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10. Terzo Principio della Dinamica
Fisica Generale A
http://campus.cib.unibo.it/2430/
October 21, 2010
Principio di Azione e Reazione
• Ogni volta che il corpo A esercita una forza sul corpo B, il corpo B esercita una forza sul corpo A: – Vettorialmente opposta:
• Stessa intensità (norma); • Stessa direzione; • Verso opposto.
– Con la stessa retta di azione.
• Principio di azione e reazione o terzo principio. • Esempi:
– Rinculo di una pistola. – Barca a remi (si muove spingendo indietro l’acqua con
i remi). – Autoveicoli (si muovono spingendo indietro la strada
mediante la forza di attrito). – Aerei (si muovono spingendo indietro l’aria). A
B
FB A
FA B
2Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Principio di Azione e Reazione (II)
• Le forze tra i corpi sono interazioni che si presentano sempre a coppie: – Non esistono forze “unidirezionali”.
• Due forze accoppiate per il III principio (“azione” e “reazione”): – Sono sempre forze dello stesso tipo;
• Sono entrambe forze gravitazionali, oppure entrambe forze di attrito, ecc.
– Si esercitano sempre su corpi diversi; – Per questo motivo non si equilibrano l’una con l’altra:
• Si possono equilibrare tra loro soltanto due forze applicate allo stesso corpo.
• Se l’“azione” è la forza di gravità che la Terra esercita sul pallone, la “reazione” è la forza di gravità che il pallone esercita sulla Terra: – Non la forza che la mano esercita sul pallone!
3Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Principio di Azione e Reazione (III)
• Sebbene azione e reazione abbiano la stessa intensità non è detto che le 2 accelerazioni siano uguali in norma: – Il corpo di massa maggiore ha un’accelerazione minore, per il II
principio.
– L’accelerazione di un pallone in caduta libera verso la Terra è assai minore dell’accelerazione della Terra verso il pallone
• Il III principio non vale per le forze inerziali: – Verso quale corpo dovrebbe essere esercitata la reazione?
4Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Forze Interne
• Forze interne: forze di interazione esercitate da una parte del sistema meccanico in studio su di un’altra parte dello stesso sistema.
• Per il principio di azione e reazione esse sono a due a due opposte, con la medesima retta d’azione.
• Costituiscono, a due a due, coppie di braccio nullo. Segue che:
• Questa è una diversa formulazione del III principio della dinamica (oltre al principio di azione e reazione).
Ri( )= 0
Mi( )O( )= 0 O
(III Principio della Dinamica)
FA C
A
B
FB A
FA B
FB C
CFC A
FC B
5Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Forze Interne (II)
• Quanto detto non vale per le forze esterne.
– Alcune forze esterne possono essere di origine inerziale.
– Si considerano le forze che corpi esterni esercitano sul nostro sistema ma non le forze che il nostro sistema esercita sui corpi esterni.
• Se la risultante e il momento risultante delle forze esterne sono entrambi nulli, si dice che il sistema è isolato:
• Non sempre, tuttavia, i sistemi sono isolati.
Re( )= 0
Me( )O( )= 0 O
sistema isolato
6Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Equazioni Cardinali della Dinamica
• Partendo dalla definizione di Quantità di Moto e di Momento Angolare (o Momento della Quantità di Moto):
derivando rispetto al tempo si ottiene:
dove vO è la velocità del centro di riduzione.
Q = mivi
i=1
n
KO( )= P
iO( ) m
ivi
i=1
n
Q = miai
i=1
n
KO( )= v
ivO( ) m
ivi
i=1
n
+ PiO( ) m
iai
i=1
n
Momento Angolare o Momento della Quantità di Moto
Quantità di Moto
7Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
KO( ) entra
nel foglio
v
H
P
O
b
u
P O
Equazioni Cardinali della Dinamica (II)
• Sfruttando il II principio della dinamica si ha:
Q = miai
i=1
n
= Fi
i=1
n
=R
KO( )= v
ivO( ) m
ivi
i=1
n
+ PiO( ) m
iai
i=1
n
=
= vimivi
0i=1
n
vO
mivi
i=1
n
+ PiO( ) m
iai
i=1
n
=
= vO
mivi
i=1
n
+ PiO( ) F
i=
i=1
n
= vOQ + M
O( )
8Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Equazioni Cardinali della Dinamica (III)
• Separando le forze esterne dalle forze interne:
• Scelto un centro di riduzione fisso o in moto con velocità parallela a Q, la seconda diviene:
Q = Ri( )+R
e( )=R
e( )
KO( )= v
OQ + M
i( )O( )
+ Me( )O( )= v
OQ + M
e( )O( )
Q =Re( )
KO( )= v
OQ + M
e( )O( ) (Equazioni Cardinali della Dinamica)
KO( )= M
e( )O( )
9Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
(centro di riduzione fisso o in moto con velocità parallela a Q)
Principi di Conservazione della Quantità di
Moto e del Momento Angolare
• Se la risultante delle forze esterne è nulla, si conserva (cioè rimane costante nel tempo) la quantità di moto:
• Se il momento risultante delle forze esterne rispetto a un centro di riduzione O (fisso) è nullo, si conserva il momento angolare rispetto a O:
• Se il sistema è isolato si conservano sia la quantità di moto, sia il momento angolare:
Me( )O( )= 0 K
O( )cost
Re( )= 0 Q cost
Re( )= 0
Me( )= 0
Q cost
K cost
(principio di conservazione del momento angolare)
(principio di conservazione della quantità di moto)
10Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Centro di Massa
G O =1
MP O( )dm
V
=1
MP( ) P O( )dV
V
M = d m
V
= P( )dV
V
= massa totale
• Dato un sistema meccanico costituito da n punti materiali di posizione P
i e massa m
i, si chiama Centro di Massa del
sistema il punto G definito da:
• Se il sistema è un continuo di massa totale M, volume V e densità (P) funzione della posizione, la posizione del centro di massa si scrive, essendo :
M = mi
i=1
n
= massa totale
11Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
G O =1
MmiPiO( )
i=1
n
dm = dV
G
O
P1
P2
P3
P4
G O
Centro di Massa (II)
• In coordinate cartesiane:
• Il centro di massa è la media pesata delle coordinate, dove la massa (la densità) svolge il ruolo di peso statistico
xG=
1
Mm
ix
i
i=1
n
yG=
1
Mm
iy
i
i=1
n
zG=
1
Mm
iz
i
i=1
n
xG=1
Mx, y, z( )x d x d y d z
V
yG=1
Mx, y, z( ) y d x d y d z
V
zG=1
Mx, y, z( ) z d x d y d z
V
12Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Centro di Massa e Centro di Gravità
• Se il sistema non è spazialmente troppo esteso ( è uniforme su tutto il sistema), allora il centro di massa coincide con il centro di gravità (o baricentro).
• Infatti il centro di gravità B è il punto di applicazione della risultante delle forze di gravità agenti sulle parti del sistema e, se esse sono parallele, si ha, come abbiamo visto:
g
B O =1
RFiPiO( )
i=1
n
=1
Mgmig P
iO( )
i=1
n
=
=1
Mgg m
iPiO( )
i=1
n
=1
MmiPiO( )
i=1
n
= G O
13Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Proprietà del Centro di Massa
• Dalla definizione di centro di massa:
derivando rispetto al tempo, con O fisso, si ha:
• La quantità di moto di un sistema meccanico qualsiasi è sempre uguale al prodotto della massa totale per la velocità del centro di massa.
G O =1
MmiPiO( )
i=1
n
vG=
1
Mm
iv
i
i=1
n
=Q
M
Q = M vG
14Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Proprietà del Centro di Massa (II)
• Scegliendo il centro di massa come centro di riduzione, poiché:
la seconda equazione cardinale della dinamica si scrive:
• Nei problemi, se non c’è un asse di rotazione fisso (vincolo) spesso conviene valutare i momenti rispetto a G.
Q = M vG
vGQ v
GQ = 0
KG( )= v
GQ + M
e( )G( )= M
e( )G( )
15Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Proprietà del Centro di Massa (III)
• Dal precedente risultato:
derivando rispetto al tempo, si ha:
• Per la I equazione cardinale della dinamica si ha anche:
dunque, in conclusione:
• Il centro di massa di un sistema meccanico si muove come se fosse un punto materiale con la massa dell’intero sistema, sottoposto a tutte le forze esterne che agiscono sul sistema.
Q = M v
G
Q = M aG
Q = Re( )
R
e( )= M a
G(Teorema del Moto del Centro di Massa)
16Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Proprietà del Centro di Massa (IV)
• Il concetto di punto materiale è applicabile a qualunque corpo, purché ci si limiti a studiare il moto del centro di massa.
• Nella studio della dinamica dei sistemi, le considerazioni nuove riguardano la II equazione cardinale, perché per la I si possono ripetere le considerazioni fatte per il punto materiale, per esempio: .
• Le sole forze interne possono modificare lo stato di moto di tutto il sistema meccanico ma non del suo centro di massa.
Re( )= 0 v
Gcost
17Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Conseguenze delle Equazioni Cardinali
della Dinamica
• In un SdR inerziale e trascurando l’effetto della presenza degli altri pianeti, la quantità di moto di un pianeta non si conserva nel moto del pianeta attorno al Sole :
• Infatti è la quantità totale di moto di un sistema meccanico composto dal solo pianeta. Per tale sistema la forza di gravità esercitata dal Sole è la sola forza esterna. Per la I equazione cardinale
#
QPcost
QP=R
e( )= F
g0 Q
Pcost
PQ
18Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
P
S
Sistema meccanico costituito dal solo Pianeta
Forza di gravità esercitata dal Sole sulla Terra (esterna)
Conseguenze delle Equazioni Cardinali
della Dinamica (II)
• In un SdR inerziale e trascurando l’effetto della presenza degli altri pianeti, la somma delle quantità di moto di un pianeta e del Sole si conserva nel moto del pianeta attorno al sole :
• Infatti è la quantità totale di moto di un sistema meccanico composto da Pianeta + Sole. Per tale sistema la forza di gravità esercitata dal Sole è una forza interna, mentre sono assenti forze esterne (perché il SdR è inerziale e l’effetto della presenza degli altri pianeti è trascurata). Per la I equazione cardinale della dinamica:
#
QP+Q
Scost
QP+Q
S=R
e( )= 0 Q
P+Q
Scost
P SQ Q+
19Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Sistema meccanico costituito da Pianeta + Sole
Forza di gravità esercitata dal Sole sulla Terra (interna)
P
S
Forza di gravità esercitata dalla Terra sul Sole (interna)
Conseguenze delle Equazioni Cardinali
della Dinamica (III)
• Dai 2 risultati precedenti si ha:
• La quantità di moto del Sole non è costante, dunque il Sole si muove con accelerazione non nulla in un SdR inerziale. Come si muove dunque il Sole?
• Per il teorema del moto del centro di massa, .
• Se il SdR è inerziale e l’effetto della presenza degli altri pianeti è trascurato, allora sono assenti forze esterne ( ), dunque e il centro di massa G del sistema Pianeta + Sole o è in quiete oppure si muove di moto rettilineo uniforme.
• Se scegliamo il SdR inerziale in cui G è in quiete, il Sole compierà una piccola traiettoria ellittica con un fuoco in G.
QP+Q
Scost
QPcost
QScost
Re( )= M a
G
P
S
G
20Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Re( )= 0 a
G= 0
Conseguenze delle Equazioni Cardinali
della Dinamica (IV)
• In un SdR inerziale e trascurando l’effetto della presenza degli altri pianeti, il momento angolare di un pianeta rispetto a un centro di riduzione arbitrario non si conserva nel moto del pianeta attorno al Sole;
• In un SdR inerziale e trascurando l’effetto della presenza degli altri pianeti, il momento angolare di un pianeta rispetto al centro del Sole si conserva nel moto del pianeta attorno al Sole:
KP
O( )0
KP
S( )= 0
KP
O( )cost
KP
S( )cost
21Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
P
S
O
Fg
Sistema meccanico costituito dal solo Pianeta
Forza di gravità esercitata dal Sole sulla Terra (esterna)
Conseguenze delle Equazioni Cardinali
della Dinamica (V)
• Infatti sono i momenti angolari totali di un sistema meccanico composto dal solo pianeta.
• In un SdR inerziale e trascurando l’effetto della presenza degli altri pianeti la sola forza esterna è l’attrazione gravitazionale del Sole.
• La II equazione cardinale della dinamica si scrive:
KP
O( )= v
OQP+ M
e( )O( )
KP
S( )= v
SQP+ M
e( )S( )
KP
O( ) e K
P
S( )
22Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
P
S
O
Fg
Sistema meccanico costituito dal solo Pianeta
Forza di gravità esercitata dal Sole sulla Terra (esterna)
Conseguenze delle Equazioni Cardinali
della Dinamica (VI)
• Nel SdR inerziale con origine nel centro di massa G del sistema Sole-pianeta si ha (v. trasparenza 20):
• Inoltre, essendo , si ha:
dunque:
#
QP+Q
S= Q
tot= M
totvG= m
P+ m
S( )vG0
= 0 QP= Q
S
QP= Q
S= m
SvS
vSQP
vSQP= 0
P S Fg
P S( ) Fg= 0
KP
O( )= v
OQP+ M
e( )O( )= v
OQP+ P O( ) F
g0
KP
S( )= v
SQP+ M
e( )S( )= v
SQP
0
+ P S( ) Fg
0
= 0
23Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
P
S
O
Fg
Sistema meccanico costituito dal solo Pianeta
Forza di gravità esercitata dal Sole sulla Terra (esterna)
Conseguenze delle Equazioni Cardinali
della Dinamica (VII)
• II legge di Keplero:
la II legge di Keplero è una conseguenza della conservazione del momento angolare.
• Le orbite dei pianeti giacciono su di un piano. Infatti:
segue che vettore posizionale e velocità si trovano sempre su un piano perpendicolare al vettore momento angolare che è costante.
AP
S( )=1
2P S( ) v
KP
S( )= P S( ) mv
AP
S( )=1
2mKP S( )
KP
S( )cost A
P
S( )cost
KP
S( )= P S( ) mv cost
24Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Momento Angolare dei Corpi Rigidi: Corpo
che Ruota attorno a un Asse Fisso
• Scegliendo il centro di riduzione O sull’asse u, la formula fondamentale della cinematica dei corpi rigidi si scrive:
per cui il momento angolare si scrive:
• Se è l’angolo che misura la rotazione del corpo rigido:
vi= v
O
0
+ PiO( ) = P
iO( )
KO( )= P
iO( ) m
ivi
i=1
n
= PiO( ) m
iPiO( )
vi
i=1
n
=
= miPiO( ) P
iO( )
i=1
n
= u
25Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiO
P
i
O
u
Momento Angolare dei Corpi Rigidi: Corpo
che Ruota attorno a un Asse Fisso (II)
• Si ha:
• Il momento angolare assiale rispetto a u si scrive:
KO( )= m
iPiO( ) u P
iO( )
i=1
n
Ku( )= K
O( )i u = u i m
iPiO( ) u P
iO( )
i=1
n
=
= miu i P
iO( ) u P
iO( )
i=1
n
=
= miu P
iO( )i u P
iO( )
i=1
n
=
= miu P
iO( )
2
i=1
n
26Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiO
P
i
O
u
Momento Angolare dei Corpi Rigidi: Corpo
che Ruota attorno a un Asse Fisso (III)
• Posto:
dove ri è la distanza di P
i dalla retta u, si ha:
• Il momento angolare assiale è il prodotto del momento di inerzia per il modulo della velocità angolare.
• Si tratta di un’equazione scalare avente forma analoga a: . Il ruolo del momento di inerzia per le rotazioni è analogo a quello della massa per le traslazioni.
Iu= m
iu P
iO( )
2
i=1
n
= miri
2
i=1
n
(Momento di Inerzia rispetto all’asse u)
Ku( )= I
u
Q = mv
27Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiO
P
i
O
u
r
i
Momento Angolare dei Corpi Rigidi: Corpo che
Rototrasla con Asse Parallelo a Se Stesso
• Scegliendo il centro di massa G come centro di riduzione, la formula fondamentale della cinematica dei corpi rigidi si scrive:
e il momento angolare si scrive:
vi= v
G+ P
iG( )
KG( )= P
iG( ) m
ivi
i=1
n
=
= PiG( ) m
ivG+ P
iG( )
i=1
n
=
= miPiG( ) v
G+ P
iG( )
i=1
n
=
= miPiG( ) vG
i=1
n
+ miPiG( ) P
iG( )
i=1
n
28Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiG
P
i
G
u
r
i
vG
P
i
G
u
r
i
vG
Momento Angolare dei Corpi Rigidi: Corpo che
Rototrasla con Asse Parallelo a Se Stesso (II)
• Poiché:
il momento angolare si scrive:
• Il momento angolare di un corpo rigido rispetto al centro di massa G non dipende da v
G ma soltanto da (la parte
traslatoria del moto non ha influenza sul momento angolare).
• Se è l’angolo che misura la rotazione del corpo rigido:
= u
G O =
miPiO( )
i=1
n
mi
i=1
nmiPiG( )
i=1
n
= G G( ) mi
i=1
n
= 0
KG( )= m
iPiG( ) P
iG( )
i=1
n
29Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiG
P
i
G
u
r
i
vG
KG( )= m
iPiG( ) vG
i=1
n
+
+ miPiG( ) P
iG( )
i=1
n
Momento Angolare dei Corpi Rigidi: Corpo che
Rototrasla con Asse Parallelo a Se Stesso (III)
• Si ha:
• Il momento assiale rispetto a un asse u passante per il centro di massa si scrive:
KG( )= m
iPiG( ) u P
iG( )
i=1
n
Ku( )= K
G( )i u = u i m
iPiG( ) u P
iG( )
i=1
n
=
= miu i P
iG( ) u P
iG( )
i=1
n
=
= miu P
iG( )i u P
iG( )
i=1
n
=
= miu P
iG( )
2
i=1
n
30Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiG
P
i
G
u
r
i
vG
Momento Angolare dei Corpi Rigidi: Corpo che
Rototrasla con Asse Parallelo a Se Stesso (IV)
• Posto:
dove ri è la distanza di P
i dalla retta u, si ha:
• Il momento angolare assiale è il prodotto del momento di inerzia per il modulo della velocità angolare.
• Si tratta di un’equazione scalare avente forma analoga a: . Il ruolo del momento di inerzia per le rotazioni è analogo a quello della massa per le traslazioni.
Ku( )= I
u
Q = mv
Iu= m
iu P
iG( )
2
i=1
n
= miri
2
i=1
n
31Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiG
Pi
G
u
r
i
vG
(Momento di Inerzia rispetto all’asse u)
Momento di Inerzia
• Nel caso di un sistema discreto di punti materiali, abbiamo visto che il momento d’inerzia si scrive:
dove ri è la distanza di P
i dalla retta u.
• Nel caso di un sistema continuo si sostituisce un integrale alla sommatoria:
dove r è la distanza di P dalla retta u.
Iu= m
iri
2
i=1
n
, ri= d P
i,u( )
Iu= r 2 P( ) dV
V
= r 2 x, y, z( ) d x d y d zV
, r = d P,u( )
32Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
PiO
P
i
O
u
ri
Momento di Inerzia di Corpi Omogenei
• Sbarra (rispetto a un asse baricentrico perpendicolare ad essa):
• Cilindro (rispetto all’asse di simmetria):
• Sfera (rispetto a un asse passante per il centro):
r
u
ur
u
L Iu=1
12ML
2
Iu=1
2Mr
2
Iu=2
5Mr
2
33Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Teorema di Huygens-Steiner
• Per un corpo qualsiasi, il momento di inerzia rispetto a una qualsiasi retta r è uguale al momento di inerzia rispetto alla retta g, parallela a r e passante per il centro di massa G, aumentato del prodotto tra la massa totale del corpo e il quadrato della distanza d tra le due rette (Teorema di Huygens-Steiner).
I
r= I
g+ Md 2
34Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
r
x g
y
z
G
d
Teorema di Huygens-Steiner (II)
• Il teorema si prova facilmente, poiché:
Ig= m
ixi
2+ y
i
2( )i=1
n
Ir= m
ixid( )
2
+ yi
2
i=1
n
= mixi
22x
id + d 2 + y
i
2
i=1
n
=
= mixi
2+ y
i
2( )i=1
n
+ d 2 mi
i=1
n
M
2d mixi
i=1
n
MxG=0
= Ig+ Md 2
35Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
g x
y
r
iP
ix
d
id x
iy
r
xg
y
z
G
d
Dinamica dei Sistemi
• Può essere affrontata mediante le equazioni cardinali della dinamica.
• La I equazione cardinale della dinamica (o il teorema del moto del centro di massa) definisce il moto del centro di massa.
• Consideriamo ora la II equazione cardinale della dinamica in 2 casi: – Moto rotatorio attorno a un asse fisso (vincolo)
– Moto rototraslatorio con l’asse di rotazione che rimane parallelo a se stesso.
36Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Dinamica dei Sistemi (II)
• Il questi due casi si ha, come abbiamo visto:
• Derivando:
e ricordando la II equazione cardinale della dinamica:
si ha:
Ku( )= K
O( )i u = I
u, O u
KO( )i u = I
u, O u
KO( )= M
e( )O( )
Me( )O( )i u = I
u, O u
37Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
Dinamica dei Sistemi (III)
• Il momento assiale risultante delle forze esterne è uguale al momento di inerzia moltiplicato per la derivata seconda dell’angolo che misura le rotazioni.
• Questa espressione ha la stessa forma del teorema del moto del centro di massa:
• Tuttavia la (**) è scalare mentre la (*) è vettoriale. Inoltre la (*) ha validità generale, mentre la (**) vale soltanto nei moti in cui l’asse di rotazione rimane parallelo a se stesso.
• Il momento di inerzia, per le rotazioni, ha lo stesso significato della massa per le traslazioni.
Me( )u( )= I
u
Re( )= M a
G
(**)
(*)
38Domenico Galli – Fisica Generale A – 10. Terzo Principio della Dinamica
http://campus.cib.unibo.it/2430/
Domenico Galli Dipartimento di Fisica
http://www.unibo.it/docenti/domenico.galli
https://lhcbweb.bo.infn.it/GalliDidattica