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Esercitazione Europea di Protezione Civile Rischio Sismico - EUROSOT 2005 VADEMECUM PER L’ATTIVITA’ DEI SINDACI NELL’ESERCITAZIONE EUROSOT 2005 Staff di coordinamento DPC Area Catania

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Esercitazione Europea di Protezione Civile Rischio Sismico - EUROSOT 2005

VADEMECUM PER L’ATTIVITA’ DEI SINDACI NELL’ESERCITAZIONE

EUROSOT 2005

Staff di coordinamento DPCArea Catania

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Il Decreto Bassanini: D. lgs. 112/98Conferimento di funzioni e compiti amministrativi

dallo Stato alle Regioni ed agli enti locali

Con tale Decreto sono state operate concrete modifiche all’impianto normativo della L. n° 225/92, variando l’assetto della ripartizione delle competenze amministrative tra Stato, regioni ed enti locali e trasferendo alle regioni ed enti locali tutte le funzioni che non siano riservate espressamente allo Stato.

Si tratta, come appare evidente dell’applicazione della politica del decentramento anche al campo della protezione civile.

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Il Decreto Bassanini: D. lgs. 112/98artt. 107, 108

I compiti mantenuti dallo Stato: indirizzo, promozione, coordinamento

I compiti conferiti alla Regione:attuazione di interventi urgenti in caso di crisi determinata dal verificarsi o dall’imminenza di eventi di “tipo b”, avvalendosi anche del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuocoorganizzazione ed utilizzo del volontariatoattività di programmazione ed indirizzo

I compiti conferiti alla Provincia: attuazione delle attività previsione e prevenzione in ambito provincialepianificazione provinciale di emergenzavigilanza sulla predisposizione da parte delle strutture provinciali di P.C.

di servizi urgenti da attivare in caso di emergenza

I compiti conferiti al Comune: predisposizione dei piani comunali e/o intercomunali di emergenzainformazione alla popolazioneutilizzo dei gruppi comunali di volontariato di protezione civileattuazione delle attività di prevenzione dei rischi nel comuneprovvedimenti necessari ad assicurare i primi soccorsiattivazione dei primi soccorsi( C.C.- tecnici comunali-vigili urbani-volontari)

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Eve

nti d

i tip

o “a

Sindaco

C.O.C.

Area Strategiafunzione

decisionale

Sala Operativafunzione operativa

Struttura con capacità operativa indiretta

per il supporto a province e comuni

Staff Regionale / C.T.V.

Strutture con capacità operativa diretta

S.O.R.Sala Operativa Regionale

Eventi tipo a) e b)

LIVELLO NAZIONALE

Dichiarazione dello Stato di Emergenza

LIVELLO REGIONALE

LIVELLO COMUNALE

C.O.M.

Sala Operativafunzione operativa

decentrataC.O.M.

Sala Operativafunzione operativa

decentrata

C.O.M.

Sala Operativafunzione operativa

decentrata

C.C.S.Area Strategiafunzione decisionale

UNITA’ DI CRISIconvocazione immediata percoordinare fin dall’inizio le

operazioni di soccorsofunzione decisionale

LIVELLO PROVINCIALE

Eve

nti d

i tip

o “b

Eve

nti d

i tip

o “c

Commissario Delegato - Capo Dipartimento (L286, 27.12.2002)

CommissioneGrandi Rischifunzione consultiva

Comitato OperativoNazionale

funzione decisionale

Centro SituazioniUnificato

funzione operativa

Unità di Crisi1° e 2° fase decisionale

DI.COMA.C.

Da allestire in loco in casodi grande emergenza

funzione operativa

S.O.U.P.L. 353/2000

S.O.I.Sala Operativa

Integrata

Struttura operativa di protezione civile

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ORGANIZZAZIONE DI UNA OPERAZIONE DI PROTEZIONE CIVILE

Al successo di un’operazione di protezione civile concorrono le seguenti condizioni:

Direzione unitariaLa direzione unitaria delle operazioni di emergenza si

esplica attraverso il coordinamento di un sistema complesso e non con una visione di settore dell’intervento.

ComunicazioniCostante scambio di informazioni fra il sistema

periferico e quello centrale di protezione civile (Prefettura, Regione,ecc)

RisorseUtilizzo razionale e tempestivo delle risorse realmente

disponibili e della reperibilità degli uomini e dei mezzi adatti all’intervento.

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RUOLO E FUNZIONI DEL SINDACORUOLO E FUNZIONI DEL SINDACODecreto Legislativo n 267/2000 art. 149 (Principi generali in materia di finanza

propria e derivata): Lo Stato assegna specifici contributi per fronteggiare situazioni eccezionali Le entrate fiscali finanziano i servizi pubblici ritenuti necessari per lo sviluppo delle

comunità ed integrano la contribuzione erariale per l’erogazione dei servizi pubblici indispensabili

Decreto Legislativo n 504/92 artt. 36 e 37 (Definizione dei contributi ordinari spettanti ai singoli Enti Locali):

A ciascun comune spettano contributi ordinari annuali destinati al finanziamento dei servizi indispensabili ai sensi dell’art. 54 della L. 142/90);

Sono servizi indispensabili quelli che rappresentano le condizioni minime di organizzazione dei servizi pubblici locali e che sono diffusi sul territorio con caratteristica di uniformità.

Decreto Ministeriale del 28 maggio 1993 art. 1 (Individuazione dei servizi indispensabili dei comuni):

Tra i servizi indispensabili dei comuni, acquedotto, fognatura, ufficio tecnico, anagrafe, polizia municipale, sono compresi Protezione Civile, Pronto Intervento e Sicurezza Pubblica.

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Il Sindaco è autorità comunale di Protezione Il Sindaco è autorità comunale di Protezione Civile. (Civile. (L. 225/92 e D.L.vo 112/98)L. 225/92 e D.L.vo 112/98)

In caso di emergenza:In caso di emergenza: ASSUMEASSUME

la direzione e il coordinamento dei mezzi di la direzione e il coordinamento dei mezzi di soccorso e di assistenza delle popolazioni colpitesoccorso e di assistenza delle popolazioni colpite..

PROVVEDEPROVVEDEa tutti gli interventi necessari.a tutti gli interventi necessari.

INFORMAINFORMA la Regione, la Provincia e la Prefettura.la Regione, la Provincia e la Prefettura.

CHIEDECHIEDEl’intervento di altre Forze e Strutture quando l’intervento di altre Forze e Strutture quando l’evento non può essere fronteggiato con i mezzi a l’evento non può essere fronteggiato con i mezzi a disposizione del Comune.disposizione del Comune.

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Principali problematiche in emergenza

• la gestione degli interventi di soccorso tecnico urgente

• la realizzazione e gestione di interventi di assistenza alla popolazione colpita

• la valutazione degli effetti sul territorio• il progressivo ripristino delle attività di tipo sociale,

economico e produttivo• il ritorno alla normalità

La valutazione degli effetti è determinante per conoscere l'entità dei problemi da affrontare e dimensionare le risorse necessarie.

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Le attività in emergenza

• Le attività operative e gestionali del “soccorso” dipendono fortemente dal grado di interazione ed integrazione degli uomini e degli Enti e Strutture che partecipano al “Sistema unico dei soccorsi”.

• In una emergenza di tipo “C” partecipano decine di enti (tra i 50 e 60 Enti e strutture), “migliaia di persone”, con l’impiego di un elevato numero “di risorse tecnico logistiche”

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METODO AUGUSTUSMETODO AUGUSTUS

E’ uno strumento di pianificazione E’ uno strumento di pianificazione semplice, snello e flessibile semplice, snello e flessibile che si che si propone di :propone di :

Fornire Fornire criteri ed indirizzi per la criteri ed indirizzi per la pianificazione e la gestione di qualsiasi pianificazione e la gestione di qualsiasi emergenzaemergenza a prescindere dall’estensione e dall’entità del fenomeno calamitoso e dal numero degli Enti e delle Amministrazioni coinvolte;

Creare linguaggi e procedure unificate Creare linguaggi e procedure unificate che consentano un’immediata comunicazione e un’efficiente collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione e nel superamento dell’emergenza

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Le “funzioni di supporto” nel sistema di gestione dell’emergenza

E’ fondamentale il dimensionamento delle funzioni di supporto,non necessariamente 9

Le “funzioni di supporto”, dovranno essere istituite a ragion veduta, in maniera flessibile, in base alla tipologia di evento, alla disponibilità di risorse umane, alla dimensione dell’area interessata dall’evento,

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PERCHE’ LE FUNZIONI DI SUPPORTO ?PERCHE’ LE FUNZIONI DI SUPPORTO ? Attraverso le Attraverso le funzioni di supportofunzioni di supporto si si conseguono quattro conseguono quattro

distinti obiettivi:distinti obiettivi:

1° obiettivo1° obiettivo Si individuano in tempo di pace, i responsabili di Si individuano in tempo di pace, i responsabili di Enti Enti per per ogni funzione ed il loro coordinatore al fine di operare come centri ogni funzione ed il loro coordinatore al fine di operare come centri di competenza per attività omogenee.di competenza per attività omogenee.

2° obiettivo2° obiettivo Gli stessi Gli stessi manterranno”vivo”, e quindi efficace, il manterranno”vivo”, e quindi efficace, il Piano Comunale di P.C., attraverso l’aggiornamento dei dati e delle Piano Comunale di P.C., attraverso l’aggiornamento dei dati e delle procedure relative alla procedure relative alla propria funzione di supportopropria funzione di supporto..

3° obiettivo3° obiettivo In caso di emergenza i referenti di funzione assumono la In caso di emergenza i referenti di funzione assumono la veste di “veste di “operatori specializzati comunali”operatori specializzati comunali” nell’ambito della nell’ambito della propria funzione di supporto operando in attività omogenee, propria funzione di supporto operando in attività omogenee, con i con i referenti di funzione nei COMreferenti di funzione nei COM..

4° obiettivo4° obiettivo Si avvierà quindi il processo operativo di gestione Si avvierà quindi il processo operativo di gestione mediante la demoltiplicazione dei problemi tramite una azione mediante la demoltiplicazione dei problemi tramite una azione sinergica tra le varie funzioni sinergica tra le varie funzioni

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I livelli di coordinamento nell’attività addestrativa EUROSOT 2005

MICD.P.C.

Sala Situazioni

DI.COMA.C

C.C.S.

Siracusa

C.C.S. Ragusa C.C.S.

Catania

Regione SICILIA

C.O.M.

C.O.C. C.O.C.

C.O.M. C.O.M.

C.O.C. C.O.C.

C.O.M. C.O.M.

C.O.C. C.O.C.

C.O.M.

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IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE E LE FUNZIONI DI

SUPPORTO PER EUROSOT 2005

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Al verificarsi di un evento sismico il Sindaco deve effettuare immediatamente le seguenti operazioni:

1.    Attivare il C.O.C. nella sede individuata preventivamente, o anche anche in strutture che ordinariamente sono adibite ad altre attività (palestre, scuole, etc..) purché antisismiche;

2.    Dispone per l'utilizzo delle aree di emergenza preventivamente individuate:- aree di attesa (piazze sicure)

- aree di ricovero per la popolazione (in cui installare tende, roulottes, etc..);

- area di ammassamento (solo per i Sindaci che ospitano il C.O.M.).

3.   Informare continuamente la popolazione nelle aree di attesa;

4. Predisporre la perimetrazione delle zone con edifici pericolanti e l'invio di squadre tecniche per le prime verifiche di agibilità;

5.    Predisporre la riattivazione della viabilità principale con la segnalazione di percorsi alternativi;

6. Predisporre l’assistenza sanitaria ai feriti e l’assistenza alla popolazione confluita nelle aree di attesa;

7. Predisporre l'allestimento di tendopoli e/o roulottopoli nelle aree di ricovero per ospitare i possibili senzatetto.

 

ATTIVAZIONI IN EMERGENZAATTIVAZIONI IN EMERGENZARISCHIO SISMICO RISCHIO SISMICO

LE PRINCIPALI AZIONI DEL SINDACOLE PRINCIPALI AZIONI DEL SINDACO

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Attivazioni in emergenzaAttivazioni in emergenza•Rappresentano le immediate predisposizioni che devono essere attivate dal Sindaco in situazioni di emergenza. Il Sindaco dovrà indicare quali sono i propri compiti e quali sono le Funzioni di Supporto da attivare per lo svolgimento delle principali azioni in emergenza. Andranno inoltre specificate, per ciascuna fase:

quali sono le Componenti e le Strutture Operative di Protezione Civile (già individuate dai lineamenti della pianificazione; artt. 6, 11 L. 225/92) che intervengono e da quali funzioni di supporto sono coordinate;

quali azioni principali svolgono le Componenti e le Strutture Operative;

quali sono le procedure operative per l’attuazione del modello di intervento.

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Il Centro Operativo ComunaleIl Centro Operativo ComunaleIl Sindaco si avvale del Centro Operativo Comunale per la direzione ed il coordinamento dei servizi di soccorso e di assistenza alla popolazione interessata.

Requisiti:

•struttura antisismica, non vulnerabile a qualsiasi tipo di rischio

•piazzale per il parcheggio e la manovra di mezzi di varie dimensioni

•facile accesso

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Struttura del C.O.C.Struttura del C.O.C.

Sala Funzioni di supporto

Sala operativa

Sala volontariato

Sala telecomunicazioni

Area strategiaSala decisioni

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Funzioni di supporto per la gestione del Centro Operativo Comunale

• TECNICA E DI PIANIFICAZIONE

• SANITA’ ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA

• VOLONTARIATO

• MATERIALE E MEZZI

• SERVIZI ESSENZIALI

• CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE

• STRUTTURE OPERATIVE LOCALI, VIABILITA’

• TELECOMUNICAZIONI

• ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE

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IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE E LE IL CENTRO OPERATIVO COMUNALE E LE FUNZIONI DI SUPPORTO ATTIVATE PER FUNZIONI DI SUPPORTO ATTIVATE PER L’ESERCITAZIONE L’ESERCITAZIONE EUROSOT 2005EUROSOT 2005

Ai fini dell’attività addestrativa, alcune funzioni sono accorpate. In particolare i COC attiveranno:

F. Tecnico-scientifica, pianificazione , censimento danni (es.beni culturali)

F. SanitàF. VolontariatoF. telecomunicazioni F. strutture operative locali e viabilità

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Le principali attività delle Le principali attività delle funzioni di supporto del C.O.C.funzioni di supporto del C.O.C.

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Funzione Tecnico scientifica e di

Pianificazione

(Tecnici comunali, tecnici o professionisti locali, enti gestori di reti di monitoraggio, enti di ricerca scientifica)Il referente (funzionario dell'Ufficio Tecnico Comunale) mantiene i rapporti e coordina le varie componenti scientifiche e tecniche al fine di raccogliere i dati territoriali e la cartografia per la definizione e l’aggiornamento degli scenari, di analizzare i dati acquisiti dalle reti di monitoraggio e di individuare le aree di emergenza. Provvede inoltre a organizzare le squadre di tecnici che in emergenza effettueranno il monitoraggio a vista.

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(A.S.L., C.R.I., Volontariato Socio Sanitario)Il referente (funzionario del Servizio Sanitario locale) mantiene i rapporti e coordina le componenti sanitarie locali al fine di organizzare adeguata assistenza durante l’allontanamento preventivo della popolazione e la messa in sicurezza del patrimonio zootecnico.

Funzione Sanità, Assistenza Sociale e Veterinaria

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Funzione Volontariato

(Organizzazioni di volontariato di protezione civile)

Il referente (funzionario di pubblica amministrazione) redige un quadro sinottico delle risorse, in termini di mezzi, uomini e professionalità specifiche presenti sul territorio al fine di coordinare le attività dei volontari in sintonia con le altre strutture operative e con il volontariato presente sul territorio provinciale, regionale e nazionale.

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(Aziende pubbliche e private, Volontariato, C.R.I., Amministrazione locale)Il referente (funzionario ufficio economato del comune) censisce i materiali ed i mezzi disponibili appartenenti ad enti locali, volontariato, privati ed altre amministrazioni presenti sul territorio per un continuo aggiornamento sulle risorse disponibili per l’attuazione dell’allontanamento preventivo della popolazione nei tempi previsti dal piano e del suo rientro al cessato allarme.

Funzione Materiali e mezzi

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Funzione Servizi essenziali ed Attività Scolastica

(Enel, Gas, Acquedotto, Telecomunicazioni, Aziende municipalizzate, Smaltimento rifiuti, Provveditorato agli Studi)

Il referente (es. funzionario dell'Ufficio Tecnico Comunale) mantiene i contatti con le Società erogatrici dei servizi ed aggiorna costantemente la situazione circa l'efficienza delle reti di distribuzione al fine di garantire la continuità nell’erogazione e la sicurezza delle reti di servizio. Deve inoltre verificare l’esistenza e l’applicazione costante di piani di evacuazione delle scuole a rischio.

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Funzione Censimento danni, persone, cose

(Tecnici comunali, Ufficio Anagrafe, Vigili Urbani, Comunità Montana, Regione, VV.F., Gruppi nazionali e Servizi Tecnici Nazionali)

Il referente (funzionario dell'Ufficio Tecnico Comunale o VV.F.) organizza e predispone le squadre che, al verificarsi dell’evento, effettueranno il censimento dei danni.

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Funzione Strutture operative locali e viabilità

(Forze dell'ordine presenti nel territorio, Vigili Urbani, VV.F.)

Il referente (comandante VV.UU.) redige il piano di viabilità individuando cancelli e vie di fuga, predisponendo quanto necessario per il deflusso della popolazione da evacuare ed il suo trasferimento nei centri di accoglienza e nelle centri di accoglienza. Mantiene i contatti con le varie componenti preposte alla viabilità, alla circolazione, al presidio dei cancelli di accesso alle zone interessate, alla sorveglianza degli edifici evacuati.

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Funzione Telecomunicazioni

(Enti gestori di reti di telecomunicazioni, Radioamatori ecc.)

Il referente (radioamatore o rappresentante ente gestore), di concerto con i responsabili delle società erogatrici dei servizi di telecomunicazione ed i radioamatori, coordina le attività per garantire la funzionalità delle comunicazioni in emergenza.

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Funzione Assistenza alla popolazione

(Assessorato Regionale, Provinciale e Comunale, Ufficio Anagrafe, Volontariato)

Il referente (funzionario di pubblica amministrazione) aggiorna la stima della popolazione residente nelle zone a rischio, distinguendo tra coloro che necessitano di alloggio presso i centri di accoglienza, coloro che usufruiscono di seconda casa e coloro che saranno ospitati presso altre famiglie secondo un piano di gemellaggio. Inoltre individua gli alunni che hanno residenza nelle zone a rischio.

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IL CENTRO OPERATIVO MISTO E LE FUNZIONI DI SUPPORTO PER

EUROSOT 2005

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Principali problematiche in emergenza

• la gestione degli interventi di soccorso tecnico urgente

• la realizzazione e gestione di interventi di assistenza alla popolazione colpita

• la valutazione degli effetti sul territorio• il progressivo ripristino delle attività di tipo sociale,

economico e produttivo• il ritorno alla normalità

La valutazione degli effetti è determinante per conoscere l'entità dei problemi da affrontare e dimensionare le risorse necessarie.

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La mission e le principali attività del COM

nella gestione delle maxi emergenze Lo scenario di emergenza “tipico”, nelle primissime fasi

di accadimento di un evento, è contrassegnato da due aspetti peculiari :

1) il territorio colpito bisognoso di interventi immediati ed efficaci

2) l’esistenza di un sistema di risorse umane e materiali dei singoli Enti che intervengono nelle aree colpite, presenta spesso una preparazione tecnica ed operativa ed un addestramento differenziati ed un grado di integrazione di linguaggi e procedure molto basso nei confronti della prima riposta efficace all’evento.

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La mission e le principali attività del COM nella gestione delle maxi emergenze

Il COM ha il compito di coordinare sul campo le strutture del servizio nazionale di protezione civile nell’ambito territoriale

dei comuni di competenza

Il COM agisce su aree intercomunali ed opera organizzando ed attivando sinergie tra gli enti/strutture razionalizzando

l’uso delle risorse a disposizione, indirizza ed organizza i soccorsi soprattutto nelle situazioni più critiche

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La mission e le principali attività del COM nella gestione delle maxi emergenze

I Centri Operativi Misti hanno bacini di utenza di decine di migliaia di abitanti e la loro gestione operativasi estende spesso su territori di più comuni.

Essi in pochissimo tempo (6/8ore) hanno il compito di

strutturare ed attivare il sistema di risposta di protezione civile tramite l’attività delle

funzioni di supporto in simbiosi con il sistema comunale “scioccato”

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La mission e le principali attività del COMnella gestione delle maxi emergenze

Si possono elencare le prime attività del COM a seguito di un evento calamitoso:

. Agibilità del COM• interventi di soccorso tecnico urgente e assistenza alle

popolazioni colpite; • interventi di consolidamento e sgombero urgenti; • seguire l'andamento del fenomeno (es. sisma, frana,

alluvione, eruzione vulcanica, altro);• rilievi del danno e dell'agibilità degli edifici;• acquisizioni di materiali ed attrezzature per gli interventi

(soccorso tecnico urgente, sanitario, altro) • Verifiche del sistema servizi • valutazioni tecniche-economiche

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Il COM e le attività di dimensionamento del

fabbisogno del territorio colpito

Con particolare riferimento al dimensionamento del fabbisogno a valle di un evento calamitoso, il COM

opera in termini di:• verifiche di agibilità (censimento danni) • verifiche entità popolazione che necessita di forme

di assistenza • verifiche necessità e messa in opera di beni

strumentali ed attrezzature e ripristino servizi essenziali

• verifiche necessità e messa in opera di interventi per il ripristino delle attività sociali (scuole, chiese, centri di ritrovo), economiche (negozi, magazzini, altro)

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Il COM e le Funzioni di Supporto

L’organizzazione delle risposte in relazione alle attività principali del COM, prevede una ripartizione per settori di intervento omogenei, che si articola tramite la attivazione di funzioni di supporto (metodo Augustus)

Questo concetto, abbatte il vecchio approccio dei piani di emergenza basati sulla concezione burocratica del censimento di mezzi utili agli interventi di protezione civile e introduce il concetto di disponibilità delle risorse, tramite appunto l’attivazione di dette funzioni.

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Le funzioni di supporto nel sistema di comando e controllo

E’ fondamentale il dimensionamento delle funzioni di supporto.

Le funzioni di supporto dovranno essere istituite a ragion veduta, in maniera flessibile, in base alla dimensione dell’area colpita, alla tipologia di evento, alla disponibilità di risorse

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Funzioni di supporto per la gestione del Centro Operativo Misto

F.14 Coordinamento Centri Operativi

F.13 Assistenza alla popolazione

F.12 Materiali pericolosi

F.11 Enti Locali

F.10 Strutture Operative

F.9 Censimento danni a persone e cose

F.8 Servizi Essenziali

F.7 Telecomunicazioni

F.6 Trasporti e Circolazione, viabilità

F.5 materiali e mezzi

F.4 Volontariato

F.3 Mass-media e informazione

F.2 Sanità

F.1 Tecnica e di pianificazione

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IL CENTRO OPERATIVO MISTO E LE IL CENTRO OPERATIVO MISTO E LE FUNZIONI DI SUPPORTO ATTIVATE PER FUNZIONI DI SUPPORTO ATTIVATE PER L’ESERCITAZIONE L’ESERCITAZIONE EUROSOT 2005EUROSOT 2005

Ai fini dell’attività addestrativa, alcune funzioni sono accorpate. In particolare i COM attiveranno:

F. Tecnico-scientifica, pianificazione-censimento danni (beni culturali)

F. SanitàF. VolontariatoF. telecomunicazioni F. strutture operative

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Le principali attività delle Le principali attività delle funzioni di supporto del C.O.M.funzioni di supporto del C.O.M.

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Le attività della funzione tecnico-scientifica, pianificazione

La funzione opera nell’ambito delle attività del COM in relazione a temi di natura tecnico-scientifica e pertanto assume anche un ruolo di supporto nell’attività delle altre funzione operanti nel COM. In particolare può svolgere:

a) supporto al monitoraggio delle attività di ricerca geofisica finalizzata alla definizione del grado di sismicità del territorio con vari istituti di ricerca ed altri enti a carattere specifico realizzando cartografia tematica a varie anche per l’operatività di altre funzioni di supporto

b) attività di ricerca per la determinazione dei siti utilizzabili ai fini della realizzazione di aree di emergenza o per altro utilizzo, anche raccordando, ove siano stati effettuati, i diversi studi di tipo geofisico, geomorfologico, geotecnica strutturale. Realizza altresì il necessario supporto cartografico raccordando i dati forniti dagli uffici dei comuni afferenti ai COM.

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Le attività della funzione tecnico-scientifica e pianificazione

c) Contribuisce all’attività di verifica della funzionalità della rete idrica in collaborazione con i tecnici di altre strutture

d) Contribuisce all’attività di verifica della funzionalità della rete di distribuzione del gas

e) Realizza la cartografia tematica su base catastale e aerofotogrammetria

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Le attività della funzione tecnico-scientifica e pianificazione

g) realizza database per la gestione dei dati relativi alle attività svolte anche mediante inserimento di collegamenti ipertestuali (es. fotografie, mappe, schede, altro)

i) supporto cartografico e di altri fasi documentali agli specialisti di settore per le analisi/studi richiesti da altre funzioni

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Le attività della funzione tecnico-scientifica e pianificazione

l) Cura la gestione del supporto cartografico e fotografico per i vari tipi di indagini da effettuare in sito, anche di tipo speditivo

m) impostazione di una cartografia tematica per la gestione urbanistica del territorio da parte del comune (ricostruzione, autorizzazioni edilizie, inizio e fine lavori, fabbricati abitati, ecc)

n) Cura l’analisi giornaliera di dati di interesse per la gestione operativa degli interventi (es. dati meteo, analisi della sismicità post evento, altro)

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Le attività della funzione tecnico-scientifica e pianificazione

l) Cura la gestione del supporto cartografico e fotografico per i vari tipi di indagini da effettuare in sito, anche di tipo speditivo

m) impostazione di una cartografia tematica per la gestione urbanistica del territorio da parte del comune (ricostruzione, autorizzazioni edilizie, inizio e fine lavori, fabbricati abitati, ecc)

n) Cura l’analisi giornaliera di dati di interesse per la gestione operativa degli interventi (es. dati meteo, analisi della sismicità post evento, altro)

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Esempio di cartografie tematiche realizzate con il contributo della funzione tecnico scientifica al COM di San Giuliano (Sisma Molise

2002)

Tipo mappa Obiettivi Attività

Mappa tematica del censimento danni

Controllo e gestione dei rilievi al fine di individuare priorità di censimento

Su base raster è stata realizzata la mappa dei rilievi che rappresenta le unità immobiliari rilevate e con diversa colorazione il livello del danno

Mappa tematica delle dotazioni

Gestione delle risorse presenti sul territorio

Individuazione su base raster delle dotazioni e risorse presenti sul territorio (aree soccorsi e mezzi, aree di ricovero della popolazione, acquedotti, linee elettriche, cancelli/presidi, ecc)

Mappa tematica delle demolizioni

Aggiornamento delle attività delle demolizioni

Cartografia con base catastale con individuazione dei fabbricati da abbattere (completamente o in parte) o da puntellare

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Esempio di Cartografie tematiche realizzate con il contributo della funzione tecnico scientifica al COM di San Giuliano (Molise 2002)

Tipo mappa Obiettivi Attività

Supporto all’attività di coordinamento delle squadre di rilevatori

Fornire indicazioni sulle aree da censire, materiale cartografico di supporto, acquisizione delle schede di rilevamento

Stampe cartografie, individuazione delle generalità dei rilevatori, coordinamento delle squadre dei rilevatori

Supporto al Gruppo Tecnico di Sostegno

Fornire supporto al GTS

Individuazione su mappe catastali degli immobili soggetti ad interventi urgenti e redazione dei verbali di sopralluogo

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La Mappa Tematica del Censimento Danni

La Mappa Tematica del Censimento Danni realizzata presso il COM e costantemente aggiornata, con l’obiettivo del controllo e della gestione dei rilievi effettuati e da realizzare, permette di ottimizzare, tra l’altro, la programmazione degli interventi da effettuare sulle reti (gas, acqua, fognature, accessibilità, ENEL), nonché operazioni di messa in sicurezza mediante POS (procedure operative standard).

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La Mappa Tematica del Censimento Danni

Il rilievo del dannorilievo del danno è stato riportato graficamente con colorazione graficamente con colorazione diversadiversa a seconda del tipo di danno:colore verdecolore verde: edificio agibile: edificio agibilecolore giallocolore giallo: edificio agibile con : edificio agibile con

provvedimentiprovvedimenticolore rossocolore rosso: edificio non agibile: edificio non agibile

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Le attività della Funzione Sanità – veterinaria e assistenza sociale

Spesso la popolazione interessata dall’evento che ricade nell’ambito di operatività di un COM è dell’ordine delle migliaia di unità, sparsa su un territorio esteso comprendente diversi comuni. Tale popolazione subisce, anche se in maniera differenziata, gli effetti negativi indotti dall’evento calamitoso. Ogni tipo di necessità sanitaria di igiene pubblica e veterinaria viene quindi presa in considerazione e vengono predisposte le relative risposte in termini di prevenzione o di risposta urgente.

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Le attività della Funzione Sanità – veterinaria e assistenza sociale

La attività sanitaria in questa fase è volta ad assicurare il rispetto delle esigenze igienico sanitarie al fine di garantire alla popolazione assistita un livello di vivibilità accettabile, tenendo conto di vincoli oggettivi dovuti alla straordinarietà dell’evento.

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Le attività della Funzione sanità – veterinaria e assistenza sociale

Tra le principali attività sanitarie si possono citare:

• azioni straordinarie di monitoraggio sulla qualità della risorsa idrica destinata al consumo umano

• gestione di eventuali interventi di disinfestazione/disinfezione delle aree interessate dall’installazione delle strutture di ricovero

• attività di profilassi vaccinale, sia obbligatoria sia facoltativa

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Le attività della Funzione sanità – veterinaria e assistenza sociale

Tra le principali attività veterinarie di possono citare:

• organizzazione dello smaltimento di rifiuti di origine animale e delle carcasse

• controllo sull’approvvigionamento ed igiene degli alimenti

• attività di sanificazione e disinfestazione di centri di accoglienza

• controllo e recupero del randagismo in ambito comunale e nei centri di accoglienza

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Le attività della Funzione Censimento danni a persone e cose

Questa è una delle funzioni “più delicate” ai fini della gestione delle emergenze. E’ inoltre una delle funzioni che necessitano di una adeguata formazione specifica rispetto alle attività di tipo fortemente specialistico ad essa riconducibili. Di seguito sono riportati in sisntesi:

a) Struttura organizzativa

b) Struttura delle attività principali

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Struttura organizzativa dela Funzione Censimento danni a persone e cose

Responsabile Tecnico Ufficio SSN del DPC o della regione

Struttura di coordinamento presso il COM

Il numero dei tecnici dipende dalla severità dell’evento. Va predisposto idoneo spazio di lavoro

Struttura tecnico operativa Utilizzata per attività di particolare impegno e difficoltà

Squadre di rilevamento Tecnici di varie pubbliche amministrazioni e professionasiti selezionati da ordini professionali e idonei per effettuare il rilevamento con schede formalizzate. Le squadre sono coperte da assicurazione antinfortunistica

Struttura di inserimento dei dati

Formata da personale dedicato a questa operazione con rete di PC

Eventuale struttura tecnica di appoggio (presso DPC, regione)

Questa struttura garantisce supporto per analisi vulnerabilità, normativa, monitoraggio,

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Le attività della Funzione Censimento danni a persone e cose

• Gestione sopralluoghi

• Gestione esiti sopralluoghi

• Gestione, analisi ed elaborazione dati

• Coordinamento

• Attività specialistiche

• Segreteria tecnica

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Funzione “Censimento danni a persone e cose” - Gestione sopralluoghi

• Acquisizione , analisi e gestione richieste di sopralluogo

• Formazione delle squadre di rilevamento

• Istruzione tecnica dei rilevatori

• Assicurazione infortuni dei rilevatori

• Assegnazione dei percorsi di rilevamento alle squadre

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Funzione “Censimento danni a persone e cose” - Gestione esiti dei sopralluoghi

• Verifica, controllo ed accettazione delle schede e dei verbali compilati dai rilevatori

• Archiviazione

• Informatizzazione delle schede

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Funzione “Censimento danni a persone e cose” - Gestione analisi ed elaborazione dati

• Produzione di report giornalieri sull’andamento delle attività

• Procedure di valutazione dei danni

• Back-up giornalieri

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Funzione “Censimento danni a persone e cose” – attività specialistiche

• Demolizioni Gruppo tecnico di sostegno

• Supporti tecnici per sopralluoghi congiunti (frane, infrastrutture, ecc)

• Sopralluoghi o pareri su edifici particolari

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Funzione “Censimento danni a persone e cose” – segreteria tecnica

• Gestione archivi

• Gestione posta

• Assistenza tecnica alle amministrazioni locali ed ai cittadini

• Rilascio attestati di partecipazione alle attività di sopralluogo

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Le attività tecniche di verifica e censimento

danni In seguito all’evento, sono condotte le attività di

verifica sistematica del danno e della agibilità di edifici e strutture tramite sopralluoghi nelle aree colpite.

La valutazione di agibilità degli edifici in emergenza post-sismica è una valutazione tecnica volta a stabilire se un edifico, danneggiato o meno da una scossa sismica, possa essere ritenuto utilizzabile nel breve futuro.

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Le attività tecniche di verifica e censimento danni

In accordo al termine agibile, che in latino significa “agere”, cioè possibilità di agire (o esercitare una attività), un edificio può essere considerato agibile qualora sussistano i requisiti che lo rendono idoneo a svolgere la funzione per cui è preposto.

In particolare, l’agibilità in emergenza è legata , inoltre, alla necessità di utilizzare un edificio nel corso di una crisi sismica durante la quale non sono esclusi altri eventi sismici.

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Considerazioni sul giudizio di agibilità

In relazione al punto 1, “crisi sismica ancora in atto”,non è possibile con le attuali conoscenze, prevedere localizzazione ed intensità delle ulteriori possibili scosse che rappresentano l’azione rispetto alla quale formulare il giudizio di agibilità. Per cui , il giudizio di agibilità non può avere carattere definitivo , ma sarà temporaneo e valido fino a quando una ulteriore scossa non modifichi le condizioni dell’edificio o fino a quando un tecnico non prenda in esame l’edificio nel corso delle operazioni di ricostruzione o nell’ambito di rivalutazioni approfondite una volta cessata la crisi sismica

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Le attività della Funzione Strutture operative - SAR

Tra le principali attività connesse con le prime fasi dell’emergenza, si possono citare le seguenti:

prime ricognizioni e valutazione del fenomeno gestione in loco delle colonne mobili dei vigili del fuoco e

volontariato provenienti da varie regioni gestione elicotteri per la ricognizione aerea e interventi di

salvataggio interventi sui crolli e recupero e soccorso delle persone

colpite interventi di grandissima cautela con mezzi meccanici al

fine di scongiurare il pericolo di ulteriori crolli che potrebbero compromettere la già gravissima situazione e provocare altre vittime.

Interventi con unità cinofile con l'ausilio di sonde operazioni di scavo effettuate prevalentemente a mano

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Le attività della Funzione Strutture operative - SAR

gestione di evacuazioni imposte a causa della gravità della situazione di centri urbano che risultano pesantemente danneggiati

ulteriori più approfondite ricognizioni in comuni colpiti eventualmente sfuggiti ad una prima valutazione

gestione del rafforzamento del dispositivo di risorse umane e mezzi speciali

operazioni di messa in sicurezza di strutture ed aree gestione di operazioni di recupero complesse gestione di elementi di carattere più specificamente

assistenziale già nei primi momenti successivi alla scossa sismica (es. invio posti letto, installazione di tendopoli e roulottopoli)

messa in sicurezza delle opere architettoniche e artistiche di particolare importanza storica (torri, campanili, chiese fortezze ecc)

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Le attività della Funzione Strutture operative - SAR

Tra le principali attività connesse con le prime fasi dell’emergenza, si possono citare le seguenti:

prime ricognizioni e valutazione del fenomeno gestione in loco delle colonne mobili dei vigili del fuoco e

volontariato provenienti da varie regioni gestione elicotteri per la ricognizione aerea e interventi di

salvataggio interventi sui crolli e recupero e soccorso delle persone

colpite interventi di grandissima cautela con mezzi meccanici al

fine di scongiurare il pericolo di ulteriori crolli che potrebbero compromettere la già gravissima situazione e provocare altre vittime.

Interventi con unità cinofile con l'ausilio di sonde operazioni di scavo effettuate prevalentemente a mano

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Le attività della Funzione Telecomunicazioni

Questa funzione deve garantire il mantenimento delle comunicazioni nelle aree soggette all’evento sismico. Le principali attività sono:

• Attivazione/gestione di ponti radio a supporto delle radiocomunicazioni tra i centri operativi (COM, COC, CCS, DICOMAC, SORIS)

• Verifica costante della copertura radio a mantenimento del collegamento tra la zona interessata dall’evento ed i centri di coordinamento

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Le attività della Funzione Telecomunicazioni

• Attivazione e gestione di postazioni radio nel COM (sala radio d’emergenza) per la ricezione e l’invio di messaggi/comunicazioni in emergenza tra i centri operativi, tra gli enti e le strutture delle varie funzioni di supporto operanti sul territorio intercomunale

• Ripristino e potenziamento delle reti di comunicazione mobile (TIM, VODAFONE, WIND, ecc…)

• Mantenimento costante ei contatti con i responsabili delle associazioni di radioamatori presenti sul territorio

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Le attività della Funzione Volontariato

• Realizza l’accreditamento delle associazioni di volontariato operanti nell’area del COM

• Mantiene i contatti con il DPC, con la Regione, con i responsabili delle associazioni per il turn over degli operatori

• Contribuisce alla soluzione di qualunque problematica (ad es. di tipo logistico) connessa all’impiego degli operatori del volontariato

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Le attività della Funzione Volontariato

• Ottimizza la ripartizione delle associazioni nell’ambito delle varie funzioni di supporto in funzione delle attività delle stesse

• Cura i report giornalieri di analisi del quadro di impiego delle risorse del volontariato e delle attività svolte dalle varie associazioni nell’ambito delle varie funzioni di supporto

• Gestisce ogni attività anche di tipo amministrativo connessa con la rendicontazione delle attività svolte

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ELEMENTI PER LA ELEMENTI PER LA PIANIFICAZIONE DI PIANIFICAZIONE DI

EMERGENZAEMERGENZA

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COSA E’ LA PIANIFICAZIONE DI COSA E’ LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZA?EMERGENZA?

Elaborazione coordinata delle procedure Elaborazione coordinata delle procedure operative d’intervento da attuarsi in caso si operative d’intervento da attuarsi in caso si verifichi l’evento atteso contemplato in un verifichi l’evento atteso contemplato in un apposito scenario. apposito scenario.

Per un dato territorio vanno elaborati scenari Per un dato territorio vanno elaborati scenari per le varie tipologie di rischio a cui il per le varie tipologie di rischio a cui il territorio stesso è soggetto.territorio stesso è soggetto.

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CRITERI DI MASSIMA PER LA CRITERI DI MASSIMA PER LA PIANIFICAZIONE DI EMERGENZAPIANIFICAZIONE DI EMERGENZA

Il Il Piano di emergenzaPiano di emergenza si articola in: si articola in:

A) PARTE GENERALEA) PARTE GENERALE

B) LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONEB) LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONE

C) MODELLO DI INTERVENTOC) MODELLO DI INTERVENTO

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PARTE GENERALEPARTE GENERALE

Raccolta di tutte le informazioni Raccolta di tutte le informazioni relative alla conoscenza del territorio e relative alla conoscenza del territorio e dei rischi che incombono su di esso, dei rischi che incombono su di esso, alle reti di monitoraggio presenti, alla alle reti di monitoraggio presenti, alla elaborazione degli scenari. elaborazione degli scenari.

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LINEAMENTI DELLA LINEAMENTI DELLA PIANIFICAZIONEPIANIFICAZIONE

Individuazione degli obiettivi da Individuazione degli obiettivi da conseguire per dare una adeguata conseguire per dare una adeguata risposta di protezione civile ad una risposta di protezione civile ad una qualsiasi situazione di emergenza e le qualsiasi situazione di emergenza e le competenze dei soggetti che vi competenze dei soggetti che vi partecipano (legge 225/92 art. 6 e partecipano (legge 225/92 art. 6 e art.11). art.11).

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Obiettivi principaliB.1 - Coordinamento OperativoIl Sindaco si avvale del Centro Operativo Comunale (C.O.C.)

B.2 - Salvaguardia della popolazionePredisposizione di un piano di evacuazione

B.3 - Rapporti tra le istituzioniCapacità amministrativa di mantenere i collegamenti con Regione, Prefettura, Amministrazione Provinciale, Comunità Montana

B.4 - Informazione alla popolazionePredisposizione di un sistema di allertamento per la popolazione

B.5 - Ripristino della viabilità e dei trasportiAttuazione di un piano di viabilità alternativa in emergenza

B.6 - Funzionalità delle telecomunicazioniCorretto funzionamento delle reti telefoniche e radio B.7 - Funzionalità dei servizi essenzialiApplicazione di piani particolareggiati di emergenza elaborati da ciascun ente

B.8 - Struttura dinamica del PianoAggiornamento e sperimentazione del Piano

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MODELLO DI INTERVENTOMODELLO DI INTERVENTO

• L’insieme delle risposte operative da L’insieme delle risposte operative da attuarsi in caso di calamitàattuarsi in caso di calamità

• Individuazione preliminare delle sedi Individuazione preliminare delle sedi dei Centri Operativi e dei responsabili dei Centri Operativi e dei responsabili

• Individuazione preliminare delle aree Individuazione preliminare delle aree di emergenzadi emergenza

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CENTRI OPERATIVICENTRI OPERATIVI Direzione Comando e Controllo (DI.COMA.C.)Direzione Comando e Controllo (DI.COMA.C.)

o Centro di Coordinamento Soccorsi (C.C.S.)Centro di Coordinamento Soccorsi (C.C.S.)

• Centro Operativo Misto (C.O.M)Centro Operativo Misto (C.O.M)

Centro Operativo Comunale (C.O.C.)Centro Operativo Comunale (C.O.C.)

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ORGANIZZAZIONE CENTRI ORGANIZZAZIONE CENTRI OPERATIVIOPERATIVI

• Ciascun Centro Operativo è Ciascun Centro Operativo è strutturato per funzioni di strutturato per funzioni di supportosupporto

• il referente di tali funzioni ha il il referente di tali funzioni ha il compito di coordinare le attività compito di coordinare le attività degli enti e strutture della degli enti e strutture della funzione funzione

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Linee guida centri operativi/aree

Criteri di scelta e simbologia cartografica

per l'individuazione delle sedi dei Centri Operativi e delle aree

di emergenza

Direzione di Comando e Controllo

(DI.COMA.C.)

Centro Coordinamento Soccorsi (C.C.S.)

Centro Operativo Misto (C.O.M.) Centro Operativo Comunale (C.O.C.)

Aree di Attesa della popolazione

Aree di Ammassamento soccorritori e risorse

Ricovero della popolazione

• Indicazioni sulle caratteristiche dei Centri Operativi e delle aree di emergenza;

• Standardizzazione del linguaggio a livello nazionale;

• Standardizzazione del prodotto cartografico per la gestione dell'emergenza con indicazioni sui cromatismi e sulle scale cartografiche da utilizzare.

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AREE DI AREE DI EMERGENZAEMERGENZA

• aree di attesa della popolazionearee di attesa della popolazione

• aree di ricovero della popolazionearee di ricovero della popolazione

• aree di ammassamento dei aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorsesoccorritori e delle risorse

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Aree di emergenza nella pianificazione comunale

Aree di Attesa della popolazioneLe Aree di Attesa sono luoghi di primo

ritrovo per la popolazione, che riceverà le informazioni sull’evento e sui comportamenti da seguire per le successive sistemazioni eventuali.

sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area;

periodo di utilizzo in emergenza il più breve possibile.

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Aree di Ricovero della popolazioneLe Aree di Ricovero della popolazione sono strutture coperte – rischio idrogeologico - (ostelli, alberghi, abitazioni private, ecc.) o luoghi in cui saranno allestite tende e roulotte – rischio sismico - in grado di assicurare un ricovero alla popolazione colpita. I requisiti sono: sicurezza del sito a frane, crolli allagamenti; vicinanza di risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento di acque reflue. sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area;eventuale polifunzionalità.

Aree di emergenza nella pianificazione comunale

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Area di Ammassamento soccorritori e risorseDa tale area partono i soccorsi coordinati dalla

S.O.U..I requisiti sono: sicurezza del sito a frane , crolli

allagamenti; vicinanza di risorse idriche, elettriche e

ricettive per lo smaltimento di acque reflue. sicurezza del percorso per il

raggiungimento dell’area;raggiungibilità mediante mezzi di grande

dimensione;eventuale polifunzionalità.

Area di Emergenza nella pianificazione intercomunale

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Aree di emergenza

Aree di Attesa della popolazioneLe Aree di Attesa sono luoghi di primo ritrovo

per la popolazione, che riceverà le informazioni sull’evento e sui comportamenti da seguire per le successive sistemazioni eventuali. Si possono utilizzare come aree di attesa piazze, parcheggi, slarghi. I requisiti fondamentali sono:

sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area;

periodo di utilizzo in emergenza il più breve possibile.

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Centri di accoglienza

Sono gli alloggi per la popolazione da utilizzare per il

periodo di tempo necessario al superamento

dell’emergenza; a tale scopo si possono utilizzare

strutture coperte come ostelli, alberghi, scuole,

palestre, padiglioni fieristici ecc.

I requisiti sono:

• ubicazione in aree non soggette a rischio

• sicurezza e semplicità del percorso per il

raggiungimento del centro

• spazi liberi nelle immediate adiacenze per parcheggi

e per consentire manovre

• periodo di utilizzo relativamente breve.

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Area di Ammassamento soccorritori e risorseDa tale area partono i soccorsi coordinati dalla

S.O.U.=C.O.M..I requisiti sono: sicurezza del sito a frane , crolli

allagamenti; vicinanza di risorse idriche, elettriche e

ricettive per lo smaltimento di acque reflue. sicurezza del percorso per il

raggiungimento dell’area;raggiungibilità mediante mezzi di grande

dimensione;eventuale polifunzionalità.

Area di Emergenza nella pianificazione intercomunale

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Aree di Ricovero della popolazioneLe Aree di Ricovero della popolazione sono strutture coperte – rischio idrogeologico - (ostelli, alberghi, abitazioni private, ecc.) o luoghi in cui saranno allestite tende e roulotte – rischio sismico - in grado di assicurare un ricovero alla popolazione colpita. I requisiti sono: sicurezza del sito a frane, crolli allagamenti; vicinanza di risorse idriche, elettriche e ricettive per lo smaltimento di acque reflue. sicurezza del percorso per il raggiungimento dell’area;eventuale polifunzionalità.

Aree di emergenza nella pianificazione comunale

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PARTE BLineamenti della pianificazione

I lineamenti della pianificazione sono gli obiettivi che il

C.O.C., in quanto struttura di supporto al Sindaco per la

gestione dell’emergenza, deve conseguire nell'ambito della

direzione unitaria dei servizi di soccorso e assistenza in

emergenza alle popolazioni colpite (competenze attribuite

al Sindaco quale autorità comunale di protezione civile ai

sensi dell’Art. 15 L. 225/92).

Tale parte del Piano deve contenere il complesso delle

Componenti e delle Strutture Operative di Protezione Civile

che intervengono in emergenza (art. 6 e art. 11 L.225/92),

e indicarne i rispettivi ruoli e compiti.

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Obiettivi principaliB.1 - Coordinamento OperativoIl Sindaco si avvale del Centro Operativo Comunale (C.O.C.)

B.2 - Salvaguardia della popolazionePredisposizione di un piano di evacuazione

B.3 - Rapporti tra le istituzioniCapacità amministrativa di mantenere i collegamenti con Regione, Prefettura, Amministrazione Provinciale, Comunità Montana

B.4 - Informazione alla popolazionePredisposizione di un sistema di allertamento per la popolazione

B.5 - Ripristino della viabilità e dei trasportiAttuazione di un piano di viabilità alternativa in emergenza

B.6 - Funzionalità delle telecomunicazioni

Corretto funzionamento delle reti telefoniche e radio

B.7 - Funzionalità dei servizi essenzialiApplicazione di piani particolareggiati di emergenza elaborati da ciascun ente

B.8 - Struttura dinamica del PianoAggiornamento e sperimentazione del Piano

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PARTE C

Modello di interventoIl modello di intervento consiste nell'assegnazione delle

responsabilità e dei compiti nei vari livelli di comando e

controllo per la gestione delle emergenze. Il modello riporta

il complesso delle procedure per la realizzazione del

costante scambio di informazioni tra il sistema centrale e

periferico di protezione civile, in modo da consentire

l'utilizzazione razionale delle risorse, con il coordinamento di

tutti i Centri Operativi dislocati sul territorio in relazione al

tipo di evento (art. 2, L.225/92).

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PARTE C

Modello di intervento

In sintesi il modello di intervento risponde alle domande: chi fa che

cosa , dove come e quando rispetto agli scenari di evento attesi.

Il Centro Operativo, le aree di emergenza, la viabilità ed i cancelli

sono indicati nel modello di intervento della pianificazione e nella

cartografia tematica specifica allegata.