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DOTT. MAURIZIO CENTRA EFFICACIA DELLA CERTIFICAZIONE E RESPONSABILITÀ DEL REVISORE Breve analisi degli aspetti legali 1

EFFICACIA DELLA CERTIFICAZIONE E RESPONSABILITÀ DEL … Materiale didattico 2017... · del d.lgs. n. 39/2010. Tali principi richiedono il rispetto di principi etici, nonché la pianificazione

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DOTT. MAURIZIO CENTRA

EFFICACIA DELLA

CERTIFICAZIONE

E

RESPONSABILITÀ DEL REVISORE

Breve analisi

degli aspetti legali

1

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L’attività del Revisore si conclude con il rilascio di una relazione (in

forma scritta), il cui titolo deve indicare chiaramente che costituisce la

relazione di un revisore indipendente nonché il riferimento normativo

ai sensi del quale è emessa (cfr. ISA Italia).

Ai sensi del d.lgs. 39/2010:

i destinatari della relazione sono i soggetti che hanno conferito

l’incarico di revisione, ossia i soci della società;

la relazione deve indicare che la revisione contabile è stata svolta in

conformità ai principi di revisione internazionale (ISA Italia). 2

Relazione del Revisore

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La formazione della relazione è disciplinata dai seguenti principi contabili:

ISA Italia 700

Formazione del giudizio e relazione sul bilancio

ISA Italia 705

Modifiche al giudizio

ISA Italia 706

Richiami di informativa e paragrafi di altri aspetti

ISA Italia 710

Informazioni comparative - Dati corrispondenti e bilancio comparativo

ISA Italia 720

Altre informazioni presenti in documenti che contengono il bilancio oggetto di revisione

contabile

SA Italia 720B

La responsabilità del soggetto incaricato della revisione legale relativamente all’espressione

del giudizio sulla coerenza

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Forma e contenuti della relazione

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La relazione deve contenere - in ogni caso - il giudizio del Revisore, che

può essere espresso in una delle seguenti forme:

giudizio positivo (senza modifica)

giudizio positivo con rilievi

giudizio negativo

impossibilità di esprimere un giudizio

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Giudizio del Revisore

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Il Consiglio nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili ha elaborato la seguente

relazione unitaria tipo, nel caso in cui il giudizio sul bilancio a seguito della revisione legale sia senza

modifica e la relazione di revisione non contenga né richiami di informativa, né paragrafi di altri aspetti.

RELAZIONE UNITARIA DEL COLLEGIO SINDACALE ALL’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI

(DEI SOCI)

All’Assemblea degli Azionisti (dei Soci) della ……… S.p.A. [S.r.l. Soc. Coop]

Premessa

Il Collegio sindacale, nell’esercizio chiuso al 31 dicembre 20XX, ha svolto sia le funzioni previste dagli artt. 2403 e segg.,

c.c. sia quelle previste dall’art. 2409 - bis, c.c.

La presente relazione unitaria contiene nella sezione A) la “Relazione del revisore indipendente ai sensi dell’art. 14 del

D.Lgs. 27 gennaio 2010, n. 39” e nella sezione B) la “Relazione ai sensi dell’art. 2429, comma 2, c.c.”.

A) Relazione del revisore indipendente ai sensi dell’art. 14 del d.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39

Relazione sul bilancio d’esercizio

Abbiamo svolto la revisione legale del bilancio d’esercizio della … S.p.A. [S.r.l., Soc. Coop], costituito dallo stato

patrimoniale al 31 dicembre 20XX, dal conto economico per l’esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa.

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Relazione unitaria (1/11)

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Responsabilità degli amministratori per il bilancio d’esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d’esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e

corretta in conformità alle norme italiane che ne disciplinano i criteri di redazione.

Responsabilità del revisore

È nostra la responsabilità di esprimere un giudizio sul bilancio d’esercizio sulla base della revisione legale. Abbiamo svolto

la revisione legale in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell’art. 11, comma 3,

del d.lgs. n. 39/2010. Tali principi richiedono il rispetto di principi etici, nonché la pianificazione e lo svolgimento della

revisione legale al fine di acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio d’esercizio non contenga errori significativi.

La revisione legale comporta lo svolgimento di procedure volte ad acquisire elementi probativi a supporto degli importi e

delle informazioni contenuti nel bilancio d’esercizio. Le procedure scelte dipendono dal giudizio professionale del revisore,

inclusa la valutazione dei rischi di errori significativi nel bilancio d’esercizio dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non

intenzionali. Nell’effettuare tali valutazioni del rischio, il revisore considera il controllo interno relativo alla redazione del

bilancio d’esercizio dell’impresa che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta al fine di definire procedure di

revisione appropriate alle circostanze, e non per esprimere un giudizio sull’efficacia del controllo interno dell’impresa. La

revisione legale comprende altresì la valutazione dell’appropriatezza dei principi contabili adottati, della ragionevolezza

delle stime contabili effettuate dagli amministratori, nonché la valutazione della rappresentazione del bilancio d’esercizio

nel suo complesso.

Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

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Relazione unitaria (2/11)

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Giudizio

A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e

finanziaria della ... S.p.A. [S.r.l., Soc. Coop.] al 31 dicembre 20XX e del risultato economico per l’esercizio chiuso a tale

data, in conformità alle norme italiane che ne disciplinano i criteri di redazione.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio d’esercizio

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere, come richiesto dalle

norme di legge, un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione, la cui responsabilità compete agli amministratori

della … S.p.A. [S.r.l., Soc. Coop.], con il bilancio d’esercizio della … S.p.A. [S.r.l., Soc. Coop.] al 31 dicembre 20XX. A nostro

giudizio la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d’esercizio della … S.p.A. [S.r.l., Soc. Coop.] al 31 dicembre

20XX.

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Relazione unitaria (3/11)

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B) Relazione ai sensi dell’art. 2429, comma 2, c.c.

B1) Attività di vigilanza ai sensi dell’art. 2403 e ss., c.c.

Conoscenza della società, valutazione dei rischi e rapporto sugli incarichi affidati

Dato atto dell’ormai consolidata conoscenza che il collegio sindacale dichiara di avere in merito alla società e per quanto concerne:

i) la tipologia dell’attività svolta;

ii) la sua struttura organizzativa e contabile;

tenendo anche conto delle dimensioni e delle problematiche dell’azienda, viene ribadito che la fase di “pianificazione”

dell’attività di vigilanza - nella quale occorre valutare i rischi intrinseci e le criticità rispetto ai due parametri sopra citati -

è stata attuata mediante il riscontro positivo rispetto a quanto già conosciuto in base alle informazioni acquisite nel

tempo. È stato, quindi, possibile confermare che:

l’attività tipica svolta dalla società non è mutata nel corso dell’esercizio in esame ed è coerente con quanto previsto

all’oggetto sociale;

l’assetto organizzativo e la dotazione delle strutture informatiche sono rimasti sostanzialmente invariati;

le risorse umane costituenti la “forza lavoro” non sono sostanzialmente mutate;

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Relazione unitaria (4/11)

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quanto sopra constatato risulta indirettamente confermato dal confronto delle risultanze dei valori espressi nel conto

economico per gli ultimi due esercizi, ovvero quello in esame (201X) e quello precedente (201X-1). È inoltre possibile

rilevare come la società abbia operato nel 201X in termini confrontabili con l’esercizio precedente e, di conseguenza, i

nostri controlli si sono svolti su tali presupposti avendo verificato la sostanziale confrontabilità dei valori e dei risultati con

quelli dell’esercizio precedente.

[Ovvero: evidenziare la non confrontabilità dei valori per i motivi _________.]

La presente relazione riassume, quindi, l’attività concernente l’informativa prevista dall’art. 2429, comma 2, c.c. e più

precisamente:

sui risultati dell’esercizio sociale;

sull’attività svolta nell’adempimento dei doveri previsti dalla norma;

sulle osservazioni e le proposte in ordine al bilancio, con particolare riferimento all’eventuale utilizzo da parte

dell’organo di amministrazione della deroga di cui all’art. 2423, comma 4, c.c.;

sull’eventuale ricevimento di denunce da parte dei soci di cui all’art. 2408 c.c.

Si resta, in ogni caso, a completa disposizione per approfondire ogni ulteriore aspetto in sede di dibattito assembleare.

Le attività svolte dal collegio hanno riguardato, sotto l’aspetto temporale, l’intero esercizio e nel corso dell’esercizio stesso

sono state regolarmente svolte le riunioni di cui all’art. 2404 c.c. e di tali riunioni sono stati redatti appositi verbali

debitamente sottoscritti per approvazione unanime.

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Relazione unitaria (5/11)

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Attività svolta

Durante le verifiche periodiche, il collegio ha preso conoscenza dell’evoluzione dell’attività svolta dalla società, ponendo

particolare attenzione alle problematiche di natura contingente e/o straordinaria al fine di individuarne l’impatto

economico e finanziario sul risultato di esercizio e sulla struttura patrimoniale, nonché gli eventuali rischi come anche

quelli derivanti da perdite su crediti, monitorati con periodicità costante. Si sono anche avuti confronti con lo studio

professionale che assiste la società in tema di consulenza e assistenza contabile e fiscale su temi di natura tecnica e

specifica: i riscontri hanno fornito esito positivo. Il collegio ha quindi periodicamente valutato l’adeguatezza della struttura

organizzativa e funzionale dell’impresa e delle sue eventuali mutazioni rispetto alle esigenze minime postulate

dall’andamento della gestione. I rapporti con le persone operanti nella citata struttura - amministratori, dipendenti e

consulenti esterni - si sono ispirati alla reciproca collaborazione nel rispetto dei ruoli a ciascuno affidati, avendo chiarito

quelli del collegio sindacale.

Per tutta la durata dell’esercizio si è potuto riscontrare che:

il personale amministrativo interno incaricato della rilevazione dei fatti aziendali non è sostanzialmente mutato

rispetto all’esercizio precedente;

il livello della sua preparazione tecnica resta adeguato rispetto alla tipologia dei fatti aziendali ordinari da rilevare e

può vantare una sufficiente conoscenza delle problematiche aziendali;

i consulenti ed i professionisti esterni incaricati dell’assistenza contabile, fiscale, societaria e giuslavoristica non sono

mutati e pertanto hanno conoscenza storica dell’attività svolta e delle problematiche gestionali anche straordinarie che

hanno influito sui risultati del bilancio. 10

Relazione unitaria (6/11)

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Stante la relativa semplicità dell’organigramma direzionale, le informazioni richieste dall’art. 2381, comma 5, c.c., sono

state fornite dall’amministratore delegato con periodicità anche superiore al minimo fissato di sei mesi e ciò sia in

occasione delle riunioni programmate, sia in occasione di accessi individuali dei membri del collegio sindacale presso la

sede della società e anche tramite i contatti/flussi informativi telefonici e informatici con i membri del consiglio di

amministrazione: da tutto quanto sopra deriva che gli amministratori esecutivi hanno, nella sostanza e nella forma,

rispettato quanto ad essi imposto dalla citata norma.

In conclusione, per quanto è stato possibile riscontrare durante l’attività svolta nell’esercizio, il collegio sindacale può

affermare che: le decisioni assunte dai soci e dall’organo di amministrazione sono state conformi alla legge e allo statuto sociale e non sono state

palesemente imprudenti o tali da compromettere definitivamente l’integrità del patrimonio sociale;

sono state acquisite le informazioni sufficienti relative al generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché

sulle operazioni di maggior rilievo, per dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla società;

le operazioni poste in essere sono state anch’esse conformi alla legge e allo statuto sociale e non in potenziale contrasto con le delibere

assunte dall’assemblea dei soci o tali da compromettere l’integrità del patrimonio sociale;

non si pongono specifiche osservazioni in merito all’adeguatezza dell’assetto organizzativo della società, né in merito all’adeguatezza del

sistema amministrativo e contabile, nonché sull’affidabilità di quest’ultimo nel rappresentare correttamente i fatti di gestione;

nel corso dell’attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi ulteriori fatti significativi tali da richiederne la segnalazione nella

presente relazione;

non si è dovuto intervenire per omissioni dell’organo di amministrazione ai sensi dell’art. 2406 c.c.;

non sono state ricevute denunce ai sensi dell’art. 2408 c.c.;

non sono state fatte denunce ai sensi dell’art. 2409, co. 7, c.c.;

nel corso dell’esercizio il collegio ha [ovvero: non ha] rilasciato pareri previsti dalla legge e precisamente ___________________________. 11

Relazione unitaria (7/11)

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B2) Osservazioni in ordine al bilancio d’esercizio

Il collegio sindacale ha preso atto che l’organo di amministrazione ha tenuto conto dell’obbligo di redazione della nota

integrativa tramite l’utilizzo della cosiddetta “tassonomia XBRL”, necessaria per standardizzare tale documento e

renderlo disponibile al trattamento digitale: è questo, infatti, un adempimento richiesto dal Registro delle Imprese gestito

dalle Camere di Commercio in esecuzione dell’art. 5, comma 4, del D.P.C.M. n. 304 del 10 dicembre 2008.

Il collegio sindacale ha, pertanto, verificato che le variazioni apportate alla forma del bilancio e alla nota integrativa

rispetto a quella adottata per i precedenti esercizi non modificano in alcun modo la sostanza del suo contenuto né i

raffronti con i valori relativi alla chiusura dell’esercizio precedente.

Poiché il bilancio della società è redatto nella forma cosiddetta “ordinaria”, è stato verificato che l’organo di

amministrazione, nel compilare la nota integrativa e preso atto dell’obbligatorietà delle 53 tabelle previste dal modello

XBRL, ha utilizzato soltanto quelle che presentavano valori diversi da zero.

Il progetto di bilancio dell’esercizio chiuso al 31 dicembre 201X è stato approvato dall’organo di amministrazione e risulta

costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa.

Inoltre:

l’organo di amministrazione ha altresì predisposto la relazione sulla gestione di cui all’art. 2428 c.c.;

tali documenti sono stati consegnati al collegio sindacale in tempo utile affinché siano depositati presso la sede della

società corredati dalla presente relazione, e ciò indipendentemente dal termine previsto dall’art. 2429, comma 1, c.c.

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Relazione unitaria (8/11)

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È stato, quindi, esaminato il progetto di bilancio, in merito al quale sono fornite ancora le seguenti ulteriori informazioni:

i criteri di valutazione delle poste dell’attivo e del passivo soggette a tale necessità inderogabile sono stati controllati e

non sono risultati sostanzialmente diversi da quelli adottati negli esercizi precedenti, conformi al disposto dell’art. 2426

c.c.;

è stata posta attenzione all'impostazione data al progetto di bilancio, sulla sua generale conformità alla legge per quello

che riguarda la sua formazione e struttura e a tale riguardo non si hanno osservazioni che debbano essere evidenziate

nella presente relazione;

è stata verificata l’osservanza delle norme di legge inerenti la predisposizione della relazione sulla gestione e a tale

riguardo non si hanno osservazioni che debbano essere evidenziate nella presente relazione;

l’organo di amministrazione, nella redazione del bilancio, non ha derogato alle norme di legge ai sensi dell’art. 2423,

comma 4, c.c.;

è stata verificata la rispondenza del bilancio ai fatti ed alle informazioni di cui si è avuta conoscenza a seguito

dell’assolvimento dei doveri tipici del collegio sindacale e a tale riguardo non vengono evidenziate ulteriori osservazioni;

ai sensi dell’art. 2426, comma 5, c.c. i valori significativi iscritti ai punti B-I-1) e B-I-2) dell’attivo sono stati oggetto di

nostro specifico controllo con conseguente consenso alla loro iscrizione; si precisa, per mero richiamo, che non sarà

possibile distribuire dividendi intaccando le riserve di utili oltre l’ammontare netto di tale posta capitalizzata

nell’attivo;

ai sensi dell’art. 2426, n. 6, c.c. il collegio sindacale ha preso atto che non esiste più alcun valore di avviamento iscritto

alla voce B-I-5) dell’attivo dello stato patrimoniale;

[ovvero: si dà atto dell’esistenza della voce “avviamento” che risulta ammortizzato con un criterio sistematico per un

periodo di 5 anni - ovvero per un periodo di maggiore durata, che comunque non deve superare i 20 anni qualora sia

ritenuto ragionevole supporre che la vita utile dello stesso sia superiore ai 5 anni];

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Relazione unitaria (9/11)

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è stata verificata la correttezza delle informazioni contenute nella nota integrativa per quanto attiene l’assenza di

posizioni finanziarie e monetarie attive e passive sorte originariamente in valute diverse dall’euro;

sono state fornite in nota integrativa le informazioni richieste dall’art. 2427-bis c.c., relative agli strumenti finanziari

derivati e per le immobilizzazioni finanziarie iscritte ad un valore superiore al loro fair value;

il sistema dei “conti d’ordine e garanzie rilasciate” risulta esaurientemente illustrato;

[ovvero: i conti d’ordine e di rischio esposti in bilancio, anche con riferimento alle garanzie reali rilasciate, con correlato

commento in nota integrativa, permettono una esauriente intelligibilità del bilancio chiuso al 31 dicembre 201X];

[solo per le società che hanno istituito l’organismo di vigilanza, se non coincidente con il collegio sindacale: abbiamo

acquisito informazioni dell’organismo di vigilanza (ovvero: abbiamo preso visione della/e relazione/i dell’organismo di

vigilanza; ovvero: a seguito di richiesta) e non sono emerse criticità rispetto al modello organizzativo adottato che

debbano essere evidenziate nella presente relazione (ovvero: sono emerse criticità riguardanti: ______________)];

[solo per le società che hanno attribuito al collegio sindacale la funzione di organismo di vigilanza: abbiamo svolto la

funzione di organismo di vigilanza, in base alla delibera del consiglio di amministrazione del __/__/_____, e

nell’espletamento di tale funzione non sono emerse criticità rispetto al modello organizzativo adottato che debbano

essere evidenziate nella presente relazione (ovvero: sono emerse criticità riguardanti: ____________)];

in merito alla proposta dell’organo di amministrazione circa la destinazione del risultato netto di esercizio esposta in

chiusura della relazione sulla gestione, il collegio non ha nulla da osservare, facendo peraltro notare che la decisione in

merito spetta all’assemblea dei soci.

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Relazione unitaria (10/11)

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Risultato dell’esercizio sociale

Il risultato netto accertato dall’organo di amministrazione relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 201X, come anche

evidente dalla lettura del bilancio, risulta essere positivo per euro __________.

[Ovvero: risulta essere negativo per euro __________.]

I risultati della revisione legale del bilancio da noi svolta sono contenuti nella sezione A della presente relazione.

B3) Osservazioni e proposte in ordine all’approvazione del bilancio

Considerando le risultanze dell’attività da noi svolta il collegio propone all’assemblea di approvare il bilancio d’esercizio

chiuso al 31 dicembre 20XX, così come redatto dagli amministratori.

Luogo e data _________________

Il collegio sindacale

Nome e Cognome (Presidente)

Nome e Cognome (Sindaco effettivo)

Nome e Cognome (Sindaco effettivo) 15

Relazione unitaria (11/11)

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Ricordando che:

la certificazione di un bilancio consiste nell'espressione di un giudizio professionale, raggiunto in

seguito a una revisione contabile svolta secondo principi di revisione statuiti, sull'attendibilità con cui il

bilancio stesso presenta la situazione patrimoniale-finanziaria e il risultato economico di un periodo (es.

esercizio) o di una operazione (es. fusione);

la revisione contabile è lo strumento operativo che consente al revisore di esprimere tale giudizio

sull'attendibilità del bilancio; consiste nell'insieme delle attività di verifica necessarie alla formazione di

una opinione in merito alla attendibilità di un bilancio redatto in base a determinati principi contabili;

l’efficacia della certificazione è quella di attestare che il bilancio non sia

viziato da errori tali da comprometterne l’attendibilità.

Per legge o per accordo negoziale (es. contratto) l’efficacia della certificazione può essere ampliata o estesa

ad ambiti diversi da quelli tipici.

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Efficacia della certificazione

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DOTT. MAURIZIO CENTRA - EFFICACIA DELLA CERTIFICAZIONE E RESPONSABILITÀ DEL REVISORE

La disciplina italiana della revisione contabile è stata riformata dal decreto legislativo n. 39/2010, con il

quale è stata recepita l’ottava direttiva dell’Unione europea, relativa alla “revisione legale dei conti annuali

e consolidati”, che è stato successivamente integrato e modificato dal decreto legislativo 17 luglio 2016, n.

135 di attuazione della direttiva 2014/56/UE, concernente la revisione legale dei conti annuali e dei conti

consolidati.

Tra le novità più significative del d.lgs. 39/2010 c’è indubbiamente l’art. 15 in materia di responsabilità del

revisore legale, che non ha subito modifiche a opera del d.lgs. 135/2016.

In estrema sintesi, l’art. 15 del d.lgs. 39/2010 dispone:

la responsabilità solidale dei revisori legali tra di loro e con gli amministratori, per i danni derivanti

dall’inadempimento ai loro doveri;

la responsabilità di coloro che hanno svolto l’incarico di revisione (responsabile e addetti), tra di

loro e con la società di revisione, per i danni conseguenti da propri inadempimenti o da fatti illeciti;

la prescrizione dell’azione di risarcimento nel termine di cinque anni dalla data della relazione

di certificazione. 17

Il decreto legislativo 29 gennaio 2010, n.

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(Responsabilità)

1. I revisori legali e le società di revisione legale rispondono in solido tra loro e con gli

amministratori nei confronti della società che ha conferito l'incarico di revisione legale, dei suoi soci e

dei terzi per i danni derivanti dall'inadempimento ai loro doveri. Nei rapporti interni tra i debitori

solidali, essi sono responsabili nei limiti del contributo effettivo al danno cagionato.

2. Il responsabile dell'incarico ed i dipendenti che hanno collaborato all'attività di revisione contabile sono

responsabili, in solido tra loro, e con la società di revisione legale, per i danni conseguenti da propri

inadempimenti o da fatti illeciti nei confronti della società che ha conferito l'incarico e nei confronti dei

terzi danneggiati. Essi sono responsabili entro i limiti del proprio contributo effettivo al danno

cagionato.

3. L'azione di risarcimento nei confronti dei responsabili ai sensi del presente articolo si prescrive

nel termine di cinque anni dalla data della relazione di revisione sul bilancio d'esercizio o

consolidato emessa al termine dell'attività di revisione cui si riferisce l'azione di risarcimento.

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Art. 15 del d.lgs. 39/2010

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DOTT. MAURIZIO CENTRA - EFFICACIA DELLA CERTIFICAZIONE E RESPONSABILITÀ DEL REVISORE

Art. 24

(Provvedimenti del Ministero dell'economia e delle finanze)

Il Ministero dell'economia e delle finanze, quando accerta irregolarità nello svolgimento dell'attività di revisione legale, può applicare

le seguenti sanzioni: a) un avvertimento, che impone alla persona fisica o giuridica responsabile della violazione di porre termine al

comportamento e di astenersi dal ripeterlo; b) una dichiarazione nella quale e' indicato che la relazione di revisione non soddisfa i

requisiti di cui all'articolo 14; c) la censura, consistente in una dichiarazione pubblica di biasimo, che indica la persona responsabile e la

natura della violazione; d) la sanzione amministrativa pecuniaria da mille a centocinquantamila euro; e) la sospensione dal

Registro, per un periodo non superiore a tre anni, del soggetto al quale sono ascrivibili le irregolarità connesse all'incarico di revisione legale; f)

la revoca di uno o più incarichi di revisione legale; g) il divieto per il revisore legale o la società di revisione legale di accettare nuovi

incarichi di revisione legale per un periodo non superiore a tre anni; h) la cancellazione dal Registro del revisore legale, della società di

revisione o del responsabile dell'incarico.

Il Ministero dell'economia e delle finanze può applicare le sanzioni di cui al comma 1 nei seguenti casi: a) mancato assolvimento dell'obbligo

formativo; b) inosservanza degli obblighi di comunicazione delle informazioni di cui all'articolo 7, nonché dei dati comunque richiesti per la

corretta individuazione del revisore legale o della società di revisione legale, degli incarichi da essi svolti e dei relativi ricavi e corrispettivi. Nei

casi di cui al presente comma, la sanzione amministrativa pecuniaria si applica nella misura da cinquanta euro a duemilacinquecento euro.

Il Ministero dell'economia e delle finanze dispone la cancellazione dal Registro dei revisori legali, della società di revisione o del responsabile

della revisione legale quando non ottemperino ai provvedimenti indicati nei commi 1 e 2.

Il revisore cancellato ai sensi del presente articolo può, su richiesta, essere di nuovo iscritto a condizione che siano trascorsi almeno sei anni

dal provvedimento di cancellazione.

Il Ministero dell'economia e delle finanze pubblica sul sito istituzionale della revisione legale ogni sanzione amministrativa comminata per

violazione delle disposizioni del presente decreto legislativo, comprese le informazioni concernenti il tipo e la natura della violazione e

l'identità della persona fisica o giuridica a cui e' stata comminata la sanzione.

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Sanzioni amministrative

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Segue Art. 24

(Provvedimenti del Ministero dell'economia e delle finanze)

Nel caso le sanzioni siano oggetto di impugnazione, sul sito internet della revisione legale sono altresì pubblicate le informazioni concernenti lo

stato e l'esito dell'impugnazione medesima.

Il Ministero dell'economia e delle finanze può pubblicare le sanzioni in forma anonima nelle seguenti situazioni: a) se la pubblicazione dei dati

personali riguardanti una persona fisica risulti sproporzionata rispetto al tipo di violazione; b) se la pubblicazione mette a rischio la stabilità

dei mercati finanziari o un'indagine penale in corso; c) se la pubblicazione arreca un danno sproporzionato alle istituzioni o alle persone

coinvolte.

Le sanzioni comminate ai sensi del presente articolo sono pubblicate sul sito internet istituzionale per un periodo minimo di cinque anni dopo

l'esaurimento di tutti i mezzi di impugnazione o la scadenza dei termini previsti. Il Ministero dell'economia e delle finanze, tenuto conto della

natura della violazione e degli interessi coinvolti, può stabilire modalità ulteriori per dare pubblicità al provvedimento.

Il Ministero dell'economia e delle finanze quando accerta la mancata o l'inadeguata adozione di un sistema interno di segnalazione,

può, tenendo conto della loro gravità: a) applicare alla società di revisione legale una sanzione amministrativa pecuniaria da

diecimila euro a cinquecentomila euro; b) ordinare alla persona giuridica responsabile della violazione di porre termine al comportamento

e di astenersi dal ripeterlo.

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Sanzioni amministrative

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Art. 24 bis

(Sospensione cautelare)

Il Ministero dell'economia e delle finanze può disporre, in relazione alla gravità del fatto, una

sospensione cautelare del revisore per un periodo non superiore a cinque anni.

La sospensione cautelare dal Registro e' comunque disposta nei casi di applicazione da parte dell'Autorità

giudiziaria di misure cautelari personali o di convalida dell'arresto o del fermo, ovvero di condanne, anche

non definitive, che comportino l'applicazione di una misura di sicurezza detentiva o della libertà vigilata.

Quando la sospensione sia stata disposta in dipendenza del procedimento penale e questo si concluda con

sentenza di proscioglimento o di assoluzione passata in giudicato perché il fatto non sussiste o perché il

fatto contestato non e' stato commesso, la sospensione e' revocata con decorrenza dalla data di pronuncia

della sentenza.

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Sanzioni amministrative

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Art. 24 ter

(Sospensione per morosità)

Nel caso di mancato versamento del contributo annuale di iscrizione al Registro ai sensi dell'articolo 21, comma 7, decorsi

tre mesi dalla scadenza prevista, il Ministero dell'economia e delle finanze assegna un termine, non superiore ad ulteriori

trenta giorni, per effettuare il versamento. Decorso detto ulteriore termine senza che il pagamento sia stato effettuato, il

revisore o la società di revisione sono sospesi dal Registro.

Il decreto di sospensione, anche per gruppi di nominativi, e' comunicato alla casella PEC indicata al Registro dal soggetto

interessato o nelle altre forme previste dall'ordinamento. Qualora per l'elevato numero dei destinatari la comunicazione

individuale risulti particolarmente gravosa, il provvedimento di sospensione può essere pubblicato, in forma integrale o

per estratto, sul sito istituzionale contenente il portale informatico della revisione legale o nella Gazzetta Ufficiale della

Repubblica italiana.

Il Ministero dell'economia e delle finanze dispone la revoca del provvedimento di sospensione quando l'iscritto dimostri di

aver corrisposto integralmente i contributi dovuti, gravati dagli interessi legali e delle eventuali spese sostenute per

riscuoterli.

Decorsi ulteriori 6 mesi dalla data del provvedimento che dispone la sospensione senza che l'iscritto abbia provveduto a

regolarizzare i contributi omessi, il Ministero dell'economia e delle finanze, previa comunicazione, provvede alla

cancellazione dal Registro dei revisori con le modalità di cui al comma 2. 22

Sanzioni amministrative

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Schema di riferimento

I. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze contesta al revisore gli addebiti entro 180 giorni

dall’accertamento e entro 360 giorni dall’accertamento se l’interessato risiede all’estero e ha sede

all’estero;

II. entro 30 giorni dalla contestazione il destinatario ha la facoltà di presentare deduzioni ;

III. eventuale promemoria del provvedimento sanzionatorio ;

IV. pubblicazione sul Registro elettronico del provvedimento di applicazione della sanzione;

V. entro 30 giorni dalla comunicazione del provvedimento sanzionatorio è possibile presentare un atto di

opposizione.

*****

Avverso il provvedimento che ha irrogato la sanzione, pubblicato sul sito Internet del Ministero

dell’Economia e delle Finanze, è possibile presentare un atto di opposizione alla Corte di appello del luogo

dove ha sede la società di revisione o il revisore legale autore della violazione. Qualora i predetti criteri non

siano applicabili, la competenza è della Corte di appello del luogo in cui la violazione è stata realizzata. 23

Procedura di contestazione (art. 25)

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Art. 26

(Provvedimenti della Consob)

1. La Consob, quando accerta la violazione delle disposizioni di cui agli articoli 9, 9-bis, 10, 10-bis, 10-ter, 10-quater, 10-quinquies, 11, 14 e 17

del presente decreto, e delle relative norme di attuazione, e di cui agli articoli 4, 5, 6, 8, 10, 11, 15, 17, 18 e 26, comma 8, del Regolamento

europeo, può applicare le seguenti sanzioni: a) una sanzione amministrativa pecuniaria da euro diecimila a euro

cinquecentomila nei confronti del revisore legale, della società di revisione legale e del responsabile dell'incarico; per la violazione dei

divieti di cui agli articoli 17 del presente decreto e 4 e 5 del Regolamento europeo, si applica una sanzione amministrativa

pecuniaria da euro centomila a euro cinquecentomila; b) la revoca di uno o più incarichi di revisione legale relativi a enti di

interesse pubblico o enti sottoposti a regime intermedio; c) il divieto al revisore legale o alla società di revisione legale di accettare nuovi

incarichi di revisione legale relativi a enti di interesse pubblico o enti sottoposti a regime intermedio per un periodo non superiore a tre anni;

d) la sospensione dal Registro, per un periodo non superiore a tre anni, del revisore legale, della società di revisione legale o del responsabile

dell'incarico ai quali sono ascrivibili le irregolarita'; e) la cancellazione dal Registro del revisore legale, della società di revisione legale o del

responsabile dell'incarico ai quali sono ascrivibili le irregolarita'.

1-bis. La Consob comunica al Ministero dell'economia e delle finanze i provvedimenti di cui al comma 1, lettere d) ed e) ai fini della loro

annotazione sul Registro.

1-ter. Quando le violazioni di cui al comma 1 sono connotate da scarsa offensività o pericolosità, la Consob, in alternativa alle sanzioni indicate

al medesimo comma, puo': a) pubblicare una dichiarazione indicante il responsabile della violazione e la natura della stessa; o b) ordinare di

eliminare le infrazioni contestate, con eventuale indicazione delle misure da adottare e del termine per l'adempimento, e di astenersi dal

ripeterle.

1-quater. Per l'inosservanza entro il termine stabilito dell'ordine di cui al comma 1-ter, lettera b), la Consob applica la sanzione

amministrativa pecuniaria prevista per la violazione originariamente contestata aumentata fino ad un terzo.

1-quinquies. Quando le irregolarita' accertate abbiano comportato l'emissione di una relazione di revisione che non soddisfa i requisiti stabiliti

dall'articolo 14 del presente decreto o, ove applicabile, dall'articolo 10 del Regolamento europeo, la Consob, con il provvedimento di

applicazione della sanzione di cui al comma 1, dichiara che la relazione di revisione non soddisfa i requisiti stabiliti dall'articolo 14 del

presente decreto o, ove applicabile, dall'articolo 10 del Regolamento europeo.

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Sanzioni applicabili dalla Consob

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Segue Art. 26

1-sexies. La Consob, quando accerta la violazione dell'articolo 18 del presente decreto e degli articoli 7, 12, 13 e 14 del Regolamento europeo

può comminare al revisore legale o alla societa' di revisione legale le sanzioni di cui al comma 1, lettera a), e ai commi 1-ter e 1-quater.

1-septies. Ferma restando l'applicazione delle sanzioni di cui al comma 1, la Consob, per l'inosservanza delle disposizioni degli articoli 10-ter e

17 del presente decreto, e delle relative norme di attuazione, e degli articoli 4, 5, 8 e 26, comma 8, del Regolamento europeo, applica la

sanzione amministrativa pecuniaria da euro diecimila a euro cinquecentomila nei confronti dei membri degli organi di amministrazione e

direzione delle società di revisione legale quando l'inosservanza e' conseguenza della violazione di doveri propri o dell'organo di appartenenza e

ricorrono una o entrambe le seguenti condizioni: a) la condotta ha inciso in modo rilevante sulla complessiva organizzazione o sui profili di

rischio per l'indipendenza e per la qualita' della revisione legale della societa' di revisione; b) la condotta ha contribuito a determinare la

mancata ottemperanza della societa' alle disposizioni degli articoli 10-ter e 17 del presente decreto, e delle relative norme di attuazione, e agli

articoli 4, 5, 8 e 26, comma 8 del Regolamento europeo.

1-octies. Con il provvedimento di applicazione della sanzione, in ragione della gravita' della violazione accertata, la Consob puo' applicare la

sanzione amministrativa accessoria dell'interdizione temporanea, per un periodo non superiore a tre anni, dall'esercizio di funzioni

presso le società di revisione legale.

1-novies. La Consob, quando accerta l'inottemperanza agli obblighi di cui all'articolo 14, comma 6, da parte degli organi di amministrazione di

un ente di interesse pubblico o di un ente sottoposto a regime intermedio, applica ai componenti di tali organi responsabili delle violazioni una

sanzione amministrativa pecuniaria da diecimila a cinquecentomila euro. Quando le violazioni rivestono particolare gravita' la Consob puo'

interdire temporaneamente, per un periodo non superiore a tre anni, i membri degli organi di amministrazione e direzione responsabili delle

violazioni dall'esercizio di funzioni presso gli enti di interesse pubblico o gli enti sottoposti a regime intermedio.

1-decies. La Consob, quando accerta la mancata o inadeguata adozione di un sistema interno di segnalazione ai sensi dell'articolo 26-

bis, puo' applicare alla società di revisione legale la sanzione di cui al comma 1, lettera a). Nei casi di scarsa offensivita' o pericolosita' si

applicano i commi 1-ter e 1-quater.

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Sanzioni applicabili dalla Consob

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Segue Art. 26

2. La Consob, quando accerta la violazione degli articoli 10 e 17 del presente decreto, e delle relative norme di attuazione, e degli articoli 4 e 5

del Regolamento europeo, da parte di soggetti diversi da quelli di cui ai commi 1 e 1-sexies, applica la sanzione amministrativa pecuniaria da

euro diecimila a euro cinquecentomila.

2-bis. Qualora la violazione delle disposizioni di cui agli articoli 10 e 17, e delle relative norme di attuazione, e degli articoli 4 e 5 del

Regolamento europeo, sia imputabile ai soci, ai componenti dell'organo di amministrazione o ai dipendenti della societa' di revisione iscritti nel

Registro, la Consob puo' adottare nei confronti di tali soggetti i provvedimenti previsti dal comma 1, lettere d) ed e).

3. La Consob dispone la cancellazione dal Registro del revisore legale, della società di revisione legale o del responsabile

dell'incarico quando non ottemperino ai provvedimenti indicati nel comma 1, lettere c) e d), e comunica il provvedimento al

Ministero dell'economia e delle finanze, ai fini dell'annotazione sul Registro.

4. Ai procedimenti sanzionatori di cui al presente articolo si applica l'articolo 195 del TUF. 4-bis. Ai provvedimenti di cui al presente articolo si

applicano gli articoli 194-bis e 195-bis del TUF.)) ((4))

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Sanzioni applicabili dalla Consob

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Art. 26 bis

(Sistemi interni di segnalazione delle violazioni)

1. Le società di revisione legale adottano procedure specifiche per la segnalazione al proprio interno, da parte del personale,

di atti o fatti che possano costituire violazioni potenziali o effettive della disciplina in materia di revisione legale dei conti.

2. Le procedure previste al comma 1 sono idonee a garantire: a) la riservatezza dei dati personali del segnalante e del presunto responsabile

della violazione, ferme restando le regole che disciplinano le indagini o i procedimenti avviati dall'autorità giudiziaria in relazione ai fatti

oggetto della segnalazione; l'identità del segnalante e' sottratta all'applicazione dell'articolo 7, comma 2, del decreto legislativo 30 giugno 2003,

n. 196, e non può essere rivelata per tutte le fasi della procedura, salvo suo consenso o specifica richiesta dell'autorità giudiziaria; b) la tutela

adeguata del soggetto segnalante contro condotte ritorsive, discriminatorie o comunque sleali conseguenti alla segnalazione; c) un canale

specifico, indipendente e autonomo per la segnalazione; d) il diritto del presunto responsabile della violazione di essere ascoltato prima

dell'adozione di qualsiasi decisione nei suoi confronti, salvo ogni ulteriore diritto alla difesa. Si applica l'articolo 24, comma 1, lettera a), del

decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

3. La presentazione di una segnalazione nell'ambito della procedura di cui al comma 1 non costituisce di per sé violazione degli obblighi

derivanti dal rapporto di lavoro, salve le ipotesi di segnalazione effettuate in mala fede e recanti informazioni false. 4. Il Ministero

dell'economia e delle finanze emana le disposizioni attuative del presente articolo, sentita la Consob.

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Segnalazione delle violazioni

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Art. 26 ter

(Procedura di segnalazione al Ministero dell’economia e delle finanze e alla Consob)

1. Il Ministero dell'economia e delle finanze e la Consob ricevono, secondo le rispettive competenze, segnalazioni che si

riferiscono a violazioni riguardanti la disciplina in materia di revisione legale dei conti e, ove rilevanti, le utilizzano nell'esercizio

delle proprie funzioni di vigilanza.

2. Il Ministero dell'economia e delle finanze e la Consob stabiliscono condizioni, limiti e procedure per la ricezione delle segnalazioni, nel

rispetto dei principi e requisiti indicati all'articolo 26-bis, comma 2.

3. Nel caso di accesso ai sensi degli articoli 22 e seguenti della legge 7 agosto 1990, n. 241, l'ostensione dei documenti relativi alle segnalazioni

di cui al comma 1 e' effettuata con modalita' che salvaguardino comunque la riservatezza del segnalante e del segnalato.

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Segnalazione delle violazioni

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Art. 27

(Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni dei responsabili della revisione legale)

1. I responsabili della revisione legale i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nelle relazioni o in

altre comunicazioni, con la consapevolezza della falsita' e l'intenzione di ingannare i destinatari delle comunicazioni,

attestano il falso od occultano informazioni concernenti la situazione economica, patrimoniale o finanziaria

della societa', ente o soggetto sottoposto a revisione, in modo idoneo ad indurre in errore i destinatari delle

comunicazioni sulla predetta situazione, sono puniti, se la condotta non ha loro cagionato un danno

patrimoniale, con l'arresto fino a un anno.

2. Se la condotta di cui al comma 1 ha cagionato un danno patrimoniale ai destinatari delle comunicazioni, la

pena e' della reclusione da uno a quattro anni.

3. Se il fatto previsto dal comma 1 e' commesso dal responsabile della revisione legale di un ente di interesse pubblico o di

ente sottoposto a regime intermedio, la pena e' della reclusione da uno a cinque anni.

4. Se il fatto previsto dal comma 1 e' commesso dal responsabile della revisione legale di un ente di interesse pubblico

o di un ente sottoposto a regime intermedio per denaro o altra utilità data o promessa, ovvero in concorso con gli

amministratori, i direttori generali o i sindaci della societa' assoggettata a revisione, la pena di cui al comma 3 e'

aumentata fino alla meta'.

5. La pena prevista dai commi 3 e 4 si applica a chi da' o promette l'utilita' nonche' ai direttori generali e ai componenti

dell'organo di amministrazione e dell'organo di controllo dell'ente di interesse pubblico o dell'ente sottoposto a regime

intermedio assoggettati a revisione legale, che abbiano concorso a commettere il fatto.

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Sanzioni penali

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Art. 28

(Corruzione dei revisori)

1. I responsabili della revisione legale, i quali, a seguito della dazione o della promessa di utilita', per

sé o per un terzo, compiono od omettono atti, in violazione degli obblighi inerenti al loro ufficio,

cagionando nocumento alla società, sono puniti con la reclusione sino a tre anni. La stessa pena si

applica a chi da' o promette l'utilità.

2. Il responsabile della revisione legale e i componenti dell'organo di amministrazione, i soci, e i dipendenti

della società di revisione legale, i quali, nell'esercizio della revisione legale dei conti degli enti di interesse

pubblico o degli enti sottoposti a regime intermedio o delle società da questi controllate, fuori dei casi

previsti dall'articolo 30, per denaro o altra utilità data o promessa, compiono od omettono atti in violazione

degli obblighi inerenti all'ufficio, sono puniti con la reclusione da uno a cinque anni. La stessa pena si

applica a chi da' o promette l'utilità.

3. Si procede d'ufficio.

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Sanzioni penali

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Art. 29

(Impedito controllo)

1. I componenti dell'organo di amministrazione che, occultando documenti o con altri idonei

artifici, impediscono o comunque ostacolano lo svolgimento delle attività di revisione legale

sono puniti con l'ammenda fino a settantacinquemila euro.

2. Se la condotta di cui al comma 1 ha cagionato un danno ai soci o a terzi, si applica la pena

dell'ammenda fino a settantacinquemila euro e dell'arresto fino a diciotto mesi.

3. Nel caso di revisione legale di enti di interesse pubblico o di enti sottoposti a regime intermedio, le pene

di cui ai commi 1 e 2 sono raddoppiate.

4. Si procede d'ufficio.

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Sanzioni penali

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Art. 30

(Compensi illegali)

1. Il responsabile della revisione legale e i componenti dell'organo di amministrazione, i

soci, e i dipendenti della società di revisione legale, che percepiscono, direttamente o

indirettamente, dalla società assoggettata a revisione legale compensi in denaro o in altra

forma, oltre quelli legittimamente pattuiti, sono puniti con la reclusione da uno a tre

anni e con la multa da euro mille a euro centomila.

2. La stessa pena si applica ai componenti dell'organo di amministrazione, ai dirigenti e ai

liquidatori della società assoggettata a revisione legale che hanno corrisposto il compenso non

dovuto.

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Sanzioni penali

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DOTT. MAURIZIO CENTRA - EFFICACIA DELLA CERTIFICAZIONE E RESPONSABILITÀ DEL REVISORE

Art. 31

(Illeciti rapporti patrimoniali con la società assoggettata a revisione)

1. Gli amministratori, i soci responsabili della revisione legale e i dipendenti della società' di

revisione che contraggono prestiti, sotto qualsiasi forma, sia direttamente che per interposta

persona, con la società assoggettata a revisione o con una società che la controlla, o ne e'

controllata, o si fanno prestare da una di tali società garanzie per debiti propri, sono puniti con

la reclusione da uno a tre anni e con la multa da euro 206 a euro 2.065.

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Sanzioni penali

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Art. 32

(Disposizioni comuni)

1. Se dai fatti previsti dagli articoli 27, commi 3, 4 e 5, 28, comma 2, 30 e 31 deriva alla società di revisione

legale o alla società assoggettata a revisione un danno di rilevante gravità, la pena e' aumentata fino alla

metà.

2. La notizia dei fatti suscettibili di valutazione disciplinare e' comunque acquisita. L'autorità giudiziaria e'

tenuta a dare immediata notizia al Ministero dell'economia e delle finanze quando nei confronti dei

soggetti iscritti nel registro dei revisori legali: a) e' esercitata l'azione penale; b) e' disposta l'applicazione di

misure cautelari o di sicurezza; c) sono emesse sentenze che definiscono il grado di giudizio.

3. Deve essere altresì comunicata al Ministero dell'economia e delle finanze e alla Consob, a cura del

cancelliere dell'autorità giudiziaria che ha emesso l'atto, la sentenza penale pronunciata a carico dei

responsabili della revisione legale, dei componenti dell'organo di amministrazione, dei soci e dei dipendenti

della società di revisione legale per i reati commessi nell'esercizio della revisione legale.

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Sanzioni penali