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edizione 2014 innovazione e tecnologia in ospedale area congressi NH Hotel ingresso gratuito ehealthconference.it sessione plenaria sala operatoria ibrida corso ECM Tecnologia e Innovazione in Ospedale crediti formativi ECM EDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA CFP CREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI VI 4 seminari di approfondimento progetto tecnico: sala operatoria ibrida

eHealth Conference 2014 - Guida alla manifestazione

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Il progetto eH Conference 2014 - Innovazione e Tecnologia in Ospedale focus Sala Operatoria Ibrida è la conferenza espositiva che approfondisce i temi di Innovazione e Tecnologia, Gestione e Utilizzo, Rischio Clinico Integrazione di sistema e Gestione Acquisti in area critica. La due giorni di lavori vede il coinvolgimento di autorevoli esperti del settore già peraltro coinvolti nella pubblicazione dedicata: “Innovazione e Tecnologia in Sala Operatoria ibrida”, che anticipa l’evento.

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edizione 2014 innovazione e tecnologia

in ospedale

area congressi NH Hotel

ingresso gratuito

ehealthconference.it

sessione plenaria sala operatoria ibrida

corso ECM Tecnologia e Innovazione in Ospedale

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ECMEDUCAZIONE CONTINUA IN MEDICINA

CFPCREDITI FORMATIVI PROFESSIONALI

VI

4 seminari di approfondimento

progetto tecnico: sala operatoria ibrida

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VI

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ehealthconference.itINTRODUZIONE

Maria Giulia MazzoniDirettore Responsabile Rivista eHealth

Cari amici,sono Maria Giulia Mazzoni, diret-tore della rivista eHealth, e sono orgogliosa di darvi il benvenuto alla eHealth Conference 2014. Gi-unta quest’anno alla sesta edizione, la Conference si presenta con una formula rinnovata ed un obbiettivo molto ambizioso: riunire attorno ad un tavolo ideale tutte le profession-alità coinvolte a vario titolo nella gestione della tecnologia in amb-ito ospedaliero. Ingegneri, chiru-rghi, radiologi, anestesisti, infermie-ri, tecnici ed informatici sono infatti chiamati oggi a portare la loro personale esperienza ed a condi-videre le loro riflessioni alla ricerca della migliore soluzione possibile. Un progetto completo, quin-di, multidisciplinare, il cui cuore è rappresentato dal “Progetto tecnico sulla sala operatoria ibri-da”, realizzato dal SIAIS, e che in qualche modo farà da fil rouge all’evento. Quali possibilità si aprono per l’ospedale che sappia sfruttare a pieno l’innovazione tecnologica oggi a disposizione? Come far coincidere il bisogno di rimanere al passo con la tecnolo-gia e la necessità di far quadrare

i conti? Un parterre di relatori di grande esperienza cercherà di ra-gionare con noi alla ricerca di ris-poste. Ma entriamo nel dettaglio. Quella che vi proponiamo è una due giorni di lavoro articolata su più livelli all’interno dei quali ogni professionista potrà muoversi cer-cando l’informazione più adatta alle proprie esigenze. Una sessione plenaria accreditata CFP e svilup-pata in stretta collaborazione con ARIS, SIAIS, SIT e ACOI, nel corso della quale tutte le professionalità coinvolte avranno modo di con-frontarsi su tecnologie e sinergie applicate nella cosiddetta Area Critica. Una preziosa occasione di confronto accanto alla quale si snodano un corso di formazione da 10 crediti ECM, realizzato grazie al contributo di sei associazioni di riferimento (AAROI EMAC, AICO, AIOS, CIRM, SIT e SIUMB), quattro seminari paralleli, tenuti da ANTAB, APIHM, CISD, SIAIS, e i due case history dedicati ai Servizi di In-gegneria Clinica tra i più efficienti d’Italia. Insomma un’offerta ricca di spunti di riflessione. Un’occasione da non mancare. r

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PLANIMETRIA

plenaria

area expo ingresso

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ehealthconference.it

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PAUSA PAUSA

18 novembre 19 novembre8.30

COFFEE BREAK COFFEE BREAK

9.00

10.00

11.00

12.00

13.00

14.00

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18.00

13.30

SESSIONE PLENARIA

PLENARIA ECM SIC SEMINARI

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L’INFORMAZIONE SPECIALIZZATA IN AMBITO MEDICALE

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I TEMI TRATTATI DALLA RIVISTA eHEALTHgestione delle tecnologie, chirurgia robotica, tecnologia in sala operatoria, ultrasuoni, diagnostica per immagini, informatica e telemedicina, rischio clinico, anestesia, innovazione e ricerca.

LE INIZIATIVE 2015 La collaborazione con le principali fiere dei mercati esteri amplia la panoramica delle tematiche trattate

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Olympus ENDOALPHA è sistema di integrazione di sala operatoria che integra tutte le attrezzature

medicali e i sistemi di supporto creando un ambiente di sala operatoria ideale al fine di ottimizzare

l’efficienza e l’operatività durante le procedure chirurgiche.

Endoalpha da oggi entra in una nuova era introducendo una innovativa interfaccia ad icone

denominata Smart Integration che richiama le moderne tecnologie di interazione. Controlli medicali e non medicali sono facilmente individuabili e richiamabili con la pressione di un solo bottone a

touchscreen con cui l’utente si trova immediatamente a proprio agio. In combinazione con la funzione Scene Selection si viene a realizzare quella che viene chiamata Smart Guide: con la

pressione di un solo tasto sarà possibile realizzare differenti scenari permettendo all’utente di effettuare operazioni simultanee o sequenziali andando ad agire su tutti gli aspetti che il sistema

integrato è in grado di gestire.

L’area di lavoro è progettata in modo personalizzato, collocando le attrezzature su pensili per rendere ideale l’ergonomia. Il controllo degli aspetti operativi e ambientali in sala operatoria è centralizzato tramite l’uso di pannelli touch screen che consentono, in poche mosse, anche la comunicazione tra diversi ambienti e l’accesso alle informazioni, quali dati di pazienti o di procedure.

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SESSIONE PLENARIA PRIMA GIORNATA

18 NOVEMBRE mattina h. 9.00 - 13.00

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Moderatori: Ing. Marcello Fiorenza, Direttore UOC Tecnico Patrimoniale AUSL RietiDott. Francesco Nardacchione, Chirurgia Generale CTO “Alesini” di Roma

L’evoluzione del modello di ospedale. L’informatizzazione del blocco operatorio Dott.ssa M. Rolli, Dott.ssa V. Lorini, Dott. P. Di Denia, Ospedale Rizzoli di Bologna

La sala operatoria ibrida e il blocco operatorio, esperienze di attività integrata Ing. Paola Maria Arneodo, Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Croce e Carle, Cuneo

Speech GE Healthcare

Chirurgia robotica in ambito ospedaliero: indicazioni, outcome e sostenibilità Dr. Graziano Pernazza, Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata- Britannico, Roma

Imaging condiviso. Vantaggi e prospettive Dott. Palmino Sacco, Dirigente Medico DAI Diagnostica per Immagini, A.O. Universitaria Senese

Prospettive di utilizzo degli ultrasuoni focalizzati nella terapia dei tumori solidi Prof. Giulio Di Candio, Direttore SD Chirurgia Generale I Universitaria, Università di Pisa, SIUMB

L’evoluzione della Chirurgia italiana: efficienza, sicurezza e trasparenza, Dr. Enrico Pernazza, Responsabile Qualità ACOI - Coordinatore TIISO

Progettazione, Ricerca e sviluppo in Chirurgia Telematica Dr. Francesco Gabbrielli, Vice Segretario Generale SIT, Umberto I Policlinico di Roma

Innovazione e Tecnologia

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ehealthconference.itSESSIONE PLENARIA PRIMA GIORNATA

h 14.00 - 17.30 pomeriggio 18 NOVEMBRE

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Moderatori: Ing. Daniela Pedrini, Presidente SIAISDott. Giancarmine Russo, Segretario Generale SIT

Gestione delle nuove tecnologie Ing. Lucrezia Le Rose, Dirigente Area Investimenti in Edilizia Sanitaria, HTA e Nucleo di Valutazione Regione Lazio

Innovazione tecnologica in sanità: il ruolo dell’ingegneria clinica nella progettazione di un comparto operatorio integrato Ing. Massimo Garagnani, Direttore del servizio ingegneria clinica AUSL Modena

Speech Noemalife

Formazione continua sulle nuove tecnologie Prof. Cristina Marmorale, Università delle Marche

L’uso delle tecnologie avanzate nella formazione post-laurea Prof. Fabrizio Consorti, Università La Sapienza di Roma, Presidente della Società Italiana di Pedagogia Medica

Sistemi di Ingegneria Clinica IN/Out Sourcing Ing. Carla Ciciarelli, Direttore U.O.C. Tecnologie Biomediche - Ingegneria Clinica, ASL Roma C

Sala operatoria ibrida: un caso di studio di eccellenza il Bambin Gesù di Roma Dr. Marco Piernoli, Direttore Tecnologie e Infrastruttura del Bambin Gesù

Innovazione Tecnologica in Terapia Intensiva Neonatale Dott. Paolo Giliberti, Direttore U.O.C. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale, Direttore Dipartimento Area Critica, Osp. Monaldi

Gli altri Paesi: il modello estero Giuseppe Giusto, TBS GROUP S.p.A.

Gestione e Utilizzo

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SESSIONE PLENARIA SECONDA GIORNATA

19 NOVEMBRE mattina h. 9.00 - 13.00

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Rischio Clinico

Moderatori: Ing. Giorgio Carlesi, ASL Roma ADott. Antonio Carbone, Az. USL Roma F

Gestione sicura delle tecnologie Ing. Vincenzo D’Amico, Dirigente UOC ingegneria Clinica ASL Chieti

Intensificazione tecnologica in anestesia e chirurgia: la questione della complessità Prof. Quirino Piacevoli, Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione A.C.O. San Filippo Neri

La resistenza agli antibiotici emergenza mondiale: conseguenze per le sale operatorie Dott. Andreas Kunze

Sicurezza del dato in sala operatoria. Protezione e integrità dei dati Dott.ssa F. Polito, Presidente APIHM

Sicurezza in sala operatoria (tavola rotonda interdisciplinare)

SIT Dott. Francesco Gabbrielli

ACOI Dott. Enrico Pernazza

AICO Dott.ssa Maria Caputo

AAROI Dott. Quirino Piacevoli

SIAIS Ing. Daniela Pedrini

ANTEV Dott. Costantino Antonio Carraro

CINEAS Dott. Francesco Venneri

ANMDO Dott. Ottavio Nicastro

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ehealthconference.itSESSIONE PLENARIA SECONDA GIORNATA

h 14.00 - 18.00 pomeriggio 19 NOVEMBRE

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Moderatori: Ing. Francesco Pensalfini, ASL n. 5 ‘Spezzino”Ing. Sergio Rossolini, Direttore Dipartimento Magazzini e Logistica ESTAV Sud Est, Siena

Attuazione normativa 47/2007 – Software dispositivo medico Ing. Mario Fregonara Medici Dirigente, Responsabile Settore “Servizi Informativi Sanitari”, Regione Piemonte

La Privacy Avv. Chiara Rabbito, Coordinatrice nazionale Gruppo di ricerca SIT su Sicurezza e Privacy

Speech Olympus

La cartella clinica informatizzata in Terapia Intensiva: l’esperienza del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione del Trentino Dott. Giovanni Pedrotti, Osp. Santa Chiara Trento

La sala Operatoria Ibrida come momento di integrazione della Tecnologia informatica e diagnostica a supporto dell’atto operatorio Dr Giampaolo Stopazzolo, Direttore del Dipartimento Interaziendale delle Tecnologie Informative Sanitarie della Provincia di Vicenza

L’integrazione dei Dispositivi di Imaging e la gestione del flusso di dati (Ris-Pacs) Prof. Corrado Bibbolino, medico radiologo, Segretario Nazionale Fassid SNR

Il Fascicolo Sanitario Elettronico tra Semantic web e Diritto alla Privacy Dott. Giancarmine Russo, Segretario Generale Sit

Gestione Acquisti (tavola rotonda) Moderatore: Dott. Nevio Boscariol, Responsabile Economico Servizi e Gestionale UESG – ARIS

Direzione Amministrativa Dott. Riccardo Randisi, Commissario Straordinario ESTAV Sud Est, Siena

Documento TIISO: come far coincidere l’esigenza di innovare e spending review Ing. Leo Traldi, Az.Osp. Univ. Policlinico di Modena

Direzione Generale Ing. Umberto Cocco, Direttore tecnico Ospedale Poliambulanza di Brescia

Assobiomedica “Innovazione tecnologica e spending review sono conciliabili?” Dott.ssa Fernanda Gellona, Direttore Generale di Assobiomedica

L’esperienza di SCR Piemonte negli acquisti in sanità Dott. Andrea Martino, Presidente del consiglio di gestione di S.C.R. Piemonte

Integrazione di Sistema

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CORSO 18/19 NOVEMBRE

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ECM

Il progresso degli ultrasuoni in sala operatoria

L’ecografia intraoperatoria, appare come uno strumento indispensabile che potenzia la capacità diagnostica del chirurgo e ne migliora la performance globale. verranno discussi benefici e limiti della metodica e lo sviluppo recente di strumentazioni dedicate

all’esame condotto con tecnica mininvasiva, in particolare nel campo della robotica. I docenti della sessione saranno il Dott. Guido Torzilli, Direttore Chirurgia Epatica Rozzano Humaitas, il Dott. Giulio Di Candio, Direttore Chirurgia Generale Università di Pisa, ed il Dott. Francesco M. Drudi, Direttore Radiologia Università di Roma.

La sala operatoria come motore dell’ospedale 2.0: modelli organizzativi e flussi gestionali

Il seminario si incentra sul tema “La sala operatoria come motore dell’ospedale 2.0: modelli organizzativi e flussi gestionali”. I docenti presenti alla sessione saranno: l’Ing. Antonio Maria Pernice, Presidente CIRM, il

Dr. Jean de Ville de Goyet, Dir. Dip. Chirurgico Osp. Ped. Bambino Gesù (Rm), il Dr. Francesco Di Meco, Dir. Dip. Chirurgia Neurologica Ist. Naz. Neurologico C. Besta (Mi), il Prof. Giuseppe Banfi, Dir. Scientifico IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi (Mi), l’Ing. Carlotta Patrone, Centro Innovazione & Sviluppo Ospedali Galliera (Ge) e la Dott.ssa Giuseppa Bellavia, Resp. S. Health Technology Assessment, A.O. Niguarda Ca’ Granda (Mi).

Informatizzare la Centrale di Sterilizzazione per una maggior sicurezza del paziente in Sala Operatoria

Verrà analizzato l’impatto delle tecnologie informatizzate nella soluzione dei problemi di sicurezza e qualità del processo di ricondizionamento dei dispositivi medici

(il ritiro dei DM utilizzati in Sala Operatoria, la riconsegna al Servizio di Sterilizzazione, la produzione di report e dati statistici, e il monitoraggio dell’intero processo). I docenti del seminario saranno la Dott.ssa Silene Tomasini, Consigliere e Coordinatore Formazioe AIOS, e la Dott.ssa Ada Giampà, Consigliere AIOS.

TECNOLOGIA E INNOVAZIONE IN OSPEDALE TECNOLOGIA E INNOVAZIONE IN OSPEDALE

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ehealthconference.it18/19 NOVEMBRE CORSO

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ECM

TECNOLOGIA E INNOVAZIONE IN OSPEDALE TECNOLOGIA E INNOVAZIONE IN OSPEDALE

L’evoluzione della Telemedicina e l’introduzione di innovazioni tecnologiche in Medicina e Chirurgia necessitano di un lavoro interdisciplinare e

collaborativo tra differenti culture professionali. Il passaggio da un’idea iniziale alla sua realizzazione non è facile. Il seminario si propone di fornire

elementi concettuali sufficienti ad analizzare una idea innovativa, organizzarla in un’idea progettuale strutturata e avviare il processo di trasformazione in un vero progetto. É prevista un’introduzione con didattica frontale e un laboratorio di gruppo. Docenti: Dott. F. Gabbrielli,

Vice Segretario SIT, Responsabile TMEPG e Dott.ssa S. Prati, Coordinatore TMEPG.

Metodologia di progettazione per l’innovazione tecnologica nei servizi sanitari

Innovazione e complessità assistenziale in Sala Operatoria: Robotica e Trapianti

Il seminario si compone di tre distinte relazioni che nello specifico tratteranno le seguenti tematiche: la funzione infermieristica nel processo HTA, innovazione e complessità assistenziale in sala operatoria in settori

chiave quali Robotica e trapianti ed ultimo, ma non per importanza, i team multidisciplinari. I docenti della sessione saranno: il Dott. Salvatore Carasano, Vice Presidente AICO, il Dott. Franco Delplano, presidente AICO

regione Sardegna, e la Dott.ssa Caterina Cicala, Comitato Scientifico AICO; sarà presente all’iniziativa anche la Dott.ssa Maria Caputo, Presidente AICO.

Anestesisti Rianimatori e innovazione tecnologica in sala operatoria

Il seminario sarà suddiviso in quattro distinte relazioni, che affronteranno diversi tematiche: “I nuovi assetti

organizzativi in sanità”; “Eventi avversi e apparecchiature sanitarie”; “La colpa medica con particolare riferimento all’uso delle tecnologie sanitarie”; “Tecnologie medicali

nelle sale operatorie ibride”. I docenti che si alterneranno sono il Dott. A. Vergallo, Presidente dell’AAROI-EMAC, il Prof. Quirino Piacevo, Direttore del Dipartimento di

Anestesia e Rianimazione A.C.O. San Filippo Neri, il Procuratore della Repubblica Dott. Franco Pacifici e l’ Ing. Luca Sartori, Product / Project Manager Maquet Italia.

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SEMINARI DI APPROFONDIMENTO

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Il seminario tratterà “Le politiche di Open Data nel SSN, caratteristiche, limiti e potenzialità alla luce della normativa vigente”.La moderazione sarà a cura della Dottoressa Giuseppina Terranova ed i lavori si svilupperanno

attorno ai seguenti interventi:“Open Data, Cosa sono, basi legislative dell’esistenza” - Avvocato Riccardo Abeti;“Dove si trovano, come si usano gli open data” - Dottor Marco Paterni;“Gli Open Data disponibili in sanità” - Dottor Claudio Saccavini;“Quali dati si possono pubblicare come open data e come si pubblicano” - Dottor Stefano Dalmiani; “I vincoli di privacy degli open data” - Dottoressa Filomena Polito;“Gli Open Data nella ricerca e nella gestione del servizio sanitario” - Dottor Maurizio Mangione;Sintesi finale e discussione a cura del Dottor Graziano de’ Petris.

Le politiche di Open Data nel SSN, caratteristiche, limiti e potenzialità alla luce della normativa vigente

Progettare una sala integrata evoluzione dei sistemi dal coassiale alla sala integrata

Progettare una sala integrata evoluzione dei sistemi dal coassiale alla sala inegrata.Il seminario curato da Antab mira ad entrare in quello che potremmo definire come il cuore

dei sistemi di integrazione: il progetto ed i cablaggi che vengono realizzati. Negli ultimi anni infatti l’evoluzione tecnologica specifica nella gestione dei sistemi video ha permesso migliorie di ogni genere che ora si riflettono anche sulle possibilità di cablaggio.L’approfondimento sarà curato dal Dott. Massimo Giuliani, presidente ANTAB.

18 novembre sala B h. 9.30

19 novembre sala A h. 15.30

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ehealthconference.it SEMINARI DI APPROFONDIMENTO

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La sostenibilità nell’evoluzione del comparto operatorio

Il seminario analizzerà gli aspetti legati alla tematica “La sostenibilità

nell’evoluzione del comparto operatorio”.La sessione sarà suddivisa in vari interventi

di dettaglio che approfondiranno i seguenti temi:

Il protocollo di Kyoto e il blocco operatorio – Progettare il risparmio energetico;

Chi controlla cosa in sala operatoria; Gestire il risparmio energetico;

Il documento di Progetto; Sala operatoria e controllo energetico.

I relatori presenti, che si alterneranno nell’approfondimento saranno la Dott.ssa Annalisa Venturi Casadei, Azienda USL della Romagna,

l’Ing. Amedeo De Marco, Consigliere SIAIS, la Dott.ssa Maria Addolorata Vantaggiato e l’Ing. Virginia Caracciolo. La relazione finale “Il punto di

vista del Direttore Sanitario” sarà affidato al Dott. Alberto Appicciafuoco.

La sanità elettronica alla luce delle ultime modifiche normative

Il convegno ha come titolo “La sanità elettronica alla luce delle ultime

modifiche normative”; i relatori che affronteranno la tematica saranno

il Prof. Alberto M. Gambino, Università Euopea di Roma, il Prof. Michele Gallina Università Euopea di Roma, l’Avv. Luca Bolognini,

Presidente Istituto Italiano per la Privacy, il Prof. Ugo Aparo, IRCCS San Raffaele, il Prof. Aldo Morrone, Ospedale S. Camillo, il Prof. Rocco

Bellantone, Università Cattolica - Gemelli, ed il Dott. Vittorio Occorsio, Presidente CISD.

sala B h. 9.30 19 novembre

sala B h. 14.30 19 novembre

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CASE STUDY

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L’Azienda conforma la propria azione a criteri di efficacia, equità distributiva, efficienza ed economicità dei servizi e di gestione mediante il buon uso delle risorse disponibili, sempre nel pieno rispetto dei diritti e della dignità della persona, principio-guida del proprio agire. È un sistema complesso di risorse - uomini, strutture e tecnologie - che basa le proprie scelte sui bisogni e sulla domanda di benessere della popolazione e le proprie valutazioni sui risultati di salute complessivi. Ispira la propria azione al raggiungimento degli obiettivi assegnati dalla Regione Emilia Romagna ed agli indirizzi della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria (CTSS). Qualificazione dell’offerta di interventi di carattere preventivo e di quello clinico-assistenziale, sviluppando la capacità di identificare i bisogni di salute e di valutare gli esiti dell’azione svolta. A cura di: G. Arcuri, C. Conti, F. Silipo.

Nuovi orizzonti tecnologici: esempi di integrazione dei dati clinici

Azienda USL Modena

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ehealthconference.itCASE STUDY

L’ospedale “Card. G. Panico” di Tricase (LE), inaugurato nel 1967, si è sempre distinto, nel corso della sua storia, per l’impegno ed il continuo investimento in termini di risorse umane e tecnologiche, con l’intento

di offrire l’eccellenza nella cura dei pazienti del territorio pugliese. La Direzione Aziendale, focalizzando la strategia innovativa su una sempre

maggiore necessità di soddisfare il bisogno di cure della popolazione tendente all’invecchiamento, in cui le patologie cronico/degenerative sono in costante aumento, ha puntato sulle specialità maggiormente coinvolte in tal senso tra cui quelle cardiovascolari e neurologiche ed

ha orientato gli investimenti in termini di formazione professionale e implementazioni tecnologiche finalizzate al sempre più sicuro

trattamento dei pazienti ed in particolar modo di quelli più critici.A cura di: S. Casarano, F. Corvaglia, R. De Blasi, A. De Venezia, C. P. Dionisi, P.

Errico, G. Palasciano, R. Zizzarri.

Sala Operatoria Ibrida: integrazione e interoperabilità

Ospedale “Card. G. Panico” di Tricase

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PROGETTO TECNICO

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Innovazione e Tecnologia per una Sala Operatoria Ibrida

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ehealthconference.itPROGETTO TECNICO

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Introduzione.

Con la realizzazione del Progetto Tecnico si è voluto unire l’inter-esse informativo e formativo of-ferto al visitatore con il significato della partecipazione delle aziende di mercato per attinenza accred-itata delle soluzioni tecnologiche offerte. Non quindi un catalogo di una area espositiva generica, ma principalmente la presentazione della tecnologia corrisposta ad un realistico progetto del quale la preziosa pubblicazione sarà el-emento di studio e di analisi suc-cessive.La realizzazione del progetto tec-nico, la complementarietà delle tematiche trattate nei seminari paralleli e l’accredito formativo riferito alle professioni mediche, ingegneristiche e tecniche oper-anti in ospedale ha reso possibile il coinvolgimento delle principali

associazioni di settore utilizzatrici delle tecnologie presentate. Il va-lore aggiunto è la presentazione di un prodotto o servizio finaliz-zato al tema della manifestazione e le aziende potranno disporre di una area demo per offrire di-mostrazioni del funzionamento.

Obiettivi.

La “chirurgia ibrida” si colloca tra le nuove tecniche chirurgiche e le tecniche endovascolari intervent-istiche e si svolge in un ambiente complesso quale la sala operato-ria integrata. Le procedure coinvolte sono quelle cardiovascolari, angioradi-ologiche e neurochirurgiche.Le nuove tecnologie consentono sempre più di cambiare la forma, le dimensioni e le modalità di in-tervento in sala operatoria.

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PROGETTO TECNICO

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Tra i vari obiettivi, la sala operato-ria ibrida deve:• Garantire elevati standard di

qualità e di accuratezza, per un miglior supporto diagnostico/terapeutico;

• Introdurre adeguati livelli di au-tomazione per ridurre al massi-mo il tempo uomo necessario, ottimizzando l’impiego delle risorse;

• Garantire la massima sicurezza per gli operatori e i pazienti;

• Introdurre tecnologie che ridu-cano i rischi connessi all’uso dei sistemi e dei medical device;

• Agevolare l’ottimizzazione degli spazi e l’ergonomia.

Le possibilità attuali di effettuare procedure a distanza, di esten-dere le capacità chirurgiche attra-verso la robotica e l’integrazione con la diagnostica per immagini, permettono interventi sempre più complessi e meno invasivi.

Inquadramento generale. Lo sviluppo delle sale ibride.

Lo straordinario sviluppo delle tec-nologie legate all’imaging, alla di-agnostica medica e all’informatica ha determinato l’evoluzione dell’ap-proccio endovascolare in cardiologia, neurochirurgia e in chirurgia vasco-

lare. La possibilità di intervenire per via endovascolare è stata sempre più incoraggiata in considerazione anche dell’importante trasformazione del paziente. L’invecchiamento della popolazi-one e di conseguenza, pazienti con un profilo di rischio elevato da un lato e la presenza di impor-tanti patologie associate alle pa-tologie vascolari dall’altro, sono fattori che hanno sicuramente contribuito allo sviluppo di tec-niche meno invasive, rispetto a quelle chirurgiche tradizionali, che permettono di risolvere prob-lemi ai pazienti con rischi inferiori. Tutte le metodiche meno inva-sive, per via endovascolare, pos-sono essere trattate al meglio solo in un contesto specifico, in un luogo realizzato ad hoc, come la sala ibrida.I vantaggi di operare in una sala ibrida si concretizzano in termini di sicurezza sia per il paziente che non deve essere trasferito in caso di complicanza che richieda di passare ad un intervento chirurgi-co, sia per il chirurgo, che dispone della più pregiata diagnostica per immagini nel corso dell’interven-to e che può eseguire controlli immediati, senza dover trasferire il paziente in un’altra sala. Inoltre in una sala ibrida è possibile effet-

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ehealthconference.itPROGETTO TECNICO

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tuare interventi combinati nella stessa seduta operatoria, senza obbligare il paziente a due sedute operatorie e relative re-ospedaliz-zazioni, con evidenti vantaggi.La sala ibrida riunisce intorno al tavolo operatorio specialisti che intervengono multi-disciplinar-mente sul paziente: chirurghi, cardiologi, anestesisti, radiologi, angiologi, ecc.).

DefinizioneAmbiente multifunzionale che permette contemporaneamente le funzioni di sala diagnostica (ra-diologica, emodinamica ed inter-ventistica) e di sala chirurgica. Il layout della sala deve consentire in modo agevole, sia procedure in anestesia generale, sia manovre rianimatorie.

Progetto Tecnico.

Il Progetto Tecnico è stato con-cepito per la realizzazione di una sala ibrida all’avanguardia nelle soluzioni tipologiche e nella pre-disposizione per le future evoluzi-oni della medicina e delle tecnol-ogie biomediche ed informatiche, senza mai perdere di vista gli as-petti di umanizzazione, in ambi-enti confortevoli e servizi efficaci,

dove il paziente può diventare parte attiva della prestazione sanitaria. La progettazione os-pedaliera più avanzata considera l’ambiente fisico e le relative tec-nologie una risorsa preziosa per tutti i suoi fruitori: pazienti, op-eratori sanitari, familiari, tecnici, studenti, ospiti, ecc. e nelle scelte progettuali sempre più l’attenzi-one è spostata dalla malattia al benessere complessivo della per-sona malata. La sfida consiste nel realizzare questi obiettivi anche in un ambiente tecnologicamente complesso ed avanzato, come la sala ibrida: • percorsi rapidi e chiari, aree di

lavoro ergonomicamente inte-grate e strutturate;

• integrazione multifunzionale e multidisciplinare;

• massima sicurezza dei pazienti ed operatori;

• alto livello di qualità delle cure.

Descrizione e organizzazione della logisticaLa proposta formulata con il pre-sente progetto tecnico, vuole pro-porre uno strumento di analisi per ottenere soluzioni ottimali non solo dal punto di vista architet-tonico, impiantistico, per quanto concerne l’utilizzo del materiale costruttivo, la tipologia di impian-

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PROGETTO TECNICO

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ti, la fornitura di apparecchiature, ma anche per trovare soluzioni che possano ottimizzare il lavoro del personale in un’ottica di qual-ità, sicurezza ed efficienza. Per procedere con il Progetto Tecnico della Sala Ibrida è nec-essario analizzare i seguenti flussi logistici:• la logistica del paziente;• la logistica del personale sanitar-

io e tecnico;• la logistica dei beni.

Logistica del pazienteAll’interno dell’area considerata, sono previste le aree operative relative all’arrivo dei pazienti, cambio letti, area di preparazi-one e di risveglio paziente, area di osservazione (recovery-room). In questa area va prevista una zona lavoro e di supervisione gener-ale. Il paziente viene sistemato in sicurezza sul piano operatorio (eventuale transfer) e collocato nell’area di preparazione preop-eratoria. Una volta terminato l’interven-to, il paziente in uscita dalla sala ibrida è sistemato nella sezione risveglio/osservazione. Successi-vamente è condotto nella zona cambio letti e trasferito dal piano operatorio al proprio letto de-genza.

Logistica del personale sanitario e tecnicoIl personale può accedere al comparto “sala Ibrida” attraverso l’area filtro-spogliatoio (maschile e femminile) dotata dei rispetti-vi servizi igienici e docce, dove il personale indosserà la divisa da sala operatoria. In prossimità dell’ingresso sala, è collocata la zona di preparazione per il per-sonale infermieristico e medico, costituita dall’area vestizione e sosta dei camici piombati oltre alla zona lavaggio dotata di ap-posito lavabo chirurghi. Esterna-mente alla sala si trova poi un’area operativa destinata al supporto della preparazione e risveglio. È necessario inoltre prevedere una zona di lavoro adiacente alla sala ibrida, ove sia possibile effet-tuare tutte le attività di anagrafica paziente completa e di anamnesi personale. Una zona adiacente all’area interventistica può essere dedicata allo spazio di lavoro di Tecnici Sanitari di Radiologia Med-ica (TSRM), a ingegneri e tecnici.

Logistica dei beni e dei materialiNel progetto tecnico di una sala ibrida si devono prevedere i depositi e le aree di stoccaggio necessari allo svolgimento delle attività (pulito, sporco, attrezza-

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ture, ecc.).Anche per la logistica dei beni e dei materiali sono ormai presenti concetti innovativi che superano il concetto dei “depositi” statici, ma introducono il concetto di di-namicità: transito, concentrazione e smistamento per la realizzazi-one del “carrello intelligente” per rendere disponibile ciò che serve all’atto chirurgico (just in time), quando serve, evitando ripetizio-ni di attività. E’ possibile prevedere l’utilizzo del “lotto” per intervento, che consiste nel disporre di un contenitore unico comprendente tutto quanto serve per l’interven-to (kit dei flussi, set della teleria, fili di sutura, farmaci per l’anestesista, suturatrici, ecc.), considerando al-tresì gli eventuali reintegri e i lotti disponibili per le urgenze/emer-genze. Per poter gestire i flussi di materiale con protocolli gestion-ali informatizzati sono possibili soluzioni mediante “armadi intel-ligenti” (o informatizzati), in ques-to caso sono previste nelle aree esterne alla sala ibrida prese elet-triche e di trasmissione dati per poter collegare gli armadi al siste-ma informatizzato ospedaliero.Alla fine dell’intervento, dopo aver allontanato il paziente dalla sala ibrida si deve procedere al controllo, allo sgombero e al po-

sizionamento dei ferri per l’invio alla centrale di sterilizzazione, la raccolta della teleria, la differen-ziazione della teleria da riproces-sare (TTR) da quella monouso (TNT) da eliminare, la raccolta dei rifiuti speciali, la chiusura dei con-tenitori con le indicazioni delle specifiche richieste e successiva-mente l’allontanamento secon-do le procedure previste. Tutte queste procedure necessitano di tempo e, pertanto, la loro corretta esecuzione richiede attenzione e prudenza, nonché l’ausilio di ul-teriore personale ad integrazione di quello di sala. È possibile quindi prevedere un’apposita area, per il personale dedicato alle operazio-ni di riposizionamento e controllo dei ferri.Per quanto riguarda gli ulterio-ri materiali, il personale addetto provvede alla chiusura dei sacchi della teleria da riprocessare, alla chiusura dei cartoni dei rifiuti speciali e della loro identificazi-one, garantendo, livelli di igiene e sicurezza uguali, se non miglio-ri, rispetto alla classica gestione a percorsi separati (pulito/sporco). Alla fine dell’intervento si provve-de alla sanificazione del pavimen-to con l’ausilio di carrelli pulizia dotati di prodotti e ausili specifici. È necessario prevedere un locale

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per il deposito dei carrelli di bon-ifica a disposizione del comparto, a pressione negativa dotato di acqua e scarichi, per assicurare il reintegro del materiale di pulizia.

Gli spazi e l’ergonomia.

L’approccio progettuale, indis-pensabile per realizzare gli spazi integrati della diagnostica inter-ventistica, prevede la formulazi-one di nuovi concetti dello spazio inteso come luogo dove si svolge la prestazione sanitaria più appro-priata con una profonda integrazi-one multi-professionale.Inoltre gli stessi spazi sono fonda-mentali per garantire anche attiv-ità di ricerca e di didattica, oltre che di diagnosi e terapia.Nel progettare spazi così tecno-logicamente avanzati, è comun-que fondamentale applicare i concetti più moderni per garan-tire una progettazione e una re-alizzazione degli ambienti sanitari flessibile e adeguata agli standard più elevati:• appropriatezza: le cure devono rispondere alle re-ali esigenze del paziente.• affidabilità: intesa come “fiducia verso l’os-pedale”, per la sicurezza ambien-

tale, tecnico-costruttiva, impiant-istica e igienica e par la capacità diagnostico terapeutica.• umanizzazione: il paziente va accolto in un ambi-ente sicuro e confortevole, in cui sia garantita la privacy. • organizzazione: efficienza dell’organizzazione ed elevata efficacia delle prestazioni sanitarie.• innovazione e flessibilità: una realizzazione “pronta a cam-biare” a seconda delle esigenze e degli sviluppi tecnologici, una re-alizzazione flessibile dal punto di vista tecnologico e organizzativo.• ricerca e formazione: favorire l’aggiornamento pro-fessionale e culturale continuo (multi-disciplinare e interprofes-sionale), per tutto il personale sanitario e tecnico (medici, infer-mieri e tecnici).

Il progetto tecnico deve analizza-re anche gli aspetti compositivi, distributivi e funzionali per ot-timizzare l’inserimento delle tec-nologie complesse nell’ambiente costruito, in particolare: • la chiarezza distributiva e l’ade-

guatezza degli spazi;• la modularità, l’interscambiabil-

ità e la flessibilità;• l’aggregazione degli spazi e delle

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funzioni e i rapporti dimensionali;• la distribuzione dei percorsi e

degli accessi.

Il progetto tecnico non può pre-scindere anche dall’organizzazi-one sanitaria, ad esempio l’organ-izzazione per intensità di cura e per tipologia di assistenza prevista in ospedale.L’intervento relativo alla proget-tazione tecnica di una sala ibrida all’interno di una porzione os-pedaliera, si configura sempre come una “interrelazione” alla struttura ospedaliera caratterizza-ta da collegamenti (orizzontali e verticali) che vincolano e determi-nano il sito logistico.

La sala ibrida.

In ambito chirurgico, la disponi-bilità e l’innovazione tecnolog-ica permettono sempre più di disporre di più funzioni concen-trate nello stesso ambiente con conseguente aumento degli in-gombri. Le sale ibride sono un “concentrato di tecnologia” che consentono di ricevere immagini derivanti dalle apparecchiature di-agnostiche in tempo reale, di pot-er richiamare la storia del paziente e per di più usufruire, grazie alla

telemedicina, di professionalità altrove impegnate che possono assistere via rete all’intervento in corso, di effettuare interventi es-tremamente complessi mediante bracci robotizzati che simulano le mani del chirurgo, eccetera. L’introduzione delle tecnologie in-formatiche ed elettroniche in ap-plicazioni cliniche e assistenziali hanno consentito al professionis-ta sanitario di raggiungere profes-sionalità di altissimo livello, garan-tendo altresì ai pazienti, tempi di ricovero ridotti e riabilitazioni post operatorie veloci.Per le partizioni della sala ibrida è conveniente utilizzare sistemi di costruzione industrializzata che, mediante l’accostamento di strutture portanti indipendenti, pannellature modulari verticali e orizzontali costituiscono spazi dotati di elevata flessibilità. L’im-piego di elementi costruttivi di tipo tradizionale invece potrebbe porre limiti al recepimento delle innovazioni tecnologiche che possono essere installate nella sala in tempi successivi. Elementi portanti metallici e pannellature prefabbricate possono quindi permettere integrazioni od im-plementazioni sofisticate a parete e fornire la possibilità, con inter-venti decisamente poco invasivi,

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PROGETTO TECNICO

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di modificare l’assetto distributivo di alcune parti della sala per ac-cogliere nuove funzioni o recepire nuovi processi lavorativi.Il sistema delle partizioni tecniche a secco su struttura autoportante permette, se abbinato ad una adeguata distribuzione impiant-istica, la modifica o l’integrazione di parti in funzione di necessità strutturali e organizzative, garan-tisce flessibilità d’uso nell’inte-grazione impiantistica e nella dis-posizione spaziale nel tempo.Nell’analizzare il ciclo di vita utile di una sala ibrida, la soluzione pre-fabbricata permette una generale riduzione dei costi di manutenzi-one ordinaria e straordinaria, oltre alla possibilità di ottenere superf-ici ad asepsi elevata, integrazione impiantistica considerevole e sospensioni minime delle attiv-ità chirurgiche per adattamenti o modifiche. Ad esempio, se si rende necessario sostituire un gruppo prese o implementare un componente su una parete è pos-sibile intervenire sulle partizioni strutturate mediante smontaggio del pannello esterno alla sala e montaggio del componente, es-eguendo le lavorazioni anche con il reparto funzionante.Il progetto di una sala operatoria ibrida comprende la realizzazione

almeno dei seguenti locali e des-tinazioni d’uso:• sala operatoria ibrida e spazi di

controllo;• locale tecnico;• area preparazione pazienti;• area preparazione chirurghi;• filtro;• deposito dispositivi;• spogliatoio personale femminile

con servizi igienici;• spogliatoio personale maschile

con servizi igienici.

Nel progetto tecnico di sale ibride, è necessario individuare i seguen-ti locali e le seguenti destinazioni d’uso:attesa barellati;area di preparazione / risveglio paziente: in quest’area viene effettuata la preanestesia, oltre che la sta-bilizzazione e la preparazione chirurgica del paziente. In uscita dalla sala, in quest’area può es-sere praticato il risveglio assistito, qualora il paziente non venga portato nell’area recovery room dedicata. area comandi: la sala comandi è adiacente alla sala ed è utilizzata dagli opera-tori, deve permettere la massima visibilità sulla sala, con visive il più ampie possibile.

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locali tecnici: devono permettere l’alloggia-mento degli armadi tecnici delle apparecchiature e consentire ai tecnici manutentori di effettuare le operazioni di verifica e inter-vento tecnico.locale power center: che facilita le operazioni di ma-nutenzione e controllo.area deposito (armadi sterili, portacateteri e dei kit monoprocedurali): in questa area sono presenti ar-madi su ruote per le attrezzature monouso riservate all’interven-to in corso e per gli interventi programmati in giornata. Presidi convenzionali generici e presidi specializzati.area preparazione medico/chirurgica: in quest’area antistante ad ogni sala, si effettua la vestizione con camice piombato oltre alla disin-fezione delle mani per poi fare la vestizione sterile dentro la sala. Questi locali sono allestiti con portacamici e lavabi chirurghi (con fotocellula o leva a gomito).area di “bonifica” per la detersione dei dispositivi medici: in questa zona tutto il materiale esausto derivante dalle operazio-ni di sala, viene selezionato per la

cernita (materiale di rifiuto, telerie, ferristica) per il successivo con-ferimento in sicurezza in centri di gestione del materiale esausto di sala (centrali di sterilizzazione).sala ibrida: si può ipotizzare una superficie

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minima della sala di 80 m2, con partizioni tecniche a secco su struttura autoportante e scher-mature al piombo con spessore adeguato, collegamento visivo mediante una visiva di dimen-sioni adeguate con schermatura, le porte di accesso dal locale alla sala, sono ad apertura automatica.

Il progetto tecnico della sala ibri-da (che comprende la prefabbri-cazione della sala ibrida, le ap-parecchiature di sala e gli arredi) deve essere basato sulle necessità dei pazienti e del personale sani-tario che quotidianamente lavora all’interno comparto, l’obiettivo centrale è il paziente e la sua cura. Il progetto tecnico della sala ibri-da considera anche i seguenti obiettivi:massimi livelli di pulizia e di san-ificazione;minimo disturbo del paziente e dell’attività chirurgica negli inter-venti di manutenzione;minimizzazione dei tempi di “fer-mo sala” per manutenzione e per modifiche alla configurazione di apparecchiature e delle dotazioni di sala; minimizzazione dei tempi di “fermo sala” per interventi sulla struttura e dotazione delle pareti della sala (spostamento utenze

elettriche/gas, sostituzione ele-menti, integrazione di elementi a parete per mutate esigenze);durabilità dei materiali impiegati per ottenere il massimo risparmio economico e la minima necessità di intervento.

Impianti meccanici.

Di seguito sono elencati sintetica-mente gli interventi necessari per gli impianti meccanici della sala ibrida: • impianto aeraulico a servizio

delle sala ibrida e dei locali ac-cessori;

• sistema per condizionamento locali tecnici;

• impianto idrico – sanitario, com-preso le alimentazioni;

• impianto antincendio con il col-legamento alle colonne mont-anti;

• rete di scarico;• impianto di regolazione e super-

visione.La distribuzione dell’aria prevede la presenza intorno al paziente d’aria sterile ed una distribuzione uniforme in grado di ventilare tut-ta la sala evitando la formazione di zone di ristagno d’inquinanti chimici e microbici e un’adegua-ta velocità dell’aria (minimo 0,25

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m/s) in prossimità delle zone sensibili al fine di assicurare l’as-portazione dei batteri presenti, terminali di mandata dotati di filtrazione assoluta (classe H14) con diffusore elicoidale, griglie di ripresa in acciaio inossidabile.Per mantenere costanti le sovrap-pressioni di sala sono previsti ap-positi regolatori di portata dell’ar-ia sia in mandata, sia in ripresa in grado di modulare la portata d’aria e i regolatori possono es-sere collegati al sistema di super-visione per la costante lettura dei parametri di funzionamento. È opportuno prevedere un pannel-lo sinottico ove selezionare Tutte le operazioni di gestione del sistema di distribuzione dell’aria. Sulle canalizzazioni è possibile predisporre portelli di ispezione per effettuare la pulizia periodica delle canalizzazioni.

Impianto di condizionamento lo-cali tecnici (locale power center, locale tecnico, locale ups): all’interno dei locali tecnici per dissipare il calore prodotto dalle apparecchiature devono essere installati terminali idronici con pannello di comando a muro e termostato ambiente per la rego-lazione della temperatura. Le reti di distribuzione dell’impian-

to idrico-sanitario possono essere realizzate con tubazioni in multist-rato adatte al consumo umano complete di rivestimento isolante con guaina a cellule chiuse per prevenire pericoli di condensa (acqua fredda) e per limitare le dispersioni termiche (acqua cal-da e ricircolo), posate su apposito staffaggio. La linea di acqua calda di ricircolo va portata il più possi-bile a ridosso dei punti di utilizzo per consentire il costante deflusso dell’acqua su tutto lo sviluppo del-la tubazione al fine di evitare punti in cui vi può essere ristagno d’ac-qua con conseguente proliferazi-one del batterio Legionella. L’acqua ad uso antincendio preve-de il collegamento alle montanti antincendio secondo il progetto approvato dal Comando dei VVF.

Impianti gas medicinali.

Di seguito sono elencati sintetica-mente gli interventi necessari per gli impianti gas medicinali della sala ibrida: • riduttori di pressione;• valvole di intercettazione di area; • allarmi (di pressione sulle linee); • moduli di visualizzazione stato

servizio reti;• prese installate a parete e sui pensili.

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Impianti elettrici e speciali.

Di seguito sono elencati sintetica-mente gli interventi necessari per gli impianti elettrici e speciali del-la sala ibrida.

impianti elettrici:• linee e canalizzazioni BT per la

distribuzione principale e sec-ondaria;

• quadri elettrici principali e sec-ondari;

• impianti di illuminazione gener-ale e forza motrice;

• apparecchi illuminanti;• impianti di illuminazione di si-

curezza;• impianto di dispersione ed equi-

potenziale;

impianti speciali:• impianto di rivelazione incendi;• impianto di diffusione sonora e

allerta evacuazione;• impianti di telefonia, rete dati e

fibra ottica;• impianto di chiamata infermeria;• impianto interfonico;

Classificazione degli ambienti: la classificazione dei locali, com-presi i sistemi di protezione e di illuminazione è prevista secondo quanto prescritto dalla norma CEI 64-8/7:

• all’interno della sala ibrida sono classificati come locali ad uso medico di Gruppo 2 comprese le zone di preparazione pazienti (locale di gruppo 2 - Locale ad uso medico nel quale le par-ti applicate sono destinate ad essere utilizzate in applicazioni quali interventi intracardiaci, op-erazioni chirurgiche o il paziente è sottoposto a trattamenti vitali dove la mancanza dell’alimen-tazione può comportare perico-lo per la vita).

• i locali che non sono adibiti ad uso medico sono classificati come ordinari.

Per i locali di gruppo 2 la sorgente di alimentazione di sicurezza deve commutare in un tempo minore o uguale ≤ 0,5s con un autonomia di 3h, che può essere ridotta ad 1h nel caso che l’alimentazione di si-curezza possa essere commutata automaticamente o anche man-ualmente su altra alimentazione di sicurezza.È opportuno garantire la continuità della funzionalità delle attrezzature anche con un sistema di continuità composto da un gruppo di conti-nuità (UPS).

Quadri elettrici: si può prevedere il quadro elet-

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trico principale “power center” di forma 4 dotato della e sezione di emergenza e della sezione di continuità. Dal quadro elettrico principale “power center” sono ali-mentati i sottoquadri. Per il quadro della sala ibrida, locale di gruppo 2, al suo interno è previsto l’alloggia-mento del trasformatore di isola-mento (con potenza 7,5kVA).

Distribuzione: la distribuzione degli impianti è in parte su tratti orizzontali (cor-ridoi) e in parte su tratti verticali (cavedi) e il posizionamento della distribuzione all’interno dei con-trosoffitti deve essere realizzata in modo da permettere il massimo livello di accessibilità degli im-pianti. Per le caratteristiche elet-triche dell’impianto si considera la tensione di rete, la frequenza di rete, la natura della corrente e la tensione di distribuzione. La distribuzione dell’energia e deg-li impianti speciali dovrà essere realizzata mediante idonee pas-serelle portacavi previste di setto separatore.

Barriere Taglia Fiamma: particolare attenzione deve es-sere posta negli attraversamenti dei compartimenti REI sia in tratti orizzontale e sia in tratti verticali.

Le barriere devono avere grado di resistenza al fuoco (REI) almeno uguale o superiore a quelle del-la parete e/o solette in cui ven-gono impiegate. Tutti i materiali dovranno essere corredati sia di certificazione di prodotto e sia di certificazione di posa che siano conformi alle normative vigenti.

Impianto di Illuminazione: l’impianto di illuminazione deve essere conforme alla destinazione d’uso dei locali e alle esigenze op-erative ed in base alle normative UNI.

Impianto di Illuminazione di Sicurezza: nella sala ibrida sono utilizzati apparecchi dedicati con batteria del tipo S.E. (funzionamento solo emergenza) con autonomia 3h. Il valore di illuminamento deve essere adeguato all’ambiente, in modo da garantire una visibilità rispondente alle normative.Gli apparecchi di illuminazione previsti nei locali di gruppo 2 sono derivati da due circuiti dis-tinti, uno sotto emergenza da GE (gruppo elettrogeno) ed uno sot-to continuità (emergenza).

Impianto di Forza Motrice: per quanto riguarda l’impianto

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di forza motrice sono previste le tipologie di prese di tipo UNEL 10/16 A e, nella sala ibrida, quad-retti prese SCHUKO protette sin-golarmente da interruttore mag-netotermico.

Inoltre sono previste l’alimen-tazione delle porte automatiche, delle travi testaletto delle prepa-razioni paziente, dei pensili, delle fotocellule dei lavabi delle prepa-razioni chirurghi, delle cassette

per gli allarmi presenti nella sala ibrida.

Impianti Elettrici a servizio degli Impianti meccanici: l’impianto elettrico a servizio de-gli impianti meccanici, derivato in parte dal quadro power center e in parte dal quadro della sala ibrida prevede le alimentazione per l’estrattore, i ventilconvettori, i termostati ambiente, i controllori di stanza, i regolatori di portata, le

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serrande motorizzate, le serrande tagliafuoco, le valvole, ecc.

Impianto di Terra: all’interno di ogni locale ad uso medico di gruppo 2 (sala ibrida, preparazione, ecc.) è previsto il nodo equipotenziale ove conflu-iscono tutti i conduttori di protezi-one ed equipotenziali, individual-mente scollegabili e chiaramente identificabili (prese a spina, masse e masse estranee che si trovano o che possono trovarsi nella zona paziente, tubazioni di distribuzi-one gas medicale, carpenterie dei quadri, ecc.) Nella sala ibrida è installato il dis-positivo per il controllo dell’isola-mento come da indicazione dello schema di installazione relativo.

Cablaggio Strutturato: nella sala ibrida è possibile preve-dere un RACK installato a parete, dedicato alle prese RJ45 previste all’interno dei relativi locali di gruppo 2. Nel RACK a parete, oltre al pannello di permutazione (par-te passiva), è previsto lo switch, il cassetto ottico dal quale parte il cavo in fibra per il collegamento al centro stella.

Impianto Rivelazione Incendi: l’impianto di rivelazione incendi,

derivato dalla centrale rivelazione, prevede rivelatori ottici di fumo a soffitto e al di sopra del controsof-fitto, spie di segnalazione allarme sia fuori dagli ambienti chiusi che in corrispondenza dei rivelatori so-pra al controsoffitto. Gli attraversa-menti delle pareti con caratteristica di resistenza al fuoco REI predeter-minata e dei solai, saranno isolati con materiale atto ad impedire la propagazione della fiamma.

Impianto diffusione sonora ed evacuazione: l’impianto è composto da diffusori acustici per la diffusione dei mes-saggi in ambiente e dai relativi cavi di collegamento. Il sistema deve essere predisposto per poter in condizioni di allarme diffondere i messaggi che possano permettere di mettere in atto le procedure per la protezione delle persone.

Impianto di Chiamata Infermiera: La chiamata infermieri è realiz-zata nelle preparazioni pazienti tramite dei terminali di comuni-cazione e tasto di chiamata, l’im-pianto è completo di lampade di segnalazione per l’individuazione della chiamata.

Impianto Interfono: l’impianto interfonico può essere

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realizzato mediante un sistema composto con apparecchiatura con tecnologia IP. Il sistema in-terfonico garantisce una comuni-cazione interna veloce tra la sala ibrida e la postazione interfonica nella sala comandi.

Tecnologie.

Per le procedure operatorie “ibride”, in cui sia necessario disporre di imaging di elevatissima qualità durante l’intervento chirurgico o la rapida conversione di un interven-to mini-invasivo in uno tradizion-ale, è previsto il seguente sistema: • Pensile anestesia per sala oper-

atoria;• Pensile chirurgo per sala oper-

atoria;• Lampade scialitiche;• Tavolo operatorio;• Stativo ad arco isocentrico;• Generatore di alta tensione ad

alta frequenza;• Complesso radiogeno;• Detettore digitale dinamico a

grande campo;• Sistema di acquisizione ed elab-

orazione digitale delle immagini;• Software;• Workstation di elaborazione;• Barriere di protezione anti-X per

gli operatori.

Attrezzature – sala ibrida.

Stativo ad arco isocentrico (angiografo): l’apparecchiatura principale è cos-tituita dall’angiografo (con stativo a pavimento o a soffitto), isocen-trico sui tre assi e completamente motorizzato. L’installazione della apparecchiatura deve consentire la massima accessibilità al pa-ziente e nessuna limitazione nel raggiungimento delle proiezioni necessarie all’attività interventisti-ca e chirurgica. L’unità angiografica può essere utilizzata durante procedure op-eratorie “ibride” in cui sia neces-sario disporre di imaging di ele-vata qualità durante l’intervento o la rapida conversione di un intervento mini-invasivo in uno tradizionale. In particolare, deve essere possibile lo spostamento dell’apparecchio radiologico ris-petto al letto operatorio dando spazio ad accessi femorali, ome-ro-ascellari destro e sinistro e su arterie del piede e della gamba nell’arto inferiore destro e sinistro, senza ostacolare l’attività dell’an-estesista e degli altri operatori. Per non limitare gli spostamenti di ap-parecchiature all’interno della sala e non creare impedimenti agli operatori, i cavi di connessione

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(alimentazione, dati, comando) devono essere quanto più pos-sibile integrati nei dispositivi di supporto e distribuzione oppure collocati in apposite canalizzazio-ni a pavimento o parete. L’arco può essere libero di po-sizionarsi in ogni punto intorno al tavolo, senza intralciare il flusso operatorio, oppure può essere spostato in posizione di parcheg-gio in un angolo della sala, liber-ando ampio spazio per ogni tipo di procedura “open surgery”, in cui non sia richiesto l’utilizzo del sistema angiografico. I sistemi angiografi di ultima generazione consentono agli anestesisti di lavorare in tutta tranquillità senza doversi preoccupare dei movi-menti dell’arco.Nel caso dell’angiografo installato a soffitto, i binari di sospensione sono realizzati in modo da conte-nere al proprio interno il plafone della cappa laminare, così da non interferire con i flussi d’aria quan-do l’arco è in posizione di par-cheggio e la sala è utilizzata per gli interventi in “open surgery”.

Caratteristiche dello stativo ad arco isocentrico: possibilità di posizionamento a lato destro, lato sinistro e alla testa del paziente, possibilità di rotazi-

one, possibilità di proiezioni cra-nio-caudali e caudo-craniali con visualizzazione a monitor della posizione dell’arco, collimatore automatico, filtri di compensazi-one motorizzati, possibilità di memorizzare e richiamare più po-sizioni dello stativo, possibilità di effettuare acquisizioni rotazionali ad alta velocità per ricostruzioni 3D, efficaci dispositivi anticolli-sione, movimentazioni motoriz-zate dell’arco con una velocità di angolazione adeguata e variabile, movimentazioni manuali realiz-zate attraverso sistemi ergonomici ed utilizzabili da una sola persona, possibilità di parcheggio com-pletamente al di fuori del campo operatorio, preferibilmente in più posizioni per meglio rispondere alle esigenze della procedura, possibilità di spostamento all’in-terno campo operatorio in modo semplice e con la minima interru-zione del lavoro dell’équipe (con particolare riguardo alla posizione dell’anestesista).

Tavolo operatorio: il Tavolo operatorio deve essere in-tegrato con l’angiografo. Un siste-ma transporter a 4 ruote piroettanti consente la facile e sicura rimozi-one del tavolo e paziente, lascian-do solo la colonna fissa al centro

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PROGETTO TECNICO

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della sala, ottimizzando le operazi-oni di sanificazione e pulizia.Il Tavolo operatorio, dotato di col-onna fissa, preferibilmente a piani trasferibili, deve includere almeno due piani operatori, di cui uno ra-diotrasparente in fibra di carbonio e uno dotato di sezioni componi-bili, un carrello trasportatore in acciaio inox, con ruote piroettanti frenabili tramite pedale central-izzato facilmente raggiungibile dall’operatore con ruote fisse ag-giuntive per i percorsi rettilinei. La colonna fissa deve permettere di poter esporre tutto il paziente ad uno studio radiologico e deve essere comandato dall’operatore che esegue la procedura. È neces-sario prevedere anche un Tavolino radiotrasparente, accessorio per appoggio arti superiori, in caso di procedure che necessitino di accesso omero-ascellare. I movi-menti motorizzati del piano nelle quattro direzioni, con ampia escur-sione e ampio sbalzo libero, devo-no essere in grado di garantire la copertura total body del paziente e l’altezza del piano regolabile è con movimento motorizzato.

Generatore di alta tensione: circuito di raddrizzamento ad alta frequenza, potenza non inferiore a 100 kW e tensione massima pari

o superiore a 100 kV, automatismi di esposizione, dispositivo di con-trollo stato termico del complesso radiogeno con chiare indicazioni per l’operatore, possibilità di di-versi livelli pre-impostati di scopia, inclusa scopia pulsata.

Complesso radiogeno: dimensioni delle macchie focali le più ridotte possibile con po-tenze adeguate, elevata capacità termica anodica, elevata capacità termica dell’insieme tubo guai-na, massima dissipazione termi-ca dell’anodo, controllo di griglia per scopia pulsata, filtri anatomici semitrasparenti, filtrazione ad-dizionale per l’eliminazione delle radiazioni a bassa energia.

Detettore digitale dinamico a grande campo: il campo di ripresa ha dimensioni adeguate per le applicazioni pre-viste (non inferiore a 30 cm), senza introdurre limitazioni nell’approc-cio al paziente e nell’esecuzione di proiezioni specifiche, ridotte dimensioni del pixel per garantire un’elevata risoluzione spaziale, elevate prestazioni di Efficienza di Rivelazione della Dose (DQE), elevato rapporto SNR, matrice di acquisizione la più ampia possi-bile, possibilità di selezionare un

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ampio numero di ingrandimenti.

Sistema per la riduzione della dose di radiazione: l’angiografo può essere equi-paggiato con un sistema per la riduzione della dose senza com-promettere la qualità d’immagine, operando così in massima si-curezza per paziente e utilizzatori.

Sistemi di visualizzazione delle immagini in sala d’esame: deve essere prevista una sospen-

sione pensile mobile per monitor, con ampia escursione (posizion-abile possibilmente su entrambi i lati del tavolo), con variazione dell’altezza, meglio se in modo motorizzato. Sistema di visualiz-zazione con monitor unico (di-mensione indicativamente 56”) in grado di gestire segnali multipli, con possibilità di scelta dei layout e delle immagini da visualizzare. Il sistema di controllo della matrice video deve essere di facile utilizzo ed intuitivo e deve essere inte-

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grato con il sistema di comando dell’angiografo.Tale sistema di visualizzazione dovrà possedere le seguenti car-atteristiche:• Risoluzione Quad HD (3.840x2.160

pixel),• Gestione di almeno 16 video in

e 8 video out,• In grado di garantire la risoluz-

ione nativa del detettore (ossia, dovrà essere possibile visualiz-zare le matrici delle immagini senza rebinning),

• Possibilità di scegliere diversi layout di visualizzazione, con possibilità di modifica e mem-orizzazione dei layout person-alizzati. Una volta selezionato il layout, dovrà essere possibile assegnare liberamente ai segna-li video in ingresso la posizione preferita sullo schermo,

• Possibilità di “zoomare” le im-magini visualizzate,

• Gestione integrata nel pannello di controllo dell’angiografo.

• Con la sovrapposizione delle immagini tridimensionali e le immagini di scopia, l’operatore può prestare la massima con-centrazione al posizionamento dell’intervento, e non deve ef-fettuare ulteriori acquisizioni es-ponendo il paziente e lo staff ad altre radiazioni

Sistemi di visualizzazione delle immagini in sala comandi: monitor per le immagini live, monitor per la gestione dell’es-ame (anagrafica paziente, data-base, gestione dell’archiviazione etc.).

Sistema di acquisizione ed elab-orazione digitale delle immagini:matrice di acquisizione, matrice di elaborazione e output digi-tale, matrice di visualizzazione, possibilità di zoom, cadenza di acquisizione sottrattiva adeguata di almeno 6 imm/s, capacità di memoria ulteriormente espandi-bile, software di trattamento delle immagini, dotazione di opportuni programmi clinici per valutazione delle stenosi, interfaccia DICOM 3 che comprenda: Store, Query/retrieve, Worklist, MPPS e Print, funzioni comandabili dalla sala d’esame con telecomando I/R. Il sistema dovrà essere interamente comandabile dall’interno della sala tramite pannelli di comando, preferibilmente di tipo touch-screen, in grado di gestire anche le funzionalità avanzate del siste-ma, quali ad esempio i software di analisi quantitativi, i software di ricostruzione 3D, eventuali inte-grazioni con altre apparecchiature (workstation remote, ecografi…).

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ehealthconference.itPROGETTO TECNICO

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Software: possibilità di scopia in contem-poranea al roadmapping, acqui-sizione in scopia in forma sottratta variabile, programmi per angio-grafia dinamica rotazionale ad alta velocità, hardware e software per ricostruzioni tridimensionali di immagini acquisite con l’angio-grafia rotazionale (3D rotational angiography e 3D rotational-CT), avente le seguenti principali car-atteristiche:• Possibilità di ricostruzione 3 D di

ampi volumi con sofisticate tec-niche di rendering,

• Tempo di ricostruzione ridotto (specificare),

• Elevata risoluzione (specificare matrici di ricostruzione disponibili),

• Rotazione dell’immagine 3D nel-lo spazio e sua visualizzazione da qualsiasi punto di vista,

• Indicazione sul monitor deg-li angoli di riferimento corris-pondenti dello stativo,

• Software per la quantificazione esatta delle dimensioni dei vasi ed in particolare degli aneurismi,

• Software per pianificazione del-lo stent da applicare,

• Software per l’endoscopia virtuale,• Eventuale possibilità di coman-

di per la 3D in sala d’esame, con sincronizzazione della posizione dell’arco e della ricostruzione.

Programmi di supporto all’attiv-ità interventistica (3D Roadmap, Matching e roadmap con volumi CT/MR), programmi di suppor-to all’attività interventistica che con l’ausilio di immagini 3D con-sentano un feedback dinamico ed in tempo reale delle reali posizioni di cateteri, guide ed aghi, ecc.

Barriere di protezione anti-X per gli operatori: di tipo pensile, pieghevole a bor-do tavolo. Il sistema dovrà essere dotato di tutti gli accorgimenti necessari al contenimento della dose a pazienti e operatori.

Workstation di elaborazione aggiuntiva: stazione di lavoro indipendente da posizionare in sala comando in grado di ricevere immagini dal sistema angiografico, per visual-izzazione ed elaborazione di im-magini statiche e sequenze. La postazione deve poter recuperare immagini e sequenze provenienti da altri sistemi come CT, MR, US, ecc. e deve avere la possibilità di inviare immagini di esami prece-denti sul monitor collocato sulla sospensione pensile in sala esame.

Pensile anestesista: sistema di ancoraggio a soffitto a

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PROGETTO TECNICO

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3 assi di cui quello centrale adibito al supporto di un pensile per ad-duzione utenze gas, elettriche e dati, secondo asse adibito a sup-porto infusionale, terzo asse per supporto monitor (singolo). Caratteristiche generali pensile adduzione utenze (asse centrale) - struttura portante e braccio re-alizzati in lega leggera costituita da estruso di alluminio verniciato con vernici atossiche e non intac-cabili da sostanze disinfettanti e detergenti.Dotato di singolo o doppio brac-cio con rotazione di almeno 300° sull’asse centrale con possibilità di impostare dei fine corsa ad inter-valli definiti.Dotato di almeno 2 mensole reg-olabili in altezza, con capacità di carico di almeno 80 Kg – dotata di barre UNI 10 x 25 mm su tre lati porta accessori, dotato delle seg-uenti utenze.Gas (prese tipo UNI 9507): prese O2, prese Vuoto, presa aria 5 bar, 1 presa evacuazione gas anestetici; Elettrico/Dati: prese elettriche (con pin equipotenziale), prese dati RJ45.Caratteristiche generali braccio supporto infusionale (1° asse later-ale) - supporto infusionale dotato di doppio braccio con quattro aste verticali da circa 1 m per l’ancorag-

gio delle pompe infusionali (anche impilabili) e il supporto delle sac-che, dotato di almeno 6 punti di alimentazione e 2 prese dati.Caratteristiche generali braccio supporto monitor (2° asse later-ale) - supporto dotato di doppio braccio per il sostegno di un mon-itor (attacco VESA incluso).

Pensile chirurgo (per sala operatoria): stativo pensile universale di tipo modulare per supporto di appar-ecchiature in sala operatoria, cos-tituito da un profilato in estruso di alluminio, realizzato in mani-era tale da limitare al minimo gli ingombri e garantire la massima igiene.Caratteristiche del Pensile:• doppio braccio orizzontale con

movimenti rotatori in tre punti, il secondo braccio deve avere movimentazione verticale mo-torizzata uguale o superiore a 500 mm

• lunghezza primo braccio uguale o superiore a 900 mm

• lunghezza secondo braccio uguale o superiore a 900 mm

• diametro interno del braccio dis-ponibile per alloggiamento cavi e tubi utenze almeno di 85 mm

• angolo di rotazione dei bracci e della consolle di almeno 300°

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ehealthconference.itPROGETTO TECNICO

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• raggio di azione dei bracci uguale o superiore a 1800 mm;

• capacità di carico dei bracci al-meno 100 kg (da garantire in qualunque posizione dei bracci di sostegno)

• freno elettro-pneumatico azion-abile dagli operatori tramite ap-positi comandi posti sulla man-iglia di una delle mensole

• facile manovrabilità• blocchi di fine-corsa regolabili e

ammortizzati• bilanciamento e stabilità garan-

titi in ogni posizione• possibilità di regolazione verti-

cale dei ripiani• superfici lisce e prive di interstizi,

spigoli e profili taglienti, facil-mente disinfettabili, resistenti ai detergenti ed ai disinfettanti

• verniciatura con polveri epossid-iche anallergiche

Completo di n. 1 consolle di di-mensioni contenute e di lunghez-za non superiore a 400 mm, dota-ta di almeno 2 mensole regolabili in altezza, di dimensioni indicative 500 x 500 mm con capacità di carico di circa 80 Kg – dotata di barre UNI 10 x 25 mm su tre lati porta accessori – dotata di pul-sante di azionamento dei freni pneumatici, prese elettriche tipo schuko singolarmente protette

con doppio fusibile interno (con nodi equipotenziali), prese dati RJ45, prese gas medicali (tipo UNI 9507): prese O2, prese Vuoto, pre-sa aria 5 bar, presa evacuazione gas anestetici. Possibilità di installazione di una serie di accessori opzionali a corre-do (lampada da visita, braccio sup-porto, tubi, canestri, porta cateteri, porta pompe infusionale, ecc.).Flangia di collegamento alle linee elettriche e gas fisse dell’ospedale con rubinetti di intercettazione per ogni tipo di gas- N. 2 ripiani a posizionamento variabile con superficie utile di cir-ca 450 x 450 mm con rail perime-trale e portata non inferiore a 70 kg e possibilità di portare fino a n. 4 ripiani.

Sistema di lampade scialitiche: Lampada scialitica composta da lampada principale di almeno 600 mm e da lampada satellite di almeno 400 mm con tecnologia LED e forma simmetrica per ga-rantire una perfetta scialiticità. • Elevata intensità di luminosità,

lampada principale e lampa-da satellite con luminosità non inferiore a 140.000 lux ed un campo operatorio omogeneo su tutto il suo diametro e la sua profondità.

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PROGETTO TECNICO

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• Diametro del campo di lavoro pari ad almeno 21 cm sempre a fuoco, senza dover rifocalizzare ad ogni riposizionamento della lampada stessa.

• Assenza di qualunque parte in movimento all’interno della lampada per ridurre al minimo i rischi di rottura di componenti interni.

• Sbraccio fisso della lampada fino a 1600 mm

• Temperatura di colore di circa 4.200 °K ed una resa cromatica maggiore del 90%

• Presenza di lenti ottiche per ciascun LED che garantiscano una profondità di luminosa di almeno 1m con una focalizzazi-one sempre ideale.

• Durata delle fonti luminose LED di almeno 40.000h

• Assenza totale di emissione di infrarosso con il risultato di non avere il minimo aumento di ca-lore sulla testa del chirurgo.

• Sistema automatico elettronico che garantisca una luminos-ità costante dei led in tutte le condizioni di funzionamento e lungo tutto l’arco di vita degli stessi.

• Design dedicato a non interfer-ire con i flussi laminari e che ne consenta una agevole sanifica-zione.

• Sistema di sospensioni che ga-rantisca movimenti rapidi su tutti gli assi sia per entrambe le cupole mantenendo una otti-male stabilità ma richiedendo sforzi per la movimentazione molto ridotti.

• Presenza di maniglie sull’intero perimetro della cupola e ridotte dimensioni dei corpi illuminanti stessi soprattutto in termini di spessore.

• Controllo dell’intensità luminosa attraverso un regolatore posto a bordo lampada che consenta la regolazione della stessa dal 20% al 100%.

• Completa di telecamera HD su braccio

• Completo con due bracci por-tamonitor con possibilità di sup-portare due monitor di dimen-sione indicativa 24”/26” (attacco VESA incluso).

Poligrafo: Unità di elaborazione di ultima generazione con elevate prestazi-oni dotato di tutte le interfacce necessarie al collegamento con periferiche e con la rete aziendale• Parametri elettrofisiologici da

acquisire: 12 derivazioni di su-perficie commutabili, 4 linee di pressione invasiva, 1 non-inva-siva, monitoraggio del respiro,

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ehealthconference.itPROGETTO TECNICO

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SpO2.• monitor TFT LCD di dimensione

e risoluzione adeguata (mag-giore uguale a 19”) da posizion-are in sala comandi,

• Ripetizione dei segnali all’inter-no della sala diagnostica,

• Software applicativo per calcoli sulle curve di pressione, valu-tazione dei gradienti, aree di apertura,

• valvolari, gittata cardiaca, resist-enza vascolari, flussi e shunt,

• possibilità di esportazione e archiviazione dati in capo o in coda alle immagini angiogra-fiche (tracciati),

• possibilità di collegamento alla stampante laser per la stampa di tutti i tracciati visualizzabili su monitor,

• sistema UPS dedicato,• I sistemi richiesti devono poter

colloquiare con altri sistemi in-formativi aziendali presenti e di futura installazione sfruttando il protocollo di rete TCP/IP secon-do lo standard DICOM 3.0 con funzionalità e servizi completi.

Ecografo portatile: Sistema ecocolordoppler por-tatile di ultima generazione con tecnologia digitale, modulo elet-tronico per la gestione del fascio ultrasonico, tastiera e monitor in-

tegrati.• Monitor ad adeguata risoluzione

con dimensioni non inferiori a 15”,• Supporto per sonde phased

array, lineari, convex, microcon-vex, transesofagee multiplanari motorizzate,

• Possibilità di funzionamento B-Mode, M-Mode, Doppler Pul-sato (PW), Doppler Continuo (CW) e Color Doppler (CFM), Power Doppler,

• Software per elaborazioni,• Il sistema deve garantire la con-

tinuità di servizio anche in mo-dalità di alimentazione elettrica offline,

• Il sistema deve essere interfac-ciabile funzionalmente con tutti i sistemi informativi aziendali di interesse con protocolli di comu-nicazione standard DICOM 3.0,

• L’ecografo deve essere integrato con i sistemi di visualizzazione di sala, deve quindi essere pos-sibile la riproduzione dell’im-magine su uno o più monitor a scelta dell’operatore,

• Possibilità di connettere 3 sonde contemporaneamente,

• Carrello di trasporto,• Peso e dimensioni tali da ga-

rantire una facile ed agevole trasportabilità,

• Trasduttore lineare multifre-quenza, range di frequenza in-

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PROGETTO TECNICO

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dicativo 3 MHz - 11 MHz,• Trasduttore convex multifre-

quenza, range di frequenza in-dicativo 2 MHz - 5 MHz,

• Trasduttore transesofageo mul-tifrequenza, range di frequenza indicativo 2 MHz - 7 MHz.

L’intervento di realizzazione della sala operatoria ibrida prevede le seguenti tipologie di lavori generali:• opere edili e strutturali;• impianti elettrici dati, fonia, e

antincendio;• impianti di condizionamento;• impianti gas medicinali;• serramentistica speciale;• pavimentazioni e rivestimenti;• opere di finitura generale;• ecc.

La sala ibrida si distingue dallo standard architettonico delle sale operatorie chirurgiche ordi-narie per le dimensioni maggiori. Nel lay-out del comparto opera-torio devono essere previsti ulte-riori spazi, in particolare il locale controllo (in cui viene collocata la consolle per la gestione delle immagini durante un interven-to operatorio) e il locale tecnico (in cui sono allocati i rack di ali-mentazione elettrica del sistema radiologico, del tavolo operato-rio e del sistema di integrazione

immagini). La progettazione di una sala op-eratoria ibrida, deve tenere conto di tutti gli aspetti e requisiti propri sia di una sala operatoria (aspetti architettonici, dotazioni impian-tistiche e attrezzature), sia di una sala di radiologia interventistica o emodinamica (ingombri e requisi-ti delle attrezzature radiologiche).Per la progettazione della sale ibride è necessario un approccio multidisciplinare in quanto car-diochirurghi, chirurghi vascolari, cardiologi, emodinamisti, radiolo-gi ed anestesisti si trovano ad op-erare a in stretto contatto.

Information Technology.

Dalla presenza nelle sala ibrida di équipe multidisciplinari (anche fino a 10 persone contemporan-eamente) e delle strumentazioni specifiche, nasce l’esigenza di integrare dati, segnali e immag-ini in modo efficace ed efficiente per supportare l’attività chirurgica e perciò i sistemi di Information Technology sono fondamentali. Le integrazioni da prevedere sono:• integrazioni ambientali e infra-

strutturali;• integrazioni di apparecchiature

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ehealthconference.itPROGETTO TECNICO

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biomediche;• integrazione sistemi informativi.

Il comparto operatorio (così come tutto l’ospedale) è un complesso ad altissimo fabbisogno organ-izzativo, che richiede un sistema di direzione e un sistema di man-agement ben identificati e unitari

(chiaro e coerente). Nel sistema ospedale esiste un insieme etero-geneo di attori, le cui profession-alità sono strettamente coerenti e collegate tra loro con un unico obiettivo comune: assicurare le aspettative dei pazienti garan-tendo la corretta erogazione di prestazioni sanitarie. r

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SOLUZIONI TECNOLOGICHE

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II sistema TissueSAFE* offre una valida risposta tecnologica all’esigenza di limitare l’esposizione degli operatori di Sala Operatoria

alla formalina, recentemente riclassificata come cancerogenica e mutagena.Con il sistema TissueSAFE i campioni biologici – destinati a successive indagini diagnostiche presso il laboratorio di Istopatologia – vengono conservati sottovuoto all’interno di apposite buste. La tecnologia del sottovuoto si adatta a tutte le tipologie di campioni biologici.

*Tecnologia brevettata (EP 2 070 412 B1; US 8,110, 346, B2)

TissueSAFEeliminazione della formalina dalla Sala Operatoria

www.milestonemedsrl.com

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ehealthconference.itSOLUZIONI TECNOLOGICHE

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Terminale interfonico COMMEND con certificazione di APPARATO ELETTROMEDICALE per installazione in locali di Gruppo 2 ed in “zona

paziente” in conformità alle norme EN 60601-1 (2ª ed.): il personale medico potrà disporre anche in sala operatoria di un moderno e sicuro strumento

di comunicazione per conversazioni in viva voce con una qualità mai sentita prima d’ora in modalità OPEN DUPLEX a 16 Khz. Caratteristiche innovative:

Frontale in policarbonato resistente a detergenti e disinfettanti (Norma DIN 53168) Protezione IP65 Ampio display LCD Tastiera retroilluminata Amplificatore 2,5 W Classe “D” 3 ingressi per contatti flottanti e 2 uscite relè

Serie WS 800F D MDinterfonico conforme alla direttiva CEI EN 60601-1

www.commend.it

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SOLUZIONI TECNOLOGICHE

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I sistemi Discovery™ IGS 730/740 sono angiografi per sale ibride a digitalizzazione diretta, introdotti sul mercato da G.E. nel 2012. Costituiscono un sistema di imaging di alta qualità e prestazioni,

adattandosi alle nuove generazioni di procedure interventistiche eseguite in un comparto operatorio. Il sistema ideale deve andare oltre ai limiti imposti dalle configurazioni tradizionali, soffitto o pavimento, lasciando a diversi gruppi di clinici contemporaneamente la possibilità di utilizzare la sala ibrida per la più ampia disponibilità di interventi.

GE Discovery™ IGS 730

www3.gehealthcare.com/igs730

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ehealthconference.itSOLUZIONI TECNOLOGICHE

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Easy Box-Spin sintetizza l’attenzione rivolta all’utilizzatore in una semplice idea: il visore ruota attorno al supporto

a muro in dotazione, questo semplice movimento permette di avere un solo PC/monitor da 46” con cui

poter visionare le immagini sia in orizzontale che in verticale. Il ridimensionamento dell’immagine è automatico, non è dunque necessario alcun intervento dell’utente.

La superficie frontale, su cui sono posizionati i tasti touch per l’accensione ed altre funzioni, è un’unica lastra di cristallo temperato priva di dislivelli e fessure che può

ovviamente essere sanificata con la massima facilità. Completano il sistema un processore “i”core, SSD, lettore CD/DVD e compatibilità DICOM.

Easy Box-Spin

www.genesigroup.com

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SOLUZIONI TECNOLOGICHE

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La società GESI Gestione Sistemi per l’Informatica ha sviluppato una famiglia di prodotti dedicata a facilitare l’intero percorso assistenziale

del paziente, tramite il monitoraggio a distanza del suo stato di salute. Health Kit è stata studiata per: Ricordare al paziente terapie ed adempimenti Monitorare l’andamento di parametri di interesse Ricevere tempestivamente informazioni e dati di particolare rilevanza Inviare comunicazioni al paziente Evitare l’inutile sovraffollamento delle strutture ambulatoriali

Health Kit – keep in touch

www.healthkit.it

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ehealthconference.itSOLUZIONI TECNOLOGICHE

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La soluzione Hitachi Data Systems e Gidea Alta Tecnologia si basa sulla tecnologia Hitachi Clinical Repository (HCR). L’HCR

è un’infrastruttura centrale che non modifica i formati standard dei dati indipendentemente dalla piattaforma che li ha generati,

riunisce tutte le informazioni riconducibili allo stesso paziente ed è in grado di distribuirle in totale sicurezza a tutti coloro che

intervengono nella gestione dei dati clinici e nel percorso di cura del paziente. La soluzione è possibile anche in cloud presso un DataCenter con elevati livelli

di sicurezza che consentono, vista la tipologia dei dati trattati, la divulgazione sicura e nel rispetto della privacy. A maggior tutela dell’intero processo,

la soluzione prevede l’archiviazione legale delle informazioni.

VNA Clinical Repository

www.gideahitech.it

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SOLUZIONI TECNOLOGICHE

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MAQUET è uno dei principali fornitori al mondo di prodotti medicali per la sala operatoria ibrida e la terapia intensiva. Grazie alla sua considerevole esperienza nella progettazione delle sale operatorie ibride,

MAQUET è in grado di soddisfa¬re le diverse necessità dei clienti. Fornisce un valido supporto durante l’intero ciclo di vita del prodotto, attraverso la pianificazione l’implementazione e la razionalizzazione degli investimenti, aiu¬tando gli ospedali a realizzare la miglior sala operatoria ibrida possibile.

www.maquet.com

Soluzione Sala Operatoria Ibrida

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ehealthconference.itSOLUZIONI TECNOLOGICHE

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Galileo Medication è il modulo di NoemaLife per la gestione della prescrizione

e somministrazione elettronica dei farmaci (EPMA), che supporta tutte le figure ed i processi coinvolti nel trattamento farmaceutico di un

paziente: dalla selezione del farmaco da parte dei soggetti prescrittori, alla revisione clinica da parte dei farmacisti, fino ai processi infermieristici connessi con la somministrazione

al paziente. Il foglio elettronico di terapia permette la corretta identificazione di operatore, paziente, preparato terapeutico e sue componenti, in tutte le fasi del processo di gestione

del farmaco, generando un’automatica riduzione del rischio clinico. Galileo Medication può essere integrato con tutti i sistemi dipartimentali e con la suite di supporto decisionale,

che consente prendere decisioni più informate e di migliorare gli esiti di trattamento.

Galileo Medication

www.noemalife.com

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SOLUZIONI TECNOLOGICHE

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Sala operatoria classe ISO 5 con il Flusso Laminare Mobile TOUL

L’unità mobile TOUL offre un flusso d’aria ultra pulita per la sala operatoria ad una frazione del costo dei dispositivi tradizionali - montati a soffitto - per adeguare le sale operatorie alla normativa ISO 5. L’unità mobile TOUL può essere trasportata ed installata in qualsiasi sala

operatoria in soli pochi minuti senza interferire con il sistema di ventilazione preesistente. Il flusso laminare mobile è prodotto in tre diverse versioni. TOUL MOBILE, TOUL PENSILE pensati per la protezione del campo operatorio e degli strumenti. Al contrario dei sistemi d’aerazione tradizionali, il cui flusso viene solitamente ostacolato dalla testa del chirurgo, dalle lampade scialitiche, questi flussi laminari agiscono direttamente sul campo operatorio e sul tavolo strumenti. TOUL TAVOLO PORTAFERRI STERILE per mantenere la sterilità degli strumenti e del materiale protesico per tutta la durata dell’intervento attraverso filtri Hepa che rendono l’aria priva di microbi. Questo tavolo annulla la contaminazione batterica sul banco ferri in modo immediato ed economico. www.normeditec.com

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ehealthconference.itSOLUZIONI TECNOLOGICHE

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ENDOALPHA è la soluzione Olympus per l’innovazione nel settore dell’integrazione

di sala operatoria: prodotti e servizi che, dal progetto al post-installazione, consentono l’ottimale gestione dell’ambiente operatorio.

ENDOALPHA introduce l’innovativo concetto di Smart Guide: dalla combinazione di Smart Integration, una moderna home page di controllo ad icone in stile

smartphone, e Scene Selection è possibile gestire da touch screen sia i controlli medicali che non medicali e di impostare differenti scenari agendo simultaneamente

su tutti gli elementi controllati dal sistema.

Olympus ENDOALPHA diventa Smart!

www.olympus.it

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SOLUZIONI TECNOLOGICHE

Z-Band UltraSoft e Z-Band DirectSoluzioni Zebra® per l’identificazione dei pazienti

Un’errata identificazione rappresenta una seria minaccia alla sicurezza dei pazienti. La linea Zebra di soluzioni per l’identificazione in ambito medico risponde a tutti i requisiti per rendere sicure e semplici

le procedure di ricovero. I braccialetti barcode autolaminanti per stampa laser diretta Laserband sono rapidi da produrre, il modello Z-Band UltraSoft è il più morbido disponibile e perfetto anche per usi pediatrici, mentre Z-Band Direct è resistente e specifico per scopi ospedalieri.

www.zebra.com/it

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ehealthconference.it

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ehealthconference.it

RINGRAZIAMENTI

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VI eHealth conference

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comitato

Dott.ssa Anna Allodi, Direttore Generale CIRMDott. Corrado Bibbolino, medico radiologo, Segretario Nazionale Fassid SNRDott. Nevio Boscariol, Responsabile Economico Servizi e GestionaleUESG - ARISDott.ssa Flavia Bossi, Presidente AIOSProf. Giulio Di Candio, Past President SIUMBDott.ssa Maria Caputo, Presidente AICODott. Francesco Gabbrielli, Vice Segretario Generale SITDott. Vittorio Occorsio, Presidente CISDIng. Daniela Pedrini, Presidente SIAISIng. Antonio Pernice, Presidente CIRMDott. Quirino Piacevoli, Presidente Consiglio Lazio, AAROI - EMACDott. Giancarmine Russo, Segretario Generale SIT

Aparo U. - IRCCS San Raffaele PisanaAppicciafuoco A. - Ospedale San Giovanni di Dio Az. Sanitaria Fiorentina Arcuri. G. - Az. USL ModenaArneodo P.M. - Azienda Sanitaria Ospedaliera S. Croce e Carle di CuneoBanfi G. - Direttore Scientifico IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi Bartoli S. - Segretario Nazionale ACOI, RomaBellantone R. - Università Cattolica - GemelliBellavia G. - Resp. S.S. Health Technology Assessment e dirigente Medico A.O. Ospedale Niguarda Ca’ Granda-MilanoBibbolino C. - medico radiologo, Segretario Nazionale Fassid SNR Bolognini L. - Presidente Istituto Italiano per la PrivacyBoscariol N. - Responsabile Economico Servizi e Gestionale UESG - ARISCaputo M. - Presidente AICOCaracciolo V. - Dir. UOSD A.O. San Giovanni Addolorata, RomaCarbone A. - Az. USL Roma FCarlesi G. - ASL Roma ACarraro C. - Presidente ANTEVCasarano S. - Coordinatore di Blocco Operatorio A.O. Pia Fondazione Panico Cicala C. - Infermiera strumentista Piastra Operatoria di Chirurgia generale -

relatori

VI eHealth conference

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relatori

ehealthconference.it

Policlinico A. GemelliCiciarelli C. - Dirigente U.O.C. Tecnologie Biomediche AUSL Roma CCocco U. - Direttore tecnico Ospedale Poliambulanza di BresciaConsorti F. - Università La Sapienza di Roma, Presidente della Società Italiana di Pedagogia MedicaConti C. - Az. USL ModenaCorvaglia F. - A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)D’Amico V. - Dirigente UOC ingegneria Clinica ASL ChietiDe Blasi R. - Direttore UOC Diagnostica per immagini, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)De Marco A.De Venezia A. - Responsabile di prodotto linea cardiovascolare, Philips HCDe Ville de Goyet J. - Dir. Dip. Chirurgico Ospedale Pediatrico Bambino Gesù - RomaDeplano F. - Coordinatore Blocco Operatorio Urologia - A.O. G. BrotzuDi Candio G. - Direttore Chirurgia Generale Università di PisaDi Denia P. - Risk Manager Ospedale Rizzoli di BolognaDi Meco F. - Dir. Dip. Chirurgia Neurologica Ist. Naz. Neurologico C. BestaDionisi C. P. - Dirigente medico UOC Chirurgia Vascolare, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)

Drudi F. M. - Direttore Radiologia Università di RomaErrico P. - Direttore Sanitario, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)Fiorenza M. - Direttore UOC Tecnico Patrimoniale AUSL RietiFregonara Medici M. - Dirigente - Responsabile Settore “Servizi Informativi Sanitari”, Regione PiemonteGabbrielli F. - Vice Segretario SIT, Responsabile TMEPG Gallina M. - Università Euopea di RomaGambino A. M. - Università Euopea di RomaGaragnani M. - Direttore del Servizio Ingegneria Clinica AUSL, ModenaGellona F. - Direttore Generale di AssobiomedicaGiampà A. - Consigliere AIOSGiliberti P. - Direttore U.O.C. di Neona-tologia e Terapia intensiva neonatale e direttore del Dipartimento di Area Critica, Ospedale Monaldi, NapoliGiuliani M. - Presidente ANTABGiusto G. - TBS GROUP S.p.A.Kunze A. - Normeditec SrlLe Rose L. - Dirigente Area Investimenti in Edilizia Sanitaria, HTA e Nucleo di Valutazione Regione LazioLorini V. - Ingegnere referente Blocco operatorio dell’Ospedale Rizzoli di Bologna

VI eHealth conference

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VI eHealth conference

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Marmorale C. - Università delle MarcheMartino A. - Presidente del Consiglio di Gestione S.C.R. PiemonteMorrone A. - Ospedale S. CamilloNardacchione F. - Chirurgia Generale CTO “Alesini” di RomaNicastro O. - Direzione Generale Sanità Servizio Presidi Ospedalieri Regione Emilia RomagnaOccorsio V. - Presidente CISDPacifici F. - Procuratore della Repubblica)Palasciano G. - Direttore UOC Chirurgia Vascolare, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)Patrone C. - Centro Innovazione & Sviluppo Dip. di Staff Direzione Generale Ospedale GallieraPedrini D. - Presidente SIAISPedrotti G. - Ospedale Santa Chiara TrentoPensalfini F. - ASL n. 5 “Spezzino”Pernazza E. - Responsabile Qualità ACOI - Coordinatore TIISOPernazza G. - Azienda Ospedaliera San Giovanni-Addolorata-Britannico, RomaPernice A.M. - Consigliere ENR Standards Piacevoli Q. - Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione A.C.O. San Filippo NeriPiernoli M. - Direttore Tecnologie e Infrastruttura del Bambin GesùPolito F. - Presidente APIHM

Prati S. - Coordinatore TMEPGRabbito C. - Coordinatrice nazionale Gruppo di ricerca SIT su Sicurezza e PrivacyRandisi R.- Commissario Straordinario ESTAV Sud Est – SienaRolli M. - Medico direzione sanitaria Ospedale Rizzoli di BolognaRossolini S. - Direttore Dipartimento Magazzini e Logistica ESTAV Sud Est – SienaRusso G. - Segretario Generale SITSacco P. - Dirigente Medico DAI Diagnostica per Immagini- A.O. Universitaria SeneseSartori L.- Project Manager Maquet ItaliaSilipo F. - Az USL ModenaStopazzolo G. - Area vasta di VicenzaTomasini S. - Consigliere AIOSTorzilli G. - Direttore Chirurgia Epatica Rozzano HumaitasTraldi L. - Azienda Ospedaliera Università del Policlinico di ModenaVantaggiato M. A.Venturi Casadei A. - Azienda USL della RomagnaVergallo A. - Presidente AAROI EMACVenneri F. - Dirigente Medico ASL 10 Firenze U.O. Chirurgia Generale - P.O. MugelloZizzari R. - Ingegneria Clinica, A.O. “Card. G. Panico”, Tricase (LE)

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ehealthconference.itRINGRAZIAMENTI

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in collaborazione con

patrocini

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INFORMAZIONI

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dove

In aereoDall’Aeroporto di Fiumicino, Roma: L’hotel dista 40 km dall’aeroporto. È possibile prendere il tre-no dall’aeroporto alla stazione Termini di Roma. Dalla stazione prendere la metropolitana (linea A) e scendere alla fermata Lepanto. In alternati-va, è possibile prendere un taxi.

In trenoL’NH Leonardo da Vinci si trova a cinque chilo-metri dalla stazione Termini di Roma. È possibile prendere la metropolitana (linea A) e scendere alla fermata Lepanto distante 100 mt o in alter-nativa, è possibile prendere un taxi.

In autoImmettersi su Via Salaria/SS4 dir. centro svol-tare a destra per immettersi in Via del Foro Italico.Proseguire su Viale dello Stadio Olimpico e svoltare su lungo Piazzale Maresciallo Giardi-no, proseguire su Lungotevere sino a Piazza delle Cinque Giornate, poi a sinistra in Via Fornovo.Proseguire lungo Via Virginio Orsini e poi gira-re a destra in Via dei Gracchi.

HOTEL NH ROMA LEONARDO DA VINCIArea: Prati / Città del VaticanoVia dei Gracchi, 324 - 00192 Roma - tel. +39 06 328481 - 200 mt

come arrivare

punti di interesse

M Lepanto: 0.2 km

Piazza del Popolo: 0.6 km

Castel Sant’Angelo: 0.7 km

Piazza Navona: 1.3 km

Musei Vaticani: 1.4 km

Villa Borghese: 1.4 km

M Spagna: 1.5 km

Fontana di Trevi 1.7 km

Campo de’ Fiori: 1.9 km

Via Veneto: 2.2 Km

Colosseo: 3.1 km

Stazione Termini: 3.7 km

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