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EVOLUZIONE DEI VIRUS Dalla spagnola al virus AH1N1 Giulia Mazzotti 4aBs

Evoluzione dei virus

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EVOLUZIONE DEI VIRUS

Dalla spagnola al virus AH1N1

Giulia Mazzotti 4aBs

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All’inizio del 1900 scoppiò una epidemia di influenza che uccise più di 50 milioni di persone in tutto il mondo: la Spagnola. Questa micidiale influenza ha coinvolto l’intero pianeta grazie al modo e alla velocità con cui si diffondeva, per questo viene chiamata pandemia.

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La spagnola è un virus del sottotipo H1N1, lo stesso della pandemia del 2009, l’AH1N1. Infatti esistono numerose varianti dei virus H1N1 che causano forme influenzali pandemiche negli animali, come l’influenza aviaria e la febbre suina.

L’esatta origine della spagnola è tutt’ora non ben chiara, ma si ipotizza che derivi dal riassortimento tra un ceppo di influenza umana stagionale e di un nuovo ceppo di influenza aviaria. Durante il riassortimento, un intero gene è stato scambiato tra un ceppo di aviaria e influenza umana precedentemente adattata, con la conseguente nascita di nuovo ceppo di influenza.

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Però l’emagglutinina, la proteina di superficie di entrambi i virus che gli anticorpi riconoscono come prima cosa, non è affatto simile nei due ceppi. La somiglianza complessiva fra le due proteine si ferma infatti all’80%: un grado di uguaglianza insufficiente a determinare una reazione da parte di un anticorpo non specifico.

Il virus A H1N1, come ho già detto, è un parente piuttosto stretto del virus della Spagnola. Quasi tutti i virus influenzali che hanno infettato gli esseri umani dagli inizi del 1900 in poi derivano da questa. Lo stretto collegamento tra questi due virus deriva dal fatto che gli anticorpi contro il virus della Spagnola proteggano dall’influenza A e viceversa.

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Allora come mai gli anticorpi funzionano per entrambi i virus? La risposta viene dall'analisi ai raggi X del cristallo dell'emagglutinina del nuovo virus attaccato da un anticorpo, rinvenuto in un sopravvissuto della Spagnola. Nel punto in cui anticorpo ed emagglutinina si toccano, c’è una somiglianza del 95% tra i due ceppi. Perciò le teste delle due emagglutinine hanno forme molto simili nei due virus.

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Si vede bene come la testa dell’emagglutinina della Spagnola si sia evoluta progressivamente fino a diventare, nel virus AH1N1, praticamente uguale a prima. Questo spiega la stretta connessione tra i due ceppi.

Ma come ha fatto l’emagglutinina a sopravvivere praticamente immutata per quasi un secolo, se circolavano così tanti anticorpi contro di essa?

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Noi sappiamo che l’evoluzione dei virus cambia da esseri umani e animali, e per questo i virus devono mutare velocemente nell’uomo per poter sopravvivere. Infatti ogni inverno si sviluppa una nuova forma di influenza e ciò si è verificato anche per il virus AH1N1 che si espanso in fretta perché continuando a evolversi era impossibile creare un vaccino efficace per combatterlo.

Seppure evoluta nell’uomo, l’emagglutinina del virus A H1N1 è rimasta congelata, senza modificarsi, nei maiali, e per questo l’influenza detta appunto suina è derivata dai maiali che, vivendo a contatto con l’uomo, hanno provocato una mutazione del virus che è diventato specifico per gli umani.

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Tutto ciò è a favore degli anziani (over 65) e spiega perché questi sono stati i meno colpiti dall’influenza suina del 2009: chi è vissuto nell’epoca della spagnola ha già sviluppato gli anticorpi e perciò corre meno rischi di un uomo giovane e sano!

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FONTI CITATE: http://aulascienze.scuola.zanichelli.it/biologia-e-dintorni/

2010/04/08/il-caldo-frigorifero-dei-virus-influenzali/ http://www.blogzero.it/2009/11/03/influenza-a-h1n1-dati-grafici/ Wikipedia http://www.focus.it/Salute/notizia/

Il_virus_della_Spagnola_resuscita.aspx http://www.birdflumanual.com/articles/

influenzaEvolutionAdaptation.asp