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Euro 1,55 OMAGGIO Anno IX° - n. 09 - Settembre 2013 Folla oceanica a Palmi (RC) in occasione della Festa della Varia che torna dopo 5 anni (foto da Internet) Servizio a pagina 15/16

Folla oceanica a Palmi (RC) in occasione della Festa della ...Rassegna stampa dai mass media Reg. Tribunale di Palmi nr. 01/05 (fasc. 183/05) del 28/4/2005-2/05/2005 Fromo Editore

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Page 1: Folla oceanica a Palmi (RC) in occasione della Festa della ...Rassegna stampa dai mass media Reg. Tribunale di Palmi nr. 01/05 (fasc. 183/05) del 28/4/2005-2/05/2005 Fromo Editore

Voci dal Sud 1 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Euro 1,55OMAGGIOAnno IX° - n. 09 - Settembre 2013

Folla oceanica a Palmi (RC) in occasionedella Festa della Varia che torna dopo 5 anni

(foto da Internet)

Servizio a pagina 15/16

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Voci dal Sud 2 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

V o c i d a l S u d... ai quattro venti

Periodico indipendente di Attualità, Storiae Cultura

Rassegna stampa dai mass media

Reg. Tribunale di Palminr. 01/05 (fasc. 183/05) del 28/4/2005-2/05/2005

Fromo Editore - Rosarno (RC)casella postale 77

c.da Sella Badia 9 - 89025 ROSARNOtel. 333 6793434

Indirizzo Internet www.sosed.eue-mail: [email protected]

Direttore responsabile ed editorialeFranz Rodi-Morabito

Segretaria redazione,Patrizia Rodi-Morabito

Comitato di redazione

Impaginazione telematicafromor

__________________

ABBONAMENTI (momentaneamente Omaggio)ordinario euro 15.50sostenitore euro 26.00

enti/associazioni euro 26.00Amici Voci dal Sud euro 52.00

Versamento tramite:

PUBBLICITA’ - TariffeServizio momentaneamente Sospeso

modulo cmq 36 b/neuro 13*modulo cmq 64 b/neuro 26*

modulo cmq 128 b/n euro 39*1/2 pagina interna b/n euro 52*Pagina intera interna euro 100*

* A colori + 20%(I prezzi si intendono per ciascuna uscita)

Altri moduli o posizioni di rigore(1.a ed ultima pagina, ecc.): da convenire.

Le inserzioni appaiono su Internet e sueventuale edizione cartacea

Tutte le collaborazioni sono a titolo gratuito a meno didiverso accordo. Testi, foto ed altro, anche se non pubblicati,

non vengono restituiti e divengo proprietà dell’editore che potràutilizzarli anche su altre testate senza ulteriore consenso.I pezzi firmati sono riconducibili per la responsabilità sia

civile che penale al firmatario dell’articolo ed alla testata da cuisono stati rilevati

L’Editore ed il Direttore vengono così liberati da qualsiasicoinvolgimento e responsabilità.

Foro competente: Palmi

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Voci dal Sud 3 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Editoriale: di Franz Rodi Morabitodi Franz Rodi Morabitodi Franz Rodi Morabitodi Franz Rodi Morabitodi Franz Rodi Morabito

... continua a pagina successiva

S o m m a r i o

pag 6 - Calabria - Treni di nuova generazione a Gennaio 2014

anche in Calabria

pag 7 - Calabria - «Altro che vantaggio, il “Treno d’a...mare”

diventa un salasso»

pag 7 - Calabria - Treno d’a...mare: risponde l’ing Pavone - La

replica di Pizzimenti «Siano più chiari»

pag 8 - Calabria - Tragedia sfiorata a Villa S. G. - Un traghetto

contro la banchina

pag 9 - Calabria - Jonio-Tirreno una importante strada ad al-

tissimo rischio

pag 10 - Motta S.Giovanni - Celebrato un secolo d’illuminazione

stradale pubblica

pag 11 - Rosarno - Stretta sui panificatori abusivi Partono i con-

trolli a tappeto

pag 12 - Rosarno - Il Murales contestato !

pag 13 - Seminara custode di un’arte unica al mondo : I Ceramisti

pag 15 - Palmi - Una folla oceanica a Palmi per la “scasata”

della Varia

pag 16 - Palmi è pronta a saldare il debito con la storia

pag 17 - Paola - Pare dovrebbero essere 5 milioni i soldi di San

Francesco spariti

pag 18 - Polistena - la “E” e l’altro modo di fare medicina

pag 5 - Politici, Sindacati, organizzazioni calabresi, dover sie-

te?

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Voci dal Sud 4 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

pag 19 - Melicuccà da scoprire tra viuzze e giardini il rumore

dell’acqua

pag 21 - Pizzo Calabro - Una città pregna di storia, ricca di

mare ... e di ottimo gelato !

pag 23 - Fisco - Muore l’Imu nasce la Service Tax dal 2014 !

pag 24 - Fisco - Il nuovo redditometro

pag 25 - Fisco - I M U - Napolitano firma decreto con novità

dell’ultimo minuto

pag 26 - Vitiligine: in una proteina la chiave per sconfiggerla?

pag 28 - Lo scioglimento dei Comuni è una legge contro i citta-

dini

pag 29 - ... e il mago della truffa raggirò pure il suo avvocato

pag 29 - Donna operata senza anestesia ... ma sotto ipnosi

pag 30 - Scoperta una nuova specie di mammifero: si chiama

“olinguito” e somiglia a un procione

pag 30 - Torna l’ aviaria ! Quattro focolai in Emilia - Saranno

abbattute 150mila galline

pag 31 - Per la prima volta un uomo muove col pensiero la

mano di un altro via pc

pag 31 - A Catanzaro 10 mila firme per salvare lo storico

teatro Masciari

pag 31 - La storia del Teatro Masciari

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Voci dal Sud 5 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Editoriale di Franz Rodi-Morabitodi Franz Rodi-Morabitodi Franz Rodi-Morabitodi Franz Rodi-Morabitodi Franz Rodi-Morabito

Politici, Sindacati, Organizzazionicalabresi dove Siete?

Un vecchio detto popolare calabrese recitava “ a nuru pozzu a mugghierma a pozzu” ( con nessuno possoessere forte, solo con mia moglie lo posso!) , tuttavia questo slogan poteva esistere in epoche remote, moltoremote in cui la donna non aveva diritto di parola ed era schiava al servizio del marito!

Oggi, per fortuna le cose sono cambiate e la donna non si fa imporre dictat dal maschio per marito che sia!Però ... le cose non sono cambiate in ambito sociale dal momento che da Roma, dai Ministeri, dagli Istituti,

dagli Enti, dai politici e politicanti della Capitale e del centro nord Italia, TUTTI dettano leggi che danneggianola Calabria che considerano una terra di sottospecie umane a cui si può imporre tutto anche molto pregiudizievolee lo si può fare impunemente.

Non starò qui ad enumerare i continui e pesanti soprusi che si fanno a danno della Calabria e della suapopolazione, ma in questa occasione voglio puntare il dito SOLO su Trenitalia e sulle Ferrovie (ex) Stato.

Le vetture più scalcinate e cadenti sono impiegate per i collegamenti verso la Calabria e lo si fa anche a scapitodella sicurezza dal momento che sono vetture da trasferire presso una demolizione specializzata.

Le linee più disastrate sono quelle che servono la direttrice Roma-Reggio Calabria.- Quando il materiale rotabile viene “smesso” dalle preziose linee del nord, vanno a comporre i convogli da e

per Reggio Calabria.Qualche anno addietro si è avuta la sfacciataggine di presentare a Reggio Calabria “i nuovi convogli moderni

delle Ferrovie” , ma appena operati i brindisi del caso e finite le passerelle ed i bei discorsi quelle vetturepartirono verso Roma (viaggio zeppo di Autorità e Politici) e non fecero mai più ritorno nelle stazioni meridionali.

Invece apparvero vetture vecchie, ma che a noi meridionali sembravano uscite dalla fabbrica (!) che eranostate smesse per vetustà sulle preziose linee del Nord Italia.

E non vi era possibilità di non capirlo o semplicemente di supporlo visto che per errore (il diavolo mettesempre la sua utilissima coda) sulle piattaforme delle vetture il pannello riassuntivo ed identificativo indicava itracciati del nord Italia su cui avevano lavorato le vecchie (per loro) vetture; ci si era dimenticato di sostituire ipannelli ! -

Adesso c’è stata una cesina di treni a lunga percorrenza per cui chi da Reggio Calabria deve recarsi a Milanoo a Trieste o a Verona deve sottoporsi a cambi di convogli dal momento che non esistono più treni chescavalchino Roma !

Un qualche sopravvissuto (mi pare uno o due) è’ un treno notturno con relativi pericoli di rapine e di oreinsonni.

Alla faccia dell’utenza con bambini e con anziani!Adesso si sta operando tagli su tagli di treni regionali ed interregionali e la notizia della soppressione di ben

14 treni ci giunge in questi giorni.La domanda che ci poniamo è: Ma Trenitalia che intenzioni ha? di isolare il meridione? ha litigato con Garibaldi

e con Vittorio Emanuele II° che fecero (almeno per la parte impositiva) l’Unità d’Italia ed oggi Trenitalia vuoledividerla Nuovamente?

TUTTAVIA lo scandalo maggiore è rappresentato dal fatto che i nostri Politici, i nostri Sindacati , tutti coloroche abbiamo dato mandato di rappresentarci nella difesa civile deli nostri interessi di Regione e di popolazioneSONO COMPLETAMENTE ASSENTI e nessuno, a parte qualche sparuta flebile lamentela, insorge alzando lavoce per difendere gli interessi del Sud e di chi li ha scelti e delegati.

Ed allora? li abbiamo eletti SOLO per mandarli a guadagnarsi lo stipendio mensile di molte milgiaia di euroe pensioni da nababbi e privilegi da marajhà?

Vergogna ! dovreste vergognarvi per il vostro disinteresse nei confronti di chi si è illuso di aver inviatopersone atte a difendere la dignità di popolazioni che hanno gli stessi diritti di quelle del centro-nord ed invecehanno solo oneri e doveri addirittura superiori agli altri italiani!

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Voci dal Sud 6 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Calabr ia t raspor t i

Il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha visi-tato, ieri (n.d.r.: 18 Agosto), lo stand per il trasportolocale allestito al meeting di Rimini da Trenitalia eAlstom.

Al premier sono state illustrate le caratteristichetecniche del nuovo treno pensato per i pendolari cheTrenitalia ha commissionato a Alstom e che attual-mente è in produzione negli stabilimenti italiani diSavigliano (Cn), Bologna e Sesto San Giovanni (Mi).

Saranno complessivamente 70 i convogli di nuo-va generazione prodotti per un valore di circa 450milioni di euro. I primi nuovi treni saranno conse-gnati a partire da gennaio 2014 e entreranno in ser-vizio in Piemonte, Lombardia, Lazio, Abruzzo, Mar-che, Umbria e... (udite, udite!) in Calabria.

L’investimento complessivo che Trenitalia desti-nerà al trasporto regionale e metropolitano è di 2,5miliardi di euro.

Presenti il presidente Lamberto Cardia e l’ammini-stratore delegato Mauro Moretti di Fs insieme al-l’ad di Alstom Ferroviaria, Pierre-Louis Bertina gliad Vincenzo Soprano, Trenitalia, e Michele MarioElia, Rete ferroviaria italiana.

Noooo, non ci posso credere !

Treni di nuova generazione aGennaio 2014 anche in Calabria

Calabria Ora

I treni del Nord

I treni del Sud

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Voci dal Sud 7 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Calabr ia t raspor t i

«Altro che vantaggio, il “Trenod’a...mare” diventa un salasso»

Pizzimenti (Pdl) racconta l’odissea dei giovani in viaggio da Reggio a Scilla

Da opportunità a salasso. Questa, in sintesi, latraduzione che Nuccio Pizzimenti, dirigente del Coor-dinamento Pdl “Grande Città”, fa sul servizio diTrenitalia “Treno d’amare”.

Ed ecco spiegati i motivi:«Premesso che la RegioneCalabria il 27 Luglio 2013ha comunicato l’ottima ini-ziativa: “Un trenod’a…mare”, il servizio per-mette ai giovani minori dianni 25 di avere accessogratuito sui treni chepercorrono, fra le altre, letratte: Reggio-Rosarno eReggio-Melito.

Il Presidente della giun-ta Scopelliti e l’Assessora-to regionale ai Trasporti, attraverso un accordostipulato con Trenitalia, hanno inteso attuarel’iniziativa, che avrà validità fino al 31 agosto2013, al fine di incrementare il più possibile l’uti-lizzo di servizi ferroviari lungo le direttrici più cri-tiche, al fine di ridurre l’incidentalità stradale e,al contempo, di limitare in modo consistente i fre-quenti ingorghi di automezzi sulle vie d’accessoalle località turistiche costiere.

I giovani - spiega Pizzimenti - dovranno esibire ilproprio documento di identità direttamente a bor-do del treno per usufruire dei biglietti andata/ri-torno gratuiti sulle tratte in oggetto».

L’esponente del Pdl, tuttavia, pone l’attenzione suuna importante questione: «Domenica 25 agosto2013 molti ragazzi attendono il treno delle ore13.10, alla stazione Lido per recarsi a Scilla.

Saliti sul treno, in mia presenza giunti nei pressidi Catona incominciano i problemi a bordo.

Al sopraggiungere del controllore che chiede ibiglietti, la prima ragazza esibisce il documentoche attesta l’età di 17 anni, il controllore in unmodo poco ortodosso le dice che il documento nongli interessa e che vuole vedere il biglietto, a que-sto punto, la ragazza spiega che era a conoscen-za che bastava il documento d’identità in base adun accordo tra Trenitalia e Regione Calabria, ilcontrollore risponde che deve pagare euro 1,95più una soprattassa, in quanto in base ad una leggeRegionale chi si trova a bordo del treno senza bi-glietto è obbligato a pagare 5 euro di tassaaggiuntiva. Per tanto la ragazza molto perplessaed angosciata ha pagato 6,95 euro, unitamente aimolti giovani sprovvisti di biglietto.

Bene, anzi male, commenta aggiungendo: Per col-pa di burocrati da strapazzo, non si riesce mai adare un servizio decente, altresì aggiungo che

L’Ora della Calabriamolti cittadini non hanno la possibilità di acqui-stare i biglietti presso la stazione Lido poiché lamacchinetta dei biglietti nel momento in cui si vaper utilizzarla ad un certo punto segnala che il

servizio non è attivo per al-cune tratte, va precisatoinoltre che nella zona inmoltissimi casi non si trova-no i biglietti e molte perso-ne salgono sul treno sprov-visti non per loro volontà».

Conclude Pizzimenti: «Lagiornata alla fine si è con-clusa, che il treno delle ore19,27 direzione Reggio èstato soppresso senza pre-avviso, e che i ragazzi han-no dovuto noleggiare un

pulmino per rientrare in città».

«Il servizio dovrebbe esseregratuito per tutti gli under

25 ma il controllore hapreteso il biglietto»

«Nonostante una ragazzaavesse esibito il propriodocumento per attestare

l’età è stata multata»

«Si è superata la soglia massima dei biglietti giornalieri (circa 200 a/r per tratta) se invece i biglietti erano disponibili, confermoche il rilascio del ticket gratuito poteva avvenire, dietro presentazione deldocumento d’identità anchea bordo del treno» (n.d.r.: come fa a saperlo il viaggiatore? èuna roulette russa, pagherto o non pagherò?).-

Con queste parole l’ing Giuseppe Pavone, responsabiledella Regione Calabria per la convenzione “Treno d’A…mare”ha risposto alla polemica sollevata dopo la segnalazione diNuccio Pizzimenti nel raccontare l’odissea vissuta da alcunigiovani convinti di non pagare il biglietto e di essersi trovatiinvece in difficoltà per raggiungere Scilla e anche per rien-trare dopo una giornata di mare. L’esponente del Pdl ritieneche «la legge non ammette ignoranza a patto che questa siachiara e comprensibile a tutti, specie se rivolta a ragazzi».Nuccio Pizzimenti conclude: «Per il prossimo anno è oppor-tuno nelle conferenze stampa di essere precisi nelle infor-mazioni, in quanto dalle comunicazioni fornite al momentodella presentazione dell’iniziativa in oggetto, si è parlato ilsolito politichese che non giova a nessuno, non a caso inuna classifica europea del 27 luglio 2013 la nostra Regio-ne Calabria si è classificata ultima in tutti i servizi».

Treno d’a...mare: risponde l’ingPavone - La replica di Pizzimenti

«Siano più chiari»

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Voci dal Sud 8 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Tragedia sfiorata a Villa S. G. -Un traghetto contro la banchina

Calabr ia t raspor t i

Nove persone ferite. La nave “Messina” entrata in servizio in pompa magna unpaio di mesi addietro era tornata in acqua la settimana scorsa dopo una prima

avaria - Numerose carenze (inascoltate) erano state rilevate dal personale di bordosin dal primo momento della messa in servizio

ELISA BARRESI - La voce della CalabriaTragedia sfiorata a Villa San Giovanni dove l’incidente

che ha visto protagonista la neo-varata “Messina” dellaflotta Rfi ha generato paura e sospetti.

Il traghetto ha urtato, durante la fase di attracco a Villa, ilponte mobile della seconda invasatura del porto e, nell’im-patto, 9 persone sono rimaste ferite e successivamentesoccorse e trasferite in ospedale.

Dei soggetti coinvolti nessuno è in gravi condizioni, solodue hanno avuto un codice giallo per alcune contusioni,gli altri sette codice verde.

I viaggiatori erano a bordo dell’Intercity 728 Palermo-Roma, che la nave traghetto stava trasferendo da Messinaa Villa San Giovanni.

Una nave nata sotto la stella sbagliata, tornata in acquaieri, dopo l’avaria ai motori di lunedì pomeriggio, e che alle11,40 circa, ha visto la corsa stroncata sul finire.

A causa dell’urto, alcuni metri della nave sono andatidistrutti e ingenti danni sono stati riportati ai binari a terrae al pontile mobile.

Ma a preoccupare non sono tanto i danni alle cose quantoi rischi a cui sono stati esposti i passeggeri.

Quello che stupisce è che tra le tante navi datate siaproprio la “Messina”, operativa da un mese, a registrareuna caduta così disastrosa.

Un’inaugurazione in pompa magna non ha sottratto laneonata di casa Rfi da un tragico declino inaspettato sì, manon per tutti.

Il sindacato Orsa, infatti, aveva quasi presagito quellache ieri si è trasformata in una tragica realtà: «Non è unsemplice guasto tecnico - si legge in una nota del sindaca-to - ma l’ennesima dimostrazione della rocambolescagestione dell’impianto Navigazione di Messina che statrascinando il servizio essenziale di traghettamento pub-blico nello Stretto verso la definitiva dismissione».

Un’avaria ai motori può accadere ed è addiritturagiustificabile ma non per un’imbarcazione che è stata vara-ta pochi mesi fa dai cantieri di Massa Carrara ed entrata inservizio sullo Stretto da neanche un mese!

Per la “Messina” si tratta della seconda avaria in appena48 ore. Lunedì scorso un blocco ad entrambi i motori avevacostretto la nave a rientrare a Messina Marittima subitodopo aver mollato gli ormeggi.

La corsa del terrore era la prima dopo l’intervento deitecnici dei Nuovi Cantieri Apuania, lo stabilimento toscanodove la nave è stata costruita.

La manovra che ha portato all’impatto violento contro

l’invasatura a Villa è ancora un mistero da svelare ma aquanto pare i problemi sarebbero sempre da ricercare neimotori della nave.

Rfi ha avviato un’indagine alla quale seguirà quella dellaCapitaneria di Porto, intanto permangono i dubbi e i so-spetti seminati nei giorni scorsi dai lavoratori e dal sindaca-to e confermate da un incidente che poteva finire in trage-dia.

I viaggiatori sono sbarcati a piedi dal traghetto e hannoproseguito il viaggio in direzione Roma con un treno so-stitutivo poiché l’impatto ha provocato, evidentemente, unforte ritardo superiore ai duecento minuti.

Le voci adesso si rincorrono tra chi grida all’inadegua-tezza dei motori e chi si scaglia contro la gestione dell’inte-ro impianto, nel frattempo si dovrà fare chiarezza e risalirealle responsabilità del caso perché due giorni fa, tecnici delcantiere navale, durante verifiche in navigazione, avevanoriscontrato un’anomalia al sistema informatico e la nave erastata perciò sottoposta a fermo per la soluzione del proble-ma.

Un guasto che, secondo Rfi, non ha alcuna attinenzacon l’incidente avvenuto a Villa.

Rimangono troppi e intatti i punti interrogativi generati,fin dal principio, intorno alla nave delle polemiche e qual-cuno al più presto dovrà trovare delle risposte in grado dimettere a tacere l’orda di sospetti insinuatosi ormai sull’in-tero impianto di navigazione.

A pochi giorni dall’entrata in servizio, infatti, rappresen-tanti dell’Orsa avevano già denunciato che la nuova unitàdi Rfi veniva utilizzata parzialmente, con soli due equipag-gi, accusando la dirigenza di Rfi di non aver da subito mes-so le maestranze locali nelle condizioni di operare poichéprivate della necessaria formazione sulla nuova imbarca-zione.

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Voci dal Sud 9 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Raccoglie tutto il traffico da e per la Jonica scavalcando in soli 40 Km gli Appenninie collegando in 35 minuti (prima si impiegavano circa 2 ore !) il Tirreno con lo Jonio

conompreso la A3 Salerno-Reggio Calabria dall’uscita di Rosarno.Longo punta il dito contro l’Anas e chiede un incontro ad hoc in Prefettura

Calabr ia v iab il i tà

CINQUEFRONDI - «Da anni si chiede la messa in sicu-rezza della Jonio-Tirreno ma l’Anas fa orecchie da mer-cante, trascurando colpevolmente i rischi connessi a quel-la strada che richiede una serie di interventi non piùrinvibili.

Il prefetto convochi al più presto un vertice».Dopo l’ultimo grave incidente di martedì sulla statale

682, avvenuto in località Mammola e per fortuna senzamorti, il Consigliere Provinciale Giuseppe Longo denunciala pericolosità di parte della Jonio-Tirreno e l’inerzia del-l’ente che la gestisce.

“Se l’incidente di martedì, avvenuto all’altezza di Mam-mola, si fosse verificato dal lato del Tirreno, la famigliacoinvolta sarebbe certamente precipitata di sotto senzapossibilità di uscirne indenne - attacca Longo - portan-dosi dietro tutte le responsabilità civili e penali a caricodell’Anas per la mancata sicurezza stradale”.

Inspiegabile, dice il Consigliere, che l’azienda non abbiainstallato i guardrail di nuova generazione anche nella par-te tra Rosarno e la Limina, un percorso ad altro rischio.

Inoltre le strade a tre corsie senza separatori di carreggiatasono ormai fuorilegge in tutta Europa, «senza dimentica-re - continua Longo - che si potrebbe dotare il tracciatodi tutor per la velocità, illuminarlo, migliorare la segna-letica verticale e orizzontale e fornire di aeratori efficientila galleria, che è pure oggetto di notevolissime e perico-lose infiltrazioni d’acqua».

A dispetto degli interventi necessari, due anni fa «ab-biamo assistito alla ridicola bitumazione delle sole ram-pe di accesso della Jonio-Tirreno», attacca Longo, che sidice scettico sulla volontà dell’Anas di agire in modo riso-lutivo, garantendo quella manutenzione non più rinviabilesoprattutto nel settore tirrenico.

Troppe passerelle, punta il dito Longo, e pochi fatti:«L’Anas, invece di pensare ad inaugurare con relativotaglio del nastro la Sa-Rc ancora non definitivamentecompletata a distanza di venti anni, farebbe miglior fi-gura a prendere gli opportuni provvedimenti su questaarteria per garantire una circolazione stradale più si-cura e tranquilla sia ai turisti che a chi la percorrequotidianamente per motivi di lavoro».

Quindi il consigliere provinciale conclude appunto chie-dendo che la Prefettura si faccia carico di garantirel’incolumità dei cittadini, organizzando un vertice ah hocsulle condizioni di sicurezza della Jonio-Tirreno. «Consi-derato che i vertici dell’Anas non intendono né ri-spondere e né soprattutto intervenire in maniera risoluti-va- annuncia Longo - mi faccio carico di interpellare ilPrefetto affinché intervenga con l’autorità che gli compe-te e la sensibilità che gli riconosciamo, perché si facciapromotore al più presto di un incontro in Prefettura, a cuichiedo di partecipare, in quanto non è possibile conti-nuare a rimanere inerti nell’attesa che una terribile tra-gedia colpisca qualche povera famiglia».

Jonio-Tirreno una importante stradaad altissimo rischio

ANGELO SICILIANO - www.loradellacalabria.it

Il tracciato stradale dalla Limina (sella di scavalcodell’Appennino) fino a Rosarno, km 25 circa, si svolgequasi completamente in discesa e su viadotti dacapogiro per cui i veicoli, anche pesanti acquistanovelocità.- La terza corsia per i sorpassi, genera moltospesso incidenti quasi sempre mortali. nella fotol’attraversamento della citta di Cinquefrondi

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Voci dal Sud 10 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Celebrato un secolod’illuminazione stradale pubblica

MOTTA SAN GIOVANNI - “I cento annidall’illuminazione stradale pubblica”, questoil tema dell’incontro, che si è tenuto a Motta cen-tro.

L’evento, inserito nel calendario delle manife-stazioni denominato: “Estate 2013”, è stato or-ganizzato dalla locale Pro loco, in collaborazio-ne del Comune e della Provincia di ReggioCalabria.

«Di un vero impianto d’illuminazione pub-blica stradale, a Motta, s’iniziò a parlare ne-gli ultimi anni dell’800, fino allora - scrive ilprofessor Vittorio Catalano in un suo opuscolo,edizione 2013 - il centro del capoluogo motteseera al buio, illuminato dal chiarore lunare nelleserate calme e serene, o da qualche torcia, epare da alcune lanterne ad olio sistemate allameglio agli angoli delle strade più frequenta-te.

Nei primi del ‘900, il problema dell’il-luminazione pubblica fu discusso in ConsiglioComunale e nel 1905 riproposto - prosegueCatalano - dal Regio Commissario, MicheleInternicola, ma non poté essere realizzato peril sopravvenuto terribile terremoto del 1908.

Terminata l’emergenza terremoto, il 5 no-vembre del 1910, il Regio Commissario, deli-berò la messa in opera di un impianto di fanaliper la pubblica illuminazione”.

Nel 1911 in poco più di un mese, Motta SanGiovanni -scrive Catalano - varò il suo nuovoimpianto d’illuminazione stradale con lampa-de a petrolio, anziché gas-acetilene.

Dopo un anno, però, a consuntivo, si rilevòche le spese erogate - prosegue Catalano - ineconomia per procurare il petrolio e mantenereil personale addetto alla manutenzione, eranomolto onerose”.

E, così, il 16 novembre 1912, il consiglio co-munale decise la necessità di predisporre un ap-posito capitolato d’appalto per affidare la

conduzione del servizio d’illuminazione ad impre-se private.

“Nel 1913, Carmelo Catalano, persona do-tata di una non comune intelligenza e grandeintuito, seppe cogliere - scrive il professore -l’importanza dell’energia elettrica, quale fon-te di ricchezza, di civiltà e progresso.

Uomo, molto avanti per il suo tempo, fecepervenire, dal nord, e installato, una centraleidroelettrica nella contrada San Giorgio.

Dopo alcuni non indifferenti sforzi economi-ci, realizzò il primo elettrodotto - prosegueCatalano - che la storia ricordi in quest’ango-lo della Calabria, tra la centrale elettrica e ilpaese.

Dunque, l’illuminazione elettrica fu una re-altà.

Da quel momento magico Motta San Gio-vanni, paese prevalentemente agricolo e con-tadino, è scosso da un’ondatad’imprenditorialità, in parte, però, soffocata -termina Catalano - dalla sudditanza che vigevain quel tempo».

Pasquale Gattuso - Calabria Ora

Motta San Giovanni

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Voci dal Sud 11 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Stretta sui panificatori abusiviPartono i controlli a tappeto

Rosarno

I panificatori onesti, contro gliabusivi.

L’amministrazione comunale diRosarno annuncia una stretta sulpane venduto in maniera irregolaree senza nessuna garanzia igienica.

Giorni addietro nei locali del Mu-nicipio medmeo, si è svolto un in-contro tra l’Associazione Panificatori diRosarno, rappresentata dal dirigente sindaca-le della Confesercenti, Rosario Antipasqua edall’imprenditore commerciale di categoria,Rosario Papalia, con l’Amministrazione co-munale, rappresentata dal sindaco ElisabettaTripodi assistita dall’Assessore alla PoliziaMunicipale Michele Fabrizio.

Gli Amministratori hanno voluto comunicareche «l’incontro ha voluto sancire la volontàdi tutela e di controllo del territorio rivoltia debellare il fenomeno della vendita e del-la panificazione abusiva, per i quali sarà sol-lecitato il controllo e l’intervento di tutte leforze di polizia presenti sul territorio, inparticolare della Polizia Municipale diRosarno, in rappresentanza della quale il co-mandante, Raffaele Naso, presente all’in-contro, ha garantito sul già quotidiano im-pegno posto dagli uomini del Comando alcontrollo del fenomeno, cui sarà riservatatolleranza zero».

La lotta agli abusivi ha diverse motivazioni:in primis il contrasto alla concorrenza sleale ai

Domenico Mammola - loradellacalabria.it

danni dei panifici regolari, quindi il mancatopagamento di tributi e tasse, ma soprattutto lamancanza, da parte degli ambulanti abusivi, diqualsivoglia certificazione di qualità e di con-dizioni igieniche del prodotto.

«Le parti hanno anche concordato di con-tinuare l’opera di sensibilizzazione dellapopolazione – si legge in una nota di palazzoSan Giovanni - attraverso l’informazione conpubblici manifesti, al non consumo di gene-ri di panificazione realizzati con farine nonsottoposte a controll i di certif icazioneattestanti l’origine, la provenienza e la com-posizione, elementi necessari per legge a for-nire le garanzie sanitarie dei prodotti com-mercializzati, garanzie che solo gli eserciziabilitati ed autorizzati alla vendita ed allapanificazione possono fornire».

A margine dell’incontro si è anche affrontatoil tema della crisi economica in generale con ledifficoltà vissute dagli imprenditori.

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Voci dal Sud 12 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Rosarno

I l MuralesIl MuralesIl MuralesIl MuralesI l Muralescontestato !contestato !contestato !contestato !contestato !

Da qualche giorno è apparso su un muraglione di consolidamento dell’abitato sito in via TenenteGamgemi un murales di grosse dimensioni.

Il pezzo di muraglione è stato dipinto in nero ed in questo riquadro è stato disegnato quanto sivede nella foto sopra.-

Immediatamente si sono scatenate le critiche e sono iniziati i voli pindarici interpretativi del dise-gno.

Chi ha voluto vedere una cosa e chi un’altra giungendo addirittura a voler dare il significato cheRosarno è una città avviluppata dai tentacoli della mafia (la Piovra).-

Francamente noi non siamo giunti a nessuna considerazione e stentiamo a condividere molte delleinterpretazioni che si sono volute dare.

Ma da rosarnesi diciamo ... non ci preoccupiamo quando Rosarno viene offesa e vilipesa sulleTV nazionali (ed internazionali) sulle testate di mezzo Mondo tanto che quasi nessuno è insorto adifendere questa nostra Rosarno , e ci scanniamo per un murales? Francamente non capiamo!

Ormai qualunque cosa di negativo succede nella Piana viene ubicata a Rosarno anche se poi,leggendo l’articolo si vede che il fattaccio è avvenuto a Gioia Tauro, a Rizziconi, a Taurianova, aSan Ferdianando e che Rosarno ENTRA COME IL CAVOLO A MERENDA ! solo per farerichiamo con il titolone mendace.

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Voci dal Sud 13 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

La sapienza artigiana tramandata di padre in figlio per più di un secolo

Seminara

Quando, percorrendo la vecchia provinciale cheda Palmi porta a Sinopoli, si arriva al primo dei cen-tri che sorgono sull’itinerario, Seminara, sembra cheil mondo si sia fermato a molti anni fa.

Ai bordi della strada che immette in quella viaBarlaam, che da secoli è meta dei pellegrinaggi deifedeli della Madonna dei Poveri che proprio nei pros-simi giorni viene festeggiata in tutta la sua solennità,ti trovi con una serie di botteghe che mettono inmostra i loro prodotti di ceramica colorata, dai trattie dalle figurazioni originali, che non trovano riscon-tro nell’arte di questo fragile ma creativo materialeche è la terracotta.

Si tratta di un’arte antica che ha fatto il giro delmondo, messaggera di un lavoro che sembrava de-stinato a scomparire anche per la crisi in cui, da anni, i ceramisti del piccolo centro si erano ritrovati acombattere .

Oggi nell’antico quartiere dei ceramisti non senti icanti, le voci, le imprecazioni che costituivano l’ani-ma del quartiere forse tra i più antichi della cittadina.

Una strada in discesa ai bordi della quale sorgeva-no, ed ancora le più tenaci resistono ancora, i labora-tori in cui si lavorava la creta.

Ci sono tornato nei giorni scorsi accompagnatoda Rocco Condurso uno dei continuatori di que-st’arte diventata nobile.

Ci siamo andati perché ho espresso il desiderio dirivedere quel luogo che ritengo rappresenti l’animadell’antica e della moderna Seminara.

Un’anima forse dimenticata ma che andrebberecuperata.

Rocco Condurso è rimasto ormai l’unico dei ce-ramisti che lavora in quel luogo dove ha iniziato dabambino assieme a tutta la famiglia sotto la guida delpadre.

Ho così rivisto l’antica fornace ed ho ritrovato l’at-mosfera e la suggestione di una volta: ancora si pos-sono vedere oltre alle fabbriche dei Condurso, quelladei Latino e quella dei Ferraro.

Eppure, ancora oggi, anche i ruderi hanno un loro

Seminara custode di un’arteunica al mondo : I Ceramisti

Giuseppe Mazzù - loradellacalabria.it

fascino che li trasforma in risorsa.Una risorsa che in tempi di crisi diventa preziosa e

non ci si può permettere di trascurare.Perché la crisi non era di capacità creative ma,

piuttosto, di trovare una via di adattamento alle pro-fonde innovazioni che la vita moderna ha apportatoanche nell’uso della ceramica stessa.

E qui, in parte, è avvenuto il miracolo.La costanza, il sacrificio, l’estro e la bravura delle

ultime generazioni di ceramisti, hanno affrontato unasfida a dir poco titanica, poiché con le forze delleproprie braccia e della propria capacità di lavorarela creta e di utilizzare i colori, hanno saputo trasfor-mare quello che era soprattutto un prodotto artigia-nale, in creazioni artistiche vere e proprie, che pos-sono benissimo confrontarsi con altre e più titolatee, soprattutto, sostenute produzioni di ceramica sonopresenti nel nostro Paese.

Protagonisti di questa nuova stagione della cera-mica di Seminara sono le ultime generazioni dellefamiglie legate a quest’arte, che hanno raccolto l’ere-dità dei padri.

I nomi delle famiglie sono ormai celebri: parliamodei Condurso, dei Ditto, dei Ferraro, e, anche seormai sono usciti dalla produzione attiva, la famigliadei Latino, con il più grande dei fratelli Vincenzo,che ne ha vissuto in pieno, fino a pochi anni fa, l’evo-luzione.

Ma tutti i ceramisti hanno dato continua prova delloro valore e lo hanno portato in tutte le piazze, an-che all’estero.

Chi non conosce le creazioni e le forme originalidel maestro Paolo Condurso e del figlio Pietro Pao-lo!

Più in la si apre quella del fratello Rocco Condurso,e poi Gennaro Condurso; sulla sinistra della stessastrada , invece, è possibile incontrarsi con la cera-mica dei Ferraro e sono tutte là le botteghe con leloro esposizioni, nel giro di pochi centinaia di metri.

Più al centro nei pressi della Piazza principale, visono le botteghe dei Ditto.

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Voci dal Sud 14 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Le produzioni si distinguono tra di loro.Differenze che i visitatori percepiscono bene, per

le caratteristiche del tutto differenti:perché, come ogni buon artista che sirispetti, ognuno ha saputo svilupparepropri percorsi figurativi e di colori, chele vanno riconoscere senza possibilitàdi errore. Una cosa hanno, però, che liaccomuna, hanno un qualcosa che nonli fa confondere con nessun prodottodi ceramica che esiste sul mercato.

A Seminara le famiglie che lavoranola ceramica sono sempre state molte,ma la ceramica che hanno prodotto e che produco-no, sia pur con caratteristiche differenti le une dallealtre, portano un marchio di qualità che non ha bi-sogno di certificazioni per essere riconosciuta: è laceramica di Seminara.

Una ceramica che ha una storia antica, una storiache da qualche anno, però, si può leggere anche neilibri, grazie all’impegno ed all’entusiasmo di una gio-vane studiosa, Monica De Marco, che curando unapubblicazione che raccoglie saggi dei maggioriesperti calabresi di tradizioni popolari, di archeolo-gia, di artigianato e Storia dell’arte ha tradotto inrealtà l’opportunità fornita dalla passata Amministra-zione provinciale , Assessore Santo Gioffrè , sem-pre impegnato a portare avanti quel chiodo fisso ,che forse è sempre stato il suo sogno, di restituire aSeminara tutto il suo passato fatto di storia, d’arte edi personaggi della cultura.

Così Santo Gioffrè ha reso possibile la realizzazionedella corposa pubblicazione che ha raccolto la sto-ria e le figure dell’arte della ceramica a Seminara.

Ma proprio in questi giorni presso la Pro Loco diSemi-nara, in collaborazione con il centro studiEsperide e con il patrocinio della fondazione Bnc diRoma aprirà i battenti una mostra sulla ceramica diSeminara fino agli anni ’20.

Il titolo è “U monacu chi fuji: omaggio a tregenerazioni di ceramisti di Seminara 1875-1924”.

Protagonisti in quell’epoca nelle più importantiesposizioni nazionali e internazionali (Monza, Roma,Firenze; Milano, Bologna, Buenosaires, Berlino.Tripoli).

Una iniziativa che offrirà l’occasione per rivisitarele forme più antiche quelle che hanno aperto la stra-da alle forme moderne.

Nelle foto dall’alto:

- Le rovine della Seminara settecentesca;

- Il ceramista Rocco Condurso e le antiche bottegheartigiane di produzione delle ceramiche

- Il ceramista cavaliere del lavoro Paolo Condurso

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Voci dal Sud 15 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

P a l m i

Una folla oceanica a Palmi per la“scasata” della Varia

Tutti in piazza con l’Animella, il Padreterno e gli ’mbuttaturi

PALMI (RC) Sono da poco passate le 19.Nell’aria si sente un rombo: è un colpo dicannone che annuncia la “scasata” dellaVaria.

Da quel momento è una corsa, una volatadella nuvola sulla cui cima si trova l’Animella,la fanciulla che rappresenta la Madonna as-sunta in cielo.

Per nove minuti Palmi, quel minuscolopuntino ai piedi dello Stivale, è diventata ilcentro del mondo.

Una volata andata e ritorno, dall’Arangiara- il luogo della “scasata” - verso la balconatasul corso Garibaldi, fino all’arrivo in piazza IMaggio, dove una folla oceanica ha ap-plaudito per diversi minuti Grazia, l’Animella,Cosimo, il Padreterno, gli angioletti, gli apostoli e loro, gli’mbuttaturi.

Tutti insieme hanno fatto sì che la Varia, anche per que-st’anno, fosse una festa unica.

Marinai, Artigiani, Contadini, Carrettieri e Bovari, sonoloro gli ’mbuttaturi.

Hanno corso sotto le stanghe, ciascuno al proprio po-sto, accompagnando la Varia nella volata.

Nel pomeriggio sono stati proprio gli ’mbuttaturi ad apri-re la festa con il corteo, nel quale le cinque corporazioni,con fazzoletto al collo, vessilli e bandiere colorate, si sonocome da tradizione “sfidate”, a suon di cori e di sfottò.

Alle 16, Marinai, Contadini, Artigiani, Bovari e Carrettieri,si sono radunati nei propri quartieri di riferimento, in diver-si punti della città, ed hanno raggiunto piazza I Maggio,dove ad accoglierli c’erano i portatori dell’Animella, le au-torità ed i rappresentanti istituzionali dei comuni gemellaticon Palmi. Il corteo, da piazza I Maggio, ha raggiunto casaTigano, da dove l’Animella è uscita, per recarsi al Duomoper la benedizione solenne.

Seduta sulla portantina, ha sfilato per le vie principali diPalmi prima di raggiungere l’Arangiara, il luogo da cui“scasa” la Varia.

Il sindaco, il Padreterno, il presidente del comitato Varia,Pino Vincenzi, l’hanno accompagnata fino in cima alla Va-ria.

Qui è stata assicurata e legata al seggiolino, ed ha attesoil colpo di cannone che ha annunciato la “scasata”. Ed algrido di «Senza sconzu Maria di la Littara», anche que-st’anno la Varia è “scasata”.

Al termine della corsa si è levato l’urlo della piazza, e tragli applausi e qualche lacrima, l’Animella ed il Padreternohanno continuato a salutare e sorridere.

È stata quindi la volta del primo cittadino di Palmi, Gio-vanni Barone, che chiamato sul palco ha detto: «Ci augu-riamo tutti quanti che quella del 2014 possa essere laVaria dell’Unesco.

È stata una giornata bella, lunga ed intensa - ha prose-guito Barone - una giornata di festa che siamo contentisia riuscita bene, nonostante ci sia stato qualcuno che intutto il tempo della preparazione ha remato contro, a cuiperò vogliamo ugualmente bene.

La presenza delle istituzioni, della Provincia e dellaRegione - ha detto ancora il sindaco - significa che l’at-tenzione verso la festa non è solo della città, ma anchedella Provincia e della Regione, che nella realizzazioneci hanno fortemente sostenuto. Sono sicuro che la Variapossa diventare festa simbolo della regione tutta, in atte-sa che a dicembre la commissione Unesco deliberi sulriconoscimento della Rete, e quindi della festa, a beneimmateriale dell’umanità». Sul palco, ad accompagnare ilsindaco, c’erano gli assessori ed i consiglieri comunali, ilpresidente del comitato Varia Pino Vincenzi, il governatoreGiuseppe Scopelliti, il presidente della Provincia di ReggioCalabria Giuseppe Raffa, oltre ad assessori e consiglieriprovinciali. Un ringraziamento particolare il sindaco l’harivolto agli ’mbuttaturi della Varia, anima e forza della festa,che hanno corso e spinto senza fermarsi. «Sono i migliorigiovani della città - ha commentato il primo cittadino - ed èanche grazie a loro che la festa è riuscita bene. Bravi ragaz-zi».

Viviana Minasi - www. loradellacalabria.it

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Voci dal Sud 16 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

LA VARIAPalmi è pronta a saldare il debito con la

storia

P a l m i

Alle 19 in punto del 25 agosto la macchina a spalla attraverserà la città: il carroarriverà alla fine del corso Garibaldi, guarderà il mare e poi tornerà indietro per

concludere la sua corsa al centro di piazza Primo maggio

Il telo bianco che nasconde il carro sacro verrà giù pianpiano. La Varia riapparirà, così, al principio di corsoGaribaldi. Gli occhi al cielo della gente. Il sorriso della“Animella” ad oltre 15 metri di altezza. Le mani degli‘mbuttaturi sulle travi. Il silenzio e poi un colpo, il segnaledella partenza. Alle 19 in punto del 25 agosto la macchina aspalla attraverserà la città. Ci sarà chi si unirà alle corde peraiutare il trasporto, chi incoraggerà con il cuore in gola.Uno sforzo unanime, una sola direzione. Il carro arriveràalla fine del corso, guarderà il mare e poi tornerà indietroper concludere la sua corsa al centro di piazza Primo mag-gio. Aquel punto, Palmi avrà saldato ancora una volta ildebito con la storia! Sono trascorsi 431 anni. L’11 gennaiodel 1582, la barca di patron Peppe Tigano approdò sullaspiaggia della Marinella. Aveva un dono impagabile, uncapello della Madonna della Sacra Lettera. Era il grazie cheMessina diceva a Palmi per l’aiuto offerto nel momento delbisogno, un’epidemia di peste. Insieme alla devozionemariana, i palmesi portarono in città anche quella tradizioneche a Messina era nata come Bara (ora Vara), una carro perrappresentare l’Assunzione in cielo di Maria.

Palmi e la Varia sono indissolubilmente legate. La festaha resistito al tempo e, il prossimo 25 agosto, sarà ripropostaa cinque anni dall’ultima edizione. Il carro è alto circa 15metri e pesa 20 tonnellate. Ha una struttura piramidale, unabase di legno e uno scheletro in ferro. Una volta rivestitaassume le sembianze di una nuvola. L’attuale carro è statoideato nel 1900 da Giuseppe Militano.

La costruzione, ad ogni edizione, avviene per mano divalidi e sapienti artigiani. La rappresentazione palmese sicaratterizza per i personaggi viventi. Una bambina, sedutasu un seggiolino in cima al carro, interpreta il ruolo della“Animella”, la Madonna. Un gradino più in basso c’è il“Padreterno”, attorno alla nuvola gli “Angioletti”. Fino allabase, dove trovano posto gli “Apostoli”. La macchina simuove grazie alla spinta di centinaia di ‘mbuttaturi (dal dia-letto ‘mbuttare, spingere). Sono divisi in corporazioni chesi rifanno agli antichi mestieri: Marinai, Artigiani, Carrettieri,Bovari e Contadini. Il trasporto è questione di pochi minuti,un tempo breve ma di forti emozioni. Nel 2008, oltre 100 milapersone si riversarono fra le strade per ammirare lo spettaco-lo. Il 2013 potrebbe rappresentare un punto di svolta per laVaria. La festa palmese, all’interno della “Rete delle macchi-ne a spalla italiane” che riunisce anche i Candelieri di Sassari,la Macchina di Santa Rosa di Viterbo e i Gigli di Nola, hapresentato la candidatura per divenire patrimonio immate-riale dell’umanità tutelato dall’Unesco. Un riconoscimentodi enorme valore che potrebbe aprire scenari nuovi divalorizzazione anche oltre i confini nazionali. Il verdettoarriverà a dicembre. La Varia è divenuta nel tempo l’em-blema di Palmi. La cittadina del Tirreno, con la sua posizio-ne a metà tra il mare e il monte Sant’Elia, si colloca al centrodi un territorio che offre una smisurata varietà. «Una situa-zione così particolare – scriveva Riccardo Keppel Cravennel 1821 – da essere difficilmente concepita dalla immagi-

nazione umana, e da essere al di là della possibilità di undisegno».

Un posto dalle mille risorse, insomma, che avrebbe tuttoper emergere, ma che non è mai riuscito a fare il passodecisivo. Un luogo turistico solo in potenza, a cui la naturaha dato tanto, non trovando la mano tesa da parte dell’uo-mo. Palmi nacque nel decimo secolo in seguito alla distru-zione di Taureana, antica città brettia e romana che videnascere San Fantino, il santo più antico della Calabria.Affacciata sulla Costa Viola, di fronte alle isole Eolie e alloStretto, Palmi offre panorami incantevoli e bellezzepaesaggistiche rilevanti. Le lunghe spiagge sabbiose in-contrano, dopo il celebre “Scoglio dell’ulivo” (dove un al-bero di ulivo campeggia sulla cima dello scoglio), cale cir-condate da pareti rocciose. La Marinella, Rovaglioso, letante grotte nascoste e fondali fra i più ricchi del Mediter-raneo. E ancora la natura rigogliosa del monte Sant’Elia e ilsentiero del Tracciolino, meta preferita di turisti stranieriche si ritrovano di fronte ad una veduta suggestiva. A livel-lo storico e archeologico ha un territorio ricco, con tracceche risalgono all’età neolitica. Di grande interesse sono gliscavi di Taureana che hanno riportato in luce i resti del-l’abitato italico e il complesso paleocristiano di San Fantino,dove ora sorge il parco archeologico dei Tauriani. Palmi èfamosa anche per aver dato i natali a personaggi illustri: daCilea a Cardone, da Manfroce a Repaci. A quest’ultimo èdedicata la Casa della cultura, con all’interno il museoetnografico, l’antiquarium e la pinacoteca di enorme valo-re. Risorse sconosciute ai più che avrebbero bisogno diuna forte opera di valorizzazione.

Stefano Calogero -www.leoredellacalabria.it

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Voci dal Sud 17 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

P a o l a

Pare dovrebbero essere 5 milionii soldi di San Francesco sparitiUna pista porta a Roma ed i soldi sarebbero confluiti nelle casse di un partito

È proprio vero che tutte le stradeportano a Roma, visto che anchenell’ambito della squallida vicenda dellascomparsa dichiarata di 1,5 milioni dieuro delle offerte del Santuario di SanFrancesco di Paola, c’è una pista bendefinita che stanno seguendo gliinquirenti

e che avrebe fatto registrare transa-zioni in denaro anche e soprattutto ver-so la Capitale.

Tali fondi, in particolare, sarebberofiniti nelle casse di un partito politico e, peggio anco-ra, l’ammanco – secondo questa nuova pista – sa-rebbe di gran lunga superiore rispetto all’importo diun milione e mezzo di

euro dichiarato dai frati minimi. C’è una fonte diprova molto importante, nelle mani e al vaglio degliinvestigatori, che coinvolge un noto ex parlamentareplurindagato e plurimputa-to, ma anche condannatonell’ambito di vecchie inchieste romane, ed un suo“pupillo” che ha ricoperto il ruolo di faccendiere nel

rapporto con l’ex economo del santuario di SanFrancesco di Paola.

Adesso si sta cercando di capire dove sono finitiquei soldi, se in una cassa o in una o più tasche, e sel’ex tesoriere “promosso” e trasferito proprio aRoma, prima che scoppiasse il bubbone, sia statol’unico personaggio “intraneo” al convento paolanocon un ruolo attivo nella faccenda. Un dato spaccia-to per certo è che dai tempi del Giubileo ai nostrigiorni i frati non si sarebbero mai resi conto di quan-to stava accadendo; non avrebbero compreso, cioè,che man mano che trascorrevano questi dodici anni,le offerte in denaro custodite in cassa andavano di-minuendo fino a scomparire completamente o qua-si.

È possibile – ci si chiede – che nessuno abbia mai

visionato un estratto del conto corrente? È possibileche il solo tesoriere sia stato l’artefice – anzi, sosten-gono dal convento, la “vittima” di un raggiro – delletransazioni in denaro? O forse un gruppetto di per-sonaggi noti e meno noti ha agito in concorso perdilapidare un patrimonio che, tuttavia, sarebbe statofacilmente rimpiazzato col passare del tempo, consi-derato che i fedeli, i devoti del Santo ma anche esoprattutto i soliti allocchi, dimostrano una genero-sità senza fine, donando materialmente soldi ai frati,con la speranza di un miracolo, anziché individuaredisagi e povertà e determinarsi di conseguenza, inprima persona, e in nome di San Francesco di Pao-la?

Ancora ciò non è dato capire. Certo è che la Pro-cura della Repubblica di Paola, guidata dal procu-ratore capo Bruno Giordano, sta indagando conpuntigliosità e professionalità al fine di accertare ifatti, avvalendosi dell’ausilio di carabinieri e guardiadi finanza.

Al momento opportuno, quindi, la verità vera overosimile emergerà su tutto per poi trovare even-tuale riscontro in un quasi scontato dibattimento, nelcontraddittorio tra le parti.

GUIDO SCARPINO - www.loradellacalabria.it

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Voci dal Sud 18 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Polistena

Emergency apre a Polistena: «Pronti per l’accoglienza medica ai migranti»

La “E” e l’altro mododi fare medicina

Nella sala d’attesa del poliambulatorio Emergency diPolistena a breve stamperanno su una parete l’articolo 32della Costituzione: la salute come diritto fondamentale del-l’individuo e interesse della collettività, cure gratuite agliindigenti. Il ripudio della guerra, articolo 11, veste già ilmuro di fronte. Non sono enunciazioni, ma carne quotidianadella pratica di Emer-gency.

Andrea Freda, il coordinatore della struttura polistene-se aperta il 15 luglio in un palazzo confiscato alla mafia, diceche si tratta di «un altro modo di fare medicina, di rappor-tarsi con le persone».

È sì lavoro ma insieme adesione a un preciso bagaglio divalori e discorso comune con i soggetti sani della societàcivile. E certo non c’è la guerra dei caccia e i feriti dei missilinella Piana, ma quell’altro tipo di scialo della dignità umanache ogni inizio di inverno è l’emergenza umanitaria dei mi-granti.

Adesso impegnati nel foggiano e più tardi qui per laraccolta di olive, agrumi. E infatti al poliambulatorio diPolistena si aspettano l’ondata tra poco più di un mese.

Cittadini del Sub-Sahara e neocomunitari che troveran-no ricovero in una tenda, un container o si disperderannotra ruderi di campagna. Le patologie per le quali hannobisogno di assistenza, afferma Emi-lio Alari, che è goriziano e fa il me-dico di base

nella struttura Emergency, sonopartorite dalle condizioni orribili incui sopravvivono e lavorano.Lombalgie, dolori muscolari,bronchiti, patologiegastrointestinali. Ogni mattina unveicolo dell’associazione di GinoStrada si muove nella Piana a racco-gliere i migranti che necessitano diprestazioni sanitarie, e anche perdelineare una sorta di mappaturadei mille grumi di disagio.

Perché appunto l’ambulatorio di Emergency offre curegratuite a persone indigenti e immigrate, oltre a svolgereattività di orientamento socio-sanitario. Tre mediatori cul-turali (Adriana Anzel-mo, Roberto Buttignol, Ou-smaneThiam) lavorano a disarmare gli ostacoli linguistici e logisticiche bloccano l’accesso in ospedale, alle visite specialisti-che, di extracomunitari irregolari o cittadini rumeni e bulgarisenza requisiti per iscriversi alla sanità pubblica.

Infatti la struttura si occupa delle pratiche per il rilasciodel codice Stp (stranieri temporaneamente presenti) e si stadedicando anche ai percorsi attuativi del codice Eni (euro-

peo non iscritto), varato dalla Regione a fine maggio e sen-za il quale ai neocomunitari poveri è preclusa la via di cureanche essenziali.

E se a Emergency si rivolgono soprattutto cittadini nonitaliani, fa pure capolino la popolazione indigena. «Unpolistenese - racconta Freda - è venuto da noi convinto

che ci fosse il dentista gratis. Vole-va evitarsi il viaggio in Croazia perle cure, lì si spende meno rispettoall’Italia, e lasciarci qualcosa indonazione». Odontoiatria e gineco-logia, in effetti, sono due degli am-bulatori che in futuro dovrebberoessere ospitati a Polistena. Per oral’accordo fra Emergency e Asp pre-vede medicina di base e consulen-za socio-sanitaria.

«Siamo aperti a chiunque vogliacollaborare con noi da volontario -afferma il coordinatore - medici, in-

fermieri, mediatori, perfino meccanici. L’obiettivo, tra qual-che anno, è che il poliambulatorio sia gestito da personaledel posto». Intanto, a radicare la simbolicità di Emergencya Polistena e la rete con organizzazioni come Libera, Valledel Marro, Unicoop Firenze, la sede nel palazzo confiscatoe gestito dalla parrocchia Santa Marina.

ANGELO SICILIANO - www.loradellacalabria.it

Il presidio diEmergency si trova

all’interno di unimmobile confiscato

alla criminalità e offrecure gratuite ai

migranti e a personeindigenti

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Voci dal Sud 19 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Melicucca

Viaggio nell’importante centro che cerca il rilancio recuperando il suo patrimoniostorico - Fu anche il luogo di romitaggio di Sant’Elia

Melicuccà da scoprire tra viuzzee giardini il rumore dell’acqua

«Qui c’è la pace e il riposo, ma tu, o viandante, ricordatiche devi vivere». Melicuccà-accoglie chi proviene dallaPiana, con una frase dai significati profondi, in lingua lati-na, posta sul muro del cimitero all’inizio dell’abitato. Lafrase, qui tradotta, è di un sindaco dei primi del ‘900, CarloBuccisano, medico di grande cultura e studioso di tradi-zioni popolari. Melicuccà è oggi un paese che, nonostantela popolazione si sia assottigliata a poco più di mille abi-tanti, ancora punta sulla cultura per la sua rinascita. Col-pisce come all’ingresso dell’abitato ci siano, in successio-ne, il monumento a Calogero e le vie intestate al poeta, adAlvaro e a Francesco Cilea.

Forse sta racchiuso, simbolicamente, proprio in questinomi, il programma per il futuro della città, come spiega ilsindaco Emanuele Oliveri: «Per risvegliare attraverso la sto-ria delle proprie radici, l’orgoglio di essere melicuc-chesi erilanciare in chiave moderna quella coltura agricola del ter-ritorio, l’ulivo, che per secoli ha fatto la ricchezza di questopiccolo centro, caratterizzato dall’abbondanza delle sorgentid’acqua e dalla fama dei suoi santi».

Ed i santi italogreci Sant’Elia Speleota e San Luca sonouna voce attiva di Melicuc-cà. Qui si è affermato il culto diSant’Elia Speleota, venuto agli inizi del IX secolo d. C. daArmo, un borgo alle porte di Reggio, dove viveva in odoredi santità con Sant’Arsenio, scegliendo di proseguire lasua opera monastica al servizio di Dio, nella grotta chedoveva poi diventare uno dei grandi centri di religiositàbizantina. Anche quest’anno, dell’11 settembre in occasio-ne della festa dedicata al santo, ci sarà il pellegrinaggioall’antica grotta. Fu qui che Sant’Elia ebbe il sogno rive-latore della sua missione, di dare vita ad un grande cenobiodi monaci, grazie alla visione di uno sciame di api che siannidavano nella sua barba. Ma se la fama dei miracoli disant’Elia Speleota attira, da oltre mille anni, folle di fedeli incerca di una grazia, a dare lustro alla storia del piccolo cen-tro ha contribuito anche la nobiltà dell’ordine dei Cavalieridi Malta, di cui era commenda. La presenza di famiglie chehanno tenuto alto il prestigio della cittadina nel tempo, comei Buccisano, i Gambacorta, gli Spina, i Ca-pua, gli Armino,ha fatto il resto. Come il professore Orazio Buccisano, pre-side per anni della facoltà di Scienze politiche e Giurispru-denza dell’Università di Messina, che fu anche sindaconegli anni ‘80. Di queste famiglie rimane la testimonianza diantichi palazzi e di grandi giardini, molti disabitati, trasfor-mati in elementi surreali di un grande museo all’aperto nelquartiere “Tocco”. Qui l’ingegnere Paolo Martino ci ha il-lustrato il pregevole lavoro di restauro che ha trasformato il

rudere dell’anticachiesetta-di SanRocco, orasconsacra-

ta, in un gioiel-lo che ospita glieventi culturali.Ma in questo luo-go, sul quale si af-facciano anche lachiesa dellaMadonna del-l’Assunta e l’arti-stica e antica fon-tana, il comune sista impegnandonel salvataggio diun altro grandeedificio, palazzoLeuzzi, che la tra-dizione vuolecome luogo di riu-nione del parla-mento dellaCommenda deiCavalieri di Malta.«Non si tratta solodi restaurare un edificio che ha una storia antica - ci fanotare Emanuele Oliveri - l’obiettivo è quello di trasformar-lo in un centro di servizi per la città e di farne un centro peri giovani incentivandone la creatività. Perché solo risve-gliando l’orgoglio del proprio passato e suscitando la spe-ranza nel futuro, si può fermare l’esodo delle giovani ge-nerazioni e rilanciare lo sviluppo. Per questo abbiamo giàpromosso due DeCo d prodotti tipici». Dal balcone del pa-lazzo municipale la visione spazia dai quartier nuovi fino alcastello, offrendo uno scenario in cui si intravedono palaz-zi austeri, la nuova chiesa di san Giovann Battista, e la torredell’orologio che sorge sul bastione superstite dell’anticomaniero. Mentre il sindaco ci indica i punti più interessantide Borgo, li tocchiamo con mano quando ci inoltriamo pervicoletti deserti che portano dallo Spirito Santo fino al bor-go del “Tocco”. Si alternano palazzi dai portoni austeri, conbalconi in ferro; case basse di contadini, artigiani, con bal-coni e usci di legno ormai cadenti, o abitati da pochi anzia-

... continua a pag. 20

Giuseppe Mazzù - www.loradellacalabria.it

Palazzo Leuzzi (sopra)e palazzo Armino (sotto)

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Voci dal Sud 20 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Melicucca... continua da pag. 19

ni. Ma mentre i grandi giardini delle antiche residenze nobi-li sono spesso abbandonati, tra le case modeste, fiori epiante ne adornano i balconi, le finestre e gli usci. Percor-riamo le deserte stradine in discesa tra porte chiuse e casevuote, con portali antichi ingranito sormontati damascheroni di pietra. Tra leviuzze echeggia il rumore del-l’acqua di fontane nascoste trai vicoli, come quella del“Trappitu i terra” , o di “Rimisa” , o del lavatoio anticoe, in lontananza, un suono diottoni del quale non si riescea stabilire la provenienza. «Machi è che suona ?» chiediamoall’unica ragazza incontrata«non so - risponde gentile -forse sono dei ragazzi che siesercitano per la banda». Già,perché Melicuccà ha un com-plesso bandistico che è unarisorsa, con una lunga tradi-zione. Accanto al municipio,in una via dedicata a UmbertoZanotti Bianco, la stradina ciconduce a uno degli asili costruiti in Calabria da questogrande ed eclettico personaggio della cultura italiana, dicui ricorre il cinquantenario della morte. Si tratta del primoasilo costruito grazie alla generosità del comitato dei soc-corsi di Firenze che, in occasione del terremoto del 1908, hacontribuito alla realizzazione di una catena di asili. Quello diMelicuccà, oggi trasformato in oratorio è stato il primo adadottare il metodo Montes-sori che rivoluzionava l’inse-gnamento elementare. «Italia Nostra ricorderà questi even-ti ed il cinquantenario della morte di Zanotti Bianco nelpomeriggio dell’8 settembre a S. Stefano d’Aspromonte -ha sottolineato la presidente della sezione reggina dell’as-sociazione, Angela Martino - illustrando anche l’impegnoprofuso a Melicuc-cà, che ha accompagnato la crescita digenerazioni di bambini». Ma l’amministrazione, qualcheanno fa, ha deciso di restituire la storia di Melicuccà aicittadini, con un libro scritto da Paolo Martino, professoreordinario di glottologia alla Lumsa di Roma che qui, traquesti vicoli è cresciuto. Proprio nei giorni scorsi è statapresentata un’altra “fatica” di Martino, curato assieme alloscrittore palmese Santino Salerno, con la pubblicazione delcorpus di canzoni popolari in vernacolo, raccolte nel 1896da Carlo Buccisano.Ma la voce dei figli illustri di Melicuccàpiù alta e sublime rimane quella di Lorenzo Calogero medico-poeta: i contemporanei, alla sua scoperta da parte dell’edi-tore Lerici che gli dedicò due volumi, lo hanno dapprimavisto come un poeta maledetto, per via della sua storiaesistenziale tormentata e conclusa in tragica solitudine

Qui si è formato il culto diSant’Elia Speleota che sitrasferì a Melicuccàall’inizio del IX secolo daArmo un borgo alle porte diReggio Calabria.L’11 settembre la festa insuo onore

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Voci dal Sud 21 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

PizzoCalabro

Una città pregna di storia, ricca di mare... e di ottimo gelato !

Pizzo Calabro è una di quelle cittadine cheammalia a prima vista. Non per caso è stataormai scelta da centinaia di famiglie russe,olandesi, irlandesi, inglesi e svedesi che hanno deciso di comprare casa in città per vivere, quando gli impegni di lavoro glielo permettono, giornate che gli stessi turisti ammettono essere indimenticabili tra il verdeturchese del mare, l’azzurro intenso del cielo, la prelibatezza della gastronomia locale,la storia, l’arte, il calore della gente e le innumerevoli opportunità di incontri sociali cherendono viva la cittadina non solo nelle tipiche giornate d’agosto ma per tutti i mesi dell’anno.

Del resto Pizzo Calabro non è statascoperta turisticamente negli anni del cosiddetto benessere economico; lo è stata giàsin dagli inizi del secolo scorso allorquando,unica in Calabria, è stata classificata “Stazione climatica di prima categoria”, e chi veniva a soggiornare a Pizzogodeva di una tariffazione ferroviaria speciale.

Un fascino, quello che emana la cittadina, già bennoto agli stessi corregionali ed anche al resto degli italia-ni che nel fare la puntatina alla capitale del turismo,Tropea, non mancano però di serbarsi un ritaglio di tem- po per visitare Pizzo.

E qui scatta quella molla che sa tanto di calamita perchéuna volta in paese la cittadina entra subito nel cuore delsuo gradito ospite.

L’apoteosi dell’incanto arriva quando il turista nell’at-traversare la piazzetta principale con le centinaia di vario-pinti tavolini delle sue famose gelaterie arriva allo“Spuntone”, la balconata che simile alla prua di una naveproietta la vista in uno scenario da favola rappresentatodal castello Murat con la sua appassionante storia, dallamarina di Pizzo con la sua splendida sabbia bianca e lecaratteristiche casette del borgo ai piedi del maniero e inlontananza il porto di Vibo Marina che nelle serate d’estatesembra come una galassia di stelle luccicanti posate sulleplacide acque del Tirreno.

E poi, ancora, lo Stromboli, che all’orizzonte con il suoeterno pennacchio bianco fa una scena a parte assieme alsole che nel posarsi sul filo radente tra il cielo e il marelancia riflessi che disegnano scenografie che sembranoappartenere al pennello di un grande artista.

E con questa enfasi di bellezza, stupore e di colori iniziail tour del turista in giro per la cittadina a scoprire innanzitutto

la miriade di chiese, ben undici, racchiuse in un fazzolettodi territorio.

Al loro interno è racchiusa la storia multisecolare dellacittadina.

La prima tappa d’obbligo è il Duomo di San Giorgio checustodisce i resti mortali del re francese cognato di Napoleo-ne Bonaparte, Gioacchino Murat, che su una delle torri delcastello ad esso intitolato è stato sacrificato, per opera del-

l’esercito Borbonico, al sogno di riconquistare il Regnodelle Due Sicilie.

Da ammirare sono anche le statue cinquecentesche inmarmo di Carrara di stile Gaginesco provenienti dall’anticacittà di Roccangitola , la statua in argento dorato del pro-tettore San Giorgio e le pitture che impreziosiscono le sof-fitte della navata centrale e dell’abside opera del famosopittore locale Carmelo Zimatore.

Tra una chiesa e l’altra nelle quali sono custodite ricchee preziose opere d’arte prodotte dall’ingegno di valenti ar-tisti locali il visitatore finisce con l’addentrarsi nei caratte-

Santino Galeano - www.leoredellacalabria.it

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segue da pagina precedente

risti vicoletti di Piz-zo fatti da dedali diviuzze, scalinate,ponticelli epiazzette oltre lequali si staglia l’az-zurro del mare.

Altra tappa d’ob-bligo è la chiesettadi Piedigrotta, unanfratto naturalescavato nella roc-cia tufacea sito apochi metri dalmare.

Qui, tutto parla dimiracoli!

Il miracolo delquadro della Ma-donna diPiedigrotta scampato al naufragio del veliero che locustodiva.

E il prodigio poi di due valenti artisti locali, Angelo edAlfonso Barone, che dai blocchi di tufo tagliati per in-grandire quello che inizialmente era una piccola grotta,hanno ricavato statue e personaggi che fanno riviveremirabilmente alcune scene delle sacre scritture.

La chiesetta di Piedigrotta, tra l’altro, è il secondo sitomonumentale più visitato in Calabria dopo i Bronzi di Riace.Altra tappa imperdibile è osservare la caratteristica inse-natura della Seggiola dove anche Cicerone vollebeatificarsi della sua straordinaria bellezza.

Attraversato a piedi l’antico corso di Pizzo con i carat-teristici e tradizionali negozietti che si aprono ai suoi lati,si arriva in piazza della Repubblica, il salotto della città,nella quale comodamente seduti ai bordi di uno delle centi-naia di tavolini che la colorano si gusta la maggioreprelibatezza gastronomica locale, il “Tartufo di Pizzo”,specialità gelatiera che ha già fatto proseliti in tutte leparti del mondo.

Accanto al tartufo e agli innumerevoli pezzi duri chehanno fatto sì che Pizzo sia ormai riconosciuta come “LaCittà del Gelato”, la gastronomia locale annovera altredue vere eccellenze, il tonno e lo zibibbo, quest’ultimaun’uva raffinata e zuccherina, come dolce è il ricordo chelascia la città a chi la gratifica della sua visita.

Foto da Internet

Pizzo Calabro

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F i s c oMuore l’Imu nasce la Service Tax

dal 2014 !ROMA L’Imu non si paghe-

rà più. L’odiata tassa sulla casa«scomparirà dal vocabolariodegli italiani».

Al suo posto, dal primo gen-naio del 2014 arriverà la servicetax, non più una tassa sulla pro-prietà, ma sui servizi al cittadi-no, pagata quindi non solo daiproprietari, ma anche dagli in-quilini.

Il risultato, ha scandito il pre-sidente del Consiglio, EnricoLetta, è di alleggerire il caricofiscale sulle spalle delle famiglie,perché la copertura per le duerate 2013 dell’imposta sugli immobili non sarà tro-vata con l’introduzione di nuove tasse.

Letta rivendica il successo «unitario» ma Alfanobrucia l’annuncio della cancellazione in un tweet an-ticipando addirittura Berlusconi.

C’è poi il pacchetto lavoro - cig ed esodati - chesoddisfa il Pd.

I dettagli tecnici sono ancora in via di definizione.Come emerso in questi giorni di fervente lavoro alMinistero dell’Economia, ma anche nelle stanze diPalazzo Chigi, le risorse per evitare il pagamento del-l’acconto sulla prima casa e sui terreni agricoli giàrinviato a giugno scorso sono certe e valgono 3 mi-liardi: nessun aggravio significativo delle accise, maspending review, Iva fatturata sui nuovi rimborsi deidebiti della pubblica amministrazione e sanatoria perchiudere il contenzioso che divide erario e tabaccaiper le imposte passate sui giochi.

Spunta, a dispetto degli annunci retorici, anche unmini-capitolo Irpef: l’imposta, cancellata con l’Imu,tornerà ad essere pagata sulle case e sui terreni sfitti.

Per capire esattamente quali saranno invece lecoperture per la rata di dicembre bisognerà aspet-tare ancora.

Insieme alla legge di stabilità, che conterrà l’esattadefinizione della service tax (ribattezzata dai tecniciTaser, con un acronimo che però piace poco a Lettae al Governo), il governo presenterà infatti anche unapposito decreto il 15 ottobre prossimo.

Il tutto rimanendo però rigorosamente sotto i pa-rametri del 3% imposti dall’Unione europea, ha as-

sicurato il premier.«È una riforma che difendo per il merito non

per l’intesa politica», ha chiarito Letta, insistendosugli aiuti a famiglie, Comuni e settore edile e sullaspinta all’economia che, grazie anche alla nuovatranche da 10 miliardi di rimborsi di debiti p.a., ilministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, haquantificato in due punti di pil.

Fatto sta che, trovato il compromesso, tutti, tran-ne l’ex premier Mario Monti, “padre” dell’Imu, sem-brano effettivamente più che soddisfatti.

Apartire da Silvio Berlusconi: «Promesso. Rea-lizzato. Sull’Imu sulla prima casa e sui terreni efabbricati funzionali alle attività agricole - hacommentato il leader del Pdl - abbiamo mantenu-to gli impegni».

Accanto all’Imu, il Consiglio dei Ministri ha con-cesso anche il rifinanziamento per mezzo miliardodella cassa integrazione e 700 milioni di euro persostenere il reddito di una fetta di esodati in estremadifficoltà, i licenziati individuali, in tutto circa 6.500persone.

Ultimo capitolo il piano casa. Per rilanciare l’edi-lizia, ma anche per aiutare le giovani coppie e i lavo-ratori atipici nell’acquisto della prima casa e soprat-tutto per sbloccare il mercato ormai asfittico dei mutuiimmobiliari, il Governo ha messo sul piatto 4,4 mi-liardi, in gran parte in arrivo dalla Cassa depositi eprestiti.

(mila onder)

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F i s c o

Il nuovo redditometroL’Ora dei giovani Commercialisti ed esperti contabili di Cosenza

DI MONICA TROZZO

A ridosso della tanta attesa pausa estiva, il fisco si prepara “all’attacco” con l’uscita della circolare operativa n°24/Econtenete tutte le istruzioni da applicare ai fini dell’utilizzo del tanto temuto strumento denominato “redditometro”. Ilredditometro è un meccanismo presuntivo di determinazione del reddito basato sull’analisi delle spese sostenute daicontribuenti, mediante le quali viene ricostruito il reddito presuntivo prodotto confrontandolo con quanto presentenelle dichiarazioni dei redditi prodotte dai medesimi contribuenti. E’ uno strumento di accertamento sintetico del redditoche consente in maniera “inversa”, quindi partendo dalle uscite sostenute, a stabilire le entrate necessarie a coprire taliuscite; i dati relativi alle spese sostenute dai contribuenti nella maggioranza dei casi sono già in possesso dell’ammini-strazione finanziaria grazie all’incrocio delle anagrafi dei dati tributari ( spese sostenute per l’acquisto di beni mobili eimmobili registrati, assicurazioni, operazioni bancarie ..……). La principale novità annunciata dall’Agenzia delle Entrateè quella che il Fisco dovrebbe utilizzare esclusivamente (o quasi) i dati certi in proprio possesso, pertanto il “nuovoredditometro” dovrebbe basarsi su elementi concreti e non sull’utilizzo dei soliti indici di rivalutazione Istat, in modo cheeventuali contestazioni siano più puntuali e circostanziate. Inoltre, rispetto al passato, verrà preso in considerazione ilreddito complessivo del nucleo familiare e non solo quello del singolo contribuente, anche nel caso delle cosiddette“famiglie di fatto”.

SELEZIONE

Saranno selezionati icontribuenti che presente-ranno differenze sostanzia-li tra il reddito dichiarato equello “ricostruito” sullabase di spese certe e dispo-nibilità di beni di cui il fiscoè a conoscenza.

In ogni caso lo scarto do-vrà essere superiore al20% anche su un solo peri-odo di imposta

CONFRONTO CONL’AGENZIA DELLE

ENTRATE ECHIARIMENTI DEL

CONTRIBUENTE

Ricevuto l’invito a compa-rire il contribuente potràchiarire la discrasia tra ilreddito dichiarato e quelloche risulta al fisco sullabase delle spese conosciutee presunte.

EVENTUALE ACCER-TAMENTO CON ADE-

SIONE

Se l’Agenzia delle Entra-te non o sarà soddisfatta dal-le argomentazioni dei con-tribuenti si invierà un se-condo invito al contradditto-rio con la quantificazionedel maggior redditoaccertabile e delle maggio-ri imposte e la proposta diadesione ai contenuti del-l’invito.

NON ADESIONEALL’ACCERTAMENTO E

INIZIO DELCONTENZIOSO

In caso di non accettazio-ne il contribuente potrà in-staurare un contenziosocon l’Agenzia delle Entrateseguendo le procedure dirito.

LE FASI

AMBITO DI APPLICAZIONE “NUOVO REDDITOMETRO”LE NUOVE FASI OPERATIVE SUL REDDITOMETRO

AVRANNO APPLICAZIONE A PARTIRE DALL’ANNO D’IMPOSTA 2009LA CIRCOLARE 24/ELa circolare fissa nel dettaglio le prin-

cipali categorie di spesa prese in con-siderazione. Ai primi posti si colloca ilcapitolo della spesa per abitazioni: dalmutuo alle utenze; saranno censite lecase all’estero mentre non sarannoconsiderati gli immobili strumentali (ne-gozi, magazzini) e pertinenze (box ocantine). Il fisco si concentrerà inoltresulle spese per l’acquisto e la gestionedi automobili e barche, quelle per l’ac-quisto di libri scolastici, per l’iscrizio-ne a circoli culturali e sportivi, per al-

berghi e pensioni. Nel documento diprassi viene ribadita l’istituzione delcontraddittorio preventivo poiché vie-ne ritenuto elemento necessario per laverifica delle spese contestate, la con-creta disponibilità del bene di cui l’Am-ministrazione finanziaria possiede le re-lative informazioni, oltre all’ammonta-re degli investimenti sostenuti e del-l’eventuale risparmio accantonato nelcorso del periodo d’imposta; inoltre nelcaso in cui le giustificazioni fornite nonsaranno ritenute sufficienti è previsto

un secondo momento d’incontro conil contribuente, nel quale verranno co-municati gli eventuali importi rettificatia seguito del controllo effettuato el’Agenzia delle Entrate mediante l’isti-tuto deflattivo del contenzioso deno-minato “accertamento con adesione”tenterà, offrendo una riduzione dellesanzioni, di definire l’accertamento edevitare il contenzioso.

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Voci dal Sud 25 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

ROMA Giorgio Napolitano ha firmato il de-

creto legge sull’Imu, sulla Cassa integrazione

in deroga e sulle misure destinate agli esodati.

Nel testo siglato dal Capo dello Stato, già

pubblicato in Gazzetta Ufficiale e composto da

16 articoli, due sorprese:

- non c’è la reintroduzione dell’Irpef sulle

rendite catastali delle

case sfitte, che aveva

sollevato un’ondata di

proteste per tutta la

giornata di venerdì e

avrebbe colpito circa

sei milioni di immobili.

- Nel provvedimen-

to non compare nean-

che, quale diretta con-

seguenza, la deduzione

Imu dal reddito di impresa pagata sui capan-

noni industriali e gli immobili strettamente con-

nessi all’attività delle imprese.

Due misure che invece erano presenti agli

articoli 5 e 6 delle bozze circolate prima del

Consiglio dei Ministri dello scorso 28 agosto.

Saltano così i due provvedimenti sui quali si

I M U - Napolitano firma decretocon novità dell’ultimo minuto

F i s c o

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era molto discusso e che risultano connessi: lo

stop alla deducibilità per l’Imu sarebbe appun-

to legato all’eliminazione del prelievo Irpef su-

gli immobili sfitti.

Il conseguente gettito mancante avrebbe

quindi costretto il governo a questa duplice mo-

difica dell’ultimo minuto, eliminando la

deducibilità dell’Imu per imprese e professio-

nisti.

Nelle bozze in circolazione prima del Cdm

era comunque contenuta nella misura del 50%

e limitata ai soli fini dell’Ires e dell’Irpef, esclusa

l’Irap.

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M e d i c i n a

Vitiligine: in unaproteina la chiaveper sconfiggerla?

La vitiligine è una malattia della pelle che crea sulla superficie cutanea di chi ne è affetto la presenza di chiazze di colorebianco dove viene a mancare la presenza della melanina, cioè la sostanza che rende scusa la pelle d’estate e che ciprotegge dalle radiazioni solari.

Nonostante non ci siano dati sicuri circa il numero di persone affette da tale malattia, si stima che la vitiligine colpiscacirca lo 0,5-2% della popolazione mondiale, con punte dell’8% in alcune regioni dell’India. Per quanto riguarda l’Italia,circa lo 0,7-1% della popolazione risulta essere affetto da vitiligine. Tradotto in numeri, significa che circa 70-100 milionidi persone al mondo ne sono colpite, di cui circa 700mila-1 milione solo in Italia.

Queste cifre potrebbero essere addirittura sottostimate dal momento che alcune forme minori non vengono diagnosti-cate e che molti pazienti rinunciano alle cure poichè le terapie ad oggi disponibili non sono molto efficaci

Caratteristiche cliniche della vitiligineSebbene l’insorgenza della vitiligine possa avvenire a

qualsiasi età, la fascia di popolazione più colpita va dai 10ai 30 anni, con un picco attorno ai 20 anni. Dagli ultimistudi, sembra che non ci siano differenze sostanziali trapazienti affetti di sesso maschile e di sesso femminile. Laforma di vitiligine più comune (chiamata non-segmentaria)è purtroppo la forma più sfigurante poiché nella maggio-ranza dei casi si localizza al volto, mani e piedi, oltre che inaltre sedi cutanee quali gomiti, ginocchia e diffusamentenel tronco. Talvolta la vitiligine può colpire anche capelli opeli, con il conseguente sbiancamento del fusto piliferocoinvolto.

La vitiligine si può associare a malattie autoimmunitarie.E’ stato calcolato che circa 1/3 dei pazienti affetti soffre diproblemi alla tiroide. Altre associazioni sono state riportatecon la celiachia e altre patologie autoimmuni, ma in misuramolto minore. Nonostante sia considerata una patologiasolo “cosmetica” poiché non incide su altri organi del cor-po umano e quindi non limita l’aspettativa di vita, la vitiligineè una delle patologie cutanee con i più bassi indici di qua-lità della vita. L’impatto psicologico della malattia è statodefinito da molti autori come “devastante”. A causa del-l’espressione della malattia in siti visibili (volto e mani), ipazienti affetti da vitiligine sono spesso socialmente a di-sagio sia dal punto di vista relazionale che nella vita pro-fessionale.

Le cause ad oggi note: poche certezze e molti dubbiNonostante gli innumerevoli studicompiuti negli anni, l’esatta causa della vitiligine è anco-

ra oggetto di discussione e nessuno dei modelli propostifinora è in grado di spiegare adeguatamente il comporta-

mento biologico della malattia. L’ipotesi autoimmune è adoggi la teoria più accettata; tuttavia, tale teoria non è maistata in grado di spiegare alcuni punti cardine della malat-tia, quali la mancanza di segni clinici compatibili con unprocesso infiammatorio (caratteristico di ogni malattiaautoimmune) nelle lesioni vitiligoi-dee e nemmeno la mag-gior presenza delle chiazze di vitiligine in siti anatomici bendefiniti come il volto e le regioni acrali (dal momento cheogni malattia autoimmune si dovrebbe distribuire in manie-ra ran-dom sull’organo colpito). Completa il quadro di fortesospetto per quanto riguarda un reale ruolo del sistemaimmunitario il fatto che la vitiligine nella maggioranza deicasi non risponde (poco o per nulla) alle terapieimmunosoppressive quali corticosteroidi,immunomodulatori topici, etc.

Il distacco dei melanociti: una nuova via da percorrereRecenti studi si erano già orientati verso una teoria non-

immuno-logica per lo sviluppo della vitiligine ed in partico-lare è stato evidenziato che il più importante fattore predi-sponente poteva essere rappresentato da una mancanza diadesione dei melanociti alla cute e che il traumatismo mec-canico o altri fattori potevano essere i principali eventi pre-cipitanti per l’attuazione di tale distacco. Numerosesegnalazioni avevano già definito nel passato che l’ade-sione tra i melanociti e la membra-

na basale (la struttura che divide le due principali com-ponenti della nostra pelle, cioè epidermide e derma e su cuisono adagiati i melano-citi) è resa possibile da differentimolecole ed in particolari da alcune proteine chiamate“integrine”. La perdita di adesività di tali integrine, causatadal traumatismo o da altri fattori, poteva quindi ben rappre-

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Voci dal Sud 27 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

sentare il primo passo nella strada che conduce alla vitiligine.Non era mai stato spiegato, tuttavia, il motivo per cui taledistacco avvenisse solo nei pazienti affetti dalla malattia enon negli altri soggetti, dove gli stessi elementi favorentipotevano essere presenti. Era quindi necessarioindentificare un fattore che desse inizio a tutta la cascata dieventi che portano alla formazione delle chiazze bianchesulla pelle.

La proteina MIA: una svolta decisivaCercando una strada alternativa al sistema immunitario,

il nostro gruppo di ricerca si è concentrato su una proteina(nota con il nome

di MIA) già conosciuta in ambito scientifico per la suacapacità di interagire in altri ambiti con le stesse molecoledi adesione presenti nei melanociti e di procurare un di-stacco di tali cellule dall’ambiente circostante.

Dallo studio pilota che abbiamo condotto su pazientiaffetti da vitiligine, è risultato che 9 pazienti sui

10 testati presentavano nella lorocute l’espressione del MIA.

La presenza di MIA in melanociti non-tumorali è statauna grande sorpresa, poiché i melanociti normali non espri-mono tale molecola. Sulla base delle nostre osservazioni,abbiamo perciò indicato una possibile spiegazione per losviluppo della vitiligine a livello cutaneo.

11 normale ancoraggio dei melano-citi alla membrana basale mediatodalle integrine è disturbato dalMIA. Questo fattore è necessarioed indispensabile per lo sviluppodella vitiligine (il cosiddetto “fattore predisponente o primer”) e diconseguenza altri stimoli secondari quali traumi fisici (anche di lievissima entità come lavarsi le mani o strofinarsi gli occhi o la bocca),stress ossidativo o autoanticorpipossono comportare la perdita totale dei melanociti per esfoliazio-ne dalla cute (assieme al “torrente”delle altre cellule della cute che rinnovandosi di continuo scorronodal basso verso l’alto nell’epidermide trascinando via i melanocitiprivi di ancoraggio) . Questo modello spiega efficacemente la mancanza di segni clinici di infiammazione nelle chiazze di vitiligine e lamaggior presenza di tali chiazze insiti anatomici ben definiti. Secondo la nostra ipotesi, i melanocitinon vengono pertanto distrutti dal

sistema immunitario, ma semplicemente escono dalla sce-na “in silenzio”.

Nuove speranze di terapia per il futuroIl nostro studio apre prospettive innovative e molto in-

M e d i c i n ateressanti per la cura di tale patologia. Nonostante altristudi siano necessari per meglio definire il ruolo della pro-teina MIA, dai primi dati a disposizione sembrerebbe chetale molecola possa efficacemente essere inibita, con lapossibilità quindi di un futuro notevole miglioramentoterapeutico nei pazienti affetti. Sulla base delle nostre os-servazioni, è già possibile tuttavia cercare di ottenere unastabilizzazione della situazione clinica o anche un certo gradodi pigmentazione evitando i traumatismi cutanei, agendosullo stress ossidativo della pelle o mediante trattamentiche cerchino di stimolare nuove molecole di adesione.

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Voci dal Sud 28 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Lo scioglimento dei Comuni èuna legge contro i cittadini

Avverto l’esigenza di partecipare al dibat-tito instauratosi contro la permanenza nelcorpo normativo della legge sullo sciogli-mento degli enti.

Ciò, anche, a seguito delle risultanze gior-nalistiche dell’incontro tenutosi di recentea Bovalino, su iniziativa di Mario Mazza, esu quanto condivisibilmente scritto, sullecolonne di questo giornale, da Bruno Chinè.

Devo, in via di principio, esprimere che perconsolidata convinzione “giuridico-politi-ca”, il totale disappunto per ogni legge (an-che se non esplicitamente nomata) di natu-ra speciale.

Sono queste le leggi che, in forza diaccadimenti perpetrati o di esigenze ritenu-te primarie, vengono emanate quasi tutte ingran fretta e ritenute per lo più anche di ca-rattere emozionale.

In tal senso, non appare dubbio che la leg-ge in oggetto possa ritenersi tale, in quantoiberna e quindi sospende i diritti politici dielettorato attivo e passivo dei cittadini - lamaggioranza incolpevoli - per un periodominimo di diciotto mesi, sostituendo il po-tere di autonomia, per un pari periodo, conuna etero gestione da parte di una appositaCommissione ministeriale.

Ciò puntualizzato, appare importante sta-bilire se una situazione di inquinamentomafioso, come condizione legittimante, siada ritenersi di per sé, superiore esigenze didemocrazia partecipativa e di autogestione.

Al proposito, è bene essere chiari; uno Sta-to è tale allorché impone l’efficacia dellapropria sovranità nell’alveo della ordinarietà delle leggi e del Governo.

Ove, di contro, devia da tale linea in tem-pi ordinari, si da colpire per un tempo

consistente a pioggia indiscriminatamentetutti i cittadini di una comunità, allora,lungi dal dimostrare efficacia di governosancisce la propria debolezza.

Vi è , infatt i , da evidenziare come laconclamata esigenza di purificazione am-bientale non debba essere ritenuta superio-re alla salvaguardia dei basilari diritti co-stituzionali, i quali, allorché intaccati, de-terminano ogget t ivamente una dubbiacostituzionalità della legge medesima.

A riparare detto vulnus, sotto un certoprofilo provvede la legge Severino sullaineleggibilità perché ha, quantomeno, ilmerito di traslare la responsabilità tra cit-tadini colpevoli e non, sancendone (al di làdella responsabilità penale ove sussistente)la sanzione amminis tra t iva del laineleggibilità.

Pertanto, in quanto legge successiva, difatto caduca la vigenza della legge sulloscioglimento degli enti.

E ciò lo fa, poiché, dopo aver individuatole cause-dans, elimina in radice quantodeterminava l’inagibilità democratica, indi-viduando i singoli responsabili.

Né, può più condividersi l’assunto, allabase della legge, secondo il quale l’ente ne-cessita di una attività purificatrice genera-le, poiché ciò contrasterebbe in maniera di-retta con il conclamato principio di respon-sabilità personale.

Si può pertanto concludere ritenendo, sot-to questo aspet to , ormai non piùsovrapponib i l i e appl icabi l icontestualmente, la legge sullo scioglimen-to degli enti e quella sulla ineleggibilità.

avv. Nicola Minasi - www.loradellacalabria.it

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Voci dal Sud 29 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Il genio del raggiro ha una cinquantina d’anni.È lui il protagonista d’una trama ... paradossale, racchiusa nella querela che un noto avvocato (di Cosenza)

aveva presentato qualche mese fa contro ignoti.Lui, uno dei prìncipi del foro, contattato dal cinquantenne cosentino, aveva accettato di difenderlo in un

difficile processo.Era riuscito, alla fine, a ottenere l’assoluzione, un verdetto confermato nei successivi gradi di giudizio.Il cinquantenne tornò dall’avvocato per gli adempimenti economici e apprese della parcella, 13mila

euro.Il “mago del raggiro”, non avendo quei soldi, studiò un piano per procurarseli.Gli serviva, però, una “preda”.Decise perciò di “approfittare” proprio ... del suo avvocato ed elaborò il piano.“Rubò” anzitutto i dati anagrafici del professionista riportati nella pergamena di laurea esposta nello

studio, gettando così le basi per consumare l’ennesima truffa.Servendosi del nome dell’ignaro e stimato legale, al quale attribuì la “qualifica” di operatore ecologico

comunale, avrebbe ottenuto il prestito per le spese legali.Dopo qualche mese, però, sono cominciati i problemi per l’avvocato; una società di riscossione crediti

lo ha tempestato di avvisi con pretese di pagamenti per rate scadute per quel prestito mai richiesto!

Notizie in breve o curiose

... e il mago della truffaraggirò pure il suo avvocato!

Protagonista un cinquantenne con una lunga carriera di imbrogli alle spalleappena assolto dall’ennesimo processo a suo carico.

Per pagare la parcella ha ottenuto un prestito da una finanziaria utilizzando i datianagrafici dell’ignaro suo legale

ex Facebook

PADOVA - Operare un tumore con la sola ipnosi come anestesia? È possibile.Il caso è riportato nel numero di settembre 2013 della prestigiosa rivista “Anaesthesia” a firma del

professor Enrico Facco, docente di Anestesia e Rianimazione del Dipartimento di Neuroscienze dell’Uni-versità di Padova. «La paziente, una donna di 42 anni che presentava diverse allergie a sostanzechimiche nonché precedenti reazioni anafilattoidi all’anestesia locale - spiega Facco - è stata sotto-posta a rimozione di un tumore della pelle alla coscia destra con la sola ipnosi come anestesia.

L’ipnosi è stata indotta facendo chiudere gli occhi e contemporaneamente suggerendo verbal-mente la realizzazione di uno stato di rilassamento e senso di benessere.

Successivamente l’ipnosi è stata approfondita facendo immergere la paziente nell’immaginazio-ne di un paesaggio piacevole (una spiaggia tropicale) e creando un’analgesia ipnotica focalizzatanella sede dell’intervento, analogamente al protocollo di ipnosi già da tempo utilizzato per lasedazione nelle cure odontoiatriche».

Donna operata senza anestesia... ma sotto ipnosi

La 42enne era allergica a molti principi attivi per cui era molto pericoloso praticarel’anestesia sia pure locale

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Voci dal Sud 30 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013w w w . s o s e d . eu

Notizie in breve o curiose

Si chiama “Olinguito”, somigliaa un procione e vive nelle forestedella Colombia e dell’Ecuador.

E’ la nuova specie di mammiferoscoperta dai ricercatori americanidello Smithsonian Institution diWashington e presentata giovedi’ almondo dallo zoologo KristoferHelgen, che era sulle tracce dell’ani-male da ben dieci anni.

Si tratta della prima nuova speciedi carnivoro scoperta nell’emisferooccidentale negli ultimi 35 anni.

L’ Olinguito, che appartiene alla famiglia dei Procionidi, e’ lungo 35 centimetri e pesa circaun chilo.

Vive soprattutto di notte e, nonostante sia carnivoro, si nutre prevalentemente di frutta.

Scoperta una nuova specie di mammifero: sichiama “olinguito” e somiglia a un procione

Peppe Caridi - Meteo Web

BOLOGNA Un quarto focolaio di aviaria inEmilia è stato scoperto a Mordano; il secondo nel Comunedell’Imolese. Si tratta appunto del quarto caso in regione,dopo gli allevamenti di galline ovaiole di Ostellato (Ferrara)e Mordano (Bologna) e quello di tacchini di Portomaggiore(Ferrara).

L’allevamento, anche in questo caso di galline ovaiole,appartiene alla stessa azienda già colpita a Ostellato. Dal-l’assessorato regionale Politiche per la salute riferiscono che«il diffondersi della malattia era prevedibile perchéavvenuto nell’ambito della stessa azienda di produ-zione e a pochi chilometri dall’altro focolaio».

Già iniziate le operazioni di abbattimento dei circa 150mila capi che inizieranno in giornata.

Torna l’ aviaria !Quattro focolai inEmilia - Saranno

abbattute 150milagalline

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Voci dal Sud 31 Anno IX° nr. 9 Settembre 2013rw w w . s o s e d . eu

Per la prima volta un uomo muove colpensiero la mano di un altro via pc

Per la prima volta il cervello di una personaha controllato quello di un’altra e mosso il suocorpo: infatti, sono stati collegati due cervelliumani tramite pc, poi una delle due persone èriuscita col pensiero a comandare il movimen-to delle dita dell’altra. Non siamo ancora altrasmissione del pensiero, ma le premesse sonointeressanti. Lo scienziato

dietro questo esperimento senza precedentiè italiano, Andrea Stocco, classe 76, ora allaWashington University. «E’ la prima volta chedue cervelli umani sono collegati direttamentetramite un’interfaccia - spiega all’Ansa - e inmodo non invasivo». L’esperimento funzionacosì: ci sono due soggetti in due stanze di dueedifici diversi. Il primo osserva

Notizie in breve o curiose

un videogioco in cui si devono distruggereastronavi pirata premendo il tasto spazio conla mano destra. Ma la tastiera non c’è per cuiil soggetto può solo immaginare di giocare:quando pensa di muovere la mano per premereil tasto le sue onde cerebrali vengono registrateda un apparecchio per l’elettroencefalogrammae decodificate da un pc. Il pc

manda un messaggio ad un secondo pc checontrolla una macchina per la stimolazionemagnetica trascranica (Tms) posizionata sullatesta del secondo soggetto. In questo caso laTms va a stimolare l’area neurale che controllala mano destra. Quando la stimolazione arriva,la mano del secondo soggetto si alza e premeil tasto spazio sulla tastiera.

A Catanzaro 10 mila firme persalvare lo storico teatro Masciari

Ha superato quota 10 mila firme lacampagna promossa dal comitato “Sal-viamo il Teatro Masciari”.

La diecimilesima firma è stata appostavenerdì sera sul lungomare di Squillacedove è stato allestito uno dei tanti puntidi raccolta attuati dal comitato.

«Si allunga l’elenco - è scritto in uncomunicato - degli artisti che hannosposato la causa dell’antico teatro di

Catanzaro. Recentemente, infatti, han-no f irmato Mario Tronco, p ianis ta ,“papà”’ della celebre Orchestra di PiazzaVittorio; il cantautore Carmine Torchia,vincitore nel 2009 del Musicultura; Danie-le Sepe, musicista tra i più eclettici delpanorama italiano, il «Va detto - affer-ma la presidente del comitato, EmanuelaGemelli - che diecimila firme erano per noiun traguardo impensabile».

Il Teatro Masciari di Catanzaro si trova nel cuore delcentro storico cittadino, in piazza Le Pera. Fu costruito,per volere della famiglia Masciari nel 1925 ed è stato ri-strutturato nel 1991. E’ un edificio in stile liberty, moltoelegante con una platea e una balconata capace di ospitarecomodamente 424 spettatori (300 posti in platea, 52 ingalleria e 72 nei palchi). Nel foyer vi è un efficiente servi-zio bar e caffetteria. Oltre alla proiezione di film, il palco-scenico del Masciari ogni anno ospita una ricca stagioneteatrale. Rientra del circuito dei Teatri Calabresi Asso-ciati ed è gestito dalla Cooperativa Nuova Ipotesi. Inoltre,ha un’altra saletta cinematografica capace di 60 posti.

La storia del Teatro