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E GIARDINI - Lisdha News news 58.pdf · non trovi un motivo per elevare una preghiera "di ringraziamento, ... produrre sempre di più così che ci sia più ricchezza per ... Non abbia

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2014104

Direttore EditorialeFabrizio Chianelli

Direttore ResponsabileMarcella Codini

Hanno collaborato a questo numeroChiara AmbrosioniLaura BelloniBruno BiasciEnnio CodiniCarlo Alberto ColettoDana Della BoscaMaria Cristina GallicchioEmanuela GiulianiGiuseppe GiulianiDavide OraziAlma PizziIda Sala

Redazione eamministrazione via Proserpio 13 - 21100 Varesetel. 0332/499854,0332/225543; 348/3679493fax 0332/499854email:[email protected].

Il sito internet è offerto daWeblink Servizi Telematici,vicolo San Michele 2/a,Varese.

Grafica e impaginazione Emmevi Grafica (VA)

StampaLitografia StephanGermignaga (VA)

Autorizzazione Tribunale di Varesen. 624 del 19/2/1992

ABBONAMENTIPer ricevere Lisdha News occorreversare un contributo minimoannuo di 15 euro sul ccp n. 13647250 intestato a LisdhaNews, via Proserpio 13, 21100 Varese.L'abbonamento può essere fatto inqualunque periodo dell’anno.

In ottemperanza alla Legge 675/96 Lainformiamo che il Suo nominativo com-pare nella banca dati dell'AssociazioneIl Girasole, editore di "Lisdha news" eviene utilizzato per l'invio del periodico edi eventuale altro materiale informativo.Ai sensi dell'art. 13 l. 675/96 potrà, inogni momento, avere accesso ai dati,chiederne la modifica o la cancellazionescrivendo a: Il Girasole, via Proserpio13, 21100 Varese.

Anno XVI - Numero 58 - Luglio 2008

SOMMARIO

LISDHANEWS

Visitate il nostro

SITO INTERNETwww.lisdhanews.itAbbiamo creato per voi un sito “accessibile”

Abbiamo voluto realizzare un sito Webaccessibile a persone affette da disabilità, eciò indipendentemente dal tipo di strumen-to di navigazione utilizzato (ad esempiobrowser grafici, browser vocali, cellulari,navigatori per automobile ecc.) e dalle limi-tazioni cui ci si trovi costretti (ad es. unambiente rumoroso, sovra o sotto-illumina-to, o circostanze che impongano di non uti-lizzare le mani ecc.). Nel sito si aiutano inoltre le persone a repe-rire più velocemente informazioni nel Web,indicando le modalità per un corretto usodei contenuti multimediali, onde renderliaccessibili ad una più vasta utenza.

Detto fra noiSospesi tra macerie e giardini 3

Tra le righeGuardare altrove 4

L’Avvocato rispondeTrasferimento di sede 6

L’Esperto rispondeParcheggi privati e posti riservati 8

AttualitàLa vittoria di Pistorius 9Se la badante è straniera 10Medici con la coda 14Vacanze "assistite" cercasi 16

MobilitàUna carrozzina rivoluzionaria 19

Vita indipendentePer un’assistenza “autogestita” 20

StoriaLa strada per immergersi nell’immaginario 22

EsperienzeLa cecità che porta la luce! 24

SegnalazioniRoma: sequestrati quasi 400 contrassegniintestati ai defunti 28Piemonte: un bonus da 3600 Euro per i taxi a misura di disabile 28Facilitati i permessi per l’assistenza 29Sosta vietata anche all’invalido 29La Cina e il manuale per accoglierei disabili 29

LibriLa farfalla dalle ali spezzate 30La cura della vita nella disabilità e nella malattia cronica 30

La vita da dentroProviamo a resistere 31

2 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

Controlla sull’etichettala scadenza

del tuo abbonamento

Vola, vola, vola vola, vola l’ApeMaia gialla e nera, nera e gial-la, tanto gaia,” Generazioni di

bambini hanno cantato, entusiasti, lacolonna sonora del cartone animatotratto dai racconti dello scrittore tede-sco Waldemar Bousels. Ora l’ApeMaia non vola più, qualcosa di miste-rioso minaccia la sua operosa comuni-tà. Nel mondo, Italia compresa, infat-ti, la morìa di api sta assumendo pro-porzioni inquietanti e sarebbe un erro-re sottovalutarla, poiché questi sim-patici insetti rappresentano un sensi-bile indicatore dell’equilibrio ambien-tale. Se un veleno è tanto dannoso perloro, quali saranno le conseguenzesulla catena alimentare e sulla nostrasalute? Fin dall’antichità, in tutte le culture,

il miele era sinonimo di Paradiso interra, dove l’uomo poteva vivere inpienezza. Nella Bibbia si legge:“Osserverete dunque tutti i comandi

che oggi vi do perché siate forti e pos-siate conquistare il paese che state perentrare a prendere in possesso e per-ché restiate a lungo sul suolo che ilSignore ha giurato di dare ai vostripadri e alla loro discendenza: terradove scorre latte e miele” (Dt 11,8-9).Giovanni Paolo II, Papa dallo sguar-

do penetrante, sosteneva chel’Umanità fosse ad un bivio della suastoria millenaria e l’8 dicembre 2000,l’affidava a Maria Santissima conqueste parole:”Vogliamo oggi affidar-ti il futuro che ci attende, chiedendoti

d’accompagnarci nel nostro cammi-no. Siamo uomini e donne di un'epocastraordinaria, tanto esaltante quantoricca di contraddizioni. L'umanitàpossiede oggi strumenti d’inauditapotenza: può fare di questo mondo ungiardino, o ridurlo a un ammasso dimacerie.” Sì, grandi contraddizioni, lenostre! Spargiamo a profusione pesti-cidi e fertilizzanti, per aumentare laproduzione e poi schiacciamo frutta everdure sotto le ruspe, versiamo illatte nelle fogne e abbattiamo le muc-che. Intanto, popoli interi muoiono difame.Ma non tutto è perduto; la Terra,

ancora fedele al suo Creatore, sta peraiutarci a risorgere. In un recente rap-porto, infatti, la Fao avvertiva la popo-lazione mondiale circa un imminentedeficit alimentare “estremamentegrave e senza precedenti”, anche per ipaesi ricchi. Penserete che sia impaz-zita: questa non è risurrezione, è cata-strofe! Sarebbe ipocrita negarlo, mapreferisco dare una lettura controcor-rente dell’evento e mi lascio guidareda un saggio cinese che afferma:“Quello che il bruco chiama fine del

mondo, il resto del mondo chiama far-falla”. Questi sconvolgimenti sonocampanelli che suonano la sveglia perl’Umanità. La strada in salita potenziai muscoli, il buio ci fa apprezzare laluce e la siccità l’acqua. Le difficoltàci faranno capire che non dobbiamodare per scontato ciò che abbiamo.Tutto è dono da custodire, coltivare

e condividere, non proprietà da arraf-fare, possedere e consumare. Nonpossiamo continuare a vivere in que-sto disordine e un pellerossa consi-glia: “Quando al mattino ti svegli, rin-grazia il tuo Dio per la luce dell'auro-ra, per la vita che ti ha dato e per laforza che ritrovi nel tuo corpo.Ringrazia il tuo Dio anche per il ciboche ti dà e per la gioia della vita. Senon trovi un motivo per elevare unapreghiera "di ringraziamento, alloravuol dire che sei in errore". Torniamo ad essere uomini e non

burattini manovrati dalla sete diPotere e Denaro. Intorno a noi, scorre-ranno ancora latte e miele, l’erbaspunterà e i fiori sbocceranno. Sarà laPace!

SOSPESI TRA MACERIEE GIARDINI

DETTO FRA NOI

di Laura Belloni

Stefano Giuliani

LISDHA NEWS - 3N. 58 - LUGLIO 2008

Una carestia senza precedenti

minaccia l’umanità, ma possiamo

tornare a risorgere.

Nel mondo e anche in Italia, una strana moria di api sta assumendo proporzioni inquietanti

Nelle ultime elezioni il temadella sicurezza è stato estre-mamente importante. I can-

didati hanno molto parlato di unacriminalità “dilagante” impegnan-dosi a mettere al primo posto misu-re adeguate.

Ma i dati ci dicono che da tempo inItalia la criminalità è stabile se nonin leggero declino. Dunque non èvero che la criminalità “dilaga”, nes-suna emergenza.Quindi, i politici proponendo come

tema centrale un supposto “dilaga-re” della criminalità hanno agitatoun fantasma.

Un altro tema importante delleultime elezioni è stato quello dellacrisi economica. Nessun fantasmain questo caso. Se è vero che nonesiste un’emergenza criminalità èaltrettanto vero che molti italiani sistanno impoverendo.Ma che cosa hanno proposto

Berlusconi e Veltroni?Sostanzialmente di ricreare le con-

dizioni degli anni Cinquanta quandodi mese in mese cresceva la produ-zione di moto, auto, elettrodomesti-ci ecc. a beneficio di tutti. Ciascunocon la sua ricetta hanno detto:“Faremo in modo che si riprenda aprodurre sempre di più così che cisia più ricchezza per tutti”.

Ma gli anni Cinquanta non posso-no tornare.La terra non può sopportare un

ulteriore massiccio sviluppo quanti-tativo. Tutte le risorse ambientali –dall’aria all’acqua, dai terreni colti-vabili ai minerali – si vanno facendo

di giorno in giorno più scarse comeci segnalano bene gli aumenti diprezzo del grano così come delpetrolio. Non si può certo negare ai paesi

poveri un qualche margine di svi-luppo quantitativo. Ma per un paesecomunque ricco come l’Italia one-stamente è follia invocare una gene-rale crescita della produzione.

Ma perché i politici in campagnaelettorale ci hanno proposto sostan-zialmente solo una realtà immagina-ria come il dilagare delle criminali-tà e un sogno impossibile come losviluppo anni ’50?Niente di diabolico, credo. I politi-

ci hanno detto agli italiani quelloche gli italiani volevano sentire. Gliitaliani ritengono che la criminalitàdilaghi e vogliono anzitutto misure“forti” a riguardo e i politici hannodetto: “Adotteremo misure forti”.Gli italiani vorrebbero un ritorno

alla crescita stile anni ’50 e i politi-ci hanno detto che provvederannoperché ciò accada.I politici hanno parlato così per

vincere le elezioni. E poi anche per-ché non hanno una propria capacitàdi elaborazione culturale, non sonodavvero capaci di costruire un pro-prio progetto. Anche per questo silimitano ad ascoltare la gente.

Questo fatto dei politici che silimitano ad ascoltare la gente puòessere considerato molto preoccu-pante. Perché la gente ha difficoltà amettere in ordine i diversi problemie a elaborare strategie. La gente èportata a vedere “un” problema enon la realtà come un sistema com-plesso. La gente tende a pensare allesoluzioni più semplici avendo diffi-coltà a valutare soluzioni complessee magari contrarie al senso comune.Tuttavia questa cosa dei politici

che non pensano, la possiamo vede-re anche da un altro punto di vista:essa ci carica tutti di una straordina-ria responsabilità.Dobbiamo chiederci noi tutti citta-

GUARDAREALTROVE

TRA LE RIGHE

di Ennio Codini

La recente campagna elettorale è stata dominata dadue parole d’ordine:

“sicurezza” e “sviluppo”.

Ma forse è tempo di guardare altrove.C’è troppa enfasi sulla criminalità.

Quanto alla sviluppo,non si può pensare diripetere l’esperienzadegli anni Cinquanta.

4 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

dini che cosa chiedere alle istituzio-ni. Pensando non solo all’oggi ma,anche se è difficile, almeno al pros-simo futuro. Senza farci sviare daitelegiornali dove sembra che il pro-blema dell’Italia di oggi siano gliomicidi (che invece per fortunasono in calo).Per esempio: non è già davanti i

nostri occhi che il problema delfuturo per la nostra vita sarà la “qua-lità”?

Non abbiamo bisogno di più auto-mobili ma di aria pulita. Non abbia-mo bisogno di più cose, ma di cosemigliori, il che tra l’altro potrebberidurre le necessità di trasporto:basterebbe ad esempio usare menoimballaggi per ridurre di molto ilnumero dei Tir destinati al trasportodei rifiuti. Quindi non abbiamo

bisogno di più strade mentre abbia-mo bisogno di più boschi. Non abbiamo bisogno di più cibo,

ma di cibo buono, ossia di buonaqualità ed ecologicamente sosteni-bile. Riducendo il consumo di carnee aumentando quello di pasta, fruttae verdura potremmo nutrirci lo stes-so e consumare meno risorse (espendere meno denaro). Certo, l’ef-fetto sul Pil sarebbe negativo: mache cosa ce ne importa?Non abbiamo bisogno di più gio-

catoli ma di pochi buoni giocattoli edi più tempo per stare con i bambinie i ragazzi. Non ci serve a nulla eanzi è un male per il mondo che sicostruiscano nuove banchine por-tuali e nuovi treni e navi gigante-sche per far arrivare tonnellate digiocattoli cinesi dopo un viaggio dimigliaia di chilometri. Certo, maga-

ri per effetto di tutto quel businessalla fine mi posso trovare conCinquanta euro in più in tasca daspendere proprio per comprare igiocattoli cinesi. Ma dobbiamocapire che tutta l’operazione non hasenso.

Dobbiamo guardarci attorno, guar-dare alla realtà nel suo insieme, eguardare dentro a noi stessi e pensa-re un po’ con calma e decidere: checosa c’è davvero che non va e comesi potrebbero avere un presente e unfuturo migliore?Se il popolo cambierà le proprie

richieste i politici cambieranno iloro programmi.

Un primo punto di svolta potrebbeessere ad esempio questo. Si parladi un nuovo piano energetico nazio-nale. Di sicuro i politici seguirannolo schema anni ’50 e proporrannoun piano fondato sulla previsione diconsumi elettrici crescenti. Dovremmo invece convincerci

davvero in fretta di una cosa: chenon c’è nessuna ragione seria per-ché in questo paese il consumo dienergia elettrica debba crescere.Anzi, attraverso l’utilizzo di tecno-

logie meno energivore e una valo-rizzazione dei settori produttivi abasso consumo si potrebbe consu-mare di meno e dobbiamo farlo. Seci convincessimo di questo i politicidovrebbero prenderne atto. E unpiano energetico fondato sulla pre-visione di consumi elettrici decre-scenti sarebbe davvero uno svoltadecisiva (altro che la vittoria diTizio o di Caio alle elezioni o l’en-nesimo pacchetto sicurezza).

LISDHA NEWS - 5N. 58 - LUGLIO 2008

TRASFERIMENTODI SEDE

L’AVVOCATO RISPONDE

a cura dell’Avvocato Fabrizio Chianelli

Mio figlio è invalido al 100%con diritto all’indennità diaccompagnamento e cer-

tificato di gravità. In seguito allaristrutturazione della mia aziendami è stato comunicato il trasferi-mento ad altra sede. Ho diritto dioppormi in base alla Legge104/92? M.T. Salerno

Il diritto del genitore o del familia-re convivente con una persona disa-bile di scegliere la sede lavorativapiù vicina al proprio domicilio e dinon essere trasferito ad altra sedesenza consenso non è un dirittoassoluto ed incondizionato, in quan-to non può essere esercitato ovefinisca per comprimere in manierairragionevole le esigenze economi-che, produttive ed organizzative deldatore di lavoro. È necessario tenerconto di un bilanciamento tra l’inte-resse del familiare all’assistenzacontinua al disabile ed altri interessidi rilevanza costituzionale sicché ilriconoscimento del diritto del lavo-ratore familiare può, a seconda dellesituazioni contingenti, cedere a rile-vanti esigenze economiche, orga-nizzative e produttive dell’impresa.La stessa lettera dell’art.33 dellaLegge 104/92 stabilisce che la scel-ta prioritaria della sede di lavoro

non è assoluta ma solo “ove possibi-le” (cfr. Corte di Cassazione,Sentenza 27 marzo 2008, n.7945).In definitiva le consiglio di valutarecon il suo rappresentante sindacalela situazione di fatto esistente inazienda al fine di individuare la sus-sistenza di posti di lavoro idonei alsuo collocamento nella sede a leipiù vicina e trattare con la dirigenzaper trovare un giusto contempera-mento dei rispettivi interessi.

LA PROGRAMMAZIONE DEIPERMESSISono l’unico fratello di un disa-bile gravissimo affetto da sclerosimultipla ed usufruisco dei per-messi dell’art. 33 della legge 104.Il datore di lavoro pretende cheio presenti il calendario dei giorniun mese prima ma questo non èsempre possibile. Cosa dice la Leggein proposito? F.B. Bergamo

Questa è una domanda che inostri lettori pongono frequente-mente e ciò è comprensibile vistoche la questione del preavviso aldatore di lavoro ai fini della frui-zione dei permessi lavorativi deri-vanti dall’articolo 33 della Legge104/1992 non è disciplinata daalcuna normativa specifica. Anchel’Inps che di norma regolamenta inmodo dettagliato la materia deibenefici derivanti dalla Legge 104,in questo caso rimane piuttostogenerico. Infatti nei moduli Inps dirichiesta di autorizzazione allafruizione annuale dei permessimensili si precisa che le giornatedi assenza dal lavoro devono esse-re indicate in tempo utile al datoredi lavoro. È evidente la genericitàdi tale indicazione soprattuttotenendo conto che i permessi spes-so sono usufruiti per motivi diemergenza.Solo il buon senso e la sensibiliz-

zazione dei vari livelli organizzati-vi dell’azienda possono evitarecontenziosi risolvibili solo in sedegiudiziaria.

CONTRASSEGNO DISABILI EMULTESono disabile non deambulantemunito di contrassegno per lo spo-stamento e la sosta agevolata conqualsiasi autovettur a, ma negliultimi mesi la persona che miaccompagna in automobile nono-stante l’esposizione del contrasse-gno ha preso due multe. Cosaposso fare? Il contrassegno è vali-do anche in comuni diversi daquello che lo ha rilasciato?

L.S. Varese

Premesso che occorrerebbe cono-scere le motivazioni della sanzione,ipotizziamo che si tratti del caso piùfrequente: ossia di una contravven-zione comminata perché non è statovisto il contrassegno che pure eraesposto regolarmente. In questocaso basta comunicare il fatto conraccomandata a.r. allegando copiadel contrassegno e fotocopia dellacarta d’identità del disabile chieden-do di annullare la contravvenzione.Peraltro, anche coloro che utilizza-

no gli autoveicoli per il trasportodelle persone invalide, in possessodello specifico contrassegno, devo-no rispettare i divieti imposti dall'art.158 del codice della strada. Infatti seda una parte l’ordinamento prevedeespressamente che ai veicoli al ser-vizio di persone invalide devonoessere accordate tutte le facilitazioni

6 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

Il padre di un ragazzo invalido

ci chiede se può opporsi al

trasferimento di sede comunicatogli dall’azienda

presso cui lavora.

nello spostarsi e nel sostare nei cen-tri abitati, dall’altra parte si precisache detti veicoli non devono costi-tuire grave intralcio al traffico edeffettive situazioni di pericolo. Ilcosiddetto «contrassegno invalidi»autorizza la circolazione e la sostadel veicolo adibito al trasporto diuna persona con capacità di deam-bulazione sensibilmente ridotteanche all'interno delle zone urbane atraffico limitato e delle aree pedona-li urbane. Il contrassegno è rilascia-to alla persona disabile in quantotale, in modo che questa se ne possaservire esponendolo su qualsiasi vei-colo adibito in quel momento al suoservizio e, perciò, la sua validità nonè limitata al territorio del Comune cheabbia rilasciato tale contrassegno, maè estesa a tutto il territorio nazionale.

REQUISITI PER L’ASSUNZIONEPRIVILEGIATASono disabile iscritto nella listadel collocamento riservato ed hofatto domanda per partecipare adun concorso pubblico per l’assun-zione a tempo indeterminato.Potreste dirmi se durante i tempinecessari allo svolgimento del con-corso e conseguente assegnazionedi incarico è possibile effettuarelavori a tempo determinato?

A.R. Busto Arsizio

Il requisito di disoccupazione perl'assunzione privilegiata su postiall'uopo riservati va posseduto almomento della scadenza del termineper la produzione della domanda dipartecipazione al concorso e nonnecessariamente al momento dell'as-sunzione; l'ipotesi contraria, infatti,porterebbe all'irragionevole conse-guenza che il disabile inserito nellagraduatoria permanente dovrebbeastenersi, onde non perdere il requi-sito di disoccupazione ed il connes-so beneficio di riserva per l'assun-

zione, dall'accettare incarichi atempo determinato, permanendo inquella situazione di disoccupazioneche, invece, la Legge 68/1999 èvolta ad ovviare agevolando l'acces-so privilegiato al lavoro dei disabile.

PERMESSI PER ASSISTENZA Nel mese scorso è improvvisa-mente morta mia madre che assi-steva mio fratello disabile graveinvalido al 100% con indennità diaccompagnamento. Io sono undipendente statale e non convivoassieme a mio fratello. Possoegualmente chiedere il trasferi-mento ed usufruire dei permessidella Legge 104?

L. B. Milano

Il beneficio di cui all'art. 33,comma 5, L. 104/1992, è accordatoal soggetto, parente od affine entro ilterzo grado, che assiste in via esclu-siva e con continuità il disabile. Inaltre parole, l'assistenza in via conti-

nuativa ed esclusiva costituisce ilpresupposto e non il fine del trasfe-rimento. Questo vuol dire che il tra-sferimento è accordato a chi già"assista con continuità" un parente oun affine entro il terzo grado disabi-le, e non invece a chi inoltri ladomanda di trasferimento per futurifini di assistenza, come sembra ilsuo caso dalla esposizione delladomanda. Peraltro la distanza tra ildomicilio del disabile e la sede dilavoro del dipendente non costitui-sce un fattore preclusivo all'indivi-duazione di un rapporto di assisten-za continuativa. In mancanza dellaconvivenza, però, l'Amministrazionedi appartenenza dovrà valutareancor più rigorosamente l'effettivaesistenza del rapporto di assistenzacontinuativa ed esclusiva, soprattut-to laddove nella medesima zonarisiedano altri familiari idonei adaccudire la persona disabile (TarLazio Roma, Sez. I bis, 18/12/2007,n.13509).

LISDHA NEWS - 7N. 58 - LUGLIO 2008

è possibile inviare i propri quesiti a Lisdha news,“L’Avvocato risponde” via Proserpio, 13 - 21100 Varese, e-mail: [email protected]

I vostri quesiti su internetPotete trovare tutti i precedenti quesiti della rubrica

suddivisi per materie sul nostro sito internet all’indirizzo:

www.lisdhanews.it - rubrica “L’Avvocato risponde”

“L’Avvocato risponde”

Sono dipendente di un’ Univer-sità pubblica, e nella miaFacoltà vi è un parcheggio per

i dipendenti con posti riservati aidiversamente abili, opportunamentesegnalati. Succede che, per la bennota inciviltà di alcuni, tali postisono spesso occupati da non aventidiritto. Alle mie rimostranze mani-festate al Preside della Facoltà, mi èstato opposto che più che una"moral suasion" verso questi inci-vili (ottenuta lasciando sul para-brezza i ben noti volantini di richia-mo bonario), nulla si può fare.Ovvero, non è possibile far interve-nire l'autorità pubblica (PoliziaMunicipale) per sanzionare e/orimuovere i veicoli trasgressori, inquanto trattasi di violazione consu-mata in un parcheggio privato. È veramente così? La tutela dei diversamente abili siferma sul ciglio d'ingresso di unqualsiasi parcheggio "privato"?

Guido Proietti

Purtroppo quanto da lei asserito èciò che in realtà avviene un po' ovun-que. È già difficile far intervenire i

vigili urbani sul suolo pubblico inquanto, pur segnalando l'occupazioneabusiva di un parcheggio riservato aidisabili, l'intervento è molto raro eaccade solamente se i vigili sono giàin zona. L'eventuale multa è fin trop-po modesta, considerando il disagiocausato alla persona disabile.Nella proprietà privata i vigili urba-

ni non sono tenuti ad intervenire equindi tutto è rinviato alle regolelocali come in un qualunque condo-minio.Per fare rispettare la semplice regola

di non occupare un posto che nonspetta si potrebbe usare un volantinonon molto simpatico ma forse piùefficace con la scritta "vuoi il mioposto prendi anche il mio handicap!".Anche in un' Università con posti

stabiliti per i dipendenti disabili, sidovrebbe poter diffidare gli occupan-ti abusivi, attraverso il numero ditarga o altro modo di individuazione,con una lettera del Preside di Facoltàil quale potrebbe dimostrare inoltre lasua sensibilità al problema magariaumentando il numero dei posti riser-vati per dare qualche possibilità in piùper il disabile di trovare un posto libero.Non possiamo che solidalizzare con

lei.

GLI OBBLIGHI DEL BED & BREAKFASTSono un libero professionista e unmio cliente, ha sistemato due came-re ed una saletta per esercitare l'at-tività di Bed&breakfast in un suoimmobile al primo piano. La nor-mativa prevede che, per le strutturericettive, una camera sia visitabileper il disabile, compreso il servizio

igienico, ma mi chiedo: per l'acces-so al primo piano è obbligatorial'installazione del servoscala, vistoche l'attività di Bed&breakfast nonè come quella di albergo o di unapensione? Non nascondo la difficol-tà di una eventuale installazione. Esiste la possibilità che il disabile,qualora voglia alloggiare nel B & B,possa essere trasportato dal perso-nale addetto?

Geom. Andrea Carlo Balzarini - Ispra (Va)

Secondo quanto da lei esposto eriferendoci al Dm236 (certamente dalei già consultato) risulta sufficienteche siano visitabili una delle duecamere e un servizio igienico in quan-to non si tratta di una vera e propriastruttura ricettiva ma piuttosto di unanormale unità abitativa e comunquecon superficie sicuramente inferioreai 250 mq. Proprio per questa ragionenon è obbligatoria (anche se certa-mente auspicabile) l'installazione dialcun sistema di sollevamento perraggiungere le camere. Quindi nontrattandosi di nuova costruzione o diristrutturazione l'appartamento non èsoggetto alla norma sull'accessibilità. È secondo noi da escludere invece

il trasporto, anche se richiesto, daparte del personale addetto (?) inquanto riteniamo inapplicabile quantoè pur previsto all'art. 5.7 della citatalegge, riguardante l'uso di uno speci-fico pulsante di chiamata. Anche seesistesse il "personale di aiuto", que-st'ultimo non potrebbe certo portaredi peso per un piano un disabile incarrozzina, considerando che struttu-ralmente non vi sono appigli utili (lepedane e i braccioli sono articolati, leruote sono estraibili); specialmentechi non conosce bene una carrozzinadovrebbe essere diffidato a compiereazioni di questo tipo in quanto ciòcoinvolge l'incolumità della personain carrozzina. Non parliamo poi se sipresenta un disabile con carrozzinaelettrica (circa 160-180 kg).

PARCHEGGI PRIVATIE POSTI RISERVATI

L’ESPERTO RISPONDE

a cura di Bruno Biasci

è possibile inviare i propri quesiti in tema di barriere architettoniche a Lisdha news,“L’Esperto risponde” via Proserpio, 13 - 21100 Varese, e-mail: [email protected]

N. 58 - LUGLIO 2008

Come far rispettare l'obbligo di non occupare i posti riservati ai disabili nei parcheggi privati?

LA VITTORIA DIPISTORIUS

Oscar Pistorius può andare alleOlimpiadi: l’atleta disabileche è apparso su molti giorna-

li per la sua determinazione a correrecon i normodotati ha vinto la suaprima battaglia. La Iaaf, federatleticainternazionale, il 14 gennaio avevaaffermato che le sue protesi in fibradi carbonio, terminanti in una speciedi corto sci, gli avrebbero dato ungrande vantaggio rispetto agli altri atleti, quindi per lui soloParaolimpiadi. Al contrario ilTribunale arbitrale dello sport diLosanna ha accolto il suo ricorsocontro la Iaaf e ora Oscar potrà spe-rare di qualificarsi per i giochi diPechino; ma non ha fretta, dice chese non ce la farà correrà nel 2012. Iltempo è tiranno perché la qualifica-zione deve avvenire entro il 23 luglioe l’atleta dovrà fare 45”55 sui 400metri per partecipare a una gara indi-viduale, mentre potrebbe gareggiarein una staffetta senza qualificarsi.Oscar non è l’unico a fare sport con

questo particolare tipo di protesi, altriatleti le stanno provando con moltosuccesso: Sarah Reinertsen ha avutouna gamba amputata all’età di 7 annie oggi corre con una protesi simile aquella di Oscar, anche se monolatera-

le, ma in una disciplina ben piùpesante: l’Ironmann Triathlon, 15 oretra nuoto, corsa e bicicletta. Inoltreultimamente ha fatto scalpore la suaesibizione come ballerina in alcunilocali con la sua protesi ben in vista,quasi ad indicare che niente è proibi-to a un disabile con un arto artificia-le. Torniamo a Pistorius e alla suavolontà di gareggiare con i normodo-tati: nato nel 1986 in Sudafrica senzaentrambi i peroni, a undici mesi ebbeamputati entrambi gli arti: durante lascuola iniziò a praticare vari sportfino al 2004, quando cominciò a vin-cere alle Paraolimpiadi di Atene.Nel 2007 gli organizzatori del

Golden Gala di Roma lo ammisero acompetere con i normodotati sui 400metri, poi lo stop della Iaaf e il 16maggio scorso la riabilitazione deltribunale sportivo, con questa dicitu-ra: “Al momento non esistono ele-menti scientifici sufficienti per dimo-strare che Pistorius tragga vantaggiodall’uso delle protesi”. Un accenno infine all’inventore di

questi particolari arti che si stannodimostrando così potenti e temibiliper i normodotati. Hugh Herr nel1982, a 17 anni, rimase tre giornidisperso sulla montagna che amavascalare: quando lo trovarono l’ampu-tazione di entrambe le gambe percongelamento divenne necessaria.Ricominciò a studiare, divenne pro-

fessore al Mit di Boston e si applicòproprio su nuove forme di protesi,che sperimentava su sé stesso, fino alraggiungimento dei risultati ragguar-devoli che tutti sappiamo.Ma il professore sta andando oltre:

presto si potranno impiantare neimuscoli dei sensori, delle protesiinterne che porteranno l’impulso dalcervello alle protesi. Non resta cheaspettare un decennio, secondo loscienziato. Noi lo seguiremo conattenzione e ammirazione.

Alma Pizzi

Correrà alle Olimpiadi

con i normodotatiattraverso

dello protesi ideate da un americano e sperimentate

anche da altri atleti.

Ma negli arti artificiali ci aspettano nuovi traguardi

LISDHA NEWS - 9N. 58 - LUGLIO 2008

ATTUALITÀ

Il controverso caso "Pistorius" ha con-tribuito a sollecitare il dibattito sulleprospettive degli arti artificiali. FabioBeltram, vicedirettore della ScuolaSuperiore Normale di Pisa e direttoredel Laboratorio Nest, intervistato sulSole 24 Ore, ha affermato che “in temadi protesi, quella di Pistorius è una tec-nologia vetusta, in quanto si limita adessere un sostegno motorio, mentreciò che si sta facendo nei laboratoriavanzati di tutto il mondo è arrivare acostruire arti artificiali in grado dicomunicare con il sistema nervosoattraverso i metodi della nanotecnolo-gia. Vale a dire tecniche che permetto-no di capire a modificare il funziona-mento della materia.” Ciò vuol direavere la possibilità “in un futuro di rea-lizzare protesi artificiali identiche agliarti naturali, vale a dire recettive al calo-re, al freddo alle pressioni, insommasensibili e attive”. Vi è inoltre la possibi-lità di realizzare protesi artificiali piùresistenti del nostro scheletro e più fortidei nostri muscoli. M. C.

LE PROTESI DEL FUTUROAttive, sensibili, meglio degli arti veri

Si sa che la maggior parte delpersonale che lavora nellenostre case come colf, ma

soprattutto come “badante” o perusare un termine meno riduttivocome “assistente familiare”, è diorigine extracomunitaria. Se le pra-tiche di assunzione nel caso di qua-lunque lavoratore, hanno già di persé una loro complessità, è chiaroche quando si tratta di lavoratoristranieri i problemi aumentano ed èspesso utile appoggiarsi a patronatio altri enti o studi di consulenzaspecializzati nel settore. Molti sono i quesiti che ci si pone,di fronte ad esempio alle varie tipo-logie di permessi (di cui alcuni con-sentono di lavorare, altri no), allecomunicazioni da effettuare ai varienti, alle possibilità di regolarizzarechi è in Italia senza regolare per-

messo di soggiorno, ai tempi neces-sari per far entrare un lavoratoredall’estero, all’assunzione deicosiddetti “neocomunitari” ossiabulgari e rumeni, ecc.In questo articolo cerchiamo didare risposta ad una serie di quesi-ti, scelti tra i più frequenti e delica-ti, inerenti l'assunzione di assistentiextracomunitari, mentre nel riqua-dro a pagina 13 affrontiamo le pro-blematiche riguardanti l'assunzionedi lavoratori provenienti da Paesidella Comunità Europea.

Quali sono le principali normeche regolano l’accesso al lavorodegli immigrati extracomunitari?La normativa di riferimento è il

Testo Unico sull’immigrazione(Dlgs 286/98, così come modificatodalla Legge 189/02, cosiddettaBossi-Fini), unitamente al suo rego-lamento di attuazione, ossia il Dpr31/8/1999 n. 394, modificato dalDpr 18/10/2004 n. 334.

Cosa deve fare un datore di lavo-ro che intende assumere uno stra-niero residente all’estero?Innanzitutto occorre sapere che

l’ingresso in Italia per motivi dilavoro subordinato, anche stagiona-le e di lavoro autonomo, è possibile,salvo casi particolari, solo nell’am-bito delle quote di ingresso stabilitecon decreti adottati dal Governo.

Per assumere un lavoratore stranie-ro residente all’estero il datore dilavoro deve pertanto presentaredomanda attraverso le modalità e latempistica indicata dai decreti flus-si.

E se il lavoratore è già soggior-nante in Italia?La richiesta di nulla osta al lavoro

può essere presentata anche nei con-fronti di uno straniero già presentein Italia, anche se senza permesso disoggiorno o con un permesso chenon consente di lavorare. Tuttavianel momento del rilascio del nullaosta lo straniero deve in ogni casoritornare nel proprio Paese e richie-dere alla Rappresentanza diplomati-co consolare il visto di ingresso permotivi di lavoro. Il ritorno in patrianon è richiesto solo nel caso in cuil’immigrato sia in possesso di unpermesso per motivi di studio o for-mazione e ne richieda la conversio-ne per motivi di lavoro. Talvolta –specie nel caso di assistenza adanziani e disabili – la procedura dirientro nel Paese di origine risultamolto problematica, sia per i tempiche richiede, che per gli ostacoli chepuò incontrare.

È possibile assumere dall’estero uncollaboratore domestico part-time?Sì, a patto che l’orario di lavoro non

sia inferiore alle 20 ore settimanali.

ATTUALITÀ

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Che cosa occorre sapere prima

di assumere unabadante straniera?Come fare arrivare

un’assistente dall’estero? È possibile

“regolarizzare” chi si trova

già in Italia?

Vademecum per l’assunzione di colf e badanti

SE LA BADANTEÈ STRANIERA

LISDHA NEWS - 11N. 58 - LUGLIO 2008

Qual è il reddito minimo neces-sario per assumere un lavoratoredomestico dall’estero?Per far entrare in Italia un collabo-

ratore domestico è necessario pos-sedere un reddito annuo, al nettodell’imposta, di importo almenodoppio rispetto all’ammontare dellaretribuzione annuale dovuta al lavo-ratore, aumentata dei connessi con-tributi. Il reddito minimo richiestopuò risultare anche dal cumulo deiredditi del datore di lavoro con quel-lo degli altri componenti il nucleofamiliare, oppure dei parenti diprimo grado conviventi e non convi-venti o, in mancanza, di altri sogget-ti tenuti legalmente all’assistenzasulla base di un’autocertificazionedei medesimi. È naturalmente possibile assume-

re anche più di un collaboratoredomestico a condizione che il datoredi lavoro dimostri di essere in pos-sesso dei relativi requisiti di reddito.

Il requisito del reddito è necessa-rio anche per assumere unabadante?L’art. 30-bis, c. 8, del Regolamen-

to di attuazione ha precisato che lenorme relative alla verifica dellacongruità della capacità economicanon si applicano se il datore di lavo-ro è affetto da patologie o handicapche ne limitano l’autosufficienza eintende assumere uno stranieroaddetto alla sua assistenza. Solo inquesto caso per autorizzare l’assun-zione di badanti non dovrebberoesserci vincoli quanto al redditominimo. Sono considerate “nonautosufficienti nel compimentodegli atti della vita quotidiana”, lepersone che non sono in grado dimangiare, espletare le funzioni bio-logiche, provvedere all’igiene per-sonale, camminare, vestirsi o chenecessitano di sorveglianza conti-nuativa. Naturalmente è indispensa-bile che questa condizione sia docu-mentata da un certificato medico.

Cosa rischia la famiglia che hauna badante irregolare?La legge italiana prevede espressa-

mente delle sanzioni penali e ammi-nistrative per il datore di lavoro cheoccupa alle proprie dipendenze unlavoratore straniero privo di per-messo di soggiorno. Se, seguito dicontrollo, le autorità competenti tro-vano alle dipendenze lavoratori stra-nieri privi di permesso di soggiorno,scatta a carico del datore di lavoro ladenuncia. Sul piano penale la leggeprevede l'arresto da tre mesi ad un

anno e l’ammenda di 5000 euro perogni lavoratore impiegato (art. 22, c.12 TU). Tuttavia, specie se l'imputa-to è incensurato, potranno essergliriconosciute attenuanti e sarà possi-bile la sospensione condizionaledella pena. Le sanzioni amministra-tive sono invece legate alla violazio-ne degli obblighi retributivi e contri-butivi, in applicazione dell’articolo2126 del Codice Civile. In concreto però, difficilmente tale

reato viene contestato in quanto nonvengono normalmente svolti con-trolli nelle famiglie e il lavoratore innero non ha nessun interesse a spor-gere denuncia, con il rischio di veni-re espulso. Pertanto in proporzioneal numero dei lavoratori domesticile sentenze di condanna sonopochissime.

È possibile regolarizzare un col-laboratore domestico stranierogià in Italia ma privo di permessodi soggiorno o con permesso disoggiorno non valido allo svolgi-mento dell’attività lavorativa?No, non è possibile sanare il rap-

porto di lavoro irregolarmenteinstaurato. L'unica possibilità permettersi in regola è quella di avva-lersi della procedura sopra descrittanell’ambito del decreto annuale diprogrammazione dei flussi diingresso.

Quali altre garanzie, oltre allaretribuzione, occorre fornire perassumere un collaboratore dome-stico dall’estero?Il datore di lavoro deve indicare

per il collaboratore domestico unalloggio che sia fornito dei requisitidi abitabilità ed idoneità igienico-sanitaria. Questo anche nel caso che

la badante o colf sia convivente conil datore di lavoro.Successivamente, una volta entrato

in Italia, sarà il lavoratore, almomento della presentazione pressolo Sportello Unico per la stipula delcontratto di soggiorno a dover con-segnare una ricevuta attestante l’av-venuta richiesta del certificato diidoneità alloggiativa (rilasciato dalComune o dalla Asl), nonché ladocumentazione attestante l’effetti-va disponibilità dell’alloggio.Il datore di lavoro dovrà, inoltre

impegnarsi a garantire le spese diviaggio per l’eventuale rientro dellavoratore al Paese d’origine.

Che cosa succede, in caso diassunzione dall’estero, se il datoredi lavoro muore prima che siacompletata la procedura di ingres-so? È possibile il subentro nelladomanda di un proprio familiare?In linea generale la procedura si

arresta, ma è possibile il subentronell’assunzione da parte di un com-ponente della famiglia del defunto(circ. 7/7/2002 del Ministerodell’Interno) che potrà presentareallo Sportello Unico una specificarichiesta.

Nel caso di nuovi ingressi si puòprocedere all’assunzione prima chel’immigrato sia in possesso del per-messo di soggiorno?Sì, la circolare del Ministero del-

l’interno del 20/2/2007 precisa cheil datore di lavoro può procedereall’assunzione quando l’immigrato èancora in attesa di permesso di sog-giorno purché sia stato ottenuto ilnulla osta, sia stato stipulato il con-tratto di soggiorno e sia stata fattarichiesta di permesso.

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Sempre in caso di nuovi ingressi,se il rapporto di lavoro si inter-rompe prima che sia stato rila-sciato il permesso, un altro datoredi lavoro può procedere all’assun-zione?Sì, ciò è possibile purché il rappor-

to con il datore di lavoro che ha datoorigine all’ingresso si sia corretta-mente instaurato, anche se cessato.Occorrerà, ovviamente, stipulare

un nuovo contratto di soggiorno conil nuovo datore di lavoro.

Quali sono le comunicazioni dafare quando si assume un lavora-tore extracomunitario?Come per tutti gli altri lavoratori il

datore di lavoro deve dare comuni-cazione al Centro per l’Impiegoentro il giorno precedente all’assun-zione utilizzando o la telematicasecondo le modalità previste dallevarie Regioni o Province o la tra-smissione cartacea (via fax, a mano,o tramite raccomandata). In que-st’ultimo caso vanno impiegati gliappositi moduli scaricabili dal sitodel Ministero (www.lavoro.gov.it/CO/LM/ServiziMinistero/Standard/).È stata invece soppressa a partire

dall’11/1/2008 la comunicazioneall’Inail e all’Inps (per effetto delDm 30/10/2007). Non è più neces-sario inoltre comunicare l’ assun-zione allo Sportello Unico perl’Immigrazione e all’autorità diPubblica Sicurezza. Resta invecel'obbligo di trasmettere il contrattodi soggiorno (mod. Q) allo SportelloUnico. Al Centro per l’Impiego vannocomunicate entro cinque giorni dal-l’evento anche eventuali vicendemodificative del rapporto di lavoro,quali la proroga del termine inizial-

mente fissato, la trasformazione datempo determinato a tempo indeter-minato, la trasformazione da tempoparziale a tempo pieno, ecc. Va inol-tre comunicata, sempre entro cinquegiorni, la data di cessazione dei rap-porti di lavoro a tempo indetermina-to o la diversa data di cessazione deirapporti di lavoro a termine. Anchein caso di cessazione del rapporto dilavoro l'unica comunicazione dafare è quella per il Centro perl'Impiego. Analogamente entro cin-que giorni va comunicato l’eventua-le trasferimento di sede del lavoratore. L’omissione di tali comunicazioni

è punita con la sanzione ammini-strativa da 500 a 2.500 euro.

È possibile assumere come colla-boratore domestico un propriofamiliare?L’Inps, con circolare del 12/10/2006

ha chiarito che occorre distinguereil caso in cui il datore di lavoro e illavoratore domestico siano parenti oaffini, dal caso in cui siano marito emoglie. Mentre nel primo caso l’as-sunzione risulta infatti possibile(sempre che il rapporto di lavoro siaprovato e vi sia la relativa retribu-zione), nel caso, invece di rapportidi lavoro nascenti tra coniugi,ancorché provati, si esclude l’in-staurazione di un legittimo rapportodi lavoro, in quanto tra i doveri deiconiugi vi è quello reciproco di assi-stenza materiale e di collaborazionenell’interesse della famiglia, incom-patibile con un parallelo rapporto dilavoro domestico. L’unico caso incui può configurarsi un rapporto dilavoro domestico anche tra coniugisi ha qualora il datore di lavoro hadelle menomazioni tali da renderlo

non autosufficiente o rivesta undeterminato status (sacerdote, com-ponente di comunità religiose).

È possibile assumere un immi-grato in attesa di rinnovo del per-messo di soggiorno?Sì, è perfettamente lecito nella fase

di rinnovo del permesso di soggior-no instaurare un nuovo contratto dilavoro. Il Testo Unico prevede,infatti, all’art. 22 la possibilitàdurante la fase del rinnovo, sia diproseguire il rapporto di lavoro giàinstaurato, sia di instaurare unnuovo rapporto di lavoro presso undiverso datore. La correttezza di taleinterpretazione è stata avvallata dalladirettiva del Ministero dell’Internodel 5/8/2006.È però essenziale che la richiesta

di rinnovo sia stata presentata entro60 dalla data di scadenza del per-messo di soggiorno. Occorre inoltreverificare a che titolo il cittadinoextraUE ha chiesto il rinnovo inquanto può essere assunto solo chiha chiesto il rinnovo del permessoper motivi di lavoro, famiglia, stu-dio (ma solo fino a 20 ore settima-nali), protezione sociale, asilo poli-tico, motivi umanitari ed è quindiconsigliabile che il datore di lavororichieda la copia del permesso disoggiorno scaduto nel quale è indi-cata la motivazione.

Cosa fare nel caso in cui lo stra-niero che si vuole assumere abbiaun permesso di soggiorno elettro-nico che non riporta il motivo delsoggiorno?I nuovi permessi di soggiorno su

formato elettronico hanno il difettodi non riportare la motivazione per

cui l'immigrato è autorizzato arestare in Italia. Il problema è statoda tempo segnalato e sembra cheper il futuro verranno apportati ido-nei correttivi. In attesa di ciò, il 13/12/2007 il

Ministero dell'Interno ha inviato untelegramma ai Questori, invitandolial rilascio, in presenza di espressarichiesta degli interessati, di unaspecifica attestazione idonea a certi-ficare i motivi per i quali vieneemesso il titolo di soggiorno.Pertanto è opportuno consigliare

gli immigrati che si trovano in pos-sesso di permesso di soggiorno elet-tronico di recarsi presso la Questuraa richiedere tale documentazione.

Che cos’è il contratto di soggiorno?L'art. 5, c.3 bis, del TU, prevede la

necessità per lo straniero di stipula-re con il datore di lavoro un contrat-to di soggiorno al fine di poter otte-nere il rilascio del permesso di sog-giorno per lavoro subordinato. Ilcontratto di soggiorno contiene, tral’altro, l’impegno da parte del dato-re di lavoro a garantire un’alloggioidoneo e a garantire il pagamentodelle spese di viaggio per il rientrodel lavoratore nel paese di prove-nienza.

Deve stipulare il contratto disoggiorno anche lo straniero chegià in Italia con regolare permes-so di soggiorno per motivi di lavo-ro intenda mutare attività lavora-tiva?L'art. 36 bis del Regolamento di

attuazione prevede l’obbligo pertutti gli stranieri extraUe in posses-so di un permesso per motivi dilavoro, di stipulare ogni volta chemutano attività lavorativa un con-tratto di soggiorno da inviare alcompetente Sportello Unico per

l’immigrazione. A tal fine le partidovranno compilare e sottoscrivereil contratto sull’apposito modello Q,(disponibile sul sito www.solidarie-tasociale.gov.it/Immigrazione/Ingresso e soggiorno lavoratori extraco-munitari/contratto di soggiorno) edinviarlo, con lettera raccomandata alSportello Unico, istituito presso laPrefettura, entro 5 giorni dall’iniziodell’attività lavorativa. La sussi-stenza di un contratto di soggiorno èinfatti una delle condizioni necessa-rie per ottenere il rinnovo del per-messo per motivi di lavoro.

Occorre stipulare un contratto di soggiorno anche nel caso in cuil’attività lavorativa sia iniziataprima dell’entrata delle norme(L. 189/02 e Dpr 334/04) che l’hanno introdotto?Sì, in base alla circolare del

Ministero del Lavoro e delle

Politiche Sociali n. 9 dell’8/3/2005,in caso di assunzione a suo tempoeffettuata senza la stipula del con-tratto di soggiorno all'epoca nonrichiesta, è necessario integrarel’originario contratto di lavoro conun contratto di soggiorno. Tale con-tratto, redatto sull’apposita moduli-stica (modello R), deve essereinviato, tramite raccomandata, alcompetente Sportello Unico, ilquale provvede a restituire la rice-vuta di ritorno, timbrata.Ciò è necessario per consentire il

rinnovo del permesso per motivi dilavoro subordinato.

Vi sono casi particolari in cuinon è necessario stipulare il con-tratto di soggiorno?Sì, la circolare del Ministero

dell’Interno del 25/10/2005 ha chia-rito che non è necessaria la stipuladel contratto di soggiorno per i cit-tadini stranieri in possesso di per-messo di soggiorno CE per soggior-nanti di lungo periodo (ex carta disoggiorno) o di un titolo di soggior-no rilasciato per un altro motivo cheabiliti all'attività lavorativa (es. per-messo di soggiorno per motivi fami-liari, di studio, umanitari, asilo poli-tico). In questi ultimi casi il contrat-to di soggiorno dovrà essere stipula-to solo al momento dell'eventualeconversione del titolo posseduto inun permesso di soggiorno per moti-vi di lavoro subordinato.

Marcella [email protected]

LISDHA NEWS - 13N. 58 - LUGLIO 2008

Ricordiamo che i cittadini comunitari sono quelli provenienti da uno dei 27Stati membri dell'Unione Europea (Italia, Germania, Francia, Lussemburgo,Olanda, Belgio, Regno Unito, Irlanda, Austria, Spagna, Portogallo, Grecia,Danimarca, Svezia, Finlandia, Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca,Slovenia, Ungheria, Estonia. Lettonia, Lituania, Malta e Cipro, Romania ela Bulgaria). Romania e Bulgaria sono entrate a far parte dell'Unione Europea

dall’1/1/2007. Tutti i cittadini comunitari hanno diritto di libera circolazio-ne e soggiorno nel territorio degli Stati membri e possono essere regolar-mente assunti senza che sia necessario richiedere allo Sportello Unico perl'immigrazione alcun nulla osta e senza che venga stipulato un contratto disoggiorno. Per la loro assunzione sono quindi richiesti solo gli ordinariadempimenti previsti per i lavoratori italiani e questo vale anche – nel casodel lavoro domestico – per i cittadini bulgari e rumeni.

E SE L'ASSISTENTE PROVIENE DA UN PAESE CEE?Il caso di bulgari e rumeni

Si sa che gli animali domesticisanno dare amore infinito, chie-dendo pochissimo in cambio,

che possono diventare insostituibiliamici, parte integrante della propriafamiglia. Che possano anche diventa-re “medici con la coda” potrebbe sor-prendere i più, ma è una realtà: anchein Italia sta prendendo piede la “pettherapy”.Con il termine “pet therapy” (la cor-

retta traduzione sarebbe “terapia PERl’animale”, ma il termine negli anni siè affermato nel senso di “terapia CONgli animali”) si indica generalmenteuna terapia basata non solo su medicie farmaci tradizionali, ma anche sul-l’apporto che il contatto con un anima-le, sotto il controllo di veterinari eaddestratori, può dare. La terapia si basa su uno “scambio”

reciproco fra l’animale e l’uomo, cheavviene in un ambiente il più naturalepossibile, favorendo un passaggio diemozioni reciproco che influenza posi-tivamente sia l’animale sia l’umano.

È nel 1960 che Boris Levinson, unopsichiatra infantile, intuì le potenzia-lità benefiche del rapporto uomo-ani-male e le applicò per primo sui suoipazienti. È stato più volte dimostratocome accarezzare un gatto o un caneabbassi i livelli di ansia e di stress ecome la presenza di un animale di cuioccuparsi possa dare la spinta a nonlasciarsi andare e a prendersi anchecura di sé nel caso di soggetti tenden-ti a depressione o disagio sociale. Dipiù: occuparsi di un gatto o un cane acasa propria, accudirlo, portarlo afare una passeggiata, spazzolarlo,lavarlo o preparargli la pappa crea lecondizioni ottimali di esercizio dellefacoltà motorie in disabili fisici, chemigliorano o mantengono le propriecapacità in misura maggiore che nonlimitandosi agli esercizi correttivi e disupporto, che hanno il difetto di poterdiventare ripetitivi e noiosi. Il fattoche la vita dell’animale e il suobenessere dipendano più o meno dalei, poi, rende la persona più respon-sabile e indipendente e induce unabuona autostima. I cavalli (ippoterapia) sono spesso

utilizzati a supporto delle fisioterapietradizionali nel caso di disabilità fisi-che poiché il montare a cavallo, resta-re in equilibrio, riuscire a dare sem-plici comandi all’animale stimolano i

muscoli della schiena e delle gambe,migliorano l’equilibrio e la coordina-zione e creano un rapporto di fiduciafra l’uomo e l’animale, instaurandoun nuovo modo di affrontare eventua-li difficoltà che poi può essere ripor-tato nel rapporto fra umani. Spessissimo poi gli animali possono

arrivare dove gli umani difficilmentegiungono. Nei casi di autismo, peresempio, la pet therapy con delfini(delfinoterapia) o con altri animali haaperto delle porte di comunicazionesorprendenti; un animale, qualunqueanimale, ha un modo di comunicare edi porsi completamente differente daun umano ed è quindi possibile chesia questa loro diversa sensibilità ecomunicatività a poter “parlare” inmaniera diversa con chi non vuole onon può parlare secondo il normale ecomune linguaggio. Anche in alcuniospedali i cani (cuccioli e adulti) ven-gono utilizzati come “farmaci viven-ti” nei reparti pediatrici: il contatto ele coccole fatte a un cane, i giochi e lecose buffe che si possono fare con luidiminuiscono il senso di disagio pro-vato dai bambini per una situazionepesantemente stressante quale è ilricovero ospedaliero.

Ma gli animali che lavorano nellapet therapy soffrono? È una preoc-

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La pet therapy si stasviluppando anche inItalia come validosupporto a terapie

mediche tradizionalinel campo dell’

handicap e non solo.

Cani, gatti, cavalli, delfini possono diventare….

MEDICI CONLA CODA

ATTUALITÀ

LISDHA NEWS - 15N. 58 - LUGLIO 2008

cupazione comune a tutti coloro cheamano gli animali ed è una preoccu-pazione per fortuna infondata. Perchèpossano lavorare al meglio vengonoscelti gli animali la cui indole è più inaffinità con il compito che viene lororiservato: mai un cane che si mostraaggressivo verrà addestrato per la pettherapy, come nemmeno un cavalloirrequieto o un delfino nervoso. Inquesto modo l’animale potrà espri-mere al meglio la propria indole e allostesso tempo essere molto utile al suo“assistito”.D’altra parte, non tutti i pazienti

possono usufruire della pet therapy:persone affette da psicosi maniacali emalattie mentali gravi potrebbero sfo-gare la loro aggressività sugli anima-le, con conseguenze disastrose, eovviamente non verrà mai proposta lapet therapy a persone con zoofobie o

con limitate capacità immunitarie,che stanno subendo chemioterapie oterapie immunosoppressive o chesono affetti da diabete mellito o daAids, per evitare di esporli a qualun-que tipo di agente patogeno. Gli ani-mali sono comunque sempre curatialla perfezione, sono vaccinati eseguiti, ma il rischio è certamentetroppo alto anche se rapportato aibenefici che se ne potrebbero trarre.Ogni percorso di pet therapy preve-

de un accurato progetto rieducativostudiato dal medico, dallo psicologo edal pedagogista, che devono valutarecome la relazione con l’animalepossa essere utile. Il pet partner el’addestratore dell’animale hanno ilcompito importante di scegliere l’ani-male più adatto e di prendersi cura dilui, preparandolo se dovrà lavorarecon disturbi psicofisici particolari; unfisioterapista sarà importante nel casodi una persona con problemi di handi-cap fisico e l’educatore starà accantoa entrambi, umano e animale, pertutta la durata della terapia. A inter-valli stabiliti verranno valutati i pro-gressi fatti dalla persona e, se doves-se essere il caso, verrà ricalibrata laterapia.Proprio il caso di dire: “Quel medi-

co è un cane… e meno male!”.

Dana Della Bosca

Anche quest’anno con l’estate assistiamo allapiaga degli abbandoni di animali indifesi.Diverse associazioni si occupano di curare esostenere i randagi, gatti o cani che siano, disterilizzarli (per prevenire una moltiplicazioneincontrollata e per evitare problemi di saluteanche gravi agli stessi animali) e di curarli sestanno male. Se abbiamo intenzione di adot-tare un cane o un gatto, chiamiamo prima ilcanile o il gattile di zona: ci sono tantissimicuccioli e adulti che cercano una casa e unafamiglia e sono pronti a riempirci di coccole eamore.

NON ABBANDONIAMOLI!

Ecco alcuni indirizzi di strutture che nel periodo estivo propongono atti-vità di pet-therapy a favore di persone con disabilità.

All'Agriturismo Podere Lecceta a Chianni (Pi) in Toscana (tel.0587/647511, cell. 339/7275015, [email protected], www.itaca-pet-therapy.com) vengono proposte sessioni in piscina con caniTerranova addestrati al salvamento e a terra con cani o altri animali dacompagnia. Inoltre attività per acquisire o migliorare le capacità acqua-tiche, interventi educativi e riabilitativi, collaborazione e sostegno psico-logico alle famiglie. I programmi di pet therapy Integrata organizzatidall'Associazione Itaca sono destinati a bambini/adolescenti con disturbiautistici e alle loro famiglie. Per ogni ragazzo viene definito un program-ma individualizzato, in collaborazione con i genitori, con la supervisionedello psicologo e il costante monitoraggio di operatori con competenzespecifiche sull'acquaticità per bambini e ragazzi affetti da autismo. I pro-grammi hanno la durata di 10 giorni e si svolgono da giugno asettembre.

Sempre in Toscana il Borgo di Elisa che sorge nella campagna delMugello a 25 chilometri da Firenze (tel 055/8468235 cell. 348/3348892,[email protected], www.pianetaelisa.it) mette a disposizionedegli ospiti un maneggio con personale specializzato in percorsi di ippo-terapia. La struttura (priva di barriere architettoniche) ospita gruppi,famiglie e singoli con possibilità di uso della cucina (attrezzata per con-sentirne l'utilizzo anche alle persone in carrozzina) o con formulaBed&breakfast o mezza pensione.

Al Centro Rieducazione equestre l'Arca del Seprio di Vedano Olona(Varese, tel. 0332/401963 cell. 335/8328837; [email protected],www.arcadelseprio.it) dal 13 al 19 luglio viene organizzata una settima-na di vacanze a cavallo per minori dai 6 ai 14 anni con possibilità di inse-rire 4 ragazzi in situazione di disagio o con handicap (anche di età supe-riore).

Il Dosso S. Andrea (Quinzano d'Oglio (Bs), Tel 030/9923493, [email protected], www.agridosso.it ) è un'azienda a conduzione familiareche sorge nel parco dell'Oglio Nord, a poche centinaia di metri dalle rivedel fiume che mette a disposizione della persona disabile e della suafamiglia le opportunità di tipo riabilitativo, socio educativo e ludico spor-tivo: si può praticare l'ippoterapia e la pet therapy. Si rivolge principal-mente a persone con disturbi relazionali comportamentali o disturbi dellapersonalità, con insufficienza mentale, a persone che presentano quadrimisti (motorio, cognitivo, psichico) o condizioni di svantaggio sociale osituazioni di deprivazione affettiva o cognitiva che ne pregiudicano lepossibilità evolutive.

E infine segnaliamo Casanatura Coppa del Giglio (Tel 0884/565086,cell. 338/4011838 349/4075503, [email protected], www.casa-naturagargano.it) una struttura ricettiva immersa in una suggestiva fore-sta del Gargano offre soggiorni per disabili mentali e sensoriali lievi conattività ludico-ricreative ed educative-occupazionali e soggiorni pergruppi (week-end e settimane) dove si gioca e si impara insieme aicavalli.

ECCO DOVE PRATICARLALe vacanze possono essere l'occasione per accostarci alla pet therapy.

ESPERIENZE

Per le persone con disabilità, laprogrammazione e l'organizza-zione di una vacanza presenta

delle difficoltà, in quanto il settoreturistico spesso non è in grado di sod-disfare le necessità di questi viaggia-tori.Anche lo sviluppo dell'accessibilitàe della fruibilità delle strutture ricet-tive e turistiche non è ancora entratoa pieno titolo tra le priorità delmondo del turismo. Per disposizionedi legge, gli edifici ad uso pubblicocostruiti o ristrutturati dopo il 1989dovrebbero essere accessibili, maspesso gli interventi non eliminano inmodo efficace e razionale le barriere

architettoniche. Vengono realizzatiancora troppi interventi volti solo agarantire il rispetto dei requisiti mini-mi richiesti dalla legge, senza unosforzo per trasformare una meraimposizione normativa in un'opportu-nità più appetibile per tutti.Un altro aspetto da sottolineare è lamancanza di informazioni affidabili.Numerosi sono oggi gli strumenti adisposizione delle persone con disa-bilità: sportelli informativi, siti inter-net, guide. La comunicazione però èancora poco integrata al circuitoordinario delle informazioni turisti-che e quindi non sempre di facilereperibilità. Inoltre permane la difficoltà diorganizzare vacanze in autonomiaper le persone che necessitino diassistenza personale. Nonostante ladomanda cresca, il ventaglio delleproposte di questo tipo è rimastoinvariato negli anni e generalmente lemete non offrono grandi alternative etalora non consentono una reale inte-grazione del turista disabile.

Vi presentiamo in ogni caso unarassegna di proposte di vacanze digruppo con assistenza tratte dallapubblicazione “Vacanze accessibili2008” realizzata dallo SportelloVacanze dell’Aias di Milano edisponibile integralmente sul sito:www.milanopertutti.it.

16 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

ATTUALITÀ

C’è sempre più richiesta di vacanzeche si svolgano in

strutture che garantiscano anche

un’assistenza personale.

Vi segnaliamo alcuneorganizzazioni che le

propongono.

Proposte per turisti con disabilità

VACANZE “ASSISTITE”CERCASI

ATTUALITÀ

A PICCOLI PASSI Coperativa Sociale Via Tertulliano 70 Milano Tel. 02 89502582 Fax 02 55196787 mail: [email protected] sito: www.apiccolipassi.comReferente: Teresa Valente.Proposte per disabili intellettivi e

fisici durante il mese di agosto almare a Lignano Sabbiadoro (Ud)presso il Villaggio Adriatico,moderno centro turistico con ampiaspiaggia privata e in montagnaall'Aprica in Valtellina presso laColonia Comerio in una zonaimmersa nel verde e circondata daprati per le attività di gioco e dabellissimi sentieri.

AERIS Coop Sociale Tel 039 6853523 - 039 6612211 Fax 039 6918941 mail: [email protected]: Ugo Caparini. Per informazioni: Elisabetta Pirola,Silvia Tognoli.Proposte di soggiorno per disabili

intellettivi che si svolgono dal 19luglio al 30 agosto a Pinarella diCervia presso la Casa per ferie Maree Vita con attività differenziate aseconda delle caratteristiche dei par-tecipanti. La struttura si trova apoche centinaia di metri dal mare,dispone di spiaggia privata e di luo-ghi ricreativi.

SERVIZIO PROGETTI ALLA PERSONA AIASVia di Vittorio 73 San Donato Milanese (Mi)Tel. 02 51814114 mail:[email protected] per ragazzi e giovani con

un'età compresa fra i 17 e i 25 anni,con disabilità medio-lieve fisica eintellettiva. Il luogo prescelto è lacasa per ferie Il Melograno a Ceriale(Sv) e i soggiorni si svolgono nelmese di luglio.

CISE Centro iniziative SocialiEducativeVia Rosmini 1 Reggio EmiliaTel. 0522 324686 Fax 0522 360234 mail: [email protected] Referente: Anna Bassoli. Proposte per disabili intellettivi e

fisici a Igea Marina (Rn) presso laCasa per ferie Mare e Verde, situa-ta sul mare a circa 700 metri dalcentro di Igea e a 250 metri da TorrePedrera. Verranno proposte nume-rose attività ricreative, tra cui visite

a Rimini, Mirabilandia, SanMarino, acqua park Aquafan aRiccione, gite in barca, discoteca. Isoggiorni si svolgono dal 21 luglioal 1° settembre.

ASSOCIAZIONE PROMETEO Via Fiume 97 Sondrio Tel. 340 5235430 mail: [email protected] sitoweb: www.prometeonlus.comReferente: Simone Pancotti.Proposta per disabili con difficoltà

cognitivo/mentale sulla rivieraadriatica presso il CrocrodrilloHolidays Center di Cesenatico (Fc),situato di fronte al mare con ampispazi esterni.

ASSOCIAZIONE LA MOVIDAVia Donizetti, 7 Cusano Milanino (Mi)Tel. 328 2312462 mail: [email protected] sito: www.lamovida.altervista.orgReferente: Riccardo Bosi.Proposte di vacanza per disabili

fisici e psichici sulla costa ionica aTorre Castiglione - Porto Cesareo,situato pochi chilometri da Lecce ealle Cinque Terre (Sp) pressol'Ostello Tramonti a Biassa.

I PERCORSI Via Valla 25 MilanoTel. 02 89546569 Fax 02 89544042 mail: [email protected]: Severina Mozzon. Proposte di vacanza ad Albenga

(Sv) rivolte a disabili intellettivo efisici presso il Seminario Vescovile,situato sul lungomare e privo di bar-riere architettoniche con ampi spaziesterni privati, giardino a campo dacalcio. A disposizione degli ospiti unistruttore di nuoto per disabili.

LA ROSA BLUVia Vecellio, 3 Padova Tel. 049 8642564 Fax 049 8899969 mail: [email protected] web: www.larosablu.comReferenti: Matteo Altavilla eMarcello Magrì.Veramente ampia la gamma di pro-

poste che vengono da questa associa-zione, che vanta ormai una grande epluriennale esperienza nel settore. Le diverse proposte di vacanza

sono rivolte e per disabili fisici eintellettivi e si svolgono al mare aPesaro, a S. Benedetto del Tronto aLignano Sabbiadoro e in montagna aSauze d'Oulx (To) a 1500 metri dialtezza.

SODALITASTel. 02 48401208 Fax 02 48401390 mail: [email protected] Referente: Michela De CarliTel. 02 96461259 Fax 02 964662 mail: [email protected] Referente: Claudio Oliva.Proposta di vacanza per disabili

intellettivi e fisici a Igea Marinapresso la Casa Vacanza Ticino, situa-ta direttamente sul mare. Durante ilsoggiorno gli operatori proporrannoattività balneari e ludiche in spiaggia,laboratori creativi, passeggiate edescursioni.

NOhA - Associazione NuoviOrizzonti HandicapVia Zurigo 65 MilanoTel. 347 2706379 Referente: Luca Leo.mail: [email protected] sito web: www.noha-onlus.itVacanza al Mare a Pinarella di

Cervia (Ravenna) dal 4 al 22 agosto.

LISDHA NEWS - 17N. 58 - LUGLIO 2008

ROSA CAMUNA ALTA VALLECoop Sociale ONLUS via Marconi, 236 Edolo (BS) Tel. 0364 73076 Fax 0364 778621mail: [email protected]: www.rosacamunaaltavalle.itReferente: Bianca Vaira.Offre da anni "soggiorni vacanza

assistiti in ambiente protetto", perpersone con disagio psico-fisico aEdolo (700 m) piccolo centro a pochikm da Aprica e Ponte di Legno pres-so il Centro Vacanze Salute e Turismo.

HANDICAP: SU LA TESTA! Largo Balestra 1 MilanoTel. 02 48951894 Fax 02 4232445 mail: [email protected]: Antonio Bartalini.Vacanza a Cesenatico per disabili

intellettivi al Crocrodrillo HolidaysCenter, struttura accessibile con unampio giardino e piscina. Il program-ma si articola in un mix di propostericreative, (spiaggia, piscina, acquapark, gite a cavallo e Mirabilandia)mirate al divertimento in situazionedi sicurezza, nella costante ricerca delconseguimento di una più ampiaautonomia relazionale.

MONSERENHORSES Via Monsereno 9 Imbersago (LC) Tel. 039 9921343 cell. 335 5626152 mail: [email protected] sito: www.monserenohorses.it Referente: Massimo Villa.Proposta per disabili intellettivi e

fisici a Bobbio sulle colline piacenti-ne a 680 metri sul livello del mare.Durante la giornata gli animatori

sono a disposizione per attività ludi-che e sportive, laboratori di espressio-ne e di manualità, gite ed escursioni a

contatto con la natura, giornate almare, serate in allegria. Su richiesta, i partecipanti possono aderire ad un

programma di ippoterapia realizzatocon personale specializzato.

SPAZIO APERTO SERVIZI Via Gorki, 5 MilanoTel. 02 425527 - 02 4232477 Fax 02 48955500 [email protected]: Monica Simbari.Proposte per disabili intellettivi ad

Aprica presso l'Hotel Italia. A dispo-sizione degli ospiti un'accoglientetaverna per trascorrere serate in com-pagnia. L'ampio giardino attrezzatocon tavolini ed ombrelloni, si prestaper vivere momenti di relax godendo-si la frizzante aria montana. In pro-gramma itinerari naturalistici, visite aLivigno e Bormio e uscite serali.L'associazione propone anche sog-

giorni a Pinarella di Cervia (Ra) pres-so la Casa per ferie Santa Maria delMare, situata a ridosso della pinetacostiera in prossimità della spiaggia,alla quale si accede da un viottolo pri-vato. In programma visite alle carat-teristiche località dei dintorni, parcoacquatico, mercatini locali, usciteserali per partecipare alle numerosesagre organizzate nella zona.

AZZURRA COOPERATIVASOCIALE - OnlusVia Domokos, N. 4 MilanoTel. 02 48713039 Fax 02 48713020 mail: [email protected]: Serena Caserotti.La cooperativa gestisce la Casa per

ferie Mater Gratiae situata a Pinarelladi Cervia (Ra). Vengono propostisoggiorni assistiti dal 9 giugno al 10settembre.

CASANATURA COPPA DELGIGLIOlocalità Bosco Quarto-MonteSant'Angelo (Fg)Tel. 0884 565086 cell. 338 4011838- 349 4075503Fax: 0884 535842mail: [email protected] sito: www.casanaturagargano.itReferente: Dott.ssa Angela Pasqua.Proposte di soggiorno nella sugge-

stiva foresta del Gargano per disabilimentali e sensoriali lievi con attivitàludico-ricreative ed educative-occu-pazionali che favoriscano il contattodegli ospiti con l'ambiente, la storia ela cultura del luogo, attraverso i labo-ratori di ceramica, legno, cucina,musicoterapia, gruppi-benessere,escursioni naturalistiche e culturali.

CONSULTA REGIONALEDEGLI HANDICAPPATI - OnlusVia Cesina Pugliano 8/10 San Valentino Torio (Sa)Tel. 081 3722382 Fax 081 3722604Referente: Pasquale Imperatore.mail: [email protected] http://xoomer.alice.it/turismosociale/Comunità alloggio e casa per vacan-

ze con possibilità di accoglienza dipersone disabili usufruendo di un ser-vizio di assistenza 24 ore su 24.Questa formula consente al disabile

di mettersi in viaggio anche da solo,raggiungere con qualsiasi mezzo(aereo, nave, treno, autovettura, altro)la città di Napoli o una delle altrequattro città capoluogo di provincia(Avellino, Benevento, Caserta oSalerno), dove sarà accolta, accompa-gnata ed assistita per tutto il periododel soggiorno. Tale servizio è a pre-notazione e va richiesto al momentodella prenotazione del soggiorno.

18 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

LISDHA NEWS - 19N. 58 - LUGLIO 2008

Negli Stati Uniti è stata presen-tata la carrozzina elettronicadenominata iBOT che sfrutta

la tecnologia già applicata a quelmezzo a motore chiamato Segway cheinvece di avere una ruota dietro l'al-tra come una bici o una moto ne hadue affiancate. Proprio per questaconfigurazione si ha l'impressioneche la persona, che sta in piedi suquesto mezzo, si trovi in equilibrioinstabile mentre evidentemente non ècosì altrimenti non si spiegherebbe ladiffusione che ha avuto in diversipaesi compreso il nostro.La carrozzina iBOT ha però unmaggior numero di funzionalità chesi possono così riassumere.

BILANCIAMENTOQuando la carrozzina viene disposta

sulle sole ruote posteriori l'insiemeaumenta l'altezza da terra del sedile ela persona si trova allo stesso livellodell'interlocutore con un certo van-taggio dal punto di vista dell'intera-zione sociale, oppure può raggiunge-re scaffali che si trovano ad un'altezzanormalmente non raggiungibile dallapersona seduta in carrozzina, il chevuol dire poter lavorare o fare laspesa in un supermercato senza doverchiedere l'aiuto di altre persone. Per fare questo la carrozzina iBOT

utilizza dei giroscopi che stabilizzanoautomaticamente l'utente nella suaposizione sopraelevata anche se que-st'ultimo compie movimenti vari.Questa posizione può essere mante-

nuta facilmente per un tempo indefi-niti e anche mentre la carrozzina è in

movimento dando alla persona che laoccupa un senso libertà d'azione e diindipendenza.

SALITA SCALEQuesta carrozzina consente di supera-

re scalini con pedata di 25-43 cm e alza-ta di 13-20 cm e anche scale purché ret-tilinee e con sufficiente spazio di mano-vra alle estremità. Un tecnico professio-nale stabilisce nello specifico caso se lapersona interessata potrà utilizzare ilmezzo da solo oppure con aiuto.

FUNZIONE 4 RUOTEIn questa funzione la carrozzina

iBOT ha quattro ruote motrici ed èquindi in grado di fare qualunque per-corso: sull'erba, sulla ghiaia e sullasabbia e superare dislivelli di unadozzina di centimetri. Il sistema èprogettato in modo che la persona sitrova stabilmente sul sedile ancheviaggiando su percorsi inclinati insalita o discesa.

FUNZIONE STANDARDLa funzione standard consente di

fare in modo confortevole percorsiaccidentati ma anche di occupare laparte sottostante un tavolo come unacomune carrozzina. A seconda degliostacoli incontrati si può passare dauna funzione all'altra in modo moltoagevole e indipendente.

FUNZIONE TRASPORTONella funzione trasporto si può stac-

care facilmente il pannello di coman-do dalla carrozzina, ripiegare parzial-mente lo schienale e, mediante una

rampa, far salire agevolmente ilmezzo su un veicolo per il trasporto.

COME ACQUISTARE LA CAR-ROZZINA iBOTIn relazione alle norme vigenti la

carrozzina iBOT è attualmente dispo-nibile solamente negli Stati Uniti enel Regno Unito. In quest'ultimanazione viene garantito un servizio diassistenza per gli eventuali acquirentieuropei.

QUALCHE OSSERVAZIONEÈ sempre interessante conoscere

cosa viene fatto per migliorare le pos-sibilità del disabile fisico, ma vi è dadire che, a parte il costo certamenteavvicinabile da pochi, è l'ambienteche deve adattarsi alle necessità deldisabile e non costringere quest'ulti-mo a dotarsi delle più ardite soluzio-ni per potersi muovere come gli altri.

Bruno Biasci

Si tratta della carrozzina elettrica chiamata iBOT prodotta negli Stati Uniti dallaJohnson & Johnson che consente di disporre le ruote in diverse configurazioni per-mettendo movimenti che le normali carrozzine non possono fare.

Notevole passo avanti nella tecnologia a favore dei disabili

UNA CARROZZINARIVOLUZIONARIA

MOBILITÀ

20 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

Ivari governi, e purtroppo anchel’Amministrazione lombarda, hannodimostrato di non volere molto bene

ai cittadini con disabilità.Quest'ultima, anche se ha comincia-to a dedicare qualche pensiero in piùal tema della Vita Indipendente, lo fapiù frequentemente associandolo alladomotica, ai buoni, o ai voucher.Non possiamo stancarci di ripetereche la domotica può fare ben pocoper le libertà delle persone che nonhanno l’uso delle mani e/o che nonpossono uscire di casa quandovogliono; i buoni non risolvono ilproblema di persone che necessitanodi assistenza 24 ore su 24; i voucherprevedono un certo numero di presta-zioni offerte da enti accreditati: ma lepersone con disabilità vogliono sce-gliere da chi farsi aiutare, come farsiaiutare, quando farsi aiutare.Occorre che lo Stato e le Regioni sifacciano carico dell’assistenza, e del-

l'assistenza personale autogestita inparticolare, perché è l'unico modoper garantire alle persone con gravidisabilità i diritti di cui godono i cit-tadini liberi.Questo è ciò che il ComitatoLombardo per la Vita Indipendentechiede in una lettera aperta inviata alpresidente della Regione LombardiaRoberto Formigoni e che riportiamointegralmente.

La nostra associazione, attiva inLombardia dal 2000, opera perchévenga esteso su tutto il territorioregionale e nazionale il diritto di ognipersona con gravi disabilità ad avere ifinanziamenti sufficienti ad assicurar-si l'assistenza personale autogestitaper il raggiungimento di una vitaindipendente e autodeterminata.Siamo quindi con la presente, memo-

ri e coscienti dei trascorsi tentativi dicollaborazione tra il Comitato e

l’Amministrazione Regionale, ainquadrare la situazione attuale riguar-do al tema in questione; e a proporrepossibili miglioramenti.Con il termine “Vita Indipendente”

si intende la possibilità per una perso-na adulta con disabilità grave di vive-re come chiunque: avere la possibilitàdi prendere decisioni riguardanti lapropria vita e di svolgere attività dipropria scelta, affrontando le stessedifficoltà e andando incontro allestesse possibilità di successo o di fal-limento di qualunque cittadino.La legge 162/98 attribuisce ai

Comuni l'onere di garantire la VitaIndipendente in questo modo intesa,permettendo così, a chi ne può gode-re, di non essere strappato dal proprioambiente, e di starci da persona libera. Di questo ha bisogno ogni persona

intellettualmente e psicologicamenteautonoma. Purtroppo, ancora oggi, per le per-

Domotica, buoni e voucher sviluppati nella Regione Lombardia non sono una rispo-sta efficace al problema dell'assistenza delle persone con disabilità. Buona l’iniziati-va del Veneto che ha stanziato importanti fondi per l’assistenza domiciliare.

Lettera aperta al presidente Formigoni

PER UN’ASSISTENZA“AUTOGESTITA”

VITA INDIPENDENTE

LISDHA NEWS - 21N. 58 - LUGLIO 2008

sone con disabilità si preferisce ricor-rere alle comunità, agli istituti, ai cen-tri diurni, anche quando non è neces-sario. Oppure si preferisce lasciare che

siano altri (gli esperti, i tecnici, ifamigliari, i volontari) ad occuparse-ne anche quando non è necessario.Le persone con disabilità sono, e

devono essere considerate, le soleesperte della propria vita e, nonhanno bisogno di progetti confezio-nati su di loro, sanno riconoscere iloro problemi e le loro soluzioni.Sappiamo anche che l’assistenza

non deve ricadere sulle spalle di geni-tori o familiari. Bisogna che i familia-ri delle persone con disabilità abbianola loro vita, che non debbano essereprecettati ad assistere i loro cari persempre. Ma occorre che lo Stato e le Regioni

si facciano carico dell’assistenza, edell'assistenza personale autogestitain particolare, perché è l'unico modoper garantire alle persone con gravidisabilità i diritti di cui godono i cit-tadini liberi.Diritti. Troviamo sempre chi cerca

di farci vergognare di usare questaparola: ci dicono che siamo degli illu-si, che di soldi ce n’è pochi e di biso-gni tanti; che la società ha già fattomolti progressi nel sociale; che dob-biamo gratitudine a chi si prende curadi noi.Da parte nostra sappiamo che i pro-

gressi sociali che la società ha com-piuto negli ultimi decenni sono ilfrutto degli sforzi congiunti degliamministratori e dei cittadini che

hanno espresso i bisogni e proposto lesoluzioni.Per questo, fieri dei valori della

Costituzione italiana, ci sforziamo dinon avere timore di usare questaparola e di affermare in ogni scelta ilvalore di ciascuno di noi.I vari governi, e purtroppo anche

l’Amministrazione lombarda, hannodimostrato di non volere molto beneai cittadini con disabilità. Quest'ultima, anche se ha comincia-

to a dedicare qualche pensiero in piùal tema della Vita Indipendente, lo fapiù frequentemente associandolo alladomotica, ai buoni, o ai voucher.Non possiamo stancarci di ripetere

che la domotica può fare ben poco perle libertà delle persone che non hannol’uso delle mani e/o che non possonouscire di casa quando vogliono; ibuoni non risolvono il problema dipersone che necessitano di assistenza24 ore su 24; i voucher prevedono uncerto numero di prestazioni offerte daenti accreditati: ma le persone condisabilità vogliono scegliere da chifarsi aiutare, come farsi aiutare, quan-do farsi aiutare.Bisogna anche ricordare che, sia

pure non sempre, un maggior numerodi intermediazioni tra l'amministra-zione e la persona con disabilità chenecessita di assistenza corrisponde adaumenti dei costi e a meno risorse perla persona e per la sua indipendenza. Perciò ben vengano tutte le agevola-

zioni che consentono alle persone congrave disabilità di costruirsi un pro-getto di vita, ma siamo costretti ainvocare per esse direttive e risorse,omogenee in tutto il territorio regio-nale per evitare sprechi di denaropubblico e difficoltà nel chiedere eottenere servizi indispensabili allasovranità sulla propria esistenza.Altre regioni hanno già da qualche

anno destinato capitoli di spesa per laVita Indipendente. La Regione Veneto per esempio, ha

di recente stanziato 26milioni e880mila euro di fondo per la domici-liarietà (sostegno alle persone condisabilità e famiglie) di cui 16 milio-ni solo per la Vita Indipendente.La Regione Lombardia, a tutt’oggi,

ha emanato soltanto degli impegniformali i cui cantieri di realizzazionesono da lungo tempo silenti.Il 26 ottobre 2006, con delibera n.

VIII/0243, il Consiglio Regionaledella Lombardia ha impegnato laGiunta Regionale “ad adottare prov-vedimenti atti a combattere la discri-minazione che molte persone condisabilità ancora subiscono; a predi-sporre linee guida per migliorare

l’autonomia dei disabili.”Attendiamo ancora le linee guida; e

attendiamo disposizioni perché ilfondo a favore delle persone nonautosufficienti previsto dalla L. R.3/2008 “Governo della rete degliinterventi e dei servizi alla persona inambito sociale e sociosanitario"anche con il fine di favorire "l’auto-nomia e la vita indipendente ..."venga ad esse associato in modo chia-ro e fermo su tutto il territorio regio-nale come garanzia di libertà e auto-determinazione.Per quanto riguarda la comparteci-

pazione al costo delle prestazioni dicui all'articolo 8 della sopra citatalegge regionale, ricordiamo che per iservizi socioassistenziali relativi allepersone di cui alla legge 104/1992articolo 3, comma 3, l'attuale normache impone di basarsi sul reddito per-sonale e non sul reddito familiare(Dlgs 30/05/2000 n. 130), è spessodisattesa dai Comuni lombardi.Va comunque ricordato che l'assi-

stenza personale per soggetti condisabilità gravi e gravissime è lo stru-mento fondamentale per assicurare lapiena realizzazione dei diritti umanisanciti dagli articoli 2 e 3 dellaCostituzione italiana e dei diritti dipari opportunità stabiliti dallaConvenzione Onu, la cui ratifica daparte dallo Stato italiano auspichiamoa breve. Chiunque può di conseguenza,

dedurne la convinzione che la richie-sta di compartecipazione ai costi diassistenza personale da parte deiComuni sia una pretesa iniqua.Soci e sostenitori ci chiedono con

insistenza di sottoporvi il disagiograve in cui si trovano le persone condisabilità e le loro famiglie: saremosempre a vostra disposizione per por-tarvi la nostra esperienza sul campo eil nostro patrimonio culturale affinchéla filosofia e la pratica della VitaIndipendente delle persone con disa-bilità continui ad arricchire e ad ispi-rare le scelte dell'AmministrazioneRegionale LombardaRicordando che una grave disabilità

può sopravvenire in qualunque istan-te e su qualunque persona, contiamoche urga a questa Amministrazione diaffrontare e avviare a soluzione con lamassima solerzia problemi che sononotoriamente soverchi.Cordiali saluti A nome del

Comitato LombardoPer la Vita Indipendente

delle persone condisabilità

Ida Sala

22 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

Jorge Luis Borges nacque inArgentina, a Buenos Aires nel1899: lo ricordiamo per essere

stato uno dei maggiori scrittori e geniletterari del Novecento. Nato in unafamiglia di studiosi e militari, ne ere-ditò un grande amore per la letteratu-ra e il rimpianto per una mancata car-riera nell’esercito. Le sue opere com-prendono poesie, saggi e racconti. Traquesti ultimi sono particolarmentenoti quelli fantastici, nei quali l’auto-re ha unito le sue conoscenze filosofi-che e metafisiche alla fantasia.

Ma torniamo all’inizio: Borges eraancora piccolo quando si presentaro-no i primi sintomi di cecità, unamalattia che, nella sua famiglia, si

tramandava di padre in figlio da bensei generazioni. Benché avesse sem-pre goduto di una buona vista, diven-ne totalemente cieco a partire dallafine degli anni ’50, pur avendo visita-to per ben nove volte la sala operato-ria. Borges seppe utilizzare in sensocreativo il suo handicap e la sua operasarà caratterizzata da una grandepotenza visionaria.

Secondo le abitudini dell’epoca, ilfuturo autore venne educato in casa edimostrò ben presto di essere moltoprecoce. Scrisse infatti il suo primoracconto a soli sette anni e già a noveera in grado di tradurre Il principefelice di Oscar Wilde. La traduzionevenne pubblicata sul quotidiano El

Borges è stato uno degli scrittori e geni letterari delNovecento che ha segnato tutti i campi della culturamoderna… persino il pop!

LA STRADA PER IMMERGERSINELL’IMMAGINARIO

STORIA

Un genio letterario che non sifece fermare dalla cecità

STORIA

LISDHA NEWS - 23N. 58 - LUGLIO 2008

Pais e, dapprima, tutti pensaronofosse opera del padre! A 15 anni sitrasferì con la famiglia a Ginevra e virestò per 4 anni, fino al 1918, quandosi spostò dapprima a Lugano, quindi aMaiorca e da qui a Siviglia e a Madrid.

Proprio in Spagna, nel 1921, vennepubblicato il primo numero della rivi-sta letteraria Ultra, che era l’organodi diffusione dell’Ultraismo e Borgesscrisse tre manifesti di adesione a talemovimento. L’Ultraismo è un movi-mento poetico spagnolo poco cono-sciuto, fondato nel 1919 a Madrid,con l’intenzione di superare ilModernismo. Se quest’ultimo mutò ilcorso della poesia e della prosa in lin-gua spagnola - anche in Brasile ePortogallo - tra il 1880 e il 1914, ispi-randosi ai modelli del simbolismofrancese e arricchendo con tratti raffi-nati e persino sontuosi i testi dei suoiautori, l’Ultraismo tentò di rinnovarela tradizione poetica spagnola pren-dendo contatto con le avanguardieeuropee, in particolare col dada e ilsurrealismo.

Ma torniamo a Borges: sempre nel1921, la sua famiglia rientrò a BuenosAires. E in patria Borges fu attivonella collaborazione con diverse rivi-ste letterarie. Risale al 1923 la pubbli-cazione del suo primo libro di poesie:in Fervore di Buenos Aires l’autoreimmagina tutta la sua opera futura. Èinteressante sapere che del testo - lacui copertina fu illustrata dalla sorel-la dell’autore - vennero stampate solo300 copie. Le poche che ancora resta-no vengono considerate dei tesoridagli estimatori di Borges, la cuipenna apportò addirittura delle corre-zioni ad alcune di esse. La BibiliotecaNazionale Argentina ne conservavauna, che è stata rubata con altre primeedizioni di Borges nel 2000.

Negli anni successivi collaborò conla rivista Martin Fierro, consideratacruciale nella storia della letteraturaargentina della prima metà del XXsecolo, sulle cui pagine Borges fuaddirittura critico cinematografico!

Anche se la poesia ha un ruolomolto importante nella sua opera,ottenne il riconoscimento internazio-nale con altri due generi letterari: ilsaggio e la narrativa. A partire da unagrande cultura personale riuscì a met-tere a punto una prosa molto precisa eaustera grazie alla quale “leggeva” larealtà che lo circondava, mantenendoun distacco dalle cose, ma salvandouna certa ironia e il lirismo. Usò le

parole facendone una forma d’arte: lesue strutture narrative scavalcano iconsueti concetti di spazio e ditempo, creando mondi ricchi di con-tenuti simbolici, nei quali si trovanoriflessi, inversioni e parallelismi.L’arte singolarissima di Borges con-

siste nell’inventare una trama su rari ecomplessi riferimenti libreschi ederuditi. I simboli che primeggianosono quelli del labirinto, della biblio-teca, degli scacchi, degli specchi e unsenso imprecisato dello spazio e deltempo. La sua opera può essere divi-sa in tre fasi, anche cronologicamen-te: la poesia (rappresentata da testicome il citato Fervore di BuenosAires, Luna di Fronte e il QuadernoSan Martin) il racconto (Finzioni eL’Aleph) e il saggio (Storia dell’eter-nità e Altre Inquisizioni).

Mentre Borges viaggiava per ilmondo, la storia continuava il suocammino: nel 1946 Peròn venne elet-to presidente dell’Argentina, sconfig-gendo l’Uniòn Democratica che ilnostro aveva sostenuto. L’autoreprese duramente posizione contro ilnuovo governo e venne immediata-mente allontanato dal posto di biblio-tecario che si era assicurato nella suacittà: fu una scelta obbligata quella diintraprendere la professione di confe-renziere e, quindi, di insegnare. Nellostesso periodo la madre e la sorellavennero incarcerate per aver datoscandalo: non sappiamo cosa avesse-ro fatto, ma la sorella fu chiusa in car-cere, mentre l’anziana madre vennetrattenuta agli arresti domiciliari.

Quando la rivoluzione portò allacaduta dal governo di Peròn, Borgesfu nominato direttore della BibliotecaNazionale Argentina. Mantenne que-sto ruolo dal ’55 al ’73.

Borges ha ottenuto numerosi ricono-scimenti letterari: nel ’57 fu insignitodel Premio nazionale di letteratura,nel ’61 del Premio internazionaledegli editori, nel ’69 del PremioFormentor insieme a Beckett e delPremio “Cervantes” nel ’79. Oltre adaltri titoli importanti, nel 1983 ilGoverno Spagnolo lo insignì dellaGrande Croce dell’Ordine di AlfonsoX il Saggio ed ebbe numerose laureehonoris causa da diverse università,tra le quali l’Università di Romanell’84. Nonostante fosse il favoritodi ogni edizione del Premio Nobeldagli anni ’50 in poi, l’Accademia diStoccolma non l’ha mai premiato,preferendogli altri autori, forse per lesue idee politiche. Borges prese

infatti posizione in molte gravi que-stioni storico-politiche del suo tempo. Morì a Ginevra nell’86 per un can-

cro al fegato.

L’eredità di Borges ha segnato tutti icampi della cultura moderna, persinoil pop! Tra gli autori italiani da luiinfluenzati troviamo Italo Calvino,Osvaldo Soriano, Umberto Eco eLeonardo Sciascia. Ma non lo ha dimenticato neppure il

mondo della musica con cantautoricome Francesco Guccini, RobertoVecchioni e Elvis Costello e - addirit-tura - quello del fumetto, dove vienecitato da autori quali Alan Moore eGrant Morrison.

Terminando, è interessante sapereche Borges capiva alla perfezione lanostra lingua: veniva spesso in Italia eprendeva parte a degli incontri constudenti universitari, affascinati dallasua personalità e dal suo coraggionell’affrontare la cecità. Borges gesti-va la sua difficoltà con disinvoltura ediscrezione, facendo dimenticare diessere vicini a un cieco. In uno diquesti incontri universitari vollequasi, con grande modestia e simpa-tia, sintetizzare tanta parte del suolavoro in queste parole: “I miei rac-conti? Sono l’irresponsabile gioco diun timido che non ebbe coraggio discrivere racconti e si divertì nel falsi-ficare e nel tergiversare storie altrui”.

Chiara Ambrosioni

24 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

La malattia fa paura e ancor dipiù la cecità. Il pensiero diessere avvolti nel buio e quindi,

in qualche modo, isolati dal contestocircostante e privi di uno strumentodi “controllo” spaventa. E non solochi è affetto da una patologia checompromette la vista, ma a volte,

soprattutto chi la vista ce l’ha e nonvuole perderla. E così si fatica, addi-rittura, a trovare volontari disposti aimpegnarsi in questo ambito… L’attuale Presidente della SezioneProvinciale Uic di Varese lancia unappello a tutti coloro che desideranooperare nel campo del volontariato,

affinché, superando le proprie barrie-re psicologiche, trovino il coraggio diavvicinarsi anche al “mondo dellacecità” per conoscerlo in tutta la suaricchezza, facendo esperienza direttadi come il quotidiano possa esserecompreso e gustato anche attraversotanti “altri modi” di vedere.

Angela Mazzetti è un personaggio a Varese. Insegnante per oltre un ventennio al liceoclassico “Cairoli”, è da sempre impegnata in prima fila in attività socio-culturali.Coordinatrice dei corsi di formazione professionale presso “La Nostra Famiglia” diCastiglione Olona fino al 1990, dal 2001 ricopre la carica di Presidente della SezioneProvinciale di Varese della Unione Italiana Ciechi.

La preziosa testimonianza di una persona non vedente al servizio del prossimo…

LA CECITÀ CHE PORTA LA LUCE!

ESPERIENZE

Incontro Angela Mazzetti presso labella sede della Sezione Provincialedi Varese della Unione ItalianaCiechi (Uic) sita al numero 10 di ViaMercantini, a due passi dalla Chiesaparrocchiale di San Carlo. Giunge incompagnia del suo inseparabilecane-guida di nome Bel e mi salutacon fare gentile e tranquillo. Dasubito, traspare la sua cultura, intel-ligenza, il suo carattere forte edanche il tipico piglio dell’insegnanted’esperienza che ha fatto della suaprofessione la sua vita.

- Prima di occuparci della realtàdell’Unione Italiana dei Ciechi, miparli di lei, della sua infanzia, gio-vinezza, delle sue esperienze divita insomma. «Beh, la mia è stata una vita come

quella di tutti…, direi che sono statafortunata: grazie all’educazione sag-gia ed intelligente dei miei genitori,nonostante il limite oggettivo dellacecità totale, ho trascorso un’infan-zia ed una giovinezza serene edpotuto fare davvero parecchie espe-rienze gratificanti».

- Qual è la causa della sua cecità?«Un errore medico, purtroppo.Sono nata al termine di un parto

lungo e doloroso affetta da congiun-tivite. Al fine di disinfettare gliocchi, è stato impiegato il nitratod’argento, ma in una dose eccessiva,tale da compromettere del tutto lamia vista. La responsabilità delmedico è stata accertata, ma per imiei occhi non c’era più nulla dafare».

- L’handicap non le ha impeditodi studiare…«Ho frequentato dapprima l’Istituto

dei Ciechi di Milano e poi ho trascor-so gli anni del ginnasio e del liceoclassico presso il prestigioso IstitutoCavazza di Bologna. Alla mattinaseguivo le lezioni presso il liceo sta-tale “Galvani” e nel pomeriggio miaiutavano nello studio i cosiddetti“lettori” – gli educatori di una volta,per intenderci - che leggevanoappunto i testi scolastici. Ai tempi,non esistevano gli insegnanti disostegno, né gli ausili tecnologiciattuali e chi aveva difficoltà dovevarimboccarsi ancora di più le mani-che».

- Quali strumenti utilizzava, dun-que?«Durante le lezioni, prendevo degli

appunti in braille su dei fogli moltoleggeri. Per i compiti in classe scrit-

ti, usavo la dattilografica; gli inse-gnanti, poi, rileggevano il compitoper darmi la possibilità di apportarecorrezioni o aggiunte».

- Poi, ha frequentato l’università«Mi sono iscritta alla facoltà di let-

tere e filosofia presso l’UniversitàCattolica del Sacro Cuore di Milanoe, sempre grazie al prezioso soste-gno dei miei, ho potuto completare ilpercorso di studi conseguendo lalaurea. All’epoca, infatti, non c’era-no certamente le agevolazioni previ-ste oggi per i disabili, addirittura, mipare che i portatori di handicap nonavessero neppure accesso ai collegiuniversitari…».

- Quale è stato l’impatto con ilmondo del lavoro?«Mi sono abilitata all’insegnamen-

to sia in ambito letterario che inquello storico-filosofico ed ho ini-ziato la carriera scolastica. Sono pas-sata di ruolo nel 68 e dal 1970 hoinsegnato storia e filosofia presso illiceo classico di Varese.Sinceramente, ricordo solo un epi-

sodio sgradevole nella mia vita: ingenerale, infatti, posso dire di nonaver mai subito discriminazioni.Proprio verso gli inizi della mia

carriera, il Preside di un istituto tec-nico, al quale mi ero appena presen-tata, mi ha domandato, senza celartroppo la sua sfiducia verso una per-sona con handicap, quali garanziepotessi offrire. Gli ho risposto checertamente, ero “alle prime armi” enon potevo garantire quasi nulla, mache il diritto al lavoro mi era ricono-sciuto dalla legge e che se avessevoluto, dopo un periodo di “prova”,mi avrebbe potuto anche mandarevia! Grazie a Dio tutto è andatobene. È fuor di dubbio che, spesso,una persona disabile deve impegnar-si e dare risultati addirittura miglioridi una “normodotata” per essereconsiderata alla pari…»

- E l’esperienza nell’ambito dellaUnione Italiana Ciechi quando èiniziata?«A dire la verità, nella mia vita di

esperienze ne ho fatte molte. Questa,in seno alla Sezione varesina dellaUic, si può scindere in due momenti:la partecipazione attiva, all’iniziodegli anni sessanta, alla costituzionedella sede di Varese e la nomina allaPresidenza della stessa avvenuta,però, molti anni dopo, solo nel 2001.La realizzazione della sezione

varesina dell’Uic si deve a Mons.Manfredini, il quale, appena giunto a

LISDHA NEWS - 25N. 58 - LUGLIO 2008

Presidente: Prof.ssa Angela Mazzetti Segreteria:Paola Croci e Franca Zuliani

Sede: Via Mercantini, n. 10 21100 Varese Casella postale 179Tel. 0332/260348 Fax. 0332/260285 Cell. 333/5879368 Email: [email protected] web: www.uicvarese.it

Apertura al pubblico:lun.-merc.-ven. 14.00-17.00; mart.-giov. 10.00-12.00; primo sabato del mese 10.00-12.00

Attività principali “in pillole”:

A) ASSISTENZA PER PRATICHEBUROCRATICHE:

- Indennità di accompagnamento,indennità speciale, riconoscimentoex L. 104/92;

- Agevolazioni fiscali; - Contrassegno internazionale dell’handicap;

- Tessera di libera circolazione sumezzi di trasporto urbano edextra-urbano nella RegioneLombardia, tessere ferroviarie;credenziali per voli aerei;

- Fornitura di ausili tiflotecnici;- Iscrizione al servizio gratuito del “Libro Parlato”.

B) CONSULENZA PER: - Corsi di formazione; - Inserimento scolastico;- Formazione professionale;- Collocamento al la lavoro.

C) ACCOGLIENZA DELLA PERSONA: - Momenti di ascolto e conoscenza,sostegno psicologicoe psicopedagogico;

- Definizione di un percorso riabilitativo;

- Supporto familiare.

D) CORSI DI: - Autonomia personale;- Autonomia domestica;- Orientamento e mobilità;- Informatica.

U.I.C.I.-ONLUS Sezione Provinciale di Varese

26 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

Varese, si è subito impegnato nel-l’organizzare attività di volontariatoche coinvolgessero dei giovani. Èemerso, ad un certo punto, il proble-ma dei non vedenti e di come aiutar-li, dal momento che a Varese,all’epoca, non esisteva una strutturaad hoc. Manfredini ha interessatol’allora Presidente della Sezione diMilano Balzaretti e costui si è rivol-to a me. Ovviamente, ho accettato e,così, assieme a Carlo Nicora, la suafidanzata (in seguito, divenuta suamoglie) e Nereo Melchiori abbiamoincominciato a lavorare per quella

che sarebbe poi diventata la Sezionedella Provincia di Varese dell’Uic.Ci trovavamo in una sala di

Piazza Canonica al sabato pome-riggio e facevamo ciò che poteva-mo: era un’attività artigianale, peròdava i suoi frutti. Abbiamo fatto tral’altro un primo censimento dellepersone non vedenti di tutta laProvincia ed insegnato l’alfabetobraille a qualche persona resasidisponibile.Successivamente, assorbita da altri

impegni, mi sono distaccata, restan-do, comunque, socia dell’Uic».

- In quali ambiti in particolare siè impegnata?«In quel periodo ho potuto viaggia-

re parecchio; inoltre, parte del miotempo lo dedicavo alla Parrocchia edalla Caritas. Sul versante scolastico,facevo parte della commissione esa-minatrice per l’abilitazione specialeall’insegnamento e nel '78 sono statanominata membro della commissio-ne esaminatrice ai fini del rilascio, altermine dei corsi di formazione pro-fessionale, dei relativi diplomi.Successivamente e sino al 1990,sono stata incaricata dell’attività dicoordinamento dei corsi di forma-zione presso la sede di CastiglioneOlona dell’associazione “La NostraFamiglia”. Così, previo accordo conil Provveditorato agli studi, alla mat-tina mi recavo ad insegnare a scuolaed al pomeriggio mi occupavo dellaformazione professionale. Sono riuscita anche, con grande

soddisfazione, a creare un legame traalcuni miei alunni del classico e gliallievi del Centro. È stata indubbia-mente un’esperienza ricca sotto ogniprofilo!»

- Poi, cosa ha fatto?«Nel 1993 sono andata in pensione.Non potevo stare con le mani in

mano e, così, mi sono data da faresempre nel mio ambito prediletto:quello socio-culturale. Ho conosciu-

IPOVISIONE, UN MONDO ANCORA POCO CONOSCIUTOGrazie all'evoluzione in campo medico il numero degli ipovedenti ha assunto un rilievosempre maggiore rispetto a quello dei privi della vista.

Negli ultimi decenni lo sviluppo di nuovi medicinali e tec-niche operatorie ha consentito di compiere grandi passiin campo oftalmologico. In molti casi l’intervento medicosi dimostra ormai in grado di attenuare se non eliminaresintomi patologici altrimenti potenzialmente devastantiper il sistema visivo. Grazie a questa evoluzione incampo clinico il numero degli ipovedenti ha quindiassunto un rilievo sempre maggiore rispetto a quello deiprivi della vista. Il cambiamento in atto ha prodotto rifles-si di grande rilievo simbolico. A livello associativol’Unione Ciechi ha formalizzato l’aggiunta alla propriaragione sociale della parola ipovedenti. Il concetto ditutela degli interessi dei non vedenti ha lasciato il passoal riferimento più esteso alla rappresentanza delle istan-ze dei minorati della vista. Vi sono inoltre ausili specificicome videoingranditori o programmi informatici realizza-ti appositamente per gli ipovedenti. Ne è passata di acqua sotto ai ponti da quando negli isti-tuti per ciechi si bendavano gli occhi degli ipovedenti percostringerli a imparare a leggere col tatto. Il principio percui l’occhio è un organo che come tutti gli altri deveessere esercitato per non perdere le proprie potenzialitàè divenuto di dominio comune sia in campo medico chedidattico - educativo.

La percezione sociale più generale non ha tuttavia anco-ra ben compreso la peculiarità della minorazione visivaparziale. A prescindere dalle classificazioni normativeoperate a livello legislativo, l’handicap dell’ipovisionepuò presentare graduazioni di natura molto diversa e dif-ficoltà che si manifestano in maniera peculiare, caso percaso. Risulta oggettivamente difficoltoso inquadrare unafigura di ipovedente preminente rispetto alle altre. Visono persone, ad esempio, che incontrano gravissimedifficoltà quando si presenta un cambiamento di lumino-sità. Purtroppo sussistono ancora patologie come le reti-nopatie che molto spesso portano gradualmente allacecità. Il grado di autonomia di cui i minorati della vistadispongono è strettamente legato alla capacità di usu-fruire delle tecnologie a disposizione. Gli ipovedenti chehanno incontrato difficoltà visive in tarda età sono quindii più svantaggiati da questo punto di vista. Una riconoscibilità sociale degli ipovedenti richiederàancora molto tempo. Un processo culturale di questogenere non dovrà comunque pregiudicare l’unitarietà diintenti fra ciechi e ipovedenti che ha consentito di affron-tare con successo molte battaglie per il riconoscimentodei propri diritti.

Davide Orazi

LISDHA NEWS - 27N. 58 - LUGLIO 2008

to l’Aism (Associazione Italiana perla Sclerosi Multipla) ed ho dato lamia disponibilità per due volte a set-timana; ho svolto delle attività per ilComune di Solbiate Arno, dove vivoed ho anche preparato, con il prezio-so contributo di esperti, un libro sullastoria locale del mio paese».

- Quindi “ha fatto ritorno” all’Uic…«Bruna Malnati, la storica

Presidentessa della Sezione diVarese, che ha fatto in tanti anni unottimo lavoro, aveva deciso di lascia-re l’incarico e mi ha contattata.Inoltre, alcuni studenti universitari

sempre aderenti all’Uic mi hannochiesto supporto ed allora non misono tirata indietro. Nel 2001, sonostata eletta Presidente della sezionevaresina ed, oggi, sono al mio secon-do mandato che scadrà nel 2010».

- Può parlarmi dell’attività diquesta associazione?«L’Unione Italiana dei Ciechi (Uic),

fondata a Genova nel 1920, ha la suasede centrale a Roma ed è un’orga-nizzazione abbastanza complessa,come potrà rendersi conto leggendolo Statuto ed il RegolamentoGenerale. A seguito del XXI congres-so svoltosi a novembre 2005, è statomodificato il nome dell’associazionein “Unione Italiana dei Ciechi e degliIpovedenti” (Uici). Questa importan-te modifica - avvenuta anche a segui-to della L. 138/01 che definisce,accogliendo i parametri della medici-na oculistica internazionale, la diver-se forme di minorazione visiva - ha

voluto sottolineare l’importanza diricomprendere tra i soggetti bisogno-si di sostegno anche le persone ipove-denti, ovvero quelle che presentanouna compromissione grave ed irre-versibile della funzione di entrambigli occhi. Scopo dell’Uici, che èun’associazione non lucrativa di utili-tà sociale (onlus), è quello di pro-muovere l’integrazione dei ciechi edegli ipovedenti nella societàmediante attività di vario genere. Inparticolare, tra l’altro, si occupa dellaprevenzione della cecità ed il recupe-ro visivo, attraverso la SezioneItaliana dell’Agenzia Internazionaleper la prevenzione della cecità; pro-muove iniziative per l’istruzione, laformazione culturale e professionale,l’inserimento lavorativo e l’attivitàprofessionale in forme individuali ecooperative dei ciechi e degli ipove-denti; attua iniziative assistenziali;opera nel campo tiflologico e tiflotec-nico, garantendo la disponibilità distrumenti tecnologici sempre piùavanzati; promuove ed attua, anche incollaborazione con altri organismi,attività sportive volte allo sviluppopsicofisico delle persone con handi-cap visivo».

- Presso la Sezione di Varese cosafate in particolare?«Sinceramente, di tutto. Consulenza

sotto vari profili: dai diritti dei ciechied ipovedenti, ad assistenza per prati-che burocratiche e consulenza fisca-le; abbiamo quotidiani rapporti conenti pubblici e privati sia per l’inseri-mento scolastico dei ragazzi che per

la formazione professionale ed il col-locamento al lavoro. Inviamo ainostri aderenti, circa ogni mese emezzo, una circolare in forma carta-cea, in braille, per email o anche regi-strata, contenente informazioni parti-colarmente significative. Esiste poipresso la nostra Sezione, uno “spor-tello autonomia”, coordinato dalladottoressa Pasquino, finalizzato alrecupero o al raggiungimento di unamaggiore autonomia da parte di cie-chi e ipovedenti. Essi possono rivol-gersi agli operatori per esprimere leproprie necessità e definire insiemeun percorso personalizzato di autono-mia che include, se si desidera, anchela partecipazione a specifici corsi diautonomia personale, domestica, diorientamento e mobilità, di firma e diinformatica. Infine, tra le tante cose,mi preme segnalare la collaborazionecon l’Associazione Ciechi SportiviVaresini (Csv) presieduta da RuggeroBrandellero, che organizza corsi dinuoto, canottaggio, pattinaggio eballo liscio per persone con disabilitàvisiva».

- Davvero complimenti! Che altroaggiungere?«Mi piacerebbe lanciare un messag-

gio ai lettori del vostro giornale:quello di porsi sempre in modo atti-vo, propositivo, avendo fiducia in sé enelle istituzioni, certi che nella misu-ra con la quale si dà, si è certi di rice-vere!»

Maria Cristina Gallicchio

28 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

Centinaia di contrassegni inva-lidi e permessi per la Zona atraffico limitato (Ztl) seque-

strati dai Vigili Urbani a Roma. L'impossibilità di notificare

migliaia di verbali a persone per-ché decedute, sconosciute o a ditte-fallite ha fatto scattare una com-plessa indagine della PoliziaMunicipale del I Gruppo di Roma,diretto dal Comandante CarloButtarelli. Incrociati i dati detenutipresso l'Ufficio Notifiche, l'UfficioIride e l'Ufficio Contravvenzioni,gli agenti municipali hanno effet-tuato approfondite verifiche sul-l'uso dei contrassegni per disabili edei permessi per l'accesso allaZona a traffico limitato del CentroStorico. In seguito alle indagini nei soli

primi quattro mesi di quest'anno iVigili Urbani del I Gruppo hannosequestrato complessivamente 389tra contrassegni e permessi, di cui,

per quanto concerne i contrassegniper disabili, 82 ancora in corso divalidità, intestati a persone decedu-te, ed usati da parenti dei defunti;45 falsificati o contraffatti o addi-rittura clonati usando vecchi olo-grammi originali applicati su per-fette riproduzioni a colori plastifi-cate; 101 scaduti; 62 in copia foto-statica e 15 rubati. A questi devonoessere aggiunti 49 permessi Ztl incopia fotostatica e 35 scaduti. Diverse le situazioni venute alla

luce, quali quella di un conducentedi una Mercedes che era riuscito adevitare la notifica di oltre 1300 ver-bali per altrettanti passaggi ai var-chi grazie ad un falso permessointestato ad un cittadino residentein una città del nord, oppure, quel-la del conducente di una Fiat Pandaal quale, resosi responsabile di ben494 passaggi in Ztl Trastevere, èstato sequestrato un contrassegnoinvalidi e ritirata una carta di circo-

lazione intestati ad un congiuntodeceduto nel 2005. E ancora, dagliaccertamenti è emerso che numero-si ricorsi presentati contro verbaliredatti per violazioni al Codicedella Strada riproducevano in alle-gato copia di permessi o contrasse-gni validi, ma intestati a personedecedute anche da diversi anni, sot-toscritti, a nome del 'resuscitato'. I vigili hanno anche scoperto un

consistente numero di accessi alleZtl di veicoli con targhe abilmentecontraffatte o alterate. Ben 75 lepersone identificate e denunciateche utilizzavano questo espediente,modificando alcune lettere delletarghe. Sono anche stati sequestratidiversi veicoli oggetto di appro-priazione indebita ed un veicoloacquistato con furto d'identità cheha portato ad individuare e denun-ciare un professionista romanodopo una lunga serie di appostamenti.

(Fonte: www.vita.it)

ROMA: SEQUESTRATIQUASI 400 CONTRASSEGNI

INTESTATI AI DEFUNTII clamorosi risultati di un'indaginedella polizia municipale di Roma.

Un bonus da 3600 euro ai tas-sisti che cambieranno il loroveicolo, acquistandone uno

adatto al trasporto dei disabili graviche non possono passare dalla car-rozzina al sedile. È uno dei dueprovvedimenti votati qualche gior-no fa dal Consiglio Regionale, pro-posti dal vice-capogruppo del PdStefano Lepri. Esulta, per la "vittoria", la Consulta

per le persone in difficoltà. "Tale

provvedimento - fanno sapere dal-l'organizzazione - che diventeràvalido appena la finanziaria regio-nale verrà approvata, è stato propo-sto su istanza della nostra Consulta,che già durante la precedente legi-slatura si era battuta affinché venis-se approvato".Ai 1600 tassisti torinesi, nel trien-

nio 2008-2010, la Regione conce-derà contributi fino a 3600 euro (ocomunque fino al venti per cento

delle spese sostenute) per l'acquistodi nuove autovetture adattate per iclienti in sedia a rotelle, da destina-re al servizio taxi o al noleggio.L'auto da sostituire dovrà avere più

di 3 anni di anzianità (a partire dalladata di immatricolazione) e dovràessere di proprietà della persona cheinoltra la richiesta di contributo.

(Fonte: www.vita.it )

PIEMONTE: UN BONUSDA 3600 EURO PER I TAXIA MISURA DI DISABILEÈ il contributo che la Regione stanzierà a chi adatterà il taxi al trasporto di carrozzine. "Una vittoria", per laConsulta per le persone in difficoltà.

SEGNALAZIONI

LA CINA E IL MANUALE PER ACCOGLIERE I DISABILI

LISDHA NEWS - 29N. 58 - LUGLIO 2008

Ilavoratori che usufruiscono deipermessi previsti dalla Legge104/1002 per assistere persone

disabili non dovranno più rinnova-re ogni anno la richiesta. Infatti inuovi riconoscimenti e i prossimirinnovi non avranno scadenza. È questo uno dei chiarimenti con-

tenuti in una recente circolaredell'Inps sui permessi previsti dallaLegge 104/1992. Il rinnovo dovrà

essere richiesto solo nel caso che lacondizione dell'handicap sia sotto-posta a revisione. In questo caso,infatti, il provvedimento rimanevalido fino alla data di scadenzacontenuta nel verbale della com-missione. Non sarà più richiesto il"programma di assistenza", che eraprevisto per chi risiedeva o lavora-va lontano dalla persona da assiste-re. Si trattava di una dichiarazione

sottoscritta dal lavo-ratore e dal disabilerecante le modalità concui l'assistenza sarebbestata prestata, al fine didimostrarne la siste-maticità l'adeguatezzarispetto alle concreteesigenze del disabile.

FACILITATI I PERMESSI PER L'ASSISTENZA Non andranno più rinnovati ogni anno.

Perché l’intralcio e il pericoloalla circolazione restano. LaCassazione (sentenza n. 25388

della seconda sezione civile, deposi-tata il 5 dicembre scorso) ha cosìaccolto il ricorso del comune diTerni contro la decisione con laquale il giudice di pace aveva esclu-so la punibilità dell’illecito ammini-strativo commesso per necessità.L’automobilista aveva parcheggiato

la vettura in prossimità di una bancaper un quarto d’ora, giusto il tempodi firmare un atto senza fare file allosportello proprio in ragione dellainvalidità. In realtà, spiega laCassazione, la motivazione del giu-dice di pace è insufficiente quando si

limita a sottolineare che "le ragioniesposte dalla ricorrente sono da rite-nersi attendibili e l’illecito è statocommesso per necessità". O quandoafferma che "la sosta, effettuata percosì breve tempo, non costituiva unillecito così grave per essere penaliz-zata con la sanzione comminata".L’apparente buon senso del giudice

di pace sembra invece ricordare laCassazione, non deve far perdere divista il rigore delle procedure.Perché le omissione sull’argomen-

tazione hanno alleggerito troppo lasentenza di merito, al punto da vani-ficare il contenuto. I punti decisividella controversia sono l’avvenutoparcheggio in zona vietata e la ragio-

ne per invalidare la conseguentemulta. Ebbene su questi punti la sen-tenza del giudice di pace è assoluta-mente carente che, anzi, ha ritenutoillegittimo l’operato dell’agenteaccertatore annullando il verbaleredatto. Tutto ciò sulla base delledichiarazioni della sfortunata auto-mobilista che però non ha fornito néla prova della mancanza di altri spaziper parcheggiare né quella dell’avve-nuta operazione dello sportello.Limiti questi che hanno costretto la

Cassazione ad accogliere il ricorsodel Comune e a cassare il buon sensoche il giudice di pace ha maldestra-mente utilizzato.

(Fonte: Il Sole 24ore)

SOSTA VIETATA ANCHE ALL’INVALIDOAll’invalido non è consentito parcheggiare l’automobile sulle strisce pedonali.

In vista delle prossime Olimpiadi,le autorità cinesi hanno preparatodei manuali per i volontari in cui

spiegano come trattare le «personespeciali, con personalità asociali ecocciute», ovvero i disabili. Il Timesriporta come nel capitolo «Cometrattare i disabili», il disabile è statodescritto come un individuo con«personalità e modi di pensareunici», spesso «asociali, cocciuti esospettosi». Le autorità consigliano ai circa

100mila volontari, di non dare maidegli "zoppi" ai disabili neanche perscherzo perché, essendo persone"sempre sulla difensiva", potrebberoreagire male. "Sono basito" commen-ta Simone Aspis, del Concilio britan-

nico per disabili "Non è tanto il lin-guaggio usato ma il fatto che nel2008 veniamo ancora considerati unarazza a parte".Le perle di saggezza della guida

riflettono i decenni di discriminazio-ne verso i disabili, fisici e mentali,che in Cina sono circa 83 milioni,pari alla popolazione tedesca. Lapolitica di controllo delle nasciteimposto dal Regime Comunista cheprevede un figlio unico a coppia e ildesiderio di una nazione «sana»,hanno favorito i pregiudizi e portatoalla sterilizzazione dei disabili.Nell'ultimo decennio molte cose

sono cambiate e ci sono stati progres-si sociali, oltre che nel linguaggio:non vengono più chiamati "can fei",

cioè handicappati o deficienti, ma "jiren", persone disabili. Solo recente-mente la Grande Muraglia e la CittàProibita di Pechino sono state reseaccessibili alle sedie a rotelle per laprima volta. Resta la consapevolez-za, resa evidente dagli stralci dellaguida, che il percorso all'integrazioneè appena cominciato.

(Fonte: www.disabili.com)

Un percorso di integrazione appena cominciato.

La “relazione di aiuto”, la “rela-zione che cura”, la “relazionetra curante e curato” è il cuore

della pubblicazione. Là dove il curatopuò essere ricondotto al malato o aldisabile e dove il curante può essere ilmedico, l’operatore sanitario, l’edu-catore, il volontario, l’amico, ilparente. Relazioni che rimandano ad una

asimmetria, ad una impossibile pari-tà. L’invito è quello di vedere oltre lamalattia, la limitatezza, la disabilità,

la patologia, per arrivare alla persona- alla donna e l’uomo con un nome edun cognome - con i suoi bisogni, isuoi desideri, le sue necessità. Vedereoltre, questa è la richiesta, l’invito.Quando l’altro cessa di essere una

malattia, una patologia, una insuffi-cienza. Ricompare, allora, l’umano.Un umano che ci mette davanti alle

nostre difficoltà e paure - che posso-no assumere la maschera del distacco,fino, a volte, alla supponenza - che cifa sperimentare più spesso l’impoten-za. A volte ci viene richiesto soltantodi esserci: presenti e silenziosi.L’incontro con la debolezza e la sof-

ferenza può diventare anche l’incon-tro con noi stessi con le nostre fragili-tà e in-certezze; le nostre incapacitàdi ascolto. La nostra paura di farci“spazi vuoti” per accogliere l’altro.Un incontro che può condurci alla

conoscenza dell’altro e restituirci, neinostri ruoli, un po’ di umanità. Diquesto, ci pare, c’è grande bisognoall’interno delle “istituzioni che cura-no”, siano esse ospedali, residenzesanitarie, servizi socio educativi.Luoghi accoglienti e non giudicanti;

luoghi umanizzanti per gli stessicuranti.

Per ricevere il volume: GruppoSolidarietà, Via S. Fornace 23,60030 Moie di Maiolati (An). Tel. e fax [email protected]

Una lunga lettera attraverso laquale si rivolge alla figliasicura che possa ascoltarla.

Ne nasce un racconto che ripercorreil cammino di uno scorcio della pro-pria esistenza; il suo primo incontro,da bambina, con la diversità; il per-corso di Fede; la lotta per l ’assisten-za alla figlia e la ricerca continua dipossibili cure e terapie che potesseromigliorarne, anche se di poco, la qua-lità di vita.Ben lungi dal volersi sostituire ad

illustri medici, ed a semplice titoloconoscitivo, riporta nozioni sullacerebrolesione e su tecniche di riabi-litazione apprese durante innumere-voli visite mediche e programmi tera-peutici a cui è stata sottoposta la figliaMaria.Si susseguono eventi, scorci di vita,

umane avventure ora drammatiche eamare, ora divertenti e buffe; gesti di

solidarietà, di umana partecipazione ela presenza di vari personaggi cherappresentano, in modo vivo ed effi-cace, le molteplici reazioni di frontealla diversità.È anche una storia di coraggio e

audacia per far riconoscere alle per-sone “diversamente abili ” il ruolo dipersone umane degne di rispetto e diopportunità al pari dei cosiddetti“normali ”, e di come la morte di unfiglio con lesioni cerebrali non possaessere considerata dalla comunità unevento “normale ”. Inoltre vuole esse-re un incoraggiamento per le mammedei diversamente abili a non lasciarsiandare, a non abbattersi ma, adottan-do la strategia del sorriso, a ritrovarsie trovare nella Fede forza e volontàper andare sempre avanti, a testa alta,e recepire con serenità, facendoli pro-pri, tutti gli utili insegnamenti che unfiglio disabile certamente dona.

30 - LISDHA NEWS N. 58 - LUGLIO 2008

LA CURA DELLA VITA NELLA DISABILITÀ E NELLA MALATTIA CRONICA

LIBRI

Il dialogo orante di una madre con la figlia disabile che non c'è più.

LA FARFALLA DALLE ALI SPEZZATE

Vittoria De Marco Veneziano, La farfalladalle ali spezzate, Erga Edizioni, pp. 320,

ottobre 2007, 5 euro.

Nuova bibliografia italiana E’ uscito il 31° volume della “BibliografiaItaliana sui Disturbi dell’Udito, della Vistae del Linguaggio (ed. 2008). È possibilerichiederlo al Servizio di ConsulenzaPedagogica, Casella Postale 601, 38100 Trento, tel. 0461/828693, [email protected] - (contributo euro 10.00).

AA.VV., La cura della vita nella disabilità e nellamalattia cronica, Castelplanio 2008, p. 112,euro 11.00.

S.LAGATI

BIBLIOGRAFIA ITALIANAsui DISTRURBI

dell’UDITO della VISTAe del LINGUAGGIO

VOLUME 31 2008

PROVIAMO A RESISTERE

LA VITA DA DENTRO

di Emanuela Giuliani

Sii un perseguitato ma non unpersecutore. Sii un crocefisso,ma non un crocefissore. Sii un

oltraggiato ma non un offensore. Siiun calunniato ma non un calunnia-tore. Come non può essere fermatauna fonte ricca di acqua con unpugno di polvere, così non può esse-re vinta la misericordia delCreatore dal male delle creature” (Isacco di Ninive, VII sec. d .C).Ci sono tre tipi di persone: quelle

che credono alla verità di questeparole, semplice riflesso del vange-lo, e provano a metterle in pratica.Ci sono poi coloro che d’istinto ne

colgono la bellezza ma non se lasentono di contrastare la mentalitàcorrente. Infine ci sono quelli che considera-

no questi discorsi un’espressione didebolezza, frasi da pusillanimi.Sempre più spesso si sente dire:

“Bisogna fare come quelli chevanno avanti nella vita fregandosenedegli altri, bisogna essere deglisquali”.Molte persone oneste si trovano a

vivere questa “rabbia” quando sivedono defraudate dei loro diritti,quando si scoprono usate e poi but-tate.Viene allora da chiedersi quale sia la

via giusta da intraprendere anche per-ché, chi vuole essere giusto e buono,ci deve pur vivere in questo mondoche sembra camminare all’indietro!Penso che il primo passo sia crede-

re alla forza del bene. Non è affatto

facile, ma guai a mollare.Ogni nostro cedimento al male

porta altri a cedere, il nostro mante-nere la rettitudine invece aiuta tantia resistere. Quanto ci si influenzavicendevolmente! Pensate anchesolo ai bambini: sono delle spugne,capaci di assorbire tutto. Respiranoil clima che li circonda, registrano leparole pronunciate dagli adulti e leelaborano. Colgono subito le nostrescappatoie morali, le nostre ambi-guità. E imparano velocemente. Sepoi ci osservano mentre compiamoqualche piccola disonestà, è fatta. In questo caso non solo rischiamo

di formare un furbetto che con glianni diventerà un uomo senza tantiscrupoli, ma soprattutto rischiamo,e va detto a voce alta, di formare uninfelice. Sì, proprio un infelice.Perché, a dispetto di quanto si

crede, uno che per farsi strada devecalpestare il prossimo, è uno che sicondanna all’infelicità, in quanto gliuomini non sono fatti per ferirsi eimbrogliarsi a vicenda. La loro digni-tà è ben altra.Dimentichiamo spesso di avere

un’anima, una vita interiore che sinutre di un altro cibo.Dimentichiamo che se non amia-

mo sprechiamo la nostra esistenza.Dipende dai punti di vista, dirà

qualcuno. Non credo sia così. Tuttinoi abbiamo prima o poi sperimen-tato la bellezza del donare, delrinunciare a qualcosa pur di farecontento qualcuno. Alcuni possonoanche aver provato la gioia dell’essersi sentiti amati gratuitamente equesto li ha spinti a fare altrettanto.Lo spirito dell’uomo è fatto per

respirare aria pulita, fresca. Non èfatto per la prigione, per quelle celleinvisibili costruite dall’invidia, dallamalizia, dall’inganno.S. Pietro scriveva: “È meglio infat-ti soffrire operando il bene che facen-do il male” (cf. 1Pt 3, 17).Dicendo questo non stava banden-

do ogni forma di autodifesa né vole-va educare dei cristiani paurosi,

inetti, sia chiaro. Ma davanti a unapossibile scelta affermava un princi-pio guida. E questo è il principio deiforti, non dei deboli. Dei forti nellafede e nell’amore però. La croce diCristo a molti è apparsa come unasconfitta, una stoltezza. Però dopo2000 anni siamo ancora qui a par-larne e tanti, uomini e donne, fissan-do lo sguardo su quella croce, hannotrovato la forza per servire i poveri ei piccoli della terra, senza scorag-giarsi davanti alle ingiustizieumane. Quanti hanno tratto benefi-cio dall’agire di persone che si sonolasciate crocefiggere, oltraggiare,calunniare pur di non fare il malecon le loro labbra o le loro mani! Illoro agire è diventato così un fiumedi misericordia che tiene in piedil’umanità. È spesso un fiume sotter-raneo, esile, ma è l’unico che bagnail cuore degli uomini, lo ammorbidi-sce, lo rinfranca, lo disseta. È l’uni-co fiume che sarebbe bello vederstraripare.

“Il bene è il muro che il male non riesce

ad oltrepassare” (Giovanni Paolo II).

LISDHA NEWS - 31N. 58 - LUGLIO 2008