi della rete attraverso specifici algoritmi. Tale ridondanza mira a creare un
sistema che sia altamente tollerante ai guasti.
Un ulteriore componente di tale livello, l'AccessGateway (AG), si occupa di raccogliere, aggregare e formattare la
cartella clinica; è distribuito e può essere potenzialmente installato presso ogni singolo ente partecipante
(Regione/ASL/AO). È il punto di accesso dei client all'infrastruttura di base. L'AccessGateway mette in connessione i
propri utenti web o web-service con il registro degli eventi, raccoglie alla fonte i dati clinici, li aggrega e li fornisce agli
utenti.
Il livello successivo è quello dell'interoperabilità Sintattica/Semantica a livello di applicativi. Sebbene nella logica
dell'infrastruttura è previsto che il sistema di indicizzazione delle informazioni sia indipendente dallo standard dei
documenti elettronici scambiati all'interno del sistema è evidente che è necessario raggiungere progressivamente una
standardizzazione dei documenti elettronici scambiati almeno a livello sintattico.
L'ultimo livello è quello dell'integrità dei processi: se ad un livello iniziale è sufficiente raggiungere l'armonizzazione a
livello di scambio di oggetti informativi, l'obiettivo finale è permettere l'orchestrazione/coreografia dei processi gestendo
workflow e transazioni e garantendo l'integrità dei processi di collaborazione tra attori.
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Trasversali a tali livelli le politiche di privacy e sicurezza che sono un aspetto centrale per l'intero sistema di Sanità
Elettronica.
La sicurezza è principalmente orientata a garantire la privacy dei dati. I dati sanitari sono oltremodo sensibili e devono
poter essere consultati solo dalle figure professionali mediche autorizzate e solo nel contesto medico specifico (medico
di base, pronto soccorso...). In particolare, rispetto alle regole della riservatezza per la messaggistica secondo le
specifiche SPCoop, che prevedono una classificazione dei dati su 5 livelli, i dati clinici andranno probabilmente
classificati a livello R5 (dati riservati), mentre i dati non clinici andranno probabilmente classificati a livello R4 (dati
sensibili).
Al fine di offrire meno punti di criticità l'IBSE, diversamente da altre iniziative dello stesso tipo, non replica i dati sanitari
in un database centrale e neppure li fa transitare attraverso un unico sistema di smistamento. I dati sanitari restano nel
sistema esterno che li ha prodotti; è responsabilità delle Porte di Dominio garantire un adeguato meccanismo di controllo
degli accessi in accordo con gli standard specificati dal SPCoop.
Le informazioni che fluiscono sia dalla Porta di dominio all'AccessGateway che da quest'ultimo al cliente web sono
sempre crittografate, firmate e tracciate.
L’infrastruttura del Fascicolo Sanitario Elettronico in Lumir è costituita da diversi repository (contenitori distribuiti sul
territorio della regione) e da una organizzazione di registri di intestazioni che consentono di accedere alle informazioni
secondo filtri di autorizzazione e indirizzamento verso i repository.
Il registro è un database contenente i link e le voci riassuntive (metadati della intestazione) per tutti i documenti clinici
pubblicati nei repository.
La possibilità di riportare nel registro anche la definizione di servizi (WSDL, ebXML, corba..) consente una federazione
degli stessi per una invocazione extradominio.
Il registro implementa, inoltre, regole più sofisticate quali la replica automatica presso gli altri nodi delle informazioni.
Il repository è un database contenente unità documentali, ovvero le informazioni generate da un evento sanitario e
incapsulate nello standard HL7 CDA release 2. Tale standard, consente di strutturare l’informazione medica garantendo
la comunicazione sintattica e l’interoperabilità semantica. HL7 CDA rappresenta la prima specifica XML certificata per la
sanità elettronica.
Il repository in Lumir presenta le seguenti caratteristiche:
a) dialogo evoluto e conforme alla infrastruttura di base FSE;
b) incapsulamento delle informazioni conforme allo standard HL7CDA release 2
c) esposizione e pubblicazioni secondo le specifiche spc e spcoop;
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d) notifica al registro e a tutti gli attori interessati del ciclo di vita delle Unità Documentali.
Per i sistemi locali esistenti non in grado di soddisfare queste caratteristiche è previsto un repository comune in grado di
sostenere le funzionalità di archiviazione, estrazione, presentazione e gestione delle politiche di accesso.
Gli erogatori del servizio sanitario (mmg, ospedali, laboratori ecc.) sono connessi in rete e le loro applicazioni legacy,
che producono la documentazione clinica, sono adattate attraverso un software specializzato (wrapper) alle esigenze
della comunicazione orientata ai servizi basata su meccanismi di trasferimento di messaggi (richieste, notifiche). Il
wrapper, è un software che “incapsula” al suo interno un altro componente software. Il suo compito è quello di fornire
uno strato di estrazione e trattamento dei dati che provengono dal componente interno per renderli compatibili con le
parti esterne in comunicazione. Le informazioni cliniche (prescrizioni, referti, schede di dimissioni ospedaliere, etc.) sono
dati “grezzi” e di natura eterogenea; possono essere record di un database, pagine generate da un word processor,
immagini di tipo diverso, documenti PDF, documenti strutturati XML. Necessitano quindi di opportuni trattamenti per
poter essere comprensibili e condivise all’interno del sistema.
Due sono le macroaree di intervento del progetto LUMIR per avere la minima invasività rispetto alle infrastrutture
regionali che potranno integrarlo secondo specifiche esigenze,ma che dovranno convergere verso un’architettura
nazionale interoperabile coerente con le specifiche del Sistema Pubblico di Connettività:
a) Creare un’infrastruttura aderente al sistema IBSE e alle regole previste dal TSE.
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b) consentire ai sistemi informativi esistenti di poter dialogare secondo i vincoli dell’infrastruttura FSE creando
degli adattatori di documenti clinici che consentano di pubblicare documenti clinici chiusi prodotti dai sistemi
informativi legacy esistenti.
Tale suddivisione consente di avere un’infrastruttura generale (quella Lumir e quella regionale) decisamente modulare,
sia perché può essere implementata gradualmente sul territorio sia perché permette alle applicazioni legacy di poter
evolvere indipendentemente.
LUMIR si compone di:
� un navigatore, accessibile in rete agli utenti autorizzati, per la gestione e la consultazione dei contenuti e dei
documenti resi disponibili dai vari operatori sulla storia clinica dei singoli cittadini;
� un insieme di adattatori (wrapper) preposti all’integrazione dei sistemi informatici già in uso nelle strutture coinvolte
nella sperimentazione, al fine di garantire il caricamento semiautomatico dei contenuti e dei documenti che i singoli
operatori intendono condividere.
Una schema semplificato dell’architettura di Lumir è rappresentato in figura.
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LUMIR e SPCoop
Affinché LUMIR sia conforme alle specifiche SPCoop i servizi offerti da IBIS devono essere registrati sul SICA. In
particolare, è necessario prevedere la descrizione dei servizi e le relative informazioni (soggetti erogatori/fruitori, accordi
di servizio, punti di accesso,ecc.) da registrare sul Registro SICA Generale e/o su quelli Secondari.
La registrazione sul SICA garantisce che i servizi IBIS siano tra loro coerenti ed interoperabili a livello interregionale.
L’AccessGateway di LUMIR ha la responsabilità di conformare i messaggi agli standard e gestire tutte le funzionalità da
e verso l’interfaccia SPCOOP.
Dai documenti di specifica della Infrastruttura di Base di Sanità Elettronica è possibile prevedere nel dispiegamento dei
nodi IBIS diverse configurazioni:
� Centralizzata: viene instanziato un solo nodo IBIS all’interno di una singola regione, con servizi erogati da un unico
soggetto erogatore(la Regione Stessa). I repository, possibilmente anche più di uno, vengono anche loro istanziati
tutti all’interno dello stesso dominio, quello controllato dal soggetto Regione;
� Ibrida: viene sempre instanziato un unico nodo IBIS servente l’intera Regione, ma i Repository vengono distribuiti
fra i domini di primo livello della Regione stessa, cioè all’interno delle ASL/AO. I MMG/PLS ed Operatori esterni,
comunque devono utilizzare uno degli AccessGateway distribuiti all’interno della Regione per l’accesso alla rete
IBSE;
� Distribuita: i punti di accesso ad IBSE(AccessGateway) con i relativi nodi IBIS e Repository, possono essere
distribuiti sui domini di primo livello all’interno di una stessa Regione, di fatto permettendo alle ASL/AO accreditate
di partecipare in prima linea alla condivisione dei dati clinici per la realizzazione del FSE.
I possibili deployment dell’infrastruttura.
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I documenti di specifica rilasciata dal TSE affermano che, data la natura dei dati che transitano da e verso i
repository(dati riservati) e quelli che transitano tra gli IBIS Registry(dati sensibili), le comunicazioni devono avvenire
attraverso l’utilizzo delle Porte di Dominio e del servizio SPCC(Servizio Pubblico di Connettività e Cooperazione)
affinché sia garantita l’integrità, la riservatezza, la confidenzialità e la tracciabilità.
In ogni caso, il dispiegamento degli AccessGateWay deve essere tale da realizzare una rete di nodi IBIS a livello
nazionale e gli Accordi di Servizio vanno definiti non solo per l’AccessGateWay, che espone i servizi su spcoop, ma
anche per gli IBIS Registry, in maniera tale da permettere la sincronizzazione e la ridondanza delle informazioni su tutto
il territorio.
I servizi di base esposti da un AG, fruibili da qualsiasi utente del territorio nazionale grazie alla federazione dei sistemi
di autenticazione, sono i seguenti:
a) locateDocument: servizio erogato dall’AG per localizzare il documento(il riferimento al Repository che l’ha in
carico ed in più l’id univoco del documento stesso) prima di richiederne l’estrazione attraverso una
“retrieveDocument” all’IBIS Repository che l’ha in carico;
b) registerDocumentSet: servizio erogato dall’AccessGateway ed utilizzato da un repository per inviare all’IBIS
Registry(sarà il nodo più prossimo all’AccessGateway), un opportuno messaggio contenente le informazioni
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sul documento che è stato precedentemente caricato(con una loadDocument), creando una entry nell’indice dei
documenti;
c) notifyNewDocument: servizio erogato dall’AccessGateway ed utilizzato dall’IBIS per la notifica, tramite il
meccanismo di publish-&-subscribe, della generazione di un nuovo documento agli utenti autorizzati(i
subscriber ad esempio i MMG, PLS o Specialisti di followup del paziente). I nodi IBIS Registry, distribuiti sul
territorio nazionale, devono quindi prevedere Accordi di Servizio ad Hoc, per l’accesso ai servizi di Notifica
esposti dagli AG e distribuiti;
L’istanza di un nodo IBIS Registry, è indipendente da quella di un nodo IBIS Repository, ed il dispiegamento a livello
nazionale dei registri implementa l’IBSE attraverso la definizione di due AS:
a) Il primo Accordo di Servizio(mono-Erogatore/multi-Fruitore) viene stipulato fra l’AG del Nodo Regionale (nel
caso il nodo regionale logicamente istanzi un IBIS Registry) e gli AG dei domini dell’Area Sanità Regionale (uno
o più di uno, anche se nulla vieta che ad un accordo aderisca e si sottoscriva un soggetto fruitore di un’altra
regione). Gli AG che non avendo una istanza di IBIS Registry devono comunque effettuare le registrazioni degli
eventi presso un registro, attraverso la sottoscrizione di un AS del proprio dominio di appartenenza, potranno
comunque essere utilizzati come punti di accesso alla rete IBSE.
b) Il secondo Accordo di Servizio(multi-Erogatore/multi-Fruitore) per l’erogazione/fruizione dei servizi esposti
direttamente dal NODO IBIS(IBIS Registry) definiti a livello nazionale per la realizzazione della rete
interregionale degli InfoBroker.
I nodi IBIS, così come previsto dal TSE, attraverso opportuni algoritmi devono inondare la rete IBSE con le informazioni
degli utenti, per creare un “archivio” ridondato presso ognuno dei nodi. Tale algoritmo di sincronizzazione, in linea con i
tempi previsti per la risposta ad una operazione di ricerca dei documenti, deve avvenire attraverso dei servizi erogati e
fruiti mediante la rete SPCoop, ecco perchè deve essere definito ed istanziato un ulteriore accordo di servizio di
secondo livello fra i nodi (multiErogatore/multiFruitore).
Riprendendo ciò che è stato descritto in precedenza relativamente al dispiegamento dei nodi IBIS Registry e IBIS
Repository, è naturale pensare che i servizi erogati dai Repository siano fruiti attraverso la rete SPCoop,
indipendentemente dal tipo di dispiegamento scelto.
Poichè esiste almeno un Repository per ogni Regione e poichè per ogni Repository ci sarà un Erogatore(Dominio
Erogatore), che nel caso di soluzione centralizzata sarà la Regione stessa, è necessario definire Accordi di Servizio
multi-Fruitore/multi-Erogatore.
Nell’operazione di caricamento o di richiesta di un documento, questa potrà prevedere una interazione locale a livello di
dominio, oppure remota a livello inter-dominio attraverso una interazione SPCC. Per fare un esempio, definito l’Accordo
di Servizio per la richiesta di documenti clinici “retrieveDocument”, ci saranno sul territorio nazionale n Erogatori dello
stesso servizio.
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Ognuno degli Erogatori:
� sottoscrive la parte comune dell’Accordo di Servizio(parte semi informale e parte formale in formato WSDL
definitorio/concettuale/astratto);
� fornirà la propria parte privata dell’Accordo di Servizio(parte semi informale e parte formale in formato WSDL
implementativo erogatore);
Ognuno dei fruitore dovrà sottoscriversi ad ognuno dei Soggetti Erogatori, fornendo eventualmente il proprio WSDL
implementativo fruitore.
I servizi esposti ed accedibili attraverso SPCCoop sono i seguenti:
� provideDocument: questo servizio permette di caricare attraverso una delle sue “operations”(loadDocument) un
nuovo documento nel Repository;(da osservare che in una architettura di dispiegamento totalmente centralizzata
all’interno di una Regione, anche se i Repository risiedono nell’unico dominio Regionale, i “Document Source”
dovrebbero caricare i documenti attraverso il servizio SPCC per garantire tracciabilità, integrità, confidenzialità se
non sono implementati diversamente);
� retrieveDocument: le operazioni previste per questo servizio, prevedono la possibilità di recuperare un documento
da un Repository di un qualsiasi dominio registrato al SPCC;
Accordi di Servizio
Gli Accordi di Servizio, secondo quanto stabilito dal TSE, sono definiti per il FSE su diversi livelli e per diversi
ambiti. Essendo anche i soggetti “Referenti” per gli AS(Accordi di Servizio) differenti, questi si raggruppano in:
a) 3 accordi che racchiudono le “Operations” previste per le interazioni con i Nodi InfoBroker attraverso l’AG;
b) 1 accordo che racchiude le “Operations” previste per la realizzazione della Rete IBIS ed utilizzate per
l’interazione fra i Nodi IBIS(InfoBroker) direttamente, senza passare per gli AG;
c) 2 accordi che racchiudono le “Operations” previste per le interazioni con gli IBIS Repository
attraverso l’AG;
Accordi di Servizio interazioni con i Nodi IBISRegistry e IBISRepository
Secondo quanto stabilito dal TSE nelle specifiche del progetto MMG, i servizi esposti dall’AG ed erogati attraverso
SPCoop sono 5. Questi servizi rappresentano il raggruppamento delle operazioni invocate sui Nodi IBIS(IbisRegistry) e
sui nodi IBIS Repository, necessari e sufficenti per soddisfare le interazioni previste in qualsiasi scenario.
Come descritto nelle pagine precedenti, l’AG è il componente principale per la realizzazione del FSE e la sua
distribuzione sul territorio nazionale è libera(sempre per i soggetti delle Amministrazioni Pubbliche accreditate).
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Considerando che, qualsiasi interazione con gli IBIS Registry o IBIS Repository deve avvenire attraverso questo
componente, lo stesso potrà essere installato presso Regioni,ASL,AO.
I tre Accordi di Servizio mono-Erogatore/multi-Fruitore sono:
a) locateDocument: servizio per la ricerca di eventi clinici(metadati dei documenti prodotti). Il servizio è erogato dal
singolo Nodo IBISRegistry attraverso l’AG;
b) notifyNewDocument: erogazione del servizio per la notifica di un nuovo evento(secondo il paradigma publish-&-
subscribe ed erogato dall’AG ; con questo servizio il Nodo IBIS alla registrazione di un nuovo evento utilizza
questo servizio erogato dall’AG per notificare ai sottoscrittori(MMG/PLS/MS ecc.) il nuovo evento ed
eventualmente la presenza di un nuovo documento con il puntatore allo stesso;
c) registerDocumentEnry per la registrazione di un nuovo record sul Nodo IBIS(Registry) attraverso l’AG;
I due Accordi di Servizio multi-Erogatore/multi-Fruitore sono:
a) provideDocument:
b) retrieveDocument:.
Stato dell’arte, risultati e criticità
Il prototipo zero ha definito un primo strumento di analisi sullo scambio di informazioni cliniche tra medici che
collaborano alla cura del paziente, comprendendo i reali bisogni degli utilizzatori attraverso i dati e documenti necessari
per un efficace scambio di informazioni.
La sperimentazione ha coinvolto, su un numero limitato di patologie, un gruppo di medici di medicina generale e di
specialisti dell’ospedale di Policoro e Villa d’Agri, arruolati gradualmente e selezionati tra coloro che avevano espresso
disponibilità a partecipare su base volontaria.
I dati in formato elettronico, gestiti dal prototipo zero, sono stati quelli prodotti da un insieme di sistemi informatici pre-
esistenti quali:
Cartella Clinica dei medici di medicina generale gestita con i software:
� Perseo
� BASMED
Sistema informativo presente nell’ospedale di Villa d’Agri (PZ), ed in particolare negli ambulatori/reparti che usano per la
refertazione il software ARCA;
Sistema per la gestione delle ricette farmaceutiche relative ai farmaci dispensati (software MARNO);
Sistema di gestione delle SDO, le schede di dimissione ospedaliere (software AIRO);
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Sistema di gestione delle anagrafi regionali degli assistiti e degli operatori sanitari.
Le due tabelle riportano gli eventi gestiti dal prototipo LUMIR ed i relativi documenti.
Documenti Sanitari
Prescrizioni di farmaci
Prescrizioni di prestazioni specialistiche
Referti di esami di laboratorio
Referti di esami strumentali
Referti di visite specialistiche
Scheda di dimissione ospedaliera
Notifica di farmaci dispensati
Eventi Sanitari
Visita MMG
Visita Specialistica
Esami di laboratorio
Esami strumentali
Ricovero ospedaliero
Dispensazione farmaci
L’approccio partecipativo ha consentito di realizzare un prodotto che ha riscosso molto consenso da parte dei medici di
medicina generale e dei pediatri di libera scelta.
A seguito del nuovo assetto organizzativo sanitario (legge 12 del 1/7/2008) il progetto ha subito una battuta d’arresto.
Attualmente lumir è in fase di deployment su tutto il territorio regionale ed aggancerà, in tale passaggio, anche il
sistema di refertazione dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza. A partire dal mese di gennaio 2010, utilizzando
lo stesso criterio di selezione adottato nel prototipo zero, ogni mese 18 medici, appartenenti ai vari distretti sanitari di
base, aderiranno al progetto fino a quando non sarà raggiunta l’intera copertura territoriale.
Esistono, tuttavia, degli elementi ostativi da rimuovere. Sebbene vi siano stati nel corso degli anni interventi pregevoli, il
sistema informativo del servizio sanitario regionale continua, comunque, ad essere una realtà composita ed è in larga
parte costituito da una molteplicità di sistemi collocati presso le varie unità operative. L’adozione di tecnologie diverse
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avvenuta nel tempo, conseguente alla normale evoluzione, costituisce oggi un forte impedimento ad una agevole
raccolta delle informazioni concernenti gli eventi sanitari.
Attualmente sono solo 4 i software utilizzati negli studi medici per i quali è stato predisposto un collegamento a LuMiR e,
non potendo obbligare i MMG ed i PLS a cambiare gli applicativi che attualmente utilizzano, si dovranno contattare le
altre ditte produttrici per invitarle ad effettuare le modifiche necessarie. Inoltre, benché la Regione abbia previsto
un’indennità per i MMG e per i PLS che aderiscono al progetto, la partecipazione rimane su base volontaria. Di
conseguenza, saranno intraprese attività di informazione e sensibilizzazione con contatti diretti effettuati dai direttori di
distretto e con la realizzazione di incontri e seminari in collaborazione con il CNR.
ICAR ed SPCOOP agevolano e mettono a disposizione un’infrastruttura che consente a progetti come LUMIR di avere
una distribuzione su scala nazionale e non solo regionale.
È stato predisposto un ambiente di test per verificare l’interoperabilità e la cooperazione applicativa, attraverso
SPCOOP, di alcuni domini sanitari simulati al fine di valutare la corretta integrazione dei componenti (Access gateway)
con l’infrastruttura ICAR.
Tale ambiente è stato sperimentato in fase di collaudo, e con esito positivo, tra Regione Basilicata e Regione
Sardegna.
Sono stati testati alcuni modelli di dispiegamento così come descritti nelle specifiche e linee guida per IBSE e in tali
ambienti sono stati predisposti e utilizzati tre degli accordi di servizio previsti per il fascicolo sanitario
elettronico(registrazione, interrogazione, richiesta documenti).
Il collaudo finale prevede, inoltre, che ci siano più domini erogatori di servizi affinché gli accordi multi erogatore/multi
fruitore ne permettano la corretta interoperabilità.
Il sistema federato di autenticazione, secondo il modello inf3, condiziona pesantemente l’integrazione del Fascicolo
sanitario elettronico in ambito spcoop perché necessita di una serie di componenti di contorno che devono essere messi
a disposizione all’interno dei domini. Per quanto riguarda l’identificazione, quindi l’accounting, c’è bisogno di un Identy
Provider e una Certification Autority certificati in SPC mentre, per la gestione delle autorizzazioni, è necessario disporre
di un GPA(Gestore delle Politiche di Accesso). Ciò pone dei problemi di adeguamento e di gestione da parte dei domini
costituiti che dovranno implementare gli stessi standard.
Il piano di dispiegamento del FSE (sia esso centralizzato, distribuito o ibrido) pone delle problematiche differenti in
funzione della scelta che si vuole adottare.
Se si opta per un modello centralizzato la gestione delle componenti di contorno (IDP,AA,GPA) ricade sotto la
responsabilità regionale e quindi di più facile gestione;in uno scenario distribuito, ogni dominio ha il proprio infobroker
ed i propri repository per cui le politiche di accesso dovranno essere standardizzate per i vari domini.
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La Regione Basilicata sta imperniando sul sistema LUMIR il processo di adeguamento della sanità ai mutati paradigmi
di erogazione dei servizi e gestione della salute.
La legge regionale n.12 del 1/7/2008 ne prevede l’adozione in tutte le strutture pubbliche e, per l’anno in corso, per il
10% di quelle private.
Con delibera 795 del 05/05/2009, che integra la legge 12, vengono definiti i tavoli della pianificazione strategica sanitaria
e sociosanitaria regionale e il coordinamento delle reti assistenziali.
Tra questi, il tavolo della sanità elettronica e-health che ha il compito di coordinare le azioni per il miglioramento dei
flussi informativi nonché la formulazione di proposte e progetti di innovazione e miglioramento dell’architettura e delle
funzionalità del sistema informativo.
La struttura, coordinata dal responsabile del dipartimento sanità, coinvolge i dirigenti degli uffici regionali competenti in
materia di sistemi informativi e progetti legati allo sviluppo della società dell’informazione, i responsabili aziendali,
rappresentanti di amministrazioni, enti e società coinvolte nell’attuazione di progetti nel settore sanitario, responsabili
delle strutture dipartimentali, personale regionale di supporto degli uffici regionali competenti in materia di sistemi
informativi e di progetti della società dell’informazione.
Con Delibera 460 del 12/03/2010 è stato inoltre approvato il “regolamento di servizio per la consultazione telematica dei
documenti clinici, istituzione e gestione del fascicolo sanitario elettronico e del dossier sanitario elettronico nel servizio
sanitario regionale”. È un atto che affronta un tema cruciale, quello della privacy, per l’implementazione del fascicolo
sanitario elettronico.
Tale delibera, trasmessa al garante della privacy per il prescritto parere di conformità, sarà poi trasmessa al consiglio
regionale per la definitiva approvazione.
Sono state definite, dal Tavolo della Sanità Elettronica Regionale, le linee di indirizzo per la definizione del piano di
sviluppo del Sistema Informativo Sanitario Integrato Regionale improntato ad una forte azione di reingegnerizzazione di
quello attuale e alla garanzia della continuità nell’utilizzo degli strumenti di monitoraggio e di governo dell’intero Sistema
Sanitario Regionale (SSR).
Tra gli obiettivi:
� fornire il necessario supporto al complesso processo di innovazione organizzativa del servizio sanitario regionale,
riducendo l’elevato grado di disomogeneità delle soluzioni informatiche attualmente in uso presso le aziende e
prevedendone eventualmente la sostituzione, completando il sistema con le componenti ancora non informatizzate
e garantendo una visione unitaria.
� rispondere ai requisiti dettati dalla “nuova sanità” che vede nel Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) l’elemento
chiave del sistema che integra tutta la documentazione relativa alla vita sanitaria dell’assistito (prescrizioni, referti,
Osservatorio ICAR PLUS sull’interoperabilità e la cooperazione applicativa
Regione Basilicata
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ricoveri, etc.), migliorando la capacità di diagnosi e cura, garantendo benefici diretti al cittadino in termini di velocità
ed appropriatezza del processo di cura;
� consentire il governo della transizione tra il vecchio e il nuovo quadro sanitario regionale e nazionale, con
ottimizzazione dei processi gestionali dipartimentali e aziendali.
Per avviare tale processo di integrazione attraverso il progetto Lumir vengono individuate azioni sinergiche miranti a :
� una visione condivisa dell’architettura generale (attori, messaggi, processi, modelli);
� la definizione dei metodi per gestire documenti clinici, distribuiti nei repository delle diverse strutture sanitarie;
� la definizione del contenuto dei diversi tipi di documenti associati ad eventi sanitari;
� la definizione di una roadmap per il processo di change management.
Le Aziende Sanitarie (ASL/AO) e i Comuni possono avere un ruolo determinante nel governare il fenomeno della Sanità
Elettronica, o meglio della “Salute in Rete”, con interventi di breve, medio e lungo periodo sul sistema socio-sanitario,
coordinati in ambito regionale e nazionale.
L’Unità di Sanità Elettronica del CNR, sta sviluppando una metodologia per affrontare in modo sistematico i bisogni e le
priorità delle Aziende Sanitarie e dei Comuni, attraverso i seguenti strumenti:
� definire i ruoli di ogni attore;
� definire una Metrica per misurare e confrontare a quale punto si trovano ogni ASL/AO e gli attori che interagiscono
con essa;
� una “Guida alla stesura delle Roadmap aziendali" sulla Salute in Rete;
� i Criteri per valutare il possibile impatto di azioni strategiche comuni;
� una Struttura con personale dedicato per il supporto logistico-organizzativo;
� i Profili professionali degli addetti ICT e l’organico ottimale di un servizio aziendale;
� un Piano di aggiornamento professionale per gli addetti ICT e i professionisti sanitari
Tali strumenti verranno definiti da una Cabina di Regia, composta da rappresentanti di Direttori Generali e dei
Direttori Sanitari delle Aziende Sanitarie e da rappresentanti dei responsabili dei sistemi informativi delle
Aziende. Tale Cabina preparerà documenti relativi alla sanità elettronica lucana ed al Sistema Informativo
Sanitario Integrato Regionale con l’aiuto del CNR e basandosi su Task Force aperte a tutti gli stakeholder.