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Incrementare il famigliare: il compito perenne della famiglia in un mondo che cambia7Oggi, il rapido mutare dei costumi e dei comportamenti tra le generazioni passate ed attuali e la presenza di stili e modalit diverse di fare famiglia, ci fa riproporre con forza linterrogativo: qual' l'identit psico-antropologica della famiglia, la sua sostanza simbolica che la fa esistere come soggetto e progredire pur nelle forme cos diverse che ha assunto nel corso della storia e che caratterizzano il tempo presente?Per comprendere lidentit della famiglia dobbiamo cogliere innanzitutto in che cosa consiste il suo livello aggregativo primario. La famiglia quella specifica ed unica organizzazione che lega e tiene insieme le differenze originarie dellumano, quella tra generi (maschile e femminile), tra generazioni (genitori e figli) e tra stirpi (lalbero genealogico materno e paterno). La famiglia un soggetto fatto di relazioni, di legami e che genera legami. Possiamo distinguere legami interni alla famiglia e alla sua storia e legami tra la famiglia e la comunit nella quale la famiglia vive. I due tipi di legami sono connessi, perch legami deboli e frammentati all'interno, rendono la famiglia soggetto sociale debole e viceversa una forte capacit relazionale tra i soggetti della famiglia, rende la famiglia capace di relazioni "efficaci" con il suo intorno.La mia relazione si focalizzer tuttavia prevalentemente sul primo versante, quello cio dei legami intrafamiliari.L'obiettivo e progetto intrinseco della famiglia racchiuso nella parola generare. La famiglia non riproduce ma genera, d forma umana, umanizza ci che da lei nasce e ci che in lei si lega. Gli esseri umani non si riproducono (termine che indica una produzione che si ripete), ma procreano e generano. Procreare contiene lidea di libert/gratuit (creazione) e generare, nella sua etimologia (genos), fa riferimento allorigine, sia nel senso della differenza originaria (il genere maschile e femminile) sia nel senso della appartenenza-comunanza, la famiglia come stirpe e come genealogia. La generativit umana un evento non solo biologico, ma anche simbolico e culturale. Esso teso non solo alla continuazione della specie, ma soprattutto alla continuazione e innovazione della storia familiare e sociale, tramite la nascita di un nuovo essere che sempre irripetibile da un punto di vista non solo biologico, ma anche psicoantropologico. Egli infatti pu emergere e svilupparsi psichicamente in quanto rispettato e riconosciuto entro un rapporto di filiazione specifico. Porter cos i segni della appartenenza e unicit attraverso il cognome (della famiglia) e il nome proprio.Come la famiglia persegue questa sua funzione imprescindibile del generare, del dar vita all'umano che il segno e l'espressione del suo essere un soggetto?La famiglia, cos come labbiamo definita in precedenza, umanizza, genera lumano, genera un bene relazionale, attraverso la sua struttura simbolica. La struttura simbolica d senso alle concretissime azioni e comportamenti che costellano la vita quotidiana delle famiglie. Chiamiamo tutto questo il famigliare. La struttura simbolica della famiglia formata dalle qualit di base dei legami familiari. Essi vivono di aspetti affettivi ed etici. La famiglia il luogo sorgivo degli affetti pi profondi ed anche il luogo della responsabilit nei confronti dellaltro, sia il piccolo di cui ci si prende cura o luomo o la donna cui ci si lega. Le relazioni familiari sono perci costituite da una sostanza etico-affettiva.Lespressione prendersi cura (tipica della semantica del famigliare) esprime entrambi i poli, perch fa riferimento sia al nutrimento affettivo che a quello morale-valoriale (ci per cui vale la pena di vivere).Il prototipo della qualit affettiva la fiducia-speranza, ed il prototipo di quella etica la lealt-giustizia. Esse, in una certa misura, convivono con il loro opposto: nessuna famiglia infatti perfetta e una certa quota di mancanza di fiducia e di prevaricazione vive nelle nostre relazioni familiari. Nella famiglia circola la speranza di bene e la sua forza unitiva, di passione e di compassione (cum-patire, condividere gli affetti) e circola il male e la sua forza disgregante, di sfruttamento dellaltro e di dominio su di lui. Nessuna famiglia ne immune: bene tenerlo realisticamente presente. Il famigliare ha dunque una struttura drammatica: la sede del benessere della persona, ma pu essere anche la sede della grave patologia e sofferenza psichica.Se osserviamo le relazioni familiari dal punto di vista di ci che si d e si riceve, di ci che ci si scambia tra membri della famiglia, ritroviamo la stessa componente etica e affettiva, espressa dalla polarit dono-debito. Il dono una caratteristica del legame familiare che ha alla sua origine un incontro, unapertura di credito, la fiducia nellaltro e nella vita. Il dono di s fonda la relazione coniugale e il dono della vita la relazione genitori-figli. Quando questo elemento di gratuit assente infatti ci troviamo di fronte alla patologia relazionale di chi non in grado di donare e usa e sfrutta l'altro. Ma il dono convive con l'altra faccia della medaglia, cio il debito e l'obbligo.I legami familiari vincolano; la relazione coniugale vive di dono reciproco ma anche di obblighi e vincoli stringenti e cos la relazione genitori-figli. I genitori offrono il dono della vita ma da una parte sono essi stessi figli quindi debitori della vita alle generazioni precedenti - e questo non va mai dimenticato - dallaltra sono fortemente segnati da responsabilit nei confronti dei figli tant che non potranno possono pi uscire da tale legame (non si pu essere ex genitori). Ma anche i figli, nello stesso momento in cui ricevono la vita in dono ,sono iscritti in una condizione di debito di riconoscenza per quello che hanno ricevuto. Il debito pu diventare un grande fardello psichico (e in questo caso il legame familiare sofferente, si ammala) o pu liberamente e vitalmente trasformarsi in desiderio di restituzione (e in questo caso il legame familiare si ri-genera). Genitori e figli sono cos accomunati sia dal dono che dal debito. Dare, ricevere e ricambiare non vanno vissuti con atteggiamento contabile e di breve periodo (io ti do e tu mi restituisci con la stessa moneta) ma vanno letti in una prospettiva intergenerazionale lunga e nel segno di una reciprocit di largo respiro. Cos si pu ricambiare il dono avuto dai genitori prendendosi cura di loro nella vecchiaia ma oltre a questo anche in altro modo. Mettere al mondo responsabilmente un figlio da parte della generazione giovane un modo significativo, di restituire alla generazione precedente quel che si ricevuto dimostrando nei fatti di averlo apprezzato. Il famigliare ci fa sempre uscire da piccole misure; dentro il piccolo presente ci spinge a guardare allindietro e in avanti.Queste qualit etico affettive (fiducia/ lealt; dono/ debito) costituiscono lanima della relazione tra coniugi, tra genitori e figli, e tra stirpi. Riuscire ad incrementare il famigliare, e la sua linfa simbolica e contrastarne i processi degenerativi che ogni epoca e ogni famiglia conosce il compito cui siamo chiamati. Realizzare questo compito significa rafforzare la famiglia come soggetto e contrastarne la frammentazione. In generale possiamo dire che, nella societ odierna, vi uno squilibrio tra aspetti affettivi ed etici: i primi sono sovrainvestiti ed i secondi sottostimati. Gli affetti senza una direzione si trasformano cos in fluttuanti sentimenti e la incertezza sul valore ed il senso dellappartenenza e del compito della famiglia indebolisce ed impoverisce i legami che cercano stabilit in continui quanto inefficaci appelli a regole di comportamento. Cos in realt ci si occupa molto di sentimenti e molto poco di affetti e di educazione affettiva e altrettanto molto poco si sensibili alla giustizia e al rispetto. Il sentimento infatti esprime soprattutto il bisogno di chi lo prova mentre laffetto diretto verso laltro, sensibile allaltro.Cosa vuol dire incrementare il famigliare entro la relazione di coppia ed entro la relazione genitori figli? Cosa vuol dire oggi far vivere la struttura simbolica di questi tipi di legami familiari nella loro interezza?Ogni epoca ha conosciuto i suoi rischi: cerchiamo di vedere i nostri. Ci chiediamo; come gioca questo squilibrio tra aspetti etici ed affettivi tipico della nostra cultura e che ci portiamo dentro?Incominciamo dal legame coniugale. La coppia l'asse portante della famiglia.Il compito che essa chiamata a realizzare pu essere cos riassunto "costruire e rinnovare negli anni il patto di reciprocit". Cura del patto, cura della reciprocit: ecco l'essenza simbolica della relazione coniugale.La cultura odierna lontana da questa prospettiva, il valore fondamentale attribuito alla coppia quello di vivere il sentimento e consumare emozioni, possibilmente intense. in fondo un nuovo modo di far rivivere una visione contrattualistica, al centro vi sono gli individui con i loro bisogni e diritti, sullo sfondo vi l'impegno verso l'altro e verso il legame, in ombra anche il figlio in quanto frutto del legame.Il patto ben pi esigente: vive di una alta tensione ideale, sfida le capacit umane con promesse come quella di vivere insieme nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Si ritaglia, tramite la promessa, uno spazio "sacro" che travalica il transitorio e il presente. "per sempre" in senso dinamico. Mira in avanti, traguarda il dolore del vivere e si alimenta della speranza di poter rinnovare il legame nel corso del tempo. Potremmo dire, dal punto di vista del simbolismo psichico che vive di un'attesa materna, una continuit di fiducia amorosa nella relazione (ecco l'aspetto affettivo) che si combina con una attesa paterna, una continuit di impegno, di rispetto e adempimento di ci che si promesso (ecco l'aspetto etico).Ho parlato di tensione ideale. bene intendersi. L'ideale nasce, non senza fatica, da un processo di idealizzazione di cui l'innamoramento il segno pi evidente. Linnamoramento esalta la somiglianza, vive di una presunzione di somiglianza, l'alterit dell'altro sottovalutata, all'altro vengono attribuite enfaticamente caratteristiche tutte positive. Questa "molla", a volte molto passionale e erotica, che d forma all'attrazione reciproca, fisiologicamente introduce all'incontro. Essa, nella dinamica del legame, destinata per ad affrontare il fenomeno della delusione, cio della caduta degli aspetti illusori attribuiti all'altro. Il fenomeno della delusione particolarmente acuto oggi perch, nella nostra cultura, il rapporto di coppia viene investito di alte quanto irrealistiche aspettative: dallaltro ci si aspetta comprensione e sintonia su tutti gli aspetti della vita.La caduta degli aspetti illusori un grande momento di verit della relazione: apre alla possibilit che nasca il legame in senso pieno e maturo, come cio ci che lega, tiene insieme differenze oltre che somiglianze. In questo passaggio dallinnamoramento allamore la coppia sperimenta colpa e aggressivit verso l'altro che non all'altezza delle proprie immaginate aspettative. La coppia ad un bivio: deve scegliere il legame ad un altro livello, oppure pu non riconoscerlo ed abbandonarlo.Per ri-scegliere effettivamente e non formalmente il legame occorre avere il coraggio di percorrere un lungo viaggio di conoscenza e di comprensione di s e dellaltro, di tanti aspetti sconosciuti (nostri e altrui)che possono stupirci e sconcertarci. Occorre avere il coraggio di avventurarsi in processi di perdono a s e allaltro e potersi cos riconciliare. La crisi, in genere, non tocca mai entrambi allo stesso modo. importante che entrambi i coniugi, o almeno uno dei due Il patto reciproco, ma quando si costituito, pu essere temporaneamente alimentato da uno dei due: in questi casi uno dei due si fa portavoce dellistanza etico-affettiva che lha promosso. sia disponibile a quel lavoro psichico di comprensione che riesce a far emergere gli aspetti costruttivi e positivi della relazione, pur entro la consapevolezza realistica delle proprie e altrui debolezze, mancanze ed errori. Si pu riuscire in questo se si tiene al legame, se si riconosce che il legame merita impegno, dedizione, cura e persino sacrificio. In questi casi le pecche altrui non vengono amplificate, si riesce a riflettere sui propri comportamenti e si tenta di modificarli. un buon segno quando l'impegno nel legame accompagnato da una vena ironica: si colgono difetti e debolezze di s e dell'altro ma non li si attacca, piuttosto se ne sorride. Certo, quando si supera il segno, si manda un chiaro segnale di stop.Non c possibilit di riconciliazione e di perdono se non attraverso un effettivo riconoscimento. Cosa vuol dire riconoscere? Riconoscere, da un punto di vista cognitivo vuol dire conoscere di nuovo, attuare una nuova forma di conoscenza, scoprire nuovi aspetti dellaltro; da un punto di vista affettivo il riconoscimento un movimento di apertura verso laltro che pu dar luogo alla gratitudine, alla sorpresa, la riconoscenza. Dopo ed entro la prova conoscere di nuovo l'altro significa vederlo nella sua unicit, con i suoi limiti e i suoi pregi, implica rivisitare e comprendere (cio prendere dentro di s) la sua storia come non estranea, implica anche rivisitare la propria e farne una nuova e pi matura conoscenza. un compito arduo: pochi gli aiuti che possiamo trovarci intorno. La coppia odierna vive nel mito autogenerativo: pensa di essere un inizio assoluto, stenta a riconoscere le sue radici sottovaluta i vincoli psichici con le generazioni precedenti E ci regolarmente emerge quando le difficolt si fanno acute, come nei casi di separazione, che, a dispetto della rappresentazione autoreferenziale della coppia odierna, si trasformano cos spesso in faide familiari.. In ogni nuova coppia, in quel suo spazio che noi ci rappresentiamo come privato, si incontrano e scontrano invece due storie familiari con i saperi delle rispettive comunit di appartenenza. La cura del legame, nelle sue componenti affettive ed etiche, passa necessariamente attraverso sia il riconoscimento della differenza dellaltro che del legame con lui e attraverso la rivisitazione realistica delle proprie storie familiari (cio che sappia riconoscere i valori senza chiudere gli occhi sui difetti). La coppia infatti chiamata a portare avanti uno stile di rapporto coniugale e genitoriale, in modo nuovo ed originale a partire dalla consapevolezza delle proprie ed altrui radici familiari, di ci che di buono ci si scambiato e di ci in cui si stati deficitari.La forza o la debolezza della coppia dipende in larga misura dall'impegno etico affettivo nel prendersi cura del legame con l'altro, nel costruirlo pazientemente e nel saperlo rilanciare dopo ogni prova. Se c la culla del legame coniugale pu esserci generativit, pu trovare spazio il figlio, come frutto della coppia e della sua storia. In presenza di un fragile legame di coppia, come capita spesso oggi, il figlio che istituisce la coppia e non la coppia che genera.E veniamo al rapporto genitori figli. Esso, nella nostra cultura, riconosciuto indubbiamente come un rapporto cruciale. Nessuno lo mette seriamente in discussione. Ma anche qui la relazione pericolosamente spostata sugli aspetti di sentimento (un modo depotenziato di trattare gli affetti) ed di breve respiro. Oggi i figli, pochi e scelti, sono caricati di notevoli aspettative: sono, per i genitori una sorta di concentrato emozionale: Essi corrono il rischio di essere concepiti come un modo di realizzazione dei genitori: i genitori tendono a rispecchiarsi nei figli. La coppia include il figlio, non si apre ad esso, non si lascia interrogare dalla sua eccedenza. Il figlio frutto della relazione di coppia, influenzato dal tipo di rapporto che si instaura eppure eccede tale relazione: presenza nuova che chiede di essere nutrita materialmente e simbolicamente, che chiede di essere iscritta nella storia delle generazioni per poter in futuro dare prova responsabile di s in famiglia e nella societ.Cosa vuol dire prendersi cura responsabilmente dei propri figli?Cosa va innanzitutto e sempre garantito da parte della famiglia?In un mondo che fa mille richieste e che offre molte opportunit i genitori sono spesso affannati nel cercare di essere allaltezza, di possedere molteplici competenze (da quelle tecnologiche a quelle linguistiche). I figli, quando crescono, ti portano il mondo in casa e sappiamo che il mondo cambia vertiginosamente a certi livelli. importante che tutto questo non distragga e confonda e che i genitori, e pi in generale i membri adulti delle famiglie, comprese le generazioni precedenti abbiano chiaro qual la funzione essenziale che essi sono chiamati a svolgere, sia che abbiano un livello alto o basso di istruzione, sia che siano tecnologicamente competenti o no.C innanzitutto una funzione materna e una funzione paterna primaria che va garantita. La funzione materna esprime soprattutto il polo affettivo e quella paterna quello etico. Quando dico funzione materna e paterna non intendo dire che vi sono comportamenti, scelte, compiti che toccano esclusivamente alla madre o al padre. Certamente la funzione materna culturalmente pi vicina alle figure femminili e quella paterna a quelle maschili ma sono funzioni di cui entrambi, madre e padre, si devono far carico. Dare la vita, calore ed affetto funzione tipicamente materna: il bambino viene alla luce dalla madre e ne riceve il primo nutrimento. Perch nasca lio occorre che, attraverso il nutrimento e lattenzione ai bisogni che il bambino mostra nella sua crescita (compresi quelli di diventare progressivamente indipendente) passi la fiducia amorosa. Ti puoi fidare dellaltro. Crescendo, questa speranza di bene nel legame sar una risorsa fondamentale cui potrai attingere per stringere rapporti, per godere delle relazioni, per contrastare langoscia, per superare le esperienze di inganno, di tradimento e le manchevolezze che pure non mancheranno. La fiducia avr la meglio sulla sfiducia. Questo il nocciolo del dono-compito materno.Conservare e tramandare il patrimonio materiale e morale invece funzione tipicamente paterna. Il padre simbolicamente il custode del codice etico, di rispetto della giustizia, e della lealt che si esprime nei valori, nella norme educative, nelle tradizioni da custodire e alimentare. tipico della funzione paterna dare direzione alla crescita, poter dire, assumendosene i rischi questa strada buona, questaltra pericolosa. Ancora tipico della presenza paterna spingere in avanti, traghettare dalla famiglia alla comunit sociale.Dare fiducia e trasmettere appartenenza: ecco la cura responsabile. Appartenenza vuol dire essere riconosciuti e legittimati, insieme ai propri fratelli, come figli di quei genitori, ma anche di pi, sentirsi parte di una storia che si perde nelle generazioni, poter accedere allalbero genealogico materno e paterno. La famiglia una comunit di generazioni che collega vivi e morti, generazioni presenti, passate e a venire. Perch ho detto della cura che responsabile? Perch la relazione genitori/figli di tipo gerarchico: tocca alle generazioni precedenti rispondere, assumendosi i relativi rischi, delle condizioni materiali, morali e psichiche in cui sono messe le successive, almeno finch le successive saranno in grado di rispondere di s. Essere responsabili significa essere capaci di rispondere. La figura del genitore-amico oggi cos diffusa un modo per evitare laspetto etico della cura e, svilendo in questo modo anche la potenza del prendersi cura che viene banalizzata in atteggiamenti ad ogni costo protettivi ed accondiscendenti. Ne prova la incertezza dei genitori ma anche degli educatori in genere quando si tratta di stabilire un confine tra bene e male, quando si tratta di prendere decisioni sul dare limiti e regole. Ci che in gioco, al di l della comprensibilissima difficolt dei genitori di trovare, in un modo cos confuso, soluzioni e comportamenti appropriati per ogni singolo figlio, lidea stessa di una direzione della crescita. Il figlio non il mio bambino da tenere stretto, una nuova generazione da accompagnare e da lanciare in avanti, perch possa (e questa la sua parte di responsabilit) raccogliere il testimone del senso profondo della famiglia (il famigliare), riscriverlo con propri accenti e ritrasmetterlo gi gi per le generazioni a venire. Non questione di pochi o tanti figli, questione di essere o non essere capaci di essere generativi.Nella nostra societ soprattutto nel passaggio alla vita adulta della giovane generazione, quando essi sono chiamati a dar prova di s, il momento in cui si vede la forza o lo scacco della generativit sia per quanto riguarda i figli che i genitori e gli adulti in genere.Per i primi, al di l del romantico sentimento del vivere in coppia e di un piuttosto vago progetto di un figlio, cosa rimane della forza del famigliare? Che spazio occupa nella realizzazione di s cosi spesso centrata su bisogni autoespressivi? Che energie assorbe? Che decisioni implica?Per i secondi: da che parte va il loro desiderio? Solo nella direzione di un movimento protettivo? I genitori e pi in generale noi generazioni nel pieno della maturit o gi nel suo declino siamo convinte che s alimentare, coltivare, lottare per far esprimere al meglio lavventura dei legami famigliari vale la davvero la pena (non sfugga la bella espressione vale la pena, attribuire valore, costa sempre un po di pena, di dolore) ? O siamo anche noi appiattiti sul codice individualistico tipicamente sociale di una realizzazione di s in cui laltro assente? E che ne facciamo della generativit ora che la lunga cura dellallevamento e delleducazione va sullo sfondo?La cura degli eventuali nipoti, pure importantissima pu occupare tutta la scena ?La generativit deve essere incanalata con pi forza in una generativit sociale. Anche i non pi giovani genitori sono chiamati infatti ad una trasformazione generativa. Una trasformazione che, per essere efficace, deve vederli accomunati e associati ad altri genitori ad altri adulti, fratelli quanto a condizione. Che cos questa trasformazione generativa? Vuol dire prendersi cura non solo dei propri figli ,ma pi globalmente di altri giovani , promuovendoli come persone responsabili, dando loro un effettivo spazio. Prendersi cura di loro significa anche e soprattutto adoperarsi perch il sistema simbolico familiare circoli nella nostra cultura e societ in modo che essi ne possano attingere vitalmente, trasformandolo e possibilmente migliorandolo, ma mai dimentichi delle loro radici.Questo il compito che ci attende giovani e non pi giovani, figli genitori e nonni: testimoniare con forza che non c possibilit di costruzione della identit se non attraverso un buon funzionamento dei legami familiari, che generare legami buoni, coltivarli prendersene cura un valore, il valore per eccellenza, che ognuno, per la sua parte, chiamato ad essere responsabilmente generativo in famiglia e pi in generale nel consorzio degli uomini.Bibliografia di riferimento:Boszormenyi-Nagy I., Spark G., Lealt Invisibili, Astrolabio, Roma, 1988.Rossi G., Lezioni di sociologia della famiglia, Carrocci, Roma, 2001.Erikson E., I cicli di vita. 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