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Anno VII Numero 1307 Martedì 13 Marzo 2018 S. Patrizia AVVISO Ordine 1. ORDINE: Progetto “Un Farmaco per tutti” e “Una Visita per tutti”; 2. Sussidio di solidarietà 3. Quota sociale 2018 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Eiaculazione precoce: «Il mio compagno fa troppo in fretta. Quali sono i rimedi?» 5. Lo sai che dita di mani e piedi fredde e bluastre potrebbero non dipendere (solo) dal clima? Prevenzione e Salute 6. Cosa succede al tuo corpo quando smetti di bere alcolici 7. Chi mangia peperoncino vive di più? Meteo Napoli Martedì 13 Marzo Variabile Minima: 9° C Massima: 14 °C Umidità: Mattina = 47% Pomeriggio = 55% EIACULAZIONE PRECOCE: «Il mio compagno fa troppo in fretta. Quali sono i rimedi?» Tutte le possibili cause della eiaculazione precoce meritano un approfondimento anche perché quelle organiche hanno la maggiore probabilità di essere le responsabili e possono essere affrontate con successo Pubblichiamo la domanda inviata da una lettrice e la risposta data da uno dei nostri esperti, il prof. Gianni Paulis, resp. Ambulatorio di Andrologia e Urologia, Centro Clinico di Medicina Preventiva e Medicina Legale della Polizia di Stato - Ministero dell’Interno. Salve, parlo a nome del mio compagno perché lui si vergogna di farlo. Ha 50 anni, siamo sposati da tanto e abbiamo sempre avuto una vita sessuale normale. Però da un paio di mesi non riusciamo più ad avere un rapporto completo perché eiacula prima della penetrazione. Ho capito da sola cosa succede perché non ne vuole proprio parlare, tanto meno andare a fare una visita da un andrologo. Non so cosa fare, mi potete dare una risposta? Grazie. Angy Cara Angy, se il suo compagno non ha mai avuto prima problemi del genere, con certezza non soffre di una forma di eiaculazione precoce “longlife” e quindi è importante che egli si sottoponga a una visita dallo specialista andrologo. Tutte le possibili cause di questa particolare situazione meritano un approfondimento anche perché in questi casi le cause organiche rappresentano la maggiore probabilità di essere le responsabili. Potrebbe trattarsi di una patologia prostatica o comunque di una patologia uro-andrologica, oppure, più raramente, di un disturbo causato da uno squilibrio ormonale (per es. legato alla tiroide). Ancora più raramente, la condizione potrebbe essere generata da una situazione contingente di origine psicologica o molto più banalmente dall’assunzione di alcuni tipi di farmaci. In tutti i casi il problema è bene che venga approfondito sia per la salute del suo compagno che per la vostra armonia di coppia. Ne parli tranquillamente con lui, vedrà che comprenderà la situazione e soprattutto apprezzerà il suo interessamento. Mettere la testa sotto la sabbia, oltre a non risolvere il problema, toglie ossigeno alla coppia. Cordiali saluti, Prof. Gianni Paulis (Salute, Corriere) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected] ; [email protected] SOCIAL Seguici su Facebook Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi……… I strunze saglieno semp ‘a galle I cattivi riescono sempre a farsi notare

e “Una EIACULAZIONE PRECOCE: «Il mio compagno fa troppo in ... · Tutte le possibili cause della eiaculazione precoce meritano un probabilità di essere le responsabili e possono

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Anno VII – Numero 1307 Martedì 13 Marzo 2018 – S. Patrizia

AVVISO Ordine

1. ORDINE: Progetto “Un

Farmaco per tutti” e “Una

Visita per tutti”;

2. Sussidio di solidarietà

3. Quota sociale 2018

Notizie in Rilievo

Scienza e Salute 4. Eiaculazione precoce: «Il

mio compagno fa troppo in

fretta. Quali sono i

rimedi?»

5. Lo sai che dita di mani e

piedi fredde e bluastre

potrebbero non dipendere

(solo) dal clima?

Prevenzione e Salute

6. Cosa succede al tuo corpo

quando smetti di bere

alcolici

7. Chi mangia peperoncino

vive di più?

Meteo Napoli

Martedì 13 Marzo

Variabile

Minima: 9° C Massima: 14 °C Umidità: Mattina = 47%

Pomeriggio = 55%

EIACULAZIONE PRECOCE: «Il mio compagno fa troppo in fretta. Quali sono i rimedi?»

Tutte le possibili cause della eiaculazione precoce meritano un approfondimento anche perché quelle organiche hanno la maggiore probabilità di essere le responsabili e possono essere affrontate con successo

Pubblichiamo la domanda inviata da una lettrice e la risposta data da uno dei nostri esperti, il prof. Gianni Paulis, resp. Ambulatorio di Andrologia e Urologia, Centro Clinico di Medicina Preventiva e Medicina Legale della Polizia di Stato - Ministero dell’Interno. Salve, parlo a nome del mio compagno perché lui si vergogna di farlo. Ha 50 anni, siamo sposati da tanto e abbiamo sempre avuto una vita sessuale normale. Però da un paio di mesi non riusciamo più ad avere un rapporto completo perché eiacula prima della penetrazione. Ho capito da sola cosa succede perché non ne vuole proprio parlare, tanto meno andare a fare una visita da un andrologo. Non so cosa fare, mi potete dare una risposta? Grazie. Angy

Cara Angy, se il suo compagno non ha mai avuto prima problemi del genere, con certezza non soffre di una forma di eiaculazione precoce “longlife” e quindi è importante che egli si sottoponga a una visita dallo specialista andrologo. Tutte le possibili cause di questa particolare situazione meritano un approfondimento anche perché in questi casi le cause organiche rappresentano la maggiore probabilità di essere le responsabili. Potrebbe trattarsi di una patologia prostatica o comunque di una patologia uro-andrologica, oppure, più raramente, di un disturbo causato da uno squilibrio ormonale (per es. legato alla tiroide). Ancora più raramente, la condizione potrebbe essere generata da una situazione contingente di origine psicologica o molto più banalmente dall’assunzione di alcuni tipi di farmaci. In tutti i casi il problema è bene che venga approfondito sia per la salute del suo compagno che per la vostra armonia di coppia. Ne parli tranquillamente con lui, vedrà che comprenderà la situazione e soprattutto apprezzerà il suo interessamento. Mettere la testa sotto la sabbia, oltre a non risolvere il problema, toglie ossigeno alla coppia. Cordiali saluti, Prof. Gianni Paulis (Salute, Corriere)

SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it

E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli

iBook Farmaday

Proverbio di oggi……… I strunze saglieno semp ‘a galle I cattivi riescono sempre a farsi notare

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PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1307

PREVENZIONE E SALUTE

Cosa succede al tuo corpo quando smetti di bere alcolici

Nel mondo ogni persona che ha più di 15 anni consuma 13,5 grammi di alcol puro al giorno, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Considerando che quasi la metà della popolazione mondiale non beve del tutto, l’altra metà beve troppo. Ecco cosa succede all’organismo quando si smette di bere alcol

Umore Migliore

L’alcol è un depressivo, può “affogare” l’umore. Potrebbe non sembrare così mentre “si fa festa”, ma questa sensazione è dovuta all’alcol stesso che inibisce la parte del cervello che usiamo per controllare le azioni. Più si beve, più le emozioni negative come ansia, rabbia e depressione possono prendere il sopravvento. Ecco perché il binge drinking (bere smodatamente in poco tempo) è associato a più alti livelli di depressione, autolesionismo, suicidio e violenza.

Memoria più Prestante

Le “bevute colossali” sono anche associate a gravi “blackout” di memoria che possono variare da piccoli vuoti a dimenticanze più gravi, come l’oblio di un’intera serata. L’alcol provoca questo perché fa diminuire l’attività elettrica dei neuroni dell’ippocampo, la parte del cervello responsabile della formazione di ricordi a breve termine. Bere in modo abituale può danneggiare in modo permanente l’ippocampo e portare a problemi cognitivi. Uno studio pubblicato sul British Medical Journal l’anno scorso ha evidenziato come coloro che hanno bevuto 14-21 bicchieri di vino alla settimana hanno sviluppato un rischio tre volte superiore di danneggiare la parte del cervello interessata alla memoria. Gli adolescenti poi sono più suscettibili ai vuoti di memoria, ma meno agli effetti intossicanti dell’alcol. Ciò significa che “devono” bere di più per sentirsi “ubriachi” come un adulto e questo fa sì che i danni al cervello siano ancora peggiori.

Bellezza Ritrovata

L’alcol può avere un effetto significativo sull’aspetto di una persona. In primo luogo disidrata la pelle, che significa epidermide arrossata e rugosa. Può favorire anche la rosacea, una condizione che causa arrossamento, brufoli e gonfiore sul viso. Inoltre la frase “puzzi di alcol” è veritiera e non riguarda solo l’alito: nel tempo in cui il fegato è impegnato ad assimilare una bevanda, in media un’ora, parte del corpo trasuda alcol attraverso il respiro, ma anche l’urina e il sudore.

Sonno più Ristoratore

Anche se è noto che un po’ di alcol può aiutare ad addormentarsi rapidamente, nella notte a causa di esso il corpo soffre di un sonno troppo leggero: il riposo è più disturbato quanto più si beve. Il sonno senza alcol sarà quindi maggiormente ristoratore, che significa anche migliori umore, concentrazione e prestazioni mentali.

Meno Cibo

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Obesity, l’alcol è uno dei maggiori fattori di eccesso di assunzione di cibo. I ricercatori hanno scoperto che alcune donne che avevano ricevuto un “infuso” di alcol equivalente a circa due bevande standard (drink “standard”: un bicchiere piccolo di vino, una birra piccola, un bicchierino di superalcolico) mangiavano poi il 30% di cibo in più rispetto a quelle che avevano ricevuto una soluzione salina. Una ricerca precedente aveva scoperto che le persone mangiano di più quando bevono un aperitivo prima di cena.

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PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1307

Meno Chili

L’alcol ha un modo subdolo di aumentare l’apporto calorico giornaliero senza che uno se ne accorga. Un margarita può contenere 300 calorie o più, principalmente di zucchero. Una pina colada potrebbe averne 450, come un grosso panino di un fast food. Uno studio Usa ha rilevato che gli uomini consumano 433 calorie in più nei giorni in cui bevono drink. Per le donne, sono 300 calorie. Smettere di bere e non sostituire drink con dolci procurerà una diminuzione del peso senza troppi sforzi. L’alcol, poi, non ha alcun valore nutritivo ma contiene 7 calorie per grammo: più delle proteine e persino dei carboidrati, che hanno entrambi 4 calorie. Il grasso ha 9 calorie per grammo. Ma dove vanno tutte queste calorie vuote? A seguire i problemi di salute che senza alcol si possono evitare.

Meno rischi di Tumori…

Secondo il National Cancer Institute, il consumo di alcol è collegato a un aumentato rischio di cancro della bocca, del fegato, della mammella, del colon e del retto. Il rischio aumenta più si beve. Una potenziale ragione è che l’alcol indebolisce il nostro sistema immunitario, rendendoci più suscettibili alle infiammazioni, una forza trainante del cancro; nonché mina l’integrità del microbioma nel nostro tratto digestivo.

… e di Alzheimer

Bere tanto e spesso può aumentare il rischio di sviluppare demenze e Alzheimer. Il legame è stato dimostrato in un grande studio pubblicato su Lancet Pubblic Health da un team internazionale di ricercatori franco-canadesi che hanno analizzato le abitudini e lo stato di salute di oltre un milione di francesi ricoverati tra il 2008 e il 2013. Più di un terzo dei 57mila casi di demenza precoce sono risultati direttamente correlati al consumo di alcol e complessivamente è emerso che le persone alcolizzate hanno un rischio tre volte più alto di sviluppare qualunque tipo di demenza. Da tempo sappiamo che l’alcol è neurotossico: la carenza di tiamina negli alcolisti devasta la memoria e condizioni legate all’alcol come la cirrosi e l’epilessia possono danneggiare il cervello.

Attenzione al Diabete

La connessione tra alcol e diabete è complicata. Gli studi dimostrano che bere moderatamente più di tre o quattro giorni alla settimana può effettivamente ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2. Tuttavia, bere molto aumenta lo stesso rischio (visto che abbiamo anche spiegato come aumenti la voglia di cibo). Troppo alcol infiamma il pancreas, che è responsabile della secrezione di insulina per regolare gli zuccheri nel sangue. Se si soffre di diabete, inoltre, l’alcol può interagire con vari farmaci e portare all’ipoglicemia, livello pericolosamente basso di glicemia nel sangue. Ecco perché gli esperti raccomandano di non bere mai a stomaco vuoto.

E il cuore?

Per anni si è detto che bere con moderazione (un drink “standard” al giorno per le donne e due per gli uomini) è collegato a un minor rischio di malattie cardiovascolari. Ma studi recenti stanno mettendo in dubbio anche questa tradizione di lunga data. La scienza ora dice che dipende dall’età e dalle abitudini di consumo. Uno studio del 2017 su quasi 2 milioni di britannici senza rischio cardiovascolare ha rilevato che nel bere moderato c’era ancora un modesto beneficio, soprattutto per le donne sopra i 55 anni. Per tutti gli altri, il piccolo effetto protettivo sul cuore era evidente solo se le bevande erano distanziate durante la settimana. Il binge drinking è stato al contrario collegato ad attacchi di cuore. Uno studio americano ha provato a quantificare i livelli di alcol “salutari” per il corpo umano in una ricerca pubblicata su Circulation Cardiovascular Imaging: al crescere del quantitativo di alcol consumato quotidianamente, aumentavano le anomalie cardiache e questo quantitativo era due bicchieri di vino al giorno per gli uomini e uno solo per le donne. (Salute, Corriere)

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PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1307

PREVENZIONE E SALUTE

Lo sai che DITA DI MANI E PIEDI FREDDE e BLUASTRE potrebbero non dipendere (solo) dal clima?

Dita delle mani e dei piedi che diventano prima pallide e poi bluastre, e al tatto appaiono fredde, come “congelate”.

Si tratta di un fenomeno piuttosto comune, chiamato fenomeno o disturbo di Raynaud, e non colpisce solo le dita di mani e piedi ma può interessare anche labbra, naso e orecchie – spiega il professor Carlo Selmi, Responsabile di Reumatologia e Immunologia clinica dell’ospedale Humanitas e docente all’Università degli Studi di Milano. Scatenato dal clima freddo ma anche da situazioni di stress, ne sono colpite soprattutto le donne di età compresa tra 15 e 30 anni. Nelle persone che ne soffrono, le estremità diventano improvvisamente pallide, poi bluastre, a causa dell’interruzione del flusso ematico alle dita. Quando la circolazione del sangue riprende, dopo un periodo fino a 20 minuti, il paziente può avvertire intenso formicolio alle dita associato, talvolta, a dolore, sensazione di forte pulsazione e anche gonfiore. In genere, il disturbo di Raynaud, il più comune, non è associato ad altre patologie e i disturbi non sono invalidanti per il paziente, e in tal caso si parla di fenomeno di Raynaud primitivo; il fenomeno di Raynaud, secondario più raro, si associa invece a patologie del tessuto connettivo (sclerosi sistemica, lupus eritematoso sistemico, sindrome di Sjogren), a patologie vascolari, alla sindrome del tunnel carpale e anche all’uso di alcuni farmaci, oppure può associarsi a ipertensione polmonare, una grave complicanza della patologia. Sebbene le cause del fenomeno di Raynaud non siano del tutto chiare, tuttavia si sa che anche lo stile di vita può causarlo, come, per es., l’abitudine al fumo di sigaretta e attività che prevedono vibrazioni, come l’uso del martello pneumatico o suonare il pianoforte. In generale, se il fenomeno appare in giovane età, con una storia familiare di eventi simili e con negatività degli autoanticorpi, è altamente probabile si tratti di un quadro primitivo.

Cosa fare per prevenire un “attacco di Raynaud”? Dal momento che il freddo può scatenare un attacco, può aiutare: in inverno, all’esterno:

1. mantenere calde le estremità interessate dal fenomeno di Raynaud con guanti, calzini e stivali caldi, sciarpa per coprire anche il naso, copriorecchie

2. indossare abiti con polsini sopra i quali mettere i guanti per evitare che l’aria fredda arrivi alle mani 3. utilizzare guanti auto-riscaldanti 4. scaldare bene l’auto per qualche minuto prima di togliere i guanti per guidarla, soprattutto se le

temperature esterne sono basse in casa o in ambienti riscaldati

1. indossare uno o più strati di calzini 2. indossare guanti o coprire le mani con i polsini del maglione o camicia quando si prendono cibi dal

frigorifero o freezer 3. in inverno, indossare calzini anche per andare a dormire

In estate, anche l’aria condizionata può scatenare un attacco 1. evitare di ambienti troppo condizionati 2. coprire le mani anche quando si prendono in mano bicchieri freddi.

(Salute, Humanitas)

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PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1307

PREVENZIONE E SALUTE

CHI MANGIA PEPERONCINO VIVE DI PIÙ?

E se fosse il peperoncino l’arma segreta per la longevità? Un gruppo di ricercatori della University of Vermont (Stati Uniti) ha associato il consumo di

peperoncino alla riduzione del rischio di mortalità. Lo studio è stato

pubblicato su Plos One.

Servendosi dei dati del National Health and Nutritional Examination

Survey III riferiti a oltre 16mila americani monitorati nell’arco di 23

anni, i ricercatori hanno correlato al consumo abituale di

peperoncino un rischio ridotto del 13% di mortalità generale e, in

particolare, per malattie cardiache e ictus.

Gli scienziati hanno valutato il numero dei decessi e le cause di morte

relative a un periodo di poco meno di 19 anni.

MA PERCHÉ CHI CONSUMAVA PEPERONCINI AVEVA UN RISCHIO PIÙ BASSO DI

MORTALITÀ?

Il meccanismo non è noto, dicono gli autori dello studio, che suggeriscono un possibile coinvolgimento

dei recettori delle sostanze responsabili del sapore piccante del peperoncino come la capsaicina.

Sarebbe probabilmente merito di questa sostanza che si ritiene svolga un ruolo importante nel

meccanismo molecolare e cellulare di prevenzione dell’obesità e anche nella regolazione del flusso

sanguigno coronarico.

I ricercatori ricordano infine le sue proprietà antimicrobiche che consentono alla capsaicina di alterare

in senso benefico il microbioma intestinale.

ATTENTO A PEPERONCINO CHI SOFFRE DI DISTURBI GASTROINTESTINALI

«Che sia la capsaicina o qualche altra sostanza a far bene e in che modo il consumo di peperoncino

risulti benefico sono aspetti ancora del tutto da chiarire», ricorda la professoressa Daniela Lucini,

responsabile della Sezione di Medicina dell’Esercizio dell’ospedale Humanitas.

«Certamente mangiare peperoncino tendenzialmente fa bene e probabilmente si accompagna ad altre

sane abitudini che caratterizzano uno stile di vita salutare, come suggerisce per certi versi anche lo

studio in oggetto.

Magari chi mangia questi ortaggi piccanti in genere preferisce una dieta più salutare e povera di grassi

animali o tende a fare più movimento».

«Possiamo consigliare di consumare peperoncino con l’unica accortezza – sottolinea la professoressa –

di chiedere un parere al proprio medico di base o allo specialista nel caso si sia affetti da malattie

gastrointestinali».

(Salute, Humanitas)

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PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1307

ORDINE:

IN RISCOSSIONE LA QUOTA SOCIALE 2018

E’ in riscossione la quota sociale 2018 di EURO 150,00 di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI.

Si Comunica che in questi giorni, Equitalia, Agente della riscossione dell’Ordine della Provincia di Napoli, sta recapitando l’avviso di pagamento relativo la Tassa di iscrizione all’Ordine per l’anno 2018. Il pagamento sarà possibile effettuarlo entro il 28 Febbraio p.v.

Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione.

Il mancato adempimento, oltre a causare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale.

AVVISO

GLI ISCRITTI CHE NON HANNO ANCORA RICEVUTO

L’AVVISO DI PAGAMENTO,

POSSONO SCARICARLO dal sito dell’Ordine

INSERENDO il PROPRIO CODICE FISCALE al seguente link:

http://www.ordinefarmacistinapoli.it/ordineNuovo/news/1381-quota-sociale-2018

Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli

La Bacheca

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PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1307

ORDINE: Progetto “Un FARMACO per TUTTI” e “UNA VISITA PER TUTTI”

I progetti hanno come obiettivo quello di contrastare la povertà sanitaria sia

mediante l’utilizzo di farmaci e di prodotti diversi dai farmaci come presidi medico

chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da

donazione spontanea da parte di cittadini e Aziende

Farmaceutiche, nonché di organizzare visite specialistiche

gratuite attraverso il camper della salute dell’Ordine.

Al fine di favorire la prevenzione sul territorio, nonché di contribuire ad assicurare ai cittadini in difficoltà non solo i farmaci provenienti dal progetto “Un Farmaco per Tutti” ma anche forme di attività assistenziali, il Consiglio dell’Ordine ha deliberato di acquistare un CAMPER della SALUTE, da utilizzare sul territorio per pianificare in modo capillare, ed in collaborazione con medici specialisti e volontari, laddove siano richiesti nuove forme assistenziali e di prevenzione (Visite mediche specialistiche, Autoanalisi etc.). Tale iniziativa, denominata, “Una Visita per Tutti”, insieme al progetto “Un Farmaco per Tutti” andrebbe a costituire una sorta di “Servizio Sanitario Solidale” che merita di essere considerato e supportato in modo sistemico dal Nostro Ordine e da altre Istituzioni pubbliche.

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PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno VII – Numero 1307