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Ferite e piagheFerite e piaghe
• Ferita:
– Soluzione recente di continuità, prodotta da un agente meccanico
• Superficiale(Cute e sottocute)
• Profonda (piani anatomici sottostanti)
Università Studi di CagliariChirurgia Generale I
Tit. Prof. Gian Paolo Farina
• Ferita da taglio – Semplici– Con perdita di sostanza– A lembo– Penetrante in cavità
• Ferite da punta– (da punta e taglio)
• Ferite lacere e lacero-contuse
• Ferite d’arma da fuoco
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Generalità feriteGeneralità ferite
• Ferite da punta
• Ferite da punta e taglio
• L’orifizio cutaneo ripete in sezione la forma dell’agente lesivo, con diametro di regola più stretto. Facilmente penetranti in cavità
• Sono prodotte da strumenti affilati ed acuminati.
Facilmente penetranti in cavità
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Ferite da punta e taglioFerite da punta e taglio
Esplorare sempre il decorso, detergerne il contenuto, verificare se penetrante in cavità (in questo caso addominale)
Ferite da punta e taglioFerite da punta e taglio
La ferita è penetrante in addome ed ha leso l’arteria gastroepiploicanel contesto del legamento gastrocolico.
Ferite da punta e taglioFerite da punta e taglio
• La lacerazione avviene per una forza traente o stirante
– Morsi di animali– Strappamenti – Monconi ossei
• La contusione è prodotta da agenti “contundenti” e spesso si associa a lacerazione o ad abrasione del tegumenti
– Volta cranica, margini orbitari, zigomi, mento, tibia
Ferite lacere e lacero-contuse Ferite lacere e lacero-contuse
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
• Ferite da striscio o a semicanale– Quando il proiettile investe tangenzialmente il corpo
• Ferite a setone– Quando il canale, benchè superficiale, è completo
• Ferite a fondo cieco– La ferita è costituita da un foro di entrata e da un tramite in
fondo al quale si trova annidato il proiettile
• Ferite trapassanti– Quando il proiettile esce dalla parte opposta a quella di entrata
• Ferite da scoppio– Oltre che per l’azione di proiettili esplosivi, per quelli animati da
grande forza viva che investono parti del corpo a contenuto liquido o semisolido; è presente ustione prodotta dalla vampa dei gas accesi nell’ esplosione.
• Ferite da striscio o a semicanale– Quando il proiettile investe tangenzialmente il corpo
• Ferite a setone– Quando il canale, benchè superficiale, è completo
• Ferite a fondo cieco– La ferita è costituita da un foro di entrata e da un tramite in
fondo al quale si trova annidato il proiettile
• Ferite trapassanti– Quando il proiettile esce dalla parte opposta a quella di entrata
• Ferite da scoppio– Oltre che per l’azione di proiettili esplosivi, per quelli animati da
grande forza viva che investono parti del corpo a contenuto liquido o semisolido; è presente ustione prodotta dalla vampa dei gas accesi nell’ esplosione.
Ferite d’arma da fuocoFerite d’arma da fuoco
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
• Dicesi cicatrice il tessuto neoformato per riparare una soluzione di continuo, da qualsiasi causa prodotta
• cicatrizzazione l’insieme dei fenomeni reattivi che conducono alla riparazione.
Cicatrizzazione Cicatrizzazione
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
• Formazione del coagulo– Fitta rete di fibrina nelle cui
maglie sono emazie, piastrine, e altri elementi figurati
• Invasione dei fagociti– Prima granulociti neutrofili e
poi i macrofagi
• Proliferazione tessuti connettivali– Tessuto di granulazione
scarsamente differenziato e molto vascolarizzato
– I fibroblasti penetrano nel coagulo seguendo la fibrina alcuni diventano miofibroblasti
• Riepitelizzazione – Inizia entro le 24 ore– Procede dai margini verso il
centro della ferita– Necessita che sia colmo il
dislivello tra il fondo e i bordi della lesione
• Organizzazione della cicatrice– Aumentano le fibre collagene– Diminuiscono i fibroblasti
1. Contrazione (ferita)• Si conclude in 12 giorni c.a.
determinata dai miofibroblasti
2. Retrazione (cicatrice)• Si prolunga per diversi mesi
Fasi del processo di cicatrizzazioneFasi del processo di cicatrizzazione
• Per prima intenzione– Lembi accostati– Assenza di tessuto
interposto– Assenza di suppurazione– Assenza di trazione– Buona vascolarizzazione
• Per seconda intenzione– Perdita di sostanza– Deiscenza di ferita– Complicanza suppurativa
Tessuto di granulazione
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
CicatrizzazioneCicatrizzazione
• Per terza intenzione(Sutura di una piaga detersa)
Scarsamente irrorato
Sede di tensione
Facilmente settica
FasciaPiano osseo sottostante
adipe
• Per prima intenzione
– Il processo fibroblastico predomina sugli altri segni dell’infiammazione
• Fibrina – fibroblasti – neoangiogenesi - connettivo
• Per seconda intenzione
– Sono più intensi fatti essudativi, la riparazione è pù lenta, la cicatrice più estesa e deformante.
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
CicatrizzazioneCicatrizzazione
GANGRENA
Essudato con leucociti, fibroblasti e fibrina
Bottoni di granulazione facilmente sanguinanti
Margine di riepitelizzazionePoco
elastica
retraente
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Guarigione delle feriteGuarigione delle ferite
• Fattori esogeni
– Alimentazione (proteine, aminoacidi, vitamine A,E,PP, B, oligoelementi)
– Infezioni– Corpi estranei– Pressione (bendaggi)– Radiazioni– Ossigeno (anemia)
• Fattori endogeni
– Turbe circolatorie(ridotto afflusso arterioso; insufficiente deflusso venoso)
– Malattie metaboliche(diabete, Cushing)
– Trattamenti famacologici
– Malattie cutanee
• Piaga:
– Lesione traumatica privata del suo normale rivestimento cutaneo o mucoso
Fenomeni essudativi
Fenomeni di granulazione
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
++++
• Piaghe da ferite • Piaghe da ustioni
• Piaghe da causticazioni
• Piaghe da folgorazioni
Ferite e PiagheFerite e PiagheUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Ferite e piagheFerite e piaghe
• Morte di cellule isolate o di tessuti, come fenomeno limitato ad una parte dell’organismo
NECROSI
NECROBIOSI
• Successione di fatti degenerativi gravi ed irreparabili che precedono la morte della cellula
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
• CAUSA
– USTIONE– CAUSTICAZIONE– CASEOSA
• Condizioni circolatorie
– Edema ed essudazione– colliquazione
• SEDE
– Cutanea (essiccamento)– Mucosa (macerazione)– Contaminata
• ESCARA– Placca superficiale di
sostanza necrotica, che si demarca dal tessuto vivo con tendenza all’eliminazione
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
NecrosiNecrosi
• Perdita di sostanza secondaria a processi necrotici della cute o delle mucose con distruzione del rivestimento epiteliale e, in misura variabile, dei piani sottostanti.
• Perdita di sostanza secondaria a processi necrotici della cute o delle mucose con distruzione del rivestimento epiteliale e, in misura variabile, dei piani sottostanti.
TROFICATROFICA
INFETTIVAINFETTIVA
NEOPLASTICANEOPLASTICA
ULCERAULCERA
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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ULCERA
• L’ulcera, a differenza della piaga, ha scarsa o nessuna tendenza al processo di
granulazione e quindi alla guarigione
Quando interviene la fase riparativa, il fondo
dell’ulcera si fa granuleggiante assumendo
caratteri affini a quelli della piaga
Quando interviene la fase riparativa, il fondo
dell’ulcera si fa granuleggiante assumendo
caratteri affini a quelli della piaga
Ulcera trofica parcellare“ a stampino”
Essudato fibrinoso e leucocitarioFondo torpidoMargini sottominati
È una necrosi con particolari modificazioni, determinate
dall’intervento di fattori ambientali (o esogeni)
Gangrena seccaGangrena secca Gangrena umidaGangrena umida
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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GANGRENAGANGRENA
• Gangrena secca
(mummificazione)
– Si produce quando la necrosi che segue ad un arresto della circolazione locale con ischemia, è accompagnata da rapida evaporazione d’acqua
Tipica del piede aterosclerotico
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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necrosiLa parte gangrenosa si indurisce si
raggrinza, assume colore bruno o nero,
Demarcazione infiammatoria tra necrosi e tessuto
sano
• Gangrena umida
– Si produce quando mancano le condizione adatte a un rapido essicamento.
– Agiscono batteri della putrefazione provenienti da ambiente o da cavità del corpo Tipica del piede diabetico
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Il processo di putrefazione può iniziare
nei tegumenti versus parti profonde
Oppure nella profondità di ferite contaminate
La demarcazione è meno netta
•Le parti colpite si presentano tumefatte•La cute, inizialmente pallida e cianotica, assume un colorito bronzino •L’epidermide si solleva in flittene siero- emorragiche•Idrogeno solforato+emoglobina+ mioglobina muscolare conferiscono aspetto ed odore di putrefazione cadaverica.
• Sindrome infettivo-tossica acuta da germi anaerobi, contrassegnata da:
1. Rapida diffusione nei tessuti con produzione di gas
2. Tossiemia grave con evoluzione solitamente mortale
Gangrena GassosaGangrena Gassosa
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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Batteri anaerobi
• Clostridi ciliati• Clostridi non ciliati
• Plettidi ciliati
Azione diretta necrotizzante delle tossine
Fattori enzimatici:Proteolitici
SaccaroliticiLipolitici
Disgregazione tessuti e produzione di gas
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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Gangrena gassosaGangrena gassosa
• Gli agenti della gangrena gassosa sono ubiquitari (terra, acqua, alimenti, deiezioni, cavità orale, intestinale…).
• Agiscono generalmente in associazione con piogeni, e in presenza di tessuti contusi o ischemici.
Gangrena gassosaGangrena gassosa
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
• Le parti colpite con maggior frequenza:
–Arti–Perineo–Ferite chirurgiche –Laparotomie contaminate dal grosso
intestino
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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Gangrena gassosaGangrena gassosa
• SINTOMATOLOGIA
– Dolore– Edema– Enfisema crepitante– Febbre (incostante)– Tachicardia– Dispnea– Alterazione del sensorio
– Rapida evoluzione verso l’exitus
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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Gangena gassosaGangena gassosa
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Diagnosi differenziale con Flemmone gassoso
• TERAPIA:
• Toilette chirurgica• Trattamento antibiotico• Terapia di supporto idroelettrolitica• Terapia iperbarica
• Amputazione in casi estremi
Gangrena gassosaGangrena gassosa
Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
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Necrosi Ulcere e GangreneNecrosi Ulcere e GangreneUniversità Studi di Cagliari
Chirurgia Generale ITit. Prof. Gian Paolo Farina
Amputazione di coscia
Amputazione di gamba