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Direzione generale della Comunicazione
UNITÀ PER IL SEGUITO DELL'OPINIONE PUBBLICA
Bruxelles, agosto 2013
Eurobarometro del Parlamento europeo (EB/EP 79.5)
FOCUS SOCIO-DEMOGRAFICO
Parte economica e sociale
Copertura: UE27 / UE28
Popolazione: 27 624 cittadini europei di almeno 15 anni di età
Metodologia: modalità faccia a faccia (CAPI)
Periodo considerato: dal 7 al 23 giugno 2013, sondaggio realizzato da TNS
opinion
INTRODUZIONE...................................................................................................................... 2
A. IL RUOLO DELL’EURO.............................................................................................. 7
B. QUALE EUROZONA NEL 2025? ............................................................................. 16
C. BUDGET DELL’UNIONE EUROPEA ...................................................................... 25
D. TRE INIZIATIVE PER MIGLIORARE LE PRESTAZIONI DELL’ECONOMIA
EUROPEA ............................................................................................................................... 35
E. I CITTADINI EUROPEI E LA GLOBALIZZAZIONE NEL 2025 ........................... 45
In ragione dell'adesione della Croazia il 1° luglio 2013, ossia otto giorni dopo la fine del
periodo considerato dal presente sondaggio, taluni quesiti per questo paese sono stati posti in
maniera leggermente modificata al fine d'includerne efficacemente i risultati nel sondaggio
Eurobarometro.
AVVERTENZA
Il sondaggio è stato condotto in modalità faccia a faccia da TNS opinion intervistando 27 624
cittadini dei 28 paesi dell'UE. I risultati sono presentati a livello dell'UE a 28 per i nuovi quesiti
o sotto forma di tendenze per l'UE a 27.
Il presente sondaggio del Parlamento europeo è integrato da un quesito figurante nel sondaggio
Standard (EB79.3), pubblicato il 23 luglio 2013 dalla Commissione europea.
Unità per il seguito dell'opinione pubblica
Jacques Nancy +32 2 284 24 85
2
Età Sesso Professione Area dell'euro/area
non euro
INTRODUZIONE
L'esame dei risultati in base al sesso, all'età e alla categoria professionale dei cittadini
europei, come pure in base al gruppo di paesi (area dell'euro/area non euro), rivela una serie
di tendenze sociodemografiche.
Nel complesso, non si riscontrano differenze molto marcate nell'analisi in base al
sesso. L'opinione secondo cui l'euro ha generalmente attenuato gli effetti negativi della crisi
risulta tuttavia più diffusa tra gli uomini che tra le donne, le quali si dimostrano
globalmente più sensibili alle tematiche sociali.
Le variazioni in base all'età appaiono più pronunciate: i giovani (15-24 anni) sono i più
numerosi a privilegiare una risposta coordinata alla crisi da parte degli Stati membri e ad
auspicare che le risorse del bilancio dell'UE siano utilizzate nel settore dell'istruzione e
della formazione. Gli intervistati più anziani (55 anni o più) sono i più numerosi a ritenere
che il bilancio dell'UE sia "troppo elevato".
È possibile individuare alcune differenze tra le categorie professionali: il personale
direttivo dimostra l'atteggiamento più positivo in relazione al ruolo dell'euro nel contesto
della crisi, mentre i lavoratori autonomi ritengono che la crescita debba costituire la priorità
del bilancio dell'UE. Le casalinghe e i disoccupati sono i meno numerosi a ritenere che
l'Unione europea sia l'attore con le maggiori possibilità di consentire loro di beneficiare al
meglio degli effetti positivi della globalizzazione di qui al 2025 o di proteggerli dagli effetti
negativi della stessa.
Tra gli intervistati dell'area dell'euro e quelli dell'area non euro si registrano
variazioni piuttosto nette: i primi privilegiano chiaramente le misure coordinate e sono i
più numerosi a ritenere che la riforma del sistema bancario sarebbe più efficace a livello
europeo, mentre i secondi optano maggiormente per misure individuali e ritengono che
sarebbe più efficace perseguire la riforma del sistema finanziario attraverso misure
nazionali.
Nello specifico:
Le reazioni di fronte alla crisi: la maggioranza degli intervistati è favorevole
all'adozione di misure coordinate tra gli Stati membri volte a combattere la crisi (salvo
nell'area non euro). L'occupazione rimane di gran lunga la prima priorità dell'UE nel
contesto della crisi.
- Tutte le categorie di cittadini europei privilegiano le misure coordinate
rispetto alle misure individuali, in particolare il personale direttivo (61%) e gli
studenti (58%).
- Per contro, a tale riguardo si registra un netto divario tra l'area dell'euro e
l'area non euro: nell'area non euro gli intervistati privilegiano le azioni
3
individuali (che ottengono il 49% delle preferenze, contro il 41% a favore delle
misure coordinate), mentre nell'area dell'euro si registra il risultato opposto (il
36% contro il 55%). L'Unione europea è l'attore con le maggiori possibilità
di agire efficacemente contro la crisi, soprattutto per gli studenti (27%), i
giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni (25%) e all'interno dell'area dell'euro
(23%). Se, nelle varie categorie, le risposte si dividono abbastanza equamente
tra l'Unione europea e il governo nazionale, nell'area non euro quest'ultimo
ottiene la maggior parte delle preferenze (27%).
- Nel contesto della crisi, la priorità dell'UE deve essere l'occupazione,
soprattutto per i disoccupati (83%). Il potere d'acquisto e il debito pubblico sono
menzionati di frequente nell'area dell'euro, mentre gli alloggi figurano
maggiormente tra le risposte fornite nell'area non euro.
Il ruolo dell'euro: nelle varie categorie prevale l'opinione secondo cui l'euro non ha
permesso di attenuare gli effetti della crisi, anche se un maggior numero di persone
rispetto al settembre 2011 pensa che l'euro ne abbia ridotto l'impatto.
Nell'area non euro, gli intervistati non sono concordi sulle prospettive di adozione della
moneta unica da parte del loro paese di qui al 2025.
- Gli uomini (41%) e il personale direttivo (43%) sono un po' più numerosi delle
donne (35%) e di casalinghe e disoccupati (34% per le due categorie) a ritenere
che l'euro abbia attenuato gli effetti della crisi. Non si riscontrano differenze
significative per quanto concerne l'età.
- Nell'area non euro, la maggioranza delle donne ritiene che il proprio paese avrà
adottato la moneta unica entro il 2025 (il 47% è di questo avviso, contro il 44%
di risposte negative), mentre tra gli uomini prevale lo scetticismo (45% di
risposte affermative contro 48% di risposte negative).
- Le persone di meno di 40 anni, le casalinghe e i disoccupati dell'area non euro
sono per la maggior parte convinti che il loro paese adotterà la moneta unica di
qui al 2025. Le persone di età superiore ai 40 anni, i lavoratori autonomi e il
personale direttivo pensano invece che il loro paese conserverà la moneta
nazionale.
Il bilancio dell'UE è considerato "adeguato" da tutte le categorie di cittadini europei, in
particolare gli uomini (42%), i giovani tra i 15 e i 24 anni (43%), il personale direttivo
(47%) e i dipendenti (49%).
- Gli uomini (25%), le persone di meno di 40 anni (24%) e il personale direttivo
(25%) pensano che il bilancio dell'UE "non sia abbastanza elevato" in misura
maggiore rispetto alle donne (19%), alle persone di età superiore ai 55 anni
(19%) e ai pensionati (19%).
- Nell'area dell'euro la percentuale di intervistati secondo cui il bilancio dell'UE
"non è abbastanza elevato" (25%) è superiore a quella registrata nell'area non
euro (17%).
Le priorità indicate per il bilancio dell'Unione europea variano sensibilmente a
seconda delle categorie di intervistati.
4
- Gli uomini (50%) e i lavoratori autonomi (55%) attribuiscono il primo posto alla
crescita.
- Le donne (52%), la popolazione attiva (52% delle persone di età compresa tra i
25 e i 54 anni), gli operai (51%), le casalinghe (50%) e i disoccupati (57%)
privilegiano gli affari sociali e l'occupazione.
- Per i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni (51%) e gli studenti (54%),
l'UE dovrebbe utilizzare le risorse del proprio bilancio innanzitutto nel settore
dell'istruzione e della formazione.
- Gli affari sociali e l'occupazione si collocano al primo posto tra le priorità del
bilancio indicate dagli intervistati dell'area dell'euro (ottenendo il 53% delle
preferenze, contro il 43% nell'area non euro). Gli intervistati dell'area dell'euro
sono altresì più numerosi di quelli dell'area non euro a indicare l'istruzione e la
formazione (il 48% contro il 36%) e la ricerca scientifica (il 25% contro il
16%).
- Nell'area non euro, gli intervistati ritengono che la crescita dovrebbe costituire
la prima voce del bilancio dell'UE (47%).
Nel complesso, la maggioranza dei cittadini europei ritiene che la riforma globale
del sistema bancario sarebbe più efficace se fosse condotta a livello europeo, anche
se gli intervistati esprimono pareri discordanti sul tema delle garanzie per i depositi
bancari dei cittadini.
- Gli uomini, le persone di età compresa tra i 40 e i 54 anni (fatta eccezione
per il sostegno alle banche in difficoltà) e il personale direttivo sono i più
numerosi a considerare che le diverse misure volte a riformare il sistema
bancario sarebbero più efficaci se adottate a livello europeo.
- Le donne (46%), le persone di età superiore ai 55 anni (48%), le casalinghe
(48%) e i pensionati (47%) ritengono per la maggior parte che la garanzia dei
depositi bancari sarebbe più efficace a livello nazionale.
- Si registrano ampie differenze tra gli intervistati dell'area dell'euro e quelli
dell'area non euro: i primi sono sempre più numerosi a ritenere che queste
diverse misure sarebbero più efficaci a livello europeo. Nell'area non euro,
invece, l'efficacia a livello nazionale è considerata superiore per tre misure su
quattro.
Per migliorare le prestazioni dell'economia europea, i cittadini europei ritengono che
occorra innanzitutto migliorare l'istruzione e la formazione professionale. Le altre
iniziative sono menzionate da meno di un terzo degli intervistati, con differenze
relativamente poco marcate tra le categorie.
- I giovani (53%) e gli studenti (55%) sono i più numerosi a citare il
miglioramento dell'istruzione e della formazione professionale, che si
colloca al primo posto per tutte le categorie.
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- La necessità di agevolare la creazione di imprese è menzionata in misura
leggermente maggiore dalle persone di età compresa tra i 25 e i 39 anni (34%) e,
soprattutto, dai disoccupati (39%).
- Gli uomini (34%), le persone di età compresa tra i 40 e i 54 anni (33%) e
soprattutto il personale direttivo (41%) sono i più numerosi a menzionare la
necessità di investire nella ricerca e nell'innovazione.
- Le cinque prime iniziative sono maggiormente citate nell'area dell'euro, in
particolare quella relativa agli investimenti nella ricerca e nell'innovazione (35%
contro 24%). Per quanto concerne gli investimenti nel settore dei trasporti si
registra il fenomeno inverso, con una maggiore rappresentanza dell'area non
euro (il 18% contro il 9% nell'area dell'euro).
I cittadini europei e la globalizzazione di qui al 2025: l'UE è considerata in larga
misura l'attore con le maggiori possibilità di far beneficiare al meglio degli effetti
positivi della globalizzazione, ma anche di proteggere dai suoi effetti negativi (a parità
dei governi nazionali). Secondo gli intervistati, le principali potenze economiche nel
2025 saranno la Cina, ampiamente in testa, e gli Stati Uniti.
- Gli uomini sono più numerosi delle donne a citare l'UE, ma anche gli altri vari
attori, per quanto concerne la capacità sia di far beneficiare degli effetti positivi
della globalizzazione di qui al 2025 sia di proteggere dai suoi effetti negativi.
Questo dato si spiega alla luce del tasso di "non so rispondere", più elevato tra le
donne (il 22% per le donne contro il 14% per gli uomini per quanto concerne la
capacità di far beneficiare degli effetti positivi, il 23% per le donne contro il
15% per gli uomini per quanto concerne la capacità di proteggere dagli effetti
negativi).
- L'Unione europea viene citata in misura maggiore dai giovani di età compresa
tra i 15 e i 24 anni (il 53% per quanto concerne la capacità di far beneficiare
degli effetti positivi, il 52% per quanto concerne la capacità di proteggere dagli
effetti negativi), dagli studenti (rispettivamente il 57% e il 54%) e dal personale
direttivo (il 55% e il 56%). Quest'ultima categoria menziona ugualmente i
governi nazionali in misura maggiore rispetto alla media, ponendoli al primo
posto nella classifica degli attori capaci di proteggere i cittadini dagli effetti
negativi della globalizzazione (58%).
- Nell'area non euro, i governi nazionali occupano la prima posizione nella
graduatoria degli attori capaci di proteggere i cittadini dagli effetti negativi della
globalizzazione di qui al 2025 (indicati nel 53% delle risposte, contro il 47% per
l'UE). Nell'area dell'euro si registra la tendenza inversa (il 46% contro il 49%).
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FOCUS ETÀ
1. Risultati dell’Unione europea
Q35 Mi dica quanto è d’accordo o in disaccordo con la seguente affermazione: in generale, l’euro ha attenuato gli effetti negativi della crisi.
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FOCUS GENERE
1. Risultati dell’Unione europea
Q35 Mi dica quanto è d’accordo o in disaccordo con la seguente affermazione: in generale, l’euro ha attenuato gli effetti negativi della crisi.
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FOCUS PROFESSIONE
1. Risultati dell’Unione europea
Q35 Mi dica quanto è d’accordo o in disaccordo con la seguente affermazione: in generale, l’euro ha attenuato gli effetti negativi della crisi.
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FOCUS ZONA EURO/ZONA NON EURO
1. Risultati dell’Unione europea
Q35 Mi dica quanto è d’accordo o in disaccordo con la seguente affermazione: in generale, l’euro ha attenuato gli effetti negativi della crisi.
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FOCUS ETÀ
1. Risultati della zona non-euro
Q36 Pensa che nel 2025 il (NOSTRO PAESE) avrà adottato l’euro?
Questa domanda è stata posta solo nei Paesi della zona non-euro
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2. Risultati nazionali
Questa domanda è stata posta solo nei Paesi della zona non-euro
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FOCUS GENERE
1. Risultati della zona non-euro
Q36 Pensa che nel 2025 il (NOSTRO PAESE) avrà adottato l’euro?
Questa domanda è stata posta solo nei Paesi della zona non-euro
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2. Risultati nazionali
Questa domanda è stata posta solo nei Paesi della zona non-euro
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FOCUS PROFESSIONE
1. Risultati della zona non-euro
Q36 Pensa che nel 2025 il (NOSTRO PAESE) avrà adottato l’euro?
Questa domanda è stata posta solo nei Paesi della zona non-euro
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2. Risultati nazionali
Questa domanda è stata posta solo nei Paesi della zona non-euro
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FOCUS ETÀ
1. Risultati dell’Unione europea
Q41 Il bilancio complessivo dell’UE rappresenta più o meno l’1% del prodotto interno lordo (PIL) totale di tutti gli Stati membri, ossia circa 145 miliardi di euro. Secondo Lei questa percentuale
è troppo alta, giusta o troppo bassa?
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FOCUS GENERE
1. Risultati dell’Unione europea
Q41 Il bilancio complessivo dell’UE rappresenta più o meno l’1% del prodotto interno lordo (PIL) totale di tutti gli Stati membri, ossia circa 145 miliardi di euro. Secondo Lei questa percentuale
è troppo alta, giusta o troppo bassa?
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FOCUS PROFESSIONE
1. Risultati dell’Unione europea
Q41 Il bilancio complessivo dell’UE rappresenta più o meno l’1% del prodotto interno lordo (PIL) totale di tutti gli Stati membri, ossia circa 145 miliardi di euro. Secondo Lei questa percentuale
è troppo alta, giusta o troppo bassa?
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FOCUS ZONA EURO/ZONA NON EURO
1. Risultati dell’Unione europea
Q41 Il bilancio complessivo dell’UE rappresenta più o meno l’1% del prodotto interno lordo (PIL) totale di tutti gli Stati membri, ossia circa 145 miliardi di euro. Secondo Lei questa percentuale
è troppo alta, giusta o troppo bassa?
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FOCUS ETÀ
1. Risultati dell’Unione europea
Q43 Indichi le tre iniziative che potrebbero migliorare maggiormente lo stato dell’economia europea? (MAX. DUE RISPOSTE)
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FOCUS GENERE
1. Risultati dell’Unione europea
Q43 Indichi le tre iniziative che potrebbero migliorare maggiormente lo stato dell’economia europea? (MAX. DUE RISPOSTE)
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FOCUS PROFESSIONE
1. Risultati dell’Unione europea
Q43 Indichi le tre iniziative che potrebbero migliorare maggiormente lo stato dell’economia europea? (MAX. DUE RISPOSTE)
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FOCUS ZONA EURO/ZONA NON EURO
1. Risultati dell’Unione europea
Q43 Indichi le tre iniziative che potrebbero migliorare maggiormente lo stato dell’economia europea? (MAX. DUE RISPOSTE)
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2. Risultati nazionali
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E. I CITTADINI EUROPEI E LA GLOBALIZZAZIONE NEL 2025
1. Attori nella miglior posizione per favorire lo sfruttamento degli effetti positivi
della globalizzazione
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FOCUS ETÀ
1. Risultati dell’Unione europea
Q37T Secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti Le permetterà più efficacemente di beneficiare degli effetti positivi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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FOCUS GENERE
1. Risultati dell’Unione europea
Q37T Secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti Le permetterà più efficacemente di beneficiare degli effetti positivi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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FOCUS PROFESSIONE
1. Risultati dell’Unione europea
Q37T Secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti Le permetterà più efficacemente di beneficiare degli effetti positivi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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FOCUS ZONA EURO/ZONA NON EURO
1. Risultati dell’Unione europea
Q37T Secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti Le permetterà più efficacemente di beneficiare degli effetti positivi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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FOCUS ETÀ
1. Risultati dell’Unione europea
Q38T E secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti sarà in grado di proteggerLa più efficacemente dagli effetti negativi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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FOCUS GENERE
1. Risultati dell’Unione europea
Q38T E secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti sarà in grado di proteggerLa più efficacemente dagli effetti negativi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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2. Risultati nazionali
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FOCUS PROFESSIONE
1. Risultati dell’Unione europea Q38T E secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti sarà in grado di proteggerLa più efficacemente dagli effetti negativi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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2. Risultati nazionali
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FOCUS ZONA EURO/ZONA NON EURO
1. Risultati dell’Unione europea Q38T E secondo Lei, nel 2025, quale dei seguenti soggetti sarà in grado di proteggerLa più efficacemente dagli effetti negativi della globalizzazione? Al primo posto? E al secondo posto? (MASSIMO 2 RISPOSTE)
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