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eSamizdat (V) , pp. - Katia Margolis Icone quotidiane Kat Margolis Luce e materia. L’immagine come punto del loro incontro. La luce non ` e visibile di per e. Neanche la materia ` e visibile senza la luce. La materia toccata dalla luce produce l’immagine. Le cose toccate dall’invisibile, cio` e vissute o amate, diventano reali. In questo senso l’arte ` e sempre realistica. Cos` ı, viste e vissute, le immagini possono diventare icone come le intendeva Pavel Florenskij, ossia finestre tra due mondi: quello invisibile che, attraverso l’icona, si proietta su quello visibile. Anche i primi passi sul prato innevato della dacia della mia infanzia in Russia, visti attraverso il vetro della memoria, sono icone che lasciano impronte visibili sul bianco infinito. . . Svet i materi. Izobraenie kak mesto ih vstreqi. Svet nevidim sam po sebe. Materi nevidima bez sveta. Materi, kotoro kosnuls svet, porodaet izobraenie. Vewi, kotoryh kosnulos~ nevidimoe, vewi, kotorye my proili i polbili, stanovts real~nymi. V tom smysle lboe iskusstvo – realistiqno. Kogda my tak proivaem i vidim izobraeni takimi, oni mogut stat~ v opredelennom smysle ikonami. V tom smysle, o kotorom pisal o. Pavel Florenski: to est~, oknami medu dvum mirami – mirom nevidimogo, kotory qerez to okno proeciruets na mir vidimy. Qerez steklo pamti vidny pervye xagi na zasneennom pole moego detstva. to toe poqti obraz: vidimye sledy na beskranem belom

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♦ eSamizdat (V) , pp. - ♦

Katia Margolis Icon

eq

uoti

dia

ne

Kat� Margolis

Luce e materia.L’immagine come

punto del loroincontro. La luce

non e visibile di perse. Neanche la

materia e visibilesenza la luce. La

materia toccatadalla luce produce

l’immagine. Le cosetoccate

dall’invisibile, cioevissute o amate,

diventano reali. Inquesto senso l’arte e

sempre realistica.Cosı, viste e vissute,le immagini possonodiventare icone come

le intendeva PavelFlorenskij, ossiafinestre tra due

mondi: quelloinvisibile che,

attraverso l’icona, siproietta su quello

visibile. Anche iprimi passi sul pratoinnevato della dacia

della mia infanzia inRussia, visti

attraverso il vetrodella memoria, sono

icone che lascianoimpronte visibili sul

bianco infinito. . .

Svet i materi�.

Izobra�enie kak

mesto ih vstreqi.

Svet nevidim sam po

sebe. Materi�

nevidima bez sveta.

Materi�, kotoro�

kosnuls� svet,

poro�daet

izobra�enie. Vewi,

kotoryh kosnulos~

nevidimoe, vewi,

kotorye my pro�ili i

pol�bili, stanov�ts�

real~nymi. V �tom

smysle l�boe

iskusstvo –

realistiqno. Kogda

my tak pro�ivaem i

vidim izobra�eni�

takimi, oni mogut

stat~ v opredelennom

smysle ikonami. V

tom smysle, o kotorom

pisal o. Pavel

Florenski�: to est~,

oknami me�du dvum�

mirami – mirom

nevidimogo, kotory�

qerez �to okno

proeciruets� na mir

vidimy�. Qerez

steklo pam�ti vidny

pervye xagi na

zasne�ennom pole

moego detstva. �to

to�e poqti obraz:

vidimye sledy na

beskra�nem belom

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

La bellezza (delle cose) salvera il mondo. . .di Silvia Burini

Parafrasando questa celebre frase di Dostoevskij si puo dire che

nel pensiero russo e non solamente in quello artistico, la trasmis-

sione di sensazioni profonde e legata a un forte senso estetico, la

krasota, la quale e una spontanea bellezza interiore, difficilmente

definibile, di cui si fa paradigma l’icona, esprimendo la bellezza di

un messaggio profondo. Nel mondo russo prevale la concezione

della bellezza come sintesi della vita, concezione etico-estetica, che

e basilare per capire le posizioni nei confronti della filosofia dell’ar-

te, che non vale per se, ma che ha un valore precipuamente etico,

spirituale. Di conseguenza la bellezza e da vedere come una ca-

tegoria meno estetica e piu teologica, proprio in relazione a uno

strato superficiale e uno strato profondo, che corrisponde all’anti-

nomia visibile/invisibile. Pavel Evdokimov1 ha scritto che il valore

dell’icona deriva dal fatto che raccoglie frammenti di significato e

li sintetizza in un’immagine-guida per coloro che la contemplano.

Quindi l’esperienza della natura, del mondo e contemporaneamen-

te dell’invisibile, di cui l’icona e segno, e esperienza precipuamente

visuale. L’icona, come modello non estetico, ma addirittura teo-

logico, nella sua originaria funzione di biblia pauperum, assolve

la duplice funzione di indirizzare la coscienza del credente a mo-

dellizzare il mondo secondo il prototipo proposto dall’immagine.

Cosı, la considerazione della natura in termini visuali/pittorici non

e solamente un’esperienza estetica, che si sovrappone nella coscien-

za, ma e una sorta di esigenza interiore che deriva dall’esperire nel

quotidiano (byt) anche l’invisibile (nevidimoe), in modo totalmen-

te naturale, dato che il modello primordiale di tale comportamen-

to, cioe l’icona, e sinteticamente verbale e visivo. L’icona e la forma

artistica in grado di esprimere la rivelazione di Dio e lo svelamento

della verita dell’uomo, e il veicolo dell’ineffabile che cosı viene reso

presente nella sua realta simbolica, e un luogo teologico dove la pa-

rola e espressa in immagini o meglio: “e quello spazio sacro in cui,

nella bellezza, l’immagine compie la parola” (ancora Evdokimov)2.

“Icone quotidiane”, dunque, nell’opera di Katia Margolis, dove

il termine icona si sposa felicemente con un concetto che pervade

profondamente il mondo russo: il byt (il quotidiano). L’attenzione

dell’artista per gli oggetti e per la dacia, ossia per un microcosmo di

piccole dimensioni, si ricollega direttamente a uno dei cardini delle

teorie di Ju. Lotman3: il legame tra byt e cultura, dall’attenzione

all’oggetto singolo che determina l’articolazione dello spazio deriva

infatti la definizione di byt:

Byt e il consueto decorso della vita nelle sue forme pratico-reali, byt

1 P. Evdokimov, L’art de l’icone. Theologie de la beaute, Paris 1972 (trad. it.

La Teologia della Bellezza, traduzione. di P. Giuseppe da Vetralla, Roma

1984, p. 15).2 Ivi, p. 20.3 Ju. Lotman, Besedy o russkoj kul´ture, Sankt Peterburg 1994, p. 10.

sono le cose che ci circondano, le nostre abitudini, il nostro compor-

tamento di ogni giorno (. . . ) Cosı il byt si trova sempre nella sfera

pratica, e il mondo delle cose prima di tutto.

Percio il mondo delle idee e inscindibile dal mondo degli uo-

mini e le idee, a loro volta, sono indivisibili dalla realta quotidiana:

la cosa non esiste separatamente, come un qualcosa di isolato dal

contesto, gli oggetti sono correlati fra loro. L’interesse di Katia

Margolis per il mondo degli oggetti riflette l’attenzione verso “la

cosa come tale” che pervade da sempre la cultura russa. La partico-

lare sensibilita verso il mondo materiale permette a P.Florenskij4,

gia nel 1919, di affermare che la casa e emanazione dell’individuo

e gli oggetti dei quali costui si circonda non sarebbero altro che il

riflesso, per usare un’espressione di V. Kandinskij, di una “necessita

interiore”. Quasi si trattasse di nominazione pittorica, gli oggetti

entrano nel mondo dell’arte e ricevono il loro nome. L’assoluto

silenzio dello spazio e come se amplificasse le loro voci in un coro.

V. Toporov5 ha scritto che lo spazio e predestinato ad accogliere le

cose, e ricettivo e dona loro se stesso, cedendo agli oggetti la forma

e offrendo in cambio il proprio ordine. Cosı, l’assoluta impassi-

bilita, mutismo e cecita, dello spazio, si anima attraverso le cose.

Dagli oggetti lo spazio riceve una voce e un sembiante: diventa

udibile e visibile, il mondo si fa percepibile nella interrelazione tra

gli oggetti, nella loro sintassi. Il rapporto verso le cose come ver-

so “i nostri fratelli minori” appartiene profondamente alla cultura

russa dove vesc´ [la cosa], come incarnazione materiale, letterale,

della cultura e come prodotto dell’attivita manuale dell’uomo, e

una costante compagna di viaggio, un essenziale elemento costitu-

tivo del microcosmo umano. L’artista V. Domogackij6 esprime un

punto di vista personale ma anche caratteristico del pensiero russo

in generale, quando sostiene:

Tutti noi viviamo circondati da svariate cose, esse sono come il nostroguscio, la nostra conchiglia. Io ho la sensazione di avere un legame

di sangue con gli oggetti che mi circondano. Il mondo degli oggetti

e una parte inscindibile del byt. . . Il byt di per se non esiste, e il

manifestarsi esterno della cultura, una delle sue forme.

Da questa idea scaturisce la particolare visione del mondo og-

gettuale di Katia Margolis come mondo animato e prodigioso, un

vero e proprio universo, nel quale gli oggetti interagiscono e comu-

nicano nella loro lingua di oggetti. Oggetti che si fanno icone del

byt ossia icone quotidiane. La scoperta dei rapporti tra gli oggetti

sembra procurare all’artista una grande gioia perche le permette di

entrare nel mondo delle cose: metalli, liquidi, pietre, alberi. . . E

se Nietzsche nel 1889 scriveva che “l’uomo si riflette nelle cose”, in

Natura morta, di Iosif Brodskij leggiamo:

4 Si veda P. Florenskij, “Organoproekcija”, Dekorativnoe iskusstvo SSSR,

1969, XII, pp. 39-42.5 Si veda V. Toporov, “Prostranstvo i tekst”, Idem, O mifopoeticeskom

prostranstve, Genova 1994, pp. 17-125.6 Citato in T. Civ´jan, “K semantike i poetike vesci (neskol´ko primerov

iz russkoj prozy XX veka)”, Aequinox , Moskva 1993, p. 218.

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K. Margolis, Icone quotidiane

Gli uomini e gli oggetti ci circondano.

Ci dilaniano gli occhi gli uni e gli altri.

meglio vivere al buio.

[. . . ]

Io non sono degli uomini.

Mi e ostile il loro aspetto.

[. . . ]

Piu gradevoli son gli oggetti. In essi

non c’e male, ne bene esternamente.E a penetrare in loro, neanche dentro.

[. . . ]

Cade dal nostro mondo di parole

l’oggetto, offrendoci, come sorpresa,

la somma dei suoi angoli.

Non sta fermo l’oggetto e non si muove.

Noi deliriamo. La cosa e lo spazio

che occupa la cosa7.

ULIVO

Cera, collage, tecnica mista su compensato, cm 18x24

7 I. Brodskij, Izbrannye stichi 1962-1989, Moskva 1990 (trad. it. Fermatanel deserto, a cura di G. Buttafava, Milano 1979, pp. 103-107).

♦ ISTALLAZIONE. COSE DI DACIA ♦Per quella stessa via, per lestesse contrade degli angeli

andavano, mescolati alla folla.L’incorporeita li rendeva

invisibili, ma a ogni passolasciavano l’impronta d’un

piede.

BORIS PASTERNAK

Mi e capitato di crescere aPeredelkino, vicino a

Mosca, nella dacia cheapparteneva a Pasternak.

In un certo senso hovissuto nello spazio fisicodel Doktor Zivago, a cui

debbo tanto. Le poesiecontenute nel romanzo

sono state scritte aPeredelkino quasi “dal

vero” e anche lo sfondostorico del romanzo

prosegue nel tempo dellamia infanzia. Forse

proprio per questo miconsidero piu un abitante

che un lettore di questolibro. Tutte le cose, i

rumori e le immagini delladacia sono ormai

inseparabili dalle parolestesse che a loro voltadivengono immagini.

Per me tutto e iniziato dalı. La dacia della mia

infanzia mi si offre comelibro di poesie.

Pagine-lenzuola appesealle righe.

Metrica di passi su sentiericoperti di neve.

Rime di alberi lungo ilvialetto. Campo sconfinato

di significati dietro ilcancello, che ancora sto

attraversando.E le cose diventano parole.

Da vedere.Da toccare.Da sentire.Da capire.

Po to� �e doroge, qrez

�tu �e mestnost~. Xlo

neskol~ko angelov v guwe

tolpy.Nezrimymi delala

ih bestelesnost~, No xag

ostavl�l otpeqatok

stopy”.

B. Pasternak

Tak sluqilos~, qto do

xkoly � rosla na daqe

Pasternaka v

Peredelkine, nedaleko ot

Moskvy. I tem samym

otqasti v fiziqeskom

prostranstve romana

“Doktor �ivago”,

kotorom � stol~kim

ob�zana. Tem bolee, qto

stihi iz romana napisany

v Peredelkino poqti qto

“s natury”, a

istoriqeski� fon

“Doktora �ivago” plavno

perehodit v �pohu moego

detcyr stva. Navernoe

po�tomu, � owuwala seb�

skoree obitatelem,

ne�eli qitatelem �to�

knigi. A vse vewi, zvuki

i obrazy daqi u�e s

trudom otdelimy ot

stihov. Vse naqalos~ tam.

Daqa moego detcyr stva

predstavl�etcyr s� mne

stihotvornym sbornikom:

Stranicami bel~� na

verevkah strok

Metriko� xagov po

zasne�ennym alle�m

Rifmami derev~ev vdol~

allei

Beskra�nem polem smysla

za kalitko�

A vewi daqi – slovami.

Zrimymi, os�zaemymi,

zvuqawimi, napolnennymi

smyslom

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

COSE DI DACIA

L’istallazione e composta da disegni e quattrolibri-oggetti. Il loro insieme costituisce lo spazio

della casa.

VEWI DAQI

Install�ci� sosotoit iz qetyreh knigob�ktov. Vmeste oni obrazu�tprostranstvo doma.

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K. Margolis, Icone quotidiane

. . . Poggiato allo stipite della porta, vado cogliendo nell’eco lontanoquanto la vita mi riserva. . .

B. Pasternak

LIBRO 1. CANCELLO

<Una tavola con una maniglia (la copertina) e una corda con le

pagine stese come biancheria.>

Aprire un libro come aprire una porta o uncancello sullo spazio altro, ricettacolo di testi e

immagini. Ancora soltanto una promessa in attesadi espressione. . .

. . . prislon�s~ k drevnemu kos�ku, � lovl� v dalekomotgoloske, qto sluqits� na moem veku. . .B. Pasternak

KNIGA 1. KALITKA<Doska s drevno� ruqko� (oblo�ka) i verevki cpriwepkamin na kotoro� krep�ts� stranicy.>

Otkryt~ knigu, kak otkryt~ dver~ ilikalitku iz drugogo prostranstva izkotorogo ravoraqiva�ts�, stihi irisunki. Iz-za dveri, gde vse ewetol~ko obewaet byt~.

♦♦ ♦♦

CAMPO DI NEVE

Cera, tecnica mista su compensato, cm 47x50

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

E lı accanto, mai visto sino allora, piu modesta d’un lucignolo allafinestrella d’un capanno, traluceva una stella sulla strada di Betlemme

B. Pasternak

LIBRO 2. NATALE/NATIVITA

<Una tavola con un ferro e un foro. Vi e inserito un lungo foglio

arrotolato, una tela.>

Un libro-immagine. Natale. Infanzia. Inverno.Madonna col bambino. I Magi che camminano

per il nostro campo coperto di neve. . .

A r�dom, nevedoma� pered tem Zastenqive� ploxki vokonce storo�ki Mercala zvezda na puti v VifleemB. Pasternak

KNIGA 2. RO�DESTVO<Doska s �eleznym uhvatom i kruglo� prorezi, vkotoro� torcom krepits� svernuty� dlinny� list –holwova� stranica.>

Kniga-obraz. Ro�destvo. Detstvo.Zima. Bogomater~ s Mladencem.Peredelkinskoe pole za kalitko�, pokotoromu idut volhvy.

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K. Margolis, Icone quotidiane

che in questo terribile frattempo avro raggiunto la massima pienezzaper il momento della resurrezione

B. Pasternak

LIBRO 3. STUFA

<Uno sportello apribile di stufa. Dentro fogli dai bordi bruciati. . . >

Stufa-libro.Stufa-memoria.

Stufa-casa.La cara stufa della mia infanzia, ma anche sorella

delle terribili stufe del XX secolo: le stufe dellarivoluzione, della guerra civile, dei GULAG, dellaSeconda Guerra Mondiale e della Shoah. Parole e

vite bruciate. La stufa conserva le ceneri e donacalore. . .

. . . qto za �tot straxny� prome�utok � doVoskresen~� dorastuB. Pasternak

KNIGA 3. PEQKA<Stara� peqna� dverca-oblo�ka. Vnutri le�atm�tye obgorelye stranicy grafiki.>

Peqka-kniga.Peqka-pam�t~.Peqka-dom.�to i u�tna� peqka detstva, no ona �esestra straxnym peqam HH veka:revol�cii, i gra�dansko� vo�ny,GULAGa, vo�ny i Holokosta.So��ennye slova i�izni. Peqkahranit ih pepel i otdaet ih teplo. Igreet segodn�xnih.

♦♦ ♦♦

ADDIO

Collage, inchiostro, penna stilografica, acquarello su carta, cm 24x32

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

A mia sorella Ira

LIBRO 4. LIBRO DI VIAGGIO

VALIGIA

<Una valigia aperta contenente uno schermo>

Sullo schermo si proiettano le immagini al ritmodi gocce cadenti – sono le foto della dacia. Sopra lacorda e appesa una pagina – l’ultima o la prima. . .

Moe� sestre Ire

KNIGA 4. Doro�na� kniga.Qemodan<Otkryty� qemodan s �kranom.>

Na �krane v ritme pada�wix kapel~proeciru�ts� izobra�eni� –fotografii daqi. Na verevke visitstranica – posledn��. Ili perva�. . .

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K. Margolis, Icone quotidiane

♦ PITTURA ♦

IRA. TRITTICO I. PRIMAVERA IN OSPEDALE

collage, tecnica mista su compensato, cm 18x30

IRA. TRITTICO II. ROMASKOVO

collage, tecnica mista su compensato, cm 18x30

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

IRA. TRITTICO III. AGOSTO

collage, tecnica mista su compensato, cm 18x30

a

SECCHIO

collage, tecnica mista su compensato, cm 45x50

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K. Margolis, Icone quotidiane

a

ANNI ’70. MEMORIA

collage, tecnica mista su compensato, cm 18,5x30

PRESENTAZIONE

acquarello su carta, tecnica mista su vetro, cm 33x44

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

INCONTRO

acquarello su carta, tecnica mista su vetro, cm 26x51

a

VOLTO

acquarello su carta, tecnica mista su vetro, cm 26x51

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K. Margolis, Icone quotidiane

a

SABATO SERA

tecnica mista su compensato, cm 85x35

DUE SALMI. I. SALMO 70

acquarello, cera su carta, cm 18x26

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

DUE SALMI. II. SALMO 71

acquarello, cera su carta, cm 18x26

a

L’UOMO

tecnica mista su tela, cm 20x30

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K. Margolis, Icone quotidiane

a

L’ENTRATA A GERUSALEMME

tecnica mista su compensato, cm 45x50

AGLONA

cera, tecnica mista su compensato, cm 45x50

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

VASCA IN GIARDINO

cera, tecnica mista su compensato, cm 45x50

a

TARUSA

tecnica mista su tela, cm 25x40

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K. Margolis, Icone quotidiane

a

PINI D’AUTUNNO

tecnica mista su tela, cm 20x30

IN ATTESA

tecnica mista, cm 64x93

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

♦ GRAFICA ♦

DACIA

acquarello, penna stilografica su carta, matita, cm 20x28

a

COSE D’ESTATE

acquarello, penna stilografica su carta, cm 24x35

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K. Margolis, Icone quotidiane

a

TERRAZZA

acquarello, penna stilografica su carta, cm 22x25

a

MELO

acquarello, penna stilografica su carta, cm 22x25

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

a

VASCA NEL GIARDINO

acquarello, penna stilografica su carta, cm 22x25

a

CANCELLO

acquarello, penna stilografica su carta, cm 24x35

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K. Margolis, Icone quotidiane

a

UN VECCHIO MELO

acquarello, penna stilografica su carta, cm 24x35

a

BARACCA

acquarello, penna stilografica su carta, cm 24x35

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eSamizdat 2007 (V) 3 ♦ Intersezioni ♦

a

BOLLITORE

acquarello, penna stilografica su carta, cm 24x35

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K. Margolis, Icone quotidiane

Personale di Katia Margolis

A cura di Silvia Burini

katia.margolis.ru

MOSTRE

Collettive

- Scuola del Design Grafico (Mosca)

Biennale di Calcografia (Venezia, Pa-

lazzo delle Prigioni)

Artista-in-Formato Venezia, Galleria

Venezia Viva

Art-Manege (Moscow)

Sixty Square Inches (Perdue Universi-

ty Galleries, USA)

Gallery “Europe”, USA

Personali

Mosca, Museo Okudzava,

Mosca, Museo Cukovskij,

Mosca, Centro Studi Italiani,

Russian Reflections, Washington DC, Rus-

sian Cultural Center, giugno

Cose di dacia, Venezia, Ca’ Bernardo, Univer-

sita Ca’ Foscari, marzo

Private gallery, Venezia, maggio

Icone quotidiane, Venezia, SPAZIOEVENTI

– LIBRERIA MONDADORI, Galleria “In

Paradiso”, - novembre

BIOGRAFIA

Nata nel a Mosca, laureatasi in lingui-

stica nel , Katia Margolis ha poi conti-

nuato gli studi in Australia e Italia. Si dedica

alla pittura, alla grafica e all’illustrazione e al

design dei libri. Vive e lavora a Venezia.

CONTATTI:

ART-NORKA studio artistico San Marco

2922 a Venezia (VE) 30124 Italiatel. +39

347 507 3618

e-mail: [email protected]