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Eagle 4 EDA tutorial: Eagle 4 EDA tutorial: Creazione di una libreria personalizzata. Creazione di una libreria personalizzata.

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Copyright 2007, Jörg Schnyder e Daniele Lanzillo. Tutti i marchi qui citati appartengono ai rispettivi proprietari.

Il presente lavoro è rilasciato sotto licenza Creative Commons Attribuzione-Non commerciale-Non operederivate 2.5 Italia.

Per leggere una copia della licenza, visitare il sito web http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/ oscrivere a Creative Commons, 171 Second Street, Suite 300, San Francisco, California, 94105, USA.

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IntroduzioneIl presente tutorial è destinato agli utilizzatoridel CAD EDA Eagle versione 4, prodotto daCADSoft.

L'unico prerequisito è che il lettore possieda unaminima familiarità con l'ambiente Eagle, abbiagià disegnato degli schemi elettrici e dei PCB, equindi sia già in grado di effettuare alcuneoperazioni elementari, come l'apertura di unprogetto, la selezione di un elemento,l'impostazione di un parametro.

Questa succinta trattazione si focalizza infattiunicamente sulla creazione di una libreriapersonalizzata, attraverso l'esempio diinserimento di un semplice componenteelettromeccanico. L'intera procedura viene quiordinatamente spiegata, passo dopo passo.

Il tutorial è pensato per essere letto e seguitodavanti al terminale, con l'applicativo Eagle inesecuzione, in modo da poter provaredirettamente le singole operazioni.

Si consiglia caldamente di scaricare estampare il manuale di Eagle, disponibilesul sito CADSoft.

Concetti fondamentaliEagle è un CAD EDA particolarmente incentratosulle librerie di componenti.

Le librerie offerte da CADSoft sono molto ricchee numerose, ed i singoli utenti provvedono adarricchire quotidianamente la collezione dilibrerie liberamente disponibili sul sito.

Un consiglio importante: studiate a fondotutte le librerie disponibili, analizzateletramite il browsing del pannello di controllo etramite l'editor integrato (non si corre alcunrischio, anche in caso di modifiche involontarie:è sufficiente non salvare il file).

Vi è decisamente molto da imparare osservandocon attenzione le soluzioni adottate daiprogettisti CADSoft per trattare i casi piùcomplessi (condivisione e riutilizzo dei simboli,partizionamento logico dei simboli più complessi,package disponibili e così via) in modo flessibileed efficace.

Tuttavia, non è certamente pensabile che lelibrerie possano contenere “tutto”: vi sarannosempre alcuni nuovi componenti o package non

previsti, che occorrerà aggiungere manualmente.

Pertanto è necessario acquisire familiarità con lacreazione e la modifica di librerie, al fine di poterfronteggiare l'esigenza di gestire nuovicomponenti (o loro varianti) qualora se nepresenti la necessità.

Un componente, nelle librerie di Eagle, è unastruttura dati complessa che aggrega uno o piùsimboli (che compariranno nello schematico) eli associa ad uno o più footprint (visibili egestibili nella fase di creazione del PCB).

Il componente viene gestito dall'applicazionecome un unico oggetto, che può ammetterevarianti, ma solo se debitamente previste inanticipo nella libreria.

L'associazione tra componente, simbolo/i erelativo footprint è inoltre alquanto rigida, e nonconsente modifiche “al volo” in fase di creazionedel PCB, come invece avviene in altri ambientiEDA. In fase di creazione del componente, Eaglenon consente di associare simboli e footprintqualora il numero dei pin del simbolo siasuperiore al numero di pad del footprint.

Superficialmente questo può apparireperfettamente consequenziale, ma in realtàesistono casi nei quali una simile violazioneconsentirebbe notevoli risparmi di tempo.

Allo stesso modo, non è possibile ottenereduplicazioni logiche delle funzionalità di unsingolo pin del simbolo, associandolo a più pindel package. Eagle ammette, al più, che unpackage possieda dei pad NC.

La relazione d'ordine valida è quindi Pin ≤ Pad.

Le fasi richieste per l'inserimento di un nuovocomponente sono le seguenti: Creazione o modifica di uno o più simboli;

Creazione o modifica dei package;

Creazione del componente.

Le prime due fasi possono essere portate atermine in qualsiasi ordine: sussiste comunqueuna interdipendenza tra le due. La fase finale dicreazione del componente deve invecenecessariamente avvenire quando tutti glielementi necessari sono disponibili all'internodella libreria.

Iniziamo dunque ad illustrare le operazioninecessarie.

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L'ambiente di lavoroIn questo paragrafo si fornisce una rapidissimadescrizione dell'interfaccia utente negli ambientidi disegno di Eagle, al solo scopo di rendere nonambiguo il lessico ed i riferimenti utilizzati nelseguito.

Gli elementi fondamentali illustrati in figura sonoi seguenti:

1)Toolbar principale, situata nell'area sotto ilmenu dell'applicazione. In quest'areacompaiono i comandi essenziali a livello difile, e le varie toolbar dinamiche legate aisingoli comandi. Nel seguito utilizzeremosemplicemente la dicitura toolbar per fareriferimento all'intera area.

2)Palette dei comandi o “barra laterale”.Contiene tasti di accesso rapido per quasi tuttii comandi di disegno ed editing.

3)Command line. In questo campo testuale èpossibile digitare direttamente comandi Eagle,parametri numerici ed altro. Abituarsi adutilizzarla consente enormi risparmi di temporispetto alla gestualità col mouse.

Si rimanda il lettore al manuale di Eagle perulteriori approfondimenti.

La creazione di una libreriaLa prima operazione da compiere è la creazionedi una nuova libreria.

Ciò può essere fatto molto semplicemente dalpannello di controllo di Eagle, richiamando ilmenu contestuale del progetto corrente con unclick destro sul nome del progetto, comemostrato nella seguente figura:

La medesima funzione è anche raggiungibile dalmenu File→New→Library del pannello dicontrollo.

Eagle aprirà quindi l'editor di libreria. E' possibileprovvedere subito a salvare la nuova libreria, almomento vuota, assegnando un nomesignificativo. L'operazione è disponibile nel menuFile→Save del library editor.

Un consiglio pratico: non si lavori maidirettamente sulle librerie fornite assiemeal CAD (esse variano e vengono aggiornate adogni cambio di versione). E' buona normaeffettuare invece una copia di lavoro,spostandola in una cartella specifica.

E' possibile infatti istruire Eagle a cercare lelibrerie ed altri files in directories diverse daquelle di default: nel pannello di controllo, siacceda al menu Options→Directories.

I vari percorsi inseriti devono essere separati conun carattere “;”. La variabile $EAGLEDIR vieneespansa nel percorso di installazione corrente diEagle.

Si consiglia inoltre caldamente di effettuarecopie di sicurezza delle librerie prima di iniziarea lavorarvi.

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Eagle effettua comunque dei backup automatici,con estensione .L#<n>, ove n è un numeronaturale tra 0 e 9 indicante la successione deibackup.

La prima operazione che vogliamo adessocompiere è l'inserimento del footprint,copiandone le dimensioni dal relativo datasheet.

La creazione di un packageIl componente che intendiamo inserire è unapresa jack stereo per PCB da 1/4”.

L'operazione da effettuare è quindi la creazionedi un nuovo package. Per questa funzione esisteun apposito pulsante di scelta rapida nellatoolbar:

La funzione è anche attivabile dal menuLibrary→Package.

Eagle chiederà adesso di selezionare unpackage, o di crearne uno nuovo digitando unnome univoco che non sia già presentenell'elenco a scorrimento.

Nel nostro caso, la libreria non contiene ancora

elementi. Assegnamo un nome affine al codicedel costruttore e confermiamo con OK.

Gli elementi fondamentali per la creazione delpackage appartengono a due categorie: i pad,ovvero le piazzole, e l'ingombro o footprintpropriamente detto, così come apparirà nellaserigrafia (silkscreen).

Questi elementi appartengono ad almeno duelayer distinti, e vengono gestiti in manieraseparata.

In primo luogo, aggiungiamo i pad necessari.

A volte, nella letteratura dei produttori, vienepresentato il cosiddetto landing path, ovverol'assieme delle forature e delle piazzole, conrelative quote espresse in millimetri o mils(millesimi di pollice; si ricordi che un polliceequivale a 25,4 mm).

Nel nostro caso, vista anche la semplicità delconnettore, non è fornito un landing path:tuttavia, può essere utile disegnarlo (anche inmodo molto approssimativo, non in scala) sucarta millimetrata o quadrettata, riportando levarie quote, in modo da svolgere con lanecessaria calma le banali operazioni algebrichenecessarie alla traslazione delle coordinate.

Eagle infatti adotta un sistema di coordinatecartesiano, con una origine (0,0) e quattroquadranti.

La scelta della posizione del footprint rispettoall'origine è dettata unicamente da ragioni dipraticità nella manipolazione del componentedurante la creazione di un PCB.

L'origine è visibile, nella figura seguente, comeuna crocetta al centro del componente.

Quello sopra illustrato è il risultato che ciprefiggiamo di raggiungere. Analizziamo ora ipassi necessari al suo completamento.

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1) Impostazione della griglia

Il nostro componente è quotato in millimetri.Sarà quindi comodo impostare di conseguenza lagriglia di lavoro.

La finestra di dialogo per l'impostazione deiparametri di griglia può essere richiamataindifferentemente:

– Tramite menu View→Grid...

– Tramite il pulsante di scelta rapida sulla

toolbar

– Con il comando GRID immesso sulla commandline.

Impostiamo quindi la griglia su ON, con passo di0,5 mm.

2) Inserimento dei pad

La funzione di inserimento è attivabiletramite il menu Draw→Pad, tramite ilpulsante di scelta rapida nella barralaterale illustrato nella figura a fianco(penultimo pulsante della colonna disinistra) e con il comando PAD sullacommand line.

Una volta attivata la funzione, il cheviene indicato dalla presenza di un paddi colore verde (per default) connesso alcursore del mouse, occorre impostare iparametri del nuovo pad, sulla base delleindicazioni del datasheet.

La figura seguente mostra l'aspetto della toolbarper la funzione PAD, dopo le impostazioninecessarie.

Abbiamo impostato un pad ottagonale, condiametro esterno di 2,54 mm e foro da 1,5 mm.

Si noti che il separatore decimale, in Eagle,segue la convenzione anglosassone ed èrappresentato da un punto “.”.

Occorre adesso posizionare i pad sulla griglia,attorno all'origine.

In questa fase è possibile sfruttare le notevolipotenzialità della command line presente inEagle, piuttosto che posizionare manualmente ipad tramite il mouse.

Si posiziona il cursore del mouse sul campo dellacommand line, nell'area della command bar, e siesegue un singolo click.

Si inserisce quindi esattamente il seguentetesto:

(-6.3500 8.2000)

seguito da INVIO.

Eagle posizionerà il pad esattamente nel puntoindicato.

Si procede come sopra per i rimanenti cinquepad, utilizzando la seguente tabella dicoordinate:

0.0000 8.2000

6.3500 8.2000

-6.3500 -8.2000

0.0000 -8.2000

6.3500 -8.2000

Le coordinate devono essere ovviamente inseriteseguendo la sintassi sopra utilizzata.

A questo punto saranno presenti sei pad,disposti attorno all'origine come nell'immagineseguente.

Prima di procedere con il footprint, è essenziale

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assegnare un nome significativo a ciascun pad.Ciò risulterà indispensabile in seguito, per la fasedi associazione dei pin del componente ai varipad.

L'attribuzione di un nome ad un elemento facapo al comando NAME, attivabile come segue:– Tramite menu Edit→Name;– Tramite l'ottavo pulsante nella colonna di

sinistra della barra strumenti – Digitando NAME sulla command line.

Una volta attivato il comando, ci si posiziona conil mouse sulla piazzola in alto a sinistra e sieffettua un singolo click. In tal modo è possibileassegnare il nome G1 (Ground 1) al pad.

Al pad corrispondente, in basso a sinistra, siassegnerà quindi il nome G2, ripetendol'operazione.

I pad centrali corrispondono al segnale delcanale sinistro (Left), quindi avranno nome L1(in alto) ed L2. Infine, l'ultima coppia di padavrà nome R1 (in alto) ed R2, per il canaledestro (Right).

E' essenziale prestare la massima attenzione aquesta fase: infatti, se il componente di cuidiscutiamo è decisamente molto semplice, nonpuò dirsi altrettanto di integrati SMD con 100 epiù pin, componenti di potenza o speciali (es.diodi laser) ed altro. Occorre quindi adoperarela massima cautela e rimanere concentrati.

Eagle è comunque in grado di fornire aiuto alprogettista per le operazioni di naming piùcomplesse, ad esempio tramite gli script e lafunzione di copia con incremento automatico,che non trovano però spazio in questatrattazione introduttiva.

Una volta correttamente assegnati i nomi ai pad,si può procedere a disegnare la sagomad'ingombro del componente.

3) Creazione del footprint

La sagoma del componente viene disegnata per

mezzo di segmenti e curve tracciati con ilmouse, con l'aiuto della griglia e tenendosott'occhio le coordinate correnti. In caso dinecessità, è sempre possibile impostare i puntida command line, con la sintassi mostrata inprecedenza.

Il comando principale in questa fase è WIRE.

– Menu Draw→Wire;– Il quinto pulsante dal basso nella colonna di

sinistra; – Digitando WIRE sulla command line.

Seguendo il datasheet, e preferibilmente con ilcomponente fisico a portata di mano, sidisegnano le linee principali della sagoma,aggiungendo alcuni dettagli (senza tuttaviaeccedere in zelo: la serigrafia è un'operazioneche viene svolta con risoluzione limitata).

Le immagini che seguono illustrano varie fasi dicompletamente del disegno, volutamente piùaccurato del necessario.

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Occorre solo notare che le linee tracciate devonoappartenere al layer 21 tPlace (il default). Ci siaccerti di questo nel toolbox del comando WIRE,prima di iniziare a disegnare.

A questo punto, il footprint del nostro connettoreè quasi terminato.

Occorre solamente aggiungere un elementoimportante, che consente di identificarevisivamente il componente nelle fasi di creazionedel PCB: la sua sigla.

Per questa operazione si utilizza il comandoTEXT (menu Draw→Text), utilizzando però illayer 25 tNames e una notazione particolareper il testo:

>NAME

In questo modo, il CAD inserirà in mododinamico la sigla del componente.

Ecco dunque l'aspetto finale del package:

Per completare il lavoro, è possibile inserire unadescrizione del package, preferibilmente facendo

riferimento alla letteratura del costruttore.

Nel nostro caso, ci limiteremo ad una descrizionesommaria, accedendo alla funzione tramite ilmenu Edit→Description.

Si noti che Eagle accetta un subset di tagHTML per la formattazione.

Con questo, la fase di creazione del package puòconsiderarsi terminata.

La creazione di un simboloQuesta fase inizia con la selezione del simbolo sucui lavorare.

La finestra di selezione è attivabile dal menuLibrary→Symbol, oppure tramite l'apposito

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pulsante di scelta rapida nella toolbar.

Nel nostro caso, creiamo il simbolo per un presajack monofonica da PCB. In seguito potremocreare anche il simbolo relativo alla presastereo: i due componenti utilizzeranno ilmedesimo package, in quanto perfettamenteintercambiabili, a meno dell'omissione deicollegamenti relativi al canale sinistro.

Eagle mostrerà quindi il designer dei simboli.

Prima di iniziare il disegno, è opportuno renderevisibile il layer 93 Pins. Questo faciliterà isuccessivi inserimenti.

La selezione dei layer è accessibile tramite menuView→Display/hide layers... oppure tramite ilsecondo speedbutton dall'alto nella colonnasinistra della barra strumenti.

Il layer prescelto può essere reso visibile con unsingolo click nella colonna “Nr”, incorrispondenza del numero del layer desiderato.

In alternativa è possibile eseguire un doppioclick sul nome del layer. Comparirà una dialogbox complessa, che consente di impostare tutti iparametri del layer stesso, tra i quali(ovviamente) anche la visibilità.

La figura precedente mostra l'aspetto finale delsimbolo, molto semplice e familiare per chiunquesi sia occupato di apparati audio musicali e PA.

Si inizia il disegno inserendo il rettangolo cherappresenta l'area del plug, con lo strumentowire.

Come già noto, la modalità wire è attivabile neiseguenti modi:

– Menu Draw→Wire;– Con il quinto pulsante dal basso nella colonna

di sinistra sulla palette; – Digitando WIRE sulla command line.

Impostiamo la griglia a 100 mils e lo spessore dilinea a 10 mils.

Le linee, in questo caso, devono essere tracciatenel layer 94 Symbols. Tutte le relativeimpostazioni sono accessibili nella toolbarrelativa alla modalità WIRE, che appare dopol'attivazione.

Si inizia tracciando il contorno del rettangolo chesimboleggia l'area di ingresso del plug, di area 3x 1 quadretti da 100 mils.

Adesso è possibile selezionare lo strumento diriempimento rectangle, oppure digitare RECTsulla command line.

Si proceda riempiendo l'area così definita.

Si selezioni nuovamente lo strumento wire, e siproceda alla costruzione delle linee cherappresentano i contatti di massa e di segnale.

La rappresentazione del contatto sul “polo caldo”(segnale) può essere facilitata se si imposta lagriglia sui 50 mils.

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Si ricorda che anche nell'editor dei package e deisimboli sono attive le varie modalità di wirebending proprie di Eagle. Si consulti il relativomanuale per approfondimenti.

Una volta terminato il disegno simbolico, occorreaggiungere gli elementi più importanti, ovvero ipin che rappresentano i punti di connessione peri segnali elettrici.

I pin vengono gestiti come segue:

– Con l'ultimo pulsante in basso nella colonna disinistra sulla palette;

– Digitando PIN sulla command line.

Una volta attivato il comando, impostiamo iparametri dei pin:

Si seleziona innanzi tutto la lunghezza “point”.Opzionalmente, è possibile impostare anche la“direzione” del segnale per il controllo elettricoERC, cambiando dal default I/O a PAS (passive).

Ciò, tuttavia, non è strettamente necessario.

A questo punto, si avrà un pin rappresentato daun circolo in colore verde, che segue il cursoredel mouse.

Occorre adesso ricordare che il footprint inseritopossiede una coppia di pad per ciascun segnale.Sebbene sia possibile abilitare un singolo pad,ciò potrebbe risultare poco pratico; d'altro canto,Eagle non consente di assegnare un singolo pina due o più pad.Per ovviare a questo inconveniente,prevederemo nel simbolo (contrariamente allenormali abitudini invalse !) due pin per ciascunsegnale.

Per quanto attiene la disposizione, sono possibilialmeno un paio di alternative.

La prima soluzione prevede la sovrapposizionein linea dei pin. Si tratta della rappresentazioneutilizzata, ad esempio, nella libreria dei DC-DC

converter. Ciò che si ottiene è unarappresentazione elegante e più affine alleconsuetudini asseverate, ma occorrerà poi porreattenzione, ogni volta che si utilizza il simbolo inuno schema, a connettere propriamente tutti ipin con il relativo “wire” di segnale,prolungandolo fin dove necessario.

L'altra opzione prevede invece lo sdoppiamentodei pin. L'aspetto esteriore del simbolo diventacertamente meno elegante, ma in questo modosi ha una maggiore intuitività delle connessioni adesign time.

La figura che segue mostra un esempio dellaprima disposizione:

Qui si comprende meglio la necessità di renderevisibile il layer 93 Pins.

La figura mostra invece la rappresentazionealternativa, con i pin non allineati.

Si lascia al gusto estetico ed alle preferenze dellettore la scelta definitiva, ricordando che nellelibrerie predefinite la prima soluzione comparepiù frequentemente.

Quale che sia la disposizione scelta, occorreassegnare a ciasun pin un nome univoco.

Nel nostro caso, per coerenza con larappresentazione del package, scegliamo leseguenti denominazioni:R1, R2 (Right) per il segnale, corrispondente aipin più in alto;

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G1, G2 (GND) per la massa di segnale, checorrisponde alla linea di base del simbolo.

Come già noto, il comando NAME si attiva:– Tramite menu Edit→Name;– Tramite l'ottavo pulsante nella colonna di

sinistra della barra strumenti – Digitando NAME sulla command line.

Una volta attivato il comando, ci si posiziona conil mouse sulla circonferenza verde in basso,all'estrema destra e si effettua un singolo click.In tal modo è possibile assegnare il nome G1(Ground 1) al pin. Si procede allo stesso modoper gli altri pin. Al termine di queste operazioni, rimanenecessario unicamente impostare la collocazionedella sigla del componente, e dell'eventualecampo Value (contenente il codice commercialeo analogo riferimento).

Queste operazioni, come già noto dalla fase dicreazione del package, vengono svolteposizionando del testo (formattato in modospecifico) sui layer di competenza, che sonorispettivamente 95 Names e 96 Values nel casodel simbolo.Le stringhe da inserire sono:>NAME per la sigla, e >VALUE per il campo dati relativo al componente.

L'aspetto finale sarà quindi il seguente:

E' adesso possibile inserire anche unadescrizione per il simbolo, sebbene ciò non siastrettamente necessario.

La creazione del componenteUna volta resi disponibili, all'interno dellalibreria, un simbolo ed un package, si deveprocedere alla creazione del componente.

L'operazione ha inizio dal menuLibrary→Device, oppure tramite l'appositopulsante di scelta rapida.

Si imposta quindi il nome del nuovo device,coma da codice costruttore:

Eagle attiverà quindi il device editor.

Come prima operazione, utilizzando il comandoADD, si aggiunge il simbolo appena creato.

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Il comando ADD è attivabile nei seguenti modi:

– Tramite menu Edit→Add;– Tramite l'ultimo pulsante nella colonna di

destra della barra strumenti – Digitando ADD sulla command line.

Si inserisce il simbolo cliccando incorrispondenza dell'origine, nel riquadro asinistra dell'editor.

Adesso occorre associare il simbolo ad unfootprint. Per fare ciò, si clicca sul pulsante“New” in basso, al centro della schermata.

Si apre una finestra di selezione, che contienetutti i packages presenti in libreria (nel nostrocaso, uno).

Dopo avere selezionato il footprint, occorredigitare nel riquadro evidenziato in rosso il nomedella variante (essenziale per i componenti cheammettono più di un package). Nel nostro caso,il nome della variante (che viene postfisso alvalore del componente nello schema) sarà unastringa vuota: occorre pertanto digitare unacoppia di apici singoli <'> per imporre ad Eagledi accettare la stringa nulla, come ben visibile infigura.

Si conferma la selezione con OK.

E' necessario adesso procedere conl'associazione tra i pin del simbolo ed i pad delfootprint, operazione delicata – in special modoper i componenti più complessi.

Per fare ciò occorre un click sul tasto “Connect”,a destra del tasto “New”, oppure un doppio clicksul nome del package presente nella finestrainferiore della zona destra della schermata.

Si apre una dialog box complessa, suddivisa intre elenchi principali, che mostranorispettivamente i pin del componente (“Pin”, asinistra), i pad del footprint (“Pad”, al centro) el'elenco delle associazioni (“Connection”, adestra).

L'operatività è molto semplice:

– Si seleziona un pin nella lista di sinistra, conun singolo click;

– Si seleziona il pad corrispondente nella listacentrale, con un singolo click;

– Si effettua infine un click sul pulsante“Connect”, in basso a sinistra.

Esistono anche delle scorciatoie, come è facileattendersi: ad esempio, un doppio click su unpin o su un pad provoca l'associazioneimmediata, rispettivamente, con il pad o il pincorrentemente selezionato nell'altra finestra.

La coppia così selezionata verrà aggiunta allafinestra di sinistra. Si consiglia di ordinare lalista delle associazioni per pad, crescente:questa sana abitudine sarà utilissima perl'immissione di circuiti integrati con package adelevato pin count, ad esempio. L'ordinamentopuò essere variato con un singolo click sul nomedella colonna.

La finestra presenta inoltre opzioni avanzate,come la copia della lista di associazione da unaltro package già associato al simbolo, nelcontesto del medesimo componente (device).Nel nostro caso tale caratteristica non saràsfruttata, ma è essenziale conoscerne le

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potenzialità.

Al termine del lavoro, la finestra di dialogo dovràavere il seguente aspetto:

I pin ed i pad con il medesimo nome (G1, G2,R1, R2) dovranno risultare ordinatamenteaccoppiati. Si noti che rimangono dei pad nonconnessi, nella finestra centrale: Eagle consideratale situazione coerente e perfettamenteaccettabile.

E' adesso possibile confermare con OK e tornarealla schermata principale dell'editor.

Adesso occorre impostare il prefisso (prefix) conil quale desideriamo che il componente siacontrassegnato nello schema elettrico e nellayout. L'identificativo utilizzato da Eagle èinfatti composto da una parte alfabetica fissa,secondo il tipo di componente (es. “IC”, “TR”,

“D”, “R”, “C”...) e da una parte numerica, gestitadal CAD tramite la numerazione automatica infase di inserimento e la rinumerazione tramitecomandi di script.

Si effettua un click sul tasto “Prefix”, situatosubito sotto il tasto “New”, e si assegna comeprefisso “J”.

Poiché non ci interessa far comparire il codicecommerciale del componente nella serigrafia,lasciamo il radiobox “Value” su “Off”.

Aggiungiamo una descrizione sommaria delcomponente, tramite il menuEdit→Description. Poiché questa descrizioneapparirà nel BOM (Bill Of Materials, ossia l'elencocomponenti) è sensato inserire qui il codicecommerciale del costruttore, assieme ad unadescrizione esplicativa.

A questo punto non rimane altro che salvare lalibreria, tramite l'apposita opzione di menuFile→Save, e quindi uscire.

Il componente denominato “ACJM”, presa jackper PCB, è ora pronto per l'utilizzo nei nostrischemi e relativi circuiti stampati, nello stessoidentico modo in cui utilizziamo i componentistandard contenuti nelle librerie originali del CADEDA Eagle.

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