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DUP 2016 – 2017 – 2018
IL DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE
PER I COMUNI
a cura di
(www.gruppodelfino.it)
Testo Unico enti locali Dlgs 267/2000 e smi
Art. 170. Documento unico di programmazione
(articolo così sostituito dall'art. 74 del d.lgs. n. 118 del 2011, introdotto dal d.lgs. n.
126 del 2014)
1. Entro il 31 luglio di ciascun anno la Giunta presenta al Consiglio il Documento
unico di programmazione per le conseguenti deliberazioni. Entro il 15 novembre di
ciascun anno, con lo schema di delibera del bilancio di previsione finanziario, la
Giunta presenta al Consiglio la nota di aggiornamento del Documento unico di
programmazione. Con riferimento al periodo di programmazione decorrente
dall'esercizio 2015, gli enti locali non sono tenuti alla predisposizione del
documento unico di programmazione e allegano al bilancio annuale di previsione
una relazione previsionale e programmatica che copra un periodo pari a quello del
bilancio pluriennale, secondo le modalità previste dall'ordinamento contabile
vigente nell'esercizio 2014. Il primo documento unico di programmazione è
adottato con riferimento agli esercizi 2016 e successivi. Gli enti che hanno
partecipato alla sperimentazione adottano la disciplina prevista dal presente
articolo a decorrere dal 1° gennaio 2015.
2. Il Documento unico di programmazione ha carattere generale e costituisce la
guida strategica ed operativa dell'ente.
3. Il Documento unico di programmazione si compone di due sezioni: la Sezione
strategica e la Sezione operativa. La prima ha un orizzonte temporale di riferimento
pari a quello del mandato amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di
previsione.
4. Il documento unico di programmazione è predisposto nel rispetto di quanto
previsto dal principio applicato della programmazione di cui all'allegato n. 4/1 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni.
5. Il Documento unico di programmazione costituisce atto presupposto
indispensabile per l'approvazione del bilancio di previsione.
6. Gli enti locali con popolazione fino a 5.000 abitanti predispongono il Documento
unico di programmazione semplificato previsto dall'allegato n. 4/1 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e successive modificazioni.
7. Nel regolamento di contabilità sono previsti i casi di inammissibilità e di
improcedibilità per le deliberazioni del Consiglio e della Giunta che non sono
coerenti con le previsioni del Documento unico di programmazione.
IPOTESI DI STRUTTURA DEL DUP
SEZIONE STRATEGICA (SeS)
Quadro delle condizioni esterne dell'Ente
Lo scenario economico internazionale, nazionale e regionale
Popolazione
Istruzione
Cultura
Politiche Sociali
Territorio
Benessere e condizioni ambientali del territorio comunale
Servizi
Accordi di programma
Economia insediata
Quadro delle condizioni interne dell'Ente
Investimenti e opere pubbliche
Programmi e progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora
conclusi
Indirizzi in materia di tributi e tariffe, valutazione sui mezzi finanziari, impiego
di risorse straordinarie e in conto capitale
Indirizzi sul ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli investimenti
Coerenza e compatibilità con le disposizioni del patto di stabilità interno e con i
vincoli di finanza pubblica
Parametri obiettivo ai fini dell’accertamento della condizione dell’Ente
strutturalmente deficitario
Analisi e valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti
Spesa corrente e in conto capitale suddivisa per Missioni e Programmi di
Bilancio
Equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed i relativi equilibri
Rilevazioni per il consolidamento dei conti pubblici
Le risorse umane disponibili
Organizzazione e modalità di gestione dei servizi
Indirizzi e obiettivi strategici per ogni missione
Missione 1 - Servizi istituzionali, generali e di gestione
Missione 2 - Giustizia
Missione 3 - Ordine pubblico e sicurezza
Missione 4 - Istruzione e diritto allo studio
Missione 5 - Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali
Missione 6 - Politiche giovanili, sport e tempo libero
Missione 7 - Turismo
Missione 8 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa
Missione 9 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente
Missione 10 - Trasporti e diritto alla mobilità
Missione 11 - Soccorso civile
Missione 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia
Missione 14 - Sviluppo economico e competitività
Missione 19 - Relazioni internazionali
Obiettivi strategici per enti e organismi strumentali
Obiettivi strategici per società partecipate
SEZIONE OPERATIVA (SeO)
SEZIONE OPERATIVA (SeO) – PARTE PRIMA
Programmi e Obiettivi Operativi annuali e triennali
Macrostruttura dell’Ente
Direzione Affari Istituzionali Direzione Polizia Municipale
Direzione Finanza Bilancio e Tributi
Direzione Avvocatura Civica
Direzione Contratti e Atti Amministrativi Opere Pubbliche
Direzione Affari Generali e Supporto Organi
Direzione Programmazione e Controllo
Direzione Risorse Umane
Direzione Sviluppo economico e partecipate
Direzione Patrimonio e Casa
Direzione Attività culturali e Turismo
Direzione Politiche Sociali, Partecipative e dell'Accoglienza
Direzione Politiche Educative, della Famiglia e Sportive
Direzione Sportello Unico Edilizia
Direzione Ambiente e Politiche Giovanili
Direzione Commercio e attività produttive
Direzione Lavori Pubblici
Direzione Sviluppo del Territorio
Direzione Mobilità e Trasporti
Direzione Generale
Obiettivi operativi per enti e organismi strumentali
Obiettivi operativi per società partecipate
SEZIONE OPERATIVA (SeO) – PARTE SECONDA
Programmazione del fabbisogno di personale per il triennio 2016/2018
Programma triennale delle opere pubbliche
Programma Triennale 2016-2017-2018
Elenco Annuale dei lavori 2016
Piano delle alienazioni ed elenco immobili di proprietà
Piano delle valorizzazioni e alienazioni dei beni patrimoniali
Elenco dei singoli immobili di proprietà dell’Ente
ELEMENTI DI RILIEVO
Piano generale di sviluppo
Relazione previsionale programmatica
Programmazione opere pubbliche
Piano valorizzazione patrimonio
Piano alienazione patrimonio
Programmazione del personale
NON E’ PIU’ UN ALLEGATO AL BILANCIO. LO PRECEDE.
D U P
SEZIONE
OPERATIVA
TRE ANNI
D U P
SEZIONE
STRATEGICA
DURATA MANDATO
PGS RPP
DUP
BILANCIO
ANNUALE
BILANCIO
PLURIENNALE
BILANCIO UNICO
TRIENNALE
PEG triennale
e Piano Performances
PROGRAMMAZIONE: I PASSAGGI OPERATIVI
DUP
NOTA DI AGGIORNAMENTO AL DUP
BILANCIO UNICO TRIENNALE DI PREVISIONE
PEG – PIANO PERFORMANCES
PIANO INDICATORI
SALVAGUARDIA EQUILIBRI
VARIAZIONI DI BILANCIO CP E CS
ASSESTAMENTO DI BILANCIO
RICOGNIZIONE PROGRAMMI
RENDICONTO
PIANO DEI RISULTATI ATTESI
BILANCIO CONSOLIDATO
Passaggi strategici
Linee
programmatiche
Normativa;
programmaz. regionale,
vincoli finanza pubblica
Indirizzi strategici
Obiettivi strategici
per ogni Missione
Passaggi operativi
Programmi Obiettivi operativi
Breve periodo
Missioni Obiettivi strategici
Medio periodo
PEG obiettivi esecutivi
Risorse finanziarie,
umane, strumentali
CdR1 CdR2 CdRn
Il processo di programmazione, si svolge nel rispetto delle compatibilità
economico-finanziarie e tenendo conto della possibile evoluzione della gestione
dell’ente, richiede il coinvolgimento dei portatori di interesse nelle forme e
secondo le modalità definite da ogni ente, si conclude con la formalizzazione delle
decisioni politiche e gestionali che danno contenuto a programmi e piani futuri
riferibili alle missioni dell’ente.
I documenti nei quali si formalizza il processo di programmazione devono essere
predisposti in modo tale da consentire ai portatori di interesse di:
a) conoscere, relativamente a missioni e programmi di bilancio, i risultati che l’ente
si propone di conseguire,
b) valutare il grado di effettivo conseguimento dei risultati al momento della
rendicontazione.
I contenuti della programmazione, devono essere declinati in coerenza con:
1. il programma di governo, che definisce le finalità e gli obiettivi di gestione
perseguiti dall’ente anche attraverso il sistema di enti strumentali e società
controllate e partecipate (il cd gruppo amministrazioni pubblica);
2. gli indirizzi di finanza pubblica definiti in ambito comunitario e nazionale.
Le finalità e gli obiettivi di gestione devono essere misurabili e monitorabili in modo
da potere verificare il loro grado di raggiungimento e gli eventuali scostamenti fra
risultati attesi ed effettivi.
I caratteri qualificanti della programmazione propri dell’ordinamento finanziario e
contabile delle amministrazioni pubbliche, sono:
a) la valenza pluriennale del processo;
b) la lettura non solo contabile dei documenti nei quali le decisioni politiche e
gestionali trovano concreta attuazione;
c) la coerenza ed interdipendenza dei vari strumenti della programmazione
Gli strumenti di programmazione degli enti locali sono:
a) il Documento unico di programmazione (DUP), presentato al Consiglio, entro il
31 luglio di ciascun anno, per le conseguenti deliberazioni;
b) l’eventuale nota di aggiornamento del DUP, da presentare al Consiglio entro il 15
novembre di ogni anno, per le conseguenti deliberazioni;
c) lo schema di bilancio di previsione finanziario, da presentare al Consiglio entro il
15 novembre di ogni anno. A seguito di variazioni del quadro normativo di
riferimento la Giunta aggiorna lo schema di bilancio di previsione in corso di
approvazione unitamente al DUP. In occasione del riaccertamento ordinario o
straordinario dei residui la Giunta aggiorna lo schema di bilancio di previsione in
corso di approvazione unitamente al DUP e al bilancio provvisorio in gestione;
d) il piano esecutivo di gestione (PEG) e delle performances approvato dalla Giunta
entro 20 giorni dall’approvazione del bilancio;
f) il piano degli indicatori di bilancio presentato al Consiglio unitamente al bilancio
di previsione e al rendiconto;
g) lo schema di delibera di assestamento del bilancio, comprendente lo stato di
attuazione dei programmi e il controllo della salvaguardia degli equilibri di bilancio,
da presentare al Consiglio entro il 31 luglio di ogni anno;
h) le variazioni di bilancio;
i) lo schema di rendiconto sulla gestione.
Le province e i comuni definiscono gli strumenti della programmazione dei propri
organismi e enti strumentali, in coerenza con il principio di programmazione e con
le disposizioni del Decreto Legislativo n. 118 del 2011 (es. Piano programma delle
attività; Budget economico triennale; Forecast; Piano indicatori).
DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE - DUP
Il è lo strumento che permette l’attività di guida strategica ed operativa degli DUP
enti locali e consente di fronteggiare in modo permanente, sistemico e unitario le
discontinuità ambientali e organizzative.
Il DUP costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei
documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di
programmazione.
Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa
(SeO). La prima ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato
amministrativo, la seconda pari a quello del bilancio di previsione.
La sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art. 46 SeS
comma 3 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 e individua, in coerenza con
il quadro normativo di riferimento, gli indirizzi strategici dell’ente. Il quadro
strategico di riferimento è definito anche in coerenza con le linee di indirizzo della
programmazione regionale e tenendo conto del concorso al perseguimento degli
obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale in coerenza con le
procedure e i criteri stabiliti dall'Unione Europea.
Tuel art. 46 comma 3: Entro il termine fissato dallo statuto, il sindaco o il
presidente della provincia, sentita la giunta, presenta al consiglio le linee
programmatiche relative alle azioni e ai progetti da realizzare nel corso del
mandato.
La SeS individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli
obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il
programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato
amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo.
PER DEFINIRE GLI OBIETTIVI STRATEGICI OCCORRE ANALIZZARE:
- LE CONDIZIONI ESTERNE
- LE CONDIZIONI INTERNE
Circa le condizioni esterne occorre conoscere:
1. Gli obiettivi individuati dal Governo per il periodo considerato anche alla luce
degli indirizzi e delle scelte contenute nei documenti di programmazione
comunitari e nazionali;
2. La valutazione corrente e prospettica della situazione socio-economica del
territorio di riferimento e della domanda di servizi pubblici locali anche in
considerazione dei risultati e delle prospettive future di sviluppo socio-economico;
3. I parametri economici essenziali utilizzati per identificare, a legislazione vigente,
l’evoluzione dei flussi finanziari ed economici dell’ente e dei propri enti
strumentali, segnalando le differenze rispetto ai parametri considerati nella
Decisione di Economia e Finanza (DEF).
Circa le condizioni interne occorre conoscere:
1. organizzazione e modalità di gestione dei servizi pubblici locali tenuto conto dei
fabbisogni e dei costi standard. Saranno definiti gli indirizzi generali sul ruolo degli
organismi ed enti strumentali e società controllate e partecipate con riferimento
anche alla loro situazione economica e finanziaria, agli obiettivi di servizio e
gestionali che devono perseguire e alle procedure di controllo di competenza
dell’ente;
2. indirizzi generali di natura strategica relativi alle risorse e agli impieghi e
sostenibilità economico finanziaria attuale e prospettica. A tal fine, devono essere
oggetto di specifico approfondimento almeno i seguenti aspetti:
a. gli investimenti e la realizzazione delle opere pubbliche con indicazione del
fabbisogno in termini di spesa di investimento e dei riflessi per quanto
riguarda la spesa corrente per ciascuno degli anni dell'arco temporale di
riferimento della SeS;
b. i programmi ed i progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora
conclusi;
c. i tributi e le tariffe dei servizi pubblici;
d. la spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni
fondamentali anche con riferimento alla qualità dei servizi resi e agli obiettivi
di servizio;
e. l’analisi delle necessità finanziarie e strutturali per l’espletamento dei
programmi ricompresi nelle varie missioni;
f. la gestione del patrimonio;
g. il reperimento e l’impiego di risorse straordinarie e in conto capitale;
h. l’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità e andamento
tendenziale nel periodo di mandato;
i. gli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed i relativi
equilibri in termini di cassa.
3. Disponibilità e gestione delle risorse umane con riferimento alla struttura
organizzativa dell’ente in tutte le sue articolazioni e alla sua evoluzione nel tempo
anche in termini di spesa.
4. Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di
stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica.
La ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento SeO
a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e
degli obiettivi strategici fissati nella SeS del DUP. In particolare, la SeO contiene la
programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia
annuale che pluriennale.
Il contenuto della SeO, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati
nella SeS, costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti
contabili di previsione dell’ente.
La SeO è redatta, per il suo contenuto finanziario, per competenza con riferimento
all’intero periodo considerato, e per cassa con riferimento al primo esercizio, si
fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale e copre un arco temporale
pari a quello del bilancio di previsione.
Il contenuto minimo della SeO è costituito:
a) dall’indicazione degli indirizzi e degli obiettivi degli organismi facenti parte del
gruppo amministrazione pubblica;
b) dalla dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli strumenti
urbanistici vigenti;
c) per la parte entrata, da una valutazione generale sui mezzi finanziari,
individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando l'andamento storico
degli stessi ed i relativi vincoli;
d) dagli indirizzi in materia di tributi e tariffe dei servizi;
e) dagli indirizzi sul ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli
investimenti;
f) per la parte spesa, da una redazione per programmi all’interno delle missioni,
con indicazione delle finalità che si intendono conseguire, della motivazione
delle scelte di indirizzo effettuate e delle risorse umane e strumentali ad esse
destinate;
g) dall’analisi e valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti;
h) dalla valutazione sulla situazione economico – finanziaria degli organismi
gestionali esterni;
i) dalla programmazione dei lavori pubblici svolta in conformità ad un
programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali;
j) dalla programmazione del fabbisogno di personale a livello triennale e
annuale;
k) dal piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni patrimoniali.
La SeO si struttura in due parti fondamentali:
Parte 1, nella quale sono descritte le motivazioni delle scelte programmatiche
effettuate, sia con riferimento all’ente sia al gruppo amministrazione pubblica,
e definiti, per tutto il periodo di riferimento del DUP, i singoli programmi da
realizzare ed i relativi obiettivi annuali;
Parte 2, contenente la programmazione dettagliata, relativamente all'arco
temporale di riferimento del DUP, delle opere pubbliche, del fabbisogno di
personale e delle alienazioni e valorizzazioni del patrimonio.
Nella Parte 1 della SeO sono individuati, per ogni singola missione e coerentemente
agli indirizzi strategici contenuti nella SeS, i programmi operativi che l’ente
intende realizzare nell'arco pluriennale di riferimento della SeO del DUP.
Per ogni programma devono essere definite le finalità e gli obiettivi annuali e
pluriennali che si intendono perseguire, la motivazione delle scelte effettuate ed
individuate le risorse finanziarie, umane e strumentali ad esso destinate.
Gli obiettivi dei programmi devono essere controllati annualmente a fine di
verificarne il grado di raggiungimento e, laddove necessario, modificati, dandone
adeguata giustificazione, per dare una rappresentazione veritiera e corretta dei
futuri andamenti dell’ente e del processo di formulazione dei programmi all’interno
delle missioni.
In ogni caso il programma è il cardine della programmazione e, di conseguenza, il
contenuto dei programmi deve esprimere il momento chiave della predisposizione
del bilancio finalizzato alla gestione delle funzioni fondamentali dell’ente.
I programmi devono essere analiticamente definiti in modo da costituire la base
sulla quale implementare il processo di definizione degli indirizzi e delle scelte che
deve, successivamente, portare, tramite la predisposizione e l’approvazione del
PEG, all’affidamento di obiettivi e risorse ai responsabili dei servizi.
I mezzi finanziari necessari per la realizzazione dei programmi all’interno delle
missioni devono essere “valutati”, e cioè:
a) individuati quanto a tipologia;
b) quantificati in relazione al singolo cespite;
c) descritti in rapporto alle rispettive caratteristiche;
d) misurati in termini di gettito finanziario.
Particolare attenzione deve essere posta sulla compatibilità con i vincoli del patto
di stabilità interno, anche in termini di flussi di cassa.
L'analisi delle condizioni operative dell'ente deve essere realizzata con riferimento
almeno ai seguenti aspetti:
• le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili nonché le caratteristiche dei
servizi dell'ente;
• i bisogni per ciascun programma all’interno delle missioni, con particolare
riferimento ai servizi fondamentali;
• gli orientamenti circa i contenuti degli obiettivi del Patto di Stabilità interno da
perseguire ai sensi della normativa in materia e le relative disposizioni per i propri
enti strumentali e società controllate e partecipate;
• per la parte entrata, una valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le
fonti di finanziamento ed evidenziando l'andamento storico degli stessi ed i relativi
vincoli. La valutazione delle risorse finanziarie deve offrire, a conforto della
veridicità della previsione, un trend storico che evidenzi gli scostamenti rispetto agli
«accertamenti», tenuto conto dell’effettivo andamento degli esercizi precedenti;
• gli indirizzi in materia di tributi e tariffe dei servizi;
• la valutazione e gli indirizzi sul ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli
investimenti, sulla capacità di indebitamento e relativa sostenibilità in termini di
equilibri di bilancio e sulla compatibilità con i vincoli di finanza pubblica;
• per la parte spesa, l’analisi degli impegni pluriennali di spesa già assunti;
• la descrizione e l’analisi della situazione economico – finanziaria degli organismi
aziendali facenti parte del gruppo amministrazione pubblica.
E’ prioritario il finanziamento delle spese correnti consolidate, riferite cioè ai servizi
essenziali e strutturali, al mantenimento del patrimonio e dei servizi ritenuti
necessari.
La parte rimanente può quindi essere destinata alla spesa di sviluppo, intesa quale
quota di risorse aggiuntive che si intende destinare al potenziamento quali-
quantitativo di una certa attività, o alla creazione di un nuovo servizio.
Con riferimento alla previsione di spese di investimento e relative fonti di
finanziamento, occorre valutare la sostenibilità negli esercizi futuri in termini di
spese indotte.
Per ogni programma deve essere effettuata l’analisi e la valutazione degli impegni
pluriennali di spesa già assunti a valere sugli anni finanziari a cui la SeO si riferisce e
delle maggiori spese previste e derivanti dai progetti già approvati per interventi di
investimento.
Una particolare analisi dovrà essere dedicata al “Fondo pluriennale vincolato” sia di
parte corrente, sia relativo agli interventi in conto capitale, non solo dal punto di
vista contabile, ma per valutare tempi e modalità della realizzazione dei programmi
e degli obiettivi dell’amministrazione.
La Parte 2 della SeO comprende la programmazione in materia di lavori pubblici,
personale e patrimonio.
La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in conformità
ad un programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali che sono ricompresi
nella SeO del DUP. I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi
nell’elenco annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti
in lavori pubblici e il loro finanziamento.
Ogni ente locale deve analizzare, identificare e quantificare gli interventi e le risorse
reperibili per il loro finanziamento.
Il programma deve in ogni modo indicare:
o le priorità e le azioni da intraprendere come richiesto dalla legge;
o la stima dei tempi e la durata degli adempimenti amministrativi di realizzazione
delle opere e del collaudo;
o La stima dei fabbisogni espressi in termini sia di competenza, sia di cassa, al fine
del relativo finanziamento in coerenza con i vincoli di finanza pubblica.
La programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice degli enti
sono tenuti ad approvare, ai sensi di legge, deve assicurare le esigenze di
funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi
compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica.
Al fine di procedere al riordino, gestione e valorizzazione del proprio patrimonio
immobiliare l’ente, con apposita delibera dell’organo di governo
individua, redigendo apposito elenco, i singoli immobili di proprietà
dell'ente. Tra questi devono essere individuati quelli non strumentali all’esercizio
delle proprie funzioni istituzionali e quelli suscettibili di valorizzazione ovvero di
dismissione. Sulla base delle informazioni contenute nell’elenco deve essere
predisposto il “Piano delle alienazioni e valorizzazioni patrimoniali” quale parte
integrante del DUP.
La ricognizione degli immobili è operata sulla base, e nei limiti, della
documentazione esistente presso i propri archivi e uffici.
ALTRI PIANI
Nel DUP dovranno essere inseriti tutti quegli ulteriori strumenti di programmazione
relativi all’attività istituzionale dell’ente di cui il legislatore prevederà la redazione
ed approvazione. Si fa riferimento ad esempio alla possibilità di redigere piani
triennali di razionalizzazione e riqualificazione della spesa di cui all’art. 16, comma
4, del D.L. 98/2011 – L. 111/2011.
Ma anche piano contenimento spesa relativo a:
- personale
- autovetture
- convegni, mostre, pubblicità, rappresentanza
- personale
- consulenza
- formazione
- missioni
- locazioni
- acquisizione immobili
Il DUP - Documento unico di programmazione semplificato
Il Documento unico di programmazione semplificato, predisposto dagli enti locali
con popolazione fino a 5.000 abitanti, individua le principali scelte che
caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del
mandato amministrativo e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al
periodo di mandato.
Gli indirizzi generali individuati dal documento unico di programmazione
semplificato riguardano principalmente:
1. l’organizzazione e la modalità di gestione dei servizi pubblici ai cittadini, tenuto
conto dei fabbisogni e dei costi standard e del ruolo degli eventuali organismi, enti
strumentali e società controllate e partecipate.
2. l’individuazione delle risorse, degli impieghi e la verifica della sostenibilità
economico finanziaria attuale e prospettica, anche in termini di equilibri finanziari
del bilancio e della gestione.
Devono essere oggetto di specifico approfondimento almeno i seguenti aspetti,
relativamente ai quali saranno definiti appositi indirizzi generali con riferimento al
periodo di mandato:
a. gli investimenti e la realizzazione delle opere pubbliche con indicazione del
fabbisogno in termini di spesa di investimento e dei riflessi per quanto riguarda la
spesa corrente per ciascuno degli anni dell'arco temporale di riferimento;
b. i programmi ed i progetti di investimento in corso di esecuzione e non ancora
conclusi;
c. i tributi e le tariffe dei servizi pubblici;
d. la spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni
fondamentali anche con riferimento alla qualità dei servizi resi e agli obiettivi di
servizio;
e. l’analisi delle necessità finanziarie e strutturali per l’espletamento dei programmi
ricompresi nelle varie missioni;
f. la gestione del patrimonio;
g. il reperimento e l’impiego di risorse straordinarie e in conto capitale;
h. l’indebitamento con analisi della relativa sostenibilità e andamento tendenziale
nel periodo di mandato;
i. gli equilibri della situazione corrente e generali del bilancio ed i relativi equilibri in
termini di cassa.
3. Disponibilità e gestione delle risorse umane con riferimento alla struttura
organizzativa dell’ente in tutte le sue articolazioni e alla sua evoluzione nel tempo
anche in termini di spesa.
4. Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di
stabilità interno e con i vincoli di finanza pubblica.
In considerazione degli indirizzi generali di programmazione al termine del
mandato, l’amministrazione rende conto del proprio operato attraverso la
relazione di fine mandato di cui all’art. 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011,
n. 149, quale dichiarazione certificata delle iniziative intraprese, dell’attività
amministrativa e normativa e dei risultati riferibili alla programmazione dell’ente e
di bilancio durante il mandato.
Il DUP semplificato, quale guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti
contabili di previsione dell’ente, indica, per ogni singola missione/programma del
bilancio, gli obiettivi che l’ente intende realizzare negli esercizi considerati nel
bilancio di previsione (anche se non compresi nel periodo di mandato). Per
ciascuna missione/programma gli enti possono indicare le relative previsioni di
spesa in termini di competenza finanziaria. Con riferimento al primo esercizio
possono essere indicate anche le previsioni di cassa
Il DUP semplificato comprende inoltre, relativamente all'arco temporale di
riferimento del bilancio di previsione:
a) gli obiettivi degli organismi facenti parte del gruppo amministrazione pubblica;
b) l’analisi della coerenza delle previsioni di bilancio con gli strumenti urbanistici
vigenti;
c) la programmazione dei lavori pubblici,
d) la programmazione del fabbisogno di personale;
e) la programmazione delle alienazioni e della valorizzazione dei beni patrimoniali.
La realizzazione dei lavori pubblici degli enti locali deve essere svolta in conformità
ad un programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali che sono ricompresi nel
DUP. I lavori da realizzare nel primo anno del triennio sono compresi nell’elenco
annuale che costituisce il documento di previsione per gli investimenti in lavori
pubblici e il loro finanziamento.
La programmazione del fabbisogno di personale che gli organi di vertice degli enti
sono tenuti ad approvare, ai sensi di legge, deve assicurare le esigenze di
funzionalità e di ottimizzazione delle risorse per il miglior funzionamento dei servizi
compatibilmente con le disponibilità finanziarie e i vincoli di finanza pubblica.
Al fine di procedere al riordino, gestione e valorizzazione del proprio patrimonio
immobiliare l’ente, con apposita delibera dell’organo di governo individua,
redigendo apposito elenco, i singoli immobili di proprietà dell'ente. Tra questi
devono essere individuati quelli non strumentali all’esercizio delle proprie funzioni
istituzionali e quelli suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione. Sulla base
delle informazioni contenute nell’elenco deve essere predisposto il “Piano delle
alienazioni e valorizzazioni patrimoniali” quale parte integrante del DUP.
Inoltre, nel DUP devono essere inseriti tutti quegli ulteriori strumenti di
programmazione relativi all’attività istituzionale dell’ente richiesti dal legislatore
(vedasi sopra).
La allegata al bilancio di previsione indica: nota integrativa
a) i criteri di valutazione adottati per la formulazione delle previsioni, con particolare riferimento agli stanziamenti riguardanti gli accantonamenti per le spese potenziali e al fondo crediti di dubbia esigibilità, dando illustrazione dei crediti per i quali non è previsto l’accantonamento a tale fondo;
b) l’elenco analitico delle quote vincolate e accantonate del risultato di amministrazione presunto al 31 dicembre dell’esercizio precedente, distinguendo i vincoli derivanti dalla legge e dai principi contabili, dai trasferimenti, da mutui e altri finanziamenti, vincoli formalmente attribuiti dall’ente;
c) l’elenco analitico degli utilizzi delle quote vincolate e accantonate del risultato di amministrazione presunto, distinguendo i vincoli derivanti dalla legge e dai principi contabili, dai trasferimenti, da mutui e altri finanziamenti, vincoli formalmente attribuiti dall’ente;
d) l’elenco degli interventi programmati per spese di investimento finanziati col ricorso al debito e con le risorse disponibili;
e) nel caso in cui gli stanziamenti riguardanti il fondo pluriennale vincolato comprendono anche investimenti ancora in corso di definizione, le cause che non hanno reso possibile porre in essere la programmazione necessaria alla definizione dei relativi cronoprogrammi;
f) l’elenco delle garanzie principali o sussidiarie prestate dall’ente a favore di enti e di altri soggetti ai sensi delle leggi vigenti;
g) gli oneri e gli impegni finanziari stimati e stanziati in bilancio, derivanti da contratti relativi a strumenti finanziari derivati o da contratti di finanziamento che includono una componente derivata;
h) l'elenco dei propri enti ed organismi strumentali, precisando che i relativi bilanci consuntivi sono consultabili nel proprio sito internet fermo restando quanto previsto per gli enti locali dall'articolo 172, comma 1, lettera a) del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267;
i) l’elenco delle partecipazioni possedute con l’indicazione della relativa quota percentuale;
j) altre informazioni riguardanti le previsioni, richieste dalla legge o necessarie per l’interpretazione del bilancio.
PEG – PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE (ART. 169 TUEL)
1. La giunta delibera il piano esecutivo di gestione (PEG) entro venti giorni
dall'approvazione del bilancio di previsione, in termini di competenza. Con
riferimento al primo esercizio il PEG è redatto anche in termini di cassa. Il PEG è
riferito ai medesimi esercizi considerati nel bilancio, individua gli obiettivi della
gestione ed affida gli stessi, unitamente alle dotazioni necessarie, ai responsabili
dei servizi.
2. Nel PEG le entrate sono articolate in titoli, tipologie, categorie, capitoli, ed
eventualmente in articoli, secondo il rispettivo oggetto. Le spese sono articolate in
missioni, programmi, titoli, macroaggregati, capitoli ed eventualmente in articoli. I
capitoli costituiscono le unità elementari ai fini della gestione e della
rendicontazione, e sono raccordati al quarto livello del piano dei conti finanziario di
cui all'articolo 157.
3. L'applicazione dei commi 1 e 2 del presente articolo è facoltativa per gli enti
locali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti, fermo restando l'obbligo di
rilevare unitariamente i fatti gestionali secondo la struttura del piano dei conti di
cui all'art. 157, comma 1-bis.
3-bis. Il PEG è deliberato in coerenza con il bilancio di previsione e con il
documento unico di programmazione. Al PEG è allegato il prospetto concernente la
ripartizione delle tipologie in categorie e dei programmi in macroaggregati,
secondo lo schema di cui all'allegato n. 8 al decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118, e successive modificazioni. Il piano dettagliato degli obiettivi di cui all'articolo
108, comma 1, del presente testo unico e il piano della performance di cui
all'articolo 10 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, sono unificati
organicamente nel PEG.
INDICATORI DI BILANCIO (art. 18 bis Dlgs 118/2011)
1. Al fine di consentire la comparazione dei bilanci, gli enti adottano un sistema di
indicatori semplici, denominato “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di
bilancio” misurabili e riferiti ai programmi e agli altri aggregati del bilancio, costruiti
secondo criteri e metodologie comuni.
2. Le regioni e i loro enti ed organismi strumentali, entro 30 giorni
dall’approvazione del bilancio di previsione o del budget di esercizio e del bilancio
consuntivo o del bilancio di esercizio, presentano il documento di cui al comma 1, il
quale è parte integrante dei documenti di programmazione e di bilancio di ciascuna
amministrazione pubblica. Esso viene divulgato anche attraverso la pubblicazione
sul sito internet istituzionale dell’amministrazione stessa nella sezione
“Trasparenza, valutazione e merito”, accessibile dalla pagina principale (home
page).
3. Gli enti locali ed i loro enti e organismi strumentali allegano il “Piano” di cui al
comma 1 al bilancio di previsione o del budget di esercizio e del bilancio consuntivo
o del bilancio di esercizio.
4. Il sistema comune di indicatori di risultato delle Regioni e dei loro enti ed
organismi strumentali, è definito con decreto del ministero dell’economia e delle
finanze su proposta della Commissione sull’armonizzazione contabile degli enti
territoriali. Il sistema comune di indicatori di risultato degli enti locali e dei loro enti
ed organismi strumentali, è definito con decreto del ministero dell’interno, su
proposta della Commissione sull’armonizzazione contabile degli enti territoriali.
L’adozione del Piano di cui al comma 1 è obbligatoria a decorrere dall’esercizio
successivo all’emanazione dei rispettivi decreti.