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ElicaNews n.20 - versione italiana

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Page 1: ElicaNews n.20 - versione italiana
Page 2: ElicaNews n.20 - versione italiana

Avere e trasmettere energia totale.

L’energia positiva.

FRANCESCO CASOLI

EDITORIALE

GIUSEPPE PERUCCHETTI EMILIO ZAMPETTI

Edito da ELICA S.p.A.Via Ermanno Casoli, 260044 | Fabriano | AnconaA cura della Direzione risorse umane

Direttore responsabileSandro PetrucciRedazioneLea RicciardiUfficio stampa corporate([email protected])

Progetto grafico e coverStefano MenconiElica Communication Team([email protected])Editingdedalogroup.com

Registrazione Tribunaledi Anconan°26/98 del 22/09/98

Spedizionein abbonamento postale70% DIV.CORD.D.C.I. Ancona

Font utilizzati:• Lyon Display• Giorgio• Verlag Compressed

Carta utilizzata:Fabriano Offset 2001g/m2 145

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NUMERO 20 | ANNO 17

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Sto scrivendo questo editoriale aspettando un aereo che da Querétaro mi riporti in Italia.

Tutto questo dopo una visita di un giorno per celebrare il lancio di SAP in Messico e parlare di quello che faremo nel Nord America.Non posso dire che mi senta addosso un'energia totale...Ma se ci penso, non è poi neanche così vero.Ultimamente ci è arrivata la notizia che via Dante è diventata via Ermanno Casoli.Fantastico, il solo pensiero mi mette in circolo adrenalina.E arriva energia.Di questo ci nutriamo noi di Elica.Adrenalina naturale che viene da quello che facciamo ogni giorno.Mentre scrivo sul telefonino mi sono arrivate le prime foto, da Maria Miletta, del go live SAP America. Colleghi Messicani sorridenti con la prima stampa SAP in Elicamex.Adrenalina.E la nostra Azienda oramai gira ventiquattro ore al giorno in giro per il mondo.È diventato difficile dormire con tutta 'sta adrenalina...Ora la sfida è trasmetterla; forse leggendomi qualcosa è arrivato.Il trucco sta in un altro comandamento, comunicare.Comunicate tra di voi e scambiatevi adrenalina, non costa niente e aumenta la velocità.Ne abbiamo bisogno...

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31/2.

Le prime due foto del go live SAP: la prima stampa della bolla di

entrata merci e la prima stampa dell'etichetta di

produzione.

3.Efficienza tedesca!

A Gutmann il primato del primo documento stampato con il nuovo

indirizzo di Elica a Fabriano: via Ermanno

Casoli.

Energia e dinamismo: ogni aspetto della nostra vita è caratterizzato da questi

due elementi. Il mondo corre velocemente e ci chiede – spesso ci impone – non solo di tenere il passo ma di anticipare tendenze e umori. Per gestire i cambiamenti, ed essere noi a guidarli, e cogliere al meglio le opportunità, la strategia vincente è essere rapidi: rapidi nel leggere il contesto; rapidi nel prendere le decisioni e rapidi nell’incanalare le nostre energie sulle sfide che si presentano. Da alcuni anni la nostra sfida, come Direzione Risorse Umane di un’azienda internazionale, è promuovere una corretta gestione delle persone, al fine di realizzare al meglio la nostra employer value proposition: attrarre i migliori talenti e favorire un contesto tale che ogni singola persona possa dare il massimo delle proprie capacità. E dobbiamo farlo, con la stessa attenzione e con uguale energia, in tutti i Paesi in cui siamo presenti valorizzando le diversità per creare un ambiente realmente multiculturale. Come possiamo farlo? Portando all’eccellenza le nostre pratiche di gestione HR in ogni Paese.Top Employers Institute – ente che certifica a livello globale l’eccellenza delle condizioni di lavoro messe in atto dalle aziende per i propri dipendenti – ha riconosciuto per il sesto anno l’eccellenza dell’ambiente di lavoro di Elica in Italia e per il secondo anno l’eccellenza dell’ambiente di lavoro in Polonia. Ecco come l’energia gira… Great Place to Work Institute – azienda globale di ricerca, consulenza e formazione che assiste le organizzazioni a individuare, creare e sostenere ambienti di lavoro eccellenti, fondati sullo sviluppo di un elevato livello di fiducia – ha certificato per il primo anno come Great Place to Work la nostra Elicamex. Ecco come l’energia diventa contagiosa. Ed ecco quello che tutti noi dobbiamo fare, ogni giorno: contribuire a creare una “catena di energia” in grado di far migliorare sempre la nostra Azienda. Sono ongoing al momento due nuovi importanti progetti nei quali credo fortemente: una nuova intranet aziendale, interamente pensata e costruita come un social network interno, e un nuovo sito HR globale, per avvicinarci a tutti e trasmettere energia e passione.

Facciamo girare

l’energia.

Qualsiasi realtà aziendale, dalla più semplice alla più strutturata, non

può fare a meno della partecipazione attiva delle persone che ne fanno parte. La partecipazione, però, in un gruppo che cerca l’eccellenza e non si accontenta di vivacchiare, è un elemento necessario ma non sufficiente al raggiungimento di obiettivi ambiziosi. A mio parere, infatti, è l’energia – ovviamente positiva – il vero carburante di un’organizzazione. L’energia è il propellente indispensabile per pensare, creare e agire più e meglio degli altri. Peccato però che nella cultura organizzativa non esistano formule chimiche o bacchette magiche che permettono di creare energia; esistono invece atteggiamenti che possono facilitarne lo sviluppo. In questo senso credo siano due gli atteggiamenti da assumere che possono generare condizioni favorevoli allo sviluppo e allo scambio di energia. Da un lato l’atteggiamento personale dei leaders; dall’altro la volontà di promuovere iniziative e regole di uguaglianza che vengano accolte e comprese come positive e che, come tali, siano in grado di energizzare l’organizzazione. Partiamo dalla prima considerazione. Non ogni manager è un leader. E viceversa. Vivere la vita aziendale in isolamento, nascondendosi, non è un atteggiamento che genera energia. Al contrario: è importante battere i tempi all’organizzazione e dare il ritmo. E questo possiamo farlo anche, banalmente, con la nostra presenza: cerchiamo e creiamo occasioni per condividere spazi e situazioni con le nostre persone, senza eccezioni. È fondamentale vivere l’azienda, viverla davvero. La porta del nostro ufficio deve essere sempre aperta e dobbiamo godere del piacere di confrontarci con chiunque ne abbia desiderio: per me è uno degli aspetti più belli della vita aziendale e mai ci rinuncerei. Un’altra cosa che favorisce la creazione di energia riguarda la volontà di promuovere “iniziative motivanti” e “regole di uguaglianza”. È importante incentivare comportamenti in grado di generare soddisfazione e appagamento e dare prospettive all’organizzazione nel suo complesso. È importante incentivare processi di crescita organizzativa all’interno dei quali chiunque possa avere un’opportunità di sviluppo a fronte di una partecipazione attiva e di un impegno importante. L’energia genera energia. Mi auguro che ognuno di voi possa essere un portatore sano di energia positiva!

Page 3: ElicaNews n.20 - versione italiana

I BEST PERFORMER 2013 DI ELICA.

EMILIO ZAMPETTI

STEFANO MENCONI

Come comunicato attraverso la mail aziendale, dal rientro dalle festività

natalizie anche nella sede di Fabriano si parte con la raccolta differenziata in maniera “spinta”. Dal 9 di Gennaio infatti tutti gli uffici e le aree “tecniche” sono state dotate degli appositi contenitori adeguatamente e chiaramente identificati dove sarà possibile gettare e conferire le varie tipologie di rifiuto generate. In ogni ufficio, nelle aree comuni e nelle aree di ristoro sono stati posizionati dei contenitori più grandi per carta, plastica, vetro/lattine, organico ed indifferenziato che comunque, seppur in quantità sempre minore, verrà raccolto. Contestualmente oltre ad aver totalmente eliminato i cestini per la raccolta carta che erano posizionati sotto le scrivanie, sono stati anche previsti dei contenitori per la raccolta delle pile esauste. Oltre alle dotazioni previste, è stata erogata un’estesa e completa informazione per trasmettere a tutti il messaggio dell’importanza della necessità di differenziare ma anche per fornire tutte le informazioni di dettaglio necessarie a garantire l’efficacia della differenziazione

dove ad ogni tipologia di rifiuto deve corrispondere sempre il raccoglitore adeguato. Le informazioni sono state fornite con l’ausilio di un depliant utile per abbinare il rifiuto al contenitore ed anche la Scheda Segnalazione EHS da utilizzare per segnalare le eventuali problematiche riscontrate sui temi di Sicurezza e Ambiente e aiutare l’azienda a migliorare continuamente. La raccolta differenziata è il modo migliore per preservare e mantenere le risorse naturali, a vantaggio nostro, dell'ambiente in cui viviamo ma soprattutto delle generazioni future: riusare, riutilizzare e valorizzare i rifiuti, contribuisce a restituirci e conservare un ambiente "naturalmente" più ricco. Ogni nostra azione produce inquinamento, anche la più comune. Ecco perché è importante ogni nostra singola azione! Tradotto in altre parole, milioni di alberi abbattuti, milioni di litri di petrolio consumati, milioni di kg di CO2 immessi nell'atmosfera: con la raccolta differenziata gran parte di queste risorse vengono risparmiate. Grazie al contributo di tutti.

JULIA SCIUTO

LEA RICCIARDI

Ciascuno di noi è una fonte di energia; fonte di energia che varia, nel

corso del tempo, e perfino nell'arco di una singola giornata, a seconda dello stato di benessere interiore; fonte di energia che non è mai neutra, ma sempre si riverbera in un senso positivo o negativo sull'ambiente circostante, e, in particolare, su coloro con i quali viviamo o con i quali veniamo più frequentemente a contatto. Pensieri e sentimenti positivi chiamano sempre nuovi pensieri positivi, sia dall'interno della coscienza, sia dall'ambiente esterno; mentre pensieri e sentimenti negativi ne chiamano di altrettanto negativi, in un circuito che finisce per autoalimentarsi costantemente, in un senso o nell'altro. Questa legge, naturalmente, è vera anche nella direzione opposta: nel senso che una disposizione d'animo ottimista, serena, aperta e fiduciosa, favorisce l'incontro con eventi, situazioni e persone capaci di convogliare verso di noi energie positive. È come se ci portassimo addosso un determinato odore, che noi non percepiamo, ma che è evidentissimo agli altri: un odore che ci identifica immediatamente, e che attira verso di noi le cose e le persone che vibrano sulla nostra medesima frequenza energetica.

Avere e trasmettere energia totale.

Articoli relativi al Gruppo Elica, ai competitor e al settore; le prime

pagine dei principali quotidiani italiani e internazionali; una raccolta dei principali servizi tv che hanno avuto la Società come protagonista e una selezione delle principali uscite web: si presenta così, a distanza di nove mesi dal suo esordio, la sezione sulla nostra intranet dedicata alla rassegna stampa corporate. Il servizio, attivo ogni mattina dal lunedì al sabato e disponibile sulla intranet per tutti coloro che possono accedervi, consente un'archiviazione online della stampa e la possibilità di effettuare ricerche in base a diversi criteri (per data, per argomento, per nome,…). L’incremento delle visite, nel corso dei mesi, ci ha permesso di migliorare il servizio. Continuate a seguirci!

LEGGERE FA BENE.

ELICA TOP EMPLOYERS 2014.

RACCOLTA DIFFERENZIATA NELL’HQ.MASSIMO MAGI, LORENZO FREZZOTTI

Elica conquista per il sesto anno consecutivo il riconoscimento della

“Top Employers”. Quest’anno la cornice dell’Awards Gala Dinner è stato l’elegantissimo Hotel Palazzo Parigi al centro di Milano, protagonisti più di 50 aziende provenienti da tutti i settori. Elica oltre ad ottenere la Certificazione Top Employers 2014 ha ricevuto la menzione speciale Top 5 2013, riservata alle aziende che hanno raggiunto i punteggi più alti per buone pratiche di gestione HR. Le aziende Certificate devono avere almeno 250 dipendenti (se operano in territorio nazionale) o formare parte di gruppi multinazionali con almeno 2500 dipendenti a livello globale.Tutte le aziende partecipanti hanno completato la Top Employers HR Best Practice Survey. Il punteggio minimo per ottenere la Certificazione è il 60% del punteggio massimo ottenuto. I criteri di valutazione aziendali sono cinque: retribuzione; condizioni di lavoro e benefit; formazione e sviluppo; opportunità di carriera; cultura aziendale.Tutti i processi, le procedure e i sistemi di valutazione assieme alle risposte fornite dai partecipanti al questionario sono state verificate da un auditor esterno.Quest’anno 52 aziende hanno ottenuto la Certificazione Top Employers Italia 2014.Visitate il profilo Elica sul sito Top Employers http://www.top-employers.com e soprattutto aiutatemi a fare Employer Branding del nostro Brand preferito (Elica) condividendo la notizia sui social network e con i vostri amici!

LEA RICCIARDI

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Premio Elica Best Performer 2013 a quattro funzioni aziendali

che più di tutte si sono distinte per aver maggiormente contribuito al raggiungimento degli obiettivi economici 2013 del Gruppo. Parliamo del team degli acquisti, capitanato da Alessandro Gasparri; le funzioni R&D e Prototipi, guidate da Marco Cimino; la squadra Risorse Umane, condotta da Emilio Zampetti e Elica Americas, diretta da Marco Bonfigli. Il premio, assegnato dall’Amministratore Delegato del Gruppo Elica Giuseppe Perucchetti durante una cerimonia che si è svolta a Dicembre nella piazza della sede Corporate a Fabriano, riconosce ai dipartimenti il merito di aver maggiormente contribuito, con lavoro e dedizione, al raggiungimento dei risultati economici aziendali.

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4. Nella foto Emilio Zampetti, Chief of Human Resources del Gruppo Elica, insieme a David Plink, CEO di Top Employers Institute. Top Employers Institute è un ente di certificazioni riconosciuto a livello globale che analizza, valuta e certifica le eccellenze delle condizioni di lavoro messe in atto dalle imprese. Un ambiente di lavoro ottimale è in grado di favorire la crescita non solo professionale, ma anche personale e umana delle persone, e questo si traduce, a sua volta, in potenzialità di sviluppo e crescita anche a livello aziendale. Develop. Always. Riconosciuto a livello mondiale fin dal 1991, Top Employers Institute ha la sua sede centrale in Olanda.

5.Due schermate esemplificative di come si presenta la sezione “rassegna stampa” sulla intranet aziendale. Per accedere al database, strutturato secondo le logiche più comuni applicate sul web, è sufficiente entrare sulla intranet di Elica, secondo la consueta procedura, e cliccare sull'icona "rassegna stampa" in homepage oppure selezionare la voce "bacheca" e quindi "rassegna stampa" dal menu in alto.

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UNITED PEOPLE OF ELICA

CI SONO CAPPE. E POI C’È GUTMANN.Oggi, sotto i riflettori della famiglia

delle downdraft, vi presentiamo Abajo. Il modello di downdraft a struttura modulare Abajo garantisce operatività ergonomica e user-friendly, alta efficacia di estrazione e un’elevata efficienza di separazione da grassi e condensa, grazie al filtro multifunzione. In abbinamento con i vari modelli di piani cottura o cucine free standing, la vastissima gamma di versioni offerta dal modello Abajo ne amplifica l’impatto estetico. Nonostante la struttura ventilante del downdraft si combini in maniera discreta con le linee armoniose e pulite della cornice del wok, i suoi vantaggi e benefici sono invece del tutto evidenti.

PLUS• Filtro multifunzione con elevata efficienza filtraggio grassi e vapore• Filtraggio a 90° • Coerenza estetica nel design della cornice, realizzata in anodizzato nero o acciaio inox• Disponibilità di uso come modulo singolo, abbinabile a piani cottura di altri produttori• Illuminazione indiretta

Gli elementi di trattamento dell’aria Gutmann sono disegnati e prodotti specificatamente per rispondere ai desideri e alle richieste dei nostri clienti e sono sempre ispirati ad altissimi criteri qualitativi.La qualità ha la sua storia da raccontare.

SILKE ARNOLD

PATRIZIA BATTISTELLI

LA CHIAVE DEL SUCCESSO.Caro Domenico,

questa non è una lettera di addio, ma un semplice ringraziamento da parte di tutti i plants ed in particolare Mergo, a quello che consideriamo ormai un amico più che un Direttore. Consentici quindi di darti del tu. Sono passati ormai quasi 6 anni dal lontano Luglio 2008, anno in cui fosti assunto in Elica. Allora, abbiamo accolto il tuo arrivo con un misto di curiosità e diffidenza. Infatti, dopo svariati mesi trascorsi senza un Direttore, non eravamo entusiasti

all'idea di averne uno nuovo che tra l'altro non scherzava per niente! Tutti i tuoi "te caccio" ci avevano sinceramente messo in allarme. Insomma: educato sì, cordiale pure,... ma quante "salsicce"! Poi, quando le cose hanno cominciato a girare di nuovo per il verso giusto, abbiamo capito che il pugno di ferro non è sinonimo di cattiveria, perchè la cattiveria fine a se stessa non produce risultati. Semplicemente, ci vuole forza e costanza per raggiungere gli obiettivi prefissi, costi quel che costi... e tu hai fatto strike! Infatti, non ti sei accontentato di Mergo, ma hai dato una tua impronta a tutti i plants Italia. Se ben ricordi, nella prima (ed unica) intervista che rilasciasti per il nostro giornalino, avevi manifestato l'intenzione di far diventare Elica World Class. Ci sei riuscito. Dicevi che, per questo progetto ambizioso, avevi bisogno della collaborazione di tutti perchè è il team che vince. Beh, ti abbiamo assecondato. Chi più, chi meno, abbiamo fatto il possibile

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Come ci insegna la nostra breve storia, la strada intrapresa dell’ascolto delle

persone sembra essere quella giusta: rispondere alle aspettative delle persone quando si può fare e spiegare il perchè quando non si può fare. Il 2013 è stato pieno di eventi: il pacco-dono per i bambini nati nella nostra famiglia Elica; il nuovo sistema di assicurazioni collettive, molto più vantaggioso del precedente; We Are, il primo camp internazionale svoltosi in Polonia; il kick off del WCM e il lancio del sistema di suggerimenti delle nostre persone (oggi ne

abbiamo più di 200!); il sistema di benefit ampliato di nuove possibilità per tutti i dipendenti; il nuovo parcheggio, tanto atteso! Tutte queste iniziative sono nate dall’ascolto delle nostre persone.Ed eccoci qua nel 2014! Partiamo con delle sfide – il primo audit WCM che ci aspetta a Maggio e nuovi progetti di EGP. E l’anno è solo all’inizio! Ma partiamo con la stessa capacità di ascolto che ci ha guidato finora e che ci aiuterà nel diventare sempre più bravi, in quella che alcuni hanno chiamato Sparta. Il 2014 ci ha portato anche un riconoscimento importante: la conferma degli alti standard della cultura organizzativa e delle possibilità di crescita delle persone, cioè il certificato Top Employers Polonia 2014. Sarà ancora più dura dello scorso anno, perchè dovremo dimostrare tutti i giorni che siamo veramente una realtà eccellente per l’ambiente di lavoro. "Non è dato a nessuno di avere tutte le risposte e di essere in grado di offrire tutte le ricette. Una cosa è però concessa a noi mortali: quella di ascoltare."(Mario Canciani)

LA POLONIA AL TOP.

MALGORZATA MILCZAREK

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6. Uno scatto informale

di Domenico Monsignore.

per essere un'unica grande squadra di cui potevi essere fiero. Carissimo nostro ex Direttore, tu sei senz'altro un cavallo di razza... ma hai potuto contare su un'ottima scuderia! La tua promozione, più che meritata, è la giusta ricompensa per tutti i cambiamenti che in questi anni hai apportato e che ci hanno consentito di rimanere a galla in un momento davvero difficile per tante aziende. Te ne siamo grati. Allora grazie, con tutto il cuore. Per averci uniti, spronati, aiutati, supportati e sopportati. Per averci fatto crescere e capire che un buon capo non fa sconti nè parzialità. Adesso passerai il testimone a David Lacchè, al quale va il nostro ri-benvenuto poichè lo conosciamo già. Certi che sarà un degno successore di Mimmo Monsignore, auguriamo a entrambi altrettanta fortuna, perchè il vostro successo è la nostra serenità. Con affetto, i plants.

7.Nella foto, il team di

Elica Group Polska che ha ritirato il premio Top

Employers Polonia 2014. Da sinistra:

Alessandro Pirchio, Supply Chain

Manager, Malgorzata Milczarek,HR Manager

e Marcin Dąbrowski, Manufacturing Manager

L'evento si è svolto presso l'Hotel Radisson Blue

a Varsavia.

Page 5: ElicaNews n.20 - versione italiana

ELICA AMERICAS É UN GREAT PLACE TO WORK!

Priviet! Così abbiamo salutato, lo scorso 28 Novembre, tutti gli ospiti che hanno

preso parte all’evento Contemporary Air organizzato dalla nostra Azienda a Mosca. Nella capitale della grande Russia, all’interno di uno dei palazzi più belli del centro storico moscovita, sono stati esposti i prodotti più rappresentativi del nostro brand e, servendoci di un allestimento contemporaneo che facesse da sfondo ad alcune opere frutto della collaborazione tra Elica e la Fondazione Ermanno Casoli, abbiamo mostrato a tutti gli ospiti il carattere innovativo e distintivo che caratterizza la nostra azienda nel mondo. Gli ospiti che vi hanno partecipato, tra cui vi erano i nostri principali clienti, partner, media ed istituzioni, sono rimasti entusiasti di come un’azienda del ramo degli elettrodomestici possa trasmettere valori artistici e di design all’interno di un contesto industriale. Abbiamo dimostrato per l’ennesima volta che non importa cosa si fa, ma lo spirito con cui lo si fa. L’evento, che aveva come obiettivo quello di inviare un messaggio forte circa l’importanza per l’azienda del mercato russo, possiamo dire che sia ben riuscito.

Ciò non solo per i commenti ricevuti e le presenze registrate durante la serata, ma soprattutto per il risalto che i media nazionali hanno dato all’evento, ed all’azienda, nelle settimane successive.Il mercato russo è uno dei principali recettori del design, e del made in Italy in particolare. L’economia russa continuerà a crescere anche nel 2014. Elica non può e non vuole perdersi questa opportunità. Un ringraziamento particolare va a tutti i colleghi, russi ed italiani, che hanno fatto le ore piccole per far in modo che l’evento riuscisse. Nello specifico ringrazio Andrea Cardinali e Guerrino Santarelli per aver fatto in modo che i 20 prodotti esposti fossero impeccabili nonostante tutte le difficoltà nell’allestimento.Spasiba! Dasvidania Y Vsievo’ Jaroshieva!!Увидимся в России!!!

20/14 | 5

CONTEMPORARY AIR.

EKATERINA NOVIKOVA

Il 28 Novembre, in una bellissima residenza antica di Mosca, ha avuto

luogo una mostra unica nel suo genere – Contemporary Air – con la presentazione dell’ultima collezione Elica di cappe di design, una selezione dei prodotti icona e la famosa Pescecappa.Incontro tra elementi del tutto diversi e apparentemente incompatibili: da un lato la classicità degli arredi interni, dall’altro l’assoluta modernità e stile dei prodotti Elica, un mix di arte e visione contemporanea sullo sfondo del centro città. Un evento dalla concezione totalmente nuova nella storia di Elica Russia. All’avvenimento sono stati invitati i clienti più importanti di Elica Russia, giornalisti delle più diffuse riviste di design e interni, la squadra Elica Russia al completo e alcuni colleghi dall’Italia.Ad aprire la serata, il Presidente del Gruppo Elica, Francesco Casoli.Il discorso di Francesco agli ospiti é

PRIVIET!

MARCO GARBUGLIA

stato breve ma molto coinvolgente: ha sottolineato come i prodotti Elica siano un punto di riferimento nel mondo del design, innovazione e tecnologia, e ha ribadito il fortissimo interesse di Elica per il mercato russo. L’evento è proseguito con una presentazione di Giuseppe Perucchetti sul Gruppo Elica, la sua dimensione internazionale e le strategie di sviluppo. Successivamente gli ospiti hanno potuto socializzare in modo più informale, avendo anche modo di discutere di persona eventuali possibilità di collaborazione.Per tutta la serata Francesco Casoli ha dato la sua piena disponibilità a parlare con la stampa, clienti e impiegati. È stata una bella opportunità per poter porre delle domande al Presidente dell’Azienda. A un certo punto un cliente, che aveva presenziato al Contemporary Air, ha esclamato: “Ora posso dire di aver capito cos’é Elica!”.Anche per gli impiegati questo avvenimento ha rappresentato un

momento importante e memorabile.Molte persone sono state coinvolte nel processo di organizzazione, durato diversi mesi.Anna Perminova, trade marketing specialist di Elica Russia, ha dichiarato:“Questo evento ha dato a tutti noi la possibilità di “mischiarci”, di godere quest’atmosfera di leggerezza e informalità e di toccare i leggendari prodotti Elica, che hanno vinto premi prestigiosi a livello internazionale. L’assenza di qualsiasi barriera tra i partecipanti alla serata, ha reso tutto più vivace e spontaneo. E’ stato un bel passo nella riconferma del posizionamento Elica sul mercato russo, che ha avvicinato la nostra azienda ai potenziali futuri clienti. A livello personale, é stato un piacere conoscere finalmente i miei colleghi italiani e sentirmi parte di questa squadra forte e potente”.Essere circondati dai meravigliosi prodotti di Elica, in compagnia di persone ispirate dal pensiero innovativo: cosa può esserci di più piacevole e divertente?

Avere e trasmettere energia totale per le Risorse Umane vuol dire non

arrendersi mai, trasmettere ai nostri colleghi entusiasmo e motivazione, partecipare alla vita dell’impresa a 360 gradi, contribuire quotidinamente a far diventare Elica Americas un gran bel posto in cui lavorare. Da quando abbiamo deciso di partecipare all’inchiesta GPTW, ormai tre anni fa, queste sono state le linee guida. Il messaggio è stato chiaro fin dall’inizio:

BRENDA GARCIAnon vogliamo un certificato fine a se stesso, vogliamo indicazioni su quello che stiamo facendo bene per continuare a farlo, su quello che stiamo facendo male per migliorarlo. Più di qualsiasi cosa ci interessa sapere quello che i nostri colleghi apprezzano e che li aiuta a sentirsi parte “dell’energia” Elica. Sappiamo che l’orgoglio e la passione di essere parte di questa impresa sono la nostra area di forza, ma questa volta la chiave per raggiungere l’obiettivo è stata il lavoro di gruppo! Abbiamo ascoltato attentamente i feedback che sono giunti dai nostri colleghi nelle indagini precedenti, abbiamo fatto piani di azione per dipartimento focalizzati a dare risposte concrete, li abbiamo condivisi a tutti i livelli coinvolgendo tutti in focus group, ascoltando, valutando, condividendo idee! Da tutto questo lavoro sono nate nuove iniziative di successo come le borse di studio per i figli dei nostri colleghi che si sono distinti per rendimento scolastico; il potenziamento delle attività sportive come “Elica Running Team”; la creazione di un giardino botanico di flora nativa in fabbrica per rendere l’ambiente meno freddo e promuovendo allo stesso tempo una cultura del rispetto per l’ambiente che ci circonda, e molto, molto altro ancora.

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Continuiamo a investire in formazione strategica che promuova la crescita e lo sviluppo dei nostri colleghi, e sopratutto favoriamo, in pieno stile Elica, la cultura delle porte aperte che aiuta la vicinanza e la comunicazione a tutti i livelli, iniziativa ancora più apprezzata in Messico dove non è pratica comune in molte imprese locali. Tutto questo senza dimenticarci della nostra responsabilità verso il mondo che ci circonda al quale dedichiamo molte iniziative: ad esempio il costo di ogni caffè che si beve in Elica Americas viene destinato a istituzioni che lavorano nell’educazione e cura dei bambini altrimenti privi di possibilità economiche.Non abbiamo vinto, e sappiamo che il nostro cammino è appena iniziato ma siamo sulla buona strada. Sappiamo che la nostra Mission ci chiede un’organizzazione eccellente e quindi un ambiente di lavoro eccellente. Elica Americas è un impresa che vive il suo quotidiano con creatività e lavoro costante, ma sopratutto con tanta passione e cercando di divertirsi ogni giorno… Amare il cliente e servirlo con passione per hr significa anche questo, oggi siamo un Great Place to Work!

8. Foto di gruppo per il team russo insieme ai colleghi italiani, a Francesco Casoli e Giuseppe Perucchetti, rispettivamente Presidente e Amministratore delegato del Gruppo Elica.

Page 6: ElicaNews n.20 - versione italiana

6 20/14

LEA RICCIARDI

Un lavoro corale di oltre 18 mesi; centoquaranta immagini e una trentina

di autori diversi: questi alcuni dei numeri del libro fotografico “Il Monte San Vicino e il suo territorio”, che illustra e racconta meraviglie ed emozioni di un mondo incantato e incontaminato. Il volume è nato dalla volontà e dall’impegno della sezione marchigiana dell’Afni, l’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani, che ha come scopo quello di divulgare, attraverso la fotografia, la conoscenza e quindi il rispetto e la conservazione dell'ambiente naturale e dei suoi abitanti. Il Monte San Vicino, 1479 mt

ALLA SCOPERTA

DEL MONTE SAN VICINO.

10.“Ciclamini nella faggeta”.

Tra i fotografi che hanno partecipato al progetto

anche due nostri colleghi: Massimo Belegni (autore della foto qui pubblicata)

e Marco Bondini. Per consultare e

acquistare il libro è possibile contattare

direttamente Massimo e Marco.

Il prezzo di vendita del libro è di 29 Euro; per i

dipendenti e gli “amici” di Elica il volume è

disponibile al prezzo scontato di 20 Euro.

Per maggiori informazioni sul mondo

della fotografia: www.afnimarche.it e

www.afni.org

slm, è un importante punto di riferimento per i marchigiani: parte dell’Appennino umbro-marchigiano, lungo il confine tra le province di Ancona e Macerata, rappresenta l’ultima riserva naturale regionale. Il libro è una raccolta degli scatti più significativi, colti attraverso un paziente, appassionato e rispettoso lavoro per costruire un percorso che vuole prendere per mano il lettore e condurlo alla scoperta, emozionante e stupefacente, di un ambiente selvaggio e dei suoi abitanti, schivi e riservati. Sfogliando il volume si prova meraviglia per la scoperta di angoli incontaminati della Regione

Si è svolta il 29 Gennaio a Milano, davanti a un folto pubblico di giornalisti ed

addetti ai lavori, la conferenza stampa di presentazione di Homelab Open World, espressione concreta di ben due anni di intensa attività di ricerca, di knowledge sharing e strategica sinergia tra i partner del Consorzio Homelab, di cui Elica è socio fondatore.Il consorzio italiano di ricerca sulla domotica, nato nell’Aprile del 2011 dalla volontà di fare sistema di otto imprese dell’eccellenza italiana, mira alla definizione di standard di

LA CASA DEL FUTURO.

comunicazione ed interoperatività tra i vari prodotti e servizi all’interno della casa con obiettivi di efficienza energetica e migliori prestazioni, proponendosi come piattaforma Open Innovation di dialogo e scambio di competenze e risorse per individuare, insieme ad altri partner eccellenti, nuove idee e prodotti nell’ambito della domotica. L’ultima frontiera della progettazione è votata, infatti, allo studio e alla creazione di soluzioni e tecnologie sempre più integrate e connesse dove il semplice prodotto si trasforma in contenitore

digitale, dinamico e flessibile.Termini quali interconnessione, Smart Home, Smart City, nell’era dei “nativi digitali” sono entrati a far parte di un linguaggio comune e i numeri associati ai previsionali sui volumi d’affari che svilupperanno sono emblematici. Secondo recenti stime, infatti, entro il 2020 saranno 80 miliardi le apparecchiature connesse e i singoli utenti che avranno accesso al web raggiungeranno i 5 miliardi.Durante la presentazione ha fatto bella mostra di sé la nostra Feel, esempio

emblematico di convergenza di tecnologia, innovazione e design.Con la partecipazione a Homelab Elica conferma il suo DNA fortemente orientato all’innovazione, intravedendo la sempre più concreta possibilità di ottimizzare i propri prodotti in termini di efficienza energetica, facilità d’uso e dialogo nell’ambito di un più ampio sistema di automazione della casa, alla ricerca di nuove funzioni volte a facilitare la fruizione del prodotto, con particolare attenzione al tema della sostenibilità e della sicurezza.

Come per il corretto funzionamento di un prodotto è necessario che

tutti gli ingranaggi lavorino bene, così anche per un’azienda è necessaria la manutenzione che, al pari delle altre funzioni, contribuisce al buon andamento di tutta l’organizzazione. La manutenzione si suddivide in ordinaria e straordinaria e coinvolge sia i macchinari che gli edifici. La prima riguarda le attività ordinarie, programmate con cadenza periodica, per il giusto mantenimento di macchinari e stabili. La seconda interviene quando si verifica un guasto non previsto o un malfunzionamento dovuto a cause esterne, come ad esempio il cattivo tempo.La figura del manutentore quindi è basilare. Ma come deve essere un manutentore? Disponibile; professionalmente preparato ed efficiente. Molti manutentori di Elica hanno un’alta professionalità acquisita in altri settori produttivi e hanno portato qui un notevole bagaglio di esperienze. Ultimamente alcuni di noi vanno in missione all’estero, negli altri Paesi in cui siamo presenti, per effettuare manutenzioni particolari o seguire il trasferimento di macchinari. Siamo sempre presenti anche se lavoriamo “dietro le tende”: grazie al nostro intervento facciamo sì che la produzione non si fermi mai, al di fuori delle situazioni prestabilite, e cerchiamo di ridurre al minimo le perdite di tempo. Spesso ci siamo trovati a dover intervenire in modo tempestivo sui macchinari o sui processi produttivi e abbiamo apportato modifiche in base alle nostre esperienze: è una bella soddisfazione sapere poi che il nostro intervento è andato a buon fine.

Marche e si impara a riflettere sul valore e sul significato di una natura che non finisce mai di stupirci e verso la quale dovremmo provare una forte sensazione di rispetto. L’AFNI, presente in Italia da oltre 20 anni, è presente nelle Marche dal 2007, con la sezione più numerosa. Tutte le attività che l’Associazione svolge vogliono coinvolgere il grande pubblico per avvicinarlo al mondo della natura nella convinzione che la conoscenza dell’ambiente e delle sue meraviglie è un importante primo passo verso una sensibilizzazione alla gestione oculata e rispettosa del territorio.

ILMANUTENTORE.

ENRICO MOSCONI

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FABRIZIO BIGATTI9.

Homelab Open World. Visione d’insieme degli

apparecchi interconnessi.

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www.fondazionecasoli.it

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JULIA SCIUTO, SAVERIO VERINI

MANO D’OPERA.

CONCERTO-PERFORMANCE IN FABBRICA.

«Maneggiare mole, martelli, pistole ad aria, levigatrici... è il nostro lavoro. Ma non avremmo mai pensato che il rumore di questi attrezzi si potesse trasformare in musica… e che musica».

A parlare − va da sé − non è un ensemble di musicisti. Sono i prototipisti di

Elica − Roberto Giampieretti, Fabrizio Pallotta, Guerrino Santarelli − con ancora ben impressi i suoni e le immagini di Mano d’Opera, il concerto che si è tenuto a fine 2013 nel magazzino dell’azienda, a Fabriano, e che li ha visti protagonisti in prima persona. Un’emozione difficile da scrollarsi di dosso. Il progetto, nato da un’idea del compositore Marco Mencoboni, intendeva mostrare come si potesse comporre una sinfonia a partire dagli strumenti di lavoro: una proposta innovativa e rischiosa −caldeggiata in primis dal direttore artistico della Fondazione Ermanno Casoli, Marcello Smarrelli − che Elica non poteva non accettare. Così, lo scorso 19 dicembre, alla vigilia del Natale, l’azienda ha deciso di augurare “buone feste” ai propri dipendenti in una maniera decisamente non convenzionale: riunito nel magazzino della sede di Fabriano, per l’occasione adibito a teatro d’eccezione, il pubblico (formato dalla “gente” di Elica − con Gianna Pieralisi, Francesco Casoli e Giuseppe Perucchetti in prima fila − , ma anche da rappresentanti delle istituzioni, tra cui Mario Becchetti,

Capo di Gabinetto della Regione Marche, e Giancarlo Sagramola, Sindaco di Fabriano) ha assistito a una performance davvero unica nel suo genere. Dopo una prima parte, in cui un quartetto d’archi ha interpretato musiche di Mozart, il colpo di scena, con l’ingresso dei prototipisti. «Noi non siamo artisti; già il solo presentarsi davanti a tanta gente, perché di gente ce n’era veramente tanta, ci creava un certo imbarazzo»: in realtà, i componenti di questa formazione inaspettata, diretta dallo stesso Mencoboni, hanno manifestato un’attitudine naturale al ritmo, dimostrando di saper padroneggiare i propri “ferri del mestiere” anche al di là dell’ordinaria attività lavorativa. Le quasi cinquecento persone presenti alla performance, toccate dalla musica e meravigliate dalla prestazione dei prototipisti, hanno mostrato il loro apprezzamento con un’ovazione avvolgente. «Un attimo di silenzio, pensando “chissà cosa sarà arrivato al pubblico davanti a noi”; poi, con nostra grande sorpresa, un lungo e caloroso applauso, una standing ovation vera e propria, con i colleghi che venivano a congratularsi con noi, qualcuno anche commosso… un vero successo». Ecco, è forse questa l’espressione più adatta per spiegare cos’è stato Mano d’Opera: un vero successo.

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11. I prototipisti di Elica coinvolti nel progetto. Da destra: Fabrizio Pallotta, Roberto Giampieretti, Guerrino Santarelli.

Photo: Giulia Pieretti

12. Il quartetto d’archi e il gruppo dei prototipisti Elica, diretti da Marco Mencoboni.

13. Il Presidente di Elica, Francesco Casoli, e il Direttore della Fondazione Ermanno Casoli, Deborah Carè.

14. Il compositore Marco Mencoboni mentre dirige il concerto.

15. Il numeroso pubblico presente all’interno del magazzino Elica di Fabriano.

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Salone Internazionale del Mobile

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L’impresa Qualche anno fa lanciai un’indagine/

test per verificare se le imprese “armoniche” erano anche quelle che andavano bene dal punto di vista economico. Per imprese armoniche si intendeva quelle nelle quali, in base a quattro parametri musicali, - ritmo, melodia, armonia e timbro, - si respirava rispettivamente un elevato tasso di “regole e disciplina” (ritmo), “idee e creatività” (melodia), “diversità e integrazione” (armonia), “identità ed autostima” (timbro). Per l’occasione formulai un breve questionario su queste quattro dimensioni culturali. Risposero un centinaio di manager riferendo le percezioni “dell’aria che si respirava nella loro azienda”. Dividemmo le risposte per settore: industria, commercio, servizi, e scoprimmo che Elica spa veniva percepita dal suo direttore del personale, come quella con i valori musicali più elevati del settore industriale. Per quello che poteva valere la mia mini indagine, gli inviai il referto con i complimenti. Alcuni anni dopo conobbi l’organizzazione Great Place to Work, e scoprii che l’azienda prima classificata era proprio Elica spa. L’assonanza tra il premio Great Place to Work e il mio modesto verdetto sull’armonia d’impresa era troppo interessante per non pensare ad un approfondimento. Chi c’è dietro? Scopro che c’è Francesco Casoli, un imprenditore molto giovane e dinamico; un tipo (mi dicono) molto carismatico. Così provo a contattarlo e, grazie al suo staff di collaboratori, fisso un appuntamento.

La segretaria è molto gentile e vista anche la collocazione dell’impresa molto distante da Milano (a Fabriano), mi aiuta ad organizzare l’incontro. Un incaricato di Elica mi preleva dalla stazione di Fabriano e mi racconta di questo piccolo distretto industriale di 30.000 abitanti, che fino a qualche anno fa produceva un PIL pari a quello di una regione di Italia. I tempi sono cambiati ma Elica rimane una delle imprese leader del settore. È molto orgoglioso della sua azienda e mi conferma quanto emerso dal “timbro” elevato emerso dalla mia indagine (brand con una forte identità e senso di appartenenza).Giungo alla reception, e avvisano Francesco Casoli del mio arrivo. Mi accoglie la responsabile delle pubbliche relazioni la quale, gentilmente, mi accompagna a fare una visita allo show room. Elica produce cappe aspiranti per i migliori marchi di cucine. L’occhio mi cade su due display eleganti. Uno elenca i “valori”, l’altro i “comandamenti”. Riporto integralmente i nove punti definiti come “valori”:• Amare i clienti e servirli con passione• Pensare innovativo• Facilitare il coinvolgimento di chiunque nel proprio lavoro• Avere e trasmettere energia totale (!)• Darsi ed aggredire sempre nuovi obiettivi• Essere curiosi e non smettere mai di imparare• Aver voglia di vincere• Vedere nel cambiamento un’opportunità• Combattere per ridurre i costi e semplificare il lavoroDalla parte opposta c’è il decalogo dei comandamenti:1. Gestire le persone perché siano queste a gestire le cose

2. Delegare, delegare, delegare3. Lavorare per obiettivi4. Perseverare, perseverare, perseverare5. Premiare l’assunzione del rischio e della responsabilità6. Sponsorizzare team autogestiti di risolutori di problemi7. Puntare all’impossibile, trasmettere ai collaboratori il gusto della sfida8. Abbattere la mentalità burocratica9. Comunicare, comunicare, comunicare10. Non rendere l’azienda troppo complessa (keep it simple, smart)

Ricevo conferma del buon “ritmo” aziendale: i comandamenti sono chiari, noti e probabilmente anche molto condivisi. Ricordo per i meno appassionati di “musica e business” che nell’organizzazione di un’orchestra o di un complesso musicale, il ritmo fissa il valore del tempo (adagio, lento, allegro, vivace etc.) e le regole per osservarlo. La condivisione ed il rispetto del ritmo permettono ai musicisti di suonare insieme in modo sincrono e coordinato. Pensate se all’interno della stessa orchestra alcuni musicisti seguissero un ritmo lento e altri un ritmo allegro, oppure se alcuni battessero il 3/4 (valzer) e altri il 4/4 (classico). Certamente l’effetto sul pubblico sarebbe disastroso. Nelle aziende vale lo stesso principio applicato a tutti i processi. Pensate, rimanendo sul concetto del tempo, se il commerciale promettesse consegne a 15 gg e il magazzino o la produzione fosse pronto solo in 45 gg. Ma il discorso vale per qualsiasi attività. Il marketing promette innovazioni ma la produzione è ancorata a processi o macchinari obsoleti; il commerciale “coccola” il cliente e i servizi spedizioni o post vendita lo maltrattano. Valori e comandamenti sono due facce della stessa medaglia. Pensate al decalogo più famoso della cultura occidentale: i Dieci Comandamenti. Il valore della vita viene tutelato dal comandamento “non uccidere”, il valore dei sentimenti e dell’amore dal “non desiderare la donna d’altri”, il valore della proprietà dal “non rubare”. Ogni valore va sostenuto e promosso attraverso regole comportamentali concrete ed applicabili da ciascun componente la comunità. Per le imprese non è un esercizio facile quello di collegare i valori alle regole. Certamente Elica ha fatto un buon lavoro, e Francesco Casoli, attraverso i suoi due cartelli, senza saperlo, ha già risposto a molte delle mie domande.Ci ritroviamo nella “piazza dell’azienda”. Al centro, come un’isola, il bar aziendale.

Lungo il perimetro del salone ci sono tavolini con, alle pareti, flip chart per gestire brevi riunioni. In Elica sono molto orgogliosi di questa loro piazza, punto di incontro e di scambio di opinioni. Dopo pochi minuti arriva Francesco Casoli, il Presidente, come sottolineano orgogliosi i suoi collaboratori. Si presenta un grande uomo giovane, elegante nella sua informalità. Stretta di mano energica e modi sbrigativi. “Andiamo prima a mangiare! Le va bene?” Naturalmente! – gli rispondo, era l’ora di pranzo. Ci rechiamo in mensa e Francesco Casoli fa la fila come tutti i suoi collaboratori. Prende il vassoio e viene servito né più né meno come un normale “cliente” aziendale. Tutti gli danno del tu ma, si avverte, con molto rispetto. Ci sediamo in un tavolo in mezzo a tutti gli altri commensali. Francesco Casoli vuole capire chi sono e con poche domande mi scannerizza! Ascolta con molta attenzione e dà l’impressione di andare a caccia di parole significative. Tutta la “ fuffa” intorno non gli interessa. Gli racconto chi sono, cosa faccio e della coincidenza che ha legato al mio BHT business harmony test al suo premio Great Place to Work. Naturalmente è orgoglioso del premio, ma avverto che è anche soddisfatto che il suo ex direttore del personale, che aveva compilato il mio questionario, avesse una così buona percezione della cultura aziendale. Troviamo anche modo di parlare dell’incarico politico, nelle vesti di Senatore: “Per otto anni, è stato un grosso impegno, me lo hanno chiesto e ho accettato con piacere e grandissimo senso di responsabilità, lei cosa avrebbe fatto?”. Mi conferma che ha considerato questo suo incarico come un dovere istituzionale nei confronti della società. Non ci si può tirare indietro in certi casi. Lo capisco, è successo qualcosa di simile anche al sottoscritto, e posso confermare che è difficile tirarsi indietro, soprattutto se vieni chiamato per quello che sei e non per quello che puoi fare (il potere che hai). Il tratto sociale dell’Imprenditore è più spiccato di quanto comunemente si creda. A parte il ruolo sociale dell’impresa, molti Imprenditori sentono il dovere di mettere a disposizione della comunità qualcosa di ciò che hanno: tempo, denaro, esperienza, conoscenze. Tra le comunicazioni affisse in bacheca avevo notato anche l’esistenza di una Fondazione Casoli, con vocazione a sostegno dell’arte.Al termine del pranzo, ci rechiamo risoluti nel suo ufficio. Stanza compatta, elegante, con luci basse e concentrate.

Francesco Casoli.L’IMPRENDITORE“DISCOLO” *

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Si è preparato. Ha sul tavolo le domande e la lettera di presentazione del progetto editoriale.

Iniziamo l’intervista.

I cinque sensiQual è il senso che utilizza di più?“L’ascolto. Serve una grossa coscienza del fatto che ne sappiamo meno degli altri. L’ascolto è importante perché mi ritengo incompetente in molti campi e ascoltare mi aiuta a capire le cose.”Per ascoltare occorre umiltà? “Non è questione di umiltà.” Lascia intendere che l’ascolto è uno strumento, una tecnica che ci aiuta ad essere più efficaci e aggiunge subito dopo “nella mia vita la cosa migliore che ho fatto è saper scegliere le persone giuste che mi hanno aiutato ad andare avanti.”Ci sono altri sensi che utilizza bene, ad esempio il fiuto?“No, no la fortuna quella è importante!” per fortuna che l’ha assecondata...“Io ho cominciato a lavorare che avevo 16 anni e la prima dote che ho saputo mettere in atto è stata quella di sapere ascoltare, praticamente non dicendo mai una parola, rendendomi conto delle mie incapacità anche di relazione, anche se sei l’erede del titolare. Per fortuna che ho ascoltato il mio direttore generale, che mi ha insegnato quanto fosse importante trovare persone che anziché essere tirate, tirassero l’azienda. Quindi io ho avuto la capacità e la fortuna di ascoltare sempre tutti coloro che mi circondano e di saper scegliere le persone, come l’ Amministratore Delegato, che sapessero dare una spinta a questa azienda.”Per non portarla in mensa ho lasciato la mia borsa in segreteria. Dopo il veloce pranzo in mensa mi sono ritrovato nell’ufficio di Casoli senza tutte le carte necessarie. Lui aveva sulla scrivania i fogli con le domande e la lettera di presentazione dell’editore. Gli chiedo “le posso chiedere in prestito questo foglio che ho lasciato nella valigetta?” Se la ride, pensando di avermi colto in fallo. Si era preparato meglio lui. Forse, nonostante il suo ruolo d’Imprenditore e il suo titolo di Senatore, continua a nutrire per chi “scrive libri” sentimenti di grande rispetto. Mi concede uno sguardo alla scaletta delle domande.Manager e imprenditore, lei trova che vi siano delle differenze?“In questa azienda siamo molto informali, non perché lo dobbiamo essere ma perché lo siamo.” - lo sottolinea facendo intendere che crede molto nella delega - “Se dovessi dare un consiglio ai manager è che tutti abbiamo qualcosa da imparare, sia da chi sta sopra sia da chi sta sotto di te. Anzi, si impara di più da chi sta sotto e ha le mani in pasta nel lavoro, che da quello che sta sopra e che vede soltanto le grandi strategie ma non si rende conto di quello che sta succedendo. Avrei molti esempi nella politica a riguardo ma mi astengo dal farli”. Avere le mani in pasta è quindi importante? (rispetto all’importanza che noi attribuiamo all’uso dei cinque sensi, avere “le mani in pasta” è quella capacità di sporcarsi le mani in prima persona, tipica di molti imprenditori cresciuti in fabbrica, quella confidenza con le sensazioni tattili e con l’uso delle mani).“Accidenti, io quando entro in stabilimento, dalla vibrazione del pavimento riesco a capire qual è la cadenza delle presse che stampano l’acciaio, io le so dire a memoria tutti i componenti di tutti i prodotti, dalla prima all’ultima vite, non sto scherzando. Io conosco perfettamente il prodotto e il processo, perché mi piace, perché io sono un commerciale-meccanico, ma vero, non essendo un ingegnere. E da ragazzo, essendo io stato bocciato diverse volte a scuola, l’estate la passavo ad attaccare i pezzi al forno di verniciatura o a montare le cappe, con mia scarsissima gioia, ma d’altronde io andavo male.”

E questo è stato importante? Cosa si capisce attraverso questa esperienza?“Importantissimo! Intanto si capisce che la fatica è fatica. Quindi bisogna sempre rispettare quelli che lavorano con le mani in produzione. Loro la testa ce l’hanno come ce l’abbiamo noi e, lavorando giorno per giorno con gli stessi oggetti, sicuramente ne sanno più di noi. Quindi si ritorna al saper ascoltare! Tutti, anche gli operai (anzi soprattutto loro), perché hanno in mano dalla mattina alla sera quel prodotto che tu cerchi di promuovere.”E quindi tornando al manager, queste doti delle “mani in pasta” e dell’ascolto anche dell’operaio… le ha?“Il manager potrebbe avere un’impostazione più autoreferenziale che va molto bene per alcuni tipi di lavori, ma per altri trova dei limiti. Quindi è compito dell’imprenditore e dell’Amministratore Delegato (quando è bravo e capace come il nostro), testimoniare ogni giorno ai manager l’importanza dell’ascolto per intercettare e assecondare i cambiamenti necessari per fare bene, senza chiudersi in posizioni di potere, e accettando il contributo di tutti.”

Le dotiQuali doti possiede o deve avere un Imprenditore?“Mie? ma che ne so? Che domanda è?”Si riconosce qualche dote naturale?“Io mi riconosco molte doti sovrannaturali, - scherza – ma naturali nessuna. Sono scarso quasi in tutto tranne che in bicicletta, ma non penso che questo… valga.”Scorre l’elenco delle doti appuntate sul mio foglio.“Coraggio? Io sono un fifone. Positività? Se la positività è una dote, ebbene io sono mediamente anzi, decisamente sopra la media. Positivo, con una grande energia, con bassissima abnegazione, lavoro poco, ma con una grande resilienza...”Resilienza?“Assolutamente, a me me puoi ammazzà, ma tanto risorgo”. Continua a scorrere l’elenco delle doti.“Non mi piace molto lavorare di istinto,anche se qualche volta capita. Energia e positività soprattutto.”Le è capitato un episodio di resilienza?“Nel 1994 ha preso fuoco lo stabilimento. Abbiamo attraversato un momento davvero difficile. Sono riuscito a far ripartire questa azienda e a renderla molto più forte di prima. Quindi a noi incendi, terremoti, a noi non ci ferma nessino. Resilienza dopo la morte di mio padre. Io avevo sedici anni e sono riuscito a mantenere questa azienda in piedi e a combattere la concorrenza, usando energia e positività ed evitando la catastrofe della morte prematura di mio padre.” Invece l’energia dove la trova?“Non da stupefacenti o da altri additivi, se questa è la curiosità.” Si figuri, non mi permetterei mai! Pensavo a qualche voglia potente. Ma torniamo al tema del manager. Non pensi ai suoi, pensi a questa figura del “gestore che sistema le cose…”“Se devo interpretare il luogo comune del manager e dare un consiglio, forse potrei suggerire di essere un po’ più creativi e di presentare quello che devono fare e quello che fanno con maggior creatività. Il manager, in generale, appare sempre molto imbottigliato in uno schema consolidato.”Riflessione interessante, che meriterebbe qualche approfondimento. Lo stereotipo del manager, secondo Casoli, appare imbottigliato, chiuso in uno schema consolidato. Forse vittima del suo ruolo di “buon gestore dell’esistente”? Forse frenato dall’affidabilità che gli viene richiesta? Forse scoraggiato da imprenditori troppo creativi? Non siamo riusciti ad approfondire, ma prendiamo buona nota dell’osservazione.

Le competenzeDare l’esempioDare l’esempio, è fondamentale. Io prendo decisioni in tempi rapidissimi.Gestire il cambiamentoCos’è il cambiamento?“Il cambiamento è la rivoluzione. Significa cambiare tutto. Il cambiamento pesante si fa una volta ogni 10 anni. L’ultimo cambiamento epocale è stato quando ci siamo quotati in borsa. Anche quando due anni fa abbiamo comprato un’azienda in Cina. Effettivamente siamo immersi nel cambiamento continuo.”VendereCosa vuole dire vendere?“Vendere è la base di tutto, il resto non conta nulla!”Allora come mai nessuno vuole fare più il venditore e qualcuno si vergogna pure?“Io ho fatto il venditore e continuo anche ora a fare il venditore. Io vendo. Per noi vendere significa riuscire a conquistare la fiducia di tutti quelli che ci stanno intorno! Vendiamo sempre qualcosa, l’azienda, il prodotto, te stesso, vendere è tutto, è la vita!”Comunicare, comunicare, comunicare, tra i suoi valori viene ripetuto tre volte, cosa vuole dire?“Vuol dire parlare con tutti quanti, anche all’interno dell’azienda. Noi abbiamo una piazzetta, che è un luogo anche simbolico, che rappresenta la volontà di aggregazione che noi vogliamo creare. La comunicazione interpersonale è diventata più importante di quella ufficiale.”Che cosa è il bello?“Il rapporto aureo, una cosa abbastanza meccanica e manuale, altezza larghezza, non si sfugge, uno può fare i giri che vuole, ma il bello sta nella proporzione. La bellezza non è sicuramente soggettiva ma matematica.Per il business il bello è che tutto sia in flusso, armonia, devi diventare freccia!”La cappa deve aspirare bene o essere bella? “L’importante è che si venda! Ma oggi il mondo apprezza bellezza e funzionalità!”

I ValoriPrincipio di trasparenza “Cercare di essere più trasparenti possibile, che poi è difficilissimo esserlo. È facile dirlo.”Amare ciò che si fa“Tra i comandamenti che scrissi 25 anni fa e che ancora resistono, c’è l’amore. L’amore è tra quelli più importanti, cercare di fare le cose con amore e con passione.”E lei lo chiede ai suoi collaboratori? Come fanno ad aderire ai suoi comandamenti?“Quando arrivano diamo addirittura un libricino, e se uno non si sente sulle corde cambia, non è che deve restare per forza. Noi abbiamo delle idee, qualche volta possono sembrare eccessive, come amare i clienti, ma io voglio davvero che tutti i nostri collaboratori amino i nostri clienti. Li devono amare, nel senso di trasporto e passione, che tradotto nel quotidiano è: se un nostro cliente ha un problema la domenica sera oppure se c’è una fiera dove i nostri clienti hanno problemi a montare i prodotti, noi dobbiamo essere presenti, farci vedere e tranquillizzarli per far capire che noi ci siamo in qualsiasi momento. Il servizio è fondamentale, noi siamo umili servitori!”Principi di vita che la illuminano? Che le ha insegnato suo padre?Chi osa vince“Ero molto piccolo quando è mancato. Una cosa che ho imparato è che nessuna cosa succede per caso, anche se prima ho detto il contrario parlando di “ fortuna”, in realtà who dares wins.”

Consigli ai managerUn consiglio finale ai manager?“Forza ragazzi! Amate i vostri imprenditori perché ne abbiamo un grande bisogno!”L’intervista è stata breve e concisa, quasi telegrafica. La concezione del tempo di Francesco Casoli traspare in tutto il suo valore. Scandisce il tempo con le parole, con i gesti, con frasi brevi e molto chiare. È gentile ma controllato.

Finale a sorpresaIl colpo di genio alla MaradonaSoltanto mentre scendiamo le scale, accenna ad un tono confidenziale. Quando gli dico che metterò giù l’intervista e gliela invierò prima di pubblicarla. “Marzo, io l’intervista non la voglio vedere, mi fido. Anche perché se scriverai (solo in quell’istante mi darà del tu) qualcosa di inesatto, vorrà dire che mi sono espresso male io, e quindi che è colpa mia”. Mi saluta con un cenno e sparisce dietro una porta a vetri, con un sottile sogghigno compiaciuto. Rimango come folgorato. Avete presente quando Maradona batte la punizione che sorvola la barriera posta a soli tre metri di distanza, e con parabola telecomandata si infila nel 7 con Tacconi che rimane incredulo, e quasi quasi gli viene da applaudirlo? Ecco, mi sono sentito come Tacconi! In quel momento ho pensato che quell’omone grande, giovanile, elegante, sportivo, e dai modi sbrigativi, fosse anche un piccolo genio. Pronunciare una frase così non è semplice, occorre molta sicurezza e soprattutto molta fiducia in chi ti sta di fronte. A lui va riconosciuto il merito di essere stato l’unico ad averla pronunciata e questo capitolo a lui dedicato lo leggerà soltanto rilegato in questo libro. Perché mi desta tanta impressione? La leggerezza con cui affronta gli eventi, ma anche la grande responsabilità che si assume in prima persona. Non mi conosce se non per quel che può aver appreso da me o dal mio sito. Se agisce così con tutti i suoi collaboratori, è evidente che non possono che corrispondergli la fiducia. Complimenti: è un grande insegnamento a manager e imprenditori!Siate molto attenti a ciò che dite e poi fidatevi!

* L’intervista è tratta dal libro “I-Factor. Il gene dell’imprenditore. Realizzare un’impresa: lezioni per manager”, scritto da Franco Marzo, edito da Franco Angeli, 2013