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Esperienze di monitoraggio in Regione Lombardia ROMA 14 dicembre 2012 Antonio Tagliaferri Convegno: “La conservazione della natura nella RN2000. Il monitoraggio della biodiversità”

Esperienze di monitoraggio in Regione Lombardia · Esperienze di monitoraggio in Regione Lombardia ROMA 14 dicembre 2012 Antonio Tagliaferri Convegno: “La conservazione della natura

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Esperienze di monitoraggio in Regione Lombardia

ROMA 14 dicembre 2012

Antonio Tagliaferri

Convegno: “La conservazione della natura nella RN2000. Il

monitoraggio della biodiversità”

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Ruolo delle Regioni nella Strategia Nazionale per la Biodiversità

Programmazione e gestione delle attività nei principali settori che incidono sulla conservazione della natura. Realizzazione di una Rete di Osservatori e/o Uffici regionali per la biodiversità (coordinamento delle attività di conservazione e di

monitoraggio degli elementi delle biodiversità e dei servizi ecosistemici)

Piani di Azione regionali per la biodiversità, (integrazione tra gli

obiettivi di sviluppo regionale e gli obiettivi di conservazione della biodiversità).

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Perché l’Osservatorio Regionale della Biodiversità

Inserito fra gli obiettivi di governo della IX legislatura della Regione Lombardia e istituito con DGR IX/2117 del 22.12.2011 (articolazione a livello territoriale della Strategia Nazionale). Attivare, sviluppare e gestire reti di monitoraggio, ricerca e comunicazione che forniscano ai decisori ed alla pubblica opinione le informazioni necessarie per operare sulla gestione della biodiversità. Importanza della raccolta di dati biologici, fisici, socio-economici, geografici, ambientali di valutazione costi/benefici, di sostenibilità.

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I compiti dell’Osservatorio Regionale - 1

• Aggregare tutti i soggetti che si occupano di raccogliere dati e informazioni sugli habitat naturali e sulle specie di interesse comunitario monitorandone lo stato di conservazione.

• Contribuire alla costituzione della Rete Nazionale di Osservatori e/o Uffici per la biodiversità fornendo competenze e conoscenze inerenti la realtà lombarda.

• Raccogliere ed aggiornare in un’unica banca dati regionale i dati sul monitoraggio di habitat e specie di interesse comunitario (protocolli nazionali adattati alle diverse scale territoriali).

• Supportare la Giunta Regionale fornendo dati, informazioni e indicazioni tecnico/scientifiche per la definizione e l’attuazione delle politiche a tutela della biodiversità.

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I compiti dell’Osservatorio regionale - 2

• Promuovere una logica di sistema fra i gestori delle aree protette per coordinare le azioni di conservazione e le misure di gestione degli habitat naturali e delle specie di interesse comunitario.

• Proporre modelli gestionali applicabili nei diversi territori della Lombardia, in grado di valorizzare la biodiversità, sviluppando azioni ed interventi specifici di studio, ricerca e sperimentazione.

• Condurre e stimolare attività di informazione, comunicazione ed educazione ambientale sul tema della biodiversità.

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6

Osservatorio Regionale : percorso costitutivo e modalità di lavoro

Dalla dgr IX/2117/2012: L’Osservatorio è costituito da soggetti pubblici, con specifiche competenze nel settore della ricerca naturalistica ed ambientale e dell’agrobiodiversità e/o soggetti istituzionali attivi nell’attività di divulgazione, comunicazione ed educazione ambientale sul tema della biodiversità. L’Osservatorio dovrà coinvolgere nelle proprie attività soggetti del sistema regionale, soggetti che operano nel settore della ricerca, gli Enti gestori delle Aree protette, le associazioni ambientaliste e le organizzazioni di categoria.

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La Struttura dell’Osservatorio

COMITATO TECNICO

Reg. LOMBARDIA (Direzioni Agricoltura e Sistemi Verdi e Paesaggio) ERSAF FONDAZIONE LOMBARDIA PER L’AMBIENTE CENTRO FLORA AUTOCTONA (Aree protette e Università) ARPA LOMBARDIA CFS – Centro Nazionale Biodiversità Forestale “Boscofontana”

SEGRETERIA

COMITATO SCIENTIFICO

COMITATO CONSULTIVO

RETE TERRITORIALE DELL’OSSERVATORIO

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Parchi e Riserve

Rete Natura 2000

Aree prioritarie per la biodiversità

Rete Ecologica Regionale

Attuazione e sostegno a

Progetti Life +

Il Sistema regionale delle Aree protette

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• 241 SITI (346.342 ha pari a circa il 15% del territorio regionale). Il 36% di questi siti è in area protetta.

La Rete Natura 2000 in Lombardia

SIC

ZPS

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Habitat 54 di cui 13 prioritari

Specie: Uccelli 284, Invertebrati 14, Mammiferi 13,

Pesci 14, Anfibi/rettili 5, Piante 10

Aree protette regionali = 172 siti

Parco Nazionale Stelvio = 1 ZPS + 8 SIC

Province = 44 siti,

ERSAF = 8 siti (aree demaniali forestali)

Comunità Montane = 7 siti, 1 sito CFS

La Rete Natura 2000 in Lombardia

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11

Ambiente alpino

Ambiente continentale

• 4070* Boscaglie di Pinus mugo e Rhododendron hirsutum

• 6230* Formazioni erbose a Nardus, ricche di specie, su substrato siliceo delle zone montane

• 7110* Torbiere alte attive

• 7130* Torbiere di copertura

• 91D0* Torbiere boscose

• 3170* Stagni temporanei mediterranei

• 8240* Pavimenti calcarei

In entrambi gli ambienti

• 6210* Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) (*stupenda fioritura di orchidee)

• 7210* Paludi calcaree con Cladium mariscus e specie del Caricion davallianae

• 7220* Sorgenti pietrificanti con formazione di travertino (Cratoneurion)

• 9180* Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-acerion

• 91E0* Foreste alluvionali di Alnus glutinosa e Fraxinus excelsior (Alno-Padion, Alnion incanae, Salicion albae)

• 91H0* Boschi pannonici di Quercus pubescens

Habitat prioritari in Lombardia

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Piani di gestione Misure di Conservazione Val. di incidenza (recepimento del DM 184/2007 e s.m.i.) con dgr 9275/2009.

Art. 25 bis (l.r. 86/83): … La Regione: concorre alla definizione della Rete Natura

2000 in ambito regionale, anche emanando indirizzi e misure generali di conservazione per la gestione, la conservazione e il monitoraggio dei siti, degli habitat e delle specie di interesse comunitario; … Gli enti gestori dei siti per le ZSC e le ZPS adottano le misure di conservazione necessarie, sulla base degli indirizzi emanati dalla Regione, da recepire nei rispettivi atti di pianificazione e adottano altresì le opportune misure contrattuali, amministrative o regolamentari, conformi alle esigenze ecologiche dei tipi di habitat naturali e delle specie presenti nei siti; …

Le norme nazionali e regionali

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Nasce nel 2000, per volere di Regione Lombardia e del Parco del Monte Barro.

Ha l’obiettivo di garantire la disponibilità di specie erbacee e arbustive geneticamente compatibili con le

popolazioni naturali lombarde, da impiegare in interventi di recupero ambientale, ripopolamento e

reintroduzione.

Centro regionale per la tutela della Flora autoctona

Il CFA è una stazione sperimentale istituita dalla Regione Lombardia ai sensi della L.R. 86/83, la legge quadro sulle aree

protette lombarde.

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Il Centro Flora Autoctona è gestito, su mandato di Regione Lombardia, dal Parco Regionale del Monte Barro e ne fanno parte:

Centro regionale per la tutela della Flora autoctona

L’Università degli Studi dell’Insubria (Varese), per la supervisione scientifica e per gli studi bio-ecologici e genetici;

la Fondazione Minoprio (Como), per le pratiche agronomiche-vivaistiche, connesse alle coltivazioni estensive;

l’Università degli Studi di Pavia per la raccolta e la conservazione ex situ dei semi presso la Banca del Germoplasma.

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E’ responsabile dei settori flora e habitat (fra l’altro ha compilato 67 schede per il monitoraggio art.17 Direttiva). Ha realizzato il software per la gestione e l’aggiornamento dei dati dell’Osservatorio.

CFA e Osservatorio Biodiversità in Lombardia

Disomogeneità delle informazioni relative alla distribuzione: • dettaglio elevato per taxa endemici e localizzati (ad es. Linaria tonzigii, Asplenium adulterinum,

Himantoglossum adriaticum) • dettaglio medio per taxa ad alta distribuzione (ad es. Ruscus aculeatus, Gentiana lutea, Arnica montana) • dettaglio basso per gruppi sistematici problematici, soprattutto in relazione a •briofite e licheni

Monitoraggio come occasione per aggiornamento e revisione dati floristici importanti anche a livello nazionale: • conferma di stazioni puntiformi di specie rarissime (es. Isoetes malinverniana)

• acquisizione di nuove segnalazioni (es. Lindernia palustris) • ridefinizione della distribuzione lombarda (es. Eleocharis carniolica)

Gentiana lutea

(foto G. Parolo)

Asplenium adulterinum (foto S. Marsili)

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Situazione cartografia Habitat nei siti Natura 2000 in base al materiale reperito (in verde corretta, in giallo disponibile ma non utilizzabile, in rosso mancante)

Monitoraggio degli habitat (ex art. 17 direttiva Habitat)

Isoëtes malinverniana

(foto T. Abeli)

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TOTALE SIC (SIC/ZPS)

ZPS

CARTOGRAFIA SUPERFLUA (siti inclusi in altri) 5 - 5

CARTOGRAFIA MANCANTE 36 7 29

CARTOGRAFIA INUTILIZZABILE 7 6 1

CARTOGRAFIA EMENDATA da difetti geometrici 62 55 7

CARTOGRAFIA PRIVA di difetti geometrici 132 125 7

TOTALE 242 193 49

Situazione cartografia Habitat nei siti Natura 2000 in seguito alla prima fase di correzione

Monitoraggio degli habitat (ex art. 17 direttiva Habitat)

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2000

2007

Variazioni uso del suolo nei siti Natura 2000 in base al DUSAF (NB non sono state eliminate le sovrapposizioni)

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Variazioni uso del suolo nei siti Natura 2000 in base al DUSAF (NB non sono state eliminate le sovrapposizioni)

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A) INVENTARIO, CONSOLIDAMENTO E IMPLEMENTAZIONE costruzione di un primo sistema cartografico degli Habitat a livello regionale con i documenti cartografici effettivamente utilizzabili B) VERIFICA PUNTUALE completamento della cartografia degli Habitat per i siti Natura2000 che attualmente ne sono privi anche tramite il volontariato specialistico C) COSTRUZIONE DI UN SISTEMA CARTOGRAFICO INTEGRATO A LIVELLO REGIONALE RIGUARDANTE I SITI NATURA2000 sincronizzazione delle tre cartografie regionali (habitat, DUSAF e Tipi Forestali) con verifica puntuale dei casi critici (foto-interpretazione)

OBIETTIVO: impostare un sistema solido di validazione, certificazione e trasmissione delle informazioni cartografiche (estensione e localizzazione) inerenti gli Habitat dei siti Natura 2000.

Monitoraggio degli habitat (ex art. 17 direttiva Habitat)

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Approvazione della LR 31 marzo 2008, n.10, contenente le “Disposizioni per la tutela e la conservazione della piccola fauna, della flora e della vegetazione spontanea” Definizione degli elenchi floristici relativi a: - specie soggette a protezione rigorosa; - specie soggette a raccolta regolamentata; - specie alloctone oggetto di monitoraggio, contenimento o eradicazione (Lista Nera) Realizzazione del volume “Flora e piccola fauna protette in Lombardia” e del corrispondente applicativo Wiki disponibile via web con descrizione e distribuzione lombarda delle specie.

Altre attività relative alla componente vegetale in Lombardia

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• Ricerche agevoli (Testuali, Con rendering cartografico)

• Inserimento dati semplificato in base al profilo dello specialista

• Inserimento dei dati con validazione (livelli di utenza diversificati:

Utente anonimo o registrato, Validatore , Esperto, Amministratore

Registro delle reintroduzioni database geografico per visualizzare gli interventi di reintroduzione e/o rafforzamento autorizzati dalla Regione

Lista di oltre 450 specie elencate e distinte per appartenenza ad uno o più habitat prioritari, a supporto delle Linee Guida Regionali per programmazione, coltivazione in vivaio, impianto e manutenzione delle specie autoctone arboree, arbustive ed erbacee utilizzate in opere pubbliche e di interesse pubblico.

Realizzazione del software dell’Osservatorio regionale della Biodiversità

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Il Centro si occupa di tassonomia, sistematica, ecologia e monitoraggio degli Invertebrati terrestri, e della conservazione dei loro habitat su tutto il territorio nazionale. È membro del Comitato Tecnico dell'Osservatorio Regionale per la Biodiversità della Lombardia. Il Centro collabora con la Regione Lombardia per lo sviluppo di metodi di monitoraggio di specie invertebrate inserite nella Direttiva Habitat

2012 sperimentazione di metodi di monitoraggio per:

Ophiogomphus cecilia, Lucanus cervus, Osmoderma eremita, Lycaena dispar

© F. Sacchi © Archivio CNBF © Archivio CNBF © Archivio CNBF

MiPAAF - CFS Centro Nazionale Biodiversità Forestale

“Bosco Fontana”

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24 24

È il più grande coleottero europeo

È una specie saproxilica obbligata

Fattori che influiscono negativamente sulla conservazione della specie

Disboscamento Frammentazione degli habitat forestali Rimozione del legno morto a terra Eliminazione di alberi vetusti o deperienti

Stato: “Quasi minacciata”(Near Treathened) (Lista Rossa europea dei Coleotteri saproxilici)

Habitat: boschi maturi (quercete) fino a 1000 m s.l.m.

Specie inclusa in Allegato II Direttiva Habitat 92/43/CEE

Diffuso in Italia settentrionale e

Italia centrale

Lucanus cervus

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GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AG SET OTT NOV DIC

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Orario

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ATTIVITA’ GIORNALIERA

Attività di monitoraggio vincolata

da tempi ristretti

Problematiche per il monitoraggio

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Lycaena dispar

È una specie igrofila, tipica di pianura

Habitat: paludi, marcite, vicinanza di ruscelli fino a circa 500 m s.l.m.

Piante nutrici delle larve: genere Rumex Diffusa in Italia centro-settentrionale

Fattori che influiscono negativamente sulla conservazione della specie

Bonifica delle zone umide Sviluppo agricolo intensivo Uso di erbicidi e fertilizzanti chimici

Stato: “Meno preoccupante” (Least Concern) (

Libro Rosso delle Farfalle Europee)

Specie inclusa in All. II - IV Direttiva Habitat 92/43/CEE

Lycaena dispar

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GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AG SET OTT NOV DIC

FENOLOGIA (NORD ITALIA - PIANURA)

2012 LUNGO PERIODO ARIDO IN LUGLIO - AGOSTO

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AG SET OTT NOV DIC

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Attività di monitoraggio vincolata

a VARIABILI CLIMATICHE

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Problematiche per il monitoraggio

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Stazione Sperimentale regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi in Lombardia Lago di Endine (BG)

Progetti di conservazione effettuati nell’ambito di SIC o ZPS: Progetto Anfi. Oro. 2008/2011

Obiettivi: .. monitorare la presenza di alcune specie di anfibi minacciati o tutelati dalle Direttive CEE (Bombina variegata, Triturus carnifex, Hyla intermedia); .. valutare lo status e la criticità delle popolazioni; .. proporre e realizzare opere di ripristino e salvaguardia dei siti riproduttivi; .. definire lo status tassonomico di Zootoca vivipara lucertola igrofila presente nel Parco delle Orobie Bergamasche, per valutare eventuali iniziative di conservazione;

.. produrre materiali didattico divulgativi

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Risultati e prodotti del progetto Anfi. Oro – Ripristini habitat riproduttivi per anfibi (9 ripristini + 1 non eseguito

direttamente) Parco Orobie BG, Riserva Naturale Pian di Spagna CO SO

– Monitoraggio di popolazioni di Bombina variegata, Triturus carnifex, Hyla intermedia, Salamandra alpina e atra Parco Orobie BG, RN Pian di Spagna Lago di Mezzola (tot. 6 specie)

– Monitoraggio della nuova sottospecie lucertola della Carniola –Zootoca vivipara carniolica nel PO BG

– Analisi genetiche effettuate da Fondazione Mach TN- su Salamandra alpina (verosimilmente nuova sottospecie!) e su lucertola della Carniola

– Definizione degli areali di distribuzione di Salamandra alpina e lucertola della Carniola nel Parco delle Orobie Bergamasche

– Pubblicazioni divulgative: Il modulo Anfi. Oro.-La salvaguardia degli anfibi nel Parco delle Orobie Bergamasche; Atlante degli Anfibi della Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola

Stazione Sperimentale regionale per lo studio e la conservazione degli anfibi in Lombardia Lago di Endine (BG)

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16272

Andamento migrazione Bufo bufo Lago di Endine (BG) 1992/12

-63 %

+ 23%

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Il censimento delle specie aliene acquatiche: un progetto di ARPA Lombardia

OBIETTIVO: INDIVIDUARE FOCOLAI DI SPECIE ALIENE ACQUATICHE POTENZIALMENTE INVASIVE

al di fuori delle aree protette la tutela della biodiversità – o meglio, l’arresto

della sua perdita – si può declinare anche nel contrasto alle invasioni biologiche

la competenza degli esperti di ARPA Lombardia in tema di elementi naturali è

maturata prevalentemente nello studio degli ambienti acquatici

il complesso reticolo idrografico regionale è una potente via di diffusione

delle specie animali e vegetali di origine alloctona

le comunità acquatiche che verranno tutelate – pur non appariscenti –

garantiscono il funzionamento dell’intero ecosistema fiume

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sistematicamente nei corsi d’acqua sottoposti a monitoraggio ai sensi della vigente normativa

in modo estemporaneo durante il controllo delle ricadute delle grandi opere sulla qualità delle acque superficiali

LE STAZIONI E FREQUENZA DEI RILIEVI SONO DETERMINATE: dalla strategia di monitoraggio delle acque superficiali, che distingue le stazioni

dedicate al monitoraggio operativo (frequenza: ogni 3 anni) da quelle dedicate al monitoraggio di sorveglianza (frequenza: ogni 6 anni)

dai programmi di lavoro relativi alle singole unità territoriali, identificabili con il bacino idrografico

Il censimento delle specie aliene acquatiche: dove e quando si procede

19 SPECIE DA CENSIRE (diatomee, macroinvertebrati, macrofite)

Selezionate sulla base della Lista Nera di Regione Lombardia, delle indicazioni della letteratura scientifica e delle precedenti segnalazioni degli esperti di ARPA

Lombardia (*)

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Il monitoraggio della fauna selvatica regionale omeoterma (Uccelli e Mammiferi)

Università degli Studi di Milano-Bicocca, Dipartimento di Scienze dell'Ambiente e del Territorio (DISAT), Unità per la Conservazione della Biodiversità;

Università degli Studi dell’Insubria (sede di Varese), Dipartimento Ambiente-Salute-Sicurezza; Università degli Studi di Pavia, dipartimenti di Biologia Animale e Ecologia del Territorio; Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste (ERSAF).

Il monitoraggio è condotto da DG Agricoltura in collaborazione con:

Farmland bird index (FBI) serie storica avviata nel 2000

Monitoraggio dell’avifauna nidificante in Lombardia (BDOR)

Censimento degli uccelli acquatici svernanti

Monitoraggio standardizzato delle popolazioni di Galliformi alpini in aree campione della Regione Lombardia

Raccolta dati di inanellamento degli uccelli a scopo scientifico

Manuale sulle tecniche di monitoraggio di uccelli e mammiferi

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Piano di monitoraggio dei vertebrati terrestri di interesse comunitario ( All. II DH e All. I DU) in Lombardia

coordinamento generale: Fondazione Lombardia per l’Ambiente

Uccelli: Fondazione Lombardia per l’Ambiente, Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di

Bologia Animale)

Anfibi e Rettili: Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Bologia Animale)

Mammiferi:Università degli Studi di Pavia (Dipartimento di Bologia Animale)

Università degli Studi dell’Insubria (Dipartimento Ambiente-Salute-Sicurezza)

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Taxa N. di specie Esempi

Anfibi e rettili 7 Salamandrina dagli occhiali, Geotritone di Strinati, Tritone crestato italiano, Ululone dal ventre giallo, Pelobate fosco, Rana di Lataste, Testuggine palustre europea

Uccelli 34

Tarabuso, Tarabusino, Nitticora, Sgarza ciuffetto, Falco pecchiaiolo, Nibbio bruno, Gipeto, Biancone, Falco di palude, Aquila reale, Pernice bianca, Re di quaglie, Occhione, Sterna comune, Gufo reale, Civetta nana, Civetta capogrosso, Succiacapre, Martin pescatore, Picchio cenerino, Calandro, Averla piccola, Averla cenerina, Ortolano ecc.

Chirotteri 6 Rinolofo maggiore, Rinolofo minore, Vespertilio di Bechstein, Vespertilio di Blyth, Vespertilio di Capaccini, Vespertilio smarginato, Vespertilio maggiore, Barbastello, Miniottero di Schreiber

Grandi carnivori 3 Orso, Lupo e Lince

Lontra 1 Lontra

il piano verrà integrato e completato nell’ambito del LIFE+ GESTIRE

Piano di monitoraggio dei vertebrati terrestri di interesse comunitario in Lombardia

SPECIE ATTUALMENTE CONSIDERATE

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Piano di monitoraggio dei vertebrati terrestri di interesse comunitario in Lombardia: iter procedurale

•fase 1 1. analisi dei metodi di censimento, raccolta dati pregressi relativi a presenza e distribuzione

specie, 2. individuazione delle possibili aree campione, 3. elaborazione, ove possibile, di modelli di idoneità ambientale per la definizione delle aree da

sottoporre a monitoraggio.

•fase 2 1. attività di campo per la verifica delle metodologie, la validazione del’idoneità delle aree

individuate e il reperimento/verifica di dati di presenza e distribuzione delle specie.

•fase 3 1. stesura del piano in relazione ai taxa di competenza.

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Piano di monitoraggio dei vertebrati terrestri di interesse comunitario in Lombardia: protocollo di monitoraggio

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Piano di monitoraggio dei vertebrati terrestri di interesse comunitario in Lombardia: risultati

Verifica dello stato di conservazione dei vertebrati terrestri di interesse comunitario su tutto il territorio lombardo. Per ogni specie considerata piano sono state individuate: 1. idonee metodologie per l’assunzione di dati quali-

quantitativi (presenza/assenza, stima della consistenza

delle popolazioni ove possibile); 2. tempistiche per l’applicazione dei monitoraggi; 3. indicazioni relative alle aree da monitorare (macro

e micro scala) al fine di avere un quadro il più possibile esaustivo dello stato di conservazione relativo all’intero territorio regionale (non solo per i Siti Natura 2000).

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Monitoraggio degli habitat e delle specie di interesse comunitario in Lombardia: opportunità

L’implementazione la sperimentazione e la messa in atto del Monitoraggio, rappresenta una concreta opportunità per far si che, Regione Lombardia, mediante l’Osservatorio Regionale per la Biodiversità sia in grado di: 1. garantire la raccolta, l’analisi sistematica, periodica e a lungo termine di dati su

tutto il territorio regionale, contribuendo alla predisposizione delle informazioni necessarie per l’elaborazione dei Rapporti nazionali previsti dalle Direttive comunitarie;

2. formulare obiettivi e priorità di conservazione al fine di individuare misure appropriate;

3. valutare l’efficacia delle misure di gestione dei siti Natura 2000 ed altre misure a livello di rete ecologica di connessione;

4. aggiornare i formulari Natura 2000; 5. formulare valutazioni di incidenza e di impatto ambientale con cognizione di

causa, ossia valutare adeguatamente l’impatto di piani e progetti che potrebbero avere effetti negativi sulle singole specie e sui siti.

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Grazie per l’attenzione