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APRILE 03/2009 Spedizione in abbonamento postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB Roma Nuova Edizione Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma a pagina 4 a pagina 20 Prove concorso, queste le date Sono state rese note date e sede della prova pratica per il concorso a sedi farmaceutiche nel Lazio pubblicato sul Burl del 21 gennaio 2008. Le prove si terranno a Roma, all'Ergife Palace Hotel, il 19 maggio per i candidati dalla lettera A alla lettera K compresa e il 20 maggio per i candidati dalla lettera L alla Z. a pagina 18 a pagina 12 Il benfluorex nella lista doping Il benfluorex, impiegato non senza polemiche nel trattamento dell'obesità e poi ritirato dal commercio, attualmente dispensabile solo in preparazioni magistrali, è al vaglio della Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping, che sta valutando i possibili effetti dopanti della sostanza. Contributi Enpaf, istruzioni per l'uso Come ogni anno, all’arrivo dei bollettini per la riscossione dei contributi Enpaf, non mancano i colleghi che scoprono di essere incorsi in qualche inadempimento rispetto agli obblighi imposti dalla normativa regolamentare. Ecco un piccolo vademecum su cosa, quando e come fare. La distribuzione diretta di farmaci attraverso Asl e ospedali, introdotta dalla legge 405 del 2001, è lo strumento più utilizzato dalle Regioni per contenere la spesa farmaceutica pubblica. I risultati? Controversi, soprattutto perché impossibili da valutare: mancano infatti i dati e i controlli. Una ricerca prova ora a fare luce su quel che accade, soprattutto nel Lazio Farmaci ASL, troppo fumo Rif-03-09-b 6-04-2009 18:30 Pagina 1

Farmaci ASL, troppo fumo - rifday.it · Laboratoires Boiron Prodotti omeopatici pag 17 ... cifico prontuario, volto ad assicu-rare la continuità tra l’assistenza fornita in ospedale

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APRILE03/2009

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Rassegna informativa dell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma

a pagina 4

a pagina 20

Prove concorso,queste le date

Sono state rese note date e sede della prova pratica per il concorso a sedifarmaceutiche nel Lazio pubblicato sul Burl del 21gennaio 2008. Le prove si terranno a Roma,all'Ergife Palace Hotel,il 19 maggio per i candidatidalla lettera A alla lettera K

compresa e il 20 maggio per i candidati

dalla lettera L alla Z.

a pagina 18a pagina 12

Il benfluorexnella lista doping

Il benfluorex, impiegato non senza polemiche nel trattamento dell'obesità e poi ritirato dal commercio,attualmente dispensabile soloin preparazioni magistrali,è al vaglio della Commissioneper la vigilanza e il controllosul doping, che sta valutando

i possibili effetti dopanti

della sostanza.

Contributi Enpaf,istruzioni per l'uso

Come ogni anno,all’arrivo dei bollettini per la riscossione dei contributi Enpaf,non mancano i colleghi che scoprono di essere incorsiin qualche inadempimentorispetto agli obblighi impostidalla normativa regolamentare.Ecco un piccolo vademecumsu cosa, quando e come fare.

La distribuzione diretta di farmaciattraverso Asl e ospedali, introdottadalla legge 405 del 2001, è lo strumentopiù utilizzato dalle Regioni per contenere la spesa farmaceuticapubblica. I risultati? Controversi,soprattutto perché impossibili da valutare: mancano infatti i dati e i controlli. Una ricerca prova ora a fare luce su quel che accade,soprattutto nel Lazio

Farmaci ASL,troppo fumo

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N. 3 - APRILE 20092

Rassegna Informativa del farmacistadell’Ordine dei farmacisti della provincia di Roma Anno XXXV N.3 - Aprile 2009EditoreOrdine dei Farmacisti della Provincia di RomaDirezione e amministrazione Via A. Torlonia‚ 15 - 00161 Roma Direttore responsabileEmilio CroceCoordinamento redazionaleMargherita ScaleseIn redazioneValeria BellobonoRegistrazionedel Tribunale di Roma n° 11959 del 25/1/1968Coordinamento stampa e pubblicitàArt Director Design Strategy srlImpaginazione e graficaVincenzo FuriatiStampa Cimer snc Spedizioneabb. post - D.L.353/2003 (conv. in L.27.02.2004 n. 46) art.1 comma 1 DCB RomaFinito di stampareAprile 2009

Gli inserzionisti di questo numero:

BottigelliArredamento di interni pag 7

Bionike Prodotti per la farmacia pag 11

MondofarmaTecnologie per la farmacia pag.13

C&C AssicurazioniProdotti assicurativi pag 15

Laboratoires Boiron Prodotti omeopatici pag 17

Welcom Pharma S.r.lProdotti per la farmacia pag 21

La VerolanaProdotti per la farmacia pag.25

Banca Popolare di SondrioIl mutuo per i farmacisti pag.28

per informazioni sugli spazi pubblicitari tel.: 06.87179247 mail: [email protected]

IN QUESTO NUMEROPrimo piano

Distribuzione diretta, la valle delle nebbieUna questione controversa, che è sempre più urgente affrontare

a pagina 4Due o tre cose sulla farmacia rurale e i nuovi servizi sanitariL’esperienza del farmacista di Sambuci (912 abitanti) alla luce del ddl 1082

a pagina 8

È successo

Social card, ora vale anche in farmacia

Prodotti per celiaci, si allarga la distribuzione

a pagina 10Omeopatia, è tempo di norme ad hoc

Il benfluorex nella lista nera del dopinga pagina 12

In agenda

Termometri a mercurio, fine di un’era

Comune e Ordine, insieme per la salutea pagina 14

Il mondo globale passa anche in farmacia

In dirittura d’arrivo i turni 2009-2010

Al Nobile Collegio nuova tappa per diventare magister

a pagina 16Per FarmaVia, appello ai titolari di farmacia: segnalate le anomalie

Concorso, ecco le datea pagina 18

Speciale previdenza

Cosa c’è da sapere sui contributi Enpaf a pagina 20

Codici e codicilli

Farmacie gestite da società di capitali,occhio alla responsabilità penale

a pagina 22Emoderivati scaduti, sostituzione o rimborso d’obbligo

Legittimi gli accertamenti sui conti bancari dei familiari

a pagina 24Documenti in soffitta e documenti al macero

a pagina 25

Ordine per tea pagina 26

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di Emilio Croce

in fondo

N. 3 - APRILE 2009 3

Nel leggere i materiali di questo nuovo numero di Rif, prima di proporli ai colleghi, sono ri-masto colpito dalla suggestione che emerge - a mio giudizio in modo molto potente - dallacombinazione dei due articoli di pag. 4 e di pag. 8.Il primo, al quale dedichiamo la copertina, si riferisce a una ricerca sulla distribuzione direttanel Lazio, realizzata da un’équipe della facoltà di Economia dell’Università La Sapien-za guidata dal professor Alberto Pastore, presentata a Roma a fine marzo. Il secon-do articolo nasce da una chiacchierata con un collega rurale, Nicola Mazzè, davent’anni farmacista in quel di Sambuci, piccolo paese della Valle dell’Aniene. Idue contributi, all’apparenza molto distanti per argomento e declinazio-ne, sono in realtà intimamente connessi, perché in fondo parlano del-la stessa cosa: la redditività della farmacia.Detta così, me ne rendo conto, sembra un’affermazione senza ca-po né coda. Ma in realtà, sia la ricerca del professor Pastore chela testimonianza di Mazzè, alla fine, proprio qui vanno aconfluire: in una delle criticità del servizio farmaceuticodella quale, a ben vedere, ancora si parla poco e,quando lo si fa, con malcelato imbarazzo.Il filo rosso che lega i due argomenti è infattitutto e solo qui, almeno a mio parere: nellarealtà profondamente mutata e ancora incorso di cambiamento all’interno dellaquale operano le farmacie di comunità.Che hanno innegabilmente conosciuto, negliultimi anni, una sensibile contrazione dei proprimargini di reddito.Non ho cifre nè dati strutturati a supporto dell’affermazione (ma nontarderanno ad arrivare: come Ordine, ci siamo rivolti a professionisti delsettore per chiedere qualche misurazione, almeno relativamente alla provin-cia di Roma), eppure credo che essa sia difficilmente contestabile. Il complesso dimisure assunte negli anni sul settore, a partire dalla 405/01 (ecco la liaison con la ri-cerca di Pastore), tutte mirate a contenere la crescita della spesa farmaceutica pub-blica, hanno inevitabilmente finito per tradursi in un’erosione dei ricavi della far-macia: le stime parlano di una perdita di circa 7 punti del fatturato Ssn nell’ultimobiennio. Un’enormità che oggi, almeno a sentire molti colleghi, ha portato il marginereale di sconto pericolosamente vicino a quella soglia di equilibrio sotto la quale si ri-schia la salute economica e quindi la funzionalità e l’operatività dell’esercizio.Come ho anticipato, si tratta di un argomento sul quale sarà utile tornare, per la sua evidenterilevanza, ed è quel che faremo quando avremo dati di misurazione probanti che consentanoragionamenti più approfonditi nel merito. Quel che si può dire adesso è che la curva in di-scesa della redditività delle farmacie giunge in un momento in cui la professione è impegnataa ridisegnare il suo ruolo e la sua funzione all’interno del Ssn nell’unica direzione possibile:uno sviluppo delle prestazioni e dei servizi sociosanitari, nella prospettiva di un potenzia-mento dell’assistenza territoriale.Esiste già, al riguardo, nero su bianco, la previsione legislativa contenuta nel ddl n. 1082, giàlicenziato in Senato e ora all’esame della Camera: un articolo del provvedimento prevede in-fatti una delega al Governo per assumere misure finalizzate a sviluppare in farmacia servizicome l’assistenza domiciliare, la prenotazione di prestazioni sanitarie e di esami clinici, contanto di ritiro dei relativi referti, la realizzazione di screening a scopo preventivo, la parteci-pazione a campagne educative.La volontà è evidente: favorire una maggiore integrazione funzionale delle farmacie territo-riali all’interno del Ssn, sviluppandone la dignità di presidi socio-sanitari di prossimità,

Meglio arrossire primache impallidire dopo

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La distribuzione diretta dei farmaciintrodotta, come si ricorderà, dallalegge 405 del 2001 nell’ottica di uncontenimento della spesa farma-ceutica, è fin dalla sua introduzio-ne uno dei grandi misteri del ser-vizio farmaceutico. La “valle dellenebbie”, la chiama qualcuno, a si-gnificare che dopo anni ancora po-co o niente si sa dei presunti effettivirtuosi della distribuzione di far-maci attraverso le Asl, in via direttao con il meccanismo della “distri-buzione per conto” da parte dellefarmacie. A ben vedere, è perlomeno singo-lare che una misura introdotta perrisparmiare non sia mai stata mo-nitorata in modo convincente perverificarne i risultati: riduce dav-vero i costi dell’assistenza farma-ceutica pubblica? E in che misura,a fronte degli inevitabili costi che leAsl devono in ogni caso sostenereper organizzare la distribuzione di-retta e che non sono mai statiquantificati in modo organico, at-tese anche le profonde differenzeche si registrano tra Regione e Re-gione nel ricorso alla misura? Masoprattutto, con qualiricadute sull’efficien-za e l’efficacia del ser-vizio? E con qualiconseguenze sui citta-dini, in termini difruizione delle presta-zioni farmaceutiche ein termini di disagi edi costi (sì, di costi, intempo e denaro: unconto, infatti, è ritira-re un farmaco nellafarmacia sotto casa inogni momento dellagiornata, ben altro es-sere costretto a farlo in un presidiodel Ssn lontano magari chilometri

e aperto per poche ore in sole dueo tre giornate alla settimana)?Tutti interrogativi rimasti, almenofin qui, senza risposte convincentied esaustive. Tanto da aver indotto

il senatore Luigi d’Am-brosio Lettieri, segreta-rio della commissionesanità del Senato, almomento dell’istituzio-ne della Commissioned’inchiesta sul Snn apresentare un appositoemendamento, subitoaccolto, per affidare al-l’organismo parlamen-tare anche il compito difare luce sulla nebulosamateria.Un contributo di chia-rezza ha provato a por-

tarlo l’Università di Roma, che il 26marzo scorso ha presentato nella

sala della Biblioteca del Senato unaricerca coordinata dal professor Al-berto Pastore, ordinario alla Fa-coltà di economia della Sapienza,dedicata proprio alla distribuzionediretta dei farmaci da parte delleAsl e incentrata, in particolare, sulLazio. Lo studio, presentato alla presen-za, tra gli altri, del presidente della10a Commissione Industria, com-mercio e turismo del Senato, Ce-sare Cursi, e del presidente del-l’Assiprofar Franco Caprino, ana-lizza la distribuzione nella nostraregione di una particolare catego-ria di farmaci che fanno parte delcosiddetto Prontuario ospedale-territorio (PHT). Si tratta di farma-ci, erogati a carico del Ssn, di par-ticolare rilevanza (insuline, antitu-morali, ecc.) e per i quali l’Agenziadel Farmaco ha previsto uno spe-cifico prontuario, volto ad assicu-rare la continuità tra l’assistenzafornita in ospedale (H) e quella sulterritorio (T). La ricerca mette a confronto, attra-verso un’ analisi comparativa, le giàricordate diverse modalità di distri-buzione di questa categoria di far-maci, ovvero la “distribuzione di-retta” ad opera delle strutture sani-tarie pubbliche (la ASL acquista ifarmaci e provvede direttamentealla loro distribuzione agli assistitiattraverso le proprie strutture) e la“distribuzione per conto” tramite lefarmacie convenzionate (i farmacisono acquistati sempre dalla ASLma la distribuzione è affidata agliesercizi farmaceutici del territorio). Il lavoro di Pastore e dei suoi colla-boratori ha cercato di andare inprofondità, partendo dai determi-nanti legislativi, sia a livello nazio-nale che regionale, per esaminarepoi le soluzioni organizzative, ge-

N. 3 - APRILE 20094

Primo no

Una questione controversa, che è sempre più urgente affrontare

Distribuzione diretta,la valle delle nebbie

Introdotta dalla legge 405del 2001, la facoltà

di distribuire particolari categorie di farmaci

attraverso le Asl è lo strumento più utilizzatodalle Regioni per contenere

la spesa farmaceutica pubblica. I risultati?

Controversi, vista l’assenza di controlli e di dati.

Una ricerca dell’Universitàdi Roma prova ora a fareluce su quel che accade,soprattutto nel Lazio

Alberto Pastore, ordinario alla Facoltà di economia della Sapienza

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stionali e tecnico-operative adotta-te localmente per lo svolgimentodel processo distributivo da partedei diversi attori coinvolti. La ricer-ca ha poi cercato di valutare i volu-mi movimentati e la spesa relativae gli aspetti inerenti alla qualità, in-tesa in senso ampio, del servizioerogato al cittadino, con l’obiettivodi pervenire ad un’analisi criticacomparativa tra le due possibilimodalità distributive “dirette” deifarmaci PHT, ovvero quella direttain senso stretto (in sigla DD) attra-verso le strutture pubbliche, equella “in nome e per conto” (DPC)attraverso le farmacie di comunità. Ecco, in sintesi, i risultati dell’inte-ressante lavoro. Che registra, intan-to, modalità frammentate del ricor-so alla distribuzione diretta nellevarie realtà regionali. Sono stateprese in esame le 14 Regioni (rap-presentative del 90% della popola-zione nazionale) per le quali eranodisponibili dati nei primi cinquemesi del 2008. Le differenze a livel-lo locale riguardano in particolareil grado di applicazione e le classiterapeutiche di farmaci scelte per

la distribuzione diretta. Ciò riflettesia differenze organizzative sia di-verse esigenze assi-stenziali, originate- nell’ipotesi dei ri-cercatori - dallecaratteristiche eco-nomiche, organiz-zative e geografi-che della realtà lo-cale. Nei cinquemesi e nelle regioniconsiderate, la spe-sa sostenuta com-plessivamente perl’erogazione di far-maci in distribu-zione diretta (DD +DPC) è stata di cir-ca 925 milioni dieuro (fonte: Aifa). Sempre nel perio-do considerato, èstata rilevata una netta preminen-za della distribuzione diretta insenso stretto (farmaci erogati al pa-ziente in dimissione o in carico allestrutture sanitarie pubbliche): in-fatti, l’incidenza della spesa in DDsul totale è di circa il 76%.

L’analisi di questi primi dati evi-denzia come il ricorso alla DD sia,

in genere, abba-stanza omogeneotra le Regioni,mentre si osservaun’elevata variabi-lità nel ricorso allaDPC a secondadella realtà locale:si passa dal 43%del Lazio al 4,3%dell’Emilia Roma-gna. Per la distri-buzione direttacomplessivamen-te considerata, ilLazio si posizionaal di sotto del li-vello medio conun’incidenza diDD+DPC sul tota-le della spesa ter-

ritoriale pari al 12%. La parte più interessante della ri-cerca, almeno per il nostro giorna-le, è però quella relativa alle carat-teristiche fondamentali della di-stribuzione dei farmaci PHT nelLazio, sia da un punto di vista

in grado di assicurare al cittadino, insieme all’assistenza farmaceutica, altri servizi importanti per la suasalute.Si tratta di un obiettivo che va certamente condiviso, perché intanto risponde a una tendenza già in attoda tempo all’interno della professione (lo spaccato che emerge dall’esperienza del collega Mazzè di Sam-buci, al riguardo, è più che significativo) e perché per le farmacie non può esservi altra prospettiva di svi-luppo al di fuori del Ssn, a meno di non tradirne la storia secolare di presidi sanitari intimamente connes-si con il territorio.Ma c’è un ma, che si chiama compatibilità economica. Chi pagherà - e come, e quando - i nuovi servizi in-dicati dal ddl 1082 che il Governo dovrà precisare e disciplinare? Con quali risorse? Al momento, la questione(comprensibilmente e forse anche giustamente) non sembra essere all’ordine del giorno, quasi che per tacitoaccordo si sia convenuto per adesso la necessità prioritaria è quella di bisogna spingere sul pedale dell’acce-leratore e profilare un “new deal” delle farmacie.Possiamo essere anche d’accordo, ma il problema esiste e, proprio alla luce dell’erosione della redditività de-gli esercizi farmaceutici, non è davvero di poco conto: forse, almeno dentro casa nostra, sarebbe il caso di co-minciare a parlarne, dal momento che il nuovo profilo della “farmacia dei servizi” contenuto nel ddl 1082imporrà di fatto una profonda revisione dei contenuti della convenzione e, probabilmente, sposterà in dire-zione delle Regioni quote significative della contrattazione.Sarebbe il caso, dunque, di preoccuparsene, cominciando ad analizzare e a discutere la materia come essamerita e iniziando anche a prefigurare, nei rapporti con le istituzioni, l’esistenza del problema. Sarà anchepoco elegante, parlare di soldi mentre si lavora per implementare il ruolo delle farmacie, ma l’esperienza in-segna che la prosa - in certe situazioni - è sempre meglio della poesia. E questa ha tutta l’aria di essere unadi quelle situazioni. Per cui - e rubo la frase imparata dai vecchietti di Sambuci del collega Mazzè - meglioarrossire prima che impallidire dopo, quando sarebbe inevitabilmente troppo tardi.

in fondo8

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Luigi d'Ambrosio Lettierisegretario della Commissione igiene e sanità del Senato

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qualitativo che quantitativo. At-tualmente, il cosiddetto “doppiocanale” distributivo è uno dei prin-cipali strumenti utilizzati dalla Re-gione per affrontare il problemadella spesa sanitaria, che, dal 1995al 2006, ha sempre presentato untrend di crescita superiore alla me-dia nazionale, evidenziando cosìuna problematica di tipo struttura-le (nel 2007, per ogni cittadino del-la Regione, la spesa farmaceutica èstata pari a 259 euro a fronte di unamedia nazionale di 215 euro). Nella DD, le principali strutture sa-nitarie del Lazio coinvolte nell’ero-gazione dei farmaci PHT sono leAsl (con i presidi ospedalieri e i di-stretti territoriali) e le farmacieospedaliere. Com-plessivamente, ipunti di distribu-zione diretta nelLazio sono 62. Almomento, il siste-ma di monitorag-gio del spesa per laDD è in fase di im-plementazione. Idati più recenti ri-guardano spesa ef-fettiva e quantità(unità posologi-che) per i primi 9mesi del 2008. Sot-tolineando che,tuttora, mancano idati relativi alla Asldi Latina e alleAziende ospedalie-re, la spesa rilevata è di 39,8 milionidi euro. Il sistema della DPC vede quale at-tore centrale del processo distribu-tivo la farmacia aperta al pubblico,sia pubblica che privata (1.463 se-di). In virtù del recente accordo2009-2011, la lista dei medicinaliacquistati dalla Regione e distribui-ti ai pazienti tramite le farmacie delterritorio in DPC, è stata ulterior-mente estesa. Inoltre, pur mante-nendo il sistema di retribuzione deifarmacisti e dei distributori inter-medi basato sulla percentuale delprezzo al pubblico al netto di IVA,invece di un unico margine per-centuale (pari al 12%), sono statifissati tre livelli di margine a secon-

da del prezzo di vendita del farma-co. Tale remunerazione comprendela quota spettante al distributoreintermedio. Il margine corrispostoa farmacie e grossisti scende, ri-spetto al biennio 2007-2008, dal12% all’8,6% medio. Con riferimento al monitoraggiodella spesa, si evidenzia un sistemagià funzionante ed efficace su tuttoil territorio regionale, a differenzadi quanto accade con la DD. Il chesuona come una conferma che ilsistema delle farmacie garantisceuna trasparenza e un controllodella spesa che, invece, è del tuttosconosciuta alla “valle delle neb-bie” della distribuzione pubblicadi farmaci.

Nel 2008, la spesalorda per la DPC(calcolata sulla ba-se del prezzo teori-co di vendita alpubblico al nettod’Iva e non delprezzo effettivo co-me avviene per laDD) ha registratoun incrementopiuttosto consi-stente in tutte leAsl, con un au-mento medio del45,4% rispetto al-l’anno precedente,arrivando a 132,4milioni di euro.Anche le ricette so-no in netta crescita

(+55,6%), come pure le quantità(+56,6%). In linea con questo trend,si osserva anche un incrementodell’incidenza percentuale dellaspesa (lorda) per la DPC sul totaledella spesa farmaceutica regionale:dal 6% al 9%. Secondo le stime elaborate daesperti delle strutture sanitarie re-gionali, il risparmio che il ricorsoalla DPC ha comportato per il siste-ma sanitario regionale rispetto al-l’ipotesi di distribuzione in con-venzionata è stato ingente: circa 28milioni di euro nel solo 2008. Talerisparmio (che tiene conto delmancato sconto applicato dalle far-macie al Ssn) è determinato, in so-stanza, dai minori costi di acquisto

dei farmaci ed è ottenuto pur man-tenendo elevato il livello di servizioal cittadino. L’ultima parte della ricerca si oc-cupa della risposta degli utenti, intermini di soddisfazione, alle mo-dalità di distribuzione diretta. An-che qui sono venute conferme lar-gamente attese: elementi comel’accessibilità, l’efficacia, l’affida-bilità, la flessibilità, la trasparenza,la professionalità, l’ascolto, la gra-devolezza sono considerati comealtamente presenti nella farmaciaterritoriale e piuttosto “latitanti”,invece, nelle strutture pubbliche.La ricerca di Pastore e del suoteam, dunque, ribadisce la rileva-zione dell’Unione nazionale con-sumatori del gennaio scorso, se-condo la quale il 63 per cento deicittadini del Lazio bocciavano ladispensazione di alcuni medicina-li nelle Asl.La ricerca osserva poi che al finedi determinare l’effettiva conve-nienza di una modalità distribu-tiva, andrebbero correttamenteconsiderati anche tutti i costi le-gati alla fruizione del servizio. Traquesti ultimi, sono fondamentali icosti logistici, del tempo (costo-opportunità) e psico-sociali. Adot-tando questa prospettiva di anali-si, nella modalità DD, emergonodei costi “nascosti” ma assai rile-vanti che gravano sui pazienti esui loro familiari, costi che, invece,non sono presenti (o sono presentiin maniera marginale) nella distri-buzione “per conto”. Da ultimo, il lavoro di Pastore e delsuo gruppo sviluppa alcune valu-tazioni comparative tra i due canalialternativi (DD e DPC), assumendotre diverse prospettive: quella del-l’assistito, della farmacia territoria-le e del sistema sanitario. Secondo la prospettiva dell’assisti-to, a parità di professionalità nell’e-rogazione del servizio, sono soprat-tutto gli oneri logistici legati allafruizione dello stesso nel canaleDD a rendere preferibile l’alternati-va DPC, in grado di garantire unmaggior livello di accessibilità. Assumendo l’ottica della farmaciaterritoriale, il ricorso alle nuoveforme distributive può senza dub-

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Senatore Cesare Cursi,presidente della X commissionepermanente del Senato, industria,commercio, turismo

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bio essere interpretata come unaminaccia, in special modo a causadell’immediato impattonegativo sul redditod’impresa. Nonostanteciò, la farmacia può tra-sformare la minaccia inopportunità attraversodiverse linee di azionestrategica: un’attenta ge-stione delle risorse in-terne, l’adozione di unapproccio al mercatoevoluto, il potenziamen-to dell’offerta, arric-chendo e personalizzan-do i servizi a valore aggiunto per ilpaziente-cliente. La prospettiva della collettività,infine, è quella primaria, poichéinclude non solo il diritto alla sa-lute, ma anche l’esigenza del con-tenimento della spesa e quindi gliinteressi di tutti i contribuenti. Èquesta la prospettiva che - secon-do i ricercatori - dovrebbe ispirareil decisore pubblico. Ma proprio

con riferimento alla visuale piùgenerale si ravvisa l’urgenza di

colmare i gap informa-tivi rilevati dalla ricer-ca. Manca un’indaginestatisticamente valida econdotta in modo siste-matico circa la soddi-sfazione degli assistitiverso le diverse tipolo-gie di servizio oggettodello studio, come puresono carenti le infor-mazioni relative soprat-tutto (ma non esclusi-vamente) ai costi di

struttura e di gestione sostenutidalle strutture pubbliche (Asl eOspedali) per la distribuzione deifarmaci PHT. Pertanto, in vista delperseguimento della duplice fina-lità, del miglioramento del servi-zio al cittadino e del contenimen-to della spesa, la direzione da in-traprendere in via prioritaria do-vrebbe concretizzarsi nella realiz-zazione di un sistema informati-

vo che sia realmente utile allapresa di decisioni in condizionidi razionalità. Decodificando, insomma, torniamoall’inizio del nostro articolo: finchéla valle della distribuzione diretta difarmaci rimarrà immersa nella neb-bia delle informazioni rade e vaghe,ogni scelta risulterà inevitabilmenteinficiata dal dubbio dell’arbitrarietà.L’imperativo, dunque, è diradarequella foschia. Cosa possibile, se so-lo si volesse, dal momento che - avolerli usare - non mancherebberocerto gli strumenti per manteneresotto controllo l’intero percorso delfarmaco anche all’interno dellestrutture pubbliche, così come av-viene per le farmacie.Ma forse proprio qui è il problema:in un sistema sanitario che, come ilnostro, è fortemente penetrato da-gli interessi del potere politico, latrasparenza non sempre è possibilené sempre conviene.

Franco Caprino, presidente dell’Assiprofar

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Cosa accade in un paese chenon arriva a mille anime, conuna forte incidenza di popola-zione anziana, quando c’è qual-che problema di salute? Si correin farmacia, ovvio. A Sambuci,uno dei comuni più piccoli dellaprovincia di Roma, con 912 abi-tanti quasi equamente divisi pergenere (454 maschi e 458 fem-mine), molti dei quali anziani,il farmacista è appunto il primoe più puntuale referente sanita-rio dei suoi concittadini. “Ma forse l’espressione referen-te sanitario non rende del tuttol’idea” spiega sorridendo NicolaMazzè, che nel piccolo borgodella Valle dell’Aniene tiene far-macia da vent’anni. “Qui il far-macista è qualcosa d’altro e dipiù. E se dovessi usare un’e-spressione adeguata, senzapreoccuparmi troppo di scivola-te retoriche, direi che la miglio-re è certamente “amico”. Nelsenso pieno del termine, ovverodi persona che si sente respon-sabile e partecipe di altre perso-ne e, per quanto può, si fa cari-co dei loro bisogni e dei loroproblemi”.Cosa questo significhi, nellaconcreta realtà quotidiana, èpresto detto: la piccola farmaciarurale di Mazzè, da quando tirasu serranda al mattino fino aquando la riabbassa a sera, è ilpunto di arrivo di tutti i sambu-ciani alle prese con qualche ne-cessità sanitaria. Non parliamo

solo di ricette da spedire e far-maci da ritirare. “No davvero,quello è solo un aspetto del la-voro di tutti i giorni” spiega ilfarmacista. “E ormai, almeno intermini di tempo, non è neppu-re quello prevalente. Qui c’èmolto altro da fare” continuapoi con un altro sorriso. “Pareriprofessionali, conferme di dia-gnosi, o semplicemente consigliigienici e alimentari: i miei con-cittadini mi chiedono di tutto,come si fa con un amico che saqualcosa di più ed è sempre bendisposto a condividerlo. Direiche la sostanza del nostro rap-porto è tutta qui: nella fiduciache dimostrano nel mio ruolo,

nei miei saperi e nelle mie com-petenze e che io cerco di onora-re con quell’empatia, disponibi-lità e partecipazione umanache, in una comunità così pic-cola, sono le condizione irri-nunciabili per vivere in perfettaintegrazione con gli altri.”E non v’è dubbio che Mazzèquelle condizioni le soddisfi, ec-come! Corre alla Asl RM/G (a Ti-voli, a 20 km dal paese) per riti-rare i documenti dei suoi vec-chietti che non sono in grado difarlo da soli e non hanno nessu-no che possa farlo per loro, cor-re a casa delle persone sole aportare i medicinali urgenti,corre a sostituire la bombola diossigeno esaurita o a fare unacarezza al bambino malato (chenon è stato ancora visitato dalpediatra, perché in paese nonc’è). E quando non corre, spessoè al telefono o al computer perprenotare questa o quella visitaspecialistica. E non è ancora tutto: nel tempolibero si preoccupa di sensibiliz-zare i compaesani meno infor-mati sull’ importanza degliscreening preventivi, organizzaincontri presso il Centro anzianie, ovviamente, raccoglie altre ri-chieste per la solita corsa del-l’indomani alla Asl.A sentire l’elenco delle sue atti-vità, il pensiero non può checorrere alle previsioni del dise-gno di legge 1082, già approvatoin Senato e ora all’esame della

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Primo no

L’esperienza del farmacista di Sambuci (912 abitanti) alla luce del ddl 1082

Due o tre cose sulla farmacia rurale e i nuovi servizi sanitari

Le prospettiva di sviluppare i servizi socio-sanitari

delle farmacie di comunitàtrova riscontro in quanto

già accade in migliaia di piccoli centri,

dove il farmacista rurale assicura per sua iniziativa

molte delle prestazioni contenute nella previsione

legislativa.Che, ancorchè condivisa,

desta qualche preoccupazione

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Camera, che conferisce al Go-verno la delega per incrementa-re il numero e eil l ivello deiservizi sociosa-nitari resi dallefarmacie terri-toriali. In quelprovvedimen-to, si parla dia s s i s t e n z adomicilia-re, preno-tazione er i t i r oe s a m i ,screening ecampagne di educazione sa-nitaria. Niente, insomma, che iltitolare della farmacia rurale diSambuci in pratica già non fac-cia, e da molto tempo. Inevita-bile, allora, chiedergli un’opi-nione sui contenuti del ddl1082.“È un provvedimento giusto eimportante, che personalmenteconsidero come un riconosci-mento di quello che le farmaciedi comunità, almeno quelle ru-rali come la mia, già fanno dasempre” risponde Mazzè. “Seperò devo essere sincero, un po’mi preoccupa l’eventualità che ilnuovo carico di servizi vengaimposto come un obbligo”. Ilfarmacista di Sambuci prova achiarire il suo pensiero. “Il ddl,giusto per fare un esempio,chiederà alle farmacie di assicu-rare servizi come la prenotazio-ne di visite ed esami specialisticipresso le strutture pubbliche eprivate convenzionate, ancheprevedendo la possibilità di pa-gamento e di ritiro dei refertipresso le farmacie. Io già lo fac-cio, ancorché in modo parziale econ criteri e modalità tutti miei”spiega Mazzè. “Ma cosa succe-derà quando questo, insieme atutto il resto, diventerà un obbli-go codificato e da assolvere conprecise procedure, e non piùuna forma supplementare diservizio reso come una forma diulteriore protezione riservata a

quelle persone che non hannola possibilità di occuparsi di se

stesse? Dove potremo trova-re, noi titolari di picco-

le farmacie rurali, iltempo per fare tut-to, considerato chesiamo da soli, sen-za collaboratori oaiutanti che davve-ro non possiamopermetterci, e chele nostre farmaciesono quasi sempremolto piccole e sa-rebbe problematico- per non dire im-

possibile - reperire eallestire un’area ad hoc, dedi-

cata alla prenotazione e al ritirodei referti medici?”. Già, cosa succederà? Il quesitodi Mazzè, più che pertinente, èvitale: la prospettiva tracciatadal ddl 1082 è certamente in li-nea con le inclinazioni e leaspettative della professione,sempre più decisa a giocare unruolo centrale nello scacchieredella salute, ma comporterà an-che oneri di non poco conto perle farmacie. È ben vero che al-l’interno della previsione legi-slativa si parla di forme di re-munerazione per tutti quei ser-vizi che ri-durranno lesacche diinefficienzadel sistema econsentiran-no di conse-guire dei ri-sparmi. Matutto, alme-no per quelche riguardail quadro dicompatibi-lità econo-mica dellanuova pro-spettiva, naviga ancora inun’aurea di grande vaghezza. C’è però tempo, per chiariremeglio i contenuti del ddl 1082e definire i criteri e i principi-

guida della delega al Governo.Tra i quali, a nostro giudizio,non dovrebbe davvero mancar-ne uno espressamente dedicatoalle farmacie rurali come quelladi Sambuci. Basterebbe la previ-sione di incentivi adeguati.Quali e a carico di chi, è tutto davedere e studiare. Ma prevederliè in ogni caso fondamentale.Perché ci sembra non solo giu-sto, ma assolutamente necessa-rio che la farmacia Mazzè (etutte le farmacie che rendono lostesso meritorio servizio nellestesse difficili condizioni) possaassicurare ai suoi assistiti la pre-notazione degli esami e di altreprestazioni sanitarie e, all’oc-correnza, la consegna dei relati-vi referti medici, e possa farlosenza gravare sul bilancio giàesiguo dell’esercizio. Potendocontare, magari, anche suun’amministrazione comunaleche, in assenza degli spazi ne-cessari per assicurare il servizio,sia obbligata a preoccuparsi direperirne e metterne a disposi-zione uno adatto, a titolo gra-tuito.Al di fuori di questa prospetti-va, le aperture sui servizi in far-macia del ddl 1082 rischiano diessere (almeno per le farmacie

rurali , maforse nonsolo) l’en-n e s i m o ,e s e m p l a recaso di vel-l e i t a r i s m olegis lat ivodestinato anon appro-dare da nes-suna parte.È bene dirlosubito, an-che se ma-gari la no-tazione può

suonare interessata e un po’rozza ed esporre a una bruttafigura.

i

Sambuci, castello Theodoli

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Lo stabilisceun decreto dell’Economia

Social card,ora vale anchein farmaciaCon un decreto dello scorso 27 feb-braio, il Ministero dell’Economia ha

m o d i f i c a t oalcune nor-me sulla so-cial card, va-rata, come sir i c o r d e r à ,con il primodecreto anti-crisi dell’au-tunno scorsoe destinataai cittadini

più svantaggiati (1 milione 300 mi-la, secondo il Ministero dell’Econo-mia), in particolare gli ultrasessan-tacinquenni e le famiglie con figlipiccoli (fino a 3 anni) che abbianoun reddito Isee (Indicatore della si-tuazione economica equivalente)fino a 6000 euro, che salgono a 8000per gli over 70. Tra le modifiche introdotte, “firma-te” dal direttore Generale del Tesoro,Maria Cannata, e dal Segretario ge-nerale del Ministero del Lavoro,Francesco Verbaro, va certamentesottolineata la disposizione checonsente ai beneficiari di utilizzarel’importo accreditato sulla socialcard non soltanto per il pagamentodelle bollette di luce e gas e per l’ac-quisto di generi alimentari, comegià previsto, ma anche per la spesadi prodotti farmaceutici e parafar-maceutici. In altre parole, i titolaridella tessera potranno avvalerseneanche nelle farmacie e nelle para-farmacie, esercizio non contemplatinel decreto originario.Un’altra importante modifica ri-guarda il termine ultimo per chiede-re la carta sociale, prorogato per gliaventi diritto al prossimo 30 aprile.Sempre entro quella data potrà es-sere presentata l’apposita domandaper ottenere non solo l’importo per

il bimestre in corso, ma anche gliaccrediti relativi al periodo ottobre-dicembre 2008 ed al periodo gen-naio-febbraio 2009. Il primo accre-ditamento verrà effettuato solo almomento della verifica dei requisiti,in base alle autocertificazioni pre-sentate dai richiedenti, e non piùnel bimestre successivo alla datadella domanda, come stabilito inprecedenza.

Grazie a una deliberadella Regione Lazioin vigore dal 16 marzo

Prodotti per celiaci,si allargala distribuzioneConsiderata per molto tempo unapatologia rara e di interesse quasiesclusivamente pediatrico, e perquesto spesso “dimenticata” al mo-mento delle opzioni di diagnosi, laceliachia è riuscita a guadagnarsi leattenzioni della comunità medico-scientifica soltanto negli ultimivent’anni, grazie ad alcuni studi cli-nici che hanno dimostrato come lapatologia da intolleranza al glutinesia in realtà molto piùfrequente di quantonon si ritenesse e col-pisca non solo i bam-bini, ma anche gliadulti. Secondo dati recente-mente presentati al-l’Associazione Italia-na Celiachia, in Italia sistima che siano almeno380.000 i cittadini pazienti affettida malattia celiaca. Di questi, l’85%sono portatori della patologia in for-ma asintomatica non diagnosticata,mentre soltanto il il 15% - circa 60mila persone, quindi - soffre di unamalattia celiaca sintomatica, cheperò è stata già diagnosticata solonel 60% dei casi. In sintesi, secondo

i dati dell’Associazione, la percen-tuale di celiaci conclamati (circa 36mila) è meno di un decimo dellapopolazione stimata di portatori delmorbo: un dato che fa riflettere sullanecessità di un supplemento di at-tenzione da parte dei medici a que-sta patologia.Che, invece, sembra essere ben pre-sente agli amministratori della no-stra Regione: dal 16 marzo è infattientrata in vigore la la deliberan.16/09, che prevede che anche leparafarmacie ed altri esercizi com-merciali, previa autorizzazione daparte della Regione, possano som-ministrare prodotti per celiaci. Ladisposizione di cui sopra è già stataapplicata in altre regioni ed ha loscopo di garantire una sempre mag-giore sostenibilità della qualità dellavita alle persone affette da celiachia. In buona sostanza, la delibera inter-viene ad allargare le misure previstedal decreto ministeriale dell’8 giu-gno 2001, che riconoscono e disci-plinano l’assistenza sanitaria inte-grativa relativa ai prodotti destinatiad una alimentazione particolare,come appunto nel caso di pazientiportatori del morbo celiaco. I “buo-ni” a carico del Ssn e validi per l’ac-quisto di alimenti senza glutine,messi annualmente a disposizionedall’Asl competente alle personecon diagnosi di celiachia, potrannodunque essere spesi - secondoquanto prevede la nuova delibera,anche negli “...esercizi commerciali

autorizzati all’attività dicommercio nel settore

merceologico alimen-tare iscritti nel regi-stro delle imprese”,nonché nelle “para-farmacie, in regola

con la normativa vi-gente in materia di

vendita di alimenti”.La misura si propone lode-

volmente di facilitare l’approvvi-gionamento dei prodotti destinati aiceliaci, al fine di migliorarne la qua-lità di vita. Non andrebbe tuttaviadimenticato che la celiachia restapur sempre una malattia e come ta-le andrebbe dunque considerata.Anche la vendita degli alimenti spe-ciali per celiaci, dunque, dovreb-

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È successo

Il ministro dell'economia Giulio Tremonticon la social card

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be sempre e comunque essere effet-tuata da parte di professionistiesperti e preparati, operanti in luo-ghi consoni all’erogazione di pro-dotti in ogni caso inscrivibili all’in-terno di una logica terapeutica. Efrancamente è legittimo dubitareche ciò possa avvenire nel negoziodi alimentari sotto casa.

Celebrata a Romala giornata dei pazientie dei medici omeopati

Omeopatia,è tempodi norme ad hocSi è tenuta a Roma, il 26 marzo scor-so, la Manifestazione nazionale deimedici e dei pazienti dell’Omeopa-tia, la più nota e diffusa - almeno nelmondo occidentale - tra le cosiddet-te medicine non convenzionali (sol-tanto in Italia si stimano in almeno14 milioni i cittadini che ricorrono aquesta forma di terapia, supportatada 20 mila medici esperti nella di-sciplina e da 7 mila farmacie che di-stribuiscono prodotti omeopatici).

La manifestazione,celebrata in oc-

casione dellaG i o r n a t a

Mo n d i a l ed e l l ’ O -meopatia,si è tenutanella pre-

stigiosa se-de della Fon-

dazione Euro-pea Dragan, al Fo-

ro Traiano, alla presenzadi una folta rappresentanza di ad-detti ai lavori e di esponenti delleistituzioni. Tra questi ultimi, il sena-tore Luigi d’Ambrosio Lettieri, se-gretario della Commissione igiene esanità di Palazzo Madama e vicepre-sidente della Fofi, autore dell’inter-vento forse più apprezzato all’inter-no della tavola rotonda coordinata

da Simonetta Bernar-dini, presidente dellaSiomi. “È tempo di de-cidere” ha esorditod’Ambrosio Lettieri “o sicancella l’omeopatiadal panorama sanitario,oppure va disciplinataal più presto, come è giàavvenuto da tempo inaltri paesi”. Un vero eproprio sasso nello sta-gno, quello lanciato dalsegretario della 12a Commissione,che ha ricordato i quindici lunghianni di inutili tentativi di un ricono-scimento normativo della materia.“È uno stato di cose ai limiti delladecenza, perché permette la perma-nenza di zone d’ombra, dove trova-no spazio gli operatori poco qualifi-cati e addirittura i ciarlatani” haproseguito d’Ambrosio Lettieri. “Inassenza di regole, rigore e traspa-renza, infatti, possono fiorire i for-matori che non formano, gli omeo-pati senza laurea in medicina, o imedici che la laurea ce l’hanno mal’omeopatia non l’hanno mai stu-diata. E tutto questo a danno deimilioni di cittadini che si affidano aquesta forma di terapia con una fi-ducia che, in queste condizioni, vie-ne spesso tradita”. D’Ambrosio Lettieri ha poi ricorda-to come la 12a Commissione di Pa-lazzo Madama abbia in corso unaserie di audizioni sulla materia, dal-le quali - ha affermato - “sembraemergere un’indicazione: l’omeo-patia - ma il discorso vale anche perle altre medicine non convenzionali- troverà difficilmente una discipli-na normativa finché si insisterà nel-la pretesa di varare un unico prov-vedimento che le comprenda tutte.I calderoni vanno bene per i mine-stroni, non per disciplinare materie,peraltro difficilmente apparentabili,che hanno ad oggetto la salute deicittadini”. Una vera e propria indicazione dimetodo, quella suggerita dal senato-re, registrata favorevolmente dairappresentanti del mondo dell’o-meopatia e che ha poi trovato echipositivi in molti degli interventi suc-cedutisi, tra i quali quelli del prof.Gino Santini, segretario nazionale

SIOMI,Vega PalombiMartorano, presidentedell’Associazione Pa-zienti Omeopatici, e diGiuseppe Guagliano-ne, consigliere dell’Or-dine dei Farmacisti. Ilquale, proprio parten-do dall’intervento delvicepresidente nazio-nale della Fofi, ha evi-denziato la necessità didare certezze agli or-

mai milioni di pazienti che ricorro-no all’omeopatia: “Non si capiscecome una disciplina medica i cuiprodotti, prima in sede europea epoi attraverso il recepimento dellenorme in sede nazionale, sono statida tempo classificati come medici-nali, sia di fatto ancora sprovvista diun riconoscimento e di norme ade-guate. La legge va fatta, e il primapossibile”.

Torna d’attualitàuna molecoladalla storia controversa

Il benfluorexnella lista neradel dopingIl benfluorex, derivato funzionaledella fenfluramina, impiegato perqualche tempo e non senza polemi-che nel trattamento dell’obesità epoi ritirato dal commercio per revo-ca su rinuncia della ditta produttri-ce, è tornato recentemente all’atten-zione delle cronache. A riaccenderei riflettori sul controverso principioattivo (che nel nostro paese è attual-mente dispensabile solo in prepara-zioni magistrali, nell’esecuzionedelle quali è peraltro espressamentevietata la possibilità di associazionecon altri pincipi attivi utilizzati perfinalità analoghe) è stata questa vol-ta la Commissione per la vigilanza eil controllo sul doping, che sta valu-tando i possibili effetti dopanti deimedicinali contenenti benfluorex.

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È successo

Giuseppe Guaglianone,consigliere dell’Ordine dei Farmacisti

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Il motivo? Sembra che il benfluorex,nel corso del processo di metaboliz-zazione, si trasforma in norfenflura-mina, sostanza presente nella ListaInternazionale delle sostanze vieta-te per doping. In effetti, nel foglietto illustrativo delMediator, medicinale che contienebenfluorex e che è ancora commer-cializzato in Francia (unico paeseche ha deciso di mantenerlo tra ifarmaci disponibili, pur tra polemi-che molto aspre, tradottesi nell’e-splicità accusa alle autorità regola-torie d’Oltralpe di espone i pazientia gravi rischi a fronte di un’efficacianon dimostrata del farmaco nel pre-venire le complicanze dell’atero-sclerosi), viene esplicitamente ri-chiamata l’attenzione sulla possibi-lità di una reazione positiva ai testanti-doping.In attesa che la questione venga de-finita e il nostro Paese prenda unadecisione circa l’inserimento o me-no del benfluorex nella lista neradelle sostanze dopanti, la Commis-sione invita i farmacisti preparatoria fornire, per le preparazioni magi-strali od officinali contenenti ben-fluorex, ogni informazione circa ipossibili rischi di incorrere in positi-vità ai test anti-doping.Con il suo “warning” ai farmacisti,l’organsimo di vigilanza vuole conogni probabilità iol ripetersi di casicome quello della ciclista Marta Ba-stianelli, esclusa dalla competizione

olimpica del 2008 a Pechino inquanto positiva ai test anti-doping.L’atleta si era giustificata afferman-do di aver assunto un farmaco dre-nante, preparato dal suo farmacistadi fiducia, che tra i componenti ave-va appunto anche il benfluorex.Non essendo il farmaco compresonell’elenco dellesostanze proibi-te, la Bastianelliassunse tran-quillamente ilpreparato, risul-tando positivaalle successiveanalisi di labora-torio per nor-f e n f l u ra m i n a ,sostanza invecepresente nella li-sta nera. La ci-clista cercò didimostrare chel ’ a s s u n z i o n edella sostanza era stata inconsape-vole, ma le venne comunque impe-dito di partecipare ai Giochi, nono-stante fosse una delle protagonisteannunciate nella sua specialità.Non sarà inutile ricordare che l’Italiaè uno dei pochi Paesi che ancora per-mette l’approntamento e la dispensa-zione di preparazioni galeniche a ba-se di benfluorex, la cui formulazionedeve seguire quanto previsto dall’art.3 comma 1 e art. 5 comma 1 del DL n.23/98 e dalla L. 94/98. La possibilità

di eseguire preparazioni contenentiun principio attivo non più in com-mercio nel nostro paese è subordina-ta a due condizioni: la specialità cor-rispondente non deve essere stata ri-tirata per motivi concernenti la sicu-rezza d’impiego; devono esistere incommercio in almeno un paese del-

l’Unione Europeaspecialità che locontengono o ilprincipio attivo de-ve essere descrittonelle farmacopeedei paesi dell’U-nione Europea.L’allestimento delpreparato galeni-co risulta dunquepossibile, data lagià ricordata pre-senza in commer-cio in Francia delMediator. La scel-ta di utilizzare o

meno questo farmaco, pertanto, ri-mane confinata al giudizio del sin-golo medico, che deve valutare at-tentamente il profilo di beneficio/ri-schio del trattamento. Una respon-sabilità che - stando almeno a ri-correnti cronache del passato - inpiù di un caso non è stata adeguata-mente esercitata.

V.B.

Marta Bastianelli, campionessadel mondo di ciclismo su stradanel 2007 a Stoccarda

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In agenda

Sancito per decretol’addio ai vecchi dispositivi

Termometria mercurio,fine di un’eraDall’aprile 2009 in Europa non po-tranno essere più distribuiti i termo-metri a mercurio. Trova così attua-zione una direttiva dell’Unione che

vincolava gliStati membrie che il nostropaese avevarecepito con ildecreto mini-steriale del 30luglio 2008. Ilprovvedimen-to avrà effetto

solo per i termometri fabbricati apartire dalla sua entrata in vigore enon si riferisce pertanto a quelli giàpresenti nelle nostre case, che potre-mo - anzi, che dovremo - tranquilla-mente continuare ad usare.La misura, come talvolta accade, harischiato di generare effetti contrarialla ratio che l’ha ispirata. La preoc-cupazione dell’Unione Europea, afronte del crescente inquinamentoambientale, era infatti quella di eli-minare, impedendone l’uso già nel-la fabbricazione, una possibile fontedi inquinamento, peraltro molto pe-ricolosa. Tra i consumatori, però, c’èstato chi ha frainteso la notizia e hapensato fosse giunto il momento diliberarsi dei termometri casalinghi,magari nella pattumiera di casa. Co-sa portatrice di conseguenze del tut-to opposte a quelle che si volevanoottenere con il lungimirante provve-dimento: il mercurio è un infatti unelemento estremamente tossico,che non si degrada e che, se disper-so, contamina l’ambiente e la cate-na alimentare. Alte dosi del metalloe dei suoi composti possono esserefatali ma anche quantità limitatepossono causare danni al sistemanervoso.Sono dovute scendere in campo an-che le associazioni consumeriste per

tranquillizzare i cit-tadini. “Non c’è mo-tivo di preoccupar-si” ha subito resonoto il segretario ge-nerale dell’Unionenazionale consuma-tori, MassimilianoDona: «Le famiglienon dovranno but-tare i termometri al mercurio chehanno in casa, poiché la norma ri-guarda soltanto quelli che sarannofabbricati in futuro. Anzi, sono esclu-si dalla disposizione tutti gli oggetticontenenti mercurio che risalgono apiù di 50 anni fa». Il decreto, infatti, non riguarda nem-meno i barometri a mercurio, cheavranno vita fino al 3 ottobre 2009.Anche i farmacisti hanno avuto - eprobabilmente continueranno adavere ancora per qualche tempo - illoro bel daffare per illustrare i correttitermini della questione e spiegare aicittadini entrati in farmacia con ivecchi termometri a mercurio chepotevano tenerli e continuare tran-quillamente ad usarli, con le atten-zioni e le cautele di sempre.Per chi, poi, intenda liberarsi di queltubicino di vetro che ha marcato ildecorso di tanti piccoli e grandi ma-lanni, l’indicazione è solo una: por-tarlo appunto in farmacia (comemolti hanno già ritenuto di dover fa-re) o consegnarlo alle piazzole ecolo-giche del comune in cui si abita.

In via di definizioneun protocollo d’intesaper migliorare i servizi

Comune e Ordine,insieme per la saluteUn accordo nel segno diuna migliore tutela dellasalute dei cittadini. È ilsenso del protocollo d’in-tesa che il Comune di Ro-ma e l’Ordine dei Farmacisti

hanno in corso di defini-zione e sigleranno nelprossimo futuro con l’o-biettivo di elaborare nuoveiniziative per migliorare lecondizioni di fruizione deiservizi, con particolare rife-rimento alle categorie piùdeboli e disagiate come glianziani, i diversamente

abili e tutti coloro che sono affettida patologie croniche rare.L’ipotesi di collaborazione tra ledue istituzioni trova uno dei suoifondamenti nei contenuti di un re-cente provvedimento legislativo,già approvato in Senato e ora inseconda lettura alla Camera, cheprevede l’emanazione di uno o piùdecreti legislativi finalizzati a svi-luppare il ruolo socio-sanitariodelle farmacie attraverso l’indivi-duazione di nuovi servizi socio-sanitari erogati dalle farmaciepubbliche e private.Il disegno di legge in questione (iln. 1082, per la cronaca) indica le di-rezioni verso le quali ilGoverno si dovràmuovere: assicurarela partecipazionedelle farmacie al ser-vizio di assistenzadomiciliare dei pa-zienti; collaborare aiprogrammi di educazione sani-taria della popolazione; parteciparea campagne di prevenzione delleprincipali patologie a forte impattosociale, effettuando anche analisidi laboratorio di prima istanza neilimiti stabiliti dal Ministero del We-fare, restando, comunque, esclusal’attività di prelievo di sangue e pla-sma; consentire la prenotazione divisite ed esami specialistici pressole strutture pubbliche e privateconvenzionate, anche prevedendola possibilità di pagamento e ritirodei referti presso le farmacie.

Con il protocollo d’intesa,Campidoglio e Ordine si

impegnano ad attivare emantenere una costante e

reciproca collaborazione,per realizzare congiunta-mente iniziative su temi diinteresse riguardanti il mi-

glioramento dello stato di sa-8

Massimiliano Dona, segretario generale Unc

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lute della cittadinanza. La collabo-razione sarà espressa da una con-sultazione periodica tra le due par-ti, anche attraverso l’ inserimentodei reciproci rappresentanti ingruppi e/o commissioni di lavoro,ad esclusivo titolo gratuitoe disciplinate da unapposito regola-mento. Entrambe le partimetteranno a di-sposizione sia ri-sorse sia profes-sionalità utili allosvolgimento deiprogetti e delle at-tività previste dalprotocollo. È ancheprevisto un impegno condiviso atutele e promozione dell’iniziativacomune. Verranno, inoltre, attivate formedi collaborazione anche mediantel’elaborazione di specifici progetti,che potranno interessare diversisettori, tra cui quello dell’infor-mazione sanitaria pubblica, quellodella promozione di campagne diprevenzione sanitaria, quello del-l’attuazione di sinergie informati-ve per lo sviluppo delle attività diricerca, nonché convegni su temidi interesse comune.

Una nuova rubricaper accogliere le vocidei farmacisti

Il mondo globalepassa anchein farmacia A partire dal prossimo numero, Rifproporrà una nuova rubrica, dedi-cata alle storie che ci racconterannoi colleghi che risiedono all’estero.Sono molti, infatti, i farmacistiiscritti al nostro Ordine che hannodeciso di affrontare un percorso divita e di lavoro all’estero o che, dopouna lunga esperienza in Italia, sonotornati al Paese di provenienza.

Anche questa, a ben considerare, èuna delle mille facce della globaliz-zazione che avanza, progredisce etrasforma il mondo, muovendomilioni di persone che ogni anno

cambiano vita e abitudini.Per chi - come l’Ordine

dei Farmacisti diRoma - declina ledifferenze e lacomplessità comeuna ricchezza, da-re voce ai colleghi“globetrotter” èdunque un’oppor-tunità. Vorremmocoglierla, convinti

come siamo che le loro te-stimonianze potranno aiutarci aconoscere meglio il Paese in cui vi-vono e, ovviamente, il sistema far-maceutico nel quale si trovano aoperare. Per saperne di più e sapere comecollaborare, basterà consultare il no-stro sito www.ordinefarmacistiro-ma.it o scriverci all’ indirizzo di po-sta elettronica [email protected].

Il calendario ufficiale saràinviato per posta elettronica e per mezzo cartaceo

In dirittura d’arrivo i turni 2009-2010Nei prossimi giorni verrà inoltrato,a mezzo posta elettronica e in car-taceo, il calendario dei turni dellefarmacie relativo al periodo 1 Lu-glio 2009 - 30 Giugno 2010.Ricordiamo che le festività esula-no dalla normale turna-zione.

L’attribuzione delle festività rispet-ta un criterio storico, così che ilmedesimo gruppo ripeta le stessein maniera più distante possibilenel tempo ed un criterio di equa di-stribuzione fra i vari turni. Inoltre,si ricorda che nei calendari non èprevista la segnalazione della ridu-zione delle ferie, quindi i due pe-riodi di riferimento sono evidenzia-ti per intero.Gli uffici dell’Ordine restano ovvia-mente a disposizione per ogni chia-rimento che avesse ad occorrere.

Dal 7 aprile un corsosui fitoterapici magistrali e officinali

Al Nobile Collegionuova tappaper diventaremagisterIl Nobile Collegio el’Accademia ro-mana di Storiadella Far-macia e diScienze far-maceutichepresentanoil corso diformazionee aggiorna-mento dal titolo “Fitoterapia 2009.Prodotti fitoterapici magistrali edofficinali”. L’evento, che prevede la presenzadi illustri docenti universitari e ac-cademici, si prefigge di dare unapreparazione specifica al farmaci-sta educatore sanitario sulla Fito-terapia. Il corso, accreditato presso il Mi-nistero della Salute ed in attesache gli vengano riconosciuti i cre-diti formativi, ha avuto inizio ilgiorno martedì 7 Aprile 2009 eproseguirà come di consueto ognimartedì e giovedì dalle ore 20,00alle 22,30 per complessive 11 le-

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In agenda

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In agenda

zioni. Il costo dell’evento formati-vo è di Û 40,00.A quanti hanno già partecipato alcorso del 2008 su “Il consiglio delFarmacista nelle patologie di suapertinenza” e che completerannosia il corso appena ricordato sia ilprossimo sulla Scienza dell’Alimen-tazione che si svolgerà nel 2010, su-perando i rispettivi test di appren-dimento, verrà rilasciato dal NobileCollegio il diploma di Magister inScienze Farmaceutiche.Per le iscrizioni ed informazioni ri-volgersi alla Segreteria del NobileCollegio dal lunedì al venerdì, dalleore 9,30 alle 13,30, nei seguenti modi:• Tel.: 06-6792123• Fax: 06-6792690• Email: [email protected]

Un servizio apprezzato,con qualche inesattezzada correggere

Per FarmaVia,appello ai titolaridi farmacia:segnalate le anomalieFarmaVia è il servizio nato dalla col-laborazione tra l’Ordine dei Farma-cisti di Roma e la LAit, al fine diconsentire a tutti i cittadini di repe-rire informazionirelative alla tur-nazione dellefarmacie, agliorari di apertura,nonché al posi-zionamentosul territoriodelle stesse. Il serviziopermette lavisualizza-zione di unamappa, gra-fica o sola-mente te-

stuale, che indica il tragitto da com-piere per raggiungere la farmaciaaperta più vicina. Il sistema, attraverso un navigatoregeografico gestito da “Google map”,consente l’aggiornamento dei datiin tempo reale e l’integrazione delleinformazioni con un sistema digeoreferenziazione. Il servizio è molto pratico e utile peri cittadini romani, dato che consen-te di avere informazioni aggiornate,attraverso applicazioni wap o web. La LAit ha però constatato, sulla ba-se di segnalazioni provenienti dal-l’utenza, alcune inesattezze relativeall’ubicazione delle sedi farmaceu-tiche sulle map-pe fornite daFarmaVia. Perrimuoverle, mi-gliorando cosìun servizio giàmolto apprezza-to dai cittadinidella capitale,serve dunque ladiretta collabo-razione dei tito-lari delle farma-cie di Roma, cheinvitiamo a “en-trare” in FarmaVia per controllare lacorretta collocazione della propriasede, nonché la veridicità dei turni,comunicando eventuali inesattezzedirettamente alla LAit, ai seguentirecapiti:segreteria di presidenza:06.51689855, segreteria di direzione: 06.51689973e-mail: [email protected]

Per visualizzareFarmaVia si puòconsultare il sitowww.ordinefar-macistiroma.it(banner di Far-maVia) o www.-farmavia.regio-ne.lazio.it.Al momento conFarmaVia sonodisponibili sol-

tanto gli indirizzi delle strut-ture presenti a Roma, ma l’o-biettivo dell’ Ordine e dellaLAit è quello di estendere il

servizio, entro breve tempo, anchealle strutture della Provincia.

La prova praticasi terrà il 19 e il 20 maggioall'Ergife Palace Hotel

Concorso,ecco le dateSono state rese note le date e lasede della prova pratica per i l

concorso asedi farma-ceutiche nel-la RegioneLazio. Il con-corso, regio-nale, fu ban-dito come siricorderà neldicembre del2007 e poip u b b l i c a t osul Burl del21 gennaio2008 (Rif n° 1

del 2008). Le prove attitudinali,basate sul meccanismo dei quiz(cento in tutto, scelti tra i tremilapredisposti a suo tempo dal Mini-stero), tra le cui cinque rispostebisogna indicare quella esatta,avranno luogo a Roma, all'ErgifePalace Hotel , in via Aurelia617/619. A cominciare saranno icandidati dalla lettera A alla lette-ra K, che sosterranno la prova il 19maggio, con inizio alle ore 8.00del mattino. Il giorno successivo,20 maggio, sarà la volta dei candi-dati dalla lettera L alla Z. Ciascun candidato dovrà presen-tarsi munito un documento di ri-conoscimento valido e della letteradi convocazione che verrà speditacon raccomandata A/R.La mancata presentazione nelgiorno e nell'ora stabiliti, a pre-scindere dalla causa, comporteràautomaticamente l'esclusione dalconcorso.

L'Ergife Palace Hotel,sede delle prove concorsuali

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Come ogni anno, all’arrivo deibollettini per la riscossione deicontributi ENPAF, un certo nu-mero di iscritti scopre di essereincorso in qualche inadempi-mento rispetto agli obblighi chela normativa regolamentare im-pone, ma non mancano, anche,coloro che si sorprendonodi ricevere i bollettinistessi, ritenendosi,per qualche mo-tivo, esenti dallac o n t r i b u z i o n everso l’Ente.Considerato i lripetersi di similisituazioni che, peral-tro, non accennano a ri-dursi, può essere utile riepilo-gare, s i spera nel modo piùchiaro possibile, le principali re-gole che disciplinano la materia.Innanzitutto, va ricordato che l’i-scrizione all’Albo comporta au-tomaticamente l’iscrizione al-l’ENPAF e il versamento dellacontribuzione previdenziale eassistenziale obbligatoria.Il contributo non è frazionabile,per cui è dovuto per tutto l’anno,quale che sia la data di iscrizione(anche iscrivendosi il 31 dicem-bre, il contributo deve essere ver-sato per tutto l’importo). Ovvia-mente lo stesso discorso vale incaso di cancellazione.La circostanza che l’iscritto siaanche pensionato non comportal’esonero dall’obbligo di versarela contribuzione all’Ente.La contribuzione previdenzialeobbligatoria può essere versataoltre che nella misura piena, an-che in forma ridotta (le percen-

tuali di riduzione previste sonodel 33,33%, del 50% o dell’85%),inoltre, a partire dal 1° gennaio2004, per coloro che si iscrivano

per la prima volta è previstala possibilità di ottenere

l’attribuzione del contributo disolidarietà (pari al 3% del contri-buto intero) che, però, non è utileai fini della maturazione del dirit-to a pensione.Per ottenere l’attribuzione delcontributo ridotto o del contri-buto di solidarietà, occorre chel’iscritto si trovi in una delle con-dizioni previste dal regolamento.La riduzione massima dell’85% oil versamento del solo contributodi solidarietà possono essere ot-tenuti nel caso di esercizio di at-tività professionale di farmacistanell’ambito di un rapporto di la-voro subordinato, ovvero in casodi disoccupazione temporanea einvolontaria (con iscrizione alCentro per l’impiego) che non

duri più di cinque anni comples-sivamente.Non è sufficiente trovarsi in unadelle suddette condizioni al mo-mento della presentazione delladomanda, ma occorre che la con-dizione che dà diritto alla riduzio-ne sia conservata per almeno sei

mesi e un giorno nell’anno oper almeno la metà più uno

del periodo di prima iscri-zione.La riduzione contributiva(o il contributo di solida-rietà) non è oggetto di un

diritto che viene ricono-sciuto automaticamente ma

deve essere richiesta con unaapposita domanda la quale va

presentata entro un termine didecadenza.

• Per chi si iscrive per la primavolta all’Albo, e quindi all’ENPAF,la domanda deve essere presenta-ta entro il 30 settembre dell’annosuccessivo a quello dell’iscrizionestessa.

• Per tutti gli altri iscritti la do-manda deve essere presentataentro il 30 settembre dell’annoprecedente a quello per il qualela riduzione viene richiesta, nelcaso in cui l’evento che consentedi presentare la domanda si siaverificato dopo il 30 settembrema prima del 31 dicembre del-l’anno precedente, la domandadeve essere presentata entro il 31dicembre.Trattandosi di termini di deca-denza una volta che sono decorsinon è più possibile ottenere la ri-duzione (o il contributo di solida-

Speciale previdenza

In arrivo i bollettini previdenziali:piccolo vademecum su cosa, quando e come fare

Cosa c’è da sapere sui contributi Enpafdi Paolo Giuliani*

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rietà) per l’anno, o gli anni inquestione.I nuovi iscritti ricevono i bolletti-ni per la riscossione dei contribu-ti l’anno successivo a quello diprima iscrizione, quindi, i bollet-tini in questione recano gli im-porti relativi a due annualità(l’anno di prima iscrizione e quel-lo successivo). Può accadere chequando il nuovo iscritto riceve ibollettini (di norma entro il mesedi febbraio dell’anno successivo aquello di prima iscrizione) nonabbia ancora fatto domanda di ri-duzione e, pertanto, le quote con-tributive indicate nei bollettinisono quelle in misura intera. Ciònon pone nessun problema; se,infatti, il nuovo iscritto è nel dirit-to non deve pagare gli importi re-cati nei bollettini, ma deve pre-sentare una domanda entro il ter-mine di decadenza, al fine di otte-nere la riduzione delle quote nel-

la misura richiesta e l’invio dinuovi bollettini. Un inconveniente che spesso siverifica è quello relativo al con-tratto di lavoro a tempo determi-nato; può, infatti, accadere chel’iscritto ottenga la riduzione (oil contributo di solidarietà) inbase ad un contratto di lavoro atempo determinato, se, però, allascadenza del rapporto, l’iscrittonon fa alcuna comunicazione al-l’ENPAF la quota contributivaviene applicata in misura intera,anche in questo caso. Tuttavia, lasituazione è rimediabile; è infattisufficiente che l’iscritto producala documentazione idonea a di-mostrare che successivamentealla scadenza del contratto ha ri-coperto una posizione (lavorato-re dipendente o disoccupato)che, “agganciandosi” al prece-dente periodo, gli permetta diconservare il diritto alla riduzio-

ne di cui fruiva, affinché vengaannullata la quota contributivaintera e la posizione riportata inriduzione contributiva. Prima diconcludere è importante ricor-dare, specie per i nuovi iscritti,alcune ipotesi che frequente-mente si verificano, e che nonconsentono di ottenere alcunariduzione contributiva.In particolare, si tratta dello svol-gimento di attività professionaledi farmacista:• nell’ambito di un contratto a

progetto o di collaborazionecoordinata e continuativa;

• con borsa di studio;• nell’ambito di un rapporto di la-

voro autonomo con apertura dipartita IVA;

• gratuitamente.

* Dirigente Servizio Prestazioni Enpaf

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Codici e codicilli

Il decreto legislativo 8 giugno 2001n. 231 ha introdotto nell’ordina-mento giuridico italiano un sistemadi responsabilità amministrativa(assimilabile sostanzialmente allaresponsabilità penale) a carico deglienti collettivi (da intendersi comesocietà, persone giuridiche, enti col-lettivi non riconosciuti, associazio-ni, consorzi, ecc.) per alcuni reati,tassativamente elencati, ove com-messi nel loro interesse o vantaggio.In altri termini: se il legale rappre-sentante, l’amministratore, il dipen-dente di un ente collettivo commet-te determinati reati (corruzione,truffa in danno di ente pubblico, fal-so in bilancio, ricettazione, violazio-ne della normativa antinfortunisticaecc.) al fine di procurare un vantag-gio economicamente apprezzabileall’ente medesimo, quest’ultimo po-trà essere direttamente sanzionatoall’esito di un processo penale.Questa è infatti la rilevante novità: ol-tre alla persona fisica che delinque -che resta, ovviamente, responsabiledegli atti illeciti posti in essere - an-che la persona giuridica potrà essereritenuta responsabile e sanzionata.La sanzione indefettibile è quellapecuniaria, che può arrivare a fino acirca 1,5 milioni di euro; nei casi piùgravi e per taluni reati, il d.lgs. n. 231prevede pure l’irrogazione delle san-zioni interdittive (interdizione del-l’attività; divieto di contrattare conla Pubblica Amministrazione; revo-ca di finanziamenti pubblici; revocadi licenze e autorizzazioni ecc.).La legge offre però importanti possi-bilità di difesa all’ente collettivo sot-toposto a processo.L’ente non può essere condannatose dimostra di aver adottato una se-rie di misure e procedure organizza-tive, gestionali e di controllo - i c.d.Modelli organizzativi - volti a limita-re il rischio di illecito.

Insomma: se l’ente è stato diligentenella prevenzione potrà ottenere l’e-sclusione della responsabilità o l’ap-plicazione di benefici (riduzionedella sanzione pecuniaria; esclusio-ne delle sanzioni interdittive).In definitiva il rispetto di quantoprevisto dal d.lgs. n. 231 diventasenz’altro il settore di compliancepiù importante e delicato, non fossealtro che per il peso delle sanzionipreviste.Sollevare l’attenzione sull’importan-za che tale normativa può svolgereper il mondo delle farmacie apparedunque per lo meno opportuno, senon necessario. É bene chiarire dasubito che si sta parlando delle far-macie gestite da società di capitalie non di quelle gestite da persone fi-siche o da società di persone.Come è noto la legge n. 362 del1991 ha riservato la titolarità dell’e-sercizio della farmacia privata apersone fisiche, a società di perso-ne o a società cooperative a respon-sabilità limitata; mentre il D.lg.267/2000 ha previsto diverse formedi gestione, anche a mezzo di so-cietà di capitali, qualora la titolaritàdella farmacia sia di carattere pub-blicistico, e quindi in capo all’entelocale.In ogni caso, in tutte le ipotesi incui alle spalle della farmacia ci siauna persona giuridica può entrarein gioco il decreto legislativo n. 231.Non è infrequente leggere di scan-dali legati al mondo della sanità, conriscontrati episodi di corruzione,comparaggio e truffa in danno delServizio sanitario nazionale.Questi casi hanno visto come sche-ma costante la partecipazione dimedici, di aziende farmaceutiche edi farmacie definite, nel gergo gior-nalistico, “compiacenti”.Ecco che dalla - pur importante - re-pressione si sta passando alla neces-

saria e lungimirante prevenzione:sia le società farmaceutiche sia leAsl e le aziende ospedaliere si sonoattrezzate per limitare i rischi di ille-cito aziendale.Sono stati adottati Modelli organiz-zativi e codici etici; sono stati istitui-ti organismi di vigilanza e sistemi di-sciplinari; sono state adottate e at-tuate rigorose procedure per le ge-stione delle attività.Tali sforzi non possono che esserecondivisi: forse non sono sufficienti,ma rappresentano un indiscutibilepunto di partenza. Appare allora op-portuno che anche le farmacie gesti-te in forma societaria si orientino alrispetto del d.lg. 231: esse non pos-sono più rimanere gli unici attori delsistema sanitario non muniti di taliimportanti presidi.Ovviamente si tratta anche di sem-plificare gli adempimenti sopramenzionati.Ma la finalità deve essere chiara: bi-sogna limitare il rischio di esserecoinvolti, magari inconsapevolmen-te, in fatti illeciti che possono arre-care danno all’attività e alla sua“profittabilità”.Cosa si ottiene intraprendendo lavia dell’adozione dei Modelli orga-nizzativi.Si gestiscono i rischi di coinvolgi-mento in un processo penale; si puòspendere l’immagine di azienda vir-tuosa; ci si può difendere anche incontesti sanzionatori diversi daquello penale, nei rapporti con leautorità amministrative preposte alsettore.Quanto appena detto non sembrapoco: di sicuro è poca l’attenzioneche fino ad oggi è stata riservata aquesto argomento (per approfon-dimenti: www.reatisocietari.it,www.231farmaceutiche.it).

I probiotici una valida alternativa terapeutica

per le patologie intestinalidi Vito Trinchieri

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Se ne parla poco, ma l’argomento è delicato e pieno di rischi

Farmacie gestite da società di capitali,occhio alla responsabilità penale avv. Maurizio Arena

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La colonizzazione intestinale giocaun ruolo di rilievo nei processi fisiolo-gici intestinali, ma soprattutto in alcu-ne patologie di natura infiammatoriaquali la Colite Ulcerosa, il morbo diCrohn e la Pouchite e nella Sindromedell’Intestino Irritabile.Quest’ultima è un disordine funziona-le dell’apparato gastroenterico, ca-ratterizzato da una serie di sintomicronici o recidivanti non spiegabilicon alterazioni strutturali o biochimi-che della parete intestinale. È la pa-tologia di più frequente riscontro ingastroenterologia, il cui esordio av-viene in genere in età giovanile, par-ticolarmente diffusa nei paesi indu-strializzati dove si riscontra in circa il15-20% della popolazione. I pazien-ti affetti da questa sindrome avverto-no un forte dolore addominale chepuò essere localizzato o diffuso a tut-ti i quadranti addominali, inoltre pos-sono manifestare pirosi gastrica, di-spepsia, emicrania, astenia, disturbidel sonno e disturbi della minzione.L’eziologia di questa patologia non èancora nota, tuttavia si ipotizza cheun ruolo di rilievo sia da attribuire afattori quali alterazioni della motilitàintestinale, ipersensibilità viscerale,stati post-infettivi, alterazioni dellaflora batterica intestinale, dieta, di-sturbi della personalità e del compor-tamento. In assenza di una eziopato-genesi certa, la terapia è essenzial-mente sintomatica ed è rivolta soprat-tutto verso il dolore, il meteorismo ela regolarizzazione dell’alvo, che co-stituiscono senza dubbio i sintomi dimaggior fastidio per il paziente. Un nuovo approccio terapeutico neltrattamento della sindrome dell’inte-

stino irritabile può essere rappresen-tato dall’uso dei probiotici, soprat-tutto alla luce delle più recenti osser-vazioni che attribuiscono un ruolo disempre maggiore importanza al di-smicrobismo intestinale di soggetti af-fetti da questa patologia. I probiotici sono microrganismi vivi,che quando ingeriti sono in gradodi arrecare un effetto benefico perl’organismo ospite in quanto colo-nizzano e proteggono il tratto ga-strointestinale, modulano i processiinfiammatori intestinali, stimolano ilsistema immunitario e normalizzanola permeabilità colonica. I probioticisembrano essere efficaci nella pre-venzione o nel trattamento di diversidisturbi gastrointestinali quali: lediarree infettive, la diarrea post tera-pia antibiotica, la diarrea del viag-giatore, etc. Numerosi studi hannodimostrato l’efficacia di alcune pre-parazioni probiotiche nel trattamen-to delle malattie croniche infiamma-torie intestinali.Il VSL#3 è una miscela di batteri latti-ci e bifidobatteri vivi e liofilizzati,composta da otto diversi ceppi di: Bi-fidobacterium longum, Bifidobacte-rium breve, Bifidobacterium infantis,

Lactobacillus acidophilus, Lactobacil-lus plantarum, Lactobacillus paraca-sei, Lactobacillus delbrueckii subsp.bulgaricus, Streptococcus thermophi-lus. Ciascuna bustina di VSL#3 con-tiene 450 miliardi di cellule batteri-che vitali che sono in grado di rista-bilire la flora batterica lattica e bifi-da dell’intestino in modo rapido edefficace. Uno studio condotto in doppio ciecoversus placebo ha messo in evidenzacome il VSL#3 al dosaggio di unabustina/die, per un periodo di ottosettimane si sia dimostrato più effica-ce rispetto al placebo nel ridurre laflatulenza ed il gonfiore addominalein soggetti con sindrome dell’intesti-no irritabile. Inoltre i pazienti cheavevano assunto il VSL#3 mostrava-no un significativo cambiamento del-la flora batterica come dimostratodall’analisi microbiologica dei cam-pioni di feci e dalle biopsie intestina-li. Lo studio ha anche dimostrato co-me il VSL#3 sia in grado di ridurre lamotilità intestinale, contribuendo aduna riduzione di movimenti abnormidelle feci e con conseguente possibi-le riduzione della flatulenza.Il VSL#3 potrebbe quindi svolgere unruolo nel trattamento della sindromedell’intestino irritabile sia per la suaefficacia clinica sia per la totalemancanza, essendo un prodotto “na-turale”, di effetti indesiderati. Questocostituisce un notevole vantaggio nel-la terapia di una patologia che ri-chiede in genere trattamenti prolun-gati e ripetuti nel tempo.

Dipartimento Malattie Infettive e Tropicali “La Sapienza”, Roma

I probiotici una valida alternativa terapeutica

per le patologie intestinalidi Vito Trinchieri

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Codici e codicilli

Emoderivatiscaduti,sostituzione o rimborsod’obbligoCon la sentenza n. 2156 del 28gennaio 2008 la Corte di Cassa-zione ha defi-n i t i v a m e n t esancito l’ob-bligo da partedelle case far-m a c e u t i c h eproduttrici disostituire gra-tuitamente lec o n f e z i o n iscadute di e-moderivati odi procederedirettamenteal rimborso alfarmacista.Con questadecisione la Suprema Corte harespinto, infatti, il ricorso pre-sentato da una casa farmaceuticanei confronti di un titolare di far-macia che in base all’art. 20 delregio decreto 404/1905, avevachiesto nel 1998 alla ditta pro-duttrice la sostituzione di alcuniprodotti emoderivati acquistatinel periodo 1993 - 1996 e succes-sivamente scaduti.L’azienda interessata della richie-sta si era opposta sostenendo chela norma invocata dal farmacistaera ormai superata dai moltepliciinterventi normativi in materiasusseguitisi negli anni.A tale proposito, a parere delloscrivente, è opportuno illustrareinteramente l’iter giudiziario dequo.Il Tribunale di Messina adito ave-va puntualmente evidenziato icambiamenti normativi interve-nuti nel tempo precisando che,nonostante fosse scomparso l’o-nere per l’industria di cambiare imedicinali che risultassero altera-ti o scaduti, la norma invocatadal farmacista per ottenere la so-

stituzione dei medicinali in que-stione non era mai stata abrogata.Per lo stesso motivo la Corte diAppello di Messina nel 2004 avevaconfermato il diritto del farmaci-sta ad ottenere la sostituzione deimedicinali emoderivati scaduticondannando la ditta produttriceanche alle spese legali.Contro tale sentenza, come inprecedenza detto, l ’ industr iaproduttrice ha presentato un ri-

corso per Cas-sazione.La SupremaCorte, tutta-via, non haaccolto le mo-tivazioni ad-dotte dalla ri-corrente pre-cisando chel’articolo 20del R.D. 417/1905 va consi-derato tuttoravigente inquanto alcunalegge seguen-

te ha abrogato la norma, affer-mando quindi che i medicinaliemoderivati non più validi devo-no essere sostituiti o risarciti alfarmacista dall’industria che liha prodotti.

avv. Paolo Leopardi

Legittimi gli accertamenti sui conti bancaridei familiariSi consolida sempre più l’orien-tamento della Cassazione circa lalegittimità degli accertamentiche considerano come ricavi imovimenti di conto correntebancario, in entrata e in uscita,che non siano stati registrati nel-la contabilità aziendale o che co-munque non risultino adeguata-

mente giustif icati dal contri-buente.Anzi, questa presunzione puòaddirittura estendersi anche allemovimentazioni di c/c bancariintestati a persone diverse dalcontribuente “verificato”, ma alui legati da vincoli familiari e/ocommerciali, sempre che - ag-giunge opportunamente la Su-prema Corte in una recente deci-sione - il Fisco indichi “gli ele-menti concreti , diversi dal lasemplice relazione con l’intesta-tario, che collegano il conto alcontribuente”.In sostanza, dall’esame dei c/cbancari di cui siano titolari sog-getti diversi dal contribuente“accertato” non consegue auto-maticamente l’attr ibuzione aquest’ultimo delle movimenta-zioni non giustificate, perchél’Amministrazione finanziariadeve appunto fornire elementi diprova circa la diretta riferibilitàal contribuente delle operazioniche l’Agenzia delle Entrate assu-merebbe come sottratte all’im-posizione tributaria.E però, precisa ancora la Cassa-zione, tali prove “possono essereanche di semplice valenza pre-suntiva, quali l’assenza di fontiapparenti che giustifichino i ver-samenti in conto oppure la coin-cidenza tra versamenti o prele-vamenti di presumibile equiva-lente valore effettuate dal contri-buente o anche l’abnormità del-le movimentazioni di denaro ri-spetto all’attività del titolare delconto”.In conclusione, se pure l’azioneaccertatrice del Fisco può incon-trare qualche difficoltà in piùcon riguardo al materiale proba-torio che nei casi ora accennati

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deve sostenere il suo operato, e“asseverarne” la legittimità, sitratta in ogni caso di ostacolinon certo insuperabili, speciequando le operazioni contestatesi presentino nei termini esem-plificati dalla decisione dellaCorte, e ricordati poco fa.

Franco LucidiConsulente Fiscale SEDIVA

Documenti in soffitta e documenti al macero Nel nostro ordinamento esistonoregole diverse sui termini di con-servazione dei documenti delle im-

prese, secondo che ilversante di osserva-zione sia quello fi-scale, ovvero ci-vilistico-falli-mentare.Il suggerimentoè quello di man-dare in soffitta, enon al macero, idocumenti fi-scali relativiall’annualità2003 oppure,relativi al 2001se non si è ap-profittato dinessuno deicondoni fiscaliprevisti dalla Fi-nanziaria 2003(artt. 7,8 e 9 L.289/2002).Tutti gli altri docu-menti, così come prescrit-to dal codice civile e dalla leg-ge fallimentare, devono essere

conservati 10 anni,cosicché, si potrà

f i n a l m e n t emandare al

macero tutta lad o c u m e n t a -

zione riferita al1998 e prece-denti (esclusatuttavia, pervarie ragioni,quella inerenteai rapporti di

lavoro dipen-dente), a menoche - come è

facile compren-dere - siano incorso accerta-menti o, addirit-

tura, veri e pro-pri contenziosi.

Roberto SantoriConsulente Fiscale SEDIVA

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L’Ordine per te

PresidenteEmilio Croce

Vice PresidenteLuciano Ricci

SegretarioNunzio Giuseppe Nicotra

TesoriereMarcello Giuliani

ConsiglieriMaurizio BisozziGaetano De RitisFernanda FerrazinVito GaleppiGiuseppe GuaglianoneGiacomo LeopardiLeopoldo Mannucci Vincenzo PastoreEnnio PonziGiulio Cesare PorrettaEmanuela Silvi

Revisori dei Conti

EffettiviArturo CavaliereSandro GiulianiAntonella Soave

SupplenteMehdy Daroui

Consiglio Direttivo

A chi rivolgersi

Direttore Margherita Scalese [email protected]

Responsabile di amministrazioneMassimo [email protected]

Attività istituzionalisegreteria operativa e gestione sitoSilvia Benedetti [email protected] De Dominicis [email protected]

Organizzazione corsi ECM Valentina [email protected] [email protected]

Gestione albo e istruzione pratiche iscrittiGiovanna Pisegna [email protected]

Segreteria di presidenzaLoredana Minuto [email protected]

ConsulentiConsulenza fiscale Francesco d’[email protected]

Consulente del lavoro Fabrizio [email protected]

Orari di apertura al pubblico

Dove siamo,come raggiungerci

Via Alessandro Torlonia n.1500161 Romatel. 06.44236734 – 06.44234139 fax 06.44236339www.ordinefarmacistiroma.ite-mail: [email protected]

Lunedì 9:00 - 14:30Martedì 9:00 - 14:30Mercoledì 9:00 - 15:30Giovedì 9:00 - 14:30Venerdì 9:00 - 14:30

Un caldo benvenuto a:

I nuovi iscritti:Alessandri Valeria, Arcangeli Valentina,Cannataro Gianluca, Ciolfi Lucio, DiMaggio Anna, Gargarella Nicla, Gua-dagno Marisa, Guidotti Stefano, LeoneDaniele, Mazza Myrta, Morini France-sca, Neri Cristina, Ricchio Mauro Fran-cesco, Virno Ada

Reiscritti:Marras Stefania. Roberti Gabriele, Rug-giero Fabio, Sparagna Francesco, Vari-sco Alessandra

Iscritti per trasferimento:Bellafronte Francesca, Greco Maria,Marano Giusy, Beatrice, RamundoFrancesca, Manuela, Sposato Anna,Ticca Alessandra, Voto Emanuela

tutti iscritti all’Albo del nostro Ordine nel mese di Marzo

La cerimonia dei saluti

L’Ordine dei Farmacisti e la professionetutta porgono l’ultimo saluto a:

Borgioli Flavia,nata il 4 Febbraio 1940a Roma, laureata a Roma il 5 Luglio1963,che ci ha lasciato nel mese di Marzo

Alla famiglia, le condoglianze sentite esincere dell’Ordine e di tutta la profes-sione.

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COGNOME__________________________________________________________________________________________________

NOME ______________________________________________________________________________________________________

DATA E LUOGO DI NASCITA ___________________________________________________________________________________

CODICE FISCALE _____________________________________________________________________________________________

ISCRITTO ALL’ORDINE DI _____________________________________________________________________________________

CITTÀ ______________________________________________________________________________ CAP _____________________

VIA - PIAZZA ________________________________________________________________________________ N. _____________

TEL . FISSO ___________________________________ MOBILE ________________________________________________________

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Il sottoscritto dichiara di dare il proprio consenso al trattamento dei dati personali ai sensi dell’art. 13 Dlgs 196/2003.

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PER COLORO CHE VORRANNO PARTECIPARE ALLE FUTURE EDIZIONI PREVISTE nel corso dell’anno 2009 SUL TERRITORIODELLA PROVINCIA INDICARE LA SEDE PREFERITA: ASL RM/F ASL RM/G ASL RM/H

Il coupon va inviato per fax al numero 06.44.23.63.39. È obbligatoria l’indicazione del numero di cellulare o dell’indirizzoemail per la conferma dell’avvenuta iscrizione. Il coupon è scaricabile anche dal sito www.ordinefarmacistiroma.it

COUPON DI ADESIONE

CORSI ECM

3 COLORI

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BlackPant. 032Pant. 339

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M 91%Y 87%C 91%Y 60%

1 COLORE

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K 100%

2009

Il corso si svolge presso la sede della Croce Rossa Italiana in via Toscana 12, Roma

CroceRossaItaliana

Com’è noto, lo scorso 28 Febbraio è scadu-to il termine per il pagamento della quotaindividuale di iscrizione e della quota far-macia per l’anno 2009, deliberate nel cor-so dell’Assemblea degli iscritti, il cui paga-mento costituisce specifico obbligo pertutti gli appartenenti a questo Ordine.Si informa che il 30 Aprile l’Ordine pro-cederà all’invio all’esattoria comunale(Equitalia) dei nominativi di coloro chenon hanno provveduto al pagamento e,conseguentemente, sarà emessa unacartella esattoriale, con l’aggravio deiruoli, degli interessi moratori e dellespese di esazione.Per coloro che ancora dovessero provve-dere al pagamento delle quote, ricordia-mo che potranno effettuarlo secondo leseguenti modalità:

< versamento su c/c postale IBAN -IT58 - C - 07601 - 03200 - 0000335-94003 intestato a Ordine dei Farma-cisti della Provincia di Roma, indican-do sul bollettino la causale Tassa Iscri-zione 2009 e il proprio numero diiscrizione

<bonifico bancario su c/c 2800/35 inte-stato a Ordine dei Farmacisti della Pro-vincia di Roma, Banca Popolare di Son-drio - IBAN - IT78 - Q056 - 9603 - 2210- 0000 - 2800 - X35, indicando comecausale Tassa Iscrizione 2009, nonchéil proprio nome e numero di iscrizione

<pagamento diretto, presso gli uffici del-l’Ordine, tutti i giorni dal Lunedì al Ve-nerdì dalle ore 9:00 alle ore 14:30 ed ilMercoledì dalle ore 9:00 alle ore 15:30

Quote 2009, ultimo appello per evitare l’esattoria

Farmacie, eccol’orario estivo

Indipendentementedall’entrata in vigoredell’ora legale, le farmaciedella città di Romadovranno osservare l’orarioestivo a partire dalprossimo 27 aprilee fino al 4 ottobre con le seguenti modalità: 8:30 - 13:00 al mattino;16:30 - 20:00 il pomeriggio.

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