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Il libro d’oro della Responsabilità Sociale d’Impresa Settima edizione

FILE LIBRO 2009 DEF - jobmagazine.net · Una gestione del personale coerente con i principi enunciati nel Codice di comportamento RICCI SABBIATURA 76 Impresa ... FONDAZIONE GRUPPO

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“Diffondere la Responsabilità

Socialed’Impresa attraverso

l’emulazione”

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Con il contributo di

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“Diffondere la Responsabilità

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Socialed’Impresa attraverso

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PREMESSA 19 I FINALISTI E I VINCITORI DELLA VII EDIZIONE 21 CATEGORIA 1 – PROGRAMMA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE RIVOLTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO 33 AERADRIA 35 Il nostro patrimonio umano AIR LIQUIDE ITALIA 37 AL femminile AZIENDA AGRICOLA FUNGAR 38 Progetto Passe-Partout BANCA ETRURIA 40 Benvenuti in Banca Etruria BANCA MALATESTIANA 42 Prodotti commercio Equo e Solidale (COMES) nei cesti natalizi dei dipendenti e soci BANCA POPOLARE DI MILANO 43 Modello di gestione delle risorse diversamente abili COOPERATIVA ARTIGIANA MURATORI 45 L’unione è la nostra forza COOPERATIVA SOCIALE MONTEROSSO 47 Pazienti vivi perché amati COSTA CROCIERE 48 Il Programma Eccellenza G.U.E.S.T. ENEL 50 Settimana Internazionale della Sicurezza FINMECCANICA 52 Rapporto di Sostenibilità FONDAZIONE JOB MAGAZINE 54 Vivere meglio il lavoro GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE 55 Creval Insieme, per dare valore alle buone azioni HAY GROUP 57 ORUNP – Osservatorio Risorse Umane nel Nonprofit

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HERA 59 Da obbligo a risorsa INDESIT COMPANY 61 “Giorgio Farroni”, un Atleta al Lavoro INDESIT COMPANY 63 “Io lavoro in sicurezza!”

MAGGIOLI 65 Formazione professionale e crescita personale MEDIAMARKET 67 Mediamarket tutela il valore della maternità MINERVA 68 Con il commitment verso l’eccellenza NESTLÈ ITALIANA 70 Wellness in Action PESARESI GIUSEPPE 72 Progetto Capitale Umano RGA 74 Una gestione del personale coerente con i principi enunciati nel Codice di comportamento RICCI SABBIATURA 76 Impresa Etica ROCHE DIAGNOSTICS 78 Admission SAN MATTEO 80 L’uomo al centro SANDVIK ITALIA 82 Sandvik: persone al centro TELECOM ITALIA 84 Comunico-Io TRAMBUS 86 Diversity Management: la diversità come risorsa VRRC/CRES - VIRTUAL RESTORATION RESEARCH CENTER 88 Laboratorio per l’archivio digitale della salvaguardia

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CATEGORIA 2 – INIZIATIVE DI SOSTENIBILITÀ 91 ABB 93 Programma PURE (Programma per l’Uso Razionale dell’Energia) ACEA 95 “Acea per l’innovazione” ALCOA 97 “Alcoa e la Sostenibilità” ARIEL – COTA & TEQUILA PRODUCTION 99 GreenPaganello – Laboratorio triennale per eventi ecosostenibili AZIENDA MULTISERVIZI IGIENE AMBIENTALE TORINO 101 Promozione per l’utilizzo di pannolini lavabili per bambini BANCA MALATESTIANA 103 Orto in condotta BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA 105 Carbon Disclosure Project – Rapporto Italia BIOMASSE ITALIA 107 Tavolo Permanente Biomasse Italia per lo Sviluppo Sostenibile Locale BUGNION 109 40 anni… in tutti i sensi! C.I.L.S. 111 C.I.L.S. COMIECO 113 Riciclo=Sostenibilità a 360° CONSER 115 “Il bosco incantato” CRAI 117 Logo “Crai – Per il recupero della confezione” DET NORSKE VERITAS ITALIA 118 We do ECOSISTEMI 120 Forum Compraverde Buygreen EDISON 122 Edison Change the Music

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ERICSSON TELECOMUNICAZIONI 124 Telelavoro@Ericsson FILCA COOPERATIVE 126 Progetto Biocasa Filca GRUPPO LOCCIONI 128 Leaf Community – La prima comunità eco-sostenibile in Italia HOLCIM 130 Analisi di materialità per una strategia di sostenibilità aperta agli altri stakeholder HOLCIM 132 “Holcim (Italia) 1928<2008: un patrimonio in costruzione” INDESIT COMPANY 134 Quadrio: il nuovo combinato di Hotpoint-Ariston NESTLÈ ITALIANA 136 Progetto Sostenibilità NEW HOLLAND CONSTRUCTION 138 In gioco per l’ambiente NOI GENITORI 140 Utilità sociale e responsabilità ambientale NORDICONAD 142 Impianto fotovoltaico su punto vendita di Imola PASQUINELLI 144 Sistema di gestione ambientale e della qualità RIELLO 146 La riconversione industriale come logica conseguenza del riorientamento strategico ROBERT BOSCH 148 Bosch Missione Ambiente ROCHE E ROCHE DIAGNOSTICS 150 Piccoli Gesti S.E.P.A.R. Italia in Miniatura 152 Kit Salva-Ambiente SANDVIK ITALIA 154 Progetto ‘Sandvik PensareSostenibile’ SANPELLEGRINO - GRUPPO NESTLÈ WATERS 156 Levissima l’acqua che si prende cura dell’acqua

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SOFFASS 158 Climate Savers SOLBAT 160 Detersivi Ecogoccia Self Service STMICROELECTRONICS 161 Gestione delle acque per un utilizzo efficiente (risparmio, riciclo, riuso) TERME DI SIRMIONE 163 Ecotermalismo UNILEVER 165 La tua semplice tazza di tè può fare una grande differenza CATEGORIA 3 – PROGRAMMA DI PARTNERSHIP 167 NELLA COMUNITÀ ABB 169 Progetto Pigotta per Unicef ADRIAPLAST 171 L’azienda e il territorio AGRISOCIALCOOP 173 Scuola, Impresa, e Solidarietà AGRYA 175 Lombrico Agro Social Award AIPEM 177 Siamo dolomitici AIPEM 179 Libera la tua lingua AIR LIQUIDE ITALIA 181 Home in hospital e Assistenza multipla: qualità al servizio del paziente ALTAVIA ITALIA 183 Agenzia di Comunicazione dei Ragazzi APM ESERCIZI 185 Una partnership tra Azienda e cittadini per il trasporto pubblico locale ARVAL SERVICE LEASE ITALIA 187 Arval e Provincia di Milano trasformano le auto in alberi

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ATM 189 Migrart BANCA DELLA MARCA CREDITO COOPERATIVO 191 Progetto Famiglia BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARUGATE 193 Progetto Martesana, una lavagna interattiva per ogni scuola BANCA ETRURIA 195 Banca Etruria e Unicef per il Futuro BANCA MALATESTIANA 196 Progetto Genius – Programma Leonardo Da Vinci BANCA POPOLARE DI SONDRIO 197 La Biblioteca Luigi Credaro: "in rete" per l'economia e il territorio BANCA ROMAGNA COOPERATIVA – CREDITO COOPERATIVO ROMAGNA CENTRO E MACERONE 199 Cesenatico più verde e più bella BARILLA 200 Giocampus Barilla BASF ITALIA 202 Frammenti BASF ITALIA 203 Progetto di diffusione della conoscenza e cura dell’ambiente BCC PONTASSIEVE 204 Microcredito di solidarietà - casa BCC DI SAN GIORGIO E MEDUNO 206 La BCC e i giovani BCC DI SAN MARZANO DI SAN GIUSEPPE 208 I ‘pizzini’ della Legalità BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SESTO SAN GIOVANNI 210 Lo.Care BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO 212 E CASSE RURALI DEL VICENTINO Campagna di prevenzione del sovrappeso e del diabete negli adolescenti BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO 214 E CASSE RURALI DEL VICENTINO Microcredito Etico Sociale

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C.N.A. ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DI RIMINI 216 “Non con-gelateci il sorriso”

COCA COLA HBC ITALIA 218 Coca-Cola HBC Italia Water Programme COLORIFICIO M.P. 220 Progetto Scuola/Lavoro COMPAGNIA TRASPORTI PUBBLICI DI NAPOLI 222 Contact – L’autobus che annulla le distanze COMUNE DI MILANO ASSESSORATO ALLA SALUTE 224 TULIP Tutti Uniti Lavoriamo per Intervenire Precocemente CONFINDUSTRIA RIMINI 226 Presentazione del primo Bilancio sociale di Confindustria Rimini COOP ADRIATICA 228 La solidarietà dei soci Coop, un valore per tutta la città di Rimini CREDITO COOPERATIVO RAVENNATE E IMOLESE 230 Formando - Giovani in Europa (Tirocini formativi in imprese europee) CREDITO TREVIGIANO – BANCA DI CREDITO COOPERATIVO 232 Premio per l’Economia sostenibile EPSON 234 Epson: una scelta di cittadinanza responsabile ETICREDITO 235 Sostegno all’affitto ai residenti del Comune di Rimini ETICREDITO 236 Credito al lavoro EUROTEC 237 Progetto Scuola - Lavoro FIGLI DEL MONDO 239 Promozione dell’avvocatura solidale FOCCHI 241 Cittadinanza Onlus – Meeting internazionale FONDAZIONE GRUPPO CREDITO VALTELLINESE 242 TESEO: conoscere le facoltà universitarie

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FONDAZIONE JOHNSON & JOHNSON 244 Prevenzione dei tumori al seno: La partnership tra le aziende J&J e la Komen Italia Onlus

GAS NATURAL DISTRIBUZIONE ITALIA 246 Gas Natural Distribuzione firma due Protocolli d’Intesa in materia di politiche sociali

GRUPPO FERALPI 248 Progetto di Apprendistato Professionalizzante GRUPPO MEGAMARK 250 La Casa di Pedro GRUPPO MERCURIO 252 “Io penso positivo” GUNA 254 Olio essenziale di Neem: fattore di sviluppo eco-compatibile in Ciad e Camerun IMPRESE DI VALORI – POOL DI AZIENDE VICENTINE PER LO SVILUPPO DEL FESTIVAL BIBLICO 256 Investire sui “valori” per creare “valore” INTERFACE ITALIA 258 Progetto FairWorks: Just™ LA FORZA E IL SORRISO – L.G.F.B. ITALIA 260 La forza e il sorriso MICROSOFT 262 Internet Saloon MICROSOFT 264 Informatica in Comunità NESTLÉ ITALIANA – NESTLÉ PURINA PETCARE 266 A Scuola di PetCare® – Impariamo a conoscere i nostri amici animali NETWORK KPMG IN ITALIA 268 Make a Difference Day NETWORK KPMG IN ITALIA 270 Ninna ho NOI GENITORI 272 Progetto Entriamo a scuola

NORDICONAD 2724 Mangiando S’Impara

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NOVARTIS FARMA 276 Community Partnership Day 2008 – Solidarietà in azione. ROCHE 278 Un percorso ad ostacoli SERINT GROUP ITALIA 280 So-stare al lavoro! TEDDY 282 Cooperazione internazionale TELECOM ITALIA 284 Click Solidale TERNA 285 Premio Terna per l’Arte Contemporanea 285 TETRA PAK ITALIA 287 Sviluppo raccolta differenziata delle confezioni Tetra Pak nel bacino dell’azienda multiutility

HERA (Emilia Romagna) UBS ITALIA 289 Programma UBS Community Affairs in Italia UNICOOP TIRRENO 291 Stop alla violenza sulle donne CATEGORIA 4 – CAMPAGNA DI MARKETING SOCIALE 293 ARNOLDO MONDADORI EDITORE 295 La casa delle Storie: un progetto per la promozione della lettura ARTSANA 296 “Chiudono gli Istituti, apriamo le famiglie” ASSOCIAZIONE DEGLI INDUSTRIALI DELLA BIRRA E DEL MALTO 298 Programma “Guida tu la vita. Bevi responsabile” ATM 300 ATM per Telethon AVON 302 “Tu al Centro del Viaggio” BANCA DELLE MARCHE 304 Iniziativa Etica - Raccolta occhiali usati FUTURGEM 306 Studio e implementazione di un programma di salute mentale di Comunità a Thiroporur

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GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE 308 CD Caro Papà Natale.. per i bambini in ospedale GRUPPO FERALPI 310 Progetto pro - Mugana Hospital GRUPPO MERCURIO 312 Produzione cd “Piccoli Segni d’Amore” nell’ambito del progetto Diritto di Poppata HENKEL ITALIA 314 Dixan per la Scuola INDESIT COMPANY 316 Il progetto “FAI la tua parte!” Acqua e Energia MASTER CUP 318 WFP – W il Fair Play MONDADORI EDUCATION 320 Mondadori Education per Riscriviamo il futuro MONDIAL ASSISTANCE ITALIA 322 Progetto “Manejo eco-sostenibile de la Laguna del Diablo” - Repubblica Dominicana NOKIA ITALIA 324 Cesviamo PANORAMA 326 Anche Tu con Panorama contro la fame nel mondo PROCTER & GAMBLE 328 Infasil e Unicef insieme per sconfiggere il tetano neonatale e materno ROCHE e ROCHE DIAGNOSTICS 330 Foemina: il seno nell’arte e nella medicina SALMOIRAGHI & VIGANÒ – LOVE THERAPY 331 Progetto “Sud Sudan - Un gesto d'amore, per l'amore di una madre” – Progetto “Love is

Possible” SCA HYGIENE PRODUCTS 333 “Ti stiamo cercando” – campagna di peopleraising SCM GROUP 335 Progetto “Aiutiamoli ad aiutarsi”: alleanze per lo sviluppo. SIGMA TAU 337 Insieme per l’Africa - www.insiemeperafrica.it

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SOFFASS 339 Asciugoni Regina a fianco del WWF nella difesa delle biodiversità UNICOOP FIRENZE 341 Alla cassa dici “Meyer” - Uniti per i bambini UNILEVER 343 Mese della prevenzione dentale CATEGORIA 5 – INIZIATIVA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE REALIZZATA DA PMI 345 ANDRIA 347 “Coriandoline” le case amiche dei bambini e delle bambine BANCA MALATESTIANA 349 Progetto Rimini x lo sport BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PIANFEI 351 E ROCCA DÈ BALDI Il Tasso di salute dei Soci è il nostro Interesse BELLONI & C. 352 Ethical Diamond by Gioielleria Belloni CANCLINI TESSILE 354 Associazione “Un Sorriso In Più” Onlus CANTINA SETTESOLI 356 Settesoli: sostegno di un intero territorio, esempio di responsabilità sociale a tutto tondo CENTRO REGIONALE TOSCANO – CNA 358 Sa.Rete – rete di imprese certificate SA8000 CERERIA TERENZI 360 La Luce Perfetta – Le candele di qualità tra tradizione e innovazione CITTADINI 362 “Reti di solidarietà femminile” COMETA 364 Da incubatoio a impresa HOTEL AMBA 366 Tradizione e accoglienza

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HOTEL BEL SOGNO 368 Il nostro impegno per l’ambiente - Turismo sostenibile HOTEL EDY 370 La filosofia di Slow Food e la tradizione romagnola HOTEL LA GIOIOSA 372 Hotel La Gioiosa: calda e serena ospitalità nel rispetto dell’ambiente PALM 374 Il Green Pallet buono, sano e pulito per una filiera bosco-legno-consumatore responsabile RGA 376 Condivisione di valori e impegni di responsabilità per guidare l’azienda verso l’eccellenza ROADRUNNERFOOT ENGINEERING 378 A.F.A – Ausili For All SOCIETÀ AGRICOLA CIGNALE 380 Una scelta per l’Abruzzo: L’officina del buon vivere tra storia e natura WET LIFE VILLAGUARDIA 382 Wet Life Villaguardia. In acqua da o a 100 CATEGORIA 6 –INNOVAZIONE DI PRODOTTO O SERVIZIO SOCIALMENTE, AMBIENTALMENTE E FINANZIARIAMENTE RESPONSABILE 383 ADRIATICA ACQUE 385 Fonte dell’Acqua AIR LIQUIDE ITALIA 387 Il valore della parola ATM 388 Social Case Management in Azienda AUTOGRILL 390 Progetto Afuture: le dimensioni della sostenibilità del Gruppo Autogrill BANCA DI CREDITO COOPERATIVO MONTE PRUNO DI ROSCIGNO E DI LAURINO 392 Prestito dedicato BANCA MALATESTIANA 393 Progetto Consorzio via portogallo Cooperativa sociale

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BANCA MEDIOLANUM 394 Mutui: nuove condizioni di favore per i clienti e fondo di solidarietà BNL 396 “Adozione un prezioso atto d’amore” CNA RIMINI 398 Card CNA World CNA RIMINI 400 Dedicato a te CO.E.FRA. 402 Bacheca Elettronica per Ascensori COMUNE DI MILANO 403 “Servizio di pronto intervento e continuità assistenziale a favore degli utenti disabili in carico

ai servizi comunali” CONFINDUSTRIA RIMINI 405 EffeGiDi, Fondo di Garanzia per i Dipendenti delle aziende della Provincia di Rimini CRESCIBIMBO 407 Crescibimbo: crescere un bimbo a Crema e nella provincia di Cremona ECPI 408 ECPI Carbon Winners Index – Un prodotto finanziario a basso impatto ambientale EDISON 410 Teleriscaldamento per le serre. Fiore all’occhiello della centrale Edison di Candela. ENEL CUORE 412 A Casa è Meglio! ETHICERT 414 Lancio di servizi innovativi di auditing per la Responsabilità Sociale ETICA SGR 416 Azionariato Attivo F.E.E. 418 Sistema F.E.E. FONDAZIONE ITALIANA ACCENTURE 420 Learning@socialsport – Sport Responsabile per Crescere FONTI DI VINADIO 422 Sant’Anna Bio Bottle

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GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE 424 I Prodotti Etici del Gruppo bancario Credito Valtellinese GRUPPO ICAT 426 Operazione Amico dell’Ambiente H2O - NUOVI SCENARI PER LA SOPRAVVIVENZA 428 H2O – Nuovi scenari per la sopravvivenza HENKEL 430 Braille HERMAN MILLER LTD FILIALE ITALIANA 432 Herman Miller’s “Design For the Environment” IL GENOVINO D’ORO 434 Teikei (il cibo che porta la faccia dell’agricoltore) KONTIKI INCENTIVES 436 S-Team: Solidarity Team Building MERCK SHARP & DOHME ITALIA 437 La Dolce Vita OPTI-TIME SA 439 Opti-time & Toursolver PETROLTECNICA 441 Estancia La Magdalena: La porta ecosostenibile della Patagonia PICCOLI ALBERGHI DI QUALITÀ 443 Paniere di prodotti e elenco di fornitori: una selezione responsabile PRAMERICA LIFE 444 Pramerica e Lilt insieme per prevenire e proteggere PUNTO 3 446 Progetti per lo sviluppo sostenibile REPLY 448 Caringbee. Social Network in motion. SEMENOSTRUM 450 SemeNostrum SOLETTIFICIO MONTRESOR PAOLA 452 Inside schoes TANGRAM 453 Eventi Sostenibili®

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TELECOM ITALIA 455 Smart Inclusion U2COACH 457 Feed the Mom® UNICREDIT 459 “UniCredit Card Classic E” WELLNESS INNOVATION PROJECT 461 Prodotti monouso in 100% cotone biologico e fairtrade per l’igiene quotidiana CATEGORIA 7 – INIZIATIVA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE REALIZZATA DA ENTE LOCALE, ISTITUZIONE PUBBLICA O SCOLASTICA 463 ARPAT 465 Le buone pratiche di sostenibilità di ARPAT ASSESSORATO PUBBLICA ISTRUZIONE E BENI CULTURALI – PROVINCIA DI TARANTO 467 “Dalle Parole alle Emozioni” AZIENDA OSPEDALIERA “S. CROCE E CARLE” 469 Immigrati e Salute: progetto multidisciplinare di mediazione interculturale e di prevenzione

sanitaria AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO FORLANINI 471 “Il Valore del Prendersi cura”. Iniziativa di rendicontazione sociale BANCA DI CREDITO COOPERATIVO 473 DELLA VALLE DEL TRIGNO “Adotta una rotonda” BANCA DI CREDITO COOPERATIVO 474 DELLA VALLE DEL TRIGNO “Ritorno alla Memoria” BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SASSANO 475 S.I.P.I. – Scuole Imprese Progetto Idee CAMERA DI COMMERCIO DI RIMINI 477 PercoRSI di Responsabilità Sociale - 2008 CIAL e COMUNE DI TRENTO 479 Obiettivo alluminio

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COMUNE DI BRESCIA 481 Progetto “Vicino al tuo vicino” COMUNE DI COPPARO 483 Bilancio di Sostenibilità 2004/2007 COMUNE DI MILANO – ASSESSORATO ALLA SALUTE/DIREZIONE POLITICHE PER LA SALUTE 485 Immigrazione Sana – Per una concreta e responsabile integrazione degli immigrati sul

versante della salute COMUNE DI MORBEGNO 487 Morbegno 2020 COMUNE DI PESCARA 489 Rilevazione del fenomeno della violenza sulle donne nella città di Pescara COMUNE DI REGGIO EMILIA 491 I reggiani, per esempio DIREZIONE REGIONALE FORMAZIONE – REGIONE DEL VENETO 493 Progetto Veneto CSR FACOLTÀ DI ECONOMIA RIMINI– UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA – POLO SCIENTIFICO-DIDATTICO DI RIMINI 495 CSEAR 2008 – Seconda Conferenza Italiana su Social and Environmental Accounting

Research FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI 497 Il primo Bilancio Sociale di una Finanziaria Regionale FONDAZIONE ACCADEMIA DI COMUNICAZIONE 498 Fondazione Accademia di Comunicazione FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO, MANGIAGALLI 500 E REGINA ELENA “Incontri di counseling per genitori di neonati con patologia cardiaca" FONDAZIONE SERENA 502 Centro clinico Nemo per le patologie neuromuscolari INAIL DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA 504 Sicuropoli ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE 506 GIORGIO VASARI L’Oca di Fabrica Ethica-Qui non si giOCA, si FABRICA ETHICA ISTITUTO TECNICO AGRARIO DI STATO “GIOVANNI DALMASSO” 508 Scuola, Impresa, e Solidarietà

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ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “A. VOLTA” 510 “Un pomeriggio… in Ospedale, in Biblioteca, In giro per Pavia…” ITCG MAGGIOLINI 512 Impariamo la Responsabilità Sociale IULM - FAI 514 “SOS Paesaggio” - Gli studenti progettano interventi sul paesaggio LA FUCINA 516 Dal Dire al Fare Salone della Responsabilità Sociale d’Impresa – edizione 2008 PROVINCIA DI CAGLIARI - ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, FAMIGLIA E IMMIGRAZIONE 518 Interventi per l'integrazione sociale di minori detenuti stranieri non accompagnati PROVINCIA DI MILANO 520 Vicini alle imprese – insieme per uno sviluppo sostenibile PROVINCIA DI MODENA 522 Fondo Verde per lo Sviluppo Sostenibile delle Aree Protette della Provincia di Modena REGIONE EMILIA ROMAGNA 524 Ermes Consumer, il Portale dei Consumatori della Regione Emilia-Romagna REGIONE PIEMONTE 526 Uniamo le energie S.S. PSICOLOGIA CLINICA – FONDAZIONE IRCCS 527 “ISTITUTO NAZIONALE TUMORI” Ambulatorio “GiocoParola” – Spazio di ascolto per genitori e bambini SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE SERENA ONLUS 529 Registro delle attività di Sostegno UFFICIO DELLA CONSIGLIERA DI PARITÀ PRESSO LA PROVINCIA DI TARANTO 531 “Il filo di Arianna – fuori dal labirinto delle molestie e delle discriminazioni sul lavoro” UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA 533 SPORT-ELL-TUTTI I VINCITORI DELLE PRECEDENTI EDIZIONI 535

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PREMESSA Il Libro d’oro della Responsabilità Sociale raccoglie tutte le 260 candidature presentate da 216 aziende alla 7° edizione del Sodalitas Social Award. L’aumento, rispetto all’edizione passata, delle aziende candidate (216 contro 210) conferma come, pur in momenti di crisi, le aziende continuino ad attribuire un valore molto elevato allo sviluppo di azioni sociali e sostenibili. Agire in modo responsabile e sostenibile aiuta le imprese a restare competitive, soprattutto in momenti difficili come quelli attuali. Questa pubblicazione, raccogliendo tutte le iniziative candidate, offre un’ampia rappresentazione degli approcci possibili alla responsabilità sociale, e stimola così l’emulazione offrendo numerosi esempi concreti su come le aziende possano produrre valore sociale, oltre che economico. I progetti candidati sono suddivisi nelle 7 categorie previste dal bando: Programma di responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione del capitale umano Riconoscimento per imprese che pianifichino e attuino una lungimirante politica per attrarre, motivare, sviluppare il proprio “capitale umano” come fattore chiave di vantaggio competitivo. Iniziative di sostenibilità Riconoscimento per imprese che hanno promosso strategie e governance di cambiamento, programmi di ecoefficienza, processi produttivi eco compatibili, rispetto e integrazione con l’ambiente naturale, al fine di realizzare modelli virtuosi di sviluppo sostenibile. Programma di partnership nella comunità Riconoscimento ad iniziative di imprese che contribuiscano al miglioramento della qualità di vita della comunità in cui operano e favoriscano la coesione sociale, attraverso partnership con organizzazioni della società civile e/o pubbliche amministrazioni o attraverso il coinvolgimento del personale per affrontare problemi locali.

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Campagna di marketing sociale Riconoscimento per imprese che abbiano realizzato iniziative di cause related marketing o di comunicazione per promuovere problematiche sociali attraverso una partnership con organizzazioni nonprofit. Iniziativa di responsabilità sociale di impresa realizzata da PMI Riconoscimento riservato alle PMI o loro associazioni o distretti, che contribuiscano a rendere più vivibile e solidale la comunità in cui operano, grazie ad attività di responsabilità sociale. Premio per l’innovazione di prodotto o servizio socialmente, ambientalmente e finanziariamente responsabile. Riconoscimento per imprese che abbiano realizzato un prodotto o un servizio altamente innovativi, in grado di rappresentare un sostanziale progresso dal punto di vista sociale, ambientale e finanziario e capaci di contribuire al miglioramento della qualità della vita dei propri consumatori e clienti, e più in generale, della comunità in cui operano. Migliore iniziativa realizzata da ente locale e/o istituzione pubblica Riconoscimento per le organizzazioni territoriali, gli enti locali e le istituzioni pubbliche che abbiano realizzato iniziative per la diffusione dello sviluppo sostenibile e della responsabilità sociale nel territorio di riferimento, o attribuito particolare rilevanza a considerazioni sociali e ambientali nelle proprie politiche o comportamenti.

I progetti, oltre ad essere pubblicati in questa raccolta, sono anche consultabili in

Sodalitas Social Solution - www.sodalitas.socialsolution.it – il database online sulla

Responsabilità e la Sostenibilità delle aziende, che raccoglie tutti i progetti

candidati nelle sette edizioni del Sodalitas Social Award. Sodalitas Social Solution

è il database online sulla Responsabilità Sociale più completo in Europa, con oltre

1.000 best practices aziendali realizzate in Italia.

Il libro d’oro della responsabilità sociale

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I FINALISTI E I VINCITORI DELLA VII EDIZIONE

Il libro d’oro della responsabilità sociale

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CATEGORIA 1 Programma di Responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione

del capitale umano Finalisti: Banca Popolare di Milano, Modello di gestione delle risorse diversamente

abili

Costa Crociere, Il Programma Eccellenza G.U.E.S.T.

Enel, Settimana Internazionale della Sicurezza Finmeccanica, Rapporto di Sostenibilità Gruppo bancario Credito Valtellinese, Creval Insieme, per dare valore

alle buone azioni

Hay Group, ORUNP – Osservatorio Risorse Umane nel Nonprofit Vincitore: ENEL - Settimana Internazionale della Sicurezza La sfida del progetto è raggiunger l’obiettivo “Zero Infortuni”, attraverso la diffusione capillare di una cultura della sicurezza, non limitata al luogo di lavoro. Forte coinvolgimento del top management; 350 iniziative organizzate in tutto il mondo con la partecipazione di 29.000 persone; campagna di comunicazione in 10 lingue e creazione di un sito intranet dedicato permanente; inserimento nell’indagine di clima di domande specifiche e rendicontazione con KPI nel bilancio di sostenibilità; coinvolgimento anche delle ditte appaltatrici. La campagna si innesta su un andamento positivo dei risultati nel periodo 2004-2007, con forte diminuzione di infortuni complessivi, frequenza e gravità, a seguito di un sensibile incremento degli investimenti e della formazione.

Menzione Speciale progetto “Diversity” Banca Popolare di Milano - Modello di gestione delle risorse

diversamente abili

Il modello di gestione è volto ad assicurare il corretto inserimento e un adeguato sviluppo professionale delle persone con disabilità, basandosi su diversi strumenti come un Servizio di Supporto Psicologico, indagini di clima, dialogo, tutor, counselling, predisposizione della postazione di lavoro. Tra i risultati diretti, oltre 200 disabili inseriti con successo (25 nelle agenzie), oltre 100 casi di disagio lavorativo risolti e mediamente 100 monitorati costantemente. Tra i risultati indiretti la diffusione della cultura dell’accoglienza del diverso e un miglioramento del clima aziendale.

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CATEGORIA 2 Iniziative di sostenibilità

Finalisti: ABB, Programma PURE ( Programma per l’Uso Razionale dell’Energia) CONSER, Il Bosco Incantato Edison, Edison change the music Gruppo Loccioni Leaf Community, La prima comunità eco-sostenibile in

Italia

STMicroelectronics, Gestione delle acque per un utilizzo efficiente

(risparmio, riciclo, riuso)

Vincitore: Conser – Il Bosco Incantato Il progetto consiste nella creazione di un asilo nido interaziendale e di una serie di servizi mirati ad agevolare i lavoratori delle mPI della zona nel bilanciamento famiglia-lavoro. Lo slogan dell’asilo è “CONSER raccoglie

tempo perduto e restituisce tempo libero”. L’asilo infatti, non solo si occupa dell’intrattenimento dei bambini, ma svolge ulteriori servizi -come la spesa o il car pooling genitori/figli- che agevolano le famiglie e contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2. CONSER provvede al monitoraggio di quanti minuti al giorno i servizi offerti consentono di recuperare a favore delle persona e della famiglia, delle minori emissioni climalteranti e dei risparmi.

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CATEGORIA 3 Programma di Partnership nella comunità

Finalisti: BCC di San Marzano di San Giuseppe, I “pizzini” della Legalità BCC e Casse Rurali del Vicentino, Microcredito Etico Sociale Barilla, Giocampus Barilla Compagnia Trasporti Pubblici di Napoli, CONTACT – L’autobus che

annulla le distanze

Focchi, Cittadinanza onlus-meeting internazionale Network KPMG in Italia, Make a Difference Day Vincitore: Banca di Credito Cooperativo di San Marzano di San Giuseppe (Taranto) - I “pizzini” della Legalità

Il progetto nasce dall’esigenza di proporre, in un territorio ad elevata presenza di malavita organizzata, un valido percorso informativo e formativo rivolto alla diffusione dei valori della legalità nei confronti delle nuove generazioni. I “Pizzini della Legalità” rappresentano le azioni progettuali intraprese sul territorio per veicolare la diffusione di esempi positivi e buone prassi su diversi temi, come la sicurezza (es. 48 ore della Legalità), la memoria (celebrazione del ricordo delle vittime della criminalità), l’economia sociale (produzione e distribuzione prodotti alimentari provenienti dalle terre confiscate alla Sacra Corona Unita), l’imprenditorialità (costituzione della Cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra). Il progetto coinvolge, oltre alla BCC di San Marzano di San Giuseppe (capofila dell’iniziativa), numerosi altri enti (istituzioni pubbliche e scolastiche e associazioni del terzo settore).

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Premio Speciale per i progetti con la scuola: Finalisti: Colorificio M.P. di Moretti Giorgio, Pasini Maria, Progetto

Scuola/Lavoro e Eurotec– Impianti Elettrici, Progetto Scuola - Lavoro Nordiconad, Mangiando S’Impara Serint Group Italia, So-stare al lavoro!

Vincitore: Colorificio M.P. di Moretti Giorgio, Pasini Maria - Progetto

Scuola/Lavoro

Eurotec s.r.l. – Impianti Elettrici - Progetto Scuola/Lavoro La commissione di segnalazione e successivamente la Giuria, rilevando che

entrambi i progetti sono stati realizzati nell’ambito del gruppo Scuola del

CNA Rimini (dove risorse, attività e competenze da parte dell’Associazione

e delle imprese che associa vengono messe a disposizione del sistema

scolastico locale) decide di presentarli congiuntamente.

Entrambi i progetti hanno lo scopo di portare nell’ambiente scolastico la cultura d’impresa e del lavoro creando un maggior collegamento tra il mondo della formazione e quello lavorativo. Tra le iniziative del CNA a cui entrambe le imprese hanno aderito vi sono “Impresa Didattica” e “Alternanza Scuola/Lavoro”. Impresa Didattica è un percorso di cultura del lavoro pensato per gli adolescenti in uscita dalla scuola secondaria di primo grado. L’obiettivo è favorire la conoscenza e la cultura del lavoro attraverso un’intervista a un imprenditore e una visita guidata alla sua realtà produttiva. L’Alternanza prevede invece periodi di stage e tirocini rivolti ai ragazzi delle scuole superiori.

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CATEGORIA 4 Campagna di marketing sociale

Finalisti: Arnoldo Mondadori Editore, La casa delle Storie: un progetto per la

promozione della lettura

Associazione degli Industriali della Birra e del Malto, Programma

“Guida tu la vita. Bevi responsabile”

Avon Cosmetics, Tu al Centro del Viaggio Henkel Italia, Dixan per la Scuola SCA Hygiene Products, “Ti stiamo cercando” – campagna di

peopleraising

Unicoop Firenze , Alle cassa dici “Meyer” - Uniti per i bambini Vincitore: Associazione degli Industriali della Birra e del Malto - Guida tu la vita.

Bevi responsabile

Progetto di marketing sociale per il bere responsabile rivolto alle categorie maggiormente a rischio: donne in età fertile, ragazzi futuri patentati e tra i 18 e i 25 anni. Nasce nel 2007 per implementare l’impegno del settore birraio nella promozione di un consumo responsabile di bevande alcoliche. Le campagne sono state: - “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere”: in collaborazione con SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), la campagna ha coinvolto oltre 5000 medici e ha portato a un aumento delle future mamme che non bevono alcolici in gravidanza (dal 42 al 57%) - “Diglielo tu”: in collaborazione con Radio 105 ha portato ad essere i giovani protagonisti di una campagna di sensibilizzazione. - “le chiacchere stanno a zero. O bevi o guidi”: in collaborazione con Unasca, rivolta ai futuri guidatori attraverso un modulo informativo inserito nei corsi di preparazione all’esame di guida.

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CATEGORIA 5 Iniziativa di responsabilità sociale realizzata da PMI

Finalisti: Andria Cooperativa di Abitanti, “Coriandoline” le case amiche dei

bambini e delle bambine

BCC di Pianfei e Rocca De’ Baldi, Il Tasso di salute dei Soci è il nostro

Interesse

Cantine Settesoli, Settesoli: sostegno di un intero territorio, esempio di

responsabilità sociale a tutto tondo

Cittadini, Reti di solidarietà femminile Palm, Il Green Pallet buono, sano e pulito per una filiera bosco-legno-

consumatore responsabile Vincitore: Cantine Settesoli Soc. Coop. Agricola - “Settesoli: sostegno di un intero

territorio, esempio di responsabilità sociale a tutto tondo” Coinvolgimento di 1.841 soci della cooperativa in un percorso di qualità e sostenibilità, per tutelare e valorizzare il territorio del Belice in Sicilia, per garantire l’occupazione di 3.000 persone. Promozione di tecniche di viticoltura di alto livello (con certificazione di rintracciabilità di filiera ISO 10.939) e di eco-efficienza, col più grande impianto fotovoltaico realizzato in un’azienda vinicola italiana e un altro per energia da biomasse. Risultati significativi di risparmi nei consumi ed emissioni, riconoscimenti sul mercato da parte di grande distribuzione e consumatori.

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CATEGORIA 6 Premio per l’innovazione di prodotto o servizio socialmente,

ambientalmente o finanziariamente responsabile Finalisti: Adriatica Acque , Fonte dell’Acqua

Banca Nazionale del Lavoro, Adozione un prezioso atto d’amore Fonti di Vinadio, Sant’Anna Bio Bottle

Henkel Italia, Braille

Seme Nostrum, SemeNostrum Telecom Italia, Smart Inclusion Vincitore: Fonti di Vinadio - Sant’Anna Bio Bottle

L’Azienda Fonti di Vinadio, che produce e commercializza l’acqua minerale Sant’Anna, ha realizzato, prima in Italia e in Europa rivolta al mass market, “Sant’Anna Bio Bottle”, ad utilizzare una bottiglia realizzata interamente con plastica naturale che si ricava dalla fermentazione degli zuccheri delle piante anziché dal petrolio. È previsto l’utilizzo di una materia prima ottenuta da una fonte vegetale abbondante e rinnovabile annualmente al 100%. Inoltre sostituendo il petrolio con questa materia prima si impiegano il 67% di combustibili fossili in meno rispetto alle plastiche tradizionali, riducendo anche le emissioni di anidride carbonica.

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CATEGORIA 7 Iniziativa di responsabilità sociale realizzata da ente locale, istituzione

pubblica o scolastica Finalisti: Azienda Ospedaliera “S. Croce e Carle”, Immigrati e Salute: progetto

multidisciplinare di mediazione interculturale e di prevenzione sanitaria

Comune di Morbegno, Morbegno 2020 Inail Direzione regionale Lombardia, Sicuropoli

Provincia di Cagliari - Assessorato Politiche Sociali, Famiglia e Immigrazione, Interventi per l'integrazione sociale di minori detenuti

stranieri non accompagnati

Regione Emilia-Romagna, Ermes Consumer, il Portale dei Consumatori

della Regione Emilia-Romagna

S.S. Psicologia Clinica – Fondazione IRCCS “Istituto Nazionale Tumori”, Ambulatorio “GiocoParola” – Spazio di ascolto per genitori e

bambini

Vincitore: Provincia di Cagliari - Assessorato Politiche Sociali, Famiglia e Immigrazione - Interventi per l'integrazione sociale di minori detenuti

stranieri non accompagnati Il progetto, partendo dalla costatazione che la maggior parte dei minori stranieri entra nelle strutture detentive minorili per custodia cautelare e non per scontare una pena, ha l’obiettivo di aiutare questi giovani a trovare una dimensione lavorativa prima di uscire dalla struttura. L’Istituto Penale Minorile di Quartucciu si occupa di minori stranieri non accompagnati, ossia di minori non aventi la cittadinanza italiana, che si trovano per qualsiasi causa nel territorio italiano privi di assistenza (genitori o altri adulti autorizzati legalmente). In tale contesto sono state quindi intraprese due azioni: realizzazione di un laboratorio di falegnameria di orientamento professionale volto all’acquisizione di capacità lavorative specifiche e come elemento prodromico all’accesso al lavoro e realizzazione di un campo di calcio a 5 all'interno della struttura, come spazio di sfogo di tensioni personali e come, essendo un’attività di gruppo, insegnamento del rispetto delle regole e dell'autodisciplina, dei ruoli e del riconoscimento dell’altro.

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Menzione progetto sostenibilità ambientale Comune di Morbegno - Morbegno 2020

Morbegno 2020 è un progetto, avviato dal Comune di Morbegno nel 2007, che mira ad agire simultaneamente sugli aspetti economici, ambientali, sociali, culturali e di governance che concorrono al raggiungimento di standard adeguati e condivisi di sostenibilità. Concretamente il Comune ha messo a punto un piano di informazione, training, pianificazione e innovazione in collaborazione con The Natural Step che, dal 1989, ha seguito centinaia di Comuni nel mondo nell’attuazione di progetti di questo tipo. Il progetto ha permesso di sensibilizzare la popolazione su azioni e prassi di successo già presenti nel territorio rispetto a campi di applicazione quali l’acqua, le aree verdi, l’energia, gli edifici a basso consumo, l’alimentazione, i trasporti e la mobilità, le scelte di acquisto dei cittadini.

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PREMIO SPECIALE PER LA SOSTENIBILITÀ Finalisti: Autogrill, Progetto Afuture: le dimensioni della sostenibilità del Gruppo

Autogrill (da categoria 6) Edison, Edison change the music (da categoria 2) Gruppo Loccioni, Leaf Community – La prima comunità eco-sostenibile in

Italia (da categoria 2) Herman Miller Ltd Filiale Italiana, Herman Miller’s “Design For the

Environment” (da categoria 6)

Vincitore: Edison – Edison Change the Music L’iniziativa ha come obiettivo la riduzione dell’impatto ambientale delle attività legate al settore musicale. Attraverso il progetto, Edison ha voluto stimolare in modo particolare i giovani, in quanto maggiori consumatori e fruitori di musica, ad una scoperta di un modo diverso di vivere e di fare musica, nel pieno rispetto dell’ambiente. La musica come portavoce del nuovo valore condiviso: il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente. Il progetto si è sviluppato attraverso tre iniziative: una community su internet, una guida “in divenire” sul risparmio energetico e la riduzione delle emissioni nella musica e un concorso dedicato a giovani musicisti. L’iniziativa ha goduto dell’appoggio di numerose celebrità nel mondo della musica e di vasta copertura mediatica.

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CATEGORIA 1 – PROGRAMMA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE RIVOLTO ALLA VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO

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AERADRIA Gestione di impianti ed infrastrutture per l'esercizio delle attività aeroportuali

Il nostro patrimonio umano

Problema

Armonizzando gli obiettivi di ricchezza con la valorizzazione dei dipendenti - che significa riconoscimento delle competenze, garanzia di sicurezza sul lavoro, formazione continua - si può creare un ambiente di lavoro sano e stimolante. Soluzione

Aeradria ha adottato un codice etico e di comportamento che si applica nei confronti: dei clienti, in quanto motore per la realizzazione degli obiettivi dell’impresa; degli azionisti, che sulla base della fiducia accordata sostengono economicamente lo sviluppo del business di Aeradria; dei dipendenti e dei collaboratori, quale primo anello della catena aziendale, di cui curare la professionalità e la competenza; dei fornitori, per garantire i dovuti standard nei confronti della clientela; dei soggetti pubblici, con cui Aeradria si relaziona con lo scopo di perseguire il comune obiettivo di sviluppo della collettività; della collettività stessa, verso la quale la Società si impegna a garantire un etico svolgimento delle proprie attività, nel rispetto di una crescita socialmente sostenibile. I dipendenti e i collaboratori Aerardia, in quanto “primo anello della catena aziendale”, sono destinatari di attenzioni ed iniziative dedicate da parte dell’azienda. Aeradria in particolare:

- garantisce le pari opportunità cercando di eliminare ogni possibile discriminazione concernente sesso, età, nazionalità, razza, condizioni fisiche ed economiche, credenze religiose e opinioni politiche;

- garantisce la sicurezza dei luoghi di lavoro ed organizza su questo argomento momenti formativi e di comunicazione per i propri dipendenti;

- struttura percorsi di formazione mirati per le proprie risorse umane, poi chiamate ad auto-valutare le competenze acquisite;

- si adopera per incrementare la stabilizzazione dei propri rapporti di lavoro (dal 2007 al 2008 sono state confermate 15 persone a tempo indeterminato, e si è deciso di assumere personale

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extracomunitario – il 10% del totale - proveniente da tutto il mondo).

Tutti i dipendenti sono stati inoltre coinvolti nel progetto “Decolla la solidarietà”, consistente nella raccolta - da parte del servizio di sicurezza - di oggetti come bottiglie di acqua, olio, bagnoschiuma, dopobarba e succhi di frutta che, per normativa europea, non possono essere imbarcati nel bagaglio a mano. Questi oggetti vengono raccolti, impacchettati e donati all’Associazione Piccola Comunità di Montetauro, un gruppo di fratelli e sorelle consacrate che accoglie da oltre trent’anni disabili e persone che in difficoltà. Attualmente la comunità è composta da 90 membri che abitano in cinque differenti case e gestiscono un centro diurno per disabili gravi e un istituto missionario. Risultati

Grazie allo stile di gestione adottato, Aeradria ha costruito negli anni relazioni forti con i propri dipendenti ed è riuscita ad affrontare più agevolmente i momenti di crisi. L’iniziativa “Decolla la solidarietà” è stata molto apprezzata e condivisa dai dipendenti; per il 2009 è prevista l’organizzazione di un pranzo a Montetauro con i ragazzi del servizio sicurezza, per condividere direttamente questa esperienza.

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AIR LIQUIDE ITALIA Azienda attiva nel settore dei gas naturali, medicinali e dei servizi ad essi associati

AL femminile

Problema

La valorizzazione delle donne nei contesti lavorativi, con azioni che tengano conto dello specifico femminile e lo guardino come una risorsa, è una risposta necessaria, per cui le aziende oggi devono attrezzarsi adeguatamente. Soluzione

La Direzione Risorse Umane Air Liquide ha implementato nel corso del 2008 un programma volto a sensibilizzare il personale sul tema della Diversità (di genere, nazionalità, e cultura) e dei disabili in azienda. Dopo il progetto “Un ponte verso l’integrazione” - realizzato in collaborazione con CeFOS - per il 2009 è stato elaborato un Piano di azione rispetto al tema delle donne in azienda, anche in un’ottica di work life balance. Per la stesura del Piano è stata organizzata la sessione formativa “Opportunità donne”, cui tutte le dipendenti sono state invitate a partecipare. In questa occasione si sono affrontati ed approfonditi temi quali la situazione occupazionale femminile in Europa e in Italia, gli obiettivi della parità, il panorama della conciliazione nell’Unione Europea e l’impatto delle politiche di conciliazione in Italia, i dispositivi legislativi nazionali a favore della parità, le buone prassi e gli strumenti a disposizione in Italia e in Europa, le soluzioni elaborate da alcune aziende. Nell’ottica della valorizzazione del ruolo della Donna che lavora, le colleghe hanno infine contribuito attivamente - attraverso il project work - all’elaborazione del Piano di azione, suggerendo iniziative, azioni, idee in linea con il tema del corso.

Risultati

Sono state effettuate 10 sessioni formative “Opportunità donne” e coinvolte 113 colleghe che, nel questionario compilato al termine del percorso, hanno mostrato un elevato livello di soddisfazione rispetto all’iniziativa. Il Piano di azione pensato e programmato per il 2009 prevede interventi volti a favorire un maggior equilibrio fra vita professionale e vita privata, a migliorare la comunicazione interna e ad introdurre strumenti gestionali finalizzati a promuovere percorsi di sviluppo nel rispetto della diversity.

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AZIENDA AGRICOLA FUNGAR Azienda agricola

Progetto Passe-Partout

Problema

Gestire personale straniero in un’ottica di riconoscimento delle competenze e di lotta alla discriminazione significa favorirne una più serena integrazione. Anche l’ambiente di lavoro può cioè divenire veicolo per la diffusione di una maggiore coesione sociale. Soluzione

Fungar ha aderito - nel 2008 - al progetto “Passe-Pourtout”, finanziato dalla Regione Emilia Romagna ed organizzato dalla Provincia di Rimini - Assessorato all’Immigrazione, con la collaborazione dell’Associazione Arcobaleno e dei Comuni del territorio. Si tratta, concretamente, di un corso italiano per stranieri adulti: una popolazione, questa, di particolare interesse per l’azienda, che conta 50 dipendenti stranieri su un totale di 62. Il programma didattico (68 ore di lezione nel periodo compreso tra gennaio e giugno 2009) contiene, oltre all’insegnamento della lingua, elementi di educazione civica riguardanti i doveri e i diritti del cittadino, con particolare attenzione alla conoscenza della Costituzione Italiana. Un’altra parte del corso è dedicata all’informazione sul funzionamento dei servizi sanitari locali. La partecipazione ai corsi, totalmente gratuita, consente di ottenere un’attestazione di conoscenza della lingua italiana secondo i modelli disciplinati dal Quadro Comune Europeo di riferimento (livello A2). L’adesione al progetto Passe-Pourtout da parte dell’Azienda Agricola Fungar rientra in una più ampia serie di azioni messe in atto a favore dei propri dipendenti stranieri – cinesi per l’80% - che l’azienda segue ed accompagna adoperandosi per un loro più agevole inserimento nella comunità. Il percorso di avvicinamento del dipendente straniero all’azienda avviene infatti secondo una serie piuttosto definita di passaggi. Innanzitutto, nel decidere chi assumere Fungar privilegia parenti e coniugi di chi già è inserito in azienda; una volta individuate, le persone vengono seguite nell’espletamento delle pratiche burocratico-amministrative riguardanti non solo la regolamentazione del rapporto di lavoro, ma anche il loro adeguato insediamento in Italia (ricongiungimenti familiari, assistenza medica,

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permessi di soggiorno, ecc). In particolare, l’azienda si occupa della ricerca degli alloggi proponendosi come garante sia per ciò che concerne i pagamenti che per il rispetto delle clausole contrattuali nei confronti dei proprietari degli immobili. In questo modo vi è maggiore probabilità che gli extracomunitari ottengano un alloggio. Per favorire invece i ricongiungimenti familiari e/o evitare distacchi, l’azienda concede orari flessibili nonché la possibilità di assentarsi per lunghi periodi garantendo il mantenimento del posto di lavoro. Le mamme in particolare vengono aiutate nella ricerca di asili nido nei quali inserire i bambini; quando invece questo risulti impossibile vengono favorite forme di collaborazione tra mamme dipendenti, facendole per esempio lavorare a settimane o ad orari alterni. Particolarmente importante risulta, infine, la presenza in azienda di una mediatrice culturale di nazionalità cinese, che aiuta da una parte i vertici ad intercettare le necessità dei dipendenti di questa nazionalità (molto numerosi presso Fungar), e dall’altra gli stessi dipendenti, seguiti in modo mirato nel loro progressivo inserimento nella comunità. Risultati

Le azioni a favore del personale straniero hanno contribuito all’instaurarsi di un buon clima aziendale, che si distingue per apertura, confronto, flessibilità, disponibilità, comunicazione e organizzazione informale; rafforzato risulta anche il coinvolgimento dei dipendenti nel raggiungimento della mission aziendale. Il personale dipendente di Fungar si sente protetto, compreso nelle proprie esigenze di base e tutelato. Tutto questo garantisce un basso turnover e di conseguenza una maggiore fidelizzazione del lavoratore nei confronti dell'azienda. L’Azienda Agricola Fungar apporta anche un beneficio al territorio nel momento in cui si impegna affinché l’integrazione sociale dei propri dipendenti stranieri sia più agevole ed armonica.

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BANCA ETRURIA Gruppo Bancario

Benvenuti in Banca Etruria

Problema

La formazione e l’affiancamento sono dimensioni fondamentali del lavoro, e sono strumenti essenziali nella gestione delle risorse umane. Tutte le organizzazioni, per affrontare il cambiamento e garantire un'elevata qualità dei servizi, devono fondarsi sulla conoscenza, sulle competenze e sulla motivazione delle proprie persone. Soluzione

Il progetto “Benvenuti in Banca Etruria” è stato pensato con l’obiettivo di fornire supporto, orientamento e formazione ai dipendenti delle14 agenzie che Unicredit, per motivi di antitrust, ha ceduto al Gruppo toscano. Per loro è stato ideato un percorso di inserimento e integrazione sia pratico/procedurale sia motivazionale/valoriale, che si è concretizzato in momenti di formazione in aula ed ore di training on the job, nonché iniziative di coinvolgimento create attraverso strumenti multimediali. Concretamente sono state sviluppate le azioni seguenti:

- per tutti i Titolari delle nuove agenzie e per ogni singolo Operatore sono state organizzate presso il Polo della Formazione della Banca giornate di formazione che prevedevano corsi di Welcome e addestramento operativo presso filiali già di Banca Etruria. Per le figure dei diversi Operatori sono stati inoltre programmati quattro percorsi specifici, affiancando a giornate d’aula una specifica attività di training on the job;

- ognuno ha ricevuto presso la propria postazione di lavoro, fin dal primo giorno del passaggio in Banca Etruria, una scatola personalizzata contenente materiale informativo relativo alla Banca e alle iniziative da essa attivate per i dipendenti (Bilancio, Bilancio Sociale e Codice Etico, biglietti da visita personalizzati, gadget con il logo della Banca, Cartella stampa e Q&A dell’Istituto);

- è stata elaborata una campagna pubblicitaria dedicata, che è stata diffusa attraverso quotidiani, tv locali e siti internet con lo scopo di comunicare e condividere il cambiamento in atto;

- è stato rinnovato l’allestimento delle nuove filiali, sostituendo il layout di Banca Etruria nelle insegne esterne e in tutti i materiali di brandizzazione interna;

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- ogni nuova risorsa è stata presentata e salutata personalmente attraverso le pagine della rivista elettronica a diffusione interna “Stile Etruria”, che ha ospitato anche l’intervista a tre dei nuovi titolari.

L’ingresso e l’integrazione dei nuovi dipendenti di banca Etruria sono stati seguiti da un gruppo di lavoro interfunzionale composto da 24 colleghi – Gruppo Matilda – che hanno costituito la task force che ha affiancato operativamente le nuove risorse nel loro primo periodo di presenza presso Banca Etruria.

Risultati

Il processo attivato per l’inserimento dei nuovi dipendenti di Banca Etruria è divenuto best practice replicabile in caso di ulteriori fusioni od incorporazioni. Nello specifico esso ha consentito al personale ex Unicredit di usufruire di oltre 900 ore di formazione in aula, di più di 1000 ore di training on the job e di oltre 3700 ore di affiancamento operativo ad opera della task force, alla cui formazione sono state dedicate più di 200 ore.

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BANCA MALATESTIANA Gruppo Bancario

Prodotti commercio Equo e Solidale (COMES) nei cesti natalizi dei

dipendenti e soci

Problema

Il rito dei regali natalizi è molto spesso sinonimo di consumismo sconsiderato, di acquisti non raramente superflui. Il commercio equo ha però reso possibile una efficace mediazione tra il piacere di gratificarsi con un acquisto e la possibilità di rendere la propria spesa un investimento per l’intera comunità. Soluzione

Con l’attivazione del progetto “prodotti commercio Equo e Solidale (COMES) nei cesti natalizi dei dipendenti e soci” Banca Malatestiana – su invito del proprio Cral - ha modificato a partire dal 2004 il tradizionale omaggio natalizio offerto ai propri dipendenti (circa 220) e soci (oltre 3000), inserendovi prodotti del commercio Equo e Solidale. Scopo dell’iniziativa è promuovere tra le persone vicine alla Banca i valori del consumo critico e responsabile, che garantisce ai produttori del Sud del mondo un ritorno economico adeguato rispetto al lavoro e alle materie prime impiegate. I prodotti del commercio equo da utilizzare per il confezionamento dei cesti – curato dai volontari di alcuni mercatini equo solidali parrocchiali – vengono acquistati, per un importo annuale di circa 30.000 euro, dalla Cooperativa Pacha Mama di Rimini, correntista del Gruppo. Il progetto ha permesso inoltre l’organizzazione, presso la sala assemblee della Banca, di concerti a scopo benefico per iniziative di solidarietà nel Sud del Mondo.

Risultati

Il progetto ha favorito la modifica di alcune abitudini di consumo delle famiglie di dipendenti e soci, che hanno accolto positivamente ed apprezzato la scelta di Banca Malatestiana.

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BANCA POPOLARE DI MILANO Gruppo bancario

Modello di gestione delle risorse diversamente abili

Problema

Si richiede sempre più alle aziende il corretto inserimento e un adeguato sviluppo professionale delle persone con disabilità, tenendo sempre presente che le persone in azienda devono essere messe nella condizioni di produrre per quanto loro possibile. Soluzione

BPM ha promosso svariate azioni in favore delle proprie risorse diversamente abili: di queste la Banca ha inizialmente elaborato una mappatura per averne chiare la numerosità, il settore di riferimento, il ruolo ricoperto e il tipo di handicap. Allo stesso tempo, utilizzando la tecnica dei focus group, ha condotto un’indagine di clima per individuarne il livello di soddisfazione rispetto al proprio lavoro. Da questi momenti di confronto è emersa la diffusa necessità – da parte del personale con handicap – di poter usufruire di interventi formativi, di comunicazione e di supporto nella propria attività lavorativa. Tra le azioni messe concretamente in atto nell’ambito del progetto “Modello di gestione delle risorse diversamente abili”, rientra per esempio il Servizio di Supporto Psicologico (SSP), rivolto principalmente ai soggetti portatori di handicap (per la maggior parte assunti tramite la legge 68/99 sul collocamento obbligatorio e con handicap per lo più fisici, psichici o sensoriali) ed a coloro che vivono situazioni di difficoltà transitoria personale e/o lavorativa che generi un disagio in ambito lavorativo. Gli obiettivi del SSP possono essere riassunti in alcuni punti chiave:

- accogliere, recepire, conoscere situazioni individuali di disagio che incidono sulla produttività del singolo e/o dell’unità operativa di appartenenza;

- avviare un processo diagnostico che coinvolga, a livello di scelte metodologiche, anche le figure dirigenti di riferimento;

- definire un progetto di intervento personalizzato e mirato a salvaguardare i rapporti individuo/organizzazione.

Tutte le azioni messe in atto hanno la finalità di preparare all’incontro con la diversità, limitando l’influenza del preconcetto e dell’ansia.

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L’accettazione del nuovo avviene non solo nei termini di semplice assimilazione ma lavorando per l’integrazione: nell'assimilazione infatti le differenze vengono negate ed è solo l'altro a dover cambiare, con integrazione si intende un movimento di reciproco cambiamento e di cooperazione delle diversità. Oltre ai responsabili delle unità organizzative in cui i destinatari del servizio sono inseriti, hanno contribuito alla buona riuscita del servizio persone e professionalità esterne quali medici specialisti, personale ASL, familiari dei dipendenti raggiunti, collaboratori della Fondazione Don Gnocchi.

Risultati

Si possono rendicontare due tipologie di risultati: - Diretti: oltre 200 persone diversamente abili inserite con pieno successo e soddisfazione delle parti nell’organizzazione dell’Istituto; di questi 25 inseriti nel comparto commerciale; oltre 100 casi di disagio lavorativo risolti; mediamente circa 100 persone con disagio costantemente monitorato; - Indiretti: miglioramento del clima aziendale; cultura dell’accoglienza del diverso. Il sostegno alle proprie risorse diversamente abili è stato erogato dalla Banca anche in termini di formazione (corsi LIS per udenti e sordi, presentazione di programmi e tecnologie per sordi) e di informazione - rielaborata e calibrata per un target con handicap visivo o sensoriale - su tematiche quali il trattamento dei dati personali, la normativa interna, il codice di autodisciplina, la privacy, il codice etico, lo scivolo pensionistico, le nuove regole TFR, la normativa antincendio, la legge 231, eccetera.

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COOPERATIVA ARTIGIANA MURATORI Impresa edile

L’unione è la nostra forza

Problema

Considerare sempre il fattore umano prima di ogni parametro economico è il presupposto fondamentale per un reale e continuativo sviluppo dell’impresa, nonché per l’implementazione della coesione sociale sia internamente all’azienda che nella comunità di riferimento. Soluzione

La Cooperativa Artigiana Muratori conta oggi 35 dipendenti (di cui 15 soci) ed ha sempre puntato sulla valorizzazione delle proprie risorse umane attraverso la formazione e la condivisione di valori e obiettivi, ma anche attraverso la messa a disposizione di ambienti di lavoro confortevoli, attrezzati e sicuri. Per questo la sede operativa della Cooperativa, sita a San Giovanni in Marignano, è stata recentemente ristrutturata. In essa trovano posto le zone di lavoro ed i magazzini, ma anche uffici ed altri locali a disposizione di soci e dipendenti: due sale comuni, una sala conferenze, una palestra aziendale, un’area attrezzata per navigare in internet e la mensa aziendale con annessa cucina, tutti utilizzabili anche fuori dall’orario di lavoro. La sala da pranzo può contenere una quarantina di persone ed è a disposizione anche delle famiglie di soci e dipendenti. In palestra è sempre presente un personal trainer per assistere coloro che la utilizzano; coniugi e figli di soci e dipendenti hanno accesso anche a questa struttura. L’azienda annualmente organizza anche tornei sportivi, gite aziendali e cene; quasi ogni mese è possibile partecipare ad una diversa iniziativa. La sicurezza di ciascuno spazio è stata perseguita sia nella fase di costruzione sia nella scelta di materiali e colori da utilizzare. La Cooperativa Artigiana Muratori ha inoltre ideato azioni mirate rispetto a temi quali la conciliazione dei tempi casa-lavoro soprattutto per le donne (orari flessibili), la sostenibilità (raccolta differenziata in ufficio e in cantiere; documentazione sul tema della bioarchitettura e costruzione di un fabbricato in classe di risparmio energetico), la solidarietà (sostegno al Progetto “Trasporto” promosso dal Comune di Gabicce Mare in favore delle persone diversamente abili).

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Risultati

La modalità operativa e di gestione del personale della Cooperativa Artigiana Muratori ha consentito all’azienda di registrare un’elevata fidelizzazione delle persone (ci sono donne e uomini che vi lavorano da 35 anni), un bassissimo turnover ed un soddisfacente livello di attenzione – da parte di tutti i dipendenti – nello svolgimento delle proprie mansioni. Si sono infatti costruite nel tempo relazioni di fiducia reciproca tra soci e dipendenti, caratterizzate da un approccio di apertura e confronto.

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COOPERATIVA SOCIALE MONTEROSSO Società Cooperativa Onlus

Pazienti vivi perché amati

Problema

L’educazione permanente del personale è indispensabile per assicurare la continuità e la qualità del lavoro, nonché la produttività dell’ente di appartenenza. Soluzione

La Cooperativa sociale Monterosso è nata nel 1987 e ad oggi impiega 190 lavoratori che, alternati su turni, si occupano di assistenza anziani per 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. La cooperativa gestisce l’addestramento e la formazione delle proprie risorse umane mettendo di volta in volta a disposizione delle “nuove leve” persone di provata esperienza, in modo da garantire la continuità del lavoro quotidiano presso la cooperativa. Viene così data ad ogni lavoratore in ingresso la possibilità di proseguire - e quindi valorizzare - l’impegno di chi l’ha preceduto. La cooperativa intende portare avanti questa iniziativa coinvolgendo tutti i propri educatori ed i propri responsabili di area e di risorse umane, allo scopo di aumentare le competenze condivise e di favorire lo scambio di informazioni sugli assistiti. Essa intende inoltre sviluppare partnership con strutture esterne - private o pubbliche - nelle quali sia presente e riconosciuto il valore degli operatori più esperti, in modo che le competenze accumulate possano divenire valore aggiunto per tutta la cooperativa.

Risultati

Il progetto è ancora in corso; per ora è stato stabilito l’ammontare delle risorse economiche utilizzabili per la sua attuazione. Il personale della cooperativa è comunque già abituato ad “approfittare” della guida amichevole ma ferma dei colleghi più esperti: ne è dimostrazione anche il basso livello di assenteismo - mediamente intorno al 3% - che si registra in cooperativa.

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COSTA CROCIERE Società italiana attiva nella navigazione - passeggeri

Il Programma Eccellenza G.U.E.S.T.

(Generating Unique Excellent Service Together)

Problema

È richiesto alle aziende, dove sono sempre più presenti dipendenti di varie nazionalità, una maggiore attenzione rispetto ad una gestione della diversità etnico-culturale delle risorse umane. Soluzione

Nel 2004 Costa Crociere ha lanciato il Programma Eccellenza G.U.E.S.T. (Generating Unique Excellent Service Together) per creare un contesto creativo ed espressivo dove raccogliere il contributo spontaneo dei propri collaboratori - rappresentanti oltre 85 nazionalità ed innumerevoli professionalità diverse - con l’obiettivo di valorizzarne le competenze, le motivazioni, le aspirazioni, gli elementi di originalità. Il Programma Eccellenza G.U.E.S.T è frutto di un lungo periodo di riflessione, che è servito per identificare la strategia più efficace per valorizzare tutto il capitale umano presente nella Compagnia e coinvolgere ciascuno nell'innovazione del Servizio offerto all'Ospite ed ai colleghi, coerentemente con i valori aziendali. La promozione di G.U.E.S.T. è stata affidata a Comitati presenti sia su ciascuna delle navi della Flotta che in rappresentanza di tutte le filiali Costa nel mondo. Ogni Comitato è impegnato a stimolare i collaboratori con attività di gruppo o giornate-evento dedicate. La partecipazione al Programma è stimolata attraverso un sistema ad incentivo sottoforma di concorso. Ogni progetto proposto viene singolarmente analizzato sulla base di fattori chiave come la generazione di valore per gli stakeholders, l'impatto sui costi di gestione e la fattibilità. I Comitati di bordo e terra prima e il Comitato Centrale (presieduto dal Direttore Generale) poi selezionano le idee più interessanti non solo coinvolgendo gli autori ed implementandole, ma anche premiandoli con bonus consegnati durante cerimonie ufficiali, alla presenza di centinaia di colleghi da tutto il mondo.

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Risultati

In cinque anni sono stati presentati dai collaboratori oltre 50 mila progetti creativi, centinaia dei quali sono stati realizzati e sono ora parte della vita di tutti i giorni all'interno delle navi e degli uffici della Compagnia. Molte di queste iniziative hanno importanti ricadute etiche e sociali: una delle proposte avanzate ha portato ad esempio alla creazione del crew show, dove i membri dell’equipaggio esprimono le loro diversità culturali agli Ospiti in uno spettacolo teatrale in cui trovano spazio esibizioni tipiche dei diversi paesi di appartenenza. Sul piano culturale, il Programma ha dato un contributo importante alla elaborazione del cambiamento: da un’azienda monoculturale a un’azienda multiculturale nella quale ciascuno si sente libero di esprimere la propria identità contribuendo al successo dell’Azienda. Sviluppando un nuovo stile di comunicazione con un linguaggio diretto e informale, il Programma nel corso di questi cinque anni non solo si è radicato nella vita di tutti i giorni della Compagnia, ma ha contribuito ad un nuovo senso di ownership e responsabilità sociale in tutti i collaboratori, ha generato un modello di community diventando materia di studi e approfondimenti anche nel contesto accademico per l’area dell’intangibile e del management umanistico.

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ENEL Società di produzione di energia elettrica

Settimana Internazionale della Sicurezza

Problema

I datori di lavoro e i dipendenti devono collaborare per garantire la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute. Si avverte sempre più la necessità di iniziative che mirino ad accrescere la consapevolezza delle persone sensibilizzandole, cambiando le loro attitudini e comportamenti verso la sicurezza e accrescendo il senso di autoresponsabilizzazione personale verso la sicurezza non solo sul lavoro ma anche nel privato, valutando le possibili conseguenze degli infortuni

Soluzione

La Settimana Internazionale della Sicurezza si è tenuta dal 24 al 30 novembre 2008. La sfida che si pone l’azienda con questo progetto è quella di raggiungere l’obiettivo “Zero Infortuni”, arrivando cioè ad un numero di incidenti tra i dipendenti e le persone impegnate presso Enel pari a zero, conseguibile attraverso la diffusione capillare di una cultura della sicurezza a tutti i livelli. Per raggiungere tale obiettivo sono state organizzate in tutto il mondo Enel oltre 350 iniziative; tra queste: più di 70 safety walks con il top management per il controllo della sicurezza nei luoghi di lavoro presso gli impianti e gli uffici, oltre 90 simulazioni di sicurezza (tra prove antincendio ed evacuazione), workshop tematici con esperti di sicurezza, tavole rotonde con istituzioni, family day presso gli impianti, incontri con ditte appaltatrici, scuole, associazioni e sindacati. È stato inoltre lanciato un concorso fotografico con cui i dipendenti sono stati invitati a rappresentare la sicurezza attraverso un’immagine. L’azienda ha stimolato la partecipazione delle persone anche attraverso una campagna a favore di un’alimentazione sana e bilanciata, partendo dall’idea che sicurezza significhi anche benessere fisico. Tutti i dipendenti hanno preso parte alle iniziative e ai corsi dedicati alla sicurezza in programma, sono stati invitati a partecipare al concorso fotografico sulla sicurezza, a dare i propri suggerimenti per migliorare la sicurezza del luogo di lavoro attraverso una casella di posta elettronica dedicata. I colleghi che hanno subito infortuni sul lavoro hanno condiviso

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con i colleghi le loro esperienze raccontando la loro storia durante interviste registrate in video e diffuse internamente in modo capillare. La Settimana Internazionale della Sicurezza ha coinvolto anche i familiari dei dipendenti Enel e numerosi soggetti esterni, tra cui le ditte appaltatrici vicine all’azienda, le Istituzioni (Confindustria, le università, le scuole), i mondi politico e sociale, i mass media nazionali e internazionali, i sindacati. La Settimana Internazionale della Sicurezza, nella quale sono stati investiti oltre 1 milione di euro, è stata supportata anche da una campagna di comunicazione tradotta in 10 lingue e veicolata attraverso un sito intranet permanente dedicato, la tv aziendale e poster, flyer, brochure, manuali e filmati.

Risultati

Alle oltre 350 iniziative in programma nella Settimana Internazionale della Sicurezza Enel hanno partecipato in tutto il mondo circa 29.000 persone. La strada per raggiungere l’obiettivo di creare un luogo di lavoro sicuro è stata intrapresa in azienda da qualche anno e ha portato al momento i risultati seguenti: 1. Nel periodo 2004-2007 gli infortuni complessivi sono diminuiti del 45% (da 1.336 a 740). In questo numero sono compresi anche gli infortuni in itinere, ovvero gli infortuni stradali che si sono verificati nel percorso diretto casa-lavoro fuori dall'orario di lavoro. 2. In tutto il Gruppo Enel l'indice di frequenza che rappresenta il numero di infortuni rapportato alle ore lavorate (in milioni) è diminuito, passando da 9,46 del 2004 a 5,47 del 2007, corrispondente ad una riduzione del 42%. 3. Gli infortuni si sono ridotti anche in termini di gravità. Negli ultimi 4 anni infatti l’indice di gravità di tutto il Gruppo Enel è sceso del 27%. 4. Nel 2007 la quota investita nella sicurezza per ciascun lavoratore è di circa 540 euro (il 32% in più del 2004). Tuttavia, l’obiettivo di Enel è ancora più ambizioso e proprio in questo contesto rientra la Settimana della Sicurezza: diffondere una cultura della sicurezza per raggiungere l’“Obiettivo Zero Infortuni”. Il sito intranet in italiano e in inglese dedicato interamente alle tematiche della sicurezza è stato raggiunto - solo in Italia e soltanto durante la Settimana Internazionale della Sicurezza - da 9500 utenti, che hanno visitato più di 22.000 pagine. L’azienda, visto il successo dell’iniziativa nel 2008, intende portarla avanti anche nel 2009.

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FINMECCANICA Prima realtà italiana operante a livello globale nei settori

aerospazio difesa e sicurezza

Rapporto di Sostenibilità

Problema

Gestire le risorse umane e le relazioni di lavoro in ottica strategica vuol dire dotarsi di strumenti in grado di pianificare e misurare la contribuzione del capitale umano alla redditività d’impresa. Al giorno d’oggi, la direzione del personale affronta due importanti sfide: da un lato deve spostare l’attenzione dalla gestione quotidiana allo sviluppo di strategie per il futuro, e dall’altro deve preparare i manager di linea a implementare, sviluppare e utilizzare gli strumenti utili ad una efficace gestione delle risorse umane. Soluzione

Nel Gruppo Finmeccanica viene riservata grande attenzione alla gestione strategica del capitale umano, per renderlo elemento fondamentale del successo e della sostenibilità dell’azienda. Numerosi i progetti sviluppati nell’ambito della valorizzazione delle risorse umane di Finmeccanica; tra questi:

- il progetto GEAR (Group Executives Advanced Review), finalizzato alla valutazione dei comportamenti di tutti i dirigenti del Gruppo. Le 7 Competenze Manageriali rispetto alle quali sono stati valutati, per la prima volta nel 2008 con riferimento alla performance 2007, tutti gli executives del Gruppo sono la creazione del valore, l’orientamento al mercato e al cliente, l’eccellenza nel perseguimento degli obiettivi assegnati, la valorizzazione del capitale umano, la conoscenza del business, l’integrazione e lo sviluppo internazionale, l’innovazione e la proattività nel cambiamento;

- il Progetto Fhink. “I Fhink” sta per “io penso”, ma con la F di Finmeccanica. Si tratta di un Master in International Business Engineering volto a formare figure professionali preparate nell’analisi di contesti organizzativi internazionali complessi e di settori caratterizzati dalla gestione di commesse pluriennali multi-tecnologiche. Fhink viene offerto a giovani neolaureati delle migliori Università del mondo che, dopo un anno e 1.500 ore di formazione, potranno essere assunti presso una delle Aziende del Gruppo;

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- il Premio Innovazione, attraverso cui Finmeccanica intende stimolare il diffondersi dei valori di innovazione, sforzo di squadra e riconoscimento del merito all’interno dell’azienda;

- il Business Culture Project, avviato per contribuire allo sviluppo di un’identità culturale distintiva del Gruppo Finmeccanica. A questo scopo è stato diffuso un questionario on line in sette lingue tra tutti i dipendenti delle 267 sedi del Gruppo sparse nel mondo e di cui si sono voluti misurare i livelli di motivazione, soddisfazione ed appartenenza al Gruppo;

- il progetto Mindsh@re, con cui Finmeccanica intende valorizzare il più possibile il patrimonio tecnologico comune delle Aziende del Gruppo, connettendo le persone in una rete di conoscenze che agisca da moltiplicatore di idee, prodotti e talenti. Mindsh@re opera anche attraverso alcune comunità tecnologiche, cioè organizzazioni trasversali volte a identificare, condividere e accelerare le attività di ricerca, da tradursi in avanzamenti concreti per l’azienda.

Risultati

La prima edizione del Master in International Business Engineering ha coinvolto 28 giovani laureati provenienti da tutto il mondo, circa 50 docenti universitari attivi presso istituzioni accademiche internazionali, circa 15 docenti Finmeccanica e 35 dirigenti, che hanno rilasciato altrettante testimonianze serali. La seconda edizione del Master, partita nell’ottobre 2007, ha formato 30 giovani selezionati da un bacino di oltre 5.000 candidature provenienti da 105 Nazioni. Il Premio Innovazione, di cui Finmeccanica ha organizzato 4 edizioni, ha visto aumentare notevolmente negli anni il numero di progetti proposti (da 320 nel 2004 a 738 nel 2007) e delle persone coinvolte (oltre 6000 complessivamente). 22.000 sono invece le persone che hanno compilato il questionario on line diffuso nell’ambito del “Business Culture Project”. Dalle risposte fornite è emersa una forte motivazione professionale, di cui si il Gruppo riconosce l’importanza nel raggiungimento degli obiettivi aziendali. I rapporti tra colleghi sono improntati alla collaborazione e allo scambio di informazioni; il clima delle relazioni è positivo. Ci sono dialogo, libertà di espressione e percezione di sicurezza rispetto al proprio posto di lavoro.

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FONDAZIONE JOB MAGAZINE Fondazione che promuove l’incontro tra domanda e offerta di lavoro

Vivere meglio il lavoro

Problema

Sempre più spesso lavoro fa rima con mobilità: uno sforzo, questo, che spesso spaventa e preoccupa, soprattutto se della città cui ci si dovrà trasferire non si hanno informazioni adeguate. Soluzione

La Fondazione JobMagazine onlus promuove dal 1997 il lavoro attraverso il criterio della Bacheca web, indirizzando i propri servizi sia alle aziende (la domanda) che ai candidati (l’offerta): entrambe le categorie possono beneficiare dei servizi passivi (consultazione) che di quelli attivi (inserzioni). Alla luce della sempre più frequente necessità delle persone di spostarsi e trasferisci per rispondere ad esigenze di tipo lavorativo, Fondazione JobMagazine ha affiancato a “domanda” e “offerta” la sezione “Città dell’Italia”, in cui sono riportate svariate informazioni sulle principali città italiane (capoluoghi) e su ristoranti ed alberghi – segnalati alla redazione – cui in esse si può fare riferimento. Fondazione JobMagazine intende in questo modo fornire ai lavoratori informazioni esaustive sulle città cui essi dovranno trasferirsi per lavoro, o cui potrebbero decidere di tendere. La descrizione delle città è arricchita da foto e riferimenti a monumenti, musei, fiere, gastronomia, vini, artigianato. Questi contenuti sono accessibili – a tutti; non è richiesta alcuna iscrizione – collegandosi al sito www.jobmagazine.net.

Risultati

Gli utenti del sito web alla ricerca di lavoro in altre città possono avere una panoramica dei capoluoghi italiani di maggiore interesse, e vincere così la paura da trasferimento. Fondazione JobMagazine onlus promuove l’occupazione promuovendo le città in cui trovare lavoro.

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GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE Gruppo bancario

Creval Insieme, per dare valore alle buone azioni

Problema

La sussidiarietà può divenire, se veicolata attraverso iniziative e progetti mirati, un modo concreto per creare un tessuto sociale forte e accogliente e per, contemporaneamente, dare risposte efficaci ai bisogni più diversi delle persone. Soluzione

Creval Insieme è il progetto di Responsabilità Sociale che il Gruppo bancario Credito Valtellinese ha avviato nel 2008 per valorizzare l’impegno sociale dei circa 1000 dipendenti e degli oltre 500 familiari coinvolti in attività di volontariato sul territorio (informazioni emerse da un questionario, diffuso tramite intranet aziendale, in cui ai dipendenti è stato chiesto di indicare il proprio settore di impegno sociale e le necessità del proprio ente di appartenenza). Con Creval Insieme il Gruppo bancario Credito Valtellinese intende perseguire due obiettivi: da un lato dare valore a tutti coloro che fanno parte della propria comunità aziendale e si impegnano in attività sociali e, dall’altro, creare un punto di contatto privilegiato tra i dipendenti e l’ampio e variegato mondo dell’associazionismo e del volontariato, al fine di valorizzare e capitalizzare maggiormente il contributo di queste realtà al benessere della collettività. Creval Insieme è divenuto poi, con l’attivazione del sito internet dedicato www.crevalinsieme.it, una vera e propria community formata da tutti i colleghi impegnati nel nonprofit. Attraverso questo riferimento on line i membri possono scambiarsi informazioni ed opinioni nonché contattare altre associazioni e coinvolgere nuovi volontari. Gli iscritti alla community possono inoltre, gratuitamente: usufruire di una via preferenziale per la richiesta di fondi a sostegno delle proprie iniziative; fare affidamento sul supporto finanziario di “Conto NoProfit”, senza spese di tenuta conto ed alta remunerazione; ottenere materiale promozionale personalizzato (depliant, manifesti, calendari) e pagine pubblicitarie e publiredazionali gratuite su testate locali; accedere ad una rete di fornitori per l’approvvigionamento – a condizioni di favore - di materiale vario (hardware, software, cancelleria, materiale tecnico).

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Risultati

Ad un anno dal lancio del progetto più di 300 colleghi sono stati aiutati nelle attività delle loro associazioni, per un investimento complessivo di 100.000€ da parte delle diverse banche territoriali del Gruppo. A questa cifra vanno aggiunti i contributi erogati per la realizzazione di materiale pubblicitario, gli oltre 10.000 gadget donati alle associazioni e la consulenza sulla raccolta fondi realizzata dal team di Creval Insieme. Il sostegno alle associazioni e agli enti nonprofit operanti sul territorio, sensibilizzando ed aiutando i propri dipendenti, diviene uno strumento strategico che consente alla Banca di promuovere comportamenti socialmente attivi, contribuire al benessere sociale delle comunità in cui il Gruppo opera e perseguire allo stesso tempo finalità imprenditoriali e promozionali.

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HAY GROUP Società di consulenza

ORUNP – Osservatorio Risorse Umane nel Nonprofit

Problema

Se nelle organizzazioni del Terzo Settore è vero che la dimensione umana e personale risulta curata, non si può sempre dire altrettanto delle esigenze di sviluppo professionale. Le politiche retributive delle organizzazioni nonprofit scontano un gap a volte eccessivo rispetto alle aziende profit. Per risolvere questa problematica deve crescere nel Terzo Settore la consapevolezza che il rafforzamento organizzativo è possibile solo se si è capaci di non perdere le persone e se si è in grado di continuare a motivarle, di offrire loro percorsi di sviluppo, formazione e crescita adeguati. Soluzione

L’ORUNP - Osservatorio Risorse Umane nel Nonprofit è nato nel 2002 grazie alla collaborazione tra Fondazione Sodalitas ed Hay Group (Italia). Hay Group intende con questa iniziativa pro-bono aiutare in modo sistematico le organizzazioni nonprofit a dotarsi di processi/tecniche avanzate e di informazioni/benchmark utili per sviluppare e motivare le proprie risorse umane, fornendo anche casi di successo cui ispirarsi. Le attività dell’Osservatorio vengono stabilite sulla base di un ciclo biennale: le opzioni vengono vagliate con un gruppo rappresentativo di organizzazioni nonprofit; di concerto con il gruppo di lavoro di Fondazione Sodalitas si sviluppa quindi un piano operativo. Ogni primo anno del biennio ha previsto tipicamente attività di analisi, studio, scambio di informazioni e formazione; il secondo occasioni di implementazione e diffusione dei risultati. Il lavoro sviluppato nell’ambito dell’ORUNP ha permesso:

- l’organizzazione di un’Indagine sulle prassi gestionali nel nonprofit, realizzata in 3 edizioni (2002, 2004, 2006) e di un’Indagine sulle prassi retributive, realizzata in due edizioni (2004, 2006);

- l’offerta al nonprofit di un servizio di benchmarking retributivo personalizzato, grazie al quale la singola organizzazione può determinare il proprio posizionamento retributivo rispetto al mercato nonprofit, nonchè il grado di equità retributiva interna;

- l’identificazione e la descrizione dei 48 principali ruoli professionali presenti nel settore nonprofit e il relativo modello di graduazione dell’importanza e della complessità del lavoro (job evaluation);

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- l’identificazione e la descrizione analitica delle competenze che caratterizzano alcuni ruoli chiave del Terzo Settore (l’educatore, il responsabile di Area Ong, il coordinatore Progetti in loco Ong, il responsabile HR, il fund raiser, manager di rete);

- l’identificazione e la descrizione di linee guida per risolvere/gestire gli ostacoli alla diffusione di comportamenti etici e non opportunistici in contesti multistakeholder;

- l’organizzazione del percorso “Alle sorgenti della motivazione” (2008-2009), che si è a sua volta concretizzato in una ricerca sul ruolo delle leve motivazionali più significative del Terzo Settore ed in svariate occasioni di confronto tra rappresentanti delle organizzazioni;

- la teorizzazione del Modello Equipe - molto diffuso nel nonprofit - caratterizzato dalla presenza di gruppi di lavoro che operano e si organizzano autonomamente per raggiungere obiettivi condivisi;

- l’organizzazione di seminari tecnici e la realizzazione di svariate pubblicazioni, distribuite nel di Fondazione Sodalitas.

Risultati

Dal 2000 ad oggi l’ORUNP ha organizzato 14 eventi pubblici di presentazione della propria attività e dei propri lavori. Le 5 indagini portate avanti negli anni sono state realizzate su un campione di circa 100 primarie organizzazioni nonprofit italiane. Grazie a tali ricerche - compreso il percorso “Alle sorgenti della motivazione” - il settore nonprofit ha potuto disporre, per la prima volta in Italia, di riferimenti attendibili sulle prassi gestionali e retributive in atto al proprio interno, alla luce anche di quanto diffuso nel contesto profit. L’Osservatorio ha introdotto nel settore nonprofit la consapevolezza, che prima era patrimonio solo di poche grandi organizzazioni, che lo sviluppo delle risorse umane è un processo che va gestito, ha diffuso la conoscenza degli strumenti necessari per gestirlo ed ha accompagnato numerose organizzazioni nell’implementazione di tali strumenti.

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HERA Società di produzione e servizi energia elettrica

Da obbligo a risorsa

Problema

Tra i punti nodali che caratterizzano l’attuale assetto degli equilibri sociali, economici e politici c’è la gestione - anche in ambito lavorativo - delle fasce deboli della popolazione, cui riconoscere obiettivamente professionalità e competenze e di cui ascoltare le esigenze. Soluzione

Allo scopo di valorizzare le competenze del personale disabile presente in azienda, nel 2008 Hera ha realizzato la prima fase del progetto “Da obbligo a risorsa”, promosso in collaborazione con la Fondazione ASPHI onlus, che opera al fine di promuovere l'integrazione delle persone disabili nella scuola, nel lavoro e nella società. Lo sviluppo del progetto è stato affidato ad uno specifico gruppo di lavoro interno coordinato dal responsabile dell’Unità CSR, cui si sono affiancati il Responsabile Coordinamento Gestione del Personale e una decina di responsabili del personale delle principali società e unità organizzative del Gruppo. Nella fase di programma conclusa nel 2008 sono stati realizzate due azioni specifiche: una mappatura della popolazione disabile interna all’azienda ed una rilevazione del livello di soddisfazione della stessa. Il questionario somministrato a questo scopo - composto da 39 domande a risposta guidata (molto, poco, per niente soddisfatto) e da uno spazio aperto per eventuali commenti rispetto alle proprie aspettative di sviluppo ed al proprio livello di integrazione - è stato consegnato a 119 lavoratori disabili; ne sono stati restituiti, nella prevista forma anonima, 105 (88%). L’azione rivolta ai capi diretti dei 119 disabili inseriti nel progetto si è invece concretizzata nell’erogazione del corso on line HRValue (aggiornamento su termini, contenuti e strumenti di ausilio connessi alla presenza di lavoratori disabili; informazione e sensibilizzazione sul tema della disabilità e sulle modalità di relazione con il personale con handicap) e di un questionario. Di quest’ultimo ne sono stati distribuiti 119, e ne sono stati restituiti praticamente la totalità (112 su 119; 94%). La Fondazione Asphi ha curato la redazione dei questionari di indagine e l’erogazione del corso on line per i capi diretti, ed ha fornito supporto per l’analisi dei risultati e per l’estensione del piano di lavoro.

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Risultati

La fase del progetto “Da obbligo a risorsa” conclusa nel 2008 ha consentito di rilevare un buon livello di soddisfazione del personale disabile Hera (nel 66% delle risposte alle domande contenute nel questionario i rispondenti si sono dichiarati molto o abbastanza soddisfatti). Il 74% dei capi diretti ha espresso un giudizio positivo sull’efficacia delle modalità di gestione dei lavoratori con handicap presenti nel Gruppo, cui si affianca il parere del 42% dei capi rispetto alla possibilità che i loro collaboratori disabili possano svolgere una mansione più qualificante di quella attuale attraverso una valutazione periodica ed una formazione adeguata. Il lavoro del 2008 ha consentito inoltre di individuare ulteriori indicatori per monitorare nel tempo l’efficacia delle azioni attivate nel 2009 (assenteismo, numero di disabili presenti, nuovi inquadramenti, mobilità interna). Significativi ed utili i suggerimenti che dipendenti e capi diretti hanno fornito nello spazio dedicato del questionario. Alcuni esempi: - coinvolgere i disabili all’interno di interventi formativi per rappresentare

al meglio l’esperienza diretta; - formalizzare alcuni casi di inserimento - riuscito e non – di un lavoratore

disabile, da utilizzare per sensibilizzare e formare capi diretti e responsabili del personale;

- costituzione di un team di esperti tecnici internamente alle sedi del Gruppo;

- sviluppo di una prassi condivisa per l’inserimento e la gestione del personale disabile in azienda.

È intenzione della società dare la stessa periodicità biennale dell’indagine di clima anche alla rilevazione della soddisfazione dei lavoratori con handicap, così da poter valutare continuativamente l’efficacia del piano di lavoro attuato.

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INDESIT COMPANY Azienda attiva nella produzione di elettrodomestici

“Giorgio Farroni”, un Atleta al Lavoro

Problema

Il lavoro e lo sport sono strumenti importantissimi ed efficaci attraverso cui le persone disabili possono raggiungere la piena integrazione. Avere questa consapevolezza ed adoperarsi per vederla praticata quotidianamente significa avere chiaro il valore – per tutti – dell’apporto della diversità. Soluzione

Giorgio Farroni, classe 1976, è affetto fin dalla nascita da un’emiplegia alla parte destra del corpo. Da subito si sottopone a sedute di riabilitazione e fisioterapia, che gli permettono negli anni di praticare diversi sport quali calcio, basket, pallavolo e mountain bike. Ma è il ciclismo su strada che diventa una vera e propria passione: proprio per questo sport Giorgio ottiene, all’età di 23 anni, la convocazione per le Paralimpiadi di Sydney del 2000, raggiungendo rispettivamente la 9° e la 10° posizione nelle gare su strada e a cronometro. Dal 2001 ad oggi Giorgio Farroni ha vinto 18 campionati italiani tra strada, cronometro e pista nella categoria disabili CP3, ed ha partecipato a numerose gare internazionali, piazzandosi sempre tra i primi 10 classificati. Giorgio lavora nel Call Center fabrianese di Indesit Company dal 2001, ed ha ottenuto dall’azienda un permesso di assenza dal lavoro da maggio a settembre 2008 – per la preparazione e la partecipazione alle Paralimpiadi – retribuito al 100%, nonché un supporto da parte della comunicazione corporate a livello nazionale e internazionale sia nelle fasi precedenti che una volta concluso l’evento olimpico. Il supporto garantito da Indesit Company a Giorgio Farroni rientra in un più ampio insieme di iniziative sportive che l’azienda ha promosso e supportato. Alcuni esempi: la sponsorizzazione – nel 2006 – degli Special Olympics European Youth Games, un appuntamento di sport e solidarietà dedicato a persone con difficoltà intellettive; degli Indesit Graffiti in regalo ai vincitori della Champions League di volley maschile del 2006; il sostegno alla Roger Federer Foundation, creata dal tennista svizzero per migliorare le condizioni sociali dei bambini nell’area di New Brighton, una delle zone più povere e degradate del Sud Africa.

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Risultati

Giorgio Farroni ha conquistato la medaglia di bronzo nella gara su strada delle Paralimpiadi di Pechino. Altri risultati riconducibili a questo progetto riguardano la comunicazione – all’impegno sportivo di Giorgio Farroni sono state dedicate una Rassegna Stampa ed una Newsletter speciali, distribuite all’interno dell’Azienda – e la partecipazione locale: la cittadinanza di Fabriano si è infatti riunita, dopo le Paralimpiadi, per una festa celebrativa in onore di Giorgio, cui ha partecipato anche il Presidente Indesit Vittorio Merloni.

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INDESIT COMPANY Azienda attiva nella produzione di elettrodomestici

“Io lavoro in sicurezza!”

Problema Nel secondo rapporto su ''Tutela e condizione delle vittime del lavoro tra leggi inapplicate e diritti negati'' presentato dall'ANMIL - Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro (2008) emerge che quello delle “morti bianche” è per l’Italia un problema tutt’altro che trascurabile: si tratta piuttosto di una vera e propria emergenza sociale, per cui è urgente trovare soluzioni efficaci. Soluzione

Il progetto “Io lavoro in sicurezza” è stato pensato e costruito a partire da un coinvolgimento diretto dei lavoratori del Gruppo nelle Marche, cui è stato chiesto di compilare un questionario sull’analisi dei rischio sul lavoro e di individuare uno slogan per la diffusione della campagna: le frasi raccolte sono state poi riprodotte sulle divise e sui poster in uso presso i rispettivi stabilimenti, per sensibilizzare i lavoratori sui rischi specifici connessi a ciascuna mansione. Il progetto “Io lavoro in sicurezza!” si è poi concretizzato in differenti iniziative ed attività, tra cui:

- l’organizzazione di un corso di informazione e formazione sulla sicurezza cui tutti i dipendenti, al momento dell’assunzione, sono obbligatoriamente chiamati a partecipare;

- l’elaborazione - per ogni impianto, stabilimento e sede Indesit – di un piano per la gestione delle emergenze (salute e sicurezza);

- la predisposizione di un sistema di gestione della sicurezza via web che raccolga, per ogni dipendente, i dati relativi a visite mediche periodiche, dispositivi di protezione e mappatura dei rischi individuali (per tipologia di lavoro e per posizione), formazione e informazione sugli aspetti legati alla salute e sicurezza. Questo strumento, attivato in Italia nel corso del 2008, consente di costruire, in maniera omogenea e ordinata, uno storico per ogni dipendente, a partire dal quale elaborare più consapevolmente i piani di miglioramento e di azione successivi;

- la modifica del ciclo di verniciatura da alto solvente a polvere, per migliorare la sicurezza fisica dei lavoratori e per garantire un maggiore rispetto per l’ambiente.

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Tutte queste azioni sono state elaborate in conformità alle leggi vigenti in ogni Paese e alle linee guida ILO su salute e sicurezza sul lavoro.

Risultati

Il progetto “Io lavoro in sicurezza”, che Indesit Company intende riproporre annualmente con le medesime caratteristiche, ha ottenuto l’avallo dell’INAIL Marche, che ha inserito questa collaborazione sperimentale in un protocollo generale stipulato con la Regione. Il progetto ha inoltre migliorato il livello di consapevolezza dei dipendenti circa l’importanza della prevenzione degli infortuni sul lavoro.

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MAGGIOLI Società al servizio di Pubblica Amministrazione e liberi professionisti

Formazione professionale e crescita personale

Problema

La formazione aiuta chi la riceve ad evolvere in termini di conoscenze, capacità e atteggiamenti, sia essa centrata sul trasferimento di contenuti o sulla condivisione di esperienze. Fare riferimento a questo concetto allargato di “formazione” rende qualsiasi intervento di questo tipo prioritario ed efficace. Soluzione

Nel corso del 2008 Maggioli ha elaborato due proposte formative specifiche, con il coinvolgimento dell’Associazione culturale “Alcantara”. Il primo corso, diviso in due moduli dedicati rispettivamente all’espressività teatrale (a cura della compagnia “Alcantara”) e alla psicologia della comunicazione (tenuto da un’addetta delle Risorse Umane di Maggioli), è stato pensato per gli apprendisti dell’azienda, cioè persone giovani, con un’età media di 25 anni. I tutor aziendali sono stati coinvolti nella fase di progettazione del corso e tenuti informati sull’andamento dello stesso. La seconda proposta formativa è invece stata pensata per i figli dei dipendenti Maggioli, per i quali sono stati organizzati dei laboratori estivi – uno per i bambini più piccoli e l’altro per i più grandi – nei mesi di giugno e luglio. L’iniziativa si è articolata in cinque incontri della durata di 4 ore ciascuno; sono stati utilizzati gli strumenti del disegno e dell’espressività motoria per far emergere dai piccoli idee ed emozioni. Risultati

Nel 2008 sono state organizzate due edizioni del corso per gli apprendisti dell’azienda, ciascuna di 32 ore – divise in sessioni di circa 4 ore l’una, in orario di lavoro – cui hanno sono potuti intervenire 20 partecipanti. Una volta concluso il percorso è stato loro somministrato un “questionario di valutazione” che ha permesso di evidenziare - tramite indicatori quantitativi precisi - la soddisfazione e il beneficio percepiti: il gradimento complessivo, in una scala da 1 (per niente) a 5 (moltissimo), si è collocato intorno al punteggio 3 (buon gradimento).

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I laboratori estivi per i figli dei dipendenti hanno invece visto la partecipazione, nel 2008, 16 bambini. Il costo del servizio è stato interamente sostenuto dall’azienda. I genitori hanno apprezzato l’iniziativa, che ha permesso loro di gestire più serenamente il periodo estivo senza registrare al lavoro assenze o ritardi, ma trovando nel contesto aziendale un ausilio concreto alla propria genitorialità.

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MEDIAMARKET Catena di elettronica di consumo

Mediamarket tutela il valore della maternità

Problema

Il panorama lavorativo italiano, per quanto riguarda la presenza e l’integrazione delle donne, è piuttosto desolante. Alcuni numeri: solo il 46,3% della popolazione femminile riesce a lavorare; sette milioni di donne in età lavorativa sono di fatto fuori dal mercato del lavoro, e quelle inserite spesso sono pagate un quarto meno degli uomini; solo il 5% delle donne riesce ad entrare nei board delle aziende (Fonte Repubblica.it). Senza contare l’oggettiva difficoltà di conciliare vita professionale e famiglia: le donne, soprattutto se mamme, si trovano spesso sole nella gestione della casa e dei figli. Soluzione

Mediamarket, nel 2008, ha attivato svariate iniziative in tema di maternità: - l’istituzione dell’orario flessibile per le neo mamme. Fino ai due

anni di età del bambino viene cioè offerta alle mamme dipendenti dell’azienda la possibilità di gestire con elasticità il proprio orario di lavoro in accordo con il proprio responsabile di riferimento;

- la consegna di un Kit Baby Care ad ogni neo mamma e neo papà. Il pacchetto contiene tutti i piccoli elettrodomestici di prima necessità che servono per la cura del bambino (la bilancia, l’umidificatore Tartle con luce notturna, il termometro da fronte, l’areosol ad ultrasuoni, il Sorvegliabebé);

- l’avvio di una campagna di comunicazione interna sul tema - con poster sulla maternità affissi in tutti gli uffici dei punti vendita e ad ogni piano della sede centrale - volta a far conoscere opportunità e risorse messe a disposizione delle neo mamme in azienda.

Risultati

Dal momento dell’attivazione del progetto sono stati distribuiti oltre 600 Kit baby Care (oltre 300.000 euro) alle altrettante dipendenti divenute mamme (in Mediamarket il 50% dei collaboratori è di sesso femminile); tutte loro hanno inoltre approfittato della possibilità di gestire flessibilmente il proprio orario di lavoro e ne sono state estremamente soddisfatte.

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MINERVA Azienda operante nel settore del facility management, con servizi quali sanificazioni

ospedaliere, igiene ambientale

Con il commitment verso l’eccellenza Problema

I lavoratori non possono essere trattati come meri esecutori passivi di ordini ed operazioni, ma devono essere gestiti come risorse determinanti nell’implementazione dell’innovazione e – di conseguenza – del successo dell’azienda. Soluzione

Il progetto “Con il commitment verso l’eccellenza” si articola in una serie di iniziative volte ad aumentare il coinvolgimento e la motivazione del personale Minerva, nonché a sostenere il processo di generazione di nuove idee provenienti dai lavoratori. A questo scopo sono stati organizzati presso l’azienda numerosi eventi –outdoor training, gite e feste aziendali, premi e concorsi interni – in cui i collaboratori sono stati resi partecipi e protagonisti delle attività, delle problematiche e dei successi aziendali, e sono stati stimolati allo sviluppo di proposte e idee migliorative. Tra le modalità di raccolta degli stimoli dai dipendenti rientrano anche le cassettine presenti presso ogni cantiere; qualsiasi suggerimento od osservazione può essere riportata anche in forma del tutto anonima. Periodicamente queste cassette vengono vuotate e il loro contenuto analizzato. Le problematiche vengono affrontate e risolte dandone riscontro anche pubblicamente sul notiziario aziendale mensile. Per migliorare la comunicazione - elemento base del coinvolgimento - oltre agli strumenti tradizionali, l’Organizzazione attiva ad ogni operatore, dal momento della sua assunzione, una casella e-mail aziendale. Nel corso del 2008 è stata creata anche una Rete telefonica aziendale che consente, con l’uso della SIM gratuita fornita dall’Azienda, una comunicazione tra tutti i membri dell’Organizzazione (dislocati su un territorio di oltre 10.000 km/q) costituendo così un network gratuito di formazione/informazione, stimolo ed aggiornamento anche per il vertice aziendale. In allegato alle buste paga viene trasmesso il Notiziario Aziendale, nel quale vengono sintetizzati tutti gli eventi più significativi riguardanti la Società. Nell’ambito del coinvolgimento auspicato di tutti i collaboratori si collocano anche le numerose iniziative formative attivate dall’azienda. Tra

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queste: la formazione iniziale - cui segue un periodo di affiancamento -riservata a tutti i nuovi collaboratori, cui viene anche consegnata copia della Politica Aziendale e l’opuscolo informativo sulla SA8000; il processo di formazione continua dedicata agli operatori dei Cantieri di Sanificazione ospedaliera; il corso di qualifica professionale di 200 ore, cofinanziato da Minerva e dalla Regione FVG, rivolto ai dipendenti operanti nei settori Socio-Assistenziale e dell’Albergaggio Ospedaliero.

Risultati

Gli investimenti di Minerva per il coinvolgimento diretto dei collaboratori hanno migliorato il clima aziendale e diminuito l’assenteismo e il turnover, con ripercussioni positive su tutti i risultati di performance. Anche il rapporto con i clienti ha beneficiato di questi miglioramenti: ne è testimonianza tangibile la soddisfazione - negli ultimi 3 anni sempre superiore al 95% - che questi hanno manifestato nella rilevazione che l’azienda effettua annualmente. Anche il clima interno viene analizzato nel dettaglio ogni anno. Nel 2008 tale indagine è stata eseguita dallo Staff di Auditor esterni del CISE in concomitanza con il rinnovo della certificazione etica. Il questionario, da compilare in forma anonima, è stato restituito dal 67,15% dei dipendenti. Gli Auditor esterni hanno rilevato un forte orgoglio da parte del personale per i risultati raggiunti dall’organizzazione e un’elevata partecipazione alle attività extralavorative proposte. Le cassettine dei suggerimenti vengono sempre più utilizzate, e spesso proprio dalle segnalazioni pervenute attraverso di esse è stato possibile introdurre miglioramenti nei processi aziendali e nell’erogazione dei servizi. Il ritorno di Minerva è stato estremamente significativo anche in termini di percezione dell’attività svolta sul territorio e di visibilità. Numerosi, infine, i riconoscimenti che l’azienda ha ricevuto nel corso degli anni; vanno ricordati: la vittoria assoluta del Golden Service Award 2007 (prestigioso premio alla qualità dei servizi delle imprese organizzato da Confindustria-LegaCoop e patrocinato da Kimberly–Clark); il successo nel Premio Inail, dedicato alla sicurezza sul lavoro e alle pari opportunità; il posizionamento tra le prime 50 imprese in Italia al Premio IxI, organizzato da Confindustria. Di recente Minerva è stata anche inserita tra i membri dell’EFQM - European Foundation for Quality Management, organizzazione internazionale tesa alla valorizzazione dell’eccellenza.

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NESTLÈ ITALIANA Azienda che opera nel settore alimentare in Italia

Wellness in Action

Problema

Quanto ad alimentazione e a disponibilità di cibo il mondo risulta oggi diviso in due parti: una in cui fame e malnutrizione sono la regola; l’altra, invece, in cui le risorse alimentari sono abbondanti ma utilizzate nel modo sbagliato, provocando la diffusione di obesità, diabete e malattie cardiovascolari. Soluzione

Nestlè si impegna a stimolare nei consumatori scelte consapevoli in ambito alimentare, per una vita equilibrata all’insegna del benessere. All’interno dell’azienda opera una Wellness Unit il cui compito è proprio quello di coordinare tutte le iniziative - rivolte ai dipendenti e all’esterno – legate ai principi di una corretta alimentazione e di un uso responsabile delle risorse alimentari. Nello specifico il programma “Wellness in Action” è destinato ai dipendenti Nestlè e si articola in numerose attività: il Progetto NQ, attraverso cui l’azienda offre corsi di formazione in ambito nutrizionale a tutto il personale con l’obiettivo di diffondere una cultura orientata ai principi della corretta nutrizione, della salute e del benessere; il programma Benessere “A tu per tu”, che prevede la possibilità di usufruire di incontri personalizzati con un medico sportivo e un personal trainer ed accedere gratuitamente al centro sportivo Canottieri Olona di Milano; presso i ristoranti aziendali vengono inoltre fornite informazioni e consigli nutrizionali su tutti gli alimenti. L’impegno di Nestlè in materia di alimentazione raggiunge anche i consumatori. Ad essi l’azienda parla soprattutto attraverso il packaging: grazie al Nutitional Compass - una sorta di “bussola nutrizionale” - i consumatori hanno infatti a disposizione su ciascun pack un’etichetta su cui sono riportate le informazioni nutrizionali, i plus e i benefici del prodotto, nonchè i consigli per un corretto utilizzo dello stesso all’interno dell’alimentazione quotidiana. Ulteriori informazioni sono a disposizione dei consumatori sul sito aziendale, in cui è stata predisposta un’area totalmente dedicata al wellness e costantemente aggiornata con articoli e approfondimenti sui temi della

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corretta alimentazione, sulle tendenze in campo nutrizionale e sul benessere in generale. Da diversi anni Nestlé organizza inoltre a Milano, in collaborazione con il Comune, le Olimpiadi della Famiglia: un momento - partecipato da un pubblico ampio ed eterogeneo – in cui viene comunicata in modo originale e divertente l’importanza di corrette abitudini alimentari e di uno stile di vita attivo. Partito nel 2008 è, infine, il Progetto Nutrikid, che accompagna gli alunni delle scuole primarie in un percorso finalizzato a trasmettere le basi di un corretto stile di vita. I bambini imparano a distinguere i sette gruppi di alimenti che compongono la piramide alimentare, le loro diverse funzioni, i loro benefici e la frequenza con cui è necessario consumarli. Nestlè elabora le sue azioni in materia di alimentazione e salute grazie anche alla collaborazione con autorevoli società scientifiche quali SIO (Società Italiana dell’Obesità), AIC (Associazione Italiana Celiachia) e NFI (Nutrition Foundation of Italy).

Risultati

Grazie al Progetto NQ nel 2008 sono stati raggiunti 900 dipendenti; circa 1050 persone hanno invece usufruito degli incontri one to one con medico sportivo e personal trainer. Ogni giorno i ristoranti aziendali di Parma, Perugia e Milano ospitano circa 3000 dipendenti, cui aggiungere i visitatori che occasionalmente e a vario titolo collaborano con l’azienda e ne sono ospiti. Il progetto Nutrikid, implementato per la prima volta in Italia nel 2008, ha coinvolto nella sua prima edizione 12.000 bambini di 500 classi (IV e V) delle scuole primarie di Milano. È programmata per il 2009 l’estensione del progetto a livello nazionale, con il conseguente coinvolgimento di 60.000 bambini di 2.500 classi. Le Olimpiadi della Famiglia, organizzate a Milano, hanno coinvolto nel 2008 20.000 persone; con il 2009 l’azienda ha programmato di estendere l’iniziativa anche a Roma e a Napoli, raggiungendo un pubblico potenziale di circa 60.000 persone.

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PESARESI GIUSEPPE Azienda edile

Progetto Capitale Umano

Problema

Ricopre un ruolo di primaria importanza - all’interno dei contesti aziendali - la gestione delle risorse umane: un’efficace organizzazione del lavoro e il raggiungimento di buoni risultati dipendono in primo luogo dalla motivazione delle persone e dalle competenze rese ad esse disponibili dall’impresa. Soluzione

L’azienda Pesaresi Giuseppe, attiva nel campo dell’edilizia, ha deciso di impegnarsi a favore delle proprie risorse umane attraverso svariate iniziative, quali:

- l’organizzazione di corsi di formazione ed esperienze pratiche in materia di sicurezza sul lavoro (legge 626/94), nonché di corsi professionali per l’acquisizione di nozioni di meccanica, indispensabili per lavorare all’interno dei cantieri;

- la creazione di una struttura abitativa temporanea ad hoc per i dipendenti straneri. L’azienda rispetto a questo specifico progetto si è inoltre resa disponibile come garante nei confronti degli affittuari e come intermediario relativamente al disbrigo di pratiche amministrative inerenti al rinnovo dei permessi di soggiorno e al ricongiungimento familiare. Tale iniziativa è stata elaborata anche alla luce della consistente presenza – presso l’azienda – di personale appartenente a paesi extracomunitari (oltre il 20%);

- l’adozione di una politica mirante alla sicurezza del posto di lavoro: dopo un primo contratto a tempo determinato della durata media di 4/6 mesi, gli accordi di collaborazione con i dipendenti vengono rinnovati a tempo indeterminato, permettendo a ciascuno di vedere garantita la propria stabilità occupazionale;

- l’apertura delle porte dell’azienda agli studenti delle classi terze della scuola media Panzini – Borghese nell’ambito dell’iniziativa “Fabbriche Aperte” promossa da Confindustria Rimini, per consentire ai ragazzi di osservare direttamente le varie fasi della produzione aziendale e conoscerne più da vicino caratteristiche e tempi;

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- l’organizzazione di momenti conviviali (cene estive e natalizie) per favorire l’integrazione di tutti i dipendenti, la conoscenza reciproca e la motivazione.

Risultati

A seguito delle iniziative attivate a favore delle proprie risorse umane, l’azienda ha registrato una progressiva diminuzione del tasso di assenteismo nonché delle assenze per malattia od infortunio. La strategia dell’azienda ha inoltre garantito l’instaurarsi di un ambiente di lavoro migliore, favorendo un aumento della motivazione tra i dipendenti. Anche i rapporti dell’azienda con la comunità locale sono migliorati, soprattutto a seguito della buona riuscita dell’iniziativa dedicata ai dipendenti stranieri.

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RGA Società di consulenza aziendale specializzata in servizi per l’ambiente, la sicurezza

sul lavoro e la responsabilità sociale

Una gestione del personale coerente con i principi enunciati nel Codice di comportamento

Problema

Le risorse umane a disposizione delle aziende possono divenire, se ben gestite, un fattore strategico per competere sul mercato. Soluzione

RGA ha adottato una politica del personale volta alla costruzione di rapporti stabili e duraturi nonchè alla valorizzazione delle competenze individuali sia sotto il profilo tecnico (formazione e crescita professionale), sia dal punto di vista relazionale (dialogo e condivisione di valori). RGA tende cioè a privilegiare rapporti di lavoro stabili - per questo l’inquadramento contrattuale prevalente è quello da lavoro dipendente a tempo indeterminato - con persone tecnicamente competenti e capaci di stabilire relazioni costruttive nel contesto lavorativo. I processi di gestione del personale, messi a punto nel corso degli anni e spesso revisionati, sono formalizzati in procedure aziendali e prevedono: − l’assegnazione di un Mentor ad ogni persona, ovvero di un collega

esperto con la funzione di guida nel percorso di crescita professionale; − la definizione di obiettivi professionali e formativi individuali (stabiliti

dall’azienda ma anche proposti dalla persona stessa), il cui raggiungimento viene verificato in itinere e a fine anno con il Mentor e l’A.D.;

− la valutazione dei superiori da parte delle risorse più giovani; − la redazione di un Piano di Formazione che consenta a ciascun

dipendente di usufruire di almeno 100 ore all’anno di formazione e addestramento sul campo;

− la formalizzazione del percorso di carriera per il personale tecnico, con l’indicazione - per ogni ruolo - di responsabilità, requisiti, modalità di raggiungimento e forme di riconoscimento da parte dell’azienda.

I dipendenti sono informati delle iniziative aziendali loro rivolte attraverso le riunioni bimestrali con l’A.D. su questioni di interesse comune (l’ordine del giorno è stabilito su proposta dei partecipanti), attraverso la riunione di metà anno organizzata per fare il punto sulle questioni più rilevanti della

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vita aziendale, attraverso le brevi vacanze che l’azienda organizza per i propri membri e attraverso la newsletter interna. La motivazione del personale è alimentata anche con un sistema retributivo che premia l’impegno e il merito attraverso l’assegnazione di bonus economici personalizzati stabiliti in base al risultato aziendale e a quello individuale. Risultati

Nel 2008, in occasione di un’indagine condotta per conoscere l’immagine di RGA percepita all’esterno, sono state raccolte alcune risposte che descrivono l’impressione ricavata dal personale. In particolare, RGA è stata definita “meritocratica”, “affidabile”, “competente”, “sensibile e attenta ai temi della sostenibilità”, “innovativa”, “trasparente”; l’azienda è stata considerata anche diversa dalla concorrenza in quanto il personale ha un “forte senso di appartenenza” e vi è una “valorizzazione delle competenze dei singoli”. Per ciò che concerne il grado di soddisfazione del personale, indagini di clima anonime e recenti testimoniano che esso si attesta su un valore medio di 4/5. Il tasso di turnover nell’ultimo anno è stato del 18% con una diminuzione dell’1% rispetto al 2007, mentre il tasso di assenteismo si mantiene costantemente basso. Nonostante non sia possibile dimostrare una connessione diretta tra l’impegno di RGA nella gestione delle risorse umane e le prestazioni aziendali complessive, RGA ritiene che la politica adottata abbia contribuito al raggiungimento dei risultati economici positivi che l’azienda ha conosciuto negli ultimi anni (crescita del volume di operatività dell’azienda, crescita del reddito in termini assoluti e relativi, miglioramento della qualità dei rapporti con gli interlocutori aziendali, crescita del capitale intangibile dell’azienda).

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RICCI SABBIATURA Attività di smerigliatura di fusioni di ghisa

Impresa Etica

Problema

Gestire personale straniero in un’ottica di riconoscimento delle competenze e di lotta alla discriminazione significa favorirne una più serena integrazione. Anche l’ambiente di lavoro può cioè divenire veicolo per la diffusione di una maggiore coesione sociale. Soluzione

La prima assunzione di un dipendente straniero presso Ricci Sabbiatura risale al 1988. Oggi l’azienda - una delle prime a Rimini ad assumere personale extracomunitario - conta un organico di 25 persone, più della metà delle quali sono straniere. La gestione delle risorse umane avviene, presso Ricci Sabbiatura, nel rispetto della cultura, delle consuetudini e delle esigenze di ciascuno. In quest’ottica sono state messe in atto azioni quali: la concessione di anticipi sulla busta paga; la possibilità di assentarsi dal lavoro anche per lunghi periodi – in particolare durante l’inverno – per raggiungere le famiglie nei rispettivi paesi d’appartenenza, adottando in fabbrica una sorta di turnazione per garantire la continuità del lavoro; la presenza di una mediatrice culturale per superare i problemi di scarsa conoscenza dell’italiano, gestiti anche traducendo documenti e normative nelle lingue rappresentate in azienda. Attenzione particolare viene riservata dai vertici di Ricci Sabbiatura anche alla sicurezza di tutti i propri dipendenti, visto soprattutto l’elevato livello di pericolosità dell’attività dell’impresa. Per ridurre il rischio di infortuni sono stati ad esempio acquistati caschi personali, completamente chiusi e con aspirazione esterna; un medico è inoltre presente periodicamente in azienda per effettuare controlli sanitari. Risultati

L’azienda ha vinto nel 2008 il premio “Impresa Etica” per gli sforzi profusi nell’elaborazione di risposte efficaci alla necessità dei dipendenti di conciliare il lavoro con la propria vita privata.

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Le scelte gestionali di Ricci Sabbiatura hanno favorito un arricchimento reciproco tra management e dipendenti, nonché una sempre crescente condivisione di mission e principi aziendali: non a caso il turnover presso Ricci Sabbiatura è estremamente basso. I rapporti umani tra gli operai sono sereni e improntati all’accordo. Infine le misure attivate specificamente nei confronti del personale immigrato ne hanno facilitato l’integrazione sociale anche al di fuori del contesto aziendale.

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ROCHE DIAGNOSTICS Società che opera nel settore diagnostico

Admission

Problema

L’organizzazione ha un patrimonio intangibile che risiede nel suo capitale umano: averne consapevolezza e saperlo valorizzare significa possedere uno strumento strategico in grado di accelerare notevolmente la produttività dell’azienda. Soluzione

Il progetto “Admission” mira a sviluppare la motivazione e l’impegno delle persone perché trasferiscano nel loro lavoro tutte quelle caratteristiche personali che non solo danno valore all’azienda, ma soprattutto permettono alle persone di essere motivate ed esprimere al meglio il proprio potenziale. Aperto a tutti i dipendenti, che possono accedere per auto-candidatura, il progetto “Admission” permette di valutare il potenziale individuale - espresso in punti di forza e di debolezza – nonché condividere quanto emerso con il proprio capo diretto e con HR. Tutti gli iscritti hanno dunque partecipato ad un programma di valutazione individuale con la metodologia dell’assessment center che ha portato per ciascuno ad una valutazione qualitativa e quantitativa su 12 item identificativi di 4 competenze chiave: Leadership (Flessibilità/ creatività, Leadership, Visione d’assieme), Valore (Impatto e comunicazione, Intelligenza sociale, Team work), Efficienza (Analisi e metodo, Sintesi, Gestione priorità e tempo), Determinazione (Orientamento al risultato, Decisionalità, Gestione e sviluppo risorse). Alla fine del percorso ogni partecipante ha incontrato in un colloquio il consulente che lo ha valutato, insieme al suo capo diretto e ad un referente di HR. Nel corso del colloquio il consulente ha illustrato ai presenti il profilo qualitativo emerso, evidenziando in particolare le aree di forza e i punti di miglioramento possibile. Il partecipante, il capo diretto e il referente di HR sono stati quindi stimolati ad individuare possibili ambiti, situazioni e modalità in cui poter esprimere il potenziale individuato.

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Risultati Si sono iscritti al programma “Admission” 160 dipendenti Roche Diagnostics (circa 1/3 del totale del personale aziendale) di tutti i livelli, dai magazzinieri ai capi di esperienza. Dal punto di vista della performance sono stati individuati due tipi di indicatori di valutazione: uno legato alla mobilità interna, finalizzato ad aumentare il livello di motivazione dei dipendenti, e uno legato all’individuazione di Talenti interni, sui quali compiere iniziative di sviluppo mirate. Sono cioè stati identificati internamente a Roche Diagnostics due Pool di persone di particolare interesse per l’organizzazione:

� i talenti, pari al 10% della popolazione partecipante, identificati perché portatori di livelli considerevoli di determinazione e di leadership;

� i “people to invest”, pari al 22,5% della popolazione partecipante, rappresentati da persone junior, ad alto potenziale in almeno una delle 4 dimensioni esaminate (valore, efficienza, collaborazione e determinazione).

Il progetto “Admission”, oltre allo sviluppo delle persone e della loro motivazione, è stata occasione preziosa per la raccolta di informazioni, stimoli e idee da parte dei collaboratori. In sede di colloquio infatti, alla presenza del capo diretto e HR, molti partecipanti hanno espresso idee e suggerimenti di valore per modificare comportamenti organizzativi ritenuti obsoleti, introducendo miglioramenti nella performance aziendale. Per i capi diretti il progetto è diventato uno strumento di formazione on-the-job nel quale applicare il proprio ruolo, improntandolo però alla valorizzazione dei propri collaboratori.

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SAN MATTEO Azienda vinicola

L’uomo al centro

Problema

Le persone sono uno dei fattori che concorre a generare il vantaggio competitivo dell’azienda, e come tale devono essere oggetto di valorizzazione continua. Soluzione

Il progetto di responsabilità sociale rivolto alla valorizzazione del capitale umano che la San Matteo ha intrapreso ha una prospettiva molto ampia, in quanto intende raggiungere non solo le persone che lavorano in azienda ma anche il vicinato, l’ambiente di riferimento, gli enti pubblici, le famiglie dei lavoratori, il personale delle aziende fornitrici. Obiettivo principale di questa azione è aumentare la soddisfazione delle persone che lavorano in azienda e creare un legame sempre più forte con loro e con le loro famiglie. Per far conoscere queste attività sono state organizzate riunioni periodiche ed è stato preparato un Giornalino Aziendale dedicato, che viene consegnato a tutto il personale. Concretamente l’impegno della San Matteo in tal senso si è sviluppato negli ambiti:

- della formazione del personale, per cui sono stati realizzati videocorsi in DVD dedicati alle diverse procedure interne aziendali - che ogni dipendente può utilizzare ogni qual volta lo ritenga necessario - nonché un programma annuale di Formazione sui temi della Qualità, della Sicurezza sul lavoro, della gestione dell’impatto ambientale, della Responsabilità Sociale, dell’igiene;

- del benessere dei dipendenti, attraverso la creazione di un’Oasi Relax dove le persone possono incontrarsi e chiacchierare durante le pause. Lo spazio è stato arricchito con una televisione, delle sedie, un tavolo e delle macchinette delle bevande. All’interno di quest’area è stata anche posta la cassetta dei consigli e delle proposte, che le persone possono inserire in forma anonima;

- dei rapporti con le famiglie confinanti, per risolvere gli eventuali problemi di “convivenza”. Nello specifico le famiglie hanno chiesto all’azienda di poter mascherare con un telone verde la zona rifiuti che si trova a confine, in modo che questi non fossero visibili dalle loro finestre. La San Matteo poi, alla luce di questa richiesta, ha concordato

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con il proprio fornitore il ritiro dei rifiuti al venerdì anziché il lunedì così da aumentare la pulizia nei weekend, quando cioè le famiglie utilizzano di più il giardino di confine;

- dei rapporti con le istituzioni. Per il comune di Altavilla Vicentina - dove è insediata la San Matteo – l’azienda ha curato la ristrutturazione e l’ampliamento di un asilo nido e la riqualificazione di un parcheggio utilizzato dal centro di formazione universitario CUOA.

Risultati

Dopo le varie attività intraprese internamente la soddisfazione del personale è aumentata molto (questa verifica avviene attraverso l’indice di soddisfazione del personale) e di conseguenza ci auspichiamo che le persone lavorando meglio influenzino notevolmente anche la qualità dei prodotti e servizi forniti. L’impegno della San Matteo in tema di Responsabilità Sociale è stato riconosciuto in più di un’occasione. L’impresa è stata ad esempio ospitata il 14 luglio 2005 presso la Ferrari a Maranello per la presentazione del libro del Ministero del Welfare “Responsabilità Sociale delle Imprese – Esempi di buone pratiche italiane”: si tratta della prima raccolta di casi di responsabilità sociale in Italia riferiti a 30 imprese italiane che utilizzano buone pratiche di gestione aziendale, tra cui è stata inserita la San Matteo. Essa ha inoltre vinto il Premio Azienda Sana 2004, il premio Nazionale sulla Responsabilità Sociale Città di Rovigo nel 2005, il premio Unioncamere 2006 nella categoria Risorse Umane, il premio Ethic Award 2006 organizzato da KPMG e GDOWEEK, una menzione speciale al premio Azienda Sana 2006 ed il primo premio al Sodalitas Social Award 2008. All’impegno della San Matteo - prima azienda vicentina certificata SA 8000 ed unica al mondo del settore vinicolo - sono stati inoltre dedicati numerosi articoli sulla stampa locale.

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SANDVIK ITALIA Industria meccanica

Sandvik: persone al centro

Problema

I lavoratori non possono essere trattati come meri esecutori passivi di ordini ed operazioni, ma devono essere gestiti come risorse determinanti nell’implementazione dell’innovazione e – di conseguenza – del successo dell’azienda. Soluzione

Sandvik ha deciso di implementare la propria politica di gestione delle risorse umane impegnandosi per una loro più sistematica ed efficace valorizzazione. L’azienda ha a questo scopo costruito rapporti di collaborazione con scuole ed università con lo scopo di diffondere in questi contesti la conoscenza del mondo della meccanica e della sua cultura aziendale, ed ha organizzato internamente percorsi di formazione che consentano alle persone di migliorare costantemente la propria preparazione e sviluppare al meglio le proprie capacità. Chi entra in Sandvik infatti – indipendentemente dal ruolo – segue un percorso di Induction finalizzato al rafforzamento delle proprie competenze tecniche e teoriche: sono previsti a questo proposito momenti in aula, training on the job ed esperienze di lavoro presso le diverse realtà produttive aziendali in Italia e all’estero. Anche i giovani più promettenti vengono fatti crescere internamente mediante piani di carriera personalizzati. Viene inoltre favorito l’interscambio tra dipendenti di tutto il mondo attraverso visite alle filiali e lavoro su progetti comuni. Una volta acquisite l'esperienza e le competenze adatte a ricoprire ruoli internazionali, viene offerta agli individui che lo desiderano (e secondo la politica delle pari opportunità) la possibilità di lavorare e vivere all’estero. Per il management ed i manager di recente nomina vengono invece attivati corsi ad hoc grazie alla collaborazione con alcuni consulenti esterni, aggiornati anche sui nuovi modi di concepire il training (adventure, improvvisazione, teatro). I neo-assunti in Italia destinati a ricoprire incarichi di management usufruiscono inoltre dei corsi che si tengono a Sandviken, in Svezia, dove persone dedicate spiegano ai nuovi dipendenti la storia dell’azienda e li accompagnano nella visita dello stabilimento di produzione da cui tutto ha

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avuto inizio e del museo Sandvik, che contiene un percorso educativo multimediale su tutte le aree di prodotto e le relative destinazioni d'uso. Esiste infine la Sandvik University: un vero e proprio catalogo di corsi online interattivi accessibile dalla Intranet aziendale ed ai quali ognuno può liberamente iscriversi. Risultati

Gli ultimi dati disponibili sulla formazione presso Sandvik Italia (escludendo il percorso di Induction) sono relativi al 2007 e vedono un totale di 10.823 ore di formazione erogata, in cui rientrano la formazione di ruolo (1962 ore a 93 persone), il training tecnico (3205 ore a 341 persone), i corsi d’inglese (4720 ore a 118 persone), la formazione IT (274 ore a 28 persone) e la formazione sulle procedure di sicurezza (662 ore a 117 persone). Queste cifre comprendono anche il training destinato al management sui temi della leadership (iniziato nel 2008 con un primo gruppo di 12 persone), del team building (40 persone coinvolte dal 2003) e della capacità di muoversi nel contesto locale e internazionale dell’azienda (27 persone coinvolte dal 1998). Guardando invece all’impegno formativo di Sandvik Italia nei confronti dei ragazzi e dei docenti delle scuole - finalizzato a colmare il divario esistente tra mondo aziendale ed ambiente scolastico - va ricordato che l’azienda ha raggiunto oltre 500 ragazzi del 4° e 5° anno delle scuole superiori, ha costruito rapporti di collaborazione con 4 università, ha organizzato percorsi tecnici personalizzati per 17 docenti e offerto 20 stage all’anno, molti dei quali si sono poi trasformati in rapporti di lavoro. Sandvik nel 2008 ha inoltre avviato un percorso di incontri con i genitori dei ragazzi di terza media per promuovere l’occupazione nel comparto della meccanica e delle macchine utensili.

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TELECOM ITALIA Operatore di telecomunicazioni fisse e mobili

Comunico-Io

Problema

La sordità è un handicap forse non immediatamente visibile ma estremamente grave, perché esclude l'individuo che ne è portatore da una società che difficilmente vi riserva attenzioni e servizi. Tale emarginazione è visibile anche e soprattutto nel mondo del lavoro: non l’Ente Nazionale Sordi (ENS) ha infatti descritto proprio la disoccupazione come uno degli aspetti più critici della vita, già per nulla semplice, di queste persone. Soluzione

Scopo del progetto “Comunico-Io” è agevolare la comunicazione per i dipendenti affetti da sordità, favorendone l’integrazione all’interno dei processi operativi. Tutte le persone sorde di Telecom Italia, ovunque lavorino, ora possono comunicare tra loro e con gli altri colleghi tanto nella Lingua Italiana dei Segni quanto per iscritto, grazie a telefonini con schermi particolari, web cam per PC, applicativi per chattare online. Attraverso le più avanzate tecnologie per la traduzione automatica il sordo chiama l’udente e scrive un testo che la tecnologia legge all’udente; quando invece quest’ultimo parla, la tecnologia traduce il parlato in testo scritto per il sordo. La decisione di avviare il progetto “Comunico-Io” è partita da un’esigenza rilevata internamente all’azienda dal sistema dei supporter, cioè dal gruppo di dipendenti che hanno il compito di individuare e segnalare al management i bisogni delle persone che lavorano nelle sedi Telecom italiane, nonchè di proporre soluzioni efficaci. In un reparto operativo con un’elevata presenza di sordi è emerso che il know how dell’azienda sarebbe stato utile per alleviarne l’isolamento e facilitarne l’integrazione; i supporters hanno intercettato tale bisogno, lo hanno sottoposto ai vertici aziendali e questi lo hanno accolto, fornendo la tecnologia e la disponibilità di risorse umane necessarie per rispondervi adeguatamente. Sono state così avviate delle ricerche volte a sviluppare dei dispositivi che traducessero dalla lingua dei segni italiana all’italiano e viceversa.

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L’intranet aziendale è stata utilizzata per condividere con tutto il personale l’avvio e lo sviluppo dell’iniziativa. Anche l’Ente Nazionale Sordi (ENS) è al corrente del progetto, che peraltro si aggiunge al già avviato “Progetto Ponte” che i due enti portano avanti insieme.

Risultati

I sordi impiegati presso Telecom Italia dichiarano che le agevolazioni messe loro a disposizione con il progetto “Comunico-Io” hanno facilitato le loro relazioni interpersonali, grazie per esempio al fatto di non dover scrivere un’e-mail ogni qualvolta sia necessario comunicare coi colleghi. Essi poi vivono il progetto con grande soddisfazione, perché lo considerano un segno di particolare attenzione da parte dell’azienda nei loro confronti. Dal punto di vista dello sviluppo di nuovi servizi, le soluzioni tecnologiche individuate nell’ambito del progetto “Comunico-Io”, di cui ormai è attestata l’efficacia, potrebbero aprire opportunità commerciali anche nel breve periodo.

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TRAMBUS Azienda attiva nel settore del Trasporto Pubblico

Diversity Management: la diversità come risorsa

Problema

La diversità in ambito lavorativo può essere preziosa e strategica due volte, perchè capace di essere sia input per l'innovazione e lo stimolo a nuove opportunità di business, sia valore per l'impresa e obiettivo della Responsabilità Sociale. Soluzione

Nel 2007 Trambus ha deciso di aderire al progetto dell’Associazione Nuovi Lavori per individuare modalità organizzative e gestionali attraverso cui valorizzare – nel contesto lavorativo - la diversità e farla percepire come un’opportunità piuttosto che come un ostacolo o un limite. Le categorie di lavoratori “diversi” - cioè portatori di esigenze ed aspettative originali - individuate in Trambus sono state le donne e i diversamente abili. Per conoscere in maniera più approfondita la percezione reale della diversità in azienda sono stati realizzati focus group strutturati per tipologia:

- un campione di dipendenti diversificati tra uomini e donne - un campione di dipendenti diversamente abili - un campione di dipendenti operanti in posizioni apicali (dirigenti e

quadri). Queste dunque, nello specifico, le azioni concrete più recentemente realizzate: - il Progetto Modello di sviluppo delle competenze, che ha permesso di supportare la crescita professionale delle risorse Trambus sviluppando competenze aziendali sia trasversali che distintive dei singoli ruoli, a partire dalle capacità individuali. - il Progetto europeo VARCO - Valorizzazione, Adeguamento, Riconoscimento, Competenze degli Occupati, in cui la “diversità” è stata definita attraverso i parametri dell’età, dell’istruzione, della salute e del sesso. Sono stati dunque organizzati incontri per stabilire le competenze individuali ed interventi formativi ad hoc. - il Progetto per il supporto dei dipendenti non mentalmente abili, per il cui inserimento sia lavorativo che sociale Trambus si è adoperata collaborando con Municipi, ASL e Organi competenti.

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- il Progetto di residenzialità per persone diversamente abili, con cui Trambus ha finanziato la Fondazione Handicap: dopo di noi-Onlus allo scopo di domiciliare il figlio diversamente abile di un dipendente, scelto in base alla gravità dell’handicap e al reddito familiare. Queste iniziative rientrano in una più ampia ed articolata serie di interventi che Trambus ha ideato per tutelare e far crescere le proprie risorse umane; un’attenzione, questa, che ha permesso all’azienda di ottenere, nel 2003, la certificazione SA 8000 per la Responsabilità Sociale.

Risultati

I focus groups ed i progetti attivati hanno permesso di elaborare ed utilizzare in Trambus modelli organizzativo-gestionali orientati alla valorizzazione della diversità, nell’ottica di una loro diffusione ed applicazione anche oltre i confini aziendali.

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VRRC/CRES - VIRTUAL RESTORATION RESEARCH CENTER Centro studi e formazione

Laboratorio per l’archivio digitale della salvaguardia

Problema

Un paese consapevole del valore del proprio patrimonio artistico deve investire adeguatamente per formare i futuri conservatori ed i futuri storici dell'arte. Soluzione

Il VRRC, in collaborazione con il CRES di Monreale, ha organizzato numerosi stage, seminari, corsi e conferenze per l’istituzione dell’“Archivio digitale della salvaguardia e la condivisione del patrimonio artistico”, a partire dalla “Metodologia del Restauro Virtuale” ideata da Nadia Scardeoni. Tale tecnica rappresenta un metodo non invasivo di prefigurazione digitale di interventi restaurativi e rientra pienamente nelle misure di salvaguardia delle opere d’arte, così come riportato nell’Art IV della Carta del restauro del 1972 (salvaguardia: provvedimento conservativo che non implichi l'intervento diretto sull'opera). Obiettivo più generale dell’iniziativa è quello di sensibilizzare la collettività alla tutela e alla condivisione del patrimonio artistico e di formare figure professionali competenti in tal senso. Per la formazione dell‘Archivio digitale della Salvaguardia gli enti interessati possono segnalare opere ritenute significative; queste verranno analizzate in modo da valutarne l’adeguatezza. Sempre nell’ambito del progetto è prevista la costituzione di patrocinii e l’assegnazione di piccole borse di studio agli studenti coinvolti. Nella fase di costruzione delle schede multimediali infatti sarà coinvolta una rappresentanza degli studenti universitari delle discipline della tutela e dell'Alta formazione artistica in accordo con i Patrociniatori.

Risultati

Il progetto “Laboratorio per l’archivio digitale della salvaguardia” è stato presentato nel corso di numerose tavole rotonde, lezioni e conferenze. Ad esso sono stati inoltre dedicati svariati articoli, corsi e tesi di laurea. Gli organizzatori ritengono infine che anche la novità della proposta formativa elaborata abbia avuto un peso nella successiva selezione che ha portato "La metodologia del restauro virtuale" fra i 30 lavori più innovativi

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presentati dal CNR a Tokyo nel corso della manifestazione “Primavera Italiana in Giappone 2007”.

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CATEGORIA 2 – INIZIATIVE DI SOSTENIBILITÀ

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ABB Multinazionale settore elettromeccanico

Programma PURE (Programma per l’Uso Razionale dell’Energia)

Problema

Prendersi cura dell’ambiente è un imperativo perseguibile tutti i giorni, a casa come in ufficio: i piccoli gesti, se ripetuti quotidianamente da tante persone, possono essere il vero motore di un grande cambiamento. Soluzione

Nel 2008 ABB Italia ha avviato un programma di sensibilizzazione interna finalizzato al raggiungimento di elevati standard di efficienza e di risparmio energetico. Il progetto, denominato PURE (Programma per l’Uso Razionale dell’Energia), consiste in un piano di attività di comunicazione, formazione e sensibilizzazione rivolto principalmente ai dipendenti di ABB Italia con lo scopo di creare maggiore consapevolezza circa le problematiche legate all’ambiente e al cambiamento climatico, per stimolare le persone ad adottare comportamenti virtuosi in ogni momento della giornata, in ufficio come a casa. L’evento di lancio dell’iniziativa - un appuntamento dal titolo “Ambiente ed Uso Razionale dell’Energia” - si è svolto presso la sede centrale dell’azienda (Sesto San Giovanni, Milano) il 12 novembre 2008. Nel corso della giornata sono state illustrate le modalità e gli strumenti a disposizione per incrementare l'efficienza energetica in ufficio e nelle abitazioni, sottolineando l’importanza del contributo di ciascuno; sempre durante l’evento è stata poi avviata la campagna di viral marketing alla quale tutti i dipendenti ABB sono stati chiamati a partecipare, evidenziando con adesivi riportanti il logo PURE comportamenti ritenuti inefficienti, nonchè fotografandone o filmandone l’apposizione. Il materiale così raccolto è stato caricato su una pagina apposita della intranet aziendale e utilizzato come galleria multimediale. Il Programma PURE ha favorito anche la creazione di una partnership tra ABB e Adiconsum per diffondere la cultura del risparmio energetico. Per una settimana è stato parcheggiato di fronte all’ingresso della sede aziendale di Sesto San Giovanni l’Ecobus, una roulotte attrezzata con tutti i dispositivi utili al risparmio energetico negli edifici residenziali, al fine di comprendere

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meglio l’uso, i costi e i vantaggi degli impianti a basso impatto ambientale utilizzabili negli appartamenti e nelle villette. L’Ecobus è stato presidiato sia dall’Environmental Specialist di ABB che dai rappresentanti di Adiconsum, per dare tutte le informazioni richieste non solo ai dipendenti dell’azienda ma anche ai cittadini interessati. Nel 2009 il Programma PURE si è concretizzato in un’iniziativa di sensibilizzazione sull’effetto delle azioni individuali sul cambiamento climatico che ha coinvolto direttamente 5 siti aziendali (Frosinone, Santa Palomba, Vittuone, Genova) attraverso la proiezione del video “Black Balloons” nei monitor presenti negli ingressi, nelle sale di attesa e negli spazi relax degli edifici. Il documentario è stato diffuso in occasione della giornata del 13 febbraio sul risparmio energetico, “M’illumino di meno”: un’iniziativa promossa da Rai Radio2 e alla quale ABB aderisce come sostenitore attivo dal 2007. Il Programma PURE è ancora in corso. Per il 2009 sono già previsti degli incontri di approfondimento rivolti al personale impegnato nelle linee produttive di due grossi stabilimenti ABB, nonchè il coinvolgimento nel progetto di altri due siti aziendali. Risultati

Per il periodo 2007/2008 ABB aveva stabilito un obiettivo di riduzione del consumo di energia per unità di prodotto del 5%; la riduzione registrata è stata però superiore, raggiungendo il 17%. Soltanto nel 2008 l’efficienza energetica dell’azienda è cresciuta del 4%. Il personale ABB ha mostrato soddisfazione e coinvolgimento rispetto al progetto, anche attraverso le foto (circa 30), i video (2) ed i commenti raccolti a seguito della proiezione del documentario “Black Baloons” - che ha raggiunto 2500 persone - e della distribuzione degli adesivi. Sono state inoltre 100 le persone che hanno ricevuto formazione diretta in aula sui temi cui è legato il Programma PURE; ABB prevede – per il 2009 – di estendere questi interventi ad altri 300 dipendenti.

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ACEA Gruppo industriale attivo nella filiera energetica, nel ciclo idrico integrato e nella

termovalorizzazione

“Acea per l’innovazione”

Problema

Fare innovazione significa oggi sostenere l’applicazione di tecnologie d’avanguardia, promuovere il contributo creativo degli stakeholder esterni al miglioramento della gestione d’impresa e stimolare le professionalità degli stakeholder interni valorizzandone le competenze. Soluzione

Il 15 settembre 2008 ha preso il via il progetto “Acea per l’innovazione”, con l’obiettivo di creare una piattaforma partecipativa – una “Ideagora” – aperta a tutti coloro che desiderino proporre un’idea innovativa al Gruppo. L’azienda ha voluto in tal modo costruire un canale preferenziale per la ricerca di soluzioni innovative - con un occhio di riguardo alla sostenibilità - e per la creazione di partnership efficaci tra impresa e “fornitori” di idee, processi, tecnologie e materiali. Tramite un sito web dedicato - www.aceainnovazione.com - e un forum aperto, Acea accoglie e valuta le proposte provenienti da tutti gli stakeholder, siano essi interni o esterni all’azienda. Sul sito le idee e le discussioni sono strutturate in macroaree: Elettricità, Acqua, ICT, Energie alternative, Sostanze chimiche, Servizi, Termovalorizzazione; il forum è aperto e destinato all’approfondimento di tutte le proposte. A ciascun progetto è riservata la stessa modalità di gestione: il Comitato Base – coordinato dal responsabile di Logistica di Acea SpA - organizza i primi incontri con i proponenti e valuta la fattibilità tecnica/economica delle proposte evidenziandone gli aspetti innovativi e l’impatto sull’azienda, sui clienti e sull’ambiente. Alla luce di queste riflessioni il progetto viene sottoposto al Comitato di Coordinamento, presieduto dal Direttore della Funzione Servizi e Tecnologie della holding. Questo organismo ha il compito di gestire i rapporti tra i diversi soggetti coinvolti; se necessario, può essere attivata in questa fase un’ulteriore analisi tecnico/economica del progetto, istituendo gruppi di lavoro composti da responsabili e tecnici aziendali, dal proponente dell’idea, da esponenti dell’Università di Roma Tor Vergata (con le cui Facoltà di Ingegneria ed Economia è stato stipulato un protocollo d’intesa). Verificata la fattibilità del progetto può dunque

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partire la fase sperimentale, i cui esiti vengono trasmessi al Comitato di Gestione, presieduto dall’Amministratore Delegato del Gruppo. In base ai risultati raggiunti viene valutata dal Comitato di Gestione la possibilità di implementare il progetto. Inoltre, è espressamente previsto che il Comitato di Gestione prenda in visione le proposte scartate in prima analisi dal Comitato Base, riservandosi l’opportunità di una loro rivalutazione. Il progetto “Acea per l’innovazione” è stato presentato ai dipendenti, al tavolo delle Associazioni imprenditoriali, sul sito istituzionale, attraverso l’intranet aziendale, al mondo universitario e ai fornitori del Gruppo.

Risultati

Dall’avvio del progetto sono pervenute 23 idee esterne (il 65% da fornitori abituali di Acea ed il 35% da nuovi fornitori) e 5 idee interne (da dipendenti). La maggior parte delle proposte riguarda il settore idrico, seguito dall’ICT e dalle energie alternative; tutti i progetti presentati sono in generale finalizzati all’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse mediante il miglioramento dell’efficienza energetica e dei processi. L’analisi di fattibilità è stata completata per 7 delle proposte pervenute dall’esterno: 5 sono state considerate come potenzialmente sperimentabili al determinarsi delle condizioni adeguate, mentre 2 sono invece già in fase di sperimentazione.

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ALCOA Produttore e gestore leader a livello mondiale di stabilimenti di alluminio primario,

alluminio lavorato e allumina

“Alcoa e la Sostenibilità” Problema

Insegnare l’eco alfabetizzazione nelle scuole non significa caricare gli studenti di ulteriore “teoria”, ma renderli fin da piccoli – attraverso insegnamenti pratici - responsabili per se stessi e per la Terra. Soluzione

Alcoa e Alcoa Foundation hanno promosso all’interno delle scuole progetti continuativi inerenti all’educazione ambientale, alla cultura d’impresa, alla sicurezza e alla formazione. I due enti hanno articolato i propri interventi in diversi ambiti e secondo diverse modalità:

- donazione di materiale ed attrezzature alle scuole coinvolte, favorendo al loro interno la costituzione di ambienti di apprendimento dedicati. Sono stati per esempio finanziati la creazione di un laboratorio lattiero-caseario e di una stazione multimediale accessibile a 65 studenti con difficoltà psicomotorie, nonché l’acquisto di un simulatore di navigazione di ultima generazione per 150 studenti di un istituto nautico;

- promozione dell’imprenditorialità presso gli istituti in collaborazione con Junior Achievement. In questo specifico ambito è stato avviato il progetto “Impresa in azione”, con cui gli studenti sono stati stimolati alla creazione di prodotti ecocompatibili (zaino di mais compostabile e quaderni e materiale da disegno interamente fabbricati con materiale riciclato) destinati alla commercializzazione sul mercato;

- educazione al riciclo, attraverso la partecipazione al progetto “Obiettivo Alluminio” di Cial – Consorzio Imballaggi Alluminio, concretizzatosi in un concorso foto-giornalistico in cui è stato chiesto agli studenti di realizzare un reportage sulla raccolta differenziata dell’alluminio e sull’uso di questo materiale nella quotidianità;

- sensibilizzazione ambientale, che Alcoa ha effettuato prevedendo la piantumazione di 10 milioni di alberi da parte dei dipendenti entro il 2020, nonché la creazione di aree verdi e vivai da destinare ad istituzioni scolastiche;

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- Educazione alla salute, attraverso la promozione del progetto “Free Smoking Class Competition”, in parte finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma “Europa contro il Cancro” e pensato per prevenire il tabagismo tra i giovani, nonché attraverso progetti ed iniziative di prevenzione dei disturbi della vista;

- la creazione di partnership e collaborazioni con - tra gli altri - gli atenei veneti e con INAIL per l’introduzione della sicurezza sul lavoro come materia di studio nelle ultime classi degli istituti tecnici del territorio.

Risultati

Le iniziative avviate da Alcoa ed Alcoa Foundation hanno visto il coinvolgimento di oltre 1600 studenti; più di 100 dipendenti dell’azienda sono stati coinvolti direttamente nelle svariate attività in cui si è concretizzato il progetto. La strumentazione a disposizione degli istituti raggiunti è senza dubbio migliorata, ed ha permesso una più capillare diffusione tra gli studenti di conoscenze aggiornate negli ambiti dell’imprenditoria, del rispetto ambientale, della sicurezza aziendale e domestica, della prevenzione e della salute.

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ARIEL – COTA & TEQUILA PRODUCTION Cooperativa sociale – Società di gestione eventi

GreenPaganello – Laboratorio triennale per eventi ecosostenibili

Problema

Gli eventi pubblici – siano essi corsi di formazione, meeting, convegni o convention aziendali – sono divenuti a tutti gli effetti degli strumenti di comunicazione estremamente efficaci e d’impatto, se non addirittura dei media essi stessi. Proprio per questo la sostenibilità – valore che oggi più che mai va praticato e, appunto, comunicato – deve passare anche attraverso gli eventi, in modo che essi non soltanto ne parlino, ma che ne siano espressione pratica in termini di logiche e scelte organizzative. Soluzione

Il GreenPaganello è un laboratorio triennale per la valutazione della sostenibilità socio-ambientale dell’evento sportivo internazionale Paganello (Coppa del mondo di beachultimate). Le azioni previste dal progetto riguardano sia aspetti di gestione sostenibile delle risorse utilizzate durante la manifestazione (acqua, rifiuti, energia, cibo) sia aspetti educativi, formativi e di comunicazione. L’iniziativa è stata dunque ideata: per realizzare l’evento riducendone al massimo l’impatto ambientale; per approfittare di un’occasione pubblica per contribuire alla creazione di una cultura della sostenibilità socio-ambientale nelle persone coinvolte e nella città di Rimini; per favorire la definizione di un modello di gestione eco-sostenibile degli eventi in generale. Tutti questi obiettivi ed accorgimenti hanno reso necessaria la creazione di una rete di soggetti per la condivisione di competenze, saperi ed esperienze. Il progetto GreenPaganello è stato proposto da Cota & Tequila Production alla Cooperativa Sociale Ariel con mandato di ideazione, realizzazione e ricerca fondi. Nella ricerca di partnership e promotori sono stati coinvolti la Provincia di Rimini, il Comune di Rimini, la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, il Centro Commerciale I Malatesta, Ubisol Srl, Serint Group Spa, Petroltecnica Spa, Hera Rimini Srl, RomagnaAcque Spa, Stabilimenti balneari.

Risultati

Già nel 2008 sono stati raggiunti alcuni importanti risultati: è stata somministrata ai 1600 atleti impegnati nella competizione acqua potabile

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con una dotazione di bottiglie vuote da riempire alle fontanelle predisposte sulla spiaggia - per i visitatori ne sono state installate moltissime nell’area di svolgimento della manifestazione - e collegate all’acquedotto pubblico (12.000 bottiglie di plastica non utilizzate); è stato ideato e realizzato il logo del GreenPaganello, della segnaletica acqua e del pannello totem per la comunicazione in loco. Sono previsti invece per l’edizione 2009: la sostituzione delle bottiglie d’acqua usa e getta in plastica per gli atleti con borracce in acciaio riciclato tampografate o bottiglie in plastica pluriuso con etichetta di carta; la distribuzione – presso i punto-acqua e presso tutti i fornitori interni - di bicchieri in biopla per l’abbeveraggio dei visitatori; la predisposizione di un piano operativo e degli strumenti per la raccolta differenziata; l’utilizzo di carta riciclata per l’ufficio organizzativo e per la stampa del materiale informativo rivolto agli atleti; la sostituzione dell’usa e getta in plastica con usa e getta in biopla e/o in materiali riciclabili al 100% (acciaio, alluminio, vetro) per il catering degli atleti e il food&beverage dei visitatori.

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AZIENDA MULTISERVIZI IGIENE AMBIENTALE TORINO Azienda di igiene ambientale

Promozione per l’utilizzo di pannolini lavabili per bambini

Problema

La diffusione dei pannolini lavabili garantisce risultati ineguagliabili in materia di riduzione dei rifiuti. I pannolini usa e getta utilizzati mediamente da un bambino nei suoi primi due anni e mezzo di vita corrispondono infatti a circa una tonnellata e mezzo di rifiuti, con un impatto ambientale analogo a quello di un’automobile che abbia percorso 3 mila chilometri. Soprattutto, l’impatto ambientale del ciclo produttivo di un pannolino usa e getta è elevatissimo rispetto a quello di un pannolino lavabile: 3,5 volte più energia, 8 volte più materie prime non rinnovabili, 90 volte più risorse rinnovabili, 2,3 volte più acque di scarico, 30 volte più di rifiuti solidi. Però, nonostante gli innegabili vantaggi e anche la praticità d’uso dei modelli di pannolini lavabili oggi disponibili in commercio, la loro diffusione in Italia è ancora piuttosto limitata. Soluzione

Il progetto “Promozione per l’utilizzo di pannolini lavabili per bambini” fa parte delle iniziative intraprese dall’AMIAT in occasione della Settimana Europea della Riduzione Rifiuti (novembre 2008). L’iniziativa è stata ideata allo scopo di sensibilizzare le famiglie torinesi ad un uso consapevole delle risorse e ad una riduzione dei rifiuti domestici. AMIAT intende donare – nei primi mesi del 2009 – a 300 famiglie (250 torinesi e 50 di dipendenti AMIAT) un kit di prova di pannolini lavabili, monitorandone poi l'effettivo utilizzo e le eventuali problematiche derivanti. L’azienda intende inoltre svolgere una specifica azione di sensibilizzazione e informazione sull’argomento, cercando di raggiungere le neo-mamme del territorio attraverso i Consultori familiari e pediatrici delle Circoscrizioni e le Asl di competenza, nonchè attraverso le educatrici degli asili nido della città. Concretamente, nell’ambito del progetto “Promozione per l’utilizzo di pannolini lavabili per bambini”, sono dunque previste tre azioni complementari:

- un’analisi di mercato sul prodotto “pannolini lavabili” nel Comune di Torino ed hinterland, nonchè sulle esperienze e sulle buone prassi già riscontrabili sul territorio;

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- una sperimentazione dell’uso dei pannolini lavabili – attraverso la fornitura di alcuni kit di avvio - presso alcuni asili nido comunali;

- l’avvio di una campagna di promozione dell’utilizzo dei pannolini lavabili sul Comune di Torino con la collaborazione di un ospedale-pilota di Torino, delle ASL e dei consultori.

Risultati

Le adesioni da parte dei dipendenti dell’azienda sono ancora in corso; risultati relativi alla totalità del progetto non sono ancora disponibili, in quanto le sue fasi principali non sono ancora state avviate.

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BANCA MALATESTIANA Gruppo Bancario

Orto in condotta

Problema

Lo sviluppo del territorio secondo i principi della sostenibilità può concretizzarsi in una grande varietà di programmi ed iniziative. Condizione necessaria affinché queste proposte risultino efficaci è la condivisione degli obiettivi e dei successi, nonchè la diffusione di conoscenze e buone pratiche che rendano questi traguardi replicabili ed ampliabili. Soluzione

“Orto in condotta” è un progetto triennale di educazione allo sviluppo sostenibile che mira, in un sol tempo, a migliorare la qualità delle mense scolastiche e a favorire la trasmissione di saperi tra le generazioni, valorizzando il ruolo sociale delle persone anziane e dei volontari nonchè la collaborazione tra realtà diverse. L’iniziativa prevede infatti il coinvolgimento di studenti, insegnanti, genitori, nonni ortolani, amministrazioni locali - insieme ad enti quali Coldiretti, Slow Food, Karis Foundation ed altri soggetti del territorio – per la creazione di orti didattici. Il progetto fa parte di una Convenzione-Quadro nazionale Federasse-Slow Food che ha favorito la formazione di una “rete” di 144 orti didattici sparsi in tutta Italia. “Orto in Condotta” è inoltre collegato al più ampio Progetto “BELIEF” (Building in Europe Local Intelligent Energy Forums), che intende promuovere il concetto di Comunità Energeticamente Sostenibili su scala europea avviando forum locali sull’uso intelligente dell’energia in 20 comunità di 11 paesi europei. Banca Malatestiana, partecipando al Forum di Rimini, ha contribuito a dare il via ad una campagna di educazione al risparmio energetico rivolto ai propri dipendenti e soci, cui sono stati distribuiti Kit per il risparmio energetico; in tutti gli uffici è stato inoltre predisposto un Eco-vademecum per l’ufficio sostenibile. Risultati

Essendo un progetto triennale, “Orto in condotta” non ha ancora prodotto risultati quantitativi significativi, al di là degli apprezzamenti e della soddisfazione delle persone coinvolte.

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La realizzazione dei kit a risparmio economico/energetico ha invece permesso di distribuire - in un anno - tra dipendenti e soci: 2.786 lampade fluorescenti a basso consumo, che hanno consentito di registrare un risparmio economico 30.400 euro, un risparmio di energia elettrica di 267.500 kWh, un risparmio di petrolio corrispondente a 59.000 kq ed una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 197 tonnellate; 2786 kit regolatori di flusso per rubinetti e docce, che hanno consentito di registrare un risparmio economico di 65.000 euro, un risparmio di acqua calda di 32.000 mc, un risparmio di acqua fredda di 46.000 mc, un risparmio di petrolio corrispondente a 40.100 kg ed una riduzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 134 tonnellate (dati forniti da SGR Servizi).

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BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA Gruppo bancario

Carbon Disclosure Project – Rapporto Italia

Problema

Per contrastare i cambiamenti climatici è necessario ed urgente che i mercati finanziari stimolino sinergicamente le imprese a realizzare politiche energetiche sostenibili. Soluzione

Il Gruppo Montepaschi ha promosso, in partnership con Carbon Disclosure Project (CDP), l’elaborazione del primo Rapporto CDP - Italia. Il CDP è un’iniziativa internazionale lanciata nel 2000 allo scopo di valutare con regolarità le strategie di risposta alla sfida del cambiamento climatico da parte delle maggiori aziende del mondo. Il CDP opera per conto di numerosi investitori istituzionali che integrano le proprie valutazioni con considerazioni sulle politiche e sulle performance energetiche degli emittenti. Esso richiede a più di 3.000 aziende una serie informazioni riguardanti le implicazioni che il cambiamento climatico potrebbe avere sulle proprie attività e sul proprio valore. Tali informazioni sono rese disponibili ad analisti e investitori (attraverso, per esempio, la Rete Bloomberg), ma anche alla collettività (tramite web: www.cdproject.net). Ogni anno il CDP produce un Rapporto Globale sui principali rilievi dell’attività, cui sono abbinati specifici focus nazionali-continentali. Il Rapporto 2008 è stato supportato da 385 grandi investitori, per più di 57.000 miliardi di dollari di capitale gestito. La presentazione del primo Rapporto CDP – Italia è stata ospitata dal Ministero dell’Ambiente (Roma, 13 febbraio 2009). Tale Rapporto è incentrato sulle società dell’S&P-MIB40 e fornisce un primo scenario su come l’industria e la finanza italiane affrontano il tema dei cambiamenti climatici. Emerge da quelle pagine una diffusa consapevolezza circa l’importanza dei fattori ambientali nelle decisioni di investimento: il 93% delle aziende italiane guardano infatti al cambiamento climatico come ad un’opportunità. Il Gruppo Montepaschi sostiene il CDP dal 2005 sia in qualità di investitore interessato a valutare meglio rischi e opportunità dei cambiamenti climatici

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per i mercati finanziari, sia come azienda che realizza una piena disclosure sulle proprie politiche e performance ambientali. Il progetto “Carbon Disclosure Project – Rapporto Italia” è stato promosso dal Gruppo Montepaschi in partnership con Carbon Disclosure Project, Kyoto Club e ERM-Environmental Resources Management (società di consulenza ambientale cui è stata affidata l’elaborazione dei dati da pubblicare nel Rapporto). Risultati

Il Progetto ha permesso la diffusione del primo Rapporto CDP – Italia, distribuito in 300 copie e pubblicato sui siti internet della Banca, del CDP e del Kyoto Club-Qual Energia, che contano centinaia di migliaia di visitatori ogni giorno. Il convegno di presentazione del Rapporto (Roma, 13 febbraio 2009) ha visto la partecipazione di circa 100 persone - analisti e investitori, nonché rappresentanti di aziende, organizzazioni nonprofit, università, enti di ricerca - ed un’ampia copertura stampa. Tale evento è stato realizzato a impatto zero (certificato da AzzeroCO2): le emissioni connesse al convegno sono state infatti compensate sostenendo un progetto di teleriscaldamento a biomassa sviluppato dalla Federazione Italiana Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili.

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BIOMASSE ITALIA Azienda che produce energia elettrica da fonti rinnovabili

Tavolo Permanente Biomasse Italia per lo Sviluppo Sostenibile Locale

Problema

L’equilibrio tra la produzione del valore economico e la produzione del valore sociale è condizione necessaria perché l’impresa possa instaurare un rapporto di scambio reciprocamente proficuo con il proprio territorio di riferimento. Soluzione

Biomasse Italia ha costituito nel 2007 il Tavolo Permanente per lo Sviluppo Sostenibile Locale (TSS) con lo scopo di sviluppare iniziative sul territorio che valorizzino il proprio business e generino a partire da esso ricadute economiche, sociali, formative e naturali a favore dell’intera comunità. Nell’ambito del TSS, Biomasse Italia si propone di creare sinergie fra il proprio business e il territorio ed operare a stretto contatto con gli attori locali per creare occasioni di sviluppo per l’area crotonese, in funzione delle proprie competenze e capacità. A questo organismo consultivo hanno aderito tutti i principali stakeholder locali: le Istituzioni (Provincia, Comuni, Agenzie per l’Ambiente e per il Lavoro), i sindacati, i movimenti ambientalisti, le associazioni agricole e industriali. Il TSS si riunisce in plenaria almeno 1 volta all’anno per condividere i risultati ottenuti e stabilire gli obiettivi futuri. Inoltre si organizzano riunioni tematiche in cui discutere questioni specifiche. L’Azienda raccoglie cioè i suggerimenti dagli attori del TSS, verifica con ogni partecipante le priorità percepite e la disponibilità a partecipare alle iniziative e poi convoca riunioni tematiche in configurazione variabile, in funzione delle competenze e delle risorse che ognuno può portare. Risultati

La posizione di leadership di Biomasse Italia sul territorio - raggiunta anche grazie al TSS attivato - è testimoniata anche: dall’elezione alla Presidenza della Sezione Ambiente & Energia di Confindustria KR, con la responsabilità di impostare, promuovere e sviluppare i contenuti industriali del Polo per l’Innovazione delle Energie Rinnovabili di KR; dall’elezione nel Consiglio Tecnico Confederale “Energia e Mercato” Confindustria Italia; dalla partecipazione dell’azienda alle principali strutture associative

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nazionali; dall’ottenimento della Menzione Speciale del Premio “Impresa per l’Ambiente” 2007 (per il Modello di Gestione delle Biomasse, ambientalmente sostenibile e socialmente responsabile); dalla partecipazione di rappresentanti Biomasse Italia ad importanti convegni nazionali. Gli ottimi risultati raggiunti dal TSS hanno incrementato la soddisfazione e la motivazione del personale coinvolto, come emerso dall’indagine “Il clima aziendale in Biomasse Italia”. Grazie alle iniziative sviluppate ed ai piani di comunicazione del TSS, è migliorato il livello di consapevolezza nella comunità locale relativamente alla sostenibilità sociale ed ambientale che l’organismo garantisce sul territorio.

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BUGNION Consulenza in proprietà industriale ed intellettuale

40 anni… in tutti i sensi!

Problema

Gli eventi pubblici – siano essi corsi di formazione, meeting, convegni o convention aziendali – sono divenuti a tutti gli effetti degli strumenti di comunicazione estremamente efficaci e d’impatto, se non addirittura dei media essi stessi. Proprio per questo la sostenibilità – valore che oggi più che mai va praticato e, appunto, comunicato – deve passare anche attraverso gli eventi, in modo che essi non soltanto ne parlino, ma che ne siano espressione pratica in termini di logiche e scelte organizzative. Soluzione

Tutti gli anni Bugnion organizza una convention in cui i propri dipendenti possano ritrovarsi, confrontarsi e condividere esperienze ed obiettivi. Nel 2008 la società ha deciso di festeggiare con un evento particolare i propri quarant’anni di attività e la propria vicinanza alle tematiche della CSR e della sostenibilità. L’incontro – svoltosi a Saint Moritz dal 2 al 4 ottobre 2008 – è stato infatti organizzato curandone l’impatto ambientale in tutti i suoi elementi costitutivi, dalla location ai trasporti, dai materiali al food&beverage: Saint Moritz per esempio è stata scelta perchè parte del Clean Energy Tour, raggiungibile percorrendo una parte del tragitto in pullman ed una parte con il Trenino Rosso del Bernina (il “viaggio sostenibile” messo a disposizione di tutti i partecipanti); i menù delle tre giornate sono stati redatti sulla base di criteri di stagionalità e territorialità; a tavola è stata servita acqua di fonte; gli elementi scenografici sono stati ridotti al minimo e comunque pensati in ottica di riutilizzo. È stata inoltre allestita una mostra video-fotografica sulla storia dell’azienda - con una sezione dedicata alla CSR - utilizzando solamente proiettori e luci led a basso consumo. Il legame dell’evento con il tema della sostenibilità è stato comunicato fin dall’inizio a tutti i partecipanti, e richiamato più volte nel corso di ciascuna fase organizzativa e promozionale. Essi sono inoltre stati informati rispetto a tutte le azioni di sostenibilità intraprese grazie ad una piccola brochure, stampata in modalità Ecoffset su carta certificata FSC misto, e distribuita al

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momento dell’arrivo in hotel unitamente al programma dell’evento - stampato su carta riciclata - e ad una piantina della città. La progettazione della convention è stata affidata alla società Tangram di Milano (www.tangramnet.it), esperta nell’organizzazione di eventi ed ideatrice del progetto Eventi Sostenibili®.

Risultati

Come da obiettivo, l’evento è riuscito a conseguire la certificazione Eventi Sostenibili® ottenendo un Sustainability Quotient (SQ) pari a 7,17 su 10. Al termine della convention è stato sottoposto ai partecipanti un questionario, per verificarne i livelli di gradimento e soddisfazione: la media dei giudizi registrati è risultata pari a 4,60 su scala pentenaria. Le osservazioni che i partecipanti hanno riportato nel questionario hanno messo in luce come la rilettura dell’evento nell’ottica della sostenibilità non ne abbia limitato il successo o l’impatto. Con questo evento Bugnion ritiene dunque di aver raggiunto tre ordini di obiettivi:

- la celebrazione dei propri quarant’anni attraverso un momento dedicato;

- la riduzione dell’impatto ambientale della manifestazione; - il conseguimento del marchio “Eventi Sostenibili®”, da utilizzare

come strumento di comunicazione istituzionale verso gli stakeholder interni ed esterni.

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C.I.L.S. Cooperativa sociale di inserimento lavorativo

C.I.L.S.

Problema

Nel corso degli ultimi anni si è assistito ad una significativa crescita dell’attenzione e della sensibilità della pubblica opinione sul tema dello sviluppo sostenibile, e sono di conseguenza aumentate le pressioni sul settore industriale per l’adozione di tecnologie e metodi di lavorazione più rispettosi per l’ambiente. In un primo momento il cambiamento si è manifestato soprattutto attraverso l’emanazione di normative in materia ambientale sempre più restrittive. Col tempo però questo approccio è gradualmente mutato, per fare posto ad iniziative non che punissero le inadempienze ma che premiassero le buone prassi, cioè le imprese che – sensibili alle urgenze dell’ambiente – riuscissero ad attivarsi per una sua più efficace tutela al di là degli obblighi di legge. Il cambiamento avvenuto è testimoniato soprattutto dal crescente successo riscosso dagli schemi di certificazione della gestione ambientale ad adesione volontaria (EMAS II, ISO 14000), che permettono alle aziende di attestare la validità del proprio sistema di gestione ambientale interno mediante la verifica della rispondenza a determinati requisiti definiti a livello internazionale da parte di organismi esterni accreditati.

Soluzione

La Cooperativa Sociale CILS ha ottenuto, sul finire del 2008, la Certificazione Ambientale ISO 14001, che va ad aggiungersi alla ormai decennale certificazione UNI EN ISO 9001:2000 e alla più recente certificazione SA8000 (il cui conseguimento risale al 2006). La Certificazione appena ottenuta dalla cooperativa ne dimostra l’interesse verso l’ambiente e ne descrive l’intento a portare avanti pratiche sostenibili in tutti i servizi erogati. All’interno di CILS l’ufficio “Sistemi Integrati” si occupa di monitorare costantemente le varie attività e i progetti affinché nella loro attuazione sia garantito il rispetto delle norme e degli standard previsti dalla Certificazione Ambientale. Per l’immediato futuro la cooperativa ha in programma, in quest’ottica, di sostituire progressivamente i mezzi di trasporto attuali con mezzi alimentati

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a metano e biodiesel, nonché di utilizzare prodotti a ridotto impatto ambientale. Il personale della cooperativa viene coinvolto e tenuto aggiornato attraverso corsi di formazione volti ad informarli e a renderli consapevoli delle politiche adottate dalla cooperativa.

Risultati

In quanto impresa socialmente responsabile e certificata, la CILS ha conosciuto negli ultimi anni un incremento sostanziale dei propri risultati economici e di sviluppo più ampiamente inteso.

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COMIECO Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica

Riciclo=Sostenibilità a 360°

Problema

“Riciclo” e “Sostenibilità” sono parole che ogni giorno vengono ripetute da amministratori, economisti, scienziati, ambientalisti e giornalisti per invitare la cittadinanza ad assumere un comportamento più attento nei confronti dell’ambiente. La crescita dei consumi porta inevitabilmente un aumento dei rifiuti prodotti; la spazzatura diventa così sempre più ingombrante e voluminosa. L’impegno dei cittadini nel separare i rifiuti diventa pertanto di fondamentale importanza per poter salvaguardare l’ambiente e recuperare risorse preziose. Soluzione

Il progetto “Riciclo=Sostenibilità a 360°” riflette i principi e gli obiettivi su cui si basa tutta l’attività di Comieco: garantire il sistema di riciclo di carta e cartone raccolti in modo differenziato dai cittadini, promuovere lo sviluppo sostenibile e la tutela delle risorse, coinvolgere attivamente gli stakeholders in progetti ed iniziative per lavorare congiuntamente a favore della collettività e dell’ambiente. Concretamente sono state avviate iniziative quali:

- “RicicloAperto” (organizzata con Assocarta ed Assografici), con cui Comieco da 8 anni propone - ad un pubblico sempre crescente - l’apertura straordinaria di cartiere, cartotecniche, piattaforme di selezione del macero e musei della carta nonchè (dal 2005) piazze e teatri;

- le “Cartoniadi”, cioè competizioni strutturate come delle vere e proprie Olimpiadi nelle quali, per un periodo definito, gli abitanti delle diverse città coinvolte si impegnano insieme per incrementare la raccolta di carta e cartone. In palio premi utili per l’attivazione di progetti socialmente o ambientalmente significativi per la comunità locale;

- il “Club Comuni Virtuosi”, pensato da Comieco per fare fronte alla situazione dei rifiuti in Campania. Il Club riunisce i Comuni campani che hanno raggiunto risultati di eccellenza nella raccolta differenziata della carta e del cartone, in modo da poter divenire un modello di riferimento.

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- Attività di ricerca finalizzate, per esempio, alla ricognizione e valorizzazione delle azioni di prevenzione messe in atto da associazioni e aziende, alla rassegna degli imballaggi innovativi dal punto di vista ambientale realizzati in Italia e all’estero, all’organizzazione di attività di formazione e sensibilizzazione degli operatori sul sistema di gestione degli imballaggi, allo sviluppo di nuovi progetti e nuovi approcci per il design degli imballaggi ecologici, all’educazione ai consumi per la prevenzione della produzione dei rifiuti.

Risultati

Dai questionari inviati annualmente ai convenzionati, alle piattaforme e alle cartiere vicini a Comieco (1.022 soggetti nel 2007) è emerso un aumento generale della soddisfazione circa le attività di Comieco pari al 37,4%. L’iniziativa “RicicloAperto” ha registrato oltre 56.000 visitatori; nel 2008 le “Cartoniadi” sono state organizzate a livello nazionale, con il coinvolgimento delle principali città italiane (Bologna, Firenze, Milano, Palermo, Reggio Calabria, Roma). Il primo premio, pari a 50.000 euro, è stato vinto da Reggio Calabria. Comieco ha ottenuto il Certificato di Eccellenza da Certiquality rispetto all’efficacia del proprio sistema di gestione integrato di qualità, ambiente e sicurezza.

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CONSER Consorzio Servizi del 1° Macrolotto Industriale di Prato

“Il bosco incantato”

Problema

L'aggravio economico che le famiglie devono accollarsi per usufruire degli asili nido per i propri figli sono spesso insostenibili, e quasi mai esauriscono le effettive necessità di una coppia di genitori lavoratori. Soluzione

“Il bosco incantato” è un asilo nido interaziendale realizzato da Conser nel 2007 per i figli dei propri dipendenti. L’edificio in cui l’asilo nido è stato allestito è a basso impatto ambientale; il ridotto consumo energetico registrato ha consentito una riduzione delle rette richieste ai genitori per usufruire del servizio. La struttura è stata inaugurata nel mese di settembre 2007 ed è stata ideata in modo da essere energeticamente autosufficiente (pannelli solari in grado di produrre l’acqua calda necessaria senza fare ricorso al metano), sostenibile in termini di emissioni climalteranti rilasciate ed economicamente accessibile per le famiglie. Sono stati inoltre messi a disposizione delle famiglie beneficiarie ulteriori servizi, quali il car pooling ed un servizio di baby sitter gratuito per coprire eventuali emergenze (ad esempio: malattie improvvise dei bambini). Conser poi, insieme con la cooperativa cui è stata affidata la gestione dell’asilo ed una rappresentanza di genitori, ha attivato un comitato di gestione dell’asilo per monitorare periodicamente il grado di soddisfazione dell’utenza e raccogliere suggerimenti per nuove iniziative che contribuiscano ad accrescere i tempi a disposizione dei genitori per sè e per la famiglia. Risultati

Dopo un solo anno e mezzo di attività, “Il Bosco Incantato” ed i suoi servizi hanno permesso di registrare alcuni cambiamenti significativi: un aumentato coinvolgimento degli uomini nella gestione delle incombenze familiari e dei figli, una più diffusa predisposizione alla possibilità di avere un secondo figlio ed una condivisa soddisfazione rispetto al servizio offerto, alla luce della quale è stata richiesta da molti genitori la realizzazione anche di una scuola materna interaziendale, in modo da sfruttare ancor meglio il giardino di ben 8.000 mq a disposizione dell’asilo.

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Per ridurre ulteriormente le rette da richiedere ai genitori, i costi di trasporto casa/lavoro ed il conseguente inquinamento, Conser è attualmente impegnata nella realizzazione di una pensilina fotovoltaica in grado di produrre tutta l’energia elettrica necessaria all’asilo e quindi azzerare i conseguenti gravanti sulle rette. È invece in atto un’azione di sensibilizzazione dei genitori rispetto alla possibilità di usufruire del già attivo servizio di car pooling genitori/figli, che Conser ha ideato in collaborazione con l’associazione volontaria “ARCI ragazzi”, che già svolge un servizio volontario di accompagnamento a scuola a piedi di quei bambini i cui genitori hanno problemi di orario di entrata e/o uscita dal lavoro. Tutti gli stakeholders locali direttamente o indirettamente coinvolti nelle iniziative legate a “Il Bosco Incantato” dimostrano continuamente grande soddisfazione e disponibilità rispetto ad esse.

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CRAI Azienda operante nella grande distribuzione organizzata

Logo “Crai – Per il recupero della confezione”

Problema

Per incidere positivamente sulla riduzione dei rifiuti prodotti e sul loro corretto smaltimento è necessario operare congiuntamente per sviluppare una ampia informazione e sensibilizzazione dei cittadini, anche attraverso l’incentivazione di piccoli ma preziosissimi accorgimenti quotidiani.

Soluzione

Vista anche la crescente sensibilità riscontrata tra i consumatori, Crai ha deciso di inserire nelle etichette dei propri prodotti un elemento grafico – puntando su attrattività e utilità – in grado non solo di ricordare l’importanza del rispetto della natura attraverso la raccolta differenziata, ma anche di facilitare l’azione concreta di smaltimento indicando la tipologia dei materiali dei singoli componenti della confezione e le indicazioni su come procedere: questo il senso del logo “Crai – per il recupero della confezione”, introdotto parallelamente al lancio della linea Equo Solidale Crai. L’elemento grafico prescelto è una mano stilizzata inscritta in una foglia, che oltre ad accompagnare i prodotti viene utilizzato anche nei progetti a particolare valenza aziendale avviati dall’azienda. Crai per esempio sostiene ed è socio di Planet Life Economy Foundation - onlus nata nel 2003 e costituita da manager, imprenditori e professionisti dei mondi industriali, dei servizi e della comunicazione – che opera per favorire una sempre più profonda sinergia tra ambiente, società e mercato, agendo direttamente sulla catena del valore delle imprese.

Risultati

Dal 2007 ad oggi (febbraio 2009) le informazioni per il recupero delle confezioni sono state apposte su oltre 350 prodotti a marchio Crai. Tale iniziativa ha permesso di vedere aumentata, anche internamente all’azienda, la consapevolezza circa l’importanza del riciclo e del rispetto dell’ambiente. L’idea di Crai è stata apprezzata dai consumatori, che numerosi scrivono all’azienda per ringraziare e complimentarsi. Significativo anche l’apprezzamento ricevuto dal CONAI, che si è mostrato interessato a valutare di estendere l’iniziativa a livello generale.

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DET NORSKE VERITAS ITALIA Ente di certificazione

We do

Problema

I cambiamenti climatici e il riscaldamento globale sono fonte di preoccupazione per la quasi totalità degli europei. Questo dato, forse scontato in linea di principio ma significativo in termini quantitativi, è confermato da una recente indagine di Eurobarometro (2007), l’Istituto di sondaggi della Commissione Europea, che ha indagato l’atteggiamento degli europei verso le più attuali problematiche di carattere energetico e ambientale. Sono 87 su 100 i cittadini europei che si dichiarano in qualche modo preoccupati delle sorti del pianeta; essi sostengono inoltre che la produzione di energia elettrica e il suo consumo comportano un impatto negativo sul clima e sull’ambiente. Diviene necessario dunque adottare strategie condivise per rispondere a questa emergenza, e far sì che la rinnovata sensibilità delle persone possa essere ascoltata ed indirizzata verso comportamenti e scelte sostenibili, anche in ambito lavorativo. Soluzione

WE DO è un progetto ambientale globale con cui DNV intende stimolare nei propri 8000 dipendenti un atteggiamento eco-sostenibile, per far sì che l’impronta ecologica dell’intera azienda possa ridursi notevolmente. L’iniziativa è stata diffusa internamente attraverso un forum dedicato, cui in un mese sono pervenuti 580 messaggi da tutto il mondo. Una commissione ha analizzato tutte le proposte ed ha individuato le 20 idee più significative, successivamente raccolte in un catalogo on line. Tutti i dipendenti hanno potuto sottoscrivere una delle misure proposte e ottenerne il finanziamento. In Italia il progetto è stato promosso attraverso comunicazioni mirate, newsletter e pagine dedicate nella Intranet aziendale. Chi ha partecipato all’iniziativa è stato invitato a comunicare sulla Intranet come e quanto la misura adottata abbia influito sulla riduzione della propria impronta ecologica, utilizzando anche strumenti ufficiali - disponibili in rete - per effettuare il calcolo.

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Il “WE do board”, cioè il gruppo cui è affidata la gestione del progetto, è costituito da quattro dipendenti DNV e presieduto dal direttore HR e SHE. Il Direttore della comunicazione interna è il project manager. L’AD per DNV Italia è responsabile dell’implementazione del progetto localmente con il supporto del dipartimento comunicazione.

Risultati

3.200 dipendenti si sono impegnati a ridimensionare la propria impronta ecologica attraverso i progetti finanziati da DNV. In Italia tra le misure adottate vanno ricordati l’acquisto di una bicicletta o scooter elettrico, la conversione della propria auto a CNG/LPG o Biofuel, l’acquisto di un abbonamento ai mezzi pubblici, l’acquisto pannelli solari. La larga partecipazione dei dipendenti italiani ha contribuito ad ottenere una riduzione complessiva delle emissioni, solo per l’area europea di DNV, pari a 372 t. di CO2 per 1 anno, pari a circa 6.484 t. di CO2 per tutta la durata delle misure adottate. Nel mondo il progetto ha contribuito ad evitare emissioni pari a 1.500 t. CO2 annue (19.000 t. per l’intera durata delle misure adottate). Ad oggi il progetto “We do” è giunto al terzo turno; è stato approvato lo stanziamento di altri 40 milioni di NOK (circa 507.140 euro) per far proseguire il progetto anche nel 2009.

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ECOSISTEMI Società specializzata nell’accompagnamento delle organizzazioni pubbliche e

private al cambiamento sostenibile

Forum Compraverde Buygreen

Problema

Acquistare verde significa scegliere beni e servizi che hanno un ridotto impatto sull’ambiente lungo il loro ciclo di vita, nonchè dimostrare la propria assunzione di responsabilità nei confronti delle sorti del pianeta. Soluzione

“CompraVerde-BuyGreen” è il Forum degli Acquisti Verdi dedicato alle politiche, ai progetti e ai prodotti di green procurement nazionali ed internazionali. Il Forum è una mostra-convegno che, per diffondere gli acquisti verdi presso enti pubblici ed imprese, prevede: informazione ai cittadini e alle organizzazioni di volontariato sui comportamenti responsabili; formazione ad enti locali ed imprese; informazione alle scuole; diffusione di buone pratiche d’acquisto; presentazione di prodotti a basso impatto ambientale e sociale. Obiettivo del Forum, che si svolge a Cremona, è quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta di beni e servizi a basso impatto ambientale, favorendo la riconversione ecologica dei prodotti delle 11 categorie individuate nel Piano d’Azione Nazionale per il Green Public Procurement (GPP), come previsto dal Decreto Interministeriale 135 dell’aprile 2008: arredi, edilizia, gestione rifiuti, servizi urbani ed energetici, attrezzature elettriche ed elettroniche, tessili e calzature, cancelleria, mense, pulizia, mezzi di trasporto. Con il Forum Compraverde-BuyGreen Ecosistemi e SDI Group rafforzano ed esprimono il loro commitment per la diffusione di comportamenti di produzione e consumo responsabili sia al proprio interno che verso l’esterno. Il personale coinvolto nell’organizzazione e gestione del Forum CompraVerde-BuyGreen viene adeguatamente formato alla riduzione degli impatti ambientali e sociali della manifestazione, lungo tutto il suo ciclo di vita.

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Risultati

L’edizione 2008 di “CompraVerde-BuyGreen” ha visto la partecipazione di circa 3500 operatori, 64 espositori e 34 promotori di eventi culturali. Sono stati inoltre organizzati 35 convegni, decine di mostre e laboratori sul ciclo di vita dei prodotti, 3 presentazioni di libri. Nel Forum Compraverde si sono dunque incontrati quattro grandi attori:

− il sistema pubblico, che deve raggiungere gli obiettivi di GPP fissati dal Piano d’Azione Nazionale;

− le imprese medio-grandi, che possono realizzare e fornire al sistema pubblico approvvigionamenti di beni e servizi con le caratteristiche ambientali richieste dai bandi verdi e che a loro volta acquistano esse stesse beni e servizi a basso impatto ambientale;

− il sistema delle piccole imprese, che possono realizzare e fornire alle imprese medio-grandi ed al sistema pubblico beni e servizi con caratteristiche ambientali di sostenibilità;

− le associazioni della società civile, che devono impegnarsi a promuovere un’economia più leggera e meno pericolosa per l’ambiente.

L’iniziativa, nata nel 2008, è stata già messa in calendario per il 2009 (si svolgerà dall’8 al 10 ottobre 2009) e lo sarà ancora di più negli anni 2010-2015, in vista dell’Expo.

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EDISON Azienda operante nel settore dell’energia

Edison Change the Music

Problema

Lo studio realizzato dal settore Ricerca e sviluppo di Edison ha evidenziato che ogni anno in Italia si svolgono circa 50.000 manifestazioni musicali (esibizioni nei grandi Club, concerti nei palazzetti, festival all’aperto), producendo circa 45.000 tonnellate di CO2. Per ogni evento musicale di piccole-medie dimensioni (circa 5.000 persone), un approccio sostenibile che preveda accorgimenti quali - ad esempio - l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili per gli impianti elettrici e di illuminazione, la mobilità collettiva e il car pooling invece dello spostamento in autovettura personale, la stampa del materiale promozionale su carta riciclata, può ridurre le emissioni di CO2 di circa il 75%. Soluzione

Nel 2008 Edison ha lanciato “Edison Change The Music”, un progetto che ha coinvolto tutti gli ambiti di attività del settore musicale – dall’organizzazione e promozione degli eventi agli studi di registrazione, dalla logistica e mobilità nei luoghi di esibizione alla gestione dei rifiuti – con l’obiettivo di ottenere risultati concreti e misurabili in termini di risparmio energetico e riduzione dell’impatto ambientale nella musica e in tutte le sue manifestazioni. A questo scopo Edison ha affidato ad AzzeroCO2 uno studio con l’obiettivo di individuare ed analizzare tutti gli elementi caratterizzanti un evento musicale ed il suo impatto ambientale sul territorio. Edison e AzzeroCO2 hanno divulgato i risultati di questo studio a tutti gli artisti e gli operatori del mondo della musica (promoters, case discografiche, agenzie, media) coinvolti nella macchina organizzativa, per diffondere buone pratiche di risparmio energetico e proporre soluzioni in grado di ridurre notevolmente i consumi e le emissioni di CO2 associate alle varie tipologie di evento musicale. “Edison Change the Music” - primo progetto italiano interamente dedicato alla sostenibilità ambientale nella musica – si è sviluppato attraverso tre specifiche iniziative:

- Community (www.myspace.com/edisonchangethemusic): uno spazio web dedicato dove chiunque ha potuto aderire ai principi del progetto ed ha trovato consigli e informazioni tecniche sul risparmio energetico

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nella musica. I partecipanti hanno arricchito il programma con i propri spunti e suggerimenti per ridurre l’impatto ambientale mentre si fa musica o la si ascolta. Le proposte ricevute sono state raccolte e valutate dagli esperti della Direzione Ricerca e Innovazione di Edison;

- Green Music Book: una guida “in divenire” sul risparmio energetico e la riduzione delle emissioni nella musica;

- Contest: un concorso dedicato agli artisti emergenti non ancora vincolati da un contratto discografico. Chiunque, band o singoli, ha potuto inviare la propria candidatura attraverso il sito www.edisonchangethemusic.it, insieme all’adesione ai principi del progetto e ai suggerimenti per lo sviluppo del Green Music Book. I brani sono stati selezionati da una Giuria composta da alcuni dei più rappresentativi artisti ed operatori del settore musicale italiani.

“Edison Change the Music” è un progetto con cui l’azienda ha voluto stimolare in primo luogo i giovani - in quanto maggiori consumatori e fruitori di musica - ad uno scambio di idee, ad un confronto e ad una reciproca scoperta di un modo diverso di vivere e fare musica nel pieno rispetto dell’ambiente. Risultati

Tra i 300 partecipanti al Contest sono stati preselezionati 12 artisti emergenti che si sono esibiti in 3 live all’interno della manifestazione “Edison Change The Music” durante l’estate 2008 a Otranto, Piacenza e Milano, località dove Edison è storicamente presente. Il concerto di Otranto è stato il primo concerto in Italia veramente green: infatti l’intero impianto allestito per la manifestazione è stato alimentato con un biodiesel e in tutta l’area sono stati posizionati cassonetti per la raccolta differenziata. Inoltre l’orario di inizio è stato anticipato in modo tale da tardare il più possibile l’impiego della luce artificiale. Per questo evento è stato dunque possibile risparmiare fino al 75% delle emissioni di CO2. L’impianto del concerto di Piacenza è stato invece alimentato da energia fotovoltaica con una riduzione delle emissioni pari all’80%; il concerto di Milano infine, svoltosi all’Alcatraz (un locale chiuso) è stato il primo concerto in Italia alimentato da energia fotovoltaica. Per questo evento, le emissioni di CO2 sono state ridotte del 100%. Al progetto “Edison Change the Music” sono stati dedicati più di 60 articoli tra testate quotidiane locali, nazionali, periodici e riviste specializzate; centinaia invece i blog interessati che hanno approfondito e promosso l’iniziativa.

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ERICSSON TELECOMUNICAZIONI Leader mondiale nella fornitura di tecnologie e servizi

per gli operatori di telecomunicazioni

Telelavoro@Ericsson

Problema

Nel 2008 Sun Microsystem ha calcolato quanto il telelavoro faccia risparmiare all’azienda, al lavoratore e al pianeta in termini sia economici che di impatto ambientale. Ecco quanto emerso: lavorare da casa anche solo due giorni alla settimana consente di risparmiare oltre 1500 euro l’anno tra carburanti, vestiti ed altri costi connessi esclusivamente alla vita da ufficio; senza contare che i consumi pro capite di elettricità in ufficio risultano doppi (130 watt) rispetto a quelli registrati a casa (64 watt). La ricerca ha infine messo in luce che laddove il telelavoro viene applicato la produttività individuale non solo non cala, ma addirittura aumenta. Soluzione

Il progetto “Telelavoro@Ericsson” è stato avviato con lo scopo di offrire a tutto il personale la possibilità di bilanciare la propria vita privata con quella lavorativa e di ottimizzare il proprio impatto ambientale, riducendo le emissioni di CO2 e contribuendo alla diminuzione del traffico cittadino. L’elaborazione dell’iniziativa è stata stimolata dagli stessi dipendenti che, nell’annuale indagine sul clima aziendale, hanno espresso interesse per una modalità di lavoro che incrementasse il tempo a disposizione per la vita privata pur mantenendo inalterato l’impegno lavorativo e le soddisfazioni ad esso legate. Tramite un’iniziativa pilota, che ha coinvolto alcune decine di volontari, l’azienda ha potuto verificare la fattibilità e l’efficacia del progetto, nonchè stabilire i criteri chiave per l’applicabilità del telelavoro su scala più ampia; l’accesso a questa possibilità è stato così esteso a tutti i dipendenti dell’azienda. Il responsabile diretto di ogni collaboratore in telelavoro è chiamato a concordare la durata del periodo in cui utilizzare questa formula ed a verificare che i risultati ottenuti dal dipendente siano in linea con gli obiettivi concordati. L’azienda si impegna invece a valutare la conformità dell’ambiente domestico ai fini delle vigenti leggi su sicurezza e salute sul lavoro, fornisce

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gli strumenti di lavoro necessari e rimborsa i costi direttamente derivanti dal telelavoro. Ogni telelavoratore viene infine periodicamente informato sui positivi impatti ambientali che derivano dalla riduzione dei suoi spostamenti (inquinamento, entropia del traffico, usura mezzi, consumo risorse energetiche, ecc.).

Risultati

Dal punto di vista aziendale, i principali risultati portati dal progetto “Telelavoro@Ericsson” sono legati all’aumento della soddisfazione e motivazione dei dipendenti e alla riduzione dei costi sostenuti per il mantenimento degli spazi aziendali. I manager hanno rilevato un notevole miglioramento della qualità e della quantità di lavoro svolto dai collaboratori che hanno aderito al programma. Questi, in sintesi, i risultati quantitativi raggiunti nell’ambito del progetto:

- circa 200 persone attualmente in telelavoro; - in media 94 Km/giorno/persona risparmiati; - più di 2 ore di tempo guadagnato ogni giorno da ciascuno; - circa 500 tonnellate di CO2/anno in meno nell’atmosfera.

Ericsson ha presentato il proprio programma di telelavoro anche presso altre aziende, alcune delle quali, positivamente colpite dai risultati ottenuti, hanno iniziato o intendono iniziare nel entro breve un percorso simile. L’azienda intende portare avanti il progetto nel lungo periodo, in modo da poter offrire l’opportunità del telelavoro al più alto numero di collaboratori possibile.

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FILCA COOPERATIVE Azienda operante nel settore dell’edilizia residenziale

Progetto Biocasa Filca

Problema

È ormai emersa prepotentemente l’esigenza di attuare anche nel settore edilizio rigorose politiche di risparmio energetico. Soluzione

Il “Progetto Biocasa” è stato ideato da Filca Cooperative nel 2004 per perseguire obiettivi di riduzione dei consumi energetici, di benessere psico-fisico e sicurezza della persona, di bioclimatica ed uso di materiali naturali. Nel cercare di rispondere sempre più puntualmente ed efficacemente alle esigenze dei clienti-soci, Filca si è impegnata nell’individuazione di soluzioni abitative in sintonia con le crescenti sensibilità sul risparmio energetico e la tutela dell’ambiente, nonché con la domanda di maggiore confort abitativo. Un Comitato tecnico-scientifico coordinato dalla Direzione Tecnica di Filca e composto da docenti ed esperti, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha avuto il compito di “testare” il progetto e di approfondirne le linee guida. Tale organismo continua a svolgere il proprio ruolo verificando il raggiungimento progressivo degli obiettivi prestabiliti e la disponibilità di eventuali aggiornamenti tecnico-scientifici in grado di migliorare l’efficacia del progetto. Nell’ambito dell’iniziativa è stato per esempio ideato il Marchio “Biocasa Filca – Qualità Certificata e Assicurata”, che consente ai clienti-soci di individuare facilmente i prodotti/servizi qualitativamente migliori, che l’azienda ha selezionato attraverso prove strumentali in cantiere e verifiche di laboratorio. Filca per il progetto ha instaurato proficui rapporti di collaborazione con il Politecnico di Milano, con ANIT – Associazione Nazionale per l’Isolamento Termino e acustico e con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano, presso cui è stata allestita – tra il 2006 e il 2007 – la mostra “Dalla casa alla Biocasa”. Risultati

L’obiettivo – dichiarato nel Rapporto di Sostenibilità Filca del 2006 – di adottare il nuovo standard per il 100% degli interventi avviati nel secondo semestre del 2007 è stato raggiunto.

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Sono state al 31/12/2008 consegnate 616 Biocase; 1479 sono in costruzione ed altre 1702 sono in programma. Le Biocase già in uso hanno consentito il risparmio di 249.300 metri cubi di metano, di 221760 kWh di energia elettrica e di 67452 metri cubi d’acqua, nonchè una riduzione di emissioni annue di CO2 pari a 618 tonnellate. Filca Cooperative ha ottenuto, grazie al progetto, indubbi benefici anche dal punto di vista reputazionale. Il miglioramento dell’indice di gradimento dei clienti-soci sulla qualità dei prodotti e servizi offerti da Filca (dall’80% all’86,5%) nel triennio 2006/2008, il consolidamento dei rapporti di fiducia con il sistema bancario (positivi riflessi sull’accessibilità al credito e sulle condizioni dei mutui), l’eccellente interlocuzione con le istituzioni ed i prestigiosi riconoscimenti conferiti all’iniziativa esemplificano concretamente tale traguardo. Inoltre il progetto Biocasa ha anche contribuito a diffondere internamente all’azienda una cultura orientata alla sostenibilità. Infine la mostra “Dalla casa alla Biocasa”, organizzata presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milanotra il 2006 e il 2007 ha permesso ad oltre 120.000 visitatori di conoscere le peculiarità del progetto.

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GRUPPO LOCCIONI Azienda specializzata nel controllo qualità, di prodotto e di processo

Leaf Community – La prima comunità eco-sostenibile in Italia

Problema

È importante oggi che anche le imprese di adoperino per far comprendere alla comunità che si può creare un mondo sostenibile e tecnologicamente avanzato, in cui uomo e natura convivano nella prospettiva di un futuro più equilibrato. Soluzione

All’interno della Leaf Community elaborata dal Gruppo Loccioni si vive in case a zero emissioni di CO2, si portano i bambini in una scuola ad energia solare, ci si muove con mezzi elettrici o ad idrogeno, si lavora in edifici eco compatibili, con fonti energetiche rinnovabili ed in linea con le aspettative individuali di comfort e modernità. Al centro della Leaf Community è posta la Leaf House: una casa carbon-free in cui l’energia è prodotta da fonti rinnovabili (pompe geotermiche, pannelli solari e pannelli fotovoltaici) in assenza di CO2; l’energia in eccesso viene convertita in idrogeno dal “Sistema di accumulo” fornito da Enel; lo stesso provvede alla riconversione dell’idrogeno sotto forma di energia in caso di necessità. Le acque meteoriche vengono recuperate e riutilizzate per l’irrigazione e gli scarichi. L’elettricità necessaria viene prodotta da una micro-centrale idroelettrica costruita all’interno della Leaf Community ed in grado di produrre 160 MWh/anno di energia, con un risparmio di circa 90t/anno di CO2. La casa si compone di 6 appartamenti - tutti dotati di elettrodomestici ad alta efficienza energetica forniti da Whirlpool - attualmente abitati da 8 collaboratori del Gruppo Loccioni e i cui consumi sia termici che elettrici vengono monitorati e storicizzati quotidianamente al fine di contribuire al continuo miglioramento del progetto. Nella Leaf Community c’è anche una scuola d’infanzia (Leaf Education) che si alimenta grazie ad un impianto fotovoltaico installato sul tetto, frutto della riqualificazione energetica operata dal Gruppo Loccioni. Il progetto “Leaf Community – La prima comunità eco-sostenibile in Italia” è stato ideato da un’ampia rete di soggetti ed aziende di cui fanno parte Enel, Whirlpool, Siemens, IGuzzini, Cisco, IKEA, National Instruments, Alvarion, Faam, Beckhoff, Rittal, Viessmann e Schüco. Esso inoltre è stato comunicato e diffuso attraverso brochures illustrative e attraverso il sito

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www.leafcommunity.com, dal quale è possibile anche accedere ai siti ufficiali dei partners. Risultati

I risultati ottenuti nell’ambito del progetto del Gruppo Loccioni sono notevoli in termini di energia risparmiata e prodotta da fonti rinnovabili. Nello specifico: 1/3 è il fabbisogno energetico di uno degli stabilimenti del Gruppo Loccioni coperto dalla produzione di energia idroelettrica della centralina; 60 sono le famiglie il cui fabbisogno potrebbe essere soddisfatto dalla centralina microidroelettrica; 40% è il risparmio economico fruttato dall’installazione del sistema di luci integrato; 138 sono le tonnellate totali di CO2 non emesse dalla Leaf Community grazie a tutti gli accorgimenti energetici presi; 1676 sono gli euro risparmiati in riscaldamento grazie alla pompa geotermica; 164 sono gli euro risparmiati in acqua calda sanitaria grazie ai pannelli solari in 90 giorni; 535 sono gli euro risparmiati in elettricità grazie alla produzione di energia solare da fotovoltaico in 90 giorni; 1200 sono i sensori dislocati nella Leaf House, che permettono di acquisire dati sui reali consumi della casa e di eliminare gli sprechi e le inefficienze; 60 sono i Watt consumati per il raffrescamento estivo di un appartamento della Leaf House, equivalenti alla potenza di una comune lampadina; 50% è il risparmio di acqua di acquedotto consumata nella Leaf House rispetto ad una casa normale, grazie al recupero delle acque piovane e all’uso dell’acqua di pozzo. Dal mese di giugno 2008 la Leaf Community è stata visitata da 1012 studenti e 510 tra professionisti, clienti e fornitori; al progetto sono inoltre state dedicate oltre 200 pubblicazioni nazionali ed internazionali.

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HOLCIM Azienda operante nei settori del cemento, degli aggregati (sabbia e ghiaia)

ed in altre attività legate al mondo delle costruzioni

Analisi di materialità per una strategia di sostenibilità aperta agli altri stakeholder

Problema

Qualunque organizzazione orientata allo sviluppo sostenibile si trova a dover soddisfare diversi tipi di “domanda” provenienti da attori che spesso perseguono in modo diverso questa dimensione, e le cui istanze vanno quindi – nel contesto aziendale – sintetizzate e combinate armonicamente. Il concetto stesso di sostenibilità è dunque il risultato dell’interazione con e tra i diversi attori che giocano il ruolo importante di interlocutori della stessa organizzazione. Soluzione Nel corso del 2008 Holcim (Italia) ha condotto uno studio di materialità “partecipato” (unico nel settore delle costruzioni in Italia), ossia una mappatura degli aspetti rilevanti per l’azienda e per i propri stakeholder in tema di sviluppo sostenibile, arrivando ad identificare le proprie priorità strategiche in dimensioni quali le emissioni nell’atmosfera e il cambiamento climatico, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, il coinvolgimento delle comunità locali e relazioni con gli stakeholder, l’utilizzo delle risorse naturali, la gestione attuale e futura dei siti estrattivi e la tutela della biodiversità, l’edilizia sostenibile e l’elaborazione di prodotti e servizi eco-efficienti. Lo studio è stato condotto utilizzando una matrice che riporta lungo le due dimensioni le aspettative e le priorità secondo gli stakeholder da un lato (lato orizzontale) e gli impatti che tali aspetti hanno sull’azienda dall’altro (lato verticale). Tale studio si è articolato in due fasi: la prima ha richiesto la conduzione di interviste telefoniche ad un gruppo rappresentativo di stakeholders (clienti, fornitori, sindacati, istituzioni locali, ONG e fondazioni, università) cui è stato chiesto di valutare l’importanza per loro di una serie di issues economiche, ambientali e sociali rilevanti - emissioni, sicurezza, salute, ecc - nonché l’impatto attuale e potenziale di Holcim (Italia); la seconda fase si è invece concretizzata nella rilevazione, attraverso l’organizzazione di un

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workshop, delle percezioni interne del management rispetto alle stesse dimensioni. La matrice di materialità generatasi ha consentito di focalizzare l’attenzione sulle priorità strategiche aziendali in tema di sostenibilità e di dare l’avvio ad azioni e progetti specifici. I risultati dello studio sono stati inoltre spiegati diffusamente nel Rapporto di Sostenibilità 2007 (2.000 copie certificate FSC), sono state oggetto di presentazioni a stakeholder interni ed esterni e sono in corso di divulgazione all’interno del periodico di informazione gratuita “Note di Fábrica”, destinato alle comunità locali delle unità produttive cemento a ciclo completo (31.000 copie certificate FSC).

Risultati

La portata anche qualitativa dello studio condotto da Holcim (Italia) ha favorito l’ottenimento del livello di applicazione A+ delle linee guida del Global Reporting Initiative per il Rapporto di Sostenibilità 2007, unico caso nel settore delle costruzioni in Italia. Il Rapporto è stato anche sottoposto alla verifica indipendente da parte di KPMG S.p.A., che ha valutato la conformità del processo di rendicontazione alle linee guida di riferimento e la coerenza delle informazioni con la documentazione aziendale di natura contabile, le informazioni e i dati sociali e ambientali. Grazie a questo studio e alla sua divulgazione Holcim (Italia) ha riscontrato miglioramenti anche in termini di condivisione di valori, contribuendo alla diffusione all’interno dell’Azienda di una cultura orientata alla sostenibilità. Lo studio di materialità e l’identificazione delle priorità strategiche hanno poi consentito di migliorare il livello di consapevolezza degli stakeholder relativamente ai temi della sostenibilità, alle priorità strategiche che essa impone e a come l’azienda intende portarli avanti.

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HOLCIM Azienda operante nei settori del cemento, degli aggregati (sabbia e ghiaia)

ed in altre attività legate al mondo delle costruzioni

“Holcim (Italia) 1928<2008: un patrimonio in costruzione” Problema

Anche il patrimonio storico accumulato negli anni può divenire, soprattutto per le aziende con significativa longevità, strumento strategico con cui evidenziare il valore sociale del percorso di sviluppo seguito dall’impresa. Questo meccanismo risulta poi ancora più efficace nel caso di aziende fortemente radicate nel territorio: in questi casi la memoria storica dell’azienda coincide con l’evoluzione di un luogo e con il vissuto delle persone che lo hanno popolato, rendendo l’impresa un soggetto sociale – non soltanto economico e produttivo – a tutti gli effetti. Soluzione

Holcim (Italia) ha colto l’opportunità dell’80° anniversario della sua fondazione per rileggere in ottica di sviluppo sostenibile il proprio modo di essere e di operare. A tal proposito l’azienda ha avviato, nel 2007, un percorso di studi storico-territoriali volto a riscoprire e a valorizzare il patrimonio che ha contraddistinto la propria attività produttiva a partire dal 1928. Ciò ha permesso di ripercorrere le peculiarità del rapporto storicamente determinatosi tra l’azienda e le comunità locali identificando il significativo contributo scientifico, culturale ed informativo apportato a vantaggio della crescita del territorio lombardo. Tale patrimonio è stato raccolto nel volume “Holcim (Italia) 1928<2008: un patrimonio in costruzione”, stampato in 5.000 copie su carta FSC e distribuito a dipendenti e stakeholders. Per la sua realizzazione sono stati necessari: un approfondito lavoro di ricerca e consultazione presso svariati archivi pubblici e privati, attraverso cui sono emersi numerosi contributi relativi alla storia dell’azienda; la raccolta di testimonianze dirette e la redazione di interviste, grazie alle quali è emersa una forte coerenza tra identità aziendale originaria e strategia d’impresa attuale; la condivisione e la pubblicazione di questo patrimonio in un volume in cui, attraverso la metafora dell’architettura, fossero descritte alcune opere ubicate nelle stesse comunità in cui ancora l’azienda conduce le proprie attività produttive. Il volume in particolare si apre con un capitolo sulla “Responsabilità Economica” che descrive, attraverso carteggi manoscritti, studi di

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macchinari e rapporti sulla geografia dei suoli, le motivazioni che hanno presieduto alla scelta dell’ubicazione e del lay-out dello stabilimento ai tempi della fondazione, per poi ripercorrere tutta la storia dell’azienda attraverso immagini ed episodi significativi; l’organizzazione di momenti pubblici in cui presentare l’opera e celebrare l’anniversario dell’azienda. L’iniziativa editoriale di Holcim (Italia) ha ottenuto il supporto e il patrocinio di Regione Lombardia – Qualità dell’Ambiente, Provincia di Como – Settore Ecologia e Ambiente, Provincia di Lecco, Comune di Merone, Unione Industriale di Como, Politecnico di Milano. Risultati

Il volume è stato presentato e distribuito ai dipendenti nell’ambito di un pomeriggio dedicato alla celebrazione dell’80° anniversario dell’azienda; in questa occasione è stata anche inaugurata una mostra fotografica che, con circa 200 soggetti documentali e fotografici vicini ai contenuti del volume, ha ripercorso gli 80 anni di storia di Holcim (Italia). Lo stesso momento è stato organizzato, nella giornata successiva, per gli stakeholder esterni. La mostra poi è stata aperta al pubblico nel corso della III edizione dell’Open Day aziendale ed è stata vistata da 1950 persone. Il progetto ha permesso all’azienda di rafforzare la propria identità, facendo crescere tra i dipendenti l’orgoglio di essere parte di una grande realtà industriale con un passato di sicura rilevanza.

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INDESIT COMPANY Azienda attiva nella produzione di elettrodomestici

Quadrio: il nuovo combinato di Hotpoint-Ariston

Problema

Il rispetto per l’ambiente, l’innovazione tecnologica e il design sono oggi gli imperativi di molte grandi aziende; riuscire a perseguirli sinergicamente significa incidere positivamente sulla produttività e sul successo aziendali, nonché sul benessere della società tutta. Soluzione

Quadrio, il nuovo frigorifero combinato di Hotpoint-Ariston, consente una riduzione del 50% del consumo energetico quotidiano rispetto ad un classico combinato. Il frigo dispone di 2 porte con apertura indipendente e 2 cassetti freezer autonomi: questo facilita una suddivisione razionale degli alimenti ed un loro più rapido reperimento all’interno. I due cassetti freezer, inoltre, sono estraibili al 100% e ricchi di scomparti, nonchè posizionati ad un’altezza facilmente accessibile. I cassetti verdura sono stati invece ampliati del 20%, con la possibilità di alloggiare in spazi diversi tutta la frutta e tutta la verdura della settimana, per una razionale e igienica separazione degli alimenti che evita contaminazioni e ne prolunga la durata. Infine Quadrio è stato progettato per rispondere agli standard aziendali in materia di eco-design e per minimizzare gli impatti ambientali nel proprio ciclo di vita; in particolare il nuovo elettrodomestico è stato ideato coerentemente con le disposizioni della direttiva WEEE sia rispetto alla messa in sicurezza del prodotto giunto a fine vita che per quanto riguarda i target di riciclabilità dello stesso: Quadrio infatti viene prodotto nello stabilimento turco di Manisa, dove vengono realizzati tutti i frigoriferi top di gamma commercializzati dall’azienda. Lo stabilimento di Manisa è certificato ISO 14001 (certificazione ambientale) e OHSAS 18001 (Occupational Health & Safety Assessment Series) ed è inoltre incluso nella certificazione ISO 9001 relativa a tutta l’Azienda. Quadrio e le sue caratteristiche sono state oggetto di una campagna pubblicitaria che è stata diffusa anche internamente all’azienda, insieme ad una serie di gadget “firmati” che hanno fatto del frigorifero il prodotto dell’anno 2008 anche per i dipendenti Indesit Company.

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Risultati

Il risparmio che Quadrio consente di registrare - nell’atto specifico dell’apertura delle porte - è stato testato, e successivamente certificato, dal Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Perugia nel dicembre 2007. Quadrio è disponibile da giugno 2008 in classe A, il che significa che esso consente di risparmiare più del 25% di energia elettrica rispetto ad un prodotto di classe inferiore (come la B), ma soprattutto che consente una riduzione di energia in condizioni standard di utilizzo fino a più del 40% rispetto ad un classe B e maggiore del 70 % rispetto al frigorifero che va a sostituire (la vita media dei frigoriferi è di circa 13 anni). Dal mese di novembre 2008 Quadrio è disponibile anche in Classe A+; quest’ultimo modello beneficerà, fino a dicembre 2010, degli incentivi del Governo Italiano per la rottamazione dei frigoriferi obsoleti. Nell’immediato l’interesse sollevato dal Quadrio da parte dei consumatori testimonia l’attenzione sempre crescente da parte del pubblico alle problematiche dell’eco-sostenibilità e della qualità dei prodotti.

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NESTLÈ ITALIANA Azienda che opera nel settore alimentare in Italia

Progetto Sostenibilità

Problema

Le aziende sono chiamate ad impegnarsi per garantire uno sviluppo di lungo periodo che sia in un sol tempo orientato alla produttività e sostenibile, cioè attento alle esigenze dell’ambiente. Soluzione

Il Gruppo Nestlé ha scelto di impegnarsi in una politica di tutela ambientale integrata lungo tutta la filiera produttiva, in un’ottica di creazione di valore condiviso. Quest’assunzione di responsabilità si è concretizzata in svariati progetti che vedono il coinvolgimento anche di aziende partner ed associazioni impegnate nella tutela ambientale, fino all’intera comunità. Azioni specifiche sono state per esempio messe in atto sugli stabilimenti, per ridurre il consumo complessivo di acqua ed energia durante i processi produttivi; in alcune di queste strutture sono inoltre stati attivati impianti di cogenerazione e trigenerazione che consentono di autoprodurre energia pulita, ottimizzare l’utilizzo dell’acqua industriale e ridurre le emissioni nocive nell’atmosfera. Seguono alla produzione le fasi di confezionamento e distribuzione. Nestlè ha agito in questi ambiti costituendo internamente degli Application Group che ogni giorno sviluppano nuove metodologie volte a ridurre l’impatto ambientale dei packaging utilizzati. Le procedure prevedono test industriali e logistici e controlli visivi per realizzare imballi che rispettino gli standard di qualità attesi dai consumatori. Per ridurre le emissioni di CO2 legate ai trasporti, Nestlé attua invece una strategia di logistica sostenibile che prevede il trasporto crescente su rotaia, il progressivo utilizzo di camion euro 5, la riduzione della cilindrata media della flotta aziendale ed attività di formazione dedicata agli autisti. Infine, per aiutare i consumatori nella raccolta differenziata, Nestlé si adopera per utilizzare, per le confezioni dei propri prodotti, materiali che facilitino poi i cittadini nel loro corretto smaltimento.

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Tutti i dipendenti del Gruppo sono coinvolti in prima persona nella riduzione dei consumi idrici ed energetici e delle emissioni di CO2 dell’azienda. La Giornata Mondiale dell’Acqua e quella dell’Ambiente vengono ricordate internamente e diventano ulteriore occasione per sensibilizzare il personale sull’importanza della tutela dell’ambiente. Nestlé persegue il suo impegno affiancandosi e sostenendo numerosi partner, tra cui: l’associazione Ride4planet, impegnata nella protezione delle foreste; il Consorzio Interregionale Ortofrutticoli, con cui l’azienda ha implementato il progetto pilota Pomodori CIO, che nei prossimi anni porterà ad un utilizzo sostenibile dell’acqua nella coltivazione dei pomodori; AMREF, il FAI ed SOS – logistics, associazione impegnata nella diffusione della logistica sostenibile.

Risultati

Nel 2008 negli stabilimenti Nestlé il consumo complessivo di energia è diminuito del 3,4% e quello dell’acqua del 14,3% rispetto al 2007; con gli impianti di co/trigenerazione si sono evitate emissioni di anidride carbonica pari a circa 13.000 tonnellate annue. Grazie alle nuove metodologie sviluppate per la riduzione degli imballaggi dei prodotti, Nestlè ha evitato l’utilizzo di 80 tonnellate di plastica e 70 tonnellate di carta. Grazie all’ottimizzazione di alcune confezioni è stato inoltre possibile ridurre il numero di camion necessari per trasportare i prodotti, evitando ogni anno l’emissione di altre 16 tonnellate di CO2. I dipendenti si riuniscono in appositi Environmental Team in cui i risultati raggiunti dall’azienda in materia di impatto ambientale vengono costantemente monitorati, condivisi ed implementati. Grazie al sostegno dato all’associazione Ride4Planet, Nestlé ha salvato 1 milione di metri quadrati di foresta di El Milagro (Argentina), e grazie all’attività informativa svolta in luoghi chiave (ad esempio l’Aquafan di Riccione) sono state raggiunte e sensibilizzate sull’argomento migliaia di persone. Il Progetto Pomodori CIO coinvolge attualmente 10 aziende agricole situate nell’area di Parma, ma nei prossimi anni potrebbe allargarsi e raggiungere numerose altre imprese.

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NEW HOLLAND CONSTRUCTION Azienda che opera nel settore macchine movimento terra

In gioco per l’ambiente

Problema

L'Unione Europea ha chiesto all’Italia di ridurre le quote di anidride carbonica del 6,3% entro il 2012, per conseguire gli obiettivi del protocollo di Kyoto. Un’urgenza, questa, che richiede l‘attivazione di azioni sistematiche e diffuse per la neutralizzazione delle emissioni di CO2. Soluzione

New Holland, azienda produttrice di macchine movimento terra, adotta una politica produttiva focalizzata sulla riduzione delle emissioni nocive, sulla riduzione dei consumi di carburante e sull’utilizzo del biodiesel. Coerentemente con questi comportamenti è stato elaborato un progetto di neutralizzazione delle emissioni di CO2 collegato al ritiro estivo della Juventus, di cui New Holland è sponsor. Si è cioè cercato di minimizzare se non di azzerare l’impatto sull’ambiente che l’arrivo della squadra avrebbe potuto causare in un’area verde come quella di Pinzolo, dove si è svolto il ritiro (5-16 luglio 2008). A questo scopo sono stati acquistati 13 crediti provenienti da un progetto di piantumazione in Italia e sono state neutralizzate 13 tonnellate di CO2 associate ai consumi energetici, ai pernottamenti e ai trasporti di cui i giocatori della squadra hanno usufruito. Il progetto è stato portato a termine grazie alla collaborazione di AZZERO CO2, Srl costituita da Legambiente, Ambiente Italia e Kyoto club che offre ad enti pubblici e privati e a singoli individui la possibilità di contribuire attivamente a contrastare i cambiamenti climatici. Nello specifico caso del progetto New Holland, AZZERO CO2 ha lavorato per neutralizzare le emissioni di gas associate a particolari attività tramite l’acquisto e l’annullamento di un corrispondente ammontare di crediti determinato secondo criteri di valutazione puntuali.

Risultati

Il progetto ha consentito la completa neutralizzazione delle emissioni di gas serra relative al ritiro estivo 2008 della Juventus FC a Pinzolo; tale importante risultato ha permesso all’azienda di ottenere lo status Azzero CO2.

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L’iniziativa ha inoltre incrementato in modo significativo la sensibilità dei dipendenti New Holland alle problematiche ambientali; il progetto ha registrato numerosi consensi anche nell’opinione pubblica e nel mondo dell’informazione, che vi ha dedicato spazio ed attenzione.

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NOI GENITORI Cooperativa sociale

Utilità sociale e responsabilità ambientale

Problema

Perché il futuro del pianeta sia migliore è necessaria oggi, da parte di tutti, una consapevole assunzione di responsabilità nei confronti dell’ambiente e delle risorse disponibili. Soluzione

Il progetto “Utilità sociale e responsabilità ambientale” prevede la realizzazione della nuova sede della Cooperativa Noi Genitori secondo i criteri della sostenibilità, allo scopo anche di garantire un’offerta completa e articolata di servizi attraverso il potenziamento dei moduli formativi già presenti nella struttura attuale e l’attivazione di nuove iniziative. Nell’ideare la nuova struttura, la cooperativa ha deciso di dotarla di un impianto eco-compatibile, che ne determini l’inserimento in classe A. Gli obiettivi che la cooperativa si è posta nell’elaborare il progetto sono descritti in termini di utilità sociale (rispondere più efficacemente alle urgenze del territorio, garantire un’offerta completa e articolata di servizi a favore delle persone con disabilità), di responsabilità verso l’ambiente e la comunità (realizzare la nuova sede conformandosi ai principi dell’eco-compatibilità) e di coinvolgimento della collettività (perseguire il benessere della comunità di riferimento promuovendo processi di partecipazione e responsabilizzazione della cittadinanza). L’ideazione e la realizzazione del progetto hanno richiesto il coinvolgimento, da parte di Noi Genitori, di numerosi partner esterni locali, regionali e nazionali. Rientrano tra questi numerosi Consorzi ed Associazioni, la Comunità Montana del Triangolo Lariano, la Provincia di Como, la Regione Lombardia, la Fondazione Cariplo, la Fondazione Banca Regionale Europea, la Fondazione Enel Cuore. Fondamentale per la raccolta dei fondi si è poi rivelata la campagna di diffusione ed informazione sulle attività della cooperativa, necessaria a motivare i possibili donatori. Essa si è concretizzata nella distribuzione di 100 brochure illustrative del progetto sulla provincia di Como presso enti pubblici, di 43 documenti descrittivi del progetto a possibili donatori, di 22 articoli di giornale pubblicati su giornali locali e provinciali.

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Risultati

I lavori di costruzione della nuova sede sono iniziati nel novembre 2007; la conclusione degli stessi è prevista per il mese di luglio 2009. Il programma di eco-efficienza seguito ha determinato l’installazione di un impianto geotermico e di una pompa di calore, di uno scambiatore di calore aria–aria, di un impianto fotovoltaico e di un sistema di ventilazione naturale. I materiali utilizzati per i rivestimenti sono in parte di tipo ligneo ed in parte con sistema di coibentazione a cappotto; i serramenti sono stati studiati per avere un ottimo risparmio energetico e sono tutti dotati di schermature solari. Per quanto riguarda l’esterno si sono previste piantumazioni con alberi a foglia caduca a sud, sud ovest ed ovest, che proteggono dal sole d’estate e permettono l’irradiazione solare d’inverno, oltre ad una specchiatura d’acqua verso le vetrate a sud che possa provvedere ad un raffrescamento naturale di tipo vaporizzativo. La progettazione degli interni è stata invece portata avanti in un’ottica di ottimizzazione dello spazio disponibile. Gli elementi che contribuiscono a rendere questo progetto una costruzione sostenibile sono trasferibili in qualsiasi contesto progettuale, dalla civile abitazione al palazzo pubblico. Con il completamento della filiera dei servizi la cooperativa Noi Genitori intende accompagnare la persona disabile e la sua famiglia in tutto il percorso di vita, superando la frammentazione delle risposte formative territoriali.

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NORDICONAD Grande distribuzione organizzata

Impianto fotovoltaico su punto vendita di Imola

Problema

La tendenza ad adoperarsi per ridurre i consumi di energia non è più riducibile alla mera convenienza economica (visti i costi di tutti i combustibili e vista la rinnovata sensibilità dei consumatori rispetto a questi temi); evitare gli sprechi è oggi prima di tutto un dovere nei confronti dell’ambiente. È necessario però che questa ormai diffusa assunzione di responsabilità - per avere significato - si traduca in azioni e progetti realmente efficaci e di impatto. Soluzione

Il Gruppo Nordiconad ha realizzato nel 2008 il primo supermercato Conad - situato a Imola - con impianto elettrico fotovoltaico, composto cioè da un sistema di pannelli solari che trasforma la luce del sole in energia elettrica, contribuendo così al fabbisogno della struttura. Il sistema durerà circa 30 anni e consentirà una significativa riduzione delle emissioni di anidride carbonica nell’ambiente (circa 41.000 kk di CO2 in meno). Il visualizzatore che è stato installato all’ingresso del fabbricato permette di conoscere in tempo reale la quantità di CO2 che l’impianto consente di non immettere nell’atmosfera. A partire dal 2007 è stato inoltre implementato il più ampio programma di sensibilizzazione dei soci e delle figure interne – avviato dal Gruppo negli anni precedenti – sulla necessità di razionalizzare l’uso delle risorse energetiche, soprattutto nelle ristrutturazioni e nella progettazione dei nuovi impianti. Per monitorare e far sì che questi procedimenti siano efficaci, è stata infine inserita nella commissione tecnica una figura professionale dedicata, il cui compito è quello di supportare le aree di competenza degli interventi e di seguire la progettazione e la realizzazione delle nuove strutture. Risultati

Una volta ammortizzati i costi di installazione, l’impianto elettrico fotovoltaico sarà completamente autosufficiente e non comporterà nessuna spesa per il Gruppo, che anzi potrà beneficiare grazie ad esso dell’incentivo GSE.

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L’iniziativa ha inoltre stimolato la sensibilità degli altri soci del Gruppo: più di uno ha richiesto studi di fattibilità per la realizzazione di impianti simili a quello installato ad Imola, e in molti si sono documentati circa le azioni concrete da mettere in atto per una più sistematica razionalizzazione dell’energia. Nordiconad prevede inoltre di realizzare impianti simili a quello di Imola senz’altro a Modena e a Carpi; in fase di elaborazione è invece uno studio di fattibilità per la sede centrale del Gruppo.

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PASQUINELLI Azienda fra le prime animisterie in Italia

Sistema di gestione ambientale e della qualità

Problema

Aderire ad uno standard e adoperarsi per ottenere una certificazione significa, per l’organizzazione, adottare un sistema di gestione ambientale adeguato e sostenibile in tutti i suoi passaggi, nonché orientato al miglioramento continuo. Soluzione

L’azienda Pasquinelli persegue, anno dopo anno, obiettivi di costante miglioramento delle proprie prestazioni ambientali e di riduzione delle emissioni e delle sostanze chimiche utilizzate. Tali obiettivi sono inseriti in un sistema di gestione ambientale certificato ISO 14001; un riconoscimento, questo, che l’azienda ha ottenuto rispondendo adeguatamente a tutti i requisiti e le fasi che tale certificazione prevede: la definizione della politica ambientale, la pianificazione, l’attuazione, il funzionamento del sistema, i processi di valutazione e controllo dello stesso. In particolare la pianificazione consiste nella determinazione di possibili impatti e rischi ambientali di ciascuna fase del processo produttivo; essa prevede inoltre la definizione, mediante una programmazione annuale, di obiettivi ambientali e di traguardi precisi, misurabili e realistici in termini di risorse, di tempi e di responsabilità. Il processo di attuazione consiste invece nella realizzazione concreta delle prestazioni ambientali previste e descritte in appositi documenti, da diffondere anche tra il personale dipendente. Questa attività di sensibilizzazione e comunicazione con i dipendenti sulle problematiche ambientali è effettuata mediante riunioni sul tema specifico dell’ambiente e attraverso la bacheca, in cui sono inserite le istruzioni riguardanti ad esempio la raccolta differenziata dei rifiuti, la quantità di ammina da inserire nella lavorazione, ecc. Altre pratiche messe in atto dall’azienda nell’ottica di un sempre crescente rispetto dell’ambiente sono l’installazione dei pannelli solari, il tentativo di utilizzare il meno possibile sostanze chimiche come la resina e l’ammina, la selezione di fornitori certificati, l’utilizzo di materie prime di qualità, la raccolta differenziata dei rifiuti, l’utilizzo laddove possibile di sabbia riciclata e rigenerata, il tentativo di abbassare il traffico indotto dal trasporto

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delle materie prime facendo in modo che i fornitori arrivino in momenti diversi. L’azienda ha anche un sistema di gestione della qualità certificato ISO 9000, che si traduce anche in un forte coinvolgimento dei dipendenti e in un’attività costante di formazione nell’obiettivo comune di realizzare prodotti di qualità e di modificare in modo mirato i processi laddove si riscontrassero non conformità. Risultati

L’aver scelto la certificazione ambientale, nonostante non sia obbligatoria per legge, ha permesso a Pasquinelli di avere una maggiore consapevolezza sia dell’impatto che la sua attività genera sull’ambiente sia della sua corrispondenza ai requisiti previsti dalla legge. Il sistema di gestione ambientale infatti permette di avere sotto controllo ogni fase del processo produttivo e ogni parametro che può essere significativo per un’ottimale performance ambientale dell’azienda. L’attenzione di Pasquinelli nei confronti dell’ambiente e la gestione strutturata dei rischi ambientali riducono l’impatto effettivo e potenziale che l’attività industriale ha sul territorio e sulla comunità locale. Tali accorgimenti hanno facilitato notevolmente le relazioni dell’azienda con le istituzioni locali.

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RIELLO Azienda che opera nel settore metalmeccanico e dei prodotti e sistemi per

riscaldamento e climatizzazione

La riconversione industriale come logica conseguenza del riorientamento strategico di un’azienda leader del settore del

riscaldamento

Problema

In un contesto come quello attuale, in cui ad una continua crescita della domanda energetica corrisponde una sistematica diminuzione della disponibilità della stessa, non è più sufficiente dedicarsi al miglioramento dell’efficienza di prodotti che utilizzano combustibili fossili. Le crescenti sensibilità e pressione sociale sulle problematiche ambientali rende cioè fondamentale e necessaria la modifica dell’approccio al business dell’utilizzo dell’energia. Soluzione

Riello, attiva nel mercato italiano dagli anni’20, ha lavorato nel 2008 alla riconversione di un sito produttivo a Piombino Dese (PD) ed al rilancio dell’attività del vicino sito di Volpago del Montello (TV), entrambi stabilimenti storici del Gruppo. Il primo è nato a metà degli anni ’60 ed era specializzato nella produzione di caldaie a basamento. Dopo un periodo di forte espansione il mercato di questi prodotti si è fortemente contratto, costringendo la fabbrica a ridurre significativamente la propria produzione e, di conseguenza, la propria forza lavoro. Per evitare una chiusura altrimenti inevitabile, Riello ha deciso di convertire lo stabilimento alla progettazione e costruzione di sistemi solari per il Gruppo e per terzi, in un’ottica di sostenibilità di processo. Questo’attività ha coinvolto anche lo stabilimento di Volpago del Montello, di cui sono state sfruttate le competenze. Per diffondere la cultura della sostenibilità al proprio interno e verso l’esterno, Riello ha inoltre avviato una collaborazione con la fondazione svedese The Natural Step, che si adopera proprio in questo senso attraverso azioni e progetti di portata mondiale. Risultati

Nel 2008 Riello SpA è cresciuta del 40% in pezzi e fatturato sui pannelli; anche la vendita di accessori e bollitori è aumentata notevolmente rispetto al 2007 (+48%).

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La riconversione degli stabilimenti di Piombino Dese (PD) e Volpago del Montello (TV) ha inoltre consentito l’assunzione di 20 persone, invertendo un trend occupazionale negativo che proseguiva dal 2000. Questi risultati hanno avuto vasta eco sulla stampa locale e sono stati accolti con entusiasmo dalla comunità. In termini numerici, l’impegno di Riello sulle energie rinnovabili ha consentito dal 2006 ad oggi (febbraio 2009) di evitare l’emissione in atmosfera di 238.000 ton di CO2 (cioè le emissioni annue di una città di 100.000 abitanti), corrispondenti a 350.000 alberi piantati, facendo risparmiare alle famiglie italiane oltre 35 milioni di euro di combustibile.

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ROBERT BOSCH Azienda leader su scala internazionale per tecnologia e servizi

Bosch Missione Ambiente

Problema

Per comprendere appieno quanto sia importante la difesa dell’ambiente è opportuno che questi valori vengano comunicati ai ragazzi sin dalla più tenera età, perché sia possibile la creazione attraverso di loro di una mentalità ecologica diffusa. Soluzione

“Bosch Missione Ambiente” è un progetto didattico-creativo rivolto a scuole d’infanzia primaria e secondaria. Obiettivo principale dell’iniziativa è sensibilizzare le nuove generazioni e le famiglie alla salvaguardia delle risorse ambientali, suggerendo accorgimenti semplici e facilmente attuabili nella quotidianità. Agli insegnanti raggiunti è stato consegnato un Kit informativo comprendente un manuale didattico con 4 lezioni su altrettanti tematiche ambientali (Risparmio in casa, Risparmio fuori casa, Riciclare, Energie Rinnovabili), alcune schede per le attività in classe e le Guide alle buone abitudini ambientali per le famiglie. È stato indetto inoltre un concorso creativo riservato agli alunni, che sono stati chiamati a candidare le loro idee per un futuro più sostenibile; i tre progetti ritenuti più validi diventeranno un cartoon realizzato dal Giffoni Film Festival. L’impegno di Robert Bosch Spa a favore dell’ambiente ha permesso all’azienda di ottenere numerosi premi e riconoscimenti, ed ha respiro più ampio dello specifico progetto “Bosch Missione Ambiente”. Il Gruppo ha ad esempio introdotto un sistema di gestione ambientale (environmental management system) in ognuno dei 292 siti produttivi gestiti nel mondo, basato sullo standard internazionale di gestione ambientale ISO 14001. Entro il 2020, l’obiettivo è di ridurre di almeno il 20% le emissioni di CO2 rispetto al 2007. Robert Bosch Spa ha inoltre avviato una campagna di sensibilizzazione sull’ambiente, coinvolgendo i dipendenti su differenti tematiche quali il risparmio della carta, gli strumenti di guida eco-compatibile, il riciclo degli apparecchi elettrici ed elettronici.

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Risultati

Al progetto “Bosch Missione Ambiente” hanno aderito, così come da obiettivo prefissato, 4520 istituti scolastici sul territorio italiano, con una spiccata partecipazione delle scuole del Sud Italia. I questionari – compilabili on line - hanno evidenziato un diffuso gradimento da parte dei partecipanti rispetto all’iniziativa: gli insegnanti ne hanno evidenziato l’utilità, la completezza e la rispondenza ai bisogni didattici. L’attività ha inoltre consentito ai dipendenti dell’azienda sia di conoscere le azioni intraprese dal Gruppo Bosch a livello internazionale e locale per la salvaguardia delle risorse ambientali, sia di sviluppare maggiori motivazione e senso di appartenenza all’impresa. La pianificazione attuata prevede la realizzazione del progetto anche per gli anni scolastici 2009/2010 e 2010/2011.

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ROCHE E ROCHE DIAGNOSTICS Azienda operante nel settore farmaceutico; Società che opera nel settore diagnostico

Piccoli Gesti

Problema

Aiutare il clima, l'ambiente e la salute di tutti è possibile cominciando dai piccoli gesti quotidiani. Con una gestione ecologica dei consumi, con la raccolta differenziata, con un uso oculato dell’energia e documentandosi sullo “stato di salute” dell’ambiente e sulle emergenze da fronteggiare è cioè possibile ottenere grandi risultati. Soluzione

“Piccoli Gesti” è un’iniziativa che si inserisce nel più ampio progetto SHE (Safety Health Environment) goals, finalizzato da un lato alla protezione dell’ambiente e dall’altro allo sviluppo di una corretta sensibilità ed educazione ambientale tra i dipendenti aziendali. Il programma prevede progetti finalizzati al risparmio di energia, alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2), all’aumento della frazione riciclabile di rifiuti e alla sensibilizzazione del personale Roche rispetto a tali urgenze. Per risparmiare energia vengono utilizzati in azienda rilevatori di movimento che permettono di eliminare gli sprechi, lampade a basso consumo energetico, sensori crepuscolari che attivano l’illuminazione temporizzata, pannelli solari termici per la produzione di acqua calda nella propria mensa, lo spegnimento notturno e festivo dei distributori di bevande. Per ridurre invece l’impatto ambientale delle attività aziendali, Roche utilizza carta riciclata non stampata e bicchieri biodegradabili; inoltre, mediante l’acquisizione dei relativi certificati RECS (Renewable Energy Certificate System) l’azienda ha stipulato un contratto per la fornitura di energia elettrica prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili, quali centrali idroelettriche, eoliche e geotermiche. Nella sede Roche viene poi effettuata la raccolta differenziata, viene riutilizzata l’acqua del piccolo laghetto decorativo presente nel sito monzese per l’irrigazione dei giardini limitrofi, e nei prati della sede è stato creato un “bosco”in cui hanno trovato spazio aceri, frassini, essenze arboree, per un totale di circa 6.500 mq. Per aumentare la consapevolezza ambientale dei dipendenti sono state avviate numerose campagne di informazione mirate ad incentivare

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l’adozione di comportamenti ambientali eco-compatibili. In particolare anche per il 2008 è stato proposto ECOmpetition: si tratta un concorso a premi rivolto ai dipendenti e finalizzato alla ricerca di soluzioni innovative e originali per il miglioramento delle performance ambientali di Roche Italia. Tutti i dipendenti hanno avuto inoltre l’opportunità di partecipare a momenti formativi ed informativi finalizzati alla sensibilizzazione su quanto ogni singola persona può fare in termini di risparmio energetico.

Risultati

Le iniziative messe in atto nell’ambito del progetto “Piccoli Gesti” hanno consentito un risparmio energetico di 133.674 KW all’anno, pari a 95.995 Kg di emissioni di anidride carbonica risparmiati. Il recupero dell’acqua per l’irrigazione ha consentito un risparmio annuale di 10 milioni di litri d’acqua; l’uso della carta riciclata ha fato sì che in un anno non venissero tagliati 1300 alberi. I gruppi di lavoro implementati hanno consentito un’ampia condivisione del progetto e il raggiungimento di importanti risultati in termini di consapevolezza ambientale tra i dipendenti.

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S.E.P.A.R. Italia in Miniatura Parco tematico inaugurato nel 1970

Kit Salva-Ambiente

Problema

Ognuno può contribuire quotidianamente ad alleggerire il carico di rifiuti che si producono e più in generale a diminuire gli sprechi di energia, di denaro e di materie prime che impattano negativamente sull’ambiente. Ci sono accorgimenti e piccole scelte che ognuno dovrebbe acquisire e fare proprie, nella consapevolezza che il benessere di tutti passa anche attraverso il saper vivere civilmente avendo cura della "cosa pubblica". Soluzione

Con il progetto “Kit Salva Ambiente” Italia in Miniatura ha distribuito gratuitamente a tutti i visitatori del parco 100.000 kit composti da tre lampadine a basso consumo – che abbattono i consumi di elettricità dal 70% all’80% e durano 10 volte di più di quelle tradizionali - e un rompi flusso per il rubinetto, che consente di ridurre il flusso d’acqua dai rubinetti e di risparmiare quindi o il gas o l’energia elettrica utilizzati dallo scaldabagno. A questa iniziativa, avviata il 26 aprile 2008 e realizzata in collaborazione con ENEL, si è aggiunta la partecipazione di Italia in Miniatura alla sesta edizione di “Ricicland”, progetto dell’ Assessorato alle Politiche Ambientali ed Energetiche del Comune di Rimini che giovedì 5 giugno 2008 - Giornata Mondiale dell’Ambiente - ha visto oltre 1000 bambini riunirsi in Piazza Cavour a Rimini. Italia in Miniatura ha accolto gli allievi della Classe 5 B della Scuola Primaria Margherita Zoebli di Santa Giustina e le Classi IA e ID del Plesso De Amicis di Rimini, premiate dal Comune di Rimini per il loro impegno nella raccolta differenziata e per la loro creatività “ecologica”. Alle tre classi sono state offerte una visita gratuita al Parco tematico e la possibilità di seguire il percorso “W la Fisica al Luna Park della Scienza”, che attraverso uno spettacolo in stile divulgativo-teatrale intende avvicinare i ragazzi alla fisica in modo divertente. Italia in Miniatura ha inoltre elaborato i percorsi di educazione ambientale “La terra fra le mani” – centrato sulle tematiche dello sviluppo sostenibile, delle energie rinnovabili e del valore dell’acqua – e “Architetti in Miniatura”, con cui insegnare ai ragazzi, attraverso la storia dell’arte nell’architettura Italiana, a conoscere e salvaguardare le bellezze e i valori artistici nazionali.

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Molte altre ed altrettanto significative le iniziative promosse da Italia in Miniatura a favore dell’ambiente. L’azienda si è per esempio dotata di un sistema di gestione ambientale che attualmente prevede: un sistema integrato di raccolta differenziata dei rifiuti, l’utilizzo di plastica naturale biodegradabile “mater-bi” per i contenitori da asporto di alimenti, l’utilizzo di sistemi di illuminazione a basso consumo e di veicoli ibridi e alternativi per i trasporti interni ed esterni, l’ottimizzazione dell’efficienza idrica per l’irrigazione delle ampie aree di verde del parco, la selezione “verde” di materiali e fornitori in base a criteri di eco-compatibilità. Risultati

La scelta di S.E.P.A.R. di riqualificare le proprie strutture e attività secondo un'ottica di sistema e in direzione dei principi della sostenibilità ambientale (riduzione recupero rifiuti, razionalizzazione consumi energetici e idrici, ottimizzazione dei processi gestionali, iniziative di cooperazione e confronto con altre organizzazioni del territorio) ha generato ripercussioni positive sui piani economico (razionalizzazione, risparmio, recupero) e sociale. L’azienda ha ottenuto anche alcuni importanti riconoscimenti sul territorio: nel 2003 è stata insignita dalla Provincia di Rimini del premio “Vetrina delle buone pratiche sostenibili 2003” per la categoria “Imprese” e nel 2004 ha partecipato al premio regionale “ERA – Emilia Romagna per l’Ambiente” indetto dall’Osservatorio Provinciale dello Sviluppo Sostenibile vincendo per la sezione “Gestione Ecoefficiente” con il progetto “Italia in Miniatura e l’Ambiente”. L’impegno ambientale dell’azienda è condiviso dai dipendenti e contribuisce a incrementarne la motivazione e il senso di appartenenza.

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SANDVIK ITALIA Industria meccanica

Progetto ‘Sandvik PensareSostenibile’

Problema

Il crescente consumo di materie prime non rinnovabili rende la gestione economica e ponderata delle stesse un imperativo per tutti i produttori. Impegnarsi in questo senso rafforza infatti la credibilità d'impresa e ne favorisce lo sviluppo economico. Soluzione

Già da tempo Sandvik Italia si è dotata di un sistema di politiche e pratiche ambientali che le consentono di contribuire attivamente alla conservazione dell’ambiente e delle sue risorse. L’azienda ha infatti fissato obiettivi ambientali precisi rispetto ai consumi di energia, alle materie prime da impiegare, ai prodotti chimici pericolosi, alla costruzione di un ciclo di vita del prodotto che sia rispettoso dell’ambiente, alla produzione e allo smaltimento dei rifiuti. Chi entra in Sandvik – indipendentemente dal ruolo – riceve un ‘welcome pack’ che contiene una sezione sul tema ambientale. I neo-assunti vengono coinvolti in percorsi di formazione che spaziano dai primi rudimenti su come utilizzare le risorse aziendali fino agli aspetti di business e operativi che vanno nella direzione della eco-compatibilità. Ai dipendenti Sandvik Italia viene esplicitamente chiesto di considerare seriamente i propri consumi di carta da ufficio, riciclando fogli e valutando l’utilità dei documenti prima di stamparli. Anche la stampa delle e-mail viene disincentivata attraverso un messaggio di sensibilizzazione che appare ad ogni nuovo invio. L’azienda inoltre invita il personale a condividere con le proprie famiglie le linee guida e i materiali distribuiti dall’azienda in tema di rispetto dell’ambiente, per sensibilizzare gli individui non solo come dipendenti ma anche come cittadini. Sandvik poi sceglie di collaborare solo con gli stakeholders in grado di coniugare business e attenzione verso l’ambiente e i bisogni delle generazioni future. Inoltre l’azienda ha attivato collaborazioni con diversi centri di ricerca e sviluppo universitari allo scopo di trovare, attraverso la condivisione di informazioni e materiali, soluzioni sempre nuove per favorire il business

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sostenibile e fornire al mercato attrezzature e apparecchiature “pulite” e sicure per la salute. L’azienda è certificata ISO9001 e dal 2004 è certificata ISO14001. Dal 2007 tutti i siti produttivi e commerciali del Gruppo in Italia sono certificati OHSAS18001 e ISO14001.

Risultati

Quelli che seguono sono i principali risultati che Sandvik ha raggiunto grazie alla politica ambientale attuata. Rispetto a gas e riscaldamento, l’introduzione degli impianti a metano e il progressivo passaggio al nuovo sistema di distribuzione hanno portato ad una riduzione del 90,5% delle emissioni di CO2 dal 1995 al 2008; le emissioni di CO2 da elettricità - nel periodo compreso tra il 1995 e il 2007 - sono invece diminuite del 22,2%. I consumi di acqua sono scesi del 74% dal 1995 al 2008, grazie all’utilizzo di sistemi di erogazione più moderni e alla formazione specifica fornita agli addetti. Dal 2000 poi l’azienda ha sostituito tutte le sue vetture a benzina con auto diesel; sono state anche introdotte auto bifuel. Questi accorgimenti hanno portato a una riduzione delle emissioni di CO2 per km percorso del 6%, nonostante il parco auto sia aumentato di oltre il 50% tra il 2000 e il 2008 e i chilometri percorsi del 21%. Viene effettuata presso le sedi Sandvik una scrupolosa raccolta differenziata, che prevede anche procedure ed attenzioni particolari per lo smaltimento delle batterie scariche (in azienda sono dislocati contenitori dedicati), dei tubi fluorescenti e del materiale elettronico. Sandvik è riuscita a coniugare efficienza produttiva e rispetto per l’ambiente grazie anche alle innovazioni apportate ai metodi produttivi. L’uso più efficiente delle risorse ambientali ha spinto Sandvik a ripensare prodotti e processi, a migliorare i modelli organizzativi e a scoprire nuove opportunità imprenditoriali. Sandvik sfida se stessa per raggiungere standard sempre più ambiziosi di eco-compatibilità, interagendo anche con la realtà sociale, culturale, istituzionale e ambientale nella quale è inserita, e assumendo così una rilevanza socio-politica oltre che economica.

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SANPELLEGRINO - GRUPPO NESTLÈ WATERS Società che opera nel campo del beverage in Italia

Levissima l’acqua che si prende cura dell’acqua

Problema

L'acqua è un bene da rispettare, una risorsa da tutelare, ma soprattutto una responsabilità da assumere. Soluzione

Levissima, leader di mercato e appartenente al Gruppo Sanpellegrino Nestlè Waters, ha intrapreso un percorso di Responsabilità Sociale - supportata dalla sua agenzia di PR Ketchum - allo scopo di garantire all’acqua un futuro di qualità e di impegnarsi nella difesa del territorio montano, nella protezione delle sorgenti e nell’educazione dell’opinione pubblica contro gli sprechi. Nella fase di avvio del progetto è stato costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare che ha visto la partecipazione delle differenti aree aziendali (Marketing, Comunicazione, Ricerca e Sviluppo, Qualità, Logistica, Produzione) e che ha informato tutti gli attori delle iniziative in corso. Nel mese di agosto 2007 è stata quindi avviata una ricerca scientifica sulle Alpi Lombarde - in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano - finalizzata alla quantificazione delle perdite idriche causate dalla fusione glaciale e alla formulazione di concrete proposte di mitigazione. A questo specifico scopo è stata posizionata prima una stazione meterologica a quota 2.740 mt. (la più alta su ghiacciaio di tutta la Lombardia), e poi una parcella sperimentale di geotessile - un “non tessuto” bianco puro fatto di fibre naturali che ha permesso di coprire 150 m2 di ghiacciaio e di formare una barriera termica tra l’atmosfera e gli strati sottostanti con l’obiettivo di preservare la perdita di neve durante il periodo estivo - sulla superficie di accumulo del ghiacciaio. I risultati registrati a seguito della rimozione del geotessile sono stati presentati durante un convegno scientifico in cui sono intervenuti i massimi esperti a livello internazionale e Reihnold Messner (giugno 2008). In Valtellina poi è stata creata la “Strada dell’Acqua”: un percorso naturale adatto a tutti e pensato per assaporare il contatto con la natura, imparare ad apprezzarla e rispettarla. Il percorso si trova in Val Viola e nasce là dove Levissima si sta prendendo cura dello stesso ghiacciaio.

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L’iniziativa “Levissima l’acqua che si prende cura dell’acqua” è stata comunicata e condivisa con tutti i dipendenti del Gruppo Sanpellegrino fin dalle sue fasi iniziali. A questo scopo è stata per esempio organizzata un’escursione sul ghiacciaio insieme ai professori dell’Università di Milano per condividere gli obiettivi del progetto e vivere con mano l’esperienza, ed è stata creata la striscia trimestrale TGNews Levissima, diffusa attraverso la intranet aziendale.

Risultati

La sperimentazione effettuata sul Ghiacciaio Dosdè Orientale, di cui Levissima ha colto l’importanza scientifica e ambientale, ha permesso di raggiungere risultati significativi dai punti di vista scientifico (sperimentazione di metodologie di mitigazione dell’ablazione, confronto fra l’evoluzione della superficie glaciale in condizioni naturali e in condizioni di protezione, studio dei flussi energetici ghiaccio-atmosfera), pratico (190 cm di ghiaccio e neve preservati, 115.000 litri d’acqua conservati, 66% di riduzione dell’ablazione rispetto alla parte non coperta) ed educativo (è stata sollecitata una riflessione sull’esigenza di proteggere la risorsa-acqua e ridurne gli sprechi, anche nei più piccoli gesti quotidiani). I media hanno riservato al progetto spazio ed attenzione: ad esso sono stati infatti dedicati 164 articoli e 26 interviste, che insieme hanno raggiunto oltre 59.913.600 lettori.

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SOFFASS Azienda attiva nel settore cartario/cartotecnico

Climate Savers

Problema

Parlando di sviluppo sostenibile un riferimento indispensabile sono le iniziative internazionali, la cui efficacia dipende dalla capacità delle diverse entità territoriali di lavorare sinergicamente all’elaborazione di politiche ambientali concrete. Soluzione

Sofidel ha aderito al Programma internazionale WWF “Climate Savers” impegnandosi in un concreto percorso di riduzione delle emissioni di CO2. Con “Climate Savers” il WWF propone alle grandi aziende di adottare volontariamente piani di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, attraverso l’adozione di tecnologie innovative e strategie di risparmio energetico. Hanno aderito al progetto 18 grandi gruppi internazionali – tra cui Coca Cola, Nike, Sony, Nokia, IBM, HP, Polaroid e Johnson&Johnson - che si stanno adoperando per ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica di 14 milioni di tonnellate entro il 2010. Nello specifico Sofidel, in collaborazione con l'Istituto di ricerca Ecofys e con il WWF, ha analizzato le proprie performance energetiche (i consumi di energia e le emissioni di CO2 in rapporto alle quantità prodotto lavorate) ed ha elaborato alla luce di queste un preciso piano di investimenti finalizzato al loro abbattimento: il Gruppo Sofidel si è dunque impegnato a ridurre, entro il 2012, le emissioni di CO2 dell'11% rispetto al livello del 2007, e del 26% entro il 2020. Tra le misure concrete che il piano prevede per raggiungere questi obiettivi vi sono: l’ottimizzazione dei processi produttivi e l’acquisto di impianti ed attrezzature più avanzate e più efficaci rispetto alla riduzione delle emissioni; il rafforzamento di un approccio strutturato per “l’Energy and Carbon Management”; l’incremento dell’utilizzo di fonti di energia rinnovabile quali la fotovoltaica e l’idroelettrica; l’investimento in impianti di cogenerazione in grado di ridurre le emissioni grazie ad un più contenuto consumo di energia.

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L’accordo tra WWF e Sofidel prevede inoltre un sistema di monitoraggio periodico dei dati relativi a ciascun impianto e dei risultati progressivamente raggiunti. Nel 2009 il coinvolgimento del personale nell’iniziativa è stato ampliato e formalizzato attraverso un sistema premiante (per gli addetti ed i responsabili di produzione) che intende valorizzare i miglioramenti della performance energetica e le riduzioni delle emissioni di CO2, ma anche attraverso l’integrazione, in un’unica funzione, della direzione ambiente ed energia, per favorirne il lavoro sinergico. Per il personale è stata inoltre elaborata l’iniziativa “Uffici Aperti Ambiente”: si tratta di una serie di seminari sui temi ambientali della durata di circa 8 ore ciascuno che coinvolgerà oltre 300 dipendenti in 4 mesi di lavoro e che sarà successivamente estesa anche al personale estero.

Risultati

Il fatto di essere stati ammessi a far parte di “Climate Savers” è già considerato da Sofidel un risultato notevole, sia perché il Gruppo è la prima azienda italiana a farne parte, sia perché essa è attiva nel settore tissue, da sempre al centro delle attenzioni delle organizzazioni ambientaliste. Dal punto di vista della crescita del personale, “Climate Savers” costituisce un grande stimolo per tutti i dipendenti a pensare in modo “sostenibile”, a verificare con continuità le migliori tecnologie ed a valutarne l’utilizzo, ad adottare le best practices e a fornire anche contributi individuali al raggiungimento degli obiettivi stabiliti. Questo progetto è stato pensato per avere un impatto di lungo periodo sulla collettività e i singoli consumatori, in quanto induce a riflettere sulle problematiche del gas serra e in generale del pianeta, contribuendo ad accrescere la sensibilizzazione verso le tematiche dell’ecosostenibilità.

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SOLBAT Produzione e vendita di detergenti e prodotti chimici

Detersivi Ecogoccia Self Service

Problema

Ormai sostenibilità non significa più soltanto grandi problemi, ma anche e soprattutto piccole scelte che, per quanto piccole, possono fare la differenza. Ne è testimonianza la possibilità – oggi davvero di tutti i consumatori – di praticare la sostenibilità persino al supermercato, rendendo i propri acquisti segnale concreto di impegno a favore dell’ambiente. Soluzione

SOLBAT ha ideato la linea di detersivi liquidi biodegradabili – per i piatti, per i pavimenti e per il bucato - denominata “Ecogoccia”. Questi prodotti vengono venduti presso centri commerciali e supermercati in modalità sfusa, per produrre meno rifiuti e consentire ai consumatori finali di risparmiare. Gli erogatori dei detersivi Ecogoccia, ideati da una ditta specializzata, permettono alla clientela di acquistare anche i flaconi, ovviamente riciclabili dopo il primo utilizzo. SOLBAT è partner del progetto "Detersivi self-service nella grande distribuzione organizzata" ideato dalla Regione Piemonte e finalizzato alla riduzione dei rifiuti: un progetto, questo, che ha ricevuto il "Premio Regionando 2007" nella sezione dedicata a "Rifiuti e altri inquinanti".

Risultati

Nel 2007 sono stati venduti 154.545 litri di prodotti "Ecogoccia" ed 89.845 flaconi, con un conseguente riutilizzo di 64.700 flaconi ed un risparmio di 5.391 scatole di cartone. L’uso ridotto di imballaggi ha a sua volta permesso di risparmiare energia (pari a 166,9 MWh) e acqua (16,2 milioni di litri); minori anche le quantità di rifiuti di cartone (2.162 Kg) e plastica (3.881 Kg) prodotti, per un ammontare totale di 6,043 tonnellate. La non produzione di tale quantitativo di imballaggi ha infine consentito di non immettere nell’atmosfera 10,83 tonnellate di CO2. A tutti questi risultati va aggiunto il risparmio economico di cui i consumatori dei prodotti “Ecogoccia” – commercializzati ad un prezzo inferiore rispetto a quelli di mercato – hanno potuto beneficiare.

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STMICROELECTRONICS Progettazione, sviluppo, produzione e vendita di circuiti integrati e dispositivi

analogici e di potenza

Gestione delle acque per un utilizzo efficiente (risparmio, riciclo, riuso)

Problema

La gestione dell'acqua è ormai un problema estremamente complesso ed urgente, all’ordine del giorno dell’agenda politica europea e per cui è necessaria la mobilitazione anche delle attività comuni di ricerca, attiva oggi in numerosi campi. Particolare interesse deve essere riservato a ciò che queste ricerche possono significare per il mondo industriale, dove – a livello europeo – viene utilizzato annualmente il 54% delle acque disponibili. Soluzione

I processi produttivi di STMicroelectronics richiedono l’uso di grandi quantitativi di acqua. Con il progetto “Gestione delle acque per un utilizzo efficiente (risparmio, riciclo, riuso)” l’azienda ha dunque deciso di adoperarsi per limitare gli impatti dell’utilizzo di acqua del sito di Agrate Brianza. Questo proposito si è concretizzato attraverso la messa in atto di 3 azioni specifiche:

- la riduzione di tutti i consumi d’acqua esistenti al valore minimo indispensabile;

- il recupero delle acque di scarico meno aggressive ed il loro successivo trattamento (osmosi secondaria);

- il riuso delle acque recuperate nelle torri di raffreddamento.

Per il raggiungimento di questi specifici obiettivi, nonché di quelli più genericamente legati alla riduzione del consumo di risorse naturali, è stato creato in azienda un Comitato Ambientale Esecutivo che riunisce i manager delle principali funzioni aziendali ed alcune figure professionali di tipo tecnico: queste persone, oltre a svolgere la loro normale attività, hanno anche il compito – proprio in quanto membri del Comitato – di promuovere presso ST programmi di efficienza. Per quanto riguarda in particolare l’acqua, il Comitato ha deciso di procedere in maniera sequenziale misurando sistematicamente la ripartizione dei consumi idrici in azienda attraverso la creazione del bilancio delle acque del sito, riducendo programmaticamente tutti i consumi ove

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possibile nonché recuperando e riutilizzando tutte le portate di scarto attraverso l’impiego di nuove tecnologie. Il confronto con i target ambientali cui tendere viene effettuato in maniera continua attraverso un sistema di misura e comparazione che confronta la prestazione aziendale del momento con un valore obiettivo (target). Tale metodo di misura è stato denominato “metodo degli Ecofootprint”. Quando il valore dell’ecofootprint raggiunge valori uguali o minori di 1 significa che l’obiettivo è stato raggiunto o superato. L’implementazione e la messa in pratica del progetto di riduzione dei consumi idrici ST hanno visto il coinvolgimento di tutto il personale a tutti i livelli produttivi (ingegneria, manutenzione, processo).

Risultati

Grazie al progetto avviato da STMicroelectronics si è registrato presso il sito di Agrate un risparmio di acqua pari a 1,100,000 m3/anno (il 30 % del consumo totale); la percentuale di riciclo si è invece assestata al 44%. Anche gli obiettivi legati all’Ecofootprint sono stati raggiunti: esso è divenuto pari a 0,97 nel quarto trimestre del 2008. Si è infine assistito ad una riduzione del 31% del consumo di acqua per unità di prodotto. L’ingente quantità di acqua risparmiata ogni anno fa sì che aumenti la disponibilità di questa risorsa per i comuni limitrofi di Agrate Brianza e Caponago, che la utilizzano per i normali fabbisogni della popolazione.

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TERME DI SIRMIONE Stabilimento termale

Ecotermalismo

Problema

Ambiente, energia, responsabilità sociale, qualità: sono questi i punti chiave che oggi devono affiancarsi alla gestione aziendale e divenirne parte integrante e strategica. Soluzione

Con il progetto “Ecotermalismo” Terme di Sirmione intende codificare una serie di parametri che consentano di perseguire lo sviluppo sostenibile nel rispetto della migliore tradizione termale. Concretamente Terme di Sirmione ha creato internamente un Sistema Qualità e Ambiente allo scopo di: definire la linea strategica da seguire in tema di rispetto dell’ambiente per i prossimi tre anni; monitorare costantemente le aree in cui poter agire per una riduzione significativa dei costi e dei consumi aziendali; individuare e sfruttare i finanziamenti e le agevolazioni fiscali disposti a livello regionale, nazionale ed europeo; sviluppare flussi di comunicazione interna ed esterna che valorizzino l’impegno dell’azienda a favore dell’ambiente e che la rendano modello di riferimento per il settore e per il territorio. Il sistema di gestione per la Qualità e l’Ambiente di Terme di Sirmione si fonda su un’analisi costante di tutti i processi aziendali (organizzazione, gestione della documentazione, gestione delle risorse, erogazione dei servizi) e sulla ricerca del miglioramento continuo. Il processo di diffusione delle tematiche ambientali, inoltre, è stato promosso attraverso la formazione di un team di auditor per il sistema di gestione ambientale ISO 14001 che nel 2008 ha interessato 10 persone. Sono stati inoltre organizzati due corsi di due giornate per valutatori interni tenuti da docenti Bureau Veritas: il primo sulla ISO 9001 (Qualità) ed il secondo sulla ISO 14001 (Ambiente). Nel 2008 è stato poi varato un ciclo di incontri di formazione interna - a cura dell’Area Qualità e Ambiente – in cui coinvolgere progressivamente tutti i dipendenti.

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Il progetto “Ecotermalismo” è stato veicolato e diffuso attraverso un’ampia serie di strumenti ed occasioni, tra cui: l’evento pubblico “Dove siamo e dove stiamo andando + Ecotermalismo” (settembre 2008), in cui l’iniziativa è stata condivisa con i collaboratori; la newsletter cartacea, consegnata ai dipendenti insieme alla busta paga di agosto 2008; il Portale interno Qualità e Ambiente, in cui sono archiviate e disponibili tutte le comunicazioni e le informazioni a carattere ambientale legate all’azienda.

Risultati

Il progetto “Ecotermalismo” ha permesso a Terme di Sirmione di raggiungere risultati estremamente significativi, soprattutto in termini di:

- innovazione energetica, con l’installazione di 76 mq di pannelli fotovoltaici presso lo Stabilimento Termale Virgilio, che hanno consentito nel periodo luglio-dicembre 2008 un risparmio di CO2 di oltre 3.000 kg.;

- valutazione degli sprechi, con l’adozione del sistema manageriale LEAN SIX SIGMA (Terme di Sirmione è l’unica azienda del settore ad aver applicato questo sistema) per individuare con maggiore efficacia le aree di spreco dell’attività;

- riduzione dei consumi, con la sostituzione in tutte le strutture alberghiere di 1.000 lampade a incandescenza con le equivalenti a basso consumo energetico, con un risparmio di circa 140.000 kilowatt. Sono inoltre praticate presso le strutture aziendali la raccolta differenziata e l’utilizzo di carta riciclata (programma “Uffici verdi”);

- ecotrasparenza, con la pubblicazione del secondo Bilancio Ambientale e con il sostegno di programmi ambientali rivolti agli studenti delle scuole elementari.

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UNILEVER Azienda multinazionale attiva nei settori dell’alimentazione, dell’igiene

e dei prodotti per la casa

La tua semplice tazza di tè può fare una grande differenza

Problema

Praticare la sostenibilità in ambito agricolo significa conservare la ricchezza del sottosuolo evitandone uno sfruttamento indiscriminato, utilizzare in modo misurato e sapiente l’acqua, preservare la biodiversità, ottenendo prodotti rispettosi dell’ambiente e competitivi in termini di qualità. Soluzione

Unilever, la principale azienda produttrice di tè nel mondo con i marchi Lipton e PG Tips, ha deciso a partire dal 2007 di impegnarsi ad acquistare tutto il suo tè da fonti sostenibili ed etiche. La sostenibilità dei siti cui l’azienda oggi attinge le proprie materie prime è certificata da Rainforest Alliance, un’Organizzazione Non Governativa indipendente che collabora con persone, comunità e aziende per spiegare e diffondere gli aspetti economici, ambientali e sociali della sostenibilità: questa pratica infatti garantisce ai coltivatori introiti più equi e assicura ad Unilever di poter accedere a raccolti di migliore qualità. L’iniziativa è stata lanciata con una conferenza stampa pubblica ed è stata comunicata ai consumatori attraverso un’icona posta sulle confezioni di tè, unitamente ad una spiegazione del progetto. Sono state inoltre avviate una campagna di comunicazione su giornali e riviste ed una campagna pubblicitaria nei cinema con filmati da 60”. I dipendenti dell’azienda sono stati resi partecipi dell’iniziativa attraverso il portale Intranet ed un mailing interno. Unilever ha inoltre sviluppato una partnership con il National Geographic per sponsorizzare la mostra “Madre Terra”, all’interno della quale l’iniziativa ha trovato spazio con testo ed immagini dedicate.

Risultati

Al di là degli apprezzamenti raccolti tra i dipendenti Unilever, sono considerati risultati positivi del progetto il contributo economico corrisposto alle comunità e ai coltivatori coinvolti, nonchè la natura dell’accordo stipulato con la Rianforest Alliance, che stabilisce un nuovo standard etico

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di produzione sostenibile replicabile ed estendibile, nella speranza di Unilever di innescare un circolo virtuoso di sostenibilità.

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CATEGORIA 3 – PROGRAMMA DI PARTNERSHIP NELLA COMUNITÀ

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ABB Opera nella fornitura di soluzioni tecnologiche per l'energia e l'automazione

Progetto Pigotta per Unicef

Problema

Il volontariato d’impresa è espressione preziosa della CSR nonchè risorsa strategica anche per le associazioni e il mondo del volontariato, sempre attenti a nuove opportunità di coinvolgimento del privato nella partecipazione attiva. Soluzione

La collaborazione tra ABB e Unicef è partita nel 2007 in occasione del progetto di volontariato d’impresa “Una Pigotta per una vita”, al quale l’azienda ha aderito con la sede di Sesto San Giovanni. Nello specifico i dipendenti sono stati coinvolti nella creazione delle Pigotte poi vendute in azienda attraverso banchetti di raccolta fondi, che Unicef ha utilizzato per l’acquisto di kit salvavita per i bambini e le mamme della Guinea Bissau. Le dipendenti impiegate presso la sede di Sesto San Giovanni hanno partecipato ad un incontro di presentazione dell’iniziativa tenuto da Unicef, che ha illustrato il progetto e le sue finalità; inoltre alcune volontarie dell’organizzazione hanno – sempre in quell’occasione - spiegato come realizzare le Pigotte. Successivamente si è costituito il gruppo delle volontarie-dipendenti ABB disposte a realizzare le bambole per la vendita di Natale. L’azienda ha messo a disposizione una sala dove le volontarie hanno raccolto il materiale e si sono incontrate quotidianamente nella pausa pranzo o dopo l’orario di lavoro per realizzare le bambole (ottobre-dicembre 2007). Nel 2008 l’iniziativa è stata replicata; l’azienda inoltre ha deciso di aderire anche al progetto “Per ogni nuovo nato un bambino salvato”, che consiste nel regalare una Pigotta ad ogni figlio di dipendente che nasce. Anche per questa ulteriore iniziativa le volontarie-dipendenti ABB si sono adoperate per la realizzazione delle bambole, il cui valore equivalente viene donato all’Unicef dall’azienda.

Risultati

Hanno aderito al progetto di volontariato d’impresa ABB circa 50 volontarie tra il 2007 e il 2008: il loro impegno ha permesso la realizzazione

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di 200 Pigotte, poi vendute presso la sede aziendale di Sesto San Giovanni, e di altre 80 bambole utilizzate per l’iniziativa “Per ogni nuovo nato un bambino salvato. Unicef ha ricevuto ad oggi (febbraio 2009) circa 5.500 euro da ABB, corrispondenti a circa 270 kit salvavita per i bambini e le madri della Guinea Bissau. L’organizzazione ha inoltre visto aumentare, a seguito di questa partnership, la sua visibilità sul territorio. L’azienda prevede infine di estendere il progetto anche alle sedi (es. Vittuone e Santa Palomba) che già ne hanno fatto richiesta.

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ADRIAPLAST Azienda attiva nella progettazione e produzione di packaging

e nello stampaggio in termoformatura

L’azienda e il territorio

Problema

La valorizzazione della base territoriale dell'impresa, della cultura e della storia che sono background – a partire da solide relazioni con la comunità di riferimento – può essere strategia vincente per qualsiasi impresa. Soluzione

L’ex Corderia di Rimini, nata nel 1856 come “Pilleria Risi di Viserba”, si trasforma nel 1870 in stabilimento di filatura di canape, lasciando però ancora attiva l’attività di pillatura del riso. Nel 1890, con la crisi della risicoltura, quest’attività si interrompe per permettere l’allestimento di un reparto di produzione della corda. Nel 1902 l’impianto viene ceduto alla “Corderia Milanese di Giuseppe Dossi”, che lo gestisce fino alla Prima Guerra Mondiale. Dopo vari passaggi di proprietà, nel 1920 l’azienda viene incorporata nella “Società Linificio e Canapificio Nazionale” e raggiunge nel 1929 il suo massimo sviluppo. Durante il Secondo Conflitto Mondiale la Corderia viene usata come deposito di materiali bellici e casermaggio. Finita la guerra, la Corderia di Viserba viene acquistata dal finanziere milanese Ceschina, che si impegna a ricostruirla e a rimetterla in marcia. Oggi l’edificio risulta inutilizzato da 60 anni. L’ideazione del progetto per una nuova area residenziale e commerciale proprio nella zona in cui sorge la Corderia ha spinto Adriaplast ed altre organizzazioni a promuoverne la tutela. A questo scopo – nell'ambito del progetto “Ex-Corderia di Viserba di Rimini” elaborato dall’azienda – è stata organizzata la mostra fotografica “…la còrda lònga…” (14-22 febbraio 2009), nella quale sono state esposte alcune fotografie scattate presso l’ex Corderia e che ne testimoniano l’attività e l’evoluzione. Le foto sono state realizzate da Maria Gabriella Piccari, socia di Adriaplast e Presidente dell’Associazione Ponte sul Marecchia, nata nel 2008 per promuovere politiche di salvaguardia del territorio delle zone di Rimini

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Nord dalle Celle a Rivabella, da Viserba, a Viserbella e Torre Pedrera, fino a Santa Giustina. Rientra nelle azioni Adriaplast di valorizzazione del territorio anche l’iniziativa “Sul Ponte dei Miracoli”, con cui si è voluto ricordare la Natività proprio sul ponte dove 777 anni or sono Sant’Antonio da Padova fece il miracolo dei pesci. Per tutto il periodo natalizio il ponte è stato addobbato con 250 cappe sante riportanti frasi ben augurali, scritte da persone provenienti da altri paesi, in oltre 40 lingue diverse.

Risultati

I progetti di valorizzazione del territorio Adriaplast hanno permesso all’azienda di consolidare le proprie relazioni positive con la comunità locale e con le istituzioni pubbliche, anche in termini di visibilità. La scelta di dedicare risorse alla valorizzazione del territorio locale ha determinato anche maggiori fiducia, motivazione e appartenenza dei dipendenti nei confronti dell’azienda. Il valore del progetto “Ex-Corderia di Viserba di Rimini” è stato infine riconosciuto in termini di memoria storica collettiva e di senso di coesione sociale.

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AGRISOCIALCOOP Società cooperativa europea operante in Italia nel settore agricolo

Scuola, Impresa, e Solidarietà

Problema

Elaborare progetti di valorizzazione dell’attività agricola locale può generare due serie di risultati ugualmente significativi per la comunità: la creazione di una filiera corta di prodotti agro-zootecnici di qualità, che possano essere in questo modo venduti a prezzi estremamente convenienti; la possibilità di generare occasioni di inserimento lavorativo per persone diversamente abili, la cui produttività risulta – nelle attività agricole – uguale se non superiore a quella delle persone normodotate. Soluzione

Il progetto “Scuola, Impresa, e Solidarietà”, cui l’Istituto Tecnico Agrario “Giovanni Dalmasso” ha aderito, è stato ideato per:

- favorire l’inserimento di soggetti disabili e/o svantaggiati nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore agricolo;

- sostenere il reddito reale delle famiglie economicamente svantaggiate attraverso la gestione di un GAP (Gruppo di Acquisto Privilegiato) in rete con parrocchie, associazioni di volontariato, Istituti tecnici e professionali agrari, imprese agricole del territorio ed Enti locali, per offrire a questi nuclei prodotti agro-zootecnici di qualità a prezzi piùb assi di quelli di mercato;

- creare sinergie produttive tra il settore agricolo locale e quello delle aree povere dei Paesi dell’Unione Europea (con particolare riferimento agli stati di recente adesione) al fine di rendere migliori le condizioni commerciali del GAP e sviluppare progetti imprenditoriali di riqualificazione di queste aree.

Con questi specifici obiettivi è stata costituita il 9 maggio 2008 AgriSocialCoop, attorno alla quale si sono riuniti – per l’elaborazione del progetto – i mondi della scuola, del volontariato, degli Enti pubblici territoriali e dell’impresa sociale. Da un punto di vista operativo la cooperativa agisce come “gruppo di lavoro protetto”, in quanto si propone di dare lavoro a persone socio-economicamente svantaggiate. Essa concretamente, nell’ambito del progetto, svolge la funzione di attività produttiva agrozootecnica e di gestione del GAP, dirige gli stage formativi e

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fornisce consulenza gratuita (coadiuvata dalla Fondazione “G. Dalmasso”) alle imprese agricole che aderiscono al GAP. I prodotti del GAP sono contrassegnati da un marchio volontario di genuinità alimentare e di filiera etico sociale; essi inoltre sono venduti a prezzi inferiori a quelli di mercato ai soggetti e alle famiglie socio-economicamente disagiate indicate dalle reti parrocchiali, dalle associazioni di volontariato e dagli Enti locali. Risultati

Il progetto “Scuola, Impresa, e Solidarietà” è diventato operativo nel gennaio 2009, ma ha richiesto un lungo periodo di ideazione e progettazione. L’elevato numero di plausi e patrocini che esso ha ottenuto – dal Presidente della Repubblica, da Presidente della Camera del Senato, dal Presidente della Camera dei Deputati, dal Ministro del MIUR, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dal Comune di Torino, dalla Camera di Commercio di Torino, dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Torino - evidenziano l’attenzione del mondo politico ad un progetto che involontariamente nel suo costituirsi è diventato di estrema attualità, alla luce della nascente crisi economica. I primi cinque soggetti disabili coinvolti - la cui formazione è iniziata nel mese di ottobre - sono già divenuti soci dell’AgriSocialCoop scs. A partire dal mese di aprile 2009, oltre all’attività svolta presso l’azienda agraria dell’ITA “G. Dalmasso”, essi si occupano della cura dei giardini di alcune scuole medie superiori della Provincia di Torino. In seguito alla presentazione del progetto, alcuni studenti hanno inoltre costituito un’associazione di volontariato che si occuperà di soggetti socio-economicamente svantaggiati. Gli studenti hanno chiesto a questo scopo l’utilizzo in comodato gratuito di un locale dell’Istituto ITA “G. Dalmasso”, che ha risposto positivamente alla richiesta.

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AGRYA Realtà operante nel settore dell’agricoltura multifunzionale

Lombrico Agro Social Award

Problema

L’Agricoltura Sociale (AS) consente di assicurare azioni di promozione di stili di vita sani ed equilibrati e, allo stesso tempo, rende disponibili servizi utili per innalzare la qualità della vita locale, stimolando l’impegno dei consumatori verso comportamenti d’acquisto responsabili e rispettosi delle tradizioni territoriali e dell’ambiente. Sono oggi attive nell’ambito dell’Agricoltura Sociale imprese e famiglie agricole, cooperative sociali, associazioni di volontariato e strutture pubbliche; gli utenti dell’agricoltura sociale sono invece persone con disabilità fisiche, psichiche e mentali, giovani con difficoltà nell’apprendimento o nella gestione della loro rete di relazioni, disoccupati di lungo periodo, anziani, bambini in età scolare e prescolare. L’Agricoltura Sociale è, infine, un fenomeno relativamente recente, che ha bisogno di essere strutturato e reso visibile. Soluzione

Il progetto “Lombrico Agro Social Award” è stato avviato da Agrya con lo scopo di sviluppare occasioni di confronto tra le realtà attive nel settore dell’Agricoltura Sociale (AS) ed i principali stakeholders di riferimento (centri di ricerca, enti pubblici, associazioni, imprenditori). L’iniziativa si è concretizzata nell’organizzazione di un concorso – il Lombrico Agro Social Award – a partire dall’esperienza del blog “Il Lombrico Sociale”, ritenuto dagli addetti ai lavori luogo accreditato ed interessante in materia nonchè strumento decisivo per la diffusione dell’iniziativa. Ai partecipanti al concorso è stato quindi chiesto di raccontarsi e descrivere il proprio operato; le esperienze candidate sono state valutate da una giuria composta da attori con competenze diverse ma tutti potenzialmente interessati all’agricoltura sociale: hanno dunque trovato rappresentanza nella giuria il mondo della ricerca (Laboratorio di studi rurali Sismondi-UniPisa, Facoltà di agraria della Tuscia, Centro Interdipartimentale di Ricerche Agro-Ambientali Enrico Avanzi), il mondo agricolo e dell’impresa (Azienda Romana Mercati, Fondazione Campagna Amica), la sociologia (Labsus – Laboratorio per la sussidiarietà), le associazioni

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familiari (Associazione Italiana Persone Down), la comunicazione (Società SWG, blog Lombrico Sociale), il mondo della consulenza. Il concorso è stato organizzato anche con l’obiettivo, più generale, di fare rete, cioè di connettere tutti gli attori vicini o già attivi nell’ambito dell’agricoltura sociale e di creare tra questi sinergie efficienti ed efficaci. Risultati

Hanno partecipato alla prima edizione del “Lombrico Agro Social Award” 16 realtà dislocate su tutto il territorio nazionale, con esperienze diverse e variegate per mission e modalità operative. Complessivamente sono stati messi a confronto, tra partecipanti e giurati, 25 soggetti attivi sul tema. La giuria ha predisposto una griglia che tutti i partecipanti sono stati chiamati ad osservare nel presentare la propria candidatura. Lo schema proposto prevedeva una serie di dimensioni a partire dalle quali descrivere la propria esperienza: il fare rete, la comunicazione, l’utilità sociale dell’attività, l’impresa/imprenditorialità. La tipologia delle realtà che hanno partecipato rispecchia effettivamente le peculiarità dell’agricoltura sociale italiana oggi. Sono infatti pervenute alla giuria storie dal mondo carcerario, dalla cooperazione sociale, dall’associazionismo e da aziende agricole. Si sono aggiudicate il premio il Carcere di Milano – Cooperativa Sociale cascina Bollate, la Casa di reclusione di Gorgona isola, l’Associazione L’Orto dei ragazzi, la società Last Minute Market, l’Azienda agricola Andi Fausto – Laboratorio Fuori dalla Mischia. Per poter realizzare un confronto aperto, è stata poi organizzata una tavola rotonda pubblica che ha visto le realtà vincitrici presentarsi e confrontarsi con la giuria e con i presenti. Nel corso della giornata sono stati anche presentati e degustati i prodotti delle realtà partecipanti al concorso, per rendere anche i prodotti veicolo concreto delle esperienze maturate sul territorio nell’ambito dell’agricoltura sociale. Lo scambio derivante dal dialogo tra tutti i partecipanti e la giuria è stato profondo è costruttivo. Le diverse competenze, i punti di vista, i dubbi, le provocazioni e le idee sono emersi in modo concreto e partecipato. Tutto il materiale raccolto è stato divulgato attraverso lo strumento del blog, in modo da dare ulteriore visibilità ai partecipanti e diffonderne le esperienze.

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AIPEM Società di marketing e comunicazione

Siamo dolomitici

Problema

Fare turismo significa “fare territorio”, ossia esprimere – accogliendo i visitatori, intrattenendoli, predisponendo strutture ricettive adeguate – la propria identità, la propria storia, la propria unicità, con la consapevolezza che un “fare territorio” efficace può avere ritorni positivi anche dal punto di vista economico. Soluzione

“Siamo Dolomitici” è un programma pluriennale di attività (2006-2009) che nasce dall’esigenza di diffondere tra gli abitanti della Provincia di Belluno la cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità, affinché essi possano affrontare con maggiore consapevolezza le prospettive di sviluppo che il turismo può offrire loro. L’iniziativa, portata avanti da Aipem in partnership con Hill&Knowlton (network internazionale di Relazioni Pubbliche con sede italiana a Milano) è stata realizzata con lo scopo di valorizzare il territorio e i suoi abitanti evidenziandone la qualità, i valori e l’identità. Il claim scelto per diffondere il progetto - “Siamo Dolomitici” - è un’esclamazione che intende coinvolgere l’intera comunità comunicando senso d’appartenenza e legame con il territorio. Per diffondere l’iniziativa sono stati utilizzati svariati canali comunicativi, tra cui stampa (campagna di comunicazione multi-soggetto), radio, tv, pubblicità dinamica, incontri, road show, Internet, mailing, merchandising. Per favorire l’implementazione e la buona riuscita del progetto è stato inoltre creato fin da subito un gruppo di lavoro composto dai rappresentanti della Provincia di Belluno, di Dolomiti Turismo e delle agenzie: questo team ha lavorato fianco a fianco con i responsabili degli enti locali, gli operatori economici, le associazioni e le altre realtà del territorio, integrando le proprie competenze attraverso un continuo scambio reciproco di sollecitazioni.

Risultati

Il progetto è riuscito a stimolare, incuriosire e far discutere gli operatori del settore e la popolazione provinciale, ottenendo grande visibilità sui media

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locali. L’impatto sulla comunità è stato molto elevato, grazie anche ad un mailing che ha raggiunto tutte le 95.000 famiglie della Provincia. I promotori e gli altri soggetti coinvolti ne hanno ribadito la positività, in particolare per il coinvolgimento diretto dei ragazzi e delle scuole, tanto da prevedere una continuazione del percorso. Con questa iniziativa la variegata comunità delle vallate del bellunese ha compiuto un primo passo verso l’elaborazione di un’azione comune per raggiungere l’obiettivo dell’incremento dello spirito di ospitalità e, di conseguenza, dei risultati economici dell’accoglienza turistica.

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AIPEM Società di marketing e comunicazione

Libera la tua lingua

Problema

La legge 482/99 - «Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche» - è stata promulgata il 15 dicembre 1999 con la finalità di attuare il principio fondamentale di tutela delle minoranze linguistiche previsto dall'articolo 6 della Costituzione, che per oltre cinquant’anni era rimasto lettera morta.

Soluzione

In Friuli Venezia Giulia esistono tre importanti lingue minoritarie: il friulano, il tedesco e lo sloveno. Grazie ai fondi messi a disposizione dalla legge 482/99 sulla tutela delle minoranze linguistiche, la Provincia di Udine ha promosso una campagna di informazione sulle opportunità che il decreto stesso prevede, nel tentativo di perseguire i valori del pluralismo e della tolleranza. Soggetti del messaggio promozionale diffuso sono tre ragazzini – rappresentanti le tre lingue minoritarie del territorio - che, facendo il verso alle famose 3 scimmiette (“non vedo”, “non sento”, “non parlo”) intendono paradossalmente mimare il rischio di un grossolano isolamento dalla realtà sociale in cui vivono. L’head line “Libera la tua lingua, valorizza la loro cultura” è riportata in friulano, in tedesco e in sloveno. Oltre alla campagna stampa sui media locali, sono stati realizzati spot radio e tv, un comarketing con un consorzio locale produttore di latte – l’immagine promozionale è stata riportata su un lato del tetrapak - e la distribuzione di poster e folder multilingue nelle scuole, con cui è stata sviluppata una rete di partnership per stimolare le famiglie a scegliere l’insegnamento della lingua anche nelle scuole primarie. L’iniziativa è stata portata avanti grazie alla costituzione di un tavolo di lavoro cui hanno partecipato i rappresentanti di AIPEM e della Provincia di Udine, in modo da poter condividere competenze e reciproche sollecitazioni. Risultati

La campagna ha raggiunto il risultato di sensibilizzare la popolazione della Provincia, tanto da essere ripetuta - con vari aggiornamenti - dal 2004 al

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2007, contribuendo alla diffusione dell’insegnamento delle lingue minoritarie nelle scuole. Più di uno studente su due ha infatti scelto di studiare il friulano, il tedesco o lo sloveno nelle scuole primarie della regione. L’impatto sulla società e sul territorio è stato notevole, tanto da favorire lo sviluppo di una nuova legge regionale in merito all’insegnamento delle lingue minoritarie.

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AIR LIQUIDE ITALIA Azienda attiva nel settore dei gas naturali, medicinali e dei servizi ad essi associati

Home in hospital e Assistenza multipla: qualità al servizio del paziente

Problema

Le famiglie, i cittadini e il sistema sanitario da anni si stanno orientando verso forme di assistenza che possano contribuire ad un miglioramento della qualità della vita dei pazienti, che siano più ricettive a comprendere i bisogni e le esigenze individuali, che possano ridurre le occasioni di ospedalizzazione non essenziali e, soprattutto, che consentano ai pazienti non rinunciare, a causa della malattia, al proprio nucleo familiare. Soluzione

Medicasa - società del Gruppo Air Liquide specializzata nell’assistenza domiciliare - ha implementato, in collaborazione con alcune Aziende Sanitarie, due modalità assistenziali per pazienti affetti da gravi patologie: l’Home in hospital e l’Assistenza multipla. Il progetto Home in hospital è realizzato all’interno di un piccolo reparto dell’ospedale di Ostia, gestito dall’ASL Roma D con affidamento del servizio in outsourcing a Medicasa. Si tratta di un reparto costantemente aperto ai familiari dei 5 pazienti coinvolti - le cui cure non possono essere effettuate a domicilio - con la possibilità per i genitori di passare la notte con i piccoli pazienti: in 4 casi si tratta infatti di bambini. Il progetto Assistenza multipla consente invece di assistere due persone in coma vigile all’interno di un unico appartamento, individuato all’interno dello stesso quartiere di domicilio dei pazienti, e il cui soggiorno è stato trasformato in una piccola palestra perfettamente attrezzata per un’assistenza fisioterapica adeguata. Entrambe le iniziative sono state pensate con l’obiettivo di fornire un’assistenza che riduca al minimo l’onere assistenziale per le famiglie massimizzando l’utilizzo delle risorse disponibili e mantenendo le caratteristiche di “vicinanza” tipiche dell’assistenza domiciliare. Il personale di Medicasa segue annualmente corsi di aggiornamento per migliorare le prestazioni sanitarie verso gli assistiti, monitorate e implementate anche tramite l’utilizzo di software specifici.

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Risultati

I due progetti hanno rappresentato per il personale coinvolto un’esperienza importante sia a livello professionale che a livello umano. La collaborazione instauratasi tra il personale Medicasa, le Aziende Sanitarie e le famiglie dei pazienti ha rafforzato le sinergie già esistenti e dato luogo ad una soluzione assistenziale positiva per tutti i soggetti coinvolti. I due progetti risultano infine convenienti anche dal punto di vista delle risorse impiegate: l’Home in hospital rappresenta una soluzione assistenziale economicamente meno gravosa rispetto ad altre situazioni di degenza, mentre l’assistenza multipla genera un notevole risparmio di risorse assistenziali, suddivise su due pazienti. I due progetti risultano riproducibili in altre realtà italiane, richiedendo, chiaramente, la convergenza di molti interlocutori e la spinta propositiva dei famigliari dei pazienti, affetti da patologie difficilmente assistibili a domicilio.

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ALTAVIA ITALIA Gruppo europeo specializzato nella comunicazione commerciale dei clienti a rete

Agenzia di Comunicazione dei Ragazzi

Problema

Media e new media rischiano oggi di essere un nemico per bambini e ragazzi, che spesso non hanno le conoscenze né il supporto adatti per usufruire consapevolmente di questi mezzi. È necessario dunque che le Istituzioni intervengano sinergicamente per assicurare un costante monitoraggio delle comunicazioni digitali dirette ai minori e per crearne di sicure ed efficaci. Soluzione “Agenzia di Comunicazione dei Ragazzi” è un progetto dedicato alla comunicazione e all'utilizzo di media e new media da parte di bambini e adolescenti. Concretamente esso prevede la promozione di attività che permettano agli studenti della scuola dell’obbligo di conoscere e utilizzare consapevolmente i media e le tecnologie legate alla comunicazione, nonchè la costruzione di occasioni in cui i cittadini più giovani possano esprimersi liberamente per sviluppare creatività e competenze. Le attività del progetto sono finalizzate alla realizzazione di svariati strumenti comunicativi ed occasioni di coinvolgimento e confronto: un giornale bimestrale - “Quelli del 20-11” - su carta e web; il sito dell’Agenzia; campagne di comunicazione sociale; laboratori tematici nelle scuole. Insieme all’ideazione, alla stampa e alla diffusione di oltre 300.000 opuscoli della Convenzione Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Altavia ha inteso implementare “l’ascolto e il diritto di espressione” delle giovani generazioni sviluppando un’area aziendale che si è specializzata nella progettazione e nella realizzazione di format comunicativi dedicati ai diritti dei bambini, concorrendo alla costruzione di una rete comunitaria ‘amica’ dei cittadini più piccoli. Per portare avanti l’iniziativa Altavia ha sviluppato partnership con il Comune di Milano Settore Famiglia - Scuola e Politiche Sociali; la Provincia di Milano - Delega per i diritti dei bambini e della bambine; l’Ufficio Scolastico Provinciale di Milano; le Agenzie educative (UNICEF, Arciragazzi); l’Università Cattolica – CREMIT; le Agenzie di Media

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Education (MediaTutor); figure specialistiche in campo pedagogico e editoriale. La realizzazione del progetto “Agenzia di Comunicazione dei Ragazzi” rientra in una più ampia serie di iniziative sviluppate da Altavia in favore di bambini e adolescenti. L’azienda ha infatti sviluppato a questo scopo collaborazioni e partnership con UNICEF, Amnesty International, Arciragazzi ed alcuni Enti locali quali Comune e Provincia di Milano e Regione Lombardia.

Risultati

Altavia ha registrato nell’utenza un diffuso apprezzamento rispetto al progetto, sia in termini pedagogici che in termini di qualità dei prodotti realizzati, di competenze mobilitate, di entusiasmo e serietà spesi. In termini quantitativi vanno sottolineati l’aumento progressivo del numero dei soggetti coinvolti (scuole, enti, istituzioni) e la crescente diffusione dei prodotti informativi realizzati: il giornale dell’Agenzia, “Quelli del 20-11”, ha attualmente una tiratura media di 40.000 copie e viene diffuso in oltre 70 plessi scolastici milanesi.

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APM ESERCIZI Azienda di trasporto pubblico che opera nel territorio di Perugia

Una partnership tra Azienda e cittadini per il trasporto pubblico locale

Problema

“Trasportare persone” significa non soltanto offrire loro mezzi per orientarsi e spostarsi all’interno di uno specifico territorio, ma anche individuarne esigenze e richieste, nonché condividere con essi informazioni e prospettive di sviluppo del servizio. Soluzione

Il proposito di APM di “trasportare persone” si è concretizzato, nel 2008, nell’elaborazione di azioni mirate per accompagnare i cittadini nel passaggio alla nuova rete integrata di trasporto pubblico locale a Perugia, attraverso la messa a disposizione di materiali informativi, persone e strumenti. Il personale di APM, direttamente coinvolto nel processo, nel 2008 è stato impegnato:

- in azioni di formazione per consolidare le proprie competenze ed essere preparato al confronto con l’utenza;

- a costruire campagne di comunicazione volte a far conoscere i servizi e l’Azienda sul territorio;

- a rilasciare informazioni ai cittadini attraverso il Numero Verde APM PER TE;

- a partecipare alle assemblee plenarie a scopo informativo organizzate per descrivere i cambiamenti in atto.

Per realizzare queste azioni, l’azienda si è inoltre confrontata con alcune scuole medie del territorio, con associazioni culturali e società sportive, con l’Università di Perugia, con associazioni per la ricerca scientifica ed associazioni per il volontariato. In particolare, con le Associazioni dei consumatori, ambientalisti e diversamente abili APM ha avviato un percorso di stakeholder engagement per condividere indirizzi e priorità d’azione. Risultati

Nell’ambito del progetto “Una partnership tra Azienda e cittadini per il trasporto pubblico locale”, APM ha fornito 4.000 ore di formazione, che hanno raggiunto circa 500 dipendenti.

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Nei giorni del cambio della rete APM ha inoltre fornito assistenza sul campo ai clienti con il proprio personale e stampando in tutto il 2008 oltre 80.000 libretti orari. Il numero verde APM PER TE ha registrato nel 2008 un significativo picco di attività in corrispondenza dell’entrata in vigore della nuova rete urbana, contando a fine anno circa 50.000 contatti (quasi il doppio rispetto al 2007).

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ARVAL SERVICE LEASE ITALIA Società del gruppo bancario multinazionale BNP Paribas

Arval e Provincia di Milano trasformano le auto in alberi

Problema

Il salto da un sistema di mobilità ad alto impatto ambientale a un sistema di mobilità sostenibile può considerarsi oggi - vista l’emergenza ambientale che il pianeta sta conoscendo - un vero e proprio salto di civiltà, da favorire ed incoraggiare. Soluzione

Arval ha sviluppato una partnership con la Provincia di Milano per “trasformare le auto in alberi”, cioè per compensare, mediante attività di riforestazione in ambito locale, le emissioni di CO2 generate dalla propria attività quotidiana di Noleggio auto a Lungo Termine e gestione di flotte aziendali. Attraverso la riforestazione è infatti possibile ottenere carbon credits corrispondenti alla quantità di anidride carbonica che gli alberi, nel loro ciclo biologico, assorbono e trasformano in ossigeno. Senza contare che la creazione di parchi e boschi urbani permette di creare valore per la collettività: le aree verdi in ambito cittadino sono un bene fruibile per le persone e spesso permettono di rinnovare zone altrimenti inutilizzate o lasciate in stato di abbandono. La partnership con la Provincia di Milano è stata creata per permettere da un lato di rispettare le necessità di Arval di procedere alla compensazione delle proprie emissioni di CO2, e dall’altro di consentire all’amministrazione locale di portare avanti il suo impegno nella tutela delle esigenze del territorio. Il progetto ha comunque visto il coinvolgimento di altri soggetti esterni:

- l’ente di certificazione Rina Spa, che ha curato la validazione di carbon credits generati dalle attività di riforestazione. La partnership con Rina è stata sviluppata dalla Provincia di Milano e ha portato alla sottoscrizione di un accordo a tre (Arval – Provincia di Milano – Rina Spa);

- gli enti proprietari delle aree da riforestare, i quali hanno messo a disposizione della Provincia le proprie aree destinate alla piantumazione; si è trattato prevalentemente di privati, associazioni, fondazioni o altri enti pubblici, come i Comuni che hanno aderito al più ampio progetto “Il Metrobosco” promosso dalla Provincia di Milano con l’obiettivo di coinvolgere tutti gli

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attori sociali nella creazione di una cintura verde intorno alla città di Milano, partendo dalla necessità di creare un nuovo bilanciamento tra spazi urbani e spazi verdi;

- i clienti Arval, da sensibilizzare e con cui creare una vera e propria filiera “verde” del Noleggio a Lungo Termine.

Anche i dipendenti Arval sono stati coinvolti nel progetto, soprattutto in qualità di “fruitori”: molti di loro infatti vivono nelle stesse aree oggetto delle riforestazioni e delle riqualificazioni, quindi hanno osservato ed usufruito direttamente dei progressi e dei traguardi raggiunti nell’ambito dell’iniziativa.

Risultati

Il risultato più significativo generato dalla partnership tra Arval e Provincia di Milano è riconducibile alle tonnellate di CO2 (tCO2) compensate annualmente attraverso la riforestazione effettuata. Per il 2009 sono in porgramma i lavori relativi alle aree di Corsico e l’emissione, in favore di Arval, dei primi carbon credits certificati relativi all’iniziativa; dal 2009 quindi Arval compenserà parte delle emissioni della propria flotta grazie a progetti di riforestazione in ambito locale. L’azienda inoltre ha già replicato il progetto in Provincia di Firenze, con l’obiettivo di procedere alla riforestazione e riqualificazione di aree anche in quel contesto territoriale. A gennaio 2009 è stato stipulato un accordo con la Provincia di Firenze per la riforestazione e riqualificazione di aree messe a disposizione dall’Amministrazione stessa. L’impatto della partnership sulla comunità si è rivelato positivo: alcuni Comuni dell’hinterland milanese avranno a disposizione nuovi parchi grazie all’impegno di Arval. Le aree individuate dalla Provincia di Milano sono tutte aperte e disponibili ai cittadini e saranno inserite all’interno di percorsi ciclabili di collegamento con altre aree verdi (è il caso del Parco della Vita a Cesano Boscone). Altre aree ancora (come il Fontanile Visconti del Comune di Corsico) sono inserite all’interno di percorsi formativi e laboratori didattici delle scuole locali.

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ATM Trasporto pubblico locale

Migrart

Problema

L’immigrazione e la convivenza di etnie diverse hanno modificato profondamente il volto della città di Milano, divenuta a tutti gli effetti una città cosmopolita estremamente vivace e in rapida evoluzione. Necessario, dunque, avere chiare le caratteristiche e le proporzioni di questo fenomeno, nonchè elaborare risposte concrete affinché questa convivenza significhi davvero integrazione, e generi valore aggiunto per tutti. Soluzione

Migrart è un progetto centrato sul tema dell’integrazione multietnica che ATM ha ideato e promosso per indagare, con strumenti on e offline, i rapporti tra i cittadini italiani e le 180 etnie che popolano Milano e che viaggiano sui mezzi pubblici. Il progetto si è sviluppato in tre fasi e in una serie di eventi collaterali: 1) Una ricerca preliminare qualitativa, commissionata alla Fondazione IULM, per studiare i significati della convivenza interetnica attraverso l’osservazione diretta sui mezzi e attraverso focus groups; 2) una mostra fotografica, realizzata dall’agenzia Contrasto e allestita alla Rotonda della Besana di Milano, per descrivere i segni del cambiamento nel tessuto multietnico della metropoli lombarda; 3) un blog con articoli, interviste e approfondimenti e arricchito da una piattaforma di user generated contents (www.migrart.it) in cui gli utenti possano intervenire ed inviare audio, video, testi e immagini per esprimersi liberamente sul tema dell’integrazione multietnica. Per la realizzazione del progetto ATM ha sviluppato partnership con l’Assessorato alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali e l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, l’Assessorato alla Famiglia ed alla Solidarietà Sociale di Regione Lombardia, la Fondazione Università IULM (indagine preliminare), le Agenzie fotografiche Contrasto e Magnum Photos (mostra fotografica e catalogo), Western Union (sponsorizzazione e promozione di Migrart presso le proprie agenzie), IGP Decaux (spazi pubblicitari per la divulgazione dell’iniziativa), Fondazione Corriere della Sera (promozione delle due campagne legate all’iniziativa), Editore il Filo (pubblicazione dei migliori contributi multimediali pervenuti).

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Il progetto Migrart è ancora in corso. Diversi gli appuntamenti – promossi da ATM direttamente o in partnership con altri enti – già in programma, tra cui: la partecipazione all’ottava edizione di Milano Ottagono con un incontro-confronto con alcune tipologie di migranti (il lavoratore, lo studente, il volontario, ecc.) diversamente integrate nella società; la partecipazione al progetto “Il razzismo è una brutta storia” promosso da Librerie Feltrinelli, che prevede per il 2009 l’allestimento della mostra Migrart nelle librerie Feltrinelli di tutta Italia; la partecipazione agli aperitivi del Rock’n’ music Planet di Piazza del Duomo con un evento-concerto che sensibilizzi il mondo dei giovani sul tema della valorizzazione multietnica; la partecipazione al concorso letterario Subway per la promozione della cultura multietnica urbana anche attraverso la scrittura.

Risultati

L’evento nel suo complesso ha contribuito alla sensibilizzazione della cittadinanza sul fenomeno dell’integrazione multietnica, comunicata non più solo in termini di disagio ma anche di valorizzazione delle diversità. I singoli eventi di lancio (conferenza stampa di presentazione del progetto, inaugurazione della mostra alla Rotonda della Besana, lancio della piattaforma multimediale, eventi collaterali) sono stati momenti partecipati e seguiti anche in termini mediatici: si sono infatti ottenute con queste iniziative 14 uscite sui maggiori quotidiani nazionali, 8 uscite su quotidiani locali e free press, 16 uscite su testate etniche mensili collegate a Western Union, 6 uscite televisive, 4 uscite su periodici nazionali, circa 70 riferimenti su altrettanti siti internet. A Milano hanno visitato la mostra Migrart circa 10.000 persone (700 solo nella giornata di inaugurazione). Sono stati distribuiti 2.000 cataloghi fotografici della mostra, nonché 10.000 cartoline e 10.000 segnalibri personalizzati per l’evento Migrart. Nel periodo settembre 2008 – febbraio 2009 il blog dedicato al progetto ha registrato oltre 300.000 visite.

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BANCA DELLA MARCA CREDITO COOPERATIVO Istituto bancario

Progetto Famiglia

Problema

Un clima culturale di profondi mutamenti ed un contesto di complessità sociale pongono oggi le famiglie in una condizione in cui i la gestione della vita quotidiana, dei suoi ritmi e delle sue esigenze viene continuamente complicata, ridiscussa e ridisegnata. Mentre le politiche familiari, educative e sociali sembrano lontane e spesso assenti da tutto questo, i genitori fanno fatica ad affrontare le difficoltà e le incertezze di un’opera educativa sempre più impegnativa.

Soluzione

Nell’ambito del “Progetto Famiglia” Banca della Marca ha organizzato: - azioni di sostegno alla genitorialità, attraverso percorsi formativi e

seminari in co-progettazione e partnership con le scuole per l’infanzia sia pubbliche che private e le scuole secondarie di primo grado;

- attività di educazione allo sport, attraverso percorsi formativi, seminari e momenti di aggregazione in partnership con i Comuni, le società sportive e il CONI provinciale;

- iniziative per lo sviluppo di reti di relazioni tra famiglie, con l’obiettivo di promuovere la solidarietà tra nuclei con figli minorenni. Tra queste vanno ricordate la “festa della famiglia” (momento di aggregazione sul tema “stili di vita e salute”) e svariati interventi per supportare le famiglie nella gestione delle spese per i figli (donazione di un seggiolino auto per ogni figlio di socio genitore, ideazione del finanziamento a tasso zero “600 a 0”, riservato a nuclei con figli a partire dai 3 anni);

- azioni di sostegno alla famiglia in ambito socio-sanitario attraverso la costituzione di Marca Solidale - società di muto soccorso;

- attivazione, all’interno di ognuna delle 31 filiali della Banca, dello “Sportello famiglia”, per intercettare e rispondere efficacemente ai bisogni delle persone e delle famiglie mettendo a disposizione il know how e le risorse della Banca.

Tutte queste iniziative hanno permesso a loro volta l’attivazione, con il 2009, del programma “Circoli Virtuosi”, finalizzato a sostenere le famiglie

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con figli in condizioni di difficoltà socio-economica e ad aiutarle a migliorare la propria qualità di vita. Il progetto prevede la costituzione di partnership con almeno 3 Comuni della zona per individuare i nuclei famigliari più bisognosi, la realizzazione di una campagna di comunicazione per sensibilizzare le famiglie benestanti a partecipare alla rete di solidarietà, l’attivazione del “Conto Solidarietà” da proporre a tutte le famiglie clienti della Banca per inserirsi nella rete di solidarietà del territorio (le donazioni qui raccolte vengono trasformate da Banca della Marca in buoni acquisto da 10,00 euro ciascuno e consegnati al Comune, che a sua volta li assegna alle famiglie bisognose). La Banca, nell’elaborare le proprie iniziative e sviluppare le sue collaborazioni, privilegia la modalità della progettazione partecipata, che permette di sviluppare al meglio i rapporti di reciprocità sia in termini di chiarezza dei ruoli e definizione delle responsabilità che in termini di benefici. Risultati

Nell’ambito delle azioni di sostegno alla genitorialità, il “progetto intelligenza emotiva” (famiglie con bambini 0-3 e 3-6 anni) ha permesso il coinvolgimento di 27 Comuni e 2843 genitori. Nell’ambito delle attività di educazione allo sport, il progetto “sportivamente educando” ha raggiunto 254 società sportive con bambini e ragazzi da 6 a 17 anni, nonché 654 allenatori e dirigenti. Nell’ambito delle iniziative per lo sviluppo di reti di relazioni tra famiglie, sono stati coinvolti 21 Comuni, 525 persone e 156 famiglie; in particolare sono stati donati nel 2008 26 seggiolini auto, mentre alla “festa della famiglia” hanno partecipato 125 nuclei famigliari. Sono state inoltre attivate 9 iniziative di sostegno alla famiglia in ambito socio-sanitario (esami del sangue, screening dermatologico, vaccino encefalite da zecche, consulenza viaggi, check-up di primo livello per prevenzione diabete e sindrome metabolica, test intolleranze alimentari, screening cardiologico) a cui hanno aderito 826 persone.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI CARUGATE Banca locale che opera in provincia di Milano

Progetto Martesana, una lavagna interattiva per ogni scuola

Problema

La popolazione scolastica diversamente abile nella zona nord-est dell’area metropolitana milanese è composta da circa 600 studenti (il 2,6% del totale). Per questi ragazzi è necessario elaborare un progetto didattico innovativo e tecnologicamente avanzato che possa rispondere alle loro esigenze di formazione e integrazione, e che ne consenta una crescita culturale più equilibrata. Soluzione

La Banca di Credito Cooperativo di Carugate ha finanziato l’acquisto, nel corso del 2008, di 25 lavagne interattive destinate a 23 scuole medie e 2 istituti superiori appartenenti alla rete scolastica del nord-est milanese. Il “Progetto Martesana, una lavagna interattiva per ogni scuola” nasce da una stretta collaborazione tra la Direzione Generale della Bcc e la Direzione Didattica dell’Istituto Comprensivo di Carugate, che nel dicembre 2007 ha presentato al Consiglio di Amministrazione della Banca una richiesta di finanziamento per l’acquisto delle lavagne interattive, ritenute strumenti importantissimi soprattutto per l’integrazione scolastica degli alunni diversamente abili. Il Consiglio di Amministrazione ha valutato positivamente la proposta stanziando un budget complessivo di 25.000 euro per l’acquisto del materiale necessario alla realizzazione del progetto. Sono state acquistate lavagne interattive multimediali Smart Board con funzionamento touch screen e collegate ad un pc portatile e ad un videoproiettore, in modo che le attività didattiche sviluppate possano coinvolgere sia gli alunni diversamente abili che i loro compagni di classe. L’iniziativa è stata promossa, più in generale, per cercare di rispondere a due categorie di bisogni ugualmente urgenti: l’integrazione degli studenti diversamente abili e l’innovazione didattica, spesso poco curata o destinataria di una quantità insufficiente di fondi e risorse.

Risultati

Il “Progetto Martesana, una lavagna interattiva per ogni scuola” è stato presentato al pubblico e alla stampa locale in occasione della cerimonia annuale di consegna delle borse e dei premi di studio agli studenti figli di

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soci e clienti della Banca, che si è svolta il 14 dicembre 2008 presso l’Auditorium della Bcc. La platea - composta da oltre 500 persone tra insegnanti, genitori e studenti - ha potuto osservare in quest’occasione il funzionamento delle lavagne interattive, di cui sono stati descritti l’uso didattico e le potenzialità educative. Per il 2009 sono previste la produzione di unità didattiche mirate al recupero delle competenze di base, l’elaborazione di itinerari di apprendimento interattivi, l’innalzamento delle competenze personali dell’alunno e generali della classe, la diminuzione di demotivazione e dispersione scolastica, lo sviluppo della creatività di docenti ed allievi grazie alla messa a disposizione di questi strumenti innovativi.

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BANCA ETRURIA Gruppo Bancario

Banca Etruria e Unicef per il Futuro

Problema

Ogni bambino deve poter giocare, andare a scuola, crescere sano e felice, sognare. Questo, in molte parti del mondo, non sempre è possibile. Soluzione

Banca Etruria ha deciso di impegnarsi - collaborando con Unicef, la principale organizzazione mondiale per la tutela dei diritti dei bambini - a favore dell’infanzia, sia a livello internazionale, finanziando i progetti dell’organizzazione nel mondo, che a livello locale, educando i ragazzi al rispetto dei diritti umani. Concretamente, questi propositi sono stati perseguiti attraverso: un’attività di sensibilizzazione e raccolta fondi tra i dipendenti della Banca, cui per esempio è stato proposto di “rinunciare” a due buoni pasto in un mese per donarne il valore ad Unicef, potendo scegliere il progetto specifico cui destinarlo; la diffusione di pieghevoli presso la rete degli sportelli per promuovere la conoscenza e stimolare donazioni da parte della clientela; un contributo diretto della Banca ai progetti Unicef; la copertura dei costi del programma didattico “Scuola amica” – sempre gestito e curato da Unicef - presso le scuole di Arezzo.

Risultati

Il sostegno economico complessivo offerto dalla Banca per il programma didattico Scuola Amica e per sostenere l’impegno internazionale Unicef per i bambini a rischio di malnutrizione è di 25.000 euro. A questo si è aggiunta la raccolta fondi tra i Dipendenti che al 12 gennaio 2009 ammontava a circa 6.000 euro. Attraverso la rete di sportelli della Banca sono stati inoltre distribuiti 5.000 volantini esplicativi dell’iniziativa; la rivista elettronica interna dedicata ha invece ottenuto al 12 gennaio 2009 oltre 2.000 visite.

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BANCA MALATESTIANA Gruppo Bancario

Progetto Genius – Programma Leonardo Da Vinci

Problema

Il tema della mobilità intraeuropea dei giovani in cerca di un’occupazione è di grande attualità perchè rilevante dai punti di vista accademico, politico, culturale e professionale: scoprire ciò che c’è oltre confine può rivelarsi estremamente arricchente, soprattutto quando andare all’estero significa diventare protagonisti di programmi ed esperienze veramente pensate per i giovani e finalizzate alla loro realizzazione umana e lavorativa. Soluzione

Il Programma Leonardo Da Vinci, promosso dal Servizio Politiche Giovanili della Provincia di Rimini e finanziato da Banca Malatestiana insieme con la Commissione Europea, si propone di favorire la formazione professionale dei giovani tra i 19 e i 32 anni attraverso l’organizzazione di stage all’estero, pensati per acquisire le competenze più competitive per un loro successivo inserimento lavorativo. L’iniziativa rientra nel più ampio Progetto Genius, finalizzato alla sensibilizzazione dei giovani – all’interno di alcune scuole della provincia di Rimini - su tematiche legate ai valori della cooperazione; “la mia scuola è differente” è lo slogan con cui è stato promosso il progetto, che prevede la creazione di una “cooperativa scolastica” fondata su principi e pratiche quali l’adesione libera e volontaria, il controllo democratico e la partecipazione economica dei soci, l’autonomia e l’indipendenza dell’organizzazione, l’educazione, la formazione e l’informazione interna ed esterna per contribuire alla diffusione e allo sviluppo della cooperazione, l’impegno verso la collettività.

Risultati

È stata costituita una banca dati – a disposizione della Banca e dei propri partner - contenente i curricula dei giovani che hanno partecipato al progetto unitamente ad informazioni relative al tirocinio che essi hanno svolto all’estero, allo scopo di favorirne un più mirato ed efficace inserimento lavorativo.

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BANCA POPOLARE DI SONDRIO Istituto bancario

La Biblioteca Luigi Credaro: "in rete" per l'economia e il territorio

Problema

È necessario intervenire per la tutela e conservazione della cultura delle comunità locali, in modo da valorizzare le caratteristiche di distintività ed inimitabilità dei territori nonché garantirne maggiore visibilità. Soluzione

Nel corso di alcuni decenni la Banca Popolare di Sondrio ha raccolto materiale librario di diversa natura e contenuto: pubblicazioni istituzionali di carattere economico e finanziario ricevute d'ufficio, manualistica e saggistica professionale per uso interno acquistata attraverso i normali canali commerciali, prodotti editoriali ottenuti in scambio con altri istituti bancari o enti pubblici e privati. L'idea - inizialmente abbozzata - di allestire una biblioteca che desse una sistemazione organica a questo materiale è divenuto proposito concreto negli ultimi anni, dopo l'acquisizione di un ricco fondo epistolare inedito dell’economista e sociologo Vilfredo Pareto (1996), dell'archivio librario e documentario dello studioso sondriese Battista Leoni (2000) e in seguito ad alcune cospicue donazioni ad opera di clienti del gruppo bancario. Quest’intenzione ha trovato il sostegno e il patrocinio di Comune, Provincia, Comunità Montana Valtellina di Sondrio e del Consorzio del Bacino Imbrifero Montano dell’Adda, che per il progetto hanno stipulato un apposito accordo di programma nel 2005 e hanno concesso in comodato d’uso alla Banca un’ala del palazzo Sertoli-Guicciardi, situato nel centro storico della città. La Biblioteca, intitolata al pedagogista valtellinese Luigi Credaro (1860-1939), Ministro della Pubblica Istruzione dal 1910 al 1914, ha iniziato la sua attività il 6 ottobre 2007; la Banca Popolare di Sondrio ne gestisce il coordinamento e ne copre le spese di gestione, funzionamento ed incremento del patrimonio librario. Obiettivo più generale del progetto è quello di arricchire l'offerta culturale della città e della provincia, potenziando alcuni particolari settori e servizi bibliografici in cui il sistema provinciale di pubblica lettura appare maggiormente carente rispetto ai bisogni del territorio.

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Dotata attualmente di oltre 19.000 tra volumi, opuscoli e periodici e di circa 25.000 carte manoscritte, la biblioteca si articola in 7 sale per lo studio, la lettura e la consultazione e occupa una superficie di circa 900 metri quadrati. Sviluppa il suo nucleo centrale intorno ai temi dell’economia e del territorio, con l’intento di coniugare i contenuti dei citati Fondo Vilfredo Pareto e Fondo Battista Leoni. La biblioteca fornisce all’utenza, a titolo gratuito, servizi di consultazione, prestito, prestito interbibliotecario, consulenza bibliografica in sede e on-line e document delivery (trasmissione di riproduzioni di parti di monografie o periodici); il catalogo della biblioteca è interamente consultabile attraverso Internet. Soci, clienti, personale e collaboratori della Banca godono di un accesso privilegiato ai servizi. Risultati

La Biblioteca Luigi Credaro della Banca Popolare di Sondrio ha registrato, nel suo primo anno di attività, 2866 accessi: un numero rilevante se si pensa che oltre il 70% delle biblioteche italiane conta meno di 2400 utenti l’anno (fonte AIB-ISTAT). Anche se la grande maggioranza dei lettori è costituita da studenti universitari e ricercatori, risultano ben rappresentate anche altre categorie di utenti (impiegati, docenti, pensionati), indice della buona incidenza dell’iniziativa sui diversi strati della popolazione. Gli studenti, indipendentemente dal corso di studi intrapreso, apprezzano la presenza in città di un’alternativa alla Biblioteca Civica, in grado di sviluppare e offrire servizi diversi e complementari; gli iscritti ad economia e giurisprudenza in particolare giudicano positivamente la possibilità di avere a disposizione una buona dotazione libraria per l’approfondimento delle materie di proprio interesse. I servizi della biblioteca sono utilizzati anche dal personale interno dell’azienda e, a livello generale, un ottimo risultato ha fatto segnare il prestito interbibliotecario con l’Università “Bocconi” e il Politecnico di Milano, tanto che sono allo studio iniziative analoghe con altri atenei lombardi.

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BANCA ROMAGNA COOPERATIVA – CREDITO COOPERATIVO ROMAGNA CENTRO E MACERONE

Istituto bancario

Cesenatico più verde e più bella

Problema

La cura delle aree verdi può essere strategica per uno sviluppo del turismo - nelle zone più interessate al fenomeno - in totale armonia con la tutela dell’ambiente. Soluzione

Banca Romagna Cooperativa ha proposto al Comune di Cesenatico di curare il verde pubblico di alcune rotonde stradali in cambio di una presenza pubblicitaria di limitate dimensioni; il Comune ha recepito lo stimolo di Banca Romagna e ha dato vita ad un bando pubblico relativo a tutte le rotonde e gli spazi verdi del territorio comunale. A Banca Romagna Cooperativa, attraverso la partecipazione al bando, è stata così affidata la responsabilità della cura del verde di quattro rotonde ed altri due spazi pubblici (impegno continuativo per 7 anni) con costi completamente a suo carico. Per aggiudicarsi il bando, la Banca non ha offerto all’ente pubblico un ulteriore corrispettivo monetario diretto ma ha realizzato a proprie spese - 100.000 euro circa - un parco pubblico attrezzato di 7 mila mq collocato in un’area comunale inutilizzata a Bagnarola di Cesenatico, dove la realizzazione dello spazio era da tempo richiesta dai residenti. Risultati

Gli obiettivi iniziali del progetto – la cura del verde comunale e la corrispondente presenza pubblicitaria della Banca sul territorio – sono stati raggiunti. La Banca, a seguito dell’iniziativa, ha visto migliorare la propria reputazione sul territorio. Il parco pubblico da essa realizzato è oggi ampiamente frequentato dalle famiglie della zona, che se ne dichiarano soddisfatte. Le rotonde stradali ben curate sono un “biglietto da visita” positivo per la cittadina turistica e comunicano efficacemente l’impegno sociale della banca.

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BARILLA Industria alimentare del largo consumo

Giocampus Barilla

Problema

Una recente indagine sui consumi e le abitudini alimentari dei bambini e degli adolescenti ha messo in luce risultati non confortanti. Ad esempio, nonostante a pranzo si dovrebbero sempre prevedere frutta e verdura, il 75% dei bambini non mangia questi alimenti neanche una volta al giorno e il 30% non consuma mai frutta; stesso discorso vale per la verdura, che addirittura il 70% dei ragazzi dichiara di non mangiare mai; risulta molto scarsa anche l'attività fisica. Soluzione

Giocampus Barilla - giunto nel 2008 alla sua settima eduzione - è un campus estivo organizzato a Parma grazie alla collaborazione tra Barilla, l’Università e il Centro Universitario Sportivo di Parma. Si tratta di un’esperienza pensata per i ragazzi e le ragazze dai 5 ai 15 anni; dura tutta l’estate (giugno-settembre) e propone un intenso calendario di attività sportive, di gioco, di educazione alimentare e naturalistica. Partita nel 2001 da un’analisi territoriale che ha evidenziato una carenza in termini di riferimenti ed esperienze nell’ambito dell’educazione motoria, alimentare ed ambientale, il Giocampus mira a diffondere tra bambini e rispettive famiglie i principi fondamentali di una corretta cultura del benessere, per tutelare la salute propria e dell’ambiente. I principi e gli obiettivi su cui si basa il Giocampus vengono portati avanti anche nelle scuole in periodo scolastico - in collaborazione con le istituzioni scolastiche, le autorità amministrative locali (Comune di Parma) e il CONI - attraverso l’insegnamento, da parte di educatori professionisti e abilitati dalle normative vigenti, dei principi di educazione motoria e alimentare. L’iniziativa è promossa e comunicata all’interno dell’azienda a beneficio dei figli dei dipendenti. Risultati

Il servizio offerto alle famiglie, le modifiche di comportamento alimentare e motorio stimolate, l’impatto registrato sui partner istituzionali sono stati positivi e hanno contribuito ad accrescere e consolidare la reputazione dell’Azienda sul territorio.

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La presenza dei bambini è notevolmente aumentata nel corso degli anni: i 910 iscritti del 2002 sono infatti divenuti 2800 nel 2008. Da quando è stato avviato, il Giocampus ha ospitato in tutto oltre 15000 ragazzi. Nel 2008 gli indici di gradimento registrati tra le famiglie si sono assestati tra l’Ottimo e il Buono. L’iniziativa è stata accolta positivamente dalla comunità e dagli organi di informazione locale, che vi hanno dedicato spazio ed attenzione. Infine, il programma di educazione motoria nelle scuole ha permesso di offrire 64 ore di lezione a ciascuno dei 7000 alunni coinvolti (periodo ottobre-maggio).

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BASF ITALIA Industria chimica

Frammenti

Problema

Il lavoro e le attività proposte ai detenuti per sviluppare competenze e attitudini contribuiscono in misura determinante a facilitarne il reinserimento sociale una volta usciti dal carcere. Soluzione

“Frammenti” è un mosaico scaturito dalle esperienze delle allieve del corso di Decorazione Pittorica dell’Istituto Statale d’Arte e Liceo Artistico Roma 2 attivato presso la Casa Circondariale femminile di Rebibbia durante l’anno scolastico 2008/2009. Le detenute partecipanti al corso hanno ideato e progettato la struttura pittorica del mosaico, mentre le allieve della sezione mosaico dell’Istituto Statale d’Arte Roma 2 ne hanno curato la realizzazione pratica. L’opera, situata nella stazione Rebibbia della Metropolitana di Roma – Linea B, è stata ideata per rendere visibili le possibilità concrete di reinserimento sociale oggi a disposizione dei detenuti. Il coinvolgimento di Basf è avvenuto grazie alla segnalazione del progetto da parte di un dipendente dell’azienda, genitore di un ragazzo allievo dell’Istituto d’Arte. Basf ha così fatto propri gli obiettivi dell’iniziativa e l’ha sostenuta collaborando – oltre che con il Carcere e gli istituti coinvolti – con l’ATAC e con la MetRo, nonché (indirettamente) con la Regione Lazio, la Provincia ed il Comune di Roma.

Risultati

I benefici che questo progetto ha portato agli allievi e alle detenute coinvolte, nonché alle persone che utilizzano la metropolitana, sono da ricercarsi nella creazione di una rete virtuosa di soggetti e realtà che altrimenti non avrebbero possibilità di interagire, nonché nella possibilità di dare visibilità e maggiore concretezza alle possibilità di riscatto sociale delle persone in difficoltà.

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BASF ITALIA Industria chimica

Progetto di diffusione della conoscenza e cura dell’ambiente attraverso

il riciclo ed il riuso di “trashware” nelle scuole del V Municipio

Problema

Il computer è uno dei dispositivi a maggiore dispendio energetico, non tanto per il suo utilizzo quanto per l'energia impiegata nella sua costruzione. Ancora più ingenti risultano però i costi ambientali da sostenere per il suo smaltimento: molti degli elementi tecnologici che lo compongono sono infatti altamente inquinanti, e non possono essere smaltiti in una comune discarica. Il modo migliore per ridurre l'impatto ambientale dei pc è puntare sul prolungamento del loro ciclo di vita favorendo l’utilizzo dei computer usati. Soluzione

A seguito dell’ingresso di Engelhard nel Gruppo Basf è risultata necessaria la sostituzione di tutti i computer della sede aziendale di Roma, in modo da uniformare la dotazione hardware e software delle varie strutture. Aderendo al progetto dell’organizzazione nonprofit CIES – Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo, Basf ha così deciso di donare alle scuole del V Municipio di Roma e Giudonia i computer scartati (per altro ancora in ottime condizioni) arricchendoli con una serie di strumenti software utili alla didattica e proponendo, contemporaneamente, corsi di formazione per insegnanti ed alunni. Il personale aziendale IT (Tecnologia Informatica) si è occupato del reperimento e della catalogazione dei computer da donare organizzandone la consegna; una persona si è invece occupata dell’impostazione del progetto insieme con il CIES e ne ha seguito l’evolversi.

Risultati

Basf ha consegnato 130 PC – alcuni dei quali anche nuovi – presso 9 istituti di Roma e Giudonia; i corsi di formazione organizzati dall’azienda (228 ore tra ottobre 2008 e marzo 2009) sono stati seguiti da 150 persone. Basf, grazie a questo progetto, ha visto aumentare la propria visibilità sul territorio non solo come realtà produttiva ma anche come soggetto promotore della cultura della sostenibilità.

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BCC PONTASSIEVE Banca di credito cooperativo

Microcredito di solidarietà - casa

Problema

Gestire una casa, soprattutto per le persone e le famiglie con ridotte disponibilità economiche, significa dover fronteggiare - quasi sempre senza aiuti - una serie non indifferente scadenze ed incombenze dispendiose: dal pagamento dei canoni di affitto al versamento di un anticipo sulle mensilità, dall'acquisto di mobili o impianti alle spese per piccoli lavori di ristrutturazione, fino ad arrivare alle bollette cui non si riesce a far fronte perché in concomitanza con spese impreviste o periodi di inoccupazione. Cosa possono fare gli enti preposti per intercettare questa esigenza ed elaborare in risposta ad essa soluzioni efficaci? Soluzione

Le Banche BCC Pontassieve, Chianti Fiorentino, Cascia di Reggello e Impruneta - insieme con i 13 Comuni della Società della Salute Zona Fiorentina Sud-Est - hanno firmato un accordo per l’attivazione di un fondo di microcredito che abbia lo scopo di agevolare l’accesso al credito - da parte delle fasce deboli della popolazione e degli immigrati - in relazione alle problematiche legate alla casa. Beneficiari del progetto sono dunque i cittadini italiani e stranieri - residenti nei 13 Comuni della zona fiorentina sud-est - che si trovino in situazioni di difficoltà economica relativamente al proprio alloggio e che possiedano prospettive di sviluppo e auto-sostentamento tali da poter ragionevolmente prevedere una capacità di rimborso del microcredito accordato. Il contatto con i singoli avviene tramite i servizi sociali dei Comuni e tutte le associazioni del territorio attive in tal senso. Per la selezione preliminare delle domande da inoltrare alle BCC sono state costitute delle commissioni di valutazione che verificano la coerenza della richiesta con gli obiettivi e le caratteristiche del progetto. Attraverso il fondo ogni richiedente può ottenere un importo massimo di 2.500 euro, rimborsabile con rate mensili adeguate alla propria situazione economica.

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Risultati

Il progetto “Microcredito di solidarietà – casa” è stato avviato nel mese di gennaio 2009, ed ha già visto la presentazione di alcune domande di prestito (4 nelle prime due settimane). L’iniziativa è stata giudicata dagli operatori come un progetto replicabile, dopo una prima sperimentazione, su altri obiettivi sociali. Essa ha inoltre permesso al personale bancario coinvolto di incrementare la propria capacità di ascolto dell’utenza e dei bisogni del territorio; gli altri enti impegnati nel progetto hanno sviluppato una maggiore consapevolezza circa l’importanza dell’educazione al risparmio e della corretta gestione finanziaria della famiglia.

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BCC DI SAN GIORGIO E MEDUNO Banca di Credito Cooperativo che opera nel territorio di Pordenone

La BCC e i giovani

Problema

Le sempre più frequenti e sistematiche relazioni tra enti profit ed istituti scolastici del territorio consentono di integrare ed ampliare l’offerta formativa di questi ultimi con esperienze uniche ed estremamente preziosi per i professionisti di domani. Soluzione

La BCC di San Giorgio e Meduno ha deciso di investire nei giovani avviando, in collaborazione con alcune scuole ed organismi locali, i seguenti progetti:

- “La BCC incontra la scuola”, pensato come un percorso per educare i ragazzi di quinta elementare e terza media al risparmio, alla solidarietà e alla tutela del patrimonio storico-culturale locale;

- “Campagna amica”, portato avanti in collaborazione con la Coldiretti e che si è concretizzato nell’organizzazione delle “Agrolimpiadi della salute”, un concorso per le scuole primarie e secondaria di I’ e II’ grado che ha visto il coinvolgimento degli studenti in prove di creatività e ingegno, approfondimenti sull’alimentazione e studi dei prodotti tipici del territorio;

- “Percorsi di simulazione d’impresa cooperativa”, da sviluppare all’interno delle scuole superiori per educare i ragazzi ad uno spirito imprenditoriale e per stimolarne creatività e senso di responsabilità;

- la messa a disposizione di alcune borse di studio per gli studenti più meritevoli figli di soci della BCC;

- la partecipazione - con ruolo di partner - al Master Universitario in “Banca e Finanza”. In particolare la BCC ha dato la possibilità ad alcuni iscritti di frequentare i propri uffici per svolgere un’esperienza di stage.

Il Consiglio di Amministrazione della BCC ha messo a disposizione oltre 50.000 euro per il sostegno delle iniziative

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Risultati

Il percorso “La BCC incontra la scuola” è stato realizzato in 20 classi di 10 scuole elementari locali, raggiungendo circa 420 alunni; la “Campagna Amica” ha invece raggiunto 20 classi delle scuole elementari del territorio. I percorsi di simulazione d’impresa cooperativa sono stati proposti a 4 scuole superiori della provincia di Pordenone. Sono state inoltre assegnate 7 borse di studio per diploma superiore, 7 borse di studio per diploma di laurea breve ed 11 borse di studio per laurea specialistica. Tra studenti iscritti al Master Universitario in “Banca e Finanza”, infine, si stanno formando con apposito stage presso gli uffici della BCC.

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BCC DI SAN MARZANO DI SAN GIUSEPPE Banca di Credito Cooperativo che opera nel territorio di Taranto e Brindisi

I ‘pizzini’ della Legalità

Problema

Gli attori istituzionalmente impegnati nella lotta al crimine organizzato svolgono da sempre – in risposta a questo - un ruolo contenitivo e repressivo. Tuttavia le organizzazioni criminali oggi, apparentemente domate, continuano a gestire traffici illeciti di impensabili proporzioni, infiltrandosi nelle trame dell’economia e della società. È perciò necessario sensibilizzare la società, in particolare i giovani, rispetto ai delicati temi connessi alla legalità. Soluzione

Il progetto “I ‘pizzini’ della Legalità” nasce dall’esigenza di proporre, in un territorio ad elevata presenza di malavita organizzata, un percorso informativo e formativo finalizzato alla diffusione dei valori della legalità nelle nuove generazioni, attraverso la condivisione di esempi positivi e buone prassi. Concretamente sono state attivate numerose azioni sui temi della sicurezza (la Marcia della Legalità; l’Aiuola della Legalità; 48 ore della Legalità), della memoria (celebrazione del ricordo delle vittime della criminalità), della cultura (dibattiti e proiezioni, sensibilizzazione nelle scuole), della formazione (tavoli tematici a cura delle Istituzioni), dell’economia sociale (produzione e distribuzione prodotti alimentari provenienti dalle terre confiscate alla Sacra Corona Unita), dell’imprenditorialità (costituzione della Cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra), delle nuove generazioni (iniziativa “Legalmente Giovani”). Il progetto coinvolge, oltre alla BCC di San Marzano di San Giuseppe (capofila dell’iniziativa), numerosi altri enti, tra cui l’Associazione Libera Terra di Puglia, la Prefettura di Brindisi, le Direzioni Didattiche della provincia di Brindisi, l’Arma dei Carabinieri, la Marina Militare, la Diocesi di Oria, le Amministrazioni comunali territoriali, la Regione Puglia, la Fondazione Tertio Millennio Onlus.

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Le azioni intraprese nell’ambito dell’iniziativa sono state condivise con il personale del Gruppo e sono state comunicate all’esterno attraverso campagne di comunicazione dedicate su media e new media. Risultati

Questi i primi risultati raggiunti nell’ambito del progetto “I ‘pizzini’ della Legalità”: - la costituzione della Cooperativa sociale Terre di Puglia – Libera Terra ha prodotto 20 nuovi posti di lavoro fissi (8 soci della Cooperativa + 12 lavoratori assunti), ai quali vanno aggiunti 50 lavoratori stagionali e l’indotto di circa 10 aziende preesistenti; - sono stati prodotti, nel primo anno di attività, 20mila bottiglie di vino, 5mila bottiglie da 75 cl. di olio d’oliva, 200mila sacchetti di tarallini biologici e 50mila friselline biologiche; - sono stati sottratti alle mafie nella provincia di Brindisi 55 ettari di terreno + 5 ettari in affitto; - si è raggiunto un fatturato di circa 500mila euro annuali. Vanno inoltre segnalati l’elevato grado di partecipazione della cittadinanza agli eventi organizzati, la visibilità data dai media agli stessi, il numero di accessi alle news dedicate sui siti internet, le proposte di adesione pervenute ed i nuovi progetti attivati o in via di attuazione; senza contare che in un territorio gravato da elevati tassi di disoccupazione e dalla presenza preponderante del crimine organizzato la costituzione di un ente giovane e capace di generare posti di lavoro sia risultato strategico e doppiamente significativo.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SESTO SAN GIOVANNI Banca locale che opera in provincia di Milano

Lo.Care

Problema

Le esigenze abitative di giovani coppie, nuclei mono-genitoriali, cittadini extracomunitari ed anziani faticano a trovare risposte adeguate nel mercato immobiliare di oggi, così competitivo e difficile. Soluzione

La Banca di Credito Cooperativo di Sesto San Giovanni, l’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni e l’Associazione “Una Casa per…” hanno firmato un protocollo d’intesa volto a favorire l’incontro tra domanda e offerta di appartamenti in affitto e ad incrementare la conclusione di contratti di affitto ad un prezzo equo per cittadini che, pur avendo redditi certi, non sono in grado di sostenere richieste di canoni di locazione ai prezzi di mercato. Rientrano in questa categoria le famiglie con minori, le giovani coppie, i nuclei famigliari composti esclusivamente da anziani, gli stranieri occupati in regola, cioè soggetti non appartenenti a fasce particolarmente disagiate della società ma economicamente deboli rispetto ad alcune specifiche necessità. La BCC di Sesto San Giovanni si occupa della parte finanziaria del progetto, curando l’operatività e le formalità per il rilascio di garanzie fideiussorie a favore dei proprietari per coprire eventuali morosità, nonchè mettendo a disposizione una linea di credito dedicata per eventuali finanziamenti. L’amministrazione comunale contribuisce invece con un’attività consulenziale relativamente ai requisititi reddituali e patrimoniali dei soggetti richiedenti, nonché al rilascio di uno specifico attestato di idoneità con validità fino a 12 mesi. L’Associazione “Una Casa per…” ha infine il compito di garantire l’affidabilità degli inquilini, che vengono valutati e seguiti sistematicamente mediante un’azione costante di toturing; in questo modo possono essere fornite ai proprietari referenze attendibili sui potenziali affittuari. I requisiti necessari per la richiesta dell’immobile in affitto riguardano il reddito famigliare annuo (tra i 14.000 e i 23.000 euro l’anno), la residenza (Sesto San Giovanni, da almeno 6 mesi), la nazionalità (possono usufruirne

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anche i cittadini stranieri, purché regolarmente soggiornanti sul territorio italiano), il possesso di eventuali altri alloggi (non consentito). Il progetto è stato diffuso attraverso l’organizzazione di un evento pubblico ed una conferenza stampa e attraverso la distribuzione di materiale informativo dedicato. Risultati

Dall’avvio del progetto (ottobre 2008) sono pervenute 44 richieste di affitto agevolato; 9 sono le famiglie ritenute idonee e a cui sono stati consegnati gli attestati e segnalate le case disponibili. Una di queste famiglie ha già visto portate a termine le procedure burocratiche relative alla stipulazione del proprio contratto. Il personale BCC coinvolto ha pienamente condiviso le motivazione e gli aspetti di responsabilità sociale del progetto, dimostrando interesse verso di esso e divulgandone le valore e finalità.

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BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO E CASSE RURALI DEL VICENTINO

Gruppo bancario

Campagna di prevenzione del sovrappeso e del diabete negli adolescenti

Problema

Il numero delle persone in sovrappeso nel mondo occidentale è in costante aumento; l’obesità e le malattie ad essa collegate, quali il diabete, coinvolgono un numero sempre crescente di bambini e giovani. In relazione a quest’ultimo aspetto, i dati scientifici relativi al peso degli adolescenti - necessari ai fini dell’implementazione di qualsiasi strategia di sensibilizzazione e prevenzione - risultano estremamente carenti, sia a livello nazionale che, ancor più, nelle realtà locali e regionali. Soluzione

La “Campagna di prevenzione del sovrappeso e del diabete negli adolescenti”, avviata nel 2006, si è concretizzata nell’organizzazione di una rilevazione massiva dei principali dati - peso, statura, giro vita, Body Mass Index, ecc - sulla popolazione scolastica locale, cui sono state parallelamente indirizzate iniziative di educazione e sensibilizzazione sul tema della salute e dell’educazione alimentare. La popolazione di studio identificata è stata quella delle terze medie inferiori, usualmente rappresentata da ragazzi di 13 anni, quindi in periodo adolescenziale. I dati raccolti sono stati elaborati statisticamente ed attualmente sono ancora in studio per un’attenta valutazione epidemiologica. Per i genitori dei ragazzi coinvolti sono stati inoltre organizzati incontri serali di informazione, in cui sono state lanciate proposte educative e forniti suggerimenti per modificare e rendere più sani gli stili di vita familiari. Per la realizzazione del progetto sono intervenuti, insieme alle 10 BCC/CRA della provincia di Vicenza, le Direzioni scolastiche del territorio, la A.S.L. n°6 Vicenza, l’Associazione Diabetici, la Croce Rossa Italiana ed un’azienda lattiero-casearia locale, che ha fornito ai ragazzi alcuni prodotti per poter consumare la colazione in sede scolastica. Le BCC/CRA della provincia di Vicenza si sono attivate stanziando i fondi necessari all’erogazione delle Borse di Studio destinate al personale medico coinvolto nel progetto. Esse hanno inoltre provveduto a promuovere l’iniziativa tra i propri Soci, diffondendone i risultati.

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Risultati

Sono stati raggiunti dalla rilevazione 676 ragazzi, di cui 354 maschi e 322 femmine, con un’età media di13,8 anni. I primi risultati dello studio hanno fatto emergere un numero di ragazzi sottopeso superiore alle attese; per contro i ragazzi obesi o in sovrappeso sono risultati meno di quanto ci si aspettasse alla luce delle statistiche a disposizione sul fenomeno. Il progetto, per cui le BCC/CRA vicentine hanno stanziato 36.000 euro, si è concluso con la soddisfazione di tutti gli attori coinvolti; tra i diversi distretti scolastici partecipanti è inoltre significativamente aumentato il livello di consapevolezza rispetto alla problematica alimentare nei ragazzi.

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BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO E CASSE RURALI DEL VICENTINO

10 banche di credito cooperativo e casse rurali del vicentino

Microcredito Etico Sociale

Problema

Nel contesto di recessione e conseguente crisi finanziaria e occupazionale che ha colpito il territorio ed accentuato il disagio economico di molte famiglie, è richiesto un impegno collegiale da parte di tutti i soggetti istituzionali. Soluzione

Le 10 banche di credito cooperativo e casse rurali del vicentino, la Caritas diocesana della provincia di Vicenza e l’associazione di volontariato Diakonia onlus hanno dato vita ad un’iniziativa comune: il progetto “Microcredito Etico-Sociale”, con cui vengono erogati piccoli prestiti agevolati a famiglie e persone in momentanea difficoltà economica. Questi soggetti, a rischio e spesso vicini alla soglia della povertà, vengono coinvolti in un percorso di recupero ed accompagnamento che, passo dopo passo, contribuisce a salvaguardarne l’integrazione sociale e a garantirne l’inclusione finanziaria. La richiesta per l’erogazione del micro-prestito può essere presentata presso uno dei recapiti Caritas attivi. Dopo un colloquio iniziale, svolto dai volontari (per loro vengono attivati corsi di formazione dedicati) e finalizzato alla valutazione delle reali necessità del richiedente, quest’ultimo viene indirizzato allo sportello bancario che espleta la parte di istruttoria ed erogazione del prestito. La somma ottenuta può essere rimborsata in piccole rate, proporzionate alle capacità economiche del richiedente e riscosse dallo stesso sportello bancario; un tutor affianca il richiedente fino alla completa restituzione del prestito. Il progetto è reso possibile dall’istituzione di un Fondo rotativo di garanzia che si alimenta con le somme messe a disposizione dalle Banche e con le donazioni. Il coordinamento dell’iniziativa è affidato alla BCC di Quinto Vicentino che, operando in stretta collaborazione con la Caritas diocesana di Vicenza, ha coinvolto nell’iniziativa le altre realtà del Credito Cooperativo locale. In particolare, la BCC del Centroveneto gestisce il conto corrente di appoggio delle operazioni e controlla i flussi finanziari da queste generati.

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Risultati

Nel 2008 hanno svolto colloqui con referenti Caritas 444 persone, e in 138 casi è stato possibile concedere il previsto nulla osta per l’erogazione del prestito, per un valore complessivo di 271.624,20 euro. Da gennaio 2006 a dicembre 2008 gli operatori volontari (più di 100) hanno ascoltato complessivamente 1005 persone, e in 346 casi è stato possibile fornire il piccolo finanziamento richiesto. Complessivamente nel triennio 2006-2008 sono stati erogati in tutta la Diocesi circa 650.000 euro, per un importo medio di 1.880 euro a finanziamento. Le persone che non hanno ricevuto finanziamenti bancari sono comunque state aiutate dagli operatori con l’ascolto e con consigli, consulenze o indicazioni di altri servizi presenti sul territorio e più adatti alle esigenze manifestate. Un dato confortante riguarda l’importo totale restituito, che nei tre anni di attività risulta essere di 293.134,92 euro, segno della dignità delle persone nel rispetto degli impegni presi. Vista l’evoluzione delle istanze presentate agli Sportelli Microcredito e viste le dinamiche sviluppatesi nel contesto socio-economico di competenza degli attori coinvolti, si è costituito a fine 2008 un “Comitato Debito Casa”: una task force che coinvolge anche professionisti volontari quali geometri, avvocati ed esperti del settore bancario che collaborano per fornire un servizio di consulenza e di accompagnamento a persone e famiglie in difficoltà nella gestione di tipologie di debito particolarmente complesse, quali il mutuo casa.

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C.N.A. ASSOCIAZIONE PROVINCIALE DI RIMINI Sistema provinciale di rappresentanza delle imprese artigiane

“Non con-gelateci il sorriso - Comunità locale e scuola per il benessere

dei bambini e per il rafforzamento della responsabilità sociale delle imprese”

Problema

Il bullismo - viste le dimensioni e la gravità raggiunti e visti gli effetti che è in grado di generare - non può più essere considerato di competenza soltanto della scuola o delle famiglie: esso può divenire un fenomeno attorno al quale riunire ed organizzare tutti gli attori del territorio, in modo da poter collaborare per costruire insieme una società più sicura per tutti. Soluzione

Il progetto “Non Con-gelateci il Sorriso” si basa sulla constatazione che anche luoghi come le gelaterie artigianali siano frequentati da un numero rilevante di bambini e ragazzi: chi lavora in questi contesti può dunque contribuire alla loro educazione attraverso una comunicazione che evidenzi i valori del rispetto, della collaborazione, dell’amicizia, della reciprocità, della solidarietà. Nello specifico, partecipando al progetto, alcune gelaterie artigianali del riminese hanno accettato di divenire “educatori leggeri”, ossia di osservare il comportamento dei ragazzi presso i propri spazi e di intervenire in caso di atteggiamenti scorretti (ad esempio quando un ragazzino non aspetta il proprio turno, o tiene un tono di voce troppo alto, o spintona i compagni, ecc). Le gelaterie aderenti hanno inoltre messo a disposizione le proprie aree commerciali come sedi per incontri pedagogici tra formatori e genitori, come spazi espositivi sia di lavori teatrali e grafici svolti sul tema del bullismo presso alcune scuole riminesi con cui CNA si è relazionata, sia della locandina “Gusto bullo esaurito”, nata dalla rielaborazione grafica di alcuni disegni realizzati dai bambini nell’ambito del progetto. Per stimolare più efficacemente i titolari delle gelaterie e i loro dipendenti ad entrare in contatto con i piccoli clienti, sono stati poi organizzati corsi di formazione specifica, i cui contenuti sono stati diffusi anche al Sigep 2008 (Salone Internazionale Gelateria, Panetteria e Panificazione artigianale) nel corso del seminario “La comunicazione con i bambini e i giovani nelle

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gelaterie artigianali”. Sempre al Sigep si è svolto il workshop “Lezioni di dolcezza contro il bullismo”. Questi incontri sono stati pensati per approfondire contenuti e tecniche della comunicazione “pedagogica” all’interno di contesti informali, con lo scopo di estendere a tutti gli imprenditori l’invito a collaborare con la famiglia e la scuola per migliorare i comportamenti sociali dei giovani.

Risultati

Il progetto ha visto (dati aggiornati al 2008) il coinvolgimento di circa 120 alunni appartenenti a cinque classi di tre diverse scuole del territorio (V A Scuola Elementare “San Giuliano”; I O Scuola media Inferiore “E.Fermi”; classe IV Ist. Prof. per i servizi turistici e commerciali “L. Einaudi”; Il e II O scuola media di Riccione). A fine 2008 CNA ha avviato una seconda edizione del progetto, che ha previsto da un lato la promozione della campagna di comunicazione “Gusto Bullo esaurito”, e dall’altro un aumento degli istituti (le Scuole Medie “Alighieri-Fermi” di Rimini e “Manfroni-Cervi-Pascoli” di Riccione) e delle gelaterie coinvolte (“Creme Caramel”, “La Romana”, “3Bis”), insieme ad alcuni centri sportivi. Soddisfacenti anche gli esiti formativi del progetto - accrescimento dell’autostima negli alunni, smitizzazione della figura del bullo, rafforzamento del gruppo-classe, partecipazione dei genitori alle discussioni e ai momenti dedicati – e quelli relativi al personale delle gelaterie, tra i quali sono aumentati la motivazione al lavoro e il senso di appartenenza alla propria impresa.

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COCA COLA HBC ITALIA Produttore e distributore di prodotti della The Coca-Cola Company

sul territorio nazionale

Coca-Cola HBC Italia Water Programme

Problema

L'acqua è un bene prezioso, che va consumato consapevolmente, cercando di evitare sprechi. Si tratta di mettere in atto, soprattutto nella quotidianità e fin da piccoli, quei sani accorgimenti che non costano fatica ma che possono portare a grandi risultati.

Soluzione

La riduzione degli sprechi e l’educazione al rispetto e al consumo consapevole dell’acqua sono alla base del “Water Programme” avviato nel 2008 da Coca-Cola HBC Italia. L’iniziativa si è concretizzata in due attività: le manifestazioni “Acquando” e la diffusione del libro e cartone animato “Il mistero dell’acqua scomparsa”. La manifestazione “Acquando - La festa trasparente per natura” si è svolta nei weekend dal 13 settembre al 5 ottobre 2008 nei comuni di Nogara (VR), Gaglianico (BI), Rionero in Vulture (PZ) e Corfinio (AQ), sedi dei plant di produzione Coca-Cola HBC Italia. Nel corso di queste giornate i bambini e le famiglie sono stati coinvolti in diverse iniziative all’insegna del rispetto dell’“Oro blu” e dell’ambiente: giochi ed intrattenimenti tematici, concorsi scolastici, mostre fotografiche e iniziative pratiche a tutela dell’ambiente come la pulizia del fiume Sagittario nei pressi di Corfinio e la piantumazione di un’area di circa 15.000 metri quadrati nella zona di Rionero in Vulture. Le iniziative di “Acquando” sono state patrocinate da Regione Basilicata, Regione Abruzzo, Provincia di L’Aquila, APT Basilicata, Provincia di Verona, Confindustria Basilicata, Mineracqua (associazione che riunisce, rappresenta e tutela le industrie italiane che confezionano acque minerali naturali, acque di sorgente e bevande analcooliche), Ufficio Scolastico Provinciale di Biella, Associazione d’Irrigazione Ovest Sesia, Consorzio Cordar Biella, Consorzio A.T. 02, Basilicata Turistica, Aato Basilicata e ARTA Abruzzo. Il volume didattico “Il mistero dell’acqua scomparsa” è stato invece realizzato dall’azienda allo scopo di educare le giovani generazioni ad un consumo critico della risorsa idrica per minimizzarne gli sprechi nella vita

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quotidiana. Il libro unisce la componente narrativa a quella educativa tramite una serie di informazioni e indicazioni mirate al consumo consapevole dell’acqua all’interno delle famiglie. Il volume è stato realizzato dalla Fondazione AIDA, specialista in programmi educational per bambini, e ha ricevuto il patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, della Regione Basilicata, della Regione Veneto e di ARPA Veneto. Le emissioni derivanti dalla realizzazione del volume, inoltre, sono state compensate dalla piantumazione di alberi in Costa Rica e nel Parco Del Ticino grazie al progetto Impatto Zero® di Lifegate, per un totale di 15.000 quadrati di nuove foreste piantate. Per rendere ancora più fruibile e originale questo prodotto, la storia de “Il mistero dell’acqua scomparsa” è diventata anche un cartone animato. Il personale Coca-Cola HBC Italia è stato invece coinvolto con iniziative di promozione interne veicolate attraverso tutti gli strumenti di comunicazione a disposizione dell’azienda. Risultati

La manifestazione “Acquando” ha coinvolto circa 10.000 persone tra dipendenti Coca-Cola HBC Italia e cittadini delle 4 sedi dove si sono svolte le feste, generando l’interesse della stampa locale e nazionale. Nel 2008 “Il mistero dell’acqua scomparsa” è stato distribuito gratuitamente in 350.000 copie tramite diversi canali: in allegato a quotidiani locali e riviste, in occasione di eventi (Fantasio Festival, Meeting di Rimini), durante le visite di stabilimento e presso alcuni punti vendita Esselunga. L’attiva partecipazione agli eventi e la positiva accoglienza riservata al volume de “Il mistero dell’acqua scomparsa” (distribuito tramite l’house organ InWave) da parte dei dipendenti ne hanno dimostrato la sensibilità e la responsabilità rispetto alla tematica dell’acqua. Le iniziative implementate grazie al Water Programme 2008 hanno contribuito ad aumentare il livello di consapevolezza delle comunità locali relativamente alla problematica dell’acqua.

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COLORIFICIO M.P. Colorificio

Progetto Scuola/Lavoro

Problema

Molte ricerche condotte localmente hanno mostrato che è pericolosamente bassa la conoscenza che i giovani hanno della dimensione economica del proprio territorio di riferimento, nonostante spesso questo metta loro a disposizione occasioni di crescita e di formazione professionale estremamente significative. Imprese ed istituzioni sono quindi chiamate, oggi più che mai, ad avvicinare direttamente i giovani per sensibilizzarli sulle caratteristiche e sulle necessità economiche del territorio, in modo che il gap tra domanda ed offerta di lavoro possa ridursi fino a scomparire. Soluzione

Colorificio MP, grazie all’adesione a specifici programmi promossi da CNA Buon Lavoro di Rimini, ha instaurato negli anni una serie di rapporti con il mondo della scuola finalizzati alla diffusione della cultura del lavoro e d’impresa e alla creazione di un maggiore collegamento tra il mondo della formazione e quello lavorativo. L’azienda si è impegnata in tal senso per stimolare i giovani ad intraprendere carriere tecniche e di aiutare la scuola a qualificarsi con il contributo delle risorse e delle realtà attive sul territorio. Il Colorificio MP in particolare ha aderito alle iniziative “Impresa Didattica” – percorso di cultura del lavoro pensato per gli adolescenti in uscita dalla scuola secondaria di primo grado – e “Alternanza Scuola/Lavoro”, che invece prevede l’organizzazione di periodi di stage e tirocini per ragazzi delle scuole superiori, nella speranza che ciò possa contribuire a ridurre il gap tra domanda ed offerta di lavoro – ancora più significativo nel contesto locale – e a fornire agli studenti gli strumenti necessari per decidere con consapevolezza come orientare il proprio futuro. Colorificio MP ospita tutti gli anni ragazzi in stage provenienti dall’Istituto Tecnico Industriale Leonardo da Vinci (indirizzo chimico) e dall’Istituto Tecnico Commerciale Molari (per attività di ufficio) di Santarcangelo di Romagna (RN); queste esperienze hanno la durata di due settimane – se attivate durante l’anno scolastico - o di due mesi (se collocate nel periodo estivo). L’azienda accoglie anche stagisti universitari per periodi formativi di circa due mesi.

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L’adesione di Colorificio MP al progetto “Impresa didattica” ha invece permesso all’azienda di relazionarsi con diverse scuole medie del territorio (Rimini, Viserba, San Giuliano Mare, Santarcangelo di Romagna). Il titolare ha raccontato agli studenti delle classi raggiunte la propria esperienza professionale ed il proprio percorso personale; a questo incontro è seguita la visita guidata in azienda da parte dei ragazzi, durante la quale essi hanno potuto intervistare i vari professionisti presenti. Risultati

L’azienda ha sviluppato una fitta relazione con il sistema Istruzione per collaborare ad azioni formative, di orientamento, di informazione. Attraverso queste iniziative, soprattutto grazie alla testimonianza di imprese come Colorificio MP, è stato rivalutato molto il ruolo delle scuole professionali, attuando un passaggio dalla concezione odierna di esse quali contenitori dequalificanti a quella di centri per formare al lavoro artigianale di alta professionalità. Come riconoscimento per tutte le iniziative che l’azienda ha contribuito a sviluppare nel 2008 la Camera di Commercio di Rimini ha conferito a Colorificio MP il premio “Club delle Imprese Educative e Formative”. Il premio è motivato dalla quantità e dalla qualità delle relazioni che l’azienda ha instaurato negli anni con le diverse scuole del territorio; il compenso economico ricevuto (3.000 €) è stato devoluto dall’azienda all’Associazione Onlus EducAid di Rimini. Le iniziative con la scuola sono considerate positive dai dipendenti, i quali riconoscono l’impegno dell’azienda e danno il proprio contributo durante le interviste.

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COMPAGNIA TRASPORTI PUBBLICI DI NAPOLI Azienda di trasporti

Contact – L’autobus che annulla le distanze

Problema

Nel litorale domitio la presenza degli extracomunitari raggiunge punte del 70% della popolazione totale. Questo porta a pensare a nuove strategie di coesione sociale che devono riguardare tutti gli attori della società civile. Anche i mezzi di trasporto pubblico devono essere coinvolti in questi processi dal momento che vengono utilizzati ogni giorno da persone di più nazionalità, con rischi di incomprensioni e tensioni che a volte rendono il mezzo stesso poco sicuro. Soluzione

Quello della Compagnia Trasporti Pubblici di Napoli è un progetto che mira all’integrazione socio-culturale delle numerose etnie presenti sul territorio attraverso l’introduzione di una figura con competenze specifiche: il mediatore culturale sull’autobus. Questa proposta nasce dall’esigenza - evidenziata dalle indagini annuali di Customer Satisfaction, dai reclami recapitati all’azienda e dalla rilevazione di episodi di conflitto a bordo generati proprio da questa distanza culturale - di instaurare un dialogo guidato e più costruttivo tra culture. Una volta elaborato, il progetto è stato diffuso internamente all’azienda, e i dipendenti che hanno deciso volontariamente di aderirvi hanno potuto accedere alla formazione e, successivamente, ricoprire il ruolo di mediatore a bordo bus. L’attività formativa ha toccato tematiche quali i meccanismi relazionali da adottare (con simulazione di alcuni casi), la realtà migratoria locale, la mediazione e le problematiche legate alla mobilità. Per rilevare i risultati dell’azione l’azienda ha effettuato monitoraggi periodici attraverso incontri, report e relazioni. L’iniziativa è stata portata avanti da CTP in collaborazione con la Caritas Diocesana di Napoli, che ha supportato l’azienda soprattutto nella fase di formazione dei mediatori; il progetto ha inoltre ricevuto il patrocinio della Provincia di Napoli.

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Risultati

Sono stati in tutto 32 i dipendenti formati al ruolo di mediatore - nel corso delle tre edizioni del progetto – ed attualmente impegnati in tal senso. Il progetto “Contact – L’autobus che annulla le distanze” ha generato per CTP vantaggi in termini economici (l’azienda ha conosciuto un incremento delle vendite dei titoli di viaggio del 75%), sociali (i conflitti a bordo sono diminuiti del 50%) e di immagine. Molte aziende del settore – italiane e non – hanno mostrato l’interesse di replicare il progetto presso le proprie realtà; l’iniziativa ha inoltre permesso a CTP di conquistare il premio nazionale “Etica & Impresa – Categoria Territorio” come miglior azione di responsabilità sociale nel 2006.

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COMUNE DI MILANO ASSESSORATO ALLA SALUTE Ente locale

TULIP Tutti Uniti Lavoriamo per Intervenire Precocemente

Problema

L’adolescenza è una fase estremamente delicata e problematica dell’esistenza, in cui l’identità si definisce, in cui le relazioni si strutturano, in cui il progetto di vita comincia a prendere forma. Si tratta dunque di un momento di estrema vulnerabilità: gli studiosi lo definiscono il periodo in cui è più elevato il rischio di sviluppare psicosi e schizofrenia. La consapevolezza circa l’urgenza di sviluppare risposte efficaci a questa potenziale emergenza sociale ha consentito l’attivazione di programmi di intervento precoce tempestivi e mirati.

Soluzione

Il progetto “TULIP Tutti Uniti Lavoriamo per Intervenire Precocemente” nasce nel 2007 dall’incontro tra l’Assessorato alla Salute del Comune di Milano, gli operatori di Salute Mentale del “Programma 2000” dell’Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda (unica sede sanitaria italiana di ricerca/intervento sull’individuazione precoce delle psicosi) e le Associazioni famigliari del territorio. Obiettivi principali dell’iniziativa sono prevenire e/o ridurre l’impatto della psicosi sui giovani, sensibilizzare le famiglie e la cittadinanza – attraverso convegni, seminari, interventi nelle scuole, un sito web dedicato, le associazioni preposte - sull’importanza e l’efficacia dell’intervento precoce, realizzare servizi coordinati e mirati ma non stigmatizzanti. Concretamente nell’ambito del progetto sono stati realizzati: interventi di formazione presso le associazioni vicine alla problematica; uno specifico programma di intervento nelle scuole superiori - attuato in collaborazione con la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza - volto a fornire gli strumenti necessari per una corretta lettura di manifestazioni prodromiche della patologia mentale grave; due Centri di ascolto “integrati o misti”; un convegno, un seminario cittadino, un Manuale di procedure operative ed un sito web dedicato. Gli psicologi coinvolti hanno svolto funzioni di ascolto-indirizzo-sostegno alla difficoltà dei familiari di riconoscere le patologie manifestate dai propri

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figli; le competenze cliniche e diagnostiche degli psichiatri sono invece servite per individuare i casi più critici e per fornire le necessarie indicazioni terapeutiche.

Risultati

Il programma di formazione all’associazionismo ha raggiunto in tutto 9 enti, cui sono stati offerti anche 10 seminari formativi che hanno visto la partecipazione di oltre 150 persone. Sono stati inoltre organizzati un workshop di una giornata (124 presenze) ed un convegno pubblico (318 presenze). Le scuole cui è stato proposto il programma d’intervento specifico sono state in tutto 43; 10 di queste hanno concluso il percorso formativo di 5 incontri con “follow up” a distanza di tre/sei mesi. Il sito web dedicato all’iniziativa - www.iniziativatulip.org – è stato predisposto e viene aggiornato costantemente con approfondimenti, collegamenti con gruppi di pressione europei ed associazioni scientifiche, contatti. Il Manuale di procedure è stato stampato in 4000 copie e recapitato ai servizi dei Dipartimenti di Salute Mentale, a 1100 Medici di Medicina Generale, a numerosi Pediatri, a 3 servizi della Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, a 9 Centri Psicologia del Bambino e dell’Adolescente, agli sportelli psicologici delle 5 Aziende Ospedaliere cittadine, a 40 Associazioni ed ai membri della Società Italiana di Psichiatria lombardi.

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CONFINDUSTRIA RIMINI Associazione degli industriali della provincia di Rimini

Presentazione del primo Bilancio sociale di Confindustria Rimini

Problema

Il Bilancio Sociale, oltre ad essere estremamente importante come momento di rendicontazione, è un processo di riflessione approfondita sui valori, di implementazione del senso di identità ed appartenenza all’organizzazione, di condivisione dell’impegno sociale ed ambientale che ogni ente è chiamato ad assumersi. Soluzione

In data 24 novembre 2008 è stato presentato il primo Bilancio Sociale del Sistema Confindustria Rimini, relativo all’anno 2007. L’obiettivo che l’Associazione ha inteso perseguire con l’elaborazione di questo documento è stato quello di informare in modo trasparente i propri stakeholder sulla propria mission, sulle attività svolte e sui propri valori di riferimento. Quest’iniziativa fa parte delle sfide lanciate da Confindustria Rimini - per il decennio 2005-2015 - in occasione della celebrazione del suo 60° anniversario: in quell’occasione infatti, insieme ad innovazione e formazione, internazionalizzazione e marketing territoriale, si era sottolineata l’importanza della Responsabilità Sociale d’Impresa e si era insistito sulla necessità di una sua più capillare diffusione. Il Bilancio Sociale di Confindustria Rimini propone dunque anche una rendicontazione delle buone prassi attuate in tema di RSI, insieme ad una descrizione delle relazioni che esistono tra il Sistema Confindustria Rimini e i suoi interlocutori interni ed esterni, nonchè ad una rappresentazione dei risultati economici raggiunti nell’anno. Per la stesura del Bilancio Sociale è stato coinvolto tutto il personale del Sistema Confindustria Rimini, a partire da un Gruppo di Lavoro che ha gestito e seguito le varie fasi di realizzazione del documento.

Risultati

La presentazione pubblica del Bilancio Sociale di Confindustria Rimini è stato un evento che ha visto la partecipazione di un soddisfacente numero di imprese ed associazioni del territorio, evidenziando un rinnovato interesse

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per la Responsabilità Sociale. Anche la stampa locale ha dedicato spazio ed attenzione all’appuntamento. Nel corso dell’incontro il presidente di Confindustria Rimini Maurizio Focchi ha comunicato ai presenti che, oltre all’Assemblea di giugno di presentazione del bilancio di esercizio, diverrà appuntamento fisso un incontro annuale – nel mese di novembre – di presentazione delle iniziative dell’Associazione in campo sociale. La realizzazione del Bilancio Sociale 2007 di Confindustria Rimini e i riscontri che questa iniziativa ha avuto hanno infine posto le basi per un progetto ancora più ambizioso: la realizzazione di un Bilancio Sociale aggregato di tutte le imprese del territorio riminese impegnate a livello sociale.

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COOP ADRIATICA Cooperativa di consumatori del gruppo Coop, che opera in Emilia Romagna,

Veneto, Marche e Abruzzo

La solidarietà dei soci Coop, un valore per tutta la città di Rimini

Problema

Fare la spesa può non essere semplice; anzi, per un numero sempre crescente di famiglie italiane (nel 2007 circa 1 milione e 200 mila nuclei vivevano nell’emergenza) è economicamente sempre più difficile. In difficoltà sono anche le persone anziane, i disabili e le persone non autosufficienti, che anche per scegliere cosa acquistare e per far arrivare tutto a casa hanno bisogno di un aiuto concreto e sistematico.

Soluzione

Coop Adriatica ha suddiviso in 14 zone il territorio in cui è presente con i suoi negozi ed ha coinvolto i propri soci in svariate attività a favore delle fasce disagiate della popolazione. In particolare nella zona Romagna 4, che comprende la provincia di Rimini e l’area di Cesenatico, Coop Adriatica ha avviato tre progetti:

- “Ausilio per la spesa”, che prevede la consegna gratuita della spesa a domicilio per le persone anziane, disabili o non autosufficienti. La consegna è effettuata dai volontari della Cooperativa con la collaborazione di alcune associazioni di volontariato presenti sul territorio. Molte delle persone in difficoltà raggiunte dall’iniziativa vengono segnalate dai servizi sociali o dall’Azienda Usl, con cui coop Adriatica si relaziona e collabora;

- “C’entro anch’io”, giunto alla sua settima edizione, con cui Coop Adriatica promuove progetti di solidarietà sul territorio per favorire l’inclusione sociale delle persone svantaggiate, in collaborazione con associazioni di volontariato e cooperative sociali. I progetti sono selezionati tra quelli presentati dalle organizzazioni a seguito del bando che Coop Adriatica promuove periodicamente. I fondi vengono stanziati in parte dalla Cooperativa e in parte dai soci Coop, che possono destinare a questo scopo il proprio Ristorno sociale;

- “Brutti ma buoni”, con cui Coop Adriatica destina i prodotti alimentari invenduti - in scadenza o con piccole imperfezioni estetiche - a organizzazioni che si prendono cura di persone bisognose, in modo da ridurre lo spreco e trasformarlo in risorsa di

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solidarietà. Il ritiro dei prodotti avviene a rotazione fra le quattro associazioni coinvolte, in modo che ognuna ritiri prodotti sempre in giornate diverse.

Le iniziative di Coop Adriatica sono comunicate a tutti i dipendenti attraverso diversi canali dedicati, tra cui le assemblee di punto vendita e l’house organ Noicoop. Risultati

Nel 2008 le persone aiutate da “Ausilio per la spesa” nei 37 gruppi distribuiti nelle quattro regioni di presenza di Coop Adriatica sono state 1.342, ed i soci volontari impegnati 867. Rispetto invece al progetto “C’entro anch’io” sono state 292 nel 2008 le iniziative presentate da altrettante associazioni e cooperative sociali, in collaborazione con 729 realtà del territorio (enti locali, scuole, aziende sanitarie e istituzioni). A favore del nuovo bando, che è biennale, il Consiglio di Amministrazione della Cooperativa ha stanziato 140.000 euro per il 2008, a cui vanno aggiunte le somme donate dai soci attraverso il ristorno sociale. Il progetto “Brutti ma buoni”, avviato per la prima volta a Bologna nel 2003, coinvolge ormai oltre 50 punti vendita della Cooperativa ed è attivo anche all'Ipercoop del centro commerciale “I Malatesta” di Rimini. Nel 2008 sono stati donati attraverso l’iniziativa circa 25.000 kg di alimenti in scadenza, per un valore totale di 109.000 euro. Le iniziative di Coop Adriatica hanno contribuito a far crescere il valore della solidarietà nel territorio riminese e hanno sviluppato e consolidato le relazioni della Cooperativa con l’associazionismo sociale della provincia. Estremamente utile e significativo il coinvolgimento dei soci volontari nella realizzazione dei progetti.

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CREDITO COOPERATIVO RAVENNATE E IMOLESE Banca di Credito Cooperativo che opera nel territorio dell’Emilia-Romagna

Formando - Giovani in Europa (Tirocini formativi in imprese europee)

Problema

Sempre più aziende e soggetti profit pensano ai giovani come ad una risorsa da valorizzare, come una sorta di volano da cui far passare il cambiamento e la crescita delle stesse imprese: sono i giovani infatti che possono concretamente avvicinare le imprese locali all’Europa, favorendo una condivisione non solo di interessi economici ma anche di valori. Soluzione

Nell’ambito del “Programma Comunitario Lifelong Learning - Leonardo da Vinci - Misura Mobilità”, il Credito Cooperativo ravennate e imolese, insieme a Educazione all’Europa di Ravenna e alla Fondazione Giovanni Dalle Fabbriche, ha promosso il progetto “Job Seeker 7th Phase”, con il quale viene data la possibilità ai giovani di usufruire – partecipando a un Bando – di alcune borse di studio finanziate dall’Unione Europea per svolgere tirocini formativi presso imprese europee. II percorso all’estero è stato ideato per favorire lo sviluppo personale e professionale dei beneficiari attraverso l’acquisizione di competenze operative, trasversali e linguistico-settoriali gradite al mondo produttivo locale, con il quale il progetto garantisce un forte raccordo grazie alle relazioni che la BCC e la Fondazione hanno stretto con le imprese delle zone di Ravenna, Faenza, Lugo e Imola per l’intera durata del percorso. Più precisamente la BCC e la Fondazione hanno individuato un campione rappresentativo di imprese alle quali hanno segnalato la possibilità di sostenere i percorsi formativi dei giovani, in qualità di aziende madrine. Laddove si è riscontrato un effettivo interesse in tal senso si è proceduto: chiedendo all’impresa stessa si segnalare un’azienda estera – ad essa legata da interessi commerciali - cui proporre la risorsa in stage, e successivamente valutando di offrire essa stessa al beneficiario un’esperienza di lavoro anche presso la propria sede, una volta rientrato in Italia. I candidati cui concedere la borsa di studio sono stati individuati attraverso una selezione linguistica e formale, nonché attraverso una valutazione del

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rispettivo CV; ad essi è stato inoltre offerto un momento di orientamento professionale prima dell’inizio dell’esperienza all’estero, in modo da poterla affrontare più consapevolmente. A stage concluso è stato rilasciato a tutti un attestato di certificazione EUROPASS, messo a punto dalla Commissione Europea. Il programma supporta i beneficiari anche nell’individuazione di eventuali enti, sul territorio locale, in cui inserirsi successivamente.

Risultati

Per il 2008-2009 sono stati promossi 2 Bandi ed assegnate 19 borse di studio (di importo variabile, a seconda del Paese ospitante), finanziate dall’Unione Europea, per lo svolgimento di tirocini formativi presso imprese europee. Il successo del progetto è dimostrato anche dal riscontro al bando in termini di candidature pervenute. L’iniziativa ha inoltre favorito la nascita e lo sviluppo di un dialogo tra diversi soggetti del territorio. Per quanto in forma ancora embrionale, può dirsi costituita una prima “rete” virtuosa di aziende che operano con l’obiettivo di far crescere le competenze dei giovani del territorio e di introdurli, attraverso percorsi condivisi, nel mercato locale del lavoro.

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CREDITO TREVIGIANO – BANCA DI CREDITO COOPERATIVO Istituto di credito e risparmio

Premio per l’Economia sostenibile

Problema

È in costante crescita l’attenzione delle imprese alla Sostenibilità, in tutti i suoi aspetti: dal risparmio energetico all’attenzione per l’ambiente, dalla riduzione dei gas serra alle energie rinnovabili. Premiare questa sensibilità significa sottolinearne ulteriormente l’urgenza, stimolarne ulteriormente il raggiungimento, favorirne ulteriormente la diffusione. Soluzione

Il Credito Trevigiano, Banca di Credito Cooperativo con sede a Vedelago, ha ideato nel 2008 il “Premio per l’economia sostenibile”, un riconoscimento destinato ad enti pubblici e privati impegnati in iniziative a favore dello sviluppo economico sostenibile del territorio. L’iniziativa ha avuto il Patrocinio della Provincia di Treviso e il supporto tecnico-scientifico della Società di Ricerche “Ambiente Italia”, nonché la collaborazione dell’ARPAV - Agenzia Veneta per la Protezione dell’Ambiente. Il “Premio per l’economia sostenibile” fa parte di un più ampio insieme di azioni portate avanti dal Credito Trevigiano in materia di ambiente: per questo il Gruppo ha conseguito fin dal 2004 la certificazione UNI EN ISO 14001 e la convalida EMAS da parte del Ministero. Risultati Hanno inviato la propria candidatura alla prima edizione del “Premio per l’economia sostenibile” 20 tra enti pubblici, istituzioni scolastiche ed aziende private. Durante la cerimonia conclusiva, che si è svolta sabato 18 ottobre 2008 alla presenza di tutti i partecipanti, della giuria tecnica e della stampa, sono stati assegnati il Primo Premio e tre menzioni speciali: i vincitori hanno in questo modo ottenuto la possibilità di utilizzare il marchio di qualità ambientale del Credito Trevigiano (“Impresa Sostenibile”) per la durata di 30 mesi. Il primo premio è stato assegnato ad Industrie Cotto Possagno Spa - Controllo Ambientale della filiera produttiva. Queste le motivazioni: “Per premiare l’approccio integrato alla gestione ambientale da parte di

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un’attività produttiva dall’impatto ambientale potenzialmente rilevante e che si è dotata di soluzioni efficaci per minimizzare l’impatto stesso, evidenziando i risultati e le diverse certificazioni ottenute”. La Scuola Media di San Floriano – Cooperativa Coltiva la Pace, il Comune di Montebelluna ed Onisto Costruzioni Generali Srl sono stati invece premiati con una menzione speciale.

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EPSON Leader globale nei prodotti per l’imaging

Epson: una scelta di cittadinanza responsabile

Problema

La riqualificazione territoriale è un tema estremamente urgente ed attuale: le città e le province non devono diventare soltanto agglomerati di nuclei abitativi e di servizi, ma anche strumenti di coesione sociale, centri di conoscenza, crescita e innovazione. Ed è importante, affinché ciò avvenga, promuovere sempre più politiche di sviluppo urbano integrato, che favoriscano un lavoro sinergico degli attori economici, dei gruppi d’interesse e della cittadinanza. Soluzione

Epson ha deciso di impegnarsi nella promozione e nella crescita di Cinisello Balsamo – che ospita la sede italiana dell’azienda – favorendone il passaggio da zona industriale a polo d’eccellenza dell’area metropolitana milanese. A questo scopo sono stati attivati svariate iniziative e progetti, cui Epson ha contribuito attivamente. Tra questi: la sponsorizzazione e il supporto tecnologico al Museo di Fotografia Contemporanea; il coinvolgimento nella realizzazione dell’opera d’arte pubblica “Salviamo la luna”; la creazione del nido aziendale “Doremi”; la riqualificazione del Parco del Grugnotorto-Villoresi. Nel caso specifico dell’opera pubblica “Salviamo la luna”, Epson ha lavorato sin dall’inizio con l’artista per poi supportare tutta la fase di stampa (oltre 2500 ritratti). Risultati

I risultati da segnalare rispetto all’impegno Epson per la riqualificazione del territorio di Cinisello sono legati non solo a parametri quantitativi (oltre 2700 partecipanti all’opera di arte pubblica “Salviamo la luna” e circa 50 partecipanti al concorso fotografico) ma anche a parametri qualitativi, in termini di creazione di network e di collaborazione con i soggetti del territorio. I risultati relativi alla società sono ancora in fase di analisi/valutazione; si sono però già riscontrati una maggiore conoscenza di Epson sul territorio e la creazione di un network che ha permesso all’azienda di rafforzare il rapporto con la comunità locale.

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ETICREDITO Banca etica della provincia di Rimini e della Repubblica di San Marino con una

priorità verso il tessuto economico del terzo settore

Sostegno all’affitto ai residenti del Comune di Rimini

Problema

Il lavoro oggi è sempre meno stabile e gli affitti – insieme alle spese di tutti i giorni – aumentano costantemente. L’89% degli sfratti in Italia è per morosità, e sempre più spesso riguarda le famiglie “normali”. Soluzione

Eticredito ha deciso di sostenere le famiglie che risiedono in affitto nel territorio del Comune di Rimini, attraverso l’erogazione di finanziamenti fino a 2.500 euro senza oneri né interessi e l’emissione di lettere di garanzia - senza oneri per il richiedente - a fronte di nuovi contratti di affitto. Per finanziare l’iniziativa è stato costituito appositamente un fondo di garanzia rotativo; l’onere degli interessi viene coperto dal Comune, che a questo scopo ha ricevuto una donazione da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini. La costituzione del fondo rotativo - diverso dal tradizionale contributo “a fondo perduto” - consente di aumentare l’efficacia del denaro a disposizione: ad ogni rientro del finanziamento i fondi possono infatti garantire altre operazioni. I beneficiari del fondo vengono selezionati dagli dell’Ente pubblico in base ai criteri legati alla politica della casa che l’assessorato vuole realizzare.

Risultati

Il progetto ha registrato la richiesta di 22 prestiti, per un totale di finanziamenti erogati pari a 30.000 euro, nonchè il rilascio di 17 fideiussioni a garanzia di altrettanti nuovi contratti di affitto, per un totale di 67.000 euro. L’impatto dell’iniziativa sulla società può essere descritto in questo termini: la possibilità di accontentare – a parità di risorse stanziate dall’Ente – un numero maggiore di cittadini; una migliore gestione dei fondi pubblici che, nel corso dell’intervento, generano un rendimento finanziario a beneficio dell’Ente pubblico (pur se impegnati in garanzia, questi restano di sua proprietà); una maggior focalizzazione dell’intervento sulle caratteristiche dei beneficiari.

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ETICREDITO Banca etica della provincia di Rimini e della Repubblica di San Marino con una

priorità verso il tessuto economico del terzo settore

Credito al lavoro

Problema

Spesso le persone titolari di redditi da lavoro dipendente possono accedere al credito solo attraverso canali non bancari che hanno costi molto superiori alla media anche in presenza di garanzie non indifferenti (es. cessione del quinto dello stipendio). In aggiunta a ciò, è altrettanto diffusa nel sistema finanziario la tendenza a caricare la clientela di un quantitativo così elevato di messaggi promozionali da generare – di fatto – livelli di indebitamento delle famiglie spesso non gestibili, e comunque non riconducibili al soddisfacimento di bisogni primari. Soluzione

Eticredito ha costituito, in collaborazione con Confindustria Rimini, un Consorzio di garanzia per i prestiti concessi ai dipendenti delle aziende del territorio di Rimini. Attraverso questo organismo il personale delle aziende aderenti all’iniziativa può accedere a finanziamenti chirografari a condizioni molto più vantaggiose della media e con maggiori facilità rispetto alla normale prassi bancaria. Perché la proposta non diventi un incentivo all’indebitamento eccessivo per le famiglie i finanziamenti vengono accordati solo a fronte di bisogni di spesa primari (casa, salute, istruzione, mobilità, ecc). Con tale iniziativa la banca vuole promuovere ulteriormente l’obiettivo statutario di favorire un più equo accesso al credito per le persone dei territori da essa serviti. Risultati

Hanno aderito all’iniziativa 18 imprese, che comprendono circa 3000 potenziali beneficiari del progetto. Nel primo mese di attività sono state esaminate 2 richieste di accesso al credito. L’attivazione del progetto “Credito al lavoro” ha permesso a Eticredito di implementare la propria offerta di servizi sul territorio, riuscendo ad intercettare le esigenze di persone che difficilmente – se non in presenza di servizi dedicati - potrebbero inserirsi nei tradizionali canali creditizi bancari.

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EUROTEC Azienda attiva nel settore della costruzione di impianti elettrici civili e industriali

Progetto Scuola - Lavoro

Problema

Per le imprese sviluppare rapporti di collaborazione e continuità col mondo della scuola può essere importantissimo per la diffusione della cultura aziendale e per favorire strategicamente l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, riducendo il divario che spesso – soprattutto in ambito locale – le separa. Soluzione

L’impresa Eurotec ha consolidato negli anni i propri rapporti con il mondo della scuola ed ha costituito - insieme ad altre aziende - il Gruppo Imprenditori per la Scuola di CNA Rimini, con l’obiettivo di portare nell’ambiente scolastico la cultura dell’impresa. I componenti del Gruppo Imprenditori per la Scuola sono disponibili ad effettuare testimonianze in classe in qualità di “esperti” del mondo delle imprese, ad organizzare visite guidate in azienda e a dare la possibilità ai ragazzi di effettuare periodi di stage e tirocini. Gli altri progetti nell’ambito di CNA Buon Lavoro a cui Eurotec ha aderito nel corso degli anni sono “Impresa Didattica” e “Alternanza Scuola-Lavoro”, sviluppati nei licei e negli Istituti tecnici del territorio. “Impresa Didattica” è un percorso di orientamento scolastico e di cultura del lavoro pensato per gli adolescenti in uscita dalla scuola secondaria di primo grado (seconda e terza media): attraverso l’intervista ad un imprenditore e alla visita guidata della sua realtà produttiva si intende far conoscere ai ragazzi la varietà e la ricchezza del sistema imprenditoriale del territorio, al di là di stereotipi o preconcetti. “Alternanza Scuola-Lavoro” invece è un progetto dedicato anche ai licei e agli istituti tecnici, promosso a partire dall’idea che l’alternanza possa essere strumento strategico per ‘legare’ gli insegnamenti e fare in modo che questi concorrano insieme alla implementazione di competenze spendibili nel mondo del lavoro. In linea con questa prospettiva, Eurotec ha realizzato nel 2008 una sperimentazione con una classe quarta del Liceo Scientifico “Serpieri” di Viserba, che ha previsto la testimonianza diretta di un socio dell’azienda e dei laboratori tecnici, durante i quali i ragazzi hanno avuto modo di confrontarsi su argomenti come la sicurezza sul lavoro, lo sviluppo

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sostenibile e l’utilizzo di energia alternativa. I laboratori hanno incluso anche una realizzazione pratica.

Risultati

Come riconoscimento per tutte le iniziative che l’azienda ha contribuito a sviluppare nel 2008 verso il mondo della scuola, la Camera di Commercio di Rimini ha conferito ad Eurotec il premio “Club delle Imprese Educative e Formative”. Eurotec ha vinto nella categoria “Impresa formativa” per le possibilità date ai ragazzi di svolgere tirocini, stage ed esperienze di alternanza scuola-lavoro. Il premio ha comportato un riconoscimento economico di 3000 euro, che l’impresa ha devoluto all’associazione SOS Italia di Milano, dando il proprio contributo per la costruzione di un asilo in Etiopia. Il premio ha inoltre aumentato la reputazione positiva dell’azienda nel territorio, grazie anche alla visibilità che le varie iniziative con le scuole hanno ricevuto sulla stampa locale. Le diverse relazioni e iniziative che Eurotec ha intrapreso con le scuole hanno avuto dei riflessi anche all’interno dell’impresa. In particolare, il coinvolgimento attivo dei dipendenti durante le visite guidate in azienda hanno aumentato la motivazione al lavoro e rafforzato lo spirito di squadra. La sperimentazione avviata presso il Liceo Scientifico “Serpieri” di Viserba ha avuto un grande successo: nel 2009 l’iniziativa coinvolgerà tre licei, grazie all’adesione di un numero maggiore di aziende della provincia di Rimini e alla partecipazione di alcuni termo-tecnici.

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FIGLI DEL MONDO Associazione di promozione sociale

Promozione dell’avvocatura solidale

Problema

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese” (Art. 3, Costituzione della Repubblica Italiana). Soluzione

Figli del Mondo, nel suo ruolo di facilitatore di relazioni tra un gruppo di avvocati riminesi e il Centro Servizi Immigrati della Caritas di Rimini, ha favorito - nei primi mesi del 2008 - l’avvio dei lavori per la costituzione dell’Associazione di volontariato “Articolo 3”. Finalità principale di “Articolo 3” è assicurare assistenza legale gratuita a soggetti con disagio sociale, enti e/o associazioni presentati dalla Caritas Diocesana, anche in assenza dei requisiti per il patrocinio a spese dello Stato, offrendo gratuitamente una rete di professionisti motivati e qualificati. L’iniziativa ha preso forma a seguito di un contatto tra Figli del Mondo ed il Centro Servizi Immigrati della Caritas di Rimini, che ha manifestato l’esigenza di una più stretta sinergia con il locale mondo professionale forense per garantire un pieno diritto di cittadinanza a individui stranieri presenti sul territorio. Figli del Mondo ha raccolto la sfida divenendo facilitatore di questa nuova relazione ed ispirandosi ad iniziative simili avviate in altre realtà territoriali quali “Avvocati per Niente” a Milano e “Avvocati di Strada” a Bologna. Il progetto “Promozione dell’avvocatura solidale” prevede, parallelamente alla costituzione dell’Associazione “Articolo 3”, l’organizzazione di momenti di formazione per operatori sociali e volontari, centrati su temi quali: i problemi legali più urgenti, le novità legislative, approfondimenti sugli argomenti più interessanti o particolarmente tecnici. I

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Risultati Il risultato più importante finora raggiunto nell’ambito del progetto “Promozione dell’avvocatura solidale” è stato la creazione di una rete che, da un lato ha consentito la diffusione del tema della responsabilità sociale in un ambito - quello di un ordine professionale - nel quale le condotte socialmente responsabili sono tutt’altro che scontate, e dall’altro ha dato risposta a un bisogno sociale crescente nella comunità locale. Il progetto ha aumentato il senso di appartenenza, di coesione e di condivisione di valori sia dei dipendenti e collaboratori, sia dei componenti il Consiglio Direttivo di Figli del Mondo. Infatti, sebbene l’Associazione operi da sempre in ambito sociale, l’iniziativa dell’avvocatura solidale si configura come altamente innovativa vista la tipologia di soggetti coinvolti.

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FOCCHI Società che opera nel settore delle costruzioni

Cittadinanza Onlus – Meeting internazionale

Problema

Uno dei più grossi problemi del settore della salute mentale sta nel fatto che le malattie ad esso riconducibili sono spesso considerate incurabili a priori o – peggio – rifiutate, non considerate dalla gente comune. Soluzione

Cittadinanza Onlus, in collaborazione con l’OMS e con il supporto della Regione Emilia Romagna, organizza a Rimini dal 2008 al 2010 tre Meeting internazionali in cui i rappresentanti di 40 paesi a basso e medio reddito possano incontrarsi per discutere ed avviare progetti concreti di sviluppo e riforma dei propri servizi di salute mentale. Organizzazioni di cooperazione internazionale, donatori, professionisti ed esperti di salute mentale possono approfittare dell’occasione per esprimere il proprio parere sulle iniziative avviate dai paesi partecipanti e contribuire all’implementazione delle stesse. Focchi ha riconosciuto il valore dell’iniziativa promossa da Cittadinanza Onlus e ha deciso di contribuire al sostegno e allo sviluppo del Meeting internazionale, sia economicamente che mettendo a disposizione dello staff dell’associazione della propria forza lavoro. L’azienda sostiene finanziariamente dalla sua nascita Cittadinanza onlus per permetterle una presenza sempre più forte nei paesi poveri. Inoltre seguendo uno dei principi base della particolare realtà Focchi, il valore dell’attività formativa, aiuta l’associazione anche nella realizzazione di percorsi formativi per il personale specializzato, riconoscendo che sia a livello locale che mondiale servono professionisti di settore competenti e sensibili.

Risultati

Focchi ha beneficiato dell’affiancamento del suo nome a quello di Cittadinanza Onlus, ormai realtà sociale estremamente nota e credibile nel contesto locale. Ci si attende che l’organizzazione del Meeting internazionale incrementi ulteriormente questo reciproco arricchimento.

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FONDAZIONE GRUPPO CREDITO VALTELLINESE Fondazione del gruppo Credito Valtellinese, finalizzata alla promozione del

progresso culturale, morale e sociale del territorio nel quale opera, con particolare riguardo alle tradizionali aree di insediamento (provincia di Sondrio)

TESEO: conoscere le facoltà universitarie

Problema

La scelta del percorso di studi in provincia di Sondrio risulta condizionata dalla connotazione geografica del territorio e dall’offerta limitata del mercato del lavoro locale: la difficoltà di spostamento lungo le valli per raggiungere gli atenei e la scarsa disponibilità di informazioni sull’offerta universitaria inducono molti giovani ad effettuare scelte scolastiche non sempre coerenti con le proprie aspirazioni, e che generano percorsi culturali e professionali poco soddisfacenti o di reale utilità per il contesto locale. Soluzione

TESEO è un’iniziativa promossa dal centro di orientamento “il Quadrivio” della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, e riservata alle quinte classi degli Istituti Secondari di II grado della provincia di Sondrio. Dalla collaborazione tra il Quadrivio, i Cosp universitari e le scuole superiori viene definito un programma che prevede una serie di incontri - a Sondrio e in orario curricolare - per la presentazione delle principali facoltà da parte di docenti e tutor: in queste occasioni vengono illustrate le caratteristiche di ciascun percorso disciplinare a gruppi di diplomandi preventivamente selezionati in base al loro interesse. La Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, tramite il Settore Orientamento e Formazione e il centro “Il Quadrivio”, è l’ente ideatore e promotore del progetto, definito sulla base delle specifiche esigenze del territorio:

- esigenze di tipo economico e logistico, in quanto la posizione geografica della Provincia, distante dalle principali sedi universitarie regionali, costringe le famiglie degli studenti a sostenere cospicue spese di viaggio, vitto e alloggio vista l’impossibilità di effettuare un pendolarismo quotidiano. Di conseguenza è fondamentale che la scelta della facoltà sia consapevole e ponderata, per evitare prolungamenti del percorso di studio oltre che abbandoni o dispersioni;

- esigenze di tipo occupazionale, in quanto il mondo del lavoro locale - prevalentemente composto da piccole imprese - impiega

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tendenzialmente pochi laureati, e questo può in parte spiegarne il rallentamento e la scarsa innovatività.

Risultati

TESEO viene realizzato da cinque anni; tutte le scuole superiori della Provincia hanno aderito al progetto e lo hanno inserito nel loro POF. Il programma è molto apprezzato dai ragazzi in quanto propone incontri dedicati nei quali ognuno può chiarire i propri dubbi ed approfondire le proprie curiosità personali, oltre che condividere impressioni con gli studenti degli altri Istituti e con i docenti universitari. Gli atenei collaborano volentieri perchè il progetto consente loro di illustrare ad un pubblico interessato la propria offerta formativa, oltre che di avviare collaborazioni con le scuole partecipanti anche in altri ambiti formativi e orientativi. La partecipazione agli incontri consente agli operatori de Il Quadrivio ed agli insegnanti referenti delle scuole un aggiornamento costante sull’offerta formativa universitaria. Dai contatti stabiliti tra i partner del progetto TESEO sono nate ulteriori iniziative promosse e finanziate dalla Fondazione GCV. Tra queste: il progetto “Geologia e memoria: la grande frana di Val Pola del 1987” con il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Unimi; “Scienze in primo piano” e “Matestate” con Polimi, Bicocca, Unimi e USR Lombardia; la formazione in Teatro Sociale con Unicatt; studi e ricerche sui giovani valtellinesi con il Centro di Scienze Cognitive dell’Unicatt.

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FONDAZIONE JOHNSON & JOHNSON Fondazione dell'azienda Johnson & Johnson, attiva nell’assistenza sanitaria alla comunità, salute infantile, formazione nel campo della gestione sanitaria, salute

mentale, innovazione

Prevenzione dei tumori al seno: La partnership tra le aziende J&J e la Komen Italia Onlus

Problema

In Italia si registrano 36.000 nuovi casi di tumore al seno ogni anno, e nonostante da questa malattia sia possibile guarire in un’alta percentuale di casi (oltre il 70%), ogni anno in Italia più di 11.000 donne perdono la loro battaglia. C’è ancora, dunque, molto lavoro da fare. Soluzione

La Fondazione Johnson&Johnson, insieme con la J&J SpA e la J&J Medical, partecipa da molti anni alle iniziative promosse da Komen Italia Onlus per la lotta e la prevenzione dei tumori al seno. La Komen Italia Onlus - nata negli Stati Uniti e arrivata in Italia nel 1999 - organizza a Roma, Bologna e Bari la “Race for the Cure”: si tratta di una mini-maratona di raccolta fondi attraverso la quale esprimere solidarietà alle donne colpite dalla malattia e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione. La Fondazione J&J e la J&J Medical supportano in particolare il “Villaggio della Prevenzione”, che offre gratuitamente visite senologiche, ecografie e mammografie soprattutto a donne disagiate durante i fine settimana in cui si svolgono le Race, e per le quali viene utilizzata l’unità diagnostica mobile donata dalla Fondazione J&J. La J&J Spa partecipa all’iniziativa fornendo i prodotti per le Borse gara che vengono offerte a tutti gli iscritti e - attraverso il marchio Neutrogena - sostiene in modo specifico le "Donne in Rosa" protagoniste della Race: si tratta di donne che hanno affrontato personalmente il tumore al seno e che in queste occasioni scelgono di rendersi visibili indossando una maglietta ed un cappellino rosa. Le aziende del Gruppo Johnson&Johnson offrono inoltre gratuitamente a tutte le proprie dipendenti uno screening gratuito presso le sedi aziendali, sempre in partnership con la Komen Italia Onlus.

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Risultati

Nel 2008 i partecipanti alla Race for the Cure sono stati circa 40.000 a Roma, 6000 a Bologna e 7000 a Bari. Il Gruppo Johnson&Johnson sostiene questa iniziativa da 10 anni, ed il successo crescente che essa ha registrato ha permesso a Komen Italia Onlus di vedere aumentare costantemente i fondi raccolti (più di 1 milione di euro nel 2008), con i quali supportare i progetti anche di altre associazioni attive nello stesso campo. Nel 2007 per esempio sono state finanziate le attività di enti quali: ArleniKa, ANT, LILT, GADOS, Andos, Associazione Valentina, Ass. Profutura onlus, Ass. “il seno e poi” onlus, AMISS . Il “Villaggio della Prevenzione” è stato in grado di realizzare un altissimo numero di prestazioni gratuite (circa 340 tra eco e mammografie solo nel 2008) offerte in particolare a donne in condizioni economiche disagiate. La squadra J&J costituita per la Race è diventata sempre più numerosa negli anni, fino a contare circa 1300 partecipanti nel 2008. La partecipazione attiva del Gruppo J&J a questa iniziativa ha sviluppato nel personale un senso di appartenenza ed un’attenzione ai bisogni della comunità ancora più forti.

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GAS NATURAL DISTRIBUZIONE ITALIA Multinazionale spagnola operante nel settore energetico

Gas Natural Distribuzione firma due Protocolli d’Intesa in materia di

politiche sociali con i Comuni di Reggio Calabria e Caltagirone

Problema

Da una recente indagine realizzata da Errepi Comunicazione è emerso che nel 2003 quasi il 70% delle imprese italiane con più di 100 dipendenti ha realizzato almeno un’iniziativa di carattere sociale, con un flusso di finanziamenti globale stimato in oltre 800 milioni di euro annuali. Di fronte ad un fenomeno di tale entità, le istituzioni sono chiamate a dare il loro contributo al processo evolutivo in corso, facendosi portatrici degli interessi della società civile e collaborando attivamente con le aziende, con cui condividere strategie ed obiettivi. Soluzione

Gas Natural Distribuzione ha firmato, nel corso del 2008, due Protocolli d’intesa in materia di politiche sociali con i Comuni di Reggio Calabria e di Caltagirone, allo scopo di formalizzare il reciproco impegno sociale nel territorio. Con il Comune di Reggio Calabria Gas Natural ha inaugurato il campo estivo “Estate ragazzi 2008” presso la sede dell’asilo comunale di Arghillà, uno dei quartieri a più elevato disagio sociale della città. Obiettivo dell’intervento: offrire un servizio di assistenza alle famiglie e ai bambini, oltre che l’opportunità di una vacanza all’insegna del gioco e della creatività. A seguito invece della firma del Protocollo d’intesa con il Comune di Caltagirone, Gas Natural ha finanziato l’attivazione di un servizio di telefonia sociale a disposizione della popolazione anziana della città. L’iniziativa è stata pensata per mettere a disposizione dei cittadini più anziani una linea telefonica dedicata con un servizio di assistenza sanitaria e sociale attiva 24 ore su 24 durante tutto il periodo estivo. Risultati

Il campo estivo “Estate ragazzi 2008” ha permesso di accompagnare 100 bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni alla socialità aiutandoli a migliorare le loro capacità relazionali. Il servizio di telefonia sociale attivato presso il Comune di Caltagirone ha invece registrato circa 25 telefonate al giorno per tutto il periodo di

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attivazione dello stesso. I soggetti in difficoltà che ne hanno usufruito hanno richiesto una serie di servizi quali la consegna di pasti a domicilio e della spesa o l’acquisto di farmaci. La notizia della firma dei protocolli d’intesa e delle presentazioni dei due progetti è stata ripresa da 15 testate locali, 8 agenzie di stampa locali, 4 televisioni locali, 4 testate nazionali on line specializzate sulla comunicazione d’impresa, 4 testate locali on line. Le attività avviate da Gas Natural hanno permesso all’azienda di stabilire un contatto istituzionale con le amministrazioni locali su un fronte non strettamente legato al proprio core business, creando così un clima collaborativo che ha generato committment e fiducia.

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GRUPPO FERALPI Gruppo siderurgico internazionale specializzato nella produzione di acciaio

al servizio dell'edilizia

Progetto di Apprendistato Professionalizzante

Problema

I giovani vivono oggi in un clima di incertezza generalizzata, dovuta soprattutto all’impossibilità di raggiungere un’indipendenza economica che consenta di guardare al futuro con positività e progettualità. Come comportarsi dunque? Come ottenere – e poi spendere concretamente – la specializzazione sempre più elevata che oggi il mondo del lavoro richiede? Quali risorse ed esperienze privilegiare? Soluzione

Il Progetto di Apprendistato Professionalizzante promosso da Feralpi prevede l’organizzazione di un biennio di training, in azienda e in classe, riservato a giovani neodiplomati e finalizzato al loro inserimento presso le aziende Feralpi Siderurgica, Comeca e Acciaierie di Calvisano. L’iniziativa è nata nel 2007, anno in cui Feralpi ha sottoscritto un Protocollo di Intesa insieme con la Provincia di Brescia, il Comune di Lonato, l’Ufficio Scolastico Provinciale, l’Azienda Speciale G. Zanardelli, l’Itis Cerebotani di Lonato ed ISFOR 2000. Il percorso permette dunque di acquisire competenze specialistiche spendibili nei settori meccanico, metalmeccanico ed elettrotecnico-elettronico, cioè in ambiti in cui è costante ed elevata la richiesta di manodopera qualificata. Le lezioni teoriche di cui il percorso si compone sono tenute da alcuni professori dell’Itis Cerebotani di Lonato del Garda e da docenti universitari dell’Università degli studi di Brescia - facoltà di Ingegneria; sono invece gli stessi dipendenti delle aziende ad affiancare i giovani corsisti nel loro training sul campo. Ogni apprendista può inoltre contare sul supporto di un tutor personale per tutta la durata dell’esperienza formativa. Risultati

Il progetto, pensato come esperienza pilota da replicare in altri contesti aziendali e su scala nazionale, ha permesso ad oggi l’inserimento in azienda di 40 apprendisti.

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È inoltre aumentato il numero delle candidature ricevute in vista dell’attivazione del secondo dei quattro bienni formativi previsti: le richieste di partecipazione infatti, che erano state circa 20 il primo anno, sono ora arrivate a 80. È probabile che questa cifra cresca ulteriormente, viste le azioni di comunicazione e promozione dell’iniziativa ad oggi effettuate, e vista l’ormai riconosciuta e condivisa validità del progetto.

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GRUPPO MEGAMARK Azienda operante nella grande distribuzione organizzata

La Casa di Pedro

Problema

Dagli anni Sessanta ai giorni nostri è più che triplicato il tasso di guarigione dei piccoli pazienti oncologici (oggi è intorno al 65%), ma i tumori rimangono la prima causa di morte per malattia al di sotto dei 15 anni. Si tratta di una realtà dura, una corsa ad ostacoli attraverso angoscia, carenza di informazione, difficoltà economiche e organizzative, smarrimento e incertezza sull'avvenire. Soluzione

Con il progetto “La casa di Pedro” il Gruppo Megamark – attraverso la Fondazione Nicolaus da esso costituita – intende sostenere i bambini pugliesi affetti da malattie oncologiche. A questo scopo è stata creata una partnership con APLETI - Associazione Pugliese per la Lotta contro le Emopatie e i Tumori nell’Infanzia, e con il Reparto di Pediatria Oncologica del Policlinico di Bari. Testimonial del progetto sono Antonio Conte, allenatore dell’A.S. Bari, e Giovanni Muciaccia, conosciuto dal grande pubblico dei bambini per il suo programma televisivo ‘Art Attack’. La partnership con APLETI ha permesso alla Fondazione Nicolaus sostiene direttamente o attraverso iniziative di raccolta fondi una serie di attività - presso il Policlinico di Bari - volte a migliorare la qualità di vita dei piccoli pazienti oncologici pugliesi e delle loro famiglie; fra queste la formazione di medici e paramedici, la costituzione di un centro di competenza sulle ‘cure palliative e terapie del dolore in pediatria’, l'assistenza domiciliare e l’organizzazione di mostre, pubblicazioni e convegni scientifici su queste tematiche. Nello sviluppo del progetto è stata coinvolta una agenzia specializzata in comunicazione e relazioni pubbliche e istituzionali - SEC Mediterranea - che ha gestito i rapporti con le istituzioni ed i testimoniale, l’organizzazione della conferenza stampa e di svariati eventi pubblici dedicati all’iniziativa, la redazione dei contenuti del sito web della fondazione (www.fondazionenicolaus.it).

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I dipendenti del gruppo hanno mostrato estremo interesse nel progetto e molti sono stati coinvolti nell’organizzazione di alcune delle attività. Risultati

Gli obiettivi del progetto possono considerarsi raggiunti. È stato dedicato ampio spazio all’iniziativa sulla stampa locale cartacea (34 articoli), sulla stampa on line (22 articoli) e attraverso i canali televisivi (13 servizi). Il gruppo Megamark ha beneficiato di tale visibilità ed ha consolidato la propria reputazione come attore attivo nel sociale. La mostra benefica di pittura, fotografia e arte “Tutti siamo stati bambini”, in cui sono stati esposti 55 lavori di pittura, fotografia e video donati da oltre 50 artisti italiani e stranieri, è stata visitata da oltre 1000 persone; in quell’occasione sono stati inoltre donati all’Apleti 30.000 euro. Per diffondere l’iniziativa sono state inoltre organizzate svariate giornate ad hoc per pubblici specifici: una giornata per l’Accademia delle Belle Arti e gli istituti d’arte (18.12.08); una giornata per i bambini con la presenza di Giovanni Muciaccia (20.12.08); una giornata per i dipendenti (21.12.08). questi ultimi hanno risposto con entusiasmo alle attività del progetto: oltre 1.000 sono stati i calendari di beneficenza da essi acquistati ed oltre 10 le opere prenotate in occasione della mostra benefica; sono poi stati più di 50 i dipendenti che hanno partecipato all’inaugurazione della mostra benefica. La ‘Casa di Pedro’ ha contribuito a migliorare il livello di consapevolezza dei dipendenti Megamark sul tema dei bambini oncologi pugliesi. Un risultato concreto è stata la partecipazione - in occasione dell’inaugurazione della mostra - dell’assessore alle culture del Comune di Bari, il Sindaco di Bari, il Presidente della Provincia di Bari, l’Assessore alle Politiche Sanitarie, nonché il direttore sanitario del Policlinico di Bari e il testimonial del progetto, A. Conte e G. Muciaccia, oltre ai principali rappresentanti del mondo dell’imprenditoria e dell’industria pugliese.

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GRUPPO MERCURIO Azienda operante nella grande distribuzione organizzata

“Io penso positivo”

Problema

I giovani guardano al loro futuro, e in particolare a quello lavorativo, con un alto grado di pessimismo e sfiducia. Soluzione

A partire dall’esperienza accumulata grazie al progetto “Manager Domani”, che Gruppo Mercurio ha avviato nel 2004 con lo scopo di avvicinare gli studenti degli ultimi anni delle scuole superiori al mondo del lavoro, è stata ideata l’iniziativa “Io penso positivo”. Consapevole delle criticità che i giovani riscontrano nel riflettere sulle proprie prospettive professionali, Gruppo Mercurio ha promosso, in collaborazione con l’Università “Sapienza” di Roma e con il patrocinio dell’Assessorato all’Istruzione, Diritto allo Studio e Formazione della Regione Lazio e del Ministero della Gioventù, una giornata dedicata al pensiero positivo tra i giovani nei confronti del lavoro e del futuro. Nel corso della giornata sono stati diffusi i risultati raggiunti nell’ambito del progetto “Manager Domani”: quanto emerso dai focus groups condotti dagli psicologi dell’Università ha dimostrano che il “viaggio in azienda” organizzato nell’ambito del progetto consente ai giovani di usufruire di informazioni e strumenti utili per guardare più positivamente al proprio futuro. Le testimonianze dei giovani che hanno vissuto l’esperienza di “Manager Domani” sono state inoltre raccolte all’interno della pubblicazione “Diario di bordo”. Alla giornata “Io penso positivo” sono intervenuti alcuni rappresentanti di Gruppo Mercurio, dell’Università Sapienza di Roma e delle Istituzioni coinvolte, nonché le scuole (hanno partecipato all’evento 300 tra giovani e docenti) e la compagnia teatrale/comica “Gli Appiccicaticci”, che ha moderato il convegno intrattenendo e divertendo i presenti.

Risultati

La giornata “Io penso positivo” ha riscosso l'interesse dei media - tra questi il Tg2, il Tg3, Il Messaggero, La Repubblica - e l'attenzione delle Istituzioni.

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Coinvolgere le risorse umane dell’azienda nell’organizzazione dell’iniziativa ha permesso di vederne aumentati senso di appartenenza al Gruppo e motivazione. Anche il riscontro da parte delle scuole è stato positivo: ne sono testimonianza le aumentate richieste di partecipazione alle prossime edizioni di “Manager Domani”.

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GUNA Leader nel settore della medicina biologica

Olio essenziale di Neem: fattore di sviluppo eco-compatibile

in Ciad e Camerun

Problema

I programmi in grado di coniugare i bisogni locali di conoscenza tecnica e di sfruttamento eco-compatibile delle risorse naturali con le esigenze di realtà aziendali alla ricerca di nuove soluzioni produttive e di possibili nuovi mercati di rifornimento, sono forse ciò di cui il mondo globalizzato di oggi ha maggiormente bisogno. Soluzione

L’olio essenziale di neem commercializzato da Guna viene prodotto in Ciad e Camerun mediante estrazione con anidride carbonica in fase supercritica. Per fare ciò Guna si è impegnata a formare adeguatamente i tecnici ciadiani e camerunensi ed ha coperto parte del finanziamento del progetto: in particolare l’azienda ha provveduto ad acquistare tutte le apparecchiature e ad effettuare i test di produzione dell’olio essenziale necessari per procedere. L’azienda ha deciso di promuovere questo procedimento sia per valorizzare le risorse naturali dei territori prescelti - a partire dai quali innescare una filiera produttiva trasparente e sostenibile - sia per rispondere a precisi obiettivi commerciali. La gestione in loco del progetto è stata affidata ad ACRA – Associazione di Cooperazione Rurale in Africa e America Latina, che si è relazionata direttamente con i partner locali. Sono poi gli stessi operatori ACRA che valutano periodicamente l’andamento del progetto sulla base di indicatori stabiliti sinergicamente. Le modalità di realizzazione e gestione dell’iniziativa sono state pianificate da Guna con il coinvolgimento costante di tutto il personale tecnico, che ha contribuito all’individuazione delle soluzioni produttive per l’olio essenziale di neem più consone al contesto locale.

Risultati

L’applicazione della tecnologia sperimentale di estrazione con anidride carbonica in fase supercritica per la produzione dell’olio essenziale di neem

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si è rivelata efficace, nonchè adatta alle caratteristiche dei territori ciadiano e camerunense. Guna ha dunque avuto la possibilità, avviando questo progetto, di sondare un nuovo settore commerciale, sperimentale anche per il mercato europeo, e di entrare in contatto con nuovi produttori di materie prime a livello locale; l’azienda ha avuto inoltre la possibilità di estendere le potenzialità della tecnologia di estrazione con anidride carbonica in fase supercritica ad ulteriori campi di applicazione. Il progetto ha avuto infine un impatto estremamente positivo anche sulla comunità locale in cui si è concretizzato: esso ha infatti favorito la nascita di una microimpresa forestale estremamente avanzata dal punto di vista tecnologico, che ha contribuito allo sviluppo sostenibile della zona. La formazione on-the-job organizzata da Guna offre ai tecnici locali raggiunti sbocchi lavorativi ad alto profilo.

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IMPRESE DI VALORI – POOL DI AZIENDE VICENTINE PER LO SVILUPPO DEL FESTIVAL BIBLICO

Pool di 9 diversi soggetti economici del territorio vicentino

Investire sui “valori” per creare “valore” Nel vicentino un progetto a 360°: l’evento culturale,

il progetto di comunità, la formazione al lavoro dei giovani.

Problema

Esigenza dichiarata dalle Istituzioni e dal mondo imprenditoriale è oggi quella di favorire processi sociali e di coesione comunitaria che investano su positive relazioni fra le persone quale base indispensabile per lo sviluppo, anche economico, del territorio. Soluzione

L’esperienza maturata da “Imprese di Valori” nell’organizzazione del Festival Biblico ha convinto le aziende aderenti a dare avvio al progetto “Il Festival fa Scuola”, che oltre ai promotori del festival ha coinvolto le Istituzioni e il mondo della scuola generando una spirale positiva di collegamenti, scambi, esperienze ed attività formative capaci di stimolare la crescita spirituale, umana e professionale degli individui e in particolare dei giovani, attivando una concreta esperienza a 360° di partnership di comunità. Concretamente questa iniziativa ha favorito il confronto tra gli aderenti con una riflessione sul tema “I valori che fanno impresa”: si è trattato di una tavola rotonda dedicata ad economia civile e responsabilità sociale che ha raccolto l’interesse e l’adesione di oltre 20 realtà imprenditoriali (è prevista per il 2009 l’organizzazione di altri momenti simili). Grazie ad essa è stato inoltre possibile promuovere l’attivazione di stage formativi rivolti agli studenti delle scuole superiori, in collaborazione con l’Assessorato provinciale all’Istruzione e con i Centri di formazione professionale della provincia. Risultati

I risultati già disponibili riguardano la partecipazione dei soggetti coinvolti e l’entusiasmo con il quale le Scuole Superiori della provincia e i Centri di Formazione professionali hanno aderito al progetto. A “Il Festival fa Scuola”, infatti, è stata unanimemente riconosciuta la capacità di contribuire positivamente alla crescita professionale dei ragazzi -

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futuri lavoratori/imprenditori - proponendo loro un’esperienza che trova applicazione reale, verificabile e vissuta nel territorio. Grazie anche alla fidelizzazione delle realtà economiche nel corso delle varie edizioni del Festival Biblico, la manifestazione e i progetti da essa scaturiti (incontro fra le stesse imprese e il progetto “Il Festival fa Scuola”) stanno entrando nelle “abitudini” del territorio.

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INTERFACE ITALIA Azienda appartenente al Gruppo Interface Inc., leader mondiale nella progettazione,

produzione e vendita di pavimenti tessili modulari autoposanti.

Progetto FairWorks: Just™

Problema

Circa metà della popolazione del mondo si sostiene con meno di 2 dollari al giorno; al contempo molte delle abilità artigianali tradizionali e delle culture su cui queste abilità si fondano vanno scomparendo. Soluzione

Il team Interface ha elaborato il progetto “FairWorks” ispirandosi al modello di business del “Sustainable Livelihood”, elaborato dal World Business Council for Sustainable Development e volto a dimostrare la fattibilità di business socialmente ed economicamente di valore. Nello specifico l’azienda ha sviluppato, nell’ambito dell’iniziativa, il prodotto Just™, basato sull’utilizzo innovativo e sostenibile delle fibre naturali indiane per produrre pavimentazione. Le quadrotte di Just™ vengono infatti create intrecciando fibre di banano, erba di fiume, cocco e sisal, il tutto contenuto in una cornice di legno di Ipè certificato FSC. Tre sono stati gli obiettivi in nome dei quali è stato avviato il progetto: 1) utilizzare e valorizzare materie prime disponibili localmente nonché naturali e riciclabili; 2) modernizzare le abilità artigianali delle popolazioni raggiunte, senza delegittimarne la tradizione; 3) aumentare le loro opportunità di guadagno. Sotto il coordinamento del VP Market Startegy and Sustainability, il progetto ha richiesto quattro anni di lavoro e ha coinvolto, oltre al team di Interface, la ONG IndusTree Craft Foundation (ICF) - nata per sviluppare, incoraggiare e promuovere l’artigianato tessile indiano – e l’organizzazione Experience Design Lab (EXDL), che da più di vent’anni si occupa di sviluppo sostenibile applicato al design.

Risultati

Il progetto “FairWorks” coinvolge 150 famiglie appartenenti a 6 villaggi nella regione di Bangalore e permette loro di trasformare le proprie competenze tecniche e abilità in fonte di sostentamento, migliorando le proprie condizioni di vita. Gli artigiani coinvolti nel progetto infatti (soprattutto donne) hanno visto triplicare il loro reddito dall’inizio del progetto.

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Il 60% dei proventi ottenuti dalla vendita di Just™ viene reinvestito localmente e ripartito tra tutti coloro che partecipano alla sua realizzazione. L’obiettivo è di estendere il progetto ad altre aree del mondo arricchendo la gamma di prodotti attraverso l’utilizzo di nuovi materiali.

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LA FORZA E IL SORRISO – L.G.F.B. ITALIA Organizzazione non lucrativa di utilità sociale

La forza e il sorriso

Problema

Per guarire da una malattia bisogna prendersi cura di sè, in tutti i sensi. Soluzione

“La forza e il sorriso” è un programma dedicato alle donne in terapia antitumorale: per loro vengono organizzati dei laboratori make-up durante i quali ciascuna paziente, sotto la guida di esperti competenti e sensibili, può imparare in poche ore a truccarsi per meglio fronteggiare gli effetti secondari visibili delle terapie oncologiche, in modo da riconquistare benessere e autostima. I L’iniziativa, che rientra nel programma mondiale “Look Good Feel Better”, è patrocinata da Unipro - Associazione Italiana delle Imprese Cosmetiche, e vanta la collaborazione dell'Istituto Europeo di Oncologia e del Professor Umberto Veronesi, nonché di ATTIVEcomeprima Onlus. Partner del programma “La forza e il sorriso – L.G.F.B Italia” sono anche le marche nazionali ed internazionali Antica Erboristeria, Avon, Beiersdorf, Clarins, Estée Lauder, Framesi, Garnier, Helena Rubinstein, Henkel Div. Cosmetica, Istituto Ganassini, Lancome, La Roche-Posay, L’Oréal Paris, Neutromed, Paglieri Profumi, Shiseido, Vichy e YSL Beaute. Esse partecipano al progetto pagando delle quote annuali, fornendo diverse migliaia di prodotti cosmetici - consegnati gratuitamente alle partecipanti dei laboratori - e mettendo a disposizione dei Consulenti di bellezza specializzati. I laboratori, che non sono di natura medica e non interferiscono in alcun modo con le terapie a cui si sottopongono le partecipanti, si svolgono presso svariate strutture a Milano, Crema, Cremona, Lecco, Sedico e Ravenna. Risultati

Da quando il programma è nato si sono svolti 119 laboratori di make-up, ai quali hanno partecipato 618 signore in terapia antitumorale. Nel 2009 è previsto un ulteriore ampliamento del programma, con l’apertura di nuovi centri e il coinvolgimento di altre aziende appartenenti all’industria cosmetica.

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Anche grazie ai questionari che le partecipanti compilano al termine di ogni laboratorio, sono pervenuti feedback più che positivi nella quasi totalità delle occasioni: molte donne ammettono che non si sarebbero aspettate così tanto dal corso, sia dal punto di vista umano che in termini organizzativi. Molte donne confermano inoltre che la partecipazione al programma è stata utile per capire come fronteggiare meglio la malattia e per sentirsi meno sole. Gli obiettivi del progetto possono pertanto considerarsi largamente raggiunti.

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MICROSOFT Azienda che opera nel settore dell’informatica

Internet Saloon

Problema

Da recenti ricerche Istat emerge che solo il 12% della popolazione italiana oltre i 55 anni utilizza internet; un gap, questo, riconducibile non tanto a un disinteresse diffuso, quanto alla mancanza di competenze tecniche e di luoghi in cui poterle acquisire. Soluzione

Microsoft, in collaborazione con l’Associazione Interessi Metropolitani (AIM) e in concorso con altri partner, ha avviato nel 2000 il progetto “Internet Saloon” per la formazione informatica dei sempre più numerosi “nuovi anziani metropolitani” (oltre i 60 anni). I corsi si articolano in diversi momenti di partecipazione: non solo le lezioni frontali in classe, ma anche le cosiddette “palestre” informatiche (luoghi per esercitarsi al PC dopo i corsi) e svariate iniziative di socializzazione e comunità. Microsoft porta avanti il suo intento – avvicinare l’informatica a tutte le fasce di popolazione che, per motivi diversi, non possono ancora usufruire dei vantaggi delle nuove tecnologie – anche attraverso il più ampio programma internazionale “Microsoft Unlimited Potential – Community Technology Skills”, con cui l’azienda individua le urgenze principali nell’ambito del digital divide ed i partner migliori con cui tentare di affrontarle. Contribuiscono alla buona riuscita del progetto “Internet Saloon” anche HP (fornisce l’hardware necessario presso tutte le 4 sedi di svolgimento dei corsi), Telecom Italia (mette a disposizione i propri servizi di telefonia e connettività), Gruppo Credito Valtellinese (ha contribuito al decollo dell’iniziativa, al reperimento delle sedi ed alla creazione delle partnership con le autorità pubbliche). Gli esiti dei corsi erogati sono costantemente monitorati attraverso un complesso strumento software predisposto da Microsoft e attraverso una serie di report periodici. I dipendenti dell’azienda sono stati fin da subito

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coinvolti nel progetto ed è stata data loro la possibilità di mettere a disposizione dei corsisti le proprie competenze informatiche. Risultati

Il progetto “Internet Saloon” ha permesso ad oltre 28.000 anziani in 9 anni di seguire corsi di avvicinamento all’informatica. I corsisti e i partner coinvolti hanno sempre mostrato estrema soddisfazione rispetto all’iniziativa. Anche i dipendenti Microsoft hanno sempre accolto con entusiasmo l’invito di partecipare attivamente al progetto: molti di loro sono stati “tutor per un giorno” e hanno spiegato ai corsisti in sala come utilizzare nel concreto programmi per scrivere un’e-mail, per tenere il bilancio delle proprie spese, per fare una ricerca su Internet, ecc. Molta attenzione al progetto è stata dedicata anche dalla stampa.

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MICROSOFT Azienda che opera nel settore dell’informatica

Informatica in Comunità

Problema

Le tecnologie informatiche possono aiutare le persone disabili ad accedere alle informazioni e a strutturare il proprio apprendimento, nonché a sviluppare competenze spendibili nel mondo del lavoro. Soluzione

“Informatica in Comunità” è un progetto realizzato da Microsoft in collaborazione con CNCA - Coordinamento Nazionale Comunità d’Accoglienza e Fondazione Adecco per le Pari Opportunità, con l’obiettivo di combattere il disagio e l’emarginazione attraverso l’informatica. Più specificamente gli enti coinvolti intendono – attraverso l’iniziativa – aiutare le persone svantaggiate ospiti dei centri CNCA arricchendo il loro percorso riabilitativo con conoscenze informatiche di base che possano facilitarne il successivo inserimento nel mondo del lavoro. Il progetto è espressione congiunta degli obiettivi specifici di CNCA (integrare il percorso riabilitativo dei propri utenti con competenze spendibili anche all’esterno), di Microsoft (elaborare un programma che unisca impegno sociale e valorizzazione della mission aziendale) e di Fondazione Adecco (fornire formazione coerente con gli imperativi del mercato del lavoro). Il personale Microsoft partecipa attivamente al progetto fornendo su base volontaria ore di docenza o di assistenza in aula, per affiancare o integrare l’apporto dei docenti CNCA. I corsi di informatica erogati sono articolati per moduli e propongono argomenti quali Word, Excel, la navigazione in Internet, la posta elettronica, la gestione di foto e video, i programmi di social network. L’andamento dei corsi ed il loro esito vengono monitorati e valutati attraverso svariati indicatori e strumenti, tra cui: i registri presenza, il questionario docente per ogni corso erogato, il questionario partecipante per i corsi di informatica e per quelli di “Educazione al Lavoro” organizzati da Fondazione Adecco, il numero di reinseriti al lavoro, la copertura stampa, ecc.

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Microsoft è responsabile per la pianificazione del progetto, per la fornitura del materiale didattico, per la formazione dei docenti e per le relazioni con i media.

Risultati

Il progetto, di cui sono state portate a termine le prime due edizioni, ha permesso di raggiungere e formare 2270 persone (con un obiettivo di 2000) presso 33 sedi CNCA. Obiettivo della terza edizione del progetto (ancora in corso) è il raggiungimento di 3500 persone ospiti di 40 centri CNCA distribuiti in 6 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Puglia e Calabria. In media il 20% delle persone che hanno partecipato ai corsi di Microsoft e Fondazione Adecco hanno trovato un primo impiego grazie sia al canale Adecco che ai processi di reintegrazione in essere presso i centri CNCA. Il proposito di rendere CNCA sempre più autonoma nella gestione del progetto – a partire dagli strumenti e dalle conoscenze fornite da Microsoft in fase di avvio dello stesso – sembra essere sempre più concreto: ne è dimostrazione la riduzione del costo complessivo del progetto in rapporto al numero di persone formate (da $49 a $26 con la terza edizione).

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NESTLÉ ITALIANA – NESTLÉ PURINA PETCARE Leader nel settore PetCare

A Scuola di PetCare® – Impariamo a conoscere i nostri amici animali

Problema

Il contatto quotidiano con un animale rappresenta per i bambini (e per gli adulti) un’occasione straordinaria di confronto e arricchimento: i più piccoli, in particolare, possono ricavarne indubbi vantaggi sui piani affettivo, comunicativo ed emozionale. Avvicinare da subito il mondo dei pet consente ai bambini di essere da adulti “pet owner” più consapevoli e responsabili sia nei confronti degli animali che dell’ambiente in cui questi vivono. Soluzione

“A Scuola di PetCare” è un progetto di educazione – avviato nel 2004 – con cui Purina si propone di diffondere e valorizzare la conoscenza, la corretta cura e il rispetto degli animali da compagnia. Al fine di garantire la qualità e la scientificità del progetto e di accrescerne il valore sociale, Purina si è avvalsa della collaborazione di un team interdisciplinare di esperti (psicologi, psicopedagoghi, etologi, comportamentalisti) e di enti quali Giunti Progetti Educativi (leader nel settore dell’editoria scolastica) e SCIVAC (Società Culturale Italiana Veterinari Animali da Compagnia). L’azienda ha inoltre ottenuto, per il progetto “A Scuola di PetCare”, i patrocini del Ministero della Salute e di ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani). In particolare la collaborazione con Giunti ha consentito la messa a punto di materiali scientifici di taglio didattico con cui comunicare ai bambini l’importanza di instaurare un rapporto corretto, rispettoso e attento con i propri animali da compagnia. I kit didattici che l’azienda distribuisce gratuitamente ogni anno contengono diversi materiali (la composizione del kit può variare a seconda delle specifiche richieste) tra cui un manuale petcare per i bambini, una monografia sul ruolo sociale del cane, un manuale in braille, un leaflet sulla corretta nutrizione degli animali da compagnia ed il poster del Concorso cui i bambini possono partecipare realizzando un elaborato – disegno, collage, racconto, prodotto informatico, fotografia, ecc – su come loro guardano e vivono il mondo pet. Gli elaborati raccolti vengono valutati da una giuria di esperti, selezionata da Giunti Progetti Educativi e da Purina e incaricata di

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decretare i vincitori; in palio premi utilizzabili dalla classe vincitrice per continuare il processo di apprendimento/conoscenza del mondo degli animali domestici. Tutti i bambini che partecipano ricevono in dono una maglietta con le immagini della campagna. Con l’edizione 2008-2009 la campagna educativa si è ulteriormente evoluta per approdare in città con il progetto “A Scuola di PetCare – Il cane in città”: si tratta di un tour nelle principali città d’Italia (Milano, Roma, Genova, Torino) organizzato in collaborazione con la Scuola di Formazione Cinofila Il Biancospino con l’obiettivo di promuovere una relazione consapevole con il proprio cane nell’ambito del complesso contesto cittadino, responsabilizzando in prima istanza i proprietari e toccando temi quali l’addestramento, la nutrizione, la salute, gli aspetti legali etc.

Al fine di favorire la divulgazione del progetto, Purina ha messo a disposizione sul sito internet www.purina.it la versione web dei contenuti dei manuali per i bambini, così che le famiglie, gli educatori, i cittadini e tutti gli appassionati possano organizzare autonomamente le lezioni di PetCare, oltre a documentarsi e apprendere le principali nozioni per un corretto rapporto uomo – animale. Risultati

Nelle scuole il progetto ha permesso la distribuzione gratuita di 3000 kit ogni anno ai bambini delle scuole primarie di tutta Italia (20 regioni e circa 90 province), raggiungendo così oltre 24.000 alunni e più di 20.000 insegnanti. Il sito www.purina.it ha registrato oltre 8.000 visite finalizzate alla ricerca di materiali ed informazioni relativi al progetto. Il kit è stato poi recapitato ad oltre 1000 veterinari nelle ultime due edizioni e a circa 200 allevatori; ne sono poi stati richiesti oltre 1.000 dalle Province di Firenze, Pavia, Cremona e Modena. Anno dopo anno “A Scuola di PetCare” è diventata per diffusione e numeri la prima campagna nazionale di educazione PetCare dedicata a bambini, genitori, insegnanti, Istituzioni, Allevatori e Medici Veterinari, riuscendo a supportarli nella creazione di una relazione corretta e responsabile con i pet.

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NETWORK KPMG IN ITALIA Network di società di servizi professionali

Make a Difference Day

Problema

Le persone sono una risorsa preziosa per realizzare in concreto i programmi sviluppati dall’impresa a favore della comunità e aumentarne l’efficacia. Coinvolgere direttamente le persone in un progetto condiviso incide positivamente sulla motivazione e sul senso di appartenenza all’azienda. Soluzione

“Make a Difference Day” (MDD) è l’iniziativa con cui il Network KPMG in Italia ha dato ai suoi oltre 3.000 dipendenti l’opportunità di dedicare tempo retribuito ad attività di volontariato a favore delle comunità di riferimento. L’idea del progetto risponde alle esigenze manifestate dal personale durante alcune attività di dialogo e momenti di confronto interni: la Global People Survey 2006 - che ha evidenziato la richiesta di un maggiore coinvolgimento di KPMG nel sociale - e la Community Survey che, condotta successivamente, ha permesso di identificare le aree sulle quali concentrare l’impegno aziendale e di definire gli elementi essenziali della strategia di azione. L’organizzazione concreta del progetto ha comportato il coinvolgimento attivo di tutti i soci responsabili dei singoli uffici a livello nazionale e del personale che ha potuto fornire il proprio contributo fin dalla fase di selezione delle iniziative e, successivamente, nell’organizzazione degli interventi e nella loro realizzazione concreta. I 24 progetti in cui si è articolato il “Make a Difference Day” hanno coinvolto 21 associazioni, diversificate per settore di attività (ambiente, cultura, aiuto alle persone svantaggiate, agli anziani e ai bambini). A conclusione di ogni iniziativa è stato richiesto un feedback da parte dei partecipanti e delle organizzazioni non-profit. L’azienda ha già pianificato di ripetere l’iniziativa anche per l’anno 2009/2010. Risultati

La prima edizione del MDD ha permesso ai dipendenti di partecipare a 24 progetti specifici proposti da 21 organizzazioni non-profit ed ha visto la

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partecipazione volontaria di 745 tra dipendenti e soci, per oltre 6.250 ore di impegno offerte. I dati relativi alla survey di valutazione dell’iniziativa hanno evidenziato che il 96% dei partecipanti intende ripetere l’esperienza, che il 90% dei partecipanti ha intenzione di continuare a svolgere attività di volontariato e che il 79% intende proseguire il proprio impegno presso la stessa associazione alla quale ha prestato la propria giornata di volontariato. Per il futuro, l’aspirazione di KPMG è di rendere il MDD un paradigma condiviso anche con altre imprese, per dare vita a un’iniziativa di ampio respiro in grado di promuovere la collaborazione tra profit e non-profit e creare maggiore consapevolezza degli stimoli che il mondo del sociale può offrire.

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NETWORK KPMG IN ITALIA Network di società di servizi professionali

Ninna ho

Problema

Sebbene non esistano attendibili statistiche sull’abbandono neonatale, in Italia il numero di bimbi abbandonati è aumentato sensibilmente negli ultimi anni. Il ritrovamento di neonati abbandonati (vivi o morti) rappresenta solo la punta dell’iceberg e si pensa che il fenomeno riguardi ormai qualche centinaia di casi all’anno. Secondo gli esperti, dietro l’abbandono di un neonato ci sono condizioni di grave disagio economico e sociale ma soprattutto solitudine, disperazione e ignoranza. Soluzione

Per celebrare i suoi primi 50° di attività in Italia il network KPMG, in collaborazione con la Fondazione Francesca Rava, ha avviato il progetto “ninna ho”, con cui contrastare il grave fenomeno dell’abbandono neonatale. Sostenuto da KPMG Italia in partnership con la Fondazione Francesca Rava e con il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia,“ninna ho” si rivolge alle madri in difficoltà che, per motivi diversi, non possono riconoscere il proprio figlio. Il progetto prevede la donazione - ad una rete di ospedali italiani - di culle salvavita, da installare in locali appositamente predisposti per l’abbandono anonimo e protetto. Secondo quanto previsto dalla legge italiana, ogni mamma può lasciare il proprio piccolo in queste culle senza rendere nota la propria identità, ma con la garanzia che il bambino sia accudito nel reparto giusto e da personale qualificato. Il progetto “ninna ho” si è inoltre concretizzato in una capillare campagna di sensibilizzazione in 5 lingue (italiano, inglese, francese, spagnolo, russo) finalizzata ad informare le madri a rischio di infanticidio sull’attuale normativa relativa alla segretezza del parto e alla tutela della donna e del bambino. La campagna include la distribuzione di leaflet e poster nelle città dove risiedono gli ospedali che partecipano al progetto e pendoli sul metrò di Milano. Sono inoltre già attivi il numero verde 800-320023, cui rispondono medici neonatologi due pomeriggi alla settimana, il sito internet www.ninnaho.org e l’e-mail utilizzabile on-line.

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L’iniziativa è stata presentata all’inizio del mese di ottobre 2008 con una conferenza stampa a cui sono seguite numerose pubblicazioni su altrettante testate nazionali e locali. Tra novembre e dicembre 2008 sono state installate le prime due culle, rispettivamente presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli e l’Ospedale Materno Infantile del Ponte a Varese; nel 2009 verranno raggiunti anche l’Ospedale Careggi di Firenze e ospedali a Torino e a Padova. Per ogni ospedale, le attività prevedono non solo la donazione della culla e dei dispositivi elettronici di monitoraggio, ma anche la realizzazione delle opere murarie per la predisposizione dei locali e delle opere elettriche per la comunicazione con i reparti di terapia intensiva. Risultati

Gli obiettivi di breve/medio termine stabiliti nell’ambito del progetto “ninna ho” sono stati raggiunti: − è stata attivata la rete di ospedali dove le culle sono state installate o

verranno installate entro il 2009; − è stata avviata la campagna di sensibilizzazione; − è stato informato e coinvolto il personale di KPMG. Il progetto ha rappresentato l’occasione per tradurre in comportamento concreto uno dei valori di riferimento del network KPMG, ossia quello dell’impegno verso la comunità. L’eco sulla stampa ha aumentato l’orgoglio di appartenenza del personale KPMG ed ha alimentato il dibattito pubblico sul tema, fornendo utili spunti per confrontarsi; inoltre altri 5 ospedali hanno già chiesto di partecipare al progetto.

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NOI GENITORI Cooperativa sociale

Progetto entriamo a scuola

Problema

La principale urgenza della scuola oggi è promuovere una cultura sensibile alle differenze e all’integrazione sociale, soprattutto alla luce della sempre crescente multiculturalità della società. Soluzione

Il progetto “entriamo a scuola” prevede l’attivazione di un rapporto di partenariato tra il servizio di formazione per giovani persone disabili della Cooperativa Noi Genitori e le scuole del territorio della Provincia di Como. Attraverso un programma di intervento mirato e messo a punto per tutti gli ordini scolastici, il progetto intende rispondere a due urgenze: la necessità di agire sul fronte della disabilità promuovendo interventi di integrazione sociale, e l’esigenza di intervenire sul fronte della “normalità” favorendo l’eliminazione di stereotipi e pregiudizi relativi al modo di considerare le persone diversamente abili. Queste le fasi in cui è previsto che il progetto si concretizzi in ciascun contesto:

- la direzione concorda il messaggio a partire dal quale agire concretamente con l’intervento mirato sugli studenti e definisce l’idea a partire dalla quale favorire l’integrazione sociale;

- il coordinatore del progetto opera un preventivo lavoro di raccolta dati delle scuole presenti sul territorio distinguendole per ordine e grado e, all’interno di esse, identifica la figura di riferimento dei progetti di rete, che rappresenta il referente con il quale attivare l’intervento a livello di progettazione. Con il referente della scuola, il coordinatore progetta l’intervento (su quale classe intervenire, con quale tipologia di intervento).

- il coordinatore e gli educatori attuano concretamente il progetto. Gli interventi hanno riguardato principalmente l’area espressiva (spettacoli teatrali e animazione del libro) e quella motoria (educazione fisica di base). Per ognuna di esse, la Cooperativa dispone di personale interno con formazione specifica. Il dialogo aperto tra scuola e Cooperativa permette di individuare per ogni scuola e grado la modalità migliore di intervento, in relazione alle caratteristiche dello specifico contesto.

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Risultati

L’attivazione del progetto “entriamo a scuola” ha favorito la promozione dell’integrazione sociale dei ragazzi con disabilità, la promozione di una cultura di rispetto della diversità e solidarietà sociale e la diffusione della conoscenza della realtà della Cooperativa sul territorio. Il personale della Cooperativa che ha partecipato al progetto ha avuto la possibilità di vedere valorizzate sia competenze personali legate all’ambito motorio o artistico sia competenze più specifiche legate al proprio essere mediatori. Gli educatori hanno inoltre potuto affinare abilità artistiche grazie al loro affiancarsi agli esperti che hanno seguito i laboratori. Nell’arco di cinque anni sono stati organizzati 187 eventi tra spettacoli di animazione del libro, spettacoli teatrali, laboratori creativi e lezioni di educazione fisica, con cui in totale sono stati raggiunti circa 14.000 ragazzi. Come testimoniato dai dati relativi agli interventi nelle scuole, molto buona è l’adesione degli istituti. Con alcune scuole è stato creato un rapporto di collaborazione nel tempo, che ha permesso di replicare l’esperienza anche negli anni successivi. L’intervento ha inoltre favorito nelle persone disabili processi di integrazione sociale, accrescimento dell’autostima, autogratificazione.

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187 13.998 NORDICONAD

Grande distribuzione organizzata

Mangiando S’Impara

Problema

L’obesità infantile colpisce nel nostro Paese ben 15 bambini su 100. Cause scatenanti di questo fenomeno, definibile come una vera e propria epidemia sociale, sono senza dubbio un’alimentazione scorretta – che prevede merendine, dolci e bevande zuccherate in proporzioni eccessive – ma anche un’attenzione insufficiente da parte degli adulti, forse non del tutto consapevoli delle ripercussioni che le cattive abitudini alimentali apprese in età infantile possono avere nel lungo periodo. Soluzione

Mangiando S’Impara è il progetto di educazione alimentare che il Gruppo Nordiconad ha rivolto ai bambini delle scuole elementari di Emilia Romagna, Piemonte e Liguria. Attraverso un percorso ludico-formativo che prevede due incontri in aula, una visita guidata ad una fattoria didattica e una ad un punto vendita, i bambini vengono stimolati ad avvicinare i sapori sani e genuini di alimenti che tendono a consumare poco: uno su tutti è la frutta, che raramente rientra infatti nelle loro abitudini alimentari. E proprio a base di frutta fresca di stagione è la merenda che Nordiconad si impegna a consegnare alle classi partecipanti due volte alla settimana per tutta la durata del programma (tre mesi circa). Il progetto – che Nordiconad ha ideato avvalendosi di un’equipe formata da un medico specializzato in Scienze dell’alimentazione, due biologi specialisti in Scienze dell’alimentazione e un dietista - prevede poi un momento finale di condivisione e confronto rivolto ai genitori, affinchè le buone abitudini raccontate negli incontri e nelle visite vengano effetivamente messe in pratica anche nella quotidianità familiare. Proprio a questo scopo viene fornito ad ogni bambino anche del materiale didattico utilizzabile a casa. L’iniziativa Mangiando S’Impara ha ricevuto, per il 2006 e il 2007, i patrocini della Provincia e del Coni Provinciale di Modena.

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Risultati

I bambini coinvolti nel progetto sono stati circa 13.000. Dai risultati dei questionari di valutazione che bambini, genitori e docenti hanno compilato, è emerso un rinnovato interesse verso il tema dell’educazione alimentare a seguito dell’esperienza: le classi coinvolte hanno infatti dato seguito alle attività in aula, approfondendo le riflessioni sul tema insieme ai docenti. I bambini hanno apprezzato soprattutto le attività manuali attraverso cui si è tentato di stimolarli (preparazione di macedonie e spiedini di frutta, per esempio), e manifestano “meno resistenze” al consumo della frutta sia a scuola che a casa. Molte sono state inoltre le scuole che, venute a conoscenza del progetto, hanno chiesto di potervi essere inserite per i prossimi anni; altrettanti gli istituti che, già coinvolti, hanno chiesto di poter vedere replicata l’iniziativa.

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NOVARTIS FARMA Multinazionale del settore chimico farmaceutico

Community Partnership Day 2008 – Solidarietà in azione.

Incontro di culture

Problema È sempre più diffusa tra le aziende l’esigenza di costruire legami fiduciari con la propria comunità di riferimento e di contribuire alla soluzione dei problemi del territorio in cui essa stessa è inserita, con un più ampio coinvolgimento anche dei propri collaboratori. Soluzione

Rafforzare i legami con la comunità ed offrire un aiuto concreto a chi ne ha bisogno sono gli obiettivi del Novartis Community Partnership Day (C-Day), iniziativa con cui il Gruppo ogni anno, dal 1997, celebra l’anniversario della propria costituzione. Nel corso di questa giornata dedicata alla solidarietà i dipendenti Novartis svolgono attività di volontariato presso strutture o associazioni - individuate con la collaborazione di VITA Consulting - presenti nelle aree che ospitano le sedi del Gruppo. Tra queste: la Casa Circondariale di Bollate (Milano), l’Associazione Vol.Gi.Ter di Busto Arsizio (Varese), la Cooperativa sociale Farsi Prossimo di Rho (MI), il Villaggio SOS di Saronno (Varese), la Fondazione AVSI di Milano, l’Asilo nido Sogno di Bimbi di Milano. Il C-Day 2008, intitolato “Solidarietà in azione. Incontro di culture”, si è svolto in partnership con strutture localmente impegnate, a vario titolo, ad innescare e favorire processi di integrazione e di diffusione delle diversità culturali.

Hanno contribuito alla diffusione dell’iniziativa sia all’interno che all’esterno dell’azienda i cosiddetti ‘C-Day Ambassador’ (dipendenti con esperienze di volontariato accumulate nelle edizioni precedenti) ed i vari strumenti di comunicazione disponibili (newsletter e sezione intranet dedicate). Nel mondo partecipano ogni anno al Community Partnership Day circa 10.000 dipendenti (di cui 300 solo in Italia), cioè più o meno il 10% del personale Novartis. In Italia tutte le sedi sono coinvolte. L’adesione, così come la scelta della struttura presso cui svolgere la propria giornata di volontariato, sono a discrezione di ogni dipendente.

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Risultati

I messaggi di ringraziamento giunti a Novartis da parte dei responsabili delle associazioni coinvolte (molte delle quali già presenti alle edizioni precedenti dell’iniziativa) sono stati, anche nel 2008, numerosi. I dipendenti coinvolti considerano l’esperienza del Community Partnership Day altamente formativa e gratificante. Il sondaggio proposto alla fine del C-Day ha confermato il raggiungimento degli obiettivi di integrazione auspicati e il rafforzamento di un senso di solidarietà e di vicinanza con le persone in difficoltà del territorio. Il C-Day rappresenta non di rado l’inizio di un’attività di volontariato duratura per i dipendenti. Novartis stessa incoraggia la continuità della collaborazione per evitare che l’iniziativa del C-Day assuma un’estemporaneità che non coincide con i propositi che la animano.

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ROCHE Azienda operante nel settore farmaceutico

Un percorso ad ostacoli

(Campagna informativa sull’artrite reumatoide)

Problema

L’Artrite Reumatoide è una patologia autoimmune (da non confondersi con altre malattie reumatiche tipiche dell’età avanzata, come i reumatismi) che già dopo 2 anni dall’esordio crea nel 70% delle persone un danno permanente alle articolazioni, peggiorando notevolmente la qualità della vita. Questa malattia colpisce in Italia più di 300.000 persone. Soluzione

Roche ha deciso di realizzare un progetto rivolto non solo agli italiani affetti da Artrite Reumatoide (AR), ma anche alle istituzioni sanitarie, al mondo scientifico e all’opinione pubblica tutta. Il progetto “Un percorso ad ostacoli” ha previsto la realizzazione di due strumenti informativi dedicati a questa patologia: il Primo Rapporto Sociale italiano sull’Artrite Reumatoide - sviluppato attraverso il supporto della Fondazione Censis - e la “BMe Campaign”. Attraverso il Rapporto Sociale è stata fotografata la condizione dei pazienti affetti da AR in Italia, nonché il loro carico assistenziale e l’impatto economico e sociale della malattia. L’indagine, che ha permesso di raccogliere la testimonianza delle persone affette da AR, ha coinvolto un campione - su scala nazionale - di 646 pazienti. Il Rapporto è stato presentato in occasione della Giornata Mondiale dell’AR attraverso una conferenza stampa che si è tenuta nella Sala del Cenacolo (Senato) a Roma alla presenza di alcune autorità del Ministero del Welfare. La BMe Campaign, lanciata nel 2007, è stata invece realizzata da Roche con l’obiettivo di sensibilizzare la popolazione sul tema dell’AR e di aiutare le persone affette da questa patologia ad essere libere di vivere nella maniera più indipendente possibile anche attraverso la progettazione di strumenti di vita quotidiana dedicati. Tramite opuscoli ed un sito web (www.bmeinitiative.com) tutti sono stati invitati a presentare idee e pareri sull’impatto dell’artrite reumatoide nella vita quotidiana dei malati, condividendo strategie e proposte per gestire al meglio le sfide che affronta chi è affetto da questa malattia. Le oltre 500 idee pervenute in questo modo da tutto il mondo sono state poi analizzate ed approfondite da una serie di team di designer, pazienti e medici, che hanno lavorato per sviluppare dei

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concept attinenti la vita professionale, i viaggi, l’abbigliamento e il tempo libero. I prototipi ottenuti sono stati messi in mostra al congresso annuale della European League Against Rheumatism (EULAR) ed anche online, sul sito dedicato all’iniziativa. Roche ha portato avanti il progetto “Un percorso ad ostacoli” attraverso una partnership con la Società Italiana di Reumatologia (SIR) e l’Associazione Nazionale Malati Reumatici (ANMAR).

Risultati

Il Report Sociale è attualmente disponibile sui siti di ANMAR e di SIR per la consultazione. Esso è tutt’ora usato da ANMAR nei suoi incontri con i politici e le istituzioni sanitarie per descrivere il reale impatto della patologia sulla società. Il progetto “Un percorso ad ostacoli” ha aumentato la visibilità e la reputazione di Roche: ne sono testimonianza i 336 articoli che la stampa ha dedicato all’iniziativa, gli 83 giornalisti direttamente coinvolti ed i 574 tra pazienti, caregiver, direttori generali delle ASL, politici e giornalisti intervenuti agli incontri regionali. Il progetto ha inoltre contribuito a far diventare Roche l’azienda “complessivamente migliore” per i reumatologi, secondo una ricerca GfK Eurisko svolta nel dicembre del 2008. I dipendenti hanno espresso - attraverso un questionario - piena rispetto all’iniziativa.

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SERINT GROUP ITALIA Società che propone attività di ricerca, progetti, consulenza e servizi

So-stare al lavoro!

Problema

Per la maggior parte dei giovani non è facile affrontare il mondo del lavoro ed inserirsi stabilmente in esso. Viene sempre più avvertita l’esigenza che agli studenti venga data la possibilità di vivere un contesto lavorativo per un periodo di tempo consono e continuativo, in modo da poter mettere alla prova le proprie capacità ed attitudini personali, nonché crescere professionalmente ed acquisire competenze spendibili nell’immediato futuro. Soluzione

Serint ha comunicato la propria disponibilità ai mondi scolastico ed universitario di avviare presso le proprie strutture un processo sistematico di selezione, accoglienza, affiancamento/tutoring ed inserimento dei giovani, nonché di organizzare interventi di formazione e sensibilizzazione presso istituti ed atenei. Con il progetto “So-stare al lavoro!” Serint intende dare a studenti e tesisti la possibilità di un'esperienza non “di passaggio” (una “sosta”, appunto) ma di inserimento reale in un ambiente lavorativo dinamico, competitivo, professionalizzante. I candidati vengono valutati in base alle competenze già maturate e in base ad interessi ed aspettative, in modo da far coincidere le propensioni del singolo con le esigenze aziendali. Completata la fase di selezione viene individuato un Tutor Serint che funga da riferimento e da guida per lo studente nell'impostazione della propria tesi/esperienza lavorativa. Non di rado stager o tesisti ospitati da Serint sono stati poi assunti dall’azienda o dalle realtà imprenditoriali clienti della stessa.

Risultati

In totale sono più di 50 le persone seguite da Serint a partire dal 1999. Di queste, i 9 candidati con profili Universitari di alto livello o legati a Master sono stati tutti inseriti – come dipendenti o collaboratori – presso l’azienda. In genere il personale mostra interesse e disponibilità nei confronti dei progetti seguiti dagli studenti di volta in volta ospitati, contribuendo alla loro crescita professionale.

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Nel 2008 Serint Group è stata scelta da UNI.Rimini e Polo Scientifico Didattico di Rimini Università di Bologna come azienda che, attraverso il tirocinio offerto agli studenti, ha favorito l'accoglienza di stager e tesisti nonché all'inserimento lavorativo degli stessi.

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TEDDY Azienda operante nel settore dell’abbigliamento

Cooperazione internazionale

Problema

Le aziende che riescono a farsi promotrici di progetti di sviluppo concreti e tempestivi offrono alla società una testimonianza preziosa di quanto possa essere importante il ruolo del settore privato nell’ampio ventaglio di attività della cooperazione internazionale. Soluzione

Teddy S.p.A. contribuisce da anni alla realizzazione di progetti di cooperazione locale e internazionale - in svariati paesi del sud del mondo quali Bolivia, Zambia, Bangladesh e Sri Lanka - attraverso la collaborazione con la Comunità Papa Giovanni XXIII di Rimini, ed in particolare con la ONG “Condivisione fra i Popoli”, che segue e promuove tutti i progetti nati dall'iniziativa dei missionari della Comunità. Il progetto più importante cui l’azienda ha aderito e che sostiene è il “Rainbow Project”: questa iniziativa - operativa in Zambia, Tanzania e Kenia - ha lo scopo di aiutare il maggior numero possibile di bambini orfani a causa dell’AIDS cercando di farli crescere sani e favorirne il reinserimento. Il progetto prevede la realizzazione di case famiglia e centri nutrizionali, il supporto scolastico e la costituzione di gruppi di sostegno e auto sviluppo. Altro progetto sostenuto da Teddy è “Time to Live”, operativo a La Paz (Bolivia). In questo paese il fenomeno dei “chicos della calle”, ovvero dei ragazzi di strada abbandonati, rappresenta una vera e propria emergenza sociale. Le cause sono da attribuire ad uno stato eccessivamente burocrate, ad una cultura familiare debole e ad una scolarizzazione quasi inesistente. Gli interventi previsti dell’ambito del progetto “Time to Live” sono finalizzati al reinserimento sociale, legale e familiare di questi ragazzi. Di più recente implementazione, e relativi al biennio 2007-2008, sono invece gli interventi di sviluppo sostenuti dall’azienda in Bangladesh e nello Sri Lanka. Il personale di Teddy partecipa ed è informato dell’impegno umanitario dell’azienda. Nel 2008 per esempio tre dipendenti hanno avuto modo di

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trascorrere un periodo in Zambia - dove l’azienda porta avanti importanti progetti di sviluppo - e ne hanno così dato testimonianza a tutti i colleghi. Gli stessi dipendenti poi gestiscono mercatini periodici presso l’azienda in cui vengono venduti i prodotti di artigianato provenienti dai paesi in cui Teddy è attiva; la vendita interna di un calendario ha consentito infine di adottare a distanza tre bambini del Bangladesh. Risultati

I contributi della Teddy hanno favorito una significativa implementazione dei programmi di cooperazione internazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII. In Bangladesh per esempio sono stati realizzati grazie a Teddy: 589 progetti scolastici per bambini, 295 adozioni a distanza, un sostegno nutrizionale che ha permesso l’erogazione di 648 pasti al giorno, l’assistenza fisioterapica a 17.000 persone, 10.000 ricoveri ospedalieri e 400 cure psichiatriche. Le Case famiglia hanno inoltre accolto 582 adulti e 295 bambini, nonché coinvolto 648 volontari.

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TELECOM ITALIA Operatore di telecomunicazioni fisse e mobili

Click Solidale

Problema

Le tecnologie di telecomunicazione possono essere oggi più che mai strumenti efficaci di raccolta fondi, in quanto modi semplici, rapidi e a portata di mano per effettuare le donazioni e per vedere raggiunte e sensibilizzate – sulle tematiche più importanti e stringenti – quote sempre crescenti di popolazione. Soluzione

Telecom Italia ha approntato un nuovo sistema di donazione per le campagne di fund raising delle varie onlus, da affiancare all’ormai “tradizionale” meccanismo dell’sms solidale, largamente utilizzato nelle raccolte di fondi degli ultimi anni. In occasione della Maratona Telethon 2008 è stato infatti lanciato il “clicksolidale”, un metodo di pagamento via web che permette - clickando sull’apposito “bottone” - di donare 5 o 10 euro con addebito diretto sulla bolletta Alice ADSL. Telecom Italia ha in questo modo messo a disposizione del Terzo Settore le proprie tecnologie per implementare i sistemi di raccolta fondi già in uso, sfruttando la diffusione del web. Il “clicksolidale” è stato utilizzato, dopo la Maratona Telethon, anche dalla Comunità di Sant’Egidio per sostenere la campagna di raccolta fondi destinata al programma BRAVO! (Birth Registration for All Versus Oblivion), finalizzato alla registrazione anagrafica di tutti i bambini. Tutto il personale Telecom Italia ha potuto beneficiare di questo nuovo sistema di donazione via web per partecipare alle raccolte fondi sostenute dall’azienda.

Risultati

Grazie anche al “clicksolidale” il totale raccolto durante la Maratona Telethon 2008 - che ha garantito notevole visibilità a questo nuovo sistema di donazione - ha battuto tutti i precedenti record. La campagna di fund raising della Comunità di Sant’Egidio è invece ancora in corso.

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TERNA Consorzio Servizi

Premio Terna per l’Arte Contemporanea

Problema

La ricerca curata da ISPO sulla percezione dell’arte contemporanea da parte degli italiani ha messo in luce che 1 italiano su 3 è interessato all’arte in generale ma solo il 18% è attento all’arte contemporanea: per il 44% degli intervistati infatti, questa è di difficile comprensione. Eppure, il 34% afferma che essa debba essere sostenuta, dallo Stato come dai privati. Un’altra indagine curata dallo stesso istituto ha concentrato la propria attenzione sugli artisti emergenti: ne è emerso che il 68% dei giovani talenti non riesce a vivere solo della propria arte, l’86% si aspetta un sostegno – dallo Stato come dai privati - e il 62% considera i premi e i concorsi d’arte l’unico modo a disposizione per guadagnare consenso e visibilità. Soluzione

Il “Premio Terna per l’Arte Contemporanea” è stato ideato dall’azienda per sostenere il settore e i suoi protagonisti in Italia. Arricchiscono l’iniziativa la partnership con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l’accesso libero e gratuito per gli emergenti di tutte le età, la presenza di una categoria per artisti già affermati, l’introduzione del tema “Trasmettere energia, una metafora contemporanea”, la realizzazione - tramite il Centro di Ricerca ISPO - di due indagini inedite sulla percezione degli italiani dell’arte contemporanea e sul profilo d’artista, la creazione di un sito web (www.premioterna.it) per la gestione del concorso e l’informazione verso l’esterno, una giuria composta da professionisti di svariati settori (cultura, arte, design, economia, cinema), la creazione di una galleria d’arte online e di un voto via web per assegnare un premio specifico anche a un’opera scelta dal pubblico. L’impegno di Terna per la valorizzazione dell’arte contemporanea italiana è alla base anche del protocollo d’intesa triennale siglato con il Ministero per i Beni Culturali. A questa importante collaborazione vanno aggiunti i patrocini dei Ministeri della Gioventù e dello Sviluppo Economico, del Comune e della Provincia di Roma, nonchè la medaglia ricevuta dal Presidente della Repubblica. Le varie fasi del progetto “Premio Terna per l’Arte Contemporanea” sono state supportate da svariate azioni di comunicazione integrata interna ed esterna non solo attraverso il sito dedicato www.premioterna.it e quello

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aziendale www.terna.it, ma anche attraverso la intranet e gli strumenti di diffusione interna delle notizie. Risultati

Sono state iscritte al Premio Terna 3.158 opere, candidate soprattutto da artisti tra i 32 e i 35 anni; sono state invece circa 3 milioni in 4 mesi le pagine visualizzate del sito www.premioterna.it. Di tutte le opere proposte, 124 sono andate in finale; di queste, 39 sono state esposte a fine novembre 2008 al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Le opere finaliste sono state inoltre proiettate sulle facciate dei palazzi di Roma dal 23 dicembre 2008 al 1 gennaio 2009 nell’ambito del progetto “Roma Città Natale”: questa iniziativa le ha rese fruibili dagli oltre 4 milioni di abitanti della città e dai turisti presenti nel periodo delle feste natalizie. Ai circa 10.000 rappresentanti degli stakeholder aziendali, infine, sono stati recapitati 10.000 biglietti di auguri di Natale accompagnati da un biglietto d’ingresso omaggio per due persone ad uno dei musei AMACI – Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani.

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TETRA PAK ITALIA Azienda di confezionamento alimentare

Sviluppo raccolta differenziata delle confezioni Tetra Pak nel bacino

dell’azienda multiutility HERA (Emilia Romagna)

Problema

Nel 2003/2004 in Italia sono stati prodotti 131 milioni di tonnellate di rifiuti, di cui 31 milioni di tonnellate di rifiuti urbani e 57,7 milioni di tonnellate di rifiuti speciali. Nel 2004 è stato osservato un incremento del 3,7% dei rifiuti urbani e del 15,2% dei rifiuti speciali (pericolosi e non) rispetto all’anno precedente. Questi dati allarmanti ben descrivono il grave rischio ecologico che il nostro pianeta sta conoscendo, in risposta al quale sono necessari l’impegno e l’intervento di tutti. Soluzione

La campagna di sensibilizzazione promossa da Tetra Pak Italia e Gruppo Hera é stata avviata nel mese di aprile 2008 allo scopo di diffondere in Emilia-Romagna la raccolta differenziata delle confezioni di latte, succhi di frutta, vino, sughi, legumi ed altri alimenti, nonchè il loro conferimento nei contenitori destinati alla raccolta della carta. La campagna é stata rivolta agli abitanti delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, residenti nei 140 Comuni serviti dal Gruppo Hera. Essa è stata inoltre comunicata e diffusa attraverso manifesti, brochure informative, locandine negli esercizi pubblici ed il sito www.tiriciclo.it. Per l’organizzazione e la promozione del progetto Tetra Pak Italia si è dunque avvalsa della collaborazione di Hera (multiutility che opera anche nella gestione rifiuti di tutta la Romagna e parte dell’Emilia) e di Granarolo (realtà industriale di prim’ordine della stessa area che distribuisce prodotti lattiero/caseari confezionati utilizzando contenitori Tetra Pak). Risultati

Sono oltre 2,5 milioni le persone fino ad ora (ottobre 2008) raggiunte dall’iniziativa. La quota percentuale di riciclo registrata nei territori “di competenza” del progetto è salita dal 14,2% del 2007 al 17,1% del 2008. Ad oggi oltre 2.500 comuni sono attivi in quest’attività (l’elenco completo ed aggiornato è riportato sul sito www.tiriciclo.it).

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L’estensione del servizio di raccolta differenziata ai cartoni per bevande, la sua corretta comunicazione e l’impegno dei cittadini coinvolti consentirà l’incremento anche della raccolta differenziata della carta, già per’altro molto diffusa nel bacino servito da Hera.

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UBS ITALIA Gruppo bancario

Programma UBS Community Affairs in Italia

Problema

Una ricerca sul Cause Related Marketing condotta da GFK Eurisko ha evidenziato un quadro piuttosto confortante: alla luce della rinnovata sensibilità dei consumatori all’impegno sociale delle aziende, il 44% di esse ha già effettuato iniziative a sfondo benefico-sociale e il 56% delle stesse ha tutt’ora almeno un progetto in corso. Soluzione

Le iniziative di solidarietà sociale che UBS ha rivolto alla propria comunità di riferimento sono definite all'interno dell'organizzazione "Community Affairs”. I programmi di Community Affairs sono presenti all’interno del Gruppo dal 1998 e sono realizzati attraverso collaborazioni di lunga durata con associazioni non-profit. Obiettivo generale di queste iniziative è sostenere, in modo misurabile, lo sviluppo sostenibile e il benessere dei territori in cui UBS è presente. Nel settembre 2007 il “Programma UBS Community Affairs” è stato esteso anche all'Italia, dove sono state avviate iniziative di vario tipo: collaborazioni con associazioni non-profit finalizzate a sostenere economicamente progetti di intervento negli ambiti dell’istruzione, della riqualificazione sociale e dell’ambiente; disponibilità di due giorni l’anno di permesso retribuito per tutti i dipendenti per svolgere attività di volontariato nell’ambito dei progetti sostenuti dal Gruppo; possibilità di abbinare a una donazione devoluta da un dipendente una, di pari importo, effettuata dal Gruppo. Sulla base di questi presupposti anche UBS Italia ha scelto i progetti in cui far confluire il proprio impegno. A fine 2007 per esempio il Gruppo ha deciso di collaborare con Fondazione Sodalitas per il Progetto Prevenzione Bullismo (Essere felici a scuola) e con Fondazione ENAIP per il progetto "Engage". Entrambe le iniziative sono diventate operative nel corso del 2008. Il Progetto Prevenzione Bullismo è l’iniziativa promossa da Fondazione Sodalitas, Accademia di Comunicazione, ISMO e Comunità Nuova con l’obiettivo di prevenire possibili atti di bullismo attraverso l’organizzazione di percorsi di formazione per gli insegnanti delle scuole secondarie di primo

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grado di Milano e Lombardia, affinché essi diventino agenti di relazione nelle rispettive comunità educative e punti di riferimento per gli studenti. Il Progetto “Engage” invece, realizzato in collaborazione con Fondazione ENAIP Lombardia, è rivolto a circa 360 ragazzi di età compresa tra i 14 e 18 anni che frequentano corsi di formazione professionale erogati dalla Fondazione. Nella maggior parte dei casi questi studenti provengono da situazioni di disagio familiare e presentano difficoltà di apprendimento e di inserimento sociale. L'iniziativa prevede che i dipendenti di UBS mettano a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze professionali per migliorare le capacità relazionali e di apprendimento degli allievi attraverso laboratori tematici e percorsi di mentoring in una logica di co-docenza con i professori in classe. Risultati

Nell’ambito del progetto Prevenzione Bullismo sono stati 150 gli insegnanti - provenienti da 64 scuole secondarie di tipo primario di Milano - coinvolti nel training nel corso del 2008. Altrettanti 150 rappresentano il target previsto per il 2009 con provenienza allargata all'intera Regione Lombardia. Grazie a questa esperienza gli insegnanti hanno acquisito un metodo di approccio concreto ai ragazzi e trasmissibile anche ai colleghi. Anche la prima edizione del progetto Engage ha visto il pieno raggiungimento degli obiettivi prefissati. Sono state infatti realizzate 150 ore di attività di co-docenza e di orientamento/mentoring presso la scuola ENAIP di Via Giacinti da maggio 2008 a maggio 2009; sono state inoltre offerte due borse di studio a ragazzi meritevoli le cui famiglie necessitassero di un sostegno economico per permettere ai rispettivi figli di partecipare alle attività scolastiche. I circa 38 dipendenti UBS impegnati nel progetto hanno portato in aula, oltre alla propria esperienza professionale a supporto della co-docenza nella materia prescelta, anche il proprio vissuto personale. L'esperienza ha riscosso ampio consenso tra i docenti coinvolti, i quali hanno poi creato un effetto "passaparola" all'interno della scuola con i colleghi, aumentando l'eco positivo dell'iniziativa. Diversi insegnanti delle classi non coinvolte hanno infatti manifestato il desiderio di poter accedere a un'eventuale prossima edizione dell’iniziativa.

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UNICOOP TIRRENO Cooperativa di consumo del sistema Coop

Stop alla violenza sulle donne

Problema

Con la risoluzione 54/134 del 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 25 novembre Giornata Mondiale per l’Eliminazione della Violenza sulle donne, invitando governi, organizzazioni internazionali e soggetti attivi nella società civile ad organizzare attività ed eventi per accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica su questo tema oggi così urgente ed attuale. Soluzione

Unicoop Tirreno, in collaborazione con Telefono Rosa e con la Questura di Roma, ha promosso la diffusione dell’opuscolo “Stop alla violenza sulle donne” in occasione della Giornata internazionale per la lotta alla violenza sulle donne (25 novembre 2008). La diffusione di questo strumento informativo, effettuata con il coinvolgimento dei dipendenti e dei soci attivi dei punti vendita Coop di Roma, ha permesso – da un lato – di agire su un pubblico sia interno che esterno, aumentando il raggio d’azione dell’iniziativa e – dall’altro – di veicolare un messaggio ritenuto di grande importanza ed urgenza per la società. L’iniziativa rientra nel più ampio piano di RSI – ne sono parte integrante le politiche di Pari Opportunità - di Unicoop Tirreno, elaborato nel corso degli incontri annuali promossi nel 2007 e nel 2008, cui hanno partecipato i principali stakeholder interni ed esterni di riferimento del Gruppo. In questi incontri si è proceduto alla costituzione di Tavoli di lavoro in cui Unicoop Tirreno ha proposto e condiviso azioni di miglioramento delle proprie performance, a partire dalle quali è avvenuto il confronto. Questo il procedimento seguito anche per l’elaborazione e la promozione dell’iniziativa “Stop alla violenza sulle donne”, per la quale si è deciso di puntare anche sul coinvolgimento e la formazione di dipendenti e soci rispetto ai contenuti e alle finalità dell’iniziativa.

Risultati

Durante la Giornata internazionale per la lotta alla violenza sulle donne (25 novembre 2008) l’opuscolo è stato consegnato a circa 7.000 persone, cui sono inoltre stati spiegati i contenuti del documento e lo scopo dell’iniziativa.

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Si è inoltre registrato, a seguito della diffusione dell’opuscolo, un aumento delle richieste di aiuto pervenute al Telefono Rosa: in particolare 4 donne hanno chiamato specificando di essere venute a conoscenza di questo servizio dall’opuscolo ricevuto in un punto vendita Coop. Attualmente in fase di elaborazione e valutazione è la possibilità di un’estensione del progetto sul resto del territorio di interesse di Unicoop Tirreno, all’interno del suo programma di Educazione al consumo consapevole.

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CATEGORIA 4 – CAMPAGNA DI MARKETING SOCIALE

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ARNOLDO MONDADORI EDITORE Casa editrice

La casa delle Storie: un progetto per la promozione della lettura

Problema

I genitori sono di fatto i più importanti promotori della lettura presso i propri figli; si tratta però di un compito particolarmente difficile e delicato, di cui spesso mamme e papà non colgono la rilevanza in termini di crescita e di sviluppo di relazioni positive. Costruire luoghi in cui questo compito possa essere descritto ed espletato attraverso supporti didattici ed attività organizzate può rilevarsi estremamente utile ed emozionante. Soluzione

Mondadori ha deciso di avviare una campagna a favore della lettura attraverso la partecipazione alla mostra-gioco per bambini “Il Mercato delle Storie”, realizzata da Fondazione Muba presso la Triennale di Milano e tuttora in corso. Nello specifico l’intervento di Mondadori si è concretizzato nell’allestimento di uno spazio in cui, grazie ad un grandissimo letto, ad ampie librerie e ad un’illuminazione soffusa - nonché all’animazione di giovani attori/lettori - si favorisce l’avvicinamento alla lettura da parte dei bambini. Tutti i giorni di apertura della mostra i bambini e le famiglie sono accolti per una lettura speciale; ai genitori sono invece forniti consigli di tipo pedagogico sulla lettura: come far diventare quest’attività un momento di coinvolgimento emotivo ed affettivo per i bambini? Come rendere la lettura un momento “speciale” nella giornata dei figli? Cosa leggere per incontrarne le inclinazioni, le curiosità e gli interessi? Mondadori ha scelto Fondazione Muba come partner per il progetto in quanto realtà in grado di sollecitare la creatività e la voglia di conoscenza dei bambini in modo qualificato e coinvolgente. Risultati

La mostra “Il Mercato delle Storie” è tuttora in corso, ma i dati confermano una già significativa risposta da parte del pubblico: da fine novembre 2008 a fine gennaio 2009 la mostra ha visto la partecipazione di oltre 9000 persone (dati forniti dalla biglietteria della Triennale); si suppone che entro la fine del periodo di apertura della mostra si raggiungano i 20.000 ingressi.

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ARTSANA Azienda di prodotti per bambini, cosmetica femminile, accessori sanitari

“Chiudono gli Istituti, apriamo le famiglie”

Problema

Nella legge 149/2001, dal titolo “Diritto del minore ad una famiglia”, viene indicato l’affidamento familiare come la risorsa principale da attivare per il superamento del ricovero dei minori negli istituti, di cui lo stesso decreto stabilisce la chiusura. Tale provvedimento rende però necessario l’avvio di servizi, sul territorio, che rispondano immediatamente a questo rinnovato bisogno. Soluzione

Il Progetto “Chiudono gli Istituti, apriamo le famiglie”, avviato da Artsana nel 2003, si è posto l’obiettivo di far fronte alla chiusura degli Istituti per minori attraverso la costruzione di una rete di Case Famiglia e di Centri di aiuto alle famiglie. Con questo intento Chicco - marchio di proprietà del Gruppo Artsana - ha realizzato diverse iniziative sia di raccolta fondi per AiBi - Associazione Amici dei Bambini sia di comunicazione e sensibilizzazione della collettività sul tema dell’affido. Nel corso degli anni il Progetto si è evoluto, e dall’“utilizzo” di genitori famosi come testimonial dell’iniziativa è stato creato il prodotto-simbolo della campagna: il “gommottino”, riproduzione in miniatura di un antistress in caucciù che i bambini utilizzano per addormentarsi; questo oggetto è stato pensato per rendere visibile l’impegno di chi aderisce all’iniziativa. Dal 2007 poi, per cercare di sensibilizzare ulteriormente la collettività sulla tematica dell’affido, è nata la “Corrichicco”, una mini-maratona aperta alle famiglie con bimbi da 0 a 12 anni che prevede numerose attività ludiche ed educative, oltre che momenti di informazione e comunicazione sviluppate in collaborazione con AiBi.

Risultati

Il progetto “Chiudono gli Istituti, apriamo le famiglie” ha permesso l’apertura di 5 case-famiglia e l’avvio di 9 corsi di formazione in altrettante città italiane.

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Negli anni sono inoltre stati raccolti più di 775.000€ attraverso la Campagna di Natale (2003 – 2008) e 124.000€ attraverso la diffusione del “gommottino” (2006-2008), insieme al quale sono stati distribuiti oltre 70.000 leaflet di sensibilizzazione sull’affido. L’edizione 2008 di Corrichicco - cui sono state dedicate 70 uscite stampa - ha registrato la partecipazione di 3.000 persone. L’attività di comunicazione sviluppata per il progetto ha dato luogo ad una sensibilizzazione non solo del personale interno all’azienda e della cittadinanza, ma anche dei media (stampa, tv, radio, internet) sul tema della chiusura degli istituti per minori in Italia.

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ASSOCIAZIONE DEGLI INDUSTRIALI DELLA BIRRA E DEL MALTO

Associazione di categoria

Programma “Guida tu la vita. Bevi responsabile”

Problema

Nel rapporto della Commissione Europea "Alcohol in Europe. A public health perspective" (2006) si legge che nell’Unione Europea circa un ragazzo su 8 tra i 15 e i 16 anni si è ubriacato più di 20 volte nel corso della sua vita. Il bere per ubriacarsi è giunto ormai a caratterizzarsi anche in Italia come fenomeno diffuso tra fasce sempre più ampie di popolazione. Escludendo cocaina e tabacco, l’alcol si rivela la sostanza psicoattiva più diffusa tra i giovani europei. Sono 55 milioni attualmente le persone considerate a rischio in Europa e 23 milioni gli alcoldipendenti; 195.000, infine, gli individui che muoiono ogni anno in Europa a causa dell’alcol. Soluzione

Il programma pluriennale “Guida tu la vita. Bevi responsabile” promosso da AssoBirra (associazione che rappresenta le maggiori aziende produttrici e distributrici di birra in Italia) è stato ideato nel 2007 per implementare l’impegno del settore birrario nella promozione di un modello di consumo responsabile delle bevande alcoliche. Tale iniziativa mira ad informare la popolazione sui rischi legati all’uso scorretto/abuso dell’alcol, rivolgendosi specificatamente alle fasce di popolazione più esposte (donne in età fertile, ragazzi dai 18-25 anni, futuri guidatori), nonchè approfondendo alcune sotto-tematiche particolarmente urgenti in cui si sono concretizzate altrettante iniziative dedicate:

- Alcol e gravidanza. “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere” (dicembre 2007 – giugno 2008) è una campagna informativa realizzata in collaborazione con la Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), mirata a sensibilizzare 5.000 ginecologi e le loro pazienti in età fertile sui rischi per il nascituro connessi al consumo di alcol durante la gravidanza.

- Alcol e giovani. “Diglielo tu” (21 aprile - 11 maggio 2008) è un’iniziativa realizzata in collaborazione con Radio 105 che ha stimolato i giovani ascoltatori a promuovere tra i loro coetanei un comportamento corretto in materia di alcol.

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- Alcol e guida. “Le chiacchiere stanno a zero. O bevi o guidi” (aprile - ottobre 2009) è una campagna realizzata in collaborazione con l’Unione Nazionale Autoscuole e Studi Consulenza Automobilistica (UNASCA) per contribuire alla prevenzione dei rischi connessi all’uso scorretto e all’abuso delle bevande alcoliche in caso di guida, attraverso l’inserimento all’interno dei corsi per il rilascio della patente di un modulo formativo volto ad illustrare i rischi per la guida determinati dal consumo improprio di alcol e di sostanze psicotrope.

Come elemento di raccordo dei messaggi e delle iniziative del Programma è stato inoltre creato il sito www.beviresponsabile.it: si tratta del primo sito in Italia interamente dedicato all’alcol e ai suoi effetti sull’organismo. Il sito chiarisce il concetto di unità alcolica e di “quantità moderata” di alcol, affronta il tema dei rischi connessi all’abuso o all’uso scorretto di alcol ed è contenitore e cassa di risonanza di tutte le iniziative del Programma. Risultati

“Se aspetti un bambino l’alcol può attendere” è stata la prima iniziativa promossa in Europa su questo delicato tema da parte dell’industria delle bevande alcoliche. Nell’ambito dell’iniziativa sono stati distribuiti a 5.000 ginecologi altrettanti kit contenenti un opuscolo informativo sulla campagna, una locandina e un cd rom d’approfondimento scientifico; è stata anche realizzata un’attività di media relation mirata a dare visibilità alla campagna e ai suoi messaggi sui principali media nazionali (73 uscite complessive). “Diglielo tu” ha invece permesso la distribuzione di 202.500 promocard in 1.350 diverse location (800 a Milano e 550 a Roma); sono stati mandati in onda 126 messaggi di sensibilizzazione in 3 settimane di programmazione su Radio 105 (media di 703.000 ascoltatori giornalieri); è stata realizzata un’attività di media relation mirata a dare visibilità alla campagna e ai suoi messaggi sui principali media nazionali (60 uscite complessive). “Le chiacchiere stanno a zero. O bevi o guidi” ha permesso la distribuzione del modulo formativo predisposto a 3.000 autoscuole; sono stati creati e distribuiti ai neo patentati di 425 autoscuole di 11 città italiane pilota 10.000 alcol-test per l’automisurazione del grado alcolemico nel sangue; è stata anche in questo caso realizzata un’attività di media relation mirata a dare visibilità alla campagna e ai suoi messaggi sui principali media nazionali (90 uscite complessive).

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ATM Trasporto pubblico locale

ATM per Telethon

Problema

Spesso i fondi pubblici destinati alla ricerca scientifica non consentono di rispondere adeguatamente alle necessità delle strutture e delle persone impegnate in questo senso. La società civile però è intervenuta - grazie alla presenza sul territorio di enti ed iniziative dedicate - ed attraverso le donazioni ha consentito, negli ultimi anni, il raggiungimento di traguardi estremamente significativi. Soluzione

ATM nel 2008, con la firma di un Protocollo d’Intesa di durata triennale, è divenuta partner della Fondazione Telethon, che raccoglie fondi a sostegno della ricerca medico-scientifica per debellare le malattie genetiche. Il supporto di ATM alla Fondazione ha previsto, nello specifico, l’organizzazione di un’iniziativa di Volontariato d’Impresa e Marketing Sociale che ha portato alla costituzione di una Squadra di Volontari ATM (36 persone) impegnati a sensibilizzare i cittadini sul tema e ad incoraggiare le donazioni per la ricerca presso le stazioni della metropolitana, gli ATM Point, le Distributrici Automatiche Biglietti (DAB) e il Tram Telethon che per i mesi natalizi ha continuamente girato per la città. I dipendenti ATM, cui l’iniziativa è stata presentata e comunicata, hanno potuto visitare i laboratori TIGET del San Raffaele e conoscere i ricercatori che grazie alla raccolta fondi e alle donazioni possono portare avanti la ricerca scientifica. Parallelamente alla raccolta fondi, ATM ha anche partecipato - con due dei suoi volontari in divisa da tranvieri - alla Maratona Televisiva Telethon in qualità di rappresentanti della Squadra.

Risultati

Telethon, grazie alla collaborazione con ATM, ha visto aumentata la propria visibilità nella città di Milano; inoltre, i risultati registrati nel primo anno di raccolta fondi sono stati considerati soddisfacenti dalla Fondazione sia in termini economici - sono stati raccolti più di 9000 euro tra i cittadini in quattro mezze giornate lavorative e circa 1000 euro internamente all’azienda - sia in termini culturali.

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I componenti della Squadra di Volontari ATM, che hanno dedicato a quest’attività circa 600 ore di lavoro retribuite, hanno espresso il desiderio di portare avanti l’attività anche per il secondo anno; la loro soddisfazione è emersa anche dai questionari che essi stessi sono stati chiamati a compilare a seguito dell’esperienza.

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AVON Società attiva nel settore cosmetico

“Tu al Centro del Viaggio”

Problema

La violenza contro le donne, specie quella domestica, è una delle violazioni dei diritti umani più diffuse al mondo: nonostante la difficoltà di disporre di dati statistici, si stima infatti che tra il 20 e il 50% delle donne abbia subito una qualche vessazione fisica per mano di un membro della propria famiglia1. Chi subisce questi maltrattamenti spesso non è in grado di reagire, di dar voce al proprio disagio o di proteggersi chiedendo aiuto, per paura di ulteriori ripercussioni. Soluzione

Il progetto “Tu al centro del Viaggio” è stato avviato da Avon nel 2005 per aiutare donne che abbiano subito violenza domestica a ritrovare fiducia nelle proprie capacità. L’iniziativa, portata avanti dall’azienda in partnership con la Cooperativa Sociale Cerchi d’Acqua, ha reso possibile l’organizzazione di un ciclo di 8 incontri in cui le donne presenti, avendo subito in passato abusi e maltrattamenti, hanno potuto misurarsi con sé stesse e con una nuova dimensione lavorativa, ritrovando fiducia e sicurezza nelle proprie capacità anche professionali. A questi 8 incontri si sono aggiunti, nel 2006, 4 giornate “follow up” proprio per capire dalle donne stesse come approfondire gli argomenti trattati durante la prima fase del percorso. Nel 2007, infine, è stato proposto alle donne – tra quelle già coinvolte negli step precedenti – ritenute più capaci (scelta affidata agli psicologi della Cooperativa Cerchi d’Acqua e al consulente che le ha sempre seguite) un ulteriore percorso di “Assessment”, stavolta individuale, durante il quale valutare il potenziale reale delle competenze acquisite. I percorsi attivati dal 2005 hanno visto il coinvolgimento, ogni volta, di circa 16 donne.

1 OMS (1996) “Violence Against Women”. WHO Consultation, Ginevra, Organizzazione Mondiale della Sanità.

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Avon segue passo passo il progetto e provvede alla raccolta dei fondi da destinarvi attraverso la vendita degli oggetti della solidarietà. L’iniziativa è stata condivisa e comunicata a tutti i dipendenti Avon, che possono dare il proprio contributo partecipando alla raccolta fondi e facendo conoscere i prodotti della solidarietà. L’azienda ha inoltre offerto a tutte le proprie dipendenti un corso di autodifesa, per migliorarne la sensazione di sicurezza in qualsiasi situazione di difficoltà emozionale o pericolo reale.

Risultati

Negli anni sono stati attivati più corsi di quelli inizialmente previsti, alla luce delle richieste pervenute e del livello di soddisfazione registrato tra le partecipanti. Inoltre la prima campagna Avon di raccolta fondi volta al sostegno di donne vittime di violenza domestica (ottobre 2008) ha permesso di raccogliere, attraverso la vendita del bracciale “Speak out”, circa 56.000 euro. Anche gli introiti della tappa di Roma del Tour Avon Running sono stati utilizzati, attraverso l’associazione Telefono Rosa, per progetti con simili finalità.

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BANCA DELLE MARCHE Gruppo bancario

Iniziativa Etica - Raccolta occhiali usati

Problema

Nei paesi in via di sviluppo sono molte le persone che non vedono o che comunque hanno problemi di vista: spesso però basterebbe un paio di occhiali per restituire loro la possibilità di una vita più serena e di un inserimento adeguato negli ambiti scolastico e lavorativo. Soluzione

Banca delle Marche supporta una campagna benefica internazionale di raccolta di occhiali usati - da vista o da sole - che, dopo le necessarie opere di selezione e manutenzione, vengono inviati alle popolazioni più bisognose dei paesi in via di sviluppo. La Banca ha messo a disposizione gli sportelli di tutte le sue filiali – circa 300 – per la diffusione del materiale informativo relativo alla campagna e dei box di raccolta degli occhiali. I dipendenti hanno partecipato alla realizzazione del progetto promuovendo l’iniziativa presso la clientela, nonché collocando i box di raccolta anche in contesti ed ambienti esterni alla Banca (parrocchie, centri sportivi, centri commerciali, ecc). L’iniziativa cui da Banca delle Marche ha preso parte si inserisce in un progetto che supera, per dimensioni e respiro, i confini aziendali e nazionali: la raccolta degli occhiali è infatti promossa internazionalmente dall'organizzazione "Lions Eyeglasses Recycling Centers", che ha come riferimento sul territorio italiano il "Centro Italiano Lions per la Raccolta degli Occhiali Usati - ONLUS", responsabile della successiva gestione dei materiali prima dello smistamento verso gli stati destinatari. Banca delle Marche ha supportato economicamente l’Associazione, contribuendo alle spese di gestione del materiale raccolto e di diffusione della campagna informativa.

Risultati

Dopo la prima fase di raccolta la campagna è stata resa permanente, anche perché ormai la clientela della Banca si è abituata a considerarne tutte le filiali come punti di raccolta degli occhiali, continuando quindi gli apporti. Si stima che al termine della sola prima fase dell’iniziativa siano state

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raccolte più di 18.000 paia di occhiali; questi risultati sono stati presentati nel corso di una conferenza stampa pubblica. Si è registrato tra i dipendenti un significativo grado di soddisfazione ed apprezzamento rispetto all’iniziativa.

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FUTURGEM Azienda che commercializza pietre per l’industria gioielleria e orafa

Studio e implementazione di un programma di salute mentale di

Comunità a Thiroporur

Problema

La famiglia e la comunità in India hanno sempre svolto un ruolo significativo nella cura e nella gestione dei malati mentali cronici, anche se numerosi studi hanno dimostrato che un terzo di essi rimangono non trattati. Proprio nella necessità di raggiungere i malati che non hanno accesso ai servizi, a causa dell’inadeguatezza del sistema sanitario, si riscontra il fattore principale che ha favorito la creazione e lo sviluppo di un orientamento nei confronti della malattia definito approccio di comunità. Soluzione

Futurgem ha deciso di supportare il progetto dell’associazione riminese Cittadinanza Onlus denominato “Studio e implementazione di un programma di salute mentale di Comunità a Thiroporur”. L’azienda però non si è “limitata” a sostenere soltanto economicamente l’iniziativa: alcuni dei suoi rappresentanti hanno infatti visitato direttamente i luoghi di attuazione della stessa, accompagnando alcuni responsabili di Cittadinanza Onlus. Quest’ultima si è relazionata localmente con la ONG indiana SCARF - Schizophrenia Research Foundation, che dal 1984 opera nella regione del Tamil Nadu (India del sud) attraverso numerosi programmi di comunità sia nelle zone rurali sia in quelle urbane. SCARF interviene nelle aree dove vi è maggiore carenza di servizi attraverso diverse tipologie d’intervento: creazione di strutture di ricovero per pazienti con disturbi psichiatrici acuti; centri riabilitativi, attività di formazione e di sensibilizzazione alla salute mentale; sviluppo di progetti community based nelle aree rurali. Nel 2007-2008 Futurgem ha deciso di confermare il suo sostegno al progetto, con cui Cittadinanza Onlus e SCARF intendono implementare l’ambulatorio realizzato in loco e proseguire le visite cliniche all’interno della comunità, avviare un percorso sperimentale per rendere economicamente autonomi i pazienti (avviando per esempio un allevamento di vacche per la vendita di latte), istituire un gruppo di auto aiuto, intensificare le attività di sensibilizzazione presso la popolazione locale, estendere il progetto ad un’area geografica più ampia.

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I dipendenti Futurgem sono stati informati dell’impegno dell’azienda a favore di Cittadinanza Onlus e sono stati invitati a sostenere il progetto con donazioni e contributi economici; l’azienda ha inoltre stimolato il volontariato d’impresa e la partecipazione all’iniziativa “Dona il tuo dono”, con cui è stata data al personale la possibilità di rinunciare al proprio regalo natalizio per sostenere l’impegno dell’associazione riminese.

Risultati

Il supporto al progetto di cooperazione internazionale in salute mentale in India ha incrementato e concretizzato le buone prassi Futurgem in RSI, nonché la sensibilità dei dipendenti verso queste tematiche. Inoltre il coinvolgimento nelle iniziative di solidarietà Futurgem anche delle proprie imprese clienti ha stimolato queste ultime ad un maggiore impegno concreto per la comunità di riferimento.

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GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE Gruppo bancario

CD Caro Papà Natale.. per i bambini in ospedale

Problema

Ogni bambino o adolescente malato ha diritto a ricevere educazione e istruzione anche in ospedale; in questi specifici contesti è importante che vengano attivate iniziative e messe a disposizione strutture che consentano ai piccoli ospiti di proseguire il proprio percorso formativo e di non perdere i contatti con l’esterno, in modo che quella vissuta in ospedale sia una quotidianità il più possibile serena. Soluzione

Il Gruppo Creval ha coordinato e sostenuto, insieme con l’Associazione Culturale Claudio Moretti, la realizzazione e la vendita del CD a scopo benefico “Caro papà Natale…”, in corrispondenza delle festività natalizie. Artisti di fama nazionale ed internazionale hanno reinterpretato gratuitamente le più famose melodie di Natale, dalle tradizionali al Gospel, fino alle più recenti. Il CD è stato venduto al prezzo simbolico di 10 euro ed i proventi raccolti sono stati impiegati per l’allestimento di aule di informatica nei reparti pediatrici di lungodegenza degli ospedali italiani; questo intervento è stato programmato per consentire ai bambini e ragazzi ospitati da queste strutture di mantenersi in contatto con i propri amici e con il mondo, perseguendo dunque obiettivi di tipo didattico (stare al passo con il programma scolastico) e ricreativo (divertirsi e mantenere vivi rapporti esterni). La Conferenza Stampa di presentazione dell’iniziativa si è svolta lo scorso 19 novembre 2008 a Milano presso il palazzo delle Stelline; all’evento ha partecipato tutta l’alta dirigenza del Gruppo, che ha preso parte anche alle varie cerimonie di inaugurazione delle aule di informatica nel tempo realizzate. Il progetto “CD Caro Papà Natale.. per i bambini in ospedale” è stato patrocinato dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Brescia, dal Comune di Erbusco, dal Comune di Bagolino, dall’Associazione Comuni Confinanti e dal C.R.A. (Comitati Riuniti Agricoli).

Il libro d’oro della responsabilità sociale

309

Risultati

L’attività di promozione e la vendita del CD attraverso la rete del Gruppo bancario Credito Valtellinese hanno consentito di venderne circa 13.000 copie. I proventi così raccolti – 67.000 euro - hanno permesso la realizzazione di 13 aule di informatica nei reparti di lungodegenza pediatrica delle principali strutture ospedaliere italiane. Sul sito internet www.creval.it è stata predisposta una finestra – aggiornata in tempo reale – dedicata al progress delle inaugurazioni. I dipendenti del Gruppo hanno contribuito attivamente alla vendita dei CD, avendo anche la possibilità di acquistarlo attraverso CrevalCir - il Circolo Ricreativo Aziendale - ad un prezzo scontato di 8 euro.

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GRUPPO FERALPI Gruppo siderurgico internazionale specializzato nella produzione di acciaio

al servizio dell'edilizia

Progetto pro - Mugana Hospital

Problema

I dati relativi alla Tanzania dimostrano come il Paese sia uno degli ultimi al mondo per numero di medici laureati e per qualità dei servizi sanitari offerti alla popolazione. Viste poi le gravi e complesse patologie che colpiscono il territorio, è quanto mai urgente l’organizzazione ed il finanziamento di iniziative e servizi professionalmente qualificati. Soluzione

Gruppo Feralpi da qualche anno supporta economicamente le Figlie della carità Canossiane, 8 suore che operano nella missione di Mugana - villaggio tanzaniano a pochi chilometri dal lago Vittoria - e che in 50 anni sono riuscite a costruire un ospedale per accogliere le persone più bisognose di cure ed assistenza sul territorio. L’attività delle Figlie della carità è stata documentata nel libro fotografico “Vita a Mugana, Tanzania. L’ospedale e il villaggio”, in cui sono raccolti gli scatti del bresciano Michele Agosti, inviato in loco da Gruppo Feralpi per portare in Italia una testimonianza dell’operato delle missionarie e per condividere con la comunità di riferimento del Gruppo i piccoli traguardi raggiunti nell’ambito del progetto. Il volume è stato stampato in circa 1000 copie: l’intero ricavato della vendita dello stesso verrà utilizzato per rispondere alle nuove emergenze sanitarie non solo dell’ospedale di Mugana, il cui reparto oculistico necessita di un’implementazione, ma anche della provincia tanzaniana di Mwanza, dove il Gruppo vuole lavorare per costituire un’altra missione. Il libro fotografico “Vita a Mugana, Tanzania. L’ospedale e il villaggio”, con cui il Gruppo Feralpi ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Brescia e del Comune di Lonato del Garda, è stato presentato in svariate occasioni nella città di Brescia, tra cui l’open day organizzato per il quarantesimo del Gruppo, il 150esimo dell’associazione San Vincenzo De Paoli, la festa dei frati Cappuccini e la fiera “Vivi No Profit”, nonché presso l’Ordine degli architetti di Brescia e la casa famiglia “Fraternità Arcobaleno” di Ospitaletto (Bs).

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Il volume è acquistabile anche presso la libreria bresciana Serra Tarantola. I dipendenti del Gruppo Feralpi sono stati informati dell’iniziativa pro-Mugana e, tramite il giornale aziendale e alcune locandine, sono stati invitati ad acquistare il volume.

Risultati

Inizialmente il sostegno del Gruppo all’attività delle Figlie della carità Canossiane a Mugana ha permesso la completa sistemazione del reparto pediatrico dell’ospedale, che ha visto così più che raddoppiato il numero complessivo di posti letto disponibili, passati da 38 a 86. In un anno nel reparto sono nati con la debita assistenza 558 bebé, e tutti hanno ricevuto vaccini contro la polio, la tubercolosi, il tetano e la difterite. Inoltre, sono stati curati quasi 4.000 bambini perlopiù affetti da malnutrizione, anemia, malaria e malattie intestinali. L’impatto del “Progetto pro - Mugana Hospital” sulla comunità è stato molto positivo: da settembre a novembre 2008 sono stati venduti circa due terzi dei libri stampati.

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GRUPPO MERCURIO Azienda operante nella grande distribuzione organizzata

Produzione cd “Piccoli Segni d’Amore” nell’ambito del progetto

Diritto di Poppata

Problema

I neonati, perché possano crescere sani, hanno bisogno – soprattutto nei primi 6 mesi di vita – di ricevere quantità adeguate di latte (la Comunità Europea ha elaborato in questo senso specifiche direttive). Essendo in crescita anche nel nostro Paese il numero di neomamme che non sono in grado di rispondere adeguatamente a questa necessità, è fondamentale che la società civile si attivi ed elabori delle risposte efficaci e tempestive in tal senso. Soluzione

Gruppo Mercurio è partner attivo e promotore, insieme all’Associazione Salvabebè/Salvamamme, del progetto “Diritto di Poppata”, ideato per sostenere il diritto di tutti i bambini di crescere sani. Per proseguire il proprio sostegno al progetto - iniziato nel 2004 - Gruppo Mercurio ha ideato una nuova iniziativa: la produzione del cd “Piccoli segni d’amore”. Il disco contiene tre canzoni - cantate da una delle mamme aiutate dall’Associazione - dedicate al rapporto speciale tra madre e figlio. Il cd - acquistabile con un contributo minimo di 5 euro - e l’agenda coordinata sono stati distribuiti durante il periodo natalizio in tutti i supermercati del Gruppo, e il ricavato è stato interamente devoluto al progetto “Diritto di Poppata”. Una copia del cd è stata inoltre regalata (Gruppo Mercurio ne ha coperto le spese) ai dipendenti dell’azienda, alle Istituzioni, alla stampa e al territorio, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione del latte e sui propositi del progetto “Diritto di Poppata”. Per presentare il cd “Piccoli segni d’amore” e favorirne la diffusione è stata organizzata una conferenza stampa pubblica, è stato ideato uno spot radiofonico poi diffuso all’interno dei punti vendita del Gruppo, sono state formate le cassiere e sensibilizzate sull’argomento, sono stati elaborati due volantini promozionali dell’iniziativa stampati in 500.000 copie e distribuiti presso le caselle postali di tutti i clienti.

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Risultati

Gli oltre 90.000 euro raccolti da Gruppo Mercurio nel 2007 grazie all’iniziativa “Piccoli segni d’amore” hanno permesso di: aiutare 533 mamme (135 italiane e 398 straniere); fornire latte in polvere a un totale di 578 bambini; far recuperare il latte materno al 15% delle mamme che si sono rivolte all’Associazione. Gli organi d’informazione hanno mostrato interesse nei confronti del progetto durante tutto il 2007. Ad esso sono stati infatti dedicati circa 250 ritagli stampa su testate nazionali e regionali, più di 200 uscite stampa su testate minori e su internet, oltre 50 lanci di agenzia e oltre 20 servizi televisivi, di cui diversi nazionali. Il personale dell’azienda ha condiviso e si è adoperato per il raggiungimento degli obiettivi del progetto sin dall’inizio, mostrando sensibilità per la tematica affrontata.

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HENKEL ITALIA Multinazionale nel mercato dei prodotti di marca e delle tecnologie

Dixan per la Scuola

Problema

La società contemporanea è caratterizzata dal fenomeno della globalizzazione, che ha aumentato ed intensificato considerevolmente i legami tra nord e sud del mondo. I problemi dell’accettazione di culture diverse e dell’accesso all’educazione diventano dunque fattori determinanti per lo sviluppo futuro dell’intero pianeta. Soluzione

La nona edizione dell’iniziativa “Dixan Per la Scuola” ha coinvolto le scuole dei primi tre ordinamenti sul tema “Le mille forme dell’Acqua”, attraverso un programma di aiuti realizzato in collaborazione con la Onlus Albero della Vita a favore del progetto “Una Scuola Migliore a Dhupguri” in India. Gli istituti scolastici raggiunti sono stati coinvolti attraverso un concorso creativo (per ogni scuola iscritta Henkel ha devoluto 3 euro a favore dell’iniziativa in India) ed una serie di attività diverse secondo l’ordinamento scolastico, proposte per avvicinare e sensibilizzare bambini e ragazzi sul tema dell’acqua. Dixan Per la Scuola è un’iniziativa nata nel 1999 con l’obiettivo di radicare la marca Dixan nel territorio ed aumentarne la visibilità. L’ultima edizione del progetto si è ampliata rispetto a quella precedente in termini soprattutto di distribuzione geografica delle scuole coinvolte e di numerica totale dei partecipanti. Anche in quest’ottica è stata rinnovata la partnership con Editrice La Scuola e Giffoni Film Festival per qualificare il progetto garantirne la visibilità. All’iniziativa è stato inoltre dedicato il sito web www.dixanperlascuola.it, che ne ha anch’esso favorito la diffusione. L’agenzia Inventa ha invece svolto un ruolo fondamentale nel creare i contatti con i partner e - attraverso una quotidiana collaborazione con i responsabili del progetto all’interno del team Dixan - nel gestire e ottimizzare le opportunità derivanti dalla rete di collaboratori. Al fine di rendere il progetto sempre più solido, qualificato e credibile, sono stati instaurati coi partner rapporti destinati a protrarsi anche per le edizioni future.

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Risultati

Dixan Per la Scuola, nel suo doppio fine di sostenere gli istituti italiani dei primi tre ordinamenti e di migliorare ed espandere la scuola di Dhupguri nel West Bengal in India si è posto, per la sua nona edizione, l’obiettivo di aumentare del 10% il numero di istituti partecipanti all’iniziativa in Italia e di portare a 600 il numero di bambini indiani cui offrire l’istruzione scolastica. L’obiettivo era cioè quello di arrivare a 7.200 scuole iscritte rispetto alle 6.500 dell’edizione precedente e a 600 bambini accolti dalla scuola indiana in luogo dei 420 coinvolti lo scorso anno. Al momento il totale dei fondi raccolti nell’ambito dell’iniziativa supera i 70.000 €, sui aggiungere i 50.000 € da donare all’associazione Albero della Vita. I dipendenti dell’azienda vengono aggiornati sull’evoluzione del progetto attraverso il giornale interno, ottenendo così la loro sensibilizzazione alla situazione della comunità indiana.

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INDESIT COMPANY Azienda attiva nella produzione di elettrodomestici

Il progetto “FAI la tua parte!” Acqua e Energia

Problema

“Coniugare lo sviluppo economico con quello ambientale è un impegno che un’azienda responsabile non può più evitare di assumersi” (Vittorio Merloni, Presidente di Indesit Company). Soluzione

Insieme al FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano - nel 2007 Indesit Company ha lanciato il progetto di educazione ambientale ‘“FAI la tua parte” Acqua & Energia’, rivolto alle scuole primarie e secondarie di I grado e sviluppato attraverso la diffusione del kit interdisciplinare Acqua&Energia. Esso è composto: da un cd-rom contenente casi esemplari legati alla gestione delle risorse comuni, approfondimenti su tipi di energia e fonti rinnovabili, attività e laboratori per capire come utilizzare le risorse e quali accorgimenti adottare per operare dei cambiamenti positivi, suggerimenti per proseguire il lavoro in classe e in famiglia; da una guida per l’insegnante, in cui sono descritti gli obiettivi didattici del progetto ed in contenuti del cd-rom; da un carnet delle “buone azioni”, che consenta di misurare l’impegno ecologico dei ragazzi a casa e a scuola; dagli adesivi “FAI la tua parte”. Gli obiettivi dell’iniziativa sono, nello specifico, diffondere da un lato la consapevolezza circa le caratteristiche delle risorse Acqua ed Energia, e stimolare dall’altro la responsabilità e la motivazione dei ragazzi verso un uso più consapevole - anche attraverso le scelte e i gesti quotidiani - delle stesse. Gli interventi nelle scuole prevedono una prima fase di insegnamento ed una seconda fase, più operativa, consistente nella elaborazione di un vero e proprio programma di azioni di rispetto ambientale, partendo dall’esperienza dei ragazzi. Le “buone azioni” ad oggi raccolte sono state poi tradotte in un progetto concreto di salvaguardia delle risorse di un bene del FAI: le quattro fontane del Parco Villa Gregoriana a Tivoli (Roma), hanno ripreso a funzionare senza spreco d’acqua, perché hanno visto ripristinata la rete di alimentazione dell’acqua lungo i sentieri del parco; l’acqua può così svolgere anche un’opera di manutenzione contribuendo alla pulizia dei canali che costeggiano i sentieri.

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Il progetto ‘“FAI la tua parte” Acqua & Energia’ è stato promosso all’interno del protocollo d’intesa con il Ministero della Pubblica Istruzione e col patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

Risultati

La prima edizione del progetto ha visto il coinvolgimento di 1366 classi (per un totale di 34.150 alunni) distribuite in otto città - Ancona, Ascoli Piceno, Bergamo, Caserta, Milano, Roma, Torino e Treviso - in cui l’azienda è presente con i propri stabilimenti produttivi. Questo è stato possibile grazie anche alla presenza di facilitatori locali (dipendenti Indesit Company con figli frequentanti le scuole raggiunte dal progetto) ed al coinvolgimento delle delegazioni FAI scuola locali. Si sono inoltre ricevute 94 richieste di partecipazione da parte di scuole esterne alle province selezionate come pilota del progetto. L’iniziativa è stata comunicata e condivisa sia all’interno del FAI che tra il personale Indesit Company, per rendere anche i propri dipendenti veicoli diretti di diffusione del progetto attraverso i propri bambini.

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MASTER CUP Azienda di comunicazione ed organizzazione di eventi

WFP – W il Fair Play

Problema

Le attività solidali - comprese quelle ludiche – possono essere portatrici di benefici tangibili per le aziende che investano in esse in termini di coesione, appartenenza e Responsabilità Sociale. Soluzione

Master Cup S.r.l. organizza attività ludico–sportive per le aziende, e nel 2008 ha deciso di elaborare una proposta che unisse l’esperienza sportiva che essa da sempre veicola ad impegni di solidarietà. Con questo intento è nato il progetto WFP – W il Fair Play a favore del PAM (Programma Alimentare Mondiale), con cui Master Cup intende coinvolgere il mondo aziendale nella lotta contro la fame del mondo attraverso l’informazione, la raccolta di fondi e la diffusione di una cultura della responsabilità e dell’impegno collettivo. Punto di partenza dell’iniziativa è stato un convegno svoltosi a Torino il 16 aprile 2008 e centrato proprio su questi temi: all’incontro i responsabili HR e della Comunicazione presenti hanno potuto ascoltare le testimonianze di (tra gli altri) Marina Catena, responsabile del comitato italiano del PAM, ed Alfredo Trentalange, ex arbitro internazionale impegnato da anni nel sociale. Il progetto è stato dunque abbinato al torneo interaziendale di calcio a sette organizzato nelle sedi torinesi e milanesi di 44 tra le più importanti aziende ospitate dalle due città. Il logo PAM è stato dunque affiancato a quelli delle aziende aderenti, che hanno poi sviluppato iniziative parallele singole ma finalizzate al raggiungimento degli stessi obiettivi (un esempio: la colletta promossa dagli operai/giocatori della Pirelli di Settimo Torinese). Le imprese aderenti hanno inoltre contribuito alla costituzione di un fondo da utilizzare nel programma School Feeding della Nazioni Unite per la nutrizione e l’istruzione dei bambini disagiati nelle zone povere del mondo. Risultati

Nel 2007 il sostegno economico corrisposto al programma School Feeding ha consentito di nutrire e istruire circa 100 bambini delle aree

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maggiormente disagiate del pianeta; nel 2008, i progetti proposti e gli sforzi delle aziende coinvolte hanno consentito vedere più che raddoppiati questi risultati. Al torneo Master Cup sono state inoltre dedicate diverse uscite stampa (“La Stampa”, “Il Sole 24 Ore”, “Tuttosport”, “Torino Magazine”, “Milano Magazine”, “24 Minuti”) e svariati passaggi video (telegiornali regionali RAI, TV locali). Anche questi riscontri hanno favorito il coinvolgimento delle aziende, stimolate a primeggiare e a distinguersi in termini di impegno e di solidarietà.

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MONDADORI EDUCATION Azienda del gruppo Mondadori dedicata al mercato educational

Mondadori Education per Riscriviamo il futuro

Problema

Oggi nel mondo oltre 37 milioni di bambini non possono andare a scuola a causa della guerra: si tratta di minori che affrontano un futuro senza speranze, perché la guerra distrugge le scuole, uccide gli insegnanti e produce popolazioni di sfollati. L’istruzione può dare ai bambini protezione, stabilità e le premesse per creare una società più pacifica e prospera; li può salvare e dar loro un ruolo attivo nella società.

Soluzione

Nel 2008, in occasione del cambio di ragione sociale, Mondadori Education ha costruito una partnership con Save the Children a sostegno della campagna “Riscriviamo il Futuro”, portata avanti per fornire istruzione ai milioni di ragazzi e ragazze cui la guerra ha tolto il fondamentale diritto all’educazione. L’impegno di Mondadori Education a favore dell’iniziativa di Save the Children ha previsto: il sostegno economico all’iniziativa; la promozione della campagna con una pagina dedicata sui prodotti editoriali dell’azienda destinati alle scuole primaria e secondaria; l’invio dei biglietti di Natale della campagna a clienti e stakeholders; la costruzione di un’area dedicata al progetto sul sito www.pianetascuola.it; la pubblicizzazione dell’iniziativa attraverso le riviste di settore e la stampa generalista; la distribuzione di oltre 15.000 copie del volume “Bambine senza parola” (edizione speciale della pubblicazione realizzata da Save the Children, arricchita con schede didattiche contenenti spunti di riflessione per i docenti e attività da svolgere in classe per sensibilizzare gli studenti sui temi della campagna).

Risultati

Il progetto è stato utile innanzitutto per legare valori positivi alla nuova ragione sociale “Mondadori Education”, agli occhi sia dei clienti che degli stakeholders di riferimento. La valutazione sull’attività di sensibilizzazione attivata verso la scuola risulta positiva: molti insegnanti delle scuole elementari e medie hanno manifestato agli agenti dell’azienda il proprio apprezzamento rispetto ai laboratori didattici proposti all’interno della pubblicazione ed hanno

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raccontato di aver ampiamente affrontato in classe i temi legati alla campagna “Riscriviamo il futuro”. Il punto di vista dei dipendenti sul progetto è stato rilevato con un questionario distribuito in occasione dell’ultima convention aziendale (dicembre 2008). Il personale ha dichiarato di aver apprezzato in maniera particolare la coerenza del management nella scelta di un progetto affine alla mission dell’azienda. La collaborazione alla campagna “Riscriviamo il futuro” ha sensibilizzato tutti i livelli aziendali rispetto alle tematiche del diritto all’educazione ed alla scolarizzazione nei Paesi in guerra. Mondadori Education e Save the Children hanno deciso di collaborare anche per il 2009, concentrando attenzione e sforzi sul tema del rapporto tra educazione e nuovi media.

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MONDIAL ASSISTANCE ITALIA Azienda che opera nei settori dell’assistenza, dei servizi e dell’assicurazione viaggi

Progetto “Manejo eco-sostenibile de la Laguna del Diablo” -

Repubblica Dominicana

Problema

La Repubblica Dominicana occupa il 79° posto nella classifica dell’indice di sviluppo umano elaborata dall’UNDP (HDI 0,779), basata sul livello del PIL, sul tasso di alfabetizzazione e sulla speranza di vita alla nascita. La situazione del paese è pericolosamente peggiorata a seguito della grave crisi economica, finanziaria e sociale sviluppatasi tra il 2003 e il 2004. Sono di conseguenza aumentate sensibilmente la povertà – 670 mila persone vivono oggi in Repubblica Dominicana in condizioni di povertà estrema – e fenomeni quali la prostituzione femminile e infantile e il turismo sessuale. Soluzione

Il progetto “Manejo eco-sostenibile de la Laguna del Diablo” è stato realizzato da Mondial Assistance ed ICEI per prevenire l’aumento della prostituzione femminile ed infantile nonchè i danni ambientali dovuti allo sviluppo del turismo internazionale nella Repubblica Dominicana. Con l’accantonamento di 2 euro per ogni polizza assicurativa E-mondial venduta dall’agosto 2006 al settembre 2008, Mondial Assistance ha contribuito alla creazione di una micro-impresa turistica eco-sostenibile gestita dal gruppo di donne “El Futuro del Rincon”, in collaborazione con l’Associazione San Benedeto al Puerto para el desarrollo de Las Galeras. Mondial Assistance ed ICEI hanno cioè deciso di dare vita ad un’attività che consentisse da un lato di conservare la biodiversità della Regione, e dall’altro di migliorare le condizioni economiche della popolazione locale. Mondial Assistance ha scelto ICEI - Istituto Cooperazione Economica Internazionale come partner per questa campagna alla luce della vasta esperienza dell’ente nell’ambito della cooperazione allo sviluppo nei settori della formazione, dell’informazione, del turismo sostenibile e dell’educazione. Tutto il personale di Mondial Assistance è stato reso partecipe dell’iniziativa grazie a comunicazioni interne periodiche veicolate attraverso la newsletter interna e la intranet aziendale.

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Inoltre, in occasione della convention aziendale del dicembre 2007, è stata allestita una mostra fotografica con una selezione delle migliori immagini tratte dal libro “Vieni a vedere, un viaggio fuori dal solito villaggio”, realizzato per documentare l’esperienza. Risultati

Gli obiettivi del progetto di Mondial Assistance e ICEI possono considerarsi raggiunti. Grazie ai 37.646 euro raccolti dal Mondial Assistance attraverso la vendita delle polizze - cui aggiungere il contributo di ICEI - sono state infatti portate a termine la realizzazione delle infrastrutture per l’avvio dell’attività turistica, la formazione del personale locale e la diffusione dell’esperienza sul territorio come best practice da valorizzare e replicare. Mondial Assistance ha beneficiato della buona riuscita del progetto in termini di visibilità e considerazione, in termini di sensibilizzazione dell’opinione pubblica verso le tematiche del turismo responsabile ed eco-solidale nonché in termini di crescita – alla luce dei punti precedenti – nelle vendite delle polizze di assicurazione. Dopo aver presentato il report finale relativo ai risultati ottenuti in Repubblica Dominicana, Mondial Assistance e ICEI hanno deciso di proseguire la loro collaborazione per la promozione e il sostegno di nuovi programmi legati al turismo responsabile e allo sviluppo locale nei Paesi del Sud del mondo. Il progetto “Canaçari” per la preservazione ambientale, lo sviluppo di attività produttive e il turismo sostenibile nelle comunità tradizionali del Médio Rio Amazonas in Brasile è infatti il nuovo progetto con il quale i due enti intendono proseguire sinergicamente il proprio impegno sociale.

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NOKIA ITALIA Azienda di telecomunicazioni

Cesviamo

Problema

Soltanto il 28% della popolazione italiana (Fonte: Doxa, 2004) dichiara di aver effettuato almeno una donazione per cause di solidarietà nel corso del 2003. Una percentuale inferiore rispetto a quella rilevata l’anno precedente e che segna una pericolosa interruzione del trend positivo precedentemente registrato nei comportamenti di solidarietà degli italiani. A questo va aggiunto il fatto che ad effettuare le donazioni sono soprattutto le donne di oltre 55 anni residenti al Nord Ovest. I giovani utilizzano molto raramente questo sistema di supporto alle realtà del Terzo Settore: è dunque necessario adoperarsi per rinnovare il loro coinvolgimento ed il loro avvicinamento a questa pratica tanto semplice quanto importante. Soluzione

Nokia ha deciso di sostenere Cesvi nella creazione di una community di fund raiser giovani, dinamici e protagonisti: il progetto “Cesviamo” è stato infatti avviato allo scopo di creare un social network che riesca a rinnovare la cultura della solidarietà in Italia, che contribuisca a far crescere il numero delle donazioni on line e che avvicini anche i giovani a questa pratica. Attraverso Cesviamo chiunque può mettersi in gioco e lanciare la propria scommessa per raccogliere fondi a sostegno di quattro progetti Cesvi. Chi scommette ovviamente è chiamato ad impegnarsi in prima persona per raggiungere il risultato desiderato: in questo modo il gioco e l’impegno si sovrappongono, facendo coincidere la solidarietà con un’esperienza di partecipazione, di coinvolgimento emotivo e di raggiungimento condiviso di un traguardo di rilevanza sociale. Nokia e Cesvi si riuniscono periodicamente per monitorare l’avanzamento dei lavori e per valutare insieme nuove strategie per far crescere il progetto. Internamente a Nokia lo stato dell’arte dell’iniziativa è comunicato e condiviso attraverso report semestrali e attraverso i vari canali di comunicazione disponibili. Risultati

Il numero di visitatori al portale Cesviamo - nel periodo di messa on line - è cresciuto costantemente.

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Le scommesse aperte - a seguito del picco iniziale - hanno continuato ad aumentare, superando le aspettative dell’organizzazione: infatti il numero degli iscritti è stato di 350 persone a fronte di un obiettivo trimestrale di 50, le scommesse aperte oltre 120 a fronte di un obiettivo di 20, i fondi raccolti hanno superato i 4.000 euro, a fronte di un obiettivo di 1.000. Per quanto riguarda la rilevazione degli accessi, il portale ha registrato nel periodo da fine novembre 2008 a fine gennaio 2009 600.000 accessi (obiettivo 10.000) con circa 1.000.000 di pagine viste (obiettivo 40.000) e 10.000 visitatori unici. L’evento di lancio del progetto è stato ripreso da numerose testate nazionali sia on-line che off-line (fra le principali: Corriere.it; La Repubblica; Il Giorno; Avvenire; Il Sole 24 Ore; Affari e Finanza; Donna Moderna.it; Grazia; Radio 105; Radio Deejay; Radio Capital; Rai Radio due; All Music; Sky Tg 24), oltre ad aver interessato e coinvolto positivamente decine di blogger.

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PANORAMA Azienda operante nella grande distribuzione organizzata

Anche Tu con Panorama contro la fame nel mondo

Problema

Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) è l’agenzia di aiuti umanitari più grande del pianeta. Anche grazie all’opera svolta dal WFP e da migliaia di ONG, il numero di persone che nel mondo soffrono la fame è sceso da una su tre nel 1960 a una su sette oggi. Ogni anno il WFP dà da mangiare ad oltre 70 milioni di persone in 82 paesi. Soluzione

Il progetto “Anche tu con Panorama contro la fame nel mondo” nasce dalla collaborazione tra Panorama Ipermercati ed il Comitato Italiano per il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite. Attraverso l’iniziativa i due enti intendono sostenere la campagna di alimentazione scolastica del Programma Alimentare Mondiale in Gambia, inviando contributi economici a tre scuole situate nelle regioni rurali più povere del pianeta. Concretamente Panorama si è fatta promotrice dell’iniziativa presso la propria rete di fornitori, cercando di raccogliere fondi per garantire il pasto scolastico ai circa 10.000 bambini iscritti agli istituti coinvolti e per finanziare le opere di ristrutturazione e potenziamento degli edifici necessarie. L’iniziativa è stata presentata ai fornitori attraverso l’organizzazione di incontri presso la sede di Panorama: in queste occasioni è stato mostrato ai presenti un dvd multimediale dedicato al progetto ed è stata distribuita una brochure esplicativa. Successivamente l’azienda ha proceduto alla raccolta delle adesioni e al lancio della campagna presso i propri punti vendita.

Risultati

Sono stati coinvolti nell’iniziativa 5 fornitori, per un totale di 12 marchi aderenti; tale coinvolgimento ha consentito la raccolta di 75.000 euro da destinare alle scuole in Gambia selezionate per il progetto. La campagna di sensibilizzazione è stata diffusa nei 21 Ipermercati Panorama con totem all’ingresso, promostop tra i prodotti in vendita e materiali promozionali a disposizione della clientela (leale e volantini distribuiti door to door con logo dell’iniziativa).

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L’azienda ha visto crescere, grazie a questo impegno, la propria visibilità e la propria considerazione sociale.

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PROCTER & GAMBLE Azienda che opera nel settore del largo consumo

Infasil e Unicef insieme per sconfiggere il tetano neonatale e materno

Problema

Secondo le stime dell’Unicef il tetano neonatale ogni anno causa la morte di oltre 140.000 neonati e di circa 30.000 donne. Per prevenirlo, basta un semplice vaccino. Soluzione

Infasil - marchio Procter & Gamble - si impegna insieme ad Unicef a sostenere la lotta contro il tetano neonatale nei Paesi in via di sviluppo e a proteggere in queste zone le mamme e i bambini a più alto rischio di infezione. La campagna, che coinvolge anche il marchio Pampers in Europa, prevede che ogni prodotto Infasil acquistato (da novembre 2008 a giugno 2009) consenta il finanziamento di un vaccino (0,047 €). L'iniziativa è stata veicolata e diffusa attraverso il packaging del prodotto (logo UNICEF sui prodotti a marchio Infasil), attraverso uno spot a doppio marchio andato in onda su tutte le reti nazionali nei mesi di Novembre-Dicembre 2008, attraverso i siti dei due enti promotori e attraverso l’immagine di Valentina Vezzali, campionessa olimpica di scherma scelta come madrina del progetto. P&G collabora da anni e su base continuativa con l’Unicef, supportando le sue iniziative. La campagna a cui Infasil ha aderito fa infatti parte di un più ampio progetto che prevede un impegno triennale di Procter&Gamble nei confronti di Unicef, con l’obiettivo di eliminare il tetano materno e neonatale in 47 Paesi entro il 2012, attraverso la fornitura di 200 milioni di dosi di vaccino antitetano.

Risultati

In soli 4 mesi sono state donate 2,5 milioni di dosi di vaccino, corrispondenti ad una raccolta fondi complessiva di circa 118 mila euro. Gli strumenti di direct marketing di P&G messi a disposizione per il progetto hanno consentito ad Unicef di raggiungere e sollecitare l’adesione alla campagna presso 1 milione di famiglie italiane. Grazie all’iniziativa il marchio Infasil ha ottenuto una buona e crescente copertura media: ad oggi le uscite stampa sono state 70, corrispondenti a circa 45 milioni di contatti.

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La Campagna P&G-Unicef ha inoltre favorito il rafforzamento del posizionamento di Infasil come marchio attento al benessere delle donne ed impegnato in campagne di educazione/prevenzione. Positivo anche l’impatto della campagna sull’opinione pubblica, che ha potuto riflettere sull’importanza della prevenzione del tetano, che nei Paesi in Via di Sviluppo colpisce ancora moltissime donne e bambini ma che può essere facilmente prevenuta.

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ROCHE e ROCHE DIAGNOSTICS Azienda operante nel settore farmaceutico; Società che opera nel settore diagnostico

Foemina: il seno nell’arte e nella medicina

Problema

Scoprire di avere un tumore è un’esperienza drammatica, che colpisce a fondo e cambia la vita delle persone; il tumore al seno poi ha forse un impatto ancora più forte, perché colpisce le donne in un punto strettamente legato alla femminilità, alla maternità, alla propria unicità di genere. Soluzione

“Foemina” è una mostra d’arte pensata per raccontare in parallelo due evoluzioni solo apparentemente distanti: quella della rappresentazione del seno nella storia dell’arte e quella della ricerca scientifica. Sono diverse le parole chiave che guidano i visitatori nel percorso; tra queste: vita, femminilità, protezione, innovazione, speranza. In nome di questi imperativi la mostra “Foemina” è stata allestita all’interno dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO), in modo da poter essere vista sia dai malati ospitati dalla struttura che dal personale medico. Roche ha portato avanti l’iniziativa in collaborazione con Fondazione IEO e con l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna (O.N.Da), che ha implementato la regia dell’iniziativa curando la sincronizzazione delle attività. I partner hanno inoltre pianificato congiuntamente le comunicazioni da diffondere presso media e cittadini. Risultati

Il progetto “Foemina” ha permesso ai pazienti di vivere momenti di serenità e ricevere messaggi di speranza; i ricercatori IEO hanno avuto l’opportunità di divulgare messaggi importanti sui progressi e sul ruolo della ricerca scientifica nella lotta a queste malattie; i media hanno potuto sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della prevenzione; Roche ha avuto l’opportunità di ribadire il proprio impegno sociale e di affermare una logica di ricerca che guarda al benessere del paziente come alla priorità da perseguire prima di tutto. Risultati positivi si sono inoltre registrati in termini di rassegna stampa, di fondi raccolti per la ricerca, di visitatori registrati alla mostra e di relazioni implementate con gli stakeholder. L’azienda prevede di replicare l’iniziativa presso altre sedi in Italia.

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SALMOIRAGHI & VIGANÒ – LOVE THERAPY Azienda leader nel settore dell’ottica

Progetto “Sud Sudan - Un gesto d'amore, per l'amore di una madre” –

Progetto “Love is Possible”

Problema

Il tracoma è nel mondo la principale causa di cecità: nelle aree dove essa è molto diffusa infatti - Nord Africa, Medio Oriente, India e Sud-Est asiatico, cioè dove manca acqua potabile e ci sono molte mosche - una persona su quattro può diventare cieca. Soluzione

In occasione del suo centenario, CBM Italia ha lanciato il progetto “100 anni x 100 progetti x 100 testimonial”. Attraverso questa campagna l’organizzazione ha stimolato presso enti ed aziende l’adozione di 100 progetti per la lotta alla cecità. Salmoiraghi & Viganò ha deciso di adottare il “Progetto Sud Sudan - Un gesto d'amore, per l'amore di una madre”, che si pone l’obiettivo di debellare il Tracoma, malattia endemica diffusissima in Sud Sudan. L’azienda ha sostenuto l’iniziativa attraverso una campagna di marketing sociale portata avanti insieme con il brand Love Therapy di Elio Fiorucci, che ha invece adottato il progetto “Trachoma control & Prevention of Blindness Programme” in Myanmar, anch’esso finalizzato a debellare la malattia Il sostegno di Elio Fiorucci all’impegno di S&V e CBM si è concretizzato nell’ideazione della t-shirt con il messaggio ''Love is Possible'', espresso in caratteri Braille; la maglietta è stata distribuita presso i 130 Punti vendita di S&V e presso lo Store Love Therapy di Milano. Tutti i ricavati della t-shirt, acquistabile con una donazione minima di 23 euro, sono stati devoluti ai 2 progetti di CBM Italia legati alla lotta contro il Tracoma in Sud Sudan e in Myanmar. Successivamente al lancio e alla diffusione della maglietta - presentata con conferenza stampa pubblica il 23 aprile 2008 - S&V ha proseguito il suo impegno a favore del progetto CBM in Sud Sudan attraverso l’operazione “Ricicla i tuoi vecchi occhiali: un piccolo gesto dal grande valore”, con la quale l’azienda ha invitato la propria clientela a consegnare i propri occhiali da vista usati, cui è stato attribuito il valore simbolico di 50 euro, di cui 40 a disposizione di ciascun consumatore per l’acquisto di un nuovo paio d’occhiali e 10 destinati al progetto CBM. S&V ha infine contribuito

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all’organizzazione della Giornata Mondiale della Vista, istituita nel 1989 ed espressione del programma internazionale “Vision 2020 – The Right to Sight” (Il Diritto alla Vista), in cui rientra anche l’impegno di CBM. Risultati

S&V ha inizialmente donato a favore del progetto CBM 30.000 euro. A questi si dono aggiunti 10.000 euro ottenuti dalla vendita della t-shirt “Love Therapy”, 10.000 euro raccolti grazie all’operazione “Ricicla i tuoi vecchi occhiali: un piccolo gesto dal grande valore”, e infine 10.000 euro relativi alla promozione della Giornata Mondiale della Vista. Gli obiettivi stabiliti all’inizio della collaborazione sono stati ampiamente raggiunti e superati. Ad oggi S&V può infatti vantare:

- un consolidato ruolo di leadership nel settore dell’ottica retail, qualificando sempre di più la propria immagine presso i propri target di riferimento quale azienda socialmente responsabile;

- l’accreditamento presso importanti stakeholders come soggetto promotore della GMV in partnership con l’OMS e con Vision 2020;

- il raggiungimento di nuovi target grazie all’accostamento del proprio marchio con quello di Elio Fiorucci.

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SCA HYGIENE PRODUCTS Azienda che produce e distribuisce prodotti per l’igiene della persona

“Ti stiamo cercando” – campagna di peopleraising

Problema Il volontariato è, di fatto, un mezzo di inclusione sociale ed integrazione unico: esso contribuisce alla formazione di una società coesa, capace di valorizzare le differenze senza condannarle, in grado di formare cittadini attivi e responsabili, capace di fornire con tempestività e “professionalità” risposte efficaci ai problemi della collettività. In questo senso i volontari sono risorse spesso scarse, che non raramente bisogna adoperarsi per individuare e per “istruire” coerentemente con i compiti che si intenderà affidare loro. Soluzione

Nel 2008 SCA Hygiene Products ha avviato con Auser Lombardia (organizzazione nonprofit che si occupa di persone anziane, diffusa in modo capillare sul territorio regionale grazie a 14 Comprensori e oltre 400 Associazioni Locali - ALA) la campagna di peopleraising “Ti stiamo cercando”, finalizzata al reclutamento di nuovi volontari per rendere sempre più puntuale e tempestiva la risposta dell’associazione alle esigenze degli anziani del territorio. SCA Hygiene Products ha sostenuto l’iniziativa attraverso un significativo contributo economico, con la partecipazione di propri esperti ai corsi di formazione per i nuovi volontari e attraverso la produzione e diffusione - attraverso i propri canali (in particolare farmacie, sanitarie, e Residenze Sanitario Assistenziali) - dei materiali informativi relativi al progetto. La scelta di collaborare con Auser Lombardia è stata dettata dalla convergenza dell’interesse delle due organizzazioni nei confronti delle persone anziane.

Risultati

Grazie alla campagna “Ti stiamo cercando” sono pervenute al numero verde di Auser Lombardia oltre 400 tra richieste di informazioni e “candidature”. Dopo la fase di primo contatto e di colloquio, sono stati attivati corsi di formazione ai quali hanno partecipato circa 200 persone. Complessivamente quindi i volontari Auser sono aumentati di circa 200 unità rispetto al 2007. In occasione dei corsi di formazione attivati, gli esperti di SCA Hygiene Products hanno potuto contribuire a formare i nuovi volontari sul tema

Il libro d’oro della responsabilità sociale

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dell’Incontinenza Urinaria e degli ausili assorbenti ad essa destinati. Ai partecipanti, inoltre, è stato consegnato un questionario di feedback per poter valutare i risultati dell’attività di formazione. L’azienda intende continuare a sostenere l’organizzazione anche nel 2009.

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SCM GROUP Azienda che opera nel settore della produzione di macchine

per la lavorazione del legno

Progetto “Aiutiamoli ad aiutarsi”: alleanze per lo sviluppo. Un modello di intervento per costruire alleanze responsabili in

cooperazione internazionale

Problema Lo sviluppo dei paesi del sud del mondo passa necessariamente attraverso l’educazione e la formazione di nuove professionalità, in modo che le popolazioni che vi abitano possano disporre di concrete possibilità di riscatto e di reinserimento sociale. Soluzione

SCM Group ha da diversi anni sviluppato un percorso di RSI che coinvolge vari ambiti di intervento. In esso rientrano le attività formative riservate al personale dipendente, le azioni di riduzione dell’impatto ambientale nelle singole fasi produttive e le collaborazioni con numerose realtà del territorio quali scuole e università (sostegno a iniziative di responsabilità sociale d’impresa, sponsorizzazioni, borse di studio, partecipazione a eventi culturali, ecc). Soprattutto però, SCM Group ha lavorato per mettere a disposizione il proprio patrimonio aziendale di conoscenze, esperienze e organizzazione a disposizione del terzo settore e delle iniziative umanitarie da esso attivate, superando il concetto di donazione monetaria. Il progetto “Aiutiamoli ad aiutarsi”, portato avanti dall’azienda in collaborazione con l’associazione “Figli del Mondo” di Rimini, ha reso possibile la costruzione di una serie di centri professionali di formazione sulle tecnologie della lavorazione del legno cui hanno potuto accedere numerosi ragazzi di strada di alcuni paesi in via di sviluppo (Bolivia, Zambia, Tanzania). L’iniziativa ha visto il contributo anche dell’associazione Papa Giovanni XXIII, una ONG riminese attiva nel campo della cooperazione internazionale. Il Gruppo SCM è intervenuto in queste realtà non solo fornendo supporto economico per la costruzione degli immobili e donando i macchinari da utilizzare nei centri, ma anche mettendo a disposizione le proprie competenze aziendali.

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I lavori vengono sistematicamente monitorati tramite relazioni e incontri periodici con i responsabili locali.

Risultati

I beneficiari del progetto - quasi 200 persone all’anno per ciascun centro - hanno avuto riscontri positivi in termini di inserimento lavorativo. Nel lungo periodo l’azienda ritiene che la formazione impartita possa aumentare il livello tecnologico della manodopera del settore nei paesi in cui è stata fornita (Bolivia, Zambia, Tanzania). I dipendenti nel Gruppo coinvolti nel progetto hanno dimostrato interesse e disponibilità verso lo stesso, e il loro senso di appartenenza all’azienda è sensibilmente aumentato. Il progetto ha inoltre permesso di avviare un rapporto continuativo con la ONG riminese Papa Giovanni XXIII, dal quale sono nati contatti e scambi che si prevede possano sfociare in futuro in ulteriori progetti ed iniziative (a livello locale e di cooperazione internazionale).

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SIGMA TAU Azienda farmaceutica internazionale

Insieme per l’Africa - www.insiemeperafrica.it

Problema

Le aziende possono e devono avere un ruolo fondamentale nei cambiamenti sociali e nel dare sostegno ai progetti anche in favore di popolazioni fisicamente lontane, ma vicinissime in quanto ad emergenze cui rispondere e a bisogni da soddisfare. Soluzione

Sigma-tau ha deciso di destinare una parte del budget 2008 del prodotto ACESISTEM, normalmente stanziata per la realizzazione di gadget destinati alla classe medica, a sostegno dell’AMREF - African Medical and Research Foundation, impegnata da 50 anni nel campo della prevenzione, dell’educazione alla salute e della formazione di personale locale; AMREF è la principale organizzazione sanitaria privata, senza fini di lucro, presente in Africa Orientale con oltre 800 collaboratori (per il 97% africani), e 140 progetti di sviluppo. Con i fondi raccolti è stato finanziato un programma sanitario che prevede di vaccinare oltre 3.000 bambini del nord dell’Uganda contro le malattie più diffuse (tubercolosi, difterite, pertosse, tetano, poliomielite, epatite B, haemophilus influenzae B, morbillo) e al tempo stesso formare operatori sanitari locali. L’iniziativa è stata comunicata nel 2008 a circa 30.000 medici attraverso l’invio di coupons informativi e attraverso una campagna di sensibilizzazione condotta dagli Informatori medico-scientifici Sigma-tau. Tutta la comunicazione relativa al progetto, cui è dedicato il sito www.insiemeperafrica.it – è stata curata dall’agenzia Protagon. Risultati

Dei 30.000 medici coinvolti, il 10% ha risposto con un feedback positivo, rinviando le cartoline ricevute; AMREF ha così avuto modo di estendere la propria visibilità ad un nuovo target, mentre PROTAGON ha incrementato il proprio impegno di marketing sociale.

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Sigma-tau ha visto crescere la motivazione ed il senso di appartenenza dei propri dipendenti, che sono stati invitati a divenire parte attiva dell’intera campagna di sensibilizzazione.

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SOFFASS Azienda attiva nel settore cartario/cartotecnico

Asciugoni Regina a fianco del WWF nella difesa delle biodiversità

Problema

La biodiversità è la varietà degli esseri viventi che popolano la Terra e che ne garantiscono l’equilibrio. Proteggere e valorizzare la biodiversità, dai più grandi mammiferi ai più piccoli insetti, significa dunque garantire la sopravvivenza dell’intero pianeta e di tutti gli esseri viventi che lo popolano. Soluzione

Soffass, azienda del Gruppo Sofidel, ha deciso di impegnarsi a fianco del WWF nella difesa della biodiversità. Per coinvolgere i consumatori e sensibilizzarli all’argomento Soffass ha promosso, nel corso del 2008, l’operazione a premi “Le Fantasie di Regina 2008”, legata al prodotto Asciugoni Regina. Sono stati messi in palio – attraverso la raccolta di alcune prove d’acquisto, da applicare sull’apposita cartolina di partecipazione distribuita all’interno delle confezioni di prodotto – svariati premi in linea con il tema della sostenibilità ambientale quali grembiuli, canovacci, tovaglie e porta-sacchetti realizzati in cotone certificato (certificazione Oeko Tex Standard 100). Sulle confezioni di prodotto sono stati inoltre riportati una presentazione del progetto ed un invito ai consumatori ad aderirvi. L’impegno di Soffass nella difesa delle biodiversità si colloca all’interno di un progetto strategico più ampio di responsabilità sociale e ambientale, che vede l’azienda impegnata in iniziative volte ad uno sviluppo industriale sostenibile. Risultati

L’interesse dei consumatori all’iniziativa Soffass è testimoniato dal consistente numero di cartoline di partecipazione alla promozione che l’azienda ha visto recapitarsi (al momento comunque l’operazione non è ancora terminata). È stata pianificata una ricerca sui consumatori partecipanti all’operazione e finalizzata a valutare l’impatto della campagna in termini di valori veicolati: l’obiettivo è cioè quello di capire se effettivamente è avvenuto un

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cambiamento nella percezione dei significati associati al brand Regina, e di riflesso di Soffass, a seguito dell’iniziativa. Le caratteristiche della partnership che lega Soffass e WWF sono quelle di una collaborazione di lungo periodo, con un conseguente effetto di lungo termine anche sulla collettività.

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UNICOOP FIRENZE Cooperativa di consumatori del gruppo Coop

Alla cassa dici “Meyer” - Uniti per i bambini

Problema

La Camera Bianca è una struttura in cui vengono isolate e moltiplicate cellule staminali fondamentali per la cura dei tumori. In questo ampio laboratorio si opera in condizioni di sterilità assoluta. Le cellule immature vengono recuperate dal sangue periferico, moltiplicate e introdotte nell'organismo del bambino; qui attaccano le cellule tumorali e allo stesso tempo permettono la rigenerazione del midollo osseo e delle cellule del sangue. Una tecnica, questa, fondamentale per la cura delle leucemie e dei tumori del sangue, nonché – si tratta di un futuro possibile - per la terapia dei tumori solidi. La scelta di lavorare le cellule staminali mesenchimali consentirà di rispondere al bisogno di salute di centinaia di bambini italiani e stranieri. Soluzione

La campagna di marketing sociale “Alla cassa dici ‘Meyer’ - Uniti per i bambini” è stata realizzata da Unicoop Firenze in partnership con la Fondazione dell’Ospedale Pediatrico Anna Meyer, allo scopo di finanziare il progetto “Camera Bianca” avviato all’interno dell’Ospedale per indagare sulle più innovative terapie cellulari per la cura di malattie oncologiche e rare. L’iniziativa, che è stata presentata pubblicamente nel corso di una conferenza stampa pubblica (19 giugno 2008), ha conosciuto diverse fasi: la costituzione di un gruppo di lavoro cui affidare le responsabilità di coordinamento dell’iniziativa; la definizione di target, modalità e tempi di esecuzione della campagna; la predisposizione del materiale informativo dedicato; il coinvolgimento del personale attraverso l’organizzazione di iniziative sul territorio. Per esempio presso 6 centri commerciali di Unicoop Firenze sono stati organizzati periodicamente alcuni punti informativi - gestiti dalla Fondazione Meyer – attraverso cui sono state fornite delucidazioni sul progetto e sono stati raccolti fondi a favore dell’iniziativa. 1500 soci Coop hanno inoltre avuto la possibilità di effettuare delle visite guidate al Nuovo Ospedale Meyer - suddivisi in 30 visite di circa 50 persone - entrando fisicamente all’interno della Camera Bianca in via di realizzazione e quindi “toccando con mano” il progetto che stavano sostenendo con le loro scelte sul catalogo di raccolta punti (qui è stata infatti

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inserita la possibilità di “convertire” 500 punti accumulati in una donazione di 10 euro al progetto, che Unicoop si è inoltre impegnata a raddoppiare). Queste visite hanno permesso ai soci di ottenere informazioni dettagliate, fornite dal personale della Fondazione Meyer, sulla progettazione e il funzionamento della nuova struttura. Per le campagne informativa e pubblicitaria dedicate al progetto è stata elaborata un’immagine specifica che è stata veicolata su numerosi strumenti di comunicazione, fra cui il mensile “Informatore” di Unicoop Firenze - distribuito in 650.000 copie - e il quadrimestrale “Amici del Meyer”, curato dalla Fondazione e distribuito in 50.000 copie. In particolare sull’“Informatore” di ogni mese compreso nel periodo di durata dell’iniziativa è stato dedicato al progetto uno spazio specifico, con continui aggiornamenti sui risultati ottenuti. Altri veicoli di comunicazione importanti sono stati i siti web della Fondazione (www.fondazione.meyer.it) e di Unicoop (www.coopfirenze.it), nonché le newsletter e il catalogo di raccolta punti di Unicoop Firenze.

Risultati

Il progetto “Alla cassa dici ‘Meyer’ - Uniti per i bambini” ha permesso di ottenere significativi risultati sia in termini di coinvolgimento che in termini economici: la cifra raccolta da Unicoop Firenze per il progetto Camera Bianca dell’ospedale pediatrico fiorentino è di oltre 320.000 euro al 31/12/2008. Oltre 16.000 soci hanno donato 500 punti con la propria carta socio a favore del progetto. Riscontri importanti si sono ottenuti anche in termini di partecipazione della popolazione alle manifestazioni pubbliche dedicate all’iniziativa. Tutto il personale Unicoop coinvolto ha partecipato alle attività con sensibilità, entusiasmo e professionalità.

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UNILEVER Azienda multinazionale attiva nei settori dell’alimentazione, dell’igiene

e dei prodotti per la casa

Mese della prevenzione dentale

Problema

L’organizzazione di efficaci campagne preventive e la diffusione di una buona educazione all'igiene orale consentono di ridurre – sia per gli adulti che per i bambini – il rischio di carie o la necessità di ricevere cure mediche mirate o costose. Soluzione

Mentadent, marchio di proprietà Unilever, e ANDI (Associazione Nazionale Dentisti Italiani) rinnovano, anche per il 2008, l’appuntamento con il Mese della prevenzione dentale, giunto ormai alla sua ventottesima edizione. L’iniziativa, che consente ad un adulto e a suo figlio di usufruire di una visita di controllo gratuita presso uno dei 12000 dentisti ANDI aderenti, ha lo scopo di diffondere la cultura della prevenzione e dell'igiene orale tra grandi e piccini. Per l’edizione 2008 del progetto è stata inoltre avviata una campagna di comunicazione e sensibilizzazione per l’educazione dei più piccoli alla cultura della prevenzione, in modo da sottolineare l’importanza delle buone abitudini di ogni giorno, come lavarsi i denti mattina e sera. L’iniziativa è stata comunicata e condivisa con tutti i dipendenti Unilever: a loro e alle rispettive famiglie è stata data la possibilità di approfittarne accedendo ad uno studio allestito presso la sede aziendale, nonchè potendo usufruire di una visita di controllo e di un trattamento sbiancante gratuiti. Il progetto “Mese della prevenzione dentale” ha ottenuto il Patrocinio del Ministero della Salute.

Risultati

Sono state effettuate anche per l’edizione 2008 dell’iniziativa migliaia di visite presso gli studi aderenti. Il Mese della prevenzione dentale è ormai un appuntamento noto e apprezzato sia dai dipendenti Unilever che dalla cittadinanza.

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CATEGORIA 5 – INIZIATIVA DI RESPONSABILITÀ SOCIALE REALIZZATA DA PMI

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ANDRIA Progettazione e costruzione di immobili

“Coriandoline” le case amiche dei bambini e delle bambine

Problema

I bambini devono poter crescere in un ambiente sicuro e sereno, nonché costruito per garantire buoni livelli di integrazione sociale e privacy. La casa deve essere realizzata avendo come riferimento anche le dimensioni fisiche, psicologiche e percettive dei più piccoli, mettendono loro a disposizione luoghi capaci di impregnarsi dei loro stati d'animo e dei loro sentimenti. Soluzione

ANDRIA, insieme con le Scuole dell’Infanzia di Correggio, ha realizzato una ricerca sulle esigenze abitative dei più piccoli. Il coinvolgimento di 700 bambini, 50 maestre e numerosi architetti e pedagogiste ha permesso l’elaborazione del Manifesto delle Esigenze Abitative dei Bambini. A partire da quanto così emerso la cooperativa ha poi sviluppato il progetto “Coriandoline”, e nel 2003 ha iniziato i lavori di costruzione degli edifici. Nel 2008 le 20 abitazioni che hanno dato forma concreta alle idee dei bambini sono state ufficialmente inaugurate. Tali strutture sono state progettate nel tentativo di divenire espressione armonica sia della fantasia espressa dai bambini che dell’accessibilità economica auspicata dalle famiglie. Nella definizione del progetto e nella sua realizzazione sono state coinvolte le Scuole e quindi direttamente i bambini, il personale docente e le famiglie del territorio. Sono state attivate diverse collaborazioni con università, istituzioni di ricerca, tecnici e artistici. Una paesaggista si è occupata “delle magie verdi”. Il progetto di ricerca e la fase realizzativa hanno impegnato la cooperativa per 13 anni. L’ufficio progettazione ha seguito il progetto in ogni sua fase, dal rapporto coi bambini all’interno delle scuole fino alla realizzazione in cantiere. L’ufficio di direzione lavori ha seguito la parte tecnica del progetto trovando soluzioni concrete e praticabili per dare forma alle idee dei bambini e delle famiglie. Il progetto nelle diverse fasi e per le varie competenze ha coinvolto tutta la struttura e i collaboratori. Da un punto di vista economico sono stati investiti oltre 250.000 euro per ricerca, pubblicazioni e mostre.

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Questo, come tutti i progetti di ricerca sperimentali sviluppati nel corso degli anni da Andria, è stato vissuto come un’opportunità importante di valorizzazione del territorio e di coinvolgimento della comunità.

Risultati

“Coriandoline” ha prodotto un notevole consenso sociale e riscontri anche a livello internazionale; tra questi il Premio Peggy Guggenheim, assegnato al progetto “per la scommessa coraggiosa e poetica di leggere il mondo quotidiano attraverso gli occhi dei bambini e per aver valorizzato, nella concretezza del fare casa, sogni e progetti d’una migliore qualità della vita”. Andria è stata invitata a numerosi convegni in Italia e in Europa per presentare il Manifesto delle Esigenze Abitative dei Bambini, contribuendo all’affermazione di una nuova coscienza sui diritti dei più piccoli. L’esperienza è stata inoltre descritta in molte pubblicazioni e in diversi servizi televisivi e radiofonici. Il materiale divulgato rispetto al progetto è stato tradotto in inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo e giapponese, per rispondere alle diverse richieste pervenute. La cooperativa ha già acquistato una nuova area di fianco a quella già utilizzata, per dare continuità all’esperienza e per contaminare di altre “idee bambine” la città.

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BANCA MALATESTIANA Gruppo Bancario

Progetto Rimini x lo sport

Problema

Lo sport oggi può divenire veicolo privilegiato di messaggi estremamente urgenti ed importanti, quali: il contrasto alla violenza, attraverso momenti di aggregazione e condivisione sani, in cui lo spirito di gruppo e il divertimento prevalgano sulla competizione; l’attenzione alla salute, da preservare a tutte le età; la partecipazione territoriale, che attraverso lo sport può trovare legittimazione e motivazione. Soluzione

Banca Malatestiana, in collaborazione con il Comune di Rimini - città europea dello sport 2008 - sostiene lo sport dell’intera provincia con tre Progetti denominati rispettivamente “Rimini x lo Sport”, “Rimini in Fair Play” e “Lo Sport non ha età”. RiminiXLoSport è il progetto con cui banca Malatestiana intende sostenere economicamente le società ed associazioni sportive dilettantistiche con sede nel territorio comunale. Rimini in Fair Play è stato invece pensato per cercare di contrastare culturalmente i fenomeni violenti che coinvolgono in via più o meno mediata il mondo dello sport, attraverso tre azioni concrete: una campagna di comunicazione veicolante il messaggio “No alla violenza nello sport”, di cui giovani promesse e campioni già affermati negli sport più diversi si sono fatti testimonial; una serie di interventi in alcune scuole del territorio per stimolare i bambini a rappresentare – attraverso disegni o testi – la propria idea di sport e a diffonderne un’immagine positiva; un convegno internazionale sul tema della violenza nello sport, all’interno della fiera Riminiwellness, dedicata al meglio della tecnologia nei settori dello sport, del fitness e del benessere. Sono intervenuti durante l’evento, tra gli altri, il Presidente del CONI Gianni Petrucci, il responsabile dell’Osservatorio Nazionale dei Fenomi Violenti della FGCI Stefano Filucchi, il sindaco della città di Stoccarda Wolfgang Schuster e Mr. Jos Johnson della Municipalità di Leicester (UK).

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Lo Sport non ha età, infine, è un progetto che ha dato, ai riminesi di età compresa tra i 65 e gli 80 anni, a possibilità di scegliere uno sport (Ballo, Fitness, Ginnastica Dolce, Yoga, Felderkrais, Nuoto, Pilates, Tai Chi) e praticarlo per nei mesi di gennaio e febbraio 2009 a titolo completamente gratuito presso le palestre aderenti all’iniziativa.

Risultati

L’edizione 2007/2008 di RiminiXLoSport ha consentito l’erogazione di 112.000 euro a 34 tra società ed associazioni sportive dilettantistiche riminesi; questa cifra, sommata a quanto già erogato negli anni precedenti (dal 2002/2003) porta l’investimento di banca Malatestiana nel progetto a 577.500 euro. Il Progetto Lo sport non ha età ha invece coinvolto 23.000 riminesi residenti, tra i quali è stato inoltre promosso il prodotto “Club Argento”, pensato dal Gruppo Bancario per i propri pensionati.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI PIANFEI E ROCCA DÈ BALDI

Banca di Credito Cooperativo che opera nelle Province di Cuneo e Savona

Il Tasso di salute dei Soci è il nostro Interesse

Problema

L’attenzione alla prevenzione e alla salute di dipendenti e soci - nonchè della società tutta - si traducono sempre più spesso in progetti aziendali, perchè è ormai diffusa la consapevolezza che il benessere e la qualità della vita siano la strada giusta per raggiungere i migliori risultati di business. Soluzione

Il progetto di prevenzione “Il Tasso di salute dei Soci è il nostro Interesse” è partito nel 2006 con la stampa di un libro dedicato all’importanza di una corretta alimentazione per la prevenzione di numerose malattie. Il volume è stato ristampato due volte (16.000 copie distribuite sul territorio), con la previsione di un’ulteriore ristampa; sono state inoltre organizzate conferenze, corsi di cucina naturale e seminari di approfondimento sul tema, potendo fare affidamento sul supporto delle Asl del territorio, della Provincia di Cuneo e dei medici di base. Il progetto si è concretizzato anche in interventi nelle scuole sul problema dell’AIDS, in iniziative di prevenzione del melanoma attraverso l’acquisto di attrezzature e attraverso la messa a disposizione di controlli gratuiti sui nei, in raccolte fonti per la costruzione di pozzi d’acqua e dispensari medici in Africa, in servizi di telemedicina con elettrocardiogrammi. Nel 2008 è stato poi acquistato un ecografo di nuova generazione per poter offrire gratuitamente agli associati del Gruppo - circa 4500 persone - esami di controllo vascolare, come prevenzione di ictus e infarti.

Risultati

Le conferenze organizzate dalla Banca sul tema “Alimentazione e Salute” hanno registrato oltre 800 presenze; altri 200 partecipanti sono intervenuti ai 4 corsi di cucina naturale tenuti presso l’Alberghiero di Mondovì. L’ampliamento del progetto nel tempo ha portato all’azienda un positivo ritorno di immagine e un soddisfacente ampliamento della propria base sociale.

Per questa e per le altre iniziative di beneficenza attivate, la Banca ha stanziato oltre 300.000 euro nel solo 2008.

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BELLONI & C. Gioielleria, oreficeria, orologeria milanese

Ethical Diamond by Gioielleria Belloni

Problema

All'inizio del 2000 Amnesty International - insieme ad altre organizzazioni - ha lanciato una campagna di sensibilizzazione sui “diamanti insanguinati”: consumatori, produttori e commercianti di gioielli hanno così scoperto che potrebbero essere stati inconsapevolmente implicati in uno dei conflitti che hanno devastato - e ancora devastano - una larga parte del continente africano (soprattutto Angola, Sierra Leone, Liberia, Repubblica Democratica del Congo). I diamanti estratti in queste zone sono, infatti, la principale fonte di finanziamento per l'acquisto delle armi e dell'equipaggiamento militare che alimentano queste guerre, causando grandi masse di sfollati, omicidi, mutilazioni, uso di bambini soldato. Soluzione

La Gioielleria Belloni ha lanciato nel dicembre 2005 gli Ethical Diamond, che vengono estratti da due miniere canadesi nelle quali vigono rigorosi criteri di produzione basati sul rispetto dei diritti delle popolazioni indigene, dell’ambiente e dei lavoratori. Questi standard comportamentali e procedurali sono contenuti nel “Canadian Diamond Code of Conduct”, cui la Gioielleria è chiamata ad attenersi nel lavorare e distribuire queste pietre. La sostenibilità degli Ethical Diamond è dunque certificata: soltanto di questi diamanti è possibile ottenere informazioni precise circa la loro origine (su di esse vengono incise con un laser un numero di serie, il Canadanmark e la foglia d’acero simbolo dello Stato americano), nonché circa la loro purezza, il loro peso e il loro colore. Gioielleria Belloni ha inoltre deciso di destinare il 5% degli incassi derivanti dalla vendita degli Ethical Diamond al progetto “Il Solitario” di Soleterre Onlus, finalizzato al sostegno di 700 bambini orfani e/o amputati in Sierra Leone e Costa d’Avorio con iniziative di tipo educativo e sanitario. Con Soleterre la Gioielleria ha inoltre realizzato un girocollo in edizione limitata i cui incassi vengono totalmente destinati al finanziamento del progetto.

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Il fatto di relazionarsi con miniere indipendenti e la possibilità di importare i diamanti direttamente, cioè baipassando tutta la rete distributiva tradizionale, consentono alla Gioielleria Belloni di proporre gli Ethical Diamond a prezzi finali competitivi. Per la diffusione del prodotto sono state attivate una campagna radiofonica ed un sito internet dedicato. Risultati

La risposta della clientela all’iniziativa di Gioielleria Belloni è stata superiore alle attese ed immediatamente entusiasta: i diamanti etici sono divenuti in poco tempo una parte fondamentale del fatturato dell’impresa. Grazie ad Ethical Diamond infatti la vendita di gioielli con diamante presso la gioielleria è quadruplicata, consentendo a sua volta di destinare ai progetti umanitari prescelti circa 30.000 euro.

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CANCLINI TESSILE Azienda produttrice di tessuti per camiceria

Associazione “Un Sorriso In Più” Onlus

Problema

Le aziende avvertono sempre di più l’esigenza di contribuire alla risoluzione delle problematiche del territorio in cui sono inserite, con un ampio e sistematico coinvolgimento anche dei propri collaboratori. Soluzione

La Canclini Tessile Spa ha confermato anche per il 2008 il proprio sostegno all’Associazione “Un Sorriso In Più” Onlus, organizzazione laica e indipendente costituita nel 2004 per volontà della famiglia Canclini e operante in favore di anziani e minori in situazione di difficoltà e disagio psicosociale. Due in particolare i progetti su cui l’azienda ha concentrato il proprio intervento:

- “Programmi assistiti dall’animale e anziani”, progetto di Attività e Terapie Assistite dall’Animale avente come obiettivo il miglioramento della qualità della vita di oltre 30 anziani ospiti di tre Case di riposo del territorio;

- “Acqua e Sorrisi”, progetto di attività motoria in acqua a favore degli anziani e dei minori seguiti dall’Associazione.

Attraverso queste specifiche iniziative l’Associazione intende adoperarsi per migliorare la qualità della vita di anziani e bambini che vivono situazioni di difficoltà e disagio, per promuovere una sana immagine della vecchiaia e del rapporto con essa, per diffondere una cultura della solidarietà e della sussidiarietà, per sostenere l’attività e l’impegno sinergico dei soggetti del terzo settore aventi le medesime finalità, favorendo il lavoro di rete. L’iniziativa è stata comunicata e condivisa con i dipendenti dell’azienda; a loro è stata anche data la possibilità di collaborare alla riuscita dei progetti impegnandosi, anche durante l’orario di lavoro, a favore dell’Associazione, offrendo svariate prestazioni a seconda delle proprie competenze ed attitudini. All’impegno dei dipendenti va aggiunto quello dei circa 45 volontari che operano direttamente a fianco di anziani e bambini.

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L’Azienda Canclini sostiene economicamente l’Associazione coprendo le spese di gestione degli spazi dedicati, delle varie iniziative progettuali e del personale appositamente assunto. Risultati

Nel 2008 sono aumentati gli utenti destinatari dei progetti “Programmi assistiti dall’animale e anziani” e “Acqua e Sorrisi”, con cui l’Associazione è ora in grado di rispondere alle esigenze di 50 anziani e 15 minori. L’azienda ha inoltre registrato soddisfazione tra il personale volontario coinvolto, sia per l’arricchimento personale legato al rapporto con l'utenza (anziani e bambini), sia per i contenuti del percorso formativo cui è stato possibile accedere per prepararsi all’esperienza. Nel corso del 2008 sono stati raccolti fondi - poi destinati all’Associazione - pari a 14.800 euro, sia attraverso la partecipazione a bandi di finanziamento presso le principali Fondazioni del territorio (Fondazione Provinciale della Comunità Comasca Onlus e Fondazione della Comunità di Monza e Brianza Onlus), sia attraverso l’iniziativa del 5 per mille. È infine in programma un’estensione del progetto “Programmi assistiti dall’animale e anziani” presso le altre tre Case in cui l’Associazione opera, visti i riscontri ottenuti nelle altre strutture.

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CANTINA SETTESOLI Azienda vinicola

Settesoli: sostegno di un intero territorio,

esempio di responsabilità sociale a tutto tondo

Problema

Spesso per rispondere efficacemente ad una situazione di crisi economica la soluzione più efficace è il lavoro partecipato in nome dell’obiettivo comune: una strategia, questa, che localmente può concretizzarsi individuando soluzioni, ma anche luoghi e persone, in grado di fare proprie le istanze del territorio ed organizzarsi per raggiungere i risultati stabiliti. Soluzione

La fondazione stessa di Settesoli così come il suo sviluppo rappresentano un progetto di responsabilità sociale completo: l’azienda nasce 50 anni fa, in un momento di gravissima crisi economica locale, grazie all’iniziativa di alcuni viticoltori che credettero nella possibilità di fare del vigneto il punto di partenza per il riscatto del territorio. Essi diedero vita alla cooperativa agricola Settesoli che da allora ha continuato a fare di cooperazione, responsabilità e sostenibilità la sua bandiera, con un continuum di iniziative lungo tre assi principali: economico-sociale, ambientale, culturale. La visione dei vertici Settesoli è ancora oggi quella di rendere la Cantina un modello di attività produttiva apprezzata non solo perché efficiente, ma anche perché in grado di esserlo nel rispetto e nella valorizzazione delle persone e dell’ambiente, attraverso il coinvolgimento di tutta la comunità. Obiettivi e piani di azione rispondono a necessità ed aspettative dei 1841 soci ma anche di clienti, fornitori, istituzioni. I soci contribuiscono al processo decisionale con incontri e assemblee generali. Soci, dipendenti, partner, altri stakeholder, sono informati anche tramite newsletter dell’avanzamento del progetto. Incontri, assemblee e newsletter consentono di verificare l’efficacia del programma ed individuare aree di miglioramento. Obiettivi del progetto e competenze chiave dell’azienda sono in strettissima relazione essendo missione di Settesoli la tutela e valorizzazione del territorio così come il progresso culturale, sociale ed economico della comunità: la produzione e la commercializzazione del vino (competenze chiave di Settesoli) sono il mezzo per raggiungere questo obiettivo.

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Risultati

Settesoli ha trasformato una realtà in grave crisi in un distretto di eccellenza, diventando modello di sviluppo positivo e sostenibile. Oggi è un esempio di successo riconosciuto a livello nazionale, ha consolidato credibilità e reputazione tra i suoi stakeholders che si riflettono nei risultati e nei riconoscimenti conseguiti nel 2008-09:

- favorire l’adesione dei viticoltori al progetto di monitoraggio delle fasi fenologiche e di analisi e catalogazione di ogni particella catastale, con lo scopo di ottimizzare le fasi di allevamento e lavorazione dell’uva;

- inaugurare il più grande impianto fotovoltaico realizzato in un’azienda vinicola italiana, con 80 tep/anno di combustibile risparmiato e 200 t/anno di emissioni di CO2 evitate, nonché di adottare un ulteriore impianto di energia pulita;

- utilizzare carta senza fibra di legno; - avviare un progetto di solidarietà a distanza a partire da Inycon

2008 a favore di “Vida a Pititinga Onlus”, associazione di solidarietà per bambini brasiliani.

Cantina Settesoli è stata inoltre “eletta” azienda dell’Anno per rapporto qualità/prezzo nell’Almanacco del Bere Bene Gambero Rosso 2009 (autorevole guida di settore); è azienda siciliana di riferimento per la grande distribuzione italiana di qualità, prima per volume con oltre 3 milioni di pezzi venduti e seconda per valore con oltre 7 milioni di euro di vendite; è azienda “positiva, sana e vera” legata al territorio secondo un’indagine sul consumatore per la percezione della marca a livello nazionale (“La Brand Equity Settesoli, Rapporto Qualitativo” Ricerca 27174/2008 Dinamiche-Rocchelli).

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CENTRO REGIONALE TOSCANO – CNA Società di servizi della Cna Toscana

Sa.Rete – rete di imprese certificate SA8000

Problema

Le micro e le piccole aziende incontrano spesso difficoltà di carattere culturale, organizzativo ed economico nell’applicazione di standard normativi complessi (ad es. SA 8000, norme ISO, ecc.): questo non di rado genera frustrazione e scoraggia anche gli imprenditori già “responsabili” in termini di scelte aziendali. Soluzione

Il progetto Sa.Rete è stato ideato con l’obiettivo di costituire un network di aziende Certificate Sa8000, in modo da:

- mapparne e monitorarne i fornitori (supply chain) rispetto a requisiti che includano i criteri della Responsabilità Sociale di Impresa;

- ottimizzare ed integrare alcuni processi aziendali; - sensibilizzare tutte le parti interessate sul significato della RSI.

La motivazione alla base dell’impegno assunto da Crt-Cna è da ricercarsi nell’esperienza maturata dall’azienda nella consulenza per l’implementazione di sistemi SA 8000, oltre che nella propria presenza all’interno della CER (Commissione Etica Regionale). Inizialmente è stato elaborato un questionario che consentisse di rilevare le caratteristiche ed i passaggi delle catene di fornitura da monitorare; successivamente i dati così raccolti sono stati analizzati con l’obiettivo di individuare eventuali anomalie e programmare le conseguenti azioni migliorative, nonchè di creare una banca dati dei fornitori per consentire scelte aziendali più consapevoli; a questo punto sono stati analizzati i processi aziendali secondo gli indicatori prefissati, e tutto il materiale, i contatti e le esperienze così emerse sono state ordinate e diffuse attraverso un portale dedicato, poi oggetto di una specifica campagna di comunicazione che mettesse in luce il valore aggiunto della certificazione SA8000, la quale garantisce la tracciabilità della catena di fornitura. Il portale è stato pensato come quale luogo virtuale di comunicazione e condivisione di buone prassi (web community), con l’obiettivo di diffondere la cultura della RSI verso altre aziende sensibili, verso i consumatori e verso le realtà associative del territorio di riferimento impegnate nei temi del sociale.

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Per ottenere la massima diffusione di obiettivi e risultati del progetto, Crt-Cna ha scelto come partner aziende collocate in varie province toscane ed appartenenti a diversi settori produttivi.

Risultati

È stata completata la fase di raccolta ed analisi dei dati sulla catena di fornitura e sono in fase di implementazione le azioni correttive a carico dei fornitori in cui sono state rilevate performance non in linea con le attese. Sono state mappate e monitorate circa 110 aziende; è parallelamente proseguita l’attività di costruzione del portale web che è attualmente raggiungibile all’indirizzo www.sa-rete.it. Sono infine state pianificate le attività di comunicazione, che prevedono workshop, convegni, iniziative di diffusione e comunicazione, sia all’interno della grande distribuzione organizzata che nelle scuole e nelle associazioni di categoria. Il progetto ha avuto e sta avendo un impatto significativo soprattutto sulle aziende che hanno intrapreso percorsi di RSI e che sentono il bisogno di condividerne punti di forza e debolezza con altre aziende egualmente sensibili. Inoltre l’iniziativa sta sicuramente contribuendo ad incrementare il livello di consapevolezza sulle tematiche della RSI sia grazie alle iniziative in programma sia grazie al materiale realizzato ed in fase di realizzazione. Nelle intenzioni dei proponenti, il progetto SaRete è destinato ad avere una continuità ed uno sviluppo nel tempo attraverso l’incremento numerico delle aziende aderenti ed il graduale coinvolgimento dei rispettivi fornitori sui temi della RSI.

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CERERIA TERENZI Produzione e vendita di prodotti in cera

La Luce Perfetta – Le candele di qualità tra tradizione e innovazione

Problema

L’approccio “etico ambientale” è ormai diventato una necessità fondamentale nelle scelte di marketing di ogni impresa. Non si può produrre “benessere” senza avere attenzione per ciò che ci circonda: l’ambiente, l’area di lavoro, la sicurezza e il sociale. Questa convinzione dovrebbe essere alla base di ogni scelta aziendale e motivazione di miglioramento continuo per rendere credibile e forte la propria azione commerciale. Soluzione

“La luce perfetta. Le candele tra tradizione e innovazione”, edito da Giunti Progetti Educativi, è un volume pubblicato a fine 2008 in quattro lingue (italiano, inglese, spagnolo e francese) e stampato su carta ecologica, nel quale viene evidenziata la passione che anima il lavoro della Famiglia Terenzi, ovvero la consapevolezza di creare oggetti capaci di evocare luoghi antichi in cui echeggia la storia sotto forma di essenza visiva, olfattiva e tattile. Nel libro, partendo da un excursus storico sull’origine delle candele, sono descritte le materie che le compongono e le tecniche con le quali esse vengono realizzate, arrivando infine alla definizione del connubio tra valore, creatività e innovazione cui Cereria Terenzi è giunta. Le fotografie pubblicate nel volume sono state scattate da Christian Critoforetti, vincitore del premio National Geographic 2008 nell’ambito di una collaborazione che ha portato diversi artisti a confrontarsi con l’arte dei maestri cerai. Tra questi anche Alberto Mariani che, nell’inverno del 2008, ha trascorso tre mesi all’interno della Cereria scegliendola come atelier per la realizzazione di una ventina di opere. Nel volume sono inoltre descritte le politiche aziendali in materia di tutela dei lavoratori, rispetto dell’ambiente ed attenzione alla clientela, con un’attenzione particolare alle esigenze del territorio in cui l’azienda opera. Nello specifico, per ciò che concerne la sicurezza e la salute, non solo vengono rispettate le disposizioni previste dalla L. 81/2008, ma è stato predisposto anche un sistema di aspirazione e purificazione dell’aria che permette ai lavoratori di operare in un ambiente salubre. Inoltre, poiché l’uso di essenze in grandi concentrazioni può generare un affaticamento da sovraesposizione al profumo in chi, giorno dopo giorno, confeziona

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candele, Cereria Terenzi commissiona i suoi profumi a un’azienda tedesca che, grazie a un brevetto unico al mondo, fornisce essenze di origine naturale in panetti solidi, più sicuri e meno attaccabili dagli agenti esterni. Ai dipendenti dell’azienda sono inoltre destinati: momenti formativi dedicati; azioni di contrasto al precariato femminile favorendone la crescita professionale, l’assunzione a tempo indeterminato e la flessibilità lavorativa; riunioni aperte in cui condividere risultati e successi. Rispetto invece alla necessità di impegnarsi a favore dell’ambiente, Cereria Terenzi utilizza soltanto materie prime (paraffina, stoppini, oli essenziali e coloranti) certificate e controllate.

Risultati

La qualità e la riconoscibilità dei prodotti proposti da Cereria Terenzi è il frutto di un sistema di governance aziendale che affianca gli insegnamenti dei mastri cerai all’uso di tecnologie innovative, impegnandosi anche per il rispetto dell’ambiente, la dignità del lavoro e la tutela del territorio. Per ciò che concerne il personale dipendente, si è registrata una diminuzione drastica degli infortuni sul lavoro grazie alla maggiore attenzione prestata verso i sistemi di sicurezza, sia attivi che passivi. La flessibilità (in azienda non esiste il marcatempo) è stata accolta dai dipendenti con coscienza e responsabilità. Il tasso di assenteismo non risulta di conseguenza rilevabile e la fidelizzazione all’impresa è notevole. Cereria Terenzi ha ricevuto negli anni numerosi premi: vanno ricordati ad esempio il riconoscimento del marchio “Crescita Responsabile”, concesso alle aziende che si distinguono per etica, sensibilità al sociale e difesa dell’ambiente; il Sodalitas Social Award, che ha valorizzato l’impegno a tutto tondo che caratterizza i proprietari di Cereria; l’inserimento dell’azienda nella Banca delle Eccellenze italiane per la salvaguardia del Made in Italy e nel 2007.

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CITTADINI Azienda specializzata nella produzione di reti destinate alla pesca, all’acquacoltura..

“Reti di solidarietà femminile”

Problema

L’India, ancora oggi, è un paese in cui le donne vivono in condizioni di particolare difficoltà: sono la minoranza della popolazione (48%) e quasi tutte sono analfabete; il salario femminile, a parità di lavoro, è un terzo di quello maschile; ad esse vengono assegnati i lavori più pesanti (es. la costruzione di strade); ancora diffusissimi sono i matrimoni forzati, l’emarginazione delle vedove e le violenze fisiche e morali. Soluzione

Cittadini ha ideato, proposto e partecipato all’attuazione del progetto internazionale “Reti di solidarietà femminile”, con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo economico e la promozione della donna nella regione costiera del distretto di Ramanathapuram, isola di Rameshwaram, località Pamban (Tamil Nadu, India meridionale), attraverso la realizzazione di un retificio meccanico per la produzione di reti da pesca. L’idea originaria del progetto è nata nella fase dell’emergenza post-tzunami: l’azienda Cittadini, produttrice di reti da pesca da 75 anni, aveva attuato un primo intervento di tradizionale beneficenza presso le zone più colpite inviando gratuitamente un container di reti nello Sri Lanka, allo scopo di ripristinare con urgenza l’attività della pesca, fondamentale per la ripresa economica dell’isola. A seguito di questo primo intervento l’azienda ha deciso di impegnarsi ad “esportare” il proprio patrimonio di esperienza nella lavorazione delle reti da pesca per realizzare nello Sri Lanka un retificio meccanico per la produzione di reti con nodo, allo scopo di rafforzare e verticalizzare la filiera della pesca, migliorare le condizioni socio-economiche della comunità locale e, soprattutto, garantire nuove opportunità di lavoro per la manodopera femminile. È stato dunque proposto alla Fondazione Giuseppe Tovini di Brescia di coordinare la realizzazione del progetto, che prevedeva la costruzione di uno stabilimento nella zona di Colombo, in Sri Lanka, dove avrebbero potuto lavorare una cinquantina di donne. Purtroppo la ripresa della guerriglia Tamil ha bloccato la costruzione del retificio. Si è quindi deciso di realizzare il progetto sulla costa del Tamil Nadu, gravemente danneggiata dallo tzunami; il retificio è stato pertanto costruito a Pamban, un’isola

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abitata da 80.000 pescatori. La Cittadini ha partecipato attivamente a tutte le fasi di attuazione del progetto: l’esame della situazione locale e la verifica della fattibilità tecnica, la scelta degli impianti, la formazione del personale indiano nella sua sede di Paderno Franciacorta, l’assistenza in loco per l’avviamento finale degli impianti e l’inizio della produzione. Risultati

I risultati conseguiti con la realizzazione del retificio a Pamban sono principalmente di tipo: - economico, perché è stata realizzata un’attività produttiva generatrice di reddito per l’auto-sostentamento delle famiglie locali e che metterà a disposizione della comunità gli strumenti necessari per la pesca a prezzi inferiori rispetto a quelli praticati dai grossisti locali, molto spesso in regime di monopolio; - sociale, perché beneficiarie dell’intervento sono innanzi tutto le donne (circa 50) della comunità; si tratta spesso di donne vedove (le persone più emarginate nella società indiana, le “ultime”), che in questo modo potranno acquisire competenze professionali utili per una loro futura indipendenza. - culturale, perché con questo progetto Cittadini ha voluto superare la cultura della donazione e dell’assistenzialismo, rendendo i destinatari dell’intervento artefici e protagonisti del proprio riscatto sociale.

Oggi il retificio, inaugurato il 13 agosto 2008, è considerato dalle autorità civili e religiose un modello produttivo di riferimento per lo sviluppo economico della regione. La realizzazione del retificio ha avuto forti influssi positivi anche sul personale aziendale interno, e non soltanto sui tecnici direttamente coinvolti nella formazione.

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COMETA Azienda che opera nel campo della componentistica meccanica

Da incubatoio a impresa

Problema

L'integrazione lavorativa delle persone disabili deve avvenire in un’ottica che si allontani da una visione assistenzialistica – concentrata sull’handicap piuttosto che sulle capacità professionali – e che metta in primo piano il valore aggiunto che il disabile può apportare all’azienda. Soluzione

Cometa sostiene da tempo l’attività della Cooperativa Sociale Voloentieri, costituitasi con lo scopo di favorire l’integrazione lavorativa e sociale delle persone socialmente svantaggiate, con particolare attenzione a persone in condizioni di disagio. Cometa indirizza alla cooperativa svariate commesse di lavoro e mette a disposizione della stessa il proprio supporto e la propria esperienza aziendale. Grazie anche al sostegno di Cometa, Voloentieri – nata come cooperativa di tipo A – è divenuta nel 2007 una cooperativa di tipo B, aderendo poi alla Convenzione Quadro Territoriale “accordo per una sperimentazione finalizzata all’integrazione delle persone disabili che presentino particolari difficoltà di inserimento nel ciclo lavorativo ordinario”. Nell’ambito di tale convenzione le aziende che conferiscono commesse di lavoro alla Cooperativa, permettendo l’ingresso di operatori disabili all’interno del proprio ciclo lavorativo, possono computare tale inserimento ai fini della copertura della quota di riserva obbligatoria. Le aziende che, insieme a Cometa, hanno deciso di sostenere l’attività della cooperativa Voloentieri, si impegnano anche a coinvolgere i lavoratori disabili in attività ricreative. Vanno ricordati a questo proposito il motoraduno Honda e le gare di motociclismo Hornet Cup a Misano e a Mugello. Risultati

Attualmente presso la cooperativa sociale Voloentieri prestano servizio 16 collaboratori a tempo pieno e due soci volontari, cui aggiungere le collaborazioni per assistenza contabile, tecnica ed amministrativa di cui la cooperativa si avvale saltuariamente.

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Essa intrattiene rapporti di lavoro costanti con 10 aziende del gruppo CISI, che corrispondono a circa 2.000 ore al mese lavorate. Il supporto di Cometa e delle altre aziende vicine a Voloentieri ha favorito una più serena integrazione sociale dei lavoratori della cooperativa,che si sentono in questo modo appagati e motivati.

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HOTEL AMBA Struttura ricettiva

Tradizione e accoglienza

Problema

Gestire una struttura ricettiva significa non soltanto offrire servizi di ristorazione ed accoglienza, ma anche divenire tramite per la diffusione dell’identità e dei valori del proprio territorio di appartenenza. Soluzione

L’Hotel Amba - membro del Consorzio Piccoli Alberghi di Qualità - mira a trasmettere la tradizionale accoglienza della riviera romagnola unitamente ad una particolare attenzione alla qualità del proprio servizio alberghiero. La filosofia dell’Hotel, condivisa con tutti i membri del Consorzio, si basa su principi quali la centralità della persona, la sinergia tra tradizione e innovazione, l’apertura e lo sviluppo delle relazioni con il territorio, la promozione dell’equilibrio e dell’armonia nei periodi di vacanza, la tutela dell’ambiente e del paesaggio naturale, l’impegno sociale. Questi principi trovano applicazione concreta nella gestione quotidiana della struttura. La qualità del servizio, per esempio, è perseguita proponendo esperienze diversificate in linea con l’offerta turistica del territorio; si valorizza la tradizione locale scegliendo prodotti alimentari biologici distribuiti da fornitori del luogo, ma anche proponendo prodotti tipici e pietanze fatte in casa o restituendo agli agricoltori i prodotti avanzati (come il pane) per avviarli al riciclo ed evitarne lo spreco; si racconta la storia della riviera anche attraverso l’arredamento (nella sala da pranzo ha trovato spazio una madia per la preparazione della piadina romagnola); si tutela l’ambiente praticando la raccolta differenziata, utilizzando lampadine a basso consumo e frangi getto in ogni rubinetto, invitando i clienti a richiedere il cambio della biancheria solo quando necessario, utilizzando detersivi biologici o certificati Ecolabel; si pratica la solidarietà partecipando, insieme a tutti gli altri alberghi consorziati, all’iniziativa “Coriandoli di Solidarietà”, durante la quale l’importo raccolto dalla vendita dei biglietti della consueta lotteria di Carnevale viene devoluto a favore di progetti locali, solitamente di carattere socio-sanitario.

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Risultati

Il successo della formula che contraddistingue gli aderenti al Consorzio dei Piccoli Alberghi di Qualità è confermata dalla fedeltà con la quale da decenni le stesse persone continuano a scegliere di trascorrere le proprie vacanze in queste strutture. Nel 2004 il Consorzio ha inoltre ottenuto il Premio “Adriatic Coast Award” per la sezione “L’aggregazione di imprese della Riviera che meglio rappresenta i concetti propri del Club: cooperazione, innovazione, identità comune e omogeneità dell’offerta”. Queste le motivazioni che hanno accompagnato l’assegnazione del riconoscimento: “Perché sono stati in grado di valorizzare l’offerta tipica e familiare della Riviera che, fino a pochi anni fa, era considerata marginale, dando invece valore proprio a questa loro caratteristica, applicando anche sistemi di qualità e progetti innovativi”. L’Hotel Amba ha inoltre registrato, alla luce degli accorgimenti messi in atto, un significativo risparmio energetico e idrico, che non ha però inciso negativamente sulla qualità del servizio offerto.

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HOTEL BEL SOGNO Struttura ricettiva

Il nostro impegno per l’ambiente - Turismo sostenibile

Problema

Anche i piccoli gesti possono contribuire alla tutela del territorio: per le strutture ricettive tale certezza deve esprimersi sia in una continua riflessione sull’impatto ambientale prodotto, sia nell’elaborazione di proposte concrete che consentano all’utenza di maturare questa consapevolezza. Soluzione

La politica ambientale dell’Hotel Bel Sogno si esprime in 4 ambiti principali: 1) la raccolta differenziata, applicata sia nei luoghi comuni che nelle singole camere. 2) I risparmi idrico ed energetico. Nel 2003-2004, nell’ambito di una più generale ristrutturazione dell’edificio, sono stati installati pannelli solari per la produzione di acqua calda, che consentono un risparmio interno di gas del 30-40%. Inoltre tutte le lampadine presenti all’interno dell’Hotel sono a basso consumo. L’accesso ad ogni camera, poi, è vincolato all’inserimento di una scheda magnetica di apertura/chiusura della porta che permette l’attivazione di un dispositivo elettrico che collega televisione, impianto di condizionamento/riscaldamento, impianto di illuminazione e finestre; viceversa uscendo alla camera, e quindi togliendo la tessera magnetica, tutto si spegne. Rispetto invece al consumo idrico i rubinetti dell’albergo sono dotati di frangi getto, gli scarichi dei WC hanno di due differenti chiamate dell’acqua e per il lavaggio della biancheria vengono utilizzati esclusivamente detersivi certificati. In ogni camera sono inoltre presenti gli adesivi di Legambiente, sia quelli con le regole finalizzate al corretto utilizzo dell’acqua sia quelli che riguardano l’uso della biancheria, in particolare il cambio e il recupero degli asciugamani. 3) La qualità dell’offerta alla clientela, riscontrabile - ad esempio - nell’angolo del biologico allestito per la prima colazione; nell’acquisto di prodotti alimentari prevalentemente da fornitori locali e in grado di garantire provenienza e genuinità degli alimenti (l’Hotel Bel Sogno è iscritto ai GAS – Gruppi di Acquisto Solidali); nell’acquisto di merce di qualità come l’olio extravergine e i vini DOC; nell’inserimento, nel menù,

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di prodotti tipici dell’enogastronomia romagnola; nella promozione di un turismo eco-sostenibile e diversificato che valorizzi l’offerta storica e culturale del territorio; nell’incoraggiamento a una mobilità sostenibile mettendo a disposizione della clientela biciclette in uso gratuito. 4) l’educazione ambientale nei confronti dell’utenza. In ogni camera vengono lasciati: della carta riciclata, una cartellina con materiale sull’Ecolabel, un depliant informativo sull’ambiente e sul turismo sostenibile, un questionario di valutazione del servizio fruito, dei fazzoletti ecologici, un depliant che spiega l’impegno della struttura per l’ambiente ed una mini guida di Rimini. Ai bambini viene invece regalata una cartelletta contenente un libretto da dipingere (con elementi del mare) e colori a matita atossici; restituendo il libretto colorato, ogni bimbo può ricevere in premio un altro kit.

Risultati

Essere responsabile ha permesso all’Hotel Bel Sogno di acquisire nuovi clienti, soprattutto provenienti dal Nord Europa (svedesi e tedeschi): essi appartengono infatti a nicchie di mercato sempre più sensibili alle scelte aziendali orientate alla sostenibilità, e dunque prediligono l’Hotel Bel Sogno proprio per il Marchio Europeo di Qualità Ecologica – Ecolabel ottenuto (unica struttura nel Comune di Rimini a possederlo). Si è inoltre rilevato che i dipendenti, potendo esercitare la propria attività in modo sostenibile, sono più motivati al lavoro, più legati all’azienda e più sensibili a scelte e gesti in favore dell’ambiente, che tendono ad applicare anche a casa.

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HOTEL EDY Struttura ricettiva

La filosofia di Slow Food e la tradizione romagnola

Problema

In un periodo storico in cui l’omologazione colpisce anche i prodotti alimentari, a scapito della qualità e della varietà delle proposte, esistono e soddisfano la clientela percorsi alla riscoperta della cultura gastronomica locale che ne evidenzino l’originalità e la modernità. Soluzione

L’Hotel Edy ha intrapreso una collaborazione con uno chef Slow Food per effettuare una ricerca storica sui piatti - di mare e di terra - della tradizione romagnola, in modo da poter offrire ai clienti un menù non solo più ricco ma anche più rappresentativo della cultura del territorio locale, della sua storia e delle sue tradizioni. La ricerca prevede, oltre all’individuazione delle ricette, anche una descrizione delle origini e dell’evoluzione storica di ogni piatto; informazioni, queste, che verranno poi proposte direttamente alla clientela. Questa iniziativa esprime, nello specifico, alcuni principi che Slow Food e l’Hotel Edy condividono rispetto al cibo: il piacere della diversità delle ricette e dei sapori, la varietà e la specificità dei luoghi di produzione, il rispetto del ritmo delle stagioni e la salvaguardia delle cucine e delle produzioni locali. Più in generale con il progetto l’Hotel Edy intende valorizzare il concetto di sostenibilità: per l’ambiente, perché i piatti proposti sono composti prevalentemente di prodotti biologici locali, dunque a basso impatto ambientale e non soggetti a lunghe catene di distribuzione; per il territorio, valorizzando le dimensioni culturale e tradizionale locale; per gli ospiti (i clienti), che possono usufruire di percorsi di informazione e sensibilizzazione al gusto. L’Hotel Edy ha deciso di avviare questa esperienza perché in linea con la filosofia del Consorzio Piccoli Alberghi di Qualità, di cui è membro. Il disciplinare del Consorzio prevede infatti che gli albergatori soci ogni settimana propongano un piatto – a pranzo o a cena – tipico della cucina romagnola, inseriscano nel buffet della colazione torte fatte in casa almeno

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una o due volte la settimana, utilizzino in ogni pasto almeno tre prodotti tipici del territorio. La tradizione enogastronomica è trasmessa anche mediante un libro regalato a tutti i clienti e contenete le ricette della cucina romagnola. Risultati

I risultati di performance relativi al progetto “La filosofia di Slow Food e la riguardano innanzitutto la legittimazione sociale dell’attività economica dell’Hotel Edy: tale valore è riconosciuto anche dalla clientela, che condivide l’importanza di mantenere viva la cultura locale e lo dimostra continuando a scegliere l’Hotel Edy anno dopo anno. Il personale dipendente è stato attivamente coinvolto nella definizione delle politiche aziendali; questa condivisione ha favorito il rafforzamento dello spirito di gruppo, garantendo un basso turnover. La scelta di puntare sulla tradizione della cucina romagnola è un’iniziativa che ha un impatto positivo sull’intero territorio poiché ne valorizza la storia e la cultura. Nel 2004, infine, il Consorzio Piccoli Alberghi di Qualità ha ottenuto il Premio “Adriatic Coast Award” per la sezione “L’aggregazione di imprese della Riviera che meglio rappresenta i concetti propri del Club: cooperazione, innovazione, identità comune e omogeneità dell’offerta”. Queste le motivazioni che hanno accompagnato l’assegnazione del riconoscimento: “Perché sono stati in grado di valorizzare l’offerta tipica e familiare della Riviera che, fino a pochi anni fa, era considerata marginale, dando invece valore proprio a questa loro caratteristica, applicando anche sistemi di qualità e progetti innovativi”.

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HOTEL LA GIOIOSA Struttura ricettiva

Hotel La Gioiosa: calda e serena ospitalità nel rispetto dell’ambiente

Problema

Il miglioramento del luogo in cui si vive dipende soprattutto da un insieme di piccoli gesti e scelte quotidiane, operate ricordando che la terra non è una risorsa da sfruttare fino alla sua distruzione, ma è un bene da proteggere, da valorizzare e da condividere.

Soluzione

La gestione dell’Hotel La Gioiosa - struttura ricettiva “2 stelle” associata al Consorzio “Piccoli Alberghi di Qualità” - aggiorna sistematicamente le proprie scelte in campo ambientale, andando dalle politiche di risparmio energetico e idrico all’educazione alimentare, fino alla riduzione e al riciclaggio dei rifiuti. Queste alcune delle azioni messe in atto in questo senso: l’uso di lampadine a basso consumo, di riduttori del getto d’acqua in tutti i rubinetti, di carta igienica riciclata e di sapone ecologico nei dispenser; il lavaggio della biancheria effettuato attraverso lo sprigionamento di ossigeno, che invece di essere prodotto da saponi viene liberato dallo sfregamento di blocchi in ceramica; l’allestimento delle camere, tinteggiate con colori naturali all’acqua e dotate di materassi anallergici e di sensori alle finestre che interrompono l’emissione di aria condizionata in caso di apertura dei vetri; la predisposizione di una cartellina di accoglienza dei clienti con i materiali informativi di Legambiente, che ha curato degli opuscoli sul risparmio energetico e sulle scelte ambientaliste “in vacanza”; l’incoraggiamento della mobilità sostenibile attraverso la messa a disposizione di biciclette e di biglietti dell’autobus gratuiti; la possibilità di accedere a menù completamente vegetariani o per celiaci. Risultati

L’impegno nei confronti dell’ambiente da parte dell’Hotel La Gioiosa è riconosciuto ed apprezzato dai clienti, la cui fidelizzazione è in crescita. Inoltre, lo stile di vita ecologicamente orientato dei titolari risulta acquisito anche dal personale dipendente.

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Rispetto infine allo specifico programma di lavaggio e detergenza applicato, l’Hotel La Gioiosa ha ricevuto da Legambiente – nel 2006 – il premio come “Struttura consigliata per l’impegno in difesa dell’Ambiente”.

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PALM Società che opera nel settore dei pallet e degli imballaggi in legno da trasporto

Il Green Pallet buono, sano e pulito

per una filiera bosco-legno-consumatore responsabile

Problema

Ogni anno in tutto il mondo si perdono 13 milioni di ettari di foreste; soltanto nel periodo tra il 1984 e 2004 ne sono stati distrutti addirittura 250 milioni: otto volte la superficie territoriale italiana. Per far sì che la risorsa-legno non venga sprecata o male utilizzata è necessario che le imprese che la utilizzano lavorino nel rispetto della direttiva 94/62/CEE che regola il recupero dei rifiuti da imballaggio e la loro conseguente riduzione di volume e di impatto ambientale, al fine di promuoverne un uso più consapevole e di creare una filiera produttiva sostenibile in tutti i suoi passaggi. Soluzione

La sfida di Palm è quella di presentare un progetto di filiera integra (bosco-legno-consumatore responsabile) che vada incontro alle nuove esigenze del pianeta. A questo scopo l’azienda ha attivato una serie di iniziative che intendono trasformare la filiera produttiva – attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholder – in un processo sostenibile e garantito in tutte le sue fasi. Un esempio è rappresentato dal Green Pallet: esso è costruito con legno recuperato ed utilizzato localmente, riciclato dall’industria del legno e impiegato nei blocchetti di agglomerato da reinserire nel ciclo produttivo. Numerosi i vantaggi derivanti da questo procedimento: si favoriscono infatti la forestazione locale, l’industria regionale, la creazione di posti di lavoro stabili, lo sviluppo economico di tutta la filiera legno, l’abbattimento delle emissioni di gas serra e il sequestro di CO2, il rispetto del Protocollo di Kyoto, la lotta ai cambiamenti climatici, l’energia rinnovabile, la diminuzione del traffico e dell’inquinamento da spostamento merci. Per contrastare invece l’illegalità diffusa nel commercio del legno Palm aderisce al progetto FLEGT, che tutela la biodiversità delle foreste e i diritti delle popolazioni che ci abitano e lavorano; l’azienda adotta inoltre il piano d’azione REDD, che mitiga la deforestazione e i costi globali del cambiamento climatico.

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Palm porta avanti il suo impegno attraverso la collaborazione con Stora Enso (fornitura di legname certificato PEFC), Xilopan (approvvigionamento di tappi pressati realizzati con materiale legnoso riciclato nel cuore della Lombardia), Tetra Pack/Sterilgarda (creazione di un circolo virtuoso territoriale con il riutilizzo di pallet usati), AssoSCAI (utilizzo della multietichetta ambientale AssoSCAI, basata sulle norme ISO 14020 e 14021, per qualificare ambientalmente i prodotti trasportati).

Risultati Coerentemente con gli obiettivi di valorizzazione della filiera e del territorio il circuito Palm-Tetra Pack-Sterilgarda si è posto l’obiettivo di sanificare e riutilizzare oltre 30.000 pallet, che corrispondono al 50% del parco pallet durante il primo anno del circuito di reverse logistic; il raggiungimento di questo risultato ha portato un risparmio economico di oltre 25.000 Euro e la mancata emissione di oltre 300 t di CO2. Palm ha inoltre avviato una collaborazione sinergica con il fornitore Stora Enso per ridurre del 20% le emissioni della filiera entro il 2020, ed ha compensato le emissioni di CO2 prodotte nel 2007 (16.956 t) con l’adozione di 120 ettari di pioppeti certificati PEFC presso il Comune di Castelnuovo Bormida (AL). Sono stati assegnati a Palm, come riconoscimenti dell’impegno profuso nei confronti dell’ambiente, svariati riconoscimenti; tra questi la certificazione “Valore Sociale” (settembre 2008), particolarmente significativa visto l’apporto dato alla definizione dello standard da parte del movimento dei consumatori. In tema di sostenibilità Palm ha infine sensibilizzato i propri dipendenti proponendo loro oltre 200 ore di corsi di formazione tematici di aggiornamento.

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RGA Società di consulenza aziendale specializzata in servizi per l’ambiente, la sicurezza

sul lavoro e la responsabilità sociale

Condivisione di valori e impegni di responsabilità per guidare l’azienda verso l’eccellenza

Problema

L’etica costituisce la leva del successo e della redditività duratura dell’impresa: adottare comportamenti responsabili, e renderli internamente condivisi, favorisce infatti la competitività aziendale. Soluzione

Il progetto “Condivisione di valori e impegni di responsabilità per guidare l’azienda verso l’eccellenza”, avviato nel 2005, è finalizzato a fondare i comportamenti d’impresa su un set di valori condiviso ed in linea con gli standard etici cui l’impresa intende attenersi. Nello specifico l’iniziativa si è concretizzata nella redazione e successiva revisione di un Codice di comportamento cui hanno contribuito tutti i membri dell’azienda. Per declinare in azioni concrete i valori espressi nel nuovo Codice, ogni anno viene definito un Piano d’azione che esplicita interventi, tempi, responsabilità, risorse e risultati attesi, e la cui applicazione viene monitorata e rendicontata a fine anno con un Responsibility Report. Dal punto di vista metodologico è stato adottato un approccio partecipativo che, attraverso il coinvolgimento di tutto il personale di RGA e alla costruzione di un dialogo costruttivo, ha permesso il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Risultati

Nonostante non sia possibile dimostrare una connessione diretta tra l’impegno di RGA in questo progetto e le prestazioni aziendali complessive, l’azienda ritiene che l’iniziativa, insieme agli altri sistemi di gestione adottati (formazione, pianificazione dell’attività delle risorse umane, budget e controllo, etc.), abbia contribuito al raggiungimento dei risultati economici positivi e alla tendenza di crescita che RGA ha conosciuto negli ultimi anni. Il coinvolgimento di tutto il personale nel progetto “Condivisione di valori e impegni di responsabilità per guidare l’azienda verso l’eccellenza” ne ha aumentato la sensibilità verso il tema della responsabilità sociale ed ha fatto

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apprezzare non solo lo sforzo di RGA nel perseguimento degli obiettivi stabiliti, ma anche la disponibilità al confronto e al dialogo su questi temi. L’impegno aziendale in tal senso ha anche portato ad un maggiore affiatamento tra il personale aziendale e ad un miglioramento delle relazioni tra colleghi. L’impresa intende portare avanti il progetto anche nei prossimi anni.

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ROADRUNNERFOOT ENGINEERING Azienda produttrice di componenti per protesi ortopediche

A.F.A – Ausili For All

Problema

Fino a poco tempo fa in Italia non esistevano aziende produttrici di componenti per protesi ortopediche ma solo filiali commerciali di multinazionali estere. Di conseguenza sul prezzo di tali ausili hanno sempre inciso notevolmente i costi di trasporto, cui sommare i ricarichi dei rivenditori. Chi risente di queste inefficienze è inevitabilmente il disabile, che spesso non può permettersi queste tecnologie e, dunque, non può gestire in modo gratificante e autonomo la propria vita. Soluzione

Il progetto “A.F.A. – Ausili For All” è stato avviato da Roadrunnerfoot Engineering per sviluppare ausili nuovi e altamente performanti che coprano le esigenze delle differenti tipologie di disabilità e che consentano - realizzando l’intero processo produttivo in Italia - l’abbattimento di costi di trasporto e ricarichi. Più in generale l’azienda intende, con quest’iniziativa, ridare fiducia ai disabili attraverso la fornitura di ausili economicamente accessibili. Il progetto si fonda sull’esperienza di vita e sulla competenza professionale di Daniele Bonacini (amputato transtibiale ed atleta paralimpico nonché ingegnere meccanico), che nel 2007 ha fondato l’Associazione senza fine di lucro “Disabili no Limits” con l’obiettivo di donare gli ausili alle persone economicamente più disagiate. Roadrunnerfoot Engineering sostiene quest’impegno e fornisce gratuitamente all’Associazione il know-how necessario allo sviluppo di ausili non realizzati da aziende profit perché a basso margine di guadagno. Nell’ultimo anno Disabili no Limits ha realizzato il Comfort Walking: si tratta di un piede protesico per anziani amputati da diabete e realizzato con materiali compositi innovativi (tessuti in fibra di carbonio a matrice polimerica). Esso si caratterizza per una buona ammortizzazione, presenta un elevato comfort ed ha un prezzo contenuto (500 euro contro le 1500-4000 euro degli altri piedi disponibili sul mercato). Roadrunnerfoot si è impegnata nella produzione di questi ausili e nella fornitura gratuita di 10 piedi all’anno per 3 anni all’associazione Disabili no

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Limits, che a sua volta li donerà agli anziani indigenti residenti nel territorio milanese. Altro progetto dell’Associazione è la realizzazione di una protesi completa per amputati sotto il ginocchio, da destinare ai disabili dell’Etiopia divenuti tali a causa dell’esplosione di una mina. Obiettivo di prezzo di questa protesi è 250€ (ad oggi le ONG comprano le protesi tecnologiche ad un prezzo che oscilla tra 1.000 e 2.000 euro). La protesi completa verrà fornita, tramite accordi con il CCM (Comitato Collaborazione Medica) prima in Etiopia e successivamente in tutti i paesi colpiti dalle mine.

Risultati

Il piede per anziani amputati da diabete - progettato dall’Associazione - è in fase di avviamento produttivo: una volta pronto, questo verrà prodotto dalla RRF e donato da Disabili no Limits a 10 anziani segnalati dal Comune di Milano. La ricaduta sociale degli ausili prodotti dalla RRF è estremamente significativa: grazie a questo progetto infatti i disabili riusciranno ad ottenere una protesi completa ad un costo molto basso, conoscendo un notevole miglioramento della qualità della propria vita. Nel medio periodo l’Associazione e Roadrunnerfoot intendono impegnarsi nella realizzazione di una carrozzina ultraleggera quasi totalmente coperta dal Nomenclatore Tariffario e di un tutore - Molla di Codevilla - con prestazioni superiori rispetto a quelle attualmente in commercio. Disabili no Limits intende inoltre adoperarsi per aumentare di anno in anno il numero di ausili da donare, e di attuare una politica di informazione che raggiunga un pubblico sempre più ampio di persone.

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SOCIETÀ AGRICOLA CIGNALE Azienda agricola

Una scelta per l’Abruzzo: L’officina del buon vivere tra storia e natura Problema

Gestire un’attività agricola nel rispetto dell’ambiente significa migliorare il territorio per sé e per gli altri valorizzandone le tradizioni culturali e produttive e tutelandone la biodiversità. Anche l’organizzazione di momenti ricreativi può risultare utile e arricchente in tal senso. Soluzione

La Società Agricola Cignale ha intrapreso un percorso di ritorno alle radici finalizzato alla valorizzazione della tradizione del proprio territorio di riferimento, al rilancio di colture e varietà nel tempo dimenticate, all’attenzione sana al gusto, al bello e all’ospitalità. Concretamente la Società Agricola Cignale intende adoperarsi per: - aumentare la propria produttività, promuovendo attività complementari atte ad incrementarne il reddito (agriturismo), potenziando il terreno attraverso il ripristino di un laghetto, valorizzando la flora circostante; - realizzare una produzione agricola di alta qualità e diversificata secondo i ritmi delle stagioni, tutelando il paesaggio e privilegiando la filiera corta e la collaborazione con altre realtà aziendali locali; - far conoscere e valorizzare il territorio locale, organizzando eventi che permettano di avvicinare la cultura contadina e realizzando itinerari che favoriscano la riscoperta del paesaggio. Estremamente utile a questi scopi può rivelarsi la creazione di relazioni trasparenti con tutti gli stakeholders, al fine di rispondere meglio alle loro esigenze ed aspettative.

Risultati

Oltre agli obiettivi già conseguiti - l’identificazione di un logo che permetta la riconoscibilità dell’azienda e la registrazione dei marchi, il ripristino di un bosco lasciato in completo abbandono, le piantumazioni di un nuovo uliveto (400 piante) e di 50 alberi da frutto – sono in via di completamento: - la ricostruzione di una casa rurale secondo i principi dell’edilizia sostenibile con tutti gli accorgimenti necessari per la salvaguardia ambientale ed il risparmio energetico. È previsto che entro il mese di

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maggio 2009 la struttura possa essere operativa con 4 camere e servizio di ristorazione. - la messa a coltura dei circa 22 ettari di terreno a disposizione della Società Agricola esclusivamente con metodi naturali, per preservare tutte le caratteristiche originarie del territorio. - l’aggiornamento del sito www.agricolacignale.eu (con la collaborazione di HERMES AGENCY). Esso è stato progettato fin dall'inizio secondo i criteri di fruibilità dei contenuti e di accessibilità.

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WET LIFE VILLAGUARDIA Centro sportivo e di benessere

Wet Life Villaguardia. In acqua da o a 100

Problema

Nelle zone dove sono più diffuse situazioni di disagio è importante creare, oltre che iniziative di risposta concreta ai bisogni primari delle persone più in difficoltà, anche momenti di svago e divertimento che ne favoriscano la relazione l’integrazione sociale. Soluzione

Wet life Villaguardia, a partire da una sperimentazione effettuata da aprile a giugno 2008, ha avviato con la provincia di Como il progetto di attività motorie in acqua “Acqua e Sorrisi”, realizzato in collaborazione con l’associazione “Un sorriso in più” e rivolto ad anziani e minori in situazione di difficoltà e disagio sociale. Obiettivo principale del progetto è offrire a soggetti ad elevata vulnerabilità occasioni di svago, cura, benessere ed integrazione sociale, attraverso la realizzazione di attività motorie in acqua totalmentre gratuite e coordinate da personale qualificato. Wet life Villgauardia ha portato avanti l’iniziativa creando una rete di relazioni con svariati soggetti del territorio - Comunità educative per minori, Case di riposo – anche allo scopo di stimolare uno sviluppo della comunità concreto e duraturo. Gli istruttori Wet life sono stati specificamente formati prima di essere coinvolti nel progetto. Risultati

Gli obiettivi generali del progetto “Wet Life Villaguardia. In acqua da o a 100” possono considerarsi raggiunti; proprio per questo la società intende estendere il progetto anche al centro Wet life di Stezzano. Concretamente la realizzazione delle attività per bambini ed anziani disagiati ha permesso alla società di vedere aumentati la competenza ed il coinvolgimento delle proprie risorse umane e di fornire agli strati più deboli della popolazione locale 257 ore di attività in acqua, coordinate da educatori appositamente formati.

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CATEGORIA 6 – INNOVAZIONE DI PRODOTTO O SERVIZIO SOCIALMENTE, AMBIENTALMENTE E FINANZIARIAMENTE

RESPONSABILE

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ADRIATICA ACQUE Azienda operante in Emilia Romagna e nella provincia di Pesaro-Urbino

promuovendo l’acqua della rete idrica

Fonte dell’Acqua

Problema

I circa 172 litri di acqua minerale consumati annualmente da ciascun italiano corrispondono ad oltre 5 miliardi di bottiglie di plastica da smaltire ogni anno, cui aggiungere l’imballaggio, che rappresenta più del 60% del costo dell’acqua. A questo bisogna aggiungere i consumi in petrolio per produrre le bottiglie di plastica, dei consumi di gasolio dei camion che le trasportano ai centri di distribuzione (alcuni distanti migliaia di chilometri), e così via. Soluzione

Le “Fonti dell’Acqua”, realizzate da Adriatica Acque, sono strutture in grado di fornire al cittadino acqua di rete (a temperatura ambiente, refrigerata e gassata) andando a ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2 derivanti dalla produzione di PET e le sostanze emesse dagli scarichi dei TIR, stimolando quindi il consumo dell’acqua del rubinetto come scelta possibile ed economicamente vantaggiosa per i consumatori. Il tutto è arricchito da una struttura, un punto di ritrovo come succedeva in passato con le fontanelle di paese, in grado di divulgare importanti messaggi sulla sostenibilità ambientale ricordando che l’acqua è un bene di tutti. Il progetto “Fonti dell’Acqua” nasce per favorire la riduzione degli impatti ambientali e le buone pratiche, in particolare per incentivare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto, come scelta possibile in quanto risorsa fondamentale ed economicamente vantaggiosa. “Fonti dell’Acqua”, che ha uno dei suoi pilastri nella competenza delle multiutilities nel garantire la qualità dell’acqua di rete, si inserisce tra le azioni da praticare per promuovere comportamenti sostenibili delle Pubbliche Amministrazioni verso i cittadini. La campagna “Fonti dell’Acqua” è stata pubblicizzata attraverso una newsletter delle multiutilities, incontri con le Pubbliche Amministrazioni, campagne di informazione ai singoli cittadini, la condivisione delle finalità dell’iniziativa con le Associazioni di Categoria, la presenza del progetto alla “Vetrina della Sostenibilità” della Regione Emilia Romagna, la distribuzione gratuita di materiale informativo, borracce e caraffe favorenti il corretto utilizzo dell’acqua di rubinetto.

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Risultati

Adriatica Acque, alla data del 31 dicembre 2008, presenta circa 500 impianti installati presso privati, aziende e Pubbliche Amministrazioni. Dai risultati riguardanti il livello di gradimento del servizio, l’impatto ambientale e l’effetto economico si evince, considerando tutte le utenze, un pieno successo (basti considerare i risultati del progetto Hera2O). Per il 2009 si prevedono 500 ulteriori installazioni di impianti presso le stesse categorie di utenza; per lo stesso anno è prevista la fase di costruzione di “Fonti dell’Acqua” nel territorio. Sono già stati avviati a questo scopo i contatti con le Pubbliche Amministrazioni, il cui stato di avanzamento lascia prevedere la possibilità di costruire almeno 8 “Fonti dell’Acqua” nel 2009.

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AIR LIQUIDE ITALIA Azienda attiva nel settore dei gas naturali, medicinali e dei servizi ad essi associati

Il valore della parola

Problema

Eventi traumatici o gravi patologie cronico-degenerative possono comportare la perdita immediata o progressiva della parola, pur lasciando intatte le capacità cognitive. In questi casi è molto importante mettere a disposizione dei pazienti terapie e tecnologie che li rendano in grado di relazionarsi con l'ambiente circostante. Nelle fasi più avanzate invece, quando restano solamente i movimenti oculari a collegare i malati con il mondo esterno, la tecnologia può divenire un supporto indispensabile. Soluzione

Con il progetto “Il valore della parola” VitalAire, società del Gruppo Air Liquide specializzata nell’assistenza domiciliare dei malati, vuole consentire - ai pazienti non più in grado di comunicare vocalmente - di mantenere il contatto con il mondo esterno in tutte le fasi della malattia. Per questo sono stati definiti dei percorsi mirati per la cura dei pazienti che hanno subito eventi traumatici e dei pazienti affetti da patologie neuromuscolari. In particolare 5 pazienti affetti da SLA, dopo una fase di formazione con personale dedicato, hanno potuto usufruire gratuitamente di un comunicatore, un’apparecchiatura ad alto contenuto tecnologico a controllo oculare. In generale i percorsi di cura sono modulati sul livello di compromissione clinica e funzionale del paziente e prevedono un’assistenza individuale a livello sia clinico che tecnologico. È in fase di implementazione un portale dedicato che consentirà a pazienti e familiari di interagire, condividere esperienze e scambiarsi informazioni e consigli.

Risultati

Il progetto ha innanzitutto migliorato la qualità di vita dei 5 pazienti coinvolti, i quali hanno ritrovato - attraverso le tecnologie messe loro a disposizione - la possibilità di comunicare con i propri familiari ed amici e di usufruire di personale qualificato e delle cure necessarie a domicilio. I professionisti coinvolti nel progetto hanno infine espresso soddisfazione rispetto all’esperienza, dalla quale anch’essi si sono dichiarati arricchiti.

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ATM Trasporto pubblico locale

Social Case Management in Azienda

Problema

Gli incentivi economici non sempre sono l’unico sistema – o il più efficace – per incrementare la motivazione e dunque la produttività dei lavoratori. Costituiscono oggi leve motivazionali di successo la costituzione di un ambiente di lavoro positivo, l’organizzazione di momenti di formazione e di crescita, la presenza dell’azienda – in termini di supporto e di assistenza dedicata – anche al di fuori dell’ambiente prettamente lavorativo, attraverso servizi ed iniziative concrete. Soluzione

ATM si avvale, per l’erogazione del servizio di Trasporto Pubblico Locale, di una popolazione aziendale composta da oltre 8.500 persone. Per la gestione delle problematiche e dei bisogni di cui queste persone sono portatrici, ATM ha ideato un sistema di interventi di Social Case Management che consente alle proprie risorse umane di usufruire di un luogo in cui le singole esigenze personali, familiari, sanitarie e sociali trovano ascolto e supporto. Nello specifico, ogni lavoratore può presentare le proprie richieste ai Servizi Sociali Aziendali che, dopo un’iniziale valutazione del problema e della complessità di ciascun caso, definiscono un piano di intervento individualizzato (care planning), partecipato e condiviso con la persona. Per i casi socio-sanitari più delicati è prevista una gestione multidisciplinare e manageriale specifica, che si basa sul coinvolgimento di un gruppo, denominato “Commissione Casi Critici”, che si riunisce trimestralmente ed è composto da personale interno ad ATM, oltre al Responsabile del Servizio Sanitario Aziendale dell’ATI - Associazione Temporanea di Impresa tra l’Ospedale San Raffaele e gli Istituti Clinici di Perfezionamento. Il Social Case Management dell’azienda si basa comunque su un'ottica di rete, di cui fanno parte anche i Servizi del territorio che operano in ambito sanitario, previdenziale e sociale. L’iniziativa rientra nel più ampio insieme di Servizi People Care che negli anni ATM ha sviluppato per garantire il benessere, l’appartenenza e la motivazione del proprio capitale umano.

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Risultati

Nel 2008 sono stati gestiti 233 casi, che hanno presentato problematiche di tipo familiare, sanitario, psichico, psicologico, abitativo ed economico. Di questi, il 92% ha avuto esito positivo, con la risoluzione della criticità presentata. ATM ha elaborato report e letture quali-quantitative mensili e annuali delle istanze ricevute e delle attività erogate, per monitorare l’evoluzione e la riuscita del progetto. L’iniziativa ha consentito all’azienda di costruire una rete di collaborazioni e contatti che oggi comprende Comuni, Provincia, Regione, ASL, Aziende Ospedaliere, INPS e realtà del Terzo Settore.

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AUTOGRILL Azienda nel settore dei servizi di ristorazione e retail per il viaggiatore

Progetto Afuture: le dimensioni della sostenibilità del Gruppo Autogrill

Problema

Fare impresa secondo i principi di sostenibilità è un’esigenza sempre più avvertita anche nel contesto italiano. Le aziende possono impegnarsi per dimostrare che attraverso l’utilizzo “sostenibile” delle risorse presenti in natura e lo sfruttamento di forme di energia alternativa (idroelettrica, biomasse, geotermica, solare, vento) è possibile coniugare lo sviluppo del business con il rispetto dell’ambiente.

Soluzione

A questo scopo Autogrill ha lanciato il progetto “Afuture”, con cui intende ripensare, in una visione eco-compatibile orientata al futuro, le principali caratteristiche dei propri punti vendita, dal “contenitore esterno” (struttura, finiture interne, sistemi di illuminazione, condizionamento e idrico, arredi, attrezzature) ai prodotti finali offerti alla clientela (materie prime, packaging, ecc). Nel corso del 2008 è stato dunque costituito il Comitato Afuture, al fine di sviluppare progetti – edifici, attrezzature, impianti e prodotti – in grado di ridurre gli impatti ambientali di ciascuna scelta aziendale. La presentazione ufficiale del progetto è avvenuta nel gennaio 2008 attraverso una web conference diffusa a livello mondiale, durante la quale l’Amministratore Delegato ha evidenziato l’importanza del ruolo dell’azienda nella salvaguardia del pianeta. Per rendere i punti vendita confortevoli e accoglienti e perseguire i principi ambientali di Afuture, sono necessari continui studi e ricerche funzionali alla definizione delle strutture da preferire (finiture interne, illuminazione, condizionamento, sistema idrico, arredi, attrezzature, etc.). Studi che Autogrill conduce non solo sotto il profilo della variabile economica, ma anche relativamente alle problematiche di “eco-compatibilità” attraverso la collaborazione con istituzioni e organizzazioni non profit presenti nei Paesi in cui il Gruppo opera. Il lancio del progetto Afuture ha a sua volta permesso di avviare in tutto il Gruppo numerose attività di monitoraggio dei consumi energetici e idrici attraverso l’installazione di contatori nei punti di vendita, al fine di tracciarne l’andamento per poi prevedere delle azioni correttive per il miglioramento delle prestazioni.

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Risultati

A distanza di circa un anno dall’avvio del progetto “Afuture” le prime iniziative di sostenibilità sono state avviate e realizzate. L’innovazione dei nuovi store si è focalizza sulle dimensioni ambientale (efficienza energetica dell’edificio, realizzazione di strutture ad elevato grado di coibentazione, utilizzo di fonti di energia rinnovabile quali la geotermia e il fotovoltaico) e sociale (soluzioni sviluppate per garantire la piena funzionalità degli elementi di arredo per quanti hanno difficoltà motorie o sensoriali, abbattimento di barriere psicologiche nel rapporto tra persona disabile e persona normodotata grazie ad elementi innovativi di design, promozione culturale del territorio e valorizzazione archeologica). Il 16 gennaio 2008 è stato inaugurato il primo autogrill realizzato secondo criteri di eco-sostenibilità. L’edificio di Mensa di Ravenna, sulla E45, certificato in classe energetica A, utilizza la geotermia come fonte per la climatizzazione locale. L’impatto generale dell’edificio comporta un notevole abbattimento delle emissioni di CO2 in atmosfera e un risparmio del 30% sui costi di energia associata all’impianto di condensazione che, rispetto alle tecnologie standard ad aria, sfrutta cicli termodinamici di scambio molto più efficienti. L’uso di soluzioni illuminotecniche a Led contribuisce alla riduzione dei consumi. Anche la progettazione degli interni segue i dettami della sostenibilità. Così il banco bar - costruito in modo da essere accessibile anche ai bambini, anziani e persone con problemi motori - è stato realizzato con materiali eco-compatibili e riciclabili (legno massello, acciaio inox e acrilico). L’edificio risponde alla filosofia Afuture in tutti i requisiti richiesti: - riduzione dei costi (risparmio energetico); - salvaguardia dell’ambiente (tecnologie, impianti e materiali sostenibili); - rispetto delle persone (confort e accessibilità per tutti).

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO MONTE PRUNO DI ROSCIGNO E DI LAURINO

Banca locale

Prestito dedicato

Problema

Il sistema bancario – per ragioni di ordine burocratico e amministrativo – non sempre riesce a rispondere efficacemente alle richieste di aiuto dell’utenza in difficoltà finanziarie, forse perché non del tutto consapevole dei vantaggi che un più attento ascolto del territorio e delle sue urgenze potrebbe portare. Soluzione

Con il progetto “Prestito dedicato”, BCC Monte Pruno si propone da un lato di sostenere le piccole attività economiche del proprio territorio di riferimento, e dall’altra di supportare – attraverso il microcredito - quei nuclei famigliari considerati non finanziabili per difetto di garanzie o per un indebitamento con gli usurai. BCC Monte Pruno ha a questo scopo predisposto un fondo antiusura per consentire ai soggetti in difficoltà di reinserirsi nel mercato legale del credito. Questa iniziativa ha favorito a sua volta la nascita della Fondazione antiusura “Nashak”, che BCC Monte Pruno ha costituito in collaborazione con la Caritas Diocesana con l’obiettivo di opporsi alla pratica dell’usura e di aiutare persone e piccole imprese attraverso il monitoraggio, l’ascolto, il tutoraggio e la messa a disposizione di professionalità qualificate (commercialisti, consulenti economico-finanziari, avvocati). Risultati

Gli obiettivi del lavoro sinergico tra BCC Monte Pruno e Fondazione Nashak – prevenire il dilagare del fenomeno dell’usura, favorire la risalita economica delle famiglie e delle piccole imprese da essa colpite – sono stati conseguiti attraverso l’erogazione di finanziamenti concessi secondo criteri di responsabilità sociale e ambientale. Il personale dipendente della BCC Monte Pruno ha potuto, sulla base del progetto e dopo un’attenta analisi dei casi presi in considerazione, sviluppare approfondite competenze tecniche in materia di interventi a sostegno delle categorie di clientela più deboli, riuscendo così a coniugare le esigenze aziendali con il supporto a coloro che necessitano di un finanziamento agevolato.

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BANCA MALATESTIANA Gruppo Bancario

Progetto Consorzio via portogallo

Cooperativa sociale Problema

La riqualificazione territoriale è un tema di grande attualità: le città e le province non sono e non devono ridursi ad anonimi agglomerati di nuclei abitativi e servizi, ma devono diventare strumenti di coesione sociale nonchè centri di conoscenza, crescita partecipata e innovazione. Soluzione

Banca Malatestiana è divenuta socio sovventore del Progetto “Consorzio Via Portogallo Cooperativa sociale” acquistando un immobile che potesse permettere alle quattro cooperative coinvolte nel progetto - Cento Fiori, Ecoservizi l’olmo, la Formica e New Horizon – di disporre di uno spazio in cui localizzare i propri settori produttivi. Questi enti, da tempo anche fornitori di riferimento del gruppo Bancario, svolgono la propria attività - dalla gestione del verde pubblico all’offerta di servizi informatici – dando lavoro anche a persone con tipi diversi di handicap. L’edificio sorge in una zona riminese dove prevale il degrado, nonostante la vicinanza di insediamenti produttivi importanti. L’intervento di Banca Malatestiana e delle cooperative coinvolte nel progetto ha dunque anche lo scopo di migliorare la reputazione e le condizioni di vita nella zona, facendo sorgere al suo interno un polo che diventi di riferimento e di esempio per l’economia sociale del territorio. Ha partecipato all’acquisto dell’immobile anche BCC Romagna Est, appartenente all’organizzazione a rete del Credito Cooperativo di cui è membro anche Banca Malatestiana.

Risultati

I media – stampa, internet, radio - hanno dato risalto all’iniziativa di Banca Malatestiana dedicandovi articoli e servizi. Il progetto è stato condiviso anche internamente, tra i dipendenti e i soci del Gruppo, che sono stati invitati ad utilizzare correttamente i contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti che vengono ritirati da Ecoservizi l’Olmo, cooperativa associata al progetto.

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BANCA MEDIOLANUM Istituto bancario

Mutui: nuove condizioni di favore per i clienti e fondo di solidarietà

Problema

In seguito alla sostenuta crescita dei tassi sui mutui a tasso variabile – avvenuta nel corso del 200 – molti sottoscrittori si sono trovati ad affrontare con crescente difficoltà il pagamento delle rate di rimborso: rate che in molti casi hanno assunto importi elevati, creando disagi nella regolarità dei pagamenti, nel rispetto del piano di ammortamento e, più in generale, nella gestione famigliare delle spese e delle incombenze economiche. Soluzione

Banca Mediolanum, partendo dalla situazione di particolare difficoltà attraversata dalle famiglie italiane che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile, ha deciso di dare un proprio contributo alla soluzione di questo problema riducendo unilateralmente - per i mutui in portafoglio di tutti i propri clienti – lo spread mediamente dello 0,64%, con una conseguente riduzione della rata. Sono stati pertanto individuati tutti i clienti all’interno del portafoglio della Banca titolari di un mutuo sottoscritto prima del 29 maggio 2008. A tutti è stata proposta - attraverso un’attività di comunicazione personalizzata - la riduzione e la stabilizzazione dell’importo della rata a condizioni favorevoli. Le migliori condizioni praticate sono state messe a disposizione anche dei nuovi clienti e di tutti coloro che – titolari di mutui presso altri istituti – fossero interessati alla surroga del proprio mutuo. Per l’iniziativa è stata creata e adeguatamente formata un’apposita business unit (60 persone) in grado di gestire tutte le attività informative e di negoziazione dei nuovi contratti in supporto al cliente e anche all’organizzazione commerciale.

Risultati

Il progetto “Mutui: nuove condizioni di favore per i clienti e fondo di solidarietà” comporterà un beneficio totale per i clienti mutuatari di circa 83 milioni di Euro (includendo anche i titolari dei clienti Fonspa) per la durata media dei mutui in portafoglio. Da luglio a dicembre 2008 sono state oltre 18.000 le aperture di nuovi contratti tra surroghe e nuovi mutui.

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L’operazione ha avuto poi come conseguenza un ottimo grado di retention e fidelizzazione da parte dei titolari di mutui in portafoglio a cui sono state applicate condizioni più favorevoli.

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BNL Gruppo Bancario

“Adozione un prezioso atto d’amore”

Problema

L’adozione è un cammino spesso lungo e faticoso, nonchè impegnativo sia dal punto di vista emotivo che dal punto di vista economico: a volte le spese possono risultare talmente significative da rendere la pratica proibitiva anche per le famiglie più motivate e disponibili. Un danno, questo, soprattutto sociale, che rende urgenti e necessari dei provvedimenti efficaci. Soluzione

Con il progetto “Adozione un prezioso atto d’amore” BNL intende aiutare le coppie aperte all’accoglienza di un minore straniero abbandonato nel sostenere i costi burocratici che questo procedimento comporta. Il progetto è stato portato avanti in partnership con Ai.Bi. – Associazione Amici dei Bambini, movimento di famiglie italiane adottive al servizio dei bambini in difficoltà familiare costituitosi nel 1986. Concretamente “Adozione un prezioso atto d’amore” significa: analisi e studio dei dati sulle criticità finanziarie reali e percepite nell’adozione internazionale; elaborazione di uno strumento bancario ad hoc (AdottAMI) per agevolare l’accesso delle coppie al credito; sensibilizzazione di stakeholder e società civile circa le potenzialità dell’accoglienza famigliare, le criticità che essa presenta e le possibili azioni da intraprendere in questo senso. Il progetto è stato pensato e costruito con il contributo diretto e continuativo delle famiglie, coinvolte in focus group, interviste approfondite e un questionario on line. Nel corso dell’evento dal titolo “Adozione, un prezioso atto d’amore”, svoltosi nel mese di ottobre 2008, gli obiettivi del progetto e i risultati raggiunti sono stati presentati pubblicamente, alla presenza di rappresentanti di Istituzioni, Servizi Sociali e società civile.

Risultati

Dal lancio del prodotto (22 ottobre ’08) sono pervenute 16 richieste di finanziamento per altrettante adozioni, che rappresentano il 7,27% del totale delle adozioni attivate in Italia nello stesso periodo.

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L’iniziativa è stata inoltre citata e descritta in 25 articoli, 49 siti web, 3 interviste radiofoniche (Radio Uno - rubrica “questione di soldi”, Tele Padre Pio, Ecoradio), 2 interviste televisive (SAT 2000 e RAI News 24). Per il 2009 è stata confermata la partnership con Ai.Bi. per sviluppare nuove iniziative sempre legate al fenomeno dell’abbandono minorile.

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CNA RIMINI Sistema provinciale di rappresentanza delle imprese artigiane

Card CNA World

Problema

La legislazione italiana prevede molteplici e complesse prassi per tutto ciò che riguarda la materia immigratoria. Le persone straniere necessitano pertanto di un’assistenza costante, protratta spesso per lunghi periodi, al fine di portare a compimento tutti gli adempimenti richiesti e vedere regolarizzata la propria permanenza in Italia. Soluzione

Il Sistema CNA è impegnato da anni sul tema dell’immigrazione sotto diversi aspetti: gestendo la normativa specifica, attivando politiche rivolte all’integrazione delle persone immigrate in Italia e facilitando la creazione di aziende da parte di imprenditori di origine straniera. Per contribuire a rendere più fruibili ed efficaci i servizi dedicati agli stranieri all’interno di CNA Rimini, è stata creata la “CNA World Card”: una tessera con cui l’ente intende supportare chiunque abbia bisogno di informazioni o di un aiuto concreto sulla gestione delle pratiche in materia di immigrazione previste dalla legislazione italiana. Tra i servizi cui con questa tessera è possibile accedere vanno ricordati: l’invio di istanze, permessi e carte di soggiorno (richieste, rinnovi, aggiornamenti), la consulenza previdenziale su pensioni di vecchiaia e anzianità, maternità, invalidità e disoccupazione stagionale, la richiesta di assegni per il nucleo familiare, le convenzioni internazionali, il supporto per l’avvio di attività per artigiani e commercianti. La tessera “CNA World Card” dà inoltre diritto ad ulteriori agevolazioni sia relative ad altri servizi offerti da diversi settori CNA di Rimini, che attivate grazie a convenzioni dirette con partner esterni all’associazione. L’iniziativa della “CNA World Card” si inserisce nel più ampio progetto di assistenza, consulenza e formazione dei cittadini stranieri denominato “CNA World”, nell’ambito del quale è stato attivato il già citato Sportello CNA World, cui le persone straniere possono rivolgersi per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno, per i congiungimenti familiari, per le pratiche per il decreto flussi, eccetera. Proprio le istanze emerse attraverso l’incontro degli stranieri presso lo Sportello hanno stimolato la messa a punto della “CNA World Card”.

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Nell’ambito del progetto è stato inoltre stipulato un Protocollo d’intesa - riguardante i procedimenti di competenza dello Sportello Unico per l’immigrazione - sottoscritto fra la Prefettura di Rimini e le Associazioni di Categoria dei lavoratori, tra cui CNA. CNA nello specifico ha messo a disposizione il suo staff direttivo per la progettazione e l’attivazione delle diverse convenzioni e la promozione della “CNA World Card”.

Risultati

Utilizzare la “CNA World Card” significa poter accedere gratuitamente a numerosi servizi: chi la possiede può dunque conoscere un risparmio notevole senza rinunciare alla qualità dei servizi e alle informazioni necessarie per integrarsi nella comunità. Il successo dell’iniziativa, testimoniato dai numeri di accesso al servizio e dal gradimento espresso dagli utenti, contribuisce a rendere motivato e sensibile all’argomento immigrazione tutto il personale impiegato in CNA Rimini. Il progetto “CNA World Card” ha inoltre contribuito a rafforzare la visibilità dello Sportello CNA World, favorendo l’avvicinamento di nuovi utenti.

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400

CNA RIMINI Sistema provinciale di rappresentanza delle imprese artigiane

Dedicato a te

Problema

Risulta particolarmente urgente oggi aiutare con soluzioni concrete le donne che lavorano, mettendole in grado di conciliare i tempi del lavoro con quelli necessari per la propria cura personale. Da più parti si è infatti confermata l’enorme difficoltà che le imprenditrici - e ancor di più le loro dipendenti - incontrano nel riuscire a sottoporsi regolarmente ai controlli medici di prevenzione, con specifico riferimento a quelli relativi alle patologie femminili più ricorrenti. Soluzione

Il progetto “Dedicato a te” è nato dalla proposta - elaborata da alcune imprenditrici associate a CNA Rimini - di fornire soluzioni efficaci per favorire la conciliazione dei tempi della vita privata delle donne con quelli del loro lavoro. In particolare l’iniziativa di CNA Rimini si propone di garantire anche alle donne che lavorano - imprenditrici o dipendenti - la possibilità di occuparsi della propria salute e della prevenzione delle patologie femminili più comuni. A questo scopo è stata attuata una convenzione tra CNA “Impresa Donna” (il gruppo che internamente ha seguito il progetto) e il Poliambulatorio Nuova Ricerca di Rimini, che ha permesso l’elaborazione di quattro diversi programmi di controlli medici e test di laboratorio cui accedere in base all’età (dai 20 ai 30 anni, dai 30 ai 40 anni, dai 40 ai 50 anni, dai 50 in poi). Ciascun pacchetto di esami messo a disposizione ad un prezzo conveniente rispetto al listino applicato normalmente; ogni donna poi, per ottimizzare le proprie disponibilità di tempo, può scegliere liberamente gli orari e gli spazi in cui effettuare le visite. Sono stati coinvolti nell’iniziativa, oltre al personale afferente direttamente a CNA “Impresa Donna”, anche i dipendenti delle altre divisioni CNA, che hanno diffuso il materiale informativo relativo al progetto e ne hanno condiviso le finalità.

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401

Risultati

Il progetto “Dedicato a te” ha registrato risultati soddisfacenti: dopo un iniziale periodo di rodaggio che ha dato la possibilità di mettere a punto le modalità di erogazione del servizio, c’è stato un rilevante incremento delle richieste di visite ed esami. Le imprenditrici socie di CNA “Impresa Donna” hanno appoggiato fin da subito l’iniziativa e hanno dimostrato concretamente - usufruendo personalmente del servizio e promuovendolo nelle rispettive aziende - il proprio gradimento.

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402

CO.E.FRA. Cooperativa sociale di tipo b

Bacheca Elettronica per Ascensori

Problema

Negli ultimi decenni sono stati inventati diversi strumenti che consentono ai ciechi e agli ipovedenti di compiere attività che prima non erano alla loro portata o, se lo erano, richiedevano sforzi estremamente significativi. Soluzione

Il progetto “Bacheca Elettronica” elaborato da CO.E.FRA. prevede l’installazione di un monitor a colori con audio all’interno delle cabine ascensore; esso fornisce un maggior numero di informazioni rispetto ai display tradizionali, e può rivelarsi d’aiuto – attraverso immagini e suoni – in particolare per soggetti affetti da sordità e persone non vedenti o ipovedenti, poiché facilita la gestione dello spazio ristretto e del contatto con estranei. L’iniziativa è stata avviata da CO.E.FRA. sia per generare lavoro per la cooperativa, che impiega persone normodotate e non, sia per rendere disponibile sul mercato un prodotto che migliori la qualità dell’utilizzo del servizio ascensore da parte di persone abili o con handicap di diverse tipologie. Quest’ultima necessità è emersa anche in seguito al confronto con enti quali l’Associazione Nazionale Ciechi e il Centro don Gnocchi, i quali hanno evidenziato una carenza di prodotti efficaci in relazione all’applicazione della normativa europea “EN81-70.” riguardante l’accessibilità agli ascensori delle persone diversamente abili.

Risultati La bacheca elettronica elaborata da CO.E.FRA. è stata esposta alla Fiera internazionale Lift 2008 per il settore ascensori stico, ed ha suscitato un notevole interesse da parte degli installatori, che hanno visto nel prodotto una valida possibilità di diversificazione della propria offerta. Non sono ancora disponibili informazioni e risultati circa il livello di soddisfazione degli utenti; la cooperativa intende adoperarsi per raccoglierli.

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403

COMUNE DI MILANO Ente locale

“Servizio di pronto intervento e continuità assistenziale a favore degli

utenti disabili in carico ai servizi comunali”

Problema

Le associazioni di genitori sempre più spesso segnalano una non sufficiente continuità nell’assistenza garantita ai propri figli disabili, nonchè una scarsa capacità di pronto intervento dei servizi comunali in favore degli stessi. Due limiti, questi, derivanti anche da quelle che sono le effettive esigenze dei diversamente abili: essi infatti necessitano dell’assistenza di un ampio numero di professionalità (medici, infermieri, fisioterapisti, psicologi, assistenti sociali), a loro volta specializzati in discipline anche molto diverse (medicina interna, neurologia, cardiologia, psichiatria, riabilitazione, ecc) nonché appartenenti a contesti ed assetti istituzionali differenti. Come fare dunque per rendere i servizi del territorio sufficientemente reattivi e misurati sulle reali esigenze dell’utenza cui si rivolgono? Soluzione

Il Comune di Milano assiste nei Centri Diurni Disabili (CDD) 780 utenti disabili gravi; questo tipo di assistenza - diurna e feriale - favorisce il mantenimento a domicilio ed evita istituzionalizzazioni. A tale servizio sono inoltre stati affiancati sistemi di I.C.T. ed un Contact Center, per garantirne la continuità e massimizzarne il rapporto costi-benefici. Le famiglie degli utenti possono così fare riferimento ad un unico punto sempre attivo, aggiornato dal punto di vista clinico-assistenziale, professionalmente competente (medici e psicologi) ed in “RETE” con gli stessi CDD e le Istituzioni. In questo modo vengono forniti servizi di triage e counseling medico (H24), counseling psicologico, orientamento e supporto nei percorsi assistenziali, informazioni e raccolta dati. Il sistema a questo scopo messo in atto dal Comune di Milano si basa sul “fascicolo utente”, che raggruppa l’insieme completo delle informazioni clinico-sociali di ogni singolo utente. Il fascicolo e tutti i ticket sono accessibili a distanza – nel rispetto delle norme di protezione e privacy- via WEB. In questo modo tutti gli attori della rete possono intervenire tempestivamente sapendo di avere a disposizione informazioni aggiornate e complete.

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404

Il Comune ha deciso di implementare i propri servizi a favore dei portatori di handicap per rispondere più efficacemente alla complessità dei loro bisogni, per garantire maggiore continuità nelle cure pur contenendone i costi per le famiglie, nonché per favorire la creazione di reti di solidarietà fornendo i supporti organizzativi e professionali attorno ai quali la comunità possa aggregarsi ed attivarsi. Risultati

L’attivazione del “Servizio di pronto intervento e continuità assistenziale a favore degli utenti disabili in carico ai servizi comunali” ha visto aumentare la continuità nelle cure e nell’assistenza fornite alle persone con handicap raggiunte: le famiglie hanno potuto infatti contare, con questo provvedimento, su un medico aggiornato sulla storia clinica del singolo e sempre contattabile per telefono. L’iniziativa ha inoltre favorito concretamente l’integrazione delle prestazioni erogate: la maggioranza dei CDD utilizza ormai regolarmente il portale, e la quasi totalità dei referti e dei processi di prenotazione è gestita dalla centrale che dà corso ai follow-up concordati. Anche il rapporto costi/benefici è migliorato consistentemente. Le famiglie si sentono più tranquille e meglio assistite dal settore pubblico: rientrano tra i benefici segnalati la qualità e la professionalità dei servizi garantiti, la deburocratizzazione di percorsi, processi e procedure, la comodità di poter fare riferimento ad un unico snodo informativo. Anche il personale dei CDD (direzione, educatori, medici e infermieri) ha accolto positivamente l’iniziativa, ed utilizza con sempre maggiore sistematicità il sistema di gestione informatizzata a centralizzata dei dati clinico-assistenziali dei propri assistiti. Il Comune ha già rinnovato il servizio per il 2009.

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405

CONFINDUSTRIA RIMINI Associazione degli industriali della provincia di Rimini

EffeGiDi, Fondo di Garanzia per i Dipendenti delle aziende della

Provincia di Rimini

Problema

La crescita esponenziale che caratterizza oggi il mercato finanziario si pone molto spesso al di fuori di qualsiasi tipo di regola che non sia mirata esclusivamente alla massimizzazione del profitto. Come alternativa a questa idea di finanza, pur senza ripudiarne i meccanismi di base (l’intermediazione, la raccolta, il prestito), nasce la Finanza Etica, che propone un approccio diverso, basato sulla riformulazione dei valori di riferimento: la persona e non il capitale; l’idea e non il patrimonio; l’equa remunerazione dell’investimento e non la speculazione. Soluzione

Confindustria Rimini ha istituito nel settembre 2008 EffeGiDi, un Fondo di garanzia rivolto ai dipendenti delle aziende aventi sede nella Provincia di Rimini. La finalità del Fondo è quella di aumentare le possibilità di accesso al credito da parte degli occupati delle aziende e dei loro familiari, proponendo condizioni più favorevoli di quelle di mercato. EffeGiDi è stato dunque pensato per rispondere al problema dell’accesso al credito da parte delle fasce più deboli della popolazione. Possono usufruire del Fondo tutti i privati cittadini - anche gli extracomunitari con permesso di soggiorno - dipendenti da almeno due anni delle aziende aderenti ad esso (imprese associate o meno a Confindustria Rimini, Enti pubblici o privati, altre associazioni e istituzioni pubbliche ricomprese nell’ambito territoriale della Provincia di Rimini). Le tipologie di spesa per le quali è possibile ricevere il finanziamento sono: corsi di istruzione e formazione professionale, spese scolastiche e universitarie (libri di testo, computer, rette, ecc) per il richiedente e/o i componenti della famiglia, ristrutturazione di immobili ad uso abitativo, spese mediche per il richiedente e/o i propri familiari, acquisto di mezzi di locomozione per finalità lavorative, altre spese ritenute ammissibili dal Comitato di gestione. La restituzione del prestito può avvenire in cinque anni a tasso - fisso o variabile - molto agevolato (Eurobor a tre mesi e due punti di spread). La

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cifra massima erogata, attraverso una convenzione con Eticredito – Banca Etica Adriatica, è di 10.000 euro. Per accedere alla garanzia i dipendenti devono rivolgersi all’azienda e, tramite essa, attivare il finanziamento presso la banca. Confindustria ha il compito di rendicontare semestralmente l’utilizzo e la disponibilità residua del Fondo. Per tali funzioni è stato istituito un Comitato di gestione composto da 5 membri, di cui 3 designati da Confindustria Rimini e 2 dalle aziende associate. Risultati

Ad EffeGiDi hanno aderito 17 aziende, che ne sono dunque divenute socie. Per il momento (febbraio 2009) il Fondo ha deliberato due richieste di finanziamento. EffeGiDi è stato inoltre accolto positivamente dai dipendenti delle imprese aderenti, i quali hanno guardato con entusiasmo agli sforzi protratti dalle rispettive aziende di appartenenza in un momento di crisi economico-sociale come quello attuale. Un ulteriore obiettivo posto da Confindustria mirava al coinvolgimento delle aziende del territorio, anche a essa non associate. L’intento è stato realizzato, tanto da permettere l’accumulazione di un capitale cospicuo in grado di soddisfare un numero significativo di richieste.

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CRESCIBIMBO Sito dedicato al mondo-bambino

Crescibimbo: crescere un bimbo a Crema e nella provincia di Cremona Problema

I genitori di oggi possono approfittare di svariate proposte e strumenti per organizzare il divertimento e la crescita dei propri figli: internet su tutti può essere fonte informativa preziosa ed aggiornata circa iniziative ed opportunità – anche locali – pensate per bambini e famiglie. Soluzione

www.crescibimbo.it è un sito internet pensato per le famiglie con bambini di Crema e della provincia di Cremona: in esso vengono segnalate giorno per giorno le iniziative del territorio a favore dei bambini e dei genitori (lettura di fiabe in biblioteca, laboratori, incontri, ecc). Il sito è corredato da segnalazioni di servizi e da articoli di approfondimento sui temi d’interesse di tutte le famiglie: la salute dei bambini, la maternità, l’alimentazione, la lettura, il rapporto genitori-figli, eccetera. www.crescibimbo.it è un sito interattivo, che consente agli utenti di commentarne i contenuti e di contribuire ad arricchirlo. L’iniziativa, portata avanti in partnership con il Comune di Crema e con l’Assessorato ai Servizi alla famiglia e alla persona, è stata pensata con lo scopo di informare e di rendere più semplice la vita dei genitori che abitano a Crema e in provincia di Cremona, aiutandoli a conoscere tutte le realtà che possono favorire una sana crescita dei propri figli.

Risultati

Il sito registra ormai oltre 8000 contatti giornalieri, vede aumentare costantemente le iscrizioni alla newsletter ed ha raggiunto un soddisfacente livello di interattività.

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ECPI Società di consulenza finanziaria nell’ambito della ricerca ESG

e dello sviluppo di indici sostenibili.

ECPI Carbon Winners Index – Un prodotto finanziario a basso impatto ambientale

Problema

Le nuove regolamentazioni internazionali in tema di emissioni di CO2 (Protocollo di Kyoto, European Union Emission Trading System - EU ETS) e l’aumentata consapevolezza rispetto a rischi e pericoli legati al cambiamento climatico hanno portato sempre più investitori ed operatori finanziari a chiedere nuovi strumenti/prodotti finanziari che valutassero i rischi ed gli eventuali costi/profitti per le imprese associati alle emissioni, in modo da poter privilegiare le aziende più “verdi”. Soluzione

L’indice Carbon Winners sviluppato da ECPI viene assegnato alle società che registrano soddisfacenti performances in termini di emissioni di CO2 passate e potenziali rispetto alle media di settore e alle concorrenti dirette (dati forniti dalla società di consulenza Arthur D. Little). Possono dunque ottenere questo indice le società meno inquinanti di ciascun settore, su cui verosimilmente - visto il quadro regolamentare sempre più stringente in materia di impatto ambientale - tenderanno a concentrarsi gli investimenti. Il prodotto sviluppato da ECPI è stato costruito sulla base di una metodologia ad hoc che prevede, per ogni società analizzata:

- una valutazione della sua “carbon intensity” (Tot. Emissioni/Fatturato);

- una valutazione della sua performance ESG, cioè in materia ambientale, sociale e di corporate governance.

La società si è inizialmente concentrata sui settori a più alto impatto in termini di emissioni di CO2 (Elettricità, Acciaio e altri metalli, Oil & Gas) e di conseguenza maggiormente interessati alle nuove regolamentazioni internazionali in materia. All’interno di questi le società sono state ordinate in base alla propria “carbon intensity” e al rating ESG assegnato secondo la metodologia ECPI. L’intero team di ricerca di ECPI è stato coinvolto nell’analisi ESG delle società candidate ad entrare a far parte dell’indice mentre il team di sviluppo degli indici ha lavorato all’ulteriore selezione dei componenti

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secondo i criteri di investibilità finanziaria (Capitalizzazione di mercato e liquidità dei titoli). Risultati

Oggi, grazie all’introduzione dell’indice Carbon Winners, investitori privati ed istituzionali hanno la possibilità di riconoscere le società a minor impatto ambientale, in modo da poter investire su di esse. La possibilità di ottenere questo riconoscimento ha stimolato nelle imprese un’attenzione ulteriore al proprio comportamento nei confronti dell’ambiente: si è infatti registrato, a seguito dell’introduzione del Carbon Winners, un trend positivo di riduzione delle emissioni di CO2 tra le società raggiunte. La “carbon intensity” media dei componenti dell’indice è diminuita di 66.94 tonnellate per ogni milione di dollari di fatturato tra il 2006 e il 2007. In particolare alcune società hanno ridotto la propria intensità di emissioni fino al 38% da un anno all’altro; questo ha significato un risparmio di circa 530 tonnellate di CO2 ogni milione di fatturato generato dall’azienda. Ogni anno l’indice viene rivisto sulla base dei dati aggiornati di emissione di CO2 (l’universo di società di cui sono disponibili i dati è in costante aumento) e delle nuove regolamentazioni in materia (con particolare riferimento a nuovi settori interessati da tali normative).

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EDISON Azienda impegnata nell’approvvigionamento, produzione e vendita di energia

elettrica e gas Teleriscaldamento per le serre. Fiore all’occhiello della centrale Edison

di Candela.

Problema

È oggi più che mai possibile sviluppare tecnologie altamente efficienti e, allo stesso tempo, eco-compatibili. Soluzione

Nel 2008 è stato realizzato e avviato il teleriscaldamento della centrale Edison di Candela (provincia di Foggia), in grado di fornire energia elettrica e termica ai 65 ettari di serre di rose e anthurium del Gruppo Ciccolella, leader europeo nel settore della floricoltura. La centrale di Candela è stata inaugurata il 24 ottobre 2005. Avviata nel marzo 2003, la costruzione dell’impianto ha visto l’impiego di 1 milione e 300mila ore di lavoro, con presenze in cantiere fino a 600 persone al giorno, ed è stata portata a termine in soli 2 anni. La centrale di Candela adotta il ciclo combinato cogenerativo alimentato a gas naturale - la tecnologia più efficiente oggi disponibile - che consente di raggiungere un rendimento superiore al 56% (rispetto al 37% di una centrale tradizionale) con un impatto ambientale minimo. L’alimentazione a gas naturale consente infatti di azzerare le emissioni di polveri e ossidi di zolfo, mentre la produzione di ossidi di azoto risulta particolarmente contenuta e anche le emissioni di anidride carbonica risultano inferiori di circa il 50% rispetto a quelle delle centrali convenzionali. Inoltre, prima in Italia, la centrale di Candela utilizza come combustibile anche una miscela di gas “povero” a basso potere calorifico estratto dai giacimenti metaniferi della zona, consentendo lo sfruttamento di una risorsa energetica locale altrimenti non utilizzabile. Collocandosi in un territorio storicamente povero di acqua, la centrale è stata dotata di un sistema di raffreddamento ad aria che consentirà risparmi notevoli nel consumo della risorsa idrica, a tutto vantaggio delle coltivazioni della zona. L’accordo tra Edison e il gruppo Cicolella, il primo di questo genere siglato in Europa, prevede che le serre utilizzino l’energia e il calore residuo scaricato dalla turbina della centrale Edison per riscaldare l’acqua di

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coltura, praticamente azzerando i consumi energetici: a parità di combustibile utilizzato, il rendimento del sistema centrale/serre potrà quindi aumentare fino all’80% e si produrrà un considerevole risparmio energetico in linea con i principi del protocollo di Kyoto.

Risultati

Nell’ambito del progetto “Teleriscaldamento per le serre. Fiore all’occhiello della centrale Edison di Candela.” sono stati raggiunti importanti obiettivi in termini di:

- impatto ambientale (85 metri cubi di combustibile risparmiato, 30.000 tonnellate di CO2 assorbita e 150.000 tonnellate di CO2 risparmiata annualmente);

- dialogo con il territorio - di tradizione agricola e restio ad accettare insediamenti industriali - che ha invece favorito l’evolversi del progetto;

- sviluppo locale, in quanto Edison offre a prezzi competitivi energia elettrica e termica (sconto del 15% sull’energia elettrica per nuove imprese), tramite una rete di teleriscaldamento, alle aziende che decidano di insediarsi nel territorio. Un provvedimento, questo, che ha generato l’interesse di numerosi imprenditori e potrebbe contribuire allo sviluppo economico locale.

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ENEL CUORE Associazione di Enel S.p.a.

A Casa è Meglio!

Problema

Oggi gli ultra 65enni rappresentano quasi il 25% della popolazione nazionale, e nel 2030 sfioreranno i 16 milioni. La spesa sociale dei Comuni per l’assistenza domiciliare agli anziani permette la presa in carico soltanto dell’1,6% di loro (fonte: ISTAT 2005) contro l’8% della Francia, il 10% della Germania, il 20% dell’Inghilterra e dei Paesi Scandinavi (fonte: Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, 2003). Quella descritta è dunque una vera e propria emergenza sociale fatta di povertà, solitudine e salute precaria inascoltate. Soluzione

“A Casa è Meglio!” nasce nel 2004 da un’idea della Comunità di Sant’Egidio e di Enel Cuore – associazione di erogazione costituita da Enel S.p.a. e dalle altre sette società che fanno capo ad essa - per promuovere la cultura della domiciliarità a favore degli anziani che vivono in condizioni di isolamento. In alternativa al ricovero in ospedale o in casa di riposo, “A Casa è Meglio!” propone un modello di assistenza domiciliare basato sull’utilizzo di strategie di monitoraggio attivo, con la promozione delle reti informali di supporto (vicini, negozianti, portieri), e soprattutto con modalità di intervento che permettano alla persona anziana di non lasciare il proprio ambiente familiare, ritardando il processo di isolamento e di perdita dell’autosufficienza. Nelle visite a domicilio, più o meno frequenti a seconda del bisogno, l'anziano viene aiutato nei problemi della vita quotidiana, nella cura della propria persona e nel mantenimento di significative relazioni sociali ed affettive. Le città in cui attivare il servizio - Novara, Savona, Livorno, Fiumicino, Napoli, Messina e Catania - sono state scelte dagli enti sulla base della presenza della Comunità di Sant’Egidio sul territorio; il modello proposto è stato vagliato e approvato dalla comunità scientifica, anche attraverso l’organizzazione congiunta di un convegno dedicato al tema (dicembre 2005), così come attraverso appuntamenti con la stampa locale e nazionale cui hanno preso parte anche le istituzioni del territorio.

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Contribuiscono alla buona riuscita dell’iniziativa anche i volontari dell’ANSE - Associazione Nazionale Seniores Enel, che agiscono secondo le indicazioni programmatiche fornite loro dalla Comunità di S. Egidio. L’ANSE è un’associazione senza fini di lucro a carattere nazionale costituita dai lavoratori anziani del Gruppo Enel, operante con il patrocinio di Enel S.p.A. ed aperta ai lavoratori in servizio ed in quiescenza (operai, impiegati, quadri e dirigenti), nonché ai familiari superstiti.

Risultati

Il progetto “A casa è Meglio!” ha permesso di raggiungere (dati aggiornati al 2008) 500 anziani viventi in zone isolate o con forte degrado urbano, con reti relazionali povere o in stato di grave isolamento. Nelle città raggiunte dal progetto - Novara, Savona, Livorno, Fiumicino, Napoli, Messina e Catania - sono stati coinvolti complessivamente 50 volontari ANSE. A Messina in particolare è in programma (primavera del 2009), con il contributo di Enel Cuore, l’apertura di un centro polivalente per 200 anziani: qui, oltre ad uno spazio ricreativo, si prevede di poter offrire gli stessi servizi di “A Casa è Meglio!” (assistenza per pratiche legali e burocratiche, controllo nella somministrazione dei medicinali, ecc). La Regione Sicilia e il Comune di Catania, riconoscendo la validità e l’efficacia del programma, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei risultati raggiunti nelle città di Messina e Catania, hanno manifestato interesse a sostenere l’iniziativa nel futuro. Enel Cuore dal 2004 al 2008 ha complessivamente stanziato per il progetto un contributo di 2.427.350 euro.

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ETHICERT Società attiva nel settore dell’etica e della responsabilità sociale d’impresa

Lancio di servizi innovativi di auditing per la Responsabilità Sociale

Problema

La crescente consapevolezza che le attività economiche delle aziende generano effetti sociali e ambientali in grado di influire sulla redditività stessa dell'impresa ha prodotto una ripresa dell’interesse della dottrina e della prassi verso il tema della Responsabilità Sociale d'Impresa e, di conseguenza, verso gli strumenti di rendicontazione sociale. Questo nuovo approccio alla gestione d’impresa richiede alle Aziende di adottare una politica di responsabilità sociale che si traduce nella capacità di: programmare consapevolmente la performance aziendale attesa sulle tre dimensioni (economica, sociale e ambientale); sviluppare sistemi di controllo multidimensionale in merito ai risultati e agli effetti generati dalle attività aziendali sui diversi stakeholders; rendicontare e comunicare su basi credibili e verificabili il valore economico, sociale e ambientale creato dalle scelte e dall’attività aziendali. Soluzione

Ethicert nasce per diffondere e rafforzare la cultura della Responsabilità Sociale delle imprese e delle organizzazioni; essa propone sul mercato servizi utili a dare credibilità alle azioni ed alle comunicazioni delle aziende e delle organizzazioni attive in questo ambito, e verifica la veridicità delle comunicazioni esterne delle organizzazioni attraverso audit in loco, nonché rilasciando specifiche dichiarazioni di coerenza e concedendo l’uso del proprio marchio. Ethicert nello specifico effettua audit di controllo, di valutazione e di monitoraggio presso aziende ed organizzazioni al fine di testimoniare la veridicità e la reale applicazione dei loro codici etici, dei loro bilanci sociali o social statement, dei loro modelli ex D. Lgsl. 231/2001, delle loro comunicazioni/informative per SA 8000 o Global Compact; essa inoltre valuta le decisioni degli imprenditori e dei manager alla luce della dottrina sociale della Chiesa (servizio sperimentale). Ethicert si propone cioè di stimolare presso le imprese una gestione orientata ai temi della responsabilità sociale, con uno sguardo particolare alle indicazioni provenienti dal Magistero della Chiesa Cattolica.

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Nell’ambito delle attività di Ethicert è stato pubblicato il libro “Etica dell’Imprenditore: le decisioni aziendali, i criteri di valutazione e la dottrina sociale della Chiesa”, firmato da Mons. Antonio Livi, professore emerito della Pontificia Università Lateranense, insieme con Sergio Fornai, Amministratore di Ethicert. È in corso di attuazione la fase successiva dell’iniziativa, che prevede la realizzazione di casi di studio aziendali che riguardino imprese di diversa dimensione e settore merceologico.

Risultati

Come programmato per i primi mesi 2009, è stato attivato ed implementato il sito internet www.ethicert.it, attraverso il quale sono stati lanciati i servizi di auditing a disposizione delle aziende. È stato inoltre portato a termine il primo codice etico con esplicito riferimento ai principi cristiani, da applicarsi al personale interno ed esterno delle aziende.

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ETICA SGR Società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Popolare Etica

Azionariato Attivo

Problema

L’azionariato attivo, che si esprime attraverso il dialogo con le imprese, la partecipazione alle assemblee e la votazione di mozioni, aiuta a indirizzare le società verso pratiche più responsabili. Soluzione

Etica Sgr, società di promozione di fondi comuni di investimento socialmente responsabili, è impegnata nella sfida di “rappresentare i valori della finanza socialmente responsabile nei mercati finanziari, sensibilizzando il pubblico e gli operatori finanziari nei confronti della responsabilità sociale d’impresa (art. 5 Statuto di Etica).” Per questo l’azienda, attraverso i fondi comuni di investimento socialmente responsabili “Valori Responsabili”, è azionista delle imprese nei quali i fondi stessi investono, potendo dunque esercitare attivamente i diritti di voto collegati alle azioni. Ogni anno infatti, intorno al mese di marzo, il Comitato Etico di Etica Sgr (composto da sette membri di comprovata esperienza in campo sociale e ambientale) valuta le opportunità di voto e di intervento nelle società italiane e straniere in cui ha una partecipazione superiore allo 0,5% del capitale, esprimendosi negli ambiti del rispetto dei diritti degli azionisti di minoranza, dell’equilibrio tra i poteri degli organi aziendali e le responsabilità, della trasparenza delle informazioni fornite agli azionisti. Le proposte del Comitato Etico vengono sottoposte poi al Consiglio di Amministrazione della società che si riunisce una volta al mese. L’azionariato attivo è una peculiarità di Etica Sgr, che è anche la prima società finanziaria italiana ad applicare la normativa Mifid (Markets in Financial Instruments Directive) relativamente alla pubblicazione di una “strategia” per l’esercizio dei diritti di intervento e di voto in assemblea (“Linee Guida sull’Azionariato Attivo”, adottate nell’Ottobre 2007). Etica Sgr utilizza questa documentazione per comunicare in modo trasparente ai propri stakeholder le strategie di intervento in assemblea.

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Risultati

Nel corso del 2008 le attività di azionariato attivo di Etica Sgr hanno riguardato l’azienda di telecomunicazioni svizzera Swisscom, l’azienda farmaceutica americana Eli Lilly, l’industria italiana Sabaf, l’azienda americana di information technology Cisco Systems, l’azienda italiana di elettrodomestici Indesit Company. Quest’ultima, con cui Etica Sgr si incontra regolarmente da tre anni prima e dopo le assemblee, si è resa disponibile ad avviare le prime valutazioni socio-ambientali dei fornitori entro la fine dell’anno e ad organizzare un incontro nel 2009 per discuterne i risultati. Nel 2006 la società ha recepito nel nuovo bilancio di sostenibilità alcune delle proposte di Etica Sgr, ovvero la necessità di inserire dati più dettagliati sugli obiettivi di Indesit in campo ambientale, sull’uso di energia da fonti rinnovabili, ecc. La creazione e lo sviluppo dei rapporti con le imprese e con gli azionisti internazionali costituiscono uno stimolo costante per Etica Sgr per promuovere in maniera sempre più professionale comportamenti socialmente responsabili.

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F.E.E. Azienda che opera nel settore della ricerca e del risparmio energetico

Sistema F.E.E.

Problema

L’annoso problema del risparmio energetico richiede quanto prima un intervento massivo da parte di tutti gli attori della società: dalle pubbliche amministrazioni a tutte le imprese, fino ai singoli individui. È sempre più evidente infatti quanto i temi dell'energia rinnovabile, del risparmio energetico, della mobilità sostenibile e dei mutamenti climatici siano legati fra loro, ed è altrettanto evidente che ormai un sistema energetico basato sulle fonti fossili non è più sostenibile per il pianeta. Cosa fare dunque? Una soluzione possibile è la combinazione di un uso oculato delle fonti energetiche attualmente esistenti (petrolio, metano, combustibili solidi e materiali fossili) e dell’utilizzo ed invenzione di fonti rinnovabili alternative, al fine di ridurre proprio il consumo delle prime. Soluzione

Il progetto “Sistema F.E.E.” si è inizialmente concretizzato nell’installazione di impianti di refrigerazione industriale, condizionamento e climatizzazione (anche invernale) gestiti a CO2 neutral, quindi a basso impatto ambientale, con lo scopo di recuperare l’energia di scarto e farla convogliare nel territorio di interesse dell’azienda. Nel 2008 lo stesso procedimento è stato applicato anche al residenziale, attraverso il calore di processo prodotto da pannelli solari idrotermici. L’azienda, attivando questi servizi, intende in un sol tempo favorire il risparmio energetico della propria clientela e tutelare l’ambiente. Il progetto “Sistema F.E.E.” è stato portato avanti con il contributo delle aziende che hanno fatto propria questa innovazione e del Politecnico di Torino, che ha reso comprensibile il funzionamento del sistema attraverso l’elaborazione di un video esplicativo.

Risultati

Eliminando qualsiasi tipo di combustione - compresa quella delle caldaie a condensazione - l’azienda ha raggiunto anche nel residenziale (un residence e 11 appartamenti) la completa indipendenza energetica. Il risparmio consentito dagli impianti F.E.E. rispetto a quelli tradizionali è superiore al 30% in termini economici.

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L’iniziativa attivata da F.E.E. ha ottenuto il Premio Legambiente 2008 come migliore innovazione tecnologica.

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FONDAZIONE ITALIANA ACCENTURE Fondazione dell'azienda Accenture, volta a promuovere l’innovazione nei modelli di

sviluppo, nella cultura e nell’educazione.

Learning@socialsport – Sport Responsabile per Crescere

Problema

Se gestito in modo responsabile e consapevole, lo sport può diventare fattore strategico per lo sviluppo psico-fisico dei ragazzi, nonché tramite privilegiato di valori e comportamenti positivi. Soluzione

“Learning@SocialSport - Sport Responsabile per Crescere” è un progetto che la Fondazione Italiana Accenture ha sviluppato in collaborazione con VerdeSport (Gruppo Benetton), il Politecnico di Milano (HOC-LAB) e il Coni e con il supporto di Sky. Obiettivo dell’iniziativa è sensibilizzare le nuove generazioni nonchè stimolare allenatori, famiglie, insegnanti ed istituzioni alla necessità di rivendicare i sani valori che possono essere trasmessi ai giovani attraverso lo sport. Esso infatti è in grado di divenire un luogo privilegiato di aggregazione sociale, di incontro e confronto tra giovani, di integrazione delle minoranze, di costruzione di un’identità locale e di rafforzamento del tessuto sociale che tiene insieme la società. Per l’edizione 2008-2009 del progetto sono stati attuati e/o sono in programma le seguenti iniziative: − la diffusione di un percorso educativo-didattico che coinvolga circa

1000 ragazzi tra i 13 e i 16 anni appartenenti a circa 100 associazioni sportive su tutto il territorio nazionale;

− il lancio di un Concorso Educativo rivolto a scuole ed associazioni sportive per la realizzazione di una “narrazione multimediale” sui temi del progetto (coinvolti circa 1200 ragazzi tra i 13 e i 16 anni appartenenti a circa 60 scuole su tutto il territorio nazionale). La premiazione è fissata per il 29 aprile 2009 a Treviso;

− la creazione di uno spazio ludico sul sito www.SKY.it; − la creazione di un parco a tema dedicato su Second Life. Le varie iniziative sviluppate all’interno di Learning@SocialSport sono accomunate dall’utilizzo delle nuove tecnologie per favorire il dialogo e l’incontro tra bambini, ragazzi e adulti coinvolti.

Il libro d’oro della responsabilità sociale

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Risultati

La prima edizione sperimentale del progetto (a.s. 2006/2007) ha visto il coinvolgimento di circa 100 ragazzi tra i 14 e i 16 anni ed appartenenti a 8 associazioni sportive. Il giudizio finale dei partecipanti rispetto al percorso proposto è stato entusiasta: l’89 e il 91% rispettivamente di allenatori ed allievi lo hanno definito positivo o altamente positivo. È stato organizzato un Convegno Nazionale (aprile 2007) durante il quale sono stati presentati i risultati della prima sperimentazione. All’evento hanno partecipato come relatori personalità di spicco del mondo sportivo, istituzionale e della business community; sono inoltre intervenuti più di 150 ospiti e circa 40 giornalisti delle maggiori testate e agenzie di stampa nazionale. Per quanto riguarda invece la seconda edizione (a.s. 2008/2009), i risultati conseguiti si possono così sintetizzare: 57 team iscritti al concorso, 80 associazioni – per un totale di 85 team – iscritti alle experience, oltre 500 visite registrate dal sito della Fondazione, oltre 5000 visite registrate invece dal microsito Sky. La risposta del personale Accenture sollecitato dalle comunicazioni interne e dai video proiettati durante i meeting è stata positiva: diverse persone hanno chiesto di poter contribuire personalmente alla diffusione del progetto.

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FONTI DI VINADIO Azienda che produce e commercializza l’acqua minerale Sant’Anna

Sant’Anna Bio Bottle

Problema

La rivoluzione ecosostenibile deve cominciare dalle piccole scelte quotidiane, che riguardano prima di tutto i prodotti di largo consumo. È importante dunque che l’offerta a disposizione dei consumatori sia il più possibile attenta e vicina alle esigenze ambientali del pianeta, e si strutturi alla luce di queste. Soluzione

Sant’Anna Bio Bottle è una bottiglia da 1,5 litri - creata per la vendita nel mass market - realizzata interamente con una plastica naturale che si ricava dalla fermentazione degli zuccheri delle piante anziché dal petrolio. Tale materiale, che si chiama Ingeo™ (“ingrediente della terra”), è stato importato privatamente dall’azienda dagli Stati Uniti, vista la scarsa disponibilità dello stesso in Europa. Le piante utilizzate per la produzione di questa resina catturano il carbonio dall'atmosfera con il processo di fotosintesi e lo immagazzinano nell'amido presente nei grani; l'amido viene successivamente trasformato in zuccheri naturali. Grazie a processi di fermentazione, scissione e polimerizzazione il carbonio e gli altri elementi contenuti in questi zuccheri vengono trasformati, dando vita al biopolimero con cui può essere prodotta la bioplastica. In questo modo Sant’Anna Bio Bottle - dopo il consumo – può confluire nella raccolta differenziata dell’organico ed essere avviata ad un particolare trattamento: il compostaggio. Quest’ultimo è un processo naturale che però può essere riprodotto ed accelerato predisponiendo ambienti con temperatura e tassi di umidità controllati. In una prima fase sperimentale, Sant’Anna Bio Bottle è stata prodotta in circa un milione di esemplari e sottoposta a numerosi test - effettuati in collaborazione con esperti ed enti di recerca - per verificarne le caratteristiche ed il comportamento. Rispetto invece al procedimento del compostaggio, l’Azienda Fonti di Vinadio ha sviluppato un progetto pilota con AMIAT - Azienda Multiservizi Igiene Ambientale Torino – per gestire una prima fase di compostabilità della bottiglia su scala industriale.

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Risultati

L'origine vegetale della materia prima con cui Sant’Anna Bio Bottle è realizzata costituisce un significativo vantaggio per l’ambiente: sostituendo il petrolio con una risorsa rinnovabile di origine vegetale, si impiegano infatti il 67% di combustibili fossili in meno rispetto alle plastiche tradizionali. Anche il compostaggio della bottiglia portato avanti insieme con AMIAT ha permesso di verificarne l’assoluta sostenibilità (dopo 8 settimane non si è più rilevato nessun frammento della bottiglia). L’iniziativa produttiva di Fonti di Vinadio ha suscitato curiosità e attenzione da parte non solo dei consumatori (nel 2009 è stata gradualmente avviata la vendita del prodotto attraverso la grande distribuzione) e del mondo dell’informazione, ma anche di ricercatori e studiosi di nuovi materiali e metodi di smaltimento degli imballaggi. L’azienda ha inoltre già avuto richieste di commercializzazione del prodotto dai mercati esteri (Germania e Francia in particolare), oltre che essere stata chiamata a raccontare la propria esperienza in occasione di convegni e fiere internazionali.

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GRUPPO BANCARIO CREDITO VALTELLINESE Gruppo Bancario

I Prodotti Etici del Gruppo bancario Credito Valtellinese

Problema

Rispetto alla crescente attenzione riservata dalla cittadinanza alle più urgenti problematiche etiche, il sistema bancario ha una precisa responsabilità: sostenere ed incentivare, tramite l’erogazione del credito, attività socialmente ed ambientalmente sostenibili da parte della propria clientela (privati ed imprese). Soluzione

Il Gruppo Creval ha ideato tre prodotti “etici” a disposizione dei propri clienti:

1. Conto NoProfit, un conto senza spese dedicato alle Onlus, alle Associazioni di Promozione Sociale ed alle Fondazioni che operano nei campi dell’assistenza sanitaria, della promozione culturale, dello sport dilettantistico e della tutela dei diritti civili. Il Gruppo ha pensato questo prodotto per rispondere alle sempre maggiori difficoltà delle associazioni non profit di reperire fondi per le proprie attività;

2. Creval Energia Pulita, un finanziamento a tasso variabile - destinato ai privati - per l’acquisto di un impianto fotovoltaico e per altre iniziative legate ad investimenti per la protezione dell’ambiente e lo sviluppo di energie alternative e rinnovabili (eolico, solare termico, biomasse, combustibili puliti...);

3. Creval Lavoro Sicuro, un finanziamento a tasso variabile della durata massima di 7 anni - caratterizzato da un tasso di interesse agevolato (euribor + 1 punto) per importi fino a 250.000 euro e fino al 100% dell’investimento effettuato – riservato ad iniziative e progetti che abbiano come scopo il miglioramento della sicurezza sul luogo di lavoro per i dipendenti e i collaboratori dell’impresa richiedente, nonché la riduzione dei rischi d’infortunio.

Risultati

L’iniziativa “Conto No Profit” ha consentito al Gruppo Creval di ottenere, in due anni, la sottoscrizione del prodotto da parte di oltre 1.700 associazioni.

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Con “Creval Energia Pulita” la Banca ha invece finanziato in un anno 50 progetti, per un valore di 3,2 milioni di euro. Del progetto “Creval Lavoro Sicuro”, lanciato nel mese di novembre 2008, non sono ancora disponibili risultati concreti. Non sono state condotte indagini interne volte a misurare l’impatto di queste iniziative sui dipendenti. In ogni caso, il lancio dei prodotti “etici” da parte del Gruppo ha richiesto il coinvolgimento dell’intera struttura ed ha consentito a tutti di approfondire i temi della sostenibilità e dell’ambiente, rivalutandone l’urgenza e la strategicità.

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GRUPPO ICAT Agenzia di comunicazione e marketing strategico

Operazione Amico dell’Ambiente

Problema

Non sembrano diminuire in Italia né la quantità di rifiuti prodotta annualmente né i costi da sostenere per il loro smaltimento. Le sole politiche adottate a livello amministrativo non bastano: tale tendenza può essere invertita soltanto da una seria presa di responsabilità da parte di tutti i cittadini, degli esercizi commerciali, degli uffici e degli enti pubblici, affinchè a monte venga ridimensionata la produzione dei rifiuti e a valle ci si impegni concretamente nella loro differenziazione. Soluzione

Nell’ambito del progetto “Operazione Amico dell’Ambiente”, numerosi istituti scolastici si sono impegnati nella raccolta di oggetti di plastica contraddistinti dai simboli PP e PE-HD e nella consegna degli stessi alla ditta Imball Nord, consolidata nel settore del riciclaggio della plastica, che si è impegnata a versare a ciascun istituto una somma in denaro equivalente al peso del materiale consegnato. Le scuole già impegnate in progetti umanitari hanno invece recapitato il materiale raccolto alle proprie associazioni di riferimento, che poi si sono preoccupate personalmente di consegnarlo ad Imball Nord, trattenendo il denaro corrispondente. Icat ha appoggiato il progetto sia per valorizzare l’impegno ambientale di Imball Nord – cliente del Gruppo – sia per contribuire alla sensibilizzazione dei ragazzi sull’importanza della raccolta differenziata, offrendo alle scuole un’esperienza utile anche per disporre di denaro da utilizzare per l’acquisto di materiale scolastico. Concretamente l’azienda ha curato la realizzazione dei contenitori destinati alla raccolta degli oggetti e la grafica del materiale didattico fornito ai ragazzi delle classi raggiunte; essa ha inoltre gestito i rapporti con tutti i soggetti coinvolti nel progetto (associazioni, scuole, istituzioni) ed ha curato la creazione del sito dedicato www.amicodellambiente.it. Testimonial della campagna “Diventa amico dell’ambiente!” è stato il Presidente del Gruppo Imprenditori della Zona Industriale di Padova Roberto Rovoletto, che ha presentato personalmente il progetto presso tutte le scuole raggiunte.

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Risultati

Nei primi sei mesi di vita dell’iniziativa sono state visitate 27 scuole, coinvolti 2000 nuclei familiari e circa 20 associazioni, consegnate 2000 copie del materiale didattico predisposto ed organizzate 22 visite di altrettante scuole presso le sedi di Imball e Plastic Nord. Sono stati raccolti circa 1200 quintali di materiale plastico, corrispondenti a circa 25.200,00€ assegnati alle scuole. Il successo già riscontrato ha convinto gli organizzatori ad estendere l’iniziativa al di fuori della Provincia di Padova: sono infatti pervenute richieste di coinvolgimento da alcuni istituti di Vicenza, Roma e delle Marche.

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H2O - NUOVI SCENARI PER LA SOPRAVVIVENZA Associazione no profit impegnata nella tutela e nell’elaborazione di progetti di

design, architettura e comunicazione sull’acqua

H2O – Nuovi scenari per la sopravvivenza

Problema

La prima conferenza nazionale dei Cambiamenti climatici (settembre 2007) promossa dal ministero dell'Ambiente e organizzata dall'Apat presso la sede della Fao ha lanciato una vera emergenza: entro il 2020 c’è il rischio che nel 60% del pianeta non si trovi più acqua potabile. Le oltre 20mila persone che hanno seguito l’evento in diretta on line hanno dimostrato che la questione dei cambiamenti climatici non può davvero che essere ai primi posti dell'agenda politica. Questi gli imperativi su cui strutturare interventi ed azioni: limitare i consumi anche domestici attraverso interventi istituzionali, riconvertire lo sviluppo, rieducare i governi e le persone ad un consumo consapevole delle risorse scarse. Soluzione

Il progetto “H2O – Nuovi scenari per la sopravvivenza” ha come scopi lo studio, l’organizzazione di mostre, seminari e work-shop nonché l’elaborazione di pubblicazioni che abbiano come tema portante la tutela e la salvaguardia della risorsa acqua. L’Associazione ha sviluppato le proprie proposte creando partnership ed avviando collaborazioni con numerosi enti sul territorio, tra cui la Nuova Accademia Belle Arti (Milano), l’ISIA (Roma), l’Istituto Europeo Design (Barcellona, Spagna), l’Università Ca’ Foscari (Venezia), l’Università di Trieste, la Fondazione Museo Arti e Industria (Omega), la Carleton University (Ottawa, Canada), il Centre de Design - UQAM (Montreal, Canada), la Camera di Commercio di Torino, il Politecnico di Milano, l’Indian Institute of Technology (Mumbai, India), l’Istituto Italiano di Cultura.

Risultati

Il valore delle iniziative elaborate da H2O è testimoniato anche dagli ultimi tre importanti riconoscimenti internazionali assegnati all’Associazione:

- Selezione alla X Biennale del Design a St. Etienne – Francia – categoria Design e Social Innovation (Novembre 2008);

- II° Premio al Green Dot Awards – Los Angeles – USA – categoria Cultura e Intrattenimento (Gennaio 2009);

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- Menzione d’Onore al Green Dot Awards – Los Angeles – USA – categoria Design e Costruzioni (Gennaio 2009).

Il progetto “H2O – Nuovi scenari per la sopravvivenza” ha inoltre ricevuto altri 10 premi internazionali e nazionali attribuiti a singole realizzazioni in tema di innovazione, comunicazione, architettura sostenibile, ecc. L’iniziativa ha suscitato l’interesse ed il coinvolgimento non solo del personale dell’associazione, ma anche dei cittadini (adulti e bambini) che hanno partecipato numerosi agli eventi, alle mostre, ai seminari ed ai laboratori didattici specificatamente studiati e predisposti.

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HENKEL Azienda leader sul mercato dei prodotti di marca e delle tecnologie

Braille

Problema

In Italia ci sono 362.000 non vedenti, 1.500.000 persone con seri problemi di vista e 15.000 abituali lettori di alfabeto Braille: un “esercito” di cittadini, buona parte dei quali impegnati in attività produttive, che ogni giorno deve superare una serie di barriere ed ostacoli legati anche alla spesa quotidiana e alla necessità di dover riconoscere i prodotti, ricorrendo spesso a etichette “artigianali” confezionate in casa per evitare errori nell’utilizzo. Soluzione

Henkel ha annunciato l’introduzione dell’alfabeto Braille sulle confezioni dei prodotti per la casa a marchio Dixan, Perlana, Bio Presto, General e Pril: sfiorando la confezione di ciascun prodotto, i consumatori non vedenti potranno facilmente riconoscerne il marchio, la tipologia e le modalità di utilizzo. Obiettivi prioritari di questo progetto sono dunque:

- il miglioramento della qualità di vita delle persone non vedenti o ipovedenti, facilitando non solo l’acquisto dei prodotti ma anche l’uso e il riconoscimento degli stessi nell’ambiente domestico;

- la sensibilizzazione della società alle problematiche legate a questo handicap.

Per sviluppare concretamente il progetto, Henkel ha avviato una collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano, allo scopo di intercettare più efficacemente i bisogni e le aspettative reali dei consumatori non vedenti. L’azienda si è inoltre confrontata con gruppi di consumatori non vedenti per selezionare le informazioni più utili da riportare sui prodotti. Anche alla luce di quanto emerso in queste occasioni, Henkel ha deciso di riportare su un lato delle confezioni il nome del brand, la variante del prodotto, il suo utilizzo e il numero dei lavaggi consentiti; sull’altro i dosaggi e tutte le indicazioni relative alla sicurezza. Le scritte in Braille andranno a sovrapporsi ai caratteri visivi stampati normalmente; la differenza sarà rilevabile esclusivamente al tatto.

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L’iniziativa Henkel è stata presentata durante la Seconda Giornata Nazionale del Braille, celebrata a Milano il 21 febbraio 2009, in occasione dei 200 anni dalla nascita dell’inventore dell'alfabeto tattile. La realizzazione dell’evento e la partecipazione di Henkel sono state rese possibili grazie alla collaborazione tra l’azienda, la Onlus Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e il Club Italiano del Braille. Risultati

Alla conferenza stampa per la presentazione della Seconda Giornata Nazionale del Braille e del progetto Henkel hanno partecipato tutte le principali testate nazionali, che vi hanno poi riservato spazio ed attenzione. I principali risultati di tutto questo vanno letti in termini di sensibilizzazione non solo dell’opinione pubblica ma anche delle aziende del settore detergenza rispetto alle esigenze dei non vedenti. Henkel, in quanto prima azienda nel settore detergenza ad inserire il linguaggio Braille sulle confezioni dei propri prodotti, ha già ottenuto ritorni soddisfacenti in termini di visibilità. Il progetto è appena partito (aprile 2009): per questo non sono ancora disponibili dati quantitativi relativi all’impatto dei prodotti Henkel sul mercato. L’azienda comunque prevede di immettere in commercio 3.500.000 pezzi Dixan, 1.000.000 di pezzi General, 2.500.000 pezzi Pril, 380.000 pezzi Perlana e 1.400.000 pezzi BioPresto riportanti le informazioni principali anche in linguaggio Braille.

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HERMAN MILLER LTD FILIALE ITALIANA Filiale italiana di azienda multinazionale operante nel settore dell’arredamento

Herman Miller’s “Design For the Environment”

Problema

A fronte di una continua evoluzione del quadro legislativo internazionale in materia di ambiente, il mercato dei materiali e del design si è arricchito di prodotti ad elevate prestazioni e caratterizzati da un ridotto impatto ambientale, e questa ricerca è costantemente in evoluzione. Oggi si è in grado di coniugare l’utilizzo di materiali cosiddetti “eco” con lo sviluppo di prodotti che offrano differenti caratteristiche estetiche e semantiche, differenziandoli nel vasto panorama dell’offerta. Soluzione

Il progetto dell’azienda Herman Miller consiste nella realizzazione di una nuova seduta per ufficio (Embody™) che garantisca una corretta e confortevole postura di lavoro e, allo stesso tempo, elevati standard ambientali di riciclabilità e sostenibilità. Per la realizzazione della nuova seduta sono stati effettuati molti test sull’uso della postazione di lavoro da parte dei dipendenti stessi nello svolgimento delle loro mansioni, in modo da poter stabilire le caratteristiche dimensionali ottimali della seduta. Il progetto, dal suo concepimento fino alla realizzazione del prototipo definitivo, ha richiesto 6 anni di ricerche e sviluppo, ingenti risorse finanziarie ed il coinvolgimento di numerose persone e professionalità. Herman Miller si adopera per la tutela dell’ambiente curando l’impatto dell’intero ciclo produttivo; il 2004 in particolare è stato l’anno dell’introduzione del “Perfect Vision Programme”, che ha posto come scadenza ultima il 2020 per il raggiungimento di una serie di obiettivi di sostenibilità, tra cui utilizzare al 100% di fonti di energia rinnovabile, far approvare il 100% dei prodotti aziendali dal protocollo interno DFE (Design per l’ambiente) e portare a zero le emissioni inquinanti nell’aria (VOC - Volatile Organic Compounds), il quantitativo di rifiuti pericolosi, la distruzione in discarica dei rifiuti solidi ed i processi legati al consumo di acqua. L’EMS - Environmental Management System identifica l’impatto ambientale esercitato dalle attività, dai prodotti e dai servizi aziendali,

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mentre il team “Design per l’ambiente” - attraverso il protocollo McDonough Braungart Design Chemisty’s (MBDC) - analizza i materiali di cui è composto ciascun prodotto e li valuta secondo parametri di riciclabilità e tollerabilità per la tutela dell’ambiente. Ad ogni materiale viene cioè assegnato un colore tra il Verde, il Giallo, l’Arancione e il Rosso: ognuno di essi esprime un grado di accettabilità decrescente. Herman Miller acconsente all’utilizzo dei soli materiali contrassegnati con i colori Verde e Giallo; sono vietati i materiali classificati con colore Rosso. L’azienda ha inoltre elaborato un programma di qualifica dei fornitori (SQP) che include misure restrittive a tutela dell’ambiente alle quali essi devono aderire e che vengono applicate in ogni paese in cui l’impresa lavora od esporta i propri prodotti. È infine costante l’implementazione di nuove tecnologie ed accorgimenti per diminuire di anno in anno la quantità di sprechi ed inquinamento. Alcuni esempi: la conversione delle vernici da liquide a pressurizzate, l’impiego di cartoni riciclati al 100% ed a loro volta totalmente riciclabili, l’utilizzo di energia verde, l’eliminazione di VOC nelle procedure manifatturiere europee

Risultati

Embody™ è stata realizzata con materiali totalmente ecocompatibili, il 42% dei quali è a sua volta composto da materiali riciclati (riuso dei materiali di scarto di altre lavorazioni o del riciclo di prodotti giunti alla fine del loro ciclo di vita). La seduta è stata progettata e costruita nell’ottica di un facile disassemblaggio e riuso/riciclo dei suoi componenti: essa è riciclabile al 95%, ed è realizzata in totale assenza di PVC; il suo assemblaggio prevede l’uso al 100% di energia verde. L’EQAT (Environmental Quality Action Team) è stato ampiamente coinvolto nel progetto ed ha contribuito alle ricerche finalizzate all’individuazione dei materiali ecocompatibili più adatti. Embody™ poi, oltre che essere veramente sostenibile, è innovativa anche dai punti di vista estetico, tecnologico e di confort.

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IL GENOVINO D’ORO Commercializzazione di alimenti tipici

Teikei (il cibo che porta la faccia dell’agricoltore)

Problema

La genuinità e il gusto dei prodotti agroalimentari tipici italiani sono ormai riconosciuti a livello internazionale. Essi però, nonostante questo, rischiano di scomparire, non trovando adeguato spazio nel mercato e nella grande distribuzione. Dimenticare questi prodotti significherebbe rinunciare ad una parte preziosa della storia nazionale, della memoria collettiva, nonché del lavoro delle piccole aziende e delle comunità locali in cui questi prodotti vengono ancora coltivati ed apprezzati. Soluzione

Il Genuine Store nasce a Roma con l’obiettivo di sperimentare un nuovo metodo per la valorizzazione e la commercializzazione di prodotti tipici italiani a coltura e produzione limitata e, soprattutto, per realizzare una nuova tipologia d’impresa profit organizzata e gestita in modo tale da avere un impatto positivo sullo sviluppo locale. Franco Calafatti, attraverso l’apertura del Genuine Store, ha deciso di impegnarsi per fornire ai produttori e ai consumatori l’occasione di rendere nuovamente visibili ed accessibili i prodotti tipici nazionali e la qualità che li caratterizza, nonchè la loro storia. Il Genuine Store è stato dunque concepito a partire dalla convinzione che la RSI consenta – anche alle piccole imprese – di unire la necessità di registrare un profitto all’urgenza di agire nel mercato in modo socialmente responsabile. Alla sua base si è infatti costituito un network in grado di sviluppare un micro-sistema economico remunerativo per chi produce e allo stesso tempo compatibile con le capacità economiche dei consumatori. Tutte queste convinzioni e questi principi sono stati applicati al settore agro-alimentare (ed in particolare al commercio dei prodotti tipici nazionali) perché ritenuto particolarmente incidente sulla ricchezza economica e culturale italiana di oggi e di domani. I prodotti da commercializzare vengono scelti visitando le aziende dei principali produttori del Paese, verificando l’autenticità delle tecniche di produzione e valutando la genuinità dei prodotti finali.

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Risultati

Le dimensioni e la portata del progetto sono di lungo periodo; non è dunque ancora possibile disporre di risultati concreti che ne attestino il successo. Fin d’ora comunque se ne può accertare il valore in termini di promozione culturale e territoriale, vista anche la significativa affluenza di persone e l’elevato numero di richieste di collaborazione pervenute a seguito della partecipazione del Genuine Store a svariate iniziative legate alla promozione e alla conoscenza dei prodotti tipici italiani.

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KONTIKI INCENTIVES Società di consulenza

S-Team: Solidarity Team Building

Problema

Tra le sfide da affrontare nella gestione di un’azienda, un posto di primo piano è occupato dalla ricerca di personale competente e dal mantenimento della motivazione dei dipendenti. Quest’ultima può essere efficacemente alimentata dal lavoro di squadra, nell’ottica del raggiungimento di obiettivi condivisi. Soluzione

Con “S-TEAM®” Kontiki Incentives intende coinvolgere i propri dipendenti con l’obiettivo di sviluppare un forte spirito di squadra per migliorarne le performance di lavoro e la motivazione, rendendoli partecipi dell’impegno profuso da parte dell’azienda nei loro riguardi, verso l’ambiente e verso la comunità di riferimento. Con il progetto “S-TEAM®” l’azienda si propone cioè di favorire la costituzione di un team in grado di condividere l’impegno etico dell’impresa e renderlo comunicabile anche agli stakeholders esterni (dipendenti, forza vendita, management, opinion leaders, stockholders). L’iniziativa ha visto anche il coinvolgimento dell’associazione Lipu, che ha contribuito alla stesura del progetto e cui l’azienda ha destinato in una donazione.

Risultati

I risultati ottenuti grazie al progetto “S-TEAM®” sono: un gruppo di lavoro più forte anche nell’attività quotidiana, un progetto etico condiviso e una maggiore visibilità dell’azienda. Con “S-TEAM®” Kontiki Incentives è riuscita a mostrarsi all’opinione pubblica e alla comunità locale come una realtà aziendale compatta e motivata, nonché impegnata concretamente dal punto di vista ambientale ed interessata a produrre risultati di miglioramento continuo.

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MERCK SHARP & DOHME ITALIA Azienda farmaceutica

La Dolce Vita

Problema

Nel mondo le persone che soffrono di diabete sono circa 26 milioni , ma si ritiene che nel 2025 saranno oltre 47 milioni. L'incidenza media del diabete in Italia è del 3%, ma molti non sanno neppure di essere malati. Una diagnosi precoce permette di ridurre in modo sensibile le complicanze della malattia. Per prevenire il diabete di tipo 2 i diabetologi raccomandano di seguire una dieta equilibrata, di evitare gli eccessi a tavola e di mantenere il peso forma, oltre che di controllare pressione e colesterolo e di svolgere regolarmente attività fisica. Soluzione

“La Dolce Vita” è un progetto di comunicazione finalizzato a sensibilizzare la comunità scientifica italiana, le istituzioni nazionali e regionali nonché tutte le persone con Diabete di Tipo 2 sull'importanza della prevenzione nella gestione di questa patologia, con particolare riferimento all’alimentazione. Il punto di partenza della campagna è stato la realizzazione di un volume intitolato proprio “La Dolce Vita”, in cui 20 grandi chef hanno dedicato la loro arte ad un pubblico particolare, ampio dalle esigenze precise: le persone con diabete e tutti coloro che intendono prevenirlo. Il volume raccoglie, oltre a due capitoli d’apertura su tematiche di natura formativa ed educazionale per il paziente (conoscenza del diabete e dei sintomi, la diagnostica, i fattori di rischio, le complicanze, i trattamenti, le regole per una corretta alimentazione) 60 ricette d’autore, illustrate e spiegate in ogni passaggio. Oltre alla realizzazione del libro ed alla sua diffusione, il progetto ha anche previsto la realizzazione di 16 incontri di formazione e informazione aperti e pensati per divenire luogo privilegiato di confronto tra medici, pazienti ed istituzioni. L’organizzazione di questi momenti ha visto il coinvolgimento di tutti i partner locali di MSD Italia: AMD (Associazione Medici Diabetologi), ADI (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica) e FAND (Associazione italiana diabetici).

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Il volume “La Dolce Vita” è stato distribuito a tutti i dipendenti dell'azienda parallelamente all’implementazione di una campagna di comunicazione interna sui temi della prevenzione e della gestione del diabete. Evidenziandone l'alto valore educazionale, il Ministero della Salute ha accordato nel Marzo 2008 il suo patrocinio all'iniziativa.

Risultati

Questi i numeri del progetto “La Dolce Vita”: - 20.000 copie del volume distribuite nel 2008 (30.000 in

distribuzione nel 2009) presso centri di diabetologia, associazioni di pazienti, redazioni giornalistiche, istituzioni nazionali e regionali, partner interni;

- altre 10.000 copie richieste spontaneamente da altrettanti cittadini via numero verde o mail;

- 300 questionari compilati dal pubblico sul proprio grado di soddisfazione rispetto all’iniziativa;

- 86 articoli pubblicati su stampa medica e laica, per un totale di 55 milioni di lettori raggiunti;

- 1000 pazienti partecipanti ai 6 eventi educazionali del 2008. Inoltre attraverso i questionari compilati dalle persone con diabete sono emersi un grande interesse verso le tematiche trattate nel volume “La Dolce Vita” nonché il desiderio di poter usufruire di ulteriori strumenti di informazione dedicati, come per esempio siti internet dedicati alla patologia.

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OPTI-TIME SA Società editrice di software

Opti-time & Toursolver

Problema

L’organizzazione dei percorsi e dei planning è un fattore fondamentale per il successo delle società che si avvalgono di personale itinerante. L’impiego dei mezzi che vengono direttamente o indirettamente utilizzati può, in termini di costi e di gestione delle risorse umane, avere un impatto notevole sulla produttività dell’azienda ma anche sull’inquinamento prodotto. Soluzione

La società Opti-Time ha realizzato due software per l’ottimizzazione dei giri e la pianificazione delle risorse mobili: TourSolver e Opti-time On Demand. Il primo consente di valutare, ottimizzare e pianificare gli spostamenti del personale mobile/itinerante (operatori di consegna, autisti, tecnici di manutenzione, commerciali, agenti di commercio, ecc). A partire dai dati relativi alle risorse dell’azienda (numero di persone mobili e competenze, fasce orarie di lavoro, ubicazione dei depositi, ecc) e dalle informazioni sui clienti (ubicazione, orari di visita, ecc), TourSolver crea dei planning di lavoro che ottimizzano le risorse da utilizzare e gli itinerari da percorrere. L’obiettivo è permettere alle società che utilizzano flotte di veicoli di ottimizzare gli spostamenti delle persone mobili, di migliorare i loro giri e di ridurre i costi di logistica aumentando anche la qualità del lavoro del personale e la qualità del servizio reso al cliente. Il secondo invece è un applicativo web based che permette di gestire in tempo reale il flusso di informazioni provenienti dalla clientela. L’obiettivo di Opti-Time On Demand è cioè quello di gestire la presa degli appuntamenti, in modo da garantire la massima soddisfazione dei clienti ottimizzando nello stesso tempo gli spostamenti del personale sul terreno (work force). Gli utenti (operatori call center, back-office) accedono all’applicativo attraverso un login e una password e possono interagire simultaneamente attraverso l’interfaccia web. Gli appuntamenti vengono trasmessi immediatamente alle risorse sul terreno in modo da ridurne gli spostamenti (raggruppamento degli interventi in base all’ubicazione della risorsa) e migliorarne la reattività.

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I due software Opti-Time consentono di ottimizzare i tragitti dei veicoli e quindi il numero di chilometri percorsi (riduzione media del 15%) riducendo proporzionalmente le emissioni di gas serra, migliorando i planning delle risorse mobili e riducendo il tempo di pianificazione attraverso l’utilizzo di strumenti informatici, quindi eliminando qualsiasi forma di supporto cartaceo. Nell’ambito dell’elaborazione di questi strumenti, Opti-Time ha stipulato un accordo con la “Climat Mundi” con la quale, in cooperazione con l’Agenzia Francese per il Risparmio Energetico (ADEME), ha elaborato un simulatore online per calcolare il volume di C02 che potrebbe essere risparmiato ottimizzando gli spostamenti delle forze mobili.

Risultati

I clienti di TourSolver e di Opti-Time On Demand hanno ottenuto risultati significativi per quanto riguarda la riduzione del numero di chilometri percorsi ed il miglioramento delle condizioni di lavoro delle risorse mobili. Ad esempio, in un’agenzia con 7 veicoli a disposizione TourSolver ottimizza e pianifica i giri con l'uso di soli 6 veicoli. Inoltre, grazie alle simulazioni che TourSolver consente di fare, è possibile gestire meglio il personale, ridurre gli straordinari dei dipendenti e ottenere una miglior ripartizione della mole di lavoro.

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PETROLTECNICA Azienda che opera nel settore dei servizi in campo ambientale

Estancia La Magdalena: La porta ecosostenibile della Patagonia

Problema

Il turismo ecosostenibile è promosso da operatori che intendono adoperarsi per la creazione di un rapporto armonico e rispettoso tra turismo e natura. Obiettivo principale di questa azione è la ricerca di un nuovo equilibrio tra uomo e ambiente naturale: come fare per raggiungerlo? Le iniziative di turismo ecosostenibile ad oggi attivate mostrano come un ruolo strategico in tal senso sia giocato dal lavoro sinergico tra tutte le realtà – locali ed internazionali - sensibili alla problematica. Soluzione

Petroltecnica, l’ONG “Ricerca & Cooperazione” e l’associazione ambientalista WWF Italia - con la sua corrispettiva argentina Fundacion Vida Silvestre - hanno dato vita ad un progetto di turismo ecosostenibile nella parte nord della Patagonia Argentina, presso l’Estancia La Magdalena, nella Provincia del Rio Negro. I soggetti coinvolti intendono avviare, nei territori prescelti, attività di ricettività eco-turistica che consentano agli ospiti di partecipare anche a laboratori di educazione ambientale che favoriscano la conoscenza della biodiversità della flora e della fauna patagoniche. Il progetto prevede inoltre che presso le strutture ricettive venga impiegato personale di nazionalità argentina - in modo da incrementare ulteriormente la crescita economica della zona - e che gli eventuali profitti vengano utilizzati per sostenere altre iniziative sociali (non necessariamente in Argentina) riguardanti le tematiche della Pace, dell’Ambiente o della Solidarietà. Alcuni dipendenti di Petroltecnica si sono inoltre recati in loco a visitare l’Estancia e a condurre degli studi di natura geologica e biomarina; le professionalità cui è stato affidato questo compito fanno parte dell’Unità Operativa Ambiente, che si occupa specificatamente di bonifica di siti contaminati. Obiettivo finale del progetto è che l’attività turistica avviata diventi autosufficiente nelle spese di gestione e del personale, e che possa produrre utili da reinvestire in altre iniziative di responsabilità sociale.

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Risultati

Il progetto ha incontrato nelle risorse umane degli enti coinvolti una significativa adesione e condivisione dei valori ad esso sottesi (ecosostenibilità, ambiente, turismo responsabile). Petroltecnica intende estendere al lungo periodo la propria adesione al programma.

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PICCOLI ALBERGHI DI QUALITÀ Consorzio di alberghi della Riviera Adriatica

Paniere di prodotti e elenco di fornitori: una selezione responsabile

Problema

Una gestione di “qualità” delle strutture ricettive non può dirsi tale prescindendo da comportamenti virtuosi e responsabili, in primo luogo nei confronti dei propri ospiti, ma anche verso il proprio territorio, in termini di salvaguardia culturale, sociale ed economica. Soluzione

Il Consorzio Piccoli Alberghi di Qualità, attraverso il progetto “Paniere di prodotti e elenco di fornitori: una selezione responsabile”, intende sottoporre all’attenzione degli albergatori soci una lista di preferenze relativamente ai fornitori cui rivolgersi ed ai prodotti da utilizzare nella gestione quotidiana del proprio albergo. Concretamente sono stati privilegiati fornitori che appartenessero al territorio di Rimini, per agire positivamente sull’economia locale; si sono parallelamente preferiti prodotti tipici della tradizione culinaria della zona, in modo da contribuire alla loro salvaguardia e diffusione. Il Consorzio si è inoltre attenuto, nello scegliere, a criteri di qualità (prodotti certificati, biologici, equo-solidali, ecc), sostenibilità ambientale (detersivi eco-compatibili, lampadine a basso consumo, ecc), conoscenza e fiducia tra enti.

Risultati

La buona riuscita del progetto è testimoniata dall’elevato numero di alberghi che ha fatto proprie le indicazioni contenute nel “Paniere”, pur non essendo obbligati a farlo. Il successo di questa specifica iniziativa spiega a sua volta il successo, più generale, della formula proposta dal Consorzio “Piccoli Alberghi di Qualità”: essa infatti ha garantito negli anni una fidelizzazione crescente degli albergatori soci e della stessa clientela, nonché un apprezzamento sempre più condiviso verso l’attenzione riservata ai temi dell’ecologia, della sostenibilità e della valorizzazione del patrimonio locale.

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PRAMERICA LIFE Impresa di assicurazioni sulla vita

Pramerica e Lilt insieme per prevenire e proteggere

Problema

Solitamente quando si è sani non si pensa a come una malattia grave potrebbe stravolgere la propria vita, i propri progetti, la propria stabilità economica. In queste situazioni avere le risorse finanziarie per far fronte alla malattia permette sicuramente di operare più serenamente scelte importanti nei confronti di se stessi e dei propri cari. Soluzione

Critical Illness è un’assicurazione complementare - abbinabile al prodotto “Vita Intera” e disponibile su richiesta del contraente - che garantisce la liquidazione di un capitale costante, in aggiunta alla prestazione della sua assicurazione principale, qualora l’assicurato sia colpito da una malattia grave tra cancro, infarto miocardico, ictus cerebro-vascolare, innesto di by-pass aortocoronarico. La somma di denaro corrisposta agli assicurati che si ammalano può risultare utile per far fronte al pagamento delle spese mediche non coperte dal servizio sanitario nazionale o degli eventuali soggiorni per convalescenza, nonchè per sopperire all’assenza temporanea di reddito dovuta all’impossibilità di lavorare. Intento primario di Pramerica è proprio quello di continuare ad offrire prodotti e garanzie che sottolineino il suo impegno nei confronti delle famiglie, cui l’azienda intende assicurare protezione e tutela. L’iniziativa è stata portata avanti da Pramerica in partnership con LILT (Lega Italiana Lotta Tumori) Sezione di Milano, con cui sono state sviluppate nel 2008 attività congiunte di prevenzione delle malattie incluse in Critical Illness: per esempio il 6 e il 7 di ottobre 2007, presso uno stand allocato in Piazza Cordusio a Milano, 4 squadre di volontari Pramerica organizzate in altrettanti turni hanno coadiuvato la LILT nelle attività di sensibilizzazione e informazione sulla prevenzione del tumore al seno. In quell’occasione sono stati distribuiti 100 coupon - offerti da Pramerica - per una visita gratuita al seno da effettuarsi presso le 4 principali sedi della LILT a Milano e provincia.

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Risultati

Come specificato nell’accordo stipulato con LILT e nella brochure di prodotto diffusa tra i clienti, parte del ricavato delle vendite del prodotto “Vita Intera” con Critical Illness è stato devoluto alla Lega contro i Tumori. La nuova soluzione assicurativa elaborata da Pramerica è stata lanciata sul mercato nel gennaio 2008; il comunicato stampa e l’indotto dei materiali di comunicazione LILT (newsletter interne, Controcancro, etc.) hanno generato interesse rispetto al prodotto sia nella stampa che nella clientela.

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PUNTO 3 Società di consulenza per la realizzazione di progetti per lo sviluppo sostenibile

Progetti per lo sviluppo sostenibile

Problema

La sostenibilità può essere perseguita e praticata attraverso un’amplissima varietà di azioni ed iniziative; essa, inoltre, può essere portata avanti davvero da tutti, senza distinzione di qualifica o Ragione Sociale. Soluzione

I “Progetti per lo sviluppo sostenibile” di Punto 3 sono stati ideati e realizzati con l’obiettivo di sensibilizzare i target di riferimento sul tema della sostenibilità. Nello specifico, queste le iniziative ad oggi promosse:

- AcquistiVerdi.it (www.acquistiverdi.it), il portale italiano dei prodotti ecologici ideato da Punto 3 nel 2005 per favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta di prodotti ecologici in Italia. Il sito oggi ospita gratuitamente nel proprio catalogo-motore di ricerca circa 450 aziende che producono e distribuiscono prodotti ecologici. In questo modo le Pubbliche Amministrazioni che intendano attivare procedure di GPP (Green Public Procurement) possono venire più facilmente a conoscenza dei prodotti e delle aziende sostenibili esistenti sul territorio. Il portale non fa intermediazione né vendita: la sua funzione è esclusivamente quella di facilitare gli utenti - pubblici o privati che siano - nella ricerca di un prodotto ecologico, nonchè di sensibilizzarli sulle caratteristiche preferenziali che questi devono possedere (p.e. marchi ed etichette ambientali);

- Eventi Sostenibili, sviluppato in partnership con la società Tangram di Milano e finalizzato alla certificazione degli eventi a ridotto impatto ambientale;

- Serate di Ecologia Domestica, Sportello Ecoidea, Condomini Sostenibili, Dagli immigrati agli immigrati (Condividiamo l’ambiente). Si tratta di progetti di educazione ambientale che si sono concretizzati, rispettivamente: in incontri pubblici “a tema” sulle buone pratiche di sostenibilità applicabili nella vita quotidiana (Serate di Ecologia Domestica); in un sito, ma anche in una struttura itinerante in fiere e sagre, per offrire ai cittadini informazioni utili sugli stili di vita sostenibili (Sportello Ecoidea); in un percorso di educazione agli stili di vita sostenibili, rappresentato dallo slogan “Tu

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risparmi, guadagna l’ambiente”, rivolto alle famiglie residenti in un condominio (Condomini sostenibili); nel coinvolgimento di 5 cittadini di diversa provenienza con l’obiettivo di abilitarli a diffondere i principi dello sviluppo sostenibile presso le proprie comunità di riferimento nella loro lingua (Dagli immigrati agli immigrati).

Risultati

Il portale AcquistiVerdi.it ha visto aumentare progressivamente il numero di contatti registrati, di iscritti alla newsletter, di aziende che desiderano inserirsi e chiedono visibilità attraverso di esso. I risultati del progetto Condomini sostenibili sono deducibili dalle schede di monitoraggio compilate mese per mese dalle persone coinvolte, e parlano di: una riduzione del consumo di risorse (energia, acqua, gas), un aumento delle percentuali di raccolta differenziata, alcuni cambiamenti nelle abitudini (ad esempio sulla mobilità). Infine, per la valutazione dei risultati del progetto Eventi Sostenibili é stato introdotto il SQ (Sustainability Quotient), un quoziente ottenuto attraverso la compilazione di un software per l’attribuzione di punteggi alle pratiche attuate per la riduzione dell’impatto ambientale degli eventi pubblici.

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REPLY Società di consulenza, system integration e application management

Caringbee. Social Network in motion.

Problema

La mobilità sostenibile - il carpooling ne è forse l’esempio più noto - nasce dall'esigenza di avere un sistema di trasporto urbano che, pur consentendo a ciascuno di muoversi liberamente e di raggiungere le proprie destinazioni, non gravi eccessivamente sulla collettività in termini di inquinamento atmosferico/acustico, traffico e incidentalità. Queste le criticità maggiori della mobilità urbana, cui bisogna rispondere tempestivamente e congiuntamente. Soluzione

Reply, tramite Aware Reply, ha dato vita al marchio “Beeaware. Social spirit of enterprise”, da impiegare per progettare comunicazione, processi e applicativi finalizzati a coniugare la Rete Internet nella sua accezione più contemporanea con l’esercizio della Responsabilità Sociale d’Impresa. Da qui è nata l’applicazione web “Caringbee. Social network in motion” che consente - attraverso l’integrazione delle principali piattaforme Intranet - di condividere risorse e percorsi per rendere sostenibile la mobilità collegata all’attività professionale attraverso il carpooling. Tale iniziativa - che unisce l’uso della tecnologia alla valorizzazione della collaborazione tra colleghi - è stata ideata come risposta alla crescita del numero dei dipendenti e quindi degli spostamenti da e per i centri urbani nei quali è concentrata l’attività di Reply (per l’Italia: Torino, Milano e Roma). Gli stessi dipendenti avevano manifestato - all’interno del social network TamTamy - l’esigenza di disporre di una soluzione efficace ed efficiente in grado di ottimizzare gli spostamenti verso le varie sedi di lavoro. Nella sua versione finale Caringbee, disponibile all’interno dell’Intranet aziendale, permette ai singoli utenti di indicare il proprio punto di partenza, la destinazione ed eventuali punti di passaggio. Attraverso uno strumento di geocodifica l’applicazione calcola latitudine e longitudine dei riferimenti imputati. Il passaggio successivo sono gli orari e la frequenza degli spostamenti (possibilità di indicare ricorrenze univoche su tutta la settimana oppure di agire in modo puntuale per la singola giornata); a questo punto il proprio percorso (così come quello dei propri colleghi) viene rappresentato su una mappa in modo tale da rendere evidente i possibili punti condivisi. Attraverso un form già pre-compilato i colleghi possono dunque scriversi

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messaggi di posta elettronica e definire le modalità per condividere il tragitto. Tutte le fasi di realizzazione del progetto (dall’individuazione del bisogno fino alla realizzazione dell’applicativo) hanno visto il coinvolgimento di un gruppo di utenti tipo che, attraverso un blog dedicato (beeaware.tamtamy.com/blog/caringbee/), hanno avuto la possibilità di contribuire con indicazioni e suggerimenti all’affinamento delle caratteristiche di Caringbee.

Risultati

Caringbee è stato sviluppato a partire dalla seconda metà del 2008, e dai primi giorni di marzo 2009 è in esercizio sulla popolazione dipendente Reply (circa 2.600 utenti). Al momento non sono disponibili risultati di tipo quantitativo circa il suo impatto e la sua riuscita. A livello qualitativo però sono già emersi ritorni positivi e di interesse da parte dei dipendenti.

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SEMENOSTRUM Azienda agricola

SemeNostrum

Problema

Oggi praticare la sostenibilità è possibile ed urgente anche in ambito agricolo. Due gli scopi da perseguire in questo senso: da un lato, la creazione di un mercato che faccia proprie queste istanze e si dimostri sensibile ad esse; dall’altro, lo sviluppo di pratiche che consentano di conservare l'ambiente e salvaguardare il paesaggio. Soluzione

SemeNostrum è un’azienda agricola che si dedica alla produzione e alla commercializzazione di sementi di fiori selvatici, di prato e di campo. Tali piante vengono impiegate per effettuare interventi di ripristino ambientale ecologicamente coerenti e sostenibili nel lungo periodo; esse vengono inoltre utilizzate nel verde pubblico e privato per realizzare prati fioriti ornamentali a bassa manutenzione, in virtù del ridotto numero di sfalci richiesto e della non necessità di concimazioni o irrigazioni. SemeNostrum è stata fondata a partire dalla convinzione che una perdita sempre più accelerata di biodiversità vegetale e animale nelle aree a intenso sfruttamento agricolo e urbano possa essere rallentata rendendo utili le medesime specie in via di scomparsa, senza che le dimensioni economica ed estetica ne risentano. I fondatori dell’azienda sono due agronomi e una biologa, tutti dottori di ricerca in ecologia agraria o eco-fisiologia. Il miglioramento continuo dei processi produttivi di SemeNostrum e degli aspetti di qualità del prodotto sono perseguiti attraverso il confronto con realtà esterne, la partecipazione a convegni e incontri inerenti l’utilizzo di materiale idoneo ad interventi di inerbimento, l’organizzazione di visite presso aziende analoghe all’estero e la raccolta di studi bibliografici, oltre che attraverso la valutazione dei risultati ottenuti presso la clientela.

Risultati

Gli obiettivi iniziali di SemeNostrum erano due: - innescare il formarsi di un mercato attorno alle sementi di fiori selvatici, per rispondere all’esigenza di una porzione di clientela nazionale nei settori del verde e dei ripristini ambientali;

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- aumentare la coscienza e la conoscenza delle specie selvatiche di pianura e del loro stato di conservazione. SemeNostrum considera il primo obiettivo raggiunto, alla luce sia dell’incremento di fatturato registrato nel corso degli anni (un aumento del 150% tra il secondo e il quarto anno di attività; l’anno di apertura dell’azienda non viene qui preso in considerazione), sia della superficie complessivamente seminata nel Nord e nel Centro Italia con miscugli di sementi preparati su misura dall’azienda (una superficie di circa 1.2 ha nel 2006 e di circa 4.1 ha nel 2008, con un parallelo aumento della superficie media richiesta pro ordine). L’aumento della conoscenza del prodotto è testimoniato, invece, dalle richieste pervenute a SemeNostrum sia per tenere lezioni e conferenze sull’uso delle sementi di fiori selvatici nel verde ornamentale, sia per la partecipazione a mostre-mercato di giardinaggio attente alle caratteristiche della flora spontanea e alla diffusione di un approccio sostenibile a questa pratica. Il tipo di clientela dell’azienda si è inoltre ampliato e diversificato: inizialmente esso era costituito esclusivamente da privati, mentre oggi comprende anche liberi professionisti quali giardinieri e architetti, nonchè enti pubblici (Comuni, Comunità montane, Consorzi di bonifica). SemeNostrum ritiene infine che esistano consistenti margini di ottimizzazione della propria attività, quali: - la velocizzazione della raccolta delle sementi di alcune specie, per le quali molte operazioni risultano ancora manuali; - l’affinamento del processo di pulizia e setacciatura delle sementi; - il miglioramento delle tecniche colturali al fine di minimizzare la presenza, tra le piante in coltivazione, di specie invasive che rendono più problematica la preparazione delle sementi per la vendita nonché la stima delle effettive produzioni annuali.

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SOLETTIFICIO MONTRESOR PAOLA Azienda operante nel settore calzaturiero

Inside schoes

Problema

Il settore calzaturiero italiano, dopo un periodo di crisi e stagnazione, ha deciso di puntare sulla qualità e ne ha ottenuto grandi vantaggi, riuscendo a vincere la seppur aspra concorrenza sia degli “storici” Cina e Vietnam, sia dei “nuovi” Spagna e Brasile. Ma molto si può ancora fare per rendere stabile e costante questa ripresa. Soluzione

Solettificio Montresor si è impegnato nella realizzazione di una scarpa salutistica su misura, con l’obiettivo da un lato di ridurre il rischio di problemi fisici quali l’artrosi, il mal di schiena e la cervicale, e dall’altro di affiancare alle risorse umane aziendali persone preparate dal punto di vista medico per offrire al cliente finale ulteriori competenza e qualità.

Risultati

La fase di sperimentazione portata a termine ha messo in luce potenzialità e valore aggiunto del prodotto ideato da Solettificio Montresor. Il personale coinvolto negli studi effettuati ha inoltre espresso soddisfazione e interesse per l’iniziativa portata avanti dalla propria azienda di appartenenza.

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TANGRAM Società di comunicazione, marketing e formazione manageriale

Eventi Sostenibili®

Problema

Vista la sensibilità che oggi si registra verso la sostenibilità ambientale, e vista la sempre significativa risonanza che gli eventi ad essa dedicata ottengono, è forse il momento che queste occasioni non siano soltanto espressione della sostenibilità come argomento di discussione, ma anche come esempi di messa in pratica concreta di questo principio. Ciò per cui dunque, in altre parole, sarebbe importante ed originale adoperarsi oggi è una maggiore e più sistematica attenzione all’eco-compatibilità degli eventi pubblici, che in termini per esempio di emissioni di biossido di carbonio possono risultare estremamente dannosi. Soluzione

Obiettivo del progetto Eventi Sostenibili® è quello di individuare e proporre modalità e strategie per la riduzione dell’impatto ambientale nell’organizzazione di un evento. L’idea iniziale, nata nel 2007, ha trovato concretezza grazie alla partnership instaurata con Punto3, società di Ferrara operante nel settore della consulenza ambientale e specializzata nell’ideazione e nella realizzazione di progetti per lo sviluppo sostenibile. Al momento dell’avvio del progetto è stato elaborato un software - denominato Sustainable Event Screening® (SES®) - in grado di:

- valutare le azioni intraprese dall’azienda per contenere l’impatto ambientale di ciascun evento;

- misurarne l’impatto ambientale, in modo da potervi assegnare la certificazione “Eventi Sostenibili®” ed il relativo marchio, diverso per colore secondo il livello di sostenibilità individuato.

Tutti gli elementi caratterizzanti ciascun evento vengono analizzati nelle proporzioni del loro impatto sull’ambiente, per cercare di contenere eventuali pratiche “negative” sia a monte che a valle di tutto il processo organizzativo. La procedura è garantita da Certiquality, ente accreditato per la certificazione dei sistemi di gestione aziendale per la qualità, l'ambiente e la sicurezza.

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Alle imprese che decidano di richiedere questa valutazione verranno dunque forniti gli strumenti necessari per:

- individuare le variabili sulle quali agire consapevolmente per ridurre l’impatto ambientale del proprio evento;

- identificare, grazie al SES®, il quoziente di sostenibilità dei propri eventi (Sustainability Quotient-SQ) ed ottenere la certificazione “Eventi Sostenibili®”;

- utilizzare il marchio e la certificazione nell’ambito della propria comunicazione istituzionale verso gli stakeholder;

- decidere, in un’ottica di miglioramento continuo, di aumentare il livello di sostenibilità dei futuri eventi intraprendendo consapevolmente azioni specifiche e mirate.

Risultati

Hanno già richiesto la certificazione di alcuni dei propri eventi imprese quali Intesa Sanpaolo, Unilever, Bugnion, Gran Milano, Star T, Studio Santovetti e Nardini. Il progetto, vista la visibilità ed il consenso ottenuti, è stato presentato durante il BEA (Best Event Award) Expo Festival di Torino (novembre 2008) e durante il Convegno “Green Meeting e CSR - Un futuro verde o “al verde”?” organizzato da MPI Italia (febbraio 2009).

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TELECOM ITALIA Operatore di telecomunicazioni fisse e mobili

Smart Inclusion

Problema

I bambini lungodegenti hanno bisogno di un’assistenza ben più ricca e articolata della “semplice” terapia. Ad essi devono essere infatti garantiti le possibilità non solo di continuare la propria formazione, ma anche di mantenere vivo il legame con il mondo esterno, in modo da rendere meno traumatico il distacco dal proprio ambiente familiare e sociale e più ospitale la struttura ospedaliera. In quest’ottica le nuove tecnologie possono rivelarsi una risorsa strategica estremamente preziosa. Soluzione

Il progetto “Smart Inclusion”, interamente patrocinato e sponsorizzato dal Gruppo Telecom Italia, prevede l’installazione di un terminale touchscreen “Smart Care” per ogni letto di degenza individuato nei reparti di Oncoematologia Pediatrica, Cardiologia e Cardiochirurgia dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, nonchè di un sistema di teleconferenza e teledidattica presso la scuola media Irnerio di Bologna. La costituzione di questo ponte tecnologico tra luogo di degenza e luogo d’istruzione ha lo scopo di ridurre il disagio umano e culturale dei piccoli pazienti della struttura bolognese, rendendo meno gravosi la distanza e l’isolamento che il trattamento terapeutico impone. I bambini ospedalizzati, grazie al terminale touchscreen “Smart Care”, dotato di telecamera e posto al bordo del letto, possono:

• partecipare attivamente alle lezioni scolastiche grazie all’installazione in aula di sistemi informatici evoluti (es. la lavagna interattiva multimediale), seguire le registrazioni delle lezioni perse, effettuare esercizi e fruire di corsi individuali di autoapprendimento. Tutti questi contenuti rientrano nell’area “Scuola”;

• comunicare con i propri cari attraverso videochiamate ed accedere a vari programmi di intrattenimento (cartoni animati, film, documentari, sport). Questi contenuti sono invece riconducibili all’area “Intrattenimento”.

Direttamente dal terminale Smart Care, il Personale Sanitario può invece accedere, previa autorizzazione, ad una terza area denominata “Ospedale”,

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in cui è possibile visualizzare tutta la documentazione clinica dei pazienti con la possibilità di aggiornarla nei contenuti. Il terminale permette inoltre di sorvegliare lo stato del bambino attraverso un sistema di interazione video con il terminale della caposala. Per garantire la sicurezza di pazienti e personale e per limitare l’invasività degli interventi di installazione sono stati scelti terminali che possano essere facilmente sterilizzati nonchè tecnologie trasmissive di nuova generazione (PLC, Power Line Communication e POF, Polymer Optical Fibre) a zero impatto elettromagnetico. Il progetto “Smart Inclusion” è stato realizzato con la supervisione scientifica e progettuale del C.N.R. ISOF di Bologna e la partecipazione, in qualità di partner, di UMPI Elettronica - specializzata nel realizzare sistemi intelligenti basati sulla trasmissione di dati su linea elettrica - e di DiNets, che si occupa di servizi sistemistici e management altamente professionali. Risultati

Ad oggi sono 16 le postazioni attrezzate per i bambini e sono in corso d’installazione i terminali delle caposala dei reparti interessati dal progetto. Non è invece quantificabile la gratificazione che si ottiene nel vedere attivo un servizio che consente di migliorare la vita di piccoli pazienti lungodegenti. Smart Inclusion è un progetto con un forte ritorno per il brand Telecom Italia in termini di reputazione aziendale: l’impegno sociale è fattore di grosso impatto sulla società civile in grado di tradursi in importanti vantaggi competitivi per l’azienda.

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U2COACH Consulenza Aziendale, Executive e Business Coaching

Feed the Mom®

Problema

Assentarsi dal posto di lavoro per il periodo di maternità diventa spesso motivo di forte crisi tra la donna e l’impresa. Succede di frequente, ad esempio, che al rientro in ufficio la donna non ritrovi più la propria funzione e che nessuno si sia adoperato per individuarne un’altra, oppure che diventi impossibile conciliare lavoro e famiglia. Soluzione

“Feed the Mom®” è il progetto di CSR avviato da U2COACH nel 2004 con lo scopo di sensibilizzare il mondo aziendale sui temi del lavoro al femminile, dell’inclusione e delle pari opportunità, proponendo una soluzione concreta alla difficoltà manageriale nella gestione della maternità e all’esigenza delle mamme lavoratrici di conciliare i nuovi impegni familiari con le proprie prospettive di lavoro. Il programma integra interventi di formazione manageriale e di coaching, utilizzando i principi del worklife balance, della gestione del cambiamento, della diversity e dell’inclusione. Il progetto “Feed the Mom®” si articola su due moduli di corporate coaching: il primo è riservato alle funzioni aziendali che gestiscono il personale (capi funzione, dirigenti, manager, responsabili del personale), e mira a guidare queste ultime verso una gestione “produttiva” del periodo che va dall’annuncio della maternità fino all’effettivo reinserimento nell’ambiente lavorativo; il secondo è invece riservato alle singole donne che si assentano per maternità ed ai lavoratori padri che scelgono di utilizzare il congedo parentale. Le aziende mettono a disposizione delle persone interessate il programma di individual coaching loro dedicato, ma la scelta di seguirlo è – per natura stessa del coaching – assolutamente facoltativa. Il coach gestisce assieme alla persona un programma di affiancamento che inizia prima del congedo e finisce dopo il reinserimento. U2COACH ha affrontato il tema della maternità in azienda con l’obiettivo di abbattere le barriere della discriminazione di genere, stimolando

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flessibilità e senso di responsabilità per trasformare questa esperienza in un’opportunità sia per le persone che per l’azienda.

Risultati

“Feed the Mom®” è stato presentato alle organizzazioni e alla stampa in occasione della tavola rotonda “Mamme in azienda. Un progetto per tornare a lavorare meglio di prima”, organizzata da Confindustria nel 2004. Il successo della campagna stampa dedicata al progetto è stata funzionale a rilanciare l’attenzione dei principali mezzi di comunicazione (carta stampata, tv, radio, Internet) sulle tematiche del lavoro al femminile e delle pari opportunità. A supporto della strategia di comunicazione per la promozione del progetto sono stati predisposti contenuti pubblicitari e servizi redazionali pubblicati su importanti testate nazionali (Corriere della Sera, L’Impresa, Panorama Economy). È stata registrata una notevole attenzione delle aziende verso il progetto “Feed the Mom®”; in particolare SanPaolo IMI, TAV, RAI, Poste Italiane, Microsoft e Abbott sono le aziende che hanno richiesto e ricevuto progetti dettagliati e approfonditi. Ad oggi Abbott è l’unica azienda che adotta questo programma di coaching per la gestione delle neo mamme e dei neo papà che lavorano. In termini generali, è stato riscontrato che per l’implementazione di questa tipologia di programmi è necessario ottenere un forte commitment da parte della direzione aziendale. Nelle grandi organizzazioni questo tipo di investimenti non risulta prioritario e generalmente richiede lunghi tempi di valutazione e approvazione.

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UNICREDIT Gruppo finanziario

“UniCredit Card Classic E”

Problema

Le imprese diffuse sul territorio, quelle più a contatto con il cliente e quindi più vicine alle problematiche del territorio, sono un’importante risorsa a disposizione della popolazione, che può così contare su realtà in grado di contribuire alla risoluzione di emergenze e problematiche sociali. Soluzione

UniCredit Banca, all’interno della Divisione Retail del Gruppo, ha lanciato UniCredit Card Classic E. Il progetto è stato avviato nel settembre 2005 all’interno della Banche dell’ex Gruppo Capitalia – Banca di Roma, Banco di Sicilia e Bipop Carire e, in seguito all’integrazione di questi istituti con il Gruppo UniCredit nel 2007, è poi stato esteso anche ad UniCredit Banca, che ha iniziato a commercializzare le Carte nel mese di novembre dello stesso anno. UniCredit Card Classic E è collegata ad un progetto etico interamente a carico di UniCredit Group: senza alcun costo aggiuntivo per il titolare infatti, il 3 per mille di ogni spesa effettuata con la carta va ad alimentare un fondo destinato a diverse iniziative e progetti di solidarietà a favore di persone bisognose. Più concretamente il 75% dei fondi raccolti tramite UniCredit Card Classic E viene impiegato per progetti a sostegno di soggetti in condizioni di difficoltà economica, identificate dai partner del progetto sul territorio (tipicamente i singoli Comuni aderenti agli accordi); il restante 25% viene utilizzato per importanti iniziative a favore di istituzioni benefiche italiane e internazionali. La selezione delle realtà da supportare viene effettuata in base a proposte della Rete Commerciale Retail con l’ausilio della Fondazione Unidea – UniCredit Foundation. La scelta finale è effettuata da un Comitato Etico formato dal Top Management di UniCredit Group e dal Presidente di Unidea – UniCredit Foundation. Risultati

Tramite il fondo creato grazie all’utilizzo di UniCredit Card Classic E è stato possibile supportare numerose mamme bisognose del territorio - cui mensilmente viene fornita una carta prepagata con una ricarica di 100 euro (per ogni Comune è prevista l’assistenza di 100 famiglie) - e la Comunità

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di Sant’Egidio, che assiste i più poveri attraverso l’allestimento di centri di accoglienza e mense cittadine, l’erogazione di assistenza medica e il rifornimento di beni di prima necessità. Sono state emesse circa 45.000 carte etiche da gennaio 2008 a gennaio 2009; il fondo così costituito ha permesso di erogare 770.000 euro alle madri in difficoltà e 750.000 euro alla Comunità di Sant’Egidio.

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WELLNESS INNOVATION PROJECT Commercializzazione di prodotti monouso sostenibili e biodegradabili

Prodotti monouso in 100% cotone biologico e fairtrade

per l’igiene quotidiana

Problema

Secondo un recente rapporto dell’associazione no-profit californiana Organic Cotton Exchange - dal titolo "The Organic Exchange Spring 2006 Global Organic Cotton Market Report” - tra il 2001 e il 2005 le vendite di cotone bio nel mondo sono cresciute del 35% annuo; numerosissime ormai le aziende multinazionali, come le imprese di piccole e medie dimensioni, che utilizzano esclusivamente cotone bio per la propria produzione. Tutti segnali, questi, di una rinnovata sensibilità nei confronti dell’ambiente che di fatto incontra – in proporzioni sempre più significative – l’apprezzamento e l’interesse dei consumatori. Soluzione

Wellness Innovation Project ha ideato una linea di prodotti monouso per l’igiene realizzati in cotone biologico e fairtrade; obiettivo dell’iniziativa è dimostrare che è possibile realizzare e commercializzare a prezzi di mercato prodotti monouso per l’igiene dei bambini e della donna, utilizzando materie prime come la fibra di cotone biologico provenienti da aree povere del pianeta (in questo caso Paraguay), consentendo così alle popolazioni rurali indigene di elevare la propria qualità di vita senza compromettere l’ambiente o la propria salute. Attraverso il progetto l’azienda ha prodotto falde struccanti, cotone idrofilo, bastoncini per orecchie, salviette per intimo femminile , fazzoletti da naso, salviette per la pulizia dei bambini e neonati. Tutti questi prodotti sono completamente atossici e privi di allergeni. La fibra utilizzata viene raccolta a mano, riducendo così la quantità di sporcizia mescolata alla fibra, gli sprechi effettivi di fibra “sana”, l’inquinamento causato da eccessivi trattamenti di pulitura, la quantità di prodotti chimici impiegati (anche quelli biodegradabili come l’acqua ossigenata). Il cotone biologico utilizzato da Wellness Innovation Project viene prodotto nell’ambito del progetto Aratex, cui l’azienda garantisce sostegno finanziario e supporto tecnico (organizzazione di spedizioni presso i territori coinvolti nel progetto, programmazione di corsi di aggiornamento per i

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circa 530 contadini aderenti al programma, organizzazione e finanziamento di uno stage in Italia per i giovani operatori di Aratex, con lo scopo di fornire un’istruzione adeguata sulle tecniche di produzione dei tessili tecnici dedicati al mercato del personal care). Il progetto Aratex sostiene lo sviluppo del bio come soluzione meno impattante sull’ambiente ma anche più redditizia per le popolazioni locali, aiutando oltre 500 micro aziende agricole, fornendo loro istruzione sull’uso delle moderne tecniche di coltivazione bio e garantendo l’acquisto del cotone a condizioni favorevoli, come prevedono del resto i disciplinari delle certificazioni biologiche. Risultati

I prodotti Wellness Innovation Project, a marchio Naturaè, sono disponibili nei negozi di alimenti naturali e nelle botteghe equo-solidali, nelle farmacie e parafarmacie italiane e attraverso distributori presenti in Francia, Germania, Spagna, Grecia, Repubblica Ceca, Ungheria, Svizzera, Dubai, Korea. Il progetto ha permesso di coinvolgere circa 530 famiglie di piccoli agricoltori, che grazie ad esso hanno ritrovato la serenità economica e quella fisica per sé e per la propria famiglia. Da sottolineare anche i vantaggi registrati dal punto di vista ambientale a seguito dell’avvio dell’iniziativa: l’uso di tecniche produttive meno invasive e più naturali consente infatti di preservare la biodiversità e le risorse del suolo, come ad esempio l’acqua. Wellness Innovation Project promuove il consumo critico dei prodotti monouso e la trasparenza della filiera produttiva; i collaboratori sono pertanto responsabilizzati su queste tematiche, potendo partecipare ad incontri collettivi con gruppi di famiglie e consumatori, educatori e responsabili alle vendite.

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CATEGORIA 7 – MIGLIORE INIZIATIVA REALIZZATA DA ENTE LOCALE E/O, ISTITUZIONE PUBBLICA

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ARPAT Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana

Le buone pratiche di sostenibilità di ARPAT

Problema

Orientare il modello di sviluppo verso la sostenibilità non solo risponde ad un “principio di responsabilità” imprescindibile verso il pianeta e verso il futuro, ma addirittura risulta oggi essere conveniente, per i cittadini come per le imprese. Soluzione

Con il progetto “Le buone pratiche di sostenibilità” ARPAT ha deciso di impegnarsi sia nell’implementazione di buone pratiche di sostenibilità (acquisti sostenibili, risparmio energetico e migliore gestione dei rifiuti), sia nella loro promozione con i propri strumenti di comunicazione (sito e newsletter “ARPATnews”, ma anche Bilancio di Sostenibilità e Registrazione EMAS del Dipartimento Di Lucca) nonchè coinvolgendo il sistema scolastico e della sanità. Questa iniziativa si è concretizzata in una serie di sub-progetti, tra cui:

• “Se spengo, non spreco e non spendo!”, per il quale gli operatori dell’azienda sono stati invitati, attraverso strumenti di comunicazione dedicati (le “Pillole… di sostenibilità!”), ad adottare corretti comportamenti di risparmio energetico in ufficio, poi rilevati e valutati attraverso un questionario;

• “Ridurre e gestire meglio i rifiuti”, per il quale è stato realizzato un monitoraggio - tramite interviste - dell’attuale situazione relativa alla raccolta e gestione dei rifiuti nelle sedi dell’ASL e di ARPAT;

• la promozione degli “appalti pubblici sostenibili”, che avviene su incarico della Regione Toscana e degli Enti locali che dimostrino interesse verso l’applicazione dello strumento.

L’Agenzia ha infine predisposto un “Programma di miglioramento continuo verso l’ecoefficienza” con azioni di breve e medio periodo per l'adeguamento in senso ecologico delle proprie forniture, apparecchiature e strutture, assegnando responsabilità, risorse e tempi per la sua attuazione in analogia con il “Programma di miglioramento ambientale” adottato dal Dipartimento provinciale ARPAT di Lucca nell’ambito della Registrazione EMAS.

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Risultati

Il sub-progetto “Se spengo, non spreco e non spendo!” ha coinvolto circa 9.000 persone (principalmente residenti in Toscana); molte sono state le richieste di collaborazione e di supporto tecnico successive alla prima fase di divulgazione dell’iniziativa. Il coinvolgimento degli istituti scolastici ha prodotto risultati di tipo educativo, ed ha permesso l’avvio di ulteriori progettualità meritevoli di segnalazione d’eccellenza per il risparmio energetico (es.: l’Istituto Ferraris-Brunelleschi di Empoli ha ottenuto il “Premio Toscana Ecoefficiente 2007-08”). Nell’ambito del sistema di gestione ambientale registrato in conformità al Regolamento EMAS e sviluppato nel Dipartimento ARPAT di Lucca, è stato definito il “Programma di miglioramento ambientale”, che ha permesso il raggiungimento di una serie di obiettivi: - Recupero del 30% dei solventi utilizzati in laboratorio; - Riduzione dei rischi di contaminazione del terreno, tramite

l’inertizzazione di un serbatoio interrato; - Riduzione delle emissioni rumorose di almeno 3 dB, grazie ad un

intervento di sostituzione dell’aspiratore presente nel laboratorio di chimica.

Nell’ambito invece del “Programma di miglioramento continuo verso l’ecoefficienza” sono state individuate azioni di breve e medio periodo per l'adeguamento in senso ecologico delle forniture, delle apparecchiature e delle strutture aziendali. Nel 2008 in particolare: sono stati sostituiti 350 PC con apparecchiature dotate del marchio Energy Star, che assicura migliori prestazioni di consumo energetico (altri 118 PC sono in corso di fornitura); è stata raddoppiata la quota di carta riciclata utilizzata dall'Agenzia nell'ultimo biennio (dal 40 all'80% del consumo totale); sono state acquisite, con contratto di noleggio, 10 auto a doppia alimentazione metano/benzina attraverso procedura di gara in corso di espletamento da ESTAV-Centro per conto di ARPAT; nell'affidamento del servizio di pulizia e lavaggio vetreria delle sedi dell'Agenzia sono stati integrati criteri gestionali (utilizzo di prodotti a ridotto impatto ambientale, monitoraggio della gestione ambientale) e di responsabilità sociale (ad esempio aspetti relativi al genere); nell'affidamento della stampa dei prodotti previsti dal Piano di comunicazione 2008-09 dell'Agenzia sono stati integrati aspetti di riduzione degli impatti ambientali; la fornitura complessiva di materiale igienico-sanitario (carta igienica, salviette per asciugamani, ecc.) è realizzata in carta-tessuto certificata dall'Ecolabel europeo.

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ASSESSORATO PUBBLICA ISTRUZIONE E BENI CULTURALI – PROVINCIA DI TARANTO

Ente pubblico

“Dalle Parole alle Emozioni”

Problema

I giovani di solito vivono il loro disagio e le loro insoddisfazioni “privatamente”, all’interno del proprio gruppo di pari. Spesso questa tendenza a non comunicare né a confrontarsi con l’esterno esaspera le difficoltà percepite che, invece di risolversi, degenerano in atteggiamenti e comportamenti di opposizione e di rottura. Soluzione

Il progetto “Dalle Parole alle Emozioni” è stato ideato per facilitare il confronto tra i giovani e fra questi e le figure adulte più significative per loro. L’iniziativa si basa sulla convinzione che creare occasioni di condivisione e di ascolto dei reciproci vissuti possa servire ai ragazzi per razionalizzare e reinterpretare la propria esperienza, nonché per superare disagi ed insicurezze. L’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Provincia di Taranto intende articolare il progetto “Dalle Parole alle Emozioni” facendo ricorso anche a consulenze nonché organizzando incontri di studio rivolti a docenti e discenti, attività laboratoriali, iniziative di socializzazione pubbliche. È inoltre previsto che le testimonianze condivise vengano raccolte, analizzate e valutate da una commissione presieduta dai rappresentanti dell’Assessorato. Ai ragazzi e agli insegnanti raggiunti verranno inoltre proposti dei questionari con cui esprimere il proprio livello di soddisfazione rispetto all’iniziativa. Hanno contribuito all’ideazione del progetto anche l’Associazione per le adozioni “Amici di Manaus Onlus”, il Centro Servizi Amministrativi della Provincia di Taranto ed il C.r.e.s.t. (Collettivo di ricerche espressive e di sperimentazione teatrale), riconosciuto e sostenuto dal Ministero dei Beni Culturali.

Risultati

Sono state raggiunte nell’ambito del progetto “Dalle Parole alle Emozioni” 22 scuole. Gli enti coinvolti prevedono che il progetto consentirà agli operatori di migliorare le proprie competenze relazionali, ed ai ragazzi di

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maturare l’idea che attraverso la relazione il disagio personale possa essere analizzato ed affrontato più efficacemente.

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AZIENDA OSPEDALIERA “S. CROCE E CARLE” Struttura sanitaria di Cuneo

Immigrati e Salute: progetto multidisciplinare di mediazione

interculturale e di prevenzione sanitaria

Problema

In Provincia di Cuneo la presenza immigrata costituisce una realtà significativa con la quale le istituzioni e la società civile si trovano in modo sistematico e quotidiano ad interagire. La percentuale di popolazione straniera regolarmente soggiornante nel territorio cuneese è in continua crescita, oltre il 6% della popolazione residente in Provincia, con la presenza di 127 nazionalità. Questa situazione coinvolge oltre alle istituzioni anche le aziende sanitarie.

Soluzione

Per questo il S. Croce e Carle ha deciso di attrezzarsi costituendo, su indicazione della Direzione Generale, un gruppo di lavoro interno del quale hanno collaborato un Dirigente della S.C. Qualità e un Assistente Sociale, sotto la supervisione del Direttore della Struttura Complessa Malattie Infettive e Tropicali. Il lavoro del team si è focalizzato sulla gestione del disagio sociale duale (stranieri e dipendenti) vissuto all’interno dell’organizzazione sanitaria, ed è partito da alcune necessità manifestate dagli stessi operatori sanitari. Tra questi: l’avvio di un servizio di mediazione interculturale “a chiamata” che agisca come interfaccia tra curante e paziente straniero; la diffusione di informazioni su culture, usi e costumi (in particolare la religione e le abitudini alimentari) delle popolazioni straniere rappresentate; la messa a disposizione di documentazione e moduli multilingue per facilitare la compilazione degli stessi da parte dei pazienti; la definizione di un punto unico di riferimento in Ospedale per i contatti con la Questura, i Centri Migranti e i Consolati; l’organizzazione di momenti pubblici - in collaborazione con alcuni enti ed istituzioni del territorio – in cui illustrare agli immigrati il Sistema Sanitario Locale e le articolazioni della Struttura Ospedaliera S. Croce e Carle ed a sensibilizzarli su tematiche e rischi riferiti a malattie quali, ad esempio, l’HIV/AIDS. In riferimento alla complessità e specificità del ruolo di mediatore si è deciso di avvalersi della Cooperativa sociale L’Arca, che da anni opera sul

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territorio cuneese con una molteplicità di mediatori culturali e traduttori in grado di assicurare un servizio qualificato e ad ampio spettro di azione.

Risultati

A seguito dell’avvio del progetto “Immigrati e salute” si è registrato un aumento della conoscenza del sistema sanitario locale e della struttura Ospedaliera S. Croce e Carle tra le popolazioni raggiunte. L’iniziativa ha inoltre permesso di attivare nuovi canali di comunicazione con le comunità etniche presenti nel territorio, orientati a facilitare l’informazione riguardo alle malattie infettive - HIV/AIDS - e l’accesso ai servizi sanitari e socio-assistenziali. Dalla prima verifica di customer satisfation qualitativa realizzata all’interno della struttura ospedaliera ed avente come focus i pazienti stranieri, è emerso un elevato gradimento delle iniziative intraprese all’interno dell’Azienda Sanitaria.

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AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO FORLANINI Azienda sanitaria

“Il Valore del Prendersi cura”. Iniziativa di rendicontazione sociale

Problema

Risulta necessario oggi - per gli enti dell’ambito sanitario - ritrovare le dimensioni umana ed etica della cura per rispondere alla crescente insoddisfazione degli operatori e dei malati che genera sfiducia e conflittualità. Soluzione

L’Azienda Ospedaliera San Camillo Fornalini ha avviato un processo di rendicontazione sociale con l’obiettivo di individuare il valore intangibile del prendersi cura nella concretezza di comportamenti, azioni e prassi organizzative, nonché di sviluppare l’identità aziendale ed un esplicito orientamento alla Responsabilità Sociale. Il processo di rendicontazione sociale messo in atto è stato di tipo bottom-

up. Da subito si è infatti costituito un gruppo di lavoro ‘allargato’ sul Bilancio Sociale che coinvolge oltre 500 operatori. Concretamente:

- Nella prima annualità (2006-2007) l’azienda ha incontrato circa 250 operatori attraverso11 giornate di formazione interattiva, 10 riunioni di dipartimento e 30 interviste video. In queste occasioni i presenti hanno condiviso la loro immagine del contesto lavorativo, le proprie attività e il proprio vissuto.

- Nella seconda annualità (2008-2009) è stato possibile raggiungere altri 300 operatori - referenti delle attività censite dalla rendicontazione sociale - in 6 giornate di lavoro seminariale interattivo. Questi appuntamenti sono serviti per la stesura del programma delle “Giornate dell'Etica della Cura”, nelle quali gli operatori saranno direttamente coinvolti per la presentazione di esperienze e buone pratiche. In corso ed in programma sono inoltre 10 focus groups per la messa a punto del sistema di misurazione (standard di responsabilità sociale in sanità) e circa 100 appuntamenti per l'autovalutazione etica e sociale e le correlate azioni di miglioramento con il personale delle UU.OO.

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Gli stakeholder interni ed esterni all’Azienda sono stati coinvolti sia nella fase di pianificazione dell’iniziativa sia nella fase di rilevazione e rendicontazione delle attività di Responsabilità Sociale aziendali. Le risultanze di questi diversi momenti di dialogo sono state via via restituite e condivise attraverso riunioni plenarie dedicate. Il progetto “Il Valore del Prendersi cura” è stato portato avanti dall’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini con il supporto del CISPA - Centro Interdipartimentale di Studi sulla Pubblica Amministrazione, ente esperto nella rendicontazione sociale delle PA.

Risultati

Il percorso ha prodotto: 1) il primo censimento aziendale delle attività a ricaduta sociale, che ha coinvolto il 99% delle Unità Operative, ha portato alla luce circa 350 attività socialmente significative ed ha consentito di identificare i 6 valori prioritari dell'ente: sollievo del dolore, dialogo, solidarietà, appropriatezza, integrazione, sicurezza; 2) un data base che raccoglie le “schede di rendicontazione sociale” e fornisce informazioni su promotori, destinatari, modalità operative e livello di anzianità delle attività; 3) una maggiore conoscenza su Responsabilità Sociale e rendicontazione sociale internamente all’azienda (circa 30 giornate di formazione dedicate), una più diffusa consapevolezza circa la dimensione etica della cura, una maggiore condivisione dei vissuti individuali, in parte pubblicati nel “Libro delle storie” (oltre 100 casi); 4) un più sistematico dialogo dell’Azienda con i cittadini, sia attraverso il portale www.bilanciosocialesancamilloforlanini.net - che nei suoi primi 9 mesi ha registrato oltre 50.000 contatti - sia attraverso la condivisione e la diffusione di una cultura della Responsabilità Sociale tramite i media, le Università, alcuni convegni, eventi pubblici e pubblicazioni.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLA VALLE DEL TRIGNO

Banca locale che opera nel territorio del Trigno (Chieti)

“Adotta una rotonda”

Problema

Qualsiasi impresa, prima ancora di operare nel proprio territorio di riferimento, deve pensarlo e viverlo, cioè adoperarsi favorevolmente a sostegno di iniziative realizzate in collaborazione con enti locali per la conservazione e promozione del patrimonio culturale della comunità. Soluzione

La BCC della Valle del Trigno – con l’iniziativa “Adotta una rotonda” – ha sostenuto il Comune di San Salvo che, nell’intento di rendere più bella ed accogliente la cittadina, ha studiato e predisposto un progetto per la cura e la manutenzione del verde pubblico (in particolare delle rotatorie poste all’ingresso della città e in vari punti di snodo) mediante contratti di sponsorizzazione con privati. In sintesi, il Comune propone alle aziende di accollarsi l’onere della manutenzione di un’area verde determinata - da loro prescelta tra le diverse opzioni disponibili – offrendo, come contropartita, la possibilità di installare cartelli pubblicitari con gli identificativi della ditta accompagnati dalla dicitura “Il verde lo curiamo noi”, unitamente al logo del Comune.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DELLA VALLE DEL TRIGNO

Banca locale che opera nel territorio del Trigno (Chieti)

“Ritorno alla Memoria”

Problema

Qualsiasi impresa, prima ancora di operare nel proprio territorio di riferimento, deve pensarlo e viverlo, cioè adoperarsi favorevolmente a sostegno di niziative realizzate in collaborazione con enti locali per la conservazione e promozione del patrimonio culturale della comunità. Soluzione

La BCC della Valle del Trigno – con il progetto “Ritorno alla memoria” – ha contribuito al rifacimento del monumento ai caduti avviato dal Comune di Mafalda, sostenendo finanziariamente l’iniziativa. Sul rinnovato monumento verrà apposto il logo della Banca nonché l’iscrizione “realizzato dalla Banca di Credito Cooperativo della Valle del

Trigno già Cassa Rurale ed Artigiana di Mafalda – lì **/**/****”. Tale impegno dovrà essere mantenuto in perpetuo.

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BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI SASSANO Banca di credito cooperativo

S.I.P.I. – Scuole Imprese Progetto Idee

Problema

Sempre di più, nell'attuale scenario di profonda trasformazione economica globale, si rende necessario fare impresa ad alto valore aggiunto. Diventare imprenditori o imprenditrici però non è facile, soprattutto per i giovani, che spesso non sanno a chi rivolgersi, come scegliere il ramo di attività in cui inserirsi, come ottenere le autorizzazioni necessarie nè quali obblighi adempiere. Soluzione

Il Progetto “S.I.P.I. - Scuole Imprese Progetto Idee” ha guidato gli studenti iscritti al 4° e 5° anno di alcuni Istituti di Istruzione Superiore locali nell’individuazione di Idee Imprenditoriali e nella redazione del proprio Piano di Impresa. Concretamente il lavoro proposto ai ragazzi si è concretizzato nelle seguenti fasi:

- analisi territoriale e individuazione dell’Idea d’impresa. Gli studenti sono stati chiamati a verificare, nei comuni di competenza del proprio istituto, l’esistenza di industrie e società di capitali nonché la presenza di artigiani, agricoltori e liberi professionisti. A partire da queste informazioni i ragazzi hanno potuto effettuare, con l’aiuto dei docenti, un’analisi territoriale che considerasse la disponibilità locale di risorse ambientali e paesaggistiche, risorse artistiche e culturali, risorse economiche e sociali, infrastrutture, strumenti urbanistici, strutture ricettive e turistiche, ecc.;

- individuazione della compagine societaria, descrizione dell’idea imprenditoriale, presentazione ai soci e descrizione del mercato dell’iniziativa. Durante questa fase gli studenti sono stati chiamati ad individuare i dati anagrafici e di sintesi dell’impresa da avviare, effettuando anche un’accurata analisi della concorrenza sulla scorta dei risultati della fase precedente;

- definizione delle Scelte strategiche e dei Prodotti/servizi, di cui stabilire anche i prezzi, le modalità promozionali e gli obiettivi di vendita nei primi 3 anni di attività;

- redazione del Piano degli Investimenti e del Piano organizzativo;

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- redazione dello Studio di Fattibilità, a completamento del piano d’Impresa.

Alle prime tre idee ritenute più efficaci sarà offerta la possibilità di realizzare concretamente l’impresa attraverso un finanziamento della BCC di Sassano. Obiettivo generale dell’iniziativa è quello di avvicinare la scuola al mondo del lavoro simulando ruoli e figure professionali rispondenti alle richieste del territorio. La realizzazione del progetto ha reso necessaria l’organizzazione di svariati incontri tecnici tra i rappresentanti dei partners (Banca di Sassano, ASSE, Bi.Ci.Ci. Lavoro Soc. Coop.) e i docenti referenti degli istituti coinvolti. Detti incontri hanno avuto come oggetto la programmazione delle attività e delle fasi del progetto, nonché l’individuazione della metodologia di indagine e la verifica in itinere dei risultati raggiunti.

Risultati

Sono state elaborate e presentate dai ragazzi 11 idee imprenditoriali. Alla fine del Progetto si è costituita una Commissione di valutazione, che da subito si è dichiarata soddisfatta del livello raggiunto dai progetti proposti dai ragazzi. Questi però i progetti che hanno meglio risposto ai requisiti di fattibilità previsti da Programma. 1° progetto: Bimbolandia - Ludoteca per bambini da 3 a 10 anni che offre servizi di assistenza e intrattenimento con servizio mensa annesso. 2° progetto: Gluten-Free Store Snc - Punto vendita specializzato nella commercializzazione di prodotti senza glutine per i soggetti affetti da celiachia. 3° progetto: Fanny Day Snc - Agenzia di comunicazione e gestione di eventi, specializzata nell’animazione e nell’intrattenimento.

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CAMERA DI COMMERCIO DI RIMINI Ente di servizi alle imprese

PercoRSI di Responsabilità Sociale - 2008

Problema

Un maggiore sviluppo della Responsabilità Sociale d’Impresa significa anche più competitività per le imprese e più valore per il territorio. Soluzione

Il progetto “PercoRSI di Responsabilità Sociale – 2008” è frutto della collaborazione tra Camera di Commercio di Rimini, Figli del Mondo e le maggiori associazioni di categoria della provincia di Rimini, con la partecipazione di alcuni Consorzi locali. Con questo progetto gli enti coinvolti intendono promuovere e diffondere i concetti attinenti la Responsabilità Sociale d’Impresa tra i rappresentanti del tessuto imprenditoriale locale, per lo sviluppo e la costruzione di un Distretto Economico Socialmente Responsabile. Queste le azioni attivate nell’ambito del progetto: - la costruzione di uno strumento informatico condiviso. È stato prodotto dall’Associazione Figli del Mondo, e diffuso dalle associazioni di categoria di Rimini, il depliant informativo “Appunti sulla responsabilità sociale per la piccola e media impresa”, dedicato ai differenti aspetti che costituiscono la RSI a livello locale e nel contesto internazionale; - l’aggiornamento informativo dei siti internet delle associazioni di categoria e dei Consorzi coinvolti attraverso la costruzione di un’area tematica sulla RSI (laddove non fosse già presente) con documenti e link di approfondimento, la descrizione dei progetti e delle attività che le associazioni di categoria hanno realizzato negli anni, un glossario sui principali concetti della RSI;. - l’organizzazione di un ciclo di tre incontri sulla RSI dal titolo “Rimini Responsabile – 360 minuti per avvicinarsi alla Responsabilità Sociale d’Impresa”, rivolto a tutti gli imprenditori della provincia di Rimini interessati al tema della Responsabilità Sociale ed alla sua effettiva applicazione nei differenti contesti aziendali. Risultati

Il progetto PercoRSI è stato nel complesso considerato positivamente sia dalle maggiori associazioni di categoria del territorio sia dalle imprese

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riminesi raggiunte, il cui interesse è emerso in particolare nel corso dei tre momenti formativi loro dedicati: questi incontri hanno infatti visto la partecipazione di 60 tra aziende, professionisti e rappresentanti di associazioni di categoria e Ordini Professionali della provincia di Rimini. I questionari compilati dai presenti al termine di queste giornate hanno evidenziato che c’è una consapevolezza diffusa, all’interno del mondo imprenditoriale riminese, circa le possibilità di fare impresa in modo nuovo a partire dai principi della RSI. PercoRSI 2008 ha inoltre permesso la creazione di un tavolo locale permanente che lavori per costruire una “rete territoriale” di associazioni di categoria e Consorzi uniti dai principi della Responsabilità Sociale.

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CIAL e COMUNE DI TRENTO Consorzio senza fini di lucro di produttori di alluminio - Ente pubblico

Obiettivo alluminio

Problema

Conoscere l’alluminio nella vita quotidiana, nonché le sue applicazioni e le sue qualità, è essenziale per una raccolta differenziata consapevole e cosciente, finalizzata ad un riciclo oggi più che mai “necessario” per la salvaguardia dell’ambiente. Soluzione

“Obiettivo alluminio” è un progetto di educazione ambientale rivolto agli studenti delle scuole superiori di dieci capoluoghi di provincia italiani (Trento, Padova, Milano, Lecce, Pescara, Potenza, Reggio Calabria, Palermo, Cagliari, Sassari). Il progetto prevede la promozione di un concorso di idee tra i ragazzi, cui verrà chiesto di presentare alla segreteria organizzativa una foto che racconti l’uso quotidiano dell’alluminio: imballaggi, raccolta differenziata e riciclo, ecc. corredata da un testo descrittivo. Due i temi portanti del concorso: • Alluminio intorno a noi; • Alluminio e Tutela dell’Ambiente. I ragazzi potranno recuperare le informazioni necessarie per elaborare i propri lavori dal materiale informativo (kit didattico digitale e cartaceo) inviato da CiAl direttamente nelle scuole o dal materiale pubblicato (3 pagine intere in 3 uscite settimanali) sul quotidiano della loro città, in modo che le informazioni veicolate dal progetto raggiungano anche l’intera cittadinanza. Ogni città coinvolta avrà il suo vincitore, ossia la foto giudicata da CiAl come meglio rappresentativa del mondo alluminio e del suo riciclo. Ogni vincitore avrà in premio una RICICLETTA (city bike di CiAl realizzata in alluminio riciclato); gli insegnanti delle classi vincitrici riceveranno invece un kit con oggetti in alluminio riciclato. L’iniziativa, attraverso cui CiAl prevede di raggiungere 389 scuole, è stata studiata per migliorare qualitativamente e quantitativamente le performance di raccolta differenziata dell’alluminio sul territorio.

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Risultati

A Trento sono state coinvolte in tutto 33 classi di 12 diversi istituti superiori. Nell’ambito del concorso sono arrivati alla segreteria organizzativa 67 lavori. Il progetto mirava ad un miglioramento qualitativo e quantitativo della raccolta differenziata dell’alluminio nel Comune di Trento. Risultato raggiunto: dal 2007 al 2008 la raccolta a Trento è cresciuta considerevolmente.

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COMUNE DI BRESCIA Ente locale

Progetto “Vicino al tuo vicino”

Problema

Come rispondere efficacemente alla sempre crescente disgregazione dei legami parentali ed ai sempre più preoccupanti e numerosi casi di isolamento sociale? Può la valorizzazione della dimensione comunitaria essere la risposta adeguata a questa urgenza? Soluzione

“Vicino al tuo vicino” – nato dal progetto “Buon Vicinato”, avviato nel 2003 – è un’iniziativa che intende coinvolgere circa 100 Associazioni di Volontariato nel monitoraggio non più soltanto della popolazione anziana e sola residente a Brescia (questi gli obiettivi dell’iniziativa precedente), ma anche delle famiglie monogenitoriali e dei nuclei con persone disabili, per individuarne gli effettivi bisogni ed avviare azioni mirate ed efficaci di “buon vicinato”. Sono dunque previste, concretamente: - la diffusione di una campagna di comunicazione (pubblicità e spot televisivi) che, nel 2009, sensibilizzi la popolazione su queste urgenze; - l’organizzazione di seminari formativi (per i volontari aderenti) e conferenze pubbliche, in cui informare la cittadinanza sui temi della sussidiarietà, della solidarietà, della tutela dell’individuo, della centralità della relazione; - l’organizzazione di incontri territoriali periodici - in ogni quartiere - con tutte le realtà volontaristiche, la Governance, le Assistenti Sociali e i Promoter Volontari per proseguire le attività di rilevazione dei soggetti potenzialmente destinatari del progetto; - la mappatura di tutte le realtà solidaristiche che operano in ciascun Quartiere, in modo da poterle coinvolgere nell’iniziativa; - la collaborazione con il Servizio Sociale territoriale, in modo da coordinare le proposte del progetto “Vicino al tuo vicino” con quanto già attivato localmente dalle istituzioni competenti; - la promozione di attività che favoriscano la messa in rete di tutte le risorse di volontariato presenti nel quartiere, per stimolare la coesione sociale.

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Risultati

Sono stati mappati e raggiunti dal progetto circa 9800 anziani fragili, più di 3500 famiglie monogenitoriali e circa 600 famiglie con disabili. Inoltre, sebbene il progetto sia ancora in corso di svolgimento, si sono già registrati riscontri ed apprezzamenti rispetto alla campagna pubblicitaria in diffusione nel 2009: essa ha già permesso di registrare sia nuove adesioni di potenziali volontari che segnalazioni di ulteriori richieste di aiuto. Può considerarsi riuscita anche l’interazione tra le diverse associazioni di volontariato presenti sul territorio, che grazie al progetto si sono conosciute, confrontate e si impegneranno localmente in azioni comuni e sinergiche. L’implementazione di una rete di sostegno capillare e radicata in ogni quartiere consentirà infine la costruzione di una dimensione comunitaria solidale, stimolando tutti ad azioni più significative di “Buon vicinato”.

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COMUNE DI COPPARO Ente locale

Bilancio di Sostenibilità 2004/2007

Problema

Come attestato dal FORMEZ, il Bilancio di Sostenibilità è uno strumento di pianificazione e controllo strategico in cui è descritto l’operato dell’Ente Pubblico valutandolo secondo le logiche dell’efficienza economica, della tutela ambientale e dell’impegno sociale. In esso sono inoltre definiti indicatori-obiettivo rispetto ai quali l’Ente Pubblico si impegna e si misura. Soluzione

Il Bilancio di Sostenibilità 2004-2007 elaborato dal Comune di Copparo rappresenta un’evoluzione del Bilancio Sociale redatto dal 1998 al 2003; una trasformazione, questa, portata avanti dal Comune con il contributo formativo del FORMEZ – progetto SPES. Nel Bilancio di Sostenibilità le attività dell’Ente sono presentate, descritte ed articolate considerandone le ricadute a livello sociale, economico ed ambientale. Il documento è stato distribuito a tutti i dipendenti e alla Commissione Ambiente Consiliare, pubblicato su Internet ed inviato a circa 300 interlocutori esterni, con cui durante l’anno il Comune si confronta nell’ambito di diversi tavoli - aperti su argomenti specifici - relativi alle politiche da affrontare. Il Bilancio di Sostenibilità del Comune di Copparo si compone di due documenti: - il Report della Sostenibilità, in cui sono definite le Politiche principali, descritti i valori condivisi ed individuati gli obiettivi raggiunti e quelli prioritari per l’immediato e per il futuro; - il Report analitico, in cui le attività svolte – ed i relativi risultati – sono suddivise negli ambiti sociale, ambientale ed economico. La stesura del Bilancio di Sostenibilità del Comune di Copparo è stata curata da un gruppo di lavoro ad hoc formato da circa 15 persone e impegnato in questo tipo di attività fin dalla prima edizione del Bilancio Sociale dell’Ente. La fase d raccolta dati ha invece visto il coinvolgimento di tutti i dipendenti.

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Risultati

La realizzazione del Bilancio di Sostenibilità ha permesso di diffondere internamente all’Ente un atteggiamento di visione strategica ed integrata, non più immobilizzato in logiche burocratiche e prescrittive. Questo approccio ha inoltre favorito un miglioramento della comunicazione interna ed esterna, nonché una più agevole e sistematica verifica del raggiungimento degli impegni presi nei confronti dei diversi stakeholders. A seguito di questo lavoro sono stati inoltre avviati nuovi laboratori di partecipazione per la realizzazione di diversi progetti, programmati per raggiungere obiettivi previsti nelle azioni politiche ritenute prioritarie, anche attraverso l’uso dell’e-democracy.

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COMUNE DI MILANO – ASSESSORATO ALLA SALUTE/DIREZIONE POLITICHE PER LA SALUTE

Ente locale

Immigrazione Sana – Per una concreta e responsabile integrazione degli immigrati sul versante della salute

Problema

I residenti stranieri "regolari" a Milano sono 170.619; ad essi si affianca però l’altrettanto numeroso “popolo dei clandestini”: immigrati irregolari che spesso vivono in condizioni igienico-sanitarie sotto il limite di sicurezza e che non hanno la possibilità di iscriversi al Sistema Sanitario Nazionale. Come fare dunque per fotografarne le caratteristiche e i bisogni di queste persone, raggiungerli ed aiutarli concretamente? Soluzione

Obiettivo del progetto “Immigrazione sana” è promuovere una concreta e responsabile integrazione degli immigrati sul versante della salute, così da svolgere una mirata azione di prevenzione sia per gli stessi stranieri presenti nel territorio del Comune che per i cittadini milanesi. Queste le azioni in cui si è concretizzato il progetto: informazione e comunicazione multilingue sul tema della salute, con il contributo dei mediatori culturali; messa in rete delle strutture di volontariato operanti nel settore attraverso un'unica cartella clinica informatizzata per ciascun paziente; organizzazione di studi epidemiologici; elaborazione di uno studio osservazionale - nelle strutture di volontariato aderenti al progetto - per favorire l’ampliamento della prevenzione della Tubercolosi (TB) e delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (Mts) L’Assessorato alla Salute del Comune di Milano ha portato avanti il progetto “Immigrazione sana” con la collaborazione di svariati enti: Opera San Francesco e Fratelli di San Francesco (due dei maggiori enti di volontariato della città di Milano che lavorano operativamente con interventi socio-assistenziali nei confronti anche d’immigrati non iscritti al Servizio Sanitario Nazionale); l’Istituto Farmacologico Mario Negri (prima fondazione italiana interamente dedicata alla ricerca biomedica); l’Ospedale Luigi Sacco - II Divisione di Malattie Infettive, che ha coordinato lo studio osservazionale; Fondazione Donna, che da giugno a novembre 2008 ha gestito il Camper “Immigrazione Sana” (antenna sanitaria sul territorio, grazie alla quale medici e mediatori hanno potuto raggiungere fasce della

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popolazione immigrata che difficilmente si sarebbero rivolti alle istituzioni o al volontariato).

Risultati

L’antenna sanitaria “Camper Immigrazione sana” è riuscita a raccogliere numerosissimi contatti con persone straniere e cittadini italiani; 643 immigrati hanno avuto un colloquio con il medico infettivologo a seguito del Camper ed hanno compilato una scheda sulle loro abitudini sanitarie. Si è inoltre assistito ad un dimezzamento della percentuale di immigrati che, invitati a sottoporsi al test Mantoux presso le strutture degli enti coinvolti nel progetto, rifiutavano: si è passati dal 66% al 28% di rifiuti. 126 immigrati si sono invece presentati spontaneamente negli ambulatori per sottoporsi a test Mantoux per la TB. L’Istituto Mario Negri ha redatto il primo rapporto trimestrale sul progetto: nel documento viene fornita una fotografia dello stato di salute del territorio, a partire dal campione delle oltre 54000 prestazioni erogate dal Poliambulatorio di Opera San Francesco, e corrispondenti ai circa 20.800 soggetti raggiunti nel periodo 2005-2008. Questa analisi ha permesso di individuare le patologie più frequentemente riportate nei soggetti immigrati e di intervenire più efficacemente per prevenirne la diffusione.

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COMUNE DI MORBEGNO Ente Locale

Morbegno 2020

Problema

Negli ultimi 20 anni l'idea di sostenibilità è nata e cresciuta: ora è tempo di trasformarla in azione concreta, trasversale e condivisa. Soluzione

Morbegno 2020 è un progetto, avviato dal Comune di Morbegno nel 2007, che mira ad agire simultaneamente sugli aspetti economici, ambientali, sociali, culturali e di governance che concorrono al raggiungimento di standard adeguati e condivisi di sostenibilità. Concretamente il Comune ha messo a punto un piano di informazione, training, pianificazione e innovazione in collaborazione con la non profit The Natural Step che, dal 1989, ha seguito centinaia di Comuni nel mondo nell’attuazione di progetti di questo tipo. Il progetto Morbegno 2020 ha dunque permesso di:

- sensibilizzare la popolazione su azioni e prassi di successo già presenti nel territorio rispetto a campi di applicazione quali l’acqua, le aree verdi, l’energia, gli edifici a basso consumo, l’alimentazione, i trasporti e la mobilità, le scelte di acquisto dei cittadini, eccetera;

- attivare un Laboratorio/Centro Servizi (Capacity Center) dedicato a coordinare e sviluppare le potenzialità della zona e della popolazione.

- deliberare un piano di Governo del Territorio fondato su principi di sostenibilità.

Parallelamente a queste iniziative si sono portate avanti attività di training, coaching, viaggi di apprendimento, tavoli di lavoro, momenti di formazione per volontari, eventi di comunicazione a partire da strumenti tecnologici e non quali una piattaforma web, un modulo di e-learning… Risultati

I risultati che il Comune di Morbegno ha raggiunto nell’ambito del progetto Morbegno 2020 possono essere ricondotti: - alla sensibilizzazione della popolazione (5000 cittadini coinvolti in conferenze e altre attività su energia, cambiamenti climatici, modelli

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alternativi di sviluppo economico; Creazione e promozione del sito www.morbegno2020.it); - alla formazione (120 insegnanti coinvolti in training di tre giornate, 40 persone inviate in spedizione di apprendimento di due giorni a Friburgo, Germania, e 43 alla fiera CasaClima di Bolzano); - alla riqualificazione del territorio (recupero dell’ex area industriale Martinelli - grande insediamento industriale del passato - secondo criteri di sostenibilità sociale ed ambientale); - alla diffusione di buone pratiche e di oculate scelte di consumo (ampliata la rete di teleriscaldamento per efficienza energetica a livello di città e comuni limitrofi, attiva dal 2005; raccolta differenziata porta a porta al 60%; collaborazione con Gruppi di Acquisto e Botteghe del Commercio Equo e Solidale al fine di potenziare la loro rete; diffusione della guida “Sostenibilità in casa” per ogni famiglia sull’adozione di buone pratiche su temi di energia, mobilità , acquisti, rifiuti); In collaborazione con le scuole dell’infanzia del territorio è inoltre partita la campagna per eliminare le borse ‘usa e getta’ della spesa: sono stati distribuiti 1000 shopper in cotone biologico personalizzati con i disegni dei bambini, selezionati attraverso un concorso che ne ha coinvolti oltre 400. Infine, è stato lanciato anche il progetto 100 tetti, con lo scopo di installare a costo e rischio zero 150 tetti fotovoltaici nei comuni di Morbegno e Cosio, con una immediata riduzione delle bollette elettriche.

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COMUNE DI PESCARA Ente locale

Rilevazione del fenomeno della violenza sulle donne

nella città di Pescara

Problema

In Italia, nonostante i cambiamenti legislativi e di definizione, la violenza contro le donne rimane ancora un problema poco dibattuto, non adeguatamente gestito, troppo spesso taciuto: lo dimostra l’esiguità di studi e ricerche condotte sull’argomento.

Soluzione

Il progetto “Rilevazione del fenomeno della violenza sulle donne nella città di Pescara” è un’indagine conoscitiva - realizzata attraverso l’utilizzo di uno strumento di rilevazione - a cui hanno partecipato diversi enti, servizi ed istituzioni della Rete Antiviolenza della città di Pescara. Tale coordinamento, nato nel 2004 a seguito della partecipazione della città al progetto URBAN - progetto "Rete antiviolenza tra le città Urban Italia" e formalizzato con protocollo d’intesa, riunisce 33 soggetti che si si confrontano periodicamente in tavoli di lavoro inter-istituzionali sul tema. Il progetto del Comune di Pescara è stato avviato con l’obiettivo di ottenere informazioni attendibili sulle dimensioni del fenomeno in ambito locale, in modo da poter rispondere con azioni più mirate ed efficaci nonchè quantitativamente adeguate. A questo scopo è stata dunque elaborata una scheda di rilevazione, la cui versione informatizzata – unitamente all’analisi dei dati raccolti – è stata curata dal CED (Servizio Informatica) del Comune. Si sono concretamente occupati della raccolta delle informazioni le operatrici del Centro Antiviolenza Ananke ed alcuni rappresentanti del Servizio Sociale comunale, del Pronto Soccorso USL, della Polizia di Stato, dell’ Associazione On The Road, della Caritas Diocesana e della Cooperativa Orizzonte. I dati sono stati raccolti su un sottoinsieme specifico di donne che si sono rivolte a questi servizi per situazioni di violenza di genere. Parallelamente a ciò l’attenzione al tema della violenza sulle donne da parte dell’Amministrazione di Pescara si è concretizzata nell’apertura del Centro Antiviolenza cittadino, gestito dall’associazione femminile Ananke.

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Risultati

Sono state compilate 186 schede relative ad altrettante donne che hanno chiesto aiuto rispetto a situazioni di violenza di genere; a queste 186 segnalazioni vanno aggiunte 10 denunce registrate dalla Squadra Mobile. Dall’analisi dei dati emerge che le donne colpite da violenza sono nella maggior parte dei casi italiane (68%), per lo più disoccupate; hanno un’età compresa tra i 26 e i 55 anni (71%), sono per il 48% coniugate o conviventi e richiedono più frequentemente aiuti che riguardano l’assistenza sanitaria, l’informazione e l’assistenza psicologica. Elevata la percentuale di mamme all’interno del campione (88 su 186); la maggior parte di loro ha inoltre dichiarato che i figli hanno assistito alla violenza. Difficile poi classificare ciascun abuso e definirne coerentemente la tipologia. In generale comunque si sono rilevate violenze di tipo fisico (153), psicologico (122), economico (65) e sessuale (33), ma le diverse forme spesso sono co-presenti. L’autore delle violenze è nel 48% dei casi il coniuge o il convivente; nel 20% dei casi si tratta invece dell’ex partner. Il progetto è stato un percorso di ricerca ma anche di formazione ed autoformazione per tutti gli operatori coinvolti, che l’hanno considerato un momento prezioso di crescita professionale e personale, oltre che di confronto interistituzionale. I risultati della rilevazione sono stati raccolti in un opuscolo e diffusi attraverso un convegno pubblico organizzato il 25 novembre 2008, Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza alle donne; sono intervenuti all’evento tutti gli operatori e le operatrici che hanno partecipato attivamente al progetto. I risultati presentati pubblicamente hanno suscitato un impatto sia sulla stampa – che vi ha dedicato spazio ed attenzione – sia sulla cittadinanza, che ha potuto riflettere più consapevolmente sulle dimensioni e sulla gravità del fenomeno.

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COMUNE DI REGGIO EMILIA Ente locale

I reggiani, per esempio

Problema

La logica della sussidiarietà si manifesta in due direzioni: dagli enti “superiori” alla popolazione e dalla popolazione agli enti “superiori”. Le istituzioni nel primo caso sono chiamate a favorire l’autonomia delle persone, mettendole in condizione di poter intervenire direttamente in risposta ai bisogni del territorio; nel secondo caso si richiede loro di intervenire esse stesse – fornendo strumenti, risorse e servizi – per integrare l’apporto dei cittadini o, più semplicemente, per rilevarne e premiarne l’impegno. Soluzione

“I reggiani, per esempio” è una raccolta di esperienze di solidarietà, responsabilità sociale e cittadinanza attiva promossa dal Comune di Reggio Emilia. Tale iniziativa è stata portata avanti con l’intento di avere un quadro esaustivo delle azioni messe in atto dai diversi soggetti del territorio - aziende, enti, scuole, parrocchie, associazione, gruppi informali di cittadini – per definirne le caratteristiche e favorire una rilettura dei servizi ove necessario. Questi, concretamente, gli obiettivi e le fasi in cui si è articolato il progetto:

- una fotografia di Reggio Emilia attraverso le azioni ed i progetti di cittadinanza attiva che la popolano;

- la definizione di un “manifesto dei valori” che descriva l’intelligenza etica del territorio come una risorsa;

- la formazione di un “welfare di comunità”, cioè di una rete di soggetti che contribuiscano in modo sinergico alla progettazione e all’erogazione di servizi misurati sui bisogni della comunità.

Per stimolare la partecipazione e la segnalazione di esperienze, è stato predisposto un apposito piano di comunicazione che si è concretizzato in una campagna stampa informativa e nella diffusione di strumenti quali depliant e brochure dedicati, uno spot televisivo trasmesso sulle principali emittenti locali, il sito interattivo www.comune.re.it/reggianiperesempio. Sempre a questo scopo è stata organizzata la serata pubblica “La città ringrazia chi la rende migliore” (18 Dicembre 2008), cui sono intervenuti

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tutti gli attori coinvolti nel progetto – partner, referenti interni, cittadini – per condividere un momento di riflessione e approfondimento a conclusione della raccolta delle esperienze territoriali. Collaborano con il Comune di Reggio Emilia per la riuscita dell’iniziativa la Camera di Commercio di Reggio Emilia, Enia spa, l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia, la Fondazione Pietro Manodori, nonché associazioni di categoria, sindacati e organizzazioni del terzo settore. Tutti questi soggetti si sono adoperati concretamente anche per l’individuazione delle esperienze, attivando i propri contatti sul territorio e favorendo una capillare diffusione del progetto stesso.

Risultati

Risultato auspicabile era la raccolta di almeno 200 esperienze. Tale obiettivo è stato raggiunto e superato: sono stati infatti oltre 300 i “racconti”, le testimonianze e i progetti pervenuti nei primi due mesi di avvio del progetto. L’iniziativa ha permesso l’instaurarsi di un dialogo intenso e costruttivo tra tutti gli attori del territorio: ne sono dimostrazione, ad esempio, le oltre 500 presenze registrate alla serata pubblica “La città ringrazia chi la rende migliore”, nonché i numerosi apprezzamenti che cittadini e dipendenti hanno recapitato attraverso l’URP, la mail e il sito dell’iniziativa sia in fase di raccolta delle esperienze che a seguito dell’evento del 18 dicembre 2008. Il Comune intende portare avanti il progetto anche nel 2009.

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DIREZIONE REGIONALE FORMAZIONE – REGIONE DEL VENETO Ente locale

Progetto Veneto CSR

Problema

Risulta oggi sempre più diffusa l’esigenza, da parte delle aziende, di creare una reale ed efficace comunicazione interna ed esterna basata sull’impegno diretto in progetti di responsabilità sociale d’impresa. Soluzione

Il Progetto CSR Veneto è nato nel 2006 in seguito alla firma di un Protocollo d’Intesa fra Regione e Unioncamere del Veneto: tale accordo prevede la realizzazione di attività condivise e coordinate sul territorio veneto in tema di CSR. Nell’ambito del programma - di respiro triennale - è stato istituito un “Forum veneto Multi-stakeholder per la CSR” (ispirato all’analoga iniziativa del CSR forum italiano), composto da rappresentanti regionali di parti sociali, istituzioni ed organizzazioni attive sul tema, presieduto dall’Assessore regionale e coordinato da Unioncamere Veneto; altre istituzioni, associazioni e organizzazioni sensibili alla CSR possono essere invitate ad assistere ai lavori del Forum in qualità di osservatori. Il Forum si propone di promuovere la Responsabilità Sociale sul territorio, di incentivare le relazioni tra i diversi attori attivi all’interno di quest’ultimo (comunità imprenditoriale, sindacati, organizzazioni di lavoratori e consumatori, società civile), di aumentare il grado di consapevolezza circa la relazione esistente tra CSR e sostenibilità, di condividere buone prassi e strategie. Il Forum si compone di un’Assemblea Generale - che identifica i temi da sviluppare, definisce gli obiettivi strategici e ne valuta il conseguimento - e di un Comitato Tecnico Operativo, che partecipa allo sviluppo di progetti coerenti con gli obiettivi delineati dall’Assemblea. Sempre nell’ambito del progetto è stata inoltre realizzata una Campagna istituzionale ed è stata curata la pubblicazione di un dossier sulle Best Practice venete, presentato in occasione del Convegno regionale sulla CSR (13 marzo 2009). Sono stati poi individuati i 9 requisiti indispensabili per poter definire un’impresa come socialmente responsabile: impegno della

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direzione aziendale, non discriminazione, rapporto di lavoro, salute e sicurezza, ambiente, prodotti/clienti/fornitori, cultura del territorio, trasparenza, credibilità. In base ai 20 indicatori per la misurazione della soglia minima di punteggio – definiti all’interno del Forum – ciascuna impresa potrà auto-valutare il proprio livello di responsabilità sociale. Tutto il lavoro del Forum è documentato in uno spazio dedicato all’interno del portale www.progettoveneto.it.

Risultati

Nel corso del primo anno di vita del progetto, l’Assemblea si è riunita 2 volte, ed il Comitato Tecnico Operativo 3 volte. Nell’ambito della Campagna istituzionale sono stati realizzati: una pubblicazione all’interno dell’inserto “Rapporto Responsabilità Sociale” del Sole 24 Ore (6 novembre 2007); 378 spot radiofonici sul territorio regionale; 7 totem informativi nelle stazioni ferroviarie e negli aeroporti della Regione. A seguito dell’individuazione dei requisiti minimi CSR, sono in fase di studio forme incentivanti per le imprese che intraprenderanno percorsi per la certificazione. La Direzione si sta focalizzando sulla possibile semplificazione di adempimenti amministrativi e autorizzativi per aziende già certificate e per quelle che intendono attrezzarsi in tal senso. Dal punto di vista della formazione sono stati invece realizzati: un corso base sulla CSR - della durata di 12 ore - rivolto ad operatori intermediari; un corso su “CSR e il sistema delle certificazioni” - della durata di 14 ore - rivolto sempre a operatori intermediari; un corso su “La CSR come strumento di gestione aziendale” - della durata di 28 ore - rivolto a imprenditori e operatori aziendali. I partecipanti ai 3 corsi di formazione sono stati complessivamente 43. Queste esperienze, da quanto emerge dall’analisi dei questionari di gradimento somministrati, sono state un’ottima occasione di aggiornamento e approfondimento in materia di CSR. Risulta notevolmente migliorata anche la consapevolezza delle aziende rispetto ai valori della Responsabilità Sociale: esse mostrano di aver acquisito la capacità di sfruttare meglio le varie possibilità offerte (es. bandi per finanziamenti da utilizzare per ottenere la certificazione SA8000).

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FACOLTÀ DI ECONOMIA RIMINI– UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BOLOGNA – POLO SCIENTIFICO-DIDATTICO DI RIMINI

Ente pubblico

CSEAR 2008 – Seconda Conferenza Italiana su Social and Environmental Accounting Research

Problema

Fondamentale per una più consapevole diffusione della Responsabilità Sociale d’Impresa risulta l’organizzazione di momenti in cui tutti gli attori interessati e sensibili possano confrontarsi sulle dimensioni che la caratterizzano, sulle buone prassi già avviate in materia e sullo stato dell’arte della ricerca ad essa dedicata. Soluzione

La Facoltà di Economia del Polo riminese dell’Università degli Studi di Bologna ha ospitato - dal 17 al 19 settembre 2008 - la Seconda Conferenza Italiana sulla Social and Environmental Accounting Research, con l’obiettivo di creare un’occasione di discussione partecipata sulle tematiche della RSI, della contabilità sociale, del bilancio sociale, etico, ambientale e di sostenibilità. La conferenza si è svolta alternando nei 3 giorni di svolgimento 4 sessioni plenarie e 13 sessioni parallele. L’iniziativa ha regalato al territorio un respiro culturale internazionale grazie alla presenza di docenti, studiosi e professionisti provenienti da tutto il mondo. La conferenza ha fornito l’opportunità ad accademici, studenti e professionisti del settore di presentare i loro progetti di ricerca e i loro articoli scientifici, discutendone attivamente i risultati e ponendo nuovi obiettivi allo sviluppo della ricerca nel campo della rendicontazione sociale, etica e ambientale. L’iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di collaborazione tra il Polo di Rimini ed il Centro di Ricerche sulla Social Accounting (CSEAR: Centre for Social and environmental accounting research), che ha sede presso l’Università di St. Andrews (UK) ed ha l’obiettivo, da oltre 30 anni, di diffondere la social and environmental accounting research coinvolgendo i maggiori studiosi a livello mondiale su tali tematiche. Uno degli appuntamenti più significativi della manifestazione è stata proprio la video-conferenza in diretta da St. Andrews A livello locale hanno contribuito concretamente al sostegno dell’iniziativa: il Dipartimento di Scienze Aziendali (Università di Bologna, Facoltà di

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Economia, Polo Scientifico Didattico di Rimini), la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, la Provincia di Rimini, l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti contabili di Rimini e anche alcune aziende quali Ariminun, Eticredito, Disi Consult di Ancona e Petroltecnica di Rimini. Hanno infine conferito il patrocinio all’iniziativa il Comune di Rimini, la Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di Rimini, Confindustria Rimini e l’Associazione Figli del Mondo. Dal punto di vista scientifico hanno dato il loro patrocinio il Gruppo di studio per il bilancio sociale (GBS), l’Accademia Italiana di Ragioneria e di Economia aziendale e la società italiana dei docenti di ragioneria e di Economia aziendale.

Risultati

In termini accademici la discussione dei paper e dei principali risultati emersi dalle ricerche presentate è stata molto positiva per il proseguo delle attività di analisi e studio in ambito di social and environmental acounting. Dal punto di vista della partecipazione si sono registrate adesioni da tutti i continenti, oltre che una presenza massiccia di docenti e dottorandi italiani interessati ai temi in programma. Nel corso delle tre giornate si è creato tra i convegnisti un clima cordiale, di confronto e di condivisione. Da questo punto di vista un notevole contributo è stato fornito anche dalle strutture ricettive e dai ristoranti di Rimini coinvolti, che hanno saputo accogliere con calore tutti i partecipanti. La conferenza ha infine implicato – tra il personale universitario - una più forte condivisione di valori in riferimento alla responsabilità sociale e al suo ruolo all’interno dell’azienda.

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FINPIEMONTE PARTECIPAZIONI Finanziaria regionale

Il primo Bilancio Sociale di una Finanziaria Regionale

Problema

Il Bilancio Sociale in questi anni si è imposto come strumento utile e prezioso soprattutto per due categorie di soggetti: per gli interlocutori di riferimento di ogni azienda - in grado grazie ad esso di analizzarne gli impatti economici, ambientali e sociali - e per le stesse imprese, stimolate così al confronto ed al miglioramento continuo nell’ottica della sostenibilità e della responsabilità sociale. Soluzione

Finpiemonte Partecipazioni, istituita nel 2007 nell’ambito dell’operazione di scissione di Finpiemonte S.p.A., ha deciso di dotarsi fin da subito di un proprio Bilancio Sociale per rivendicare il valore di uno strumento di comunicazione ritenuto prioritario nel mantenimento di un rapporto trasparente con gli stakeholders. I contenuti del documento sono stati organizzati secondo quattro filoni principali: la crescita competitiva, economica e sociale del territorio; il ruolo strategico delle infrastrutture logistiche; il sostegno finanziario allo sviluppo delle imprese; la tutela dell’ambiente. Per la realizzazione del Bilancio Sociale di Finpiemonte Partecipazioni è stato costituito un gruppo di lavoro interno dedicato, cui si sono affiancati i professionisti della società esterna Accordo (Torino), che hanno fornito alla Società un supporto metodologico ed hanno curato le necessarie attività di relazione con gli stakeholder e la raccolta di informazioni per l’elaborazione e la redazione del documento. Il Bilancio Sociale di Finpiemonte Partecipazioni è stato realizzato a completamento dell’insieme di strumenti di cui la società si è dotata per testimoniare la propria responsabilità sociale (Codice etico e Modello di organizzazione, gestione e controllo).

Risultati

Il coinvolgimento sia dei dipendenti di Finpiemonte Partecipazioni sia dei responsabili delle società partecipate ha permesso di realizzare un Bilancio Sociale condiviso e comprensivo delle diverse realtà caratterizzanti la Finanziaria Regionale.

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FONDAZIONE ACCADEMIA DI COMUNICAZIONE Istituto di formazione post diploma e post laurea nei settori della comunicazione

visiva e persuasiva

Fondazione Accademia di Comunicazione

Problema

Valorizzare e sostenere l’affermazione dei talenti giovanili è una delle sfide essenziali per il futuro del nostro Paese. Le giovani generazioni devono essere capite, le risorse che esse rappresentano valorizzate, i loro meriti riconosciuti; solo così sarà possibile costruire le condizioni per la competitività dell’Italia di domani.

Soluzione

Fondazione Accademia di Comunicazione è un centro di formazione che da 20 anni, con una metodologia basata sull’educational-experiential learning, lavora per il miglioramento, la promozione e lo sviluppo scientifico e tecnologico della comunicazione e delle attività ad essa collegate; essa inoltre riflette da sempre anche sulla dimensione etica della comunicazione, con particolare riferimento alle attività sociale, economica, istituzionale e del terzo settore. Il progetto della Fondazione Accademia si basa dunque sulle volontà di: - valorizzare il know how e le competenze professionali sia umane (cervelli) che di sistema (imprese, istituzioni ed enti), la cui condivisione può contribuire a migliorare la qualità della vita sia all’interno che all’esterno della Regione, nonché tra Regioni, Paesi e Popoli; - diffondere l’idea che la comunicazione e l’informazione possano essere strumenti a favore di una Società più responsabile nell’accesso ai diritti, nell’espressione dei doveri e nella produzione e distribuzione consapevole e partecipata di prodotti e servizi. In quest’ottica Fondazione Accademia di Comunicazione attiva laboratori durante i quali gli studenti sviluppano - sotto la guida di professionisti della Comunicazione - progetti reali su brief commissionati da Associazioni nonprofit, Enti ed Istituzioni Pubbliche selezionate sulla base di criteri di compatibilità rispetto a Valori e Mission della Fondazione stessa. I lavori degli studenti sono globali: essi comprendono il progetto di marketing ed il piano di comunicazione, le campagne pubblicitarie ed i progetti grafici, i siti web ed i piani di relazioni pubbliche. La verifica sull’avanzamento del progetto formativo in generale e dei progetti su briefing in particolare è costante sia da parte dello staff della

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Fondazione sia da parte dei docenti-professionisti che, durante i work in progress organizzati ad hoc, seguono lo sviluppo delle proposte degli studenti. I progetti realizzati sono infine valutati dal committente nel corso di una presentazione ufficiale. Lo staff di Fondazione Accademia di Comunicazione è parte attiva nella ricerca e selezione di progetti che possano realmente contribuire alla crescita professionale e personale degli studenti. Risultati

Nel corso degli anni i progetti realizzati dagli studenti di Fondazione Accademia hanno sempre trovato l’approvazione degli organismi committenti: le proposte avanzate sono state sempre realmente utilizzate. Tra i risultati che Fondazione Accademia ritiene particolarmente significativi rientrano:

• l’aver contribuito a collocare nel mondo del lavoro giovani professionalmente capaci, competenti e sensibili come cittadini e comunicatori alle finalità sociali della comunicazione;

• l’aver permesso ai ragazzi raggiunti di verificare sul campo le proprie attitudini e di vincere così il disagio da inserimento nel mondo del lavoro, incrementandone da subito la disponibilità al’impegno;

• l’aver costruito negli anni il proprio posizionamento come struttura di formazione nella Comunicazione in grado di applicare con successo la prassi dell’educational and experiential learning.

Nel corso di questi 20 anni di impegno nella formazione di giovani talenti nel settore della comunicazione, Fondazione Accademia ha realizzato numerosi progetti di responsabilità sociale con i propri studenti. Tra questi: il progetto “Campagne di prevenzione” per l’Istituto Superiore di Sanità; il progetto “Bugiardini” per AIFA – Ministero della Salute; il progetto di “Sperimentazione del linguaggio teatrale nel rapporto medico-paziente” per il Policlinico di Milano; il progetto “Campagne di sensibilizzazione alla donazione di sangue” per AVIS (2005); il portale dedicato alle Tossicodipendenze del Comune di Milano, con l’Assessorato ai Servizi Sociali (2005); la campagna di sensibilizzazione al fumo passivo - Ministero della Salute (2004-6).

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FONDAZIONE IRCCS POLICLINICO, MANGIAGALLI E REGINA ELENA

Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico “Incontri di counseling per genitori di neonati con patologia cardiaca, volti a contenere l’ansia originata nel percorso diagnostico e dall’ipotesi

di intervento di cardiochirurgia postnatale”

Problema

Le famiglie, alla comunicazione di una diagnosi di cardiopatia congenita del proprio bambino, manifestano un profondo disagio psicologico, che negli ultimi anni si è acutizzato per due ordini di motivi:

• la sempre maggior frequenza di diagnosi di cardiopatia congenita in epoca prenatale;

• l’aziendalizzazione degli ospedali, che devono fornire un numero sempre più elevato di prestazioni e che, di conseguenza, possono dedicare sempre meno tempo al singolo paziente.

Soluzione

La Fondazione IRCCS Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena ha ritenuto necessaria l’attivazione di un servizio di supporto psicologico per i familiari dei piccoli pazienti affetti da cardiopatia, dal momento della diagnosi fino al termine della degenza del bimbo. Nel 1999 è stato creato a questo scopo uno spazio fisico nell’ambulatorio di cardiologia pediatrica dove i neonati potevano essere cambiati e allattati e dove i bambini più grandi potevano giocare; dal 2004 è invece operativo un ambulatorio pediatrico dedicato specificamente al bambino cardiopatico, dove sono presenti non solo personale medico e infermieristico istruiti per approcciare nel modo giusto i piccoli pazienti e le famiglie, ma anche giovani laureati in psicologia impegnati nel tirocinio presso l’Unità Operativa di cardiologia pediatrica, a disposizione per colloqui di counseling sin dal momento della diagnosi. La dott.ssa Patrizia Salice, cardiologa pediatra, neonatologa, specializzata in psicoterapia, è la persona che ha colto questa esigenza nella U.O. di Cardiologia e che supervisiona gli psicologi che si formano (specializzandi-tirocinanti) in psicoterapia. La dott.ssa Salice si avvale del supporto della dott.ssa Donata Clerici Bagozzi , neonatologa e counselor, che svolge la sua attività nella U.O. di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale.

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I laureati a disposizione dei piccoli malati e delle rispettive famiglie svolgono attività quali: supporto psicologico pre e post-natale, collaborazione con il personale medico e infermieristico nella gestione dei singoli casi, ricerca e stesura di articoli scientifici. La Fondazione IRCCS Policlinico, Mangiagalli e Regina Elena ha costruito negli anni rapporti di collaborazione con l’Istituto Rocca & Stendoro e con il Centro Studi di Terapia della Gestalt, in modo da divenire un luogo privilegiato di tirocinio per la psicoterapia. È stata inoltre avviata una collaborazione anche con l’IRSS Policlinico di San Donato, dove le famiglie vengono di seguito accolte dagli psicologi del reparto di cardiochirurgia pediatrica, in modo che l’assistenza psicologica sia ad esse garantita anche nel lungo periodo. Risultati

Fino ad ora (febbraio 2009) sono state seguite – con gli strumenti e le metodologie previste dal progetto – 14 madri, 10 delle quali (il 71%) hanno ripreso e/o continuato l’allattamento al seno, nonostante il bambino sia stato sottoposto ad intervento chirurgico (spesso succede che questo evento porti la mamma ad interrompere l’allattamento). La presenza degli psicologi ha permesso di alleggerire il carico di lavoro degli operatori sanitari e di evitare che questi si trovassero ad affrontare problematiche con importanti risvolti psicologici senza di fatto possederne le competenze tecniche. La creazione di uno spazio dedicato per piccoli malati e famiglie ha facilitato l’allattamento ed ha permesso ai genitori di affrontare più serenamente la malattia del figlio e gli interventi.

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FONDAZIONE SERENA Ente senza scopo di lucro che opera nel settore della tutela della salute

Centro clinico Nemo per le patologie neuromuscolari

Problema

Le malattie neuromuscolari - per la maggior parte a trasmissione genetica - sono patologie progressive che determinano grave disabilità motoria. Per gestirle, viste le complicazioni che generano e le diverse età cui possono manifestarsi, è necessario possedere un’elevata competenza multi specialistica, che spesso le singole realtà assistenziali non sono in grado di mettere a disposizione soprattutto a causa degli elevati costi ad esse connessi. Soluzione

Il Centro Clinico Nemo è stato ideato con l’obiettivo di divenire un punto di riferimento altamente specializzato per la gestione del programma terapeutico e riabilitativo di malattie fortemente invalidanti - quelle neuromuscolari - che necessitano di competenze multidisciplinari specifiche e coordinate. Elemento fondante e innovativo del Centro è la stretta collaborazione auspicata tra medico e paziente. Pur nel fermo rispetto degli specifici ruoli e competenze infatti, questa volontà di condividere idee e decisioni e di far comprendere appieno le indicazioni di strategie terapeutiche anche sperimentali, costituisce senz’altro un elemento di rilievo ideologico e sociale, soprattutto perché riferito a malattie croniche di gestione spesso difficile. Soci fondatori del Centro Clinico Nemo sono UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare), Fondazione Telethon e Azienda Ospedaliera Niguarda Ca’ Granda (struttura della Regione Lombardia), che insieme hanno dato vita a Fondazione Serena e cui si sono affiancati nel 2007 AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e nel 2008 l’Associazione Famiglie SMA, in qualità di soci partecipanti. Il Centro Clinico NEMO è un progetto unico nel suo genere in Italia, sia perché mette al centro dei propri sforzi il malato, sia perché se ne prende cura globalmente, cercando cioè non soltanto di alleviare il suo dolore fisico ma di restituirgli – attraverso cure ed interventi mirati – una vita qualitativamente migliore.

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Fondazione Serena ha assicurato massima visibilità al progetto attraverso i propri canali di comunicazione e attraverso il coinvolgimento di un grande numero di enti e realtà del territorio, anche con lo scopo di vedere replicata l’iniziativa in altre località italiane. Personale, volontari e famiglie sono costantemente sollecitati a partecipare, secondo le proprie possibilità, a rendere il Centro Clinico sempre più attivo e in grado di rispondere efficacemente ai bisogni reali del malato. Dal punto di vista economico, per l’avviamento del Centro Clinico Nemo è stato fondamentale il supporto di Fondazione Cariplo, che destinato al progetto 500.000 euro.

Risultati

Il Centro Clinico NEMO ha iniziato la propria attività il 28 gennaio 2008 e lavora a pieno regime già dal mese di aprile dello stesso anno. Questi alcuni numeri relativi all’attività del Centro (dati aggiornati al 31 dicembre 2008): 732 le richieste di informazioni pervenute, 1012 le visite organizzate presso la struttura, 7 su 10 le persone ospiti del Centro che – nelle schede compilate in fase di dimissione – hanno espresso elevata soddisfazione rispetto ai servizi ricevuti e che li consiglierebbero anche ad altri. È cresciuta notevolmente anche l’attenzione della stampa generalista e di settore rispetto alle attività del Centro Clinico e alle malattie neuromuscolari in generale. Forte infine l’impatto che l’apertura del Centro Clinico Nemo ha generato nella comunità.

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INAIL DIREZIONE REGIONALE LOMBARDIA Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni e le Malattie Professionali

Sicuropoli

Problema

L'inesperienza e l’immaturità dei bambini fanno sì che essi, circolando per strada o muovendosi in casa, affrontino i pericoli in modo diverso da un adulto o – peggio – non ne percepiscano la gravità né la presenza.

Soluzione

“Sicuropoli” è il gioco sulla sicurezza che Inail ha pensato per i bambini della scuola primaria. Nel percorso in cui esso si articola sono proposte le più frequenti situazioni di rischio a casa, a scuola, nel gioco o per strada. Gli alunni, divisi in squadre e seguiti da animatori specializzati, devono esplorare il percorso, scoprire potenziali pericoli, valutarne il rischio e trovarne le possibili soluzioni. Nel laboratorio proposto parallelamente al gioco i bambini sono chiamati a costruire i segnali con cui evidenziare i pericoli o modificare situazioni rischiose. A questo punto, concluso e reso sicuro il percorso, a ciascun bambino viene consegnato un patentino di “esperto in sicurezza”. Inail ha promosso il progetto “Sicuropoli” con l’obiettivo di sensibilizzare i bambini in età scolare ai temi della sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, in modo da renderli futuri cittadini/lavoratori più attenti e consapevoli. L’iniziativa è parte di un più ampio progetto con cui Inail intende affrontare queste tematiche con gli studenti di ogni ordine e grado: sono infatti stati avviati a questo scopo anche il programma IndovINAILpericolo per i ragazzi delle scuole medie, delle borse per gli studenti delle scuole superiori e le università, nonché il programma Sicurodromo, riservato alle famiglie. Partner del progetto Inail “Sicuropoli” è MUBA – Museo dei Bambini di Milano, che ha declinato i contenuti e le indicazioni proposte da Inail in un percorso di gioco basato sull’esperienza diretta. Risultati

Il progetto Inail-MUBA ha raggiunto in totale 608 classi, per un totale di 15.250 bambini. Il kit Sicuropoli è stato invece reso disponibile a 244 classi, per un totale di 5.950 bambini. La stampa locale e nazionale ha dedicato spazio ed attenzione al progetto, che Inail intende estendere ad altre sedi regionali.

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Il personale coinvolto nell’iniziativa ha condiviso il valore del progetto, consentendo l’accesso e l’adeguamento di ambienti aziendali normalmente destinati ad attività d’ufficio. Inail Lombardia ha infatti – proprio per questa occasione – aperto i propri uffici ad un pubblico non istituzionale, e la risposta a questa disponibilità è stata significativa: al di là del riscontro posivito in termini di partecipazione, è l’elevato indice di gradimento registrato tra le insegnanti grazie al questionatrio compilato a conclusione dell’esperienza che ne dimostra la qualità.

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ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SUPERIORE GIORGIO VASARI

Istituzione scolastica statale

L’Oca di Fabrica Ethica-Qui non si giOCA, si FABRICA ETHICA

Problema

La sensibilizzazione degli studenti ad una conoscenza consapevole delle risorse e dei problemi del territorio è considerata primaria per attivare capacità di critica propositiva e sviluppare un senso di responsabilità sociale da applicare coerentemente in ogni ambito. Soluzione

Constatata la difficoltà di impartire nozioni economiche e giuridiche di livello elevato ai ragazzi di una classe prima di Istituto Tecnico Superiore, è stato deciso di utilizzare un gioco che fosse più vicino al loro modo di essere e facilitasse il loro apprendimento. Partendo dal classico Gioco dell’Oca è stato chiesto agli studenti di realizzare disegni, foto, descrizioni e slogan tematici; con questo materiale il percorso è stato diviso in 5 blocchi (ciascuno composto da 9 caselle) dedicati rispettivamente al territorio, ai prodotti, al lavoro, alla scuola e a problematiche giuridiche ed economiche di lunga gittata. Attraverso il gioco si è dunque cercato di trasmettere ai ragazzi valori quali la tracciabilità dei prodotti, la sicurezza e la dignità nel mondo del lavoro, la valorizzazione del presente e del passato, la tutela del patrimonio artistico e ambientale, sottolineando il ruolo attivo che gli stessi ragazzi possono avere nella riscoperta e rivendicazione di questi principi. Obiettivo ultimo dell’iniziativa è dunque rendere i giovani portavoce presso i coetanei di atteggiamenti socialmente responsabili e di comportamenti rispettosi. L’utilizzo del gioco è stato inserito nel più ampio progetto Fabrica Ethica della Regione Toscana, attraverso cui esso è stato testato attraverso il coinvolgimento attivo di alunni di scuole di ordine e grado diverso: la Regione ha infatti consentito la realizzazione del gioco in forma di tappeto di materiale riciclato calpestabile per una estensione di 54 metri quadrati, e lo ha presentato al “Festival della Creatività” a Firenze nell’ottobre 2007. In tale occasione gli studenti realizzatori si sono anche improvvisati animatori

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ed educatori per il pubblico – di tutte le età – intervenuto alla manifestazione. Risultati

Il gioco dell’oca rielaborato nell’ambito del progetto viene regolarmente utilizzato nella programmazione scolastica locale - adeguandolo opportunamente all’evolversi dell’attualità - per favorire l’apprendimento dei nuovi alunni. Dal punto di vista dell’apprendimento gli studenti raggiunti dall’iniziativa hanno acquisito maggiore capacità di collegare i fenomeni economici locali con le dinamiche globali, nonché maggiore attenzione ai processi produttivi e all’origine dei prodotti. Il gioco è stato presentato, testato e diffuso nel corso di un’ampia serie di eventi e presso svariate sedi d’impresa non solo regionali ma anche di respiro nazionale. Tra le aziende raggiunte figurano la Monnalisa spa, specializzata in design e produzione di abbigliamento per bambini e teenagers, ma anche l’Azienda Ospedaliera Universitaria e la Fondazione Meyer di Firenze, che sostiene le attività di accoglienza dell’Ospedale pediatrico Meyer. Tra le manifestazioni pubbliche in cui è stato testato il gioco va ricordata l’Enterprise European Business Game di Bolzano, alla quale hanno partecipato 100 studenti provenienti da numerosi paesi europei Nel 2009 poi, visti i risultati conseguiti e le continue richieste, la Regione Toscana ha ripreso a diffondere il gioco attraverso gli operatori di strada di cui già si era avvalsa in passato. L’Isis Vasari ha realizzato un pieghevole contenente le spiegazioni del gioco che possono essere anche utilizzate in maniera indipendente dal gioco stesso per sollecitare a una riflessione sul significato di responsabilità sociale d’impresa. Tutti i docenti, anche di altre discipline, hanno trovato in questo gioco sollecitazioni per la loro programmazione, cercando con il territorio un nuovo rapporto di conoscenza e collaborazione, attraverso il rafforzamento dei rapporti con enti pubblici e privati. Hanno riservato spazio ed attenzione al progetto anche svariate testate e siti web (Vita, Metropoli, Tribuna Economica, PubblicA7,ecc).

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ISTITUTO TECNICO AGRARIO DI STATO “GIOVANNI DALMASSO”

Istituto tecnico agrario

Scuola, Impresa, e Solidarietà

Problema

Elaborare progetti di valorizzazione dell’attività agricola locale può generare due serie di risultati ugualmente significativi per la comunità: la creazione di una filiera corta di prodotti agro-zootecnici di qualità, che possano essere in questo modo venduti a prezzi estremamente convenienti; la possibilità di generare occasioni di inserimento lavorativo per persone diversamente abili, la cui produttività risulta – nelle attività agricole – uguale se non superiore a quella delle persone normodotate. Soluzione

Il progetto “Scuola, Impresa, e Solidarietà”, cui l’Istituto Tecnico Agrario “Giovanni Dalmasso” ha aderito, è stato ideato per:

- favorire l’inserimento di soggetti disabili e/o svantaggiati nel mondo del lavoro, con particolare riferimento al settore agricolo;

- sostenere il reddito reale delle famiglie economicamente svantaggiate attraverso la gestione di un GAP (Gruppo di Acquisto Privilegiato) in rete con parrocchie, associazioni di volontariato, Istituti tecnici e professionali agrari, imprese agricole del territorio ed Enti locali, per offrire a questi nuclei prodotti agro-zootecnici di qualità a prezzi piùb assi di quelli di mercato;

- creare sinergie produttive tra il settore agricolo locale e quello delle aree povere dei Paesi dell’Unione Europea (con particolare riferimento agli stati di recente adesione) al fine di rendere migliori le condizioni commerciali del GAP e sviluppare progetti imprenditoriali di riqualificazione di queste aree.

Con questi specifici obiettivi è stata costituita il 9 maggio 2008 AgriSocialCoop, attorno alla quale si sono riuniti – per l’elaborazione del progetto – i mondi della scuola, del volontariato, degli Enti pubblici territoriali e dell’impresa sociale. Da un punto di vista operativo la cooperativa agisce come “gruppo di lavoro protetto”, in quanto si propone di dare lavoro a persone socio-economicamente svantaggiate. Nello specifico l’Istituto Tecnico Agrario “G. Dalmasso” ha messo a disposizione del progetto le proprie strutture laboratoriali e quelle

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dell’azienda agraria a sé annessa, che si compone di una stalla con circa sessanta capi bovini, due grandi serre, un laboratorio di micropropagazione e ventisette ettari di terreno; l’Istituto ha inoltre organizzato momenti formativi specifici per le persone da inserire nella cooperativa. Risultati

Il progetto “Scuola, Impresa, e Solidarietà” è diventato operativo nel gennaio 2009, ma ha richiesto un lungo periodo di ideazione e progettazione. L’elevato numero di plausi e patrocini che esso ha ottenuto – dal Presidente della Repubblica, da Presidente della Camera del Senato, dal Presidente della Camera dei Deputati, dal Ministro del MIUR, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dal Comune di Torino, dalla Camera di Commercio di Torino, dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Torino - evidenziano l’attenzione del mondo politico ad un progetto che involontariamente nel suo costituirsi è diventato di estrema attualità, alla luce della crisi economica nascente. I primi cinque soggetti disabili coinvolti - la cui formazione è iniziata nel mese di ottobre 2008 - sono già divenuti soci di AgriSocialCoop. A partire dal mese di aprile 2009, oltre all’attività svolta presso l’azienda agraria dell’ITA “G. Dalmasso”, essi si occupano della cura dei giardini di alcune scuole medie superiori della Provincia di Torino. In seguito alla presentazione del progetto, alcuni studenti hanno inoltre costituito un’associazione di volontariato che si occuperà di soggetti socio-economicamente svantaggiati. Gli studenti hanno chiesto a questo scopo l’utilizzo in comodato gratuito di un locale dell’Istituto ITA “G. Dalmasso”, che ha risposto positivamente alla richiesta.

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ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “A. VOLTA” Istituto Istruzione Superiore

“Un pomeriggio… in Ospedale, in Biblioteca, In giro per Pavia…”

ovvero l’Umanizzazione dell’assistenza pediatrica.

Problema

I ragazzi affetti da gravi patologie oncoematologiche ricoverati per lunghi periodi a Pavia provengono in molti casi dall’Italia meridionale, dove hanno lasciato parenti, amici e affetti, e si ritrovano spaventati e disorientati in una città sconosciuta. La permanenza in ospedale e nelle case alloggio è noiosa, e rischia di rendere ancora più difficilmente sopportabili la degenza e la malattia. Soluzione

Il Progetto “Un pomeriggio… in Ospedale, in Biblioteca, in giro per Pavia…” fa parte del più ampio progetto “Scuola Superiore in Ospedale”, finalizzato alla tutela del diritto al gioco e del mantenimento delle relazioni affettive ed amicali per i bambini lungodegenti. Al mattino questi ragazzi, ricoverati presso il reparto di oncoematologia pediatrica della Fondazione Ospedale san Matteo di Pavia in regime di day hospital, frequentano la Scuola Superiore in Ospedale, istituita al piano -1 della stessa struttura. Al pomeriggio c’è invece la possibilità di trascorrere con i genitori un po’ di tempo o in Biblioteca (dove al mattino vengono effettuate le lezioni) oppure in giro per Pavia con i docenti ed una guida turistica; è inoltre possibile visitare altre Scuole superiori di Pavia ed incontrare gli studenti. L’Istituto di Istruzione Superiore “A. Volta” ha portato avanti l’iniziativa in partnership con: la Fondazione San Matteo, che ha fornito i locali e il personale per la realizzazione del progetto; i Clubs Lions International della Seconda Circoscrizione del Distretto 108 IB3, che hanno messo a disposizione risorse umane e finanziarie per attuare svariate iniziative nell’ambito del progetto; l’Istituto Cardano di Pavia, che invia studenti e docenti volontari. Risultati

Gli obiettivi principali fissati nel Programma sono stati raggiunti attraverso la realizzazione di attività ludico-ricreative (manufatti da vendere, l’illustrazione di un libro di racconti che poi è stato venduto, la creazione di

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un calendario, di un’antologia di racconti e ricette degli allievi, la creazione della guida turistica “In giro per Pavia”) e la costituzione della Biblioteca. Il livello di soddisfazione dell’utenza raggiunta viene rilevato attraverso i questionari di soddisfazione somministrati a studenti genitori e docenti coinvolti, che vengono interpellati anche ad inizio progetto per identificarne i bisogni e le aspettative. Il programma ha avuto un indiscutibile impatto non solo sul personale scolastico, sul personale sanitario della Fondazione, sui giovani ricoverati e le loro famiglie, ma anche sulla comunità locale. Ciò è testimoniato dall’eco che le iniziative hanno avuto sulla Stampa locale.

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ITCG MAGGIOLINI Istituto di Istruzione Tecnica Statale di Parabiago (MI)

Impariamo la Responsabilità Sociale

Problema

In un contesto in cui si evidenzia sempre di più un continuo intrecciarsi tra etica ed economia, causa ed effetto di forti criticità sociali e di nuove attenzioni da parte dell’impresa, la Scuola intende ripensare al suo ruolo e alle sue competenze, attuando percorsi di sensibilizzazione verso tematiche etiche nei confronti degli studenti. Soluzione

Il progetto “Impariamo la Responsabilità Sociale” è stato ideato per sistematizzare e rendere più efficace la funzione della scuola in quanto luogo di promozione della cultura della responsabilità. L’iniziativa è nata nell’ambito del Progetto Stage Docenti promosso da Confindustria Altomilanese e dalla sua combinazione con le iniziative didattiche rivolte alla ricerca di “pratiche di attenzione sociale” nelle diverse realtà aziendali locali. Grazie ad un bagaglio di esperienze consolidate sul Territorio con Enti Locali, Università, Associazioni e Imprese su tematiche etiche (salvaguardia ambientale, legalità, integrazione, ecc), nonchè grazie alle competenze e agli strumenti acquisiti negli anni attraverso il Sistema di Gestione Qualità (SGQ), l’Istituto ha potuto dare rilievo alla Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) attraverso la costruzione di un modello condiviso tra gli attori coinvolti e funzionale ad aumentarne la diffusione e la gestione sinergica. Le attività che i docenti hanno proposto agli studenti su questo argomento hanno evidenziato una diffusa “confusione”, tra i ragazzi, rispetto a ciò che è soggettivo e virtuale e ciò che è oggettivo e reale, nonché sul concetto di “bene comune”. Per superare queste incertezze l’Istituto ha favorito il confronto tra docenti e tra discipline, la condivisione delle esperienze e la messa a disposizione di materiale didattico specifico, sia su carta che on line, allo scopo di: chiarire il significato di RSI e di Responsabilità Personale; cercarne la coerenza a livello di linee operative d’Istituto; garantirne l’applicazione in termini didattici; programmare e comunicare interventi dedicati.

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Risultati

Al termine del secondo anno di sperimentazione del progetto, l’Istituto ha rilevato che si è rafforzato il rapporto di collaborazione con i diversi partner esterni del progetto e che il confronto tra mondo della scuola e mondo del lavoro si sta rivelando reciprocamente utile ed arricchente. Sono stati direttamente coinvolti nell’iniziativa 18 docenti - riconducibili a 13 diverse discipline (ec.aziendale, inglese, matematica, geografia,estimo, scienze materia e scienze natura, religione, ed.fisica, italiano, storia, informatica, tecnologie e disegno) – che hanno raggiunto oltre 400 studenti. L’iniziativa ha permesso l’attivazione di 23 progetti, di cui 8 a forte valenza territoriale e 2 di carattere interdisciplinare. Tutte le iniziative avviate hanno avuto esiti positivi sia in termini di soddisfazione degli studenti sia in termini di riconoscimento esterno. Gli insegnanti impegnati nel progetto hanno potuto affinare le proprie competenze rispetto alle tecniche di confronto con gli studenti e con le esperienze aziendali del territorio, alla padronanza degli strumenti e dei sistemi di rilevazione, allo studio dei comportamenti, a verificare come connotare di nuove competenze i profili professionali.

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IULM - FAI Libera Università di Lingue e Comunicazione; Fondo Ambiente Italiano

“SOS Paesaggio” - Gli studenti progettano interventi sul paesaggio

Problema

“Quel che occorre realmente per la salvaguardia del paesaggio è una decisa svolta culturale. Per questo è importante educare i giovani in tal senso: diventeranno, domani, adulti responsabili capaci di apprezzare e rispettare i tanti tesori del nostro Paese. Ecco perché l’Università IULM abbraccia i grandi temi ambientali proponendo corsi di laurea e percorsi formativi espressamente dedicati alla valorizzazione del territorio e alla cura del patrimonio paesaggistico” – Giovanni Puglisi, Rettore Università IULM. “Il paesaggio è il bene collettivo più prezioso che noi italiani possediamo, nonché la principale fonte di turismo e uno dei motori economici del Paese. Il paesaggio è simbolo della nostra stessa storia e difenderlo è compito di ognuno di noi! E in questa opera di difesa i giovani, adeguatamente coinvolti e sostenuti, con il loro entusiasmo possono essere dei preziosissimi aiuti” - Giulia Maria Crespi, Presidente FAI. Soluzione

Il concorso nazionale “SOS Paesaggio”, organizzato da FAI e IULM e destinato agli studenti delle scuole superiori, prevede lo studio del paesaggio e la progettazione - attraverso l’uso di strumenti multimediali - di interventi migliorativi dello stesso. L’iniziativa è stata ideata per sensibilizzare i giovani alla tutela del paesaggio ed incentivare il loro senso di responsabilità verso il proprio territorio, stimolandone la presa in carico e le capacità di osservazione, progettazione e comunicazione. Alle classi partecipanti è stato richiesto di osservare il paesaggio per individuare uno scorcio su cui intervenire per ripristinarne l’armonia e valorizzarne ulteriormente gli elementi di bellezza. Per fare ciò gli studenti hanno dovuto illustrare il proprio progetto di modifica con un’immagine digitale “ritoccata” da confrontarsi con l’immagine di partenza. Per dimostrare l’attuabilità dell’intervento infine, gli studenti hanno dovuto definire i passi da compiere per la sua realizzazione ed i possibili partner da coinvolgere, con l’ideazione di un piano di comunicazione ad hoc. Tutto il materiale prodotto – le immagini dei “prima” e dei “dopo” – è stato pubblicato sul sito www.faiscuola.it, dando anche la possibilità al pubblico di fare commenti ed esprimere preferenze.

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MSN - Windows Live, web media partner del concorso, ha collaborato distribuendo alle classi partecipanti un software che permette di raccogliere e archiviare le immagini del paesaggio scelto e di realizzare gli interventi migliorativi attraverso le modifiche sulla fotografia digitale. La collaborazione ha inoltre consentito la diffusione dell’iniziativa sul canale web MSN nelle sue varie declinazioni. “SOS Paesaggio” si colloca all’interno del percorso didattico per la scuola secondaria di II grado “Itinerari di Bellezza”, avviato da FAI e IULM nel 2006/2007 con il concorso omonimo e proseguito nell’anno scolastico successivo con il concorso “Il Bello in Piazza”. FAI e IULM hanno inoltre realizzato un “Osservatorio Permanente sul Paesaggio e i Giovani”, allo scopo di analizzare la percezione del paesaggio da parte dei giovani. Risultati

Hanno partecipato ai concorsi FAI – IULM “Itinerari di Bellezza” 144 classi nell’anno scolastico 2006/2007 (3.312 studenti), 222 classi nell’anno scolastico 2007/2008 (5.106 studenti) e 463 classi nell’anno scolastico 2008/2009 (al 19 gennaio 2009), corrispondenti a 10.649 studenti. Il progetto ha consentito un interscambio di competenze tra chi stende i programmi didattici, chi si occupa dell’orientamento degli studenti, chi è impegnato nel reperimento delle risorse finanziarie e chi analizza i dati statistici. Negli anni precedenti, in alcuni casi la comunità locale di appartenenza delle classi scolastiche ha effettivamente utilizzato e valorizzato a diverso titolo i progetti proposti: alcune Amministrazioni Comunali per esempio hanno contribuito a realizzare i progetti presentati dagli studenti. Si prevedono risultati simili anche per il concorso “SOS Paesaggio”. FAI e IULM possono a buon diritto aspettarsi un aumento della consapevolezza, dell’educazione civica e della cooperazione dei giovani e dei cittadini tutti in merito alle tematiche ambientali, grazie al possibile coinvolgimento delle Istituzioni locali, degli Enti presenti sul territorio e delle Associazioni locali.

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LA FUCINA Organizzazione nonprofit che promuove e sostiene lo sviluppo imprenditoriale

sul territorio lombardo

Dal Dire al Fare Salone della Responsabilità Sociale d’Impresa – edizione 2008

Problema

Si avverte sempre di più l’esigenza di occasioni di confronto e scambio sul tema della Responsabilità Sociale, dove aziende, mondo nonprofit e Istituzioni possano conoscersi e farsi conoscere, sviluppare nuovi progetti e nuove partnership, condividere il proprio essere soggetti sociali. Soluzione

“Dal Dire al Fare” nasce dall’esigenza di costruire un momento di riflessione, dialogo e confronto tra diverse categorie di stakeholder sul tema della Responsabilità Sociale d’Impresa, rendendo visibili progetti di successo e buone pratiche nonché incoraggiando la realizzazione di partnership efficaci tra profit e nonprofit. La quarta edizione del Salone si è svolta il 24 e 25 settembre 2008 presso la sede centrale dell’Università degli Studi di Milano, ed ha avuto come tema portante la sostenibilità, intesa nella sua accezione più ampia e dunque estesa non solo all’ambiente ma anche agli aspetti del sociale e dell’economia. Nelle due giornate in cui l’evento si è svolto si sono affrontati però anche altri temi, quali: le politiche pubbliche di sostegno alla RSI, la mobilità, la distribuzione sostenibile, le infrastrutture e il territorio, la sicurezza, la coesione sociale, lo sport. In una logica di continuità con la tematica ambientale affrontata, l’area espositiva è stata realizzata con materiali sostenibili (vetro e alluminio). Inoltre, grazie alla collaborazione con LifeGate, “Dal Dire al Fare” è un evento a Impatto Zero: le emissioni di CO2 prodotte per la sua realizzazione sono state infatti compensate con la creazione di nuove foreste nell’area del Parco del Ticino. All’area espositiva si è affiancata, come per le edizioni precedenti, un’area convegnistica ricca di appuntamenti, cui il pubblico ha potuto accedere gratuitamente. Ogni anno gli espositori sono invitati essi stessi a proporre ed organizzare momenti di approfondimento teorico, incontri, laboratori tematici e workshop.

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BIC La Fucina, come promotore dell’evento, ha gestito tutte le attività pre-salone - pianificando e definendo i temi di convegni e laboratori, coordinando gli aspetti organizzativi e logistici – nonché la segreteria organizzativa ed i rapporti con giornalisti ed espositori nelle due giornate di svolgimento del Salone. Risultati

La quarta edizione di “Dal Dire al Fare” è stata visitata da oltre 1.600 persone, tra cui studenti universitari e alcune classi delle scuole superiori, che hanno partecipato anche a svariati appuntamenti previsti da programma (4 convegni e i 15 laboratori tematici). Il sito www.daldirealfare.eu inoltre ha registrato più di 5.400 visite nel solo mese di settembre 2008. Sono stati presenti alla quarta edizione del Salone oltre 50 espositori, provenienti in maggioranza dal settore profit (62%), ma anche dal nonprofit (23%) e dalla pubblica amministrazione (15%), e con aree di attività in prevalenza di livello nazionale (68%). Il personale BIC la Fucina che ha seguito lo sviluppo progettuale ed organizzativo del Salone, è riuscito ad approfondire il tema della Responsabilità Sociale attraverso l’esperienza diretta con tutti gli attori coinvolti nell’iniziativa (aziende, pubbliche amministrazioni, organizzazioni no profit, esperti in tema di RSI), vedendo così arricchite le proprie competenze in materia. L’edizione 2008 del Salone si è chiusa dunque con la consapevolezza che la RSI trovi oggi nella società un terreno sicuramente più fertile e reattivo rispetto a soli pochi anni fa.

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PROVINCIA DI CAGLIARI - ASSESSORATO POLITICHE SOCIALI, FAMIGLIA E IMMIGRAZIONE

Ente locale

Interventi per l'integrazione sociale di minori detenuti stranieri non accompagnati

Problema

L’applicazione del nuovo Codice Procedura Penale Minorile, introducendo rinnovate misure penali non detentive a garanzia del diritto del minore “di non interruzione dei processi educativi in atto”, ha fatto sì che gli istituti penali minorili oggi abbiano una ridotta utenza italiana ed accolgano soprattutto ragazzi stranieri che non hanno in Italia quella rete parentale, amicale e di servizi sociali che potrebbe consentire loro l’applicazione delle misure cautelari alternative alla detenzione. La maggior parte dei minori stranieri entra in queste strutture per custodia cautelare e non per scontare una pena; in diversi casi poi, dopo il processo, il minore viene scarcerato per decorrenza dei termini. Aiutarli a trovare una dimensione lavorativa prima di uscire dalla struttura può davvero aiutarli a trovare una propria stabilità e a favorirne la piena integrazione. Soluzione

L’Istituto Penale Minorile di Quartucciu, unica struttura di detenzione minorile presente in Sardegna, accoglie prevalentemente giovani stranieri trasferiti da istituti del nord della penisola in genere per motivi di sovraffollamento. Si tratta nella maggior parte dei casi di minori stranieri non accompagnati, ossia di ragazzi non aventi la cittadinanza italiana, che si trovano nel territorio italiano privi di assistenza (genitori o altri adulti autorizzati legalmente), quindi clandestini e in stato di abbandono. Per accogliere e seguire più efficacemente questi ragazzi, il carcere minorile di Quartucciu ha elaborato due azioni specifiche loro dedicate:

- “Apprendimento in carcere: laboratorio di falegnameria per i minori in detenzione nell'IPM”. Questo progetto ha favorito l’allestimento, all’interno della struttura detentiva, di un laboratorio di falegnameria che consenta agli ospiti dell’Istituto di acquisire competenze professionali specifiche e strategiche per l’accesso al lavoro. La Provincia di Cagliari ha sostenuto il progetto di implementazione del laboratorio di falegnameria all'interno dell'IPM attraverso l'erogazione di un finanziamento di 40.000 euro.

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- “Realizzazione del campo di calcio a 5 all'interno della struttura dell'IPM”. In una situazione detentiva, lo sport consente di sfogare le proprie tensioni personali, ma anche di sperimentare una dimensione di gruppo in cui risultano fondamentali il rispetto di regole e ruoli e l’autodisciplina. L’iniziativa è stata portata avanti grazie ad un Protocollo d’Intesa che la Provincia di Cagliari e IMP hanno sottoscritto con la Fondazione “Domus de Luna” ONLUS, che vanta pluriennale esperienza nell'ambito della formazione dei ragazzi attraverso l'arte, la musica e lo sport presso le scuole, i centri sociali, le comunità di accoglienza e le carceri. La Provincia di Cagliari ha patrocinato economicamente l'iniziativa attraverso l'erogazione di 40.000 euro in favore della Fondazione.

Risultati

I promotori dell’iniziativa “Apprendimento in carcere: laboratorio di falegnameria per i minori in detenzione nell'IPM” hanno sottolineato come l'aiuto offerto ai minori stranieri ospiti dell'IPM in termini di acquisizione di competenze professionali dovrebbe rendere la loro libertà molto meno difficoltosa. Il Laboratorio è stato inaugurato il 26 gennaio 2009 e ospiterà il corso di falegnameria e di orientamento professionale che coinvolgerà 4 minori stranieri detenuti presso l’Istituto. L'iniziativa “Realizzazione del campo di calcio a 5 all'interno della struttura dell'IPM” è stata invece accolta e diffusa dalla stampa come intervento di importante impatto sociale a favore dei minori stranieri detenuti.

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PROVINCIA DI MILANO Ente pubblico

Vicini alle imprese – insieme per uno sviluppo sostenibile

Problema

La Pubblica Amministrazione può favorire lo sviluppo della RSI anche e soprattutto attraverso gli acquisti pubblici, pari in Europa al 16% del PIL e quindi grande volano dell’economia. Soluzione

La Provincia di Milano offre alle imprese iscritte all’Albo fornitori un percorso gratuito di formazione, misurazione e verifica delle proprie perfomance aziendali in tema di RSI (salute e sicurezza, diritti umani, ambiente, comunità), e si impegna essa stessa ad effettuare acquisti sostenibili. Obiettivo del progetto provinciale “Vicini alle imprese – insieme per uno sviluppo sostenibile” è dunque innescare un circolo virtuoso che stimoli le PMI ad intraprendere un percorso di innovazione responsabile utilizzando il volano degli acquisti pubblici, da rendere più diversificati e sostenibili. I propositi di questa iniziativa rientrano nel piano esecutivo annuale e nel programma triennale della Provincia di Milano, che ha istituito un’apposita delega assessorile alla Responsabilità sociale e Pubblica Amministrazione. Le imprese fornitrici sono state sollecitate in materia di RSI attraverso seminari, convegni ed un’indagine on-line, che ha fatto emergere da parte loro richieste precise: indicazioni chiare, niente appesantimenti burocratici inutili, risultati spendibili, strumenti adatti anche alla microimpresa. Il Tavolo Multistakeholder che ha messo in atto e seguito il progetto ha lavorato alla luce anche di queste esigenze, favorendo:

- l’elaborazione di uno standard di guida e misurazione dei comportamenti socialmente sostenibili, adattabile alle diverse tipologie di imprese iscritte all’Albo fornitori della Provincia ed in linea con gli attuali standard di certificazione;

- lo sviluppo di strumenti e procedure per la valutazione - da parte delle stesse imprese - dei comportamenti di RSI messi in atto;

- l’organizzazione di un percorso formativo e di supporto per le imprese fino all’autovalutazione;

- l’attuazione di attività di verifica a campione e di comunicazione del progetto;

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- la sperimentazione di bandi di gara orientati a criteri di sostenibilità.

La partecipazione per le imprese è su base volontaria e non influenza i rapporti con l’Ente.

Risultati

600 imprese sono state raggiunte ed interrogate sulle loro conoscenze in tema di RSI; a tutte è stato offerto un percorso guidato per migliorare le proprie performance aziendali in questa direzione. 60 aziende hanno intrapreso un percorso di formazione specifica; 31 hanno misurato la loro responsabilità sociale, e molte altre hanno messo in atto iniziative concrete di miglioramento. Da un sondaggio è risultato che il 60% delle 600 imprese iscritte all’Albo al momento dell’avvio del progetto ha conosciuto la RSI proprio grazie all’intervento della Provincia di Milano, e che l’84% di esse ne ha rilevato l’interesse. La Provincia, nel portare avanti il progetto, ha elaborato svariati strumenti e documenti ad hoc, tra cui: una Guida sui “Principi di R.S.I.”, delle Linee guida per supportare l’autoanalisi delle imprese, una Griglia di autovalutazione corredata da note esplicative, il nuovo sito web www.rsi.provincia.milano.it (attivato a giugno 2008). Questi strumenti, grazie a un punteggio trasparente e graduale, hanno permesso alle aziende di porsi obiettivi di miglioramento ed hanno suggerito soluzioni adeguate alle specificità delle aziende. Infine, per rendere l’impegno delle aziende partecipanti spendibile nella P.A., la Provincia di Milano ha organizzato il convegno “Acquisti sostenibili: La Pubblica Amministrazione e la Responsabilità Sociale d’impresa” (Roma, maggio 2008). Il personale della Provincia è stato appositamente formato in materia di RSI, per consentire l’attuazione di bandi con i punteggi premianti riferiti ai più diffusi standard internazionali e messi a punto con il progetto “Vicini alle imprese”; allo stesso scopo è stato realizzato e distribuito il manuale operativo “Guida agli acquisti etici”. Per misurare concretamente l’incidenza degli acquisti sostenibili è stato realizzato un sistema di report per monitorare gli acquisti etici complessivi (acquisti verdi, etico-sociali e da cooperative sociali). "Vicini alle imprese" è stato selezionato dal Ministero per la Pubblica Amministrazione e l'Innovazione tra i casi di buona amministrazione della cosa pubblica e pubblicato sul sito ministeriale.

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PROVINCIA DI MODENA Ente Locale

Fondo Verde per lo Sviluppo Sostenibile delle Aree Protette

della Provincia di Modena

Problema

Lo sfruttamento ambientale ha oggi raggiunto livelli di pericolosità tali da incidere pesantemente sullo stesso benessere dei cittadini, che avvertono l’urgenza di adoperarsi per tutelarlo e valorizzarlo. Proprio per questo assumono sempre maggiore importanza le Aree Protette, che non sono dunque più riducibili a semplici polmoni verdi del territorio, ma devono divenire luoghi in cui sperimentare e vedere concretizzate la sostenibilità ambientale e la partecipazione attiva. Soluzione

La Provincia di Modena, con l’istituzione del Fondo Verde per lo sviluppo sostenibile delle sue Aree Protette, si propone di:

a) raccogliere risorse da destinare alla realizzazione di progetti ed iniziative per la valorizzazione e la tutela delle sue Aree Protette;

b) co-responsabilizzare il mondo imprenditoriale - con cui creare un network di “Imprese per il Fondo Verde” - sulla gestione di queste zone in un'ottica di Responsabilità Sociale d'Impresa.

Operativamente questi intenti sono stati perseguiti dall’Area Ambiente e Sviluppo Sostenibile della Provincia, che, con Agenda 21 e il Coordinamento provinciale dei Centri di Educazione Ambientale, ha intrapreso un percorso educativo-formativo di diffusione della cultura della sostenibilità sia sul proprio personale interno che sulla cittadinanza. I progetti ad oggi avviati e finanziati dal Fondo Verde riguardano tematiche quali: salvaguardia della biodiversità, comunicazione ed Educazione Ambientale, riqualificazione del paesaggio e del patrimonio storico, turismo sostenibile e per tutti (anche i diversamente abili), Parchi per Kyoto (le aziende possono compensare le proprie emissioni di CO2 attraverso interventi di piantumazione all’interno delle Aree Protette della Provincia), rinnovo della cartografia relativa alla sentieristica fruibile da escursionisti. Risultati

Nel 2008 sono state 13 le aziende che hanno sottoscritto partnership con le Aree Protette del territorio modenese: a queste adesioni è corrisposto un contributo di oltre 170.000 euro, cui aggiungere il co-finanziamento della

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Fondazione Cassa di Risparmio - sin dall’inizio sostenitrice del progetto - per un importo pari a 650.000 euro da ripartire in tre anni. La società già oggi può beneficiare delle realizzazioni finanziate attraverso il Fondo Verde soprattutto per quanto riguarda la fruibilità - da parte dei diversamente abili - di alcune delle Aree Protette del modenese.

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REGIONE EMILIA ROMAGNA Ente Locale

Ermes Consumer, il Portale dei Consumatori

della Regione Emilia-Romagna Problema

Nonostante quasi tutte le regioni, le province e i comuni capoluogo di provincia abbiano ormai un riferimento internet dedicato, solo nel 3,9% dei siti delle province e nel 7,8% dei siti dei comuni capoluogo sono presenti strumenti per la partecipazione e la consultazione dei cittadini. L’ultimo rapporto Rur-Censis sull’e-democracy mette anche in luce che secondo il 50,4% degli italiani internet può contribuire notevolmente a migliorare i servizi della P.A. “Flessibile e multicanale” è la P.A. che chiedono gli italiani, sempre più “consumatori di tecnologie” attenti ed esigenti.

Soluzione

ConsumER è dal 2003 la piazza virtuale della Regione Emilia-Romagna, dove i cittadini e le Associazioni di consumatori possono incontrarsi e confrontarsi per soddisfare i reciproci bisogni di informazione sui temi di attualità del consumerismo. Grazie al contributo della redazione nazionale de “Il Salvagente” il portale informa i cittadini sulle caratteristiche relative ai prodotti e ai servizi disponibili, sulle opportunità presenti sul mercato, sui loro diritti di consumatori e sulle scelte di consumo che possono garantire uno sviluppo più sostenibile del territorio. La Regione Emilia Romagna ha attivato questo progetto allo scopo di:

− far crescere nei cittadini la consapevolezza dell’importanza del concetto di democrazia partecipativa e del consumerismo come fattori di sviluppo economico e sociale;

− attivare un più ampio protagonismo dalle Associazioni di consumatori e dei cittadini, creando una rete di relazioni permanenti;

− utilizzare le potenzialità tecnologiche dei nuovi strumenti di comunicazione on line per creare una piazza virtuale di confronto e di esercizio della democrazia.

Nel portale www.ermesconsumer.it sono proposti: news, inchieste e vademecum sulle tematiche del consumerismo; un blog animato da esperti,

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referenti delle Associazioni e cittadini; un monitoraggio costante delle opinioni e delle esperienze dei cittadini attraverso sondaggi on-line. Il progetto Ermes Consumer coinvolge la professionalità contenutistica della Redazione de Il Salvagente, dell’Agenzia di Comunicazione Buriburi e dell’Agenzia di Comunicazione Jack Blutharsky group s.r.l., che si occupa della gestione del progetto. Risultati

Le redazioni al lavoro nell’ambito del progetto di Regione Emilia Romagna hanno consolidato e qualificato il contatto con tutte le Associazioni di consumatori riconosciute e operanti nel territorio. Con puntualità, ogni settimana vengono pubblicati sul portale 5 comunicati provenienti dalle Associazioni e 2 news. Ogni tre settimane vengono invece diffusi un’inchiesta di approfondimento e un vademecum dedicato; le tematiche delle inchieste sono poi oggetto di ulteriore approfondimento nelle trasmissioni radiofoniche mensili di Radio EmiliaRomagna. Il portale viene visitato da circa 7000 persone ogni mese, con picchi positivi di 627 visite giornaliere.

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REGIONE PIEMONTE Ente Locale

Uniamo le energie

Problema

Il Pacchetto energia-cambiamenti climatici approvato dal Consiglio europeo nel marzo 2007 – assegna agli Stati membri obiettivi tanto ambiziosi quanto urgenti: l’abbattimento delle emissioni dei gas serra del 20%, la riduzione dei consumi energetici del 20% e la produzione di energia da fonti rinnovabili al 20%. Dei traguardi, questi, per cui è necessario adoperarsi tutti. Soluzione

La Regione Piemonte, nel mese di maggio 2008, ha lanciato una sfida, sostenendo la possibilità di raggiungere gli obiettivi indicati dall’Unione Europea in termini di risparmio energetico: -20% dei consumi energetici, +20% della produzione di energia da fonti rinnovabili, –20% delle emissioni di gas serra. Per favorire l’impegno di enti, aziende e privati in questo senso sono stati predisposti dei bandi regionali e dei finanziamenti dedicati. Scopo principale dell’iniziativa – che la Regione Piemonte porta avanti insieme con associazioni di volontariato, laboratori territoriali per l’educazione ambientale, ANCI, UNCEM e aziende private – è quello di raggiungere come prima regione italiana gli obiettivi UE, nella consapevolezza che fondamentale in quest’ottica sia la partecipazione attiva dell’intera comunità. Per la gestione del progetto, della sua comunicazione e della sua implementazione, è stato istituito - al momento dell’avvio dell’iniziativa - un tavolo di lavoro interno all’ente, e sono state suddivise le responsabilità in base alle professionalità e alle competenze specifiche delle varie Direzioni Regionali. Risultati

Poiché finalizzato al raggiungimento di obiettivi pluriennali, il progetto della Regione Piemonte non ha ancora permesso il raggiungimento di risultati quantitativi che ne dimostrino il successo. Sono però già emersi degli indicatori positivi di processo quali il coinvolgimento dei cittadini e la loro presenza nelle piazze, i riscontri ottenuti dagli enti attivi nel settore del risparmio energetico, il livello di notorietà raggiunto dalla campagna.

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S.S. PSICOLOGIA CLINICA – FONDAZIONE IRCCS “ISTITUTO NAZIONALE TUMORI”

Fondazione IRCCS (ambito ospedaliero)

Ambulatorio “GiocoParola” – Spazio di ascolto per genitori e bambini

Problema

La malattia oncologica coinvolge il malato e la famiglia in una spirale di sofferenza non solo fisica ma anche psicologica: alla diagnosi di cancro il paziente deve infatti affrontare l’impatto di una comunicazione estremamente delicata, che inevitabilmente genera sofferenza e paura. La situazione si complica poi ulteriormente quando è un genitore magari giovane ad ammalarsi, ed i figli si trovano a dover partecipare alla malattia. Indipendentemente da come la singola persona o famiglia decidano di gestire questi momenti difficili, è importante che anche le strutture sanitarie si attrezzino per poter fornire il supporto psicologico necessario per affrontare più lucidamente il dolore che queste situazioni provocano. Soluzione

Con il progetto “GiocoParola” l’Istituto Nazionale Tumori mira a coprire una fascia d’utenza molto delicata e raramente oggetto di specifica attenzione clinica: esso si relaziona infatti sia con soggetti adulti che affrontano l’esperienza di malattia in prima persona e desiderano essere aiutati a comunicarla ai figli minorenni (che possono a loro volta essere seguiti per favorire i processi emotivi di adattamento), che a figli di pazienti oncologici (dalla primissima infanzia fino alla maggiore età) i quali necessitano un aiuto per intergare l’esperienza di malattia del familiare nella loro quotidianità (eventualmente assistiti anche nell’elaborazione della separazione). Nell’elaborare questo progetto, l’Istituto Nazionale Tumori ha tentato di dare risposta a domande quali: Come fornire alle famiglie e ai figli - in ambito ospedaliero - quel supporto psicologico necessario a sopportare il dolore provocato dalla malattia e dalla morte? Quali informazioni dare? L’iniziativa “GiocoParola” è stata dunque elaborata per: prevenire e curare il disagio psicologico nei bambini e nelle famiglie di malati oncologici; fornire un sostegno psicologico in particolare ai bambini, in modo che possano esprimere vissuti ed emozioni relativi alla malattia del genitore, al periodo delle terapie, nella fase terminale e dopo la morte; osservare i sintomi di sofferenza e disagio del bambino per indirizzarlo, se necessario, a

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strutture adeguate per la diagnosi e la cura di problemi relativi alla sfera affettiva; svolgere con i famigliari colloqui di sostegno centrati sull’accompagnamento del bambino durante la malattia terminale; potenziare il supporto psicologico attraverso interventi di sensibilizzazione in collaborazione con il personale medico e infermieristico. La gestione dell’iniziativa è avvenuta sostanzialmente da parte di una collaboratrice psicologa specializzata in psicoterapia e specificamente formata nell’ambito oncologico e dell’età evolutiva. Risultati

Sono stati svolti fino ad ora (febbraio 2009) 80 colloqui, alla luce dei quali possono considerarsi raggiunti gli obiettivi clinici del progetto (soddisfazione dell’utente e diminuzione dei sintomi di natura emotiva). La motivazione a procedere è ai massimi livelli; la consapevolezza dell’importanza della problematica gestita è assolutamente più solida e più ampia.

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SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE SERENA ONLUS Cooperativa sociale di tipo A

Registro delle attività di Sostegno

Problema

Seguire i ragazzi diversamente abili nella loro esperienza scolastica significa non soltanto aiutarli nelle incombenze quotidiane – gli spostamenti, la merenda, l’accompagnamento in bagno – ma adoperarsi per garantire che questo percorso favorisca la loro inclusione sociale ed influenzi positivamente la qualità della loro vita, favorendone l’acquisizione di competenze e la crescita personale. Soluzione

La Cooperativa Serena – insieme con l’Amministrazione Comunale della Città di Lainate, il Consorzio di Cooperative CoopeRho e gli insegnanti di sostegno di due plessi scolastici di Lainate - ha lavorato per costruire uno strumento atto a raccogliere razionalmente informazioni sugli allievi disabili e sul loro percorso formativo, con lo scopo di sostenere e rendere più coerente il lavoro di orientamento scolastico al termine del primo grado della scuola secondaria. La Casa Editrice Vannini ha sostenuto il progetto favorendo la costruzione di uno strumento in grado di racchiudere in un unico “sistema” di registrazione le competenze maturate dagli alunni, le valutazioni della scuola, la totalità degli interventi messi in atto e le aspettative delle famiglie nel corso dei nove anni di scuola monitorati (a partire dall’ultimo anno di scuola dell’infanzia). Quest’iniziativa risponde al bisogno – emerso durante momenti di confronto stimolati dall’Amministrazione Comunale e cui hanno partecipato rappresentanti della Cooperativa Serena e delle scuole della zona - di costruire un registro delle attività di sostegno che supporti tutti gli enti competenti nell’indirizzare più efficacemente i propri interventi educativi. Risultati

Dopo un anno di sperimentazione (a.s. 2007/2008) l’applicazione dello strumento è iniziata dal settembre 2008. Nei primi sei mesi si è organizzato un numero sempre crescente di incontri tra insegnanti, genitori ed educatori. Positività e criticità emerse hanno favorito il confronto interdisciplinare, permettendo uno scambio professionale prezioso ed una rimotivazione di tutti gli operatori coinvolti. La conoscenza del mondo della scuola e dei

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fenomeni che ne regolano il funzionamento, acquisiti nel corso della progettazione, ha permesso alla Cooperativa di presentarsi a diversi bandi di gara per la gestione di servizi di supporto ad allievi disabili, vincendone uno e posizionandosi nelle prime tre posizioni negli altri casi. La Casa Editrice Vannini, dopo aver valutato la qualità dello strumento, ha ipotizzato di inserirlo nel proprio catalogo di registri scolastici. L’iniziativa ha infine trovato spazio anche presso la stampa locale, che vi ha dedicato tre articoli in cinque mesi.

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UFFICIO DELLA CONSIGLIERA DI PARITÀ PRESSO LA PROVINCIA DI TARANTO

L’Ufficio ha compiti di controllo del rispetto della normativa antidiscriminatoria e di promozione delle pari opportunità

“Il filo di Arianna – fuori dal labirinto delle molestie e delle

discriminazioni sul lavoro”

Problema

La discriminazione di genere, nonostante gli sforzi volti a ridurla, rappresenta ancora un problema attuale, come dimostrano i numerosi casi portati alla ribalta dalle cronache. Soluzione

Il progetto “Il filo di Arianna – fuori dal labirinto delle molestie e delle discriminazioni sul lavoro” si propone di informare e sensibilizzare la popolazione sulle problematiche delle discriminazioni, delle molestie sessuali e dei comportamenti che ledono la dignità e la libertà femminili sul luogo di lavoro. L’iniziativa è stata inoltre pensata per aiutare tutte le vittime di questi abusi a superare i disagi psicologici, le ansie e le paure derivanti dai maltrattamenti subiti. Concretamente gli enti coinvolti si sono impegnati a diffondere tra le donne una conoscenza generale ed aggiornata degli strumenti legali a disposizione per difendersi dagli abusi, offrendo la consulenza di sociologi e psicologi esperti, della Consigliera di parità e di tutte le figure istituzionali preposte. La Consigliera di parità della provincia di Taranto - l’istituzione di riferimento nella promozione del progetto - ha lavorato all’iniziativa in partnership con la Scuola Forense del Tribunale di Taranto, le Associazioni ed i Club Service Femminili (AMMI Associazione Mogli Medici Italiani; Donne Senza Frontiere; Inner Wheel Taranto e Riva dei Tessali; Soroptimist Club di Taranto; Zonta Club), che hanno diffuso attraverso i loro canali la campagna informativa centrata sull’opuscolo “Il filo di Arianna - fuori dal labirinto delle molestie e delle discriminazioni sul lavoro” creato per sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto ai temi pertinenti le discriminazioni di genere e per far conoscere gli strumenti legali a disposizione delle vittime. Sono stati inoltre coinvolti nel progetto la Magistratura, le Forze dell’Ordine, le Organizzazioni Sindacali e la Direzione Provinciale del Lavoro.

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Risultati

L’opuscolo “Il filo di Arianna - fuori dal labirinto delle molestie e delle discriminazioni sul lavoro” ha stimolato gli enti territoriali istituzionali e le associazioni di volontariato ad intervenire con più consapevolezza in risposta agli episodi di discriminazione di genere. Numerosi ed importanti benefici sono stati avvertiti dalla popolazione femminile raggiunta, che ha avuto modo di conoscere i diversi soggetti preposti alla propria tutela ed ha acquisito maggiore fiducia nella Consigliera di parità e nelle Forze dell’Ordine. I collaboratori dell’Ufficio della Consigliera di parità hanno avuto l’opportunità di dare il meglio di sé per la buona realizzazione del progetto, di incontrare le vittime di discriminazioni e molestie sessuali e di discutere delle problematiche che colpiscono più da vicino le donne, al fine di sostenerle moralmente ed economicamente.

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Istituto universitario

SPORT-ELL-TUTTI: articolo 30, Convenzione ONU

per le persone con disabilità Ratificata dal Governo alle 19,23 del 24/2/2009

Problema

Il reinserimento nel mondo della scuola e del lavoro sono, tradizionalmente, le leve principali dei programmi educativi che riguardano le persone disabili. Questa impostazione non attribuisce però la giusta attenzione alla sfera – altrettanto delicata e significativa – del tempo libero, in cui far rientrare attività culturali, sociali e sportive. Solo recentemente infatti si è iniziato a guardare allo sport come ad un’attività importante di emancipazione e di crescita personale per le persone diversamente abili. Soluzione

Il progetto "Sport-ell-tutti" si basa sulla Convenzione per la promozione di attività sportive per persone con disabilità firmata da Università degli Studi, CUS, Comune e Provincia di Parma e Comitato CIP Regionale Emilia Romagna, con l'obiettivo di dare un'ulteriore valenza allo sport coinvolgendo in questa pratica ragazzi e ragazze (universitari e cittadini) con disabilità motorie, sensoriali, cognitive, mentali, relazionali. Il servizio, offerto all’utenza a titolo gratuito, si articola in diverse fasi: un momento di accoglienza, per presentare all’interessato opportunità e modalità di accesso al servizio; un colloquio per valutare motivazioni ed aspettative personali; la scelta dello sport più adatto; l’iscrizione al servizio, che prevede la compilazione di un modulo con lo sport prescelto e i dati anagrafici dell’utente; l’incontro tra utente e società sportiva ospitante; l’elaborazione, in ambulatorio il medico sportivo, della certificazione di idoneità alla pratica dello sport scelto per la persona disabile. "Sport-ell-tutti" rientra nel più ampio progetto “Via le barriere visibili e invisibili”, premiato nazionalmente 11 volte e riportato sul sito www.nonsolofannulloni.it del Ministero dell’Innovazione. Tutti gli enti coinvolti hanno dato ampia visibilità al progetto attraverso i propri siti web ed hanno contribuito al suo finanziamento. Risultati

Tutti gli obiettivi con i quali è partito il progetto possono considerarsi raggiunti. Pervengono agli enti preposti richieste continue di accedere allo

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sportello, da parte anche di bambini accompagnati dai genitori. È inoltre arrivata la richiesta di Convenzione da parte del Direttore generale dell’ASL e dal Direttore sanitario del Centro per traumatizzati Cardinal Ferrari. Oltre alle centinaia di disabili e accompagnatori che si sono rivolti allo sportello, l’Università è stata invitata a visitare la Clinica per traumatizzati, dove il servizio è stato presentato a 120 pazienti e familiari grazie anche alla presenza del testimonial Lo Piano, campione di nuoto.

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I VINCITORI DELLE PRECEDENTI EDIZIONI

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I EDIZIONE-2003 Prima categoria "Processi interni aziendali di responsabilità sociale" Merloni elettrodomestici Seconda categoria "Miglior programma di partnership nella comunità"

Coop Adriatica Terza categoria "Miglior campagna di marketing sociale" Vodafone Omnitel Quarta categoria "Migliore iniziativa di finanza socialmente responsabile"

Federcasse Menzione speciale a FC Internazionale per "InterCampus estero"

II EDIZIONE-2004 Prima categoria "Processi interni aziendali di responsabilità sociale" GE Specialties Menzione speciale a UniCredit Seconda categoria "Miglior programma di partnership nella comunità"

Calia Salotti Menzioni speciali a ABB e Bracco Terza categoria "Miglior campagna di marketing sociale" Ikea Italia Menzione speciale a BNL Quarta categoria "Migliore iniziativa di finanza socialmente responsabile"

Etica SGR Quinta categoria “Migliore iniziativa di responsabilità sociale d’impresa

realizzata da PMI”

CONSER – Consorzio Servizi del 1° Macrolotto Industriale di Prato Menzione speciale a Palm

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III EDIZIONE-2005 Prima categoria “Processi interni aziendali di responsabilità sociale” A.E.M. TORINO Menzione speciale a Enel Seconda categoria “Miglior programma di Partnership nella comunità” Fondazione Johnson & Johnson Menzione speciale a Ibm Italia Terza categoria “Migliore iniziativa di marketing sociale”

Artsana (Chicco) Menzione speciale a Unilever Italia

Quarta categoria "Migliori iniziative di finanza socialmente responsabile"

Federcasse Bcc Quinta categoria “Migliore iniziativa di responsabilità sociale d’impresa

realizzata da PMI”

Box Marche Menzione speciale a Sabelli Sesta Categoria “Innovazione di prodotto o servizio socialmente e

ambientalmente rilevante”

Primo Premio Ex Aequo Petroltecnica e Procter&Gamble Menzioni speciali a Snaidero e Tim

IV EDIZIONE-2006

Prima categoria “Processi interni aziendali” Hera Seconda categoria “Miglior programma di Partnership nella comunità” Primo Premio Ex Aequo Ras e Telecom Menzione speciale a BCC Carugate Terza categoria “Migliore campagna di marketing sociale”

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Salmoiraghi&Viganò

Menzione speciale a Avon

Quarta categoria “Finanza socialmente responsabile” Banca Popolare di Milano

Menzione speciale a BCC Battipaglia

Quinta categoria “Iniziative di piccole e medie imprese” Mazzali Sesta categoria “Innovazione di prodotto o servizio socialmente e

ambientalmente rilevante” Primo premio Ex Aequo Casalgrande Padana e Italcementi

Settima categoria “Iniziative realizzate da Organizzazioni pubbliche ed

Enti locali”

Comune di Pesaro

Menzione speciale a Ambulatorio ASL 3 Torino – ISTI CAP

V EDIZIONE-2007

Prima categoria “Programma di responsabilità sociale rivolto alla

valorizzazione del capitale umano”

Holcim (Italia) Menzione speciale a Pirelli & C. Seconda categoria “Processi interni di governance e di gestione della

responsabilità sociale” Cereria Terenzi Terza categoria “Miglior programma di Partnership nella comunità” Consorzio PAN Menzione speciale a Indesit Company Quarta categoria “Migliore campagna di marketing sociale”Banca Novartis Farma Menzione speciale a Agos

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Quinta categoria “Iniziative di piccole e medie imprese” Canalini Tessile Sesta categoria “Innovazione di prodotto o servizio socialmente e

ambientalmente rilevante” ST Microelectronics Italia

Settima categoria “Iniziative realizzate da Organizzazioni pubbliche ed

Enti locali”

Provincia di Teramo Menzione speciale a Fondazione IRCCS Policlinico “San Matteo”

VI EDIZIONE-2008

Prima categoria “Programma di responsabilità sociale rivolto alla

valorizzazione del capitale umano”

Indesit Company Premio Speciale Progetti di Pari Opportunità di Genere a Gruppo Boehringer Ingelheim Italia Seconda categoria “Iniziative di sostenibilità”

AGS Azienda Global Service S.p.A. Premio d’eccellenza a Gruppo Johnson & Johnson Terza categoria “Miglior programma di Partnership nella comunità” Eticredito, Banca Etica Adriatica Premio Speciale per i progetti con la scuola a Air Liquide Italia Quarta categoria “Migliore campagna di marketing sociale”Banca SCM Group Quinta categoria “Iniziative di piccole e medie imprese” San Matteo SpA

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Sesta categoria “Innovazione di prodotto o servizio socialmente e

ambientalmente rilevante” Fondazione Italiana Accenture Menzione speciale a Microsoft Italia

Settima categoria “Iniziative realizzate da Organizzazioni pubbliche ed

Enti locali”

Azienda Ospedaliera S.Camillo Forlanini

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Questa pubblicazione è stata curata per Fondazione Sodalitas da

Maddalena Cassuoli

Progetto grafico: Koinetica

Stampato nel maggio 2009 con processo ECO OFFSET

(a basso impatto ambientale ) da Gam Edit s.r.l.

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Settima ed

izione

“Diffondere la Responsabilità

Socialed’Impresa attraverso

l’emulazione”

In collaborazione con

Con il contributo di

Il libro d’orodella Responsabilità Sociale d’Impresa

Settima edizione

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“Diffondere la Responsabilità

Socialed’Impresa attraverso

l’emulazione”

In collaborazione con

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Socialed’Impresa attraverso

l’emulazione”

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