Ducato 6

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il DucatoTra vincoli dellUnesco e permessi, passare al fotovoltaico non facileDistribuzione gratuita Poste Italiane Spa-Spedizione in a.p. - 70% - DCB Pesaro

Quindicinale - 23 marzo 2012 - Anno 22 - Numero 6 Ducato on line: ifg.uniurb.it

Periodico dellIstituto per la formazione al giornalismo di Urbino

Primo piano

Troppe ombre sul solareNelle rinnovabili Fossombrone campione della provincia, Urbino sotto la mediaNon facile a Urbino passare allenergia solare: troppi i vincoli, soprattutto quelli posti dallUnesco. Non a caso, nella classifica del fotovoltaico la citt ducale sotto la media provinciale: la potenza installata di 0,36 Kw a persona, contro una media dello 0,47 registrata negli altri comuni del territorio. Risultati migliori di quelli di Urbino sono stati raggiunti a Fossombrone e Fermignano. I vincoli dellUnesco fanno la loro parte: oltre al centro storico presente una zona di rispetto intorno alle mura. In queste aree i regolamenti comunali rendono molto difficile linstallazione dei pannelli solari. In aggiunta, tra i motivi del ritardo, c anche lassenza di una vera e propria zona industriale e quindi di tetti di capannoni idonei alla realizzazione degli impianti. Il caso della tipografia Age emblematico: da pi di un anno gli amministratori cercano di installare un impianto fotovoltaico sul tetto, ma non riescono a ottenere i permessi. Una soluzione del genere farebbe risparmiare 30 o 40 mila euro lanno, quanto lo stipendio di due impiegati, dice Silvia Argalia, titolare dellazienda. a pagina 6

Libro vs E-book Meglio sfogliare che cliccareIl fascino dei libri resiste allassalto dei nuovi formati digitali: anche gli urbinati preferiscono le librerie ai market online. Il mercato degli e-book inferiore all1% di quello complessivo dice Stefano Mauri, ad di Longanesi - ci vorr tempo per vedere risutati significativi. Sul binomio carta-tablet, il commento di Corrado Augias. alle pagine 2-3

Santa Chiara apre per il Fai

Citt

Il pasticciaccio del PadiglioneDoveva aprire ad aprile, ma gli ospiti della nuova residenza per anziani dovranno aspettare almeno fino a maggio. La struttura pronta, ma le fogne sono ancora a cielo aperto. Il Comune e la Inso Spa cercano un accordo per costruire una rete unica fino al depuratore del Sasso. a pagina 4

Economia

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ex Monastero di Santa Chiara apre le porte per la giornata di primavera del Fai, Fondo Ambiente Italiano. Sabato 24 e domenica 25 marzo si potr camminare lungo i corridoi progettati da Francesco di Giorgio Martini: a fare da guida saranno gli studenti della scuola media Giovanni Pascoli. a pagina 9

Cercasi tartufo Produzione crollata del 50%Neve e siccit dimezzano la produzione di tartufo nelle Marche. Secondo Coldiretti, nel 2011 sono stati raccolti 6 mila chili di tartufo contro i 10 mila dellanno precedente. Il prezzo finale sale, invece, del 10%: a seconda della qualit si pu spendere dai 360 ai 2500 euro al chilo. a pagina 7

LEDITORIALE

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giornali hanno ricordato Tangentopoli, ventanni dopo. Come in genere si fa con le cose del passato. Le notizie di questi giorni ci dicono, invece, che siamo ancora in piena Tangentopoli: Come prima, pi di prima cantava Tony Dallara, Re degli urlatori. Nel Consiglio regionale della Lombardia siamo arrivati a undici indagati su 80 Consiglieri. Sotto inchiesta lintero Ufficio di Presidenza, tranne uno. E il fronte corruzione senza confini: dilaga da Milano a Bari, da Nord a Sud, passando per il Centro. Tangenti (per ora presunte) a Milano, ma favori, regalie e probabili mazzette hanno trascinato nel pentolone tangentizio anche personaggi come il sindaco di Bari (Michele Emiliano), il governatore dellEmilia-Romagna (Vasco Errani), lex assessore ai trasporti della Toscana (Riccardo Conti) e lex Presidente di Autostrade Vito Gamberale, gi coinvolto e assolto in unaltra vicenda di corruzione, tanto da ottenere il pi alto risarcimento mai pagato dallo Stato per un grave errore

Giornalisti e Tangentopoli venti anni dopogiudiziario. E rubano anche fra loro, come avrebbe fatto il boy scout Lusi che ha sfilato almeno 13 milioni di euro dalle casse di un partito (La Margherita) che non c pi. O meglio, esiste ancora solo per riscuotere i rimborsi elettorali. In questo clima, invece di discutere seriamente su una seria e rigorosa legge anti corruzione, i nostri politici vorrebbero riportare al centro dellagenda politica la legge bavaglio, cio quella per mettere un freno alle intercettazioni e quindi alla pubblicazione di ci che dicono gli intercettati. Per ora solo una battuta, buttata l dal Segretario del Pdl Angelino Alfano, ma la reazione generale (compresa quella dei giornali) stata distratta, per non dire inesistente. In realt la questione molto seria e c il rischio che ,di fronte a temi e problemi di grande portata (il lavoro, la recessione, le tasse sempre pi pesanti, la moralit), sfugga il fatto che una legge come quella sulle intercettazioni va a intaccare i grandi principi di libert. E la disattenzione su questo tema pu essere favorita dal clima di beatificazione e dallapertura di credito incondizionata che buona parte della stampa ha nei confronti di Mario Monti e del suo Governo tecnico. I partiti non hanno la forza per impedire ai magistrati di intercettare e un intervento per limitare la loro azione aggraverebbe il rapporto gi fortemente compromesso fra partiti e cittadini. Quindi meglio intervenire su giornali, giornalisti ed editori, anche loro costretti a fare i conti

con una forte crisi di credibilit e fiaccati dal crollo delle vendite e della pubblicit che sembra inarrestabile. Il rischio molto serio. Monti, che si sente investito del compito di salvare lItalia, potrebbe fare ci che non riuscito al Governo Prodi (con la legge Mastella) e a Berlusconi (con il decreto Alfano). Qualcuno pensa che, dopo il tab dellarticolo 18, si possa demolire anche il muro a difesa delle intercettazioni. In questo momento la gente pensa alla recessione, alle tasse, alle fabbriche che chiudono, ai figli che non trovano lavoro e potrebbe essere meno sensibile di fronte ad argomenti come la libert e la qualit dellinformazione. Tocca ai giornalisti fare la loro parte, come fecero quando cera Berlusconi e, in misura molto minore, con Prodi-Mastella. I cittadini hanno il diritto di conoscere ci che avviene nel Paese e nei Palazzi del potere. La libert di informare e di essere informati non pu essere sacrificata sullaltare dello spread.

Universit

Se i ghiacciai si sciolgonoIl dipartimento di Scienze di base e Fondamenti partecipa a un progetto di ricerca internazionale sullo scioglimento dei ghiacci e linnalzamento del livello del mare. I primi risultati arrivano dalla Groenlandia: negli ultimi 10 anni i ghiacciai si sono sciolti a un ritmo superiore rispetto al passato. a pagina 12

il Ducato

PRIMO PIANOViaggio fra i librai urbinatiA destra, si passano ore a sfogliare i volumi. Sotto, un lettore di e-book e alcuni dei tanti libri che pu contenere

Questi ultralibri invadono il mercato: ma distruggeranno la carta stampata?

E-book, istruzioni per lusoUn decalogo per comprare, leggere, pagare i libri elettronici. Sono il futuro, ma da maneggiare con cautelaNOEMI BICCHIARELLI MARTINA ILARIAmazon: un e-reader, cio un tablet (comunemente chiamato tavoletta) sul quale possibile sfogliare libri digitali. A differenza del normale computer, dotato di un inchiostro elettronico che imita quello del tradizionale foglio di carta. Gli e-book possono essere letti anche dai telefoni cellulari. Quali e cosa sono i formati Alcuni libri digitali sono disponibili in pi formati: ePub e Pdf. LePub un formato che consente di leggere il libro digitale e modicare la dimensione, il tipo di carattere scelto e la grandezza della pagina. Il Pdf invece riproduce fedelmente la pagina stampata e non permette modiche. Il diritto dautore Se nelleditoria cartacea esiste il copyright, nel mondo digitale il sistema di protezione si chiama DRM (Digital Rights Management, gestione dei diritti digitali) che impedisce la violazione dei diritti dautore e quindi fa s che non si possa copiare un libro elettronico. Cosa si pu fare e cosa non si pu fare con un e-book Con il download di un e-book si acquista il diritto di visualizzare, usare e mostrare il contenuto digitale per un numero illimitato di volte. Non possibile invece vendere, dare in aftto, divulgare o concedere in sub-licenza il libro ad altre persone. Alcuni hanno due tablet, altri lo odiano e non lo compreranno mai, altri ancora sono diventati dipendenti dal touchscreen. C chi esulta, come gli ambientalisti, perch forse si disboscheranno meno alberi. Il dibattito aperto. Ma una cosa certa: i libri, che siano cartacei o digitali, continueranno a far parlare generazioni di persone. Per fortuna, aggiungiamo noi.

La e- rivoluzione si sta diffondendo ma con lentezza

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e-book viene da lontano, dallAmerica, la patria delle invenzioni. Michael Hart, giovane studente d e l l Un i v e r s i t dellIllinois, il 4 luglio 1971 (giorno della festa nazionale), copia sul suo computer la dichiarazione dindipendenza degli Stati Uniti. Il le troppo pesante. Decide cos di diffondere un messaggio con lindicazione del punto in cui il testo scaricabile. Sei persone accettano il suo invito e danno inizio al download del documento. Nasce il Progetto Gutenberg e con lui il primo ebook della storia. Lo scopo diffondere opere letterarie gratuitamente e sotto forma elettronica. La produzione inizia ad aumentare: prima dieci testi al mese, poi sedici, poi trentadue. Nel 1996 si arriva a mille titoli. Michael Hart considerato il vero inventore delle-book non commerciale, ma poi le cose sono andate diversamente. Per molti il 2000 lanno zero delle-book. Storico il primo caso editoriale con il formato digitale del romanzo di Stephen King: Riding the bullet. Lautore di horror ha reso disponibile il libro esclusivamente sul web, acquistato e scaricato da 500mila persone solo nelle prime 48 ore. E adesso, una piccola guida per chi non sa nulla delle-book. Che cos Lo si pu chiamare libro elettronico, e-libro o libro digitale. Ma tutti lo conoscono come e-book, dalle parole inglesi electronic book. la versione digitale di una qualsiasi pubblicazione. Come funziona Se avete voglia di leggervi un libro, ma non di uscire a comprarlo, potete sceglierlo online. Sui principali siti delle case editrici si pu trovare una sezione tutta dedicata agli e-book con un catalogo suddiviso per generi e fasce di prezzo. Una volta scelto il libro digitale, si conferma lacquisto e con un paio di click si potr avere il download del prodotto (il le scaricato del libro) che andr a far parte della libreria virtuale. Come si paga Con carta di credito. Una fattura digitale verr spedita via mail dopo lacquisto. Quanto costa Meno di un testo a stampa, si parte in genere da 4.99 euro. Su un libro elettronico non gravano infatti molti dei costi tipograci e di conservazione. Tuttavia, mentre sulle edizioni a stampa liva del 4%, per gli e-book lattuale normativa italiana alquanto penalizzante con unaliquota del 20%. Come si legge Le-book pu essere richiamato su qualsiasi Pc, non necessariamente su un dispositivo tascabile: molti possono essere letti direttamente su un computer. Esistono poi sul mercato software diffusi che permettono la lettura del le, oppure strumenti appositi come il Kindle di

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odore della carta, lorecchia sullangolo, gli appunti e le sottolineature fatte a matita, il dono da regalare a Natale, il pi bello. E ancora i segnalibri, le pagine che scorrono tra le dita, il comodino invaso da volumi disordinati e lo zaino pesante sulle spalle quando si va a scuola. Quante cose vengono in mente parlando di libri? Tra le librerie di Urbino, da quella in via Mazzini, a via Bramante, dal Collegio Raffaello a piazza Duomo, il foglio di carta resiste allavanzare della lettura digitale. La citt ducale sembra infatti immune da una rivoluzione tecnologica che tarda ad arrivare. Il piacere della lettura sulla carta insuperabile, il pensiero che domina incontrastato tra i librai. Ma secondo Guido della Libreria Universitaria anche grazie al nostro paese bello e disgraziato: Fortunatamente in Italia le-book non ha ancora sostituito la carta come in America. Noi non abbiamo una propensione alla tecnologia estrema, qui il libro elettronico si sta sviluppando, ma va piano come una lumaca. Tutti ripetono con convinzione che il foglio di carta avr sempre il suo fascino e i suoi estimatori: Tu pensa a un libro darte o a uno dillustrazione per i bambini dice Daniela della Domus Libraria pensa alla qualit della carta e delle immagini. Non si pu immaginare che un libro di fotograa venga sostituito dallebook. Ma, nonostante le critiche e le paure, anche vero che la tavoletta di plastica e vetro qualche pregio ce lha: Ieri mattina mio glio piegato dal peso di uno zaino pi grande di lui, mi ha detto pieno di s: Mamma

questa cartella pesa troppo. Il prossimo anno il babbo mi compra un Ipad!, potete ben intuire la mia faccia continua Daniela lui ha ragione, dobbiamo aprirci al nuovo ma se tutti facessero cos, il prossimo anno chiudm il negozio e gim totti a chsa!. Tra il curioso e il preoccupato anche Tiziana della libreria C.u.e.u.: Molte scuole soprattutto nel nord Italia lavorano molto con le-book, laggiornamento veloce e costante ma niente a che vedere con i libri o le librerie, con la loro storia, la loro tradizione e il loro valore. Della stessa idea Catia della libreria Montefeltro: Ci salva ancora la qualit e la professionalit dei commessi, noi impieghiamo pi di mezzora per vendere un solo libro, perch nel frattempo te ne spieghiamo altri dieci, te li raccontiamo, ti invogliamo a leggerne altri, passando da una storia allaltra. Sicuramente ci adegueremo ai nuovi formati continua ma io non penso che metter mai la tavoletta sul mio comodino per leggere durante la notte. Solo il tempo nasconde la risposta a quale sar il futuro del libro, se la carta manterr la sua egemonia o se l e-book invader il mercato, stimolando le nuove generazioni verso altri mondi. Certo, oggi qualche segnale appare allorizzonte. La tendenza di molte enciclopedie storiche, ad esempio, di ritirare dal mercato i classici volumi che ogni italiano possiede nella sua biblioteca casalinga, per la sola versione online (vedi Treccani), forse gi il segno preciso della direzione che leditoria prender in un tempo non lontano. Cosa ci rester tra le mani? Un libro o un le? I libri durano secoli, i le no.

Intervista a Stefano Mauri, Ad della casa editrice Longanesi

NELLA SCUOLA STATALE DARTE

Parla Corrado Augias, da anni in Tv con Enigma

Il libro doveva morire, invece vive...essun le avr mai il carisma di un libro. Stefano Mauri, amministratore delegato della casa editrice Longanesi, da oltre ventanni ai vertici delleditoria italiana, non ha dubbi. Il classico libro di carta sta scomparendo? Si pensava dovesse crollare gi con lavvento della radio, poi della tv, del computer e ora con gli e-book. Bill Gates pi di dieci anni fa disse che con la versione digitale non ci sarebbero pi stati libri di carta e non stato cos. Oggi il mercato dellebook avverte Mauri - inferiore all1% di quello complessivo e ci vorr ancora del tempo per vedere dei risultati signicativi. La crisi economica ha colpito lintero settore editoriale, sia nella forma cartacea che digitale e levoluzione verso lutilizzo delle nuove tecnologie un cambiamento che sta provocando un continuo abbassamento dei prezzi di copertina. Longanesi, come la maggior parte delle case editrici, sta valorizzando entrambe le prospettive, offrendo la possibilit di leggere un libro nella sua doppia versione, su carta e online.

Il legno e la pietra per unarte sublimeXilograe con matrici di legno, calcograe su gesso e incisione su pietra. Altro che e-book, tablet, Ipad. Alla scuola del libro dellIstituto Statale dArte, si respira la preziosa virt dellartigianato. Qui si realizzano e rilegano libri utilizzando tecniche antiche. Noi facciamo editoria darte, la tecnologia rudimentale, ridotta allosso. I libri vengono restaurati per il loro valore storicoartistico, dice Andrea Passanisi, direttore del centro. Altri mondi, altre storie. Laffermarsi delle nuove tecnologie lopposto di una dimensione che nella citt ducale ha una tradizione feconda e tuttora resiste, coinvolgendo anche le giovani generazioni, con collaborazioni tra artisti, scrittori, allievi e docenti. una produzione di nicchia continua Passanisi ma molto importante perch serve da traino, indica una strada, la prima e vera strada, seguita anche dalle case editrici. Il libro resister, una tradizione immortale.

Per carit, la carta eternaSul rapporto tra la carta e le nuove tecnologie, abbiamo sentito il parere dello scrittore e giornalista Corrado Augias, da poco uscito in libreria con il saggio: Il disagio della libert. Perch agli italiani piace avere un padrone edito da Rizzoli. Oggi i libri e la lettura stanno vivendo un momento difcile, i lettori diminuiscono e il mercato libraio si contrae. Come vede la situazione editoriale? Il fenomeno chiaro: ci sono alcuni titoli che vendono molto ma intorno a loro si sviluppato un commercio piuttosto depresso. Non sono io a dirlo ma i dati, non una situazione solo del nostro paese, interessa anche le altre realt europee. E poi la novit delle-book potrebbe cambiare ancora gli usi e le abitudini dei lettori, soprattutto delle nuove generazioni. Crede che questoggetto potr mai rimpiazzare il familiare libro? O la carta riuscir a resistere allinvasione digitale? S, il libro sopravvivr. E impensabile parlare di morte della carta. Piuttosto nel futuro le due dimensioni, cartacea e digitale, coesisteranno e sintegreranno. Il libro ha per un valore aggiunto rispetto alle forme digitali. Ovvio. Con il libro sinstaura un rapporto affettivo, tattile, una cosa sica, lo puoi toccare, sentire, un oggetto caldo. Le pagine si possono sfogliare, si palpano, si va avanti e indietro, si salta da un punto allaltro. La tavoletta fredda; il tablet richiede un utilizzo pi ordinato, pi metodico, non permette una libert tattile cos estesa. Certo, ha il pregio di farti trovare le cose che cerchi con facilit: ad esempio se ho bisogno di una citazione o una frase, nel libro sono costretto a sfogliare le pagine per andarle a trovare, mentre nel mezzo elettronico posso trovare tutto allistante, molto pi immediato. Lei legge i libri elettronici? S li leggo, ma utilizzo il tablet pi per motivi pratici. Per se parliamo di valore affettivo e della lettura per diletto di un buon libro, uso sempre la carta.

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Il limite pi evidente del libro elettronico che non si pu regalare: vai a cena da un amico e cosa gli porti, un le? Il grande vantaggio invece continua Mauri - che pu essere acquistato in ogni momento e in ogni parte del mondo. Inoltre non si esaurisce e non va mai fuori catalogo. Cosa cambier nelleditoria del futuro con lo sviluppo digitale? Il settore pi minacciato sicuramente il diritto dautore. Internet d grandi libert despressione, ma bisogna stare attenti al rischio overdose. Leditore deve essere abile a selezionare accuratamente cosa pubblicare se vuole continuare a creare prodotti di qualit. Il lavoro artigianale con la carta aggiunge leditore - rimarr sempre, i libri sono quanto di pi prezioso e intimo i lettori e gli autori hanno e vanno trattati come persone. Lavorare con i volumi un amore passionale che comporta tanti sacrici ma anche tanti privilegi. Oggi molte case editrici si stanno aprendo al mercato digitale, oltre a Longanesi ad esempio anche Adelphi sta producendo sempre pi titoli in e-book, in particolare le

opere letterarie e losoche dei grandi autori che hanno inuenzato la cultura contemporanea. Un nuovo passo in avanti per leditoria digitale, che non solo legata, come molti pensano, alla facile lettura di brevi testi di narrativa o alla consultazione di manuali. La novit il continuo proliferare di case editrici esclusivamente digitali. C chi punta a dare visibilit ad autori esordienti e temi che, secondo le logiche tradizionali, non troverebbero spazio su scaffali di legno o ferro. il caso di Blonk, nata a Pavia alla ne del 2011. Dopo audio e video, anche la carta stampata sta capitolando. E noi crediamo molto che linchiostro di bit sia il futuro dicono i quattro fondatori - abbiamo deciso di raccontare questa nuova epoca di transizione, un cambiamento che riguarda tutti e spariglia ogni logica. Sul versante femminile la sigla EmmaBooks, da uno dei romanzi pi famosi di Jane Austen. Le categorie di libri sono suddivise per taglie, come gli abiti: S per testi da unora media di lettura, M per testi da un giorno, L per tutti gli altri.

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Urbino Servizi: C gi un progetto alternativo, ma lAmministrazione frena

Padiglione, il caos delle fogneIl Comune e la Inso Spa cercano un accordo per realizzare una rete unica verso il depuratore del SassoMASSSIMILIANO COCCHI ALBERTO SOFIAranno per ora a cielo aperto, mentre si blocca il secondo stralcio del progetto Il Padiglione che prevede, in aggiunta alla casa albergo, un Centro diurno pi grande, il centro direzionale dellarea ospedaliera e altri appartamenti. Lavori in corso A costruire la fognatura comune fino al depuratore, secondo quanto anticipato da Urbino Servizi, sar la stessa Inso. Una volta ultimata, la condotta rester per pubblica, eccetto per i tratti che allacciano le strutture del Padiglione (e in futuro di Santa Lucia). Un lavoro che costerebbe circa 130 mila euro e al quale il Comune parteciper per 30 mila euro, risparmiando sui costi inizialmente previsti per il condotto da realizzare autonomamente, spiega Ubaldi. DallUfficio tecnico per arriva una frenata: Siamo ancora in una fase di valutazione. Da parte dei tecnici c un parere favorevole, ma a prendere la decisione sar il consiglio comunale, precisa Spadoni. Cos il rischio quello che i tempi si possano allungare. I costi I lavori per il Padiglione, iniziati nel luglio del 2009, sono costati in tutto circa 10 milioni di euro. La cifra completamente a carico dellUrbino Servizi, che ricever dal futuro gestore, la cooperativa Coos Marche,

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i aspettavano di poter passeggiare tra il verde, ma il rischio era quello di trovarsi di fronte una fogna a cielo aperto. Per gli ospiti del Padiglione, la nuova struttura socio-sanitaria per lassistenza agli anziani da novanta posti letto, ci sar ancora da attendere. Per entrare nella casa albergo bisogner aspettare fino al 31 maggio. A confermarlo Giorgio Ubaldi, presidente di Urbino Servizi, municipalizzata controllata al cento per cento dal comune di Urbino, alla quale stata affidata lopera. Eppure lapertura era gi slittata da febbraio ad aprile, nonostante a dicembre la residenza fosse stata presentata al pubblico, comprese le famiglie dei futuri ospiti. Venite a vedere il Padiglione era il nome delliniziativa: i meno attenti non si erano per accorti delle tre condotte fognarie che affiorano proprio davanti alledificio. Le tubature dovevano essere collegate al depuratore comunale del Sasso: il giallo su chi avrebbe dovuto realizzare lallaccio, tra lUrbino Servizi o la Inso Spa (azienda che ha vinto la gara per realizzare la struttura), era finito anche in Consiglio comunale. La soluzione? Sarebbe bastato sfogliare il contratto dappalto: I lavori spettano alla Inso, conferma lingegnere Lazzaro Spadoni dellUfficio tecnico comunale. Ma, progetti alla mano, si scopre come il problema sia ora pi complicato del previsto. Come cambia Nel maggio del 2010 era stata Marche Multiservizi, societ che gestisce il servizio idrico, a sollevare alcune osservazioni prima di concedere il nulla osta. Da tempo il comune di Urbino progettava di costruire un condotto fognario comunale che collegasse le abitazioni delle vie Federico Comandino e Giuseppe Tomassini fino al depuratore del Sasso. Lo stesso depuratore al quale, secondo contratto, la Inso doveva collegare le fogne del Padiglione. Il tracciato scelto dal Comune per era inadeguato: come chiarisce Marche Multiservizi, la fogna si colloca in unarea con pendenze eccessive e instabilit diffusa. Ecco che allora spuntata lipotesi di costruire ununica fogna per raccogliere le acque di tutta larea, compresa la struttura di Santa Lucia, ancora in costruzione. Ma qui nasce un nuovo problema: secondo Marche Multiservizi collegare Padiglione pi Santa Lucia significa saturare il depuratore. Cos le famiglie in attesa di collegamento reste-

un canone annuo di 450 mila euro (pi Iva) per un periodo di trentanni. Tradotto in numeri, 13 milioni e 500 mila euro. Un costo che lazienda scaricher sui futuri ospiti. Oggi, tra autosufficienti e non, restare alla vecchia casa albergo per un anno comporta una spesa di circa 13 mila euro. Solo per ripagare il costo della residenza a Coos Marche servono 5 mila euro annui per cliente. Le tariffe non sono ancora disponibili, ma facile prevedere che la cifra possa aumentare per gli alti costi di gestione: inevitabile che i nuovi servizi offerti richiedano costi maggiori. La spesa potrebbe aumentare di uno o due al giorno rispetto al passato, spiega Maria Clara Muci, assessore al Bilancio della citt ducale.

Il cinema fu costruito negli anni Trenta con cemento armato e rotaie del treno

La seconda vita del DucaleLa grande nevicata ha fatto crollare il tetto. I proprietari: Subito riaperto per dare un segnale di rinascitaQui sopra il progetto alternativo per le fognature. In alto, a sinistra, la nuova residenza del Padiglione. In basso una lapide rotta nel cimitero di San Bernardino. Nella pagina accanto, la foto storica del cinema Ducale durante la costruzione e la foto del recente crollo di parte del tetto.DORIANA LEONARDOno essere sostanziose. Racconta cos Costantina Di Tizio, moglie del proprietario Paolo Tomassini: Mio suocero, Antonio, aveva gi creato il primo cinema di Urbino, era in via Bramante, dove ora c lufcio postale. Ma per i cittadini aveva un progetto pi ampio da realizzare: dare alla citt ducale una sala cinematograca degna della sua bellezza. Cos ha comprato questo edicio in via Budassi, che era un vecchio convento di monache agostiniane di clausura. Una struttura molto fatiscente. Poi, per, arrivata la guerra, che ha bloccato e distrutto tutto. Il palazzo stato requisito, prima dai tedeschi, poi dalle truppe alleate. Nel centro della platea avevano allestito una cucina da campo. Dopo la guerra, la ricostruzione. E cos il cinema Ducale era diventato il simbolo della rinascita. Ricominciare una vita normale. Ma era come affrontare una nuova battaglia. Mancava tutto, i materiali erano difcili da reperire. Per questo, per le capriate sono stati scelti i binari dei treni. Molte famiglie di Urbino hanno un legame particolare con questo cinema, molti hanno materialmente contribuito alla sua costruzione. In tempi difcili, quando non cera lavoro e il cinema ha signicato pane - sottolinea Costantina - e poi dopo gli orrori della guerra, cera tanta voglia di svago e di divertimento. Cos il cinema Ducale rappresentava il sogno di uscire dalla povert, dimenticare la guerra. Ma presto si present un nuovo problema: mancavano i soldi per proseguire i lavori. Cos Antonio Tomassini chiese aiuto alla cittadinanza, che rispose con una colletta. Gli urbinati si erano affezionati al progetto straordinario di avere un cinema molto grande in cui andarsi a svagare. Questo stato il cinema Ducale - prosegue la signora Di Tizio - e se ha rappresentato la rinascita della citt dopo la guerra, dopo la fame e la sofferenza, forse pu esserlo anche dopo la neve. Durante i giorni dellemergenza neve siamo stati sempre aperti, persino dopo il crollo abbiamo ripreso le proiezioni in sala due. Perch Urbino deve avere il suo cinema. Ora abbiamo riparato il danno al tetto, ma non possiamo aspettare di avere tutti i soldi per fare i lavori. Qualcuno aveva proposto ai Tomassini di vendere il locale, ma tanto forte il loro attaccamento al cinema che la loro risposta stata:Ma sono matti? E poi noi cosa facciamo? Abbiamo dedicato gran parte della nostra vita a questa struttura e continueremo a farlo, come chi ci ha preceduti. Innamorati del cinema che ha bisogno di rinascere, come anche Urbino: Speriamo - dice Costantina - che come il Ducale, anche Urbino riesca a rigenerarsi, come una fenice.

Danni al cimitero: lapidi scheggiate e tombe semidistrutte

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Effetto neve allombra dei cipressiDINO COLLAZZO

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apidi rotte, tombe danneggiate e croci spezzate. A Urbino la neve ha turbato anche il sonno dei morti. Nel piccolo cimitero di San Bernardino, i cipressi, che destate con le loro fronde creano una lieve frescura, d inverno sotto il peso della neve, non hanno resistito. Si sono piegati con i loro rami sulle lapidi, quasi a voler toccare quelli che riposano ai loro piedi. Sono cinque le tombe che Giuseppe, il guardiano del cimitero, ha trovato danneggiate. Piccoli danni, riparabili in poco tempo. Se penso per a quello che abbiamo visto quando cera la neve, a tutti quei rami caduti, mi viene lansia. Temevamo il peggio. La preoccupazione di quei giorni non era rivolta solo a ci che era sepolto, ma anche alle persone che andavano tumulate. Ho dovuto tenere dei defunti continua Giuseppe in camera mortuaria, non po-

tevamo seppellirli. Abbiamo dovuto chiamare un bobcat per liberare la terra. In due settimane, con lintervento anche della cooperativa Italcappa che ha in manutenzione il cimitero, hanno ripulito tutto. Un lavoro massacrante. In cinque abbiamo liberato le stradine e raccolto i rami

caduti. Per ora non si sa ancora quando verranno riparate le lapidi rotte. Giuseppe ogni giorno fa il giro del cimitero con una cartina in mano, dove segna i punti in cui

occorrer intervenire. Il Comune mi ha chiesto di segnalare tutti i danni che ci sono stati. Tra qualche giorno gli riconsegner la cartina che mi hanno dato e loro decideranno che fare. Ad occuparsene lingegnere Lazzaro Spadoni, responsabile dellufcio tecnico, che sta facendo la conta dei danni su tutto il territorio urbinate. Sar lui che alla ne riferir allufcio nanziario per stabilire quanto dovr essere preventivato per gli interventi. Intanto dopo tanto rumore tornato il silenzio nel piccolo cimitero. I ori, le candele e i volti sulle lapidi raccontano le storie dei defunti. Forse per in quei giorni, in cui tutto era ammantato da una coltre bianca, in cui non si leggevano pi i nomi, n titoli blasonati, n umili mestieri, i morti si sono sentiti tutti uguali, cos come nella Livella di Tot, il nobile marchese signore di Rovigo e di Belluno accanto al piccolo netturbino Esposito Gennaro. Perci, stamme a ssenti nun fa o restivo, suppuorteme vicino che te mporta? Sti ppagliacciate e ffanno sulo e vive: nuje simmo serieappartenimmo a morte!

apriate del tetto costruite con i binari di una ferrovia. Un fabbro con la amma ossidrica piega il ferro ancorato agli stipiti di una porta del cinema Ducale. Cosa c di pi imponente del ferro? Cosa pu distruggerlo? Niente, al massimo pu arrugginire. La grande nevicata di febbraio, infatti, non ha scalto le grandi volte del cinema Ducale, ma ha fatto crollare il tetto, in moderne econduline. Fino a un anno e mezzo fa la copertura era in eternit, poi i proprietari hanno deciso di cambiarlo, per rispettare le leggi in vigore sullamianto: Abbiamo pensato che fosse ora di ristrutturare e abbiamo rifatto il tetto sul modello del Teatro La Fenice diVenezia. Eravamo contenti, per questo il crollo ci ha fatto tanto male. Ci ha profondamente impressionati. Quando luned 13 febbraio, al mattino, sono andata nella sala e mi sono accorta che gocciolava, non ho sentito pi la terra sotto i piedi. La struttura del locale molto solida, quello che poteva cedere era solo il tetto nuovo, nel punto in cui si interseca con la copertura di un altro edicio. La parte di crollata di quindici metri quadrati, su una supercie totale di seicento e proprio la resistenza del palazzo gli ha permesso di resistere allassalto della neve. Il cinema Ducale stato costruito su un progetto degli anni 30 che ha scritto una pagina importante di storia dellarchitettura. Per lepoca era un opera ardita: tutta in cemento armato, con la galleria costruita a bilanciere, senza colonne portanti in platea. Ovviamente, le risorse economiche per portare a termine un proposito tanto innovativo doveva-

Dino, una storia fra pellicole e videoproiettori

Il paradiso per 40 annido stato inaugurato. Il ricordo di quel 28 ottobre del uonasera Dino, dicono alcuni spettatori 1950 ancora commuove Dino, che ne parla con le laquando lo vedono seduto su una poltrona crime agli occhi: La mattina abbiamo proiettato allingresso della sala due. A Urbino tutti lo Non c pace tra gli ulivi, cerano 1.800 persone alliconoscono, tutti lo ricordano. Per quarantanni ha naugurazione. Mi emoziono ancora adesso e poi vissuto fra pellicole in celluloide e proiettori, stato il avevo paura che qualcosa non andasse bene. programmista del cinema Ducale e forse un vero anDifcile stargli dietro nel racconto, ha troppe cose da gelo custode. Oltre a scegliere i lm, Astorre Del Tutdire, tantissimi aneddoti. Le parole scorrono veloci. to - ma in citt lo chiamano Dino - 90 anni e arzillo, Passa da una storia a unaltra come pochi, curava ogni con facilit, come ci fosse un aspetto del cinema, dal giarunico lo conduttore a tesdino di rose e kenzie alla rotsere unintera vita. tura di una caldaia o del Dino ha vissuto per il cineproiettore. Ha iniziato quanma. Quando era a casa, daldo aveva appena 14 anni: la sua famiglia, pensava ai Imparavo a fare il meccanilm da programmare: A co - dice Dino mentre sfoglia volte riettevo di notte su delle vecchie fotograe - poi quello o quellaltro lm. un giorno il signor Antonio Vedevo quello che avevo a Tomassini, il fondatore del disposizione, tutti i giorni cinema Ducale, mi ha detto cambiavamo la programche gli servivo alla Sala Felmazione. Era un ritmo sertria. Da allora non ho mai rato. Astorre di passioni ne smesso no a quando sono ha tante, dalle Alfa Romeo al andato in pensione nel 1980. ballo, e quando ballavo Poi sono stato ancora qualAstorre Del Tutto, detto Dino dice scherzando e strizzanche altro anno, per me era irdo locchiolino - di teste ne facevo girare tante. Ma resistibile, non riuscivo a stare altrove con il pensiero forse nessuna supera quella per il cinema, un amore che il mio cinema avesse bisogno di me. Il mio civiscerale per cui ha trascurato anche la famiglia:Mia nema lo chiama. Perch sente di appartenervi, permoglie mi perdoner - dice - se rimanevo al cinema ch lui era l quando il cinema Ducale era altro, quanno a mezzanotte e passavo l la maggior parte del do si chiamava Sala Feltria e stava in via Bramante, era tempo. (d.l.) l quando stato costruito in via Budassi, era l quan-

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ECONOMIA

Fotovoltaico a Pesaro UrbinoCitt Urbino Pesaro Fermignano Fossombrone Fano Provincia Numero di impianti 132 329 103 97 346 2.709 Potenza / abitante 0,36 Kw 0,14 Kw 1,05 Kw 1,09 Kw 0,36 Kw 0,47 Kw

Neve e siccit: produzione dimezzata e il prezzo finale sale del 10 per cento

La corsa alloro del tartufoVarotti: Una promozione coordinata a livello provinciale aumenterebbe il giro di affari del tubero di lussoELIS VIETTONE

Urbino: vincoli e permessi, cos si resta indietro sulle energie rinnovabili

Il solare ancora in ombraDa oltre un anno Silvia Argalia della tipograa Age cerca di ottenere lautorizzazione per un impiantoDAVIDE MARIA DE LUCAorse quello che vogliono che la mia azienda se ne vada da U r b i n o . Silvia Argalia accorata mentre racconta di come da pi di un anno stia cercando di ottenere i permessi per installare pannelli solari sul tetto della sua azienda. Silvia la titolare della tipograa Age, 25 impiegati, da quasi cento anni ad Urbino. Il solare per lei non un capriccio da ambientalista. Mi farebbe risparmiare 30 o 40 mila euro lanno, quanto lo stipendio di due dei miei impiegati. Al Comune per il progetto non piace. La tipograa si trova a picco sotto le mura di Urbino. E secondo i tecnici del Comune i panelli solari sono brutti. Urbino invece patrimonio dellUnesco ed sottoposta a rigidi vincoli ambientali. Anche per questo non certo un faro nello sviluppo dellenergia solare. La potenza installata a Urbino di 0,36 Kw per persona, contro una media della provincia di 0,47. Il problema di Urbino che la gente concentrata nel centro storico, dove, con tutti i vincoli che ci sono, mettere pannelli solari impossibile. Manca anche una vera zona industriale: se ci sono pochi capannoni, vuol dire che ci sono pochi tetti dove installare pannelli, spiega Alessandro Basili, della ditta Electric System. Fiori allocchiello del solare sono invece Fossombrone e Fermignano che hanno quasi tre volte la potenza di Urbino: 1,09 e 1,05 di Kw installati per persona. Silvia Argalia aveva sette anni quando il capannone della Age venne completato, era il 1973. Lidea del fotovoltaico Silvia lha in testa da parecchi anni. I primi progetti per coprire il suo tetto risalgono al 2007, ma solo nel 2010, con larrivo sul mercato di nuovi tipi di impianti, che Silvia ha presentato un progetto. Oggi, con qualche centinaio di metri quadrati (su un tetto di circa tremila) si possono ottenere circa cento Kw di energia. Del progetto passa la prima parte: poche decine di metri quadrati, una ventina di Kw di potenza. Per la seconda, un piano rialzato in mezzo alle cupole del capannone, decidono di sondare prima il terreno. Si rivela una buona mossa, perch il Comune di questa vela non vuol sentir parlare. Il capannone si trova nella buffer zone, larea che circonda il centro vincolato dallUnesco e in pi si vede dalle mura, spiega lingegner Giovannini, dirigente dellufcio tecnico comunale. Per ventanni la copertura del mio capannone stata in metallo argentato. Era forse molto meglio di un pannello solare? Ci puoi mettere quello che vuoi sul tetto, ma dalle mura di Urbino si vedr sempre un capannone, risponde Sara. In realt il Comune ha aperto su un altro tipo di impianto: pannelli amor e pigmentati. Questi pannelli per rendono troppo poco per un azienda con un consumo che arriva no a 150 Kw e che paga 4.000 euro di elettricit al mese. Ma sono poi cos brutti i panelli solari? Ad Acqualagna, a ne 2010, stato inaugurato uno dei pi grandi parchi di energia solare del centro italia: 23 mila pannelli per 28 mila metri quadrati. Non sar esteticamente il massimo, ma per risparmiare energia si pu accettare, dice Elena, che davanti al parco di Acqualagna ci vive. Lo stesso dice Manuela, titolare della Locanda del Pellegrino, a due passi dal parco solare. C meno gente al ristorante a causa del parco? Non direi proprio. Acqualagna non tutelata come Urbino, ma per alcuni non un gran guadagno.Ci sar dice Sara- anche lUnesco che tutela il patrimonio. Ma noi siamo persone: il peso dellUnesco non ci pu schiacchiare.

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Una card con agevolazioni in hotel e negozi

Tinvidio turista che arriviIGIORGIA GRIFONI l Comune ci aveva gi provato, con scarsi risultati, prima del 2005. E adesso ritenta la fortuna con una convenzione con il commercio della citt. La Tourist Card, in vigore dal primo aprile, ha un duplice obiettivo: salvare il turismo -con il biglietto unico di ingresso a 8 complessi museali - e gli esercizi del centro storico, con una serie di sconti nei negozi. Salvare spiega Domenico Passeri, direttore della Confesercenti di Urbino una parola un po grossa. Pi che altro si pu contribuire alla vendita dei prodotti. Unimpresa ardua, vista la tendenza di relegare Urbino a una tappa di mezza giornata. Dopo il picco registrato nel 2009 con la mostra di Raffaello, infatti, il turismo allombra dei Torricini sembra essere ritornato alla normalit: una passeggiata per il centro, una visita a Palazzo ducale e alla casa di Raffaello e un boccone, prima di partire per San Marino o altre localit del Montefeltro. Urbino non ci sta. Il Comune punta su un turismo slow, che trattenga il visitatore almeno per una notte. Per questo, 50 tra alberghi, bar, ristoranti e negozi vari si sono dichiarati disponibili ad applicare sconti che vanno dal 5 al 10 percento. Un modo per evitare che gli esercizi del centro storico chiudano o si trasferiscano in periferia: uno su cinque, tra le vie principali del centro, risulta infatti sfitto o abbandonato. La cosa che pi mi rende felice ha confessato lAssessore al Turismo Lucia Pretelli che le associazioni di categoria abbiano creduto nel progetto. E la citt intera che si muove unita.

uber magnatum, il tubero magnte, non perch buono da mangiare, ma perch pregiato e quindi per le tavole dei ricchi signori, i magnati appunto. Cos era al tempo di Plinio il Vecchio che in Naturalis Historia lo considerava un dono del cielo. Oggi quasi tutti si possono permettere di assaggiarne una spruzzatina, magari sui tagliolini, anche se nel 2012 il suo commercio parte in salita. Secondo Coldiretti, a causa della siccit dello scorso autunno, la peggiore negli ultimi 50 anni, la produzione totale di tartufo nelle Marche nel 2011 quasi dimezzata rispetto allanno precedente, passando dai 10.000 ai 6.000 chili. Il momento difficile non riguarda solo il tartufo bianco (tuber magnatum), che a differenza di quello nero non pu essere coltivato e si deve raccogliere solo allo stato naturale. Anche il tartufo nero pregiato (tuber melanosporum) ha avuto un calo dellestrazione per via della lunga nevicata che a febbraio ha paralizzato leconomia di molti comuni del pesarese: la quantit prodotta stata appena un quinto di quella della scorsa stagione. Per fortuna i prezzi al consumatore crescono solo del 10 per cento Eppure, siccit e neve permettendo, la provincia di Pesaro-Urbino potrebbe essere il distretto italiano del tartufo, grazie alle molte variet del prezioso tubero, reperibili in tutte le stagioni dellanno. Acqualagna, che aggiorna costantemente una borsa del tartufo con prezzi indicativi per il consumatore, SantAngelo in Vado, Pergola, Fano, Urbino e gli altri Comuni, rappresentano unimportante quota della produzione italiana: per Coldiretti nel 2010 era un sesto del totale nazionale. Il prezzo di questo diamante nero pu variare molto a seconda della qualit, si va dai 2.500 euro al chilo per il tartufo bianco, ai 1000 per quello nero pregiato, ai 360 per quello estivo, con un export nazionale che per il 2011 ha sfiorato il valore di 29,4 milioni di euro, con un incremento del 22 per cento sullanno prima. Per la regione Marche, i principali mercati di riferimento sono quello europeo, Germania in testa, e quello statunitense, ma anche Cina e Giappone, hanno cominciato ad apprezzare questo bene di lusso. E allora cosa si pu fare per sfruttare al meglio la ricchezza offerta dal tubero dei tuberi? Ci sono essenzialmente tre problematiche legate alla produzione e alla vendita del tartufo - spiega Amerigo Varotti, presidente di Tuber Ass, lassociazione nazionale per la valorizzazione del tartufo con sede ad Acqualagna la maggior parte dei canatori (raccoglitori di tartufo occasionali, nda) non hanno alcuna posizione fiscale e la legge stabilisce che per vendere ai commercianti devono ricorrere allautofatturazione e pagare lIva del 21 per cento che per

poi non possono detrarre dalle tasse. In Parlamento, in commissione agricoltura, sono in discussione delle modifiche sulla materia fiscale legata al tartufo, due le alternative: detrarre lIva, o tassare il tartufo non pi come bene di lusso ma come prodotto agricolo, quindi al quattro per cento. Addirittura per un periodo conveniva importare il tartufo nero pregiato dalla Spagna, per risparmiare sullIva. Nonostante gli Usa siano tra i maggiori acquirenti del tartufo italiano, la legislatura americana penalizza il nostro prodotto: Per una decisione unilaterale degli Usa, gli esportatori italiani di tartufo devono pagare un dazio del cento per cento. Pi volte abbiamo chiesto ai ministri degli Esteri che si sono succeduti, di intervenire per far modificare quella legge prosegue Varotti e in ultimo, il problema dei cento Comuni e dei mille campanili. Se risorse e comunicazione per promuovere questo prodotto fossero coordinate a livello provinciale, tutti ne beneficerebbero e sarebbero pi forti, in Italia e allestero.

In basso: Galleria dellAltra Economia nella piazzetta del Collegio Raffaello. Nellaltra pagina: un campo di pannelli fotovoltaici

I negozi si rinnovano con feste, concerti e degustazioni

Crisi? Si scongge con tanta fantasiaSTEFANIA BERNARDINI

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oncerti in piazza per attirare i clienti, aperitivi a 5 euro e mangi quanto vuoi, feste di laurea con prodotti naturali, proposte di lista spesa e con 9 euro e 90 porti via una decina di prodotti tra pacchi di pasta, passate di pomodoro, sale e succhi di frutta. nei periodi di crisi che contano le idee. Almeno sono gratis. Mirco Romani lavora nella Galleria dellAltra Economia nella piazzetta del Collegio Raffaello e vende prodotti naturali alimentari, di cosmesi e artigianato. Da quando abbiamo aperto dice Mirco siamo stati sempre in crescita. Lattivit stata aperta a maggio 2010 con lo scopo di promuovere i prodotti del territorio e le piccole produzioni locali senza etichetta e i ragazzi che lavorano nel negozio, ogni luned si riuniscono per pensare nuove proposte per autopromuovere il locale. Con poca visibilit e in assenza di fondi per gli investimenti abbiamo trovato un modo diverso per farci pubblicit aggiunge Mirco le idee ci vengono un po cos, parlando tra noi, le proviamo e se funzionano andiamo avanti, altrimenti cambiamo. Con men di degustazione a basso prezzo, sconti agli studenti e da poco anche organizzando feste di laurea e comu-

nioni i clienti sembrano gradire la loro creativit. Nella citt ducale anche altre attivit commerciali e di ristorazione puntano a differenziare le offerte per ampliare il loro target di clienti e incrementare cos anche il bilancio. Il Km Zero, in piazza Rinascimento, ne un esempio. Questa estate, in col-

laborazione con il Caff Quattrocento hanno organizzato concerti allombra del Palazzo Ducale e del Duomo. Cercavano i gruppi, chiedevano i permessi, pagavano i diritti della Siae e attraverso levento riuscivano a movimentare le serate urbinati e aumentare anche gli introiti del proprio locale. Le persone venivano anche da fuori ha raccontato la titolare Giovanna Pasotto ascoltavano per lo pi musica jazz, un po di latino americano e si fermavano a bere qual-

cosa da noi. In questo modo abbiamo creato un momento dintrattenimento per la citt e allo stesso tempo ne abbiamo beneficiato anche noi. Nel periodo di novembre e dicembre, invece, Aldo e Giovanna si sono rivolti agli studenti con la promozione 5+5+5, una specie di replica degli Happy Hour milanesi. A partire dalle 17.00 per 5 giorni a settimana aperitivo a 5 euro e buffet di piadine, crostini, paste fredde, salumi che gli universitari hanno molto apprezzato. Levento, la creazione di un diversivo e di un momento di aggregazione sembra essere la soluzione giusta per combattere la crisi e cos anche il negozio di prodotti tipici Antiche bont e tartufi, attraverso serate a tema con i produttori che riforniscono il negozio e descrivono le loro merci, attira i clienti che hanno cos la possibilit di provare vini, cioccolata o formaggi tipici del Montefeltro a un prezzo stabilito. Liniziativa che sembra essere pi gradita la possibilit di organizzare feste di laurea in luoghi raccolti con un buffet a base di alimenti biologici e della tradizione marchigiana. La novit incuriosisce e a Urbino si rivelata il miglior metodo per convincere i consumatori a scegliere un locale piuttosto che un altro. Le attivit aperte nella citt ducale, negli ultimi due anni, lo hanno capito e cos riescono a procedere in controtendenza aumentando le proprie micro economie in un periodo di recessione a livello nazionale.

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CULTURALa Giornata Fai di primavera

La grande mostra sar ospitata a Palazzo Ducale dal 6 aprile all8 luglio

A passeggio nelle Citt IdealiDa Bramante a Leon Battista Alberti, cinquanta opere ricostruiscono il Rinascimento urbinate matematicoMICOL SARA MISITIMontefeltro invest i proventi derivati dalle campagne in un rinnovamento architettonico, urbanistico e politico della sua corte, trasformando completamente il volto della citt. Il Palazzo Ducale, secondo Baldassarre Castiglione era una citt in forma di palazzo, il duca infatti volle estendere il castello verso il basso., no a congiungerlo a unaltra costruzione che insisteva su un livello altimetrico inferiore. Gli elementi dei palazzi dei tre dipinti sono gli stessi che troviamo negli intarsi delle cinque porte del Palazzo Ducale che sono state fatte tutte tra il 1474 e il 1482 dice lo storico dellarte Alessandro Marchi ad esempio il palazzo del dipinto di Berlino c nella porta della stanza della duchessa. Un altro elemento comune la forma degli edici con il grande sedile alla base. Ci saranno le tavole con le storie di san Bernardino che rappresentano uno dei primi momenti in cui larchitettura diventa protagonista allinterno della rafgurazione e questi dipinti sono una summa di quello che si sta facendo negli anni 70 del 400 nellItalia adriatica. Una sezione della mostra sar dedicata al Rinascimento matematico, dove sar esposto il Ritratto di Fra Luca Pacioli e Guidobaldo di Montefeltro, un dipinto di Jacopo De Barbari del 1495, che rafgura una lezione di geometria. Nella sezione dedicata ad Alberti, verr esposto il trattato, lesemplare miniato del De Aedicatoria. Larchitetto la gura chiave delle scelte architettoniche di Palazzo Ducale e delle tre Citt Ideali: nelle logge aperte tra i torricini , nel cortile e nella successione degli ordini architettonici.

Porte aperte a Santa ChiaraVALENTINA BICCHIARELLI

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n modello di citt ideale era Urbino nel 1400 col duca Federico da Montefeltro. La cultura nata in quellepoca, che lo studioso francese Andr Chastel chiamava Rinascimento urbinate matematico era un equilibrio perfetto tra architettura, matematica, arte e scienza. La mostra La citt ideale. Lutopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaello che si terr dal 6 aprile all8 luglio, descriver proprio quel particolare momento storico. Cinquanta opere tra dipinti, sculture, disegni, tarsie lignee, codici miniati saranno esposti a Palazzo Ducale. La mostra a cura delle Sopraintendenti Lorenza Mochi Onori e Vittoria Garibaldi metter a confronto la Citt Ideale di Urbino e quella di Baltimora (la prima volta insieme 20 anni fa in una mostra negli Stati Uniti), mentre quella di Berlino non sar presente per ragioni conservative. Nelle tre tavole larte e la scienza sono una cosa sola spiega la Soprintendente Maria Rosaria Valazzi, curatrice del catalogo - e questo un tratto specico della cultura urbinate. In occasione dellevento sono stati fatti ulteriori studi, ma ancora non si conoscono i nomi degli autori. Il dipinto urbinate potrebbe essere stato fatto da Piero della Francesca, oppure da Leon Battista Alberti o da Luciano Laurana. Gli ultimi studiosi, in particolare Luciano Bellosi, hanno collegato la tavola urbinate a Bramante, e questa attribuzione la pi antica che esista, infatti a Urbino no agli anni 30 40 dell800 il pittore era considerato lautore. Probabilmente le tre opere erano parte di arredi continua la Valazzi ad esempio come spalliera di cassoni o lettucci. Nella Citt Ideale esposta a Urbino il pittore ha voluto rappresentare il modello di assoluta perfezione della citt rinascimentale attraverso la prospettiva. Gli edici sono collocati in maniera simmetrica, ordinati a intervalli di spazio regolari e prestabiliti. Il tempio a pianta centrale, gura da sempre ritenuta perfetta perch chiusa e conchiusa. I nuovi studi hanno confermato che nelle 3 opere c un disegno preparatorio diverso da quello che poi stato realizzato. Nella tavola urbinate al posto del tempio centrale rotondo cera una costruzione pi grande, forse sproporzionata rispetto a quella che poi stata fatta. Nella versione di Baltimora cerano i pozzi, come in quella di Urbino, e invece poi stata dipinta la fontana centrale. Molti tratti architettonici e decorativi sono gli stessi sia nel palazzo ducale che nelle tre Citt Ideali, proprio a testimoniare che sono il frutto dello stesso ambito culturale. Una delle citt reali ispirate a un progetto ideale , infatti, proprio Urbino. Federico da

A sinistra, la Citt Ideale di Urbino e quella di Baltimora. Sopra, la Citt Ideale di Berlino. Sotto a sinistra, Il miracolo del bambino nato morto (Storie di San Bernardino) della Bottega del 1473. Sotto a destra, Ritratto di Fra Luca Pacioli e Guidobaldo di Montefeltro di Jacopo De Barberi

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Uomini contro: intervista a Piero Demitri

Urbino, nobile decadutaPiero Demitri, insegnante allAccademia delle Belle arti. Secondo lei, Urbino pu ancora essere considerata una citt ideale? Assolutamente no. Una volta la citt si arricchiva delle competenze dei migliori artisti, architetti e scienziati, mentre oggi purtroppo sembra che ci sia una rincorsa a costruire le cose peggiori. Penso ai due centri commerciali e ai parcheggi che stanno costruendo, al palazzone orribile di Mazzaferro e ai campi di fotovoltaico che stanno coprendo le colline qua attorno. Luniversit invece di valorizzare lambiente ha installato dei pannelli fotovoltaici nei campi vicino al Sogesta. Ormai Urbino ha perso la sua identit, in citt non ci sono pi negozi e artigiani, in via Cesare Battisti ce ne sono solo tre. Una volta via Sant Andrea era la via degli scienziati, costruivano orologi e oggetti scientici e anche i pi grandi scienziati come Galileo Galilei si servivano degli strumenti di Urbino. Adesso non esiste pi niente. Basta andare ad Arezzo o a Ferrara e ci sono ancora negozi e artigiani in tutti i vicoli. Luniversit di Urbino doveva essere la nuova Oxford, nel senso che doveva essere di un certo livello e la gente la sceglieva perch la citt era un posto tranquillo. Invece adesso gli urbinati hanno lasciato la citt, vivono alla Piantata, a ,Mazzaferro, a Fermignano e afttano agli studenti. Quindi in centro vivono ormai solo gli universitari, la notte festeggiano sempre, ci sono dei danni e ormai non pi solo il giovedi, ma anche il martedi, il mercoledi e il sabato. Lei ha anche mandato lettere allUnesco e al Fai. Si perch non riesco proprio a capire com possibile che nessuno si accorga di ci che accade, di queste costruzioni che stanno nascendo. Ho anche mandato delle foto di Santa Lucia, perch sembra proprio che nessuno si rende conto di quello che sta avvenendo. In una citt come Urbino non si dovrebbe costruire almeno a due, tre chilometri dal centro storico. Come potrebbe migliorare la citt? Urbino dovrebbe essere al centro della sperimentazione artistica , del design e della moda visto che c proprio un istituto di moda. Dovrebbe esserci una laurea in architettura, qui nato Bramante e sono venuti i pi grandi architetti del Rinascimento. Basterebbe davvero poco perch ci sono le universit, lAccademia delle Belle arti, il liceo artistico, tutte le componenti per realizzare cose uniche e allavanguardia. (m.s.m)

asseggiare lungo i corridoi progettati da Francesco di Giorgio Martini, toccare i muri che lui stesso ha toccato. Scendere la scala a chiocciola restaurata, un piccolo gioiello, miniatura della pi ampia Rampa elicoidale, dove il duca Federico, in sella al suo cavallo, saliva da Borgo Mercatale alle stalle della Data. Ascoltare i rumori, vedere la luce e i colori, osservare il cielo, che seicento anni fa le monache scorgevano dalle stesse nestre. Entrare nello spulciatoio e immaginare le clarisse mentre strappavano via i parassiti dagli abiti. Lex monastero di Santa Chiara apre le sue porte al pubblico in via straordinaria per la Giornata Fai di primavera, in programma sabato 24 e domenica 25 marzo. Da ventanni il Fondo ambiente italiano (Fai) scopre unItalia mai vista, fatta di beni abitualmente chiusi ai visitatori, ma dallincontrastato valore artistico e paesaggistico. Questanno si potr avere accesso a 670 scrigni dellarte italiana. Tra questi si conta anche la struttura rinascimentale, nel cuore del centro storico, che dal 1974 ospita lIsia (Istituto superiore per le industrie artistiche). Ad accompagnare i visitatori alla scoperta di queste stanze saranno dei piccoli Ciceroni, cio i ragazzi della scuola secondaria di primo grado dellIstituto comprensivo Giovanni Pascoli. Il loro compito sar raccontare la storia delledicio, che per secoli stato un punto di riferimento della citt, prima come monastero e poi come ospedale. Le sue origini risalgono a Federico da Montefeltro, che fond il convento nel 1445 e afd la ristrutturazione del complesso architettonico a Francesco di Giorgio Martini. Limpronta dellarchitetto senese si trova soprattutto nel sistema di approvvigionamento idrico e di aerazione, simile a quello di Palazzo ducale. Dentro queste mura la glia del

duca, Elisabetta, pass in ritiro gli ultimi anni della sua vita, dopo la morte del marito Roberto Malatesta, impegnando la sua dote nei lavori di ampliamento. Le clarisse occuparono ledicio no al 1864, quando pass sotto la propriet del Comune di Urbino e venne adibito a Istituto per leducazione femminile no al 1904, e poi a ospedale civile no al 1974. Lex convento anche sede di un mausoleo ducale, dove riposano le spoglie delle due mogli di Federico, Gentile Brancaleoni e Battista Sforza, il duca Francesco Maria I della Rovere e la moglie Eleonora Gonzaga. Per anni hanno custodito anche la Citt Ideale, opera simbolo del Rinascimento. Il complesso tornato da poco alla sua bellezza originaria, dopo i lavori di restauro durati circa quattro anni e terminati nel settembre 2011, che hanno portato alla luce inediti reperti di ceramiche urbinati datate dal XV al XVII secolo. La giornata Fai di primavera sar loccasione per ammirare ledicio completamente rimesso a nuovo. Si preparano due giornate molto speciali spiega Eugenia Rigi Luperti, delegato Fai per Urbino perch non sempre si ha la possibilit di presentare un bene cos importante. Lex monastero di Santa Chiara lopera pi prestigiosa della citt, seconda solo a Palazzo ducale. Gli orari di apertura sono sabato dalle 15 alle 18.30, e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18.30. I visitatori saranno accolti sabato anche da Agnese Vastano e Benedetta Fazi della Sovrintendenza di Urbino, e domenica da Giorgio Londei, presidente dellIsia, e Gianluca Gostoli, architetto che ha diretto i lavori di restauro. Altre opere nascoste si potranno scoprire nel resto della provincia: a Cagli saranno aperti il Castello di Naro e le Carceri del Podest, a Pesaro la chiesa di SantUbaldo e a Fano la Curia vescovile e lArchivio diocesano.

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SPETTACOLI

In scena al teatro Sanzio il dramma in canottiera di Tennessee Williams

Parla Fabio Cavalli, sceneggiatore dei Taviani

Un tram di eros e desideriLa regia di Antonio Latella contro il realismo. Nessun richiamo al lm di Elia Kazan con Marlon BrandoANTONIO RICUCCI

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n faro da cinquemila watt proiettato sul palco e in platea, il rock dei Led Zeppelin sparato in sala: eccoci a bordo di Un tram chiamato desiderio, in scena venerd 23 marzo al teatro Sanzio di Urbino. La regia di Antonio Latella. Uno spettacolo pieno di sesso, violenza, menzogne, racconta Laura Marinoni, interprete della protagonista Blanche Dubois, lantieroina di Tennessee Williams, uno dei pi bei ruoli che possa capitare a unattrice. Vinicio Marchioni (gli spettatori lo ricordano come il Freddo nella serie Romanzo criminale) Stanley Kowalsky, il rude immigrato polacco seduttore e violento del dramma di Tennessee Williams (celebrato in questi giorni con un festival letterario a New Orleans). E subito si affacciano alla memoria le scene del lm di Elia Kazan, interpretato magistralmente da Marlon Brando e Vivien Leigh. Anni40, New Orleans: Blanche Dubois, ricca ma decaduta, alla ricerca costante e disperata di amore, si trasferisce a casa di sua sorella Stella, irrompendo nel mnage familiare tra Stella (Elisabetta Valgoi) e suo marito Stanley; tra i due, che si utano reciprocamente, scatta la scintilla. Stanley se ne compiace e nisce col possedere Blanche, che, ormai alcolizzata, va a fondo no al ricovero in manicomio. La prima del Tram andata in scena il 16 febbraio scorso al teatro Storchi di Modena. Sinizia con un ashback: in scena solo Blanche, che come in una seduta psicanalitica ripercorre la sua vicenda dolorosa; a condurci no in fondo, come in una lenta discesa agli inferi, il medico (Rosario Tedesco) che nel testo originario, invece, compariva solo nel nale, quando ormai Blanche era destinata al manicomio a vita: Rispetto al testo originario, c unaperturacontinua Marinoni - nel senso

che simmagina che la protagonista abbia incontrato qualcuno che lami veramente e che sia in grado di guarirla. Ma la potenza drammatica del romanzo di Williams straordinaria: Svuotando i suoi testi da un contesto storico - scrive Antonio Latella nei suoi Appunti di regia - ha reso i personaggi memorabili, enormi ed universali, sembrano a tratti eroi ed eroine delle grandi tragedie greche, dove leroe questa volta accetta la decadenza del vivere quotidiano senza sdare gli dei. Affrontare un testo cos realistico - continua il regista - e farlo diventare un atto poetico non facile. Non amo molto far vedere il realismo in scena. Unavversione condivisa insieme a Blanche, che afferma il suo credo: Odio il realismo, io voglio la magia.

A sinistra, unimmagine dello spettacolo. Sotto i due attori Vinicio Marchioni e Laura Marinoni. A destra, una scena di Cesare deve morire, sotto il Maestro Daniele Di Gregorio

E il mio Cesare che grida libertIl regista lavora da anni con i carcerati: Larte cambia luomoSILVIA BALDINIavete vista la differenza? Ditemi, lavete vista? La realt che fra voi, gli agenti di polizia e noi, in questo momento non c differenza. Larte ha reso tutti quanti uguali. Cos parla Cassio, alias Cosimo Rega, al termine delle riprese di Cesare deve morire, lultimo film dei fratelli Taviani premiato con lOrso dOro al Festival di Berlino. Cassio-Cosimo un detenuto di Rebibbia e parla di abbattimento delle differenze tra chi fuori e dentro il carcere. Parla, in sostanza, di un miracolo. Eppure, dietro le sbarre non c miracolo che tenga, non c luce, non c respiro. Cosimo per dice che qualcosa arrivato ad annullare le differenze, a strappare da terra le sbarre, a rompere la serratura della cella. Quel qualcosa il teatro. Quando i fratelli Taviani sono entrati a Rebibbia coinvolgendo i detenuti della sezione di Alta sicurezza nella realizzazione del loro film, hanno trovato un gruppo potente, gi da tempo impegnato in esperienze teatrali. E hanno chiamato ad aiutarli luomo che da anni li segue, il regista e drammaturgo Fabio Cavalli, che insieme a loro ha s c r i t t o l a s c e n e g g i a t u ra , traendola da un suo riadattamento testuale del Giulio Cesare di Shakespeare. Cavalli sar a Pesaro, ospite delle celebrazioni per la cinquantunesima Giornata mondiale del Teatro, promossa dallUnesco. A invitarlo la compagnia Teatro Aenigma di Urbino e quella de Lo Spacco. Quando ho iniziato il lavoro coi carcerati, anni fa, e ho visto questi uomini recitare - ha detto Cavalli - ho assistito alla manifestazione del teatro allo stato primigenio. Avevano dentro un desiderio di esprimersi che fuori non avevo mai incontrato, e un potenziale incredibile di rappresentazione. Lesperienza era umanamente importante. Larte salva e d unaltra possibilit anche a chi in vita non lha data a se stesso. Ne convinto anche Vito Minoia, direttore del Teatro Aenigma e promotore dellincontro. La nostra compagnia lavora dal 2002 con i detenuti del carcere di Pesaro, racconta. E incredibile vedere come il teatro trasformi le persone, consentendo loro di andare oltre se stessi e quello che sono stati. Il teatro, dunque, come strumento di comprensione di s per poter guardare oltre. E negli anni che si vede il cambiamento, dice Cavalli. Da ignoranti della bellezza e dellarmonia della parola, i detenuti ne vengono toccati e cominciano a mettere in dubbio i fondamenti della loro scelta di spietatezza. Nessuno si redime mai, comunque. Per possibile vedere forti variazioni interiori. E la recitazione, per loro, non cosa complessa. Sono uomini che hanno praticato spesso la menzogna e non per loro difficile riprodurla, secondo Cavalli. La differenza che la menzogna teatrale bugia virtuosa, catarsi, rigenerazione. E uscita da se stessi per entrare in qualcosaltro, per diventare qualcun altro. In questo senso, il teatro una possibilit. E relazione con il diverso, perch mescola, ibrido e bastardo e sei costretto a vedere nellaltro il compagno di lavoro in scena, non il nemico del clan opposto, dice Cavalli. E immersione dolorosa in se stessi, perch a fine rappresentazione c riconoscimento del miracolo che produce la scena, ci sono applausi, ma chi torna in carcere torna al dolore. E anche ritorno alle origini, perch ognuno recita nel proprio dialetto. Il teatro , in una parola, libert.

L

Vinicio Marchioni Kowalsky

Laura Marinoni Blanche Dubois

Daniele Di Gregorio, un musicista da ventanni con Paolo Conte

Un dodicenne violento e insicuro

La mia eroina punita per amore

Urbino ingrata, non avrai la mia musicaSTEFANO STRANOtre anni con le bacchette suonava qualsiasi cosa, ritmi e melodie di un bambino prodigio nato a Urbino nel 1962. Poi la scoperta della marimba, idiofono in legno e bamb diffuso in America Centrale, strumento raro in Italia. Questo urbinate di talento Daniele Di Gregorio, musicista e compositore, da ventanni nella formazione di Paolo Conte, pianista, paroliere, genio poetico. Il Maestro ha nel cuore lUrbino dei ricordi della sua infanzia. Poi, crescendo, la citt non ha riconosciuto il suo estro: Non ha mai fatto nulla per me, devo essere sincero. Sotto il profilo artistico, stato un po penaliz-

C

he indicazioni particolari le ha dato il regista per

il suo ruolo? Abbiamo lavorato principalmente sul problema dellidentit di Kowalsky. Latella ha puntato molto sul fatto di farci sentire come se fossimo davanti alla macchina da presa in un primo piano costante. Entrambi i protagonisti si attragono a vicenda, ma alla ne Blanche nisce in manicomio; come mai Stanley no? E una delle domande fondamentali che ci siamo posti: siamo sicuri che la vera pazza sia solo lei? Anchio sono convinto che andrebbe ricoverato anche lui, ma TennesseeWilliams ha scritto

unaltra cosa. La malattia di Blanche quella di una grande ricerca di amore: in questo senso siamo tutti quanti malati. Stanley invece un uomo che non assolutamente cresciuto: io lho sempre visto come se fosse rimasto a dodici anni. E uno di quegli uomini che per farsi notare alza la voce e usa la violenza per nascondere un profondo senso di insicurezza e di inadeguatezza. C qualche aneddoto legato a Urbino? Mi ricordo di una serata; dopo lo spettacolo, in un pub vicino al teatro, in cui abbiamo discusso di libri e teatro con alcuni studenti venuti a vedere lo spettacolo: unesperienza meravigliosa.

B

lanche Dubois un ruolo magnifico e molto ambito: che sensazioni ha provato a interpretarlo? E un personaggio che ne raccoglie molti: si passa da momenti di struggente dolcezza alla forza e spietatezza della donna consumata. Quali indicazioni le ha suggerito il regista? Di arrivare al grado zero del personaggio. Per tre quarti dello spettacolo sono vestita come se fossi io a una prova qualsiasi. E tutto antirealistico, come in Tennessee Williams, dove

Blanche dice: io odio il realismo, voglio la magia. Quali sono i rapporti di Blanche con sua sorella Stella? Esplosivi. Stella lha abbandonata dieci anni prima, senza mai aiutarla Sia Kowalsky che sua cognata Blanche trasudano sensualit, ma lei finisce in manicomio: questa la punizione che la societ puritana le infligge per aver attentato alla fedelt coniugale di Stanley? Sicuramente s; sono convinta che un testo del genere nellAmerica del tempo non potesse che finire mandando al rogo o al manicomio la protagonista. (a.r.)

A

zante spiega Di Gregorio non ha mai organizzato miei concerti. Gi a tre anni suonavo con mio padre, il suo gruppo, gli Ariston, le mie sorelle e mio fratello. Spesso ci esibivamo con le orchestre di liscio. Dai sette a diciassette anni, ho studiato al conservatorio Rossini di Pesaro, ho vissuto pi l che a Urbino. Indietro con la memoria, il racconto di un suo aneddoto nella citt ducale: Una volta una discoteca del centro, lo Skorpio ricorda Di Gregorio mi chiam per una festa. Avevo quindici, sedici anni. Suonavo il vibrafono come solista, uno strumento semisconosciuto, oggi come allora. Gi dopo il primo tempo, un mio amico mi disse: ma cosa ci fai qui a Urbino! Devi partire per una grande citt. L per l non

ci feci caso. Dopo quattro anni, ero in viaggio per Milano e ci ho vissuto ventanni. Ora, tornare a suonare nel borgo nato sarebbe bello, non imprescindibile: Ho allattivo pi di cinquemila concerti in tutto il mondo afferma il Maestro lavoro con Paolo Conte, ho collaborato con grandi artisti come Mina, Lucio Dalla, Tullio De Piscopo, Luis Agudo, solo per citarne alcuni. Vorrei poter dire grazie a Urbino, ma non posso. Probabilmente la mia musica non coincide con le scelte e i gusti di coloro che hanno un potere esecutivo su questo. Tra i suoi ultimi progetti, il Maestro suona nel Di Gregorio e Manzi Quartet e per letichetta Sugar di Caterina Caselli sta lavorando al nuovo album di Malika Ayane, in uscita questanno.

car te llo ne10

CinemaLA SORGENTE DELLAMORE Ducale Feriali : 20,00 22,30 Festivi : 17,30 20,00 - 22,30 Di Radu Mihaileanu, con Leila Bekhti, Hafsia Herzi, Sabrina Ouazani, Hiam Abbas. In un piccolo villaggio tra Nord Africa e Medio Oriente, le donne, costrette a portare da secoli lacqua al villaggio, si ribellano: niente pi sesso se non saranno gli uomini a sostituirle nella faticosa attivit

ConcertiSODA ACOUSTIC QUARTET Circolo S.O.M.S. Candelara Domenica 25 Marzo IOSONOUNCANE Enoteca di Lunano (PU) Venerd 23 Marzo CONCERTO PER PIANO Cappella Musicale di Urbino Domenica 25 Marzo ore 17.30 Nellambito delle Celebrazioni Raffaellesche 2012, al primo piano della Cappella Musicale di Urbino, nella Sala Albani, il Maestro Graziella Spinali eseguir Dopo una lettura de Dante Fantasia quasi Sonata di Franz Liszt e Fantasia Bltica di Manuel de Falla

Eventi culturaliXX GIORNATA FAI DI PRIMAVERA Sabato 24 e Domenica 25 Marzo Santa Chiara Urbino CASO E NECESSITA NEL RESTAURO ESTETICO Mercoled 28 Marzo ore 17,30 Sala Convegni P a l a z z o Ducale Il professor Bruno Zanardi, docente di Teoria e Tecnica del Restauro, nella sala Serra dInverno del Palazzo Ducale , per il 529 dalla nascita di Raffaello, terr una conferenza sui problemi e le soluzioni possibili nella conservazione dellopera darte

FiereFIERA DI SAN GIUSEPPE Centro storico Macerata Feltria. Sabato 24 e Domenica 25 Marzo ore 9 - 20 Oltre trecento bancarelle di fiori e piante, abbigliamento, attrezzature agricole e molto altro. Alla Fiera si potranno gustare i prodotti tipici locali. Alla manifestazione legato il Convegno dellAgricoltura, che si terr nella sala multimediale della Comunit Montana

SpettacoliNA MASTELLA D BUGI T e a t r o Sperimentale di Pesaro. Sabato 24, ore 21 e Domenica 25, ore 17 La vicenda si svolge in un albergo sui generis in cui i personaggi vivono una giornata fuori dallordinario, cercando di risolvere una difficile situazione. Ritmo serrato e finale surreale tipico della commedia allitaliana. Il ricavato verr devoluto in beneficenza DEGUSTAZIONI POSTRIBOLARI Teatro Apollo di Mondavio Gioved 29 Marzo ore 21, 15

Soda Acoustic Quartet un progetto musicale che unisce alle sonorit della tradizione folk rock americana un groove latino e armonie tipiche della bossanova, con rivisitazioni di pezzi soft-rock di James Taylor, Paul Simon, Vinicio Capossela, America, Sting e The Eagles

Iosonouncane, al secolo Jacopo Incani, presenta il suo ultimo album La Macarena su Roma, un disco sullItalia di oggi che parte da una prospettiva obliqua sui fatti ( clandestini, rifiuti in Campania, morti sul lavoro), proponendo una lettura critica della societ italiana

In occasione delle Giornate FAI per la tutela del beni artistici del territorio, a Urbino sar visitabile il complesso monumentale di Santa Chiara, da poco ristrutturato. A far da Cicerone ai visitatori, gli alunni dellIstituto Comprensivo Pascoli di Urbino. Orari: 10 - 12,30 / 15 - 18,30

Giorgio Montanini un giovane attore di Fermo e fa parte di un progetto di Regione Marche e AMAT per la nuova scena marchigiana Matilde. Il suo spettacolo, un viaggio tra i vizi e le virt dellessere umano letti attraverso la lente dingrandimento della satira

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il DucatoUn paesaggio della Groenlandia in una foto di Karina Nielsen dellUniversit di Copenaghen (Danimarca). Sotto il professor Giorgio Spada. Nella pagina accanto il Collegio Internazionale di Urbino

UNIVERSIT

Inaugurata a giugno del 2010, la struttura allavanguardia stenta a decollare

Internazionale? Mica tantoTanti gli studenti ospitati in foresteria, ma ancora pochi i convegni. Sacchi: Deve cambiare la culturaMARIA SARA FARCI ROSSELLA NOCCAessere molti pi convegni, essendo nata da un accordo fra Universit ed Ersu proprio per favorire azioni comuni internazionali e valorizzare i rapporti dellAteneo con i giovani ricercatori e con i dottorandi. Infatti ha detto il delegato rettorale agli studenti, Nicola Giannelli senza un cospicuo sviluppo dei rapporti internazionali le universit italiane sono morte. Il Collegio una struttura di cui nessun altro Ateneo dispone. Ma gli studenti criticano questa scelta: Urbino prova a buttarsi sulla convegnistica per sconggere il turismo mordi e fuggi e il problema degli iscritti che non decollano, ha detto R a f a e l Ca m p a g n o l o, dellassociazione C1 autogestita. Sempre nel 2011 la vecchia Casa dello Studente ha ospitato 897 universitari e 207 docenti, attraverso il servizio di foresteria. Possiamo rimanere al massimo per dieci giorni consecutivi e poi siamo costretti a trovare unaltra sistemazione. Daltronde il prezzo non ci permetterebbe una lunga permanenza, ha detto uno studente. Il costo di una camera va dai 18 ai 25 euro a notte, a fronte dei 10 16 del collegio del Colle. I ricavi derivanti dallospitalit del Collegio Internazionale hanno permesso di assegnare tutte le borse di studio in un momento critico come quello attuale. E se prima era una sorta di ghetto ha affermato Giancarlo Sacchi, presidente dellErsu oggi una struttura allavanguardia. Ma, per renderla a tutti gli effetti internazionale deve cambiare la cultura, anche perch organizzare convegni negli alberghi costa tanto.

Lallarme stato lanciato da un gruppo di studiosi dellUniversit di Urbino

U

Quando loceano ci coprirIl clima cambia in fretta. Se si sciolgono i ghiacci di Groenlandia e Antartide, i mari saliranno di 85 metriBARBARA LUTZU

E

stati sempre pi calde, ghiacciai che si sciolgono velocemente, livello del mare che si alza. Questioni di cui si parla ormai da tanti anni, ma che troppo in fretta vengono dimenticate. Non si dovrebbe. Perch negli ultimi cento anni il livello del mare salito in media di circa 20 centimetri, 2 millimetri all'anno. E gli scienziati si aspettano che questa tendenza continui anche nel prossimo secolo. Potrebbero sembrare cifre marginali, ma non lo sono. Basti solo pensare a Venezia e a cosa signicherebbe un ulteriore aumento del livello del mare per una delle citt pi belle del mondo. E se poi all'improvviso tutto il ghiaccio della Groenlandia e quello dell'Antartide dovesse sciogliersi? Il livello del mare aumenterebbe di circa 85 metri e tutte le citt costiere verrebbero sommerse, semplicemente scomparirebbero. Per capire meglio le variazioni climatiche ed evitare spiacevoli

sorprese nato un progetto scientico internazionale che vede coinvolti molti centri di ricerca europei. Urbino uno di questi, con il dipartimento di Scienze di base e Fondamenti. L'intento quello di capire quale sar l'effetto dello scioglimento dei ghiacci, a livello globale, sulle variazioni del livello marino, sul sollevamento del suolo e sulle variazioni del campo di gravit nel prossimo secolo. Insomma, prevedere e simulare ci che succede quando una grande massa glaciale si scioglie spiega il professore Giorgio Spada, responsabile del progetto per l'Unit di ricerca urbinate, da una vita impegnato su questi temi. Il progetto si chiama Ice2sea ed nato tre anni fa per volont del British Antarctic Survey che ha riunito intorno a s 24 gruppi di diversi Paesi europei. Ognuno ha un compito specico ma tutti collaborano a stretto contatto, perch il lavoro di ciascun gruppo dipende da quelli che l'hanno preceduto e inuisce su quelli che seguiranno. I ricercatori di Urbino stanno ora aspettando dai glaciologhi

i dati sull'evoluzione dei ghiacci per poter poi fare le nostre proiezioni sulle variazioni del livello marino spiega il professore Spada e prevedere il suo effetto sulle coste. Nel farlo lavoriamo in parallelo con gli oceanogra di Amburgo che faranno delle stime sul riscal-

damento futuro degli oceani. Per sapere se il destino della terra sar degno del pi catastroco dei lm hollywoodiani bisogner, per, aspettare qualche mese, quando i risultati di quello che attualmente il pi vasto studio su questi temi, nanziato dall'Unione Europea, saranno discussi a Londra e poi presentati anche dall'Intergovernmental Panel on Climate Change. Alcuni risultati ci sono gi e riguardano la Groenlandia. Negli ultimi dieci anni il tasso di scioglimento dei suoi ghiacciai stato nettamente superiore rispetto ai decenni precedenti e, a causa di questo, la Groenlandia si sollevata in media di circa cinque millimetri l'anno. Per i ricercatori di Urbino, ma non solo per loro, questo un risultato importate. Intanto perch le loro previsioni teoriche sono state confermate dalle osservazioni sul campo, effettuate attraverso l'uso di antenne gps piazzate in Groenlandia per misurare l'effettivo sollevamento. Ma soprattutto perch abbiamo capito qualcosa in pi su com' fatta la Terra continua il pro-

fessore Spada - e su come si deforma sotto gli effetti delle forze esterne. Gi, perch la Terra un pianeta vivo e quello che vediamo in supercie non che il risultato delle forze che agiscono all'interno. Essendo ora pi leggera, quindi, la Groenlandia oppone meno resistenza e si solleva. Questo studio, realizzato dal dipartimento di Urbino in collaborazione con l'Universit di Copenaghen, l'Istituto nazionale di geosica di Roma e il Centro Euro-Mediterraneo per i cambiamenti climatici di Bologna, parte del progetto Ice2see e sar presto pubblicato sulla rivista Geophysical Journal International. Sul futuro del nostro pianeta il professor Spada non si sbilancia: Senza dati in mano difcile fare previsioni esatte, ma molto probabilmente l'aumento del livello marino nel prossimo secolo sar almeno lo stesso osservato in quello precedente. Le conseguenze sulle coste e sulle citt costiere, in termini di aumento del rischio di inondazioni ed erosione, invece, direi che sono chiari e rilevanti gi ora.

rbino come Oxford. lambiziosa idea con cui, due anni fa, nato il Collegio Internazionale. Una struttura dove organizzare convegni e accogliere studenti provenienti da ogni parte del mondo. Il tutto in pieno centro storico, in quella vecchia Casa dello Studente dove gli universitari, vincitori di borsa, facevano la la per ottenere un posto letto. La ristrutturazione costata 2.281.000 euro, di cui circa la met stanziati dalla Provincia e il resto a carico dellErsu, lEnte regionale per il diritto allo studio universitario. Dei vecchi bagni alla turca, delle cucine comuni e delle sale tv usate come luogo di ritrovo rimasto solo il ricordo degli studenti che l hanno vissuto i loro anni migliori. Ora la maggior parte delle stanze sono singole, con il bagno e la tv in camera: un vero e proprio hotel a cinque stelle, con tanto di prima colazione compresa nel prezzo. Ma, a quasi due anni di distanza dalla riapertura del collegio, linternazionalizzazione dellAteneo sembra ancora lontana. Nel 2011 solo per il 10 per cento la struttura stata utilizzata per la convegnistica, con un totale di 138 persone ospitate, per lo pi nel periodo primaverile ed estivo. Tra gli eventi, il pi importante stato organizzato dalla Scuola di formazione delle Nazioni Unite, per istruire gli amministratori turistiche albanesi, sul modello marchigiano. Oggi il collegio sfruttato solo parzialmente. Ci dovrebbero

Senza uno scambio con gli altri Paesi le universit italiane sono morte

La comunit greca di fronte alla crisi

Tante piccole odisseeDOMENICO ALESSANDRO MASCIALINO

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LA GARA

Sda a colpi di lingueVengono da Napoli, Catania, LAquila, Torino. Sono allultimo anno delle scuole superiori e ad accomunarli la passione per le lingue. Si sderanno a Urbino il 23 e il 24 marzo durante le Olimpiadi delle Lingue, organizzate per il secondo anno dallUniversit e dal liceo Raffaello. Gli ottantotto studenti, provenienti da trentadue scuole e che hanno superato le prove eliminatorie, dovranno cimentarsi con un test a risposta multipla e un colloquio, mentre i nalisti saranno alle prese con la stesura di un testo. Tedesco, spagnolo, francese, inglese e italiano per stranieri le lingue in gara. In palio una targa dargento e un assegno di studio, ovvero lesenzione dalla tassa di iscrizione al primo anno di uno dei corsi dellUniversit di Urbino.

taliani e greci: una faccia, una razza, recita un detto greco. Questo era vero in passato, quando lItalia del sud era chiamata Magna Grecia, ed vero in particolare negli ultimi tempi, a causa della crisi economica che ha colpito in maniera violenta, anche se non simmetrica, i due Paesi del Mediterraneo. E la vicinanza tra i due popoli si sente anche nella citt ducale, dove la comunit studentesca greca annovera una rappresentanza di 417 ragazzi, facendone la comunit straniera pi numerosa. I greci di Urbino sono principalmente iscritti a Farmacia, che conta 395 studenti ellenici, secondo una stima dellAteneo. Molti di loro vengono in Italia per evitare il numero chiuso che c nelle universit greche e perch chi venuto a studiare prima di loro si trovato bene. Gi mio padre e mia sorella hanno studiato a Urbino, per questo ho deciso di venire qui spiega Kostantino, studente di Archeologia. Si tratta di ragazzi piuttosto benestanti, che per questo sentono meno la situazione in cui versa il loro Paese. Molti di loro hanno un monolocale in affitto e lautomobile. Non seguo molto ci che succede nel mio Paese ci dice Christian, studente di Farmacia per ora penso solo a laurearmi. Con i miei non parliamo tanto della situazione che c da noi il racconto di un altro farmacista per loro mi dicono spesso di terminare gli studi e tornare il prima possibile. Giorgio invece viene da Atene, e conosce molti ragazzi che partecipano alle manifestazioni: Tanti mi dicono che non trovano lavoro e non gli rimane

altro che manifestare. Alcuni hanno finito per spacciare. Noi pensiamo che non sono solo i politici greci e le banche greche ad aver causato la crisi, ma poteri pi forti sopra di loro. Le banche comunque sono secondo noi il colpevole numero uno. Pi della met dei ragazzi greci che studiano Farmacia sono figli o parenti di farmacisti. Di Urbino i ragazzi criticano la monotonia, le poche attivit commerciali, i limiti dellorario di apertura dei locali. E una bella cittadina, piena di storia, ma un po troppo piccola il parere di Kostantino. Alcuni lamentano uneccessiva separazione tra italiani e greci: Gli italiani non sembrano interessati a parlare con noi, ma anche vero che quando siamo insieme parliamo sempre in greco dice uno di loro. Ed una separazione che andrebbe colmata, come ci dice Daniele, padre italiano e madre greca: Io parlo con parenti e amici di entrambe le nazionalit, e le lamentele sono assolutamente identiche. I due popoli hanno dei destini paralleli, dovrebbero sentirsi molto pi uniti, solidali per questo vissuto comune. Sono per pi gli italiani, secondo me, che non capiscono che le loro difficolt non sono distanti da quelle greche. Daniele critico sullimmagine che i media danno della crisi greca: Vivo con dispiacere il fatto che in Italia si sentono persone che ignorano le vere cause della crisi e credono sia colpa della corruzione dei greci, che la tesi pi divulgata dalle istituzioni europee. Ma chi ha vissuto in Grecia sa che questo funzionale a chi specula su tutto ci. Viene data un immagine distorta e isolata dal contesto italiano, mentre la crisi italiana e la crisi greca andrebbero viste insieme, come interconnesse tra di loro.

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il Ducato

SPORT

Il degrado allAtp di Piansevero. Si attende il via al progetto di riqualicazione

Luigi Imperato racconta gli esordi da ballerino

Tennis, una doccia per dueLo spogliatoio per le donne un ricovero per gatti. Spazzatura allingresso. E una situazione temporaneaMARIA SARA BERTUCCIOLIFermignano, invece, possibile prenotare il campo online in qualsiasi momento. Se lei vuole, anche domani c' posto risponde la segretaria al telefono. Ci si pu prenotare online anche per partecipare ai tornei. Ecco cosa ci racconta, invece, la tennista del circolo di Urbino: Volevo iscrivermi a un torneo e mi hanno risposto che potevo farlo solo di persona. All'Atp un socio sostenitore paga 6 euro allora per giocare, e una quota di 70 euro annuali, mentre al Circolo di Fermignano il prezzo di 6 euro con spogliatoi, doccia e aree relax. La quota annuale di 60 euro. Diversi i prezzi per i non tesserati: 8 euro a Urbino e 12 a Fermignano. Sono tanti gli urbinati che scendono a Fermignano perch un circolo molto organizzato continua la tennista. Lo conferma anche il presidente del Circolo Tennis di Fermignano,Ferruccio Farina: Sono circa cinquanta gli urbinati che per il sovraffollamento e per la struttura vecchia preferiscono giocare nei nostri campi. Nonostante il vicino concorrente, Stulzini ammette che l'Atp ha avuto un lieve calo dei frequentatori, ma la gente continua a venire, nonostante tutti i problemi.

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iente spogliatoio per donne nel campo da tennis di via dell'Annunziata,gestito dallAssociazione Tennis Piansevero insieme ad altri due campi nella zona di Varea. Al posto dello spogliatoio femminile, ormai diventato un ripostiglio, c' un rifugio per gatti. Le donne sono svantaggiate: molte fanno la doccia a casa, o al massimo in quello degli uomini, ma non una buona soluzione racconta una delle venti tenniste che frequentano il circolo. In attesa del progetto di riqualificazione dei campi, che sarebbe dovuto partire a febbraio, abbiamo lasciato tutto cos - afferma Giuseppe Stulzini, segretario dell'Atp se vogliono, le donne possono usare lo spogliatoio degli uomini. Il problema si presentato quest'anno quando stato inaugurato il torneo femminile: prima le donne erano tre, ora sono circa venti. Per venire incontro alle tenniste - continua Stulzini - stato tolto un euro dal costo di partecipazione. Invece di sette euro, ne pagano sei. Approvato dal Comune lo scorso gennaio, il progetto prevede la cessione del diritto di superficie degli altri due campetti in localit Varea. Come avevamo gi raccontato sul Ducato, l'Atp partecipa al bando comunale proponendo il consolidamento del campo crollato, la sostituzione dell'erba sintetica con la terra rossa e la realizzazione degli spogliatoi per uomini e donne, oltre a una zona bar. Ma per ora c' solo il rendering dell'architetto Michele Pompili, affisso al muro del circolo. Se ne parla da sei anni - spiega Stulzini - ma per lungaggini burocratiche ed errori dell'Amministrazione stato sempre rinviato, di anno in anno. Secondo il segretario dell'Atp, il bando dovrebbe essere pubblicato a giorni e i lavori dovrebbero partire tra aprile e maggio. Carlo Giovannini, dirigente all'urbanistica del Comune di Urbino, afferma: Il bando ancora non stato pubblicato, siamo in ritardo di un mese a causa dell'emergenza neve. Sar pronto appena possibile. Nonostante le lamentele, il circolo continua ad essere preso d'assalto. Esiste anche un problema di sovraffollamento: Solo la domenica si pu prenotare il campo aggiunge la frequentatrice del circolo - ma gi alle 9.15 tutto pieno. E' un'indecenza. I soci, infatti, hanno il diritto di prelazione. Guardi tutte le tabelle delle prenotazioni: sono piene, non c' un posto libero. Noi cosa possiamo farci? dice Stulzini. Al Circolo Tennis di

Lex spogliatoio delle donne nel circolo del tennis di Piansevero, diventato un rifugio per gatti con limmondizia vicino ai locali. Sotto, un incidente che ha coinvolto un ciclista. Nella pagina accanto il ballerino Luigi Imperato

Un, due, tre, pli Mamma da grande voglio fare il BolleSTEFANIA CARBONI

S

Troppi morti sulle strade. La soluzione la Fano-Urbino in bici

Fermiamo la strage dei cicloamatoriANTONIO SIRAGUSA

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gni giorno un automobilista si sveglia e sa che dovr evitare comitive di ciclisti. Ogni giorno un ciclista si sveglia e sa