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A lessandro Luigini è un architetto trenta- settenne attivo a Pescara. L’edificio resi- denziale in via Masaccio, che ha disegna- to e recentemente completato, si colloca all’interno di un’area oggi in corso di riqualificazione con puntiformi interventi di sostitu- zione edilizia. Motivo per il quale, come ci ha racconta- to il progettista «abbiamo puntato a una architettura che si facesse notare anche perché eravamo consapevoli, che in mancanza di un progetto unitario di area di matrice pubblica, non c’era alcuna possibilità di influire sull’intorno urbano, se non attraverso una presenza qualificante dell’edificio». Da qui una brillante composi- zione delle parti che dialogasse con il sito – privilegian- do per esempio il lato dell’edificio fronte strada rispetto a un altro completamente cieco – ma che, soprattutto, avesse una sua coerenza interna, anche, se per certi aspetti, autoreferenziale. Il risultato è stato, infatti, un corpo di fabbrica orga- nizzato in tre volumi distinti ciascuno dei quali rispon- desse a una singola voce della triade vitruviana: la firmitas, la utilitas e la venustas. A concretizzare l’idea di firmitas è il basamento in cemento armato, alto 6 metri dipartentesi dalla quota di 3 metri sotto il suolo. Gettato a faccia vista, è scandito dalle linee di separazione dei casseri dai buchi per l’ammorsamento. Nel basamento a livello interrato so- no collocati i box auto. Al piano terra altri box, l’ingres- so e la zona giorno degli appartamenti duplex. A rappresentare l’idea di utilitas è una parte dell’ele- vato rivestita in pietra ardesia rossa brasiliana tagliata a spacco e con formati di varie altezze posati a correre. La ricerca della irregolarità nella posa – un carattere figurativo ricorrente nella così detta scuola di architettu- ra di Pescara e all’influenza che vi hanno esercitato Aldo Aymonino, Carmen Andriani e Giangi Dardia – genera un piacevole disegno geometrico e, allo stesso tempo, una certa irregolarità che esalta l’aspetto materi- co. Alla pietra si contrappongono i parapetti in vetro – per ottenere il minimo impatto visivo ma anche come un segno di modernità – e i carter in zinco-titanio delle terrazze aggettanti. «Abbiamo voluto contemperare – ci racconta Luigini – il naturale e l’artificiale, il grezzo e il rifinito, la variabilità e l’esattezza del prodotto industria- le. Dicotomie che rendono più forte il carattere materi- co del volume». Il volume in pietra, inoltre, ha un aspetto diverso su ogni singola facciata. E ciò, come accennavamo in precedenza, per adattarsi al contesto. La facciata a Il complesso residenziale in un’area di trasformazione a Pescara disegnato dall’under 40 Alessandro Luigini Vitruvio ispira la casa dou DI LUIGI PRESTINENZA PUGLISI Varietà di soluzioni per farsi notare EDIFICIO RESIDENZIALE A PESCARA ALESSANDRO LUIGINI FOTO: SERGIO CAMPLONE FOTO: SERGIO CAMPLONE FOTO: ALESSANDRO LUIGINI FOTO: SERGIO CAMPLONE 4 PROGETTI E CONCORSI ATLANTE Architettura 10-15 SETTEMBRE 2012

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Page 1: F Vitruvio ispira la casa dou€¦ · desse a una singola voce della triade vitruviana: la firmitas, la utilitas e la venustas. A concretizzare l’idea di firmitas è il basamento

Alessandro Luigini è un architetto trenta-settenne attivo a Pescara. L’edificio resi-denziale in via Masaccio, che ha disegna-to e recentemente completato, si collocaall’interno di un’area oggi in corso di

riqualificazione con puntiformi interventi di sostitu-zione edilizia. Motivo per il quale, come ci ha racconta-

to il progettista «abbiamo puntato a una architettura chesi facesse notare anche perché eravamo consapevoli,che in mancanza di un progetto unitario di area dimatrice pubblica, non c’era alcuna possibilità di influiresull’intorno urbano, se non attraverso una presenzaqualificante dell’edificio». Da qui una brillante composi-zione delle parti che dialogasse con il sito – privilegian-do per esempio il lato dell’edificio fronte strada rispettoa un altro completamente cieco – ma che, soprattutto,avesse una sua coerenza interna, anche, se per certiaspetti, autoreferenziale.

Il risultato è stato, infatti, un corpo di fabbrica orga-nizzato in tre volumi distinti ciascuno dei quali rispon-desse a una singola voce della triade vitruviana: lafirmitas, la utilitas e la venustas.

A concretizzare l’idea di firmitas è il basamento incemento armato, alto 6 metri dipartentesi dalla quota di3 metri sotto il suolo. Gettato a faccia vista, è scanditodalle linee di separazione dei casseri dai buchi perl’ammorsamento. Nel basamento a livello interrato so-no collocati i box auto. Al piano terra altri box, l’ingres-so e la zona giorno degli appartamenti duplex.

A rappresentare l’idea di utilitas è una parte dell’ele-vato rivestita in pietra ardesia rossa brasiliana tagliata aspacco e con formati di varie altezze posati a correre.La ricerca della irregolarità nella posa – un caratterefigurativo ricorrente nella così detta scuola di architettu-ra di Pescara e all’influenza che vi hanno esercitatoAldo Aymonino, Carmen Andriani e Giangi Dardia –genera un piacevole disegno geometrico e, allo stessotempo, una certa irregolarità che esalta l’aspetto materi-co. Alla pietra si contrappongono i parapetti in vetro –per ottenere il minimo impatto visivo ma anche comeun segno di modernità – e i carter in zinco-titanio delleterrazze aggettanti. «Abbiamo voluto contemperare – ci

racconta Luigini – il naturale e l’artificiale, il grezzo e ilrifinito, la variabilità e l’esattezza del prodotto industria-le. Dicotomie che rendono più forte il carattere materi-co del volume».

Il volume in pietra, inoltre, ha un aspetto diverso suogni singola facciata. E ciò, come accennavamo inprecedenza, per adattarsi al contesto. La facciata a

Il complesso residenziale in un’area ditrasformazione a Pescara disegnatodall’under 40 Alessandro Luigini

Vitruvio ispira la casa dou

DI LUIGI PRESTINENZA PUGLISI

Varietà di soluzioniper farsi notare

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4 PROGETTI E CONCORSI ATLANTE Architettura 10-15 SETTEMBRE 2012

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confine con il lotto prospicente è cieca. Quella sulfronte strada è aperta quasi a suggerire uno sfaldamentodel volume sotto l’influenza delle brezze che di nottetornano verso il mare. La terza facciata è ancora piùlavorata, con logge protette da muretti che, inclinati,fuoriescono dalla facciata. Il motivo, che riprende unespediente già adoperato dall’architetto Giovanni Vacca-rini, al di là dell’intento compositivo di drammatizzarel’effetto di apertura, è proteggere i terrazzi dal rumoredel traffico e captare la luce solare proveniente da sud.

A rappresentare l’idea di venustas è, infine, il volumebianco, scandito da logge sovrapposte, dalle bucatureverso sud e da un segno lungo quasi tutta la facciata checome un graffio mostra un interno in ardesia rossa.Esattamente come l’interno delle logge del volume inardesia era invece rivestito da intonaco bianco.

L’inversione tra i due materiali ha l’ovvia funzione dicreare un nesso tra il volume trattato in pietra e l’altrointonacato. Ma per Luigini ha anche un intento poetico«rappresenta il rapporto biunivoco che c’è tra funzionee bellezza, due caratteri che coesistono e che prendonoil sopravvento l’uno con l’altro solo in base alla prospet-tiva da cui li si osserva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

ble-face

CREDITI DEL PROGETTO■ Dopo la laurea nel 2003 Alessandro Luigini consegue ildottorato nel 2007. Dal 2008 è professore aggregato presso lafacoltà di Architettura di Pescara e dal 2010 presso la facoltà diArchitettura di Ascoli Piceno; dal 2009 è presidente dellaCommissione Cultura dell’Ordine degli Architetti di Pescara.Con il suo piccolo studio di Pescara (due soci e due collaboratori)ha partecipato e coordinato attività di ricerca progettuale, haavuto incarichi per realizzare diversi interventi residenziali siacollettivi che unifamiliari. Ha partecipato a concorsi nazionali einternazionali, ottenendo primi premi e riconoscimenti.

LO STUDIO

Alessandro Luigini(1975) si laurea nel2003 ed è attivo sianella liberaprofessione chenell’insegnamentouniversitario

Opera: Residenzaa PescaraProgetto e Dl: AlessandroLuiginiCollaboratori: FabrizioSusi,Nicola D’Alessandro,Luigi Valentino LoscialeProgettazionestrutturale:Marco PasqualiniProgettazioneimpiantistica:Pierluigi FecondoProgett.illuminotecnica:Alessandro Luiginie Luci&DesignSicurezza:Pierluigi FecondoCommittente:Lattanzio CostruzioniImprese:Lattanzio Costruzioni;Di Felice Costruzioni(strutture)Cronologia: progetto2006, realizzazione2009-2011Superfici: box auto 200mq, residenza: 360 mqCosto: 800mila euro

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