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La presente pubblicazione non è in vendita - è stampata in proprio e viene riportata sul sito Internet www.ancescaolazio.it 2013 ANNO EUROPEO DEI CITTADINI........................3 INFORMAZIONI UTILI.......5 UNA VISITA DI MONTEROTONDO...........9 Le elezioni politiche nazionali e nella Regione Lazio sono state l’occasione per fare verifiche sul passato e per riprogeare il fu- turo. Questo appuntamento ci ha riguardato da vicino. Non possiamo non occuparcene: il nostro impegno civile e so- ciale chiama in causa quotidi- anamente la politica, i governi, le amministrazioni. Il buon es- ito delle nostre azioni dipende anche dalla “buona politica”, dal “buon governo” e dalla “buona amministrazione”. Noi siamo impegnati per una società giusta, equa e solidale, costruita araverso la parteci- pazione e la responsabilità, nella quale trovino ciadinanza, senza discriminazioni di sesso, età, re- ligione, etnia, cultura, tue le persone, con pienezza di dirii e di doveri e sulla base di pari op- portunità e di sostegno per gli svantaggiati. Noi siamo impegnati altresì in modo direo con e per le per- sone anziane affinché, anche at- traverso le loro associazioni, i Centri Anziani, i movimenti, esse trovino piena ciadinanza nella società nell’accesso ai dirii e per conseguire la loro felicità ed il bene della comunità. Con- osciamo la complessità delle situazioni sociali, economiche, politiche, ma non intendiamo rinunciare a portare il nostro contributo per affrontarle e ri- solverle: siamo per la parteci- pazione aiva araverso signifi- cative azioni di caraere civile, sociale, economico; siamo per l’economia partecipata nella quale le disponibilità dei cia- dini trovino adeguato sostegno per meglio dispiegarsi ed agire anche araverso le diverse or- ganizzazioni del terzo seore. ANCeSCAO Lazio PER UNA POLITICA REGIONALE “AMICA DELLE PERSONE ANZIANE E DEI SOGGETTI SVANTAGGIATI” di Elio D’Orazio Consigliere nazionale e presidente ANCeSCAO Lazio GENNAIO-FEBBRAIO 2013 NUMERO UNICO Informazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo GLI EFFETTI DELLA RIFORMA MONTI-FORNE RO.....................................8 SEGUE A PAGINA 2

fare centro gennaio febbraio 2013

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centri anziani, ancescao, terzo settore

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Page 1: fare centro gennaio febbraio 2013

La presente pubblicazione non è in vendita - è stampata in proprio e viene riportata sul sito Internet www.ancescaolazio.it

2013 ANNO EUROPEO DEI CITTADINI........................3

INFORMAZIONI UTILI.......5

UNA VISITA DI MONTEROTONDO...........9

Le elezioni politiche nazionali e nella Regione Lazio sono state l’occasione per fare verifiche sul passato e per riprogettare il fu-turo. Questo appuntamento ci ha riguardato da vicino. Non possiamo non occuparcene: il nostro impegno civile e so-ciale chiama in causa quotidi-anamente la politica, i governi, le amministrazioni. Il buon es-ito delle nostre azioni dipende anche dalla “buona politica”, dal “buon governo” e dalla “buona amministrazione”. Noi siamo impegnati per una società giusta, equa e solidale,

costruita attraverso la parteci-pazione e la responsabilità, nella quale trovino cittadinanza, senza discriminazioni di sesso, età, re-ligione, etnia, cultura, tutte le persone, con pienezza di diritti e di doveri e sulla base di pari op-portunità e di sostegno per gli svantaggiati.

Noi siamo impegnati altresì in modo diretto con e per le per-sone anziane affinché, anche at-traverso le loro associazioni, i Centri Anziani, i movimenti, esse trovino piena cittadinanza nella società nell’accesso ai diritti e per conseguire la loro felicità

ed il bene della comunità. Con-osciamo la complessità delle situazioni sociali, economiche, politiche, ma non intendiamo rinunciare a portare il nostro contributo per affrontarle e ri-solverle: siamo per la parteci-pazione attiva attraverso signifi-cative azioni di carattere civile, sociale, economico; siamo per l’economia partecipata nella quale le disponibilità dei citta-dini trovino adeguato sostegno per meglio dispiegarsi ed agire anche attraverso le diverse or-ganizzazioni del terzo settore.

ANCeSCAO Lazio

PER UNA POLITICA REGIONALE“AMICA DELLE PERSONE ANZIANE E DEI

SOGGETTI SVANTAGGIATI”

di Elio D’OrazioConsigliere nazionale e presidente ANCeSCAO Lazio

GENNAIO-FEBBRAIO 2013 NUMERO UNICO

FARE CENTRInformazioni - Cultura - Arte - Attività ricreative - Turismo

GLI EFFETTI DELLA RIFORMA MONTI-FORNERO.....................................8

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Alla politica chiediamo che faccia a pieno la sua parte per il buon Governo del Paese, delle Regioni e delle Città, oc-cupandosi in modo coerente e continuo dei mutamenti economici e demografici che vanno presi in seria consid-erazione per trovare risposte adeguate in Italia, in Europa, nel mondo; delle misure certe ed efficaci per fare fronte al disagio sociale ed economico crescente: le povertà, le esclu-sioni, le discriminazioni; deg-li strumenti fondamentali che diano certezze alle vecchie come alle nuove generazioni.

In particolare chiediamo alle forze politiche nazionali e re-gionali ed a coloro che sono andati in Parlamento, ed al Consiglio regionale del Lazio, ed ai rispettivi Governi di far-si carico di tutto questo e, più in particolare, di produrre un quadro di norme e di sostegni che favoriscano: la valoriz-zazione delle persone anzi-ane nella società nella cultura, nel volontariato, negli organ-ismi di autogestione come i

Centri Anziani; il riconosci-mento ed i sostegno certo e permanente dei centri anzi-ani come unità associative di promozione sociale, a norma delle vigenti leggi nazionali e regionali, pur nella specifica condizione di entità promo-sse e sostenute dai Comuni; il reddito minimo dignitoso per tutti; pensioni adeguate e corrispondenti al progressivo aumento del costo della vita; la buona salute e un sistema di servizi socio sanitari accessi-bili, efficienti, efficaci, appro-priati e proporzionati al buon uso delle risorse; il sostegno alla non autosufficienza at-traverso il fondo nazionale; l’educazione permanente per tutte le età, lavorative e non; la buona e duratura occupazi-one ai giovani ed agli over 40 per ricreare fiducia nel fu-turo e sicurezza nei sistemi di protezione sociale; l’equità fiscale, lo sradicamento della evasione fiscale, l’uso appro-priato delle risorse; lotta sen-za quartiere alla corruzione. Per fare tutto questo occorre

rinnovare la politica e gran parte della sua rappresen-tanza per realizzare il bene comune attraverso l’impegno chiaro, leale e concreto di tut-ti; mai più interessi di parte o di singoli dovranno avere il sopravvento, né tantomeno le appropriazioni illecite di den-aro pubblico.

Per questo occorre restituire la politica alla società nella quale ci sono prima di tutto i cittadini, le loro famiglie, con priorità agli svantaggiati, ai giovani disoccupati, agli am-malati, agli anziani soli e con reddito insufficiente, ricostru-endo un welfare come colon-na portante di una economia nella quale ruolo altrettanto portante svolgono le imprese produttive e di servizio e con esso l’insieme dello Stato e della Pubblica amministrazi-one attraverso l’educazione, la ricerca scientifica e tecno-logica, la sanità. Guardiamo in faccia la realtà, senza farci ingannare da facili promesse prive di ogni possibilità di es-sere realizzate.

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Il 2013 è stato ufficialmente proclamato “anno europeo dei cittadini”. A vent’anni dall’introduzione della cit-tadinanza europea, l’evento ha un duplice intento: illus-trare quanto finora realizzato e rispondere alle aspettative future dei cittadini. L’anno europeo è stato istituito con la decisione del Parlamento europeo e del Consiglio, su proposta dalla Commissione, pubblicata oggi nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Euro-pea. Le manifestazioni pre-viste metteranno in risalto le politiche e i programmi esist-enti e spiegheranno ai citta-dini come beneficiare diretta-mente dei diritti dell’Unione. Scopo dell’evento è inoltre lanciare un dibattito pubblico sull’Unione Europea del fu-turo e sulle riforme necessarie per migliorare la vita quotidi-ana dei cittadini europei.

L’anno europeo dei cittadini del 2013 coincide con il ven-tesimo anniversario della cit-tadinanza dell’Unione, intro-dotta con l’entrata in vigore

del trattato di Maastricht nel 1993. Sempre nel 2013 verrà poi pubblicata la seconda relazione sulla cittadinanza dell’Unione in cui la Commis-sione presenterà altre inizia-tive per eliminare gli ultimi os-tacoli al pieno godimento dei diritti legati alla cittadinanza dell’UE. Mancherà solo un anno alle elezioni europee del 2014: quale occasione migliore per lanciare un ampio dibat-tito sul futuro dell’Europa.In preparazione dell’anno europeo la Commissione ha condotto, tra il 9 maggio e il 9 settembre 2012, un’ampia consultazione pubblica per rilevare i problemi incontrati dai cittadini nell’esercizio dei diritti legati alla cittadinanza europea. I contributi ricevuti, attualmente in fase di esame, contribuiranno alla relazione sulla cittadinanza europea che sarà pubblicata il 9 maggio 2013.L’evento prevede una serie di dibattiti pubblici sul futuro dell’Europa, aperti a tutti i cittadini, che si terranno do-vunque. I primi dibattiti si

sono già tenuti in Spagna, Austria e Germania e altri seguiranno nel 2013.L’anno europeo dei cittadini è stato ufficialmente inaugu-rato il 10 gennaio 2013 a Dub-lino con un dibattito pubblico, in concomitanza con l’inizio della presidenza irlandese del Consiglio.

Contesto

La cittadinanza europea – che integra e non sostituisce quella nazionale – conferisce a tutti i cittadini dei 27 Stati membri dell’Unione una se-rie di diritti supplementari. Il cittadino dell’Unione ha il di-ritto di votare e candidarsi alle elezioni amministrative ed eu-ropee nello Stato membro in cui risiede, gode della tutela consolare delle autorità di un qualsiasi Stato membro se il suo Stato non è rappresentato all’estero, può presentare una petizione al Parlamento eu-ropeo, rivolgersi al Mediatore europeo e, dal 2012, parteci-pare a un’iniziativa dei citta-dini europei.

2013 anno europeo dei cittadini: la cittadinanza e il futuro

dell’Europa al centro del dibattito

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Dalla cittadinanza europea derivano molti diritti, di cui non sempre siamo consape-voli.

Da un sondaggio del 2010 è emerso che ancora troppe persone non si ritengo-no adeguatamente infor-mate sui vari diritti loro riconosciuti: soltanto il 43% conosce il significato dell’espressione “cittadino dell’Unione europea” e quasi la metà (48%) ritiene di non essere ben informata sui propri diritti. L’Anno eu-ropeo dei cittadini servirà a spiegare questi diritti e a fare in modo che le persone li conoscano e possano eser-citarli senza ostacoli.

Ad esempio, la libertà di cir-colazione è il diritto più ap-prezzato derivante dalla cit-tadinanza dell’Unione. Ogni anno i cittadini euro-pei compiono infatti più di un miliardo di spostamenti nell’Unione e sono sempre

più numerosi quelli che es-ercitano il diritto di vivere in uno Stato membro diverso dal proprio.

Eppure, sebbene oltre un terzo dei lavoratori (35%) sia pronto a prendere in considerazione un impiego in un altro Stato membro, quasi una persona su cinque ritiene che, all’atto pratico, vi siano ancora troppi osta-coli. Insieme alle difficoltà linguistiche, il principale scoglio al pendolarismo transfrontaliero è la carenza cronica di informazioni.

La Commissione europea è al lavoro per superare tali ostacoli.

La relazione 2010 sulla citta-dinanza dell’Unione ha pre-sentato 25 azioni concrete per rimuovere gli ostacoli che i cittadini europei incontrano tuttora nell’esercizio del di-ritto alla libera circolazione all’interno dell’UE.

Tra queste figurano cam-pagne di sensibilizzazione sullo status di cittadino eu-ropeo, sui relativi diritti e sulle implicazioni nella vita quotidiana.

Durante quest’Anno eu-ropeo dei cittadini la Com-missione pubblicherà la seconda relazione sulla cit-tadinanza dell’Unione, che fungerà da piano d’azione inteso a eliminare i rimanen-ti ostacoli che impediscono ai cittadini dell’Unione di godere pienamente dei pro-pri diritti.

Con la proclamazione del 2013 “Anno europeo dei cit-tadini”, la Commissione eu-ropea tiene fede alla promes-sa fatta nella relazione sulla cittadinanza dell’Unione e risponde alla richiesta es-pressa dal Parlamento eu-ropeo.

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Da 231 a 404 euro al mese

Quasi 12 milioni di euro a Roma, circa 9 milioni a Napo-li, 6,1 milioni a Palermo, 5,6 a Milano, 3 a Bari, 1,6 mil-ioni a Firenze, 1,1 milioni, a testa, a Venezia e Verona per un totale di 50 milioni.

Queste le cifre della speri-mentazione, frutto del decreto interministeriale (Politiche sociali-Economia), che coin-volge le maggiori città itali-ane per la durata di un anno.

La nuova social card affi-ancherà la vecchia carta ac-quisti da 40 euro al mese lan-ciata nel 2008 e che oggi spetta agli ultrasessantacinquenni o alle famiglie con figli di età inferiore ai 3 anni con un red-dito Isee fino a 6mila euro.

La nuova carta parte da un valore minimo di 231 euro al mese per nuclei con due per-sone, sale a 281 euro per quelli con tre persone, a 331 euro per nuclei con quattro persone e fino a 404 euro se la famiglia ha cinque o più soggetti

Il quantitativo del ben-eficio sarà modulato sulla base della numer-osità del nucleo familiare.

Il target di riferimento, de-ciso in accordo con le città interessate, è la lotta alla pov-ertà minorile a partire dalle famiglie più marginali ris-petto al mercato del lavoro.

La nuova social card, ha sot-tolineato in una nota del ministero del Lavoro, «di-venta uno strumento a dis-posizione dei Comuni - che effettuano la selezione dei beneficiari - da integrare con gli interventi e i servizi sociali ordinariamente erogati, ma anche da coordinare in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari e la scuola».I Comuni, infatti, si impeg-nano ad associare al trasferi-mento monetario connesso alla social card, un progetto personalizzato di intervento dal carattere multidimen-sionale, che riguarderà tutti i componenti della famiglia, con particolare attenzione anche ai minori presenti.

La concessione della Carta al beneficiario sarà condizio-nata alla sottoscrizione del progetto personalizzato.

Il programma relativo alla vecchia carta acquisti con-tinua ad operare anche nei comuni coinvolti nella speri-

mentazione, escludendo però la possibilità che una famiglia possa beneficiare contemporaneamente dei trasferimenti previsti dalla carta acquisti ordinaria e dalla misura sperimentale.

I comuni destinatari della sperimentazione devono predisporre entro 120 giorni dall’entrata in vigore del de-creto una graduatoria dei nuclei familiari richiedenti.

A tal fine i Comuni devono predisporre progetti per-sonalizzati di inserimento sociale e lavorativo, previa presa in carico della famiglia, per un numero pari alla metà fino ad un massimo dei due terzi dei nuclei fa-miliari ammessi al beneficio;

Il contenuto del decreto mette in evidenza le profonde differ-enze tra la carta acquisti speri-mentale e la carta acquisti or-dinaria. La carta sperimentale si caratterizza per la presa in carico delle famiglie da parte dei Comuni, che dovranno gestire il processo di selezione dei beneficiari, i percorsi di reinserimento sociale e lavor-ativo delle famiglie e le scelte gestionali di sperimentazione

Al via la nuova social card per 12 città

INFORMAZIONI UTILI

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CUD : Nuove modalità di rilascio del CUD ai pensionati. Circolare INPS n. 32/2013

L’Inps nei primi mesi di ogni anno inviava per posta il CUD ai pensionati per i quali assolve alla funzione di sosti-tuto d’imposta. La legge di stabilità 2013 ha disposto (art. 1 comma 114 della legge 24.12.2012, n. 228) che per ridurre la spesa pub-blica e per telematizzare i rapporti tra la pubblica am-ministrazione ed i cittadini, a decorrere dal 2013, l’Inps rilascerà i suddetti certifi-cati attraverso il canale tele-matico. Non vi sarà quindi il massiccio invio di lettere ai pensionati, ma a partire dal 28 febbraio 2013 il CUD è dis-ponibile sul sito dell’Ente di previdenza.

L’INPS ha individuato le mo-dalità per consentire a tutti gli interessati di accedere alla certificazione. Con la circo-lare n. 32 del 26 febbraio 2013 vengono descritte nel dettag-lio le varie possibilità.

In sintesi il pensionato può ricevere il proprio CUD tram-ite:• Il sito internet se in possesso del PIN; • Lo sportello veloce delle Agenzie dell’INPS com-prese le strutture dei soppres-si INPDAP e ENPALS;• Tramite PIN presso le postazioni telematiche self service presenti presso le Agenzie dell’INPS;• L’invio del CUD alla casella di posta certificata del pensionato; • Il CAF cui il cittadino deve aver rilasciato apposito mandato; • Presso gli Uffici Posta-ti della rete Sportello Amico. La convenzione in essere tra INPS e Poste prevede il costo di 2,70 euro più IVA a carico dell’utente; • Lo Sportello Mobile per utenti ultraottantacin-quenni titolari di indennità di accompagnamento o di

comunicazione che potranno contattare la struttura INPS competente. Ai pensionati residenti all’estero sono dedi-cati alcuni numeri telefon-ici per il recapito del CUD a domicilio; • La spedizione del CUD al domicilio dell’interessato impossibilitato ad accedere ai canali sopra indicati su richi-esta al contact center multi-canale dell’INPS. Il CUD può essere rilasciato anche a persona diversa dal titolare su delega scritta e fotocopia del documento di identità del delegante, men-tre il delegato deve esibire il proprio documento di ricon-oscimento.

Mentre condividiamo le final-ità che l’operazione persegue (risparmio e telematizzazione dei rapporti del cittadino con la pubblica amministrazi-one), lascia perplessi la mo-dalità del rilascio del CUD da parte degli Uffici Postali, che

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Scopo della sperimentazi-one è quello di prefigurare l’adozione di una misura na-zionale di contrasto alla pov-ertà e all’esclusione sociale.

La nuova carta acquisti non si risolve quindi in un sem-plice trasferimento di den-aro, ma prevede la presa in carico da parte dei servizi sociali degli enti locali e la predisposizione di un pro-getto personalizzato, con l’obiettivo di attivare un per-corso di uscita dalla povertà attraverso, quando possibile, il reinserimento lavorativo e sociale.

I beneficiari ricevono il den-aro solo se si impegnano a svolgere specifiche attività (ricerca di lavoro, frequenza scolastica, partecipazione a progetti di formazione, ecc.).

Si tratta – forse per la prima volta in Italia – di una vera

sperimentazione condotta con criteri scientifici: si vuole infatti misurare l’efficacia del programma confrontando i risultati raggiunti dal grup-po dei soggetti beneficiari rispetto alla situazione di un gruppo, statisticamente con-frontabile, che non ha parte-cipato. Si tratta di una pro-cedura ampiamente diffusa a livello internazionale nella valutazione dell’efficacia di politiche sociali.

Rispetto all’obiettivo di do-tare anche l’Italia di un vero reddito minimo garantito sarà necessario, a regime, incrementare lo stanzia-mento: secondo le statistiche disponibili, per eliminare la povertà assoluta in Italia con un’ipotesi minimale di spesa, servirebbero circa 3-4 miliardi all’anno.

I 50 milioni della sperimen-tazione sono quindi una

“goccia nel mare”; essi rap-presentano però un primo importantissimo passo so-prattutto perché consentono di creare una infrastruttura di base che potrà poi essere sviluppata.

Punti deboli della speri-mentazione sono quindi l’esiguità del finanziamento, la fissazione di un tetto mas-simo di due terzi dei benefi-ciari di progetti personaliz-zati e la breve durata della sperimentazione (1 anno).

E’ comunque un tentativo di dotare anche il nostro Paese di uno strumento di lotta alla povertà assoluta che nella UE solo Italia e Grecia non hanno.

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La riforma della previdenza targata “Monti-Fornero” non solo difetta di equità, in quan-to colpisce indistintamente la parte più debole della collet-tività quali sono i pensionati (vedi il blocco della scala mo-bile, l’innalzamento dell’età pensionabile, l’introduzione del calcolo contributivo per tutti ecc.), ma scopriamo ogni giorno gli “errori” che essa ha prodotto e che mal si addico-no a un governo di tecnici.

Il più eclatante è stato quello di creare la categoria degli esodati, lavoratori che per ef-fetto della riforma rischiano di restare senza retribuzione e senza pensione. Per 140mila di essi già si è provveduto con apposite norme di legge, ma restano ancora 250mila che verranno a maturazione nei prossimi anni e per i quali si teme che dovranno essere trovati nuovi finanziamenti, non essendo ritenuti sufficienti quelli pre-visti.

C’è stato poi lo scandalo del costo delle ricongiunzioni, già sanato con la legge di stabil-ità, che ha rischiato di gravare i lavoratori che andavano in pensione con contributi ver-sati ad enti previdenziali di-versi, di una spesa di decine di migliaia di euro per ricon-giungere i diversi tronconi della pensione.

Infine sorge il problema dei cosiddetti “contributi silenti” dei contributi cioè versati ma non sufficienti per il diritto a pensione. In base al prec-edente regime pensionistico, con la riforma del 1993, i la-voratori che avevano versato almeno 15 anni di contributi entro il 1992 o che fossero stati autorizzati alla prosecuzione volontaria prima di tale data, mantenevano il requisito dei 15 anni di contribuzione, an-ziché di 20 anni previsti dalla riforma Amato. La deroga era stata mantenuta con le ri-forme che si sono succedute dal 1993 al 2011. Ma la riforma Fornero ha stabilito che tutti i lavoratori per avere diritto alla pensione devono versare almeno 20 anni di contributi, senza accennare a deroghe.

Gli interessati che si trovano in questa particolare situazi-one sono per lo più casaling-he, lavoratori autonomi, sta-gionali agricoli, professionisti con una vita lavorativa irrego-lare. I loro contributi, di fatto, rischiano di restare all’Inps senza alcun diritto alla pen-sione.

Risulta che il Ministero del la-voro ha dato il benestare alle deroga prevista dalla riforma Amato del 1992 anche in pre-senza delle norme della rifor-ma Fornero, per cui potranno andare in pensione con soli 15

anni di contribuzione al com-pimento dell’età pensionabile i lavoratori ammessi al ver-samento dei contributi vo-lontari prima del 31 dicembre 1992 e i lavoratori che a causa della loro attività discontinua si riconoscevano, sempre nel 1992, difficoltà a maturare 20 anni di contributi, come le lavoratrici domestiche, i la-voratori agricoli stagionali, i lavoratori dello spettacolo.

Anche per essi vale però il nuovo requisito di età previs-to dalla legge Fornero. Non più 60 o 65 anni a seconda che siano donne o uomini, ma a loro è richiesta la nuova età an-agrafica che da gennaio 2013 è per le lavoratrici dipendenti private: 62 anni e 3 mesi, per le lavoratrici autonome: 63 anni e 9 mesi e infine per i la-voratori dipendenti privati e pubblici, i lavoratori autono-mi e le lavoratrici dipendenti pubbliche 66 anni e 3 mesi.Con il nuovo indirizzo del Ministero del lavoro, ove ot-tenga il bene placito della Ra-gioneria dello Stato, 65mila lavoratori evitano di aver versato invano i contributi e potranno così conseguire, sia pure con una maggiore at-tesa, l’agognata pensione. In questo modo si è sanata una delle situazioni di disagio so-ciale create dalla riforma del-la previdenza Monti-Fornero.

GLI EFFETTI PERVERSI DELLA RIFORMADELLA PREVIDENZA MONTI-FORNERO

UNA VISITA DI MONTEROTONDO ACCOMPAGNATAMauro Felici con la poesia “Montretunnu” ci accompagna in visita alla sua città:

Ridente Burgu da più de mill’anni sta rengriccatu ’n cima ’na collina. Lu sòle je girava tuttu ’nturnu quann’era recintatu da le mura.

Coscì da San Nicol’a sottar’Cigno, vidi la torre de Palazzu Orsini. Annanno ’nanzi trovi l’orologgio, appressu la funtana e li leuni.

Po’ Porta Garibbardi, Ramarini, la Maddalena che chiude le mura. Allora ’bitevamo tutti drento mimose e vigne stevanu de fòra.

Da quella porta finu a Grottacega se scenne lentamente a la Mentana. Pe sentinella c’è la Maddalena a salutà chi entra tra le mura.

Guardanno Roma, sopra da Cecconi n’do pure là, è passatu Garibbardi trovi ’n Conventu co drento li frati venuti da più de quattrocent’anni.

C’è ’na cappella verzu San Luigi co’ lu sperone de Monteciafrone. A fianc’a Collelungu ce sta l’“Esse” che lega Montretunn’a’la Stazione.

La reppa prima de’ la cappelletta era piena de vigne fatt’a rasu. A metà strada c’era ’na villetta che chiamevamo Villa Paradisu.

E po’ sallenno su da Vallericca sgropi la torre co’ tutti li titti. Appressu vidi ’n colle, che resalle finu a le vigne de Sirvio Moretti.

Verzu sinistra ce sta ’n atru colle co ’n’uliveto e file de maggese le vigne che degradanu a valle fau da cornice e tuttu lu paese.

’Na vota propiu fora da le mura portavanu le bestie a beverane. C’eranu: Mazzatora e Bullicara, do’ ’nnavanu le femmone a lavane.

Su a Santa Maria c’è ’na Chiesetta che sfoga tutta verzu San Martinu a destra ’rrivi a la Bullicaretta refatta tra la Font’e Via Ticinu.

Dall’atra parte Villa Ramarinida do’ se vede fium’e la vallata. De notte s’areempie de lumini e la pianur’è tutta ’lluminata.

Da S. Martinu scinn’a la Salaria e t’aretrovi subbitu ’n Sabbina. Fiume profuma l’aria quanno salle pe’ maturà lo vinu a la cantina.

So’ tutte passeggiate de salute che trovi pure mejo, pe lu munnu. Queste però pe’mmè, so’ le più belle perché so’ natu qua! A Montretun-nu!

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FARE CENTR

Direttore

Elio D’Orazio

Comitato di Redazione

Rizziero Mattana, Alessandro Cioccoloni

Redazioni Provinciali

Viterbo: Arnaldo Picchetto; Rieti: Giuliano Liberati;

Frosinone:MarioTarquini, Stefano Gaetani;

Latina: Aldo Pastore, Benina Mira.

Coordinamento Redazione

Gianni Gai

Direzione e Grafica

Luca D’Orazio

Stampa

Aldo Cipriani

Sede

Via di Casal Bruciato, 15 00159 Roma

Tel e Fax 0643599220

www.ancescaolazio.itE-mail: [email protected]

 

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COSA E’ ?

ANCeSCAO è l’associazione alla quale aderiscono i Centri Anziani ed è costituita dagli iscritti agli stessi. Possono aderire anche altre associazioni ed i loro iscritti impegnate nel volontariato degli e con gli anziani.ANCeSCAO è associazione democratica, senza scopo di lucro, apartitica, aperta a tutte le persone senza discriminazione alcuna.I Centri Anziani aderenti ricevono annualmente un attestato, valido ai fini del riconoscimento di Enti di interesse assistenziale, come previsto dal De-creto del Ministero degli Interni; tale attestato è necessario per lo svolgimento delle attività complementari (bar, mensa, turismo sociale, raccolta fondi, ecc.) ed è altrettanto necessario per le tutele assicurative del Centro, dei dirigenti (Presidente e Comitato di Gestione) e degli attivisti.Gli iscritti al Centro aderente ricevono annualmente la tessera dell’ANCeSCAO, pagando una quota annualmente stabilita che dà diritto a partecipare alla vita democratica dell’associazione, alle attività da essa organizzate, a beneficiare delle attività complementari, alle tutele assicurative individuali (invalidità permanente e morte conseguente ad infortunio accaduta nell’ambito delle attività associative del Centro e dell’associazione, sostegno a spese di degenza e sanitarie)

COSA FA ?PER I CENTRI ANZIANI ADERENTI

1. Riconoscimento legale e fiscale per l’esercizio delle attività complementari (bar, mensa, turismo sociale, ecc.)2. Tutela assicurativa del Centro e dei suoi dirigenti ed attivisti3. Consulenza legale, fiscale, gestionale4. Sostegno per la programmazione5. Informazione: - mensile “Fare Centro”e - sito web www.ancescaolazio.it6. Corsi di formazione per i dirigenti7. Partecipazione a progetti dell’associazione8. Servizio amministrativo (su richiesta)

PER I TESSERATI

1. Possibilità di accedere alle attività complementari organizzate dal Centro aderente e dall’Associazione (provinciale, regionale, nazionale)2. Tutela assicurativa individuale3. Accesso agevolato a servizi e beni convenzionati4. Partecipazione ai programmi di turismo sociale5. Servizi di aiuto per Dichiarazione dei redditi, pratiche per previdenza e assistenza, tutela come utenti e consumatori

PER LE PERSONE ANZIANE

1. Promuove una nuova qualità dei Centri Anziani per sviluppare partecipazione sociale, culturale, civile, lotta all’esclusione ed alla discriminazione 2. Propone politiche sociale, assistenziali e previdenziali per garantire alle persone anziane di vivere in buone condizioni economiche e di salute3. Interagisce con le Istituzioni e con le forze politiche per conquistare leggi e regole a vantaggio delle persone anziane, contro ogni tipo di discriminazione a causa dell’età.

ADESIONE dei CENTRI e TESSERAMENTO 2013

MANIFESTAZIONE NAZIONALESpazio Europa, Via IV novembre, Roma

24 APRILE 2013Ore 9,30 - 14,00

2013, anno europeo dei cittadini: gli anziani protagonistiPROGRAMMAOre 9.30 – 14.00Saluto del Dott. Vittorio Calaprice Responsabile delle Reti di informazione, coordinamento e promozione della Commissione europeaLettura del Messaggio del Presidente della RepubblicaIntervento del rappresentante del Governo italiano per l’anno Europeo 2013

• L’impegnodiAgePlatformperl’annoeuropeo2013,ELIOD’ORAZIO Age Italia.• "IlManifesto"dell'Alleanzadeicittadiniperil2013:PIERVIR-GILIO DASTOLIPresidente del Consiglio italiano del Movimento europeo• Interventideiparlamentarieuropei:OnMarcoScurria,ealtriche vorranno partecipare• Interventi:OnGIANNIPITTELLA,OnROBERTAANGE-LILLI, V. Pr. del Parlamento Europeo• InterventitematicideimembridiAgePlatformItalia

CONCLUSIONEMarjan Sedmak

President Age Platform Europe

AGE PLATFORM ITALIA

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Pagina 12 FARE CENTR

PER I SOCI DEI CENTRI SOCIALI ANZIANI ADERENTI ALL’ ANCeSCAO

SERVIZIO GRATUITO DI SEGRETARIATO SOCIALE

COMPILAZIONE E RACCOLTA MOD 730 CONTEGGI ICI E COMPILAZIONE DOMANDE DI RIDUZIONE E VARAIZIONE ICI ESAME DI CARTELLE ESATTORIALI ED EVENTUILI RICORSI CONSIGLI IN MATERIA FISCALE, PENSIONISTICA, ASSISTENZALE ACQUISTI COLLETTIVI, CONVENZIONI CON NEGOZI, AGENZIE TURISTICHE ORGANIZZAZIONI DI MOSTRE, INIZIATIVE CULTURALI, RICREATIVE INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI PER VIAGGI, SOGGIORNI CONVENZIONI AMBULATORIALI, VISITE MEDICHE SPECIALISTICHE

ASSISTENZA LEGALE PER INDENNIZZI DA ASSICURAZIONE INFORTUNI DEGLI ASSOCIATI PER RESPONSABILITA’ CIVILE E PER SPESE LEGALI E PERITALI

DEI PRESIDENTI DEI CENTRI E ASSOCIAZIONI

RECAPITI TELEFONICI ED ORARI DI UFFICIOANCeSCAO REGIONALE E PROVINCIALE

TEL 06 43599220 UFFICIO FISCALE, TURISTICO E ALTRO

TEL 06 43580093 FAX 06 43564535 www.ancescaolazio.itE-mail [email protected]

PATRONATO SIAS Tel 06 3234486 06 32422291

OGNI GIOVEDI POMERIGGIO ORE 15.30 – 17.30 CONSULENZA DI PATRONATO E ASSICURATIVADAL LUNEDI AL VENERDI ORE 15.00 - 18.00 SERVIZI VARI SU INDICATI

POLIZZE ASSICURATIVEASSICURAZIONE INFORTUNI ASSOCIATI:INVALIDITA’ PERMANENTE,

MORTE, DEGENZA OSPEDALIERA

ASSICURAZIONI CONVENZIONE “APERTA”

Tra le Generali e l’ANCeSCAO è stata stipulata anche una Convenzione “Aperta” attraverso la quale è possibile fare polizze aggiuntive facoltative vantaggiose per i Centri e per gli associati.

COPERTURE PER I CENTRI ANCeSCAO

1. Piano Multirischio per il Centro (Incendio, Furto, Spese legali e peritali, Assistenza, Diaria di malattia) (sconto del 20%)2. Infortuni collettiva volontari del circolo3. Infortuni collettiva rischi della carica4. Incendio palloni presso statici e tensostrutture5. Responsabilità civile terzi

COPERTURE PER I SOCI ANCeSCAO

1. Polizza Generali Sei a casa (sconto del 25%)2. Polizza Valore Sicurezza Plus (sconto del 25%) (non autosufficienza)3. Polizza Generali sei in Salute-Alta Protezione (sconto del 10%)4. Polizza Generali Sei in Salute – Protezione Integrativa (sconto 15%)

I SERVIZI DI ANCeSCAO